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Tra due mondi

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Maria e l’amore

Maria e l’amore

di Emmanuel Carrère

CCittà portuale di Caen in Normandia: luogo di partenza delle navi traghetto per l’Inghilterra, luogo di lavoro precario per moltissime donne.

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Sono molte le persone in attesa nell’atrio dell’agenzia di collocamento di Caen e fra loro c’è una donna sulla cinquantina, di nome Marianne Winckler. Quando viene chiamata dall’impiegata dell’agenzia per il colloquio, le si avvicina una giovane ragazza che la sposta bruscamente di lato intenzionata a parlare con l’addetta anche senza appuntamento. Urlando spiega di aver ricevuto una lettera che le intima di spedire per posta elettronica un dossier che lei in verità ha già consegnato a mano di persona, proprio allo stesso ufficio da cui la lettera è partita. Il diverbio si protrae per qualche minuto mettendo in difficoltà l’impiegata, che verrà soccorsa da un suo superiore, e destando l’interesse di tutte le persone presenti, fra cui Marianne che ascolta e osserva con sguardo distaccato.

Durante il suo colloquio, poco dopo, Marianne racconta di essere alla ricerca di un lavoro perché il marito l’ha lasciata per una donna più giovane. L’impiegata le spiega come redigere un CV proponendole di candidarsi per un lavoro nel campo delle pulizie, una delle attività più richieste nella zona. Qualche giorno dopo Marianne, munita di qualche copia del suo CV, è pronta per il suo primo colloquio, che ha luogo all’interno di un capannone-fiera in cui datori di lavoro e candidati hanno la possibilità di conoscersi. I suggerimenti ricevuti all’ufficio di collocamento e le sue qualità (il fatto che sia una persona pulita e un tantino perfezionista) fanno sì che Marianne riesca a essere subito inserita in un percorso di formazione per poter essere poi assunta come personale di pulizia. Girovagando fra gli stand che offrono lavoro, Marianne incontra Cédric, un uomo dall’aria simpatica, che la invita a pranzo a casa sua. A tavola lei gli rivolge parecchie domande, troppe forse per uno scambio di chiacchiere spontaneo fra persone che si sono appena conosciute, assumendo piuttosto i toni di un’intervista. Nella scena successiva scopriamo che Marianne non è quella che dice di essere. La vediamo china su un quaderno di appunti mentre una voce narrante (in prima persona) ci racconta che sta cercando di farsi assumere come donna di pulizie per potersi calare nei panni di chi questo mestiere lo fa per davvero, allo scopo di scrivere un libro sulla situazione di precariato che molte donne vivono in Francia.

Nei giorni seguenti Marianne partecipa a corsi di formazione teorici e pratici senza mai perdere l’occasione di fare domande alle persone che incontra e scontrandosi a volte con superiori arroganti che non accettano che lei osi rispondere a tono. A causa della sua incapacità di tollerare le ingiustizie e di stare zitta, perde velocemente il suo primo impiego. Quando torna all’agenzia di collocamento per avere una seconda opportunità, l’impiegata le dice di aver scoperto chi lei sia e di non capire il motivo di questa scelta. Marianne le spiega che è necessario per lei vestire completamente i panni di queste donne, vivendo senza filtri il disagio che loro vivono quotidianamente, perché solo così potrà davvero capire la loro situazione. Di fatto Marianne continua a frequentare le donne conosciute al centro di formazione, avvicinandosi al loro mondo e continuando a tacere sul suo. E così, grazie a queste nuove amiche, riesce ad essere ammessa al servizio di pulizie delle cabine della nave traghetto; un lavoro massacrante che le donne fanno senza protestare mai: 60 cabine da pulire in 90 minuti, 4 minuti per letto. Un lavoro che svolgono la mattina all’alba prima che i passeggeri salgano sulla nave.

Un giorno, dopo il lavoro, Marianne riaccompagna a casa una collega. Si tratta di Crystèle, la donna del diverbio in agenzia. Durante il viaggio Marianne propone di fermarsi sulla spiaggia per fare

Origine : Francia 2021 Produzione : Cinéfrances Studio, Curiosa Films, France 3 Cinéma, Studio Exception Regia : EmmanuelCarrère Soggetto : Dal romanzo di Florence Aubenas Interpreti : Juliette Binoche (Marianne Winckler), Hélène Lambert (Christèle Thomassin), Lèa Carne (Marilou), Émily Madeleine (Justine Leroy), Patricia Prieur (Michèle), Évelyne Porée (Nadège Porteur), DidierPupin (Cédric), Aude Ruyter (Lucie), Alicia Alonso (Alicia) Distribuzione: Teodora Film Durata : 107’ Uscita : 7 aprile 2022

un bagno, ma sarà lei sola ad entrare in mare. Di giorno in giorno le due saranno sempre più vicine. Marianne ha deciso (racconta allo spettatore) che il suo libro parlerà di lei. In un momento in cui si allontana per pagare la benzina, Chrystèle fruga nella sua borsa, forse per scoprire qualcosa in più di questa amica così misteriosa e taciturna. Fra turni di lavoro e momenti liberi condivisi, la scrittrice sembra essere sempre più a suo agio in questo mondo così lontano dal suo. Soprattutto quando Crystèle le organizza una festa di compleanno a sorpresa e le regala una collanina, oppure quando escono tutti insieme una sera per festeggiare la partenza di una collega che sta per lasciare il lavoro.

Una telefonata la riporta tuttavia bruscamente alla sua vera vita: nella scena successiva la vediamo sdraiata su un letto accanto al padre appena deceduto.

Succede poi che una mattina, a fine turno, una delle sue nuove colleghe di lavoro, la giovane Marilou, si rende conto di aver dimenticato sulla nave la giacca; Marianne e Crystèle decidono di tornare a bordo con lei per aiutarla a ritrovarla, ma non riescono a ridiscendere prima che la nave salpi e si ritrovano così bloccate a bordo. Passato il primo momento di sconforto, le tre amiche vengono prese dall’euforia per questa situazione decisamente inaspettata e, dopo aver trascorso del tempo in cabina a farsi selfie e a ridere spensierate, decidono di andare a farsi un giro nella zona riservata ai passeggeri e lì incontrano due vecchi amici di Marianne che le chiedono come mai non si sia più fatta viva dalla notte del “Capodanno giapponese” trascorsa insieme. A questo punto la sua vera identità è svelata anche alle due amiche che, sconcertate, si sentiranno tradite e la accuseranno di essere una persona falsa. Marianne risponderà imbarazzata che la loro amicizia è vera, ma questo non le basterà per farsi perdonare.

La scena successiva si svolge in una libreria, dove ci sono quasi tutti; l’autrice e anche i protagonisti del libro-inchiesta, gli amici che le avevano prestato l’auto, le colleghe del personale di pulizia, l’agente dell’ufficio di collocamento, l’amico Cédric … tutti tranne Marilou e Crystèle.

Marilou, rimasta all’esterno della libreria, la avvicina dicendole che Crystèle vorrebbe vederla ancora una volta. Marianne la segue, ma quando capisce cosa le stanno proponendo, si ferma e inizia a piangere. Crystèle le ha proposto di salire ancora una volta sulla nave per un servizio insieme, ma Marianne le risponde che non può, che non sarebbe più la stessa cosa. “Ciascuno al suo posto “ è la risposta lapidaria di Crystèle che si allontana salendo sul bus che la porterà alla nave.

VVerità o finzione? Cosa prevale in questo film diretto da un regista forse più noto per i suoi romanzi? Siamo di fronte a un docu-film che vuole portare alla luce una verità scomoda che molti ancora ignorano facendo “recitare”, o forse sarebbe meglio dire “vivere sul set”, le vere addette alle pulizie delle grandi navi traghetto? Oppure siamo spettatori di un film di finzione in cui è la finzione stessa al centro dell’opera cinematografica?

Tra due mondi è l’ultimo film di Emmanuel Carrère, film d’apertura nel 2021 della Quinzaine des Réalisateurs a Cannes e della dodicesima edizione del festival Rendez-Vous a Roma.

Il titolo originale del film, Ouistreham, indica il nome della località dove la vicenda si svolge, un piccolo comune sulla costa settentrionale in Normandia, che è anche il nome del porto della città di Caen. Nelle scene iniziali del film vediamo sullo schermo una grande nave traghetto, immagine che in genere evoca le vacanze e che in questo film invece ci porta a considerare questo mezzo di trasporto da un’altra prospettiva. Su questa nave saliremo insieme alle addette di pulizia quando ancora fa buio diventando testimoni di una realtà che non dovrebbe più essere accettata e che il film vuole denunciare, come già aveva fatto il libro-inchiesta di Florence Aubenas, a cui il film liberamente si ispira. Ma non solo …

Il titolo che nella versione italiana diventa Tra due mondi contiene e anticipa il tema centrale del film, e cioè la presenza di due realtà o mondi per l’appunto distinti che, pur coesistendo, si ignorano. È infatti la preposizione semplice “tra” a sancire l’impossibilità di una fusione fra queste due realtà. Due mondi che si incontrano, che non possono più far finta che l’altro non esista, ma che restano divisi. Una dicotomia, presente anche sul piano della sceneggiatura, che ci presenta sì due punti di vista, ma che preferisce privilegiarne uno a scapito dell’altro. La verità soccombe alla finzione. Ma torniamo alla storia: una scrittrice decide di lasciare lavoro, casa e famiglia per vivere senza filtri (ma solo per qualche mese) un’esperienza per lei completamente nuova, quella che il 12% della popolazione lavorativa in Francia non sceglierebbe mai, ma subisce. Un punto di vista privilegiato, quello di chi guarda dall’esterno, perché da questo mondo può allontanarsi quando vuole.

La scelta del regista di aprire con le immagini della notte rimanda ad un mondo sconosciuto che non dovrebbe restare nascosto. Le scene finali del film mostrano tuttavia ancora la notte sullo sfondo, come a significare l’impossibilità di fare davvero luce su questo tema socialmente così delicato e ancora oggi sottaciuto.

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