N.3 | SETTEMBRE 2020
DOSSIER: CORONAVIRUS LA PUGLIA NELLA FASE 3
N TIZIARIO Notiziario N. 3/2020 - Settembre 2020 - Rivista Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale DL. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1, comma 1, CNS di Bari - Filiale di Bari - Reg. n. 50 del 7/8/76 del Tribunale di Bari - Associato USPI - Anno XXV - Contiene I.P.
Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Bari APPROVATA LA LEGGE SULLA VIOLENZA CONTRO GLI OPERATORI SANITARI, UNA NOSTRA GRANDE VITTORIA!
LA DEMOCRAZIA DEL BENE UNA SANITÀ UGUALE PER TUTTI. COME CAMBIARE IL SSN.
FOTORACCONTO
COMUNICAZIONE
FIDUCIARI
TRE ANNI CON L’ORDINE
IO MEDICO GIURO
PAROLA D’ORDINE FARE RETE
IO MEDICO
GIURO DI CURARE TUTTI, SENZA DISCRIMINAZIONI.
EMERGENZA COVID 19. 170 MEDICI HANNO DATO LA VITA. NON DIMENTICHIAMOLO.
www.fnomceo.it
www.omceo.bari.it
E D I T O R I A L E
LA DEMOCRAZIA DEL BENE di Fi l i ppo Ane l l i , Pr e s i d en te d ell’OMC eO d ella P rovin cia d i Bari
I
n questa terza fase in cui abbiamo ripreso
che gli individui e le comunità hanno la pos-
a condurre una vita quasi normale, le pa-
sibilità di mettere in atto per proteggersi. In
role d’ordine devono rimanere prudenza e
Italia ci sono ancora molte disuguaglianze,
responsabilità. Il virus è infatti ancora tra noi.
non solo a livello territoriale. Sappiamo, in-
Lo confermano i dati: la sua circolazione è
fatti, che chi ha un livello d’istruzione basso
attualmente bassa – sicuramente per effetto
ha anche un livello di sopravvivenza minore
delle misure di prevenzione, forse anche per
rispetto alla media nazionale. Inoltre, alcune
un certo grado di stagionalità – ma stabile.
malattie sono maggiormente presenti dove
Questo ci indica che dobbiamo abituarci a
ci sono sacche di povertà. Ogni strategia di
convivere con il Coronavirus e che non pos-
prevenzione e di gestione dell’epidemia do-
siamo escludere eventuali seconde ondate
vrebbe quindi tenere presenti i diversi fattori
in inverno. Soprattutto, ci avverte che non
di rischio e di vulnerabilità epidemiologici,
dobbiamo abbassare la guardia: dobbiamo
economici e sociali. Per questo c’è bisogno
continuare a mettere in atto tutte le misure di
di uno Stato centrale che si faccia carico di
prevenzione e dobbiamo pensare sin da su-
colmare questi squilibri. È dunque giunto il
bito a una gestione dei focolai e del rischio di
momento di varare un Piano Marshall che
ulteriori ondate. Ma soprattutto, ci rammenta
colmi le disuguaglianze di salute, come la
che è il momento di guardare al futuro, per
Fnomceo propone da tempo. Proprio ora,
mettere in atto quelle riforme che possano
infatti, la Commissione europea ha messo a
rispondere alle fragilità del nostro sistema
disposizione risorse specifiche per la Sanità,
sanitario e del nostro modello di sviluppo
ed è opportuno che al Ministro della Salute
nel suo complesso, emerse durante la fase
sia attribuito il potere di gestirle a livello cen-
acuta della pandemia. Il Covid-19 ha messo
trale, in maniera equa e solidale. Per ripar-
impietosamente in luce e acuito le disugua-
tire dobbiamo evitare i pregiudizi e basarci
glianze. Ci si è spesso chiesti se, di fronte
sui dati. La crisi ci ha fatto capire che la vi-
all’epidemia, siamo tutti uguali. La risposta è
sione ospedalocentrica non risolve i proble-
no. Se il virus, di per sé non fa distinzione
mi della salute. Per gestire una dimensione
tra ricchi e poveri, diversi sono gli strumenti
sociale così complessa, serve inoltre un
Settembre 2020 | Notiziario | 3
IL
disegno di legge n.867 “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’’ che fu approvato all’unanimità durante l’assemblea di Palazzo Madama mercoledì 25 settembre 2019, è stato approvato in via definitiva con voto unanime il 5 agosto. Introduce misure a tutela dei medici e dei professionisti sanitari dalle aggressioni sul posto di lavoro. Per tutelare medici, infermieri e professionisti sanitari viene modificato il Codice penale: le stesse pene previste in caso di lesioni gravi arrecate a pubblico ufficiale vengono applicate in caso di «lesioni personali gravi o gravissime cagionate a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o a incaricati di pubblico servizio, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private». Il ddl aggiunge a quelle già previste dall’articolo 61 del Codice penale, «l’aver commesso il fatto con violenza o minaccia in danno degli esercenti le professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni». Queste le novità del Ddl in breve: - prevede l’istituzione, presso il Ministero della salute, di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. - interviene sull’art. 583-quater del codice penale ai sensi del quale le lesioni gravi o gravissime sono punite con pene aggravate: per le lesioni gravi reclusione da 4 a 10 anni e per le lesioni gravissime reclusione da 8 a 16 anni. - inserisce, tra le circostanze aggravanti comuni del reato, l’avere agito - nei delitti commessi con violenza e minaccia - in danno degli esercenti le professioni sanitarie o socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni, nonché di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso - prevede che i reati di percosse (art. 581 c.p.) e lesioni (art. 582 c.p.) siano procedibili d’ufficio quando ricorre l’aggravante che consiste nell’avere agito, nei delitti commessi con violenza o minaccia, in danno degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni. - prevede che al fine di prevenire episodi di aggressione e di violenza le strutture presso cui opera il personale prevedono nei propri piani per la sicurezza misure volte ad inserire specifici protocolli operativi con le forze di polizia per garantire interventi tempestivi. - istituisce la “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari”, allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza ad una cultura che condanni ogni forma di violenza. - prevede la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500 a 5.000 euro per chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive, ovvero moleste nei confronti di personale socio sanitario o ausiliari di cura.
APPROVATO IL DL CONTRO LA VIOLENZA AI DANNI DEGLI OPERATORI SANITARI
ribilanciamento dei poteri e una maggiore partecipazione dei cittadini, attraverso una valorizzazione del ruolo delle comunità locali. Non si può delegare tutto ad un manager, così come non si può concentrare il potere nelle mani dei Governatori e dei Direttori Generali. Ciò limita la partecipazione e mortifica le competenze, favorendo un sistema che si focalizza su obiettivi di carattere economico. Per rispondere ai bisogni reali della collettività occorre innanzitutto recuperare la partecipazione locale per calibrare gli interventi, differenziandoli da Regione a Regione, da città a città, da quartiere a quartiere. In secondo luogo serve valorizzare il ruolo delle professioni come corpi intermedi capaci di interpretare i bisogni dei cittadini e non solo come serbatoio di tecnici. Esercitare la professione medica consiste nel sapere orientare le proprie conoscenze al bene. Essere medico vuol dire fare del bene, avendo autonomia nella scelta e responsabilità del proprio agire. Quando si instaura un rapporto di fiducia tra medico e paziente, il bisogno della persona diviene l’essenza stessa della professione, anche se questo in termini generali (stretta-
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“L’approvazione del DL Violenza contro gli operatori sanitari è il felice esito di un lavoro costante e di un lungo percorso avviato dall’Ordine dei medici di Bari sette anni fa, all’indomani della morte di Paola Labriola. A lei e alla memoria di tutti i colleghi e le colleghe vittime di violenza deve essere dedicata questa giornata”.
OCCORRE VALORIZZARE, IN QUESTO MOMENTO IN CUI L’EPIDEMIA METTE A RISCHIO LA TENUTA STESSA DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, IL RUOLO SPECIFICO E PREZIOSO DELLE DIVERSE COMPONENTI DELLA PROFESSIONE MEDICA. mente tecnici) potrebbe non essere appro-
maggiore consapevolezza del proprio ruolo e
priato. L’appropriatezza deve essere intesa
considero strategico il ruolo delle professioni.
come un processo più complesso, orientato
Ne va della qualità della nostra democrazia,
alla reale presa in carico del paziente, e non
perché senza le competenze molti diritti - il
uno sterile ingranaggio entro cui stare. Solo
diritto alla salute, all’autodeterminazione,
andando in questa direzione si può ristabilire
all’uguaglianza e all’equità, all’istruzione, alla
la fiducia medico-paziente messa in crisi da un sistema che negli ultimi anni ha inseguito prioritariamente obiettivi economici e non di salute. Se invece continuiamo a considerare il medico come pezzo di una catena di montaggio fordista, allora otterremo non soltanto una medicina difensiva, ma anche l’aumento della violenza contro gli operatori, perché saranno percepiti come quel pezzo che non offre ciò di cui si ha bisogno. Il professionista deve invece essere un garante, che consente al cittadino di attuare il proprio diritto alla
Esercitare la professione medica consiste nel sapere orientare le proprie conoscenze al bene.
libertà della ricerca - non sarebbero erogabili né esigibili. Rivalutare tutte le professioni connesse ai diritti tutelati dalla Costituzione non può che far bene a questo Paese, perché consentirebbe di mantenere un equilibrio tra
Il Covid-19 ha messo impietosamente in luce e acuito le disuguaglianze.
poteri. Infine, occorre ricordare che salute e sanità non coincidono. La salute ha a che fare con la produzione industriale, con l’alimentazione, con l’associazionismo, con la qualità dell’ambiente. Ce lo ricorda il caso dell’ex Ilva di Taranto, dove per garantire il diritto al la-
salute. In questo senso, assegnare la giusta
voro non è stato garantito il diritto alla salute.
rilevanza ai medici, alle loro scelte, significa
I diritti sono interconnessi e devono essere
andare verso la democrazia, ricollocando
resi armonici: l’uomo non può essere diviso
la professione medica entro un perimetro
o spacchettato, l’uomo è nella sua interezza
di senso, che recupera il ruolo sociale della
o non è. Per questo non si può fare il medico
professione. Auspico che i cittadini prendano
senza avere una visione sociale. Settembre 2020 | Notiziario | 5
EDITORIALE
IL TEMPO È GALANTUOMO. CI DIRÀ LA VERITÀ! Finito il lockdown, la vita sembra riprendere a scorrere. Eppure il virus è ancora tra noi, e non possiamo permetterci di abbassare la guardia. La nostra classe professionale è stata ringraziata in più modi, eppure già si inizia a dimenticare quello che è stato, a ritrattare le priorità
S di FRANCO LAVALLE Vice-Presidente OMCeO di Bari
iamo finalmente fuori dal lockdown,
subito
ma non ancora fuori dal rischio conta-
che la
gio. Lo sappiamo bene noi medici, che
in Italia
loro
presenza
è legata solo a
osserviamo in questo periodo come il 25%
tale necessità. Lo Stato, nello specifico, do-
degli infetti sia ancora rappresentato dal per-
vrebbe essere più severo, posto che i danni
sonale sanitario. Questo significa che le per-
provocati dal contagio sono spesso mortali.
sone che vengono da noi, anche per semplici
L’Infezione, allo stato attuale, ha fatto 174 vit-
visite ambulatoriali, sono potenzialmente in-
time tra i medici e molte ancora tra le altre
fettanti. Tutto ciò, ci induce a non abbassare
professioni sanitarie. Ma questa tragedia non
la guardia ed a mantenere tutte le precauzio-
deve fermarci, bisogna andare avanti, occor-
ni necessarie per evitare il contagio. Primo
re rimboccarsi le maniche e riprendere la nor-
tra tutti l’uso dei DPI. La gente sembra aver
male attività sanitaria, purtroppo ridotta, o
dimenticato quale periodo, terribile ed ango-
fermata, nell’acuzie del Covid. I medici e tut-
sciante, abbiamo vissuto. Sono ripresi gli as-
to il personale sanitario sono già impegnati a
sembramenti ed il consumo di mascherine è
recuperare visite mediche, esami strumentali
crollato. Si va in giro a volto scoperto e non ci
ed interventi chirurgici che il virus ha condi-
si protegge neppure al cospetto di estranei.
zionato in negativo per tutto il periodo pan-
Eppure le notizie dal mondo indicano ancora
demico; lavoro che i sanitari svolgono alacre-
come molto alto il numero delle vittime della
mente, in piena coscienza, pur provenendo
pandemia.
da una fase di grande stress lavorativo e psi-
Piccoli focolai si riscontrano in molte città ita-
chico. Purtroppo il camice è una seconda pel-
liane, causati dalle persone che arrivano da
le e non si riesce proprio a tirarlo via di dosso.
paesi dove la malattia è ancora a
Questo lavoro si fa solo per passione e non
livelli molto alti. Persone, di pae-
potrebbe essere altrimenti, visto che le gioie
si extra Schengen, che quasi sem-
sono ben poche rispetto ai sacrifici prodotti.
pre omettono furbescamente
Una riflessione viene spontanea, però: dopo
di effettuare il periodo di
la fase del medico idolatrato per la sua abne-
quarantena 6 | Notiziario | Settembre 2020
al lavoro, visto
per
recarsi
gazione nella pandemia, compaiono sempre
più numerose le richieste di risarcimento per le morti da Covid da parte dei parenti delle vittime. La categoria, da sempre disillusa, non ha mai creduto al senso di gratitudine duraturo. Anche i concerti eseguiti da molti artisti per ringraziare il personale sanitario, non scaldano a pieno il cuore di molti medici. Anzi, il vederli e sentirli organizzati proprio negli ospedali, luoghi di sofferenza e di morte, fa porre ai medici molti interrogativi sulla loro opportunità. Sarebbe stata molto più gradita una visita nelle varie UU.OO. per vedere le condizioni usuali di lavoro degli operatori sanitari, le loro difficoltà operative ed i mezzi che hanno a loro disposizione, scambiare due parole per conoscerli meglio dal punto di vista professionale ed umano, chiedere quelle che sono state le loro esperienze
che il Paese ha verso questi lavoratori. Per iniziare, occorre una sana politica sanitaria messa in atto da gente capace che si occupi di sanità a tempo pieno. Ormai bisogna chiudere l’epoca nella quale dalla sanità si doveva far cassa. Quelli visti e amaramente vissuti, ne sono stati i deprecabili risultati, dei quali, purtroppo, ne ha pagato le conseguenze tanta gente incolpevole. Ad ogni manovra finanziaria si è spremuta la sanità come un limone, tagli di personale, di posti letto, di risorse. Più che una manovra sembrava l’organizzazione di un atelier, dove
in epoca pandemica e quali le richieste e le
i tagli (degli abiti) sono all’ordine del giorno.
necessità, anche per prepararsi al meglio ad
Ma mentre in quei posti si esegue il cucito
una ipotetica fase due dell’infezione. Oppor-
raffinato, in queste manovre ci sono stati solo
tuno e significativo, sarebbe stato un dignito-
tagli maldestri che hanno portato alle conse-
so riconoscimento economico per l’impegno
guenze che sono state sotto gli occhi di tutti.
profuso, qualcosa che sia un po’ più di una
Come dimenticare gli ammalati lasciati a casa
mancetta. Qui, come abbiamo già riportato,
per mancanza di posti letto nelle rianimazio-
si è messa in gioco la propria vita, con atto di
ni, o la lunga fila di camion con i feretri dei
presenza attiva. Ci si è dovuti industriare per
poveri morti, o la catastrofe che si è abbat-
far fronte alle emergenze, alle carenze di di-
tuta sulle RSA? Come non ricordare l’ansia
spositivi di protezione individuale, all’afflusso
dei governanti nell’atto di cercare di colmare
continuo delle persone ammalate in ospeda-
il gap strutturale con la corsa all’acquisto di
le. Il medico ha dovuto superarsi in destrezza
respiratori automatici, ormai introvabili o ac-
e sacrificio per poter essere all’altezza di alcu-
quistati a prezzi esorbitanti, o la necessità di
ne situazioni veramente estreme. E con essi
ricavare posti letto per le rianimazioni in ogni
il restante personale. No, non bastano i con-
dove, oppure inventarsi posti letto per le ma-
certi per dire grazie a queste persone. Ci vuo-
lattie infettive in altre UU.OO., come pure
le ben altro. Qualcosa che dimostri la stima
istituire ex novo posti di degenza in vari
LA GENTE SEMBRA AVER DIMENTICATO QUALE PERIODO, TERRIBILE ED ANGOSCIANTE, ABBIAMO VISSUTO [...] EPPURE LE NOTIZIE DAL MONDO INDICANO ANCORA COME MOLTO ALTO IL NUMERO DELLE VITTIME DELLA PANDEMIA.
Settembre 2020 | Notiziario | 7
L’INFEZIONE, ALLO STATO ATTUALE, HA FATTO 174 VITTIME TRA I MEDICI E MOLTE ANCORA TRA LE ALTRE PROFESSIONI SANITARIE.
8 | Notiziario | Settembre 2020
edifici nati con altre finalità, un esempio tra
vo, che è necessario giungere al traguardo,
tutti, le fiere. Speriamo che la lezione sia stata
che ad ogni laureato in Medicina occorre che
capita. Ma non ne sono convinto del tutto.
sia garantita una borsa di specializzazione.
Come dice il detto: Il lupo perde il pelo ma
Sono cose che come Ordine dei medici di-
non il vizio. Passata la buriana, ci si dimenti-
ciamo da sempre. Credo che il Ministro Spe-
cherà di tutto. Si riprenderà a far cassa sulla
ranza abbia pronunciato queste ultime parole
sanità, perché il nostro è un Paese sempre in
convintamente. Tuttavia, la lunga esperienza
affanno con una opinabile politica economi-
professionale e di vita, mi porta ad attendere
ca e con grossi deficit strutturali. Il medico
gli eventi. Molti annunci sono stati poi disat-
aspetterà altri 10 anni per vedere il rinnovo
tesi nei fatti per scaramucce tra i vari partiti
del contratto, dove nessuno prevedrà incen-
e diversità di pensiero. Ma una cosa resterà
tivi economici e di carriera per quanti saran-
ai nostri giovani medici come effetto positivo
no impegnati nelle emergenze. Dobbiamo
prodotto dal Covid 19, e questa è la Laurea
ringraziare la Commissione Nazionale ECM,
Abilitante. Per tanti anni si è cercato di trova-
ed il Presidente Fnomceo, se per quest’anno
re il modo di arrivare a questo risultato. Molti,
è stato deciso di ritenere come formalmente
troppi tavoli tecnici sono stati avviati, senza
assolta la fase di formazione, per l’impegno
giungere mai ad un risultato definitivo. Troppi
profuso sul campo, durante l’emergenza,
pareri discordi. Troppe strade diverse. Trop-
da parte del personale sanitario. Per il mo-
pe competenze in campo che non sono mai
mento guardiamo con favore all’aumento dei
riuscite a trovare una sintesi. Ma il Covid 19 è
soldi messi a disposizione dal Governo per il
riuscito nell’impresa. La penuria di medici e la
SSN, con la speranza che tali fondi vengano
necessità di averne subito operativi, per far
finalizzati e spesi per un suo reale efficienta-
fronte alla necessità di trattare il gran numero
mento e che il finanziamento venga aumen-
di ammalati durante la pandemia, ha portato
tato di anno in anno. Gioiamo, ancora, per
alla legge istitutiva della Laurea Abilitante,
l’aumento del numero delle borse messe a
dando così, definitivamente, quella spallata
disposizione dei neolaureati per la frequen-
risolutiva ad un sistema che aveva ormai fat-
za delle Scuole di Specializzazione e per il
to il suo tempo.
Corso di Formazione in Medicina Generale.
Che dire in conclusione? Aspettiamo di ve-
Finalmente, ho sentito dire al Ministro della
dere messi in pratica tutti gli insegnamenti
Sanità che dobbiamo pensare ai giovani lau-
forniti da questa Pandemia.
reati, che occorre eliminare l’imbuto formati-
Il Tempo è galantuomo. Ci dirà la Verità.
LA MEDICINA com’era...
IL CONTRIBUTO DELLA FISICA ALLA MEDICINA IERI E OGGI
È indubbio il grande contributo che la fisica da sempre offre per il progresso delle terapie mediche cliniche; dopo la scoperta dei raggi X e dunque della radiografia nel 1895 da Wilhelm Conrad Röntgen, il secondo grande apporto fu l’elettrocardiografia da parte di Willem Einthoven e il terzo la tecnica dell’elettroencefalografia (EEG) inventata da Hans Berger (1924). Storicamente, la nascita della fisica medica si può far risalire al 1616, quando il medico inglese William Harvey (1578-1657) espose al Royal College of Physicians una teoria sul moto del sangue ispirata a principi quasi esclusivamente meccanici, che ignorava le ‘occulte facoltà innate’ nel sangue, e descriveva il sistema circolatorio umano e le proprietà del sangue pompato dal cuore in tutto il corpo. La fisica medica come scienza nacque dunque alla fine dell’Ottocento, con le già citate scoperte dei raggi X e della radioattività. Nel 1912 fu pubblicato il volume Fisica medica di Carlo Paolo Goggia, primo testo in Italia dedicato alla disciplina. Negli ultimi vent’anni, buona parte degli sviluppi della fisica applicata alla medicina sono stati realizzati nel campo delle immagini, dell’analisi di segnali, dei calcolatori per la diagnostica, della robotica, degli equipaggiamenti per la riabilitazione e per le articolazioni, delle valvole per il cuore, della produzione di biosensori, biomateriali e strumenti chirurgici. Altro grande apporto, oltre alla diagnostica, è quello per la ricerca e lotta ai tumori. È dal 1903, quando Albert Jesoniek e Hermann von Tappeiner fecero un tentativo di trattamento antitumorale, marcando colture cellulari con agenti sensibili alla luce visibile e poi irradiandole con quest’ultima, che si registra una grande attenzione verso queste patologie. Le ricerche furono però riprese solamente a partire dagli anni Settanta, con una vera e propria esplosione d’interesse per le terapie basate sulla fotoinattivazione PDT (Photo-dynamic therapy); l’efficacia per questa terapia fu limitata ai tumori superficiali, e pertanto le sperimentazioni sono proseguite in altre direzioni. Altre terapie sono state e sono attualmente in fase di sperimentazione, come la adroterapia (radioterapia), che fa uso di acceleratori di protoni e altre particelle adroniche, ossia particelle pesanti come neutroni, protoni e nuclei, prodotte da macchine acceleratrici come il sincrotrone, che dovrebbe consentire una migliore distribuzione della radiazione sul tumore senza aumentare quella che colpisce i tessuti sani o gli organi vicini; o quella mediante cattura neutronica
da parte del boro (BNCT, Boron neutron capture therapy), rivolta al cancro diffuso negli organi, una patologia priva di rimedi risolutivi.
GERTRUDE BELLE ELION, LA DONNA CHE INNOVÒ LA FARMACOLOGIA
Gertrude B. Elion nacque a New York City il 23 gennaio 1918. La sua famiglia, come molte altre, viene colpita dalla crisi del 1929. Non riuscendo ad ottenere una borsa di studio per l’università, ottiene un lavoro di tre mesi insegnando biochimica nella New York Hospital School of Nursing, poi un posto come assistente di laboratorio di un chimico. Finalmente, nel 1939 riesce ad entrare nella New York University, unica donna nel suo corso di chimica avanzata. Dopo aver aggiunto anche un master alla sua istruzione, e con la seconda guerra mondiale in corso, lavorò per alcuni anni in una grande azienda alimentare nel controllo qualità. Poi ebbe la possibilità di lavorare in un vero laboratorio al fianco di George Hitchings. Sarà insieme a lui che vincerà il premio Nobel per la medicina nel 1988 per le importanti scoperte nel campo della farmacologia. Scoprirono nuovi medicinali usando un design razionale dei farmaci, progettandone di nuovi che potessero uccidere o inibire la riproduzione di agenti patogeni particolari senza danneggiare le cellule umane. Molte malattie sono state trattate con i loro farmaci, come la leucemia, la malaria, il lupus, l’epatite, la gotta, il rigetto del trapianto di organi e l’herpes con Aciclovir, il primo farmaco efficace nel suo genere. Il suo lavoro ha portato anche alla creazione del primo farmaco contro l’AIDS: l’AZT.
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NOTIZIE IN PILL LE a cura della REDAZIONE
TRAPIANTO DI STAMINALI SU 15 PAZIENTI AFFETTI DA SCLEROSI MULTIPLA IN ITALIA
La Pontificia Accademia per la Vita con l’Associazione Revert Onlus e Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza annunciano la conclusione della Fase 1 del trapianto di cellule staminali cerebrali umane in 15 pazienti affetti da Sclerosi multipla secondaria progressiva. L’attività di monitoraggio andrà avanti per almeno un anno dopo l’intervento, ma ad oggi nessun paziente ha manifestato effetti collaterali. Per la prima volta al mondo sono stati trattati tutti i pazienti reclutati in una sperimentazione per questo tipo di patologia. La sperimentazione, fanno sapere i ricercatori, è basata su dati scientifici con risonanza mondiale, pubblicati nel 2003 sulla rivista Nature. Questo studio rappresenta la terza tappa di un percorso iniziato 12 anni fa con la «creazione della banca mondiale di
staminali del cervello umano, ancora oggi unica al mondo». Le ricerche hanno portato al primo trapianto in 18 pazienti con Sla nel 2012, la cui sperimentazione si è conclusa con successo nel 2015, e di cui è attesa a breve la Fase 2.
LA PANDEMIA E LE CONSEGUENZE SUL SONNO
Secondo Assirem Ets, associazione Italiana per la ricerca e l’educazione nella Medicina del Sonno, dopo la pandemia si va a letto più tardi e con sonni più agitati, stando ai risultati dello studio effettuato su 1000 italiani con un ritardo complessivo di 1-2 ore rispetto al periodo preCovid. Il 50% di coloro che si addormentavano in 15 minuti ora si addormenta più lentamente, mentre è aumentata la percentuale di coloro che impiegano più di un’ora. Ciò che subisce il più drastico cambiamento è la qualità del sonno, che
10 | Notiziario | Settembre 2020
passa da ‘molto buona’ per il 17% degli intervistati all’8,2% attuale; è ‘abbastanza buona’ per il 39,6%, prima lo era per il 64,9%; giudicata ‘abbastanza cattiva’ dal 37,2% mentre prima era giudicata tale dal 16,1%; infine il 15% la giudica ‘molto cattiva’ contro il 2% precedente. “L’indagine fornisce spunti interessanti di approfondimento” - commenta il Dottor Raffaele Ferri, Presidente Assirem Ets - “evidenziando un trend di peggioramento che va monitorato e seguito con attenzione per prevenire possibili conseguenze a lungo termine sulla salute delle persone e la cronicizzazione di alcuni di questi disturbi”.
SVELATO IL TRUCCO DELLE CELLULE TUMORALI
Da uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, portato avanti all’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in col-
UN DANNO RENALE ACUTO AUMENTA IL RISCHIO DI TUMORE DEL RENE
laborazione con il Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università di Genova e con il sostegno di AIRC, è stato scoperto un meccanismo con cui le cellule tumorali riescono a sedare le cellule ‘natural killer’ (NK) dell’organismo. I dati hanno mostrato la combinazione, finora sconosciuta, di citochine e cortisolo che induce l’espressione errata sulle cellule NK della proteina PD-1, potente freno inibitore della risposta immunitaria. Lo studio, durato due anni, ha permesso di capire in che modo le cellule cancerose riescano a dare alle cellule NK l’ordine di esprimere PD-1.
DISTURBI DI DEAMBULAZIONE INFANTILE: NECESSARIO INTERVENIRE ENTRO I 2 ANNI
Sulla rivista PNAS è stato pubblicato uno studio della Fondazione Santa Lucia IRCCS con l’Università di Roma “Tor Vergata”, Policlinico Casilino di Roma, l’Istituto di Pediatria di Mosca e l’Università di Messina, che determina la possibilità di intervento precoce attraverso la Neuroriabilitazione di disturbi della deambulazione nei bambini, come quelli della Paralisi Cerebrale Infantile, sottolineando l’importanza di un’azione immediata per l’aumento di probabilità
di recupero. Nello studio sono state registrate con metodi non invasivi le attività elettromiografiche nei neonati di 2 giorni che sgambettano e nei bambini tra i 4 e i 48 mesi di età. Si è così scoperto che i neonati hanno precursori distinti per i patterns temporali e per le sinergie muscolari. Patterns e sinergie si fondono progressivamente durante la maturazione motoria a partire da circa 6 mesi di età, raggiungendo la piena conformazione a circa 24 mesi. Lo studio offre dunque solidi parametri per poter diagnosticare un disturbo dello sviluppo neuromotorio prima che il bambino inizi a camminare e iniziare un percorso di neuroriabilitazione adatto, che aiuti a prevenire e correggere il disturbo locomotorio. I metodi di analisi dettagliata dello sviluppo locomotorio vengono ora applicati ai pazienti della Riabilitazione Neuropediatrica del Santa Lucia.
Il gruppo di ricerca coordinato da Paola Romagnani, responsabile dell’Unità operativa di nefrologia dell’Ospedale Meyer di Firenze e docente dell’Università di Firenze, hanno concluso che il danno renale acuto può aumentare il rischio di cancro ai reni e la possibilità di recidiva nei pazienti con carcinoma renale sottoposti a chirurgia. Lo hanno evidenziato attraverso un’analisi multicentrica dei dati di oltre 13.000 pazienti in Italia e Danimarca. Il danno renale acuto è reversibile, ma anche episodi lievi possono aumentare il rischio di malattia renale cronica in età avanzata. L’articolo è stato pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, che gli ha dedicato la copertina, in cui la dott.ssa Romagnani ha illustrato anche uno dei meccanismi cellulari alla base dell’associazione tra danno renale acuto e tumore papillare del rene. “Sono cellule [staminali N.d.R.] che si attivano per rigenerare il tessuto colpito da un danno renale acuto che può seguire a un’emorragia, un’importante disidratazione o l’esposizione a sostanze tossiche” spiega la ricercatrice. “In queste condizioni le cellule staminali residenti nel rene proliferano massivamente e può succedere che, durante i cicli di intensa replicazione del materiale genetico, in qualche cellula si verifichino alterazioni tali da indurre una proliferazione anomala e continua anche dopo che il danno è stato riparato.” Questo genera la formazione di tumori benigni, gli adenomi, che in minima percentuale di casi, origina tumori maligni. Per il tumore del rene è la prima volta che viene descritta la sequenza adenoma-carcinoma, ben nota per altri tipi di tumore come quello del colon. Queste scoperte, sostenute dalla Fondazione AIRC, potrebbero avere importanti implicazioni cliniche.
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STORIA DI COPERTINA
LA DEMOCRAZIA DEL BENE Chiusa la fase acuta dell’epidemia, il nostro Paese cerca di convivere con il Coronavirus, in attesa di un vaccino efficace, che richiederà tempo. In questa terza fase in cui abbiamo ripreso a condurre una vita quasi normale, le parole d’ordine devono rimanere prudenza e responsabilità. Ma occorre anche guardare al futuro, per mettere in atto quelle riforme che possano rispondere alle fragilità del nostro sistema sanitario e del nostro modello di sviluppo nel suo complesso, emerse durante la pandemia. Il Covid-19 ha messo impietosamente in luce e acuito le disuguaglianze. Per colmarle, serve un Piano Marshall per la Sanità. Inoltre, la crisi ci ha fatto capire che la visione ospedalocentrica non risolve i problemi della salute. Per gestire una dimensione sociale così complessa, serve un ribilanciamento dei poteri e una maggiore partecipazione dei cittadini, attraverso una valorizzazione del ruolo delle comunità locali.
NOTIZIARIO | Numero 3/2020 Rivista dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari Registrata al Tribunale di Bari n. 50 del 7/8/1976 Anno 2020 - Num. 3 Direttore Responsabile Filippo Anelli Direzione Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari 70126 Bari - Via Capruzzi, 184 Tel. 080-5566855 - 080-5575512 080-5426521 - 080-5560212 Fax 080-5427063 info@omceo.bari.it - www.omceo.bari.it Responsabile di Redazione Filippo Anelli Comitato di Redazione Filippo Anelli, Franco Lavalle, Alessandro Nisio, Nicola Achille, Giuseppe D’Auria
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Consiglio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari Anelli Filippo, Presidente Lavalle Franco, Vice-Presidente D’Auria Giuseppe, Segretario Achille Nicola, Tesoriere Amendola Antonio, Consigliere De Fazio Michele, Consigliere Bufano Gaetano, Consigliere Scalera Pietro, Consigliere Russo Roberto, Consigliere Liguori Patrizia, Consigliere Ciracì Giuseppe, Consigliere Iannuzziello Donato Rosario, Consigliere Grasso Giuseppina, Consigliere Schiavone Salvatore, Consigliere Stellacci Giandomenico, Consigliere Ladisa Roberta, Consigliere Collegio dei Revisori dei Conti Di Bari Sebastiano, Presidente Guerra Rocco, Revisore Maurogiovanni Giovanni, Revisore Monteduro Mariantonietta, Rev. supplente
Commissione Odontoiatri Nisio Alessandro, Presidente Achille Nicola, Componente Cirulli Nunzio, Componente Guerra Belinda, Componente Nuzzolese Emilio, Componente Redazione e pubblicità Kibrit & Calce Progetto grafico, editoriale e stampa Kibrit & Calce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Contributi fotografici Foto Banca Immagine Hanno collaborato: Filippo Anelli, Franco Lavalle, Ufficio stampa FIMMG Bari, Alessandro Nisio, Stefano Palomba, Fabrizio Ciprani, Roberta Franceschetti, Salvatore Schiavone, Silvio Tafuri, Luigi Vimercati, Vito Procacci, Salvatore Grasso, Nicola Calabrese, Giuseppe Pisicchio, Mariangela Elefante, Nicola Achille, Belinda Guerra, Michele Bozzi, Agnese Maria Fioretti, Clara Ranieri
ULTIM’ORA: Il Presidente dell’Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli è stato premiato, a nome di tutti i medici italiani, dall’Arcivescovo di Bari. Monsignor Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto, ha consegnato ad Anelli una targa commemorativa che, richiamando il monito del Siracide a onorare il medico, vuole essere un ringraziamento per ‘lo zelo, l’abnegazione e la dedizione di tutti i medici italiani’ nei mesi difficili della pandemia e una preghiera alla Beata Vergine del Carmelo per ‘coloro che, nell’esercizio della professione medica, hanno sacrificato la loro vita’.
SOMMARIO EDITORIALE 3.La democrazia del bene di Filippo Anelli 6. Il Tempo è galantuomo. Ci dirà la Verità! di Franco Lavalle 9. LA MEDICINA COM’ERA 10. NOTIZIE IN PILLOLE 14. ULTIME DALL’OMCEO 16. NOTIZIE DALLA FNOMCEO CORONAVIRUS / FASE 3 18. Coronavirus: La missione del pediatra durante e dopo la pandemia di Salvatore Schiavone 22. La prevenzione del COVID19 non fa rumore, ma dobbiamo imparare ad ascoltare la sua voce di Silvio Tafuri
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26. Medicina Del Lavoro Diffusione del Virus Sars-Cov-2 in ambito nosocomiale di Luigi Vimercati 29. Quando l’unione fa la forza di Vito Procacci 34. Le unità di terapia intensiva durante la pandemia: la gestione del Policlinico di Bari di Salvatore Grasso
18 57. Un backup per la Sanità civile di Roberta Franceschetti
82. Parola d’ordine: fare rete. Fiduciari comunali
di Mariangela Elefante
di Michele Bozzi
89. Io medico Giuro a cura della Redazione ONCOLOGIA 92. L’arte in Istituto
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si aggiorna: da sociale a “social” di Agnese Maria Fioretti
SPAZIO ODONTOIATRIA 64. Fabbisogno della professione odontoiatrica anno 2020-2021 di Alessandro Nisio 76. Le Società tra Professionisti: novità dalla Regione Lazio di Nicola Achille
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in periodo COVID
COMUNICAZIONE
43. USCA e cure territoriali un modello di integrazione per la MG? di Giuseppe Pisicchio
52. Stress test per la Sanità di Fabrizio Ciprani
71. Tre anni con l’ordine ORDINE E TERRITORIO
60. L’importanza dei giovani medici durante la pandemia
40. La medicina generale come argine al virus di Nicola Calabrese
46. Forze Armate a tutto campo di Stefano Palomba
FOTORACCONTO
78. Fase 2 / Covid-19: Vademecum operativo di Belinda Guerra
ARTE & MEDICINA 94. Mondrian musicale per i medici a cura della Redazione 96. NOTIZIE DAL MONDO LIBRI 98. L’essenza di piccole memorie cariche di antica saggezza e gioiosa irriverenza a cura della Redazione
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U LT I M E D A L L’ O M C e O
APPROVATO DL VIOLENZA IN SENATO Il Presidente dell’Ordine dei medici di Bari Filippo Anelli, ha espresso soddisfazione il 5 agosto scorso per l’approvazione in via definitiva, avvenuta all’unanimità da parte del Senato, del Disegno di Legge sulla sicurezza degli operatori sanitari e socio-sanitari: “Questo è il felice esito di un lavoro costante e di un lungo percorso avviato dall’Ordine dei medici di Bari sette anni fa, all’indomani della morte di Paola Labriola. A lei e alla memoria di tutti i colleghi e le colleghe vittime di violenza deve essere dedicata questa giornata”. “Bene l’istituzione per legge dell’Osservatorio sulla violenza, con il contributo dei professionisti. Bene anche la procedibilità d’ufficio per questi reati e l’aumento delle pene, strumenti che possono essere di dissuasione e prevenzione delle aggressioni, e la Giornata in onore
delle vittime della violenza, di forte valore simbolico e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica – aggiunge Anelli -. Nel complesso una buona legge, che costituisce un primo passo importante nella lotta contro questo problema che affligge la nostra sanità”. “Ora occorre avviare una vera rivoluzione del servizio sanitario a livello organizzativo – conclude Anelli -. Che riesca a porre le condizioni per ricostruire l’alleanza medico paziente”.
DISPENSAZIONE DEI FARMACI NELLE FARMACIE TERRITORIALI AI MALATI ONCOLOGICI E DI SLA “La dispensazione dei farmaci nelle farmacie territoriali ai malati oncologici e di SLA è una buona notizia. La scelta della Regione va nella direzione giusta, quella di semplificare le procedure attraverso cui i pazienti
accedono alle terapie. Un obiettivo fondamentale soprattutto per coloro che sono affetti da malattie particolarmente invalidanti come i malati neoplastici e quelli con SLA” - a inizio giugno ha commentato così Filippo Anelli, Presidente Omceo Bari la delibera di giunta regionale che ha prorogato in via straordinaria l’Accordo per la distribuzione per conto dei farmaci A-PHT siglato con Federfarma Puglia e in scadenza il 30 giugno 2020. La giunta ha fatto propria una disposizione emanata dalla Protezione Civile con la quale si autorizzavano le regioni a dispensare farmaci che richiedevano un controllo ricorrente anche attraverso le farmacie territoriali. “Questa decisione consentirà ai cittadini di recarsi presso la propria farmacia e di ottenere il farmaco prescritto dal proprio medico senza recarsi in ospedale. Ringrazio il Direttore di Dipartimento Vito Montanaro, perché si tratta di un gran passo in avanti verso il potenziamento delle cure territoriali” - ha concluso Anelli.
SSR: NON SERVONO CATTEDRALI DELLA SANITÀ PRIVATA, MA UN SISTEMA EGUALITARIO E SOLIDALE Lo scorso Aprile il Governatore Emiliano ha annunciato una rivoluzione copernicana per la Sanità Pugliese, proponendo di recuperare 200 milioni spesi ogni anno in mobilità sanitaria verso le regioni del nord
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attraverso un rilancio del SSR che punti a convincere i gruppi sanitari privati a investire in Puglia. Siamo convinti che il discorso del Presidente parta da un approccio concettuale poco proficuo per la Puglia e per la nostra tenuta come Paese. Implicitamente, la nostra regione dovrebbe avvantaggiarsi della momentanea difficoltà dei sistemi sanitari settentrionali per rafforzare il proprio SSR
intervento eccezionale dello Stato, un Piano Marshall per la Sanità pubblica, essendoci le condizioni per proporlo: “E sottolineo due concetti chiave che devono guidare questo intervento: nazionale e pubblico. L’epidemia da Covid-19 ha messo infatti impietosamente in luce le debolezze strutturali e organizzative del nostro sistema organizzato su base regionale, proprio in quelle aree che dovevano rappresentarne la punta di diamante.” È emersa una scarsa capacità di programmazione, pur di fronte a esperienze di paesi come Cina e Corea del Sud che potevano facilitare il nostro compito. È emersa l’impossibilità da parte dello Stato di governare un sistema sanitario frammentato in 21 sistemi sanitari regionali e l’incapacità di individuare e implementare un efficace approccio unitario, in termini di protocolli
attirando investimenti del privato sanitario ed eliminando i viaggi della speranza verso le strutture del Nord. Ma un approccio utilitaristico e di competizione tra le Regioni è proprio ciò che ha danneggiato il servizio sanitario nazionale negli ultimi anni, portando a squilibri tra le diverse aree d’Italia che hanno inciso sugli indici di salute della popolazione”. “Bisogna, invece, puntare al superamento delle diseguaglianze, attraverso il rispetto dei principi di equità e di uguaglianza che soddisfi efficacemente i bisogni di salute in pari misura a Bari come a Bolzano. ha continuato Anelli - “E non possiamo farlo a danno di qualcuno, come se sottrarre risorse alla Lombardia servisse in sé ad aiutare i pugliesi a stare meglio. Un sistema equo e solidale deve puntare invece a portare la Calabria - la Regione che al momento registra gli indicatori sanitari più bassi a livello nazionale – e tutte le regioni meridionali ai migliori standard nazionali.” Il Presidente Anelli propone un
operativi e terapeutici. È emersa, infine, la carenza di un centro unico di governance come ad esempio nella raccolta di dati e informazioni che selezionasse le sperimentazioni più efficaci e standardizzasse veloce-
mente la risposta in tutto il territorio, in modo coerente in tutto il Paese. In tale contesto, attrarre investitori privati in Puglia non risolverà i
problemi di un SSR che negli ultimi anni è stato depauperato di risorse finanziarie, ma anche di risorse umane e di competenze. Non servono cattedrali della Sanità privata calate dall’alto. Serve invece un approccio sistemico, con una rete di strutture, di medici e di Università, la selezione di competenze eccellenti, capaci di dare risposta ai bisogni di salute dei cittadini. Serve quindi investire nella Sanità pubblica partendo dalla rete territoriale che rappresenta il momento dove il bisogno di salute incontra il sistema salute perché dia le risposte. L’esempio della Lombardia di fronte al Coronavirus dovrebbe essere d’insegnamento: un SSR che ha potenziato le strutture private e ha trascurato il territorio è stato travolto dall’epidemia. La pandemia ha messo infatti in evidenza l’importanza della medicina del territorio, un settore che, anche quando il Covid-19 sarà sconfitto, continuerà a giocare un ruolo fondamentale nel fronteggiare tra l’altro le malattie croniche, vera sfida per i sistemi sanitari occidentali in futuro. Anche su questo fronte, potrà aiutare poco il privato, tradizionalmente poco interessato alla medicina del territorio, relegata al privato sociale o alla rete dei medici di medicina generale. “Un’ultima parola rispetto a questo sistema sanitario pubblico, equo, egualitario e solidale, che immagino - conclude Anelli - “la governance non può essere lasciata nelle mani della politica o di manager scelti dalla politica. È ora che il governo del sistema torni nelle mani dei professionisti, di chi ha come priorità non il pareggio di bilancio ma i bisogni di salute dei cittadini. Professionisti della salute che debbono rendere conto del proprio operato alle comunità locali di riferimento, attraverso meccanismi ispirati alle Legge 833, attuativa di un sistema sanitario universale, egualitario e solidale”.
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Notizie dalla FNOMCeO GIORNATA IN ONORE DEGLI OPERATORI SANITARI “Accogliamo con soddisfazione la proposta di istituire una Giornata in onore di tutti gli operatori sanitari. È giusto e meritorio ricordare il sacrificio di tanti medici, infermieri, farmacisti, ostetrici, di tutti i professionisti e gli operatori sanitari e sociosanitari e dei volontari che hanno messo a rischio la loro vita nel corso della pandemia di COVID-19”. Così il Presidente della Federazione, Filippo Anelli, accoglie l’approvazione, avvenuta il 29 maggio scorso all’unanimità da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, in sede deliberante, del Disegno di Legge che istituisce la “Giornata dei camici bianchi”. Prevista per il 20 febbraio, la Giornata sarà un “momento per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus nell’anno 2020”.
APPELLO ISDE-FNOMCEO Come la storia di tutte le epidemie ci ha insegnato, per combattere il Covid-19 è indispensabile tenere insieme la tutela della salute e quella dell’ambiente. È questo l’incipit del documento\appello promosso dall’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente-ISDE Italia insieme a FNOMCEO con l’adesione di Slow Medicine, WWF, CIPOMO, FederBio, Fondazione Allineare Sanità e Salute, Organismo Toscano per il governo clinico, GUFI, Navdanya International, AIDA, Rete Humus e Terra Nuova Edizioni. “La pandemia è una chiara espressione dell’ambiente malato e ha dimostrato che potenza economica e tecnologica non sono in grado di evitare enormi danni sanitari e sociali- dichiarano i promotori - dovremmo guardare oltre la mera diffusione del virus per capire la lezione che, nostro malgrado, il coronavirus ci ha imposto. Imparare la lezione che questa emergenza sta duramente impartendo può consentire di essere preparati per i prossimi, probabili, eventi simili”. Il documento sottolinea che chiari segnali di una presa di consapevolezza e della volontà d’inversione di tendenza potrebbero venire dall’approvazione della legge sull’agricoltura biologica da tempo ferma in Senato, da quella sul blocco totale del consumo di nuovo suolo, dall’adeguata tutela del patrimonio forestale e boschivo (“il polmone verde” del paese), dalla
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moratoria sull’implementazione di tecnologie digitali non ancora adeguatamente testate.
CAMBIAMENTI CLIMATICI, ANTIMICROBICORESISTENZA, DISUGUAGLIANZE “La pandemia di Covid-19 non ha cancellato le grandi questioni aperte che riguardano la nostra salute – spiega Filippo Anelli -. Anzi ha messo impietosamente in luce e acuito le disuguaglianze. Ogni strategia di prevenzione e di gestione dell’epidemia dovrebbe quindi tenere presenti i diversi fattori di rischio e di vulnerabilità epidemiologici, economici e sociali”. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, la riduzione delle emissioni di Co2 legata al lockdown, non deve essere interpretata come un’inversione di tendenza intenzionale, necessaria a raggiungere sia l’equilibrio ecologico che il benessere delle popolazioni, due componenti inestricabili dello sviluppo sostenibile. “La reale e concreta preoccupazione è che il depauperamento degli Stati porti i Governi a diminuire gli investimenti sulle energie rinnovabili e sulle politiche di sostenibilità ambientale, ritornando a processi produttivi più a buon mercato e più inquinanti – prosegue Anelli -. Questo non deve accadere: la crisi dei sistemi sanitari ed economici, messi a dura prova dal Covid-19, non deve essere motivo per far passare in secondo piano le azioni per il clima”. Su questo versante saranno orientati i lavori della Commissione Fnomceo Professione Ambiente e Salute Globale, impegnata tramite la rete dei Medici Sentinella, a dare un supporto agli Enti locali per sostenere le politiche legate all’ambiente e agli stili di vita. Anche il problema dell’antimicrobicoresistenza è una delle direttrici di lavoro della Fnomceo. È partito sulla piattaforma FadInMed, il nuovo corso di formazione a distanza “Antimicrobico-resistenza (AMR): l’approccio One Health” rivolto a tutti i medici e odontoiatri.
MEDICINA DI GENERE: INCONTRO CON LA SOTTOSEGRETARIA SANDRA ZAMPA Un incontro per fare il punto sul lavoro che il Ministero della Salute sta svolgendo sul tema della Medicina di Genere, sia sul versante dei progetti di Formazione e ricerca, sia nell’ambito dell’Osservatorio in linea con il Piano Nazio-
a cura di UFFICIO STAMPA FNOMCEO
nale, a un anno dalla firma del Piano per l’applicazione e la diffusione della Medicina di genere. È quello che si è svolto a luglio al Dicastero di Lungotevere Ripa 1 tra la Sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, l’Onorevole Fabiola Bologna, Componente della XII Commissione, Affari Sociali, della Camera dei Deputati, e una delegazione della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Per Fnomceo erano presenti: il Presidente, Fi-
lippo Anelli, la Coordinatrice del Gruppo di Lavoro sulla Medicina di Genere, Teresita Mazzei, e Franco Lavalle, Componente della stessa Commissione. “Comprendere come il genere influisca sulla diagnosi, sulla risposta alle terapie e sulla sensibilità agli effetti collaterali, ma anche sull’incidenza delle patologie e sull’accesso alle cure è una questione di appropriatezza e di equità, che permette di realizzare appieno gli obiettivi di efficienza efficacia e universalità del nostro Servizio Sanitario nazionale – ha affermato il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. Il medico va informato e formato sulla Medicina di genere, non solo attraverso il percorso accademico ma anche nel post lauream, in particolare attraverso l’Educazione continua in medicina. È per questo che, anche quest’anno, abbiamo accreditato un corso Fad dedicato a “La salute di genere”, che sarà fruibile sino al 31 dicembre prossimo. Ma anche l’informazione è fondamentale: presto apriremo sul nostro sito una sezione dedicate”.
IMBUTO FORMATIVO “Accogliamo con vivo apprezzamento l’Ordine del Giorno, presentato da alcuni Deputati del M5S e accolto dal Governo, con il quale la Camera impegna il Governo a ‘intervenire, con ulteriori provvedimenti normativi, per risolvere in via struttu-
rale il problema del cosiddetto «imbuto formativo», affinché per ciascun laureato in medicina corrisponda un percorso formativo post lauream, nell’ottica di assicurare ai cittadini un’assistenza di qualità ed immettere nel sistema un congruo numero di specialisti e di medici di medicina generale’. È quanto la Fnomceo richiede da tempo”. Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli commenta l’Ordine del Giorno, presentato da alcuni Deputati di maggioranza nell’ambito dell’esame del DDL di conversione in Legge del cosiddetto Decreto Rilancio, e accolto dal Governo. Ordine del Giorno che cita in premessa le considerazioni della stessa Fnomceo. “Permane dunque il rilevante problema del cosiddetto «imbuto formativo» che comporta la permanenza di tanti giovani laureati in situazioni di precariato, di inoccupazione o di disoccupazione – vi si legge la Fnomceo, proprio nei giorni scorsi, ha evidenziato come sia «necessario intervenire, per svuotare finalmente l’imbuto e formare tutti i medici già laureati. Il Presidente della Fnomceo ha in particolare sottolineato la necessità di una vera riforma, che metta in parallelo gli ingressi a medicina con i percorsi formativi post laurearti, cosicché a ogni laurea corrisponda una borsa”. “Ora è il momento di agire: ci uniamo anche noi nel chiedere un provvedimento normativo, di iniziativa governativa, che faccia corrispondere a ogni laurea in Medicina una borsa di specializzazione o per la Medicina generale – conclude Anelli -. Ci appelliamo dunque al Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha dimostrato di avere a cuore questa situazione: si intesti questa battaglia, si faccia promotore di un Disegno di Legge che veda finalmente il percorso formativo del Medico diventare un unicum, dall’immatricolazione alla specializzazione, e che correli il numero dei laureati ai posti nelle Scuole e al Corso per la Medicina Generale”.
CORONAVIRUS FASE 3
CORONA VIRUS: LA MISSIONE DEL PEDIATRA DURANTE E DOPO LA PANDEMIA
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Nel difficile momento in cui ci siamo tutti trovati, i pediatri non hanno mai chiuso i loro ambulatori, rimanendo come sempre sul territorio: attenti ai bisogni dei piccoli e rigorosi nell’osservare le linee guida poste dal governo, nonostante i dispositivi di protezione individuale scarseggiassero nella gran parte del Paese di SALVATORE SCHIAVONE Pediatra di famiglia - Consigliere OMCEO Bari
I
pediatri di famiglia sono stati al fianco dei loro piccoli, bambini che hanno combattuto una guerra invisibile, incapaci di comprendere la follia che li circondava, con asili e scuole chiuse, senza la possibilità
di svagarsi al parco, di andare in bici o di incontrare i loro amici, senza poter abbracciare i loro parenti. Il COVID-19 ha tolto loro la normalità a cui erano abituati ma, nonostante tutto, hanno attraversato indenni la pandemia con l’esuberanza, la corazza e lo scudo di un guerriero che tante volte avranno disegnato. Fortunatamente i più piccoli non sono stati particolarmente colpiti dal virus o lo sono stati solo in minima parte con un andamento dell’infezione tendenzialmente benigno, come riportato da colleghi di tutto il mondo, compresi i pediatri degli Ospedali Meyer e Gemelli su una delle più importante riviste di letteratura medica (New England Journal of Medicine). Il comportamento dell’infezione da SARS-CoV-2 è estremamente atipico per un’infezione respiratoria nei bambini, infatti è stato supposto che circa il 90% dei casi in età pediatrica abbia decorso asintomatico o presenti sintomatologia lieve-moderata, per varie ragioni. Tra tutte, le più attendibili risultano essere la scarsa presenza di comorbidità rispetto agli anziani (confermata da andamento più grave nei bambini con patologie associate), oltre ad una minore densità e ad una scarsa maturazione dei recettori ACE2 polmonari nei primi anni di vita, ed una mancata risposta immunitaria iper-reattiva che è stata legata ai casi più gravi negli adulti. Li abbiamo visti e soprattutto sentiti superare con pochi problemi tre mesi della loro vita, che i più piccoli neanche ricorderanno al contrario degli adolescenti, lasciando un segno che è iniziato a diventare tangibile solo poco dopo. Infatti, con il passare delle Settembre 2020 | Notiziario | 19
La chiave del successo sarà la programmazione: bilanci di salute, colloqui con gli adolescenti, e tutto ciò che rientra nel follow-up di routine dei bambini di ogni età.
settimane, sono aumentate sempre di più le
certezze sul futuro e su cosa possa accadere
richieste di consulenze per disturbi d’ansia,
dopo il periodo estivo.
insonnia, sindromi depressive associate a
Nel frattempo, educare sarà la parola d’ordi-
malesseri fisici, dolori addominali e cefalee.
ne, e dovremo farlo attraverso la trasmissione
Ho trovato emblematica la conversazione
della conoscenza di ciò che è successo e del
avuta al telefono con A., madre di una ragaz-
perché è successo. Dovremo insegnare che
zina di 14 anni in terapia antidepressiva con
il pediatra di famiglia deve essere contattato
inibitori selettivi della ricaptazione della sero-
sempre prima telefonicamente (triage) e che,
tonina: “Posso chiederle un appuntamento?
così facendo, si potranno evitare inutili as-
La piccola C. vorrebbe parlarle” - “Di cosa?” - “Del virus”. Non riuscire a strutturare ed incarnare il nemico ha una azione devastante in molti adolescenti, che preferirebbero di gran lunga essere come Don Chisciotte e combattere i giganti sotto forma di mulini a vento, con il vantaggio di vederli e di avere di fronte nemici concreti. LA RICOSTRUZIONE Dopo tre mesi di lockdown, eccoci frenetici ed iperattivi come e più di prima a dover rimettere insieme i cocci dell’anima dei nostri bambini, ricordando che la gestione dei casi più complessi è sempre affidata alla neuropsichiatria infantile. Dobbiamo far conoscere ai bimbi il nemico, spiegando loro cosa è successo prima e cosa possa succedere poi, considerato che il nemico non è affatto sparito. Potremmo doverlo affrontare ancora qualora dovesse ritornare, ed allora dovre-
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sembramenti nelle sala d’attesa, che dovranno rimanere sgombre fino a nuovo ordine. Dovremo appropriarci di una nuova pratica clinica fatta da remoto ed avere un approccio proattivo; dovremo invitare non più i genitori, ma un singolo genitore o caregiver, a recarsi presso i nostri ambulatori con i loro piccoli esclusivamente su appuntamento. La chiave del successo sarà la programmazione: bilanci di salute, colloqui con gli adolescenti, e tutto ciò che rientra nel follow-up di routine dei bambini, a prescindere dalla loro età, ora più che mai dovrà essere pianificato e organizzato secondo agende stringenti. Dovremo continuare a rafforzare la diade materno-infantile, valorizzando come sempre l’allattamento materno anche da mamme SARS-CoV-2 positive, laddove non vi sia una compromissione dello stato generale della nutrice. Do-
mo essere capaci di riorganizzare l’attività
vremo dedicarci giornalmente alla
ambulatoriale per fare il nostro lavoro con la
prevenzione delle malattie infetti-
pazienza e la capacità di sempre.
ve, sottolineando in maniera ine-
Non sarà più possibile, gestire l’attività pe-
quivocabile la potenza preventiva
diatrica territoriale come prima. Come in uno
delle vaccinazioni. Come disse il
schema evoluzionistico Darwiniano che ha
pioniere Jonas Salk “Il più gran-
impiegato secoli per affermarsi, noi dopo soli
de riconoscimento per aver fat-
tre mesi ci troviamo a dover riformare tutta la
to qualcosa di buono, è l’oppor-
nostra attività lavorativa quotidiana, con in-
tunità di fare ancora di più.”
LA SITUAZIONE IN ITALIA AL 10 MARZO
43 POSITIVI TRA GLI 0 E I 9 ANNI 0,05% DEL TOTALE
5% DEI MALATI
85 POSITIVI TRA 10-19 ANNI
HA MENO
296 POSITIVI TRA 20-29 ANNI
1% DEL TOTALE
ALMENO 420 PERSONE
DI 30 ANNI
3,5% DEL TOTALE
470 CASI > 30-39 ANNI 5,6% DEL TOTALE
891 CASI > 40-49 ANNI 10,7% DEL TOTALE
1.453 CASI > 50-59 ANNI 17,4% DEL TOTALE
1.471 TRA 60-69 ANNI 17,7% DEL TOTALE
1.785 TRA 70-79 ANNI 21,4% DEL TOTALE
1.532 TRA GLI OVER 80 18,4% DEL TOTALE
L’ETÀ MEDIA È DI 65 ANNI - L’ETÀ MEDIANA È DI 69 ANNI 0-18 ANNI: 0% 19-50 ANNI: 10% 51-70 ANNI: 46 % >70 ANNI: 44% [Fonte: ISS] Settembre 2020 | Notiziario | 21
CORONAVIRUS FASE 3
LA PREVENZIONE DEL COVID19 NON FA RUMORE, MA DOBBIAMO IMPARARE AD ASCOLTARE LA SUA VOCE
Le pandemie non sono una novità per il mondo della prevenzione. Ma quella da H1N1pdm09 aveva creato l’idea che per questa generazione avessimo già dato. Lo dimostra il mancato aggiornamento del Piano Pandemico Nazionale. Poi è arrivato il Covid-19 e l’Italia ha potuto reagire alla sfida facendo tesoro di circa 2 decenni di attività di formazione di nuove generazioni di epidemiologi da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Una risorsa poco nota, poco valorizzata, ma fondamentale per la Sanità Pubblica italiana. di SILVIO TAFURI, EDOARDO MARIA TERLIZZI, ANDREA MARTINELLI Dipartimento di Scienze Biomediche e Oncologia Umana, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
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I
mesi di maggio e giugno 2020 verranno
della One Health, gli studi di sorveglianza
percepiti, da parte della comunità degli
epidemiologica integrata umana e veteri-
operatori di sanità pubblica, di prevenzio-
naria si sono, per lungo tempo, focalizzati
ne e di direzione sanitaria, come una leopar-
sulla circolazione di nuovi virus influenzali tra
diana “quiete dopo la tempesta”. Tempesta
suini e volatili e sul rischio di riassortamen-
è la parola giusta per descrivere lo sconvol-
to di questi virus che potesse determinare il
gimento della vita degli operatori del mondo
“salto di specie” e la individuazione di uno
dell’assistenza territoriale e dell’organizzazio-
stipite pandemico, al contempo patogeno e
ne sanitaria dopo la dichiarazione dello stato
contagioso per l’uomo. D’altronde, nel 2009
di emergenza di sanità pubblica e successi-
la pandemia influenzale da tanto tempo an-
vamente di pandemia legata alla circolazione
nunciata e prefigurata si era in effetti avvera-
del virus SARS-COV-2.
ta, con l’emergenza del virus H1N1pdm09.
Le pandemie non sono una novità per il mon-
La lezione della pandemia da H1N1pdm09
do della prevenzione, ma di solito sono una
era stata a lungo studiata, ma la fase post-
sorta di appuntamento generazionale. Infatti,
pandemica aveva creato una diffusa, anche
la storia lontana (a partire dalla Peste di Giu-
se mai ufficializzata o formalizzata, idea per
stiniano) ed anche dell’ultimo secolo è stata
la quale “per questa generazione abbiamo
caratterizzata da ricorrenti eventi pandemici,
dato”. Lo specchio di questa idea diffusi-
con intervalli interpandemici di circa 20-30
va più suggestivo è proprio il mancato ag-
anni. L’agente eziologico più frequentemen-
giornamento, nella fase post-pandemica,
te implicato nella genesi di queste pandemie
del Piano Pandemico Nazionale. Nel mese
è stato il virus influenzale e nell’immaginario
di gennaio 2020, la storia sembra cambia-
della sanità pubblica si era, soprattutto negli
re, con la registrazione presso la GenBank
ultimi 20 anni, generato una sorta di bino-
di un nuovo virus, tassonomizzato come
mio “influenza-pandemia”. Anche nell’ottica
SARS-COV-2, agente eziologico di un
La lezione della pandemia da H1N1pdm09 era stata a lungo studiata, ma la fase post-pandemica aveva creato una diffusa, anche se mai ufficializzata o formalizzata, idea per la quale “per questa generazione abbiamo dato”.
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LA STRATEGIA PER IL CONTENIMENTO DELL’EPIDEMIA SI BASA SU TRE T: “TEST, TRACE, TREAT”. DECLINANDO LE TRE T, LE AZIONI SONO RIVOLTE AD INDIVIDUARE I CASI E CONFERMARE LA DIAGNOSI, TRACCIARE TUTTI I CONTATTI STRETTI DEI CASI DA SOTTOPORRE AD ISOLAMENTO CAUTELARE, TRATTARE I CASI FINO AL CESSARE DELLA CONTAGIOSITÀ.
La prevenzione non fa rumore e non fa spettacolo, la prevenzione ha il suono del bosco che cresce con la pazienza e la dignità del contadino.
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importante focolaio di polmonite interstizia-
dei focolai epidemici attraverso tecniche di
le intervenuto in Cina, nella città di Wuhan
indagine epidemiologica è stata da sempre
e rapidamente diffuso in altre nazioni. In un
una priorità dell’Istituto Superiore di Sanità,
tempo tutto sommato molto breve (da metà
che, almeno fino al 2010, ha lavorato per
febbraio alla prima decade del mese di mar-
formare nuove generazioni di epidemiologi
zo), l’Italia si è trasformato da Paese a basso
da mettere a servizio delle strutture regionali
rischio di diffusione del nuovo virus a Paese
e aziendali di sanità pubblica e soprattutto
epidemico. D’altronde, questo fenomeno è
da mettere in rete. Tale sforzo formativo si
stato favorito da una serie di fenomeni strut-
era nel tempo attenuato, probabilmente per
turali e probabilmente non comprimibili:
l’idea che il rischio epidemico fosse meno
• Il virus SARS-COV-2 è stato isolato e tas-
cogente e che la Sanità fosse investita di
sonomizzato nel mese di gennaio 2020,
altre priorità. L’Italia ha probabilmente potu-
tuttavia ci sono suggestive ipotesi per le
to reagire alla sfida facendo tesoro di circa
quali lo stesso circolava, almeno nella pro-
2 decenni di attività di formazione di nuove
vincia dello Hubei, dal mese di Novembre.
generazioni di epidemiologi da parte dell’I-
• La città di Wuhan è un importante polo
stituto Superiore di Sanità, che hanno dovu-
commerciale della Cina e da Wuhan c’erano
to “rispolverare” competenze già acquisite
diversi collegamenti aerei diretti con l’Euro-
in passato e magari “freezate”. Quasi “per
pa (giornalieri con Londra, tre volte la setti-
fortuna”, i soggetti formati all’epidemiologia
mana con Parigi e Roma), pertanto c’è stata
di campo erano ancora in servizio. Questa è
un importante movimentazione di persone
stata una risorsa poco nota, poco valorizza-
tra l’epicentro dell’epidemia e l’area Euro.
ta, ma fondamentale per la Sanità Pubblica
• La presentazione clinica della malattia nei
italiana. Non dimentichiamo però che tale
soggetti giovani adulti è di tipo simil-influen-
attività di formazione va rivitalizzata, perché
zale, quindi si deve presupporre che molti
alla prossima pandemia i soggetti già formati
soggetti abbiano avuto e diffuso la malattia
potrebbero essere già in pensione. Chi gesti-
senza che sia stata fatta diagnosi. La gestione
rà allora le epidemie, se non investiamo nelle
L’EPIDEMIA DA A(H1N1) PDM09
nuove generazioni? Cosa ha fatto la Sanità
Torneri A, Faes C, Wallinga J, Hens N. Esti-
Pubblica? Si tratta di un lavoro silenzioso,
mating the generation interval for coronavi-
quasi antipatico da alcuni punti di vista, ma
rus disease (COVID-19) based on symptom
centrale. La strategia per il contenimento
onset data, March 2020. Euro Surveill. 2020
dell’epidemia si basa su tre T: “test, trace,
Apr;25(17):2000257.
treat”. Declinando le tre T, le azioni sono
7917.ES.2020.25.17.2000257)
rivolte ad individuare i casi e confermare la
ziato che il 60% del carico complessivo di
diagnosi, tracciare tutti i contatti stretti dei
malattia può essere abbattuto isolando i
casi da sottoporre ad isolamento cautelare,
soggetti pre-sintomatici, ovvero coloro che
trattare i casi fino al cessare della contagiosi-
si contagiano e incubano il virus. Questo è
tà. La Sanità Pubblica deve occuparsi di due
stato il lavoro della Sanità Pubblica, questa è
delle tre T, lasciando alla medicina clinica lo
stata l’azione che ha generato la tanto invo-
scettro della terza T, probabilmente più fo-
cata, quasi pregata, discesa della curva epi-
riera di ribalte e palcoscenici, ma non certo
demica. Il contact tracing non è una attività
egemone rispetto alle prime due. La vita de-
grata: viene vissuta come invasione della pri-
gli operatori di Sanità Pubblica nei mesi della
vacy, come limitazione della libertà persona-
Pandemia ha avuto questo ritmo. Individuo il
le e a volte come privazione delle possibilità
nuovo caso e mi metto sulle sue tracce, devo
di sostentamento (ad esempio per i lavori
ricostruire la catena di contagio, capire dove
autonomi). Per questo, gli operatori di sani-
si può essere contagiato e anche chi può
tà pubblica non sono abituati a sentirsi dire
aver contagiato. Individuati i contatti stret-
grazie per il proprio lavoro, è già un miracolo
ti, questi vanno messi in quarantena fino ad
scampare alle ire. Ma la prevenzione non fa
esclusione della contagiosità. Mettere questi
rumore e non fa spettacolo, la prevenzione
soggetti in quarantena è il più importante
ha il suono del bosco che cresce con la pa-
provvedimento per il blocco dell’epidemia:
zienza e la dignità del contadino. Impariamo
uno studio recentemente pubblicato su Eu-
ad ascoltare questa voce, farà bene alla co-
rosurveillance (Ganyani T, Kremer C, Chen D,
munità dei medici italiani.
doi:
10.2807/1560ha
eviden-
Il virus influenzale A(H1N1) pdm09, noto come influenza suina, si è manifestato a partire da metà aprile 2009, quando diversi Paesi hanno riportato casi di infezione nell’uomo da un nuovo virus influenzale che causa una infezione virale acuta dell’apparato respiratorio con sintomi simili a quelli classici dell’influenza. L’11 giugno 2009, l’Oms ha ufficialmente dichiarato l’esistenza di uno stato di pandemia da nuovo virus influenzale, con passaggio alla Fase 6 dei livelli di allerta, che si è chiusa ad agosto 2010. A livello mondiale si stima che la pandemia abbia causato tra i 100.000 e i 400.000 morti nel solo primo anno.
Settembre 2020 | Notiziario | 25
CORONAVIRUS FASE 3
MEDICINA DEL LAVORO
DIFFUSIONE DEL VIRUS SARS-COV-2 IN AMBITO NOSOCOMIALE Di fronte al diffondersi della pandemia la Sorveglianza Sanitaria del personale dipendente dell’AOUC Policlinico di Bari è stata da subito incentrata sulla tutela della salute dei lavoratori.Il Policlinico ha avviato uno screening sierologico associato al tampone naso-faringeo su tutto il personale dipendente, finalizzato a valutare la circolazione del virus SARS-CoV-2 in soggetti asintomatici. di LUIGI VIMERCATI Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro Scuola di Medicina Università degli Studi di Bari Aldo Moro Direttore UOC di Medicina del Lavoro Universitaria AOUC Policlinico di Bari
26 | Notiziario | Settembre 2020
T
r a le SARI (Severe Acute Respiratory
clinico di Bari, in collaborazione con l’U.O.C,
Infection) rientra la Coronavirus Dise-
di Igiene, in data 29 gennaio ha redatto un
ase 2019 (COVID-19) causata da un
primo documento sulle procedure organiz-
nuovo ceppo di Coronavirus, il SARS-CoV-2,
zative necessarie ad una corretta gestione di
responsabile di una delle più gravi crisi sani-
eventuali pazienti affetti da Covid-19 nonché
tarie dell’ultimo secolo. Fermo restando che
misure di controllo finalizzate a ridurre il ri-
in ogni ambiente di vita e di lavoro esiste la
schio di contagio tra operatori sanitari e pa-
potenzialità di contagio, alcune categorie
zienti. In particolare, in collaborazione con il
di lavoratori hanno un rischio più elevato di
Servizio di Prevenzione e Protezione, si sono
esposizione al virus e tra questi sono inevita-
allertate le Direzioni dell’AOUC Policlinico di
bilmente annoverati gli operatori sanitari. In
Bari sulla necessità di approvvigionamento
Italia, attualmente, secondo l’ultimo report
di Dispositivi di Protezione Individuale, con
dell’Istituto Superiore di Sanità (10 giugno
particolare riferimento ai facciali filtranti FFP2
2020), gli operatori sanitari contagiati am-
ed FFP3. I lavoratori, inoltre, sono stati op-
montano a 28.603, ovvero circa il 12% del to-
portunamente informati, formati e addestrati
tale dei casi segnalati (236.076). Alla data del
alle corrette procedure di vestizione e sve-
31 maggio 2020 il quarto report INAIL sulle
stizione, nonché sensibilizzati sulla stretta os-
infezioni di origine professionale riporta che
servanza di norme comportamentali e sull’a-
circa un terzo dei casi riguarda gli operatori
dozione di precauzioni standard di controllo
sanitari. Sulla scorta delle immagini diffuse
delle infezioni nosocomiali. La Sorveglianza
dai media intorno a metà gennaio, relative
Sanitaria relativa al personale dipendente
a quanto si stava verificando in Cina, l’Unità
dell’AOUC Policlinico di Bari è stata da subi-
Operativa Complessa di Medicina del Lavo-
to incentrata sulla tutela della salute dei lavo-
ro Universitaria dell’Azienda
ratori particolarmente “fragili” oltre che sulle
Ospedaliero-Universitaria
visite pre-assuntive, in risposta alla domanda
Consorziale (AOUC) Poli-
crescente di un numero considerevole di fi-
HCWs
Any close contact with confirmed case without PPEs
HCW is temporally dismissed from work, in home isolation for a 7 days period, and undergoes to swab after 7 days
Test is negative
Test is positive
Any casual contact
Close contact with suspected case without PPEs
Occupational close contact with suspected case with PPEs
- Swab to suspected case - HCW is temporally dismissed from work until swab result
- Swab to suspected case - HCW keeps working
Test is positive
Test is positive
Test is negative
Occupational close contact with confirmed case with PPEs
HCW keeps working, makes self-monitoring for a 14 days period
Test is negative
Surveillance ends Symptoms in a 14 days period? NO
HCW goes back to work
HCW goes back to work, but Active Surveillance is active
HCW is temporally dismissed from work until clinical and virological healing
HCW keeps working, makes self-monitoring for a 14 days period
Symptoms resolution
Test is negative
YES
HCW is temporally dismissed from work in home isolation and undergoes rapidly to swab
Test is positive
gure professionali destinate alle UU.OO più
conseguente immediato allontanamento del
coinvolte nella gestione della fase emergen-
personale ed adozione di una mirata strate-
ziale. Le visite mediche sono sempre state
gia di campionamento, attraverso l’esecu-
svolte nel pieno rispetto delle norme di si-
zione di tampone naso-faringeo con meto-
curezza, ivi incluso l’obbligo di pre-triage te-
dica PCR-Real Time, l’unico accertamento
lefonico ed esecuzione di tampone naso-fa-
diagnostico validato scientificamente per la
ringeo disposto il giorno precedente la visita
diagnosi di infezione da SARS-CoV-2. Al fine
medica. Inoltre, gli operatori sanitari risultati
di consentire le attività di monitoraggio dei
positivi al SARS-CoV-2, prima della riammis-
casi sospetti e/o accertati di COVID-19, a
sione in servizio, sono stati sottoposti a visita
supporto della U.O.C. di Medicina del Lavo-
medica presso la nostra U.O.C. e a comple-
ro, è stata istituita una “Control Room”, sot-
tamento diagnostico, laddove necessario, gli
to la responsabilità del collega Silvio Tafuri
stessi hanno anche beneficiato di un appro-
del Dipartimento di Scienze Biomediche e
fondimento specialistico e/o strumentale. Sin
Oncologia Umana, Università degli Studi di
dall’inizio della fase emergenziale, sono state
Bari Aldo Moro, dedicata alla rapida identi-
formalizzate articolate procedure operative
ficazione di “casi” tra operatori sanitari e al
(creazione di percorsi “sporchi” e/o “pu-
tracciamento dei contatti (contact tracing). In
liti”) comprensive di flow-chart (flow-chart
questo modo, è stato possibile circoscrivere
1) esplicative per un’immediata definizione
sul nascere gli eventuali focolai infettivi all’in-
di contatto ad “alto” e/o “basso” rischio e
terno dell’Azienda e, di conseguenza,
In Italia, secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (10 giugno 2020), gli operatori sanitari contagiati ammontano a 28.603, ovvero circa il 12% del totale dei casi segnalati (236.076).
Settembre 2020 | Notiziario | 27
TAMPONE CON METODICA PCR-REAL TIME Per la diagnosi di infezione da SARSCoV-2 il campione di elezione è un campione delle vie respiratorie. Questo può essere delle alte vie respiratorie (tampone nasale, tampone orofaringeo, tampone rino-faringeo) e più raramente, ove disponibili, delle basse vie respiratorie: aspirato endotracheale o lavaggio bronco-alveolare (Broncho-Alveolar Lavage, BAL). Il campione delle basse vie respiratorie è da preferire per una maggiore concentrazione di virus nei casi di polmonite. Il prelievo del tampone rinofaringeo e orofaringeo è una procedura che consiste nel prelievo di muco che riveste le cellule superficiali della mucosa del rinofaringe o dell’orofaringe, mediante un tampone. Il tampone rinofaringeo, allo stato attuale delle conoscenze scientifiche acquisite durante la pandemia COVID-19, è il tampone che ha la maggior sensibilità e specificità diagnostica. Anche l’OMS e i CDC di Atlanta confermano che il tampone rinofaringeo è il gold standard. Dal materiale biologico viene effettuata l’estrazione e la purificazione dell’RNA per la successiva ricerca dell’RNA virale utilizzando una metodica molecolare rapida: Reverse Real-Time PCR (rRT-PCR). La durata dell’analisi in Real time PCR è di circa 1 ora e 30 minuti a cui andranno aggiunti i tempi di estrazione dell’RNA, per un totale di circa 4 ore.
azzerare ogni possibilità di contagio di origine professionale. In aggiunta, già agli inizi di aprile, l’AOUC Policlinico ha avviato uno screening sierologico (ricerca a tappeto di IgM e IgG specifiche) associato al tampone naso-faringeo su tutto il personale dipendente, finalizzato a valutare la circolazione del virus SARS-CoV-2 in soggetti asintomatici che non siano stati intercettati dal sistema di sorveglianza epidemiologica. Alla data del presente contributo, si evidenzia con orgoglio che su un totale di circa 5.600 dipendenti, solo 25 di essi (0.4%) sono risultati positivi al SARS-CoV-2, la maggior parte dei quali hanno contratto l’infezione al di fuori dell’ospedale. Tali risultati caratterizzano l’AOUC Policlinico di Bari quale struttura di “eccellenza” nel panorama internazionale per il contenimento della diffusione del SARS-CoV-2 in ambito nosocomiale. Tutto ciò è stato reso possibile in quanto si è affrontata la problematica anticipatamente alla comparsa dei primi casi di Covid19 in Italia, oltre che alla scelta di un approccio multidisciplinare che ha coinvolto diverse UU.OO. dell’Azienda Ospedaliera. Al fine di scongiurare valutazioni di carattere “autoreferenziale”, in accordo alla mission propria di una Azienda Ospedaliero-Universitaria, i risultati ottenuti sono stati oggetto di pubblicazioni scientifiche su prestigiose riviste internazionali*, alcune delle quali tuttora in corso di valutazione da parte dei revisori. Una menzione particolare, infine, deve essere rivolta per il costante supporto fornito al Presidente della Scuola di Medicina dell’Università degli Studi di Bari, Loreto Gesualdo e al Direttore Generale dell’AOUC Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, nonché a tutti gli operatori sanitari che hanno scrupolosamente osservato i protocolli preventivi realizzati in ambito nosocomiale.
*Prevention and protection measures of healthcare workers exposed in health settings to severe acute respiratory infections from sars-cov-2 in a University Hospital in Bari, Apulia Region, Southern Italy, Vimercati et al, The Journal of Hospital Iinfection - in press - ; The COVID-19 hotel for healthcare workers: an Italian best practice, Vimercati et al, The Journal of Hospital Infection 105 (2020); 387-388).
28 | Notiziario | Settembre 2020
CORONAVIRUS FASE 3
QUANDO L’UNIONE FA LA FORZA
EXCURSUS DELLA GESTIONE PANDEMICA AL PRONTO SOCCORSO DEL POLICLINICO DI BARI La pandemia ha accentuato le difficoltà già presenti nella Sanità e soprattutto Sistema Emergenziale. Questa crisi, però, ha avuto l’effetto di portare tutti noi ad un profondo ripensamento di tutta la struttura del Sistema Sanitario Pubblico e di quello di Emergenza, che in questa occasione ha potuto esprimere tutta la sua rilevanza e centralità di VITO PROCACCI Direttore UOC di Medicina e chirurgia Accettazione e Urgenza Azienda Ospedaliero-Universitaria Consorziale Policlinico di Bari
L
a pandemia ha accentuato le difficoltà già presenti nel Sistema Sanitario Pubblico e soprattutto del Sistema Emergenziale: ma ecco quando l’unione fa la forza. L’ultimo periodo, con
l’emergenza sanitaria e la pandemia Covid 19 in piena esplosione, ha portato una sempre più profonda crisi nei sistemi sanitari di tutto il mondo e in particolare in quello italiano. Sono affiorate problematiche e inadempienze da sempre presenti, ma mai sistematicamente affrontate. Questa crisi, però, ha avuto l’effetto di portare tutti noi ad un profondo ripensamento di tutta la struttura del Sistema Sanitario Pubblico e del Sistema di Emergenza, che in questa occasione ha potuto esprimere tutta la sua rilevanza e centralità. Già ad inizio marzo, prima che si verificassero casi di positività nel territorio pugliese, il Pronto Soccorso del Policlinico di Bari è stato organizzato in modo da garantire una corretta e sicura gestione degli accessi, l’esecuzione dello screening e la stabilizzazione dei pazienti critici, utilizzando percorsi separati e dedicati. In particolare, nella fase A della pandemia, tutto il padiglione Asclepios è
Settembre 2020 | Notiziario | 29
Un grande e sostanziale apporto è stato fornito e viene ancora offerto dalla Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza – Urgenza dell’Università di Bari, diretta dal Prof. Vito Racanelli e della cui rete formativa la Nostra UOC è parte integrante.
30 | Notiziario | Settembre 2020
stato dedicato alla gestione dei ‘pazienti co-
con patologie sicuramente non legate all’in-
vid’ accertati o sospetti, con il trasferimento
fezione. Percorso per pazienti a rischio per
presso il padiglione della UOC di Pneumolo-
infezione paucisintomatici, senza evidenza
gia – Unità di Terapia Intensiva Respiratoria,
clinico-strumentale di insufficienza respira-
UOC Malattie Infettive, potenziamento della
toria. Gli strumenti classificativi per tali pa-
Unità di Rianimazione dedicata ed imple-
zienti, oltre al questionario di rischio, erano il
mentazione di un reparto di Medicina Interna
qSOFA (quick Sepsis Related Organ Failure)
per pazienti sospetti paucisintomatici. All’in-
e la Saturazione Periferica di O2. In partico-
terno di questo nuovo assetto organizzativo,
lare venivano assegnati a questa Area (Area
denominato Asclepios Covid Hospital, la
Screeneng) i pazienti con sintomi respiratori
UOC di Pronto Soccorso e Medicina di Emer-
ma con saturazione periferica di O2 superio-
genza - Urgenza, ha rivestito un ruolo chiave
re a 90%, frequenza respiratoria inferiore a
nell’accoglienza, screening e stabilizzazione.
22 atti/min e superiore a 10 atti/min, pressio-
In particolare sono stati strutturati percorsi
ne arteriosa sistolica > 100 mmHg e Glasgow
completamente separati ed indipendenti se-
Coma Score pari a 15. In quest’area, un’equi-
condo il seguente schema:
pe medico-infermieristica dedicata eseguiva
Zona screening, corrispondente al desk di
il tampone nasale e faringeo, l’emogasanali-
accoglienza, nel quale veniva valutato tra-
si, l’ecografia polmonare ed eventualmente
mite apposito questionario, la sussistenza di
gli esami ematochimici, spostando a domi-
rischio anche minimo per infezione da Covid
cilio i pazienti negativi o positivi senza al-
19. Di conseguenza veniva indicato il per-
cun criterio per la permanenza in ospedale
corso più appropriato. Percorso di pazienti
(eleggibilità all’isolamento domiciliare) e ri-
con esclusione di rischio da Covid 19. Esso
coverando in Medicina covid o in Malattie in-
consisteva nelle Aree di Pronto Soccorso
fettive pazienti positivi risultati affetti all’eco
corrispondenti al nucleo assistenziale Avan-
polmonare da processi patologici polmonari.
zato, Area Verde, area Gialla e Osservazione
Percorso per pazienti con qualsiasi tipo di
Breve, dedicate al trattamento di pazienti
insufficienza respiratoria, cardiorespiratoria,
sepsi, con saturazione periferica di Ossigeno
ipossiemica (p/f < 250), ventilati in maniera
inferiore al 90% e qSOFA positivo. Questi ac-
non invasiva con Bilevel Pap o AVAPS, di cui
cedevano, attraverso percorso dedicato, alla
179 covid positivi. Di questi pazienti 11 sono
Terapia Semintensiva della nostra UOC (im-
deceduti (6.2%), 29 sono stati ricoverati in
plementata nel 2019 in conseguenza dell’ap-
Rianimazione (16.4%), 56 ricoverati in Tera-
plicazione del DM 70/2015 che all’art. 2 pre-
pia Intensiva respiratoria (31.2%), i restanti
vede presso i Dipartimenti di Emergenza di
sono stati ricoverati in infettivi o Medicina
II livello letti di terapia semintensiva, anche
Covid, dopo completa stabilizzazione delle
a carattere multidisciplinare). In questa sezio-
condizioni cliniche. La stabilizzazione preco-
ne ai pazienti, che sono ricoverati in stanza
ce tramite pratiche non invasive nei soggetti
singola, viene eseguito il tampone; vengono
anziani, ha permesso di ottimizzare l’appro-
poi stabilizzati, monitorati e diagnosticati tra-
priatezza dei ricoveri in Rianimazione ridu-
mite Ventilazione Meccanica Non invasiva,
cendo in maniera sostanziale la mortalità per
ecografia critica (Critical Ultrasound) e mo-
complicanze iatrogene.
nitoraggio continuo in telemetria. La perma-
Percorso in Emergenza per patologie tempo
nenza media dei pazienti nella semintensiva
Dipendenti. I pazienti affetti da condizio-
del pronto soccorso è di circa 72 ore, con un
ni di criticità configurabili nell’ambito delle
massimo di 96 ore. I pazienti stabilizzati ven-
reti tempo-dipendenti (Sindrome coronarica
gono trasferiti in Terapia Intensiva Respira-
Acuta, Ictus, Politrauma) accedevano diret-
toria, Medicina Covid o non Covid, Malattie
tamente in Sala Rossa, diventato Dechocage
Infettive, a seconda della positività o meno
polifunzionale, configurandosi come area gri-
del tampone e della criticità clinica all’atto
gia a tutti gli effetti. I pazienti in Sala Rossa,
del trasferimento.
oltre all’esecuzione del tampone , sono sot-
Dal 15 marzo al 18 maggio 2019, data di pas-
toposti alle manovre di stabilizzazione e trat-
saggio alla fase B, nei 18 posti letto di se-
tamento di Emergenza – Urgenza, avvalen-
mintensiva sono stati ricoverati 324 pazienti
dosi anche delle attigue sale di diagnostica
con grave insufficienza respiratoria acuta
radiologica, sala operatoria di urgenza
All’interno del nuovo assetto organizzativo, denominato Asclepios Covid Hospital, la UOC di Pronto Soccorso e Medicina di Emergenza - Urgenza, ha rivestito un ruolo chiave nell’accoglienza, screening e stabilizzazione.
Settembre 2020 | Notiziario | 31
PAZIENTI RICOVERATI NEI 18 POSTI LETTO DI SEMINTENSIVA (15 marzo-18 maggio 2020)
324
179
POSITIVI AL COVID-19
11 (6.2%)
DECEDUTI
RICOVERATI IN RIANIMAZIONE RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA RESPIRATORIA
29 (16.4%)
56 (31.2%)
I restanti sono stati ricoverati in infettivi o Medicina Covid, dopo completa stabilizzazione delle condizioni cliniche.
e sala angiografica. Il successivo percor-
liero. Il 18 maggio si chiudeva ufficialmente
so viene differenziato in base dell’esito del
la fase A dell’emergenza e si inaugurava la
tampone. In sintesi, l’esperienza della fase A
fase B. In questa fase si è registrato un no-
dell’emergenza Covid 19, ha particolarmen-
tevole calo dei contagi da Covid, che ap-
te sviluppato gli aspetti di collaborazione ed
pare controllato dalle pregresse misure di
interdisciplinarità tra varie figure professiona-
prevenzione ma ovviamente non debellato,
li e specialistiche. Questo processo ha posto
persistendo dunque la necessità di percor-
le basi per un approccio moderno all’emer-
si ospedalieri improntati a sicurezza e pre-
genza ospedaliera, basato sull’ottica dell’intensità di cura, capace di superare barriere culturali ed organizzative che in passato hanno reso problematica la crescita dell’intero sistema ospeda-
venzione. A questo, si aggiunge l’evidenza di un notevole aumento nella prevalenza di infezioni respiratorie e sepsi gravi non Covid correlate, quasi espressione di un vero e proprio mutamento nella patognomosi delle malattie infettive e respiratorie, le cui cause sono tutte da accertare. In questo scenario, in considerazione anche della necessità di un ritorno alla normalità per tutte quelle attività cliniche non legate alla pandemia che nella fase A hanno conosciuto non poche limitazioni, rimane importante l’efficientamento di aree grigie, capaci di screenare in sicurezza e stabilizzare pazienti che presentino anche il
32 | Notiziario | Settembre 2020
PERCORSI DELLA UOC DI PRONTO SOCCORSO E MEDICINA DI EMERGENZA - URGENZA ZONA SCREENING PERCORSO DI PAZIENTI CON ESCLUSIONE DI RISCHIO DA COVID 19 PERCORSO PER PAZIENTI A RISCHIO PER INFEZIONE PAUCISINTOMATICI, SENZA EVIDENZA CLINICO-STRUMENTALE DI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA PERCORSO PER PAZIENTI CON QUALSIASI TIPO DI INSUFFICIENZA RESPIRATORIA, CARDIORESPIRATORIA, SEPSI, CON SATURAZIONE PERIFERICA DI OSSIGENO INFERIORE AL 90% E QSOFA POSITIVO PERCORSO IN EMERGENZA PER PATOLOGIE TEMPO DIPENDENTI
minimo sospetto, attraverso percorsi separa-
porto è stato fornito e viene ancora offerto
ti e dedicati. In questo ambito, nella nostra
dalla Scuola di Specializzazione in Medicina
Azienda è stata ulteriormente potenziata la
di Emergenza – Urgenza dell’Università di
Semintensiva Multidisciplinare appartenente
Bari, diretta dal Prof. Vito Racanelli e della
alla nostra UOC, anche per effetto di quanto
cui rete formativa la Nostra UOC è parte in-
previsto dal DL 34/2020 (Decreto Rilancio)
tegrante. I Giovani Colleghi Specialisti in for-
all’art. 2. Essa infatti si configura come terapia semintensiva multidisciplinare, gestita dai Medici di Emergenza – Urgenza che, in casi di eccezionale necessità (come quella verificatasi in alcune regioni italiane) può immediatamente trasformarsi in Terapia Intensiva. Tutti i pazienti con patologia respiratoria cardiorespiratoria e settica con qSOFA positivo accedono a questa struttura con percorso dedicato e dopo stabilizzazione vengono ricoverati nei reparti di secondo livello, secondo le procedure già descritte. I pazienti
mazione si sono particolarmente distinti per capacità clinica, senso di dedizione, amore per questa bellissima specializzazione e per questa avvincente vita professionale che au-
L’esperienza che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo ha profondamente cambiato la struttura organizzativa e culturale del nostro sistema, indicandoci sfide sempre più impegnative e avvincenti.
guriamo Loro sia piena di ogni soddisfazione e realizzazione. In conclusione si può dire che l’esperienza che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo ha profondamente cambiato la struttura organizzativa e culturale del nostro sistema, indicandoci sfide sempre più impegnative e avvincenti, ma soprattutto
sospetti con qSOFA negativo vengono scre-
ha rivoluzionato le nostre coscienze, cemen-
enati in un’area attigua alla semintensiva e
tando in maniera definitiva i rapporti umani
dimessi o ricoverati in Medicina o in Malattie
e facendoci scoprire sempre più la bellezza
Infettive in base all’esito del tampone e al
del rapporto con i nostri pazienti e l’orgoglio
sussistere di criteri per eleggibilità al ricove-
di essere medici, infermieri ed operatori di
ro ospedaliero. Un grande e sostanziale ap-
Medicina di Emergenza Urgenza. Settembre 2020 | Notiziario | 33
CORONAVIRUS FASE 3
SSN IN RIANIMAZIONE LA GESTIONE DELLA TERAPIA INTENSIVA di SALVATORE GRASSO Professore Associato di Anestesia e Rianimazione Direttore della Scuola di Specializzazione i n Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e Terapia del Dolore Direttore della UOC Anestesia e Rianimazione 2 Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Bari
34 | Notiziario | Settembre 2020
Le unità di Terapia Intensiva (TI) sono state fondamentali per la risposta sanitaria, sin dai primissimi casi. È stato necessario riorganizzare con estrema celerità le strutture sanitarie, spesso trasformando gli ospedali in matriosche. Con il decreto-legge 34/2020 si definisce la necessità di rafforzare il Servizio sanitario nazionale dal punto di vista territoriale ed ospedaliero, sotto il profilo organizzativo e per quanto concerne le assunzioni di personale.
L
a pandemia da Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2 (SARS-CoV2), sin dal suo esordio ha rappresentato per il Sistema Sanitario Nazionale una sfida
senza precedenti e ha richiesto, in tempi rapidissimi, una profonda riorganizzazione logistico-organizzativa delle strutture sanitarie. Per le caratteristiche cliniche della malattia, le unità di Terapia Intensiva (TI) sono state tra gli attori principali della risposta sanitaria. Sin dai primi casi registrati in Lombardia e Veneto, è apparso infatti evidente quanto fosse indispensabile creare, in “tempo reale”, TI di coorte destinate al trattamento dei soli pazienti affetti da malattia da SARS-Co
Settembre 2020 | Notiziario | 35
Il Decreto-legge n.34 del 2020 (Decreto Rilancio) reca misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, con un impatto sull’indebitamento netto di 55,3 miliardi nel 2020 e di 26,2 miliardi nel 2021. Nello specifico per la sanità, il decretolegge è finalizzato ad un complessivo rafforzamento del Servizio sanitario nazionale, nelle sue diverse articolazioni, territoriale ed ospedaliera, sia sotto il profilo organizzativo che per quanto attiene alle assunzioni di personale, nonché per l’aumento dei contratti di specializzazione medica, con uno stanziamento complessivo di 3,2 miliardi di euro. Vengono poi disposte alcune proroghe di termini e l’estensione di alcuni benefici in ragione del perdurare dello stato di emergenza.
36 | Notiziario | Settembre 2020
V2 (detta COVID-19, da Coronavirus-19 di-
2020 ha preso il via in Puglia la Fase I della
sease), prioritariamente negli ospedali dotati
riorganizzazione ospedaliera, definita dal pri-
di reparto di Malattie Infettive e Centro di ri-
mo Piano di riordino regionale. Presupposto
ferimento ECMO, oltre che la definizione di
teorico del Piano era la stima di dover fron-
criteri di accesso al trattamento intensivo e
teggiare 2000 contagi entro il 25 marzo, dei
di protocolli di gestione clinico-assistenziale
quali il 50% avrebbe richiesto l’ospedalizza-
dei pazienti affetti da COVID-19, nonché la
zione e il 10% l’assistenza in TI. Sulla scorta di
formazione del personale sanitario sulla cor-
questo scenario, il Piano prevedeva l’attiva-
retta adozione delle misure di protezione in-
zione di 306 posti letto regionali di TI COVID
dividuale, come disposto dalla Circolare del
in 9 strutture ospedaliere inserite nella rete
29.02.2020 del Ministero della Salute. Punto
regionale COVID19.
nodale della strategia organizzativa, come
Nella Azienda Ospedaliero-Universitaria Po-
la circolare ministeriale rimarcava, sarebbe
liclinico di Bari, dotata di Unità Operativa di
stata la possibilità di ampliare le potenziali-
Malattie Infettive e del Centro di riferimento
tà di ricezione di ogni struttura ospedaliera
ECMO “respiratoria”, era previsto che fosse-
mediante l’attivazione di un congruo nume-
ro implementati con decorrenza immediata
ro di posti letto aggiuntivi di area critica. In
56 posti letto di TI COVID. Un traguardo dif-
ottemperanza a tali disposizioni, il 16 marzo
ficilmente raggiungibile se non si fosse opta-
to per la creazione di un ospedale all’interno
del padiglione Asclepios, plesso normalmen-
dell’ospedale.
te occupato dal Pronto Soccorso centrale e
Il modello organizzativo della Regione Puglia
dalle chirurgie specialistiche. Grazie ad un
prevedeva, infatti, la riconversione parzia-
notevole sforzo organizzativo e alla collabo-
le delle strutture ospedaliere inserite nella
razione di tutto il personale delle Unità Ope-
rete COVID19, nelle quali pur attuandosi la
rative coinvolte, nell’arco di una settimana
sospensione delle attività programmabili,
è stato realizzato il trasferimento dei reparti
fosse comunque assicurata la prosecuzione
ospitati nel Padiglione Asclepios in altri ples-
delle prestazioni non-COVID con carattere di
si dell’ospedale.
urgenza o non procrastinabili per gravi pa-
Il COVID Hospital di Asclepios è stato pen-
tologie (ad esempio chirurgia oncologica o
sato a garanzia degli standard assistenziali
trapianti di organi), con rigorosa separazione
previsti dalle disposizioni Nazionali e Regio-
dei percorsi tra aree COVID e aree non-CO-
nali per COVID19 in un “monoblocco” do-
VID. Sin dal 14 marzo, la Direzione Generale
tato di Pronto Soccorso, servizio di radiolo-
e Sanitaria dell’ospedale, con il supporto di
gia con TAC e RMN, complesso operatorio,
una task force aziendale di cui ho avuto l’o-
servizio di Dialisi, servizi di emodinamica e
nore di essere componente, aveva disposto
di radiologia interventistica e 250 posti let-
la creazione del COVID Hospital all’interno
to distribuiti su cinque piani. Il modello Settembre 2020 | Notiziario | 37
Le unità di Terapia Intensiva (TI) sono state tra gli ‘attori’ principali della risposta sanitaria, sin dai primi casi.
38 | Notiziario | Settembre 2020
organizzativo, grazie all’integrazione di com-
in maniera da rendere sicuri gli ingressi e i
petenze multidisciplinari nello stesso conte-
percorsi di pazienti e operatori. Il 21 marzo
sto ha consentito di creare un unico percorso
le operazioni di riconversione di Asclepios a
assistenziale, stratificato per intensità delle
COVID Hospital sono terminate e i primi 42
cure richieste, di ottimizzare le risorse e di
pazienti con COVID19 già ricoverati in ospe-
favorire la collaborazione tra i diversi reparti.
dale sono stati trasferiti.
Nei primi tre piani del padiglione era allocata
Tutto questo sforzo organizzativo sarebbe
l’area critica, destinata ai casi a conduzione
risultato vano se non si fosse provveduto pa-
clinica di fatto condivisa tra noi intensivisti, su
rallelamente alla definizione dei percorsi cli-
54 posti letto, e gli pneumologi, su 30 posti
nico-assistenziali dei pazienti con COVID19
letto.
sospetta/documentata, all’implementazione
Il quarto e il quinto piano erano destinati
numerica del personale medico e infermie-
alle degenze di Malattie Infettive, per com-
ristico, alla formazione del personale sull’im-
plessivi 130 posti letto. Al piano terra vi era
piego dei DPI e alla programmazione delle
il punto unico di distribuzione dei disposi-
modalità di comunicazione con i familiari
tivi di protezione individuale (DPI) a tutto il
dei pazienti ai quali, come noto, l’accesso
personale del COVID Hospital. La Direzione
all’ospedale era assolutamente precluso. Un
Sanitaria ha provveduto a definire i percorsi
tavolo tecnico multidisciplinare, con la suc-
di accesso al plesso e i percorsi interni, sud-
cessiva supervisione da parte della task for-
divisi in “puliti”, “sporchi” e “grigi” con pre-
ce aziendale, ha stilato procedure operative,
cisi protocolli e chiare indicazioni logistiche,
definendo nei dettagli strategie terapeuti-
DAL 14 MARZO LA DIREZIONE GENERALE E SANITARIA DELL’OSPEDALE AVEVA DISPOSTO LA CREAZIONE DEL COVID HOSPITAL ALL’INTERNO DEL PADIGLIONE ASCLEPIOS, NORMALMENTE OCCUPATO DAL PRONTO SOCCORSO CENTRALE E DALLE CHIRURGIE SPECIALISTICHE.
che e percorsi di gestione dei casi sospetti
le stime internazionali, il 3.5% dei pazienti
e documentati di COVID-19, sulla base della
ha richiesto il supporto ECMO. Nessun ope-
gravità e del rischio di deterioramento clini-
ratore sanitario di TI è stato ad oggi conta-
co dei pazienti, fin dal momento ingresso in
giato dal virus. Una nuova sfida è in corso.
Pronto Soccorso. Tutto il personale ha rice-
Il decreto-legge 34/2020 (decreto rilancio),
vuto una formazione certificata con simula-
rimarca la necessità di rendere strutturale la
zioni sul campo sulle procedure di vestizione
risposta all’aumento significativo della do-
e svestizione da parte di personale esperto.
manda di assistenza legata al prosieguo della
Il personale medico e di comparto è stato di-
situazione infettivologica COVID-19, ai suoi
versificato tra aree destinate ai casi sospetti
esiti ed a eventuali accrescimenti improvvisi
e quelle destinate ai casi documentati di CO-
della curva epidemica, nonché la necessità di
VID19. Personale medico è stato dedicato
un graduale ripristino delle attività ordinarie,
alla comunicazione quotidiana con i familiari
riportando a regime la rete ospedaliera sul
dei pazienti realizzando, quando consenti-
modello Hub & Spoke e mantenendone il più
to dalle condizioni cliniche dei pazienti, in-
possibile la flessibilità alla rapida conversio-
contri virtuali tra loro e i loro cari mediante
ne. Nel rispetto dei principi di separazione
smartphone. Tra il 21 marzo e il 20 maggio
e sicurezza dei percorsi, su queste basi il DL
2020 (data di chiusura ufficiale del COVID
34/2020 dispone un incremento dei posti
Hospital di Acslepios), 369 pazienti sono sta-
letto di TI attivabili in Puglia per fabbisogno
ti accolti e trattati. Per 85 di essi (23%) si è
aggiuntivo di 275 unità, per un totale di 579
reso necessario il ricovero in TI. In linea con
posti letto. Settembre 2020 | Notiziario | 39
CORONAVIRUS FASE 3
LA MEDICINA GENERALE COME ARGINE AL VIRUS La pandemia da Covid-19 ha messo in luce alcune fragilità del nostro sistema sanitario, che devono spingerci a rivedere il modello ospedalocentrico per restituire alla componente territoriale e alla medicina generale il ruolo fondamentale che devono svolgere all’interno del SSN. A partire da quello di sorveglianza. di NICOLA CALABRESE Vice segretario nazionale Fimmg, Segretario Fimmg Bari
L
a pandemia da Covid-19 ha rappresentato un momento di grande “stress” per il SSN, mettendo in luce alcune fragilità del nostro sistema sanitario, prima fra tutte la frammentazio-
ne legata alla riforma del titolo V della Costituzione, che ha di fatto determinato la nascita di 22 modelli regionali diversi. L’esperienza ha dimostrato che le regioni che sono riuscite a non smantellare il livello territoriale hanno tenuto meglio l’impatto della pandemia rispetto a quelle che hanno puntato maggiormente su una sanità ospedalocentrica, parificando il privato con pubblico. Se l’esperienza serve ad avviare Il cambiamento, è arrivato il momento di andare oltre gli slogan e realizzare davvero lo sviluppo dell’assistenza
40 | Notiziario | Settembre 2020
territoriale che è essenziale per gestire al meglio la cosiddetta fase 3 dell’emergenza COVID ma anche per affrontare un’altra emergenza annunciata dalle dinamiche demografiche: l’invecchiamento della popolazione e la crescente prevalenza delle patologie croniche. Nel periodo di lockdown le varie componenti della professione – sindacale, scientifica della medicina generale e universitaria – hanno dimostrato che la collaborazione e l’integrazione dei professionisti coinvolti nell’assistenza è l’elemento cruciale per costruire nuovi modelli organizzativi. Infatti la proposta operativa di piano strategico per la gestione dell’emergenza COVID-19 sul territorio avanzata ad Aprile da Fimmg Puglia in collaborazione con SIMG, SIICP e con la Clinica di Malattie Infettive del Policlinico di Bari e accolta dalla Regione, rappresenta non solo il punto di partenza su cui costruire la gestione delle fasi successive della pandemia attraverso una rivisitazione continua di quel protocollo, ma un modello di riferimento su cui avviare il confronto per organizzare il nuovo modello di assistenza territoriale. Un protocollo, quello approvato, che ha alla base la condivisione tra professionisti di un modello operativo sul piano organizzativo, gestionale e clinico. Contiene linee guida finalizzate a stabilire protocolli uniformi per l’identificazione precoce dei casi con sintomatologia riconducibile al Coronavirus. Si tratta di un’attività indispensabile e propedeutica per una presa in carico efficace e precoce da parte dei medici di famiglia, anche attraverso il monitoraggio costante di alcuni parametri vitali a distanza attraverso l’uso di moderna tecnologia. Tutti questi elementi sono parte integrante di un progetto di riorganizzazione dell’assistenza territoriale che metta al centro il ruolo di tutti i professionisti della salute e le loro modalità di aggregazione e non punti, invece, come accaduto in passato, sul valore della struttura. La medicina generale è chiamata ad avere un ruolo strategico sul territorio, ruolo che potrà essere giocato solo se sarà messa
Settembre 2020 | Notiziario | 41
Ampliare l’offerta di prestazioni non è sufficiente. Occorre anche governare la domanda sul territorio, attraverso una strategia complessiva che pianifichi nel tempo la domanda di prestazioni.
in condizione di assolvere al proprio com-
po la domanda di prestazioni. Per governare
pito in materia di prevenzione, sorveglianza
la domanda, la nostra regione potrà partire
e presa in carico. Diventa necessario poten-
in vantaggio se punterà sul Care Puglia 3.0,
ziare il modello organizzativo anche per gli
un modello di assistenza territoriale flessi-
obiettivi di copertura vaccinale che quest’an-
bile, tutto sviluppato all’interno del sistema
no oltre a proteggere dall’influenza e dallo
sanitario pubblico, che consente ai pazienti
pneumococco permetterà di supportare la diagnosi differenziale rispetto al Covid-19. È prioritario in questo momento avviare la programmazione e l’organizzazione della prossima campagna vaccinale per la quale la medicina generale è
42 | Notiziario | Settembre 2020
Durante la Fase 3 la condivisione di un modello operativo è cruciale per evitare che i sacrifici fatti non vadano dispersi.
cronici di ricevere cure personalizzate, anche a domicilio, e di rispondere quindi meglio ai loro bisogni di salute. La Puglia è infatti l’unica regione che ha avuto il coraggio di scommettere sull’integrazione tra professionisti sanitari, con la re-
disponibile a dare la massima collaborazione
sponsabilità della presa in carico attraverso
per informare i pazienti e per raggiungere gli
i mini team degli studi di medicina generale
obiettivi di copertura definiti a livello nazio-
con la loro struttura organizzativa. Dato che
nale. È stata corretta la scelta del Governo di
i malati cronici costituiscono il 40% della po-
ampliare le raccomandazioni per la vaccina-
polazione pugliese e rappresentano l’80%
zione antinfluenzale e di estendere il diritto a
della spesa sanitaria, una corretta gestione
riceverla gratuitamente a tutti gli over 60. In
della cronicità sul territorio può consentire
vista di una possibile seconda ondata epide-
di alleggerire la domanda di assistenza per
mica in autunno, è importante ridurre i casi di
le terapie meno complesse all’interno delle
influenza per facilitare la diagnosi differenzia-
strutture ospedaliere, oltre che di compri-
le. Serve ora mettere in atto un modello or-
mere la spesa per la cronicità e dirottare le
ganizzativo in grado di vaccinare in sicurezza
risorse risparmiate per potenziare altri ser-
una platea più grande negli ambulatori dei
vizi. Occorre sviluppare un piano strategico
medici di medicina generale e dei pediatri
per erogare i servizi a scala di complessità,
di libera scelta. Infine, una parola sulle liste
attraverso lo sviluppo di piani assistenziali in-
di attesa: non basta una task force medica
dividuali, l’erogazione di prestazioni all’inter-
con attività intramoenia h24 per recuperare
no degli studi di medicina generale e l’ado-
l’arretrato delle visite sospese a causa del
zione di servizi di telemedicina. Ci vuole più
Covid-19. Ampliare l’offerta di prestazioni da
personale e più risorse sul territorio, nonché
solo non è sufficiente. Occorre anche gover-
un’integrazione tra i diversi livelli del sistema
nare la domanda sul territorio, attraverso una
sanitario regionale, per semplificare tutto ciò
strategia complessiva che pianifichi nel tem-
che può essere semplificato.
CORONAVIRUS FASE 3
USCA E CURE TERRITORIALI: UN MODELLO DI INTEGRAZIONE PER LA MG?
Il D. Leg. 14/20 del 9 marzo 2020 ha istituito le USCA, possibilmente da attivare in tutte
le regioni italiane; in Puglia sono state avviate 8 unità per ASL Bari, capillarmente distribuite sul tutto il territorio provinciale, che hanno
dato sostegno prendendo in carico i pazienti con sintomatologia sospetta o con infezione da coronavirus confermata dalla positività del tampone diagnostico. di GIUSEPPE PISICCHIO Medico USCA, Coordinatore formazione Fimmg Puglia
Il
DL 14/20 del 9 marzo 2020 istituisce le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA), equipe mediche territoriali che hanno il compito di assistere a domicilio i pazienti affetti da
COVID-19 che non necessitano di cure ospedaliere e valutare gli assistiti con sintomatologia suggestiva per COVID-19. Le USCA vengono istituite con l’obiettivo di alleviare la pressione clinico-assistenziale che la pandemia da coronavirus ha esercitato, fin dal suo esordio, sul sistema sanitario e di ottimizzare l’utilizzo dei dispositivi di protezione, già difficili da reperire. Il sistema sanitario,
Settembre 2020 | Notiziario | 43
DL 14/20 DEL 9 MARZO 2020 - ISTITUZIONE UNITÀ SPECIALI DI CONTINUITÀ ASSISTENZIALE (USCA). I COMPITI: • assistenza domicilio pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di cure ospedaliere; • valutare gli assistiti con sintomatologia suggestiva per COVID-19.
Le USCA, nate come potenziamento del servizio di Continuità Assistenziale in fascia oraria diurna, arruolano titolari e sostituti di continuità assistenziale e medici in formazione del corso di medicina generale.
44 | Notiziario | Settembre 2020
messo a dura prova dalla pandemia, paga
giano) che a partire da metà maggio hanno
oggi gli effetti di anni di definanziamento e
collaborato con medici di medicina generale
di mal programmazione dei fabbisogni as-
e pediatri di libera scelta nella presa in ca-
sistenziali, a spese di 35000 vite umane. Le
rico di pazienti con sintomatologia sospetta
USCA, nate come potenziamento del servi-
o con infezione da coronavirus confermata
zio di Continuità Assistenziale in fascia oraria
dalla positività del tampone diagnostico. Il
diurna, arruolano titolari e sostituti di conti-
monitoraggio dei cittadini è ad appannag-
nuità assistenziale e medici in formazione del
gio di medici di medicina generale e pediatri
corso di medicina generale. Grande è stata
di libera scelta, in qualità di depositari della
la risposta dei medici più giovani che, con-
storia clinica del paziente e del vincolo fidu-
sapevoli delle responsabilità del territorio
ciario che lega l’assistito al proprio curante. A
nella gestione della pandemia, si sono pro-
tale scopo, i medici di famiglia si sono muniti
posti sin da subito attivamente. Sebbene gli
di opportuni strumenti per la sorveglianza
obiettivi delle USCA siano essenzialmente gli
dei propri assistiti mediante telemedicina e
stessi su tutto il territorio nazionale, ogni si-
per la tempestiva segnalazione dei casi so-
stema sanitario regionale in considerazione
spetti al Servizio di Igiene e Prevenzione,
delle politiche sanitarie, dell’epidemiologia
al quale compete l’esecuzione dei tamponi
locale, delle necessità assistenziali della po-
diagnostici e l’individuazione epidemiologi-
polazione e degli strumenti a disposizione,
ca dei cittadini potenzialmente esposti all’in-
ha organizzato tale servizio emergenziale in
fezione. L’attivazione del servizio USCA è in
maniera diversa. Il servizio USCA in Puglia è
capo ai medici delle cure primarie (MMG,
di recente avvio, con l’attivazione nella sola
MCA e PLS) e, da protocollo, è subordinata
ASL Bari di 8 unità capillarmente distribuite
alla verifica dei criteri di eleggibilità del caso
sul tutto il territorio provinciale (Altamura,
segnalato e alla presenza di un bisogno cli-
Bari, Grumo, Monopoli, Palo del Colle, Trig-
nico dell’assistito che renda necessaria una
COSA POSSONO FARE LE USCA, IN CASO DI SEGNALAZIONE APPROPRIATA: > attivare il servizio di emergenza territoriale, per pazienti instabili o critici con quadro clinico che impone l’ospedalizzazione o una valutazione diagnostica più approfondita > programmazione di una nuova valutazione del team USCA, che non interrompe il continuo e quotidiano monitoraggio del MMG in videoteleconsulto > rinvio all’attenzione del medico di famiglia. (Ad ogni intervento fa seguito una relazione che il medico USCA invia al medico segnalatore.)
valutazione medica. In caso di segnalazione
regionali e l’inizio della stagione estiva, l’af-
appropriata i medici USCA, muniti di idonei
flusso di turisti nella nostra regione potrebbe
strumenti di protezione individuale, pro-
rendere ancor più difficoltoso il tracciamento
grammano un intervento domiciliare che si
e contenimento dei contagi. Questo scena-
può concludere con:
rio impone l’appello costante alla responsa-
• l’attivazione del servizio di emergenza ter-
bilità del singolo cittadino e la necessità di
ritoriale, per i pazienti instabili o critici con
un sistema sanitario vigile e capillare, capace
quadro clinico che impone l’ospedalizzazio-
di intervenire prontamente. Nuove criticità
ne o una valutazione diagnostica più appro-
potrebbero subentrare nel periodo autunna-
fondita;
le, in cui la sovrapposizione della pandemia
• la programmazione di una nuova valutazione del team USCA, che non interrompe il continuo e quotidiano monitoraggio del MMG in videoteleconsulto; • il rinvio all’attenzione del medico di famiglia. Ad ogni intervento fa seguito una relazione che il medico USCA invia al medico segnalatore. Da metà maggio ad inizio luglio, una percentuale compresa tra il 78 e l’87% della popolazione positiva è stata affidata alle cure primarie, dunque trattata e assistita a domicilio. La gestione territoriale ha consentito la riduzione dei ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, dimostrando che un’assistenza ampia e trasversale non può non vedere il territorio protagonista. Sicuramente stiamo vivendo un momento in cui la crisi sanitaria di inizio anno sembra accingersi a diventare solo un brutto ricordo, tuttavia bisogna
con l’epidemia influenzale potrebbe creare difficoltà nella diagnosi differenziale determinando un ricorso improprio ai servizi sanitari. In vista di quel momento, sarà indispensabile
Sebbene gli obiettivi delle USCA siano essenzialmente gli stessi su tutto il territorio nazionale, ogni sistema sanitario regionale ha organizzato il servizio in maniera diversa.
aumentare le coperture vaccinali antinfluenzali. E le USCA potranno certamente rappresentare un servizio di assistenza al cittadino già rodato ed efficiente che, avendo alla base la collaborazione e l’integrazione tra le diverse figure professionali dell’area della medicina generale, renderà meno gravi le ripercussioni di un eventuale incremento di casi sul territorio. Il positivo impiego dei medici di continuità assistenziale in attività orarie diurne coordinate con la medicina di famiglia, esperienza oggi vissuta come evento straordinario legato ad una situazione emergenziale, potrebbe nell’immediato
mantenere alta l’attenzione e limitare quanto
futuro divenire strutturato nel sistema di cure
più possibile le probabilità di contagio. Ulti-
territoriali. Ciò potrebbe determinare un mi-
mamente l’individuazione di nuovi casi posi-
glioramento della capacità di presa in carico
tivi è un evento infrequente, lo dimostrano
dei pazienti che, attraverso l’identificazione
i bollettini epidemiologici regionali. Tuttavia
precoce dei bisogni clinico-assistenziali della
spesso non si conosce il link epidemiologico
popolazione e la programmazione dell’assi-
dei nuovi riscontri di contagio che, seppur
stenza al cittadino, impatterebbe significati-
sporadici, suggeriscono che il virus non è
vamente su morbilità e mortalità legate alle
stato ancora completamente arginato. Con
patologie croniche e sulla qualità delle cure
la riapertura delle frontiere nazionali e inter-
e delle attività di prevenzione. Settembre 2020 | Notiziario | 45
CORONAVIRUS FASE 3
FORZE ARMATE A TUTTO CAMPO In questa intervista l’Ispettore Generale della Sanità Militare, Maggior Generale Nicola Sebastiani, racconta come la Sanità militare, oggi come ieri, rimane al fianco del Paese. Attraverso il supporto agli ospedali e alle strutture sanitarie sul territorio e con il sostegno alla popolazione.
46 | Notiziario | Settembre 2020
M
entre tutto si fermava, tutti resta-
sul mercato. Lo Stabilimento, autorizzato dal
di STEFANO PALOMBA
vano a casa per non collassare l’e-
Ministero della Salute, si è già attivato per
Tenente Colonnello (EI)*
mergenza, le Forze Armate sono
la produzione di 1000 litri al giorno di disin-
scese in campo con gli assetti chiesti dalle
fettante e l’obiettivo è incrementarne la pro-
Regioni e autorizzati dal Governo. Anche la
duzione. Il complesso apparato della Sanità
Sanità militare ha preso parte alla lotta contro
Militare è coordinato dal Maggior Generale
il Coronavirus.
Nicola Sebastiani, Ispettore Generale della
L’epicentro dell’emergenza è stata la Lom-
Sanità Militare.
bardia dove medici e infermieri militari sono intervenuti a supportare i colleghi degli
Generale, quando siete stati attivati e
ospedali di Lodi, Bergamo e Alzano, oltre ai
quando avete dato il pronti all’impiego?
presidi sanitari costituiti a Castelnuovo Bocca
La Sanità Militare, e l’Ispettorato Generale
d’Adda, Somaglia, Codogno e Casalpuster-
in particolare, sono stati coinvolti sin dal 23
lengo. A Piacenza e Crema sono stati allestiti
gennaio scorso nella gestione del-
in tempi record due Ospedali da campo, a
la epidemia da nuovo Coronavirus
questo si aggiungono le strutture dell’Eser-
all’interno della Task-force intermi-
cito del COM di Milano presso Baggio e del
nisteriale costituitasi presso il Mi-
Policlinico militare “Celio” di Roma. All’aero-
nistero della Salute e nel correlato
porto militare di Cervia sono stati schierati 2
tavolo della Commissione Tecnico
elicotteri dell’Aeronautica Militare in asset-
Scientifica in Protezione Civile. In
to biocontenimento e relativi team sanitari,
quella prima fase, quando anco-
pronti a operare in brevissimo tempo. Altri
ra in Italia non si erano verificati
due elicotteri configurati per il bioconteni-
casi di infezione, gli assetti della
mento sono stati schierati a Viterbo e Cata-
Sanità Militare hanno giocato un
nia. Anche lo Stabilimento Chimico Farma-
ruolo di primaria importanza nel
ceutico Militare di Firenze opera al servizio
rimpatrio dei nostri connazionali dalla Cina e,
dei cittadini nella produzione di disinfettanti
ancor più, nella gestione del rientro dal Giap-
e sostanze ad attività germicida e battericida
pone dei passeggeri italiani della Diamond
che in questo momento è difficile reperire
Princess. In quest’ultimo caso è stata di
Mentre tutto si fermava, tutti restavano a casa per non collassare l’emergenza, le Forze Armate sono scese in campo con gli assetti chiesti dalle Regioni e autorizzati dal Governo.
Settembre 2020 | Notiziario | 47
La Sanità Militare è membro della Commissione Tecnico scientifica nazionale per la valutazione e le osservazioni scientifiche in continua evoluzione sulla emergenza da COVID 19 fondamentale importanza la capacità espres-
ne di un basket capacitivo sanitario di pron-
sa dal Dipartimento Scientifico del Policlinico
to impiego da inviare nelle zone più colpite
Militare con il proprio laboratorio proiettabi-
dall’emergenza.
le che ha permesso la diagnostica per il Co-
48 | Notiziario | Settembre 2020
ronavirus in loco in Giappone: questo asset-
Quali difficoltà sono state riscontrate?
to si è dimostrato risolutivo nel discriminare i
Le principali difficoltà sono state legate alla
cittadini italiani idonei per il trasporto in Pa-
rapida evoluzione della curva epidemica nel
tria, successivamente eseguito con i principi
nostro Paese e alla necessità di contempe-
consolidati di biocontenimento che costitu-
rare l’invio di medici e infermieri militari nel-
iscono un particolare expertise della Sanità
le aree ad alta diffusione mantenendo, al
Militare Aeronautica.
contempo, la capacità di poter contribuire lì
Successivamente alla comparsa dei primi casi
dove sopravvenissero analoghe necessità in
sul nostro territorio, l’Ispettorato Generale ha
altri settori regionali. In altre parole, abbia-
operato in stretta coesione con il Comando
mo, in un primo momento inviato le risorse
Operativo Interforze, responsabile della ge-
prontamente disponibili in risposta alle ri-
stione dell’emergenza coronavirus a livello
chieste delle autorità regionali lavorando,
operativo, nell’emanare le
disposizioni di
in contemporanea, a generare una riserva
natura tecnico-sanitaria e nella individuazio-
di capacità di uomini e mezzi della Sanità
IGESAN è il massimo Organo sanitario della Difesa e rappresenta l’Organo di consulenza sanitaria del Capo di Stato Maggiore della Difesa. Svolge funzioni di indirizzo per conto dell’Autorità militare in tema di medicina preventiva, medicina curativa, medicina legale e medicina veterinaria. Attraverso l’osservatorio epidemiologico della Difesa e quello Psichiatrico - Psicologico nonché della capacità Medical Situation Awareness, acquisisce dati dalle Forze Armate e dall’Arma dei Carabinieri sia sul territorio nazionale sia estero dai Teatri Operativi, li analizza e li trasforma in quelle informazioni necessarie a continuare a garantire la salute della collettività militare.
Militare da attivare, con un concetto areale,
messe a disposizione e hanno risposto con
laddove necessario sperando, naturalmente,
tempestività a ogni richiesta della Nazione e
che questa eventualità non si verifichi.
degli Organi deputati alla gestione dell’epidemia. Vorrei inoltre sottolineare che, oltre ai
La Difesa sta incrementando i servizi sa-
nitari con provvedimenti straordinari. Sa-
ranno assunti medici e infermieri. Come
buoni effetti prodotti dalla sinergia interistituzionale, in questo momento mi sono particolarmente gradite quelle che mi arrivano
saranno impiegati?
dal “fronte” dove i nostri medici e infermieri
Come Ispettore Generale della Sanità Mili-
hanno sviluppato, in pochissimo tempo, forti
tare sono particolarmente grato all’Autorità
relazioni di colleganza con i colleghi civili dai
Politica che ha voluto, con il Decreto “Cura
quali ricevono un grande apprezzamento. Mi
Italia”, riconoscere l’impegno svolto sinora
è anche particolarmente cara la sinergia con
dalla Sanità Militare in questa emergenza.
le popolazioni colpite che stanno vedendo
L’arruolamento, seppur temporaneo di 120
nelle Uniformi dei medici e infermieri militari
ufficiali medici e di 200 sottufficiali infermie-
che li stanno aiutando un chiaro e tangibi-
ri consentirà di poter più agevolmente pro-
le segno della presenza dello Stato e delle
grammare le turnazioni del nostro personale
Istituzioni. Questo è per me e per la Sanità
già impegnato nell’emergenza e in quelle
Militare il vero valore aggiunto che i nostri
nuove esigenze che si produrranno nel tem-
operatori portano insieme alla propria pro-
po. Faccio notare che per far fronte a questo
fessionalità, onorando in pieno il nostro mot-
enorme impegno, molte delle funzioni im-
to “Fratibus ut vitam servares”, per salvare la
portanti ma non immediatamente essenziali
vita ai fratelli.
della Sanità Militare, sono state sospese. Qual è stata la sinergia con le altre forze in campo?
Quante sono le forze sanitarie in campo in termini di personale e mezzi?
Attualmente abbiamo personale sanitario
Questa sfortunata esperienza, come in molte
dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica
altre occasioni emergenziali, dimostra come
e dell’Arma dei Carabinieri che supportano
le forze del Sistema Paese siano in grado
Ospedali e territorio delle zone più colpite
cooperare efficacemente a favore del bene
dall’epidemia. Complessivamente sono im-
comune. La Difesa e la Sanità Militare si sono
piegati diversi team per un totale di Settembre 2020 | Notiziario | 49
Attivati posti di controllo nei confronti di cittadini che si spostano, in particolare nelle Province maggiormente colpite dall’emergenza. Gli oltre 7.000 militari impegnati nell’Operazione Strade Sicure sono pronti ad avere rimodulazioni nel loro servizio per intensificare i controlli nel rispetto delle norme emanate dalle Autorità governative e a disposizione della Autorità prefettizie. In alcune zone della Campania e Sicilia e in particolare a Salerno, è avvenuta la rimodulazione del servizio dell’Operazione strade sicure e ulteriori militari saranno impiegati per il controllo del territorio in supporto alle Forze dell’Ordine. Vi è inoltre un nucleo elitrasportato con barella di biocontenimento “a pressione negativa” nella città di Rimini, per eventuali esigenze di trasporto di pazienti COVID – 19.
120 tra medici e infermieri in Lombardia ed
miologico della Difesa che ha la funzione del
Emilia Romagna. A questi si uniscono nuclei
monitoraggio raccogliendo dati e notifiche
inviati nelle Marche e nel Lazio per ulterio-
dei casi riferiti ai militari su tutto il territorio.
ri 25 unità. Inoltre sono stati dispiegati due
Inoltre, può contare sulla stretta collaborazio-
Ospedali da Campo uno a Crema, messo
ne in essere con il laboratorio di diagnostica
a disposizione dell’Amministrazione locale
molecolare del Dipartimento Scientifico del
mentre l’altro a Piacenza è gestito da perso-
Celio che è abilitato alla esecuzione e vali-
nale sanitario della Difesa. La situazione è in
dazione dei tamponi ed è incluso nel circuito
continua evoluzione e sono all’esame richie-
nazionale di reporting e conferisce i suoi dati
ste a supporto di altre Regioni.
all’Istituto Superiore di Sanità.
Quali sono gli strumenti e gli assetti che
Si sta discutendo tantissimo sull’utilizzo
zioni epidemiologiche?
utilizzare?
sono impiegati dalla Difesa per le valuta-
50 | Notiziario | Settembre 2020
delle mascherine. Quando e quali bisogna
La Sanità Militare è membro della Commis-
Su questo tema è doveroso innanzitutto fare
sione Tecnico scientifica nazionale per la va-
una distinzione tra popolazione generale,
lutazione e le osservazioni scientifiche in con-
operatori sanitari e altre persone a contatto
tinua evoluzione sulla emergenza da COVID
con soggetti positivi al virus SARS-CoV-2. Per
19. L’Ispettorato Generale della Sanità Mi-
questi ultimi è assolutamente necessario che
litare dispone alle sue dipendenze della ca-
vengano indossate le mascherine FFP 1 o 2
pacità Medical Situation Awareness (MEDSI-
(Filtering Facepiece Particles, in italiano Fac-
TAW) che permette di elaborare tempestive
ciale filtrante contro le particelle) unitamente
valutazioni e analisi previsionali dei fenomeni
a tutti gli altri Dispositivi di Protezione Indi-
epidemici nonché dell’Osservatorio Epide-
viduale (DPI) necessari. Per la popolazione
generale possono avere una buona efficacia
per salvare più vite possibili, in una situazio-
le mascherine chirurgiche o analoghe a ef-
ne terribile che, noi, più anziani, non abbia-
fetto “barriera” perché, se utilizzate da tutti
mo visto neanche nelle più intense attività
nello stesso ambito lavorativo o familiare, im-
negli Ospedali da Campo nelle Operazioni
pediscono la circolazione verso l’esterno di eventuali agenti biologici e quindi proteggono la comunità. Quello che è fondamentale per tutti è mantenere sempre una distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri.
Fuori Area. Per superare quello che è tra i momenti più drammatici della nostra storia dal dopoguerra, dobbiamo fare tutti la nostra parte come cittadini. Dobbiamo ottemperare a ogni decisione presa dalle Autorità con senso di responsabilità ricordando che
Invii un messaggio alla popolazione. Sino a poche settimane fa questa epidemia
sono tutte finalizzate a garantire la salute
veniva considerata molto diversamente da
pubblica e a impedire un’ulteriore diffusione
come la viviamo nel concreto oggi con i tri-
del virus nel Paese. Come persona a cui è
sti bollettini quotidiani che ci rammentano
stato assegnato il gravoso compito di con-
quanto serio sia il problema. Così
come,
tribuire ad affrontare questa crisi non posso
purtroppo, i numeri dei dati statistici ed epi-
che concludere dicendo che la Sanità Milita-
demiologici non rappresentano neanche una piccola parte del dolore che la COVID-19 ha portato tra noi, soprattutto per chi soffre e chi ha dovuto separarsi per sempre dai propri cari senza neanche poterli salutare. Penso
Le principali difficoltà sono state legate alla rapida evoluzione della curva epidemica nel nostro Paese e alla necessità di contemperare l’invio di medici e infermieri militari nelle aree ad alta diffusione mantenendo la capacità di poter contribuire lì dove sopravvenissero analoghe necessità in altri settori regionali.
re, oggi come ieri, rimane al fianco del Paese e continuerà a supportarlo con ogni mezzo disponibile.
anche ai colleghi giovani e meno giovani che
*Intervista pubblicata su Informazioni della Difesa,
in questo momento si stanno adoperando
2/2020 Settembre 2020 | Notiziario | 51
CORONAVIRUS FASE 3
STRESS TEST PER LA SANITĂ&#x20AC; La pandemia da Covid-19 ha rappresentato una prova da sforzo per tutto il sistema sanitario, inclusa la SanitĂ della Polizia di Stato, che ha lavorato su prevenzione e contenimento dei contagi. Ma anche su una corretta informazione.
52 | Notiziario | Settembre 2020
L
a pandemia da COVID-19 ha rappre-
interventi legislativi in urgenza. Il primo tra
di FABRIZIO CIPRANI
sentato un formidabile e drammatico
tutti, per quel che riguarda lo specifico ambi-
Direttore Centrale di Sanità
stress test per chiunque ed in primis per
to, è stato rappresentato dall’art. 21 del D.L.
della Polizia di Stato
le strutture sanitarie, ivi inclusa la Sanità della
2 marzo 2020, n. 9, che ha individuato nei
Polizia di Stato. Da un punto di vista organiz-
servizi sanitari delle forze di polizia gli attori
zativo, si è potuto contare su circa 300 medi-
competenti per le misure di profilassi del pro-
ci in servizio sul territorio nazionale, di cui
prio personale. Ma fondamentale per il con-
120 medici competenti, in tutte le province
tenimento dei contagi, quello che rappresen-
italiane, e su quaranta psicologi della Polizia
ta il primo bastione della lotta al coronavirus,
di Stato; su circa 500 unità di personale infer-
è stato il distanziamento sociale: il turn-over
mieristico ed a esso equiparato. Il primo
del personale, il lavoro agile, lo smart-wor-
obiettivo è stato quello della prevenzione e
king, la temporanea dispensa dei soggetti
del contenimento dei contagi, modulando le
maggiormente suscettibili all’infezione sono
garanzie di protezione del personale con
state misure tanto indispensabili quanto ne-
quelle indifferibili dei servizi di polizia, lavo-
cessitanti di una produzione normativa che,
rando inizialmente sull’informazione e la for-
per le forze di polizia, a ragione dei particola-
mazione del personale e sulle misure di pro-
ri ordinamenti, ha richiesto uno sforzo legisla-
tezione da mettere in atto nei diversi contesti
tivo supplementare ed equilibrato, affrontato
operativi. Poi è stato il momento delle misure
con successo ed in poco tempo dagli uffici
organizzative, con tutte le decisioni che, mo-
competenti.
dulate dall’evoluzione dell’epidemia – poi
medici della Polizia dei contenuti concreti
divenuta pandemia – si sono rese necessarie.
della particolare attività lavorativa degli ope-
Si è trattato di un’azione complessa, che ha
ratori di polizia ha consentito di emanare con
necessitato, prioritariamente, di opportuni
molto anticipo, rispetto a settori analo-
La profonda conoscenza dei
INFORMARE LA POPOLAZIONE In occasione della pandemia da Covid-19 la Direzione Centrale Sanità della Polizia di Stato ha pubblicato una serie di opuscoli informativi per veicolare una corretta informazione al personale rispetto ai diversi aspetti della pandemia dalla prevenzione alle conseguenze psicologiche, dagli aspetti clinici a quelli legali: COVID-19. Update su: patologia, medicina legale e indagini giudiziarie scientifiche COVID-19. Rimani attivo mentre sei a casa / COVID-19. Profili immunologici COVID-19. Il sostegno psicologico / COVID-19. I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) COVID-19. Disinfettanti per gli ambienti e loro uso / COVID-19. Gestione delle misure di profilassi COVID-19. Clinical Update 1.0 Settembre 2020 | Notiziario | 53
IL PRESIDENTE ANELLI INCONTRA LA SANITÀ DELLA POLIZIA DI STATO “Siamo fieri della Sanità della nostra Polizia di Stato. I 400 medici della Polizia svolgono funzioni di fondamentale importanza e delicatezza: da quelle medico-legali, a quelle relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro, dalla
partecipazione
all’assistenza nel corso di emergenze e calamità, all’ausilio alle indagini su casi di frodi o di episodi criminali che coinvolgono la Sanità, dall’attività di medico competente a quella di prima assistenza ai colleghi delle forze di po-
ghi, indicazioni operative specifiche e pun-
lizia o ai cittadini vittima di reati”. Così il Pre-
tuali, commisurate anche alle inderogabili
sidente della FNOMCEO, Filippo Anelli, si è
esigenze dell’erogazione di servizi essenziali.
espresso al termine dell’incontro, avvenuto il
La Direzione Centrale di Sanità ha editato una serie di circolari calibrate sul momento e
4 giugno, con il Capo della Polizia, Franco Ga-
opportunamente rimodulate con l’evoluzio-
brielli, e con Fabrizio Ciprani, Dirigente Gene-
ne dell’epidemia, in un non sempre facile
rale Medico della direzione centrale di Sanità del dipartimento della Pubblica sicurezza del
equilibrio tra le misure di contenimento concretamente adottabili e la situazione epidemica, tenendo conto del diverso interessa-
Ministero dell’interno, che è a capo della Sa-
mento
nità della Polizia di Stato. Ad accompagnare
raccomandazioni di carattere generale. Sono
il Presidente Anelli, Franco Lavalle, delegato FNOMCEO per la Sanità militare, tradizionalmente in rapporto di collaborazione con la Sanità della Polizia di Stato. “Prezioso è stato il ruolo della Sanità della Polizia di Stato
su
base
regionale
e
delle
state fornite informazioni tese alla conoscenza da parte del personale di tutti i diversi aspetti della malattia, adeguando i contenuti comunicativi al tipo di utenza. Sono state indicate le misure di profilassi, individuate le modalità di utilizzo dei D.P.I. in rapporto al tipo di servizio espletato ed ai diversi conte-
durante l’epidemia di Covid-19, non solo per
sti ambientali, tracciate le linee di comporta-
le attività di assistenza ai colleghi e alla >
mento per l’individuazione dei casi e dei contatti, precisate le modalità di quarantena e di isolamento ed i percorsi diagnostici raccomandati. Sono state individuate strutture dell’Amministrazione per ospitare personale dipendente affetto da COVID-19, o da porre
54 | Notiziario | Settembre 2020
Abbiamo cercato di fare tutto ciò che era possibile, stando attenti a non perdere mai lucidità ed umanità in questa immensa e drammatica guerra, e ricordando sempre che la sfida non può essere sostenuta, prima ancora che vinta, se si deroga alla conoscenza, al coraggio e alla generosità.
in quarantena. Dove attivate, è stata garanti-
riposo con diagnosi che potessero ma-
ta assistenza medica, psicologica e infermie-
scherare quadri di COVID-19, essendo
ristica, oltre a quelle ordinarie di soggiorno,
obbligatorio per gli appartenenti alle for-
a cura di personale della Polizia di Stato.
ze di polizia presentare una giustificazione
Sono stati emanati protocolli di sanificazione
di malattia comprensiva di diagnosi, oltre
di ambienti ed autoveicoli di servizio. In rap-
che di prognosi. Il percorso adottato ha an-
porto all’evoluzione dell’epidemia ed all’in-
ticipato le problematiche che si sono poste
teressamento di un crescente numero di di-
alla ripresa di tutte le attività, che ha imposto
pendenti con manifestazioni cliniche in atto,
rigorosi strumenti di verifica e di monitorag-
talvolta assistiti con difficoltà dai medici di
gio sanitario aziendale, a cura del medico
base e dai servizi sanitari territoriali nelle real-
competente. I modelli attuati nella fase più
tà più colpite, gli uffici sanitari della Polizia di
calda sono stati progressivamente decom-
Stato hanno garantito tutto ciò che era loro
pressi e, quasi a “fisarmonica”, riportati nel
possibile: sorveglianza telefonica, visite a do-
tempo necessario, alla fase di ampliamento
micilio, effettuazione di esami diagnostici,
massima possibile. Per ogni procedura, test,
somministrazione di terapia, supporto psico-
accertamento è stato predisposto un modu-
logico, trasporto, quando necessario, in
lo di informazione e di consenso, nonché un
strutture ospedaliere. Con l’evolvere della
sistema di registrazione e di acquisizione di
situazione, sono state individuate le corrette
tutti i dati utili e necessari per uno studio epi-
procedure per la riammissione in servizio dei
demiologico, finalizzato a testare l’affidabili-
dipendenti che avevano presentato quadri di
tà di strumenti diagnostici le cui potenzialità
COVID-19, dei contatti stretti, di quelli che
non sono ancora scientificamente ben defini-
avevano avuto quadri sindromici sospetti. I
te. Da tal punto di vista, la Direzione Centrale
medici della Polizia di Stato hanno poi prov-
di Sanità ha aderito prontamente alle offerte
veduto a contattare tutti quei dipendenti che
pervenute da alcune regioni ad effettuare
avevano presentato certificazioni mediche di
studi epidemiologici sul personale, gaSettembre 2020 | Notiziario | 55
popolazione, anche in questa fase 2 – continua Anelli -, ma in termini di supporto tecnico-scientifico, tramite studi e pubblicazioni di grande qualità e utilità per la sicurezza sul lavoro di tutti gli operatori sanitari”. “È proprio nel campo della sicurezza degli operatori sanitari che auspichiamo un sempre maggior coinvolgimento dei colleghi della Polizia di Stato – conclude Anelli -, sia per le questioni legate all’epidemia di Covid-19, sia per la prevenzione delle aggressioni contro i professionisti della sanità. La sicurezza è infatti un diritto degli operatori della sanità, ed è presupposto fondamentale e ineludibile della sicurezza delle cure”.
Non sono mancati i richiami, nelle varie disposizioni emanate dalla Sanità della Polizia, alla necessità, ancor più stringente per l’operatore di polizia, di attenersi alle notizie provenienti da fonti ufficiali e verificabili, di contribuire, quale operatore di soccorso, a veicolare alla popolazione notizie qualificate e non allarmanti.
56 | Notiziario | Settembre 2020
rantendo l’esecuzione degli accertamenti an-
e non allarmanti. Si è stigmatizzato come gli
che presso le proprie strutture, a cura del
stessi comportamenti non adeguati di un
personale sanitario della Polizia di Stato. Una
operatore delle forze dell’ordine costituisca-
delle attività che ha richiesto maggiore impe-
no una formidabile occasione di emulazione
gno è stata poi quella di filtrare, contrastare,
da parte dei cittadini. Nella fase post-critica è
correggere tutta una serie di notizie allar-
stato attivato un progetto sistematico di sup-
manti, non suffragate da contenuti di scienti-
porto psicologico al personale, denominato
ficità, ma sufficienti ad alimentare panico, ri-
Insieme Possiamo. La prima tappa è stata la
vendicazioni, denunce, proteste. Occorre
creazione di una piattaforma condivisa di la-
riflettere su quanto oggi l’informazione sia
voro che consente a chi ne ha bisogno di
veicolata anche attraverso mezzi e soggetti
contattare on-line uno psicologo della Polizia
non afferenti a reti professionali affidabili; su
di Stato. Tutti gli interventi di carattere gene-
quanto le notizie, soprattutto quelle che de-
rale descritti sono stati progettati ed attuati
stano scalpore, non controllabili nell’imme-
in urgenza e nel clima di confusione, organiz-
diatezza, corrano velocemente, amplificate
zativa e mediatica, che ha accompagnato la
da chat e social che fanno “esplodere” false
fase più critica della pandemia. Tutti voleva-
verità in un attimo ed il cui disinnesco com-
no fare qualcosa, avevano suggerimenti, pro-
porta invece tempi e risorse molto più consi-
pugnavano misure, indicavano vie d’uscita,
stenti. Tempi e risorse che spesso vengono
sotto la spinta di una disperazione e di una
sottratti al lavoro costruttivo, utile e necessa-
impotenza come mai hanno visto quelli della
rio. Anche da questo punto di vista, non
nostra generazione. Noi abbiamo cercato di
sono mancati i richiami, nelle varie disposi-
fare tutto ciò che era possibile, stando atten-
zioni emanate dalla Sanità della Polizia, alla
ti a non perdere mai lucidità ed umanità in
necessità, ancor più stringente per l’operato-
questa immensa e drammatica guerra, e ri-
re di polizia, di attenersi alle notizie prove-
cordando sempre che la sfida non può esse-
nienti da fonti ufficiali e verificabili, di contri-
re sostenuta, prima ancora che vinta, se si
buire, quale operatore di soccorso, a
deroga alla conoscenza, al coraggio e alla
veicolare alla popolazione notizie qualificate
generosità.
CORONAVIRUS FASE 3
UN BACKUP PER LA SANITÀ CIVILE Il colonnello Michele Tirico, medico anestesista, ha coordinato la task force militare interforze sotto il comando del COI che è intervenuta a supporto del servizio sanitario lombardo durante l’emergenza da Covid-19. In questa intervista racconta la missione in soccorso dei colleghi e della popolazione travolta dallo tsunami dell’epidemia. E quale ruolo potrebbe avere in futuro la Sanità militare. di ROBERTA FRANCESCHETTI
L
o scorso 4 marzo il colonnello Michele Tirico arriva come tutte le mattine nel suo ufficio romano, presso l’Ispettorato generale della Sanità Militare. Convocato dal suo superiore, riceve l’ordine di partire im-
mediatamente per Lodi. Solo una decina di giorni prima, il 21 febbraio, un 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno è risultato positivo al Covid-19. In un brevissimo lasso di tempo la Sanità lombarda è stata travolta dallo tsunami dell’epidemia, con una crescita esponenziale degli infetti, che non ha risparmiato medici e infermieri. Il colonnello Tirico parte insieme a una ventina di colleghi tra medici e infermieri, proprio per andare in aiuto dell’Ospedale di Lodi, in uno dei focolai di contagio. Origini baresi, 56 anni, medico con una doppia specializzazione in anestesia e cardiologia, una lunga serie di missioni operative all’estero per la Nato e per il Comando operativo di vertice interforze (COI), dall’Iraq all’Afghanistan, dal Libano al Ciad, Tirico ci ha raccontato il ruolo importante giocato dalla Sanità militare durante la pandemia in alcune delle aree più colpite del Paese. Che compito avevate e che situazione avete trovato lei e i suoi colleghi medici e infermieri quando siete giunti nel lodigiano?
Il mio compito era quello di coordinare una task force interforze (Esercito, Marina, Aeronautica e Carabinieri), sotto il comando del COI, che potesse essere di supporto alle strutture sanitarie civili. Il primo nucleo operativo, che è partito il 4 marzo, era composto da una ventina tra medici e infermieri ed era diretto a Lodi, dove era stato chiesto il nostro intervento.
Settembre 2020 | Notiziario | 57
Alla fine della mia missione mi sono trovato
momento di emergenza. Abbiamo fatto sen-
a coordinare 120 uomini distribuiti in diverse
tire gli operatori sanitari meno soli. Abbiamo
aree della Regione. Si trattava di una missio-
fatto sentire la vicinanza dello Stato, attraver-
ne complessa dal punto di vista operativo
so una risposta istituzionale immediata.
e organizzativo per diversi aspetti. Innanzitutto, perché la situazione in quei territori era particolar-
“Penso che la Sanità militare debba diventare un backup del servizio sanitario, venendo integrata in modo stabile nella società civile, attraverso la presenza di team permanenti all’interno degli ospedali e sul territorio.”
58 | Notiziario | Settembre 2020
Dopo Lodi, quali sono state le vostre destinazioni?
mente drammatica: molti
Abbiamo operato in tutte le aree critiche. A
medici si erano ammalati,
Codogno, Casalpusterlengo, Somaglia e Ca-
c’era quindi carenza di
stiglione d’Adda, che erano rimaste a corto
personale - mediamente
di medici di medicina generale a causa della
il 15-20% di risorse uma-
diffusione del contagio, siamo andati a sup-
ne in meno - e gli opera-
porto del territorio, operando nella conti-
tori che non erano infetti
nuità assistenziale. A Bergamo la Marina ha
erano stremati dalla fatica
inviato in elicottero i medici che dovevano
di turni massacranti. Inol-
supportare il personale dell’Ospedale Papa
tre, dovevamo integrarci come
Giovanni XXIII, uno dei più colpiti dalla pan-
gruppo interforze - molti degli uomini
demia. E nella Città dei Mille, in condizioni
che coordinavo si incontravano per la prima
drammatiche per l’epidemia, abbiamo colla-
volta - che a sua volta doveva lavorare in si-
borato anche alla definizione di nuovi proto-
nergia con l’organizzazione sanitaria civile. È
colli per la gestione in sicurezza delle salme
stata una sfida vinta, grazie ad un ecceziona-
destinate alla cremazione. Abbiamo inoltre
le lavoro di squadra. All’Ospedale di Lodi ab-
operato in diversi comuni della bergamasca
biamo subito organizzato al meglio le risorse
e in particolare della Valseriana, come Cluso-
umane aggiuntive, con una grande capacità
ne. Due alpini - un medico e un infermiere - si
di adattamento, facilitati in questo anche dal
sono stabiliti per oltre un mese a Vilminore,
fatto che si trattasse di una struttura di di-
un piccolo paese della Val di Scalve a oltre
mensioni contenute e quindi flessibile. Oltre
mille metri di quota, che era rimasto senza
al contributo professionale e alla copertura
medici di famiglia. All’Ospedale di Alzano
delle falle lasciate dalle carenze di personale,
Lombardo e poi a quello di Piario abbiamo
il nostro apporto è stato importante anche
collaborato all’organizzazione e manutenzio-
per il fatto di essere lì a condividere con il
ne dei percorsi sporco pulito. Infine, abbia-
personale medico civile quel drammatico
mo inviato infermieri al Niguarda, supportato
Molti medici si erano ammalati, c’era quindi carenza di personale mediamente il 15-20% di risorse umane in meno - e gli operatori che non erano infetti erano stremati dalla fatica di turni massacranti.
l’Ospedale di Novara e i presidi di Desenza-
che il nostro essere sul posto fosse il segno
no e siamo intervenuti nelle RSA su tutto il
tangibile della presenza dello Stato, del fat-
territorio.
to che non fossero stati abbandonati. I nostri
Lei è stato impiegato anche in missioni all’estero, in teatri operativi difficili. La
sua preparazione le ha dato un vantaggio rispetto ai medici civili?
Come medici militari siamo preparati ad operare con sistemi di sicurezza molto elevati, per far fronte a scenari a bassissima permissività. Come anestesisti, per esempio, siamo
uomini hanno mostrato vicinanza e una particolare umanità nei confronti dei pazienti, spesso dovendo vicariare il calore della presenza dei familiari in punto di morte, negata dalle condizioni drammatiche del Covid-19. Qual è la lezione più importante che porta a casa da questa esperienza?
stati addestrati a intubare i pazienti indossan-
Sono convinto che l’integrazione con la Sa-
do la maschera antigas. Mi sono specializza-
nità civile sperimentata durante l’emergenza
to sulle difficoltà di azione in contesti CBRN,
rappresenti un patrimonio di valori e di espe-
cioè dove siano presenti rischi chimici, biolo-
rienze che non debba andare disperso. La
gici, radioattivi o nucleari. L’addestramento a
Sanità militare è un’importante riserva strate-
operare in contesti in cui occorre mantenere
gica per il SSN, perché risponde direttamen-
la massima sicurezza, in cui non puoi levarti
te allo Stato e quindi può intervenire velo-
la tuta anche se stai sudando e fatichi a lavo-
cemente laddove vi sia bisogno. E questo è
rare, è stato sicuramente importante in una
ancora più importante in una Sanità divisa in
situazione di emergenza come l’epidemia da Coronavirus. Come siete stati accolti dalla popolazione e dagli enti locali?
Abbiamo ricevuto un’accoglienza commovente sia dalla gente che dai sindaci dei Co-
È stata una delle esperienze più importanti e toccanti della mia carriera. Mi ha colpito la gratitudine e la grande dignità delle persone, anche nei momenti più drammatici dell’epidemia. Credo che il nostro essere sul posto fosse il segno tangibile della presenza dello Stato.
sistemi regionali quale quella italiana. Penso che la Sanità militare debba diventare un backup del servizio sanitario, venendo integrata in modo stabile nella società civile, attraverso la presenza di team permanenti all’interno degli ospedali e sul territorio. Si può ipotiz-
muni dove siamo intervenuti. È stata una del-
zare anche un’integrazione degli Ospedali
le esperienze più importanti e toccanti della
militari, come presidi di emergenza. Insom-
mia carriera. Mi ha colpito la gratitudine e la
ma, durante l’emergenza da Covid-19 sono
grande dignità delle persone, anche nei mo-
emerse potenzialità che potrebbero essere
menti più drammatici dell’epidemia. Credo
messe utilmente a sistema. Settembre 2020 | Notiziario | 59
CORONAVIRUS FASE 3
L’IMPORTANZA DEI GIOVANI MEDICI DURANTE LA PANDEMIA TRA PAURA, CAMBIAMENTI E GRANDI DIFFICOLTÀ Il 25 gennaio 2020 il Ministero della Salute emanò un’ordinanza su “Misure Profilattiche contro il nuovo Coronavirus (2019-nCoV)” e a seguire una circolare, inviata il 30 gennaio agli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Province Autonome e al Coordinamento Tecnico della Commissione Salute, in cui si comunicava ufficialmente il coinvolgimento attivo dei medici impegnati in corsi di formazione in medicina generale affinché si rendessero disponibili a collaborare
60 | Notiziario | Settembre 2020
I
l coinvolgimento dei medici in formazione
di Bari, possibile grazie alla collaborazione
in medicina generale nella gestione dell’e-
dell’OMCeO Bari. La necessità delle istituzio-
mergenza Covid-19 è iniziato tempestiva-
ni di potenziare la rete assistenziale e le ri-
mente alla richiesta delle istituzioni di sup-
sorse umane durante l’emergenza, ha inoltre
porto, sempre nel pieno rispetto del codice
favorito il reclutamento dei medici in forma-
deontologico e dell’impegno preso nella tu-
zione, riconoscendo per la prima volta ore di
tela della salute individuale e collettiva. Verso
attività pratica per le attività lavorative svolte
fine gennaio infatti, il Ministero della Salute
sul territorio, tra cui anche le Unità speciali di
ha emanato un’ordinanza in cui venivano di-
continuità assistenziale (USCA) preposte alla
sposti i primi provvedimenti di prevenzione
gestione domiciliare dei pazienti affetti da
per il nuovo Coronavirus, tra cui l’istituzione
COVID. Sono diversi i medici in formazione
del numero di pubblica utilità 1500, i controlli
che durante la fase acuta si sono impegnati in
sanitari presso gli aeroporti e la decisione di
attività lavorative di sostituzione di medici di
permettere ai medici in formazione specifica
famiglia e di continuità assistenziale,
in medicina generale di essere coinvolti in tali
vivendo direttamente le difficoltà
attività computabili nel monte ore. Nessuno
della gestione della pandemia sul
era a conoscenza dell’organizzazione dell’at-
territorio e circa cinquanta quelli che
tività, né della sua durata, né del compenso,
hanno aderito al bando per le USCA
eppure da subito sono stati tantissimi i corsi-
ASL Bari a fine marzo, momento in
sti ad aderire, disposti a trasferirsi in altre città
cui la curva dei contagi era in piena
per prestare servizio. La diffusione dell’infe-
ascesa. Mentre gli ospedali cambia-
zione ha avuto molteplici impatti sul percorso
vano, identificando strutture Covid,
dei futuri medici di famiglia ed in particolare
spostando e accorpando reparti, gli
le attività pratiche, tutte travolte da cambia-
studi dei medici di famiglia e le sedi di CA
menti organizzativi legati alla pandemia. Nel-
rimanevano aperti, nonostante i limiti e gli
la fase acuta infatti la formazione non poteva
svantaggi derivanti dalla scarsità di dispositivi
che essere coinvolta in attività sul territorio,
per lo svolgimento delle attività, continuando
dove però gravava la carenza dei dispositivi
ad assistere i propri pazienti.
di protezione individuale. Questo ha porta-
Nella fase acuta questi giovani medici han-
to alla riorganizzazione della didattica e alla
no quindi vissuto, con tutta la medicina ge-
intensificazione delle attività teoriche svolte
nerale, difficoltà ed emozioni legate alla
rigorosamente a distanza tramite FAD e lezio-
pandemia. Da una parte c’era la voglia di
ni online; laddove possibile, i giovani medici
essere coinvolti, l’adattamento ai repentini
sono stati inseriti in formazione nel servizio
cambiamenti, la concentrazione e l’attenzio-
di triage telefonico del SISP e del Comune
ne alle nuove scoperte in merito alla
di MARIANGELA ELEFANTE Medico di medicina generale, Vice coordinatore formazione Fimmg Puglia
L’impegno e la disponibilità nei confronti dei pazienti da parte dei medici del territorio si è scontrata con i limiti legati a organizzazione, risorse e strumenti
CODICE DI DEONTOLOGIA MEDICA Art. 8 - Dovere di intervento Il medico in caso di urgenza, indipendentemente dalla sua abituale attività, deve prestare soccorso e comunque attivarsi tempestivamente per assicurare idonea assistenza. Art. 9 - Calamità Il medico in ogni situazione di calamità deve porsi a disposizione dell’Autorità competente. Settembre 2020 | Notiziario | 61
«Bene la Regione sul riconoscimento dell’indennità per il servizio prestato in emergenza Covid-19 anche agli specializzandi, che sono stati in prima linea al pari dei colleghi più anziani. Come Ordine avevamo sollecitato il direttore Vito Montanaro a prendere iniziative in tal senso e siamo soddisfatti che la richiesta sia stata accolta», è il commento di Filippo Anelli, presidente Ordine dei medici Bari, sulla decisione della Regione Puglia di garantire anche agli specializzandi un bonus per l’attività svolta durante l’emergenza coronavirus. Anelli è intervenuto anche sulla protesta dei giovani medici che si è svolta a maggio in tutta Italia: “Da anni conduciamo una battaglia incessante, che ha portato all’aumento delle borse di specializzazione, che sino al 2018 - anno in cui ho assunto la presidenza della Fnomceo - erano ferme alle 6000 unità circa per passare oggi con l’ultimo provvedimento inserito nel decreto rilancio a circa 12.500 unità. Tuttavia tutto questo non è sufficiente: occorre ancora un ulteriore sforzo, per portare a 2000 il numero di borse per la Medicina generale e per allineare il numero di laureati di quest’anno a quello degli accessi ai percorsi post lauream”.
BONUS SPECIALIZZANDI
Il rilancio delle cure primarie e del corso di formazione permetterebbe ad un’intera categoria professionale di prestare il proprio servizio all’interno del Sistema Sanitario Nazionale con sistemi migliori e mettendo a frutto le competenze acquisite.
patologia ed i protocolli da seguire, il senso
primarie. E’ necessario garantire ai medici del
di appartenenza al territorio. Dall’altra c’era la
territorio di poter affrontare e gestire le pros-
paura del contagio, specialmente rivolta alle
sime sfide assistenziali dettate dall’invecchia-
persone con cui si vive, la frustrazione per lo
mento della popolazione. I percorsi di presa
stravolgimento dei piani didattici del corso di
in carico della cronicità e la medicina di ini-
formazione, la preoccupazione per i colleghi
ziativa hanno bisogno di investimenti in stru-
coinvolti nella gestione dell’emergenza nelle
mentazione, organizzazione e formazione.
regioni del Nord, la delusione e la rabbia verso le istituzioni sorde alle richieste dei medici del territorio. Erano necessarie protezioni per lavorare che mancavano, serviva un’organizzazione della rete territoriale che tardava ad arrivare e l’unica risorsa presente, malgrado tutto questo, erano i medici. L’emergenza Covid ha portato in luce tutte le debolezze ed i bisogni del Sistema Sanitario Nazionale. L’impegno e la disponibilità nei confronti dei pazienti da parte dei medici del territorio si è scontrata con i limiti legati all’organizzazione, alle risorse e agli strumenti presenti e non. La
62 | Notiziario | Settembre 2020
Questo rilancio delle cure primarie e del corso di formazione potrebbe permettere ad un’intera categoria professionale di prestare il proprio servizio all’interno del Sistema Sanitario Nazionale con sistemi migliori e all’avanguardia, mettendo a frutto tutte le competenze acquisite, migliorare l’assistenza, rispondere ai bisogni di salute dei pazienti e sfruttare a pieno le potenzialità del territorio. I medici del corso di formazione in Puglia sono stati pronti ad intervenire attivamente durante l’emergenza Covid con professionalità
consapevolezza del proprio ruolo e la capa-
e competenze, anche nelle fasi di maggiore
cità di adattamento ai cambiamenti sono ciò
paura ed incertezza, mostrando come punta-
che contraddistingue e caratterizza le nuove
re su di loro e come la qualità della formazio-
generazioni di medici di medicina generale
ne possa rivelarsi un grande vantaggio per il
che si sono formate attraverso un percorso
Sistema sanitario nazionale e soprattutto per
specifico. Ora però, serve rinforzare le cure
i cittadini.
SPAZIO ODONTOIATRIA a cura della CAO Bari
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
FABBISOGNO DELLA PROFESSIONE ODONTOIATRICA ANNO 2020-2021 I punti principali dell’annuale relazione sul fabbisogno di formazione degli Odontoiatri italiani richiesto dal Ministero della Salute alla FNOMCeO.
A
nche quest’anno il Ministero della Salute ha chiesto alla Federazione Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di sviluppare una relazione sul fabbisogno di
formazione degli Odontoiatri italiani; la relazione poi è stata
di ALESSANDRO NISIO Presidente CAO Bari Componente Nazionale Albo Odontoiatri Componente della Commissione Nazionale Formazione Continua Ministero della Salute
confermata e inviata al Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per la determinazione dei posti disponibili alle Università italiane. Il documento, realizzato a Gennaio 2020 dalla CAO Nazionale ed inviato al Ministero della Salute, in sintesi esprime questi concetti fondamentali: Le previsioni di fabbisogno devono abbracciare un orizzonte temporale di medio e lungo termine (minimo 5 anni) al fine di variare il numero del fabbisogno; nel campo Odontoiatrico il fenomeno più rilevante e costante, con un arco temporale di 6 anni, che abbiamo riscontrato è il numero elevato di lauree estere, che non compaiono nella valutazione e che di fatto condizionano la stima stessa. Nel 2014 erano 456, nel 2015 422, nel 2016 394, nel 2017 531, nel 2018 346 e nel 2019 366, per un totale di 2149, con una media annuale di 429,8 negli ultimi 5 anni, comunque pari a oltre il 40% dei 5551 doppi iscritti degli ultimi 5 anni (media annuale di 1110). Questo dato è da prendere in considerazione seriamente ai fini del fabbisogno perché rappresenta un dato costante negli ultimi 5 anni. Secondo gli elaborati quinquennali del Ministero del-
64 | Notiziario | Settembre 2020
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
sione sulle tante sedi universitarie italiane (35 Scuole di Odontoiatria); infatti, a fronte di una popolazione di matricole universitarie di poco superiore al migliaio di unità per anno, l’Italia presenta il più alto numero di sedi universitarie in Europa, a fronte delle 16 (tutte pubbliche) francesi o delle 17 spagnole (di cui 5 private) per la simile popolazione di matricole. Andrebbe rivisitata la formazione universitaria, riducendo le sedi universitarie premiando quelle più performanti, destinando loro più risorse per migliorare l’offerta formativa in termini di praticità e di avvio alla professione per i futuri odontoiatri, considerando anche l’opportunità storica di una la Salute il fabbisogno di nuovi Odontoiatri previsto per il 2024 è di 1290; sulla base di questa stima è stato calcolato il numero di 1096 accessi al Corso di Laurea per l’anno accademico scorso 2018-2019 (anche se poi il MIUR ha aumentato i posti disponibili); sup-
possibile abrogazione degli esami di abilitazione in essere dal Governo. Nella seduta finale convocata dal MIUR, giovedi 11 giugno, sono state di nuovo rimarcate dal sottoscritto queste nostre posizioni espresse nel documento inviato a Gennaio al Ministero della
ponendo che nel 2024 le 1096 matricole di
Salute, ma abbiamo riscontrato invece la
quest’anno siano tutte laureate e si iscrivano
scelta del Ministero dell’Istruzione di aumen-
agli Albi ed aggiungendo i circa 400 (media
tare a 1231 i posti disponibili per l’accesso al
ultimi 5 anni) laureati all’estero che chiedono
Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e
il riconoscimento dei titoli per iscriversi an-
Protesi Dentaria, nonostante la nostra ferma
che loro all’Ordine, ecco che avremmo sfora-
proposta espressa oltre 5 mesi fa al Ministero
to il fabbisogno di più di 300 professionisti.
della Salute di mantenere il fabbisogno per il
Concludendo, a parere dell’Albo Odontoia-
prossimo anno a 890 per quanto riguarda la
tri della FNOMCeO, il fabbisogno formati-
professione di Odontoiatria. Abbiamo quin-
vo espresso in numero di accessi al CLOPD
di denunciato al Ministero della Università,
per l’a.a.2020-2021 deve essere ridotto di
al pari delle posizioni espresse anche dalla
almeno 200 unità a fronte delle oltre 400
Federazione per quanto riguarda la com-
unità (media ultimi 5 anni) provenienti dalle
ponente Medica, la assoluta mancanza di
lauree estere, per un totale di 890, numero
considerazione alle nostre istanze e propo-
che corrisponderebbe alla differenze tra il
ste (visto che nelle sedi istituzionali i nostri
numero previsto per il 2024 (1290) e la me-
avvertimenti sono rimasti inascoltati), non
dia proiettata delle lauree estere negli ultimi
escludendo anche la possibilità di ricorrere
5 anni (400). Infine andrebbe fatta una rifles-
contro i decreti emanati dal MIUR.
Nel campo Odontoiatrico il fenomeno più rilevante e costante, con un arco temporale di 6 anni, che abbiamo riscontrato è il numero elevato di lauree estere, che non compaiono nella valutazione e che di fatto condizionano la stima stessa.
Settembre 2020 | Notiziario | 65
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
LE SOCIETÀ TRA PROFESSIONISTI: NOVITÀ DALLA REGIONE LAZIO.
È
stata emanata una Circolare Esplicativa elaborata insieme all’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri di Roma e Provincia insieme alle Associazioni di cate-
goria, sul quadro normativo che consente l’esclusivo esercizio delle professioni mediche e odontoiatriche in forma di società tra professionisti. Tra le novità normative vi è l’assoggettamento delle STP (sia monoprofessionali che multidisciplinari, se pur con alcuni limiti) ai medesimi requisiti minimi degli studi associati, con la conseguente chiara e incontrovertibile non necessità di ab-
Arriva una interessante notizia
battimento delle barriere architettoniche (attività non aperta
dalla Regione Lazio, riguardante
vare le richieste di iscrizione delle società tra professionisti e
al pubblico). L’Ordine Professionale dovrà ricevere e appro-
la definizione dell’iter amministrativo
vigilare sulle violazioni delle norme deontologiche da parte
per l’esercizio della professione medica
si definisce come lo strumento societario che comprende le
e odontoiatrica sotto forma di Società tra Professionisti. di NICOLA ACHILLE Membro CAO Omceo Bari
delle società professionali stesse. Per questo motivo la STP maggiori garanzie nei confronti del cittadino. L’obiettivo è quello di arrivare a proporre le STP come unica forma societaria tra i professionisti iscritti all’albo, ovvero in ogni caso imporre la presenza di odontoiatri nelle società quali le Srl. La Regione Puglia, che ha recentemente approvato il Regolamento attuativo della L.R. n.9/2017 (marzo 2020), ha previsto proprio la figura delle STP come unica forma societaria
L’obiettivo è quello di arrivare a proporre le STP come unica forma societaria tra i professionisti iscritti all’albo, ovvero in ogni caso imporre la presenza di odontoiatri nelle società quali le Srl.
prevista tra i professionisti iscritti all’Albo, e questa rappresenta una autentica novità inserita in un Regolamento Regionale, forse tra le prime in Italia. Il nostro Regolamento pugliese ha visto protagonisti come ruolo sussidiario dello Stato le Commissioni Albo Odontoiatri delle 6 province pugliesi, con la partecipazione dei sindacati più rappresentativi della componente odontoiatrica; abbiamo ultimamente chiesto una proroga a fine anno per l’adeguamento dei requisiti strutturali, previsto invece per settem-
bre 2020 e sarà nostra cura comunicare tempestivamente un eventuale rinvio a tutti i colleghi iscritti all’Albo. Le istituzioni Regionali pur agendo sempre nel pieno interesse del cittadino, hanno comunque ascoltato le esigenze dei professionisti medici e odontoiatri. 66 | Notiziario | Settembre 2020
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
NOVITÀ IN TEMA DI ECM NEL PERIODO COVID-19 In data 10 giugno si è riunita in video conferenza la Commissione Nazionale Formazione Continua con un ordine del giorno molto impegnativo e ricco di novità, sia per i professionisti che per i Provider. di ALESSANDRO NISIO Presidente CAO Bari Componente Nazionale Albo Odontoiatri Componente della Commissione Nazionale Formazione Continua Ministero della Salute
P
er la professione odontoiatrica in particolare, le novità sono quelle riguardanti le attività Ecm svolte durante il periodo emergenziale: è possibile, in considerazione
di quanto previsto dalle disposizioni governative circa la sospensione degli eventi residenziali, richiedere la conversione della tipologia formativa da RES a FAD oppure da RES a RESvideoconferenza, al fine di consentire la conclusione di quelli già iniziati e lo svolgimento di quelli programmati e già inseriti nel sistema informatico. La possibilità di conversione si applica agli eventi già inseriti nel sistema informatico alla data del 15 aprile 2020 e programmati entro il 31 luglio 2020. Nella delibera della Commissione vengono indicate le moda-
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O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S
La Commissione considera condivisibile prevedere come già acquisiti i crediti formativi ECM, qualora i professionisti della salute di tutte le professioni sanitarie abbiano portato avanti la loro attività durante l’emergenza Covid-19.
68 | Notiziario | Settembre 2020
lità e le caratteristiche specifiche da rispettare
bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992,
nelle formazione a distanza, sincrona o meno,
n. 502, e dalla legge 24 dicembre 2007, n.
videoconferenza, le regole per pubblicizza-
244, si intendono già maturati da coloro che,
re il logo e gli spazi “virtuali” delle aziende
in occasione dell’emergenza da COVID-19,
sponsor, i conflitti d’interesse, i controlli e le
abbiano continuato a svolgere la propria atti-
verifiche previste. Altra novità, il termine del
vità professionale», la Commissione conside-
31 dicembre 2020 riconosciuto ai professio-
ra condivisibile prevedere come già acquisiti i
nisti sanitari per il recupero del debito for-
crediti formativi ECM, qualora i professionisti
mativo relativo al triennio 2017-2019 nonché
della salute di tutte le professioni sanitarie
per lo spostamento dei crediti maturati per il
abbiano portato avanti la loro attività durante
recupero del debito formativo relativamente
l’emergenza Covid-19; come doveroso rico-
al triennio formativo 2014-2016, è prorogato
noscimento per il lavoro svolto dagli operatori
alla data del 31 dicembre 2021. In riferimen-
sanitari impegnati nella lotta contro il virus,
to all’art.6, comma 2-ter, del decreto-legge 8
che hanno fatto dell’attività professionale la
aprile 2020, n. 22 (cd Decreto Scuola) recante
loro stessa fonte di aggiornamento, si pro-
“Misure urgenti sulla regolare conclusione e
pone di richiedere alle Istituzioni governati-
l’ordinato avvio dell’anno scolastico e sullo
ve e parlamentari la necessità di modificare,
svolgimento degli esami di Stato, convertito,
nel primo provvedimento utile, l’art.6 del
con modificazioni dalla legge 6 giugno 2020,
suddetto Decreto Legge nella maniera che
n. 41, ai sensi del quale “i 50 crediti da acqui-
segue: “I crediti formativi del triennio 2020-
sire, per l’anno 2020, da medici, odontoiatri,
2021, da acquisire, ai sensi dell’articolo 16-bis
infermieri e farmacisti in qualità di dipendenti
del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.
delle aziende ospedaliere, delle università,
502, e della legge 24 dicembre 2007, n. 244,
delle unità sanitarie locali e delle strutture sa-
attraverso l’attività di formazione continua in
nitarie private accreditate o come liberi pro-
medicina (ECM), si intendono già maturati in
fessionisti, attraverso l’attività di formazione
ragione di un terzo per TUTTI i professionisti
continua in medicina (ECM), che costituisce
sanitari così definiti dalla legge 11 genna-
requisito indispensabile per svolgere attività
io 2018, n. 3”. Inoltre è online dal 1 maggio
professionale, come disposto dall’articolo 16-
sulla piattaforma www.fadinmed.it il corso
S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T
per Odontoiatri “Le emergenze mediche in
lità a essa associate. Quanto più l’odontoia-
Odontostomatologia” coordinato dall’Albo
tra e i suoi collaboratori saranno consapevoli
Odontoiatri Nazionale in collaborazione con
della possibilità che si verifichi un’emergenza
la SIOCMF (Societa’ Italiana di Odontostoma-
medica, preparati e addestrati ad affrontarla,
tologia e Chirurgia Maxillo-Facciale), a cura di
tanto più una situazione di per sé drammatica
Antonio Carrassi per la SIOCMF, Alessandro
non si evolverà in una tragedia.” A quali emer-
Nisio per la CAO nazionale e con l’apporto
genze mediche sono principalmente esposti i
didattico di Giovanni Lodi, Lucio Montebu-
nostri pazienti? Quali si verificano con mag-
gnoli, Andrea Sardella, Concezione Tomma-
gior frequenza in una struttura odontoiatrica?
sino, Elena Varoni, Antonio Vitello. “Le attività
Quali sono le possibili misure di prevenzione?
cliniche odontostomatologiche possono, per
Quali operatività è necessario porre in atto
la loro stessa natura, essere gravate da diversi
per ognuna di esse? Questo corso si propo-
rischi operatori, per esempio di tipo infettivo,
ne di fornire le risposte a queste domande e
chirurgico ed emorragico, rischi legati a un’in-
di sensibilizzare i colleghi a un atteggiamento
terazione tra farmaci o a un loro effetto col-
preventivo e a un approfondimento, non solo
laterale. Situazioni di questo tipo in rari casi
clinico ma anche normativo e medico-legale,
decorrono con una gravità tale da mettere
su quanto si possa e si debba fare per miglio-
potenzialmente a rischio la vita del paziente;
rare le proprie competenze specifiche e la
raramente, cioè, assumono le caratteristiche
propria professionalità. Per accedere al corso
di una vera e propria emergenza medica. Ma
è obbligatorio realizzare un breve questiona-
questo può accadere e, anzi, accade. La re-
rio anonimo, finalizzato a conoscere quante e
sponsabilità dell’odontoiatra e del team da lui
quali emergenze capitano negli studi odonto-
coordinato consiste, oltre che nel promuovere
iatrici italiani: questa utile survey non e’ stata
una conoscenza medica dei pazienti in cura
mai realizzata in vasta scala in Italia e sono po-
costantemente aggiornata, nel riconoscere
che anche nel resto del mondo. Ricordiamo
per tempo il quadro di una emergenza medi-
ai colleghi di accedere al portale e registrarsi
ca e nell’attivare subito le procedure previste
come “Odontoiatri”, essendo questo un cor-
per una gestione appropriata, con l’obiettivo
so esclusivo per la nostra professione, che
di ridurre al massimo la morbilità e la morta-
eroga 10,5 crediti formativi.
Quanto più l’odontoiatra e i suoi collaboratori saranno consapevoli della possibilità che si verifichi un’emergenza medica, preparati e addestrati ad affrontarla, tanto più una situazione di per sé drammatica non si evolverà in una tragedia.
Settembre 2020 | Notiziario | 69
O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A S PA Z I O O D O N T O I AT R I A
FASE 3 / COVID-19: VADEMECUM OPERATIVO Un manuale contenente le indicazioni per l’operatività degli Odontoiatri durante
“Vademecum” con 5 regole, che rappresenta un documento snello e facilmente consultabile da scaricare dal portale nazionale della Federazione. Questa guida intende riepilogare le “Indicazioni operative per l’attività odontoiatrica durante la fase 2 della pandemia COVID-19” in forma di applicazione pratica; le indicazioni rappresentano una proposta di integrazione del DVR, del quale si raccomanda l’aggiornamento, ove previsto, in relazione al rischio di potenziale esposizione al SARS-Cov2. Quelle descritte nel Vademecum sono procedure cliniche di
la Pandemia Sars-COV-2 elaborato
riferimento riguardanti gli standard minimi di sicurezza che
da CAO Nazionale
minimo il rischio di trasmissione di infezione in ambito odon-
di BELINDA GUERRA Membro CAO Omceo Bari
L
Reggio-Emilia e Alessandro Nisio presidente CAO Bari, un
gli studi odontoiatrici dovranno adottare al fine di ridurre al toiatrico, poiché ogni paziente va considerato come potenzialmente contagioso. Tali istruzioni, da calibrare e rivalutare secondo ogni specifico caso, sono suscettibili di successive
a CAO Nazionale nel mese di marzo 2020 ha costituito
revisioni in relazione alla continua evoluzione delle conoscen-
un gruppo di studio formato da oltre 30 specialisti del
ze sulla pandemia. Rimangono valide le procedure standard
settore tra universitari, clinici e rappresentanti sindacali
per i requisiti organizzativi, strumentali e di rapporto con il
per l’elaborazione di un documento contenente le indicazio-
paziente già normalmente adottate in precedenza negli studi
ni per l’operatività degli Odontoiatri in periodo di Pandemia
odontoiatrici (es. sterilizzazione, privacy, radiologia….). Le 5
da Sars-COV-2. Il documento elaborato è stato poi inviato
regole in particolare riguardano il triage telefonico, il triage
al Gruppo Tecnico del Ministero della Salute. A seguito di
in office, l’informazione e consenso, l’accettazione e la sala
queste valide indicazioni la CAO Nazionale ha quindi deciso
d’attesa, la protezione dell’operatore e infine i protocolli ope-
di elaborare, attraverso un gruppo ristretto costituito dallo
rativi (a partire dagli sciacqui alle dimissioni del paziente, dal
stesso presidente nazionale Raffaele Iandolo, Jean-Luois Cai-
riordino dopo la prestazione odontoiatrica alla disinfezione
roli presidente CAO di Varese, Fulvio Curti presidente CAO
di impronte e manufatti protesici e la gestione dei rifiuti).
Per scaricare e consultare il vademecum operativo: https://portale.fnomceo.it/wp-content/uploads/2020/06/vademecum.pdf
LE 5 REGOLE RIGUARDANO: • triage telefonico (Elenco domande standard) • triage in office (Modulo standard per i pazienti) • informazione e consenso (Modulo consenso al rischio Covid 19)
70 | Notiziario | Settembre 2020
• accettazione e la sala d’attesa (Operazioni obbligatorie per accesso pazienti) • protezione dell’operatore (Strumenti per proteggere pazienti e operatori) • protocolli operativi (Ammissione e dimissione paziente, disinfezione strumenti e materiali, gestione rifiuti)
Racconto per immagini di questi anni di attività dell’Ordine dei medici di Bari, attraverso i temi che la professione affronta in un periodo di grandi cambiamenti.
TRE ANNI CON
ORDINE
L’
Nelle pagine che seguono abbiamo voluto raccontare questi ultimi anni di attività dell’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Bari, guidati dal Presidente Filippo Anelli. È un racconto per immagini, ordinate in base ai temi più caldi vissuti dalla professione medica: dal contrasto alla violenza alla qualità della formazione, dalla programmazione alle carenze di organico, dalla lotta per la dignità della professione all’impegno etico, dalla comunicazione al rapporto con la società nel suo complesso.
Settembre 2020 | Notiziario | 71
L’Ordine dei medici di Bari ha dedicato particolare attenzione alla qualità della formazione e alla ricerca, attraverso una serie di eventi di rilievo nazionale e un premio dedicato proprio ai giovani ricercatori, oltre che ad iniziative per migliorare il sistema dell’educazione continua in medicina.
RICERCA E QUALITÀ DELLA
FORMAZIONE
PREMI ALLA MIGLIORE TESI IN MEDICINA GENERALE 72 | Notiziario | Settembre 2020
MEDICINA DI GENERE L’Omceo di Bari ha dato spazio a nuove aree di studio della medicina, come la medicina di genere, dedicandole una sezione sul portale dell’Ordine e patrocinando una serie di convegni.
LA MG PUGLIESE FA SCUOLA ALL’ONU. La Medicina Generale pugliese è stata inclusa tra le buone prassi nell’accesso al diritto alla salute presentate in un convegno internazionale all’ONU di Ginevra.
GIORNATE NAZIONALI DELLA FORMAZIONE Un appuntamento annuale, di livello nazionale, realizzato in collaborazione con la Fnomceo, per confrontarsi sui temi della formazione del medico. Settembre 2020 | Notiziario | 73
Dalla tragica morte di Paola Labriola, l’Ordine dei medici di Bari ha incessantemente promosso iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sul tema della violenza, chiedendo maggiore sicurezza ma anche un cambio di paradigma culturale, che recuperi il rapporto medico-paziente.
IL CONTRASTO ALLA
VIOLENZA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA IL CONCERTO DEDICATO A PAOLA LABRIOLA L’Ordine ogni anno celebra una Giornata contro la violenza ai danni degli operatori sanitari, per ricordare le vittime e per promuovere un confronto sul tema.
74 | Notiziario | Settembre 2020
Settembre 2020 | Notiziario | 75
I veloci cambiamenti degli ultimi decenni hanno eroso la dignità e l’autonomia della professione medica. L’Ordine ha spinto per un ripensamento della figura del medico in modo che fosse più capace di rispondere ai bisogni di salute odierni, ha chiesto che venissero corrette le storture organizzative e l’approccio economicistico alla salute.
LA LOTTA PER LA DIGNITÀ DELLA
PROFESSIONE
Il 13 settembre 2018 si sono riuniti a Bari l’Esecutivo della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, con i Presidenti e i Consigli Direttivi e CAO degli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Puglia, per condividere strategie e azioni da attivare a tutela della salute e nell’interesse della Professione medica e odontoiatrica.
76 | Notiziario | Settembre 2020
I MEDICI SCENDONO IN PIAZZA Nel novembre 2017 1500 tra medici di famiglia, ospedalieri, specialisti, medici del territorio e universitari, provenienti da tutte le provincie pugliesi, hanno manifestato a Bari per esprimere il disagio di unâ&#x20AC;&#x2122;intera categoria rispetto alla crisi del sistema sanitario regionale.
ELEZIONI FNOMCEO Nel 2018 il Presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;Omceo Bari, Filippo Anelli, viene eletto Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.
Settembre 2020 | Notiziario | 77
Coltivare il rapporto tra l’Ordine, i futuri medici e la società è uno degli obiettivi che si è posto l’Omceo in questi anni, attraverso iniziative come la Scuola di Etica, il Premio buona medicina e l’annuale Festa della professione.
ORDINE E
SOCIETÀ
78 | Notiziario | Settembre 2020
FESTA DELLA PROFESSIONE E PREMIO BUONA MEDICINA EDIZIONE 2019
Settembre 2020 | Notiziario | 79
Al Presidente dell’Ordine dei medici di Bari è stato conferito nel 2018 il prestigioso Caduceo d’oro, premio dell’Ordine dei farmacisti Bari-Bat.
80 | Notiziario | Settembre 2020
IL DIALOGO CON LE ISTITUZIONI E LA POLITICA In tema di salute l’Omceo ha cercato in questi anni di stabilire un dialogo costruttivo con le istituzioni. Ha anche chiesto alla politica di fare un passo indietro rispetto alla Sanità, restituendo spazio agli Ordini quali enti sussidiari dello Stato e alle professioni il ruolo di corpi intermedi che garantiscono i diritti dei cittadini.
Nel 2017 l’Omceo ha presentato presso il MiBACT il saggio “Comunicare la Sanità. L’esperienza innovativa dell’Ordine dei Medici di Bari nel contesto europeo tra new media e nuovo ruolo delle istituzioni”, alla presenza di Dario Franceschini, allora Ministro ai Beni Culturali. Settembre 2020 | Notiziario | 81
L’Ordine dei Medici di Bari è stato uno dei primi Ordini in Italia a sfruttare la comunicazione pubblicitaria per sensibilizzare i cittadini rispetto a temi cruciali della salute e del sistema sanitario. In quest’ottica, le campagne dell’OMCeO rappresentano una best practice a livello nazionale.
COMUNICARE
LA SANITÀ REGIONALISMO DIFFERENZIATO L’Ordine è intervenuto nel dibattito sul federalismo differenziato ribadendo l’importanza dei valori su cui è fondato il servizio sanitario nazionale. La campagna è stata premiata con il Graphis Golden Award Advertising Annual 2020
82 | Notiziario | Settembre 2020
VIOLENZA Di fronte allâ&#x20AC;&#x2122;aumento del numero di aggressioni ai medici, lâ&#x20AC;&#x2122;Ordine ha commissionato una serie di campagne dedicate al tema della violenza.
Settembre 2020 | Notiziario | 83
LAUREATO A BARI, ANESTESISTA A PARIGI. OFFRE L’ITALIA. BORSE DI SPECIALIZZAZIONE Di fronte al crescente numero di medici che vanno all’estero per specializzarsi l’Omceo ha chiesto che vi sia una borsa per ogni laureato, per risolvere il fenomeno di giovani medici sospesi in un limbo formativo.
84 | Notiziario | Settembre 2020
OGNI ANNO 1500 MEDICI VANNO A SPECIALIZZARSI ALL ESTERO. E NON TORNANO. COSTANO ALL’ITALIA OLTRE 255 MILIONI.
GOVERNO, SERVONO PIÙ POSTI DI SPECIALIZZAZIONE. FNOMCeO
OMCeO
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari
www.fnomceo.it
www.omceo.bari.it
CARENZA DI MEDICI L’Ordine da anni mette in guardia i decisori politici rispetto all’invecchiamento della classe medica e al rischio che per effetto della gobba pensionistica le carenze attuali di personale medico diventino drammatiche.
VIOLENZA L’ultima campagna Omceo, realizzata in collaborazione con la Federazione nazionale, ritorna sul tema delle aggressioni e della violenza.
Settembre 2020 | Notiziario | 85
ORDINE E TERRITORIO
PAROLA D’ORDINE: FARE RETE FIDUCIARI COMUNALI IN PERIODO COVID La figura del Fiduciario comunale, intermediario tra medici, sindaco e istituzioni, è stata determinante per favorire l’organizzazione e la collaborazione nel territorio in un momento tanto delicato ed estremo. Organizzare, informare, creare una rete efficace è il primo passo verso un grande cambiamento positivo. di MICHELE BOZZI Referente fiduciari Omceo Bari
86 | Notiziario | Settembre 2020
L’
emergenza COVID-19 ha permesso di
Città di Bari. Con la dichiarazione di emer-
sperimentare l’efficace modello orga-
genza nazionale, il coordinamento delle
nizzativo territoriale dell’OMCEO di
componenti del Servizio Nazionale della Pro-
BARI. Nel luglio 2016, con delibera 79, il
tezione Civile avviene ai vari livelli territoriali
Consiglio Direttivo dell’Ordine modificava
e funzionali, attraverso il cosiddetto “metodo
l’articolo 56 bis del Regolamento Interno sui
Augustus”, che permette ai rappresentanti
Fiduciari comunali con l’attribuzione, fra gli
di ogni ‘funzione operativa’ (sanità, volon-
altri, di compiti di collaborazione con i Sinda-
tariato, telecomunicazioni, etc.) di interagire
ci per le attività di promozione della salute.
direttamente tra loro ai diversi tavoli deci-
Con tale decisione si intendeva spingere i
sionali e nelle sale operative dei vari livelli,
medici a farsi intermediari tra le aspirazioni
come il Centro Coordinamento dei Soccorsi
di salute dei cittadini e le amministrazioni
(CCS), il Centro Operativo Comunale (COC)
comunali e ad incidere, con suggerimenti e
ed il Centro Operativo Misto (COM), avvian-
proposte, nelle scelte politiche a livello loca-
do così in tempo reale processi decisionali
le; inoltre, si dava attuazione all’art. 5 del Co-
collaborativi. In un contesto emergenziale il
dice Deontologico sul tema salute-ambiente.
Sindaco, primo responsabile sanitario del co-
Negli anni successivi, sono state intraprese
mune, per assicurare nell’ambito del proprio
iniziative di collaborazione con i Sindaci, per
territorio comunale la direzione ed il coordi-
esempio con l’attuazione del Protocollo d’In-
namento dei servizi di soccorso e di assisten-
tesa con la Rete Nazionale di Città Sane. I
za alla popolazione, procede all’attivazione
Fiduciari hanno creato numerose attività di
del Centro Operativo Comunale (COC) ed
formazione e sviluppato una rete informati-
individua i responsabili di ogni funzione (tec-
va, forse unica in Italia per un determinato
nica, sanità, assistenza alla popolazione, ma-
territorio, ovvero quello metropolitano della
teriali, servizi, etc).
I NUMERI* CITTÀ METROPOLITANA DI BARI (40 comuni)
33
Novità assoluta è stato l’inserimento ufficiale nei COC del
FIDUCIARI COMUNALI HANNO PARTECIPATO
Fiduciario comunale dell’OMCEO di Bari, a cui i sindaci hanno attribuito il compito di supporto nelle decisioni di natura sanitaria e di rappresentare la rete dei MMG e PLS del proprio comune. In considerazione delle notevoli differenze tra i vari territori le proposte, sempre condivise in rete tra i fiduciari ed effettivamente attuate, sono state numerose: 1) servizio di ascolto e orientamento per i cittadini al fine di dare informazioni varie relativamente alla pandemia (informazione e chiarimenti sui provvedimenti emanati dalle autorità competenti e sulla gestione delle eventuali situazioni di emergenza) 2) supporto psicologico alle persone più fragili
MMG E PLS PRESENTI SUL TERRITORIO
869
MMG E PLS IN RETE SUL TERRITORIO
416
POPOLAZIONE CITTÀ METROPOLITANA
913.000
3) distribuzione dispositivi di protezione individuali a persone a rischio 4) distribuzione di termometri e saturimetri a pazienti in isolamento 5) modalità di prescrizione dei farmaci (limitando l’afflusso agli studi medici), 6) consegna farmaci al domicilio (in particolare rivolto alle persone anziane, con disabilità o comunque in isolamento) 7) creazione canale di comunicazione su stampa locale e social media 8) collaborazione con l’assessorato all’ambiente del proprio comune per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti nelle abitazioni di pazienti Covid positivi o in isolamento 9) registro per il monitoraggio delle persone in isolamento 10) misure di sanificazione in ambienti a rischio 11) monitoraggio dei trasporti sanitari L’elemento che ha reso efficace il nuovo impegnativo compito, è stato la creazione di una rete di coordinamento ed informazione tra tutti i medici operanti nel territorio (MMG E PLS) del proprio comune. E’ stato possibile così organizzare in maniera coordinata il monitoraggio delle persone in isolamento fiduciario, di identificare in tempi brevi i soggetti sospetti, di organizzare il tracciamento degli eventuali contatti. Grazie alla rete dei medici Fiduciari comunali, la Direzione dell’OMCeO di Bari, in un momento di estrema difficoltà, è riuscita a distribu-
POPOLAZIONE CONTROLLATA
416.000
PERSONE CENSITE ISOLAMENTO FIDUCIARIO DALLA RETE
2.717
PERSONE CENSITE ISOLAMENTO CON FEEDBACK
2.297
PERSONE IN QUARANTENA CENSITE DALLA RETE
912
COMUNICATE DAL DIPARTIMENTO PREVENZIONE
815
*esclusa la città di Bari Settembre 2020 | Notiziario | 87
MODELLO ORGANIZZATIVO OMCEO-BARI PRESIDENTE CONSIGLIO DIRETTIVO OMCEO - BARI COORDINATORE FIDUCIARI
40 FIDUCIARI COMUNALI 774 MMG*
125 PLS*
*esclusa la città di Bari E’ stato possibile così organizzare in maniera coordinata il monitoraggio delle persone in isolamento fiduciario, di identificare in tempi brevi i soggetti sospetti, di organizzare il tracciamento degli eventuali contatti
88 | Notiziario | Settembre 2020
ire ad ogni MMG e PLS del territorio dell’a-
legate innanzitutto alle differenti piattaforme
rea metropolitana otto mascherine FFP2
informatiche a disposizione dei vari Enti, che
faticosamente recuperate dal Presidente
banalmente non dialogano fra loro (i dati
Anelli. Sempre al fine di rendere più efficace
devono essere trasmessi e riversati in ogni
il sistema di sorveglianza territoriale, è stata
piattaforma con alta possibilità di errore) e si
utilizzata una chat dedicata e un modulo di
è manifestata subito l’estrema difficoltà del
raccolta dati online, creato ad hoc; in que-
personale medico e sanitario delle ASL a ge-
sto modo è stato agevole censire gli assistiti
stire un’emergenza di tale proporzioni. An-
Covid positivi e seguirli nel periodo di qua-
che il personale dei Dipartimenti era sottodi-
rantena, organizzare la ricerca dei contatti
mensionato e senza precedente esperienza
stretti, individuare i nominativi delle persone
di comunicazione e collaborazione con i me-
che andavano poste in isolamento fiduciario
dici del territorio, unito alla mancanza di un
e seguite nel tempo.
linguaggio comune frutto di curriculum for-
L’analisi dell’operato, della rete nei comuni
mativi differenti.
che hanno partecipato al lavoro, ha potuto
D’altro canto questa emergenza ha dimo-
registrare nel periodo dalla prima settimana
strato l’importanza della rete dei MMG e
di Aprile alla fine di Maggio il conteggio di
PLS, i soli realmente informati delle priorità
962 pazienti Covid positivi al tampone o con-
sanitarie del proprio territorio e sulla popo-
tatti stretti contro 809 segnalazioni ricevute
lazione più fragile. Il Fiduciario si propone
dalla Prefettura o comunicate ai MMG dal
quindi come coordinatore e referente dei
Dipartimento; nello stesso intervallo di tem-
medici, interlocutore privilegiato del sindaco
po sono stati censiti 2709 assistiti e posti in
e delle amministrazioni comunali; può quindi
isolamento fiduciario, riuscendo a seguire in
proporre modelli organizzativi socio-sanitari
maniera continua 2295 di questi. Ben 404 tra
adatti al proprio territorio e può potenziare
MMG e PLS hanno collaborato attivamen-
la sorveglianza epidemiologica locale.
te. Si può notare la scarsa corrispondenza tra
Qualunque modello organizzativo è buono
i numeri raccolti dalla rete dei MMG e PLS
ed efficace se semplice e attuato da uomini
e quelli forniti dal Dipartimento, spesso co-
motivati e capaci di interpretarlo nelle forme
municati con notevole ritardo. Questa emer-
più idonee per il tempo e per il luogo, e i
genza ha messo in evidenza altre criticità
Fiduciari lo sono.
COMUNICAZIONE
IO MEDICO GIURO A luglio sono andati in affissione nelle strade di Bari manifesti della campagna Fnomceo “Io medico giuro”, in omaggio ai medici impegnati contro il Covid-19 e, tutti i giorni, per la ‘democrazia del bene’. a cura della REDAZIONE
A
luglio sono andati in affissione a Bari
odontoiatri che hanno perso la vita nel corso
i manifesti della campagna Fnomceo
dell’epidemia, come ricorda il Portale della
“Io medico giuro”, in omaggio ai
Federazione, listato a lutto in loro memoria.
medici impegnati contro il Covid-19 e, tutti i
“Il Giuramento è l’atto propedeutico che
giorni, per la ‘democrazia del bene’. “Io me-
segna l’inizio della Professione e che, rinno-
dico giuro”: di curare tutti, senza discrimina-
vato giorno per giorno, accompagnerà poi il
zione; che avrò cura di te, in ogni emergenza;
medico per tutta la sua vita professionale e
che ti curerò senza arrendermi mai. Si rifà ai
per l’intero arco della sua esistenza – spiega
valori richiamati nel Giuramento e nel Codi-
il Presidente della Fnomceo e dell’Omceo
ce Deontologico la nuova campagna messa
Bari, Filippo Anelli -. Nel giurare, il medico si
in campo dalla Federazione nazionale degli
dichiara “consapevole dell’importanza e del-
Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri,
la solennità dell’atto che compie e dell’im-
al via da qualche giorno sui social e tramite
pegno che assume”. E, da allora, tutta la sua
l’affissione di manifesti 6 x 3 nelle strade del-
vita sarà volta a tener fede a quell’impegno,
le principali città italiane, tra cui Bari. Valori
realizzando, nell’alleanza terapeutica, il bene
che vengono messi in pratica sempre, ma
dei pazienti, e garantendo, nella società, i
che sono diventati drammaticamente evi-
diritti fondamentali della salute e dell’ugua-
denti durante l’emergenza Covid-19. È stato
glianza, alla base della nostra democrazia.
soprattutto allora che i medici hanno segui-
È così che il medico si fa garante e fautore
to i loro principi e adempiuto al loro dovere
della ‘democrazia del bene’, rendendo gli
con impegno e abnegazione, sino all’estre-
uomini uguali di fronte ai diritti che spettano
mo sacrificio: sono più di 170 i medici e gli
loro in quanto persone”. “È una con-
Il Giuramento è l’atto propedeutico che segna l’inizio della Professione e che, rinnovato giorno per giorno, accompagnerà poi il medico per tutta la sua vita professionale e per l’intero arco della sua esistenza.
Settembre 2020 | Notiziario | 89
IL PATRIMONIO DI VALORI TESTIMONIATO DAI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE RIMARRÀ QUI, RIMARRÀ NOSTRO, ANCHE QUANDO L’EPIDEMIA SARÀ FINITA. LA CAMPAGNA È DEDICATA A TUTTI NOI MEDICI, AI VALORI CHE ABBIAMO TESTIMONIATO E CHE RAPPRESENTANO IL MEGLIO DEL NOSTRO PAESE.
90 | Notiziario | Settembre 2020
sapevolezza che matura e si evolve nel
tano il meglio del nostro Paese, oltre
tempo, una promessa che si rinnova e si
che della Professione e di un servizio
mantiene continuamente e che non vie-
sanitario equo, egualitario e solidale -
ne mai infranta, perché è l’essenza stes-
spiega Filippo Anelli -. Ci hanno chia-
sa della Professione. Ed è per questo
mati angeli, ci hanno chiamati eroi. La
che non basta il titolo della laurea per
parola che meglio e pienamente ci de-
chiamarsi medico, occorre l’ingresso e
finisce è, semplicemente, ‘medici’: per-
la permanenza nell’Ordine e l’adesione
ché il medico giura di tener fede ai va-
a principi autonomamente condivisi,
lori che informano la professione e non
che impegnano a mettere al servizio
viene mai meno a questo giuramento,
del bene, degli altri, della comunità le
nelle emergenze come nella quotidia-
competenze acquisite – continua -. Il si-
nità, anche a costo della propria vita.”.
gnificato di quel Giuramento è diventa-
“Il patrimonio di valori testimoniato dai
to drammaticamente reale e manifesto durante l’epidemia di Covid-19: è allora che tutti hanno visto quelle parole, quei precetti, farsi carne, assumere le sembianze dei medici impegnati nella gestione dell’emergenza. Ma non c’è giorno che quelle stesse parole non diventino atti concreti, al servizio della salute e del bene comune: è questo dovere, così pesante per densità e importanza, così leggero perché è inscindibile dall’essere medico, che vogliamo trasmettere e comunicare”. La campagna mostra dunque i volti stanchi dei medici, segnati dalle mascherine e dagli occhiali indossati durante turni massacranti; le loro figure coperte dalle visiere e dalle tute integrali che proteggono dal rischio biologico ma permettono a stento di riconoscersi, tanto da dover scrivere sulla schiena il proprio nome. Richiama alla mente le immagini drammatiche cui ci hanno quasi assuefatto i
professionisti della salute rimarrà qui, ri-
media nei mesi scorsi. Rievoca la fatica
marrà nostro, anche quando l’epidemia
instancabile dei tanti medici che hanno
sarà finita – conclude Anelli -. E dovrà
svolto il proprio lavoro con dedizione e
rimanerne anche la memoria. Da que-
generosità, spesso senza adeguate pro-
sto bisogna partire per ripensare nostro
tezioni, e che non hanno conquistato la
sistema sanitario e il nostro ruolo di
ribalta delle cronache. “La campagna è
medici”. La campagna è stata messa a
dedicata a tutti noi medici, ai valori che
disposizione di tutti gli Ordini territoriali
abbiamo testimoniato e che rappresen-
che ne faranno richiesta.
Settembre 2020 | Notiziario | 91
ONCOLOGIA
L’ARTE IN ISTITUTO SI AGGIORNA: DA SOCIALE A “SOCIAL” Una chat per continuare a sostenere i pazienti oncologici
di AGNESE MARIA FIORETTI Medico cardiologo, IRCSS “Giovanni Paolo II” Bari
L
e attività di umanizzazione delle cure
gica
di
Adriana
in Oncologia, chiamate “L’arte in Isti-
De
Serio.
Abbia-
tuto” che con l’oncologo Francesco
mo
condotto
anche
i
Giotta, organizziamo dal 2018 presso l’Isti-
pazienti per la città a
tuto Tumori di Bari, sono nate per favorire
ghi più attraenti: la Cattedrale e il succorpo,
l’aggregazione sociale tra pazienti oncologi-
S. Nicola e le pietre che parlano, il Quartie-
ci, familiari, dipendenti e amici che amano
re Madonnella, il Museo Archeologico di S.
l’arte e vogliono condividere “il bello” in una
Scolastica, il Museo Nicolaiano, La Chiesa di
alleanza contro la malattia. Di-
S. Gregorio e il Museo Civico, la Bari Bizan-
visitare i luo-
tina, il Palazzo Fizzarotti, i Presepi antichi del centro storico. Ci siamo dati appuntamen-
A causa del Covid19, abbiamo creato iniziative a distanza sul gruppo virtuale riscuotendo una forte risposta positiva in queste lunghe giornate di solitudine.
to nelle migliori pasticcerie, per declamare componimenti personali o ascoltare quelli di poeti famosi, degustando un pasticcino e sorseggiando un tè in modo piacevole e spensierato. Tutto è cambiato da quando la nostra vita è stata forzata all’isolamento per il Covid19. Non ci siamo arresi, e abbiamo deciso di proseguire lo stretto rapporto di
92 | Notiziario | Settembre 2020
verse le iniziative artistiche già organizzate
amicizia creato tra di noi, trasformando i
presso l’IRCCS “Giovanni Paolo II”, tra cui le
nostri contatti da sociali a “social”. E’ stata
conversazioni d’arte di Clara Gelao; le guide
quindi creata una chat dal nome “L’arte in
all’ascolto di Barbara Mangini con le rappre-
Istituto”, frutto dell’impegno che intendiamo
sentazioni di arie da opere liriche, in calenda-
mantenere con i circa 220 partecipanti attivi.
rio al Teatro Petruzzelli, eseguite da Antonio
Questo strumento si è rivelato prezioso, ora
Stragapede, Antonia Giove, Marco Mancini
più che mai, per fare compagnia a chi deve
e il soprano Katia Barile; o ancora i concerti
gestire le difficoltà della patologia oncolo-
di operetta con la presentazione musicolo-
gica, adesso incrementate dai limiti imposti
dal Covid19. Abbiamo creato
Dal 2018 Agnese Maria Fioretti e Francesco Giotta organizzano “L’arte in Istituto”: giornate di aggregazione per malati oncologici, amici e familiari. Attualmente contano circa 220 partecipanti attivi.
iniziative a distanza sul gruppo virtuale, riscuotendo una forte risposta positiva in queste lunghe giornate di solitudine, perché in tanti hanno piacere nel mostrare foto delle proprie atti-
esotici (Etiopia, Singapore, Giap-
vità e creazioni home made. “Il mio dolce
pone, Maldive) con relativi curiosi
preferito” finora ha riscosso il massimo con-
souvenir di luoghi lontani (maschere
senso con invii di proprie realizzazioni magi-
variopinte, boomerang australiano, sculture,
camente attraenti, come anche i dolci dei ri-
poster, caricature), lavori all’uncinetto a tema
cordi d’infanzia, le torte delle feste da bimbi,
pasquale (uova, coniglietti, pupazzi, cestini),
fino a indelebili nostalgie legate a pasticce-
turbanti alla moda, foto di natura morta trico-
rie storiche dove i nostri amici si recavano coi
lore, albe e tramonti ripresi sul mare in tempi
nonni, con le amiche, coi genitori. La pastiera napoletana è il dolce più amato, seguita da diplomatica, tiramisù, frittelle, torte con la panna, sacher, ciambellone al cioccolato, cannoli, cassata, zeppole, torta mimosa, ferri
non sospetti, tutte care testimonianze delle loro passioni del cuore. Abbiamo creato una chat con l’intento di donare il nostro tempo e la nostra compagnia ai pazienti oncologici,
di cavallo e tanti altri in un tripudio di golo-
ma in realtà sono stati loro stessi a sorpren-
sità. Chi invece ama “il salato” è stato sod-
derci con il desiderio di raccontarsi
disfatto (e tentato!) con pizze rustiche, focac-
grazie a ricordi e passatempi della
ce, sformati di verdure, taralli bolliti, pasta
loro vita in questo periodo di eclissi
fresca (ravioli, tagliatelle, tortellini, cavatelli)
sociale, sempre con la grande spe-
e pane, tutto rigorosamente autentico e genuino. Ma anche “Il mio dipinto preferito” ha suscitato grande interesse, infatti riceviamo sul cellulare i dipinti più emozionanti con informazioni culturali su autore, anno,
ranza di poter finalmente
ri-
abbracciare tutti appena possibile.
museo esponente, titolo e motivazione, oppure foto di opere da loro stessi realizzate o esposte in casa, a cui li lega un affetto speciale. Anche “La mia poesia preferita” riscuote molto successo perché nel gruppo ci sono artisti amatoriali, pittori e appunto poeti; essi mostrano le proprie poesie (alcune in vernacolo barese) altri quelle di autori noti come Alda Merini
A causa del Covid19, abbiamo creato iniziative a distanza sul gruppo virtuale riscuotendo una forte risposta positiva in queste lunghe giornate di solitudine.
o Khalil Gibran ma anche poeti cinesi, bengalesi, arabi. A corroborare per l’attività è entrata nel gruppo Silvana Kuhtz, creatrice della “Poesia in Azione”, che ci coccola ogni giorno narrando versi celebri con gradevole sottofondo musicale. Inoltre, i nostri pazienti hanno proposto essi stessi altre idee originali: piante fiorite multicolor dei propri giardini e balconi in questa primavera inusuale, foto di viaggi in paesi Settembre 2020 | Notiziario | 93
ARTE & MEDICINA
MONDRIAN MUSICALE PER I MEDICI L’Orchestra Sinfonica di Bari ha dedicato ai medici un concerto virtuale. Ognuno suona, da casa sua, all’interno di un puzzle musicale, con la regia di Rocco Anelli, sino a comporre la Sinfonia n. 40 in sol minore K550 di Wolfgang Amadeus Mozart. a cura della REDAZIONE
94 | Notiziario | Settembre 2020
“Crediamo che la musica possa essere la miglior medicina, il filo conduttore in grado di stabilire un contatto emotivo di infondere speranza e generare forze consapevolezza nell’intera collettività”
na di Bari. L’iniziativa è nata dal desiderio espresso da Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, in una lettera inviata a metà aprile al sindaco Antonio Decaro e allo Stato maggiore dell’Istituzione Concertistica Orchestruale e della Città metropolitana di Bari: il direttore artistico Marco Renzi, la consigliera delegata Francesca Pietroforte,
U
n concerto “virtuale” dell’Orchestra Sinfonica Metropolitana di Bari, che vede il Direttore, Vito Clemente,
condurre a distanza i professori d’orchestra. Ognuno suona, da casa sua, all’interno di un puzzle musicale - nel nuovo format “Mondrian Musicale”, con la regia di Rocco Anelli - sino a comporre la Sinfonia n. 40 in sol minore K550 di Wolfgang Amadeus Mozart. È questo l’omaggio che l’Orchestra e la Città Metropolitana di Bari, in collaborazione con la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
la dirigente Maria Grazia Magenta. “Abbiamo chiesto all’orchestra - spiega Anelli - di organizzare una serie di concerti on line da dedicare a tutti gli operatori sanitari, in prima linea ogni giorno nella lotta al coronavirus, a tutti gli ammalati e ai loro cari che soffrono a causa di questa terribile malattia. L’obiettivo è quello di lenire il dolore e alleviare fatiche e sofferenze lasciando parlare la musica. È una collaborazione a cui teniamo molto, dopo i concerti realizzati per ricordare la dottoressa Paola Labriola, uccisa per mano di un paziente. Ancora una volta, crediamo che la musica possa essere la miglior medicina, il filo conduttore in grado di
(Fnomceo), hanno voluto dedicare a tutti
stabilire un contatto emotivo di infondere
i medici e gli operatori sanitari impegnati
speranza e generare forze consapevolezza
in prima linea nella lotta al Covid-19. Il vi-
nell’intera collettività”. L’editing e la post-
deo è stato pubblicato questa mattina sulla
produzione audio e video sono a cura di
pagina Facebook della Città Metropolita-
Stones Lab, la regia è di Rocco Anelli.
Il concerto omaggio è stato dedicato dall’Orchestra e dalla Città Metropolitana di Bari, in collaborazione con la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), a tutti i medici e gli operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al Covid-19.
Settembre 2020 | Notiziario | 95
NOTIZIE DAL M
NDO
a cura della REDAZIONE
7 febbraio 2020 Fonte: Science
MICROGLIA: L’OBLIO ATTRAVERSO L’ELIMINAZIONE SINAPTICA Un nuovo studio pubblicato su “Science” da Chao Wang e coll., della Zhejiang University School of Medicine ad Hangzhou in Cina, rivela la connessione tra la microglia e la perdita di memoria. Tale studio si è rivelato importante per comprendere le basi neurofisiologiche della memoria, e quindi anche condizioni patologiche connesse ad essa come le amnesie. Le cellule della microglia costituiscono la principale linea di difesa nel sistema nervoso centrale, nel quale si spostano continuamente per eliminare neuroni danneggiati, agenti infettivi ecc. Oltre a questo compito hanno anche quello di controllo delle sinapsi ed eliminazione di quelle inutili o sovrabbondanti, soprattutto nella fase di sviluppo neurobiologico, ma anche nella normale riorganizzazione delle connessioni in età adulta, che prende il nome di plasticità sinaptica. Wang e colleghi hanno dunque esaminato la microglia e gli engrammi nel cervello di
96 | Notiziario | Settembre 2020
topi di laboratorio sani, addestrati a compiti di memoria. Hanno così dimostrato che diminuendo intenzionalmente il numero di cellule della microglia o inibendo loro attività, risultava alterata anche la capacità di dimenticare. La loro conclusione è che le cellule della microglia intatte mediano la dissociazione delle cellule degli engrammi, portando alla regressione ed eventualmente alla cancellazione delle memorie associate.
biomedica. Il team di Karl Koehler descrive un sistema di coltura in grado di generare organoidi cutanei da cellule staminali pluripotenti umane attraverso un’attenta ottimizzazione delle condizioni di crescita. Dopo un periodo di incubazione di 4-5 mesi, gli organoidi presentavano distinti strati di epidermide e derma, nonché follicoli piliferi con ghiandole sebacee e circuiti nervosi. Lo studio ha previsto una serie di innesti, ef-
3 giugno 2020 Fonte: Nature
STAMINALI: VERSO LA PELLE UMANA IN LABORATORIO Potrebbe diventare realtà la creazione di pelle umana in laboratorio, partendo da cellule staminali pluripotenti umane. Queste sarebbero in grado di formare “tessuto cutaneo a più strati con follicoli piliferi, ghiandole sebacee e circuiti neuronali” se coltivate per 4-5 mesi. I risultati della ricerca sono stati scritti su ‘Nature’ da un team dell’Harvard Medical School di Boston. La pelle è un organo complesso e a più strati, coinvolto in diversi processi e la sua ricostruzione, con tutte le sue strutture, rappresenta una grande sfida
fettuati su topi di laboratorio immunodepressi, e sul 55% di questi sono spuntati peli di 2-5mm, dimostrando che gli organoidi sono in grado di integrarsi con l’epidermide di topo e di formare una pelle dotata di peli umani. Come scrivono Leo Wang e George Cotsarelis dell’University of Pennsylvania nell’ articolo di accompagnamento a questo studio, l’approccio terapeutico deve ancora essere collaudato e migliorato, tuttavia rappresenta una importante opportunità per la ricerca e la pratica clinica.
2 giugno 2020 Fonte: Nature
BAMBINI NATI PREMATURI: 28 SETTIMANE PRIMA POSSONO FARE LA DIFFERENZA NELL’ETÀ ADULTA Sebbene molti bambini estremamente prematuri crescano per condurre una vita sana, la disabilità è ancora una delle maggiori preoccupazioni, in particolare i deficit cognitivi e la paralisi cerebrale. I ricercatori stanno studiando modi per aiutare gli adulti nati prematuri a far fronte ad alcuni degli impatti sulla salute che a lungo termine potrebbero affrontare, sperimentando ad esempio regimi di esercizio per ridurre al minimo il rischio recentemente identificato di malattie cardiovascolari. Per i bambini che sopravvivono, prima nascono, maggiore è il rischio di complicanze o di disabilità. C’è una lunga lista di potenziali problemi - tra cui asma, ansia, disturbo dello spettro autistico, paralisi cerebrale, epilessia e compromissione cognitiva - e circa un terzo dei bambini nati prematuri ha una condizione nell’elenco, afferma
Mike O’Shea, neonatologo presso la School of Medicine della University of North Carolina a Chapel Hill, che co-gestisce uno studio di monitoraggio di bambini nati tra il 2002 e il 2004. “La nascita pretermine dovrebbe essere considerata una condizione cronica che richiede un follow-up a lungo termine” afferma Casey Crump, medico di famiglia ed epidemiologo presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai a New York, che nota che quando questi bambini diventano più grandi o adulti, di solito non ricevono cure mediche speciali. “I medici non sono abituati a vederli, ma lo faranno sempre più”. Per i bambini nati
prematuri, le prime settimane e mesi di vita sono ancora i più insidiosi. Decine di studi clinici sono in corso per prematurità e complicanze associate, alcuni testano diverse formule nutrizionali o migliorano il supporto dei genitori, altri affrontano problemi specifici quali polmoni sottosviluppati, sanguinamenti cerebrali e sviluppo oculare alterato. Con questi nuovi interventi e i dati a lungo termine che continuano a diffondersi dagli studi, i medici possono fare previsioni migliori che mai sui neonati estremamente prematuri. Sebbene questi individui affrontino complicazioni, molti prospereranno.
Settembre 2020 | Notiziario | 97
L’ESSENZA DI PICCOLE MEMORIE CARICHE DI ANTICA SAGGEZZA E GIOIOSA IRRIVERENZA Giovanni Ancona, medico primario anestesista rianimatore ed ex direttore del dipartimento di chirurgia dell’Ospedale Di Venere di Bari Carbonara, raccoglie divertenti racconti e memorie di vita, carichi di dettagli, odori, sapori della nostra terra.
a cura della REDAZIONE “Piatti rotti: frammenti della commedia umana” è l’ultimo scritto di Giovanni Ancona, medico primario anestesista rianimatore ed ex direttore del dipartimento di chirurgia dell’Ospedale Di Venere di Bari Carbonara. Edito da Progedit, segue le precedenti pubblicazioni di Ancona, quali “Noi rianimiamo. Antropologia semiseria dell’anestesista rianimatore” e “La memoria lieve”. “Piatti rotti” raccoglie divertenti racconti nostrani, memorie della vita di Giovanni Ancona, carichi di dettagli, odori, sapori della nostra terra. La Puglia, e soprattutto Bari, è rappresentata con cura, rispetto, ma anche con cosciente maturità, sciorinando le bellezze quanto i limiti di una terra incredibile e selvatica. Nonostante la necessaria vena di ironia sia sempre presente in ogni capitolo, le storie conservano la loro generosa dose di malinconia e talvolta di boccaccesco, trasportando indietro nel tempo il lettore verso gli anni, i luoghi e i protagonisti del suo passato che scorrono, come le figure luminose e abbaglianti di un cinematografo. Descrivendo con minuzia di particolari momenti e ricordi d’infanzia, sin in da subito ci immerge nella movimentata giornata della ‘foto di classe’, mostrandoci i volti dei bambini, talvolta sporchi e selvaggi, il fotografo demiurgo e la sua preziosa attrezzatura, resa ancora più preziosa dalla descrizione attenta dell’apparecchio usato all’epoca, forse rimasto tanto impresso proprio per le sue particolari fattezze. Non mancano gli accenni alla guerra, alle esplosioni provenienti dal porto di Bari, difficilmente cancellabili dalla memoria di un bambino quanto da quella di un adulto. Aspro contro le mode odierne e le ostentate possibilità che un mondo globalizzato (e quindi alla portata di tutti) indubbiamente offre, ricorda la dignità degli abiti del passato, in particolare nel nero grembiule che celava vestiti spesso mal messi. E’ la vita nel periodo post bellico, con i film Luce proiettati nelle piazze, la scoperta dell’Italia e dell’italiano ‘ben parlato’. Troviamo le discussioni ilari sulla caccia al coniglio da investire, storie di tipici adolescenti in cerca di emozioni forti, ma anche momenti delicati dedicati a un marito e una moglie in difficoltà, peripezie mediche di vari personaggi e le difficoltà che mai mancano nella vita, in un epoca che sembra lontana, eppure tanto simile all’oggi moderno. Concludono il volume particolari poesie in vernacolo barese, linguaggio destinato a diventare una colorata memoria, a testimoniare ulteriormente il legame con la terra natia, la meravigliosa Puglia.
98 | Notiziario | Settembre 2020
IO MEDICO
GIURO CHE AVRÃ&#x2019; CURA DI TE, IN OGNI EMERGENZA.
EMERGENZA COVID 19. 170 MEDICI HANNO DATO LA VITA. NON DIMENTICHIAMOLO.
www.fnomceo.it
www.omceo.bari.it
IO MEDICO
GIURO CHE TI CURERÃ&#x2019; SENZA ARRENDERMI MAI.
EMERGENZA COVID 19. 170 MEDICI HANNO DATO LA VITA. NON DIMENTICHIAMOLO.
www.fnomceo.it
www.omceo.bari.it