Sapiens politicus
Giampiero Raspetti
N° 2 - Febbraio 2009 (62°)
L’Homo di Neanderthal visse in Europa per circa 200.000 anni, durante i quali costruì sempre lo stesso tipo di utensìli, senza mai alterarne le caratteristiche. Il N era privo di alcune delle abilità cognitive del Sapiens, quelle cioè dell’inventare, pianificare e formulare strategie innovative, abilità che richiedono capacità critiche e ampia facoltà di dubbio. E così i nostri cugini si sono estinti, circa 30.000 anni fa, mentre noi la raccontiamo ancora. Il N ha mostrato un notevole adattamento alle condizioni glaciali, ma, in virtù dell’assunto precedente, non avrebbe mai potuto fondare villaggi come Gerico né città come Uruk. Debolissimo è definito oggi il suo pensiero, fortissimo invece quello del S che innova, crea, inanella futuro. Il N si è estinto, ma il pensiero debolissimo s’annida ancora nelle forme delle relazioni sociali e politiche che ci è dato vivere. Forme persistenti, ma in agonia. Colpi di coda, sono all’orizzonte cambiamenti radicali. Obama è un innovatore: invece di mestar nelle chiacchiere, tutti i giorni promuove giustizia, annuncia futuro. Da noi permane la politica assiale, quella della retta euclidea, ove un sedefinente centro moderato, viene sbandierato come generatore di virtù, che degenerano però, gradualmente, nell’allontanarsene, sia a destra sia a sinistra. Si estinguerà senza rimpianti. Avanza la politica assiologica. Axios significa valore. Politica dunque dei valori condivisi. Si focalizzano sempre più cioè due polarità, opposte tra di loro. Da una parte uomini liberi, dall’altra cultori di privilegi. Moderati o estremisti; scienza o superstizione; decoro o insulsaggine; meritocrazia o clientelismo. Tertium non datur. Ci saranno più uomini di scienza e meno azzeccagarbugli. Il metodo, invece, sarà totalmente scientifico. Passo saliente della politica assiologica sarà la falsificazione, vero motore della scienza, che consiste nella ricerca di quello che non va, anche di quel solo caso che dovesse contraddire l’assioma (nella scienza), la normativa (nella politica). Sostegno continuo dunque alla minoranza, in particolare agli ultimi. Già è stato annunciato, in realtà, ma in tanti hanno fatto finta di niente o si son serviti del Verbo come grimaldello per accaparrare impunemente del logoro potere temporale. Nella politica assiologica chi ha le responsabilità del governo guarda al fondo della graduatoria e, assumendo gli strumenti della falsificazione e del dubbio sistematico, si mette nei panni dell’opposizione, si fa, anzi, opposizione da solo. Che fare, allora? Per primo, occorre che gli elettori abbiano la possibilità di scegliere tra i candidati, altrimenti i politici del Neanderthal nominano solo la loro combriccola, incapaci come sono di innovare, creare per gli altri, inanellare futuro. Poi, che i candidati siano al di sopra del benché minimo sospetto. Il futuro degli uomini non può essere infatti fermato da glaciazioni, né inquinato da chi è fuori dalla storia.
Maria Luisa Fazio
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No, non divento fan del Libanese!, F P a t ri zi Auguri debordanti, Auguri intelligenti, A Mel a secch e I veri nemici dei buoni sono i buonisti, B R a t i n i Dietro l’avverbio, P F a b b ri La proclamazione della Repubblica, S B el l ezza Il giorno della memoria, E P en t i ra ro I bambini della striscia di gar..za, J D a n i el i La nuova America, A L i b e r a t i DANESI Progetto Mandela 7 8-9
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G A N D H I N a rn i S ca l o L i ceo C l a ssi co
S t r a Va l e n t i n o L’ALTRO FESTIVAL FRANCO MOLE’, C Mercu ri Bubbles & Boxes, A l essa n d ra e S i l vi a Astronomia, T S ca cci a f ra t t e, G C o zza ri Astronomia, P C a sa l i , S Va l en t i n i , F G u erri
Lod e al d u b b io Sono coloro che non riflettono, a non dubitare mai. Splendida è la loro digestione, infallibile il loro giudizio. Non credono ai fatti, credono solo a se stessi. Se occorre, tanto peggio per i fatti. La pazienza che han con se stessi è sconfinata. Gli argomenti li odono con gli orecchi della spia. Brecht