Just Cinema n. 7

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www.justcinema.it info@justcinema.it Direttore Editoriale Dario Maria Gulli Direttore di Testata Stefania Veneri Direttore Responsabile Roberto Pinotti Grafica Paolo Tellina

Just Cinema diventa sempre più vicino agli utenti del web. Ci trasformiamo perché vogliamo offrirvi ancora più contenuti e perché le vecchie logiche editoriali stanno diventando insostenibili. Ecco perché ci auguriamo che ci seguiate numerosi anche sul web, che vi affezioniate ai nostri magazine digitali, perché con il digitale possiamo sperimentare, diffonderci, perché con esso possiamo crescere nei contenuti e magari essere sempre aggiornati. La pagina Facebook di Just Cinema ogni giorno continua il nostro dialogo e sul sito www.justcinema.it trovate sempre una preview e un numero in omaggio del magazine, in attesa che sull’app store Just Cinema e Just Series diventino un unico doppio magazine con contenuti anche video davvero unici. Ci stiamo lavorando da tempo. Ogni giorno constatiamo il vostro crescente interesse per questo magazine, per questo ci auguriamo di vedervi più numerosi sul web, pronti a collezionare anche la versione digitale del nostro magazine (che al momento rimane free). Un affettuoso arrivederci,

Hanno collaborato Luca Benassi, Chiara Bua, Maurizio Ermisino, Simone Ferraro, Valeria Guidotti, Carlo Lanna, Emiliano Longobardi, Giulia Neri, Mario A. Rumor, Elisa Sciuto, Marco Spagnoli

Dario Maria Gulli HANNIBAL

SERIES JUST

Si ringraziano le case di produzione, distribuzione e gli uffici stampa per la preziosa e costante collaborazione

IL CULT PER I VERI AFFAMATI DI SERIE TV

NUMERO 1 ▪ APRILE 2014

NOVITÀ ALL’INTERRINOES JUST SE1 N.

EDITORE

FOCUS ON SCOTT FOLEY

Just Cinema Mensile Anno II n. 7 Aprile 2014

GIOVANI, BELLI E CON SUPERPOTERI LA NUOVA SERIE DEI CREATORI DI THE VAMPIRE DIARIES

PADE O DI S TRON DRACULA IL .L.D ST S.H.I.E THE BEA ND TS OF AGEN BEAUTY A THE

Registrazione presso il Tribunale di Roma Just Cinema @ Allirghts Company Just Series @ Allirghts Company DIFFUSIONE MEPE – Messaggerie Periodici S.p.A.

Via Ettore Bugatti, 15 – 20142 Milano Tel. 02/89592222 – Fax 02.84406067 Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione, totale o parziale, in ogni genere e linguaggio è espressamente vietata. Tutti i marchi citati nella rivista sono di proprietà dei rispettivi aventi diritto

IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU

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BLU È OVVIAM PROTAGONISTA ENTE IL RITROVIAMO NELDI RIO, CHE SEQUEL RIO 2 – MISSIONE AMAZZ DIVENTATO IL PADRE ONIA: È DI TRE PAPPAGALLINI E DECIDE DI PORTARLI IN AMAZZ ONIA A SCOPRIRE LE LORO RADICI. MA PER UN UCCELLO AMMAESTRATO COME LUI NON SARÀ PER NIENTE FACILE…

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che si i ogni saga che era stata t. Orma l’idea stesso a dire reboo tenza”. Ma ie, allo i fa presto la sua “ripar delle scimm classica, era ha pianeta la serie inizio, con rispetti de L’alba del el di tutta contro alla base e prequ tutto aveva avuto una cura reboot tempo mostrare come (per trovare ogni possibilità, a anzé geniale: dell’uomo sviluppi r, lo scimp imenti che apriva mo di Caesa era stato di esper una serie ), con un finale to. Parlia , uno che alla ta assolu e Andy Serkis Kong, grazie scimmie l’Alzheimer gonis le prota grand King e con un non era che il e degli Anelli e ha fatto sì che ie, in che altri m de Il Signor ce capture. Che restando scimm anni degli pur Gollu rman il film ssive già della perfo ne” ed espre ui make up dei ie tecnica ingen o “uma delle scimm diventasser diverso dagli ne Il pianeta ale), in ora molto in origin ne delle modo tornano The Apes Caesar nazio Sessanta. e il suo The Planet Of r della virus di è il leade vvissuti al che era Andy Serkis(Dawn Of r, Caesar tion i sopra – Revolu 31 luglio 2014. loro o di uman resistenza. Caesa ire con uscita il mentre un grupp di stabil si prospetta izzato nella .E scimmie, prima è organ umani, cerca è fragile dagli la specie dieci anni to e amato pace raggiunta quale sarà a di stato allevavenza. Ma la sangue che dirà il regist Reeves, entrare), una convi lia all’ultimo Matt mi ma . di Lascia Wyatt, una battag sulla Terra Rupert ne americana verso l’horror. o dominantenon c’è più enda tropp (la versio serie più Alla regia e Blood Story far virare la film per un’ag divergenze di per o il Cloverfield promette ha dirett o il progetto Franco, che James prendeva il cui nome te Wyatt non abbandonat si neanche abbia Ufficialmen ci sarà scienziato che an, Jason pare che s. Non fitta, ma con gli studio scimmie era lo ale” Gary Oldm re creative del pianeta delle ci saranno però un’attrice “virtu captu ce cast anche rman toccare il Nel ne L’alba a Ma ci sarà alla perfo Caesar. riuscirà cura di Keri Russell. Greer grazie ina che e Clarke a Serkis: Judy anzé femm accanto elia, una scimp sarà CornCaesar… LUTION cuore di Ermisino MIE-REVO Maurizio E SCIM LUGLIO ETA DELL IL 31 IL PIAN USCIRÀ

di MAURIZIO ERMISINO

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cavarsela. Rio 2 – Missione Amazzonia è film degli studi Blue Sky, il nuovo firmato Carlos Saldanha. È la squadra vincente che ha creato il grande successo È l’anno dei mondiali de L’era glaciale, di calcio. È l’anno arrivato del Brasile. E allora non poteva mancare il loro al quarto capitolo: questo è sui nostri schermi il sequel primo sequel al di fuori di quel progetto, e le avventure d’animazione brasileiro del film di Blu rischiano per di diventare un’altra saga Rio 2 – Missione Amazzonia. eccellenza, fortunata Ricordate e longeva. Come nei sequel Blu, il simpatico pappagallo pasticcione glaciale, la storia prosegue de L’era che da una libreria del allargando Minnesota, Stati la famiglia dei protagonisti Uniti, veniva catapultato e in Brasile, e così nuove situazioni. Come creando non sapeva cavarsela nella il primo film, Rio 2 – Missione Amazzonia Beh, il problema adesso vita reale? è dei suoi punta forte sui colori, sul ritmo figli. Blu è diventato papà irresistibile di tre bei e sulla musica. La colonna pappagallini che vivono sonora è comodamente firmata dalla leggenda con lui e l’amata Jewel della musica a Rio: lei Sergio Mendes (assieme decide che devono vivere a John Powell), come veri e annovera artisti brasiliani uccelli e così decidono di partire per Carlinhos Brown, Janelle come l’Amazzonia, alla scoperta Monáe, Barbatuques e The Wondaland i radici. Per uno come Blu delle loro già sarebbe Arts Society. E una popstar complicato così. Se poi internazionale ci si mettono come Bruno Mars. Non anche il temuto suocero, ci e l’odiato questa primavera il cielo sono dubbi: Nigel, un pennuto che sopra Rio sarà è passato al lato Blu. Speriamo che questa oscuro della forza, cioè estate, per i i bracconieri mondiali, sia anche azzurro. (e stavolta è aiutato da una rana e da un formichiere), le cose per Blu rischiano di mettersi il tenero davvero male. Ma se nella sua prima avventura aveva RIO 2 – MISSIONE imparato a volare, anche AMAZZONI qui riuscirà a USCIRÀ

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Godzilla con un co nuovo mpie sessan film. D t’anni e co irige G Bryan nCAaron Tay ar ritorna ranston lor-Johnseth Edwards , e Juliette on, Binoche .

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: STACCATE LA SPINA” “BEAUTY AND THE BEAST NATA GGENDA ER LE LA STOK IN TV RIVIVE NNA DI BRAM DALLA PE

i due si lasciano La fargli tornare i ricordi, in apparenza, buona dose d’azione. e due vole e con una e comunque prendendo, loro stessi. sistono principalment è mai stata particolarment strade diverse per ritrovare a guar- trama non motivi che ci spingono la storia d’amore tra Cae molla, assolutauna avvincente, ma Il loro continua tira in madare puntata dopo puntata Kreuk), la bella detectiingiustificato e motivato tanto therine (Kristin l’affascinante mente serie tv: la amiamo così banale e superficiale, e Vincent (Jay Ryan), a meno, oppure ve, la messa in niera alquanto alterato il mood dello che non possiamo farne riusciva a giustificarne da dai ha radicalmente tanto che non riu- bestia, Una vicen episo-show, ormai diventato una pessima coè peggiorata talmente Conte. stagione, al perché la curio- onda. del dopo non si è mai seconda abbandonarla ad dio della sciamo ntico,pia di sè stesso. Certamente esca- Con l’avvio loschi affarilti che, episodel rush Lanna finaroma Award, in attesa di Carlo sapere a quale altro banale di Themomento inrisvo sità di tuttitrattato di una serie da Emmy racconto mille pausa lascerà gli sceneggiatori si reggeva iri teen quelli llerà un su cui che a colpire in equilibrio motage hanno pensato i vamp e le, il precario scena e ogni settimana riusciva dio, inane opo notte.ire Diaries snaturato dal ma colpi di adesso, se gli di totalmente Blonon ci fa dormire laVamp è stato amente so. the lail serie denso qualche modo nel segno, di True non dirett “Beauty and Vincent sulla retta fiato principio in sospe taarriva il torneranno Pensando alla seriespregiudicati cui arriva non principale: plot che aspet con ognivita sceneggiatori NBC or- come logico per a serie nulla dellaa sua non super porre fine alle agonie o Beast” l’unico motivo La nuov ricorda assolutamente od, dalla sciutIn icana,ha seppur via, sarebbe meglio il secondo. trasformato NBC, tv amer lodella fa acqua da tutte La serie Tepes cono iri. di Catherine mai la si guarda è proprio i ma piutdi una serie la cui trama The CW, (ilelpadredalla Vlad disulipe canale e quanDracula freddo) dei vamp strabiliant rete, contestagioni onda da due tiva. Il a sangue on e Dani inloun assassino ascolti il princ agli Hadd ard della a le parti. spettatori fatica, . i to con con molta presentato stand eraula, Drac lo show si è partiriesce, da Cole stuccheper gli dello spettatore Stati Unitdo ola ragazza sti pata troppo negli non mode dramadebuttato Marz tv svilup risvolti, tosto come un teen al cuore dal 15 ha dritto ed ora - 23 canale , dai mille , una Knauf, Marzo 2014 - Just Series arriva Ottobre, di Mya sfaccettata ed asfissiante sonscorso 25 sulle frequenze aset Premium. tesa Intensa, costumi mosfera è in onda forma di Medi tramontabile con un’at quasi perfetta, ali, rendono la della piatta te ispirato all’inr, questo moscenografia eti effetti speci Daniel Knauf, discr on e Liberamendi Bram Stoke di Jonathan di quetuosi e spicco Cole Hadd lo romanzo ula con il volto dopo i fasti serie di produzioni di invitante tv derno Drac rs tornato in da morire ma che rende a stessa, che una delle ne. Ciò tram Rhys Meye non solo è sexy latore. sta stagio sivo è però la mitologia, riers, in calco e Tudo televi ale nata o iana, dei show inusu un sconfi vendicativ Londra vittor rno ed scientiè anche sfruttando un tocco mode ula. Vendetmo nella scoperte o. Il Ci trovia grandi sce a dare de del conte Dracle costanti, e economic ie do di boom spogl un perio alle vicen e dunque sono lele che inevi in pieno mentite orfiche ed sotto le ta ed amor due rette paral esplodendo in Grayson, o a Dracula su per ciano Alexander Conte corrono si incro enuto apert ra. issimo i episodi del ricch ballo di benv Lond tabilmentedi passione. Diec old fashion enti di un era più influ ganizza e il giorun mare si in un’atmosf di un Dracula persone presenti anch tutte le er Jackimmerger il nuovo volto dimentichesono er (Oliv Mina te scere del ilmen Tra la folla han Hark e cono agna Jonat che diffic i la moda sua comp a di menalista televisivo tando quind notte riman) e la ntess le della . Sfrut son-Cohen Gouw), stude infatuata dalla ure uribi remo inesa le creat De e (Jessica nessuno o riman momento, ra una volta fonteintrattengono che subit e. Quello che son è dicina gono anco e, perché no, ure a tutti del Cont signor Graydiaboioni Un Pleas Dracula bellezza è che il di emoz volmente. fatti aginare tettare un distruosa imm città, per archi anche piaceAnche se a conti Revenge – alre a porta in e i. o dei con etta icana giunt corso gli effett similitudini di vend tv amer etta che nel distrue lico piano tica società sso della ha molt morte e di succe e voglia di vend e ne, con se serie zione un’an perso alcun to tra inant ed porta queste a tamp i clichè, ate dalla secoli ha rio a causa di ie, le ricchezze – quest in pallid oscur zione. Prop perso sua mogl secoli in una non scade tive vengono come una meha per narra o Dracula imprigionato da tutti. pecche raffigurata e dal fascin tutto e Londra atied è stato nticata da città di sione, buia per il carismsullo in espan cripta dime non facile tropoli contare etta mas e se potrà Un vend seducente. iro, anch Van Helsing (Thoto nei co vamp Abraham immischia studioso nn) anche lui Kretschma

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essant’anni e non sentir compie li. Godz sessant’anni carriera , e trenta illa, il mostro iniziata per eccell film. in decisero di rifare Giappone nel Una lunga e fortun enza 1954, un film film di ata figlio del successo nel Godz Sol Levan americano quando gli studi successo Legendary illa, una nuov sauro risveg te, Il risveg che ebbe di un King un buon Toho lio del che ci riport Pictures insiem a produzione diventata liato dagli esper Kong del 1952. Da dinosauro, a americana e alla Emmerich. a il mostro eroe ha oggetto di trenta imenti nucle sua volta sedici annileggendaria Toho (Warner Bros ari amer allora, la storia combattuto pellicole, storia parte Rispetto al dai gigan icani del dinoe dopo Com tra segui pratic quale i ti e reboo nel pacifico è toni semb il dimenticab pany giapponese dagli amer proprio da pietà o ti ai robot, diven amente contr t, in cui quel o tutti: da un rano essere ile film di ), tando di il nostro leggendari icani nell’Oceano fatidico 1954, legate al alleato del Giapp King Kong volta più cupi Roland in trauma e adulti agli alieni eliminarla a che in Giapp Pacifico risvegquando i testi Godzilla degli attacc one contro altrivolta un vero . La , nucle cattivo senza test, che con un’enormeone chiamavano liano una creatu ari effettuati metafora rappresenta anche hi atomici della villain. Figlio ha però delle paure inconscia , come Seconda per dell’industri l’effetto esplosione nucle Gojira. La marin ra anfibia scrive Derri dell’im gli abissi Guer di ck de Kerckra Mondiale, comincia degli ocean cacciare la creatuare, fatta passa a tenta di la cultur a, un simbo potenza dei giapp lo che equiv a i, hove, una onesi ra dal suo re come un E a porta a minacciarne fino a quando Proprio americana. ale a quello di fronte altro habitat per festeg la l’appa re sopra e rizione della fotogr distruzione delle invasi all’invasione giare la di un suo di vagare ovunque. vvivenza facen ricorrenza, oni aliene dola le ombr afia Seamus nemico ecco arriva per e McGarveyPer girare le imma riapparire in Non è un scure sono state re in regalo super ha usato gini del ficie. un nuov 1954 il creatura mostro dal cuorepoi virate in mage delle lenti dirett o infuriata, d’oro nta a livellodegli anni Sessa ore la rappr nta, e esentazion feroce, incon , come King Kong digita e definitiva trollabile e , Godz le. della furia nemica dell’u illa. È una manità. della natur “Godzilla a” ha dichia rato il registè a

di Chiara Bua

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Zona industriale, via Nettunense 00040 – Ariccia (Roma) Tel.: 06.93493177

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Sommario Aprile 2014 6

EVENTI Gli appuntamenti da non perdere.

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NEWS I film in lavorazione, nuovi ruoli, nuove produzioni e qualche rumors…

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WAITING FOR… I film più attesi e gli attori più amati. Aspettando l’uscita nelle sale, Just Cinema vi dirà tutto (o quasi) su Il Pianeta delle Scimmie: Revolution, I Mercenari 3, The Railway Man, Muppets Most Wanted, Divergent.

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BLOW UP Un ingrandimento sulle pellicole del momento: Coriolanus, Nymphomaniac, Rio 2, Ti ricordi di me?, La sedia della felicità, Song’e Napule.

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TYCOON Intervista a Richard Borg, Amministratore Delegato di Universal Pictures Italia.

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COVER STORY Just Cinema vi porta nel mondo degli X-Men in attesa del nuovo film X-men: Giorni di un futuro passato.

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GODZILLA I 60 anni del mostro.

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WALT DISNEY ANIMATION STUDIOS Viaggio nei luoghi dove è nato Frozen – Il Regno di Ghiacchio

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HORROR CHANNEL Lo Speciale sulla programmazione del mese.

16 Muppets Most Wanted

26 Intervista a Rolando Ravello

68 VINTAGE Ghostbusters: ricordando Harold Ramis. 76

AL CINEMA I film che vedremo presto nelle nostre sale.

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HOME VIDEO I migliori titoli che usciranno in Home Video recensiti per voi.

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LIBRI I nostri consigli per il cinema da sfogliare.

28 Intervista a Paolo Calabresi

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X-Men: Giorni di un Futuro Passato

Intervista a Isabella Ragonese

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EVENTI FUTURE FILM FESTIVAL A Bologna dal 1° al 6 aprile Il Festival diretto da Giulietta Fara e Oscar Cosulich festeggia 16 anni. Nato nel 1999, è il più importante evento in Italia dedicato alle tecnologie applicate all’animazione, al cinema, ai videogame e ai new media. L’edizione 2014 sarà ricca di appuntamenti, anteprime (Rio 2, Goool!, Si alza il vento), ospiti internazionali (Carlos Saldanha, Jean Regnaud ed Émile Bravo), grandi maestri (Bill Plympton), storie al femminile (Jasmine, Aya de Yopougon) e film per tutte le età. www.futurefilmfestival.org BEST ACTRESS Dive da Oscar® Torino - Mole Antonelliana dal 3 aprile al 31 agosto La mostra, a cura di Stephen Tapert, Nicoletta Pacini e Tamara Sillo, presentata a Torino in prima mondiale, raccoglie oltre 200 fotografie di vario formato che ripercorrono la storia delle donne che hanno vinto la prestigiosa statuetta. Sarà possibile ammirare ritratti delle attrici, immagini dei film interpretati, istantanee della cerimonia, documenti, manifesti, inviti, programmi, clip delle riprese cinematografiche e televisive, costumi di scena e abiti indossati durante la spettacolare cerimonia dell’Oscar®. A completamento della mostra, alcuni bellissimi manifesti dei film che hanno vinto l’ambita statuetta. È anche in programma, dal 1 al 25 aprile, una rassegna al Cinema Massimo che ripropone i film nei quali le dive hanno vinto l’Oscar®. www.museocinema.it BARI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL A Bari dal 5 al 12 aprile La quinta edizione del Festival sarà inaugurata sabato 5 aprile al Teatro Petruzzelli con la presentazione in anteprima assoluta italiana di Noah di Darren Aronofsky in versione originale e sottotitoli in italiano. Il film verrà presentato nella versione 3D. Nel corso degli otto giorni della manifestazione sono programmati 332 diversi appuntamenti, fra concorso e fuori concorso, comprese repliche e retrospettive, saranno proiettati 141 lungometraggi, 44 cortometraggi, 40 documentari, 14 Eventi speciali e altro presentati nel Teatro Petruzzelli e nelle altre 11 sale della città impegnate dal Bif&st anche per le mostre, le tavole rotonde e i laboratori. www.bifest.it FESTIVAL NUOVO CINEMA EUROPA A Genova dal 7 al 12 aprile Torna a Genova per la V edizione il Festival Nuovo Cinema Europa, diretto da Angela Ferrari. Una settimana interamente dedicata al cinema europeo, con un programma ricco di eventi, incontri, concerti, dibattiti e proiezioni di lungometraggi europei degli ultimi due anni firmati da registi emergenti e giovani, con una selezione di opere prime e anteprime italiane. I film sono presentati tutti in lingua originale sottotitolati in italiano, con proiezioni alle ore 18.30 e alle ore 21.00, seguite dai dibattiti serali. Completano il programma un evento su Cinema e Psiche e una serata/concerto dedicata al cinema. www.fnce.it FAR EAST FILM FESTIVAL 16 A Udine dal 25 aprile al 3 maggio I visitatori troveranno oltre 60 titoli della migliore produzione popolare asiatica: blockbuster, futuri cult movie, outsider degni di scommessa e fuori pista d’autore. 10 differenti realtà produttive (Hong Kong, Cina, Giappone, Corea del Sud, Thailandia, Malesia, Indonesia, Filippine, Singapore, Taiwan) per uno sguardo ampio e curioso che non discrimina le opere commerciali di qualità ma punta a mettere a fuoco l’intero arco della produzione asiatica sia in versione più colta che popolare. www.fareastfilm.com 6

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NEWS STAR WARS VII Disney e Lucasfilm hanno annunciato che a maggio inizieranno le riprese di Star Wars: Episode VII nei Pinewood Studios di Londra sotto la direzione di J.J.Abrams. I primi dettagli sulla trama ci informano che sarà ambientato 30 anni dopo gli eventi dell’Episodio VI- Il Ritorno dello Jedi e oltre ai volti ormai noti ci sarà anche un trio di nuovi personaggi. L’uscita è prevista per il 18 dicembre 2015. ROBERT PATTINSON Sono terminate le riprese in Marocco di Queen of the Desert, il biopic di Werner Herzog sulla complessa vita di Gertrude Bell interpretata da Nicole Kidman con James Franco e Robert Pattinson, ma l’ex vampiro è già impegnato a Toronto sul set di Life, il film del regista Anton Corbijn. Pattinson sarà il fotografo Dennis Stock, amico del divo James Dean. Nel film anche l’attrice italiana Alessandra Mastronardi. LEONARDO DI CAPRIO Lo vedremo ancora al fianco di Jonah Hill nel film The Ballad of Richard Jewell, lo spunto per il progetto è stato preso da un articolo apparso su Vanity Fair dedicato all’ eroe nazionale accusato di aver organizzato un attentato all’Olympic Park. Di Caprio sarà tra i produttori della pellicola ed interprete dell’avvocato di Jewell (Jonah Hill). JEM E LE HOLOGRAMS Le Holograms e le Misfits stanno per diventare un film che uscirà nel 2016. L’annuncio è avvenuto attraverso un video realizzato dal regista Jon M. Chu e i produttori Jason Blum e Scooter Braun in cui si rivolgono ai fan della serie animata anni ’80 per avere suggerimenti e idee “ Non chiediamo soldi, solo la vostra creatività”. Why not? VIOLETTABACKSTAGE PASS Dal 30 aprile al cinema per rivivere le emozioni del live Italiano di Violetta – Il Concerto. Ad arricchire lo spettacolo ci sono inediti dietro le quinte che vi racconteranno come i protagonisti hanno vissuto il tour Italiano. Il pubblico in sala diventerà protagonista grazie alla speciale versione karaoke.

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UFO INTERNATIONAL MAGAZINE

IL NUOVO NUMERO È IN EDICOLA!


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IL PIANETA DELLE SCIMMIE REVOLUTION

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i fa presto a dire reboot. Ormai ogni saga che si rispetti ha la sua “ripartenza”. Ma l’idea che era stata alla base de L’alba del pianeta delle scimmie, allo stesso tempo reboot e prequel di tutta la serie classica, era geniale: mostrare come tutto aveva avuto inizio, con una serie di esperimenti dell’uomo (per trovare una cura contro l’Alzheimer), con un finale che apriva sviluppi a ogni possibilità, e con un protagonista assoluto. Parliamo di Caesar, lo scimpanzé che altri non era che il grande Andy Serkis, uno che era stato già il Gollum de Il Signore degli Anelli e King Kong, grazie alla tecnica della performance capture. Che ha fatto sì che le scimmie diventassero “umane” ed espressive pur restando scimmie, in modo molto diverso dagli ingenui make up dei film degli anni Sessanta. Andy Serkis e il suo Caesar tornano ora ne Il pianeta delle scimmie – Revolution (Dawn Of The Planet Of The Apes in originale), in uscita il 31 luglio 2014. Caesar è il leader della nazione delle scimmie, mentre un gruppo di umani sopravvissuti al virus di dieci anni prima è organizzato nella resistenza. Caesar, che era stato allevato e amato dagli umani, cerca di stabilire con loro una convivenza. Ma la pace raggiunta è fragile. E si prospetta una battaglia all’ultimo sangue che dirà quale sarà la specie dominante sulla Terra. Alla regia non c’è più Rupert Wyatt, ma Matt Reeves, il regista di Cloverfield e Blood Story (la versione americana di Lasciami entrare), il cui nome promette di far virare la serie più verso l’horror. Ufficialmente Wyatt non ha diretto il film per un’agenda troppo fitta, ma pare che abbia abbandonato il progetto per divergenze creative con gli studios. Non ci sarà neanche James Franco, che ne L’alba del pianeta delle scimmie era lo scienziato che si prendeva cura di Caesar. Nel cast ci saranno però Gary Oldman, Jason Clarke e Keri Russell. Ma ci sarà anche un’attrice “virtuale” accanto a Serkis: Judy Greer grazie alla performance capture sarà Cornelia, una scimpanzé femmina che riuscirà a toccare il cuore di Caesar…

Maurizio Ermisino

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I MERCENARI 3

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LAST ACTION HEROES

n America dicono che ci sia una tendenza, quella di fare film con protagonisti ultracinquantenni, con tematiche per un pubblico maturo: Il grande match e Last Vegas sono un esempio. Mettiamoci anche I mercenari. In realtà la serie, arrivata al numero 3, pensata da Sylvester Stallone sembra più indirizzata ai trentenni-quarantenni, quelli che sono cresciuti con il cinema d’azione degli anni Ottanta. I mercenari è un colossale omaggio a un genere che forse non c’è più, quel cinema d’azione violento, muscolare, fatto di uomini veri e duri, di corpi allenati e segnati dalle battaglie, che oggi, dove tutta l’azione passa per computer e green screen, sembra un oggetto di modernariato. È un cinema dove l’azione si fa sul serio. E ci si fa anche male. Stavolta è toccato a Jason Statham,

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che è precipitato in mare con un camion, rischiando davvero la vita. Ma i mercenari non hanno paura. Ne I mercenari 3, all star game del cinema action, ritroviamo ancora insieme Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger e Dolph Lundgren, cioè Rambo, Commando e Ivan Drago, e poi Statham e Jet Li, Randy Couture e Terry Crews. Nonostante mancheranno Bruce Willis (ha chiesto un cachet troppo alto) e Mickey Rourke, tra le new entry ci sono, udite udite, Harrison Ford e Mel Gibson. È lui il nuovo villain del film. Si chiama Stonebanks ed era stato uno dei fondatori, con Barney (Stallone), dei mercenari. Poi è passato al lato oscuro, diventando un trafficante d’armi, ed entrando in conflitto con Barney. Ora vuole vendicarsi ed eliminare lui e tutti i mercenari. Barney capisce che per combatterlo avrà bisogno

di combattenti più giovani e preparati: così ecco arrivare Wesley Snipes, Antonio Banderas, Kellan Lutz, Glen Powell, Ronda Rousey, lottatrice, e Victor Ortiz, pugile. Dovevano esserci anche Nicolas Cage, Jackie Chan e Milla Jovovich. Ma il menù ci sembra comunque ricco. Soprattutto se sarà condito, come ne I mercenari 2, da uno script che spinge forte sul pedale dell’autoironia, con battute che in bocca a qualsiasi attore non perdoneremmo, ma che pronunciate da Sly e Schwarzy, con quelle facce un po’ così, ci fanno impazzire. E tornare bambini, quando, alle medie, non ci perdevamo un loro film. Si chiamano “mercenari”, ma chiamateli pure “Last Action Heroes”. Maurizio Ermisino I MERCENARI 3 USCIRÀ IL 4 SETTEMBRE

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THE RAILWAY MAN

premi Oscar Colin Firth e Nicole Kidman sono i protagonisti di uno dei film più attesi dell’anno, The Railway Man, diretto da Jonathan Teplitzky e tratto dall’autobiografia di Eric Lomax. Presentato in anteprima all’ultima edizione del Toronto International Film Festival, racconta la storia dell’ufficiale dell’esercito britannico Eric Lomax (Colin Firth) tormentato dai ricordi delle torture subite come prigioniero di guerra in un campo giapponese durante la seconda guerra mondiale. Nel corso del conflitto viene catturato a Singapore nel 1942, portato a Kanchanaburi in Thailandia e costretto a lavorare alla costruzione della Burma Railway, la ferrovia birmana detta ‘Ferrovia della Morte’. Un trauma psicologico che non abbandona il protagonista nel corso della sua vita, al punto che molti anni dopo, quando scopre che il suo aguzzino del tempo è ancora vivo, decide di incontrarlo per un confronto. A sostenerlo in questo difficile percorso a ritroso vi è la moglie Patricia ‘Patti’ Wallace (Nicole Kidman), che cerca di alleviare le sue sofferenze. Un cammino difficile di redenzione e riscatto, nel tentativo di superare un passato che ritorna continuamente impedendo al protagonista di trovare la pace. Girato tra Australia, Regno Unito e Thailandia, il film si avvale della sceneggiatura di Frank Cottrell Boyce (durante la stesura andò con Colin Firth in Gran Bretagna, nel Northumberland, ad incontrare Lomax poco prima della sua morte) e Andy Peterson, che hanno adattato per il grande schermo un’autobiografia divenuta un vero e proprio bestseller internazionale, vincitore nel 1996 del ‘NCR Book Award’ e il ‘J.R. Ackerley Prize for Autobiography’. Per il ruolo della moglie di Lomax inizialmente la produzione aveva pensato a Rachel Weisz, impegnata però sul set de Il grande e potente Oz e The Bourne Legacy. La parte è poi andata a Nicole Kidman, che ha avuto modo di conoscere Patti Lorax e che ha affermato di essere onorata ad interpretare il ruolo di una donna così determinata e coraggiosa. Alla prestigiosa coppia di protagonisti si affiancano gli attori Stellan Skarsgard, Sam Reid, Jeremy Irvine e Hiroyuki Sanada (visto recentemente in Wolverine – L’immortale e 47 Ronin).

Valeria Guidotti

THE RAILWAY MAN USCIRÀ NEL CORSO DEL 2014.

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MUPPETS MOST WANTED COLPO GROSSO A LONDRA! TORNANO I MUPPET AL CINEMA E KERMIT SI FA ADDIRITTURA IN DUE.

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nutile chiedere alla Jim Henson Company. Custode del lavoro del padre, Lisa Henson pensa ormai a come far divertire i bimbi con nuovi personaggi. Da dieci anni i Muppet sono infatti affare della Walt Disney Pictures. Un affare stimato nel 2004 in circa 90 milioni di dollari, neanche tre anni dopo trasformato in investimento azzeccato dal successo del film I Muppet. James Bobin, regista della pellicola, ci riprova scortato ancora dallo sceneggiatore Nicholas Stoller, volandosene da Hollywood in Europa come ai tempi di Giallo in casa Muppet (1981). Il nuovo film Muppets Most Wanted, girato negli studi Pinewood a inizi 2013,

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è uscito in America e Inghilterra a fine marzo. Assente giustificato, la star di How I Met Your Mother, Jason Segel, che dopo aver salvato gli adorabili pupazzi nel precedente episodio ha declinato ogni invito a tornare in questo sequel a dir poco diabolico. Si dà il caso infatti che, durante un tour in giro per le principali città europee (Dublino, Madrid, Berlino e Londra), il ranocchio Kermit finisca rinchiuso in un gulag sotto il comando di Tina Fey e il super ricercato Constantine (verde uguale) prenda il suo posto dandosi a raffinate ruberie che porteranno i Muppet all’interno della Torre di Londra, negata a James Bond ma non a loro. Alle sue spalle un manager

dalla dubbia reputazione, interpretato da Ricky Gervais e sulle sue tracce un agente Interpol col volto di Ty Burrell. Impeccabile tris di comici, alcuni di loro disposti anche a cantare, cui si aggiungono guest d’eccezione quali Christoph Waltz, Tom Hiddleston e Ray Liotta. Per i Muppet è un doppio ritorno a casa. Fu nei londinesi Elstree Studios infatti che Jim Henson realizzò gran parte dello storico show televisivo. Mario A. Rumor I MUPPET 2 NON HA ANCORA UNA DATA DI USCITA IN ITALIA

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DIVERGENT DIVERGENZE PARALLELE IN UN FUTURO DOVE IL POPOLO È DIVISO IN FAZIONI, TRIS SENTE DI NON APPARTENERE A NESSUN GRUPPO. È UNA DIVERGENTE. MA FORSE TROVERÀ QUALCUNO COME LEI. E SARÀ GIOIA (PER IL BOTTEGHINO) E RIVOLUZIONE (SULLO SCHERMO). SARÀ IL NUOVO HUNGER GAMES? di MAURIZIO ERMISINO

ABNEGANTI

LE FAZIONI 18

Antepongono le necessità degli altri alle proprie. Sono altruisti e per questo governano la società. Vestono nei toni del grigio e in tessuti naturali.

INTREPIDI Affrontano ogni sfida senza paura. Sono il corpo di difesa della città. Vestono in tessuti tecnici, sui toni del nero, con sfumature bordeaux, ruggine e rosso prugna.

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Theo James e Shailene Woodley

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gnuno sa qual è il suo posto. Tranne me.” Inizia così Divergent. A parlare è Tris. Una ragazza come tante, che vive a Chicago, in futuro non troppo lontano, dopo che il mondo è stato devastato da una guerra. I sopravvissuti si sono chiusi dentro la città, recintandola con un muro e dividendosi in rigide fazioni, in modo che ognuno sappia qual è il proprio destino. Ci sono gli abneganti, con cui vive Tris, altruisti e dediti agli altri, che per questo sono incaricati di governare; gli intrepidi, i coraggiosi destinati alla difesa della città; gli eruditi, dotati di intelletto, i pacifici, che si occupano dell’agricoltura, e i candidi, onesti e sinceri, che amministrano la giustizia. E poi ci sono gli esclusi da tutto. Una volta raggiunta la maggiore età, ogni ragazzo, dopo aver fatto un test che ne svela la vera indole, dovrà scegliere a che fazione appartenere, e non potrà tornare indietro. Ma qualcosa non funziona nel test di Tris. Ha in sé qualcosa di tutti i gruppi, e non fa parte di nessuno di questi. È una divergente, un caso raro. E, per la società, potenzialmente pericoloso. Così, il giorno della scelta, opta per gli intrepidi, quei ragazzi che arrivano saltando al volo dal treno e scalano i palazzi che tanto la affascinano. Divergent, diretto da Neil Burger (Limitless) è il primo atto di una nuova saga tratta dai best seller di Veronica Roth: seguiranno Insurgent (le riprese, per la regia di Robert Schwentke, sono pronte a iniziare a maggio e l’uscita è prevista il 20 marzo 2015) e Allegiant, che arriverà il 18 marzo 2016. A produrre è qualcuno che di saghe se ne intende, la Summit Entertainment di Twilight. Ma la saga di Divergent è

ERUDITI Scienza, intelletto e curiosità sono le loro qualità. Credono che il governo dovrebbe essere destinato a loro. All’emozione fanno prevalere la scienza e credono in una religione dei fatti. Vestono in sfumature di blu e tagli dritti, lunghi e regolari.

qualcosa di molto diverso, tocca temi adulti come il conformismo, il classismo, la discriminazione, e la dittatura: siamo insomma dalle parti di Hunger Games. La divisione della società in senso orizzontale, non in classi sociali ma in fazioni, è molto originale. A ognuno è permesso di essere rigorosamente una cosa sola. E la repressione delle individualità è il primo passo verso il controllo. Divergent riesce a cogliere il nodo focale di quella che è l’adolescenza: non sapere ancora qual è il proprio posto nel mondo, la paura di restare esclusi dai gruppi, il bisogno di appartenere a qualche tribù. E la difficoltà nel compiere le prime scelte, di affrontare le proprie paure. Di essere se stessi. Saranno molte le ragazze che si potranno identificare in Tris. Anche perché ha il volto pulito e semplice di Shailene Woodley (Paradiso amaro), tanto espressiva nei suoi occhi da cucciolo spalancati verso il mondo, ma anche tanto comune che chiunque può identificarsi in lei. Shailene, al di là dell’aspetto gentile, è una guerriera nata. È una che si perde per un paio di settimane nei boschi del Maine, con pistola e ascia, per corsi di survivalismo. E saranno in molte quelle che si innamoreranno di Theo James (è Quattro, l’addestratore di Tris negli intrepidi), un James Franco con più testosterone (è il Mr. Pamuk di Downton Abbey). Kate Winslet è Jeanine, leader degli eruditi. Ricco di scene perfette per diventare cult (il test di Tris in un gioco di specchi, il primo volo attraverso la città distrutta, il gioco del lancio dei coltelli), Divergent ci lascerà in sospeso fino alla prossima puntata. Per sapere che cosa c’è al di là di quel misterioso muro.

PACIFICI Sono pieni di gioia di vivere, rappresentano l’amore e la gentilezza. Si occupano dell’agricoltura. Vestono in tessuti naturali, con i toni della terra e sfumature solari.

DIVERGENT USCIRÀ IL 3 APRILE

CANDIDI Non hanno paura di essere onesti e parlare apertamente. Queste persone non filtrano i propri pensieri per piacere agli altri. Amministrano la giustizia. Vedono il mondo in bianco e nero e così vestono.

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‘CORIOLANUS’ DAL TEATRO AL CINEMA TOM HIDDLESTON È IL PROTAGONISTA DELLO SPETTACOLO DEL NATIONAL THEATRE DI LONDRA. di Valeria Guidotti

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opo Othello di Nicholas Hytner con Adrian Lester e Rory Kinnear, e in attesa dei prossimi War Horse (6 maggio) e Re Lear di Sam Mendes con Simon Russell Beale (24 giugno), l’8 aprile arriva al cinema un nuovo spettacolo del National Theatre di Londra, Coriolanus, tragedia in cinque atti di William Shakespeare sul tema della manipolazione politica e della vendetta. Coriolanus venne scritta da Shakespeare tra il 1607 e il 1608 ed è ispirata alle opere Ab urbe condita di Tito Livio e le Vite Parallele di Plutarco. La tragedia, diretta da Donmar 20

Josie Rourke, vede come protagonista Tom Hiddleston nel ruolo del generale Caio Marzio Coriolano e Mark Gatiss (Doctor Who, Sherlock della BBC) in quello del patrizio Menenio Agrippa. Racconta del generale romano Caio Marzio, poco diplomatico e sprezzante nei confronti della plebe che, dopo aver condotto l’esercito romano ad una vittoria schiacciante contro i Volsci (e per questo insignito del soprannome ‘Coriolano’ dal nome della città che ha espugnato, Corioli), sta per essere eletto console. Ma i due tribuni della plebe Sicinio e Bruto sobillano il popolo di Roma a rivoltarsi contro di lui.

Il generale, adirato per la situazione, esorta i patrizi ad esautorare i tribuni della plebe e prendere tutto il potere, “prima che i corvi vengano a beccare le aquile”. Accusato di alto tradimento, Coriolano è condannato all’esilio. Assetato di vendetta, si reca presso i Volsci che sono in procinto di attaccare Roma. La moglie Virgilia e la madre Volumnia cercano di dissuaderlo dai suoi propositi… Quella di Coriolanus non solo è una vicenda che offre numerosi spunti di riflessione, ma è anche straordinariamente moderna ed efficace nella resa scenica, tanto che viene spesso proposta al teatro quanto al cinema (il film

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TOM HIDDLESTON: DA ASPIRANTE RE DI ASGARD A SOVRANO D’INGHILTERRA (MA SOLO PER FICTION)

Coriolanus del 2011, presentato al Festival Internazionale del Cinema di Berlino, diretto da Ralph Fiennes con Gerard Butler, Vanessa Redgrave, Brian Cox e Jessica Chastain). Per l’interpretazione di Coriolanus, Tom Hiddleston è stato candidato al prestigioso ‘Laurence Olivier Award’, premio istituto in memoria del grande attore britannico, in lizza con Jude Law, Henry Goodman e Rory Kinnear (la premiazione avverrà il 13 aprile al Royal Opera House di Londra). L’iniziativa ‘National Theatre Live’, proposta da Nexo Digital, ha lo scopo di

offrire al pubblico del cinema gli spettacoli del più prestigioso teatro di Londra, proiezioni arricchite da interessanti extra tra cui interviste al regista e agli attori, scambi di battute con esperti e curiosità dietro le quinte. Appuntamenti imperdibili per chi ama il teatro e vuole vedere alcune tra le star internazionali più note calcare il palcoscenico.

CORIOLANUS SARÀ NELLE SALE DALL’ 8 APRILE Scopri in quali su www.nexodigital.it

Diviso tra cinema, televisione e teatro, l’attore londinese nato nella centralissima Westminster, laureato in Lettere Classiche all’Università di Cambridge e diplomato Thor The Dark World alla Royal Academy of Dramatic Art, ha rapidamente acquistato una grande notorietà, culminata nella partecipazione ai blockbuster della Marvel Thor, The Avengers e Thor: The Dark World. Nell’attesa di vederlo in un gustoso cameo di Muppets Most Wanted, il nuovo film sui Muppets, e nel gotico Only Lovers Left Alive a fianco di Tilda Swinton, ripercorriamo la sua carriera in alcune tappe fondamentali. Tom inizia a recitare per la televisione nel 2001, in The Life and Adventures di Nicholas Nickleby, per la regia di Stephen Whittaker. Seguono numerosi film e serie tv tra i quali Conspiracy (2001), Guerra Con I Muppet imminente (2002), Victoria Cross Heroes (2006) e Casualty (2007). Tom debutta al cinema nel 2007 nel film Unrelated diretto da Joanna Hogg. Il suo talento non passa inosservato e Kenneth Branagh lo recluta per interpretare la parte di Loki, impegnato a sottrarre il trono del Regno di Asgard al ‘fratello’ Chris Hemsworth in Thor (2011). Nei panni di Loki, che lo portano prepotentemente alla ribalta, Only Lovers Left Alive torna in The Avengers di Joss Whedon (2012) e in Thor: The Dark World di Alan Taylor (2013). Oltre al personaggio Marvel, Tom interpreta Francis Scott Fitzgerald in Midnight in Paris di Woody Allen (2011) e il capitano James Nicholls in War Horse di Steve Spielberg (2011). Negli anni ha sempre alternato la carriera cinematografica e quella televisiva: dopo la partecipazione in due film per la tv Miss Austen Regrets (2008) e Cranford (2009), entrambi in costume, è comparso in alcuni episodi della serie Il commissario Wallander (2008-2010) e ha infine rivestito il ruolo del re Enrico V d’Inghilterra in The Hollow Crown (2012), miniserie televisiva della BBC di grande successo con Jeremy Irons e Ben Whishaw. APRILE 2014 JUST CINEMA

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NYMPHOMANIAC L’ULTIMO SCANDALO DI VON TRIER

PRESENTATO COME UN FILM PORNO, IL NUOVO FILM DI VON TRIER È UN RACCONTO PSICOLOGICO CHE RACCONTA LA VITA SESSUALE DI UNA DONNA DALL’INFANZIA AI SUI CINQUANT’ANNI. E, COME SEMPRE, È DESTINATO A FAR DISCUTERE. di MAURIZIO ERMISINO

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i scrive Lars Von Trier, si legge scandalo. Ormai sappiamo che ogni volta che arriva un film del controverso autore danese se ne discuterà. Di Nymphomaniac si parla già da tempo, da quando, annunciandone l’inizio della lavorazione, Von Trier lo definì un film porno. Certo, Antichrist era stato annunciato come un horror e Melancholia come un disaster movie, ma erano ben altro: i film di Von Trier fanno genere a sé. Il clamore intorno a Nymphomaniac è continuato con la diffusione delle prime

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immagini promozionali (14 locandine che riprendono i personaggi del film durante un orgasmo), e con la presentazione all’ultimo Festival di Berlino, dove Von Trier non si è presentato in conferenza stampa, ma ha sfilato davanti ai fotografi con una maglietta con il logo del Festival di Cannes e la scritta “Persona non grata”, in riferimento al fattaccio di tre anni fa, quando era stato bandito dal festival per le sue dichiarazioni antisemite. Nymphomaniac, che in Italia verrà distribuito in due parti, il 3 e il 24 aprile, da Good Films, in realtà è un racconto psicologico.

Inizia con l’incontro tra una donna e un uomo, Joe (Charlotte Gainsbourg) e Seligman (Stellan Skarsgard): l’uomo trova la ragazza priva di sensi dopo un pestaggio, la porta a casa e comincia ad ascoltare la sua storia. Come se a parlare fossero uno psicanalista e la sua paziente, inizia un viaggio a ritroso nella storia di Joe, dalla scoperta della sessualità da giovanissima, alla dichiarazione della sua ninfomania. Nymphomaniac ci farà seguire le vicende sessuali di Joe fino alla soglie dei 50 anni. Il film alterna il dialogo tra i due, fatto di intensi primi piani e discorsi

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molto forti, ai flashback in cui la giovane Stacy Martin presta il corpo al racconto della sessualità di Joe: si tratta di sequenze esplicite e realistiche, come aveva promesso Von Trier. Accanto a Charlotte Gainsbourg, ancora con il maestro danese dopo Antichrist, nel film ci sono Connie Nielsen e Christian Slater, nel ruolo dei genitori di Joe, e Uma Thurman, nei panni di Mrs.H, ruolo che doveva andare a Nicole Kidman, che ha dovuto rinunciare per altri impegni. E poi Shia LaBoeuf, che nel film è Jerome, l’unico vero amore di Joe. LaBoeuf ha

dichiarato che, per ottenere il ruolo nel film, gli è stata chiesta una foto del proprio pene. Così, per convincere Von Trier, ha pensato bene di inviare una ripresa mentre faceva sesso con la propria ragazza. In realtà, nella versione di quattro ore (divisa in due) che vedremo sui nostri schermi (una di cinque ore e mezza arriverà in seguito), molte sequenze hard sono state tagliate, e le immagini più esplicite sono frutto di ritocchi in computer grafica o delle riprese con controfigure. Von Trier ci ha sempre presentato donne maltrattate, malmenate, ingannate,

stuprate. Prima erano figure cristologiche, agnelli sacrificali, da Dogville sono diventati angeli vendicatori come il Dio dell’Antico Testamento, e infine addirittura l’Anticristo. Un’evoluzione che è frutto del complesso rapporto con la madre e di una profonda depressione. Nymphomaniac infatti, dopo Antichrist e Melancholia, chiude la trilogia della depressione.

NYMPHOMANIAC - VOLUME 1 USCIRÀ IL 3 APRILE NYMPHOMANIAC - VOLUME 2 USCIRÀ IL 24 APRILE APRILE 2014 JUST CINEMA

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IL CIELO È SEMPRE PIÙ BLU BLU È OVVIAMENTE IL PROTAGONISTA DI RIO, CHE RITROVIAMO NEL SEQUEL RIO 2 – MISSIONE AMAZZONIA: È DIVENTATO IL PADRE DI TRE PAPPAGALLINI E DECIDE DI PORTARLI IN AMAZZONIA A SCOPRIRE LE LORO RADICI. MA PER UN UCCELLO AMMAESTRATO COME LUI NON SARÀ PER NIENTE FACILE… di MAURIZIO ERMISINO

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È l’anno dei mondiali di calcio. È l’anno del Brasile. E allora non poteva mancare sui nostri schermi il sequel del film d’animazione brasileiro per eccellenza, Rio 2 – Missione Amazzonia. Ricordate Blu, il simpatico pappagallo pasticcione che da una libreria del Minnesota, Stati Uniti, veniva catapultato in Brasile, e non sapeva cavarsela nella vita reale? Beh, il problema adesso è dei suoi figli. Blu è diventato papà di tre bei pappagallini che vivono comodamente con lui e l’amata Jewel a Rio: lei decide che devono vivere come veri uccelli e così decidono di partire per l’Amazzonia, alla scoperta delle loro radici. Per uno come Blu già sarebbe complicato così. Se poi ci si mettono anche il temuto suocero, e l’odiato Nigel, un pennuto che è passato al lato oscuro della forza, cioè i bracconieri (e stavolta è aiutato da una rana e da un formichiere), le cose per il tenero Blu rischiano di mettersi davvero male. Ma se nella sua prima avventura aveva imparato a volare, anche qui riuscirà a cavarsela.

Rio 2 – Missione Amazzonia è il nuovo film degli studi Blue Sky, firmato Carlos Saldanha. È la squadra vincente che ha creato il grande successo de L’era glaciale, arrivato al quarto capitolo: questo è il loro primo sequel al di fuori di quel progetto, e le avventure di Blu rischiano di diventare un’altra saga fortunata e longeva. Come nei sequel de L’era glaciale, la storia prosegue allargando la famiglia dei protagonisti e creando così nuove situazioni. Come il primo film, Rio 2 – Missione Amazzonia punta forte sui colori, sul ritmo irresistibile e sulla musica. La colonna sonora è firmata dalla leggenda della musica Sergio Mendes (assieme a John Powell), e annovera artisti brasiliani come Carlinhos Brown, Janelle Monáe, i Barbatuques e The Wondaland Arts Society. E una popstar internazionale come Bruno Mars. Non ci sono dubbi: questa primavera il cielo sopra Rio sarà Blu. Speriamo che questa estate, per i mondiali, sia anche azzurro.

RIO 2 – MISSIONE AMAZZONIA USCIRÀ IL 17 APRILE

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ROLANDO RAVELLO “IL CINEMA HA BISOGNO DI SOGNATORI” di MAURIZIO ERMISINO

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Ravello torna alla regia dopo Tutti contro tutti, film nel quale interpretava anche il protagonista insieme a Kasia Smutniak, con Ti ricordi di me? una commedia sentimentale, delicata e originale. Cosa le piaceva di questa storia? Girando Tutti contro tutti, il mio primo film, ho capito che mi piaceva raccontare le storie d’amore, le scene romantiche. Qui mi piaceva raccontare l’amore tra due personaggi naive. Ambra Angiolini ed Edoardo Leo sono una coppia affiatata. Come funziona la chimica tra i due? Sono bravi singolarmente, e insieme sanno come muoversi, conoscono i rispettivi tempi. Questo poteva essere un rischio: avendo già recitato in questi ruoli a teatro per due anni la mia paura era che si portassero i personaggi come li facevano sul palco. Io ho chiesto loro altre cose: non volevo la teatralità. E volevo che raccontassero con gli occhi. Cosa ha chiesto loro? Ho chiesto se erano disposti a ricominciare da zero sulla costruzione del personaggio: la via più giusta per creare qualcosa di nuovo era quella. Alcuni dialoghi sono uguali, ma molte cose sono diverse. Mi piaceva spingere su cose vere invece che sull’effetto comico gratuito, fare una commedia romantica e non un film solamente comico. Lei ha iniziato come attore con Ettore Scola. Cosa ha imparato da lui come regista?

Tantissimo, a partire dall’atmosfera che lui riusciva a creare sul set: in questo secondo film mi è stato più utile del primo, perché non essendo scritto da me mi ha dato l’occasione di mettermi alla prova al cento per cento. Ettore riusciva a creare una strana atmosfera per cui avevi la certezza assoluta della strada da percorrere, e questo per assurdo ti rendeva libero. Come attore è passato da ruoli da timido a ruoli da killer e cattivo. Come convivono queste due anime? Questa dovrebbe essere l’ambizione più grande di un attore. Anche se in Italia è difficile riuscire a farlo, ti affibbiano lo stesso ruolo tutta la vita. Il mestiere dell’attore è proprio trasformarsi in diversi personaggi, che devi anche andarti a cercare. Ho sempre cercato zone nuove, anche a teatro. Ed è quello che ho chiesto ad Ambra e Leo: cercare qualcosa di diverso da quello che sanno fare meglio. Lei ha partecipato a Diaz, uno dei film italiani più importanti degli ultimi anni. Cosa resta dell’esperienza? Prima di tutto, chapeau a Domenico Procacci, che rimane un sognatore, e il cinema ha bisogno di sognatori. È bello poter partecipare a un esempio di epica collettiva: la scelta era di raccontare la storia com’era accaduta per non dimenticarla. È un regalo che questo mestiere fa: partecipare a un rito collettivo.

TI RICORDI DI ME? USCIRÀ IL 3 APRILE

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NON CHIAMATEMI (SOLO) IENA di MARCO SPAGNOLI

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Paolo Calabresi con Edoardo Leo in Ti ricordi di me

aolo Calabresi è l’uomo dai mille volti del cinema italiano. Un trasformista capace di divertire in Boris nell’insolito ruolo di Biascica, sorprendere come difensore dai soprusi nelle Iene, come uomo vulnerabile in Ti ricordi di me? di Rolando Ravello al fianco di Edoardo Leo e Ambra Angiolini e incantare l’Italia a teatro con il suo ultimo spettacolo Nuda proprietà al fianco di Lella Costa. Televisione, cinema, teatro mettono in mostra i talenti differenti di un attore solo in apparenza normale che potrebbe sorprenderci ancora con la sua simpatia, ma – soprattutto – con la sua grande umanità. “Non saprei lavorare diversamente.” Dice Calabresi in questo momento in tour “È vero, faccio molte cose in maniera diversa e in ambiti differenti, ma penso che, alla fine, sia questo il lavoro dell’attore. O – almeno – la mia professione così come la concepisco io.” Non crede di rischiare ‘la sindrome di Paul Muni’ ovvero il cosiddetto ‘attore dei mille volti’ che Hollywood trascurò proprio per il suo talento a cambiare, considerato quasi una forma di ‘sfuggevolezza’? Beh, certo la riconoscibilità è quella che ti viene chiesta dall’industria che così può lavorare su di te e renderti una sorta di ‘prodotto’. Io, però, credo che un attore debba sembra potere cambiare e sorprendere, altrimenti rischia di diventare un mestierante. Io lavoro molto sullo sfuggire alle collocazioni: mi impegno molto e cerco sempre di trasformarmi. Forse, è più facile diventare riconoscibile e dunque collocabile, ma io ho il vizio di aspirare a volere fare tutto. Io faccio molte cose, ma alla fine resto sempre me stesso. Per me la cosa più importante è essere credibile…io come attore devo fare questo: cambiare, trasformarmi, adattarmi alle esigenze del regista. Come nel film di Rolando Ravello… Lì interpreto un uomo dalla situazione sentimentale molto stabile che vive la sua condizione con noia e lamentandosene. Quando, però, qualcosa sconvolge tale status quo, ecco che rivela tutta la propria fragilità e debolezza in maniera divertente. Ed è in quel momento che la sua vita e quella dei due protagonisti Edoardo Leo e Ambra Angiolini si intrecciano. Un personaggio divertente in una storia decisamente irresistibile. E nel frattempo a teatro e Le Iene… Due esperienze diversissime, ma simili che mi mettono in diretto contatto con il pubblico. Sul palcoscenico con un copione ben definito, in mezzo alle persone vere per interpretare un ruolo senza sceneggiatura. In America si direbbe ‘unscripted’… Sono arrivato a Le Iene sulla scia di Italian Job un programma molto forte e un po’ scomodo che ho realizzato per La7. Facevo personaggi diversi in situazioni reali con un ciak solo. Mi diverte, mi piace e mi sorprende: però, per me è sempre un gioco: faccio finta di essere “Iena”, ma in realtà sono io che recito parti differenti. In maniera sempre ‘credibile’… È facile essere bravi con delle grandi sceneggiature. Provate voi a dire bene i dialoghi di certe Fiction che gli attori fanno per necessità o per sfidarsi. Personalmente mi considero un ‘working actor’ e i grandi registi spesso ti giudicano per quello che hanno fatto e non per quello che potrebbero fare. Se sei riuscito ad essere credibile mentre dici battute terrificanti nel sequel del sequel, allora sì che hai fatto bene il tuo lavoro. Un attore deve potere fare tutto e venirne sempre fuori bene. APRILE 2014 JUST CINEMA

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ISABELLA RAGONESE

MAZZACURATI MI VEDEVA COME UN PERSONAGGIO DI MIYAZAKI L’ATTRICE LANCIATA DA TUTTA LA VITA DAVANTI È LA PROTAGONISTA DE LA SEDIA DELLA FELICITÀ, L’ULTIMO FILM DI CARLO MAZZACURATI, SCOMPARSO DI RECENTE. CI HA RACCONTATO QUALCOSA DI SÉ E DI QUESTO GRANDE AUTORE. DI CUI GIÀ SENTIAMO LA MANCANZA di MAURIZIO ERMISINO

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La sedia della felicità

Tutta la vita davanti

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arlo Mazzacurati, nel suo ultimo film, ha pensato a lei come a un’eroina di Miyazaki. Isabella Ragonese è proprio questo, un volto pulito, puro. Le sue donne hanno un candore e una forza che permette loro di affrontare le difficoltà, anche con un sorriso. Da quando è apparsa con Tutta la vita davanti di Virzì abbiamo capito subito che il nostro cinema aveva trovato un’attrice che mancava. Bellissima nella sua normalità, Isabella è riuscita in questi anni ha raccontarci le giovani donne di oggi, tra crisi e precariato, lavorativo e affettivo. Come fa ne La sedia della felicità, l’ultimo film del grande Carlo Mazzacurati, recentemente scomparso. È Bruna, “un’estetista che ha aperto un negozio nel Nordest e, come spesso succede, si trova in piena crisi nelle mani di un cattivissimo Natalino Balasso che le sta pignorando tutte le attrezzature, che le vengono portate vie con i clienti sopra” ci racconta la Ragonese. “Non avendo altre possibilità spera in un colpo di fortuna. Che è nascosta in una sedia, come le dice una signora nel carcere dove lavora. Parte una caccia al tesoro in cui coinvolge Valerio Mastandrea, tatuatore e disgraziato come lei”.

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Dieci inverni

Cosa ha significato lavorare con Mazzacurati? Ho dei ricordi molto belli che ho difficoltà a raccontare. È stato un addio molto difficile per tutti. Carlo è un regista molto onesto, dai suoi film si capisce molto di lui. Lo conoscevo perché aveva amato Dieci inverni e mi aveva chiamato perché lo aveva colpito. Cosa hanno di speciale i suoi film? Da un’inquadratura capisci già che è un suo film. Era una persona sempre in ascolto, quando ti chiedeva qualcosa era veramente curioso di te. Il suo sguardo verso i personaggi, anche quando avevano dei difetti, era sempre pieno d’affetto, e mai giudicante. Il suo è un mondo bambino, puro, dove possono capitare cose incredibili a persone comuni. Che stile ha La sedia della felicità? È un film dall’andamento jazz. Carlo amava il jazz come me: lasciava spazio all’improvvisazione, agli assolo degli attori. Per questo era così amato. Diceva: “voglio fare un film che fa ridere”. Ma non è solo una commedia: si esce dalla visione del film più leggeri. È un film che lo rispecchia, si vede la sua ironia. Per la mia Bruna si è ispirato ai personaggi di Miyazaki, quelle ragazzine intraprendenti, che si trovano in situazioni incredibili. Lei è un volto diverso da tutti quelli che si vedono nel nostro cinema… Forse non saprei fare altro, non è una cosa che scelgo… Ho avuto la possibilità di iniziare con un film da soggetto: Virzì con gli attori è straordinario e ha la possibilità di mettere sulle spalle di un giovane sconosciuto un film. Rientro in una tipologia di persona che non è né la vamp né la caratterista:

Con Fabio Volo nel film Il giorno in più

Il regista Carlo Mazzacurati

all’inizio poteva essere un handicap. Forse è più facile immedesimarsi in me, è come dare la possibilità a ognuno di mettere nel personaggio una parte di sé. Qui racconta la crisi. Si è trovata spesso a raccontare la precarietà della generazione di oggi… Anche questa è una sensazione. Ho fatto molto film diversi fra loro, Nuovomondo, Viola di mare, ma alla fine, per quel meccanismo di immedesimazione, molti ricordano dei film come Tutta la vita davanti. Anche nei

film in costume cerco di rendere vivo il passato, di raccontarlo per vedere meglio il futuro. Ho avuto la fortuna di fare film che sono rimasti, film un po’ “generazionali”, che le persone rivedono. È ovvio che se parli di una ragazza di oggi è naturale che non abbia il posto fisso, come la mia estetista. A meno che non sia un film di fantascienza…

LA SEDIA DELLA FELICITÀ USCIRÀ IL 24 APRILE APRILE 2014 JUST CINEMA

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Foto: Roberta Krasnig 34

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di MARCO SPAGNOLI

L’ANNO DEL POLIZIOTTO

Alessandro Roja

ualcuno per strada lo chiama ancora ‘il Dandi’ come il personaggio interpretato nella serie Romanzo Criminale che lo ha fatto diventare una Star. Eppure Alessandro Roja continua a seguire un percorso professionale di grande serietà che – tra il serio e il faceto – chiama ‘la mia carriera ideale’. Lavoratore instancabile, lo vedremo in due serie che costituiscono lo zenit della sua distanza dal personaggio ispirato dal libro di Giancarlo De Cataldo. Un poliziotto particolare nella serie televisiva 1992 prodotta da Sky e in uscita il prossimo autunno e un poliziotto undercover nel thriller pop ambientato nel mondo dei Neomelodici napoletani Song e’ Napule al fianco di Giampaolo Morelli e diretto da Marco e Antonio Manetti in uscita a Pasqua. “In realtà sono due personaggi accomunati dalla divisa, ma distanti tra loro.” Dice Alessandro Roja “In questo film volevamo creare un antieroe un po’ goffo, idealmente contrario al sistema di cui è espressione essendo un poliziotto sì, ma anche molto raccomandato. Una vittima del meccanismo che contesta.” Song e’ Napule sembra essere il film della maturità per i Fratelli Manetti: cinema di genere molto pop e colorato, ma anche una storia particolarmente interessante…

Ammiro molto il lavoro e il coraggio dei Manetti che sono fuori dagli schemi del cinema commerciale italiano eppure insistendo sul cinema di genere che in Italia non si fa più, di fatto, fanno quello che gli piace e sono felici di essere liberi senza sentire la pressione del mondo intorno. Loro fanno il cinema che vedrebbero da spettatori e questo rende i loro film delle vere e proprie sorprese. Un film della maturità per loro, ma anche per Alessandro Roja… È vero, senza dubbio, per me la maturità significa fare il meglio possibile cose che mi interessano particolarmente e che mi divertano: proprio come Song e’ Napule che da subito ha ottenuto un grande calore da parte del pubblico del Festival di Roma e della stampa. Un film della maturità anche per me che cerco di seguire carriera ideale in un mercato difficile sceneggiatura fantastica e ottimo risultato nonostante budget ridotto. Al di là della nostra personalissima vanità la cosa che ci ha fatto più piacere è stata lo scoprire come tutti abbiano recepito il film esattamente come noi. Non sempre il pubblico percepisce le cose come vorremmo. In questo caso, invece, la nostra visione e quella degli spettatori coincide perfettamente… Un miracolo? Napoli dove è ambientato il film è la città dei miracoli, quindi perché no? San Gennaro a parte, però, anche il suo lavoro è molto interessante… Merito di una sceneggiatura fantastica e

dell’impegno di tutti quanti noi. Il cinema di genere non esiste più mentre una cosa così funziona perché tutti noi abbiamo lavorato tanto costruendo certe scene nel minimo dettaglio. Lei fa molto teatro… Perché mi fa stare bene e così posso sperimentare. Come nel caso del cortometraggio di Pippo Mezzapesa che il mese scorso ha vinto il Nastro D’Argento. Faccio spettacoli e cortometraggi per continuare a lavorare su me stesso. Sia a me che alla mia agente Graziella Bonacchi non dispiace rischiare, perché io desidero potere fare sempre di più. Commettendo qualche errore? Nessuno può pianificare gli errori così come il successo. Certi sbagli si possono evitare, ma il nostro lavoro è fatto di costanti sorprese. Gli scivoloni possono esserci, ma se non rischi perché lo fai questo lavoro. Io mi considero fortunato e metto in conto alcuni errori anche se sono sempre molto analitico. Seguo la mia ‘carriera ideale’ sperando che la fortuna mi sostenga seguendo la mia strada e i miei gusti. E adesso? Mi piacerebbe un ruolo da protagonista in un grande film per il cinema. Mi sento pronto ad avere sulle spalle molte responsabilità. È arrivato il momento di alzare l’assicella per continuare a lavorare e a sfidarmi.

SONG E’ NAPULE USCIRÀ NEL 2014 APRILE 2014 JUST CINEMA

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GOLDRAKE GENERATION ALLA RISCOSSA HARLOCK SBANCA IL BOTTEGHINO E GLI ANIME TORNANO ALLA CARICA di MARIO A. RUMOR

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hi l’avrebbe detto? Oltre cinque milioni di euro incassati in Italia da due film così lontani fra loro (uno è sci-fi, l’altro un classico per bambini) ma così vicini per provenienza. Harlock e Belle e Sébastien sono la rivincita su grande schermo di un’intera generazione di anime fan. Il rovescio della medaglia epico e poetico di due serie animate molto amate negli anni Ottanta. Del primo, il regista Shinji Aramaki ha detto: “Non faccio film domandandomi se resteranno nella storia. L’importante è dare il meglio di sé nella realizzazione”. Del secondo, il regista Nicolas Vanier si limita a esultare per il successo anche italiano dalla sua spedizione in Mongolia. A riprova dell’interesse per il Giappone animato, dopo i capolavori cyberpunk di Mamoru Oshii in sala a marzo, Ghost in the shell prosegue con il nuovissimo Arise (2013). Arriva il live action Space Battleship Yamato (2010) dalla serie cult 36

di Yoshinobu Nishizaki e si chiude a maggio con l’enfant prodige degli anime, Makoto Shinkai. In attesa, ovviamente, di Miyazaki.

SI RICOMINCIA DA GITS Passa al cinema, come accaduto in Giappone, ma in realtà si tratta di una mini serie destinata all’Home Video. Ghost in the shell – Arise (2013), sorpresa di primavera per gli appassionati di Japanimation, tiene testa al grande schermo come se quella fosse stata la destinazione di partenza. L’operazione franchise messa in atto da Production I.G (studio creato da Mitsuhisa Ishikawa che di GITS si occupa dal 1995) è l’ennesima dopo i film di Oshii e le serie televisive. La novità? Curiosare nel passato del maggiore Motoko Kusanagi e degli altri membri della Sezione 9. Idea originale del produttore Ishikawa che si è presentato in casa di Masamune Shirow, creatore del fenomeno cyberpunk Ghost in the Shell, per ottenere semaforo

verde. Accadeva quattro anni fa e il disegnatore dopo una pausa di riflessione di alcune settimane, anziché rispondere con un sì, ha inoltrato idee, suggerimenti e possibili plot per la serie. Tecnicamente impeccabile, secondo gli standard dello studio, e dotato di design accattivante, il progetto prevede di raccontare gli eventi precedenti al primo film, portando con sé l’ovvio discorso sull’avanzamento tecnologico: ciò che era fantascienza ieri, oggi è realtà. Dirige un fidato animatore di Production I.G, Kazuchika Kise, mentre la sceneggiatura è stata affidata a un autore di fantascienza sulla cresta dell’onda: Tow Ubukata, già artefice del futuro in Mardock Scramble. Al posto di Yoko Kanno, ci sono le musiche innovative e stupendamente evocative di Cornelius, musicista di spicco nella cultura giapponese per la prima volta al servizio dell’animazione. GHOST IN THE SHELL: ARISE SARÀ AL CINEMA IL 2 APRILE

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La locandina ufficiale della mini serie. Esiste anche una versione a fumetti disegnata da Junichi Fujisaku

Il Maggiore Kusanagi con look ringiovanito in Arise

E POI SARÀ LA VOLTA DI…

L’incrociatore spaziale Yamato sotto attacco. Il nome è un omaggio alla più famosa delle corazzate impiegate dai giapponesi durante la Seconda guerra mondia Poche settimane prima della premiere a Los Angeles, è scomparso lo storico autore di Yamato, Yoshinobu Nishizaki

BATTAGLIE NELLO SPAZIO Volevano farne un blockbuster e ci sono riusciti. Quarant’anni fa la serie Corazzata Spaziale Yamato (più celebre come Star Blazers) cambiava le regole dell’industria animata di casa sua, dando inizio al fenomeno dell’anime boom: robot, orfani ed eroi spaziali improvvisamente al centro dell’attenzione, con nascita di nuovi autori e battesimo del fuoco per un pubblico di adolescenti. Nel 1974 Takashi Yamazaki aveva dieci anni ed era innamorato pazzo delle avventure televisive della corazzata Yamato che s’inoltrava nello spazio in cerca del pianeta Iskandar e salvare così la Terra dall’estinzione. Nello spazio ha sempre desiderato andarci, anche quando – dopo gavetta nel settore degli effetti speciali – i suoi primi film da regista (da Juvenile in avanti) hanno provato a cimentarsi con tale materia in modo discreto ma appassionato. Il film dal vivo sulla serie ideata da Yoshinobu Nishizaki, in collaborazione con Leiji Matsumoto (che in seguito disegnò il fumetto), era nell’aria da diversi anni: soltanto nel 2005 Tokyo Broadcasting System ha trovato il coraggio di avviare il progetto, azzardato e costosissimo per il cinema giapponese con budget stimato intorno ai due miliardi di yen (circa 20 milioni di dollari). Tanti i vantaggi sotto il profilo spettacolare e degli effetti grazie alle

tecniche CGI, un solo pericolo: quello di scontentare lo zoccolo duro dei fan. Yamazaki, diventato nel frattempo noto con la trilogia cinematografica Always: Sunset on Third Street, si fa sotto al momento giusto, quando cioè un regista ancora non c’era. Conosce i rischi di un kolossal del genere, sapendo quanto poco funzionino in Giappone le pellicole sci-fi che non siano prodotte da Hollywood. Per andare sul sicuro, oltre alla regia prende in affido la realizzazione degli effetti speciali. O la va o la spacca. Rispetto alla serie classica, il cambiamento che ha suscitato più malumori è la trasformazione del nemico giurato di Gamilas, e del suo imperatore Dessler, in entità aliene incorporee capaci di prendere possesso dei corpi altrui. Con il suo cast di superstar, da Takuya Kimura all’attrice Meisa Kuroki, che interpreta una seducente Yuki (non più infermiera ma pilota di caccia), il film si è subito assicurato il pubblico di quarantenni ma anche il favore delle nuove generazioni. Niente idol di grido in lizza per il tema musicale, ma la rock star Steven Tyler degli Aerosmith con la canzone Love Lives. Con il successo sono fioccati i paragoni: qualcuno vi ha visto un fratello minore della serie Tv Battlestar Galactica. Qualche altro l’equivalente nipponico di Star Trek nella versione J.J. Abrams. SPACE BATTLESHIP YAMATO SARÀ AL CINEMA IL 15 E 16 APRILE

Miyazaki. Dall’8 al 15 maggio torna in versione restaurata e con nuovo doppiaggio uno dei capolavori del regista giapponese: Princess Mononoke (1997), l’opera che ha ufficialmente introdotto Miya-san a Hollywood nel 1999 e stravolto il cinema poetico del regista. Si prosegue con il film premio Oscar La città incantata (2001), con la piccola Chihiro che deve salvare papà e mamma trasformati in maiali, nelle sale il 25, 26 e 27 giugno. Infine, confermata per settembre (13, 14, 15 e 16) l’uscita dell’ultima fatica del regista, Si alza il vento (2013), omaggio alla sua passione per il volo e biografia romanzata di Jiro Horikoshi, l’inventore dei Caccia Zero. In attesa ovviamente del superclassico Nausicaä della valle del vento (1984). SI ALZA IL VENTO SARÀ PRESENTATO IN ANTEPRIMA AL FUTURE FILM FESTIVAL A BOLOGNA DAL 1° AL 6 APRILE 2014

Makoto Shinkai con il film in miniatura The Garden of Words (2013) il 21 maggio. Storia di un giovane che crea calzature e del suo incontro con una misteriosa donna. Considerato l’erede spirituale di Miyazaki, talvolta anche per lo stile grafico, Shinkai è uno degli autori giovani più rivoluzionario. Non perdete l’intervista esclusiva nel prossimo numero di Just Cinema!

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Tycoon

Noah: Dopo di lui il diluvio di film e la fine della pellicola

Transformers 4.

INTERVISTA A RICHARD BORG, AMMINISTRATORE DELEGATO UNIVERSAL PICTURES di MARCO SPAGNOLI

TYCOON è un termine di origine giapponese che deriva dalla parola ‘taikun’ (大君), con cui venivano chiamati i grandi signori della Hollywood degli anni d’oro e i grandi players della finanza americana. Ogni mese Just Cinema incontra i principali manager dell’industria audiovisiva italiana. 38

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niversal Pictures ad aprile lancia, dopo un’anteprima internazionale a Bari International Film Festival, Noah, uno dei film più importanti dell’anno diretto da Darren Aronofsky ed interpretato da Russell Crowe nel ruolo del profeta biblico. Una mega produzione cui seguiranno diversi titoli di grandissimo impatto tra cui Transformers 4, Hercules, Le Tartarughe Ninja e il nuovo capitolo della saga di Hunger Games. Noah è uno dei film più attesi di questa primavera… Con grandi speranze sul piano commerciale

vista l’importanza della storia, del cast e anche il grandissimo talento del regista. Un film con tutte le carte in regola per conquistare il pubblico. Una campagna di marketing molto importante… Come sempre ci prendiamo cura di tutti gli aspetti del lancio di un film e – in questo caso – essendo in Italia affrontiamo questo impegno con attenzione particolare. Tra le chicche c’è una maxiaffissione a Roma in Via della Conciliazione ovvero sulla strada che porta a San Pietro, ogni giorno, percorsa da migliaia di persone. Siamo convinti che il soggetto del film possa interessare in particolare questo pubblico.

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Via della Conciliazione a Roma

Quali sono i film su cui puntate di più? Sul piano della risposta del pubblico senza dubbio abbiamo film molto forti come Transformers 4, il nuovo Hercules con The Rock, il rilancio delle sempre amatissime Tartarughe Ninja e la prima parte dell’ultimo capitolo della serie di Hunger Games in uscita il 21 novembre. Il quarto film della saga uscirà esattamente nella stessa data del 2015. A Natale? Il nostro film di Natale è un’animazione basata su un altro personaggio amatissimo dai bambini ovvero Spongebob. Parliamo del mercato italiano? Questi primi mesi dell’anno sono stati buoni,

ma non eccezionali. Sono convinto che la seconda parte del 2014 ci porterà risultati particolarmente interessanti sul piano commerciale. Anche per quello che riguarda il cinema italiano. A fine aprile non si stampa più in pellicola, ma ci saranno solo film digitali… Noah è l’ultimo film che Universal stamperà in pellicola, dopodiché se ci saranno richieste particolari proveremo a stampare altrove per gli esercenti che si faranno carico del costo della copia, tenendo presente che gli ultimi laboratori saranno in Thailandia o in America e quindi le tempistiche renderanno particolarmente difficile o complesso

soddisfare questo tipo di richiesta. Detto questo la digitalizzazione sarà quasi del tutto completata. Tra i benefici del digitale c’è la multiprogrammazione, ovvero la possibilità di proiettare film diversi nell’ambito della giornata con un programmi chiari e stabiliti… Un grande beneficio per tutti noi e per il mercato: può portare vantaggi immensi. Ci sarà una rivoluzione enorme per il prodotto, creando un’offerta ampia e fortissima per il pubblico. A patto che gli esercenti facciano delle campagne locali di geomarketing invogliando e informando il loro pubblico. APRILE 2014 JUST CINEMA

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E’ IN ARRIVO ‘NOAH’, IL FILM DI ARONOFSKY CON PROTAGONISTA RUSSELL CROWE NEI PANNI DEL BIBLICO CREATORE DELL’ARCA

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uando pensiamo ai personaggi dell’Antico Testamento portati sul grande schermo, ci vengono in mente i protagonisti de La Bibbia di John Huston, spettacolare kolossal del 1966 con attori come Richard Harris, George C. Scott, Peter O’Toole e Ava Gardner. Oltre alla regia, Huston – uno dei più grandi maestri del cinema hollywoodiano – recitò nei panni di Noè, rappresentato come un uomo di età avanzata, con capelli e barba bianca. D’altro canto secondo alcuni calcoli, Noè – da buon nipote di Matusalemme – morì a 900 anni… Per molto tempo i padri della Bibbia sono stati raffigurati in vetuste fattezze, a volerne sottolineare in primis la saggezza derivata dall’età e poi la straordinaria longevità. Insomma, per il ruolo di Noè non ci verrebbe mai da pensare al nerboruto e ‘giovane’ Russell Crowe, avvezzo ai ruoli epici ma più come combattente e guerriero, alla maniera del generale Massimo Decimo Meridio de Il gladiatore, che di patriarca salvatore dell’umanità. Eppure il regista Darren Aronofsky ha scelto proprio lui per dare volto e corpo a Noè, uno dei personaggi più conosciuti al mondo, così come celeberrima è la narrazione del Diluvio Universale, presente in quasi tutte le culture della Terra: un racconto che, se fosse vero come alcuni ritengono, descriverebbe il più terribile episodio apocalittico che gli uomini abbiano dovuto fronteggiare. Un progetto ambizioso

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quello di Aronofsky, realizzato con un budget di 130 milioni di dollari e un cast stellare composto, oltre che da Crowe, da Anthony Hopkins (Matusalemme), Jennifer Connelly (Naamah, la moglie di Noè), Logan Lerman e Douglas Booth (i figli Cam e Sem), Emma Watson (figlia adottiva di Noè), Nick Nolte, Kevin Durand e Ray Winstone. Una bella scommessa per il cineasta, che presenta il suo nuovo film a quattro anni di distanza dal pluripremiato Il cigno nero, per il quale Natalie Portman vinse l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista. Il regista statunitense ama trattare il tema della lotta nelle sue molteplici accezioni: dagli acrobatici combattimenti sul ring di Mickey Rourke in The Wrestler (2008) alla contesa sul palcoscenico tra due talentuose ballerine (una delle quali interpretata appunto dalla Portman) ne Il cigno nero, al mondo del pugilato di The fighter (2010), diretto da David O. Russell e prodotto da Aronofsky. In questa chiave di lettura la scelta di Crowe non è poi così sorprendente, dato che mai come in Noah la lotta si fa epica: uomo vs. diluvio universale. Una battaglia che sembrerebbe persa in partenza, ma il messaggio divino porta Noè, uomo di fede sostenuto dall’amore per la famiglia, dal coraggio e dalla determinazione, a costruire l’arca salvando i propri cari e una coppia per ogni specie animale, tutte destinate a ripopolare la Terra dopo il cataclisma. Noah ha sollevato un vespaio di polemiche ancora prima di uscire nelle sale: in alcuni paesi del Medio justcinema.it


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Emma Watson nei panni di Ila

Ray di Noè), Nick Nolte, Kevin Durand e stato il per a Oriente il diritto di rilascio del film è mess scom bella Una e. ston ontata Win a respinto per il modo in cui viene racc cineasta, che presenta il suo nuovo film dei uno re vede di a L’ide . Noè di iato a iprem la stori plur dal nza dista di anni tro quat non man profeti di Allah con la faccia di un divo Il cigno nero, per il quale Natalie Port ha ofsky Aron iuta. piac rio prop e esser ice deve Attr liore Mig e com car l’Os vinse di non gettato acqua sul fuoco dichiarando Protagonista. Il regista statunitense ama uranassic e uno ness dere offen to volu aver nelle sue moltena la trattare il tema della lotta do che ogni polemica sparirà non appe i combattibatic acro i plici accezioni: dagl ta in The gente inizierà a vedere il film. Il regis rke Rou key Mic di ring sul ti men io oscenipalc punta, oltre che sull’apocalittico diluv sul esa cont Wrestler (2008) alla agodelle (una ricostruito in CGI, sulla figura del prot rine balle e tuos talen due tra co Dio man) Port nista, un uomo retto e devoto scelto da dalla nto appu quali interpretata uto e di lato pugi per compiere una missione, non cred del do mon al , nero o cign Il auge ne O. id osteggiato dal popolo. Noah riporta in Dav da to diret The fighter (2010), il genere ‘kolossal antico’, che stiamo

o deciso di “Quando abbiamNo di è, sapevamo raccontare la storoiaun mpito arduo” che sarebbe stat-Ari Hanco del da vedendo sempre più spesso al cinema, pei Pom a o inizi ha enda legg La – ules Herc a attes in ro, impe un di fino a 300: L’alba ) di del Mosè (interpretato da Christian Bale riten ni alcu me us.co Ridley Scott in Exod dio episo bile terri più il ebbe river desc , gono to apocalittico che gli uomini abbiano dovu quello o izios amb etto prog Un iare. tegg fron et di di Aronofsky, realizzato con un budg comre stella cast un e ri dolla di ni milio 130 ony Anth da e, Crow posto, oltre che da Hopkins (Matusalemme), Jennifer ), Connelly (Naamah, la moglie di Noè figli (i th Boo glas Dou e an Lerm n Loga tiva Cam e Sem), Emma Watson (figlia adot 42

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ta Russell e prodotto da Aronofsky. In ques è non e Crow di a chiave di lettura la scelt e poi così sorprendente, dato che mai com io diluv vs. o uom a: epic in Noah la lotta si fa be rereb semb che glia batta Una le. ersa univ o persa in partenza, ma il messaggio divin nuto soste fede di o uom , Noè a port e dall’amore per la famiglia, dal coraggio a sall’arc uire costr a ne, azio rmin dete dalla ogni vando i propri cari e una coppia per polare ripo a nate desti tutte ale, anim ie spec solleha h Noa a. clism la Terra dopo il cata prima ra anco e mich pole di aio vesp un vato del i paes ni alcu di uscire nelle sale: in film Medio Oriente il diritto di rilascio del justcinema.it


Jennifer Connelly e Russell Crowe

La moglie di Noè non è citata nella Bibbia, ma Aronofsky e Handel hanno voluto approfondire anche la sua esperienza nel film viene è stato respinto per il modo in cui di ea L’id . Noè di ia stor la raccontata la facvedere uno dei profeti di Allah con rio prop re esse deve non cia di un divo ua sul piaciuta. Aronofsky ha gettato acq to volu aver non di ndo iara fuoco dich che ogni offendere nessuno e assicurando te inipolemica sparirà non appena la gen ta, oltre zierà a vedere il film. Il regista pun ito in che sull’apocalittico diluvio ricostru , un CGI, sulla figura del protagonista per uomo retto e devoto scelto da Dio uto e compiere una missione, non cred rta in osteggiato dal popolo. Noah ripo stiamo auge il genere ‘kolossal antico’, che da ma, cine al so spes più pre vedendo sem a Pompei Hercules – La leggenda ha inizio attesa fino a 300: L’alba di un impero, in n Bale) del Mosè (interpretato da Christia di Ridley Scott in Exodus. Valeria Guidotti

Anthony Hopkins

‘NOAH’ USCIRA’ IL 10 APRILE MArzo 2014 JUST CINEMA

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IN ‘X-MEN – GIORNI DI UN FUTURO PASSATO’, NUOVO CAPITOLO DELLA POPOLARE SAGA MARVEL, RITROVEREMO WOLVERINE & CO. A COMBATTERE UNA GUERRA CHE PORTERà I NOSTRI EROI INDIETRO NEL TEMPO

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’ultima volta li abbiamo visti giovani, intenti a muovere i primi passi da mutanti, incontrarsi e fare squadra contro i loro nemici. Stiamo parlando degli X-Men, protagonisti di una serie cinematografica di grande fortuna composta da una trilogia (X-Men, X-Men 2, X-Men: Conflitto Finale) e un prequel, X-Men: L’inizio, diretto da Matthew Vaughn e uscito nel 2011. Da allora l’attesa di vedere il nuovo capitolo del franchise, X-Men: Giorni di un futuro passato, è cresciuta febbrilmente, a giudicare dalla folla entusiasta che ha seguito il lancio del film al Comic-Con di San Diego lo scorso giugno. Insieme allo sceneggiatore Simon Kinberg, i produttori e i membri del cast, il regista Bryan Singer – che aveva già firmato i primi due capitoli della trilogia e che dirigerà il prossimo X-Men: Apocalypse previsto nel 2016 – ha presentato il film, per altro anticipato nella scena finale di Wolverine L’Immortale uscito nel luglio del 2013, in cui Logan (Hugh Jackman) viene raggiunto dal Professor X (Patrick Stewart) e Magneto (Ian McKellen), i quali gli chiedono aiuto contro una nuova minaccia per i mutanti. La storia di X-Men: Giorni di un futuro passato si colloca, in ordine temporale, dopo X-Men: Conflitto Finale. Trascorso un lungo periodo in solitudine, Wolverine è tornato dagli X-Men. Una grave minaccia incombe su di loro: le Sentinelle, giganteschi robot costruiti appositamente per annientare i mutanti. Così Xavier e Magneto mandano Logan indietro nel tempo per cambiare il corso degli eventi ed impedire che scoppi una guerra. Wolverine incontrerà il professor X e il suo antagonista da giovani, interpretati rispettivamente da James McAvoy e Michael Fassbender, visti nel prequel X-Men: L’inizio. Così nella nuova pellicola ritroveremo buona parte degli attori che hanno contribuito al successo della serie: Patrick Stewart e James McAvoy, Ian McKellen e Michael Fassbender, e naturalmente Hugh Jackman che torna ad interpretare Logan dopo i film degli X-Men e quelli dedicati a Wolverine. Ci sarà di nuovo Halle Berry nei panni di

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Tempesta, anche se secondo alcune indiscrezioni comparirà in poche scene se non addirittura in un’unica sequenza, in quanto l’attrice ha girato durante la gravidanza e ciò ha comportato una certa difficoltà di movimento (capita che in fase di montaggio vengano eliminate delle scene, Singer ha tagliato tutte quelle girate da Anna Paquin nei panni di Rogue). Insieme a loro, vedremo Jennifer Lawrence (Mystica), Nicholas Hoult (Bestia), Omar Sy (Lucas Bishop), Daniel Cudmore (Colosso), Ellen Page (Shadowcat), Shawn Ashmore (Uomo Ghiaccio). Fa parte del cast anche Peter Dinklage (Il Trono di Spade), che interpreta Bolivar Trask, acerrimo nemico dei mutanti. X-Men: Giorni di un futuro passato è ispirato all’omonimo fumetto della Marvel uscito nel 1981, con testi di Chris Claremont e John Byrne. Un fumetto caratterizzato dal tema dei viaggi del tempo, espediente narrativo che consente ampia libertà di movimento e che apre agli X-Men molteplici, possibili scenari. Non è ancora uscito X-Men: Giorni di un futuro passato, e già si parla del prossimo capitolo della saga, in

cui, secondo le dichiarazioni di Bryan Singer, si tratterà il tema dei mutanti nel passato, perché nella mitologia della saga queste creature dotati di poteri straordinari sarebbero da sempre presenti sulla Terra. Un film ambientato negli anni ’80 eppure contemporaneo, con molte scene di distruzione di massa evocate dal titolo X-Men: Apocalypse (ma ricordiamo che Apocalisse è anche il nome di un potentissimo mutante nell’universo Marvel, in grado di manipolare l’energia e cambiare forma). Non ci resta dunque che attendere i nuovi sviluppi e seguire le fantastiche avventure spazio-temporali dei mutanti. Valeria Guidotti

X-MEN: GIORNI DI UN FUTURO PASSATO USCIRà IL 22 MAGGIO

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X PROFESSORè il

s Xavier Charles Franci uppo degli gr l de e fondator osi fin da nd X-Men, pone o di far tiv et bi l’o to subi ente i am fic ci convivere pa ani. um ri se es i gl e mutanti ck Ja e e Le an Creato da St fumetti i su o rs pa m Kirby e co mics nel 1963, della Marvel Co dinari poteri or ra st è dotato di serie li. menta Nella aè cinematografic ick tr Pa da to interpreta McAvoy es m Ja da e t Stewar ). ione giovanile (nella sua vers

MAGNETO o nemico di m ri L’acer Eisenhardt, Xavier è Max che come to conosciu an hnserr. E’ Erik Magnus Le netismo, ag m l il signore de grado di un mutante in allo e i et m il re controlla tici. Creato ne ag m pi m ca ck Kirby da Stan Lee e Ja film lo N nel 1963. ei n McKellen interpretano Ia ssbender e Michael Fa ione (nella sua vers ). giovanile 48

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WOLVERINE Il mutante più famoso degli X-Men, che al lto ne ci ma ha il vo di li co us m i e , si an m ck Ja h ug H chiama James Howlett, detto o Logan. L’uom d’adamantio re possiede il pote i, di rigenerars e riesce a guarir dalle rapidamente di ferite, è dotato sensi acuiti e li artigli estraibi ato dalle mani. Cre e da Len Wein con Herb Trimpe e on zi ra bo lla la co Sr., di John Romita TEMPESTA e ha il Ororo Munro re il lla ro nt co potere di enti em el clima e gli è la ro ro O li. ra natu a un e, ar figlia di N’D ibù tr a un di a ss principe David del Kenya, e di lista na or gi un e Munro orata americano, ad sua la r pe a de a come un ntrollo capacità di co rici. fe os m at ti degli agen Wein e Creata da Len nel 1975, Dave Cockrum rpretata te nei film è in . da Halle Berry

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BESTIA i primi de no U re X-Men ad esse e Le an St da creato . 63 19 l ne Dall’aspetto dai scimmiesco e li, si en pr i ed pi Henry Philip to di McCoy è dota e a rz fo incredibile di e ch e tr ol , tà agili te an ill br intelligenza. L’attore che lo interpreta è lt. Nicholas Hou

COLOSSO ante di e Superero mut so si os ol C e, ss ru i origin Piotr tà al re chiama in evitch ai ol ik N ’ er et ‘P pare per Rasputin ed ap l 1975. ne la prima volta Wein e Creato da Len , è in Dave Cockrum e il rmar grado di trasfo rpo in proprio co di ‘acciaio un’armatura iel organico’. Dan e ch e or tt l’a è Cudmore lo interpreta.

SHADOWCAT L’attrice Ellen Page è Kitty Pryde, personaggio is creato da Chr e t on m Clare l John Byrne ne a un , 1980 mutante che possiede la capacità di attraversare qualunque oggetto solito. Shadowcat è il suo nome in codice, così come Sprite ed Ariel.

MYSTICA

E’ una delle creature ù or mutaf ma pi a famose, entrat io ar in ag m nell’im sua collettivo per la o su il e tà ili ab o aspetto (il corp e ch an m fil blu, nei coperto di squame). Un personaggio ha misterioso che la capacità di siasi assumere qual per identità, e che o nt su as ha questo rsi. tanti nomi dive is hr C da a at Cre Claremont e Jim sua Mooney, fa la . 1978 l ne a rs pa m co Nel ruolo di Mystica si sono avvicendate jin e Rebecca Rom e. nc re w La r Jennife

UOMO CCIO IA H G Bobby Drake, ovvero l’Uomo o Ghiaccio, è un i im pr i de LUCAS supereroi BISHOP mutanti degli L’attore Omar X-Men creato Sy diventa l da Stan Lee ne l’alfiere degli i de s no 1963. U X-Men Luca ti an ce ut pa m i ca ch p, po Bisho ad aver di assorbire iunto il di gg e a ra gi ener Livello Omega, emetterla in lo stadio più varie forme. Il è o elevato di personaggi a, egli è to nz ea te cr po stato i gl in grado di all’inizio de hn Jo da 0 asformare tr ’9 anni e lc hi qualsiasi cosa Byrne e W r un ha e io ac in ghiaccio. Pe Port di o ol ru il ruolo Iceman è stato importante scelto l’attore nella battaglia Shawn le ro cont hm . As ore. Sentinelle AprIlE 2014 JUST CINEMA

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’ultimo film degli X-Men è tratto da Giorni di un futuro passato (Days of Future Past), un popolare arco narrativo incentrato sugli sforzi degli ultimi X-Men rimasti in vita in un distopico futuro alternativo per permettere ad un’adulta Kitty Pryde di tornare indietro nel tempo, nel corpo della sua versione più giovane, impedendo l’assassinio del senatore Kelly che scatenerà l’isteria anti-mutanti. Pubblicata dalla Marvel Comics sulle pagine di X-Men n. 141 e The Uncanny X-Men n. 142 fra il gennaio e il febbraio 1981 e sceneggiata da Chris Claremont per i disegni di John Byrne, la trama ha contribuito al grande successo del franchise degli X-Men in quegli anni. Dai fan la storia Giorni di un futuro passato è un punto di riferimento, così come tutte le storie create da Chris Claremont o i disegni di John Byrne.

Collana Bookstore n. 33: Giorni di un futuro passato Originale statunitense: X-Men (The Uncanny X-Men) (Vol. 1) n. 141 copyright Panini Comics S.p.A.

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Chris Claremont

Considerato uno dei più grandi sceneggiatori seriali, nel 1975, la Marvel offrì a Claremont di scrivere la testata X-Men, che era appena stata rilanciata dal duo Len Wein e Dave Cockrum e salvata dalla cancellazione. Assieme a Cockrum e, soprattutto, a John Byrne, Claremont scriverà alcuni dei capitoli più amati dai lettori e dalla critica nella storia del fumetto seriale. Claremont creò molte altre collane fondamentali per la saga degli X-Men Tra queste ricordiamo New Mutants e Excalibur, disegnata da Alan Davis. Alla fine degli anni ottanta scrive le prime storie della serie regolare dedicata al personaggio più famoso degli X-Men: Wolverine.

John Byrne John Lindley Byrne (Walsall, 6 luglio 1950) è un fumettista inglese naturalizzato statunitense. Sin dalla metà degli anni ottanta Byrne ha lavorato praticamente su ogni principale supereroe dei comic statunitensi. I suoi lavori più famosi sono stati sugli X-Men e i Fantastici Quattro (per la Marvel Comics) e sul rilancio di Superman nel 1986 (per la DC Comics). Rimane nella storia dei mutanti per aver disegnato anche Giorni di un futuro pasaato.

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Godzilla compie sessant’anni e ritorna con un nuovo film. Dirige Gareth Edwards, con Aaron Taylor-Johnson, Bryan Cranston e Juliette Binoche.

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essant’anni e non sentirli. Godzilla, il mostro per eccellenza compie sessant’anni, e trenta film. Una lunga e fortunata carriera iniziata in Giappone nel 1954, quando gli studi Toho decisero di rifare un film americano che ebbe un buon successo nel Sol Levante, Il risveglio del dinosauro, a sua volta figlio del successo di un King Kong del 1952. Da allora, la storia del dinosauro risvegliato dagli esperimenti nucleari americani nel pacifico è diventata oggetto di trenta pellicole, tra seguiti e reboot, in cui il nostro eroe ha combattuto praticamente contro tutti: da King Kong agli alieni, dai giganti ai robot, diventando di volta in volta un vero cattivo senza pietà o un alleato del Giappone contro altri villain. Figlio delle paure legate al trauma degli attacchi atomici della Seconda Guerra Mondiale, Godzilla rappresenta anche, come scrive Derrick de Kerckhove, una metafora inconscia dell’impotenza dei giapponesi di fronte all’invasione dell’industria, un simbolo che equivale a quello delle invasioni aliene per la cultura americana. Proprio per festeggiare la ricorrenza, ecco arrivare in regalo un nuovo

film di Godzilla, una nuova produzione americana (Warner Bros e Legendary Pictures insieme alla leggendaria Toho Company giapponese), che ci riporta il mostro sedici anni dopo il dimenticabile film di Roland Emmerich. Rispetto al quale i toni sembrano essere più cupi e adulti. La storia parte proprio da quel fatidico 1954, quando i testi nucleari effettuati dagli americani nell’Oceano Pacifico risvegliano una creatura anfibia leggendaria che in Giappone chiamavano Gojira. La marina tenta di eliminarla con un’enorme esplosione nucleare, fatta passare come un altro test, che ha però l’effetto di cacciare la creatura dal suo habitat e di vagare per gli abissi degli oceani, fino a quando l’apparizione di un suo nemico comincia a minacciarne la sopravvivenza facendola riapparire in superficie. E a portare distruzione ovunque. Per girare le immagini del 1954 il direttore della fotografia Seamus McGarvey ha usato delle lenti degli anni Sessanta, e le ombre scure sono state poi virate in magenta a livello digitale. Non è un mostro dal cuore d’oro, come King Kong, Godzilla. È una creatura infuriata, feroce, incontrollabile e nemica dell’umanità. “Godzilla è la rappresentazione definitiva della furia della natura” ha dichiarato il regista

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ntro la natura, e ello dell’uomo co vincere. La qu è e nt rta po a “Il tem n puoi Gareth Edwards. a battaglia che no esto. È la nta la natura. È un Godzilla rapprese e, e il sottotesto nel nostro film è qu pr m se rà ce vin natura ù eritiamo”. miglia molto di pi punizione che ci m Godzilla, nel film di Edwards asso ich er m Em ata , ra firm La forza della natu nali rispetto a quella della versione igi a di quelli che a quella dei film or ente è molto più realistica e pauros s e il suo team m rd del 1998. Ma ovvia zzi dei film anni Cinquanta. Edwa attutto quelle pupa ti, sopr en ed ec pr la zil potevano essere i od G maginare che tte le versioni dei hanno studiato tu in cui vedevo la cosa era questo: im to negli anni vis o od sse m ve qualcuno l’a dei classici. “Il eatura reale, e che r farci un film, e cercando di cr a un sse fo la zil God di pe corso subito agli stu esse disegnato” ha raccontato il Cinquanta e fosse lo av to fat sse rtante che fo e m co davvero. Era impo te en ricordare al meglio alm fin te de o film lo ve regista. “Nel nostr yan della Toho”. la zil od G gli umani sono Br (che è un fosse ’uomo è Godzilla, on all ns a ell oh r-J rib si ylo e Ta ch d, Aaron Se la natura hite di Breaking Ba elve” di Oliver Stone), Juliette W er alt W (il n sto Cran delle “b evole Elizabeth hn Lennon e una stato il giovane Jo fa rinunciò a Jurassic Park) e l’incant odzilla. :G po Binoche (che tem y. Ma il protagonista assoluto sarà lui bo ld O in misino Olsen vista Di Maurizio Er justcinema.it


IL RITO

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IL RITORNO DI GODZILLA (1984)

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e nel ericana, si inserisc n produzione am ssic Park, il mostro co , ich er m Em d ra Diretto da Rolan anni successivi a Ju x di Spielberg che Re del regista. Sono gli filone catastrofico puter grafica, ma somiglia più al T- esi a Mururoa, di atomici franc è animato al com to agli esperimenti enti di comicità: voluti o no? en im er rif fa Si le. all’origina anni. Con mom attualità in quegli

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Al centro il regista Devin McGinn

INCONTRI RAVVICINATI NELLO UTAH INTERVISTA A DEVIN MCGINN di MARIO A. RUMOR

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l cinema è diventato una grande community. Non importa quanto piccolo possa essere un film. A volte conta come si fa conoscere e in che modo possa essere visto dal pubblico. Skinwalker Ranch dell’esordiente Devin McGinn è uno di questi: liberamente ispirato a eventi inquietanti e apparizioni 56

avvenute in un ranch dello Utah. Degne insomma di X-Files. Là fuori la verità non trova però soluzione ma paura, dolore e il dramma della perdita. Lo stile è quello del found footage. Gli effetti degni di un film di Hollywood. Ce ne ha parlato il regista Devin McGinn.

Quanto della vera storia del ranch è finita nel tuo film? Tutti i fenomeni che mostro nel film sono avvenuti sul serio nel ranch. Sfere di luce, giganteschi lupi neri, UFO. Abbiamo aggiunto la scomparsa del figlio degli allevatori per inserire dramma umano nella storia, ma la maggior parte di ciò che si vede è stato filmato come fossimo stati testimoni degli eventi in quella proprietà e nell’area circostante. Vantaggi e svantaggi di un film girato nello stile del found footage? Lo svantaggio è l’opinione diffusa tra il pubblico che pensa a film del genere come qualcosa a buon mercato, con trame deboli. Così ti porti dietro queste stigmate e giudizi preventivi senza che la gente abbia visto un solo fotogramma. Per me era importante che gli effetti speciali fossero competitivi con quelli di film ad alto budget e, quando possibile, tenere la macchina da presa stabile anche nelle

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Il vecchio filmato ritrovato dai protagonisti del film. Aggiunge mistero e brividi

L’attore Jon Gries nei panni di Hoyt, il padre del bimbo rapito

scene movimentate. Ho voluto rispettare lo spettatore facendogli vedere queste cose in modo chiaro, senza procurargli vertigini. Credo che la scena dell’attacco del lupo sia un buon esempio. Alcune lunghe riprese con la steady ci hanno dato l’opportunità di portare la gente dentro l’azione quasi a un livello personale, ma dovevamo farlo sembrare credibile. Ci sono stati momenti difficili per te davanti o dietro la camera? Stavamo girando con un prototipo di camera chiamato EPIC: pertanto non avevo un filo diretto su quanto stavo riprendendo sul set. Quando sei presente in un buon numero di scene come attore, come nel mio caso, diventa quasi una sorta di ‘Ho davvero tutto quello che mi serve oppure no?’. Ero a conoscenza del problema fin dal primo giorno di riprese e mi ha fatto perdere un sacco di tempo. L’altro aspetto con il found footage è che non sei in grado di montare nella maniera

tradizionale. Come in un documentario volevo riprendere le scene in real time. La scena finale che mostra il personaggio di Ray (Kyle Davis) correre dalla cucina al fienile, per esempio, è stata ripetuta 6 o 7 volte in una sola folle ripresa. Questo è il tuo debutto come regista: qualche rimpianto? Avresti voluto dare di più? In effetti è stata dura. Volevo restare fedele ai fatti accaduti, quindi senza fornire risposte definitive sugli eventi. Hai tutti questi elementi a disposizione e la verità è che nessuno potrà mai scoprire cosa è realmente successo. Nel film provo a fornire una teoria, ma alla fine ho pensato che gli spettatori si sarebbero sentiti defraudati di qualcosa. Non è proprio un rimpianto. Bene o male, faceva parte della natura della storia. Stupendo il cast, per i fan del piccolo schermo: c’è Jon Gries da Jarod il camaleonte, Michael Horse da Twin Peaks e Kyle Davis, appunto, che abbiamo visto in NCIS… È stato fantastico lavorare con tutti. Alcuni

sono amici, quindi sapevo di arrivare sul set tra attori che si fidavano di me. Non importa quanto fosse pazzo o difficile il contesto, sapevo di poter contare interamente su di loro. Un lusso che non tutti i registi hanno. Una delle scene più belle è quella con il found footage ritrovato quasi alla fine con tutti quei tizi in tuta bianca. Un mix perfetto di sci-fi e horror. È anche una delle mie preferite. C’è qualcosa che ti si attacca addosso. L’aspetto interessante è che non abbiamo filmato in origine la scena, né era presente nello script. È saltata fuori dopo un primo montaggio: mi sono reso conto di dover aggiungere qualcosa per approfondire la mitologia di quel luogo. Qualcosa proposto in chiave visiva, non riferito a parole o tramite congetture. Come lo definiresti in ultima analisi, il tuo film? Un Blair Witch Project con alieni? Pur tenendomi a distanza dalle atmosfere inquietanti di Blair Witch Project, ho fatto un film a basso budget stile Cloverfield ma con lupo nero gigante!

SKINWALKER RANCH NON HA ANCORA UNA DATA DI USCITA IN ITALIA APRILE 2014 JUST CINEMA

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VIAGGIO NEL REGNO DI GHIACCIO JUST CINEMA HA INCONTRATO NEI WALT DISNEY ANIMATION STUDIOS DI LOS ANGELES I REGISTI E IL PRODUTTORE DI FROZEN – IL REGNO DI GHIACCIO. di DIANA LADO

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uesto è un musical!” Ed Catmull, Presidente dei Walt Disney Animation Studios, ha esclamato questo, sbattendo sul tavolo, quando Chris Buck (regista insieme a Jennifer Lee) ha mostrato la versione definitiva di Frozen a lui e al Produttore Esecutivo John Lasseter. A Buck piaceva l’idea di usare le neve e il ghiaccio all’interno della storia, come di avere due principesse femminili protagoniste - elementi che non erano mai stati una caratteristica dei film d’animazione della Disney. Cinque anni dopo l’incontro di Buck con Catmull e Lasseter, Frozen ha superato 1 miliardo di dollari di incasso al cinema e ha vinto due Oscar alla ottentaseiseima cerimonia degli Academy Awards: il premio come Miglior Film di animazione e il premio come Miglior Canzone per “Let It Go” (cantata da Idina Menzel, che l’ha eseguita durante la notte degli Oscar). Buck entusiasta di questo successo, travolgente e inaspettato allo stesso tempo, ha dichiarato: “ho la pelle d’oca per come le persone stanno rispondendo al film e mi sento felice di poter emozionare le persone attraverso un cartone animato”. Il produttore di Frozen, Peter Del Vecho, attribuisce il successo al fatto che “la storia sia più coinvolgente di quanto la gente immagini, la musica aggiunge una corda emotiva al racconto. Il film fa riflettere e una volta finito viene voglia di vederlo di nuovo”. Secondo Buck:“Frozen è una storia d’amore contro la paura, c’è un messaggio positivo”. Del Vecho ha poi aggiunto che “in Disney volevano assicurarsi che i

Idina Menzel interpreta Let It Go durante la notte degli Oscar

et Alcuni dei gadgsti espo dedicati al film Studios negli

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personaggi fossero moderni, in modo che la gente potesse lasciarsi coinvolgere”. A Buck piace pensare a Frozen come al suo modo per rendere il mondo un posto migliore, visto che è una buona storia capace di ispirare le persone e aiutarle a superare i momenti difficili. Frozen nasce e vive per merito dell’incredibile sforzo produttivo della Disney, che ha messo a disposizione di artisti e tecnici il Disney Animation Building. Lì sono anche avvenute le registrazioni delle voci, come quella di Olaf, il pupazzo di neve con la voce originale di Josh Gad. Le registrazioni sono state realizzate una alla volta e gli attori si sono ritrovati da soli in studio con i registi Buck e Lee. Molto è stato lasciato all’improvvisazione, gli attori conoscevano il contesto, ma hanno voluto provare cose nuove per rendere le scene più naturali.

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I film Disney sono noti per le loro curiosità e per i loro aneddoti e anche Frozen ha il suo. I più attenti avranno notato le citazioni a Mary Poppins (la danza coreografia di Olaf è ispirata ai pinguini del film) e a a Rapunzel. Peter Del Vecho ha spiegato il motivo: “Un sacco di persone che avevano lavorato su Rapunzel erano nel nostro staff e abbiamo pensato che sarebbe stato un bel modo di citare questi film… come quando abbiamo visualizzato il castello, nella scena in cui Anna (Kirsten Bell) salta in biblioteca… e lì c’è Rapunzel e Flynn che camminano. Ci sono un paio di cose del genere”. È anche stata portata una vera renna all’Animation Studios, affinché gli animatori potessero studiarla, scattare delle foto e disegnare il personaggio di Sven. Il problema è che questi animali perdono le corna una volta all’anno, quindi quando la nostra renna è arrivata aveva un corno solo e l’altro è caduto il giorno dopo, in effetti faceva un pò “pena”, scherza Buck. Alla domanda su come il successo abbia cambiato la sua vita Buck ha risposto: “La mia vita non è cambiata per niente, devo ancora portare fuori la spazzatura e dare da mangiare ai cani”.

Da sinistra il produttore Peter Del Vecho e i registi Jennifer Lee e Chris Buck

Il Roy E. Disney Animation Building. Il dipartimento dell’animazione dedicato a Roy Edward Disney

FROZEN – IL REGNO DI GHIACCIO DISPONIBILE IN DVD, BLU-RAY E BLU-RAY 3D + 2D DAL 9 APRILE

UN’EMOZIONE INCREDIBILE! Serena Autieri, voce italiana di Elsa, commenta la vittoria agli Oscar “I due Oscar assegnati a Frozen – Il Regno di Ghiaccio sono il giusto riconoscimento per un film che mescola sapientemente una buona storia con immagini spettacolari e una musica originale e complessa per creare, come solo Disney sa fare, quella magia che arriva dritta al cuore di chiunque lo veda. Ho messo tutta me stessa nell’interpretazione di Elsa: per me rimarrà per sempre un’esperienza unica e indimenticabile”.

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RAPITI… DAL CANALE 135! di FRANCESCO LOMUSCIO

ualcuno lo ha definito “Seven incontra Saw”. Effettivamente, non può fare a meno di ricordare una delle tipiche situazioni di partenza sfoderate dai vari tasselli della saga relativa al sadico enigmista Jigsaw quella da cui prende il via The Devil’s dozen (2013) di Jeremy London, incentrato su dodici sconosciuti intrappolati in un misterioso posto per un gioco al massacro. Un inedito cinematografico che, comprendente nel cast Jake”Sospesi nel tempo”Busey, C. Thomas Howell di Soul man (1986) e, in un piccolo ruolo, l’Eric Roberts fratello della arcinota Julia, rientra nelle quattro prime visioni sfoderate da Horror Channel (canale 135 di Sky) per il mese di Aprile 2014. Tutte prime visioni che, come questa, 62

orchestrata tra peccati da giudicare, lotta per la sopravvivenza e progressiva semina di cadaveri alla ricerca della persona più colpevole del gruppo, non solo rientrano nei titoli mai proiettati sui grandi schermi italiani, ma, curiosamente, si basano su soggetti riguardanti rapimenti, claustrofobia e omicidi. Secondo titolo del lotto, infatti, è Chained (2012) di Jennifer Lynch (figlia di David), nel quale uno psicopatico Vincent D’Onofrio cattura una madre insieme al figlio di nove anni, per poi crescerlo all’interno della sua squallida dimora, tenendolo incatenato e facendogli mangiare i propri avanzi. Man mano che passato e presente si alternano in continuazione, al servizio di un controverso thriller traboccante morbosità e traumi infantili, costruito più sull’aspetto psicologico che sulle immagini esplicite, sebbene non manchino salme femminili barbaramente conciate.

WAZ

Panico – Hush (2008) di Mark Tonderai, invece, sembra rifarsi a Breakdown-La trappola (1997) di Jonathan Mostow nell’inscenare l’odissea notturna intrapresa da William Ash per ritrovare la fidanzata, misteriosamente scomparsa durante una sosta effettuata in un’area di servizio e dopo che il ragazzo ha notato una donna legata e insanguinata nel retro di un camion in transito. Un’idea di partenza che possiede quasi il fascino delle leggende metropolitane, per poi svilupparsi in un’ora e mezza circa di visione segnata dall’altissima tensione (citiamo la sequenza ambientata in bagno), ma non priva di violenza (mani inchiodate e la perforazione di un occhio nel mucchio). Conclude il poker WAZ (2007) di Tom Shankland, il cui titolo fa riferimento alle lettere incise sulla pancia di una donna incinta ritrovata senza vita e che finisce al

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centro del caso affidato a un agente di polizia incarnato da Stellan Skarsgård, star de L’esorcista – La genesi (2004). In questo caso, con la Melissa George di 30 giorni di buio (2007) a spalleggiare il protagonista, Selma Blair e un ancora sconosciuto Tom Hardy tra gli attori, indizi pronti ad emergere e, ovviamente, altre morti in agguato, è proprio al succitato classico del serialkilleraggio di Chained da David Fincher che sembra celluloide realizzato principalmente riallacciarsi la pellicola. Estenuanti torture sono in arrivo, siete avvertiti!

Chained

PROGRAMMAZIONE The Devil’s Dozen: sabato 5 aprile alle 22:45 Chained: sabato 12 aprile alle 22:45 Panico – Hush: sabato 19 aprile alle 22:45 WAZ: sabato 26 aprile alle 22:45

Panico - Hush

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Bundy A legacy of evil

IL MESE DEGLI… PSYCHO KILLERS! di FRANCESCO LOMUSCIO

A Summer’s Moon

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rrestato nel Giugno del 1983, arrivò a incolparsi di ben trecentosessanta omicidi. È alla sua vita, a quella dello psicopatico assassino Henry Lee Lucas che John McNaughton – in seguito autore, tra l’altro, di Sex crimes – Giochi pericolosi – si ispirò per concepire il proprio folgorante esordio dietro la macchina da presa: Henry – Pioggia di sangue, che, datato 1986, venne distribuito soltanto tre anni dopo, a causa di ripetuti disaccordi con la MPAA per i contenuti violenti. L’Henry – Pioggia di sangue che, costruito privilegiando un realismo quasi documentaristico e piuttosto lontano dalla finzione cinematografica, tanto da risultare decisamente più terrorizzante di un qualsiasi Venerdì 13 o Nightmare, rientra tra i quattro titoli scelti da Horror Channel (canale 135 di Sky) per il

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mese degli psycho killers. La giusta occasione per poter riscoprire uno dei più crudeli e impressionanti esempi di cinema horror degli anni Ottanta, che, incentrato sull’individuo del titolo, magistralmente incarnato dal Michael Rooker della serie tv The walking dead e interessato ad eliminare senza motivo chiunque capiti sulla sua strada, viene immerso insieme al compagno di massacri Otis alias Tom Towles in una squallida società americana, in mezzo a prostitute, tossicodipendenti, commercianti di materiale rubato e vagabondi che si pestano per il cibo. E si riallaccia alle gesta di un serial killer realmente esistito anche Bundy – A legacy of evil, che, diretto nel 2008 da Michael Feifer e da non confondere con i precedenti Ted Bundy di Matthew Bright e Ted Bundy – Il serial killer di Paul Shapiro, offre una nuova visione cinematografica di colui che, qui con le fattezze di Corin Nemec, venne giustiziato nel 1989 in quanto responsabile di oltre trenta delitti ai danni di giovani donne. Vittime predilette, inoltre, del grasso e solitario Frank Zito cui concede anima e corpo il compianto Joe Spinell in Maniac, del 1980, primo lungometraggio horror diretto da William Lustig (proveniente dal porno e futuro artefice della nota saga Maniac cop), che, pur non essendo ispirato a fatti veri, attinge chiaramente sia dalla figura di Lucas che da quella di Bundy. Con la risultante di un vero e proprio capolavoro dello splatter che, impreziosito dagli ottimi effetti di trucco per mano di Tom Savini (abbiamo teste che esplodono e scalpi strappati per adornare manichini), fa di una New York prevalentemente notturna proto-Taxi drivers l’azzeccatissimo scenario in cui far agire lo squartatore; destinato a fare conoscenza con una bella fotografa interpretata dalla Caroline Munro di Agente 007 – La spia che mi amava. Ultimo film del poker è Summer’s moon, girato nel 2009 da Lee Demarbre e nel quale la Ashley Greene della saga Twilight veste i panni di una vivace adolescente fuggita di casa in cerca del padre… ma per imbattersi in una tutt’altro che raccomandabile coppia formata da madre e figlio, man mano che le sorprese (brutte per lei!) emergono fotogramma dopo fotogramma.

Henry - Pioggia di sangue

Maniac

PROGRAMMAZIONE Bundy – A legacy of evil: venerdì 4 aprile alle 22:45 Maniac: venerdì 11 aprile alle 22:45 Henry – Pioggia di sangue: venerdì 18 aprile alle 22:45 Summer’s Moon: venerdì 25 aprile alle 22:45

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Vintage

SIAMO DEI FENOMENI (PARANORMALI) QUARANT’ANNI DI GHOSTBUSTERS, IN ATTESA DI SAPERNE DI PIÙ SUL CHIACCHIERATO TERZO EPISODIO E IN RICORDO DI HAROLD RAMIS di MARIO A. RUMOR

N

on sai mai dove collocarlo, Ghostbusters (1984). Classico della comicità per via dei suoi interpreti prelevati dal Saturday Night Live o ibrido fantahorror con gli effetti speciali per l’epoca superlativi di Richard Edlund? A frugare tra i ricordi, il soggetto scritto da Dan Aykroyd appariva in realtà ben più serio, fantastico all’ennesima potenza, con traversate dimensionali e ambientazione nel futuro. Dark e spaventoso. Ma troppo costoso. Il regista Ivan Reitman ipotizzò un budget assurdo di 200 milioni di dollari, attaccandosi subito al telefono

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per cercare supporto creativo in Harold Ramis, che convinse ad accettare il ruolo dello scienziato Egon e a riscrivere il film. Correva l’anno 1981, la telefonata che nessuno di loro si sarebbe mai aspettato di ricevere, annunciava invece la morte dell’amico John Belushi: con Aykroyd e Eddie Murphy, i tre moschettieri del paranormale designati nella prima stesura. In gioco anche John Candy per la parte dello sfigato Louis, ma l’attore fece di tutto per tenersi a distanza. La sua ‘presenza’ è tuttavia sopravvissuta nei primi storyboard della pellicola. Con l’arrivo di Bill Murray, che doveva

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Vintage

Egon Spengler (Harold Ramis), Raymond Stantz (Aykroyd) e Peter Venkman (Murray) in azione. Nell’ordine la mente, il cuore e la linguaccia degli acchiappa fantasmi

alla Columbia un altro film dopo Il filo del rasoio, gli acchiappa fantasmi al completo iniziano a girare nel 1983, per uscire l’estate dell’anno seguente. Tante le curiosità sulla realizzazione: per la parte di Dana Barrett si fece avanti una giovanissima Julia Roberts, mentre Sigourney Weaver pur di aver il ruolo, giurò sulla sua gavetta teatrale che anche lei sapeva essere divertente. Il collega Murray lo era di certo: se qualcosa durante le riprese andava aggiustato, Reitman si affidava alle sue improvvisazioni. In quei giorni lontani, New York era due volte al centro delle attenzioni del cinema: Coppola girava Cotton Club, mentre lo strano film sui tizi vestiti da vigili del fuoco che davano la caccia ai fantasmi finì per bloccare più volte il traffico nei pressi di Central Park West. Nulla in confronto all’intasamento delle sale quando il film uscì. Con oltre 400 milioni di dollari guadagnati in tutto il mondo, Ghostbusters divenne l’inatteso blockbuster della stagione, lasciando di stucco parecchia gente dello showbiz, compresi i vertici della Columbia, che non volevano produrlo.

Rick Moranis e Sigourney Weaver il “maestro di chiavi” e il “guardia di porta”

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DIRETTORE DEL MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA DI TORINO di VALERIA GUIDOTTI

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Foto Sabrina Gazzola

ALBERTO BARBERA JUST CINEMA APRILE 2014 www.justcinema.it


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al 3 aprile al 31 agosto il Museo Nazionale del Cinema di Torino propone la mostra ‘Best Actress. Dive da Oscar’, a cura di Stephen Tapert, Nicoletta Pacini e Tamara Sillo. Presentata in prima mondiale, raccoglie oltre 200 fotografie che ripercorrono la storia delle donne che hanno vinto la prestigiosa statuetta: i loro ritratti, le immagini dei film interpretati, le istantanee della cerimonia, oltre a numerosi documenti, manifesti e materiali collegati alla storia dell’Academy. Contemporaneamente, nel mese di aprile al Teatro Massimo di Torino si terrà una rassegna sui film che sono valsi l’Oscar a queste interpreti straordinarie. La mostra ‘Best Actress’ è solo l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, all’interno di una struttura che in pochi anni è diventata un punto di riferimento nel settore. Ce ne parla Alberto Barbera, che dal 2004 è Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino e dal 2012 è nuovamente Direttore della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia (lo è stato anche dal 1998 al 2002). Come si colloca il Museo nell’offerta culturale della città di Torino e, più in generale, a livello nazionale e internazionale? Qual è l’apporto dei Festival al riguardo? Il Museo Nazionale del Cinema è stato aperto nel 2000 all’interno della Mole Antonelliana, l’edificio simbolo della città, e ha riscosso immediatamente un grande successo. Ha continuato a veder crescere i suoi visitatori, ormai negli ultimi due-tre anni il numero si è assestato a 600.000 presenze l’anno, una cifra enorme considerando che Torino non è una delle principali mete turistiche d’Italia. Questo vuol dire che non solo è il Museo più conosciuto di Torino insieme a quello Egizio, ma è anche uno dei più visitati d’Italia. Dopo i primi anni dedicati all’avvio della struttura in quanto tale e alla sua promozione, sono state progressivamente ampliate le sue attività poste sotto l’egida della Fondazione del Museo: innanzitutto le tre sale cinematografiche, una con funzione di cineteca per 330 giorni l’anno, dove sono proposti classici della storia del cinema, opere restaurate, film in lingua originale, pellicole non distribuite nel nostro paese. Poi i Festival che dipendono dal punto di vista amministrativo e organizzativo dal Museo, ovvero Torino Film Festival, GLBT Film Festival e CinemaAmbiente. Infine c’è l’ultimo nato tra i nostri progetti, Torino Film Lab, un fondo internazionale per lo sviluppo e il sostegno di opere prime e seconde, nato nel 2008. Quali sono, a suo giudizio, gli elementi che affascinano maggiormente i visitatori del Museo? Colpisce il fatto che sia…poco museale come concezione, come allestimento. È interattivo, quindi la visita diventa un’esperienza, per certi versi simile a quella cinematografica. C’è un coinvolgimento emotivo, oltre che sentimentale ed intellettuale. E poi il Museo è all’interno della Mole Antonelliana, un edificio di per sé molto interessante.

Cosa ci può dire riguardo l’utenza del Museo? Non ci sono solo cinefili. A vedere il Museo vengono anche molte persone che non sono abituali frequentatori di sale cinematografiche. È un pubblico trasversale, che va dai bambini agli anziani. Quali sono le attività proposte per le scuole e con quale riscontro? L’attività didattica ha mosso i primi passi intorno al 2002-2003 ed è cresciuta tantissimo, fino a coinvolgere 85.000 studenti ogni anno con visite guidate, laboratori e corsi che prevedono la realizzazione di cortometraggi di animazione o di finzione. Un’offerta molto ricca ed articolata che aumenta di anno in anno, aggiornata in base alle esigenze degli studenti e dei loro insegnanti. In che modo il Museo sostiene i giovani talenti del settore, ovvero registi e sceneggiatori emergenti? A parte le vetrine dei Festival, in modo particolare il Torino Film Festival che è dedicato in prevalenza ai nuovi autori e ai giovani talenti di tutto il mondo – una vetrina specializzata che ha acquistato grande prestigio internazionale – l’attività specifica di sostegno è quella data dal Torino Film Lab, un fondo creato con il sostegno della Regione Piemonte, la città di Torino e il Ministero dei Beni Culturali e della Comunità Europea, oltre ad una serie di partnership con altri Festival internazionali ed istituzioni culturali cinematografiche di tutto il mondo. Torino Film Lab ha tra i suoi obiettivi la formazione e il sostegno alle produzioni dei giovani esordienti su due livelli: il primo è quello dello sviluppo delle sceneggiature, cioè un meccanismo di selezione a livello internazionale per cui un certo numero di autori vengono invitati a lavorare con dei tutor che li seguono per un anno intero al fine di elaborare e sviluppare la sceneggiatura. Al secondo livello vengono ammessi solo una dozzina di progetti per i quali è già stato svolto il lavoro di realizzazione della sceneggiatura. Questi vengono seguiti anch’essi per un anno intero da tutor, che portano a finalizzare il progetto produttivo vero e proprio, a capire quali sono le condizioni di realizzazione e a preparare un budget di produzione. Al termine di questo anno, durante il Torino Film Festival, in tre giorni di meeting vengono invitati un centinaio di produttori di tutto il mondo ai quali vengono presentati i lavori. Il Torino Film Lab ha una sua giuria che assegna dei premi e ogni anno stanzia una somma compresa tra i 300.000 e i 500.000 euro, distribuita attraverso un certo di numero di sostegni alla produzione. Molti dei film realizzati e prodotti al Torino Film Lab hanno partecipato a Festival internazionali ottenendo importanti riconoscimenti. Ci può introdurre al tema della prossima mostra, ‘Best Actress’, in programma al Museo Nazionale del Cinema dal 3 aprile a 31 agosto? Il Museo realizza 2 o 3 mostre temporanee l’anno. ‘Best Actress’ è un’esposizione originale e senza precedenti, perché cerca di raccontare per immagini e attraverso una

serie di memorabilia la storia delle 72 attrici che dal 1929 ad oggi hanno vinto l’Oscar per la migliore interpretazione femminile. Una celebrazione delle singole attrici in quanto tali, ma anche un’occasione di riflessione su quello che è il loro contributo nel processo creativo di un film, sulle difficoltà che le donne hanno rispetto agli uomini di affermarsi in un’industria che tende a privilegiare l’elemento della bellezza fisica rispetto ad altri come l’apporto creativo ed intellettuale, o la capacità di rappresentare l’evoluzione della donna all’interno della società e dei costumi. La mostra ha l’ambizione di celebrare le attrici e di riflettere sulla società dello spettacolo, sul contributo femminile dato all’industria cinematografica. La mostra è dedicata alle interpreti che hanno vinto l’Oscar. Che ne pensa dell’edizione di quest’anno e dei suoi vincitori? I film che concorrevano per i premi erano bellissimi, c’era davvero l’imbarazzo della scelta, da Gravity e 12 anni schiavo a The Wolf of Wall Street, solo per citarne alcuni. Tutto il cast di American Hustle è davvero straordinario! Sono molto contento per La grande bellezza: Paolo Sorrentino è un ottimo regista che osa tantissimo quando realizza un film. Possiede una mentalità internazionale, ragiona in termini di mercato globale. Nei 10 anni di direzione del Museo, quali sono state le sfide più difficili e le soddisfazioni più grandi? In questi anni di crisi economica qualsiasi cosa è diventata una sfida… Siamo soddisfatti di aver creato dei progetti originali, inediti, ambiziosi, di essere riusciti a garantirne finora l’esistenza. Per quanto riguarda il Museo, c’è una sfida che è implicita nel suo progetto originario: la concezione di una struttura in continuo rinnovamento. Poiché il cinema è una realtà in movimento, anche il suo museo deve avere la capacità di trasformarsi, di modificare i suoi percorsi espositivi, introdurre sempre nuovi elementi. Ciò presuppone l’abilità di individuare le risorse finanziarie necessarie e la capacità progettuale di capire come utilizzare le nuove tecnologie messe a disposizione dalla rivoluzione digitale. Inoltre il Museo si impegna ad essere accessibile anche per i disabili, e man mano che rinnoviamo i percorsi espositivi teniamo conto di questo aspetto. C’è qualche sua idea ‘nel cassetto’ che vorrebbe vedere realizzata in futuro? Difficile rispondere! (ride) È che sto seguendo una tale quantità di progetti a Torino e a Venezia… I miei sforzi sono tutti concentrati a garantire che tutto ciò a cui sto lavorando possa andare avanti con buoni risultati mantenendo la qualità.

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‘PASOLINI ROMA’ LA MOSTRA AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI di VALERIA GUIDOTTI

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al 15 aprile al 20 luglio l’intellettuale che più di ogni altro è riuscito a reinterpretare l’immagine della Città Eterna, Pier Paolo Pasolini, è protagonista di una mostra, curata da Gianni Borgna, Alain Bergala e Jordi Balló, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Esprimendo in chiave poetica le contraddizioni della Capitale tra passato e presente, Pasolini fu un artista unico nel suo genere, per il quale Roma non fu semplicemente uno scenario cinematografico (la realtà di borgata dei film Accattone e Mamma Roma) o un posto in cui vivere, ma un vero e proprio luogo dell’anima: difficile, spesso doloroso, eppure esaltante.

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Pasolini sul set di Accattone

Pasolini con la madre

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Il progetto espositivo dell’Azienda Speciale Palaexpo in coproduzione con il Centro de Cultura Contemporània di Barcellona (CCCB), la CinémathèqueFrançaise di Parigi e il Martin-Gropius-Bau di Berlino, con il supporto del Programma CULTURA dell’Unione Europea e l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, vede articolarsi in un appassionante percorso la storia del rapporto di Pasolini con Roma: una relazione passionale d’amore e odio, di attrazione e rifiuto, voglia di allontanamento e piacere del ritorno. La città fu una costante fonte di ispirazione per Pasolini sia per quanto riguarda la letteratura che il cinema, un punto di osservazione estremamente interessante, specchio di una società in trasformazione. Il risultato di questo studio e di tanta riflessione, celebrato da tre grandi capitali europee (Barcellona, Parigi e prossimamente Berlino), viene presentato al Palazzo delle Esposizioni nella mostra promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, sviluppata cronologicamente in sezioni progressive, dall’arrivo dello scrittore a Roma nel gennaio 1950 (egli era nato a Bologna nel 1922) fino alla notte della sua tragica morte ad Ostia nel novembre del 1975. Un filo

conduttore permetterà di tracciare – lungo un quarto di secolo – il suo versatile percorso: i luoghi in cui ha vissuto, in cui ha ambientato romanzi e film, la poesia, il cinema, gli amici, gli amori, le persecuzioni, le lotte e gli impegni nella città. I disegni e dipinti di Pasolini, i suoi autoritratti, ma anche la galleria ideale dei pittori contemporanei da lui descritti con precisione in una poesia: Morandi, Mafai, De Pisis, Rosai, Guttuso. Un’esposizione ricchissima di documenti di ogni genere, molti dei quali inediti, che illuminano tutti gli aspetti della sua espressione artistica e del suo pensiero. Emerge la figura di un uomo unico per la sua fervida creatività, contraddistinto dalla passione per la cultura nelle sue molteplici forme e dalla lotta per le idee, insofferente all’intolleranza e al dogmatismo degli uomini, angosciato di fronte alla tragicità della storia e al mistero della vita. Poeta, romanziere, drammaturgo, giornalista e regista, Pasolini viene raccontato in un interessante percorso che permetterà di conoscere la vita e l’arte di uno degli intellettuali italiani più importanti del XX secolo.

‘PASOLINI ROMA’ DAL 15 APRILE AL 20 LUGLIO. Info: www.palazzoesposizioni.it

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Dalla Presentazione on line del tour virtuale: «Pasolini arriva alla

stazione Termini di Roma con la madre, il 28 gennaio 1950.

Pasolini nella borgata Quarticciolo

Anna Magnani ed Ettore Garofolo in Mamma Roma

Hanno abbandonato la loro casa di Casarsa nel primo mattino, lasciando il padre ancora addormentato. Questo è un momento di grande miseria, ma illuminata dalla sensazione esaltata che “Roma è divina.”

Pasolini si innamora di Roma.

Scopre la popolazione sotto-proletaria dei suoi sobborghi poveri – le borgate – ma anche la sua lingua, la sua cultura e la sua violenta vitalità. Questo mondo sconosciuto per alcuni anni sarà la principale fonte di creazione letteraria e cinematografica… Seguire Pasolini a Roma, è andare al cuore stesso di ciò che costituisce e definisce il poeta: l’amicizia, la letteratura, la politica, l’amore, il sesso e il cinema. Con 50 vie e date emblematiche della Roma pasoliniana, riscoprire l’uomo, i suoi incontri passionali, la vita notturna, la disillusione politica, i suoi amori, gli odi, i suoi momenti di sconforto. Lasciamoci guidare attraverso i set di Mamma Roma e Accattone. Indoviniamo la cifra nascosta tra le righe di Ragazzi di vita.

Visitiamo Roma e la sua periferia con gli occhi di un poeta.»

Fellini e Pasolini durante le riprese di Accattone APRILE 2014 JUST CINEMA

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Le rose di Eliogabalo

‘ALMA-TADEMA E I PITTORI DELL’800 INGLESE’ IN MOSTRA A ROMA I DIPINTI DEGLI ARTISTI VITTORIANI INFLUENZARONO IL CINEMA FIN DALLE SUE ORIGINI, OFFRENDO INTERESSANTI SPUNTI PER I KOLOSSAL DI AMBIENTAZIONE CLASSICA. IMMAGINI DI GRANDE BELLEZZA ED ELEGANZA CHE SI POSSONO AMMIRARE NELLA COLLEZIONE PÉREZ-SIMÓN ESPOSTA AL CHIOSTRO DEL BRAMANTE di VALERIA GUIDOTTI

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li inglesi, si sa, amano l’Italia e la sua cultura. Una passione che non accenna a diminuire e che già due secoli fa portava i giovani sudditi della regina Vittoria – quelli di buona famiglia, s’intende – a visitare il Bel Paese, per ammirarne i capolavori artistici ed apprendere la Storia laddove era nata la civiltà occidentale. La visita di Roma e di Pompei (ma anche della Grecia, qualcuno addirittura raggiungeva Istanbul e la Turchia) deve avere impressionato non poco i visitatori britannici, al punto che nella seconda metà dell’Ottocento fiorì una corrente artistica votata alla ricerca di un mondo ideale e il

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cui tema dominante era l’antico, riproposto in dipinti di rara perfezione formale e dall’atmosfera rarefatta, con soggetti storici e figure femminili di grande bellezza. Chi non aveva la possibilità di arrivare in Italia poteva comunque ammirare le sculture greche e romane conservate in cospicua quantità nei musei londinesi, marmi che suscitavano notevole entusiasmo nei visitatori. Il movimento estetico si affermò rapidamente nei salotti dell’alta borghesia inglese. Protagonista di questo revival del classicismo, che iniziò nel 1860 e durò fino al 1914, fu Lawrence Alma Tadema, pittore di straordinario talento. Altri artisti di spicco furono Frederic Leighton, John

William Waterhouse, John William Godward e Edward Burn-Jones, quest’ultimo in bilico tra pre-raffaellismo, classicismo e simbolismo. Se pensiamo che il cinema nacque alla fine dell’Ottocento e che, superato lo stupore iniziale per la prodigiosa nuova macchina dei sogni, all’inizio del Novecento gli italiani si cimentarono nelle prime grandi produzioni con una particolare predilezione per la storia dell’antica Roma, è inevitabile pensare ad un collegamento tra le visioni del movimento estetico e le scenografie e i costumi di film come ‘Quo Vadis?’ di Enrico Guazzoni (1912), ‘Spartaco’ di Giovanni Enrico Vidali (1913), ‘Cabiria’ di Giovanni Pastrone (1914),

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‘Il mistero di Galatea’ di Giulio Aristide Sartorio (1918) e ‘Gli ultimi giorni di Pompei’ di Carmine Gallone (1926). Una suggestione molto forte che è proseguita nel tempo fino ai nostri giorni, segnati da un ritorno al genere ‘spada e sandalo’ efficacemente supportato da effetti speciali, passando per i kolossal degli anni ’50 come il celeberrimo remake di ‘Quo vadis?’ diretto da Mervyn Leroy, con Peter Ustinov nei panni di Nerone. I motivi del successo di queste opere d’arte ispiratrici di tante situazioni scenografiche ‘alla romana’? Come già detto, sono da ricercare nella loro eleganza formale, la loro potenza evocativa, la ricerca virtuosistica del dettaglio al punto che la maggior parte dei suddetti dipinti sembrano fotografie. Capolavori che si possono ammirare al Chiostro del Bramante di Roma nella mostra ‘Alma Tadema e i pittori dell’800 inglese’. Sono esposte le opere appartenenti ad uno dei più grandi collezionisti d’arte a livello mondiale, Pérez Simón. Fino al 5 giugno i visitatori potranno apprezzare e conoscere il mondo creato dagli artisti del Movimento Estetico, accomunati da tendenze simili ma ognuno con la propria personalità. Tele preziose tra cui spicca ‘Le rose di Eliogabalo’ di Alma Tadema, in cui sono raffigurati i cortigiani del malvagio imperatore romano Eliogabalo sommersi da migliaia di petali di rose. Ad eccezione per alcuni dipinti ‘corali’ che rappresentano sacre celebrazioni, tribune politiche, lotte o momenti di svago, protagonista dei quadri degli artisti vittoriani è sempre la donna: musa o modella, femme fatale, eroina d’amore, strega ed incantatrice, pudica o lasciva. Figure femminili che ricordano certe attrici del cinema muto, immortalate in vesti ed atteggiamenti simili a quelli delle modelle dei pittori. Opere in cui la bellezza corporea, la natura e l’architettura classica fungono da decorazioni ad atmosfere avvolgenti di seducente sensualità, dipinti che portano il visitatore in un mondo lontano e sospeso nel tempo. ‘Alma Tadema e i pittori dell’800 inglese’ fino al 6 giugno. Info: www.chiostrodelbramante.it

Quo vadis 1912

Cabiria 1914

John William Godward, Classical Beauty

Lawrence Alma Tadema nel 1870

Gli ultimi giorni di Pompei 1926 APRILE 2014 JUST CINEMA

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A M E N I C L A

THE SPECIAL NEED Ho bisogno d’amore USCITA 2 aprile REGIA Carlo Zoratti CAST Enea Gambino, Alex Nazzi, Carlo Zoratti TRAMA Enea ha trent’anni, lavora in fabbrica, ha degli amici. Quello che gli manca è la “morosa”, come si dice a Udine, la ragazza. Fare l’amore. Non è facile se sei un ragazzo autistico. Ma Carlo e Alex, i suoi amici, sono ostinatamente decisi ad aiutarlo.

> La bellezza di un film oggi può anche non stare in grandi produzioni. A volte è saper trovare una storia bellissima da raccontare, e un grande protagonista come Enea. La sua vitalità, il suo entusiasmo per la vita, la voglia di amare si impadroniscono di un film, un documentario dove tutti si scordano della macchina da presa e assistiamo alla vita reale senza mediazioni. The Special Need diventa così un road movie coinvolgente. Luci tenue e chiare e una colonna sonora electro-rock (di Dario Moroldo) ci portano in un’atmosfera positiva. The Special Need è un film fresco, commovente, sincero fino a essere disarmante. Come il suo protagonista. MAURIZIO ERMISINO

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TITOLO ORIGINALE Lovelace USCITA 27 marzo REGIA Rob Epstein & Jeffrey Friedman CAST Amanda Seyfried, Peter Sarsgaard, Wes Bentley, Adam Brody, Sharon Stone, Bobby Cannavale e James Franco DURATA 90 minuti TRAMA Nel 1972, prima dell’avvento di Internet e dell’esplosione dell’industria del porno, Gola Profonda fu un fenomeno: si trattava del primo film pornografico pensato per il grande schermo, con una vera e propria trama, dello humour, ed una sconosciuta ed improbabile protagonista, Linda Lovelace. Nel tentativo di fuggire dalla morsa di una famiglia severa e religiosa, Linda scoprì la libertà e la bella vita quando si innamorò e sposò il carismatico protettore Chuck Traynor. Sotto lo pseudonimo di Linda Lovelace divenne una celebrità a livello internazionale, non tanto ragazza di Playboy, quanto accattivante ragazza della porta accanto. Completamente immersa nella sua nuova identità, Linda divenne un’entusiasta CONSIGLIATO

portavoce della libertà sessuale e dell’edonismo senza freni. Sei anni più tardi, Linda presentò al mondo un’altra versione dei fatti completamente contraddittoria rispetto alla precedente, in cui emergeva come sopravvissuta ad una storia molto più buia. > I 17 giorni di Linda Marchiano in arte Linda Lovelace hanno sconvolto l’industria del cinema porno. Il suo unico film, Gola Profonda, alla fine ha incassato 600 milioni di dollari diventando l’Avatar di un genere cinematografico che negli anni Settanta era diventato, in parte, l’emblema di una liberazione sessuale repentina e senza confini. Lovelace racconta la drammatica storia di una donna che viveva il paradosso di essere un’icona del sesso e la vittima di un marito prepotente e abusivo. Un biopic pieno di stelle con la protagonista Amanda Seyfried che, messi da parte gli atteggiamenti della ragazza della porta accanto, offre un’interpretazione sexy e irresistibile, nonostante – presto – il divertimento della facciata, lasci spazio al sopruso, alla violenza e alla scelta di una vita diversa. Un interessante drammatico film che appartiene al genere del cinema sul cinema, dal finale, forse, eccessivamente moralista. MARCO SPAGNOLI

LOVELACE In fondo alla Gola Profonda

USCITA 3 aprile (vol.1), 24 aprile (vol.2) REGIA Lars Von Trier CAST Charlotte Gainsbourg, Shia LaBoeuf, Stellan Skarsgard, Connie Nielsen, Christian Slater, Uma Thurman DURATA 110 minuti (vol.1), 123 minuti (vol.2)

NYMPHOMANIAC

> L’uomo che amava le donne era Francois Truffaut. Lars Von Trier evidentemente non le ama. O, se le ama, ha un modo particolare di dimostrarlo. Nymphomaniac inizia con una donna, Joe, che viene trovata priva di sensi dopo un pestaggio.

Il suo soccorritore, Seligman, la porta a casa e comincia ad ascoltare il suo racconto. Ascoltiamo – e vediamo – così insieme a lui la storia della sessualità di Joe, dalla sua scoperta di essere una ninfomane fino alla soglia dei cinquant’anni. Nymphomaniac, racconto psicologico presentato come un film porno, è il terzo atto della trilogia della depressione di Von Trier, dopo Antichrist e Melancholia. Il controverso autore danese, come al solito, ci parla di donne per parlarci di sé. E stavolta ci regala anche Uma Thurman in una scena che è già un cult. MAURIZIO ERMISINO

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USCITA 3 aprile REGIA Neil Burger CAST Shailene Woodley, Theo James, Ashley Judd, Zoe Kravitz, Tony Goldwin, Kate Winslet DURATA 140 minuti

DIVERGENT

TRAMA Una guerra ha devastato il mondo, e per mantenere la pace i superstiti si sono divisi in fazioni. Tris è una divergente e non riesce a identificarsi in nessuna fazione… > Chi vuol esser rivoluzionario? Quando tutti cercano di creare un nuovo Twilight, Divergent punta al

modello Hunger Games: protagonisti giovani in un futuro distopico e con una storia di discriminazioni e dittature. La Chicago di Divergent può essere una metafora dell’America ipermilitarizzata post 11 settembre. Piace per il suo afflato libertario e rivoluzionario, che Burger mette in scena con una buoni doti visionarie, anche quando cita Gli uccelli e Star Wars. Un film come questo avrebbe potuto essere rivoluzionario anche nello stile, che colpisce a tratti, ma nel complesso rimane su strade piuttosto sicure. Poteva essere il nuovo Matrix, sarà il nuovo Hunger Games. MAURIZIO ERMISINO

CONSIGLIATO

TITOLO ORIGINALE Soshite Chichi Ni Naru USCITA 3 aprile REGIA Hirokazu Koreeda CAST Masaharu Fukuyama, Yôko Maki, Jun Kunimura, Machiko Ono, Kirin Kiki La storia pensata da Koreeda è semplice per quanto struggente e geniale. Nonomiya Ryota è un professionista di successo, un uomo appagato che sembra aver raggiunto un equilibrio, quando riceve una chiamata dall’ospedale di provincia dove sei anni prima è nato loro figlio, CONSIGLIATO

Keita. Lo informano che in verità quello che ha cresciuto per sei anni non è suo figlio, visto che c’è stato uno scambio di neonati. Il suo vero figlio sta crescendo in una famiglia con problemi economici, ed è prigioniero di una vita che non dovrebbe essere la sua. Ryota adesso si trova davanti ad un amletico dubbio: deve lasciare il suo figlio biologico al suo destino e tenersi un bimbo che non è il suo? Koreeda, a ragione, è considerato un regista cult in Giappone ed è stato osannato a Cannes per questo emozionante affresco. Come pochi ha saputo raccontare la difficoltà di essere genitori. Un film emozionante e poetico. LUCA BENASSI

FATHER AND SON TI RICORDI DI ME?

USCITA 3 aprile

secondo film diretto da lui dopo Tutti contro tutti in cui era anche l’interprete principale. Ti ricordi di me? è la storia due persone REGIA Rolando Ravello particolari, uno scrittore cleptomane e una maestra narcolettica, Roberto e Bea che CAST Ambra Angiolini, Edoardo frequentando la stessa terapista finiscono per Leo, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia incontrarsi. Dopo una breve conoscenza, Engleberth, Ennio Fantastichini, Manuel inizia il corteggiamento da parte di Roberto Pischedda con risultati inizialmente poco incoraggianti. Nel frattempo Bea convive con forti amnesie Dopo numerose esperienze da attore, che la costringono a resettare ogni volta le Rolando Ravello ha scelto di intraprendere sue esperienze. Per non dimenticare annota i anche la strada della regia e questo è il CONSIGLIATO 78

suoi pensieri e le sue impressioni su un diario che si rivelerà un’arma a doppio taglio. > Edoardo Leo e Ambra Angiolini hanno già vestito i panni di Roberto e Beatrice nell’omonima commedia teatrale riscuotendo un notevole successo, l’affiatamento si nota e ci sono tutti i presupposti per ottenere buoni risultati anche sul grande schermo. Le amnesie, i furti e il corteggiamento goffo contribuiscono al divertimento, ma anche le scene romantiche hanno il loro perché.Giulia Neri

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USCITA 3 aprile REGIA Mirko Locatelli CAST Filippo Tirmi, Jaouher Brahim, Tijey De Glaudi, Gabriel De Glaudi, Dragos Toma

I CORPI ESTRANEI USCITA 3 aprile REGIA Francesco Prisco CAST Giorgio Pasotti, Nina Torresi, Gianfelice Imparato, Antonio Milo > Solitamente il cinema italiano d’autore, tende a portare sul grande schermo film di spessore che fanno discutere. Quello diretto da Francesco Prisco rientra alla perfezione in questa categoria. Nel raccontare la vita di tre perfetti sconosciuti

che si conoscono dopo un terribile incidente d’auto, il regista tesse una tela intricata, emozionante e di grande impatto. Nottetempo, infatti, è un lungometraggio struggente che arriva al cuore del pubblico conquistandolo rapidamente, in un racconto che mixa piuttosto audacemente odio e redenzione. Un ritorno in grande stile per Giorgio Pasotti con un film forte e delle mille sfaccettature. CARLO LANNA

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> Presentato nel 2013 con buoni consensi da parte della critica al Festival del Cinema di Roma, Mirko Locatelli, porta sullo schermo un film intenso, commovente, intimistico e maturo. La storia ha infatti un forza innegabile e doppio è il filo che CONSIGLIATO

NOTTETEMPO USCITA 3 aprile REGIA Giulio Base CAST Francesco Pannofino, Eliana Miglio, Sarah Maestri

IL PRETORE

lo riconduce alla realtà odierna. I protagonisti sono papà Antonio e il figlio Pietro schiavo di un tumore al cervello. Il tentativo di sconfiggere il terribile male li porta entrambi a Milano. E a Milano c’è anche Jaber, adolescente, che vive con un gruppo di connazionali, tutti fuggiti dagli scontri della primavera araba. Il racconto procede spedito fino ad un finale estremamente catartico che, sicuramente, dividerà il pubblico. Un film questo da gustare perché è di una bellezza quasi fulminante. CARLO LANNA

Ispirato dal best seller “Il pretore di Cuvio”, del grande autore italiano Piero Chiara, il regista e produttore Giulio Base tenta l’azzardo di una trasposizione forse difficile ma con una storia intrigante e complessa. All’inizio del ventennio fascista,

in un piccolo paese sulla costa del Lago Maggiore, il pretore Augusto Vanghetta è una figura riverita e potente. La sua peculiarità è l’appetito sessuale insaziabile, che egli tenta di soddisfare utilizzando come leva proprio il potere di cui dispone. Sarò questa fame a dare il via ad una serie di eventi che stravolgeranno la sua esistenza e quella delle persone a lui più vicine. EMILIANO LONGOBARDI

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UN MATRIMONIO DA FAVOLA

USCITA 10 aprile REGIA Carlo Vanzina CAST Adriano Giannini, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Andrea Osvart, Giorgio Pasotti, Stefania Rocca, Riccardo Rossi, Emilio Solfrizzi, Ilaria Spada, Max Tortora, Luca Angeletti Il matrimonio di Daniele ( Ricky Memphis) con la ricca Barbara (Andrea Osvart) è l’occasione per una riunione tra compagni di scuola dopo

20 anni dalla maturità. La combriccola si ritrova negli eleganti ambienti di Zurigo e ognuno porta con sé la voglia di stare insieme e tanti sogni irrealizzati, matrimoni finiti e storie parallele. In un mix di clichés, equivoci, scappatelle e battute scontate, il film strappa qualche risata ma non riesce ad evitare un format ormai noto. Peccato, perchè con un cast del genere a disposizione si sarebbe potuto osare di più. GIULIA NERI

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TITOLO ORIGINALE Mr. Morgan’s Last Love USCITA 10 aprile REGIA Sandra Nettelbeck CAST Michael Caine, Clémence Poesy, Jane Alexander, Gillian Anderson

MISTER MORGAN

Matthew Morgan, anziano e annoiato dalla vita, incontra su un autobus la giovane Pauline. La vitalità e l’ottimismo della ragazza lo conquistano subito. L’ultimo amore di Mister Morgan, come recita il titolo originale, è ovviamente un amore platonico, un’amicizia, una compagnia, la riscoperta

della fiducia nel prossimo. E del senso della famiglia. Lo ritrova Morgan, che recupera il rapporto con il figlio, ma anche Pauline, che capisce come un altro tipo di famiglia sia possibile. Mister Morgan è tratto dal romanzo La douceur assassine (la dolcezza assassina) di Francoise Dorner, ed è costruito su misura per il grande Michael Caine. Un attore che è un classico, che non passa mai di moda, come dimostrano le apparizioni nei film di Kenneth Branagh e di Christopher Nolan. Michael Caine è una garanzia, che da sola vale sempre il prezzo del biglietto. MAURIZIO ERMISINO

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USCITA 10 aprile

effetti sembra strano che nessuno avesse ipotizzato una trasposizione REGIA Darren Aronofsky cinematografica della storia di Noè, non solo per CAST Russell Crowe, la forza del personaggio, Jennifer Connelly, Emma ma soprattutto per la Watson, Logan Lerman, possibilità di proiettare sul Anthony Hopkins grande schermo il Diluvio Universale, evento che ben > Uno dei personaggi più si sposa con effetti speciali iconici della storia della sempre più realistici. La cristianità sta per arrivare storia è nota in ogni angolo in sala con la firma del del globo, ma il regista ha visionario Aronofsky, voluto raccontare la sua autore del pluripremiato personale visione di Noè, “Il cigno nero”. In visto come un complicato CONSIGLIATO 80

personaggio dark, e della sua famiglia, spesso ignorata ma al centro come lui degli eventi. Il cast è di tutto rispetto, con i due premi Oscar Russell Crowe e Jennifer Connelly nei ruoli di Noè e della moglie Naamah, Emma Watson e Logan Lerman nel ruolo dei figli Cam ed Ila, ed una leggenda come Sir Anthony Hopkins nei panni del saggio Matusalemme. EMILIANO LONGOBARDI

NOAH

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USCITA 10 aprile

che era stato accusato del brutale assassinio di entrambi i genitori, lascia REGIA Mike Flanagan il carcere con l’unico desiderio di buttarsi tutto CAST Karen Gillan, Katee alle spalle e ricominciare. Sackhoff, Brenton Thwaites, La sorella Kaylie invece, James Lafferty, Rory ancora disturbata da quella Cochrane terribile notte, è fortemente convinta che la morte > Un horror con Karen dei suoi genitori sia stata Gillian, attrice della serie causata da qualcos’altro. E cult Doctor Who, e Brenton qui sopraggiunge la parte Thwaites, tra i protagonisti soprannaturale del film. del prossimo Maleficent. Un Infatti pare che una forza film che nei festival era stato venduto sulla base degli attori maligna risieda in un antico specchio che si trovava nella e di un trailer coinvolgente. casa di famiglia. Fra la ricerca Ma in verità vive anche dei due di dimostrare che di un buon intreccio e Tim era estraneo agli omicidi di un discreto sviluppo e nuovi inspiegabili orrori, il psicologico dei personaggi. film prende ritmo e funziona. La storia racconta il dramma Non un film innovativo, della famiglia Russell e in ma una buona opera che particolare dei fratelli Tim mescola saggiamente ritmo e Kaylie. I loro genitori e narrazione, anche grazio sono morti e Tim sconta all’ausilio di buoni attori. la pena per assassinio. Dieci anni dopo, il ragazzo LUCA BENASSI CONSIGLIATO

OCULUS USCITA 10 aprile REGIA Wes Anderson CAST Ralph Fiennes, Tilda Swinton, Adrien Brody, Bill Murray, Willem Dafoe

THE GRAND BUDAPEST HOTEL

> Wes Anderson ha abituato il pubblico ad una totale immersione in mondi colorati, spesso onirici e densi di riferimenti al mondo dell’arte. Questo nuovo film non esce dal solco e ci trascina nelle intricate vicende di un hotel di Praga negli anni ’20. Qui tutto scorre sotto l’attento sguardo del leggendario concierge Gustave H., uomo raffinato che prende sotto la sua ala protettiva il giovane collaboratore Zero Moustafa. La storia comprende un furto di un dipinto rinascimentale e il suo recupero, ma all’ombra della trama principale si snodano incredibili storie che coinvolgono diversi personaggi. Un film magico supportato da un cast quasi difficile da elencare dato il numero di star presenti, con una colonna sonora coinvolgente e una regia che segue con rispetto le vicende narrate. Vincitore del Gran premio della giuria a Berlino, un film imperdibile come tutti quelli che Anderson ci ha regalato in questi anni. EMILIANO LONGOBARDI CONSIGLIATO

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TITOLO ORIGINALE Fading Gigolò USCITA 17 aprile REGIA John Turturro CAST John Turturro, Woody Allen, Vanessa Paradis, Sharon Stone, Sofia Vergara TRAMA Fioravante e Murray, due amici per la pelle in condizioni economiche precarie, per sbarcare il lunario decidono di cimentarsi con il mestiere più antico del mondo. L’uno (John Turturro) nei panni di un gigolò, l’altro (Woody Allen) nel ruolo di manager. Con il nome d’arte Virgil, Fioravante si destreggia tra un ménage a trois con due avvenenti signore alla ricerca di emozioni forti (Sharon Stone e Sofia Vergara) e gli incontri ben più casti con Avigal, vedova del un rispettato Rabbino, rimasta sola con i figli, i ricordi di una vita vissuta nel mondo chiuso della comunità chassidica e un disperato bisogno di scoprire cose nuove. Mentre Fioravante viene messo in crisi dai sentimenti che quest’ultima suscita in

lui, ignaro della gelosia di Dovi (Liev Schreiber), chassidico innamorato di lei fin da quando era ragazzo, Bongo (pseudonimo di Murray) scopre che non è poi così facile essere un protettore… > Il nuovo film da regista di John Turturro è senza dubbio impreziosito dalla bellezza delle protagoniste come Sharon Stone, Sofia Vergara e Vanessa Paradis, ma anche reso speciale dall’interpretazione dell’attore – regista italo americano al fianco di un Woody Allen in grande forma. La storia improbabile di due amici che, disperati per la crisi, diventano rispettivamente un escort maschile e il suo ‘manager’ viene sublimata in una commedia elegante e sottile che riflette sul potere curativo del sesso e sulla sensualità. Gigolò per caso pur facendo molto ridere, obbliga anche a riflettere su come un incontro, per quanto insolito, tra due persone diversissime tra loro, può dare vita a benefici talmente imprevedibili da riuscire a cambiare la vita in meglio ad una giovane ed avvenente vedova. Divertente e sottile, una delle migliori interpretazioni di Woody Allen come attore MARCO SPAGNOLI

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GIGOLÒ PER CASO TITOLO ORIGINALE Field of dogs USCITA 17 aprile REGIA Lech Majewski CAST Michal Tatarek, Elžbieta Okupska, Jacenty Jedrusi, Jan Warta, Szymon Budzyk

ONIRICA – FIELD OF DOGS 82

una visionaria e azzardata rilettura contemporanea della Divina Commedia. Il protagonista è Adam, promettente professore di letteratura all’Università, un uomo che sopravvive ad un incidente d’auto in cui hanno perso la vita la sua amata, Basia, e il suo migliore amico, Kamil. Il film da dramma diventa visionario nel momento in cui Adam riesce a trovare sollievo solo vivendo una vita parallela in una dimensione onirica, popolata da strane visioni e immagini dantesche. Un film che hai i limiti di chi racconta generalmente per il teatro e non per il cinema. Visionario, ma a tratti lento. LUCA BENASSI

> I film di Bruegel sono Bruegel: dipinti, poesie, epicità e composizione musicale. Per questo i suoi film possono piacere o annoiare mortalmente. Dopo I colori della passione - The Mill & The Cross (2011), il regista teatrale e film maker polacco, Lech Majewski, si accosta al capolavoro di Dante Alighieri con il nuovo lungometraggio Onirica, CONSIGLIATO

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RIO 2 – MISSIONE AMAZZONIA TITOLO ORIGINALE Rio 2 USCITA 17 aprile REGIA Carlos Saldanha CAST Jesse Eisenberg, Anne Hathaway, Andy Garcia, Jamie Foxx, Bruno Mars (voci originali)

DURATA 101 minuti > Ancora più colorato, ancora con più ritmo e musica del predecessore. Rio è stato il successo più grande dei Blue Sky Studios dopo L’era glaciale, ed è il loro primo film, esclusa la fortunata saga preistorica, a produrre un sequel. Con il quale puntano ancora più in alto. Qui Blu, il pappagallino domestico che era scappato dal Minnesota verso il Brasile alla ricerca dell’amore, CONSIGLIATO

segue l’amata Jewel dalla città (Rio) verso la foresta, in modo che i loro tre vivaci pargoli imparino da dove vengono. Ma Blu trova anche il terribile suocero, e per un attimo il film diventa Ti presento i miei, e il pericoloso cacatua Nigel che gli metteranno il più possibile i bastoni tra le ruote. Ma Blu sa sempre trovare tra le sue piume le risorse per farcela. MAURIZIO ERMISINO

TITOLO ORIGINALE Transcendence USCITA 17 aprile REGIA Wally Pfyster CAST Johnny Depp, Kate Mara, Morgan Freeman, Rebecca Hall, Cillian Murphy

TRANSCENDENCE

> Un Blockbuster come non se ne vedevano da tempo. Johnny Depp torna al cinema dopo il roboante flop (annunciato) di The Lone Ranger, in una pellicola che terrà incollati alla poltrona fino all’ultimo minuto. Il bello e dannato del cinema sarà il più importante ricercatore nel campo dell’Intelligenza Artificiale, che lavora per creare una macchina

senziente in grado di combinare l’intelligenza collettiva di tutto quello che è conosciuto con l’intera gamma delle emozioni umane. I suoi esperimenti altamente controversi lo hanno reso famoso, ma lo hanno anche trasformato nell’obiettivo principale di estremisti anti-tecnologici che faranno di tutto per fermarlo. La pellicola che si avvicina molto alla poetica di Nolan, vedrà insieme al buon Depp anche un cast stellare di volti noti, per una sinergia di grandi emozioni, diatribe filosofiche senza dimenticare una buona dose di action. Una pellicola che non passerà inosservata. CARLO LANNA

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USCITA 23 aprile REGIA Marc Webb CAST Andrew Garfield, Emma Stone, Jamie Foxx, Paul Giamatti, Sally Field > Nel 2012 alla notizia di un reboot della saga di spider man si levarano in coro proteste da ogni parte del mondo, ma il film incassò alla fine quasi 700 milioni di dollari. Dopo due anni il regista Webb prosegue nella sua opera di rivisitazione e porta in sala il secondo capitolo. Dopo l’epilogo drammatico del primo episodio, è il momento delle responsabilità per Peter Parker, sempre più impegnato ad fronteggiare il crimine. Questa volta però dovrò vedersela con due nemici leggendari per i fan dei fumetti, cioè Electro e il possente Rhino. Non sono solo gli effetti speciali e l’importanza dei cattivi coinvolti, è soprattutto la storia tra Peter e Gwen a funzionare, con i giovani Andrew Garfield ed Emma Stone che hanno saputo regalare un’alchimia incredibile ai due protagonisti. Nel loro amore adolescenziale, seppur tra super poteri e criminali formidabili, si può riconoscere chiunque. EMILIANO LONGOBARDI CONSIGLIATO

THE AMAZING SPIDER-MAN 2 IL POTERE DI ELECTRO

TITOLO ORIGINALE Tracks USCITA 24 aprile REGIA John Curran CAST Mia Wasikowska, Adam Driver, Emma Booth, Rainer Bock, Jessica Tovey

TRACKS - ATTRAVERSO IL DESERTO 84

> Il cinema interiore raccontato attraverso il viaggio esteriore. Una grande interprete Mia Wasikowska (Jane Eyre, Stoker) e un attore in stato di grazia come Adam Driver (Girls – la serie tv, Frances Ha, Inside Llewyn Davis), insieme alla regia diretta e senza fronzoli di John Curran (Il velo dipinto, I giochi dei grandi), rendono unico questo film prodotto dai premi Oscar Emile Sherman e Iain Canning (Il discorso del re). Tracks è tratto dalla storia vera di Robyn Davidson, che ha percorso a piedi

2.700 chilometri di deserto australiano – un ambiente spettacolare ma spietato – accompagnata solo dal suo cane Diggity e da quattro cammelli. Per finanziare il proprio viaggio, Robyn ha accettato a malincuore la presenza occasionale di un fotografo. In questo viaggio l’impossibile diventa alla portata di ognuno di noi e il deserto e i continui flashback, raccontano un cinema diverso e insolito. Piacevole e per quest’ultima componente, Curran si serve invece di alcuni poetici flashback per raccontare il viaggio emblematico di una donna alla scoperta di sé, sullo sfondo di uno dei paesaggi più selvaggi, impervi e spettacolari del mondo. Un film che merita la visione e anche una seconda visione. LUCA BENASSI

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USCITA 24 aprile REGIA Emanuele Cerman CAST Stefano Calvagna, Federico Palmieri, Tiziano Mariani, Francesca Viscardi, Fabrizio Raggi, Emanuele Cerman, Maria Tona Due ragazzi in stato confusionale, sotto effetto di droghe e alcol vengono intercettati dagli agenti dell’antidroga. Le indagini sui due riveleranno il loro coinvolgimento nell’omicidio di una loro amica e l’appartenenza al macabro mondo del satanismo.

IN NOMINE SATAN USCITA 24 aprile REGIA Carlo Mazzacurati CAST Isabella Ragonese, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston DURATA 90 minuti > Un’estetista a cui stanno pignorando qualsiasi cosa. Un tatuatore che si unisce a lei. Un misterioso prete che li minaccia. Una fantomatica sedia che nasconde un tesoro. I tre sono rivali, poi alleati,

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in un road movie nel profondo nordest, dalla laguna veneta alle Dolomiti. È il nuovo film, l’ultimo purtroppo, di Carlo Mazzacurati, che arriva a pochi mesi dalla sua scomparsa. È un’occasione per vedere ancora una volta il suo mondo stralunato e poetico, quel suo modo di raccontare con affetto gli ultimi, quella sua schiettezza tutta veneta. Tra grottesco e lirico, tra catastrofe e riscatto, La sedia della felicità è un modo per dire addio a un vecchio amico. MAURIZIO ERMISINO

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LA SEDIA DELLA FELICITÀ

TITOLO ORIGINALE The 100 Year Old Man Who Climbed Out the Window and Disappeared USCITA 24 aprile REGIA Felix Herngren CAST Alan Ford, Ralph Carlsson, Bianca Cruzeiro, Sven Lonn

IL CENTENARIO CHE SALTÒ DALLA FINESTRA E SCOMPARVE

> Il film era stato inzialmente pensato come una fiction televisiva, poi si è scelto di adattarlo per il grande schermo, le difficoltà legate al budget e ai tempi di realizzazione ridotti si percepiscono e non lasciano un buon ricordo. Quello che colpisce, a prescindere da ogni riflessione tecnica sul prodotto, è la terribile trama. Il film, infatti, è basato su una delle vicende più atroci della cronaca italiana, il caso delle Bestie di Satana, il gruppo di assassini responsabili delle morti a sfondo satanico avvenute in provincia di Varese tra il 1998 e il 2004. GIULIA NERI

> Ispirato all’omonimo romanzo di Jonas Jonasson edito in Italia da Bompiani, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve è un bizzarro lungometraggio soprannominato dai più come il Forrest Gump degli anni 2000. Dopo una lunga ed intensa vita, il centenario Allan

Karlsson finisce in una casa di cura. Proprio pochi giorni prima di spegnere la centesima candelina, evento cui Allan non sembra minimamente interessato, l’uomo decide di sfuggire una volta per tutte dalla tediosa vita quotidiana. Così, Allan scappa da una finestra; questo passaggio segna l’inizio di una serie di eventi comici e totalmente inattesi. Irriverente, anti convenzionale e con una verve surreale mai vista prima, questo sarà forse un film che solo con il tempo verrà apprezzato dal grande pubblico perché quasi sicuramente si perderà nel marasma di pellicole più famose che arriveranno nelle sale cinematografiche. CARLO LANNA

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O E D I V E M HO

USCITA 2 aprile

AFRICAN SAFARI 3D 86

Dalla costa atlantica della Namibia alla cima del Kilimangiaro, il documentario diretto da Ben Stassen offre un’ incredibile avventura alla scoperta degli ecosistemi africani, dove flora e fauna tentano di far fronte alla continua intrusione dell’uomo. Le immagini – realizzate grazie all’uso di videocamere ad infrarossi, di una fotocamera controllata da lontano, di un aereoplano ultraleggero e di una mini mongolfiera – vedono i leoni impegnati in battute di caccia, gli elefanti che fanno il bagno nel delta del fiume Okavango o la marcia dei 15 milioni di pipistrelli di Kansaka . CHIARA BUA FILM ★★★★

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USCITA 7 Aprile Dopo l’incredibile odissea domestica ripresa in Carnage, Roman Polanski sceglie un romanzo erotico ottocentesco, scritto da Leopold Von Sacher-Masoch, per la sua nuova avventura cinematografica. In un teatro parigino, dopo una lunghissima giornata di fallimentari audizioni, il regista Thomas vede apparire Vanda, una donna fuori dal comune, sboccata, stupida ma assolutamente determinata ad ottenere la parte. Da quel momento va in scena la sua trasformazione, e mentre Vanda porta in scena alla perfezione il suo personaggio, in Thomas il disprezzo lascia spazio ad un’ossessione sempre più forte e difficile da contrastare. Polanski, con l’aiuto della compagna, la bellissima Emmanuelle Seigner, e del talento francese Mathieu Amalric, regala al pubblico una storia potente ad altissimo tasso di seduzione. EMILIANO LONGOBARDI CONTENUTI EXTRA Trailer, Galleria fotografica. FILM ★★★★ EXTRA ★

VENERE IN PELLICCIA USCITA 7 aprile Un regista di talento che ha fatto della contaminazione dei generi il suo tratto distintivo, Luc Besson porta in scena la storia di una famiglia americana appena arrivata in Normandia, una famiglia con un segreto pericoloso. Il capofamiglia, interpretato da Robert De Niro, è un boss mafioso che ha tradito i suoi ex colleghi ed è entrato nel programma di protezione trascinandosi dietro la moglie (fantastica Michelle Pfeiffer) e i figli. Mentre questa nuova vita si fa sempre più stretta, le vecchie abitudini fanno capolino e tra esplosioni, furti e pestaggi la famiglia Manzoni rischia di farsi scoprire. EMILIANO LONGOBARDI CONTENUTI EXTRA Dietro le quinte – Speciale “Cose Nostre”

COSE NOSTRE – MALAVITA

FILM ★★★ EXTRA ★★

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USCITA 9 aprile

FROZEN

Dopo aver vinto due premi Oscar – miglior film d’animazione e miglior canzone – “ Frozen” porta il freddo inverno nella vostre case per scaldarvi il cuore. Anna, Kristoff, Sven, Olaf e Elsa sono i protagonisti dell’ultimo cartone animato animato Walt Disney tratto dalla favola scritta da Hans Christian Andersen. Elsa, regina di Arendelle, nasconde un magico e terribile segreto: possiede il potere di manipolare il ghiaccio, una dote che in passato era un dono ma che, dopo un grave incidente causato alla sua sorellina Anna, è diventata un tormento. Quando durante la sua incoronazione tutti vengono a sapere del suo potere, Elsa non riesce a controllarsi e

il regno cade in un perpetuo inverno dal quale decide di scappare. Soltanto Anna riuscirà a convincere la sorella a tornare a casa, non senza l’aiuto di una scalmanata banda di amici. CHIARA BUA CONTENUTI EXTRA Cortometraggio animato “Tutti in scena”, Il Making of di Frozen, Di ghiaccio: il viaggio di Disney da Hans Christian Andersen a Frozen, Scene eliminate, Video musicali, Teaser Trailer originale. FILM ★★★★ EXTRA ★★★★

USCITA 8 aprile Arriva in edizione Home video (DVD e BluRay), il film che ha stregato il pubblico dei più piccoli. Piovono polpette 2, la rivincita degli avanzi, vede il ritorno dello stralunato e geniale Flint alle prese con una nuova ed improbabile avventura. Se il lungometraggio però rimane impeccabile dal punto di vista stilistico e dei contenuti, è la trama che perde colpi. Piovono polpette 2 infatti, fa sorridere ma a mancare sono quelle gag del primo capitolo che hanno trasformato questo gioiellino dell’animazione in un piccolo cult. Sfarzoso e divertente, questo sequel non ha convinto come il primo lungometraggio. CARLO LANNA FILM ★★★

PIOVONO POLPETTE 2, LA RIVINCITA DEGLI AVANZI Un film che fa sorridere

USCITA 8 aprile

BAD COUNTRY – AFFARI DI FAMIGLIA Un cast stellare per un discreto film d’azione 88

Ispirato ad alcuni eventi realmente accaduti, Bad Country, è ambientato in Louisiana dove le indagini del detective Bud Carter portano all’arresto di Jesse Weiland, un killer di un organizzazione criminale. Weiland, che rischia di passare il resto della sua vita in prigione e di perdere la sua famiglia, pone la sua fiducia in Carter e diventa un informatore. Il caso però ha una

svolta inaspettata. Matt Dillon, William Dafoe (ora in Nymphomaniac) e Neal McDonough sono al servizio di un classico cop-movie che, nel conservare la sua natura convenzionale, intrattiene piacevolmente ma con pochi guizzi e sparute emozioni. Solo per i fan del genere. CARLO LANNA FILM ★★

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USCITA 9 aprile Il prode Bilbo Baggins, in compagnia di tredici nani e dello stregone Gandalf continua il suo viaggio verso la montagna, e la storia preme sull’acceleratore. Dopo un primo capitolo a tratti lento ma che serviva a presentare a pieno tutti i personaggi dando anche l’idea di una trilogia meno cupa della prima, qui Peter Jackson spalanca le porte alla magia e all’avventura regalandoci spesso scene di assoluto splendore come la battaglia con i ragni giganti e l’incontro tra Gandalf e il Negromante. Da sottolineare il ritorno di Legolas e l’introduzione dell’elfa Tauriel, spesso protagonista di epiche battaglie. Ma in questo secondo capitolo c’è un solo vero protagonista, l’invincibile drago Smaug, padrone di Erebor. Il duetto tra Bilbo e Smaug incolla lo spettatore sulla sedia in un susseguirsi di trabocchetti e bugie, un’estenuante guerra dei nervi prima dell’apocalittico finale. EMILIANO LONGOBARDI CONTENUTI EXTRA Peter Jackson ti invita sul set – In compagnia di Lo Hobbit e Tutto in un giorno di lavoro; Video musicale “I see fire”; Evento dal vivo – Nella sala di montaggio; Video della produzione (4 video). FILM ★★★★ EXTRA ★★★★

LO HOBBIT LA DESOLAZIONE DI SMAUG USCITA 10 aprile Walter Mitty (Ben Stiller) è un impiegato della rivista Life che lavora nell’archivio dei negativi da molti anni, con una madre anziana e una sorella aspirante attrice a cui badare. Walter tuttavia è anche un moderno sognatore: senza mai uscire dalla propria città, compie dei viaggi mentali lontano dalla sua noiosa esistenza, entrando in un mondo di fantasie dominate da grande eroismo e appassionate relazioni amorose. Nella realtà il timido Walter cerca, senza successo, di contattare attraverso un sito di incontri online Cheryl Melhoff, una sua collega che ritiene essere la sua anima gemella. Un road movie onirico in cui Ben Stiller cerca di mettere da parte la sua straripante vena comica optando per una ben più seria riflessione sulla dimensione autentica della vita. CHIARA BUA CONTENUTI EXTRA Blu-ray: Scene tagliate, Scene Estese, Scene alternative, Dietro le quinte, Trailer. DVD: Dietro le quinte, Fotografie di riferimento.

I SOGNI SEGRETI DI WALTER MITTY

FILM ★★★ EXTRA ★★★

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USCITA 15 aprile

PHILOMENA USCITA 15 aprile Yann Kermadec vede realizzarsi il suo sogno quando inaspettatamente viene chiamato a sostituire l’amico Franck Drevil alla partenza della Vendée Globe, il giro del mondo in barca a vela in solitario. È animato da un furioso desiderio di vincere ma, in piena gara, scopre a bordo la presenza di un giovane passeggero che rimetterà tutto in discussione. Un dramma in alto mare dalla profondità emotiva che non può lasciare

Una straordinaria storia di amore e fede, resa ancora più appassionante dal fatto che è realmente accaduta. In un convento una giovane ragazza viene costretta a dare in affidamento il figlio appena nato. 50 anni dopo questa donna, Philomena, parte alla ricerca del figlio insieme al giornalista Martin Sixmith, un viaggio che cambierà la vita di entrambi. Non ci sono parole per descrivere l’enormità dell’interpretazione di Judi Dench, che regala alla sua Philomena uno spessore

commovente. La storia ha colpito il pubblico di mezzo mondo anche grazie alla sceneggiatura di Steve Coogan, che ritaglia per sé anche il ruolo del giornalista. EMILIANO LONGOBARDI CONTENUTI EXTRA Trailer, making of, interviste, conferenza stampa di Philomena Lee a Roma FILM ★★★★★ EXTRA ★★★

indifferenti. Il poliedrico Francois Cluzet, dopo il successo mondiale della commedia Quasi amici sceglie un ruolo che richiede un impegno fisico e psicologico notevole in una pellicola che affronta diversi temi senza scadere nel banale. EMILIANO LONGOBARDI CONTENUTI EXTRA Trailer FILM ★★★ EXTRA ★★

IN SOLITARIO USCITA 16 aprile

OLTRE I CONFINI DEL MALE: INSIDIOUS 2

Torna l’horror di ultima generazione

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Non tutti i sequel riescono ed Insidious né è la riprova. Diretto da James Wan che ha lavorato anche per la saga di Saw – L’enigmista, confeziona un horror non all’altezza delle aspettative che non incute timore e con una trama scontata. La famiglia Lambert che viene ancora tampinata da spiriti demoniaci, sembra aver preso la sua strada. Un sequel che esiste solo perché

il precedente aveva convinto pubblico e critica, perché Oltre i confini del Male: Insidious 2, è incoerente con la sua mitologia, pigro e si basa su brividi a buon mercato che non fanno né trasalire né tantomeno riescono ad empatizzare con il pubblico. Un’occasione sprecata. CARLO LANNA FILM ★★

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USCITA 16 aprile Diretto da Spike Lee, è un remake del 2013 dell’omonimo film coreano di Park ChanWook. Nonostante il lungometraggio stenti a decollare – almeno durante i primi minuti – con il passar del tempo siamo consapevoli di trovarci di fronte ad un piccolo capolavoro incompreso della cinematografia modera. Joe Doucett è un pubblicitario alcolizzato e in declino, che una notte viene misteriosamente rapito e rinchiuso in una stanza d’albergo. La prigionia dura vent’anni, durante i quali il malcapitato viene accusato del brutale omicidio della moglie, e si racconta alla figlia attraverso centinaia di lettere, cercando nel proprio passato la persona che potrebbe odiarlo a tal punto da aver progettato tutto questo. Spike Lee dirige un film elegante, a tratti emozionante e intimistico, e la presenza di Josh Brolin è l’anello di congiunzione tra un lungometraggio poetico e lo stile intenso e deciso del regista. Un film da vedere e rivedere. CARLO LANNA FILM ★★★★

OLDBOY

Il remake di un film culto girato a regola d’arte

USCITA 16 aprile Liberamente ispirato al manga di Leiji Matsumoto, il kolossal 3D di Shinji Aramaki è stata la scommessa del 2014, soprattutto trattandosi di animazione giapponese per pubblico selezionato di fan. Con oltre 5 milioni di euro incassati ha dimostrato che il cuore e la nostalgia possono fare miracoli. L’altro miracolo è puramente tecnico. Capitan Harlock in CGI è opera ambiziosa e trascinante nelle sue formidabili scene d’azione. Harlock combatte la sua battaglia contro la Coalizione Gaia per il bene dell’umanità dispersa nell’universo. Sempre a bordo dell’Arcadia e con il fedele equipaggio. Epico. MARIO A. RUMOR CONTENUTI EXTRA Disponibile in dvd e in due edizioni blu-ray: 2D oppure 2D + 3D. Tra gli extra: canzone della serie animata (1978) cantata da La banda dei Bucanieri su montato del film e del cartoon; Making of sulla rinascita del film, Trailer, Il cast e gli effetti speciali con interviste ai doppiatori giapponesi e agli autori della motion capture.

CAPITAN HARLOCK

FILM ★★★★ EXTRA ★★★

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USCITA 16 aprile

UN BOSS IN SALOTTO USCITA 17 aprile François Ozon, il regista di 8 donne e un mistero, Potiche – La bella statuina e Nella casa, torna dietro la macchina da presa con un film che acconta un anno della vita di Isabelle, giovanissima donna dalla sensualità intensa. Compiuti i diciassette anni e persa la verginità senza alcun coinvolgimento, la ragazza torna in città dopo aver trascorso l’estate al mare, e inizia a prostituirsi col nome di sua nonna, Lea. Incontra uomini di tutte le età, finché un evento impre-

Cristina è una energica meridionale trapiantata in un piccolo centro del Nord dove è finalmente riuscita a costruirsi una vita e una famiglia perfette insieme al marito e ai loro due splendidi figli. Un giorno Cristina, convocata in questura, scopre che suo fratello Ciro è implicato in un processo di camorra e ha chiesto di poter trascorrere gli arresti domiciliari a casa sua. Una commedia familiare che fa ridere e al contempo riflettere sulla vita e su tutte le famiglie imperfette che,

spesso però, si rivelano il posto più caldo dove stare. CHIARA BUA CONTENUTI EXTRA Blu-ray: Scene tagliate; Papere; Backstage lungo; Backstage corto; Trailer. DVD: Scene tagliate; Papere; Backstage lungo; Trailer. FILM ★★★ EXTRA ★★★

visto sconvolgerà la sua routine. Come sempre senza moralismi, Ozon mette in scena il mistero del desiderio femminile dando una lettura della psiche umana che fa emozionare e riflettere. CHIARA BUA CONTENUTI EXTRA Interviste a François Ozon, Marine Vacth, Géraldine Pailhas; Trailers. FILM ★★★ EXTRA ★★★

GIOVANE E BELLA USCITA 30 aprile

LO SGUARDO DI SATANA – CARRIE 92

Dopo 30 anni dalla prima versione girata dal maestro Brian De Palma, la regista Kimberly Peirce si è fatta carico dell’arduo compito di riportare in sala, aggiornandola, la folle storia dell’adolescente Carrie. La giovane, vessata da una madre paranoica e dalle compagne di classe, cova dentro di se un enorme potere. Quando Carrie subisce l’ennesimo, atroce, scherzo, scatena il

suo potere seminando una distruzione senza scampo. La regista riscrive in parte la storia, e arruola un cast notevole che vede nella reginetta dell’horror Chloe Grace Moretz, una carrie tormentata dallo sguardo che trasuda lucida follia, e in Julianne Moore i suoi punti di forza. EMILIANO LONGOBARDI FILM ★★★

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Altre uscite 3 APRILE ASPIRANTE VEDOVO Regia: Massimo Venier

★★

TWO MOTHERS Regia: Anne Fontaine

★★★

LA MIA CLASSE Regia: Daniele Gaglianone

★★★ 8 APRILE

BATTLE OF THE YEAR Regia: Benson Lee

★★

9 APRILE FUGA DI CERVELLI Regia: Paolo Ruffini

★★ 16 APRILE

HUNGOVER GAMES Regia: Josh Stolberg

★★

17 APRILE ESCAPE PLAN-FUGA DALL’INFERNO Regia: Mikael Håfström

★★★

30 APRILE

FARGO Rimasterizzato in formato Blu-ray in occasione del 90° Anniversario della MGM. Regia: Joel Coen, Ethan Coen

★★★★

Two Mothers APRILE 2014 JUST CINEMA

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CINEMA E LIBRI TITOLO: STORIA D’INVERNO AUTORE: MARK HELPRIN Peter Lake, un ladro in fuga dal demoniaco boss Pearly Soames, decide di compiere un ultimo furto per poi lasciare la città. Entra in una lussuosa casa di Manhattan credendo che i suoi proprietari siano fuori, ma in una stanza trova la bella Beverly, figlia dell’editore Isaac Penn, intenta a suonare il pianoforte. La ragazza, che è gravemente malata, non si intimorisce di fronte a Peter: in fondo, sebbene in modo diverso dal ladro, anche lei non ha niente da perdere. Bastano poche parole perché tra i due nasca un’intesa speciale che cambierà profondamente le loro vite… Non fatevi trarre in inganno dall’incipit: questa non è una semplice love story con un tocco fantasy. “Storia d’inverno”, edito da Neri Pozza, è un racconto che parla principalmente di destino, dell’eterna lotta tra Bene e Male, del miracolo che ogni essere umano ha dentro di sé. Un’opera ricca di contenuti, sempre in bilico tra realtà e fantasia, con personaggi straordinari che fanno breccia nel cuore dei lettori. Dal romanzo è stato tratto il film con Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Russell Crowe, William Hurt e Jennifer Connelly. VALERIA GUIDOTTI TITOLO: STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI AUTORE: MARKUS ZUSAK Con 8 milioni di copie vendute nel mondo, ‘Storia di una ladra di libri’ è uno dei romanzi di maggior successo sui drammi vissuti durante la seconda guerra mondiale nella Germania di Hitler. Una bambina di nove anni, Liesel Meminger, intraprende la sua carriera di ladra spinta dalla fame. Da principio il suo bottino consiste in qualche mela, poi l’oggetto dei suoi furti diventano i libri. In fuga da un passato caratterizzato da perdite e dolore, Liesel si dirige con il fratello più piccolo verso Monaco, dove l’aspetta la famiglia che li ha adottati. Il bambino non resiste al gelo dell’inverno e muore, ed è proprio vicino alla sua tomba che Liesel trova il primo libro. Il secondo lo salva dal fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. Edito da Frassinelli, il romanzo tratta temi di ampia portata: il valore dei libri e la loro salvaguardia, la conoscenza e la consapevolezza che derivano dalla lettura, la libertà di espressione, l’amicizia e il coraggio. Dall’opera di Markus Zusak è tratto il film di Brian Percival con Sophie Nélisse, Geoffrey Rush ed Emily Watson. VALERIA GUIDOTTI DOVE SONO STATO, DOVE STO ANDANDO E DOVE DIAVOLO HO LASCIATO LE CHIAVI? Autore: Billy Crystal Autobiografia con il sorriso per Billy Crystal (Sperling & Kupfer, pp. 320). L’attore e comico, erede naturale di Johnny Carson e Bob Hope,

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conosciuto dal grande pubblico per il film Harry, ti presento Sally e dai nottambuli per le numerose edizioni degli Oscar, si guarda allo specchio a sessantacinque anni. E cosa scopre? Che il sesso è un’ossessione irrinunciabile, che l’amore per la moglie Janice non è mai tramontato e che la sua carriera è il fuoco sacro della recitazione tra amicizie importanti (Muhammad Ali, il giocatore Mickye Mantle, Sammy Davis Jr.) e quel retrobottega di ricordi in cui sono custoditi i segreti del mestiere e l’inventario completo del lavoro in Tv e al cinema. Vita e arte si fondono. Come le battute. Una delle migliori? Quella sulla dentiera di nonna Susie Gabler. MARIO A. RUMOR CABINET OF CURIOSITIES Autore: Guillermo Del Toro Ha disseminato con discrezione alcune pagine nei contenuti extra dei suoi film, a partire da Blade II. Parliamo di Guillermo Del Toro e dei suoi leggendari notebooks: testimonianza visiva di un genio che pare aver trovato dimora abituale nelle zone più buie e remote dell’immaginazione. Raccolti ora in un prestigioso volume in lingua inglese edito da Titan Books: Guillermo Del Toro Cabinet of Curiosities: My Notebooks, Collections, and Other Obsessions (pp. 270, € 36). Questi quaderni, nei quali originariamente Del Toro annotò anche momenti importanti della sua vita di regista (il suo primo film), sono stati realizzati per le figlie. Il volume, bello da leggere e sfogliare, contiene immagini suggestive di angeli e demoni, fotografie, interviste inedite e testi di James Cameron e Tom Cruise. MARIO A. RUMOR AKIRA TORIYAMA. IL MANGAKA SORRIDENTE Autore: Giorgio Mazzola Primo libro italiano sul maestro del fumetto giapponese Akira Toriyama, noto per Dr. Slump e Dragon Ball. Dopo aver perlustrato violenza e futuro distopico della serie cult Ken il guerriero in un altro bel saggio, Giorgio Mazzola si cimenta con un argomento mica da ridire. Sembra un paradosso dopo aver letto il titolo del saggio, ma Akira Toriyama. Il mangaka sorridente (Edizioni Il Foglio, pp. 270, con illustrazioni) ha infatti l’arduo compito di testare, con le armi della critica e delle informazioni cruciali, il profilo giocoso di un disegnatore che il suo pubblico (e sono milioni) l’ha saputo conquistare con leggerezza da un lato, e rigore da vero autore dall’altro. Non il banale prodotto dell’industria dei fumetti nipponici. Tra manga e anime, biografia artistica ricca di curiosità e spunti. MARIO A. RUMOR

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IO NON SONO QUI: ELISA FUKSAS Di Marco Spagnoli Esce questo mese pubblicato da Rizzoli, La Figlia Di l’esordio letterario della regista Elisa Fuksas, che tra video arte, spot pubblicitari e l’interessantissimo Nina è una delle filmaker più lungimiranti e attive del panorama cinematografico italiano. Il suo sguardo, però, vaga altrove verso una cultura internazionale che trascende i confini del Belpaese, così come in questo libro divertente che Just Cinema ha letto in anteprima “Io non sono la protagonista: ha un padre famoso come me (l’architetto Massimiliano Fuksas), una sorella e un cane, ma io non sono questa ragazza. Mi

assomiglia, certo, ma io non sono qui tra queste pagine.” Spiega in un pomeriggio di fine inverno in cui a Roma sembra già arrivata la primavera. Costantemente al lavoro, il romanzo è nato dal felice incontro con Michele Rossi di Rizzoli che aveva letto alcuni racconti: La Figlia Di è una vera e propria sorpresa e potrebbe addirittura avere un sequel letterario e un adattamento cinematografico. “Qualcuno pensa che io sia una persona seriosa.” Dice Elisa Fuksas accompagnando le parole con un sorriso “Ma non è così: mi piace divertirmi e divertire le persone. E

soprattutto amo lavorare. Mi alzo presto la mattina, porto a spasso il cane e mi metto dietro alla scrivania. È piacevole, ma anche terapeutico.” E adesso? “Sto seguendo diversi progetti. Tra l’altro filmo “delle cose” con la mia macchina 16 millimetri e attendo con ansia i rollini sviluppati. Non so cosa verrà fuori da questo film, ma certo è un work in progress molto interessante e coinvolgente.” La passione per i cani? “Ma il mio non è un cane, è un amico e una piccola persona.” Un ghost writer? “No, al massimo un ‘dog writer’ o un ‘dog con un blog’”.

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SERIES

HANNIBAL

JUST

IL CULT PER I VERI AFFAMATI DI SERIE TV

NUMERO 1 ▪ APRILE 2014

NOVITÀ NO ALL’INTEERRIES JUST S 1 N.

FOCUS ON SCOTT FOLEY

GIOVANI, BELLI E CON SUPERPOTERI LA NUOVA SERIE DEI CREATORI DI THE VAMPIRE DIARIES

DE A P S I D O N LA RO U T C L A I D DR . L T . E S . I A E H. B . S E H F T S O Y AND T N E T AG U A E THE B


SERIES JUST

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Hannibal

La rivista italiana che ti racconta le serie tv :: n.1 :: aprile 2014

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The Beauty and the Beast

The Tomorrow People

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Dracula

Focus on Scott Foley, attore 2 - Just Series - Aprile 2014

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Ci vediamo presto sull’Apple Store

Editoriale Finisce la prima stagione

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pero abbiate dei divani comodi: questo mese tornano e arrivano in televisione delle grandi

serie! Innanzitutto, come annunciato nello scorso numero, questo mese tornano i ragazzi di Big Bang Theory, con una settima stagione tutta da ridere che ci riserverà grandi sorprese. Ma non solo: è appena iniziata (in Italia) anche la nuova sitcom prodotta da Chuck Lorre: Mom. E poi ci sono le grandi serie di cui parliamo in questo numero. A proposito di questo numero: nonostante le poche pagine che - per ora! - abbiamo a disposizione, quello che avete tra le mani è un piccolo, grande magazine completo con tanto di una chicca esclusiva che, ne sia-

Agents of S.H.I.E.L.D.

mo certi, gradirete: le interviste a due dei vostri beniamini de Il Trono di Spade: Richard Madden e Sophie Turner. Non vi basta? Che ne dite del piccolo speciale su Scott Foley che trovate dietro questa pagina? Siamo certi che le nostre lettrici lo gradiranno. Bene, quindi sprofondate nel divano, telecomando alla mano e, accanto a voi, Just Series a farvi compagnia. Per quanto riguarda noi, ci ritroveremo il mese prossimo, come promesso. Dove? Per ora vi consigliamo di tenere d’occhio il sito e il profilo facebook di Just Cinema. Lì troverete tutte le coordinate per passare ancora dell’altro bel tempo insieme. Questo è stato solo un pilota in due parti. A presto!

E AL LE INTERVIST OF E CAST DI “GAM THRONES”

Il trono di spade

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FOCUS ON

Scott

Foley di Chiara Bua

LO AVETE CONOSCIUTO SU GREY’S ANATOMY E AMATO SU SCANDAL. VI PRESENTIAMO IL CAPITANO DI MARINA JAKE BALLARD

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cclamato dalle donne di mezza America, Scott Foley grazie al ruolo del Capitano Jake Ballard nella serie tv “Scandal” si è guadagnato il posto di attore televisivo più sexy del 2013 nella classifica stilata annualmente da BuddyTv. Classe 1972, a quasi 42 anni Scott ha tutto quello che potrebbe desiderare: una carriera in ascesa, il favore del pubblico, una bella moglie e due splendidi figli. Vita privata Nato il 15 luglio 1972 a Kansas City, Foley è il primo di tre figli. Il 19 ottobre 2000 sposa l’attrice Jennifer Gardener, conosciuta sul set della serie tv “Felicity”, dalla quale però divorzia nel 2003. Quattro anni dopo, nel 2007, sposa la sua attuale moglie Marika Dominczyk, attrice di origini polacche ma cresciuta in America dall’età di tre anni. La coppia ha al momento due figli, un maschio e una femmina. Gli inizi Scott inizia la sua carriera d’attore intorno al 1995 partecipando ad un episodio

della serie tv “Sweet Valley High”. Il primo ruolo continuativo arriva nel 1998, quando interpreta il giocatore di football e studente della Capeside High School in cinque episodi della prima stagione di “Dawson’s Creek”. Il pubblico, però, lo ricorda soprattutto per la sua partecipazione a “Felicity”, dal 1998 al 2002, e per quella in “The Unit”, dal 2006 al 2009. Negli anni seguenti Scott è comparso anche in alcuni episodi di “Dr. House”, “Scrubs”, “Law & Order: Unità vittime speciali”, “Cougar Town” e “True Blood”. Ma è grazie a Shonda Rhimes che il bel Scott diventa l’oggetto del desiderio di milioni di donne… Grey’s Anatomy Purtroppo non è rimasto in giro per molto tempo, ma senza dubbio la presenza di Scott Foley in “Grey’s Anatomy” ha colpito nel segno. A cavallo tra la settima e l’ottava stagione Scott ha interpretato il personaggio di Henry Burton, uomo affascinante ma malaticcio che sposa, per poter usufruire dell’assicurazione medica, la dott.ssa Teddy Altman. Scott ha donato

il suo volto ad un uomo dolce, romantico, affettuoso e sicuro di sé lasciando un ricordo indelebile nelle menti dei fan della serie che avrebbero tanto voluto che il suo personaggio non uscisse di scena… Scandal A consacrarlo definitivamente, dopo il trampolino firmato “Grey’s Anatomy”, ci ha pensato l’altra serie creata da Shonda Rhimes: il political drama “Scandal” dove interpreta il sexy, romantico, e adesso anche oscuro, Capitano di Marina Jake Ballard, più recentemente diventato niente meno che il Comando dell’agenzia supersegreta B613. Sin dall’inizio il suo personaggio ha ammaliato e sedotto non solo Olivia Pope ma anche tutte le donne che seguono la serie. Da semplice guest star, Scott è stato promosso a regular a partire dalla terza stagione, un’opportunità questa che gli ha permesso di dimostrare tutto il suo talento. Chissà quale strada intraprenderà il suo Jake nella restante parte della terza stagione, ma qualsiasi essa sia Scott riuscirà sicuramente ad incantare il pubblico con la sua bravura.

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I T A M A F F A ERI V I R E P IL CULT ELEVISIVE! T E I R E S I D di Carlo Lanna

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l Dottor Hannibal Lecter, l’immortale serial killer reso celebre grazie ai romanzi di Thomas Harris e da ben 4 lungometraggi (tra sequel e prequel), torna in tv per il secondo anno consecutivo. La serie tv Hannibal adattata per il pubblico della NBC da Bryan Fuller, famoso per Dead Like Me, Pushing Daisies e Wonderfals, colpisce nel profondo per un ritmo serrato ed una narrazione intensa e decisa. Hannibal che è arrivato anche lo scorso anno qui in Italia sulle frequenze di Italia 1, non stravince in quanto ad ascolti in patria dato che ogni episodio viene seguito da poco più di 3 milioni di telespettatori, ma sia il popolo del web che la critica ama alla follia queste vicende surreali dal fascino magnetico. Bryan Fuller maestro del genere, si avvale di un cast di tutto rispetto per ridare nuova linfa ad un franchise che è vivo nel cuore del grande pubblico. Nel raccontare il torbido rapporto tra il Dottor Lecter (con il volto di un convincente Mads Mikkelsen) e il profiler Wil Graham (interpretato da un intrigante Hugh Darcy), la serie inanella un colpo di scena dopo l’altro, che coinvolge il pubblico in un pericoloso gioco al gatto con il topo. Se la prima stagione aveva visto Hannibal e Will risolvere alcuni crimini efferati sotto lo sguardo vigile del capo Jack Crawford (Larurence Fishburne), proprio sul finale di stagione in preda a forti allucinazioni, Will si rende conto che il carismatico dottore altri non è che un serial killer furbo e scaltro. Accusato lui stesso di essere un feroce assassino, dalla galera cerca di riordinare

la sua mente e mettere fine ai giochi di Hannibal. Su questo incipit la seconda stagione della serie tv inizia nel migliore dei modi regalando un perfetto mix di azione, colpi di scena e una spruzzatina di crime drama. Hannibal rimane una serie complessa, sfaccettata, dalle mille chiavi di lettura, elitaria e dedicata solo ai veri cultori del genere. Un prodotto di nicchia che trova spazio in chi è in cerca di una serie tv curata nei minimi dettagli, ma che intrattenga piacevolmente. La serie di Fuller rispecchia tutte queste caratteristiche; seppur lo scorso anno non abbia ingranato fin da subito, lo stesso creatore ha imparato da i suoi errori, e ora siamo di fronte ad un prodotto televisivo completo, intrigante e che fa battere il cuore fino all’ultimo fotogramma. Merito di una sceneggiatura di ferro, un cast di attori validi e famosi al grande pubblico, un’atmosfera tesa ed asfissiante, una colonna sonora tagliente come la lama di un coltello e battute graffianti, serrate che lasciano poco spazio all’interpretazione. Hannibal dunque, non è certo un drama poliziesco banale e in odore di già visto, è un thriller psicologico che si avvicina molto ai moderni capolavori cinematografi. Un po’ come sta accadendo per True Detective (famosa serie della HBO), Hannibal va ad assottigliare la linea che intercorre tra cinema e tv, e lo fa in maniera così disinvolta che nessuno quasi si accorge della differenza. Bryan Fuller è quindi inconsapevole del fatto che ha creato la serie fenomeno della stagione, che pian piano, diventerà un cult per pochi e selezionati eletti.

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BELLI, GIOVANI E CON SUPERPOTERI DAGLI STATI UNITI UNA NUOVA SERIE TV CREATA DAI PRODUTTORI DI THE VAMPIRE DIARIES di Carlo Lanna

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l cugino più giovane (e meno palestrato) di Stephen - Arrow - Amell, è tra i protagonisti di una frizzante serie tv in onda sul prolifico canale americano The CW con un discreto successo. The Tomorrow People arrivato anche qui in Italia sulle frequenze di Italia 1 da poco più di due mesi, risulta essere un buon prodotto di intrattenimento che, dopo un inizio stentato, ha trovato la sua strada diventando una tra le serie tv più amate e chiacchierate tra i più giovani. È proprio dall’universo telematico e dal mondo dei social che, The Tomorrow People, sta mietendo consensi, trasformandosi in un piccolo fenomeno di culto. Tutto grazie ad una trama convincente, ad un ritmo incalzante e soprattutto grazie ad alcune battute ad effetto che rendono il tutto ancora più invitante. Presentata già lo scorso anno al

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Comic-Con di San Diego, The Tomorrow People, ha ricevuto fin da subito critiche abbastanza positive, tanto è vero che la stampa americana ha premiato sia la struttura narrativa che i dialoghi molto vicini al linguaggio dei giovani d’oggi. Remake modernizzato di una famosa serie tv inglese degli anni ’70, questo bizzarro ed invitante adattamento, è stato sviluppato da Julie Plec, a lavoro sia su The Vampire Diaries che su The Originals, e con la mano sicura di Greg Berlanti, produttore di Arrow ed in passato anche di altri piccoli ed indiscussi capolavori della serialità (come Everwood tanto per citarne uno). Non possiamo sapere se The Tomorrow People avrà vita lunga nell’universo delle serie tv, ma pian piano si sta facendo apprezzare dal pubblico e quindi ci sono buone speranze che questi ragazzi così belli e sexy, potranno tornare

anche il prossimo anno con nuove ed invitanti avventure. In una New York patinata e frenetica, conosciamo il giovane Stephen Jameson (interpretato da un magnetico Robbie Amell); lui è un ragazzo come tanti, frequenta ancora il liceo e vive a casa con sua madre ed il fratello più piccolo. Orfano di padre, Stephen si rende conto di essere diverso dai ragazzi della sua età. Cominciando a sviluppare alcune capacità extra-sensoriali, viene avvicinato da Cara (Pyton List). Lei insieme ad un folto gruppo di persone, fa parte dei Tomorrow People, uomini e donne che hanno sviluppato la capacità delle tre T: telecinesi, teletrasporto e telepatia. Nel compiere questo balzo nella scala evolutiva, sono costretti a vivere in una stazione della metro ormai in disuso perché tampinati dagli Ultra. È in atto infatti una


guerra tra questi giovani provetti super-eroi e una mistica associazione segreta. Gli Ultra vogliono uccidere tutti i Tomorrow People impauriti non solo delle loro capacità, ma soprattutto perché ritengono che il genere umano non è pronto a scoprire la loro esistenza. Seppur un po’ titubante, Stephen decide di abbracciare la causa dei Tomorrow People, soprattutto perché scopre da John (Luke Mitchell) capo del gruppo e compagno di Cara, che suo padre faceva parte degli Ultra. Prima che l’associazione finesse nelle mani di Jedikiah (Mark Pellegrino), abile manipolatorie, zio carnale di Stephen e villain dal fascino seducente, il padre di quest’ultimo ha cercato fino allo stremo di placare questa guerra, ma inutilmente. Costretto poi dallo zio a passare al lato oscuro della forza, Stephen decide di fare il doppio gioco: di giorno

è uno studente del liceo, mentre di notte insieme ai Tomorrow People, distruggerà gli Ultra dall’interno. Eppure il giovane Stephen non si arrenderà e decide di usare le risorse dell’associazione per ritrovare suo padre che, forse, è rinchiuso in un etereo limbo incastrato tra la vita e la morte. La convivenza con Cara e John mette in moto anche un triangolo amoroso tra i tre protagonisti. Se la gelida Cara, dall’oscuro passato, rimane fedele al cuore di John capisce che Stephen ha un’ascendente su lei tanto è vero che comincia a mettere in dubbio i suoi sentimenti verso il dolce e carismatico John. Ma non c’è tempo per pensare all’amore, perché gli Ultra passo dopo passo, logorano dall’interno il morale e gli ideali dei Tomorrow People. In una miscela convenzionale ma di grande impatto visivo, la serie prodotta da Julie

Plec & Co., raggiunge lo scopo ultimo di intrattenere piacevolmente. Nel calderone degli eventi c’è infatti tutto quello che ad un pubblico, poco selettivo e molto giovane, ricerca in una serie tv. In the Tomorrow People c’è l’azione, il dramma, il mistero, i grandi sentimenti, il pathos ed un pizzico di comicità che non guasta mai. A non mancare inoltre, sono tutti i classici stilemi di una serie tv prodotta dalla CW: una forte ed immancabile linea narrativa che intreccia tutti (o quasi) gli episodi, personaggi belli da mozzare il fiato (e qui il titolo se lo contendono sia Cara che Stephen ma anche John non scherza), e soprattutto una colonna sonora che porta il pubblico alla scoperta delle hit del momento. A conti fatti la serie tv anche se non da un vero scossone al panorama seriale americano – dove almeno quello generali-

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sta non brilla per originalità e freschezza – questa è comunque un teen-drama di ultima generazione che si avvicina molto agli usi e costumi della gioventù moderna. Questi giovani e moderni X-Men, che con un far deciso ed un po’ di ingenuità vogliono cambiare un mondo ed una realtà che gli sta troppo stretta, essenzialmente non rappresentano la gioventù dei poco più che diciottenni spaventati ed intimoriti dalla vita, ma si rivolgono ad un gruppo di 10 - Just Series - Aprile 2014

giovani ambiziosi, che credono ancora nei valori forti e sono capaci ancora di sognare. The Tomorrow People infatti è una storia che tra una scazzottata ed un bacio rubato, racchiude tutto il nettare dei ragazzi d’oggi: quelli che si barcamenano tra studio e lavoro e quelli che vivono aspettando alla finestra il momento giusto per fare la cosa giusta. E Julie Plec è una maestra in questa. Dopo che si è fatta le ossa in Kyle XY,il suo genio è esploso in The Vampire

Diaries e quanto c’era di bello in quella serie tv, è stato plasmato in questa produzione seriale convenzionale ma tanto appassionante. Gli occhi azzurri di Stephen hanno colpito, il fascino di Cara ha fatto battere il cuore, lo sguardo di John intenerisce e seppur siamo consapevoli che The Tomorrow People sarà una serie relegata in un cantuccio televisivo, sono proprio questi prodotti che rendono intrigante ed emozionante la vera serialità americana.


I PERSONAGGI PRINCIPALI

Nome: Stephen Jameson Con il volto di: Robbie Amell (cugino di Stephen Amell) Segni particolari: profondi occhi azzurri ed un look invidiabile. È il protagonista della serie tv. Ha un carattere solare ed altruista, è amichevole con tutti, caparbio e pieno di iniziative. Vuole ritrovare a tutti i costi suo padre, ma sarà osteggiato da suo zio. Intraprenderà un rapporto di amore/odio con Cara. È il più forte.

Nome: Clara Cuborn Con il volto di: Peyton List Segni particolari: lunghi capelli castani e sguardo di ghiaccio. Entra a par parte dei Tomorrow People fin da giovane. Ha un oscuro passato da nascondere ed ha un carattere schivo. Ha una relazione con John ma è attratta da Stephen e non nega questo forte sentimento. È coraggiosa e sotto quello sguardo gelido nasconde un cuore tenero.

Nome: John Young Con il volto di: Luke Mitchell Segni particolari: occhi dolci e fisico statuario. È il leder del gruppo. È intelligente con la battuta sempre pronta, in prima linea per difendere gli innocenti e legato da un senso di stima con Stephen anche se è a conoscenza della tresca con Cara. Soprannominato “Puppy eyes”, ha un passato che lo lega a Jedikah che a stento cerca di tenere nascosto. Nome: Jedikiah Price Con il volto di: Mark Pellegrino Segni particolari: è un super cattivo. Capo degli Ultra, persevera nella sua battaglia contro i Tomorrow People. È lo zio di Stephen, riesce a manipolare tutti a suo piacimento, è cattivo per non dire malvagio, calcolatore e pragmatico.

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Richard

Intervista a

Madden di Chiara Bua

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adden si è unito al cast all’inizio della terza stagione della serie tv tratta del ciclo di romanzi di George R. R. Martin e ha affermato che lavorare sul personaggio di Robb Stark è stato qualcosa di magnifico. “Mi piace assolutamente”, ha dichiarato. “È stato un lavoro da sogno e mi sono gustato ogni minuto di lavorazione”. Nato a Elderslie in Renfrewshire, in Scozia, inizia la sua carriera da ragazzo in un teatro locale. L’attore scozzese ha avuto il suo primo ruolo professionale a 11 anni lavorando su Complicity, un thriller basato su u romanzo di Iain Banks. Per diversi anni Madden ha continuato a lavorare alla BBC come protagonista di serie TV nella serie per bambini “Barmy Aunt Boomerang”. A 14 anni si è preso una pausa professionale. La sua esperienza come attore-bambino gli ha dato un legame speciale con i più piccoli, come con Sophie (Sansa), Turner e Maisie Williams (Arya) e Isaac Hempstead Wright, che interpreta Bran, suo fratello minore. “E pensare che volevo studiare informatica. Adesso non riesco a pensarmi in quella veste. Riesco a malapena ad accendere il mio computer portatile “, dice ridendo. «Ma ci sono stati alcuni momenti in cui ho pensato che fosse un bene avere un lavoro vero. Ma alla fine sono entrato in una scuola di recitazione ed è andato tutto per il verso giusto”. Madden ha studiato alla Royal Scottish Academy of Music and Drama nel 2007 e dopo la laurea ha lavorato costantemente in teatro, televisione e cinema. Ha interpretato il capitano Michael Weir e Stephen Wraysford in Birdsong, l’acclamato adattamento della BBC del romanzo di Sebastian Faulks, ed è stato nel cast della commedia prodotta da Channel Four, Sirens. I suoi credits cinematografici fra l’altro includono Long Nights, Short Mornings e A Promise. “Quando le persone apprezzano il tuo lavoro, è il più grande complimento che si possa ottenere e c’è molta differenza tra quando la gente si avvicina per dirmi ‘oh, tu sei quel tipo dello show televisivo…’ e


Il trono di spade speciale

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Mi piace la terza stagione perché il mio personaggio, Robb, sta con la sua famiglia allargata»

quando mi dicono ‘mi piace molto il tuo show televisivo’. È davvero una cosa molto diversa”. “Mi piace la terza stagione perché il mio personaggio, Robb, sta con la sua famiglia allargata. È così strano vedere Robb in una situazione familiare e non solo, l’ultima volta che li vide che era semplicemente un nipote o un cugino e ora è il Re del Nord e dei suoi zii devono inginocchiarsi a lui. Quindi… è una strana situazione”. Hai un sacco di scene con Michelle Fairley che interpreta la madre di Robb. Mi ricordo che hai detto prima che hai grandi amici nello show… Sì, ne ho parecchi e Michelle è una di loro. Interpretare Robb è stato speciale e ho amato ogni minuto, in particolare le mie scene con Michelle. Siamo diventati

molto amici e si sa, è raro lavorare con un altro attore per sei mesi l’anno e per diversi anni. È una cosa che non accade quasi mai. Dalla prima stagione costruiamo il nostro rapporto con molta dedizione. Ciò che è speciale del lavorare insieme è quando lavoriamo sui cambiamenti dei personaggi e sul loro sviluppo. Questo è una parte di lavoro davvero straordinaria. Costruire ottimi rapporti nella vita reale può aiutare a far muovere meglio i personaggi sullo schermo”. C’è un po’ di rivalità amichevole tra gli attori che interpretano i personaggi nelle diverse famiglie? Fra gli Starks e i Lannister..? Ci sono piccole cose, ma sono per lo più divertenti. Considera che alcuni del cast hanno la fortuna di girare in location come in Croazia, Islanda e Marocco. E poi ci sono alcuni, come me, che sono stati seduti nello stesso pub in Irlanda per circa cinque anni. Non voglio pensare al divertimento che hanno i Lannister quando hanno le riprese in Croazia (ride). Quindi, c’è un po’ di sana rivalità, ma ad essere onesti non vedo molti di loro. Lena (Headey, che

interpreta Cersei Lannister) vive negli Stati Uniti e Nikolaj (Coster - Waldau, che interpreta Jaime Lannister) non vive qui nel Regno Unito, quando non lavora. A te è toccata la piovosa Irlanda… Ho pescato il bastoncino più corto! Scherzi a parte, mi piace girare in Irlanda e i lati negativi del clima, diventano lati positivi per le riprese visti i grandi paesaggi e gli effetti naturali, non abbiamo bisogno di dover pagare ingenti somme di denaro per le macchine di pioggia. Tanto qui l’espressione più comune è ‘ bene, piove di nuovo! Hai dichiarato che di solito leggi i libri della serie in contemporanea con le riprese… Sì, se li leggessi prima non sarebbe interessante vedere e lavorare la serie tv, così io non li leggo fino a quando non ho finito la stagione. Diventa più interessante lavorare, credo. E, spero, più interessante guardare la serie tv. Sei rimasto sorpreso dai libri? Sono rimasto sorpreso… (ride). In realtà, io non sapevo cosa aspettarmi. Ma appena

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speciale Il trono di spade

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Interpretare Robb è stato speciale e ho amato ogni minuto, in particolare le mie scene con Michelle»

li ho presi in mano ho sentito la forza della narrazione di George e l’odore del mondo che egli crea… è così vivido. Ovviamente mi piace la storia e da allora ho capito come interpretare Robb. Li ho trovati fantastici. Sei un giovane ma lavori da tanto tempo, come hai iniziato quando eri un ragazzo? Ti sei preso anche una pausa. Perché?

Sì, mi sono fermato per un po’. Ho fatto Complicity quando avevo 11 anni e poi ho fatto un paio di show tv, tra cui uno per alcuni anni, ed è stata un’esperienza brillante come attore e come bambino. Ma in termini di vita mi ha rovinato un po ‘. A scuola ero molto diverso, suppongo, perché ero un attore in uno show televisivo e non frequentavo molto.. quindi ero dentro e fuori del mio gruppo amicizia. Trascorrevo tutto il giorno sul set con gli attori e tornare a scuola era difficile. Ecco perché io sono sempre consapevole di ciò che vivono Isaac (Hempstead Wright), Sophie

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(Turner) e Maisie nel nostro show. Quando lavoravo da ragazzo ho avuto la stessa responsabilità che hanno gli attori adulti. Ho dovuto imparare le mie battute, lavoravo tutto il giorno e poi passavo la giornata a conversare con gli adulti che mi trattavano come un adulto… Ma a scuola tornavo improvvisamente solo un bambino. Ed era una cosa difficile da capire a quell’età. Ecco perché mi sono fermato. Devo dire che Maise, Isaac e Sophie sono tutti bambini belli e molto professionali. Loro gestiscono il tutto nella giusta maniera. Hai sempre saputo che saresti tornato a recitare ? No. Ormai era una cosa accantonata, poi arrivato all’età di 17 anni dovevo decidere cosa volevo fare della mia vita. Dovevo decidere. È così ho pensato: recitare è l’unica cosa che so fare. Sapevo che era una professione rischiosa e ho fatto la domanda

per entrare in una scuola di recitazione. Volevo tutto per gradi. Anche se pensavo di laurearmi in informatica, ma dentro di me sapevo che non l’avrei fatto. Cosa ti ha fatto cambiare idea? Stavo per studiare informatica. Adesso non riesco ad immaginarmi come informatico. Riesco a malapena a lavorare con il mio computer. Ma dovevo pensare ad un lavoro vero, se non fossi entrato nella scuola di recitazione. Ma ci sono entrato ed è andato tutto bene.


Sophie

Intervista a

Turner S

ophie Turner aveva solo tredici anni quando è stata scelta per interpretare il ruolo centrale di Sansa Stark nella serie televisiva Il Trono di Spade, prodotta da HBO e in onda dal 2011. Ora il suo personaggio si è evoluto da giovane adolescente ad una giovane donna sempre più fiduciosa. “Io sono sempre con lei e sto percorrendo questo cammino con lei”, ha affermato l’attrice. “E ci sono molti parallelismi tra di noi”. Nonostante la sua giovane età, Sophie, che è cresciuta a Warwick, in Inghilterra, è una veterana della recitazione, visto che ha cominciato all’età di due anni. Sebbene sia stato Game of Thrones a spalancarle le porte al grande pubblico. “Mi hanno proposto di fare tante altre cose e quando mi presento ai provini, i registi generalmente hanno tutti visto la serie e questo è elettrizzante” dice. Tra le nuove opportunità di carriera c’è il suo primo ruolo cinematografico nel film Another me, diretto da Isabel Coixet, un thriller indie nel quale recita accanto a Rhys Ifans, Jonathan Rhys Meyer, Claire Forlani e Geraldine Cappellano. “È ambientato in Galles, ai giorni nostri e racconta di una ragazza che va un po’ fuori di testa perché pensa di essere inseguita da uno stalker e si taglia tutti i capelli. Ecco perché indosso una parrucca e importuno tutti. È stato bello interpretare un personaggio diverso” ride “anche se non mi sono mai stancata di interpretare Sansa!” Cosa sta accadendo nella vita di Sansa all’inizio della terza stagione? Beh, alla fine della seconda stagione, quando l’abbiamo vista l’ultima volta, pensava di essere una donna libera , di essere fuggita dalle grinfie di Joffrey di poter andare dalla sua famiglia. Tutto si scatena quando

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speciale Il trono di spade

E hai apprezzato l’esperienza? Mio Dio, sì. Questi sono stati i migliori anni della mia vita. Quando la gente dice qual è la cosa migliore che mi sia mai successa, dico sempre “Game of Thrones”! E credo sarà per sempre così. Come è cambiata la tua vita?

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realizza di essere ancora prigioniera dei

È evidente che hai un forte legame con

C’è una scena che torna sempre nella mia mente ed è quando Sansa vede le navi di Littlefinger salpare»

Lannister. Joffrey non ha intenzione di lasciarla andare così facilmente. E da qui praticamente inizia la terza stagione con Sansa prigioniera e totalmente in preda alla disperazione perchè vede svanite le sue grandi aspettative. In alcuni momenti arrivi a chiederti “Quanti duri colpi può sopportare una persona?”. C’è una scena che ti ricordi particolarmente? C’è una scena che torna sempre nella mia mente ed è quando Sansa vede le navi di Littlefinger salpare. Lei piange e anche se era solo una piccola scena, alla fine di un episodio, me la ricordo vividamente. In quel momento ho capito di essere totalmente innamorata di Sansa e talmente coinvolta che quando giravo questa scena sono scoppiata in lacrime. Ero così sconvolta che Sibel Kekilli, che interpreta Shae, ha dovuto farmi un discorso di incoraggiamento perché ero emotivamente svuotata da ciò che stava accadendo a Sansa e mi sentivo male per lei. Era una sorta di travolgente empatia che provavo per lei. Sì, questa è la scena che ricordo di più nella terza stagione, perché c’era una bella connessione tra me e il personaggio di Sansa. 16 - Just Series - Aprile 2014

Sansa… Io sono sempre con lei e sto percorrendo questo cammino con lei. Lei ha subito tanti colpi, problemi, ed è stata preda della disperazione, mi basta pensare a tutte le cose che le sono capitate e non so come si possa far fronte a tutto. È un miracolo, è fantastica. Pensi di essere cresciuta con lei? Sì, perché l’ho interpretata per tre stagioni. Avevo 13 anni quando ho ottenuto il ruolo. Adesso ne ho 17 e sono quattro anni che cresco con Sansa. Ci sono così tante somiglianze fra Sansa e me, troppe, perché anche io a 13 anni, quando sono entrata in questo enorme show, ho vissuto momenti davvero scoraggianti. Se ci pensi anche Sansa affronta un viaggio e a volte si sente scoraggiata. Entrambe siamo cresciute più velocemente di quanto avessimo forse dovuto fare. A 13 anni sono cresciuta molto più velocemente dei miei amici che stavano a casa, anche perché stavo in un ambiente diverso… un po’ come è accaduto a Sansa. Così sto semplicemente crescendo e imparando con lei e questo è bello.

Non è cambiata la mia quotidianità. Sono ancora un normale diciassettenne. Ma dopo aver vissuto in questo ambiente e dopo aver lavorato con così tanti adulti, credo di avere la testa sulle spalle e posso dire di essere cambiata in meglio. Come fai con la scuola? La regola è che se sto sul set per più di 10 giorni consecutivi, devo essere accompagnata da un tutor. Ma praticamente lavoro due giorni qui e poi vado due giorni a scuola. Quindi non ho mai dovuto avere un tutor: semplicemente è difficile tornare a scuola perché devo recuperare i compiti. Intendiamoci, ho avuto buoni voti, anche se quest’anno ho perso cinque mesi di scuola, in fondo da settembre a febbraio ero sul set. Comunque voglio studiare. Penso che sia una buona cosa avere una laurea, se non dovesse funzionare la recitazione. Sono super cinica e talvolta pessimista. Hai voglia di tornare sul set dopo lo studio? Oh, sì. È quello che ho sempre voluto. Non ho mai pensato: “oh, è davvero questo quello che voglio fare?”. Anche durante i momenti in cui è noioso ed è dura lavorare sul set al freddo, non ho mai avuto dubbi. Hai letto tutti i libri di Game of Thrones? Ho letto i libri di pari passo con la serie. Ho letto il primo durante la prima stagione. Ho letto prima le sceneggiature e solo dopo il libro, alla fine mi aiuta ad avere tutto chiaro e ad entrare nella testa di Sansa per capirne I pensieri. La sceneggiatura è la tua bibbia per la storia, ma il libro riesce


Il trono di spade speciale a spiegare ciò che ci sta dietro e per questo è molto utile. Senza i libri sarebbe molto più complicato, perché danno molta più sostanza.

stagione e non ci siamo più separate. Lena Headey è incantevole e Michelle Fairley è come la mia seconda mamma. Siamo una grande famiglia.

Sei mai tentata di guardare avanti e scoprire cosa succede a Sansa?

I tuoi amici accettano quello che fai?

Certo che lo sono. Ma non voglio rovinarmi le sorprese. Penso che sia meglio leggere il libro in contemporanea con la stagione televisiva, questo mi aiuta a far avere a Sansa una reazione autentica ai colpi di scena. Hai mai incontrato George R.R. Martin? Sì, circa tre volte e lui è fantastico. È vicino a tutti i personaggi e ama la serie tv. È una persona super intelligente. Sei stata tentata di chiedergli chi vince alla fine? Sì, l’ho sempre pensato, ma non l’ho mai esternato. So che non me lo dirà e so anche che non voglio davvero saperlo… Penso che forse lo ha raccontato a David e Dan (i due sceneggiatori..ndr). Ma non lo diranno mai a nessuno di noi. Ti sei fatte delle amicizie sul set? Sì, ho alcuni buoni amici sul set. Maisie Williams (Ayra Stark), ovviamente, che interpreta mia sorella e Sibel è davvero una mia cara amica… come una sorella maggiore. C’è anche Natalie Dormer con cui ho lavorato con un po’ durante la terza

Sì, mi trattano come sempre e poi i miei amici più cari sono quelli che ho avuto sin da quando avevo quattro anni, quando ero all’asilo. Alcuni di loro sono gli amici di cui mi fido di più e voglio averli vicino. Come ti comporti davanti ai fan più ossessivi di Game of Thrones?

Jack è una persona bella! Vorrei che tutto potessero incontrarlo per vedere che bella persone è! Penso che sia uno dei migliori attori della serie. Ed è molto giovane, ha solo 20 o 21 anni. Ma se il suo personaggio è diventato così importante è merito della sua recitazione… lui è un bravo ragazzo nella vita reale e non c’è nulla del suo personaggio in lui. È un attore brillante e riesce a farsi odiare per via della sua capacità di attore. Parlaci del tuo nuovo film…

Beh, io tendo a tenermi lontano dai web fan, ma solo perché quando avevo tredici anni non volevo andare su Google per sapere tutto quello che veniva scritto. Non volevo proprio sapere che dicevano di me. Mi sono sempre ripetuta di non voler sentire tutte le stronzate inutili che possono girare in rete. Ciò nonostante, quando incontro i fan sono tutti solidali e graziosi. Non ho mai incontrato uno che mi dicesse: “Io odio il tuo personaggio”. I fan in genere mi pongono solo delle domande su Joffrey e me. Sono adorabili e quindi mi posso solo considerare molto fortunata. Joffrey è così spaventoso sullo schermo. Ma sicuramente Jack Gleeson, che interpreta Joffrey, è un bravo ragazzo…

Sì, il mio primo film! È ‘un thriller psicologico chiamato Another me ed è diretto da Isabel Coixet. Io interpreto una ragazza esuberante. Il film è ambientato in Galles, ai nostri giorni e racconta le vicende di una ragazza che va fuori di testa perché pensa che sia inseguita da uno stalker e si taglia capelli per abbandonare la sua identità. È stato bello interpretare un personaggio diverso, anche se non mi stanco mai di Sansa. Dove hai girato la maggior parte del riprese? Per fortuna tutte le mie scene di interni le abbiamo girate a Belfast e tutti i miei esterni in Croazia, è incantevole. È bollente! Così, mentre a casa era freddo e piovoso, in Croazia era bellissimo e pensavo: “Grazie a Dio sono qui”.

Il trono di spade in home video LA TERZA STAGIONE COMPLETA IN ARRIVO IL 9 APRILE NEI FORMATI BLU-RAYTM E DVD Blu-ray e DVD includono i seguenti contenuti speciali: Una Tempesta Imminente: rivivi in 14 minuti i burrascosi eventi della Seconda Stagione con il cast e la troupe. Tra i Bruti: un viaggio oltre la Barriera con questo approfondimento sui bruti, per comprenderne meglio le origini.

La Politica dei Matrimoni: nel Continente Occidentale il matrimonio è solo uno strumento per giochi di potere e alleanze politiche. Cast e troupe esaminano questo antico istituto e il suo ruolo ne Il Trono di Spade. Commenti Audio: 12 commenti audio del cast e del team creativo tra cui David Benioff, D.B. Weiss, George R.R. Martin, Lena Headey, Emilia Clarke, Michelle Fairley, Kit Harington, Richard Madden, e molti altri. I Nuovi Personaggi: incontra i nuovi volti della Terza Stagione:

Olenna Tyrell, Missandei, Mance Rayder, Tormund Veleno dei Giganti, Orell, Jojen e Meera Reed, Pesce Nero e Edmure Tully, Thoros di Myr e Beric Dondarrion. Scene Inedite/Estese: cinque scene eliminate o in extended version. Il formato Blu-ray include, in più in esclusiva, i seguenti contenuti speciali: Guida agli Episodi: per saperne di più sui personaggi, i luoghi e le storie della Serie durante la visione degli episodi.

Dietro le quinte di “Le piogge di Castamere”: uno sguardo approfondito sulla realizzazione dell’episodio chiave della Terza Stagione in questo resoconto dettagliato con la partecipazione del cast e della troupe. Storie e Folklore: scopri la mitologia del Continente Occidentale dai diversi punti di vista degli stessi personaggi. Le Radici del Continente Occidentale: esplora la fitta rete di relazioni, rivalità e conflitti tra le nobili casate del Continente Occidentale con questa guida interattiva.

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DAL CINEMA AL PICCOLO SCHERMO, ECCO LA SQUADRA DELLO S.H.I.E.L.D. di Carlo Lanna

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GU IL TY

È

una stagione di grandi successi per la Marvel. Se al cinema ha stravinto con The Avengers, Iron Man 3, Thor – The Dark World e si appresta ad infrangere un altro primato con Captain America: the Winter Soldier, anche in tv sta vivendo il suo momento di gloria. Dallo scorso settembre sulle frequenze della ABC, viene trasmesso Agents of S.H.I.E.L.D., in onda anche sulla piattaforma di SKY, esattamente su FOX dal 4 Marzo, la serie è un concentrato di azione, risate, colpi di scena e perle di puro nerdismo. In poche parole è lo show televisivo che, tutti gli amanti dei super- eroi e non, devono assolutamente vedere. Ideata da Joss Whedon, poliedrico sceneggiatore e regista famoso con solo per essere l’unico che poteva portare sul grande schermo la squadra degli Avengers è anche celebre per aver realizzato in tv serie come Buffy, Angel, Dollhouse e Firefly, con Agents of S.H.I.E.L.D. non delude le aspettative portando sul piccolo schermo un sano entertainment seriale. Lo S.H.I.E.L.D., l’associazione governativa super segreta, dopo la tragedia che ha colpito New York cerca di mettere in

ordine i pezzi della sua esistenza. L’organizzazione ha il compito di scovare esseri fuori dal normale e metterli al sicuro da una misteriosa e pericolosa associazione che compie esperimenti su di loro. Capitanati dall’Agente Coulson, più in forma che mai nonostante fosse stato ucciso da Loki (il bellerrimo fratello di Thor), lo S.H.I.E.L.D. è pronto a vivere nuove e mirabolanti avventure. Il tutto si svolge proprio nella Grande Mela, dove il redivivo Agente Coulson, si decide a mettere su una squadra di veri esperti del settore, per fronteggiare tutte le minacce che incombono sulla Terra. Sulla scena fa ritorno Ming – Na già vista in The Avengers (interpretata l’integerrima Melinda May), ed insieme a lei c’è Grant la spia dalla battuta sempre pronta, due nerd super esperti in tecnologie all’avanguardia, e poi Skye la mina vangate del gruppo. In qualità di special guest star invece, almeno nel pilot, troviamo Maria Hill aka Cobie Smulders che non solo è apparsa anche nella pellicola dello scorso anno, ma è famosa ai veri malati di serie tv per essere una delle protagoniste della comedy How i met your mother (tutt’ora in programmazione con la nona ed ultima

stagione.) Con una linea narrativa schietta e sincera, la serie dopo un inizio un po’ titubante, ha trovato la sua strada diventando una tra le produzioni più divertenti e scanzonate della tv. Non manca infatti l’ironia spicciola, i personaggi al fulmicotone, ed anche se la vicenda si presenta come un procedurale dalle tinte sci-fi, Joss Whedon riesce a mettere in moto la più grande macchina commerciale della stagione. Una serie tv questa che nonostante abbia qualche collegamento con il cinecomics dello scorso anno, riesce a vivere di vita propria. Impreziosito da citazioni di Whedoniama memoria, Agents of S.H.I.E.L.D., si arricchisce di effetti speciali al di sopra delle aspettative, diventando una manna dal cielo per tutti i nerd di nuova generazione. Il quadro si completa poi, per la presenza di attori dal grande carisma e piuttosto calati nella parte, perché diversamente da quanto si crede, questo non è un prodotto rivolto solamente ad un pubblico di adolescenti in cerca di sparute emozioni, ma in realtà, è un piccolo cult della cultura pop moderna, fracassone, intelligente, mai banale e con un ritmo incalzante.

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Dracula

RIVIVE IN TV LA LEGGENDA NATA DALLA PENNA DI BRAM STOKER di Carlo Lanna

D

opo i vampiri teen di The Vampire Diaries e quelli spregiudicati di True Blood, dalla NBC arriva il conte Vlad di Tepes conosciuto come Dracula, il principe dei vampiri. La serie tv sviluppata da Cole Haddon e Daniel Knauf, ha debuttato negli Stati Uniti lo scorso 25 Ottobre, ed ora dal 15 Marzo è in onda sulle frequenze di Mya canale della piattaforma di Mediaset Premium. Liberamente ispirato all’intramontabile romanzo di Bram Stoker, questo moderno Dracula con il volto di Jonathan Rhys Meyers tornato in tv dopo i fasti dei Tudors, non solo è sexy da morire ma è anche vendicativo e calcolatore. Ci troviamo nella Londra vittoriana, in un periodo di grandi scoperte scientifiche ed in pieno boom economico. Il Conte Dracula sotto le mentite spoglie del ricchissimo Alexander Grayson, organizza un ballo di benvenuto aperto a tutte le persone più influenti di Londra. Tra la folla sono presenti anche il giornalista Jonathan Harker (Oliver Jackson-Cohen) e la sua compagna Mina (Jessica De Gouw), studentessa di medicina che subito rimane infatuata dalla bellezza del Conte. Quello che nessuno osa immaginare è che il signor Grayson è giunto in città, per architettare un diabolico piano di vendetta e portare a distruzione un’antica società che nel corso dei secoli ha portato con se morte e distruzione. Proprio a causa di queste persone, Dracula ha perso sua moglie, le ricchezze ed è stato imprigionato per secoli in una cripta dimenticata da tutto e da tutti. Un vendetta non facile per il carismatico vampiro, anche se potrà contare sullo studioso Abraham Van Helsing (Thomas Kretschmann) anche lui immischiato nei

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loschi affari del Conte. Una vicenda dai mille risvolti che, episodio dopo episodio, inanellerà un racconto romantico, denso di colpi di scena e che lascerà tutti con il fiato sospeso. La nuova serie che arriva direttamente dalla tv americana, supera ogni aspettativa. Il Dracula della NBC, seppur non è partito con ascolti strabilianti ma piuttosto modesti per gli standard della rete, arriva dritto al cuore dello spettatore. Intensa, sfaccettata, dai mille risvolti, con un’atmosfera tesa ed asfissiante, una scenografia quasi perfetta, costumi sontuosi e discreti effetti speciali, rendono la serie di Cole Haddon e Daniel Knauf, una delle produzioni di spicco di questa stagione. Ciò che rende invitante lo show televisivo è però la trama stessa, che sfruttando un sconfinata mitologia, riesce a dare un tocco moderno ed inusuale alle vicende del conte Dracula. Vendetta ed amore dunque sono le costanti, e corrono su due rette parallele che inevitabilmente si incrociano esplodendo in un mare di passione. Dieci episodi per immergersi in un’atmosfera old fashion e conoscere il nuovo volto di un Dracula televisivo che difficilmente dimenticheremo. Sfruttando quindi la moda del momento, le creature della notte rimangono ancora una volta fonte inesauribile di emozioni e, perché no, intrattengono anche piacevolmente. Un Pleasure a tutti gli effetti. Anche se a conti fatti Dracula ha molte similitudini con Revenge – altra serie di successo della tv americana – questa tampinante voglia di vendetta non scade in pallidi clichè, ed alcune pecche narrative vengono oscurate dalla città di Londra raffigurata come una metropoli in espansione, buia e dal fascino seducente.


PL EA SU RE Aprile 2014 - Just Series - 21


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“BEAUTY AND THE BEAST: STACCATE LA SPINA” di Chiara Bua

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sistono principalmente due motivi che ci spingono a guardare puntata dopo puntata una serie tv: la amiamo così tanto che non possiamo farne a meno, oppure è peggiorata talmente tanto che non riusciamo ad abbandonarla perché la curiosità di sapere a quale altro banale escamotage hanno pensato gli sceneggiatori non ci fa dormire la notte. Pensando alla serie “Beauty and the Beast” l’unico motivo logico per cui ormai la si guarda è proprio il secondo. In onda da due stagioni sul canale The CW, lo show si era presentato agli spettatori come un teen drama non troppo stucche-

vole e con una buona dose d’azione. La trama non è mai stata particolarmente avvincente, ma la storia d’amore tra Catherine (Kristin Kreuk), la bella detective, e Vincent (Jay Ryan), l’affascinante bestia, riusciva a giustificarne la messa in onda. Con l’avvio della seconda stagione, al momento in pausa in attesa del rush finale, il precario equilibrio su cui si reggeva la serie è stato totalmente snaturato dal plot principale: in principio Vincent non ricorda assolutamente nulla della sua vita (il padre di Catherine lo ha trasformato in un assassino a sangue freddo) e quando la ragazza riesce, con molta fatica, a

fargli tornare i ricordi, i due si lasciano comunque prendendo, in apparenza, strade diverse per ritrovare loro stessi. Il loro continua tira e molla, assolutamente ingiustificato e motivato in maniera alquanto banale e superficiale, ha radicalmente alterato il mood dello show, ormai diventato una pessima copia di sè stesso. Certamente non si è mai trattato di una serie da Emmy Award, ma ogni settimana riusciva a colpire in qualche modo nel segno, adesso, se gli sceneggiatori non torneranno sulla retta via, sarebbe meglio porre fine alle agonie di una serie la cui trama fa acqua da tutte le parti.

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