Notiziario OMCeO Bari - Settembre 2019

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N.2 | SETTEMBRE 2019

ECM: COME METTER SI IN R EGOLA

N TIZIARIO Notiziario N. 2/2019- Settembre 2019 - Rivista Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale DL. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 1, CNS di Bari - Filiale di Bari - Reg. n. 50 del 7/8/76 del Tribunale di Bari - Associato USPI - Anno XXV - Contiene I.P.

Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari FIRMATO DOPO 10 ANNI IL CCNL DELLA DIRIGENZA MEDICA PER IL TRIENNIO 2016 - 2018

LA GRANDE ESTINZIONE

La carenza di medici che mette a rischio il SSN

EMERGENZA

L’INTERVISTA

118. TRA IDENTITÀ, CRISI E RIFORME

VITO MONTANARO. LA DIREZIONE DELLA SANITÀ PUGLIESE

PEDIATRIA PUGLIESE: MAPPA DELL’OFFERTA OSPEDALIERA



E D I T O R I A L E

PAREGGIO DELLE BORSE: UN SUCCESSO DELLA FEDERAZIONE di Fi l i ppo Ane l l i , Pr e s i den te d ell’OMC eO d ella P rovin cia d i Bari

L

o scorso luglio il Ministro Grillo ha

branche. Quanto fatto con il Decreto Cala-

annunciato l’aumento delle borse per

bria, consentendo agli specializzandi degli

la Medicina Generale, che per la pri-

ultimi anni di entrare nel Servizio Sanitario

ma volta superano il fabbisogno formativo

Nazionale, è una misura che attendevamo da

di MMG. Si tratta di un traguardo storico,

tempo e che ha l’effetto virtuoso di liberare

raggiunto grazie al tenace impegno della

risorse finanziarie reinvestibili in nuove borse.

Fnomceo e alla capacità dimostrata dalla

Inoltre, Fnomceo sta dialogando anche con

Federazione di costruire un dialogo con il

il Ministro Bussetti, che ha manifestato la

Governo, ottenendo un importante succes-

volontà di azzerare nell’arco di cinque anni

so a partire da presupposti che lo rendevano

l’imbuto formativo e di allineare il numero

tutt’altro che scontato. Basti ricordare che

delle lauree a quello dei posti nelle scuole.

inizialmente l’esecutivo ipotizzava di libera-

Una delle ipotesi al vaglio potrebbe essere

lizzare l’accesso a medicina.

quella di un piano straordinario, che preve-

Sempre per la prima volta, e sempre grazie

derà per i prossimi anni un canale aggiunti-

all’impegno del Ministro della Salute, siamo

vo di accesso alle scuole, con una quota di

in pareggio anche tra il numero di laureati e

contratti riservati a coloro che, già laureati da

il numero dei percorsi post lauream. Ora è

un certo tempo, non abbiano trovato posto

necessario avviare un processo straordinario

nelle specializzazioni. Abbiamo chiesto al Mi-

di recupero dei circa undicimila giovani colle-

nistro che questa corrispondenza tra lauree

ghi prigionieri dell’imbuto formativo, anche

e borse sia normata con una Legge ad hoc.

mettendo a disposizione borse aggiuntive in

Ora ci aspettiamo, come assicurato dal Mini-

base ai fabbisogni di specialisti nelle diverse

stro Grillo, la pubblicazione del bando Settembre 2019 | Notiziario | 5


per il Corso di Formazione specifica in Medicina Generale, in modo da poter rispettare i termini per l’avvio dei corsi. Nel momento in cui scrivo questo editoriale, da quattro mesi se ne attende infatti la pubblicazione. Si tratta di uno slittamento inspiegabile, che rischia di far saltare questa annualità del corso. Il D.M. 7 marzo 2006 sancisce che il bando venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale entro il 30 marzo di ogni anno e, per legge, il corso deve partire entro novembre. Il ritardo nella pubblicazione potrebbe quindi spostare ulteriormente in avanti l’immissione dei giovani Me-

IL FONDAMENTALE PERCORSO DI RIPENSAMENTO DEL NOSTRO RUOLO DEVE PER ANDAREDI PARI PASSO CON INTERVENTI CHE TAMPONINO LE ATTUALI STORTURE DEL SISTEMA SANITARIO E UNA CARENZA DI MEDICI CHE RISCHIA DI METTERE IN GINOCCHIO LA SANITA PUBBLICA. LO SFORZO COMUNE DEVE ESSERE LA SALVAGUARDIA DEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE COME PATRIMONIO DI VALORI IRRINUNCIABILE.

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dici di Medicina Generale nelle graduatorie

Calabria” che prevede, accanto ai corsisti con

regionali, con un peggioramento delle attuali

borsa, l’accesso degli idonei in concorsi pre-

carenze di medici di famiglia.

cedenti che risultino già incaricati nell’ambito

In un contesto che lascia già scoperti alcuni

della medicina generale, tramite graduato-

territori è un ritardo che non possiamo asso-

ria riservata e senza borsa di studio. Questo

lutamente permetterci. Secondo la Fimmg,

comporterebbe tempi ancora più lunghi, fa-

nei prossimi cinque anni smetteranno di la-

cendo presumibilmente perdere un anno ai

vorare 14.908 medici di famiglia (1140 in

giovani colleghi che vogliono formarsi nella

Puglia) e 14 milioni di italiani potrebbero ri-

Medicina Generale, con il doppio effetto di

manere senza medico di base. Un fenome-

vanificare l’incremento delle borse e la ratio

no destinato a peggiorare negli anni, con il

stessa del nuovo provvedimento. È pleona-

picco dei pensionamenti. Il Ministro Busset-

stico sottolineare il ruolo cardine che la Medi-

ti ha confermato di voler mantenere, anche

cina Generale ha nel nostro Servizio Sanitario

per quest’anno, il raddoppio delle borse per

nazionale, del quale costituisce il front-office:

il Corso di formazione specifico in Medicina

in termini di appropriatezza, perché evita ac-

Generale. Purtroppo, non si hanno però no-

cessi ingiustificati al pronto soccorso e ospe-

tizie riguardo la loro distribuzione. Non vor-

dalizzazione, e in termini di efficacia, perché

rei che il ritardo nella pubblicazione fosse

tramite il rapporto continuativo e fiduciario

dovuto – come sembra - alla volontà politica

che si instaura con i cittadini permette loro

di dare, parallelamente alla definizione dei

di guadagnare salute grazie alla prevenzione

posti, applicazione alla norma del “Decreto

e alla diagnosi precoce. Nel contesto appe-


na descritto, la ritardata pubblicazione del

professione medica oggi in un contesto in

bando per il Corso di formazione specifica in

cui è cresciuta la consapevolezza dei cittadi-

medicina generale oltre alle potenziali ricadu-

ni rispetto ai diritti e in cui la tecnologia ha

te sul ssn, si configura anche come una ferita

portato nuove opportunità terapeutiche, ma

inferta ad una professione e ad un sistema da

anche nuove modalità di relazione tra cittadi-

tempo in forte sofferenza. Un’indagine con-

no e medico, tra cittadino e sistema sanitario.

dotta dall’Ordine dei medici di Venezia tra

In questo scenario di grandi trasformazioni i

i propri iscritti - che riportiamo nelle pagine di questo numero del Notiziario - racconta di

medici non vogliono essere passivi e subire il cambiamento. L’ambizione è di essere pro-

medici in forte crisi che, a causa di burocra-

tagonisti del cambiamento, provando a ride-

tizzazione eccessiva, medicina amministrata,

finire il nostro ruolo oggi, a partire da quello

vincoli di bilancio, difficoltà a conciliare lavo-

fondamentale di tutelare i diritti riconosciuti

ro e vita privata, turni massacranti, sognano la

dalla Costituzione. Le professioni sono in-

fuga verso il prepensionamento, verso l’este-

fatti i corpi intermedi che possono rendere

ro, verso il privato. Si tratta di uno spaccato

attuabile il dettato costituzionale e garantire

che conferma la difficoltà in cui versa la no-

la nostra democrazia. Questo fondamentale

stra professione e a cui come Fnomceo stia-

percorso di ripensamento del nostro ruolo

mo cercando di rispondere attraverso gli Stati

deve però andare di pari passo con interventi

Generali che hanno fatto tappa anche a Bari

che tamponino le attuali storture del sistema

lo scorso giugno: un processo partecipato da

sanitario e una carenza di medici che rischia

tutte le componenti della società civile, fina-

di mettere in ginocchio la Sanità pubblica. Lo

lizzato alla ridefinizione del ruolo del medico

sforzo comune deve essere la salvaguardia

nel contesto attuale. L’obiettivo è risponde-

del sistema sanitario nazionale come patri-

re alla domanda fondamentale di cosa sia la

monio di valori irrinunciabile.

Pleonastico sottolineare il ruolo cardine che la Medicina Generale ha nel nostro Servizio Sanitario Nazionale, del quale costituisce il front-office

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PROFESSIONE

COME ESSERE MEDICO, OGGI? Gli Stati Generali stanno cercando di ridefinire la figura del medico nella società attuale. Ma, mentre gli ordini si interrogano su come ridisegnare la professione oggi, su come essere artefici del cambiamento senza perdere la proprio identità, permangono i problemi di sempre.

di FRANCO LAVALLE

Franco Lavalle Vice-Presidente OMCeO di Bari lavalle54@gmail.com

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L

a Professione prende coscienza di come

Il medico deve cambiare, adattandosi alle

sia cambiato il “contesto mondo” cir-

variazioni del mondo circostante e, questo,

costante e mette in atto i cambiamenti

per sopravvivere al nuovo stato di cose che,

necessari per allinearsi alle nuove esigenze.

come per il muro di Berlino, abbatte tutto

Per fare ciò, si stanno celebrando a Roma, in-

quanto è obsoleto. Il nuovo medico deve es-

detti dalla Fnomceo, gli Stati Generali della

sere figlio del proprio tempo e, quanto prima

Professione medica. A questi incontri parte-

il cambiamento potrà avvenire, tanto presto

cipano i Presidenti dei 106 Ordini dei medici

l’autorevolezza della professione ritornerà ad

italiani, oltre a medici esperti provenienti da

essere faro nella Sanità.

tutt’Italia ed una serie di esperti non medici

Ma mentre il medico si interroga su come fare

invitati a dare il loro contributo alla discus-

il medico oggi, ed essere artefice del proprio

sione. Negli incontri, partendo dalle “Cento

cambiamento senza perdere la propria identi-

Tesi” proposte dal Sociologo di Tor Vergata

tà, tutto intorno i problemi che lo interessano,

Ivan Cavicchi, con una laurea honoris causa in

sembrano non risolversi mai.

Medicina, i convenuti fanno un’analisi del te-

Come ogni anno, con l’arrivo del periodo

sto e formulano una serie di proposte che do-

estivo, le carenze nell’assistenza sanitaria si

vranno servire a far operare un cambiamen-

rendono sempre più evidenti e si conferma

to nell’Essenza del Medico ormai proiettato

che la importante attività assistenziale negli

nella moderna Società. Una società cambiata

ospedali si regge solo sul senso del dovere

profondamente in questi anni e che induce

dei pochi medici ed operatori sanitari.

a disegnare una nuova figura di medico con

Il periodo delle ferie mette a nudo tutte le

un rapporto medico paziente che, seppur ba-

difficoltà che il personale sanitario incontra

sato su deontologia e competenze, deve te-

già durante l’anno e, che, con una spartizione

ner conto di una serie di variabili che devono

dei compiti tra tutto l’organico presente nel

condurre ad una nuova figura professionale.

periodo non estivo permette di far funzionare


la macchina ospedaliera del SSN.

soccorso, così come le diagnostiche e gli

Ma d’estate, per quanto ci si voglia industria-

ambulatori. Questo perché la malattia non

re, le carenze negli organici sono tali che alcu-

va in ferie ed i malati devono sempre trovare

ne attività restano scoperte e, di conseguen-

risposte adeguate alle loro necessità, in qua-

za, si deve fare a meno di quelle che, sebbene

lunque periodo dell’anno.

importanti, non pregiudicano il buon esito

Il continuo blocco del turnover ha portato nel

dell’assistenza ospedaliera ai degenti.

tempo ad importanti riduzioni di personale

Perché è proprio ai pazienti ricoverati che va

che non è mai state rimpiazzato se non in mi-

destinato il primo interesse e, di conseguen-

nima ed insufficiente parte. Tutto questo por-

za, tutto deve essere organizzato affinché il

terà in questo periodo dell’anno a difficoltà

malato non abbia alcuna conseguenza del di-

importanti per svolgere la normale attività la-

sagio lavorativo che l’estate e la conseguente

vorativa, specie quella ambulatoriale. Alcuni

riduzione del personale per ferie, comporta.

ambulatori dovranno essere chiusi per forza

Non si può evitare di concedere un breve pe-

di cose (in alcuni vi è la peculiarità di un solo

riodo di ferie a chi, per tutto l’anno, lavora

medico), alcuni reparti dovranno accorparsi o

in condizioni di grande precarietà ed al limite

operare delle brevi chiusure perché altrimenti

delle capacità. Si tratta solo di striminziti 15

non avrebbero alcuna possibilità di permette-

giorni, ma che necessitano al fisico per riac-

re al personale di andare in ferie.

quistare un minimo di tonicità e che permet-

Tutto questo porta a sovraccarico di lavoro

tono una ripresa lavorativa adeguata. Pochi

per medici e personale ospedaliero che rima-

per volta saranno i medici, gli infermieri, ed

ne in servizio perché con utenza ricoverata e

il personale sanitario che potrà andare in fe-

prestazioni invariate, una riduzione del perso-

rie, perché bisogna garantire il regolare fun-

nale, anche di una sola unità, aggraverà il già

zionamento di tutte le attività, dalle degenze

precario equilibrio esistente.

alle sale operatorie, alle guardie, ai pronto

A nulla sono valsi gli inviti della

Il continuo blocco del turnover ha portato nel tempo ad importanti riduzioni di personale che non è mai stato rimpiazzato se non in minima ed insufficiente parte.

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SUL TAVOLO RESTA ANCORA APERTA LA DISCUSSIONE SULL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA REGIONALE E LE POSSIBILI CONSEGUENZE CHE NE POTREBBERO DERIVARE SULL’EFFICIENZA DEL SERVIZIO SANITARIO REGIONALE, SPECIE QUELLO DEL SUD ITALIA, GIÀ IN GRANDE SOFFERENZA.

Fnomceo di portare negli ospedali i medici

tare a disignare Cittadini di serie A con acces-

specializzandi dell’ultimo anno di ogni disci-

so a tutto e Cittadini di serie B che avranno

plina. Questo potrebbe avere un duplice ef-

problemi anche per accesso ai LEA.

fetto; portare forza lavoro aggiuntiva che per

La discussione in ambito governativo conti-

un anno, ma così per ogni anno, potrebbe

nua. Ci si augura che sia una discussione il-

colmare parzialmente vuoti negli organici dei

luminata.

medici ed avrebbe il pregio di compensare l’assenza del personale medico in ferie; inoltre, avrebbe il vantaggio di liberare ogni anno le borse di specializzazione di questi colleghi le quali permetterebbero ad una parte degli oltre 10.000 laureati medici in standby, di poter accedere alle scuole di specializzazione e vedere, quindi, realizzato l’ambito traguardo di una borsa di specializzazione. Per il momento, rischiamo di parlarci solo addosso continuando a denunciare le carenze degli organici Medici in Ospedale non vedendo alcuna efficace soluzione. Sul tavolo resta ancora aperta la discussione sull’Autonomia Differenziata Regionale e le possibili conseguenze che ne potrebbero derivare sull’efficienza del Servizio Sanitario Regionale, specie quello del Sud Italia, già attualmente in grande sofferenza. Più volte abbiamo scritto sull’argomento e, come è facile

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Finalmente è stato firmato, dopo dieci anni, il CCNL della Dirigenza Medica; non è il miglior contratto che si poteva ottenere dopo tutti questi anni, ma almeno è un segnale di disponibilità del Governo verso la categoria. Punti salienti sono una valorizzazione dell’emergenza e del disagio con un aumento economico per le guardie notturne e di P.S. Inoltre attenzione è stata rivolta ai giovani medici attraverso la corresponsione di una retribuzione fissa di posizione di 1500 euro (attualmente zero). Poi per tutti gli altri medici senza incarichi di tipo gestionale, la possibilità di essere valorizzati con indennità economiche. Nota negativa un esiguo aumento stipendiale se si considera il suo blocco per 10 anni ed il tasso di inflazione in questi anni. Verificheremo sul campo la bontà di questo contratto nei prossimi mesi.

prevedere vi sarà l’instaurarsi di una Sanità a

Nel frattempo continuiamo a disegnare la

doppia velocità. Opulenta per il centro-nord

nuova figura del medico, autorevole e centra-

Italia, arrancante per il centro-sud. Colpe ge-

le nel panorama sanitario italiano, ne va della

stionali ve ne sono, ma questo non può por-

nostra sopravvivenza.


LA MEDICINA com’era...

MUSME: MUSEO DELLA STORIA DELLA MEDICINA DI PADOVA

Inaugurato solo nel 2015 il Musme di Padova è già considerato un’eccellenza a livello nazionale. Si tratta di un museo che racconta in modo avvincente la storia della medicina, da disciplina antica a scienza moderna, con particolare interesse alla Scuola medica padovana. Coniugando storia e tecnologia, rappresenta un esempio perfetto di incrocio tra il museo tradizionale con tutta una serie di strumenti medici e reperti umani antichi e moderni esposti e il museo multimediale, con video ed exhibit interattivi, ideati per illustrare i reperti e per approfondire i temi trattati nelle sale, proponendo percorsi espositivi che si adattano ad ogni tipologia di visitatore: dalla didattica museale per le fasce di età più giovani agli approfondimenti per gli appassionati e gli studiosi. Il museo è costituito da otto sale, due di queste sono destinate alle esposizioni tematiche e due alla storia dell’edificio e agli anni della Rivoluzione Scientifica. Quattro sale sono interamente dedicate al corpo umano e quindi alla nascita e allo sviluppo delle scienze mediche moderne e presentano una suddivisione ben precisa in Anatomia, Fisiologia, Patologia e Terapia. Il museo è dotato anche di un Teatro Anatomico Vesaliano, una grande salone dove vengono illustrate Anatomia e Fisiologia, grazie a perfette proiezioni mappate su un modello di corpo umano lungo 8 metri, attorno al quale otto nicchie approfondiscono gli organi e gli apparati del corpo umano attraverso immagini tridimensionali.La sede del museo non è una scelta casuale, considerando che il palazzo quattrocentesco in cui è ubicato è stato il primo ospedale padovano, l’ospedale di San Francesco Grande, costruito nel 1414 dai coniugi Sibilla de’Cetto e Baldo Bonafari de Piombino. A partire dalla seconda metà del ‘500, furono proprio i locali di questo ospedale ad essere utilizzati, per la prima volta al mondo, dagli studenti di medicina per esercitarsi nella pratica clinica direttamente sui pazienti, gettando le basi per la moderna metodologia in medicina. Il Museo della Storia della Medicina si trova a Padova, in via S. Francesco, 84. Giorni di apertura: la mattina solo su prenotazione, mentre dal martedì al venerdì è possibile visitarlo dalle 14.30 alle 19.

GEORG BARTISCH E LA CHIRURGIA OFTALMICA NEL CINQUECENTO

Il prof. Daniel M. Albert, oftalmologo e storico dell’oftalmologia statunitense di grande fama, definisce Georg Bartisch “il fondatore dell’oftalmologia moderna”. È curioso considerare un personaggio che non è mai stato né studente, né professore, quasi una pietra miliare nel campo dell’oculistica per tutti gli accademici successivi. Nato a Königsbrück, in Sassonia, nel 1535, da una famiglia povera, Georg Bartisch mostrò fin da bambino interesse per la medicina in generale e per la chirurgia in particolare, tant’è che non ancora tredicenne divenne apprendista di un cerusico e da allora non smise mai di dedicarsi all’arte medica, sebbene la sua formazione restò sempre meramente pratica, come d’altronde era in uso all’epoca. I chirurghi, infatti, a differenza dei medici che si istruivano sui testi antichi di medicina greci ed arabi e solo successivamente sui pazienti, si formavano direttamente negli ospedali di città ed erano considerati alla stregua di artigiani, essendo le loro abilità prettamente manuali. Dopo oltre quarant’anni di chirurgia itinerante, in cui il Bartisch sviluppò una particolare abilità nel trattamento di orzaioli, fistole lacrimali e nella rimozione della cataratta, assunse la carica prestigiosa di oculista alla corte di Cristiano di Sassonia (1560-1591). Nel 1584 pubblicò un volume che sarebbe diventato di straordinario valore storico e scientifico, la Ophthalmodouleia Das ist Augendienst. Esso costituì il primo testo che affrontò in modo sistematico la descrizione di decine di malattie oculari, operazioni chirurgiche, tecniche correttive dei disturbi della vista, rimedi a base di erbe utili alla guarigione e relativa posologia, corredando il tutto con 92 illustrazioni esemplificative. Inoltre, nel manuale, non mancano i riferimenti all’astrologia e agli amuleti utilizzati per contrastare malefici e influenze sovrannaturali che, secondo il Bartisch, avrebbero potuto causare alcune malattie dell’occhio. La sua ingegnosità si manifestò nella ideazione e realizzazione di nuovi strumenti chirurgici, tra cui una lama a forma di cucchiaio, utile a rimuovere l’intero bulbo oculare nel minor tempo possibile e nel miglioramento di dispositivi già noti, come la maschera di correzione dello strabismo.

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NOTIZIE IN PILL LE

ARRESTO CUORE UCCIDE 60.000 ITALIANI L’ANNO, PIACENZA LA CITTÀ PIU’ CARDIOPROTETTA

Ogni giorno, in Europa, muoiono 1.000 persone per arresto cardiaco, 400.000 in un anno, di cui 60.000 in Italia. “Una persona ogni 8 minuti viene stroncata da un arresto cardiaco, ma i dati attestano il 41% di sopravvivenza tra i defibrillati da personale non sanitario in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, a fronte del 5% di quelli defibrillati da personale a bordo dell’ambulanza. Da qui l’importanza di liberalizzare l’installazione di defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extra ospedaliero aumentando l’informazione sull’utilizzo, perché un intervento tempestivo fa la differenza per chi è colpito da arresto cardiaco. Nel corso dell’audizione,

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in Commissione Affari Sociali della Camera, Daniela Aschieri, direttore dell’Unità operativa di cardiologia e riabilitazione presso l’Ospedale Unico della Valtidone (Piacenza), nell’ambito dell’esame delle otto proposte di legge presentate alla Camera recanti “Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero”, ha illustrato i risultati ottenuti dal Progetto Vita, grazie al quale Piacenza è diventata la città più cardioprotetta d’Europa con l’installazione di ben 877 defibrillatori in città, tutti integrati con la centrale operativa attraverso una app regionale.

RICOSTRUITA UNA MANDIBOLA AD UNA DONNA DALL’OSSO PERONE All’istituto di Candiolo (Torino) il

professor Fu-Chan Wei, direttore del Dipartimento di Chirurgia Plastica Ricostruttiva del Chang Gung Memorial Hospital di Taipei, ha eseguito una delicata operazione di microchirurgia ricostruendo la mandibola di una paziente da una porzione di osso del suo perone. La donna, a cui era stata asportata una metastasi al viso, potrà tornare a mangiare e parlare normalmente, recuperando completamente la funzionalità della mandibola. L’operazione si è svolta in collaborazione coi chirurghi di Torino, guidati dal professor Giovanni Succo, direttore di Chirurgia oncologia cervico-cefalica a Candiolo. Wei, chirurgo precursore della microchirurgia moderna, ha effettuato 26mila interventi, di cui 1600 di ricostruzione mandibolare con fibula rivascolarizzata. All’istituto ha tenuto lezione agli specializzandi del nordItalia sulla microchirurgia in ambito post traumatico e post trattamento oncologico.


MEDICAL REVERSALS

Uno studio dell’università dell’Oregon, pubblicato sulla rivista eLife, ha scoperto che quasi 400 tra pratiche mediche, dispositivi e terapie sono in realtà dei “medical reversals”, ovvero delle azioni che non apportano nessun beneficio ai pazienti. Tra l’altro, pare che l’abbandono di queste pratiche avvantaggerebbe non soltanto lo stato di salute dei malati ma, aiuterebbe anche le casse dei servizi sanitari. Sotto accusa sono finite le pratiche più svariate, dalla terapia cognitiva contro l’insonnia, all’uso delle calze compressive dopo un ictus per evitare trombosi alle gambe e a molti farmaci entrati nell’uso comune. I ricercatori hanno cercato tutti gli articoli su test random condotti per confrontare le ultime pratiche adottate con le precedenti, pubblicati negli ultimi 15 anni dalle riviste Jama, Lancet e New England Journal of Medicine. Tra oltre 3mila articoli esaminati in tutti i campi della medicina, 396 sono “reversal”, con una maggiore rappresentanza delle malattie cardiovascolari (20%), seguite dalla somministrazione di farmaci comuni (33%), dalle procedure mediche (20%) e dall’uso di vitamine e supplementi (13%).

IN AUMENTO LE AGGRESSIONI AGLI OPERATORI DELLA CRI : I DATI DELL’OSSERVATORIO

Francesco Rocca, Presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (IFRC) ha evidenziato il contesto pericoloso nel quale sono costretti a operare, ogni giorno, gli operatori della CRI. I dati raccolti nel primo semestre dall’Osservatorio, istituito nel dicembre 2018 con l’intento di censire i rischi legati al volontariato durante le attività, denunciano che quasi metà delle aggressioni sono fisiche (42% delle denunce perve-

nute), quasi metà delle aggressioni avviene in strada (47%); più di un’aggressione su tre (35%) è stata compiuta da persone non direttamente coinvolte nel soccorso, più di una su quattro è ad opera del “branco” (28%). Attraverso un modulo da compilare in forma anonima on line, tutti i volontari CRI possono denunciare casi di aggressione diretta, sia fisica che verbale. Inoltre, per tutto il 2019, sarà attiva una Campagna internazionale, “Non sono un bersaglio” con un focus specifico sulla situazione nazionale, voluta dalla Croce Rossa Italiana per denunciare il costante intensificarsi di attacchi agli operatori sanitari nei teatri di conflitti in tutto il mondo, ma anche in “insospettabili” contesti come le città e le province italiane.

SICUREZZA ALIMENTARE : PRIMA GIORNATA MONDIALE

efficacemente alla prosperità economica e allo sviluppo della società umana” L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) stima che gli alimenti contaminati siano responsabili di oltre 200 malattie, dalle diarree infettive a diverse forme di cancro. Solo nel 2018 i carabinieri del Nas hanno eseguito 31.479 controlli, portando al sequestro di 24 mila tonnellate di alimenti e a sanzioni per un totale di 16 milioni di euro. Il cibo non sicuro causa nel mondo malattie che colpiscono ogni anno circa 600 milioni di persone e rappresentano un grave onere per la salute umana, in particolare per i bambini e le persone che vivono in regioni a basso reddito oltre che ingenti costi economici.

Il 7 giugno è stata la prima Giornata Mondiale della sicurezza degli alimenti: sicurezza alimentare significa che batteri, virus, parassiti, contaminanti e sostanze pericolose siano assenti da ciò che mangiamo o sotto la soglia di rischio. L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ricorda che “garantire la salubrità degli alimenti significa proteggere la salute di tutti, ma anche contribuire

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STORIA DI COPERTINA

LA GRANDE ESTINZIONE Il sistema sanitario rischia di rimanere senza medici. Le cause sono molteplici e hanno radici lontane, da ricercare nel blocco del turnover degli ultimi anni, in una cattiva programmazione, nel disallineamento tra numero di laureati e numero delle borse di specializzazione, nella gobba pensionistica. Da anni gli ordini segnalano il problema. Che ora sembra sul punto di esplodere con ricadute sui servizi ai cittadini. Tra il 2018 e il 2025 dei circa 105.000 medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebbero andare in pensione circa la metà. Poi ci sono quelli che abbandonano l’Italia per lavorare all’estero. O che fuggono il malessere della categoria verso il prepensionamento e verso il privato. A maggio è stata lanciata dalla Fnomceola campagna “Offre l’Italia“con l’obiettivo di sensibilizzare gli italiani sul problema della carenza di medici di medicina generale e specialisti e sulle possibili soluzioni.

NOTIZIARIO | Numero 2/2019 Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari Registrata al Tribunale di Bari n. 50 del 7/8/1976 Anno 2019 - Num. 2 Direttore Responsabile Filippo Anelli Direzione Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari 70126 Bari - Via Capruzzi, 184 Tel. 080-5566855 - 080-5575512 080-5426521 - 080-5560212 Fax 080-5427063 info@omceo.bari.it - www.omceo.bari.it Responsabile di Redazione Filippo Anelli Comitato di Redazione Filippo Anelli, Franco Lavalle, Alessandro Nisio, Nicola Achille, Giuseppe D’Auria Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari Anelli Filippo, Presidente

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Lavalle Franco, Vice-Presidente D’Auria Giuseppe, Segretario Achille Nicola, Tesoriere Amendola Antonio, Consigliere De Fazio Michele, Consigliere Bufano Gaetano, Consigliere Scalera Pietro, Consigliere Russo Roberto, Consigliere Liguori Patrizia, Consigliere Ciracì Giuseppe, Consigliere Iannuzziello Donato Rosario, Consigliere Grasso Giuseppina, Consigliere Schiavone Salvatore, Consigliere Stellacci Giandomenico, Consigliere Ladisa Roberta, Consigliere

Redazione e pubblicità

Collegio dei Revisori dei Conti Di Bari Sebastiano, Presidente Guerra Rocco, Revisore Maurogiovanni Giovanni, Revisore Monteduro Mariantonietta, Rev.supplente

Filippo Anelli, Franco Lavalle,

Kibrit & Calce Progetto grafico, editoriale e stampa Kibrit & Calce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Contributi fotografici Foto Banca Immagine Hanno collaborato: Roberta Franceschetti, Nicola Laforgia, Mario Balzanelli, Nicola Gaballo, Annamaria Moretti, Luigi D’Ambrosio Lettieri, Cataldo Procacci, Peppino Aceto, Alessandro Nisio,

Commissione Odontoiatri Nisio Alessandro, Presidente Achille Nicola, Componente Cirulli Nunzio, Componente Guerra Belinda, Componente Nuzzolese Emilio, Componente

Gianvito Chiarello, Roberta Zupo, Isanna Murro, Giovanni De Pergola, Giancarlo Tricarico, Maria Favia, Concetta Pastore, Micaela Carella, Antonella Casucci


SOMMARIO EDITORIALE 3. Pareggio delle Borse: un successo della Federazione di Filippo Anelli PROFESSIONE 6. Come essere Medico, oggi? di Franco Lavalle

9. LA MEDICINA COM’ERA 10. NOTIZIE IN PILLOLE 14. ULTIME DALL’OMCEO 15. NOTIZIE DALLA FNOMCEO a cura di Ufficio Stampa FNOMCeO

31. CARENZA MEDICI La grande estinzione di Roberta Franceschetti

24

40. STATI GENERALI Percorsi terapeutici per il ruolo del medico a cura di Ufficio Stampa OMCeO

58. AGENDA CORSI

42. SANITÀ PUGLIA SSR: i ritardi da colmare. Intervista a Vito Montanaro di Roberta Franceschetti

EMERGENZA 59. Sistema “salvavita” 118. Tra identità, crisi e riforma di Mario Balzanelli

44. RAPPORTO GIMBE Qualcuno salvi il Sistema Sanitario Nazionale a cura della Redazione

71. Urgenza Puglia di Nicola Gaballo

SPAZIO ODONTOIATRIA 48. Congresso Odontoiatrico Mediterraneo. A Bari un evento storico di Roberta Franceschetti

DOSSIER PEDIATRIA 19. Mappa dell’offerta ospedaliera in Puglia

52. Autorizzazioni all’esercizio degli studi odontoiatrici: la storia infinita di Alessandro Nisio

24. Polo pediatrico pugliese: come costruirlo al meglio? di Nicola Laforgia

56. Che devo fare per aprire uno studio odontoiatrico? di Gianvito Chiarello

FORMAZIONE 72. La formazione dei medici ai tempi del regionalismo differenziato di Franco Lavalle 74. ECM Formazione: a che punto siamo? a cura della Redazione MEDICINA DI GENERE 76. Verso una nuova programmazione di Annamaria Moretti 78. Medici, farmacisti e la gender oriented pharmacology di Luigi D’Ambrosio Lettieri, Cataldo Procacci TESTAMENTO BIOLOGICO 81. Le Disposizoni Anticipate di Trattamento: cosa prevede la legge a cura della Redazione

46

ALIMENTAZIONE 84. Super Lupini di Roberta Zupo, Isanna Murro, Giovanni De Pergola

83. Luigi Pirandello e… Il testamento biologico di Peppino Aceto

ARTE & MEDICINA 86. Art&Science: quando la scienza incontra l’arte a cura della Redazione ARTE & MEDICINA 90.Tosca a Noicattaro. 10 anni dopo a cura della Redazione MEDICINA IN TV 92. The resident: la serie tv che denuncia le contraddizioni del sistema sanitario americano a cura della Redazione 94. NOTIZIE DAL MONDO 96. NOTIZIE DALL’AIFA a cura di Giancarlo Tricarico 98. DIGITAL HEALTH a cura della Redazione

Settembre 2019 | Notiziario | 15


U LT I M E D A L L’ O M C e O CONGRATULAZIONI AL COLLEGA CORRADO ROSELLI, NEO DIRETTORE DEL CONSERVATORIO “NICCOLÒ PICCINNI” DI BARI Il Presidente e tutto il Consiglio dell’Ordine dei medici di Bari esprimono le più vive congratulazioni al collega Corrado Roselli, che è stato eletto Direttore del Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari.

Il M° Corrado Roselli, che fa parte della “World Doctors Orchestra”, è laureato in Medicina e Chirurgia e docente di Fisiopatologia dell’esecuzione vocale e strumentale, oltre che Coordinatore Artistico del progetto multidisciplianare per l’umanizzazione delle cure oncologiche, in convenzione con l’IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari. “Mi congratulo con il M° Roselli e gli auguro un buon lavoro per il prossimo anno accademico. Credo che sia il primo medico a ricoprire la carica di Direttore di Conservatorio - ha commentato Filippo Anelli - Questa nomina conferma lo stretto legame tra le discipline umanistiche e la medicina. Un legame profondo che mette radici nell’approccio all’essere umano nella sua complessità, e fragilità individuale, che un medico deve sempre avere, al di là di ogni innovazione tecnologica.” 16 | Notiziario | Settembre 2019

TUTELARE L’AMBIENTE PER TUTELARE LA SALUTE “Promuovere un’economia capace di conciliare la produzione di ricchezza con la sostenibilità vuol dire anche tutelare efficacemente la salute dei cittadini europei. Noi medici sosterremo la sfida che Emiliano ha lanciato all’interno del Comitato europeo delle Regioni” - ha commentato così Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari l’approvazione, da parte della Commissione Ambiente del CdR, del parere del Governatore pugliese sulla visione strategica dell’Unione europea per un’economia senza impatto sul clima. “A partire dall’Ilva, serve un piano di decarbonizzazione, per combattere l’inquinamento dell’aria - ha continuato Anelli - “Secondo la Health and Environment Alliance di Bruxelles, sono circa 23.000 le morti premature attribuibili ogni anno a emissioni da carbone in Europa, oltre a 12.000 casi di bronchite cronica e 20.000 ricoveri ospedalieri, con costi totali diretti e indiretti stimabili in 43 miliardi di euro nei 27 Paesi dell’Unione”. I limiti di PM10 e PM2.5 considerati dall’OMS sicuri per tutelare adeguatamente la salute della popolazione sono la metà di

quelli previsti dall’attuale normativa. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro IARC ha incluso l’inquinamento atmosferico e il particolato fra le sostanze cancerogene certe per l’uomo.“L’esposizione all’inquinamento atmosferico è ormai ufficialmente associata a infertilità, patologie dei neonati e dei bambini, diabete di tipo 2, infiammazione sistemica, obesità, invecchiamento precoce, Alzheimer e forme di demenza” - ha spiegato Anelli “Tra i determinanti della salute c’è il contesto ambientale in cui viviamo. Per questo serve un deciso orientamento della politica verso uno sviluppo eco-sostenibile, che nel lungo periodo consente di far crescere il benessere della popolazione ma anche di abbattere i costi sanitari. Anche per questo il superamento dell’utilizzo dei combustibili fossili e, in primis del carbone, deve essere obiettivo fondamentale per la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro.” Verso questo obiettivo si sta muovendo il Gruppo di lavoro Fnomceo (Federazione nazionale Ordini dei medici) su “Professione, Ambiente e Salute, Sviluppo”, coordinato da Emanuele Vinci.


Notizie dalla FNOMCeO ANELLI SUGLI SPOT CHE INVITANO AL CONTENZIOSO SANITARIO Questa volta il messaggio arriva via sms: “Credi di aver diritto a un risarcimento per malasanità? Fai valutare con serietà SENZA COSTI”. Segue numero verde di una società che offre assistenza legale. La pubblicità è arrivata sulle utenze telefoniche lo scorso maggio, a pochi mesi di distanza dagli spot televisivi, poi sospesi, che invitavano i cittadini a considerare, anche qui a presunto ‘costo zero’, la richiesta di un risarcimento ove non soddisfatti di una prestazione sanitaria. Pronta, anche in questo caso, la reazione della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), che subito ha scritto una lettera, a firma del suo presidente Filippo Anelli, alla società telefonica che veicola i messaggi – i quali, secondo la Federazione, ‘sostanzialmente inducono i cittadini a promuovere sempre e comunque contenziosi nei confronti dei medici’ – chiedendo l’immediata interruzione della campagna. “È doveroso sottolineare che questi messaggi creano una grave turbativa nel rapporto medico-paziente – ha scritto Anelli – e soprattutto inducono a contenziosi che rischiano di costituire un ulteriore aggravio di spese a carico del SSN, costretto a tutelare l’attività dei medici sia a livello giudiziario che assicurativo con costi esorbitanti e spesso ingiustificati”. “È inutile sottolineare, poi, l’offesa che viene arrecata in modo indiscriminato a tutti i medici italiani indicati come responsabili di presunti errori, tutti da dimostrare, che spesso non hanno nulla a che vedere con la loro attività professionale – ha continuato ancora Anelli nella lettera–. Chiediamo, pertanto, l’immediata interruzione dell’inoltro di questi SMS e ci riserviamo comunque, in caso contrario, di porre in essere anche le adeguate azioni di tutela legale della professione medica”. “Fermo restando il diritto al giusto risarcimento per i pazienti realmente danneggiati, il contenzioso in carenza di ‘fumus boni iuris’ si riverbera in un danno per tutti i cittadini – ha continuato – perché sottrae risorse al Servizio sanitario e toglie serenità e motivazione ai medici, spingendoli ad abban-

a cura di UFFICIO STAMPA FNOMCEO

donare il pubblico a favore del privato o dei paesi esteri, e rischiando oltretutto di incrementare il fenomeno della ‘medicina difensiva’, con prescrizione di esami inutili e costosi”. Resta, sulla materia, un vuoto ingiustificabile dell’azione Politica. Chiediamo al Ministro della Salute e all’intero Governo un intervento legislativo che ponga un argine a questi messaggi distorti e dannosi per l’intero sistema delle cure, tra i migliori al mondo anche e soprattutto per merito dei suoi professionisti, che ne garantiscono la sostenibilità e la qualità a dispetto di mancate o scarse retribuzioni e condizioni di lavoro ‘al limite’”.

LA FNOMCEO AL FESTIVAL DELLA TV DI DOGLIANI Anche la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo) ha partecipato al Festival della Tv e dei nuovi media di Dogliani, giunto ormai all’ottava edizione, che si è snodato per le piazze della cittadina

delle Langhe dal 2 al 5 maggio. #percezioni è stata la parola chiave di quest’anno, che ha fatto da filo conduttore tra i numerosi eventi delle quattro

Settembre 2019 | Notiziario | 17


Notizie dalla FNOMCeO giornate. Tra questi, i due organizzati da Fnomceo, venerdì 3 maggio: il talk show ‘Percezioni della realtà e fake news: perché crediamo alle bufale. Giornalismo e bias cognitivi”, accreditato per la Formazione professionale continua dei Giornalisti, e lo spettacolo ‘Flow - la mente latente”, di e con Michele Cassetta, con il trombonista Gianluca Petrella e con

la partecipazione straordinaria di Gene Gnocchi. È stato quindi un vero e proprio viaggio all’interno della mente, dei suoi errori, dei suoi pregiudizi, delle sue fallacie, quello guidato dalla Fnomceo. La prima tappa è stato il talk show condotto da Silvia Bencivelli, medico e giornalista scientifica, voce e volto noto della Rai. Luca De Fiore, direttore de Il Pensiero Scientifico Editore, Roberta Villa, medico e giornalista scientifica, Sergio Della Sala, professore di neuroscienze all’Università di Edimburgo, ci hanno guidato attraverso i meccanismi della mente mettendoci in guardia dai più comuni tranelli. A conclusione, la presentazione, da parte di Noemi Urso, social media manager del sito Dottoremaeveroche, la risposta di Fnomceo al dilagare delle fake news in tema di salute. A seguire, tutti al cinema-teatro di Dogliani per seguire lo spettacolo- divulgativo “Flow-la mente latente”, ideato e interpretato dal medico e giornalista scientifico Michele Cassetta, e già rappresentato con successo in diverse città italiane. Insieme a lui sul palco anche il trombonista Gianluca Petrella e il comico Gene Gnocchi. “Le “bufale” o “fake news”, fenomeno non di oggi ma purtroppo quanto mai attuale, quando incidono sulla salute rischiano di trasformarsi in vere e proprie azioni criminose, colpevolmente sostenute o meno da interessi economici, o soltanto dalla scellerata supponenza dell’ignorante” – ha affermato Cosimo Nume, Coordinatore Area Strategica Comu-

18 | Notiziario | Settembre 2019

nicazione Fnomceo e responsabile scientifico del Convegno – Da qui la lotta su più piani – attraverso il sito, le campagne, i convegni - della Fnomceo per mettere in guardia dai pericoli delle fake news sulla salute”.

REGIONALISMO DIFFERENZIATO: LA FNOMCEO INCONTRA IL MINISTRO STEFANI È proseguita l’attività della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo) sul ‘regionalismo differenziato’. Dopo le riunioni di marzo con il Ministro della Salute Giulia Grillo e con il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, il giorno 11 giugno, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, insieme al vicepresidente Giovanni Leoni, al Segretario Roberto Monaco e al Direttore Generale, Enrico De Pascale, ha incontrato il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Erika Stefani. “I medici, così come gli altri professionisti della salute e del sociale hanno a cuore la tenuta del nostro Servizio Sanitario Nazionale, e di quei principi di universalità, solidarietà ed equità che ne hanno determinato l’eccellenza a livello internazionale – ha affermato Anelli –. Siamo certi che, tutti insieme, riusciremo a trovare soluzioni condivise per determinare un punto d’equilibrio tra le giuste istanze di autonomia regio-

nale e quelle, altrettanto giuste e anch’esse previste dalla Costituzione, della tutela del diritto alla salute e dell’uguaglianza di tutti i cittadini”. “Il 23 febbraio scorso, insieme alle altre professioni sanitarie e sociali, che rappresentano in totale un milione e mezzo di professionisti, abbiamo stilato il Manifesto dell’Alleanza per un nuovo SSN, per individuare strumenti che ne consen-


tano un ulteriore miglioramento delle performance – continua Anelli –. Riguardo alle ipotesi allo studio di attivare ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia in campo sanitario, l’auspicio è quello che i modelli autonomistici, in fase di definizione, tengano conto non solo di utilità economiche e dinamiche di mercato ma si fondino invece su principi che garantiscano il diritto costituzionale alla salute, nel rispetto della dignità e libertà dell’individuo”. “Noi medici, così come gli altri professionisti della salute, siamo pronti a mettere a disposizione le nostre competenze, oltre alle conoscenze delle criticità gestionali dell’attuale impianto ordinamentale che richiederebbe correttivi e revisioni – ha concluso Anelli –. Di qui l’auspicio di essere coinvolti in un Tavolo tecnico per poter condividere documentazioni e approfondimenti, per definire nuovi modelli di governance dei sistemi sanitari sostenibili economicamente e in grado di garantire su tutto il territorio nazionale gli stessi Livelli Essenziali di Assistenza e uguale accesso alle cure”.

zionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha aperto il 4 luglio scorso la seconda tornata degli Stati Generali della professione medica, in corso a Roma e dedicati al rapporto tra il medico, la scienza e la società. “La professione medica oggi rappresenta la garanzia dei diritti del cittadino - ha continuato Anelli - e la relazione di cura trasferisce questa attività di tutoraggio dei diritti dal singolo medico al singolo cittadino: il diritto alla salute è garantito dal medico, ma anche quello all’autodeterminazione, all’uguaglianza, all’equità, al rispetto delle proprie convinzioni e dei propri valori”. “Il complesso di queste interazioni, di queste relazioni - ha concluso - è l’essenza stessa della professione, che ha dunque forti risvolti sociali perché nel momento in cui il medico è custode dei diritti assume per definizione un ruolo politico di primaria importanza”. “Il medico è il trait d’union tra scienza e società - ha affermato Andrea Lenzi, presidente della Conferenza dei collegi di medicina - e questo deriva dal suo iter formativo, che lo porta a sapere,

STATI GENERALI: I MEDICI RISCRIVONO A ROMA IL RAPPORTO CON SCIENZA E SOCIETÀ “Il medico non può essere un mero esecutore delle evidenze scientifiche, anche se le evidenze diventano per l’esercizio

della professione punti di riferimento ineludibili. Le innovazioni tecnologiche, i nuovi software, la robotica sono validi strumenti per ridurre l’errore. Ma la Professione non si riduce a quello. Nessun robot, nessun algoritmo potrà mai sostituire il medico, perché l’arte professionale sta nell’interpretare i dati secondo le esigenze del paziente”. Con queste affermazioni il presidente della Federazione Na-

Settembre 2019 | Notiziario | 19


Notizie dalla FNOMCeO FARMACI, ANELLI (FNOMCEO): IL MINISTRO COINVOLGA I MEDICI NEI PROCESSI DECISIONALI

saper fare, saper essere”. Presente anche il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti, che ha focalizzato il suo intervento sulle nuove tecnologie. “L’etica deve filo-spinare la capacità di apprendimento delle macchine” ha ammonito. Ivan Cavicchi, filosofo della Medicina e autore delle “Cento tesi” che danno il “la” al dibattito degli Stati Generali, ha illustrato i cambiamenti di paradigma nei rapporti tra medico, scienza e società. Il primo è il cambiamento di concezione della Medicina, da orientata sulla malattia a orientata sul malato. “Un cambiamento che ci spiazza - ha argomentato - perché i medici sono dei logici”. “L’altro passaggio culturale è la fine del paziente come figura clinica, sociale, etica, sostituita dall’esigente, che si emancipa dalla malattia e vuole avere voce in capitolo sulle decisioni di salute”. I lavori si sono articolati su cinque tavoli: La relazione di cura (animatori: Giovanni D’Angelo, Albina Latini, Giancarlo Pizza, Bruno Zuccarelli); Dialogo e linguaggio (animatori: Maria Erminia Bottiglieri, Teresa Galoppi); Consenso informato (animatori Maurizio Benato, Albino Pagnoni); Clinica e cultura (animatori Maurizio Grossi, Antonio Panti); Il medico e la tecnologia (animatori Giorgio Berchicci e Giovanni Leoni).

20 | Notiziario | Settembre 2019

Le vere limitazioni al pieno utilizzo delle innovazioni farmacologiche? Il fatto che i farmaci innovativi non possano essere prescritti da tutti i medici, l’eccessiva burocratizzazione e la compressione dell’autonomia professionale. Parola di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, che così si è espresso a margine dell’Assemblea pubblica di Farmindustria di luglio. “Le cure personalizzate e l’introduzione di farmaci innovativi hanno determinato e determineranno risultati eccezionali in termini di salute per tutti i cittadini, ma persistono limitazioni nella prescrivibilità che si traducono in limitazioni nell’accesso al farmaco da parte dei pazienti – ha affermato Anelli –. Per questo chiediamo al Ministro un maggiore coinvolgimento della professione medica nei processi decisionali, perché si introducano meccanismi flessibili capaci di esaltare le potenzialità che la professione medica nel suo complesso, insieme alle altre professioni e all’industria del farmaco, possono mettere in campo per il bene comune”. “Un grazie al Presidente Scaccabarozzi per aver riaffermato il ruolo unico ed insostituibile del medico nella prescrizione del farmaco e della stretta collaborazione tra la professione medica e i centri di ricerca per le innovazioni farmacologiche – ha aggiunto ancora –. Siamo perfettamente d’accordo con lui quando afferma che tutti meritano di avere cure efficaci e mirate, senza distinzioni di territorio o di reddito, così come tutti devono poter accedere ai farmaci che il medico, e solo il medico, considera più appropriati per la terapia di ciascuno”. “Infine, un elogio per il lavoro svolto dalle nostre imprese italiane, che si confermano prime in Europa per fatturato – ha concluso –. Una leadership frutto della stretta collaborazione con la ricerca, con i medici, con gli altri professionisti della salute che, tutti insieme, hanno prodotto innovazione e miglioramento dell’assistenza”.


D O S S I E R P E D I AT R I A

NEONATOLOGIA E PEDIATRIA: MAPPA DELL’OFFERTA OSPEDALIERA IN PUGLIA

Il

presente dossier cerca di fotografare la

sembrava infatti tenere conto dei maggiori

situazione attuale della pediatria pugliese

rischi per la salute materna ed infantile specie

a livello di unità operative ospedaliere

in caso di indicazione inappropriata. Molte

e universitarie. Nella prima parte offre una

volte era totalmente indipendente dalle

mappature

caratteristiche

dell’offerta

pediatrica,

nella

socio-demografiche

delle

seconda si focalizza, attraverso un intervento

donne e dalle condizioni cliniche della donna

del prof. Nicola Laforgia, sul dibattito attorno

gravida e del feto ed era invece associato

alla nascita del polo pediatrico a Bari. I dati

alla disponibilità delle strutture coinvolte e

riportati - laddove non indicato diversamente

alla loro organizzazione. Poiché il numero dei

- derivano dal Piano di riordino ospedaliero

cesarei andava aumentando con progressione

regionale. La situazione attuale discende

lineare dalle strutture con maggior numero

anche dall’accordo Stato-Regioni del 2010, in

di parti a quelle a minor numero, l’accordo

cui Governo, Regioni e Province autonome di

raccomandava di adottare stringenti criteri

Trento e Bolzano si impegnavano a sviluppare

per la riorganizzazione della rete assistenziale,

un Programma nazionale, articolato in 10

fissando il numero di almeno 1000 nascite/

linee di azione, per la promozione ed il

anno

miglioramento della qualità, della sicurezza e

tendere, nel triennio, per il mantenimento/

dell’appropriatezza degli interventi assistenziali

attivazione dei punti nascita. La possibilità

nel percorso nascita e per la riduzione del

di punti nascita con numerosità inferiore e

taglio cesareo. L’eccesso di tagli cesarei non

comunque non al di sotto di 500 parti/

quale

parametro

standard

a

cui

Settembre 2019 | Notiziario | 21


L’OFFERTA PEDIATRICA A BARI E IN PUGLIA PUNTI DI FORZA PRESENZA DELL’UNIVERSITÀ (BARI E FOGGIA) DIFFUSIONE CAPILLARE DELLA PEDIATRIA DI FAMIGLIA PRESENZA DI TUTTE LE SUPERSPECIALITÀ SPECIFICHE PEDIATRICHE ADEGUATA DISTRIBUZIONE DI TIN anno, poteva essere previsto solo sulla base di motivate valutazioni legate alla specificità dei bisogni reali delle varie aree geografiche interessate con rilevanti difficoltà di attivazione dello STAM (Servizi di trasporto assistito materno). Si sottolineava inoltre la necessità che in connessione con la riorganizzazione ci fosse un parallelo ridisegno delle Unità Operative di assistenza neonatale, corrispondenti per intensità di livello assistenziale ai punti nascita, nonché all’assicurazione dello STAM e del Servizio di trasporto neonatale d’urgenza (STEN). Per la riorganizzazione dei punti nascita e delle unità operative di pediatria, neonatologia e TIN venivano

SERVIZIO DI TRASPORTO DI EMERGENZA NEONATALE REGIONALE (BARI, FOGGIA, LECCE) REGISTRO REGIONALE MALFORMAZIONI CONGENITE

PUNTI DI DEBOLEZZA POCHI PEDIATRI DISPONIBILI A LAVORARE IN OSPEDALE E PIANTE ORGANICHE SPESSO INSUFFICIENTI

forniti criteri per l’individuazione dei requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi. Per le unità operative pediatriche neonatologiche di I livello (nati/anno 5001000) tra le raccomandazioni, c’è quella di un numero adeguato di culle e posti letto: 15 culle ogni mille nati/ anno destinate ai neonati sani, 4,5 posti letto ogni mille nati/anno, con dotazione di almeno 4 incubatrici; inoltre, le unità devono garantire l’assistenza h24 da parte del neonatologo o del pediatra, un laboratorio d’urgenza attivo h24, con possibilità di eseguire tutti gli esami ematochimici con micrometodi, l’integrazione funzionale con lo S.T.E.N. del territorio di competenza, la diagnostica per immagine nelle situazioni di emergenza, l’assistenza in sala parto, fin dalla nascita, con garanzia di rianimazione primaria neonatale h24 con eventuale collaborazione dell’anestesista-rianimatore del presidio ove necessario, l’assistenza a tutti i neonati con età gestazionale 234 settimane e neonati patologici. Per le unità operative pediatriche neonatologiche di II livello (Bacino di utenza di almeno 5000 nati/anno e almeno 50 neonati/anno con peso alla nascita <1500gr; > 1000 nati/anno nella struttura) si raccomanda di garantire assistenza ai neonati fisiologici e patologici, ivi inclusi quelli bisognosi di terapia intensiva; T.I.N. e

22 | Notiziario | Settembre 2019

NECESSITÀ DI PIÙ BORSE DI SPECIALIZZAZIONE ELEVATA MOBILITÀ PASSIVA NON SEMPRE GIUSTIFICATA (ESTEROFILIA..) AFFOLLAMENTO E TEMPI LUNGHISSIMI DEI POCHI P.S. PEDIATRICI POCHI POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA PEDIATRICA RETE PARZIALE DI COLLEGAMENTO TRA TERRITORIO E OSPEDALE (IN FIERI RETE ONCOLOGIA PEDIATRICA) CRITICITÀ DI STRUTTURE E PERSONALE ECCESSO RELATIVO DI PUNTI NASCITA CON NUMERO PARTI INFERIORE A 1000/ANNO (IN RIDUZIONE E IN MIGLIORAMENTO GENERALE COME QUADRO REGIONALE)


OFFERTA OSPEDALIERA PEDIATRICA TOTALE 649 P.L. PUBBLICA (AOUC e P.O.) e CONVENZIONATA (E.E. e C.D.C.) Per Neonatologia si intendono le cure fino a un certo livello di complessità , cosa diversa dalle culle per il neonato sano che non sono posti letto ma letti c.d. tecnici.

POSTI LETTO DI TERAPIA INTENSIVA

NEONATALE AOU Consorziale Policlinico - Bari AOU Ospedali Riuniti - Foggia Ospedale Antonio Perrino - Brindisi Ospedale Cardinale Panico - Tricase Ospedale Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo Ospedale Di Venere - Carbonara di Bari Ospedale Gen. Miulli - Acquaviva delle Fonti Ospedale Santissima Annunziata - Taranto Ospedale Vito Fazzi - Lecce TERAPIA INTENSIVA NEONATALE TOTALE

POSTI LETTO DI

NEO NAT OLO GIA

12 15 10 6 8 8 8 10 10 87 AOU Consorziale Policlinico - Bari

20

AOU Ospedali Riuniti - Foggia

20

CdC CBH Mater Dei Hospital - Bari

6

Ospedale Antonio Perrino - Brindisi

16

Ospedale Cardinale Panico - Tricase

10

Ospedale Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo

16

Ospedale D. Camberlingo - Francavilla Fontana

6

Ospedale della Murgia - Altamura

8

Ospedale Di Venere - Carbonara di Bari

10

Ospedale Gen. Miulli - Acquaviva delle Fonti

20

Ospedale Giuseppe Tatarella - Cerignola

4

Ospedale Lorenzo Bonomo - Andria

6

Ospedale Mons. Dimiccoli - Barletta

6

Ospedale San Giacomo - Monopoli

6

Ospedale San Paolo - Bari

10

Ospedale Santissima Annunziata - Taranto

16

Ospedale T. Masselli Mascia - San Severo

6

Ospedale Vito Fazzi - Lecce

16

NEONATOLOGIA TOTALE

202

Settembre 2019 | Notiziario | 23


PED IAT RIA POSTI LETTO DI

POSTI LETTO DI ALTRE DISCIPLINE DI INTERESSE PEDIATRICO

AOU Consorziale Policlinico - Bari (Fibrosi Cistica)

8

AOU Ospedali Riuniti - Foggia

22

Ospedale Antonio Perrino - Brindisi

20

Ospedale Cardinale Panico - Tricase

12

Ospedale Casa Sollievo Sofferenza San Giovanni Rotondo

26

Ospedale D. Camberlingo - Francavilla Fontana

16

Ospedale della Murgia - Altamura

12

Ospedale Giuseppe Tatarella - Cerignola

20

Ospedale Lorenzo Bonomo - Andria

16

Ospedale Mons. Dimiccoli - Barletta

16

Osp. Ped. Giovanni XXIII - Bari (Univ. 12 + Osp. 20)

32

Ospedale Sacro Cuore - Gallipoli

16

Ospedale San Giacomo - Monopoli

12

Ospedale San Paolo - Bari

16

Ospedale Santa Caterina Novella - Galatina

10

Ospedale Santissima Annunziata - Taranto

20

Ospedale T. Masselli Mascia - San Severo

10

Ospedale Umberto I - Corato

12

Ospedale Valle d’Itria - Martina Franca

12

Ospedale Veris Delli Ponti - Scorrano

16

Ospedale Vito Fazzi - Lecce

20

Ospedale Vittorio Emanuele II - Bisceglie

12

PEDIATRIA TOTALE

356

SPECIALITA’

SEDE

P.L.

CHIRURGIA PEDIATRICA

OO.RR. FOGGIA AOUC POLICLINICO- BARI P.O. LECCE OO.RR. FOGGIA P.O. BARLETTA AOUC POLICLINICO - BARI E.E. S.G. ROTONDO AOUC POLICLINICO - BARI P.O. LECCE P.O. TARANTO P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI P.O. GIOVANNI XXIII BARI

6 30 20 16 4 20 20 20 10 5 8 10 10 12 15 10 10 10 30

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA

ANESTESIA E RIANIMAZIONE PEDIATRICA CARDIOLOGIA PEDIATRICA CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA NEFROLOGIA PEDIATRICA NEUROLOGIA PEDIATRICA ORTOPEDIA PEDIATRICA CHIRURGIA PEDIATRICA A IND. UROLOGICO MALATTIE ENDOCRINE E DEL RICAMBIO MALATTIE INFETTIVE

24 | Notiziario | Settembre 2019


TOTALE POSTI LETTO DI ALTRE DISCIPLINE DI INTERESSE PEDIATRICO

56 40 55

> PUBBLICI

CHIRURGIA PEDIATRICA

> PUBBLICI

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE > 35 PUBBLICI - 20 E.E.

ONCOEMATOLOGIA PEDIATRICA

10

CARDIOLOGIA

10

CARDIOCHIRURGIA

PUBBLICI ( P.O. GIOVANNI XXIII )

12 10 10 30 15 10

PEDIATRICA

PEDIATRICA

terapia sub-intensiva con posti letto pari a 1/750 nati/ anno del bacino d’utenza (intensiva), 2 per ogni letto di intensiva (sub-intensiva) e letti di neonatologia/

NEFROLOGIA PEDIATRICA

CHIRURGIA UROLOGICA PEDIATRICA

patologia neonatale rapportati al volume dell’attività (come nel I livello); eventuali letti supplementari per esigenze chirurgiche (cardiochirurgia, neurochirurgia, chirurgia ricostruttiva, ecc.) e dotazione di incubatrici non inferiore a venti; si raccomanda inoltre di garantire guardia attiva h24, con supporto di pronta reperibilità integrativa h24 da parte di neonatologi, disponibilità h24 di usufruire del servizio emotrasfusionale e del

MAL. ENDOCRINE E DEL RICAMBIO PEDIATRICHE

laboratorio con possibilità di eseguire tutti gli esami ematochimici, integrazione nel sistema emergenza (STEN); si raccomanda la possibilità di poter attivare h24 consulenze ed interventi di cardiochirurgia, neurochirurgia,

MAL. INFETTIVE PEDIATRICHE

valutazione

chirurgia

ricostruttiva,

emodinamica,

oculistica,

broncoscopia,

ecc.;

possibilità di effettuare diagnostica per immagine h24; garantire l’assistenza in sala parto, fin dalla nascita, con garanzia di rianimazione primaria

NEUROLOGIA PEDIATRICA

neonatale h24, osservazione transizionale postparto; assistere i soggetti “inborn” ed “outborn” necessitanti di assistenza intensiva di qualsiasi peso o età gestazionale. Le U.O. di II livello dovrebbero

ORTOPEDIA PEDIATRICA

inoltre far parte di strutture con adeguate articolazioni funzionali ed organizzative in grado di garantire, per la madre e per il neonato, le massime competenze diagnostico-terapeutiche a livello subspecialistico, oppure essere funzionalmente collegate con queste ultime attraverso contratti e convenzioni.

Settembre 2019 | Notiziario | 25


D O S S I E R P E D I AT R I A

POLO PEDIATRICO PUGLIESE: COME COSTRUIRLO AL MEGLIO? Immaginare un ospedale unico che accolga tutte le UOC e UOS “pediatriche” sarebbe auspicabile. Qualunque ipotesi di collocazione “all-in-one” deve però fare i conti con la situazione attuale, con i costi e i tempi necessari per la sua realizzazione. Serve allora una riflessione sui percorsi da intraprendere per rafforzare l’offerta pediatrica di NICOLA LAFORGIA, Direttore UOC Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale Universitaria- AOUC Policlinico-Giovanni XXIII, Presidente Società Italiana di Pediatria Sez. Puglia

26 | Notiziario | Settembre 2019

S

e vogliamo capire come si possa co-

queste due questioni, peraltro essenziali, non

struire al meglio un polo pediatrico,

voglio comunque sottrarmi a una riflessione

ritengo sia indispensabile partire dalla

relativamente ai percorsi da intraprendere

conoscenza della situazione attuale, valu-

per rafforzare, hic et nunc, l’offerta pediatrica

tando con attenzione gli aspetti assistenzia-

e proporre soluzioni, le più immediate possi-

li, didattici e di ricerca, se - come credo sia

bili, avendo come obiettivo i bisogni di salute

assolutamente necessario - il polo pediatrico

e le legittime aspettative di quanti sono coin-

che si vuole realizzare debba tenere insieme

volti nel processo: non solo i bambini e le loro

e con pari dignità la componente universi-

famiglie, ma anche gli studenti, gli operatori,

taria e quella ospedaliera. Non vi è alcun

la città e il territorio nel suo complesso. Pro-

dubbio che immaginare un ospedale unico

porre soluzioni alle criticità attuali è peraltro

che accolga tutte le UOC (Unità operative

la conditio sine qua non per porre le basi di

complesse) e UOS (Unità operative semplici)

un polo pediatrico che sia realmente attrat-

“pediatriche” (vedi box) sarebbe auspicabile

tivo, “a valenza regionale ed extraregiona-

ed è certamente un obiettivo da perseguire,

le” - come, giustamente, la politica auspica

ricordando, però, che si attende ancora oggi

- capace di ridurre così, insieme ai meri dati

di conoscere quale sia la decisione del gover-

economici della mobilità passiva, i sacrifici di

no relativamente alla realizzazione di un nuo-

tante famiglie costrette, non sempre a ragion

va azienda autonoma e quali siano le effettive

veduta, a spostarsi lontano da casa e dai pro-

disponibilità economiche a fronte dei costi

pri affetti. Qualunque ipotesi di collocazione

preventivati. Non conoscendo la risposta a

“all-in-one” di tutte le discipline/specialità/


UOC pediatriche deve fare i conti con i tempi

Giovanni XXIII dovrebbe prevedere di realiz-

necessari per la sua realizzazione, qualunque

zare analoghe strutture in quella sede, con

sia la scelta della sua collocazione. Le ipotesi

un dispendio di risorse che appare di difficile

di un polo pediatrico fisicamente unico/uni-

giustificazione e con tempi piuttosto lunghi,

tario sono sostanzialmente tre:

ammesso che vi siano, in quella sede, spazi

1) all’interno del presidio Giovanni XXIII

adeguati. Ulteriore, e non meno importante

2) all’interno del presidio Policlinico

criticità, è quella di separare l’UOC di Neona-

3) in una struttura altra da individuarsi (o da

tologia e TIN dalle due UOC di Ginecologia

costruirsi).

e Ostetricia collocate nel Policlinico. Anche

L’ipotesi 1 renderebbe inutile l’aver realizza-

questa ipotesi è in contrasto con i fabbisogni

to strutture di avanguardia, costate diverse

di bambini e famiglie; analogamente, lo spo-

centinaia di migliaia di euro e inaugurate di

stamento dell’Oncoematologia pediatrica

recente, che ospitano le UOC di Neonato-

comporterebbe problemi di non facile solu-

logia e TIN e di Oncoematologia Pediatrica,

zione per le attività di trapianto di midollo,

entrambe allocate nel Policlinico. Non vi è

rese possibili anche in virtù della contiguità

alcun dubbio che un eventuale azzeramento

(strutturale e funzionale) con la UOC di Ema-

di queste strutture, realizzate dopo decenni

tologia della Prof.ssa Giorgina Specchia.

di durissimo lavoro in condizioni a dir poco

Inoltre, non si vede come possa essere rea-

disagiate, sarebbe inviso non solo agli ope-

lizzabile lo spostamento complessivo dell’as-

ratori, ma soprattutto ai bambini, alle fami-

sistenza “materno-fetale”, che, per le inevi-

glie e alle associazioni che li rappresentano.

tabili necessità di assistenza multidisciplinare

L’eventuale loro spostamento al presidio

che le gestanti possono richiedere, ne-

Il polo pediatrico che si vuole realizzare dovrebbe tenere insieme e con pari dignità la componente universitaria e quella ospedaliera.

Settembre 2019 | Notiziario | 27


LA CREAZIONE DI UN DAI (DIPARTIMENTO ASSISTENZIALE INTEGRATO) MATERNO-INFANTILE ALL’INTERNO DEL POLICLINICO CHE, PARTENDO DALLE UOC ESISTENTI, LE METTA A SISTEMA, UNIFICANDOLE CON LE UOC DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA, DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE, DI FIBROSI CISTICA, DI CHIRURGIA PEDIATRICA, DI PEDIATRIA UNIVERSITARIA, PUÒ RAPPRESENTARE IL CONTENITORE NEL QUALE SI POSSONO UNIFICARE PERCORSI ASSISTENZIALI OMOGENEI, BASE INDISPENSABILE DI QUELLO CHE POTRÀ ESSERE IL POLO MATERNO-INFANTILE AUTONOMO E UNICO.

Proporre soluzioni alle criticità attuali è la conditio sine qua non per porre le basi di un polo pediatrico che sia realmente attrattivo, “a valenza regionale ed extraregionale”.

28 | Notiziario | Settembre 2019

cessita di collocazione in un Policlinico.

è investito molto, è necessario che la politica

Di fatto, l’ipotesi 1 non sembra essere ade-

individui la sede, realizzando poi le condizioni

guata e ha tempi lunghi di realizzazione. L’i-

per allocare tutte le UOC pediatriche.

potesi 2 potrebbe essere realizzabile, purché

L’ipotesi 3 è quindi parzialmente adeguata e

venga individuato all’interno del Policlinico

ha tempi medio-lunghi, ma costi importanti

un luogo adatto e sufficientemente capiente,

e non stimati, in particolare se la decisione

nel quale collocare le UOC provenienti dal

sarà quella della costruzione di una struttu-

Giovanni XXIII. Un nuovo padiglione “Ascle-

ra ex novo. Partendo dalla conoscenza della

pios”, capace di accogliere tutte le UOC, an-

situazione attuale (dal Piano regionale di ri-

che quelle di Ginecologia ed Ostetricia, per

ordino ospedaliero si evince che nel Policli-

costituire un polo materno-infantile è certa-

nico sono allocati 80 posti letto di discipline

mente l’ipotesi più in linea con lo sviluppo

pediatriche e nel Giovanni XXIII 177) e dagli

attuale della medicina pediatrica, anche alla

obiettivi comuni che si vogliono raggiungere,

luce delle evidenti relazioni tra salute del feto

noi pediatri riteniamo, e non da oggi, che si

e malattie dell’adulto. Una sorta di Children’s

debba costruire un’offerta pediatrica in grado

Hospital come auspica il preside della Scuola

di mettere a sistema quanto esiste nel Poli-

di Medicina Prof. Gesualdo. Inoltre, questa

clinico e nel Giovanni XXIII, accompagnando

ipotesi è preferibile anche per la presenza

ogni processo per la realizzazione del polo

all’interno del Policlinico, come da delibera

“unico” e intervenendo sui relativi e speci-

aziendale, di un centro di ricerca pediatrica,

fici punti di forza e di debolezza delle due

il “CLINICAL TRIAL CENTER PEDIATRICO”,

strutture. Non c’è alcuna alternativa possibile

che si occupa di coordinare le diverse attività,

a sistematizzare percorsi virtuosi e a interve-

di attrarre fondi e coordinare progetti di ri-

nire per renderli efficaci e sicuri, soprattutto

cerca multicentrici nazionali ed internazionali.

se si vogliono fornire risposte immediate a

Quindi, l’ipotesi 2 è preferibile, ma non è cer-

problemi cogenti. Non ci interessa impiccar-

to realizzabile in tempi brevi.

ci alla dizione “polo funzionale”, quasi fosse

Per quanto riguarda l’ipotesi 3, ferme restan-

(e non è così) contrapposta a quella di polo

do le motivazioni espresse per l’ipotesi 1,

“fisico” e unico. Riteniamo più utile eviden-

cioè la separazione Ostetricia-Neonatologia

ziare problemi e proporre soluzioni rapide e

e la dismissione di due UOC nuove su cui si

possibilmente condivise. Oggi, per quanto


LE UOC DELL’AREA PEDIATRICA DEL POLICINICO-GIOVANNI XXIII Dal punto di vista assistenziale, l’azienda Policlinico-Giovanni XXIII ha al suo interno diverse UOC (Unità operative complesse) dell’area pediatrica, variamente collocate:

POLICLINICO: UOC di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (TIN) a direzione universitaria UOC di Oncoematologia Pediatrica a direzione ospedaliera UOC di Neuropsichiatria Infantile UOS di Fibrosi Cistica

GIOVANNI XXIII:

detto in premessa, riteniamo sia prioritario assicurare ai neonati e ai bambini con pato-

UOC di Anestesia e Rianimazione UOC di Cardiologia UOC di Cardiochirurgia UOC di Chirurgia Pediatrica UOC di Malattie endocrine del ricambio UOC di Malattie Infettive UOC di Neurologia UOC di Ortopedia UOC di Chirurgia ad indirizzo urologico UOS di Nefrologia Pediatrica

logie oncologiche, che sono tutti accolti e curati nel Policlinico, la presenza di una struttura di Chirurgia Pediatrica che metta fine una volta per tutte all’indecoroso andirivieni dei

ospedale di serie B, e la dizione ”ospeda-

bambini con patologie tumorali da e per il

letto”, entrata nell’uso comune dei baresi, è

Giovanni XXIII, dando così loro la possibilità

tutt’altro che un diminutivo, ma l’espressione

di essere operati al Policlinico, come già av-

più diretta, popolare, per individuare l’ospe-

viene per i neonati, grazie alla ormai consoli-

dale dei bambini, dei piccoli, dove diverse

data e splendida collaborazione tra chirurghi,

strutture, non da oggi, esercitano un loro fon-

anestesisti e neonatologi. La creazione di un

damentale ruolo nel panorama complessivo

DAI (Dipartimento Assistenziale Integrato)

dell’assistenza pediatrica. Tutte le attività del-

materno-infantile all’interno del Policlinico

la pediatria, però, non possono non integrar-

che, partendo dalle UOC esistenti, le metta a

si con le attività complessive del Policlinico,

sistema, unificandole con le UOC di Gineco-

dove sono allocate strutture essenziali, - tra

logia e Ostetricia, di Neuropsichiatria Infanti-

le tante, i laboratori di riferimento per la vi-

le, di Fibrosi Cistica, di Chirurgia Pediatrica,

rologia del Prof. Michele Quarto e della Prof.

di Pediatria Universitaria, può rappresentare

ssa Maria Chironna, con i protocolli regiona-

il contenitore nel quale si possono unificare

li per la diagnosi di SEU, la Neuroradiologia

percorsi assistenziali omogenei, base indi-

della Prof.ssa Franca Di Cuonzo, la Banca del

spensabile di quello che potrà essere il polo

Sangue - per dare risposta ai fabbisogni della

materno-infantile autonomo e unico.

popolazione pediatrica, attraverso collabo-

Contestualmente, la meritoria azione di af-

razioni e percorsi certi, evitando doppioni e

frontare le criticità del presidio ospedalie-

sovrapposizioni.

ro Giovanni XXIII con una serie di interventi

Chi ha conoscenza della storia della pediatria

già realizzati o in completamento, dal pron-

ricorderà la presenza, oltre la Neonatologia e

to soccorso alla radiologia, deve proseguire

Terapia Intensiva Neonatale diretta dalla Prof.

per rendere più efficace l’offerta assistenziale

ssa Angela Mautone, di ben tre cliniche pe-

pediatrica globale. Il Giovanni XXIII non è un

diatriche universitarie dirette dai Proff. Settembre 2019 | Notiziario | 29


OGNI ANNO 70-80 STUDENTI CHIEDONO DI FREQUENTARE LA PEDIATRIA E DI ESSERE ACCOMPAGNATI ALLA LAUREA CON UNA TESI. NON È FACILE ACCOGLIERLI TUTTI E SE CI RIUSCIAMO È GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE CON TUTTI I COLLEGHI OSPEDALIERI, A DIMOSTRAZIONE DELLA VOLONTÀ E DELLA NECESSITÀ DI UN LAVORO IN COMUNE.

Francesco Schettini, Nicola Rigillo, Lucio Ar-

dell’andirivieni di bambini tra i due presidi.

menio, poi ridotte a due, e infine a una, e la

Peraltro, proprio in ragione delle competen-

presenza di un pronto soccorso pediatrico

ze plurispecialistiche presenti nel Policlinico,

nel Policlinico, vera e propria palestra forma-

i bambini con trauma vengono da sempre,

tiva per tantissimi specializzandi, poi dive-

allora come ora, condotti al Pronto Soccor-

nuti pediatri con competenze a tutto tondo,

so del Policlinico. Ebbene, se si parte da

grazie agli insegnamenti di pediatri come

quest’ultimo dato, è del tutto evidente che

Giorgio Paganetti, Armando Santoro, Nico-

un presidio di pronto soccorso pediatrico al

la Panebianco, Enzo Sabato,

Policlinico sia da ripensare,

Emanuele

non solo perché, come detto,

Lattanzi,

Gianni

Francioso, a dimostrazione della proficua collaborazione tra ospedalieri e universitari. Il Policlinico, ospedale di II livello e riferimento per l’area meridionale, non può privarsi della componente pediatrica, la cui presenza è peraltro un

bambini ne arrivano tuttora,

La formazione dei futuri pediatri è un elemento fondamentale e bisogna lavorare per aumentare le possibilità di borse di specializzazione.

tire ai bambini il supporto di tutte le consulenze specialistiche necessarie, non solo in caso di traumi, ma anche in caso di patologie d’organo, come quelle ORL, oculistiche,

requisito essenziale per man-

odontoiatriche, chirurgo-pla-

tenere la qualifica di ospedale

stiche, neurochirurgiche etc.,

di II livello, motivo ulteriore

30 | Notiziario | Settembre 2019

ma perché potrebbe consen-

per la presenza nel Policlinico

per realizzare un DAI materno-infantile che, in

di tutte le UOC specifiche.

stretta connessione con le diverse discipline

Quindi, nell’ambito del DAI materno-infanti-

pediatriche del Giovanni XXIII e anche con

le, dovrebbe essere prevista un’UOS di Ac-

quelle presenti negli altri presidi ospedalieri

cettazione/Pronto Soccorso, adeguatamente

dell’area metropolitana (San Paolo, Di Vene-

dotata di personale, che sarebbe in grado di

re, Miulli) componga un’offerta assistenziale

affrontare le emergenze più “specialistiche”

di eccellenza.

in loco, evitando che bambini vengano sotto-

Lo spostamento, avvenuto alcuni anni fa,

posti a viaggi andata-ritorno dal P.S. del Gio-

dell’UOC di Pediatria Universitaria dal Poli-

vanni XXIII, come oggi accade per i pazienti

clinico al Giovanni XXIII, con la contestuale

nel primo mese di vita o che necessitano di

chiusura del Pronto Soccorso Pediatrico del

valutazioni superspecialistiche. Sarà fonda-

Policlinico, ha cancellato un percorso virtuo-

mentale, attraverso un tavolo di discussione

so, ha affollato l’unico P.S. pediatrico della

comune con tutti i responsabili apicali delle

città con tempi di attesa insostenibili (1/3

specialità che si occupano anche di bambini,

dei bambini erano gestiti al Policlinico) e ha

da un lato prevedere ambulatori specialistici

determinato una serie di criticità, cui si cerca

presso il Giovanni XXIII, purché adeguati in

di porre rimedio, sebbene resti il problema

termini strutturali e di personale, dall’altro


Noi pediatri siamo pronti ad affrontare, con un lavoro di squadra e condiviso, le sfide per dare risposte al territorio, che non è solo costruire il polo pediatrico, ma rendere sempre più efficace tutta l’assistenza pediatrica: con i centri di eccellenza del Policlinico-Giovanni XXIII, con gli ospedali di I livello, con la pediatria di famiglia, tutte le componenti determinanti e coese per un gioco di squadra che guarda solo al benessere del bambino e delle famiglie pugliesi.

affrontare il problema degli interventi specia-

genze degli studenti e dare loro risposte, an-

listici e della degenza adeguata e sicura post-

che in termini di aule congrue e di strumenti

operatoria, per assicurare percorsi efficaci, in

didattici efficaci. Questa formazione si può

grado di ridurre da subito la mobilità passiva.

completare al meglio attraverso la ricerca e

Un’ultima considerazione come docente uni-

con un’assistenza di eccellenza, dove gli unici

versitario: ogni anno 70-80 studenti chiedono

obiettivi devono essere i bambini e le loro fa-

di frequentare la pediatria e di essere accom-

miglie, di cui ci si prende cura in contesti ade-

pagnati alla laurea con una tesi. Non è facile

guati e accoglienti, in strettissimo rapporto

accoglierli tutti e se ci riusciamo è grazie alla

con la pediatria del territorio, con i pediatri di

collaborazione con tutti i colleghi ospedalieri,

famiglia, che contribuiscono alla formazione

a dimostrazione della volontà e della neces-

(sono da tempo inseriti nei programmi di spe-

sità di lavoro in comune. La formazione dei

cializzazione) e devono avere un ruolo attivo

futuri pediatri è un elemento fondamentale e

nell’organizzazione complessiva dell’offerta

bisogna lavorare per aumentare le possibili-

pediatrica. Oggi, noi pediatri siamo pronti

tà di borse di specializzazione, rinforzando le

ad affrontare, con un lavoro di squadra e con-

nostre scuole di specializzazione, come si sta

diviso, le sfide per dare risposte al territorio,

facendo in Puglia, unico esempio virtuoso nel

che non è solo costruire il polo pediatrico, ma

panorama nazionale, grazie a un intervento

rendere sempre più efficace tutta l’assisten-

decisivo della politica regionale, con investi-

za pediatrica: con i centri di eccellenza del

menti importanti. Nel Policlinico è prevista la

Policlinico-Giovanni XXIII, con gli ospedali di

loro formazione e lì deve restare. A nessuno

I livello, con la pediatria di famiglia, tutte le

è precluso di immaginare momenti di didatti-

componenti determinanti e coese per un gio-

ca altrove, ma noi, come docenti universitari,

co di squadra che guarda solo al benessere

dobbiamo essere prima rispettosi delle esi-

del bambino e delle famiglie pugliesi. Settembre 2019 | Notiziario | 31


32 | Notiziario | Settembre 2019


PROFESSIONE

LA GRANDE ESTINZIONE Il sistema sanitario rischia di rimanere senza medici. Le cause sono molteplici e hanno radici lontane, da ricercare nel blocco del turnover degli ultimi anni, in una cattiva programmazione, nel disallineamento tra numero di laureati e numero delle borse di specializzazione, nella gobba pensionistica. Da anni gli ordini segnalano il problema. Che ora sembra sul punto di esplodere con ricadute sui servizi ai cittadini. di ROBERTA FRANCESCHETTI

A

partire da quest’anno nei pronto

volgere il servizio sanitario nazionale, se non

soccorso della Toscana verranno

si correrà presto ai ripari. Le cause sono mol-

assunti laureati in medicina senza

teplici e hanno radici lontane, da ricercare nel

specializzazione, da formare e assumere con

blocco del turnover degli ultimi anni, in una

contratti “formazione lavoro”. La regione Ve-

cattiva programmazione, nel disallineamento

neto ha approvato invece una delibera per

tra numero di laureati e numero delle borse

l’assunzione a tempo determinato di medici

di specializzazione, nella gobba pensionisti-

in pensione, una scelta analoga a quella del

ca - i medici che andranno in pensione nei

Molise dove l’Azienda sanitaria regionale è

prossimi anni sono quelli entrati nel sistema

stata autorizzata ad affidare alcuni incarichi a

negli anni 80, agli albori del ssn. Già nel 2016

medici pensionati. Le soluzioni d’emergenza

l’Ordine dei medici di Bari aveva lanciato l’al-

adottate dalle Regioni per far fronte alle gravi

larme, segnalando come il numero di unità

carenze di organico, sono i primi smottamenti

impiegate nel servizio sanitario nazionale si

che annunciano un terremoto destinato a tra-

fosse contratto costantemente – secon-

Settembre 2019 | Notiziario | 33


La campagna “Offre l’Italia” 14.000 TRA MEDICI DI FAMIGLIA E SPECIALISTI MANCHERANNO ALL’APPELLO NEI PROSSIMI QUINDICI ANNI PER IL SALDO NEGATIVO TRA PENSIONAMENTI E NUOVI ARRIVI MOLTI VANNO ALL’ESTERO, DOVE GLI È STATO OFFERTO UN LAVORO MIGLIORE. SUL TEMA LA FEDERAZIONE DEGLI ORDINI HA PRESENTATO UNA CAMPAGNA DAL TITOLO: ”OFFRE L’ITALIA”.

34 | Notiziario | Settembre 2019

“Laureata a Milano, medico a Berlino. Offre l’Italia”. “Laureato a Bari, anestesista a Parigi. Offre l’Italia”. Sono questi gli slogan della campagna lanciata a maggio dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), cui ha aderito anche l’Ordine di Bari attraverso una serie di manifesti affissi nel capoluogo pugliese. L’headline è accompagnato dalla foto di un giovane medico in camice bianco e da dati che raccontano la fuga dei medici all’estero e le sue conseguenze: “Ogni anno, 1500 medici vanno a specializzarsi all’estero.

LAUREATA A MILANO, MEDICO A BERLINO OFFRE L’ITALIA. OGNI ANNO 1500 MEDICI VANNO A SPECIALIZZARSI ALL ESTERO. E NON TORNANO. COSTANO ALL’ITALIA OLTRE 255 MILIONI.

GOVERNO, SERVONO PIÙ POSTI DI SPECIALIZZAZIONE.

FNOMCeO

OMCeO

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari

www.fnomceo.it

www.omceo.bari.it

do il MEF tra il 2010 e il 2014 il sistema ha

di contratti di formazione post lauream, che

perso quasi 25mila unità di personale stabile

solo nel 2019 è arrivato a circa 8.000, è da

- ed evidenziando come i 2/3 dei medici in

tempo insufficiente a coprire la richiesta di

servizio sarebbe andato in pensione nel de-

specialisti e di percorsi formativi rispetto al

cennio successivo, lasciando un vero e pro-

numero di laureati. Si è determinato, così,

prio “buco” nelle risorse umane della Sanità.

un “imbuto formativo”, che nel tempo ha

In Puglia dal 2016 in poi il numero dei medi-

ingabbiato in un limbo circa 10.000 giovani

ci in uscita cresce esponenzialmente, mentre

medici, che aumenteranno nei prossimi anni

quello dei medici in entrata rimane pressoché

fino ad oltre 20.000 senza un forte incremen-

costante. Una “bomba” pronta ad esplodere

to dei contratti di formazione. Giovani medici

in un sistema che già ora fatica ad attivare il

laureati, destinati a ritentare l’ammissione alle

piano regionale di abbattimento delle liste di

scuole di specialità o a lasciare il nostro Pae-

attesa per mancanza di personale e che per

se, regalando ad altre nazioni, in particolare

coprire le falle è costretto a cercare cardio-

Regno Unito, Germania, Svizzera e Francia,

logi, anestesisti e pediatri all’estero o in altre

l’investimento per la loro formazione scolasti-

regioni. Si configura la situazione paradossale

ca ed universitaria, circa 150.000/200.000 per

per cui a fronte del gran numero di medici

medico, il costo di una Ferrari. Proprio al pro-

precari in attesa di stabilizzazione e di medici

blema dei giovani medici costretti ad andare

disoccupati che non riescono ad avere acces-

all’estero, la scorsa primavera la Fnomceo ha

so al mondo del lavoro a causa del numero

dedicato la campagna di comunicazione “Of-

limitato di borse di specializzazione il sistema

fre l’Italia”, sottolineando lo spreco di risorse

sanitario regionale si trovi in difficoltà e vada

umane e finanziarie causato da una cattiva

a cercare medici altrove.

programmazione.

Nei prossimi anni mediamente si laureeranno

Anaao ha pubblicato nella primavera scorsa

circa 10.000 medici ogni anno, ma il numero

una ricerca da cui emerge un quadro preoc-


E non tornano. Costano all’Italia oltre 225 milioni”. E una richiesta al Governo: “Servono più posti di specializzazione”. “La campagna nasce con l’obiettivo di sensibilizzare gli italiani sul problema della carenza di medici di medicina generale e specialisti, e sulle possibili soluzioni – ha spiegato Filippo Anelli, presidente della Fnomceo e di Omceo Bari, in occasione del lancio della campagna durante gli Stati Generali della Professione medica del 16 maggio scorso -. Saranno infatti 14000 i medici così specializzati che mancheranno all’appello nei prossimi 15 anni”.

cupante a livello nazionale delle carenze di

di professionisti che andranno in pensione

personale medico nelle corsie ospedaliere e

contemporaneamente, senza avere il tempo

nei servizi territoriali, evidenziando come il fe-

adeguato al trasferimento di conoscenze alla

nomeno rischi di subire una ulteriore accele-

nuova generazione di medici. Inoltre, il nu-

razione con l’introduzione della “Quota 100”

mero di neo specialisti che entreranno nel

che consente un pensionamento anticipato a

sistema non basteranno a colmare i vuoti

62 anni di età, rispetto ai canonici 65 anni.

lasciati dai pensionamenti, a causa dell‘erra-

Questo anticipo nel triennio 2019/2021 por-

ta programmazione delle borse di specialità

terebbe teoricamente i pensionamenti possi-

degli anni passati. Dei circa 53.000 contratti

bili a 38mila, dai 20mila previsti con la legge

di formazione finanziati, circa il 10%, quindi

Fornero. La stima di Anaao è che l’adesione

5000 contratti, vengono perduti per rinun-

a Quota 100 si limiterà in realtà al 25% degli

cia, trasferimenti di sede o cambiamento di

aventi diritto: in pratica circa 4.500 medici dei

Scuola di specializzazione (Associazione Li-

18mila che acquisiranno il diritto.

beri Specializzandi, 2019). Inoltre, solo il 75%

Tra il 2018 e il 2025 dei circa 105.000 medici

degli specialisti formati sceglie di lavorare per

specialisti attualmente impiegati nella sanità

il SSN, optando nel 25% dei casi per altre atti-

pubblica ne potrebbero andare in pensione

vità lavorative (Rapporto FIASO 2018), come

circa la metà: 52.500. Un esodo biblico, come

l’attività nel privato, sia in regime libero pro-

lo definisce Anaao, che rischia di impattare

fessionale che di dipendenza, la specialistica

negativamente sulla quantità e qualità dei

ambulatoriale in convenzione, la carriera uni-

servizi erogati ai cittadini.

versitaria, l’emigrazione verso paesi europei

Del resto, a causa del blocco del turnover, l’I-

ed extraeuropei.

talia ha i medici più vecchi d’Europa: il 54%

Anaao ha confrontato, per le principali specia-

ha una età superiore a 55 anni (Dati Eurostat).

lità, i flussi pensionistici nel SSN in un periodo

Abbiamo quindi a che fare con una massa

di 8 anni (2018/2025), con le capacità

Tra il 2018 e il 2025 dei circa 105.000 medici specialisti attualmente impiegati nella sanità pubblica ne potrebbero andare in pensione circa la metà.

Settembre 2019 | Notiziario | 35


LA FUGA DEI MEDICI ALL’ESTERO In dieci anni, dal 2005 al 2015, oltre diecimila medici (10.104) hanno lasciato l’Italia per lavorare all’estero. Nello stesso periodo anche otto mila infermieri hanno fatto le valige e si sono trasferiti. ** Secondo Consulcesi group cui ogni anno 1.500 laureati in Medicina vanno via per frequentare scuole di specializzazione.

CRISI DEL MEDICO: I RISULTATI DEL SONDAGGIO OMCeO VENEZIA La fuga non coinvolge solo i neolaureati: secondo un recente sondaggio dell’Ordine dei medici di Venezia, burocratizzazione eccessiva, medicina amministrata, vincoli di bilancio, difficoltà a conciliare lavoro e vita privata, turni massacranti spingono i medici verso il prepensionamento, verso l’estero, verso il privato. Eppure, alla domanda se, potendo tornare indietro, rifarebbe il medico o l’odontoiatra, la risposta è un coro di “sì”. Sempre secondo il sondaggio dell’Omceo di Venezia, la crisi della professione medica è avvertita più dalle donne che dagli uomini. L’eccessiva

92%

QUASI TUTTI I MEDICI E GLI ODONTOIATRI INTERVISTATI RITENGONO CHE LA LORO PROFESSIONE SIA IN CRISI PERCEZIONE DELLA CRISI

burocratizzazione viene individuata quale prima causa, soprattutto dagli iscritti più maturi. Inoltre, più della metà di medici e odontoiatri attribuisce una significativa responsabilità ai vincoli della medicina amministrata e all’inadeguato finanziamento del SSN. Per un giovane medico su tre, pesa la difficoltà di relazionarsi con il paziente. La quasi totalità dei medici (91%) ritiene che le modalità oggi richieste

96% UNDER 40 93% UNDER 55

nello svolgimento della professione influiscano negativamente sulla vita privata. L’apice del disagio si riscontra nella fascia anagrafica centrale (41-55 anni). Anche nella professione medica e odontoiatrica, sono le donne ad avvertire una maggiore tensione nel rapporto tra vita privata e lavorativa. Il 71% di chi ha meno di 40 anni

TUTTAVIA, COLORO I QUALI SI TROVANO NEL PIENO DELLA CARRIERA MANIFESTANO UN DISAGIO MAGGIORE.

sogna (47%) o ha già pianificato (14%) la fuga verso l’estero. Non è così, come era prevedibile, per gli over 55.

Tra quelli che fuggono all’estero ci sono anche molti medici baresi. A fronte di una media di circa 300 nuovi iscritti all’Ordine all’anno, negli ultimi due anni abbiamo 43 medici che decidono di andare all’estero (pari a oltre il 14% dei nuovi ingressi).

36 | Notiziario | Settembre 2019

Destinazione predilette i paesi anglosassoni (Uk, Canada, Irlanda…), seguiti da Germania e Francia. I dati emergono dai certificati di Good standing rilasciati dall’Ordine dei medici di Bari agli iscritti che intendono recarsi all’estero per lavoro o per completare il corso di studi.

DA BARI VERSO L’ESTERO. Numero di certificati di good standing richiesti per anno

55 40 25 31 28 43 43

2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

formative post laurea nello stesso periodo di

Per quanto riguarda nel dettaglio la Puglia,

riferimento, tenendo in considerazione i fab-

andranno in pensione 3292 medici a fronte

bisogni di specialisti dichiarati dalle regioni

di 2422 neo specialisti con un ammanco di

con le carenze per pensionamento. Il quadro

1686 negli ospedali e nei servizi del SSR. Le

che ne emerge è particolarmente preoccu-

principali carenze riguarderanno la medicina

pante: da qui al 2025 mancheranno almeno

d’emergenza e urgenza con 498 medici, car-

16.500 medici specialisti. La carenza maggio-

diologia con 104 medici, chirurgia generale

re per i medici dell’emergenza e i pediatri.

con 97 medici, anestesia con 93, ginecologia


PENSIONAMENTI MEDICI DI FAMIGLIA.* VALLE D’AOSTA 69

LOMBARDIA 4167

TRENTINO ALTO ADIGE 396

FRIULI VENEZIA GIULIA 650 VENETO 2341 EMILIA ROMAGNA 2217 MARCHE 921 UMBRIA 578

PIEMONTE LIGURIA 1997 818

ABRUZZO 977 MOLISE 311

TOSCANA 2069

PUGLIA 2593

LAZIO 3049

CAMPANIA 3670

SECONDO I DATI FIMMG SI PREVEDE CHE NEL DECENNIO 2018-2028, LE REGIONI ITALIANE CON UN MAGGIOR NUMERO DI PENSIONAMENTI DEI MEDICI DI FAMIGLIA SARANNO LA LOMBARDIA AL PRIMO POSTO (4167 PENSIONAMENTI) SEGUITA DALLA CAMPANIA (3670) E DALLA SICILIA (3250). TRA LE REGIONI CON MENO PENSIONAMENTI SPICCA LA VALLE D’AOSTA (69).

BASILICATA 533

SARDEGNA 1207

CALABRIA 1579 SICILIA 3250 *Dati Fimmg (2018 – 2028) **Dati Commissione Europea e Rapporto Eurispes-ENPAM

con 73, medicina interna con 78, ortopedia

scipline, come medicina fisica e riabilitativa

con 64, pediatria con 216 e radiodiagnostica

e neuropsichiatria infantile, che andrebbero a

con 77. Per dare un’idea delle dimensioni del

creare un surplus al 2025.

fenomeno, è come se venissero meno i medi-

Non va meglio sul fronte della medicina ge-

ci di 2 policlinici.

nerale dove, secondo la Fimmg (dati 2018)

Sempre secondo la ricerca Anaao, la regione

nei prossimi cinque anni smetteranno di lavo-

Puglia richiede troppo pochi specialisti per le

rare 14.908 medici di famiglia (1140 in Puglia)

branche più in sofferenza, e troppi in altre di-

e 14 milioni di italiani potrebbero rimaSettembre 2019 | Notiziario | 37


IL DECRETO CALABRIA Il 19 giugno scorso la Camera ha approvato il Decreto Calabria. Il provvedimento che commissaria in toto la sanità calabrese, prevede anche diverse norme di interesse nazionale per la sanità: dal nuovo tetto di spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale alla formazione, dall’apertura delle procedure concorsuali per l’accesso alla dirigenza ai medici in formazione specialistica e ai medici veterinari iscritti all’ultimo anno fino alla medicina generale ed alla carenza di farmaci. nere senza medico di base. Si tratta di un fenomeno destinato a peggiorare: nel 2028 verranno a mancare 33.392 medici di famiglia. Per loro le borse per il corso di formazione in medicina generale messe a disposizione sono oggi circa 1.100 l’anno e se il numero rimarrà costante, afferma la Fimmg, ad essere ‘rimpiazzati’, al 2028, saranno non più di 11mila medici, mantenendo un saldo in negativo a quella data di oltre 22mila unità. A fronte di questi dati il Governo sta cercando di correre ai ripari. Ha portato a 8mila il numero delle borse di specializzazione , aumentato le borse per il corso di Medicina Generale e attivato all’interno del Decreto Calabria una serie di misure tampone come la possibilità fino alla fine del 2021 per una parte dei “camici grigi” - i giovani medici laureati che non hanno trovato posto nelle scuole di specialità o nel corso di medicina generale - di accedere al corso di formazione in medicina generale con una graduatoria riservata e senza borsa di studio regionale, cioè pagandosi gli studi da sé. Potranno farlo i medici che negli ultimi dieci anni abbiano lavorato per almeno 24 mesi in ambiti di medicina generale e che nei concorsi per l’ammissione al corso non abbiano ottenuto la borsa riservata ai primi classificati ma siano comunque risultati idonei, ottenendo almeno 60 punti su 100. Nella graduatoria 38 | Notiziario | Settembre 2019


LE SOLUZIONI TAMPONE DELLE REGIONI Nei pronto soccorso della Toscana arriverà personale appena uscito dalle università. L’assunzione di laureati in medicina senza specializzazione, da formare e assumere con contratti “formazione lavoro”, è una delle soluzioni inviduate dalla Regione per contrastare la “grave sofferenza di organico, sia per i medici sia per gli infermieri”. La regione Veneto invece ha approvato una delibera per l’assunzione a tempo determinato di medici in pensione per garantire i livelli essenziali di assistenza in caso di carenza di medici negli ospedali. Infine, nel Molise, l’Azienda sanitaria regionale è stata autorizzata ad affidare alcuni incarichi a medici in pensione per sopperire alla mancanza di personale.

per le convenzioni i medici che si formeranno

che non riescono ad accedere alle Scuole di

in questo modo saranno svantaggiati rispetto

specializzazione e rimangono, inoccupati, pri-

ai vincitori delle borse, ma potranno candi-

gionieri nel cosiddetto imbuto formativo. Tra

darsi a loro volta.

questi, i 1500 medici che, dopo essersi laure-

Nel frattempo, la Fnomceo ha proposto so-

ati in Italia, emigrano all’estero per specializ-

luzioni strutturali che prevedano l’accesso al percorso post lauream per tutti i medici laureati, sottolineando come l’abolizione del numero chiuso a medicina non sia un’opzione, perché finirebbe solo con l’aggravare l’attuale imbuto formativo. “In realtà i medici ci sono – spiega Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medi-

zarsi, trovando subito sul posto un impiego a condizioni retributive e organizzative migliori delle nostre. Abolire ora il numero programmato sarebbe dunque non solo inutile, ma controproducente – conclude –. Le soluzioni sono quelle che noi da sempre prospettiamo: aumentare il numero delle borse, e, su

ci – già oggi abbiamo almeno 10000 laureati

questo, il Governo ci ha ascoltato. contrat-

che non chiedono altro che poter essere spe-

tualizzare gli specializzandi dell’ultimo anno,

cializzati.

liberando così risorse per altre 5000 borse;

Aprire gli accessi alla facoltà di medicina non

recuperare i fondi delle borse abbandonate,

farebbe che ingrandire la massa di medici

che oggi vanno persi”. Settembre 2019 | Notiziario | 39


LA MAPPA DELLE CARENZE SECONDO ANAAO* LA SITUAZIONE IN PUGLIA (2018-2025)

10.000 I MEDICI CHE SI LAUREANO OGNI ANNO

10.000 I GIOVANI MEDICI BLOCCATI NELL’ IMBUTO FORMATIVO

TRA 5 ANNI SARANNO

20.000

7.000 IL NUMERO MEDIO DI BORSE DI SPECIALIZZAZIONE

8.000 NEL 2019

65 ANNI

6-7 mila

PENSIONAMENTI

52.OOO MEDICI in pensione entro il 2025

i neo specialisti

1686

IL COSTO DELLA FORMAZIONE DI OGNI MEDICO, COME UNA FERRARI

OGNI ANNO FINO AL 2022,

i medici che andranno in pensione

2422

150-200MILA è l’età media di pensionamento di un dirigente medico

3292

gli specialisti che mancheranno negli ospedali e nei servizi del SSR.

Mancheranno

16.500 MEDICI specialisti


IN QUALI AMBITI MANCHERANNO PIÙ SPECIALISTI?

93

77

ANESTESISTI

MEDICI DI RADIODIAGNOSTICA

498

78

MEDICI DI MEDICINA D’EMERGENZA E URGENZA

MEDICI DI MEDICINA INTERNA

216

97

PEDIATRI

104 CARDIOLOGI

73

GINECOLOGI

64

ORTOPEDICI

CHIRURGHI CHIRURGIA GENERALE

SECONDO LA ALS (ASSOCIAZIONE LIBERI SPECIALIZZANDI), ALCUNE SPECIALITÀ CHIRURGICHE ORMAI SONO SCARSAMENTE APPETIBILI.

BORSE ASSEGNATE RISPETTO A QUELLE MESSE A BANDO NEL 2018 (%) 40,2 32,8 31 15,1 47,2 34,4 ANESTESIA CHIRURGIA CHIRURGIA ORTOPEDIA E CHIRURGIA MEDICINA TRAUMATOLOGIA E RIANIMAZIONE VASCOLARE DI URGENZA GENERALE TORACICA

Assegnati al 100% i posti in chirurgia plastica, dermatologia, oculistica, endocrinologia, pediatria, oftalmologia e cardiologia, discipline che aprono sbocchi di carriera anche sul territorio e nel privato.

100%

*STUDIO ANAAO ASSOMED: LA MAPPA DELLE CARENZE DI MEDICI SPECIALISTI (2019)


STATI GENERALI

PERCORSI TERAPEUTICI PER IL RUOLO DEL MEDICO Sono approdati anche a Bari gli Stati Generali della professione medica. Un percorso lungo un anno, aperto alla società civile, organizzato dalla Fnomceo per ripensare la figura del medico nella società complessa di oggi. Nel capoluogo pugliese i medici si sono confrontati con pedagogisti, storici della scienza, sociologi, giuristi, filosofi.

a cura di UFFICIO STAMPA OMCEO

“L

a professione medica si confron-

nità terapeutiche, ma anche nuove modalità

ta con complesse problematiche

di relazione tra cittadino e medico, tra cittadi-

sociali,

economiche,

no e sistema sanitario. In questo scenario di

etiche nell’ambito della società odierna. È

culturali,

grandi trasformazioni i medici non vogliono

tramontata la vecchia figura del medico in

essere passivi e subire il cambiamento. - ha

chiave paternalistica.” - ha introdotto così

continuato Anelli - “L’ambizione è di essere

Franco Lavalle, Vice Presidente dell’Omceo

protagonisti del cambiamento, provando a ri-

Bari, il seminario organizzato lo scorso giu-

definire il nostro ruolo oggi, a partire da quel-

gno dall’Ordine dei medici in collaborazione con l’Università di Bari, l’Università di Foggia e l’Università del Salento, nell’ambito degli Stati Generali della professione medica, un percorso che porterà nel corso di un anno a scrivere la “Magna Carta” della professione. “Come Fnomceo abbiamo indetto gli Stati Generali come processo partecipato da tutte le componenti della società civile, finalizzato alla ridefinizione del ruolo del medico nel contesto attuale. - ha spiegato Filippo Anelli, Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e dell’Omceo Bari - “L’obiettivo è rispondere alla domanda fondamentale di cosa sia la professione medica oggi in un contesto in cui è cresciuta la consapevolezza dei cittadini rispetto ai diritti e in cui la tecnologia ha portato nuove opportu42 | Notiziario | Settembre 2019

lo fondamentale di tutelare i diritti riconosciuti dalla Costituzione. Le professioni sono infatti i corpi intermedi che possono rendere attuabile il dettato costituzionale e garantire la nostra democrazia”.


STATI GENERALI DELLA PROFESSIONE MEDICA Il sociologo Ivan Cavicchi, autore delle “100 Tesi” da cui è partita la riflessione degli Stati Generali, ha evidenzia-

Gli Stati Generali della professione medica rappresentano il percorso avviato dalla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici)

to come la crisi del ruolo medico abbia radici lontane e

per ridefinire il ruolo del medico nella società odierna. Partiti il 16

sia legata in primo luogo al venir meno dell’autonomia, e

maggio scorso da Roma, porteranno a scrivere in modo condiviso, alla

con essa della titolarità a leggere la necessità del malato,

fine di un iter che durerà un anno e che vedrà il coinvolgimento di tutte

uno dei principi fondanti della medicina ippocratica. Poi è

le componenti della società civile, la “Magna Carta” della professione,

legata al venire meno dello status e della fiducia sociale,

attraverso una serie di incontri organizzati oltre che dalla Federazione

in una società che diffida sempre di più della medicina uf-

anche dagli Ordini provinciali. L’obiettivo è coniugare i valori che

ficiale. “Una professione storicamente forte - ha spiegato

da sempre hanno ispirato la professione con i diritti e i bisogni dei

Cavicchi - “è stata messa in crisi da diversi fattori nel corso degli ultimi 30 anni. Per questo la crisi non può essere affrontata attraverso interventi superficiali e scorciatoie, come le diverse mode che si sono succedute, dalle me-

cittadini in una società sempre più articolata e complessa. Il percorso è partito dal documento delle “100 Tesi” redatto dal sociologo Ivan Cavicchi, su commissione della Federazione Nazionale degli Ordini dei

dical humanities alla medicina narrativa. La maggior parte

medici, come spunto per avviare un primo momento di riflessione e

dei medici si comporta in modo ortodosso rispetto al pa-

confronto utile per avviare una prassi di attiva progettazione condivisa.

radigma del medico positivista. Dobbiamo quindi modificare proprio il paradigma della medicina positivista, che si è affermata con la seconda rivoluzione industriale ed è estranea all’idea della complessità. Dobbiamo pensare a un modello di medico e medicina che metta d’accordo le verità scientifiche con le opinioni, con la verità personale del paziente.” Per questo a Bari il dibattito ha cercato di indagare l’efficacia di forme rinnovate di “cura”, in senso lato, medico, sociale, pedagogico, politico, e a far emergere “dal basso” istanze su cui intervenire per delineare una nuova rappresentazione della professione medica e del sapere medico. La sfida è stata promuovere una riflessione guidata e condivisa - coinvolgendo pedagogisti, storici della scienza, sociologi, giuristi, filosofi, medici - sui concetti di salute, di malattia, di benessere, di prevenzione nonché di medico. “Abbiamo bisogno di ridefinire l’epistemologia e l’identità di un sapere medico.” - chiosa Giuseppe Annacontini, docente di pedagogia all’Università del Salento - “Se non ridefiniamo il sapere medico non possiamo attivare percorsi di educazione a tutti i livelli, a partire dalla scuola dell’infanzia, capaci di supportare l’efficienza complessiva del sistema. La medicina dovrebbe abitare i luoghi della formazione: la scuola, la famiglia, l’università, il nuovo sistema dei media, che è completamente fuori controllo. La sfida è coinvolgere esperti di discipline differenti, umanistiche e scientifiche, per progettare una piattaforma di azioni di medio-lungo termine.” Settembre 2019 | Notiziario | 43


S A N I TÀ P U G L I A

SSR: I RITARDI DA COLMARE Vito Montanaro, da maggio Direttore del Dipartimento promozione salute della Regione, racconta in questa intervista come affrontare le criticità del sistema sanitario pugliese, tra carenza di medici, liste di attesa e assistenza territoriale. di ROBERTA FRANCESCHETTI

BISOGNA INTERVENIRE SULLE BRANCHE EMERGENZIALI, CERCANDO DI RIDURRE IL FABBISOGNO PER QUELLE RISPETTO ALLE QUALI ANCHE IL RICORSO AL RICOVERO OSPEDALIERO SI STA GRADUALMENTE RIDUCENDO.

44 | Notiziario | Settembre 2019

Il

servizio sanitario regionale si trova a

medicina d’urgenza e troppi come la me-

fronteggiare una carenza di persona-

dicina fisica e riabilitativa, con il rischio

le medico legata alla gobba pensio-

di carenze in alcune branche e surplus in

nistica e al blocco del turnover degli anni

altre. Lo stesso, secondo Anaao, accade

passati. La Regione ha pianificato 1500

per i contratti finanziati direttamente dalla

assunzioni. Basteranno a colmare i vuoti

regione. Come pensate di calcolare i fabbi-

lasciati dai pensionamenti in un sistema

sogni futuri e tarare la programmazione?

che già ora è in affanno? Sul fronte della

La medicina d’urgenza è strategica per il ser-

medicina generale, come evitare che alcuni

vizio sanitario pugliese e per l’intero percor-

cittadini rimangano senza medico di fami-

so assistenziale, quindi stiamo cercando di

glia?

operare proprio in questa direzione. Bisogna

La carenza di personale medico è un proble-

intervenire più sulle branche emergenziali,

ma pugliese, ma certamente prima ancora

cercando di ridurre il fabbisogno per quelle

nazionale. La Regione Puglia ha elaborato

rispetto alle quali anche il ricorso al ricovero

un primo fabbisogno di personale medico

ospedaliero si sta gradualmente riducendo,

ospedaliero, sulla base dei provvedimenti

tali da non richiedere una strutturazione dif-

regionali di riordino ospedaliero. Il fabbiso-

fusa sul territorio di reparti.

gno deve essere annualmente aggiornato,

Le aggressioni al personale sanitario, an-

affinché tenga conto dei pensionamenti e

che in Puglia, sono ormai quasi all’ordine

del turn over. Il blocco assunzionale ha cer-

del giorno. Il fenomeno ha radici culturali

tamente depauperato il sistema sanitario

ma anche cause strutturali e organizzative.

regionale di professionalità per cui il gap,

I medici di continuità assistenziale - che

rispetto ad altre Regioni con la stessa popo-

sono tra i più esposti - richiedono una ri-

lazione, è ancora molto alto. Quindi le 1500

organizzazione del sistema che rompa l’i-

assunzioni non saranno sufficienti a colmare

solamento a cui spesso sono costretti. Che

la carenza di personale accumulata nel corso

progetti ha la regione su questo fronte?

degli anni.

L’aggressione al personale sanitario è un atto

Secondo uno studio Anaao i fabbisogni

che va condannato senza alcuna giustifica-

dichiarati dalla regione richiedono pochi

zione, in ambito ospedaliero e territoriale.

specialisti in branche in sofferenza come la

Per quanto riguarda i medici di continuità, la


H Regione da tempo ha preso in carico il pro-

zione di recepimento delle nuove linee guida

blema, cercando di individuare, ove possibi-

nazionali e ha elaborato il protocollo operati-

le, luoghi più prossimi ad esempio a strutture

vo regionale. Sono in corso frequen-

ospedaliere e, quindi, potenzialmente più

ti incontri con le direzioni strategi-

sicuri. E’ del tutto evidente che bisogna far

che delle Aziende sanitarie, con lo

comprendere ai cittadini l’importanza del la-

scopo di definire azioni comuni sia

voro svolto dai nostri professionisti, anche in

organizzative che amministrative.

condizioni organizzative non facili.

Appare evidente la necessità di un

Secondo la valutazione del Sant’Anna di Pisa alcune delle criticità da migliorare nel sistema Puglia rimangono quelle degli screening oncologici e delle cure domiciliari. Come migliorare queste performance? Il sistema sanitario pugliese ha registrato negli ultimi anni un importante miglioramento sugli esiti e la qualità dell’assistenza in ambito ospedaliero. Però, anche il Ministero della Salute ha evidenziato sull’assistenza territoriale un ritardo che stiamo cercando di recuperare. Tutto ciò ha richiesto una serie di provvedimenti che dovranno regolamentare il settore nella sua interezza, fino all’assisten-

approccio organizzativo diverso di gestione del paziente cronico o con patologia conclamata su cui stiamo lavorando, anche attraverso la strutturazione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali. Non possiamo altresì dimenticare quanto la carenza di personale possa anche incidere sulle liste d’attesa. La Puglia ha approvato il progetto Puglia Care 3.0 per la gestione della cronicità. Che prospettive si aprono con la sperimen-

LE 1500 ASSUNZIONI NON SARANNO SUFFICIENTI A COLMARE LA CARENZA DI PERSONALE ACCUMULATA NEL CORSO DEGLI ANNI.

tazione? In coerenza con il modello nazionale, ci sono

za domiciliare. Per quanto riguarda, invece,

patologie croniche tipo diabete, scompenso

gli screening, sono state intraprese delle

cardiaco, BPCO che possono essere tran-

azioni che ci consentiranno di recuperare le

quillamente gestite dal Medico di Medicina

criticità con molta probabilità sul colon retto.

generale, evitando, così il ricorso in ospeda-

A che punto è il sistema regionale rispetto

le e, quindi, un utilizzo improprio di risorse.

all’implementazione della legge sulle liste

Come ogni modello sperimentale richiederà

di attesa?

sicuramente dei correttivi ed una verifica sul

La Giunta regionale ha adottato la delibera-

campo dell’efficacia del modello. Settembre 2019 | Notiziario | 45


RAPPORTO GIMBE

QUALCUNO SALVI IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE La quarta edizione del rapporto della Fondazione Gimbe dà un quadro preoccupante sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale, caratterizzato da sprechi, inefficienze, diritti garantiti solo sulla carta e segnali di privatizzazione.

46 | Notiziario | Settembre 2019


CONSIDERATO CHE PER RAGGIUNGERE IL FABBISOGNO STIMATO NEL 2025 MANCHEREBBERO COMUNQUE € 37,6 MILIARDI, SERVONO SCELTE POLITICHE BEN PRECISE PER UN POTENZIAMENTO DEL SSN.

L

a quarta edizione del rapporto del-

nibilità ed esigibilità dei nuovi LEA, sprechi

la Fondazione Gimbe dà un quadro

e inefficienze ed espansione incontrollata del

preoccupante sulla sostenibilità del

“secondo pilastro”, a cui si aggiungono le ir-

sistema sanitario nazionale, caratterizzato da

realistiche aspettative di cittadini e pazienti

sprechi, inefficienze, diritto garantiti solo sul-

e la non sempre leale collaborazione di Go-

la carta e segnali di privatizzazione. Il rappor-

verno e Regioni, oggi inficiata dalle istanze

to ha analizzato tre elementi fondamentali:

di regionalismo differenziato. È stata stimata,

• le tutele offerte dal Servizio Sanitario Na-

inoltre, una previsione del SSN al 2025, ri-

zionale (SSN) con i livelli essenziali di assi-

valutando il fabbisogno di spesa sanitaria a

stenza (LEA);

230 miliardi per una spesa pro-capite di circa

• le modalità di erogazione dei LEA e le re-

3.800, cifra al di sotto della media 2017 dei

lative criticità;

paesi del G7. L’incremento della spesa sani-

• le componenti della spesa per la salute:

taria totale entro il 2025 è stato stimato in 28

spesa sanitaria, spesa sociale di interesse sa-

miliardi, di cui 12 miliardi di spesa pubblica

nitario e spesa fiscale relativa alle agevolazio-

e 16 miliardi di spesa privata, che permet-

ni fiscali per spese mediche e fondi sanitari.

terebbero di raggiungere nel 2025 una cifra

Secondo la Fondazione, le maggiori cause

di 183 miliardi. Il potenziale recupero di ri-

della crisi di sostenibilità del SSN sono da im-

sorse dal disinvestimento da sprechi e ineffi-

putare al definanziamento pubblico, soste-

cienze entro il 2025 è stato rivalutato in

a cura della Redazione

Settembre 2019 | Notiziario | 47


STIMA DELLA SPESA SANITARIA AL 2025 STIMA DEL FABBISOGNO DI SPESA SANITARIO

€ 230 miliardi

INCREMENTO DELLA SPESA SANITARIA

€ 28 miliardi

circa 36 miliardi,

ca dello Stato sulle Regioni nel rispetto delle

potenzialmente

loro autonomie

recuperabili

€ 12 miliardi DI SPESAPUBBLICA € 16 miliardi DI SPESA PRIVATA POTENZIALE RECUPERO DI RISORSE DA SPRECHI E INEFFICIENZE € 36 miliardi

traverso venti

• Costruire un servizio socio-sanitario nazio-

inter-

nale, perché i bisogni sociali condizionano la

strutturali

salute e il benessere delle persone

e

organizzativi

• Ridisegnare il perimetro dei livelli essenziali

e,

soprattutto,

di assistenza secondo evidenze scientifiche e

disegnando attuando

FONDI CHE MANCANO AL RAGGIUNGIMENTO DEL FABBISOGNO € 37,6 miliardi

at-

e un

princìpi di costo-efficacia • Ridefinire i criteri di compartecipazione alla

piano nazionale

spesa sanitaria ed eliminare il superticket

di

prevenzione

• Lanciare un piano nazionale per ridurre

e riduzione degli

sprechi e inefficienze e reinves tire le risorse

sprechi.

Considera-

recuperate in servizi essenziali e innovazioni

to che per raggiungere il

• Avviare un riordino legislativo della sanità

fabbisogno stimato nel 2025

integrativa per evitare derive consumistiche

mancherebbero comunque 37,6 mi-

e di privatizzazione

liardi, servono scelte

• Regolamentare l’integrazio-

politiche ben precise

ne pubblico-privato e la libera

per un potenziamento del SSN: accanto ad un consistente rilancio del finanziamento pubblico, è necessario ridefinire il perimetro dei LEA, rivalutare le agevolazioni fiscali per le spese mediche e soprattutto per i fondi sanitari e welfare aziendale e ripensare, nell’ottica di un fondo socio-sanitario nazionale, alle

Le maggiori cause della crisi di sostenibilità del SSN sono da imputare al definanziamento pubblico, sostenibilità ed esigibilità dei nuovi LEA, sprechi e inefficienze ed espansione incontrollata del “secondo pilastro”

sogni di salute • Rilanciare politiche e investimenti per il personale e programmare adeguatamente il fabbisogno di medici, specialisti e altri professionisti sanitari • Finanziare ricerca clinica e organizzativa con almeno l’1% del fabbisogno sanitario na-

modalità con le quali viene

zionale

oggi erogata la spesa sociale

• Promuovere l’informazione

di interesse sanitario. Infine, la

istituzionale per contrastare le

Fondazione Gimbe ha elabo-

48 | Notiziario | Settembre 2019

professione secondo i reali bi-

fake news, ridurre il consumi-

rato la proposta di un “piano di salvataggio”

smo sanitario e favorire decisioni informate.

del SSN costituito da diversi punti:

Per l’attuazione del Piano di Salvataggio il

• Mettere la salute al centro di tutte le deci-

Rapporto avanza proposte di riforme di rot-

sioni politiche non solo sanitarie, ma anche

tura per l’attuale sistema di finanziamento,

ambientali, industriali, sociali, economiche e

pianificazione, organizzazione ed erogazione

fiscali

dei servizi sanitari, auspicando possano in-

• Rilanciare il finanziamento pubblico per la

formare sia la stesura del Patto per la Salute

sanità e evitare continue revisioni al ribasso

2019-2021, sia le prossime decisioni dell’E-

• Aumentare le capacità di indirizzo e verifi-

secutivo.


SPAZIO ODONTOIATRIA a cura della CAO Bari


O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S

CONGRESSO ODONTOIATRICO MEDITERRANEO. A BARI UN EVENTO STORICO Alessandro Nisio, Presidente CAO - Omceo Bari racconta in questa intervista la portata della VII edizione di un Congresso che per due giorni ha fatto di Bari la capitale dell’odontoiatria italiana. di ROBERTA FRANCESCHETTI

Il

10 e 11 maggio scorso si è tenuta a Bari la settima edizione del Congresso Odontoiatrico Mediterraneo. Abbiamo chiesto ad Alessandro Nisio, Presidente

CAO dell’Ordine dei medici di Bari e consigliere CAO nazionale, che importanza ha avuto l’evento per l’odontoiatria pugliese. “Il Congresso Odontoiatrico Mediterraneo ha avuto un’importanza storica, che ha decretato Bari “capitale” dell’Odontoiatria Italiana per due giorni intensi, lasciando in tutte le persone, che a diverso titolo hanno partecipato all’evento, una certezza: quella di essere stati protagonisti di un “evento epocale”. Per la prima volta nel sud Italia tutti i principali stakeholder nazionali del comparto dentale (ordine, sindacati, associazioni, università) si sono confrontati e hanno condiviso, in senso critico e costruttivo, i successi, le aspettative, ma anche le problematiche della nostra professione odontoiatrica. Le parole chiave della manifestazione sono state Eccellenza nell’aggiornamento e Comunione d’intenti, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità delle cure odontoiatriche,

50 | Notiziario | Settembre 2019


S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T

rie fatte in Italia, gratifica un lavoro che come CAO abbiamo svolto nello spirito del nostro ruolo sussidiario verso le istituzioni, grazie ad un’intensa collaborazione con l’Agenzia Regionale Area Innovazione di Sistema e Qualità A.Re.S.S. e con gli Uffici dell’Assessorato della Salute della Regione Puglia.” Al congresso hanno partecipato relatori di fama mondiale. Quali sono stati i temi e le sempre nel rispetto e nella tutela della salute del cittadino/paziente. Inoltre, una Notizia Straordinaria, giunta proprio il giorno prima dell’inizio del congresso, ha reso ulteriormente speciale questo evento, un traguardo fondamentale per l’odontoiatria pugliese, inseguito per 15 anni. Con delibera del 9/5/19, la Giunta Regionale Puglia ha decretato il nuovo Regolamento sull’individuazione delle prestazioni erogabili negli studi e negli ambulatori odontoiatrici con definizione dei requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici,

novità più rilevanti emersi dal congresso? “Come in ogni edizione, abbiamo l’onore di poter annoverare relatori di fama mondia-

Le parole chiave della manifestazione sono state Eccellenza nell’aggiornamento e Comunione d’intenti, con l’obiettivo di migliorare costantemente la qualità delle cure odontoiatriche, sempre nel rispetto e nella tutela della salute del cittadino/paziente.

le, sempre per la prima volta in Puglia, per garantire un programma di altissimo livello scientifico che ci ha decretato negli anni tra le manifestazioni culturali più importanti del sud Italia. In questa edizione il Prof. Daniel Buser, il Prof. Nitzan Bichacho, il Dr. Tidu Mankoo, insieme a tutti i relatori di fama nazionale, hanno contribuito a rendere unico l’evento, affrontando le novità diagnostiche, terapeutiche e strumentali in ambito odontoiatrico.

e in presenza del Presidente della Regione

Sono stati indicati i protocolli e le raccoman-

Puglia Michele Emiliano, sono stati espressi

dazioni cliniche per il raggiungimento dell’ec-

apprezzamenti su questo importante obietti-

cellenza estetica e funzionale, presentando le

vo raggiunto, che da una parte tutela il pa-

ultime innovazioni dell’odontoiatria digitale.

ziente, ma dall’altra non complica la vita allo

Inoltre è stata focalizzata l’attenzione sul-

studio odontoiatrico. Tale delibera, conside-

la prevenzione e cura della salute orale che

rata tra le migliori sulle autorizzazioni sanita-

deve diventare parte integrante, non Settembre 2019 | Notiziario | 51


O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S

to tutti i Presidenti e rappresentanti nazionali della FNOMCEO, CAO, ANDI, AIO, AIDI, ANTLO, ENPAM, SUSO, AISO, UNIDI e Università, moderata dal direttore di Odontoiatria33, sono stati analizzati tutti gli scenari presenti solo dello stato di salute generale, ma anche della qualità della vita di ciascun individuo. Infine, è stata sottolineata l’importanza della centralità del rapporto medico-paziente, che rimane il punto di forza che può contrapporsi al fenomeno dell’odontoiatria low cost e di franchising e sui recenti progressi delle neuroscienze, indicando come si formano i programmi che guidano i comportamenti umani e come fare per modificarli affinché siano una risorsa, anziché una limitazione, con l’obiettivo di migliorare la comunicazione tra professionista sanitario e paziente.”

52 | Notiziario | Settembre 2019

e futuri dell’odontoiatria italiana affrontando le principali tematiche legate alle società di capitali che hanno invaso senza regolamentazione l’offerta sanitaria al cittadino/paziente, alla pubblicità sanitaria che finalmente sta rientrando nel solco della “lecita informazione sanitaria” grazie al lavoro delle istituzioni odontoiatriche (la cabina di Regia costituita tra CAO-ANDI-AIO-ENPAM ha ottenuto l’approvazione dei propri emendamenti addirittura in una Legge di Bilancio di fine anno 2018), alla formazione e alle questioni ancora aperte in tema di scuole di specializzazione, alla previdenza futura per i giovani laureati e

Una delle tavole rotonde è stata dedicata

alle criticità della nuova direttiva sui disposi-

al futuro dell’odontoiatria italiana. In che

tivi medici e delle nuove tecnologie digitali.

direzione sta andando l’odontoiatria? Lo

È stata sottolineata l’importanza di progetti

scenario che emerge nel nostro Paese, in

condivisi per rinforzare le politiche di con-

che modo differisce dal contesto interna-

trasto alla commercializzazione della nostra

zionale?

professione e per essere promotori di propo-

“Nella prima tavola rotonda che ha coinvol-

ste concrete e attuali per mantenere alta la


S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T

cente dove la qualità professionale ed umana di ciascuno è condivisa in un’interdipendenza positiva ed efficace. In un modello organizzativo ottimale il Team diventa pertanto un qualità delle nostre prestazioni ed essere in

valore aggiunto, finalizzato alla generazione

linea con le future direttive europee. La tavola

di valore e la capacità di creare un team di

rotonda ha suscitato un così notevole interes-

qualità rappresenta una competenza basilare

se da essere stata registrata e pubblicata su www.odontoiatria33.it.” Il congresso è stato occasione di confronto e di condivisione tra tutti i componenti del

per l’odontoiatra.” Durante l’evento si è celebrato anche il XVII Memorial Vittorio Nisio. Cosa ha rappresentato tuo padre per la chirurgia orale

team odontoiatrico. Qual è il modello che

pugliese e che ricordo hai di lui dal punto

emerge a livello organizzativo e di approc-

di vista professionale?

cio clinico?

“Alcuni uomini restano sempre come delle

“Il Congresso Odontoiatrico Mediterraneo,

sorgenti” è questo il leitmotiv che rappresen-

oltre ad essere un evento scientifico di aggior-

ta in pieno il Prof. Vittorio Nisio. Il suo esem-

namento, ha sempre rappresentato un’oc-

pio di umanità e professionalità resta anche

casione unica di incontro e dialogo tra tutti

a 24 anni dalla sua scomparsa un riferimento

i componenti del team odontoiatrico, a cui

costante per tantissimi colleghi e amici. Gran-

sono dedicate sessioni specifiche. La valorizzazione del team odontoiatrico che coinvolge odontoiatri, igienisti dentali, odontotecnici e assistenti di studio odontoiatrico presuppone il rispetto dei ruoli e delle mansioni, che si coordinano tutti insieme per il successo dello

IL CONGRESSO ODONTOIATRICO MEDITERRANEO, OLTRE AD ESSERE UN EVENTO SCIENTIFICO DI AGGIORNAMENTO, HA SEMPRE RAPPRESENTATO UN’OCCASIONE UNICA DI INCONTRO E DIALOGO TRA TUTTI LE COMPONENTI DEL TEAM ODONTOIATRICO.

de uomo e grande didatta che con impegno inesauribile è riuscito a creare per la prima volta in Puglia e nel sud Italia una struttura ospedaliera di riferimento per tutte le patologie odontostomatologiche e di chirurgia

studio odontoiatrico. Nella situazione attuale

maxillo-facciale, facendo crescere la nostra

dove i servizi offerti sono pressoché identici e

professione con uno spirito diverso e, pur-

le catene in franchising si diffondono sempre

troppo ancor oggi raro, quello dell’amicizia,

più, una risorsa fondamentale è un team vin-

del rispetto, della cultura e della famiglia.” Settembre 2019 | Notiziario | 53


O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S

AUTORIZZAZIONI ALL’ESERCIZIO DEGLI STUDI ODONTOIATRICI: LA STORIA INFINITA La Regione Puglia riprende a lavorare sul Regolamento autorizzativo degli studi odontoiatrici, atteso da oltre 15 anni e da sempre dibattuto ed osteggiato.

L

a Regione Puglia riprende a lavorare sul Regolamento autorizzativo degli studi odontoiatrici, atteso da oltre 15 anni e da sempre dibattuto ed osteggiato.

Le finalità del riordino è ben chiara nell’art.1 della legge 9 del

di ALESSANDRO NISIO

2/5/17: “la Regione, con gli istituti dell’autorizzazione alla rea-

Presidente CAO - OMCEO bari alessandro.nisio@studionisio.it

lizzazione e all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria, dell’accreditamento istituzionale e degli accordi contrattuali, garantisce l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione (tutela alla salute) attraverso l’erogazione di prestazioni efficaci e sicure, il miglioramento della qualità delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché lo sviluppo sistematico e programmato del servizio sanitario regionale.” La stessa Legge poi disponeva di “definire i requisiti minimi per l’autorizzazione all’esercizio degli studi odontoiatrici, medici e di altre professioni sanitarie” e che, “i titolari degli studi odontoiatrici, medici e delle altre professioni sanitarie, mediante apposita dichiarazione scritta, sulla base di una valutazione personale e discrezionale, certificano l’effettuazione o la non effettuazione di prestazioni di chirurgia, ovvero procedure diagnostiche e terapeutiche di particolare complessità o che comportino un rischio per la sicurezza del paziente.” I quesiti da risolvere

54 | Notiziario | Settembre 2019


S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T

erano quindi: autorizzazioni regionali per tutti

come è giusto che sia il ruolo di un Ordine

gli studi odontoiatrici o per nessuno? Quali

professionale, un Ente autonomo e traspa-

sono le prestazioni a maggiore invasività che

rente che ha come finalità la tutela del citta-

comportano un rischio per la sicurezza del pa-

dino/paziente.

ziente? Quali i requisiti strutturali degli studi e

Quello che mancava, e che ancora manca, è

degli ambulatori e sotto quale forma si può

la costante e attiva partecipazione degli Or-

esercitare l’Odontoiatria? Insomma, ancora

dini nel decisorio politico, nonostante l’isti-

una volta era tutto bloccato e si decideva di

tuzione del Consiglio Superiore della Sanità

“non decidere”, facendo passare tempo e la-

istituito dal governatore Emiliano e che vede

sciando nel limbo la categoria tutta, sia medi-

protagonisti anche due odontoiatri, rappre-

ca che odontoiatrica. Numerosi tentativi sono

sentanti proprio del Coordinamento degli

stati fatti nel passato dalla categoria odonto-

Albi Odontoiatri pugliesi dei relativi Ordini

iatrica per realizzare, di concerto alla compo-

dei Medici. Quindi la Regione inizia a piccoli

nente politica del momento, un regolamento

passi a convocare gli Ordini ed ascoltarli con

preciso e definito, ma senza nessun risultato.

proposte e consigli. Così è stato per l’attua-

La legge 3 del 2018 (cd Lorenzin) ha aperto

zione di questo Regolamento che ha visto

un’improvvisa e importante finestra sul ruolo

l’affiancarsi del sottoscritto, quale delegato

“sussidiario” e non più ausiliario degli Ordini

del coordinamento regionale, prima all’Ares

professionali, quindi la possibilità di interve-

Puglia e poi direttamente all’Assessorato del-

nire “in vece” e a fianco dello Stato sulle de-

la Salute, per la stesura definitiva del Regola-

cisioni che riguardano la Salute in senso lato,

mento, ora in attesa della pubblicazio-

L’art.1 della legge 9 del 2/5/17: “la Regione, con gli istituti dell’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria, dell’accreditamento istituzionale e degli accordi contrattuali, garantisce l’attuazione dell’articolo 32 della Costituzione (tutela alla salute) attraverso l’erogazione di prestazioni efficaci e sicure, il miglioramento della qualità delle strutture sanitarie e socio-sanitarie, nonché lo sviluppo sistematico e programmato del servizio sanitario regionale.

Settembre 2019 | Notiziario | 55


ALLEGATO 1 PRESTAZIONI ODONTOIATRICHE A MINORE INVASIVITÀ CONSERVATIVA ENDODONZIA ESTRAZIONI DENTARIE GNATOLOGIA IGIENE E PROFILASSI CAVO ORALE IMPLANTOLOGIA ESCLUSI GLI IMPIANTI ZIGOMATICI INTERVENTI CHE NON COMPORTANO IL GRANDE RIALZO DEL SENO MASCELLARE INTERVENTI CHE COMPORTANO ASPORTAZIONE DI NEOFORMAZIONI DEI TESSUTI DURI E MOLLI DEI MASCELLARI INFERIORI AI 3 CM INTERVENTI SUL MASCELLARE INFERIORE CHE NON PREVEDANO TRASPOSIZIONE DEL NERVO ALVEOLARE INFERIORE ODONTOIATRIA INFANTILE ORTODONZIA FISSA E MOBILE PARODONTOLOGIA PROTESI FISSE E MOBILI SBIANCAMENTO DENTALE TRATTAMENTI DI MEDICINA ESTETICA SECONDO L’ART. 2 L. 409/85

ne ufficiale sul BURP.

caratteristiche diverse e diversi sono anche i

Quali sono quindi le risposte a quei quesiti

requisiti degli ambulatori odontoiatrici e me-

e quali sono gli ostacoli da superare per rea-

dici; si è pensato, quindi, in accordo con l’As-

lizzare un Regolamento definitivo e preciso?

sessorato e seguendo le linee guida nazionali

Vediamoli nel dettaglio.

di riferimento, di separare nettamente il Regolamento degli studi odontoiatrici da quello

1. Definizione delle prestazioni a minore e

dei medici e di conseguenza ridefinire i re-

maggiore invasività. Il primo step di questa

quisiti, sia per gli studi che per gli ambulatori

interlocuzione con la Regione si è concluso

odontoiatrici secondo questa tripartizione:

positivamente a fine 2018, insieme

all’Agenzia

a. Ambulatorio odontoiatrico sottoposto ad

Regionale

autorizzazione all’esercizio ed alla realizzazio-

Sanitaria (ARES Puglia), di concerto

ne previo parere di compatibilità e fabbiso-

con il dott. Ettore Attolini e con

gno regionale; tali strutture possono eroga-

la delibera n.128 si definiva-

re attività a minore e maggiore invasività ad

no le prestazioni in accordo

esclusione dei pazienti fragili (ASA III e oltre)

con gli Ordini e le Socie-

da trattare in narcosi o sedazione profon-

tà Scientifiche; vengono

da presso ambulatori o strutture “protette”

quindi emanate delle Ta-

(ospedali, case di cura, ecc…); si definiscono i

belle per le prestazioni

requisiti strutturali e organizzativi (vedi tab.3),

a minore o maggiore

consentendo la possibilità di esercitare in for-

invasività (vedi tabelle

ma societaria esclusivamente previa nomina

1 e 2)

del Direttore (Responsabile Sanitario in caso di poliambulatori) regolarmente registrato

2. Gli studi odon-

all’Ordine territoriale dove si esercita;

toiatrici e gli studi medici hanno 56 | Notiziario | Settembre 2019

b. Studio odontoiatrico di livello intermedio


ALLEGATO 2 PRESTAZIONI ODONTOIATRICHE A MAGGIORE INVASIVITA’ IMPLANTOLOGIA ZIGOMATICA GRANDE RIALZO DEL SENO MASCELLARE TRASPOSIZIONE DEL NERVO ALVEOLARE INFERIORE NEOFORMAZIONI SUPERIORI AI 3CM

La legge 3 del 2018 (cd. Lorenzin) ha aperto un’improvvisa e importante finestra sul ruolo “sussidiario” e non più ausiliario degli Ordini professionali, quindi la possibilità di intervenire “in vece” e a fianco dello Stato sulle decisioni che riguardano la Salute in senso lato, come è giusto che sia il ruolo di un Ordine professionale, un Ente autonomo e trasparente che ha come finalità la tutela del cittadino/paziente. Il primo step di questa interlocuzione con la Regione si è concluso positivamente a fine 2018, insieme all’Agenzia Regionale Sanitaria (ARES Puglia) con la delibera n.128 si definivano le prestazioni in accordo con gli Ordini e le Società Scientifiche.

sottoposto ad autorizzazione all’esercizio che

auto-dichiarando i requisiti per legge.

può erogare le prestazioni a minore e mag-

Queste rivoluzionarie modifiche (che comun-

giore invasività; anche per questi studi, che

que, salvo sorprese dell’ultima ora, sono an-

non hanno rilevanza giuridica autonoma in

cora da pubblicare sul BURP), vengono a de-

quanto strettamente legati al professionista,

finire finalmente delle regole precise e chiare;

si definiscono i requisiti strutturali ed organiz-

si tratterà ora di uniformare i controlli e le

zativi (vedi tab.4), e si consente (per la prima volta in Italia in un Regolamento Regionale) come unica forma societaria quella delle StP (Società tra Professionisti), quindi iscritte ad un apposito Registro presso gli Ordini di appartenenza; c. Studio odontoiatrico sottoposto alla comunicazione di inizio attività alla ASL terri-

sanzioni da parte delle ASL e lavorare di concerto con la Regione per la ridefinizione del fabbisogno regionale per gli ambulatori, che metterebbe ordine anche nella giungla delle “strutture odontoiatriche” (spesso manovrate dai grossi capitali) che stanno aprendo in maniera indiscriminata nella nostra Regione. Il percorso di “dialogo” con le istituzioni da

torialmente competente che può erogare le

parte della CAO Bari è, quindi, appena co-

prestazioni a minore invasività e con requisiti

minciato e ci auguriamo che la lungimiranza

strutturali ed organizzativi ben definiti dagli

del politico di turno non ostacoli questo cam-

allegati (vedi tab.5). Sarà consentita, quindi,

mino di sussidiarietà che può far bene a tutti

la possibilità di avviare subito la professione,

e che è, comunque, sempre finalizzato alla

semplicemente comunicando alla ASL e

tutela della salute del cittadino/paziente. Settembre 2019 | Notiziario | 57


O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S

CHE DEVO FARE PER APRIRE UNO STUDIO ODONTOIATRICO? A questa domanda è sempre stato difficile dare una risposta, grazie a montagne di disposizioni legislative a carattere nazionale e locale, spesso di dubbia interpretazione e contrastanti fra loro.

C

he devo fare per aprire uno studio odontoiatrico? Domanda a cui è sempre stato difficile dare una risposta, grazie a montagne di disposizioni legislative a

carattere nazionale e locale, spesso di dubbia interpretazione e contrastanti fra loro. Ancora oggi esiste un fondamentale equivoco riguardo alla qualificazione dei nostri studi: la giurisprudenza è ancora le-

di GIANVITO CHIARELLO Presidente Nazionale SUSO gianvitochiarello@gmail.com

gata al dualismo tra Studi/Ambulatori e individua l’obbligo di autorizzazione in relazione al fatto che l’organizzazione dell’attività sia tale da far rientrare la struttura nel concetto di ambulatorio. La legge invece prescinde, per certi versi, da tali definizioni che attengono alla complessità organizzativa della struttura per dare rilievo unicamente alla tipologia di prestazioni erogate. Ma in effetti le prestazioni erogate hanno poco a che vedere con i presupposti dell’autorizzazione, la quale attiene alla idoneità dei locali, della struttura materiale e della strumentazione impiegata. Su questo equivoco si sono imbattute tutte le leggi italiane che sono state emanate in proposito: dal Decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 (la famigerata Legge Bindi) al successivo DPR 14 gennaio 1997 (Atto di indirizzo e coordinamento in materia di requisiti per l’esercizio delle attività sa-

58 | Notiziario | Settembre 2019


S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T

ANCORA OGGI ESISTE UN FONDAMENTALE EQUIVOCO RIGUARDO ALLA QUALIFICAZIONE DEI NOSTRI STUDI: LA GIURISPRUDENZA È ANCORA LEGATA AL DUALISMO TRA STUDI/ AMBULATORI.

nitarie da parte delle strutture). Qui sono le

desco, che fu addirittura oggetto di attenzio-

prestazioni a fare la differenza: l’integrazione

ne da parte dell’Avvocatura di Stato.

(mai emanata), al DPR sarebbe servita pro-

Fatto sta che a causa di questa legislazione

prio a questo, cioè a stabilire le prestazioni

molto esigente, in Puglia abbiamo avuto una

che qualificano lo Studio ai fini della necessità

grossa percentuale di studi professionali non

dell’autorizzazione.

autorizzati, con notevole apprensione da par-

Nel nostro ambito locale la Regione Puglia ha emanato due Leggi regionali, nel 2004 (L.R. n.8 del 28 maggio, Disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture) e nel 2008 (L.R. 23 dicembre n.45: Norme in materia Sanitaria). Anche in questo caso l’impianto legislativo ha privilegiato gli aspetti strutturali degli edifici rispetto al tipo di prestazioni erogate. Un re-

te dei rispettivi titolari, giustamente timorosi dei possibili rilievi effettuati dagli organismi ispettivi. Ricordiamo che i NAS si rifanno ancora al Decreto Regio del 27 luglio 1934 n.1265, che indica l’obbligo dell’autorizzazione per qualsiasi struttura sanitaria. Arrivando ai giorni nostri, il legislatore si è reso conto della inopportunità di mantenere una situazione di studi autorizzati a macchia

quisito su tutti: l’abbattimento delle barriere

di leopardo, pensando invece di perseguire

architettoniche, oggetto di grande discussio-

l’obiettivo di censire la totalità di strutture

ne e punto critico della gran parte degli studi

sanitarie attraverso un processo autorizzativo

non solo odontoiatrici già presenti sul territo-

che possa tener conto di situazioni obietti-

rio. Fra i tentativi di ovviare all’insormontabile

vamente realizzabili, soprattutto per quanto

problema ricordiamo la famosa Circolare Te-

riguarda gli studi già operativi. Settembre 2019 | Notiziario | 59


DATA 21-set 21-set 05-ott 05-ott 19-ott 26-ott 26-ott 8-9 novembre 22-nov 30-nov 30-nov 14-dic 14-dic

Agenda CORSI DISCIPLINA

RELATORE

ORGANIZZAZIONE

INFORMAZIONI

Protesi Parodontologia corso II incontro ENDODAY Pedodonzia SIMPOSIO AIO Conservativa Implantologia DENTALEVANTE Ortognatodonzia Chirurgia Implantologia RSPP Endodonzia

Borromeo-Prosper Cosmai-Mazzocca Relatori Vari Camilleri-Vassallo Vari N.Scotti Romano-Agostinacchio

Andi BariBat AndiamoinOrdine Andi BariBat AndiamoinOrdine AIO Bari Andi BariBat AndiamoinOrdine Andi BariBat AIO Bari Andi BariBat AndiamoinOrdine AndiamoinOrdine RadioEndo

www.andibari.it info@andiamoinordine.it www.andibari.it info@andiamoinordine.it www.aiobari.it www.andibari.it info@andiamoinordine.it www.andibari.it www.aiobari.it www.andibari.it info@andiamoinordine.it info@andiamoinordine.it

Sandro Prati Relatori Vari Granata-Giberti Cannarozzo Relatori Vari

Congressi Nazionali


EMERGENZA

SISTEMA “SALVAVITA” 118. TRA IDENTITÀ, CRISI E RIFORMA Il Sistema di Emergenza Territoriale “118”, quale architrave fondativa del servizio sanitario, rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza da garantire in modo equo, a livello nazionale, a tutti i cittadini. In un momento di crisi del SSN avrebbe dovuto essere potenziato e non, al contrario, depotenziato, cosa che invece è avvenuta, in modo sistematico. di MARIO BALZANELLI Presidente Nazionale Società Italiana Sistema 118 (SIS 118)

I

n un momento così delicato della Sanità na-

territori regionali, le risorse disponibili in rap-

zionale, il Sistema di Emergenza Territoriale

porto agli effettivi fabbisogni.

118 (SET-118), su cui – di stretta, naturale

I vettori del depotenziamento del Sistema

e direi ovvia conseguenza - si sono inevita-

118 nazionale sono stati, essenzialmente, tre:

bilmente ed ulteriormente concentrate le più

- la chiusura immotivata di numerose Centrali

varie richieste di soccorso da parte dell’uten-

Operative 118 (CO118);

za - avrebbe dovuto essere, contestualmente

- l’affermazione irrazionale di modelli gestio-

e concretamente, potenziato e non, al contra-

nali che hanno sacrificato, con costi molto

rio, depotenziato, cosa che invece è avvenu-

maggiori, la modalità di governo sanitario del

ta, in modo sistematico, da parte dei governi

Sistema (il modello di organizzazione, struttu-

precedenti.

rale e funzionale, a conduzione sanitaria del

Infatti, i piani di riordino delle reti ospedaliere

Dipartimento) per creare al suo posto moda-

hanno decretato la chiusura, l’accorpamento

lità di governo amministrativo dello stesso (il

e la riconversione di numerosi ospedali, con

modello di organizzazione, strutturale e fun-

rilevante contrazione del volume complessivo

zionale, a conduzione amministrativa dell’A-

dei posti letto disponibili, tante volte razio-

zienda 118);

nando e non ottimizzando, a livello di alcuni

- l’assurda, progressiva desertificazione

Settembre 2019 | Notiziario | 61


118 della presenza a bordo dei mezzi di soccorso del SET-118 di personale sanitario medico – infermieristico in grado di effettuare diagnosi e terapia potenzialmente salvavita, con netto decremento qualitativo della risposta complessiva di Sistema sulle situazioni di evidente, estrema criticità clinica, e perdita della possibilità di effettuare in concreto l’azione di filtro nei confronti dei presidi ospedalieri, in cui i Pronto Soccorso diventano via via più

QUESTO MODELLO, SOSTENUTO DA TECNOLOGIA DI ALTISSIMO LIVELLO, HA FUNZIONATO EGREGIAMENTE PER OLTRE VENT’ANNI GARANTENDO L’EFFETTIVA GOVERNABILITÀ DEL SISTEMA, CON COSTI DI GESTIONE RELATIVAMENTE CONTENUTI.

118

62 | Notiziario | Settembre 2019

affollati. L’IMMOTIVATA CHIUSURA DELLE CENTRALI OPERATIVE 118 Inoltre, le Centrali Operative 118 in Italia

go di Governo Clinico.

sono state ridotte in modo drastico: da 103

L’attuale legislazione nazionale, tutt’ora pie-

sono diventate 71. Un taglio pesantissimo del

namente vigente, sancisce invece, con il DPR

31% che è rimasto tecnicamente immotivato,

del 27 marzo 1992 l’istituzione della compe-

ha prodotto spreco degli ingenti investimenti

tenza delle Centrali Operative 118 su base

sostenuti sia per le infrastrutture - in partico-

provinciale.

lare per l’acquisto di dotazioni informatiche

Tale configurazione fu individuata dal legisla-

non più necessarie - sia per il personale, pri-

tore per allineare gli ambiti di competenza

ma acquisito e poi diventato superfluo. Cosa

giuridica della Centrale Operativa 118 e della

ancora più grave, tali tagli non hanno prodot-

sua conseguente, interattiva, interdipenden-

to il risparmio di un solo euro e non hanno

te, integrata operatività sui territori rispetto a

prodotto alcun vantaggio gestionale, anzi

quella di tutti gli altri corpi istituzionali dello

hanno aggiunto nuove difficoltà ed ulteriori

Stato, quali Prefettura, Questura, Carabinieri,

svantaggi.

Polizia, Vigili del Fuoco, etc., che hanno ca-

Le Centrali soppresse sono rimaste in alcuni

rattere istitutivo normativamente definito su

ambiti sul territorio, trasformate in strutture

base provinciale, laddove tale dimensione

sempre afferenti al 118 ma con compiti di

risponde perfettamente alle reali esigenze di

backoffice. Nessuna motivazione ha fatto rife-

gestione e di operatività dei sistemi. Questo

rimento ad analisi all’epoca disponibili. Non

modello, sostenuto peraltro da tecnologia di

vi sono, infatti, motivazioni – rinvenibili agli

altissimo livello, ha funzionato egregiamente

atti - tecniche, gestionali e quindi economi-

per oltre vent’anni garantendo la effettiva go-

che che giustifichino e, soprattutto, che reg-

vernabilità del Sistema, con costi di gestione

gano rispetto alle analisi di contesto clinico,

relativamente contenuti.

gestionale e di economia sanitaria, particolar-

Chiudendo e accorpando, senza alcuna moti-

mente riguardo il rapporto costo - beneficio.

vazione plausibile, le Centrali Operative 118,

Né sono state effettuate dettagliate analisi

assimilandole – assurdamente - a meri call

documentali dei dati e le relative doverose

centers telefonici, si sono – di fatto - destituiti

comparazioni tra modelli prima di sacrificare

centri direzionali di responsabilità, di gover-

decine di Centrali Operative, unico vero luo-

no clinico, di gestione e controllo capillare


IL 118 QUALE ARCHITRAVE DEL SSN Il Sistema di Emergenza Territoriale “118”, servizio pubblico essenziale dello Stato ad elevato impatto sociale, rientra nei Livelli Essenziali di Assistenza da garantire in modo equo, a livello nazionale, a tutti i cittadini utenti e costituisce un’architrave fondativa, riguardo la gestione del paziente acuto, del Servizio Sanitario Nazionale. Il Sistema 118 rappresenta, a livello normativo, la risposta istituzionale varata dal Servizio Sanitario Nazionale finalizzata a garantire al cittadino utente, su tutto il territorio dello Stato italiano, il più appropriato e tempestivo soccorso sanitario in caso di emergenza o di urgenza, ossia di imminente o potenziale pericolo di vita. Risponde alle richieste di intervento in caso di emergenza – urgenza sanitaria attraverso il numero telefonico “118”, valido su tutto il territorio dello stato italiano, attivabile anche attraverso il Numero Unico Europeo per l’emergenza “112”. Attiva, invia, coordina, gestisce, in tutte le fasi costitutive, l’intervento di soccorso in caso di emergenza - urgenza sanitaria effettuato direttamente sulla scena dell’evento, in caso di eventi singoli, incidenti maggiori, maxiemergenze.

delle unità operative territoriali (le postazioni

to” del SET-118, ossia con a bordo personale

territoriali del SET-118) e dei relativi contesti

sia medico sia infermieristico, ogni 60.000

funzionali di operatività. Inoltre, non solo non

abitanti, sancita dal DM 70/ 2015, nonché la

si è risparmiato ma addirittura si è speso -

mancanza di una “chiara” indicazione – a li-

in modo rilevante - di più (a partire proprio

vello ministeriale - di standard normativi che

dalle piattaforme informatiche digitali mag-

specifichino, in modo inequivocabile, gli indi-

giormente potenti necessarie per supportare

ci minimali adeguati da rispettare, con carat-

l’aumentato carico di lavoro derivante dall’ac-

tere obbligatorio, a livello delle varie regioni,

corpamento di turno delle varie Centrali

in rapporto percentuale con la popolazione,

Operative), con dismissione delle preesisten-

della medicalizzazione e della infermierizza-

ti, che pur hanno avuto costi significativi, con

zione dei mezzi di soccorso del SET-118 sta

il risultato – inevitabile – di allontanare sensi-

portando, progressivamente, alla scomparsa

bilmente il centro di responsabilità e del con-

della figura del medico a bordo dei mezzi

trollo di gestione del Sistema dagli scenari

di soccorso del SET-118 e, più di recente,

delle linee operative dei territori senza alcuna

alla contestuale riduzione del personale in-

dimostrabile tipologia di guadagno, a partire

fermieristico dedicato. Questa situazione è

dalla percezione della qualità del servizio da

aggravata dalla mancanza di qualunque “at-

parte degli utenti, rispetto alle gestioni pre-

trattività” dei profili contrattuali attualmente

cedenti. Anzi, come in alcuni casi evidenziato

esistenti riguardo il personale sanitario del

da dettagliate relazioni della Corte dei Conti,

SET-118, rispetto alle connotazioni oggettive

si è determinato addirittura un peggioramen-

delle durissime condizioni operative sul cam-

to prestazionale (nel caso afferente alla rela-

po, dell’elevato carattere usurante dei ruoli

zione citata, riguardo i tempi di percorrenza).

professionali specifici, cui deve aggiungersi il

MARIO BALZANELLI

“rischio ambientale” assai elevato, che esita LA

PROGRESSIVA

DESERTIFICAZIONE

nel pericolo oggettivo di operare nel conte-

DEGLI ORGANICI MEDICO – INFERMIERI-

sto di scenari ostili (soccorso nelle gravine,

STICI DELLE POSTAZIONI DEL SET-118

soccorso in alta montagna, soccorso in mare,

Il mancato rispetto da parte delle regioni del-

soccorso in spazi confinati) e, particolarmente

la presenza di un mezzo di soccorso “avanza-

in alcuni territori, anche nelle impreveSettembre 2019 | Notiziario | 63


LA STRUTTURA DEL SISTEMA DI EMERGENZA TERRITORIALE Il “118” è un Sistema ad elevata complessità gestionale della Sanità nazionale, e si configura quale macrostruttura unica, a conduzione unitaria, strutturalmente e funzionalmente costituita dalla Centrale Operativa (C.O.), centro di responsabilità, direzione, coordinamento e gestione del Sistema e nel cui contesto è presente la Sala Operativa (S.O.), e dalle Postazioni Territoriali delle Unità Mobili di Soccorso (U.M.S.), mobili o fisse, costituite da equipaggi e mezzi disposti strategicamente sul territorio, responsabili della erogazione – in contesto operativo esclusivo di carattere tempo dipendente – degli interventi di soccorso.

64 | Notiziario | Settembre 2019

dibili, violente, reiterate aggressioni al perso-

europee e nazionali che regolano l’orario di

nale intervenuto.

lavoro, e in ogni caso senza la conoscenza

A tutto questo deve aggiungersi il non irri-

specifica delle dinamiche intrinseche all’atti-

levante aggravio di carattere gestionale, per

vità di emergenza territoriale.

cui in alcune realtà regionali, invece di ban-

Tale, evidentemente voluta, rinuncia, da parte

dire concorsi, avvisi pubblici, corsi regionali

di alcuni territori regionali, a prevedere l’esi-

di formazione specifici, si è addirittura giunti

stenza di piante organiche medico – infermie-

all’assurdo di non prevedere nemmeno alla

ristiche del SET 118, quindi di personale sani-

definizione di piante organiche dedicate me-

tario dedicato, ha l’implicito fine – in sé stesso

dico – infermieristiche del SET-118, limitando-

ingiustificabile ed inaccettabile - di non voler

si a riempire le “esigue” turnazioni di servizio

assicurare l’azione di filtro istituzionale fornito

mediante ricorso a personale medico – infer-

dagli equipaggi medico – infermieristici del

mieristico “prestato” a gettone (i cosiddetti

SET 118 sulle percentuali di pazienti acuti che

“gettonisti”). Si è peraltro utilizzato l’assai più

vengono visitati, trattati e lasciati al domicilio,

dispendioso strumento remunerativo delle

impedendo pertanto l’accesso improprio da

prestazioni aggiuntive, dai vari reparti ospe-

parte degli stessi ai Pronto Soccorso ospeda-

dalieri a gettone, costringendo il personale

lieri, proprio per favorire, al contrario, l’ipe-

comunque impiegato, comunque retribuito,

rafflusso di pazienti in ospedale in modo da

a turni gravosi in contrasto con le normative

assicurare i tetti prestazionali annuali relativi


da infermieri specificamente dedicati. La Società Italiana Sistemi 118, rappresentativa della maggior parte dei Sistemi 118 nazionali, ha fornito, a partire dal 2012, al competente Ministero della Salute i propri standard di qualità riguardo agli indici di appropriato dimensionamento delle percentuali di equipaggi del SET-118 medicalizzati ed infermierizzati rispetto al numero totale degli equipaggi impiegati. Il DM 70/15 stabilisce, al riguardo, che debba esservi un rapporto di 1 mezzo di soccorso “avanzato” ogni 60.000 abitanti. Il Ministero della Salute stabilisce che con la denominazione di “soccorso avanzato” debba essere ricompreso il significato di soccorso prestato da personale sanitario medico – infermieriagli indici di copertura e di utilizzo dei posti

stico. È quanto mai evidente sotto gli occhi

letto, al di là delle reali esigenze.

di tutti gli italiani che tali proporzioni di equipaggi, sia medicalizzati che infermierizzati,

LE RAGIONI IRRINUNCIABILI DELLA PRESENZA DEL MEDICO E DELL’INFERMIERE A BORDO DELLE POSTAZIONI DEL SET118 L’operatività del Sistema di Emergenza Territoriale 118 (SET-118) si svolge mediante l’attivazione, l’interazione e la cooperazione sinergica e tempo dipendente di equipaggi di soccorso i cui protagonisti sono, in tutto il Paese, rispettivamente, gli autisti soccorritori, gli infermieri dell’emergenza territoriale ed i medici dell’emergenza territoriale. Senza nulla togliere al valore determinante degli autisti - soccorritori, che rappresentano la “spina dorsale”, strutturale e funzionale,

rispetto al totale degli equipaggi di soccorso

L’ATTIVITÀ DEL SISTEMA 118 È ATTIVITÀ SANITARIA. QUINDI, IL SISTEMA DEVE ESSERE CONCEPITO, IMPLEMENTATO, GOVERNATO E SVILUPPATO PREVEDENDO A BORDO DEI MEZZI DI SOCCORSO PERSONALE SANITARIO QUALIFICATO, CERTIFICATO, PERIODICAMENTE ADDESTRATO, COSTITUITO DA MEDICI E INFERMIERI.

dei vari SET-118 sono decisamente inferiori rispetto a tali standard. Mancano, di fatto, medici ed infermieri sui mezzi di soccorso del SET-118 nazionale, in maggior proporzione, netta, evidente, nelle regioni del nord rispetto alle regioni del sud. Quando si parla tecnicamente di soccorso

118

“avanzato”, ci si riferisce, di fatto, ad un livello prestazionale di elevato livello specifico di competenza professionale che, pur includendo sia la figura del medico di emergenza territoriale che dell’infermiere di emergenza territoriale, chiamati proprio dallo stato dell’arte, a cooperare insieme, fianco a fianco, sinergicamente, nella gestione ipercom-

del Sistema, va chiarito che l’attività del Si-

plessa delle situazioni in cui sia presente

stema 118 è, in sé stessa, attività sanitaria e

imminente pericolo di morte, non prevede

che quindi il Sistema deve essere concepito,

affatto, e a nessun titolo, l’equivalenza delle

implementato, governato e sviluppato preve-

due figure professionali e l’incurante sostitu-

dendo a bordo dei mezzi di soccorso perso-

ibilità dell’una con l’altra, quando e perché,

nale sanitario qualificato, certificato, periodi-

all’esatto contrario, insieme le definisce e le

camente addestrato, costituito da medici e

unisce, in un formidabile “binomio uniSettembre 2019 | Notiziario | 65


GLI OBIETTIVI DEL SISTEMA 118

Il Servizio “118” viene implementato e articolato secondo configurazione territoriale individuata solitamente per competenza di carattere provinciale (DPR 27/3/1992), al fine di assicurare, nel minor tempo possibile la migliore risposta possibile finalizzata a tutelare la vita in pericolo in condizioni di emergenza ed urgenza sanitaria, e più esattamente:

• la riduzione, secondo parametro statisticamente significativo, della percentuale di morti evitabili; • la riduzione, secondo parametro statisticamente significativo, degli esiti invalidanti correlati alle varie patologie acute; • la riduzione, secondo parametro statisticamente significativo, dell’evoluzione verso l’arresto cardiaco delle patologie acute a rischio di compromissione delle funzioni vitali. Inoltre, la sua adeguata funzionalità deve permettere:

• la riduzione degli accessi ospedalieri impropri e dei relativi costi di gestione; • la riduzione dei ricoveri ospedalieri impropri e dei relativi costi di gestione; • la riduzione dei costi sociali sostenuti per le invalidità permanenti gravi; • la ottimale funzionalità della rete assistenziale del paziente acuto fungendo da efficiente raccordo tra medicina territoriale e medicina ospedaliera.

66 | Notiziario | Settembre 2019

tario” clinicamente vincente, al servizio della

salvavita, quindi, un mezzo di soccorso con

vita del paziente, che si esalta ancora di più

medico ed infermiere a bordo.

in quella che è il più difficile ed impegnativo

L’importanza determinante della presenza del

settore della medicina, la Medicina di Emer-

medico di emergenza a bordo dei mezzi di

genza.

soccorso del SET-118 è – nell’esperienza ma-

Va assolutamente chiarito, in modo defini-

turata a livello nazionale in 25 anni di attività

tivo, che a bordo dei mezzi di soccorso dei

del Sistema 118 – elemento fondante la strut-

SET-118 italiano i medici e gli infermieri, ossia

tura organizzativa più appropriata ed insieme

la componente sanitaria, devono necessaria-

connotante la qualità obiettiva più elevata

mente essere presenti quali equipaggi strut-

possibile di Sistema, rispetto alle esigenze di

turati e disposti strategicamente in proporzio-

tutela reale della vita della popolazione ter-

ni percentuali, sul totale degli equipaggi di

ritorialmente afferente a quel Sistema. Non

soccorso previsti dalla organizzazione di cia-

rappresenta affatto l’espressione di una “sen-

scun Sistema, appropriate al fine di garantire

sazione”, più o meno vaga, o di una mera

l’unico inequivocabile standard di efficacia

“intuizione” personale o di gruppo quanto la

clinica accettabile quando è in gioco la vita:

risultanza agli atti dell’attività clinica quotidia-

l’elevata probabilità, prossima alla certezza,

na, ben nota agli operatori impegnati anche

che nei tempi di arrivo previsti dalle attuali

in trincea e non solo in cabina di regia e ine-

normative (8 minuti dalla chiamata alla Cen-

quivocabile avvalorata da recenti e prestigiosi

trale Operativa 118 in area urbana e 20 mi-

studi internazionali.

nuti dalla chiamata in area extraurbana) arrivi

L’importanza della presenza del medico a

presso chi, da un momento all’altro, corre il

bordo di un mezzo di soccorso del SET non è

rischio di perdere la vita, un mezzo di soccor-

limitata ai casi, gravissimi, di arresto cardiaco

so con equipaggio sanitario del SET 118 in

improvviso (che, sul piano delle emergenze

grado di effettuare, in modo pertinente ed

cliniche riscontrabili sulla scena dei vari eventi

integrato, diagnosi e terapia potenzialmente

rappresentano una percentuale assai minore


118

rispetto al totale), quanto, insieme a quella

vanguardia – per criteri di visione e di go-

dell’infermiere,

fa la differenza riguardo a

verno di Sistema – a livello internazionale, è

tutte le condizioni cliniche di emergenza, me-

quindi determinante, ma non solo riguardo

dica e chirurgica, in cui proprio il ragionamen-

alla gestione degli arresti cardiaci improvvisi

to clinico diagnostico – differenziale precoce,

e delle condizioni cliniche rapidamente evo-

conseguente alla valutazione obiettiva diretta

lutive verso l’arresto cardiaco (emergenze e

(e non riferita tramite telefono!) del paziente,

relativi periarresti cardiaci), quanto è ancora

la diagnosi, quando possibile, o comunque

più indispensabile al fine di diagnosticare e

l’orientamento diagnostico, quando di ele-

trattare, con tempestività, le urgenze sanita-

vata probabilità, o il percorso metodologico

rie, ossia le situazioni a potenziali pericolo di

di approccio mediante sequenze integrate

vita, e le acuzie minori, intese quali condizioni

di valutazione e azione, condotto secondo

cliniche acute che non configurano, al mo-

taglio sindromico, in tutti gli altri casi, unita-

mento valutativo iniziale, potenziale pericolo

A BORDO DEI MEZZI DI SOCCORSO DEI SET-118 ITALIANO I MEDICI E GLI INFERMIERI, OSSIA LA COMPONENTE SANITARIA, DEVONO NECESSARIAMENTE ESSERE PRESENTI QUALI EQUIPAGGI STRUTTURATI E DISPOSTI STRATEGICAMENTE IN PROPORZIONI PERCENTUALI, SUL TOTALE DEGLI EQUIPAGGI DI SOCCORSO PREVISTI DALLA ORGANIZZAZIONE DI CIASCUN SISTEMA.

mente alla terapia medica di emergenza pre-

per la vita del paziente.

coce assumono comprovato ruolo salvavita.

In tutti questi casi, in cui sono certamen-

Il medico di emergenza è indispensabile,

te ricomprese più del 50% delle condizioni

a bordo dei mezzi di soccorso del SET-118,

cliniche per cui viene giornalmente, senza

quando gli stessi intervengono, in prima

soluzione di continuità, richiesto, in modo

istanza, in caso di codice rosso (che significa

sempre più pressante, dai cittadini – uten-

pericolo evidente ed imminente di perdere

ti l’attivazione di soccorso del Sistema 118,

la vita), ossia in tutte le situazioni cliniche di

la presenza del medico e dell’infermiere del

instabilità grave e potenzialmente evolutive

SET-118 a bordo del mezzo di soccorso che si

in breve nell’arresto cardiaco, insieme a tutte

reca presso il paziente è in grado di effettuare

le condizioni cliniche di periarresto cardiaco,

valutazione clinica e trattamento terapeutico

ossia immediatamente precedenti l’arresto

del paziente in loco, lasciando il paziente al

cardiaco, che vanno diagnosticate e trattate

proprio domicilio. Questo determina una ef-

immediatamente, quali insufficienza respira-

ficacissima, strategica, insostituibile “azione

toria acuta, edema polmonare acuto, aritmie

di filtro” nei confronti dell’inappropriato ipe-

minacciose, stati di shock, traumi gravi, etc.,

rafflusso di pazienti acuti minori ai vari Pron-

in cui la capacità di fare diagnosi e terapia fa

to Soccorso ospedalieri causa dell’evidente

inequivocabilmente la differenza.

“esplosione implosione” funzionale, con il

L’importanza della presenza del medico a

fenomeno insostenibile del “sovraffollamen-

bordo dei mezzi di soccorso del SET-118, for-

to”, più che ampiamente documentato e do-

temente voluta, in ambito legislativo, dall’I-

cumentabile a livello nazionale, sia del netto

talia, sin dall’inizio degli anni 90, con scelta

incremento di spesa sanitaria direttamente

strategica di politica sanitaria davvero all’a-

ricondicibile alle molteplici prestazioni Settembre 2019 | Notiziario | 67


118

sanitarie che vengono erogate in conseguen-

sanitario non è accettabile, come non è ac-

za di tale inappropriata elevatissima percen-

cettabile la progressiva tendenza alla scom-

tuale di accessi (e così spesso, di conseguen-

parsa di personale sanitario, come in qualche

za, anche di ricoveri) del tutto impropri.

regione è stato paventato.

L’alternativa, cioè l’impiego di ambulanze

Risulta difficile pensare, di pari, la delega

senza medico a bordo per le attività di soc-

delle funzioni proprie dei VVFF, CC, Polizia

corso in ambiente extraospedaliero equiva-

di Stato e GdF nelle attività di controllo del

le, per chi l’adotta, alla rinunzia completa a

territorio a personale privo di qualifica e stan-

svolgere le funzioni previste dalla normativa

dard formativo pertinente.

e, potendo tali mezzi effettuare solo il tra-

68 | Notiziario | Settembre 2019

sporto dei pazienti all’ospedale più prossimo,

IL 112 INSIEME AL 118 E NON IN SOSTI-

a prescindere dal problema sanitario presen-

TUZIONE DEL 118

tato, finisce per vanificare completamente

L’art.1, comma 2 della legislazione europea

i principi che sono alla base dell’istituzione

istitutiva del 112 (Direttiva 91/396/CEE),

del “118”, riportando – di fatto - il soccorso

sancisce che “il numero unico europeo per

sanitario extraospedaliero all’era pre-D.P.R.

chiamate di emergenza viene introdotto, ove

27 marzo 1992.

opportuno, parallelamente ad ogni altro nu-

Va ancora rilevato che lo Stato ha esplicita-

mero nazionale esistente per tali chiamate”.

mente sancito nel DPR del 27 marzo 1992

La direttiva citata parla, chiaramente, di in-

che “L’attività di soccorso sanitario costituisce

troduzione parallela e non sostitutiva del

competenza esclusiva del Servizio sanitario

112 rispetto “ad ogni altro numero nazionale

nazionale” e che l’emergenza sanitaria extra-

esistente per tali chiamate”, quindi parallela

ospedaliera costituisce un Livello Essenziale

e non affatto sostitutiva delle funzioni di ac-

di Assistenza.

cesso al soccorso sanitario mediante ricorso

In tale contesto, qualsiasi deriva verso una

diretto al numero e, quindi, al Sistema 118.

gestione amministrativa avulsa dal contesto

L’Europa non ha, pertanto, chiesto all’Italia di


IL CRITERIO ESSENZIALE DI ELEVATA QUALITÀ PRESTAZIONALE Lo standard di qualità di eccellenza nell’ambito della risposta assistenziale del Sistema 118 consiste nell’assicurare che entro gli standards temporali di intervento fissati dal Legislatore, 8 minuti dalla chiamata in CO-118, in area urbana, e 20 minuti dalla chiamata in area extraurbana, il cittadino – utente possa essere assistito da un team medicalizzato, infermierizzato e tecnicizzato (composto da n°1 medico, n°1 infermiere e n° 2 autisti-soccorritori) in grado di assicurare diagnosi, rianimazione, stabilizzazione “avanzata”, terapia mirata e trasporto protetto del paziente verso la struttura ospedaliera maggiormente idonea e relativamente più vicina.

spendere in modo, a parere personale, così sovradimensionato rispetto al reale fabbisogno (il turista in paese straniero che non sa chi chiamare in caso di emergenza), mediante la realizzazione di costosissime Centrali Uniche di Risposta (CUR), sottoponendo al contempo 60 milioni di italiani, nel momento improvviso dell’imminente pericolo di perdere la vita, all’inutile obbligo di un “doppio” passaggio operativo tra il 112 e le Centrali Operative di Settore (Soccorso Sanitario, Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco etc), che può comportare, come peraltro già successo, purtroppo con il dato di esiti nefasti, inaccettabile allungamento dei tempi complessivi di risposta. Diventa, a questo punto, necessaria e indifferibile una puntuale e condivisa fase di analisi e confronto, aperta a tutti gli attori istituzionali dei servizi di emergenza del Paese, di tutti i dati complessivi del servizio nelle regioni attivate. In tale contesto occorrerà valutare – per l’emergenza sanitaria – indicatori oggettivi un po’ diversi da quelli normalmente presentati in pubblico, ossia, tra i tanti, il confronto dei tempi intercorrenti dalla chiamata dell’utente al servizio di emergenza e l’arrivo sul posto del mezzo di soccorso confrontando, nella stessa realtà posta in esame, la gestione del “prima” con la gestione “attuale” del percorso operativo di Sistema, ossia confrontando

Il Legislatore specifica chiaramente nei LEA che il Sistema di Emergenza Territoriale 118 deve assicurare a tutti i cittadini interventi di soccorso avanzato esterni ai presidi ospedalieri (LEA 2008, Capo III, art. n° 7), e nel DM 70/2015 che le programmazioni regionali devono assicurare all’utenza la presenza in servizio di un mezzo di soccorso “avanzato” ogni 60.000 abitanti, prevedendo, pertanto, chiaramente, rispetto attuativo della necessità di implementazione di modelli di Sistema ad elevato indice di medicalizzazione ed infermierizzazione, in grado di assicurare, secondo necessità, e decodificata tempestività, prestazioni di soccorso in grado di fare concretamente la differenza tra la vita e la morte.

in caso di codice rosso i tempi di arrivo sul posto rispetto alla chiamata, quando il 118 rispondeva in prima battuta alla richiesta di soccorso inoltrata dal cittadino utente alla Centrale Operativa del 118, rispetto alla situazione attuale, in cui alla chiamata del cittadino utente risponde in prima battuta la Centrale Operativa del 112 che smista, successivamente, l’intervento alla Centrale Operativa del 118. Questo modello, che è stato inizialmente presentato con il teorico vantaggio di azione di filtro riguardo le chiamate inutili, porta invece, in realtà, ad una doppia intervista telefonica, in quanto gli standard di prima intervista Settembre 2019 | Notiziario | 69

GLI S


Bottiger documenta, in una metanalisi pubblicata nel 2016, che la rianimazione cardiopolmonare effettuata dall’equipaggio di un Sistema di Emergenza Territoriale di cui faccia parte un medico è associata a maggiori percentuali di sopravvivenza dei pazienti trattati rispetto ai casi in cui la rianimazione sia stata effettuata da equipaggi sprovvisti di medico. In alcuni casi la possibilità di mantenere in vita fino all’arrivo in ospedale un paziente soccorso può essere di oltre il 30% superiore se il paziente è stato soccorso da un mezzo dotato di medico rispetto ad uno sprovvisto .2

GLI STUDI INTERNAZIONALI A SOSTEGNO DELL’INDICE DI MEDICALIZZAZIONE

Hamilton documenta, in uno studio osservazionale pubblicato nel 2016, che la presenza del medico negli equipaggi di soccorso ai pazienti vittime di arresto cardiaco è associata ad aumentata sopravvivenza nei primi 30 giorni che fanno seguito all’insorgenza dell’evento (Annika Hamilton, Jacob Steinmetz, MadsWissenberg, Christian Torp-Pedersend, Freddy K. Lippert, Lars Hovea, NicolaiLohsea: Associationbetweenprehospitalphysicianinvolvement and survivalafter out-of-hospital cardiacarrest: A Danishnationwideobservational study, Resuscitation 2016). Hagihara documenta, in uno studio osservazionale pubblicato nel 2014, che la presenza del medico a bordo dei mezzi di soccorso è associata ad aumento della sopravvivenza dei pazienti vittime di arresto cardiaco improvviso verificatosi in sede extraospedaliera (Akihito Hagihara, ManabuHasegawa, TakeruAbe, TakashiNagata, and YoshihiroNabeshima: PhysicianPresence in an Ambulance Car Is Associated with IncreasedSurvival in Out-of-Hospital CardiacArrest: A ProspectiveCohort Analysis).

70 | Notiziario | Settembre 2019

ed il sistema informatico assieme al supporto

delle stesse prerogative di riconoscimento e

telefonico non sono in grado di trasmettere

di localizzazione del chiamante attribuite al

istantaneamente le richieste del chiamante,

“112”, poi modificato, inopportunamente,

ed anzi obbligano l’operatore sanitario ad

dal successivo decreto dello stesso Ministero

una successiva ripetizione dell’intervista con

del 12 novembre 2009.

raddoppio netto dei tempi di erogazione del

Tale modello risulta adottato in molte nazioni

servizio.

europee senza che costituisca ostacolo o pro-

Occorre, in ogni caso, in piena coerenza at-

blema, ma anzi supporto vicendevole, con

tuativa con il dettato legislativo europeo, mo-

due linee parallele finalizzate alle chiamate di

dificare con urgenza, quale scelta strategica

soccorso della cittadinanza in caso di emer-

di politica sanitaria nazionale, gli attuali profili

genza sanitaria (su singola linea 112 vi è il ri-

operativi di Sistema, “restituendo” immedia-

schio di saturazione delle chiamate, si pensi

tamente ai cittadini italiani, secondo quanto

agli episodi terroristici di Parigi, che in Italia

peraltro accade in altri Paesi dell’Unione, la

avrebbero avuto un unico collettore; il 112

possibilità di accesso diretto al Sistema di

a Parigi è invece operativo, in caso di emer-

Emergenza Territoriale 118 in caso di immi-

genza sanitaria, “parallelamente” al numero

nente pericolo di perdere la vita, quindi di

di emergenza 15, il SAMU, corrispondente al

emergenza sanitaria.

sistema 118 italiano).

È indispensabile, in buona sintesi, ripristinare

Ricordo che in caso di arresto cardiaco im-

– con assoluta urgenza temporale - il detta-

provviso, che uccide ancora circa 8 italiani

to del Decreto del Ministero dello Sviluppo

all’ora, per ogni minuto che passa dall’insor-

Economico del 10 marzo 2008, n. 59, sup-

genza dell’evento si perdono mediamente il

plemento ordinario n.55 che, per l’appunto,

10% di possibilità di ripristino della circolazio-

recependo a pieno le direttive europee, sta-

ne spontanea, laddove la “catena dei soccor-

biliva che il “115” ed il “118” conservavano

si” funzioni al meglio.

la possibilità di ricevere direttamente le chia-

Chi di noi è disponibile, per un solo minu-

mate di soccorso a loro dirette, oltre a quel-

to perso eventualmente in più nelle opera-

le provenienti attraverso il “112”, dotandosi

zioni di “doppio passaggio” tra 112 e 118,


L’OBIETTIVO DEL “118” È QUELLO DI SALVARE VITE UMANE E DI FORNIRE ASSISTENZA SANITARIA ORGANIZZATA ED EFFICACE A TUTTI GLI EVENTI ACUTI; L’OBIETTIVO DEL “112” È QUELLO DI FORNIRE GARANZIA A QUALSIASI CITTADINO DEGLI STATI MEMBRI PER QUALSIASI TIPO DI PROBLEMA GLI SI PRESENTI IN QUALSIASI PARTE DEGLI STESSI

che proprio nessun legislatore europeo ci ha

Centrale Operativa 118, cui sono preposte le

chiesto di perdere, in qualsiasi modo, in quei

funzioni di direzione, coordinamento, control-

momenti terrificanti, a cedere quel 10% di

lo, verifica e revisione della qualità, risk ma-

possibilità di tornare a vivere?

nagement di tutte le attività di Sistema e di

Il 112 ed il 118 rimangono, pertanto, due di-

formazione del personale.

mensioni operative completamente differenti

È, di conseguenza, a parere personale, un

l’una dall’altra, trattandosi, nel primo caso (il

macroscopico errore di appropriatezza ge-

112), di un mero call center di smistamento

stionale ritenere, nel nome dei percorsi di

delle chiamate per emergenze di qualsiasi

operatività del 112, di interferire, in vario

tipologia alle Centrali Operative di settore

modo, con l’operatività delle Centrali Opera-

(Emergenza Sanitaria, Polizia, Carabinieri, Vi-

tive 118 (influenza inappropriata del 112 sul

gili del Fuoco, etc), mentre nel secondo caso

118) e viceversa, ritenere, nel nome del 118,

(il 118), di un sistema specifico ad elevata

di voler interferire con l’operatività del 112

complessità gestionale della sanità nazionale.

(influenza inappropriata del 118 sul 112).

La Sala Operativa del 118, i cui operatori sani-

L’obiettivo del “118” è quello di salvare vite

tari non solo rispondono alle chiamate dell’u-

umane e di fornire assistenza sanitaria or-

tenza ma attivano contestualmente risposte

ganizzata ed efficace a tutti gli eventi acuti;

terapeutiche

potenzialmente

l’obiettivo del “112” è quello di fornire ga-

salvavita, declinate, a seconda dei casi, qua-

ranzia a qualsiasi cittadino degli Stati Membri

li istruzioni prearrivo in caso di malore o di

per qualsiasi tipo di problema gli si presenti

trauma, coordinando e supervisionando - in

in qualsiasi parte degli stessi Stati; sotto tale

tempo reale - tutte le fasi in cui si articola cia-

ottica, per le problematiche sanitarie, pur con

scun intervento di soccorso, rappresenta solo

i maggiori tempi che comporta il doppio pas-

una parte, strutturale e funzionale, del cen-

saggio, trasferisce le richieste che gli sono

tro direzionale del Sistema 118, denominato

pervenute al “118”.

immediate

118

Settembre 2019 | Notiziario | 71


Si ritiene, pertanto, di importanza assolu-

medicalizzazione e di infermierizzazione degli

ta lasciare ai cittadini italiani la possibilità di

equipaggi di soccorso del SET-118, in para-

chiamare direttamente il 118, con garanzia

metro percentuale rispetto alla popolazio-

di accesso unico al Sistema dell’Emergenza

ne, in modo da garantire, nel rispetto degli

Territoriale e senza alcuna possibilità di perdi-

standard temporali di intervento sanciti dallo

ta di tempo. La chiamata al 118 deve essere

stesso legislatore per area urbana ed extraur-

indirizzata, dai nodi di rete, direttamente alla

bana, il più efficace abbattimento delle morti

Sala Operativa della Centrale Operativa 118.

evitabili secondarie a malore e/o a trauma nel

LA NECESSITÀ E LA PROPOSTA DI UNA SVOLTA DI QUALITÀ DEL SISTEMA 118 NAZIONALE È diventato, così, urgente tradurre l’istanza storica in appello al Governo, al Parlamento, al Ministro della Salute, a FNOMCEO, di varare, in tempi assai brevi, con carattere di autentica priorità nell’agenda di governo, una riforma legislativa autorevole del 118 nazionale. Si propone, in concreto, una riforma del Sistema 118 che consenta di assicurare, in modo omogeneo, a livello di tutti i territori

72 | Notiziario | Settembre 2019

nostro Paese. Si propone l’attivazione corale urgente delle competenti organizzazioni sindacali tutte di settore, in ambito medico ed infermieristico, finalizzata alla definizione delle evoluzioni di impianto contrattuale affinché siano comprensive di tutti i riconoscimenti incentivanti e premianti per la natura così peculiare ed obiettivamente usurante e rischiosa di ruolo. Si propone, infine, al legislatore, per il SET118, il varo di un modello organizzativo di livello dipartimentale, declinato al duplice livello provinciale e regionale, che si offre

regionali, pari standard qualitativi di accesso

all’analisi ed al confronto per le documen-

tempo dipendente alle cure e di trattamento

tabili connotazioni di efficacia, efficienza ed

terapeutico effettuato in tempi assai rapidi e

economicità gestionale, quale macrostruttura

di carattere potenzialmente salvavita in caso

sanitaria normativamente afferente alle com-

di emergenza sanitaria per tutti i cittadini.

petenze apicali cliniche e gestionali specifi-

Si propone il controllo dello Stato sull’appli-

che della dirigenza sanitaria di settore, che

cazione e rispetto degli standard nazionali

traduce per il cittadino la migliore garanzia

definiti per specificare gli indici necessari di

di appropriatezza dei percorsi e delle cure.


EMERGENZA

URGENZA PUGLIA Il modello regionale del 118 ha puntato su elevati livelli di medicalizzazione e garantisce alti livelli di efficienza. Ma soffre per carenza di medici e un’emorragia di personale dovuta a condizioni di lavoro rischiose e usuranti. di NICOLA GABALLO Segretario regionale Settore Emergenza Urgenza Fimmg Puglia

Il

settore emergenza territoriale 118 in puglia si avvale di personale medico convenzionato avente i titoli della Medicina Generale oltre ad un corso specifico abilitante l’esercizio specifico di medico d’emergenza; la pianta organica regionale dei Medici ne prevede 530 con 106 tra ambulanze medicalizzate ed automediche. La Regione Puglia, a differenza di altre regioni italiane, ha puntato molto sulla presenza del Medico sui mezzi di soccorso e di fatto è stata premiata dai recenti dati pubblicati dall’Istat dove il 118 pugliese ha visto collocate 5 province nei primi dieci posti in una graduatoria nazionale che prendeva in considerazione il tasso di mortalità per infarto acuto del miocardio. Piace ricordare che circa il 30% dei pazienti visitati a domicilio vengono trattati senza il trasporto in ospedale, con un enorme risparmio per le casse regionali. La nota dolente è legata alla mancanza dei Medici (circa 100 in meno rispetto alla pianta organica), una costante emorragia legata sicuramente alla tipologia dell’attività lavorativa sempre più rischiosa e usurante ma anche alla scarsa appetibilità contrattuale. Per questo è indispensabile riaprire i tavoli contrattuali regionali per invertire la rotta, rendendo stabile il settore individuando i compiti specifici da eseguire e gratificando il lavoro dei professionisti che vi operano; indispensabile tornare a rivisitare un contratto regionale di oltre 10 anni per discutere delle Centrali Operative che vedono i Medici del 118 tagliati fuori pur se contrattualmente previsti, ma anche di tutte una serie di attività a cui la popolazione non può e non deve rinunciare. Il 118 è quasi sempre il primo contatto con l’ammalato, siamo fieri della fiducia in noi riposta da chi necessita di interventi salvavita e ci sentiamo pronti per essere i coprotagonisti di una riorganizzazione strutturale e di competenze che porteranno il SET 118 sempre più ai vertici italiani.

PUGLIA AI PRIMI POSTI PER BASSA MORTALITÀ PER INFARTO MIOCARDICO ACUTO Ottima performance delle province pugliesi per i tassi di mortalità per infarto miocardico acuto, secondo l’indice della salute, la classifica del Sole 24 Ore che fotografa la salute degli italiani nelle 107 province attraverso 12 indicatori che rilevano la mortalità, la speranza di vita, la diffusione di farmaci. Nella classifica della mortalità per infarto miocardico acuto (Morti ogni 1000 abitanti 20122016, dati Istat) 5 province pugliesi sono infatti tra le prime 10 in Italia. Taranto (940,1 punti) è al 2° posto assoluto dopo Sassari, seguita da Bari al 3° posto (919,6 punti) e dalla BAT al 5° posto (887,6 punti), mentre Foggia (821,8 punti) e Lecce (815,5 punti) chiudono rispettivamente al 9°e 10° posto. Gli ottimi risultati sono riconducibili anche all’avanzato livello prestazionale del Sistema 118 pugliese (High Performance System), con uno standard elevato di medicalizzazione e di infermierizzazione in grado di assicurare che oltre l’80% dei pazienti in codice rosso venga assistito, in contesto appropriato di risposta tempo dipendente, da equipaggi sanitari del SET 118 aventi a bordo medico ed infermiere, ossia in grado di effettuare diagnosi e terapia potenzialmente salvavita.

Settembre 2019 | Notiziario | 73


FORMAZIONE

LA FORMAZIONE DEI MEDICI AI TEMPI DEL REGIONALISMO DIFFERENZIATO L’Ordine dei Medici di Bari, in collaborazione con la Fnomceo, organizza la quinta edizione delle Giornate di Approfondimento. Un convegno che punta a tracciare la figura di un nuovo medico, tra linee guida ed economia.

di FRANCO LAVALLE

“F

ormazione, linee guida, eco-

versa allocazione regionale delle risorse. Per

nomia, diritto e regionalismo

questo motivo la maggior parte delle relazio-

differenziato, quale medico di-

ni farà riferimento a questa eventualità. Dopo

segnano?”. Questo è il titolo della quinta

la presentazione dell’evento da parte del

edizione delle Giornate di Approfondimen-

responsabile scientifico (Franco Lavalle) ed

to della Formazione post-laurea del Medico

i saluti istituzionali del presidente Fnomceo

che si svolgeranno i prossimi

e Omceo Bari (Filippo Anelli),

13 e 14 Settembre, presso l’Auditorium “Bonomo” dell’Omceo Bari. Come ogni anno, il convegno nazionale, organizzato dall’Ordine dei Medici di Bari in partnership con la Fnomceo, vedrà coinvolti i maggiori esperti nel settore, in qualità di relatori. Nella stesura del programma non abbiamo potuto evitare di prendere in massima con-

74 | Notiziario | Settembre 2019

si partirà tracciando le linee

Nella stesura del Programma non abbiamo potuto evitare di prendere in massima considerazione l’evenienza del regionalismo differenziato e quello che potrebbe significare qualora si verificasse una disparità nella qualità della formazione dovuta ad una diversa allocazione regionale delle risorse.

per una corretta formazione post-laurea del medico e dell’odontoiatra per poi disegnare, con dati alla mano di Cogeaps, le eventuali differenze nella formazione Ecm nelle varie regioni italiane. A seguire Società scientifiche e Istituto superiore di sanità parleranno

dell’importanza

delle linee guida e di come

siderazione l’evenienza del

approntare linee guida di qua-

regionalismo differenziato e

lità. Si esaminerà poi la possi-

quello che potrebbe signifi-

bile formazione universitaria

care qualora si verificasse una disparità nella

derivante dall’applicazione del regionalismo

qualità della formazione dovuta ad una di-

differenziato e l’azione dell’economia sulle


13 / 14 SETTEMBRE 2019 - AUDITORIUM “BONOMO”- OMCeO BARI

GIORNATE DI APPROFONDIMENTO SULLA FORMAZIONE DEL MEDICO V EDIZIONE

FORMAZIONE, LINEE GUIDA, ECONOMIA, DIRITTO E REGIONALISMO DIFFERENZIATO: COME INCIDONO SULLA PROFESSIONE MEDICA? scelte di cura. Parleremo poi del problema etico e della responsabilità professionale penale del medico. Infine, ci sarà spazio per una analisi complessiva della giornata. Il sabato, come di consueto, vi saranno due tavole rotonde di approfondimento con esperti. Nella prima: “Linee guida e Pdta: presupposto imprescindibile per la gestione dei percorsi di cura” si discuterà di come rapportarsi con il malato tenendo in debito conto le indicazioni delle Società Scientifiche. Nella seconda tavola rotonda, “Formazione, linee guida, economia, diritto e regionalismo differenziato, quale medico disegnano?”, l’auspicio è quello di vedere delineata una figura professionale medica che, a causa dei vincoli indicati nel titolo, non potrà più essere quella di una volta, ma una professionalità bloccata o quasi dai tanti vincoli che incontra. Tra questi, a parte il vincolo economico, quello che più incide sulla professione è certamente il diritto, che costringe il medico ad analizzare dove sono allocati i potenziali rischi per lo svolgimento del proprio lavoro e quali precauzioni dovrà porre in essere per poterlo svolgere al me-

P

R

O

G

R

A

M

M

Presidente: Filippo Anelli - Responsabile Scientifico: Franco Lavalle

VENERDÌ 13 SETTEMBRE - 14.00 / 18.00 14.00 - F. Lavalle Presentazione del Convegno 14.10 - F. Anelli Introduzione 14.20 - Qualità della Formazione tra risorse e autonomie, come incide sulla Professione? 14.40 - Formazione e Regionalismo Differenziato, ragioniamo sui numeri. 15.00 - Linee Guida: Un obbligo per le Società Scientifiche farle e per i medici seguirle? 15.20 - Accreditamento Società Scientifiche e Produzione Linee Guida. A chi spetta la verifica della Qualità? 15.40 - Formazione e Regionalismo differenziato: Come cambiano le Università. 16.00 - Discussione 16.30 - Quanto incide l’economia nel determinare la scelta della cura da parte del Medico? 16.50 - Quale Etica per il medico? Tra Deontologia, norme e mercato. 17.10 - La responsabilità penale dell'esercente la professione sanitaria tra "diritto vigente" e "diritto vivente". 17.30 - Commento sulla giornata. 17.50 - Discussione

glio. Sicuramente dal convegno si delineerà la figura del nuovo medico a cui non basta più essere solo uno “scienziato”, un tecnico, per poter esercitare secondo scienza e coscienza, ma dovrà tener presente tanti altri aspetti che

SABATO 14 SETTEMBRE - 8.30 / 14.00 08.30 - TAVOLA ROTONDA Linee Guida e PDTA: Presupposto imprescindibile per la gestione dei percorsi di cura

modificano l’originaria impostazione fornita

10.15 - Discussione

dall’attuale percorso universitario e da quello

10.30 - CONSEGNA DEI PREMI MIGLIOR TESI IN MEDICINA GENERALE

strettamente scientifico degli anni successivi. Sicuramente l’evento sarà un importante con-

10.50 - TAVOLA ROTONDA Formazione, Linee Guida, Economia, Diritto e Regionalismo Differenziato: Quale Medico Disegnano?

sesso dove discutere della Professione. Nella

13,00 - Discussione

giornata di sabato 14 settembre, tra le due

13,30 - Conclusioni

tavole rotonde, come di consueto, si svolgerà

14,00 - Compilazione dei questionari di gradimento e di verifica dell'apprendimento ECM

la premiazione dei giovani colleghi per la Migliore Tesi in Medicina Generale per il corso triennale 2017 – 2019.

A


ECM

FORMAZIONE: A CHE PUNTO SIAMO? Il 31 dicembre 2019 è la data ultima per assolvere agli obblighi formativi del triennio. Per chi non fosse in regola, ci sono diverse opportunità per raccogliere i crediti ECM mancanti, dalla FAD all’autoformazione. a cura della Redazione

76 | Notiziario | Settembre 2019

S

i avvicina la data del 31 dicembre 2019,

“Non tutte le aziende ospedaliere hanno ot-

scadenza per ottemperare gli obblighi

temperato agli obblighi previsti dalla norma.

della formazione continua previsti per

Alcune non hanno offerto ai medici ospeda-

il triennio 2017-2019 per il personale sanita-

lieri il tempo e le occasioni per dedicare le

rio. Eppure, c’è ancora una buona percentua-

4 ore settimanali previste da contratto per la

le di medici che a oggi non ha ancora assolto

formazione.” - aggiunge Stella. “Allo stes-

al debito formativo per il triennio e che in

so tempo, si avverte una scarsa conoscenza

questi mesi sta provvedendo ad acquisire i

da parte dei colleghi di tutte le opportunità

crediti mancanti.

che sono offerte ai professionisti per acqui-

“Tra le possibili causa che possiamo imputa-

sire crediti. Non si sfruttano quindi tutte le

re alla scarsa partecipazione dei medici agli

occasioni.” Per mettersi in regola e cercare

eventi formativi, soprattutto per quanto ri-

di raggiungere il numero di crediti previsti

guarda l’ambito ospedaliero della dipenden-

dalla norma, il professionista può sfruttare le

za, c’è sicuramente la carenza di personale”

opportunità offerte dalla FAD - Formazione

- spiega Roberto Stella, Presidente Omceo

a distanza, attraverso cui la nuova normativa

Varese e Coordinatore dell’Area strategica

permette di acquisire anche il 100% dei cre-

della formazione di Fnomceo. Il triennio è

diti. La Federazione oggi offre gratuitamente

stato caratterizzato da una riduzione del per-

sul proprio portale corsi per circa 150 cre-

sonale a causa dei pensionamenti e del man-

diti ai colleghi, accessibili dal portale www.

cato turnover nelle aziende ospedaliere, con

fnomceo.it. Altro strumento è quello che

conseguente aumento dei turni di lavoro e ri-

consente di valorizzare l’autoformazione, e

duzione dei riposi. È stato quindi penalizzato

che permette di acquisire il 20% dei crediti

il tempo che normalmente era stato dedicato

individuali previsti per ogni professionista,

all’aggiornamento professionale.

documentando con l’autocertificazione un


EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA

Un importante segnale che i professionisti devono cogliere è che oggi il mancato assolvimento dei crediti già costituisce un elemento negativo ai fini di partecipazione a concorsi e assunzioni e può comportare anche dei problemi in caso di contenzioso assicurativo

aggiornamento fatto attraverso, per esem-

sicurativo.” spiega sempre Stella. Per quan-

pio, la lettura di riviste specialistiche.

to riguarda invece le sanzioni previste per i

Per chi avesse acquisito i crediti per il triennio

medici che non assolveranno agli obblighi

in corso ma non fosse in regole con quello

formativi, al 31 di marzo del 2020 - periodo

2014-2016, è prevista la possibilità di trasferi-

entro cui si completerà la verifica dei crediti

re i crediti in eccedenza acquisiti nel periodo

per i triennio - chi non avrà ottemperato sarà

2017-2019 per completare gli obblighi del

sottoposto, in base all’Articolo 19 del codice

triennio precedente. Resta fermo ovviamen-

deontologico, ad un’azione disciplinare da

te l’obbligo di ottemperare anche ai crediti

parte degli Ordini, salvo casi con motivazio-

del triennio in corso.

ne particolari che verranno analizzati singo-

“Un importante segnale che i professioni-

larmente.

sti devono cogliere è che oggi il mancato

“Come commissione ECM - conclude Stel-

assolvimento dei crediti già costituisce un

la - stiamo portando avanti diverse iniziative

elemento negativo ai fini di partecipazione a

per informare i colleghi e consentire a tutti

concorsi e assunzioni e può comportare an-

di completare il proprio percorso di forma-

che dei problemi in caso di contenzioso as-

zione.”

Il professionista può sfruttare le opportunità offerte dalla FAD Formazione a distanza, attraverso cui la nuova normativa permette di acquisire anche il 100% dei crediti. La Federazione oggi offre gratuitamente sul proprio portale corsi per circa 150 crediti ai colleghi.

Settembre 2019 | Notiziario | 77


MEDICINA DI GENERE

VERSO UNA NUOVA PROGRAMMAZIONE Lo scorso giugno si è svolto a Bari il VIII° Congresso Nazionale di Medicina di Genere, organizzato da GISeG in collaborazione col Consiglio Regionale Puglia. Nel corso dell’evento sono state discusse problematiche relative alla nuova normativa e alla programmazione sanitaria nazionale e regionale.

di ANNAMARIA MORETTI Presidente Nazionale Gruppo Italiano Salute e Genere (GISeG)

78 | Notiziario | Settembre 2019

Il

21-22 giugno 2019 si è svolto a Bari il

tecnico per le politiche sulla Medicina di

VIII° Congresso Nazionale di Medicina

Genere. Nella Regione, inoltre, sono in fase

di Genere, organizzato da GISeG (Grup-

di avanzato sviluppo alcuni programmi pre-

po Italiano Salute e Genere) in collaborazio-

sentati nel corso dell’evento. Inoltre, la Bi-

ne col Consiglio Regionale Puglia.

blioteca del Consiglio della Regione Puglia

Nel corso dell’evento autorevoli esperti han-

“Teca del Mediterraneo” negli ultimi anni ha

no presentato le più attuali evidenze scien-

condiviso con GISEG un protocollo di intesa

tifiche in aree quali pediatria, ortopedia,

orientato alla strutturazione di una bibliote-

neurologia, endocrinologia, oncologia, car-

ca multimediale di “Medicina di Genere”

diologia e pneumologia. Sono state discusse

con l’obiettivo di catalogare riviste e pub-

problematiche relative alla nuova normativa

blicazioni scientifiche inerenti l’argomento

e alla programmazione sanitaria nazionale e

e sostenere programmi di formazione per

regionale. All’evento è intervenuta l’Onore-

operatori sanitari e di informazione per i cit-

vole Beatrice Lorenzin che ha illustrato la leg-

tadini Anche l’Ordine dei Medici di Bari ha

ge sulla medicina di genere ed suoi i quattro

avuto un ruolo attivo, tramite l’istituzione di

punti fondamentali:

un Osservatorio per la Medicina di Genere

1. valutazione dei percorsi clinici e diagnosti-

e la produzione di un master dedicato con

co-terapeutici

l’obiettivo di stimolare la formazione in Pri-

2. stato di avanzamento della ricerca

mary Care. Hanno partecipato all’evento

3. definizione dei programmi di formazione

congressuale: il Centro di Riferimento per la

4. strumenti di comunicazione ed informazio-

Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di

ne

Sanità che ha presentato il lavoro svolto dal

Nell’ambito delle politiche regionali, la Pu-

tavolo di esperti per la definizione del Piano

glia ha aderito alla richiesta dell’Istituto Su-

Attuativo FNOMCeO (Federazione Naziona-

periore di Sanità di costituzione del tavolo

le degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli


Odontoiatri), che è attiva nella definizione di programmi di formazione (residenziali e FAD) e sollecita tutti gli Ordini dei Medici a

Consiglio Regionale della Puglia

produrre corsi ECM e post-laurea il Centro Studi Nazionale per la Medicina di Genere che insieme a Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’Istituto Superiore di Sanità e GISeG ha formato la rete nazionale di Medicina di Genere rappresentanti di Società Scientifiche quali FADOI (Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti), AIDM (Associazione Italiana Donne Medico), SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie). Dai lavori è emersa una situazione differente nelle varie regioni Italiane: diversa fase di programma-

Bari, 21-22 giugno 2019 Palace Hotel Bari

zione e disparato livello di organizzazione sanitaria. Obiettivo dei docenti partecipanti è che una migliore conoscenza della normativa e la presenza di una rete nazionale attiva

Congresso Nazionale GISeG

MEDICINA DI GENERE

e condivisa costituiscano un importante impulso per una nuova e urgente programmazione. Settembre 2019 | Notiziario | 79


MEDICINA DI GENERE

MEDICI, FARMACISTI E LA GENDER ORIENTED PHARMACOLOGY Deve trovare sempre più spazio nella pratica clinica il concetto di farmacologia di genere. Una maggiore consapevolezza di queste tematiche porterebbe ad un miglioramento dell’appropriatezza terapeutica, rendendo possibili trattamenti sempre più ‘su misura’. In tale ottica, si rende sempre più necessaria una collaborazione tra il farmacista ed il medico

di LUIGI D’AMBROSIO LETTIERI, Presidente Ordine Interprovinciale Farmacisti di Bari e BAT CATALDO PROCACCI, Farmacista Ordine Interprovinciale Farmacisti di Bari e BAT

80 | Notiziario | Settembre 2019

L

a Medicina di Genere ha lo scopo di

la fisiologia, la fisiopatologia e la patologia

comprendere in che modo le malattie

umana. All’inizio del terzo millennio sembra

di tutti gli organi e sistemi si manifesti-

impossibile che sia ancora necessario colma-

no nei due generi. Tale disciplina si connota

re una lacuna così grande, eppure tutta la

oggi come la medicina di uomini e donne

prassi medica ormai codificata da importanti

con differenti livelli culturali, inseriti in parti-

linee guida è fondata su prove ottenute da

colari contesti ambientali e sociali capaci di

grandi sperimentazioni condotte quasi esclu-

determinare differenti stili di vita e di com-

sivamente su un solo genere, quello maschi-

portamento e rappresenta uno degli ambiti

le. Storicamente, le donne sono state poco

di studio che meglio esprime la complessità

arruolate negli studi clinici e ciò vale anche

della vita della persona.

per gli animali di sesso femminile negli stu-

Compito della Medicina di Genere deve es-

di preclinici. Nel caso di arruolamento delle

sere la valutazione delle differenze di genere

donne, inoltre, il disegno sperimentale non

rispetto ai sintomi delle malattie e la necessità

era spesso adatto a individuare le differenze

di differenti percorsi diagnostici e interpreta-

sesso-genere. Si rende necessario, dunque,

zioni dei risultati, alle differenze nella risposta

ristudiare le patologie che affliggono uomi-

ai farmaci o, addirittura, alla necessità di uti-

ni e donne nel quotidiano per poter fornire

lizzare farmaci diversi, e ancora alle differenze

ad entrambi i generi la migliore cura possi-

rispetto alla prevenzione di tutte le malattie.

bile. Dovrebbero essere valutate, se, come

Non bisogna, quindi, considerare la Medicina

e quanto le differenze di sesso e di genere

di Genere come una nuova specialità ma una

evidenziate siano rilevanti per la salute e la

necessaria e doverosa dimensione interdisci-

medicina. Inoltre, deve trovare sempre più

plinare della medicina, che vuole studiare in

spazio nella pratica clinica il concetto di far-

che modo la differenza di genere influenza

macologia di genere (gender oriented phar-


I FARMACI NON POSSONO ESSERE UGUALMENTE DISPENSATI TRA UOMINI E DONNE, QUESTO LO SANNO BENE ANCHE I FARMACISTI CHE OGNI GIORNO SI TROVANO A CONTATTO CON I PAZIENTI. SONO PREVISTI PER ALCUNI FARMACI, INFATTI, DOSAGGI DIFFERENTI ED EFFETTI COLLATERALI DIFFERENTI A SECONDA SE SI TRATTI DI UOMINI O DONNE.

macology), branca della farmacologia che

stro della Salute il decreto con cui viene adot-

evidenzia e definisce differenze di efficacia e

tato il Piano per l’applicazione e la diffusione

sicurezza dei farmaci in funzione del genere.

della Medicina di Genere, previsto dall’artico-

I farmaci non possano essere ugualmente di-

lo 3 della Legge 3/2018, approvato in Con-

spensati tra uomini e donne, questo lo sanno

ferenza Stato-Regioni lo scorso 30 maggio.

bene anche i farmacisti che ogni giorno si tro-

Il piano si propone di fornire un indirizzo co-

vano a contatto con i pazienti. Sono previsti

ordinato e sostenibile per la diffusione della

per alcuni farmaci, infatti, dosaggi differenti

Medicina di Genere mediante divulgazione,

ed effetti collaterali differenti a seconda se si

formazione e indicazione di pratiche sanita-

tratti di uomini o donne.

rie, che, nella ricerca, nella prevenzione, nella

Una maggiore consapevolezza di queste te-

diagnosi e nella cura, tengano conto delle

matiche porterebbe ad un miglioramento

differenze derivanti dal genere, al fine di ga-

dell’appropriatezza terapeutica, rendendo

rantire la qualità e l’appropriatezza delle pre-

possibili trattamenti sempre più ‘su misura’,

stazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazio-

che rispondano, nel modo più adatto, alle

nale (SSN) in modo omogeneo sul territorio

diverse esigenze di uomini e donne. Sempre

nazionale1. L’articolo 3 della Legge 3/2018

più le evidenze scientifiche mostrano come le

introduce in maniera formale e codificata

donne manifestano reazioni avverse, anche

l’applicazione e la diffusione della Medicina

gravi, ai farmaci in misura maggiore rispetto

di Genere nel Servizio sanitario nazionale2. In

agli uomini e come il loro grado di aderenza

questo contesto, con lo scopo di colmare le

alle terapie è mediamente più basso, renden-

suddette lacune e aumentare il livello di co-

do spesso le cure inefficaci e rischiose.

noscenza rispetto questi argomenti, devono

Lo scorso 13 Giugno è stato firmato dal Mini-

essere intraprese azioni, di concerto tra

Per il trattamento delle patologie croniche il farmacista, assieme al medico di medicina generale, è la figura di riferimento per i pazienti.

Settembre 2019 | Notiziario | 81


LO SCORSO 13 GIUGNO È STATO FIRMATO DAL MINISTRO DELLA SALUTE IL DECRETO CON CUI VIENE ADOTTATO IL PIANO PER L’APPLICAZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA MEDICINA DI GENERE, PREVISTO DALL’ARTICOLO 3 DELLA LEGGE 3/2018.

Non bisogna, considerare la Medicina di Genere come una nuova specialità, ma una necessaria e doverosa dimensione interdisciplinare della medicina.

Società Scientifiche, Ordini Professionali e

• promuovere e realizzare progetti di intera-

Università, volti a promuovere la formazione,

zione con la cittadinanza mediante l’utilizzo

l’adeguato aggiornamento professionale e la

di canali divulgativi di tipo editoriale al fine

ricerca, con il fine ultimo di migliorare lo stato

di diffondere la conoscenza della medicina

di salute collettivo. Ai pazienti e agli operato-

di genere ai cittadini, pazienti e professionisti

ri sanitari dovrebbe essere data la possibilità

sanitari;

di accedere ai dati relativi alle differenze al

• organizzare attività formative, svolte in ma-

sesso-genere, per migliorare la consapevo-

niera congiunta e sinergica, rivolte agli opera-

lezza della diversità nell’uso dei farmaci, dei medical device e di altri approcci terapeutici, costruendo anche specifici percorsi diagnostico terapeutici di sesso-genere. Per il trattamento delle patologie croniche il farmacista, assieme al medico di medicina generale è la figura di riferimento per i pazienti. Si tratta dei professionisti a cui il paziente si rivolge con fiducia nei confronti dei quali nutre grande considerazione. Ascoltare attentamente i sintomi descritti dal paziente ed intervenire prontamente laddove la terapia consigliata non dia risultati può salvare la vita. Si rende, quindi, sempre più necessaria una collaborazione tra il farmacista ed il medico, assieme anche agli altri operatori del SSN, per defini-

82 | Notiziario | Settembre 2019

tori del sistema sanitario, attraverso programmi di formazione continua, utili a favorire la condivisione delle evidenze scientifiche più aggiornate e l’appropriata prescrizione dei farmaci con il fine della sensibilizzazione verso le tematiche concernenti la medicina di genere; • promuovere azioni a sostegno della ricerca biomedica, farmacologica e psico-sociale basata sulle differenze di genere; • favorire la creazione di reti a livello territoriale e di scambio anche a livello internazionale di buone pratiche; • promuovere lo sviluppo e la diffusione di documenti utili alla definizione di Linee Guida

re e monitorare i trattamenti terapeutici, ga-

e percorsi operativi di best practice, da sotto-

rantendo una sempre maggiore sicurezza e

porre al decisore politico affinché recepisca,

l’efficacia delle cure. In questo quadro e con

nei piani sanitari, specifici aggiornamenti.

questi presupposti è stato siglato tra l’Asso-

Si tratta di una iniziativa destinata certamen-

ciazione Nazionale “Gruppo Italiano Salute e

te a produrre effetti positivi sul processo di

Genere e l’Ordine Interprovinciale dei Farma-

ammodernamento della Governance sanita-

cisti di Bari e Bat un protocollo di intesa che

ria, anche attraverso lo sviluppo sempre più

ha l’obiettivo di:

proficue sinergie interprofessionali.


T E S TA M E N T O B I O L O G I C O

LE DISPOSIZONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO: COSA PREVEDE LA LEGGE La tematica delle DAT pone grossi interrogativi per la coscienza del medico che ha le competenze per affrontare le scelte di fine vita e dovrebbe affiancare e sostenere il paziente in un momento così difficile. a cura della Redazione

S

i è tenuto lo scorso 15 giugno a Bari, presso l’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Bari il Convegno “Le DAT: fine vita e testamento biologico alla luce della L. 219 del 22 dicembre 2017 e della L. Regione Puglia n° 253 del 16 gennaio

2019”. L’incontro, introdotto da Franco Lavalle - Vice Presidente Omceo Bari e Angelo Vacca - Professore ordinario di Medicina Interna Università di Bari, ha rappresentato l’evento conclusivo del VII anno della Scuola di Etica Pubblica e ha toccato gli aspetti legislativi, medico-legali ed etici coinvolti dalle DAT, le disposizioni anticipate di trattamento. “Il principio espresso dalle DAT era già presente nel codice deontologico del 2014 - in cui il medico deve tener presente la volontà del paziente - quindi rappresentano un dato ampiamente acquisito per i medici. Il passaggio da un diritto mite come quello deontologico ad un diritto positivo dà maggiore forza al diritto del cittadino ma pone dei problemi a livello applicativo, per esempio rispetto al consenso, che diventa un atto sempre più burocratizzato e sempre più esposto a contenziosi legali.” - ha spiegato Filippo Anelli, Presidente Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) e Presidente dell’Ordine dei medici di Bari. “Una questione rilevante è quella del fiduciario, perché la sua presenza nel momento in cui il paziente non è cosciente consente di prendere decisioni molto rapidamente e di rispettare le scelte del cittadino. Tra le cose da migliorare della legge ci dovrebbe quindi essere l’indicazione obbligatoria di un fiduciario. L’altro tema importante - ha aggiunto Anelli - è comprendere cosa il cittadino dichiara, in piena consapevolezza. Lo spirito della legge rinvia il momenSettembre 2019 | Notiziario | 83


COSA SI INTENDE PER D.A.T? Le D.A.T ovvero le disposizioni anticipate di trattamento, comunemente definite “testamento biologico” o “biotestamento”, sono regolamentate dall’art. 4 della Legge 219 del 22 dicembre 2017, entrata in vigore il 31 gennaio 2018. In previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle proprie scelte, la Legge prevede la possibilità per ogni persona di esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche e singoli trattamenti sanitari. Possono predisporre le D.A.T tutte le persone che siano maggiorenni e capaci di intendere e di volere indicando un “fiduciario” che ne faccia le veci. La redazione delle D.A.T può avvenire sotto forma di atto pubblico, scrittura privata autenticata o scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio dello stato civile del proprio Comune di residenza. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, le DAT possono essere espresse attraverso videoregistrazione o dispositivi che consentano alla persona con disabilità di comunicare. Con le medesime forme esse sono rinnovabili, modificabili e revocabili in ogni momento.

Il medico, come garante dei diritti dei cittadini e intermediario tra cittadino e stato in questo processo deve essere messo nelle condizioni di svolgere quel ruolo centrale che la legge gli conferisce.

to della dichiarazione ad un colloquio con il

lo del medico, in un contesto sociale profon-

medico, ad un tempo di dialogo ed ascolto.

damente mutato. Un punto ribadito da Vito

Proprio quel tempo di cura che al momento

Antonio Delvino, Direttore Istituto tumori di

non è assicurato ai medici, per il numero ri-

Bari - IRCCS Giovanni Paolo II, convinto che

dotto degli operatori sanitari e per la mole di

la legge avrebbe dovuto avere il coraggio

lavoro conseguente. Tutto questo si traduce

di sottolineare come al centro del momento

nella impossibilità di assicurare ai cittadini

della scelta ci debba essere il medico, colui

quelle informazioni necessarie a fondamento

che ha le competenze per affrontare le scel-

di un rapporto di qualità tra medico e cittadino. Chi fa allora questo lavoro di profonda applicazione della norma che permetterebbe ai cittadini di assumere decisioni in piena consapevolezza? Il medico, come garante dei diritti dei cittadini e intermediario tra cittadino e stato in questo processo deve essere messo nelle condizioni di svolgere quel ruolo centrale che la legge gli conferisce.” Un tema, questo, ripreso da Tommaso Fiore, già Professore di anestesia e rianimazione Università di Bari, che ha evidenziato l’asimmetria tra paziente e medico a livello di conoscenza, e come la legge cerchi di mediare:

84 | Notiziario | Settembre 2019

te di fine vita e dovrebbe quindi affiancare e sostenere il paziente in un momento così difficile. Don Ciccio Savino, Vescovo di Cassano Ionio, ha sottolineato come la posta in gioco sia sempre la persona malata, che non è solo biologia ma anche biografia: “Nel nostro paese manca la cultura dell’alleviamento del dolore. Più noi investiremo culturalmente nelle cure palliative, meno ci sarà richiesta di eutanasia. Ancora oggi solo una fascia del 30% accede alle cure palliative, nonostante una legge importate come la legge 38. La preoccupazione sovrana dovrebbe essere

la decisione spetta al paziente, ma se il medi-

assicurare la migliore qualità di vita possibile

co è convinto che il paziente abbia preso una

anche nel morire. Il dolore in sé è insensato,

decisione in carenza di informazione, perché

sovente abbrutisce e offende la dignità della

per esempio sono subentrate novità a livello

persona. In ogni caso la legge non può nor-

medico-scientifico, deve essere avviato un

mare tutte le situazioni e occorrerà valutare

nuovo percorso per il consenso del paziente.

caso per caso con attenzione alla situazione

Qui, in questa dimensione negoziale con il

complessiva del paziente, obbedendo sem-

cittadino - sottolinea Fiore - sta il nuovo ruo-

pre alla coscienza.”


LUIGI PIRANDELLO E… IL TESTAMENTO BIOLOGICO

gione! Ascolta, Cimetta: voglio ra-

si si rizza sul busto e in un impeto

gionare. Calmo, per non far dispia-

di rabbia si strappa le bende dalla

cere al dottore. Mi ero ucciso. Viene

ferita, ancora aperta, sul petto, con

lui. Mi salva. Con qual diritto, gli do-

la ferma determinazione di lasciarsi

mando io ora?

dissanguare…

LECCI (torbido in volto, pur cercan-

ANNA: Dottore! Dottore!

do di sorridere): Dopo tutto, scusate,

CIMETTA: Gli s’è riaperta la ferita!

è un bel modo codesto di ringrazi-

LECCI (sbarrando gli occhi e impal-

armi.

lidendo, allibito): La ferita? (Istintiva­

TOMMASO: E di che, ringraziarvi? Non avete inteso ciò che ha detto l’avvo­cato? LECCI: Avrei dovuto lasciarvi morire?

di Peppino Aceto

TOMMASO: Appunto, morire, se

C

la vita ch’io m’ero tolta e che voi mi

he Luigi Pirandello (del quale ricorre il 150° Anniversario della

nascita) avesse trattato nei testi teatrali più famosi (Il berretto a sonagli Enrico IV - Uno, nessuno, centomila) tematiche come la follia, l’alienazione e la solitudine è universalmente noto; ma è davvero sorprendente che, addirittura, nel suo Atto unico “Il dovere del medico” abbia tessuto una trama i cui contenuti etici e deontologici sono gli stessi che si pongono, oggi, i medici e giuristi per conciliare il dovere del medico di salvare una vita umana, con la “libertà” del paziente di decidere del proprio destino. Al centro dell’azione di que-

non avevate il diritto di disporre delridavate. LECCI: E come, disporne? Non si può mica passare sopra la legge!

TOMMASO: Io n’ero uscito dalla legge, dandomi una punizione più grave di quella che la stessa legge può dare! Non c’è più pena di morte; ed io sarei morto, senza di voi. LECCI: Ma io avevo il dovere della mia professione, caro Corsi: tentare in tutti i modi di salvarvi. TOMMASO: Per ridarmi in mano alla giustizia e farmi condannare? E con qual di­ritto – io vi domando appunto questo – con qual diritto voi esercitate su un uomo che ha voluto

sto Atto unico, c’è Tommaso Corsi,

morire il vostro dovere di medico,

che viene scoperto dal Procuratore

se non avete in cambio dalla società

Neri, mentre si intrattiene con la mo-

il diritto che quest’uomo possa vive-

glie di costui e gli spara, uccidendo-

re la vita che voi gli ridate?

lo. Sconvolto per la tragedia, punta

CIMETTA: Ma scusa, e del male che

l’arma contro se stesso, ferendosi

hai fatto?

gravemente al torace. Il medico cu-

TOMMASO: Mi sono lavato, col mio

rante Tito Lecci interviene, gli cura

sangue! Non basta? Avevo ucciso;

la ferita e lo salva. Tuttavia, Corsi sa

m’ero ucciso. Lui non m’ha lasciato

che la giustizia lo attende; dopo la

morire. Mi sono ribellato alle sue

guarigione, sarà infatti condannato

cure. Tre volte mi sono strappate

per omicidio.

le fasce. Ora sono qua: rinato, per

A questo punto, il dottore gli si avvi-

opera sua: un altro. Come volete

cina e si aspetta di essere ringrazia-

che resti sospeso a un momento di

to, ma il Corsi gli spiega:

quell’altra mia vita che per me non

TOMMASO: Grazie, dottore. Vedo

esiste più?

che vi preme sul serio la mia guari-

Improvvisamente, Tommaso Cor-

mente s’appressa alla poltrona; ma è arrestato subito dal Corsi con un suono rauco, di minaccia. Allora, come basito, lasciandosi cadere le brac­cia): No, no. Ha ragione. Hanno sentito? Io non posso. Non debbo. Da queste significative, quanto “destabilizzanti”

battute

rilevate

dall’Atto unico “Il Dovere del medico”, sembra si evinca che la soluzione pirandelliana di questo delicato tema si basi sull’idea di una libertà umana che nessuno può mettere in discussione. La domanda che ci si pone è: un medico ha il dovere di salvare delle vite umane, ma ha anche il diritto di restituire alla vita chi aveva deciso di togliersela? La risposta, peraltro piena di dubbi, sta nell’augurarsi che “Il Testamento

biologico” sappia

“risolvere”

quest’annosa contrapposizione tra il tribunale degli uomini e quello della propria coscienza.

Settembre 2019 | Notiziario | 85


A L I M E N TA Z I O N E

SUPER LUPINI Una ricerca dell’Ambulatorio di Nutrizione Clinica dell’Università di Bari fa emergere come i lupini rappresentino una valida scelta alimentare per i soggetti con diabete, grazie al ridotto contenuto glucidico (23%). di ROBERTA ZUPO, ISANNA MURRO, GIOVANNI DE PERGOLA Ambulatorio di Nutrizione Clinica, UOC di Oncologia Medica, Dipartimento di Medicina Interna e Oncologia Umana (DIMO)

T

ra gli alimenti di origine vegetale, i legumi rappresentano la sorgente alimentare con il maggiore contenuto di proteine. Se rapportati alle fonti di proteine di origine animale, i legumi hanno una maggiore sostenibilità ambientale e minori costi di produzione,

poiché necessitano di minori risorse in termini di consumo idrico e concimazione. A tale proposito, in tempi recenti, il nostro paese ha esponenzialmente incrementato le importazioni della soia, sottostando ad accordi commerciali e standard di qualità poco soddisfacenti, al fine di assecondare l’aumento della richiesta in risposta alle spiccate qualità nutrizionali di recente acquisizione. In aggiunta all’aspetto meramente nutraceutico, diventa importante focalizzare l’attenzione sull’aumento della richiesta di proteine alimentari su larga scala, non più piena-

Università degli Studi

mente soddisfatta dalle sole fonti animali. Per le considerevoli caratteristiche bromatologiche, i

Aldo Moro, Policlinico

semi del lupino rappresentano una valida alternativa a quelli di soia e, diversamente da questi,

di Bari

rappresentano una coltura autoctona.*Il seme di lupino è una delle fonti più ricche in proteine vegetali, al pari della soia. Il tenore proteico può moderatamente variare tra le specie raggiungendo il quantitativo massimo nel Mutabilis e nel Luteus (fino a 50 gr/100 gr di prodotto)(1). Fornisce anche un buon apporto di fibre (4-5%), vitamine (folati, niacina, B6 e beta-carotene), sali minerali (ferro, potassio, calcio e fosforo) e una buona frazione di PUFAs (Polyunsaturated fatty acids), che rispecchia il rapporto ottimale n3/n6(2). Complessivamente, la frazione lipidica è pari a 3%, contro il 20% della soia. Il seme tal quale è inadatto alla commercializzazione a causa della presenza di una frazione di alcaloidi neurotossici. Affinché diventi commestibile, necessita di cottura e di un trattamento preliminare in salamoia. Recenti evidenze scientifiche lo descrivono il ridotto

come una valida scelta alimentare per i soggetti con diabete, sia per contenuto glucidico (23%) sia per l’elevato tenore in fibre e proteine, che si traduce in un basso indice glicemico complessivo. Ulteriori vantaggi derivano dalla frazione proteica rappresentata dalla −conglutina, una glicoproteina capace di mimare

l’azione

dell’insulina,

le

cui proprietà sono state descritte per la prima volta in uno studio italiano 86 | Notiziario | Settembre 2019


pubblicato nel 2011 e successivamente confermate da altri autori. Il meccanismo è sovrapponibile a quello anabolico dell’insulina ma senza stimolarne la secrezione. A seguito di un pasto di carboidrati, la conglutina è in grado di attivare i processi di uptake del glucosio a livello dei tessuti periferici. In particolare, a livello muscolare, stimola la sintesi proteica e la differenziazione cellulare, agendo con un meccanismo speculare a quello del farmaco maggiormente utilizzato per il diabete tipo 2, ossia la metformina. Allo stesso tempo, favorisce la sintesi di proteine di trasporto come GLUT-4, già nota per il ruolo chiave nel regolare il metabolismo glucidico ed

*IL LUPINO È UNA PIANTA DA FIORE APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA DELLE LEGUMINOSE DELL’ORDINE DELLE FABALES LE CUI VARIETÀ DI SPECIE SI CLASSIFICANO SULLA BASE DELLA DIVERSA CROMIA DEI FIORI: BIANCO (L. ALBUS), GIALLO (L. LUTEUS), BLU (L. ANGUSTIFOLIUS) E BIANCO CON SFUMATURE BRUNASTRE (L. MUTABILIS). IN ITALIA È DIFFUSA LA COLTIVAZIONE DELLE PRIME TRE SPECIE.

energetico muscolare. Questo aspetto si esplica in una migliore risposta insulinemica, insieme ad una più bassa curva glicemica ed attribuisce al lupino la proprietà di potenziare il trattamento farmacologico senza indurre il rischio di ipoglicemie, considerando l’assenza di influenza sulla secrezione beta-insulare (3). Anche il colesterolo e la pressione arteriosa possono trarre giovamento dall’assunzione di lupini. È quello che emerge da una ricerca condotta su una coorte di soggetti obesi sottoposti ad una dieta arricchita in prodotti da forno a base di farina di lupino. La componente proteica e le fibre del lupino sono gli elementi coinvolti nel miglioramento significativo di entrambi i parametri(4). Uno studio analogo ha monitorato i partecipanti per un periodo di 12 mesi valutando quanto una dieta arricchita in lupini potesse influenzare il senso di sazietà, la perdita di peso e i fattori di rischio cardiovascolare. I risultati hanno confermato i benefici sul controllo pressorio e sulla sensibilità insulinica, ma non hanno mostrato un effetto significativo sulla perdita di peso, sebbene questo approccio dietetico aumentasse il senso di sazietà(5). Infatti, in maniera indipendente, le fibre e le proteine agiscono sul senso di fame. Le fibre favoriscono i meccanismi fermentativi, mentre le proteine prolungano i tempi di digestione e stimolano la sintesi di ormoni anoressizzanti (leptina, CCK, GLP-1, etc)(6). In aggiunta agli aspetti nutraceutici appena descritti, è utile ricordare che il lupino rappresenta anche una scelta alimentare conforme ad una dieta priva di glutine, vegetariana e vegana. 1) Saban Yılmaz, Mehmet Atak et al. Comparison of chemical composition in Lupin (Lupinus spp.) species, Revista de Chimie -Bucharest- Original Edition, 2015. 66(3):324-327. 2) United States Department of Agriculture (USDA), Agricultural Research Service, National Nutrient Database for Standard Reference Legacy Release. 3) Terruzzi I., Senesi P., Magni C., Montesano A., Scarafoni A., Luzi L., et al. Insulin-mimetic action of conglutin-, a lupin seed protein, in mouse myoblasts. Nutr Metab Cardiovasc Dis 2011, 197–205. 4) Lee Y.P., Mori T.A., Puddey I.B., Sipsas S., Ackland T.R., Beilin L.J., Hodgson J.M. Effects of lupin kernel flourenriched bread on blood pressure: A controlled intervention study. Am. J. Clin. Nutr. 2009;89:766–772. 5) Belski R, Mori TA, Puddey IB, Sipsas S, Woodman RJ, Ackland TR, Beilin LJ, Dove ER, Carlyon NB, Jayaseena V, et al. Effects of lupin-enriched foods on body composition and cardiovascular disease risk factors: a 12-month randomized controlled weight loss trial. Int J Obes. 2010;35:810–819. 6) Westerterp-Plantenga M. S., Lemmens S. G., Westerterp K. R., Pi-Sunyer F. X., Seidell J. C., Westerterp-Plantenga M. S., et al. Dietary protein – its role in satiety, energetics, weight loss and health. Br. J. Nutr., 2012. 108 S105–S112. Settembre 2019 | Notiziario | 87


ARTE & MEDICINA

ART&SCIENCE: QUANDO LA SCIENZA INCONTRA L’ARTE Matteo Gelardi, otorinolaringoiatra e citologo nasale presso il Policlinico Universitario di Bari, da diversi anni propone il risultato delle sue ricerche scientifiche attraverso una performance live che fa dialogare il mondo della scienza e quello dell’arte con risultati sorprendenti.

a cura della Redazione

88 | Notiziario | Settembre 2019

A

rt & Science è giunta alla sua V edi-

come fossero opere d’arte. Durante il 50°

zione quest’anno. Dal momento

Master di Citologia Nasale c’erano 70 micro-

della sua prima esposizione, in oc-

scopi, con allievi e tutor e, alle loro spalle,

casione del 50° Master di Citologia Nasale

questi quadri che costituivano una sorta di

nel 2014, come si è articolato il percorso di

continuità tra scienza e arte. Pensai, così,

ideazione e realizzazione dell’evento fino a

che poteva essere interessante presentare la

giungere a quest’ultima edizione?

scienza sotto forma di arte. Così è nato Art

Art & Science parte sicuramente da una

& Science. Inizialmente nulla veniva spiega-

mia particolare sensibilità per l’arte, poiché

to delle immagini. Nelle edizioni successive

quando ero giovane mi piaceva dipingere,

sono state affiancate a vere e proprie opere

utilizzando tele e colori. Da quando sono

d’arte, fino a costituire la base da cui partire

diventato citologo nasale, i supporti si sono

per comporre un testo di musica o trasfor-

trasformati in vetrini e coloranti specifici per

mate in abiti citologici, in un processo che si

la colorazione delle cellule al microscopio,

è arricchito anno dopo anno sempre di qual-

che restituiscono immagini dal forte impatto

che nuovo aspetto.

artistico.

Apparentemente, arte e scienza, posso-

La citologia, in generale, ha due componen-

no sembrare due mondi tra loro paralleli.

ti importanti: la morfologia e il cromatismo,

Pensa che questa idea di Art & Science,

elementi comuni anche all’arte, per cui il pas-

per come è stata pensata e strutturata,

so è stato davvero breve. Un giorno pensai,

permetta di avvicinare maggiormente il

quindi, di mettere da parte quelle immagini

mondo scientifico alle emozioni dell’arte,

che apparivano quasi artistiche al microsco-

o viceversa costituisca un modo per avvici-

pio e decisi di trasferirle su tele materiche

nare gli appassionati di arte alla razionalità


della scienza?

la che si presenta come un’esperienza, più

È il modo migliore per trasferire la scienza

che una performance propriamente tea-

alla gente comune perché l’uomo ha biso-

trale per lo spettatore, l’obiettivo resta

gno della conoscenza e della cultura in gene-

comunque informativo su cosa può fare la

rale. Ritengo, però, che la scienza, se posta

medicina per curare le patologie respira-

in maniera accattivante, leggera ma anche

torie. Secondo lei, può risultare davvero

simpatica possa attrarre ancora di più. Per

efficace veicolare informazioni mediche,

esempio, quando ho parlato del polline di ci-

seppur semplici, in questa modalità?

presso, della rinite allergica e del fatto che il

Certamente. Infatti, chi partecipa a questi

35 % della popolazione mondiale è allergica

eventi ne esce arricchito e soddisfatto sotto

e secondo l’Oms nel 2025 il 50 % dei bambi-

tutti i punti di vista. Innanzitutto, perché ha ri-

ni sarà allergico, ho spiegato che esistono al-

cevuto delle informazioni molto semplici che

beri buoni e alberi meno buoni da un punto

a volte possono riguardare in prima persona

di vista allergologico; quindi nel momento in

lo spettatore, in quanto potenziale soggetto

cui si decide di progettare un parco, sareb-

allergico, e poi chiaramente perché, non es-

be necessario utilizzare varietà anallergiche

sendo uno spettacolo esclusivamente di tipo

per permettere una sana fruizione dei parchi

medico, ma che unisce arte, scienza, musica,

anche da parte dei soggetti allergici. Questo

coreografie e moda, si ha modo di godersi

aspetto pare sia stato accolto con interesse

in toto l’esperienza in ogni aspetto rappre-

dall’amministrazione barese, tanto che pro-

sentato.

babilmente Bari sarà la prima città ad avere

Lei suona la batteria nel gruppo Il com-

parchi anallergici, entrando nella storia.

plesso di Golgi, composto da altri medici

Fermo restando gli aspetti scenici di quel-

come lei che per hobby suonano uno

La citologia, in generale, ha due componenti importanti: la morfologia e il cromatismo, elementi comuni anche all’arte.

Settembre 2019 | Notiziario | 89


90 | Notiziario | Settembre 2019


COMPLESSO DI GOLGI: Matteo Gelardi Otorinolaringoiatra (Batterista) Nicola Ribecco Otorinolaringoiatra (Chitarra solista) Niceta Antonio Tommasi Medico di Medicina generale (Chitarra ritmica) Vincenzo Frappampina Pediatra (Basso) Nicola Maggi Medico Legale (Piano elettrico) Carmine Malvani Paziente (Sintetizzatore) Cosimo Mitrani Farmacista (Voce) strumento. Come spiega questa stretta

tendo da un’immagine citologica come filo

correlazione tra la medicina e la musica?

conduttore.

C’è forse un bisogno insito di arte che ac-

Considerando l’entusiasmo con cui è sta-

comuna la categoria professionale a cui

to accolto, anno dopo anno, questo even-

appartiene?

to sinergico tra diverse branche dell’arte

Nell’introduzione al mio libro “Quando la

e della scienza, ha già pensato ad una VI

scienza diventa arte”, il critico d’arte Philippe

edizione?

Daverio ha spiegato proprio questa relazione

Appena si conclude un Art&Science mi si

tra i medici e l’arte in generale, affermando

chiede subito per quando è previsto il pros-

che: “Siccome praticano la diagnosi quoti-

simo appuntamento e considerando che si

dianamente, sono curiosi per natura e per

è giunti alla V edizione quest’anno, credo si

prassi. Praticano per definizione, un mestie-

possa ritenere un evento che appartiene alla

PHILIPPE DAVERIO HA SPIEGATO QUESTA RELAZIONE TRA I MEDICI E L’ARTE IN GENERALE, AFFERMANDO CHE: “SICCOME PRATICANO LA DIAGNOSI QUOTIDIANAMENTE, SONO CURIOSI PER NATURA E PER PRASSI. PRATICANO PER DEFINIZIONE, UN MESTIERE CHE È AL CONTEMPO, MANUALE E CEREBRALE.”

re che è al contempo, manuale e cerebrale.

città di Bari. Lo spettacolo, tuttavia, è molto

[...] I medici, inoltre, sono tutti, per via della

complesso e impegnativo anche perchè soli-

pratica semeiotica dell’indagine, esperti nel-

tamente mi occupo della regia, della sceneg-

le mani e quindi tendenzialmente artisti. Ma

giatura e delle coreografie e tutte le volte

pochi sanno di esserlo”. Evidentemente, il

penso sempre che sarà l’ultima edizione, poi

fatto di essere medici comporta già una cer-

solitamente dopo un mese mi viene già in

ta predisposizione all’arte che si esprime in

mente un’idea. La prossima potrebbe essere

forme diverse da quella medica. Personal-

molto probabilmente dedicata a Scienza e

mente, il mio bisogno di suonare ha portato

Coscienza. Entreremo nella nostra mente per

alla creazione di una parte dello spettacolo

spiegare alcuni meccanismi e alcuni compor-

che comprendesse la musica, sempre par-

tamenti che accomunano tutti noi. Settembre 2019 | Notiziario | 91


ARTE & MEDICINA

TOSCA A NOICATTARO. 10 ANNI DOPO La manifestazione musicale Noicattaro Lirica, organizzata dal collega Giovanni Pagliarulo, è giunta quest’anno con successo alla sua decima edizione. E ha riproposto la Tosca, reinventata da un giovane regista noiano. a cura della Redazione

“T

utto è nato per caso 10 anni fa,

come si può ben immaginare; tuttavia dopo

quando mi ritrovai a Quasano ad

un’alacre preparazione e il coinvolgimento

ascoltare il tenore noiano Loren-

dell’amministrazione comunale, si scelse il

zo Decaro, scoprendo inoltre che il direttore

piazzale della vecchia stazione ferroviaria di-

d’orchestra Giovanni Rinaldi fosse sposato

smessa, come location in cui rappresentare

con una noiana. Mi venne in mente, quindi,

“Tosca. Dai noiani...a Noicattaro”, per quella

da grande estimatore della musica nonché

che, pensata come un evento occasionale,

della lirica italiana, di provare a realizzare

sarebbe stata solo la prima edizione di Noi-

uno spettacolo di opera all’aperto che fosse insieme un omaggio alle professionalità di Noicattaro e un regalo alla sua comunità. Certamente, il doverla rappresentare all’aperto avrebbe comportato non poche difficoltà sia logistiche che propriamente tecniche,

cattaro Lirica” racconta così Giovanni Pagliarulo, urologo presso l’Ospedale Regionale Miulli di Acquaviva e Presidente dell’Associazione Noicattaro Nerazzurra, che da dieci anni organizza la manifestazione. Per la decima edizione dell’evento, lo scorso luglio nel Piazzale della Lirica di Noicattaro è andata in scena, quasi chiudendo un cerchio rispetto alla prima edizione, la prima della “Tosca” di Giacomo

92 | Notiziario | Settembre 2019


LA LIRICA A NOICATTARO Noicattaro Nerazzurra nasce nel 2010, quando un gruppo di amici decide di creare una associazione no profit con l’intento di contribuire allo sviluppo socio-culturale di Noicattaro. È promotrice della manifestazione musicale Noicattaro Lirica, nata dall’idea di consentire al pubblico locale di ascoltare cantanti lirici nativi di Noicattaro come Lorenzo Decaro, Adriana Damato e Michele Porcelli, già conosciuti al pubblico dei più importanti teatri italiani ed esteri. Il progetto ha coinvolto, anno dopo anno, altre professionalità artistiche presenti a Noicattaro: oltre al direttore d’orchestra Giovanni Rinaldi, gli stessi cantanti, il coro S.Agostino diretto da Maria Dipinto e la costumista Angela Gassi per la realizzazione dei costumi di scena. L’opera d’esordio è stata la Tosca di Giacomo Puccini nel 2010, nel 2011 è stata rappresentata la Traviata, nel 2012 la Bohème e nel 2013, in occasione dell’anno verdiano, per la prima volta all’aperto in Puglia, l’Aida.

Puccini, con l’accompagnamento dell’Orchestra sinfonica della città Metropolitana di Bari, diretta dal maestro Giovanni Rinaldi. La regia dell’opera, sempre in linea con la volontà di coinvolgere professionalità noiane, è stata invece affidata ad un giovanissimo regista di talento di Noicattaro, Rocco Anelli, di 21 anni, appena laureato alla American University of Rome. L’opera, messa in scena su scenografia minimalista che ha impiegato uno schermo led su cui sono state proiettate immagini in 3D, ha incontrato il favore sia del pubblico che degli addetti ai lavori perchè ha rappresentato straordinariamente un perfetto mix tra cantanti, sceneggiatura e regia. Settembre 2019 | Notiziario | 93


MEDICINA IN TV

THE RESIDENT: LA SERIE TV CHE DENUNCIA LE CONTRADDIZIONI DEL SISTEMA SANITARIO AMERICANO Confermata, in seguito agli ottimi ascolti, una terza stagione per il nuovo medical drama, in onda su Fox Life

a cura della Redazione

94 | Notiziario | Settembre 2019

“G

li errori medici sono la ter-

pazienti, tenendo testa all’anziano dottor

za causa di morte negli Stati

Randolph Bell (Bruce Greenwood) stimato

Uniti, dopo il cancro e le pa-

primario che, invece, fa della sua professione

tologie cardiache, ma nessuno affronta l’ar-

un business. Inoltre, nonostante un problema

gomento”. La frase pronunciata nel primo

alle mani, quest’ultimo, soprannominato dai

episodio della prima stagione da una delle

colleghi “Dottor Morte”, continua ad opera-

protagoniste della serie, l’infermiera Nic Ne-

re uccidendo i suoi pazienti in sala operatoria,

vin interpretata da Emily VanCamp racchiu-

insabbiando le morti e minacciando i giovani

de il tema principale attorno al quale ruota

colleghi, forte della sua posizione di potere.

l’intera serie.

The Resident porta in scena le vittorie e le

All’interno del Chastain Park Memorial di

sconfitte del mondo della medicina, i grandi

Atlanta, il medico specializzando Conrad

dilemmi etici e morali, il diritto di essere assi-

Hawkins (Matt Czuchry) è un giovane ideali-

stiti di tutti i pazienti, proponendo una lettura

sta che cerca di salvare vite umane indipen-

cinica e forse terribilmente realistica della sa-

dentemente dalla copertura assicurativa dei

nità americana, in linea con le intenzioni del


LA SANITÀ U.S.A.

produttore che ha dichiarato: «Abbiamo cercato di rappresentare una situazione simile alla vita di tutti i giorni, mettendo a nudo i problemi di una grande azienda ospedaliera. È bastato iniziare le riprese per capire che stavamo portando a galla storie che qualunque cittadino americano aveva vissuto sulla sua pelle». Una scelta senza dubbio auda-

L’accesso alle cure mediche negli Stati Uniti è condizionato dalla copertura assicurativa che, qualora dovesse mancare, comporterebbe l’addebito di tutte le spese sanitarie al paziente, poiché diversamente da quanto previsto in Europa, non esiste il concetto di prestazione sanitaria a carico dello Stato. Il sistema sanitario americano, tra i più costosi al mondo, è il risultato di un processo storico iniziato negli anni ’30, quando il Presidente Franklin D. Roosevelt con il Social Security Act, cercò di combattere la privatizzazione e la conseguente iniquità della sanità, in un periodo in cui l’ingerenza della politica era invisa. La riforma varata dal presidente Barack Obama nota come Obamacare, ha ampliato notevolmente il numero degli aventi diritto ai programmi Medicare e Medicaid, che garantivano una copertura sanitaria per anziani e indigenti, istituiti nel 1965, introducendo il principio di assicurazione obbligatoria, pena una sanzione, attraverso sussidi ai datori di lavoro e ai singoli. Finanziando questi interventi con prelievi fiscali sulle fasce più abbienti della popolazione, la quantità di persone coperte dall’assicurazione sanitaria, è aumentata considerevolmente. Tuttavia questo provvedimento è stato preso di mira dal partito repubblicano fin dalla sua messa in vigore nel 2013, in quanto troppo esoso per il governo federale. Il presidente Donald Trump, infatti, resta deciso a smantellare completamente l’intera riforma sanitaria, a sostegno di un’introduzione di criteri più oculati di distribuzione dei fondi.

ce considerando la posizione del Presidente Trump riguardo l’Obamacare. Settembre 2019 | Notiziario | 95


NOTIZIE DAL M SCIENCE 18 GIUGNO 2019 I GENI MUTANTI POTREBBERO POTENZIARE GLI SFORZI PER DECIFRARE LE STRUTTURE PROTEICHE Mappare la struttura atomica delle proteine è cruciale per capire come si comportano, ma è un lavoro scrupoloso che in genere richiede strutture dedicate e costose che utilizzano magneti molto potenti. Due gruppi di ricerca indipendenti hanno trovato un modo per utilizzare le tecniche genetiche e biochimiche per svolgere il lavoro, aprendo potenzialmente la biologia strutturale a molti altri laboratori. A differenza dei metodi tradizionali, che visualizzano le proteine in cristalli o soluzioni, il nuovo approccio può anche rivelare la forma naturale delle proteine all’interno delle cellule, mentre svolgono il loro lavoro e ciò porterebbe a scoprire come le mutazioni che interrompono la funzione proteica, portino alla malattia. Douglas Fowler,

scienziato del genoma all’Università di Washington a Seattle nota che il nuovo approccio, pur svelando la forma generale che fornisce una proteina, offre comunque indizi estremamente preziosi sulla sua funzione.

THE INDEPENDENT 20 GIUGNO 2019 GLI SMART SPEAKERS PER SALVARE VITE UMANE Secondo gli scienziati, gli assistenti digitali come Alexa di Amazon potrebbero presto essere in grado di allertare i paramedici per una persona in arresto cardiaco. I ricercatori hanno sviluppato il prototipo di uno strumento audio in grado di rilevare la respirazione irregolare di qualcuno il cui cuore ha smesso di battere e chiamare automaticamente i servizi di emergenza. Un sintomo distintivo dell’arresto cardiaco, che si manifesta in circa la metà delle persone colpite, è noto come respirazione agonale, ovvero un tipo di respirazione che caratterizza un paziente con livelli di ossigeno veramente bassi. “È una sorta

NDO di rumore gutturale senza bocche, e la sua unicità lo rende un buon biomarcatore audio da utilizzare per identificare se qualcuno sta vivendo un arresto cardiaco” afferma Jacob Sunshine, un assistente professore di anestesiologia e medicina del dolore alla Scuola di Medicina dell’Università di Washington. Lo strumento dei ricercatori ha rilevato la respirazione agonizzante nel 97% delle 162 clip audio raccolte da vere e proprie chiamate di emergenza ai servizi medici di Seattle, a una distanza massima di 20 piedi (sei metri), secondo uno studio pubblicato sulla rivista Digital Medicine. Il team che ha sviluppato la tecnologia presso l’Università di Washington, ha affermato che potrebbe essere integrato in dispositivi con smart speakers come Amazon Echo o Google Home per salvare potenzialmente vite umane.

TIME 20 GIUGNO 2019 LA SCORSA STAGIONE INFLUENZALE È STATA LA PIÙ LUNGA IN 10 ANNI, NEGLI STATI UNITI, SECONDO I CENTRI PER IL CONTROLLO MALATTIE E PREVENZIONE (CDC) La scorsa stagione influenzale negli Stati Uniti ha registrato un record: è stata la più lunga dell’ultimo decennio, con una durata di ben 21 settimane, con un inizio registrato a novembre, un picco a fine febbraio e una conclusione ad aprile, secondo i dati riportati dai Centri per il Con-

96 | Notiziario | Settembre 2019


trollo Malattie e Prevenzione (CDC). La maggior parte delle stagioni influenzali iniziano con molte infezioni da virus dell’influenza A, che possono essere più gravi e meno reattive alla vaccinazione rispetto ad altri sottotipi, mentre i virus dell’influenza B, generalmente meno gravi, colpiscono più tardi. Ma quest’anno, due diverse fasi dell’influenza A hanno dominato la stagione, contribuendo alla sua insolita lunghezza. L’H1N1 ha circolato ampiamente tra ottobre e metà febbraio, mentre l’H3N2 da metà febbraio fino alla primavera, secondo un nuovo rapporto. Si stima che nella stagione 2018-2019, 42, 9 milioni di persone si siano ammalate, 647.000 siano state ricoverate e 61.200 siano decedute, ma si tratta di dati di una stagione tipica e ben al di sotto delle stime del CDC relative alla stagione 2017-2018 che riportavano 48,8 milioni di malattie,

959.000 ricoveri e 79.400 decessi. Per quanto riguarda i ricoveri pediatrici, i livelli sono simili a quelli dell’anno precedente, ma si sono verificati meno decessi, 116 rispetto ai 183 della stagione 2017-2018.

THE LANCET 13 MAGGIO 2019 MALATTIA DEI PICCOLI VASI: MECCANISMI ED IMPLICAZIONI CLINICHE

vasodilatazione, irrigidimento vascolare, flusso sanguigno disfunzionale, rarefazione della materia bianca, ischemia e neurodegenerazione secondaria. Secondo alcuni studi pubblicati sulla rivista Lancet Neurology, queste anomalie cerebrali sarebbero più dinamiche e diffuse di quanto si pensasse in precedenza. Le relazioni tra lesioni e sintomi sono molto variabili, ma scarsamente comprese. La sfida sarà determinare quali disfunzioni vascolari sono più importanti nella patogenesi, quali anomalie reversibili e il motivo per il quale la progressione della lesione e la sintomatologia sono così variabili. Questa conoscenza permetterà di migliorare la previsione del rischio per persone affette da malattia dei piccoli vasi identificando potenziali obiettivi di intervento.

La malattia dei piccoli vasi è una patologia dei microvasi cerebrali che causa delle anomalie comuni come ad esempio piccoli infarti sottocorticali. Nonostante sia una causa comune di ictus e demenza vascolare, la patogenesi alla base è ancora poco conosciuta. La ricerca sull’uomo ha identificato diverse manifestazioni di disfunzione endoteliale cerebrale microvasale comprendente un’alterata

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N O T I Z I E D A L L’ A I FA a cura di GIANCARLO TRICARICO

MEDICINALI CONTENENTI FLUOROCHINOLONI In accordo con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), le ditte titolari di specialità medicinali contenenti fluorochinoloni (ciprofloxacina levofloxacina - moxifloxacina - pefloxacina - prulifloxacina - rufloxacina - norfloxacina - lomefloxacina) e chinoloni comunicano importanti informazioni di sicurezza. Sono state segnalate con gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici reazioni avverse invalidanti, di lunga durata e potenzialmente permanenti, principalmente a carico del sistema muscoloscheletrico e del sistema nervoso. Di conseguenza, sono stati rivalutati i benefici ed i rischi di tutti gli antibiotici chinolonici e fluorochinolonici e le loro indicazioni nei paesi dell’UE. I medicinali contenenti cinoxacina, flumechina, acido nalidixico e acido pipemidico verranno ritirati dal commercio. Non prescriva questi medicinali: per il trattamento di infezioni non gravi o autolimitanti (quali faringite, tonsillite e bronchite acuta); per la prevenzione della diarrea del viaggiatore o delle infezioni ricorrenti delle vie urinarie inferiori; per infezioni non batteriche, per esempio la prostatite non batterica (cronica); per le infezioni da lievi a moderate (incluse la cistite non complicata, l’esacerbazione acuta della bronchite cronica e della broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO, la rinosinusite batterica acuta e l’otite media acuta), a meno che altri antibiotici comunemente

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raccomandati per queste infezioni siano ritenuti inappropriati; ai pazienti che in passato abbiano manifestato reazioni avverse gravi ad un antibiotico chinolonico o fluorochinolonico. Prescriva questi medicinali con particolare prudenza agli anziani, ai pazienti con compromissione renale, ai pazienti sottoposti a trapianto d’organo solido ed a quelli trattati contemporaneamente con corticosteroidi, poiché il rischio di tendinite e rottura di tendine indotte dai fluorochinoloni può essere maggiore in questi pazienti. Dev’essere evitato l’uso concomitante di corticosteroidi con fluorochinoloni. Informi i pazienti d’interrompere il trattamento ai primi segni di reazione avversa grave quale tendinite e rottura del tendine, dolore muscolare, debolezza muscolare, dolore articolare, gonfiore articolare, neuropatia periferica ed effetti a carico del sistema nervoso centrale, e di consultare il proprio medico per ulteriori consigli.

COMUNICAZIONE EMA SU MEDICINALI A BASE DI ACIDI GRASSI OMEGA-3 L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha confermato che i medicinali a base di acidi grassi omega-3 contenenti un’associazione di un estere etilico di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA) alla dose di 1 g al giorno non sono efficaci nel prevenire la ricorrenza di problemi cardiaci e circolatori in pazienti che hanno avuto un infarto. Ciò significa che questi

medicinali non devono più essere usati in questa indicazione. Tuttavia, possono ancora essere utilizzati per ridurre i livelli di alcuni tipi di grassi nel sangue chiamati trigliceridi.

MEDICINALI A BASE DI DOMPERIDONE A seguito di nuove evidenze sull’uso di domperidone in pediatria, l’indicazione nei bambini di età inferiore a 12 anni o peso inferiore a 35 kg è stata eliminata*. Il rapporto beneficio/rischio di domperidone rimane positivo per alleviare i sintomi di nausea e vomito negli adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età e dai 35 kg di peso.

AIFA: I NAO NON SONO RACCOMANDATI IN CASO DI SINDROME ANTI-FOSFOLIPIDICA Apixaban (Eliquis), dabigatran etexilato (Pradaxa), edoxaban (Lixiana/ Roteas) e rivaroxaban (Xarelto) non sono raccomandati nei pazienti con sindrome antifosfolipidica a causa del possibile aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti. Bayer AG, Daiichi Sankyo Europe GmbH, Boehringer Ingelheim International GmbH, Bristol-Myers Squibb/Pfizer EEIG, in accordo con l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), informano di quanto segue. Nei pazienti con una storia di trombosi accertata con sindrome antifosfolipidica (APS), l’uso di


rivaroxaban è stato associato ad un aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti rispetto al warfarin. Altri DOAC (Anticoagulanti Orali ad Azione Diretta – apixaban, edoxaban e dabigatran etexilato) potrebbero essere associati ad un analogo aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti, rispetto ad un antagonista della vitamina K come il warfarin. I DOAC non sono raccomandati nei pazienti con APS, in particolare nei pazienti ad alto rischio (quelli che risultano positivi a tutti e tre i test per la determinazione degli anticorpi antifosfolipidi: lupus anticoagulante, anticorpi anti-cardiolipina e anticorpi anti-beta 2 glicoproteina I). Valutare se sia appropriato continuare il trattamento nei pazienti con APS che attualmente ricevono un DOAC per prevenire eventi tromboembolici, in particolare nei pazienti ad alto rischio, e considerare il passaggio a un antagonista della vitamina K. Il livello di evidenza dell’aumento del rischio di eventi trombotici ricorrenti in pazienti con diagnosi di APS, differisce tra gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) attualmente in commercio. Ad oggi, non vi sono prove sufficienti che un DOAC offra una protezione adeguata nei pazienti con APS conclamata, in particolare in quelli a più alto rischio di eventi tromboembolici. L’uso di DOAC in questi pazienti non è raccomandato.

AIFA: NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE SU BIOTINA Sono stati segnalati casi di interferenza della biotina con alcuni test di laboratorio. In particolare è stato osservato che nei pazienti che assumono biotina, si possono riscontrare risultati erroneamente alti oppure erroneamente bassi per alcune indagini di laboratorio clinicamente rilevanti. Tali risultati non attendibili possono portare a una gestione inappropriata del paziente o ad una diagnosi errata.

Ad esempio, un risultato falsamente basso per la troponina può portare a una mancata diagnosi di infarto, con implicazioni cliniche potenzialmente gravi. La biotina può anche determinare dei risultati per i test della tiroide che mimano la malattia di Graves, e comportare quindi un trattamento non necessario con farmaci antitiroidei. È necessario chiedere regolarmente ai pazienti se stanno assumendo biotina prima di effettuare indagini di laboratorio.

decisione è stata presa a seguito di

AIFA: NOTA INFORMATIVA IMPORTANTE SU ADENURIC (FEBUXOSTAT)

di sicurezza è in linea con l’atteso

Febuxostat è un inibitore selettivo non purinico della xantina ossidasi che manifesta un’attività anti-iperuricemica, riducendo la formazione di acido urico. In uno studio clinico di fase IV (lo studio CARES) condotto su pazienti affetti da gotta con un’anamnesi di malattia cardiovascolare (CV) importante, è stato osservato un rischio significativamente maggiore di mortalità per qualsiasi causa e di morte per cause cardiovascolari nei pazienti trattati con febuxostat rispetto ai pazienti trattati con allopurinolo. Il trattamento con febuxostat nei pazienti con malattia CV importante preesistente (ad esempio infarto miocardico, ictus o angina instabile) deve essere evitato, tranne quando non siano disponibili altre opzioni terapeutiche adeguate.

una revisione da cui è emerso che non ci sono dati robusti che dimostrino l’efficacia di tali medicinali nel trattare le affezioni respiratorie in corso o nella prevenzione della polmonite, pertanto essi non devono essere utilizzati a tali scopi. Sebbene i dati siano limitati, dalla loro rivalutazione sono emerse alcune evidenze di efficacia di tali prodotti nella prevenzione delle infezioni ricorrenti delle vie respiratorie ed il profilo per questa tipologia di prodotti. Il CHMP, pertanto, raccomanda che l’uso di questi medicinali nella profilassi venga mantenuto. Tuttavia, le ditte dovranno fornire ulteriori dati sulla sicurezza ed efficacia attraverso nuovi studi clinici entro il 2026.

GIANCARLO TRICARICO

Medico Chirurgo, Specialista in Reumatologia ed Ematologia Generale giantric@gmail.com

COMUNICAZIONE EMA SU MEDICINALI A BASE DI LISATI BATTERICI EMA raccomanda che i medicinali a base di lisati batterici autorizzati per le malattie respiratorie siano utilizzati soltanto per la prevenzione delle infezioni respiratorie ricorrenti, con l’esclusione della polmonite. Tale

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E -HEALTH Pazienti 2.0., Doctor Google e salute digitale: come cambia la medicina a cura della Redazione

giorni su 7, mediante un abbona-

questa applicazione, possono anche

mento, utilizza l’Intelligenza Artifi-

ricevere prescrizioni di farmaci, pre-

ciale (AI) per fornire consulenze a

notare esami sanitari e rinviare visite

distanza con medici ed operatori

specialistiche.

sanitari attraverso messaggi di testo

Le perplessità relative all’uso di

o video chiamate tramite la sua

Babylon Health riguardano sicura-

app mobile. Inoltre, l’App Babylon

mente il ruolo del medico, poiché

Health utilizza un Symptom Checker

affidare ad un’intelligenza artificiale

Babylon Health è una App che

Chatbot che mira a fornire ai pazien-

il processo di anamnesi del paziente

fornisce servizi sanitari, realizzata

ti informazioni rilevanti sulla salute

potrebbe presentare problemi di

in collaborazione con il National

e sul triage in base ai loro sintomi e

affidabilità e di possibile scarto tra

Health Service, il sistema sanitario

un Free Digital Healthcheck ovvero

i modelli statistici con cui questi

inglese. L’obiettivo della società che

la possibilità di capire quali cambia-

sistemi lavorano e la realtà, se si

l’ha ideata è quello di creare un ser-

menti apportare al proprio stile di

considera l’importanza dell’espe-

vita per migliorare la propria salute

rienza clinica e della raccolta di tutte

attraverso informazioni presenti

quelle informazioni che possono

sull’app. Gli utenti, utilizzando

aiutare il medico a indirizzarsi verso

SERVIZI SANITARI A PORTATA DI APP. L’USO DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA SANITÀ PUBBLICA RISCHIA DI DECLASSARE IL RUOLO DEL MEDICO?

vizio a prezzi competitivi, accessibile da ogni parte del mondo. Il servizio, attivo 24 ore su 24 e 7

una corretta diagnosi o un’adeguata

L’ANTICA BABILONIA NELLE APP DEL XXI SECOLO Sembra che l’antica civiltà babilonese sia stata di ispirazione per gli sviluppatori di Babylon Health e non soltanto nel nome: “Nell’antica città di Babilonia, quasi 2500 anni fa, i cittadini che necessitavano di consulenza medica si riunivano spesso nella piazza della città per condividere pareri sulle cure per le malattie comuni. Questo può considerarsi uno dei primi esempi di democratizzazione dell’assistenza sanitaria”.

procedura sanitaria. Gli sviluppatori del servizio chiariscono che l’intelligenza artificiale alla base dell’app non si sostituisce assolutamente alla figura del medico, offrendo solo delle informazioni sullo stato di salute del paziente, senza fornire una diagnosi e che nei casi di emergenza si consiglia di non utilizzarla. Tuttavia, la possibilità da parte di un utente di chiedere un consulto sul proprio stato di salute direttamente dal cellulare, senza recarsi fisicamente da un medico, non rischia di declassare la figura del medico e di mettere a repentaglio la salute del paziente?

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LAUREATA A MILANO, MEDICO A BERLINO. OFFRE L’ITALIA. OGNI ANNO 1500 MEDICI VANNO A SPECIALIZZARSI ALL ESTERO. E NON TORNANO. COSTANO ALL’ITALIA OLTRE 255 MILIONI.

GOVERNO, SERVONO PIÙ POSTI DI SPECIALIZZAZIONE. FNOMCeO

OMCeO

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri

Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari

www.fnomceo.it

www.omceo.bari.it


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