Juggling Magazine #56 - september 2012

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NUMERO

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JUGGLINGMAGAZINE.IT A S S O C I A Z I O N E G I O C O L I E R I & D I N TO R N I issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo Contiene allegato P. e allegato R. â‚Ź 3,00


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bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XI, n. 56, settembre 2012 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 ©2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Spedim via Serranti, 137 h www.spedim.it Stampato il 20 settembre 2012 In copertina XXXV European Juggling Convention foto di Vincent Groenhuis

Pubblicazione sostenuta dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Impressioni di settembre; si addensano i ricordi dei tanti bei festival, convention, eventi e spettacoli in giro per il mondo, cui abbiamo assistito o partecipato sotto un bel cielo stellato. La EJC approda in Polonia e scopre la “convention perfetta”, Mirabilia viene riconosciuto “Festival Culturale Europeo” dalla CE, mentre gli altri festival italiani di rilievo continuano ad offrire programmazioni sempre più interessanti e particolari. Grugliasco ospita il Cirque Tzigane Romanes, a Pescara Funambolika vede nascere sul territorio la Compagnia Circus Blues, in ValColvera Brocante permea il territorio di performance estemporanee. Altrettanto vivace l’innovazione che parte dall’interno delle varie arti e discipline. Ci lasciamo portare in quota da Le Rencontre de Dance Aerienne, scopriamo i sinuosi movimenti della HoopDance, balliamo al ritmo incandescente della Murga, tratteniamo il respiro ad UNICON di fronte alle spericolate acrobazie del popolo a una ruota. Grande fermento nel circo educativo/amatoriale per bambini e ragazzi; si moltiplicano gli schemi di scambio e i festival, come ci raccontano di ritorno da Brema, Edimburgo e Minorca gli operatori italiani, appena riunitisi a Castelfiorentino per il loro XI Meeting Nazionale. Un augurio infine agli artisti italiani che, impegnati in residenze e nuove creazioni, si esibiscono con successo sui palchi internazionali. E un saluto struggente a Giovanna Bolzan, che quei palchi ha dovuto lasciare troppo presto e troppo giovane. Adolfo Rossomando Direttore editoriale di Juggling Magazine

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XXXV European Juggling Convention 2012 28 luglio / 5 agosto - Lublin (Polonia) www.ejc2012.org foto di Luke Burrage, www.lukeburrage.com/blog/ e Vincent Groenhuis

intervista a Jakub Szwed, del team organizzativo

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I primi passi e lo staff Il nostro team si era fatto le ossa già all’interno del festival Carnaval, giunto alla sua V edizione, che si tiene qui a Lublin. Lì siamo stati coinvolti prima come volontari, poi coordinatori di piccole aree, fino a diventarne organizzatori. E lì abbiamo maturato affiatamento e competenze per organizzare un evento di rilievo, coltivato insieme una passione per la giocoleria. Giocolavamo insieme, conducevamo progetti, ci adoperavamo per promuovere la giocoleria, creare una comunità di giocolieri. Negli anni è cresciuto un gruppo di circa 100 persone, tra giocolieri e artisti circensi, ma anche pedagoghi, insegnanti, tutti amici che, sull’onda dell’entusiasmo hanno partecipato come volontari alla EJC. Non pensavamo in realtà che questo sogno potesse realizzarsi, perché la comunità dei giocolieri in Polonia è molto giovane e ristretta. Io stesso 3 anni fa non ero nemmeno giocoliere. Avevo qualche esperienza di fire spinning, ma non ero mai stato ad una convention, mentre Joanna, che coordina il gruppo organizzativo, era già all’interno della comunità dei giocolieri ed era stata ad alcu-

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ne convention e EJC. Poi 3 anni fa sono andato alla mia prima convention a Dresda, in Germania. Un’esperienza che ha cambiato la mia vita e ora sono qui a curare la direzione artistica del festival. Mirek è stata una delle prime persone del gruppo ad andare ad una EJC e coltivare il sogno di organizzarne una qui a Lublin. Così ne ha parlato al delegato alla cultura di Lublin, che ha accettato con

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VG VG entusiasmo l’idea. Insieme hanno preparato una presentazione da portare alla EJC di Victoria e una volta che la candidatura per la EJC è stata accettata abbiamo creato un’associazione che la gestisse, fondata da Magda, Mirek, Daniel, Joanna e io. L’organigramma della EJC vedeva intorno ai 5 main organizer una cerchia di almeno 20 persone, che ci aiutavano nel coordinamento delle attività, più altre 20 impegnate in vari settori del campus, e una cinquantina di volontari che vengono da altre ealtà cittadine. In totale circa cento persone impegnate full time nel campus per assicurare una buona riuscita della EJC.

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Giocoleria in Polonia

La logistica

È partito tutto con un bel festival organizzato da Marta, “Circus e European Meeting” e da qui si è originato il primo festival di fuoco in Polonia, diventati poi gli eventi dove i giocolieri si incontravano e crescevano insieme alla comunità del fuoco, molto forte qui in Polonia. Non ci sono convention di giocoleria al momento in Polonia; qui non esistono ancora palestre giocolieri, non ci sono tanti insegnanti, e continuiamo a viaggiare per l’Europa per prendere spunti su progetti da attivare qui in Polonia, con l’idea di creare a Lublin un centro stabile per lo sviluppo della giocoleria in Polonia. Abbiamo una scuola nazionale di circo tradizionale, finanziata dallo Stato, che ora ha difficoltà a finanziarsi, e desideravamo che la EJC potesse attirare l’attenzione dei media e del pubblico su queste difficoltà.

La logistica vedeva un bel parco, recintato su un perimetro di 3,5 km, che insieme al Comune abbiamo provveduto a sistemare per accogliere le tende e le altre attività outdoor. Attigui al parco una palestra di 3000 mq quadrati dedicata all’acrobatica al suolo e all’aerea, un’altra palestra di 8000 mq dedicata alla giocoleria e ai trader, una zona catering e spettacoli con 5 chapiteau (Open Stage tent, Special Show Tent, Renegade Tent, Youth Circus Tent e Bar Tent), mentre il Gala Tent era montato in un’altra zona qui vicino. Avevamo allestito anche una zona riservata al monociclo e una grande zona riservata al fuoco, quest’ultima aperta anche al pubblico. Inoltre la forte comunità polacca di slack liner, che erano già venuti al Carnaval festival, hanno montato una zona di slack line nel parco e fatto esibizioni nella hall della reception.

Il Sapore Polacco

Obiettivi futuri

Il flavour polacco. In questa EJC 2012 volevamo che la gente si sentisse a suo agio, volevamo aprire spazi per la sperimentazione, come la serie degli special stage serali, sia nuovi, sia già sperimentati in precedenti EJC. Approfittando del Carnaval festival, volevamo che uscisse fuori questo ruolo della Polonia come meeting point tra le culture dell’europa occidentale di quella orientale, non solo nella giocoleria, bensì su tutto lo spettro delle arti performative del teatro di strada. Viaggiando in Europa abbiamo visto che la giocoleria non è un corpo a se stante, ma è collegata a tutte le altre arti performative e lei stessa ha più valenze, artistiche, sociali, scientifiche. Abbiamo imparato a riconoscere l’eccellenza e volevamo che l’opening show desse un’idea di quanto si fosse evoluta l’arte del circo e i suoi interpreti in Europa, per questo abbiamo invitato uno show importante come “Epicycle”.

Personalmente la sorpresa più grande è stata constatare che la EJC stesse davvero accadendo qui a Lublin! Nessuno in città credeva o aveva idea di cosa potesse essere. E oggi sono tutti meravigliati della allegria e dei bei modi di fare dei giocolieri. Anche le persone della security sono rimaste meravigliate dai saluti che tutti i giocolieri gli porgevano ogni volta che transitavano per i cancelli. Un piccolo segnale di amicizia e gratitudine che non hanno mai riscontrato in atri grandi eventi e che li ha colpiti particolarmente. Inoltre era importante far capire alla comunità internazionale dei giocolieri che ci siamo anche noi e che vogliamo diventare parte attiva e integrante di questo mondo. Come obiettivi per il prossimo futuro vogliamo montare uno chapiteau stabile qui a Lublin, che ospiti progetti e workshop. A lungo termine vorremmo invece poter gestire un centro di formazione professionale di arti circensi.

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House of Intrika Fashion Show www.intrika.net

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intervista a Miss Frix e Anactapus Facciamo vestiti, e facciamo spettacoli. Ci piace divertirci, amiamo le persone. Tutto questo messo insieme crea… il desiderio di organizzare performance interattive! Le convention sono una pentola ribollente di persone entusiaste, pronte a condividere e pronte all’azione. Sono piene di grandi interpreti e incredibili performer, tutti che muoiono dalla voglia di esibirsi sul palco. Queste premesse sono condizioni perfette per organizzare una sfilata di moda. Il nostro primo Fashion Show in assoluto ebbe luogo nel 2004 alla EJC di Carvin (Francia), una jam teatrale con noi, 2 amici e tanta energia alle 3 am sul palco del bar tent. Il secondo fu piccolo ma memorabile, a casa dei Giullari del Diavolo in Italia, un evento spontaneo nato da una girandola di inarrestabili show-off! Il primo vero House of Intrika Fashion Show avvenne invece alla EJC di Vittoria (Spagna). Fu lì che Frix organizzò per la prima volta una passerella, le guardie di insicurezza, i VIP, un team di

paparazzi e modelli mozzafiato. L’energia era fenomenale, l’emozione inarrestabile. Katrin di Berlino vide lo spettacolo e fece di tutto per farcelo replicare l’anno successivo alla Berlin Juggling Convention. Lì, con una passerella sul lago, lo spettacolo raggiunse un nuovo livello… paparazzi da urlo, VIP esclusivi, incredibili improvvisazioni di giocoleria. Da allora siamo stati invitati a fare uno show alle EJC di Monaco di Baviera (grazie a Arianna), e quest’anno a Lublin… ogni volta raggiungendo nuove vette e includendo nuovi elementi, come l’ospedale delle Fashion Victim, e i gruppi di ragazze urlanti… ed ogni volta veniamo magnificamente sorpresi dalle performance di tutti i partecipanti. Qui a Lublin tutto è cominciato pochi mesi prima, quando Emil (responsabile degli special stage), ha cominciato a raccogliere le schede tecniche per lo spettacolo… Arrivati alla EJC, abbiamo cominciato gli ingaggi. Guardando la gente in palestra, sulla pista da ballo,

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VG nel nostro stand… assegnando loro dei ruoli: la sicurezza, modello/a, VIP. Il nostro stand intanto si svuotava nel mettere da parte gli abiti per i modelli, La febbre cominciava a salire, modelli e idee vengono aggiunti fino all’ultimo momento, come i faretti per l’ingresso, i sofà per i VIP, vestiti che possano essere strappati di dosso ai nostri modelli più audaci. Potremmo dire che siamo impegnati a dare un look migliore ai giocolieri… ma il motore primo dei nostri Fashion Show è improvvisare una performance, promuovere la creatività spontanea tra le persone. La convention è un luogo per condividere e crescere, per sperimentare e giocare. Con così tante persone di talento riunite in un unico posto per un weekend o una settimana, l’energia è perfetta per creare qualcosa insieme. Ma creare qualcosa da zero è una scommessa troppo forte… e così arriva la sfilata di moda! Tutti capiscono il suo format: c’è una struttura per lo spettacolo, ci sono ruoli chiari, tutti sanno quello che accadrà. La sfida di accettare un ruolo è

quello di farlo proprio, e siamo sempre sorpresi di quanto lo facciano bene. Forniamo la struttura, i costumi e l’idea generale e lasciamo la gente libera di spaziare liberamente al suo interno. Il quadro è sexy e parodistico allo stesso tempo. L’atmosfera è elettrica perché tutti stanno lavorando insieme, senza prove, e incoraggiati a spingersi oltre i limiti! Per noi è stato un viaggio meraviglioso, quella che era iniziata come un’idea divertente è diventato un forum fantastico per l’improvvisazione. Siamo super eccitate. Ridicolmente eccitate. È difficile concentrarsi sui compiti tecnici che abbiamo, perché lo spettacolo è così divertente! Ricordate che la prima volta che vediamo lo spettacolo è proprio quando sta accadendo live sotto gli occhi di tutti! Alla fine abbiamo stimato che circa 80 persone sono stati attivamente impegnate nello show, sicuramente il più grande finora realizzato. È un onore incredibile che performer meravigliosi accettino le nostre proposte e mostrino fiducia nel rendere l’evento memorabile.

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Italiani alla EJC

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Pietro Selva Bonino pietroselvabonino@yahoo.it Dopo anni spesi ad allenare la tecnica mi iscrivo alla FLIC, dove trascorro due anni sviluppando un mio linguaggio nella manipolazione di clave, grazie alle numerosi classi di danza e di studio sul movimento. L’uscita da una scuola di circo, scopro a mie spese, può risultare molto difficile: catapultato fuori delle mura protettrici della scuola realizzo che la tecnica fine a se stessa non porta molto lontano, che non basta un costume buffo per conferire una drammaturgia al proprio numero. All’improvviso non è più così semplice salire su un palco, ogni idea che passa per la mia testa incontra numerose autocensure, e quelle poche che arrivano alla messa in scena, non trovano le competenze necessarie per essere concretizzate. Ho trascorso l’ultimo anno a portare in scena numeri dei quali non ero mai soddisfatto: la classica crisi artistica. Quest’anno alla EJC è stata organizzata per la prima volta una serata dedicata ad allievi ed ex allievi di scuole di circo. Iniziativa interessante, che permette l’incon-

tro tra il mondo dei giocolieri delle convention e quello dei giocolieri inseriti nel contesto del circo contemporaneo. Ho potuto così presentare il mio numero e, proprio quando stavo ormai per perdere le speranze, ho ritrovato la gioia dello stare in scena! Il numero è piaciuto a me ed al pubblico, ho ricevuto molti commenti positivi e costruttivi, che mi danno l’energia della quale avevo bisogno per proseguire. Quest’anno sono stato ammesso alla scuola nazionale di teatro di Jacques Lecoq, a Parigi, una scuola di teatro fisico molto importante e molto dura, dalla quale spero di uscirne indenne.

TrioRosselliCaspaniDeMontis alias Triocadero triocadero.blogspot.com Giugno 2011, il nostro debutto alla convention in Brianza, Adolfo ci chiedeva di scrivere un articolo sul nostro lavoro. Oggi, agosto 2012, ci troviamo a raccontare l’emozione di prendere parte al galà della EJC! Un anno e mezzo dopo la nostra prima residenza a Porto Banana, la mail che conferma la nostra presenza alla EJC in Polonia ci lascia increduli, eccitati e spaventati allo stesso tempo. Arrivati a Lublin ci sembra che i mesi d’attesa siano volati e, dal momento in cui

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vediamo il tendone, il palco e la scenografia, abbiamo la sensazione che avremmo preso parte a uno spettacolo speciale. Riusciamo a evitare “quasi” tutti i party della EJC prima del grande giorno e finalmente ci siamo. Il livello degli artisti è altissimo e in scaletta siamo penultimi! Dobbiamo allentare la tensione così ci sediamo in triangolo in mutande e prendendoci per i capezzoli iniziamo il nostro oooohmmm. Anche i clown Ucraini pensano che siamo dei cretini, figuratevi gli altri… Nel primo galà la temperatura troppo alta condiziona un po’ il ritmo, ma il secondo è una vera “fossa dei leoni”! Applausi e boati assordanti accompagnano tutti i numeri fino alla fine dello spettacolo e ci troviamo tutti uniti, presi per mano davanti a un pubblico in piedi sorridente e consapevole di aver visto un gala indimenticabile. Per noi lo sarà sicuramente. Da quel momento in poi la vodka polacca confonde un po’ i nostri ricordi, ma siamo sicuri che questa del 2012 sia stata “la convention perfetta”.

Marianna De Sanctis www.mariannadesanctis.com Per diversi anni ho bazzicato le EJC, ed ogni anno, guardando il galà, mi sono sempre chiesta se mai un giorno sarei potuta salire su un palco così grande e davanti ad un pubblico sfegatato di giocolieri in festa. Quattro anni dopo, al festival “Recontre de Jonglages” a Parigi, dove mi esibisco, incontro Marta, l’organizzatrice del galà EJC 2012. Si chiacchiera, ci si conosce, si ride e ci si saluta. Qualche settimana dopo vengo ufficialmente invitata a partecipare al galà. Non so cosa sia successo, sarà che tutti siamo stati “piccini” davanti agli artisti che per anni vedevamo passare davanti ai nostri occhi, ma ho sentito come il realizzarsi di un sogno. E ho visto realizzarsi tanti anni di sacrifici e di impegno, professionali e sentimentali, dedicati alle arti circensi. Non so neanche se sia possibile descrivere letteralmen-

Marlon Brando

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te l’emozione di ritrovarmi dietro il palco prima di fare il mio numero e capire che sono proprio li. Sentire il clamore del pubblico arrivarti in faccia con naturale e generosa violenza e scendere dal palco con il tremore alle mani e il cuore che salta. Posso soltanto dire che è stato uno dei galà migliori che io abbia mai visto in 5 anni di viaggi. Ho condiviso il palco con degli artisti incredibili, in particolare con Aleksandra Savina di Kiev, una delle migliori hoop juggler attuali. E sapere che quest’anno in un galà della EJC ci sono stati due numeri di hula hoop, così tanto differenti tra loro, è segno anche che i tempi stanno cambiando. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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Marco Salzotto

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Mirabilia International Circus & Performing Art Festival 13/17 giugno, Fossano (CN) www.festivalmirabilia.it foto di Andrea Macchia

intervista a Fabrizio Gavosto, direttore artistico del festival

Mirabilia 2012 è stato dichiarato «Festival Culturale Europeo» dalla Comunità Europea, un riconoscimento mai ottenuto prima dal Circo Contemporaneo e dal Teatro Urbano, luoghi ideali di incontro e confronto tra linguaggi diversi, grazie alla loro vocazione transnazionale di contaminazione artistica. Questo riconoscimento che, anche grazie a Mirabilia, conferisce al genere il titolo di “alta” espressione culturale, ha posto il festival ancor più in contatto con grandi festival europei di settore, ma anche di opera lirica, musica barocca, teatro, danza, poesia, letteratura, filosofia, arti visive e plastiche. Un percorso che ha permesso a Mirabilia di diventare membro del direttivo della piattaforma Circostrada, che raccoglie circa 100 istituzioni, centri di creazione e festival. Circo Contemporaneo e Teatro Urbano non sono più divulgabili con formule del tipo: “Ci saranno, trampolieri, giocolieri, equilibristi e mangiafuoco…”, artisti e pubblico desiderano veder riconosciuta una professionalità del settore che sempre più innalzi il suo livello artistico. La programmazione 2012 ha per questo dovuto e voluto ampliarsi, ricercando standard internazionali dal punto di vista tecnico e artistico. Grande attenzione è stata posta nel comunicare chi fossero registi, coreografi, scenografi e interpreti, quali fossero i percorsi di creazione transnazionale degli spettacoli proposti.

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In Europa, specialmente al nord, le arti circensi rappresentano il 30% della programmazione teatrale dei maggiori centri drammaturgici ed è oggi uno dei punti focali delle politiche culturali e giovanili di molti governi. Risale ad alcuni mesi or sono la riunione a Parigi fra funzionari ministeriali di 26 paesi europei per confrontarsi sull’argomento (incontro al quale l’Italia era purtroppo assente). Teatro di Strada e Circo Attuale sono protagonisti delle scene mondiali e non più “fratelli poveri”; espressioni di linguaggi universali, popolari e colti, e fondamentali basi di rinnovamento del pubblico teatrale e dei linguaggi dello spettacolo dal vivo. Questo forse il grosso salto fatto quest’anno e che da 20 anni avvertivamo necessario: 153 operatori culturali partiti da Kuala Lampur, New York, Londra, Parigi, Montreal… per venire al Mirabilia International Circus & Performing Arts Festival (M.I.C.P.A.F.) e vedere spettacoli nuovi, prime e debutti che rappresentano il panorama contemporaneo europeo. Progettare Mirabilia non è solo andare a Avignone, Chalon o Edimburgo e selezionare gli spettacoli più interessanti. Al festival oggi viene chiesto di offrire spazi di creazione, stimolare percorsi creativi di giovani artisti, scommettere su nuovi progetti, supportarli economicamente, collegarsi a livello europeo per coprodurre, sostenere e diffondere nuove compagnie… un lavoro immenso, ma che assicura poi agli artisti e ai programmatori presenti un grande respiro internazionale.


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Quest’anno la programmazione era divisa in tre fasce: una popolare e festosa con accesso gratuito, un’altra con elementi spiccati di ricerca e innovazione, in parte a pagamento e in parte no, una terza, che rappresentava le tendenze più trasgressive dei linguaggi del circo e del teatro in Europa, a pagamento, ma sempre e rigorosamente a «prezzi politici». In futuro Mirabilia progettava di diventare un festival ancor più incentrato sul Circo Contemporaneo, nuova frontiera drammaturgica che tutta l’Europa sta cogliendo. L’idea però di moltiplicare gli chapiteaux nella città, dare più spazi al circo di ricerca e sostenere nuovi percorsi nel Circo di Tradizione ha ricevuto nel 2012 un supporto ministeriale del settore circhi davvero esiguo, al punto da rimettere in discussione la capacità di Mirabilia di finanziare le giovani compagnie, collaborare col mondo della tradizione e appoggiare le scuole di settore.

Si è scelto quest’anno di decentrare molti spettacoli dal centro storico, lasciando in particolare il corso centrale molto libero per raccogliere e far defluire i circa 80000 visitatori, programmando volutamente in chapiteaux, cortili, teatri, piscine, palazzi e piazze periferiche al fine di spingere il pubblico a compiere delle scelte sempre più precise e ragionate, formare anno dopo anno un pubblico sempre più preparato. La dimensione organizzativa di questa VI edizione ha visto circa 250 artisti, oltre 40 persone di staff, circa 30 tecnici per i palchi, 30 giornalisti da 6 nazioni, operatori registrati provenienti da 4 continenti. A tutti abbiamo assicurato transfer da/per aeroporto, alloggio, servizi, assistenza, traduzioni, etc. Un compito arduo, considerata la scarsa ricettività alberghiera di Fossano. Organizzare un festival di questo genere in una bella cittadina, ma senza vocazione turistica e con meno di 30.000 abitanti, portarlo a livelli internazionali in soli 6 anni, è stata una scommessa che ha sorpreso l’intera Europa. E solo ora Fossano comincia a prendere coscienza delle dimensioni e dello spessore del festival e a sentirlo orgogliosamente «suo». j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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< Mirabilia 2012 ha dato inoltre visibilità ai diversi progetti europei di cui é partner (o con cui collabora): per il progetto Transmission erano presenti gli spettacoli Lapsus e Atempo Circ; per il progetto Jeunes Talents Cirque Europe erano in programma i Subliminati Corporation e la Compagnia My Laika; spettacoli frutto di bandi di creazione europei, poi programmati in importanti appuntamenti quali Avignone, il Theatre de la Villette di Parigi o il Grec di Barcellona.

Un altro progetto (Grundtvig) presente è stato Culture for Waterfront; tra i partner il Comune di Lisbona, la piattaforma European Intercult di Praga, la città di Ostenda, l’assessorato alla cultura di Vienna, il parlamento austriaco, ed altre importanti Istituzioni che si sono incontrate in convegno per parlare delle attività culturali possibili in aree fluviali, per avviare progettualità comuni con Mirabilia, l’amministrazione locale e provinciale. Lo spettacolo Felliniana, di Ondadurto Teatro, presentato al festival, è stato appunto prodotto all’interno di questo partenariato. Oggi sono tante le opportunità di supporto presenti a livello europeo per le giovani compagnie. Inserirsi nei circuiti internazionali e prepararsi con cura alla progettualità e alla partecipazione a bandi e progetti europei dovrebbe essere obbiettivo di molti. Per questo Mirabilia continua ad organizzare nei giorni del festival seminari e workshop rivolti a giovani artisti italiani. Come direttore artistico di Mirabilia ho avuto tantissime sorprese. Mi ha sorpreso, ad esempio, (e mi ha fatto infuriare!), scoprire che per lo spettacolo dei Subliminati era scattato il «bagarinaggio» a prezzo triplicato dei biglietti; a posteriori ciò però mi ha evidenziato che il pubblico coglie sempre di più il valore degli spettacoli che proponiamo. Piacevole sorpresa è arrivata da alcuni programmatori di Teatri stabili che sono rimasti letteralmente sconcertati dalla

costruzione drammaturgica e dall’innovazione di molti spettacoli in programma e pensano ora ad inserirli nelle loro programmazioni. La sorpresa più bella, calda e gratificante é stata quella di venire spesso abbracciato dal pubblico che, in piazza Castello dove negli orari di spettacolo ero responsabile della sicurezza, mi ringraziava… un pubblico bellissimo, straripante ed ebbro di gioia per aver scoperto un nuovo mondo teatrale intenso, attuale, sorprendente, vero ed emozionante.

Mirabilia Lapsus

www.cielapsus.com foto di Spictacle! Questa è la storia di amici che si sono incontrati più di 10 anni fa in una scuola di circo amatoriale a Lione. Appassionati alle arti circensi hanno poi tutti deciso di farne una professione. Alcuni hanno continuato la loro formazione presso la scuola di circo di Lomme, altri al Lidò a Tolouse. Dopo essere entrati in diverse compagnie (collettivo AOC, Tango Sumo, Les Têtes en l’air…), hanno realizzato il loro sogno da adolescenti e finiscono nel 2010 per fondare la Cie Lapsus. Il progetto di un collettivo è stato essenziale nel loro approccio. All’origine del progetto c’era la voglia di lavorare insieme, e solo di conseguenza quella di individuare un soggetto di creazione. La complicità artistica si basava in parte sul desiderio di giocare insieme, nel senso ampio del termine, e in secondo luogo sulla volontà di

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difendere ciò che il circo tramanda in termini di tecnica. Convinti che la tecnica sia fine a se stessa e non solo uno strumento al servizio della scrittura artistica, difendono l’idea di un circo che sia il teatro del virtuosismo. Ben presto, il collettivo entra nel progetto Trans-mission, dispositivo europeo per il sostegno alla creazione. Lo spettacolo “Six pieds sur Terre“ viene realizzato grazie a residenze in Spagna, Belgio, Francia e Italia, con il sostegno di: La Central del Circ, Espace Catastrophe, La Grainerie, Zelig e il festival Mirabilia. Durante il processo di progettazione, il collettivo sceglie di circondarsi di una scenografia originale: 300 mattoncini di legno e migliaia di gusci d’uovo. Oggetti che simbolizzano al tempo stesso forza e fragilità, oggetti di uso comune che

diventano elementi di gioco ed elementi scenografici. “Six pieds sur Terre” è uno spettacolo leggero e semplice, giocoso e gioioso, in cui disordine e derisione si mescolano sapientemente. Gli artisti inventano continuamente nuovi

spazi, nuovi terreni di gioco. Solidali e giocosi, si riscoprono con l’ossessione di costruire e il piacere di destrutturare. Sei paia di piedi complici che, con finezza e derisione, re-incantano un mondo che è, in ultima analisi, il loro.


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CIRQUE DU SOLEIL® STA CERCANDO NUOVI TALENTI PER GLI SPETTACOLI ATTUALMENTE IN PRODUZIONE E PROSSIME CREAZIONI. Foto: Camirand Costume: Dominique Lemieux © 2007 Cirque du Soleil

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Mirabilia Puntozero - Compagnia Autonoma Tenenti yuotube sipyma

Dopo 3 anni di lavoro collettivo con una compagnia di circo contemporaneo era necessario per me riprendere il filo dell' evoluzione, quello che anni fa mi ha portato a fondare la Compagnia Autonoma Tenenti, della quale

sono l'unico componente. Il che significa ricerca, creazione personale e fruttuose collaborazioni. Collaborazioni intense e positive con cultori di altre arti quali scultura, videomaking, attori e registi di circo, costruttori di strumenti e filo-

sofie. Perché credo che la commistione delle arti sia quanto di più aperto, creativo e necessario per l'evoluzione umana e acqua pura nel vaso delle arti stesse. Punto Zero è stata una necessità nel cammino creativo ed evolutivo della CAT… Necessità di approfondire e sviluppare ulteriori percorsi sulla manipolazione degli oggetti e sul circo contemporaneo. Nei 2 anni di creazione (intervallati da mesi di riposo forzato per combattere un'altra battaglia) ho cercato di creare e approfondire tecniche di manipolazione differenti ed originali, come la giocoleria verticale con 3 sbarre lunghe 2 metri e mezzo, quella ad attrito modificato, con un tavolo creato appositamente per lo spettacolo (2560 fori, 6 punte da 1 utilizzate) e lo slide juggling sulla colonna vertebrale di un

cavallo… Una ricerca sul théâtre de l'objet, sullo sviluppo di tecniche completamente nuove che, essendo terreno vergine, possono essere affrontate senza preconcetti, senza nessun solco o sentiero da seguire. La collaborazione con la scultrice Corinman, con Salvo Frasca (My!Laika), coi compositori Robert Tiso e Andrea Mazzacavallo hanno portato nello spettacolo pennellate di arti diverse, di punti di vista differenti, e la collaborazione per la ricerca di nuovi linguaggi e nuove forme di espressione. La stessa poderosa onda da cavalcare insieme. E la necessità di ricordare che un mondo nuovo, o meglio una visione nuova del mondo, è un elemento indispensabile per il nostro futuro. Perché sono molte le cose da dire una volta chiusa la bocca. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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Sul Filo del Circo 2012 20 giugno, 4 agosto - Grugliasco (TO) www.sulfilodelcirco.com foto di Laura Gallina

Andrea Macchia

Andrea Macchia

a cura di Dario Duranti

La rete nel circo rende possibili evoluzioni in maggiore sicurezza mentre nella cultura fa dialogare pubblici, manifestazioni, direzioni artistiche e dà il valore aggiunto e la possibilità di radicarsi e di nascere a progetti ambiziosi. Debutti, anteprime, produzioni e coproduzioni hanno caratterizzato il cartellone della undicesima edizione del Festival Internazionale Sul Filo del Circo che ha sede in una serra creativa sempre più votata alla produzione di spettacolo dal vivo. Ma che ha anche saputo uscire dal Parco Le Serre di Grugliasco per portare a Torino “This is the end” (lo spettacolo del CNAC diretto da David Bobee) in partenariato con il Festival delle Colline Torinesi, Teatro a Corte con la collaborazione del Circuito Teatrale del Piemonte, il soste-

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gno della Città di Torino, della Provincia di Torino e del Festival Mirabilia di Fossano. Un’operazione imponente che ha portato sotto allo chapiteau del CNAC (allestito a Ponte Mosca a Torino) oltre 1800 spettatori, registrando tre magnifici sold out e consensi di critica, sancendo infine la nascita del Progetto C3+ il cui sodalizio ha consentito di proporre anche lo spettacolo Eloge du Poil dell’attrice e regista francese Jeanne Mordoj nelle vesti della “donna barbuta”. La programmazione ufficiale del Festival si è aperta con Circus Parade, evento nato dall’incontro tra venti artisti di Cirko Vertigo e quaranta musicisti del Conservatorio di Novara, un concerto-spettacolo allestito da Silvia Francioni in cui ogni esibizione è stata accompagnata da

brani classici di Bizet, Rota e Prokofiev. A seguire la grande festa gitana portata in scena dal Cirque Romanes, tra spettacolari evoluzioni e la musica di una orchestra folkloristica. La compagnia franco-tedesca Cirque Bouffon è tornata per il secondo anno consecutivo a Grugliasco con una nuova prima nazionale: Solvo, perfetto connubio tra la spettacolarità di artisti del calibro di Evgeny Pimonenko (meraviglioso giocoliere pierrot, Argento a Parigi), del clown Goos Meeuwsen e di Sarah Tragner (eccellente equilibrista alla corda molle) e la musica dal vivo eseguita da un trio d’eccezione con fisarmonica, contrabbasso e percussioni. Il tutto diretto da Frederic “Boul” Zipperlin, giocoliere nelle prime produzioni del Soleil negli anni Ottanta. Sul Filo del Circo è realizzato dalla

Città di Grugliasco in collaborazione con Cirko Vertigo le cui produzioni nel cartellone del festival riscuotono sempre un ottimo riscontro di pubblico. Così è stato anche per Circo Metropolitano (proposto dagli allievi del secondo anno della Scuola, diretti da Luisella Tamietto) e La Luna in un giorno (quintetto circense ispirato all’universo di Federico Garcia Lorca, diretto da Pablo Volo di Ex Voto). Il Festival da anni propone un confronto tra giovani artisti e maestri dello spettacolo popolare. Quest’anno il pubblico ha potuto apprezzare il Best


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Pietro Giambattista

Cirque Tzigane Romanes Il circo tzigano di Alexandre e Délia Romanès è amatissimo in

of Bustric, proposto dall’inossidabile Sergio Bini che nonostante impegnato in lavori importanti sul grande schermo, si conferma un vero e proprio animale da palcoscenico, mimo, clown, illusionista e attore di grande talento. E scoprire giovani talenti attraverso il Concorso Internazionale i cui vincitori dell’edizione scorsa (gli argentini German Cortez e Tatiana Hess protagonisti di Circo Claxon) hanno proposto quest’anno Revolucion en Box, un lavoro di 50 minuti sull’alienazione della fabbrica condito con un linguaggio brioso e divertente ed evoluzioni davvero spettacolari. La giuria del Concorso (che vantava tra gli altri le presenze di Valerie Fratellini e Philippe Agogué, talent scout del Cirque du Soleil) ha

premiato il duo franco-argentino Lu Ar Bicause che ha proposto con ironia una pièce di 15 minuti che univa evoluzioni al cerchio aereo ad originali manipolazioni con chitarre. L’anno prossimo un loro spettacolo di un’ora sarà programmato nel Festival. Sempre originale il Cirque Hirsute, che ha proposto una nuova produzione su Don Quichotte, creata nel corso di alcune residenze a Grugliasco e incentrata su un imponente mulino di loro concezione, luogo di evoluzioni mozzafiato. Un Festival che conferma Grugliasco come punto di riferimento internazionale per il circo contemporaneo e vetrina per giovani artisti, in grado di attrarre 8000 spettatori paganti, traguardo non scontato in tempi di crisi.

Francia dove, a Parigi, da anni è montato uno chapiteau permanente che ospita i loro spettacoli. Alexandre Romanès appartiene alla grande dinastia circense dei Bouglione, gitani piemontesi francesizzati: «Veniamo dall’India, poi Afghanistan, Turchia, Grecia: siamo della tribù dei Sinti piemontesi e il cognome Bouglione l’abbiamo preso in Italia. Quasi tutte le famiglie circensi italiane sono gitane». Romanès lascia il circo di suo padre (“Mi sembrava un hangar, avevamo quaranta camion, e tutti in famiglia avevano diamanti al dito e Rolls Royce. Non era per me”) poco più che adolescente e si mette a fare l’acrobata sulle scale libere per la strada. A vent’ anni incontra una poetessa francese, Lydie Dattas: per lei e grazie a lei impara a leggere e scrivere poesie. Un giorno del ‘77, mentre sta eseguendo il suo numero, lo avvicina lo scrittore Jean Genet. Insieme progettano un circo poetico. Avrebbe dovuto durare quattro ore. Genet voleva un cavallo arabo e un cigno nero. «Non l’abbiamo mai montato, quel circo: era troppo presto per me, dopo il rifiuto del tendone di mio padre. Di Genet sono stato amico fino alla fine, quando l’accompagnavo a Villejuif, nell’ospedale dei tumori. È morto a 76 anni nell’86». Nel frattempo Alexandre comincia a scrivere poesie. Nel ‘98 esce “Un peuple de promeneurs”, un popolo di “passeggiatori”. Nel grande e disperato campo nomadi di Nanterre ha incontrato Delia, gitana rumena-ungherese, che ha già tre figli da un marito che se ne è andato. Avranno altre due bambine e Alexandre adotterà gli altri tre. Nel ‘94 montano un tendone dietro alla Place Clichy e il piccolo Cirque Romanès inizia ad essere un punto di incontro di artisti. Verso il 2003 Romanès invia a Gallimard un quaderno con le sue poesie scritte a mano. “Hanno riunito una commissione straordinaria di lettori. Ben quattro. Erano poesie di uno zingaro!”. Nel 2004, la casa editrice Gallimard le pubblica con il titolo “Paroles perdues”. Nella pista dei Romanes una vera e propria comunità familiare, 22 persone tra musicisti e artisti di circo, tutti impegnati in uno spettacolo che non è mai uguale perché porta in sé lo spirito della Festa e il gusto spontaneo dell’improvvisazione.

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Funambolika 3/6 luglio, Pescara www.funambolika.com foto di Silvia Mazzotta

Tracce istintive per un concetto Una serie di proposte di circo per uno spazio frontale di 2.200 persone (l’anfiteatro D’Annunzio di Pescara) su tre serate consecutive e in un territorio vergine di riferimenti culturali specifici: queste sono le condizioni e il contesto di Funambolika, che al sesto anno iniziano, forse, a dare il profilo di una tipologia di rassegna; come impronte nella neve che per istinto vanno da qualche parte. Le due condizioni principali che dettano la scelta del cartellone sono la capacità di richiamo per una grande quantità di pubblico pagante, e la forza di ciascun spettacolo di coinvolgere una platea tutt’altro che intima. Questo ci ha spinto negli anni a una ricerca molto interessante, più istintiva che intellettuale, incoraggiata dall’incremento delle presenze, e che credo ci aiuti a riflettere sulla natura universale del circo.

Vecchia idea di circo nuovo Anche se Funambolika si chiama “festival internazionale del nuovo circo”, la sua identità sta nella rottura trasversale del confine tradizione/innovazione, sperimentata su un pubblico ignaro di tali categorie, abituato solo al circo della tv o dei tendoni. È un tentativo fuori dalle strade già esplorate. Non ci interessava optare per una tipologia circense specifica, né volevamo un festival dedicato esclusivamente a una delle forme secondo i due modelli ormai definiti mondialmente (i “numeri” o gli spettacoli completi), tantomeno le tipologie a fruizione libera o del teatro di strada. Il senso di “nuovo circo” è riscoperto in un’accezione estetica antica: sta per noi nel non visto, nell’estraneo ai circuiti o alle

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aspettative; in quel sentimento di curiosità che storicamente è una base del circo. Questo anche grazie a collaborazioni con chi ha intuito assieme a noi questa visione, come quella preziosissima e costante di Alessandro Serena, e occasionalmente del festival Sul Filo del Circo di Grugliasco.

Questa idea del “nuovo” si lega a un’altra caratteristica del circo: il suo eterno anonimato. Il teatro D’Annunzio di Pescara presenta in estate decine tra concerti, balletti, etc., sempre famosissimi. Il circo è l’unico spettacolo che non ha vedettes, o punti di riferimento già noti. Il pubblico ci va sulla fiducia, come bendato, ma con il portafogli in mano… Fare tutto esaurito al botteghino con un galà di numeri a “sorpresa”, o far pagare mille persone per vedere Leo Bassi (di cui qui nessuno ha mai sentito parlare) o per una compagnia inedita come Karakasa, sono segni della forza eterna, quasi ancestrale che ancora conserva questo genere dal potenziale elevatissimo.

sura poi diventata la sua condanna, un peccato originale che rendeva il giocoliere una formica nel vuoto, pur egli capace di dominarlo. Negli ultimi decenni il circo ha espiato questa “colpa” riconquistando una magnifica dimensione intima, ma ora è più difficile trovare spettacoli in grado di “arrivare all’ultima fila”. Karakasa ci è riuscita egregiamente, come in passato ad esempio il Klezmer. Ma sono casi rarissimi, a meno che non si spendano cifre da capogiro per far muovere per una sera, da chissà dove (Eloize, Oz o Circolombia). Lo stesso per i solisti: a Funambolika abbiamo fatto ricorso ai grandi maestri (Larible, Avner, Jango, Bassi, Shub…), che hanno maturato l’istinto per le grandi masse, correndo rischi assieme a loro nel plasmare i loro progetti di recital. Essi hanno il pregio di confondere il rapporto tra intimità e grandi masse, soltanto col gesto comico. Per le nuove generazioni di artisti la misura con i grandi spazi è rara: la recente pedagogia circense troppo spesso mirata all’introspezione ne è certo tra le cause.

Intimismo e peccato originale

La scoperta e il rischio

Di questa forza fa parte anche la capacità che ha il circo di coprire spazi grandi come questo anfiteatro, pur senza la voce del comico televisivo o la musica delle star; quasi quel gigantismo alla Barnum, per quasi due secoli trionfo del circo, la dismi-

In sei anni, il pubblico si è lasciato guidare, privato di aspettative ma mettendo in gioco la propria intelligenza; la gente ha riscoperto il rischio della scelta autonoma. Ha notato che se una sera vede i vincitori di Monte Carlo, quella dopo può emozio-

Anonimato con gli occhi bendati


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nare corde diverse con una compagnia più innovativa. In ogni forma artistica si ha il dovere di stimolare nel pubblico il senso della curiosità. Se Funambolika dal nulla riesce a reggersi per metà con gli incassi, significa che migliaia di persone hanno consolidato il gusto di scoprire. Se per l’altra metà continua ad essere sostenuta dal danaro pubblico, vuol dire che la città gli riconosce questo ruolo, oltre a quello di riflessione all’interno di un’arte attuale.

Un terreno vergine per un nuovo polo circense? Nel centro-sud la vita artistica è meno presente nel tessuto sociale: minori sono i professionisti dello spettacolo, le scuole artistiche (di circo quasi zero), le compagnie; scarso è l’aggiornamento internazionale, frequente l’ibridazione col semi-professionismo e di conseguenza meno mature le politiche culturali. Da quando l’Ente Manifestazioni Pescaresi ha deciso di tentare la carta del circo con Funambolika, questa è ancora l’unica esperienza del centro-sud (tolti il festival di Latina e il Golden Circus della capitale). Riuscire a portare fin qui i più grandi artisti del mondo, solisti leggendari e gruppi innovativi è stato dunque un risultato di doppio valore. Funambolika inizia ad essere parte di una piccola costellazione. A due passi da Pescara, il Circo della Luna oltre ad un’attività didattica ha avviato progetti internazionali di residenza; a Chieti in Agosto si svolge un grosso festival di artisti di strada (dai forti confini circensi), e a S.Omero (Teramo) uno dei più antichi di comicità visuale. Quest’anno l’Ente Manifestazioni Pescaresi oltre a produrre Funambolika ha partecipato al progetto europeo Archeo.s, varando la Compagnia Circus Blues, in cui il circo ha dimostrato di saper valorizzare luoghi e comunità del patrimonio storico. Una costellazione prende forma per un nuovo polo circense?

A Funambolika 2012 hanno partecipato: Karakasa – Teatro acrobatico dell’Europa dell’Est, di Alessandro Serena e Marcello Chiarenza; Leo Bassi in Utopia; Gran Gala du Cirque con: Pellegrini brothers (equilibristi), Starbugs (clowns), Andrea Togni (equilibrismo e numero di tessuti), Viviana Rossi (cinghie aeree), Mario Berusek (giocoliere), Alesya Gulevich (hula hoop).

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AEREA pensieri in sospensione a cura di Irene Croce www.irenecroce.com

Les Rencontre de Danse Aerienne 1/8 luglio - La Baule (Francia)

foto di Philippe Pivonet

www.lesrencontresdedanseaerienne.com La Baule, Francia, un piccolo gioiello affacciato sull’oceano atlantico, dove da ormai 4 anni viene organizzato Les Rencontres de Dance Aerienne, una manifestazione unica nel suo genere, che propone degli incontri artistici dove l’apprendimento e l’approfondimento delle discipline aeree è accompagnato dalla scoperta del circo contemporaneo e della danza aerea. Creatori dell’evento Fred Deb, diplomata nel 1992 al Cnac, dopo il suo debutto nella compagnia Les Arts Sauts, e Jacques Beltrand, che dopo una carriera da danzatore, dall’incontro con Fred sceglie d’investire le sue conoscenze nella pratica delle discipline aeree. Nella Cie Drapés Aériens, diventano duo inseparabile nella vita e nell’arte, organizzatori della LRDA, un evento ben riuscito, con partecipanti provenienti

da Australia, Svezia, Norvegia, Francia, Italia. Durante le due settimane vengono proposti corsi di trapezio danza, tessuto aereo, cerchio rotativo, danza aerea, danza contemporanea e flessibilità, per principianti e advanced. La novità di quest’anno è stata la master class di tessuto aereo di 12 ore pro-

posta nel week end dove, oltre ad approfondire la tecnica, uno sguardo nuovo e interessante è stato il lavoro sulla creatività e sulla ricerca di un proprio universo personale. Come artista ho partecipato attivamente, dedicando 8 giorni a questa intensa formazione; tutte le mattine seguivo il

www.shannongelinas.com

Ho danzato fin da piccola: balletto classico, jazz, tap dance e un po’ di acrobatica, a 16 anni ho insegnato alla scuola di danza in Quebec e a 17 anni ho lasciato la mia piccola città natale per andare a studiare danza contemporanea a Montrèal. Dopo una formazione superiore di due anni sono entrata in un programma universitario di interpretazione della danza contemporanea. Nel 2007, durante una rappresentazione dello spettacolo “Traces” di Les Sept Doigts de la Main, ho scoperto le arti del circo e il loro lato innovativo e contemporaneo. Mi sono innamorata di questo modo di essere in scena, con tutta que-

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sta energia, questa forza, questa audacia. Mi sono quindi iscritta alle audizioni della Ecole National du Cirque de Montreal. Dopo 4 anni di formazione in tessuti, trapezio duo, quadro russo e altre discipline come la danza, il gioco teatrale, l’acrobatica, giocoleria, mi sono diplomata nel giugno scorso con un diploma di studi superiori in Arti del Circo, con specializzazione in tessuti. Ero una ballerina prima di scoprire il circo. Non sono mai riuscita a fare una sola trazione nella mia vita. Il mio ingresso all’Ecole National du Cirque è stata per me una sfida fisica. Inoltre il mio trascorso da bal-

corso di dance echouffement con Kat, a seguire un’ora e mezza di aeree con Fred e Jack, e per finire un’ora e mezza di flessibilità con Sarah Poole, insegnante di Montreal. Poi nel week end ho partecipato alla master class di tessuto aereo. Ho trovato molto interessante lo scambio con differenti realtà artistiche, questa mescolanza di linguaggi e punti di vista, modi differenti di approcciare questa discipline affascinante. Impeccabile è stata l’efficienza e il forte lavoro di squadra che si percepiva nell’organizzazione, la passione con la quale ogni insegnante portava avanti il proprio lavoro, la gioia con la quale questo intenso lavoro prendeva vita, l’ospitalità e la voglia di lasciare un segno forte nelle persone che vi hanno partecipato. Ritrovarsi in questo luogo ricco di input nuovi, come le straordinarie posizioni del corso di flessibilità che arrivano a spingere ai limiti l’elasticità del proprio corpo, mi hanno permesso di lavorare in modo differente. Le innumerevoli salite ai tessuti dai

lerina mi donava già uno stile molto particolare, un’energia che mi permetteva di muovermi con uno stile personale. Avevo questa presenza scenica che è molto speciale per me. La danza mi ha permesso di trovare questo modo di muovermi attraverso/in aria. Questo mi ha permesso di sviluppare non solo delle sequenze tecniche ma di condurre/portare queste sequenze tecniche a diventare una coreografia, una continuità che porta alla caduta. Ho avuto 3 allenatori incredibili alla scuola durante la mia formazione: Véronique Thibeault, Elena Fomina et Irena Purschke. Queste 3 donne mi hanno aiutato a sviluppare un vocabolario tecnico originale e poco comune. Piano piano durante la formazione mi sono appropriata di questo


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nomi affascinanti, interpretate in modo nuovo, il lavoro in dinamica, le improvvisazioni, l’interpretazione, l’abbandono della tecnica per la creazione di un universo personale, vedere esercitare con cosi tanta grazia e leggerezza un salto indietro al tessuto, che pensavo impossibile. Poter assistere parallelamente ai corsi, agli spettacoli di artisti e compagnie di rilievo internazionale, scoprire durante una di queste rappresentazioni quante innumerevoli cose si possono creare con il cerchio

rotativo, creato al Centre National des Arts du Cirque da Fred Deb’, o la scoperta del trapezio danzato chiamato anche “single-point trapeze” e creato per i danzatori contemporanei. Scoprire cosi tanto materiale didattico e promozionale, come il DVD bilingue sulla tecnica dei tessuti Tissus Aériens. Essere completamente immersi in questa dimensione ricca di stimoli mi lascia un ricordo bello e intenso, molto materiale su cui lavorare e il forte desiderio di mettere in pratica quello che ho appreso.

vocabolario, aggiungendo la mia energia, il mio modo di muovermi, il mio stile. Poi durante la fase di creazione, ho lavorato con un consulente artistico, Nicolas Cantin. Lui ha ascoltato e preso in considerazione il tema per il numero da me individuato. Poi mi ha aiutato a chiarire le mie intenzioni e a rendere la mia presenza più giusta e precisa. Ho scelto i tessuti perché avevo voglia di trovare una libertà in questo attrezzo, che vede nella creazione di nodi la sua dinamica. Amo la contraddizione che questo apporta, amo l’analogia interessante con la vita. Lottare contro tutti quegli avvenimenti che ci bloccano, battersi per essere più forti di quello che ci trattiene. Faccio anche del trapezio duo, al momento con Evelyne Paquin Lanthier. Inoltre con

tre colleghi della Ecole abbiamo sviluppato molto materiale in syncro e con un doppio quadro russo. Credo che nel nostro campo sia molto importante trovare un proprio stile personale e un proprio universo. Noto della ricerca acrobatica sempre più elaborata e lo trovo veramente d’ispirazione. Identificare se stesso come artista e come persona è quello che rende una performance interessante. Sono molto inspirata da tutti quegli artisti che accettano il rischio di portare la loro disciplina in un posto nuovo e mai visto. Ho intenzione di andare in Europa per partecipare a dei festival e a dei cabaret. Ho voglia di fare una nuova creazione, continuare a sviluppare la mia disciplina e condividere il mio lavoro con altri artisti di tutti gli orizzonti. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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10/12 luglio Barcellona (Spagna) www.catalanarts.cat

foto di Alessia Bombaci - Antic Teatre

intervista a Maricol Lopez, direttrice Area Promozione Internazionale di Catalan! Arts Catalan! Arts è un progetto del Ministero della Cultura Catalano per l’internazionalizzazione delle nostre compagnie culturali. Lavoriamo con la musica, tutte le arti della scena - danza, circo, teatro, teatro di strada, teatro ragazzi, multidiciplinare - l’editoria, le arti visuali, e da poco anche le produzioni video. Da alcuni anni la Asociacion de Compagnias de Teatro de Cataluna prospettava al Dipartimento di Cultura del Ministero una collaborazione al progetto del Come & See, avviato nel 2006. Partendo dall’esperienza di una vetrina per la danza che avevamo già organizzato e che aveva funzionato molto bene, abbiamo quindi progettato qualcosa del genere. Siamo partiti prima con il teatro e la danza e poi con gli anni abbiamo allargato l’offerta fino ad includere tutte le arti performative. La programmazione è affidata ad un pool di programmatori, giornalisti, organizzatori di festival, esperti in danza, teatro, teatro di strada, performing art, che ragionano con una prospettiva internazionale e che possano selezionare una programmazione interessante. Proviamo a motivare le com-

Antic Teatre http://semolinika.anticteatre.com Semolinika è il nome d’arte di Julijana Fajdetic Tomic, artista multidisciplinare e attivista politico. Nata a Osijek (Croazia), cresciuta ed educata nella Jugoslavia socialista di ‘Tito’. Completati gli studi infermieristici Semolinika parte a 18 anni per scoprire i movimenti punk e squatter, diventando presto membro della Opposition Rock e No Wave Movement, dei movimenti Punk e Hardcore degli anni ‘80. Dopo aver studiato recitazione e danza la troviamo nel 1985 a Barcellona impegnata in danza classica, contempora-

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pagnie nel valorizzare la loro dimensione internazionale, offrendo agli invitati una presentazione di 20 minuti del loro lavoro, e chiedendo al settore stesso di trovare input e modalità per una loro crescita e promozione. Come & See offriva quest’anno un secondo registro interessante, dislocando la programmazione in 5 spazi di creazione presenti a Barcellona all’interno del network delle Fabbriche di Creazione: Fabra i Coats, Nau Ivanow, Graner, Antic Teatre, La Central del Circ. Un progetto avviato nel 2007, teso a recuperare fabbriche abbandonate presenti nel perimetro cittadino per trasformarle in centri di creazione per le arti. Le compagnie circensi catalane si muovono abbastanza bene in Europa, ma solo nel circuito dei festival e non tanto nei circuiti teatrali. Assistiamo così le compagnie in tutto quello che riguarda gli aspetti a monte della rappresentazione, mentre per un sostegno alle spese di viaggio all’estero le compagnie possono presentare domanda all’Istituto Raimond Lull. Al Come & See, evento a cadenza biennale e giunto

nea, nella Tecnica Alexander, lavorando come attrice, coreografa e regista per La Fura dels Baus. Nel 1998 crea la propria compagnia, Semolinika Tomic e nel 2003 fonda Antic Teatre - Spazio di Creazione, un centro culturale e sociale indipendente nel centro di Barcellona, trampolino di lancio per tutti i giovani talenti pieni di sogni e speranze, con una gestione artistica e amministrativa affidata a persone che provengono dal loro stesso mondo artistico. Unico centro a Barcellona con una programmazione regolare e costante basata sulla ricerca, il rischio e l’innovazione in nuovi linguaggi (250 performance all’anno), Antic Teatre lotta costante-

mente per il riconoscimento di un’arte innovativa, all’avanguardia, concept-based, affinché venga pienamente integrata e percepita come ‘Cultura’ nella società. Negli ultimi due anni Antic Teatre ha concentrato le sue energie nel promuovere l’internazionalizzazione della ricerca, del rischio e dell’innovazione nei nuovi linguaggi delle arti performative. Si tratta di uno sforzo enorme, essendo una realtà indipendente sia politicamente sia economicamente, e dovendo costantemente lottare per trovare finanziamenti. Il piano di internazionalizzazione si concentra attualmente su due progetti: il primo è una cooperazione transfrontaliera,


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alla sua IV edizione, arrivano sempre più programmatori stranieri, anche da molto lontano (Corea, Australia, Messico…), mentre a settembre quelli europei vengono per lo più alla Fira del Teatro di Tarraga, che offre una programmazione di teatro di sala e nuovi linguaggi ricca di teatro di strada e arti circensi. I risultati di Come & See sono sempre difficili da quantificare, perché si lavora ad ampio raggio, perché quest’anno siamo in un periodo di grande crisi generale, e anche perché tra giugno e agosto avevamo ben 18 compagnie catalane, compresa Fura Del Baus, impegnate a Londra negli spettacoli che coronano le Olimpiadi. Catalan Arts ha un settore specifico per il circo (Catalan! Circus) e stiamo collaborando molto anche con la Central del Circ, che mostra segni di crescita e vitalità molto forti. Stiamo inoltre lavorando su un piano strategico per la valorizzazione del circo e la sua internazionalizzazione (per esempio a Tarrega abbiamo organizzato un convegno con Subtopia) e sulla possibile organizzazione di una grande salone internazionale del circo qui in Cataluna!

CAV_A (Catalan & Balearic Artists Visiting _ Artists), un programma di scambio culturale ideato per condividere, comprendere e creare consapevolezza delle pratiche creative dello spettacolo in Catalogna e nelle Isole Baleari. Il secondo progetto, Festival B2B (Barcellona <> Berlino), è un festival internazionale di musica elettronica e arte multilmediale con artisti provenienti da Berlino e Barcellona. Antic Teatre è inoltre membro di due importanti network internazionali. Il primo è Trans Europe Halles (TEH), che riunisce una grande varietà di centri culturali indipendenti e multidisciplinari, precursori nella conversione di ex siti industria-

li in centri polifunzionali per la creazione. TEH, grazie al Programma Cultura CE, è attualmente impegnato nel progetto triennale Engine Room Europe Teh (maggio 2011 - aprile 2014), che sviluppa attività dedicate a operatori culturali indipendenti, e ai loro processi creativi. Il secondo è la International Network for Contemporary Performing Arts (IETM), un network nato spontaneamente nel 1981 al Festival di Polverigi (Ancona). IETM promuove mobilità, scambio e collaborazione per la gestione e la creazione di politiche culturali e organizza due incontri annuali in diverse città con un numero sempre crescente di partecipanti professionisti. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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La Murga è una forma di espressione artistica che coniuga musica, danza e recitazione con una forte connotazione satirica e parodistica. Sviluppatasi in Uruguay agli inizi del ‘900, dove era collegata al carnevale e agli schiavi neri, acquisì in Argentina uno status locale specifico: la Murga porteña, caratterizzata da suoni intensi e ritmi incalzanti, derivati dalla commistione di culture diverse (ex schiavi neri, candombe afrouruguayo, bandistica popolare europea). La parabola della Murga in Italia comincia a Roma, con la formazione nel 2001 della Murga Sin Permiso Il “Festival Murguero” nasce giorni felicemente strutturata: da parte di un gruppo di italocon il duplice intento di far hanno aperto il festival Los argentini. Al suo scioglimento conoscere al grande pubblico Espantapajaros, a seguire si alcuni membri contribuirono questa cultura apparentesono esibiti il Pozzo di San poi a fondare la MalaMurga, mente distante e allo stesso Patrizio (gruppo folk salerniche per sette anni circa tempo creare un momento di tano) e “Los3Altos”, formaziorimase l’unica Murga italiacondivisione, crescita e conone melodica della murga na. Dopodiché la necessità scenza fra i membri delle romana degli “Adoquines de della Murga stessa di esse- FB Murga Los Espantapajaros diverse Murgas. Il linguaggio Spartaco”. Il secondo giorno re un fenomeno sociale ha che caratterizza questa forma workshop di percussioni dal d’arte carnevalesca innesca maestro Gerardo Palumbo sul dato vita ad altre Murghe, foto di Christian Rizzo una modalità insolita e coinritmo carnevalero cubano, rivia Roma e in Italia. Una www.christianrizzophotography.com volgente di intendere l’arte, la sitato in chiave porteña. Nel Murga ha nome, colori, passi e musica propri ed è a cura di Benedetto Battipede strada e la socialità che, dopo pomeriggio la Parata con una composta da musicisti e anni di maturazione e diffusiopoderosa formazione di 80 eleballerini. Gli strumenti ne in tutta Italia, ha visto la menti divisi fra ballo, giocoleprincipali sono il Bombo, necessità di un grande appunria, percussioni e fiati. La serata una grancassa con Piattitamento nazionale. L’anima si è conclusa con la Staffetta, in no; il Surdo, un tamburo motrice del Festival è stata la cui ogni Murga metteva in Bandabum Sassuolo che produce suoni bassi e scena il proprio spettacolo. Murga Los Espantapajaros (gli Malamurga Roma il Rullante, dai suoni alti e Questo particolarissimo FestiSpaventapasseri) di Battipaglia Los Adoquines de Spartaco Roma metallici, oltre al Repique, val, grazie all’entusiasmo dei (SA) che, attraverso l’autofiMurga Quanto Basta Formello che emette suoni alti, ragazzi che hanno attraversananziamento, ovvero i cappelMurga dei Vicoli Genova abbellendo ulteriormente to l’Italia per esserci, unito alla li e i cachet di un anno, e la Saltimbranco Vicenza l’effetto della musica murpurezza delle intenzioni, è preziosa disponibilità del Sincontrullo Roma guera. Scimmiottando gli destinato a crescere perché è Parco EcoArcheologico di Los Espantapajaros Battipaglia Legambiente Pontecagnano, la dimostrazione pratica che Bandabaleno Napoli abiti dei “padroni” i Murgueri sono vestiti con levita un altro modo di concepire la Patas Arriba Roma è riuscita a mettere in piedi di raso e cilindro, perché la vita è possibile. una manifestazione di due Murgasia Subiaco natura stessa della Murga è la satira al potere, il rovesciamento del potere costituito che trova libera espressione nel carnevale. La Murga racconta delle catene (Rumba) e della lotta per liberarsene (i tre salti-aguante!) e si fa spazio per la strada, andando in parata come un esercito disordinato, buffo e rumoroso, che utilizza e ingloba anche spazi e modalità vicine al teatro di strada e delle arti circensi contemporanee. Le sole armi che ha sono i tamburi, i sorrisi e le mani dei ballerini che cercano le stelle. Tutti i murgheri, che sono costituiti in un gruppo orizzontale, un collettivo artistico interculturale e intergenerazionale, usano gli strumenti e la danza per dare sostegno ed eco alle cause che si sceglie di sostenere durante le manifestazioni o negli spettacoli.

La Murga

Festival Murguero 20/21 agosto, Pontecagnano (SA)

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La Compagnia Circus Blues e “Il Crazy Paradis - Dolce vita, circo e jazz” www.circusblues.com foto di Silvia Mazzotta La compagnia “Circus Blues” è un gruppo artisti che, sotto la direzione artistica di Raffaele De Ritis, da qualche anno con spettacoli e workshop rivisita e fonde i generi di circo, jazz, burlesque, illusionismo, comicità visuale in una riscoperta delle radici italiane dello spettacolo non verbale "minore”. Nell’estate 2012 la compagnia ha varato lo spettacolo “Il Crazy Paradis – Dolce vita, circo e jazz”, su richiesta dell’Ente Manifestazioni Pescaresi di coniugare in una produzione le due anime più rappresentative dell’Ente: il festival Pescara Jazz (il più antico d’Italia) e quello circense Funambolika. Lo spettacolo è nato per il progetto europeo Archeo.s e ha debuttato nella tournée estiva in Italia e Grecia. Con 12 artisti e musica dal vivo, é scritto e diretto da Raffaele De Ritis, storico e regista italiano di caratura mondiale che (già con Soleil, Dragone, Barnum) per la prima volta crea uno spettacolo di circo nella propria nazione. Scene e costumi sono state affidate ad Elisabetta Gabbioneta (già con Antonio Albanese, Paolo Rossi, Aldo/Giovanni/Giacomo) e la collaborazione drammaturgica di Adrian Schvarzstein (Circus Klezmer). Nell’ambito del progetto sono stati proposti anche due workshop internazionali, presso il tendone del Circo della Luna: un seminario di drammaturgia circense con Adrian Schvarzstein nello scorso Giugno, e una master class di due settimane di tecniche aeree, in Luglio, con l’acrobata svizzera Esther Slanzi. “Il Crazy Paradis” è una riflessione sulla tradizione scomparsa del divertimento notturno italiano tra gli anni ’50 e ’60, quando nei locali erano protagoniste due forme unite dalle caratteristiche opposte di rigore e improvvisazione: il circo e il jazz. Un viaggio onirico in un universo scomparso di fragili vite notturne, fatto di acrobati, musicisti e comici senza parole. Il Crazy Paradis, tre parole in tre lingue per uno spettacolo senza testo: minuscola babele la cui arte di sopravvivere era nell’estetica della finzione, l’invenzione di realtà posticce, l’esaltazione ingenua di esotismi ed erotismi fuori misura, il culto del rigore senza logica a cui sono costretti i corpi, in una sorta di celebrazione delle debolezze umane: il meraviglioso come rimedio al naufragio. Un locale internazionale ispirato ai night-club delle capitali: incontro disperato tra il divertimento d’élite e quello popolare. A metà tra Fellini e “The Artist”, un non-luogo di personaggi dimenticati; un ricettacolo di debolezze umane tra giocolieri virtuosi e acrobate senza rete; la deriva di dive decadute e maghi scartati da un film muto. Tra virtuosismi da record e un erotismo innocente, un omaggio al mondo in cui gli ipnotisti stupivano e il burlesque si chiamava spogliarello. Schegge di un mondo fragile, quelle “attrazioni” un tempo sovrane dei teatri, poi relegate a prologo dei film, infine rifugiate nell’ombra dei nightclubs; prima di sparire nella voragine di cimeli del Novecento… Gli interpreti sono Ilaria Cappelluti, Andrea Ginestra, Mercedes Martin, Max Masciello, Francesca Persico, Pablo Raffo, Guido Silveri, Esther Slanzi, Jonas Slanzi, Philippe Tordeaux, con i musicisti dal vivo del Pescara Jazz Ensemble: Carmine Ianieri (sax), Michelangelo Del Conte (batteria).

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Archeo.s System of the Archeological Sites of the Adriatic Sea, è un progetto finanziato nell’ambito del programma di cooperazione transfrontaliera IPA Adriatico, Priorità 2. È il risultato della sinergia tra sei partner collocati sul mare (Teatro Pubblico Pugliese, Teatro Stabile Marche, Regione Abruzzo, città di Igoumenitsa-Grecia, città di Fier-Albania, città di Pazin-Croazia). Lo scopo è di valorizzare nel 2012 quei siti archeologici che custodiscono il patrimonio storico e raccontano miti e leggende, attraverso l’organizzazione di spettacoli, rassegne e workshop, trasformando l’economia locale in patrimonio culturale.

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Residenze e luoghi di creazione

Ritorniamo sul tema strategico dei luoghi di creazione e delle residenze in Italia per gli artisti e le compagnie. Spazio di benvenuto a due centri in Toscana, che si affiancano a quelli attivi sul territorio nazionale. Ulteriori incursioni sui prossimi numeri di Juggling Magazine. foto di Elan Frantoio: Nicola Cioni

Elan Frantoio Fucecchio (FI)

Spazio NU Pontedera (PI)

www.spazionu.com

www.elanfrantoio.org Elan Frantoio, centro di arti performative, è una piattaforma di creazione e formazione, una scuola permanente organizzata a moduli intensivi e diretta dalla regista e autrice internazionale Firenza Guidi. La filosofia fondamentale è che non c’è creazione senza formazione e non c’è formazione senza creazione. Ciascun modulo, condotto da artisti a livello internazionale, produce un artefatto sempre aperto al pubblico in forma di performance, lettura, film, video, cd, recital, libro, mostra, eventi, performance. Il Frantoio di Fucecchio si pone sulla mappa glocale come un territorio che artisti emergenti possono utilizzare come luogo di creazione, confronto, verifica, sperimentazione; Una comunità artistica viva e in contatto col mondo, ma al tempo stesso sensibile alle necessità e potenzialità dell’individuo e del territorio. Una struttura che collabora con l’amministrazione comunale e con altre realtà del territorio, valorizzando il lavoro di giovani artisti locali e al tempo stesso aprendo finestre sul mondo. In prima istanza si riconosce nel Progetto Frantoio la caratteristica fondamentale di tutto il lavoro di Firenza Guidi ed ELAN: la sua identità dialettica nel continuo dialogo tra creazione e sperimentazione; questa fusione produce collaborazione tra individui e culture, intesa come la creazione di comunità “glo-cali” (globali e al tempo stesso fortemente localizzate nel territorio). La scuola permanente e gli stage formativi nascono da input per lo sviluppo delle capacità prima di tutto creative e poi artistiche e professionali di ciascuno. Nell’ambito del circo contemporaneo il metodo di formazione di Firenza Guidi consiste nell’ampliare le capacità e le qualità dell’artista circense non in senso meramente fisico o tecnico, ma, attraverso nuovi impulsi, a livello personale, narrativo e creativo. Firenza Guidi lavora da anni nel mondo circense internazionale ed è autrice e regista di tutte le incarnazioni di Immortal e Tabù per la compagnia gallese No Fit State Circus, per la quale ha realizzato anche Labyrinth, un grosso progetto site-specific, mentre nell’estate 2012 Eden ha ospitato la performance di Firenza Guidi e NoFit State intitolata Bianco.

Lo spazio NU nasce nel 2006 nello scantinato di una casa del popolo, una settantina di mq. Luogo per le arti performative è conosciuto nel mondo per la danza butoh e come centro di studio e formazione per il clown, il canto armonico e forme dell’antropologia teatrale come la danza classica, l’arte africana, il teatro noh. Importanti sono le pratiche di ascolto come la contact improvisation, l’aikido, la danza sensibile e l’anatomia esperienziale. Il “qui e ora” è il filo conduttore dello spazio NU, che in sanscrito significa adesso, e in portoghese nudo, ad indicare la trasparenza e la fragilità, l’essere aperto e in contatto con se stessi. Dal 2011 con la nuova sede di 800 mq si sono aggiunti laboratori di danza aerea, arrampicata, acrobatica, performance, concerti e residenze. All’interno dell’associazione nasce la compagnia NU, ospite di Festival come Fabbrica Europa, che con lavori di teatro fisico crea un dialogo tra la danza butoh, la contact improvisation e il clown. Proprio dall’idea di dialogo tra discipline differenti e grazie ai mq guadagnati, da alcuni anni si è potuto dar vita a progetti di alta formazione come il Corpo Comico Creativo “La Palestra del Clown virtuoso”, diretto da Alessio Targioni e Loretta Morrone. Un intensivo di due settimane sul teatro circo che propone la ricerca e l’approfondimento di una “comicità visiva” che dia modo all’interprete di confrontarsi con un teatro di creazione, attraverso discipline quali l’acrobatica (con il duo ZaMagA, danzatori dei Kataklo), la giocoleria e l’arte di strada (con Peter Weyel), il tessuto aereo e il trapezio (con L. Morrone) e il clown (con A. Targioni). Hanno preso parte al progetto da poco concluso un gruppo di italiani e stranieri, formato da artisti di strada e allievi di scuole quali l’Ecole di Philippe Gaulier e il Teatro Stabile del Veneto. Il Corpo Comico Creativo tornerà ad Agosto 2013 con due borse di studio, e da Ottobre 2012 a Maggio 2013 un’altra importante proposta formativa: un fine settimana al mese, con un percorso di acrobatica per principianti e uno per avanzati con gli ZaMagA, a seguire laboratori di Clown “Il Delirio Comico del Corpo” con A. Targioni e di Tessuto Aereo e Trapezio Statico con L. Morrone.

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Brocante 23/27 luglio, Val Colvera (PN) www.brocantiere.com foto di jymphotography

a cura di Sara Quartarella Brocante, il festival internazionale di circo contemporaneo della Val Colvera, prima che una manifestazione, è un’emozione che unisce tutti i suoi partecipanti e tutti coloro che hanno la fortuna di assistere alle performance realizzate durante i giorni dell’evento nei paesi di Frisanco, Poffabro e Casasola. Ma come e quando è nata questa manifestazione? E, soprattutto, perché? “Brocante – racconta il suo creatore e direttore artistico Roberto Magro – è un pensiero, una relazione tra lo spettatore locale e l’artista ospite, tra l’architettura del territorio e l’invenzione di spazi scenici. È un’esperienza collettiva di avvicinamento tra l’abitante di una valle ed un gruppo di artisti disposti ad inventare delle situazioni creative studiate ad hoc per le piccole borgate e le piazze dei paesi. È uno scambio di esperienze: quella del luogo, ricca di saperi manuali, e quelle molteplici, portate dagli artisti provenienti da città e paesi lontani. Brocante è un circo, un tendone ideale che colora una vallata in tutte le sue dimensioni: da quella

più intima di un cortile di un borgo, a quella capace di espandersi in tutti gli spazi, entrando nelle case degli abitanti e trasformando gli occhi, le abitazioni e le vie del paese in un grande spettacolo itinerante. Un fenomeno artistico internazionale, che in Val Colvera ha trovato casa e senso.” Questa VI edizione del festival è stato un momento d’importante crescita, ulteriore tappa di quel viaggio iniziato anni fa alla ricerca di un’armonia tutta particolare, capace di unire le bellezze del territorio della Val Colvera, alla forza espressiva del circo contemporaneo. Quello che rende speciale questo festival è che a crearlo ed animarlo non sono solamente gli artisti delle compagnie che raggiungono la Vallata per esibirsi durante il festival, ma anche tutte quelle persone, artisti, parenti, amici, simpatizzanti, compaesani, che per i cinque giorni del festival decidono di mettersi a disposizione, aiutare, per il semplice gusto di fare le cose insieme! Le sei edizioni hanno visto, nel tempo, una crescita notevole nei numeri: sono più di 600 gli artisti e le compagnie intervenute negli anni, provenienti da tutto il mondo (Italia, Argentina, Cile,

Norvegia, Brasile, Belgio, Inghilterra, Spagna, Francia, Slovacchia, Germania, Austria, Portogallo…), sono stati rappresentati più di 80 spettacoli, 15 concerti, decine di workshop e svariate conferenze che spaziavano dalla sociologia alla drammaturgia. In sei edizioni si sono contati più di 25.000 spettatori e alla serata conclusiva dell’ultima edizione hanno partecipato più di 3.000 persone! In questo anno d’importante crescita per il Festival, il tendone circense da virtuale e metaforico è divenuto finalmente reale. La direzione artistica ha dato per la sesta edizione un colore unico e particolare con la presenza di un chapiteau, il caratteristico tendone circense, che trasporta il mondo incantato del circo contemporaneo

all’interno di un borgo, assieme ovviamente alla partecipazione di numerose compagnie estere ed italiane che hanno animato i cinque giorni del festival. Come consuetudine, si sono esibiti molti degli allievi provenienti dalle maggiori scuole di circo europee, e come sempre il ritmo di Brocante è stato serratissimo e molto stimolante: le mattine sono state dedicate al risveglio corporeo e alla danza, con lezioni aperte a tutti, ballerini e non, mentre nel primo pomeriggio è stato il momento del seguitissimo laboratorio di circo per bambini. Ogni pomeriggio vari spettacoli hanno animato i paesi della Val Colvera mentre la prima e l’ultima serata del festival hanno rappresentato le due eccezioni dell’evento: l’apertura ha trovato la sua affascinante location in mezzo alla radura di Lunghet, mentre la chiusura, come ogni anno, è stata la tradizionale passeggiata tra le vie di Frisanco, animato dagli abitanti circensi, che si è conclusa con una grande performance finale alla quale hanno preso parte quasi tutti gli artisti presenti a Brocante 2012. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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UNICON 21/30 luglio, Bressanone - BZ www.unicon16.it a cura di Rosmarie Ploner

I mondiali di monociclo, Unicon 16, svoltisi quest’anno a Bressanone, sono ormai storia. Per quindici giorni sono stati più di 2000 partecipanti da 32 paesi sono stati ospiti della città altoatesina. “I campionati più grandi di tutti i tempi”. Si è trattato di un esperienza indimenticabile per tutti i partecipanti, che hanno gareggiato in 30 diverse discipline del monociclo. La manifestazione, che è anche il più grande raduno mondiale dei praticanti del monociclo, è stata anche un occasione per imparare ed allenarsi insieme e stringere nuove amicizie. Durante la manifestazione a Bressanone una persona su dieci presente in città ha partecipato alle gare. I mondiali di monociclo hanno avuto anche una rilevante importanza turistica. Gli atleti tedeschi per esempio hanno scelto Bressanone come destinazione delle loro ferie, e sperano di poter tornare in futuro. Dall’inizio dei mondiali il 21 luglio i monocicli sono diventati una consuetudine nelle strade della città. L’evento è stato una delle più ampie manifestazioni sportive mai svolte a Bressanone. Le 10 giornate di competizione, culminate nella gara di downhill sulla Plose e la maratona da Bolzano a Bressanone, hanno attratto più di 32.000 spettatori. In totale sono state svolte 430 gare, nelle varie

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fasce d’età, nell’ambito delle quali sono state conferite 1400 medaglie e 160 trofei. Grazie alle condizioni ottimali in 8 diverse discipline sono stati stabiliti nuovi record mondiali, dalla gara degli 800 metri maschili al salto in alto femminile. Hanno partecipato alle gare 70 atleti altoatesini di varie fasce d’età, che nei campionati hanno vinto ben 31 medaglie, 26 delle quali sono andate al gruppo Unicycle Lajen di Laion. Fabian Schrott ha vinto portando a Latzfons una medaglia, mentre gli atleti di Villandro sono saliti sul podio 4 volte. Il presidente del comitato organizzatore, Willi Ploner è soddisfatto dei risultati della manifestazione: “Siamo riusciti a dimostrare che il nostro sport è estremamente flessibile e molteplice, proponendo ben 30 diverse discipline legate al monociclo. Questo sport negli ultimi anni si è trasformato in uno sport che fa tendenza, e ormai è molto lontano dallo stereotipo del clown da circo”. La vicepresidente dell’associazione mondiale del monociclo, IUF, Connie Cotter, è entusiasta: “Nella storia trentennale dei mondiali di monociclo, si è trattato della manifestazione più grande mai svolta. Noi tutti abbiamo gradito l’ospitalità. Girare le Dolomiti in monociclo è un esperienza indimenticabile.”


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ai vi sto un mez . Avete m zo ce rc h i o rc h i e c o? n u Ad un certo punto della mia P e om vita, quando pensavo di aver raggiunto quello uò d c ars è à ic rit stato comunemente denominato maturità, ho sentito la he e v a mancanza di qualcosa. Cercavo qualcosa che mi facesse divertire abb L o e rilassare… e che fosse semplice! È così che sono stata stregata dall’hu- iat st e co la hoop. Oltre all’innegabile beneficio fisico, quello che più mi è piaciuto da subito è stato il poter sfogare e incanalare le mie emozioni nel movimento e nella danza, in qualcosa con cui potevo esprimere me stessa e lasciarmi andare. Danzare con il cerchio dà un senso di protezione e delimita lo spazio vitale in cui sentirsi liberi da qualsiasi condizionamento: ottimi motivi per i quali ho deciso di dedicare il mio tempo alla diffusione di questa pratica. Quando si pensa all’hula hoop la nostra mente ci riporta agli anni ‘50 e alle pin-up americane che ancheggiavano con short colorati, simboleggiando una libertà fino a pochi anni prima impensata. L’uso del cerchio invece risale a centinaia di anni prima. Si trovano prime tracce di hula hoop nelle antiche civiltà greche ed egizie dove veniva usato come attrezzo ginnico godendone i molteplici benefici derivati dal suo utilizzo. Anche i nativi americani praticavano e praticano ancora oggi l’hoopdance per celebrare la bellezza del mondo e della Madre Terra. La figura del cerchio, senza fine nè inizio, simboleggia il ciclo stesso della vita in cui tutto finisce e tutto ricomincia in un ritmo armonico: il ciclo delle stagioni, del giorno e della notte, della nascita e della morte. La storia della hoopdance, per come viene intesa oggi, è relativamente recente. Da una quindicina di anni la riscoperta dell’hula hoop ha portato ad una pratica che combina principi della danza, della ginnastica artistica, della giocoleria e del circo, uniti in un nuovo modo di liberare la propria arte all’interno di una forma perfetta. Oggi vengono utilizzati cerchi più grandi e molto spesso più pesanti dei normali hoop da bambini; in generale lo stile personale di danza influenza in modo radicale diametro e peso dell’hoop. Sempre più usati nelle performance anche i fire hoop e led hoop che permettono esibizioni in cui il movimento del fuoco o della luce seguono in modo sinuoso e armonico le linee del cerchio. A differenza di altre discipline in cui le sequenze dei movimenti e dei trick sono dettate da regole precise, nell’hoopdance viene lasciato largo spazio all’improvvisazione e alla sperimentazione: il grande range di possibili transizioni e la vasta scelta di trick con uno o più hoop permettono di sviluppare uno stile personale e unico. Per distinguere i vari stili di hooping, vi rimandiamo su jugglingmagazine.it > circo contemporaneo > innovazione e arti circensi > hoopdance alla visione dei video correlati degli hooper che hanno contribuito a definire l’hoopdance moderna. Una citazione particolare va a Anah Reichenbach (aka Hoopalicious), considerata la madre della hoopdance contemporanea. Da 15 anni insegna e si esibisce portando in tutto il mondo l’hoop revolution ed è una delle migliori rappresentanti dell’essenza dell’hoopdance, dove il cerchio rimane solo uno strumento a cui il corpo dona il moto scandito dal ritmo della musica. Sono in continua crescita anche il numero di stage, workshop e retreat dove i pionieri di questa pratica insegnano e condividono la loro esperienza. In Europa oltre all’EHC segnaliamo UKHG (shropshire Uk), SWhoop (Bristol) e l’Italian Hoop Connection (Italy), veri e propri retreat dove condividere questa passione tra momenti di divertimento e relax.

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Registro Nazionale Corsi/Scuole di Arti Circensi per bambini e ragazzi Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Olivia Ferraris 0141 1856269 www.chapitombolo.it

Lombardia

Trentino Alto Adige

Friuli Venenzia Giulia Veneto Liguria Emilia Romagna Toscana

Marche Abruzzo Molise Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna

Dimidimitri via Gorizia18, 28100 Novara Marco Migliavacca 333 1866430 www.dimidimitri.com Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Mottalciata 7, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Circa Circo via Etiopia 6, 20146 Milano Pino Giuditta 02 47710541 www.ilgrafo.it Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo dei Sogni via Carducci 7/17, 20068 Peschiera (MI) Paride Orfei 02 5471337 www.piccolocircodeisogni.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21 , 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Scuola Nazionale Teatro e Arte Circense via N. Torriani 19, 20124 Milano Marco Bizzozzero 02 6692943 www.teatrocirco.it Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org La Valle dei Sogni Centro Europa 2000 piazzale Europa 43, 25068 Sarezzo (BS) Elisa Serra 347 1012344 lavalledeisogni@gmail.com Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Rita Vaz Pato 334 8192033 giocolarte@yahoo.it Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Circomix via Tulpe 1c 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento@yahoo.it Oppetelà via Paganini 14, 38068 Rovereto (TN) Anna Cavarzan 338 8330532 oppetela.wordpress.com Ars Motus via dei Templari 1 – 34015 Muggia (PD) Elisa Waldner 329 3711848 www.arsmotus.org Luden’s Circus c/o Hermete onlus v.le Verona 102, 37022 Fumane di Verona (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Body Studio via Paradisi 7a, 42100 Reggio Emilia Susi Alberini 338 1397924 www.bodystudio1.com Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Piccolo Circo KR scuola elementare Roosvelt, 50051 Castelfiorentino (FI) Shanti Venier 333 8892174 www.kappaerre.org En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Julien Morot 380 7560377 scuoladicircoenpiste@gmail.com Feluna via Pesciatina 280, 55010 Lunata (LU) Luisa Pucci 338 6279646 info.feluna@alice.it Mantica Scuola di Circo via Cere 16, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it Il Circo Aereo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S. Polo in Chianti (FI) Elena Manni 334 1974550 www.elirudyzuli.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Circo Teatro Distratto via Magolo 1, 50053 Empoli Lorenzo Cecchi 340 4779455 www.circodistratto.it Antitesi Scuola di Circo Trick via Don Mazzolari 25, 56025 Pontedera (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, …Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 serafini.simona@alice.it Circo Teatro Oblì Shalà c/o Teatro Verdi, 53036 Poggibonsi (SI) Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.timbreteatroverdi.it Piccola Scuola di Circo del Gran Mastro via del Pastore, Viareggio (LU) Samuele Mariotti 333 4022331 piccolascuoladicirco@gmail.com La Valigia delle Meraviglie Via Frazione San Michele 28/A 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Visonaria via Maestri del Lavoro, Teatro Panettone, Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org Il Circo di Lana Anversa degli Abruzzi (AQ) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Il Circo della Luna via D’Aurelio, San Giovanni Teatino (CH) Valentina Caiano 347 0082304 facebook.com/IlCircoDellaLuna Il Circo dei Bambini SS. S.Luca/Prato Gentile, 86080 Pescopennataro (IS) Francesco Boschi 348 1433704 www.ilcircodeibambini.it Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com SIACC via Giorgio Perlasca 71, 00155 Roma Paolo Pristipino 06 21808595 www.scuolanazionaledicirco.com Vola Voilà via Senocrate snc (Axa-Palocco), 00125 Roma Anna Paola Lorenzi 06 83082739 www.volavoila.it Chiaradanza via San Filippo 10, 80122 Napoli Linda Martinelli 081 2461173 www.chiaradanza.it Circo dei Sogni c/o Dedelife via Carlo De Marco, 80100 Napoli Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 www.dedelife.it Circo Laboratorio Nomade vico La Catena 9, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Clown per Amico via G. Costantino 5, 70123 Bari Michele Diana 328 4270390 clownarturo@hotmail.it Il Girotondo via Pizzilli 13, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Le strade di Macondo via Goldoni 68, 09131 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.pietroolla.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto S.Paolo 07020 (OT) Daniela Bandinu 349 0831017 www.chapiteau-parapluie.blogspot.com

Scuole di Arti Circensi per Bambini e Ragazzi che avviano anche al volteggio equestre Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni (PI) Luisa Monico 349 5773202 scavalcando@poderecasavecchia.it A.I.T. La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it

Progetti di Circo Sociale e Terapeutico (elenco in aggiornamento, vedi jugglingmagazine.it > circo sociale e terapeutico)

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Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Luca Marzini 011 19836531 www.unitipercrescereinsieme.it Car’t Teatro Via Giuseppe Brodoloni 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 flabigi@tin.it Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 sesa.lit@libero.it w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . iCirco t


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i ri Giocol& Dintorni

Formazione per Operatori di Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi

con il sostegno del

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

L’Ass. Giocolieri e Dintorni promuove ed organizza meeting, stage, e un corso universitario per operatori dell’infanzia che vogliano introdurre nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni, l’insegnamento per bambini e ragazzi in ambito pedagogico delle arti circensi. Dopo un lungo confronto con le federazioni nazionali europee oggi confluite nella European Youth Circus Organization (EYCO), alla quale l’Ass. Giocolieri e Dintorni aderisce rappresentando l’Italia, abbiamo elaborato un programma formativo che permetta a tutti gli operatori italiani di acquisire le competenze specifiche per i Progetti di Circo, aggiornate al nuovo scenario europeo e in linea con la ricerca sull’evoluzione fisica e psichica del bambino. Su jugglingmagazine.it > Circo per Bambini e Ragazzi > Offerta Formativa G&D tutti i dettagli dell’articolata proposta formativa e che ogni anno coinvolge circa 200 insegnanti ed operatori su tutto il territorio nazionale.

Circo Sociale e Handy Cirque: formazioni mirate allo sviluppo dell’operatore circense

Pedagogia del Circo: stage introduttivi di base e di approfondimento monodiciplinare

Castelfiorentino (FI) - 2/4 novembre 2012 Metodologia e applicazione delle arti circensi in situazioni di disagio e con minori a rischio

Castelfiorentino (FI) - 12/14 aprile 2013 Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi 1° livello conduttori Tommaso Negri e Michele Paoletti

conduttori Maria Luisa Mirabella e Luca Marzini, Fondazione UCI (TO) Seminario pratico e propedeutico agli approfondimenti specifici da noi proposti. Dà ai partecipanti un avviamento alle competenze per coordinare e svolgere l’attività di operatore in circo sociale in situazioni di disagio e con minori a rischio.

Stage introduttivo aperto a tutti coloro che desiderano scoprire le arti circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre e nelle associazioni. Un approccio ludico e pedagogico e le differenti modalità d’insegnamento della relativa progressione tecnica.

Castelfiorentino (FI) - 7/9 dicembre 2012 Educazione comico-sociale

Castelfiorentino (FI) - 13/15 o 21/23 settembre 2013 Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi 2° livello conduttori Tommaso Negri e Michele Paoletti

conduttore Andrè Casaca, Teatro C’Art

Gli strumenti necessari per lo sviluppo delle proprie capacità comico-espressive in relazione ai bambini e ragazzi. Un seminario pratico-teorico indirizzato ad educatori sociali, sull’uso della comicità-personale nell’approccio educativo.

Castelfiorentino (FI) 22/24 febbraio 2013 Handy Cirque - Hanche noi Circo conduttori Daniele Giangreco e Tania Fiorini Implementare le competenze per la gestione di un percorso introduttivo per l’utilizzo delle arti circensi con persone disabili e offrire le basi teoriche e metodologiche, scientificamente fondate, sulle quali legittimare gli interventi che si propongo.

Castelfiorentino (FI) - 15/17 marzo 2013 Circo Sociale e Integrazione conduttrice Maria Teresa Cesaroni - Circo Corsaro Fornire strumenti, mediante giochi e dinamiche, che possono essere applicati nei nostri corsi di circo in contesti “fragili” (con un focus anche sulle abilità aeree). Inoltre affronteremo i temi della formazione in circo sociale, del lavoro d'equipe, di come creare e svolgere un progetto, del codice deontologico.

Approfondimento della metodologia ludica e pedagogica nell’insegnamento delle tecniche di circo. Giochi per la gestione delle dinamiche di gruppo, collaborazione e cooperazione. Sviluppo della progressione tecnica. Messa in scena. Simulazione del ruolo di formatore. Metodologia della didattica circense.

Castelfiorentino (FI) ottobre 2013 (data da definire) Il Gioco del Circo: strumenti ludici e pedagogici per una didattica creativa e sociale conduttore Tommaso Negri

Giocoleria e altre tecniche circensi sono spesso presentate come discipline rigide che rischiano di annoiare e frustrare i meno capaci e volenterosi. Il nostro obiettivo è permettere a tutti di accostarsi a queste tecniche dando la precedenza alla sensibilità di ogni allievo e al divertimento dell’intero gruppo.

Roma, ottobre 2013 / giugno 2014 3° Corso Universitario per lo Studio delle Attività Motorie applicate alle Arti Circensi in collaborazione con Corso di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà

Medicina e Chirurgia Università Studi di Roma “Tor Vergata” Il Corso, indirizzato ad operatori di arti circensi, operatori dell’infanzia, insegnanti e studenti di Scienze Motorie, prevede di far acquisire le più moderne conoscenze generali, pedagogiche, sociologiche e tecniche per l’applicazione delle attività circensi in ambito di circo sociale e terapeutico. Iscrizioni aperte fino a giugno 2013

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“Bridges For Youth Living Diversity” sogno di una settimana tedesca di mezza estate foto di Fedro Muliello

a cura di Elena Giussani

Quando mi hanno proposto di accompagnare il gruppo dei ragazzi italiani al festival di Brema, d’istinto ho dato la mia disponibilità. Mi piacciono i viaggi e le favole dei fratelli Grimm… “C’erano una volta quindici partecipanti allo stesso festival che venivano dall’Italia, ma che non si conoscevano ancora tra di loro…”. L’ass. Giocolieri e Dintorni, partner del progetto, aveva infatti questa volta optato per una partecipazione di più scuole italiane, in rappresentanza dell’intero stivale. Grazie al coordinamento offerto da Gabriella Baldoni (Campacavallo - MI) si è così ritrovata a Brema, accompagnata da Fedro Muliello (Un Chapiteau Parapluie) e da me, un’allegra brigata di adolescenti in rappresentanza di diverse scuole: Un Chapiteau Parapluie – OT, Campacavallo – MI, Piccola Scuola di Circo – MI, Fuma che ‘nduma – CN, Circo Corsaro NA. Un gruppo eclettico con la formazione dei Lanchilonghi musicisti, equilibristi, clown e tutti gli altri virtuosi della giocoleria e dell’acrobatica a corpo libero e aerea. Il tempo è trascorso rapido ed intenso; le bacheche erano sempre occupate da calendari,

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fogli, su cui aggiungere idee o richieste, con i ragazzi che si contendevano carta e penna! L’agenda è stata sapientemente organizzata per permettere partecipazione e scambio: tutti i leader hanno proposto workshop, preparato un numero con i partecipanti per l’ultimo spettacolo; i ragazzi hanno spontaneamente creato meeting di allenamento; gli organizzatori hanno gestito laboratori sul tema del festival, la diversità, offerto incontri con percussionisti, danzatori ed artisti locali. Sembrava di essere in un campus, dove già dopo un paio di giorni non si capiva più bene chi fossero gli studenti e gli insegnanti! Tutti siamo stati coinvolti attivamente in un’esperienza importante di confronto, riflessione e condivisione.

Senza dubbi, abbiamo dato spettacolo! I nostri ragazzi sono stati tra i più fotografati e intervistati. Fuori dallo chapiteau al termine degli spettacoli (6 repliche) i complimenti più calorosi sono andati allo stile; eleganza, spontaneità, comicità, bravura ed applausi non sono mai mancati sul palco. Occasioni di respiro europeo come questa danno una grande forza ai giovani: capiscono che c’è molto di più degli allenamenti annuali e del saggio; sperimentano le loro abilità come risorse di espressione; si fanno incuriosire da nuovi ed originali percorsi di formazione; imparano coinvolgendosi ed insegnano con spontaneità; comprendono l’importanza della formazione continua e dell’informazione. Le lacrime strette negli abbracci dei saluti

rappresentano per me i ponti più solidi che il circo ci ha permesso di costruire a Brema. Ogni oggetto lanciato in aria è stato recuperato, ogni acrobazia ha trovato forma, ogni naso rosso ha accompagnato un sorriso. Ringrazio Fedro per le chiacchierate, la sua musica, la voglia di giocare. Porto nel nuovo anno lavorativo tutte le emozioni che mi hanno donato i “nostri giovani delegati”, una buona dose di curiosità, che a volte si sopisce stretta dagli impegni di lavoro, alcuni fogli con appunti da mettere in pratica ed idee da sviluppare. Sono orgogliosa di aver visto la mia professione rappresentata dall’interesse genuino e dall’inesauribile partecipazione degli “Spazzolino Italian guys!”. Auf wiedersehen.


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foto di Michele Paoletti

European Youth Circus Training Camp (EYCTC) agosto 2012, Edimburgo (GB) A cura di Michele Paoletti (CircoInstabile), Stefano Bertelli (Apriti Circo) Edimburgo, Eyctc, Fringe Festival una miscela esplosiva, un contesto eccezionale per vivere sicuramente un’esperienza unica. Partecipare come team leader al primo campus europeo per la formazione di giovani insegnanti, organizzato da Albert’s and Friends Instant Circus (Londra), ha stabilito un nuovo ponte fra la dimensione italiana e il resto dei paesi partecipanti. Siamo partiti dall’Italia per vivere questa fantastica esperienza, cinque gruppi provenienti da Germania, Estonia, Belgio, Gran Bretagna (Scozia, Inghilterra e Galles) e Italia, si incontrano dieci giorni ad Edimburgo per scambiare conoscenza e esperienza nell’obiettivo di formare giovani insegnanti di circo. Ogni nazione partecipava con due team leader e quattro giovani aspiranti insegnanti. Il clima è stato sin da subito molto “fun”, sviluppando un contesto interculturale che ha portato i ragazzi ad una forte aggregazione e cooperazione, nonostante i limiti della lingua. Una settimana intensa dove i partecipanti hanno potuto approfondire le tematiche proposte dagli insegnanti presenti, Educazione Non-Formale (Italia), Tecniche d’Aerea (Germania), Reflection/Notes e Inclusion (Galles), Acrobatica (Estonia), The Power of Game (Belgio), Risk Management (Inghilterra), e altro ancora che si sviluppava spontaneamente durante il giorno (Skill Sharing). La compresenza in città del Fringe Festival permetteva inoltre ai ragazzi di vivere tutte le fasi del giorno in un contesto artistico di danza, teatro, musica, circo, per le strade, nei teatri e in ogni angolo della città. L’entusiasmo italiano è subito esploso coinvolgendo tutti i partecipanti in lezioni di Italiano (!) e molto spesso in canti con la chitarra. Abbiamo chiesto ai ragazzi di rivelarci le loro impressioni… “Questa settimana trascorsa all’EYCTC ad Edimburgo è stata fantastica, mi ha formato nella tecnica ma anche come persona. Ho scoperto una nuova realtà del circo a livello europeo che prima non conoscevo. Eravamo tutti di diverse

nazionalità, comunicavamo tra noi in inglese (oppure nei casi disperati a gesti) eppure ci capivamo benissimo perché la nostra comune passione per il circo ci faceva superare qualsiasi barriera” (Gloria, 19 anni); “Tutto questo è avvenuto in armonia con persone di altri paesi, in modo semplice che tutti potessero capire e con una grande voglia di imparare, insegnare e divertirsi nel farlo (Letizia, 16 anni). “Grazie a questa esperienza ora posso vedere più nitida l’immagine di come è insegnare in quest’ambito, e l’ho capito non solo imparando come insegnare, ma soprattutto trovandomi ad apprendere in prima persona cose fondamentali.” (Giuseppe, 16 anni); “Partecipare a questa esperienza ci ha dato, oltre alle basi per la programmazione di una lezione, l’opportunità di incontrare i ragazzi e quindi le realtà delle scuole di circo degli altri paesi. Sono dunque state tutte attività che ci hanno dato molto materiale su cui riflettere e lavorare una volta tornati a casa, molti stimol i da sviluppare! A fianco a questo stimolo c’è stato l’incontro con le altre culture, con le altre realtà (Francesco, 20 anni). In conclusione, una prima edizione ben riuscita dell’EYCTC, speriamo nel prosieguo di questo evento. Va infine aggiunto un ringraziamento speciale ad Anna Locchi (Perugia) che ci ha aiutato a strutturare il lavoro sul “Non Formal Teaching” e a Gianna Senesi per il supporto linguistico.

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II Encuentro de circo social “Circo e Ugualdad” Menorca 27 agosto / 2 settembre Menorca (Isole Baleari) www.acirkaos.org foto di Jenny Arques

a cura di Maria Teresa Cesaroni (Circo Corsaro)

Cuore dell'incontro, organizzato dall’ass. Acirkaos e co-finanziato dal programma comunitario Yoith in Action, è stata una formazione in circo sociale, al cui interno trovavano spazio anche momenti di scambio e arricchimento artistico aperti al territorio e agli artisti provenienti da tutt’Europa. La formazione era divisa in 4 blocchi: pedagogia del circo, animato da Andrea Martinez (Circ Menut); costruzione di un progetto o spettacolo con tema sociale, tenuto da me e da Andrea; “circo e genere” (vera novità di questa formazione) tenuto da Miki e Laura, due formatori di Barcellona. Inoltre ogni giorno c'era un laboratorio per ragazzi a “rischio d'esclusione”, seguiti da associazioni di Menorca, condotto da un diverso gruppo di formatori.

L’incontro si è svolto a Son Putxet, meraviglioso bosco al centro dell'isola, con l'eccezione di un paio di spettacoli per i quali l'allegra carovana si è spostata al centro di Mahon; e così, liberi da tentazioni vacanziere, il bosco ha accolto e favorito la massima concentrazione sull'incontro e le altre attività. Due parole vanno spese per il “circo e genere”; il modulo aveva come tema gli stereotipi di genere di cui la nostra società è zeppa, e da cui anche il circo fa fatica a distanziarsi, con lo scopo di farci riflettere, prende-

re coscienza e migliorare questo aspetto nei nostri atelier. Un argomento nuovo nel circo sociale, che ha destato non poche discussioni, suscitando la curiosità e l'attenzione di tutti, e sul quale mi piacerebbe creare un tavolo di discussione anche in Italia. Alla formazione erano presenti, oltre a Circo Corsaro (nella mia ciurma avevo arruolato Tommaso Negri e Andrea Martina, che negli hanno collaborato con la mia scuola), Son Circ da Menorca, Circ Menut, Ateneu Popolar 9B e la Nave

ce di interagire con le 25.000 presenze totali nei suoi 12 giorni di svolgimento. Applausi sono andati alle compagnie che venivano da Germania, Spagna, Francia e Belgio. Hans Christian Andersen, col suo ‘Il vestito nuovo dell’Imperatore’, è stato ispiratore alla produzione teatrale di Luglio Bambino diretta da Luisa Pasello con in scena Manola Nifosì e Sergio Aguirre, permettendo anche alla sincerità infantile di urlare che “Il re è nudo”. A Campi Bisenzio i ragazzi hanno giocato, creato, partecipato, osservato, imparato, giudicato il miglior spettacolo tea-

trale per ragazzi. Piazza Fra Ristoro è stata teatro del Premio Luglio Bambino. Questa edizione ha coinvolto anche il pubblico; la direzione artistica infatti ha aggiunto un’altra giuria, quella del pubblico, alle due consolidate, quelle dei giornalisti specializzati e quella dei bambini delle scuole di Campi, con le loro distintive magliette arancioni. Le tre giurie si sono espresse a proposito delle 5 compagnie in gara Dare d’art (F), Industrial Teatrera (ES), Los 2 play (ES), Baccalà clown (CH) e Circo Puntino (I). Vincitori all’unisono, per bambini e giornalisti, lo spetta-

Luglio Bambino 1/12 luglio, Campi Bisenzio (FI) www.lugliobambino.it

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Ne avranno di argomenti di cui parlare i bambini che hanno preso parte alla XIX edizione del festival dedicato ai ragazzi per volere del Comune di Campi con la direzione artistica di Manola Nifosì e Sergio Aguirre di Atto Due (Centro Iniziative Teatrali – Laboratorio Nove). Nella città pedonalizzata che ha aperto ogni sua porta, compreso il Museo Manzi e Villa Rucellai, oltre che il Teatro Dante per la mostra di scultura de “Il fantastico mondo di Poggiali Berlinghieri”, si sono svolte ancora una volta invasioni pacifiche di funamboli, bolle di sapone, pagliacci, clown, draghi e circensi, concentrati in un festival che interessa tanto i bambini divertendo al contempo anche gli adulti. La città ha steso coloratissimi tappeti in onore dei bambini e si conferma multietnica, con fanciulli e fanciulle di ogni età e paese, dalla Cina al Marocco, dalla Romania all’Albania; capa-


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da Barcellona, Malabaracirco da Cantabria, Fondazione PaRa-Da dalla Romania, Cirkus Magenta dalla Finlandia, e un altro bel gruppetto italiano, coordinato da Giocolieri e Dintorni e diretto da Daniele Giangreco, con al seguito Samuele Mariotti e Francesco Semino. Parallela alla formazione in circo sociale, si sono svolte altre attività: atelier di tessuti, palo cinese, clown, trampolino elastico ed altro, sia per adulti sia per bambini, e ben quattro serate di spettacolo, compreso un gran galà internazionale e una grande festa finale, tutti di alto livello! Tutto questo lo dob-

biamo al collettivo Acirkaos che, nelle figure degli instancabili Federico, Anna e della schiera di volontari, tecnici e cuoche che li affiancavano, sono stati in grado di creare una efficiente accoglienza, un'atmosfera familiare, informale, sempre serena, che ha favorito la nascita di connessioni tra le più di 80 persone presenti tra partecipanti e staff. Al momento della partenza si saluta l'isola che, seppur poco esplorata, ci ha accompagnato con la sua potenza, ma soprattutto ci si dà l'appuntamento all’anno prossimo, già con un po’ di nostalgia…

colo “Star Fatale” dei catalani Los 2 Play con la seguente motivazione da parte della stampa specializzata: “per aver saputo amalgamare e dosare sapientemente elementi classici della clownerie circense con la raffinata qualità acrobatica dei gesti, capace di esprimere una preziosa esuberanza espressiva e di coinvolgere il pubblico dei più piccoli con i meno sofisticati linguaggi della comunicazione”. “Per aver saputo divertire ed essere sim-

patici con i giochi acrobatici” è stata la sentenza della giuria dei bambini. Per la giuria del pubblico invece ha vinto lo spettacolo svizzero “PSS PSS”. Gli spettacoli vincitori saranno ancora in scena a LuglioBambino 2013. Menzione e segnalazione della giuria della stampa ai francesi “Greta e Gudulf” per aver portato elementi nuovi e suggestivi. La vetrina europea ha presentato le seguenti compagnie Los Filonautas (DE-AR), DaaD (BE), Adrian Conde (ES) e Les Contes d’Asphaldt (BE). Di provenienza italiana invece Atto Due, I Circondati, Cie Acro, Erehwon, Eccentrici Dadarò (Vincitore FNAS Premio Cantieri di strada “Uanmansciò” 2012), Centro Iniziative Teatrali, La banda di Piazza Caricamento, Accademia del Gioco Dimenticato, Circo 238. Campi Bisenzio si è riconfermata una città amica che consente l’esplorazione di nuovi territori, con la presenza e il gioco; città che provoca esperienze piene di emozioni, di poesia e di meraviglia in dodici notti di mezza estate che hanno fatto sognare tutti, bambini e adulti, insieme. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 56 s e t t e m b r e 2012

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