Juggling Magazine #51 - june 2011

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JUGGLINGMAGAZINE.IT ASSOCIAZIONE GIOCOLIERI & DINTORNI NUMERO 51 GIUGNO 2011

issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo Contiene allegato P. e allegato R. € 3,00


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editoriale Andiamo in stampa con una rosa di reportage da alcuni dei festival più interessanti di questa primavera, compreso l’inserimento last minute del festival Artisti in Piazza (Pennabilli - RN), dove abbiamo assistito alla emozionante traversata del funambolo Andrea Loreni. Per Mirabilia (Fossano – CN) e il suo articolato ed esteso programma di spettacoli e incontri, la periodicità di Juggling Magazine ci rimanda invece al numero di settembre, insieme agli altri grandi eventi di questa estate. Ad entrambi i festival ci è sembrato sintomatico notare nelle piazze e parchi degli antichi borghi la presenza delle cupole di chapiteau gestiti direttamente da compagnie o collettivi di artisti. Le coraggiose esperienze prima di Cirko Paniko, ora anche di El Grito Contemporary Circus, e in futuro di altri, testimoniano il desiderio, la capacità degli artisti/compagnie di proporre e produrre modelli, spazi, itineranze, strutture alternative alle piazze, alle sale, alle programmazioni stesse. Alla stessa stregua, e per altri versi, il Buskers Pirata scava da 4 anni a Bologna il solco di una tradizione che veda gli eventi gestiti direttamente dagli artisti. Ci auguriamo che le istituzioni e gli organizzatori sappiano incontrare, comprendere, aprirsi, sostenere, creare ampi spazi di collaborazione per/con queste energie e questi progetti. Ma nuove interessanti piste si spingono anche in altre direzioni. Nella programmazione di Mirabilia abbiamo notato con piacere Tawa, Street Art milanese, impegnato in una performance di live painting, proprio mentre a Bagneux (Parigi), in questi giorni, il nostro Andrea Martina partecipa al 1° Hip Cirq Hop Festival. Intanto a Monaco, dove gli organizzatori della XXXIV EJC si preparano ad accogliere per 8 giorni 8000 giocolieri provenienti da tutto il mondo, ci si cimenta per la prima volta con un sofisticato sistema unificato di pre-iscrizione online. Oltreoceano invece, per le celebrazioni dei rapporti tra Italia e Brasile, il Festival de Circo do Brasil si appresta a traghettare a Recife una rappresentanza degli artisti/compagnie made in Italy di circo contemporaneo. Sono solo alcuni dei segnali di cambiamenti e commistioni importanti di un settore che non smette mai di accogliere nuove sfide, nuovi linguaggi, ed un pubblico di spettatori e praticanti sempre più ampio e più entusiasta. Adolfo Rossomando

Pubblicazione sostenuta dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Andrea Macchia

bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno X, n.51, giugno 2011 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 ©2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Spedim via Serranti, 137 h www.spedim.it Stampato il 20 giugno 2011 In copertina Poppi alla V Convention della Brianza, foto di Luke Burage www.lukeburrage.com/blog


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Apripista

festival del circo contemporaneo Intervista al direttore Artistico,

Gigi Cristoforetti Apripista nasce per proporre una riflessione sui linguaggi, mentre per il festival di Brescia avevamo lavorato sulla reinvenzione di spazi urbani. Risultati entrambi possibili grazie alla libertà espressiva delle arti circensi. A Brescia volevamo usare un linguaggio flessibile e ricco per arrivare al concetto di arte pubblica e di riappropriazione della città, e per questo abbiamo realizzato il Parco dei Circhi, i percorsi al Castello e al complesso monumentale di Santa Giulia. Quello che invece ci stiamo proponendo all’Auditorium, che è un luogo colto e dedito a tutti i nuovi linguaggi, è di misurare dove sia arrivato il circo contemporaneo, e in che modo. Nella giocoleria, dove passiamo dalle forme raffinate e quasi classiche di Vincent de Lavenere (che era stato a Brescia nel 2001) a quelle surreali, sincopate dei De Fracto. Oppure nell’acrobatica, passando dalla straordinaria suite di movimento degli artisti australiani di Circa, a

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Pierre Rigal, uno degli artisti più interessanti del momento in termini di ricerca sull’espressione corporea. Amo particolarmente il circo contemporaneo perché significa forte coinvolgimento. È l’unico linguaggio che cambia il modo in cui lo spettatore partecipa ad uno spettacolo, perché smuove dimensioni emotive e visionarie che nessun altro linguaggio tocca. Arrivare all’Au-

maggio 2011, roma www.auditorium.com ditorium a Roma è al tempo stesso un riconoscimento e un punto d’arrivo per questa disciplina e per il mio lavoro. Come programmatore parto sempre da un approccio progettuale. Non mi pongo soltanto il problema di fare shopping delle compagnie che mi piacciono, quanto di delineare l’obiettivo di un festival. Per questa prima edizione di Apripista mi sono veramente interrogato sulle

scelte da operare per l’inserimento in un contenitore così colto di una serie di generi, di stili e di artisti ben definiti, e da questo punto di vista sono soddisfatto. Dovendo tirare un bilancio sull’affluenza del pubblico a metà manifestazione direi che l’Auditorium ha fatto tutto il possibile sul piano della comunicazione e della promozione, ed è stata ottima la risposta della stampa e dei media in generale, ma abbiamo constatato che il pubblico in maggio comincia a prediligere le serate all’aperto piuttosto che in teatro, soprattutto quel pubblico trasversale e giovane che si interessa al circo contemporaneo. E forse sentiamo la mancanza di uno chapiteau, che contribuisca ad evocare la magia del circo. Però la riflessione che stiamo facendo sul senso che questi linguaggi possano avere in un contenitore come l’Auditorium è totalmente positiva. Gli sviluppi futuri immagino saranno oggetto di una riflessione approfondita con l’ amministratore delegato dell’Auditorium Carlo Fuortes. Come già


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che da solo abbia la forza di far crescere la percezione, la diffusione, la forza di una disciplina in particolare. Un progetto in rete sarebbe un bel salto in avanti e se questo fosse riconosciuto e supportato da chi ha la responsabilità delle politiche culturali a livello nazionale sicuramente porrebbe le basi per lavorare in un modo interessante e nuovo. A vantaggio del circo contemporaneo, e non solamente.

mi successe con Corsini, sindaco di Brescia, ho di nuovo la fortuna di collaborare con un interlocutore forte da tutti punti di vista, compreso quello artistico, ed è fantastico per un programmatore poter fare una riflessione aperta con chi ha creato lo spirito e la missione del luogo. Dopo Brescia, e prima di approdare all’Auditorium, ho avuto diversi contatti in Italia per dare continuità al progetto. Alcune possibilità non si sono poi concretizzate, ma mi hanno mostrato come in Italia ci siano delle opportunità straordinarie per il circo contemporaneo, che viene percepito come un linguaggio nuovo e interessante

per i giovani, popolare e allo stesso tempo raffinato. Purtroppo in Italia rimaniamo bloccati dalla scarsa preparazione e dalle politiche conservatrici dei programmatori, più che dalle impossibilità oggettive delle amministrazioni o dei pubblici di cogliere l’importanza degli spettacoli. Mi sembra importante che in un paese così parcellizzato come l’Italia si cominci a lavorare su un progetto di rete. Non credo ci sia un festival

Apripista, festival del circo contemporaneo

Anche la musica è importante nelle mie creazioni. Per questo spettacolo ho scelto un compositore, utilizzando un suo pezzo per la musica iniziale. Poi ho chiesto a due musicisti di sviluppare su questo timbro il resto delle musiche dello spettacolo. Nel mio primo spettacolo Convergence 1.0 ho lavorato molto nello spingere il limite della giocoleria oltre quella reale, oltre le capacità dell’uomo, utilizzando le tecnologie a disposizione. Anche il mondo virtuale è inspirato dalle leggi della gravità che regolano la giocoleria, ma in un mondo virtuale io posso cambiare le forze in gioco, con grande precisione, grazie anche alla tecnologia avanzata che utilizziamo. Realizzare questi scenari è per me un modo di giocolare; per me la matematica e la giocoleria sono dei giochi nei quali sono libero di cambiare le regole. Nei miei spettacoli non esistono segreti o trucchi nel senso della magia. Vengo da esperienze nelle quali condividere la conoscenza per crescere è un assunto fondamentale. Per questo il software che ho concepito per costruire Cinematique, anche se un po’ complesso da utilizzare, è online e disponibile per un download. Ritengo importante che il mondo virtuale apra nuovi orizzonti nell’immaginario degli spettatori, è un mondo che io creo ma che tutti possono interpretare come vogliono.

Adrien Mondot www.adrienm.net Mi sono dedicato alla giocoleria per 12 anni, e per i primi 5/6 anni con molta intensità. Ma professionalmente ero impegnato negli studi di informatica, per cui le mie prime esibizioni avvenivano nel tempo libero e in strada. Poi nel 2004 ho deciso di diventare un giocoliere professionista, creando la Compagnia AdrienM. La compagnia è nata con l’intento di aprire spazi di ricerca sull’arte del movimento, la giocoleria, l’arte dei numeri, come attrezzi per esplorare l’immaginario. Fin dal primo spettacolo, ho trasportato nelle mie creazioni elementi di informatica, così a partire da Convergence 1.0, il virtuale e il reale si incontrano, anche se in un modo molto semplice. La cosa che mi interessa è in che modo gli oggetti si muovono in relazione al corpo. Per me quando anche un solo oggetto si muove è già giocoleria. Più che la tecnica della giocoleria, o sistemi di notazioni come il siteswap, mi interessa il movimento fluido in senso lato. Tutto lo spettacolo Cinematique è basato sul movimento, quindi non solo le palline, ma anche le persone, le proiezioni. Ed inserisco negli spettacoli elementi di danza proprio perché mi interessa la ricerca sul movimento, senza l’obiettivo di dover afferrare un oggetto. La giocoleria è danza con gli oggetti, ma io senza oggetto non saprei danzare, per quseto sono affascinato dalla purezza del movimento della danza. Satchi è un’artista giapponese, una ballerina professionista che in venti anni ha partecipato a più di 200 produzioni. È una danzatrice molto versatile, che fa anche break dance, trapezio, lavora con James Thierre, e così è stato facile incontrarci e capirci al volo sul lavoro che intendevo sviluppare.

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Apripista, festival del circo contemporaneo

Les Colporteurswww.lescolporteurs.com foto di Jean-Pierre Estournet

Agathe Olivier e Antoine Rigot si incontrano giovanissimi presso l’Ecole Nationale du Cirque Annie Fratellini nel 1979. Lui è un clown, lei funambola, e per seguirla sul filo Antoine si avvicina al funambolismo. Insieme creeranno un duetto sul filo che gli varrà nel 1983 una medaglia d’argento al Cirque de Demain e un ingaggio biennale al Circo Roncalli. Dal 1985 al 1988, partecipano alla creazione del Cirque du Soleil e in numerose produzioni, compresa La Volière Dromesko con la quale dal 1990 girano per quattro anni l’Europa. L’impegno artistico di Agathe e Antoine non conosce soste, si susseguono così la ricerca di artisti amanti del filo, laboratori di ricerca e di creazione, premi di prestigio, fino a quando nel 1996 fondano Les Colporteurs e fanno costruire un tendone dove cullare i propri sogni. La loro prima creazione Filao, ispirata al romanzo di Italo Calvino Il Barone Rampante unisce circo, teatro, danza e musica e gira in Francia e all’estero fino al 2000, anno in cui Antoine subisce un grave infortunio, che gli impedirà in seguito di esibirsi. Egli rimarrà però legato e attivo all’interno della compagnia come attore-musicista e, soprattutto, regista. Le produzioni

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della compagnie si succedono con successo negli anni. Dalla collaborazione con Giorgio Barberio Corsetti nascono Le Metamorfosi e Animali, Uomini e Dei. Parallelamente vedono la luce Diabolus in Musica, liberamente ispirato da Mikhail Bulgakov, e L’Apero-Cirque, spettacolo itinerante nella regione di Ardèche, il cui tour determinerà a Bourg-Saint-Andéol la fondazione nel 2008 della Maison des Arts du Clown et du Cirque. Intanto Antoine, sollecitato da giovani funamboli che gli chiedono una trasmissione delle sue conoscenze sul filo, crea le Fil sous la Niege, uno spettacolo per solo filo e funamboli, giocato su una struttura appositamente realizzata e ancora in tour dopo più di 200 rappresentazioni in Francia e all’estero. Nel frattempo Agathe diventa insegnante al Centre National des Arts du Cirque à (Châlons-en-Champagne) e all’Académie Fratellini (St Denis). Nel 2007, una struttura-scultura di tre fili tesi, battezzata Stella, accoglie un repertorio di forme brevi e nel 2009, Antoine vi si cimenta con un progetto intimista Sur la route… in cui la sua ricerca e determinazione re-inventa un linguaggio che gli permetta di proseguire la sua carriera come artista.

Abbiamo chiesto ad Antoine Rigot di raccontarci della loro passione per il filo, della genesi dello spettacolo “Sur la Route”…, di se stesso… a cura di A.R.

In effetti, ciascuno di noi ha scoperto il filo a modo suo e quasi per caso. Si scopre che il corpo come la mente ama la sensazione di equilibrio e quando si inizia a gustarla, diventa difficile farne a meno! Vi ricordate il giorno che avete tolto le rotelline stabilizzanti alla vostra prima bicicletta! Abbiamo così scoperto quello che poteva essere fatto sul filo: capriole, oppure camminare con gli uccelli attraverso le nuvole, o ancora incontrare una donna, o un uomo sullo stesso filo e cercare insieme le più belle soluzioni per incrociarsi senza cadere… Poi un giorno, ci rendiamo conto che ognuno di noi cerca, anche inconsapevolmente, di essere funambolo delle propria vita! Che potente metafora evoca la fragilità dell’equilibrio su un filo! Tutto questo significa che siamo ancora innamorati di questo gioco, l’arte del filo… Oggi, i nostri pensieri sono rivolti all’essere umano, e questo anche a causa della nostra esperienza dopo il mio incidente. Come continuare a vivere, artista fisico in un corpo ferito? Dove è il mio posto? Lo so che esiste. Io non voglio mostrare il mio corpo ferito, ho voglia di ballare. Voglio esistere nella sua bellezza nuova e diversa. Voglio inventare il linguaggio strano del mio nuovo corpo. Mi sento sempre un uomo di circo. In questo duetto creato con Sanja Kosonen, i personaggi di Edipo e Antigone, ci permettono di andare oltre la mia storia, di simboleggiare le forze straordinarie messe in gioco in tutti questi anni. La nostra preoccupazione è quella che noi chiamiamo uomo dimenticato, che viene maltrattato dalla nostra società, da un sistema individualistico di arricchimento personale a scapito di altri… Abbiamo creato un diritto di “discorso spettacolare” che vogliamo utilizzare! Non mi sono mai posto la domanda se smettere o continuare il lavoro dopo il mio incidente, così come sapevo che mi sarei rimesso in piedi, ma senza poter camminare come prima. Ero determinato e non ero solo, Agathe è stata con me in questa battaglia fin dal principio e ogni giorno la compagnia mi ha sostenuto e difeso il progetto... È così che il racconto dello spettacolo, e la ricchezza umana, “i suoi valori calpestati” riemergono. E siccome sono in ballo le mie sensazioni personali, devo dire che ho ritrovato attraverso il mio “nuovo corpo” le sensazioni di equilibrio, mi sono rimesso a ballare, giocare, regalando molto piacere all’uomo di circo e di spettacolo che sono!


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Convention di Giocoleria della Brianza Imbersago g (LC) 28 aprile / 1 maggio www.conventiongiocoleriabrianza.it

foto di Luke Burage www.lukeburrage.com/blog e Davide Trombi LB

a cura di Davide e Geppo, organizzatori

Geppo La Convention di Giocoleria della Brianza si è ritagliata ormai tra il popolo dei giocolieri la sua immagine di convention nazionale, anche se c’è un certo timore a pronunciare la parola “nazionale”, forse per la speranza che prima o poi una vera convention nazionale si ripresenti! Più che crescere, visto che le dimensioni della location che utilizziamo non lo permettono, direi che la convention sta maturando di anno in anno, e fortunatamente, aggiungerei, perchè la squadra degli organizzatori è troppo ridotta per poter gestire un evento più grande. Quest’anno avevamo preventivato una diminuzione dell’affluenza per diversi motivi: 1) Nessuna festa-ponte; 2) prezzo del pass aumentato; 3) Il meteo che ha tenuto lontano molti indecisi. Fortunatamente, per quanto umido e piovoso, il sole ha fatto più volte capolino, proprio nei momenti clou, asciugando anche un po’ le tende e il prato, e rallegrando gli oltre 520 giocolieri che hanno partecipato! Grazie all’esperienza accumulata e alla pre-

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ziosa collaborazione che la Pro Loco sempre ci offre, la convention è stata molto più vivibile degli anni precedenti e abbiamo egregiamente raggiunto gli obiettivi prefissati. Ci sono stati molti più workshop, molti più volontari, un controllo pass adeguato che ha permesso di gestire il flusso dei partecipanti, e anche la scelta di aggiungere delle gradinate per migliorare la visibilità degli spettacoli si è rivelata vincente. Inoltre le olimpiadi hanno visto l’affluenza di tantissime famiglie, bambini e curiosi, e in questo la Brianzola, pur difficile da gestire, è riuscita negli anni e con successo a guadagnarsi l’approvazione e la partecipazione della popolazione locale. Nei prossimi anni speriamo di poter attrezzare un’area dove poter fare festa senza arrecare disturbo alla popolazione, una valvola di sfogo per le centinaia di gioDT colieri che per tutto l’inverno aspettano di incontrarsi alla “brianzola” per divertirsi in compagnia fino a tarda notte. Personalmente tra i nostri prossimi obiettivi c’è anche il poterci godere un po’ di più la convention. Ci siamo stancati di sentirci dire che è la più bella che c’è in giro e vedercela passare sotto gli occhi senza quasi accorgercene!

Davide :

Gli ospiti sono sempre un’incognita per chi deve organizzare il Gala di una convention. Gli artisti infatti sono spesso in tour e non si può dare per scontato che la scaletta che si ha in mente sia effettivamente realizzabile. Ho imparato che se ci si muove con largo anticipo tutto diventa più semplice e per questo motivo negli ultimi due anni ho dedicato sempre più tempo al reclutamento dei performer. Inoltre chi ha partecipato alle edizioni precedenti della Brianzola ha sempre fatto una bella pubblicità in giro per il mondo, così che in molti accettano di buon grado di esibirsi sul nostro palco. Quest’anno sono stato fortunatissimo, riuscendo a portare alla Brianzola tutti i numeri cui tenevo maggiormente e che mi avevano folgorato per l’alto valore artistico. Penso in particolar modo a Florent Lestage e a Stefan e Cristiana, che hanno letteralmente dovuto fare i salti mortali per essere presenti e stupirci con la loro bravura. Al grande Kerol, cui ho fatto la corte per mesi e che si è liberato solo poche settimane prima dell’inizio dell’evento. A Wes Peden che ancora una volta ha lasciato tutti a bocca aperta con la sua grinta e il suo talento inesauribile. Ma non posso non menzionare la sorpresa dell’ultima ora rappresentata dal trio Rosselli-Caspa-


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Convention di Giocoleria della Brianza

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Trio Rosselli Caspani Demontis di Francesco Caspani

ni-De Montis, un fuori programma di cui essere veramente fieri scoperto solo nell’open stage di venerdì sera. Un ringraziamento doveroso va a Francesco Giorda che ha interpretato al meglio il difficile compito del presentore, divertendo il pubblico e valorizzando la qualità dello spettacolo. La maggior parte delle risorse economiche LB della convention vengono utilizzate proprio per la organizzazione del Galà, e questo grande sforzo è sempre ampiamente ripagato dalla soddisfazione degli artisti e dall’entusiastica partecipazione del pubblico. Spero con tutto il cuore di riuscire a compiere un’impresa simile anche l’anno prossimo, i talenti non mancano! Per quanto mi riguarda questa è stata di gran lunga la migliore Brianzola! Certo l’emozione delle prime edizioni è a modo suo impareggiabile, perchè rappresenta la realizzazione di un sogno, ma quest’anno la convention è stata molto più vivibile e dopo la sbandata finale dell’anno scorso (disordini, furti e danni in palestra) ho sentito tutti più partecipi e vicini. Non avrei potuto chiedere di più personalmente e già non vedo l’ora della Brianzola 2012!

L’idea di lavorare insieme ad un numero di giocoleria aleggiava nell’aria gia da quasi un anno. Più volte ci si era detti “dai facciamolo”, ma siamo riusciti a liberarci solo due settimane prima della convention Brianzola, con l’obiettivo di presentare il numero all’open stage. La scelta del luogo di residenza è caduta su porto Banana, casa di Salvo e Ciccio Paradise, accogliente cascina con mini-palestrina annessa, a Ponsacco, nella campagna toscana. Ci ritroviamo così senza aspettative, con tanto ottimismo e tanta voglia di giocare, catapultati in una convivenza-creazione di 15 giorni. L’ambiente è disteso, giochiamo tutto il tempo, e ci godiamo l’aria di campagna. La prima settimana abbiamo lavorato ad una ricerca tecnica di lanci, prese, incastri e spostamenti, con una, tre e cinque clave. Durante la ricerca abbiamo iniziato a fissare parti e sequenze che ogni giorno ripetevamo, pulendo le linee corporee, i ritmi e gli spazi. Un lavoro che prevedeva di studiare lanci e prese uno alla volta: pazienza, rispetto reciproco, e disponibilità sono stati essenziali per continuare il lavoro in giornate dove la routine avanzava anche di soli 15 secondi e pomeriggi passati a sostituire un lancio che a qualcuno non piaceva…

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La seconda settimana l’idea tecnica cominciava a prendere forma, così abbiamo iniziato a provare con delle musiche. Quando ho proposto il Barbiere di Siviglia di Rossini è stato amore al primo ascolto e da lì abbiamo iniziato a fissare la routine e gli stop sulla musica. Gli ultimi due giorni prima della convention corse matte alla ricerca dei costumi, e prove sulla musica dell’intera sequenza per iniziare a giocare con i personaggi all’interno della tecnica. Potevamo ritenerci soddisfatti del nostro lavoro. Arrivati in Brianza, neanche il tempo di rendercene conto ed eravamo sul palco dell’open stage, il numero era gia finito ed il tendone era in piedi ad applaudirci! Nessuno di noi si aspettava una tale risposta dal pubblico! La sera è stata grande festa… Il giorno dopo ci viene proposto di fare il gran galà! Come rifiutare? Il tendone è pieno, la serata vola, noi ci ritroviamo ubriachi di emozioni (e non solo) dopo questi due giorni intensi ed indimenticabili. Credo che il numero piaccia perché include una ricerca a livello di giocoleria, presentata in maniere fresca, leggera e a tempo di musica, con dei personaggi chiari ed efficaci. Resta una grande voglia di trovare il tempo e il modo di continuare il trio Rosselli-Caspani-De Montis. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 51 g i u g n o 2011

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Convention di Giocoleria della Brianza

Kagu www.kagu.cz

Il mio nome d’arte è Kagu, dal nomignolo con cui mi chiamava mia sorella quando ero piccolo, ma il mio vero nome è Vaclav Peca. Vengo dalla Repubblica Ceca, ho 14 anni e ho conosciuto la giocoleria nel giugno di 5 anni fa. Ero con mio padre ad una serata dove si esibiva un giocoliere, mi piacque così tanto che quando tornai a casa rovistai tra i giocattoli e tirai fuori 3 palline. Con un piccolo aiuto da internet in una settimana imparai la cascata, e in città cominciai a frequentare una palestra giocolieri dove appresi i primi trick. Sono trascorsi pochi anni da allora, ma mi esibisco già

sui palchi e arrivano i primi ingaggi. Frequento a scuola l’ottava classe e una scuola serale d’arte, ho inoltre altri hobby, come disegnare, giocare a tennis e suonare il piano. Amo la musica, e quella che accompagna le mie routine viene da un’orchestra di ottoni della città, che un giorno mi hanno invitato a giocolare durante un loro concerto. Non pratico altri sport ma c’è sempre tanta giocoleria nella mia vita. Mi alleno almeno 3 ore al giorno, e i miei allenamenti sono sempre diversi. La giocoleria ha cambiato molto la mia vita, sono diventato popolare in repub-

blica ceca, faccio molte esibizioni in televisione, ho incontrato tante persone, viaggiato tanto, ma per ora non mi sono mai esibito sotto un tendone, forse perché il circo di tradizione non mi appassiona. C’è molta differenza dai primi anni in cui giocolavo. Ora sono in tanti a conoscermi, mi sento più responsabilità addosso, l’allenamento diventa sempre più strutturato, e più difficile. Per programmare gli allenamenti navigo molto sul web e prendo ispirazione dai giocolieri che mi piacciono. Uso bean bag di 5/6 cm, da 115 gr, ma comincio a desiderare qualcosa di più pesante, per

rendere le traiettorie più pulite. Al WJF ho incontrato una produttore di bean bag e mi sono fatto dare gli involucri per poi riempirli con materiale leggermente più pesante, per cui ora uso palline della stessa grandezza ma 15 grammi più pesanti, e mi trovo bene. Ho anche provato palline russe, palline fatte in casa, stage ball, ma mi piacciono quelle che uso ora e non sento la necessità di cambiare. Ora mi sto preparando per il prossimo WJF. Questa volta, dopo il terzo posto al WJF5 Juniors Sponsorship Competition e il secondo al WJF6 Sponsorship, vorrei salire più in alto sul podio.

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poppi-juggler@live.com

Salah Jalkh

Potrebbe suonare un po’ strano, ma Poppi, il nome del personaggio che interpreta questo numero, è come venivo chiamata quando ero bambina. Dentro di me, infatti, vedo la giocoleria come una seconda infanzia. Anche per questo, non ho e non ho avuto voglia di frequentare, o meglio provare ad entrare, in qualche scuola di circo. Credo che viaggiare, fare spettacoli in strada, seguire workshop e conoscere gente sia per me una sorta di formazione in cui mi sento più libera di gestire orari e tabelle di marcia senza alcuna impostazione prestabilita, anche se questo richiede forse ancora più impegno e determinazione. Mio malgrado ho scoperto un po’ tardi questo “mondo” fantastico (eh si i prossimi sono 23

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anni!) e dovendo ancora finire l’università, va da sé la poca voglia di didattica… In quanto all’antipodismo, le clave sono sempre state il mio attrezzo preferito, e nella mia testa ho sempre idealizzato una giocoleria che comprendesse tutto il corpo, piedi compresi, in unione al movimento (obbiettivo lontano per ora…) senza tralasciare il

clown e l’importanza del personaggio. È chiaro, sono ancora in piena ricerca ed adoro questa fase. Devo anche riconoscere in Leo Cristiani (amico e compagno Buskers Pirata) ed Emilia Tau grande fonte d’ ispirazione iniziale. Un altro vantaggio è stato che l’antipodismo non necessita di spazi ampi ed alti per essere praticato. I progetti per il futuro riguardano l’immediato, non sono mai stata in grado di fare progetti a lungo termine, e in questi rientra continuare il lavoro sul personaggio e la routine di Blurg, il solo di antipodismo, modificare lo spettacolo in strada, superare gli ultimi esami e laurearmi. C’è inoltre l’embrionale idea per un numero di passing, ovviamente con clavette!


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Rencontre des Jonglages 8/10 aprile 2011, Paris http://maisondesjonglages.blogspot.com foto di Valerie Evrad

intervista a Stephane Bou, neo-direttore da la Maison des Jonglages

La Maison des Jonglages è un’associazione che risiede nel Centre Culturel Jean Houdremont della città di La Courneuve (Parigi). Il suo obiettivo è raccogliere le esigenze, la qualità e le aspirazioni dei giocolieri e della giocoleria; diventare un epicentro per avvicinare il grande pubblico, gli artisti professionisti, gli appassionati, i programmatori; strutturare residenze per compagnie di giocolieri, artisti in fase di creazione, progetti in corso. La nostra azione si articola in 4 punti: aiuto alla creazione; diffusione di spettacoli; il festival Rencontre des Jonglages e l’organizzazione presso altre strutture e festival di rassegne di giocoleria contemporanea, di percorsi di formazione. Una mediazione culturale a tutto tondo che permetta di avvicinare i cittadini alla fruizione dello spettacolo dal vivo e dell’universo degli artisti.

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Vengo da un background più amministrativo che artistico. Ho studiato come organizzare e gestire eventi, ho incontrato tanti artisti di diverso genere, lavorato in tanti festival di artisti di strada nel sud ovest della Francia, Madagascar, a La Villette, concentrandomi sul nuovo circo, perché mi piace la sua energia. Poi ho incontrato alcuni dell’amministrazione qui a La Corneuve, ho cominciato a dare una mano e quando Thomas Gurineau e Remi Laraoussine stavano per lasciare la direzione artistica Tho-

mas mi ha candidato a sostituirli. Ho presentato un progetto di gestione e organizzazione ed ora eccomi qui a continuare il loro lavoro nella stessa direzione da loro intrapresa.Ho tenuto ferme le idee di spettacoli di differente formato, le residenze per giocolieri che hanno un work in progress, e giovani artisti che sono ancora a scuola o sul punto di terminare la formazione. Ma la cosa importante è riuscire a sorprendere tutti, soprattutto i giocolieri. Voglio che siamo curiosi, che vadino oltre nel/la giocoleria.

Quest’anno abbiamo invitato infatti Le Bistaki, Jean-Paul Lefeuvre, e poi Johan Swartvagher, tutti artisti che non frequentano le convention, con una formazione anche nella danza e nel teatro; artisti che presentano qualcosa che forse i giocolieri ancora non conoscono. Considero questo festival anche un meeting e un convegno per i giocolieri, un luogo dove facilitare la ricerca e lo studio della giocoleria, della sua storia. Ci sono tanti soggetti che sarebbe interessante approfon-

dire, oltre agli spettacoli, e anche la conferenza di Erik Aberg sulla storia degli attrezzi di giocoleria va in questa direzione. Durante le 3 giornate di spettacoli nella sala del centro culturale, in strada e negli chapiteau yourte dell’ass. Belouga, abbiamo provato a mettere in discussione il carattere trans-disciplinare del genere e il rapporto tra l’oggetto e il corpo. Come nella performance a 4 mani del duo Wes e Patrick o nella poesia di JeanPaul Lefeuvre autista di bus, o ancora attraver-


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so le coreografie di uomini-tegole del Collectif G.Bistaki, autori inoltre di un percorso di coinvolgimento e collaborazione artistica con abitanti del quartiere. L’immagine del Festival oggi è proiettata internazionalmente, in molti vengono qui a vedere quali sono le ultime novità nella giocoleria, oppure ci chiedono di curare serate di giocolieri all’interno delle loro programmazioni. L’anno scorso ne abbiamo organizzato 5, alcu-

ne della durata di più giorni. Il pubblico ama molto queste serate, che arrivano anche ad avere un pubblico di 700 persone per serata. Facciamo un buon lavoro, non solo per la Maison de Jonglage, ma per l’intero settore della giocoleria, perché il pubblico è in queste occasioni un pubblico da teatro, che viene affascinato dalle nuove estetiche della giocoleria, ormai matura per un nuovo pubblico. È importante che il pubblico sappia di questo

mondo così come è importante che chi va alle convention possa trovare interesse anche nelle nostre proposte. Collaboriamo inoltre con la Association Francaise de Jonglerie, alla quale offriamo spazi di residenza. Li abbiamo invitati ufficialmente al Rencontre per pubblicizzare tutte le convention francesi, e abbiamo offerto una palestra dove la AFJ potesse curare allenamenti liberi per tutti coloro che volessero cimentarsi con la giocoleria.

Quest’anno abbiamo invitato circa trenta spettacoli, per un totale di 2000 spettatori, ma la comunità locale è ancora timida nel rispondere. Questa è una delle zone più povere della Francia, con una popolazione che non va a teatro durante l’anno; qui intorno non c’è vita, bar o punti di ritrovo. Forse la giocoleria può aiutare questo processo di mediazione per avvicinare la gente locale alla cultura e l’arte, e per coinvolgere maggiormente il territorio stiamo per avviare nelle scuole progetti che durino tutto l’anno. La giocoleria è un’arte che si fruisce molto facilmente, anche se sei un analfabeta. Tutti hanno un’idea di cosa sia e possono meravigliarsi nel vedere le sue tante applicazioni e forme espressive. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 51 g i u g n o 2011

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Rencontre des Jonglages

G.Bistaki www.bistaki.com foto di Marie-Line Rios

G. Bistaki è un collettivo di cinque artisti che si sono riuniti per sovvertire il loro quotidiano artistico e innovare i loro moduli di ricerca e di rappresentazione. Francesco Juliot (Fr), Jive Faury (Fr), Sylvain Cousin (Fr), Nicanor Elia (Arg.) e Florent Bergal (Fr), sono tutti attori, danzatori e manipolatori di oggetti con un curriculum e una lunga esperienza artistica internazionale alle spalle di grande spessore.

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G. Bistaki è un circo coreografico, di ricerca, che si sforza di creare momenti privilegiati di incontro e scambio tra il nostro team, una struttura culturale, e il pubblico locale. L’ambiente, sia esso urbano o rurale, aperto o chiuso, è la scena della nostra azione. Il nostro set è il risultato di una installazione plastica in situ, semplice, di grandi dimensioni ed evolutiva, che disegna un mondo surreale in un luogo altrimenti comune. Il nostro approccio è quello di pensare fuori dagli schemi della creazione circense, e la nostra espressività deriva dal rapporto triangolare: “corpo / oggetto / spazio”, per una declinazione complessiva di oggetti ordinari e imperfetti per un corpo e nello spazio. Utilizziamo l’oggetto per farlo partecipare nell’universo scenico, e la sua installazione plastica funge da scultura, da mobile e da semplice macchinario. L’ultima nostra creazione “Cooperatzia” ci vede in scena con le tegole di terracotta provenzali chiamate “canal”, pesanti e fragili. Altro oggetto che portiamo in scena sono le borse in pelle. Maggiore è il repertorio fisico del manipolatore, più ricca sarà la relazione con l’oggetto, il cui utilizzo come elemento accessorio o di costume ci porta ad elaborare costumi che influenzano e regalano un timbro ai nostri comportamenti. Ogni personaggio ha un un carattere coreografico indotto dalla sua silhouette, il modo in cui si pone con l’altro è regolato da codici specifici. Le silhouette prendono vita e connotano l’appartenenza a un clan, o una casta. Senza rompere completamente con le origini del circo, accettiamo pienamente l’idea che la performance sia parte integrante del nostro lavoro, dove danza e teatro fisico si impongono come motori di ricerca e di espressione. Vogliamo immergere lo spettatore in una interpretazione di fatti e in un processo immaginativo attivi. Ci presentiamo come testimoni di un mondo imbevuto di un simbolismo tagliente, divertente e importante, che faccia riflettere sui codici di una nuova società, riflesso del mondo in cui viviamo. Clown e personaggi dalla energia esplosiva: “uomini-tegole”, “uomini-borse”, “cani-tegole” e “borseuccelli” coesistono, competono, si aiutano, guidano l’attenzione su tradizioni straniere, abitudini e immagini incantevoli. Tra formiche e cavallette, costruiamo, balliamo, distruggiamo, con gli eventi che si succedono come in un fumetto di Moebius/Jodorowsky, Bilal, Shadocks… Rivolgiamo una grande attenzione anche alla multimedialità, e fin dal primo incontro abbiamo registrato il nostro lavoro su supporti video e foto (tante ore di riprese e centinaia di foto). Videocamere, macchine fotografiche, sensori audio ci accompagnano costantemente nella nostra ricerca. Un confronto essenziale per il nostro modo di creazione. Siamo un po’ degli apprendisti stregoni di immagini e suoni che hanno sviluppato una “poesia numerica”; trasportiamo i nostri concept artistici anche sul video e uno dei nostri cortometraggi ha vinto il primo premio al festival regionale “Sequence” 2008 (Tolouse). Per la scelta delle musica e del suono utilizziamo invece la tecnica del sound-design, con una colonna sonora originale che poi elaboriamo. Durante una residenza, abbiamo inoltre incontrato Guillame Bautista (artista-regista) che ci ha aperto le porte del video in situ: l’elaborazione delle immagini in tempo reale, la multidiffusione in rapporto allo spazio coinvolto, una scenografia evolutiva e la proiezione video come fonte di tagli di luce.


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Manel Sala ‘Ulls’

Trapezi

quindici anni di successi maggio 2011, Reus (Spagna)

Manel Sala ‘Ulls’

Ho scritto più volte (e sostengo) che nel circo catalano si distingue un prima e un dopo Trapezi. Oggi sembra che i venti soffino a favore del circo contemporaneo – attenzione: dico sembra… - ma nel 1997, quando Aspa e Miralta Blade assumevano la direzione del

nata lontano dal potente, vizioso, agognato raggio di azione barcellonese e con l’ambizione di diventare un riferimento internazionale. Alla saggezza della direzione artistica e alle sinergie tra le due città furono sufficienti due edizioni per mettere a tacere le voci che prevedevano un flop clamoroso. Alcune di queste voci provenivano dallo stesso settore circense catalano, sconvolto dal fatto che il programma, soprattutto nella prima edizione contasse più compagnie straniere – in prevalenza francesi – che catalane. Il tempo ha dimostrato il successo di questo approccio. Tanto il pubblico come le compagnie catalane hanno apprezzato il livello del circo contemporaneo europeo e si sono sentiti stimolati ad elevare il proprio livello a quello medio dei colleghi a nord dei Pirenei. Trapezi ha anche dimostrato che il circo è ancora un’arte popolare. Fin dalla prima edizione ha attirato pubblico proveniente da tutta la Catalogna e programmatori internazionali, con conseguenti benefici per l’economia locale: Chi ha detto che il circo non è redditizio?

festival pioniere di circo nello stato spagnolo, la scena del circo catalano era un deserto. I tecnici della cultura delle città di Reus e Vilanova i la Geltrú (Alfred Fort e Bienve Moya) intravidero nei due artisti della compagnia Escalata Circus il profilo ideale per avviare un’avventura culturale senza precedenti nella penisola iberica. Si cominciava da zero e si doveva inventare un quadro di riferimento estetico e concettuale per offrire una programma di eventi e manifestazioni collaterali interessanti, popolari ma artisticamente impegnati. La sfida era triplice e di grandi proporzioni: una fierafestival di tipo nuovo, posizio-

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Contesti e attriti Soprattutto nelle prime edizioni, Trapezi ha compiuto un notevole sforzo per organizzare eventi collaterali, al fine di

gettare un ponte tra la cultura e la tradizione circense del paese e le nuove generazioni di spettatori e artisti. Così furono dedicati tributi e spettacoli alla memoria di artisti del calibro di Rogelio Rivel, Totò, Paul Schumann o Carlo Colombaioni, si programmarono forum su film di tema circense, mostre di manifesti, oggetti, fotografie e dipinti, conferenze e tavole rotonde (tra le quali Joan Brossa e il circo, 1999; Il Circo catalano nel contesto europeo, 2001 con Pierrot Bidon, Alessandro Serena e l’autore di questa cronaca).

Nel 2001, Hors Les Murs e la Diputacion di Barcellona presentarono il progetto di rete europea d’informazione e di formazione per le arti circensi e di strada, e da due anni si celebrano le ‘Giornate per Professionisti’, durante le quale le compagnie che partecipano alla campagna Cultura en Gira presentano i loro spettacoli a programmatori nazionali e internazionali. Tra le scosse di questi ultimi quindici anni si evidenzia la lamentevole e mai giustificata dimissione del comune di Vilanova i la Geltrú, che nel

Tjerk Van Der Meulen

A cura di Jordi Janè (come pubblicato su Zirkolika, giugno 2011)


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Manel Sala ‘Ulls’

La scuola Flic a Trapezi

2002 ha abbandonato il progetto (anche se si è poi riposizionato organizzando ora un Trapezi di dimensioni più modeste). Per altri versi non si è riuscito invece a concretizzare la volontà di proiettare la Fira in altre sedi (Cubelles, Lleida e Vila-seca).

Con l’obiettivo di raggiungere tutti i tipi di pubblico, Aspa e Miralta hanno con successo selezionato gli spettacoli distribuendoli nelle diverse aree di Reus: le performance più popolari nelle strade e nelle piazze per il grosso pubblico; le proposte più sperimentali, avanguardiste o scenotecnicamente complesse erano allocate nei teatri di Bartrina e Fortuny, e gli spettacoli intimisti e di piccolo formato nel teatro di Bravium. Gli spettacoli sotto chapiteau si trovavano nel Parc de Sant Jordi, mentre il pubblico più giovane e nottambulo si coccolava a La Palma, un amabile spazio all’aperto, dove di formavano code già un paio d’ore prima dello spettacolo. E nemmeno sono mancate le attrattive

e per tutti i gusti. Infine va evidenziato, considerata la densità di persone con la quale Trapezi affolla le strade di Reus, il senso civico e il rispetto che hanno sempre caratterizzato l’evento: non si sono mai registrati scontri o vandalismi di nessun tipo. Un ulteriore merito a favore del team direttivo e organizzativo.

Tjerk Van Der Meulen

Tipologia degli spettacoli

peculiari della fiera, da circo o paracircensi del RRR (Reus Rincon de la Risa). Tutto questo senza dimenticare la “caldera”, posti come il Cafè I Circ, coordinato a suo tempo da Circ de les-Musaranyes, o l’attuale El Covador sono stati una prima piattaforma internazionale per gli studenti delle scuole del circo di vari paesi. In breve, un’offerta molto varia

Il festival Trapezi è un punto di riferimento importante nel mondo dell’arte circense: più di cento compagnie, mille artisti e cinque giorni di spettacoli, conferenze e concerti, e come obiettivo la diffusione dell’arte circense, lo scambio multiculturale dei linguaggi, la ricerca poetica. Gli organizzatori, quando non sono in tournée con la loro compagnia Escarlatta Circus, viaggiano alla scoperta di nuove forme, espressioni o linguaggi artistici da inserire nel programma del festival. Di qui l’interesse anche per la valenza artistica, pedagogica e di ricerca della nostra scuola. La partecipazione a Trapezi è stata per noi in questo senso il coronamento di un lungo cammino che in questi 9 anni ci ha permesso di formare più di 250 ragazzi provenienti da tutto il mondo e di produrre più di 12 spettacoli. Proprio per questo la Flic ha deciso di presentarsi a Trapezi con una compagine numerosa e un ventaglio di proposte molteplici: 5 repliche dello spettacolo di Fine anno “Bac” diretto da Roberto Magro e musicato dal vivo da Laurent Delforge e Pino Basile; 3 repliche di “Historiès intel-actuales” evento inaugurale diretto da Roberto Magro e Roberto Olivan con la partecipazione di 6 ex allievi della Flic insieme ad altri giovani artisti; 2 repliche dello spettacolo Covador, in collaborazione con le scuole Rogelio Rivel di Barcellona e Carampa di Madrid, diretto da Alba Sarraute; 3 repliche dello spettacolo “Capas” della compagnia italo spagnola Eia, spettacolo che vede la Flic coproduttrice e Roberto Magro cocreatore della composizione scenica; 3 repliche dello spettacolo “Cabaret” nel quale erano presenti come artisti nostri due ex allievi, ora insegnanti, Erika Bettin e Daniele Sorisi. E così via cielo, via terra e via mare, circa trenta allievi ed insegnanti sono arrivati a Reus. L’accoglienza impeccabile dal punto di visto umano e professionale e la completa disponibilità di tecnici ed accompagnatori ci hanno permesso di sentirci da subito immersi in un’avventura artistica ed umana forte. L’entusiasmante reazione del pubblico, dei programmatori e degli altri artisti presenti al festival, ha reso poi il soggiorno artistico dei nostri ragazzi un momento di grande emozione. Ricorderemo ancora a lungo l’eco degli applausi alla fine degli spettacoli e quel famoso sabato di pioggia in cui i nostri ragazzi hanno voluto comunque esibirsi di fronte al pubblico improvvisando, under the rain, creando un momento inatteso: generosità e follia uniscono chi del circo ha voluto farne una scelta di vita e chi come spettatore cerca nello spettacolo una sorpresa, un’emozione da portare con sè per sempre.

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Artisti in Piazza Chiara Ligi

Chiara Ligi

1/5 giugno, Pennabilli (RN) www.artistiinpiazza.com

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Il team organizzativo è composto da un direttivo di 11 persone, che prende le decisioni strategiche, con 3 persone che lavorano a tambur battente nei 5/6 mesi che precedono il festival. A questi si uniscono i responsabili delle varie arre, formando così un gruppo di 27 persone che coordina a sua volta uno staff di assistenti e collaboratori di circa 300 persone impegnate a vario titolo nell’organizzazione e realizzazione del festival, la gran parte dei quali entra in campo nei giorni del festival e in regime di volontariato. L’associazione che gestisce il festival ha la responsabilità anche di molti aspetti logistici, e gestisce per esempio, insieme ad altre associazioni direttamente coinvolte, anche i parcheggi, la spazzatura, il catering. Ho a disposizione un budget, variabile di anno in anno, con il quale ingaggio ad un cachet ridotto le compagnie che mi interessa portare. Quando il budget è terminato apriamo agli off che vengono a vitto e alloggio, e se possiamo rimborso spese. Riceviamo piccoli aiuti economici da Regione, Provincia, e dal MIBAC, ma gli importi sono risibili. Altri aiuti in materiale e servizi vengono da una serie di sponsor tecnici e media partner. Ma il festival si regge economicamente sull’affluenza del pubblico, che paga un ingresso (gratis bambini /ragazzi fino a 14 anni), Quando il tempo è bello arriva a 10/12mila spettatori paganti al giorno, a cui aggiungere tutti gli accreditati, gli ospiti, artisti, staff, residenti, per arrivare a 15/16mila spettatori al giorno. Il nostro nemico maggiore è

Erica Fortunato

Il festival è nato 15 anni fa, quasi per gioco, mettendo insieme le idee mie, di Moreno Raspanti, e della Pro Loco che voleva ospitare una fiera di pittura, scultura e artigianato. Siamo partiti con due giorni di prova e andarono talmente bene che ci mettemmo subito al lavoro per l’anno successivo. Al tempo mi occupavo di siti web, erano i primi anni del web, e i primi contatti li prendemmo con artisti dell’estero proprio grazie alla rete. Viaggiavo tanto all’estero per lavoro - Brasile, Messico, Europa - e ne approfittavo per visitare anche i tanti festival in giro per il mondo, per prendere idee e spunti anche organizzativi. Dopo questo primo periodo di viaggi all’estero abbiamo cominciato a visitare anche i festival storici italiani. Erano gli anni delle riunioni dei coordinamenti regionali a S.Giovanni in Persicelo e siamo stati tra i primi a muoverci per dare maggiore spazio e regolamentare l’arte di strada; ancora oggi sul cartello stradale di Pennabilli campeggia la scritta “città amica degli artisti”. Con gli anni abbiamo stretto i rapporti con gli altri grossi festival come Mercantia e Ferrara Buskers, ed entrati con impegno nella FNAS per dare dignità all’arte di strada. Chiaramente all’inizio si fanno tanti errori, ma la risposta positiva che arrivava dal pubblico e dalle compagnie ci ha spinto a prepararci ancora meglio. Con gli anni siamo riusciti a costruire un festival importante, che valorizza le tante piazze, giardini e stradine di Pennabilli e che attira anche operatori del settore che vengono qui per vedere cosa c’è in giro. Utilizziamo l’etichetta “Arte in Strada” perché ci piace proporre un mix fra musica, teatro, circo, video art, puppets e altre piccole chicche, qualsiasi cosa che si possa fare in strada, facendo attenzione a selezionare compagnie musicali che tengano alto il clima di festa. Collaboriamo con tanti festival internazionali come il Bath Fringe in Inghilterra e il Buskers Festival di Berna con cui siamo gemellati, diamo inoltre spazio ad un buon numero di anteprime, prendendo il rischio di scelte che possono rivelarsi sbagliate, ma credo sia giusto lasciare spazi di sperimentazione e ricerca. Oltre a girare per festival per selezionare gli artisti diamo la possibilità alle compagnie di candidarsi inviando la documentazione via internet, quest’anno ne sono arrivate quasi 500! Il limite massimo che il paesino e la programmazione possono accogliere è di circa 60 compagnie, e da qualche anno abbiamo allargato le aree utilizzando anche la piazza del Comune e un prato fuori dal paese che ospita i tendoni da circo.

Chiara Ligi

intervista a Enrico Partisani, direttore artistico


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Andrea Loreni Chiara Ligi Erica Fortunato

Chiara Ligi

Chiara Ligi

www.ilfunambolo.com

il tempo, abbiamo sempre pronto anche un piano B in caso di maltempo - e un piano C in caso di maltempo prolungato! La zona con i tendoni con una programmazione scarica nasce anche per questo, ma è chiaro che alcuni spettacoli funzionano solo all’aperto e che il tempo può fare da solo la fortuna e la sfortuna di un festival di strada come il nostro. Il festival è cresciuto in questi 15 anni, al punto che oggi abbiamo software che ci aiutano nell’ottimizzare la scaletta degli spettacoli, oppure applicazioni che ti aggiornano in tempo reale sul tuo I-pod degli eventuali cambiamenti di programma. Insieme a noi è cresciuto anche il pubblico, che ha imparato a consultare il programma e selezionare gli spettacoli. Teniamo aperto sul sito un forum per accogliere i loro suggerimenti e c’è tanta partecipazione anche in questo senso. Ma crescendo sono aumentati anche problemi e responsabilità, a volte enormi. Io nel frattempo ho messo su famiglia e ogni anno dico che è l’ultimo anno che ci lavoro. Poi invece ti fai puntualmente prendere dalle emozioni che questo festival porta a noi, al paese e al territorio. Tutta questa energia, pensa per esempio alle emozioni della traversata del funambolo Andrea Loreni, sono un volano incredibile per affrontare le edizioni successive, o per superare le crisi che vengono da edizioni pregiudicate dal maltempo.

Sono nato a Cuorgnè, un paesino piemontese. Da ragazzino ero molto riservato, e già al liceo ho cominciato ad appassionarmi alla filosofia, per poi proseguire il suo studio all’università. Nel ’96 ho assistito ai primi spettacoli di artisti di strada e sono rimasto affascinato dalle dinamiche che si instaurano col pubblico; trovavo molto interessante come l’arte potesse mediare i rapporti interpersonali. Da lì è nata la passione anche per le arti della giocoleria e dell’equilibrismo, le prime partecipazioni alle convention di giocoleria, e poi la formazione professionale alla Flic. Ma dopo aver “domato” il monociclo e la scala libera è stato il filo quello che ha catturato la mia attenzione. Ho cominciato come tutti a lavorare sui fili autoportanti, con la tecnica del filferrsta, ma quando metti il piede sul filo non puoi non pensare a come sarebbe poter fare grandi traversate. In realtà non esistono scuole di funambolismo; la conoscenza, quando non è autodidatta, passa ancora da maestro ad allievo da lui eletto, e il primo funambolo che ho visto è stato me stesso. Non mi ero posto l’obiettivo di fare grandi altezze, diciamo che ho colto alcune occasioni che mi si sono presentate e ho avuto persone vicine che mi hanno aperto la possibilità di farlo. Ricordo ancora una lunga notte di viaggio trascorsa a parlare con Marco Cardona, un personaggio molto visionario; ma anche amici che mi hanno avvicinato all’arrampica ta, dove ho imparato a gestire la paura, fare le mosse giuste in spazi limitati, tutte cose che applico sul filo. E poi il “Trattato sul Funambolismo” di P.Petit, una lettura importante, e il modulo sull’equilibrismo fatto con la Flic all’interno della FEDEC, dove ho incontrato un maestro di filo con esperienze di funambolismo che mi ha introdotto a concetti nuovi come l’uso del bilanciere. Il fun ambolismo per me è l’essenza, anche perché ha raggiunto la sua forma più semplice e piena: unire due punti attraversando lo spazio che li separa. Quello del funambolo è un archetipo che arriva molto forte e direttamente, e questo fa riflettere anche su cosa sia oggi uno spettacolo dal vivo e su cosa possa trasmettere. L’idea di unire le due rocche del paese è nata un anno fa dall’incontro con Enrico Partisani, che mi ha invitato qui a Pennabilli. Da lì è partito un anno di progettazione, che ha coinvolto un team di 5 persone (Andrea Tarro, Paolo Rigali, Claudia Conti, Maurizia Lacqua ed io) impegnate poi in una settimana di preparazione qui in paese, con lo sponsor della Spanset che ci ha fornito i cavi. Avevo fatto già percorsi in altezza, come il capodanno a Bologna, ma lì il rapporto col pubblico era più distaccato. Qui a Pennabilli sono stati in tanti che mi hanno supportato, che hanno condiviso con grossa emozione l’intera avventura. In questi anni solitudine e paura erano le emozioni che predominavano quando ero sul filo, ma in questa traversata, che mi ero preparato a vivere in una dimensione di raccoglimento solitario ancora maggiore, l’empatia di così tante persone non mi ha fatto sentire solo. Così nelle soste tecniche lassù in alto ho provato per quanto possibile a restituire un sorriso e saluti a tutti, e anche la possibilità di poter venire in piazza e unirmi a tutto il pubblico subito dopo la traversata è stata molto bella e singolare, con tanta gente in lacrime. È stata una settimana in cui ho scoperto una profondità nuova dei rapporti con le persone che avevo vicino, senza le quali imprese del genere non sarebbero possibili. un diario completo della preparazione e realizzazione della traversata è disponibile su www.camminarenelcielo.wordpress.com

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VI Milano Clown Festival 9/12 Marzo 2011 www.milanoclownfestival.tk foto di Giovanni Ricciardi

A cura di Maurizio Accattato

Il Milano Clown Festival (MCF), Festival Internazionale sul Nuovo Clown e Teatro di Strada, con oltre 20.000 presenze, la rinnovata apertura in Piazza Duomo, il supporto della Provincia di Milano, degli Assessorati alla Cultura, al Turismo e alle Politiche Sociali di Milano, si sta affermando sempre di più come il festival “della” città e dei cittadini.

Partendo da una domanda - com’è possibile vivere con gioia un momento di crisi come questo? - Maurizio Accattato ha proposto la Gioia come Magia quale tema dell’edizione che, insieme alla provocazione d’amore artistica del “Te vori ben”, hanno permesso di unire in un’unica giornata e in unico disegno Patch Adams, Don Colmegna, l’assessore Finazzer Flory, il vicepresidente Maerna e l’assessore Moioli. Sempre magicamente in una stessa sera per la prima volta Rai Uno ha dedicato un intero servizio, e così anche Canale 5 e Italia 1. Quest’anno il MCF, durato quattro giorni, si è aperto con Il Patch Day, ideatore della clown terapia, e lo ha visto protagonista di importanti appuntamenti e convegni presso la Casa della Carità, il Teatro Dal Verme, l’Istituto dei Tumori. Nel pomeriggio ”invasione” di via Padova con il Pic Bus e la banda di Crescenzago, per portare un messaggio di gioia come terapia simbolica, per affrontare in modo pacifico la convivenza tra la popolazione, prendendo il viso di tutti i passanti dicendo nelle loro lingue “Te vori ben”. Giovedì grasso i PIC del Pronto Intervento Clown, guidati da “Moriss” Maurizio Accattato, hanno dato inizio alla manifestazione a fianco dell’Orchestra della Banda Civica di Milano. Per l’occasione è stata costruita una porta della Gioia, portata a mano dai PIC,

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attraverso la quale sono passati tenendosi per mano tutti i presenti, simboleggiando l’entrata in una nuova era di Gioia e Magia. Per tre giorni ininterrotti in tutti i luoghi del Festival si sono sfidate 11 compagnie e artisti selezionati in concorso. Straordinari si sono rivelati i Big, tra cui: Leo Kondakov (Russia), Michael Lane Trautman (Usa), Hilton Hiltoff (Spagna, vincitore dell’edizione 2010), il Cirque Ilya (Francia). “Sono così carico di felicità, gioia e amore ricevuto dalle persone di Milano e dai membri del Circo PIC, cosa che è difficile sentire nel mio Paese, che sarò sorridente e caldo per molti giorni. Racconterò a tutti la grandezza del vostro Festival e lo raccomanderò a tutti gli artisti “, Mcheal Trautman, già star del Big Apple Circus Particolarmente animate sono state le serate: il convegno The Night of Joy con Patch Adams, per la partecipazione di operatori, volontari e clown-dottori; il “Te vöri ben” Cabaret, serata dedicata alle leggende della clownerie milanese; la Serata Magica con il ritorno in auge de I Veri Cugini del Mago Houdini, video di Mac Ronay e i migliori maghi del Club Magico ”CLAM”. Il MCF ha presentato quest’anno 70 artisti provenienti da tutto il mondo, che si sono esibiti, con oltre 100 performance ad ingresso libero, nelle vie e nelle piazze della città e in particolare del quartiere Isola, ancora una volta cuore del Festival, che ha offer-


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to al MCF ogni possibile spazio: piazze, strade, teatri, sagrati, antiche strutture, pub, oltre ai due tendoni allestiti nei pressi della MM2 Gioia e sul cavalcavia Bussa. Tutto ciò è stato possibile grazie alla forza di volontà del ideatore e Direttore artistico del Festival, Maurizio Accattato e dei PIC, gruppo teatrale “d’assalto” da lui fondato. Scrive in una mail di ringraziamento Alessandro Serena, regista, consulente, storico circense e qui al MCF presidente della giuria: “la gente che ho visto aveva sul volto dipinta una bellissima espressione. Beata. […] La vera magia è il vostro entusiasmo, la vostra voglia di mettervi in gioco, l’energia, il lavoro che dedicate ad un sogno. Il resto è come la pianta che cresce dal seme. […] Un abbraccio da Pic Onorario a tutti voi!!” La gestione e organizzazione del Festival è affidata all’Ass. Cult. Scuola di Arti Circensi e Teatrali, che fonda la sua attività sul prezioso contributo di numerosi volontari, in collaborazione con la Coop. di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti, che sin dalla prima edizione ha contribuito al MCF, grazie al lavoro del suo Presidente Francesco Tripodi. Numerosi Partner e Amici del Festival hanno supportato il progetto, compresi gli Artisti che ogni anno accettano un cachet ridottissimo, pur di essere presenti e sostenere il MCF. A conclusione, dopo la tradizionale premiazione degli Artisti vincitori, il concerto finale dei Vallanzaska ha richiamato un vastissimo pubblico. Gli spettatori hanno votato come vincitore del Gran Premio del Pubblico la Always Drinking Marching Band, una banda spagnola di 11 elementi in grado di coinvolgere chiunque incontrasse nel suo passaggio. Il Premio della Giuria è stato invece assegnato ai Circondati, con la seguente motivazione “All’alba del terzo millennio, i Circondati rappresentano sia la tradizione che la sua frattura. […] A dimostrazione che ciò che deve unire, in ultima analisi, i clown del passato, del presente e del futuro, è proprio la capacità di guardare dentro di sé per far sorridere il mondo”.

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Saltimbanchi a Milano

foto di Silvia Rivoltella

maggio 2011 http://torchiera.noblogs.org/rassegna www.lascighera.org Anche a Milano qualcosa sta cambiando, dopo anni di cappa culturale ed economica si sente una nuova brezza, (stiamo scrivendo dopo le elezioni amministrative) ed è in questo clima che la Cascina Autogestita Torchiera con i suoi saltimbanchi è arrivata alla quattordicesima edizione della Rassegna del Saltimbanco. Un bel risultato visto che tutto è nato in modo autogestito e un po’ arrabattato all’interno di uno spazio occupato ed è cresciuto nel tempo in termini di pubblico, di ospiti e di professionalità. È in Torchiera che nasce una delle prime (se non la prima)

palestra giocolieri d’Italia, anche se dopo tanti anni i giocolieri sono migrati verso altre città più ospitali verso l’arte circense, come Torino. Oltre alla rassegna che si concentra in tre o quattro giorni a giugno, ormai iscritta nel solco di una tradizione pluriennale, da un po’ di anni i saltimbanchi di Torchiera propongono un varietà durante l’anno: Saltimbanchi Off, un vero e proprio laboratorio della comicità e del virtuosismo, presso il circolo ARCI La Scighera, dove si alternano molti ospiti e artisti. Non contenti da quest’anno in Torchiera è stata proposta anche una breve ma intensa

rassegna invernale, più intima e raccolta rispetto a quella estiva, ma che è riuscita a sedurre ed emozionare il pubblico infreddolito con un programma ricco e coinvolgente. Nonostante il clima culturale non certo favorevole ci siamo dati un po’ da fare, e con degli ottimi risultati. Tantissimi sono stati gli artisti coinvolti nella parte organizzativa e gli ospiti che hanno portato il loro contributo nelle varie serate: il Duo Alegre, Slapstick Duo, Ugo Sanchez, Carla Carucci, Tobia Circus, Freakclown, Claudio Cremonesi e il maestro Baldi, il mitico ormai nostro guru Mago Barnaba,

Eccentrici Dadarò, Teatro Viaggiante, Frizzo, Big Ben, Agognomico Prodaccion… e molti… molti altri. Cosa dire per il futuro? Sicuramente vogliamo mantenere vivo l’impulso creativo che ha alimentato fino ad ora questi progetti e invitiamo gli artisti di passaggio a partecipare al varietà (in media una serata al mese). Vorremmo riuscire a mantenere una rassegna con un ottimo livello artistico, com’è stato fino ad ora, un bel luogo d’incontro artistico ed umano, per contribuire in tutti i modi al cambiamento politico e culturale di questa città.

Festa dei Folli Codroipo (UD) 28/29 maggio www.ratatuie.com

È giunto alla terza edizione l’unico raduno di Giocoleri e artisti di strada del Friuli Venezia Giulia. Organizzata dal gruppo codroipese “Ratatuie – Teatro di strada” la festa ha avuto inizio nei locali gentilmente messi a disposizione dalla Parrocchia di Codroipo. Si è creato da subito un clima speciale e “casalingo”, con l’incontro fra maestri e giocolieri di vecchia data, e neofiti (una folta schiera di giovanissimi codroipesi ha scoperto e si è appassionata in questa due giorni all’arte della giocoleria). I workshop di approccio e approfondimento sono stati occasione per uno “stare insieme” nel “fare pratico” e gioioso, con uno stimolo forte a crescita e maturazione personale. La festa è esplosa la sera in Piazza Garibaldi in occasione del Gran Galà con Davide “U’ Prufissure” (RG) Giovanni “Nulleamai” (NA), Leonardo Variale (RM) e Alberto Duca (UD). Gli animi ormai

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infiammati hanno poi avuto modo di sfogarsi ballando fino a mezzanotte sul rockabilly scatenato del trio milanese Backseat Boogie, una vera iniezione di entusiastica, sana follia, a ingresso libero, nella serata codroipese, come non se ne vedevano da tempo. Come già negli anni precedenti, la domenica pomeriggio è stata dedicata all’animazione per bambini piccoli e grandi, con la parata dei giocolieri per le strade del centro cittadino e i giochi della tradizione piemontese del Ludobus di Badagu (TO). In chiusura poi, lo spettacolo di strada animato dalle Ratatuie che ha eletto, tra il pubblico, il Giullare della Festa dei Folli 2011. Un sano e scatenato divertimento dal vivo per il pubblico e gli artisti coinvolti ma anche un’occasione di solidarietà: infatti, come ogni anno, tutto il ricavato della FdF sarà devoluto al “Progetto Snait”, un progetto di cooperazione dal basso tra Friuli e Argentina!


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Bologna Buskers Pirata festivalvol.IV 27 maggio/1 giugno 2011 buskerspirata.blogspot.com myspace.com/bolognabuskerspirata

a cura di Leonardo Cristiani e Uilli Muzzi, del B.P.Festival

Questa è la storia di un piccolo festival pirata autofinanziato e indipendente che da grande voleva cambiare il mondo… Quel giovane festival pirata, piccolo e inesperto, si era convinto di poter trasformare pianti in sorrisi, discriminazione in uguaglianza, solo con la sua arte, diffondendola nella sua pratica più antica: in strada. Crescendo a Bologna aveva incominciato il suo cammino in difesa e valorizzazione dell’arte di strada, addentrandosi così in una giungla di vuoti legislativi e ordinanze varie. Il festival era nato da un ristretto gruppetto di artisti, per arrivare alla sua quarta edizione che ha visto partecipare ben 60 compagnie (lista completa disponibile sul nostro blog). Di fondamentale importanza per lo sviluppo del festival è stata la collaborazione con la compagnia Circo Paniko, che dalla seconda edi-

zione ha dato un grande supporto organizzativo mettendo a disposizione il proprio chapitau. Dopo le prime tre edizioni il piccolo festival iniziava ad avere un certo gruzzoletto, messo da parte tra i festival e le serate di auto-finanziamento in città, e ha pensato di metterlo da parte per aprire in futuro un centro di creazione per artisti, che fosse libero e indipendente L’evento è autogestito, non vi è nessuna “direzione artistica” o amministrazione che comanda e tutte le decisioni vengono prese in maniera collettiva. Non vi sono selezioni alle proposte artistiche, accogliamo tutte le richieste che ci pervengono, cercando di soddisfare le esigenze di tutti per potersi esibire nella formula preferita. Gli artisti partecipano in maniera gratuita, solo qualche compagnia che dà un supporto significativo all’organizzazione percepisce un simbolico rimborso spese. Anche in questo il Pirata B. si differenzia in maniera significativa dalla maggioranza dei festival: sfugge alle logiche del mercato e pone gli artisti al di fuori da ogni logica concorrenziale che in Italia taglia le gambe alla ricerca. Siamo disgustati una certa fauna italiana di organizzatori e show-manager che vedono ogni spettacolo come un mero “prodotto di consumo”, crediamo che dietro ogni numero, ogni trick ed ogni esercizio ci sia dapprima un essere umano, e che debba essere trattato come tale. Intanto, come nel resto d’Italia, anche a Bologna l’attacco alla professione dell’artista di strada si fa sempre più duro ed oppressivo, particolarmente a seguito dell’approvazione del nuovo regolamento di Polizia Urbana, che in pratica pone la figura del busker in completa illegalità. Il nostro impegno è per l’apertura di tavoli istituzionali dove si legiferi in maniera partecipata a livello nazionale, chiamando in causa i diretti interessati, con l’obiettivo non di limitare l’arte di strada, ma di valorizzarla, difenderla e preservarla. Ci rifiutiamo di essere trattati come parassiti della società e

foto di Daniela Salton

pretendiamo che sia riconosciuto il nostro mestiere a misura d’uomo, poiché svolge un ruolo sociale molto importante. Chiediamo anche che vengano supportati Spazi di creazione, come già esistono in Europa, luoghi che possano divenire punti di riferimento per le arti di strada e di circo. Su tutti questi temi abbiamo organizzato all’interno del Buskers Pirata un dibattito “Liberamente a Cappello”, cui sono intervenuti la FNAS; i B.B.Pirata e via etere il COORAS e poi tutti gli artisti presenti. Dopo ore di dibattito a tratti delirante, si è concluso che: “l’unione fa la forza”. Come primo passo concreto si è pensato di attivare “Liberamente a Cappello forum” (luogo virtuale d’incontro di tutti, funzionale alla creazione di un coordinamento nazionale in rete) in cui ci si possa mantenere in contatto e scambiare anche semplici informazioni. Per contatti: liberamenteacappello@yahoo.it j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 51 g i u g n o 2011

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studio ruggieri poggi graphic design www.ruggieripoggi.it

Associazioni che sostengono Juggling Magazine Modalità per sostenerci alla sezioneLink/Sostenitoridiwww.jugglingmagazine.it ANTICO BAULE Via Cavour 85 > 09124 Cagliari > Andrea Tiana 328 4176656 anticobaule@gmail.com ARTE VIVA ASS. via Crispi 37 > 63039 S.Benedetto del Tronto (AP) > Andrea Mariani 329 4114883 andreasbrok@gmail.com ARTI DISTRATTE via Valtellina 1 > 50053 Empoli (FI) > Tiziana Taraballi 392 2119082 www.artidistratte.it GRAN MASTRO BURATTINAIO ia C. Loreta 17 > 55049 Viareggio (LU) > Maria Chiara Verona www.myspace.com/granmastro IL CERCHIO MAGICO ASS. via Tomadini 3 > 34070 Villesse (GO) > Andrea Subani 333 4777548 www.ilcerchiomagico.eu LA CITÈ LIBRERIACAFÈ borgo San Frediano 20r > 50124 Firenze > Natalia Bavar 349 1723770 www.lacitelibreria.info CLOWN & CLOWN ASS. via Vittorio Emanuele 24 > 62015 Monte S.Giusto (MC) > Paola Sabbatini 331 9996765 www.clown&clown.org UN CLOWN PER AMICO via G. Costantino 5 > 70123 Bari > Michele Diana 328 4270390 clownarturo@hotmail.it COMPAGNIA DEI SALTIMBANCHI viale S. Antonio 21 > 80021 Afragola (NA) > Giulio Carfora 331 3794742 compagniadeisaltimbanchi@hotmail.it ENDAXI ASS. via G.di Montpellier 52 > 00166 Roma > Paolo Scannavino 328 9473371 www.spazioendaxi.it FAMILUPI'S ASS. via IV Novembre 10 > 12051 Alba (CN) > Andrea Anolli tel 335 8128805 www.familupis.it FOGLI VOLANTI ASS. via Università 61 > 09100 Cagliari > Riccardo Tanca 328 4149915 artistidistrada.multiply.com KAPPAERRE ARCIRAGAZZI ASS. via della Repubblica 34 > 50051 Castelfiorentino (FI) > Sara Spini 349 5779462 www.kappaerre.org PARMA JUGGLING CREW via del Taglio 2 > 43100 Parma > Gabriele D'Avino 349 1281151 gabriele.davino@gmail.com IL POSTO cannaregio 3136 > 30121 Venezia > Wanda Moretti 347 8050819 www.ilposto.org SPAZIO NU via Firenze 42 > 56025 Pontedera (PI) > Massimo Pierini 329 0908119 www.spazionu.com LA TENDA IN CIRCOLO ASS. via Italia 1 > 65010 Villa Raspa di Spoltore (PE) > Cristiano Coia 340 2630126 latendaincircolo@gmail.com TCH’I TCH’IAO Via Ioppolo 17 > 97100 Ragusa ibla > Giuseppe Buggea 338 3948181 tchi-tchiao@hotmail.it VITAMINA CIRCO ASS. piazza Granartieri di Sardegna 3 > 09121 Cagliari > Ado Sanna 340 9470798 www.vitaminacirco.com

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viale della Vittoria, 25 - 00053 Civitavecchia (RM) t/f +39 0766 673952 m +39 347 6597732 mail giocolieriedintorni@hotmail.com web www.jugglingmagazine.it

giocoleria, aquiloni e giocattoli creativi a Cagliari, Via Oristano 1 tel/fax 070 653675 cdsca@libero.it

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Le Strade

In queste ultime stagioni si è delineata una tendenza da parte dei festival d’arte di strada a sostenere una politica sulle nuove creazioni, sia dal punto di vista economico che progettuale. Uno fra tutti, il Festival Mirabilia nella cittadina di Fossano, che sostiene la produzione attraverso diversi premi in denaro in due momenti, a giugno e a novembre. Ma possiamo citare anche l’esperienza di “Sul Filo del Circo” di Grugliasco, collegata alla Scuola di Cirko Vertigo (tanto per rimanere in Piemonte). E ancora Mercantia, Girovagando, Teatri Andanti… Il progetto “Cantieri di Strada”, ideato e organizzato dalla FNAS alla quale si aggiungono amministrazioni pubbliche e festival, si distingue in questa nuova a cura della Fnas www.fnas.org geografia progettuale per la cura con cui si scelgono i progetti attraverso un’apposita commissione formata dai rappresentanti di una ventina di festival che premiano quindi la creatività della proposta, aiutando poi gli artisti vincitori a realizzarla e favorendo la distribuzione degli spettacoli. In questo modo si consolida la cooperazione tra i festival e la garanzia per gli artisti che ogni progetto venga vagliato da più soggetti; questo giudizio a più voci permette inoltre alla giuria di lavorare sulla creazione in toto senza pregiudizi avanzati dalle singole piazze. Il bando 2011 del concorso “Cantieri di Strada” ha registrato una buona adesione da parte di compagnie ed artisti, affermandosi come il più grande concorso italiano dedicato alle nuove produzioni dello spettacolo di strada. Le candidature sono state 60, provenienti da ben 16 regioni diverse; ad insindacabile giudizio della commissione è stata selezionata una rosa di 9 progetti i cui realizzatori hanno presenziato alla fase finale di valutazione. Questi ultimi hanno presenziato il 31 marzo a Ferrara per illustrare i rispettivi progetti davanti alla giuria composta da 18 enti promotori dell’arte di strada, organizzatori dei maggiori Festival italiani del settore. Per le 2 categorie del Concorso Cantieri di Strada 2011, hanno vinto i progetti: “È piccolo ma crescerà !” dell’artista Marco Raparoli, per la categoria “Uanmensciò”; “Meccanica della Bellezza” della Compagnia Malu Circo, per la categoria “Di Piazza in Piazza”. Un altro progetto importante di cui la FNAS è partner attivo è Open Street, il programma che si è imposto all’attenzione degli addetti ai lavori a livello europeo, lo scorso Ottobre, grazie all’importante vetrina internazionale che si è tenuta a Fermo e Montegranaro. Gli enti coinvolti si pongono l’obiettivo di costruire una piattaforma di iniziative e strategie comuni che incoraggino lo sviluppo del settore in un’ottica di condivisione di informazioni e metodologie, di realizzazione di una rete di infrastrutture e servizi tra i diversi paesi. Tra questi non è secondario l’aspetto della rete tra i centri di produzione e gli spazi di residenza esistenti nei vari paesi d’Europa. Nei prossimi mesi, verranno censite e connesse al network tutte le realtà che offrono Prossimi appuntamenti spazi e servizi su questo frondi Open 18-21 agosto te. Nel 2012 è prevista anche Open Festival in Bremen (DE); l’Uscita di una guida Europea 18-19 agosto all’Arte di Strada. L’idea è Open Street Forum in Bremen (DE) ancora una volta di creare «Foundation of advocacy for open-air ponti, tracciare strade, lascianperforming arts in Europe»; do poi alla capacità creativa 13/16 ottobre delle compagnie di intessere e coltivare quelle reti diventaInternational Showcase of Street Performing Arts a Montegranaro e Fermo te ormai necessarie per lavo(IT). rare in tutta Europa.

della

Creazione

Kermesse

annuario italiano dello spettacolo di Strada e di Pista Federazione Nazionale Arte di Strada (Fnas/Agis)

Info e prenotazioni www.fnas.org

Un vero “must” per artisti e promotori, offre una panoramica sui servizi del settore, il calendario dei festival con mappa di ubicazione sul territorio, un’ampia sezione dedicata agli artisti, interventi su storia, idee sull’arte di strada e del circo.

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Solstix www.solstix.de

intervista a cura di Paolo Mele “Lucignolo”

Per gli amanti dei numeri Steve Joshua Dyffort e Valerie Sealey sono due membri del quartetto Allstaff performer che in spettacolo si esibiscono in un numero di passing con 11 bastoni… infuocati. Insieme a Stevie, diffusore dell’omonimo trick, sono stati i primi ad apportare il body-rolling al bagaglio occidentale del contact col bastone. Ospiti di rassegne mondiali di fire-art, vivono e si allenano al Katakomben di Berlino, che da poco gestiscono insieme a Stefan Sing e Frank Kraft. Li ho incontrati al campo autunnale dei Firebirds in Ungheria…

Josh Ci incontrammo nella primavera del 2003 in Senegal. Valerie dalla California era lì per un dottorato in sociologia, io c’ero arrivato dalla Germania… in autostop… o almeno questa è la versione ufficiale. In verità l’ho trovata in Cina mentre tagliavo un albero, lei saltò fuori e disse “Uh!”, la presi e le feci studiare Yoga, poi si appassionò a danza, tessuti e contact ball. Valerie Abbiamo cominciato separatamente, ma entrambi con i poi. Josh in strada ed io per hobby mentre terminavo gli studi. All’epoca trovavamo il basto-

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ne noioso, poi fummo ingaggiati per uno show e per coprire il tempo richiesto dovevamo inserire altri elementi. Optammo per il bastone, visto che le sue dinamiche erano a noi più familiari. Da quel momento non ce ne siamo più separati. Su internet imparammo altri trick da aggiungere alle routine e da lì la passione esplose. :V Un giorno in Tailandia alla fermata del bus incontrammo Satia, un’australiana che studiava “Fei-cha” a Pechino. Fei-cha significa tridente volante e si usava per combattere gli orsi. Il Fei-Cha è nel novero delle discipline dei 100 giochi: “Il periodo di maggior splendore per la Cina antica è sotto la dinastia Han 206 a.C.-220 d.C. con particolare riguardo prestato alle discipline di spettacolo popolare che, con la definizione dei cento giochi, sono assimilate a quelle nobili” (da “Storia del Circo” di A. Serena, B.Mondadori, 2008). Satia all’inizio ci prese per due dei tanti staff spinner dai 4 trick, ma chiacchierando capì la nostra passione per il contact e ci parlò di un vecchio maestro di questa antica arte che per problemi di cuore avrebbe presto smesso di insegnare body-rolling con il tridente. Partimmo subito! Si studiava 12 ore al giorno, ma resistemmo. Prima di noi pochi occidentali sono stati lì per il fei-cha. Josh negli allenamenti era peggio dei cinesi, che lì considerano gli europei come dei “mollaccioni”, e il maestro doveva sovente placarlo! Due anni dopo vi studiò Antti Sunniala, col quale nacquero gli “Allstaff” (allstaffperformer.com) e con Basti Berger, poi ritiratosi. :J Ho iniziato a viaggiare con mia madre artigiana fin da bambino. Canada, Messico, Costa Rica, Egitto. A 19 anni ho incontrato Dio nel bosco che mi ha detto di intrattenere la gente del mondo e così ho proseguito da solo a giocare con i poi, esibendomi a cappello. Stanco di girare mi son fermato a Berlino per professionalizzarmi e cercare la totale pulizia nelle tecniche. Amiamo l’alto livello tecnico ed il Katakomben ci ha dato una forte motivazione per migliorare ed espandere la tecnica. Uno spazio ottimo per crescere, ci si allena in locali sotto a quelli dove si dorme, e quando fuori fa freddo la motivazione cresce. È uno spazio libero dove artisti di diverse discipline vanno e vengono.


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Julien Monney julien@monocycle.ch

Sono cresciuto a Ginevra (CH) e come tanti mi sono avvicinato al monociclo a scuola, a 8 anni. Praticavo un po’ tutte le arti circensi, ma il monociclo è quello che ha subito attirato in particolar modo la mia attenzione, così nel 1994 sono stato tra i fondatori di uno dei primi club di monociclisti svizzeri, chiamato Les CasseRayons (Spacca Raggi). Al tempo gli unici trick che si vedevano in Europa col monociclo erano il repertorio del circo di tradizione, con tavoli, scale, etc. Non c’era internet e fu solo grazie ai filmati che nel 1992 ci mostrò un amico, di ritorno da una delle prime edizione di UNICON in Canada, che ci rendemmo conto di cosa stesse accadendo oltreoceano. Fu quasi uno shock per tutti noi vedere il freestyle, gente che andava con due piedi sulla forcella e cose del genere. Fu così che decisi di allenarmi sempre di più, fino ad un regime di 10 ore al giorno, tutti i giorni!

Avevo elaborato un approccio sistematico al monociclo per la ricerca di nuovi trick. Pensavo a cosa fosse stato già realizzato e che cosa si potesse realizzare partendo da quello. Avevo analizzato una serie di posizioni di base sul monociclo e mi sono dedicato a declinare tutte queste posizioni di base. Per esempio posizionare il corpo a 90 ° rispetto alla perpendicolare del monociclo, oppure riuscire ad andare in piedi sulla sella partendo da un appoggio al muro (credo di essere ancora l’unico in grado di farlo). È molto interessante vedere come oggi siano disponibili tanti modi per utilizzare il tuo monociclo: street, trial, free style, extreme, unidance, etc. inoltre si moltiplicano le associazioni, i contest, e ci sono sempre più persone che si avvicinano al monociclo. Con il freestyle sono arrivate le forcelle con base quadrate per poggiare i piedi, l’alluminio al posto del ferro, piccole migliorie per rendere l’attrezzo più resistente. Ma a grosse linee

tutti i vari tipi di monocicli che usiamo adesso, da quello standard alla ultimate wheel, sono stati inventati già a fine ‘800, quando c’era molta ricerca sui velocipedi. Una grande rivoluzione artistica è stata invece introdotta alla fine degli anni ’80 in un piccolo club da una donna giapponese, Emiko Rimura, che ora ha 65 anni. Fu lei che, ispirandosi ai musical americani, ha ideato la UniDance, cioè coreografie di danza sul monociclo. Una ricerca molto bella, i cui esiti approcciarono nei contest internazionali nel 1992. Questo stile, denominato japanise style (i giapponesi sono ancora oggi i migliori in team competition), mutua qualcosa anche dal pattinaggio artistico, e negli anni ha poi prodotto molte variazioni che hanno influenzato un po’ tutti noi. Per me il monociclo non è mai stato uno sport o una forma artistica, ma una scelta di vita per migliorare psicologicamente, spiritualmente la mia persona. In 26 anni dedicati al

monociclo sicuramente mi è anche capitato di pensare “ma cosa sto facendo?”, c’era sofferenza, dolore, anche noia; a volte non volevi salirci su, ma lo facevi lo stesso perché, seguendo i consigli di Philip Petit, sapevo che c’era sempre qualcosa di importante che sarebbe maturato proprio in quei momenti in cui avresti voluto mollare. Ho fatto spettacoli, mi piaceva la relazione con il pubblico, era molto interessante, ma il mio obiettivo non era la performance, era più un percorso e una sfida interiore. Sono stato in tanti show e probabilmente ci ritornerò, ma per ora ho smesso di esibirmi e ho cominciato ad insegnare ai giovani monociclisti, oltre a continuare i miei studi come antropologo. Non credo ci sia uno stereotipo del monociclista e quando insegno cerco di tirare fuori la personalità di ognuno. Credo che oggi più che il monociclo, esistano invece i monociclisti, con le loro idee, creatività, differenze da valorizzare.

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Registro Nazionale Corsi/Scuole di Arti Circensi per bambini e ragazzi Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it

Lombardia

Trentino Alto Adige

Friuli Venenzia Giulia Veneto Liguria Emilia Romagna

Toscana

Marche Abruzzo Molise Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna

Fuma che n'duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Parma 29/bis, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Circa Circo via Etiopia 6, 20146 Milano Pino Giuditta 02 47710541 www.ilgrafo.it Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo dei Sogni via Carducci 7/17, 20068 Peschiera (MI) Paride Orfei 02 5471337 www.piccolocircodeisogni.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21 , 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Scuola Nazionale Teatro e Arte Circense via N. Torriani 19, 20124 Milano Marco Bizzozzero 02 6692943 www.teatrocirco.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 035 363089 www.ambaradan.org Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Rita Vaz Pato 334 8192033 giocolarte@yahoo.it Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Circomix via Tulpe 1c 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento@yahoo.it Ars Motus via dei Templari 1 – 34015 Muggia (PD) Elisa Waldner 329 3711848 www.arsmotus.org Luden’s Circus c/o Hermete onlus v.le Verona 102, 37022 Fumane di Verona (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Facciamo Circo v.le Guido Cavalcanti 26, 19038 Sarzana (LS) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it LIV Scuola di circo & teatro Via Raffaello Sanzio 6, 40133 Bologna Nicola Pianzola 349 1364945 www.panicarte.com Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Piccolo Circo KR scuola elementare Roosvelt, 50051 Castelfiorentino (FI) Shanti Venier 333 8892174 www.kappaerre.org Scuola di Circo “En Piste” via Torino 28, 50063 Figline Valdarno (FI) Julien Morot 380 7560377 www.myspace.com/enpiste Il Circo Aereo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S. Polo in Chianti (FI) Elena Manni 334 1974550 www.elirudyzuli.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Circo Teatro Distratto via Magolo 1, 50053 Empoli Lorenzo Cecchi 340 4779455 www.circodistratto.it Antitesi Scuola di Circo Trick via Don Mazzolari 25, 56025 Pontedera (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, …Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 serafini.simona@alice.it Circo Teatro Oblì Shalà c/o Teatro Verdi, 53036 Poggibonsi (SI) Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.timbreteatroverdi.it La Valigia delle Meraviglie Via Frazione San Michele 28/A 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Il Circo di Lana Anversa degli Abruzzi (AQ) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Il Circo dei Bambini SS. S.Luca/Prato Gentile, 86080 Pescopennataro (IS) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com Vola Voilà via Senocrate snc (Axa-Palocco), 00125 Roma Anna Paola Lorenzi 06 83082739 www.volavoila.it Chiaradanza via San Filippo 10, 80122 Napoli Linda Martinelli 081 2461173 www.chiaradanza.it Circo dei Sogni c/o Reve Danza c.so V. Emanuele, via Troise 5, Napoli Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 www.revecentrodanza.it Circo Laboratorio Nomade vico La Catena 9, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Il Girotondo via Pizzilli 13, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D'Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Le strade di Macondo via Goldoni 68, 09131 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.pietroolla.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto S.Paolo 07020 (OT) Daniela Bandinu 349 0831017 www.chapiteau-parapluie.blogspot.com

Scuole di Arti Circensi per Bambini e Ragazzi che avviano anche al volteggio equestre Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni (PI) Luisa Monico 349 5773202 scavalcando@poderecasavecchia.it A.I.T. La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it Bambini e Cavalli Via Palazzi 40 Coltano - 56010 Pisa Silvia Poggianti 347 5138729 www.bambiniecavalli.blogspot.com

Progetti di Circo Sociale e Terapeutico Il Muretto via delle Verbene 9 bis, 10151 Torino Clown Dado 338 4848254 myspace.com/clowndado Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Luca Marzini 011 19836531 www.unitipercrescereinsieme.it Fondazione Mago Sales via Cavour 33/35, 12062 Cherasco (TO) Mago Sales 335 473784 www.magosales.com Car't Teatro Via Giuseppe Brodoloni 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 flabigi@tin.it Circo Corsaro Via Labriola Lotto 1 N, 80145 Scampia (NA) M.Teresa Cesaroni 081 19560383 www.puntacorsara.it

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Programma di Formazione per Operatori di Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi Maggiori info e dettaglio date su www.jugglingmagazine.it o dietro richiesta a giocolieriedintorni@hotmail.com

Giocoli&rDi intorni con il sostegno del

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Roma ottobre 2011 / giugno 2012

Corso Universitario per Operatori Il Corso di Studio in Scienze Motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con l’Ass. Giocolieri e Dintorni, annuncia il “2° Corso Universitario per lo Studio delle Attività Motorie applicate alle Arti Circensi”. 240 ore di lezioni frontali + 50 ore di tirocinio per un percorso formativo all'interno dell'università unico in Italia. Scadenza iscrizioni prorogata al 31 agosto 2011. Per info consultate la pagina web dedicata.

Castelfiorentino (FI) 12/16 settembre 2011

X meeting Nazionale degli Operatori di arti Circensi per Bambini e Ragazzi in collaborazione con Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino Il Meeting, rivolto agli operatori del settore, è l’occasione per aggiornamenti professionale e reciproci scambi sulle metodologie e le tecniche acquisite. La programmazione prevede percorsi con bambini, workshop, tavoli di lavoro, spettacoli a go-go in serata, allenamenti in palestra. Tutti i dettagli del programma online entro giugno 2011. Il campus ospiterà in contemporanea anche un incontro dei formatori del circuito Arci Ragazzi Nazionale, occasione unica per instaurare ulteriori collaborazioni e scambi.

Castelfiorentino (FI) 16/18 settembre 2011

Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino stage introduttivo con Tommaso Negri e Patrick Pinchon riservato a coloro che desiderino scoprire le discipline circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni. Valore pedagogico,metodologia, didattica, preparazione e valutazione di una lezione/di un corso annuale; presentazione di progetti; basi tecniche delle discipline circensi. in collaborazione con

Stage su approfondimenti specifici diverse realtà su tutto il territorio nazionale a Reggio Emilia Psicomotricità e Circomotricità con la Dott.ssa Susi Aberini; a Roma Acrobatica Aerea con Isabel van Maele. Nella seconda metà dell’anno e con date pubblicate sul ns. sito: a Castelfiorentino Creazione & Messa in Scena con bambini e ragazzi con Patrick Pinchon, Arti Circensi in situazioni di disagio e con minori a rischio con la Fondazione Uniti per Crescere Insieme, Educazione Comico-Sociale con Andrè Casaca, ad Appiano (BZ) Trampolino con Diete Gummerer e Gioacchino Paci; Passaparola! in collaborazione con

com

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Circo per bambini e ragazzi

VI Raduno delle Scuole di Piccolo Circo 21/24 aprile - Sarzana (LS) www.facciamocirco.it

foto di Carla Mondino

a cura di Alina Lombardo, organizzatrice dell’evento

Trasformare una storica fortezza in una grande palestra in cui frequentare stage intensivi o workshop di “assaggio” di una serie di discipline circensi, dalle più tradizionali alle più nuove, che in genere si praticano in scuole disseminate per l’Italia. Può essere sintetizzato così il raduno nazionale di Sarzana che nell’edizione 2011 ha cambiato veste e si è fatto in 4: quattro giorni (invece dei soliti 2) in cui allievi delle scuole di circo, appassionati, fan e curiosi, hanno potuto osservare, provare o approfondire la conoscenza di attrezzi e discipline tra le più diverse: acrobatica aerea (con Eli Manni, Maghi incartati); acrobatica sull’airtrack (team Vertigimm); danza aerea (Annalisa Fiorito, TeatrAzione); danza e acrobatica sui trampoli (Italo Fazio, TeatrAzione); danza verticale (Elisa Lamberti, Vertigimn); filo teso (Paolo Danese, En Piste!); freestyle di monociclo (con il campione del mondo Julien Monney, a cura di unicyclist.it); palo cinese (Enrico Giacometto e Davide Giacoletto, Jaqulé); ruota di Rohn (Fabrizio Fanizzi, Vertigimn); trampoli per principianti (Federico Faggioni e Claudio Maestrelli, facciamoCIRCO); volteggio (Luisa Monico, sCavalcando). Immancabili poi gli spazi dedicati all’arte, con le mostre di illustrazioni e fotografia; agli incontri, con il presidente della neonata Fisac Paolo Stratta, che ne ha illustrato filosofia e obiettivi; agli spettacoli animati dai ragazzi delle scuole amatoriali, dagli allievi

del 1° Corso biennale di formazione in pedagogia del circo della scuola Circomix, con “Tranformaktion2” e dagli allievi del corso professionale della Scuola di Cirko Vertigo in “Cabaret Vertigo”. Lungo è anche l’elenco delle scuole presenti. Alcune solo come spettatrici; altre con i loro allievi, i loro giochi, le loro esibizioni: Ambaradan, Arteviva, Ass. monociclo Treviolo, CircaCirco, Maghi incartati, Circo Tascabile, Circomix, facciamoCIRCO, Feluna, Fuma che ‘nduma, Giocolarte, l’Albero di Macramé, sCavalcando, En Piste!, Jaqulé, Scuola di circo Sbarbacipolle, Scuola di Cirko Vertigo, Spaziocirco, TeatrAzione, Unicyclist, Vertigimn. Risultato: una evento che anche quest’anno ha dato forte impulso alla diffusione della conoscenza del mondo circense amatoriale (moltissimi e di tutte le età e provenienza gli “esterni” iscritti agli stage) producendo entusiasmo e incitamenti ad andare avanti. È quello che faremo, il 21/24 aprile 2012, ma non prima di ringraziare e condividere la gioia del successo con la città di Sarzana, che continua a offrirci il suo gioiello più prezioso, la Fortezza Firmafede, e con tutte le scuole che, sempre più numerose, ci affiancano e sostengono.

CaroCircoBus Giornate di circo in piazza per bambini e ragazzi “CaroCircoBus” è un’iniziativa curata dall’Ass. Giocolieri e Dintorni, da anni impegnata nella promozione delle arti circensi e nella formazione dei suoi insegnanti, per creare nelle piazze d’Italia momenti di incontro con le arti circensi. Un furgone opportunamente attrezzato e guidato da operatori di Piccolo Circo allestisce in una piazza prescelta uno spazio per offrire a gruppi di bambini e ragazzi un gioioso, istruttivo e coinvolgente laboratorio di Piccolo Circo.

Giocoli&rDi intorni

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viale della Vittoria, 25 - 00053 Civitavecchia (RM) t/f +39 0766 673952 m +39 347 6597732 mail giocolieriedintorni@hotmail.com web www.jugglingmagazine.it


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Circo Volante

13/15 maggio – Cagliari www.foglivolanti.org

testo e foto di Giorgia Atzeni

Il primo festival di piccolo circo in Sardegna, ideato da Riccardo Tanca e Giorgia Atzeni dell’Associazione FogliVolanti, è atterrato a Cagliari all’Exmà (Ex Mattatoio), centro polivalente del capoluogo, riqualificato nel lontano 1993. Un luogo emblematico, visti i suoi trascorsi, per ospitare la mostra “Il circo senza animali”, allestita da Gianni Atzeni

promuovere e diffondere la pratica delle arti circensi (giocoleria, equilibrismo, acrobatica, clownerie) come strumento pedagogico, fra i bambini e i ragazzi dell’Isola. Nel lungo fine settimana non sono mancati gli stimoli per la creazione di un immaginario legato al mondo circense e ai suoi magici protagonisti. Oltre ai laboratori di giocoleria, trampoli, monociclo, clownerie (condotti da operatori locali, fra cui Luca Gasole e Pietro Olla), si sono tenuti incontri con storici dell’arte, visite guidate e letture di favole tratte dalla bibliografia tematica più recente, spettacoli di teatro di strada con Andrea Tiana e Rosella Manconi, Cristian De Logu, Alessandro Castiglia. Per completare il quadro, sono due gli artisti internazionali che hanno allietato il folto pubblico, particolarmente curioso e attento: l’argentina - italiana di adozione - Gabi Corbo, con i due spettacoli “Il postino” e “Tan-go”, poesia e sogno tra verticali, equilibri e pertica cinese e il danese Mr Toons, in scena con “The professional Idiot”, in cui monociclo, giocoleria e comicità ad alta velocità con un finale a sorpresa che ha lasciato tutti a bocca aperta. Un primo appuntamento, che già si impone per qualità e presenze.

nella Sala delle volte, con il contributo di 72 illustratori da varie parti del mondo, riuniti per raccontare un circo più umano, in cui sono di scena i personaggi del vecchio e nuovo circo: l’uomo forzuto e l’uomo cannone e, ancora, funamboli, equilibristi sui trampoli e monocicli, trapezisti, sputafuoco, contorsionisti e lanciatori di coltelli. Il Festival, una novità nel panorama delle manifestazioni culturali locali, è nato dalla volontà di

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Giullari Senza Frontiere Tanzania

foto di Roberta Badiali, Leo Morganti e Stefano Catarinelli

A cura di Fabrizio Rosselli “Frizzo” e Lucio “Conte Schippa” (un diario di viaggio è invece pubblicato su www.jugglingmagazine.it > juggling magazine extra > escapades > giullari senza frontiere 2011)

Giullari Senza Frontiere (GSF) è un progetto a carattere umanitario che da oltre un decennio porta spettacoli di teatro di strada in giro per il mondo. Quest’anno, dopo l’avventura etiope dell’anno scorso, si torna in Africa, aiutati anche dall’ambasciata, che per la prima volta rilascia addirittura un documento ufficiale dove si attesta la nostra esistenza! Ancora una volta sapori, odori, colori e tempi africani ospitano i GSF che, in formazione numerosa, sbarcano in Tanzania con pantaloncini, magliette e buonumore. All’esclamazione Karibu’ Sana (Benvenuti) e sotto un caldo torrido vengono accolti subito con amore da questa bellissima terra. Bambini piccoli che corrono per le strade, altri più grandi si avviano verso la scuola; gli adulti passeggiano, qualcuno va a lavorare, altri sostano sotto un albero approfittando dell’ombra. Le donne cucinano ai bordi delle strade o camminano portando con facilità ed eleganza oggetti in equilibrio sulla testa... come perfetti giocolieri... ma invece di clave e palline portano cesti di frutta, borse e qualcuna anche una catasta di legna! Casualmente, grazie alla buona onda, incontriamo subito Matteo, capo progetto della ONG “Oikos” che ci invita a Mkuru dove l’ONG ha una delle sedi. Da qui prende via il tour africano che tra scuole, piazze, orfanotrofi e altre situazioni metterà in atto più di 60 spettacoli, tutti ricchi di forti emozioni e momenti indimenticabili, tra cui un esibizione in un tempio indiano che finisce con la benedizione per tutti i GSF! Dopo alcuni spostamenti sette di noi si dirigono al centro della Tanzania, fermandoci in un villaggio chiamato Kongwa, a pochi km da Dodoma, e ospiti di Valentina, una ragazza conosciuta durante il viaggio dello scorso anno e impegnata con la ONG “LVIA”. A Dodoma conosciamo anche Nino e Giovanna, che vivono qui da 15 anni, gestiscono la casa di accoglienza “Shukurani” e sono di aiuto a diverse scuole. Grazie a loro e alla “Shukurani” portiamo in strada uno spettacolo decisamente diverso e coinvolgente, oltre ad esibirci in diversi villaggi come Kigwe e Bahi. È sempre interessante vedere le differenze di umorismo nei vari paesi. Qui funziona un umorismo molto semplice e chiaro, quasi primordiale; il pubblico apprezza l’espressione corporale, il gioco tra di noi e la musica dal vivo. È impressionante come certe “banali” gag riescano a scatenare delle grosse risate e a volte, dei veri e propri sconvolgimenti di folla.. magari per un bacio dato ad una ragazza locale o per un semplice movimento di bacino! Anche per questo impariamo subito un po’ di Swahili, che ci aiuterà per coniare gag linguistiche e presentare il gruppo e il progetto che portiamo in giro. Il pubblico è molto ospitale e sorridente, ma superstizioso, e davanti a trucchi come il finto pollice o la produzione di carta in bocca si vedono intere fette di gente distaccarsi ed allontanarsi dal cerchio, mentre di fronte alle sfere di cristallo le facce rimangono incredule e stupefatte. Non per altro, quest’isola, un tempo veniva soprannominata la patria della magia nera! Comunque l’energia ed il messaggio che i GSF portano in giro è talmente chiaro e gioioso che anche un pubblico così superstizioso alla fine sorride e si rilassa.

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Il viaggio si divide tra isole ed entroterra. Passando per il Nord dove ha sede il famoso Kilimanjaro e dove risiedono molte tribù Masai, con i quali i Giullari condividono una delle più belle esperienze della spedizione. In una serata al loro villaggio ci si ritrova, simpaticamente, in una sfida spettacolo tra noi e loro… mentre una luna piena accucciata sulle nevi del Kiljmangiaro faceva da cornice. Si passa per il centro con paesaggi fitti di Bao Bab, cibo, musica, danze, affabilità della gente e viaggi lunghi e tortuosi su strade sterrate. Ad Iringa incontriamo Pierino, membro del “Doctors in Africa – CUAMM”, grazie a lui facciamo il primo spettacolo in ospedale. Sempre ad Iringa incontriamo casualmente Mama Robin, una donna belga sposata con un uomo africano di origini greche, che ci invita a fare spettacolo nel suo villaggio in cambio di trasporto, moussaka e feta. Eccoci quindi il giorno dopo a Nziri, prima nella scuola primaria e poi su invito del sindaco anche nella piazza del villaggio. Intanto, a Stone Town è iniziato il festival musicale più importante della Tanzania. Non possiamo perderlo! Riusciamo a partecipare


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alla parata iniziale della manifestazione, lunga 3 km, con uno spettacolo improvvisato sul posto. Qui incontriamo anche dei ragazzi che fanno parte di un circo locale, con i quali ci siamo rivisti in seguito per uno scambio di esperienze. Anche a loro lasciamo del materiale datoci da Davide Play. La qualità di vita del Tanzaniano che popola le zone rurali e vive al di fuori delle zone turistiche è assolutamente semplice ed essenziale, ricca di valori e piena di armonia con la terra. La Tanzania ci ha offerto veramente molto anche artisticamente. Oltre ai vari pittori, artigiani, sarti, etc. ci è capitato di vedere uno spettacolo di teatro di strada che ci ha molto colpito per la sua raffinatezza artistica. La regia donava un ottimo ritmo, con una scenografia che svolgeva un ruolo fondamentale, e risaltava forte la freschezza degli attori, la loro presenza scenica e la fantasia che avevano di trasformare comuni pezzetti di legno in qualsiasi cosa. Tra donne che cantano, bambini che ballano, acrobati che piroettano e gruppi che suonano si potrebbero riempire pagine di racconti. Nelle isole troviamo anche dei circhi locali, costituiti per lo più da acrobati. Con loro ci si ritrova e si passano alcuni pomeriggi di scambio: noi la giocoleria a loro e loro l’acrobatica a.. loro! In ultimo la spedizione finisce a Zanzibar, nota meta turistica, dove tra un bagnetto nell’acqua cristallina, pesce fresco e gli ultimi spettacoli i Giullari salutano l’Africa con un espressione ormai nota e ripetuta: MAMBO.. POA.. CHA CHA CHA! Ringraziamo di cuore tutte le persone che ci hanno sostenuto in Italia contribuendo economicamente alla riuscita del progetto. A tutte le persone splendide, conosciute in Tanzania, che abbracciando la nostra iniziativa ci hanno supportato e ospitato. La Play che, anche quest’anno, ci ha offerto del materiale da usare e regalare.

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Equi |libri|smi dedicato Spazio mozione alla pro ttura di della le e arti cirtesti sull recente censi di a z i o n e . p u b b l i c ra di A.R. cu testo a

Il mondo del Circo nei secoli ha sempre affascinato pubblico colto e meno colto, fornendo le basi per racconti, diari, biografie, reportage fotografici, testimonianze che incontravano nell’oggetto libro il loro supporto ideale, se non obbligato. Oggi nell’era della comunicazione virtuale gran parte dell’informazione viaggia online, ma l’idea e l’entusiasmo di affidare all’oggetto libro una serie di contenuti conserva ancora tutto il suo fascino e il suo pubblico. Una “offerta” che va dal saggio in testo corrente alla produzione di opere e cataloghi di grande pregio e cura editoriale, fino ai più recenti supporti multimediali dal grande appeal. Un filone, diventato oggi importante per qualità e quantità di titoli, che rimane però nella vasta produzione editoriale mondiale un settore di nicchia, sfilacciato, spesso episodico. Eppure vivace, alla stregua degli esiti e dei successi che calcano le scene mondiali e suscitano interesse, ammirazione e sorpresa del pubblico verso le forme più contemporanee delle arti circensi.

Per imprimere maggiore interesse e classificazione alle produzioni più recenti e/o disponibili sul mercato ecco quindi nascere in Francia, notoriamente all’avanguardia per le politiche di sostegno culturale allo sviluppo delle arti circensi, una serie di centri di documentazione e ricerche bibliografiche. Incrociando i dati presenti al centro di documentazione di Hors Les Murs e quella dei cataloghi degli editori è stato pubblicato in Francia nel giugno del 2009 un volumetto dal titolo “Bibliographie Europeenne des Arts du Cirque & des Arts de la Rue”. Al suo interno hanno trovato posto più di 300 tra opere, tesi,

Scienza e Giocoleria

Incredibili passi in avanti della robotica applicata alla giocoleria (compreso il bouncing!). Più bravi degli umani?!

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collana Ecrits sur le sable, e Actes Sud in collaborazione con il CNAC di Chalon, con la collana Quel Cirque? con monografie su Jerome Thomas, Les Arts Sauts, Archaos, Cirque Plume. Una produzione quella francese decollata anche grazie alla iniziativa istituzionale nel 2001 aveva indetto in Francia l’Anno del Circo, predisponendo tra l’altro finanziamenti per produzioni editoriali. Un investimento che ha pagato in termini di divulgazione, se consideriamo che oggi in Francia esistono ben 14 centri di documentazione sulle

Fregoli la biografia di Alex Rusconi prefazione di Arturo Brachetti Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri pagine: 296 illustrato formato: 15x21 cm prezzo: euro 16,00 codice ISBN: 978-88-6222-180-1

Si tratta della prima biografia cronologica e critica su Leopoldo Fregoli, mito dello spettacolo a cavallo tra il XIX e il XX secolo, passato con successo dai cafè-chantant ai grandi teatri di mezzo mondo. Inventore del trasformismo, pioniere del cinema e della radio, attore e cantante, punto di riferimento per gli artisti del suo tempo, Fregoli funge anche da punto di svolta tra lo spet-

Juggling

Giocolieri e Convention >

annuari e riviste; un panorama internazionale, certamente parziale e in progress, ma che sottolinea la necessità e il desiderio di raccordare questa galassia di pubblicazioni. Un tema che attira oggi l’interesse e gli investimenti nel mondo di 239 soggetti editoriali, distinti in case editrici (152), istituzioni culturali (30), riviste (33), compagnie o artisti (24), come evidenziato invece da uno studio condotto alla Università di Montpellier. Tra le case editrici che sul circo hanno fondato delle proprie collane citiamo ad esempio Entretemps, con la

Circo per Bambini e Ragazzi >

Circus Summer Camp

Nuovo servizio per promuovere le attività estive delle scuole di circo per bambini e ragazzi in regola con l’affiliazione 2011


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arti circensi, tra i quali spicca Hors Les Murs, molto attivo nelle produzione di riviste, studi, dvd e coedizioni librarie. Qui in Italia invece sono affidate al Centro di Documentazione sulla Arti Circensi (CEDAC) di Verona, diretto da Alessandro Serena e Antonio Giarola, le risorse e il compito di raccogliere, catalogare, promuovere il corpus di produzioni letterarie dedicate alle arti circensi. Tra gli editori indipendenti invece, oltre a quelli che sporadicamente hanno mostrato attenzione verso il mondo delle arti circensi accogliendo

gli scritti di tanti bravi scrittori italiani (da Raffaele De Ritis ad Alessandro Serena a Claudio Madia, ed altre ancora), ricordiamo l’impegno in questi anni della casa editrice Stampa Alternativa che, oltre a produrre fino al 2001 Juggling Magazine, ha pubblicato in questi anni numerosi volumi che hanno goduto di larga diffusione, compreso l’imminente titolo dedicato a Fregoli, qui presentato. Su jugglingmagazine.it trovate una intera sezione dedicata ai tanti libri, riviste e pubblicazioni oggi reperibili sul mercato e online.

tacolo teatrale e quello cinematografico con un dinamismo scenico mai visto prima, preso a modello anche dalla corrente futurista di Marinetti. Fregoli, che si esibì in tutta Europa, conobbe un successo incredibile in America Latina e negli Stati Uniti con una memorabile tournée. All’apice del successo, nella Parigi del 1900 (dove stabilì il record di permanenza al Teatro Olympia, tuttora imbattuto) la sua figura influenzò anche la moda e la gastronomia francese. Il libro propone un percorso attraverso il quale assaporare l’epoca d’oro del teatro, l’avvolgente atmosfera fin de siècle e i tanti incontri d’eccezione, da Gabriele D’Annunzio al generale Badoglio, da Petrolini a Caruso, da Eleonora Duse a Sarah Bernhardt, da Lorenzo Viani a Eugenio Montale. Fino alla morte nell’adottiva Viareggio nel 1936, per scoprire che sulla sua tomba al Verano non ci sono date ma una scritta che ancora oggi commuove: “Qui Leopoldo Fregoli compì la sua ultima trasformazione”. L’autore, Alex Rusconi (Brescia, 1975) è prestigiatore, conduttore teatrale e televisivo e speaker radiofonico. Da molti anni affianca all’attività artistica quella di articolista-scrittore. Ha pubblicato centinaia di articoli per “Magia moderna” (organo ufficiale del Club Magico Italiano) e “Magia” (rivista di approfondimento diretta da Massimo Polidoro).

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Visto da più di 10 milioni di persone, questo magnifico cortometraggio è ora disponibile con sottotitoli in italiano. Da non perdere

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