Discorsi sovvertitori
Giampiero Raspetti
N° 6 - Giugno 2009 (66°)
A PA G I N A . . . 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15
La crisi della signora K, F P a t ri zi Quando gli angeli non scendono dal cielo, A Mel a secch e Sono E. E., F B o rzi n i Due sorrisi al posto di uno, P F a b b ri Gli esami non finiscono mai, C C o l a sa n t i Tutto è scuola, S R a sp et t i OSPEDALE SANTA MARIA, E Ruffinelli - D Ghione DANESI Assumere sostanze illecite..., G Ta l a m o n t i Italo Calvino e i nostri antenati, P S eri ASSISI - Paul Celan, G P et ra rca Liceo Scientifico Gandhi PROGETTO MANDELA, I L o esch Facebook... trovatutto, J D a n i el i Il cambiamento che vogliamo vedere, A Ma t t i o l i I N T E R PA N Associazione Archè, P Ma g g i o l i n i Families di Matteo Quinto, C R o n ch i n i OSTINATO, A Ma t t i o l i Astronomia, T S ca cci a f ra t t e, G C o zza ri Astronomia, P Casali, F Isoardi Valentini
Aung San Suu Kyi
Protagora di Abdera nei suoi Discorsi sovvertitori sentenzia: di tutte le cose misura è l’uomo: di quelle che sono per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono. Per il sofista l’uomo crea, interpreta, inventa: è faber di tutto. Diogene di Sinope cercava l’Uomo, ben sapendo che la ricerca sarebbe stata eterna. Tutti noi invece, per le amministrative, dobbiamo non solo cercare e trovare, ma anche scegliere! Cercate l’uomo allora o, ancor meglio, memori di Dumas padre: Cherchez la femme! L’umanità si divide in cultori di privilegi e uomini liberi. I primi sempreproni al potere, comunque esso sia, i secondi intenzionati a vivere con la sola industria di se stessi. Da una parte coloro che, sapendo solo brigare, usano il partito per fini personali o di conventicola. Lo servono, ma sol perché se ne vogliono servire. Sai riconoscerli. Evitali. L’uomo libero si pone invece dalla parte di tutti i cittadini, non mangia con la politica, non aspira a privilegi per se stesso o per i suoi votanti. Sa che un vantaggio per taluni comporterebbe fatalmente danno per altri. E’ coraggioso, si batte esclusivamente con i soli mezzi che si è guadagnato onestamente. Parteggia per chi è meno protetto. In qualunque lista elettorale figuri, votalo. Alcuni sanno solo offendere e fanno leva sull’odio di parte. Non seguirli, mai. Alle amministrative, poi, si deve puntare sulla persona. Su chi ha dato mostra di sé ed ha saputo donare, non già a se stesso, che non ha alcuna rilevanza dal punto di vista politico, ma al bene comune, e disinteressatamente. C’è poi, perfino, chi è allergico al pensiero. Nessuno ha mai sospettato una sua presenza nell’agone culturale. Ammicca dai muri e spande santini e slogan patetici, per il cui conio è ormai sfiancato e sfibrato. Non puoi chiedergli di più, non lo disturbare. Ascolta invece coloro che parlano poco ma pensano molto, in grado di disegnare, con grande tensione ideale e culturale, progetti per la città. Si nutrono di sogni e di speranze, sanno emanare forti cariche emozionali: fidati di costoro, se li trovi. Chi invece non ha mai fatto niente, se non sfruttare il lavoro di altri, parenti o non, come potrebbe realizzare qualcosa di buono per la comunità? Non essere credulone. Abbiamo bisogno di intelligenza, di aristocrazia culturale e morale, di meritocrazia, di solidarietà, di alto senso della responsabilità personale, di assenza di interessi privati. Princìpi, sentimenti e ideali non figurano in un elenco per essere scelti qua e là, magari a caso: vanno presi tutti e testimoniati ogni giorno, non solo ai dì di festa, da uomini, non da pecore matte. Il paese del sole esiste: nei tanti progetti che i politicanti mai riusciranno a comprendere, nelle cittadelle di filosofi e poeti, nei cuori e nei sogni di tantissimi di noi. Chi si accinge a scegliere sia allora degno dell’Uomo.