Saper vedere
Giampiero Raspetti
N° 5 - Maggio 2009 (65°)
Capire, percepire cioè con gli occhi dello spirito. Scorgere irregolarità laddove gli altri vedono solo normalità. Intendere quel che è scritto, ma saper valutare il perché di quanto omesso. Saper scegliere (legere) tra o saper leggere dentro (intus), intellegere quindi. Saper vedere, nella vita di tutti i giorni così come nelle opere dell’arte; nella disputa politica così come nei prodotti dell’artiginato. Per alcuni è invece importante dare a vedere, far finta cioè di essere intelligenti. Mentire, raggirare, corrompere, ridurre tutto a recita, ridurre tutti a scaramantici cultori di disvalori serve, per mantenere (manus tenere) la propria inessenzialità. Ed ecco la pletora di cantantucoli, di vizi privati presentati come pubbliche virtù, di vinci subito-vinci facile inondarci ed indicarci la via. Quella del disimpegno, dell’irresponsabilità, degli scherzucci a parte! Si vince ormai dappertutto, solo per fortuna, senza meritare! Fino a quando? La Pagina vede di buon occhio l’impegno per l’arte. Farà conoscere, così, per saperli appunto vedere dentro, talentuosi artisti e valenti artigiani. Per capire un’opera d’arte è necessario saper vedere e, per saper vedere, non c’è miglior maestro dell’oggetto d’arte stesso. Parleremo allora di artisti, della loro storia e di alcune delle loro opere, con invito a seguirli, ad ascoltarli, a visitare i loro tabernacoli. Presenteremo anche il prodotto fatto ad arte ed il suo autore, perché solo vedendo possiamo trarne una rilevanza educativa, conoscitiva, emulativa. Lo faremo a livello ontologico, in sé; a volte aneddotico, inserendolo cioè in un contesto, o anche genetico, mostrando il percorso della sua creazione. Individueremo così l’oggetto nell’essenza, nella prassi, nella genesi: come è, cosa fa, come è fatto. Cercheremo poi di sottolineare l’inaudito potere creativo che ha l’uomo, quando fa sorgere le cose dal cuore della loro inesistenza. L’Umbria ha un cuore verde, è vero; un cuore che già batte nei petti di moltissimi cittadini del mondo. Possiede anche altre enormi ricchezze, naturali e spirituali, per ospitare un turismo di qualità addirittura impensabile dagli amministratori di oggi. Che l’Umbria continui ad essere laboratorio a cielo aperto di storia, ambiente, archeologia, naturale o industriale, e di eccelse sacralità. S’addobbi ancora, e giustamente, della grande risorsa data dai prodotti gastronomici, naturali o non. Sappia anche presentarsi orgogliosamente all’osservatorio mondiale come luogo privilegiato di produzione artistica ed artigianale. L’unione sinergica di quanto detto, in un territorio benedetto anche dalla formidabile presenza dell’oro blu (vera emergenza del futuro), costituirà una miscela esplosiva…, ma occorre saper vedere, bisogna crederci... c’è da mettersi in gioco… saper intus legere, possedere cultura, creatività, operosità, determinazione… le doti precipue, insomma, degli artisti e degli artigiani! Torneremo così a ri-veder le stelle. Staremo a vedere...
Gianluca Battistoni
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