Certo che...
La Corona
Giampiero Raspetti
Raffaela Trequattrini Con un Presidente del Consiglio operaio e un Santo Padre umile lavoratore, è il caso che ci prepariamo subito a diventare un popolo di dirigenti, altrimenti chi detterà le regole in questo Paese? E’ naturale che il povero operaio a volte prenda iniziative personali discutibili se nessuno gli spiega quello che deve fare! E anche l’umile lavoratore mi sembra abbia qualche difficoltà a ricordare le direttive lasciate dal Signore della vigna… Lui era davvero umile ed estremamente tollerante! Non ha mai attribuito ruoli a nessuno. Ha detto date a Cesare quel che è di Cesare e chi mi ama mi segua. Non ha dettato leggi, ma solo princìpi. Niente per forza, tutto per amore. Da diversi secoli a questa parte, però, molti suoi umili servi hanno travisato il messaggio. Alcuni, in passato, hanno addirittura ucciso, torturato, condotto guerre lunghe e sanguinose… Cervellifoto
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I fantasmi senza giustizia di Portopalo
Sandro Tomassini
Abbiamo raccontato su queste pagine la strage di Portopalo, della carretta del mare, carica fino all’inverosimile di clandestini diretti nel nostro paese, che si inabissò nel Canale di Sicilia la notte di Natale del 1996. Da allora 283 corpi giacciono sul fondale, sono stati individuati e fotografati, ma nessuno fino ad oggi li ha ripescati. L’Italia non ha la competenza, dice il governo. È in corso un processo a Siracusa. Gli ottanta responsabili della strage sono stati individuati e l’hanno fatta franca; tutti
A livello politico, il mutamento più evidente lo abbiamo avuto nel costume…di scena, visto che da un ritratto del politico effigiato nell’immaginario collettivo come grigio e intrigante mestatore, un po’ untore e un po’ monatto, si è passati, senza soluzione di continuità, ad un vero e proprio show di prime donne che sorridono a 32 candele e 27 pollici (lo schermo al plasma è ancora poco usato perché gli italiani quel poco sangue che rimane in circolazione, cercano di tenerselo nelle vene…). Per l’effetto domino, noto
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Francesco Borzini
N° 4 - Aprile 2005 (24)
Muta... menti
A PAGINA 5 Reggae Fistols 6-7 I forum de La Pagina Il commercio a Terni 8-9 Cantamaggio d’autore I carri vestiti da Marcello Camorani 11 Tiffaniadi 13 Roberto Gentileschi Federico Li Gobbi 14 I viaggi di Sergio 15 Piediluco Vecchia Osteria
Memento castrare semper
Vincenzo Policreti
Ti do un euro. Mi dai un euro. Sempre un euro abbiamo. Ti do un’idea, mi dai un’idea, due idee abbiamo. La discussione sul commercio, dunque, non si limiti a valutare come far passare un euro dal proprio portafoglio a quello di un vicino di casa. Gli euro devono venire da lontano: ci vuole un progetto di città, di territorio. Un territorio che noi riteniamo ricchissimo, ma che altri sbirciano solo da una cappa partitica o lobbystica ormai obsoleta, alla affannosa ricerca di qualche incarichetto. Ma, se un progetto va male, dopo, come mangio? Così, non s’è mai visto amministratore ternano circondarsi di intellettuali, di uomini sensati, carismatici, con capacità progettuali. Si son visti spesso, al rimorchio di politicanti scadentissimi, ometti e donnette senza arte né parte. Meglio infatti stroncare sul nascere eventuali concorrenti! Subìta così dal basso, piatta, desolata e palizzata da monti, la nostra terra appare a molti come una Conca per sguazzare. Noi de La Pagina, redattori, lettori, sponsor, la ammiriamo dall’alto e la percepiamo come una Corona per sognare. Per costei amiamo studiare, discutere, progettare.
La colonna sonora dei grandi magazzini Francesco Patrizi
Cani e gatti vanno castrati? C’è un crescente movimento d’opinione che va dagli amministratori pubblici ai veterinari passando attraverso i proprietari di animali, che lo sostiene. Amministratori e veterinari per combattere il randagismo, i proprietari per non avere la rogna di dover piazzare cuccioli che nessuno vuole. A parte la posizione dei proprietari, di comodo, il discorso sul randagismo è più serio: si sostiene infatti che gli animali randagi possano costituire un pericolo (sì, anche i gatti) o comunque che siano contrari all’igiene. E dando per buona questa opinabile pre-
L’America è da tempo alle prese con un piacevole problema. Quando sei in ascensore, quando entri in un Grande Magazzino, quando entri in un fast food, quando vai in un’agenzia di assicurazione, insomma, ovunque vai c’è una musica di sottofondo. È molto gradevole, ma non troppo; sono brani celebri arrangiati e suonati in maniera un po’ piatta e incolore, in maniera tale che ci fai attenzione sì e no, perché è una musica che non deve farsi ascoltare, ma soltanto percepire.
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