La nuova scuola num 2 giugno 2015

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tutte le informazioni scolastiche qui e adesso! MARZO 2015| ANNO I | Numero 1

la nuova scuola giornale online dell’Istituto Comprensivo Statale “Leonardo da Vinci”, Mestre-Venezia

Finalmente vacanze! termina l’anno scolastico 2014/2105

LA SCUOLA CHE CAMBIA

Dalla redazione

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e tanto sospirate vacanze sono arrivate! Un anno scolastico è trascorso e ci troviamo inevitabilmente a ripensare a tutte le cose che sono successe, a quello che è andato bene e a quello che dobbiamo miglirare. Ci auguriamo che, per tutti, questi 10 mesi appena trascorsi siano stati occasione di crescota culturale e umana. Certamente anche il nostro giornalino scolastico dai primi passetti a dicembre fino ad oggi ha imparato un po’ a camminare. Sono molti i contributi che abbiamo ricevuto da tutte le scuole del plesso e ci piace pensare che stia diventando una simpatica consuetudine. Tirando le somme di questa nostra pubblicazione riporto le statistiche di lettura: • Numero zero (dicembre): 691 • Speciale iscrizoni: 208 • Numero 1 (febbraio) : 299

Ci auguriamo, naturalmente, che i nostri lettori aumentino col passare del tempo, imparando a conoscere questo strumento di comunicazione del nostro Istituto. Siamo ad un soffio dalle vacanze estive, dicevamo, ed il nostro pensiero va in-

nanzitutto agli studenti che lpasseranno dalla scuola dell’infanzia alla primaria, da quella alla secondaria di primo grado ed infine ai ragazzi che giunti al termine del primo ciclo di istruzione si troveranno a breve ad affrontare gli esami coclusivi. L’augurio per gli stuSiamo alla denti di terza media è fine dell’anno che, oltre a superare scolastico con serenità gli esa2014/2015 mi, è di continuare il percorso di istruzone cogliendo sempre occasioni formative. Auguriamo a tutti di trascorrere delle vacanze serene e ricche di esperienze. Ci rivedremo a settembre, per un nuovo emozionante anno si scuola!

La Scuola sta cambiando e in questo momento si avverte la forte tesione degli insegnanti e del personale della scuola, che si interrogano su quello che sarà il volto della scuola in cui rientreremo a settembre. Senza entrare nel merito del DDL “Buono scuola”, questione che sarebbe fuori luogo, forse, tra queste righe, sottolineamo il profondo disagio e senso di incertezza che sta attraversando il mondo dell’istruzione e che sta prendendo tanta parte nel dibattito politico. Restimao tutti in attesa, col fiato sospeso, dell’evolversi della situazione La scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo. (Malcom X)

indice notizie pag 2 dalla Primaria

pag 8 Progetto adolescenza

pag 4 Liberi pensieri sulla

pag 17 Paura da esami

pag 18 Progetto Lion Quest

fine dell’anno scolastico

pag 5 dalla Secondaria:

esercizi di scrittura

pag 6 speciale teatro

pag 20 Parabole a fumetti


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NOTIZIE

LA NUOVA SCUOLA, GIUGNO 2105

dalla scuola primaria: poesia

Poesie in libertà... Riceviamo e volentieri pubblichiamo A SCUOLA I bambini in giardino giocano a nascondino. Ridono e scherzano senza guardare che la maestra li sta per chiamare. Tutti in classe devon tornare e le lezioni ricominciare. (Matilde) IL TEMPO L’inverno sta passando e l’estate sta arrivando. I fiori stan crescendo e il mare sta brillando. (Matilde e Mallak) GLI ORTAGGI BALLANO Un giorno il cocomero ballò mentre il cavolo cantò. Il pomodoro si innamorò e la carota lo baciò. (Beatrice)

Se hai paura del buio della notte stai tranquillo nessuno ti dà le botte. Se hai paura di qualche animale feroce devi urlare “Aiuto” con la tua voce. Qui finisce io lo so ma un po’ di paura anch’io ce l’ho! (Petra) LA MONTAGNA Scia il papà sulla neve che cade lieve lieve. Scio anch’io tutto il giorno e arrivo fino in fondo. (Beatrice) L’ARCOBALENO I bambini in giardino giocano a nascondino a un tratto guardano il cielo e vedono l’arcobaleno. L’arcobaleno si specchia sul ruscello e dicono: “Che bello! Che bello!”. (Matilde, Petra, Rachel) VACANZA FANTASTICA

LA PAURA Le paure sono tante e mi vien da dire quante! C’è il fantasma Formaggino che ti mangia in un panino. E i mostri son tanti qui ma non farti addosso la pipì.

In vacanza io vado al mare e mi diverto a galleggiare con la sabbia io sto giocando e la mamma mi sta guardando. (Elena, Mallak)

Queste poesie ci arrivano dalla classe 2B della scuola primaria Da Vinci. Sono state scritte dai bambini dopo un lavoro di approccio al testo poetico e sulla rima.


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dalla scuola primaria: poesia

NOTIZIE

Angolino della poesia

esperimenti poetici dei ragazzi di 5. B uso di anafore, rime e similitudini 5. B della scuola Da Vinci IL MIO SOGNO

IL MIO BABBO

Il mio sogno è un mondo senza violenza

Amo il mio babbo

Dove non ci siano guerre,

È come un cavaliere, mi difende.

dove tutti i sogni dei bambini

Amo il mio babbo perché

diventino realtà.

Sono sicuro che quando mi confido

Il mio sogno è che ci sia un mondo libero

Non dice a nessuno i miei segreti,

Che ognuno possa pensare come vuole

gli restano avvolti

Esprimere la sua opinione,

come in un labirinto.

sentirsi libero. Il mio sogno è un mondo senza razzismo Senza prese in giro Perché è la diversità che ci rende unici.

dalla redazione della scuola F. Baracca

SONO FELICE Sono felice quando arriva l’estate Le spighe di grano maturano e nel cielo si vedono le stelle. Sono felice quando la notte se ne va e spunta il sole che dà inizio ad una nuova giornata Una speranza. Sono felice quando sto con chi mi vuole bene.

TI VOGLIO BENE Amo quando mi abbracci E mi dici “ti voglio bene” Amo il tuo respiro Che tocca la mia pelle. Amo la tua voce dolce e incoraggiante.. Sei una persona speciale.

DESIDERIO Il mio sogno è saper disegnare e dipingere la realtà come se ogni cosa dalle mie dita prendesse vita.

Nel mese di gennaio la classe quarta ha partecipato ad un incontro con una signora di nome Annalisa . Questa signora ha letto ai ragazzi Il diario di Giannino Stoppani ed ha spiegato loro le parole scritte in italiano antico. Il diario narrava di un bambino chiamato Gianburrasca. I bambini d quarta ci hanno detto che l’incontro è piaciuto molto e ne vorrebbero avere altri.


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NOTIZIE

dalla scuola primaria

Liberi pensieri sulla fine dell’anno scolastico:

ricordi, riflessioni,aspettative.

resteranno nel cuore le risate con gli amici, le battute, tutti i bei lavori di gruppo ma soprattutto l’aiuto e la “Nella nuova scuola spero di tro- generosità di questa classe. vare una classe che mi accetti per quello che sono, che mi faccia ridere In generale mi sono divertito tane che mi voglia bene e ovviamente to durante la ricreazione giocando anche dei professori che mi aiutino, a schiaccia cinque o con un amico non chiedo altro… mi basta questo. che ha delle difficoltà e al quale sono molto affezionato. Ormai siamo giunti alla fine della quinta, mi sembra che dalla prima Sono molto cambiato in questi anni! sono migliorata, mi sono aperta. Mi Prima ero solo un bambino mentre resteranno nel cuore le maestre e adesso sono uno studente al quinto certe mie compagne. Ho un po’ di anno e mi sento pronto per la scuola paura di andare alle medie ma sono secondaria. felice. Vengo dall’Ucraina. Inizialmente ero Un evento che ricorderò per sempre timida poi tutti mi hanno accolto e mi è quando sono caduto sulle scale del hanno perfino dedicato un album piegiardino e mi sono bucato la testa! no di loro disegni. Ora sono diventata Qualcuno mi ha spinto, io sono in- simpatica, aperta e vanitosa. ciampato sul marciapiede. Al momento non mi ero fatto niente Peccato che l’ultimo anno di scuola ma poi mi hanno fatto sbattere la te- primaria se ne stia andando perché sta urtandomi. Ho dovuto andare al con i miei amici e con le mie maepronto soccorso dove mi hanno dato stre mi sono trovato bene. dei punti. Io questi cinque anni li ho vissuti in Desidero avere dei professori simpa- allegria e a volte con qualche bitici e gentili come lo sono state le mie sticcio che poi, però, è finito con la pace. maestre.

Frammenti di testi dei bambini della classe 5°B, scuola Da Vinci

Mi presento: sono simpatica e divertente, la mia passione sono gli animali ma a casa non ne ho neanche uno! Non vedo l’ora di iniziare il primo anno di scuola secondaria Di Vittorio per vivere la sensazione dei compiti tutti i giorni, avere nuovi professori o professoresse, conoscere un nuovo ambiente.

Mi sta più a cuore un amico. In prima, in seconda e in terza e tre quarti di quarta ci “odiavamo” ma poi, con una battuta, è nata un’amicizia spettacolare.

Non dimenticherò mai un episodio che mi è capitato a scuola: un incidente. In seconda stavo andando in bagno e non mi sono accorto che, vicino ai rubinetti, il pavimento era Mi ricordo quando in seconda siamo bagnato! Così sono scivolato e mi andati a visitare lo zoo e me lo ricordo sono rotto il mento. Tre punti!!!! bene anche perché durante il viaggio Non vedo l’ora di incontrare le mie per poco vomitavo!! amiche della materna alle medie!! Anche se lascerò questa scuola, mi Per incontrarle ho dovuto scegliere di andare a scuola anche il sabato.

Sto terminando il mio quinto anno di scuola primaria e mi dispiace lasciare le mie maestre perché mi sono affezionato e spero, con l’orario delle medie, di avere tempo per andare a trovarle. Alla scuola media io mi aspetto che tutti mi trattino bene e di non essere presa in giro invece ho paura perché potrei essere giudicata male. Io questi anni li ho vissuti in serenità perché ho sempre avuto amici che mi hanno sostenuto. La scuola secondaria ora mi fa un po’ di timore però, dai, ce la posso fare!


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dalla scuola secondaria: esercizi di scrittura

NOTIZIE Leggenda: “ PESCE D’APRILE”

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Leggende Roberto Steri 1B Perchè il pettirosso ha la macchia sul petto

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na mattina tiepida di primavera, un uccellino volava libero e leggiadro nel cielo. Trascorso un po’ di tempo, fu colto dalla stanchezza e dal sonno e vide che sotto di lui c’era un grande bosco con tanti alberi. Così decise di riposarsi proprio all’ombra di quelle cime maestose. Mentre si stava per addormentare, sentì un sibilo improvviso, si voltò e si accorse che un serpente gigantesco era pronto a morderlo e ad inghiottirlo in un sol boccone. L’uccellino, terrorizzato dalla paura, spiegò velocemente le ali e riuscì a volare; ma volò talmente in alto che arrivò fino al sole, dove il calore gli bruciò il petto. Scampato il pericolo, tornò giù e rinfrescandosi nelle acque di un lago, si specchiò e si accorse che il suo petto era diventato rosso. Da quel giorno quell’uccellino si chiamò pettirosso. “Come nacquero gli oceani”

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el cielo infinito viveva Candido, il padre delle nuvole. Amava tantissimo le sue figlie a tal punto da non averle mai fatto versare una lacrima. Le loro giornate trascorrevano liete e spensierate: si divertivano a giocare con il vento,

perchè le faceva ridere col solletico, nascondevano il Sole quando sua sorella Luna era un po’ dispettosa e andavano a dormire con le stelle, perchè avevano paura del buio. Tutto era tranquillo e sereno fino a che, un triste giorno il buon padre si ammalò. Vennero a visitarlo i più bravi medici: il dottor Lampo, il dottor Fulmine, il dotto Tempesta... ma tutti dissero la stessa cosa: “ Non c’è nulla da fare!”. Passarono così dei giorni e la sua salute peggiorava sempre di più. Purtroppo arrivò il brutto momento: Candido morì tra le braccia delle sue adorate figlie. All’ improvviso l’intero cielo s’ingrigì e si oscurò, le nuvole si incupirono ed iniziarono a piangere ininterrottamente per giorni e giorni. La Terra fu ricoperta da una vastissima quantità d’acqua: così nacquero gli oceani.

n giorno di tanti anni fa, nel Regno dei Pesci, c’era un gran fermento: erano nati i dodici figli di Calendario, il re tonno. Trascorse del tempo e i piccolini crebbero e diventarono dei bellissimi esemplari dalla pelle lucida e argentea. Tra tutti i fratelli, Aprile era quello più coraggioso e desideroso di esplorare nuovi posti. Ma era anche tanto ingenuo e non conosceva i pericoli intorno a lui. Il padre, diventato vecchio, non aveva più le energie per essere un forte re e, giorno dopo giorno, s’indeboliva sempre di più. Aprile era molto triste nel vederlo ridotto in quello stato, così, mentre girava in cerca di qualcuno a cui chidere consiglio su come fare per aiutare suo padre, incontrò una piovra: aveva un aspetto tenebroso e cupo, ma di certo non spaventò quel coraggioso pesce. Dopo aver parlato a lungo, l’enorme mollusco trovò una soluzione: “Tuo padre ha bisogno del calore del sole per riaquistare le sue forze; quindi, domani mattina, quando il sole sorge, sali in superficie, apri questa conchiglia che porterai con te e raccogli tutto il calore che puoi, però non dire niente a nessuno”. Così, il giorno dopo, Aprile si allontanò di nascosto e, velocemente, raggiunse la superficie del mare; con la testa fuori dall’acqua, aprì la conchiglia e aspettò a lungo per catturare il calore dei raggi del sole. Ma un pescatore lo vide dalla sua barca e, incuriosito, gli chiese cosa stesse facendo e quando lo seppe, rise a crepapelle. Allora il pesce ritornò dal padre ancora convinto di portargli ciò di cui aveva bisogno. Ma, non appena gli raccontò dove era stato e che cosa aveva per lui, lo fece scoppiare dalle risate: “ Mio caro figliolo, si sono presi gioco di te, facendoti un ridicolo scherzo, ma, comunque, mi hai donato la giusta terapia che mi ha fatto rinvigorire”. Da quel giorno, nel mese di aprile, in onore di quel simpatico pesce, si fanno buffi e divertenti scherzi per regalare un sorriso a tutti.


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NOTIZIE

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progetti POF

F.V. “Perché perché perché perché perché... Ho l’impressione che sulla terra sprechiate troppo tempo a chiedervi troppi perché D’inverno non vedete l’ora che arrivi l’estate. D’estate avete paura che torni l’inverno. Per questo non vi stancate mai di rincorrere il posto dove non siete: dove è sempre estate”. Danny Boodman T.D. Lemon Novecento è l’artefice di questa battuta ed il protagonista del monologo teatrale di andro Baricco, scritto nel 1994 per il festival di Asti. Novecento è diventato poi, ad opera del regista Giuseppe Tornatore, un’indimenticabile riduzione cinematografica: “La leggenda del pianista sull’oceano” la cui straordinaria colonna sonora, composta da Ennio Morricone, è riuscita ad aggiudicarsi un Golden Globe. E’ questa l’opera che, tre seconde medie, A, B e C, hanno scelto di portare in scena, con la regia della prof.ssa Chiara Borgonovi, e che, grazie alla Municipalità di Favaro e al supporto dell’Associazione Culturale “Teatro Idea”, ha avuto luogo presso l’Auditorium “L. Sbrogiò” di Favaro, il 5 giugno, con due rappresentazioni per il pubblico ed il 10 giugno, per tutti gli alunni della secondaria. Gli studenti sono riusciti con tale spettacolo a proiettare noi spettatori nel mondo degli emigranti dei primi del Novecento, a farci assaporare il gusto del jazz, a precipitarci in mezzo ad una tempesta in alto mare, a farci emozionare con gli spietati duelli musicali in prima classe, a farci vivere l’esplosione di un transatlantico in disarmo. Ma d’altra parte, citando Novecento: “Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla” e i nostri studenti ce ne hanno raccontata una sulla quale vale la pena riflettere.

alcune immagini della missinscena all’Aiditorium L. Sbrogiò di Favaro V.to

Novecento

la leggenda del pianista sull’Oceano


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NOTIZIE

teatro a scuola

Ultimo appuntamento teatrale per gli studenti della scuola secondaria Le fatiche dei nostri allievi anche nelle arti performative

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Chiara Borgonovi

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o spettacolo di fine anno è uno degli appuntamenti immancabili per molte scuole. Quest’anno l’impegno dei nostri ragazzi è stato davvero importante, sia a livello di testi, sia a livello di performance. Tuttavia la riuscita della performance , va ricordato sempre e soprattutto in un contesto scolastico, non deve esser l’unico obiettivo. Quello che conta nelle esperienze di questo tipo è il “viaggio” che si compie, dentro il testo, dentro lo spazio scenico, dentro se stessi. Il nostro è stato un viaggio lungo, che ci ha fatto ridere alle lacrime e arrabiarci, e sorridere, e ballare, tutte queste cose insieme.

Per tutti i nostri studenti le parole di Stanislavskij di cui fare tesoro e tenere bene a mente in ogni esperienza teatrale: “non esistono piccole parti, esistono piccoli artisti, oggi Amleto, domani comparsa, ma anche comparsa egli deve essere artista” . Ogni attore deve sentire l’importanza e la responsabilità del suo ruolo, anche se secondario.

uest’anno le classi seconde della scuola secondaria di primo grado “G. di Vittorio”, guidate dalle professoresse Chiara Borgonovi e Federica Vio, hanno fatto un lungo percorso di studio dell’arte teatrale. A partire dal mese di ottobre fino agli ultimi giorni di scuola gli studenti sono stati impegnati in un laboratorio teatrale in orario curriculare che ha prodotto due performance: una misenspace di alcune laudi di Jacopone da todi a dicembre ed la riduzione di “Novecento, la leggenda del pianista sull’Oceano” di Alessandro Baricco, a giugno. E’ stato importante, a detta delle docenti, offrire agli allievi delle dlassi seconde, soprattutto a quelli meno motivati nel normale lavoro scolastico occasioni ed alternative per raggiungere obiettivi educativi attraverso scelte didattiche diverse vivendo più serenamente nell’ambiente scolastico. La valenza educativa di un progetto di gruppo, quale la pratica teatrale, porta a comprendere l’importanza del rispetto di regole e tempi, rende gli studenti responsabili nel sapersi assumere incarichi e compiti. Inoltre i ragazzi hanno iniziato a sviluppare abilità espressive di tipo gestuale e verbale e rapportare se stessi agli altri e all’interno di uno spazio. La modalità laboratoriale, tipica del teatro di ricerca, implica poi il comprendere che si è parti di un tutto, unico ed organico e far tacere le velleità performative individuali in favore della riuscita collettiva, dell’emozione da suscitare nello spettatore.


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progetti POF

Adolescenza: dubbi, paure, ra

Le parole degli studenti delle classi second Cosa pensano gli adulti di noi? … Cosa pensiamo noi di loro? Di quello che dicono? … E tra noi ragazzi cosa ci raccontiamo, come stiamo tra di noi?

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’adolescenza a volte sembra il disegno di un pazzo, inizi a capire cose che prima non capivi gli adulti iniziano a sembrare tutti uguali non possono capirci perché non avranno mai passato quello che passiamo noi o magari si ma in un altra epoca ora ci sono i “social”, e gli adolescenti che fanno cose pazze per sentirsi grandi. Vorresti sempre più libertà, più desideri, iniziano a litigare con te ma ti spiegano che lo fanno per il tuo bene ma a te non sembra io vorrei tornare bambina perché un ginocchio sbucciato meglio di un cuore spezzato. Tutti vogliono seguire la massa o sentirsi i re del parco.

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li adulti pensano che i ragazzi non hanno punti di riferimento. Le famiglie sono allargate e i politici cambiano spesso partito... e in nome della religione si fanno tante guerre... i giovani sono i sbandati.

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on più bambini e non ancora adulti noi gli adolescenti di oggi viviamo un’età di passaggio, caratterizzata da grande trasformazioni. In questa fase molto importante della nostra vita nasce il bisogno di allontanarsi dai genitori, che generalmente non ci capiscono fino in fondo è si ostinano a consigliare con le loro noiose raccomandazioni.

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OETANEI: dipende dalle persone!!! Molti miei coetanei si sentono molto più forti perché stanno con i ragazzi più grandi! Molte mie coetanee si truccano fino a far diventare la pelle color “peperone”!!! La maggior parte dei ragazzi e ragazze dicono le parolacce solo per farsi vedere!!! AGAZZI PIÙ GRANDI: loro sono come i miei coetanei solo che a tutta la lista di difetti che ho scritto precedentemente si aggiunge he

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loro fumano, solo per farsi vedere come ho già detto!!! Voglio precisare che non tutti si comportano così... Ci sono molti ragazzi simpatici e per bene come molte ragazze!!

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e persone della mia classe sono tutte gentili e brave persone!!! Sono sicura che non fumano... Andiamo tutti d’accordo, sono felice di essere capitata in questa classe!!! Ovviamente qualche parolaccia o parola offensiva può scappare ma,

ovviamente non è detta in modo serio e non è detta per offendere!!!

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arlando invece di ragazzi, non capisco come possano essere così crudeli i più grandi con quelli piccoli. Faccio subito un esempio: mentre passeggiavo con dei miei amici, abbiamo assistito ad una scena che in seguito è stata giudicata “subdola” e “odiosa”. Una ragazza stava parlando con una sua amica, e ha avuto una reazione esagerata ad una no-


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progetto Adolscenza

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abbia...

de su questo momento della loro vita tizia evidentemente piacevole, dato che si è messa a saltare ed urlare. Un altro gruppo di ragazze, più grandi penso di uno o due anni, si è messo a prendere in giro quella ragazza per la sua reazione e addirittura per il suo modo di vestire. Non riesco proprio a capire come si possa essere così pieni di odio e rabbia repressa, perché è evidente che le ragazze parlavano per questo motivo: per sentirsi superiori hanno sfruttato questa occasione per canzonare la ragazza più piccola. Ma scene del genere non sono rare nemmeno tra ragazzi della stessa età. Io vado molto d’accordo con un ragazzo ed una ragazza che però vengono considerati “minori” e “inadatti” dai loro compagni di classe. Spesso, quando mi trovo con

gli amici, non manca mai qualcuno che prenda in giro uno di questi due ragazzi, e le reazioni delle persone che ho intorno sono di consenso all’affermazione del ragazzo che li ha presi in giro. Se hanno un carattere più estroverso o più timido, se vestono in modo differente, se hanno passioni inusuali o semplicemente , e questa è la cosa che mi da più fastidio, se hanno delle difficoltà di apprendimento o delle particolarità fisiche, non manca mai qualcuno che si permette di giudicare questo ragazzo o ragazza. Io proprio non riesco a capirlo. Come può un ragazzo considerare un suo coetaneo come qualcuno ad un livello inferiore? Davvero esiste gente che si permette di giudicare una persona per le proprie caratteristi-

che, invece che per quello che hanno dentro, per i propri sentimenti e valori morali? Come ci si può abbassare così tanto? E praticamente sempre queste “considerazioni”, se così vogliamo chiamarle, avvengono alle spalle del diretto interessato. Spero che questo messaggio arrivi CHIARO E TONDO a quelle persone che si comportano in questo modo, e che spesso vanno fiere di comportarsi così.

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n altro comportamento sbagliato secondo me è quello che hanno alcuni ragazzi di terza media che si credono padroni di tutta la scuola solo perché sono i più grandi, mettendo a disagio noi più piccoli.Tra noi ragazzi esistono vari tipi di amicizie, abbiamo una specie di sesto senso, che ci aiuta a selezionare gli amici con cui puoi parlare di un certo argomento. Con gli amici più cari, si parla di tutto, anche delle scelte fatte, delle sgridate prese, ma ogni discorso ricade sull’argomento “adulti”. Raccontiamo spesso le vicende che possono far ridere invece riserviamo quelle che ti rovinano la reputazione.

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osa pensano gli adulti di noi? Sinceramente non lo so, ci sottovalutano spesso, credo ci vedano come dei ragazzini schiavi della tecnologia, nullafacenti e pigri, almeno credo sia così. E’ difficile mettersi nei loro panni, ma ogni giorno li vediamo spesso indaffarati nei loro lavori e ci chiediamo cosa possa passargli nella testa. Gli adulti sono spesso aggressivi quando sono stressati per lavoro o altro, quindi rispondono male e pensano che noi non possiamo capirli, anche se la maggior parte volte li capiamo benissimo: spesso capiamo anche più di loro. Come ho già detto, ci sottovalutano, pensano che siamo piccoli e bla bla ma alla fine, spesso noi abbiamo più cervello di loro e agiamo più saggiamente.

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osa pensiamo noi di loro? Qui avrei tanto da dire, il mondo degli adulti è inesplorabile dal mio


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NOTIZIE

progetto Adolscenza

punto di vista, anche se il nostro, alle volte è complicato, più del loro. Noi abbiamo mille e uno problemi, preoccupazioni e quant’altro, e non credo loro possano capirci, anche se sono stati giovani come noi. Vogliono sempre avere ragione anche quando sono nel torto e alla fine noi ragazzi finiamo per subire. E’ tutto complicato, due mondi paralleli messi così vicini.

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osa pensiamo noi ragazzi degli adulti? Per me gli adulti hanno sempre mille impegni, sempre qualcosa da fare e non riescono mai a stare calmi, questo li rende stressati, una cosa che da fastidio a noi ragazzi perché non riusciamo a parlare con loro in tranquillità. Forse dovrebbero fare come noi ragazzi e riuscire a trovare del tempo tra impegni e commissioni varie per rilassarsi e divertirsi; so benissimo che fanno tutto ciò per noi e per questo li ringrazio. Spesso però ci sono persone che non ci ascoltano pensando che noi essendo piccoli non possiamo avere idee o pensieri giusti, tanti non ci capiscono come se si siano dimenticati di essere stati anche loro dei bambini/ragazzi. A parte questo noi vogliamo bene ai nostri genitori e sappiamo che anche se avvolte non ci capiscono in fondo ci vogliono bene.

ci un giorno. quindi credo di essere più dalla parte dei grandi,anche se a volte hanno troppi pregiudizi su noi ragazzi, credo perché non sappiano davvero molto bene come funzionano le cose,ma loro lo fanno per proteggerci. non ho detto tutto questo per farmi brava o grande ma perché lo penso davvero.

P

enso che gli adulti siano: monotoni,noiosi e ripetitivi. Quando sono a casa con mia nonna,lei ripete ogni giorno, ogni

e rinfacciarmelo. Penso anche che con gli adulti non si possa avere un riscontro, perché loro possono esprimere tutti i loro pensieri su di noi, ma noi ragazzi non abbiamo alcun diritto di esprimere le nostre opinioni al riguardo.

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l rapporto tra genitori e figli cambia da un’ età all’altra. Quando siamo piccoli cercheremo sempre l’aiuto dei genitori, ma quando cresciamo e iniziamo a capire più cose, crediamo di non avere più bisogno dei ge-

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li adulti credono di sapere sempre tutto anche se non è sempre così. Trovo che alle volte si credono chissà chi solo perché sono adulti. A volte ti dicono di comportarti da grande anche se noi non possiamo fare tutto. Se devi badare a tuo fratello o a tua sorella per qualche motivo ti dicono che sei abbastanza grande,ma se gli chiedi di andare in piazza con gli amici invece ti dicono che sei troppo piccolo. Diciamo che non li biasimo per niente perché a tutto c’è un’età,si è piccoli per fare certe cose ma grandi per farne delle altre. sono un po’ indecisa se dare il mio appoggio ai genitori o ai ragazzi/e come me. Trovo che comunque i genitori anche se a noi sembra una rottura seguire le regole lo fanno solo per il nostro bene e perché ci vogliono vedere degli adulti fantasti-

ora, ogni minuto, la stessa identica cosa. Detto questo, (la premessa), quello di cui ho più paura è che anche mia mamma stia cadendo nella stessa trappola. Quando mi sgrida, ripete sempre la stessa cosa, non cambia mai la tematica del discorso. Faccio una cosa sbagliata? Qualunque cosa accada, lei riesce sempre a tirare fuori quel mio errore

nitori. Purtroppo i ragazzi come noi pensano di poter fare ciò che vogliono, non sapendo a cosa potrebbero andare incontro ed i genitori, pensando che sia giusto “starci addosso”, finiscono sempre per esagerare e per far credere ai propri figli che non sono abbastanza responsabili, quando invece loro pensano di esserlo. Secondo me i figli dovrebbero aprirsi di più con i genitori e dirgli


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NOTIZIE quello che provano nei loro confronti. I genitori, invece, dovrebbero smettere di essere cosi impauriti all’idea che stiamo diventando ADOLESCENTI e darci più fiducia.

spettare di più le esigenze dei propri figli dando loro fiducia e, a loro volta, i figli dovrebbero rispettare le preoccupazioni dei genitori e il loro concetto di “responsabilità”.

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N

’ molto difficile comunicare e comprendersi per via della differenza di età: i figli sostengono che i genitori appartengano a una vecchia generazione e che hanno un concetto della vita arretrato di venticinque/trent’anni rispetto al loro. I genitori invece considerano la differenza di età positiva e come espe-

oi ragazzi facciamo molta fatica a comunicare con gli adulti per vari motivi ma soprattutto per certe volte quando ci trattano da piccoli o altre invece ci dicono che abbiamo delle responsabilità e ci trattano da grandi. Per me gli adulti devono imparare a trattarci o sempre in un modo oppure non trattarci prima da piccoli e poi da

ca che ascoltavo. La mia opinione è che non si deve ascoltare un certo tipo di musica per essere un ‘’alunno perfetto’’, o per essere rispettato nella società, dipende da come sei stato educato da piccolo, come alcuni adulti accusano la musica per il comportamento dei certi ragazzi. La musica non cambia il tuo modo di vivere o la tua vita. La musica ti sveglia tanti ricordi, ti porta serenità. Una storia che mi ha colpito è stato quando ho inviato a mio padre una canzone e purtroppo l’ho lasciato molto deluso perché pensava che quel tipo di musica avrebbe influenza su di me in un modo negativo. Io sono rimasta male sapendo il suo pensiero, dicendomi di cambiare il tipo di musica. Se stai a pensare, non credo che gli adulti ascoltavano solo le sinfonie di certi compositori famosi in adolescenza. Il periodo di adolescenza è diverso da quello che credono gli adulti.

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econdo me i genitori dovrebbero ascoltarci prima di dire ‘’no’’ subito e magari sarebbe bello se ogni tanto si ricordassero che erano stati piccoli anche loro. Oppure anche quando c’è da studiare che vorrebbero che imparassimo tipo 20 capitoli a memoria e poi ti dicono appena ti beccano con il telefono in mano dopo che hai studiato tutto il pomeriggio ‘’NON STUDI MAI SEI SEMPRE CON IL TELEFONO IN MANO’’. Oppure quando ti dicono ‘’alla tua età lavoravo già’’ per me è inutile dirlo e ho anche i miei motivi per dirlo: i tempi sono cambiati non sono come una volta che bene o male trovavi lavoro , adesso no con il poco lavoro che c’è andare a scuola è l’unica soluzione io la butto li, ma per me ci vorrebbe un politico con gli ideali di Mussolini poiché egli pensava che tutti avessero il diritto di studiare e che chi non lavorava era un parassita del paese.

rienza in più che ai propri figli manca. E’ difficile comprendersi anche per la differenza dei ruoli: i genitori si sentono responsabili dei propri figli e vorrebbero indirizzarli per il meglio nella vita e questo spesso provoca solo litigi perché i figli crescendo desiderano più autonomia, ma qualche volta esagerano e non sono consapevoli dei rischi a cui vanno incontro. Secondo me i genitori dovrebbero ri-

grandi. Poi per me se ci devono insegnare delle cose devono trasmetterlo attraverso un po’ di teoria ma anche con un’attività come un gioco per imparare di più e renderci più partecipi.

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onflitto e armonie tra le generazioni. All’inizio della mia adolescenza,la storia più fastidiosa che ho incontrato, è stato quando gli adulti giudicavano il tipo di musi-

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econdo me, gli adulti (a volte) stanno un po’ troppo addosso a noi adolescenti. Per esempio (questo per i genitori), vogliono sapere perché ti chiudi in camera, ti controllano sempre il telefono, se sei fuori casa, ti chiamano ogni cinque minuti per sapere se va tutto bene...sono lievemente iperprotettivi. Dovrebbero lasciarci il nostro spazio. Fin’ora, ho parlato di genitori e parenti, passiamo agli adulti in generale. Vi è mai capitato di essere fermati


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per strada da uno che vi rimprovera gridandovi “dell’incivile” perché vi è accidentalmente scivolata dalla tasca una carta??? Ecco un altro difetto degli adulti: il pregiudizio. Altri invece ti sgridano perché dicono che “i giovani d’oggi” stanno sempre incollati al telefono! É irritante!!! Gli adulti, quindi, dovrebbero lasciarci più liberi e, specialmente gli estranei, non giudicarci per quello che non siamo... E poi, va bene proteggere i propri figli e cose simili, però PROTEGGERE non vuol dire LIMITARE!!!

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uante volte ci sentiamo dire dai nostri genitori o parenti “metti a posto la tua camera......” oppure: “No!!! Assolutamente NO, non puoi farlo sei troppo piccolo...”. Sono molto ripetitivi e ci lasciano poca libertà... siamo come... “rinchiusi in una gabbia”... Non capiscono che noi adolescenti abbiamo voglia di “vivere”, esplorare, divertirci ecc... Forse si comportano cosi perché non si ricordano della loro adolescenza e non sanno quello che noi stiamo provando proprio in questo momento della nostra vita... Ad esempio non puoi fare qualcosa se a loro non piace... non capiscono che non deve piacere a loro ma a noi!!! Sono troppo “adulti” e come ho detto prima non capiscono quello che vogliamo fare o quello che noi proviamo... Pensano che noi giovani siamo degli sfaticati, senza voglia di fare, di lavorare, dei teppisti, in due parole. Anche se noi puntualmente dimostriamo il contrario (non tutti, purtroppo), loro non vogliono aprire gli occhi e molte volte a causa delle loro paure, fanno finta di non capirci.

che se si comportano così è solo perché vogliono il meglio per noi, sarà solo merito dei loro rimproveri, delle loro limitazioni se saremo in futuro degli adulti responsabili che agiranno con coscienza. A questa età per me è molto difficile capire questo, vedere i tuoi amici uscire e tu no, ma quando sarà il momento ringrazierò gli adulti perché capirò veramente che se non ci lasciano fare determinate cose, il motivo è uno solo: hanno già vissuto quella situazione che molto probabilmente gli si è ritorta contro, che li ha fatti soffrire e non vogliono che sia ri-

no in televisione e leggono sui giornali. Pensano che siamo abbastanza grandi per qualcosa, ma piccoli per un’altra, come per esempio siamo grandi per badare ai più piccoli, ma siamo piccoli per andare al cinema con gli amici. Spesso usano come “minaccia” le cronache televisive per seminare paura dove non serve, usando esempi esagerati su cose che potrebbero accadere che a volte mandano in panico noi inutilmente.

petuta per non far soffrire nessuno. Infine ritengo che, molti ragazzi della mia età non la pensino allo stesso modo, ma questo non mi importa molto dal momento che la mia idea sia esatta e intelligente.

scelte. I grandi ci aiutano nelle scelte difficili, ma la vita la viviamo noi. Non possono esserci sempre al nostro fianco, quindi dobbiamo essere responsabili delle nostre scelte e, se sbagliamo dobbiamo rimediare.

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me, personalmente, piacerebbe essere un po’ più libero delle mie

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econdo me gli adulti molto spesso sono noiosi e ti ripetono sempre e in ogni momento le stesse cose, ad esempio: impegnati di più, studia… In particolare quando sei tra i più bravi. Una cosa che mi da molto fastidio è quando ti consegnano una verifica e ti chiedono che voti hanno preso i compagni, e se questi hanno preso voti più alti del tuo si seccano. Detto tutto ciò, alla fin fine hanno sempre ragione loro. Molte di queste cose mi sono state dette, la mia reazione ovviamente non è stata positiva ma dopo averci riflettuto un po’ ho capito

pesso, anzi quasi sempre, gli aro diario, adulti, tra cui insegnanti e genitovolevo parlarti del tema sugli ri, giudicano le nostre azioni, buone adulti e vorrei esprimerti un mio peno cattive, in base a quello che vedo- siero riguardo i loro comportamenti,


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NOTIZIE ti farò degli esempi cosi potrai capire perché molte volte li trovo “strani”. Quando, ad esempio, ti dicono che devi portare giù il cane perché sei abbastanza grande per farlo, tutto bene ma se chiedi tu di poter uscire da solo con gli amici ti dici ti dicono che sei troppo piccolo e che non sei abbastanza responsabile per farlo. Quando invece vogliono sapere tutto di te e quasi ti obbligano a parlare tutto bene, ma se sei tu che vuoi sapere cosa fanno loro ti rispondono ”sono cose da adulti”. Io non trovo giusto nemmeno quan-

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o penso che gli adulti siano persone mature che ci insegnano l’educazione. Almeno quelli che conosco e che ho incontrato. Penso anche che dovremmo seguire i consigli che ci danno perché loro le nostre situazioni le hanno già passate e che se ci ripetono continuamente le stesse cose lo fanno solo per il nostro bene . Però ammetto che molte volte sono veramente noiosi e rompi. Ad esempio i miei conoscono due parole che mi ripetono continuamente ogni giorno tutte le sante volte e sono COM-

che sono cose che capitano, e allora perché anche a noi non dovrebbe essere cosi. Oppure per certe cose ci definiscono piccolo per esempio farci andare via con i nostri amici e per altre ci definiscono grandi. E i genitori devono sempre dire la loro su quello che facciamo e avvolte lo definiscono pericoloso. Quando chiediamo qualcosa la maggior parte delle volte è no oppure chiedi al papà o chiedi alla mamma e bisogna fare i salti mortali per convincerli. Quindi io credo che dovrebbero ascoltarci più spesso e darci più libertà.

Gli adulti dicono di noi”: Io penso che gli adulti credano che noi qualche volta siamo infantili o facciamo domande “stupide”. Perché ci poniamo delle domande che nemmeno gli studiosi si pongono. Ma anche le cose che noi riteniamo”noiose”dopo saranno utili per il nostro futuro; dobbiamo anche tener conto delle opinioni altrui. Se ci dicono: Dovete essere più responsabili! è per farci capire che dobbiamo prenderci le nostre responsabilità. Anche se qualche volta ci sgridano o ci riprovano é per il nostro bene. Io per gli alunni che il prossimo anno saranno in prima media vorrei essere un esempio.

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do sono un po’ nervosi e si isolano e quando vai a parlargli o cerchi di fare qualcosa di carino, ti respingono e ti dicono di andartene in malo modo. Queste sono le cose negative degli adulti, ma quelle piu’ belle sono che loro anche se arrabbiati ti vorranno sempre bene, non ti abbandoneranno mai e soprattutto loro crederanno sempre in te!

PITI e STUDIARE e qualche volta mi stanno proprio sui nervi. Quindi la mia conclusione è che gli adulti per noi sono essenziali ma che qualche volta puoi farne anche a meno.

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o penso che i genitori a volte abbiamo torto e che siano ingiusti. per esempio a volte ci sgridano perché facciamo qualcosa di sbagliato, però quando anche a loro succede dicono

o credo che ogni adulto del mondo si faccia idee diverse dei ragazzi o giovani come è normale che ogni persona sia diversa per varie emozioni e sentimenti che contraddistinguono noi esseri umani. Noi ragazzi abbiamo tutti delle idee simili sugli adulti,infatti non vediamo l’ ora di diventare grandi per fare un “sacco” di cose che adesso ci affascinano ma non ci è consentito provare, come ad esempio guidare. Nonostante questo, loro ci giudicano come vogliono: ci dicono che siamo troppo piccoli se vogliamo vedere film paurosi o ci giudicano grandi quando dobbiamo fare dei piaceri (comprarce qualcosa al supermercato oppure la cosa che noi odiamo di più..buttare via la spazzatura!) In pratica ci dicono quello che vogliono per come comoda a loro e questo non è giusto secondo me. Ma penso che loro non lo facciano


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per dispiacerci ma perché vogliono che facciamo la cosa più opportuna e ho capito che bisogna ascoltarli visto che hanno passato anche loro la gioventù e cercano solo di correggerci magari negli errori che hanno commesso loro.

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o penso che se i nostri parenti ci vietano o ci impongono di fare delle cose, lo fanno perché ci vogliono bene e per proteggerci, anche se apparentemente può non sembrare. Penso però che non abbiano sempre ragione e che non devono imporre sempre di fare come vogliono loro, infatti mi piacerebbe che alcune volte provassero ad ascoltarci, perché potremmo in alcuni casi avere ragione noi. Per me i nostri genitori non ci capiscono del tutto e non sanno con certezza quello che stiamo passando e per questo si preoccupano molto di noi, per lo più perché sentono nei notiziari brutte cose che potrebbero succedere a noi o che stanno dietro l’angolo. Anche se ci dicono che loro si fidano di noi spesso ci negano cose banali. E se nasce una discussione hanno la frase pronta per farci tacere o non si accontentano del nostro impegno su faccende di casa o altro.

quando incontro dei ragazzi/e che cono tutti che lo fanno per il nostro per farsi belli agli occhi dei loro amici bene, ed è VERO! maltrattano i più piccoli e si comportano da maleducati dicendo parolacna cosa che non sopporto, è ce . quando hanno la luna storta. Tutto dà loro fastidio, se la prendoDULTI: per loro noi ragazzi/bam- no con i primi che si trovano davanti, bini abbiamo sempre torto e loro principalmente con noi ragazzi, perovviamente hanno sempre ragione!! ché di certo non possono prenderseDobbiamo obbedire a tutto quello la con altri adulti. che dicono... Spesso questa cosa mi succede, e Dobbiamo fare tutto quello che ci spesso, mi rovina la giornata, perché dicono anche se lo facciamo senza alla fine, non lo fa solo una persona! piacere o senza volere oppure c’è la Proprio in quei momenti, mi sento punizione! impotente.

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e cose che mi danno fastidio delle persone più grandi di me non sono tante però certe si fanno tanto vedere oppure se sembrano più bravi su tutto. Insomma le persone posso essere gentile o schizzinose ma di solito ci sono solo persone gentili.

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econdo me molti adulti [ad esempio i miei genitori, solo perché sono adulti, credono di poter fare quello che vogliono... ma secondo me non è giusto perché anche noi ragazzi abbiamo gli stessi diritti.

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miei genitori di solito mi sgridano per il mio bene, ma a volte penso lo facciano per niente. Infatti mi succede molte volte di sbagliare e quando questo accade si arrabbiano molto e su questo non do’ loro torto. Ma, appena mi giro da un altra parte, capita che loro facciano lo stesso mio sbaglio ed io non posso arrabbiarmi Un’altra cosa che mi da’ fastidio è

Dobbiamo mangiare quello che non ci piace oppure si arrabbiano. Ci dicono le cose che dobbiamo fare, noi le facciamo, a modo nostro e ci dicono anche che le facciamo male e ci dicono l’ora come dobbiamo farle!

La prima emozione che sento è la rabbia, da li, passo ai sensi di colpa, e penso: “Sono io che sbaglio, oppure sono loro?!” Da lì mi sento persa. Inoltre non sopporto, quando mi correggono! Su certe cose hanno ragione, ma il fatto è, che lo fanno continuamente, uando noi ragazzi/bambini, fac- e quando non riesco a fare qualcosa ciamo uno sbaglio, c’è sempre che mi hanno detto di fare, mi sento un adulto pronto a rimproverarci. Di- un’ incapace.

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NOTIZIE Inoltre, se un adulto, per esempio, mi da un consiglio, e non io lo seguo, quello si potrebbe addirittura, indignare, soltanto perché non faccio quello che vuole lui. Gli adulti in generale ci dicono sempre: “Porta rispetto per gli adulti, e per le persone più grandi di te!”, ma alcune volte penso, che, in certi momenti, siano loro, a non portarlo per noi. Nonostante questo non ho mai capito come si possano odiare propri genitori, coloro che ti hanno cresciuto, sfamato e che ti AMANO; come

talvolta anche a scuola). Per esempio un giorno stavamo facendo vedere alla prof. un lavoro di gruppo sul cellulare, eravamo in sette alla cattedra, intanto la classe stava chiacchierando e facendo confusione, la prof. si è arrabbiata e non ha punito solo le persone che avevano parlato (tutta la classe tranne i sette del lavoro), ma ha punito noi attribuendoci un voto più basso perchè non aveva potuto vedere bene il lavoro che avevamo fatto.

oppure dei compiti in più senza avere nessuna colpa.

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uando ho una conversazione con un adulto, ho quasi sempre l’impressione che voglia imporre la propria idea senza farlo capire. Ad esempio, se la discussione è sulla scelta tra bianco e nero, se l’adulto in questione è favorevole al bianco elenca mille motivi per scegliere il bianco ed altrettanti per NON scegliere il nero. Ma la cosa che mi fa innervosire è che, a seguito di un intervento del genere, alla fine aggiunge “Poi io non lo so, vedi tu”. E’ una cosa che proprio non riesco a capire: se una persona vuole essere di parte lo dice apertamente, non cerca di nasconderlo, specialmente dopo una così aperta dichiarazione delle proprie preferenze! Un’altra cosa che noto è come gli adulti vogliano sempre capire che cosa passa per la testa ai ragazzi della mia età. Pensano che, solo perché loro hanno già passato questa fase, abbiano il diritto di conoscere tutte le dinamiche che si formano tra ragazzi, e non capiscono che, come cambiano i tempi, cambia il modo di pensare. Certo è che le discussioni si creano sempre per gli stessi motivi, ma il modo di affrontare la situazione cambia di persona in persona, e non si può sperare che un adulto abbia avuto la stessa reazione che ha ora un ragazzo.

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o penso che se i nostri parenti ci vietano o ci impongono di fare delle cose, lo fanno perché ci vogliono bene e per proteggerci, anche se apparentemente può non sembrare. Penso però che non abbiano sempre ragione e che non devono imporre sempre di fare come vogliono loro. infatti, mi piacerebbe che alcune volte provassero ad ascoltarci, perché potremmo in alcuni casi avere ragione noi.

si fanno ad odiare i propri insegnati, coloro che ti istruiscono. Odiare è una parola enormemente grande, che viene nominata, troppo spesso da persone inconsapevoli del suo vero significato.

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o con gli adulti vado d’accordo, ma non mi piace quando per colpa di una o più persone devono andare in punizione tutti (non solo a casa ma

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econdo me quando gli adulti ci sgridano lo fanno per il nostro econdo me non sempre le cose bene ma a volte noi adolescenti ci che gli adulti fanno sono giuste. rompiamo quando qualcuno ci sgrida Come ad esempio, se in classe alcutroppo, a noi serve un po di libertà. ni parlano e fanno confusione, i professori anziché punire solo gli alunni econdo me gli adulti si intrometche non rispettano le regole, punitono troppo nei nostri affari e scono tutta la classe. Io questo lo non ci lasciano spazio libero per fare trovo ingiusto perché anche chi non le nostre cose, ma so anche che lo faceva confusione, alla fine della lefanno per il nostro bene. zione si trova con una nota di classe Come io non voglio che loro non si

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intromettono anche loro devono ave- o penso che bisogna rispettare gli re il loro spazio e quindi non mi inte- adulti perché hanno vissuto piú di ressa niente di loro. noi quindi sanno come comportarsi in certi momenti, anche se certe volull’adolescenza non si sente par- te non ci ascoltano. lare tanto, un giorno è arrivato un uomo che ha cominciato di parecondo me gli adulti la maggior lare dell’adolescenza. Mi è piaciuto parte delle volte non ci capiscoche qualcuno ha preso sto’ discor- no anche se ogni azione che svolgoso, come pensano i bambini, che noi no lo fanno per il nostro bene. siamo diversi dai adulti. Gli adulti a volte possono essere abbastanza noiosi però cercano di inecondo me i genitori hanno ra- segnarci l’educazione. gione a dettarci regole e privarci Da quella lezione ho imparato che di utilizzare oggetti pericolosi, anche non abbiamo sempre ragione. se molto spesso queste regole sono pesanti per noi. o penso che gli adulti sono persone Ad esempio ci vietano delle cose che che ti insegnano l’educazione e le per noi sono sempre state divertenti regole per essere educati con altre e quindi sarà più difficile rispettarle. persone. I genitori sono sempre molto protettivi. o penso che gli adulti non ascoltino mai le nostre esigenze, ma solo le econdo me gli adulti si intromet- sue, così non possiamo esprimere le tono nelle nostre cose per il no- nostre opinioni! stro bene, anche se da me non si Invece le mamme ascoltano molto intromette nessuno, ma se me lo di- di più rispetto al papà perché loro cessero io starei molto attenta. hanno più amore materno e così ci possiamo confidare tutto è senza genitori ci danno troppe regole giu- problemi. ste che per noi sono sbagliate, ci danno degli orari per venire a casa li adulti sono molto asfissianti ti di sera e ci sono certi genitori che dicono sempre cosa fare e non lasciano i propri figli in giro verso le fare. Non ti lasciano mai fare niente. 8 senza mai tornare a casa e que- L’adolescenza è la fase più bella che ste persone non si preoccupano per si va fuori di testa la fase più diverniente. tente, le do un salutone ciao!

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me, personalmente, piacerebbe essere un po’ più libero delle mie scelte. I grandi ci aiutano nelle scelte difficili, ma la vita la viviamo noi. Non possono esserci sempre al nostro fianco, quindi dobbiamo essere responsabili delle nostre scelte e, se sbagliamo dobbiamo rimediare. Tra noi ragazzi esistono vari tipi di amicizie, abbiamo una specie di sesto senso, che ci aiuta a selezionare gli amici con cui puoi parlare di un certo argomento. Con gli amici più cari, si parla di tutto, anche delle scelte fatte, delle sgridate prese, ma ogni discorso ricade sull’argomento “adulti”. Raccontiamo spesso le vicende che possono far ridere invece riserviamo quelle che ti rovinano la reputazione.

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l mondo degli adulti è complicato perché hanno sempre tanti problemi tipo come pensare al lavoro ai propri figli ecc... Gli aduli sono stressati e non si fermano mai. Lo so so che loro devono badare alla propria famiglia ma si devono divertire pure gli adulti come facciamo noi ragazzi, e di vivere la loro vita del passato, presente e anche del futuro!!! Quindi divertitevi con voi (e siate buoni con i vostri figli e non urlategli troppo mi raccomando!).


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dalla scuola secondaria di primo grado

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Paura degli esami !!!!!!! po’ di attività fisica: lo sport può aiutarti a scaricare la tensione! 6. Ripassa bene il programma! Per il tema di italiano ripassa gli argomenti affrontati durante l’anno, ma anche le diverse tipologie di testo (pagina di diario, lettera ad un amico, tema di attualità, relazione di un libro e relazione di una gita o di un’esperienza scolastica). Per la prova di matematica rivedi le formule principali, le equazioni e i problemi di geometria sui solidi. Per la prova di lingua straniera leggi più testi possibili.

Beatrice Barilotti

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l 12 giugno 2015 i ragazzi di terza media inizieranno ad affrontare la prima grande prova della loro vita: l’esame di licenza media. Ogni ragazzo vive quest’esperienza in modo diverso, c’è chi in preda al panico che dopo ore di studio è convinto di non saper nulla altri invece riescono a controllarsi ed a mantenere la calma. In momenti come questi, ci si trova ad essere giudicati semplicemente sulla propria preparazione scolastica e non su come si riesca ad esporre un preciso argomento in 30 minuti. I ragazzi si preoccupano di fare una brutta figura davanti ad amici ed insegnanti pensando di deluderli e non ricordandosi che il voto d’uscita è principalmente una soddisfazione personale. L’esame può creare vari scompensi ai ragazzi come insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, preoccupazioni ossessive sull’esame, tic nervosi ed altri... Risolvere del tutto questi problemi si può dire che sia impossibile. Un po’ di paura però bisogna averla perché in qualche modo “aiuta” ad una buona riuscita dell’esame, d’altronde è proprio il timore del risultato finale che sprona i ragazzi a studiare di più ed a prepararsi alla perfezione.

7. Controlla il tempo! Questo vale sia per lo studio che per i giorni d’esame. Quando studi cerca di fissarti delle scadenze entro È arrivato il momento di fare il conto cui preparare un certo tema. Duranalla rovescia, di rimboccarsi le ma- te il giorno dell’esame invece guarniche, convinti che comunque vada da sempre l’orologio per controllare quanto tempo manca alla fine. sarà un successo!!!!! E allora........In bocca al lupo!! 8. Cerca di essere ordinato! I prof. ci tengono a queste cose, quin10 CONSIGLI PER GLI ESAMI di consigliamo di tenerti l’ultimo quarto d’ora per fare una bella copia della 1. Studia in posti diversi! Lo dice la scienza! La memoria è le- tua prova (sopratutto il tema) e per gata ai luoghi, quindi studiare in posti rileggere quello che hai fatto. diversi ti aiuterà a ricordare i concetti.

2. Crea riassunti, schemi e mappe mentali! Scrivere quello che hai studiato ti aiuta a fissarlo nella mente! 3. Non fare maratone su una sola materia! È dimostrato che è inutile passare ore e ore sulla stessa materia. È meglio passare da un argomento all’altro: è meno noioso e impari di più!

9. All’orale dimostra di essere creativo! Grazie all’argomento a piacere può esser più semplice rompere il ghiaccio all’orale. Ma se il prof. ti fa una domanda a cui non sai rispondere? Prenditi il tuo tempo per pensarci, ma non troppo. Se non conosci la risposta cerca di ricollegare la domanda a qualcosa che conosci: farai comunque una bella figura!

10. Rilassati! 4. Studia da solo e ripassa con gli Questo forse è il consiglio più importante. Chiedilo a quelli che hanno già amici! In questo modo potrete confrontarvi fatto l’esame di terza media: sono tute vedere se avete capito tutto bene. ti sopravvissuti (!!!) e sicuramente ti diranno di non preoccuparti troppo! 5. Mangia bene, dormi e fa attività fisica! Mens sana in corpore sano. Traduzione: non trascurarti! Evita di mangiare schifezze o cibi troppo pesanti, bevi tanta acqua, dormi regolarmente e prenditi pause per fare un

Keep calm!


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progetti POF: Lions Quest

Due parole sul “progetto per crescere Michela Pitteri, Carla Galvan

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esideriamo spendere qualche riga per condividere con voi, colleghi e lettori, la soddisfazione sulla buona riuscita del” Progetto per crescere” che abbiamo avuto il piacere di sperimentare per la prima volta quest’anno nelle nostre classi: quarta C e quinta B del plesso Da Vinci, dopo essere state formate come docenti la scorsa estate. Attraverso incontri strutturati e mirati, con il gruppo classe abbiamo potuto mettere in atto dei percorsi di lavoro che hanno avuto lo scopo di creare competenze socio-emotive. Questo ci ha permesso di esplorare i diversi modi di aiutare i bambini a sviluppare senso di responsabilità, autostima, rispetto ed impegno verso gli altri. Questi appuntamenti hanno visto un gruppo di ragazzini che ha giocato, pensato, commentato, riflettuto su vari argomenti, all’interno di un clima sereno, di accoglienza e di valorizzazione della persona. Non è stato sempre facile e sarebbe esagerato affermare che i bambini al termine del percorso di un solo anno hanno tutti migliorato il loro modo di relazionarsi e approcciarsi a coetanei e adulti, ma possiamo sicuramente affermare che questa attività li ha fatti star bene, si sono conosciuti e apprezzati di più ognuno con i suoi pregi e difetti, hanno iniziato un viaggio verso una crescita responsabile. Consigliamo a tutti i colleghi di partecipare al prossimo corso “Lions Quest” perché si acquisiscono strategie indispensabili per creare un clima scolastico positivo. Risulta sempre più importante, oggi , sostenere i nostri bambini nella gestione delle proprie emozioni e dei rapporti interpersonali. Termino con un commento di un’alunna: “Il progetto Lions ci ha aiutato ad essere più uniti, ad essere una vera squadra.”

“PROGETTO PER CRESCERE” stato pensato per creare un ambiente di apprendimento basato sulle necessità di tutti i bambini, un ambiente in cui nessuno sia un estraneo perché ognuno è importante e necessario. Il “Lions Quest” incoraggia, celebra le diversità e offre agli studenti la possibilità di acquisire quelle competenze sociali, emotive e cognitive che li aiuteranno a mantenere un ambiente positivo e sicuro. Il percorso NON si esaurisce in un anno ma dovrebbe continuare sino all’età adolescenziale e merita costanti richiami in contesti sempre diversi.

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COSTRUIRE UNA COMUNITA’ SCOLASTICA: facilita la creazione di un’atmosfera di classe che aiuta i bambini a sviluppare relazioni positive e un senso d’appartenenza; CRESCERE COME GRUPPO: è finalizzato ad aiutare i bambini a costruire e rinforzare le capacità di interazione necessarie a lavorare e comunicare in modo efficace con gli altri;

PRENDERE DECISIONI POSITIVE: aiuta i bambini a assumere decisioni che bambini e adulti devono condividere; i bambini devono essere guidati a vedere le differenze tra decisioni positive e In un a scuola con un clima scola- negative; stico positivo sono presenti: OBIETTIVI CONDIVISI… CHIA- ACQUISIRE UNO STILE DI VITA RI, SEMPLICI E DICHIARATI. SANO: l’attenzione è focalizzata • Insegnanti, genitori e studenti sull’aiutare i bambini a sviluppare comprendono gli obiettivi sco- atteggiamenti e capacità neceslastici e lavorano insieme per sarie per crescere con uno stile di raggiungerli. vita sano, l’accento è posto sulla FIDUCIA E ATTENZIONE. capacità di assumersi la respon• Tutti i membri della comunità sabilità della propria salute impascolastica interagiscono positi- rando le differenze tra comportavamente l’un l’altro. menti salutari e nocivi; MORALE ALTO. • I membri del personale scola- CELEBRARE TE E ME: in questo stico sono soddisfatti della loro macro obiettivo sarà data ai bamscuola e lavorano insieme coo- bini l’opportunità di scoprire la loro perando. forza e sviluppare nuove abilità ORDINE E DISCIPLINA. rendendoli consapevoli delle ca• Dirigente, insegnanti e studenti comprendono e concordano su regole basilari di condotta. L’insegnante deve porre particolare attenzione a mantenere reali protagonisti dell’esperienza gli alunni, favorendo in loro l’acquisizione di una crescente consapevolezza, attraverso il FARE. L’insegnante - animatore stimola la condivisione dei saperi e delle esperienze bilanciando momenti di dinamicità, riflessione e coinvolgimento emotivo, per il piacere di esserci e di essere parte.


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Progetto per crescere

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e” Lions Quest Com’è sviluppato un appuntamento “Lion Quest” PRESENTAZIONE DEGLI OBIETTIVI: i bambini sono coinvolti attraverso una breve illustrazione fatta dall’insegnante su quanto andranno ad affrontare insieme; ACCOGLIENZA: dovrebbe avvenire in un luogo diverso dallo “spazio aula” preferibilmente con una sistemazione circolare delle sedie in modo da favorire la comunicazione e creare un ambiente aperto al dialogo; in questa fase sono proposte attività ludiche mirate alla socializzazione; SCOPRIRE: gli alunni raccolgono le loro idee e imparano alcune tecniche che includono: ascolto, paragone, contrasto, brain storming attraverso l’illustrazione di cartelloni o grafici; si parte da ciò che emerge da ogni gruppo attraverso la raccolta di idee condivise per giungere alla fase successiva; COLLEGARE: L’insegnante – animatore introduce le nuove informazioni sul tema affrontato, in parte emerse dal lavoro svolto nei gruppi e completate dall’esperienza dell’adulto stesso; METTERE IN PRATICA: giochi di ruolo, simulazioni, scrittura creativa… Attività che realizzano concretamente i contenuti della se-

quenza (questo punto prevedrebbe un contatto costante anche con le famiglie, attraverso l’esecuzione di brevi proposte raccolte in un testo operativo in dotazione di ogni singolo alunno); SINTESI: è un momento breve ma intenso poiché favorisce l’opportunità di liberi pensieri dei bambini su quanto hanno provato durante l’esecuzione della sequenza e prevede la chiusura con un ENERGIZZIAMOCI.

Il programma riunisce: insegnanti, genitori e membri della comunità scolastica in una rete di supporto mirata ad aiutare i bambini a raggiungere importanti competenze di vita. Il “Progetto per crescere” inoltre rafforza il senso di appartenenza dei bambini e il loro impegno verso le famiglie, la scuola, gli amici e la comunità. I bambini che ricevono questo supporto hanno maggiori possibilità di sviluppare valori forti ed efficaci competenze sociali ed emotive. Ragioni queste che rafforzano nei docenti che hanno avuto l’opportunità di formazione e di attuazione del percorso, la convinzione della validità del percorso stesso Alcune cose di quest’anno svaniranno in fretta, tipo chi sedeva vicino a chi, il migliore in matematica o arte, il voto dell’ultimo compito in classe di scienze, dove appendevi la giacca la data di quella storica battaglia, la quantità di parole che hai scritto. Alcune cose di quest’anno rimarranno così chiare a lungo, come vetro lucidissimo: quel che hai imparato di te stesso e dei tuoi compagni, come chi era divertente, chi era carino e chi era amico di chi, le risate e i festeggiamenti speciali che hanno unito la tua classe. E quella volta in cui davvero ti sei sentito BENE!


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NOTIZIE dalla scuola secondaria di primo grado

una parabola a fumetti

concorso per le classi seconde della scuola Di Vittorio, dalla redazione

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i è trattato di un “concorso interno” tra le classi seconde della scuola secondaria di primo grado del nostro istituto. Ai ragazzi è stato chiesto di realizzare un fumetto su alcune parabole (con lo stile/tecnica che preferivano) e scrivere un loro commento. Una giuria di docenti ha poi visonato i vari lavori e scelto il vincitore. Ha vinto il concorso: La parabola dei lavoratori a giornata realiazzato da Daniele di Costanzo, Lorenzo Ferrari, Francesca Memo, Camilla Beltrame e Francesca Aceto della classe 2B. Quelle che seguono sono le immagini del primo classificato.

alcuni dei lavori pervenuti


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dalla scuola secondaria di primo grado

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NOTIZIE


la nuova scuola

Arrivederci a settembre!

Contatti: Prof. Chiara Borgonovi, scuola secondaria di primo grado “G. Di Vittorio” e-mail: chiara.borgonovi@icleonardodavinci.org Prof. Roberto Vincenzi, scuola secondaria di primo grado “G. Di Vittorio” e-mail: roberto.vincenzi@icleonardodavinci.org


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