N.2 | SETTEMBRE 2019
ECM: COME METTER SI IN R EGOLA
N TIZIARIO Notiziario N. 2/2019- Settembre 2019 - Rivista Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale DL. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 1, CNS di Bari - Filiale di Bari - Reg. n. 50 del 7/8/76 del Tribunale di Bari - Associato USPI - Anno XXV - Contiene I.P.
Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari FIRMATO DOPO 10 ANNI IL CCNL DELLA DIRIGENZA MEDICA PER IL TRIENNIO 2016 - 2018
LA GRANDE ESTINZIONE
La carenza di medici che mette a rischio il SSN
EMERGENZA
L’INTERVISTA
118. TRA IDENTITÀ, CRISI E RIFORME
VITO MONTANARO. LA DIREZIONE DELLA SANITÀ PUGLIESE
PEDIATRIA PUGLIESE: MAPPA DELL’OFFERTA OSPEDALIERA
E D I T O R I A L E
PAREGGIO DELLE BORSE: UN SUCCESSO DELLA FEDERAZIONE di Fi l i ppo Ane l l i , Pr e s i den te d ell’OMC eO d ella P rovin cia d i Bari
L
o scorso luglio il Ministro Grillo ha
branche. Quanto fatto con il Decreto Cala-
annunciato l’aumento delle borse per
bria, consentendo agli specializzandi degli
la Medicina Generale, che per la pri-
ultimi anni di entrare nel Servizio Sanitario
ma volta superano il fabbisogno formativo
Nazionale, è una misura che attendevamo da
di MMG. Si tratta di un traguardo storico,
tempo e che ha l’effetto virtuoso di liberare
raggiunto grazie al tenace impegno della
risorse finanziarie reinvestibili in nuove borse.
Fnomceo e alla capacità dimostrata dalla
Inoltre, Fnomceo sta dialogando anche con
Federazione di costruire un dialogo con il
il Ministro Bussetti, che ha manifestato la
Governo, ottenendo un importante succes-
volontà di azzerare nell’arco di cinque anni
so a partire da presupposti che lo rendevano
l’imbuto formativo e di allineare il numero
tutt’altro che scontato. Basti ricordare che
delle lauree a quello dei posti nelle scuole.
inizialmente l’esecutivo ipotizzava di libera-
Una delle ipotesi al vaglio potrebbe essere
lizzare l’accesso a medicina.
quella di un piano straordinario, che preve-
Sempre per la prima volta, e sempre grazie
derà per i prossimi anni un canale aggiunti-
all’impegno del Ministro della Salute, siamo
vo di accesso alle scuole, con una quota di
in pareggio anche tra il numero di laureati e
contratti riservati a coloro che, già laureati da
il numero dei percorsi post lauream. Ora è
un certo tempo, non abbiano trovato posto
necessario avviare un processo straordinario
nelle specializzazioni. Abbiamo chiesto al Mi-
di recupero dei circa undicimila giovani colle-
nistro che questa corrispondenza tra lauree
ghi prigionieri dell’imbuto formativo, anche
e borse sia normata con una Legge ad hoc.
mettendo a disposizione borse aggiuntive in
Ora ci aspettiamo, come assicurato dal Mini-
base ai fabbisogni di specialisti nelle diverse
stro Grillo, la pubblicazione del bando Settembre 2019 | Notiziario | 5
per il Corso di Formazione specifica in Medicina Generale, in modo da poter rispettare i termini per l’avvio dei corsi. Nel momento in cui scrivo questo editoriale, da quattro mesi se ne attende infatti la pubblicazione. Si tratta di uno slittamento inspiegabile, che rischia di far saltare questa annualità del corso. Il D.M. 7 marzo 2006 sancisce che il bando venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 marzo di ogni anno e, per legge, il corso deve partire entro novembre. Il ritardo nella pubblicazione potrebbe quindi spostare ulteriormente in avanti l’immissione dei giovani Me-
IL FONDAMENTALE PERCORSO DI RIPENSAMENTO DEL NOSTRO RUOLO DEVE PER ANDAREDI PARI PASSO CON INTERVENTI CHE TAMPONINO LE ATTUALI STORTURE DEL SISTEMA SANITARIO E UNA CARENZA DI MEDICI CHE RISCHIA DI METTERE IN GINOCCHIO LA SANITA PUBBLICA. LO SFORZO COMUNE DEVE ESSERE LA SALVAGUARDIA DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE COME PATRIMONIO DI VALORI IRRINUNCIABILE.
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dici di Medicina Generale nelle graduatorie
Calabria” che prevede, accanto ai corsisti con
regionali, con un peggioramento delle attuali
borsa, l’accesso degli idonei in concorsi pre-
carenze di medici di famiglia.
cedenti che risultino già incaricati nell’ambito
In un contesto che lascia già scoperti alcuni
della medicina generale, tramite graduato-
territori è un ritardo che non possiamo asso-
ria riservata e senza borsa di studio. Questo
lutamente permetterci. Secondo la Fimmg,
comporterebbe tempi ancora più lunghi, fa-
nei prossimi cinque anni smetteranno di la-
cendo presumibilmente perdere un anno ai
vorare 14.908 medici di famiglia (1140 in
giovani colleghi che vogliono formarsi nella
Puglia) e 14 milioni di italiani potrebbero ri-
Medicina Generale, con il doppio effetto di
manere senza medico di base. Un fenome-
vanificare l’incremento delle borse e la ratio
no destinato a peggiorare negli anni, con il
stessa del nuovo provvedimento. È pleona-
picco dei pensionamenti. Il Ministro Busset-
stico sottolineare il ruolo cardine che la Medi-
ti ha confermato di voler mantenere, anche
cina Generale ha nel nostro Servizio Sanitario
per quest’anno, il raddoppio delle borse per
nazionale, del quale costituisce il front-office:
il Corso di formazione specifico in Medicina
in termini di appropriatezza, perché evita ac-
Generale. Purtroppo, non si hanno però no-
cessi ingiustificati al pronto soccorso e ospe-
tizie riguardo la loro distribuzione. Non vor-
dalizzazione, e in termini di efficacia, perché
rei che il ritardo nella pubblicazione fosse
tramite il rapporto continuativo e fiduciario
dovuto – come sembra - alla volontà politica
che si instaura con i cittadini permette loro
di dare, parallelamente alla definizione dei
di guadagnare salute grazie alla prevenzione
posti, applicazione alla norma del “Decreto
e alla diagnosi precoce. Nel contesto appe-
na descritto, la ritardata pubblicazione del
professione medica oggi in un contesto in
bando per il Corso di formazione specifica in
cui è cresciuta la consapevolezza dei cittadi-
medicina generale oltre alle potenziali ricadu-
ni rispetto ai diritti e in cui la tecnologia ha
te sul ssn, si configura anche come una ferita
portato nuove opportunità terapeutiche, ma
inferta ad una professione e ad un sistema da
anche nuove modalità di relazione tra cittadi-
tempo in forte sofferenza. Un’indagine con-
no e medico, tra cittadino e sistema sanitario.
dotta dall’Ordine dei medici di Venezia tra
In questo scenario di grandi trasformazioni i
i propri iscritti - che riportiamo nelle pagine di questo numero del Notiziario - racconta di
medici non vogliono essere passivi e subire il cambiamento. L’ambizione è di essere pro-
medici in forte crisi che, a causa di burocra-
tagonisti del cambiamento, provando a ride-
tizzazione eccessiva, medicina amministrata,
finire il nostro ruolo oggi, a partire da quello
vincoli di bilancio, difficoltà a conciliare lavo-
fondamentale di tutelare i diritti riconosciuti
ro e vita privata, turni massacranti, sognano la
dalla Costituzione. Le professioni sono in-
fuga verso il prepensionamento, verso l’este-
fatti i corpi intermedi che possono rendere
ro, verso il privato. Si tratta di uno spaccato
attuabile il dettato costituzionale e garantire
che conferma la difficoltà in cui versa la no-
la nostra democrazia. Questo fondamentale
stra professione e a cui come Fnomceo stia-
percorso di ripensamento del nostro ruolo
mo cercando di rispondere attraverso gli Stati
deve però andare di pari passo con interventi
Generali che hanno fatto tappa anche a Bari
che tamponino le attuali storture del sistema
lo scorso giugno: un processo partecipato da
sanitario e una carenza di medici che rischia
tutte le componenti della società civile, fina-
di mettere in ginocchio la Sanità pubblica. Lo
lizzato alla ridefinizione del ruolo del medico
sforzo comune deve essere la salvaguardia
nel contesto attuale. L’obiettivo è risponde-
del sistema sanitario nazionale come patri-
re alla domanda fondamentale di cosa sia la
monio di valori irrinunciabile.
Pleonastico sottolineare il ruolo cardine che la Medicina Generale ha nel nostro Servizio Sanitario Nazionale, del quale costituisce il front-office
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PROFESSIONE
COME ESSERE MEDICO, OGGI? Gli Stati Generali stanno cercando di ridefinire la figura del medico nella società attuale. Ma, mentre gli ordini si interrogano su come ridisegnare la professione oggi, su come essere artefici del cambiamento senza perdere la proprio identità, permangono i problemi di sempre.
di FRANCO LAVALLE
Franco Lavalle Vice-Presidente OMCeO di Bari lavalle54@gmail.com
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L
a Professione prende coscienza di come
Il medico deve cambiare, adattandosi alle
sia cambiato il “contesto mondo” cir-
variazioni del mondo circostante e, questo,
costante e mette in atto i cambiamenti
per sopravvivere al nuovo stato di cose che,
necessari per allinearsi alle nuove esigenze.
come per il muro di Berlino, abbatte tutto
Per fare ciò, si stanno celebrando a Roma, in-
quanto è obsoleto. Il nuovo medico deve es-
detti dalla Fnomceo, gli Stati Generali della
sere figlio del proprio tempo e, quanto prima
Professione medica. A questi incontri parte-
il cambiamento potrà avvenire, tanto presto
cipano i Presidenti dei 106 Ordini dei medici
l’autorevolezza della professione ritornerà ad
italiani, oltre a medici esperti provenienti da
essere faro nella Sanità.
tutt’Italia ed una serie di esperti non medici
Ma mentre il medico si interroga su come fare
invitati a dare il loro contributo alla discus-
il medico oggi, ed essere artefice del proprio
sione. Negli incontri, partendo dalle “Cento
cambiamento senza perdere la propria identi-
Tesi” proposte dal Sociologo di Tor Vergata
tà, tutto intorno i problemi che lo interessano,
Ivan Cavicchi, con una laurea honoris causa in
sembrano non risolversi mai.
Medicina, i convenuti fanno un’analisi del te-
Come ogni anno, con l’arrivo del periodo
sto e formulano una serie di proposte che do-
estivo, le carenze nell’assistenza sanitaria si
vranno servire a far operare un cambiamen-
rendono sempre più evidenti e si conferma
to nell’Essenza del Medico ormai proiettato
che la importante attività assistenziale negli
nella moderna Società. Una società cambiata
ospedali si regge solo sul senso del dovere
profondamente in questi anni e che induce
dei pochi medici ed operatori sanitari.
a disegnare una nuova figura di medico con
Il periodo delle ferie mette a nudo tutte le
un rapporto medico paziente che, seppur ba-
difficoltà che il personale sanitario incontra
sato su deontologia e competenze, deve te-
già durante l’anno e, che, con una spartizione
ner conto di una serie di variabili che devono
dei compiti tra tutto l’organico presente nel
condurre ad una nuova figura professionale.
periodo non estivo permette di far funzionare
la macchina ospedaliera del SSN.
soccorso, così come le diagnostiche e gli
Ma d’estate, per quanto ci si voglia industria-
ambulatori. Questo perché la malattia non
re, le carenze negli organici sono tali che alcu-
va in ferie ed i malati devono sempre trovare
ne attività restano scoperte e, di conseguen-
risposte adeguate alle loro necessità, in qua-
za, si deve fare a meno di quelle che, sebbene
lunque periodo dell’anno.
importanti, non pregiudicano il buon esito
Il continuo blocco del turnover ha portato nel
dell’assistenza ospedaliera ai degenti.
tempo ad importanti riduzioni di personale
Perché è proprio ai pazienti ricoverati che va
che non è mai state rimpiazzato se non in mi-
destinato il primo interesse e, di conseguen-
nima ed insufficiente parte. Tutto questo por-
za, tutto deve essere organizzato affinché il
terà in questo periodo dell’anno a difficoltà
malato non abbia alcuna conseguenza del di-
importanti per svolgere la normale attività la-
sagio lavorativo che l’estate e la conseguente
vorativa, specie quella ambulatoriale. Alcuni
riduzione del personale per ferie, comporta.
ambulatori dovranno essere chiusi per forza
Non si può evitare di concedere un breve pe-
di cose (in alcuni vi è la peculiarità di un solo
riodo di ferie a chi, per tutto l’anno, lavora
medico), alcuni reparti dovranno accorparsi o
in condizioni di grande precarietà ed al limite
operare delle brevi chiusure perché altrimenti
delle capacità. Si tratta solo di striminziti 15
non avrebbero alcuna possibilità di permette-
giorni, ma che necessitano al fisico per riac-
re al personale di andare in ferie.
quistare un minimo di tonicità e che permet-
Tutto questo porta a sovraccarico di lavoro
tono una ripresa lavorativa adeguata. Pochi
per medici e personale ospedaliero che rima-
per volta saranno i medici, gli infermieri, ed
ne in servizio perché con utenza ricoverata e
il personale sanitario che potrà andare in fe-
prestazioni invariate, una riduzione del perso-
rie, perché bisogna garantire il regolare fun-
nale, anche di una sola unità, aggraverà il già
zionamento di tutte le attività, dalle degenze
precario equilibrio esistente.
alle sale operatorie, alle guardie, ai pronto
A nulla sono valsi gli inviti della
Il continuo blocco del turnover ha portato nel tempo ad importanti riduzioni di personale che non è mai stato rimpiazzato se non in minima ed insufficiente parte.
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SUL TAVOLO RESTA ANCORA APERTA LA DISCUSSIONE SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA REGIONALE E LE POSSIBILI CONSEGUENZE CHE NE POTREBBERO DERIVARE SULL’EFFICIENZA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE, SPECIE QUELLO DEL SUD ITALIA, GIÀ IN GRANDE SOFFERENZA.
Fnomceo di portare negli ospedali i medici
tare a disignare Cittadini di serie A con acces-
specializzandi dell’ultimo anno di ogni disci-
so a tutto e Cittadini di serie B che avranno
plina. Questo potrebbe avere un duplice ef-
problemi anche per accesso ai LEA.
fetto; portare forza lavoro aggiuntiva che per
La discussione in ambito governativo conti-
un anno, ma così per ogni anno, potrebbe
nua. Ci si augura che sia una discussione il-
colmare parzialmente vuoti negli organici dei
luminata.
medici ed avrebbe il pregio di compensare l’assenza del personale medico in ferie; inoltre, avrebbe il vantaggio di liberare ogni anno le borse di specializzazione di questi colleghi le quali permetterebbero ad una parte degli oltre 10.000 laureati medici in standby, di poter accedere alle scuole di specializzazione e vedere, quindi, realizzato l’ambito traguardo di una borsa di specializzazione. Per il momento, rischiamo di parlarci solo addosso continuando a denunciare le carenze degli organici Medici in Ospedale non vedendo alcuna efficace soluzione. Sul tavolo resta ancora aperta la discussione sull’Autonomia Differenziata Regionale e le possibili conseguenze che ne potrebbero derivare sull’efficienza del Servizio Sanitario Regionale, specie quello del Sud Italia, già attualmente in grande sofferenza. Più volte abbiamo scritto sull’argomento e, come è facile
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Finalmente è stato firmato, dopo dieci anni, il CCNL della Dirigenza Medica; non è il miglior contratto che si poteva ottenere dopo tutti questi anni, ma almeno è un segnale di disponibilità del Governo verso la categoria. Punti salienti sono una valorizzazione dell’emergenza e del disagio con un aumento economico per le guardie notturne e di P.S. Inoltre attenzione è stata rivolta ai giovani medici attraverso la corresponsione di una retribuzione fissa di posizione di 1500 euro (attualmente zero). Poi per tutti gli altri medici senza incarichi di tipo gestionale, la possibilità di essere valorizzati con indennità economiche. Nota negativa un esiguo aumento stipendiale se si considera il suo blocco per 10 anni ed il tasso di inflazione in questi anni. Verificheremo sul campo la bontà di questo contratto nei prossimi mesi.
prevedere vi sarà l’instaurarsi di una Sanità a
Nel frattempo continuiamo a disegnare la
doppia velocità. Opulenta per il centro-nord
nuova figura del medico, autorevole e centra-
Italia, arrancante per il centro-sud. Colpe ge-
le nel panorama sanitario italiano, ne va della
stionali ve ne sono, ma questo non può por-
nostra sopravvivenza.
LA MEDICINA com’era...
MUSME: MUSEO DELLA STORIA DELLA MEDICINA DI PADOVA
Inaugurato solo nel 2015 il Musme di Padova è già considerato un’eccellenza a livello nazionale. Si tratta di un museo che racconta in modo avvincente la storia della medicina, da disciplina antica a scienza moderna, con particolare interesse alla Scuola medica padovana. Coniugando storia e tecnologia, rappresenta un esempio perfetto di incrocio tra il museo tradizionale con tutta una serie di strumenti medici e reperti umani antichi e moderni esposti e il museo multimediale, con video ed exhibit interattivi, ideati per illustrare i reperti e per approfondire i temi trattati nelle sale, proponendo percorsi espositivi che si adattano ad ogni tipologia di visitatore: dalla didattica museale per le fasce di età più giovani agli approfondimenti per gli appassionati e gli studiosi. Il museo è costituito da otto sale, due di queste sono destinate alle esposizioni tematiche e due alla storia dell’edificio e agli anni della Rivoluzione Scientifica. Quattro sale sono interamente dedicate al corpo umano e quindi alla nascita e allo sviluppo delle scienze mediche moderne e presentano una suddivisione ben precisa in Anatomia, Fisiologia, Patologia e Terapia. Il museo è dotato anche di un Teatro Anatomico Vesaliano, una grande salone dove vengono illustrate Anatomia e Fisiologia, grazie a perfette proiezioni mappate su un modello di corpo umano lungo 8 metri, attorno al quale otto nicchie approfondiscono gli organi e gli apparati del corpo umano attraverso immagini tridimensionali.La sede del museo non è una scelta casuale, considerando che il palazzo quattrocentesco in cui è ubicato è stato il primo ospedale padovano, l’ospedale di San Francesco Grande, costruito nel 1414 dai coniugi Sibilla de’Cetto e Baldo Bonafari de Piombino. A partire dalla seconda metà del ‘500, furono proprio i locali di questo ospedale ad essere utilizzati, per la prima volta al mondo, dagli studenti di medicina per esercitarsi nella pratica clinica direttamente sui pazienti, gettando le basi per la moderna metodologia in medicina. Il Museo della Storia della Medicina si trova a Padova, in via S. Francesco, 84. Giorni di apertura: la mattina solo su prenotazione, mentre dal martedì al venerdì è possibile visitarlo dalle 14.30 alle 19.
GEORG BARTISCH E LA CHIRURGIA OFTALMICA NEL CINQUECENTO
Il prof. Daniel M. Albert, oftalmologo e storico dell’oftalmologia statunitense di grande fama, definisce Georg Bartisch “il fondatore dell’oftalmologia moderna”. È curioso considerare un personaggio che non è mai stato né studente, né professore, quasi una pietra miliare nel campo dell’oculistica per tutti gli accademici successivi. Nato a Königsbrück, in Sassonia, nel 1535, da una famiglia povera, Georg Bartisch mostrò fin da bambino interesse per la medicina in generale e per la chirurgia in particolare, tant’è che non ancora tredicenne divenne apprendista di un cerusico e da allora non smise mai di dedicarsi all’arte medica, sebbene la sua formazione restò sempre meramente pratica, come d’altronde era in uso all’epoca. I chirurghi, infatti, a differenza dei medici che si istruivano sui testi antichi di medicina greci ed arabi e solo successivamente sui pazienti, si formavano direttamente negli ospedali di città ed erano considerati alla stregua di artigiani, essendo le loro abilità prettamente manuali. Dopo oltre quarant’anni di chirurgia itinerante, in cui il Bartisch sviluppò una particolare abilità nel trattamento di orzaioli, fistole lacrimali e nella rimozione della cataratta, assunse la carica prestigiosa di oculista alla corte di Cristiano di Sassonia (1560-1591). Nel 1584 pubblicò un volume che sarebbe diventato di straordinario valore storico e scientifico, la Ophthalmodouleia Das ist Augendienst. Esso costituì il primo testo che affrontò in modo sistematico la descrizione di decine di malattie oculari, operazioni chirurgiche, tecniche correttive dei disturbi della vista, rimedi a base di erbe utili alla guarigione e relativa posologia, corredando il tutto con 92 illustrazioni esemplificative. Inoltre, nel manuale, non mancano i riferimenti all’astrologia e agli amuleti utilizzati per contrastare malefici e influenze sovrannaturali che, secondo il Bartisch, avrebbero potuto causare alcune malattie dell’occhio. La sua ingegnosità si manifestò nella ideazione e realizzazione di nuovi strumenti chirurgici, tra cui una lama a forma di cucchiaio, utile a rimuovere l’intero bulbo oculare nel minor tempo possibile e nel miglioramento di dispositivi già noti, come la maschera di correzione dello strabismo.
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NOTIZIE IN PILL LE
ARRESTO CUORE UCCIDE 60.000 ITALIANI L’ANNO, PIACENZA LA CITTÀ PIU’ CARDIOPROTETTA
Ogni giorno, in Europa, muoiono 1.000 persone per arresto cardiaco, 400.000 in un anno, di cui 60.000 in Italia. “Una persona ogni 8 minuti viene stroncata da un arresto cardiaco, ma i dati attestano il 41% di sopravvivenza tra i defibrillati da personale non sanitario in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, a fronte del 5% di quelli defibrillati da personale a bordo dell’ambulanza. Da qui l’importanza di liberalizzare l’installazione di defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extra ospedaliero aumentando l’informazione sull’utilizzo, perché un intervento tempestivo fa la differenza per chi è colpito da arresto cardiaco. Nel corso dell’audizione,
12 | Notiziario | Settembre 2019
in Commissione Affari Sociali della Camera, Daniela Aschieri, direttore dell’Unità operativa di cardiologia e riabilitazione presso l’Ospedale Unico della Valtidone (Piacenza), nell’ambito dell’esame delle otto proposte di legge presentate alla Camera recanti “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero”, ha illustrato i risultati ottenuti dal Progetto Vita, grazie al quale Piacenza è diventata la città più cardioprotetta d’Europa con l’installazione di ben 877 defibrillatori in città, tutti integrati con la centrale operativa attraverso una app regionale.
RICOSTRUITA UNA MANDIBOLA AD UNA DONNA DALL’OSSO PERONE All’istituto di Candiolo (Torino) il
professor Fu-Chan Wei, direttore del Dipartimento di Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Chang Gung Memorial Hospital di Taipei, ha eseguito una delicata operazione di microchirurgia ricostruendo la mandibola di una paziente da una porzione di osso del suo perone. La donna, a cui era stata asportata una metastasi al viso, potrà tornare a mangiare e parlare normalmente, recuperando completamente la funzionalità della mandibola. L’operazione si è svolta in collaborazione coi chirurghi di Torino, guidati dal professor Giovanni Succo, direttore di Chirurgia oncologia cervico-cefalica a Candiolo. Wei, chirurgo precursore della microchirurgia moderna, ha effettuato 26mila interventi, di cui 1600 di ricostruzione mandibolare con fibula rivascolarizzata. All’istituto ha tenuto lezione agli specializzandi del nordItalia sulla microchirurgia in ambito post traumatico e post trattamento oncologico.
MEDICAL REVERSALS
Uno studio dell’università dell’Oregon, pubblicato sulla rivista eLife, ha scoperto che quasi 400 tra pratiche mediche, dispositivi e terapie sono in realtà dei “medical reversals”, ovvero delle azioni che non apportano nessun beneficio ai pazienti. Tra l’altro, pare che l’abbandono di queste pratiche avvantaggerebbe non soltanto lo stato di salute dei malati ma, aiuterebbe anche le casse dei servizi sanitari. Sotto accusa sono finite le pratiche più svariate, dalla terapia cognitiva contro l’insonnia, all’uso delle calze compressive dopo un ictus per evitare trombosi alle gambe e a molti farmaci entrati nell’uso comune. I ricercatori hanno cercato tutti gli articoli su test random condotti per confrontare le ultime pratiche adottate con le precedenti, pubblicati negli ultimi 15 anni dalle riviste Jama, Lancet e New England Journal of Medicine. Tra oltre 3mila articoli esaminati in tutti i campi della medicina, 396 sono “reversal”, con una maggiore rappresentanza delle malattie cardiovascolari (20%), seguite dalla somministrazione di farmaci comuni (33%), dalle procedure mediche (20%) e dall’uso di vitamine e supplementi (13%).
IN AUMENTO LE AGGRESSIONI AGLI OPERATORI DELLA CRI : I DATI DELL’OSSERVATORIO
Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) ha evidenziato il contesto pericoloso nel quale sono costretti a operare, ogni giorno, gli operatori della CRI. I dati raccolti nel primo semestre dall’Osservatorio, istituito nel dicembre 2018 con l’intento di censire i rischi legati al volontariato durante le attività, denunciano che quasi metà delle aggressioni sono fisiche (42% delle denunce perve-
nute), quasi metà delle aggressioni avviene in strada (47%); più di un’aggressione su tre (35%) è stata compiuta da persone non direttamente coinvolte nel soccorso, più di una su quattro è ad opera del “branco” (28%). Attraverso un modulo da compilare in forma anonima on line, tutti i volontari CRI possono denunciare casi di aggressione diretta, sia fisica che verbale. Inoltre, per tutto il 2019, sarà attiva una Campagna internazionale, “Non sono un bersaglio” con un focus specifico sulla situazione nazionale, voluta dalla Croce Rossa Italiana per denunciare il costante intensificarsi di attacchi agli operatori sanitari nei teatri di conflitti in tutto il mondo, ma anche in “insospettabili” contesti come le città e le province italiane.
SICUREZZA ALIMENTARE : PRIMA GIORNATA MONDIALE
efficacemente alla prosperità economica e allo sviluppo della società umana” L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) stima che gli alimenti contaminati siano responsabili di oltre 200 malattie, dalle diarree infettive a diverse forme di cancro. Solo nel 2018 i carabinieri del Nas hanno eseguito 31.479 controlli, portando al sequestro di 24 mila tonnellate di alimenti e a sanzioni per un totale di 16 milioni di euro. Il cibo non sicuro causa nel mondo malattie che colpiscono ogni anno circa 600 milioni di persone e rappresentano un grave onere per la salute umana, in particolare per i bambini e le persone che vivono in regioni a basso reddito oltre che ingenti costi economici.
Il 7 giugno è stata la prima Giornata Mondiale della sicurezza degli alimenti: sicurezza alimentare significa che batteri, virus, parassiti, contaminanti e sostanze pericolose siano assenti da ciò che mangiamo o sotto la soglia di rischio. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ricorda che “garantire la salubrità degli alimenti significa proteggere la salute di tutti, ma anche contribuire
Settembre 2019 | Notiziario | 13
STORIA DI COPERTINA
LA GRANDE ESTINZIONE Il sistema sanitario rischia di rimanere senza medici. Le cause sono molteplici e hanno radici lontane, da ricercare nel blocco del turnover degli ultimi anni, in una cattiva programmazione, nel disallineamento tra numero di laureati e numero delle borse di specializzazione, nella gobba pensionistica. Da anni gli ordini segnalano il problema. Che ora sembra sul punto di esplodere con ricadute sui servizi ai cittadini. Tra il 2018 e il 2025 dei circa 105.000 medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebbero andare in pensione circa la metà. Poi ci sono quelli che abbandonano l’Italia per lavorare all’estero. O che fuggono il malessere della categoria verso il prepensionamento e verso il privato. A maggio è stata lanciata dalla Fnomceola campagna “Offre l’Italia“con l’obiettivo di sensibilizzare gli italiani sul problema della carenza di medici di medicina generale e specialisti e sulle possibili soluzioni.
NOTIZIARIO | Numero 2/2019 Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari Registrata al Tribunale di Bari n. 50 del 7/8/1976 Anno 2019 - Num. 2 Direttore Responsabile Filippo Anelli Direzione Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari 70126 Bari - Via Capruzzi, 184 Tel. 080-5566855 - 080-5575512 080-5426521 - 080-5560212 Fax 080-5427063 info@omceo.bari.it - www.omceo.bari.it Responsabile di Redazione Filippo Anelli Comitato di Redazione Filippo Anelli, Franco Lavalle, Alessandro Nisio, Nicola Achille, Giuseppe D’Auria Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari Anelli Filippo, Presidente
14 | Notiziario | Settembre 2019
Lavalle Franco, Vice-Presidente D’Auria Giuseppe, Segretario Achille Nicola, Tesoriere Amendola Antonio, Consigliere De Fazio Michele, Consigliere Bufano Gaetano, Consigliere Scalera Pietro, Consigliere Russo Roberto, Consigliere Liguori Patrizia, Consigliere Ciracì Giuseppe, Consigliere Iannuzziello Donato Rosario, Consigliere Grasso Giuseppina, Consigliere Schiavone Salvatore, Consigliere Stellacci Giandomenico, Consigliere Ladisa Roberta, Consigliere
Redazione e pubblicità
Collegio dei Revisori dei Conti Di Bari Sebastiano, Presidente Guerra Rocco, Revisore Maurogiovanni Giovanni, Revisore Monteduro Mariantonietta, Rev.supplente
Filippo Anelli, Franco Lavalle,
Kibrit & Calce Progetto grafico, editoriale e stampa Kibrit & Calce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Contributi fotografici Foto Banca Immagine Hanno collaborato: Roberta Franceschetti, Nicola Laforgia, Mario Balzanelli, Nicola Gaballo, Annamaria Moretti, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Cataldo Procacci, Peppino Aceto, Alessandro Nisio,
Commissione Odontoiatri Nisio Alessandro, Presidente Achille Nicola, Componente Cirulli Nunzio, Componente Guerra Belinda, Componente Nuzzolese Emilio, Componente
Gianvito Chiarello, Roberta Zupo, Isanna Murro, Giovanni De Pergola, Giancarlo Tricarico, Maria Favia, Concetta Pastore, Micaela Carella, Antonella Casucci
SOMMARIO EDITORIALE 3. Pareggio delle Borse: un successo della Federazione di Filippo Anelli PROFESSIONE 6. Come essere Medico, oggi? di Franco Lavalle
9. LA MEDICINA COM’ERA 10. NOTIZIE IN PILLOLE 14. ULTIME DALL’OMCEO 15. NOTIZIE DALLA FNOMCEO a cura di Ufficio Stampa FNOMCeO
31. CARENZA MEDICI La grande estinzione di Roberta Franceschetti
24
40. STATI GENERALI Percorsi terapeutici per il ruolo del medico a cura di Ufficio Stampa OMCeO
58. AGENDA CORSI
42. SANITÀ PUGLIA SSR: i ritardi da colmare. Intervista a Vito Montanaro di Roberta Franceschetti
EMERGENZA 59. Sistema “salvavita” 118. Tra identità, crisi e riforma di Mario Balzanelli
44. RAPPORTO GIMBE Qualcuno salvi il Sistema Sanitario Nazionale a cura della Redazione
71. Urgenza Puglia di Nicola Gaballo
SPAZIO ODONTOIATRIA 48. Congresso Odontoiatrico Mediterraneo. A Bari un evento storico di Roberta Franceschetti
DOSSIER PEDIATRIA 19. Mappa dell’offerta ospedaliera in Puglia
52. Autorizzazioni all’esercizio degli studi odontoiatrici: la storia infinita di Alessandro Nisio
24. Polo pediatrico pugliese: come costruirlo al meglio? di Nicola Laforgia
56. Che devo fare per aprire uno studio odontoiatrico? di Gianvito Chiarello
FORMAZIONE 72. La formazione dei medici ai tempi del regionalismo differenziato di Franco Lavalle 74. ECM Formazione: a che punto siamo? a cura della Redazione MEDICINA DI GENERE 76. Verso una nuova programmazione di Annamaria Moretti 78. Medici, farmacisti e la gender oriented pharmacology di Luigi D’Ambrosio Lettieri, Cataldo Procacci TESTAMENTO BIOLOGICO 81. Le Disposizoni Anticipate di Trattamento: cosa prevede la legge a cura della Redazione
46
ALIMENTAZIONE 84. Super Lupini di Roberta Zupo, Isanna Murro, Giovanni De Pergola
83. Luigi Pirandello e… Il testamento biologico di Peppino Aceto
ARTE & MEDICINA 86. Art&Science: quando la scienza incontra l’arte a cura della Redazione ARTE & MEDICINA 90.Tosca a Noicattaro. 10 anni dopo a cura della Redazione MEDICINA IN TV 92. The resident: la serie tv che denuncia le contraddizioni del sistema sanitario americano a cura della Redazione 94. NOTIZIE DAL MONDO 96. NOTIZIE DALL’AIFA a cura di Giancarlo Tricarico 98. DIGITAL HEALTH a cura della Redazione
Settembre 2019 | Notiziario | 15
U LT I M E D A L L’ O M C e O CONGRATULAZIONI AL COLLEGA CORRADO ROSELLI, NEO DIRETTORE DEL CONSERVATORIO “NICCOLÒ PICCINNI” DI BARI Il Presidente e tutto il Consiglio dell’Ordine dei medici di Bari esprimono le più vive congratulazioni al collega Corrado Roselli, che è stato eletto Direttore del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari.
Il M° Corrado Roselli, che fa parte della “World Doctors Orchestra”, è laureato in Medicina e Chirurgia e docente di Fisiopatologia dell’esecuzione vocale e strumentale, oltre che Coordinatore Artistico del progetto multidisciplianare per l’umanizzazione delle cure oncologiche, in convenzione con l’IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari. “Mi congratulo con il M° Roselli e gli auguro un buon lavoro per il prossimo anno accademico. Credo che sia il primo medico a ricoprire la carica di Direttore di Conservatorio - ha commentato Filippo Anelli - Questa nomina conferma lo stretto legame tra le discipline umanistiche e la medicina. Un legame profondo che mette radici nell’approccio all’essere umano nella sua complessità, e fragilità individuale, che un medico deve sempre avere, al di là di ogni innovazione tecnologica.” 16 | Notiziario | Settembre 2019
TUTELARE L’AMBIENTE PER TUTELARE LA SALUTE “Promuovere un’economia capace di conciliare la produzione di ricchezza con la sostenibilità vuol dire anche tutelare efficacemente la salute dei cittadini europei. Noi medici sosterremo la sfida che Emiliano ha lanciato all’interno del Comitato europeo delle Regioni” - ha commentato così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari l’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del CdR, del parere del Governatore pugliese sulla visione strategica dell’Unione europea per un’economia senza impatto sul clima. “A partire dall’Ilva, serve un piano di decarbonizzazione, per combattere l’inquinamento dell’aria - ha continuato Anelli - “Secondo la Health and Environment Alliance di Bruxelles, sono circa 23.000 le morti premature attribuibili ogni anno a emissioni da carbone in Europa, oltre a 12.000 casi di bronchite cronica e 20.000 ricoveri ospedalieri, con costi totali diretti e indiretti stimabili in 43 miliardi di euro nei 27 Paesi dell’Unione”. I limiti di PM10 e PM2.5 considerati dall’OMS sicuri per tutelare adeguatamente la salute della popolazione sono la metà di
quelli previsti dall’attuale normativa. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC ha incluso l’inquinamento atmosferico e il particolato fra le sostanze cancerogene certe per l’uomo.“L’esposizione all’inquinamento atmosferico è ormai ufficialmente associata a infertilità, patologie dei neonati e dei bambini, diabete di tipo 2, infiammazione sistemica, obesità, invecchiamento precoce, Alzheimer e forme di demenza” - ha spiegato Anelli “Tra i determinanti della salute c’è il contesto ambientale in cui viviamo. Per questo serve un deciso orientamento della politica verso uno sviluppo eco-sostenibile, che nel lungo periodo consente di far crescere il benessere della popolazione ma anche di abbattere i costi sanitari. Anche per questo il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili e, in primis del carbone, deve essere obiettivo fondamentale per la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro.” Verso questo obiettivo si sta muovendo il Gruppo di lavoro Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici) su “Professione, Ambiente e Salute, Sviluppo”, coordinato da Emanuele Vinci.
Notizie dalla FNOMCeO ANELLI SUGLI SPOT CHE INVITANO AL CONTENZIOSO SANITARIO Questa volta il messaggio arriva via sms: “Credi di aver diritto a un risarcimento per malasanità? Fai valutare con serietà SENZA COSTI”. Segue numero verde di una società che offre assistenza legale. La pubblicità è arrivata sulle utenze telefoniche lo scorso maggio, a pochi mesi di distanza dagli spot televisivi, poi sospesi, che invitavano i cittadini a considerare, anche qui a presunto ‘costo zero’, la richiesta di un risarcimento ove non soddisfatti di una prestazione sanitaria. Pronta, anche in questo caso, la reazione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che subito ha scritto una lettera, a firma del suo presidente Filippo Anelli, alla società telefonica che veicola i messaggi – i quali, secondo la Federazione, ‘sostanzialmente inducono i cittadini a promuovere sempre e comunque contenziosi nei confronti dei medici’ – chiedendo l’immediata interruzione della campagna. “È doveroso sottolineare che questi messaggi creano una grave turbativa nel rapporto medico-paziente – ha scritto Anelli – e soprattutto inducono a contenziosi che rischiano di costituire un ulteriore aggravio di spese a carico del SSN, costretto a tutelare l’attività dei medici sia a livello giudiziario che assicurativo con costi esorbitanti e spesso ingiustificati”. “È inutile sottolineare, poi, l’offesa che viene arrecata in modo indiscriminato a tutti i medici italiani indicati come responsabili di presunti errori, tutti da dimostrare, che spesso non hanno nulla a che vedere con la loro attività professionale – ha continuato ancora Anelli nella lettera–. Chiediamo, pertanto, l’immediata interruzione dell’inoltro di questi SMS e ci riserviamo comunque, in caso contrario, di porre in essere anche le adeguate azioni di tutela legale della professione medica”. “Fermo restando il diritto al giusto risarcimento per i pazienti realmente danneggiati, il contenzioso in carenza di ‘fumus boni iuris’ si riverbera in un danno per tutti i cittadini – ha continuato – perché sottrae risorse al Servizio sanitario e toglie serenità e motivazione ai medici, spingendoli ad abban-
a cura di UFFICIO STAMPA FNOMCEO
donare il pubblico a favore del privato o dei paesi esteri, e rischiando oltretutto di incrementare il fenomeno della ‘medicina difensiva’, con prescrizione di esami inutili e costosi”. Resta, sulla materia, un vuoto ingiustificabile dell’azione Politica. Chiediamo al Ministro della Salute e all’intero Governo un intervento legislativo che ponga un argine a questi messaggi distorti e dannosi per l’intero sistema delle cure, tra i migliori al mondo anche e soprattutto per merito dei suoi professionisti, che ne garantiscono la sostenibilità e la qualità a dispetto di mancate o scarse retribuzioni e condizioni di lavoro ‘al limite’”.
LA FNOMCEO AL FESTIVAL DELLA TV DI DOGLIANI Anche la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) ha partecipato al Festival della Tv e dei nuovi media di Dogliani, giunto ormai all’ottava edizione, che si è snodato per le piazze della cittadina
delle Langhe dal 2 al 5 maggio. #percezioni è stata la parola chiave di quest’anno, che ha fatto da filo conduttore tra i numerosi eventi delle quattro
Settembre 2019 | Notiziario | 17
Notizie dalla FNOMCeO giornate. Tra questi, i due organizzati da Fnomceo, venerdì 3 maggio: il talk show ‘Percezioni della realtà e fake news: perché crediamo alle bufale. Giornalismo e bias cognitivi”, accreditato per la Formazione professionale continua dei Giornalisti, e lo spettacolo ‘Flow - la mente latente”, di e con Michele Cassetta, con il trombonista Gianluca Petrella e con
la partecipazione straordinaria di Gene Gnocchi. È stato quindi un vero e proprio viaggio all’interno della mente, dei suoi errori, dei suoi pregiudizi, delle sue fallacie, quello guidato dalla Fnomceo. La prima tappa è stato il talk show condotto da Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica, voce e volto noto della Rai. Luca De Fiore, direttore de Il Pensiero Scientifico Editore, Roberta Villa, medico e giornalista scientifica, Sergio Della Sala, professore di neuroscienze all’Università di Edimburgo, ci hanno guidato attraverso i meccanismi della mente mettendoci in guardia dai più comuni tranelli. A conclusione, la presentazione, da parte di Noemi Urso, social media manager del sito Dottoremaeveroche, la risposta di Fnomceo al dilagare delle fake news in tema di salute. A seguire, tutti al cinema-teatro di Dogliani per seguire lo spettacolo- divulgativo “Flow-la mente latente”, ideato e interpretato dal medico e giornalista scientifico Michele Cassetta, e già rappresentato con successo in diverse città italiane. Insieme a lui sul palco anche il trombonista Gianluca Petrella e il comico Gene Gnocchi. “Le “bufale” o “fake news”, fenomeno non di oggi ma purtroppo quanto mai attuale, quando incidono sulla salute rischiano di trasformarsi in vere e proprie azioni criminose, colpevolmente sostenute o meno da interessi economici, o soltanto dalla scellerata supponenza dell’ignorante” – ha affermato Cosimo Nume, Coordinatore Area Strategica Comu-
18 | Notiziario | Settembre 2019
nicazione Fnomceo e responsabile scientifico del Convegno – Da qui la lotta su più piani – attraverso il sito, le campagne, i convegni - della Fnomceo per mettere in guardia dai pericoli delle fake news sulla salute”.
REGIONALISMO DIFFERENZIATO: LA FNOMCEO INCONTRA IL MINISTRO STEFANI È proseguita l’attività della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) sul ‘regionalismo differenziato’. Dopo le riunioni di marzo con il Ministro della Salute Giulia Grillo e con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, il giorno 11 giugno, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, insieme al vicepresidente Giovanni Leoni, al Segretario Roberto Monaco e al Direttore Generale, Enrico De Pascale, ha incontrato il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani. “I medici, così come gli altri professionisti della salute e del sociale hanno a cuore la tenuta del nostro Servizio Sanitario Nazionale, e di quei principi di universalità, solidarietà ed equità che ne hanno determinato l’eccellenza a livello internazionale – ha affermato Anelli –. Siamo certi che, tutti insieme, riusciremo a trovare soluzioni condivise per determinare un punto d’equilibrio tra le giuste istanze di autonomia regio-
nale e quelle, altrettanto giuste e anch’esse previste dalla Costituzione, della tutela del diritto alla salute e dell’uguaglianza di tutti i cittadini”. “Il 23 febbraio scorso, insieme alle altre professioni sanitarie e sociali, che rappresentano in totale un milione e mezzo di professionisti, abbiamo stilato il Manifesto dell’Alleanza per un nuovo SSN, per individuare strumenti che ne consen-
tano un ulteriore miglioramento delle performance – continua Anelli –. Riguardo alle ipotesi allo studio di attivare ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in campo sanitario, l’auspicio è quello che i modelli autonomistici, in fase di definizione, tengano conto non solo di utilità economiche e dinamiche di mercato ma si fondino invece su principi che garantiscano il diritto costituzionale alla salute, nel rispetto della dignità e libertà dell’individuo”. “Noi medici, così come gli altri professionisti della salute, siamo pronti a mettere a disposizione le nostre competenze, oltre alle conoscenze delle criticità gestionali dell’attuale impianto ordinamentale che richiederebbe correttivi e revisioni – ha concluso Anelli –. Di qui l’auspicio di essere coinvolti in un Tavolo tecnico per poter condividere documentazioni e approfondimenti, per definire nuovi modelli di governance dei sistemi sanitari sostenibili economicamente e in grado di garantire su tutto il territorio nazionale gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza e uguale accesso alle cure”.
zionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha aperto il 4 luglio scorso la seconda tornata degli Stati Generali della professione medica, in corso a Roma e dedicati al rapporto tra il medico, la scienza e la società. “La professione medica oggi rappresenta la garanzia dei diritti del cittadino - ha continuato Anelli - e la relazione di cura trasferisce questa attività di tutoraggio dei diritti dal singolo medico al singolo cittadino: il diritto alla salute è garantito dal medico, ma anche quello all’autodeterminazione, all’uguaglianza, all’equità, al rispetto delle proprie convinzioni e dei propri valori”. “Il complesso di queste interazioni, di queste relazioni - ha concluso - è l’essenza stessa della professione, che ha dunque forti risvolti sociali perché nel momento in cui il medico è custode dei diritti assume per definizione un ruolo politico di primaria importanza”. “Il medico è il trait d’union tra scienza e società - ha affermato Andrea Lenzi, presidente della Conferenza dei collegi di medicina - e questo deriva dal suo iter formativo, che lo porta a sapere,
STATI GENERALI: I MEDICI RISCRIVONO A ROMA IL RAPPORTO CON SCIENZA E SOCIETÀ “Il medico non può essere un mero esecutore delle evidenze scientifiche, anche se le evidenze diventano per l’esercizio
della professione punti di riferimento ineludibili. Le innovazioni tecnologiche, i nuovi software, la robotica sono validi strumenti per ridurre l’errore. Ma la Professione non si riduce a quello. Nessun robot, nessun algoritmo potrà mai sostituire il medico, perché l’arte professionale sta nell’interpretare i dati secondo le esigenze del paziente”. Con queste affermazioni il presidente della Federazione Na-
Settembre 2019 | Notiziario | 19
Notizie dalla FNOMCeO FARMACI, ANELLI (FNOMCEO): IL MINISTRO COINVOLGA I MEDICI NEI PROCESSI DECISIONALI
saper fare, saper essere”. Presente anche il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti, che ha focalizzato il suo intervento sulle nuove tecnologie. “L’etica deve filo-spinare la capacità di apprendimento delle macchine” ha ammonito. Ivan Cavicchi, filosofo della Medicina e autore delle “Cento tesi” che danno il “la” al dibattito degli Stati Generali, ha illustrato i cambiamenti di paradigma nei rapporti tra medico, scienza e società. Il primo è il cambiamento di concezione della Medicina, da orientata sulla malattia a orientata sul malato. “Un cambiamento che ci spiazza - ha argomentato - perché i medici sono dei logici”. “L’altro passaggio culturale è la fine del paziente come figura clinica, sociale, etica, sostituita dall’esigente, che si emancipa dalla malattia e vuole avere voce in capitolo sulle decisioni di salute”. I lavori si sono articolati su cinque tavoli: La relazione di cura (animatori: Giovanni D’Angelo, Albina Latini, Giancarlo Pizza, Bruno Zuccarelli); Dialogo e linguaggio (animatori: Maria Erminia Bottiglieri, Teresa Galoppi); Consenso informato (animatori Maurizio Benato, Albino Pagnoni); Clinica e cultura (animatori Maurizio Grossi, Antonio Panti); Il medico e la tecnologia (animatori Giorgio Berchicci e Giovanni Leoni).
20 | Notiziario | Settembre 2019
Le vere limitazioni al pieno utilizzo delle innovazioni farmacologiche? Il fatto che i farmaci innovativi non possano essere prescritti da tutti i medici, l’eccessiva burocratizzazione e la compressione dell’autonomia professionale. Parola di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, che così si è espresso a margine dell’Assemblea pubblica di Farmindustria di luglio. “Le cure personalizzate e l’introduzione di farmaci innovativi hanno determinato e determineranno risultati eccezionali in termini di salute per tutti i cittadini, ma persistono limitazioni nella prescrivibilità che si traducono in limitazioni nell’accesso al farmaco da parte dei pazienti – ha affermato Anelli –. Per questo chiediamo al Ministro un maggiore coinvolgimento della professione medica nei processi decisionali, perché si introducano meccanismi flessibili capaci di esaltare le potenzialità che la professione medica nel suo complesso, insieme alle altre professioni e all’industria del farmaco, possono mettere in campo per il bene comune”. “Un grazie al Presidente Scaccabarozzi per aver riaffermato il ruolo unico ed insostituibile del medico nella prescrizione del farmaco e della stretta collaborazione tra la professione medica e i centri di ricerca per le innovazioni farmacologiche – ha aggiunto ancora –. Siamo perfettamente d’accordo con lui quando afferma che tutti meritano di avere cure efficaci e mirate, senza distinzioni di territorio o di reddito, così come tutti devono poter accedere ai farmaci che il medico, e solo il medico, considera più appropriati per la terapia di ciascuno”. “Infine, un elogio per il lavoro svolto dalle nostre imprese italiane, che si confermano prime in Europa per fatturato – ha concluso –. Una leadership frutto della stretta collaborazione con la ricerca, con i medici, con gli altri professionisti della salute che, tutti insieme, hanno prodotto innovazione e miglioramento dell’assistenza”.
D O S S I E R P E D I AT R I A
NEONATOLOGIA E PEDIATRIA: MAPPA DELL’OFFERTA OSPEDALIERA IN PUGLIA
Il
presente dossier cerca di fotografare la
sembrava infatti tenere conto dei maggiori
situazione attuale della pediatria pugliese
rischi per la salute materna ed infantile specie
a livello di unità operative ospedaliere
in caso di indicazione inappropriata. Molte
e universitarie. Nella prima parte offre una
volte era totalmente indipendente dalle
mappature
caratteristiche
dell’offerta
pediatrica,
nella
socio-demografiche
delle
seconda si focalizza, attraverso un intervento
donne e dalle condizioni cliniche della donna
del prof. Nicola Laforgia, sul dibattito attorno
gravida e del feto ed era invece associato
alla nascita del polo pediatrico a Bari. I dati
alla disponibilità delle strutture coinvolte e
riportati - laddove non indicato diversamente
alla loro organizzazione. Poiché il numero dei
- derivano dal Piano di riordino ospedaliero
cesarei andava aumentando con progressione
regionale. La situazione attuale discende
lineare dalle strutture con maggior numero
anche dall’accordo Stato-Regioni del 2010, in
di parti a quelle a minor numero, l’accordo
cui Governo, Regioni e Province autonome di
raccomandava di adottare stringenti criteri
Trento e Bolzano si impegnavano a sviluppare
per la riorganizzazione della rete assistenziale,
un Programma nazionale, articolato in 10
fissando il numero di almeno 1000 nascite/
linee di azione, per la promozione ed il
anno
miglioramento della qualità, della sicurezza e
tendere, nel triennio, per il mantenimento/
dell’appropriatezza degli interventi assistenziali
attivazione dei punti nascita. La possibilità
nel percorso nascita e per la riduzione del
di punti nascita con numerosità inferiore e
taglio cesareo. L’eccesso di tagli cesarei non
comunque non al di sotto di 500 parti/
quale
parametro
standard
a
cui
Settembre 2019 | Notiziario | 21
L’OFFERTA PEDIATRICA A BARI E IN PUGLIA PUNTI DI FORZA PRESENZA DELL’UNIVERSITÀ (BARI E FOGGIA) DIFFUSIONE CAPILLARE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA PRESENZA DI TUTTE LE SUPERSPECIALITÀ SPECIFICHE PEDIATRICHE ADEGUATA DISTRIBUZIONE DI TIN anno, poteva essere previsto solo sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche interessate con rilevanti difficoltà di attivazione dello STAM (Servizi di trasporto assistito materno). Si sottolineava inoltre la necessità che in connessione con la riorganizzazione ci fosse un parallelo ridisegno delle Unità Operative di assistenza neonatale, corrispondenti per intensità di livello assistenziale ai punti nascita, nonché all’assicurazione dello STAM e del Servizio di trasporto neonatale d’urgenza (STEN). Per la riorganizzazione dei punti nascita e delle unità operative di pediatria, neonatologia e TIN venivano
SERVIZIO DI TRASPORTO DI EMERGENZA NEONATALE REGIONALE (BARI, FOGGIA, LECCE) REGISTRO REGIONALE MALFORMAZIONI CONGENITE
PUNTI DI DEBOLEZZA POCHI PEDIATRI DISPONIBILI A LAVORARE IN OSPEDALE E PIANTE ORGANICHE SPESSO INSUFFICIENTI
forniti criteri per l’individuazione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi. Per le unità operative pediatriche neonatologiche di I livello (nati/anno 5001000) tra le raccomandazioni, c’è quella di un numero adeguato di culle e posti letto: 15 culle ogni mille nati/ anno destinate ai neonati sani, 4,5 posti letto ogni mille nati/anno, con dotazione di almeno 4 incubatrici; inoltre, le unità devono garantire l’assistenza h24 da parte del neonatologo o del pediatra, un laboratorio d’urgenza attivo h24, con possibilità di eseguire tutti gli esami ematochimici con micrometodi, l’integrazione funzionale con lo S.T.E.N. del territorio di competenza, la diagnostica per immagine nelle situazioni di emergenza, l’assistenza in sala parto, fin dalla nascita, con garanzia di rianimazione primaria neonatale h24 con eventuale collaborazione dell’anestesista-rianimatore del presidio ove necessario, l’assistenza a tutti i neonati con età gestazionale 234 settimane e neonati patologici. Per le unità operative pediatriche neonatologiche di II livello (Bacino di utenza di almeno 5000 nati/anno e almeno 50 neonati/anno con peso alla nascita <1500gr; > 1000 nati/anno nella struttura) si raccomanda di garantire assistenza ai neonati fisiologici e patologici, ivi inclusi quelli bisognosi di terapia intensiva; T.I.N. e
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NECESSITÀ DI PIÙ BORSE DI SPECIALIZZAZIONE ELEVATA MOBILITÀ PASSIVA NON SEMPRE GIUSTIFICATA (ESTEROFILIA..) AFFOLLAMENTO E TEMPI LUNGHISSIMI DEI POCHI P.S. PEDIATRICI POCHI POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA PEDIATRICA RETE PARZIALE DI COLLEGAMENTO TRA TERRITORIO E OSPEDALE (IN FIERI RETE ONCOLOGIA PEDIATRICA) CRITICITÀ DI STRUTTURE E PERSONALE ECCESSO RELATIVO DI PUNTI NASCITA CON NUMERO PARTI INFERIORE A 1000/ANNO (IN RIDUZIONE E IN MIGLIORAMENTO GENERALE COME QUADRO REGIONALE)
OFFERTA OSPEDALIERA PEDIATRICA TOTALE 649 P.L. PUBBLICA (AOUC e P.O.) e CONVENZIONATA (E.E. e C.D.C.) Per Neonatologia si intendono le cure fino a un certo livello di complessità , cosa diversa dalle culle per il neonato sano che non sono posti letto ma letti c.d. tecnici.
POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA
NEONATALE AOU Consorziale Policlinico - Bari AOU Ospedali Riuniti - Foggia Ospedale Antonio Perrino - Brindisi Ospedale Cardinale Panico - Tricase Ospedale Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo Ospedale Di Venere - Carbonara di Bari Ospedale Gen. Miulli - Acquaviva delle Fonti Ospedale Santissima Annunziata - Taranto Ospedale Vito Fazzi - Lecce TERAPIA INTENSIVA NEONATALE TOTALE
POSTI LETTO DI
NEO NAT OLO GIA
12 15 10 6 8 8 8 10 10 87 AOU Consorziale Policlinico - Bari
20
AOU Ospedali Riuniti - Foggia
20
CdC CBH Mater Dei Hospital - Bari
6
Ospedale Antonio Perrino - Brindisi
16
Ospedale Cardinale Panico - Tricase
10
Ospedale Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo
16
Ospedale D. Camberlingo - Francavilla Fontana
6
Ospedale della Murgia - Altamura
8
Ospedale Di Venere - Carbonara di Bari
10
Ospedale Gen. Miulli - Acquaviva delle Fonti
20
Ospedale Giuseppe Tatarella - Cerignola
4
Ospedale Lorenzo Bonomo - Andria
6
Ospedale Mons. Dimiccoli - Barletta
6
Ospedale San Giacomo - Monopoli
6
Ospedale San Paolo - Bari
10
Ospedale Santissima Annunziata - Taranto
16
Ospedale T. Masselli Mascia - San Severo
6
Ospedale Vito Fazzi - Lecce
16
NEONATOLOGIA TOTALE
202
Settembre 2019 | Notiziario | 23
PED IAT RIA POSTI LETTO DI
POSTI LETTO DI ALTRE DISCIPLINE DI INTERESSE PEDIATRICO
AOU Consorziale Policlinico - Bari (Fibrosi Cistica)
8
AOU Ospedali Riuniti - Foggia
22
Ospedale Antonio Perrino - Brindisi
20
Ospedale Cardinale Panico - Tricase
12
Ospedale Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo
26
Ospedale D. Camberlingo - Francavilla Fontana
16
Ospedale della Murgia - Altamura
12
Ospedale Giuseppe Tatarella - Cerignola
20
Ospedale Lorenzo Bonomo - Andria
16
Ospedale Mons. Dimiccoli - Barletta
16
Osp. Ped. Giovanni XXIII - Bari (Univ. 12 + Osp. 20)
32
Ospedale Sacro Cuore - Gallipoli
16
Ospedale San Giacomo - Monopoli
12
Ospedale San Paolo - Bari
16
Ospedale Santa Caterina Novella - Galatina
10
Ospedale Santissima Annunziata - Taranto
20
Ospedale T. Masselli Mascia - San Severo
10
Ospedale Umberto I - Corato
12
Ospedale Valle d’Itria - Martina Franca
12
Ospedale Veris Delli Ponti - Scorrano
16
Ospedale Vito Fazzi - Lecce
20
Ospedale Vittorio Emanuele II - Bisceglie
12
PEDIATRIA TOTALE
356
SPECIALITA’
SEDE
P.L.
CHIRURGIA PEDIATRICA
OO.RR. FOGGIA AOUC POLICLINICO- BARI P.O. LECCE OO.RR. FOGGIA P.O. BARLETTA AOUC POLICLINICO - BARI E.E. S.G. ROTONDO AOUC POLICLINICO - BARI P.O. LECCE P.O. TARANTO P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI
6 30 20 16 4 20 20 20 10 5 8 10 10 12 15 10 10 10 30
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE
ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA
ANESTESIA E RIANIMAZIONE PEDIATRICA CARDIOLOGIA PEDIATRICA CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA NEFROLOGIA PEDIATRICA NEUROLOGIA PEDIATRICA ORTOPEDIA PEDIATRICA CHIRURGIA PEDIATRICA A IND. UROLOGICO MALATTIE ENDOCRINE E DEL RICAMBIO MALATTIE INFETTIVE
24 | Notiziario | Settembre 2019
TOTALE POSTI LETTO DI ALTRE DISCIPLINE DI INTERESSE PEDIATRICO
56 40 55
> PUBBLICI
CHIRURGIA PEDIATRICA
> PUBBLICI
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE > 35 PUBBLICI - 20 E.E.
ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA
10
CARDIOLOGIA
10
CARDIOCHIRURGIA
PUBBLICI ( P.O. GIOVANNI XXIII )
12 10 10 30 15 10
PEDIATRICA
PEDIATRICA
terapia sub-intensiva con posti letto pari a 1/750 nati/ anno del bacino d’utenza (intensiva), 2 per ogni letto di intensiva (sub-intensiva) e letti di neonatologia/
NEFROLOGIA PEDIATRICA
CHIRURGIA UROLOGICA PEDIATRICA
patologia neonatale rapportati al volume dell’attività (come nel I livello); eventuali letti supplementari per esigenze chirurgiche (cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia ricostruttiva, ecc.) e dotazione di incubatrici non inferiore a venti; si raccomanda inoltre di garantire guardia attiva h24, con supporto di pronta reperibilità integrativa h24 da parte di neonatologi, disponibilità h24 di usufruire del servizio emotrasfusionale e del
MAL. ENDOCRINE E DEL RICAMBIO PEDIATRICHE
laboratorio con possibilità di eseguire tutti gli esami ematochimici, integrazione nel sistema emergenza (STEN); si raccomanda la possibilità di poter attivare h24 consulenze ed interventi di cardiochirurgia, neurochirurgia,
MAL. INFETTIVE PEDIATRICHE
valutazione
chirurgia
ricostruttiva,
emodinamica,
oculistica,
broncoscopia,
ecc.;
possibilità di effettuare diagnostica per immagine h24; garantire l’assistenza in sala parto, fin dalla nascita, con garanzia di rianimazione primaria
NEUROLOGIA PEDIATRICA
neonatale h24, osservazione transizionale postparto; assistere i soggetti “inborn” ed “outborn” necessitanti di assistenza intensiva di qualsiasi peso o età gestazionale. Le U.O. di II livello dovrebbero
ORTOPEDIA PEDIATRICA
inoltre far parte di strutture con adeguate articolazioni funzionali ed organizzative in grado di garantire, per la madre e per il neonato, le massime competenze diagnostico-terapeutiche a livello subspecialistico, oppure essere funzionalmente collegate con queste ultime attraverso contratti e convenzioni.
Settembre 2019 | Notiziario | 25
D O S S I E R P E D I AT R I A
POLO PEDIATRICO PUGLIESE: COME COSTRUIRLO AL MEGLIO? Immaginare un ospedale unico che accolga tutte le UOC e UOS “pediatriche” sarebbe auspicabile. Qualunque ipotesi di collocazione “all-in-one” deve però fare i conti con la situazione attuale, con i costi e i tempi necessari per la sua realizzazione. Serve allora una riflessione sui percorsi da intraprendere per rafforzare l’offerta pediatrica di NICOLA LAFORGIA, Direttore UOC Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Universitaria- AOUC Policlinico-Giovanni XXIII, Presidente Società Italiana di Pediatria Sez. Puglia
26 | Notiziario | Settembre 2019
S
e vogliamo capire come si possa co-
queste due questioni, peraltro essenziali, non
struire al meglio un polo pediatrico,
voglio comunque sottrarmi a una riflessione
ritengo sia indispensabile partire dalla
relativamente ai percorsi da intraprendere
conoscenza della situazione attuale, valu-
per rafforzare, hic et nunc, l’offerta pediatrica
tando con attenzione gli aspetti assistenzia-
e proporre soluzioni, le più immediate possi-
li, didattici e di ricerca, se - come credo sia
bili, avendo come obiettivo i bisogni di salute
assolutamente necessario - il polo pediatrico
e le legittime aspettative di quanti sono coin-
che si vuole realizzare debba tenere insieme
volti nel processo: non solo i bambini e le loro
e con pari dignità la componente universi-
famiglie, ma anche gli studenti, gli operatori,
taria e quella ospedaliera. Non vi è alcun
la città e il territorio nel suo complesso. Pro-
dubbio che immaginare un ospedale unico
porre soluzioni alle criticità attuali è peraltro
che accolga tutte le UOC (Unità operative
la conditio sine qua non per porre le basi di
complesse) e UOS (Unità operative semplici)
un polo pediatrico che sia realmente attrat-
“pediatriche” (vedi box) sarebbe auspicabile
tivo, “a valenza regionale ed extraregiona-
ed è certamente un obiettivo da perseguire,
le” - come, giustamente, la politica auspica
ricordando, però, che si attende ancora oggi
- capace di ridurre così, insieme ai meri dati
di conoscere quale sia la decisione del gover-
economici della mobilità passiva, i sacrifici di
no relativamente alla realizzazione di un nuo-
tante famiglie costrette, non sempre a ragion
va azienda autonoma e quali siano le effettive
veduta, a spostarsi lontano da casa e dai pro-
disponibilità economiche a fronte dei costi
pri affetti. Qualunque ipotesi di collocazione
preventivati. Non conoscendo la risposta a
“all-in-one” di tutte le discipline/specialità/
UOC pediatriche deve fare i conti con i tempi
Giovanni XXIII dovrebbe prevedere di realiz-
necessari per la sua realizzazione, qualunque
zare analoghe strutture in quella sede, con
sia la scelta della sua collocazione. Le ipotesi
un dispendio di risorse che appare di difficile
di un polo pediatrico fisicamente unico/uni-
giustificazione e con tempi piuttosto lunghi,
tario sono sostanzialmente tre:
ammesso che vi siano, in quella sede, spazi
1) all’interno del presidio Giovanni XXIII
adeguati. Ulteriore, e non meno importante
2) all’interno del presidio Policlinico
criticità, è quella di separare l’UOC di Neona-
3) in una struttura altra da individuarsi (o da
tologia e TIN dalle due UOC di Ginecologia
costruirsi).
e Ostetricia collocate nel Policlinico. Anche
L’ipotesi 1 renderebbe inutile l’aver realizza-
questa ipotesi è in contrasto con i fabbisogni
to strutture di avanguardia, costate diverse
di bambini e famiglie; analogamente, lo spo-
centinaia di migliaia di euro e inaugurate di
stamento dell’Oncoematologia pediatrica
recente, che ospitano le UOC di Neonato-
comporterebbe problemi di non facile solu-
logia e TIN e di Oncoematologia Pediatrica,
zione per le attività di trapianto di midollo,
entrambe allocate nel Policlinico. Non vi è
rese possibili anche in virtù della contiguità
alcun dubbio che un eventuale azzeramento
(strutturale e funzionale) con la UOC di Ema-
di queste strutture, realizzate dopo decenni
tologia della Prof.ssa Giorgina Specchia.
di durissimo lavoro in condizioni a dir poco
Inoltre, non si vede come possa essere rea-
disagiate, sarebbe inviso non solo agli ope-
lizzabile lo spostamento complessivo dell’as-
ratori, ma soprattutto ai bambini, alle fami-
sistenza “materno-fetale”, che, per le inevi-
glie e alle associazioni che li rappresentano.
tabili necessità di assistenza multidisciplinare
L’eventuale loro spostamento al presidio
che le gestanti possono richiedere, ne-
Il polo pediatrico che si vuole realizzare dovrebbe tenere insieme e con pari dignità la componente universitaria e quella ospedaliera.
Settembre 2019 | Notiziario | 27
LA CREAZIONE DI UN DAI (DIPARTIMENTO ASSISTENZIALE INTEGRATO) MATERNO-INFANTILE ALL’INTERNO DEL POLICLINICO CHE, PARTENDO DALLE UOC ESISTENTI, LE METTA A SISTEMA, UNIFICANDOLE CON LE UOC DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA, DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, DI FIBROSI CISTICA, DI CHIRURGIA PEDIATRICA, DI PEDIATRIA UNIVERSITARIA, PUÒ RAPPRESENTARE IL CONTENITORE NEL QUALE SI POSSONO UNIFICARE PERCORSI ASSISTENZIALI OMOGENEI, BASE INDISPENSABILE DI QUELLO CHE POTRÀ ESSERE IL POLO MATERNO-INFANTILE AUTONOMO E UNICO.
Proporre soluzioni alle criticità attuali è la conditio sine qua non per porre le basi di un polo pediatrico che sia realmente attrattivo, “a valenza regionale ed extraregionale”.
28 | Notiziario | Settembre 2019
cessita di collocazione in un Policlinico.
è investito molto, è necessario che la politica
Di fatto, l’ipotesi 1 non sembra essere ade-
individui la sede, realizzando poi le condizioni
guata e ha tempi lunghi di realizzazione. L’i-
per allocare tutte le UOC pediatriche.
potesi 2 potrebbe essere realizzabile, purché
L’ipotesi 3 è quindi parzialmente adeguata e
venga individuato all’interno del Policlinico
ha tempi medio-lunghi, ma costi importanti
un luogo adatto e sufficientemente capiente,
e non stimati, in particolare se la decisione
nel quale collocare le UOC provenienti dal
sarà quella della costruzione di una struttu-
Giovanni XXIII. Un nuovo padiglione “Ascle-
ra ex novo. Partendo dalla conoscenza della
pios”, capace di accogliere tutte le UOC, an-
situazione attuale (dal Piano regionale di ri-
che quelle di Ginecologia ed Ostetricia, per
ordino ospedaliero si evince che nel Policli-
costituire un polo materno-infantile è certa-
nico sono allocati 80 posti letto di discipline
mente l’ipotesi più in linea con lo sviluppo
pediatriche e nel Giovanni XXIII 177) e dagli
attuale della medicina pediatrica, anche alla
obiettivi comuni che si vogliono raggiungere,
luce delle evidenti relazioni tra salute del feto
noi pediatri riteniamo, e non da oggi, che si
e malattie dell’adulto. Una sorta di Children’s
debba costruire un’offerta pediatrica in grado
Hospital come auspica il preside della Scuola
di mettere a sistema quanto esiste nel Poli-
di Medicina Prof. Gesualdo. Inoltre, questa
clinico e nel Giovanni XXIII, accompagnando
ipotesi è preferibile anche per la presenza
ogni processo per la realizzazione del polo
all’interno del Policlinico, come da delibera
“unico” e intervenendo sui relativi e speci-
aziendale, di un centro di ricerca pediatrica,
fici punti di forza e di debolezza delle due
il “CLINICAL TRIAL CENTER PEDIATRICO”,
strutture. Non c’è alcuna alternativa possibile
che si occupa di coordinare le diverse attività,
a sistematizzare percorsi virtuosi e a interve-
di attrarre fondi e coordinare progetti di ri-
nire per renderli efficaci e sicuri, soprattutto
cerca multicentrici nazionali ed internazionali.
se si vogliono fornire risposte immediate a
Quindi, l’ipotesi 2 è preferibile, ma non è cer-
problemi cogenti. Non ci interessa impiccar-
to realizzabile in tempi brevi.
ci alla dizione “polo funzionale”, quasi fosse
Per quanto riguarda l’ipotesi 3, ferme restan-
(e non è così) contrapposta a quella di polo
do le motivazioni espresse per l’ipotesi 1,
“fisico” e unico. Riteniamo più utile eviden-
cioè la separazione Ostetricia-Neonatologia
ziare problemi e proporre soluzioni rapide e
e la dismissione di due UOC nuove su cui si
possibilmente condivise. Oggi, per quanto
LE UOC DELL’AREA PEDIATRICA DEL POLICINICO-GIOVANNI XXIII Dal punto di vista assistenziale, l’azienda Policlinico-Giovanni XXIII ha al suo interno diverse UOC (Unità operative complesse) dell’area pediatrica, variamente collocate:
POLICLINICO: UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (TIN) a direzione universitaria UOC di Oncoematologia Pediatrica a direzione ospedaliera UOC di Neuropsichiatria Infantile UOS di Fibrosi Cistica
GIOVANNI XXIII:
detto in premessa, riteniamo sia prioritario assicurare ai neonati e ai bambini con pato-
UOC di Anestesia e Rianimazione UOC di Cardiologia UOC di Cardiochirurgia UOC di Chirurgia Pediatrica UOC di Malattie endocrine del ricambio UOC di Malattie Infettive UOC di Neurologia UOC di Ortopedia UOC di Chirurgia ad indirizzo urologico UOS di Nefrologia Pediatrica
logie oncologiche, che sono tutti accolti e curati nel Policlinico, la presenza di una struttura di Chirurgia Pediatrica che metta fine una volta per tutte all’indecoroso andirivieni dei
ospedale di serie B, e la dizione ”ospeda-
bambini con patologie tumorali da e per il
letto”, entrata nell’uso comune dei baresi, è
Giovanni XXIII, dando così loro la possibilità
tutt’altro che un diminutivo, ma l’espressione
di essere operati al Policlinico, come già av-
più diretta, popolare, per individuare l’ospe-
viene per i neonati, grazie alla ormai consoli-
dale dei bambini, dei piccoli, dove diverse
data e splendida collaborazione tra chirurghi,
strutture, non da oggi, esercitano un loro fon-
anestesisti e neonatologi. La creazione di un
damentale ruolo nel panorama complessivo
DAI (Dipartimento Assistenziale Integrato)
dell’assistenza pediatrica. Tutte le attività del-
materno-infantile all’interno del Policlinico
la pediatria, però, non possono non integrar-
che, partendo dalle UOC esistenti, le metta a
si con le attività complessive del Policlinico,
sistema, unificandole con le UOC di Gineco-
dove sono allocate strutture essenziali, - tra
logia e Ostetricia, di Neuropsichiatria Infanti-
le tante, i laboratori di riferimento per la vi-
le, di Fibrosi Cistica, di Chirurgia Pediatrica,
rologia del Prof. Michele Quarto e della Prof.
di Pediatria Universitaria, può rappresentare
ssa Maria Chironna, con i protocolli regiona-
il contenitore nel quale si possono unificare
li per la diagnosi di SEU, la Neuroradiologia
percorsi assistenziali omogenei, base indi-
della Prof.ssa Franca Di Cuonzo, la Banca del
spensabile di quello che potrà essere il polo
Sangue - per dare risposta ai fabbisogni della
materno-infantile autonomo e unico.
popolazione pediatrica, attraverso collabo-
Contestualmente, la meritoria azione di af-
razioni e percorsi certi, evitando doppioni e
frontare le criticità del presidio ospedalie-
sovrapposizioni.
ro Giovanni XXIII con una serie di interventi
Chi ha conoscenza della storia della pediatria
già realizzati o in completamento, dal pron-
ricorderà la presenza, oltre la Neonatologia e
to soccorso alla radiologia, deve proseguire
Terapia Intensiva Neonatale diretta dalla Prof.
per rendere più efficace l’offerta assistenziale
ssa Angela Mautone, di ben tre cliniche pe-
pediatrica globale. Il Giovanni XXIII non è un
diatriche universitarie dirette dai Proff. Settembre 2019 | Notiziario | 29
OGNI ANNO 70-80 STUDENTI CHIEDONO DI FREQUENTARE LA PEDIATRIA E DI ESSERE ACCOMPAGNATI ALLA LAUREA CON UNA TESI. NON È FACILE ACCOGLIERLI TUTTI E SE CI RIUSCIAMO È GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON TUTTI I COLLEGHI OSPEDALIERI, A DIMOSTRAZIONE DELLA VOLONTÀ E DELLA NECESSITÀ DI UN LAVORO IN COMUNE.
Francesco Schettini, Nicola Rigillo, Lucio Ar-
dell’andirivieni di bambini tra i due presidi.
menio, poi ridotte a due, e infine a una, e la
Peraltro, proprio in ragione delle competen-
presenza di un pronto soccorso pediatrico
ze plurispecialistiche presenti nel Policlinico,
nel Policlinico, vera e propria palestra forma-
i bambini con trauma vengono da sempre,
tiva per tantissimi specializzandi, poi dive-
allora come ora, condotti al Pronto Soccor-
nuti pediatri con competenze a tutto tondo,
so del Policlinico. Ebbene, se si parte da
grazie agli insegnamenti di pediatri come
quest’ultimo dato, è del tutto evidente che
Giorgio Paganetti, Armando Santoro, Nico-
un presidio di pronto soccorso pediatrico al
la Panebianco, Enzo Sabato,
Policlinico sia da ripensare,
Emanuele
non solo perché, come detto,
Lattanzi,
Gianni
Francioso, a dimostrazione della proficua collaborazione tra ospedalieri e universitari. Il Policlinico, ospedale di II livello e riferimento per l’area meridionale, non può privarsi della componente pediatrica, la cui presenza è peraltro un
bambini ne arrivano tuttora,
La formazione dei futuri pediatri è un elemento fondamentale e bisogna lavorare per aumentare le possibilità di borse di specializzazione.
tire ai bambini il supporto di tutte le consulenze specialistiche necessarie, non solo in caso di traumi, ma anche in caso di patologie d’organo, come quelle ORL, oculistiche,
requisito essenziale per man-
odontoiatriche, chirurgo-pla-
tenere la qualifica di ospedale
stiche, neurochirurgiche etc.,
di II livello, motivo ulteriore
30 | Notiziario | Settembre 2019
ma perché potrebbe consen-
per la presenza nel Policlinico
per realizzare un DAI materno-infantile che, in
di tutte le UOC specifiche.
stretta connessione con le diverse discipline
Quindi, nell’ambito del DAI materno-infanti-
pediatriche del Giovanni XXIII e anche con
le, dovrebbe essere prevista un’UOS di Ac-
quelle presenti negli altri presidi ospedalieri
cettazione/Pronto Soccorso, adeguatamente
dell’area metropolitana (San Paolo, Di Vene-
dotata di personale, che sarebbe in grado di
re, Miulli) componga un’offerta assistenziale
affrontare le emergenze più “specialistiche”
di eccellenza.
in loco, evitando che bambini vengano sotto-
Lo spostamento, avvenuto alcuni anni fa,
posti a viaggi andata-ritorno dal P.S. del Gio-
dell’UOC di Pediatria Universitaria dal Poli-
vanni XXIII, come oggi accade per i pazienti
clinico al Giovanni XXIII, con la contestuale
nel primo mese di vita o che necessitano di
chiusura del Pronto Soccorso Pediatrico del
valutazioni superspecialistiche. Sarà fonda-
Policlinico, ha cancellato un percorso virtuo-
mentale, attraverso un tavolo di discussione
so, ha affollato l’unico P.S. pediatrico della
comune con tutti i responsabili apicali delle
città con tempi di attesa insostenibili (1/3
specialità che si occupano anche di bambini,
dei bambini erano gestiti al Policlinico) e ha
da un lato prevedere ambulatori specialistici
determinato una serie di criticità, cui si cerca
presso il Giovanni XXIII, purché adeguati in
di porre rimedio, sebbene resti il problema
termini strutturali e di personale, dall’altro
Noi pediatri siamo pronti ad affrontare, con un lavoro di squadra e condiviso, le sfide per dare risposte al territorio, che non è solo costruire il polo pediatrico, ma rendere sempre più efficace tutta l’assistenza pediatrica: con i centri di eccellenza del Policlinico-Giovanni XXIII, con gli ospedali di I livello, con la pediatria di famiglia, tutte le componenti determinanti e coese per un gioco di squadra che guarda solo al benessere del bambino e delle famiglie pugliesi.
affrontare il problema degli interventi specia-
genze degli studenti e dare loro risposte, an-
listici e della degenza adeguata e sicura post-
che in termini di aule congrue e di strumenti
operatoria, per assicurare percorsi efficaci, in
didattici efficaci. Questa formazione si può
grado di ridurre da subito la mobilità passiva.
completare al meglio attraverso la ricerca e
Un’ultima considerazione come docente uni-
con un’assistenza di eccellenza, dove gli unici
versitario: ogni anno 70-80 studenti chiedono
obiettivi devono essere i bambini e le loro fa-
di frequentare la pediatria e di essere accom-
miglie, di cui ci si prende cura in contesti ade-
pagnati alla laurea con una tesi. Non è facile
guati e accoglienti, in strettissimo rapporto
accoglierli tutti e se ci riusciamo è grazie alla
con la pediatria del territorio, con i pediatri di
collaborazione con tutti i colleghi ospedalieri,
famiglia, che contribuiscono alla formazione
a dimostrazione della volontà e della neces-
(sono da tempo inseriti nei programmi di spe-
sità di lavoro in comune. La formazione dei
cializzazione) e devono avere un ruolo attivo
futuri pediatri è un elemento fondamentale e
nell’organizzazione complessiva dell’offerta
bisogna lavorare per aumentare le possibili-
pediatrica. Oggi, noi pediatri siamo pronti
tà di borse di specializzazione, rinforzando le
ad affrontare, con un lavoro di squadra e con-
nostre scuole di specializzazione, come si sta
diviso, le sfide per dare risposte al territorio,
facendo in Puglia, unico esempio virtuoso nel
che non è solo costruire il polo pediatrico, ma
panorama nazionale, grazie a un intervento
rendere sempre più efficace tutta l’assisten-
decisivo della politica regionale, con investi-
za pediatrica: con i centri di eccellenza del
menti importanti. Nel Policlinico è prevista la
Policlinico-Giovanni XXIII, con gli ospedali di
loro formazione e lì deve restare. A nessuno
I livello, con la pediatria di famiglia, tutte le
è precluso di immaginare momenti di didatti-
componenti determinanti e coese per un gio-
ca altrove, ma noi, come docenti universitari,
co di squadra che guarda solo al benessere
dobbiamo essere prima rispettosi delle esi-
del bambino e delle famiglie pugliesi. Settembre 2019 | Notiziario | 31
32 | Notiziario | Settembre 2019
PROFESSIONE
LA GRANDE ESTINZIONE Il sistema sanitario rischia di rimanere senza medici. Le cause sono molteplici e hanno radici lontane, da ricercare nel blocco del turnover degli ultimi anni, in una cattiva programmazione, nel disallineamento tra numero di laureati e numero delle borse di specializzazione, nella gobba pensionistica. Da anni gli ordini segnalano il problema. Che ora sembra sul punto di esplodere con ricadute sui servizi ai cittadini. di ROBERTA FRANCESCHETTI
A
partire da quest’anno nei pronto
volgere il servizio sanitario nazionale, se non
soccorso della Toscana verranno
si correrà presto ai ripari. Le cause sono mol-
assunti laureati in medicina senza
teplici e hanno radici lontane, da ricercare nel
specializzazione, da formare e assumere con
blocco del turnover degli ultimi anni, in una
contratti “formazione lavoro”. La regione Ve-
cattiva programmazione, nel disallineamento
neto ha approvato invece una delibera per
tra numero di laureati e numero delle borse
l’assunzione a tempo determinato di medici
di specializzazione, nella gobba pensionisti-
in pensione, una scelta analoga a quella del
ca - i medici che andranno in pensione nei
Molise dove l’Azienda sanitaria regionale è
prossimi anni sono quelli entrati nel sistema
stata autorizzata ad affidare alcuni incarichi a
negli anni 80, agli albori del ssn. Già nel 2016
medici pensionati. Le soluzioni d’emergenza
l’Ordine dei medici di Bari aveva lanciato l’al-
adottate dalle Regioni per far fronte alle gravi
larme, segnalando come il numero di unità
carenze di organico, sono i primi smottamenti
impiegate nel servizio sanitario nazionale si
che annunciano un terremoto destinato a tra-
fosse contratto costantemente – secon-
Settembre 2019 | Notiziario | 33
La campagna “Offre l’Italia” 14.000 TRA MEDICI DI FAMIGLIA E SPECIALISTI MANCHERANNO ALL’APPELLO NEI PROSSIMI QUINDICI ANNI PER IL SALDO NEGATIVO TRA PENSIONAMENTI E NUOVI ARRIVI MOLTI VANNO ALL’ESTERO, DOVE GLI È STATO OFFERTO UN LAVORO MIGLIORE. SUL TEMA LA FEDERAZIONE DEGLI ORDINI HA PRESENTATO UNA CAMPAGNA DAL TITOLO: ”OFFRE L’ITALIA”.
34 | Notiziario | Settembre 2019
“Laureata a Milano, medico a Berlino. Offre l’Italia”. “Laureato a Bari, anestesista a Parigi. Offre l’Italia”. Sono questi gli slogan della campagna lanciata a maggio dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), cui ha aderito anche l’Ordine di Bari attraverso una serie di manifesti affissi nel capoluogo pugliese. L’headline è accompagnato dalla foto di un giovane medico in camice bianco e da dati che raccontano la fuga dei medici all’estero e le sue conseguenze: “Ogni anno, 1500 medici vanno a specializzarsi all’estero.
LAUREATA A MILANO, MEDICO A BERLINO OFFRE L’ITALIA. OGNI ANNO 1500 MEDICI VANNO A SPECIALIZZARSI ALL ESTERO. E NON TORNANO. COSTANO ALL’ITALIA OLTRE 255 MILIONI.
GOVERNO, SERVONO PIÙ POSTI DI SPECIALIZZAZIONE.
FNOMCeO
OMCeO
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari
www.fnomceo.it
www.omceo.bari.it
do il MEF tra il 2010 e il 2014 il sistema ha
di contratti di formazione post lauream, che
perso quasi 25mila unità di personale stabile
solo nel 2019 è arrivato a circa 8.000, è da
- ed evidenziando come i 2/3 dei medici in
tempo insufficiente a coprire la richiesta di
servizio sarebbe andato in pensione nel de-
specialisti e di percorsi formativi rispetto al
cennio successivo, lasciando un vero e pro-
numero di laureati. Si è determinato, così,
prio “buco” nelle risorse umane della Sanità.
un “imbuto formativo”, che nel tempo ha
In Puglia dal 2016 in poi il numero dei medi-
ingabbiato in un limbo circa 10.000 giovani
ci in uscita cresce esponenzialmente, mentre
medici, che aumenteranno nei prossimi anni
quello dei medici in entrata rimane pressoché
fino ad oltre 20.000 senza un forte incremen-
costante. Una “bomba” pronta ad esplodere
to dei contratti di formazione. Giovani medici
in un sistema che già ora fatica ad attivare il
laureati, destinati a ritentare l’ammissione alle
piano regionale di abbattimento delle liste di
scuole di specialità o a lasciare il nostro Pae-
attesa per mancanza di personale e che per
se, regalando ad altre nazioni, in particolare
coprire le falle è costretto a cercare cardio-
Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia,
logi, anestesisti e pediatri all’estero o in altre
l’investimento per la loro formazione scolasti-
regioni. Si configura la situazione paradossale
ca ed universitaria, circa 150.000/200.000 per
per cui a fronte del gran numero di medici
medico, il costo di una Ferrari. Proprio al pro-
precari in attesa di stabilizzazione e di medici
blema dei giovani medici costretti ad andare
disoccupati che non riescono ad avere acces-
all’estero, la scorsa primavera la Fnomceo ha
so al mondo del lavoro a causa del numero
dedicato la campagna di comunicazione “Of-
limitato di borse di specializzazione il sistema
fre l’Italia”, sottolineando lo spreco di risorse
sanitario regionale si trovi in difficoltà e vada
umane e finanziarie causato da una cattiva
a cercare medici altrove.
programmazione.
Nei prossimi anni mediamente si laureeranno
Anaao ha pubblicato nella primavera scorsa
circa 10.000 medici ogni anno, ma il numero
una ricerca da cui emerge un quadro preoc-
E non tornano. Costano all’Italia oltre 225 milioni”. E una richiesta al Governo: “Servono più posti di specializzazione”. “La campagna nasce con l’obiettivo di sensibilizzare gli italiani sul problema della carenza di medici di medicina generale e specialisti, e sulle possibili soluzioni – ha spiegato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo e di Omceo Bari, in occasione del lancio della campagna durante gli Stati Generali della Professione medica del 16 maggio scorso -. Saranno infatti 14000 i medici così specializzati che mancheranno all’appello nei prossimi 15 anni”.
cupante a livello nazionale delle carenze di
di professionisti che andranno in pensione
personale medico nelle corsie ospedaliere e
contemporaneamente, senza avere il tempo
nei servizi territoriali, evidenziando come il fe-
adeguato al trasferimento di conoscenze alla
nomeno rischi di subire una ulteriore accele-
nuova generazione di medici. Inoltre, il nu-
razione con l’introduzione della “Quota 100”
mero di neo specialisti che entreranno nel
che consente un pensionamento anticipato a
sistema non basteranno a colmare i vuoti
62 anni di età, rispetto ai canonici 65 anni.
lasciati dai pensionamenti, a causa dell‘erra-
Questo anticipo nel triennio 2019/2021 por-
ta programmazione delle borse di specialità
terebbe teoricamente i pensionamenti possi-
degli anni passati. Dei circa 53.000 contratti
bili a 38mila, dai 20mila previsti con la legge
di formazione finanziati, circa il 10%, quindi
Fornero. La stima di Anaao è che l’adesione
5000 contratti, vengono perduti per rinun-
a Quota 100 si limiterà in realtà al 25% degli
cia, trasferimenti di sede o cambiamento di
aventi diritto: in pratica circa 4.500 medici dei
Scuola di specializzazione (Associazione Li-
18mila che acquisiranno il diritto.
beri Specializzandi, 2019). Inoltre, solo il 75%
Tra il 2018 e il 2025 dei circa 105.000 medici
degli specialisti formati sceglie di lavorare per
specialisti attualmente impiegati nella sanità
il SSN, optando nel 25% dei casi per altre atti-
pubblica ne potrebbero andare in pensione
vità lavorative (Rapporto FIASO 2018), come
circa la metà: 52.500. Un esodo biblico, come
l’attività nel privato, sia in regime libero pro-
lo definisce Anaao, che rischia di impattare
fessionale che di dipendenza, la specialistica
negativamente sulla quantità e qualità dei
ambulatoriale in convenzione, la carriera uni-
servizi erogati ai cittadini.
versitaria, l’emigrazione verso paesi europei
Del resto, a causa del blocco del turnover, l’I-
ed extraeuropei.
talia ha i medici più vecchi d’Europa: il 54%
Anaao ha confrontato, per le principali specia-
ha una età superiore a 55 anni (Dati Eurostat).
lità, i flussi pensionistici nel SSN in un periodo
Abbiamo quindi a che fare con una massa
di 8 anni (2018/2025), con le capacità
Tra il 2018 e il 2025 dei circa 105.000 medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebbero andare in pensione circa la metà.
Settembre 2019 | Notiziario | 35
LA FUGA DEI MEDICI ALL’ESTERO In dieci anni, dal 2005 al 2015, oltre diecimila medici (10.104) hanno lasciato l’Italia per lavorare all’estero. Nello stesso periodo anche otto mila infermieri hanno fatto le valige e si sono trasferiti. ** Secondo Consulcesi group cui ogni anno 1.500 laureati in Medicina vanno via per frequentare scuole di specializzazione.
CRISI DEL MEDICO: I RISULTATI DEL SONDAGGIO OMCeO VENEZIA La fuga non coinvolge solo i neolaureati: secondo un recente sondaggio dell’Ordine dei medici di Venezia, burocratizzazione eccessiva, medicina amministrata, vincoli di bilancio, difficoltà a conciliare lavoro e vita privata, turni massacranti spingono i medici verso il prepensionamento, verso l’estero, verso il privato. Eppure, alla domanda se, potendo tornare indietro, rifarebbe il medico o l’odontoiatra, la risposta è un coro di “sì”. Sempre secondo il sondaggio dell’Omceo di Venezia, la crisi della professione medica è avvertita più dalle donne che dagli uomini. L’eccessiva
92%
QUASI TUTTI I MEDICI E GLI ODONTOIATRI INTERVISTATI RITENGONO CHE LA LORO PROFESSIONE SIA IN CRISI PERCEZIONE DELLA CRISI
burocratizzazione viene individuata quale prima causa, soprattutto dagli iscritti più maturi. Inoltre, più della metà di medici e odontoiatri attribuisce una significativa responsabilità ai vincoli della medicina amministrata e all’inadeguato finanziamento del SSN. Per un giovane medico su tre, pesa la difficoltà di relazionarsi con il paziente. La quasi totalità dei medici (91%) ritiene che le modalità oggi richieste
96% UNDER 40 93% UNDER 55
nello svolgimento della professione influiscano negativamente sulla vita privata. L’apice del disagio si riscontra nella fascia anagrafica centrale (41-55 anni). Anche nella professione medica e odontoiatrica, sono le donne ad avvertire una maggiore tensione nel rapporto tra vita privata e lavorativa. Il 71% di chi ha meno di 40 anni
TUTTAVIA, COLORO I QUALI SI TROVANO NEL PIENO DELLA CARRIERA MANIFESTANO UN DISAGIO MAGGIORE.
sogna (47%) o ha già pianificato (14%) la fuga verso l’estero. Non è così, come era prevedibile, per gli over 55.
Tra quelli che fuggono all’estero ci sono anche molti medici baresi. A fronte di una media di circa 300 nuovi iscritti all’Ordine all’anno, negli ultimi due anni abbiamo 43 medici che decidono di andare all’estero (pari a oltre il 14% dei nuovi ingressi).
36 | Notiziario | Settembre 2019
Destinazione predilette i paesi anglosassoni (Uk, Canada, Irlanda…), seguiti da Germania e Francia. I dati emergono dai certificati di Good standing rilasciati dall’Ordine dei medici di Bari agli iscritti che intendono recarsi all’estero per lavoro o per completare il corso di studi.
DA BARI VERSO L’ESTERO. Numero di certificati di good standing richiesti per anno
55 40 25 31 28 43 43
2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018
formative post laurea nello stesso periodo di
Per quanto riguarda nel dettaglio la Puglia,
riferimento, tenendo in considerazione i fab-
andranno in pensione 3292 medici a fronte
bisogni di specialisti dichiarati dalle regioni
di 2422 neo specialisti con un ammanco di
con le carenze per pensionamento. Il quadro
1686 negli ospedali e nei servizi del SSR. Le
che ne emerge è particolarmente preoccu-
principali carenze riguarderanno la medicina
pante: da qui al 2025 mancheranno almeno
d’emergenza e urgenza con 498 medici, car-
16.500 medici specialisti. La carenza maggio-
diologia con 104 medici, chirurgia generale
re per i medici dell’emergenza e i pediatri.
con 97 medici, anestesia con 93, ginecologia
PENSIONAMENTI MEDICI DI FAMIGLIA.* VALLE D’AOSTA 69
LOMBARDIA 4167
TRENTINO ALTO ADIGE 396
FRIULI VENEZIA GIULIA 650 VENETO 2341 EMILIA ROMAGNA 2217 MARCHE 921 UMBRIA 578
PIEMONTE LIGURIA 1997 818
ABRUZZO 977 MOLISE 311
TOSCANA 2069
PUGLIA 2593
LAZIO 3049
CAMPANIA 3670
SECONDO I DATI FIMMG SI PREVEDE CHE NEL DECENNIO 2018-2028, LE REGIONI ITALIANE CON UN MAGGIOR NUMERO DI PENSIONAMENTI DEI MEDICI DI FAMIGLIA SARANNO LA LOMBARDIA AL PRIMO POSTO (4167 PENSIONAMENTI) SEGUITA DALLA CAMPANIA (3670) E DALLA SICILIA (3250). TRA LE REGIONI CON MENO PENSIONAMENTI SPICCA LA VALLE D’AOSTA (69).
BASILICATA 533
SARDEGNA 1207
CALABRIA 1579 SICILIA 3250 *Dati Fimmg (2018 – 2028) **Dati Commissione Europea e Rapporto Eurispes-ENPAM
con 73, medicina interna con 78, ortopedia
scipline, come medicina fisica e riabilitativa
con 64, pediatria con 216 e radiodiagnostica
e neuropsichiatria infantile, che andrebbero a
con 77. Per dare un’idea delle dimensioni del
creare un surplus al 2025.
fenomeno, è come se venissero meno i medi-
Non va meglio sul fronte della medicina ge-
ci di 2 policlinici.
nerale dove, secondo la Fimmg (dati 2018)
Sempre secondo la ricerca Anaao, la regione
nei prossimi cinque anni smetteranno di lavo-
Puglia richiede troppo pochi specialisti per le
rare 14.908 medici di famiglia (1140 in Puglia)
branche più in sofferenza, e troppi in altre di-
e 14 milioni di italiani potrebbero rimaSettembre 2019 | Notiziario | 37
IL DECRETO CALABRIA Il 19 giugno scorso la Camera ha approvato il Decreto Calabria. Il provvedimento che commissaria in toto la sanità calabrese, prevede anche diverse norme di interesse nazionale per la sanità: dal nuovo tetto di spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale alla formazione, dall’apertura delle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza ai medici in formazione specialistica e ai medici veterinari iscritti all’ultimo anno fino alla medicina generale ed alla carenza di farmaci. nere senza medico di base. Si tratta di un fenomeno destinato a peggiorare: nel 2028 verranno a mancare 33.392 medici di famiglia. Per loro le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l’anno e se il numero rimarrà costante, afferma la Fimmg, ad essere ‘rimpiazzati’, al 2028, saranno non più di 11mila medici, mantenendo un saldo in negativo a quella data di oltre 22mila unità. A fronte di questi dati il Governo sta cercando di correre ai ripari. Ha portato a 8mila il numero delle borse di specializzazione , aumentato le borse per il corso di Medicina Generale e attivato all’interno del Decreto Calabria una serie di misure tampone come la possibilità fino alla fine del 2021 per una parte dei “camici grigi” - i giovani medici laureati che non hanno trovato posto nelle scuole di specialità o nel corso di medicina generale - di accedere al corso di formazione in medicina generale con una graduatoria riservata e senza borsa di studio regionale, cioè pagandosi gli studi da sé. Potranno farlo i medici che negli ultimi dieci anni abbiano lavorato per almeno 24 mesi in ambiti di medicina generale e che nei concorsi per l’ammissione al corso non abbiano ottenuto la borsa riservata ai primi classificati ma siano comunque risultati idonei, ottenendo almeno 60 punti su 100. Nella graduatoria 38 | Notiziario | Settembre 2019
LE SOLUZIONI TAMPONE DELLE REGIONI Nei pronto soccorso della Toscana arriverà personale appena uscito dalle università. L’assunzione di laureati in medicina senza specializzazione, da formare e assumere con contratti “formazione lavoro”, è una delle soluzioni inviduate dalla Regione per contrastare la “grave sofferenza di organico, sia per i medici sia per gli infermieri”. La regione Veneto invece ha approvato una delibera per l’assunzione a tempo determinato di medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza in caso di carenza di medici negli ospedali. Infine, nel Molise, l’Azienda sanitaria regionale è stata autorizzata ad affidare alcuni incarichi a medici in pensione per sopperire alla mancanza di personale.
per le convenzioni i medici che si formeranno
che non riescono ad accedere alle Scuole di
in questo modo saranno svantaggiati rispetto
specializzazione e rimangono, inoccupati, pri-
ai vincitori delle borse, ma potranno candi-
gionieri nel cosiddetto imbuto formativo. Tra
darsi a loro volta.
questi, i 1500 medici che, dopo essersi laure-
Nel frattempo, la Fnomceo ha proposto so-
ati in Italia, emigrano all’estero per specializ-
luzioni strutturali che prevedano l’accesso al percorso post lauream per tutti i medici laureati, sottolineando come l’abolizione del numero chiuso a medicina non sia un’opzione, perché finirebbe solo con l’aggravare l’attuale imbuto formativo. “In realtà i medici ci sono – spiega Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medi-
zarsi, trovando subito sul posto un impiego a condizioni retributive e organizzative migliori delle nostre. Abolire ora il numero programmato sarebbe dunque non solo inutile, ma controproducente – conclude –. Le soluzioni sono quelle che noi da sempre prospettiamo: aumentare il numero delle borse, e, su
ci – già oggi abbiamo almeno 10000 laureati
questo, il Governo ci ha ascoltato. contrat-
che non chiedono altro che poter essere spe-
tualizzare gli specializzandi dell’ultimo anno,
cializzati.
liberando così risorse per altre 5000 borse;
Aprire gli accessi alla facoltà di medicina non
recuperare i fondi delle borse abbandonate,
farebbe che ingrandire la massa di medici
che oggi vanno persi”. Settembre 2019 | Notiziario | 39
LA MAPPA DELLE CARENZE SECONDO ANAAO* LA SITUAZIONE IN PUGLIA (2018-2025)
10.000 I MEDICI CHE SI LAUREANO OGNI ANNO
10.000 I GIOVANI MEDICI BLOCCATI NELL’ IMBUTO FORMATIVO
TRA 5 ANNI SARANNO
20.000
7.000 IL NUMERO MEDIO DI BORSE DI SPECIALIZZAZIONE
8.000 NEL 2019
65 ANNI
6-7 mila
PENSIONAMENTI
52.OOO MEDICI in pensione entro il 2025
i neo specialisti
1686
IL COSTO DELLA FORMAZIONE DI OGNI MEDICO, COME UNA FERRARI
OGNI ANNO FINO AL 2022,
i medici che andranno in pensione
2422
150-200MILA è l’età media di pensionamento di un dirigente medico
3292
gli specialisti che mancheranno negli ospedali e nei servizi del SSR.
Mancheranno
16.500 MEDICI specialisti
IN QUALI AMBITI MANCHERANNO PIÙ SPECIALISTI?
93
77
ANESTESISTI
MEDICI DI RADIODIAGNOSTICA
498
78
MEDICI DI MEDICINA D’EMERGENZA E URGENZA
MEDICI DI MEDICINA INTERNA
216
97
PEDIATRI
104 CARDIOLOGI
73
GINECOLOGI
64
ORTOPEDICI
CHIRURGHI CHIRURGIA GENERALE
SECONDO LA ALS (ASSOCIAZIONE LIBERI SPECIALIZZANDI), ALCUNE SPECIALITÀ CHIRURGICHE ORMAI SONO SCARSAMENTE APPETIBILI.
BORSE ASSEGNATE RISPETTO A QUELLE MESSE A BANDO NEL 2018 (%) 40,2 32,8 31 15,1 47,2 34,4 ANESTESIA CHIRURGIA CHIRURGIA ORTOPEDIA E CHIRURGIA MEDICINA TRAUMATOLOGIA E RIANIMAZIONE VASCOLARE DI URGENZA GENERALE TORACICA
Assegnati al 100% i posti in chirurgia plastica, dermatologia, oculistica, endocrinologia, pediatria, oftalmologia e cardiologia, discipline che aprono sbocchi di carriera anche sul territorio e nel privato.
100%
*STUDIO ANAAO ASSOMED: LA MAPPA DELLE CARENZE DI MEDICI SPECIALISTI (2019)
STATI GENERALI
PERCORSI TERAPEUTICI PER IL RUOLO DEL MEDICO Sono approdati anche a Bari gli Stati Generali della professione medica. Un percorso lungo un anno, aperto alla società civile, organizzato dalla Fnomceo per ripensare la figura del medico nella società complessa di oggi. Nel capoluogo pugliese i medici si sono confrontati con pedagogisti, storici della scienza, sociologi, giuristi, filosofi.
a cura di UFFICIO STAMPA OMCEO
“L
a professione medica si confron-
nità terapeutiche, ma anche nuove modalità
ta con complesse problematiche
di relazione tra cittadino e medico, tra cittadi-
sociali,
economiche,
no e sistema sanitario. In questo scenario di
etiche nell’ambito della società odierna. È
culturali,
grandi trasformazioni i medici non vogliono
tramontata la vecchia figura del medico in
essere passivi e subire il cambiamento. - ha
chiave paternalistica.” - ha introdotto così
continuato Anelli - “L’ambizione è di essere
Franco Lavalle, Vice Presidente dell’Omceo
protagonisti del cambiamento, provando a ri-
Bari, il seminario organizzato lo scorso giu-
definire il nostro ruolo oggi, a partire da quel-
gno dall’Ordine dei medici in collaborazione con l’Università di Bari, l’Università di Foggia e l’Università del Salento, nell’ambito degli Stati Generali della professione medica, un percorso che porterà nel corso di un anno a scrivere la “Magna Carta” della professione. “Come Fnomceo abbiamo indetto gli Stati Generali come processo partecipato da tutte le componenti della società civile, finalizzato alla ridefinizione del ruolo del medico nel contesto attuale. - ha spiegato Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e dell’Omceo Bari - “L’obiettivo è rispondere alla domanda fondamentale di cosa sia la professione medica oggi in un contesto in cui è cresciuta la consapevolezza dei cittadini rispetto ai diritti e in cui la tecnologia ha portato nuove opportu42 | Notiziario | Settembre 2019
lo fondamentale di tutelare i diritti riconosciuti dalla Costituzione. Le professioni sono infatti i corpi intermedi che possono rendere attuabile il dettato costituzionale e garantire la nostra democrazia”.
STATI GENERALI DELLA PROFESSIONE MEDICA Il sociologo Ivan Cavicchi, autore delle “100 Tesi” da cui è partita la riflessione degli Stati Generali, ha evidenzia-
Gli Stati Generali della professione medica rappresentano il percorso avviato dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici)
to come la crisi del ruolo medico abbia radici lontane e
per ridefinire il ruolo del medico nella società odierna. Partiti il 16
sia legata in primo luogo al venir meno dell’autonomia, e
maggio scorso da Roma, porteranno a scrivere in modo condiviso, alla
con essa della titolarità a leggere la necessità del malato,
fine di un iter che durerà un anno e che vedrà il coinvolgimento di tutte
uno dei principi fondanti della medicina ippocratica. Poi è
le componenti della società civile, la “Magna Carta” della professione,
legata al venire meno dello status e della fiducia sociale,
attraverso una serie di incontri organizzati oltre che dalla Federazione
in una società che diffida sempre di più della medicina uf-
anche dagli Ordini provinciali. L’obiettivo è coniugare i valori che
ficiale. “Una professione storicamente forte - ha spiegato
da sempre hanno ispirato la professione con i diritti e i bisogni dei
Cavicchi - “è stata messa in crisi da diversi fattori nel corso degli ultimi 30 anni. Per questo la crisi non può essere affrontata attraverso interventi superficiali e scorciatoie, come le diverse mode che si sono succedute, dalle me-
cittadini in una società sempre più articolata e complessa. Il percorso è partito dal documento delle “100 Tesi” redatto dal sociologo Ivan Cavicchi, su commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei
dical humanities alla medicina narrativa. La maggior parte
medici, come spunto per avviare un primo momento di riflessione e
dei medici si comporta in modo ortodosso rispetto al pa-
confronto utile per avviare una prassi di attiva progettazione condivisa.
radigma del medico positivista. Dobbiamo quindi modificare proprio il paradigma della medicina positivista, che si è affermata con la seconda rivoluzione industriale ed è estranea all’idea della complessità. Dobbiamo pensare a un modello di medico e medicina che metta d’accordo le verità scientifiche con le opinioni, con la verità personale del paziente.” Per questo a Bari il dibattito ha cercato di indagare l’efficacia di forme rinnovate di “cura”, in senso lato, medico, sociale, pedagogico, politico, e a far emergere “dal basso” istanze su cui intervenire per delineare una nuova rappresentazione della professione medica e del sapere medico. La sfida è stata promuovere una riflessione guidata e condivisa - coinvolgendo pedagogisti, storici della scienza, sociologi, giuristi, filosofi, medici - sui concetti di salute, di malattia, di benessere, di prevenzione nonché di medico. “Abbiamo bisogno di ridefinire l’epistemologia e l’identità di un sapere medico.” - chiosa Giuseppe Annacontini, docente di pedagogia all’Università del Salento - “Se non ridefiniamo il sapere medico non possiamo attivare percorsi di educazione a tutti i livelli, a partire dalla scuola dell’infanzia, capaci di supportare l’efficienza complessiva del sistema. La medicina dovrebbe abitare i luoghi della formazione: la scuola, la famiglia, l’università, il nuovo sistema dei media, che è completamente fuori controllo. La sfida è coinvolgere esperti di discipline differenti, umanistiche e scientifiche, per progettare una piattaforma di azioni di medio-lungo termine.” Settembre 2019 | Notiziario | 43
S A N I TÀ P U G L I A
SSR: I RITARDI DA COLMARE Vito Montanaro, da maggio Direttore del Dipartimento promozione salute della Regione, racconta in questa intervista come affrontare le criticità del sistema sanitario pugliese, tra carenza di medici, liste di attesa e assistenza territoriale. di ROBERTA FRANCESCHETTI
BISOGNA INTERVENIRE SULLE BRANCHE EMERGENZIALI, CERCANDO DI RIDURRE IL FABBISOGNO PER QUELLE RISPETTO ALLE QUALI ANCHE IL RICORSO AL RICOVERO OSPEDALIERO SI STA GRADUALMENTE RIDUCENDO.
44 | Notiziario | Settembre 2019
Il
servizio sanitario regionale si trova a
medicina d’urgenza e troppi come la me-
fronteggiare una carenza di persona-
dicina fisica e riabilitativa, con il rischio
le medico legata alla gobba pensio-
di carenze in alcune branche e surplus in
nistica e al blocco del turnover degli anni
altre. Lo stesso, secondo Anaao, accade
passati. La Regione ha pianificato 1500
per i contratti finanziati direttamente dalla
assunzioni. Basteranno a colmare i vuoti
regione. Come pensate di calcolare i fabbi-
lasciati dai pensionamenti in un sistema
sogni futuri e tarare la programmazione?
che già ora è in affanno? Sul fronte della
La medicina d’urgenza è strategica per il ser-
medicina generale, come evitare che alcuni
vizio sanitario pugliese e per l’intero percor-
cittadini rimangano senza medico di fami-
so assistenziale, quindi stiamo cercando di
glia?
operare proprio in questa direzione. Bisogna
La carenza di personale medico è un proble-
intervenire più sulle branche emergenziali,
ma pugliese, ma certamente prima ancora
cercando di ridurre il fabbisogno per quelle
nazionale. La Regione Puglia ha elaborato
rispetto alle quali anche il ricorso al ricovero
un primo fabbisogno di personale medico
ospedaliero si sta gradualmente riducendo,
ospedaliero, sulla base dei provvedimenti
tali da non richiedere una strutturazione dif-
regionali di riordino ospedaliero. Il fabbiso-
fusa sul territorio di reparti.
gno deve essere annualmente aggiornato,
Le aggressioni al personale sanitario, an-
affinché tenga conto dei pensionamenti e
che in Puglia, sono ormai quasi all’ordine
del turn over. Il blocco assunzionale ha cer-
del giorno. Il fenomeno ha radici culturali
tamente depauperato il sistema sanitario
ma anche cause strutturali e organizzative.
regionale di professionalità per cui il gap,
I medici di continuità assistenziale - che
rispetto ad altre Regioni con la stessa popo-
sono tra i più esposti - richiedono una ri-
lazione, è ancora molto alto. Quindi le 1500
organizzazione del sistema che rompa l’i-
assunzioni non saranno sufficienti a colmare
solamento a cui spesso sono costretti. Che
la carenza di personale accumulata nel corso
progetti ha la regione su questo fronte?
degli anni.
L’aggressione al personale sanitario è un atto
Secondo uno studio Anaao i fabbisogni
che va condannato senza alcuna giustifica-
dichiarati dalla regione richiedono pochi
zione, in ambito ospedaliero e territoriale.
specialisti in branche in sofferenza come la
Per quanto riguarda i medici di continuità, la
H Regione da tempo ha preso in carico il pro-
zione di recepimento delle nuove linee guida
blema, cercando di individuare, ove possibi-
nazionali e ha elaborato il protocollo operati-
le, luoghi più prossimi ad esempio a strutture
vo regionale. Sono in corso frequen-
ospedaliere e, quindi, potenzialmente più
ti incontri con le direzioni strategi-
sicuri. E’ del tutto evidente che bisogna far
che delle Aziende sanitarie, con lo
comprendere ai cittadini l’importanza del la-
scopo di definire azioni comuni sia
voro svolto dai nostri professionisti, anche in
organizzative che amministrative.
condizioni organizzative non facili.
Appare evidente la necessità di un
Secondo la valutazione del Sant’Anna di Pisa alcune delle criticità da migliorare nel sistema Puglia rimangono quelle degli screening oncologici e delle cure domiciliari. Come migliorare queste performance? Il sistema sanitario pugliese ha registrato negli ultimi anni un importante miglioramento sugli esiti e la qualità dell’assistenza in ambito ospedaliero. Però, anche il Ministero della Salute ha evidenziato sull’assistenza territoriale un ritardo che stiamo cercando di recuperare. Tutto ciò ha richiesto una serie di provvedimenti che dovranno regolamentare il settore nella sua interezza, fino all’assisten-
approccio organizzativo diverso di gestione del paziente cronico o con patologia conclamata su cui stiamo lavorando, anche attraverso la strutturazione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali. Non possiamo altresì dimenticare quanto la carenza di personale possa anche incidere sulle liste d’attesa. La Puglia ha approvato il progetto Puglia Care 3.0 per la gestione della cronicità. Che prospettive si aprono con la sperimen-
LE 1500 ASSUNZIONI NON SARANNO SUFFICIENTI A COLMARE LA CARENZA DI PERSONALE ACCUMULATA NEL CORSO DEGLI ANNI.
tazione? In coerenza con il modello nazionale, ci sono
za domiciliare. Per quanto riguarda, invece,
patologie croniche tipo diabete, scompenso
gli screening, sono state intraprese delle
cardiaco, BPCO che possono essere tran-
azioni che ci consentiranno di recuperare le
quillamente gestite dal Medico di Medicina
criticità con molta probabilità sul colon retto.
generale, evitando, così il ricorso in ospeda-
A che punto è il sistema regionale rispetto
le e, quindi, un utilizzo improprio di risorse.
all’implementazione della legge sulle liste
Come ogni modello sperimentale richiederà
di attesa?
sicuramente dei correttivi ed una verifica sul
La Giunta regionale ha adottato la delibera-
campo dell’efficacia del modello. Settembre 2019 | Notiziario | 45
RAPPORTO GIMBE
QUALCUNO SALVI IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE La quarta edizione del rapporto della Fondazione Gimbe dà un quadro preoccupante sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale, caratterizzato da sprechi, inefficienze, diritti garantiti solo sulla carta e segnali di privatizzazione.
46 | Notiziario | Settembre 2019
CONSIDERATO CHE PER RAGGIUNGERE IL FABBISOGNO STIMATO NEL 2025 MANCHEREBBERO COMUNQUE € 37,6 MILIARDI, SERVONO SCELTE POLITICHE BEN PRECISE PER UN POTENZIAMENTO DEL SSN.
L
a quarta edizione del rapporto del-
nibilità ed esigibilità dei nuovi LEA, sprechi
la Fondazione Gimbe dà un quadro
e inefficienze ed espansione incontrollata del
preoccupante sulla sostenibilità del
“secondo pilastro”, a cui si aggiungono le ir-
sistema sanitario nazionale, caratterizzato da
realistiche aspettative di cittadini e pazienti
sprechi, inefficienze, diritto garantiti solo sul-
e la non sempre leale collaborazione di Go-
la carta e segnali di privatizzazione. Il rappor-
verno e Regioni, oggi inficiata dalle istanze
to ha analizzato tre elementi fondamentali:
di regionalismo differenziato. È stata stimata,
• le tutele offerte dal Servizio Sanitario Na-
inoltre, una previsione del SSN al 2025, ri-
zionale (SSN) con i livelli essenziali di assi-
valutando il fabbisogno di spesa sanitaria a
stenza (LEA);
230 miliardi per una spesa pro-capite di circa
• le modalità di erogazione dei LEA e le re-
3.800, cifra al di sotto della media 2017 dei
lative criticità;
paesi del G7. L’incremento della spesa sani-
• le componenti della spesa per la salute:
taria totale entro il 2025 è stato stimato in 28
spesa sanitaria, spesa sociale di interesse sa-
miliardi, di cui 12 miliardi di spesa pubblica
nitario e spesa fiscale relativa alle agevolazio-
e 16 miliardi di spesa privata, che permet-
ni fiscali per spese mediche e fondi sanitari.
terebbero di raggiungere nel 2025 una cifra
Secondo la Fondazione, le maggiori cause
di 183 miliardi. Il potenziale recupero di ri-
della crisi di sostenibilità del SSN sono da im-
sorse dal disinvestimento da sprechi e ineffi-
putare al definanziamento pubblico, soste-
cienze entro il 2025 è stato rivalutato in
a cura della Redazione
Settembre 2019 | Notiziario | 47
STIMA DELLA SPESA SANITARIA AL 2025 STIMA DEL FABBISOGNO DI SPESA SANITARIO
€ 230 miliardi
INCREMENTO DELLA SPESA SANITARIA
€ 28 miliardi
circa 36 miliardi,
ca dello Stato sulle Regioni nel rispetto delle
potenzialmente
loro autonomie
recuperabili
€ 12 miliardi DI SPESAPUBBLICA € 16 miliardi DI SPESA PRIVATA POTENZIALE RECUPERO DI RISORSE DA SPRECHI E INEFFICIENZE € 36 miliardi
traverso venti
• Costruire un servizio socio-sanitario nazio-
inter-
nale, perché i bisogni sociali condizionano la
strutturali
salute e il benessere delle persone
e
organizzativi
• Ridisegnare il perimetro dei livelli essenziali
e,
soprattutto,
di assistenza secondo evidenze scientifiche e
disegnando attuando
FONDI CHE MANCANO AL RAGGIUNGIMENTO DEL FABBISOGNO € 37,6 miliardi
at-
e un
princìpi di costo-efficacia • Ridefinire i criteri di compartecipazione alla
piano nazionale
spesa sanitaria ed eliminare il superticket
di
prevenzione
• Lanciare un piano nazionale per ridurre
e riduzione degli
sprechi e inefficienze e reinves tire le risorse
sprechi.
Considera-
recuperate in servizi essenziali e innovazioni
to che per raggiungere il
• Avviare un riordino legislativo della sanità
fabbisogno stimato nel 2025
integrativa per evitare derive consumistiche
mancherebbero comunque 37,6 mi-
e di privatizzazione
liardi, servono scelte
• Regolamentare l’integrazio-
politiche ben precise
ne pubblico-privato e la libera
per un potenziamento del SSN: accanto ad un consistente rilancio del finanziamento pubblico, è necessario ridefinire il perimetro dei LEA, rivalutare le agevolazioni fiscali per le spese mediche e soprattutto per i fondi sanitari e welfare aziendale e ripensare, nell’ottica di un fondo socio-sanitario nazionale, alle
Le maggiori cause della crisi di sostenibilità del SSN sono da imputare al definanziamento pubblico, sostenibilità ed esigibilità dei nuovi LEA, sprechi e inefficienze ed espansione incontrollata del “secondo pilastro”
sogni di salute • Rilanciare politiche e investimenti per il personale e programmare adeguatamente il fabbisogno di medici, specialisti e altri professionisti sanitari • Finanziare ricerca clinica e organizzativa con almeno l’1% del fabbisogno sanitario na-
modalità con le quali viene
zionale
oggi erogata la spesa sociale
• Promuovere l’informazione
di interesse sanitario. Infine, la
istituzionale per contrastare le
Fondazione Gimbe ha elabo-
48 | Notiziario | Settembre 2019
professione secondo i reali bi-
fake news, ridurre il consumi-
rato la proposta di un “piano di salvataggio”
smo sanitario e favorire decisioni informate.
del SSN costituito da diversi punti:
Per l’attuazione del Piano di Salvataggio il
• Mettere la salute al centro di tutte le deci-
Rapporto avanza proposte di riforme di rot-
sioni politiche non solo sanitarie, ma anche
tura per l’attuale sistema di finanziamento,
ambientali, industriali, sociali, economiche e
pianificazione, organizzazione ed erogazione
fiscali
dei servizi sanitari, auspicando possano in-
• Rilanciare il finanziamento pubblico per la
formare sia la stesura del Patto per la Salute
sanità e evitare continue revisioni al ribasso
2019-2021, sia le prossime decisioni dell’E-
• Aumentare le capacità di indirizzo e verifi-
secutivo.
SPAZIO ODONTOIATRIA a cura della CAO Bari
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
CONGRESSO ODONTOIATRICO MEDITERRANEO. A BARI UN EVENTO STORICO Alessandro Nisio, Presidente CAO - Omceo Bari racconta in questa intervista la portata della VII edizione di un Congresso che per due giorni ha fatto di Bari la capitale dell’odontoiatria italiana. di ROBERTA FRANCESCHETTI
Il
10 e 11 maggio scorso si è tenuta a Bari la settima edizione del Congresso Odontoiatrico Mediterraneo. Abbiamo chiesto ad Alessandro Nisio, Presidente
CAO dell’Ordine dei medici di Bari e consigliere CAO nazionale, che importanza ha avuto l’evento per l’odontoiatria pugliese. “Il Congresso Odontoiatrico Mediterraneo ha avuto un’importanza storica, che ha decretato Bari “capitale” dell’Odontoiatria Italiana per due giorni intensi, lasciando in tutte le persone, che a diverso titolo hanno partecipato all’evento, una certezza: quella di essere stati protagonisti di un “evento epocale”. Per la prima volta nel sud Italia tutti i principali stakeholder nazionali del comparto dentale (ordine, sindacati, associazioni, università) si sono confrontati e hanno condiviso, in senso critico e costruttivo, i successi, le aspettative, ma anche le problematiche della nostra professione odontoiatrica. Le parole chiave della manifestazione sono state Eccellenza nell’aggiornamento e Comunione d’intenti, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità delle cure odontoiatriche,
50 | Notiziario | Settembre 2019
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
rie fatte in Italia, gratifica un lavoro che come CAO abbiamo svolto nello spirito del nostro ruolo sussidiario verso le istituzioni, grazie ad un’intensa collaborazione con l’Agenzia Regionale Area Innovazione di Sistema e Qualità A.Re.S.S. e con gli Uffici dell’Assessorato della Salute della Regione Puglia.” Al congresso hanno partecipato relatori di fama mondiale. Quali sono stati i temi e le sempre nel rispetto e nella tutela della salute del cittadino/paziente. Inoltre, una Notizia Straordinaria, giunta proprio il giorno prima dell’inizio del congresso, ha reso ulteriormente speciale questo evento, un traguardo fondamentale per l’odontoiatria pugliese, inseguito per 15 anni. Con delibera del 9/5/19, la Giunta Regionale Puglia ha decretato il nuovo Regolamento sull’individuazione delle prestazioni erogabili negli studi e negli ambulatori odontoiatrici con definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici,
novità più rilevanti emersi dal congresso? “Come in ogni edizione, abbiamo l’onore di poter annoverare relatori di fama mondia-
Le parole chiave della manifestazione sono state Eccellenza nell’aggiornamento e Comunione d’intenti, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità delle cure odontoiatriche, sempre nel rispetto e nella tutela della salute del cittadino/paziente.
le, sempre per la prima volta in Puglia, per garantire un programma di altissimo livello scientifico che ci ha decretato negli anni tra le manifestazioni culturali più importanti del sud Italia. In questa edizione il Prof. Daniel Buser, il Prof. Nitzan Bichacho, il Dr. Tidu Mankoo, insieme a tutti i relatori di fama nazionale, hanno contribuito a rendere unico l’evento, affrontando le novità diagnostiche, terapeutiche e strumentali in ambito odontoiatrico.
e in presenza del Presidente della Regione
Sono stati indicati i protocolli e le raccoman-
Puglia Michele Emiliano, sono stati espressi
dazioni cliniche per il raggiungimento dell’ec-
apprezzamenti su questo importante obietti-
cellenza estetica e funzionale, presentando le
vo raggiunto, che da una parte tutela il pa-
ultime innovazioni dell’odontoiatria digitale.
ziente, ma dall’altra non complica la vita allo
Inoltre è stata focalizzata l’attenzione sul-
studio odontoiatrico. Tale delibera, conside-
la prevenzione e cura della salute orale che
rata tra le migliori sulle autorizzazioni sanita-
deve diventare parte integrante, non Settembre 2019 | Notiziario | 51
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
to tutti i Presidenti e rappresentanti nazionali della FNOMCEO, CAO, ANDI, AIO, AIDI, ANTLO, ENPAM, SUSO, AISO, UNIDI e Università, moderata dal direttore di Odontoiatria33, sono stati analizzati tutti gli scenari presenti solo dello stato di salute generale, ma anche della qualità della vita di ciascun individuo. Infine, è stata sottolineata l’importanza della centralità del rapporto medico-paziente, che rimane il punto di forza che può contrapporsi al fenomeno dell’odontoiatria low cost e di franchising e sui recenti progressi delle neuroscienze, indicando come si formano i programmi che guidano i comportamenti umani e come fare per modificarli affinché siano una risorsa, anziché una limitazione, con l’obiettivo di migliorare la comunicazione tra professionista sanitario e paziente.”
52 | Notiziario | Settembre 2019
e futuri dell’odontoiatria italiana affrontando le principali tematiche legate alle società di capitali che hanno invaso senza regolamentazione l’offerta sanitaria al cittadino/paziente, alla pubblicità sanitaria che finalmente sta rientrando nel solco della “lecita informazione sanitaria” grazie al lavoro delle istituzioni odontoiatriche (la cabina di Regia costituita tra CAO-ANDI-AIO-ENPAM ha ottenuto l’approvazione dei propri emendamenti addirittura in una Legge di Bilancio di fine anno 2018), alla formazione e alle questioni ancora aperte in tema di scuole di specializzazione, alla previdenza futura per i giovani laureati e
Una delle tavole rotonde è stata dedicata
alle criticità della nuova direttiva sui disposi-
al futuro dell’odontoiatria italiana. In che
tivi medici e delle nuove tecnologie digitali.
direzione sta andando l’odontoiatria? Lo
È stata sottolineata l’importanza di progetti
scenario che emerge nel nostro Paese, in
condivisi per rinforzare le politiche di con-
che modo differisce dal contesto interna-
trasto alla commercializzazione della nostra
zionale?
professione e per essere promotori di propo-
“Nella prima tavola rotonda che ha coinvol-
ste concrete e attuali per mantenere alta la
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
cente dove la qualità professionale ed umana di ciascuno è condivisa in un’interdipendenza positiva ed efficace. In un modello organizzativo ottimale il Team diventa pertanto un qualità delle nostre prestazioni ed essere in
valore aggiunto, finalizzato alla generazione
linea con le future direttive europee. La tavola
di valore e la capacità di creare un team di
rotonda ha suscitato un così notevole interes-
qualità rappresenta una competenza basilare
se da essere stata registrata e pubblicata su www.odontoiatria33.it.” Il congresso è stato occasione di confronto e di condivisione tra tutti i componenti del
per l’odontoiatra.” Durante l’evento si è celebrato anche il XVII Memorial Vittorio Nisio. Cosa ha rappresentato tuo padre per la chirurgia orale
team odontoiatrico. Qual è il modello che
pugliese e che ricordo hai di lui dal punto
emerge a livello organizzativo e di approc-
di vista professionale?
cio clinico?
“Alcuni uomini restano sempre come delle
“Il Congresso Odontoiatrico Mediterraneo,
sorgenti” è questo il leitmotiv che rappresen-
oltre ad essere un evento scientifico di aggior-
ta in pieno il Prof. Vittorio Nisio. Il suo esem-
namento, ha sempre rappresentato un’oc-
pio di umanità e professionalità resta anche
casione unica di incontro e dialogo tra tutti
a 24 anni dalla sua scomparsa un riferimento
i componenti del team odontoiatrico, a cui
costante per tantissimi colleghi e amici. Gran-
sono dedicate sessioni specifiche. La valorizzazione del team odontoiatrico che coinvolge odontoiatri, igienisti dentali, odontotecnici e assistenti di studio odontoiatrico presuppone il rispetto dei ruoli e delle mansioni, che si coordinano tutti insieme per il successo dello
IL CONGRESSO ODONTOIATRICO MEDITERRANEO, OLTRE AD ESSERE UN EVENTO SCIENTIFICO DI AGGIORNAMENTO, HA SEMPRE RAPPRESENTATO UN’OCCASIONE UNICA DI INCONTRO E DIALOGO TRA TUTTI LE COMPONENTI DEL TEAM ODONTOIATRICO.
de uomo e grande didatta che con impegno inesauribile è riuscito a creare per la prima volta in Puglia e nel sud Italia una struttura ospedaliera di riferimento per tutte le patologie odontostomatologiche e di chirurgia
studio odontoiatrico. Nella situazione attuale
maxillo-facciale, facendo crescere la nostra
dove i servizi offerti sono pressoché identici e
professione con uno spirito diverso e, pur-
le catene in franchising si diffondono sempre
troppo ancor oggi raro, quello dell’amicizia,
più, una risorsa fondamentale è un team vin-
del rispetto, della cultura e della famiglia.” Settembre 2019 | Notiziario | 53
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
AUTORIZZAZIONI ALL’ESERCIZIO DEGLI STUDI ODONTOIATRICI: LA STORIA INFINITA La Regione Puglia riprende a lavorare sul Regolamento autorizzativo degli studi odontoiatrici, atteso da oltre 15 anni e da sempre dibattuto ed osteggiato.
L
a Regione Puglia riprende a lavorare sul Regolamento autorizzativo degli studi odontoiatrici, atteso da oltre 15 anni e da sempre dibattuto ed osteggiato.
Le finalità del riordino è ben chiara nell’art.1 della legge 9 del
di ALESSANDRO NISIO
2/5/17: “la Regione, con gli istituti dell’autorizzazione alla rea-
Presidente CAO - OMCEO bari alessandro.nisio@studionisio.it
lizzazione e all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria, dell’accreditamento istituzionale e degli accordi contrattuali, garantisce l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione (tutela alla salute) attraverso l’erogazione di prestazioni efficaci e sicure, il miglioramento della qualità delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché lo sviluppo sistematico e programmato del servizio sanitario regionale.” La stessa Legge poi disponeva di “definire i requisiti minimi per l’autorizzazione all’esercizio degli studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie” e che, “i titolari degli studi odontoiatrici, medici e delle altre professioni sanitarie, mediante apposita dichiarazione scritta, sulla base di una valutazione personale e discrezionale, certificano l’effettuazione o la non effettuazione di prestazioni di chirurgia, ovvero procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente.” I quesiti da risolvere
54 | Notiziario | Settembre 2019
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
erano quindi: autorizzazioni regionali per tutti
come è giusto che sia il ruolo di un Ordine
gli studi odontoiatrici o per nessuno? Quali
professionale, un Ente autonomo e traspa-
sono le prestazioni a maggiore invasività che
rente che ha come finalità la tutela del citta-
comportano un rischio per la sicurezza del pa-
dino/paziente.
ziente? Quali i requisiti strutturali degli studi e
Quello che mancava, e che ancora manca, è
degli ambulatori e sotto quale forma si può
la costante e attiva partecipazione degli Or-
esercitare l’Odontoiatria? Insomma, ancora
dini nel decisorio politico, nonostante l’isti-
una volta era tutto bloccato e si decideva di
tuzione del Consiglio Superiore della Sanità
“non decidere”, facendo passare tempo e la-
istituito dal governatore Emiliano e che vede
sciando nel limbo la categoria tutta, sia medi-
protagonisti anche due odontoiatri, rappre-
ca che odontoiatrica. Numerosi tentativi sono
sentanti proprio del Coordinamento degli
stati fatti nel passato dalla categoria odonto-
Albi Odontoiatri pugliesi dei relativi Ordini
iatrica per realizzare, di concerto alla compo-
dei Medici. Quindi la Regione inizia a piccoli
nente politica del momento, un regolamento
passi a convocare gli Ordini ed ascoltarli con
preciso e definito, ma senza nessun risultato.
proposte e consigli. Così è stato per l’attua-
La legge 3 del 2018 (cd Lorenzin) ha aperto
zione di questo Regolamento che ha visto
un’improvvisa e importante finestra sul ruolo
l’affiancarsi del sottoscritto, quale delegato
“sussidiario” e non più ausiliario degli Ordini
del coordinamento regionale, prima all’Ares
professionali, quindi la possibilità di interve-
Puglia e poi direttamente all’Assessorato del-
nire “in vece” e a fianco dello Stato sulle de-
la Salute, per la stesura definitiva del Regola-
cisioni che riguardano la Salute in senso lato,
mento, ora in attesa della pubblicazio-
L’art.1 della legge 9 del 2/5/17: “la Regione, con gli istituti dell’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria, dell’accreditamento istituzionale e degli accordi contrattuali, garantisce l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione (tutela alla salute) attraverso l’erogazione di prestazioni efficaci e sicure, il miglioramento della qualità delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché lo sviluppo sistematico e programmato del servizio sanitario regionale.
Settembre 2019 | Notiziario | 55
ALLEGATO 1 PRESTAZIONI ODONTOIATRICHE A MINORE INVASIVITÀ CONSERVATIVA ENDODONZIA ESTRAZIONI DENTARIE GNATOLOGIA IGIENE E PROFILASSI CAVO ORALE IMPLANTOLOGIA ESCLUSI GLI IMPIANTI ZIGOMATICI INTERVENTI CHE NON COMPORTANO IL GRANDE RIALZO DEL SENO MASCELLARE INTERVENTI CHE COMPORTANO ASPORTAZIONE DI NEOFORMAZIONI DEI TESSUTI DURI E MOLLI DEI MASCELLARI INFERIORI AI 3 CM INTERVENTI SUL MASCELLARE INFERIORE CHE NON PREVEDANO TRASPOSIZIONE DEL NERVO ALVEOLARE INFERIORE ODONTOIATRIA INFANTILE ORTODONZIA FISSA E MOBILE PARODONTOLOGIA PROTESI FISSE E MOBILI SBIANCAMENTO DENTALE TRATTAMENTI DI MEDICINA ESTETICA SECONDO L’ART. 2 L. 409/85
ne ufficiale sul BURP.
caratteristiche diverse e diversi sono anche i
Quali sono quindi le risposte a quei quesiti
requisiti degli ambulatori odontoiatrici e me-
e quali sono gli ostacoli da superare per rea-
dici; si è pensato, quindi, in accordo con l’As-
lizzare un Regolamento definitivo e preciso?
sessorato e seguendo le linee guida nazionali
Vediamoli nel dettaglio.
di riferimento, di separare nettamente il Regolamento degli studi odontoiatrici da quello
1. Definizione delle prestazioni a minore e
dei medici e di conseguenza ridefinire i re-
maggiore invasività. Il primo step di questa
quisiti, sia per gli studi che per gli ambulatori
interlocuzione con la Regione si è concluso
odontoiatrici secondo questa tripartizione:
positivamente a fine 2018, insieme
all’Agenzia
a. Ambulatorio odontoiatrico sottoposto ad
Regionale
autorizzazione all’esercizio ed alla realizzazio-
Sanitaria (ARES Puglia), di concerto
ne previo parere di compatibilità e fabbiso-
con il dott. Ettore Attolini e con
gno regionale; tali strutture possono eroga-
la delibera n.128 si definiva-
re attività a minore e maggiore invasività ad
no le prestazioni in accordo
esclusione dei pazienti fragili (ASA III e oltre)
con gli Ordini e le Socie-
da trattare in narcosi o sedazione profon-
tà Scientifiche; vengono
da presso ambulatori o strutture “protette”
quindi emanate delle Ta-
(ospedali, case di cura, ecc…); si definiscono i
belle per le prestazioni
requisiti strutturali e organizzativi (vedi tab.3),
a minore o maggiore
consentendo la possibilità di esercitare in for-
invasività (vedi tabelle
ma societaria esclusivamente previa nomina
1 e 2)
del Direttore (Responsabile Sanitario in caso di poliambulatori) regolarmente registrato
2. Gli studi odon-
all’Ordine territoriale dove si esercita;
toiatrici e gli studi medici hanno 56 | Notiziario | Settembre 2019
b. Studio odontoiatrico di livello intermedio
ALLEGATO 2 PRESTAZIONI ODONTOIATRICHE A MAGGIORE INVASIVITA’ IMPLANTOLOGIA ZIGOMATICA GRANDE RIALZO DEL SENO MASCELLARE TRASPOSIZIONE DEL NERVO ALVEOLARE INFERIORE NEOFORMAZIONI SUPERIORI AI 3CM
La legge 3 del 2018 (cd. Lorenzin) ha aperto un’improvvisa e importante finestra sul ruolo “sussidiario” e non più ausiliario degli Ordini professionali, quindi la possibilità di intervenire “in vece” e a fianco dello Stato sulle decisioni che riguardano la Salute in senso lato, come è giusto che sia il ruolo di un Ordine professionale, un Ente autonomo e trasparente che ha come finalità la tutela del cittadino/paziente. Il primo step di questa interlocuzione con la Regione si è concluso positivamente a fine 2018, insieme all’Agenzia Regionale Sanitaria (ARES Puglia) con la delibera n.128 si definivano le prestazioni in accordo con gli Ordini e le Società Scientifiche.
sottoposto ad autorizzazione all’esercizio che
auto-dichiarando i requisiti per legge.
può erogare le prestazioni a minore e mag-
Queste rivoluzionarie modifiche (che comun-
giore invasività; anche per questi studi, che
que, salvo sorprese dell’ultima ora, sono an-
non hanno rilevanza giuridica autonoma in
cora da pubblicare sul BURP), vengono a de-
quanto strettamente legati al professionista,
finire finalmente delle regole precise e chiare;
si definiscono i requisiti strutturali ed organiz-
si tratterà ora di uniformare i controlli e le
zativi (vedi tab.4), e si consente (per la prima volta in Italia in un Regolamento Regionale) come unica forma societaria quella delle StP (Società tra Professionisti), quindi iscritte ad un apposito Registro presso gli Ordini di appartenenza; c. Studio odontoiatrico sottoposto alla comunicazione di inizio attività alla ASL terri-
sanzioni da parte delle ASL e lavorare di concerto con la Regione per la ridefinizione del fabbisogno regionale per gli ambulatori, che metterebbe ordine anche nella giungla delle “strutture odontoiatriche” (spesso manovrate dai grossi capitali) che stanno aprendo in maniera indiscriminata nella nostra Regione. Il percorso di “dialogo” con le istituzioni da
torialmente competente che può erogare le
parte della CAO Bari è, quindi, appena co-
prestazioni a minore invasività e con requisiti
minciato e ci auguriamo che la lungimiranza
strutturali ed organizzativi ben definiti dagli
del politico di turno non ostacoli questo cam-
allegati (vedi tab.5). Sarà consentita, quindi,
mino di sussidiarietà che può far bene a tutti
la possibilità di avviare subito la professione,
e che è, comunque, sempre finalizzato alla
semplicemente comunicando alla ASL e
tutela della salute del cittadino/paziente. Settembre 2019 | Notiziario | 57
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
CHE DEVO FARE PER APRIRE UNO STUDIO ODONTOIATRICO? A questa domanda è sempre stato difficile dare una risposta, grazie a montagne di disposizioni legislative a carattere nazionale e locale, spesso di dubbia interpretazione e contrastanti fra loro.
C
he devo fare per aprire uno studio odontoiatrico? Domanda a cui è sempre stato difficile dare una risposta, grazie a montagne di disposizioni legislative a
carattere nazionale e locale, spesso di dubbia interpretazione e contrastanti fra loro. Ancora oggi esiste un fondamentale equivoco riguardo alla qualificazione dei nostri studi: la giurisprudenza è ancora le-
di GIANVITO CHIARELLO Presidente Nazionale SUSO gianvitochiarello@gmail.com
gata al dualismo tra Studi/Ambulatori e individua l’obbligo di autorizzazione in relazione al fatto che l’organizzazione dell’attività sia tale da far rientrare la struttura nel concetto di ambulatorio. La legge invece prescinde, per certi versi, da tali definizioni che attengono alla complessità organizzativa della struttura per dare rilievo unicamente alla tipologia di prestazioni erogate. Ma in effetti le prestazioni erogate hanno poco a che vedere con i presupposti dell’autorizzazione, la quale attiene alla idoneità dei locali, della struttura materiale e della strumentazione impiegata. Su questo equivoco si sono imbattute tutte le leggi italiane che sono state emanate in proposito: dal Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (la famigerata Legge Bindi) al successivo DPR 14 gennaio 1997 (Atto di indirizzo e coordinamento in materia di requisiti per l’esercizio delle attività sa-
58 | Notiziario | Settembre 2019
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
ANCORA OGGI ESISTE UN FONDAMENTALE EQUIVOCO RIGUARDO ALLA QUALIFICAZIONE DEI NOSTRI STUDI: LA GIURISPRUDENZA È ANCORA LEGATA AL DUALISMO TRA STUDI/ AMBULATORI.
nitarie da parte delle strutture). Qui sono le
desco, che fu addirittura oggetto di attenzio-
prestazioni a fare la differenza: l’integrazione
ne da parte dell’Avvocatura di Stato.
(mai emanata), al DPR sarebbe servita pro-
Fatto sta che a causa di questa legislazione
prio a questo, cioè a stabilire le prestazioni
molto esigente, in Puglia abbiamo avuto una
che qualificano lo Studio ai fini della necessità
grossa percentuale di studi professionali non
dell’autorizzazione.
autorizzati, con notevole apprensione da par-
Nel nostro ambito locale la Regione Puglia ha emanato due Leggi regionali, nel 2004 (L.R. n.8 del 28 maggio, Disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture) e nel 2008 (L.R. 23 dicembre n.45: Norme in materia Sanitaria). Anche in questo caso l’impianto legislativo ha privilegiato gli aspetti strutturali degli edifici rispetto al tipo di prestazioni erogate. Un re-
te dei rispettivi titolari, giustamente timorosi dei possibili rilievi effettuati dagli organismi ispettivi. Ricordiamo che i NAS si rifanno ancora al Decreto Regio del 27 luglio 1934 n.1265, che indica l’obbligo dell’autorizzazione per qualsiasi struttura sanitaria. Arrivando ai giorni nostri, il legislatore si è reso conto della inopportunità di mantenere una situazione di studi autorizzati a macchia
quisito su tutti: l’abbattimento delle barriere
di leopardo, pensando invece di perseguire
architettoniche, oggetto di grande discussio-
l’obiettivo di censire la totalità di strutture
ne e punto critico della gran parte degli studi
sanitarie attraverso un processo autorizzativo
non solo odontoiatrici già presenti sul territo-
che possa tener conto di situazioni obietti-
rio. Fra i tentativi di ovviare all’insormontabile
vamente realizzabili, soprattutto per quanto
problema ricordiamo la famosa Circolare Te-
riguarda gli studi già operativi. Settembre 2019 | Notiziario | 59
DATA 21-set 21-set 05-ott 05-ott 19-ott 26-ott 26-ott 8-9 novembre 22-nov 30-nov 30-nov 14-dic 14-dic
Agenda CORSI DISCIPLINA
RELATORE
ORGANIZZAZIONE
INFORMAZIONI
Protesi Parodontologia corso II incontro ENDODAY Pedodonzia SIMPOSIO AIO Conservativa Implantologia DENTALEVANTE Ortognatodonzia Chirurgia Implantologia RSPP Endodonzia
Borromeo-Prosper Cosmai-Mazzocca Relatori Vari Camilleri-Vassallo Vari N.Scotti Romano-Agostinacchio
Andi BariBat AndiamoinOrdine Andi BariBat AndiamoinOrdine AIO Bari Andi BariBat AndiamoinOrdine Andi BariBat AIO Bari Andi BariBat AndiamoinOrdine AndiamoinOrdine RadioEndo
www.andibari.it info@andiamoinordine.it www.andibari.it info@andiamoinordine.it www.aiobari.it www.andibari.it info@andiamoinordine.it www.andibari.it www.aiobari.it www.andibari.it info@andiamoinordine.it info@andiamoinordine.it
Sandro Prati Relatori Vari Granata-Giberti Cannarozzo Relatori Vari
Congressi Nazionali
EMERGENZA
SISTEMA “SALVAVITA” 118. TRA IDENTITÀ, CRISI E RIFORMA Il Sistema di Emergenza Territoriale “118”, quale architrave fondativa del servizio sanitario, rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza da garantire in modo equo, a livello nazionale, a tutti i cittadini. In un momento di crisi del SSN avrebbe dovuto essere potenziato e non, al contrario, depotenziato, cosa che invece è avvenuta, in modo sistematico. di MARIO BALZANELLI Presidente Nazionale Società Italiana Sistema 118 (SIS 118)
I
n un momento così delicato della Sanità na-
territori regionali, le risorse disponibili in rap-
zionale, il Sistema di Emergenza Territoriale
porto agli effettivi fabbisogni.
118 (SET-118), su cui – di stretta, naturale
I vettori del depotenziamento del Sistema
e direi ovvia conseguenza - si sono inevita-
118 nazionale sono stati, essenzialmente, tre:
bilmente ed ulteriormente concentrate le più
- la chiusura immotivata di numerose Centrali
varie richieste di soccorso da parte dell’uten-
Operative 118 (CO118);
za - avrebbe dovuto essere, contestualmente
- l’affermazione irrazionale di modelli gestio-
e concretamente, potenziato e non, al contra-
nali che hanno sacrificato, con costi molto
rio, depotenziato, cosa che invece è avvenu-
maggiori, la modalità di governo sanitario del
ta, in modo sistematico, da parte dei governi
Sistema (il modello di organizzazione, struttu-
precedenti.
rale e funzionale, a conduzione sanitaria del
Infatti, i piani di riordino delle reti ospedaliere
Dipartimento) per creare al suo posto moda-
hanno decretato la chiusura, l’accorpamento
lità di governo amministrativo dello stesso (il
e la riconversione di numerosi ospedali, con
modello di organizzazione, strutturale e fun-
rilevante contrazione del volume complessivo
zionale, a conduzione amministrativa dell’A-
dei posti letto disponibili, tante volte razio-
zienda 118);
nando e non ottimizzando, a livello di alcuni
- l’assurda, progressiva desertificazione
Settembre 2019 | Notiziario | 61
118 della presenza a bordo dei mezzi di soccorso del SET-118 di personale sanitario medico – infermieristico in grado di effettuare diagnosi e terapia potenzialmente salvavita, con netto decremento qualitativo della risposta complessiva di Sistema sulle situazioni di evidente, estrema criticità clinica, e perdita della possibilità di effettuare in concreto l’azione di filtro nei confronti dei presidi ospedalieri, in cui i Pronto Soccorso diventano via via più
QUESTO MODELLO, SOSTENUTO DA TECNOLOGIA DI ALTISSIMO LIVELLO, HA FUNZIONATO EGREGIAMENTE PER OLTRE VENT’ANNI GARANTENDO L’EFFETTIVA GOVERNABILITÀ DEL SISTEMA, CON COSTI DI GESTIONE RELATIVAMENTE CONTENUTI.
118
62 | Notiziario | Settembre 2019
affollati. L’IMMOTIVATA CHIUSURA DELLE CENTRALI OPERATIVE 118 Inoltre, le Centrali Operative 118 in Italia
go di Governo Clinico.
sono state ridotte in modo drastico: da 103
L’attuale legislazione nazionale, tutt’ora pie-
sono diventate 71. Un taglio pesantissimo del
namente vigente, sancisce invece, con il DPR
31% che è rimasto tecnicamente immotivato,
del 27 marzo 1992 l’istituzione della compe-
ha prodotto spreco degli ingenti investimenti
tenza delle Centrali Operative 118 su base
sostenuti sia per le infrastrutture - in partico-
provinciale.
lare per l’acquisto di dotazioni informatiche
Tale configurazione fu individuata dal legisla-
non più necessarie - sia per il personale, pri-
tore per allineare gli ambiti di competenza
ma acquisito e poi diventato superfluo. Cosa
giuridica della Centrale Operativa 118 e della
ancora più grave, tali tagli non hanno prodot-
sua conseguente, interattiva, interdipenden-
to il risparmio di un solo euro e non hanno
te, integrata operatività sui territori rispetto a
prodotto alcun vantaggio gestionale, anzi
quella di tutti gli altri corpi istituzionali dello
hanno aggiunto nuove difficoltà ed ulteriori
Stato, quali Prefettura, Questura, Carabinieri,
svantaggi.
Polizia, Vigili del Fuoco, etc., che hanno ca-
Le Centrali soppresse sono rimaste in alcuni
rattere istitutivo normativamente definito su
ambiti sul territorio, trasformate in strutture
base provinciale, laddove tale dimensione
sempre afferenti al 118 ma con compiti di
risponde perfettamente alle reali esigenze di
backoffice. Nessuna motivazione ha fatto rife-
gestione e di operatività dei sistemi. Questo
rimento ad analisi all’epoca disponibili. Non
modello, sostenuto peraltro da tecnologia di
vi sono, infatti, motivazioni – rinvenibili agli
altissimo livello, ha funzionato egregiamente
atti - tecniche, gestionali e quindi economi-
per oltre vent’anni garantendo la effettiva go-
che che giustifichino e, soprattutto, che reg-
vernabilità del Sistema, con costi di gestione
gano rispetto alle analisi di contesto clinico,
relativamente contenuti.
gestionale e di economia sanitaria, particolar-
Chiudendo e accorpando, senza alcuna moti-
mente riguardo il rapporto costo - beneficio.
vazione plausibile, le Centrali Operative 118,
Né sono state effettuate dettagliate analisi
assimilandole – assurdamente - a meri call
documentali dei dati e le relative doverose
centers telefonici, si sono – di fatto - destituiti
comparazioni tra modelli prima di sacrificare
centri direzionali di responsabilità, di gover-
decine di Centrali Operative, unico vero luo-
no clinico, di gestione e controllo capillare
IL 118 QUALE ARCHITRAVE DEL SSN Il Sistema di Emergenza Territoriale “118”, servizio pubblico essenziale dello Stato ad elevato impatto sociale, rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza da garantire in modo equo, a livello nazionale, a tutti i cittadini utenti e costituisce un’architrave fondativa, riguardo la gestione del paziente acuto, del Servizio Sanitario Nazionale. Il Sistema 118 rappresenta, a livello normativo, la risposta istituzionale varata dal Servizio Sanitario Nazionale finalizzata a garantire al cittadino utente, su tutto il territorio dello Stato italiano, il più appropriato e tempestivo soccorso sanitario in caso di emergenza o di urgenza, ossia di imminente o potenziale pericolo di vita. Risponde alle richieste di intervento in caso di emergenza – urgenza sanitaria attraverso il numero telefonico “118”, valido su tutto il territorio dello stato italiano, attivabile anche attraverso il Numero Unico Europeo per l’emergenza “112”. Attiva, invia, coordina, gestisce, in tutte le fasi costitutive, l’intervento di soccorso in caso di emergenza - urgenza sanitaria effettuato direttamente sulla scena dell’evento, in caso di eventi singoli, incidenti maggiori, maxiemergenze.
delle unità operative territoriali (le postazioni
to” del SET-118, ossia con a bordo personale
territoriali del SET-118) e dei relativi contesti
sia medico sia infermieristico, ogni 60.000
funzionali di operatività. Inoltre, non solo non
abitanti, sancita dal DM 70/ 2015, nonché la
si è risparmiato ma addirittura si è speso -
mancanza di una “chiara” indicazione – a li-
in modo rilevante - di più (a partire proprio
vello ministeriale - di standard normativi che
dalle piattaforme informatiche digitali mag-
specifichino, in modo inequivocabile, gli indi-
giormente potenti necessarie per supportare
ci minimali adeguati da rispettare, con carat-
l’aumentato carico di lavoro derivante dall’ac-
tere obbligatorio, a livello delle varie regioni,
corpamento di turno delle varie Centrali
in rapporto percentuale con la popolazione,
Operative), con dismissione delle preesisten-
della medicalizzazione e della infermierizza-
ti, che pur hanno avuto costi significativi, con
zione dei mezzi di soccorso del SET-118 sta
il risultato – inevitabile – di allontanare sensi-
portando, progressivamente, alla scomparsa
bilmente il centro di responsabilità e del con-
della figura del medico a bordo dei mezzi
trollo di gestione del Sistema dagli scenari
di soccorso del SET-118 e, più di recente,
delle linee operative dei territori senza alcuna
alla contestuale riduzione del personale in-
dimostrabile tipologia di guadagno, a partire
fermieristico dedicato. Questa situazione è
dalla percezione della qualità del servizio da
aggravata dalla mancanza di qualunque “at-
parte degli utenti, rispetto alle gestioni pre-
trattività” dei profili contrattuali attualmente
cedenti. Anzi, come in alcuni casi evidenziato
esistenti riguardo il personale sanitario del
da dettagliate relazioni della Corte dei Conti,
SET-118, rispetto alle connotazioni oggettive
si è determinato addirittura un peggioramen-
delle durissime condizioni operative sul cam-
to prestazionale (nel caso afferente alla rela-
po, dell’elevato carattere usurante dei ruoli
zione citata, riguardo i tempi di percorrenza).
professionali specifici, cui deve aggiungersi il
MARIO BALZANELLI
“rischio ambientale” assai elevato, che esita LA
PROGRESSIVA
DESERTIFICAZIONE
nel pericolo oggettivo di operare nel conte-
DEGLI ORGANICI MEDICO – INFERMIERI-
sto di scenari ostili (soccorso nelle gravine,
STICI DELLE POSTAZIONI DEL SET-118
soccorso in alta montagna, soccorso in mare,
Il mancato rispetto da parte delle regioni del-
soccorso in spazi confinati) e, particolarmente
la presenza di un mezzo di soccorso “avanza-
in alcuni territori, anche nelle impreveSettembre 2019 | Notiziario | 63
LA STRUTTURA DEL SISTEMA DI EMERGENZA TERRITORIALE Il “118” è un Sistema ad elevata complessità gestionale della Sanità nazionale, e si configura quale macrostruttura unica, a conduzione unitaria, strutturalmente e funzionalmente costituita dalla Centrale Operativa (C.O.), centro di responsabilità, direzione, coordinamento e gestione del Sistema e nel cui contesto è presente la Sala Operativa (S.O.), e dalle Postazioni Territoriali delle Unità Mobili di Soccorso (U.M.S.), mobili o fisse, costituite da equipaggi e mezzi disposti strategicamente sul territorio, responsabili della erogazione – in contesto operativo esclusivo di carattere tempo dipendente – degli interventi di soccorso.
64 | Notiziario | Settembre 2019
dibili, violente, reiterate aggressioni al perso-
europee e nazionali che regolano l’orario di
nale intervenuto.
lavoro, e in ogni caso senza la conoscenza
A tutto questo deve aggiungersi il non irri-
specifica delle dinamiche intrinseche all’atti-
levante aggravio di carattere gestionale, per
vità di emergenza territoriale.
cui in alcune realtà regionali, invece di ban-
Tale, evidentemente voluta, rinuncia, da parte
dire concorsi, avvisi pubblici, corsi regionali
di alcuni territori regionali, a prevedere l’esi-
di formazione specifici, si è addirittura giunti
stenza di piante organiche medico – infermie-
all’assurdo di non prevedere nemmeno alla
ristiche del SET 118, quindi di personale sani-
definizione di piante organiche dedicate me-
tario dedicato, ha l’implicito fine – in sé stesso
dico – infermieristiche del SET-118, limitando-
ingiustificabile ed inaccettabile - di non voler
si a riempire le “esigue” turnazioni di servizio
assicurare l’azione di filtro istituzionale fornito
mediante ricorso a personale medico – infer-
dagli equipaggi medico – infermieristici del
mieristico “prestato” a gettone (i cosiddetti
SET 118 sulle percentuali di pazienti acuti che
“gettonisti”). Si è peraltro utilizzato l’assai più
vengono visitati, trattati e lasciati al domicilio,
dispendioso strumento remunerativo delle
impedendo pertanto l’accesso improprio da
prestazioni aggiuntive, dai vari reparti ospe-
parte degli stessi ai Pronto Soccorso ospeda-
dalieri a gettone, costringendo il personale
lieri, proprio per favorire, al contrario, l’ipe-
comunque impiegato, comunque retribuito,
rafflusso di pazienti in ospedale in modo da
a turni gravosi in contrasto con le normative
assicurare i tetti prestazionali annuali relativi
da infermieri specificamente dedicati. La Società Italiana Sistemi 118, rappresentativa della maggior parte dei Sistemi 118 nazionali, ha fornito, a partire dal 2012, al competente Ministero della Salute i propri standard di qualità riguardo agli indici di appropriato dimensionamento delle percentuali di equipaggi del SET-118 medicalizzati ed infermierizzati rispetto al numero totale degli equipaggi impiegati. Il DM 70/15 stabilisce, al riguardo, che debba esservi un rapporto di 1 mezzo di soccorso “avanzato” ogni 60.000 abitanti. Il Ministero della Salute stabilisce che con la denominazione di “soccorso avanzato” debba essere ricompreso il significato di soccorso prestato da personale sanitario medico – infermieriagli indici di copertura e di utilizzo dei posti
stico. È quanto mai evidente sotto gli occhi
letto, al di là delle reali esigenze.
di tutti gli italiani che tali proporzioni di equipaggi, sia medicalizzati che infermierizzati,
LE RAGIONI IRRINUNCIABILI DELLA PRESENZA DEL MEDICO E DELL’INFERMIERE A BORDO DELLE POSTAZIONI DEL SET118 L’operatività del Sistema di Emergenza Territoriale 118 (SET-118) si svolge mediante l’attivazione, l’interazione e la cooperazione sinergica e tempo dipendente di equipaggi di soccorso i cui protagonisti sono, in tutto il Paese, rispettivamente, gli autisti soccorritori, gli infermieri dell’emergenza territoriale ed i medici dell’emergenza territoriale. Senza nulla togliere al valore determinante degli autisti - soccorritori, che rappresentano la “spina dorsale”, strutturale e funzionale,
rispetto al totale degli equipaggi di soccorso
L’ATTIVITÀ DEL SISTEMA 118 È ATTIVITÀ SANITARIA. QUINDI, IL SISTEMA DEVE ESSERE CONCEPITO, IMPLEMENTATO, GOVERNATO E SVILUPPATO PREVEDENDO A BORDO DEI MEZZI DI SOCCORSO PERSONALE SANITARIO QUALIFICATO, CERTIFICATO, PERIODICAMENTE ADDESTRATO, COSTITUITO DA MEDICI E INFERMIERI.
dei vari SET-118 sono decisamente inferiori rispetto a tali standard. Mancano, di fatto, medici ed infermieri sui mezzi di soccorso del SET-118 nazionale, in maggior proporzione, netta, evidente, nelle regioni del nord rispetto alle regioni del sud. Quando si parla tecnicamente di soccorso
118
“avanzato”, ci si riferisce, di fatto, ad un livello prestazionale di elevato livello specifico di competenza professionale che, pur includendo sia la figura del medico di emergenza territoriale che dell’infermiere di emergenza territoriale, chiamati proprio dallo stato dell’arte, a cooperare insieme, fianco a fianco, sinergicamente, nella gestione ipercom-
del Sistema, va chiarito che l’attività del Si-
plessa delle situazioni in cui sia presente
stema 118 è, in sé stessa, attività sanitaria e
imminente pericolo di morte, non prevede
che quindi il Sistema deve essere concepito,
affatto, e a nessun titolo, l’equivalenza delle
implementato, governato e sviluppato preve-
due figure professionali e l’incurante sostitu-
dendo a bordo dei mezzi di soccorso perso-
ibilità dell’una con l’altra, quando e perché,
nale sanitario qualificato, certificato, periodi-
all’esatto contrario, insieme le definisce e le
camente addestrato, costituito da medici e
unisce, in un formidabile “binomio uniSettembre 2019 | Notiziario | 65
GLI OBIETTIVI DEL SISTEMA 118
Il Servizio “118” viene implementato e articolato secondo configurazione territoriale individuata solitamente per competenza di carattere provinciale (DPR 27/3/1992), al fine di assicurare, nel minor tempo possibile la migliore risposta possibile finalizzata a tutelare la vita in pericolo in condizioni di emergenza ed urgenza sanitaria, e più esattamente:
• la riduzione, secondo parametro statisticamente significativo, della percentuale di morti evitabili; • la riduzione, secondo parametro statisticamente significativo, degli esiti invalidanti correlati alle varie patologie acute; • la riduzione, secondo parametro statisticamente significativo, dell’evoluzione verso l’arresto cardiaco delle patologie acute a rischio di compromissione delle funzioni vitali. Inoltre, la sua adeguata funzionalità deve permettere:
• la riduzione degli accessi ospedalieri impropri e dei relativi costi di gestione; • la riduzione dei ricoveri ospedalieri impropri e dei relativi costi di gestione; • la riduzione dei costi sociali sostenuti per le invalidità permanenti gravi; • la ottimale funzionalità della rete assistenziale del paziente acuto fungendo da efficiente raccordo tra medicina territoriale e medicina ospedaliera.
66 | Notiziario | Settembre 2019
tario” clinicamente vincente, al servizio della
salvavita, quindi, un mezzo di soccorso con
vita del paziente, che si esalta ancora di più
medico ed infermiere a bordo.
in quella che è il più difficile ed impegnativo
L’importanza determinante della presenza del
settore della medicina, la Medicina di Emer-
medico di emergenza a bordo dei mezzi di
genza.
soccorso del SET-118 è – nell’esperienza ma-
Va assolutamente chiarito, in modo defini-
turata a livello nazionale in 25 anni di attività
tivo, che a bordo dei mezzi di soccorso dei
del Sistema 118 – elemento fondante la strut-
SET-118 italiano i medici e gli infermieri, ossia
tura organizzativa più appropriata ed insieme
la componente sanitaria, devono necessaria-
connotante la qualità obiettiva più elevata
mente essere presenti quali equipaggi strut-
possibile di Sistema, rispetto alle esigenze di
turati e disposti strategicamente in proporzio-
tutela reale della vita della popolazione ter-
ni percentuali, sul totale degli equipaggi di
ritorialmente afferente a quel Sistema. Non
soccorso previsti dalla organizzazione di cia-
rappresenta affatto l’espressione di una “sen-
scun Sistema, appropriate al fine di garantire
sazione”, più o meno vaga, o di una mera
l’unico inequivocabile standard di efficacia
“intuizione” personale o di gruppo quanto la
clinica accettabile quando è in gioco la vita:
risultanza agli atti dell’attività clinica quotidia-
l’elevata probabilità, prossima alla certezza,
na, ben nota agli operatori impegnati anche
che nei tempi di arrivo previsti dalle attuali
in trincea e non solo in cabina di regia e ine-
normative (8 minuti dalla chiamata alla Cen-
quivocabile avvalorata da recenti e prestigiosi
trale Operativa 118 in area urbana e 20 mi-
studi internazionali.
nuti dalla chiamata in area extraurbana) arrivi
L’importanza della presenza del medico a
presso chi, da un momento all’altro, corre il
bordo di un mezzo di soccorso del SET non è
rischio di perdere la vita, un mezzo di soccor-
limitata ai casi, gravissimi, di arresto cardiaco
so con equipaggio sanitario del SET 118 in
improvviso (che, sul piano delle emergenze
grado di effettuare, in modo pertinente ed
cliniche riscontrabili sulla scena dei vari eventi
integrato, diagnosi e terapia potenzialmente
rappresentano una percentuale assai minore
118
rispetto al totale), quanto, insieme a quella
vanguardia – per criteri di visione e di go-
dell’infermiere,
fa la differenza riguardo a
verno di Sistema – a livello internazionale, è
tutte le condizioni cliniche di emergenza, me-
quindi determinante, ma non solo riguardo
dica e chirurgica, in cui proprio il ragionamen-
alla gestione degli arresti cardiaci improvvisi
to clinico diagnostico – differenziale precoce,
e delle condizioni cliniche rapidamente evo-
conseguente alla valutazione obiettiva diretta
lutive verso l’arresto cardiaco (emergenze e
(e non riferita tramite telefono!) del paziente,
relativi periarresti cardiaci), quanto è ancora
la diagnosi, quando possibile, o comunque
più indispensabile al fine di diagnosticare e
l’orientamento diagnostico, quando di ele-
trattare, con tempestività, le urgenze sanita-
vata probabilità, o il percorso metodologico
rie, ossia le situazioni a potenziali pericolo di
di approccio mediante sequenze integrate
vita, e le acuzie minori, intese quali condizioni
di valutazione e azione, condotto secondo
cliniche acute che non configurano, al mo-
taglio sindromico, in tutti gli altri casi, unita-
mento valutativo iniziale, potenziale pericolo
A BORDO DEI MEZZI DI SOCCORSO DEI SET-118 ITALIANO I MEDICI E GLI INFERMIERI, OSSIA LA COMPONENTE SANITARIA, DEVONO NECESSARIAMENTE ESSERE PRESENTI QUALI EQUIPAGGI STRUTTURATI E DISPOSTI STRATEGICAMENTE IN PROPORZIONI PERCENTUALI, SUL TOTALE DEGLI EQUIPAGGI DI SOCCORSO PREVISTI DALLA ORGANIZZAZIONE DI CIASCUN SISTEMA.
mente alla terapia medica di emergenza pre-
per la vita del paziente.
coce assumono comprovato ruolo salvavita.
In tutti questi casi, in cui sono certamen-
Il medico di emergenza è indispensabile,
te ricomprese più del 50% delle condizioni
a bordo dei mezzi di soccorso del SET-118,
cliniche per cui viene giornalmente, senza
quando gli stessi intervengono, in prima
soluzione di continuità, richiesto, in modo
istanza, in caso di codice rosso (che significa
sempre più pressante, dai cittadini – uten-
pericolo evidente ed imminente di perdere
ti l’attivazione di soccorso del Sistema 118,
la vita), ossia in tutte le situazioni cliniche di
la presenza del medico e dell’infermiere del
instabilità grave e potenzialmente evolutive
SET-118 a bordo del mezzo di soccorso che si
in breve nell’arresto cardiaco, insieme a tutte
reca presso il paziente è in grado di effettuare
le condizioni cliniche di periarresto cardiaco,
valutazione clinica e trattamento terapeutico
ossia immediatamente precedenti l’arresto
del paziente in loco, lasciando il paziente al
cardiaco, che vanno diagnosticate e trattate
proprio domicilio. Questo determina una ef-
immediatamente, quali insufficienza respira-
ficacissima, strategica, insostituibile “azione
toria acuta, edema polmonare acuto, aritmie
di filtro” nei confronti dell’inappropriato ipe-
minacciose, stati di shock, traumi gravi, etc.,
rafflusso di pazienti acuti minori ai vari Pron-
in cui la capacità di fare diagnosi e terapia fa
to Soccorso ospedalieri causa dell’evidente
inequivocabilmente la differenza.
“esplosione implosione” funzionale, con il
L’importanza della presenza del medico a
fenomeno insostenibile del “sovraffollamen-
bordo dei mezzi di soccorso del SET-118, for-
to”, più che ampiamente documentato e do-
temente voluta, in ambito legislativo, dall’I-
cumentabile a livello nazionale, sia del netto
talia, sin dall’inizio degli anni 90, con scelta
incremento di spesa sanitaria direttamente
strategica di politica sanitaria davvero all’a-
ricondicibile alle molteplici prestazioni Settembre 2019 | Notiziario | 67
118
sanitarie che vengono erogate in conseguen-
sanitario non è accettabile, come non è ac-
za di tale inappropriata elevatissima percen-
cettabile la progressiva tendenza alla scom-
tuale di accessi (e così spesso, di conseguen-
parsa di personale sanitario, come in qualche
za, anche di ricoveri) del tutto impropri.
regione è stato paventato.
L’alternativa, cioè l’impiego di ambulanze
Risulta difficile pensare, di pari, la delega
senza medico a bordo per le attività di soc-
delle funzioni proprie dei VVFF, CC, Polizia
corso in ambiente extraospedaliero equiva-
di Stato e GdF nelle attività di controllo del
le, per chi l’adotta, alla rinunzia completa a
territorio a personale privo di qualifica e stan-
svolgere le funzioni previste dalla normativa
dard formativo pertinente.
e, potendo tali mezzi effettuare solo il tra-
68 | Notiziario | Settembre 2019
sporto dei pazienti all’ospedale più prossimo,
IL 112 INSIEME AL 118 E NON IN SOSTI-
a prescindere dal problema sanitario presen-
TUZIONE DEL 118
tato, finisce per vanificare completamente
L’art.1, comma 2 della legislazione europea
i principi che sono alla base dell’istituzione
istitutiva del 112 (Direttiva 91/396/CEE),
del “118”, riportando – di fatto - il soccorso
sancisce che “il numero unico europeo per
sanitario extraospedaliero all’era pre-D.P.R.
chiamate di emergenza viene introdotto, ove
27 marzo 1992.
opportuno, parallelamente ad ogni altro nu-
Va ancora rilevato che lo Stato ha esplicita-
mero nazionale esistente per tali chiamate”.
mente sancito nel DPR del 27 marzo 1992
La direttiva citata parla, chiaramente, di in-
che “L’attività di soccorso sanitario costituisce
troduzione parallela e non sostitutiva del
competenza esclusiva del Servizio sanitario
112 rispetto “ad ogni altro numero nazionale
nazionale” e che l’emergenza sanitaria extra-
esistente per tali chiamate”, quindi parallela
ospedaliera costituisce un Livello Essenziale
e non affatto sostitutiva delle funzioni di ac-
di Assistenza.
cesso al soccorso sanitario mediante ricorso
In tale contesto, qualsiasi deriva verso una
diretto al numero e, quindi, al Sistema 118.
gestione amministrativa avulsa dal contesto
L’Europa non ha, pertanto, chiesto all’Italia di
IL CRITERIO ESSENZIALE DI ELEVATA QUALITÀ PRESTAZIONALE Lo standard di qualità di eccellenza nell’ambito della risposta assistenziale del Sistema 118 consiste nell’assicurare che entro gli standards temporali di intervento fissati dal Legislatore, 8 minuti dalla chiamata in CO-118, in area urbana, e 20 minuti dalla chiamata in area extraurbana, il cittadino – utente possa essere assistito da un team medicalizzato, infermierizzato e tecnicizzato (composto da n°1 medico, n°1 infermiere e n° 2 autisti-soccorritori) in grado di assicurare diagnosi, rianimazione, stabilizzazione “avanzata”, terapia mirata e trasporto protetto del paziente verso la struttura ospedaliera maggiormente idonea e relativamente più vicina.
spendere in modo, a parere personale, così sovradimensionato rispetto al reale fabbisogno (il turista in paese straniero che non sa chi chiamare in caso di emergenza), mediante la realizzazione di costosissime Centrali Uniche di Risposta (CUR), sottoponendo al contempo 60 milioni di italiani, nel momento improvviso dell’imminente pericolo di perdere la vita, all’inutile obbligo di un “doppio” passaggio operativo tra il 112 e le Centrali Operative di Settore (Soccorso Sanitario, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco etc), che può comportare, come peraltro già successo, purtroppo con il dato di esiti nefasti, inaccettabile allungamento dei tempi complessivi di risposta. Diventa, a questo punto, necessaria e indifferibile una puntuale e condivisa fase di analisi e confronto, aperta a tutti gli attori istituzionali dei servizi di emergenza del Paese, di tutti i dati complessivi del servizio nelle regioni attivate. In tale contesto occorrerà valutare – per l’emergenza sanitaria – indicatori oggettivi un po’ diversi da quelli normalmente presentati in pubblico, ossia, tra i tanti, il confronto dei tempi intercorrenti dalla chiamata dell’utente al servizio di emergenza e l’arrivo sul posto del mezzo di soccorso confrontando, nella stessa realtà posta in esame, la gestione del “prima” con la gestione “attuale” del percorso operativo di Sistema, ossia confrontando
Il Legislatore specifica chiaramente nei LEA che il Sistema di Emergenza Territoriale 118 deve assicurare a tutti i cittadini interventi di soccorso avanzato esterni ai presidi ospedalieri (LEA 2008, Capo III, art. n° 7), e nel DM 70/2015 che le programmazioni regionali devono assicurare all’utenza la presenza in servizio di un mezzo di soccorso “avanzato” ogni 60.000 abitanti, prevedendo, pertanto, chiaramente, rispetto attuativo della necessità di implementazione di modelli di Sistema ad elevato indice di medicalizzazione ed infermierizzazione, in grado di assicurare, secondo necessità, e decodificata tempestività, prestazioni di soccorso in grado di fare concretamente la differenza tra la vita e la morte.
in caso di codice rosso i tempi di arrivo sul posto rispetto alla chiamata, quando il 118 rispondeva in prima battuta alla richiesta di soccorso inoltrata dal cittadino utente alla Centrale Operativa del 118, rispetto alla situazione attuale, in cui alla chiamata del cittadino utente risponde in prima battuta la Centrale Operativa del 112 che smista, successivamente, l’intervento alla Centrale Operativa del 118. Questo modello, che è stato inizialmente presentato con il teorico vantaggio di azione di filtro riguardo le chiamate inutili, porta invece, in realtà, ad una doppia intervista telefonica, in quanto gli standard di prima intervista Settembre 2019 | Notiziario | 69
GLI S
Bottiger documenta, in una metanalisi pubblicata nel 2016, che la rianimazione cardiopolmonare effettuata dall’equipaggio di un Sistema di Emergenza Territoriale di cui faccia parte un medico è associata a maggiori percentuali di sopravvivenza dei pazienti trattati rispetto ai casi in cui la rianimazione sia stata effettuata da equipaggi sprovvisti di medico. In alcuni casi la possibilità di mantenere in vita fino all’arrivo in ospedale un paziente soccorso può essere di oltre il 30% superiore se il paziente è stato soccorso da un mezzo dotato di medico rispetto ad uno sprovvisto .2
GLI STUDI INTERNAZIONALI A SOSTEGNO DELL’INDICE DI MEDICALIZZAZIONE
Hamilton documenta, in uno studio osservazionale pubblicato nel 2016, che la presenza del medico negli equipaggi di soccorso ai pazienti vittime di arresto cardiaco è associata ad aumentata sopravvivenza nei primi 30 giorni che fanno seguito all’insorgenza dell’evento (Annika Hamilton, Jacob Steinmetz, MadsWissenberg, Christian Torp-Pedersend, Freddy K. Lippert, Lars Hovea, NicolaiLohsea: Associationbetweenprehospitalphysicianinvolvement and survivalafter out-of-hospital cardiacarrest: A Danishnationwideobservational study, Resuscitation 2016). Hagihara documenta, in uno studio osservazionale pubblicato nel 2014, che la presenza del medico a bordo dei mezzi di soccorso è associata ad aumento della sopravvivenza dei pazienti vittime di arresto cardiaco improvviso verificatosi in sede extraospedaliera (Akihito Hagihara, ManabuHasegawa, TakeruAbe, TakashiNagata, and YoshihiroNabeshima: PhysicianPresence in an Ambulance Car Is Associated with IncreasedSurvival in Out-of-Hospital CardiacArrest: A ProspectiveCohort Analysis).
70 | Notiziario | Settembre 2019
ed il sistema informatico assieme al supporto
delle stesse prerogative di riconoscimento e
telefonico non sono in grado di trasmettere
di localizzazione del chiamante attribuite al
istantaneamente le richieste del chiamante,
“112”, poi modificato, inopportunamente,
ed anzi obbligano l’operatore sanitario ad
dal successivo decreto dello stesso Ministero
una successiva ripetizione dell’intervista con
del 12 novembre 2009.
raddoppio netto dei tempi di erogazione del
Tale modello risulta adottato in molte nazioni
servizio.
europee senza che costituisca ostacolo o pro-
Occorre, in ogni caso, in piena coerenza at-
blema, ma anzi supporto vicendevole, con
tuativa con il dettato legislativo europeo, mo-
due linee parallele finalizzate alle chiamate di
dificare con urgenza, quale scelta strategica
soccorso della cittadinanza in caso di emer-
di politica sanitaria nazionale, gli attuali profili
genza sanitaria (su singola linea 112 vi è il ri-
operativi di Sistema, “restituendo” immedia-
schio di saturazione delle chiamate, si pensi
tamente ai cittadini italiani, secondo quanto
agli episodi terroristici di Parigi, che in Italia
peraltro accade in altri Paesi dell’Unione, la
avrebbero avuto un unico collettore; il 112
possibilità di accesso diretto al Sistema di
a Parigi è invece operativo, in caso di emer-
Emergenza Territoriale 118 in caso di immi-
genza sanitaria, “parallelamente” al numero
nente pericolo di perdere la vita, quindi di
di emergenza 15, il SAMU, corrispondente al
emergenza sanitaria.
sistema 118 italiano).
È indispensabile, in buona sintesi, ripristinare
Ricordo che in caso di arresto cardiaco im-
– con assoluta urgenza temporale - il detta-
provviso, che uccide ancora circa 8 italiani
to del Decreto del Ministero dello Sviluppo
all’ora, per ogni minuto che passa dall’insor-
Economico del 10 marzo 2008, n. 59, sup-
genza dell’evento si perdono mediamente il
plemento ordinario n.55 che, per l’appunto,
10% di possibilità di ripristino della circolazio-
recependo a pieno le direttive europee, sta-
ne spontanea, laddove la “catena dei soccor-
biliva che il “115” ed il “118” conservavano
si” funzioni al meglio.
la possibilità di ricevere direttamente le chia-
Chi di noi è disponibile, per un solo minu-
mate di soccorso a loro dirette, oltre a quel-
to perso eventualmente in più nelle opera-
le provenienti attraverso il “112”, dotandosi
zioni di “doppio passaggio” tra 112 e 118,
L’OBIETTIVO DEL “118” È QUELLO DI SALVARE VITE UMANE E DI FORNIRE ASSISTENZA SANITARIA ORGANIZZATA ED EFFICACE A TUTTI GLI EVENTI ACUTI; L’OBIETTIVO DEL “112” È QUELLO DI FORNIRE GARANZIA A QUALSIASI CITTADINO DEGLI STATI MEMBRI PER QUALSIASI TIPO DI PROBLEMA GLI SI PRESENTI IN QUALSIASI PARTE DEGLI STESSI
che proprio nessun legislatore europeo ci ha
Centrale Operativa 118, cui sono preposte le
chiesto di perdere, in qualsiasi modo, in quei
funzioni di direzione, coordinamento, control-
momenti terrificanti, a cedere quel 10% di
lo, verifica e revisione della qualità, risk ma-
possibilità di tornare a vivere?
nagement di tutte le attività di Sistema e di
Il 112 ed il 118 rimangono, pertanto, due di-
formazione del personale.
mensioni operative completamente differenti
È, di conseguenza, a parere personale, un
l’una dall’altra, trattandosi, nel primo caso (il
macroscopico errore di appropriatezza ge-
112), di un mero call center di smistamento
stionale ritenere, nel nome dei percorsi di
delle chiamate per emergenze di qualsiasi
operatività del 112, di interferire, in vario
tipologia alle Centrali Operative di settore
modo, con l’operatività delle Centrali Opera-
(Emergenza Sanitaria, Polizia, Carabinieri, Vi-
tive 118 (influenza inappropriata del 112 sul
gili del Fuoco, etc), mentre nel secondo caso
118) e viceversa, ritenere, nel nome del 118,
(il 118), di un sistema specifico ad elevata
di voler interferire con l’operatività del 112
complessità gestionale della sanità nazionale.
(influenza inappropriata del 118 sul 112).
La Sala Operativa del 118, i cui operatori sani-
L’obiettivo del “118” è quello di salvare vite
tari non solo rispondono alle chiamate dell’u-
umane e di fornire assistenza sanitaria or-
tenza ma attivano contestualmente risposte
ganizzata ed efficace a tutti gli eventi acuti;
terapeutiche
potenzialmente
l’obiettivo del “112” è quello di fornire ga-
salvavita, declinate, a seconda dei casi, qua-
ranzia a qualsiasi cittadino degli Stati Membri
li istruzioni prearrivo in caso di malore o di
per qualsiasi tipo di problema gli si presenti
trauma, coordinando e supervisionando - in
in qualsiasi parte degli stessi Stati; sotto tale
tempo reale - tutte le fasi in cui si articola cia-
ottica, per le problematiche sanitarie, pur con
scun intervento di soccorso, rappresenta solo
i maggiori tempi che comporta il doppio pas-
una parte, strutturale e funzionale, del cen-
saggio, trasferisce le richieste che gli sono
tro direzionale del Sistema 118, denominato
pervenute al “118”.
immediate
118
Settembre 2019 | Notiziario | 71
Si ritiene, pertanto, di importanza assolu-
medicalizzazione e di infermierizzazione degli
ta lasciare ai cittadini italiani la possibilità di
equipaggi di soccorso del SET-118, in para-
chiamare direttamente il 118, con garanzia
metro percentuale rispetto alla popolazio-
di accesso unico al Sistema dell’Emergenza
ne, in modo da garantire, nel rispetto degli
Territoriale e senza alcuna possibilità di perdi-
standard temporali di intervento sanciti dallo
ta di tempo. La chiamata al 118 deve essere
stesso legislatore per area urbana ed extraur-
indirizzata, dai nodi di rete, direttamente alla
bana, il più efficace abbattimento delle morti
Sala Operativa della Centrale Operativa 118.
evitabili secondarie a malore e/o a trauma nel
LA NECESSITÀ E LA PROPOSTA DI UNA SVOLTA DI QUALITÀ DEL SISTEMA 118 NAZIONALE È diventato, così, urgente tradurre l’istanza storica in appello al Governo, al Parlamento, al Ministro della Salute, a FNOMCEO, di varare, in tempi assai brevi, con carattere di autentica priorità nell’agenda di governo, una riforma legislativa autorevole del 118 nazionale. Si propone, in concreto, una riforma del Sistema 118 che consenta di assicurare, in modo omogeneo, a livello di tutti i territori
72 | Notiziario | Settembre 2019
nostro Paese. Si propone l’attivazione corale urgente delle competenti organizzazioni sindacali tutte di settore, in ambito medico ed infermieristico, finalizzata alla definizione delle evoluzioni di impianto contrattuale affinché siano comprensive di tutti i riconoscimenti incentivanti e premianti per la natura così peculiare ed obiettivamente usurante e rischiosa di ruolo. Si propone, infine, al legislatore, per il SET118, il varo di un modello organizzativo di livello dipartimentale, declinato al duplice livello provinciale e regionale, che si offre
regionali, pari standard qualitativi di accesso
all’analisi ed al confronto per le documen-
tempo dipendente alle cure e di trattamento
tabili connotazioni di efficacia, efficienza ed
terapeutico effettuato in tempi assai rapidi e
economicità gestionale, quale macrostruttura
di carattere potenzialmente salvavita in caso
sanitaria normativamente afferente alle com-
di emergenza sanitaria per tutti i cittadini.
petenze apicali cliniche e gestionali specifi-
Si propone il controllo dello Stato sull’appli-
che della dirigenza sanitaria di settore, che
cazione e rispetto degli standard nazionali
traduce per il cittadino la migliore garanzia
definiti per specificare gli indici necessari di
di appropriatezza dei percorsi e delle cure.
EMERGENZA
URGENZA PUGLIA Il modello regionale del 118 ha puntato su elevati livelli di medicalizzazione e garantisce alti livelli di efficienza. Ma soffre per carenza di medici e un’emorragia di personale dovuta a condizioni di lavoro rischiose e usuranti. di NICOLA GABALLO Segretario regionale Settore Emergenza Urgenza Fimmg Puglia
Il
settore emergenza territoriale 118 in puglia si avvale di personale medico convenzionato avente i titoli della Medicina Generale oltre ad un corso specifico abilitante l’esercizio specifico di medico d’emergenza; la pianta organica regionale dei Medici ne prevede 530 con 106 tra ambulanze medicalizzate ed automediche. La Regione Puglia, a differenza di altre regioni italiane, ha puntato molto sulla presenza del Medico sui mezzi di soccorso e di fatto è stata premiata dai recenti dati pubblicati dall’Istat dove il 118 pugliese ha visto collocate 5 province nei primi dieci posti in una graduatoria nazionale che prendeva in considerazione il tasso di mortalità per infarto acuto del miocardio. Piace ricordare che circa il 30% dei pazienti visitati a domicilio vengono trattati senza il trasporto in ospedale, con un enorme risparmio per le casse regionali. La nota dolente è legata alla mancanza dei Medici (circa 100 in meno rispetto alla pianta organica), una costante emorragia legata sicuramente alla tipologia dell’attività lavorativa sempre più rischiosa e usurante ma anche alla scarsa appetibilità contrattuale. Per questo è indispensabile riaprire i tavoli contrattuali regionali per invertire la rotta, rendendo stabile il settore individuando i compiti specifici da eseguire e gratificando il lavoro dei professionisti che vi operano; indispensabile tornare a rivisitare un contratto regionale di oltre 10 anni per discutere delle Centrali Operative che vedono i Medici del 118 tagliati fuori pur se contrattualmente previsti, ma anche di tutte una serie di attività a cui la popolazione non può e non deve rinunciare. Il 118 è quasi sempre il primo contatto con l’ammalato, siamo fieri della fiducia in noi riposta da chi necessita di interventi salvavita e ci sentiamo pronti per essere i coprotagonisti di una riorganizzazione strutturale e di competenze che porteranno il SET 118 sempre più ai vertici italiani.
PUGLIA AI PRIMI POSTI PER BASSA MORTALITÀ PER INFARTO MIOCARDICO ACUTO Ottima performance delle province pugliesi per i tassi di mortalità per infarto miocardico acuto, secondo l’indice della salute, la classifica del Sole 24 Ore che fotografa la salute degli italiani nelle 107 province attraverso 12 indicatori che rilevano la mortalità, la speranza di vita, la diffusione di farmaci. Nella classifica della mortalità per infarto miocardico acuto (Morti ogni 1000 abitanti 20122016, dati Istat) 5 province pugliesi sono infatti tra le prime 10 in Italia. Taranto (940,1 punti) è al 2° posto assoluto dopo Sassari, seguita da Bari al 3° posto (919,6 punti) e dalla BAT al 5° posto (887,6 punti), mentre Foggia (821,8 punti) e Lecce (815,5 punti) chiudono rispettivamente al 9°e 10° posto. Gli ottimi risultati sono riconducibili anche all’avanzato livello prestazionale del Sistema 118 pugliese (High Performance System), con uno standard elevato di medicalizzazione e di infermierizzazione in grado di assicurare che oltre l’80% dei pazienti in codice rosso venga assistito, in contesto appropriato di risposta tempo dipendente, da equipaggi sanitari del SET 118 aventi a bordo medico ed infermiere, ossia in grado di effettuare diagnosi e terapia potenzialmente salvavita.
Settembre 2019 | Notiziario | 73
FORMAZIONE
LA FORMAZIONE DEI MEDICI AI TEMPI DEL REGIONALISMO DIFFERENZIATO L’Ordine dei Medici di Bari, in collaborazione con la Fnomceo, organizza la quinta edizione delle Giornate di Approfondimento. Un convegno che punta a tracciare la figura di un nuovo medico, tra linee guida ed economia.
di FRANCO LAVALLE
“F
ormazione, linee guida, eco-
versa allocazione regionale delle risorse. Per
nomia, diritto e regionalismo
questo motivo la maggior parte delle relazio-
differenziato, quale medico di-
ni farà riferimento a questa eventualità. Dopo
segnano?”. Questo è il titolo della quinta
la presentazione dell’evento da parte del
edizione delle Giornate di Approfondimen-
responsabile scientifico (Franco Lavalle) ed
to della Formazione post-laurea del Medico
i saluti istituzionali del presidente Fnomceo
che si svolgeranno i prossimi
e Omceo Bari (Filippo Anelli),
13 e 14 Settembre, presso l’Auditorium “Bonomo” dell’Omceo Bari. Come ogni anno, il convegno nazionale, organizzato dall’Ordine dei Medici di Bari in partnership con la Fnomceo, vedrà coinvolti i maggiori esperti nel settore, in qualità di relatori. Nella stesura del programma non abbiamo potuto evitare di prendere in massima con-
74 | Notiziario | Settembre 2019
si partirà tracciando le linee
Nella stesura del Programma non abbiamo potuto evitare di prendere in massima considerazione l’evenienza del regionalismo differenziato e quello che potrebbe significare qualora si verificasse una disparità nella qualità della formazione dovuta ad una diversa allocazione regionale delle risorse.
per una corretta formazione post-laurea del medico e dell’odontoiatra per poi disegnare, con dati alla mano di Cogeaps, le eventuali differenze nella formazione Ecm nelle varie regioni italiane. A seguire Società scientifiche e Istituto superiore di sanità parleranno
dell’importanza
delle linee guida e di come
siderazione l’evenienza del
approntare linee guida di qua-
regionalismo differenziato e
lità. Si esaminerà poi la possi-
quello che potrebbe signifi-
bile formazione universitaria
care qualora si verificasse una disparità nella
derivante dall’applicazione del regionalismo
qualità della formazione dovuta ad una di-
differenziato e l’azione dell’economia sulle
13 / 14 SETTEMBRE 2019 - AUDITORIUM “BONOMO”- OMCeO BARI
GIORNATE DI APPROFONDIMENTO SULLA FORMAZIONE DEL MEDICO V EDIZIONE
FORMAZIONE, LINEE GUIDA, ECONOMIA, DIRITTO E REGIONALISMO DIFFERENZIATO: COME INCIDONO SULLA PROFESSIONE MEDICA? scelte di cura. Parleremo poi del problema etico e della responsabilità professionale penale del medico. Infine, ci sarà spazio per una analisi complessiva della giornata. Il sabato, come di consueto, vi saranno due tavole rotonde di approfondimento con esperti. Nella prima: “Linee guida e Pdta: presupposto imprescindibile per la gestione dei percorsi di cura” si discuterà di come rapportarsi con il malato tenendo in debito conto le indicazioni delle Società Scientifiche. Nella seconda tavola rotonda, “Formazione, linee guida, economia, diritto e regionalismo differenziato, quale medico disegnano?”, l’auspicio è quello di vedere delineata una figura professionale medica che, a causa dei vincoli indicati nel titolo, non potrà più essere quella di una volta, ma una professionalità bloccata o quasi dai tanti vincoli che incontra. Tra questi, a parte il vincolo economico, quello che più incide sulla professione è certamente il diritto, che costringe il medico ad analizzare dove sono allocati i potenziali rischi per lo svolgimento del proprio lavoro e quali precauzioni dovrà porre in essere per poterlo svolgere al me-
P
R
O
G
R
A
M
M
Presidente: Filippo Anelli - Responsabile Scientifico: Franco Lavalle
VENERDÌ 13 SETTEMBRE - 14.00 / 18.00 14.00 - F. Lavalle Presentazione del Convegno 14.10 - F. Anelli Introduzione 14.20 - Qualità della Formazione tra risorse e autonomie, come incide sulla Professione? 14.40 - Formazione e Regionalismo Differenziato, ragioniamo sui numeri. 15.00 - Linee Guida: Un obbligo per le Società Scientifiche farle e per i medici seguirle? 15.20 - Accreditamento Società Scientifiche e Produzione Linee Guida. A chi spetta la verifica della Qualità? 15.40 - Formazione e Regionalismo differenziato: Come cambiano le Università. 16.00 - Discussione 16.30 - Quanto incide l’economia nel determinare la scelta della cura da parte del Medico? 16.50 - Quale Etica per il medico? Tra Deontologia, norme e mercato. 17.10 - La responsabilità penale dell'esercente la professione sanitaria tra "diritto vigente" e "diritto vivente". 17.30 - Commento sulla giornata. 17.50 - Discussione
glio. Sicuramente dal convegno si delineerà la figura del nuovo medico a cui non basta più essere solo uno “scienziato”, un tecnico, per poter esercitare secondo scienza e coscienza, ma dovrà tener presente tanti altri aspetti che
SABATO 14 SETTEMBRE - 8.30 / 14.00 08.30 - TAVOLA ROTONDA Linee Guida e PDTA: Presupposto imprescindibile per la gestione dei percorsi di cura
modificano l’originaria impostazione fornita
10.15 - Discussione
dall’attuale percorso universitario e da quello
10.30 - CONSEGNA DEI PREMI MIGLIOR TESI IN MEDICINA GENERALE
strettamente scientifico degli anni successivi. Sicuramente l’evento sarà un importante con-
10.50 - TAVOLA ROTONDA Formazione, Linee Guida, Economia, Diritto e Regionalismo Differenziato: Quale Medico Disegnano?
sesso dove discutere della Professione. Nella
13,00 - Discussione
giornata di sabato 14 settembre, tra le due
13,30 - Conclusioni
tavole rotonde, come di consueto, si svolgerà
14,00 - Compilazione dei questionari di gradimento e di verifica dell'apprendimento ECM
la premiazione dei giovani colleghi per la Migliore Tesi in Medicina Generale per il corso triennale 2017 – 2019.
A
ECM
FORMAZIONE: A CHE PUNTO SIAMO? Il 31 dicembre 2019 è la data ultima per assolvere agli obblighi formativi del triennio. Per chi non fosse in regola, ci sono diverse opportunità per raccogliere i crediti ECM mancanti, dalla FAD all’autoformazione. a cura della Redazione
76 | Notiziario | Settembre 2019
S
i avvicina la data del 31 dicembre 2019,
“Non tutte le aziende ospedaliere hanno ot-
scadenza per ottemperare gli obblighi
temperato agli obblighi previsti dalla norma.
della formazione continua previsti per
Alcune non hanno offerto ai medici ospeda-
il triennio 2017-2019 per il personale sanita-
lieri il tempo e le occasioni per dedicare le
rio. Eppure, c’è ancora una buona percentua-
4 ore settimanali previste da contratto per la
le di medici che a oggi non ha ancora assolto
formazione.” - aggiunge Stella. “Allo stes-
al debito formativo per il triennio e che in
so tempo, si avverte una scarsa conoscenza
questi mesi sta provvedendo ad acquisire i
da parte dei colleghi di tutte le opportunità
crediti mancanti.
che sono offerte ai professionisti per acqui-
“Tra le possibili causa che possiamo imputa-
sire crediti. Non si sfruttano quindi tutte le
re alla scarsa partecipazione dei medici agli
occasioni.” Per mettersi in regola e cercare
eventi formativi, soprattutto per quanto ri-
di raggiungere il numero di crediti previsti
guarda l’ambito ospedaliero della dipenden-
dalla norma, il professionista può sfruttare le
za, c’è sicuramente la carenza di personale”
opportunità offerte dalla FAD - Formazione
- spiega Roberto Stella, Presidente Omceo
a distanza, attraverso cui la nuova normativa
Varese e Coordinatore dell’Area strategica
permette di acquisire anche il 100% dei cre-
della formazione di Fnomceo. Il triennio è
diti. La Federazione oggi offre gratuitamente
stato caratterizzato da una riduzione del per-
sul proprio portale corsi per circa 150 cre-
sonale a causa dei pensionamenti e del man-
diti ai colleghi, accessibili dal portale www.
cato turnover nelle aziende ospedaliere, con
fnomceo.it. Altro strumento è quello che
conseguente aumento dei turni di lavoro e ri-
consente di valorizzare l’autoformazione, e
duzione dei riposi. È stato quindi penalizzato
che permette di acquisire il 20% dei crediti
il tempo che normalmente era stato dedicato
individuali previsti per ogni professionista,
all’aggiornamento professionale.
documentando con l’autocertificazione un
EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA
Un importante segnale che i professionisti devono cogliere è che oggi il mancato assolvimento dei crediti già costituisce un elemento negativo ai fini di partecipazione a concorsi e assunzioni e può comportare anche dei problemi in caso di contenzioso assicurativo
aggiornamento fatto attraverso, per esem-
sicurativo.” spiega sempre Stella. Per quan-
pio, la lettura di riviste specialistiche.
to riguarda invece le sanzioni previste per i
Per chi avesse acquisito i crediti per il triennio
medici che non assolveranno agli obblighi
in corso ma non fosse in regole con quello
formativi, al 31 di marzo del 2020 - periodo
2014-2016, è prevista la possibilità di trasferi-
entro cui si completerà la verifica dei crediti
re i crediti in eccedenza acquisiti nel periodo
per i triennio - chi non avrà ottemperato sarà
2017-2019 per completare gli obblighi del
sottoposto, in base all’Articolo 19 del codice
triennio precedente. Resta fermo ovviamen-
deontologico, ad un’azione disciplinare da
te l’obbligo di ottemperare anche ai crediti
parte degli Ordini, salvo casi con motivazio-
del triennio in corso.
ne particolari che verranno analizzati singo-
“Un importante segnale che i professioni-
larmente.
sti devono cogliere è che oggi il mancato
“Come commissione ECM - conclude Stel-
assolvimento dei crediti già costituisce un
la - stiamo portando avanti diverse iniziative
elemento negativo ai fini di partecipazione a
per informare i colleghi e consentire a tutti
concorsi e assunzioni e può comportare an-
di completare il proprio percorso di forma-
che dei problemi in caso di contenzioso as-
zione.”
Il professionista può sfruttare le opportunità offerte dalla FAD Formazione a distanza, attraverso cui la nuova normativa permette di acquisire anche il 100% dei crediti. La Federazione oggi offre gratuitamente sul proprio portale corsi per circa 150 crediti ai colleghi.
Settembre 2019 | Notiziario | 77
MEDICINA DI GENERE
VERSO UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE Lo scorso giugno si è svolto a Bari il VIII° Congresso Nazionale di Medicina di Genere, organizzato da GISeG in collaborazione col Consiglio Regionale Puglia. Nel corso dell’evento sono state discusse problematiche relative alla nuova normativa e alla programmazione sanitaria nazionale e regionale.
di ANNAMARIA MORETTI Presidente Nazionale Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG)
78 | Notiziario | Settembre 2019
Il
21-22 giugno 2019 si è svolto a Bari il
tecnico per le politiche sulla Medicina di
VIII° Congresso Nazionale di Medicina
Genere. Nella Regione, inoltre, sono in fase
di Genere, organizzato da GISeG (Grup-
di avanzato sviluppo alcuni programmi pre-
po Italiano Salute e Genere) in collaborazio-
sentati nel corso dell’evento. Inoltre, la Bi-
ne col Consiglio Regionale Puglia.
blioteca del Consiglio della Regione Puglia
Nel corso dell’evento autorevoli esperti han-
“Teca del Mediterraneo” negli ultimi anni ha
no presentato le più attuali evidenze scien-
condiviso con GISEG un protocollo di intesa
tifiche in aree quali pediatria, ortopedia,
orientato alla strutturazione di una bibliote-
neurologia, endocrinologia, oncologia, car-
ca multimediale di “Medicina di Genere”
diologia e pneumologia. Sono state discusse
con l’obiettivo di catalogare riviste e pub-
problematiche relative alla nuova normativa
blicazioni scientifiche inerenti l’argomento
e alla programmazione sanitaria nazionale e
e sostenere programmi di formazione per
regionale. All’evento è intervenuta l’Onore-
operatori sanitari e di informazione per i cit-
vole Beatrice Lorenzin che ha illustrato la leg-
tadini Anche l’Ordine dei Medici di Bari ha
ge sulla medicina di genere ed suoi i quattro
avuto un ruolo attivo, tramite l’istituzione di
punti fondamentali:
un Osservatorio per la Medicina di Genere
1. valutazione dei percorsi clinici e diagnosti-
e la produzione di un master dedicato con
co-terapeutici
l’obiettivo di stimolare la formazione in Pri-
2. stato di avanzamento della ricerca
mary Care. Hanno partecipato all’evento
3. definizione dei programmi di formazione
congressuale: il Centro di Riferimento per la
4. strumenti di comunicazione ed informazio-
Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di
ne
Sanità che ha presentato il lavoro svolto dal
Nell’ambito delle politiche regionali, la Pu-
tavolo di esperti per la definizione del Piano
glia ha aderito alla richiesta dell’Istituto Su-
Attuativo FNOMCeO (Federazione Naziona-
periore di Sanità di costituzione del tavolo
le degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli
Odontoiatri), che è attiva nella definizione di programmi di formazione (residenziali e FAD) e sollecita tutti gli Ordini dei Medici a
Consiglio Regionale della Puglia
produrre corsi ECM e post-laurea il Centro Studi Nazionale per la Medicina di Genere che insieme a Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità e GISeG ha formato la rete nazionale di Medicina di Genere rappresentanti di Società Scientifiche quali FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), AIDM (Associazione Italiana Donne Medico), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie). Dai lavori è emersa una situazione differente nelle varie regioni Italiane: diversa fase di programma-
Bari, 21-22 giugno 2019 Palace Hotel Bari
zione e disparato livello di organizzazione sanitaria. Obiettivo dei docenti partecipanti è che una migliore conoscenza della normativa e la presenza di una rete nazionale attiva
Congresso Nazionale GISeG
MEDICINA DI GENERE
e condivisa costituiscano un importante impulso per una nuova e urgente programmazione. Settembre 2019 | Notiziario | 79
MEDICINA DI GENERE
MEDICI, FARMACISTI E LA GENDER ORIENTED PHARMACOLOGY Deve trovare sempre più spazio nella pratica clinica il concetto di farmacologia di genere. Una maggiore consapevolezza di queste tematiche porterebbe ad un miglioramento dell’appropriatezza terapeutica, rendendo possibili trattamenti sempre più ‘su misura’. In tale ottica, si rende sempre più necessaria una collaborazione tra il farmacista ed il medico
di LUIGI D’AMBROSIO LETTIERI, Presidente Ordine Interprovinciale Farmacisti di Bari e BAT CATALDO PROCACCI, Farmacista Ordine Interprovinciale Farmacisti di Bari e BAT
80 | Notiziario | Settembre 2019
L
a Medicina di Genere ha lo scopo di
la fisiologia, la fisiopatologia e la patologia
comprendere in che modo le malattie
umana. All’inizio del terzo millennio sembra
di tutti gli organi e sistemi si manifesti-
impossibile che sia ancora necessario colma-
no nei due generi. Tale disciplina si connota
re una lacuna così grande, eppure tutta la
oggi come la medicina di uomini e donne
prassi medica ormai codificata da importanti
con differenti livelli culturali, inseriti in parti-
linee guida è fondata su prove ottenute da
colari contesti ambientali e sociali capaci di
grandi sperimentazioni condotte quasi esclu-
determinare differenti stili di vita e di com-
sivamente su un solo genere, quello maschi-
portamento e rappresenta uno degli ambiti
le. Storicamente, le donne sono state poco
di studio che meglio esprime la complessità
arruolate negli studi clinici e ciò vale anche
della vita della persona.
per gli animali di sesso femminile negli stu-
Compito della Medicina di Genere deve es-
di preclinici. Nel caso di arruolamento delle
sere la valutazione delle differenze di genere
donne, inoltre, il disegno sperimentale non
rispetto ai sintomi delle malattie e la necessità
era spesso adatto a individuare le differenze
di differenti percorsi diagnostici e interpreta-
sesso-genere. Si rende necessario, dunque,
zioni dei risultati, alle differenze nella risposta
ristudiare le patologie che affliggono uomi-
ai farmaci o, addirittura, alla necessità di uti-
ni e donne nel quotidiano per poter fornire
lizzare farmaci diversi, e ancora alle differenze
ad entrambi i generi la migliore cura possi-
rispetto alla prevenzione di tutte le malattie.
bile. Dovrebbero essere valutate, se, come
Non bisogna, quindi, considerare la Medicina
e quanto le differenze di sesso e di genere
di Genere come una nuova specialità ma una
evidenziate siano rilevanti per la salute e la
necessaria e doverosa dimensione interdisci-
medicina. Inoltre, deve trovare sempre più
plinare della medicina, che vuole studiare in
spazio nella pratica clinica il concetto di far-
che modo la differenza di genere influenza
macologia di genere (gender oriented phar-
I FARMACI NON POSSONO ESSERE UGUALMENTE DISPENSATI TRA UOMINI E DONNE, QUESTO LO SANNO BENE ANCHE I FARMACISTI CHE OGNI GIORNO SI TROVANO A CONTATTO CON I PAZIENTI. SONO PREVISTI PER ALCUNI FARMACI, INFATTI, DOSAGGI DIFFERENTI ED EFFETTI COLLATERALI DIFFERENTI A SECONDA SE SI TRATTI DI UOMINI O DONNE.
macology), branca della farmacologia che
stro della Salute il decreto con cui viene adot-
evidenzia e definisce differenze di efficacia e
tato il Piano per l’applicazione e la diffusione
sicurezza dei farmaci in funzione del genere.
della Medicina di Genere, previsto dall’artico-
I farmaci non possano essere ugualmente di-
lo 3 della Legge 3/2018, approvato in Con-
spensati tra uomini e donne, questo lo sanno
ferenza Stato-Regioni lo scorso 30 maggio.
bene anche i farmacisti che ogni giorno si tro-
Il piano si propone di fornire un indirizzo co-
vano a contatto con i pazienti. Sono previsti
ordinato e sostenibile per la diffusione della
per alcuni farmaci, infatti, dosaggi differenti
Medicina di Genere mediante divulgazione,
ed effetti collaterali differenti a seconda se si
formazione e indicazione di pratiche sanita-
tratti di uomini o donne.
rie, che, nella ricerca, nella prevenzione, nella
Una maggiore consapevolezza di queste te-
diagnosi e nella cura, tengano conto delle
matiche porterebbe ad un miglioramento
differenze derivanti dal genere, al fine di ga-
dell’appropriatezza terapeutica, rendendo
rantire la qualità e l’appropriatezza delle pre-
possibili trattamenti sempre più ‘su misura’,
stazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazio-
che rispondano, nel modo più adatto, alle
nale (SSN) in modo omogeneo sul territorio
diverse esigenze di uomini e donne. Sempre
nazionale1. L’articolo 3 della Legge 3/2018
più le evidenze scientifiche mostrano come le
introduce in maniera formale e codificata
donne manifestano reazioni avverse, anche
l’applicazione e la diffusione della Medicina
gravi, ai farmaci in misura maggiore rispetto
di Genere nel Servizio sanitario nazionale2. In
agli uomini e come il loro grado di aderenza
questo contesto, con lo scopo di colmare le
alle terapie è mediamente più basso, renden-
suddette lacune e aumentare il livello di co-
do spesso le cure inefficaci e rischiose.
noscenza rispetto questi argomenti, devono
Lo scorso 13 Giugno è stato firmato dal Mini-
essere intraprese azioni, di concerto tra
Per il trattamento delle patologie croniche il farmacista, assieme al medico di medicina generale, è la figura di riferimento per i pazienti.
Settembre 2019 | Notiziario | 81
LO SCORSO 13 GIUGNO È STATO FIRMATO DAL MINISTRO DELLA SALUTE IL DECRETO CON CUI VIENE ADOTTATO IL PIANO PER L’APPLICAZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA MEDICINA DI GENERE, PREVISTO DALL’ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 3/2018.
Non bisogna, considerare la Medicina di Genere come una nuova specialità, ma una necessaria e doverosa dimensione interdisciplinare della medicina.
Società Scientifiche, Ordini Professionali e
• promuovere e realizzare progetti di intera-
Università, volti a promuovere la formazione,
zione con la cittadinanza mediante l’utilizzo
l’adeguato aggiornamento professionale e la
di canali divulgativi di tipo editoriale al fine
ricerca, con il fine ultimo di migliorare lo stato
di diffondere la conoscenza della medicina
di salute collettivo. Ai pazienti e agli operato-
di genere ai cittadini, pazienti e professionisti
ri sanitari dovrebbe essere data la possibilità
sanitari;
di accedere ai dati relativi alle differenze al
• organizzare attività formative, svolte in ma-
sesso-genere, per migliorare la consapevo-
niera congiunta e sinergica, rivolte agli opera-
lezza della diversità nell’uso dei farmaci, dei medical device e di altri approcci terapeutici, costruendo anche specifici percorsi diagnostico terapeutici di sesso-genere. Per il trattamento delle patologie croniche il farmacista, assieme al medico di medicina generale è la figura di riferimento per i pazienti. Si tratta dei professionisti a cui il paziente si rivolge con fiducia nei confronti dei quali nutre grande considerazione. Ascoltare attentamente i sintomi descritti dal paziente ed intervenire prontamente laddove la terapia consigliata non dia risultati può salvare la vita. Si rende, quindi, sempre più necessaria una collaborazione tra il farmacista ed il medico, assieme anche agli altri operatori del SSN, per defini-
82 | Notiziario | Settembre 2019
tori del sistema sanitario, attraverso programmi di formazione continua, utili a favorire la condivisione delle evidenze scientifiche più aggiornate e l’appropriata prescrizione dei farmaci con il fine della sensibilizzazione verso le tematiche concernenti la medicina di genere; • promuovere azioni a sostegno della ricerca biomedica, farmacologica e psico-sociale basata sulle differenze di genere; • favorire la creazione di reti a livello territoriale e di scambio anche a livello internazionale di buone pratiche; • promuovere lo sviluppo e la diffusione di documenti utili alla definizione di Linee Guida
re e monitorare i trattamenti terapeutici, ga-
e percorsi operativi di best practice, da sotto-
rantendo una sempre maggiore sicurezza e
porre al decisore politico affinché recepisca,
l’efficacia delle cure. In questo quadro e con
nei piani sanitari, specifici aggiornamenti.
questi presupposti è stato siglato tra l’Asso-
Si tratta di una iniziativa destinata certamen-
ciazione Nazionale “Gruppo Italiano Salute e
te a produrre effetti positivi sul processo di
Genere e l’Ordine Interprovinciale dei Farma-
ammodernamento della Governance sanita-
cisti di Bari e Bat un protocollo di intesa che
ria, anche attraverso lo sviluppo sempre più
ha l’obiettivo di:
proficue sinergie interprofessionali.
T E S TA M E N T O B I O L O G I C O
LE DISPOSIZONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO: COSA PREVEDE LA LEGGE La tematica delle DAT pone grossi interrogativi per la coscienza del medico che ha le competenze per affrontare le scelte di fine vita e dovrebbe affiancare e sostenere il paziente in un momento così difficile. a cura della Redazione
S
i è tenuto lo scorso 15 giugno a Bari, presso l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Bari il Convegno “Le DAT: fine vita e testamento biologico alla luce della L. 219 del 22 dicembre 2017 e della L. Regione Puglia n° 253 del 16 gennaio
2019”. L’incontro, introdotto da Franco Lavalle - Vice Presidente Omceo Bari e Angelo Vacca - Professore ordinario di Medicina Interna Università di Bari, ha rappresentato l’evento conclusivo del VII anno della Scuola di Etica Pubblica e ha toccato gli aspetti legislativi, medico-legali ed etici coinvolti dalle DAT, le disposizioni anticipate di trattamento. “Il principio espresso dalle DAT era già presente nel codice deontologico del 2014 - in cui il medico deve tener presente la volontà del paziente - quindi rappresentano un dato ampiamente acquisito per i medici. Il passaggio da un diritto mite come quello deontologico ad un diritto positivo dà maggiore forza al diritto del cittadino ma pone dei problemi a livello applicativo, per esempio rispetto al consenso, che diventa un atto sempre più burocratizzato e sempre più esposto a contenziosi legali.” - ha spiegato Filippo Anelli, Presidente Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) e Presidente dell’Ordine dei medici di Bari. “Una questione rilevante è quella del fiduciario, perché la sua presenza nel momento in cui il paziente non è cosciente consente di prendere decisioni molto rapidamente e di rispettare le scelte del cittadino. Tra le cose da migliorare della legge ci dovrebbe quindi essere l’indicazione obbligatoria di un fiduciario. L’altro tema importante - ha aggiunto Anelli - è comprendere cosa il cittadino dichiara, in piena consapevolezza. Lo spirito della legge rinvia il momenSettembre 2019 | Notiziario | 83
COSA SI INTENDE PER D.A.T? Le D.A.T ovvero le disposizioni anticipate di trattamento, comunemente definite “testamento biologico” o “biotestamento”, sono regolamentate dall’art. 4 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018. In previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari. Possono predisporre le D.A.T tutte le persone che siano maggiorenni e capaci di intendere e di volere indicando un “fiduciario” che ne faccia le veci. La redazione delle D.A.T può avvenire sotto forma di atto pubblico, scrittura privata autenticata o scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio dello stato civile del proprio Comune di residenza. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, le DAT possono essere espresse attraverso videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare. Con le medesime forme esse sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.
Il medico, come garante dei diritti dei cittadini e intermediario tra cittadino e stato in questo processo deve essere messo nelle condizioni di svolgere quel ruolo centrale che la legge gli conferisce.
to della dichiarazione ad un colloquio con il
lo del medico, in un contesto sociale profon-
medico, ad un tempo di dialogo ed ascolto.
damente mutato. Un punto ribadito da Vito
Proprio quel tempo di cura che al momento
Antonio Delvino, Direttore Istituto tumori di
non è assicurato ai medici, per il numero ri-
Bari - IRCCS Giovanni Paolo II, convinto che
dotto degli operatori sanitari e per la mole di
la legge avrebbe dovuto avere il coraggio
lavoro conseguente. Tutto questo si traduce
di sottolineare come al centro del momento
nella impossibilità di assicurare ai cittadini
della scelta ci debba essere il medico, colui
quelle informazioni necessarie a fondamento
che ha le competenze per affrontare le scel-
di un rapporto di qualità tra medico e cittadino. Chi fa allora questo lavoro di profonda applicazione della norma che permetterebbe ai cittadini di assumere decisioni in piena consapevolezza? Il medico, come garante dei diritti dei cittadini e intermediario tra cittadino e stato in questo processo deve essere messo nelle condizioni di svolgere quel ruolo centrale che la legge gli conferisce.” Un tema, questo, ripreso da Tommaso Fiore, già Professore di anestesia e rianimazione Università di Bari, che ha evidenziato l’asimmetria tra paziente e medico a livello di conoscenza, e come la legge cerchi di mediare:
84 | Notiziario | Settembre 2019
te di fine vita e dovrebbe quindi affiancare e sostenere il paziente in un momento così difficile. Don Ciccio Savino, Vescovo di Cassano Ionio, ha sottolineato come la posta in gioco sia sempre la persona malata, che non è solo biologia ma anche biografia: “Nel nostro paese manca la cultura dell’alleviamento del dolore. Più noi investiremo culturalmente nelle cure palliative, meno ci sarà richiesta di eutanasia. Ancora oggi solo una fascia del 30% accede alle cure palliative, nonostante una legge importate come la legge 38. La preoccupazione sovrana dovrebbe essere
la decisione spetta al paziente, ma se il medi-
assicurare la migliore qualità di vita possibile
co è convinto che il paziente abbia preso una
anche nel morire. Il dolore in sé è insensato,
decisione in carenza di informazione, perché
sovente abbrutisce e offende la dignità della
per esempio sono subentrate novità a livello
persona. In ogni caso la legge non può nor-
medico-scientifico, deve essere avviato un
mare tutte le situazioni e occorrerà valutare
nuovo percorso per il consenso del paziente.
caso per caso con attenzione alla situazione
Qui, in questa dimensione negoziale con il
complessiva del paziente, obbedendo sem-
cittadino - sottolinea Fiore - sta il nuovo ruo-
pre alla coscienza.”
LUIGI PIRANDELLO E… IL TESTAMENTO BIOLOGICO
gione! Ascolta, Cimetta: voglio ra-
si si rizza sul busto e in un impeto
gionare. Calmo, per non far dispia-
di rabbia si strappa le bende dalla
cere al dottore. Mi ero ucciso. Viene
ferita, ancora aperta, sul petto, con
lui. Mi salva. Con qual diritto, gli do-
la ferma determinazione di lasciarsi
mando io ora?
dissanguare…
LECCI (torbido in volto, pur cercan-
ANNA: Dottore! Dottore!
do di sorridere): Dopo tutto, scusate,
CIMETTA: Gli s’è riaperta la ferita!
è un bel modo codesto di ringrazi-
LECCI (sbarrando gli occhi e impal-
armi.
lidendo, allibito): La ferita? (Istintiva
TOMMASO: E di che, ringraziarvi? Non avete inteso ciò che ha detto l’avvocato? LECCI: Avrei dovuto lasciarvi morire?
di Peppino Aceto
TOMMASO: Appunto, morire, se
C
la vita ch’io m’ero tolta e che voi mi
he Luigi Pirandello (del quale ricorre il 150° Anniversario della
nascita) avesse trattato nei testi teatrali più famosi (Il berretto a sonagli Enrico IV - Uno, nessuno, centomila) tematiche come la follia, l’alienazione e la solitudine è universalmente noto; ma è davvero sorprendente che, addirittura, nel suo Atto unico “Il dovere del medico” abbia tessuto una trama i cui contenuti etici e deontologici sono gli stessi che si pongono, oggi, i medici e giuristi per conciliare il dovere del medico di salvare una vita umana, con la “libertà” del paziente di decidere del proprio destino. Al centro dell’azione di que-
non avevate il diritto di disporre delridavate. LECCI: E come, disporne? Non si può mica passare sopra la legge!
TOMMASO: Io n’ero uscito dalla legge, dandomi una punizione più grave di quella che la stessa legge può dare! Non c’è più pena di morte; ed io sarei morto, senza di voi. LECCI: Ma io avevo il dovere della mia professione, caro Corsi: tentare in tutti i modi di salvarvi. TOMMASO: Per ridarmi in mano alla giustizia e farmi condannare? E con qual diritto – io vi domando appunto questo – con qual diritto voi esercitate su un uomo che ha voluto
sto Atto unico, c’è Tommaso Corsi,
morire il vostro dovere di medico,
che viene scoperto dal Procuratore
se non avete in cambio dalla società
Neri, mentre si intrattiene con la mo-
il diritto che quest’uomo possa vive-
glie di costui e gli spara, uccidendo-
re la vita che voi gli ridate?
lo. Sconvolto per la tragedia, punta
CIMETTA: Ma scusa, e del male che
l’arma contro se stesso, ferendosi
hai fatto?
gravemente al torace. Il medico cu-
TOMMASO: Mi sono lavato, col mio
rante Tito Lecci interviene, gli cura
sangue! Non basta? Avevo ucciso;
la ferita e lo salva. Tuttavia, Corsi sa
m’ero ucciso. Lui non m’ha lasciato
che la giustizia lo attende; dopo la
morire. Mi sono ribellato alle sue
guarigione, sarà infatti condannato
cure. Tre volte mi sono strappate
per omicidio.
le fasce. Ora sono qua: rinato, per
A questo punto, il dottore gli si avvi-
opera sua: un altro. Come volete
cina e si aspetta di essere ringrazia-
che resti sospeso a un momento di
to, ma il Corsi gli spiega:
quell’altra mia vita che per me non
TOMMASO: Grazie, dottore. Vedo
esiste più?
che vi preme sul serio la mia guari-
Improvvisamente, Tommaso Cor-
mente s’appressa alla poltrona; ma è arrestato subito dal Corsi con un suono rauco, di minaccia. Allora, come basito, lasciandosi cadere le braccia): No, no. Ha ragione. Hanno sentito? Io non posso. Non debbo. Da queste significative, quanto “destabilizzanti”
battute
rilevate
dall’Atto unico “Il Dovere del medico”, sembra si evinca che la soluzione pirandelliana di questo delicato tema si basi sull’idea di una libertà umana che nessuno può mettere in discussione. La domanda che ci si pone è: un medico ha il dovere di salvare delle vite umane, ma ha anche il diritto di restituire alla vita chi aveva deciso di togliersela? La risposta, peraltro piena di dubbi, sta nell’augurarsi che “Il Testamento
biologico” sappia
“risolvere”
quest’annosa contrapposizione tra il tribunale degli uomini e quello della propria coscienza.
Settembre 2019 | Notiziario | 85
A L I M E N TA Z I O N E
SUPER LUPINI Una ricerca dell’Ambulatorio di Nutrizione Clinica dell’Università di Bari fa emergere come i lupini rappresentino una valida scelta alimentare per i soggetti con diabete, grazie al ridotto contenuto glucidico (23%). di ROBERTA ZUPO, ISANNA MURRO, GIOVANNI DE PERGOLA Ambulatorio di Nutrizione Clinica, UOC di Oncologia Medica, Dipartimento di Medicina Interna e Oncologia Umana (DIMO)
T
ra gli alimenti di origine vegetale, i legumi rappresentano la sorgente alimentare con il maggiore contenuto di proteine. Se rapportati alle fonti di proteine di origine animale, i legumi hanno una maggiore sostenibilità ambientale e minori costi di produzione,
poiché necessitano di minori risorse in termini di consumo idrico e concimazione. A tale proposito, in tempi recenti, il nostro paese ha esponenzialmente incrementato le importazioni della soia, sottostando ad accordi commerciali e standard di qualità poco soddisfacenti, al fine di assecondare l’aumento della richiesta in risposta alle spiccate qualità nutrizionali di recente acquisizione. In aggiunta all’aspetto meramente nutraceutico, diventa importante focalizzare l’attenzione sull’aumento della richiesta di proteine alimentari su larga scala, non più piena-
Università degli Studi
mente soddisfatta dalle sole fonti animali. Per le considerevoli caratteristiche bromatologiche, i
Aldo Moro, Policlinico
semi del lupino rappresentano una valida alternativa a quelli di soia e, diversamente da questi,
di Bari
rappresentano una coltura autoctona.*Il seme di lupino è una delle fonti più ricche in proteine vegetali, al pari della soia. Il tenore proteico può moderatamente variare tra le specie raggiungendo il quantitativo massimo nel Mutabilis e nel Luteus (fino a 50 gr/100 gr di prodotto)(1). Fornisce anche un buon apporto di fibre (4-5%), vitamine (folati, niacina, B6 e beta-carotene), sali minerali (ferro, potassio, calcio e fosforo) e una buona frazione di PUFAs (Polyunsaturated fatty acids), che rispecchia il rapporto ottimale n3/n6(2). Complessivamente, la frazione lipidica è pari a 3%, contro il 20% della soia. Il seme tal quale è inadatto alla commercializzazione a causa della presenza di una frazione di alcaloidi neurotossici. Affinché diventi commestibile, necessita di cottura e di un trattamento preliminare in salamoia. Recenti evidenze scientifiche lo descrivono il ridotto
come una valida scelta alimentare per i soggetti con diabete, sia per contenuto glucidico (23%) sia per l’elevato tenore in fibre e proteine, che si traduce in un basso indice glicemico complessivo. Ulteriori vantaggi derivano dalla frazione proteica rappresentata dalla −conglutina, una glicoproteina capace di mimare
l’azione
dell’insulina,
le
cui proprietà sono state descritte per la prima volta in uno studio italiano 86 | Notiziario | Settembre 2019
pubblicato nel 2011 e successivamente confermate da altri autori. Il meccanismo è sovrapponibile a quello anabolico dell’insulina ma senza stimolarne la secrezione. A seguito di un pasto di carboidrati, la conglutina è in grado di attivare i processi di uptake del glucosio a livello dei tessuti periferici. In particolare, a livello muscolare, stimola la sintesi proteica e la differenziazione cellulare, agendo con un meccanismo speculare a quello del farmaco maggiormente utilizzato per il diabete tipo 2, ossia la metformina. Allo stesso tempo, favorisce la sintesi di proteine di trasporto come GLUT-4, già nota per il ruolo chiave nel regolare il metabolismo glucidico ed
*IL LUPINO È UNA PIANTA DA FIORE APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA DELLE LEGUMINOSE DELL’ORDINE DELLE FABALES LE CUI VARIETÀ DI SPECIE SI CLASSIFICANO SULLA BASE DELLA DIVERSA CROMIA DEI FIORI: BIANCO (L. ALBUS), GIALLO (L. LUTEUS), BLU (L. ANGUSTIFOLIUS) E BIANCO CON SFUMATURE BRUNASTRE (L. MUTABILIS). IN ITALIA È DIFFUSA LA COLTIVAZIONE DELLE PRIME TRE SPECIE.
energetico muscolare. Questo aspetto si esplica in una migliore risposta insulinemica, insieme ad una più bassa curva glicemica ed attribuisce al lupino la proprietà di potenziare il trattamento farmacologico senza indurre il rischio di ipoglicemie, considerando l’assenza di influenza sulla secrezione beta-insulare (3). Anche il colesterolo e la pressione arteriosa possono trarre giovamento dall’assunzione di lupini. È quello che emerge da una ricerca condotta su una coorte di soggetti obesi sottoposti ad una dieta arricchita in prodotti da forno a base di farina di lupino. La componente proteica e le fibre del lupino sono gli elementi coinvolti nel miglioramento significativo di entrambi i parametri(4). Uno studio analogo ha monitorato i partecipanti per un periodo di 12 mesi valutando quanto una dieta arricchita in lupini potesse influenzare il senso di sazietà, la perdita di peso e i fattori di rischio cardiovascolare. I risultati hanno confermato i benefici sul controllo pressorio e sulla sensibilità insulinica, ma non hanno mostrato un effetto significativo sulla perdita di peso, sebbene questo approccio dietetico aumentasse il senso di sazietà(5). Infatti, in maniera indipendente, le fibre e le proteine agiscono sul senso di fame. Le fibre favoriscono i meccanismi fermentativi, mentre le proteine prolungano i tempi di digestione e stimolano la sintesi di ormoni anoressizzanti (leptina, CCK, GLP-1, etc)(6). In aggiunta agli aspetti nutraceutici appena descritti, è utile ricordare che il lupino rappresenta anche una scelta alimentare conforme ad una dieta priva di glutine, vegetariana e vegana. 1) Saban Yılmaz, Mehmet Atak et al. Comparison of chemical composition in Lupin (Lupinus spp.) species, Revista de Chimie -Bucharest- Original Edition, 2015. 66(3):324-327. 2) United States Department of Agriculture (USDA), Agricultural Research Service, National Nutrient Database for Standard Reference Legacy Release. 3) Terruzzi I., Senesi P., Magni C., Montesano A., Scarafoni A., Luzi L., et al. Insulin-mimetic action of conglutin-, a lupin seed protein, in mouse myoblasts. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2011, 197–205. 4) Lee Y.P., Mori T.A., Puddey I.B., Sipsas S., Ackland T.R., Beilin L.J., Hodgson J.M. Effects of lupin kernel flourenriched bread on blood pressure: A controlled intervention study. Am. J. Clin. Nutr. 2009;89:766–772. 5) Belski R, Mori TA, Puddey IB, Sipsas S, Woodman RJ, Ackland TR, Beilin LJ, Dove ER, Carlyon NB, Jayaseena V, et al. Effects of lupin-enriched foods on body composition and cardiovascular disease risk factors: a 12-month randomized controlled weight loss trial. Int J Obes. 2010;35:810–819. 6) Westerterp-Plantenga M. S., Lemmens S. G., Westerterp K. R., Pi-Sunyer F. X., Seidell J. C., Westerterp-Plantenga M. S., et al. Dietary protein – its role in satiety, energetics, weight loss and health. Br. J. Nutr., 2012. 108 S105–S112. Settembre 2019 | Notiziario | 87
ARTE & MEDICINA
ART&SCIENCE: QUANDO LA SCIENZA INCONTRA L’ARTE Matteo Gelardi, otorinolaringoiatra e citologo nasale presso il Policlinico Universitario di Bari, da diversi anni propone il risultato delle sue ricerche scientifiche attraverso una performance live che fa dialogare il mondo della scienza e quello dell’arte con risultati sorprendenti.
a cura della Redazione
88 | Notiziario | Settembre 2019
A
rt & Science è giunta alla sua V edi-
come fossero opere d’arte. Durante il 50°
zione quest’anno. Dal momento
Master di Citologia Nasale c’erano 70 micro-
della sua prima esposizione, in oc-
scopi, con allievi e tutor e, alle loro spalle,
casione del 50° Master di Citologia Nasale
questi quadri che costituivano una sorta di
nel 2014, come si è articolato il percorso di
continuità tra scienza e arte. Pensai, così,
ideazione e realizzazione dell’evento fino a
che poteva essere interessante presentare la
giungere a quest’ultima edizione?
scienza sotto forma di arte. Così è nato Art
Art & Science parte sicuramente da una
& Science. Inizialmente nulla veniva spiega-
mia particolare sensibilità per l’arte, poiché
to delle immagini. Nelle edizioni successive
quando ero giovane mi piaceva dipingere,
sono state affiancate a vere e proprie opere
utilizzando tele e colori. Da quando sono
d’arte, fino a costituire la base da cui partire
diventato citologo nasale, i supporti si sono
per comporre un testo di musica o trasfor-
trasformati in vetrini e coloranti specifici per
mate in abiti citologici, in un processo che si
la colorazione delle cellule al microscopio,
è arricchito anno dopo anno sempre di qual-
che restituiscono immagini dal forte impatto
che nuovo aspetto.
artistico.
Apparentemente, arte e scienza, posso-
La citologia, in generale, ha due componen-
no sembrare due mondi tra loro paralleli.
ti importanti: la morfologia e il cromatismo,
Pensa che questa idea di Art & Science,
elementi comuni anche all’arte, per cui il pas-
per come è stata pensata e strutturata,
so è stato davvero breve. Un giorno pensai,
permetta di avvicinare maggiormente il
quindi, di mettere da parte quelle immagini
mondo scientifico alle emozioni dell’arte,
che apparivano quasi artistiche al microsco-
o viceversa costituisca un modo per avvici-
pio e decisi di trasferirle su tele materiche
nare gli appassionati di arte alla razionalità
della scienza?
la che si presenta come un’esperienza, più
È il modo migliore per trasferire la scienza
che una performance propriamente tea-
alla gente comune perché l’uomo ha biso-
trale per lo spettatore, l’obiettivo resta
gno della conoscenza e della cultura in gene-
comunque informativo su cosa può fare la
rale. Ritengo, però, che la scienza, se posta
medicina per curare le patologie respira-
in maniera accattivante, leggera ma anche
torie. Secondo lei, può risultare davvero
simpatica possa attrarre ancora di più. Per
efficace veicolare informazioni mediche,
esempio, quando ho parlato del polline di ci-
seppur semplici, in questa modalità?
presso, della rinite allergica e del fatto che il
Certamente. Infatti, chi partecipa a questi
35 % della popolazione mondiale è allergica
eventi ne esce arricchito e soddisfatto sotto
e secondo l’Oms nel 2025 il 50 % dei bambi-
tutti i punti di vista. Innanzitutto, perché ha ri-
ni sarà allergico, ho spiegato che esistono al-
cevuto delle informazioni molto semplici che
beri buoni e alberi meno buoni da un punto
a volte possono riguardare in prima persona
di vista allergologico; quindi nel momento in
lo spettatore, in quanto potenziale soggetto
cui si decide di progettare un parco, sareb-
allergico, e poi chiaramente perché, non es-
be necessario utilizzare varietà anallergiche
sendo uno spettacolo esclusivamente di tipo
per permettere una sana fruizione dei parchi
medico, ma che unisce arte, scienza, musica,
anche da parte dei soggetti allergici. Questo
coreografie e moda, si ha modo di godersi
aspetto pare sia stato accolto con interesse
in toto l’esperienza in ogni aspetto rappre-
dall’amministrazione barese, tanto che pro-
sentato.
babilmente Bari sarà la prima città ad avere
Lei suona la batteria nel gruppo Il com-
parchi anallergici, entrando nella storia.
plesso di Golgi, composto da altri medici
Fermo restando gli aspetti scenici di quel-
come lei che per hobby suonano uno
La citologia, in generale, ha due componenti importanti: la morfologia e il cromatismo, elementi comuni anche all’arte.
Settembre 2019 | Notiziario | 89
90 | Notiziario | Settembre 2019
COMPLESSO DI GOLGI: Matteo Gelardi Otorinolaringoiatra (Batterista) Nicola Ribecco Otorinolaringoiatra (Chitarra solista) Niceta Antonio Tommasi Medico di Medicina generale (Chitarra ritmica) Vincenzo Frappampina Pediatra (Basso) Nicola Maggi Medico Legale (Piano elettrico) Carmine Malvani Paziente (Sintetizzatore) Cosimo Mitrani Farmacista (Voce) strumento. Come spiega questa stretta
tendo da un’immagine citologica come filo
correlazione tra la medicina e la musica?
conduttore.
C’è forse un bisogno insito di arte che ac-
Considerando l’entusiasmo con cui è sta-
comuna la categoria professionale a cui
to accolto, anno dopo anno, questo even-
appartiene?
to sinergico tra diverse branche dell’arte
Nell’introduzione al mio libro “Quando la
e della scienza, ha già pensato ad una VI
scienza diventa arte”, il critico d’arte Philippe
edizione?
Daverio ha spiegato proprio questa relazione
Appena si conclude un Art&Science mi si
tra i medici e l’arte in generale, affermando
chiede subito per quando è previsto il pros-
che: “Siccome praticano la diagnosi quoti-
simo appuntamento e considerando che si
dianamente, sono curiosi per natura e per
è giunti alla V edizione quest’anno, credo si
prassi. Praticano per definizione, un mestie-
possa ritenere un evento che appartiene alla
PHILIPPE DAVERIO HA SPIEGATO QUESTA RELAZIONE TRA I MEDICI E L’ARTE IN GENERALE, AFFERMANDO CHE: “SICCOME PRATICANO LA DIAGNOSI QUOTIDIANAMENTE, SONO CURIOSI PER NATURA E PER PRASSI. PRATICANO PER DEFINIZIONE, UN MESTIERE CHE È AL CONTEMPO, MANUALE E CEREBRALE.”
re che è al contempo, manuale e cerebrale.
città di Bari. Lo spettacolo, tuttavia, è molto
[...] I medici, inoltre, sono tutti, per via della
complesso e impegnativo anche perchè soli-
pratica semeiotica dell’indagine, esperti nel-
tamente mi occupo della regia, della sceneg-
le mani e quindi tendenzialmente artisti. Ma
giatura e delle coreografie e tutte le volte
pochi sanno di esserlo”. Evidentemente, il
penso sempre che sarà l’ultima edizione, poi
fatto di essere medici comporta già una cer-
solitamente dopo un mese mi viene già in
ta predisposizione all’arte che si esprime in
mente un’idea. La prossima potrebbe essere
forme diverse da quella medica. Personal-
molto probabilmente dedicata a Scienza e
mente, il mio bisogno di suonare ha portato
Coscienza. Entreremo nella nostra mente per
alla creazione di una parte dello spettacolo
spiegare alcuni meccanismi e alcuni compor-
che comprendesse la musica, sempre par-
tamenti che accomunano tutti noi. Settembre 2019 | Notiziario | 91
ARTE & MEDICINA
TOSCA A NOICATTARO. 10 ANNI DOPO La manifestazione musicale Noicattaro Lirica, organizzata dal collega Giovanni Pagliarulo, è giunta quest’anno con successo alla sua decima edizione. E ha riproposto la Tosca, reinventata da un giovane regista noiano. a cura della Redazione
“T
utto è nato per caso 10 anni fa,
come si può ben immaginare; tuttavia dopo
quando mi ritrovai a Quasano ad
un’alacre preparazione e il coinvolgimento
ascoltare il tenore noiano Loren-
dell’amministrazione comunale, si scelse il
zo Decaro, scoprendo inoltre che il direttore
piazzale della vecchia stazione ferroviaria di-
d’orchestra Giovanni Rinaldi fosse sposato
smessa, come location in cui rappresentare
con una noiana. Mi venne in mente, quindi,
“Tosca. Dai noiani...a Noicattaro”, per quella
da grande estimatore della musica nonché
che, pensata come un evento occasionale,
della lirica italiana, di provare a realizzare
sarebbe stata solo la prima edizione di Noi-
uno spettacolo di opera all’aperto che fosse insieme un omaggio alle professionalità di Noicattaro e un regalo alla sua comunità. Certamente, il doverla rappresentare all’aperto avrebbe comportato non poche difficoltà sia logistiche che propriamente tecniche,
cattaro Lirica” racconta così Giovanni Pagliarulo, urologo presso l’Ospedale Regionale Miulli di Acquaviva e Presidente dell’Associazione Noicattaro Nerazzurra, che da dieci anni organizza la manifestazione. Per la decima edizione dell’evento, lo scorso luglio nel Piazzale della Lirica di Noicattaro è andata in scena, quasi chiudendo un cerchio rispetto alla prima edizione, la prima della “Tosca” di Giacomo
92 | Notiziario | Settembre 2019
LA LIRICA A NOICATTARO Noicattaro Nerazzurra nasce nel 2010, quando un gruppo di amici decide di creare una associazione no profit con l’intento di contribuire allo sviluppo socio-culturale di Noicattaro. È promotrice della manifestazione musicale Noicattaro Lirica, nata dall’idea di consentire al pubblico locale di ascoltare cantanti lirici nativi di Noicattaro come Lorenzo Decaro, Adriana Damato e Michele Porcelli, già conosciuti al pubblico dei più importanti teatri italiani ed esteri. Il progetto ha coinvolto, anno dopo anno, altre professionalità artistiche presenti a Noicattaro: oltre al direttore d’orchestra Giovanni Rinaldi, gli stessi cantanti, il coro S.Agostino diretto da Maria Dipinto e la costumista Angela Gassi per la realizzazione dei costumi di scena. L’opera d’esordio è stata la Tosca di Giacomo Puccini nel 2010, nel 2011 è stata rappresentata la Traviata, nel 2012 la Bohème e nel 2013, in occasione dell’anno verdiano, per la prima volta all’aperto in Puglia, l’Aida.
Puccini, con l’accompagnamento dell’Orchestra sinfonica della città Metropolitana di Bari, diretta dal maestro Giovanni Rinaldi. La regia dell’opera, sempre in linea con la volontà di coinvolgere professionalità noiane, è stata invece affidata ad un giovanissimo regista di talento di Noicattaro, Rocco Anelli, di 21 anni, appena laureato alla American University of Rome. L’opera, messa in scena su scenografia minimalista che ha impiegato uno schermo led su cui sono state proiettate immagini in 3D, ha incontrato il favore sia del pubblico che degli addetti ai lavori perchè ha rappresentato straordinariamente un perfetto mix tra cantanti, sceneggiatura e regia. Settembre 2019 | Notiziario | 93
MEDICINA IN TV
THE RESIDENT: LA SERIE TV CHE DENUNCIA LE CONTRADDIZIONI DEL SISTEMA SANITARIO AMERICANO Confermata, in seguito agli ottimi ascolti, una terza stagione per il nuovo medical drama, in onda su Fox Life
a cura della Redazione
94 | Notiziario | Settembre 2019
“G
li errori medici sono la ter-
pazienti, tenendo testa all’anziano dottor
za causa di morte negli Stati
Randolph Bell (Bruce Greenwood) stimato
Uniti, dopo il cancro e le pa-
primario che, invece, fa della sua professione
tologie cardiache, ma nessuno affronta l’ar-
un business. Inoltre, nonostante un problema
gomento”. La frase pronunciata nel primo
alle mani, quest’ultimo, soprannominato dai
episodio della prima stagione da una delle
colleghi “Dottor Morte”, continua ad opera-
protagoniste della serie, l’infermiera Nic Ne-
re uccidendo i suoi pazienti in sala operatoria,
vin interpretata da Emily VanCamp racchiu-
insabbiando le morti e minacciando i giovani
de il tema principale attorno al quale ruota
colleghi, forte della sua posizione di potere.
l’intera serie.
The Resident porta in scena le vittorie e le
All’interno del Chastain Park Memorial di
sconfitte del mondo della medicina, i grandi
Atlanta, il medico specializzando Conrad
dilemmi etici e morali, il diritto di essere assi-
Hawkins (Matt Czuchry) è un giovane ideali-
stiti di tutti i pazienti, proponendo una lettura
sta che cerca di salvare vite umane indipen-
cinica e forse terribilmente realistica della sa-
dentemente dalla copertura assicurativa dei
nità americana, in linea con le intenzioni del
LA SANITÀ U.S.A.
produttore che ha dichiarato: «Abbiamo cercato di rappresentare una situazione simile alla vita di tutti i giorni, mettendo a nudo i problemi di una grande azienda ospedaliera. È bastato iniziare le riprese per capire che stavamo portando a galla storie che qualunque cittadino americano aveva vissuto sulla sua pelle». Una scelta senza dubbio auda-
L’accesso alle cure mediche negli Stati Uniti è condizionato dalla copertura assicurativa che, qualora dovesse mancare, comporterebbe l’addebito di tutte le spese sanitarie al paziente, poiché diversamente da quanto previsto in Europa, non esiste il concetto di prestazione sanitaria a carico dello Stato. Il sistema sanitario americano, tra i più costosi al mondo, è il risultato di un processo storico iniziato negli anni ’30, quando il Presidente Franklin D. Roosevelt con il Social Security Act, cercò di combattere la privatizzazione e la conseguente iniquità della sanità, in un periodo in cui l’ingerenza della politica era invisa. La riforma varata dal presidente Barack Obama nota come Obamacare, ha ampliato notevolmente il numero degli aventi diritto ai programmi Medicare e Medicaid, che garantivano una copertura sanitaria per anziani e indigenti, istituiti nel 1965, introducendo il principio di assicurazione obbligatoria, pena una sanzione, attraverso sussidi ai datori di lavoro e ai singoli. Finanziando questi interventi con prelievi fiscali sulle fasce più abbienti della popolazione, la quantità di persone coperte dall’assicurazione sanitaria, è aumentata considerevolmente. Tuttavia questo provvedimento è stato preso di mira dal partito repubblicano fin dalla sua messa in vigore nel 2013, in quanto troppo esoso per il governo federale. Il presidente Donald Trump, infatti, resta deciso a smantellare completamente l’intera riforma sanitaria, a sostegno di un’introduzione di criteri più oculati di distribuzione dei fondi.
ce considerando la posizione del Presidente Trump riguardo l’Obamacare. Settembre 2019 | Notiziario | 95
NOTIZIE DAL M SCIENCE 18 GIUGNO 2019 I GENI MUTANTI POTREBBERO POTENZIARE GLI SFORZI PER DECIFRARE LE STRUTTURE PROTEICHE Mappare la struttura atomica delle proteine è cruciale per capire come si comportano, ma è un lavoro scrupoloso che in genere richiede strutture dedicate e costose che utilizzano magneti molto potenti. Due gruppi di ricerca indipendenti hanno trovato un modo per utilizzare le tecniche genetiche e biochimiche per svolgere il lavoro, aprendo potenzialmente la biologia strutturale a molti altri laboratori. A differenza dei metodi tradizionali, che visualizzano le proteine in cristalli o soluzioni, il nuovo approccio può anche rivelare la forma naturale delle proteine all’interno delle cellule, mentre svolgono il loro lavoro e ciò porterebbe a scoprire come le mutazioni che interrompono la funzione proteica, portino alla malattia. Douglas Fowler,
scienziato del genoma all’Università di Washington a Seattle nota che il nuovo approccio, pur svelando la forma generale che fornisce una proteina, offre comunque indizi estremamente preziosi sulla sua funzione.
THE INDEPENDENT 20 GIUGNO 2019 GLI SMART SPEAKERS PER SALVARE VITE UMANE Secondo gli scienziati, gli assistenti digitali come Alexa di Amazon potrebbero presto essere in grado di allertare i paramedici per una persona in arresto cardiaco. I ricercatori hanno sviluppato il prototipo di uno strumento audio in grado di rilevare la respirazione irregolare di qualcuno il cui cuore ha smesso di battere e chiamare automaticamente i servizi di emergenza. Un sintomo distintivo dell’arresto cardiaco, che si manifesta in circa la metà delle persone colpite, è noto come respirazione agonale, ovvero un tipo di respirazione che caratterizza un paziente con livelli di ossigeno veramente bassi. “È una sorta
NDO di rumore gutturale senza bocche, e la sua unicità lo rende un buon biomarcatore audio da utilizzare per identificare se qualcuno sta vivendo un arresto cardiaco” afferma Jacob Sunshine, un assistente professore di anestesiologia e medicina del dolore alla Scuola di Medicina dell’Università di Washington. Lo strumento dei ricercatori ha rilevato la respirazione agonizzante nel 97% delle 162 clip audio raccolte da vere e proprie chiamate di emergenza ai servizi medici di Seattle, a una distanza massima di 20 piedi (sei metri), secondo uno studio pubblicato sulla rivista Digital Medicine. Il team che ha sviluppato la tecnologia presso l’Università di Washington, ha affermato che potrebbe essere integrato in dispositivi con smart speakers come Amazon Echo o Google Home per salvare potenzialmente vite umane.
TIME 20 GIUGNO 2019 LA SCORSA STAGIONE INFLUENZALE È STATA LA PIÙ LUNGA IN 10 ANNI, NEGLI STATI UNITI, SECONDO I CENTRI PER IL CONTROLLO MALATTIE E PREVENZIONE (CDC) La scorsa stagione influenzale negli Stati Uniti ha registrato un record: è stata la più lunga dell’ultimo decennio, con una durata di ben 21 settimane, con un inizio registrato a novembre, un picco a fine febbraio e una conclusione ad aprile, secondo i dati riportati dai Centri per il Con-
96 | Notiziario | Settembre 2019
trollo Malattie e Prevenzione (CDC). La maggior parte delle stagioni influenzali iniziano con molte infezioni da virus dell’influenza A, che possono essere più gravi e meno reattive alla vaccinazione rispetto ad altri sottotipi, mentre i virus dell’influenza B, generalmente meno gravi, colpiscono più tardi. Ma quest’anno, due diverse fasi dell’influenza A hanno dominato la stagione, contribuendo alla sua insolita lunghezza. L’H1N1 ha circolato ampiamente tra ottobre e metà febbraio, mentre l’H3N2 da metà febbraio fino alla primavera, secondo un nuovo rapporto. Si stima che nella stagione 2018-2019, 42, 9 milioni di persone si siano ammalate, 647.000 siano state ricoverate e 61.200 siano decedute, ma si tratta di dati di una stagione tipica e ben al di sotto delle stime del CDC relative alla stagione 2017-2018 che riportavano 48,8 milioni di malattie,
959.000 ricoveri e 79.400 decessi. Per quanto riguarda i ricoveri pediatrici, i livelli sono simili a quelli dell’anno precedente, ma si sono verificati meno decessi, 116 rispetto ai 183 della stagione 2017-2018.
THE LANCET 13 MAGGIO 2019 MALATTIA DEI PICCOLI VASI: MECCANISMI ED IMPLICAZIONI CLINICHE
vasodilatazione, irrigidimento vascolare, flusso sanguigno disfunzionale, rarefazione della materia bianca, ischemia e neurodegenerazione secondaria. Secondo alcuni studi pubblicati sulla rivista Lancet Neurology, queste anomalie cerebrali sarebbero più dinamiche e diffuse di quanto si pensasse in precedenza. Le relazioni tra lesioni e sintomi sono molto variabili, ma scarsamente comprese. La sfida sarà determinare quali disfunzioni vascolari sono più importanti nella patogenesi, quali anomalie reversibili e il motivo per il quale la progressione della lesione e la sintomatologia sono così variabili. Questa conoscenza permetterà di migliorare la previsione del rischio per persone affette da malattia dei piccoli vasi identificando potenziali obiettivi di intervento.
La malattia dei piccoli vasi è una patologia dei microvasi cerebrali che causa delle anomalie comuni come ad esempio piccoli infarti sottocorticali. Nonostante sia una causa comune di ictus e demenza vascolare, la patogenesi alla base è ancora poco conosciuta. La ricerca sull’uomo ha identificato diverse manifestazioni di disfunzione endoteliale cerebrale microvasale comprendente un’alterata
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N O T I Z I E D A L L’ A I FA a cura di GIANCARLO TRICARICO
MEDICINALI CONTENENTI FLUOROCHINOLONI In accordo con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), le ditte titolari di specialità medicinali contenenti fluorochinoloni (ciprofloxacina levofloxacina - moxifloxacina - pefloxacina - prulifloxacina - rufloxacina - norfloxacina - lomefloxacina) e chinoloni comunicano importanti informazioni di sicurezza. Sono state segnalate con gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. Di conseguenza, sono stati rivalutati i benefici ed i rischi di tutti gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici e le loro indicazioni nei paesi dell’UE. I medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico verranno ritirati dal commercio. Non prescriva questi medicinali: per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti (quali faringite, tonsillite e bronchite acuta); per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori; per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica); per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l’esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO, la rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente
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raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati; ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi ad un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico. Prescriva questi medicinali con particolare prudenza agli anziani, ai pazienti con compromissione renale, ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo solido ed a quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi, poiché il rischio di tendinite e rottura di tendine indotte dai fluorochinoloni può essere maggiore in questi pazienti. Dev’essere evitato l’uso concomitante di corticosteroidi con fluorochinoloni. Informi i pazienti d’interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli.
COMUNICAZIONE EMA SU MEDICINALI A BASE DI ACIDI GRASSI OMEGA-3 L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha confermato che i medicinali a base di acidi grassi omega-3 contenenti un’associazione di un estere etilico di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA) alla dose di 1 g al giorno non sono efficaci nel prevenire la ricorrenza di problemi cardiaci e circolatori in pazienti che hanno avuto un infarto. Ciò significa che questi
medicinali non devono più essere usati in questa indicazione. Tuttavia, possono ancora essere utilizzati per ridurre i livelli di alcuni tipi di grassi nel sangue chiamati trigliceridi.
MEDICINALI A BASE DI DOMPERIDONE A seguito di nuove evidenze sull’uso di domperidone in pediatria, l’indicazione nei bambini di età inferiore a 12 anni o peso inferiore a 35 kg è stata eliminata*. Il rapporto beneficio/rischio di domperidone rimane positivo per alleviare i sintomi di nausea e vomito negli adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età e dai 35 kg di peso.
AIFA: I NAO NON SONO RACCOMANDATI IN CASO DI SINDROME ANTI-FOSFOLIPIDICA Apixaban (Eliquis), dabigatran etexilato (Pradaxa), edoxaban (Lixiana/ Roteas) e rivaroxaban (Xarelto) non sono raccomandati nei pazienti con sindrome antifosfolipidica a causa del possibile aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti. Bayer AG, Daiichi Sankyo Europe GmbH, Boehringer Ingelheim International GmbH, Bristol-Myers Squibb/Pfizer EEIG, in accordo con l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), informano di quanto segue. Nei pazienti con una storia di trombosi accertata con sindrome antifosfolipidica (APS), l’uso di
rivaroxaban è stato associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti rispetto al warfarin. Altri DOAC (Anticoagulanti Orali ad Azione Diretta – apixaban, edoxaban e dabigatran etexilato) potrebbero essere associati ad un analogo aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti, rispetto ad un antagonista della vitamina K come il warfarin. I DOAC non sono raccomandati nei pazienti con APS, in particolare nei pazienti ad alto rischio (quelli che risultano positivi a tutti e tre i test per la determinazione degli anticorpi antifosfolipidi: lupus anticoagulante, anticorpi anti-cardiolipina e anticorpi anti-beta 2 glicoproteina I). Valutare se sia appropriato continuare il trattamento nei pazienti con APS che attualmente ricevono un DOAC per prevenire eventi tromboembolici, in particolare nei pazienti ad alto rischio, e considerare il passaggio a un antagonista della vitamina K. Il livello di evidenza dell’aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti in pazienti con diagnosi di APS, differisce tra gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) attualmente in commercio. Ad oggi, non vi sono prove sufficienti che un DOAC offra una protezione adeguata nei pazienti con APS conclamata, in particolare in quelli a più alto rischio di eventi tromboembolici. L’uso di DOAC in questi pazienti non è raccomandato.
AIFA: NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE SU BIOTINA Sono stati segnalati casi di interferenza della biotina con alcuni test di laboratorio. In particolare è stato osservato che nei pazienti che assumono biotina, si possono riscontrare risultati erroneamente alti oppure erroneamente bassi per alcune indagini di laboratorio clinicamente rilevanti. Tali risultati non attendibili possono portare a una gestione inappropriata del paziente o ad una diagnosi errata.
Ad esempio, un risultato falsamente basso per la troponina può portare a una mancata diagnosi di infarto, con implicazioni cliniche potenzialmente gravi. La biotina può anche determinare dei risultati per i test della tiroide che mimano la malattia di Graves, e comportare quindi un trattamento non necessario con farmaci antitiroidei. È necessario chiedere regolarmente ai pazienti se stanno assumendo biotina prima di effettuare indagini di laboratorio.
decisione è stata presa a seguito di
AIFA: NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE SU ADENURIC (FEBUXOSTAT)
di sicurezza è in linea con l’atteso
Febuxostat è un inibitore selettivo non purinico della xantina ossidasi che manifesta un’attività anti-iperuricemica, riducendo la formazione di acido urico. In uno studio clinico di fase IV (lo studio CARES) condotto su pazienti affetti da gotta con un’anamnesi di malattia cardiovascolare (CV) importante, è stato osservato un rischio significativamente maggiore di mortalità per qualsiasi causa e di morte per cause cardiovascolari nei pazienti trattati con febuxostat rispetto ai pazienti trattati con allopurinolo. Il trattamento con febuxostat nei pazienti con malattia CV importante preesistente (ad esempio infarto miocardico, ictus o angina instabile) deve essere evitato, tranne quando non siano disponibili altre opzioni terapeutiche adeguate.
una revisione da cui è emerso che non ci sono dati robusti che dimostrino l’efficacia di tali medicinali nel trattare le affezioni respiratorie in corso o nella prevenzione della polmonite, pertanto essi non devono essere utilizzati a tali scopi. Sebbene i dati siano limitati, dalla loro rivalutazione sono emerse alcune evidenze di efficacia di tali prodotti nella prevenzione delle infezioni ricorrenti delle vie respiratorie ed il profilo per questa tipologia di prodotti. Il CHMP, pertanto, raccomanda che l’uso di questi medicinali nella profilassi venga mantenuto. Tuttavia, le ditte dovranno fornire ulteriori dati sulla sicurezza ed efficacia attraverso nuovi studi clinici entro il 2026.
GIANCARLO TRICARICO
Medico Chirurgo, Specialista in Reumatologia ed Ematologia Generale giantric@gmail.com
COMUNICAZIONE EMA SU MEDICINALI A BASE DI LISATI BATTERICI EMA raccomanda che i medicinali a base di lisati batterici autorizzati per le malattie respiratorie siano utilizzati soltanto per la prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti, con l’esclusione della polmonite. Tale
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E -HEALTH Pazienti 2.0., Doctor Google e salute digitale: come cambia la medicina a cura della Redazione
giorni su 7, mediante un abbona-
questa applicazione, possono anche
mento, utilizza l’Intelligenza Artifi-
ricevere prescrizioni di farmaci, pre-
ciale (AI) per fornire consulenze a
notare esami sanitari e rinviare visite
distanza con medici ed operatori
specialistiche.
sanitari attraverso messaggi di testo
Le perplessità relative all’uso di
o video chiamate tramite la sua
Babylon Health riguardano sicura-
app mobile. Inoltre, l’App Babylon
mente il ruolo del medico, poiché
Health utilizza un Symptom Checker
affidare ad un’intelligenza artificiale
Babylon Health è una App che
Chatbot che mira a fornire ai pazien-
il processo di anamnesi del paziente
fornisce servizi sanitari, realizzata
ti informazioni rilevanti sulla salute
potrebbe presentare problemi di
in collaborazione con il National
e sul triage in base ai loro sintomi e
affidabilità e di possibile scarto tra
Health Service, il sistema sanitario
un Free Digital Healthcheck ovvero
i modelli statistici con cui questi
inglese. L’obiettivo della società che
la possibilità di capire quali cambia-
sistemi lavorano e la realtà, se si
l’ha ideata è quello di creare un ser-
menti apportare al proprio stile di
considera l’importanza dell’espe-
vita per migliorare la propria salute
rienza clinica e della raccolta di tutte
attraverso informazioni presenti
quelle informazioni che possono
sull’app. Gli utenti, utilizzando
aiutare il medico a indirizzarsi verso
SERVIZI SANITARI A PORTATA DI APP. L’USO DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA SANITÀ PUBBLICA RISCHIA DI DECLASSARE IL RUOLO DEL MEDICO?
vizio a prezzi competitivi, accessibile da ogni parte del mondo. Il servizio, attivo 24 ore su 24 e 7
una corretta diagnosi o un’adeguata
L’ANTICA BABILONIA NELLE APP DEL XXI SECOLO Sembra che l’antica civiltà babilonese sia stata di ispirazione per gli sviluppatori di Babylon Health e non soltanto nel nome: “Nell’antica città di Babilonia, quasi 2500 anni fa, i cittadini che necessitavano di consulenza medica si riunivano spesso nella piazza della città per condividere pareri sulle cure per le malattie comuni. Questo può considerarsi uno dei primi esempi di democratizzazione dell’assistenza sanitaria”.
procedura sanitaria. Gli sviluppatori del servizio chiariscono che l’intelligenza artificiale alla base dell’app non si sostituisce assolutamente alla figura del medico, offrendo solo delle informazioni sullo stato di salute del paziente, senza fornire una diagnosi e che nei casi di emergenza si consiglia di non utilizzarla. Tuttavia, la possibilità da parte di un utente di chiedere un consulto sul proprio stato di salute direttamente dal cellulare, senza recarsi fisicamente da un medico, non rischia di declassare la figura del medico e di mettere a repentaglio la salute del paziente?
100 | Notiziario | Settembre 2019
LAUREATA A MILANO, MEDICO A BERLINO. OFFRE L’ITALIA. OGNI ANNO 1500 MEDICI VANNO A SPECIALIZZARSI ALL ESTERO. E NON TORNANO. COSTANO ALL’ITALIA OLTRE 255 MILIONI.
GOVERNO, SERVONO PIÙ POSTI DI SPECIALIZZAZIONE. FNOMCeO
OMCeO
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari
www.fnomceo.it
www.omceo.bari.it