La pagina maggio 2006

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Guardando a Nord Raffaela Trequattrini Non ho mai capito per quale strana ragione, quando nel nostro Paese si parla di economia, debba nascere immediatamente la contrapposizione tra Capitalismo e Stato Sociale, una dicotomia sinonimo di inconciliabilità e che ha perciò da sempre determinato le più aspre lotte di classe. Ma nonostante di discipline economiche non mi ritenga certo un’esperta, ho comunque occhi per vedere e strumenti per valutare il modello di società che altre Nazioni hanno realizzato, e mi domando perché sembrava esistessero soltanto Russia ed America se a pochi passi da noi c’erano altri esempi, di tutto rispetto riguardo alla qualità della vita, che erano in grado di offrirci

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Normalità

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Giampiero Raspetti

Cervellifoto

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N° 5 - Maggio 2006 (35)

Normalità vo cercando. Un Paese normale, regolato cioè da norme comuni dettate da un costumato buon senso. Occorre intanto riaffermare il sacrosanto rispetto per le Istituzioni, in particolare da chi si trova a farne parte. L’ex Ministro Calderoli ha, feramente, definito giorno di lutto nazionale il 25 Aprile, ricorrenza della Liberazione dalle belve umane e giorno della concordia e della unione di tutti. Alcune bestie, a Milano, hanno cacciato dal corteo il Ministro Moratti presente con il padre, ex deportato; altre hanno dato fuoco a bandiere israliane. In compenso, il capo del passato governo non s’è mai fatto vedere né sentire! E’poi necessario che nessun rappresentante istituzionale abbia

Uccidere come ideale

L’attore politico

Vincenzo Policreti

Corrado Pani

Poche settimane fa, nel pieno centro di Messina un giovane ha ucciso la sorella a colpi di pistola. Dopo il delitto non è fuggito, non s’è nascosto, non s’è difeso: s’è lasciato catturare e arrestare, quasi seguendo un rito necessario, quasi rassegnandosi all’inevitabile. Non ha avuto per movente l’odio o l’interesse. Non si tratta di famiglia socialmente deprivata. Anzi. A parte ciò che potrebbe dirne Freud (sempre diffidente a questo riguardo, quando si parla di consanguinei) si tratta qui di un fratello che amava la propria famiglia, di buon livello socioeconomico. Ma la sorella era incinta di un uomo che non era suo marito: e il fratello, pur amandola, per difendere l’onore della famiglia, l’ha ammazzata. L’orrore che un simile fatto di cronaca ci procura, unito all’incredulità in un movente uscito dalle nebbie dei tempi, è stato abbondantemente illus-

Che i risultati delle elezioni siano messi in discussione dalla parte sconfitta rientra nelle logiche stesse della politica: accade nei paesi che prendiamo sin troppo spesso a modello di evolute democrazie ed è accaduto, tanto per tornare in Italia, all’indomani della vittoria delle politiche del 2001 per mano dell’allora candidato premier Rutelli, che non esitò a fare ricorso per chiarire in che misura avesse vinto la coalizione concorrente. Tuttavia oggi assistiamo ad un accanimento davvero senza precedenti in cui accanto ad un presunto bisogno di verità convive l’assoluto non rispetto sia verso le istituzioni, che la nostra costituzione prevede ed attiva in conseguenza di potenziali ricorsi, sia verso una buona metà della popolazione che ha scelto esattamente da chi essere governato. Ancor più grave è che all’interno di questa ennesima campagna politica volta paradossalmente a delegittimare la democrazia si

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E' scontato che si desideri il proprio bene, ma, in un mondo tecnologicamente unificato come il nostro, tale desiderio è certamente destinato a risultare inane, se non si accompagna con il desiderio del bene altrui. Bertrand Russel Un’etica per la politica

Energie rinnovabili: tra il dire e il fare... Alessia Melasecche Esistono molti modi per definire le energie rinnovabili. Per stabilire subito un linguaggio comune, armonizzando spunti tratti da altri, le definirò come “tutte quelle energie che derivano da fonti che possano essere considerate inesauribili nella scala dei tempi umani”. segue a pag. 5

G a lle r ia d e l Co r s o - Te r ni

La tolleranza è... come il vento!

Il disagio dei giovani d’oggi

Sandro Tomassini

Maurizio Bechi Gabrielli

La vera tolleranza, al contrario di ciò che molti pensano, non è supina accettazione, acquiescenza, sopportazione o benigna concessione, bensì, nel solco tracciato da Erasmo e da Voltaire, l’atteggiamento teorico e pratico di chi, in fatto di religione, politica, etica, scienza, ecc., rispetta le convinzioni altrui e non ne impedisce la estrinsecazione. Ora è evidente come ciò sia possibile in un contesto politicosociale dotato di onestà intellettuale, dove i difetti propri e i pregi altrui siano dignitosamente riconosciuti e dove esista la maturità per valutare idee e pensieri senza pregiudizi, preconcetti o deformazioni. In altre parole, un contesto il cui bagaglio culturale sia provvisto di maniglia resistente agli urti ed il cui alambicco mentale sia capace di distillare umori, scelte, giudizi, azioni ed omissioni, senza dogmi e senza infingimenti. Ebbene, a questo osta il fatto che agendo l’individuo sulla base di una sintetizzazione individuale della cultura di appartenenza ed

Si fa sempre un gran parlare del disagio che i giovani incontrerebbero nell’affrontare quella fase dello sviluppo che viene chiamata adolescenza. Il parere di molti è che se ne parli troppo e a sproposito, visto che l’unico problema dei giovani d’oggi è quello di avere troppo, rispetto alle generazioni passate. Ma il problema sta proprio in questi termini? Questa lettura autorizza al disinteresse per questi problemi e alla fuga dall’impegno per trovare, ove esistano, possibili soluzioni per il superamento di questo disagio? Il processo di conquista della identità psico-sociale che va sotto il nome di adolescenza, peculiare delle società occidentali e occidentalizzate, inizia con la pubertà e spesso si protrae nell’età giovanile, oltre il limite ufficiale dei 18 anni. Esso consiste in un periodo in cui si sperimenta una crisi di adattamento rispetto ai modelli precedenti. Il termine crisi, di origine greca, significa

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