Juggling Magazine #54 - march 2012

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MARZO 2012

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Pubblicazione sostenuta dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Francesco Ianett

bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XI, n. 54, marzo 2012 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 ©2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Spedim via Serranti, 137 h www.spedim.it Stampato il 20 marzo 2012 In copertina Ruslana & Taisiya Bazaliy, Ucraina trapezio ballant al Cirque de Demain foto di Gilles Gallois

Tra le pagine di questo Juggling Magazine troverete una poliedrica selezione di alcuni degli eventi significativi dello scorso trimestre in Italia, insieme a tre reportage d’eccezione da Francia, Spagna e Hawaii. Ma questo numero, che accompagnerà l’inizio dei primi grandi festival e convention primaverili, porta con se un’altra grande novità, già annunciata a fine 2011 e a cui stavamo lavorando da tempo con l’introduzione di intere gallery di video clip su jugglingmagazine.it. Una novità che non troverete tra le pagine della rivista ma nell'iperspazio del web, sul canale You Tube di Juggling Magazine.

Si chiama juggling video magazine (jvm), ed è un nuovo contenitore video nato dall’esigenza, dall’opportunità e dal desiderio di promuovere e presentare in modo ancora più incisivo il variegato mondo delle arti circensi contemporanee, del teatro di strada e dei tanti altri esiti artistici che afferiscono al mondo dello spettacolo dal vivo contemporaneo. JVM è al tempo stesso una sfida e una necessità, nata dalla constatazione che la comunicazione e la tecnologia in generale, così come l’interesse delle giovani generazioni in particolare, vengono sempre di più canalizzati verso la “visione”, piuttosto che la “lettura”. Due importanti declinazioni del conoscere, due diversi strumenti culturali per venire a contatto con le esperienze artistiche e di vita, entrambi funzionali, che riteniamo di dover continuamente e in parallelo alimentare con spunti preziosi. Sul nostro canale di You Tube troverete il trailer di JVM, mentre il primo numero è previsto per giugno 2012, con l’idea di accoppiare ad ogni trimestre le uscite di Juggling Magazine e di JVM. Ci piacerebbe ricevere nelle prossime settimane vostri commenti, idee, suggerimenti perché anche JVM, nato dalla collaborazione di Juggling Magazine con lo Studio Ruggieri Poggi e la K Production, possa crescere con il vostro aiuto e ospitare i vostri contributi redazionali. JVM, come la Juggling Magazine Newsletter, sarà offerto gratuitamente al pubblico per amplificare il processo di divulgazione dei suoi contenuti. Speriamo possiate ancora liberamente, e attraverso il versamento della quota di adesione annuale, sostenerci nel finanziare JVM e l’intero progetto di Juggling Magazine, che nel giugno del 2012 si appresta a spegnere la sue prime 15 candeline… Adolfo Rossomando Direttore editoriale di Juggling Magazine

dal 1999

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XXXIII Festival Mondial du Cirque de Demain 26/29 gennaio, Parigi www.cirquededemain.com foto Yan Forhan, Gilles Gallois, MT Cardoso

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editoriale/intervista con Alain M. Pacherie direttore del festival

Siamo nel cuore della XXXIII edizione del Festival Mondial du Cirque de Demain: simbolicamente è senza dubbio il momento più importante della nostra storia. Oltre ad aver raggiunto questo traguardo entriamo in una nuova fase di cambiamenti, di mutazione, di evoluzione. Il nostro codice genetico è marcato dalla ricerca della scoperta, del confronto, e del cambiamento. Questi sono i doni fondamentali della nostra storia e le referenze strutturali del nostro divenire. La gioia per noi, oltre a perseguire la mission a favore di giovani artisti che non esitano a mettere in gioco la loro vita, sarà continuare a crescere e evolverci con prudenza e ragione, senza modificare il nostro sguardo sul mondo e su quello che lo rende migliore. Le arti del circo non cessano di generare un flusso creativo, sempre più metartistico, ma soprattutto più impregnato del mondo che ci circonda, che muta e suscita stagione dietro stagione nuove energie al ser-

vizio di un’arte millenaria. Come non si può ammirare un giovane artista che non smette di ripetere instancabilmente lo stesso gesto per eseguirlo alla perfezione e suscitare così nuove emozioni? Il vocabolario acrobatico è insieme universale e secolare, appartiene a tutti... ma paradossalmente è da una apparente facilità che nascono e più belle proposizioni. Là dove qualcuno potrebbe accontentarsi di riprodurre identicamente gesti ormai codificati, arrivano instancabilmente spunti su ciò che fino ad allora sembrava cristallizzato: l’acrobatica, l’equilibrismo, o la manipolazione di oggetti non sono mai stati così creativi. A titolo d’esempio, per questa XXXIII edizione, proponiamo 8 numeri di giocoleria, tutti differenti, ma allo stesso tempo tutti totalmente nuovi rispetto a tutto quello che abbiamo visto finora... La presenza di molti giocolieri non è dovuta ad una volontà particolare del Festival Mondial du Cirque de Demain ma semplicemente ad una domanda più numerosa di artisti provenienti da alcune discipline. Si dovrà probabilmente notare che, nonostante

la partecipazione di più artisti di stesse discipline, gli approcci e gli esiti artistici sono in ciascuno di essi differenti. Ognuno si nutre della propria esperienza di artista e del proprio desiderio di espressione. Il festival non è destinato a sottolineare questa o quella disciplina, attrezzo o tecnica, ma si mette al servizio degli artisti che saranno protagonisti del circo di domani. Certamente l’arte della giocoleria ha un futuro in quanto viene spesso scelta dai giovani prodigi della pista in tutto il mondo. Questa effervescenza è rinvigorente e rassicurante. Nel momento del debutto di un nuovo ciclo non potevamo avere una speranza più bella: le arti circensi potrebbero essere una delle soluzioni per aiutare il mondo a migliorare. Quest’anno abbiamo affidato la creazione dello spettacolo di apertura del festival allo Zip Zap Circus di Cape Town, Sud Africa. Fondata da Laurence Esteve e Brent Van Rensburg è un progetto magnifico che Nelson Mandela, allora giovane presidente del paese, ha sostenuto con passione, immediatamente rilevando i segni e il

senso profondo, un altro modo di vincere i pregiudizi e di alimentare la speranza della riconciliazione tra le comunità. È un onore per noi ospitare al Festival i rappresentanti di un messaggio di speranza per il Sud Africa ma anche e soprattutto per tutto il pianeta. A febbraio scorso siamo stati a Montreal per la seconda volta. Abbiamo riscontrato un successo e un’accoglienza ancora più calorosa, se mai fosse possibile, di quella del 2009... Dieci laureati delle precedenti edizioni del Cirque du Demain hanno offerto a un pubblico entusiasta degli spettacoli eccezionali con vitalità e gioia comunicativa. Un altro appuntamento è fissato già per il 2013!! Dal Sud Africa al Quebec, da un sole all’altro, il nostro desiderio di scambiare e di condividere è intatto È questo che anima tutti coloro che hanno condotto al successo delle nostre manifestazioni e che hanno contribuito alla sua diffusione da un capo all’altro del mondo. Oltre al piacere caratteristico che mi riserva ciascuna edizione, considerato che presiedo da 10 anni questo magnifico festival, sono fiero e felice di j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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notare un aumento ogni anno di più del 10% del pubblico, con una presenza sempre più affermata di ventenni e trentenni; il che afferma se necessario che questo Festival è veramente il solo al mondo che difende e promuove le nuove stelle delle pista. Alcuni artisti vengono da scuole professionali, ma altri sono semplici appassionati, autodidatti, che in un mondo costruito sul guadagno e sulla speculazione scelgono di consacrare la loro YF

vita allo spettacolo dal vivo e al circo in particolare. Devo dire ai vostri lettori che la cosa che mi impressiona di più sono proprio questi ragazzi. Questo desiderio feroce e incontenibile di dare sfogo gusti, alle loro aspirazioni, e alla fine non lasciano che nulla si interponga fra loro e la loro passione. Il Festival Mondial du Cirque de Demain è al loro servizio. Prima del Festival Mondial du Cirque de Demain, Cirque Phenix ospita due grandi eventi: la

Laura Trefiletti

creazione di Alain M Pacherie per il Cirque Phenix, che quest’anno, dal 17 novembre, sarà CIRKAFRIKA, uno spettacolo che riunisce tutte le discipline del circo, coreografato con danza, strumenti tradizionali e cantanti africani. Vi si racconta la storia di un esploratore che durante un viaggio intorno al mondo, cadrà nel continente africano rimanendo letteralmente sedotto dalle sue ricchezze, al punto di non voler più andare via. 50 artisti, 300

23… Avevo questa età quando per la prima volta trefy@libero.it entrai nel palestrone della scuola di circo FLIC a Torino. L'immagine di questo momento rimane impressa nella mia testa come un tatuaggio indelebile meraviglioso; ricordo di aver aperto la porta ed essermi trovata in mezzo ad un sacco di gente in movimento, in posizioni strane su oggetti strani, tanti colori, musica, risa un ambiente festoso… mi emozionai e piansi come spesso mi succede quando non controllo più il mio stato mentale. Quel giorno mi trovavo lì un po' per caso, ero stata chiamata da Matteo, il direttore della scuola, per rimpiazzare un acrobata in uno spettacolo per la notte bianca a Roma. Avevo accettato quel lavoro con tanto entusiasmo, e direi anche con un po' di paura. Rimettersi a saltare in Piazza del Popolo davanti a migliaia di persona, dopo ben 8 anni di cessata attività, senza più muscoli e con tutti gli acciacchi accumulati in dieci anni di carriera ginnica alle spalle faceva davvero paura. Invece andò tutto molto bene, fu splendido, mi divertii molto e soprattutto trovai geniale riuscire a guadagnarsi da vivere facendo la cosa che più ti piace al mondo! Terminata l'esperienza a Roma ripresi la mia vita a Milano, mia città natale, divisa tra lavoro come allenatrice di ginnastica, l'amore e le passioni culturali e politiche nei vari squat di Milano. Le mie fantasie, sollecitate dal paese dei balocchi appena scoperto, destabilizzarono il ritorno alla quotidiana normalità… Decisi così di togliere la maschera milanese ed emigrare nel capoluogo piemontese per conoscere meglio quest' universo felice! Alunna della Flic per due anni, disciplina equilibrio su corda tesa. Due anni stupendi, ricchi di gioie ma anche di dolori. Un percorso molto istruttivo, dove ho appreso a lavorare in gruppo, essere solidale, cosa diffici-

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costumi, orchestra, balletti e scenografie sontuose guideranno il pubblico attraverso le viscere del circo africano. Nello stesso periodo verrà presentata anche la II edizione di Rock Circus. Un concerto rock che ha raccolto intorno all’artista Mathieu Chedid M Aka un gruppo di cantanti e musicisti, circondati da artisti del circo che, per una notte, donano il loro talento in un concerto a sostegno del circo Mandingo e al suo progetto di aprire una GG

le per una ginnasta che veniva dalla competizione pura. Terminata la scuola trascorsi l'anno successivo a viaggiare tra Spagna e Francia, fermandomi per qualche mese a Tolouse, in una casa d'accoglienza per artisti di passaggio, La Virgule, fondata da un gruppetto simpatico italo-francese del quale facevo parte. Conobbi molte persone in quell'anno e con un passaparola internazionale fui contattata da Valentan e Julien,


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scuola di circo in Guinea. Cirque Phenix ospita anche Printemps de Bourges, che è uno degli eventi musicali più importanti del mondo, dove la maggior parte delle star della musica si sono esibiti. Dopo dieci edizioni sul palco del Phenix, come parte dei festeggiamenti, tutti i più grandi artisti della scena Pop Rock canteranno o si esibiranno al Phenix. Cirque Phenix è anche una struttura molto richiesta per eventi speciali che hanno biso-

gno di ricevere un grande pubblico, in quanto è l’unica sala mobile al mondo mobile capace di accomodare 6000 spettatori seduti o 9000 in occasione di concerti. In questa stagione stiamo valutando le richieste di leasing che ci arrivano da Inghilterra, Cina e Brasile. Concludo ringraziando i redattori e lettori di Juggling Magazine per il loro sostegno, porgendo un caloroso arrivederci alla XXXIV edizione del Festival du Cirque de Demain!

due porteures della scuola di circo Esac di Bruxelles, che cercavano una voltigeuse. Mi catapultai al nord per provare questa esperienza a tre, un trio di acrobati di banchine verticali, salti mortali, lancia e prendi tous les trois ensamble, Olè… stupendo! Divenni il terzo elemento e trascorsi il terzo anno con loro nella scuola. Un'annata piena di italiani, tutti ex flicchettari. Fui accolta bene nel gruppo; il mio ingresso in Belgio fu eclatante, trovai due bei porteures grandi amici, un lavoro nella compagnia Theatre d'un Jour capitanata da Patrik Masset e uno splendido ragazzo italiano che mi accolse con amore tra le sue braccia. Come continuare la mia carriera se non con una inaspettata partecipazione al Festival Mondiale del Cirque Du Demain? Eh si! siamo arrivati sgargianti sul palco del Circo Phenix a Parigi: "La RuspaRocket" annunciava Calixte il presentatore. Abbiamo presentato in pista due volte il nostro numero che creammo l’estate scorsa per lo spettacolo di fine corso scolastico aiutati da Reynaldo Rempessant e accompagnati dalla musica del nostro pianista Yves Michelle. Il nostro è un numero senza pretese, in scena siamo noi stessi e cerchiamo di trasmettere al pubblico la nostra relazione quotidana, quella di tre persone che si divertono a passare il tempo insieme. L’approccio con la nostra disciplina è di rompere le linee delle figure classiche e creare un’altra maniera di fare l’acroporteur. Al Festival abbiamo trovato un ambiente molto accogliente, un po' teso i primi giorni, poi conoscendoci siamo diventati tutti una grande famiglia. Cinesi, cubani, europei, tradizionale, contemporaneo… un bel mix. Essendo un concorso si sentiva a volte aria di competizione, ma non stonava in quell'ambiente carico di energia e adrenalina. Siamo tornati a casa felici, con una bella statuetta come premio, e una borsa di studio… di cui aspettiamo ancora con curiosità i dettagli! j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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XXVIII Golden Circus 23 dicembre 2011 / 8 gennaio 2012, Roma www.goldencircusfestival.it

foto Pietro di Gianbattista

Intervista Liana Orfei direttrice artistica

Ventottesima edizione, anche questa piena di paure e timori per gli imprevisti ma, ad essere sinceri, una delle edizioni migliori e tra le più soddisfacenti tra quelle che abbiamo organizzato. Innanzitutto per gli artisti che hanno partecipato, tutti di straordinaria levatura artistica come la troupe coreana di Piong Yang che ad ogni spettacolo facevano un pieno di applausi, con esercizi al limite dell’umano e record mondiali abbattuti, o le artiste Ucraine alle cinghie, o ancora la coppia di comici di scuola russa veramente innovativi, o il balletto Vatan che ha accompagnato tutto il festival dando pennellate di bravura e bellezza tra un numero e l’altro e… tanto, tanto ancora. Ma la cosa più importante ai miei occhi è stata ritrovarmi con tutte persone splendide a livello umano. In secondo luogo, per l’atmosfera particolare che si è creata; per la prima volta ho sentito un interesse mediatico verso il Festival, cosa molto rara in Italia, con ampi servizi dedicati al circo e perfino la consegna dell’Oscar del Circo, cioè il Golden trofeo, un riconoscimento diretto a noi nello specifico, ma anche alla categoria circense in generale, che mi ha ripagata della fatica, del tempo e del denaro investiti con caparbietà e determinazione da me e mio marito Paolo Pristipino in questi ventotto anni. Oggi le discipline fondanti del circo vengono sviluppate in nuove maniere, in nuove direzioni, con nuove coreografie e drammaturgie... Vedo che c’è una continua ricerca di nuove formule espressive, che è molto bello, ma non mi piace la presunzione di giovani artisti che quando hanno anche una piccola idea credono di aver raggiunto già la vetta. Nella scelta dei numeri ci basiamo soprattutto sulla qualità e l’originalità degli esercizi. Prendi ad esempio l’esibizione delle cubane: forse mancava un po’ di stile, ma l’idea di usare dei tessuti attaccati ai capelli mi è sembrata avvincente. Scegliamo seguendo ciò che ci colpisce di più… del resto oggi è complesso, ci sono moltissime scuole di circo, ed ora sono molto diffusi il tessuto e la giocoleria. Ma un criterio che utilizziamo nella scelta è anche quello di garantire una certa varietà dello spettacolo: non posso scegliere artisti, per quanto bravi, che facciano solo tessuto e giocoleria! Anche quest’anno abbiamo inserito nel Festival il concorso CircUp!, dedicato alle giovani promesse. Trovo giusto che questi ragazzi ancora quindicenni non concorrano con artisti che hanno molta più esperienza e riconoscimenti, ma conservino la possibilità di esibirsi in un Festival internazionale, che è una grande vetri-

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na, con una giuria composita proveniente da diverse parti del mondo. Certo ci sono alcune eccezioni, ad esempio gli artisti mongoli, seppur giovanissimi, erano talmente bravi che la giuria ha deciso di farli concorrere nel festival principale! La sezione di Circ-up! per me è importante anche perché avendo fondato una scuola di circo, vorrei che, accanto alle più rinomate scuole di circo francese, russa, canadese o coreana, si sentisse parlare presto anche della scuola italiana. Quest’anno nella sezione Circ-up! c’erano Cristhian Orfei, e Giada Carioni, allievi della Scuola di Milano; Piccolo Circo dei Sogni di Paride Orfei. Sono entrambi molto bravi, molto giovani, con tanta voglia di fare e si sono esibiti in coppia, in uno show che la giuria ha apprezzato e premiato. La scuola per me è molto importante e molto faticosa. È già ini-


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ziato il nuovo corso, finanziato grazie ad un bando della Regione Lazio, e abbiamo alunni bravissimi e pieni di voglia di fare e di imparare. Ai miei tempi si avvicinava al circo solo la gente di circo, come gli Orfei. Invece ora la gente di circo si sta allontanando per seguire altre professioni, e al contrario i privati si stanno avventurando nel mondo circense. Si tratta di un ricambio e di una voglia di nuovo che valgono non solo per noi circensi ma anche per chi è sempre stato fuori dal mondo del circo. I “nostri” hanno voglia di capire qual è la vita all’esterno, i privati hanno voglia di vivere l’esperienza del circo e dello spettacolo. Credo che sia un processo logico e lecito, possibile anche perché finalmente non esistono più tutti i pregiudizi di una volta riguardo la gente del circo, che veniva assimilata agli zingari. Anzi, ormai anche la gente comune è entusiasta; sto pensando ai genitori di Giada Carioni, che hanno sostenuto la sua decisione di dedicarsi al circo e l’hanno accompagnata al Festival venendo a Roma con tutta la famiglia, davvero felici delle scelte della figlia. Eppure nonostante i nostri sforzi e il rinato interesse per il circo, il pubblico italiano rimane nella sua generalità totalmente ignorante in materia di circo. Ad esempio, quando presentai alcuni anni fa le Trukini, tre trapeziste russe che si lanciavano nel vuoto senza la rete con un salto mortale per agganciarsi tra loro con i tal-

loni usando un unico trapezio, la gente si lamentò per la presenza del cavo di sicurezza! Il pubblico va istruito su cos’è il circo, cos’è un esercizio circense, qual è la difficoltà e perché sia necessario un cavo di sicurezza… al pubblico manca una cultura sul circo, ed è per questo che io, da molti anni, spiego sia agli spettatori che assistono al Festival sia al pubblico televisivo le varie difficoltà e le grandi abilità di questi meravigliosi artisti che bruciano in pochi secondi il lavoro di anni di studio, di dure prove, per un applauso che li compensa di tutti i sacrifici. Per questo spiego, e spiegherò sempre, sino ad apparire una pedante maestrina, sicura di avere fatto un buon servigio sia agli artisti che al circo in generale, ma soprattutto al pubblico che è, e sarà sempre la cosa più importante per tutti noi! Nonostante queste mie lamentele ci rimane un pubblico affezionato, che segue il Festival da moltissimi anni, ma un pubblico che segue senza capire prima o poi si stanca, non si rende conto delle differenze e gli spettacoli sembrano ripetitivi ed per questo che io mi batto, perché lo spettacolo circense, soprattutto uno importante come il Golden Circus Festival, diventi leggibile per tutti, perché diventi come succede all’estero materia di discussioni tra gente competente. Anche perché la nicchia di pubblico coinvolto è sempre la stessa, in genere famiglie che portano i bambini al circo; solo che adesso i bambini sono cambiati, non sono più così curiosi ed entusiasti del circo, hanno mille altri divertimenti, ed io mi voglio impegnare perché invece la situazione cambi, e il pubblico riesca davvero a crescere, a conoscere e apprezzare il circo per quello che é: “Il più grande spettacolo del mondo”!

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Circumnavigando Festival 16 dicembre 2011 / 14 gennaio 2012 - Genova www.sarababanda-associazione.it foto Laura Milone

a cura di Sabrina Barbieri

Circumnavigando Festival nasce a Genova nel 2001, in una città dal clima mite, ma non sempre, di fatto il festival svolgendosi in pieno inverno ha una forte peculiarità…osa programmare il Teatro di Strada a temperature alquanto rigide! Diverse le testimonianze di artisti che coraggiosamente hanno sfidato le intemperie del meteo liguri, tra queste gli spagnoli Los Galindos che recitando superbamente, ma stringendo i denti continuavano a sorridere amaramente invocando la Siberia… oppure i Glisssssssssendo che arrivati dal nord della Francia e travolti da un freddo polare hanno visto sfumare il loro sogno di poter suonare finalmente in parata con un clima mediterraneo…i coraggiosi filferiste Manolo e Les Colporteurs in equilibrio sul cavo d’acciaio gelido e vibrante per le forti folate di vento…Francesco Giorda che per ben due volte si

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è visto annullare lo spettacolo a causa della neve…mentre l’Orchestra Zbylenka con la parata di “Vincenzo Magi e i tre Re” sono entrati nella perfetta parodia di un percorso natalizio in mezzo a una bufera di neve! Piccole parentesi meteo che insieme a molti altri aneddoti ed esperienze raccontano la storia di un festival che rivela tenacia e forte senso di adattabilità verso nuove frontiere non solo “climatiche”, ma soprattutto artistiche del Teatro di Strada e del Circo Contemporaneo. Sarabanda infatti, grazie a Circumnavigando Festival, si propone come luogo di ricerca, d’incontro, di arrivo e di partenza, per progetti artistici e per artisti che iniziano, approfondiscono e continuano a lavorare a un concetto di arte senza confini nè limiti di disciplina, con forti contaminazioni, svelate e non celate, provenienti dal mondo della danza, del teatro,

della musica e delle arti visive. Boris Vecchio direttore artistico, nonché ideatore del festival, si affaccia sempre con notevole curiosità a collaborazioni, sinergie e progetti che possano far crescere il proprio festival in termini di linguaggi artistici, agevolando un’apertura contemporanea capace di coinvolgere pubblico e addetti al lavoro nella città di Genova. Molteplici infatti le relazioni internazionali e nazionali che si sono create nel corso degli anni grazie al festival che, sia come soggetto “ospitante” sia come soggetto “viaggiante”, ha tessuto collaborazioni artistiche che continuano a perpetuarsi in altre attività e progetti. In questa edizione Circumnavigando Festival, ha sposato due collaborazioni artistiche importanti: la prima con GAMA Galleria d’Arte Moderna di Albenga e Fondazione Palazzo Ducale, un incontro che ha portato alla

realizzazione dell’Esposizione di Pablo Picasso dal titolo “I Saltimbanchi di Picasso: figure in equilibrio tra sogno e realtà”. Le opere, per la prima a volta a Genova, sono state in mostra sino al 29 gennaio 2012. La seconda collaborazione nasce con Massimo Chiesa, con il quale si è lavorato a un evento nell’evento, un’intera giornata di teatro di strada per dare il via alla nuova stagione del Teatro della Gioventù da lui diretta. Gli sforzi e le difficoltà affrontati a causa dei tempi ormai noti di crisi, sono confluiti in un energia ancora più salda e compatta, questo ha portato a creare una squadra lavoro pronta a sostenere e a realizzare un festival che ha compiuto undici anni e che ha registrato 8000 spettatori, 85 artisti, 45 spettacoli, tra i quali Peter Weyel, Clown Nardini, Dare D’Art, Sara Parisi, Luigi “Lullo” Mosso, Circo Puntino, II Cataldo, ma anche la Fan-


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tomatik Orchestra, FreakClown, Benjamin Delmas, la Cie Acro, la Compagnia Lanchilonghi, la Compagnia Ribolle, il duo Avagliano e Parisi. Da due anni Boris Vecchio ha inoltre rilanciato in città la sfida del tendone da circo, progetto con cui iniziò Circumnavigando Festival nel 2001, creando uno spazio temporaneo per il Circo Contemporaneo. Quest’anno la piazza ha visto spuntare il suggestivo tendone di El Grito Contemporary Circus che ha ospitato spettacoli della omonima compagnia e di altre compagnie/artisti tra cui Alessandro Maida, Dana Augustin, Lost in Translation Circus, Mike Togni e Manuela Barlay, Giorgia Russo, Jouni Ihalainen. Con il Porto Antico di Genova, si sta lavorando all’idea del prossimo allestimento del Circo, l’obiettivo è quello di creare un polo dove far convergere artisti nazionali e internazionali, giovani allievi di accademie circensi europee, “anziani” del mestiere, provenienti dall’esperienza più tradizionale del Circo. Per la prossima edizione del festival forte è la volontà di

aprirsi a progetti trasversali, capaci di racchiudere la spettacolarità in allestimenti di strutture sceniche, di sintetizzare musica e teatro in eventi che coinvolgano ragazzi giovanissimi alle prime esperienze artistiche. Creare interazione con paesi europei attraverso l’invito di diverse compagnie estere, intervenendo sulla necessità e la volontà di scambio artistico. Tutto questo in strada, nelle piazze del centro storico genovese, nei cortili dei palazzi monumentali della città, ma non solo. Vogliamo in chiusura rendere omaggio a due realtà nazionali di rilievo come la Fnas (Federazione Nazionale Artisti di Strada) e Juggling Magazine, impegnate nella valorizzazione del Teatro di Strada e del Circo Contemporaneo, in percorsi formativi per le arti e figure professionali che ruotano intorno a questo mondo. Un lavoro teso a promuovere le realtà esistenti, facendole incontrare con quelle emergenti, a far confluire in Italia esperienze e figure del settore provenienti da tutto il mondo e viceversa. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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Equilibrio, festival della nuova danza 6/27 febbraio, Roma www.auditorium.com

In Equilibrio su una Danza Senza Frontiere a cura di Donatella Ruini Approdo a Equilibri, festival della Nuova Danza all’Auditorium di Roma, con la curiosità di vedere le scoperte e le scelte di Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo e danzatore belga da alcuni anni suo direttore artistico. Conoscendo la sua passione per la ricerca nella danza, strumento per resistere ad ogni forma di limitazione fisica, mentale o territoriale e mezzo per affrontare i temi più profondi dell’esistere, ero certa che la programmazione sarebbe stata ricca, varia e stimolante. E così é stato. In questo incerto momento storico Sidi Larbi Cherkaoui ha una visione globale della danza e ne vede temi comuni al di là dei confini geografici: la capacità di insegnare a travalicare traumi e difficoltà dell’esistenza e a proiettarsi in un futuro dinamico e in divenire costante. Il suo spettacolo ha aperto il Festival e non poteva aprirlo con più intensità: TeZuKa, dedicato a un artista dei Manga tra i più conosciuti, di cui Cherkaoui condivide valori etici come la difesa dell’ambiente e una maggiore eguaglianza e responsabilità sociale, non ha risentito di questo tema legato a una cultura e interessi lontani da quelli euro-

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pei. Visivamente affascinante, musicalmente impeccabile, ricco di idee e di soluzioni visive vicine alla magia pura dello spettacolo, per due ore ha incantato il pubblico, trasportandolo in un altro mondo. Un progetto rischioso, bastava infatti pochissimo per alterare i delicati equilibri di tanti elementi scenici: due musicisti, un cantante, un Maestro d’arte calligrafo, undici danzatori, strisce di pergamena enormi che scendevano dall’alto, proiezioni, disegni, effetti sonori e visivi armonizzati con ricchissime sequenze coreografiche. La scenografia mescolava colori e immagini tradizionali giapponesi, ideogrammi e magnifici costumi con video e proiezioni dei fumetti originali dell’artista. Eppure l’alchimia é riuscita, complice un eccellente cast di danzatori e una innovativa e coinvolgente dinamica del movimento che mostra la ricerca di sempre nuove possibilità espressive del corpo a sfidare strutture articolari e muscolari. Coreografie di gruppo, acrobatici assoli e alcuni emozionanti passi a due degli impeccabili danzatori hanno dato vita a una serie di quadri sorprendenti, inseriti in un grande equilibrio compositivo.

foto Musacchio/Ianniello

Dal Belgio a Cuba, dalla Norvegia alla Spagna, il Festival ci porta in Canada con la provocatoria trasgressione di un altro astro nascente e acclamato: Dave St. Pierre, con Un peu de tendresse, bordel de merde annunciato “per adulti” dai programmi e con cartelli fino a pochi metri prima dell’ingresso in sala. Già i danzatori della compagnia passeggiano in platea mentre gli spettatori prendono posto e un ballerino nudo con parrucca bionda cerca di attirarne l’attenzione: e prima che finisca il primo quarto d’ora dello spettacolo una decina di danzatori nudi con vistose parrucche bionde corrono tra i posti, scavalcando braccioli e schienali, camminando sulle persone, cadendo e facendosi aiutare nel divertimento e anche parecchio imbarazzo generale. Definito dalla critica di ogni paese lo spettacolo più scioccante degli ultimi decenni, secondo atto di una trilogia che esplora le utopie contemporanee, vede in scena molto nudo, un umorismo che maschera delusioni e sconfitte, incomunicabilità e difficoltà dei rapporti umani, pochi brani musicali e più teatro-danza che spettacolo coreutico vero e proprio, con

coreografie dure e intense che a tratti ricordano Pina Bausch. Alla nudità in scena ci si abitua presto, forse meno alla violenza d’urto di scene come quella in cui danzatori per un tempo che appare interminabile si schiaffeggiano e davvero si vorrebbe scendere sul palco per andare a farli smettere. Ma e’ questo che Dave St.Pierre vuole: che le reazioni di chi guarda siano parte integrante dello spettacolo, mentre una


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narratrice cinica e spregiudicata coinvolge gli spettatori e li porta dentro le loro emozioni. Nelle parole del coreografo si cerca: “la ricostruzione dell’amor proprio, un modo diverso di amare, una persona da amare e come questo amore si trasforma in tenerezza”. Improvvisamente lirico e poetico il finale con acqua in scena su cui i corpi dei danzatori scivolano giocosamente fino a ritrovarsi a coppie, abbracciati nel lentissimo spegnersi delle luci. Il pubblico ha premiato con ovazioni la fatica, la sincerità e il coraggio fisico degli attori-danzatori, decretando il successo della audace sperimentazione. Il viaggio tra le nazioni del Festival si é concluso in Giappone con un grande del teatro Butoh: Ko Murobushi. Tutta un’altra atmosfera per un genere di danza contemporanea ‘di nicchia’, che o si ama o si detesta. I cinquanta intensissimi minuti hanno trasportato tutti in una sorta di bolla fuori dallo spazio e dal tempo, e giunti alla fine era difficile dire se erano passati 5 minuti o 50 anni. Ko Murobushi é entrato in scena col viso coperto da una lunga sciarpa bianca annodata sulla nuca come nel quadro Les

Amants di Magritte, un cappotto lungo e scuro, guanti neri, dietro a una lastra zincata appesa alla graticcia, che ha colpito col corpo e con la testa creando improvvisi effetti di luce riflessa. Nell’alternarsi di musica potente e silenzio assoluto, Ko ha esplorato movimenti organici e lentissimi e spostamenti nello spazio veloci e frenetici. Mentre uno dopo l’altro cadevano sciarpa, cappotto, guanti, in un mescolarsi di estrema facilità e naturalezza e fatica del gesto, il suo corpo riflesso da uno specchio appoggiato sul palcoscenico si sdoppiava in forme astratte e la sua grande presenza scenica rendeva ogni piccolo movimento intenso, magico ed evocatore: uomo che diventava animale, insetto, protozoo all’inizio della vita sulla terra. La lentezza e l’immobilità che caratterizza spesso il Butoh ha la capacità di trasformare sia il corpo di chi danza sia la percezione di chi guarda, trasportandoli nel magico e quasi nel soprannaturale. Qualche secondo necessario al pubblico per riatterrare in sala dopo il lungo viaggio e caldissimi applausi a celebrare la personalità e la carriera del grande danzatore, uno dei più grandi maestri di danza Butoh vivente. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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Casting al Cirque du Soleil www.cirquedusoleil.com/jobs

intervista di A.R. a Philippe Agogué, European Casting Office foto Gérôme Dubé © 2007 Cirque du Soleil

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Con un numero così elevato di artisti che si esibiscono per il CDS ogni sera in tutto il mondo di sicuro il casting è uno dei settori strategici importanti per il CDS. Come si è evoluto il dipartimento di casting del CDS dalla sua fondazione e come è strutturato oggi? Al A Cirque du Soleil nell’anno di costituzione del 1984, solo 2 persone si occupavano del casting, ed erano gli stessi fondatori Gilles Sainte-Croix e Guy Laliberté, che chiaramente oggi non sono più coinvolti in attività di casting. Al momento il CDS ha un team di oltre 50 persone che lavorano presso il dipartimento di casting, al cui interno esistono varie figure: talent scout, consulenti, coordinatori del casting, agenti di marketing, manager della comunicazione, staff di supporto per le audizioni e ovviamente direttori del dipartimento.

Il team del Casting ora ha occhi e orecchie negli Stati Uniti e in Europa. Questi talent scout uniscono le loro forze a quelle presenti nella sede centrale di Montreal per scoprire nuovi talenti in una varietà di discipline artistiche, acrobatiche e sportive. Al momento conduciamo audizioni in tutto il mondo in 8 diverse discipline: atletica, artisti circensi, attori, clown, ballerini, musicisti, cantanti e altri talenti. Nel 2011 abbiamo tenuto 21 audizioni per artisti circensi, che ci ha dato l’opportunità di incontrare 177 artisti. Un totale di 105 artisti circensi sono stati selezionati dopo le audizioni, e ora i loro nomi e informazioni sono stati inseriti nel nostro data base e verranno presi in considerazione quando si presenterà un’opportunità di impiego.

Casting non è solo audizioni, ma è anche talent scouting in tutto il mondo, sia in luoghi famosi sia in zone geografiche e culture sconosciute. Quanto lontano e in profondità il CDS è in grado di allungare la sua vista alla ricerca di talenti dell’arte circense e oltre? Il dipartimento del casting punta sempre di più verso la creazione di network e partenariati in tutto il mondo. Più di 100 Casting Partner ci informano sulle novità interessanti che arrivano dal loro territorio: ad esempio: nuovi eventi, discipline e tendenze emergenti, gruppi di candidati potenziali, ecc. Il nostro team è anche spesso in viaggio, così da assistere ad importanti competizioni sportive, oltre a festival ed eventi multidisciplinari, nei quali partecipiamo anche in veste di giuria.


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Attraverso il casting il CDS apre le sue porte e gli occhi su un alto numero di artisti. Quanti e da quante nazionalità ne arrivano ogni anno alle audizioni, e a quanti è riservato il privilegio di entrare nel CDS? to. È un tempo sempre legato alle esigenze degli spettacoli. Può essere un giorno, che è abbastanza raro, un mese, un anno o più, o anche mai. Il compito del team che si occupa del Casting è di presentare i candidati giusti per la posizione giusta. La decisione finale viene presa dal direttore artistico o della creazione di ogni spettacolo, basandosi anche sulle nostre raccomandazioni.

Per entrare a far parte di uno show del CDS bisogna essere capaci di inserirsi in una squadra, lavorare duro, avere una mente aperta ed essere pronti a imparare. I nostri acrobati dovranno sviluppare la loro sensibilità artistica, i nostri musicisti dovranno capire come funzionano i trick di giocoleria e acrobatica, etc. Siamo alla ricerca di talenti tecnici, ma anche di talento Tomas Muscionico

Attualmente abbiamo più di A 1300 artisti che lavorano nei nostri spettacoli, provenienti da più di 50 paesi diversi. A seconda della disciplina, le origini possono essere diverse. Ad esempio, i musicisti sono in gran parte provenienti dal Nord America, gli acrobati provengono dai paesi dell’Est. Ogni anno possiamo aver bisogno di nuovi artisti in un numero che varia dai 200 ai 450. Abbiamo per questo un gran numero di candidati che vengono alle nostre audizioni. L’anno scorso 2190 persone hanno preso parte ad una delle nostre 137 audizioni. Dopo essere stato selezionato a un provino, gli artisti devono aspettare che il loro ruolo diventi disponibile. Quindi è impossibile stimare quanto tempo ci voglia prima di ricevere un’offerta di contrat-

Quali sono le principali caratteristiche umane e culturali, oltre al talento artistico, che CDS cerca negli artisti interessati ad entrare nel gruppo?

umano, personalità, nuove e vecchie discipline presentate v con varianti originali. Il team del Casting è curioso di tutto. Visitate il nostro sito per saperV ne di più su ciò che stiamo cercando e non esitate a candidarvi, perché non si può mai sapere di cosa potremmo aver bisogno… e potreste essere voi! Il primo passo per unirsi a noi è quello di richiedere on-line sul nostro sito web (cirquedusoleil.com / jobs). Il vostro curriculum e il video demo saranno valutati da un talent scout specializzato nella vostra disciplina principale. Se si disponesse del livello di talento che stiamo cercando, riceverai un invito per un’audizione. Poi, se si venisse selezionati, verrà presentata la tua candidatura per progetti diversi, a seconda dei bisogni degli spettacoli e delle richieste dei direttori artistici. Come già detto in precedenza, la decisione finale viene sempre presa dai direttori artistici.

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Festival delle Arti distratte 12/15 gennaio 2012 Empoli

www.artidistratte.it foto Francesco Ianett via di villa, 43 - 56010 Vicopisano (PI)

The Sprockets

A Chi vuole iniziare?

http://thesprockets.com/ I Dipende… cosa vuoi sapere? intervista di A.R. a Scott Harrison e Isabelle Feraud

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A Tutto: da dove venite, come avete iniziato con il circo... tutto ciò che è successo prima che vi conosceste e dopo! I È una lunga storia! Io sono francese, di Tolouse, e ho sempre voluto fare teatro, o meglio, ne sono affascinata da quando sono piccola. Poi mi sono trasferita a Londra sul finire degli anni ‘80 per lavorare nel teatro, ma non potevo: per fare teatro occorreva una “carta” ufficiale, e per averla era necessario aver già lavorato nel teatro… praticamente, l’unico modo era frequentare una scuola. Alcune persone che ho conosciuto e facevano spettacoli di circo mi hanno consigliato una scuola a Bristol, che costava 2000 sterline l’anno. Ho trovato lavoro in un ristorante, lavoravo sette giorni su sette, per raccogliere il denaro necessario a pagare la scuola, dove tra le discipline da praticare avevo scelto l’acrobatica. Ho conti-

nuato comunque a lavorare anche durante il corso, tutti i week end andavo da Bristol a Londra per lavorare e poi tornavo a Bristol la mattina presto per andare alla scuola di circo… ma erano ritmi troppo intensi, e almeno una volta alla settimana avevo un fortissimo mal di testa. Una delle insegnanti mi consigliò allora di fare una scelta: o il lavoro o la scuola! Così ho lasciato definitivamente il ristorante e per un po’ sono rimasta senza soldi. ma alla fine ho ricevuto dei finanziamenti dal governo e sono riuscita comunque a pagarmi la scuola. Poi ho iniziato a girare facendo circo e ho incontrato Scott.

A E tu, Scott? S Io sono di Bath, Inghilterra e ho invece iniziato con la giocoleria: palline, diabolo, facevo parte di un gruppo di giocolieri, fino a quando nel 1990 ho comprato il double decker. Nel 1991 siamo andati con il bus alla EJC a Verona e poi siamo tornati in Inghilterra. Era la prima volta che

visitavamo l’Italia e ci siamo divertiti molto. Dopo siamo andati a Berlino e in Georgia. Quando siamo tornati in Inghilterra, io avevo bisogno di trovare un posto per lasciare il bus, e ne ho occupato abusivamente uno. Assieme ad altri artisti di Bath abbiamo fondato il circo di “Captain Bob”. Tutti assieme siamo andati in Irlanda, in un posto bellissimo e molto romantico, sulle sponde di un fiume, e lì è arrivata Isabel. Lei era molto determinata nell’organizzare uno spettacolo, mentre io non avevo mai organizzato uno show prima.


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Siamo alla settima edizione e continuiamo ad organizzare questo evento con l’obiettivo di far conoscere e far avvicinare più gente possibile al mondo della giocoleria, della clowneria e delle arti circensi in senso lato. Crediamo infatti che la giocoleria e le arti circensi abbiano un alto valore pedagogico ed educativo, non soltanto nel lavoro con bambini e ragazzi ma potenzialmente per ogni persona: l’apprendimento attivo che richiedono, l’esercitazione costante e le piccole gioie che possono regalare costituiscono un terreno ottimale sul quale mettersi alla prova e stimolare qualità quali concentrazione, creatività, costanza, coordinazione, equilibrio, ironia, e permettendo inoltre di stimolare al massimo la psicomotricità… Per questo il Festival rimane uno spazio aperto dove tutti sono invitati a partecipa-

re per sperimentarsi e mettersi alla prova, nei vari laboratori che sono stati organizzati in maniera estemporanea che in situazioni più informali e varie. Ma il Festival vuol anche essere un momento per far conoscere meglio l’importanza degli spettacoli e delle animazioni di strada, per contribuire alla valorizzazione delle cosiddette ‘arti di strada’ come strumento per promuovere un nuovo modo di vivere le strade e le piazze delle nostre città. L’arte di strada infatti, quando fatta senza arroganza e senza arrecare disturbo alcuno, vuole essere un modo per colorare le strade e le piazze, per animare i quartieri ed i centri cittadini non solo nelle giornate di festa; vuole essere un modo per proporre, magari talvolta in maniera scoppiettante e stravagante, un diverso modo di vivere la città, per tornare a far essere le strade e le piazze un luogo dove ritrovarsi e divertirsi, farle essere ancora di più un luogo vivo per la comunità. Da un anno e mezzo, sulla spinta delle scorse edizioni del festival, è nato il Circo Teatro Distratto, uno spazio polivalente dove vengono organizzati eventi, spettacoli, laboratori, seminari, workshop. Al suo interno vengono ospitati laboratori per bambini, giovani ed adulti di Arti Circensi, Teatro ed Improvvisazione Teatrale, Musica, ma anche spettacoli e rassegne di Teatro, Cabaret, Teatro di Strada e Concerti…

A Spiega meglio cos’era Captain Bob? Uno spazio per esercitarsi? S Captain Bob era essenzialmente un modo di stare assieme e cercare un proprio spazio nel panorama del circo inglese, in un periodo in cui c’erano molte persone che si univano. C’era l’intenzione di organizzare uno show, ma poi siamo partiti per un tour, e siamo andati alla EJC di Banyoles. Eravamo tantissimi, con due bus come il mio. Ai “fondatori” del gruppo si erano aggiunte fidanzate, amici, e altre persone si sono aggregate lungo la strada: alla fine eravamo in quaranta, una vera esplosione! Da lì ci siamo separati e abbiamo iniziato a fare degli spettacoli più piccoli, come il mio show con Isabelle, portandoli in giro per il mondo. Essenzialmente è questa l’origine del nostro progetto. Prima di incontrare lei io volevo occuparmi di circo e rimanere in quel mondo, ma soltanto ad un livello amatoriale. I lui vendeva attrezzi e strumenti per

la giocolieria, aveva un negozio a Bath. Nel gruppo di Captain Bob c’era qualcuno veramente interessato a costruire uno spettacolo, e altre persone attorno che amavano il circo e avevano una grande energia, ma non pensavano realmente di realizzare uno show. E così quando ci siamo incontrati lavoravamo allo spettacolo, ma senza soluzione di continuità. Poi ci siamo innamorati, e abbiamo iniziato a vivere nella mia piccola roulotte. Quando siamo partiti nel 1992 per Banyoles con il circo di Captain Bob gli ho detto chiaramente che volevo realizzare uno spettacolo e che se voleva farlo con me doveva rinunciare al negozio di articoli per giocolieria e venire con me. E lui lo ha fatto. Quindi in fondo è tutta colpa mia! S poi abbiamo fatto dei brevi tour separati, io sono tornato in Irlanda con Captain Bob nel 1995 e Isabelle ha fatto un tour separatamente, in Francia, ma non ci siamo trovati molto bene, quindi siamo tornati a lavorare insieme. Siamo tornai in

Georgia, e ci hanno fatti partecipare al loro più importante festival natalizio, a Tbilisi. È stato carino perché ci hanno ammessi al festival non per il nostro talento, dato che gli artisti locali erano molto più bravi, ma solo perché eravamo occidentali: una specie di “attrazione esotica”! Ma è stato divertente lavorare con i georgiani. Dopo alcuni show abbiamo

deciso di provare ad andare con il bus in Australia, e nel 1997 abbiamo lasciato l’Europa. (continua…)

versione integrale su jugglingmagazine.it > juggling magazine extra > escapades > The Sprockets

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APRI|PISTA

ulteriore incursione negli spazi dedicati alla presentazione di nuovi lavori o di Salt’in Blogos e di Inzir, quello fiorentino di Circo Tascabile, i torinesi Perf

Circo in Pillole

Kabaret Vertigo > Eccentrika

foto Arnau Chavarria

foto Simone Paparella

www.flicscuolacirco.it

FLIC Scuola di Circo ha alla base del suo percorso formativo il confronto tra l’allievo e il pubblico,come palestra del mettersi in gioco e in realzione. Giunta a dieci anni dalla sua fondazione FLIC ha deciso di alternare appuntamenti rivolti a un pubblico esterno a momenti in cui l’allievo si confronta con un pubblico più “protetto”, ma anche più “critico” e cioè gli insegnanti e gli amici della scuola. Si dà agli allievi del corso professionale il compito di sviluppare un progetto artistico personale che va costruendosi per tappe durante l’anno scolastico e che si nutre di tutti gli stage del lavoro quotidiano. Si cerca in questo modo di mettere l’allievo di fronte a se stesso e alla sua capacità di rielaborare in modo autonomo una propria visione artistica. Rivolta a tutti è invece la rassegna “Circo in Pillole - Prove d’Artista” in cui gli allievi del secondo anno presentano l’evoluzione della loro ricerca circense coordinati da diversi registi e coadiuvati dal primo anno che fa da collante con coreografie e movimenti collettivi. Il momento più atteso sia per il pubblico che per l’allievo è alla resa dei conti di fine anno dove tutta la fatica è messa a servizio di un regista internazionale per la creazione dello spettacolo di fine

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www.scuoladicirko.it

corso. Il secondo anno presenterà il suo lavoro il 28 e 29 aprile con la regia di Jordi Aspa (Escarlata Circus). Dopo una settimana con il regista catalano e una ricerca che li ha portati per le strade di Torino, gli allievi del secondo anno continuano nel segreto a tessere materiale che sarà condensato in dieci giorni di creazione intensiva ad aprile. Tutto è partito da una sedia: sedersi o non sedersi? Concluderà il percorso scolastico il primo anno con uno spettacolo collettivo diretto da Armando Rabanera e Fabrizio Giannini (compagnia EIA) il 3 giugno. Altri appuntamenti vedono la sede di via Magenta come luogo di ospitalità di presentazioni di ex-allievi o giovani compagnie. FLIC si conferma anche per il 2012 come luogo di formazione permanente e di creazione: di recente, la compagnia Tangram composta da ex-allievi, ha presentato una tappa del suo nuovo lavoro “Istants”. La compagnia Atempo ha dato un assaggio dello spettacolo che presenterà alla fine del progetto Trans-Mission. La compagnia MagdaClan è stata ospite con il suo Cabaret e tornerà settembre con il nuovo spettacolo. L’invito è a restare aggiornati perché ci potranno essere nuovi appuntamenti di circo contemporaneo “in fieri”!

Nell’ottobre del 2006 si teneva a Grugliasco, sotto lo chapiteau giallo-blu della Scuola di Cirko Vertigo il primo appuntamento con “Kabaret Vertigo” spettacolo con partecipazione di allievi, ex-allievi e docenti della scuola, oltre che di artisti professionisti provenienti da tutto il mondo. Tra i numerosi artisti intervenuti in quella prima edizione Jay Gilligan, Luca Regina, Luisella Tamietto, Cesar Rossi, Milo & Olivia, I Nanirossi, solo per citarne qualcuno. Il buon riscontro di pubblico ci indusse a ripetere l’esperimento con cadenza mensile e la pubblicizzazione all’inizio della stagione del cartellone di appuntamenti che a causa della location, non potevano ospitare più di duecento spettatori. Man mano l’appuntamento si consolida e diventa un’occasione importante per gli allievi in corso di andare in scena ed esibirsi davanti ad un pubblico. Del resto, sin dalla sua nascita la missione della Scuola di Cirko Vertigo è quella di formare giovani artisti e di dar loro l’occasione, durante il biennio formativo, di esprimersi e di sperimentare davanti ad un vero pubblico, le proprie creazioni, i propri numeri. In quest’ottica due anni la serie di spettacoli assume il titolo “Open Kabaret” che richiama il concetto di open stage ossia palco


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vi lavori o alla ricerca di nuovi pubblici. Sul prossimo numero presenteremo i cabaret bolognesi orinesi Performing Party dell'Atelier Teatro Fisico della PAUT.

Il Varietà delle Meraviglie di Giorgio Enea Sironi

foto Francesca Tecardi

aperto ai giovani artisti desiderosi di sperimentarsi e sperimentare nuovi materiali. Nel frattempo il progetto europeo transfrontaliero PasseparCirque consente la realizzazione di una stagione di spettacoli mensili con compagnie francesi ospitate presso il nuovo Teatro Le Serre, una palatenda permanente con una platea di 500 posti. L’eccezionale risposta di pubblico induce l’anno successivo a proseguire l’esperienza di una vera e propria stagione di spettacoli dando il via ad Eccentrika, la stagione curata da Cirko Vertigo che propone le produzioni della scuola, compagnie professionali e serate che fondono il circo e la magia. Il cartellone della prima edizione propone due serate con gli allievi del Corso di Formazione Professionale per Artista di Circo Contemporaneo curate da Eric Angelier, un gran galà di magia e circo (Magika) e due spettacoli coprodotti dal festival Mirabilia di Fossano. A novembre 2011 il primo appuntamento di Eccentrika si è tenuto al Teatro Nuovo di Torino per poi sperimentare nuove sale teatrali e incontrare nuovi pubblici. Prosegue anche il partenariato con Chambèry grazie alla supervisione di Eric Angelier che cura la messa in scena degli spettacoli degli allievi (“Impromptu”) del Corso Professionale.

Martedì 21 febbraio, al Teatro Orione di Roma, Teatro Fantastico ha presentato “Il Varietà delle Meraviglie Night Show”, una miscela esplosiva di numeri che si sono susseguiti a ritmo vorticoso in un’ambientazione magica e surreale con un cast di artisti in bilico tra magia e circo, tra performance di strada e teatro-danza. Ilaria De Novellis si è cimentata con numeri di cerchio e tessuto aereo su musiche degli Air e Björk avvolgendo il pubblico in una dimensione affascinante e onirica; Andrea Farnetani, comedy juggler, ha conquistato gli spettatori con la sua elegante maestria nel far volare cappelli, bicchieri, uova, cucchiaini, piattini e con la sua dirompente comicità; Laura Kibel ha meravigliato grandi e piccoli con una forma di spettacolo unica, il teatro dei piedi,

presentando due cavalli di battaglia del suo repertorio originale; Moon ha animato con la sua tecnica formidabile sfere di cristallo e anelli, disegnando nell’aria coreografie sorprendenti, Novas, giovane talento della magia, ha fatto apparire e sparire carte, rose, palline, ventagli e foulard al ritmo sensuale del tango argentino. Ospite speciale dello spettacolo, Marco Zoppi, ha trasportato gli spettatori nel suo incantato mondo di bolle di sapone avvolgendo in una bolla gigante anche l’attrice e presentatrice Alessandra Casale. Stupore, divertimento, meraviglia e fantasia sono gli ingredienti che compongono questo show che si avvale di un allestimento luci di grande impatto visivo. Concepito inizialmente come varietà per bambini, Il Varietà delle Meraviglie ha debuttato nel febbraio 2009 al Teatro Aldo Fabrizi di Morlupo per poi approdare al Teatro Alba, teatro romano dedicato alla magia, diventando un appuntamento fisso del Natale e del Carnevale e registrando sempre il tutto esaurito. Per Teatro Fantastico questo spettacolo è il primo passo verso la realizzazione di un sogno: creare un vero e proprio varietà contemporaneo che ospiti artisti originali e innovativi che possano contaminarsi tra loro e tracciare nuove direzioni per il futuro.

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Barcellona

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La Central del Circ www.lacentraldelcirc.cat

intervista a Albert Bordonada, responsabile delle attività, formazione e relazioni esterne

Rosa Colell

Nel 2005, quando è nata la APCC (Associaciò Professionals de Circ de Catalunya) una delle priorità in Catalunya per il settore era cercare spazi per la creazione e l’allenamento. A quei tempi l’unica struttura disponibile era la Makabra, che era però un posto occupato. Il destino volle che, nello stesso periodo in cui APCC avviava la ricerca di una progettualità legata ad un piano integrale per lo sviluppo del circo contemporaneo in Catalunya, la Makabra venisse sgombrata. Questa congiuntura di eventi, con tutto il tam tam mediatico dello sgombero della Makabra, unito al progetto istituzionale Fabricas de Creacion, che doveva riconvertire una serie di edifici costruiti decenni orsono per la tessitura e oggi abbandonati, ha creato le condizioni affinché il progetto de La Central del Circ arrivasse sui tavoli istituzionali. Alla fine del 2007 viene quindi firmato il protocollo tra la APCC e le istituzioni della Catalunya, che riconoscono l’APCC come unico referente per l’intero settore e si impegnano ad appoggiare la creazione e le nuove strutture. Parte il lavoro per individuare i siti disponibili, e tra i tanti viene scelta una struttura all’interno del Forum, un’enorme molo sul lungomare di Barcellona, poi riconvertito nel 2004 in un non-luogo dedicato alla cultura. La riqualificazione della struttura avrebbe richiesto 3/4 anni di lavoro e così, in parallelo ai lavori in corso sulla sede definitiva, vengono acquistati e montati subito due tendoni dove avviare le attività. Un tendone grande avrebbe funzionato come centro di allenamento, quello piccolo come centro di creazione, mentre dall’esperienza che maturava sotto i tendoni si tarava al meglio la progettazione in corso sull’edificio definitivo. In questa fase abbiamo visitato insieme agli architetti tanti centri europei, come La Granerie in Francia, per prendere spunti interessanti. I lavori per La Cen-

tral cominciano nel gennaio 2010 e procedono ad un ritmo impressionante; nel giugno del 2011 tutto è pronto e il passaggio dai tendoni all’edificio avviene in una sola settimana e senza interruzione delle attività. La Central diventa così la prima Fabricas de Creacion ad essere inaugurata. Il progetto, partito sulla base di una concessione biennale e con una supervisione amministrativa da parte delle istituzioni, vedeva il Comune impegnarsi a coprire il 40% delle spese, la Regione il 50% e il restante 10% a carico delle attività svolte. Dopo nemmeno un anno le attività contribuiscono già al 20% dei costi, senza contare le quote che arrivano dai progetti europei nei quali figuriamo come partner. A La Central puoi noleggiare gli spazi per un periodo determinato, oppure pagare una quota annuale per allenamento libero, o partecipare ai bandi per l’assegnazione delle residenze (nel 2011 ne abbiamo attivate 4), e a questo devi aggiungere i progetti europei che portano molta

altra creazione. Registriamo una richiesta crescente da parte di collettivi e artisti, perché La Central è uno dei pochi posti in Europa dove puoi fare creazione e allenarti. Ospitiamo anche compagnie e associazioni del settore che noleggiano uno spazio ufficio in un posto molto vitale e frequentato. Col senno di poi ci accorgiamo che alcuni spazi non vengono utilizzati pienamente, come la sala insonorizzata per la musica, ma per la gran parte il centro funziona esattamente come avevamo previsto. Gli artisti di oggi nascono in un posto, si allenano in un altro, si formano in un altro ancora, si va a fare creazione in un altro paese, ci si esibisce dappertutto; c’è un’enorme mobilità nella comunità professionale del circo, e tutto questo si vede molto bene qui a La Central. Inoltre l’APCC è in relazione con altre reti professionali e la Central, che vive in una metropoli multietnica come Barcellona, può facilmente sviluppare la sua voca-

zione per orizzonti nazionali ed europei. Personalmente vengo dall’educazioni fisica e dalla musica; dopo esperienze nel teatro-circo e teatro di strada ho lavorato dal 2005 in una compagnia maiorchina, e ho ricordi molto chiari della precarietà degli spazi in cui potevamo fare creazione! Mi sono esibito in più di 90 teatri in Spagna e ho molto interesse in questo movimento delle arti del circo verso spazi di sala. Vivevo a Maiorca e quando nel 2008 sono tornato a Barcellona non ho esitato ad entrare in questo progetto che aveva bisogno di persone disposte a lavorarci che conoscessero bene questo mondo e le sue esigenze. Mi immagino nel futuro La Central come un luogo felice, utilizzato al massimo dei suoi potenziali, con maggiore collegamenti con il quartiere popolare che lo circonda, i cui abitanti percepiscono ancora l’aera Forum come un’invenzione puramente politica, con i suoi spazi enormi difficili da vivere.


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Barcellona

Ateneu Popular 9 Barris http://ateneu9b.net/

Rosa Colell

foto Luis Montero

L’Ateneu Popular 9 Barris è il singolare risultato della lotta dei residenti del quartiere di Barcellona Nou Barris, che nel 1977 hanno occupato e convertito una fabbrica di asfalto in un centro culturale autogestito. Alla radice del progetto c’è un’attenzione alle dinamiche sociali e alla cittadinanza attiva, la diffusione di una cultura di qualità, i progetti educativi per bambini e ragazzi. Questa vocazione l’ha portato ben presto a diventare un punto di riferimento anche per la promozione delle arti circensi e parateatrali, la diffusione e produzione di spettacoli dal vivo, tutti strumenti messi in campo con l’intento di educare all’arte e ai valori della vita, per trasformare le persone e la comunità. L’Ateneu gestisce a tale fine un programma molto articolato di attività, in cui i diversi progetti si mescolano, si nutrono e generano nuove idee e nuove sfide. La Escola Infantil de Circ conta su un corpo docente di 16 insegnanti e lavora con circa 90 bambini che giocano e crescono all’interno di un programma di 14 tecniche circensi diverse, supportati da un solido processo educativo sviluppato negli anni. La Escola Juvenil de Circ viene avviata nel 2003 e conta su un team 6 docenti con giovani di età compresa tra 13 e 17 anni. Il lavoro con diversamente abili attraverso le arti circensi ha avuto inizio invece dal 2005 e oggi, in collaborazione con ADIMIR, l’Ateneu conduce il progetto integrARTE nel quale sono coinvolti 20 bambini dai 5 ai 7 anni, dei quali 5 sono autistici. Ateneu è inoltre dal 2011 membro del network europeo Caravan, insieme ad alcune delle maggiori scuole europee di circo per bambini e ragazzi con una forte vocazione verso il circo sociale, e ha di recente ospitato tavole rotonde e stage di formazione internazionali sul tema “Circo e Disabilità”. In campo artistico, l’Ateneu si è posto col tempo l’obiettivo di promuovere la creazione e l’istruzione artistica dal punto di vista non commerciale, socialmente impegnata, con l’obiettivo di sostenere i giovani e la creazione di culture emergenti. Dal 2005 distribuisce le sue produzioni artistiche, con l’obiettivo di creare un luogo di crea-

zione stabile per le arti circensi, di diffondere le creazioni preso un vasto pubblico e operatori del settore in Catalogna, in Spagna e nel resto d’Europa. Il Circ d’Hivern, rassegna di spettacoli circensi curata dall’Ateneo e nata nel 1996 con lo scopo di promuovere la creazione di compagnie stabili e professionisti legati al circo di qualità, ha festeggiato lo scorso dicembre la sua XV edizione. Un’altra caratteristica distintiva è il desiderio di promuovere canali aperti e trasparenti di partecipazione al processo decisionale e allo svolgimento delle attività. Per assicurare una gestione allargata e partecipata è nata pochi anni fa l’associazione El Bidó de Nou Barris, all’interno della quale risiede e opera il managment del progetto. Attualmente la struttura, che si sviluppa su una superficie di circa 2600 mq, è in fase di ristrutturazione, grazie ad una programmazione di sviluppo culturale istituzionale che prevede la costituzione sul territorio catalano di grandi poli culturali, denominati Fabricas de la Creacion.

Zirkolika

www.zirkolika.com

Rivista trimestrale di arti circensi edita in due lingue (spagnolo e valenciano / catalano) e fondata nel giugno 2004 da Vicente Llorca, nasce dalla necessità del mondo del circo spagnolo di avere un proprio mezzo di informazione, comunicazione e divulgazione, un punto di riferimento per chiunque volesse conoscere la realtà del circo. Zirkolika informa e diffonde news, report, interviste, articoli di opinione e recensioni di libri, musica e video. C’è anche una sezione chiamata Zirkolikos dove è permesso a chiunque di pubblicare articoli.

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La Makabra/Nave Spacial

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Fondata con un corso pilota dal 2000 l’ass. Circo Rogelio Rivel installa il suo primo tendone su un terreno donato dal quartiere Nou Barris, diventando presto un luogo storico di incontro e di scambio, dedicato in particolare al circo e soprattutto alla formazione. Gli insegnanti impegnati nei primi corsi della scuola erano sati allievi di Rogelio Rivel, artista di famiglia circense molto noto nella storia del circo catalano. La scuola gli dedica quindi il suo nome, un omaggio ad un artista in grado di trasmettere il suo amore profondo per questo mestiere. Anno dopo anno, il team ha trovato nella sua proposta formativa un equilibrio tra i metodi di insegnamento tradizionali, gli spunti provenienti da altre nazioni e altri campi educativi ed artistici. Oggi la scuola, che ha sede sotto un tendone di 30 x 22 x 9 mt di altezza, offre a circa 40 allievi un programma di formazione biennale professionale nel campo delle arti circensi per gli studenti tra i 16 ai 25 anni, oltre a una serie di stage di approfondimento e master class aperti ad esterni nelle varie discipline circensi. Nato e sviluppatosi sull’impegno e la passione di volontari, la scuola è oggi una realtà affermata, per la direzione pedagogica coordinata da Tere Celis e un folto team di insegnanti che ruota nel corso dell’anno. Affiliata alla FEDEC come scuola preparatoria per la formazione professionale in arti circensi, nell’ottobre del 2010, insieme alla Scuola Carampa di Madrid e a Oreka, scuola di circo della Navarra, ha fondato inoltre la federazione spagnola delle scuole professionali di circo, denominata FEFPAC.

lando forti emozioni a tutte le persone che hanno creduto nel progetto e che hanno offerto la propria arte, il cuore e grandi o piccole collaborazioni. Si partecipò ad azioni di quartiere, uscite e manifestazioni in collaborazione con altre lotte condivise, facendo del circo uno strumento di intervento sociale. Rivendicammo con forza la necessità di spazi di allenamento e creazione, di spazi di esibizione accessibili e aperti a proposte innovatrici e ci battemmo per il riconoscimento del circo come arte scenica alla pari con le altre. Il 20 Novembre 2006 il comune di Barcellona ordinò lo sgombero del C.S.O. La Makabra. Decine di furgoni della polizia circondarono gli edifici e i bulldozer iniziarono la distruzione del centro. Immediatamente si organizzarono azioni e mobilitazioni per denunciare lo sgombero su iniziativa del collettivo della Makabra, una protesta durata 20 giorni nelle strade e nelle piazze di Barcellona con azioni artistiche e okupazioni dimostrative Passati due anni, “antichi” Makabri-e e nuove persone, hanno deciso di creare “La Nave Espacial”, nello stesso quartiere di Poblenou, continuando con lo spirito circense il progetto della Makabra. E sono ritornati i cabaret, la palestra, il giorno dei bambini, i laboratori aperti, la sala di flamenco, quella di danza, quella di musica... ancora una testimonianza di come con la volontà, il lavoro di gruppo e alimentando i propri sogni sia possibile fare circo e arte di qualità. a

Barcellona

Barcellona è da tempo un punto di incontro e di impulso delle arti urbane. Il circo è sempre più presente tra le offerte culturali della città, anche in un circuito alternativo che dà vita ad un mondo basato sulla partecipazione, l’autogestione e i principi libertari. La Makabra è stato un centro sociale okupato nel quartiere Poblenou, con persone e collettivi in lotta per il riconoscimento di spazi occupati e per aprirli alle attività artistiche, sociali e culturali, recuperando e ridando vita a strutture abbandonate per contribuire alla vita comunitaria. Dal 2001 si iniziarono a recuperare alcuni edifici e a creare differenti ambienti e nuove sale: palestra, sala concerti, teatro, uffici, appartamenti... un percorso articolato che ha fatto della Makabra un punto di riferimento in relazione alle arti sceniche. In quest’ultimo periodo si poteva contare su una programmazione regolare di corsi gratuiti di circo, una grande palestra attrezzata in cui allenarsi, un “teatrino” per presentare i propri work in progress o spettacoli di piccolo formato, una sala concerti adatta anche ad accogliere spettacoli ed eventi di grande formato. Ogni mese si poteva assistere ad un cabaret chiamato “Días del Sol”, a un cabaret al femminile, a presentazioni di compagnie locali e internazionali mentre nuove produzioni si sviluppavano tra gli artisti che si muovevano nella struttura. La Makabra creò un suo proprio pubblico e ad ogni occasione le sale si riempivano di gente, rega-

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Thomas Cristofoletti

www.escolacircrr.com

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Scuola di Circo Rogelio Rivel

Jordi Ruiz

Jordi Ruiz

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Bellyacres, Hawaii… www.hawaiispace.com

testo di Deena Frooman, con il contributo di Graham Ellis

“Somewhere over the rainbow” è una canzone familiare in tutto il mondo. È una canzone con la voce sensuale che parla di un passato caro, della cultura hawaiana. Israel Kamakawiwo’ole cantandola ha trasformato per sempre “Somewhere Over the Rainbow” in un inno all’amore per le Hawaii. E veramente, da qualche parte sopra l’arcobaleno c’è un luogo speciale, un’isola delle Hawaii in mezzo all’oceano Pacifico (affettuosamente nota come “the big island”), dove un gruppo di artisti e giocolieri ancora ventenni è approdato nei primi anni ‘80. Il loro desiderio iniziale era di creare un posto alternativo dove vivere, e per sostenere questo progetto diedero vita nel 1984 a due organizzazioni no-profit: the Village Green Society e Hawaii’s Volcano Circus. Nel 1987 questo gruppo di pionieri maturò l’idea di fondare un eco-vilaggio artistico e acquistò sulla Big Island 11 ettari di flora e fauna indigene, circondati dalla colata lavica del 1955, senza acqua potabile, nè rete elettrica o telefonica. Sono trascorsi 25 anni da allora. Quello che una volta era lava e terra nuda è diventata una comunità tropicale con fosse biologiche, sistemi di energia solare, cisterne di acqua potabile, essenziali casette “juggalow”. Il terreno è stato coltivato e ora nutre e prospera di frutti tropicali e verdura. Ciò che una volta era una terra remota è stato trasformato in una dimora che pulsa di vita e di puro spirito creativo. Bellyacres si è inoltre conquistata una reputazione internazionale organizzando dal 1985 al 2005 ben 19 festival di giocoleria. Centinaia di giocolieri hanno visitato e offerto il loro volontariato per vivere e allenarsi qui. Alcuni non l’hanno mai lasciata. Questo ha creato negli ultimi 25 anni alcuni grandi talenti che si sono poi esibiti sulle navi da crociera, in teatri di varietà, circo, strada e altro. Insieme alla terra maturava anche la mission di questa comunità visitata da giocolieri e artisti che lontano da casa cercavano un posto dove fare creazione, soprattutto in inverno. E i colori dell’arcobaleno sono stati brillantemente illuminati nel 2007 quando, dopo venticinque anni di raccolta fondi e centinaia di ore di volontariato, viene inaugurato SPACE, (Seaview performing Arts Center for Education), uno spazio costruito con il legno indigeno di alberi o’hia, nato per favorire il progetto di circo per bambini e ragazzi della Hiccup Circus (Hawaiian Island Community Circus Unity Program). Ma Bellyacres ha sempre avuto nelle sue corde l’intento di

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poter crescere in sintonia con la comunità locali, e oggi SPACE ospita, insieme alle attività circensi, anche una scuola staineriana, un mercato biologico e altre attività culturali, diventando una risorsa culturale per tutta la comunità circostante di Puna Makai. Questo impegno ha fatto di Bellyacres, membro del network mondiale di simili vilaggi (www.gen.ecovilage.org), un modello internazionale di autogestione condivisa, agricoltura sostenibile, riciclaggio dei rifiuti, ecoarchitettura, produzione energetica alternativa. Nel febbraio 2012, a coronare il XXV anniversario di questo fantastico progetto, sono partite due settimane di festeggiamento. La prima si è tenuta a Spencer Beach Park per un camping festoso e un richiamo ai giorni del “The Hawaiian Vaudeville and Juggling festival” a cui hanno partecipato i membri originali, i vecchi partecipanti e i loro figli. Un profondo oceano blu è stata la cornice ideale per lunghe jam di chitarra e Ukulele. Che gioia giocolare con musica dal vivo! Oh, di quante belle cose sono capaci gli esseri umani! Renegade: ogni festival di giocoleria nel mondo ha nel programma un Renegade show. Ma sono in pochi a conoscere la storia dei Renagade. Tom Kidwell, conosciuto come Tom Renegade e cocreatore di Renegade Juggling Equipment, era un giocoliere di talento e uno dei fondatori di Bellyacres. Venticinque anni fa, durante una convention della International Juggling Association, lui e pochi altri si incaricarono di organizzare uno spettaco-


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lo off di mezzanotte e fu così che nacquero i Renegade. Essere presente al XXV anniversario ad un Renegade Show insieme al suo fondatore è, per questa vera amante della giocoleria, un’esperienza epica e gioiosa. Volleyclub ebbe origine nel 1985 durate l’Hawaiian Vaudeville and Juggling Festival. Si giocava spesso in spiaggia a Volleyclub, che sembrava promuovere uno spirito competitivo normalmente non presente tra i giocolieri. Al match dell’anniversario, gli spettatori hanno trattenuto il respiro e si sono schierati per la partita finale. Su un lato della rete c’erano i pluri premiati / icone della giocoleria / partecipanti a Bellyacres fin dai primi anni, Haggis Mccleod e John Slump. Dall’altra parte c’erano Elron Mills e Ari Luce, giovani, grintosi e vivaci ventenni, motivati a vincere anche perchè cresciuti all’interno della comunità di Bellyacres. Elron e Ari sono diventati artisti di strada e giocolieri internazionali di rilievo e i loro stessi tutor erano ora i loro concorrenti, idoli, maestri e modelli. In una partita vigorosa che ha visto circa 100 partecipanti assistere al match, il trofeo è stato consegnato alla nuova generazione insieme all’augurio per i prossimi 25 anni. Dopo l’evento nel camping sulla spiaggia, la seconda settimana di festeggiamenti ha avuto luogo sulla proprietà di Bellyacres. Di giorno i giocolieri si avventuravano fuori per escursioni nelle bellezze della natura: stagni caldi, fiumi attivi di lava, oceano furioso o acque calme dove giocare con le tartarughe. Tutt’intorno si potevano ascoltare i racconti di viaggi e conversazioni nostalgiche; sui grandi tavoli rustici a cui sedevano le icone della giocoleria contemporanea potevi ascoltare le loro lunghe storie e simpatici aneddoti sulla loro carriera da giocolieri. Trovarsi in presenza dei super-eroi della giocoleria metteva in soggezione, ma la coppa del cameratismo girava tra le persone e l’amore e la gioia crescevano forte. I festeggiamenti si sono conclusi con due spettacoli favolosi a SPACE, durante il quale una prestigiosa carrellata di artisti ha offerto e condiviso la propria arte e l’amore per il fantastico progetto di Bellyacres, sullo sfondo la voce di un grande cantante hawaiiano intonava “…and the dreams that you dare to dream come true” in un’isola del Pacifico, sotto un arcobaleno di JuggleLove. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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STUDIO RUGGIERI POGGI

graphic design

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CaroCircoBus Giornate di circo in piazza per bambini e ragazzi “CaroCircoBus” è un’iniziativa curata dall’Ass. Giocolieri e Dintorni, da anni impegnata nella promozione delle arti circensi e nella formazione dei suoi insegnanti, per creare nelle piazze d’Italia momenti di incontro con le arti circensi. Un furgone opportunamente attrezzato e guidato da operatori di Piccolo Circo allestisce in una piazza prescelta uno spazio per offrire a gruppi di bambini e ragazzi un gioioso, istruttivo e coinvolgente laboratorio di Piccolo Circo.

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Foto: Dirk Franke Costumi: Dominique Lemieux © 2010 Cirque du Soleil


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Five Quartet Trio

foto Lena Pinho

fivequartettrio.com

Intervista di A.R. a Giulio, Cristiano, Alessandro Versione integrale dell’intervista su www.jugglingmagazine.it > juggling magazine extra > articoli

Five Quartet Trio getta la sue radici in un'amicizia ventennale, anzi ancora più lunga. Io (A) e Giulio, in particolare, ci siamo conosciuti agli scout quando avevamo otto anni. Io (G) ho sempre fatto ginnastica artistica, da bambino. Cambiando palestra, ho conosciuto Cristiano. Un po’ di anni dopo si è aggiunto anche Ale. A tutti noi di base piaceva il circo, e da piccoli magari provavamo a fare i giocolieri con i mandarini. Poi dal 2000 attraverso un amico comune lui ci siamo interessati un po’ alla tecnica delle tre palle, e da lì ci si è aperto un mondo. Le convention e l'ambiente romano hanno fatto il resto e quando Cristiano ha conosciuto un ragazzo che sapeva già fare giochi più complessi è stato il primo a fare il grande passo: comprare delle palline da giocoliere! Nel 2003 ci hanno chiesto di allestire un numero in quattro durante una festa di autofinanziamento del centro sociale Strike, in cui noi tenevamo un corso di acrobatica. Quel numero in realtà è morto lì. Io però lavoravo per una compagnia di ballo, in cui facevo l’acrobata. E il responsabile ci chiese di andare a Bologna in quartetto con “Mentite Spoglie”, che era il nome di questa compagnia, per fare il nostro spettacolo. Quello fu il nostro primo spettacolo pagato. Ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti: “perché non montiamo uno spettacolo di mezz’ora e lo portiamo in giro per le strade”? In quel periodo ognuno di noi aveva la sua occupazione: Accademia di Belle Arti, geologo al CNR, studi fotografici. Ci è voluto più o meno un anno per lasciare i rispettivi lavori o studi. Abbiamo montato lo spettacolo, lo abbiamo portato in giro per le strade per una stagione, e quando siamo tornati avevamo già lavori e contatti per il periodo successivo, così in modo molto naturale, man mano che le date aumentavano, ci siamo accorti di doverci dedicare solo a quello.

Un punto in comune tra tutti e tre è che ci piacciono le cose chiare, ci piace il contatto diretto con la gente. Il messaggio deve essere sincero, non ci piace lasciare delle cose in sospeso. Lo spettacolo è fatto per il pubblico e non per noi stessi, se il pubblico non lo coglie o non lo capisce è un grosso problema. E soprattutto ci piace lavorare per strada, perché lì il contatto con le persone è reale. Prendi ad esempio il nostro primo spettacolo, “On the table”, lo abbiamo montato prima in palestra, ma lo abbiamo poi modificato e cambiato con il lavoro sulla strada, in base alle risposte del pubblico. Nessuno di noi veniva da una formazione teatrale. Ma siamo stati fortunati perché quando facevamo ginnastica avevamo un insegnante che al saggio finale era molto attento a divertire la gente, per cui sceglieva musiche particolari, numeri, trovate… rendeva il saggio di fine anno come un piccolo spettacolo, e questo ci ha aiutati poi nel costruire il nostro lavoro. Ci ha trasmesso l’importanza della musica che non è un semplice sottofondo su cui impostare movimenti liberi, ma la base della costruzione dello spettacolo. La scelta di Bus Stop ci è sembrata ideale per inserire in scena degli attrezzi ginnici che però abbiano anche un legame con la storia che narriamo. Poi ci piaceva come luogo per ambientare una storia. Abbiamo iniziato a pensarci mentre eravamo a Buenos Aires, abbiamo immaginato i personaggi, le interazioni, ciò che poteva succedere…e abbiamo tracciato delle linee di sviluppo. Poi, per la parte più propriamente registica, è intervenuto Adrian Schvarzstein a darci una mano. I suoi consigli su come articolare i vari momenti e unire le diverse parti sono stati molto importanti. L'acrobatica e la giocoleria sono due discipline completamente diverse, quasi complementari. È molto diverso anche come l'adrenalina agisce sul corpo: nell'acrobatica l'adrenalina è fondamentale perché non ti fa sentire la fatica e lo sforzo. Nella giocolieria al contrario devi essere freddo, devi controllare totalmente l'adrenalina. A volte è difficile passare continuamente da una all'altra, con questi due stati mentali e fisici opposti e complementari. Quando facevamo lo spettacolo “On the Table” c’era un momento in cui finiva la giocolieria e facevamo solo dei numeri di acrobatica. Per tutti e tre, la tensione dello spettacolo finiva lì, perché è molto più difficile sbagliare con l’acrobatica. (continua…) j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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SuperMagic 2012

19/29 gennaio, Roma

www.supermagic.it

foto Luigi Zomparelli

a cura di Giorgio Enea Sironi Per la nona edizione di Supermagic, hanno calcato il palcoscenico del Teatro Olimpico di Roma alcuni tra gli illusionisti più prestigiosi scelti dall’ideatore e curatore Remo Pannain e dal suo valido staff. In ordine di apparizione: Salvano Jr., Timo Mark, Roy Gardner & James, Alexander, Scott & Miss Muriel, Francesco Scimemi e Gaetano Triggiano. Supermagic 2012 “Incanto” è stato un altro intenso viaggio alla scoperta dell’arte magica tra momenti di suspense e alta tensione,

momenti comici e poetici che hanno fatto vivere al pubblico romano l’esperienza straordinaria della grande magia dal vivo. Ha aperto lo spettacolo di quest’anno l’elegante manipolatore polacco Salvano Jr., con un numero tra i più classici, un’inspiegabile e continua apparizione di bicchieri, carte e foulard, che ha proiettato il pubblico in un’atmosfera da gran cabaret. A seguire il sorprendente prestigiatore tedesco Timo Marc ha affascinato il pubblico con la sua magia visuale che unisce tecnologia e destrezza manuale, un numero

in cui il performer interagisce con la tecnologia, facendo prendere forma alle sue visioni. A rappresentare il mentalismo, quella branca della magia che riguarda lettura del pensiero e affini, è stato chiamato questa volta un maestro della magia italiana, Alexander, che ha riproposto in chiave moderna l’antico numero della cabina spiritica in cui una medium, in questo caso la sua bravissima assistente, riesce a evocare gli spiriti legata e isolata in una cabina. Ha chiuso la prima parte un duo irresistibile, il primo che è riuscito a vincere il

campionato mondiale della magia, Scott & Muriel, interpreti di una combinazione perfetta tra grandi illusioni e comicità visuale alla Charlie Chaplin e Buster Keaton. Remo Pannain ha introdotto la seconda parte dello spettacolo presentando come ogni anno un grande classico della magia accompagnandolo con una storia affascinante; una incredibile prova in cui il protagonista riesce a dividere sabbie di diverse colore disciolte in una bacinella d’acqua per conquistare la donna amata. A seguire la coppia Roy Gardner e James

Congresso Magico di Saint Vincent 2012 www.mastersofmagic.it

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al 19 al 22 aprile torna il Congresso Magico di Saint Vincent, un evento che è ormai tra i più attesi al mondo in campo magico. Anche quest’anno i professionisti e gli appassionati potranno assistere a conferenze, concorsi, gala, mostre, e trascorrere 4 giorni di magia a tempo pieno. Tra le novità di quest’anno la prima edizione del “Premio Roxy, il premio dedicato alla memoria di Giovanni Pasqua con lo scopo di promuovere la ricerca sulla storia della magia e l’Escape Day, la giornata dell’Escapologia a cura di Andrew Basso. Tra gli ospiti internazionali: l’argentino Renè Lavand, uno dei più grandi esperti di Close-Up al mondo, l’illusionista americano Jeff Mc Bride, artista unico che unisce manipolazione e arte kabuki, il maestro spagnolo esperto in magia delle carte Juan Tamariz, e la leggenda della magia comica The Great Tomsoni.

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hanno presentato lo storico numero delle colombe in cui vestono i panni di un mago maldestro con il suo fedele maggiordomo sempre pronto ad aiutarlo nei suoi improbabili tentativi di stupire il pubblico. Dall’ironia elegante e raffinata del duo si è passati in una escalation travolgente alla irresistibile comicità di Francesco Scimemi che ha presentato una miscela esplosiva di magia, gag esilaranti e follia lasciando il pubblico senza fiato per le risate. Il gran finale è stato affidato per la seconda volta dopo l’edizione del 2009 a Gaetano

Triggiano, che ha presentato una serie di grandi illusioni tra cui una inspiegabile donna divisa a metà sotto gli occhi degli spettatori e la sua magnifica levitazione sulla fontana.

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settembre 2011 presso il Teatro Alba di Roma, per la prima volta nella storia della magia italiana, con il coordinamento dell’Associazione Masters of Magic, si sono riuniti i principali circoli magici italiani. All’ordine del giorno la costituzione della cordata nazionale per l’organizzazione del http://fism.org Campionato Mondiale di Magia F.I.S.M. 2015: più di 20 circoli italiani si candidano per rappresentare l’Italia nella gara di assegnazione dell’evento di magia più importante del pianeta. Evento che mai nessuno è riuscito a portare in Italia prima d’ora. Il F.I.S.M. è la Federazione Internazionale di Società Magiche. È stata fondata nel 1948 e attualmente comprende circa 80 circoli magici e Federazioni Nazionali di circoli, per un totale di 50.000 maghi iscritti provenienti da tutto il mondo. Ogni 3 anni il F.I.S.M. organizza il Campionato Mondiale di Magia in una nazione diversa. Quest’anno, il Mondiale si terrà a Blackpool, nel Regno Unito. Il F.I.S.M. è l’equivalente delle Olimpiadi per la magia. Chi non conosce la comunità magica e non sa quanti possano essere gli appassionati di quest’arte nel mondo, potrebbe essere profondamente sorpreso dal movimento che un evento di questo tipo potrebbe generare. Non solo artisti provenienti da tutto il mondo ma anche un’invasione di migliaia di maghi e prestigiatori, che per quattro giorni rivoluzionerebbero la vita di una città, creando opportunità di lavoro, momenti di spettacolo e un’attenzione mediatica senza precedenti in Italia per il mondo magico.

FISM 2015

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VII milano clown festival Festival Internazionale sul Nuovo Clown e Teatro di Strada 22/25 Febbraio 2012, Milano www.milanoclownfestival.it testo di Maurizio Accattato direttore del festival

foto Gabriele Zucca e Simona Boccedi

Questa VII edizione del Milano Clown Festival in realtà è cominciato quasi un mese prima grazie al ‘gemellaggio’ con il Carnevale di Venezia. È infatti nata una collaborazione tra il direttore artistico Maurizio Accattato e il prestigioso Carnevale veneziano, che ha ospitato una speciale selezione di 15 compagnie internazionali provenienti dal Milano Clown Festival. Gli artisti si sono esibiti con grande successo nel Gran Teatro di Piazza San Marco, nel quale erano ospitati i principali spettacoli di tradizione o innovativi della kermesse veneziana. La partecipazione a Venezia è stata una sorta di apripista per artisti e compagnie di strada che ha fatto da richiamo per l’inizio del Festival a Milano. Il tema della VII edizione sottolineava l’inizio di un percorso chiamato ‘Milano città aperta al teatro di strada’. La kermesse si è aperta con una speciale ante-

prima: un vero e proprio FoDay, dedicato al grande giullare del nostro tempo, Dario Fo: ad omaggiarlo la storica Parata delle Compagnie del Milano Clown Festival che è partita dalla Casa della Carità alla presenza di Don Colmegna, ha invaso via Padova per portare artisti e pubblico ai luoghi di spettacolo del centro, ed è terminata in serata al Sagrato S.Maria alla Fontana, con Mario Pirovano che si è esibito nel celebre Mistero Buffo di Dario Fo. Per l’apertura ufficiale del festival in Piazza Duomo, è intervenuto Paolo Limonta a rappresentanza del Sindaco Giuliano Pisapia, e nel suo discorso inaugurale ha spiegato l’importanza di un’istituzione come il festival per la città di Milano, e soprattutto dei PIC del Pronto Intervento Clown che sono ormai una presenza fissa e libera in tutti i maggiori appuntamenti culturali milanesi. E

come per tradizione sono stati proprio i PIC guidati da Maurizio Accattato a dare inizio alla manifestazione a fianco dell’Orchestra della Banda Civica di Milano, che ha suonato un repertorio speciale in occasione di “Pici Pici Pici Love!”, nuovo spettacolo di Teatro di Strada di Accattato rappresentato per la prima volta in Piazza Duomo. La programmazione del Festival era come sempre suddiviso in più sezioni: Compagnie Ufficiali, Eventi Speciali e Spettacoli in Concorso; per tre giorni ininterrotti in tutti i luoghi del Festival si sono sfidate 8 tra compagnie e artisti selezionati per aggiudicarsi il Gran Premio del Pubblico e il Premio della Giuria. Tra le Compagnie Ufficiali il ritorno di Michael Lane Trautman (USA), e ancora il grande Leo Kondakov (Russia). Sono tornati anche, questa volta Ospiti come prevedeva il regolamento, i vincitori del Milano Clown Festival 2011:

I Circondati (Italia). Tra le nuove compagnie ufficiali per la prima volta al Milano Clown Festival gli Strange Comedy (Canada/USA), duo comico ex Cirque du Soleil e Circo Ingenieux Performers. Dalla Francia Cie Jamais 203, con un originalissimo spettacolo di “cine – teatro comico”. Non potevano mancare due dei più grandi maestri clown. Il filosofo buffone Leo Bassi, con il suo ultimo lavoro ‘Utopia!’ per riflettere sul possibile e l’impossibile. Jango Edwards, già ospite in passato al festival, è tornato invece in scena con Classics, spettacolo che offre la rara opportunità di vedere le migliori performance della sua carriera. Molti gli Eventi Speciali: Moriss e il Pronto Intervento Clown a bordo del PicBus, con il PicBus Tour, che da mercoledì a sabato ha scorazzato in lungo e in largo per la città, trasportando spettatori e azioni. Serata speciale con il concerto di Orselli, Pirini e

Associazioni che sostengono Juggling Magazine

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ADOLIERE via Corsica 22 > 09126 Cagliari > Aldo Sanna 340 9470798 www.adoliere.com ANTICO BAULE via Cavour 85 > 09124 Cagliari > Andrea Tiana 328 4176656 anticobaule@gmail.com ARTE VIVA ASS. via Crispi 37 > 63039 S.Benedetto del Tronto (AP) > Andrea Mariani 329 4114883 andreasbrok@gmail.com ARTEREGO ASS. c/o Blogos via Mille > 40033 Casalecchio di Reno > Sandro Sassi 333 2800913 www.arterego.org ARTI DISTRATTE via Valtellina 1 > 50053 Empoli (FI) > Tiziana Taraballi 392 2119082 www.artidistratte.it IL CERCHIO MAGICO ASS. via Tomadini 3 > 34070 Villesse (GO) > Andrea Subani 333 4777548 www.ilcerchiomagico.eu GRAN MASTRO BURATTINAIO ia C. Loreta 17 > 55049 Viareggio (LU) > Maria Chiara Verona www.myspace.com/granmastro L’AREA Ass. Prov. per i Minori ONLUS L.go Nazario Sauro 12 > 38122 Trento > Paolo Romito 0461 829896 www.appim.it LA CITÈ LIBRERIACAFÈ borgo San Frediano 20r > 50124 Firenze > Natalia Bavar 349 1723770 www.lacitelibreria.info CLOWN & CLOWN ASS. via Vittorio Emanuele 24 > 62015 Monte S.Giusto (MC) > Paola Sabbatini 331 9996765 www.clown&clown.org COMPAGNIA DEI SALTIMBANCHI viale S. Antonio 21 > 80021 Afragola (NA) > Giulio Carfora 331 3794742 compagniadeisaltimbanchi@hotmail.it ENDAXI ASS. via G.di Montpellier 52 > 00166 Roma > Paolo Scannavino 328 9473371 www.spazioendaxi.it FESTA DEL FUOCO ASS. ONLUS Via Belfiore 8 > 98050 Stromboli (ME) > Augustus Schuldes tel 342 0372672 www.festadelfuocostromboli.com w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

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Cinasky, e ancora esibizioni del gruppo cinese Shoulashou, la Banda di Crescenzago e la Banda Civica di Milano, l’artistascienziato Paolo Ferrari con il suo Teatro Assenza, una presenza magica e surreale nella cornice del Sagrato di S.Maria alla Fontana. Il Festival quest’anno ha rappresentato una vera e propria attrazione nei confronti di ambienti di solito lontani dal Teatro di Strada, come quello della Moda e del Design. Infatti per tre pomeriggi e serate consecutive alcuni tra gli artisti del festival hanno rappresentato i loro spettacoli all’interno del Milano Fashion Night’s (settimana della moda milanese). La chiusura del festival, dopo lo spettacolo di Leo Bassi, è stata affidata al superconcerto e all’energia esplosiva dei Rock’n’Roll Kamikazes, la nuova band di Andy degli Hormonauts.

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Il Gran Premio del Pubblico è stato assegnato quest’anno agli Asante Kenya Acrobats, mentre la Giuria, ha premiato la compagnia spagnola Los Kikolas, che tornerà quindi l’anno prossimo come Compagnia Ufficiale. Il coinvolgimento attivo del pubblico è stato da sempre un preciso gesto per mettere in contatto diretto gli Artisti con gli spettatori, e proprio questi ultimi con il passare degli anni sono riusciti finalmente a diventare i veri protagonisti del festival. La partecipazione attiva al concorso, espressa anche con grande attenzione nei confronti delle compagnie selezionate, e le altissime presenze fin dalla prima giornata in ognuno dei luoghi di spettacolo, con tanto di schede per le votazioni e programma alla mano, hanno confermato l’obiettivo. Di rilievo anche la copertura mediatica: consueta presenza di RaiTre con il Tg3 regionale,

Modalità per sostenerci su

decine le dirette radiofoniche, i servizi televisivi e fotografici. Ha seguito la manifestazione Radio Popolare, media partner della manifestazione, a cui si sono aggiunte le dirette con RadioTre Rai e Radio24. Le maggiori testate nazionali hanno dedicato all’evento intere pagine della cultura, con articoli e approfondimenti sulle pagine nazionali, valorizzando il valore artistico, sociale e culturale della manifestazione. I luoghi del Festival oltre ai due fantastici chapiteau, simbolo del festival, allestiti presso il Parcheggio Gioia Pirelli e il Cavalcavia Bussa, hanno interessato numerose aree cittadine: Piazza Duomo, via Padova e la Casa della Carità, l’Ospedale Sacco, C.A.M. di C.so Garibaldi. Al centro di tutta la manifestazione l’intero quartiere Isola con 17 luoghi di spettacolo tra Piazze, strade, Teatri, sagrati, antiche strutture e pub. Il sabato pomeriggio il

Festival si è spinto come ogni anno a Cinisello Balsamo, portando speciali attrazioni ad un pubblico di oltre 2.000 persone. Tutto ciò è stato possibile grazie alla straordinaria forza di volontà dell’ideatore e direttore artistico del festival, Maurizio Accattato e dei PIC – Pronto Intervento Clown, gruppo teatrale “d’assalto” da lui fondato. La gestione e organizzazione del festival è affidata all’Ass. Culturale Scuola di Arti Circensi e Teatrali, in collaborazione con la Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti, che sin dalla prima edizione ha contribuito alla realizzazione del festival, grazie al lavoro del suo Presidente Francesco Tripodi. A sostenere la realizzazione di questa edizione come sempre le istituzioni: il Comune di Milano, con l’ormai solidissima e attenta partecipazione dell’assessorato alla Cultura; la Provincia di Milano e il Comune di Cinisello Balsamo.

www.jugglingmagazine.it > Link Sostenitori

FOGLI VOLANTI ASS. via Università 61 > 09100 Cagliari > Riccardo Tanca 328 4149915 artistidistrada.multiply.com KAPPAERRE ARCIRAGAZZI ASS. via della Repubblica 34 > 50051 Castelfiorentino (FI) > Sara Spini 349 5779462 www.kappaerre.org I MALAVOGLIA via C. Chimienti 60 > 70020 Cassano delle Murge (BA) > Giuseppe Carrasso 334 9701335 malavoglia@gmx.com PARMA JUGGLING CREW c/o MU via del Taglio 2 > 43126 Parma > martedì e giovedì h 21,30 > Marcello Conti 327 8263085 www.pjc.parma.it IL POSTO cannaregio 3136 > 30121 Venezia > Wanda Moretti 347 8050819 www.ilposto.org QUATTROX4 asdc via privata Pericle 16 > 20126 Milano > Elisa Angioni 348 2269315 associazionequattrox4@gmail.com SPAZIO NU via Firenze 42 > 56025 Pontedera (PI) > Massimo Pierini 329 0908119 www.spazionu.com TCH’I TCH’IAO Via Ioppolo 17 > 97100 Ragusa ibla > Giuseppe Buggea 338 1948181 tchi-tchiao@hotmail.it VERONAINLINE via Roma 3 > 37060 Castel D’Azzano (VE) > Andrea Tomelleri 045 2223784 www.veronainline.it t

i Giocoli&rDintorni

viale della Vittoria, 25 - 00053 Civitavecchia (RM) t/f +39 0766 673952 m +39 347 6597732 mail giocolieriedintorni@hotmail.com web www.jugglingmagazine.it j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 54 m a r z o 2012

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Circomondo Festival festival internazionale di circo sociale Siena 5/8 gennaio 2012

www.circomondofestival.it Intervista di A.R. ad Adriano Scarpelli, presidente dell’Associazione Carretera Central e dirigente dell’ARCI di Siena

foto Paolo Patruno e Brando Cimarosti

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Dagli anni ‘90 ci occupiamo con l’ARCI di Siena di infanzia e di adolescenza e organizziamo attività soprattutto nel campo educativo e della formazione. Gestiamo molti progetti sociali sul territorio, e il primo centro giovanile a Siena lo abbiamo aperto noi negli anni ‘90. Contemporaneamente ci occupiamo di cooperazione internazionale, in particolare in America Latina, con progetti di promozione culturale e di formazione rivolti ai giovani. Durante queste attività a volte abbiamo sicuramente incrociato inconsapevolmente il circo sociale, ma è solo nei nostri viaggi in America Latina che cinque anni fa abbiamo incontrato consapevolmente esperienze di circo sociale, soprattutto in Brasile. Con loro abbiamo attivato progetti e collaborazioni, ottenendo dei finanziamenti dai nostri sostenitori istituzionali, la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e il Centro Volontariato Servizi Toscani. Questi progetti hanno posto alla nostra attenzione l’estremo interesse del circo sociale, la sua attinenza agli obiettivi da noi perseguiti con l’associazione Carretera Central e l’ARCI. Rimanendo in contatto con il circo di Crescér e Vivér è nata questa idea di un festival internazionale di Circo Sociale. L’obiettivo non era quello di creare un circuito per “addetti ai lavori”, bensì un momento di partecipazione e promozione del Circo Sociale, dove si mettesse al centro dell’attenzione la questione dell’infanzia nel sud del mondo e non solo. La preparazione del progetto è durata a lungo e dopo aver esposto l’iniziativa ai nostri finanziatori, abbiamo creato sul territorio una rete di collaboratori molto estesa per gestire l’intera manifestazione. Partivamo già con una buona conoscenza sul panorama internazionale del Circo Sociale, e attraverso la nostra direttrice artistica, Martina Favilla di Antitesi, che ha lavorato in stretta collaborazione con la direzione e il coordinamento del progetto di Carretera Central, abbiamo cercato di ampliare questa finestra coinvolgendo anche le realtà italiane, compreso il gruppo di lavoro sul Circo Sociale coordinato dall’Ass. Giocolieri e Dintorni. Volevamo realizzare un “contenitore” che potesse comprendere il momento dell’incontro e dello scambio artistico, ma anche quello del dibattito attorno alle tematiche che ci premevano.

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Il numero di persone ed enti che abbiamo coinvolto è impressionante: istituzioni, cooperative, fondazioni, associazioni, cooperative, e anche il tessuto privato senese si sono resi disponibili per quanto potesse essere necessario per realizzare un evento tanto articolato, che prevedeva il soggiorno e la costruzione di uno spettacolo comune di 5 scuole di Circo Sociale: il Circo Sociale del Sur (Argentina), Crescer e Viver (Brasile), The Palestinian Circus School (Palestina), Circo Corsaro (Napoli), Il Tappeto di Iqbal (Napoli), più l’esibizione della Compagnia Lanchilonghi (Olbia). Tramite questa esperienza abbiamo ampliato la conoscenza del movimento italiano che ruota attorno al circo sociale. Si tratta di una forma di circo dalla difficile definizione, vi sono anche molti dibattiti teorici, a volte aspri, su ciò che è circo sociale e ciò che non lo è, e noi stessi abbiamo le nostre personali visioni e convinzioni. A Siena esistono sicuramente situazioni disagiate. È da tempo che ce ne occupiamo cercando di favorirne la partecipazione a questo progetto e il territorio ha risposto con grande entusiasmo. Abbiamo anche cercato


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In realtà ad oggi, pur gestendo come ARCI provinciale tre centri sociali e due doposcuola, non abbiamo ancora pensato di attuare nel territorio un progetto vero e proprio di circo sociale. Non escludiamo che ciò avvenga in futuro, ma per ora ci preme di più creare un luogo o uno spazio di conoscenza e di incontro che abbia un’impronta fortemente internazionale. Infatti come Carretera Central lavoriamo da più di un decennio nella cooperazione internazionale e ci occupiamo prevalentemente di reinserimento dei giovani in condizioni di rischio di esclusione sociale. Ci riteniamo piuttosto soddisfatti dell’esito: alcuni particolari e alcuni momenti dell’incontro non hanno funzionato benissimo, ma essendo la prima esperienza il risultato è comundi favorire la partecipazione delle scuole, e alla fine sette scuole hanno que apprezzabile, sia per la buona partecipazione registrata agli spettacoli e risposto con grande entusiasmo, ai dibattiti, sia per il sorprendente e anche grazie all’organizzazione di un massiccio interesse suscitato nei premio artistico cui partecipavano bambine e bambini. Un incontro del media. La vera scommessa, superata questa prima “prova”, è quella di riuscigenere proiettato su una frequenza re a trasformare con grande prudenza biennale può esistere solo se il terrie attenzione questo evento in un torio circostante è attivamente coinvolto, e per questo oggi mi ha fatto appuntamento biennale, un’idea già molto piacere notare la presenza presente fin dalle prime fasi della progettazione di questa esperienza. massiccia del pubblico senese.

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Personalmente è stata un’esperienza molto forte. Al di là del progetto organizzativo in sé, si tratta di un campo che mette in gioco tematiche scottanti sulle quali c’è una grande sensibilità. Ho notato ad esempio le ragazze del servizio civile, che hanno collaborato con noi: all’inizio distratte, oggi erano invece molto emozionate. Si tratta di un coinvolgimento emotivo necessario, perché è quello che spinge poi a realizzare questi progetti. Se non ci fosse questa forza di coinvolgimento, si finirebbe per lavorare in modo sterile, un aspetto questo sempre fondamentale per noi che lavoriamo sul sociale e nell’ambito della cultura da diversi anni. In particolare è stato fondamentale l’impegno e la professionalità che ha messo in campo la coordinatrice del progetto Carmelta Breccione Mattucci, esperta di cooperazione internazionale, e l’entusiasmo e coinvolgimento in prima persona della presidente dell’Arci di Siena Serenella Pallecchi che si è spesa molto sulla buona riuscita del progetto. Credo che questo sia il progetto sociale più importante a cui ho partecipato negli ultimi dieci anni, pur avendo in passato già affrontato progetti complessi, come il coordinamento nazionale sull’ex articolo 18 riguardo la prostituzione. Stasera, in particolare, durante lo spettacolo, ho avuto la sensazione di aver realizzato qualcosa di veramente bello e importante, non solo per la bravura dei ragazzi, ma per ciò che essi rappresentano.

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Il Circo della Pace 22 dicembre/8 gennaio, Bagnacavallo (RA) a cura di Linda Curto www.ilcircodellapace.it

foto Mauro Minozzi e Stefania Ciocca

Homeless The wandering of the Circus. Casa Dolce Casa intervista a Ruggero Sintoni fondatore di Accademia Perduta, Romagna Teatri

Bagnacavallo ha una storia di vecchia data legata alla solidarietà e quando nel 2007 il Comune ci ha chiesto di pensare a un evento per il periodo di Natale abbiamo pensato al circo. L’idea di mettere un tendone nella piazza principale di Bagnacavallo voleva dire riportare, dopo 30 anni che non accadeva in nessun paese in Italia, lo spettacolo del circo a diretto contatto con il cuore del paese e dei suoi cittadini. Alessandro Serena in quel periodo era a Bucarest e così abbiamo potuto invitare i ragazzi di Parada, facendo partire una catena di solidarietà che tuttora coinvolge tantissime organizzazioni, associazioni, parrocchie, famiglie che ospitano i ragazzi per quasi un mese e ristoratori che offrono le cene per tutta la durata del festival. Lo stesso fisioterapista di una squadra di calcio locale si presta volontariamente e gratuitamente per aiutare i ragazzi nella preparazione fisica prima e dopo lo spettacolo. Questa solidarietà territoriale ha contagiato i cittadini, le isti-

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tuzioni e perfino le forze dell’ordine abbattendo le barriere verso il mondo dei circensi, al punto che la manifestazione ha conquistato nel 2009 la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana. L’evento è cresciuto e dopo 4 anni è diventato nel 2011 un progetto europeo con l’obiettivo di produrre lo spettacolo “Homeless. The wandering of the Circus” e creare un’esperienza di formazione che porterà i ragazzi verso uno sbocco professionale e lavorativo. Il circo sociale sta diventando un’altra forma di avanguardia del circo e lo dimostra l’invito alla XXXVI edizione del Festival internazionale del Circo di Montecarlo, all’interno di una sezione dedicata proprio al tema del circo sociale. Nelle prossime edizioni del Circo della Pace c’è già l’intenzione di ritornare a ospitare compagnie che si occupano di circo sociale, ma anche di aprirci all’incontro con l’handicap fisico, sensoriale e psichico e stiamo già valutando alcune compagnie, tra cui una cinese di ragazze sordomute.

Alessandro Con questo nuovo spettacolo ci distacchiamo apparentemente dall’estetica dei nostri precedenti lavori, Ombra di Luna, Creature e Tesoro dove i materiali erano naturali, come i rami di nocciolo intrecciati, i sacchi di juta, le uova di struzzo. Qui invece si parte dalla spazzatura, da materiali poveri, apparentemente morti, ma lo stile, la sostanza e il linguaggio simbolico sono comuni e creano una continuità. Il tema rappresentato dallo spettacolo diventa il ponte che porta questo progetto verso gli obiettivi del circo sociale cui è dedicato il festival di Bagnacavallo. Dopo aver ospitato compagnie provenienti da diversi paesi con situazioni di forte disagio sociale, emarginazione, povertà, sfruttamento e pericolo come le zone di guerra, quest’anno si è creata l’occasione per parlare d’inclusione sociale in un modo diverso. Il simbolismo dell’estetica di Marcello sposava il simbolismo dell’acrobazia essenziale, primitiva. Le acrobazie dei ragazzi sono diventate un altro ingrediente del linguaggio simbolico, archetipico che occupa la scena. La piramide umana è l’immagine dell’uomo che sale verso il cielo e nel nostro spettacolo diventa il simbolo del riscatto dalla cruda realtà del reietto.

Marcello Il pubblico per me è fondamentale e punto di riferimento per la creazione. Lo spettacolo è fatto con il pubblico non solo per il pubblico. Ogni spettacolo è inoltre dedicato a uno spettatore scelto a caso che viene coinvolto nella performance. Lo spettacolo può essere definito un grande magma dal quale emergono dei quadri che portano l’ordine nel disordine. Il nostro mondo è il diluvio, la discarica, il cimitero, un luogo dove oggetti e uomini vengono abbandonati. Un cimitero dove uomini e cose muoiono o sopravvivono senza una casa e hanno solo il cielo che fa loro da tetto. Da questo cimitero la forza e la voglia di vivere producono delle piccole magie e da qui fioriscono dei quadri. Ogni quadro ha una storia che si riferisce alle tappe dei miei 30 anni di carriera. La scenografia è composta di tantissimi oggetti che appaiono come cose morte abbandonate, ma che poi prendono vita, come gli attrezzi di un giocoliere. Gli oggetti qui sono necessari e ritrovano un senso nuovo, rivivono, rinascono e diventano l’occasione di ricostruire, rigenerare il mondo che gira attorno agli attori. Nella loro memoria c’è una radice profondamente simbolica che nel nostro spettacolo diventa occasione di gioco.


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Daniel Romila “Sono uno dei primi ragazzi di Bucarest che nel 1992, all’età di 13 anni, ha avuto la fortuna di conoscere Miloud Oukili. Dopo la caduta del comunismo e i due anni di guerra civile dopo la caduta di Ceausescu regnava il caos ed è esploso il fenomeno dei ragazzi di strada scappati dagli orfanotrofi strapieni o abbandonati, persi per strada da genitori allo sbando. Questa realtà di forte disagio sociale mi ha costretto a rubare per mangiare. Miloud con la sua proposta di fare circo ha dovuto conquistarsi la nostra fiducia e c’è riuscito con la sua sincerità e la sua trasparenza. Lui lavorava, faceva gli spettacoli e con i soldi ci prendeva da mangiare, così abbiamo capito che era lì proprio per noi, per aiutarci. Attraverso il circo abbiamo ritrovato la dignità di persone e

imparato l’importanza del rispetto verso l’altro. Nonostante le difficoltà e le resistenze della mia famiglia ho ripreso in mano la mia vita e ho capito che con le tre palline potevo andare ovunque e non sarei mai morto di fame. La vita di strada ti fa perdere i sogni. Ma grazie al circo sono riuscito a finire la scuola e nel mio quartiere ero diventato “il ragazzo del circo”, ritrovando una mia identità che la vita in strada mi aveva strappato. Parada ha sostenuto la mia crescita professionale ma soprattutto personale, mi ha rieducato alla vita come solo il circo sa fare. Mi ha permesso di continuare la formazione fino a diventare insegnante di circo a Bucarest e in giro per l’Europa, collaborare nella preparazione degli spettacoli. Adesso vivo a Milano e mi occupo dei programmi di formazione di Parada Italia e dei progetti con le scuole e i campi rom. Professionalmente sono molto felice e onorato di essere stato scelto per lo spettacolo, ritornare in una piazza dove Parada era già stata 4 anni fa è un’esperienza davvero importante per me”.

Kermesse

annuario italiano dello spettacolo di Strada e di Pista Federazione Nazionale Arte di Strada (Fnas/Agis)

Info e prenotazioni www.fnas.org

Un vero “must” per artisti e promotori, offre una panoramica sui servizi del settore, il calendario dei festival con mappa di ubicazione sul territorio, un’ampia sezione dedicata agli artisti, interventi su storia, idee sull’arte di strada e del circo. La X edizione verrà abbinata a Kermesse DVD e Kermesse Tube!

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Programma di Formazione per operatori di Progetti di Circo per Bambini e ragazzi Maggiori info e dettaglio date su www.jugglingmagazine.it o dietro richiesta a giocolieriedintorni@hotmail.com

Giocoli&rDi intorni con il sostegno del

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Castelfiorentino (FI) 13/15 aprile 2012 (verrà ripetuto il 14/16 settembre 2012)

Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi

Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino stage introduttivo con Tommaso Negri e Patrick Pinchon riservato a coloro che desiderino scoprire le discipline circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni. Valore pedagogico,metodologia, didattica, preparazione e valutazione di una lezione/di un corso annuale; presentazione di progetti; basi tecniche delle discipline circensi. in collaborazione con

Castelfiorentino (FI) 10/14 settembre 2012

XI meeting nazionale degli operatori di arti Circensi per Bambini e ragazzi in collaborazione con Ass. Kappaerre e con il patrocinio del Comune di Castelfiorentino Il Meeting è rivolto agli operatori del settore e fornisce loro l’occasione per un aggiornamento professionale e per un reciproco scambio sulle metodologie e le tecniche acquisite. La formula prescelta vede il gruppo dei operatori partecipanti, provenienti da tutta Italia in rappresentanza di varie associazioni, concentrarsi per cinque giornate su un intenso programma di interventi, workshop, laboratori con bambini, confronti e allenamenti. Tutti i dettagli sul programma saranno online entro fine giugno 2012.

roma, ottobre 2013 / giugno 2014

3° Corso universitario per lo Studio delle attività motorie applicate alle arti Circensi in collaborazione con il Corso di Laurea in Scienze motorie, Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Il Corso, indirizzato ad operatori di arti circensi, operatori dell’infanzia, insegnanti e studenti di Scienze Motorie, prevede di far acquisire le più moderne conoscenze generali, pedagogiche, sociologiche e tecniche per l'applicazione delle attività circensi in ambito di circo sociale e terapeutico. Iscrizioni aperte fino a giugno 2013

Gruppo di lavoro sul Circo Sociale a cura dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Recepite le istanze degli operatori che in Italia si occupano di Circo Sociale, e facendo seguito alle richieste di mappatura che ci arrivano da Cirque du Monde (programma di circo sociale del Cirque du Soleil), EYCO, Caravan, ed altri network o realtà che si occupano di Circo Sociale, l’Ass. Giocolieri e Dintorni promuove e sostiene un gruppo di lavoro, nato dallo scambio tra gli operatori negli ultimi due meeting, che intende nel breve, medio e lungo termine lavorare sui seguenti punti: delineare l’area di interesse, attività e sviluppo che ricade all’interno del termine Circo Sociale; condividere un codice etico di intervento e di responsabilità; avviare e completare un sondaggio sulle attività, progetti e operatori che in Italia si occupano di Circo Sociale; offrire momenti di confronto e crescita del settore; riconoscere le diverse metodologie di intervento e sviluppare una “buona pratica”, a livello nazionale ed europeo, di circo sociale; definire, riconoscere (nella prospettiva di certificare) le competenze degli operatori di circo sociale; realizzare un percorso formativo; promuovere i progetti di Circo Sociale attivi sul territorio italiano; agganciarsi a tutte le realtà internazionali e straniere che si occupano di circo sociale; organizzare scambi, collaborazioni, approfondimenti con realtà internazionali; delineare un focus di approfondimento da tenersi nel corso del prossimo Meeting Nazionale degli Operatori di Circo per Bambini e Ragazzi; rappresentare il settore ai tavoli di lavoro internazionali. Tra i membri del gruppo di lavoro: Maria Teresa Cesaroni (Circo Corsaro, Napoli), Raffaella Monia Calia (Ass. Formazione e Inserimento lavorativo, Avellino), Andrè Casaca (Teatro C’art, Castelfiorentino - FI), Fabio Dal Gallo (Universitá Federale da Bahia, Salvador de Bahia - Brasil), Luca Marzini (Fondazione “Uniti per Crescere Insieme Onlus”, Torino), Daniele Giangreco (Spiazza La Piazza, Perugia), Ilaria Bessone (Ass. Jaculè, Orbassano TO), Segreteria operativa - Adolfo Rossomando - Giocolieri e Dintorni (Civitavecchia – RM), giocolieriedintorni@hotmail.com – 347 6597732 – fax 0766 673952

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Registro Nazionale Corsi/Scuole di Arti Circensi per bambini e ragazzi

Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Olivia Ferraris 0141 1856269 www.chapitombolo.it

Lombardia

Trentino Alto Adige

Friuli Venenzia Giulia Veneto Liguria Emilia Romagna Toscana

Marche Abruzzo Molise Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna

Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Mottalciata 7, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Circa Circo via Etiopia 6, 20146 Milano Pino Giuditta 02 47710541 www.ilgrafo.it Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo dei Sogni via Carducci 7/17, 20068 Peschiera (MI) Paride Orfei 02 5471337 www.piccolocircodeisogni.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21 , 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Scuola Nazionale Teatro e Arte Circense via N. Torriani 19, 20124 Milano Marco Bizzozzero 02 6692943 www.teatrocirco.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 035 363089 www.ambaradan.org La Valle dei Sogni Centro Europa 2000 piazzale Europa 43, 25068 Sarezzo (BS) Elisa Serra 347 1012344 lavalledeisogni@gmail.com Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Rita Vaz Pato 334 8192033 giocolarte@yahoo.it Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Circomix via Tulpe 1c 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento@yahoo.it Oppetelà via Paganini 14, 38068 Rovereto (TN) Anna Cavarzan 338 8330532 oppetela.wordpress.com Ars Motus via dei Templari 1 – 34015 Muggia (PD) Elisa Waldner 329 3711848 www.arsmotus.org Luden’s Circus c/o Hermete onlus v.le Verona 102, 37022 Fumane di Verona (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Piccolo Circo KR scuola elementare Roosvelt, 50051 Castelfiorentino (FI) Shanti Venier 333 8892174 www.kappaerre.org En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Julien Morot 380 7560377 scuoladicircoenpiste@gmail.com Feluna via Pesciatina 280, 55010 Lunata (LU) Luisa Pucci 338 6279646 info.feluna@alice.it Mantica Scuola di Circo via Cere 16, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.acchiappamantici.it Il Circo Aereo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S. Polo in Chianti (FI) Elena Manni 334 1974550 www.elirudyzuli.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Circo Teatro Distratto via Magolo 1, 50053 Empoli Lorenzo Cecchi 340 4779455 www.circodistratto.it Antitesi Scuola di Circo Trick via Don Mazzolari 25, 56025 Pontedera (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, …Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 serafini.simona@alice.it Circo Teatro Oblì Shalà c/o Teatro Verdi, 53036 Poggibonsi (SI) Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.timbreteatroverdi.it La Valigia delle Meraviglie Via Frazione San Michele 28/A 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Il Circo di Lana Anversa degli Abruzzi (AQ) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Il Circo della Luna via D’Aurelio, San Giovanni Teatino (CH) Valentina Caiano 347 0082304 facebook.com/IlCircoDellaLuna Il Circo dei Bambini SS. S.Luca/Prato Gentile, 86080 Pescopennataro (IS) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com SIACC via Giorgio Perlasca 71, 00155 Roma Paolo Pristipino 06 21808595 www.scuolanazionaledicirco.com Vola Voilà via Senocrate snc (Axa-Palocco), 00125 Roma Anna Paola Lorenzi 06 83082739 www.volavoila.it Chiaradanza via San Filippo 10, 80122 Napoli Linda Martinelli 081 2461173 www.chiaradanza.it Circo dei Sogni c/o Dedelife via Carlo De Marco, 80100 Napoli Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 www.dedelife.it Circo Laboratorio Nomade vico La Catena 9, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Clown per Amico via G. Costantino 5, 70123 Bari Michele Diana 328 4270390 clownarturo@hotmail.it Il Girotondo via Pizzilli 13, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Le strade di Macondo via Goldoni 68, 09131 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.pietroolla.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto S.Paolo 07020 (OT) Daniela Bandinu 349 0831017 www.chapiteau-parapluie.blogspot.com

Scuole di Arti Circensi per Bambini e Ragazzi che avviano anche al volteggio equestre Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni (PI) Luisa Monico 349 5773202 scavalcando@poderecasavecchia.it A.I.T. La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it

Progetti di Circo Sociale e Terapeutico (elenco in aggiornamento, vedi jugglingmagazine.it > circo sociale e terapeutico) Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Luca Marzini 011 19836531 www.unitipercrescereinsieme.it Car’t Teatro Via Giuseppe Brodoloni 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 flabigi@tin.it Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 sesa.lit@libero.it


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