Heritage & traditions 6:2018

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ERITAGE

N. 6 GEN-MAR 2018

& TRADITION

Rivista trimestrale web a distribuzione gratuita prodotta e diretta da Katia Ferri Melzi d’Eril www.katiaferri.com

Trimestrale di Commodity World Weekly Magazine - Anno II n.6 Registr.Tribunale di Pavia n. 673 del 2007

Feste e tradizioni tra le mura degli Zanardi Landi

DEUS EX RIVALTA I fondi oro animaliers di Mariolina Dufour Berte CAMILLE ROSE GOTTLIEB OROSCOPO REALE 2018 NATALE ALLA CASA BIANCA

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dietro un sorriso, una storia

Dental Euro - Studio Odontoiatrico Direttore Sanitario Dott. Daniele Sette Via De Amicis 55 - Urgnano (BG) Telefono: 035 4872113 - 392 931 3154


EDITORIALE

di Katia Ferri Melzi d’Eril katiaferri@hotmail.com

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a notizia del clamoroso furto di alcuni pezzi della straordinaria collezione esposta a Palazzo Ducale - 270 gioielli dello sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar - giusto l’ultimo giorno di apertura, ha tinto di giallo il Capodanno veneziano 2018 e ha fatto il giro del mondo. Due professionisti hanno potuto aprire non si sa come due teche che erano sorvegliatissime da telecamere e uomini armati: poco prima dell’ingresso dei visitatori, portando via due orecchini in diamanti moderni del valore di oltre due milioni di euro e una spilla con un diamante di 10 carati del valore di un milione e mezzo di euro. Inutile la caccia all’uomo nel Palazzo, al suonare degli allarmi: spariti nella confusione della Piazza San Marco, hanno fatto perdere le loro tracce, come in un film d’autore, riportando alla mente di chiunque segua questa incredibile vicenda, i raffinati film di Arsenio Lupin. E ovviamente le mitiche immagini di “Caccia al Ladro”, di Alfred Hitchock, con la bellissima Grace Kelly, che fu l’unica a rubare davvero qualcosa su quel set: il cuore del Principe Ranieri, ultimogenito dei Grimaldi, di cui divenne la consorte. Ma quanti si ricordano la notizia del 1997, quando un ladruncolo savonese, Renato Rinino, fu individuato dagli investigatori di Scotland Yard come l’autore di un incredibile furto avvenuto tre anni prima nell’appartamento londinese del Principe Carlo d’Inghilterra? Era il 26 febbraio del 1994, quando Rinino riesce ad intrufolarsi nella villa di Saint James Palace a Londra dove vive il Principe di Galles. Leggendo le cronache dell’epoca, il bottino risulta costituito da gioielli privati e alcuni gioielli della Corona: sei bottoni, un orologio da polso in acciaio, due scatole in argento (una delle quali conteneva i tappi per le orecchie), cinque spille e cinque coppie di gemelli. Il valore vero non è mai stato accertato, ma le stime, ai valori odierni, vanno dai 25.000 ai 75.000 euro. Alcuni giornali rivelarono la presenza dei famosi gemelli di Fabergè, ma poi si concentrarono su altro: erano sparite alcune lettere compromettenti tra il principe Carlo e l’amica del cuore Camilla Parker-Bowles, oggi divenuta sua moglie. Quando entra nel lussuoso appartamento, Rinino non sa chi sia il proprietario. Non immagina che si tratti del Principe Carlo e nemmeno che al suo interno si possono trovare ricchezze senza uguali: sa solo che scalare quelle impalcature esterne è un gioco da ragazzi per chi è pratico di scogli. E che i sistemi d’allarme incredibilmente non suonano: senza dar pubblicità alla cosa, sono stati disattivati da qualche giorno, dopo l’atterraggio di un deltaplano nella residenza della regina Elisabetta. E così il ladro italiano può agire praticamente indisturbato. Anzi, poche ore dopo l’incursione nelle stanze reali, Renato Rinino si reca in tutta tranquillità da un gioielliere di Londra, Geoffrey Mann, e rivende parte della refurtiva per 450 sterline (circa 750 euro di oggi), senza destare alcun sospetto. Solo due giorni dopo, quando la polizia britannica diffonde i dettagli dei preziosi sottratti al principe, il gioielliere si spaventa e subito si rivolge a Scotland Yard. Il racconto e la descrizione di «un uomo tarchiato, non molto alto, con scarsa conoscenza dell’inglese, probabilmente italiano» spostano le indagini all’estero e sul Bel Paese. Il topo d’appartamento italiano diventa insomma il ricercato numero 1 della polizia inglese, la quale pure offre una ricompensa di 10.000 sterline a chi contribuisca per favorire la sua cattura. Si scatenano i servizi segreti, gli uomini del mitico “MI5”, ma senza successo. Ci vogliono ancora tre anni prima che emerga il nome di Rinino. Nel 1997 l’uomo viene individuato e la sua casa viene perquisita. Ma nonostante siano sequestrati alcuni preziosi - orologi, spille, statuine, penne bracciali e orecchini - i preziosi di casa Windsor non si trovano. Egli annuncia di essere disposto a restituire il maltolto nelle mani personali del Principe Carlo, vendendo i diritti fotografici dell’incontro. Ma non viene creduto. Nel 2000, quando sono ormai scaduti tutti i termini previsti dal Codice Penale italiano per poter punire un furto commesso all’estero, Rinino svela alla polizia dove trovare i gioielli del furto Windsor (in un sacchetto di plastica nascosto in cucina) e poi scrive una lettera di scuse al Principe Carlo e ai suoi figli che aveva ancora chiesto, invano, di incontrare. La vita del Lupin della Riviera prosegue tra alti e bassi, piccoli furti e momenti di gloria. Gli svaligiano la casa, cercando chissà quali altre refurtive. E’ infine vittima di un delitto passionale, nel 2003. HERITAGE & TRADITIONS anno II° n. 6, gennaio-marzo 2018 Editore e Direttore responsabile: Katia Ferri Melzi d’Eril. Supplemento gratuito trimestrale del settimanale Commodity World Weelkly - Registr. Tribunale di Pavia n.673 17/5/200 redazione: c/o Villa Melzi d’Eril, via Colombarone 13, Belgioioso PV - Italia. Contributors: Sebastiano Calà, Timur De Angeli, Alessandro Zanotto. Contatti: katiaferri@hotmail.com, Facebook: heritage&traditions Tutti i diritti riservati

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H&T- SOMMARIO

SOMMARIO 3/ EDITORIALE di Katia Ferri Melzi d’Eril

GENNAIO-MARZO 2018

4/ SOMMARIO gennaio/ marzo 2018

36-37/ HERITAGE: Grace è tornata Fari puntati su Camille Rose Gottlieb, figlia della Princesse Stephanie di Monaco

5-11/ TOP CHARITY EVENTS 12-17/COVER STORY: Deus ex Rivalta di Katia Ferri Melzi d’Eril

38-41/ TRADITIONS: Red night & day Il rosso, colore top del Capodanno diventa un prezioso passpartout di stagione

18-21/ TRADITIONS: Feste alla Casa Bianca White Christmas con Melania, in stile Trump

42-43 TRADITIONS: Pitti Uomo 2018 A Firenze per lui, tra pret a porter e lusso

22-29/TRADITIONS: Oroscopo Reale

46/ MUSICA CLASSICA Federica Guida vince il Premio Abbado

30-31/ GOTHA Indovina chi viene per le Feste 32 LIBRI Storie di navi, principesse e credenzieri

47/ FOOD Le delizie del Borro, la tenuta dei Ferragamo

33/MIDDLE EAST Il buon vento di Lalla La svolta green del Marocco

48-51/HERITAGE: Addio Re Michele I funerali dell’ex sovrano di Romania

34-35/ TRADITIONS: Il bestiario di Mariolina I fondi oro firmati Dufour Berte

52-53 TRADITIONS: Castel Roggiero Il mio maniero? E’ un maxi orto

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Top charity events - H&T

A sinistra, Heidi Klum e altre star all’Amfar Gala. Qui a fianco, Donatella Versace con Scarlett Johansson, protagoniste dell’edizione 2018

Top charity events 7 febbraio

Al Gala 2017 hanno preso parte, tra le altre, Alessandra Ambrosio, Naomi Campbell, Alan Cumming, Iman, Zac Posen, Heidi Klum, Diane Kruger e Zoe Kravitz. Erano presenti molte star, per esempio Johnny Depp. Si tratta di un evento davvero molto esclusivo, dunque i biglietti sono carissimi e toccano cifre considerate da capogiro da noi, per il dinner. A onor del vero grandi cifre sono raccolte molto spesso anche in Italia, non solo con gli show Telethon, ma anche durante grandi eventi privati di imprenditori e filantropi dei nostri settori di punta, dalla moda all’alimentare, dalla finanza e automotive. Si preferiscono insomma eventi meno patinati e si attuano azioni di solidarietà singole, senza contorno di star. Una famiglia notissima nel settore alimentare, per esempio, finanzia spesso il trasporto su aerei militari di piccoli cuori, urgenti per i trapianti. Ma torniamo alle cifre necessarie per partecipare al amfAr Gala: Grand Philanthropist (tavolo per 12 persone): $75,000 Grand Benefactor (tavolo per 10 persone) : $50,000 Benefactor (tavolo per 20 persone) : $25,000 Host (tavolo per 10 persone) $17,500 Benefactor (bisogna essere in coppia): $25,000 Patron ticket (singolo): $5,000 Friend ticket (singolo) : $2,500 Supporter ticket (singolo) $1,750 Per acquisto biglietti ci si rivolge direttamente a amfAR all’email amfargalanewyork@amfar.org phone +1.917.591.8156 Per le aziende è anche possibile entrare nella rosa degli sponsor dell’evento scrivendo ai responsabili del marketing: Andy Boose tel (212) 219-0297, aboose@aabproductions.com Nicole Carlotti tel (212) 806-1615, nicole.carlotti@amfar.org

NEW YORK

AMFAR GALA

L’amfAR Gala New York che si terrà l’8 febbraio prossimo, a partire dalle ore 19.30 da Cipriani è uno degli eventi più eleganti ed importanti della settimana della moda e onora coloro che durante l’ultimo anno hanno dato un contributo eccezionale alla lotta contro l’HIV / AIDS. Questo spettacolare evento è caratterizzato da cocktail, dinner placè, un’asta live di oggetti di lusso molto divertente, spettacoli musicali e tributi speciali ai premiati. Dal 1998 ad oggi l’amfAR New York Gala ha raccolto oltre 19 milioni di dollari. Tra i personaggi più importanti di questa edizione (event chairs) ci saranno Kenneth Cole, Alan Cumming, Linda Evangelista, Milutin Gatsby, Whoopi Goldberg, Neil Patrick Harris and David Burtka, Taraji P. Henson, Iman, Scarlett Johansson, Heidi Klum, Laura Linney, Sienna Miller, Carine Roitfeld, Chloë Sevigny, Riccardo Silva, Alex Soros. Ad essi si aggiungeranno i co-chairs Hailey Baldwin, Maggio Cipriani, Susanne Hatje, Johnny Lin, Cindy and Howard Rachofsky, Emily Ratajkowski, Baran Süzer. L’amfAR Gala è considerato un po’ come il taglio del nastro rosso che da inizio alle quattro fashion week internazionali, perchè raduna la crème del fashion world internazionale e dello spettacolo sotto la luce della solidarietà. L’ultima edizione nel 2017 ha voluto celebrare la stilista italiana Donatella Versace e l’attrice Scarlett Johansson. Gli ospiti hanno assistito alla performance musicale di Ellie Goulding, oltre che alla consueta asta benefica a contributo della ricerca contro l’HIV/AIDS.

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H&T: Top charity events

Qui sopra, la Sala del Podestà di Palazzo Re Enzo dove si tiene il ballo di Capodanno. A destra, i passi della divertentissima quadriglia

1 gennaio

CONCERTO DI CAPODANNO A PALERMO A Palermo il Concerto di Capodanno 2018 del Teatro Massimo, in programma l’1 gennaio alle 18.30 promosso dalla presidenza del Consiglio comunale di Palermo. L’Orchestra e il Coro della Fondazione saranno diretti da Wayne Marshall, uno dei musicisti più versatili ed estrosi di oggi, per questa occasione nella doppia veste di direttore e pianista con una artista d’eccezione, Anna Jane Casey, cantante e attrice applaudita nei teatri più importanti del mondo per le sue interpretazioni di musical . Maestro del coro, Piero Monti.

BOLOGNA

GRAN BALLO E CONCERTO DI CAPODANNO L’anno nuovo a Bologna si apre con un grande evento benefico che si tiene nel più grande salone storico esistente in Italia dopo quello di Palazzo Ducale a Venezia, la Sala del Podestà di Palazzo Re Enzo. Si tratta di un Gran Ballo Concerto Ottocentesco, organizzato per festeggiare il Nuovo Anno, con la partecipazione dei danzatori della Società di Danza in costume ottocentesco, provenienti da tutta Italia. L’ evento è organizzato in collaborazione con alcune importanti e attive Onlus bolognesi, l’A.G.E.O.P. (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica), l’A.I.A.S. (Associazione Italiana Assistenza Spastici), l’A.I.D.O. (Associazione Italiana Donatori Organi), la BolognA.I.L. (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma Onlus Sezione di Bologna), l’A.I.R.C. (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), la Fa.Ne.P. (Associazione Famiglie Neurologia Pediatrica) e la U.I.L.D.M. (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), in favore delle quali verrà devoluto il ricavato. I danzatori faranno rivivere le affascinanti atmosfere delle feste di società del tempo, danzando quadriglie, valzer, contraddanze, mazurke e polke sulle musiche di grandi compositori italiani e stranieri eseguite dall’Or-

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chestra Arké, composta da giovani musicisti bolognesi, diretta dal Maestro Enrico Guerzoni. L’evento verrà realizzato con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna.Il Gran Ballo Concerto avrà inizio alle ore 16,00. Le danze eseguite saranno Valzer Spagnolo, Marcia Arciduca Guglielmo, Quadriglia Flora, Valzer à la Paganini, Contraddanza Cinderella, Pas des trois, Quadriglia degli Artisti, Valzer dei Fiori, Marcia di Schubert, Contraddanza Questa o Quella, Mazurka Fata Morgana, Quadriglia Venere, Valzer Ricordi, Contraddanza Galop Cinese Per assistere al Gran Ballo di Capodanno, rigorosamente in abito di gala, è necessario prenotare e ritirare gli Inviti presso: FA.NE.P., via Massarenti 11, presso Padiglione 13 del Policlinico Sant’Orsola; Tel. 051346744; E-mail: info@ fanep.org A.G.E.O.P, via Massarenti 11, presso Padiglione 13 del Policlinico Sant’Orsola; Tel. 051 399621; E-mail: valeriat.ageop@aosp.bo.it A.I.A.S., Piazza della Pace 4/a; Tel. 3667530758; E-mail: ccampagnoli@aiasbo.it AIDO, via Tiarini 21/2; Tel. 051 358470; E-mail: bologna.provinciale@aido.it AIL, via Massarenti 9, presso Istituto di Ematologia “L. e A. Seràgnoli”, Padiglione 8 del Policlinico Sant’Orsola; Tel. 051 397483; E-mail: info@ailbologna.it


Top charity events - H&T

IL CONCERTO DI CAPODANNO A VIENNA Ogni anno l’Orchestra Filarmonica di Vienna dà il suo concerto di Capodanno nella Sala d’Oro del Musikverein, trasmesso in mondovisione in più di 90 Paesi, per un pubblico di un milione di persone. Per partecipare dal vivo ci vuole un po’ di fortuna, perché è tale la richiesta dei biglietti che vengono assegnati per sorteggio. Il concerto di Capodanno dell’Orchestra Filarmonica di Vienna riunisce il meglio del meglio: quale modo migliore per iniziare il nuovo anno, ispirati da un programma musicale in parte allegro e trascinante, in parte anche più intimo e meditativo, con composizioni della dinastia Strauss e dei musicisti coevi. Dal valzer alla polka, è la musica più viennese che sia mai stata scritta, interpretata in modo egregio da musicisti di altissimo livello, considerati gli ambasciatori musicali dell’Austria. L’Orchestra Filarmonica di Vienna è tra le più quotate nell’Olimpo delle migliori orchestre internazionali. Anche i direttori d’orchestra appartengono all’elite dei migliori di tutto il mondo. Ogni anno ne viene invitato uno diverso, tra questi Mariss Jansons (2016), Gustavo Dudamel (2017), Riccardo Muti (2018) e Christian Thielemann (2019). La Sala Grande Qui sopra, Ballo Russo a Roma, all’Hotel viene chiamata anche Sala d’Oro ed è considerata non solo una delle più belle Excelsior in Via Veneto. al mondo, ma anche una delle migliori sotto l’aspetto dell’acustica. Per il concerto di Capodanno la sala costruita nello stile storicizzante ispirato all’antichità classica, viene meravigliosamente addobbata con una incredibile profusione di fiori. Colonne, cariatidi e i rilievi sui frontoni alludono al fatto che qui sia stato eretto un tempio per la musica.

6 gennaio

MANTOVA

GRAN BALLO A VILLA SCHIARINO Organizzato dalla Società di Danza di Mantova, un grande evento a Villa Schiarino per festeggiare l’arrivo del nuovo anno a suon di musica. Il Gran Ballo a Villa Schiarino si terrà Sabato 6 gennaio 2018 a partire dalle ore 16.00, in Via Santa Maddalena 7/9, a Porto Mantovano (Mn). Circondati da una profusione di dolci e di fiori, tutti saranno trasportati in un’atmosfera magica e d’altri tempi. Per la gioia dei danzatori e degli spettatori, si succederanno brani della grande musica ottocentesca europea con un programma a dir poco entusiasmante. Sono previsti infatti: Valzer Spagnolo, Tomalena, Marcia Russa, Valzer N. 2, Quadriglia degli Artisti (1,2,3) e poi Mazurka Fata Morgana, Cenerentola, Quadriglia Venere (1,2,3), Valzer Ricordi, Pas de Trois e poi si accelera con la Quadriglia Flora (1,2,3), Post Chaise, Valzer à la Paganini, Galop. Obbligatorio abito da sera e di gala. Per informazioni: Gianluca 347-1490238 - mantova@societadidanza.it

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13 gennaio

GRAN BALLO RUSSO

ROMA

La sesta edizione del Gran Ballo Russo si svolgera’ sabato 13 Gennaio 2018 nel lussuoso e aristocratico Palazzo del Hotel Excelsior che si trova nella storica via Veneto. La letteratura russa dell’800 fara’ da sfondo all’evento di chiusura dell’anno nella capitale. Si tratta di uno degli eventi del mese più attesi a Roma. Tanti e prestigiosi parteciperanno alla serata: rappresentanti istituzionali italiani, ambasciatori, diplomatici, giornalisti, intellettuali, artisti, esponenti della comunità russa, di aziende italiane e russe, che ascolteranno brani della grande musica e godranno della recitazione, sia in russo che in italiano nel salotto letterario di Zinaida Volkonskay, di alcune delle pagine più significative dei famosi scrittori russi. Mazurka, valzer, contradanza e quadriglia hanno “avvicinato” a passo di danza Italia e Russia, confermando il ruolo del Gran Ballo come grande evento di alto valore sociale e culturale. Il Gran Ballo Russo è un evento annuale nella vita culturale di Roma e si colloca tra le più significative manifestazioni finalizzate a promuovere e sviluppare le relazioni amichevoli tra l’Italia e la Russia. I soldi raccolti andranno all’ONLUS «Aiutаteci a salvare i bambini» che aiuta i piccoli abitanti di Donbass http://www.aiutateciasalvareibambini.org .


H&T: Top charity events

IL CONCERTO DI CAPODANNO A VENEZIA Ogni anno nuove polemiche sulla diretta Rai del concerto di Capodanno in diretta dal Teatro La Fenice di Venezia, che vede la messa in onda in differita del concerto di Vienna. Ogni anno, però, il giorno seguente arrivano i dati Auditel a confortare coloro che non vogliono rinunciare a iniziare l’anno assistendo in tv al magico spettacolo “dal teatro più bello nel mondo della città più bella del mondo”, come la definisce il maestro Myung-whun Chung, trasmesso in vari Paesi. Il concerto di Capodanno 2018, in onda su Raiuno dalle 12.20, dovrebbe superare il 25% di share e 4.192.000 spettatori, confermandosi lo spettacolo di musica classica più seguito della televisione italiana, con lo share più alto della giornata. Risulta di solito il quarto programma più visto in assoluto, con una crescita di oltre mezzo milione di spettatori ogni anno. Dunque il pubblico potrebbe anche vestirsi un po’ più elegante.. Anche il concerto di Vienna promette di mettere a segno una buona perforIl Gran BalloViennese mance, segno che la “fame di musica” in Italia c’è e va al di là dei talent show: va in onda su Raidue dell’ Austria Club al dalle 13.47 alle 16.03 con non meno del 18% di share e supera di solito 3 milioni di spettatori. Palazzo Spinola di Milano

20 gennaio

GRAN BALLO VIENNESE

MILANO

Nella più bella cornice ambientale e con le coreografie più eleganti, al suono dei valzer suonati dalla grande orchestra viennese, si vivono emozioni indimenticabili. Per chi vuol vivere il tempo della vera eleganza, l’evento giusto è il Gran Ballo Viennese “Wien Ball” con raccolta di fondi di beneficienza. Si tiene il 20 gennaio 2010 nella consueta cornice di Palazzo Spinola, presso la Società del Giardino a Milano. Le debuttanti in abito bianco danzano con gli allievi della scuola militare Teuliè. La serata prevede poi valzer per tutti con l’orchestra viennese, la cena di gala con specialità austriache, il goulash di mezzanotte, la lotteria di beneficienza e la disco. Il ballo si tiene nel grande salone che vide ospite molte volte Sthendal e nella meravigliosa sala d’ oro progettata da Gerolamo Arganini e decorata da Giacomo Tazzini, rimodernata in occasione delle nozze di Ferdinando I . Questa sala si presenta spaziosa e monumentale, circondata da un colonnato decorato con fregi e sormontato dalla trabeazione, con tribuna per orchestra, affreschi e stucchi dorati su sfondo avorio. Info e prenotazioni: Ingrid de Marinis Tschirk, Presidente dell’Austria Club. email: austriaclub@yahoo.com, cell: 3490776300

5 febbraio

GRAN BALLO VIENNESE

BERNA

Dal 1982 lo SHOMS organizza ogni anno il suo Ballo di beneficenza all’hotel Bellevue Palace a Berna. Il 37esimo ballo si terrà il 3 febbraio 2018. Quest’anno saranno ospiti d’onore l’arciduca Christian e l’arciduchessa Marie-Astrid d’Austria. Grazie alla generosità dei 500 partecipanti alla serata, che acquistano doni e rose durante la tombola, i profitti di questo ballo costituiscono l’entrata principale dello SHOMS. Essi permettono di svolgere e sviluppare attività caritative in Svizzera e all’estero. Alcuni esempi di attività dello SHOMS durante il 2017: • Assistenza alle persone malate e diversamente abili tramite i membri (più di 800) attivi • Sostegno alle persone piu’ povere e ai senza tetto tramite diverse associazioni Per esempio Point d’Eau a Losanna, Point d’Ancrage a Friborgo, • 64 ospiti al pellegrinaggio a Lourdes • partecipazione di giovani, e accompagnatori, al 34.esimo Campo dell’Ordine di Malta in Austria • organizzazione del terzo campo svizzero per handicappati in Libano • Sostegno finanziario alla nostra muta di lupetti e al nostro reparto di esploratori di Malta. www.shoms.ch

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Top charity events - H&T

BALLO DELLE DEBUTTANTI DI STRESA Il Ballo Debuttanti di Stresa di Ape Vco (associazione no profit) si terrà sabato 3 marzo 2018 all’Hotel Regina Palace di Stresa. Le deb partecipanti saranno divise in 2 categorie: “Princess” dai 15 ai 25 anni e “Queens” dai 26 ai 35 anni. Le iscrizioni sono aperte, tutte le informazioni sono su www.ballodebuttantistresa.it. L’edizione 2018 sostiene la Lilt (Lega Italiana per la Lotta ai Tumori) del Vco. Inoltre saranno raccolti fondi destinati alla lotta contro i tumori attraverso una sottoscrizione a premi durante la serata di gala e in favore di A.MA.ME.MI durante il pomeriggio di intrattenimento di domenica 4 marzo. Una divertente pièce teatrale, tratta dal romanzo “Il mio primo ballo”, scritto da Mariangela Camocardi e dedicato al Ballo Debuttanti di Stresa sarà messa in scena al teatro Il Maggiore durante la settimana preparatoria dell’evento. Significativa la collaborazione con i Comuni di Stresa, Verbania e Quaregna oltre ai comuni di Cannobio, Arona, Omegna, Domodossola, Vogogna per l’ospitalità. Info: Tel. +39 0321 391850 r.a. Fax +39 0321 620502

10 febbraio

13 febbraio

Una piacevole serata si terrà sabato 10 febbraio 2018 dalle 20 alle 21.30 al meraviglioso Palazzo Doria Pamphilj in via del Corso, 305 a Roma, grazie alla Fondazione Santa Francesca Romana. Luci, musica e arte sono riunite in un palazzo che lascia senza fiato per gli arredi e i tesori inestimabili che conserva, tutto da visitare: un luogo magico e ricco di storia per dare vita a una serata indimenticabile. Tra un valzer e un sirtaki, una salsa e una bachata, la serata danzante di Palazzo Doria Pamphilj, ogni anno permette di raccogliere importanti fondi destinati alla Casa di riposo Santa Francesca Romana. Madrina della serata sarò Donna Gesine Pogson Doria Pamphilj. Per informazioni e per partecipare all’evento, ci si può rivolgere direttamente alla Fondazione. Email: info@santafrancescaromana.com Phone: +39 06 580 37 37 Fax: +39 06 580 37 37

tica tradizione nata al tempo dei Medici e sospesa dal 1873, poco tempo dopo la fine di Firenze Capitale: il ballo in maschera al Teatro della Pergola. La città di Firenze era infatti conosciuta anche per le sue leggendarie feste nei palazzi della nobiltà così come in spazi aperti al pubblico, quali appunto i teatri. Il prossimo 13 febbraio 2018 sarà proprio lo storico Teatro di via della Pergola, ad ospitare questo ritorno alla tradizione. Per l’occasione il tema scelto è un invito a teatro con maschere che richiamano l’Ottocento, con una cena a tema, per supportare una duplice finalità. Far riscoprire ai fiorentini questo appuntamento di festa, coinvolgendo anche i turisti. Ma soprattutto contribuire al progetto benefico “Bimbi in Ant”, promosso dalla Fondazione Ant (Associazione Nazionale Tumori), e che vive grazie ad una raccolta fondi per assicurare cure a domicilio ai piccoli malati. Per ulteriori informazioni è possibile entrare nel clima della festa ed effettuare le prenotazioni consultando il sito www.ilgranballodicarnevale.com

FIRENZE ROMA BALLO PER GLI OSPITI DELLA CASA DI RIPO- BALLO DELLA PERGOLA FIRENZE Torna il grande Carnevale di Firenze, per rilanciare un’anSO SANTA FRANCESCA ROMANA

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H&T - TOP CHARITY EVENTS- Focus su Vienna

AL VIA LA STAGIONE

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Alla fine di gennaio si aprono le grandi stagioni dei balli, sia in Italia che all’estero. La massima concentrazione in questo periodo si ha a Venezia per il Carnevale e a Vienna, dove il calendario dei balli è fittissimo e partecipato da ospiti di tutto il mondo, con presenze illustri della politica, della moda e dello spettacolo (foto 15, l’attrice Pamela Handerson). Nella capitale austriaca si allestiscono ogni anno oltre 450 balli, e quelli più frequentati registrano un afflusso di anche 6.000 persone. I balli rivestono un’importanza significativa non solo dal punto di vista sociale ma anche sul fronte economico. In base ad un’indagine del 2016 svolta dalla Camera dell’Economia di Vienna, una persona che si reca ad un ballo, per preparazione e partecipazione spende in media 270 euro. Nel 2016 la Stagione viennese dei Balli ha registrato entrate per 131 milioni di euro. Delle 500.000 persone che hanno partecipato ad un ballo, un terzo proveniva da Vienna, 60.000 da diverse regioni dell’Austria e 55.000 dall’estero. Fanno parte dei più prestigiosi balli viennesi balli grandi e tradizionali tra cui il Ballo dell’Opera, il Ballo dell’Orchestra Filarmonica, il Ballo dei Caffettieri, il Ballo di Capodanno nella Hofburg l’ultimo dell’anno, i “balli di categoria” come il Ballo delle Scienze, il Ballo dei Bonbon, il Ballo dei Giuristi e il Concordiaball, l’evento per la comunità LGBT, il Ballo dell’Arcobaleno, i balli a scopo di beneficienza come il Life Ball e il Ballo dei Rifugiati, il ballo estivo Fête Impériale. Molti eventi prevedono che il ricavato sia devoluto tutto o in parte a progetti benefici. Ecco alcune informazioni utili per scegliere e prenotare : Il Ball der Wiener Philharmoniker (Ballo dell’Orchestra Filarmonica di Vienna), si tiene il 18 gennaio alla prestigiosa Musikverein, Musikvereinsplatz 1, 1010 Vienna, www.wienerphilharmoniker.at. Nella stessa data anche il Ball der Wiener Kaffeesieder (Ballo dei Caffettieri viennesi), a Hofburg, 1010 Vienna, www.kaffeesiederball.at . Si passa poi al Wiener Wiener Ball der Wissenschaften (Ballo delle Scienze di Vienna), il 27 gennaio, al Rathaus (Municipio), 1010 Vienna, www.wissenschaftsball.at. Nella stessa data il Regenbogenball (Ballo dell’Arcobaleno), 27.1.2018, Parkhotel Schönbrunn, 1130 Vienna, www.regenbogenball.at. A febbraio abbiamo il BonbonBall (Ballo dei Bonbon), 9.2.2018, Konzerthaus, Lothringerstrasse 20, 1030 Vienna, www.bonbonball.at. e il Wiener Opernball (Ballo dell’Opera di Vienna si tiene l’8 febbraio, 8.2.2018 alla Staatsoper (Opera di Stato), Opernring 2, 1010 Vienna, www.wiener-staatsoper.at per informazioni. Segue subito il Juristen-Ball (Ballo dei Giuristi), 10.2.2018, Hofburg, 1010 Vienna, www.juristenball.at. Chiude la stagione il Wiener Flüchtlingsball (Ballo dei Rifugiati di Vienna), 24.2.2018, Rathaus (Municipio), 1010 Vienna, www.integrationshaus.at.

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Focus sul Carnevale di Venezia - TOP CHARITY EVENTS-H&T

DEI BALLI DA SOGNO

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Passando ai grandi balli di Carnevale a Venezia, ce ne sono per tutti i gusti e per tutti i prezzi, basta dare un’ occhiata al sito www.venetoinside.com. Alcuni balli propongono anche lotterie per progetti benefici. Tre sono stupendi, i più importanti: in ordine di data abbiamo il Ballo Tiepolo, il Ballo del Doge e il ballo dell’Associazione Internazionale per il Carnevale di Venezia. Tutti e tre si tengono a Palazzo Pisani Moretta, un gioiello dalla facciata gotica che nasconde decorazioni barocche e opere dei più importanti artisti veneziani del 18 ° secolo, come Giambattista Tiepolo, Jacopo Guarana, Gaspare Diziani e Giuseppe Angeli. Tutti e tre prevedono di solito dopo il welcome cocktail, la cena placè a base di pesce, carne o con menu vegetariano. Si mangia con vari intrattenimenti: pianisti, quartetti o una intera orchestra barocca a deliziare gli ospiti per tutta la serata, cantanti lirici o maestri di danza che insegnano il minuetto, acrobati, attori. Dopo la mezzanotte la festa continua al piano terra con dolci veneziani, Prosecco, e la musica dal vivo che fa ballare gli ospiti fino a tardi. Indirizzo: San Polo 2766, ingresso d’acqua sul Canal Grande e da Calle Corner. Per tutti i balli è obbligatorio il costume d’epoca. Il Ballo Tiepolo, quest’anno alla sua 20 ° edizione, si svolge il Giovedi 8 febbraio. E’ un evento adatto a chi ama le rievocazioni storiche tradizionali, elegante e classico, con bellissimi costumi in tessuti antichi e preziosi. Dinner in Sala principale (Salone Centrale): 910 EUR, altre sale 741 EUR. Solo dopo cena (ingresso dopo mezzanotte: danze e buffet con dolci e vino Prosecco): 195 EUR. Il ballo del Doge Il sabato grasso 10 febbraio si terrà la 25° edizione dell’onirico ballo, creato dalla stilista Antonia Sautter: un evento inserito da molti media internazionali tra le “10 cose da fare assolutamente nella vita”. Popolato da attori, performer, cantanti, musicisti strabilianti, il Ballo del Doge regala un’atmosfera indimenticabile, fiabesca, non troppo legata alla tradizione del settecento veneziano e soprattutto al dinner assicura un parterre internazionale di altissimo livello, con la presenza di star della musica e dello spettacolo. Super vip entry 3.000 EUR, VIP ENTRY 1800-1500 EUR con dinner al primo e secondo piano, ingresso after dinner 800 EUR. Il Gran Galà quest’anno con titolo “Venezia, la luna e tu.. “ dell’Associazione Internazionale del Carnevale di Venezia, si tiene i giorno di Carnevale, martedì 13 febbraio. Si accede diventando soci, inclusa tessera la serata costa 320 EUR. L’associazione organizza party, cocktail e concerti per un’intera settimana. I quasi 1.000 partecipanti arrivano da tutto il mondo, sono un gruppo in espansione affiatato, divertente, straordinario per l’inventiva dei costumi, che si incontra e si ritrova di anno in anno.

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DEUS EX RIVALTA Orazio Zanardi Landi

Lo stemma della famiglia Zanardi Landi di Veano. Sopra, il Castello di Rivalta, dove i conti Orazio e Rita vivono con la madre Franca

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uante sono le bottiglie che stappa lui, personamente, la Capodanno, non si sa. Ma sempre più di un centinaio. Se si telefona al Conte Orazio Zanardi Landi di Veano per fare gli auguri di Capodanno, si capisce subito che non si trova a un ballo meraviglioso, tra danzatori e orchestre. E neanche su una terrazza caraibica, a guardare i fuochi di artificio sull’Oceano. Ogni anno è nello stesso posto: nel suo feudo, a casa sua, imbacuccato in un piumino da rocciatore, sotto un gazebo con le sue figlie e la Contessa Rita sua sorella, tutti a versar vino in centinaia di bicchieri protesi davanti a loro da un esercito sterminato di gente che esulta, beve, si bacia, butta in aria palloncini gialli, cappelli e petardi. Il Capodanno al Castello di Rivalta, in provincia di Piacenza è uno spettacolo indimenticabile per chi non è mai stato a una festa in un borgo medioevale privato, ridente e godereccio come questo. Allo scoccare della mezzanotte, si brinda coi nobili castellani. Un privilegio che si può godere, in verità, anche in altre occasioni. Ma questa, stando al volume delle prenotazioni, sembra la più importante di tutte. Dunque è impensabile, per lui, l’idea di andarsene in montagna o in crociera...

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Il castello di Rivalta è dei pochissimi esempi europei di manieri circondati da un antico borgo, in gran parte rimasto ad oggi ancora intatto e residenza di due rami dei Conti Zanardi Landi di Veano, discendenti dei feudatari presenti qui sin dal 1200. Sono decine di migliaia i turisti, provenienti da ogni regione d’Italia e dall’estero che ogni anno visitano questo sito esclusivo ed altamente suggestivo; unico per la sua storia, la sua magia ed il fascino antico, che non appartiene solo alle cose. Qui sono passati e passano ancora oggi Re e Regine, Principi, Nobili e Capi di Stato, provenienti da ogni parte del mondo. In questo fantastico luogo H.H. la Principessa Margareth (sorella della Regina d’Inghilterra) ha trascorso per diversi anni le sue vacanze estive: i Windsor non mancano mai di sostare qui durante i loro viaggi in Italia. Anche i principi Borbone Parma sono legati a queste mura e spesso vi celebrano importanti cerimonie private e dell’ Ordine Costantiniano di San Giorgio. E’ presto detto il perchè di questa esclusiva preferenza: le altezze reali hanno bisogno di spazio, per il loro seguito. E di un ospite generoso, che abbia il piglio possente di un antico feudatario, così


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è Orazio. Che non a caso presiede l’Associazione Castelli del Ducato e partecipa con grande passione ai progetti nazionali dell’Associazione Italiana Dimore Storiche. Il castello di Rivalta dispone di 54 ambienti arredati con mobili e tappeti d’epoca (dal 1400 in avanti) che nel tempo sono stati resi funzionali per accogliere i proprietari, ma anche per ospitare feste, conferenze e banchetti, con esigenze ovviamente mutate con il trascorrere dei secoli. Natale, Capodanno Pasqua e Halloween sono ricorrenze che a Rivalta si vivono molto intensamente grazie a eventi organizzati, amatissimi dai giovani e le famiglie con bambini. A Natale si visita il presepe vivente che occupa tutto il borgo, trasformato in villaggio medioevale, dove si ammirano gli artigiani che svolgono antichi mestieri, in attesa della Messa di mezzanotte. A Capodanno si attende l’anno nuovo nella piccola piazza del borgo, con i Conti Zanardi che servono personalmente lo spumante per il brindisi. A Pasqua si viene qui per gustare le delizie di primavera e per la famosa caccia all’uovo di cioccolato che entusiasma i bambini. La fine di ottobre, infine, si saluta con una notte dedicata ai misteri e alla magia, popolata di streghe e mostri. Oggi una parte del castello si visita (con guida) e si apprendono tante notizie storiche affascinanti e particolari. Anche quelle dei fantasmi, certo. Lo stesso Orazio ce le racconta. <<Quelli avvistati tra castello e borgo sono tre: il primo a infestare queste mura fu Pietro Zanardi Landi. Obizzo Landi, feudatario di Rivalta nel XIV secolo, con la moglie Bianchina ebbe tre figli. Il più giovane perse la vita in un’imboscata, perciò il Castello passò nelle mani delle due sorelle superstiti ed ai rispettivi mariti, Pietro Zanardi Landi e Galvano Landi. Questi si contesero a lungo l’eredità, finché non la spuntò Galvano III. Pietro Zanardi Landi fu misteriosamente assassinato. Il suo spirito pare abbia vagato nel Castello fino al 1890, anno di pas-

saggio dei beni ai discendenti della vittima innocente. Placato, ma dalla memoria durevole e non molto incline al perdono, il fantasma sarebbe ritornato nel 1970, quando presso gli Zanardi Landi arrivò ospite, un ignaro discendente dell’antico assassino, che venne tormentato per tutta la notte. Fu in quell’occasione che, cercando tra le pieghe della storia, emerse la tragica vicenda pregressa. Il secondo spettro avvistato nelle notti di luna è quello diafano, misterioso e leggendario di Bianchina, bellissima moglie di Obizzo Landi, sempre lui. Fu oggetto di insistenti avances da parte di Galeazzo Visconti, duca di Milano. Questi tentativi, avvenuti nel corso del 1322, guastarono i rapporti tra il duca e il signore di Rivalta. Il Visconti assediò Rivalta per 11 settimane, Obizzo fu sconfitto e fuggì ad Asti, ma in breve tempo riuscì a raccogliere le forze per tornare e spodestare il Visconti da Piacenza. Più recente, è l’ultima e inspiegabile presenza. Si tratta del cuoco Giuseppe, ucciso vicino al pozzo, nel Settecento, ad opera del maggiordomo, di cui aveva insidiato la moglie. Si manifesta accendendo e spegnendo vari interruttori. Negli anni Ottanta, durante una notte in cui era ospite al Castello la principessa Margaret d’Inghilterra, Giuseppe si è divertito per oltre dieci minuti a mettere in funzione elettrodomestici e altre apparecchiature, spostando quadri e oggetti vari, nell’ala del Castello affacciata sul Trebbia, dove si trovava la vecchia cucina. <<Chi poteva essere se non lui?>> si domanda Orazio. Oltre al castello, le mura del borgo ospitano un hotel de charme, due ristoranti e una bottega di delizie gastronomiche piacentine alle quali è difficile resistere. La bottega “Re di Coppe” si trova all’ingresso del Borgo, presso la Torre dell’Opizzone. E’ una costruzione quadrata, terminata nel 1048, che rappresenta il nucleo originario dell’intero complesso castrense. Oggi al suo interno si trova la bottega di Rivalta, che

I RISTORANTI DI RIVALTA La fortuna del Castello di Rivalta è dovuta anche alla presenza di due locali che restano impressi nel ricordo dei visitatori, dove si gustano delizie del territorio a chilometro zero, in una atmosfera gaia e frizzante. Il ristorante la Rocchetta è stato ricavato nelle antiche scuderie dove un tempo si ricoveravano i cavalli. Si mangia sotto ampie le volte alte 8 metri. I saloni sono abbelliti da antichi camini, stemmi, arazzi, stampe. Nelle belle stagioni si può stare anche all’aperto, godere un aperitivo con stuzzicherie piacentine nel bel cortile fiorito. La Locanda del Falco, situata di fronte all’ingresso del Castello e sulla via che porta alla Chiesa, è uno degli edifici più antichi di Rivalta e ha sempre ospitato un’ osteria che nel tempo si è ampliata occupando anche le botteghe adiacenti, come quella del cambiavalute ebreo di cui si ha notizia dai documenti dell’archivio di famiglia. L’ ambiente rustico, con pavimenti in cotto antico e i soffitti a travi in legno, è ideale per concedersi una pausa di piacere nella cucina tipica piacentina. La famiglia Piazza che gestisce questo ristorante da decenni, è famosa in tutto il circondario per la sua ricetta degli anolini alla piacentina, i parenti più stretti del tortello.

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Tutto pronto per il Cenone di Capodanno nei saloni di Rivalta. E poi, quando si avvicina la mezzanotte, tutti fuori per il brindisi nella piazzetta del borgo, con i fuochi d’artificio che si riflettono nelle acque del Trebbia.


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delizia il visitatore già dall’ingresso, con gli inconfondibili profumi dei salumi piacentini. Intorno alla Torre di San Martino si sviluppa l’ hotel del Castello di Rivalta: propone una hall e dieci camere arredate con mobili antichi, si riposa in atmosfere da fiaba. Le camere sono differenti le une dalle altre e tutte, pur essendo dotate di ogni moderna tecnologia e comfort, mantengono un’atmosfera d’altri tempi sottolineata da letti a baldacchino, velluti di sete pregiate, quadri autentici, stampe e mobili antichi. La spa con vari trattamenti occupa piacevolmente il tempo degli ospiti in attesa di una cena a lume di candela, oppure di una cavalcata sul fiume, di una degustazione guidata. Per i più dinamici, la Val Trebbia offre anche rafting e voli in mongolfiera. Ripa Apta, come veniva chiamato in tempo antico questo maniero, è costruito su un poggio quasi a picco sul fiume Trebbia: già di lontano appare maestoso, con una torre cilindrica che diventa tanto più imponente quanto più ci si avvicina al mastio e al borgo, che circonda quella che ancor oggi è la dimora privata dei nobili proprietari. Questo maniero vanta origine lontane, legate proprio all’importanza storica della valle del Trebbia. Qui fu scritta una delle pagine più sanguinose della seconda guerra punica (III sec a.c.). L’esercito romano si scontrò su queste rive con quello cartaginese comandato da Annibale. Egli arrivò con grandi elefanti che terrorizzarono gli abitanti e i soldati di stanza in una torre di avvistamento, nucleo di un piccolo accampamento fortificato. Il campo, nel tempo, divenne una fortezza e la fortezza divenne un castello, con un borgo di anime spaurite che chiesero per pietà di star dentro quelle mura. Dopo il crollo dell’impero romano e l’invasione barbarica della penisola italiana, Rivalta fu conquistata prima dai Longobardi, poi dai

Franchi. Un atto di divisione del 1025 testimonia l’edificazione di un maniero che, successivamente, nel 1048, l’imperatore Enrico II donò in parte al monastero benedettino di San Savino di Piacenza. Il castello di Rivalta fu oggetto di assedi, distruzioni e preda di proprietari diversi, finchè divenne feudo della potente famiglia Malaspina. Nel tredicesimo secolo la rocca fu molto contesa tra Papato e Impero: nel nel 1255 il marchese Oberto Pallavicino, nemico agguerrito dei guelfi, ordinò la distruzione di questo fortilizio. Ma non tutto fu perduto: all’inizio del Trecento il castello era già stato riedificato: Rivalta compare in vari documenti, come di proprietà di Obizzo Landi detto Verzuso, appartenente alla famiglia Landi di Cerreto. Da allora castello e borgo, racchiusi da una protettiva cinta muraria, seguirono le vicende e il destino della famiglia Landi. Nel corso del Seicento al Castello di Rivalta vengono rifatte le scuderie e si ampliano alcuni saloni, si costruiscono le elegantissime volte delle camere da letto, in sostituzione dei vecchi soffitti a cassettoni quattrocenteschi. Il castello si rinnova ed entra nell’Età Moderna, dai gusti più raffinati e preziosi. Nel corso del Settecento, vengono creati nuovi salotti e viene ricostruita la facciata, adeguandola al più moderno gusto neoclassico. Nel 1808 si estingue il ramo dei Landi, Conti di Rivalta e dei Marchesi di Gambaro: il castello passò a un altro ramo della famiglia, i Landi conti delle Caselle, marchesi di Chiavenna. Verso la fine dello stesso secolo, il maniero fu poi acquistato da un altro ramo ancora, dal Conte Carlo Zanardi Landi di Veano, i cui discendenti sono tutt’ora proprietari. Orazio con la madre Franca, la sorella Rita e le sue figlie Caterina e Irene abitano le stanze più segrete, protette dalla grande torre cilindrica, quattrocentesca e dal torresino minore voluto dal conte Manfredo Landi, che nella seconda metà di quel

I TESORI D’ARTE DEL CASTELLO DI RIVALTA

Le mura di Rivalta sono già di per sè un tesoro d’arte, visto lo stato di conservazione eccellente dei camminamenti ma anche delle torri, attentamente restaurate e conservate dai vari proprietari. Oggi nel complesso si conservano importanti capolavori: il Cristo nudo dello scultore toscano Francesco Mochi, uno dei primi iniziatori del barocco, che fu a Piacenza fra il 1612 e il 1629 per lavorare alle statue equestri di Piazza Cavalli. Due grandi tele a tema mitologico sono firmate Carlo Francesco Nuvolone e si trovano nel salone d’onore. Il Nuvolone si formò presso la scuola di pittura dell’Accademia Ambrosiana di Milano, nella prima metà del Seicento. Francesco Monti, detto il Brescianino delle battaglie, ha dipinto lo sbarco degli Scotti a Cipro, in soccorso dei veneziani che qui avevano una importante base commerciale minacciata dagli ottomani. La famiglia Scotti Douglas si è estinta con la bisnonna di Orazio Zanardi Landi. Si trova al castello, che contiene anche varie collezioni di ceramiche e porcellane per la tavola, esposte nel 2015 in una spettacolare mostra sulle tavole apparecchiate, anche il quadro “Giuseppe venduto dai fratelli” di Pier Leone Ghezzi, opera inizialmente attribuita al Guercino per le atmosfere che la caratterizzano, tipiche del tardo barocco romano.

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Nella pagina a fianco: festa di Capodanno, messa di Natale alla Chiesa e i cortili del castello in estate. Qui sopra: vista dal Trebbia del Castello di Rivalta, che fu un’importante base commerciale, minacciata dagli Ottomani.


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Nel 2015 il Castello di Rivalta ha ospitato una straordinaria mostra di “mise en place” curata personalmente dal Conte Orazio Zanardi Landi per consentire a chiunque di poter vivere direttamente pezzi di storia quotidiana della famiglia Zanardi Landi. Ben 10 sale del Castello sono state allestite con tavole apparecchiate per le grandi occasioni, degne di una principessa che accoglie i suoi ospiti per un gran ricevimento: il galateo è servito e lo stile è assicurato con piatti francesi del 1830, calici di Murano di due secoli fa, salini, candelieri e brocche, centrotavola pregiati, bicchieri di Boemia molati a mano, posate con monogrammi, tovaglioli cifrati con lo stemma e camerieri con le livree cifrate. Il pubblico ha potuto scoprire usi e costumi dei nobili piacentini. Sulla tavola con ben 6 bicchieri per ogni commensale: 2 erano per sorseggiare il vino rosso, uno per il vino bianco, la coppa per degustare lo spumante; il più piccolo era quello perfetto per apprezzare il vino da dessert mentre il bicchiere più grande, a sinistra dell’ospite, era dedicato all’acqua. Il pubblico femminile ha apprezzato soprattutto la foggia delle posate in argento nell’Ottocento, le tazzine da crema, le oliere all’epoca dello stile Impero, i candelieri del 1850 di Milano.


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secolo volle riadattare ad abitazione privata parte della struttura, ma proteggendola alquanto, perchè risistesse ai colpi di cannone. Pochi anni dopo il conte Manfredo Landi riadattò la Rocca preesistente in funzione militare, contestualmente allo sviluppo dell’artiglieria, stondando le torri e fortificandole. E’ l’architetto Pietro Antonio Solari – noto per aver ristrutturato il Cremlino a Mosca – ad occuparsi della ristrutturazione del Castello di Rivalta con torri tondeggianti, per renderlo adatto alle nuove esigenze militari, una volta diffusi i cannoni ed entrate in funzione le armi da fuoco. Il Castello di Rivalta venne trasformato però anche in una fastosa residenza. La facciata settecentesca è definita da elementi neoclassici come il timpano triangolare, e dalla scritta “Svevo sanguine laeta” (Allietato dal sangue svevo), che ricorda il legame stretto nel XIII secolo – grazie ad un matrimonio – tra la famiglia Landi e la potente casata imperiale di Svevia. Allo stesso periodo risale lo scalone che porta al piano superiore. L’edificio principale nel tempo è stato ampliato, con la costruzione di un palazzo articolato. Un elegantissimo cortile prelude l’ingresso. Lo spazio è scandito dall’intervallo irregolare delle colonne del porticato e del loggiato, di cui è stato modificato un lato nel Settecento. Il cortile presenta una decorazione particolarmente ricca, che ne accresce la funzione rappresentativa. Sono ammirevoli i fregi in cotto, i capitelli, le cornici e i medaglioni in terracotta – dovuti all’architetto Antonio da Lugano e al maestro Antonio da Pavia – entro i quali si inscrivono i ritratti degli esponenti di Casa Landi e gli stemmi delle famiglie imparentate. Le ulteriori modifiche intraprese poi nel 1780 dal marchese Giuseppe Landi hanno portato l’edificio a possedere l’ elegan-

za di una villa residenziale che continua a raccontare la sua storia, attraverso le fastose camere da letto perfettamente conservate, la sala delle armi e della Battaglia di Lepanto, il Museo del costume militare. Ogni tanto, quando l’anziana madre di Orazio, la contessa Franca Zanardi Landi di Veano Ardissone si dedica al restyling dell’arredo di qualche stanza, spunta qualcosa di nuovo: oggetti, scritte, decori, nascondigli segreti e insospettabili che si celano dietro alle massiccie pareti. Queste mura, insomma, non finiscono di stupire anche i loro abitanti. Orazio Zanardi Landi ha di recente valorizzato una preziosa collezione di cui nessuno si occupava: 104 vedute ottiche e stampe incise in rame originali del 1700. Ad un primo sguardo possono sembrare delle classiche vedute di piazze e palazzi di città italiane ed europee come Roma, Firenze, Londra, Parigi, Asterdam. A ben pensarci si tratta di un prezioso reportage, sono le tappe fondamentali del Grand Tour, il viaggio di alcuni mesi (ma poteva durare anche due anni) che i giovani nobili compivano nel Settecento e Ottocento per completare la propria formazione culturale. Ma se si fa buio nella stanza, si scopre ancora altro. Queste vedute ottiche risultano retroilluminabili, basta posporre un lume o una candela e le incisioni improvvisamente paiono delle vedute notturne. Sono speciali questa piccole opere dai colori vivaci, con cieli azzurri digradanti, strade e piazze con una prospettiva volutamente accentuata: le finestre degli edifici rappresentati sono appositamente traforate e coperte da carte colorate per ottenere un effetto notturno. Le vedute ottiche un tempo si osservavano dopo cena, nei salotti e nei ritrovi, con l’aiuto di un lume all’interno di una scatola, una ad una; era come vedere un film. Inizialmente considerate dei souvenir, le incisioni del Grand Tour divennero in seguito ambiti pezzi da collezione. Le producevano stampatori attivi a Londra e Parigi e in Italia i Fratelli Remondini di Bassano.

GLI ZANARDI LANDI, UNA FAMIGLIA DI PILOTI Quando si arriva a Rivalta, non si finisce più di girare e di scoprire, curiosando per le stradine che costeggiano il maniero o si intrufolano nel Borgo. Ci si spenzola dai muretti per vedere il fiume Trebbia, si sbircia dalle finestre dei ristoranti il paesaggio ammantato dalle brume che scendono dall’Appennino. Ci si gode anche l’andata e il ritorno a casa, l’alternarsi di tornanti, discese e salite che si inerpicano sulle colline alle spalle della gioiosa Piacenza. Già: se il signore di Rivalta potesse aggiornare il blasone di famiglia, forse ci metterebbe sopra anche un motore. Di un’ auto sportiva o di una moto. Non credo che Orazio Zanardi Landi possa pensarsi anche solo per un attimo su queste strade, paradiso dei motoclisti, senza aver sotto qualcosa da guidare, come dice lui, ‘a tutta manetta’. Ci si può giurare che lo faceva: le sue auto sempre tirate a lucido sono conosciute da tutte le pattuglie in servizio sulle strade del Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Lo hanno visto sfrecciare a velocità altissime verso Rivalta, Bobbio e il Penice, da quando aveva i pantaloni corti: dietro a suo fratello Carlo e a suo padre Filippo, anche lui un pilota temerario, senza limiti nè confini. <<Quando andavo a comprarmi un paio di scarpe brontolava che volevo spender troppo>> ricorda Orazio. <<Poi mi richiamava sulla porta per domandarmi se per caso non mi servisse una moto nuova>>.

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Da Piacenza a Rivalta? Si andava ‘a tutta manetta’. Così il conte Orazio Zanardi Landi di Veano (a sinistra) prima dell’era degli autovelox I conti di Rivalta sono sempre stati molto appassionati di motori e di velocità. Qui sopra la contessa Rita Zanardi Landi di Veano, indiscussa top influencer delle dame piacentine, attiva a favore dell’Associazione Castelli del Ducato. Altri due fratelli, Carlo e Luisa, abitano in altre proprietà a Sarmato.


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WHITE CHRISTMAS IN STILE TRUMP

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Qui sopra, la First Lady Melania Trump durante un laboratorio sui mestieri con i figli dei militari della Joint Base Andrews. A destra l’ingresso sfavillante della Casa Bianca.

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oom di gradimento degli americani nei confronti della First Lady. Complici il suo stile sobrio e la sua tenacia nonostante le critiche su tutto, anche l’albero di Natale..

L’ultimo sondaggio pubblicato dalla Cnn svela che gli americani amano Melania Trump. Molto più di prima. A un anno dal cambio della guardia alla Casa Bianca, la first lady americana Melania Trump piace agli americani più del marito Donald. Secondo una ricerca pubblicata dall’istituto statistico Rasmussen, la prima donna d’America, dopo un anno, raggiunge il 53% dei consensi. La signora della Casa Bianca dunque, riesce ad impressionare favorevolmente gli statunitensi piu’ di quanto non faccia il “commander in chief ”. Nella classifica sulla famiglia presidenziale la seguono Ivanka Trump, figlia del presidente con il 41%, mentre per ultimo resta il genero Jared Kushner, con il 20%. La First Lady degli Stati Uniti ha sempre goduto di più popolarità del marito Donald Trump, ma negli ultimi mesi questo consenso è aumentato. Sec-

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ondo vari sondaggi, le critiche iniziali sono state sostituite da una buona immagine per la partecipazione in campagne contro l’epidemia di oppiacei, l’empatia verso le vittime dell’uragano Harvey e un’iniziativa anti-bullismo. Nell’ultimo mese dell’anno Melania ha incrementato il suo gradimento fermo al 48%. Il 34% degli americani intervistati ha confessato di aver cambiato idea, rispetto alla diffidenza iniziale. Ad aiutare la First Lady c’è la scelta di voler mantenere un profilo piuttosto basso. D’altra parte pare che Melania non ambisse a diventarlo e non credesse che suo marito ce l’avrebbe fatta. Il sito web del Comitato Nazionale Repubblicano la definisce come “una donna con passione per l’architettura, le arti, la moda e la bellezza”. Melania Trump parla cinque lingue, in passato era una modella con una carriera affermata sulle passerelle. Il suo stile era molto sexy, giocato tra scollature e minigonne. Tutto è cambiato col matrimonio e da quando è nato il figlio Barron, nel 2008. Le mise con abiti sexy e vistosi gioielli sono sparite. Il


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look è diventato sobrio ed elegante. Nel suo armadio c’è una bella quota di moda italiana: abbiamo visto un abito da sera con draghi di Gucci, una giacca floreale di Dolce & Gabbana, vari pezzi di Versace, Ralph Lauren, Missoni e altre case più artigianali. La cura nell’immagine della first lady americana è parte della vincente strategia politica di Trump. Il ricordo delle precedenti amministrazioni non è cancellato, ma siamo sulla buona strada. Ma negli ultimi mesi Melania (47anni) ha avuto un solo pensiero in testa. Riscuotere il favore degli americani su fronte assai delicato, quello del Natale alla Casa Bianca, del cui allestimento si occupano le First Ladies da 200 anni. In effetti addobbare con gusto 6.100 metri quadrati d’abitazione per un totale di 132 stanze, in vista delle feste natalizie, non è uno scherzo. E’ un lavoro a tempo pieno. Melania, per il primo Natale firmato Trump ha fatto portare 71 ghirlande, 53 alberi di Natale e 12mila decorazioni. Guardando il suo profilo ufficiale, la prima inquilina del palazzo di Washington, ha mostrato in un video quanto lavoro serve per addobbare al meglio la dimora, che è visitata ogni giorno, con abeti sfavillanti, fiocchi e ghirlande. Addobbi che quest’anno traggono ispirazione dal tema del balletto “lo Schiaccianoci”. Lei in persona, bellissima nell’abito bianco firmato Dior, ha presentato le decorazioni 2017 insieme al grande abete nazionale. Il tema da lei prescelto “Tradizioni onorate dal tempo”, rende omaggio ai 200 anni di feste natalizie alla Casa Bianca. «Il Presidente, Barron e io siamo molto emozionati per il nostro primo Natale alla Casa Bianca: come per molte famiglie in tutto il Paese le tradizioni sono molto importanti per noi. Spero che visitando la casa del popolo, quest’anno, i visitatori avranno la sensazione di essere a casa loro per le vacanze» ha dichiarato la First Lady augurando a tutti buon Natale. “A

nome di mio marito Donald e di Barron, voglio augurare a tutti un Buon Natale e una stagione di festa gioiosa “. Entrando nell’edificio con i visitatori, si viene informati che tutto il palazzo è decorato a festa con alberi con lo stemma degli Stati Uniti, vischio e presepe. Il grande abete è stato innalzato nella Sala Blu. Dopo la presentazione degli addobbi la First Lady ha partecipato a un progetto di arti e mestieri, con bambini e studenti della Joint Base Andrews,che hanno festeggiato in varie sale della residenza presidenziale. Per la tavola, Melania ha scelto un servizio natalizio in porcellana usato dai Reagan. In questi giorni ha riletto una copia del libro “I racconti di Natale” di Charles Dickens che è appartenuta a Franklin Roosevelt. Oltre all’albero di Natale ufficiale, dunque ve ne sono diversi altri in varie parti dell’edificio, pure decorati, ma con temi diversi. C’è anche un albero dedicato ai soldati morti in combattimento. Tutte le decorazioni saranno ammirate dalle migliaia di persone che parteciperanno alle visite pubbliche della Casa Bianca e agli eventi natalizi ufficiali, che proseguiranno fino ai primi di gennaio. La First Lady ha accolto i figli dei militari della base di Andrews per accendere la residenza presidenziale con luci e addobbi natalizi. Durante la cerimonia per l’avvio delle feste di Natale, tutti gli americani l’hanno vista in tv visiblimente emozionata, incurante della solita pioggia di critiche. Vari media hanno giudicato troppo eccessiva la decorazione prescelta, con alberi bianchi, fiocchi, palline, scatole di regali, luci colorate e paillettes. E’ stato criticato anche l’incredibile dolce di pan di zenzero: una riproduzione minuziosa della Casa Bianca, con rami di vischio in zucchero, dal peso di 130 Kg, creata dagli chef. “Troppo sfarzo”, “ispirazione Las Vegas”. Melania ha dichiarato di aver preso spunto dalla famosa opera di Cajkovskij resa immortale da un balletto, lo Schiacciano-

Nei giorni scorsi, rispondendo a un ragazzino che le chiedeva dove volesse andare se avesse vacanze, la First Lady ha risposto candidamente: “In un’isola deserta” e poi ha aggiunto “con la mia famiglia”. Ma è solo una battuta. Non ha un minuto da perdere, anzi ha scelto la causa di cui occuparsi, il tema principe su cui impegnarsi come fanno tutte le mogli dei presidenti: si dedichera’ alla pericolosa diffusione tra i ragazzini americani del cyberbullismo, ovvero gli attacchi personali violenti e sistematici perpetrati in rete, che mietono un numero sempre piu’ preoccupante di giovani vittime. Melania Trump ha iniziato a prodigarsi con interventi e discorsi pubblici nelle scuole del Paese. Una scelta che ha sollevato non poche critiche tra gli americani, dal momento che il consorte e’ noto proprio per un uso spregiudicato dei social media, in particolare di Twitter, per la tendenza a schernire e ridicolizzare online i suoi avversari, ma anche i cittadini comuni che osano criticare le sue scelte politiche. Al momento, pero’, come La First Lady in una sala con gli ricorda Newsweek, gli americani non hanno ancora deciso se Melania possa davvero essere studenti della Joint Base Andrews un buon modello come lo era la precedente first lady, che all’uscita dalla Casa Bianca poteva vantare uno straordinario 68%. Ma ha ancora tre anni di tempo per conquistare il cuore degli americani e soprattutto delle americane. a, non sara’ facile.

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Natale alla Casa Bianca - TRADITIONS - H& T

ci. Così prima di lei aveva fatto Jackie Kennedy ben 56 anni anni fa. Agli alberi, colmi di ballerine d’argento, il giorno dell’inaugurazione si sono unite anche ballerini in carne ed ossa. Critiche pure sulll’elegantissimo vestito bianco che la First Lady indossava (firmato Christian Dior) con cappottino sulle spalle: troppo diva. Macchè, sempre freddolosa... C’è poi chi ha ironizzato sulle file di rami bianchi che affiancavano il colonnato della stanza addobbata per Natale. Davanti a tutto questo Melania Trump è andata avanti, con grande coraggio. Quest’anno la stampa è stata guidata in un tour nella White House addobbata a festa dalla First Lady Melania, che ha fatto gli onori di casa con indosso un abito bianco, stretto in vita da una cintura dorata, in pendant con un paio di tacchi a spillo.Il numero 1600 della Pennsylvania Avenue ha dato spazio a rosso antico oro e verde. Un classico arredamento natalizio, tra numerosi abeti carichi di neve finta e ballerine in vetro. Ghirlande di vischio sono state esposte alle finestre. Nell’ala est, si trova l’albero genealogico Stella d’oro, decorato con stelle dorate e nastro patriottico, dedicato agli americani in servizio in patria o all’estero. I visitatori sono incoraggiati a scrivere un messaggio ai loro cari che sono in servizio o all’estero, sulle tavolette digitali presenti in questo spazio. Dopo aver attraversato il colonnato est, si entra nella China Room, che onora le tradizioni di vacanza, ristorazione e ospitalità. La stanza è allestita per un Natale in famiglia, con il tavolo che mostra le belle porcellane volute da Nancy, la moglie del presidente Ronald Reagan. Poi, i visitatori passano nella Biblioteca, che contiene l’edizione del 1866, posseduta dal Presidente Franklin D. Roosevelt di “A Christmas Carol”, in cui ricordano l’antica consuetudine di leggere storie di Natale ai propri cari. Nel Grand Foyer e nella Cross Hall si il primo Natale a tema della Casa Bianca, voluto da Jacqueline Kennedy, dedicato al la “Suite Schiaccianoci” nel 1961. La Sala Verde onora i festeggiamenti dedicatia all’artigianato e alla carta. La Sala Blu ospita l’albero di Natale ufficiale della Casa Bianca, decorato con ornamenti in vetro raffiguranti il sigillo ​​ di ogni stato e territorio. The Red Room ospita prelibatezze natalizie, è stata decorata con menta piperita, caramelle e biscotti. La sala da pranzo ospita una casa di marzapane, raffigurante la facciata sud della Casa Bianca, decorata con le ghirlande natalizie in vischio volute da MelaniaTrump. Per tutto il mese di dicembre e fino ai primi di gennaio la Casa Bianca ospita gruppi, ricevimenti, concerti. Più di 25.000 visitatori, fino almeno al 6 gennaio, percorreranno le sale partecipando a tour pubblici dentro il palazzo e i giardini.

LA CARTOLINA DI AUGURI

La differenza tra l’amministrazione Obama e quella Trump si vede in ogni dettaglio, compresa la cartolina di auguri: quest’anno niente più “Buone Feste”, come erano soliti salutare Michelle e Barack, ma un esplicito “Buon Natale e Felice Anno Nuovo”, accompagnato dall’hashtag ufficiale #WHChristmas. Negli anni passati, durante la reggenza Obama, molti suoi detrattori, tra cui lo stesso Donald, sostenevano che l’allora Presidente volesse ostacolare la celebrazione della festa cristiana escludendo la parola Natale e ogni riferimento religioso. Donald e Melania hanno presenziato insieme alla cerimonia di accensione dell’albero di Natale insieme gli altri componenti del clan Trump. Accanto a Donald e Melania, Ivanka Trump con il marito Jared Kushner e i figli, ma anche Tiffany Trump e altri parenti.

AL TELEFONO COI BAMBINI

Un abito rosso, tacchi a spillo, bellissima e impeccabile. Melania Trump ha scelto il colore natalizio per eccellenza per partecipare, insieme con il marito Donald, al tradizionale appuntamento della vigilia, con la telefonata con i bambini, rispondendo alle loro domande su Santa Claus nel suo viaggio intorno al mondo per portare i doni di Natale. Il programma di intrattenimento natalizio viene organizzato ogni anno dal 1955 alla vigilia di Natale dal North American Aerospace Defense Command (NORAD). Trump e Melania hanno ricevuto le chiamate su due apparecchi distinti uno dall’altro nel salotto della loro casa in Florida dove stanno trascorrendo le vacanze di Natale. «Babbo Natale sta per trattarti molto bene» ha preannunciato il Presidente parlando con un bambino del Mississippi. Trump ha poi rassicurato un altro bambino, della Virginia, che ha detto di voler trovare sotto l’albero di Natale delle costruzioni. «E’ il regalo che ho sempre preferito anche io» gli ha replicato il Presidente. Dopo la maratona telefonica, il presidente degli Usa e la consorte hanno partecipato alla messa della vigilia di Natale nella Chiesa episcopale di Palm Beach, in Florida. Trump e la moglie Melania sono arrivati a notte fonda nella chiesa di Bethesda-by-the-Sea, proprio quella dove si erano sposati anni fai, il 22 gennaio 2005. La First Lady, in elegante abito nero per la funzione religiosa, ha dichiarato che andare in Chiesa la notte della vigilia di Natale rappresenta da sempre una importante tradizione per la sua famiglia.

Nella pagina a fianco, alcuni momenti del Natale presidenziale in stile Trump: la telefonata con i bambini la sera della vigilia, le decorazioni di alcune sale della Casa Bianca, ispirate al balletto “Lo Schiaccianoci”, arricchite dalla presenza di ballerini durante il tour di presentazione per la stampa. La First Lady Melania Trump in abito Bianco Dior. In basso, un salotto con decorazioni in rosso. Qui a destra la coppia presidenziale insieme alla cerimonia di accensione del Christmas Tree.

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OROSCOPO REALE: L’ANNO DI GEORGE..

George di Cambrige, nato il 22 luglio 2013. Nato sotto il segno del Cancro, vivrà un anno fortunato ma sarò chiamato a dare priorità agli impegni... ‘lavorativi’. A fianco con i suoi genitori, i Duchi di Cambridge William (nato il 21 giugno, Gemelli) e Catherine (nata il 9 gennaio, Capricorno). A fianco, la sorellina Charlotte, nata il 2 maggio, sotto il segno del Toro.

N

ell’antichità non c’era corte senza astrologo: guerre, armistizi e matrimoni sono stati decisi dopo la verifica dei fausti auspici...

le maniche e dimostrare a tutti le sue indiscusse qualità. Vediamo cosa ci riserva l’anno, segno per segno e quali sono le Altezze Reali con le quali si condividono le più o meno brillanti previsioni.

Oggi le cose vanno anno in tutt’altro modo, anche se molti politici e vip hanno confessato di chiedere continuamente agli astri come sarà il loro futuro. Per molti segni il 2018 è l’anno in cui si risorgerà dalle ceneri dopo un periodo di prove, di poche soddisfazioni e di sconfitte. Dunque sarà un anno impegnativo, che porterà anche un po’ di sofferenza, ma non sarà inutile, tutti potranno farcela e se si lasceranno da parte la superficialità e gli inganni, potranno riscuotere il meritato successo. I segni più favoriti del 2018 saranno quattro: lo Scorpione (purchè non si adagi e non si esageri), il Cancro (ma in amore deve far chiarezza su ciò che vuole), i Pesci che escono da un lungo periodo di sofferenza di incertezza e il Capricorno che però deve rimboccarsi

ARIETE Per i nati sotto questo segno, il cielo nel 2018 si annuncia impegnativo, ma anche costruttivo. Grazie all’influenza di Saturno, si prepara un periodo di doveri e responsabilità: tutti nodi verranno al pettine per chi ha seminato male in passato. Chi invece avrà fatto tutto perbene, non avrà nulla da temere. Arriveranno nuove responsabilità da gestire, ma anche un miglioramento della propria condizione professionale. Ma per chi avrà cercato scorciatoie o ha mostrato irresponsabilità, correrà rischi sia nella vita lavorativa che in quella affettiva. L’ avvio dell’anno è il momento migliore per stilare una nuova

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Oroscopo Reale 2018- TRADITIONS- H& T

scaletta di priorità, per non farsi travolgere dall’egoismo. Sarà un anno di cambiamenti ai quali bisognerà prepararsi, ricco di turbolenze per chi è in coppia, ma fortunato per chi è single, finalmente arriva una persona speciale. Per i nati dalla terza decade, il nuovo anno si annuncia ricco di colpi di scena. In amore gennaio si parte con un po’ di fatica, febbraio e marzo sono i mesi migliori per i chiarimenti, aprile e maggio premiano i sentimenti autentici, ma suggeriscono di non anteporre la carriera alla via affettiva. Giugno e luglio sono mesi bollenti per gli innamorati. Agosto promette nuovi incontri per i single, relax e divertimento. Settembre e ottobre invitano ad alimentare l’amore, perchè è in arrivo un novembre che spinge alle trasgressioni. Fine anno più tranquillo, da vivere in famiglia. Tante novità anche per il lavoro: febbraio è il mese ideale per i lavori di gruppo e per i progetti in altre città. Tra giugno e luglio matureranno i frutti dell’impegno richiesto in primavera. Si dovrà attendere agosto per regalarsi il giusto relax. Settembre e ottobre sono mesi importanti per lavorare a un progetto accarezzato da tempo. Soddisfazioni a novembre e chiusura dell’anno soddisfacente. I giorni fortunati di gennaio: 3,4,12,1 3,14,17,18,19,22,23,24,27,28,31 TORO Si apre un periodo molto positivo, capace di amplificare l’autostima e l’ambizione. Gli astri invitano i nati tra aprile e maggio ad aumentare l’impegno nel lavoro, dove si potranno raggiungere posizioni di maggiore responsabilità. Bisognerà circondarsi di persone energetiche e volenterose, che possano effettivamente aiutare nella scalata personale al successo. Attenzione alle spese, ma nessuna paura dei cambiamenti. Nel 2018, tutti i nati sotto il segno del Toro saranno

chiamati ad affrontare cambiamenti che porteranno benefici al cuore, alla mente e anche alle finanze personali. E’ importante consultare vari specialisti in materia legale e fiscale. Le nuove amicizie così come le storie d’amore riserveranno una gradita sorpresa e si riveleranno rigeneranti sotto tutti i punti di vista. Attenzione ai nuovi legami, attenzione a non perdere l’occasione di incontrare la persona giusta. Dal punto di vista sentimentale, i sentimenti per le persone amate procederanno nella direzione giusta, bisognerà stare attenti a bandire la possessività. Gennaio si profila sereno ma anche insidioso. Febbraio e marzo sono ideali per alimentare l’amore con l’amicizia e per incontrare una persona speciale. Aprile e maggio si profilano goderecci sotto tutti i punti di vista. I single devono stare attenti a non farsi scappare l’anima gemella. Giugno metterà alla prova i sentimenti e luglio sarà ancora più tentatore. Una tregua arriverà ad agosto, in compagnia del partner. Autunno sensuale ma attenzione a non flirtare troppo. Novembre è il mese ideale per recuperare una relazione in crisi e per rimediare a qualche indelicatezza. Dicembre porterà serenità e maggiore comprensione in famiglia. Sul fronte lavorativo, gennaio invita a rivedere le collaborazioni professionali, improntandole all’affidabilità. Febbraio tenta di rallentare la gestione degli impegni. Marzo e aprile sono più proficui e redditizi, soprattutto se per il lavoro si ha a che fare con altre città e i social network. Maggio segna l’inizio di nuovi progetti, ma saranno giugno e luglio i più impegnativi per portarli avanti. Ad agosto arriverà il giusto relax. A settembre la creatività e la determinazione si riveleranno importanti per arginare le interferenze. Ottobre e novembre testeranno la solidità delle proprie alleanze e permetteranno di prepararsi a un dicembre strategico per il lavoro in team.

LE PIETRE PREZIOSE ASSOCIATE AI SEGNI DEL TORO E DELL’ ARIETE L’influsso benefico delle pietre preziose è accertato. Al segno dell’Ariete sono associate pietre di colore dal rosso al violaceo. Corallo rosso e rubino accrescono la vitalità e l’energia, già tipiche di questo segno. Il Toro, legato a Venere, lo è anche alle pietre preziose di colore verde. Lo Smeraldo può aiutare il Toro a recuperare la forma fisica ed è un buon portafortuna in amore. Antche la Tormalina verde ha un influsso benefico: permette al Toro di conservare la propria forma fisica e di dare il meglio nei magici momenti di intimità. 23

Qui sopra, S.A.R la regina Maxima (nata il 17 maggio) e il coniuge Guglielmo Alessandro dei Paesi Bassi. A fianco, smeraldo con diamanti e rubini, Bulgari.


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Giorni fortunati di gennaio: 1,2,5,6,7,15,16,20,21,25,26,29,30. GEMELLI Dopo due anni e mezzo di varie prove inflitte da Saturno, il clima si farà più mite e porterà varie soddisfazioni. La necessità di rinnovamento però si fa intensa. La curiosità incalza: nel lavoro non basterà più esprimere un potenziale ma si vorrà estendere in modo impellente il campo di attività. Bisognerà circondarsi di persone molto energiche e volenterose. Il periodo ideale per realizzare le nuove ambizioni va dalla metà di maggio fino a metà novembre. Anche l’amore e gli affetti beneficeranno del nuovo clima. Il rapporto di coppia sarà svecchiato da una nuova complicità che porterà granda rmonia. Anche le nuove amicizie e le nuove storie d’amore si profilano frizzanti e spumeggianti, capaci di colmare aspettative e personalità. Sarà importante circondarsi di persone affidabili e stimate e non farsi tentare da soluzioni mirocolose o cerdere alle promesse di soldi facili. Sul fronte amoroso, l’anno si apre all’insegna della passione, febbraio spingerà a far piazza pulita di tutti quelli che non offrono più passione e serenità. Marzo e aprile sono ideali per perfezionare le amicizie e le relazioni. Maggio e giugno regalando soddisfazioni e un carisma speciale che incanterà gli altri. Luglio si profila trasgressivo, ma il romanticismo tornerà ad agosto, soprattutto per i single. Settembre e ottobre piaceranno agli innamorati, mentre i single saranno più irrequieti. Novembre sarà il mese della prudenza, meglio non essere troppo freddi o troppo dipendenti dalle persone amate. Dicembre, dopo qualche baruffa, è il mese del chiarimento costruttivo. Sul fronte lavorativo, gennaio è il mese ideale per pianificare il futuro professionale. Febbraio sarà utile per rivedere rapporti e alleanze. Marzo e aprile risvegliano le idee e la voglia di rimettersi in discussione. Maggio parte improduttivo e poi si riprende. Giugno e luglio sono ideali per mettere a punto nuove strategie. Agosto, mese delle vacanze, velocizza le trattative e le porta a conclusione. Settembre è un mese di rallentamento, meglio ottobre sul fronte della creatività. Novembre è ideale per le presentazioni, dicembre sarà piuttosto turbolento: non è il momento di essere indecisi.Giorni fortunati di gennaio: 3,4,8,9,17,18,19,22,23,24,27,28,31. LEONE Prudenza e coraggio in vista di sfide che porteranno alla vittoria. Per conquistare affetti e carriera, i nati sotto il segno del Leone dovranno operare una profonda crescita interiore e impegnarsi fino a Novembre. Le stelle invitano a fare nuove esperienze, ma servirà tutto l’autocontrolllo possibile per evi-

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tare i trabocchetti nascosti lungo il percorso, soprattutto in campo finanziario e immobiliare. Per cogliere le migliori opportunità di lavoro, bisognerà tenere a freno suscettibilità e orgoglio, far prevalere la diplomazia e qualche orgoglioso compromesso per anticipare le mosse dei concorrenti. I sentimenti saranno vissuti intensamente e le serate in famiglia aiuteranno a trovare serenità e coraggio. Quest’anno è importante ascoltare gli altri, aprire il cuore a suggerimenti importanti per conquistare sicurezza. Sul fronte sentimenti, gennaio mette a dura prova la coppia, febbraio si annuncia trasgressivo, marzo pieno di romanticismo. In aprile il lavoro prenderà il sopravvento, bisognerà mantenere la calma. Giugno e luglio sono i mesi della rinascita sentimentale, ma sarà Agosto quello top per il romanticismo. Sttembre e ottobre sono mesi di tensione, è il momento migliore per far piazza pulita di incertezze e zavorre. Novembre si annuncia battagliero, ma si concluderà con abbracci e sorrisi. Dicembre regala momenti intensi ai single. I giorni fortunati di gennaio saranno 3,4,7,8,9,12,13 ,,14,22,23,27,28,31. BILANCIA Insistere o cambiare? Per i nati sotto il segno della Bilancia, si profila un anno di scelte non da poco, di prove che coinvolgeranno sia la sfera affettiva che quella lavorativa. Bisognerà stabilire cosa è affidabile, concreto, autentico, cosa sarà da premiare, quello che non convince sarà da tagliare, occorre una profonda e veritiera valutazione per stabilire se quel che si sta facendo vale la pena oppure no. I single per scelta o per abbandono, avranno più opportunità per sorridere e tornare all’amore. Non bisogna rifiu-

Qui sopra, Charlotte Casiraghi, figlia della principessa Caroline di Monaco, nata il 3 agosto, sotto il segno del Leone.


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CANCRO Sarà un anno impegnativo, ma con l’aiuto di Giove. Un pizzico di sofferenza non risulterà inutile e single e delusi potranno riscuotere le migliori soddisfazioni. I nati nella terza e quarta decade saranno chiamati a decidere quali sono le loro priorità nel lavoro, nella vita privata e nei sentimenti. Solidità, affidabilità e sincerità sono premiate: Inganno, scorciatoie e superficialità si pagheranno molto care. Per portare avanti la battaglia, bisognerà decidersi ad allontanare tutto e tutti coloro che compromettono entusiasmo e serenità. Non sarà un anno facile (non mancherà qualche sofferenza) ma le soluzioni arivaranno e porteranno a superare le prove più ardue. L’esitazione e la paura attanaglieranno solo coloro che non hanno saputo trascurare le relazioni, bisognerà andare avanti con il sostegno delle persone amate. Anche l’amore sarà beneficiato. Il rapporto di coppia poggia su basi solide, si vivranno intense emozioni. Il meglio sarà riservato a chi è single o appena uscito da qualche delusione. Le nuove storie d’amore si riveleranno indimenticabili e rigeneranti. Gennaio è all’insegna della passione, ma ci saranno buone chance anche per chi è solo. I mesi di marzo e aprile permetteranno di esprimere emozioni celate da tempo. Agosto è il mese giusto per dedicarsi al relax o a nuove conquiste. Settembre e ottobre sono mesi ideali per la trasgressione, che aiuteranno a svecchiare i rapporti di coppia, senza comprometterli. Novembre però è il mese in cui si dovrà far chiarezza, perchè poi a dicembre si chiuderà in bellezza, avendo superato molte prove. Sul fronte lavorativo il mese di gennaio sarà fortunato, ma si dovrànno selezionare gli impegni. Febbraio è ideale per cambiare lavoro o rafforzare la posizione professionale. Marzo e aprile sono mesi in cui bisognerà avanzare in modo prudente per non finire in qualche trabocchetto architettati dai propri avversari. Meglio lavorare da soli, qualche volta, che con collaboratori inadeguati fra i piedi. Il mese di maggio è perfetto per elaborare nuovi progetti e avviare nuove iniziative, ma serve un team affidabile. I mesi di giugno e luglio risulteranno molto impegnativi, bisognerà decidersi a eliminare le collaborazioni fasulle. Il meritato riposo non arriverà prima di agosto. Si riparte a razzo a settembre, ottobre e novembre sarà il mese giusto per rilanciare iniziative e progetti. Bisognerà tralasciare l’apparenza e soprattutto stare alla larga dalle promesse di facili guadagni. Dicembre si profila un mese determinante per fare avanzamenti di carriera. I giorni fortunati di gennaio saranno 1,2,5,6,10,11,20,21,25,26,29 ,30.

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Nati sotto il segno del Cancro: in alto S.A.R il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, nato il 22 giugno. Per lui un fine anno inquieto, alle prese con le polemiche per il rimpatrio dei resti dei Reali d’Italia operato da Maria Gabriella di Savoia. La regina Elena e il Re Vittorio Emanuele III di Savoia oggi riposano l’uno accanto all’altra nel santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo. Qui sopra S.A.R la principessa Victoria di Svezia, nata il 14 luglio.


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Sul fronte lavorativo, gennaio è strategico per perfezionare e iniziative e rivedere i progetti. La concorrenza è agguerrita, il mese per partire con nuove idee è gennaio. Marzo e Aprile sono ideali invece per il rilancio di vecchie progetti, rivitalizzati da viaggi all’estero e investimenti sui social network. Maggio è il mese che porta i nodi al pettine in camo lavorativo, giugno e luglio sono mesi di accelerazione, bisogna fare piazza pulita nelle collaborazioni inutili, non perdere energie. Ad agosto, dopo le ultime fatiche, il meritato riposo. Settembre e ottobre sono ideali per far vedere agli altri cosa si sa fare, ma è bene non esagerare, per non attirare le invidie dei concorrenti. Novembre è ideale per migliorare la posizione professionale, dicembre regala invece gratificanti conferme che fanno bene al cuore e alle finanze. I giorni fortunati di gennaio saranno 3,4,7,9,12,13,14,22,23,27,28,31. VERGINE Dopo tanti anni difficili, arriva un po’ di fortuna per la Vergine, è infatti tramontato l’ostile Saturno. Chance e benessere arrivano con i favori di Giove. Il pianeta della fortuna lascia presagire un eccellente anno di espansione e di benessere. Amici e conoscenze importanti saranno di grande aiuto. Bisognerà essere pronti ad afferrare occasioni che in passato ci si è fatti scappare per paura di osare o per poca autostima. Non bisogna isolarsi nè sprecare le occasioni. Si profila la possibilità di fare viaggi di lavoro e di migliorare le proprie relazioni sentimentali. Per cuori solitari e per chi è da solo, si presentano molte opportunità di incontri importanti. In campo sentimente l’anno parte all’insegna della sensualità e delle serenità. Febbraio e mazo mettono alla prova la sincerità dei sentimenti, si è portati a premiare chi merita attenzione e ad allontanare chi fa perdere tempo. Aprile si annuncia godereccio e vigoroso. Maggio sarà malizioso, trasgressivo, mentre giugno e luglio chiederanno di fortificare i rapporti d’amore e d’amicizia, o di decidere passi importanti per la coppia. Agosto e settembre regalano amore, armonia e sensualità. Per chi è solo si profilano numerose occasioni in settembre, ma saranno novembre e dicembre ad amplificare le emozioni. Sul piano lavorativo, Gennaio è il mese perfetto per partire con il piede giusto, perchè regala opportunità per dare una significativa svolta a progetti e carriere. Febbraio e marzo mettono alla prova la validità delle scelte fatte in passato. Aprile è un mese ideale per rilanciare iniziative e trattative. Maggio amplifica la voglia di darsi da fare. Giugno e luglio rallentano la gestione degli impegni, per rivelarsi gratificanti per il lavoro di gruppo. Agosto è perfetto per il relax, settembre e ottobre saranno importanti per le trattative d’affari e novembre per il rilancio di progetti. Prudenza a dicembre. I giorni fortunati di gennaio saranno 1,2,5,6,10,11,15,16,25,26,29,30

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In alto S.A.R la Regina Rania di Giordania, nata il 31 agosto 1970, sotto il segno della Vergine. Sotto, S.A.R la regina Silvia di Svezia, nata il 23 dicembre, sotto il segno del Capricorno.


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tare il sostegno di amici e di affetti, per non sentirsi soli e abbandonati. In amore gennaio si profila piuttosto conflittuale, ma è meglio così perchè i mesi di marzo e aprile aiuteranno a far chiarezza nel cuore. Le scelte sentimentali saranno testate in aprile e maggio: bisogna chiarire le proprie aspettative e quelle dei partner, trovare le soluzioni migliori per entrambi. Giugno e luglio sono ideali per l’amore e per cercare l’anima gemella. Agosto sarà ricco di romanticismo, audacia e sensualità accenderanno settembre e ottobre, portando nuove chance ai single. Novembre aiuterà a scoprire se il partner è davvero l’anima gemella e dicembre porterà serenità e armonia. Sul piano lavorativo, attenzione a gennaio, che sembrerà produttivo per poi rivelarsi dispersivo. Febbraio e marzo saranno importanti per la gestione degli impegni, bisogna avere attorno un team di persone energiche e volenterose. Aprile tenterà di ingarbugliare le carte, alimentando divergenze con i collaboratori. A maggio si profileranno creattività e assestamenti. Giugno e luglio sono perfetti per i progetti di gruppo, ad agosto si profileranno soddisfazioni e relax. Settembre e ottobre consentiranno di rilanciare iniziative e progetti redditizi. A novembre l’inflluenza di Giove aiuterà a far chiarezza suoi propri obiettivi. Dicembre regala coincidenze inaspettate che permetteranno di chiudere l’anno con molte soddisfazioni e in serenità. Giorni fortunati di gennaio: 3,4,7,8,9,12,13,14,17,18,19, 27, 28,31.

passate rischiano di compromettere il presente. Bisogna punatre alla pace e prepararsi al mese di novembre, caldissimo per gli innamorati. Il mese di dicembre sarà indimenticabile. Sul piano lavorativo bisognerà dimostrare già a gennaio le propri capacità, perchè poi si dovrà affrontare un febbraio difficile. Marzo e aprile permetteranno di gestire meglio i propri impegni, molte opportunità saranno da cogliere al volo. Maggio sarà strategico per poter perfezionare le collaborazioni. I mesi di giugno e luglio saranno semplicemente frenetici sul fronte lavorativo. Bisognerà star calmi e non rispondere alle provocazioni. Agosto è ideale per trascorrere le vacanze: settembre è il mese giusto per avviare collaborazioni di gruppo. In ottobre potrebbe venir messo in discussione il proprio operato, ma servirà per migliorare metodi e strategie. Il mse di novembre inizierà in salita ma poi si rivelerà redditizio. La rivincita, insomma arriverà a dicembre. I giorni fortunati di gennaio sranno 1,2,5,6,10,1,,15,16,20,21,29,30 SAGITTARIO L’entusiasmo guiderà i nati sotto il segno del Sagittario a realizzare i propri sogni, dopo due anni e mezzo di prove faticose. Si è pronti a prendere in mano la vita e a darle una svolta fortunata. Le tante responsabilità alle quali si è dovuto fra fronte in passato hanno preparato il terreno per gli anni a venire. Col trascorrere dei mesi tornano fiducia, entusiasmo, intrampredenza e il lavoro riserverà finalmente le sorprese positive attese e le meritate posizioni di avanzamento. Col sopraggiungere della fine dell’anno, si dovrà sfidare il destino e sarà dunque possibile chiudere in bellezza un anno molto intenso. Bisogna però partire con il piede giusto, circondandosi di persone positive, senza aver fretta di recuperare il tempo perduto. Sul fronte senti-

SCORPIONE La fortuna è con questo segno, che si prenderà un bel po’ di rivincite, grazie alla sua passione e al suo entusiasmo. La generosa congiunzione astrale di Giove e Sole risplenderà solo per questo anno. Ottimismo e intraprendenza saranno la ricetta giusta per affrontare i prossimi 12 mesi, ideali per allargare la sfera professionale e potenziare le relazioni sentimentali. Anche per i single quest’anno ci saranno tante opportunità per incontrare la persona giusta. Ma non bisogna strafare nè risultare troppo arroganti. Sarà un anno decisivo per i giovani: si avvicinano i traguardi a lungo agognati. Ma i più maturi riscuoteranno i propri successi ricordando quelli ottenuti nel 2005-2006. In amore l’anno si apre sotto il segno dell’erotismo, febbraio e marzo saranno trasgressivi e goderecci. Aprile sarà ideale per svecchiare rapporti di coppia trascinati troppo al lungo, il bilancio si dovrà fare a maggio. Giugno e luglio aiuteranno a premiare i sentimenti più sinceri. Agosto regala entusiasmo ai single che risulteranno facili agli innamoramenti. Settembre e ottobre saranno mesi di chiarimento, le imcomprensioni

S.A.R il Re del Marocco Muhammad VI, nato il 21 agosto, sotto il segno del Leone.

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mentale l’anno si apre con molta serenità ma febbrao e marzo saranno molto impegnativi ed entusiasmanti. Aprile riscalderà le emozioni, preludio a un maggio trasgressivo e malizioso. I mesi di giugno e luglio sono indimenticabili, ripagheranno di tante fatiche. Per i single arriva l’incontro che cambia la vita. Agosto sarà infuocato per chi è ancora libero. Settembre e ottobre portano grande complicità alle coppie, piene di dolcezza. I single potranno trasformare una bella amicizia in un rapporto più profondo. Novembre è il momento ideale per un viaggio di coppia, dicembre regalerà grandi emozioni. Dal punto di vista lavorativo, il mese di gennaio moltiplica le idee, sostiene le iniziative e protegge l’avviamento di progetti. Febbario e marzo aiutano a fare chiarezza negli obiettivi da conquistare. Aprile è il mese ideale per dare una svolta significativa al lavoro, mentre maggio, giugno e luglio saranno impegnativi, si dovranno dimostrare agli altri le proprie capacità. Non lasciatevi scappare le opportunità importanti, prima di godervi le meritate vacanze in agosto, oppure approfittate di questa pausa per perfezionare le energie. Settembre e ottobre sono ideali per imparare a ottimizzare la gestione degli impegni lavorativi e risolvere tutto con successo. Il mese di novembre premia le idee originali, ma suggerisce di non cedere alle provocazioni. La fine d’anno permetterà di raccogliere i frutti di un anno impegnativo, nel quale è importante circondarsi di persone positive. I giorni fortunati di gennaio sono 3,4,8,9,1,2,13,14,17,18 ,19,22,23,31. CAPRICORNO E’ un anno da dedicare ai bilanci, alle scelte drastiche e importanti. Un anno impegnativo e anche un po’ faticoso, che però si apre con una congiunzione astrale di Saturno al sole, dunque si apre un periodo significativo per la propria vita. E’ il momento di sacrificare il superfluo, di affrontare sempre nuove responsabilità. Le stelle indicano, non determinano, occorre ricordare che tutto ciò che è stabile non inconterà crisi, anzi si fortificherà. Invece ciò che è stato portato avanti con irresponsabilità, leggerezza e ingenuità sarà pieno di colpi di scena. Nel lavoro e nella vita sentimentale si potranno raccogliere frutti importanti del proprio impegno. Giove aiuterà a capire cosa deve esere protetto e migliorato. Chi nasce sotto questo segno vede le sfide e gli ostacoli come un incentivo per perfezionarsi e andare avanti: in ogni caso l’influenza negativa di Saturno sarà molto debole, se si procederà in avanti, ricercando la verità e l’essenza delle cose. Sul fronte sentimentale gennaio inaugura l’anno sotto il segno dell’amore. Febbraio sarà un mese sensuale, molto appagante. Marzo invece metterà in discussione l’autenticità dei sentimenti e aiuterà a diventare più protagonisti della propria vita. Aprile sarà una stagione molto allegra per gli innamorati, si rivelerà generoso per chi è solo. In maggio e giugno si potrà scoprire se il partner è veramente l’anima gemella, perchè luglio sarà il mese delle certezze e non delle ipotesi. Agosto porterà relax e divertimento, ma in settembre e ottobre si sarà chiamati ad assicurare affidabilità, concretezza e continuità. A novembre i single avranno un appuntamento col destino, senza escludere un clamoroso ritorno al passato. Dicembre regala romanticismo a fiumi. Sul fronte lavorativo, il mese di gennaio è perfetto per pianificare le iniziative e i progetti per il nuovo anno. Febbraio e marzo daranno una svolta significativa alla gestione degli impegni, aprile tenterà di rallentare ma non fermare le nuove iniziative. Il mese di maggio risulterà dunque frenetico di impegni ma saranno tutti molto produttivi. Giugno e luglio sono i mesi in cui si dovranno revisionare le collaborazioni: la dedizione e la serietà saranno

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In alto: S.A.R Felipe di Spagna, nato il 30 gennaio 1968 (Acquario) con la moglie Letitia. Sotto S.A.R Harald di Norvegia, nato il 21 febbraio sotto il segno dei Pesci, con S.A.R la regina Sonia, nata il 4 luglio.


Oroscopo Reale 2018- TRADITIONS- H& T

premiate, l’irresponsabilità e le scorciatoie saranno penalizzate. Agosto regala una pausa di relax, ma a settembre gli impegni si moltiplicheranno, ancor più per chi lavora fuori dalla città di residenza. Ottobre e novembre premiano il lavoro in team e lasciano intravvedere iniziative e progetti redditizi. A dicembre si dovrà essere pronti a cogliere inaspettati colpi di fortuna. Giorni fortunati di gennaio: 2, 14, 16, 22, 27, 30, 31. ACQUARIO Basterà non voler strafare per poter vivere un anno positivo, ricco di occassioni. Il favore di Giove sarà benefico fino ai primi di novembre, ma ogni scelta va attentamente valutata. Per esorcizzare i passi falsi o i passi indietro, bisognerà tenere a freno l’euforia e non esagarare con le pretese. Le stelle indicano un eccellente momento di espansione e di avanzamento, ma bisogna stare attenti alle promesse di facili guadagni. Non bisogna dare adito a critiche, e poi tenere a bada l’impazienza e star sempre pronti a combattere l’ostilità di Marte, da novembre a maggio. Anche il desiderio di indipendenza si farà sempre più intenso e cià spingerà a dimostrare agli altri le proprie capacità. Per anticipare le controversie ed eviatare i contrasti, bisogna stare attenti a non calpestare gli altri e trovare un compromesso alla propria indole che rifiuta ogni genere di condizionamento e limitazione. Sul fronte amoroso, il mese di gennaio si apre all’insegna dell’armonia, ma bisogna preservarla dal nervosismo derivante da qualche preoccupazione economica. Il mese di febbraio sarà molto positivo e a marzo si profileranno buone chance per chi è solo. Il mese di aprile si preannuncia malizioso e trasgressivo. Ma a maggio e giugno si dovranno fare i conti con i sentimenti, dare spazio ai chiarimenti. I single potranno avere molte buone occasioni di incontro, che a luglio e agosto sfoceranno in indimenticabili vacanze in compagnia della persona amata. Settembre e ottobre metteranno alla prova l’autenticità dei sentimenti, con qualche tentazione. Novembre premierà l’amore vero, allontanando le relazioni inutili. Dicembre chiude la complicità, regalando trasgressive emozioni. Sul piano lavorativo il mese di gennaio si apre all’insegna dell’ambizione. Febbraio è perfetto per programmare i progetti da sviluppare nel 2018. Marzo e aprile premiano la gestione degli impegni e le soddisfazioni non tarderanno ad arrivare. Il mese di maggi si apre con nuove iniziative, anche se non mancano i rallentamenti. Giugno e luglio sono perfetti per dimostrare agli altri le proprie capacità e per lavorare bene in team. Il mese di agosto sarà molto importante per la formazione professionale, i mesi di settembre e ottobre stimolano l’ambizione. Per esorcizzare lo stress, si può portare a termine un progetto alla volta. Il mese di novembre sarà generoso di soddisfazioni, ideale per programmare la riscossa professionale. Giorni fortunati di gennaio: 7,8,9,12,13,14,17,18,19,22,23,27,28.

PESCI Per il segno dei Pesci nel 2018 rinasce l’amore e non mancano le soddisfazioni professionali. Finalmente il cielo dice che si può girare pagina, dopo due anni e mezzo di prove estenuanti inflitte da Saturno contrario. Dopo l’indispensabile riassetto, sul piano lavorativo e privato, si può riprendere in mano la vita, grazie al sostegno di Giove. L’ottimismo e la gioia di vivere sono indispensabili per ottenere il riconoscimento del proprio potenzlale creativo. Chi studia o lavora in città diverse dalla propria, sarà ancora pià favorito. Gradite conferme arriveranno per chi è alle prese con complesse pratiche burocratiche e assicurazioni. La sfera dei sentimenti pure si rinnoverà, si moltiplicano le occasioni di incontro per i single, ma bisogna affidarsi più all’intuito che all’istinto. In amore si parte con armonia e certezze, anche febbraio è un mese ricco di emozioni, non bisogna perdere di vista il lavoro. Il mese di aprile si arricchisce di amore e amicizia, di sentimenti positivi. Maggio si preannuncia malizioso, si verrà tentati da qualche trasgressione. Giugno e luglio saranno mesi indimenticabili per gli innamorati, mentre i single saranno vittime di deliziosi colpi di fulmine. Agosto aiuterà a fare chiarezza nel cuore. Settembre e ottobre si riveleranno generosi anche per chi è single. La sensualità proseguirà per tutto il mese di novembre, ma a dicembre erotismo e dolcezza saranno amplificati, i single saranno irresistibili a Capodanno. Sul fronte lavoro gennaio sarà ricco di progetti da sviluppare nel corso dell’anno e febbraio e marzo saranno pieni di impegni. Le sfide arriveranno in aprile, mesi importanti per il lavoro in team. Giugno e luglio consentiranno di rilanciare progetti importanti, che risulteranno vincenti grazie a creatività e intuito. Il mese di agosto sarà perfetto per il relax, visto che settembre e ottobre saranno molto impegnativi e favorevoli per avviare progetti di formazione. Novembre sarà un mese turbolento, non bisognerà aver fretta di concludere, meglio aspettare dicembre per scoccare le proprie frecce e fare centro. Giorni fortunati di gennaio: 1,2,10,11,15,16, 20, 21, 25,26,29,30.

Qui a fianco S.A.R Beatrice d’Olanda, nata il 31 gennaio, sotto il segno dell’Acquario.

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H& T - TRADITIONS - Feste, party e inviti del Gotha

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Meghan Markle, la promessa sposa americana del principe Harry (1)è stata una vera eccezione: la prima fidanzata invitata a passare il Natale con i Windsor a Sandringham. Kate Middleton venne esclusa e così anche Mike Tindall, marito di Zara Phillips, nipote della Regina. Ma quale è il cerimoniale che accompagna le feste dei Windsor? Il 21 dicembre di solito H.M la regina Elisabetta (5) e il Principe Filippo (7) partono per Sandringham, in Norfolk, su un treno di linea dalla stazione King’s Cross. William e Kate (2) , la cui tenuta di campagna Anmer All, è a due passi dalla residenza reale, aspettano a casa coi bimbi. Il 24, giorno della vigilia arrivano i familiari più stretti, per ultimi di solito il Principe Carlo e la consorte Camilla (2). All’ ora del tè, come da tradizione di famiglia, ci si riunisce nel salotto rosso per l’apertura dei regali. Una regola non scritta vuole che siano modesti eun po’ scherzosi. Non si è mai saputo chi fosse il mittente di un copriwater di pelle bianca, trovato nei pacchi qualche anno fa. E neanche chi fosse il destinatario. Lady Diana non era stata avvertita in tempo, dunque la prima volta si precipitò a comprare costosi maglioni di cashmere. Kate Middleton, avvertita, portò della marmellata fatta in casa. E’ immaginabile che i doni più belli e divertenti quest’anno siano andati al principino George (che ha scritto una letterina a Babbo Natale, spedita in Finlandia, per chiedere una macchina della polizia, foto 6) e alla sorellina Charlotte che ora entra alla scuola materna (8). La vigilia è stata animata dalla cena di gala placè con uomini in smoking e donne in abito da sera lungo, con gioielli importanti. La mattina di Natale, dopo un lunch all’inglese comprendente fagioli, bacon, salsicce e altro, tutti i royals si avvianno alla Chiesetta di Santa Maria Maddalena per la messa. Segue poi un fastoso pranzo che include un’insalata con gamberi o aragosta, tacchino ripieno con verdure al vapore: cavoletti di bruxelles, carote e radice di pastinaca. Segue il pudding di Natale con burro al brandy. Alle 15 in punto sono tutti a seguire il discorso in tv della Regina. Alle 17 the delle cinque con una torta alla frutta. Più tardi, una cena a buffet. Solo il capo chef si fa

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Feste, party e inviti del Gotha- HERITAGE - H&T

PER LE FESTE...

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vedere per affettare il tacchino e viene di solito ricompensato con un bicchierino di Whislky. Il giorno dopo, Santo Stefano’ ritrovo all’alba per la tradizionale battuta di caccia. Come vestirsi se capitasse di essere invitati a Sandringham? Nel 2011 la Duchessa di Cambridge si presentò in completo sartoriale color melanzana, con pumps Mascaro. Nel 2013, indossò un cappotto color crema e stivali Aquatalia e poi un abito e stivali di Alexander Mc Queen con cappello Gina Foster. Nel 2014 il cappotto era firmato Moloh con abito di Hobbs e cappello Lock & Co. Nel 2015, cappotto verde Sportmax, abito Great Plains, stivali Aquatalia, guanti Cornelia James, borsa Mulberry. Nei giorni successivi, tailleur Michael Kors, cappello Lock & Co e stivali Aquatalia. L’anno scorso ha scelto un cappotto di Hobbs, con pumps Tod’s, collo di ecopelliccia Asos e cluctch Mulberry. Quest’anno il copiatissimo tartan di Miu Miu, con cappello Peruvian Connection, clutch Mulberry e pumps Tod’s. Intanto a Monaco, dopo il sereno Natale di S.A. S Alberto II di Monaco e la Princesse Charlene, la principessa Caroline appare ad una festa con dress code surrealista al Casino di Montecarlo (15) con contorno di ospiti illustri: Catherine Deneuve, Isabelle Huppert e Chiara Mastroianni. Poi la marchesa Roberta Gilardi e Donato Sestito, infine le bellissime Ola Farahat e Shahad Shubbar Shareef Wannas. Capodanno in festa a Parigi per la principessa Maria di Danimarca. La principessa ereditaria Victoria di Svezia (16) passeggia con la famiglia sotto la neve di dicembre poco prima della consegna dei Premi Nobel (22,23,24,25). Eccola in abito azzurro di Jennifer Blom che accompagna la famosa tiara di acquamarina indossata solitamente da sua sorella Madeleine, che per l’occasione ha scelto gioielli viola e un abito rosa antico di Seraphine (21). Rosa antico anche per la principessa Sofia (17) che indossa un abito di Ida Lanto con tiara di perle. Codice viola per la Regina Silvia (18).Bianco a pois invece per Mette Merit di Norvegia con stola Alberta Ferretti, che per le cerimonie del Nobel sceglie Valentino e per la foto ricordo del Natale in famiglia, un vivace abito rosso.

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H & T- Libri & Co

Navi, principesse e i dolci segreti di un credenziere

“Storie di navi e principesse che non fecero ritorno” Massimo Minella, De Ferrari editore Belle, regali e sfarzoze. Il loro nome doveva rappresentare un marchio di qualità, testimonial ante litteram del made in Italy nel mondo. Nome da principesse (di casa Savoia): Mafalda e Iolanda e destini paralleli, ma paradossalmente opposti: tragico quello della prima, naufragata nel 1927 in Brasile dopo essere stata costretta a infernali tour de force, quasi comico quello della seconda, inabissatasi, vent’anni prima, al largo di Riva Trigoso pochi minuti dopo un improvvido varo.“Storie di navi e principesse che non fecero ritorno” è il titolo di un libro, che torna a prendere vita sul palco di un teatro, con l’autore, Massimo Minella. Tra la vita spezzata al primo approccio col mare del “Principessa Iolanda” (e quello scafo piegato su un fianco assomiglia maledettamente a quello della Costa Concordia davanti all’isola del Giglio) al dramma del “Principessa Mafalda”, una delle più grandi tragedie della marineria italiana, con oltre trecento vittime ufficiali. La nave, un tempo lussuosissima e scelta da artisti, attori e sportivi, dopo la Prima Guerra Mondiale non viene più sottoposta a interventi strutturali di manutenzione. Costretta a navigare senza sosta in condizioni sempre più critiche e nonostante la contrarietà degli ufficiali, affonda trascinando con sé centinaia di vite umane. Il regime coprirà vergognosamente la tragedia accusando della responsabilità il “fato avverso”. Ma la storia non si ferma alle due navi e si completa con quella della donna che al piroscafo affondato tragicamente nell’Atlantico ha dato il suo nome, Mafalda di Savoia, morta il 28 agosto del 1944 nel campo di concentramento di Buchenwald. Anche questa, una storia tragica, figlia della Guerra, della scelta di una donna, una principessa che potrebbe trovare rifugio lontano dall’Italia, e che invece, pochi giorni dopo l’8 settembre e la firma dell’Armistizio con gli Alleati, decide di tornare a Roma per riabbracciare i propri figli. E diventa facile preda dell’odio nazista che per lei ha in serbo la più terribile delle punizioni, la deportazione in un campo di concentramento. Arte Dolciaria Barocca, i segreti del credenziere di Alessandro VI, June di Schino, Gangemi Editore June Di Schino ha rinvenuto fra i manoscritti inediti della Biblioteca Nazionale un prezioso ricettario contenente ben 220 ricette originali. L’autore, documentato, è Girolamo Mei, credenziere di papa Alessandro VII. Pubblicato da Gangemi Editore col contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, il volume contiene un’ accurata trascrizione del Manoscritto N.A. 426 della Biblioteca e ne illustra i contenuti. E’ un libro singolare sull’arte dolciaria alla corte di papa Alessandro VII (1655-1667), un affascinante viaggio storico-culturale intorno al credenziere Girolamo Mei e al suo manoscritto inedito, che contiene ben 211 ricette. E’ un documento prezioso che anticipa una germogliante realtà culturale di identità tutta italiana. Inoltre proprio nell’utilizzo dello zucchero, alimento principe del Seicento, individua “uno spazio magico” attraverso “insospettabili convergenze tra la cultura popolare e la cultura di corte”. Per la prima volta si racconta il suo ruolo strategico nel banchetto barocco, quale più precoce esempio di multitasking. Girolamo Mei allestiva con argenterie pregiate e cristallerie legate in oro credenze montate a mille piani, tali da suscitare ammirazione anche in Carlo Fontana, che ne lascia testimonianza nel suo Sontuoso Convito. Il manoscritto rivela i primi segreti per creare trionfi di gelo, di marzapane, addirittura di insalata e persino di ghiaccio e di zucchero. Questi meravigliosi capolavori effimeri erano talvolta disegnati da grandi artisti come Gian Lorenzo Bernini e Pietro da Cortona. Si propone una prima classificazione delle straordinarie sculture in zucchero. Dalle pagine di questo volume emana il profumo irresistibile delle dolci squisitezze: “sciroppo di viole, ciambellette di pistacchi, conserva di fiori di lavanda, biscottini speziati”. Il vero valore di questo ricettario si trova tra le righe, dove si cela un linguaggio eloquente che parla di storia, economia, costumi, cultura materiale e persino di aspirazioni.

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Il buon vento di Lalla - Middle East- H&T

Il buon vento di Lalla A sinistra, S.A.R. la bella principessa Lalla Salma, moglie del re del Marocco Mohammed VI. Al centro, durante una visita in Uruguay. A destra, il gigantesco impianto fotovoltaico di Ouarzazate.

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ualcuno dice che ci sia il ‘buon vento di Lalla’ dietro all’importante rinnovamento che ha riguardato il Marocco, Paese nordafricano che, grazie ai suoi ottimi rapporti internazionali, si candida a guidare il Rinascimento dell’intero continente. I cambiamenti epocali e il portentoso cambiamento del Marocco sono opera del suo re, S.A.R Mohammed VI, un monarca giovane, decisionista, amante dell’innovazione, stimato dai 33 milioni di sudditi perché, dopo aver ereditato dal padre un paese piuttosto arretrato, ha lavorato duramente per il suo rilancio e, nel giro di pochi lustri, ci è riuscito: nel contempo ha approvato importanti riforme costituzionali e avviato una serie di investimenti che oggi si rivelano di alto valore strategico. Le autostrade asfaltate sono passate da 80 chilometri a 2000, la vita culturale ed economica arricchisce un popolo che per tutto il ‘900 è stato in bilico tra Occidente e Oriente, tra democrazia e monarchia, tra Europa e Africa. Il diciottesimo sovrano dell’antica dinastia alauita ha potuto contare sull’appoggio del suo popolo ma anche su fortissimo consenso che ha potuto riscuotere grazie al suo matrimonio: il giovane re ha sposato non una nobile sua pari ma la bellissima Lalla Salma Bennani, ingegnere informatico di Fés che ha portato una ventata di gioventù e di innovazione nel Palazzo Reale e non solo. Il Marocco oggi è uno dei paesi più digitalizzati di tutto il continente. Grazie a lei, forse, il Re ha deciso di imporre la monogamia, bandendo la più tradizionale poligamia, e vietare il matrimonio alle ragazze sotto i 18 anni. Il Re e il Governo di Rabat avevano già da tempo aperto la via delle riforme e a un cambiamento decisivo, quello economico. Dal 2000 a oggi il Pil è più che raddoppiato. Insomma, il Marocco l’epoca coloniale è archiviata e oggi si punta a una mission molto ambiziosa: guidare la rinascita dell’Africa, conquistare la leadership economica, tecnologica e morale del continente per il secolo in corso. Fra le altre innovazioni da ammirare, il divieto totale dell’uso dei sacchetti di plastica, lo sviluppo della rete tramviaria a Casablanca e Rabat, il lancio di un circuito di affitto pubblico di biciclette, l’adozione di programmi agricoli modulati sui cambiamenti climatici, il sostegno ai temi ambientali e lo sviluppo delle e energie rinnovabili. Un tema questo molto caro al Re Mohammed VI che di recente ha approvato investimenti colossali in tema di energie pulite. Nel 2015 il Sovrano si è dato come primo obiettivo quello di arrivare al 2030 con una produzione da energie rinnovabili (solare, eolico, termico e idroelettrico) tale da soddisfare il 52% del fabbisogno nazionale. Per ridurre l’inquinamento nelle città, il re del Marocco ha firmato accordi che porteranno entro il 2030 a una riduzione dei gas da effetto serra del 32%. E ha ordinato la piantumazione di 200.000 ettari di foresta, incrementando fortemente la rete irrigua. L’impianto solare di Noor, che sorge ai confini con il deserto e nei pressi della cittadina di Ouarzazate, arriverà a produrre qualcosa come 580 gigawat. Il nuovo “Re Sole”, come lo chiamano i marocchini, ha investito anche sul vento indicendo una gara internazionale tra i fornitori: ha vinto un consorzio capeggiato da Enel Green Power, la società per le rinnovabili controllata da Enel, che porterà a una produzione cospicua, pari a 850 megawat. Adesso una nuova sfida: la guerra alla burocrazia, per far si che le imprese straniere non trovino troppi ostacoli per investire in Marocco.

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H& T: - TRADITIONS - I fondi oro di Mariolina Dufour Berte

IL BESTIARIO D’ORO DI MARIOLINA

Qui sopra: una lepre pronta allo scatto, racchiusa nel fondo oro di Mariolina Dufour Berte (Tokyo, collezione privata). La pittrice toscana lavora come un miniaturista medioevale, macina le pietre e fabbrica da sè i colori come grandi pittori del Trecento Giotto e Cimabue.

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no stile poetico, delicato, una tecnica antica che delizia l’occhio e lo spirito. I ‘bestiari aurei’ della pittrice Mariolina Dufour Berte sono semplicemente incantevoli.

Fondi oro contemporanei eppure antichi: ci trasmettono la magia di un secolo, il Trecento, che fu la culla della cultura universale “Tutto nasce da lì. Basti pensare a due nomi come quelli di Giotto e di Dante la cui opera ha valore di summa di un intero periodo storico». Le tavole della pittrice toscana, che porta il nome di una gloriosa famiglia, saranno di nuovo in mostra a partire da metà gennaio alla Lutz Art Gallery in Via Ghibellina, nel cuore di Firenze, portando lo spettatore in un mondo di grande fascino. Mariolina Dufour Berte è nata e vive a Quinto Alto. Dipinge nella pace della campagna fiorentina dopo aver lavorato anche a Milano, in California e a Tokyo. Ha esposto i suoi dipinti a Firenze e in altre città. Ma ormai è qui, a Quinto, che tutti la vengono a cercare.

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Lei va avanti lenta e meticolosa, spronata dai figli Flavia, Luigi e Ferdinando: che, nonostante tutto l’oro che la circonda ogni giorno, sono il tesoro più prezioso della sua vita. In effetti, dopo un passato di forme, di scenari in movimento, di sferzate di colore che lasciano all’osservatore la soddisfazione di completare le immagini suggerite, di contorni spesso non definiti, eccola una fase più matura del suo stile: in cui la sua tecnica preferita, la tempera all’uovo, si combina con l’antica lavorazione a del fondo oro. Questa è una tecnica pittorica piuttosto lunga e faticosa, che prevede la stesura di oro puro sullo sfondo dei dipinti. L’oro per la sua lucentezza e ricchezza, veniva usato già nei mosaici paleocristiani, se ne hanno le prime tracce nella pittura bizantina, poi si diffuse in tutta Italia nel XII secolo. L’ oro conferisce, oggi come ieri, un tocco estremamente luminoso e astratto, anticamente apprezzato nei soggetti sacri per l’effetto mistico. Ma non solo l’alto costo del materiale era visto come un’offerta alla divinità, il committente


I fondi oro di Mariolina Dufour Berte - TRADITONS - H &

poteva aspirare al perdono per alcuni peccati commessi, soprattutto quello di usura. Dopo Giotto, nel Trecento, Beato Angelico, Filippo Lippi e Domenico Veneziano preferiroro sfondi architettonici e paesistici, riducendo gradualmente la percentuale di tavola decorata col prezioso metallo: in questo senso la scuola senese fu molto all’avanguardia. Con l’avvento del Rinascimento e il trionfo degli sfondi realistici, la tecnica del fondo oro cominciò a cadere in disuso in Toscana. Ma altrove restò in uso, sia per desiderio della committenza, sia per un persistere del gusto arcaico in in zone più periferiche e di provincia, almeno per tutto il Cinquecento. Nelle aree di religione ortodossa poi, questa tecnica non ha mai subito cali di popolarità, è tuttora usata nella realizzazione delle icone. Mariolina lavora i fondi oro con grande maestria e poi li scava al centro per inserire, a olio, i suoi splendidi animali: il gallo, la lepre, il falco, il pettirosso, il gatto, la lucertola, le rane, l’anatra mandarina, la gazza. Entriamo nell’atelier della sua villa persa nella campagna toscana, lei sta lavorando a una lunghissima doratura a guazzo, difficile per la delicatezza del procedimento ed estremamente affascinante. “Il lavoro è rimasto uguale a quello dei tempi più remoti” spiega. “L’unico intervento della moderna tecnologia, riguarda la laminatura dell’oro, non più eseguita a mano dai “battiloro”, ma ottenuta industrialmente Si usa ancora l’oro puro in foglia, si ottiene martellando tra due spessori di cuoio, che lo rendono molto sottile e maneggevole. Io uso quello di una antica maison fiorentina, la fabbrica di oro e argento in foglia Giusto Manetti. Poi c’è il gesso di Bologna: si tratta di solfato di calcio idrato, toccalo: senti che finezza della grana. Ora lo sciolgo a bagnomaria, poi lo conservo in un vaso, teme l’umidità. Ecco la colla di coniglio: si ottiene dalla pelle di coniglio immersa in un bagno di acqua di calce. Non è molto tenace, dunque è ideale per la delicata preparazione dell’ingessatura”. Continuo a curiosare tra i barattoli di Mariolina. Ecco la colla di pesce, che si ricava dalla

vescica natatoria degli storioni e altri pesci di fiume. La compra a scaglie poi la scioglie in acqua. ”Serve per far aderire la foglia d’oro al bolo armeno”. Che è in una scatola: un’argilla particolare, che serve da base all’oro. Può essere di due tre colori: color terra rossa (bolo rosso), color terra di Siena naturale (bolo giallo) e color nero (bolo nero). Va sciolto a bagnomaria con colla di coniglio e va passato caldo con un pennello morbido, di martora. Finalmente si passa alla doratura. Ecco i curiosi strumenti che servono. Il cuscino in pelle da doratore serve per stendere bene la foglia oro: si soffia leggermente prima di tagliarla nella misura necessaria alla decorazione, con un coltello che ogni tanto fa affilato con carta vetrata, che non deve mai toccare niente altro: nè le dita, nè metalli, nè la pelle del cuscino. Ecco poi la pennellessa in pelo di vajo, con cui si prende la foglia d’oro, tagliata, per stenderla sulla superficie da dorare. Ogni foglia può sovrapporsi al massimo per 2 mm. Si usa infine il brunitoio in pietra d’agata: è una pietra naturale molto liscia dotata di un manico, serve per fissare e lucidare la foglia che diventa ormai un tutt’uno con la base di gesso e bolo. “È l’operazione finale della lavorazione del fondo oro e anche la più soddisfacente” spiega Mariolina. “Qualcuno applica un po’ di gommalacca. Finito: ora si lascia riposare per una notte. Ho un po’ di tempo per macinare i lapislazzuli”. Dopodichè la marchesa-artista si dedica alla pitture degli animali domestici o selvatici del suo bestiario, con pennelli finissimi da miniatore e colori all’uovo, come quelli che usavano Giotto, Cimabue, Leonardo da Vinci. Restano così circoscritti dall’oro, ma mai veramenate imprigionati. Risaltano delicati, brillanti, vivi: sembra di vederli spiccare un salto, un volo, un balzo avanti. I migliori sono già volati in Giappone: i collezionisti di Kunyoshi Atagawa e di Ohara Koson sono semplicemente impazziti alla vista delle anatre e dei gatti di Mariolina, chiedono ritratti dei propri animali. E si contendono le nuove specie: fagiani, upupe, pesci. Il bestiario animalier continua. E noi ci godiamo il luccichìo di questi supefacenti fondi, nella rada luce dell’inverno.

I DUFOUR-BERTE La famiglia Dufour, originaria della Linguadoca, verso la fine del Seicento passò in Lorena, poi a Lione. Nella seconda metà del Settecento, Luigi Dufour fu a Vienna, al servizio dell’imperatore di Austria. Nel 1815, la famiglia si trasferì in Toscana al seguito degli Asburgo Lorena. A Firenze, la vedova del figlio Massimiliano Teresa Gamerra, ereditò i beni Berte dalla zia Casimira. Il figlio di lei, Edoardo Dufour Berte raccolse l’eredità dei Gamerra e, dalla moglie Ottavia, dei marchesi Guadagni. I Berte si erano stabiliti a Livorno con Onorato. I suoi figli Giovan Filippo e Francesco, ottennero nel 1732 la cittadinanza pisana e il figlio di Francesco, Giovan Filippo, il titolo di marchese. Questi, morto senza figli, lasciò erede la moglie Casimira Caterina Gamerra, che chiamò alla successione Eduardo Dufour di Massimiliano e Teresa Gamerra. Il ramo di piazza S. Spirito deriva dal terzogenito di Edoardo di Massimiliano, un altro Massimiliano (1847-1912), padre di Giovanni Ottavio. Il loro stemma è un semitroncato partito: nel 1° d’argento c’è il grifone al naturale, nascente dalla troncatura e tenente una stella di 6 raggi d’oro; nel 2° l’argento e il rosso (Dufour); nel 3° l’azzurro allo scaglione d’oro, accompagnato da 3 rose d’argento (Berte).

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Qui sopra, altri animali del bestiario Dofour Berte: le rane e il gatto dagli occhi blu.


H&T - HERITAGE - Bentornata Grace

GRACE? E’ TORNATA. IN CAMILLE ROSE

Qui sopra, alcuni scatti pubblicati su Instagram dalla bellissima Camille Rose Gottlieb, figlia di Stephanie di Monaco. A fianco, in montagna per le vacanze di Natale. Sotto, la festa per il Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento festeggiato in famiglia.

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race Kelly è tornata. Da qualche tempo i rotocalchi tengono d’occhio una fanciulla, che le somiglia come una goccia d’acqua: Camille Rose Gottlieb.

Quando passeggia a piedi tra le lussuose boutique del Principato, i vecchi monegaschi sospirano e si asciugano gli occhi. Camille Rose Gottlieb, 19 anni, terzogenita della principessa Stephanie di Monaco, nata il 15 luglio 1998 dopo i fratelli che portano il cognome Ducret, Louis (24 anni) e Pauline (23 anni), non somiglia nè alla madre nè al padre, Jean-Raymond Gottlieb, ex guardia del corpo e istruttore di sci alla fine degli Anni Novanta. Ma ricorda in modo impressionante la meravigliosa nonna, la principessa Grace che fu l’attrice più glam degli Anni Cinquanta, che nel 1956 fece innamorare il Principe Ranieri mentre girava, in Costa Azzurra, il film “Caccia al ladro”. Dunque i rotocalchi di tutto il mondo che l’avevano citata tra le meno glam e le peggio vestite al matrimonio di Pierre Casiraghi con Beatrice Borromeo, mentre arrivava alla cerimonia con la madre, si sono dovuti ricredere e hanno cominciato da tempo a tenere d’occhio i suoi post su Instragram. Su Instagram Camille

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Rose posta foto di ogni tipo, da quelle in piscina con indosso dei bikini glamour, a quelle con i suoi adorati cani, i familiari e le istantanee in viaggio con gli amici e le amiche del cuore sulle montagne innevate. Lascia senza parole il fatto che alcune sue espressioni più spontanee sono identiche a quelle di nonna Grace. E che tutti riconoscono questi tratti: le generazioni, anche le più giovani, sanno chi era Grace Kelly, nessuno la ignora o la dimentica. Un post in particolare l’ha fatta balzare alla rlibalta mediatica sui rotocalchi di gossip: un selfie scattato all’aperto, con una stola color prugna sulle spalle e le labbra color ciliegia che stringono una sigaretta. Nonna Grace, salutista convinta che non mangiava ‘junk food’, ma si portava dietro le albicocche secche come snack, avrebbe lanciato un grido di orrore alla visa del tabacco. E’ stato appunto questo commento di molti sotto la foto. Perciò Camille ha precisato che non fuma, era solo uno scatto. Si sospetta che fosse da quelle parti un’ amica che invece lo fa...Instagram è un passatempo innocente per Camille Rose una ragazza che vive un’ esistenza normale - si occupa di protezione degli animali ed è in prima fila in molte cause umanitarie - in un ambiente familiare


Bentornata Grace- HERITAGE - H&T

patinato, dove tutti sono super social e piuttosto irrequieti. Lo zio Alberto è uno dei regnanti più amabili del mondo, per anni è stato espertissimo di bellezza femminile. La zia Caroline, che ha voluto sposarsi a tutti i costi a 17 anni, con un banchiere playboy e poi con un principe tedesco che ha divorziato per sposare lei, ora vive in pace: va a passeggio con i figli o il mitico Karl Lagerfeld. Anche la sua mamma Stefania è stata una delle altezze reali più sportive, testarde e trasgressive del mondo, prima di diventare una donna posata, attentissima all’educazione della prole, poco social e affatto abbonata al chirurgo plastico. Stéphanie oggi vive realmente una fusione con i suoi tre figli, un rapporto molto tenero. «Cerco di guidarli nel miglior modo possibile», dice, «soprattutto nel gestire la notorietà, la curiosità degli altri. Sanno che sono sempre pronta a tener loro la mano». L’ultima festa che ha riunito la famiglia, il “Thanksgiving, il giorno del Ringraziamento che Grace non mancava di rispettare, è resa pubblica con uno scatto semplice e intimo. Ma ormai è fatta: da quando Camille ha indossato scherzosamente una felpa con su scritto “Sono famosa ma nessuno lo sa”, i rotocalchi hanno deciso di saperlo e di metterla nella lista dei pedinati. Con pochi e sapienti cambiamenti- occhi azzurri pochissimo truccati, capelli sempre vaporosi e rossetto steso alla perfezione - la bellezza incantevole e l’allure di nonna Grace sono esplosi. Tant’è che i magazine americani l’hanno già definita la vera erede della mitica principessa. Quelli europei invece sono partiti subito a fare paragoni con le già citate bellezze del Principato. Hanno cominciato con la cugina prima Charlotte Casiraghi (31 anni), che in comune con Camille ha la fronte alta, lo sguardo magnetico, le lab-

bra carnose. Bellissima e irrequieta come la madre, Charlotte è una madre amorosa e una influencer superpotente: la maison Gucci ha semplicemente spopolato quando l’ha chiamata come testimonial e l’ha fotografata con al collo con il foulard Flora che piaceva tanto a nonna Grace. E poi ci sono gli eterni paragoni con la sorrellastra Pauline Ducret, molto legata a Camille, somigliantissima al padre, divenuta una presenza contesa agli eventi della migliore società newyorkese. Appassionata del circo come la madre, Pauline che come Camille ha vissuto i primi anni in montagna e in un circo, lontana dal Principato, si è iscritta all’Istituto Marangoni di Parigi e ora studia a New York. Intanto muove i primi passi nella moda, come influencer per Chanel, ma lancia una sua prima collection di abbigliamento “Altered.Design”. Di recente è diventata il volto dei cosmetici Lancaster per l’Asia. Punta chiaramente a una rapida indipendenza economica e a rafforzare la sua immagine di creativa, con coraggio e serietà. Inutile dire che da Camille, insomma, ci si aspetta molto sul piano professionale e che i giornali non le daranno tregua sul fronte privato, così come è stato per tutte le donne Grimaldi. I rotocalchi sottolineano che la piccola nipote di Ranieri, priva di genitori sposati in Chiesa, non entrerà nella linea di successione al trono monegasco perchè i suoi genitori non sono mai stati sposati: ma la sua forte appartenenza al ‘cerchio magico’ dei Grimaldi è un fatto, è fuori discussione. Prima che le appioppino un altro fidanzato (lo scorso anno usciva con il modello Thomas Martini) godiamoci le sue apparizioni sulla Rocca al Palais, con gli zii e i molti i complimenti ai suoi occhi azzurri con taglio a mandorla, agli zigomi importanti, alla pelle di porcellana, alla bocca così bella da fare invidia alle modelle di successo (cosa aspettano le major del make up a contattarla?).

L’IMPEGNO CON MAMMA STEPHANIE S.A.S la Principessa Stefania Maria Elisabetta Grimaldi, torzogenita di casa Grimaldi, due matrimoni, tre legami importanti e tre figli, è undicesima nell’ordine di successione della corona monegasca. La principessa è presidentessa del Centro della Gioventù Monegasca (Centre de la Jeunesse de Monaco) e del Centro d’Attività Principessa Stefania (Centre d’Activités Princesse Stéphanie) che si occupa di assistenza a persone disabili, specie bambini. La Principessa Stefania, incaricata di preservare la tradizione del circo di cui era appassionato anche suo padre Ranieri, dal 2004 è anche presidentessa dell’associazione “Fight Aids Monaco” per informare, prevenire e sostenere la lotta contro l’Aids. Nel 2005 il Principe Alberto, la nomina Commendatore dell’Ordine di San Carlo (la più alta Onorificenza del principato) per il suo impegno verso i malati di AIDS e, nel 2006, come rappresentante ufficiale dell’ONUSIDA (agenzia per l’informazione e il sostegno delle malattie da immuno-deficienza). Questo organismo critica la posizione della Chiesa cattolica che, predicando la castità, vieta l’uso dei preservativi. Per questii enti la principessa Stephanie ha organizzato molti gala e molti spettacoli di beneficenza, raccogliendo fondi destinati alle attività di supporto ai malati. Per tutte queste attività si avvale oggi della collaborazione della figlia Camille Rose.

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Qui sopra, il famoso scatto Instagram che ha fatto impazzire i followers di Camille. “Nessuna sigaretta è stata accesa” precisa lei.


H&T - FASHION - The Season in Red

RED, COLORE GUIDA NIGHT & DAY

Il rosso è il colore guida ancora per qualche mese. Si può sceglierlo in varie tonalità, perchè ci accompagni dal mattino alla sera. Ma attenzione a scegliere la nuance più adatta e gli abbinamenti più glam del momento in fatto di borse e scarpe. A destra la modella Gigi Hadid

E’

legge. Fino alla fine della stagione autunno-inverno, vale a dire marzo 2018, il colore guida sarà il rosso. Che è anche il colore guida di Capodanno e di San Valentino.

La predominanza del rosso, per le feste e anche dopo, sarà netta: intenso, sgargiante e vivace, il colore della passione per antonomasia esplode su capi e accessori, i più cool della stagione fredda 2017-18. Dagli spolverini in pelle ai long dress, dalle minigonne ai pantaloni, quest’anno lo si vede ovunque. Il vermiglio molto acceso è ovviamente il più difficile da portare, sta bene soprattutto a chi vanta chiome scure come la cantante Rihanna, bella e magnetica, che osa materiali lucidi, forme sexy e scollature senza limiti. A tutto red va però anche anche la duchessa di Cambridge Kate, con uno stile più quieto, naturalmente: ama talmente questo colore da non rinunciare a indossarlo neanche nei

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mesi più critici della gravidanza. Cristina Saracino, nuova fidanzata di Lapo Elkann, si fa immortalare dai paparazzi con ampi pantaloni rossi di raso, abbinati a lupetto e giubbino nero. Grace Jones, mito della musica pop fin dagli anni Settanta, si fa sorprendere col figlio mentre interpreta il colore di stagione a modo suo: esibisce in pieno inverno, nel centro di Londra, un reggiseno rosso a fascia sotto una canottiera di rete nera trasparente. E per abbinare qualcosa, aggiunge un berretto di lana rosso, da sci, a maglia grossa e con maxi pon pon. Contenta lei. La soubrette Elisabetta Canalis predilige il raso rosso strecht, in una tonalità che vira verso l’arancio, per sottolineare la sua pelle ambrata. Ma se si deve andare in ufficio, la scelta ideale per tutti i giorni freddi è l’abito in crepe georgette di Vicktoria Beck-


The Season in Red - FASHION - H&T

am che non lascia spazio ad ammiccamenti. Si chiude a collo alto e quest’anno è da portare con stivale bordeaux. All’ora dello shopping, si cambia: per salire e scendere dai taxi, niente meglio di un paio di pantaloni in jersey rosso a sigaretta, di Peter Hahn, che si accompagnano con stivaletti a punta e microtacco comodissimo di Aquazzurra. A un vernissage superglam si può osare il miniabito con giaccone-vestaglia in velluto di Alexandre Vauthier e il must have di stagione, se si può: sì, stiamo parlando degli stivali rossi. Li hanno proposti Fendi, Steve Madden, Schiaparelli. Belli anche con tacco basso o rasoterra da portare con cappotto a maniche che terminano grandissime, come quello indossato da Tatiana Casiraghi lo scorso autunno per la festa nazionale del Principato di Monaco Da accompagnare borsa a tracolla pure lei rossa, firmata Gucci o Chanel. Naturalmente il rosso fuoco quest’anno esplode di sera, per i giorni di festa e non solo in lungo e non solo per la notte di Capodanno. Che però è in assoluto la notte migliore per vestirsi di questo colore travolgente. Sappiamo tutti che sono molte sono le usanze e le scaramanzie per dare l’addio al vecchio anno e per auspicare l’arrivo del nuovo. La più nota è senza dubbio quella di indossare qualcosa di nuovo, possibilmente di questa tonalità accesa. La tradizione vuole che a San Silvestro uomini e donne, indossino almeno un qualcosa di rosso, va bene anche un capo intimo oppure un accessorio speciale, come l’orologio Promesse, in acciaio con dia-

manti e doppio braccialetto in cuoio rosso di Baume & Mercier. Secondo alcuni, l’usanza del rosso per Capodanno verrebbe dal simbolismo cinese, che identifica il rosso come colore della buona sorte, utilizzato per le decorazioni e gli addobbi nuziali; secondo altri questa tradizione risalirebbe addirittura ai tempi di Ottaviano Augusto nel 31 secolo ac., quando uomini e donne indossavano appunto qualcosa di rosso per il Capodanno Romano. Anche nel Medioevo un abito rosso o un gioiello rosso, con un infuocato rubino, rappresentavano il potere, il cuore, la salute, la fertilità. Secondo la tradizione, quindi, bisognerebbe indossare qualsiasi accessorio di questo colore, come un portafortuna. Nell’ultimo decennio si è ormai imposta l’usanza di indossare l’intimo di colore rosso, che però dovrebbe essere rigorosamente nuovo e rigorosamente regalato, mai comprato (chissà perchè). Il rosso, colore di buon auspicio, anche nell’arte è il simbolo della fortuna, della forza, del successo e del fuoco. Dal punto di vista esoterico il rosso è un colore molto potente, è sorgente di energia, stimola le forze del bene ed espelle l’energia negativa. L’abito rosso scelto a Capodanno avrà pure queste importanti qualità, ma di solito intende richiamare la sensualità e l’amore. Il rosso è il colore ideale per le donne che vogliono osare e tirar fuori, anche solo per una notte, la propria femminilità, sfoggiando un look quanto mai chic e sofisticato. Il rosso in tutte le sue sfumature quest’anno è

AVARO FIGLIO La Maison Avaro Figlio è stata fondata nel 2007, unendo fin dalle prime collezioni la classe del made in Italy allo spirito parigino, specialmente negli abiti da sera. Propone una allure a metà tra glam-rock a una tradizione di sensuale eleganza che porta il segno inconfondibile di Dario Biglino, direttore creativo e titolare del brand. Dalle sue sapienti mani escono sempre modelli capaci di rispondere ai desideri più veri dell’universo femminile. Punti di forza della Maison sono la particolarità del design e una lavorazione artigianale a 360°, i materiali di prima qualità, lo stile etereo e nello stesso tempo sensuale, che gioca con volumi e trasparenze. Anello in argento dorato con pietra di luna, granato e corniola di Caroline de Benoist. A destra, abito da sera rosso asimmetrico di Avaro Figlio

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Sopra: il rosso sgargiante tra i colori guida più forti dell’inverno 2017-18. Abito matelassè e stivaletti con bordura floreale. A fianco, abito da sera rosso con inserti in pizzo di Valentino Garavani. Sotto, anelli di Cristina Rotondaro dal Pino. I gioielli Eka di Cristina Rotondaro Dal Pino diventano flessibili e componibili. Tra le sue collezioni più famore, gli anelli Cuori Flessibili e i gioielli Mantra Evolution. I primi sono anelli formati da tanti cuori preziosi, legati da elementi elastici, che li rendono flessuosi. Sono in argento,oro bianco o rosa, ricoperti da uno strato di Pvd, lucido o opaco.Con Mantra Evolution si possono comporre diverse combinazioni ogni qual volta si vuole cambiare o aggiungere uno dei componenti. A destra:: borsa rossa portata con stivali di pelle rosso ciliegia e completo di maglia. Tutto di Fendi.

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considerato il colore più strategico, non si passa di certo inosservate. L’abito rosso molto design può essere sfoggiato se l’evento di fine anno si svolge la sera, magari in una location moderna, se si tratta di un cocktail party o una festa fra amici, per sentirsi super glamour e speciale. Per questo tipo di occasioni sembra perfetto l’abito lungo decolletè senza spalline firmato Yves Saint Laurent, con bottoni frontali, tutto in raso rosso fuoco: un modello che ricorda gli anni Ottanta, segue morbidamente le forme, va indossato con sandali minimal dello stesso colore. Oppure l’abito in mikado rosso brillante, con scollatura a sottoveste e spalline sottili come un filo, firmato Ralph Lauren, che richiede però un corpo statuario. Per un dinner placè è meraviglioso l’abito in chiffon completamente accollato, con maniche lunghe a forma di calla, la gonna ricadente a pieghe morbide che forma un piccolo strascico di Ulyana Sergeenko, indossato dall’attrice Natalia Vodianova a Londra durante la serata BoF Voices. Ma anche l’abito di velluto e pizzo, a righe verticali firmato Valentino, che questa stagione è stato indossato da molte supervip. Sì all’abito rosso anche se si partecipa a un ballo o a un gran gala. Tra i modelli più classici ed eleganti l’abito di Emilia Vickstead indossato di recente dalla modella Arizon Muse ai Fashion Awards a Londra, adatto a chi può vantare una figura da etoile. Con corpino nude doppiato in tulle, spalline sottili come un filo, gonna di tulle a piccolissimi pois, qua e là punteggiato di svarowsky. Per questo tipo di eventi si prediligono volumi importanti e si punterà a uno stile

più classico, senza rinunciare a scollature e preziosità, come i gioielli in diamanti. Linee diritte e scivolate, invece, coprendo totalmente i piedi per chi vanta forme più generose. Meglio un abito doppiato in tulle ricamato con maniche tre quarti non trasparenti e spalle scoperte ma non troppo: una scelta sapiente che crea un leggero movimento nella figura, che ha premiato Maria Teresa di Luxembourg. Ha scelto un abito rosso, ma in tonalità melograno doppiato in pizzo con ricami di paillettes (accompagnato da un lungo soprabito in crepe, senza collo) per l’anniversario ufficiale del granducato, la festa nazionale che di recente ha attirato oltre 100 mila visitatori nella capitale. Il colore rosso può essere anche elegante e in corto, per mettere il risalto le forme ed emanare un senso di determinazione e sicurezza anche a San Silvestro. Un abito rosso molto classico è il tubino in pizzo floreale di Kate Spade, da accompagnare con una pochette in cuoio metallizzato edizione limitata a stelle di Bulgari e con decoltè di vernice rossa firmati Dior. Ma se non si vogliono esporre i fianchi, è meglio scegliere modelli con gonna a corolla dal punto vita in giù, che sfiorano il ginocchio, come quelli indossati spesso dalla regina Letizia di Spagna. A Milano sono bellissimi quelli proposti da Avaro Figlio. Chi ha la pelle molto chiara e i capelli biondi o castani potrà indossare splendidamente la nuance rubino, perché dà risalto ai lineamenti e scalda l’incarnato. Se la carnagione è più olivastra sarà meglio optare per le nuance più scure, come il bordeaux o il rosso marsala.

I FIORI ROSSI DI MADINA VISCONTI DI MODRONE La storia di una grande famiglia milanese, i Visconti di Modrone. Di luoghi affascinanti carichi di storia. Di personaggi che portano in sè l’afflato del Medioevo, del tempo dei cavalieri e dei draghi. La storia di due donne, una madre e una figlia unite dalla creatività, dalla passione per la bellezza e per il mondo antico. Le creazioni di Osanna designer di oggetti e di sua figlia, la bellissima Madina Visconti di Modrone, creatrice di gioielli come sculture, sono fusioni da indossare, pezzi unici, delicatissimi in cui vibrano la passione per la raffinatezza e l’esclusività. Foglie di edera leggerissima fuse nel bronzo e nell’argento si fanno bracciali, petali di viola dai colori dell’iride prendono forma di anelli, piume impalpabili avvolgono i polsi, le onde del mare si tramutano in bellissime collane. E’ tutto un gioco di proporzioni, unico e assoluto come negli antichi monili, irripetibile per la maestria della tradizione artigianale. La raffinata fusione a cera persa, la magia dei passaggi della lavorazione a mano, le ultime rifiniture e poi ecco il gioiello. L’estasi e la bellezza di un grande passato che rivive in armonia con il presente. Ed è subito poesia.

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The Panzè Ring, anello in argento dorato e smaltato di Madina Visconti di Modrone, Milano


H & T - LUXURY: Moda uomo a Firenze

MODA UOMO 2018: TUTTI A FIRENZE

Il nuovo smoking firmato Carlo Pignatelli, grande griffe dell’abbigliamento formale e per cerimonia, che torna a partecipare a Pitti Uomo 2018, con una presentazione a Palazzo Capponi Vettori, durante il Salon of Excellence che si terrà il 9 gennaio prossimo.

I

ri del settore. Intanto a due passi da Via Tornabuoni trionfa il lusso sartoriale con “Salon of Excellence”, la round table dell’alta moda maschile che apre i battenti il 9 gennaio prossimo a Palazzo Capponi Vettori di Firenze, in Lungarno Guicciardini. Partecipareanno brand come Nino Cerruti, Beppe Angiolini, Frank Sondermann, Bestetti Bespoke, Alessandro Siniscakchi, Timoti Fain, Stark & Sons, il Lanificio Fratelli Cerruti dal 1881, Sartoria Cuomo, Sartoria Chiaia Napoli. DeGorsi Luxury Consulting che organizza l’evento avente come partner la Camera Italiana Buyer Moda, propone un “Salon of Excellence” in versione innovativa in cui l’importanza ed il ruolo di “scouting” è predominante. Sarà presentata una selezione di sartorie emergenti dal taglio classico che interpreteranno con il loro inconfondibile stile i tessuti della Maison biellese. Il tutto in una competizione sartoriale, “New Sartorial Thread”, questa volta estesa a livello globale. Concorrenti sono Angel Bespoke da New York, Sartoria Cuomo Napoli,

l Salone Pitti Uomo e una girandola di presentazioni in palazzi, show room, gallerie e boutique accendono il capoluogo toscano, attirando migliaia di operatori del tessile abbigliamento, da tutto il mondo.

La moda maschile occupa le prime pagine dei giornali di gennaio 2018: i colori più cool e i nuovi trend emergeranno a Firenze, letteralmente invasa da sfilate, aperitivi, tableaux vivants, show room e store temporanei, presentazioni di libri e film. Alla 93° edizione di Pitti Immagine Uomo, la grande kermesse che si svolge alla Fortezza da Basso di Firenze si presentano le collezioni abbigliamento e gli accessori maschili dei migliori stilisti a livello internazionale. L’evento, insieme a Pitti W_Woman Precollection, è il punto di ritrovo per eccellenza dei buyers di tutto il mondo che puntano sulla qualità del made in Italy di marche internazionali famose ed emergenti ed è riservato agli operato-

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Moda uomo a Firenze- LUXURY- H & T

Sartoria Fain Ucraina, Stark & Sons Paris, Sartoria Chiaia Napoli, ed A. Caraceni Milano. La partecipazione straordinaria del grande Nino Cerruti rappresenta una conferma dell’importanza che il “Salon of Excellence”, Evento unico curato da Cris Egger & Alex Dordevic di DeGorsi assume nel calendario della manifestazione maschile fiorentina. Tra le novita’ della stagione, la partecipazione di Carlo Pignatelli che ha scelto Palazzo Capponi per presentare la sua nuova collezione cerimoniale, dopo molti anni di assenza da Pitti Uomo.Nella sezione maschile Masters of Craftsmanship presenteranno il proprio prodotto: Freccia Bestetti calzature di lusso, Siniscalchi camiceria artigianale, e i giovanni talenti come Etienne Heritage capi di lusso in pelle, e i creativi di cravatte Spacca Neapolis. L’International Woolmark Prize ritorna a Firenze per la finale globale 2017/18 che si terrà il 9 gennaio 2018. Unirà ancora una volta le categorie menswear e womenswear in un unico evento alla Stazione Leopolda, con la proclamazione dei due vincitori alla presenza di personaggi di rilievo del settore. Scelti tra i 65 designer più talentuosi al mondo, i sei finalisti menswear e i sei finalisti womenswear saranno giudicati da una giuria di nomi prestigiosi dell’industria della moda. I due vincitori riceveranno ognuno circa 132.000 € da investire nello sviluppo del proprio business e vedranno la loro collezione distribuita negli store dei prestigiosi retail partner. Novità per il 2018: l’introduzione dell’Innovation Award, che The Woolmark Company ha sviluppato per far risaltare i partner della supply chain che contribuiscono allo sviluppo di tessuti e filati in lana innovativi. L’Innovation Award, in collaborazione con Fashion Tech Lab, premierà il finalista più innovativo nel sapear ridurre il proprio impatto ambientale e sociale. Il vincitore dell’Innovation Award riceverà circa 66.500 € e il supporto di promozione a livello commerciale.

Brooks Brothers, il più antico brand di abbigliamento americano, celebrerà i suoi due secoli di vita nel 2018. Una serie di eventi e iniziative speciali sono in programma nell’arco dell’anno in tutto il mondo, e le celebrazioni inizieranno a gennaio a Firenze in collaborazione con Pitti Immagine Uomo 93. Il 10 gennaio 2018 Brooks Brothers presenterà la sua prima sfilata in assoluto in un luogo d’eccezione come il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Questa sarà anche la location scelta per un’ampia retrospettiva sui leggendari archivi Brooks Brothers, che sarà aperta dall’11 al 14 gennaio. “Il nostro anniversario segna una tappa significativa e storica per l’intera industria della moda”, ha dichiarato Claudio Del Vecchio, Presidente e Amministratore Delegato di Brooks Brothers. “Pitti Uomo è la piattaforma globale per la moda uomo – aggiunge Del Vecchio – e Brooks Brothers è orgogliosa di dare il via alle celebrazioni del suo bicentenario proprio da Firenze”.“Siamo felicissimi che Brooks Brothers abbia scelto Firenze e Pitti Uomo per un anniversario così importante - dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. “Brooks Brothers sarà Special Event di questa edizione del salone: si celebreranno i 200 anni di storia di un brand che è diventato una vera icona di stile, con una serie di eventi”. A partire dall’apertura a New York nel 1818, Brooks Brothers si è trasformata da piccola merceria familiare a brand globale che ha plasmato e definito lo stile americano. Brooks Brothers è stata la prima azienda ad offrire abiti confezionati, a inventare nel 1896 la camicia con il colletto button-down, e a diffondere tessuti come il madras e il seersucker. Brooks Brothers vanta anche l’onore di aver vestito 40 dei 45 presidenti degli Stati Uniti, nonché tanti divi di Hollywood, creativi e industriali di tutto il mondo. Oggi Books Brothers è famosa per la sua eleganza classica per la qualità, le lavorazioni artigianali e l’innovazione.

Due momenti dell’ultimo Salon of Excellence , la round table sull’ eleganza maschile che si svolge ogni anno al Palazzo Capponi Vettori di Firenze. (foto: I Tranchese).

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H & T - Musica Classica e Opera: il Premio Claudio Abbado a Palermo

Federica fa centro A destra, la giovane soprano Federica Guida, vincitrice del Premio Abbado 2017. A fianco, la locandina del concorso

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ederica Guida ha vinto la seconda edizione del Premio Claudio Abbado, indetto dall’Associazione Amici del Teatro Massimo di Palermo, alla finale tenutasi nel capoluogo siciliano il 6 novembre scorso. Voce dal timbro morbido e tecnica eccellente sono le caratteristiche della giovanissima soprano, che è apparsa subito consapevole dei suoi mezzi espressivi e capace di modulare dolcezza, ironia e audacia. Ha dimostrato inoltre un’ottima padronanza del palco. Federica Guida è riuscita a spazzare ogni timidezza e ad affascinare pubblico e giuria. Nelle sue parole ci sono tutto l’entusiasmo e la freschezza della giovane età: «È stato un riconoscimento inaspettato ma frutto di un percorso impegnativo iniziato due anni fa in Conservatorio, sotto la guida del mezzosoprano Tiziana Arena, che mi ha seguito e spronata nello studio». Federica Guida possiede un talento non irrilevante che le ha fatto già guadagnare la partecipazione in ruoli interessanti come nell’opera mozartiana L’oca del Cairo lo scorso aprile al Teatro Massimo (Auretta) e a luglio nella Serva padrona di Pergolesi a Palazzo Riso con l’Orchestra Sinfonica Siciliana alle prese con i capricci di Serpina; tutto ciò non può che testimoniare una naturale propensione alle scene e far ben sperare per il suo futuro. A superare brillantemente le prime due fasi della selezione e ad esibirsi in questo concerto finale, oltre al soprano Federica Guida, sono stati: Giuseppe Falciglia (flauto dolce), Carlotta Maestrini (pianista), Riccardo Obiso (violino) e il Quartetto Tetra Kordes composto da Riccardo Lo Coco (mandolino), Jona Patitò (mandolino), Francesco Tralongo (mandola), Domenico Pecoraro (chitarra). Durante la serata finale i giovani musicisti hanno dimostrato ottime capacità. La giuria, composta dal neopresidente dell’Associazione Daniele Ficola, dal sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone, dal neodirettore del Conservatorio di Palermo Gregorio Bertolino, da Angelo Cino (primo clarinetto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana) e Silviu Dima (violino di spalla dell’Orchestra del Teatro Massimo), ha unanimemente assegnato il primo posto a Federica Guida. Il secondo posto è stato conquistato dal flautista Giuseppe Falciglia e il terzo posto è andato alla pianista dodicenne Carlotta Maestrini. Il premio del pubblico è stato assegnato al Quartetto Tetra Kordes . Il Premio Claudio Abbado nasce nel 2016 per iniziativa di Costanza Tasca Camporeale, oggi presidente uscente dell’Associazione Amici del Teatro Massimo, con il sostegno della Casa vinicola Tasca d’Almerita e il patrocinio della Fondazione Claudio Abbado. Questo premio, sostenuto anche dalla Fondazione Teatro Massimo, rappresenta un importante punto d’incontro tra il Conservatorio di Palermo e gli Amici del Teatro Massimo per lo sviluppo dei giovani talenti. POLLINI INCANTA ROMA CON CHOPIN Il maestro Maurizio Pollini ha scelto proprio Chopin per il suo recital romano del 4 dicembre scorso, ricco di brani famosissimi come i Notturni op. 27, Terza e Quarta Ballata, Berceuse e Primo Scherzo in prima parte, i Notturni op. 55 e Terza Sonata in seconda. Come bis, ha scelto l’intero Terzo Scherzo. Il pianista settantacinquenne ha emozionato e sorpreso con l’agilità delle sue mani e la solida costruzione drammatica che da sempre lo contraddistingue. Ha saputo tenere il pubblico impegnato dall’inizio alla fine: un pubblico attento e implacabile, pronto a cogliere sbavature o segni di stanchezza. Il suo amore per Chopin è emerso soprattutto sulla Terza Sonata. Una prova indimenticabile per molti e ormai irripetibile secondo alcuni.

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Il grande Maurizio Pollini durante il concerto


Le delizie del Borro, WINE - H&T

Le delizie del Borro A sinistra, veduta aerea della tenuta Il Borro, che per quasi cento anni dei Savoia, ceduta da Amedeo d’Aosta ai Ferragamo nel 1993. Qui a fianco, prospettiva delle magnifiche cantine dove si conservano vini in botte e in anfora.

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he febbre della viticoltura salga nel mondo della finanza ma anche in quello della moda è risaputo. Ma che la maison Ferragamo stia diventando un esempio da seguire per l’intero settore vitivinicolo, è stupefacente. Eppure è così. A San Giustino Valdarno, in provincia di Arezzo, ha cominciato a produrre vino anche Salvatore Ferragamo, amministratore delegato della griffe di accessori e abbigliamento più blasonata di Toscana, che all’occorrenza si presta anche ad andare di persona al Borro, a scendere nel campo e in cantina, a sporcarsi le scarpe nell’orto o a rischiare fra i pungiglioni delle api, nella tenuta di suo padre Ferruccio. Il Borro è un luogo che esiste da un migliaio d’anni e che ha visto passare i Medici Tornaquinci, gli Hohenloe Waldenberg e dal 1904 i Savoia. Fino al 1993 quando, galeotta una battuta di caccia, si concluse da Amedeo d’Aosta. Il primo figlio del ‘calzolaio delle dive’, alla guida di una delle griffe di moda più amate nel mondo, ha costruito proprio qui un impero del lusso. Il Borro è oggi uno dei Rélais et Chateaux più gettonati, ha un hotel con camere, suites e appartamenti, spa da sogno, ristorante gourmet. Qui, dove già nel 1716, il Valdarno di Sopra era uno dei quattro territori toscani che il celebre Bando del Granduca Cosimo III benedisse come ‘denominazioni’ ante litteram, trecent’anni dopo nasce la prima doc bio d’Italia. Il Borro coi suoi settecento ettari, di cui 45 a vigneto, 40 a oliveto, 180 a foraggifere e un ettaro a orto, esso pure bio, con tanto di 30 arnie per il miele e 200 galline allevate rigorosamente a terra per le uova, è un paradiso autosufficiente che produce vino biologico da due anni. “Utilizziamo nuove tecniche come gli insetti predatori ma anche delle ortiche e del corno letame per le nostre vigne». La cantina è stata costruita una dozzina d’anni fa (la firmò l’architetto Elio Lazzerini), con l’aggiunta più recente di un tunnel diventato barricaia, un grande lavoro con gli enologi. Ne nascono undici vini: 8 rossi e un bianco, uno spumante, un vinsanto ‘occhio di pernice’, cioè solo di uve rosse, più una grappa. Con tante particolarità non comuni. Perché il vino che porta il nome Alessandro Dal Borro, un Syrah in purezza dedicato al guerriero-eroe del Seicento, è l’ultimo nato, in edizione limitata e solo in formato magnum. Ma ora i Ferragamo al Borro hanno scoperto l’anfora, da sostituire al fiasco e alla bottiglia. Un’idea stupefacente. Dunque negli orci da vino della fornace Manetti nasce e cresce il vino Petruna, Sangiovese cento per cento. L’enologo Stefano Chioccioli è un mago della bollicina da uva rossa: così è nato Bolle di Borro, un metodo classico rosé «color buccia di cipolla» nato da uve sangiovese che stanno 48 mesi sui lieviti. «E da quest’anno – aggiunge Salvatore Ferragamo – lavoreremo i vigneti con i cavalli da tiro, per non stressare e non compattare la superficie del terreno».

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H&T - HERITAGE - I funerali di Michele di Romania

ADDIO MICHAI, IL RE DI ROMANIA

Qui sopra, Michele di Romania. Il discendente della regina Vittoria, cugino di terzo grado di Elisabetta II era, con il re Simeone II di Bulgaria, uno degli ultimi capi di Stato dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale.

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l 5 dicembre scorso è scomparso in Svizzera l’ex sovrano Michele di Romania. Un personaggio molto popolare nel suo Paese e in Europa, che ha vissuto una vita non facile.

vano correnti avverse di Palazzo e fazioni politiche: lo scontro terminò nel 1930 quando Karol riuscì a fare ritorno a Bucarest e a spodestare dal trono il suo stesso figlio grazie all’aiuto dell’allora primo ministro Iuliu Maniu. Michele era stato proclamato re tre anni prima come Mihai I, in seguito alla morte di suo nonno, Ferdinando I. Poiché era ancora minorenne, era stato istituito un consiglio di reggenza che comprendeva suo zio, il Principe Nicola, il Patriarca Miron Cristea, e il presidente della Corte Suprema, Gheorghe Buzdugan. Il consiglio si era rivelato inefficace, favorendo nel 1930 il ritorno di Karol tornò in Romania e la sostituzione con suo figlio come re, stavolta col nome di come Karol II. Di conseguenza, Michele tornò ad essere l’erede al trono e ricevette il titolo aggiuntivo di Grand Voievod di Alba-Iulia. Il ragazzo insomma non ebbe certo un’infanzia e una gioventù facile. La riconciliazione tra Carlo e la moglie Elena è impossibile. I due ci provano, spronati più dai politici che per proprio affla-

Michele di Romania, nato come Hohenzollern-Sigmaringen a Sinaia, ha regnato da giovanissimo, dal 20 luglio 1927 all’8 giugno 1930 e ancora dal 6 settembre 1940 fino alla sua deposizione da parte dei comunisti il 30 dicembre 1947. Poco dopo la nascita di Michele, suo padre il Principe Karol I, fu coinvolto in una relazione controversa con Magda Lupescu, la figlia cattolica di un farmacista ebreo. Nel 1925, Karol fu infine costretto a rinunciare ai suoi diritti sul trono e si trasferì a Parigi, in esilio con la Lupescu. Karol, al dovere di re preferì un dorato esilio e un nome falso, Carol Caraiman, col quale prenotava nei migliori ristoranti di Parigi e al casinò di Nizza, dove ha letteralmente perso una fortuna. Questo mentre in Romania si scontra-

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I funerali di Michele di Romania - HERITAGE- H&T

to: per qualche mese marito e moglie accettano di prendere il te ogni giorno insieme, per il resto vivono vite separate e in case separate. Si discute dell’incoronazione di Elena a regina dei rumeni. Re Karol, inizialmente favorevole, alla fine decide di non firmare il decreto: la Lupescu è di nuovo nei paraggi, ogni tentativo di ricomporre i cocci va a quel paese. Nel 1931, la ex regina Elena è costretta all’esilio senza il figlio Michele, che dovrà crescere accanto al padre e alla sua amante e potrà vedere la madre solo due mesi l’anno: nella villa Sparta che lei acquisterà sulle pendici di Fiesole, in Toscana. Intronizzatosi con il nome di Karol II, egli portò tutto il potere nelle mani sue e della Lupescu, prima consigliera che passerà alla storia come la ‘Regina Rossa’ dal colore dei suoi capelli e che nel 1947 riuscirà a farsi sposare in Messico con la scusa di essere in fin di vita (morì nel 1977). Il sovrano conduce la Romania degli Anni 30 con piglio dittatoriale fino al 1940, quando il malcontento popolare lo costringe a nominare primo ministro il generale Ion Antonescu, suo acerrimo nemico vicino ai movimenti fascisti e antisemiti, un uomo che lo stesso Karol aveva sbattuto in galera qualche mese prima. Come con la principessa Elena, la convivenza tra i due è impossibile: il Re stavolta è costretto ad abdicare. Michele torna di nuovo sul trono, ma il governo era guidato dal dittatore militare Ion Antonescu. Visto che il Re ha 19 anni, Antonescu è convinto di poterlo manovrare come vuole ma si sbaglia: mentre la Romania si schiera in guerra con Hitler e Mussolini, il giovane monarca si avvicina ai partiti dell’opposizione. Il 1° gennaio 1943, Re Michele rivolge il suo saluto alla nazione per il nuovo anno auspicando la pace. Ma Antonescu prosegue la sua politica, spedisce l’esercito sul fronte sovietico, riconquista terre perdute, ma poi cede alla forza dell’Armata Rossa. Il 23 agosto 1944, Michele prende in pugno la situazione, or-

dina l’arresto del generale e firma la resa: i sovietici possono entrare nel Paese. Nel marzo 1945, le pressioni politiche costrinsero il giovane Re Michele a nominare un governo filo-sovietico guidato da Petru Groza. Ma si capì suito che la formula non poteva funzionare. Dall’agosto 1945 al gennaio 1946, Michele intraprese uno “sciopero reale” e tentò senza successo di opporsi al governo controllato dal comunista Groza, rifiutando di controfirmare e approvare i suoi decreti. Era il novembre 1947 Michele partecipò al matrimonio dei suoi cugini, la futura regina Elisabetta II del Regno Unito e il principe Filippo di Grecia a Londra. Poche settimane dopo la mattina del 30 dicembre 1947, Groza richiese un incontro con Re Michele, e lo costrinse ad abdicare e a partire: le sue proprietà vennero confiscate e la sua cittadinanza fu annullata. Michele di Romania sposò ad Atene la Principessa Anna di Borbone-Parma, la bella principessa francese che aveva conosciuto al matrimonio di Elisabetta, nel 1948: con lei ebbe cinque figlie. Sono stati sposati 68 anni, fino alla scomparsa di lei nell’agosto 2016. Da allora l’ex re Michele ha vissuto quasi tutta la sua vita in esilio in Svizzera, lavorando come pilota di linee commerciali ed esperto di aviazione civile. Ma non solo: per tre anni si è messo ad allevare polli in una fattoria che la cugina acquisita Elisabetta gli ha dato in gestione nel Regno Unito. Una passione, quella per i galliformi, che l’ex re trasmetterà alla figlia terzogenita Irina. La caduta di Ceausescu nel 1989 e la fine del regime comunista riapre il dialogo tra Michele, ormai ultrasessantenne, e il governo di Bucarest. Gli permisero di tornare nel suo Paese una prima volta nel dicembre del 1990, appena conclusa la rivoluzione del 1989. Ma il nuovo governo, vedendo la sua popolarità e temendo che l’ex sovrano potesse ispirirare una restaurazione della monarchia, decise di tenerlo nuovamente lontano.

Qui a fianco: Michele di Romania giovane in divisa, con la figlia Margareta, con la moglie Anna di Borbone Parma, scomparsa nel 2016.

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H&T - HERITAGE - I funerali di Michele di Romania

In alto, un momento dei solenni funerali di re Michele di Romania e il saluto commosso del Principe Carlo d’Inghilterra. A destra, i reali di Romania sostano su una terrazza con i reali d’Inghilterra in occasione di un viaggio a Roma. Anna di Borbone Parma è fresca sposa di Michele, nel 1948. Re Michele ha fatto visita alla moglie Anna di Borbone Parma, ogni giorno fino alla scomparsa di lei nell’agosto 2016, mentre era ricoverata all’ ospedale di Morges, in Svizzera, accudita amorevolmente dalle figlie. Aveva 92 anni. Nata a Parigi, la principessa Anna di Borbone Parma incontrò re Michele nel 1947, in occasione del matrimonio della futura regina Elisabetta II con il principe Filippo Mountbatten, a Londra. Quello stesso anno, il 30 dicembre, re Michele fu costretto dai comunisti ad abdicare e andare in esilio. Sposò la principessa Anna un anno dopo ad Atene. Il suo funerale, il più sontuoso in Romania dalla morte nel 1938 della regina Maria, nipote della regina Victoria, è stato celebrato a Peles, località montana dove Michele è nato il 25 ottobre 1921. La coppia reale ha trascorso una vita di lutti, speranze, scoraggiamento, con lo sguardo sempre rivolto a Est, verso la terra natia per la quale egli ha avuto il coraggio di dire no a Hitler, al comunismo, ad ogni forma di dittatura.

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I funerali di Michele di Romania - HERITAGE- H&T

Nel 1992 il presidente Iliescu gli permise di tornare in patria per la Pasqua. Ancora una volta, il successo della sua visita e la folla festante che lo accolse ovunque, convinsero il governo a decidere un nuovo esilio. In effetti una folla di oltre un milione di persone si era accalcata fuori dal Palazzo Reale per salutare il monarca che, visibilmente emozionato, si affaccia sul balcone di quella che un tempo era casa sua. Accanto a lui c’è un bimbo di sette anni, Nicolae, figlio della secondogenita Elena. È a lui che Michele guardava per il futuro della dinastia. Solo nel 1997, per decreto del presidente Emil Costantinescu, Michele di Romania potè riacquistare la cittadinanza e la possibilità di vivere in Romania. Da allora l’ex sovrano ha svolto per diversi anni un ruolo delicato, quasi ufficiale, adoperandosi in campo diplomatico. Un po’ come avviene oggi in Serbia dove gli ex monarchi vivono serenamente, accolti e rispettati, nelle loro antiche proprietà. Salutato come l’eroe che portò fuori la Romania dall’Asse con la Germania e l’Italia, re Michele ha goduto del sostegno di un ampia fetta della popolazione. Il suo profilo è stato talmente alto da spingere il governo a restituirgli tutte le proprietà – terre, castelli, palazzi– e a riconoscergli tutti i tributi dell’ex capo di Stato. La ex famiglia reale era diventata improvvisamente un alleato prezioso per la Repubblica, che celebra i 90 anni dell’ex sovrano con la solennità di una cerimonia in Parlamento, a rami uniti. Proprio nel 1997 Michele visitò varie nazioni europee per sostenere l’ingresso della Romania nell’Unione Europea. Negli ultimi anni la sua salute è peggiorata: nel marzo del 2016 ha comunicato il suo ritiro dalla vita pubblica a causa della leucemia che lo aveva colpito. L’erede di Mihai è la figlia primogenita Margareta– che fino ad oggi ha usato il titolo di “custode della Corona” – è sposata con Radu Duda, creato dal suocero principe Radu di Hohenzollern-Sigmaringer. La coppia però non ha avuto figli, dunque si è aperta la questione della successione degli Hohenzollern di Romania. Se da una parte infatti c’è Margareta, divenuta nuova regina di Romania il 5 dicembre scorso, dall’altra c’è sua sorella Elena, madre di Nicolae, l’unico

nipote maschio a cui Michele consegnò l’onere e l’onore della corona. Ma poi qualcosa è successo, c’è stato un dietro front con un proclama netto ma criptico, il ragazzo nominato principe di Romania nel 2010 con investitura all’Elisabeta Palace di Bucarest e terzo in linea di successione dopo la zia Margareta è stato definito dal nonno ‘non degno del ruolo’. Nato a Ginevra e cresciuto nel nord dell’Inghilterra, egli ama la natura, gli sport estremi e la letteratura, non parla rumeno: è apparso forse titubante sul doversi accollare una storia così importante? Alla fine del 2015, l’ex re Michele gli ha revocato il titolo di principe e lo ha estromesso dalla linea di successione. «Alla nazione serve qualcuno che la guidi con modestia, principi morali, rispetto e altruismo. Spero che mio nipote trovi nei prossimi anni la giusta via per inseguire questi ideali e le qualità che Dio gli ha donato». Nicolae ha risposto diplomaticamente: «Vivere a corte significa condurre un’ esistenza in un modo che trovo difficile da assecondare. Accetto con profondo dolore la decisione di sua maestà re Michele». Che, si dice, mal tollerasse le idee politiche liberali del nipote e lo giudicasse troppo moderno, forse troppo hipster. Altre fonti riferiscono invece di gelosie ed equilibri complessi, strettamente correlati alla fortuna tornata in mano della casata, stimata tra i 60 e i 200 milioni di euro. Voci a parte, i rapporti familiari sono stati molto tesi nelle ultime settimane. La polizia svizzera ha fermato Nicolae che voleva a tutti i costi entrare a visitare il nonno morente. Sua madre Elena ha chiesto scusa al popolo per l’accaduto e la mancanza di rispetto del figlio. In questo clima difficilissimo si sono svolti i funerali a Bucarest, solenni come quelli di un capo di stato, nella cattedrale. La salma di Michele I è stata esposta per due giorni nella sala del trono del Palazzo Reale per ricevere il saluto di centinaia di migliaia di fedelissimi che sognano il ritorno al potere degli Hoenzollern-Sigmaringe. «Ora si apre una nuova epoca per la mia famiglia», dice nel suo primo discorso pubblico Margareta, già ribattezzata ‘la regina senza regno’. Che oggi ha un solo desiderio: spegnere i riflettori. Magari domani, chissà, si dedicherà a ricomporre i dissidi di famiglia.

CHI SONO I REALI ROMENI Nel 2016 la casa reale romena ha celebrato i suoi 150 anni visto che il 10 maggio 1866 il principe Karl di Hohenzollern – Sigmaringen prestava giuramento come re di Romania assumendo il nome di Carol I. Questa dinastia tedesca trapiantata nei Balcani rimane sul trono, fino al 1947 dando alla nazione quattro sovrani e un paio di regine molto significative. Carol I e la moglie Maria di Wied, famosa poetessa e scrittrice, nota con lo pseudonimo di Carmen Sylva non ha figli e quindi adotta il nipote di lui, Ferdinando che sposa la Maria di Edimburgo, figlia del principe Alfredo duca du Edimburgo e nipote della regina Vittoria. Michele di Romania e Anna di Borbone Parma sono stati uno degli ultimi esempi perfetti di matrimonio dinastico con parentele allar- Una foto d’epoca della Casa gate ed estese ovunque in Europa. Anna era la figlia di René di Borbone-Parma (uno dei numer Reale di Romania osi fratelli dell’imperatrice Zita) e attraverso la nonna MariaAntonia di Braganza i suoi legami si estendono ai Wittels bach, agli Asburgo, alla famiglia reale del Belgio e a quella del Lussemburgo Uno dei fratelli di René era Felix, marito della Granduchessa Charlotte del Lussemburgo.

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H & T - TRADITIONS: I pomodori di Castel Roggiero

IL MIO CASTELLO? E’ UN MAXI ORTO

Vista aerea di Castel Roggero, l’azienda agricola dell’enologo Nicolò d’Afflitto, costituita da 120 ettari di terreno, di cui 12 piantati a vigneto specializzato, mentre il resto è suddiviso in oliveto e boschi. Un ettaro è dedicato alla coltivazione di ortaggi e soprattutto pomodori, la grande passione del proprietario, che coltiva oltre 450 diverse varietà.

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superglam da citare in salotto, anche se i medici dicono che è proprio il massimo per prevenire l’infarto: i pomodori. L’azienda agricola nacque grazie a un’idea del nonno di Nicolò che aveva un’importante coltivazione di tabacco e che nel 1929 decise di acquistare questa proprietà, costituita da 120 ettari di terreno, a 250 metri sul livello del mare di cui 12 sono piantati a vigneto specializzato ed il resto è suddiviso in oliveti e boschi, su terreni prevalentemente argillosi. I vigneti sono coltivati per la metà a Sangiovese ed il resto a Merlot, Cabernet Franc e Syrah. La cantina è molto antica, risale al ‘600 e mantiene ancora le sue caratteristiche originarie: possiede insomma un habitat ideale per la conservazione del vino a temperatura perfetta, grazie anche a un bocchettone naturale che raccoglie l’aria dall’esterno e la diffonde all’interno. E’ una specie di aria condizionata al naturale, spiega Nicolò: qui si trovano 16-18 gradi perenni, sia in estate

follower del caviale. Gli appassionati di formaggi. Gli esperti di grappa. I confratelli delle ostriche e del gelato. Tutti in mostra, se la passione gastronomica è superglam. Ma se la preferenza va alle materie prime semplici?

A poca distanza da Firenze, a due passi da Bagno a Ripoli e Grassina, c’è una grandiosa villa-castello di origini cinquecentesche: si chiama Castel Ruggero e si triva su una collina tra il Poggio della Fontanaccia e quello di Tizzano. Il proprietario, Nicolò D’Afflitto è un enologo famosissimo, lavora da vent’anni per le più rinomate aziende vitivinicole toscane ed è un super esperto di Brunello. A casa sua, tra queste antichissime mura ha voluto creare il meglio, ha reimpiantato tutti i vigneti della fattoria in base a criteri moderni. Ma poi si è dedicato alle coltivazioni orticole e a una sua particolare passione gastronomica, che non rientra fra quelle

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I pomodori di Castel Roggero - TRADITIONS- H & T

che d’ inverno. Il terreno su queste colline è molto argilloso, ottimale per produrre vino, non certo per coltivare ortaggi e frutteti. L’idea di trasformarne una parte per la coltivazione intensiva di piante ed ortaggi, appare come una pazzia. Ma Niccolò è testardo: per assicurarsi il successo, ha puntato sulla biodiversità: grazie alla rotazione delle colture in vari periodi, rappresenta il suo punto di forza. In azienda un ettaro è dedicato all’orto: circondato da un lato da piante officinali ed aromatiche e dall’altro da alberi da frutto. Ma con 150 varietà di frutti differenti: nespoli, fichi, albicocchi e varie colture tra cui una grande varietà di liliacee (aglio, cipolla scalogno). Non mancano neanche i fiori. Per esempio le peonie, piante famose per le loro capacità terapeutiche antidolorifiche e calmanti e prive di odore: sono dunque piante ornamentali perfette per decorare tavole cariche di cibo e bevande. Tra le coltivazioni più apprezzate sono le carote di vari colori, tra cui le quelle viola che, con il loro livello elevato di polifenoli, sono antiossidanti e in grado di agire da scudo contro i piccoli malesseri come stress e radicali liberi e rappresentano un valido aiuto contro diabete, ipertensione ed obesità. E poi ci sono altre varietà di verdure, dalle dimensioni anche imponenti talvolta. E soprattutto mai viste, anche in altre località toscane, figuriamoci poi nelle città. Tanto per citarne qualcuna, le patate ratte e vitellate, il basilico bitorzoluto,. Ma Nicolò ha una sua grande passione, in fatto di orto: i pomodori. A Castel Roggero se ne coltivano circa 450 varietà diverse ce ne sono di rossi, rosa, bianchi, verdi, gialli, neri, arancioni. Ogni varietà di pomodoro ha una sua applicazione corretta per ogni tipo di pietanza, cioè c’è un pomodoro giusto per fare la pappa al pomodoro, uno ideale per la salsa e uno adatto per fare il gelato al pomodoro. Dal nostro esperto apprendiamo che i pomodori migliori da mangiare in insalata non devono essere semi-verdi, ma quelli

belli maturi. Che si accompagnano bene alla cipolla rossa e al tonno. Oppure alla mozzarella di bufala toscana e al basilico coi bitorzoli. Che il sugo per la provvista da spargere sulla pasta va fatto con pomodori poco acquosi e con poca buccia, quindi ideale è il pachino, i pomodori più saporiti in assoluto che si trovano sempre, estate e inverno. Il San Marzano, che invece di acqua ne ha, va bene per la pappa dove il pane si deve bagnare. Le quantità e qualità sono tali che a settembre a a Castel Ruggero si fa addirittura un festival: “Pomodori in festa”. Tutte queste varietà particolari si acquistano e si degustano tra siepi di rosmarino, orci d’olio biologico, aspettando il pane fragrante appena uscito dal forno. Castel Ruggero produce una sua gamma di rossi che ricordano l’aspro ed elegante territorio toscano. Fra i più apprezzati, il Chianti Classico D.O.C.G. Il blend vede la predominanza di Sangiovese, ci sono anche una piccola percentuale di Merlot e di Cabernet Francese. L’invecchiamento viene realizzato in barriques francesi di secondo e terzo passaggio, aggiungendo una piccola percentuale di barriques nuove. Un ulteriore invecchiamento in bottiglia viene deciso anno per anno, prima di passare alla distribuzione. Al naso il Chianti di Castel Roggero si presenta con un profumo ricco e persistente di frutti di bosco. In bocca è abbastanza caldo, equilibrato ed armonioso con tannini succulenti di frutta rossa che dànno una fine e lunga persistenza. Passiamo al Castel Ruggero I.G.T, un progetto che prevede la predominanza di Merlot e Cabernet Franc con una piccola percentuale di Syrah. L’invecchiamento è effettuato in barriques francesi nuove al 100%. Prima della distribuzione, viene effettuato un ulteriore invecchiamento in bottiglia. Questo vino presenta note intense di mirtillo e more con profumi secondari di sottobosco e spezie. In bocca è robusto, elegante, con nobili tannini persistenti. A fianco, una piccola selezione di pomodori presenti alla suggestiva festa settembrina con 450 varietà diverse, che si svolge alla Fattoria Niccolò d’Afflitto di Castel Roggero, tra Bagno a Ripoli e Grassina, a pochi chilometri da Firenze.

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H&T - HERITAGE - Asia

Akihito vuole abdicare A sinistra, S.M.I l’imperatore del Giappone Akihito. S.M.I Naruhito con la moglie Masako e la figlia Aiko infanta. A destra il principe imperiale Hisahito.

L’

anno nuovo porterà un importante avvicendamento nel Sol Levante. Limperatore del Giappone Akihito ha espresso, in occasione del suo 84mo compleanno, il suo ringraziamento per la considerazione e per l’opportunità che gli è data di abdicare il 30 aprile 2019, promettendo di svolgere al meglio il suo compito fino all’ultimo giorno sul Trono del Crisantemo. L’ha riferito l’agenzia di stampa Kyodo. “Sono veramente grato del fatto che numerose persone hanno dedicato i loro pensieri e i loro sforzi nella questione dell’abdicazione, nei diversi ruoli”, ha detto in una conferenza stampa giusto prima di Natale. “Nei giorni rimanenti, io continuerò a svolgere i miei compiti come simbolo dello Stato, farò tutti i preparativi per passare il testimone alla prossima era, assieme alle persone coinvolte”. Akihito è stato il primo imperatore asceso al trono del Crisantemo da persona “comune”, ovvero non espressione di Dio sulla Terra, retaggio storico-culturale al quale gli americani posero fine dopo aver invaso il Paese durante la Seconda guerra mondiale. Fu un supremo atto di umiliazione del nemico sconfitto, Hirohito, padre di Akihito. L’imperatore Akihito aveva chiesto in un raro messaggio televisivo che aveva registrato ad agosto 2016 che fosse creato un percorso giuridico per consentirgli di abdicare. Si tratta di un istituto non previsto dalle norme nipponiche: ma in considerazione della sua età e del suo stato di salute, si è deciso di procedere. La Dieta, dopo un ampio dibattito, ha approvato quest’estate una norma una tantum che permetterà all’imperatore (il Tenno) di lasciare il trono e consegnarlo al principe imperiale Naruhito. La data dell’abdicazione è stata fissata al 30 aprile 2019 dall’esecutivo guidato da Shinzo Abe. L’abdicazione, la prima in 200 anni di regno, sarà un evento importante, assieme all’ascesa al trono del principe Naruhito. L’Agenzia per la Casa imperiale (Kunaichi) ha stanziato 3,5 miliardi di yen (31 milioni di dollari) per la cerimonia della successione e per le riparazioni del Takamimura, il trono imperiale dello Shishinden di Kyoto, solitamente utilizzato per le cerimonie di intronazione, oltre che per adattare la residenza che la Coppia imperiale uscente utilizzerà dopo il ritiro. Come ogni anno una gran folla si è recata davanti al Palazzo imperiale di Tokyo per fare gli auguri al Tenno: non meno di 45.900 persone secondo l’agenzia Kunaichi: si tratta di un vero record dall’accesso al trono di Akihito, che avvenne nel lontano 1989. L’imperatore Akihito è dunque apparso assieme all’imperatrice Michiko per salutare i sudditi nipponici dalle finestre del palazzo e ha espresso parole di vicinanza per i cittadini giapponesi colpiti da disastri naturali. Inoltre, nella conferenza stampa, Akihito ha espresso “gioia” per il fidanzamento di una delle sue nipoti, Mako, figlia maggiore del principe Akishino. Si sposerà con il compagno d’università Kei Komuro, un borghese. Il principe Naruhito, 57 anni, salirà al potere con la moglie Masako, definita ‘la principessa triste’ perchè afflitta da una grave depressione. Conosciutisi nel novembre del 1986 a un the in onore dell’Infanta Elena di Spagna, Naruhito e Masako si innamorarono al primo sguardo: il giovane erede rimase affascinato da quella ragazza molto ben istruita (ha studiato ad Harvard e a Oxford), lanciatissima nella carriera di consulente finanziario per l’Industrial Bank of Japan. Tuttavia, Masako per anni non volle saperne di fidanzamenti ufficiali che avrebbero posto fine alla sua carriera. Solo nel 1992 acconsentì alle nozze che ebbero luogo il 9 giugno 1993. Masako indossò il pesante abito da cerimonia, sempre lo stesso da secoli, un evento che la portò a un passo dal collasso. Nei mesi iniziò quindi il pressing: generare un erede. Ma più i tentativi andavano a vuoto, più le pressioni della corte aumentavano, facendola sentire inadeguata, prigioniera, infelice. Nel 1999, il primo fallimento. Al dolore si aggiunse la cattiva stampa, i paragoni con l’imperatrice di Persia Soraya ripudiata dallo Scià. Naruhito la difese, ma Masako non stava bene, non poteva uscire o ricevere visite frequenti dei genitori. Infine il 1° dicembre 2001, una mascita: venne alla luce Aiko, femmina, che non può salire sul trono. Anni dopo, durante un viaggio in Australia e Nuova Zelanda, Masako ha un malore e si ritira dalla vita pubblica. E l’Imperial Household Council finalmente decide: dopo Naruhito, lo scettro passerà al figlio di suo fratello Akishino: Hisahito, nato nel 1999.

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