Recent works

Page 1

FRANCESCO CUNA

recent works



FRANCESCO CUNA

recent works



Roberta Marsano Nigel Paul Wilson

FRANCESCO CUNA / recent works


Catalogo a cura di Edizioni Kurumuny | Testi testo italiano di Roberta Marsano testo inglese di Nigel Paul Wilson | Progetto grafico Francesco Cuna | Riproduzione opere Flavio&Frank Marco Montinaro Stefano Screec | Fotografia Lu Cesari | Stampato da Arti Grafiche Panico, Galatina (LE), dicembre 2014 | Il presente volume è stato pubblicato grazie allo speciale contributo di Tenuta Scaloti, nelle persone di Elio Resta e Nigel Paul Wilson ai quali va un sentito ringraziamento. | © Francesco Cuna 2014 © Edizioni Kurumuny 2014 | Tenuta Scaloti S.P. 16 n° 10, Copertino (LE) www.scalotis.com | Edizioni Kurumuny Sede legale Via Palermo 13-73021 Calimera (LE) Sede operativa Via San Pantaleo 12-73020 Martignano (LE) Tel e Fax 0832 801528 www.Kurumuny.it / info@Kurumuny.it ISBN: 978-88-98773-25-1




Ma, non sei tu la mia musa leggera che sorride sempre e che non ama che Dio tu sei mortale vile piena di desideri terrestre. Come me. Costantin Brancusi



Per un’esperienza completa nell’osservazione delle opere di Francesco Cuna, non si può prescindere dal superamento dell’apparenza in favore di una ricerca mirata all’essenza del lavoro. D’aiuto potrebbe essere il concetto di epokè scettico, quella preziosa sospensione del giudizio che rinfranca la mente, donandole la distanza appropriata per evitare il fraintendimento tipico di chi presume la comprensione immediata: in queste opere nulla è ciò che appare e la frettolosità diviene una pericolosa nemica, capace di privare di gusto l’esperienza.

Whilst the question of existence versus essence may have come to the fore during the height of 20th century existentialism, philosophers from Socrates onwards have been ruminating on Sartre’s favourite question. What we see, and what is at its core, can be two very different things. Fleeting glances may reveal one truth, while a deeper investigation cuts through to that which lies beneath; a subterranean landscape abundant in many diverse, often conflicting, truths. As it is in life, so it is in the work of Francesco Cuna.


Un uomo dall’aspetto accigliato, elegantemente vestito e con al dito una fede, da cui il titolo “Lo sposo”, si staglia su di una tela di grandi dimensioni. L’uomo siede su di una poltroncina fittamente decorata con motivi arabeggianti e la sua innaturale postura è costretta, all’altezza delle tempie, da uno strano strumento. Chiunque frequenti il lavoro dell’artista, potrebbe essere fuorviato al pensiero dell’ennesimo falso-storico ben riuscito, immaginando che lo strumento a sostegno del capo dell’uomo non sia mai esistito e che sia la proiezione oggettivata e ben contestualizzata di un certo pensiero. Si tratta in realtà di un poggiatesta, strumento di fondamentale importanza ai tempi dei primi ritratti fotografici, tempi in cui la necessità di un’esposizione di lunga durata si avvaleva dell’invenzione di sostegni di vario genere, atti ad immobilizzare la figura ai fini della buona riuscita della fotografia. Ecco che emerge un altro dei segni caratteristici della pittura di Cuna: quello dell’ironia. Un’ironia sottile, Kierkegaardiana, “l’occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l’assurdo, il vano dell’esistenza” che in questo caso gioca su due fronti: il titolo pone l’attenzione sul ruolo sociale del personaggio, egli, “sposo”, appare costretto e poco felice, in una prassi borghese (che sia quella matrimoniale o quella del ritratto), mentre la circostanza raffigurata smaschera un’abitudine che nella documentazione fotografica viene, intenzionalmente, celata. Ecco che l’uomo dall’aspetto accigliato svela un controllo forzato, sintomo di un’autodeterminazione impossibile, vittima di un sistema che decide, guida e costringe. An elegantly dressed, sullen-looking man sits tight in a chair. On his finger he wears a wedding ring. On his head a vice holds him securely. It appears that he is trapped in some sort of naively constructed torture device. Static. Unable to move. Fixed in time. Any joy that he may have felt in his life has been drained from his pallid face. The gold ring he sports is the only clue that this is, theoretically, the happiest day of his life. It is his wedding day and he has been sitting, for who knows how long, to have his photograph taken. The vice, preventing all movement, is there to compensate for the glacial exposure times of the photographic devices of the period.

Lo sposo, 2013, olio su tela, 100 x 120 cm The groom, 2013, oil on canvas, 100 x 120 cm



C’è qualcosa, nella lettura della società di ieri, di oggi e di un insperabile domani, che colpisce l’artista: una sorta di forzatura dell’essere, un’impossibilità diffusa ad inserirsi nelle proprie proiezioni. Pare essere impossibile portare a compimento la propria identità, la quale si trova sempre più spesso incastrata in un ruolo predefinito, pur tuttavia pulsante e talvolta dolorante in panni che non sono i suoi. Non a caso il ciclo di lavori di provenienza di questo dipinto prende il nome di “I wanted to be a rock star but i became a rock”. By revealing that which we are not meant to see, Cuna raises questions of control, self-determination and societal pressure. The groom has no mobility or choice in the painting. Is this also true of his life, constrained to keep in line and not move from the path that dominant culture has chosen for him?

Poggiatesta, 2013, legno, ferro e seduta, dimensioni variabili Blockhead, 2013, wood, iron and chair, dimensions variable


Lo sposo, 2014, olio su tela, 100x120 cm Lo sposo, 2014, oil on canvas, 100x120 cm


Diventa roccia chi desidera diventare una rock star, per un banale caso di omonimia, per un difetto del suono, per un destino sottile, si diventa ciò che non si desidera in un istante, e si è costretti ad amare tale destino come fosse quello da sempre anelato. La roccia si manifesta, in un esercizio di mimesi della materia, in due piccole tele raffiguranti delle pietre, ferme, fisse, immobili, ma cariche di spigoli, facce ed angoli, luci ed ombre. In una materia dall’apparenza statica per antonomasia, si manifesta la vita e la vivacità. Allo stesso modo e con la stessa mimesi materica, viene ritratta la statuetta raffigurante un monaco, volto celato, come se la ricerca dell’ascesi terrena potesse, ancora una volta, confondersi con una rigidità eccessiva e indesiderata, un’immobilità forzata e senza espressione. It’s no coincidence that this painting comes from a series of paintings by the artist called collectively, “I Wanted to Be a Rock Star but I Became a Rock”. Comprised of this painting, alongside two smaller works - one depicting a rock suspended in mid-air, the other another piece of stone with almost anatomical features, perhaps a monk, the epitome of dogmatic control - they beg the questions of self-determination. Can one will the self into changing its very nature? If a rock tries hard enough can it become human and, conversely, if a human doesn’t try too hard do they become a rock? Do we wake up each morning and choose who or what we are, or are we as static as the man so cruelly constrained? Are societal pressures strong enough to transform our very beings? The seventeen year old giddy with life’s potential sits in a hum-drum suburban Hell and dreams of fame, fortune, and celebrity - perhaps even that they possess some modicum of musical talent. They want to be adored. They want to be a rock star. Destiny Has Decided Otherwise They will remain. Forever. Grey, ignored, unloved and of little interest to anybody, the wanna be Rock Star who not only didn’t realize their dreams but as time passed lost any awareness of them. Petrified by life. A Rock. 1 Roccia, 2013, olio su tela, 30 x 24 cm. 2 Roccia (lupo), 2013, olio su tela, 40 x 30 cm 3 Roccia (monaco), 2013, olio su tela, 40 x 30 cm 1 Rock, 2013, oil on canvas, 30 x 24 cm. 2 Rock (wolf), 2013, oil on canvas, 40 x 30 cm 3 Rock (monaco), 2013, oil on canvas, 40 x 30 cm


1

2

3


Ancora di “I wanted” fa parte il polittico “Uses to the sick, uses to the healty”. Si tratta di sei tele, finemente completate da cornici portate a finitura a cera, così come si usava a fine Ottocento. Siamo in effetti di fronte alla rappresentazione pittorica della pubblicità dell’epoca di una marca di vibratore, anch’esso vittima di una costrizione che lo porta a presentarsi alla società in vesti per nulla affini alla sua natura. L’utilizzo dello strumento viene pubblicizzato infatti come d’ausilio alla sanificazione dai mali più disparati, dal raffreddore alla gotta, senza mai accennare all’utilizzo sessuale, così diffuso già ai tempi come rimedio contro l’isteria. La pittura viene gestita, all’interno del polittico, con magistrale attenzione all’equilibrio complessivo dell’opera, i soggetti si definiscono e svaniscono in virtù della contemplazione d’insieme, guidando lo sguardo del fruitore con morbidezza. Il polittico si completa in un giornale-catalogo, assimilato nella veste grafica a quello che poteva essere un giornale dell’epoca, contenente, oltre a diversi testi critici sul lavoro pittorico, una “storia del vibratore” ed una ricca ed ironica selezione di inserzioni pubblicitarie reinventate. ‘Uses to the Sick, Uses to the Healthy’ consists of six paintings. Classical in both style and presentation, at first glance they appear to be portraits, perhaps from the 18th century. Dark, heavy frames enclose them, lending their bourgeois subjects a certain gravitas. In each of their hands the characters who pose so elegantly hold a device. It appears alien, from another time, yet is held in such a respectful manner it clearly is of great importance to those who possess it. It is a vibrator. And these portraits are simply advertisements, adapted and painted by Cuna from original publicity shots for a product that has the power to remedy a whole manner of ailments from a sore throat to migraine. The Vibrator. The object is transformed to make it culturally acceptable, an object of desire that can never be associated with actual desire, its very nature buried beneath a landslide of lies. Polite society has rendered that which is seen as most impolite into a safe tool. Headache Not Orgasm Sexuality, release and joy are substituted by illness, control and misery.

“Massaggiatore Veedee” 1900-1930 “Veedee for vibratory massage” 1900-1930



Uses To The Sick. Uses To The Healthy. Indigestion, Dyspepsia, Flatulency and all Stomach Troubles. 2013, olio su tela, 40 x 30 cm Uses To The Sick. Uses To The Healthy. Indigestion, Dyspepsia, Flatulency and all Stomach Troubles. 2013, oil on canvas, 40 x 30 cm




Francesco Cuna (Galatina, Lecce, 1978) attualmente vive e lavora a Soleto, Lecce. Diplomato in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha iniziato la sua attività espositiva nel 2000 continuando a partecipare a mostre collettive e personali. Ha vissuto e lavorato in Francia e in America. L’ironia e la cura minuziosa dell’elemento pittorico sono costanti della sua arte. Principali Pubblicazioni -“Filastre”, illustrazioni di Francesco Cuna, testi Gianni De Blasi. Lupo Editore 2014. -“Uses to the Sick, Uses the Healthy” Francesco Cuna, testi di Marinilde Giannandrea, Lorenzo Madaro, Giovanni Matteo, Aldo A. Pezzarossa e Nicolay. Edizioni Kurumuny 2013. -“SuperSimmetry”, Francesco Cuna, testi di Giovanni Matteo. Kurumuny Edizioni 2012. -“ V Triennale d’ Arte Sacra Contemporanea” , testi di Achille Bonito Oliva, Toti Carpentieri, Pietro Marino. Martano Editrice 2009. -“Percorsi Formativi 2008. Giovani artisti di-segnano il sacro V”, a cura di Carlo Chenis, testi di Piergiorgio Batoli, Carlo Chenis, Adriano di Bonaventura, Alessandra Morelli e Silvia Scarpulla. Edizioni Stauròs 2009. -“Premio di incisione Giorgio Morandi”. 2003 -“Mutenye: un luogo dello spirito”, per Emergency, con contributi di Roberto Mastai, Fabio Bonifacci, Pino Cacucci, Erri De Luca e molti altri…Edizioni Odradek 2001.


MOSTRE / selezione EXHIBITIONS / selection 2014 PROUD TO PRESENT Circolo quadro, Milano. Group SILENTI STANZE Palazzo Baronale, Nociglia (LE). Group 2013 USES TO THE SICK. USES TO THE HEALTHY. Cantieri Teatrali Koreya, Lecce. Solo BEHIND THE CAGE Castello Carlo V, Lecce. Group ABITARE, OZIO Arterìa, Matera. Group DOUBLE ArtandArs Gallery, Galatina (LE). Group 2012 COLLEZIONE PRIVATA Compagnia della bellezza, Bari. Solo I LOW ART: B22EDITION ARTcore Gallery, Bari.Solo TUTTI SU VENTURA, OZIO Majazzin House Gallery, Altamura (BA). Group THE AFFORDABLE ART FAIR Macro Testaccio, Roma. Fair OZIO ArtandArs Gallery, Galatina (LE). Group KUNSTART Bolzano. Fair 2011 THE AFFORDABLE ART FAIR Milano. Fair FOOD FOR BRAIN ArtandArs Gallery, Galatina (LE). Group TEMPO AL TEMPO ARTcore Contemporary Art Gallery, Bari. Group CUORE DI CANE Underdogstudio, Modena. Group 2010 RUOLI INVISIBILI ArtandArs Gallery, Galatina (LE). Solo LOCOEMOTIVE Biblioteca Provinciale Bernardini, Lecce. Solo PITTOGRAMMI...IL CORTO La Fabbrica dei Gesti, San Cesario (LE). Solo

QUIET-QUEST La Fabbrica dei Gesti, San Cesario (LE). Solo H2O, INTERAZIONI FLUIDE Castello Carlo V, Lecce (LE). Group METAMORFOSI Avatars Gallery, Sulmona (AQ). Group 2009 ART09 The Prizery Museum Art Center, South Boston (VA) USA. Group PLANÉTE AMOUREUSE Pomezia uno Gallery, Milano. Group TRA IMMAGINE E SIMBOLO Sala Rubicone, Magazzini del sale, Cervia (RA). Group 2008 NOI!...E VOI? Museo della ceramica, Cutrofiano (LE). Solo ELEKTA Palazzo delle videoconferenze facoltà scienze politiche, Spinetoli (AN). Group 2007 PROGETTO AFFRESCO VIRGINIA 2007 Prizery Museum of South Boston (VA), U.S.A. ANIMÀLIA Galleria l’Angolo, Croce di Casalecchio (BO). Solo 2006 NUOVE ORDE BARBARICHE Chiesa del Pio Suffragio, Brisighella (RA). Group 2005 COLLETTIVO E Ecole de Beaux Arts de Marseile (FR). Group 2003 XVIII EDIZIONE PREMIO DI INCISIONE “GIORGIO MORANDI” Galleria D’Arte Moderna di Bologna (BO). Group 2001 ICONICA Rocca di Cento, Cento (FE). Group GIOVANI ARTISTI DELL’ ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA Galleria Guidi, Accademia Belle Arti di Bologna. Group



ISBN 978-88-98773-25-1

9 788898 773251

20 euro




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.