Juggling Magazine #58 - march 2013

Page 1

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina I

NUMERO

58 MARZO2013

JUGGLINGMAGAZINE.IT A S S O C I A Z I O N E G I O C O L I E R I & D I N TO R N I issn 1591-0164 Poste Italiane SpA sped. in a.p. 70% DCB Viterbo Contiene allegato P. e allegato R. â‚Ź 3,00


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina II


e

bollettino informativo dell’Ass. Giocolieri e Dintorni Pubblicazione trimestrale Anno XII, n. 58, marzo 2013 Registrazione Tribunale di Civitavecchia n. 9 del 21 novembre 2002 ©2002 Associazione Giocolieri & Dintorni viale della Vittoria, 25 00053 Civitavecchia (RM) h www.jugglingmagazine.it e jugglingmagazine@hotmail.com f 0766 673952 m 347 6597732 Direttore Responsabile Marcello Baraghini Direttore Editoriale Adolfo Rossomando Grafica e impaginazione Studio Ruggieri Poggi h www.ruggieripoggi.it t 06 57305105 Distribuzione Nuovi Equilibri t 0761 352277 f 0761 352751 Stampa Spedim via Serranti, 137 h www.spedim.it Stampato il 20 marzo 2013 In copertina XXIV Festival Mondial du Cirque de Demain foto di Lapin Blanc/White Rabbit

Pubblicazione sostenuta dal

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Pier Camarda

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina 1

Con il numero 58 entriamo insieme a tutti voi in un nuovo anno di sorprese e di scoperte. Dai giovani talenti del Cirque du Demain alle frontiere artistiche del London Mime Festival, dalle illusioni e le prestidigitazioni di Supermagic alle suggestioni in punta di piedi di Equilibrio, dalle “pulsioni” della XXIV promozione del Cnac di Chalon al ricordo nostalgico del genio epocale di Jerome Savary. Sono solo alcune delle coordinate artistiche tracciate da una galassia di eclettici, pionieri e sognatori, perennemente in viaggio e alla ricerca di nuovi linguaggi; interpreti di un circo che, come la bicicletta, nella sua disarmante e intramontabile semplicità strutturale, non smette mai di regalarci forti, nuove emozioni. Partendo dall’esperienza/evento vissuta nelle sale della Flic, in occasione della reunion dei suoi tanti allievi ed ex-allievi, proviamo anche noi a perlustrare nuovi linguaggi, nuovi modi di raccontare. Lo facciamo attraverso un puzzle di suggestioni e istantanee, un nuovo format di prossima pubblicazione, che defineremo “CircoSfera” e che si affiancherà, integrandoli, al contenitore Juggling Video Magazine e al progetto Circonferenze. Per altri versi, e sul fronte della formazione, continua il nostro impegno nell’agganciare le esperienze internazionali, nel renderle accessibili e fruibili agli operatori italiani. Dal seminar CircoVerso al progetto CATE, dai laboratori CaroCircoBus all’offerta formativa; dal 3° Corso Universitario di Tor Vergata ai training e schemi di scambio europei, sempre entusiasti di contribuire allo sviluppo di una pedagogia applicata delle arti circensi. In questo panorama dalle tinte forti non manca la nota dolente di una recessione economica che inizia a colpire anche i nostri supporter commerciali. Un sostegno vitale, pilastro portante del nostro progetto, che ha permesso a tanti di fruire gratuitmente dei nostri servizi in questi 15 anni di attività. L’augurio è che l’intero comparto commerciale possa rimanere ancora un riferimento forte per la comunità di artisti e praticanti. Il nostro appello va ora proprio ad artisti e praticanti, affinchè accettino il passaggio di testimone nel sostenere Juggling Magazine già oggi, e con continuità, attraverso il versamento della quota associativa, storicamente calmierata. Adolfo Rossomando Direttore editoriale Juggling Magazine


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina 2

XXXIV Festival Mondial du Cirque de Demain 24/27 gennaio, Parigi www.cirquededemain.com

Cosa ha reso speciale/sorprendente la selezione degli artisti di questa edizione e con quali presupposti selezionate ogni anno i numeri in programma? Ogni selezione è unica, anno dopo anno, siamo guidati dallo stesso obiettivo, offrire a Parigi la fotografia più idonea, la mappa più accurata del circo come forma d’arte indipendente, qui e ora. È una sfida che inizia all’indomani della serata di premiazione, quando scopriamo un artista che non ha ancora debuttato e che non è ancora del tutto pronto… Siamo sempre alla ricerca di nuovi numeri, vale a dire numeri che appartengono al “mondo del circo”, con un buon livello di tecnica, con un significato, e soprattutto un grande rispetto per lo stile.

2

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

intervista di A.R. ad Alain Pacherie presidente di Cirque Phenix e Pascal Jacob direttore artistico del fe f stival f to di Lapin Blanc/White Rabbit - FB Lapin Blanc fo Pictures

Dobbiamo ammettere che, nonostante l’esperienza, siamo sempre stupiti dalla creatività prodotta in campo artistico… Vediamo centinaia di numeri ogni anno, e malgrado questo veniamo ancora continuamente sorpresi da contorsionisti, giocolieri, trapezisti… Noi viaggiamo molto, da un capo all’altro del mondo, e ci piace pensare alla performance dell’artista/acrobata come ad un alfabeto. È partendo dalla padronanza di questi linguaggi così particolari che i giovani artisti di oggi sono in grado di inventare, creare, sviluppare nuove forme, nuovi cammini, nuovi modi di fare le cose, nuovi attrezzi… e questo è affascinante! Per questa XXIV edizione, siamo particolarmente lieti di aver presentato un numero di salti nei cerchi cinesi… realizzato da giovani acrobati occidentali dell’Ecole Supérieure des Arts du Cirque di Bruxelles. Hanno portato una vera innovazione con il loro modo di giocare con questo numero ultra classico; nel vincere una medaglia d’oro non solo hanno creato la sorpresa, ma si sono imposti come una rivelazione! Nostra altra “sorpresa” è stato il successo di un giovane manipolatore di diabolo cinesi: abbiamo ricevuto un link inviatoci da un ex vincitore, e ci siamo subito convinti. Premiato con una medaglia d’oro, è stato il primo artista scelto per la selezione e si è rivelato come un giocoliere eccezionale. Questi due esempi sono per noi una buona immagine

del Festival Mondial du Cirque de Demain: un’antica tecnica cinese rivisitata da artisti occidentali e un artista cinese che lavora in un’altra dimensione, più vicina al circo contemporaneo come noi lo conosciamo: le due facce di una stessa medaglia…

Il festival è imperniato su un format di performance della durata “classica” di circa 6 minuti ciascuno. Lo ritenete un format ancora attuale e/o prenderete in considerazione l’adozione di nuovi format? Il Festival Mondial du Cirque de Demain di Parigi è stato creato per fornire una piattaforma per giovani artisti e permettere loro di presentare il loro numero ad un pubblico di professionisti provenienti da tutto il mondo. È il suo codice genetico. Per sin-


Alessia Alba

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina 3

tonizzarci con l’evoluzione del circo di oggi vorremmo presentare annualmente degli estratti di spettacoli, presentati a Parigi come numeri, ma collegati ad una proposizione artistica globale. Non è mai facile, ma è un modo per rimanere in contatto con il movimento contemporaneo. Noi crediamo che il numero sia un format molto ricco, una opportunità per evidenziare il virtuosismo, di giocare con le nozioni di tempo e durata, di esplorare tutti gli aspetti delle prestazioni in un tempo limitato. Si tratta di un esercizio affascinante, molto codificato, ma anche molto efficace. Tutto deve essere detto in pochi minuti quattro, cinque o sei e quando è controllato e gestito, è fantastico. Questa forma ridotta rimane interessante per numerosi studenti nelle scuole, che spesso considerano il loro numero come una sintesi della loro esperienza, un’espressione veloce e densa del loro

talento. Ci piacerebbe molto esplorare format diversi, ovviamente più lunghi di un numero, ma significa predisporre un altro spazio, collegato al concorso e progettato come una parte del Festival, senza intaccarne l’integrità.

nizzare due grandi eventi allo stesso tempo. La nostra struttura è fragile ed è stato subito un carico di lavoro enorme… Ma lo abbiamo fatto e il primo tentativo si è trasformato in un trionfo! Tohu ha deciso di invitarci di nuovo due anni dopo, con lo stesso successo. Ma eravamo molto più preparati, alimentati dalla esperienza della prima volta, e anche se si tratta di un’operazione molto complessa da organizzare, ora sappiamo un po’ meglio come risolvere i problemi. Quest’anno, per la terza volta, abbiamo di nuovo accettato l’invito e preparato una selezione diversa, più leggera, più focalizzata sull’umorismo. La serie di performance non è ancora finita e noi già pensiamo, di nascosto ovviamente, ad una quarta edizione… Questi scambi sono di vitale importanza per aiutarci a sviluppare l’attenzione del pubblico sui differenti esiti artistici del circo, ma anche e soprattutto per estendere la notorietà del festival e trovare nuove piattaforme per la visibilità degli artisti. La nostra mission principale.

Potreste raccontarci qualcosa sul ponte che state gettando tra il Demain e La Citè des Arts du Cirque in Canada? Siamo andati per la prima volta a Montreal nel 2009, su invito di Tohu, Cité des Arts du Cirque, in occasione del Festival Montreal en Lumieres, che presentava un focus su Parigi. E in quanto festival di Parigi a pieno titolo, era normale che diventassimo parte della festa! Abbiamo quindi sviluppato una selezione di dieci numeri e cominciato a preparare la spedizione… È stata probabilmente una follia! Soprattutto perché in realtà abbiamo dovuto orgaj u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

3


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina 4

XXXIV Festival Mondial du Cirque de Demain

Il Cirque de Demain è un evento di grandi proporzioni che nutre molte aspettative, potreste rappresentarci in cifre questa edizione? Il Festival Mondial du Cirque de Demain è una grande organizzazione che si basa molto sul volontariato. È l’energia, l’entusiasmo e la passione degli amministratori e di tutti coloro che credono nell’importanza della nostra mission che ci permette di creare ogni anno un evento assolutamente unico al mondo. Quest’anno abbiamo battuto il record di presenze e abbiamo venduto quasi 15.000 biglietti… Considerando

www.sarahetguilhem.com Guilhem Cauchois e Sarah Tessier inscenano sul trapezio un giovane uomo e una donna che si prendono in giro, giocano a tenere il broncio in un innocente gioco di seduzione e infine intrecciano i loro corpi in una spensierata, leggera e innovativa danza aerea. Sarah e Guilhem, che lavorano da anni a perfezionare il loro numero, si sono incontrati nel 2009 alla National Circus School di Montreal ed hanno entrambi una storia singolare su come sono finiti nel circo: Sarah da bambina era una grande fanatica di sport. Ha iniziato con la ginnastica all’età di sette anni, e ha continuato ad allenarsi e gareggiare per tutto il liceo, e quando un amico le ha suggerito di fare Sarah un’audizione alla National Circus School non ha esitato un attimo! Guilhem, originario di Parigi, è entrato nel & mondo del circo da una prospettiva completamente Guilhem diversa: lui ha iniziato presto a causa di un difetto di pronuncia. I suoi genitori lo iscrissero a corsi di teatro per aiutarlo a lavorare sulla sua balbuzie. Dopo i corsi di teatro cominciò a frequentare corsi di circo, e grazie alla sua prestanza fisica finì per entrare alla Scuola di Montreal, dove incontrò Sarah. Nel 2011, un anno prima di diplomarsi, i responsabili del casting per il Cirque du Soleil gli offrirono un contratto per lo spettacolo Totem. Comincia così il loro percorso che li porterà dal Soleil al Cirque Eliuze, a Vague de Cirque, per poi coronare qui al Cirque de Demain i loro sforzi con una Medaglia d’Oro.

www.bert-fred.com Loenders Bert e Snoeks Frederique si diplomano nel 2011 nella specialità trapezio Washington all’Accademy for Circus and Performance Art in Tilburg. Oltre al trapezio Washington Bert sa esibirsi anche alle cinghie aeree, Fred sta imparando la Rue Cyr, ed entrambi hanno un’ottima esperienza di rigging e tecniche circensi di base. Il Demain era per loro il luogo mitico dove vedevano ogni anno esibirsi le stelle del momento, il luogo dove sognavano e ambivano di potersi un girono esibire. Bert & Fred si propongono al Demain non solo per le discipline di cui sono interpreti, ma si cimentano con successo anche nella proposizione di entrate comiche, dall’humor caratteristico ed originale. Idee folli che lasciano il pubblico a bocca aperta e fiato Bert sospeso. Un coltello che cade, un martello oscil& lante, una frusta di cracking… tutto giocato in Fred una relazione intima e non verbale tra i due personaggi e il pubblico. Un campo quello delle entrate comiche che speriamo focalizzi e attragga sempre più il talento di tanti giovani artisti di circo. Nel loro ultimo atto, flirtano con l’equilibrismo su un trapezio Washington, mostrando alla platea che oltre ad essere divertenti sono anche altamente qualificati e meritano pienamente la Medaglia di Bronzo e gli altri premi ricevuti.

4

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina 5

tutte le squadre Cirque Phenix mobilitate per la settimana più emozionante dell’anno, contiamo circa 150 persone al lavoro, ai quali si aggiungono ovviamente circa un centinaio di artisti. 17 nazioni hanno partecipato alla XXXIV edizione che, per la prima volta nella storia del festival, annoverava la presenza dell’Albania. I 25 numeri selezionati sono stati selezionati tra le oltre 400 candidature inviate al Festival e i centinaia di numeri visti nei viaggi intorno al mondo. Vogliamo davvero fare del Festival una festa e mettiamo spesso l’accento sull’eccezionalità del nostro evento. Per questo motivo mettiamo tanta cura nella scenografia e nelle luci sul palco, create appositamente per ciascuno dei numeri da Antonio de Carvalho, nostro light designer. Allo stesso modo, vogliamo offrire agli spettatori numerose mostre/installazioni e godiamo di magnifici spazi per la presentazione di sculture, disegni o fotografie, in una scenografia che cerchiamo di rendere inventiva e giocosa. Il complesso di tendoni e foyer si

sviluppa su una superficie di oltre 1000 metri quadrati, ed è una grande opportunità poter affiancare alle performance degli artisti in pista le opere di artisti affascinati dallo stessa tema…

Quale altro evento / spettacolo è programmato al Cirque Phenix per il prossimo futuro? Lo chapiteau del Cirque Phenix e la più grande struttura al mondo senza pali e a visibilità globale. È un sontuoso ambiente per creare spettacoli circensi, ma anche per offrire concerti come ad esempio il Printemps de Bourges. Ogni inverno il Cirque Phenix offre inoltre uno spettacolo totalmente inedito e con i mezzi più efficaci per realizzare una scenografia diversa al servizio delle performance degli artisti. Dopo il grande successo di CirkAfrica, Cirque Phenix presenta da novembre 2013 “La leggenda dell’Imperatore di Giada”, uno spettacolo che porta in scena le stelle del Circo di Pechino.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

5


Mario Del Curto

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.23 Pagina 6

London International Mime Festival 10/27 gennaio, Londra

www.mimelondon.com

Platform Theatre

6

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Roundhouse Studio Theatre

Heiko Kalmbach

a cura di A.R.

London International Mime Festival è un festival di teatro internazionale londinese che vanta una lunga tradizione. Presentato e finanziato dal Cockpit Theatre, il locale leader della scena fringe di Londra, con il sostegno di Arts Council britannico, il Mime è stato fondato dal produttore Joseph Seelig, e dal mimo/clown Nola Rae, ispiratisi al Colonia Gaukler Festival e al Festival dei Folli di Amsterdam. La sua prima edizione risale al 1977, con l’obiettivo di presentare il lavoro degli artisti inglesi di teatro visuale, molti dei quali erano allora più conosciuti all’estero che nel proprio paese. Il programma offriva l’intero spettro delle performance di mimo - incluso live art, teatro fisico, nuovo circo, teatro di figura e teatro dell’oggetto - un genere che è ancora oggi al centro della manifestazione. La fine del 1970 è stato un periodo di rinascita delle forme innovative di espressione teatrale in cui la parola era assente o giocava un ruolo minore, forme che oggi informano il teatro a tutti i livelli. Ma in quegli anni, prima di Dance Umbrella (1978) o LIFT (1981), quando i lavori di teatro internazionale erano raramente rappresentati a Londra, il Festival colpì subito nel segno sia il pubblico sia gli artisti. Negli anni il successo del Mime crebbe velocemente, così come lo spessore dei suoi partner. ICA è partner dal 1980, il Southbank Centre dal 1988, e nel corso degli anni il Festival ha collaborato con circa venticinque locali/teatri di Londra, dal West End al Natural History Museum, Almeida, Roundhouse, Barbican, Laban, Royal Opera House, Sadler’s Wells, BAC e South London Gallery. Anteprime del festival sono state programmate in molti centri regionali del Regno Unito, e fino ad Hong Kong. A Joseph Seeling nel 1987 si affianca alla direzione artistica del festival Helen Lannaghan, che entrò nell’organizzazione portando nuove idee e competenze. Il Mime Festival è oggi la vetrina annuale della Gran Bretagna su alcune delle creazioni più innovative nel teatro visuale contemporaneo; un evento annuale popolare in una delle capitali più dinamiche e multi-culturali del


Aglae Bory

Mario Del Curto

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 7

mondo. Il Mime ha presentato nel corso della sua lunga storia molti dei nomi più illustri del settore: Jacques Lecoq, Bolek Polivka, Philippe Genty, Lindsay Kemp, Annie Fratellini, Jérôme Deschamps, Marcel Marceau e la sua compagnia, oltre a sostenere una nuova generazione di artisti importanti come La Ribot, Compagnie 111, Josef Nadj, Licedei, Simon McBurney Complicite, Phelim McDermot’s Improbable Theatre, e molti dei gruppi più importanti del nuovo circo. L’elenco completo dei partecipanti al festival, 19772011, può essere consultato sul sito web del festival. L’edizione 2013 del Mime, diciotto giorni di meravigliosa arte circense, illusione, animazioni digitali, teatro di figura straordinaria, teatro del clown nero, e altro ancora, ha offerto quindici produzioni provenienti da Australia, Belgio, Cina, Francia, Germania, Israele, Italia, Russia e Svizzera, così come i lavori di alcuni top performer della Gran Bretagna per il teatro visuale. Oltre a workshop e confronti con gli artisti nelle discussioni del dopo-show ha regalato molte anteprime nazionali, tra cui il nuovo lavoro degli artisti Romeu Runa e Miguel Moreira di Les Ballets C de la B, Zimmermann & de Perrot stelle del circo-teatro svizzero, Blind Summit tra i più illustri burattinai della Gran Bretagna in circolazione; Leo di Circle of Eleven, basato sull’orginale di Tobias Wegner; e ancora un remake della produzione di rottura della Compagnie 111, Piano B, a dieci anni dal suo debutto e a cura di Aurélien Bory e Phil Solthanoff’s. Da rimarcare anche la partecipazione di My!Laika, impegnato nel suo tour europeo, a cui affidiamo lo spazio per un diario di bordo.

Il 13 gennaio My!Laika inaugura il 2013 attraversando La Manica e incrociando gli occhi (e le My!Laika dita) per raggiungere sulla corsia di sinistra la Queen Elizabeth Hall nel cuore di Londra. Attaccati ai finestrini come bambini in gita ci chiediamo come reagiranno gli inglesi al nostro spettacolo. Se lo chiedono www.mylaika.com anche gli organizzatori: due fantastici personaggi che sembrano saltati fuori da un libro di Alan Bennet. Abbiamo lavorato in 10 diverse nazioa cura di Salvatore Frasca fo f to di Mona ni ma è la prima volta oltremanica. Non è un mistero che il pubblico di diverse nazioni reagisca diversamente, ma “Popcorn Machine” è controverso, a volte rischioso, al punto da sorprendere spesso… anche noi! Gli spettatori rimangono colpiti per ragioni diverse. Così a volte lo spettacolo risulta comico, inquietante, assurdo, dadaista, punk…è stato detto di tutto! Ma cosa dirà Londra di noi? Il montaggio è sempre un momento delicato per via dei nostri fragili materiali. Amplificatori, cavi elettrici, lampadari, vecchie carrucole, elettrodomestici amplificati, strumenti musicali. Per fortuna uno staff di tecnici è a nostra disposizione e così debuttiamo in totale relax. My!Laika dà il meglio di sè per quattro sere. Il pubblico è entusiasta oltre il comprensibile e la stampa ci regala una dozzina di articoli, uno persino su “The Guardian”. La nostra enigmatica sensazione è “strano ma vero”. Dall’inizio del progetto in tre anni, con diversi format dello spettacolo, ci siamo esibiti in piccole sale, teatri di campagna, vecchie fabbriche, chapiteaux, e quando ci capita di lavorare in grandi teatri e situazioni ‘prestigiosÈ non sappiamo mai se è quello il posto giusto per noi. In fondo abbiamo sempre desiderato essere flessibili e fare spettacolo ovunque; provenendo dalla strada tutte le limitazioni tecniche ci sembravano delle catene. Ma non è stato così, per principio cerchiamo sempre di adattarci alle condizioni d’ogni luogo, non tutti hanno i mezzi straordinari del Mime Festival di Londra o Circa ad Auch, e noi vogliamo andare ovunque. Allora ci capita di dormire una notte in un hotel 5 stelle e quella dopo in 6 nel furgone uno sopra l’altro. Questo per noi è entusiasmante, solo il circo può farti vivere questa intensa dicotomia. La nostra voglia di esplorare ci porta ad accettare date in luoghi lontanissimi tra loro. Ora progettiamo una tournée sud americana. Porteremo oltre allo spettacolo un nuovo progetto performativo, “MAIS”, una mostra vivente in cui il giorno prima dello spettacolo il pubblico, attraverso un percorso all’interno dei luoghi del teatro, dai bagni alla graticcia, assisterà a numeri detti ‘scarti di creazione’ cioè scene create e mai inserite nello spettacolo. Quest’estate andremo in Ungheria, Repubblica Ceca, Germania, Spagna, Francia. Divoriamo moltissimi chilometri e facendo un lavoro molto fisico è dura, ma quando arriviamo in nuovo teatro e scarichiamo i nostri ‘giocattoli’ scatta l’adrenalina, i dolori spariscono e ci diciamo “vediamo cosa succederà quì!”.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

7


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 8

XXIX Golden Circus Festival

21 dicembre 2012 6 gennaio 2013, Roma www.goldencircusfestival.it intervista a Liana Orfei direttrice del fe f stival f to di Laura Santelli fo

La direzione artistica del festival quest’anno ha deciso di imperniare la programmazione sulla figura del protagonista della scena. Se paragoniamo una troupe ad una squadra che partecipi ad un campionato mondiale questa divide applausi e meriti tra tutti i suoi componenti; un protagonista è invece un artista che al pari di un atleta eccezionale, come Bolt per esempio, domina la scena e raccoglie tutti gli applausi per sé. Ma per essere protagonisti in un festival bisogna essere molto bravi, avere originalità, carattere. Nel corso dei giri per il casting che facciamo, vediamo tanti numeri belli, e a volte mi si strappa il cuore non poterli prendere tutti, vuoi perché non sono disponibili nelle date del festival, vuoi perché non siamo intenzionati a scritturare numeri con due/tre anni di anticipo. Quest’anno ho visto tanto, ma anche tante imitazioni, e questo la dice lunga sulla necessità per le arti del circo di

8

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

esplorare nuove dimensioni e continuare ancora e meravigliare il pubblico. È anche vero che il pubblico italiano qui a Roma non è abituato a seguire come in Francia ed in tutta Europa una vasta gamma di arti, dal teatro, alla danza, al circo, oppure a seguire le ultime tendenze dello spettacolo dal vivo contemporaneo. Mi trovo così con questa tipologia di festival, tra l’innovativo e il tradizionale, a dover conquistare un pubblico molto eterogeneo, che ha bisogno anche di performance meno innovative, per non perdersi del tutto. Questo spettacolo, che non offriva come l’anno scorso troupe capaci di grandi record, invece è piaciuto di più alla gente. Una cosa che mi è quasi stupito è stato il successo che hanno avuto due insegnanti della nostra scuola che, avendole osservate durante i loro allenamenti, ho spronato a creare un numero di tessuti sostenuto in coppia. Si spiega così anche la mia perse-

veranza nello spiegare al pubblico i dettagli e le particolarità di ogni numero, come quello di Karol Hrovatin che era una danza che poi era un canto che poi era un equilibrismo che poi era un acrobazia aerea… La prossima edizione sarà il trentennale, e avverto fortemente la responsabilità di celebrare degnamente questa avventura così lunga, e già da ora mi sto arrovellando per cercare i numeri più giusti. Una gestazione che si annuncia molto laboriosa! Altra iniziativa importante a cui tengo particolarmente è la scuola di circo che abbiamo inaugurato due anni fa. Le attività continuano con corsi per bambini e per adulti, ma vorremmo poter garantire anche una formazione professionale. Uno dei sogni della mia vita è proprio poter far uscire degli artisti dalla mia scuola, che avrei voluto dedicare alla memoria e alla carriera di mio padre Paride Orfei, in arte clown Pippo, che non avendo avuto la


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 9

Cronache in equilibrio

possibilità di esibirsi all’estero ha visto la sua grande abilità circoscritta e soffocata al solo territorio italiano. Nella direzione di valorizzare le nuove figure va anche la vetrina di giovani talenti Circ Up, rassegna di coreografie di circo contemporaneo che si svolge all’interno della programmazione del Golden Circus. Eppure c’è un’assenza incredibile da parte delle istituzioni a livello centrale e qui nel Lazio nel riconoscere il nostro lavoro. Ancora oggi in Italia solo l’Accademia delle Arti Circensi di Verona viene finanziata con cifre importanti, oppure le scuole che hanno la fortuna di essere residenti in regioni illuminate come il Piemonte. Mi auguro che le persone preposte a questo problema capiscono al più presto la grande importanza di investimenti per creare nuove professionalità e occupazione, così come lo hanno capito altre nazioni europee già da molti anni.

a cura di Karol Hrovatin

Vivere in un grande festival di circo per 3 settimane, nel periodo più raccolto dell’anno, quello di Natale e Capodanno. Tutto si ferma. Nasce una grande nuova famiglia, in un tempo/spazio così piccolo, ma così intenso, strano e magico. Giorni di gran freddo quelli delle prove, con il grande tendone non ancora riscaldato a pieno ritmo… arrivano i primi artisti, il camion dei cavalli, quello dei cammelli, spuntano visi di varie nazioni. Ognuno si chiede: quale sarà la sua specialità…? Entra Liana, Paride, Paolo, e pian piano tutto lo staff. Parte la grande macchina, prima un po’ in sordina, per poi diventare un vero razzo da battaglia: si risolvono i problemi tecnici, le luci, musiche, orchestra dal vivo, tutto in pochissimo tempo; 15 numeri, da coordinare e far funzionare in un lunghissimo giorno di prova. A concludere la giornata, 2 ore di studio guidati dal coreografo Marco Paolo mentre la band dai ritmi latini intona il Galop, lo stacchetto che ci accompagnerà lungo tutto il festival. Alla mia destra una ragazza mongola, alla mia sinistra due napoletani, davanti la troupe cinese… Ci guardiamo, sorridiamo… parte una piccola scintilla in un attimo… cominciamo a sentirci parte di uno spettacolo, di un gruppo. Trascorreremo in un tendone 3 settimane, come se fosse un circo; artisti, animali, alloggiati in camere adiacenti, in un’atmosfera di comunanza e grande solidarietà. Mancano 20 minuti allo spettacolo, Ochir l’equilibrista e io siamo già alla postazione riscaldamento, essendo i nostri numeri quasi all’inizio della scaletta; altri artisti sbucano dai camerini, i valletti di pista già operosi, si ascolta il rumore del pubblico per capire se la sala è piena. Cammelli in avvicinamento. Si intravede l’elegantissima Liana Orfei e al suo fianco Paride, come lo chiama lei, Il nipotone, che ci seguirà ed incoraggerà per tutto il festival. Parte la musica, entra il gruppo russo con il numero di fuoco, gli Oberteiev, un ragazzo e due spelndide ragazze alte. In un giorno di platea piena, l’emozione di esibirsi davanti a 2000 persone si sente forte da dietro le quinte già dai primi applausi. Vedere il festival da dietro le quinte è molto bello. La sensazione è quella di fare il numero un po’ assieme all’artista. Sei molto più coinvolto, anche se non lo vedi bene. Tutti a prepararsi per il saluto iniziale, uno dei rari e preziosi momenti in cui si sta tutti insieme in scena. Parte l’annuncio deciso e acceso di Francesca, da 30 anni a fianco di Liana Orfei: “La parata del Gol-den, Cir-cus, Festivaaaaaal!” Tutti in fila, prima sul palco dietro, poi giù per la gradinata fino alla pista a fare la passerella, per poi accogliere Liana davanti a noi e augurare un gran godimento! Ecco, anche oggi siamo partiti e dopo i cammelli e cavalli, l’entrata della clownessa russa segna la nostra preparazione al micorfonaggio. A luci spente, seduta sulla sedia di fronte al mio tavolino, Liana annuncia il nostro numero e i nostri nomi. Mai niente di scontato, di letto, di imparato. Sempre una grande partecipazione, un tifo per tutti noi. Ho il cuore che batte a 1000, è il momento più eccitante… La grande pista, la platea piena, lo spazio, tanto spazio! Tanta carica… hai veramente l’idea di invadere la pista, la platea. Senti il corpo, il cuore che va oltre i limiti fisici! Impagabili quei momenti per me. Vorrei che la mia vita fosse tutta così, sento il mio corpo come uno strumento musicale, tutto molto forte, che vibra, come se ci fossero tante note che arrivano a tante persone. Mi sento bella, grande, canto e mi rilasso, mi lascio andare, esce fuori gioia, voglia di condividere. Un po’ come quando si fa l’amore o come quando mi ritrovo da sola davanti al mare, o alla luna. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

9


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 10

Equilibrio, festival di nuova danza 2/27 febbraio, Roma

L’appuntamento con Equilibrio, Festival della Nuova Danza a Roma, é ormai un appuntamento irrinunciabile non solo per gli appassionati ma anche per chiunque sia interessato a incontrare ciò che di nuovo e di meglio propone il panorama della danza internazionale, e la consolidata direzione artistica di Sidi Larbi Cherkaoui garantisce l’originalità nella scelta sia di artisti di fama internazionale che di nuovi gruppi emergenti. Tutte le proposte di quest’anno si sono confrontate sul tema dell’Inevitabilità, sia nel senso del ripetersi dei cicli della storia dell’uomo, sia dell’avvicendarsi e del riproporsi di sentimenti ed emozioni nella vita del singolo individuo. Nella visione di Sidi Larbi l’inevitabilità é collegata all’esperienza umana del tempo: se la vita é ‘un treno in corsa che non si ferma mai’, l’arte e la danza ci permettono di fermarlo, di trovare diverse prospettive e nuove riflessioni con cui ripensare alla nostra vita. L’eccezionale Sylvie Guillem ha aperto il Festival con 600 Miles Away, tre coreografie dei grandi Kyliàn, Forsythe e Mats Ek. In Forsythe l’assenza di scenografia e di una struttura narrativa riconoscibile e la musica stridente valorizzano le asimmetrie e le imprevedibilità del movimento che hanno reso famosa la Guillem, la quale racconta che Forsythe aveva chiesto a lei di ‘fare in modo che le gambe diventassero braccia’ e al suo partner ‘di trasformare le braccia in gambe’. Su una partitura musicale che non vuole coinvolgere emotivamente e che é una sfida alla velocità d’azione e a un uso non abituale dei muscoli, entrambi riescono ad avvincere lo spettatore in una ininterrotta creazione di nuove possibilità articolatorie ed espressive che sembrano alterare la struttura fisio-

10

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

a cura di Donatella Ruini f to di Musacchio/Ianniello fo

logica del corpo umano. Il virtuosismo e l’intensità della danzatrice si esprimono forse ancora al meglio nei movimenti più lirici ed evocativi della coreografia di Mats Ek: un filmato in scena proietta la Guillem che sembra così danzare con se stessa e da iniziali movimenti goffi e disarmonici trova libertà di espressione nel progressivo togliersi i vestiti, simbolo di un’identità limitante. Sullo schermo appaiono immagini di persone che sono memorie ma forse anche proiezioni di un giudizio da cui non é facile liberarsi nella ricerca della propria libertà interiore. Spettacolo di altissimo livello e forse il più tradizionale degli incontri del Festival, che ha visto il sempre trasgressivo e provocatorio per i temi e la nudità in scena Dave St. Pierre, i Fratelli Thabet con la spiritualità della musica sufi, la fraternità e il ritorno alle origini, il duro e aggressivo Wim Vandekeybus, Anne Stanzak con i suoi dubbi tra paura e desiderio, e l’atteso nuovo progetto di Sidi Bou Larbi, Puzzle. Atteso per riconosciuta bravura ma anche per la caratteristica diversità dei suoi spettacoli, mai simili e sempre sorprendenti nell’originalità e nell’ampliamento di prospettive e orizzonti che lo spettatore viene portato a percorrere e condividere. Un rumore di fondo costante, caldo e avvolgente accompagna l’ingresso del pubblico in sala, la scena é aperta e la totale assenza di quinte lascia scoperte le luci di scena laterali. Al centro del palcoscenico enormi parallelepipedi grigi che come sempre non saranno un semplice sfondo scenografico, ma parte viva, mobi-

Bill Cooper

www.auditorium.com

le e integrante delle coreografie: in questo spettacolo l’elemento scelto é la pietra, intesa come ‘pietra fondante’ dell’esistenza umana. Su proiezioni di un percorso infinito di porte, gli undici ballerini scendono in scena attraversando la platea e finiscono a sbattere ossessivamente sui muri di pietra. Da questo inizio caotico i moduli orchestrati dai danzatori si muovono, si trasformano e diventano gradini di una scala: un suonatore di flauto armonizza la confusione, la musica diventa evocativa e suggestiva e la magia comincia lentamente a crearsi e ad avvolgere lo spettatore. Non é facile entrare nella complessità dell’immaginario di Sidi Larbi ma é impossibile non restare quasi ipnotizzati dall’atmosfera che riesce a creare. Una delle più affascinanti caratteristiche dei suoi spettacoli é la presenza in scena di artisti di matrice diversa, in una trasversalità culturale che é forse unica nel suo genere, spettacoli che sono un vero e proprio universo di artisti di terre e tradizioni lontanissime tra loro, unite a suggerire la bellezza delle differenze e la loro possibile armonizzazione. In Puzzle il flautista e percussionista giapponese Kazunari, il gruppo polifonico maschile corso A Filetta e la sorprendente cantante libanese Fadia Tomb El-Hage creano un’atmosfera irreale e quasi religiosa di grande intensità emotiva. La perfetta orchestrazione, oltre all’interazione tra oggetti e movimento, fa anche cantare gli eccellenti danzatori e vede i cantanti partecipare alla coreografia aggiungendo dram-


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 11

maticità scenica; al contempo le dinamiche dei movimenti esplorano nuove potenzialità del corpo e avvincono per intensità e acrobaticità. Lo spettatore viene trasportato in un mondo in cui tutto é in una metamorfosi continua: ciò che é conflitto diventa armonia, ciò che si separa poi si unisce, la violenza si trasforma in comunione, gli ostacoli diventano gradini da superare per accedere a nuovi spazi, la distruzione é anche creazione e la ciclicità suggerisce nuovi inizi e possibilità di cambiamento ed evoluzione. É uno spettacolo senza confini per suggestioni, storia, musicalità, rimandi ad epoche lontane e contemporaneità, in cui le arti appaiono essere non solo un aspetto ma il fondamento della società e della nostra storia. Il pubblico ha premiato lo straordinario sforzo degli artisti in scena con ovazioni e ancora una volta Sidi Larbi mi ha dato quello che sempre cerco in uno spettacolo e raramente incontro: é riuscito a stupirmi, sorprendermi, ammaliarmi e lasciarmi dentro nuove, ineffabili, misteriose magie. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

11


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 12

Circonferenze1.2 a cura di Raffaele De Ritis

C’era un grande circo magico

Non molti tra i lettori avranno conosciuto il lavoro di Jerome Savary, regista, attore, autore, musicista e capocomico scomparso il 5 marzo a 70 anni. Ma è probabile che, come nelle complesse infinite combinazioni della storia, senza di lui e il suo lavoro forse i mestieri di cui ci occupiamo e su cui riflettiamo non esisterebbero, almeno così come sono. Tralasciando la carriera teatrale di Savary (circa duecento regie di prosa e lirica in tutto il mondo), qui è l’epoca dei suoi esordi che ci può essere utile ricordare: quegli anni ’70 francesi in cui amiamo mitizzare, ormai con spirito quasi biblico, una serie di fenomeni: le radici del circo contemporaneo, delle scuole di circo, del teatro urbano e della tensione tra artista non convenzionale e città. Bene, si può dire che queste tre o quattro cose Jerome Savary le abbia in qualche modo inventate.

«Valore culturale: termine razzista secondo cui certi artisti vanno protetti poiché meriterebbero più di altri.» Si rifletteva, sullo scorso numero, sul panorama delle arti urbane e della sua complessità. Quando, all’alba degli anni ’70, Savary e la sue troupe scendevano in strada a recitare, suonare, sputare fuoco e travestirsi, l’unico rapporto con l’istituzione era con le cariche della polizia. Savary giunse allo spettacolo per caso attraverso un percorso paradossale, formatosi tra gli ultimi surrealisti e il primo Jodorowsky, dopo un’adolescenza disparata, al fianco di Kerouac e Monk. Come dire: per generare una visione più che i “progetti” contano le influenze, le accumulazioni, gli incroci. Insomma, il percorso.

«L’improvvisazione sta all’attore come il jazz al musicista; è la pratica indispensabile che apre all’artista le porte della libertà.» Oggi la nostra voglia di catalogare, strutturare, legittimare, si scontra con la lezione dimenticata di un’epoca in cui dietro la genesi del “teatro di strada” o del “nuovo circo” l’unica spinta era la generosità del legame con la gente, unita alla voglia di imparare e mischiare più cose, senza porsi impegni di “contaminazione”.

12

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 13

Il teatro urbano di Savary, che nei primi anni ’70 prenderà il nome di “Grand Magic Circus” (il primo caso celebre della parola circo oltre gli ambiti della tradizione), si esprimeva apertissimo a tutto, senza scelte di campo: dall’animazione per l’infanzia alla protesta politica, all’inaugurazione commerciale, all’evento istituzionale.

«Da giovane sono stato considerato artista d’avanguardia, mentre non facevo che riprendere tecniche antiche, come quelle della commedia dell’arte. Non amo la parola avanguardia né quelli che vi si legano.» Tutto andava bene purché riportasse lo spettacolo alla dimensione primaria della festa: i salti mortali, le paillettes, le trombe e i tamburi, i coriandoli, i petardi, i monologhi d’attore, il cerone del clown, le giacche di paillettes, le danze latine e non, e tanti culi e tette al vento mentre nasceva il dibattito sulla pornografia. Tra l’altro, la compagnia di Savary fu la prima a diffondere gli atti di protesta “nudisti”, ereditati oggi ad esempio dal gruppo Femen. Da New York, a Londra, da Parigi a Roma la troupe di Savary riportava la gioia primordiale, infantile, animalesca dell’atto teatrale, musicale e circense, raccogliendo e ispirando i più disparati allievi allora anonimi: da David Bowie a Terry Gilliam, da Lindsay Kemp a Maurizio Nichetti. Le sovvenzioni? Pressoché in natura: un ammiratore come John Lennon poteva regalare una fonica usata. Inoltre fu nel “Magic Circus” che apparve per la prima volta l’emergenza moderna della “scuola di circo”: il bisogno di scoprire i segreti dell’acrobazia per arrivare meglio al cuore della gente. L’unico posto dove impararli è il retro del Cirque d’Hiver, al mattino, con i vecchi circensi. Solo qualche anno dopo la palla passerà ad Annie Fratellini e tutto il resto.

«Oggi l’80 per cento di quelli che scelgono questo mestiere lo fanno dopo le scuole superiori. Niente tempo di imparare la musica, la danza o la dizione. Ci si butta con la presunzione come unica arma.» Gli spettacoli del Magic Circus erano infantili nell’immediatezza quanto di un’estrema complessità per la ricchezza bulimica di contenuti e tecniche: con titoli come “Da Mosé a Mao”, “Zartan, il fratello sfortunato di Tarzan”, “Gli ultimi giorni di Robinson Crusoe”, si spaziava in tutte le declinazioni dell’Eden o dell’esotismo come dimensioni primarie dell’umanità, attraverso, jazz, strip

tease, acrobatica, illusionismo, rivista, gag da fumetto, clown e naturalmente il coinvolgimento del pubblico.

«Oggi ci vogliono da sei a otto settimane per una creazione. Shakespeare impiegava dodici giorni per fare lo stesso lavoro.» Dalla strada, Savary è il primo anche nel passare allo chapiteau, quasi a voler mantenere un rapporto effimero con la città; mentre crescono i fans: tra una bevuta con Che Guevara e le visite di Fellini che torna quattro volte di fila. Finita la spinta degli anni ’70, arriva l’era dell’istituzione. Da una parte, il Magic Circus si dissolve, e Savary diventa un geniale regista a capo di grandi enti lirici o di prosa, portandovi dentro quello spirito circense (in ogni suo spettacolo ci sarà sempre per capriccio un bambino o un animale). Dall’altra, su quella spinta, il “teatro di strada” nasce come genere, iniziando a reclamare legittimità, così come le scuole di circo. Intanto l’estetica del Magic Circus si riconoscerà con chiarezza in molte troupe dei primi anni ’80 (dal Circo Roncalli in Germania, al Cirque du Soleil in Canada).

«La “creazione collettiva” è una gran presa in giro. Rare sono quelle che riescono senza un capitano.» Dagli anni ’80 in poi Savary, salutando la strada e il tendone per portare la spontaneità della festa nel teatro ufficiale, lascia alle sue spalle una specie di percorso inverso. Gli artisti di strada e di circo che iniziano a emergere, lastricano il loro percorso di “contemporaneo”, “urbanismo”, “scrittura gestuale”, “percorso di formazione”, “residenza”. Scompaiono i colori, i coriandoli, lo swing, il cerone, la gioia. Di nudo restano solo i piedi di acrobati in pigiami sbiaditi che si tormentano tra cacofonie e penombre. L’utopia di circus é meno grand e meno magic. Un vago ricordo carnevalesco di quell’epoca rimane in qualcuno dei primi collage industriali del Cirque du Soleil.

«In Francia, invece di praticare, si teorizza formando così generazioni di intellettuali che rifanno il mondo invece di bagnarsi la camicia in scena.» Una lezione di Savary? La più grande, forse, quella di lavorare seriamente senza prendersi sul serio. Con la capacità di contrapporre alle proteste degli “intermittents du spectacle” la dignità di una generazione di signori della scena, estremi, popolari e festosi (la stessa di Bartabas, Jean Baptiste Thierrée, Ariane Mnouckhine), forse poi divenuti baroni delle istituzioni, ma testimoni di un’epoca in cui ci si aspettava più dal pubblico che dallo Stato. Le citazioni sono di Jerome Savary, tratte da varie interviste e scritti dal 2000 a oggi. Raffaele De Ritis è stato allievo e assistente di Jerome Savary. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

13


Federico Tisa

Pier Camarda

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 14

La Flic e la Francia

www.flicscuolacirco.it a cura di Luigi Piga ”Flic alla 10” è la rassegna speciale che la Flic Scuola di Circo dedica ai suoi primi dieci anni di formazione circense, produzione di spettacoli e accompagnamento artistico di giovani compagnie. L’evento mette in mostra, da settembre 2012 a maggio 2013, e soprattutto a Torino, il frutto del lavoro degli oltre 200 ex-allievi e di numerosi artisti con i quali ha collaborato e che, con i loro spettacoli e la loro sensibilità, si sono esibiti in Europa e nel mondo. Una grande iniziativa nata per celebrare un traguardo ma soprattutto per condividerlo con il pubblico, che sempre numeroso e caloroso segue le iniziative del centro di formazione torinese. Una lunga e ricca kermesse organizzata da Flic e Reale Società Ginnastica di Torino, con il contributo di Regione Piemonte, Live Piemonte Dal Vivo, Toro Assicurazioni e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia di Torino e della Città di Torino. L’intero mese di febbraio 2013 è stato dedicato ai cugini d’Oltralpe con una serie di appuntamenti a cadenza settimanale dal titolo “La Flic e la Francia”, all’interno dell’iniziativa comunale “Torino incontra la Francia” Sono stati proposti due stage, una mostra fotografica, una tavola rotonda con ospiti d’eccezione e tre spettacoli per dare uno spaccato sulla proficua relazione che può esistere tra il nouveau cirque francese e lo sviluppo del circo contemporaneo italiano, di cui la Flic è uno dei principali esempi. In questa celebrazione, e per rimanere sul tema Italia-Francia, si sono succeduti gli stage di danza aerea condotto da Elodie Doñaque e quello di verticali condotto Pascal Angelier, due artisti con un invidiabile curriculum, formatisi entrambi in Francia. Agli stage si sono alternati gli spettacoli: “il Paziente” della compagnia Madame Rebiné composta da Andrea Brunetto, Max Pederzoli e Alessio Pollutri che, dopo il biennio formativo 2005/2007 alla Flic, hanno continuato la loro formazione soprattutto in Francia; “Linge Sale – Panni sporchi” della compagnia Rasoterra, composta da Alice Roma e Damiano Fumagalli, che si sono formati alla Flic e all’Ecole de Cirque Ménival di Lyon, specializzandosi nella disciplina dei portés acrobatici; ‘Circo in Pillole… à la coque!’, diretto da Roberto

14

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

Magro e con interpreti allievi e numerosi ex-allievi della FLIC diventati professionisti, come per esempio Elia Aymon, che lavora stabilmente con il Cirque du Soleil. Altra iniziativa celebrativa è stata la mostra fotografica “Flic alla 10 – 10 anni di scatti”, che vedeva l’allestimento di 200 fotografie distribuite sui tre piani della sede della Reale Società Ginnastica. Una ricca testimonianze delle attività e degli spettacoli curati dalla Flic in un periodo in cui, in parallelo alla crescita del nouveau cirque transalpino, nella più antica società sportiva d’Italia si materializzava l’esigenza di rinnovarsi raccogliendo la sfida del circo contemporaneo. Il pubblico ha dimostrato un notevole interesse partecipando calorosamente agli eventi, facendo registrare il sold out a tutti e tre gli spettacoli e rivolgendo agli artisti un grande tributo di applausi. Momento di interessante approfondimento sui legami tra Italia e Francia è stata la tavola rotonda dedicata al Circo Contemporaneo francese, organizzata dalla Flic e dall’Alliance Française di Torino. Per l’occasione sono stati invitati a parlare delle loro esperienze tre artisti francesi che in passato hanno contribuito al passaggio dal circo classico al circo contemporaneo: Gerard Fasoli, insegnante e direttore CNAC, già artista compagnia Archaos e cofondatore della scuola Rosnysur Bois, direttore della scuola ESAC di Bruxelles; Pascal Angelier, insegnante di verticali e mano a mano a Le Lido di Toulouse, diplomato CNAC e plurimedagliato al Cirque de Demain; Raymond Peyramaure, clown, regista e pedagogo, direttore della compagnia” Les Oieaux Fous”, insegnante di attore di circo. Moderatore Roberto Magro, insegnante e direttore artistico della Flic, formatosi all’Ecole National Annie Fratellini e artista nelle compagnie “Les Oiseaux Fous” e “ Rital Brocante”. I relatori, in uno spirito conviviale tipico dell’ambiente circense, hanno raccontato le loro esperienze sottolineando l’importanza dell’esperienza francese che, a partire dagli anni ‘70, ha visto artisti e pedagoghi impegnati in un profondo cambiamento di un’arte, fino ad allora considerata minore rispetto alla danza o al tea-


tro, e portandola in poco tempo al rango di un’arte maggiore, capace di destare l’interesse di un vasto pubblico. Sono stati sottolineati i momenti di quegli anni in cui il circo viveva il suo primo cambiamento radicale, con la formazione delle prime scuole a Parigi nel 1974, il passaggio fondamentale dal ministero dell’Agricultura a quello della Cultura nel 1978 e le prime compagnie itineranti come il Trapanel Circus di Raymond Peyramaure. Compagnie spesso capitanate da avventurieri, appassionati che non venivano direttamente dal circo ma da altre esperienze artistiche (come Piero Bidon o Cristian Tague, fondatori di Archaos e Cirque Baroque). In seguto, grazie alla nascita delle scuole come Il CNAC, Le Lido, etc… comincia negli anni ‘80 l’evoluzione della pedagogia circense contemporanea, che oggi vive e si rinnova in molti paesi, compresa l’Italia. Evoluzioni grammaticali e sintattiche sono state introdotte in questi anni grazie all’apporto della danza e del teatro, della tecnologia e dell’arte plastica e audiovisuale. La ricerca e la sperimentazione hanno contribuito alla maturità di una forma artistica in cui giocolieri, acrobati e trapezisti sotto il prisma della creazione sono paragonabili a scrittori e compositori. L’intervento di Gigi Cristoforetti, critico di danza e direttore di Torino Danza e già direttore della festa del circo di Brescia, ha aperto la discussione evidenziando un circo che, inseguendo a tutto campo la ricerca e la sperimentazione, e dando troppa importanza a danza e teatro nella scrittura, senza però avere le competenze di un ballerino o di un attore, rischia di perdere l’autenticità del semplice gesto circense. È stato un incontro appassionato e ricco di racconti personali, per un

Umberto Momigliano

Pier Camarda

Federico Tisa

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 15

pubblico attento e curioso composto da circensi programmatori e pedagoghi. Un incontro importante per la Flic, perché sottolinea la sua presenza concreta nell’evoluzione dell’arte circense senza frontiere e il suo legame con la Francia, iniziatrice di questo cammino. “FLIC alla 10” continua a marzo, mentre andiamo in stampa, con ”Flic No Stop!”, un appuntamento significativo che proporrà una mostra fotografica, eventi, spettacoli e cabaret di circo contemporaneo all’interno della scuola e per le strade del centro di Torino. 200 artisti, fra allievi ed ex-allievi della Flic, provenienti da 25 nazioni diverse, si sono ritrovati nei locali di via Magenta per celebrare il decennale della Flic e al contempo il 169° compleanno della Reale Società Ginnastica. Un evento irripetibile e di particolare intensità, le cui emozioni racconteremo in un reportage/intervista/installazione del nostro nuovo format “Circosfera”.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

15


Sileks

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 16

Pulsion XXIV promozione

del Centre National des Arts du Cirque

www.cnac.fr

Guidati dal regista Laurent Laffargue, i 17 studenti della ventiquattresima promozione del Centre National des Arts du Cirque CNAC, liberano i loro ardori le loro pulsioni, nell’immaginario che risuona potentemente con le turbolenze della nostra epoca. La grazia del Circo, si declina in 10 specialità differenti: trapezio fisso, bascula coreana, portès acrobatico, quadro aereo, portico coreano, corda liscia, bicicletta acrobatica, cinghie, trapezio e palo cinese. La Brèce, polo nazionale delle arti del circo, ha accolto l’equipe artistica in residenza dal 12 al 22 settembre 2012, per una fase del lavoro di creazione.

Regista e direttore di scena di teatro e d’opera, collabori da più di 3 anni al CNAC. Come hai elaborato il vocabolario del circo? Il circo parla attraverso il gesto. Come raccontare una storia, trasmettere un significato, con il suo linguaggio che opera entro vincoli estremamente forti? Da una parte il montaggio e lo smontaggio di tendenze aggressive che rompono la fluidità del ritmo; dall’altra certe figure non si possono realizzare solo con una catena precisa di gesti. È questo che rende la sfida appassionante. Una figura di circo induce senso lei stessa, le stesse discipline hanno storie diverse. Come a l’Operà: la messa in scena è scritta con la situazione, i personaggi, le parole, l’azione ma prima di tutto con la musica. La tecnica fornisce un meccanismo, che deve essere vettore del senso della narrazione, dell’emozione. Qui io lavoro con 10 specialità di circo, il che rende ancora più complessa la scrittura corale.

Intervista a Laurent Laffarque art director a cura di David Gwénola traduzione di Irene Croce f to di Philippe Cibille fo

Quindi la scrittura evoca la figura di circo? Il circo tradizionale non vuole insecnare altra cosa che l’impresa, la prodezza, il superamento dei limiti ordinari, comuni alla condizione umana. Questo fare spettacolare è parte del circo. Il pubblico viene anche per questo. Quando due acrobati eseguono dei salti pericolosi su una bascula l’effetto sarà sempre più potente di tutta la narrazione. La paura del pericolo suscita terrore e piacere. Anche io sono stupito per questa straordinaria esposizione che supera la comprensione. Eppure non devo lasciarmi intrappolare da questo fascino, io stesso devo resistere per provare a creare uno spazio che faccia risuonare l’immagine e l’emozione prodotta. Lo spettacolare non coincide sempre con la difficoltà reale di una figura. Le più complesse a essere realizzate non sono sempre per forza le più impressionanti. Solo pochi addetti ai lavori possono apprezzare la finezza e il rischio.

Il circo lavora sulla metafora e non sulla mimesi del teatro… in un certo modo va al di là della rappresentazione, una collisione tra sensazione e emozione che provoca uno schock e una riflessione. È là in effetti tutta la sua forza, là risiede anche la libertà creativa dello spettatore.

16

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

L’esposizione al pericolo, insita nel circo, e la ricerca dell’estremo riflettono ad esempio una condizione molto attuale della società, dove la gente cerca delle sensazioni forti, come se l’esperienza della realtà quotidiana non fosse più sufficiente. Tendiamo a trascurare un tripudio di sensazioni. Il circo può simboleggiare, attraverso degli stati del corpo e delle energie, le relazioni e le attitudini umane. Per me il circo è una grande scena di teatro. È da molto tempo che il teatro accosta lo spa-

zio circolare, bifrontale etc…Il primo teatro greco è un emiciclo!!! Fin dalle origini il circo moderno si è sviluppato, in Francia come in Inghilterra, in stretta relazione con il teatro. Il circo contemporaneo potrebbe essere chiamato circo-teatro, come il teatro-danza di Pina Bausch.

Tu hai in primo luogo incontrato la XXIV promozione all’interno del programma scolastico al Cnac, durante uno stage di teatro. Come hai percepito la personalità del gruppo? Sono molto rock’n’roll, con una capacità d’impegno artistico e una libertà incredibile, specialmente nel loro rapporto con il corpo e la nudità. La loro spudoratezza mi tocca. Sono anche molto coraggiosi e


Sileks

Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 17

di una grande disponibilità alle proposte. Hanno anche i loro difetti, alcuni scelgono il circo per guarire le loro ferite. Flirtano con il pericolo, hanno imparato a domarlo, a dominarlo, e hanno il sapore della sfida e della prestazione, dell’impresa. Fanno quello che gli altri non possono fare. L’esempio dell’eccezionale è là. Pulsion è nato dall’incontro con queste persone. La loro fiducia reciproca, il loro spirito d’equipe, la loro solidarietà… È una vera lezione d’umanità, di collettivo. È bello.

Come hai lavorato con loro? La mia intuizione iniziale si è diretta verso i sette peccati capitali. Senza dubbio, incertezza, perché il circo porta una forza trasgressiva, che esprime qualcosa di molto arcaico della condizione umana, in quanto si misura con la gravità, la morte, la paura, la sfida di superare i limiti, tutte cose universalmente sperimentate dall’uomo. I sette peccati capitali rimandano ai sentimenti primari dell’uomo. Abbiamo lavorato su questi temi nelle improvvisazioni. Rapidamente nella composizione di questa promozione si sono imposti i rap-

porti femmina/maschio che sono attraversati spesso, e anche determinati, da queste pulsioni. All’inizio, gli acrobati formano un magma dove i corpi e le identità sessuali si fondono e compongono la matrice che andrà in seguito a rompersi, a separarsi in femmina e maschio. Ciascuno è diviso nel suo intimo e abitato da pulsioni primarie. Io parlo agli studenti sia della messa in scena sia dell’interpretazione. Faccio spesso appello al loro immaginario sulle tematiche d’improvvisazione. Cerchiamo di costruire una storia, tradurre un’immagine, un pensiero, un sentimento… La trasmissione è uno scambio. Le loro domande sono importanti come le mie.

Questi “peccati” sono spilli per la morale, ma sono anche i piaceri della società di mercato che senza tregua li stimola dolcemente per sviluppare il desiderio. Edward Bernays considerato il padre della propaganda e della manipolazione dell’opinione pubblica,

ha inoltre mostrato come utilizzare queste pulsioni inconsce per vendere prodotti di consumo. È in effetti uno dei meccanismi della pubblicità e del marketing moderno. Brecht, nel libretto dei sette peccati capitali scritto sopra la musica di Kurt Weil, denuncia il recupero dalla società capitalista di queste passioni e il loro uso come arma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo e quindi fonte di profitto. La femmina e il maschio, generi socialmente e culturalmente costruiti, forniscono degli esempi perfetti. Sono manipolati come strumenti che formano le aspirazioni più intime, i desideri più personali, come la concezione dei ruoli sociali, dei rapporti tra donne e uomini. Gli uni e gli altri continuano a comportarsi conformemente a un modello della dominazione maschile, adattandosi ad un inconscio che è considerato normale, o addirittura invisibile. La violenza domestica, forma estrema di questa dominazione, è per esempio una realtà oggi ancora silente. Ogni due giorni e mezzo, una donna muore sotto i colpi del suo compagno.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

17


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 18

VIII Milano Clown Festival Festival Internazionale sul Nuovo Clown e Teatro di Strada

13/16 febbraio 2013 www.milanoclownfestival.it a cura di Maurizio “Moriss” Accattato direzione artistica del fe f stival f to di Gabriele Zucca fo

Per spiegare questa ottava edizione del Milano Clown Festival dobbiamo necessariamente fare un salto indietro, alle origini del nostro ‘movimento di rivoluzione clownesca’. Nel 2006, spinti dall’emergenza per incontrare il mondo e per trovare un legame con esso, nasceva il Pronto Intervento Clown e subito dopo il Milano Clown Festival! Nel 2010 proprio come in Miracolo a Milano abbiamo chiamato i clown di tutto il mondo a unirsi a Milano per farsi beffa del re, e insieme abbiamo detto a tutti “Buongiorno che vuol dire veramente buongiorno”. Nel 2011 con Patch Adams abbiamo preso uno ad uno il viso di ogni Ozioso Viandante fra le nostre mani dicendogli nella sua lingua “Ti voglio bene!”. Nel 2012 sostenuti da Leo Bassi e Jango Edwards e al canto di Pic Pic Pic Love, è finalmente stato ufficializzato il nostro appello alla nuova amministrazione milanese, affinché si sensibilizzasse alle tematiche dell’Arte di Strada; nel contempo nasceva il gemellaggio con il Carnevale di Venezia, l’istituzione carnevalesca più antica del mondo. Per l’edizione del 2013 il nostro messaggio ha avuto un unico scopo: l’unione assoluta! Unione di intenti e di culture pur mantenendo ciascuno le proprie differenze, ma creando attraverso lo scambio con l’altro un vincolo foriero di gioiosa libertà. Si è aperta con queste premesse la kermesse che ha raccolto quest’anno oltre 25.000 presenze, più di 90 artisti da tutto il mondo con 22 compagnie coinvolte, in totale 150 performance ad ingresso libero, 21 luoghi di spettacolo che hanno coinvolto la città di Milano, non solo nel quartiere Isola cuore del festival, ma anche in periferia e al centro. Per il secondo anno di fila il Milano Clown Festival è cominciato due settimane prima grazie al gemellaggio con il Carnevale di Venezia, con una esibizione/apripista nel Gran Teatro di Piazza San Marco di una selezione di 12 compagnie internazionali provenienti dal Milano Clown Festival. Tra gli highlight del festival la tradizionale giornata di pre-festival, questa volta

18

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

dedicata ad Alejandro Jodorowsky e alla sua arte; la Jodo-Day è stata una vera e propria giornata ‘psicomagica’ partita dalla Casa della Carità a fianco di Don Colmegna in una delle zone milanesi più popolari e ad alta concentrazione di stranieri. Con il Pic Bus, Moriss e il Pronto Intervento Clown e l’Orkestra Splendor la parata è proseguita verso il quartiere del Festival, dove con l’inaugurazione abbiamo voluto anche lanciare con forza il tema di quest’edizione: “il matto che salva il mondo”, dove il matto-clown è simbolo di innocenza e follia. Giovedì Grasso l’apertura ufficiale del Festival in Piazza Duomo ha visto proprio i PIC dare inizio alla manifestazione, seguiti a ruota dallo spettacolo della Murga Saltinbranco, una compagnia di 30 giovani artisti, tra ballerini, trampolieri e giocolieri. La programmazione ufficiale prevedeva in prima nazionale i Fracasse de 12 (Francia), tra i massimi esponenti in Europa del genere dancestreet-acrobatic-clown: cinque scatenati acrobati travestiti da operatori ecologici armati di ramazza e bidoni per uno show “che spazza via la noia”; a seguire gli eccentrici Traut Company, band-clown spagnola travestita da tradizionale band scozzese, il giocoliere argentino Emiliano Sanchez membro del Circo Klezmer, gli italiani Circo Oblak, duo di clown lunatici, un tantino nostalgici ed esplosivi. Ospiti gli spagnoli Los Kikolas, vincitori del Milano Clown Festival 2012. Ogni giornata è stata arricchita dagli eventi speciali a sorpresa, come quello degli argentini Cia Plaf con le performance “Uccelli in Testa (e molto altro)” che per tre giorni hanno composto le più selvagge pettinature che si possano immaginare sulla testa del pubblico. Intanto Moriss e il PIC del Pronto Intervento Clown


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 19

con il Pic-Bus Tour scorrazzavano in lungo e in largo per la città trasportando spettatori e azioni spettacolari di clownizzazione urbana. La serata finale di sabato ha visto esibirsi il famoso duo di clown italiano Donati & Olesen, funambolici - attori - rumoristi – musicisti – mimi – trasformisti che il pubblico ha accolto con grande entusiasmo. Il Festival non poteva che chiudersi con un momento liberatorio: direttamente da New York è arrivata nello chapiteau l’energia esplosiva dei Kominas, band islampunk della corrente detta Taqwacore (miscuglio di suoni tipicamente punk-rock con influenze dalla cultura islamica) raccontata nel film documentario di Omar Majeed presentato al Sundance festival. Oltre ai due favolosi chapiteaux, simbolo del festival, allestiti presso il Parcheggio Gioia Pirelli e il Cavalcavia Bussa, il festival ha coinvolto numerose aree cittadine: Piazza Duomo, via Padova e la Casa della Carità, Corso Garibaldi, e come sempre l’intero quartiere Isola con 17 luoghi di spettacolo tra piazze, strade, teatri, sagrati, antiche strutture e pub. Il sabato pomeriggio il Festival si è spinto anche quest’anno a Cinisello Balsamo. L’ottava edizione del 2013 ha visto aumentare anche il suo impatto sui media: RaiTre con il Tg3 regionale, decine di dirette radiofoniche, servizi televisivi e fotografici, oltre a Radio Popolare, media partner della manifestazione, affiancata dalle

dirette con RadioTre Rai e Radio24. Servizi anche su importanti testate nazionali con articoli e approfondimenti che valorizzano l’aspetto artistico, sociale e culturale della manifestazione, migliaia le visite giornaliere al sito e al blog. La mia direzione artistica libera e aperta alle novità è stata sostenuta come sempre dall’Ass. Culturale Scuola di Arti Circensi e Teatrali, in collaborazione con la Cooperativa di Abitanti Pratocentenaro e Sassetti, partner del Festival. Tra le istituzioni il Comune di Milano, l’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Spagna in Italia, il Comune di Cinisello Balsamo, la Provincia di Milano. Il Milano Clown Festival rimane un’anomalia sorprendente nel panorama non solo italiano, ma anche internazionale. È realizzato con un budget ristretto, ma senza risparmio alcuno di forze da parte di collaboratori e volontari, in primis i miei fantastici PIC, gruppo teatrale d’assalto che ho ideato e che guido da anni. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

19


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 20

Supermagic X 31 gennaio / 10 febbraio, Roma

www.supermagic.it

Max Pucciariello

a cura di Giorgio Enea

Supermagic, nato nel 2004 dalla volontà di alcuni prestigiatori italiani, è diventato in Italia in poco tempo l’unico festival internazionale stabile dedicato alla magia. Nell’arco dei suoi dieci anni di storia si sono esibiti ben 47 artisti provenienti da tutto il mondo, proponendo i loro numeri più emozionanti. Supermagic è diventato oggi un vero e proprio marchio di qualità della magia attorno al quale ruota uno staff organizzativo, tecnico e artistico di alto profilo. Per celebrare il traguardo dei dieci anni Supermagic X ha presentato un cast stellare di campioni: Les Chapeaux Blancs (Francia), Galina (Ucraina), Marko Karvo (Finlandia), Sos e Victoria Petrosyan (Russia), Mikael Szanyiel (Francia), Arthur Trace (USA) e Otto Wessely (Austria) presentati con stile dall’ideatore e organizzatore Remo Pannain, che ha eseguito tra un numero e l’altro alcuni grandi classici della magia da scena. Arthur Trace, innovativo manipolatore americano, premiato al campionato mondiale FISM nel 2006 e ai World Magic Awards, ha aperto lo spettaco-

Max Pucciariello

Co Ma Sai

20

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

11/1 Sain

www


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 21

lo con il suo numero che racconta di un raffinato artista e un misterioso quadro da completare, un’originale esibizione di straordinaria abilità che trasforma l’atto magico in un vero happening artistico dal vivo. Il brillante mimo e prestigiatore francese Mikael Szanyiel, premiato con il Mandrake d’Or a Parigi e all’ultimo campionato mondiale FISM 2012, ha stupito il pubblico presentandosi nei panni di un cantante lirico che cerca di portare a compimento la sua esibizione lirica, interrotta continuamente da oggetti che prendono vita, esilaranti gag e impossibili effetti magici. I due originali prestigiatori francesi, Jérôme Helfenstein e Claude Brun, in arte Les Chapeaux Blancs, premiati anche loro al FISM 2012, attraverso l’antica tecnica del teatro nero hanno trasportato gli spettatori in un viaggio onirico, visionario, raccontando le impossibili avventure di due personaggi surreali. La splendida illusionista di origine ucraina, Galina, ha presentato la sua famosa levitazione a scena aperta, un numero che esprime la ricerca dell’essenza della

magia, attraverso la grazia, la poesia e la sensualità, la ricerca della leggerezza in uno spazio etereo, dove rimanere sospesi con la fantasia. Otto Wessely, travolgente prestigiatore austriaco che si è esibito in tutto il mondo, dal Crazy Horse di Parigi ai più grandi show di Las Vegas, con il suo numero considerato uno dei visual act più comici e deliranti al mondo, ha espresso al meglio la sua dirompente follia comica attraverso i più improbabili tentativi di stupire il pubblico. Premiati con il Merlin Award come i più veloci trasformisti al mondo, detentori del Guinness World Record per la velocità nel cambio d’abiti, Sos e Victoria Petrosyan hanno messo in scena le loro trasformazioni istantanee e imprevedibili dando vita alla più spettacolare sfilata di alta moda magica. Il finlandese Marko Karvo, campione del mondo in carica nella categoria magia generale, ha chiuso lo show rappresentando la quintessenza della magia classica con le sue apparizioni di tortore e pappagalli, un concentrato di meraviglia e magica eleganza.

Congresso Magico di Saint-Vincent 11/14 Aprile 2013, Saint Vincent (AO)

Quattro giorni di immersione totale insieme ai grandi interpreti della magia contemporanea. Tra i primi ospiti annunciati, l’illusionista portoghese Luis de Matos, conosciuto in tutto il mondo per le sue eccezionali imprese televisive, Lu Chen, uno degli illusionisti più cliccati su YouTube e unico taiwanese ad essersi esibito al Magic Castle di Hollywood, il prestigiatore tedesco Topas conosciuto dagli italiani grazie al programma tv “La Grande Magia – The Illusionist” e ancora John Carney, Luke Jermay, Woody Aragon, SosPetrosyan Jr., Francis Tabary, Paul Wilson, Jason England, Billy Debu, MarkoKarvo, Paul Nardini, e molte altre star ancora da svelare. Oltre a gala, conferenze e workshop, si svolgeranno ben cinque competizioni: il video contest Masters of Web, la sfida per mentalisti Masters of Mind; le selezioni per il prestigioso congresso francese La Colombe d’Or 2014, la Notte dei Sosia e la Finale del Campionato Italiano di Magia.

www.mastersofmagic.it

http://almaduendephotography.com

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

21


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 22

Le Strade del Circo 29 novembre / 6 gennaio Pontecagnano (Salerno)

a cura di A.R. f to di A.R e Claudia Sodini fo

Non capita spesso che un comune di provincia, situato sotto il parallelo di Napoli, linea di demarcazione “culturale” in termini di attenzione allo spettacolo circense e del teatro di strada, ospiti una manifestazione di rilievo internazionale. Accade a Pontecagnano, piccolo comune a sud di Salerno, dove il Sindaco Ernesto Sica decide di caratterizzare la programmazione “Natale in Città” con eventi dedicati alle arti del circo e della strada. E lo fa invitando alla direzione artistica dell’evento uno dei massimi esperti del settore, Alessandro Serena, che confeziona una programmazione di grande spessore, dal titolo “Le Strade del Circo”. “Una ricca serie di spettacoli presentati da 40 artisti provenienti da 10 nazioni”, spiega Alessandro Serena. “sono stati presentati ad un pubblico di famiglie, bambini, giovani e anziani. Numerose anche le iniziative per trasformare la kermesse in un momento di aggregazione ed evoluzione sociale di artisti e cittadini”. “Le Strade del Circo” aggancia di diritto Pontecagnano all’interno del vivace circuito di Comuni italiani che da oltre un ventennio offrono programmazioni centrate sulle arti della pista e della strada, e mette in gioco la sua affidabilità nel candidarsi a polo di sviluppo culturale delle arti circensi e del teatro di strada. “Il festival del circo ha riscosso un grande successo di pubblico ed ha rappresentato l’evento di punta degli appuntamenti proposti nell’ambito del cartellone natalizio. Tanti visitatori, provenienti da tutta la Campania e altre regioni, hanno affollato le nostre piazze. Un successo che ha rafforzato nei miei cittadini il senso di appartenenza. Abbiamo nuovamente investito in questa direzione e ringrazio commercianti,

22

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

associazioni, Consulta, Forum e gli organizzatori per la collaborazione. Ci candidiamo ad essere ancora una volta competitori, in particolare con il capoluogo Salerno, ma puntando sulle nostre unicità e specificità come grande polo di attrazione”, ha raccontato il Sindaco Ernesto Sica.

La ricca kermesse di spettacoli è stata affiancata da una serie di laboratori per gli studenti. Adolfo Rossomando, originario di Pontecagnano Faiano e presidente dell’Ass. Giocolieri e Dintorni, ha con entusiasmo accettato l’invito a contribuire alla riuscita dell’evento offrendo la grande esperienza in campo formativo: “È un’emozione tornare qui, nei luoghi e tra le persone con cui sono cresciuto. L’intenzione è di far crescere questo progetto in un contesto nazionale ed internazionale coinvolgendo i ragazzi in attività di laboratorio. “CaroCirco” è un’iniziativa curata dalla nostra associazione, da anni impe-

gnata nella promozione delle arti circensi per bambini e ragazzi e nella formazione dei suoi insegnanti. Siamo capaci di creare nelle piazze d’Italia suggestivi momenti di incontro con le arti circensi, allestendo velocemente lo spazio ed offrendo un gioioso, istruttivo e coinvolgente laboratorio di circo ludico-educativo, centrato sulle discipline circensi”. Il progetto, che ha attivato 15 laboratori per tutte le classi di V elementare presenti sul territorio comunale, si è avvalso di due operatori esperti (Maria Teresa Cesaroni di Circo Corsaro e Samuele Mariotti di Circo del Gran Mastro) supportati per le riprese video da Claudia Sodini della K Production. A conferma del successo dell’iniziativa riportiamo alcuni estratti delle dichiarazioni rilasciate dagli insegnanti delle classi coinvolte e pubblicate integralmente sul sito jugglingmagazine.it. Anna Castelluccio, V a, via Dante. Esperienza bella e didatticamente valida, da ripetere. Sono ritornata a quando ero bambina: la palla, gli attrezzi, i colori, i trampoli, la voglia di arrampicarsi, i giochi di una volta che sviluppavano molto fantasia, creatività e movimento. Grande merito anche alla bravura degli operatori nell’accoglierci, nell’incuriosire i bambini, nel rapirli. Gerardo Capodanno, V c, via Toscana. L’impressione è positiva e bellissima. Noi da piccoli eravamo liberi di sbagliare, di tornare a casa con il pantalone strappato o le ginocchia sanguinanti, una libertà che loro oggi non hanno. E poi la libertà di sperimentare. Un’esperienza che gli rimarrà impressa per tutta la vita. Marianna Rispoli, V b, via Dante. Da piccola ho sempre avuto un bel ricordo del


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 23

circo. Mi attraevano le evoluzioni degli acrobati e questa atmosfera gioiosa e festosa. Ora noto che anche questo modo nuovo di presentarsi del circo attrae molto l’attenzione dei bambini. Dopo questo laboratorio inserirò sempre di più il movimento nella didattica.

Patrizia Salvatore, V b, via Dante. Un’iniziativa veramente bella, anche perché le nostre attività di palestra si limitano a semplici esercizi di coordinamento oculo-manuale. Non mi aspettavo di vedere un lavoro fatto dai ragazzi in veste di protagonisti e tornerò volentieri a vedere altri laboratori. Claudia Marano, V, Campo Sportivo. Devo fare i complimenti per questa esperienza, molto interessante per i vari linguaggi utilizzati, soprattutto il linguaggio del corpo. Ai ragazzi si propongono le solite attività come il calcio o la danza, mentre qui si prova che si può fare altro e su questo farò riflettere anche i miei alunni.

Santoro Antonietta e Alfonsina Natella, V, Scuola Rodari. Un’esperienza meravigliosa, i bambini possono sperimentare diverse forme di io, essere liberi di sperimentare, di divertirsi, di creare gruppo, in un ambiente è ricco di colori e oggetti che stimola la curiosità. Hanno tutti vestito un abito diverso. Portiamo con noi la voglia di continuare questo progetto unico e completo. Marisa Corsaro, V a, S. Antonio. Sono rimasta esterrefatta già dalla fase di accoglienza dei due conduttori e credo che sia importante pensare ad un corso di aggiornamento per noi insegnanti. Mi aspettavo le solite cose e invece ho appreso elementi che applicherò nella mia didattica. Sono attività poco valorizzate e invece fondamentali per la crescita e la formazione completa di un essere umano. Memoli Rosaria, V b, S. Antonio. Le impressioni sono certamente positive, i bambini hanno utilizzato un linguaggio diverso dal solito, grazie a competenze che noi insegnanti non abbiamo. Si sono motivati apprezzando le attività svolte. Con piacere inserirò alcuni spunti nella mia didattica, gestirò meglio il silenzio, l’ascolto e le richieste dei bambini. Fantozzi Virginia, V b, S. Antonio. Un laboratorio interdisciplinare, importane e fruttuoso, e anche un’esperienza importante per me. Nel circo sono i performer i protagonisti, qui sono stati i bambini attori, ed è la cosa bella che si portano nel cuore, un’attività educativa che va oltre il semplice gioco e l’animazione. Lante Olina, V a, Corvinia. I bambini hanno superato la propria timidezza per sperimentare attività che solitamente non incontrano. Mi ha sorpreso il loro interesse, la loro attenzione alla comunicazione

non verbale e ad eseguire le istruzioni. Forse sperimenterò anche io il parlare meno, soprattutto quando sono scatenati! Silvana La Rocca, V a e V b, Istituto Amedeo Moscati. Tutti i ragazzi, incluso i diversamente abili, si sono messi in gioco facendo sentire la propria presenza e

apertura. Mi ha colpito l’entusiasmo e il silenzio con cui hanno partecipato, il linguaggio mimico degli insegnanti. Niente è stato lasciato al caso. Vederli attori e non spettatori è meraviglioso, e vorrei che anche i genitori potessero vederli. Brigida Prisco, III a e III b, Istituto Amedeo Moscati. Non pensavo che si potessero coinvolgere i bambini così in toto, e con il breve tempo a disposizione. Mi ha colpito la scenografia così colorata e accogliente, organizzata in così poco tempo. Vale la pena portare avanti queste attività e voglio commentare con i ragazzi questa accoglienza, raccogliere le loro impressioni. j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

23


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 24

Circo Verso … seminar europeo sul Circo Sociale

Castelfiorentino (FI) 1/4 marzo 2013

jugglingmagazine.it > Circo per Bambini e Ragazzi > Offerta Formativa G&D > Seminar Circo Verso… f to di A.R. e Ian Owens fo

Dal brodo primordiale alle strutture… Nell’ottobre 2005 più di 60 persone, provenienti da diversi paesi, scuole e organizzazioni di circo per bambini e ragazzi, sulla spinta di alcune delle maggiori scuole di Circo per Bambini e Ragazzi europee, si sono informalmente riuniti in un organismo chiamato Network of International Circus Exchange (N.I.C.E.). Con il susseguirsi e l’intensificarsi degli incontri/scambi, attivati in occasione dei Meeting annuali NICE tenutisi negli anni in diverse città europee, si sono formati dei gruppi di lavoro su temi di interesse comune (Comunicazione; Managment; Pedagogia; Creazione di una Rete). Elementi primari di sostegno e sviluppo del network sono stati gli EVS (European Voluntary Service), o le azioni del programma europeo Youth in Action, attuati utilizzando risorse/schemi propri o della EU. L’idea dietro questa esperienza era di instaurare una comunicazione tra le scuole di circo attraverso le parti più vitali, e cioè i bambini e i ragazzi, fornendogli la possibilità di trascorrere una meravigliosa esperienza all’estero in un contesto circense. Ma anche di intensificare gli scambi, il confronto e le collaborazioni per gli

24

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

insegnanti e il managment delle scuole impegnate in progetti ci circo. Dalla piattaforma NICE nasce nel 2007 un network di 7 tra le maggiori scuole europee, CARAVAN, con l’intento di realizzare insieme progetti e percorsi di formazione. La spinte verso strutture che possano garantire continuità al confronto su scala europea porta invece nel 2009 alla nascita di un organismo europeo (E.Y.C.O. - European Youth Circus Organization) promosso e costituito dalle 5 esistenti federazioni nazionali di scuole di circo per bambini e ragazzi e all’interno del quale l’Ass. Giocolieri e Dintorni aderisce fin dall’inizio in rappresentanza delle scuole italiane.

…dalle strutture a Circo Verso e oltre… In questi anni Giocolieri e Dintorni ha partecipato ad una lunga serie di incontri organizzati dalla piattaforma europea NICE, da Caravan e dalla EYCO. Amsterdam, Berlino, Loemme (Francia), poi ancora Amsterdam, Schwend (Stoccarda), Londra, Madrid, Tampere, appuntamenti imperniati sul tema della formazione per gli insegnanti, sulla costituzione di una federazione europea, circo sociale, ricerca di standard condivisi, schemi di collaborazione e di scambio, e tanto altro ancora. Con noi a rappresentare le realtà che in Italia lavorano da anni abbiamo invitato a partecipare ai meeting e ai training decine di insegnanti, direttori,


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 25

ragazzi di scuole italiane. E oggi, recuperato il gap che ci separava dagli altri paesi europei, possiamo dire di aver tutti insieme gettato le basi per stabilire/facilitare contatti e collaborazioni con realtà europee di circo di grande valore ed esperienza. Uno dei punti di arrivo di questo nostro percorso prevedeva l’organizzazione in Italia di seminar e training europei, in modo da fortificare la base e l’interesse di formatori e ragazzi italiani verso queste esperienze, così ricche di spunti, potenzialità e contenuti. È in questa ottica, e partendo dal presupposto che il circo sociale è un innovativo strumento per l’educazione e l’integrazione di bambini, giovani e adulti con minori opportunità, che viene concepito e realizzato il seminar “Circo Verso… Prospettive di Circo Sociale per lo sviluppo di una cittadinanza attiva e partecipe” (programma di finanziamento: Gioventù in Azione, azione 4.3, seminar - codice approvazione progetto: IT-43-E100-2012-R3) Questo seminar europeo ha visto coinvolti 9 partner in rappresentanza di 15 diverse realtà provenienti da 8 diversi paesi europei: Cabuwazi e Circus Abraxkadabrax (DE), Circomundo e Circustheater Stoffel (NL), Albert & Friends & Friends Instant Circus (UK), Sirkus Magenta (FI), Swiss Federation of Circus School (CH), Cirkus Tværs (DK), Circ Menut, Ateneu popular 9 barris e Acirkaos (ES), Circo Corsaro, Teatro Cart, Fondazione UCI e Giocolieri e Dintorni (IT)

Il seminario ha centrato il suo sviluppo sulle priorità della diversità culturale, delle modalità di partecipazione e di integrazione sociale nella formazione di base per operatori di circo sociale. I temi generali del progetto sono stati i seguenti: • delineare l’area di interesse, attività e sviluppo che ricade all’interno del termine Circo Sociale; • riconoscimento e confronto tra le diverse metodologie di intervento a livello europeo al fine di sviluppare una “buona pratica” di circo sociale per l’inclusione dei giovani con minori opportunità; • organizzare scambi, collaborazioni, approfondimenti con realtà internazionali sul tema del circo sociale. Nello specifico sono stati

dibattuti anche i temi della violenza subita/assistita, gestione dell’aggressività, HandyCirque, messa in scena nei progetti di circo sociale. Il coinvolgimento attivo degli operatori/trainer alle attività del seminario è stata favorita da giochi didattici, dimostrazioni di lavoro, scambio di tecniche e metodologie d’insegnamento e d’intervento. I risultati del seminar saranno raccolti in un “Quaderno del circo sociale” che verrà diffuso sul portale web jugglingmagazine.it e all’interno dei network informali di circo europeo (NICE e Caravan circus) e dell’organismo europeo EYCO. Un ringraziamento particolare va al team made in Italy, responsabile della progettazione e conduzione del seminar, e ora impegnato nelle fasi di valutazione e disseminazione dei risultati, nonchè ai relatori che hanno presentato i loro interventi e workshop. Maria Teresa Cesaroni, Ilaria Bessone, Luca Sartor, Monia Raffaella Calia, Teresa Bruno, Daniele Giangreco, Adolfo Rossomando, ci auguriamo possano ritrovarsi presto, in un team più nutrito e allargato ad altre realtà italiane, impegnati nel presentare la nostra candidatura a ospitare il Meeting NICE 2014 in Italia e a rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità europea tanto ricca di diversità quanto desiderosa di scambi e integrazione.

j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

25


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.24 Pagina 26

Registro Nazionale Corsi/Scuole di Arti Circensi per bambini e ragazzi Il Registro nasce con l’intento di fornire informazioni sul lavoro delle scuole, promuovere e facilitare le collaborazioni, gettare le premesse per un riconoscimento del settore e la creazione di un network nazionale. Le modalità per esservi inseriti sono disponibili su www.jugglingmagazine.it

Piemonte Chapitombolo via Baldichieri 18, 14013 Monale (AT) Olivia Ferraris 0141 1856269 www.chapitombolo.it

Lombardia

Trentino Alto Adige

Friuli Venenzia Giulia Veneto Liguria Emilia Romagna Toscana

Marche Abruzzo Umbria Lazio Campania Puglia Basilicata Sicilia Sardegna

Circo Clap via Don Giovanni Minzoni 17, 28041 Arona (NO) Pasquale di Palma 328 8891533 www.circoclap.it Dimidimitri via Gorizia18, 28100 Novara Marco Migliavacca 333 1866430 www.dimidimitri.com Flic Scuola di Circo via Magenta 11, 10128 Torino Dario Sant’Unione 338 8394275 www.flicscuolacirco.it Fuma che n’duma via XX Settembre 30, 10022 Carmagnola (TO) Giuseppe Porcu 333 2742858 fumachenduma@yahoo.it Jaqulè via Lazio 2, 10043 Orbassano (TO) Enrico Giacometto 328 7828323 www.jaqule.com Sportica via Cattaneo 41, 10064 Pinerolo (TO) Paola Martina 340 4644248 sportica@libero.it Teatrazione via Rismondo 39/f, 10127 Torino Italo Fazio 011 5889562 www.teatrazione.com Vertigimn via Mottalciata 7, 10154 Torino Fabrizio Fanizzi 338 4189800 www.vertigimn.it Circa Circo via Etiopia 6, 20146 Milano Pino Giuditta 02 47710541 www.ilgrafo.it Quattrox4 ASdc via Privata Pericle 16 20126 Milano Elisa Angioni 348 2269315 associazionequattrox4@gmail.com Piccola Scuola di Circo via Elba 7, 20144 Milano Camilla Peluso 02 42290574 www.piccolascuoladicirco.it Piccolo Circo dei Sogni via Carducci 7/17, 20068 Peschiera (MI) Paride Orfei 02 5471337 www.piccolocircodeisogni.com Scuola di Arti Circensi e Teatrali via Sebenico 21 , 20124 Milano Maurizio Accattato 348 6054623 www.maurizioaccattato.org Spaziocirco via Carrobbio 6, 20093 Cologno Monzese (MI) Sonia Belotti 338 7813115 www.spaziocirco.it Ambaradan via Gaetano Donizetti 16, 24020 Torre Boldone (BG) Lorenzo Baronchelli 339 5695570 www.ambaradan.org La Valle dei Sogni via IV Novembre 77, 25068 Sarezzo Matteo Mazzini 393 9703004 lavalledeisogni@gmail.com Juggling Lab via della Querce 125, 21013 Gallarate (VA) Luana Facchetti 347 2785195 www.wix.com/improntecreative/gallarate Giocolarte via Acerbi 133, 27100 Pavia Meriadoc Monteverdi 339 1834889 giocolarte@yahoo.it Impronte Creative Via delle Querce 125, 21013 Gallarate (VA) Luana Facchetti 347 2785195 www.circolamento.it Animativa via Max Valier 11, 39011 Lana (BZ) Josef Marmsoler 0473 249564 www.animativa.org Arteviva via Bari 73/5, 39100 Bolzano Mauro Astolfi 333 8596111 associazione.arteviva@virgiliio.it Circomix via Tulpe 1c 39030 Vandoies (BZ) Sigrid Federspiel 0472 869479 www.circomix.it Bolla di Sapone via S. Antonio 20, 38100 Trento Tommaso Brunelli 348 8852925 bolladisaponetrento@yahoo.it Oppetelà via Paganini 14, 38068 Rovereto (TN) Anna Cavarzan 338 8330532 oppetela.wordpress.com Ars Motus via dei Templari 1, 34015 Muggia (PD) Elisa Waldner 329 3711848 www.arsmotus.org Circo all’inCirca via Volturno 13, 33100 Udine Davide Perissutti 340 6052371 www.circoallincirca.it Ludica Circo c/o Hermete onlus v.le Verona 107, 37100 Fumane (VR) Stefania Garaccioni 347 9121866 www.hermete.it Facciamo Circo via Segalara 5, 19038 Sarzana (SP) Alina Lombardo 339 5878441 www.facciamocirco.it Circolarmente via Mantova 4/b, 43100 Parma Albert Horvath 347 3131604 www.circolarmente.it Microcirco viale Colombo 18, 47042 Cesenatico (FC) Carla Acquarone 337 266505 www.microcirco.it Piccolo Circo KR scuola elementare Roosvelt, 50051 Castelfiorentino (FI) Sara Spini 349 5779462 www.kappaerre.org En Piste via Bocchi 32, 50126 Firenze Julien Morot 380 7560377 scuoladicircoenpiste@gmail.com Mantica Scuola di Circo via del Terminillo 20, 58100 Grosseto Ilaria Signori 328 9089250 www.compagniamantica.it Il Circo Aereo dei Maghi Incartati pz. Musignana 13, 50022 S. Polo in Chianti (FI) Elena Manni 334 1974550 www.elirudyzuli.it Circo Tascabile via Belgio 12, 50126 Firenze Lapo Botteri 348 9241326 www.circotascabile.it Circo Teatro Distratto via Magolo 1, 50053 Empoli Lorenzo Cecchi 340 4779455 www.circodistratto.it Antitesi Scuola di Circo Trick via Don Mazzolari 25, 56025 Pontedera (PI) Martina Favilla 349 6304211 www.antitesiteatrocirco.it Chez Nous, …Le Cirque! via di Lupo Parra 151, 56023 S. Prospero, Cascina (PI) Cristiano Masi 339 3212486 www.museodelcirco.it Circo Sbarbacipolle Loc. Chiassa Superiore 296, 52100 Arezzo Simona Serafini 339 3840294 sbarbacipollecirco@gmail.com Circo Teatro Oblì Shalà c/o Teatro Verdi, 53036 Poggibonsi (SI) Viola Rosa Giamagli 333 6752130 www.timbreteatroverdi.it Circo Libera Tutti via del Pastore, Viareggio (LU) Samuele Mariotti 333 4022331 piccolascuoladicirco@gmail.com La Valigia delle Meraviglie Via R. Sassi 6, 60044 Fabriano (AN) Maria Pia Santoro 340 2380553 www.lavaligiadellemeraviglie.com Circoplà P.zza Nenni 8, 60030 Serra de Conti (AN) Elisa Mencarelli 338 1545063 www.circopla.it Visonaria via Maestri del Lavoro, Teatro Panettone, Ancona Valeria Mastropasqua 338 7587532 www.visionaria.org Il Circo della Luna via D’Aurelio, San Giovanni Teatino (CH) Valentina Caiano 347 0082304 facebook.com/IlCircoDellaLuna Circo Instabile via Birago 4, 06124 Perugia Michele Paoletti 347 3867654 www.circoinstabile.it Circus Bosch piazza San Pancrazio, 7 00152 Roma Valeria Zurlo 333 6888554 www.circusbosch.com SIACC via Giorgio Perlasca 71, 00155 Roma Paolo Pristipino 06 21808595 www.scuolanazionaledicirco.com Vola Voilà via Senocrate snc (Axa-Palocco), 00125 Roma Anna Paola Lorenzi 06 83082739 www.volavoila.it Chiaradanza via San Filippo 10, 80122 Napoli Linda Martinelli 081 2461173 www.chiaradanza.it Circo dei Sogni c/o Dedelife via Carlo De Marco, 80100 Napoli Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 www.dedelife.it Circo Laboratorio Nomade vico La Catena 9, 74012 Crispiano (TA) Monia Pavone 329 3909909 myspace.com\circolaboratorionomade Un Clown per Amico via Giulio Petroni 14, 70124 Bari Michele Diana 348 0535875 unclownperamico@libero.it Il Girotondo via Pizzilli 13, 75100 Matera Nicola Scoditti 339 2464721 girotondo.n@libero.it Il Giglio c/da Baronia Capo Milazzo, 98057 Milazzo (ME) Alfredo D’Asdia 090 9281313 www.ilgiglio.org Le strade di Macondo via Goldoni 68, 09131 Cagliari Pietro Olla 338 2362816 www.pietroolla.it Un Chapiteau Parapluie loc. Sanalvò, Vacileddi, Loiri, Porto S.Paolo 07020 (OT) Daniela Bandinu 349 0831017 www.chapiteau-parapluie.blogspot.com

Scuole di Arti Circensi per Bambini e Ragazzi che avviano anche al volteggio equestre Campacavallo via F.lli Rizzardi 15, 20151 Milano Gabriella Baldoni 347 8571338 www.cascinacampi.it/campacavallo sCavalcando via Campagna 157, 56030 Chianni (PI) Luisa Monico 349 5773202 scavalcando@poderecasavecchia.it A.I.T. La Casella strada Valacchio Casella 30, 53018 Sovicille (SI) Margherita Gamberini 0577 314323 www.lacasellacavalgiocare.it Bambini e cavalli via palazzi 40 Coltano, 56010 Pisa Silvia Poggianti 347 5138729 www.bambiniecavalli.blogspot.com

Scuole e Progetti di Circo Sociale e/o Terapeutico (elenco in aggiornamento, vedi jugglingmagazine.it > circo sociale e terapeutico) Fondazione Uniti per Crescere Insieme Via Pacchiotti 79, 10146 Torino Luca Marzini 011 19836531 www.unitipercrescereinsieme.it Car’t Teatro Via Giuseppe Brodoloni 9, 50051 Castelfiorentino (FI) Andrè Casaca 349 4700420 www.teatrocart.com A.M.I.G.A piazza G. Winckelmann 5, 00162 Roma Marina Maciocci 335 5282221 marinamaciocci@hotmail.it Circo Corsaro via Dietro la Vigna 14, 80145 Scampia (NA) Maria Teresa Cesaroni 339 3927461 sesa.lit@libero.it Ass. Cafè Neruda via Giachino 28/e, 10149 Torino Dario Cucco 338 4848254 myspace.com/clowndado


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 27

Formazione per Operatori di Progetti di Circo per Bambini e Ragazzi

L’Ass. Giocolieri e Dintorni promuove ed organizza meeting, stage, e un corso universitario per operatori dell’infanzia che vogliano introdurre nelle scuole, nelle palestre, nelle associazioni, l’insegnamento per bambini e ragazzi in ambito pedagogico delle arti circensi. Dopo un lungo confronto con le federazioni nazionali europee oggi confluite nella European Youth Circus Organization (EYCO), alla quale l’Ass. Giocolieri e Dintorni aderisce rappresentando l’Italia, abbiamo elaborato un programma formativo che permetta a tutti gli operatori italiani di acquisire le competenze specifiche per i Progetti di Circo, aggiornate al nuovo scenario europeo e in linea con la ricerca sull’evoluzione fisica e psichica del bambino. Su jugglingmagazine.it tutti i dettagli dell’articolata proposta formativa che ogni anno coinvolge circa 200 insegnanti ed operatori su tutto il territorio nazionale.

Roma

1 ott 27 giuobre 2013 gno 2 014

bre 2013 / giugno 2014 Roma, ottobre 3° Corso Universitario per lo Studio Ci ensi delle Attività Motorie applicate alle Arti Circensi in collaborazione con Corso di Laurea in Scienze Motorie, Facoltà

Medicina e Chirurgia Università Studi di Roma “Tor Vergata” Il Corso, indirizzato ad operatori di arti circensi, operatori dell’infanzia, insegnanti e studenti di Scienze Motorie, prevede di far acquisire le più moderne conoscenze generali, pedagogiche, sociologiche e tecniche per l’applicazione delle attività circensi in ambito di circo sociale e terapeutico. Iscrizioni aperte fino a giugno 2013.

Pedagogia del Circo: stage introduttivi di base e di approfondimento monodiciplinare Castelfiorentino (FI) - 12/14 aprile 2013 Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi 1° livello conduttori Michele Paoletti e Stefano Bertelli Stage introduttivo aperto a tutti coloro che desiderano scoprire le arti circensi e svilupparne l’insegnamento in ambito pedagogico nelle scuole, nelle palestre e nelle associazioni. Un approccio ludico e pedagogico e le differenti modalità d’insegnamento della relativa progressione tecnica.

Castelfiorentino (FI) - 13/15 o 21/23 settembre 2013 Le basi tecniche e pedagogiche delle arti circensi 2° livello conduttori Tommaso Negri e Michele Paoletti Approfondimento della metodologia ludica e pedagogica nell’insegnamento delle tecniche di circo. Giochi per la gestione delle dinamiche di gruppo, collaborazione e cooperazione. Sviluppo della progressione tecnica. Messa in scena. Simulazione del ruolo di formatore. Metodologia della didattica circense.

com

utico)

Pog gi illu strazi

Ministero per i Beni e le Attività Culturali

gra fica Stu dio Rug gie ri

torni

one Do ra Cre min ati

con il sostegno del

i ri Giocol& Din

Castelfiorentino (FI) ottobre 2013 (data da definire) Il Gioco del Circo: strumenti ludici e pedagogici per una didattica creativa e sociale conduttore Tommaso Negri

Giocoleria e altre tecniche circensi sono spesso presentate come discipline rigide che rischiano di annoiare e frustrare i meno capaci e volenterosi. Il nostro obiettivo è permettere a tutti di accostarsi a queste tecniche dando la precedenza alla sensibilità di ogni allievo e al divertimento dell’intero gruppo.

Linee guida del programma Competenze personali emotive e psicologiche: capacità generali personali nella gestione delle relazioni con i partecipanti; capacità personali nella gestione di utenze specifiche; capacità relazionali e sociali verso utenze specifiche; competenze tecniche e competenze di insegnamento delle arti circensi; competenze necessarie per l’elaborazione dei programmi e delle lezioni. Competenze in situazioni di insegnamento/apprendimento: organizzare e incoraggiare lo sviluppo delle competenze di apprendimento; Fornire agli studenti le risorse pertinenti (materiale, logistica, didattica), al momento giusto; Guidare gli allievi nel processo di apprendimento e fornire un quadro di riferimento; Abituare gli allievi a cooperare, con un’atteggiamento responsabile verso le regole e gli istruttori; Promuovere lo sviluppo delle capacità emotive e sociali, dei valori, dei codici e abitudini sociali, stimolare e incoraggiare i lati positivi dell’allievo. Pianificare, organizzare e supervisionare il modo in cui il gruppo funziona con un’attenzione nel promuovere l’apprendimento e la socializzazione degli studenti: definire e presentare un contesto efficiente nel quale assicurare la regolarità delle attività; Comunicare agli allievi indicazioni chiare sul comportamento sociale e assicurarsi che aderiscano; Adottare strategie per prevenire l’insorgere di comportamenti inappropriati e intervenire appropriatamente quando questi insorgono; Alimentare un clima favorevole all’apprendimento. (fonte: Framework of Competences for Social Circus Trainers, a cura di Caravan, European Youih Circus and Education Network)

maggiori info su jugglingmagazine.it > Circo per Bambini e Ragazzi > Offerta Formativa G&D > Corso Universitario > 13 Corso Universitario


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 28

Michael Jackson The Immortal World Tour www.cirquedusoleil.com a cura di Martina Nova f to di OSA Images fo The Immortal World Tour, show creato nel 2011 dal Cirque du Soleil, è uno spettacolo dedicato a Michael Jackson, uno show di 50 ballerini, musicisti e acrobati internazionali, basato sul mondo e le fantasie del “Re del Pop”. Scritto e diretto da Jamie King, tra i maggiori direttori di concerti di musica pop nel mondo, vede collaborare allo spettacolo professionisti legati all’artista scomparso nel 2009; da Greg Phillinganes - direttore musicale dei tour “Bad” e “Dangerous” e impegnato su album iconici come “Off The Wall”, “Thriller”, “Bad”, “Dangerous”, “Invincible” - a Kevin Antunes, uno dei migliori designer del settore musicale, che ha lavorato per Madonna, Justin Timberlake e gli NSYNC, e si è esibito con artisti come Britney Spears, Aerosmith, Christina Aguilera. La musica e la visione di Michael Jackson, mescolate allo stile acrobatico e performativo tipico del Cirque du Soleil, hanno creato un’esperienza sensoriale e visiva. Non un concerto, piuttosto un racconto musicale della sua vita. Le invenzioni coreografiche di Jackson - dal ballo dei robot eseguito da un esercito di droni sulle note di ”Dancing Machine”, alle camminate moonwalk e sidewalk - si mescolano alle emozionanti acrobazie volanti dei trapezisti e performer, con effetti scenotecnici coinvolgenti. Non mancano le giacche di paillette,

28

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

i pantaloni da smoking in bianco e nero a righe, i cappelli Fedora e i guanti di strass, per rendere omaggio al suo genio. In stile Cirque de Soleil è la band dal vivo, con musicisti che hanno lavorato in passato con Michael Jackson. Oltre 30 sue canzoni costituiscono la colonna sonora dello spettacolo, che ha per file rouge la voce e l’immagine del cantante. Un maestoso albero in scena rappresenta simbolicamente il genio visionario di Jackson, mentre danza, parole e note ripropongono i messaggi di pace, uguaglianza e amore che caratterizzano le sue canzoni. The Immortal World Tour evoca l’intensità emozionale straordinaria degli show dal vivo di Jackson e non vuole

essere solo un omaggio a una grande star, bensì uno show che ne faccia rivivere il genio, il cuore, la visione del mondo attraverso la colonna sonora della sua musica, il ballo, le immagini e la fantasia. Lo spettacolo si basa su tre momenti principali della storia delle esibizioni dal vivo di Michael, tre tour che sono rimasti impressi per sempre nella memoria. Il Bad World Tour (1987), con 123 concerti in 15 paesi e 4.4 milloni di fan, un evento colossale. Ma nonostante avesse giurato che non sarebbe andato di nuovo in tour, Jackson si lanciò nel Dangerous World Tour (1992), raccogliendo un successo addirittura maggiore. Appartiene a quel


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 29

Residenze e luoghi di creazione Ritorniamo sul tema strategico dei luoghi di creazione e delle residenze in Italia per gli artisti e le compagnie. Spazio di benvenuto al nuovo centro piemontese. Ulteriori incursioni sui prossimi numeri di Juggling Magazine.

Spazio 10 via Bologna, 220, Torino

lafucinadelcirco@gmail.com lafucinadelcirco.wordpress.com

periodo l’utilizzo di spettacoli pirotecnici e di illusionismo, con l’uso di sosia. Nel suo terzo e ultimo tour, l’History World Tour (1996), superò ogni record, toccando 58 città di 35 paesi e 5 continenti, per un totale di 82 concerti e 4.5 milioni di fan. Con ¨Michael Jackson The Immortal World Tour¨ il Cirque du Soleil desidera che la leggenda continui. Per ricreare il mondo creativo di un artista come Michael Jackson, serve una notevole dose di talento e di fantasia. Daniel Lamarre, presidente del Cirque du Soleil, spiega: “Michael Jackson è stimolante per gli artigiani e i team creativi del Cirque, perché tra noi ci sono tanti elementi in comune”; una comune passione espressiva per gli effetti audiovisivi negli show, passione che in questo “Immortal Tour” viene ripresa ed esaltata con l’uso di ologrammi e di soluzioni in 3D. Tutta la fantasia di Michael, unita alla sapiente magia del Cirque, per uno show che è già stato rappresentato in Canada e negli States, che gira dal novembre 2012 l’Europa e che dopo Torino e Milano sarà, tra le altre date, ad Amsterdam, Istanbul, Manchester, Parigi, Lisbona, Barcellona, per poi volare in cinque diverse location in Giappone e terminare il tour a giugno a Tajpej, Taiwan.

f to di fo Gerry di Fonzo che gestisce la Blizt Photogallery

L’associazione La Fucina del Circo, un laboratorio dove si generano nuove idee diretta dalla performer Martina Nova, gestisce lo Spazio10, uno spazio di creazione e produzione spettacoli. La struttura, un vecchio magazzino all’interno di La Fabbrica o ex lanificio torinese, è stata ristrutturata tra il marzo ed il settembre 2012 e trasformata in spazio di creazione al servizio delle compagnie e dei loro progetti di ricerca. La disponibilità in esclusiva della sala permette, oltre alla libertà assoluta di orari di accesso ed utilizzo, anche di non dover montare e smontare la scenografia ad ogni sessione di lavoro. Per la sua posizione strategica a pochi minuti dal centro città e delle principali autostrade, è la soluzione ideale ed accessibile a tutti gli artisti residenti e di passaggio. Offre la sicurezza di una grande area chiusa e sorvegliata, facilità di parcheggio, possibilità di carico e scarico. Nell’area di 120 mq è stato realizzato uno spazio scenico di 8x8 mt, con un’altezza di 12 mt., uno spazio versatile e flessibile, che possa ospitare di volta in volta differenti impulsi e proposte creative degli artisti. Particolarità dello Spazio10 è la scelta di essere riservato esclusivamente alla creazione ed a tutte le attività legate ad essa: prove, workshop, esposizioni, riprese video, conferenze e presentazione di spettacoli. Tutte attività che danno impulso alla crescita e all’affermazione del circo contemporaneo attraverso il suo incontro con le arti visive, il teatro-danza, la musica, il cinema, in un’ottica di scambio continuo che è alla base di quest’avventura.


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 30

Boris Vecchio Sarabanda Circum navigando www.sarabanda-associazione.it a cura di A.R. f to di Barbara Vecchio fo

“…sentimentale, bizzarro e geniale. È un clown, sospeso tra tradizione e attualità, un cultore delle arti circensi e del teatro, un innovatore che ama in modo spregiudicato Jacques Tatì, veste i panni del pagliaccio con l’orgoglio dell’attore e l’occhio del regista…”.

Con queste parole Monica Forti, giornalista, amica e collaboratrice di Sarabanda, mi ha fotografato e descritto. Per raccontare e definire alcuni tratti del mio percorso artistico mi piacerebbe partire da alcune note di regia riguardanti Piccole Modifiche, mia prossima creazione. ”Ho viaggiato attraverso il tempo, il silenzio e l’orizzonte”… tre spazi esistenziali che riguardano un po’ tutti, e che nello specifico hanno contribuito alla mia maturità artistica. Sono stati infatti i temi centrali di tre creazioni di teatro e circo di cui ho curato la regia ricercando un confronto con differenti artisti e dimensioni artistiche. In questi tre spettacoli - Tempo Non Lineare, Modifiche al Silenzio e Orizzontale - ho avuto modo di conoscere professionisti provenienti dalle più svariate esperienze

30

w w w. j u g g l i n g m a g a z i n e . i t

artistiche, dal mondo della danza, del circo, del teatro di figura e della musica, delle arti sceniche e visive. Elementi quali l’ascolto, lo studio, e a volte la difficoltà di assemblare, sviluppare e lasciar crescere linguaggi trasversali, mi hanno portato ad una continua sperimentazione e apertura verso nuove scelte di vita. A sintesi di questo percorso lo scorso settembre ho presentato in occasione del Festival delle due Rocche di Arona, diretto da Dacia Maraini, lo spettacolo “Trilogia del Nulla”, una divertente e poetica rilettura delle tre creazioni precedenti, che offriva uno sviluppo dei testi curati da Marco Odino. Il mio percorso artistico viaggia in senso binario. Da una parte c’è il lavoro di recitazione, di regista e di formatore presso la Scuola Nazionale di Drammaturgia di

Dacia Maraini, la Scuola Nazionale di Circo di Rio De Janeiro e la Scuola d’Arte Cinematografica Gian Marie Volonté. Dall’altra parte c’è il lavoro di direzione artistica di Sarabanda, festival e progetti culturali. L’associazione Sarabanda è “la base” da cui si sviluppano le mie idee e alcuni progetti che nascono grazie a sinergie e collaborazioni locali, nazionali e internazionali. Tra i progetti pilota di Sarabanda ideati e realizzati a Genova devo citare Circumnavigando, Festival Internazionale di Teatro e Circo, nato nel 2001 e capace di portare nelle piazze e negli Chapiteau nuove forme di teatro e performance, specchio delle avanguardistiche tendenze europee e mondiali. L’edizione di quest’anno ha visto un complesso di forte commistione artistica, con 15 spettacoli di


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 31

12 compagnie presenti, nazionali e internazionali. Altro progetto è Circoscienza®, che ho ideato e realizzato per il Festival della Scienza di Genova, con l’intento di dimostrare come le tecniche circensi siano basate su leggi fisiche, equazioni matematiche e teoremi. FESTeatrodistrada, che ha visto la sua prima edizione nel 2012, lo considero invece un “lavoro in corso”, e potrebbe diventare il nostro terzo progetto pilota; si tratta di una tre giorni dedicata al Teatro di Strada, nel verde e sotto gli alberi di Villa Bombrini. Un progetto a cui teniamo particolarmente perché contribuisce al lavoro di valorizzazione, riqualifica urbana e ambientale di Cornigliano, area post-industriale di Genova. Tra i progetti che portano Sarabanda e me a “circumnavigare” fuori dall’Italia vorrei segnalare il progetto transfrontaliero Terre Comuni / Terres Communes e la piattaforma Circus Next. Terre Comuni / Terres Communes, è un progetto Alcotra – Obiettivo Cooperazine territoriale europea Italia – Francia (Alpi). Il capofila è la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus di Torino, mentre i co-organizzatori sono il Théâtre de Grasse; Théâtre Durance a Château-Arnoux; Théâtre du Briançonais. Sarabanda, Cie Clandestine e la compagnia Teatro Ragazzi di Torino realizzeranno degli spettacoli per il progetto e Sarabanda è stata scelta dal Théâtre de Grasse per creare uno spettacolo ad hoc per il progetto, una sinergia che va a consolidare una collaborazione attiva da anni tra le due realtà. Lo spettacolo Piccole Modifiche / Petit modification, di cui curo la regia oltre a essere in scena, vedrà due residenze artistiche, presso il Théâtre de Grasse e il Théâtre du Briançonais, mentre lo spettacolo verrà presentato in cinque teatri, di cui tre francesi e due italiani. Circus Next è un progetto coordinato da Jeunes Talents Cirque Europe di Parigi, cui Sarabanda ha partecipato nel 2012. Il progetto si estende in diversi paesi europei e prevede un programma annuale di supporto artistico e sostegno finanziario al fine di agevolare la scoperta e l’evoluzione di nuovi talenti del Circo Contemporaneo. Il progetto crea una rete di partner europei intenti a far interagire produttori, organizzatori, artisti e autori, tutti con l’intento comune di sviluppare e dare spazio a nuovi linguaggi creativi. In questo circumnavigare è prevista una fermata oltre Oceano… in Brasile. Da alcuni anni collaboro con la Scuola Nazionale di Circo di Rio de Janeiro dove realizzo dei laboratori di clownerie e dove nel 2009, grazie alla collaborazione al progetto In Vitro 09 con Archaos di Marsiglia, ho potuto lavorare alla regia della ripresa dello spettacolo di In Vitro 99 (prima versione). j u g g l i n g m a g a z i n e n u m e r o 58 m a r z o 2013

31


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 32

STUDIO RUGGIERI POGGI graphic design w w w. r u g g i e r i p o g g i . i t

Associazioni che sostengono Juggling Magazine Modalità per sostenerci su

www.jugglingmagazine.it > Link Sostenitori

AL-KIMIYA via Pienza 11 > 20155 Milano > Olivia F. Mancino 392 9282507 www.al-kimiya.eu ANTICO BAULE via Cavour 85 > 09124 Cagliari > Andrea Tiana 328 4176656 anticobaule@gmail.com ARTEREGO ASS. c/o Blogos via Mille > 40033 Casalecchio di Reno > Sandro Sassi 333 2800913 www.arterego.org IL CERCHIO MAGICO ASS. via Tomadini 3 > 34070 Villesse (GO) > Andrea Subani 333 4777548 www.ilcerchiomagico.eu CLOWN & CLOWN ASS. via Vittorio Emanuele 24 > 62015 Monte S.Giusto (MC) > Paola Sabbatini 331 9996765 www.clown&clown.org CORPI CIRCO DINAMICO A.S.D. Via Pedicate 33 > 00040 Montecompatri (RM) > Irene Croce 347 1606294 www.irenecroce.com L’AREA Ass. Prov. per i Minori ONLUS L.go Nazario Sauro 12 > 38122 Trento > Paolo Romito 0461 829896 www.appim.it LA CITÈ LIBRERIACAFÈ borgo San Frediano 20r > 50124 Firenze > Natalia Bavar 349 1723770 www.lacitelibreria.info ENDAXI ASS. via G.di Montpellier 52 > 00166 Roma > Paolo Scannavino 328 9473371 www.spazioendaxi.it KAPPAERRE ARCIRAGAZZI ASS. via della Repubblica 34 > 50051 Castelfiorentino (FI) > Sara Spini 349 5779462 www.kappaerre.org OFFICINE DEL SOLE via A.Volonterio 5 > 21047 Saronno (VA) > Edvige Cristina Laudi 340 9292556 www.officinedelsole.net PARMA JUGGLING CREW c/o MU via del Taglio 2 > 43126 Parma > martedì e giovedì h 21,30 > Marcello Conti 327 8263085 www.pjc.parma.it IL POSTO cannaregio 3136 > 30121 Venezia > Wanda Moretti 347 8050819 www.ilposto.org SPAZIO NU via Firenze 42 > 56025 Pontedera (PI) > Massimo Pierini 329 0908119 www.spazionu.com LO STUDIETTO Via Marco Polo 52 > 55049 Viareggio (LU) > Cinzia Bertuccelli 335 6434483 www.lostudietto.com TCH’I TCH’IAO Via Ioppolo 17 > 97100 Ragusa ibla > Giuseppe Buggea 338 1948181 tchi-tchiao@hotmail.it TOC TEATRI DI ORIGINE CONTROLLATA Via Frua 18 > 20146 Milano > Fabio Ridolfi www.toc-teatro.it VERONAINLINE via Roma 3 > 37060 Castel D’Azzano (VE) > Andrea Tomelleri 045 2223784 www.veronainline.it Fnas Kermesse Goliath lo Spettacolo dal Vivo Contemporaneo

Juggling Magazine Formazione Cirrco per Bambini e Ragazzi

Juggling g Video Magazine

Arti A rti Circ Circensi censii Strada Arti di Strada

Link e Supporter

Convention

New ws

…Juggling Magazine extra Co ontatti

ri Giocoli& Dintorni designed by

viale della Vittoria, 25 - 00053 Civitavecchia (RM) t/f +39 0766 673952 m +39 347 6597732 mail giocolieriedintorni@hotmail.com web www.jugglingmagazine.it

| Mappa del sito |

Associazione Giocolieri e Dintorni


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 33


Jug n 58_JUG new 22/03/13 19.25 Pagina 34


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.