La pagina aprile 2010

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Patres senatores

Giampiero Raspetti

N° 4 - Aprile 2010 (74°)

Ho cercato in marzo, lungo le muraglie di cartelloni, gli elenchi dei candidati alle regionali. Svaniti! Ad elezioni concluse li ho captati ed ho capito, solo allora, perché non avrei voluto votare. Vana, infatti, la ricerca, fra quei nomi, di un poeta, un contadino, un pastore. Nemmeno l’ombra di un matematico, di un fisico, di un uomo di scienza. Nessuno, altresì, che si sia mai messo in luce per aver donato qualcosa a questa nostra comunità. Quasi tutti, invece, alla ricerca di una occupazione. Come non pensare, allora, ad Angelo Ceccoli, l’apprendista storico, lo stradino, uno dei veri Patres Senatores di questa città, alla quale ha dato sempre generosamente e disinteressatamente? Nessuno, dei sedicenti amministratori, ha mai pensato ad un riconoscimento per lui, ad una stretta di mano, magari. Eh già, ma i politicanti che ne sanno? Non sono certo interessati a dare al territorio. Ormai a me appare sia in lista solo chi pensa unicamente a prendere dal territorio. Fatte salve pochissime, lodevoli, eccezioni che poi, magari, non vengono nemmeno elette. Nessuno dei presenti in lista si è mai visto nei luoghi della cultura o in quelli del progetto. Politica, la loro, fatta di feste, cene, sms, frasi vuote e, soprattutto, di tendoni da circo. Qualcuno dichiara temerariamente, con slogan di bassa lega, di essere pronto a combattere per il bene del territorio, dopo averlo purificato, magari. Lo farà, se resterà ben chiuso in casa. Quasi nessuno ha un lavoro. Molti sfruttano il patrimonio familiare o di conventicola, del gruzzolo di voti che deriva, per inerzia, da partiti o sindacati. A costoro dovremmo affidare, con il nostro voto, siano essi nella maggioranza come nella minoranza, le sorti del territorio? Ma come? Se non sono stati capaci di procurarsi nemmeno un lavoro onesto, come possiamo pensare possano favorirlo per gli altri? Il bipolarismo, si dice, è causa della disaffezione al voto. Io sono di parere ben diverso. Chi vota, bi-tri-tetra polarità, con il proporzionale o con il maggioritario, ha pur sempre davanti agli occhi, fin quando almeno la dittatura dell’inciviltà non si farà più stringente, il nome del candidato. Sa bene di chi si tratta... e fugge! Se non si tornerà a lavorare, sulle piazze e sulle strade, sempre, non solo ai dì delle elezioni, per i cittadini, non per la propria parrocchietta, se i candidati non saranno quelli riconoscibili per dedizione alla causa sociale e culturale, saremo tutti complici della degenerazione totale della politica. Se codesti candidati sono davvero legati alle sorti della polis, si facciano da parte, dopo un ragionevole numero di anni di bivaccamento, e diventino senatori della città, mettendo la propria esperienza e il proprio sapere a disposizione dei giovani. Per essere coerente con il mio pensiero ho proposto, da queste pagine, un corso gratuito di matematica. Spartisco quel poco che so e quel tanto che l’esperienza mi ha dato, al servizio dei nostri giovani. L’idea si sta rivelando vincente. Iscrizioni bloccate (se ne riparlerà a settembre) e raddoppio del corso. Mi aspettano, al Liceo Classico, due Aule Magne alla settimana piene di giovani e meno giovani con i quali costruire matematica. Sento dunque l’obbligo di dover dare alla mia città e sono anche certo di esserne in grado. Così come son certo di non aver, con l’attuale mondo della politica, niente da spartire.

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Il popolo Sahni a Yunnan non è grande, conta poco più di 20.000 musicisti, poco più di 20.000 danzatori, poco più di 20.000 poeti. Inoltre ci sono poco più di 20.000 contadini e poco più di 20.000 pastori. Ma non crediate che ci siano più di 100.000 persone. Sono un po’ più di 20.000 in tutto.


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