Juggling Magazine #48 - september 2010

Page 1

issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00

ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI numero 48 settembre 2010

JUGGLINGmaGazINe IT



JUGGLING MAGAZINE bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno IX, n.48, settembre 2010 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 ©2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Spedim via Serranti, 137 h www.spedim.it Stampato il 20 settembre 2010 In copertina Festival Mirabilia, Fossano (CN) – Cavalls de Menorca Foto di Andrea Macchia

editoriale

Pubblicazione sostenuta dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Foto di Andrea Trucchia

Questo numero va in stampa a metà di settembre, con una stagione estiva intensa ancora in corso, i cui reportage riportiamo su questo numero e in parte sul prossimo. Dalla EJC in Finlandia, passando per i festival di circo contemporaneo e le convention regionali, un calendario ogni anno più interessante e partecipato. Andiamo in stampa anche alla vigilia del IX Meeting Nazionale degli Operatori di Arti Circensi per Bambini e Ragazzi. Un Meeting che offre una programmazione arricchita di spettacoli serali e di tante attività per operatori e formatori in rappresentanza delle tante scuole di Piccolo Circo. Parallelamente ospiterà un seminar internazionali del gruppo di lavoro pedagogico della European Youth Circus Organization, a testimonianza dei forti legami stabiliti in questi anni con le maggiori realtà europee. In programma anche incontri e confronti per la costituzione di coordinamenti regionali e di una federazione italiana delle scuole di arti circensi che possa affiliarsi ai grandi network di settore europei. Segno dei tempi che cambiano, e del desiderio di fornirsi degli strumenti migliori per valorizzare e ottimizzare i percorsi comuni di un settore in continuo sviluppo. Sapremo a fine settembre se questo appuntamento avrà catalizzato gli entusiasmi, le energie, le risorse necessarie per un salto in avanti di un settore che già oggi in Europa coinvolge più di mezzo milione di praticanti e che in Italia non ha eguali. A suivre… Adolfo Rossomando


XXXIII

eJC 2010

24/31 luglio Joensuu (Finlandia) www.ejc2010.org

LB

Foto di Philip Nicolai – www.albapasser.de Foto di Luke Burrage (LB) - www.lukeburrage.com/blog

Intervista a Samuli Mannisto, del team organizzativo In Finlandia la cultura dei giocolieri è strana, non ci sono juggling club, c’è una comunità di almeno 100 diabolo juggler, e le convention non raggiungono più di 50 iscritti; c’è una grande realtà di piccolo circo, ma il collegamento tra le due cose non funziona benis-

simo. Ad ogni modo dopo una serata trascorsa insieme a Tarim – fu grazie a quell’incontro che cominciai a lavorare sulla corda! – accarezzai la possibilità di una EJC in Finlandia. Si trattava di un impegno enorme e il gruppo di lavoro, inizialmente di 6 persone, si ritrovò presto con soli 4 membri. Il core team organizzativo ruotava intorno a Sirkus Supianen, associazione per la quale collaboro da tempo, ed era composto da Laura Poranen, che ha fatto la maggiorparte del lavoro, dall’amministrazione alla tecnica;

Veikko Sariola, responsabile di internet e molte altre cose; Janika Hämäläinen, office work e comunicazione, ed io, che ho anche assunto il ruolo di direttore artistico. Poi quando la candidatura venne accettata siamo stati supportati da gente di tutta la Finlandia, e poi tanti volontari. Ho provato ad invitare spettacoli ed eventi che mi erano piaciuti in passato o che mi sarebbe piaciuto vedere. Abbiamo anche pensato a giocolieri bravissimi, che avessero alle spalle una lunga carriera e potessero fare spettacoli diffe-

renti, come Jay Gilligan, o anche Markus Furtner. K8 lightnight era una novità anche per la EJC, spero che simili eventi continuino anche nelle prossime EJC, come lo European Diabolothon open, European Kendama competition, and geek point too. C’era uno spettacolo in programma tutte le sere dalla domenica al sabato, oltre all’opening show, gli spettacoli nelle piazze della città, gruppi musicali, e un’area riservata al fuoco, più il Galà. Davvero tanto! Abbiamo anche contrattato molti gruppi musicali che pensava-

LB

2

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t


LB

mente in un lungo grande progetto come questo ci sono sempre lati negativi e positivi, momenti brutti e belli. Tanto divertimento ma anche molti momenti di frustrazione, riguardo parecchie cose. È stato un duro lavoro, ma siamo felici che le persone siano state bene. È stato l’evento più grosso che il nostro team abbia mai realizzato, sono felice di esserci riuscito e non potrò mai ringraziarli abbastanza. Durante la EJC2010 l‘emozione più forte è stata vedere 1100 giocolieri in Joensuu, Finlandia. Questo è incredibile. Credo non succe-

mo potessero interessare un pubblico straniero e le persone del posto, per vederli unirsi in una festa gioiosa insieme. Un piano nel quale penso che abbiamo fallito! Un altro obiettivo era realizzare una EJC senza pezzi di carta, con programma, calendario, workshop online, accessibili direttamente dal tuo palmare. EJC live, altra novità, era una delle prime idee che abbiamo avuto, escogitata da Veikko, e realizzata con successo da Nathan Ray. Il nostro obiettivo era non di fare profitto ma di avere una

derà mai più in vita mia. È stato qualcosa di unico e ne sono orgoglioso. Questa EJC è stata la EJC più a nord e ad est finora realizzata. L’idea era di averla in un posto e in un periodo dove sarebbe stato sempre giorno, ma c’erano altri festival che capitavano in quel periodo e quindi siamo slittati a fine luglio. E anche la più piccola EJC degli ultimi 13 anni. Ma sono contento che anche la Finlandia, ospitando una EJC, entri tra i paesi dove la giocoleria è parte viva della cultura giovanile.

buona EJC per tutti in Finlandia. Di offrire un’esperienza unica a chi veniva e si univa a noi nel divertimento. Pensavamo che avere 1500 persone sarebbe stato un grande successo. Alla fine abbiamo emesso 1100 pass full week + altri daily pass. La cosa più strana per me è che però c’erano circa 4500 persone che guardavano il gala di fuoco! Avevamo una grande location ma era qualcosa che non mi aspettavo. Evidentemente il Fuoco sembra essere in Finlandia un’arte molto più apprezzata della giocoleria. Divertente saperlo! Naturalj u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

3


Juggling in Finlandia Joonas Martikainen

a cura di Maksim Komaro www.circoaereo.fi Nel periodo compreso fra il XIX e l’inizio del XX secolo c’era un gruppo di circensi che passavano dalla Finlandia nel loro viaggio dalla Germania verso Pietroburgo e Mosca, dove si esibivano per le classi agiate dell’epoca. Durante il viaggio facevano tappa ad Helsinki. Questa itineranza ha fatto arrivare qui molti spettacoli e un certo interesse per la giocoleria e le arti del circo. La Finlandia è abbastanza insidiosa dal punto di vista geografico per i tour dei circhi, le città grandi sono poche e lontane tra loro, e devi passare da un piccolo villaggio all’altro. Ma al tempo c’era un circuito di varietà, ad Helsinki esisteva anche un edificio dedicato al circo, e perfino nei ristoranti d’alta classe si programmavano spettacoli. Molti comici, maghi e artisti famosi si sono esibiti qui ad Helsinki negli anni ’50 e ‘60, da Bela e

Kris Kremo a Francis Brunn. Nel dopoguerra però il governo finlandese impose una tassa molto alta sugli spettacoli, che praticamente tagliò le gambe a tutto il settore del ‘live entertainment’ e molte compagnie finlandesi scomparvero rapidamente. La tassa venne abolita solo molti anni dopo, ma a quel punto un’intera generazione di artisti finlandesi non si era mai formata; nessuno voleva cimentarsi in queste attività a livello professionale, perché era molto difficile riuscire a guadagnarci abbastanza per viverci. Una situazione incresciosa che ha però paradossalmente aiutato le generazioni successive, perché non abbiamo dovuto confrontarci e scontrarci con una tradizione da superare. Qualcuno fortemente motivato ha comunque fatto in quegli anni della giocoleria una scelta di vita professionale, come Bjorm Gammals “Henrico”, che è venuto qui alla EJC per portare

i suoi saluti e auguri a tutti i giocolieri. Ma fu solo negli anni ‘90 che il movimento si rianimò sulla spinta di un fenomeno bizzarro. Alcuni matematici si appassionarono al juggling e cominciarono a portare nuove informazioni e contributi al suo sviluppo. Al contempo alcuni artisti di strada di altri paesi vennero a vivere ad Helsinki. Tutte queste persone cominciarono a conoscersi, e all’improvviso negli anni ‘93-’94 si formò un gruppo di circa 30/40 giocolieri, che diede vita ad un juggling club e al Finnish Juggling Magazine. Fu frequentando questo gruppo che incontrai Ville Walo e altri artisti. Un movimento straordinario per una città così piccola, che andò avanti per alcuni anni e dal cui interno partirono le spinte e gli entusiasmi per creazioni e carriere artistiche. Intanto negli anni ’90 partiva in Finlandia anche un network di scuole di piccolo circo con migliaia di bambini che prati-

www.ejc2010.org/live

eJC live!

Sono un produttore di video e un ‘experimental film artist’ di Manchester. Produco juggling video da diversi Intervista a Nathan Ray anni, e qui sono impegnato nell’entusiasmante progetwww.nathanrae.co.uk to del live streaming della EJC. La produzione e diffusione di dvd sulle convention è un lavoro lungo e complesso che quasi mai genera utili. Quest’anno mi sono chiesto allora quale potesse essere il modo migliore per documentare la EJC e attrarre più spettatori possibile. Ho proposto così, oltre ad un dvd ufficiale, di curare un live streaming, approfittando dell’ottima connessione Wi-Fi. Per le riprese uso una telecamera HD e microfoni collegati via Wi-Fi con il mio Mac Pro. Il software che uso è You Stream Producer Pro, che invia tutto a www.ustream.tv e da qui a EJC2010.org/live. Prima di cominciare le riprese abbiamo tracciato alcune linee generali decidendo cosa mandare in streaming e cosa invece riservare solo al DVD ufficiale. Ma è la prima volta che faccio un live streaming, e che lo faccio ad una juggling convention, quindi gran parte delle scelte è lasciata anche alla mia improvvisazione ed estro, oltre che disponibilità di tempo! Oggi per esempio ero online per 9 ore di fila, una giornata lunga, ma si impara tanto e potrebbe essere per me l’inizio di un nuovo corso professionale. Oltre alle riprese di alcuni spettacoli e momenti della Ejc (ancora disponibili sul sito, nda) abbiamo anche mandato online tante interviste fatte in diretta ai protagonisti, e sono state diverse centinaia le persone che da tutto il mondo si sono collegate per seguirci... live!

4

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

cavano per hobby le arti circensi. Lo stesso Sakaru Mannisto e suo fratello Samuli hanno mosso i primi passi all’interno della scuola gestita dalla loro madre. Poi è arrivato internet, e grazie a questo incredibile acceleratore di comunicazione si è risvegliato un forte interesse per la pratica della giocoleria. Gli esponenti di una nuova generazione di giovani giocolieri si sono infatti esibiti qui alla EJC nel corso di una serata tutta... in finlandese. Non penso che esista un approccio tipicamente finlandese alla giocoleria contemporanea. Le influenze e caratteristiche finora sono per lo più da relazionare ad un milieu internazionale, con gli apporti significativi delle esperienze francese, americana, di personaggi come Michael Moschen, Jerome Thomas, i Gandini, ed altri ancora dai quali io, Ville ed altri abbiamo tratto grande influenza e motivazione nel nostro lavoro.

LB


Kristian Wanvik

Il circo contemporaneo in Finlandia Ahti Kaukoniemi

Heli Sorjonen

www.sirkusinfo.fi a cura di Riikka Åstrand La Finlandia, con una scena che si sta sviluppando rapidamente, e nuovi gruppi che nascono di continuo, produce oggi alcuni dei più interessanti artisti e spettacoli di circo contemporanei. Al nuovo programma europeo “Jeunes Talents Cirque Europe” sono stati presentati 160 progetti di creazione, e tra i soli 10 selezionati due erano gruppi finlandesi: Race Horse Company e Sirkus Aikamoinen, giovani stelle nascenti. Il circo contemporaneo finlandese è apprezzato anche all’estero, e secondo le statistiche del 2009 quasi la metà degli spettacoli vanno in scena fuori della Finlandia, capitanate da Circo Aereo, una delle navi ammiraglie dell’export culturale finlandese. Ma anni fa le cose da noi non andavano così bene per il circo,

il cui destino dipende molto dai modi in cui la società lo tratta. A partire dagli anni ‘20 il circo è stato fortemente tassato in Finlandia con l’introduzione della “tassa sull’intrattenimento”, un balzello che raggiungeva fino al 40% di ogni biglietto venduto. Questa tassa ha lentamente ucciso tutto lo sviluppo a lungo termine del circo in Finlandia. E solo dal 1981, quando la tassa è stata rimossa, il circo ha cominciato a risorgere. I primi segni di ripresa sono cominciati negli anni ’90, ma già sul finire del millennio il nuovo circo ha cominciato a lottare per essere riconosciuto come forma d’arte. Un primo grande riconoscimento è arrivato nel 2008, quando l’obiettivo “il miglioramento delle arti del circo” è stato inserito all’interno del budget governativo, assicurando che le arti circensi ottenessero supporto finanziario come tutte le altri arti riconosciute.

Anche la crescita del circo per bambini e ragazzi ha svolto un ruolo importante nella storia del circo contemporaneo finlandese. Il primo circo per bambini e ragazzi è stato fondato nel 1972 nel sud del paese, vicino al confine russo. L’idea era di dare ai bambini più poveri qualcosa di entusiasmante per il loro tempo libero. Negli anni ‘80 sono nate altre scuole, ma il maggiore impulso è arrivato nel 1991, con la fondazione della Finnish Youth Circus Association, organizzatrice fin da allora e con grande successo dei festival annuali delle scuole. Andare ai festival ogni anno per mostrare le nuove abilità e gli spettacoli preparati durante l’anno ha motivato i ragazzi ad allenarsi con impegno, e la qualità dei giovani artisti è migliorata rapidamente. Molti dei nostri artisti professionisti del circo contemporanei hanno frequentato queste scuole. Attualmente ci sono circa 30 scuole di circo per bambini e ragazzi, e la maggior parte svolgono attività in modo professionale con personale qualificato e retribuito. È stato inoltre messo a

Heli Sorjonen

punto un programma nazionale per lo studio delle arti circensi, con parametri seguiti da molte scuole per organizzare gli allenamenti e orientare i propri allievi. La crescita del circo della gioventù negli anni ‘90 ha permesso anche di attivare la formazione professionale delle arti circensi nelle scuole pubbliche, ed oggi sono attive due scuole professionali, con circa 15 allievi che vi si laureano ogni anno. Il rimanente 30% dei professionisti finlandesi del circo si formano all’estero, principalmente in Francia, Bruxelles o Stoccolma. Un nuovo grande edificio ristrutturato proprio per il circo verrà inaugurato a Helsinki nel maggio 2011. L’edificio sarà utilizzato da artisti professionisti, giovani praticanti e bambini in condizioni disagiate. Collegherà gli entusiasti del circo e permetterà di generare insieme qualcosa di nuovo per le arti circensi in Finlandia. Vi aspettiamo a maggio 2011 ad Helsinki per “CIRKO festival del nuovo del circo” in occasione dell’inaugurazione dell’edificio e a giugno 2011 per lo “Youth Circus Festival”! j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

5


made in Japan Un gruppo di bravi giocolieri giapponesi era presente alla EJC, e con i loro spettacoli e la loro ricerca singolare hanno offerto momenti di grande interesse nel corso degli spettacoli. Intervistiamo Komei, uno dei più giovani e innovativi.

Vengo da Tokio, ho incontrato la giocoleria 9 anni fa e da circa 4 anni pratico la break dance. Mi definisco un giocoliere ballerino, ma nel cuore sono ancora molto legato alla giocoleria. Giocolo ascoltando la musica e a quel punto comincio a inserire movimenti a tempo. Uso molto popping, soul funk, electro, hip hop. La giocoleria contemLB poranea e la break dance non sono arti nate in Giappone, ma nel metterle insieme porto LB dentro un po’ della sensibilità artistica del Sol Levante, anche se ancora non indosso un kimono in scena! Mi piace la tecnica della giocoleria e il feeling della danza e della musica, e ricerco un’integrazione tra le forme espressive. Sono un performer professionista e mi alleno ogni giorno, ma senza un tempo determinato, può essere niente oppure tutto il giorno. Non ho una routine di allenamento, è una continua improvvisazione perchè per me è importante che tutto questo continui a divertirmi.

eaeo – m2 Intervista a Bram Dobbelaere www.cieeaeo.com

Il nome deriva dall’acronimo EAEO, che significa Equal Acces/Equal Opportunity. In origine viene dalla lotta dei disabili per avere gli stessi diritti di tutti. In un contesto più ampio è un termine usato per opporsi a qualsiasi discriminazione, e ci sembrava appropriato al modo in cui lavoriamo, creiamo e ci esibiamo insieme come collettivo. Quando io e Sander, che lavoriamo insieme da 10 anni, partorimmo l’idea dello show, avevamo già una visione di come si sarebbe evoluto, e i 4 protagonisti finali di M2 hanno fatto esattamente questo:

6

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

La Cie Ea Eo è stata fondata Eric Longequel, Sander e Jordaan De Cuyper, Bran Dobbelaere. Tutti artisti autodidatti, molto attivi all’interno del fertile humus belga, che hanno fatto della giocoleria uno strumento di espressione artistica, regalandoci questo intenso ed emozionante nuovo spettacolo

scambiarsi delle idee, motivarsi e criticarsi a vicenda per produrre un risultato che fosse veramente nostro, e al quale tutti avessero egualmente contribuito. L’idea dietro M2 è di mostrare cosa succede quando 4 individui si relazionano tra di loro su una superficie che gradualmente si restringe. La frustrazione cresce, lo spazio personale di ognuno si rimpicciolisce, il contatto fisico diventa inevitabile... abbiamo cercato di esprimere la violenza, l’amicizia e la solitudine attraverso il juggling, il movimento e il teatro. L’intero spettacolo può essere letto come

una metafora della società moderna. Non c’è un “messaggio” nel senso che non offriamo una soluzione, ma solo osservazioni personali e il nostro modo di condividerle con il pubblico. Quando mi venne l’idea della superficie che si restringeva l’ho sottoposta al gruppo. Piacque a tutti e cominciammo con un brainstorming, improvvisando e giocolando sempre con questa idea in testa. Abbiamo prodotto tanto materiale che abbiamo provato ad alcuni open stage e abbiamo anche invitato Joke Laureyns and Kwint Manshoven, 2 coreografi belgi, a seguirci per le routine e i movimenti di giocoleria, l’utilizzo dello spazio e della scenografia. Nel gruppo abbiamo diverse preferenze per stili di giocoleria e per giocolieri. Ma tutti noi crediamo sia un mezzo di espressione personale, alla stessa stregua di danza, musica o teatro, e amiamo vedere un giocoliere che esprime gioia, tristezza, frustrazione

attraverso la sua giocoleria, qualcosa di più che “lanciare in aria degli oggetti di plastica”.


Buon compleanno

! e d a k s Ka

intervista ai fondatori Gaby & Paul Keast www.kaskade.de

Negli anni ‘80 eravamo due giocolieri per hobby, con l’idea di diventare professionisti, e dopo essere stati ad un paio di convention ci occupammo delle iscrizioni alla EJC di Francoforte nell’84. Molte persone, oltre a registrarsi, ci inviarono anche una piccola storia di quello che facevano. Allora un giorno ci sedemmo su una bella panchina nella foresta a Wiesbaden, e pensammo che sarebbe stata un’idea carina creare una rivista per girare queste storie agli altri giocolieri. Al tempo esisteva solo Juggling World, ma era americana, e noi volevamo qualcosa che mantenesse in contatto i giocolieri europei tra una EJC e l’altra. Non avevamo alcuna esperienza in campo editoriale, ci eravamo occupati della Newsletter degli Studenti all’università, ma nient’altro. Pubblicammo il primo numero di Kaskade in occasione della EJC di Francoforte e dei circa 400 giocolieri presenti 250 decisero di abbonarsi alla rivista immediatamente; gli altri lo fecero da lì a poco. In quegli anni la comunità era piccola tutti si conoscevano e non c’erano tante attività; Kaskade piacque a tutti e si trasformò in una sorta di forum. Per le prime edizioni non avevamo nemmeno un computer, scrivevamo lettere e aspettavamo 6 settimane per una risposta dall’Australia! Le battevamo a macchina, riducevano le colonne a mano, le incollavamo; tanto lavoro, tante discussioni su come strutturare il tutto. Una sorta di bricolage infinito, un processo che poi grazie all’avvento prima dei pc e poi di internet è diventato molto più veloce ed efficiente. I primi anni era un’attività accessoria, qualcosa che facevano in aggiunta alle esibizioni e i laboratori, e non pensavamo sarebbe durato più di 5 anni. Invece col tempo ha dimostrato di essere un progetto solido e ha assorbito tutte le nostre energie. L’idea di fondo a 25 anni di distanza non è cambiata: Kaskade è un forum per i giocolieri, per le manifestazioni internazionali, e tutti possono contribuire nel modo che preferiscono. È vero che la scena del juggling è cambiata, perché c’è interesse anche in altre cose, diciamo che il tema si è ampliato col diffondersi delle idee che sono maturate in questi 25 anni. Ma l’interesse e il fascino per il juggling, la passione delle persone che si cimentano in questa attività non è cambiata per niente. È stata una parte importante e molto bella della nostra vita; siamo molto grati a quelli che vi hanno contribuito e molto felici di aver conosciuto delle persone così straordinarie. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

7


foto di Philip Nicolai - albapasser.de

Il rapporto di causa/effetto tra gli attrezzi per la giocoleria (o anche ‘props’ in inglese) e lo sviluppo della giocoleria è strettissimo, così come di grande intensità è il rapporto che ogni giocoliere vive con i propri attrezzi. Inauguriamo su questo numero una rubrica dedicata alla ricerca sugli attrezzi e alla loro “convivenza” con gli artisti.

erik aberg

Ho un ufficio in affitto a poca distanza da casa dove tengo i miei tanti attrezzi di giocoleria, ed ho un armadio dove li custodisco in modo ben organizzato. Lo ripulisco regolarmente, ho una mensola per gli anelli, per le palle, per le clave, e poi in un altro posto ho dei cappelli e i nuovi attrezzi di Renegade che tengo appesi su una stampella speciale. Sulla porta dell’armadio è affisso un poster gigante di Enrico Rastelli. Non conservo i vecchi attrezzi, ma ho tenuto dei cigar box che ho utilizzato per un video. Poi quando stavano per rompersi li ho fatti autografare da un giocoliere giapponese che è stato per me una fonte di ispirazione, da Sebastian, che aveva fatto un video su internet sui cigar box, e da Rioan, un altro giapponese, ed ho ancora due cigar box che vorrei far autografare da Kris Kremo e Ville Walo, a quel punto la mia collezione sarà completa e non penso di toccarle mai più. Ho anche conservato il mio primo set di palle di silicone. Sono le prime palle che ho avuto e con queste tre palle ho imparato gran parte dei miei numeri. Sono molto grandi, pesanti, 3 pollici di diametro, le comprai ad Amsterdam e le conservo ancora, sono molto speciali per me. Per esercitarmi preferisco le clave semplici onde evitare che le decorazioni si rovinino mentre per le performance preferisco colori metallici. Presto gli attrezzi se me lo chiede un amico, ma in genere non mi piace farlo perché sono speciali per me. Non ho una relazione “spirituale” con i miei attrezzi, li considero oggetti inerti, non c’è nulla di magico, ma la loro storia è molto attuale e viva per me e acquistano un significato particolare. È come una sorta di patrimonio storico.

8

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Patrick elmnert I miei attrezzi li tengo a casa, a portata di mano e custoditi nelle borse. Non li pulisco, ma alle volte penso che dovrei! Conservo anche quelli che non uso più, rievocano le sensazioni che hai provato quando li hai utilizzati, diverse da quelle suscitate dai prop che uso adesso, una sorta di legame affettivo. Convivo con altri juggler e non mi piace lasciare i miei attrezzi in un’altra stanza perché altri potrebbero usarli senza chiedermelo. Non c’è niente di peggio! Sono i miei attrezzi e so io come prendermene cura, ma presumo che si possa anche impazzire se badi troppo a queste cose! Uso per lo più le clave ma una cosa è certa: mi fa star male vederle in giro sul pavimento. Quando mi esercito, non lascio mai le mie clave in giro sul pavimento, le impilo in modo organizzato. È una cosa un po’ bizzarra, ma mi fa star bene a livello inconscio. Quando cambio clave mi ci vuole del tempo per sentirmi a mio agio, anche se sono esattamente le stesse di quelle precedenti. Le clave nuove mi danno come la sensazione che siano diverse... Adesso preferisco il colore bianco, tutti i miei attrezzi sono bianchi al momento. Prima utilizzavo di più i colori; il colore conferisce un feeling completamente diverso, se uso il bianco l’effetto è diverso da quello che otterrei con altri colori. Ma ho la sensazione di dover cambiare colore, sono abbastanza stanco del bianco, lo usano in tanti. Alle volte quando sono a scuola mi esercito ogni giorno seguendo una specie di programma, altre volte mi esercito per stare bene, perché mi va, e comunque più uso gli attrezzi e più tempo voglio trascorrere con loro.


Renegade Design Lab www.renegadejuggling.com Intervista a Iman Lizarazu Renegade Juggling è nata nel 1982, e quando 8 anni dopo sono entrata nella società ho proposto dei cerchi nuovi perché quelli che c’erano erano orribili! Poi abbiamo pensato che un ring juggler molto bravo si annoiasse ad utilizzare cerchi sempre della stessa misura, così abbiamo pensato di farne di taglie diverse, piccoli, medi e grandi, ma anche progettare un concetto tutto nuovo, come gli hollow ring. Ma non bastava; la giocoleria che si vedeva ai festival IJA era un po’ stagnante, e allora perché non stimolare la creatività anche attraverso la ricerca e l’utilizzo di nuovi attrezzi? Era importante riscoprire il gioco, e così negli anni ‘90 io e Tom abbiamo deciso che dovevamo ampliare la gamma degli attrezzi. Ho allora pensato ai triangoli, ai quadrati e poi ci siamo detti: basta, dobbiamo veramente esagerare! E 3 anni fa abbiamo creato una linea tutta nuova, per chi ricerca ‘out of the box juggling’. Per esempio, la clava cup head, o anche la flat head, derivano da un numero russo con le clave dritte su un tavolo. A quel punto un giocoliere le calcia una dopo l’altra passandole al partner che si trova sul pavimento. Ora questi russi avevano col tempo esaurito le clave e non avevamo nessuno che gliele fabbricasse. Ci hanno contattato ed è così che è nata la clava flat head. L’idea alla base di questo progetto è: crea, gioca, divertiti e condividi; è tutto. Abbiamo smantellato i vecchi attrezzi e li abbiamo saldati in forme molto bizzarre, inviandoli poi a Jay Gilligan in Svezia. A Jay si sono uniti poi Luke Wilson, Erik Aberg, Patrick Elmnert, Wes Peden, oltre chiaramente a me e Tom, che ci occupiamo del design e del collaudo prima di inviare i prototipi in Svezia. Ma la collaborazione funziona anche in senso inverso, e i ragazzi ce li restituiscono spiegandoci dove e quando gli attrezzi si sono rotti oppure indicandoci quali forme funzionino meglio.

Vuoi prendere in prestito le mie clave? Sono pulite le tue mani? Sono sudate? No, non usarle all’esterno! No, non rotearle! Anzi, per favore non me lo chiedere più, perché il rifiuto spesso offende… Le clave sono i miei strumenti da lavoro. Tanto particolari e speciali per la mia professione quanto il bisturi per un medico. Tanto preziose quanto il fucile preferito di un sicario. Da loro pretendo precisione e affidabilità, che interagiscano e lavorino con me come se fossero una controparte umana. Sebbene le mie clave non siano state personalizzate, il fatto di poter ordinare a Renegade delle clave della lunghezza standard di 95mm, extra leggere, in un colore di mia scelta (bianche probabilmente) mi consente di stabilire un legame personale con la clava. Non parlo più regolarmente con loro, ma mi assicuro comunque che siano pulite, comode e che me ne prenda buona cura. Cerco di avere sempre due set con me: uno per esercitarmi ed uno per gli spettacoli, e faccio sempre le ultime prove dietro le quinte con le clave che porto in scena. Anche loro devono trovare la propria concentrazione e prepararsi alla performance! Dopo tutto su di loro ricade la responsabilità per la buona riuscita dello spettacolo. Il peso delle clave mi comunica calma e concentrazione, la loro solidità mi offre una sensazione di affidabilità per i 7 minuti del mio numero. I palchi hanno altezze, luci e pavimenti diversi fra loro. E lo stesso vale anche per il pubblico! Una cosa però non cambia mai: le clave che vengono sul palco con me. Stavo lavorando al Krystallpalast Varieté (Lipsia, Germania), la sera del 31 dicembre, 2003. Poco dopo la mezzanotte, si sviluppò un incendio sul palco. La mia partner del momento, Ilka Licht, fu la prima a vedere le fiamme, e quando il pubblico e gli artisti cominciarono ad uscire in fuga dal teatro in fiamme, lei iniziò a correre nella direzione opposta, dietro le quinte, per prendere la borsa con le clave. Riuscimmo a metterci in salvo e ci ritrovammo fuori al freddo davanti all’edificio che andava in fumo. Non le è mai passato per la testa che non avrebbe dovuto correre un rischio simile…

Luke Wilson

Foto di Iman Lizarazu

Kendama

LB

Kendama è un gioco di abilità giapponese datato 1918, un’evoluzione del gioco francese ‘Bilboquet’, che risale al XVI secolo. Nel 1975 un’associazione giapponese fu fondata per promuovere il kendama, ma è solo negli ultimi anni che i giocolieri europei hanno scoperto le sue infinite possibilità e qualità. Ad una prima occhiata le tre coppe e la punta suggerisco solo 4 possibilità di trick, ma ad un esame più attento le differenti prese, tecniche ed equilibri offrono una complessa varietà. Dal semplice Big Cup allo Swinging Aeroplane, l’elegante Uccello, e all’apparentemente impossibile Moon Landing. Anche quando pensi di essere riuscito ad imparare un trick esiste sempre una versione più difficile, o una difficile combinazione da provare. Al momento in Europa ci sono state delle competizioni alle convention di giocoleria in UK, Germania, Olanda e Finlandia, ed un campionato europeo è stato programmato per la EJC 2011. E se non ami le competizioni è comunque un grande attrezzo tascabile con il quale mettere alla prova te o altri.

kendamas.eu

www.kendama.co.uk a cura di Void – juggling.tv

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

9


e edizion no - III g iu g 3 9/1 m (CN) – abilia.co Fossano anomir s s o .f w ww avosto brizio G a F i d a cura

a i l i b a mir

Foto di Andrea Macchia www.andreamacchia.com

S

crivere di un festival non è facile, soprattutto se rappresenta un sogno accarezzato e cercato per quasi 20 anni. Cos’è Mirabilia? Un festival internazionale di Teatro urbano nato con l’obiettivo di offrire alle giovani compagnie un sostegno e uno spazio di creazione e residenza? Una vetrina verso l’Europa per le compagnie italiane? Un tentativo di portare a produrre in Italia i migliori giovani artisti emigrati all’estero? Un’opportunità per creare reti tra festival, operatori e artisti europei? Oppure la ricerca della bellezza assoluta delle discipline circensi che ha la forza di rivoluzionare l’intero spettacolo dal vivo?

10

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Piano, un passo alla volta... Mirabilia è nato studiando e guardando l’Europa. Per i paesi d’oltralpe l’Italia è un buco nero di cui poco o nulla si sa. Eppure è attiva, anzi attivissima, scarsa di risorse economiche, ma piena di artisti, di talenti, di genialità e volontà; vi sono alcuni festival interessanti, pronti e disponibili a far nascere reti, a confrontarsi, a scambiare idee e progetti. Quando si è compresa la necessità di avere scuole di formazione, esse sono nate e cresciute, aggrappandosi con i denti e con le unghie alle poche risorse disponibili, creando con grande coraggio strutture e professionalità. E ora? Ora per produrre, inventa-

re e costruire c’è bisogno di spazi collegati a piccole e grandi realtà europee, come il Catastrophe, la Grainerie, la Central de Circ. Così abbiamo dato vita a un festival... Mirabilia vuole essere un laboratorio permanente di sperimentazione, dove soluzioni europee vengono prese, modificate e adattate alla nostra realtà e alle esigenze artistiche. Ecco così il Brunchmeeting, un momento di incontro informale riservato ad artisti italiani e operatori di settore, dove presentare il proprio lavoro a chi lo può capire e diffondere. Ecco il “manuale pro”, per avere sotto mano le e-mail e i telefoni di tutti gli operatori accreditati al festival. Tutte cose sconta-


te all’estero... ma sconosciute in Italia. Si può raccontare Mirabilia anche in un altro modo. Sostenere le giovani compagnie, accompagnarle lungo un breve tratto del loro percorso, aiutarle a trovare la regia “giusta” sulla base delle loro esigenze e caratteristiche, valorizzare i nuovi spettacoli, ancora fragili e delicati, appoggiare le nuove esperienze, come ad esempio il collettivo Circo Paniko, per la loro capacità di aggregazione e sperimentazione artistica. Ci stiamo avvicinando allo standard europeo: due centri di creazione e residenza, un bando nazionale di coproduzione, oltre 70 fra operatori e istituzioni europee presenti

all’edizione 2010, una rete italiana (www.eurofestivals.it), collaborazioni con Regioni, Enti e Centri di creazione europei, 17 prime, una vetrina catalana, una italiana, una selezione europea degli spettacoli più belli nei festival d’oltralpe, una rassegna teatrale FITA, 7 coproduzioni, 40 compagnie, 2 chapiteaux, 2 collettivi, 65.000 spettatori (stimati). Tutto questo gestito da 3 sole persone (un direttore artistico, uno organizzativo e un responsabile dei contatti esterni) che si occupano del festival praticamente tutto l’anno, visionando personalmente centinaia di spettacoli e presenziando ai più importanti eventi europei, con l’aiuto di una ventina di collaboratori fra

staff e volontari nelle settimane precedenti e durante il festival. Solo un grande amore per il circo, il teatro di strada, la danza, il teatro di figura, la musica e il teatro in genere, ci induce, inoltre, a seguire i bandi nazionali e i progetti europei, a intrecciare reti di collaborazione, a cercare di superare i problemi cronici di insufficienza di fondi, le incomprensioni, le tensioni, le amarezze dovute alla realtà di un settore che vuole emergere, ma non è ancora riconosciuto dalla “cultura ufficiale”. Poi ci sono le gioie, le soddisfazioni, tante idee, a volte buone a volte da scartare... Insomma, tutti gli ingredienti che fanno un festival di qualità in Europa. La novità è che si fa… in Italia!

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

11


intervista a Emanuele Fiandri

Compagnia Coliflor

l

a Cie Coliflor, composta dalla Mini Compagnie (collettivo francese di musica e acrobatica burlesque) e dalla BellePaubelle (un gruppo italo-cileno impegnato su danza e interventi nel tessuto urbano), comincia a lavorare all’inizio di quest’anno, dopo essersi incontrata ad Aurillac col Circo Paniko. Da lì abbiamo cominciato a viaggiare insieme con l’idea di creare un collettivo e da questa necessità

s

ono stato in Italia due anni fa l’ultima volta, ed è stato anche l’ultimo anno che eravamo in tour con Lice de Delux; a fine estate eravamo in Perù, Cile e Argentina e abbiamo capito che dopo sei anni insieme e molto intensi eravamo tutti pronti a fare altro. È sempre un po’ malinconico fare uno show per l’ultima volta, guardi i tuoi colleghi negli occhi e sai che è la fine di un fase della tua vita; sai che sta per cambiare perché il nostro lavoro è il centro della nostra vita. Così mi sono subito messo al lavoro sul format di un solo show. Per molti anni avevo

abbiamo provato a creare lo spettacolo Salir fondendo i due gruppi. Parte della Mini Compagnia veniva da studi di ginnastica e insegnamento della motoria, Bel Poubelle veniva invece da una formazione di strada, e a parte Javiera che aveva già lavorato con compagnie di danza e Gabriel che si è diplomato al conservatorio, il resto hanno tutti costruito il loro percorso formativo in modo

autonomo e vario. Volersi definire coi termini è sempre una violenza, anche se a volte diventa una necessità per promuoversi nel circuito dei festival. Del Circo avvaloriamo la struttura familiare e il rapporto umano profondo e imperniato sulla convivenza e la condivisione. Ma ci rifacciamo anche alla Danza e alle Arti Figurative. Il lavoro di creazione di Salir, durato 4 mesi, è cominciato a gennaio a Barcellona nel

avuto un’idea, un feeling, sapevo di volere un universo molto minimalista. Avevo lavorato con le corde in modi diversi e mi sono preso del tempo per creare nuovi numeri, metterli insieme a cose che faccio da 10 anni e cose che non faccio più da 10 anni. Quando si parla di show, fare esperienze, scoprire cose, per me riportare in vita vecchie idee non è un problema, lo faccio sempre. Trovato il formato giusto dovevo farlo crescere sul palco. Allora ho suddiviso in pezzi i nuovi numeri e sono andato in tutti i piccoli cabaret a Buenos Aires e dopo a Barcellona, per testare le risposte del pubblico e armonizzare la

sequenza, un sistema che ha funzionato benissimo. Lo show è incentrato sull’utilizzo di corde con piccole invenzioni e trovate. Si chiama Cuerdo, e in spagnolo ha un doppio significato; significa corda, ma anche “clever”, intelligente. Il personaggio in scena, Senor Stets, mi somiglia molto, e non è lontano da altri personaggi rappresentati in altri show; è un personaggio che ho dentro e che emerge con molta naturalezza. Cuerdo è un ‘suitcase show’, ho tutto in una valigia, che è una delle trovate più antiche ed essenziali escogitata nello show business. La mia ambizione era di fare uno show

s

Le Bain http://saramartinet.free.fr

12

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

ara Martinet e Jean-Philippe Carde sono entrambi francesi usciti dalla scuola dell’improvvisazione. Dal 2006 si esprimono nella loro singolarità a partire da un duo basato sull’interazione diretta tra il suono e il movimento. Le Bain è una rappresentazione d’ispirazione contemporanea per un vasto pubblico. È un

centro sociale autogestito ArtKatraz, dove ci siamo impegnati nella preparazione tecnica, nell’approfondire la conoscenza reciproca, definire i materiali da usare e cominciare a comporre le musiche. La scrittura originale nasce dal semplice e fisiologico sovrapporsi di idee che rispecchiavano le varie personalità, con una direzione registica condivisa e alternata all’interno del gruppo. C’è una sorta di presentatore cantastorie che funge da fil rouge, ma in scena c’è essenzialmente il nostro vissuto quotidiano. E la convivenza richiede forse il maggior dispendio di energie di tutto questo progetto; prima di tutte le prove viene l’armonia tra di noi, perché la mancanza di questa armonia pregiudicherebbe anche il prodotto artistico. Il nome dello spettaco-

Cuerdo kallekarlitos@gmail.com intervista a Karl Stets

piccolo delirio in una vasca da bagno. Una coreografia che va dalla danza contemporanea e varie acrobazie, eseguiti da una ballerina atipica con un corpo elastico. Momenti umoristici, movimenti rapidi, poesia, rendono questo spettacolo una creazione sensibile, umana e sobria. L’universo musicale elettronico è creato


A livello etico l’intenzione era di produrre uno spettacolo grande con un budget irrisorio, la scenografia è tutta materiale riciclato e lintera produzione sarà costata meno di 1000 € di spese vive. Oggi tra i nostri amici artisti che vengono dalle scuole o dai festival si parla spesso dei problemi economici e dell’impossibilità di creare senza un appoggio economico. A partire da questo è stato forte il tentativo di provarci, di indicare un’alternativa ai finanziamenti e che in nessun momento il non disporre di fondi possa diventare una scusa per non produrre uno spettacolo. Ad accomunarci e a legarci in tour con Circo Paniko è la volontà di mostrare la nostra produzione autonoma, semplice, artigianale, slegata da dinamiche di tipo istituzionale.

lo assume significati differenti nelle tre lingue dei componenti del collettivo, lasciando strada al dubbio, l’equivoco, l’ambiguità, ma anche spazio per le differenti chiavi di lettura. Uscire (spagnolo), per intendere il nomadismo, uscire allo scoperto in senso intimo, mostrando paure, paranoie incomprensioni proprie della vita comunitaria; sporcare (francese) in senso materico e sporcare anche il pubblico, ma anche sporcarsi, contaminarsi nell’animo e nella convivenza; elevarsi-farsi trasportare (italiano) con riferimento al ricorso alle tecniche di acrobatica e alla scenografia che tendono sempre verso l’alto. Su questi concetti base, che piano piano si sono manifestati nel corso della creazione, abbiamo elaborato lo spettacolo.

alquanto flessibile, con pochissimo materiale e con il pubblico che potesse vedere il pavimento su cui mi esibisco. In questo show ho trovato un ritmo apparentemente lento, in cui il pubblico si rilassa. Uno show che alle volte si ferma quasi per me è un’esperienza molto divertente. La transizione da una perfomance di gruppo ad un solo show è stata una sfida enorme. Temevo che il pubblico si annoiasse, e il mio repertorio non era poi così ampio. Inoltre pensavo che lavorare da solo fosse molto noioso. In realtà mi sono reso conto che

lavorare ed esibirmi da solo può essere anche molto divertente. E comunque sono attualmente impegnato anche in un collettivo in Catalogna, con il quale abbiamo debuttato questa estate con lo spettacolo Plecs. Ogni volta che vai sul palco con qualcosa di nuovo impari qualcosa; i migliori artisti sono quelli che sul palco si cimentano in tutto, quelli che non temono di fare disastri; questa propensione ti fa crescere artisticamente. Scadere nella routine è il pericolo maggiore, ed è per questo che cerco di apportare piccole variazioni allo show, mi aiuta a rimanere sveglio e non fare le

cose esattamente come il giorno prima. Creare, esprimersi artisticamente trovo sia un bisogno fondamentale di tutti gli esseri umani. Ma poi il lavoro realizzato molte volte diventa pesante, col tempo hai bisogno di crescere dentro, avverti il bisogno di fare qualcosa di diverso. Per questo faccio un nuovo show, una nuova creazione, un nuovo numero e poi uno o due anni dopo ci sono nuove idee che arrivano. L’anno scorso ho creato Cuerdo e questa anno Plecs, per il momento basta così, anzi è anche un po’ troppo, ma credo di sapere già quale sarà la prossima creazione, che verrà quando sarà il momento.

in tempo reale dal musicista, che interagisce con i movimenti della ballerina. Prodotti da un’acustica elettronica, i suoni sono scolpiti in diretta dai gesti del musicista grazie a differenti ricezioni tattili e infrarossi, calando lo spettatore nell’universo esotico e incantato del bagno. Jean Philippe Carde si è avvicinato alla

musica quando aveva 15 anni e diventa percussionista a 19. Nel 2001 fonda il gruppo DUOS. Ama mischiare suoni acustici ed elettroacustici, collezionista di percussioni atipiche, sviluppa una strumentazione molto varia che lo porta a partecipare a dei progetti artistici originari e pluridisciplinari nel mondo degli spet-

tacoli: ambienti sonori, concerti, cabaret. Nel 2006 crea l’ambientazione sonora di 3 pezzi della ballerina, coreografa contemporanea. Sara Martinet, frances fa danza da 5 a 16 anni e poi realizza uno spettacolo per bambini che va in giro per 2 anni. Le sue basi si arricchiscono dal 2001 quando entra a far parte del

L’idea politica vuole far collaborare in sinergia diversi spettacoli e ogni volta che un programmatore chiede uno spettacolo noi gli proponiamo l’intero pacchetto, per lavorare forse meno ma lavorare tutti. Un’idea che nasce da un approccio filosofico comune del gruppo, i cui caratteri principali sono l’autogestione, il nomadismo e il riciclaggio. Il tutto si basa sulla fiducia reciproca, sulla circolazione e turnazione per ognuno di compiti e responsabilità. A livello artistico si tratta di 4 spettacoli completamente diversi, con personaggi distinti ed estetiche completamente diverse: dal mondo onirico di Coliflor, al più punk contemporaneo di Crostatina e Punto di Domanda al solo di Demian “Perché la lentezza è sempre più poetica”.

centro coreografo di Toulouse. In seguito riceve diversi premi a concorsi nazionali. La sua passione per lo stile la porta a realizzare i propri costumi che saranno l’elemento motore di una creazione. Attualmente interpreta in più compagnie danza e teatro contemporaneo, oltre a danza di tradizioni slave.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

13


2/28 luglio, Grugliasco (TO) www.sulfilodelcirco.com a cura di Dario Duranti

foto di Margherita Demichelis

IX edizione del Festival Internazionale Sul Filo del Circo, per la prima volta proposto sotto lo spettacolare Teatro Le Serre, uno chapiteau alto 12 metri che ha riparato gli spettacoli dalle piogge estive ed ha garantito una maggior cura degli allestimenti. Un mese di spettacoli pressoché consecutivi che hanno sovente registrato il sold out da parte di un pubblico ormai affezionato ed esigente. Numerosi gli operatori del settore e gli artisti accorsi al Parco Culturale Le Serre, tra cui le visite particolarmente gradite di Giovanni Storti, Arturo Brachetti e Masha Dimitri. Nel cartellone una rappresentazione di stili molto diversi, espressioni dello sfaccettato panorama attuale del circo contemporaneo. L’onore e l’onere di aprire la kermesse è spettato ai francesi Akoreacro con Pfffffff, florilegio di evoluzioni vertiginose messe appunto nelle scuole di Châtellerault, Stoccolma, Bruxelles e Mosca e abilmente amalga-

acrobat – Propaganda Simon Yates e Jo www.gintzburger.net/acrobat/

14

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Lancaster uniscono una sublime tecnica acrobatica ad uno sguardo molto personale sul mondo che li circonda. Ciascuna delle loro produzioni si ispira alle loro esperienze e nasce da lunghi e intensi allenamenti nel cortile della loro casa di Albury (Australia). Dopo averli intervistati in occasione del loro precedente spettacolo “Smaller, Poorer, Cheaper” li ritroviamo a Grugliasco con la nuova creazione “Propaganda”, accompagnati in scena dai loro due figli Grover e Fidel.

mate da un trio di musicisti live: banchina, trapezio Washington e mano a mano le chicche di questo spettacolo che in 75 minuti mantiene un ritmo eccellente e uno stile leggero e coinvolgente. Emozionante il debutto italiano di Propaganda, la nuova creazione degli Acrobat crudi, essen-

Abbiamo 43 e 38 anni e siamo ancora abbastanza onesti culturalmente da ammettere che il nostro percorso non ha una direzione definita. Non sappiamo cosa facciamo, ma sappiamo come va fatto! Il nostro processo di creazione è semplice, cerchiamo di mantenere una nostra originalità, praticando le discipline che ci piacciono. Abbiamo forti idee sull’estetica e su come vorremmo che lo spettacolo funzionasse; c’è tanto work in progress anche dopo che lo portiamo in scena e magari scegliamo la strada più dura per arrivare alla forma finale. In ogni caso desideriamo far diventare la nostra vita parte integrante dei nostri spettacoli, così ora che abbiamo due figli il loro coinvolgimento nello spettacolo è un soggetto al quale non si può sfuggire. Come educatori cerchiamo di trasmettergli principi e tecniche in cui crediamo e che crediamo possano servirgli. Inoltre, accompagnandoci nelle nostre continue tournè, crediamo che per loro sia meglio entrare attivamente in questa dimensione piuttosto che sentirsi degli accessori di viaggio. In Propaganda è sempre controverso il loro utilizzo e ci spingiamo fino ad un apparente sfruttamento dei bambini che faccia sentire a disagio il pubblico. Vogliamo che il pubblico si faccia delle domande, si chieda sempre se desiderano esibirsi o se vengono for-


ziali e diretti, e allo stesso tempo divertenti e mai banali nella loro rivisitazione del comunismo. Ossimoriche, rispetto a questi ultimi, le barocche creazioni del belga Cirque Hirsute in “Toccata”, una grottesca sarabanda a ritmo di tango e musica classica che culmina con le evolu-

zioni aeree al Washington, agli elastici e al quadro coreano. Si è riso, fino alle lacrime, con il comico belga Elliot e con gli svizzeri Starbugs, ospiti fuori concorso del Premio Internazionale per Giovani Artisti di Circo Contemporaneo che lo scorso anno laureò Peter Aberg e Matleena Laine che a luglio hanno proposto a Grugliasco il loro nuovo lavoro, “Sointu”, gradevole melange di musica dal vivo, giocoleria e trapezio. Quest’anno il premio è andato alla compagnia di saltatori kenyoti Nafsi Africa, mentre una menzione speciale è andata al duo italo-svedese Special Cases composto da Tiziana Prota e Linn Broden. La Scuola di Grugliasco ha presentato nel cartellone “Primo!” la nuova creazione degli allievi del secondo anno del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo diretti da Luisella Tamietto. Mentre la compagnia Cirko Vertigo diretta da Paolo Stratta ha omaggiato i 150 anni dell’Unità d’Italia con Una Piccola Tribù Corsara, rivisitando gli archetipi della nostra cultura da Dante a Fellini, da Hugo Pratt a Donizetti. È un gemellaggio con la scuola Arc en Cirque di Chambery e la Vertigo alla base della Compagnia PasseparCirque, esito di un progetto europeo (finanziato dal FESR Programma Alcotra 2007-2013) iniziato un anno fa: i sei artisti, magistralmente diretti da Joanna Bassi, hanno portato in scena Hyperboles, uno spettacolo compiuto e pronto per i palcoscenici internazionali. E tra i debutti menzioniamo ancora “Nuts!” del giocoliere scozzese

zati a farlo. Grover e Fidel sono coinvolti nello spettacolo ad un livello semplice e col tempo lo saranno progressivamente di più, dipende anche da quello che individueranno come aree di loro interesse. Ma abbiamo solo cominciato a perlustrare questi argomenti e non siamo ancora arrivati a delle conclusioni forti così come vorremmo. Durante il nostro periodo di lavoro c’è stata una grande esplosione di scuole di arti circensi, soprattutto in Europa. E questo ha significato anche maggiori competenze di acrobatica all’interno delle performance. Anche noi ci misuriamo costantemente su quali abilità inserire negli spettacoli. Per esempio pensavo da tempo ad una sezione solo al trapezio. Volevo realizzare un back flip al trapezio dove afferravo le caviglie in volo alla barra, e l’ho anche portato in scena, ma poi ho pensato che mi sarei probabilmente danneggiato le caviglie e l’ho trasportato sulla corda. C’è voluto però tanto tempo per arrivare a consolidare questo trick. Quando sei un artista di circo puoi spendere anni e anni e anni nel perfezionare una sola sequenza. Gli artisti nella storia si sono ritagliati un ruolo dopo tanti anni di applicazione, e una volta arrivati a un risultato ne facevano il cavallo di battaglia di una intera carriera. Invece ora spesso c’è una corsa al

Ewan Colsell, giovane artista diplomato a Grugliasco. E se Grugliasco è diventato un crocevia di scambi internazionali, lo deve proprio al ruolo della formazione e degli scambi tra gli istituti di tutto il mondo. Ospite del Festival è stata infatti la Scuola di Circo Palestinese che nel 2006 trovò

nella cittadina piemontese i primi sostenitori del proprio progetto che oggi si chiama “Circus Behind the Wall”, spettacolo che porta in scena 13 artisti giovanissimi e le loro difficoltà di vivere in una terra martoriata dal conflitto e mutilata da un muro che separa gli affetti e separa le famiglie.

continuo aggiungere abilità nel nuovo spettacolo che andrai a fare. Ma non puoi evitare una certa erosione, tu non puoi reinventare te stesso in un intervallo così breve, puoi solo mettere insieme le tue cose in modo diverso. Così per noi era più interessante montare uno spettacolo, poi fermarsi per un lungo periodo e creare qualcosa di completamente diverso; e siamo riusciti a farlo ogni volta che è arrivato un bambino, sfruttando la pausa che il suo arrivo comunque richiedeva. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

15


Funambolika 12/14 luglio, Pescara www.funambolika.com

a cura di Massimo Locuratolo foto di Silvia Mazzotta

Foto di Silvia Mazzotta

La IV edizione di “Funambolika”, progetto prodotto dall’Ente Manifestazioni Pescaresi con un’attenzione lodevolissima, è un festival a cura di Raffaele De Ritis che presenta i generi del Clown e del Circo. Quella che apparentemente potrebbe apparire una sfida ambiziosa, dato che quando si parla di generi si entra negli ostici meandri della Storia, è in realtà una cifra che il pubblico abruzzese ha accettato immediatamente con interesse. Probabilmente il primo fattore che è stato colto dall’immaginario collettivo è che Clown e Circo non sono esclusivamente soggetti per l’intrattenimento dell’infanzia, altrimenti non si spiegherebbe come la forza dell’applauso destinato a Larible sia stata la medesima attribuita al raffinatissimo circo teatralizzato di “Creature”. Restando nello storico delle quattro edizioni, va poi dato atto a De Ritis che sin dal 2007 la messa a punto del programma ha rispettato senza tentennamenti le intenzioni iniziali: performance circensi pure (seppur agite sul palco del Teatro G. D’Annunzio) accostate a produzioni di circo teatralizzato (quest’anno, mezzo cast del Roncalli la prima sera e “Circo Klezmer” l’ultima); performance di clown tradizionali (a Pescara sono passati Larible, Jigalov, i KGB) alternate agli spettacoli dei grandi clown teatrali moderni (Jango Edwards, Peter Shub, Gardi Hutter, Avner Eisenberg e Rob Torres, che lo scorso 12 luglio svolgeva il ruolo di trait d’union ai numeri circensi), con incursioni

nella clownerie musicale (Duel nel 2008) e con la partecipazione dei grandi nomi del Festival del Circo di Montecarlo (solo l’anno scorso, in un colpo solo, Viktor Kee-Izosimov-Golden Power; e, quest’anno, Encho Keryazov e i Minasov). Non si spiegherebbe la forza di questa alchimia tra generi se non fosse sostenuta dal minimo comun denominatore della qualità, e qui chapeau a De Ritis e Alessandro Serena per l’attenzione alla formazione del cast del Gran Galà. Lo scorso luglio, per esempio, al Gran Gala d’apertura, oltre che i fuoriclasse Keryazov e Minasov, si sono visti lo strepitoso cerchio aereo di Tanya Ovsyannikov e il tango al trapezio dei Tempo Rouge. E se Rob Torres animava lo spettacolo con la sua applauditissima clownerie stralunata, mimica e interattiva, la sera seguente Gardi Hutter, superstella della clownerie al femminile soprattutto nei paesi di lingua tedesca, con “Giovanna d’Harrpo” ha introdotto il pubblico all’estetica del clown moderno di matrice squisitamente teatrale. Il terzo clown di “Funambolika” 2010 è stato Adrian Schvarzstein, regista e autore, oltre che interprete, di “Circo Klezmer”. L’impianto della produzione era specificatamente teatra-

le, con un’affollata e funzionale scenografia distribuita in orizzontale (evocante la piazzetta di un villaggio ebraico nell’Est europeo) e una scrittura registica colta in cui si avvertivano, a tratti, echi delle atmosfere della primissima produzione di Zingaro, ma anche dei Lissedei, mescolati alla scrittura scenica strehleriana per l’edizione “barocca” (metà anni Ottanta del secolo scorso) del “Servitore di due padroni” goldoniano. Se il perno drammaturgico di “Circo Klezmer” era il fool di Adrian Schvarzstein - lecoquiano, umanissimo, dinamico - il piano registico lasciava alle performance circensi uno spazio logico e coerente allo sviluppo

Prodotti di Giocoleria Aquiloni Freesbie Boomerang Libreria Ambientale Strumenti Musicali del Commercio Equo e Solidale

Via dei Volsci 81, 00185 Roma tel. 347 0872921, 06 44709062, lorbitaroma@yahoo.it

16

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t


Gardi Hutter intervista di Maria Vittoria Vittori Grande clown svizzera, scatenata e poetica, con la sua incantevole cifra espressiva sospesa tra la sicurezza dell’istinto comico e la delicatezza dell’introspezione. La incontriamo appena prima dello spettacolo, il suo ormai leggendario Giovanna d’ArpPo. Com’è nata, e maturata la scelta di diventare clown? Frequentando l’Accademia Teatrale di Zurigo mi sono accorta subito di avere un talento comico. Ma il problema era che per una giovane attrice non c’è alcun ruolo comico. Gli unici ruoli sono quelli di amanti che d’amore si ammalano e muoiono. Tutt’al più la donna può recitare la parte brillante di Colombina, può fare qualche scherzo, ma sempre con grazia. Si dice che il clown sia neutro, io penso invece che il clown o il personaggio comico sia un radicale, un anti-eroe. Invece, ancora oggi, la donna sul palcoscenico si vuole bella, sensuale, decorativa e questo rende molto difficile, per lei, il ruolo comico.

della trama. La teatralizzazione dei numeri non ha offuscato (anzi, le ha incorniciate con interessanti suggestioni visive) le strepitose performance aeree di Eva Schwarzer (al trapezio e ai tessuti), e il lungo numero di giocoleria di Joan Català, il quale ha lavorato ad altissimo livello con clave e sfere senza uscire dall’interpretazione del suo ruolo teatrale. Schvarzstein, Schwarzer e Català sono tre artisti perfetti per valutare i risultati della didattica di quelle moderne scuole di teatro in cui, accanto allo studio approfondito delle arti circensi, moltissima attenzione viene dedicata al training espressivo mediante corpo e movimento.

te, il divieto di ridere degli altri, soprattutto degli uomini. In questa prospettiva l’emancipazione femminista ha dato un input fondamentale, perché ha aperto l’immaginario femminile. Ridere di se stesse e di se stessi si può solo quando si è superato un problema, e non solo tra donna e uomo, ma anche all’interno delle strutture politiche e sociali.

Così ha deciso di crearselo da sola… Sono cresciuta negli anni Settanta, nel momento storico in cui si parlava di una società libera, della necessità di relazionarsi in modo diverso. Il femminismo mi ha dato una spinta in più perché fino ad allora anche io mi ero fermata a quella barriera che mi impediva di esprimermi come clown. Il mio primo personaggio comico è nato nell’ambito di una commedia di Aristofane, rielaborata da Gonzalez, in cui interpretavo uno degli schiavi, Nicia. Questo ruolo, originariamente maschile, l’ho recitato da femmina: con una pancia enorme, incinta di tutte le disgrazie possibili. Ho portato in scena la repressione e la sofferenza, ma con una disinvoltura e un’agilità che erano una chiave d’interpretazione. Cosa rende così difficile, per una donna, ridere degli altri e di se stessa? Fino a 50 anni fa, se ti comportavi in modo bizzarro, ti mettevano nel reparto psichiatrico, 500 anni fa andavi direttamente sul rogo. È nella nostra memoria l’invito a stare atten-

La lavandaia Giovanna d’ArpP, un personaggio che l’accompagna ormai da anni… Di personaggi femminili ce n’erano pochi, ma uno era davvero magnifico, Giovanna d’Arco. Un’eroina che sentiva le voci, bruciata sul rogo e poi santificata. Ho deciso d’imperso-

nare una lavandaia che vorrebbe essere un’eroina, ma come la maggior parte degli esseri umani non lo è, e anzi risulta comica. Questo spettacolo ha rappresentato per me il tempo della raccolta, la maturazione del mio essere clown. È andato in scena per la prima volta proprio in Italia nel 1981 e poi ha girato tutto il mondo. Non è invecchiato perché non è ideologico. Il clown non sopporta ideologie, né pedagogie. Ha una sua logica che è anarchia allo stato puro.

A quale spettacolo sta lavorando? S’intitola La sarta e debutterà questo autunno a Stoccarda. È sulla morte che arriva e il clown che dice: no, ho ancora una sigaretta da fumare, un pasto da mangiare, una casa da mettere a posto. E qui il clown diventa sarta, perché mi ha fatto sempre pensare, la sarta, alle vecchie Moire del mito. Così la rappresentazione si radica in un immaginario potente. Lo spettacolo non può consistere solo di gag; deve avere un sottofondo mitologico, simbolico che permetta al pubblico di stabilire associazioni. L’arte consiste nell’accennare, più che nel mostrare.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

17


X

a i t n a c r XIIIme taldo.it ntiacer a c o Gigli r e (FI) ssandr le www.m lio, Certaldo A o ) c lug artisti ini (SB 14/18 rnacch ettore e ir B d a l a ta e Sabin intervis ia (AT)

0 c’è anni 7 tori li g e d ire bora Sul fin a di la ione tead n ’o n z stata u le sull’anima che ci e cuo nelle s o l’impression ricorsi storici, h e e i , rs lavotrale i co enti di me de m o u c tr s Si o li n . sia olta g censi. nsi Flic uesta v te le arti cir q sie p v rti circe proo a la d , i ta d tà n li e la ia iv soc bbli o d la scuo me un ro son pporto con la , la scuola pu e no con laborato insie antia, un z ia ra n g i le d e lo a o e a v o M rc n, parl trop Abbiam lessivo per pieno ità, l’an elle conventio li g ic e tr d p o ato ap ro, m m z e o d z n c co li o io a o n e iz r e tt ag è ge l’esib nom me a erto M che si ca, il fe teressanti, e Toame a di Rob amo alleogetto r ra p e e in z n iz io o v ll v e molt direz ola s te ne tive. Av del ella scu rtamen nto. con la aspetta cortile le il e allievi d Basso va ce e r te m lt n a o z ta z na r e u o h re c p p e o n p a palco zza im he Certald di un loro a lc ia n a p u u a q n n e i tra o 320 stito u ozzi-Ridolfi co direzion però ritrovars a un po’ collettiv ola il ti i S it o ib n è e es scu palazz Il rischio bambini in sc o altri si sono li allievi della , dove lo g on a o piazza c e b te o a ” ia la n n e d p n a di col oli. U visibil c a In o a a e “ tt tt id e n tu p r a o s di na plate alcun Chili c dappe nte a serie issimo, con u re agli senza o n fr e u i i d z n z i o ben attre a olt sibirs Flic c zionato o calorosa. M na nifica e ischio ha fun lt to ad u cosa sig ubblico. Il r e o a r h c m o v e la ii v a p e o n pie biam o più d ne è ad un sempre el cortile ab ancora riuscit n gli ificazio s s ià a g m n sta i co era oli della spettac a che non mi care più azion perché goria e lo te id a is dente, c d ia a h è io vecc do un zzare, c nascen ia, che vanno di reali to n g ta li a v pona lo in u i i tram pettaco a l’arte. Prend ono su s lo n ett , co azz iocolieri ard che amm sono pochi; m ali! La rmer g u d e g n fo n u r ta e i e s p c tt ato riffa o tu iocri , una ta no un signific , e son a poi ci vuole di med € m u 0 p 5 1 putu bbia 00/ enti, m che via a 1 ettacoli che a tupum tti strum menti. Spero uri, pu tu p b s o i m n d o u , ta s ri lie dei anche sti str arra tume e coleria, la chit inale con que ociale, serva s o c n u io rig supeo/s ra, la g acolo o zione artistic uanti di loro masche cia uno spett n q se una de fu ; ma fac si creas già a gran i delle scuole e ll h a che tu c d i , e rr lavoro li alliev Non vo pliche di cose questo ente ag l precariato? re lm i a d n e i ingage io h s d c repli voglia d profes izione e e d ll d n e n o d c re la pito di nno ti p reranno di off, che fa nti non ti anni il com e v i e i d s a l’arte d que atore categori uovere ensi, rganizz avuto in tutti o m te ro p a e irc viste e inoltre stenere ento le arti c difvendo o di so m n o e e b e m i n giarli. A a li questo delle re enti orm ece più tracciare vo dire che in oratori ed ev v in mp rÈ . e e b e n la d s , io , tou strada, iè i scuole no di promoz tastorie ssuto d g , m re le gran i , un can a t a con il te o minor biso n burattinaio a; proposte as rtis izz on ann uov per u a a ttim ne. C o qu alifuso, h ’idea n gni e spazio d n e u p re , , a o n o im re i e c im a io an av h tia s difficile , un bravo m a c do d creaz ori h te un per Mercan to d s re iu o g n at tra mo lla un att chè lla go sia condi s o, in no a amm alme , per sì, da di gi riten zare. rmente o la o r r r c u che og z g ti t S ri r t g t a Co ito lo A te st’an i a valo asto pa l te o tra i sos i pro ro (a a FN val). segu ata la ata que r u continu sto sono rim e ta s i ne in Le ue e d can ve d ici e ra lo dell fest l (a è n Detto q a collaborazio irco ragis lletti artist arsi t ada, più stiva anno ta da ilia c ll e l d b i, co ori leg Str tento su i fe st’ de nte l ma ira no che i itiche irett a col ri di liane lcun que for ), M nabil , a i l è ) I a d e l z i io i a a ret po ), i n 8 i t z t t s n M i i e l 0 d ! se Can nie tici l 20 tiva so, (P isen ini to di e a , l a l z e s c a t ag a ag rtis ne Fe de ran en ce iB er nza ras zz l m anca stare gimi tem inve comp ori a bilia Net iateg Pia amp Imm ). L e ira ete Abb ti in o (C cia), , TO gno en e è di ed m un ett po ( rtis bin res rolo giu val ich è la a im olte l pend atric one i dir o a M La r t s i ” i i v ter chio pi e d e a v indi inno itaz e fra vviat ivals. eatro N), A Bam a (B (Pine ata a fest oi t a u T p ( n t r a c o t d c p t C a o n s c gi tiva cir zi , el ll’o ru gio tro Fe al lia, scuglio tra no se i cia elle tata a dei g orag pre a nizia te la abora ncon Net de d sano ), Lu La S ’Inter , pre 0 b d o t i c l a e ll un’i rete Stra (Fos RM FI), dall rete 201 Mira in n me co Un “sa nè de sem da Trucch Andrea Foto di

N

18

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

e F t e

v i t s

s l a


ti in tan ti ar tisti n e in ta o punti n r all’inte modi ttio. L’obie g del bor ra che il e vo non si fermaso c li pubb re ma Flic guarda ccose a con la a . Così n o ione lo onz o g r c a o l’ b to e ch circ timen si nel s r lo e ta ll s a e o ; p gliesse ante il suo s rre un doppio anza verticale /d dur alla To i teatro mentre sulla dasse ealizzato esibizione d r io, o z e m p d altre abbia e una un tra e a r s e ’e c ssuti a ala in c te o lt i lo a o a c p in sc un dino ortico con la un giar c’erano un p giochi icer a r poi su a o v o c a ll n Caste i; e a e arriv r l h e e c li d o o c c a ia c li v gio bb isti a ni coi sì il pu , una caratter un li postazio ltre strade, co go accolto a i gli an libera in stioni da tutt tia. Abbiamo devo dire e n g e g ca veva su cata da Mer 38 persone, agli empre cer 37/ s , o o o n g it a n tr r u E lu din . n o o o molt tissim olta c ato tan isto anche m gruppo r le o v e r la a mm nno ho v che ha riprogra ciplina re, ma r a e v p o r p o a dis vor attrezzi riunioni di la ccessivi. Una i u logia d e s o i p e n ti n r io io ta s g e vis i u e q d ia v ance ene a dassero perform mente apparti che an to a r lu u o che sic avrei v e forse artisti, tanchi! ni meno s lia

a l it a e v n ti te en zio i fes m a l r a ), è o ici uff agna aab e tra l l e o br (Sp oll i c azion tem rega per c eat d o e t , r s t z eteoniz ivals.it Gavos o e a a de Ta rmalerande ar o n m a r t f g r i Un armurofes brizio pongoso la F odo in talia il si info proI r co ed w.e i Fa om res n m in bia

c p i, i la io re m ww ura d e la onale trars orta i sca rtare uitaz h c c p i c l z con di o, d ppo cir fron a iva na a est inter a di in genz temp di su ssiva i/con f i i e i, o s ce ntr e o l d vel l’id o i l’e ess ion suc oa li a dal nfatt llo st oduz loro ni inc azi c i t I r u a al la lc un na rare. , e ,p o idee ie e ad a 009. com e è o e b rop n , ri re 2 la , ch ivami pag ato u a s e a e gram com fond cemb risult a ret cces al d a i l i u i o r l r s r d n e ra st ltre di irca p giova emb bre e za o eb d sarà ui, o no o u m m rtan tr ni c di w e e t. Q asc oi zio zione ortat sett mpo il sito ls.it, vals.i di ci delle i a i du ha p ali tr tale ite estiva tfest stival gina da , ne form men tram urof w.ne ei fe la pa ivise le a a e ti in fond ttuat ww. n ww i siti d trova cond rre al i e w f o i tto a ri, si ssia ropo proD ef to iat , i ne men amb dire dato g” (o ter p esi d rni o fon rin c o o t te s m p n e m nt e bri a di re 3 ori e teri h m e S e a m leg at i es em in “ ett olt l co sei m nie perm nuo, ramm tacol nti a i i de pag esto cont prog spet o eve cem ia co ). Qu o dis i e ai Italia ei lor onos h cc r c e d n co a e r t mo erato no in are ono etta e aM a s e l p n l r n p i s m o e d a o is ret An ri d r ora agli o sar gram si p oni d na è b u a m pe che and pro oltre uzi l è ..m li d me n, i i e no te an e qu oter oli. In -pro stiva tion”. otrà t t p ev p e c tu co Fe e et da alian erm , dov sì da avor ioni/ . Net nstru che uno f p o t e z p o i i a om di c più du rete r c vità vi s un ie alc pagn ne, m re c vali nte e pro ella unde e no nuo à! l e “ it d te nt io pe ire m co maz di sa rmen curam ticipo tival cora ressa offr ortun n n p m e a si la es tro te gra a ret rtico chet con a dei f ova, a in nz’al d op ti e li nu un se re ca pa all j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

19


Fa s

ti

Fri

ng

eF es t iv al

Te at to ro, n ria u se , art ovo tti i m ci ag man ult rco, gr a im m tem ega alla edi usic zio v al i a, ha po ne illa e tu pitt nn pa cit com tt ura bil o p rche tadi un o ci , sc i re g na a ò u m per sen gi). (vi le d che ltura on tu ta s i 1 f a ,d F 0 to im do tte to s 7 a ch rosi spe anz no tt po s le to a, rt e sta rta pess età rie, isti le p ne acol arti , c em ch iaz un o r gia ge nte o gr e a : le ign on ozi e p ze ico iun na am i v iti to u on e so m o un ma labo att rato n’at i ed r un no ero per , edi , a ra in u e a div lu d te sio pro un tori e e ei nzio volu set ent ogo na v a o ba n n d in z tim t p ar i Fe i de cia por tisti pom mb e pa ioni an e da i sta l no tun ci, er ini rti inc a ar pe gen tor ità ben igg . A col red vi tis r e iam da 16 i de ltra are ien gio ti, p mes re. a q d rn rot col Ino te non uel icati cosa l F i a zio di go are ltr rin p li in ag n g erd p li d n i e ti e, h eliri isti nsie l’im e pe ere roda an o m m r i o e Fri non no a rga spe e pu anc occa n ng t n a c b t b a i m ca e: a an ceso zzat tori blico ile te i m ca la o . S lup in E arg re. vill che, ette e d in Tu a p u po ate ropa i, d tto q con opo 6 i co su fr u de i e A lugl pa sp lle ne ang esto cin pom cu io/ es az m l m ia ra 1 è ed e pr di ag all e. C io n atric on . Co il F i sp rigg o o g d i n G a v a i ’ e d è o olo ett s e ug sto oc fra cult da gli e di a tut que ti Fr ttaco edic c n l h i s t el , Fro ng ura dir ve ltre te è à he to ing li e ati c m si s e q a n e i , e tem a s e n o t e ue term e Fe ap alla big so mp dal fugg Ba one on all che i e ch lle p s d l f p r e i a u o r to l’a liet i r e m d da no o e o d a c in nel e n art ne tiva nt rm am a ve l. st o i li, ww ra iv at Ita le in iuto to a itorn en ispo ll’id en dir w. o Un ra g no ent tiva lia, cro rma che ngo n f e l a d o eu rm i m pu re sa ibil a c et fas s Fe ente al c ate ges graz nac lme si s no a r r to h p i b a o a ad o ba tem no si sti bli l s nn tà d e s re tifes , d ent tan tion ie he nte ono ind n i m l v i c s i o a i ai fin al a ar tiv a m i te r c c o o s b a e b d o n lt h o R i r i tis al co alm es farn de di de tag ultu trov svivo ro ini f glie ispo e l per o e fon egi ili oc se no è ve e p tic .it t a m r l i i q l i o a t i v e a n d l en o l f n n n t d o r c u a u e r n u g l d o v n o o i f o i a z i i c ue u sa t s b e e a i , pia na te è un vit elle ma ei a c o a o s , t d r c a s t a d iv re 3 ilità lla an ch di Co ion i q : A to ede l’o fe a fo el 8 a n a ce le a b a a b v s a z i t l e i n d m i a l b v Fo se vol un l p cca nom cult rti nti ndi da evo ione re u (Fa nni rid di s oraz ire i o b pos un deb f o che e uali mici a s ano to rat e ot izi n luo ubb sion en ura che , di sta n zia olo . P ot erv io i e ba s , r c l p n z di a t e o ( e t d t t o u n izi se d bb em i V er o … , a i la a ue to sti egh ne Pr no lla e es er t go lico e p o. le d un Sil e i 1 c d a e i e p , d o n e a via a on m v 0 i p e er Fa tive ras ce , ell q p L d d n e e e m v r z o s i g e a e e o u u n i e a r o i a i l t r n c u F e sti r r a a d r g r a m s pi Pa , e or ta na inc co es lla lan nn atu ut Co ll’e un o e n gre sib tut ge in i q co llor cie tire o ù st t m ne t r i v F m t ’ m i u s a e d e r a ce m t a ien ile o c ezz real ues ma rte nfu ann an ) h in u ito re. un ent n u a è , pe da tta fe u i v a ring llor re l ent Vill trar v . i l s e li- ta r- la n 5 n ai o o n zn il, ti e o, e e iò a, tà to e e e a a il ) li

Brocante

Val Colvera (Friuli) 27/30 luglio www.brocantiere.net a cura di Flavio D’Andrea

20

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Foto di Giorgio Sottile

Brocante, festival internazionale di circo contemporaneo che anima la Val Colvera, in quattro anni di vita è cambiato molto. All’inizio Roberto Magro (direttore artistico della Scuola Flic di Torino) dà la possibilità a una ventina di suoi allievi di portare il loro lavoro in Friuli. Non si tratta però di “venire a fare un numero”, quanto di mettere a disposizione la propria tecnica e la propria creatività per entrare in relazione con la gente, l’architettura della vallata e uno dei 100 borghi più belli d’Italia, che ben si presta a scenografie naturali. Oggi Brocante 2010 ha contato 120 artisti indipendenti e provenienti dalle scuole di circo d’Europa. Il festival copre tutta la giornata: al mattino workshop di danza con Martin Kilvady, al pomeriggio incontri con e su personaggi che hanno fatto della loro vita “un circo”, e la rassegna Circo nel borgo, piccoli spettacoli incastonati in prati e cortili della Val Colvera. Ogni sera uno spettacolo diverso: “Archi nel bosco” la prima sera (violoncello solo e duo aereo ai tessuti); un “cabaret dinamico” la seconda sera, dove gli artisti lavorano gomito a gomito sotto la direzione di Roberto Magro; la terza sera Invisibile della compagnia “320 Chili”. L’ultima serata è la più attesa dal pubblico che giunge a frotte già dal pomeriggio (2500 persone stimate): si tratta di una passeggiata per le vie di Frisanco alla ricerca degli “altri abitanti”, i circensi. Una trave sporgente diventa buon attracco per un tessuto, le case si prestano ad arrampicate surreali. Installazioni semplici spingono il pubblico attraverso situazioni di vita quotidiana vissute straordinariamente. La camminata si conclude in un grande spiazzo dove ci sono i numeri più emozionanti, dal collettivo di mano a mano, alla corda volante. Ciò che Brocante ha voluto mantenere negli anni è la “relazione” sia tra artisti provenienti da esperienze diverse, sia con gli abitanti della vallata. A Brocante non c’è grossa differenza tra l’artista, lo staff e l’abitante: tutti si adoperano alla costruzione del festival, nel preparare gli spettacoli, nell’aiutare in cucina, nel fare festa. Brocante è una comunità estemporanea che si crea e vive per una settimana dove tutto è occasione d’incontro: un temporale che fa saltare la scaletta di un pomeriggio non è un dramma, ma diventa fonte di creatività per soluzioni alternative e motivo di scambio artistico e umano. Si ringrazia particolarmente la Scuola Flic di Torino per il sostegno e la collaborazione


as faltart

Arrivato alla quarta edizione questo giovane e frizzante festival del Trentino Alto Adige richiama ormai migliaia di spettatori sia dal sud che dal vicino impero austro ungarico! Merano, ridente cittadina di cura, famosa per i mercatini di Natale e per essere il paradiso del vacanziero germanico, durante i giorni del festival si riempie di nuovi, stravaganti ed allegri visi e l’atmosfera dei saltimbanchi la trasforma in un idilliaco “palcoscenico” per gli artisti provenienti da tutto il mondo. Più di 130 spettacoli e walking act hanno animato i tre giorni all’insegna della multiculturalità ed in rapresentanza delle diverse forme artistiche che compongono l’arte di strada. Letteralmente sopra a tutti è spiccato il funambolo Walter Moshammer che ha attraversato il fiume Passirio a venti metri d’altezza in equilibrio sul filo tenendo col fiato sospeso ed il naso per aria innumerevoli spettatori accorsi a godersi una performance di eccezionale impatto emotivo. I Giullari Senza Frontiere, 11/13 giugno – Merano (BZ) www.asfarltart.it con le loro tutine zebrate, hanno percorso l’intera città di corsa ed A cura di Claudia Bellasi hanno incantato per la spontaneità e l’allegria degli spettacoli. La Zastava Orkestar ha svegliato il centro storico con diverse parate musicali travolgenti; mentre la famiglia The Pitts ha offerto un’esibizione esilarante di acrobazie e contorsioni assolutamente indimenticabile! Graziati dal tempo mite, a parte un acquazzone in cui si è ballato sotto la pioggia, gli spettatori hanno invaso le strade partecipando con entusiasmo e generosità….alcune chicche di quest’anno sono state le bizzarre improvvisazioni di Shiva Gringo, giunte al loro apice con l’artista ed uno spettatore che si sono tuffati insieme in una grande fontana,una magnifica, elegante verticalizzante Gaby Corbo, Ely Rudyzuli poeticamente avvolta dai suoi tessuti e sempre più vicina alle cime dei monti ed un concerto sulle passeggiate del Circo Abusivo i quali hanno dovuto suonare ininterrottamente e furiosamente, incitati dall’energia del pubblico che non voleva più smettere di ballare e fare festa! Un’organizzazione con i pregi della germanicità, attenta alla migliore realizzazione possibile degli spettacoli oltre che all’insegna di una calorosa accoglienza degli artisti che stimiamo e ringraziamo immensamente! Per noi organizzatori ovviamente tre giorni di delirio che sono però ripagati dalla soddisfazione di aver creato qualcosa di culturalmente ed artisticamente unico in questa terra di confine. Foto di Giorgio Loner

21

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010


Victoria, Jean Baptiste, James, Aurelia, così tanto talento in un circolo così ristretto. Diresti che appartenere ad una “circus family” è ancora una Alla IV delle condizioni edizione ideali, migliore del Festival scuola e campo di gioco Internazionale ideale per un di Villa Adriana “L’Oratorio di Aurelia” è uno spettacolo onirico e surreale. artista? assistiamo Puoi raccontarci delle sue fasi di creazione? Dipende tutto da al nuovo Abbiamo cominciato a lavorarci in due, io e mia madre cosa vuoi fare spettacolo Victoria, e non avevamo alcuna idea di come nella tua vita. che vede si sarebbe evoluto. In genere Victoria aveva l’idea e ci lavorava Dove risiede la tua protagonista passione. La vita Aurelia Thierre, su, poi mi ci “buttava dentro” (suo termine) e io familiarizzavo con l’idea, cercando di comprendere la sua logica, stessa è un campo accompagnata di personalizzarla. All’inizio avevamo le idee della cassettiera di gioco ideale per in scena e del trenino. L’inizio e la fine dello spettacolo un artista. Non da Jaime (solo che a quel punto ancora non lo sapevamo!) devi per forza D. Martinez, ed è stato solo alla fine che il disegno si è rivelato. appartenere ad e cogliamo Il processo di creazione è uno strano animale, meglio non una famiglia l’occasione cercare di domarlo. Victoria crea l’universo, la struttura. circense. per rivolgerle Lei ha l’idea un buon 90% delle volte. Io ho avuto questa idea Comunque, nel alcune che era tutto come in un sogno, come quando qualcosa mio caso, ho domande... di davvero assurdo ti accade in un sogno, ovviamente qualcosa che sia davvero contro ogni logica o contro il mondo imparato e tratto “reale” . Ma nel sogno ci adattiamo. È solo quando beneficio ci svegliamo che pensiamo “cosa era questo?”. dall’esperienza dei Altra ispirazione è stato un libro del medioevo in cui tutto miei genitori. E ne è al contrario: gli uomini portano sulle spalle i cavalli, sono molto Foto di a donne vanno in guerra, etc. Un pamphlet politico riconoscente. Francesca Tecardi dove il mondo è all’inverso. Spero di non www.francescatecardi.it smettere mai di apprendere. Ogni Dal Cirque Imaginaire a Tigger Lillies sera, quando il Circus a Aurelia’s Oratorio, una vita sipario si apre, sul palco. Cosa rende così speciale per te l’unica vera essere ogni sera di fronte al pubblico? questione che Mi piace il fatto che non sai mai, a teatro, rimane è se lo se la cosa funzionerà. È una forma d’arte show funzionerà fragile e misteriosa. Mai la stessa. Indipendentemente dalla mole di prove e oppure no. Come ci sei arrivato a di preparazione, c’è sempre qualcosa che elude tutto ciò. Ed è questo aspetto che mi quel punto non ha più importanza. spinge ad esibirmi.

ia l e r u a i d o i r o t a L’Or Ti abbiamo vista recitare, danzare, sospesa ai tessuti, puoi raccontarci dei tuoi anni formativi? Avevo tre anni quando sono andata sul palcoscenico per la prima volta. Tutto quello che ricordo è una grande sensazione di meraviglia e di gioco. I miei genitori erano sul palcoscenico ogni sera e quella era un’opportunità di incontrarli sul loro campo. Era eccitante e misterioso. Considero i miei anni formativi qualcosa che non termina mai. Penso che il giorno in cui mi sveglierò pensando di sapere come funzionano le cose sarà il giorno in cui dovrò fermarmi. Da un punto di vista fisico devo mantenermi in forma, ma non mi considero un’atleta. Fino a quando rimarrò consapevole di aver bisogno di mantenermi in forma e di una certa ‘souplesse’, fino a quando rispetterò la disciplina in cui mi esibisco, fino ad allora potrò continuare ad imparare.

22

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t


Charlie, puoi dirci in poche parole chi sei? Come definisci la tua arte? Sono un artista di varietà contemporaneo. Di solito penso al mio approccio come a una miscela composta dal 50% di varietà, 50% di circo e 50% di clown da film muto. Come puoi vedere, la matematica non è il mio forte!

Quali sono le tue principali fonti di ispirazione? Sono riassumibili in quelle che chiamo le “4 C”: Carl, Cooper, Cardini e Kaps. Si lo so, Kaps è scritto con la K, ma anche l’ortografia non è uno dei miei punti forti! Il Carl citato è George Carl che era un grande clown e un grande amico. Cardini è stato uno dei più grandi maestri della manipolazione da scena. Tommy Cooper è stato il più divertente mago comico della sua epoca e probabilmente di tutti i tempi. Fred Kaps è stato un maestro eccellente in tutti i campi della magia. Un altro mio maestro è stato il grande giocoliere Francis Brunn. Un tempo lavoravo al “The Big Apple Circus” nei primi anni ottanta e ho potuto vedere Francis dal vivo ogni sera. Più tardi siamo diventati amici stretti e ho fatto tesoro di molti suoi insegnamenti. Mi sono ispirato molto anche ai vecchi film del grande clown svizzero Grock. Inoltre ricordo che nel mio studio di Las Vegas conservo gelosamente un manifesto originale di Rastelli. In fondo l’obiettivo principale del mio lavoro è provare a eguagliare i miei eroi, riuscire a far provare al pubblico la stessa gioia che provo io guardandoli.

Charlie Frye www.charliefrye.com intervista a cura di Giorgio Enea In occasione del Congresso Magico di Saint Vincent abbiamo incontrato Charlie Frye, maestro del vaudeville contemporaneo, artista che unisce sapientemente varietà, giocoleria, clown e magia.

Qual è la situazione del varietà oggi? Penso che non ci sia mai stata una tale sovrabbondanza di numeri di alto livello. Ricordo sempre quello che disse David Letterman: “un numero valido è un numero che è valido sia commercialmente sia artisticamente”. Spesso le occasioni creano il talento e i luoghi generano nuove occasioni, nuove opportunità. Anni fa, quando c’erano centinaia di teatri di varietà, c’erano migliaia di numeri. Ovviamente oggi non è più così. A Las Vegas, ogni spettacolo è composto da pochi numeri. L’Europa ha sempre avuto la migliore tradizione di varietà grazie ai circhi e ai cabaret. In Europa il grande pubblico ha sempre avuto grande considerazione e rispetto per gli artisti di varietà. Fortunatamente il varietà è sempre popolare, quando il pubblico va a vederlo lo ama. Il suo fascino universale è una delle ragioni per continuare a farlo e per la quale sopravviverà sempre in una forma o in un’altra. Non si dimentica mai un grande numero. Può farti sorridere per tutta la vita.

Cosa consiglieresti oggi a un giovane artista? Praticare il più possibile. Tenere un diario dove annotare tutte le idee. Sforzarsi di essere il più originale possibile. Questo fa sì che il numero sia più richiesto. Inoltre, poiché ognuno di noi è un individuo unico, più si lavora su se stessi più viene fuori questa unicità. Bisogna far sì che il proprio lavoro sia un’espressione di sé, di ciò che piace e non piace. Bisogna riflettere sulle cose che appassionano e spaventano. Di nuovo si torna all’idea del diario. Appuntare domande e ritornarci più tardi. È quasi come avere una conversazione con sé stessi e questo genera creatività.

iove co G Fran

Quanto è importante lavorare con tua moglie? Sherry è tutto. Lei è la mia, non così segreta, arma segreta. Sul palco e fuori non potrei immaginare di funzionare senza di lei. Con un forte background come ballerina, il suo tempismo e la sua mimica sono indispensabili. E fuori dalla scena, lei cura l’organizzazione della nostra carriera e della nostra vita in modi che mi lasciano sbigottito. Tutti hanno bisogno di qualcuno che renda possibile le cose. Lei fa si che il mio lavoro sia possibile.

giocoleria, aquiloni e giocattoli creativi a Cagliari, Via Oristano 1 tel/fax 070 653675 cdsca@libero.it

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

23


25/27 giugno 2010 – Cagliari www.conventiongiocolierisardegna.it

II^ Convention di Giocoleria in Sardegna a cura di Giorgia Atzeni (a-critico d’arte che ha sposato un giocoliere) Foto di Giorgia Atzeni e Roberto Cadeddu www.shadowshallow.com

Dopo due anni di distanza dal primo esperimento sardo - a Elmas nel 2008 -, circa 300 giocolieri italiani e stranieri – provenienti da Brasile, Perù, Argentina, Cile, Finlandia, Russia, Spagna, Germania, Portogallo, Croazia - si riuniscono nuovamente nel capoluogo isolano in una location suggestiva dal punto di vista paesaggistico (alle spalle la Sella del Diavolo e, di fianco, la spiaggia di Calamosca) in una posizione ignota alla maggior parte dei cagliaritani stessi, gestita dall’Associazione Nazionale Alpini. Un punto di partenza e di arrivo: senza questi spazi, gentilmente concessi, il progetto tanto agognato non sarebbe andato in porto. Sfida riuscita, accanto a quella di mettere a confronto più generazioni: bambini, adolescenti e “signori di una certa età” convenuti sotto l’egida delle discipline circensi. I giorni precedenti l’apertura dei cancelli, sono stati tutto un fermento di volontari, giocolieri e simpatizzanti, che hanno “tirato a lucido” alcuni vecchi capannoni, utili per l’Open Stage e il Gala e allestito il piazzale centrale su cui sono stati dislocati i gazebo gialli e le bandierine colorate, tavolini, panche e divanetti. Un posto accogliente e funzionale approntato da più di 50 volontari affiatatissimi, coordi-

24

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

nati da Andrea Tiana e Riccardo Tanca certi del successo dell’impresa. La tre giorni si è rivelata un’occasione unica sia per i giocolieri, che hanno potuto fare il bagno in spiaggia e rifocillarsi con ottimi piatti (rigorosamente di ceramica) della tradizione locale, cucinati in loco, sia per i cagliaritani che hanno curiosato durante gli allenamenti quotidiani, provando a cimentarsi con o senza attrezzi durante i numerosi workshop (tra cui il seguitissimo di Contact improvisation) nonché assistito agli spettacoli programmati nelle tre serate. Quanto agli ospiti, i “nomi” ci sono stati e i “numeri” pure. I primi calorosi applausi sono andati ai bambini della Compagnia Lanchilonghi, protagonisti dello spettacolo “Ratataplan”, curato dalla compagnia olbiense Chapiteau Parapluie. Uno spettacolo commovente, capace di sorprendere adulti e piccini con grandi quadri di

danza, equilibri e giocolerie, tutte interpretate da giovanissimi saltimbanchi. A seguito un Open Stage di tutto rispetto, presentato da Edoardo Demontis, la cui formula è risultata vincente: un concorso fra gli artisti in scena, veri e propri sfidanti di fronte a un giudice speciale, Samuli Mannisto (curatore della EJC 2010) chiamato a selezionare il numero più interessante. Il vincitore, Mattia Thega Furlan, presentatosi con la sua panchina ed una eccentrica routine di bouncing ball, ha avuto in premio la possibilità di esibirsi alla EJC a Joensuu, in Finlandia. Ricco carnet anche per sabato: al tramonto, apre la compagnia torinese RiCirco” con “Scala B”, cui segue l’atteso Galà, efficacemente scandito dai movimentati intermezzi degli Smile Carucci. In scena, tra i nomi eccellenti, il madrileno Davel Puentes Hoces manipolatore di cappelli, Cuca esperta di antipodismo,

RC

RC

Samuli Mannisto con il suo diablo, l’Argentina Tatiana al trapezio volante, Moon e le sue magiche sfere, Marianna De Sanctis con il suo hoola hoop e alcuni numeri di palline curati dai cagliaritani Kiko e Bugo “a quattro mani”, il tedesco Manne e Tommaso Panagrosso; per concludersi con un numero unico, chiuso con un flash di 9 anelli e una bouncing ball, del giovanissimo bielorusso Pavel Evsukevich. A seguire Fire show e Dj set. Nell’ultima giornata, la combriccola giocolosa ha sfilato in parata sotto il solleone sulla spiaggia del Poetto, dove ad attenderli c’era già una folla desiderosa di assistere alle Olimpiadi in cui, modestamente, si sono distinte le giovani leve sarde al ritmo della Batucada dei Zambatukè. Come ogni Convention che si rispetti, anche la sarda ha chiuso i battenti con il Renegade, diretto da Ado, con la complicità dei Terzultimi e Simone Romanò. Il bilancio è più che positivo grazie agli ingredienti genuini: sole, mare, ottima cucina e spettacoli incantevoli che hanno soddisfatto i gusti di tutti, sia delle famiglie, accorse per svagarsi e far divertire i propri figli, sia degli habituè.


Pavel evsukevich Intervistato da Anthony Trahair

Sono nato in Bielorussia, nella piccola città di Orša e mi sono appassionato alla giocoleria da bambino, al punto che a 8 anni già mi esibivo in pubblico e a 15 mi sono iscritto alla Scuola di Circo di Mosca (2005/2009). Nel primo anno di scuola si lavorava sulle basi tecniche e pedagogiche di acrobatica, equilibrismo, verticali, ginnastica, coreografia, clowning, teatro; poi dal secondo anno scegli la tua disciplina, seguito da insegnanti esperti. In quegli anni mi allenavo anche 6/7 ore al giorno solo con la giocoleria, un lavoro davvero duro. La mia influenza maggiore quando sono andato a studiare a Mosca erano i grandi giocolieri russi, Ignatov, Nikolsky, Eugene Belyaur, e ho avuto ottimi insegnanti, come Teplov Igor, o Mayorenko Alexandr, anche lui una leggenda con tre diabolo, e prima di loro è noto a tutti il lavoro di Violetta Kiss, che da giovane insegnava a Sergej Ignatov. I giocolieri russi hanno una tecnica formidabile e hanno fatto la storia della giocoleria da Rastelli in poi, e penso che il loro segreto sia stato i tanti buoni insegnanti. L’insegnante è importante all’inizio per impostarti bene, acquisite le basi puoi continuare da solo e capire da te quali sono le posture giuste. Ma la giocoleria è una disciplina dura, e se non hai la motivazioni e la passione giusta, allora non è la disciplina che fa per te. Da ragazzo mi costruivo i cerchi di legno, molto pesanti, circa 215 gr., poi una volta entrato alla scuola di Circo di Mosca ho cominciato ad utilizzare attrezzi pro, che oggi puoi acquistare da tutto il mondo. Quando ero giovane utilizzavo le palline di tipo russo, oggi invece uso le MMX, ma le appesantisco con sabbia e le porto a 210 gr., perché preferisco le palline pesanti. In Russia non è come nel mondo occidentale, fuori dalle scuole non esiste niente, non ci sono convention, e non è facile trovare strutture dove praticarlo. In questi anni ho sviluppato uno stile nuovo all’interno della tradizione russa, perché oltre ai trick classici mi piace il siteswap, i trick complessi e, da quando ho visto Anthony Gatto, anche mischiare la giocoleria con il bouncing sulla testa e l’equilibrismo. Al punto che ora porto in scena 9 cerchi con una palla che mi rimbalza sulla testa. Lavoro come professionista in tutto il mondo, sulle navi da crociera, ma anche nei varietà americani ed europei. Quest’anno sono riuscito a trovare il tempo per andare al WJF e venire alle convention, è stata una mia scelta prendermi del tempo a 20 anni per vedere cosa succede in questi contesti, ma dall’anno prossimo sarò di nuovo catapultato full time nel circuito degli spettacoli.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

25


Compagnia Lanchilonghi www.chapiteau-parapluie.blogspot.com intervista di A.R a Daniela Bandinu e Fedro Muliello, direttori artistici

L’Ass. Chapiteau Parapluie, da noi fondata nel 2000, ha realizzato agli inizi, nel territorio toscano, attività di laboratorio, di spettacolo, e la direzione artistica di un evento culturale sulle Alpi Apuane. Dopo l’esperienza di vita e formazione in Francia abbiamo deciso di tornare in Sardegna, terra di origine di Daniela, che desiderava portare la professionalità acquisita nella sua terra. Così abbiamo stabilito la sede dell’associazione in Gallura, a 15 km. da Olbia, in un tipico stazzo gallurese. Qui, in aperta campagna, abbiamo allestito una sala laboratorio/teatro e creato un bello spazio all’aperto organizzato per la realizzazione di prove o scambi artistici. Quasi subito, in una zona quasi priva di iniziative culturali per i bambini, abbiamo avviato laboratori di teatro/circo nelle scuole ed una collaborazione con i servizi sociali del Comune di residenza dell’Associazione. Il progetto di laboratorio “L’Arte del Saltimbanco” ha avuto un grande riscontro, coinvolgendo bambini e ragazzi, anche con disagio, per poi allargarsi ad altri comuni grazie ad un bando provinciale del 2007/2009. Da questa intensa esperienza sul territorio è nata, agli inizi del 2007, la Compagnia “Lanchilonghi”, parola che in gallurese significa ‘gambe lunghe’, nome scelto dagli stessi ragazzi. Inizialmente siamo partiti coi ragazzi che seguivano i nostri labo-

26

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

ratori da diversi anni, presentando il progetto alle famiglie e ricevendo il sostegno del nostro Comune. Poi la compagnia si è aperta anche a ragazzi delle comunità vicine ricevendo un piccolo contributo della Provincia. Attualmente la Compagnia è composta da 15 ragazzi, di età dagli 8 e i 15 anni, che nonostante le età così diverse riescono a convivere e collaborare. Per noi si tratta indubbiamente di un progetto di crescita per bambini e ragazzi, ma effettivamente si rivolge a tutta la comunità, adulti compresi, creando occasioni di viaggio, di scambio, di conoscenza di realtà spesso lontane dal proprio contesto di vita quotidiana. Ci incontriamo due o tre volte alla settimana in una sala parrocchiale che abbiamo attrezzato e che condividiamo con altre realtà del paese. È questo il laboratorio permanente, la fucina in cui sperimentiamo e creiamo spettacoli. Quando possibile organizziamo per i ragazzi incontri ed atelier con artisti

Foto di Fabio Bernardini

esterni. Il laboratorio è gratuito per i partecipanti e si sostiene, come può, attraverso i contributi ricevuti per le rappresentazioni. In questo momento, che sarebbe propizio a far “fiorire” il progetto, il sostegno degli enti pubblici è esiguo o inesistente rispetto alla mole di lavoro e di investimenti che sarebbero necessari, e quindi riusciamo, con grandi sforzi, solo a mantenerlo in vita. L’impianto pedagogico del nostro “laboratorio permanente” prevede lo sviluppo della persona e lavora sulla fusione delle diverse arti: teatro, circo, musica, danza. Ci impegniamo nell’educare i ragazzi a riconoscere l’importanza del gruppo, della condivisione, dell’ascolto reciproco – una delle parole chiavi del nostro lavoro – per sostenersi a vicenda durante le esibizioni. I ragazzi traggono dal progetto una “educazione artistica”, una crescita culturale e, per chi vorrà continuare, una formazione professionale. Possiamo dire che la bellezza dello spettacolo è il frutto di

una “magica” energia corale che anche i genitori ci fanno notare; i ragazzi riescono a sentirsi parte di qualcosa di più grande di loro e di noi. Nella realizzazione dello spettacolo le nostre idee artistiche si sono sempre confrontate con le specificità del gruppo di giovani attori, le loro capacità tecniche, i loro “talenti”. Lo spettacolo Ratataplan è il frutto di un lavoro in contino mutamento, dovuto, oltre che alla crescita inarrestabile dei ragazzi – nell’età, ma anche nelle potenzialità tecniche – anche alle loro nuove proposte e all’alternarsi dei ragazzi, che non sono necessariamente sempre gli stessi degli inizi. Abilità circense, danza, espressione teatrale trovano sublimazione in un lavoro che entusiasma gli spettatori bambini e sorprende gli adulti. Per noi, che abbiamo lanciato la pietra, è un po’ la realizzazione di un sogno, una porta aperta a nuove possibilità di sviluppo della nostra società, nella speranza, naturalmente, di continuare!


Come un seme Un’esperienza di circo sociale in Romania A cura di Vanni Spataro, vannispataro@yahoo.it Arriviamo all’aeroporto di Bucarest dopo due ore di viaggio. Tra i passeggeri del volo non riconosco nessun volto che assomigli ad un turista. Gli sguardi che incrocio sono quelli di Rumeni che si domandano chi siamo e cosa andiamo a fare in un paese che negli ultimi anni ha visto fuggire migliaia di persone in cerca di condizioni di vita migliori. Sono in compagnia di Linda, che lavora per l’ong IBO Italia, partner italiana di “Rom Pentru Rom”, associazione locale che gestisce il centro educativo “Pinocchio” di Panciu, un paesino di circa 8.000 abitanti situato nella Vrancea, una delle regioni più povere della Romania. Il trolley che mi trascino è pieno di attrezzi di giocoleria. Sono qui per fare un laboratorio di arti circensi con i bambini del centro educativo di Panciu. Molti di loro vivono in condizioni sociali estremamente difficili e provengono dalle due maggiori comunità di etnia rom stanziatesi in questo paesino dell’est della Romania. Nei dintorni della stazione noto dei ragazzini di strada che chiedono l’elemosina e sniffano colla. Non posso non pensare a Miloud, il diavolo col naso rosso, all’esperienza di Parada e ai diversi ragazzi usciti dall’inferno delle fogne. Scrivo queste righe di ritorno dallo spettacolo del Circo Acquatico Bellucci che vorrei ringraziare per averci ospitato sotto il loro tendone a Focsani, non distante da Panciu. Forse una coincidenza ha voluto che il laboratorio si concludesse in questo modo e la ricompensa maggiore è stato osservare lo sguardo stupito dei bambini che vedevano il circo per la prima volta. Sono arrivato a Panciu un mese fa con una valigia piena di oggetti colorati: palline, piattini cinesi, diablo, foulard, bolas, cappelli e tanti nasi rossi. Accolto dai bambini con entusiasmo e stupore, ho cominciato a giocare con loro e tutto il resto è stato uno scoprire relazioni, costruire rapporti, dare sfogo agli impulsi creativi, scrutare le sensibilità, i limiti e i rifiuti di bambini non molto diversi da quelli di altri quartieri emarginati di altri paesi. Bambini a cui restituire un’infanzia meno dura e più libera dai tanti condizionamenti che la povertà e l’ottusità degli adulti riduce a miseria umana. Insieme abbiamo scoperto quella magia che fa girare tre palline in aria, indossato quella meravigliosa, piccolissima maschera rossa, che dà voce al cuore. Abbiamo giocato con l’anima e con il corpo e durante quei momenti eravamo noi in un mondo fatto a nostra misura. Il circo è un vecchio signore che parla la stessa lingua dei bambini, sotto il suo tendone si guarda il mondo da un’altra prospettiva e forse è proprio questa l’immagine che meglio può descrivere la mia idea di “circo sociale”. Come quel barone rampante calviniano che, dall’alto del suo rifiuto e dei suoi sogni di bambino, scruta dal suo regno la follia degli adulti e se ne distacca, così il gioco e le arti del circo possono creare le condizioni per restituire ai bambini il loro diritto ad essere liberi, creare le condizioni affinchè il “seme” di un’esperienza si trasformi in opportunità di crescita.

VENDITA per corrispondenza in tutta Italia di articoli per: GIOCOLERIA, CLOWNERIA, PALLONCINI per modellare e decorare

nuovo Show Room via S. Giovanni Bosco, 13 15057 Tortona (AL) tel 0131 850535 cel 338 3591074 COSTUMI, accessori per feste, micromagia e trucchi

www.magichousetortona.it info@magichousetortona.it

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

27


Registro Nazionale Corsi/Scuole di arti Circensi per bambini e ragazzi Il Registro, in via di completamento, pur non comprendendole tutte, intende promuovere le realtà che operano nel settore e fornire informazioni più dettagliate sul loro lavoro. Il Registro delle Scuole viene regolarmente pubblicato su Juggling Magazine, mentre gli aggiornamenti in tempo reale, e le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it

Lombardia

Trentino Alto Adige

Veneto Liguria Emilia Romagna Toscana

Marche Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna

Fuma che n'duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Parma 29/bis, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Il Balzo via Fezzan 6, 20144 Milano Adriano Adriolli 02 47710541 www.balzo.it Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo dei Sogni via Carducci 7/17, 20068 Peschiera (MI) Paride Orfei 02 5471337 www.piccolocircodeisogni.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21 , 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Scuola Nazionale Teatro e Arte Circense via N. Torriani 19, 20124 Milano Marco Bizzozzero 02 6692943 www.teatrocirco.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 035 363089 www.ambaradan.org Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Rita Vaz Pato 334 8192033 giocolarte@yahoo.it Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Circomix via Tulpe 1c 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento@yahoo.it Luden’s Circus c/o Hermete onlus v.le Verona 102, 37022 Fumane di Verona (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Ars Motus via dei Templari 1 – 34015 Muggia (PD) Elisa Waldner 329 3711848 www.arsmotus.org Facciamo Circo v.le Guido Cavalcanti 26, 19038 Sarzana (LS) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Piccolo Circo KR scuola elementare Roosvelt, 50051 Castelfiorentino (FI) Shanti Venier 333 8892174 www.kappaerre.org Scuola di Circo “En Piste” via Torino 28, 50063 Figline Valdarno (FI) Julien Morot 380 7560377 www.myspace.com/enpiste Il Circo Aereo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S. Polo in Chianti (FI) Elena Manni 334 1974550 www.elirudyzuli.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Antitesi Scuola di Circo Trick via Don Mazzolari 25, 56025 Pontedera (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, ...Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it Feluna via Pesciatina 280, 55010 Lunata (LU) Luisa Pucci 338 6279646 info.feluna@alice.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 serafini.simona@alice.it La Valigia delle Meraviglie Via Frazione San Michele 28/A 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com Scuola Romana di Circo Lungotevere Flaminio 55, 00196 Roma Catia Fusciardi 338 3552831 www.scuolaromanadicirco.net Chiaradanza via San Filippo 10, 80122 Napoli Linda Martinelli 081 2461173 www.chiaradanza.it Circo dei Sogni c/o Reve Danza c.so V. Emanuele, via Troise 5, Napoli Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 www.revecentrodanza.it Circo Laboratorio Nomade vico La Catena 9, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 333 4292637 myspace.com\circolaboratorionomade Il Girotondo via Pizzilli 13, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D'Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Le strade di Macondo via Goldoni 68, 09131 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.pietroolla.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto San Paolo 07020 (OT) Daniela Bandinu 349 0831017 www.chapiteau-parapluie.blogspot.com

Scuole di arti Circensi per Bambini e Ragazzi che avviano anche al volteggio equestre Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni (PI) Luisa Monico 349 5773202 scavalcando@poderecasavecchia.it Cavalgiocare Pod. La Casella, 264, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it Bambini e Cavalli Via Palazzi 40 Coltano - 56010 Pisa Silvia Poggianti 347 5138729 www.bambiniecavalli.blogspot.com

Progetti di Circo Sociale e Terapeutico

28

Il Muretto via delle Verbene 9 bis, 10151 Torino Clown Dado 338 4848254 myspace.com/clowndado Viviamo in Positivo Progetto Circostanza via Cristalliera 25, 10139 Torino Luca Marzini 011 7499917 www.clownterapia.it Fondazione Mago Sales via Cavour 33/35, 12062 Cherasco (TO) Mago Sales 335 473784 www.magosales.com Parada Italia via Breda 54, 20126 Milano Francesca Mangano 02 25539237 www.parada.it Circo dell’Imprevisto villaggio SOS viale Trieste, 36100 Trieste Ancis Aureliano www.dottorclownitalia.org Car't Teatro Via Giuseppe Brodoloni 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com Cospe Via Slataper 10, 50134 Firenze Eleonora Migno 055 473556 www.cospe.org A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 flabigi@tin.it Circo Corsaro Via Labriola Lotto 1 N, 80145 Scampia (NA) M.Teresa Cesaroni 081 19560383 www.puntacorsara.it w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t


Programma di Formazione per Operatori di Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi

Giocoli&rDi intorni con il sostegno del

Maggiori info e dettaglio date su www.jugglingmagazine.it o dietro richiesta a giocolieriedintorni@hotmail.com

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Castelfiorentino (FI) aprile 2011

Stage introduttivo Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino stage introduttivo con Patrice Jorrey e Patrick Pinchon riservato a coloro che desiderino scoprire le discipline circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni. Valore pedagogico,metodologia, didattica, preparazione e valutazione di una lezione/di un corso annuale; presentazione di progetti; basi tecniche delle discipline circensi.

in collaborazione con

Approfondimenti specifici con diverse realtà su tutto il territorio nazionale Tra le tante proposte: Metodologie e Applicazione delle arti circensi in situazioni di disagio (con M.L.Mirabella), Il Clown, identità comica del corpo (con A.Casaca), Dalla creazione alla messa in scena di spettacoli (con P. Pinchon), Introduzione al Mimo (con M.Cionini), Nuove Piste: Break Dance e Arti Circensi (con A.Martina), Mini-Tramp e Trampolino (con G. Paci), Psicomotricità e Circomotricità (con S.Alberini).

in collaborazione con

Roma, ottobre 2011 / giugno 2012

2° Corso Universitario per lo Studio delle attività motorie applicate alle arti Circensi ll Corso di Studio in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Il corso, primo del suo genere in Italia, sottolinea l’apertura e l’interesse del mondo accademico verso la trasmissione delle arti circensi, antichissima e nobile arte, che fonde il brivido del gesto atletico all’emozione dell’interpretazione artistica. Articolato in 310 ore di lezioni frontali e tirocinio tenuti da docenti universitari dell’Università di Tor Vergata ed esperti di arti circensi.

in collaborazione con

Kermesse

annuario italiano dello spet tacolo di St rada e di Pista Federazione Nazionale Arte di Strada (Fnas/Agis)

Info e prenotazioni www.fnas.org

Un vero “must” per artisti e promotori, offre una panoramica sui servizi del settore, il calendario dei festival con mappa di ubicazione sul territorio, un’ampia sezione dedicata agli artisti, interventi su storia, idee sull’arte di strada e del circo.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

29


Festival di Circo Contemporaneo in Italia arretrati Juggling magazine online Nuova sezione con presentazioni, foto e videoclip dei festival che si caratterizzano per continuità e originalità del programma

Alcuni arretrati già esauriti, altri in via di esaurimento, così rendiamo disponibili online le versione in pdf di tutta la collezione!

Blog

escapades

Ministry of Manipulation, una miniera di approfondimenti; Luke Burrage’s Blog, diario di viaggio e di vita dell’eclettico e prolifico Luke

“Ho visto bradipi correre veloci” impressioni sui recenti spettacoli di circo contemporaneo visti in giro per il mondo da Shay Wapniaz

Ass. Giocolier Juggling Magazine 5-3-1 20/22 ottobre - Helsinki (Finlandia)

Circo per Bambini

R

Storico festival dedicato alla giocoleria contemporanea di innovazione. Ospite eccellente il leggendario Michael Moschen

www.531festival.com

Circa

30

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Open Street european Showcase

24/30 ottobre - auch (Francia)

14/17 Ottobre - montegranaro (Fm) Vetrina di spettacoli aperta ad artisti, compagnie e promotori d’Europa. A cura della FNAS e del Festival Veregra Street

Tra i maggiori festival di circo contemporaneo d’oltralpe, per scoprire le creazioni più recenti delle scuole di circo e delle compagnie professionali

www.open-street.eu

www.circuits-circa.com

XII Festival Internaz. del Circo

Circumnavigando Festival

14/18 ottobre - Latina

15/19 dicembre - Genova

Casting di rilievo con esibizioni da primato, per uno dei maggiori festival internazionali dedicati ai giovani artisti della pista

festival dedicato alla ricerca di mezzi espressivi trasversali o inconsueti, da quelle circensi alla clownerie, sceglie un proprio “linguaggio”

www.festivalcircolatina.com

www.sarabanda-associazione.it


Fotografi Francesca Tecardi, Luke Burrage, Andrea Macchia, quando l’arte della fotografia cattura le emozioni delle arti circensi

051 545155

SCUOLA DI TEATRO DI BOLOGNA

ALESSANDRA

GALANTE

GARRONE

via degli Ortolani 12, 40139 Bologna e-mail: info@scuoladiteatrodibologna.it

w w w. s c u o l a d i t e a t r o d i b o l o g n a . i t

Illustratori Cinzia Sileo, Altaluna, altre giovani illustratrici che si aggiungono alla colorata gallery presente sul sito

Il Circo della Pace 19 dicembre / 6 gennaio - Bagnocavallo Un evento solidale natalizio, alla sua quarta edizione, che propone quest'anno da Kabul il Mobil Mini Circus for Children (MMCC)

www.accademiaperduta.it

XXVII Golden Circus Festival 23 Dicembre 2010 / 9 Gennaio 2011 - Roma Grandi numeri ed artisti provenienti dai diversi angoli della terra. Gran Gala di chiusura e Circo di Capodanno con Cenone

www.goldencircusfestival.it

VI Festival arti Distratte 13/16 gennaio - empoli Tradizionale appuntamento di inizio anno per gli artisti di strada e i giocolieri; convention, spettacoli in strada, workshop di approfondimento, e tanta festa!

www.artidistratte.it

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 47 g i u g n o 2010

31




uuu

aa aa aa aa ah ah ah ah ah h a h a i h h a h i ih ah h a h a h h a i h ih i a h i h h ih i h i ih i h i h h i i i i ih i i i i i i i h i iiiiii studio ruggieri poggi grafica e comunicazione

studio ruggieri poggi grafica e comunicazione www.ruggieripoggi.it

www.ruggieripoggi.it

CaroCircoBus Giornate di circo in piazza per bambini e ragazzi associazioni che sostengono Juggling magazine Giocoli&rDi intorn i

ARTEREGO ASS. c/o Blogos, via Mille > 40033 Casalecchio di Reno (BO) > Sandro Sassi 333 2800913 www.arterego.org ARTI DISTRATTE via Valtellina 1 > 50053 Empoli (FI) > Tiziana Taraballi 392 2119082 www.artidistratte.it IL CERCHIO MAGICO ASS. via Tomadini 3 > 34070 Villesse (GO) > Andrea Subani 333 4777548 andreasubani@live.it CIRCO CANAJA palestra popolare Lungomare Da Vinci 1 > 60019 Senigallia (AN) www.myspace.com/circocanaja CIRCOLÌ ASS. via Casapulla 124 > 00134 Roma > Elena Cornacchia 339 3916952 www.circo-li.it CLOWN & CLOWN ASS. via Vittorio Emanuele 24 > 62015 Monte S.Giusto (MC) > Paola Sabbatini 331 9996765 www.clown&clown.org UN CLOWN PER AMICO via G. Costantino 5 > 70123 Bari > Michele Diana 328 4270390 clownarturo@hotmail.it IL DRAGHETTO via grotta di navarra 14 > 67100 L’Aquila > Anna Del Beato 338 1864156 www.atestaingiu.net ENDAXI ASS. via G.di Montpellier 52 > 00166 Roma > Paolo Scannavino 328 9473371 www.spazioendaxi.it FAMILUPI'S ASS. via IV Novembre 10 > 12051 Alba (CN) > Andrea Anolli tel 335 8128805 www.familupis.it FOGLI VOLANTI ASS. via Università 61 > 09100 Cagliari > Riccardo Tanca 328 4149915 artistidistrada.multiply.com GIOCOLIERI EMILIANI ASS. via Panigale 90 > 40132 Bologna > Pietro Morea 347 7121221 www.giocolieriemiliani.it IL GIROTONDO via dell'Industria 7 II^ traversa > 72015 Fasano (BR) > Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it JOKERS ASS. Via Badia di Cava 56 > 00142 Roma > Catia Fusciardi 338 3552831 www.scuolaromanadicirco.net KARACONGIOLI ASS. via San Marco 443/D > 55100 Lucca > Andrea Vanni 329 3659034 opplero78@hotmail.com KAPPAERRE ARCIRAGAZZI ASS. via della Repubblica 34 > 50051 Castelfiorentino (FI) > Sara Spini 349 5779462 www.kappaerre.org MAGO SALES ONLUS FONDAZIONE via Bioletto 20 > 10098 Rivoli (TO) > Don Silvio Mantelli 335 473784 www.sales.it PALESTRA GIOCOLIERI CATANIA Centro Sociale Auro Catania > Riccardo Strano 320 0752460 rickystrano@yahoo.it PARMA JUGGLING CREW Via del Taglio 2 > 43100 Parma > Gabriele D'Avino 349 1281151 gabriele.davino@gmail.com SOPRA LA PANCA via Genova 59 > 70022 Altamura (BA) > Francesco Laterza 338 3662252 www.myspace.com/sopralapanca LA TENDA IN CIRCOLO ASS. via Italia 1 > 65010 Villa Raspa di Spoltore (PE) > Cristiano Coia 340 2630126 latendaincircolo@gmail.com

Info su queste realtà e sulle modalità per sostenerci alla sezioneLink/Sostenitoridi

www.jugglingmagazine.it

viale della Vittoria, 25 - 00053 Civitavecchia (Roma) Italy - P.IVA/C.F. 06894411005 t/f +39 0766 673952, m +39 347 6597732 mail giocolieriedintorni@hotmail.com web www.jugglingmagazine.it

“CaroCircoBus” è un’iniziativa curata dall’Ass. Giocolieri e Dintorni, da anni impegnata nella promozione delle arti circensi e nella formazione dei suoi insegnanti, per creare nelle piazze d’Italia momenti di incontro con le arti circensi. Un furgone opportunamente attrezzato e guidato da operatori di Piccolo Circo allestisce in una piazza prescelta uno spazio per offrire a gruppi di bambini e ragazzi un gioioso, istruttivo e coinvolgente laboratorio di Piccolo Circo.

OGNI LIBRO DEGNO DI NOTA É UN ATTENTATO ALL’ORDINE E UN OLTRAGGIO AL PUDORE. Marcel Jouhandeau

Nuovi Equilibri _ C.P. 97 _ 01100 Viterbo tel. 0761 352277 _ fax 0761 352751 _ ordini@stampalternativa.it _

Per richiedere libri e catalogo _

www.stampalternativa.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.