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aSSoCIazIone GIoCoLIerI & DInTornI
JuGGLInGmaGazIne.IT
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numero
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DICEMBRE 2011
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bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno X, n.53, dicembre 2011 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 ©2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Spedim via Serranti, 137 h www.spedim.it Stampato il 20 dicembre 2011 In copertina Rose Zambesi e i Giullari Senza Frontiere al Festival do Circo de Brasil (Recife, Brasile) foto di Lana Pinho
Pubblicazione sostenuta dal
illustrazione di Caterina Betti
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editoriale e 2012
ancora insieme!
Con il numero 53 di Juggling Magazine e i suoi tanti reportage entriamo nel nuovo anno, desiderosi ancora una volta di festeggiarlo con voi e di renderlo speciale. Per questo lo accogliamo producendo un suggestivo calendario 2012, con illustrazioni di Caterina Betti e testi di Natalia Bavar, che omaggeremo a tutti i soci e sostenitori che rinnoveranno la loro adesione. Tra i progetti in cantiere anche l’implementazione sui social network e la nascita di un Juggling Video Magazine, ulteriore innovativa sorpresa che regaleremo a tutto il settore. Nuovi strumenti che si affiancheranno ai “moltiplicatori” già attivi (il portale jugglingmagazine.it, il contenitore Juggling Magazine Extra, la Juggling Magazine Newsletter). Un’articolata serie di strumenti mediatici ormai indispensabili per fronteggiare un bacino di appassionati sempre più numeroso e una mole impressionante di contenuti, che oggi rendiamo in buona parte gratuitamente fruibile attraverso il web. Invitiamo tutti, vecchi e nuovi lettori, a mantenere in vita questo poliedrico progetto diventando soci dell’Ass. Giocolieri e Dintorni. Dodici euro all’anno sono una cifra che speriamo appassionati e operatori possano con piacere dedicare ad una risorsa per tutto il settore. Per noi rappresentano tante incoraggianti pacche sulle spalle, da aggiungere al prezioso supporto che riceviamo dagli sponsor commerciali, culturali e istituzionali. Il sogno è di poter ancora a lungo raccontare e promuovere insieme a voi gli esiti meravigliosi che questo movimento non si stanca mai di generare. Che sia per tutti un 2012 di grandi successi, piacevoli sorprese e intensa gioia!
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Adolfo Rossomando Direttore editoriale di Juggling Magazine
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XIII Festival Internazionale del Circo Città di Latina www.festivalcircolatina.com Latina, 13/17 Ottobre foto Fabio Marino
a cura della segreteria del Festival “Tredici anni sono abbastanza per consentirci di condividere qualche riflessione su quanto fin qui, a più mani, abbiamo costruito. Parlo al plurale poiché, mai come quest’anno, mi accorgo di come questo Festival stia sempre più diventando un Festival della città, dell’Italia, degli artisti, degli operatori e degli appassionati del Circo e dello spettacolo dal vivo, di quanti vi riversano quotidianamente entusiasmo, fatica ed energia nel lavoro organizzativo: un Festival che sento appartenere a quanti hanno strumenti per comprenderne e condividerne la limpidezza degli intenti. Tredi-
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ci anni sono abbastanza anche per assegnare al nostro Festival una certa “maturità”, quasi a riconoscerne i tratti di una conquistata “robustezza”. (Fabio Montico, Presidente del Festival Internazionale del Circo “Città di Latina”)
Nato come evento dedicato alle nuove generazioni artistiche, oggi, pur non limitando più la partecipazione ad una particolare fascia d’età dei candidati, il Festival continua a porsi come un importante “trampolino di lancio” per quanti, al termine di un percorso di formazione accademico, vogliano presentarsi ad una platea autorevole di manager, direttori di Circo ed
agenti che accorrono a Latina per selezionare i migliori artisti. Particolare attenzione è stata riservata alla celebrazione dell’Italia e della sua cultura nel mondo (italiano un numero in gara e ben tre dei quattro ospiti fuori concorso) e alla promozione dei giovani artisti del Circo. In occasione di questa tredicesima edizione, il 50% dei numeri in gara è stato portato in pista da artisti “under 25” ed il 90% degli artisti non risultava legato ad alcuna agenzia di spettacolo. 22 numeri in competizione, in rappresentanza di 16 differenti nazioni; selezionati tra le oltre 500 candidature pervenute in modo tale che, fatta salva l’esigenza di realizzare uno spetta-
colo eterogeneo per le discipline in gara, fosse rappresentato il maggior numero possibile di Paesi del mondo. In tal modo, la miscellanea di culture, è risultata espressa anche nei differenti e peculiari canoni dell’espressione artistica delle varie latitudini. Si è avvertita l’esigenza di alimentare una cultura dell’integrazione e della condivisione; ciò che più interessa è che a partecipare non siano soltanto gli “addetti ai lavori”, ma anche quanti, dalle più differenti estrazioni socio – culturali, afferiscono al Festival per metterne al servizio a titolo gratuito le proprie competenze: si pensi, ad esempio, alla nutrita squadra di giovani
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volontari, l’accoglienza da loro offerta ha prodotto non solo un indubbio vantaggio per gli artisti ma ha trasformato la città di Latina in un autentico “laboratorio interculturale” nel quale poter sperimentare “la ricchezza delle differenze”. Tra le cifre significative del festival ricordiamo la giuria tecnica internazionale composta da 11 membri in rappresentanza di 10 diverse nazioni; 450 persone coinvolte, tra componente artistica, tecnica e della produzione (press 60, expo 50, staff 163, guest 29, jury 10, artist 113, production 49), circa 2500 i pernottamenti pianificati dalla produzione ed oltre 2000 i pasti confezionati e serviti nelle strutture del Festival nel rispet-
to delle differenze culturali. 4000 metri quadrati destinati a spettacoli ed attività collaterali, di cui 3000 ricoperti da moquette. Sono stati impiegati 4 km di cavi elettrici e 3 gruppi elettrogeni per 500 kW di potenza. Le autovetture del Festival hanno percorso oltre 10.000 km per i servizi di accompagnamento degli artisti da e per gli aeroporti romani. 9 sold out per i 9 spettacoli realizzati, per un totale di 15.000 spettatori. 33 comunicati stampa e 2 pubblicazioni (una rivista di 72 pagine patinate ed una brochure di 20 pagine a carattere promozionale) Particolare attenzione è stata dedicata anche alla contaminazione tra la cosiddetta “cultura
ufficiale” e quella, a volte sconosciuta o dimenticata, del mondo del Circo; in tal senso vanno letti il Congresso scientifico “Circo e Medicina”, inattesa opportunità di confronto tra due mondi che hanno tanto da condividere, e “Circus Expo”, lo spazio espositivo dedicato alle varie forme di spettacolo dal vivo, che ha portato a latere dell’evento circense un buon numero di artisti di differente estrazione (in prevalenza fotografi, pittori e scultori) impegnati nei più diversi linguaggi dell’espressione artistico – figurativa. Inoltre molti numeri del programma sono stati impreziositi da performance prestate da artisti di altri generi, come l’introduzione di ogni spettaco-
lo affidata ad un Clown affiancato dal dalla voce di una cantante e la presenza di due corpi di ballo che hanno affiancato i numeri in pista. Intenso l’impegno anche sul fronte del riconoscimento delle arti circensi presso Istituzioni pubbliche o accademiche, Il Patrocinio accordato al Festival dal Parlamento Europeo, insieme a quelli conferiti dalle Università “Sapienza” e “Tor Vergata”, sono l’efficace suggello di tali obiettivi programmatici, senza dimenticare il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, presente al Festival oltre che in qualità di primario Ente Patrocinante anche con un prestigioso allestimento espositivo a carattere pittorico. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 53 d i c e m b r e 2011
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sperimentare la diversità con l’arte di strada e del circo www.cascas.org foto Heli Sorjonen a cura di A.R. Cascas è un progetto europeo sostenuto dal programma Cultura della Commissione Europea e condotto da 4 partner: Subtopia (Svezia), Circus Development Agency (Regno Unito), MiramirO Festival (Belgio) e il Finnish Circus Information Center (Finlandia). Il progetto nasce col proposito di fornire ai professionisti nel campo della arti di strada e circo l’opportunità di esplorare nuovi contesti culturali, condividere modelli di buone pratiche, stabilire nuove connessioni e sfidare il senso comune, con uno sguardo rivolto anche ad altri contesti. L’originale formula del progetto prevedeva che ogni partner organizzasse nel proprio paese un tour che consentisse a 8 partecipanti, selezionati da tutta Europa, di incontrare artisti, produttori, direttori di compagnia, critici, presentatori, tecnici e ricercatori del circo e delle arti di strada. Il calendario prevedeva i seguenti tour: Svezia (15/20 febbraio), Regno Unito (25 giugno/3 luglio), Belgio (17/23 luglio) e Finlandia (30 agosto/4 settembre). A supporto di questi obiettivi ciascuno dei quattro paesi ha prodotto in apertura di progetto un opuscolo che fornisse una panoramica della politica culturale, delle infrastrutture e del contesto locale delle arti circensi e di strada, insieme ad esempi rilevanti di importanti progetti artistici a livello nazionale. Queste pubblicazioni, disponibili in download su cascas.org e su jugglingmagazine.it, sono uno strumento utile per chi desidera lavorare nel settore in ciascuno dei quattro paesi, nonché per facilitare lo scambio reciproco di informazioni e sviluppare ulteriori collaborazioni in tutta Europa. Un ricercatore, Yohann Floch, ha inoltre seguito ciascun tour per raccogliere interviste con partecipanti e professionisti, informazioni sulle sedi e strutture visitati. Il frutto di questo lavoro sarà la pubblicazione di un libro a fine 2011 sui risultati individuali e collettivi del progetto.
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La tappa finlandese, cui ho avuto il piacere di partecipare, è stata organizzata dal FCIC (Finnish Circus Information Center) di Helsinki, organismo istituzionale di recente costituzione nato con il proposito di coordinare e promuovere lo sviluppo delle arti circensi in Finlandia. A partecipare al tour, la cui programmazione si annunciava estremanente intensa, sono stati selezionati: Chantal Daly direttore, Fidget Feet, Irlanda; Bauke Lievens Ricercatrice, Belgio; Jaine Lumsden policy maker, Creative Scotland, UK; Milano Manic Artista, Cirkusfera, Serbia; Steve Cousins Produttore/Trainer, Australia/UK; Adolfo Rossomando Critico, Juggling Magazine, Italia; Vaclav Kovar Artista, Repubblica Ceca; Christos Kaoukis Artista, Eekuipoiz, Grecia. Completavano il gruppo il ricercatore Yohann Floch e Steven De Jonge, rappresentante del partner belga MiramirO. Al nostro arrivo in ordine sparso il gruppo si è subito diretto a Circus Helsinki, la maggiore scuola di circo per bambini e ragazzi, nonchè training space, di Helsinki, dove abbiamo incontrato la sua entusiasta fondatrice e direttrice Martina Linder. Il mattino seguente è stata la volta di Cirko Center, un
edificio intero ristrutturato e destinato alla promozione delle arti circensi in Finlandia, paese che da alcuni anni ha assunto un ruolo di rilievo nel panorama europeo del circo contemporaneo. Al Cirko Center, che dispone di un ampio spazio attrezzato per la creazione e gli spettacoli, ha sede la FCIC e la compagnia Circo Aereo, fondata dal vulcanico Maksim Komaro. Qui abbiamo incontrato tutto lo staff del FCIC: la neodirettrice Sari Lakso, Johanna Makela (comunicazione), Lotta Vaulo (scambi internazionali), e Kadja Karjalainen (performer) che ci accompagnerà con gran piglio organizzativo per gran parte del tour. La mattina scorre tra incontri serrati con Katri Santtila, Ministro della Cultura e dell’Istruzione, Marianna Kajantie, responsabile dell’ufficio Cultura di Helsinki, la compagnia Race Horse Company, la produttrice Sanni Pajula, il direttore del Cirko Center Tomi Purovaara. Ognuno di loro ci illustra a grandi linee i principi che ispirano le loro rispettive politiche culturali / scelte artistiche e il sostegno / contributo che forniscono/ricevono per lo sviluppo delle arti circensi e della strada. A pranzo visita alla monumentale Cable Factory, ex
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stabilimento industriale della Nokia, oggi centro culturale attivissimo, nelle cui immense sale ha sede anche il Dance Theatre Hurjaruuth, compagnia stabile teatrale che strizza l’occhio alle arti circensi e la cui direttrice Arja Pettersson ci racconta la storia. Non è finita! Nel pomeriggio transfer in bus a Turku, capitale della cultura europea 2011, dove ci attende nel centro culturale Logomo i responsabili del fitto programma di attività culturali messo in piedi quest’anno. Check in all’hotel galleggiante del River Hostel Bore e la sera assistiamo allo spettacolo/musical “Battle”, messo in scena all’interno di un campo sportivo e interpretato da un casting di quasi 100 persone! Il mattino seguente incontro con la direttrice Minna Karesluoto alla Turku Arts Acca-
demy, dove dal 1994 si tiene un corso universitario, oggi diventato triennale, dedicato alle arti del circo, con indirizzo artistico o pedagogico. Nuovo transfer in bus a Tampere, dove visitiamo in rapida successione il già noto Sorin Cirkus e la travolgente direttrice Taina Kopra, il progetto universitario biennale sul Circo Sociale condotto alla Università di Tampere (i cui risultati sono già disponibili nella forma di un bel libro scaricabile dal web!), e a cena il direttore del Circus Ruska Festival, Petteri Jacobsson. Sono ancora le 7,30pm ma siamo di nuovo in moto, questa volta in aereo, destinazione Rovaniemi, al nord della Finlandia, terra di renne, lapponi e… Santa Claus, la cui “casa” nota ai bambini di tutto ilo mondo, non possiamo non visitare il mattino seguen-
te! Dalle metropoli e città del sud siamo passati nelle sconfinate distese del nord, e questo cambiamento si rivela anche nelle proposte e attività culturali. Dopo aver assistito ad una presentazione di lavoro della locale scuola di circo per bambini e ragazzi, dal nome impronunciabile (Monitaideyhdistys Piste)! La sera, di fronte ad una cena tradizionale e ad una immancabile corroboratrice sauna finlandese ci vengono illustrate le tante attività che un gruppo di eroici artisti sta coordinando e conducendo in questa landa quasi desolata. Dalla locale scuola di circo con annesso Baby Circus (attività per bambini di un anno!), al Silence Festival (il nome la dice già tutta) alle incursioni di AgitCirk che a bordo di un camper girano la Lapponia e improvvisano spettacoli per poche anime nelle taverne e nei piccoli centri della regione, dove l’arte di strada, ma spesso qualsiasi tipo di arte, non è mai arrivata. Il gruppo dei partecipanti ha a questo punto, e fin dall’inizio, legato moltissimo. La dimensione di un gruppo eterogeneo per provenienza geografica e competenze professionali, tutti però legati dalla passione per le arti del circo e
della strada, ha fornito un valore aggiunto ai contenuti già interessanti del tour. Alla scoperta del settore nel paese ospitante si è aggiunta la scoperta delle interessanti esperienze dei singoli partecipanti, e la condivisione aperta e stimolante di tutte le esperienze vissute all’interno del tour. Il mattino dopo salutiamo dall’aereo la terra delle renne per ritornare nel tessuto metropolitano di Helsinki e incontrare presso la loro sede WHS, la compagnia fondata da Ville Walo, noto giocoliere oggi artista poliedrico, insieme a Kalle Hakkarainen e Anne Jämsä. Il tempo di un veloce intenso scambio di idee e già si scappa per lo spettacolo del Licedei Teatr, famosa compagnia russa di clown. Cena “in famiglia” per scambiarsi tutta una serie di impressioni tra i partecipanti al tour e poi a Cirko per uno spettacolo di giovani emergenti artisti finlandesi con party finale. Il mattino dopo tutti in volo di ritorno, ciascuno nelle sua terra, con un sorriso che affiora ancora oggi pensando alla incredibile serie di spunti, stimoli, ricordi, informazioni, contatti, collaborazioni che questo tour è stato capace di generare in soli 5 giorni. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 53 d i c e m b r e 2011
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www.circqueo.eu foto Celia V+ízquez Per il periodo 2008-2013 l’Unione Europea ha varato un programma per favorire la cooperazione transfrontaliera tra i paesi membri. Nella catena dei Pirenei parte un programma tra Spagna, Francia e Andorra e all’interno di questo programma trova spazio Circ que o! Pirineos de circo, un progetto della durata di tre anni per un budget di circa 1.8 milioni di euro, teso a costruire una piattaforma innovativa per lo sviluppo delle arti circensi nella regione dei Pirenei/Mediterraneo. Il progetto, incardinato su due città capitali europee del circo, Barcellona e Tolouse, vede protagonisti 8 partner e si consolida come una rete di 40 soggetti provenienti dal settore privato, pubblico e associativo. Il line up dei partner di progetto (centri di creazione, scuole di circo, università e organizzatori di eventi) vede coinvolti: La Grainerie (capofila del progetto) noto centro francese di creazione e residenza per le arti circensi; APCC - Central del Circ, associazione che raccoglie e promuove l’intero settore delle arti circensi contemporanee in Catalogna; le scuole di arti circensi Le Lido (Tolouse) e Rogelio Rivel (Barcellona) entrambe membri della FEDEC; Asociacion de Malabaristas de Zaragoza (AMZ), spazio di allenamento e creazione ma anche coordinatrice di festival e convention; Animahu, organizzatore aragonese di eventi; CIAM Università di
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Tolouse - Le Mirail, centro universitario per le arti contemporanee; Comune di Jaca, che ha ospitato diverse tappe del progetto, incluso l’evento finale di Circo en Transhumancia. I tre obiettivi principali di Cirqueo possono essere riassunti in: valorizzare le arti circensi nel territorio transfrontaliero; rafforzare le sinergie locali tra i professionisti del settore; rafforzare l’impiego, l’economia e la creazione sostenendo meglio i creatori di progetti. Per raggiungere questi obiettivi CirQueO ha attivato diverse azioni: Percorsi di Creazione, residenze itineranti che hanno accompagnato 8 progetti di creazione di compagnie presenti sul territorio transfrontaliero; Percorsi Emergenti, una rete di 25 programmatori
dedicata alle forme brevi ed emergenti dello spettacolo di arti circensi, che ha visto coinvolti 64 artisti francesi e spagnoli, 41 progetti artistici; Circo en Transhumancia, un evento itinerante tra le città di Barcellona, Zaragoza, Tolouse e Jaca. Ma Circqueo è anche una piattaforma di interscambio dei saperi che, partendo da collaborazioni già esistenti, ha permesso di strutturare una formazione professionale sul territorio. L’Università di Tolouse Le Mirail ha inaugurato un corso di diploma su Arte dello
Spettacolo Danza e Circo cui hanno partecipato 68 studenti nei tre anni, e nel 2011 ha varato un nuovo corso per la formazione di professionisti per la costruzione di progetti culturali
con un focus sulla danza e sulle arti circensi, che conta oggi 21 iscritti. In Aragona la AMZ ha avviato 19 master class sulle tecniche circensi per un totale di 585 ore di formazione per 278 partecipanti, e una formazione specifica per insegnanti e animatori di arti circensi per un totale di 105 ore di formazione e 12 partecipanti. Le due scuole di Le Lido e Rogelio Rivel, oltre ad attivare insieme alla AMZ la fruizione dei rispettivi corsi a soggetti delle altre regioni transfrontaliere, hanno organizzato un ciclo di 7 eventi, denominati Piste Aperte, dove i giovani artisti in formazione hanno potuto esibirsi di fronte ad un pubblico competente e confrontarsi con altri artisti. I risultati raccolti da Cirqueo in questo triennio, oggetto di un’attenta analisi e raccolti in uno studio di settore, sono stati anche la base di nuovi progetti che sono nati e di altri che sono in fase di gestazione.
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TRANS-Mission è un progetto europeo di collaborazione che ha l’obiettivo di migliorare le modalità di sostegno alla creazione, alla produzione e alla diffusione nell’ambito del circo contemporaneo, nell’ottica di contribuire alla professionalizzazione del settore e al suo riconoscimento su scala internazionale. TRANS-Mission è una delle azioni inserite nel quadro del Programma Cultura della Comunità Europea. Articolato su due anni (12/201011/2012), TRANS-Mission riunisce quattro partner che hanno deciso di mettere in comune la loro esperienza nel sostegno e nell’accompagnamento alla creazione, le proprie competenze e le rispettive reti di collaborazione: L’Espace Catastrophe (Bruxelles, Belgio), Installato dal 1995 in una vecchia ghiacciaia di Bruxelles, è uno dei primi luoghi di crezione riconosciuti dalla Comunità francese Wallonie-Bruxelles. Grazie ad una stupefacente varietà di servizi, di sale e di attività l’Espace Catastrophe è un luogo dove ogni artista può trovare il suo spazio in funzione del suo percorso e dei suoi obiettivi. Ass. Cult. Zelig (Torino, Italia), da più di dieci anni attiva in Piemonte ha sviluppato, grazie ad una rete di collaborazioni con diverse realtà sul territorio nazionale, la sua vocazione di sostegno alla creazione e alla diffusione circense attraverso la creazione di diversi festival di rilevanza internazionale e favorendo scambi e incontri tra gli addetti ai lavori e le compagnie di diversi ambiti dello Spettacolo dal Vivo.
foto Rosa Colell
La Grainerie (Tolouse, Francia), nata nel 1997 nel cuore di un territorio dove le arti circensi prosperano, ha appena inaugurato uno spazio per la creazione artistica che permette un accompagnamento specifico per ogni fase della creazione circense contemporanea, sale di allenamento, sale prova e sale per gli spettacoli. La Central del Circ (Barcellona, Spagna), creata nel 2008 su iniziativa del Comune di Barcellona nell’ambito del progetto “Le fabbriche della Creazione” e gestita dall’Associazione dei Professionisti del Circo della Catalogna, la Central del Circ sviluppa una politica di sotegno alla creazione circense e di professionalizzazione degli artisti. I partner di TRANS-Mission sostengono in maniera intensiva e continuativa quattro compagnie di circo contemporaneo selezionate nei quattro paesi: Atempo Circ, Spagna; Caratomic, Italia; Cie Lapsus, Francia; Hopla Circus, Belgio. Le compagnie vengono accolte in Residenza di Creazione sul proprio territorio, godono di un contributo finanziario, di un accompagnamento personalizzato per tutta la durata del processo di creazione e della presentazione dei progetti attraverso la programmazione nell’ambito di festival. Parallelamente i partner di TRANS-mission hanno avviato una riflessione comune sulle problematiche che sottintendono al processo di creazione, organizzando una serie di incontri tra personalità del settore e compagnie. Tra gli obiettivi comuni: favorire le dinamiche collettive dando sostegno a progetti di creazione che vedano in pista dai 4 ai 6 artisti; permettere alle compagnie di sviluppare una riflessione sulla drammaturgia per rafforzare la scrittura del loro spettacolo; progettare la distribuzione degli spettacoli: analizzare i processi di diffusione; lavorare sulle differenze di pubblico e degli spazi di rappresentazione; favorire la trasmissione delle competenze e delle conoscenze soprattutto attraverso incontri tra esperti di settore e compagnie.
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Open Street www.open-street.eu testo a cura di Silvia Criscuoli (FNAS)
OPEN STREET, nato con il proposito di promuovere il teatro di strada a vari livelli e con ampie prospettive, è un progetto sostenuto dalla Comunità Europea nel quadro del programma Cultura 2007-2013, di cui è Project Leader il Comune di Montegranaro con la collaborazione e il sostegno di Promotion des Arts Forains – Festival Namur en Mai (BE), Neue Gruppe Kulturarbeit - Festival La strada (DE), FNAS – Federazione Nazionale Arte di Strada Roma (IT), e con l’adesione di numerosi festival, enti e organismi europei del settore. In Europa, come in Italia, si respira questo grande desiderio di una cooperazione continuativa, che prosegua il lavoro iniziato con il progetto europeo Open Street e che terminerà il prossimo giugno: a tutt’oggi il network raccoglie 688 membri di oltre 20 paesi europei, suddivisi tra artisti, compagnie, direttori di festival, operatori, amministrazioni pubbliche, che hanno le stesse esi-
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genze di misurarsi e confrontarsi con le creazioni, le idee, le modalità lavorative di altri professionisti dello stesso settore. L’occasione della recente vetrina a Fermo ha ribadito l’importanza di occasioni di incontro tra gli artisti e tra gli operatori: durante la Showcase si sono consolidate e sono nate relazioni intellettuali sia tra gli artisti che tra gli operatori, relazioni che favoriscano una migliore e più interessante modalità produttiva e organizzativa. Una cooperazione europea garantisce la circolazione di idee e proposte costruttive per l’unità e l’identità dell’Europa ed è su queste basi che il network vuole continuare ad esistere con la partecipazione attiva di tutti. A questo proposito è tangibile la volontà di molti tra operatori ed artisti, di dare vita nei prossimi mesi ad un’associazione internazionale, con diverse sedi in differenti paesi, che possa sviluppare in un progetto organico il grande potenziale costituito
foto Carlo Berberllini
dalle relazioni in essere tra gli aderenti al Network. Va segnalato che l’ultima vetrina programmata nell’ambito del progetto europeo Open Street, svolta dal 13 al 16 ottobre tra Fermo e Montegranaro, è stata un grande successo per l’ampia partecipazione di artisti, compagnie, direttori e operatori di festival che provenivano da 19 paesi europei. L’occasione di quattro giornate “full immersion” ha ribadito l’importanza dell’espansione del mercato europeo, anche attraverso il coinvolgimento di paesi abitualmente fuori dal network per ragioni geografiche o che dispongono di scarsi supporti economici. Anche dal punto di vista organizzativo, lo Showcase ha registrato un buon successo: la scelta di avere meno compagnie “show demo” (30 rispetto all’ottantina della scorsa edizione), ha permesso a ciascuno di essere visto e di vedere, oltre a dare a tutti la possibilità di potersi parlare direttamente.
Sul blog nel sito sono visibili i numerosi commenti arrivati da molti partecipanti, a testimoniare come la modalità della vetrina sia stata realizzata e recepita in maniera positiva. Per il prossimo giugno, alla chiusura del progetto, è prevista inoltre una pubblicazione editoriale che faccia il punto sull’arte di strada in Europa. Una parte del lavoro, dedicato alle modalità lavorative dei diversi paesi aderenti al network, sarà curato dall’Università di Macerata (coadiuvata in questo dalla FNAS) attraverso quattro stagisti che durante la showcase di Fermo hanno potuto incontrare alcuni tra direttori artistici, artisti e compagnie provenienti da tutta Europa e iniziare così la loro indagine, precedentemente preparata. Al centro delle conversazioni, cui seguiranno nei prossimi mesi indagini più approfondite e specifiche, vi erano i sistemi lavorativi dal punto di vista creativo, professionale, distributivo e legislativo.
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magazine
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le a n o i z a N g n i X Meet i Operatori 12/16 settembre 20 11 degl C a s t e lf i io s r e ntno (FI) di Arti Circebnini per Bam zi e Ragaz Vanni foto Andrea
ezzapesa
e Selvaggia M
organizzato da
Associazione Kappaerre
Comune di Castelfiorentino
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Il Meeting ha celebrato quest’anno la sua decima edizione. Un traguardo e una verifica importante per tutto il movimento che in questo intenso decennio lo ha visto/fatto nascere e crescere. Ci siamo impegnati tutti affinchè fosse un’edizione speciale, integrando la tradizionale griglia di laboratori con le scuole + workshop pratici e teorici + spettacoli serali, con una serie di incursioni in ambiti e territori diversi, impreziositi dalla presenza nel campus del nuovo tendone di El Grito Contemporary Circus e da un festoso spirito di celebrazione! Quest’anno il Meeting, insieme ad altri eventi, diventava inoltre parte costituente di un momento di aggregazione e confronto più ampio, rientrando nella programmazione di un nuovo contenitore dal titolo Mee-
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think, curato dalla Ass. Kappaerre. Un evento di portata nazionale rivolto a persone che lavorano o sono impegnate volontariamente in ambienti educativi, formativi, culturali e di animazione sociale. Un’occasione interessante per attivare scambi e collaborazione tra più mondi, affacciandosi l’uno negli spazi dell’altro, partecipando alle rispettive attività, oppure semplicemente facendo nuove conoscenze e scoperte nei break di lavoro. Il Meeting, tradizionalmente rivolto agli operatori del settore, continua a fornire loro un’occasione unica sul territorio nazionale per un aggiornamento professionale, per un reciproco scambio sulle metodologie e le tecniche acquisite, per un momento di incontro e di conoscenza. La formula prescelta vede il gruppo degli
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operatori partecipanti, provenienti da tutta Italia in rappresentanza di varie associazioni e riuniti nella caratteristica e stimolante atmosfera conviviale che caratterizza questi incontri, concentrarsi per cinque giornate su un intenso programma di interventi, workshop, laboratori con bambini, confronti e allenamenti. Ecco in sintesi le attività che hanno caratterizzato questa edizione:
Percorsi nelle scuole Quest’anno tutti i laboratori nelle scuole a cura dei relatori
sono stati dedicati a classi della II elementare, dove i progetti di circo proposti come attività di apertura dell’anno scolastico si rivelano un ottimo strumento per amalgamare il gruppo di ragazzi. 6 proposte di percorsi diversi, ognuno della durata di tre incontri e ognuno con una sua specificità, hanno impegnato bambini e catalizzato l’interesse e l’attenzione degli operatori: Incontrando il circo (Stefano Bertelli, AntitesiTetroCirco, Pontedera PI); Fare un Circo! (Elisabeth Grassonelli, Ass.
Giocolieri e Dintorni); Educazione comico relazionale (Teresa Bruno, Teatro C’art C.fiorentino - FI); Hip Cirque Hop (Andrea Martina, Sportica - TO); In movimento verso il Circo (Michele Paoletti, Circo Instabile - PG); Circo e Dinamiche di Gruppo (Ass Kappaerre, C.fiorentino - FI).
Workshop e interventi dei Relatori La prima fascia oraria pomeridiana e quella precedente il break della cena è stata dedi-
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cata agli interventi e ai workshop dei relatori. I partecipanti hanno potuto scegliere nelle ore pomeridiane la partecipazione a workshop sulle didattica legata alle arti circensi o sulla tecnica di discipline particolari. Questo l’elenco dei workshop tenuti dai relatori: Fabiana Ruiz Diaz (El Grito): tessuti; Fabrizio Fanizzi (Ass. Vertigimn - TO): Ruota di Rhon e Acrobatica sull’Air Track; Walter e Laura (Duo Figarò - PG): Acrobalance; Stefano Bertelli (AntitesiTeatroCirco, Pontedera PI): Piccoli ma Grandi, l’uso
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dei trampoli come strumento educativo; Valentin Hecker (Los Filonautas - Orvieto): Approccio al lavoro sull’equilibrismo; Tommaso Negri (Le Plus Petit Cirque du Monde Paris): giocare e giocolare; Gioacchino Paci (Univ. Tor Vegata - RM): l’importanza dello sviluppo della forza; Andrè Casaca (Cart - C.fiorentino FI): educazione comico sociale; David Bianchi (Circo Tascabile - FI): Giulivo’s Break; Andrea Martina (Sportica, Pinerolo - TO): le tecniche dell’hip-hop nelle arti circensi; Michele Paoletti (Circo Instabile - PG): Monociclo e Giraffa. Al termine di questa prima
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fascia oraria pomeridiana, e prima di cena, sono invece stati attivati momenti di incontro e confronto in modalità open space. È in questi momenti che sono nate interessanti scambi di opinioni ed esperienze su temi di carattere generale o specifico di interesse comune per l’intero settore. Tra questi: NICE e EYCO, il panorama internazionale dei network e degli scambi a livello europeo; raffronto a livello europeo delle competenze tecniche e pedagogiche degli operatori; come, quando, e in quali fasce d’età introdurre le varie discipline e attrezzi di arti circensi; Arti Circensi,
nuovi inquadramenti e prospettive a livello nazionale (incontro degli operatori con esponenti dell’ARCI, UISP, FISAC, Giocolieri e Dintorni, Campacavallo e altre realtà del settore); gruppo di lavoro per un coordinamento nazionale delle attività di circo sociale
Spettacoli pomeridiani e serali anche quest’anno le serate prevedevano una programmazione di spettacoli serali ospitata nelle strutture del Meeting e sotto un tendone da circo, quest’anno marcato El Grito Contemporary Circus,
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che si è esibito con il suo spettacolo “20 Decibel” durante una delle serate, coordinando nelle altre la programmazione artistica che ha visto esibirsi: Caravankermesse (David Batignani e Natascia Curci); Fuera! (Maria Peligro); Terrain Vague (Jenny Rombei), la Donna Barbuta (Germania). Molto apprezzato anche il tradizionale Open Stage degli Operatori, interamente autogestito da un gruppo di volenterosi operatori senza alcuno scrupolo o ritegno! Al termine degli spettacoli la festa è continuata fino a mezzanotte in altri spazi del campus con musica live e dj set.
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www.meethink.org Il Meeting è anche una importante occasione di promozione delle attività di Circo per Bambini e Ragazzi sul territorio. Per questa ragione l’Ass. KappaErre, in corrispondenza delle date del Meeting, ha organizzato in questi anni un calendario di appuntamenti e incontri aperto a tutta la cittadinanza e ad altre realtà che si occupano di attività con i giovani. Da quest’anno Kappaerre, con una progettualità coerente e innovativa, si è fatta promotore di un contenitore più ampio, dal titolo “Meethink”, un evento di carattere
nazionale che promuove attività culturali, formative e creative/ricreative. Durante la settimana si sono intrecciati workshop, seminari, videoconferenze, laboratori, spettacoli di circo contemporaneo, concerti, dj-set e cene festose. Meethink nasce dalla collaborazione tra realtà locali, regionali e nazionali (associazioni, cooperative, gruppi informali di giovani, ecc.) e alcuni enti pubblici (Comuni, Circondario, Provincia e Regione). Idee, energie e competenze si scambiano con l’intento di apprendere metodi e strumenti per lo sviluppo positivo della persona e con la voglia di costruire relazioni tra realtà di territori diversi, sparsi nella penisola.
Durante le mattine si sono svolti percorsi formativi e nel pomeriggio laboratori gratuiti non solo rivolti ai piccoli, ma addirittura anche agli anziani delle Residenze Sociali. Il sabato pomeriggio si è realizzata una grande animazione di strada nel quartiere “Castello Alto” che ha coinvolto direttamente tutti i cittadini. Durante le serate, al termine degli spettacoli di Circo Contemporaneo, concerti di musicisti indipendenti e dj-set stravaganti. In questo programma hanno trovato spazio incontri di studio e seminari su molteplici temi (ad esempio: “Verso una Comunità educante” promosso da Arciragazzi e “Giovani Sì: nuovo progetto sulla
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Politiche Giovanili in Toscana” organizzato da realtà locali del Terzo Settore e dai comuni del Circondario Empolese Valdelsa). Il Meethink si colloca all’interno di un’area della città di Castelfiorentino denominata Social Park. Si tratta di un parco pubblico pensato come un progetto di apprendimento informale che prevede la promozione della creatività e del protagonismo giovanile, in stretta relazione con il resto della popolazione che frequenta questo spazio libero. Lo scopo di Meethink è valorizzare e mettere in rete le forze vitali di un cambiamento culturale di cui l’Italia ha oggi un disperato bisogno, partendo proprio dai giovani!
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VI Meeting NICE Berlino (Germania) - 22/25 october 2011 foto Silvia Pasquetti
Dal brodo primordiale alle strutture
giori scuole europee, CARAVAN (www.caravancircusnetwork.eu), con l'intento di realizzare insieme progetti e percorsi di formazione. La spinte verso strutture che possano garantire continuità al confronto su scala europea porta invece nel 2009 alla nascita di un organismo europeo (E.Y.C.O. - European Youth Circus Organization - www.eyco.org ) promosso e costituito dalle 5 esistenti federazioni nazionali di scuole di circo per bambini e ragazzi.
Di ritorno dal VI Meeting Nice ne approfittiamo per ripercorrere le tracce di questa meravigliosa esperienza.. Nell’ottobre 2005 più di 60 persone, provenienti da diversi paesi, scuole e organizzazioni di circo per bambini e ragazzi, sulla spinta di alcune delle maggiori scuole di Circo per Bambini e Ragazzi europee, si sono informalmente riuniti in un organismo chiamato Network of International Circus Exchange (N.I.C.E.). Con il susseguirsi e l'intensificarsi degli incontri/scambi attivati in occasione dei Meeting annuali NICE, tenutisi in diverse città europee, si sono formati dei gruppi di lavoro su temi di interesse comune (Comunicazione; Managment; Pedagogia; Creazione di una Rete). Elementi primari del network sono stati gli scambi tra allievi e insegnanti, attuati utilizzando risorse/schemi propri o della EU. L’idea dietro questa esperienza era di instaurare una comunicazione tra le scuole di circo attraverso le parti più vitali, e cioè i bambini e i ragazzi, fornendogli la possibilità di trascorrere una meravigliosa esperienza all’estero in un contesto circense. Ma anche di intensificare gli scambi, il confronto e le collaborazioni per gli insegnanti e il managment delle scuole impegnate in progetti ci circo. Pilastri di NICE in questa fase sono stati gli EVS (European Voluntary Service), o le azioni del programma europeo Youth in Action. Dalla piattaforma NICE nasce nel 2007 un network di 7 tra le mag-
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Meeting delle riviste europee di arti circensi
29 settembre - 2 ottobre 2011 Jaca (Huesca) - Spagna
In questi anni Giocolieri e Dintorni ha partecipato ad una lunga serie di incontri organizzati dalla piattaforma europea NICE. Amsterdam, Berlino, Loemme (Francia), poi ancora Amsterdam, Schwend (Stoccarda), Londra, Madrid, appuntamenti imperniati sul tema della formazione per gli insegnanti, sulla costituzione di una federazione europea, circo sociale, ricerca di standard condivisi, schemi di collaborazione e di scambio, e tanto altro ancora. Con noi a rappresentare le realtà che in Italia lavorano da anni sul Piccolo Circo abbiamo invitato a partecipare ai meeting e ai training del network molti insegnanti e direttori di scuole: Maria Teresa Cesaroni e Monia Calia (Napoli), Patrick Pinchon (Firenze), Camilla Peluso, Elena Giussani, Gabriella Baldoni e Tommaso Negri (Milano), Margherita Gamberini (Siena), Silvia Pasquetti (Roma), Michele Diana (Bari), Daniele Giangreco (Perugia), Andrea Martina (Torino), Elisabeth Grassonelli (Agrigento), a Schwend c’era anche Sigrid Federspiel (Vandoies – BZ), mentre gli anni precedenti erano già riusciti a partecipare Giuseppe Porcu (Savigliano – CN) e Claudia Bellasi (Merano – BZ). Dopo aver partecipato a tutti i Meeting NICE dal 2006 in poi siamo entrati nel 2009 nella EYCO a rappresentare il settore italiano. E oggi, recuperato il gap che ci separava dagli altri paesi europei, possiamo dire di aver tutti insieme gettato le basi per stabilire/facilitare contatti e collaborazioni con realtà europee di piccolo circo di grande valore ed esperienza.
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All'incontro delle riviste europee di arti circensi, ospitato alla tappa finale del progetto CirQueO ed organizzato da una iniziativa congiunta delle riviste Juggling Magazine (I) e Zirkolika (ES), hanno partecipato i direttori delle riviste: Vicente Llorca (Zirkolika, ES), Adolfo Rossomando (Juggling Magazine, I), Maarten Verhelst e Ria Geenen (CircusMagazine, B), Evianna Lehtipuu (Sirkuspyramidi, FIN). Altre riviste europee Kaskade (Germania), Ambidextro (Spagna), Stradda (Francia), Sideshow (UK), che non hanno potuto partecipare sono state comunque attive negli scambi di dati e informazioni che hanno preceduto l'incontro. Il Meeting, primo del suo genere, è stato molto produttivo nel dare a tutti i partecipanti l'opportunità di: incontrarsi e conoscersi di persona, presentare in dettaglio il progetto della propria rivista; analizzare insieme le cifre e caratteristiche del settore, discutere insieme gli aspetti comuni dell'attività; individuare obiettivi specifici e comune; cominciare a pensare come un gruppo / network che vogliono avviare scambi e collaborazioni; migliorare i contenuti e la diffusione delle riviste, avviare una riflessione sul modo di rappresentare il campo di nostre riviste e su come affrontare il flusso di informazioni disponibili. Nell'incontro sono stati delineati una serie di azioni nel breve, medio e lungo periodo per intensificare gli incontri, la collaborazione e l'avvio di progetti comuni tra le riviste europee ed in futuro di oltreoceano. Approfittiamo di questo spazio per riservare un caloroso benvenuto alla britannica rivista Sideshow, che dopo essere nato come spazio web è ora disponibile anche in versione Magazne!!
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VII Clown&ClownFestival festival internazionale di clownerie e clownterapia 25 settembre/2 ottobre 2011 Monte San Giusto (MC) www.clowneclown.org
foto Andrea Macchia
Il Clown&Clown Festival si conferma evento tra i più attesi per gli appassionati della figura del clown nelle sue diverse accezioni. Nato da una idea della Mabò Band, storico quartetto sangiustese di Clown Musicisti, il festival è realizzato dall’Ass. Ente Clown&Clown, per la direzione artistica della Zelig di Torino, con il contributo di numerosi sponsor privati, del Comune di Monte San Giusto, della Provincia di Macerata e con la preziosa collaborazione della Federazione Nazionale Clown-Dottori. Sin dalla sua prima edizione ha avuto come obiettivo principale la diffusione dell’importanza e del valore terapeutico della risata e rappresenta un’importante occasione di incontro e di scambio tra il mondo artistico dei clown e quello dei clown dottori. Come sempre la città si è trasformata in un enorme circo a cielo aperto, grazie al lavoro che l’Ente Clown&Clown e di tantissimi cittadini volontari che durante l’anno preparano colorate scenografie per l’intero paese. E anche quest’anno un enorme naso rosso dominava dal campanile della chiesa, mentre tutti i presenti sono stati invitati ad indossare uno dei 25.000 nasi rossi omaggiati ai partecipanti. Otto giorni di festa, spettacoli e riflessione contro l’indifferenza, per celebrare con entusiasmo e passione l’importanza di gesti d’amore e solidarietà verso chi è meno fortunato. Tra gli ospiti d’eccezione di questa edizione, oltre a Michael Christensen ed al ritorno di Enzo Iacchetti, testimonial di questa edizione, vanno sicuramente citati Johnny Melville, i Colombaioni, Ulik e gli En Vrac. Una menzione speciale anche per la Federazione Nazionale Clowndottori, che ha curato l’organizzazione di 6 workshop. E poi tanta musica, spettacoli di strada, ma anche convegni, incontri per le scuole, mostre fotografiche, StreetFood, yoga della risata di massa in piazza, “Un gessetto per la pace” con 500 bambini che hanno colorato le piazze insieme a John Aaron e con il patrocinio dell’Unicef, e infine il bellissimo evento di chiusura con 5000 megapalloncini, ovviamente rossi!
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Michael Christensen estratto dall’intervista a cura di Silvia Pasquetti e Leonardo Spina (versione integrale dell’intervista disponibile su www.jugglingmagazine.it > circo sociale e terapeutico) Nel 1986 fu il primo clown a diventare “dottore”, cioè ad entrare in ospedale (il New York Central Hospital) per utilizzare le possibilità terapeutiche del ridere e delle buone emozioni. Lo incontriamo in una saletta dell’albergo: uno splendido sessantenne dagli occhi buoni, il sorriso aperto, ed una energia veramente speciale. È lui che spontaneamente inizia a raccontare… Verso la metà degli anni ‘70, prima del circo e prima della “Clown care”, il mio collega ed io eravamo in un tour dal titolo “Giocolieri, uno spettacolo di strada da Londra ad Instanbul…” Siamo stati a Roma in piazza Navona per un mese. È stato un gran bel periodo. Racconto sempre questa storia… Sono un giardiniere e i semi sono molto importanti per me. Ci fu un momento, a Napoli, in cui nacque il vero seme di tutta la nostra organizzazione. Perché, in fondo, tutto accadde lì. Eravamo in un quartiere molto povero, Montesanto. Dovevamo fare uno spettacolo per una comunità che aiuta i bambini. (…) e mentre scendevamo – non ho idea da dove provenissero - ma da lì a poco il vicolo era pienissimo di bambini. Ci tenevano per mano, ce le baciavano e urlavano “Giocolieri! Giocolieri! Giocolieri!”. E
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questo mare di bambini, come una corrente d’acqua, ci portò in piazza. Sorpresi ed emozionati iniziammo lo spettacolo. È una di quelle immagini, uno di quei momenti nella vita che ricordo così chiaramente! Ho l’immagine di un mio collega… sto per lanciargli le clave. Vedo i bambini dietro di lui, vedo un raggio di luce che scende, sento il sole dietro al collo. E vedo tutte le facce di questi bambini sorridere e fare smorfie. (…) Questo era il seme perché tutto era lì: i bambini, lo spirito, il clown, il servire la comunità. Anni più tardi quando abbiamo avviato il “Big Apple Circus”, abbiamo iniziato come un’organizzazione a servizio della comunità. (…) Poi nell’86 quando andammo negli ospedali, questa connessione è rimasta la stessa. Quindi adesso abbiamo il clown negli ospedali e lo stesso spirito. Una linea attraversa tutto questo, la stessa che troviamo anche qui in questo Festival, in questa piccola città dei sorrisi. Lo stesso spirito.
Tutti pensano che Patch Adams sia l’inventore della Clownterapia… come vedi tu la questione? Cosa c’è di diverso tra te e Patch? Prima voglio descrivere cos’è che abbiamo in comune: abbiamo lo stesso obiettivo, l’obiettivo di portare gioia, incoraggiare le persone ad essere più umane e di contattare la loro gioia. È diverso il modo in cui lo mettiamo in pratica. Patch, si autoproclama un’attivista politico. Io, invece sono un clown. Questa è una differenza. Patch colpisce il sistema per cambiarlo, io lavoro all’interno del sistema con lo spirito della collaborazione per portare un cambiamento. Quindi i nostri metodi sono diversi. Patch Adams è un medico professionista che si traveste da Clown. Io sono un Clown professionista che si traveste da dottore. Un’altra differenza: Patch rifiuta semplicemente di riconoscere qualsiasi diversità tra un Clown professionista ed una persona qualunque che si mette il naso rosso. (…)
in ospedale era facile capire quale fosse la figura autoritaria, il dottore! Riportando le informazioni agli altri clown, ho detto: “quando operiamo in ospedale mettiamoci il camice da dottore !” e loro l’hanno accolta… Questa è per me l’origine del clown dottore. La dinamica del comico deve avere una parte rigida, come il Monsieur Loyale o come, nell’ospedale, i corridoi dritti di sequenze logiche… per il clown tutto diviene facile: è un fondale perfetto! Il semplice fatto che si trovi lì, in questo castello di logica, il meraviglioso idiota, è grandiosa anche solo l’idea! (…)
Se il ridere è terapeutico e fa bene, i clown dottori fanno terapia ? L’effetto di un buon clown è terapeutico. Questo è vero. Quando ci troviamo sulla soglia di una stanza di degenza, dentro la quale c’è un bambino o un adulto - e nella nostra vita ci troviamo su molte soglie (reali o metaforiche) – e guardiamo dentro il clown permette all’emozione (ed all’osservazione della stanza) di permearlo, la mente del clown non può essere occupata a pensare di far terapia. La mente deve essere “nel posto del clown”, cioè lanciare un piccolo sasso e aspettare cosa torna indietro. (…) Èquasi come una piccola scintilla di gioia, tu la accogli e poi la alimenti, e diventa sempre più grande, allora la stanza si incendia di divertimento e di
gioia e l’energia diventa viva e luminosa e noi sappiamo che questo è terapeutico.
Condividi l’idea che le modalità di approccio del clown dottore possano essere usate fuori dall’ospedale? Assolutamente. Ne ho già parlato tanto con te, Leonardo. Ho scoperto, soprattutto negli ultimi tre anni, che le capacità comunicative di un buon clown dottore vanno bene in qualsiasi contesto; ascolti con i tuoi occhi, con il tuo corpo, accogli dentro di te tante informazioni e quando agisci aspetti che torni indietro qualcosa… Un artista dal vivo, uno bravo, sta nel presente, nessuna attenzione al passato (anche alla stanza precedente) e non si proietta al compito successivo (nella prossima stanza), è ed agisce nel presente. (…)
Se dovessi dare un messaggio ai clown dottori italiani, quale sarebbe ? Non ci ho pensato. Ma all’istante direi: la gioia naturale dello spirito italiano! Fatene tesoro, poiché se l’accettate in pieno non dovete far molto; siate completamente in contatto con questa gioia naturale che ha la gente di questo paese (ed è vera!). (…)
Cosa è per te un clown dottore ? Nel circo classico c’è una cosa molto importante, l’arte della parodia. Per esempio quando il direttore del circo presenta un numero con i cavalli, e poi mette una ballerina sul cavallo con una bella musica, in quel momento un clown si mette il tutù e sale a cavallo…. Questa è la parodia, uno strumento prezioso per il clown. Nel circo la figura autoritaria è molto chiara, il Monsieur Loyale, e penso che tutti i clown hanno nel loro DNA l’andare contro l’autorità, tutte le autorità. Quando sono andato
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VII Festival de Circo do Brasil 12/23 ottobre 2011, Recife (Brasile) www.festivaldecircodobrasil.com.br
Il Festival di Circo do Brasil si tiene a Recife, nella regione di Pernabuco a Nord est del Brasile e giunge alla sua settima edizione affermandosi come uno dei più importanti del suo genere in America Latina. Con il supporto del Ministero della Cultura e patrocinato dalla Petrobras, il Governo di Pernambuco, Recife Città / Sistema di Incentivazione Culturali, Comune di Olinda, Consolato di Francia e Institut Français, l’evento quest’anno si è sviluppato al grido di “Molto più di quanto possiate immaginare”. La sua direzione artistica si propone da anni di esplorare una diversificazione del circo che vada oltre le tecniche tradizionali e si avvicini ad altri linguaggi ed espressioni artistiche. Per 12 giorni il pubblico ha avuto l’opportunità di incontrare 22 grandi attrazioni del circo contemporaneo nazionale e internazionale (Italia, Belgio, Francia, Spagna, Argentina e Brasile) in varie location (teatri, piazze, parchi e
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foto Lana Pinho
strade di Recife e Olinda). Tutti gli spettacoli del festival erano ad accesso libero e gratuito, anche nei teatri. Quest’anno il Festival è cominciato nel giorno di festa nazionale dedicato ai bambini (12 ottobre), con una kermesse aperta nel Parco di Dona Lindu e ha toccato nella prima settimana diversi teatri di Recife. In particolare il Teatro di Santa Elisabetta, dove Aurelia Thiérrée ha presentato il suo nuovo spettacolo “Murmures des Murs” creato e diretto dalla madre Victoria Thiérrée Chaplin, tra le pioniere del nuovo circo francese insieme al compagno Jean-Baptiste Thiérrée. È stata l’unica data in terra brasiliana, resa possibile in collaborazione con il Consolato di Francia e l’Institut Français. Una grande occasione per il pubblico di vedere un lavoro firmato Thiérrée-Chaplin e come sempre segnato dalla creazione di ambienti surreali e fantastici, con giochi di illusione, personaggi imprevedibili e sorpren-
denti. Il festival rientrava inoltre nel week end 14/16 ottobre nella programmazione della Virada Multi Cultural, un’iniziativa del Comune di Recife, che ha offerto una incredibile serie di eventi e spettacoli culturali estesi su tutta la città. La seconda settimana il Festival del Circo è approdando nella piazza Arsenal di Recife della Torre Malakoff e ai giardini della vicina e bella cittadina di Olinda Oltre ai Giullari Senza Frontiere, a rappresentare l’Italia in questa particolare edizione del festival erano presenti altre compagnie ed artisti, invitati dal’organizzazione, con tanto di reporter di Juggling Magazine al seguito, per celebrare l’amicizia Italia-Brasile. Trio Necessario, con il loro storico “Clown in Libertà” e con il più recente spettacolo “Nuova Barberia Carboni”, hanno regalato momenti densi di musica, acrbatica e divertimento. I Five Quartet Trio hanno presentato la loro ultima creazione “Bus Stop”, dove una fermata d’au-
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tobus si trasforma in un’arena circense, con numeri di palo cinese, acrobatica, giocoleria, atmosfere comiche legate al tran tran della vita in città, con un finale a sopresa. Rufino Clown ha invece presentato l’omonimo spettacolo durante il quale va in scena un elegante clown che gioca col pubblico e le sue reazioni. Dal Belgio, il Festival porta “Respire”, della compagnia Circoncentrique, con l’italiano Alessandro Maida e il belga Maxim Pythoud sorprendenti giocolieri, acrobati ed equilibristi impegnati nelle possibilità di interazione tra la sfera d’equilibrio e la Rue Cyr. Uno spettacolo di ricerca sul circo contemporaneo semplice e affascinante al tempo stesso. Direttamente dalla Spagna il Trio Elegance si è esibito in un numero di trapezio fisso a tre condito da tecnica ed ironia. L’allegra coppia argentina Circo Eguap ha offerto invece una reinterpretazione del circo tradizionale per strada, con numeri di mano a mano,
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monociclo e acrobatica aerea, piena di humour e tecnica sudamericana. A divertire la gente in strada anche lo spagnolo Adrian Schvarzstein, con il suo “the Bed” uno spettacolo itinerante di piazza a bordo di un letto semovente intorno al quale girano le trovate dell’artista e l’interazione col pubblico. Adrian è stato impegnato inoltre in un workshop che è culminato in un intervento a sorpresa. Da notare anche il breve numero di alta tecnica di acrobatica aerea al quadro aereo della compagnia franco-olandese Cie Polinde. Tra le attrazioni del Brasile, The Fabulous, di Rio de Janeiro, con uno spettacolo di umorismo per tutte le età, con gag e interazione con il pubblico, e le due compagnie pernabucane Cia Animé, con lo spettacolo “As Levianas em Cabaré Vaudeville”; e Duas Companhias, con “Divinas”; mentre la Cia Brincante de Circo ha presentato lo spettacolo “Quatro” e la compagnia La Minima ha presentao
lo spettacolo “Reprise”, una creazione di Fernando e Domenica Sampaio Montagner, tra i fondatori del noto Circo Zanni, già ospite del festival nelle precedenti edizioni. Notevole anche lo spettacolo della locale Escola Pernabucana de Circo, un progetto di circo sociale che ha visto i suoi allievi interpretare, attraverso una serie di numeri circensi, il racconto delle difficoltà e dei forti stridori che gli adolescenti vivono nelle strade della metropoli. Come in tutte le edizioni, il festival è diviso in moduli. Uno di questi, legato allo sviluppo della pratica circense, ogni anno offre laboratori aperti al pubblico in varie location della città legate alla cultura. Tra i momenti dedicati alla cultura del circo Il Festival del Circo del Brasile ha ospitato nella sua programmazione la premiere del film “O Palhaso” di Selton Mello al teatro/cinema Sao Luiz. Un film dedicato al mondo del circo e dell’itineranza, giocato tra gli interstizi
dei tempi moderni e di un circo sospeso nel tempo, che porterà nelle sale cinematografiche brasiliane il sapore e i colori dei piccoli circhi itineranti ancora oggi attivi nel paese. All’interno della serie di attività ospitate nella Torre Malakoff citiamo anche la presentazione di due nuovi libri: un importante lavoro di una delle maggiori studiose del circo nel paese, Erminia Silva “Respeitavel Publico” … o Circo em Cena” (Edizioni Funarte) e il libro “Palhasos do sosso povo”, di Maria Lulù e Monique Franco, una ricerca su una delle figure più popolari del clown brasiliano, sostenuta dal Premio Carequinha Circus 2009 (Funarte). Nello stesso luogo è stata presentata al pubblico la mostra fotografica dei Giullari Senza Frontiere, che girano il mondo per portare gioia alle regioni devastate dalla guerra e dalla povertà. I Giullari Senza Frontiere, che quest’anno hanno coadiuvato la direzione artistica del festival
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per la parte che riguardava i gruppi italiani, si sono resi protagonisti di spettacoli e improvvisazioni sul territorio urbano di Recife e delle città limitrofe. Dopo il Festival sono partiti per un viaggio di spettacoli e laboratori nell’entroterra brasiliano. Novità di questa edizione del festival è l’inizio di un dialogo con l’università. La Settimana di Performing Arts UFPE, che ha preceduto il festival, è stata centrata quest’anno sul circo. Una iniziativa comune tra l’università e il Festival del Circo, al fine di favorire e rafforzare il settore del circo nella regione di Pernambuco. Il risultato di questa partnership è stata la presentazione dei Giullari Senza Frontiere al Centro di Arte e Comunicazione (CAC), seguita da una conversazione con gli studenti universitari di Arte Scenica. La facoltà delle Arti dello Spettacolo sta inoltre valutando la creazione di un corso dedicato alle arti circensi. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 53 d i c e m b r e 2011
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Origini e sviluppo del Festival Intervista a Danielle Hover, direttrice del Festival Tutto è cominciato nel 2002, quando a Recife si sono esibiti gli Armatrux, una compagnia di Minas Gerais. Usavano pupazzi di circo, una struttura semplice per un bello spettacolo, il pubblico era incantato ed io con loro. Abbiamo stretto amicizia e mi hanno invitato al Festival de Belo Horizonte, dove ho cominciato ad accarezzare l’idea di portare questa atmosfera qui a Recife, perché il circo é una cosa fantastica per persone di tutte le età e di ogni cultura. Così nel 2003 è partita la prima edizione, organizzata insieme ai ragazzi di Minas Gerais; ma l’idea di trapiantare in una città sul litorale un festival creato per una città dell’entroterra ha mostrato subito i suoi limiti. Mi sono quindi sganciata dalla loro direzione e ho cominciato a lavorare su un format diverso che decentrasse gli spettacoli in tutta la città, sui palchi aperti, in teatro, che sorprendesse le persone con interventi e improvvisazioni estemporanee nei posti più frequentati. In Brasile ci sono molti festival centrati sulla figura del “payaso”, figura circense che in questa terra ha una lunga tradizione. Il nostro festival e quello di Belo Horizonte sono invece i due eventi che hanno un focus importante sul circo e sul teatro di strada. Il pubblico mostra ancora resistenza nei confronti del circo, così il nostro compito è di approcciare linguaggi differenti, far conoscere la varietà del circo in una società dove l’immaginario collettivo non va oltre i modelli del circo tradizionale o del Cirque du Soleil. Il Festival si muove su due direttrici principali. In primis promuovere incontri sul territorio tra i praticanti e gli appassionati, e per questo abbiamo coinvolto le scuole di circo sociale, invitando i bambini a frequentare corsi gratuiti, partecipare e assistere agli spettacoli. L’altra direttrice è chiaramente quella artistica. Siamo sempre attenti ai nuovi spettacoli, ma in Brasile non ci sono tutti gli anni gruppi/spettacoli nuovi, per cui invitiamo anche tanti artisti dall’estero. Il Festival è gestito da Lumi, una solida struttura che si occupa da 17 anni di produzioni televisive, pubblicità e altro. Lavoro nel suo managment, che ho in qualche modo convinto ad assecondarmi e sostenermi in questa mia passione per il circo. Siamo in 3 o 4 a lavorarci su tutto l’anno, e durante il festival lo staff si aggira sulle 15 unità.
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È molto bello portare il festival qui a Recife, ma è difficile farlo con una struttura così complessa come il circo. Dobbiamo organizzare la logistica di compagnie che vengono da oltreoceano, alcune con tonnellate di attrezzatura, e non sai mai quanto pubblico arriverà, inoltre il budget si definisce solo all’ultimo momento! In Brasile fu varata nel 1991 la “Legge Rouanet” che, attraverso una politica degli incentivi fiscali, consente alle imprese e ai cittadini di destinare al finanziamento di attività culturali ripettivamente il 4% e il 6% delle imposte sui redditi. Ma qui nel nord-est, una delle zone più povere del paese, è difficile goderne i benefici. Non ci sono così tante grandi imprese interessate a finanziare la cultura e, a parte il contributo della Petrobras, industria petrolifera brasiliana, raccogliamo solo una serie di micro contributi. Recife è una metropoli di 4 milioni di abitanti e la gente non è incentivata ad attraversare la città per venire ad uno spettacolo, eppure registriamo sempre il tutto esaurito, anche in giornate in cui tutte e tre le squadre di calcio della città stanno giocando negli stadi e c’è la prova di esame di maturità! Comincerò presto a lavorare sulla prossima edizione, cerchiamo sempre qualcosa di diverso e avvertiamo forte il desiderio di riutilizzare uno chapiteau come location per gli spettacoli, così come poter decentrare parte della programmazione in luoghi sempre diversi: dal teatro, alle piazze, alle favelas. Considero il nostro festival ancora giovane, e questo ci spinge a cercare sempre nuove formule, ma ogni edizione si mostra migliore della precedente!
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miei genitori continuano a lavorare col circo. Appartengo ad una generazione che contava 14 cugini e fino ad allora era impensabile che una intera generazione nata nel circo si “fermasse”. Uno o due potevano fare altro, e per capire perché questo potesse accadere ad una intera generazione bisogna fare un passo indietro. All’inizio del secolo XX parte un processo per la valorizzazione del sistema scolastico in America Latina e in Europa: le scuole diventano il luogo deputato del sapere scientifico e formalizzato. Alcuni corpus di competenze e conoscenze di tradizione orale vengono codificati e rielaborati con elementi scientifici all’interno di nuove materie di studio, come accade per l’educazione fisica, che prende il sopravvento culturale sulla pratica circense. Altri mestieri, che pure nei secoli avevano formato per trasmissione orale i propri lavoratori - dall’agricoltore, al calzolaio, al manovale, agli artisti di circo - in questo periodo rimangono fuori dal processo di valorizzazione del lavoro. In Brasile questo processo diventa ancora più forte perché, in un paese dove il retaggio di un passato schiavista ha ancora il suo peso, viene discriminato anche tutto il sapere del popolo Indio, tant’è che la lingua India viene proibita a scuola, e la lingua ufficiale diventa il portoghese. Nel circo, fondato sulla trasmissione orale, non bastava appartenere ad una famiglia, o viaggiare col tendone; in questo microcosmo, all’interno di una struttura familiare con una gerarchia trasversale, bisognava saper curare tutti gli
Cenni storici sul circo in Brasile estratto da una intervista ad Erminia Silva
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Figlia di Charles Smith e Barry P. Eduvirges Silva, circo di quarta generazione in Brasile, si è laureata in Storia presso l’Università di Campinas, nel 1994. Da allora ha dato continuità ai suoi studi e ricerche pubblicando articoli e libri sulla storia del circo in Brasile. Il Brasile è molto esteso e, benché il circo sia apparso sul suo territorio già nel XIX secolo, non esistono studi che ne analizzino lo sviluppo agli inizi. Sappiamo però che quando il circo si spostava di città in città portava con sé quello che r/accoglieva nelle piazze dove si fermava. Il circo, allora contenitore variegato di danze folk, teatro popolare, animali, acrobazie, pagliacci cantastorie, fu responsabile della circolazione e visibilità di tutta questa cultura popolare brasiliana, un
immenso patrimonio che altrimenti sarebbe andato perduto. Tutti i cantanti del tempo, gli attori famosi, lavoravano all’interno dei circhi, perché fino all’avvento della tv era solo al circo che il pubblico popolare incontrava dal vivo i suoi beniamini. Inoltre il circo fu il primo a sfruttare le nuove tecnologie (dall’energia elettrica negli spettacoli, alle proiezioni cinematografiche) o con i pagliacci cantori a dare corpo alla nascente industria discografica brasiliana. In questo senso il circo è sempre stato contemporaneo, perché si adattava e doveva adattarsi a tutti gli stili e alle nuove tendenze, ma niente di questo è bastato per poter garantirgli il rinnovo generazionale nell’epoca moderna. Sono nata nel 1954 in una famiglia di circo, e a 7 anni mi fermo a San Paolo mentre i
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aspetti organizzativi ed artistici dello spettacolo, dalla creazione alla diffusione, dalla logistica all’itineranza, e tutti i membri dovevano saper fare più cose. In un contesto che negli anni ‘30 vedeva il 90% delle famiglie circensi ancora analfabeti, con l’avvento della tv, dell’industria pubblicitaria, di impresari, della pratica di scritturare numeri e artisti, diventava indispensabile che la gente del circo si alfabetizzasse. Così quando negli anni ‘50 nasce la mia generazione, si è già coscienti dei suoi limiti di fronte ad un mondo che stava cambiando, e che stava lasciando ai margini chi viveva nel nomadismo e nella tradizione orale come gli artisti del circo. Ma il circo è ancora con noi, ed è diventato in Brasile un contenitore molto complesso: da quello a gestione familiare che viaggia nell’entroterra brasiliano, al circo-teatro, al circo sociale; dalle scuole professionali nate prima a San Paolo e poi a Rio de Janeiro fino ai corsi universitari a Campinas e San Salvador; e poi l’associazionismo, gli artisti, i festival, il riconoscimento come forma d’arte più di 30 anni fa, fino alla recente proibizione degli spettacoli con animali; un mondo molto variegato che conferma tutta la sua vitalità, le sue difficoltà, gli enormi potenziali.
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Stefano Catarinelli La mia storia parte da lontano, ancora prima di quando nel 1993 ho fondato i Giullari del Diavolo, insieme a Lucio Schippa, con l’intento di esplorare il mondo dei giullari medievali, ma soprattutto con l’idea di vivere viaggiando. Un progetto che negli anni si è evoluto, affiancando alla compagnia dei Giullari del Diavolo anche l’iniziativa umanitaria dei Giullari senza Frontiere. In ogni caso è nel 1999 che sono arrivato in
Sono nata in Brasile, a Belo Horizonte, e vengo dalla danza. Ballo da quando sono nata, anche se sono entrata in una scuola di danza solo a 17 anni. È una passione che mi ha accompagnato per tutta la vita e che mi ha fatto fare anche cose importanti, come la partecipazioni come unica ballerina ai concerti in tour di Milton Nascimiento, un cantante molto famoso in Brasile. Non so come sia nata la passione per la danza, sono l’unica in famiglia a cui è spuntata; una famiglia numerosa e per niente
Brasile, dopo aver appreso alla convention in Argentina che a Rio De Janeiro si sarebbe tenuta la prima convention brasiliana dei giocolieri. In molti venivano qui e pensai bene di aggregarmi. A quella prima edizione c’erano solo 70 giocolieri, ma tanto entusiasmo, e noi che eravamo un gruppetto di italia-
benestante, secondogenita di 8 tra fratelli e sorelle, con la mamma che ha allevato tutta la famiglia in una favela e il papà sempre assente per problemi di salute, una realtà diffusa in Brasile. Io stessa ho cresciuto un po’ tutti, perché la primogenita aveva problemi di epilessia. Da piccola volevo essere una ballerina senza nemmeno sapere cosa fosse, e forse la passione per la danza era anche una reazione a tutto questo. Non avevo
ni (il Coach, Luca, Diego..) decidemmo di continuare il viaggio verso il nord del Brasile. Il primo contatto fu molto bello, eravamo i primi a fare spettacoli di strada insieme agli argentini arrivati alla convention. Io e Antonio proseguimmo oltre, mantenendoci passando il cappello dopo gli spettacoli. Durante una sosta in una città intermedia incontrai Rose, sbocciò un grande amore e poco dopo la raggiunsi a Belo Horizonte. Allora praticavo il contact e un giorno decisi di fare una bella foto a Rose con la cristal sulla testa. Ci accorgemmo con sorpresa che Rose, abituata come modella e soggetto per ritratti a controllare i suoi movimenti, aveva già un ottimo controllo. Fu così che cominciò a fare esercizi di equilibrio sulla testa, e dopo due mesi era già al suo debutto alla convention argentina, con un numero che poi
considerato che fosse possibile vivere di arte, è difficile vivere d’arte nel mondo ma in Brasile negli anni ‘90 lo era in modo particolare. Solo quando ho firmato il mio primo contratto professionale, dove mi pagavano anche le ore di prova, ho realizzato che avrei potuto vivere della mia arte. Quando nel 2000 ho conosciuto Stefano in Brasile ero in un momento particolare. Per chi viene dalla danza classica a 30 anni la carriera artistica volge già al termine, e io che non avevo alle spalle nemmeno questa carriera ero in crisi su cosa avrei potuto fare in futuro. Non conoscevo niente del teatro di strada o del circo, avevo solo qualche esperienza di teatro. Così quando mi sono innamorata di Stefano mi sono di buon grado aperta
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portammo con grande successo anche in Italia. Cominciò questa nostra spola tra Brasile e Italia, con l’idea di vivere 6 mesi in Brasile e 6 mesi in Italia, con il desiderio di creare anche in Brasile una compagnia, come avevo fatto in Italia con i Giullari del Diavolo. Ma ho capito presto che non sarebbe stato facile, perché qui la strada non era liberalizzata come in Europa. In Brasile si lavorava solo in teatro, la strada non veniva presa in considerazione, perché ritenuta pericolosa, e per lavorarci
anche alla giocoleria e dopo tre mesi ero già in scena! Il Brasile è cambiato tanto da allora, politicamente e culturalmente. Con un presidente attento alla cultura ci sono ora incentivi e sponsr per tutte le arti e lo sport, e le imprese sono contente di sponsorizzare buoni progetti che gli regalano in cambio buona visibilità. Il popolo brasiliano è un popolo molto curioso, che si appassiona alle nuove forme espressive, e oggi abbiamo brasiliani nel Cirque du Soleil e nelle scuole professionali che portano la cultura brasiliana in tutto il mondo; una rete nazionale di circo sociale, tanti festival e artisti che lavorano da anni. Ma qui in Brasile non c’è ancora un circuito di teatro di strada e i tuoi spettacoli devi portarli sul palco. C’è ancora molto preconcetto verso gli artisti di strada, e scendere ad un livello così forte di condivisione di spazi ti porta anche in situazioni di rischio, in una società come quella brasiliana che per
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avevi bisogno di un impresario. Coincidenza volle che in Italia mi dessero il riferimento di una donna che organizzava spettacoli in Brasile e che lei abitasse in una delle poche strade che conoscevo a Bel Horizonte! Ci invitò ad una festa che lei organizzava per l’ambasciatore, dove ci esibimmo io e Rose, e da lì cominciammo a lavorare con lei e girare per il Brasile. Arrivai così al festival di Recife, dove conobbi la direttrice Danielle, con la quale stringemmo un bella collaborazione ancora oggi molto proficua. In questi anni ho recepito questa grande energia e voglia di crescere della società brasiliana. Quando sono arrivato c’era tanta voglia di capire, studiare, attivare i progetti di circo sociale; mi accorgevo di questo fer-
mento anche dalla partecipazione entusiasta che registravamo quando tenevo laboratori di giocoleria o di clown. Qui a Recife mi sono trovato in programmazioni importanti, con grandi artisti, e il sostegno ai festival, ma anche alla creazione e alla diffusione, in Brasile è diventato negli ultimi anni molto forte; un’atmosfera che mi ha stimolato molto e spinto a produrre con maggiore attenzione i miei spettacoli. Perché il Brasile? Ho sempre viaggiato nella mia vita per cercare la felicità, la mia vita ha sempre ruotato intorno alla filosofia del carpe diem, e il Brasile è forse il paese del Sudamerica dove questa gioia di vivere salta maggiormente fuori in ogni occasione, anche nei momenti più disperati.
strada trova ancora mescolati tutta una serie di soggetti, pregiudizi e attitudini. Vivendo da 12 anni in Italia mi chiedo sempre a quale dei due popoli appartenga! Non sarò mai italiana, perché sono brasiliana e non capisco ancora tutte le sfumature della cultura italiana, ma al tempo stesso non faccio più parte della mia comunità brasiliana e frequento di rado le vecchie amicizie. Mi sento molto più a
mio agio con la lingua e i giochi di parole in brasiliano, per altre cose mi sento invece radicata anche in Italia. In ogni caso mi piace moltissimo il mio lavoro, e se sto ferma tre giorni sento che manca qualcosa, inoltre sono contenta di aver portato in Italia un po’ di quella leggerezza brasiliana che ci appartiene: tra due pelati italiani che lavoravano una settimana sì e una no è arrivata una pelata brasiliana!
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Circo Sociale in Brasile
tra educazione e professione Dopo quasi venti anni di esperienza di circo sociale in Brasile continuano a presentarsi temi inerenti la formazione degli educandi che ne mettono in discussione lo sviluppo. Il tema più attuale riguarda la pertinenza di dare una formazione artistico-professionale ai soggetti che partecipano ai progetti sociali. La domanda che si presenta attualmente è: il circo sociale può davvero formare professionisti in ambito circense? Hugues Hotier, nel libro “Un cirque pour l’éducation”, sostiene che l’idea del circo sociale non è di formare artisti di circo, ma piuttosto di usare il circo come pedagogia alternativa e promuovere momenti collettivi di socialità ed educazione. Ma se è pur vero che non tutte le persone coinvolte nel circo sociale sono in grado di diventare artisti di circo professionisti, la pratica circense prolungata, prassi tipica dei progetti di circo sociale, permette alla maggior parte degli alunni di sviluppare capacità tecniche che si avvicinano ai risultati delle scuole professionali. La presentazione di spettacoli ha avuto un ruolo crescente della pratica pedagogica del circo sociale perché permette agli educandi di mostrare al pubblico i risultati del lavoro quotidiano. Lo spettacolo diventa importante sia come mezzo di riconoscimento e crescita personale, sia come strumento di divulgazione del circo sociale, contribuendo a rendere cosciente il pubblico della condizione sociale degli educandi e del potere educativo del circo. Con il passare degli anni sono sorte numerose compagnie di
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a cura di Fabio Dal Gallo, docente di Teatro nell’Educazione nella facoltà di Teatro dell’Università Federale da Bahia, Brasile circo sociale, create a partire da selezioni di alunni che raggiungevano i migliori risultati tecnici. Questo fenomeno, nato verso la metà degli anni ‘90, ha permesso un miglioramento nella qualità degli spettacoli prodotti dal circo sociale e di conseguenza un loro progressivo inserimento nel mercato culturale. Non è un caso che oggi, tra gli spettacoli premiati in concorsi, bandi e festival, una buona percentuale provenga dal circo sociale. Si osserva, quindi, che intenzionalmente o no, il processo pedagogico ha dato vita a compagnie di circo con la finalità principale di presentare spettacoli. Gli artisti di queste compagnie hanno vissuto processi creativi intensi e allenamenti direzionati al risultato artistico, oltre al privilegio di accumulare esperienze stimolanti che gli altri educandi non hanno potuto vivere. Ed è questo punto che interroga sulla necessità del circo sociale di fornire anche una formazione professionale. Se il circo sociale si basa sull’intenzione di includere socialmente soggetti che sono in situazione a rischio ed afferma che nella sua pratica artisticopedagogica è più rilevante il processo educativo del risultato tecnico raggiunto, come può accettare di diventare “esclusivo” e procedere, attraverso selezioni pedagogicamente discriminatorie basate sulle capacità artistiche, fino a proporre processi direzionati al
risultato artistico con il fine di produrre uno spettacolo? Questo è il paradosso che attualmente alimenta le discussioni sulla formazione artistica nel circo sociale. Da un lato la produzione di spettacoli professionali permette di inserire soggetti nel mercato del lavoro, affrancandoli da una condizione a rischio, permettendo di dare
visibilità al circo sociale, facendo riconoscere l’importanza del circo come strumento pedagogico; dall’altro processi direzionati alla formazione professionale, con caratteristiche selettive, esclusive, che valorizzano principalmente il risultato tecnico, e che vanno contro i presupposti sui quali si basa l’esistenza stessa del circo sociale.
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Programma di Formazione per operatori di Progetti di Circo per Bambini e ragazzi Maggiori info e dettaglio date su www.jugglingmagazine.it o dietro richiesta a giocolieriedintorni@hotmail.com
Giocoli&rDi intorni con il sostegno del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Castelfiorentino 3/5 febbraio 2012
Il Gioco del Circo, per una didattica creativa Tommaso Negri (diplomato Ecole du Cirque de Bruxelles) Ass. Kappaerre e Comune di Castelfiorentino La giocoleria e le altre tecniche del circo sono spesso presentate come discipline rigide che rischiano in fretta di annoiare, e anche di frustrare i meno capaci e volenterosi. Il nostro obiettivo è dunque quello di permettere a tutti di accostarsi a queste tecniche dando la precedenza alla sensibilità di ogni allievo e al divertimento dell’intero gruppo. conduttore
in collaborazione con
Castelfiorentino (FI) 13/15 aprile 2012
Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino stage introduttivo con Tommaso Negri e Patrick Pinchon riservato a coloro che desiderino scoprire le discipline circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni. Valore pedagogico,metodologia, didattica, preparazione e valutazione di una lezione/di un corso annuale; presentazione di progetti; basi tecniche delle discipline circensi. in collaborazione con
Castelfiorentino (FI) settembre 2012 (10/14 o 17/21)
XI meeting nazionale degli operatori di arti Circensi per Bambini e ragazzi in collaborazione con Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino Il Meeting è rivolto agli operatori del settore e fornisce loro l’occasione per un aggiornamento professionale e per un reciproco scambio sulle metodologie e le tecniche acquisite. La formula prescelta vede il gruppo dei operatori partecipanti, provenienti da tutta Italia in rappresentanza di varie associazioni, concentrarsi per cinque giornate su un intenso programma di interventi, workshop, laboratori con bambini, confronti e allenamenti. Tutti i dettagli sul programma saranno online entro fine giugno 2012.
Gruppo di lavoro sul Circo Sociale a cura dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Recepite le istanze degli operatori che in Italia si occupano di Circo Sociale, e facendo seguito alle richieste di mappatura che ci arrivano da Cirque du Monde (programma di circo sociale del Cirque du Soleil), EYCO, Caravan, ed altri network o realtà che si occupano di Circo Sociale, l’Ass. Giocolieri e Dintorni promuove e sostiene un gruppo di lavoro, nato dallo scambio tra gli operatori negli ultimi due meeting, che intende nel breve, medio e lungo termine lavorare sui seguenti punti: delineare l’area di interesse, attività e sviluppo che ricade all’interno del termine Circo Sociale; condividere un codice etico di intervento e di responsabilità; avviare e completare un sondaggio sulle attività, progetti e operatori che in Italia si occupano di Circo Sociale; offrire momenti di confronto e crescita del settore; riconoscere le diverse metodologie di intervento e sviluppare una “buona pratica”, a livello nazionale ed europeo, di circo sociale; definire, riconoscere (nella prospettiva di certificare) le competenze degli operatori di circo sociale; realizzare un percorso formativo; promuovere i progetti di Circo Sociale attivi sul territorio italiano; agganciarsi a tutte le realtà internazionali e straniere che si occupano di circo sociale; organizzare scambi, collaborazioni, approfondimenti con realtà internazionali; delineare un focus di approfondimento da tenersi nel corso del prossimo Meeting Nazionale degli Operatori di Circo per Bambini e Ragazzi; rappresentare il settore ai tavoli di lavoro internazionali. Tra i membri del gruppo di lavoro: Maria Teresa Cesaroni (Circo Corsaro, Napoli), Raffaella Monia Calia (Ass. Formazione e Inserimento lavorativo, Avellino), Andrè Casaca (Teatro C’art, Castelfiorentino - FI), Fabio Dal Gallo (Universitá Federale da Bahia, Salvador de Bahia - Brasil), Luca Marzini (Fondazione “Uniti per Crescere Insieme Onlus”, Torino), Daniele Giangreco (Spiazza La Piazza, Perugia), Maria Pia Santoro (La valigia dei sogni, Fabriano - AN), Segreteria operativa - Adolfo Rossomando - Giocolieri e Dintorni (Civitavecchia – RM), giocolieriedintorni@hotmail.com – 347 6597732 – fax 0766 673952
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Registro Nazionale Corsi/Scuole di Arti Circensi per bambini e ragazzi Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it
Piemonte Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it
Lombardia
Trentino Alto Adige
Friuli Venenzia Giulia Veneto Liguria Emilia Romagna
Toscana
Marche Abruzzo Molise Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna
Fuma che n'duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Parma 29/bis, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Circa Circo via Etiopia 6, 20146 Milano Pino Giuditta 02 47710541 www.ilgrafo.it Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo dei Sogni via Carducci 7/17, 20068 Peschiera (MI) Paride Orfei 02 5471337 www.piccolocircodeisogni.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21 , 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Scuola Nazionale Teatro e Arte Circense via N. Torriani 19, 20124 Milano Marco Bizzozzero 02 6692943 www.teatrocirco.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 035 363089 www.ambaradan.org La Valle dei Sogni Centro Europa 2000 piazzale Europa 43, 25068 Sarezzo (BS) Elisa Serra 347 1012344 lavalledeisogni@gmail.com Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Rita Vaz Pato 334 8192033 giocolarte@yahoo.it Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Circomix via Tulpe 1c 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento@yahoo.it Ars Motus via dei Templari 1 – 34015 Muggia (PD) Elisa Waldner 329 3711848 www.arsmotus.org Luden’s Circus c/o Hermete onlus v.le Verona 102, 37022 Fumane di Verona (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Facciamo Circo v.le Guido Cavalcanti 26, 19038 Sarzana (LS) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it LIV Scuola di circo & teatro Via Raffaello Sanzio 6, 40133 Bologna Nicola Pianzola 349 1364945 www.panicarte.com Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Piccolo Circo KR scuola elementare Roosvelt, 50051 Castelfiorentino (FI) Shanti Venier 333 8892174 www.kappaerre.org En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Julien Morot 380 7560377 scuoladicircoenpiste@gmail.com Mantica Scuola di Circo via Cere 16, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.acchiappamantici.it Il Circo Aereo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S. Polo in Chianti (FI) Elena Manni 334 1974550 www.elirudyzuli.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Circo Teatro Distratto via Magolo 1, 50053 Empoli Lorenzo Cecchi 340 4779455 www.circodistratto.it Antitesi Scuola di Circo Trick via Don Mazzolari 25, 56025 Pontedera (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, …Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 serafini.simona@alice.it Circo Teatro Oblì Shalà c/o Teatro Verdi, 53036 Poggibonsi (SI) Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.timbreteatroverdi.it La Valigia delle Meraviglie Via Frazione San Michele 28/A 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Il Circo di Lana Anversa degli Abruzzi (AQ) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Il Circo della Luna via D'Aurelio, San Giovanni Teatino (CH) Valentina Caiano 347 0082304 facebook.com/IlCircoDellaLuna Il Circo dei Bambini SS. S.Luca/Prato Gentile, 86080 Pescopennataro (IS) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com Vola Voilà via Senocrate snc (Axa-Palocco), 00125 Roma Anna Paola Lorenzi 06 83082739 www.volavoila.it Chiaradanza via San Filippo 10, 80122 Napoli Linda Martinelli 081 2461173 www.chiaradanza.it Circo dei Sogni c/o Reve Danza c.so V. Emanuele, via Troise 5, Napoli Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 www.revecentrodanza.it Circo Laboratorio Nomade vico La Catena 9, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Il Girotondo via Pizzilli 13, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D'Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Le strade di Macondo via Goldoni 68, 09131 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.pietroolla.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto S.Paolo 07020 (OT) Daniela Bandinu 349 0831017 www.chapiteau-parapluie.blogspot.com
Scuole di Arti Circensi per Bambini e Ragazzi che avviano anche al volteggio equestre Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni (PI) Luisa Monico 349 5773202 scavalcando@poderecasavecchia.it A.I.T. La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it Bambini e Cavalli Via Palazzi 40 Coltano - 56010 Pisa Silvia Poggianti 347 5138729 www.bambiniecavalli.blogspot.com
Progetti di Circo Sociale e Terapeutico (elenco in aggiornamento, vedi jugglingmagazine.it > circo sociale e terapeutico) Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Luca Marzini 011 19836531 www.unitipercrescereinsieme.it Fondazione Mago Sales via Cavour 33/35, 12062 Cherasco (TO) Mago Sales 335 473784 www.magosales.com Car’t Teatro Via Giuseppe Brodoloni 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 flabigi@tin.it Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 sesa.lit@libero.it
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Festa del Fuoco di Stromboli 27 agosto / 10 settembre 2011 www.festadelfuocostromboli.com
a cura di Paolo “Lucignolo” Mele Con grande soddisfazione per come si va evolvendo la scena italiana delle fire-art, in questo numero di JM vi riporto dell’ultima edizione della “Festa del Fuoco di Stromboli”, giostra di danzatori col fuoco da tutto il mondo venuti in Italia per vivere insieme i 15 giorni di questa fantastica quarta edizione. Fin da aprile avevo dato la mia disponibilità a Gusti, ideatore ed organizzatore del festival, per il periodo a cavallo tra fine agosto ed inizio settembre; sapevo che non sarei rimasto deluso quanto alla possibilità di far spettacolo al fianco di validi artisti. Avuto l’OK per portare lì l’anteprima del mio nuovo spettacolo ho contattato altri validi amici spinner per motivarli ad entrare a vario titolo nell’entourage dell’organizzazione e respirare alle Eolie un’aria internazionale che qui da noi è ancora poco diffusa. C’è da dire che la Festa del
Fuoco, tranne un piccolo contributo volontario degli isolani, è totalmente autofinanziata; no grandi sponsor, no partnership, no fondi istituzionali e per questo servono braccia, cuori e menti che la portino avanti con sincero entusiasmo, volontari responsabili ed ovviamente artisti a gratis. Quanto agli ospiti in programma non pensavo che, di tutti i nomi di cui si vociferava, così tanti avessero avuto la possibilità, in piena stagione estiva, di volare fino in Italia; così quando è uscito il programma ufficiale sono rimasto incredulo per due giorni, ripetendomi la lista degli artisti di cui stentavo a credere di far parte, pregustando il piacere di avere come scenografie le bellissime sculture infiammabili realizzate da due artisti neozelandesi, Nicholas Lealand e la sua compagna Roana. Troppo lungo sarebbe elencare i nomi di tutti i presenti, ma tra i tanti:
Jerome Latour che circa 10 anni fa fu uno dei primi a portare il contact staff in Europa ed ora è l’organizzatore della Indian Juggling Convention oltre a quella di Bali, Linda Farkas aka Magma Fire-Teather, Antti Sunniala con gli All-Staffs, per me attualmente migliore al mondo quanto a tecnica e i Solstix dal Katacomben. Tra gli ospiti fuori programma ci è apparsa come una madonna dei cerchi la bellissima Spiral, una Hooper superispirata che da San Francisco, passando alla EJC, è stata catturata dall’idea della Festa del Fuoco. Per non parlare poi di Brian Neller, insegnante di Playpoi.com a Bali. Il tutto è stato accompagnato da ottima musica live con sitar, banjo, hangdrum e tantissima ottima energia tra tutti. Proprio la sensazione di questa intesa tra isolani, artisti e volontari è quello che maggiormente mi ha lasciato carico di entusiasmo, il tutto è
filato liscio come l’olio. Del resto tra il mare delle Eolie, le escursioni in quota per vedere le eruzioni, le mille cure ed attenzioni dell’organizzazione… Risultato finale è stata l’ottima resa di ogni singolo show e la pura meraviglia di artisti, organizzatori e pubblico per la realizzazione di uno spettacolo finale preparato lavorando fianco a fianco da 45 artisti, senza protagonismi, con una mole di fuoco straordinaria e soprattutto senza nessun incidente! WOW Per la prossima edizione, prevista per le prime due settimane di settembre, Gusti ha anticipato che la prima sarà dedicata agli show degli ospiti e la seconda agli stage ed alle collaborazioni performative che nasceranno spontaneamente, oltre al lavoro per lo show finale che come da tradizione sarà una miscellanea totale di arti e di genti! j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 53 d i c e m b r e 2011
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Giornate di Studio sulle Arti Circensi
21/25 novembre Università degli Studi di Milano testo e foto di Stefania Cioccia
Cinque giornate dedicate interamente allo studio delle arti circensi trattate davvero a tutto tondo. Tre edizioni all’attivo e una quarta in previsione. Le aule dell’Università degli Studi di Milano come scenario, il supporto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la lungimiranza del prof. Paolo Bosisio (che alla prima edizione era presidente del corso di laurea in Scienze dei Beni Culturali) e l’entusiasmo del prof. Alessandro Serena, ottimo moderatore e mediatore durante le conferenze. Questi sono gli elementi alla base del successo di questa edizione. Come per le due passate edizioni (rispettivamente 2008 e 2009) si è scelto di puntare sull’elevata qualità e di proseguire con la scelta di ospiti variegati e di alto calibro per il pubblico di studenti e docenti: il grande trasformista Arturo Brachetti, il funambolo Andrea Loreni, la verticalista guest star del Cirque du Soleil Erika Lemay, Paride Orfei, Livio Togni
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solo per citarne alcuni. E poi studiosi, esperti, storici, giornalisti, operatori, ospiti internazionali provenienti dalla scuola di Teatro e del Varietà e dal Circo di Stato del Kazakistan. Testimonianze che non toccano solamente il circo inteso come semplice chapiteau ospitante numeri di svariata natura e qualità, ma in grado di dimostrare come le discipline circensi siano in realtà quasi una categoria estetica in grado di coinvolgere e influenzare aree della vita e del sapere non preventivate. E quando non si sono udite le testimonianze è stato possibile provare di persona le emozioni grazie al laboratorio di giocoleria tenuto da Daniel Romila e Alberto Fontanella e grazie alla visita al Circo di Darix Togni che ha riunito, la stessa sera e nello stesso luogo di svago, studenti, docenti e operatori scolastici. La lezione trasmessa nelle scorse giornate invita a studiare, ad essere curiosi perché c’è un mondo di cose meravigliose che l’uomo ha creato e che può nutrire la creatività del futuro. Il circo e le sue arti sono una grande spinta creativa e questa la si può trovare nel passato, nel presente e nel futuro. Il circo insegna a non avere paura, a osare un po’ più di quanto ci si aspetta da se stessi per scoprire un nuovo aspetto di sé in una situazione sconosciuta e forse non immaginata. Insegna a non arrendersi e a dare importanza alla passione che muove a mettere la propria energia nell’attuare quello che si fa, nei propri sogni e nei propri progetti, qualunque essi
siano: camminare su una fune a 90 metri di altezza, portare il circo in Medio Oriente, difendere le arti circensi dai pregiudizi, creare nuovi strumenti e nuovi progetti di conoscenza, esibirsi con la propria disciplina davanti all’élite del cinema, mettersi in discussione e avviare nuove esperienze… anche quella di far entrare il circo in università, dalla porta principale. Quello che un tempo era l’augurio, l’intento e forse il sogno di poter donare dignità riconosciuta alle arti circensi si è tradotto in realtà da ormai cinque anni, grazie all’inserimento della storia del circo come insegnamento istituzionale nel piano di studi della laurea specialistica in Scienze dello Spettacolo. Un
corso di laurea che punta sullo sviluppo delle conoscenze nell’ambito dello spettacolo dal vivo e nel quale il circo, con la sua storia millenaria e trasversale, non poteva mancare. L’inserimento di questo corso di studio si è rivelata una scelta assolutamente felice perché a oggi, oltre ad ampliare un pubblico di appassionati, studiosi e nuovi operatori, ha permesso di assimilare le Giornate ad un laboratorio didattico che conferisce crediti formativi agli studenti che vi hanno preso parte. Ma come il circo insegna questo è soltanto un passo in più per migliorare i propri numeri e per fare ancora meglio nell’edizione 2012.
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www.fnas.org tazebao fnas La cooperazione come valore aggiunto
dell/nell’arte di strada. Gruppi di lavoro: si parte! da una situazione di non adeguato riconoscimento, soprattutto da parte della Pubblica Amministrazione, di un settore che muove gente, idee, entusiasmi e importanti risorse economiche e che, pur nella diversità di ruoli e di scelte, riporta a comuni radici e a valori ampiamente condivisi. Se la volontà di rappresentare l’arte di strada conferisce da un lato un maggior peso specifico alla Federazione, dall’altro lato accresce la responsabilità di offrire attenzione e strumenti ad un numero di soggetti molto ampio, ognuno dei quali esprime richieste e bisogni diversi. Accanto ad un impegno per dotare la Federazione di maggiori risorse, vi è la necessità di valorizzare tutti gli apporti che possono venire dai soci con lo scopo di individuare con maggior precisione i bisogni del settore, aumentare la capacità di risposta della Federazione, rendere più “partecipata” la vita della Federazione e creare un serbatoio di
competenze. Proprio per rispondere alle continue richieste di una maggiore cooperazione tra i soci, nel corso dell’ultima assemblea è stata proposta l’idea di creare alcuni gruppi di lavoro attraverso i quali i soci interessati potranno occuparsi di argomenti specifici. Il gruppo di lavoro per sua stessa definizione, unisce persone che, partendo da un legame di base assoluto, pensino a nuove proposte e si pongano come obiettivo la realizzazione di esse. La condivisione con gli altri di un’idea, il vaglio delle diverse possibilità di attuazione, la discussione per la scelta di lavoro finale, la realizzazione del progetto: questi sono i quattro punti chiave dei gruppi di lavoro, che molto spesso fanno già parte del lavoro del singolo artista, ma che nasce quasi sempre casualmente, parlandone tra pochi. La proposta di “organizzare” delle vere e proprie squadre di lavoro, con obiettivi da raggiungere condi-
visibili da tutti, potrà essere un grande stimolo non solo per gli artisti ma per tutti i soggetti che ruotano intorno all’arte di strada (operatori, direttori di festival, giornalisti). Un gruppo che si occupasse di “Nuove strategie comunicative” o de “La promozione dello spettacolo italiano in Europa”, automaticamente coinvolgerebbe diverse categorie professionali: dagli artisti ai giornalisti agli organizzatori italiani a quelli europei, passando anche attraverso alcune amministrazioni pubbliche. L’idea iniziale è quella di creare un’apposita lista messa a disposizione sul sito della Federazione che raccolga le diverse proposte; nel frattempo verrà messo a punto un regolamento in pochi paragrafi che definisca le modalità operative del gruppo e che verrà sottoposto all’attenzione dei soci per una loro valutazione. I gruppi di lavoro potranno ottenere anche un piccolo supporto economico dalla Federazione.
Fotostudio Vanicelli
La cooperazione nasce solitamente dalla voglia di condividere ideali e idee, specificità professionali e volontà di intenti, per un più proficuo raggiungimento dei propri obiettivi. Ultimamente, forse legato al momento di crisi che il mondo occidentale sta attraversando, si sta riscoprendo il valore intrinseco del lavoro di gruppo, cioè l’accrescimento professionale ed economico che ne deriva per chiunque scelga di mettere in circolo le proprie competenze e conoscenze. La Fnas, nella sua recente storia, ha fatto la scelta di rappresentare tutto il complesso e articolato mondo dell’arte di strada italiano: artisti che vanno a cappello, artisti e compagnie che lavorano esclusivamente a cachet, artisti (e sono forse i più) che combinano le due attività, organizzatori di festival, produttori, agenzie di spettacolo, formatori, stampa specializzata. Insomma tanti soggetti per avere più forza contrattuale, per uscire
giocoleria, aquiloni e giocattoli creativi a Cagliari, Via Oristano 1 tel/fax 070 653675 cdsca@libero.it
Kermesse
annuario italiano dello spettacolo di Strada e di Pista Federazione Nazionale Arte di Strada (Fnas/Agis)
Info e prenotazioni www.fnas.org
Un vero “must” per artisti e promotori, offre una panoramica sui servizi del settore, il calendario dei festival con mappa di ubicazione sul territorio, un’ampia sezione dedicata agli artisti, interventi su storia, idee sull’arte di strada e del circo.
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Teatro Necessario Tutti Matti per Colorno www.teatronecessario.it
Ci siamo conosciuti a Parma in uno spazio teatrale. Era l’inizio del nuovo millennio e al tempo ci piaceva il clown, il teatro di strada, Dario Fo… fino a quando la visione di spettacoli importanti al Festival di Circo Contemporaneo di Brescia ci ha regalato un bellissimo input, una direzione precisa; lì abbiamo capito che volevamo miscelare il linguaggio del circo con tutto quello che avevamo fatto prima. Eravamo molto motivati e abbiamo cominciato a frequentare una palestra di ginnastica, convention di acrobatica all’estero, corsi e stage in giro. Così nell’estate del 2001 in quattro abbiamo deciso di creare Teatro Necessario e portare in strada la nostra arte. Facevamo tanti spettacoli al giorno, avevamo la possibilità di provare e riprovare strumenti e gag, cambiare e adattare, avere di continuo tanto pubblico; tante cose sono nate direttamente in strada, senza una scrittura iniziale, ed è così che ha visto la luce Clown in Libertà. Alessandro è arrivato l’anno
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2/4 settembre 2011 Colormo (Parma)www.tuttimattipercolorno.it
dopo, nel 2002 e da buon maestro di conservatorio ha portato con sé la musica di buon livello, stimolando tutti noi a studiarla. Raccoglievamo tanto successo in giro, e la consapevolezza di poter fare meglio ci ha spinto ad andare avanti e a rimanere insieme. L’avventura di appassionati dilettanti si è presto trasformata in un percorso professionale e in una scelta di vita, con prove e spettacoli tutti i giorni. Il trio è una formazione che continua a piacerci, per cambiare le dinamiche interne abbiamo anche partecipato a produzioni più estese, o con una ricerca particolare, ma alla fine ci accorgiamo sempre che è nel trio che ci esprimiamo al massimo. Ale è l’augusto e noi due ci alterniamo, ma non siamo dei Bianchi puri, siamo più tre augusti che si alternano nel condurre le gag. In Barbieri, nostro ultimo spettacolo, per esempio tutti a turno fanno il Bianco. Ci piace tutta la ricerca francese ma ci piace regalare al pubblico un’ora di puro diverti-
mento, inserire elementi più solari, italiani, anche ingenui se vuoi. Abbiamo la fortuna di lavorare tanto, ma questo significa anche che non possiamo dedicarci come vorremmo alla creazione, perchè in Italia non esiste ancora un supporto istituzionale alla creazione per gruppi come il nostro; per farlo dovremmo sacrificare delle date o fette della nostra vita privata, e non sempre ci si riesce. Ora stiamo lavorando tanto in Spagna e all’estero e abbiamo creato una doppia attrezzatura che viaggia per i vari paesi. Le tournè sempre più intense ci hanno spinto anche ad allargare la base della compagnia, introducendo nell’organico Daisy, compagna di Leo, che aveva alle spalle studi per il managment nel mondo dello spettacolo e tanta esperienza in una compagnia nazionale di teatro contemporaneo. Il suo ruolo, ormai indispensabile, abbraccia una ampia gamma di mansioni, dalla comunicazione alla logistica, ai rapporti coi festival, alla promozione.
Ci sono tre anime nel gruppo, e ognuno porta qualcosa di suo, ma abbiamo capito quali sono gli elementi che fanno girare bene il trio e sappiamo che se manca qualche elemento c’è sempre qualcuno che si assume la responsabilità di inserirlo. A turno c’è sempre qualcuno che traina il gruppo, che lo riporta ad un equilibrio e/o alla giusta tensione verso le cose. Sappiamo rilassarci, ma anche lavorare sodo, e quando c’è qualcuno che si perde c’è sempre uno di noi che stimola o che media tra due posizioni opposte. La base di amicizia totale che c’è tra i tre si è col tempo consolidata e tra noi è nato non solo un connubio artistico ma anche una solida amicizia su cui si è innestata una reciproca stima professionale. Questo si ripercuote anche nella nostra vita. Trascorriamo almeno 150 giorni all’anno insieme e quando non siamo insieme siamo comunque in contatto. Certo non è facile trovare un equilibrio, devi anche riuscire a staccare, colti-
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intervista a Leo, Jacopo e Alessandro foto di Fotostudio Vanicelli
vare i tuoi spazi e la recente nascita del bimbo di Jacopo ha introdotto nuove positive dinamiche anche in questo senso. Lavorando in tanti festival abbiamo avuto la possibilità di vedere tanti spettacoli e col tempo abbiamo cominciato ad organizzare in giro alcune rassegne. Poi qualche anno fa, con il proposito di creare un festival dove gli artisti potessero trovare condizioni ottimali per le performance, siamo partiti con il festival Tutti Matti per Colorno. Questo paesino di 8000 abitanti a 10 km da Parma offre spazi protetti e ideali per gli spettacoli di strada, che noi allestiamo in semplicità ma con un minimo di cura e di attrezzatura, offrendo agli artisti anche un dopo festival possano ritrovarsi insieme e in allegria; piccole grandi cose che significano molto per un artista di strada. Siamo arrivati alla quarta edizione, con un pubblico che è raddoppiato di anno in anno; gli spettacoli sono per lo più gratuiti, anche
se da due anni abbiamo anche un tendone che ospita spettacoli a pagamento a prezzi accessibili. È un festival che nasce sul linguaggio gestuale del circo, del mimo, della musica, una poetica delicata per un pubblico eterogeneo. Quest’anno avevamo invitato 10 compagnie In e 8 Off, ma ospitiamo anche cose particolari e interattive, come i Guixot de 8, giochi interrattivi e di abilità di piazza realizzati con materiale riciclato. Abbiamo inaugurato un piedibus che porta le persone in giro per il festival, e abbiamo sposato il tema ecologico, prestando molta attenzione nell’utilizzare materiali ecologici e riciclabili. Ci aiutano in questa avventura tanti volontari di Colorno e dei comuni limitrofi e alcune associazioni locali che abbiamo coinvolto nel gestire il catering, l’accoglienza, il piedibus, e ci avvaliamo di collaboratori che curano il fund raising, l’ufficio stampa, la logistica. Colorno è inoltre la sede di un manicomio molto famoso, che è entrato nell’immaginario di tutta la città, e il titolo “Tutti Matti per Colorno” è un forte riferimento a questa realtà, un tema che forse approfondiremo in futuro all’interno del festival. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 53 d i c e m b r e 2011
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on l’anno 2011 l’associazione di giocoleria “Giratutto!” aps è giunta all’ottava edizione della Convention Trentina di Giocoleria, per il secondo anno organizzata dentro l’area del Centro Sportivo Argentario di Cognola e finanziata dal Comune di Trento. Per l’associazione questo evento rappresenta il momento più alto dell’impegno statutario di diffondere la giocoleria nel territorio trentino, e viene finanziato anche attraverso spettacoli ed animazioni realizzati dai soci con trascurare la partecipazione di 500 spettatori sui 600 posti corsi gratuiti e interventi nelle della popolazione locale. disponibili. Durante le 3 giornaAbbiamo anticipato l’apertura te abbiamo offerto workshop e scuole. Nel tentativo di miglioracon la festa del venerdì sera, inilaboratori gratuiti sia per i giore l’offerta abbiamo ampliato il ziata con il famigerato spritzparcolieri sia per curiosi, adulti e programma e replicato una conty accompagnato da un concerbambini. Tra questi anche un vention di più ampio respiro, che to acustico, a cui ha fatto seguilaboratorio dimostrativo di accogliesse giocolieri da tutta Itato l’open stage. Il sabato abbiacapoeira, organizzato dall’assolia, puntando molto sulle presenmo proposto il Gala Show in ciazione “Capoeira Trento”. In ze da fuori regione senza però due repliche, a cui abbiamo occasioni del genere pensiamo Così anche quest’anno abbiamo attivato il servizio di prestito matededicato grandi risorse ed enersia molto importante che tutta riale gratuito in palestra, apprezzato soprattutto dai più giovani, che gie, ampliando la rosa degli la popolazione si senta coinvolpossono partecipare ai laboratori e provare diversi strumenti cercanartisti presentati. Siamo stati ta, e che abbia la possibilità di do quello più affine alle proprie abilità. ripagati con la presenza di più partecipare appieno all’evento.
TJC2011 VIII Convention Trentina di giocoleria 2/4 Settembre Cognola (Trento) www.giratutto.org a cura di Andrea Andreatta e Michele Filosi e Daniela Cappiello
Alla manifestazione hanno partecipato circa 800 persone, e il numero totale degli iscritti durante le 3 giornate è stato di circa 100 persone, di cui buona parte giocolieri. La programmazione dell’evento richiede un impegno molto intenso da parte dei componenti dell’organizzazione. Ci ispiriamo ai
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modelli proposti da convention più grandi, quindi una buona capacità organizzativa e la coordinazione di gruppo sono cruciali per la riuscita dell’evento, così come le risorse economiche ed umane. Per fortuna l’associazione può contare su un gruppo affiatato di 15 volontari che cominciano ad organizzare l’evento fin dai primi mesi dell’anno (marzo/aprile), e
sulla collaborazione con l’Area Appm onlus. L’impegno messo da questi volontari è gratificato dalla partecipazione dei giocolieri e dalla soddisfazione della gente che ha vissuto la convention. Per il prossimo anno siamo intenzionati ad offrire ancora questa manifestazione, evento unico nel suo genere in Trentino. Ma c’è ancora tanto lavoro da fare per rendere l’evento conosciuto e parteci-
pato dai giocolieri sia locali sia da fuori regione. Ringraziamo tutti i giocolieri che hanno partecipato a questa edizione, e ci auguriamo di rivedervi presto in qualche convention in giro per l’Italia, perché non a quella europea in Polonia, e potervi riaccogliere tra i monti di Trento il primo weekend di settembre 2012, per la nona edizione della Convention Trentina di Giocoleria. Dai giocolieri, per i giocolieri.
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palestre e 39iocolieri Ciao carissimi/e Palestrati, come da tradizione, con l’arrivo della stagione fredda, proviamo a stilare una lista delle Palestre Giocolieri, per dare indicazioni ai tanti giocolieri in cerca di un posto dove allenarsi. Le Palestre Giocolieri sono però una realtà in continua evoluzione, per cui vi rimandiamo per futuri aggiornamenti alla sezione Giocolieri e Convention > Palestre Giocolieri di jugglingmagazine.it e al forum Allenamenti e Palestre di giocoleria.org
Buon allenamento!!!
ANCONA MARKINJUGGLERS Biletta 348 6711238 elipucci28@libero.it ASCOLI PICENO S.B. del Tronto PALESTRA GIOCOLOSA ARTISTI VAGANTI mar e gio h 21,30/22,30 Andrea 329 4114883 www.artistivaganti.it > palestra giocolosa ASTI Monale CHAPITOMBOLO mer h 20/22 Milo e Olivia www.chapitombolo.it BERGAMO Treviolo PALESTRA MONOCICLO mar h 18/20 Mutaito 334 1964203 amt@unicyclist.it BERGAMO PACÍ PACIANA mart h 21/24 Ivanone 335 1729620 ivancircoski@yahoo.it BRESCIA Desenzano PALESTRA TREBESCHI mar h 21/23 Marco 377 1553457 http://cappellaiomatto09.wordpress.com BRESCIA GIOKOLABO lun h 21/24 Ivanone pierced@libero.it BOLZANO PALESTRA PESTALOZZI mer h 20/21,30 Marco Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgilio.it CAGLIARI PALESTRA GIOCOLIERI dal mar al ven h 10/13 Ado Sanna 340 9470798 adoliere@gmail.com CUNEO Mondovì SCUOLE MEDIE S.GALLO mar e dom h 21/23 Gianluca Tomatis 327 2989976 www.nulladiserio.it FIRENZE Coverciano CIRCO TASCABILE mer h 21/23 Nicanor 339 3362210 info@circotascabile.com GENOVA BURIDDA CIRCUS mar e gio dalle h 19 Agostino 349 8944153 agocori@libero.it GORIZIA Villesse IL CERCHIO MAGICO mer h 21 in poi Andrea Subani 333 4777548 www.ilcerchiomagico.eu LECCO Pagnano DRAGONFLY lun h 21/00,00 Francesca 346 2882490 dragonflypagnano@gmail.com LECCO Cernusco Lombardone mer h 21/23,30 Francesca 346 2882490 niniel14@hotmail.com LIVORNO PALESTRA EDISON gio dalle h 21.30 Francesco checco_boni@hotmail MILANO ARCI 50 mer h 21/23,30 Valentina Animapersa 339 4429441 noir_rouge7@hotmail.com MILANO QUQAJON lun h 19/23 Paolo Mandelli 338 9158606 corsi@partyvolontario.it MILANO PUZZLE Pessano con Bornago sab h 15/17 Francesco 338 4534207 www.puzzleasd.com NAPOLI GIOCOLIERI STAZIONE MERGELLINA Lun e mer dalle h 21,00 Carlo Stefanelli 392 0354329 bmind79@hotmail.com NOVARA Borgomanero SPAZIO GIOCOLERIA lun h 21,30/23,00 Chiara 339 5989862 www.spaziogiocoleria.it PADOVA PALESTRA GIOCOLIERI lun h 21/24 Luca 333 4152106 www.teatroinvisibile.it PARMA PROGETTO JUGGLING gio dalle h 21 Gabriele D’Avino 349 1281151 gabriele.davino@studenti.unipr.it PARMA PARMA JUGGLING CREW mar e gio h 21,30 Marcello Conti 327 8263085 mr.pimpi@gmail.com PAVIA PALESTRONE DI GIOCOLARTE mar e gio h 21/24 Meriadoc 339 1834889 http://giocolarte.wordpress.com PERUGIA CIRCO IN-STABILE gio h 19.30/21.30 Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it PISA IL PARCHEGGIONE mer e ven 21/23 Cristiana 328 6975651 crisol@lycos.it PISTOIA TECNICO AGRARIO PESCIA ven dalle h 20,30 Domenico Basile 334 3912430 dome44@hotmail.com PRATO LABORATORIO DEL TEMPO mar h 21/24 Lorenzo 334 7023344 comicstrip@hotmail.it - www.myspace.com/artinaria RAGUSA TCH’I TCH’IAO giov h 19,00/20,30 Giuseppe Buggea 338 1948181 tchi-tchiao@Hotmail.It RIMINI CASA POMPOSA mar h 18/20 Kevin Gualandris 328 3536932 anarchycircus@gmail.com ROMA THE FLOW mer e ven h 18/20 Lucignolo / Paolo 328 7629754 www.lucignolofuoco.com ROMA GENERAZIONE P sab e dom h 17/20 Alessandro Carocci 333 7606337 alessandrocarocci88@gmail.com ROMA Monterotondo SPAZIO LIBERO DI GIOCOLERIA lun h 15/17 e venerdì h 20/22 SALERNO CSA VILLA BASTIAN CONTRARI mar e gio h 20,30/00,30 Kimimaro 349 5518986 kimimarohibiki@libero.it TORINO ISOLA CHE NON C’È mer h 16/19 Davide 011 19508514 isolagiovani@libero.it TRIESTE RICREATORIO TOTI gio h 18/19.30 Stefano 329 3233323 www.arsmotus.org TRENTO Piedicastello C.A.G. L’AREA lun e mer h 17/19 Piero Carotta 349 3113673 pierocarotta@yahoo.it UDINE Codroipo PALESTRA DI PIAZA DANTE ven h 21/23,30 Marco Grillo 340 8304849 www.ratatuie.com VARESE Gallarate JUGGLING LAB mar, mer, ven Marco Raparoli 339 5772901 www.circolamento.it VARESE Gavirate PALESTRA SOLO MONOCICLO ven h 17.30/20 Marco Vitale 335 6042430 www.unicyclist.it VICENZA Caldogno GIOCO STRUTTURA CALIDONENSE lun 20.30/23 Paolo 347 0765159 www.giocostruttura.altervista.org
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Borgomanero Novara Ripartono le attività di Spazio Giocoleria per offrire nuove opportunità ai giovani del comune. Come associazione lavoriamo da cinque anni mantenendo aperto uno spazio gratuito rivolto a tutti, in particolare ai giovani, dove si possono provare le tecniche circensi, incontrare altre persone, conoscersi e scambiarsi consigli di giocoleria. Siamo un gruppo di volontari che dal lontano 2006 organizza appuntamenti settimanali in palestra per i giocolieri. Oggi ci troviamo nella palestra delle scuole Elementari Alfieri, dopo gli allenamenti degli arcieri, dalle 21.30 alle 23.00. L’idea dell’associazione è quella di mettere a disposizione uno spazio, inteso come laboratorio di idee, dove creare e stare bene insieme, e in più imparare a far girare oggetti in aria. Noi mettiamo a disposizione clave, palline, monociclo, trampoli, cerchi, bolas, musica, diablo, slack line e la passione, voi siete liberi di venire a trovarci per salutarci, incontrarci, conoscerci, provare, allenarvi e farci proposte.
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CaroCircoBus Giornate di circo in piazza per bambini e ragazzi “CaroCircoBus” è un’iniziativa curata dall’Ass. Giocolieri e Dintorni, da anni impegnata nella promozione delle arti circensi e nella formazione dei suoi insegnanti, per creare nelle piazze d’Italia momenti di incontro con le arti circensi. Un furgone opportunamente attrezzato e guidato da operatori di Piccolo Circo allestisce in una piazza prescelta uno spazio per offrire a gruppi di bambini e ragazzi un gioioso, istruttivo e coinvolgente laboratorio di Piccolo Circo.
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