La pagina novembre 2007

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L ’ A N T I T E R R A

Giampiero Raspetti

N° 9 - Novembre 2007 (49)

Monti Sibillini, dunque. Incantamento in un paradiso terrestre: Castelluccio di Norcia. Pietro mi presenta Caio, rappresentante non solo del piccolo eden, ma della vera cultura, quella che sente, interpreta, diventa saggezza. Mi capisce al volo, Caio, e mi sconsiglia Pilato: Non piove da tempo e la poca acqua rimasta non basterebbe per lavarsene le mani ad uno come te. Vai alla grotta delle fate. Sorpresa assoluta: Alcina non c’è, ma, al suo posto, Pizia, la Sibilla di Delfi! Seguendo la modernità, hanno scambiato, pro tempore, le dimore: ognuno nell’antro dell’altro! Alcina ha bisogno, per la magia nera, del fuoco, nemico della caldissima estate. Fuoco purificatore - questo è il significato della parola fuoco (pur, pür) - e quindi tornerà in inverno. La Pizia è invece lì per respirare aria pura: i suoi polmoni non ne possono più delle esalazioni del pitone putrefatto! Rammento che Pizia è la sacerdotessa di Apollo Pizio. L’appellativo Pizio è attribuito ad Apollo perché ad 1 giorno d’età uccise a frecciate (l’agenda di quel giorno non annotava altri impegni) l’orrendo serpe che avvolgeva 7 volte il monte dove sarebbe sorto il più grande luogo di predizioni di tutti i tempi: Delfi. Apollo infatti, dopo l’uccisione, si trasformò in delfino (delfos, in greco) e raggiunse una nave per reclutare sacerdoti, ordinandoli, da marinai che erano. Fece costruire attorno al cucuzzolo luoghi di ospitalità, templi e, soprattutto, osterie (in vino veritas...). Il serpe, intanto, continuava a putrescere e così fu chiamato Pitone (puteo). Apollo s’appellò Pitio e la Sibilla Pitia. Costei, in realtà, sedendo sull’orlo di una profonda voragine, riceveva lo stato di trance da inebrianti esalazioni di anidride solforosa e riusciva solo a biascicare un incomprensibile linguaggio, simile alla glossolalia (dal greco laleo, chiacchierare) dei primi Cristiani. Le volontà del dio espresse così chiaramente dalla Pizia venivano interpretate, molto, ma molto bene, dai sacerdoti-osti che già conoscevano tutti i segreti che, sotto l’effetto di baccanali rallegrati da donnine e da vino, i marinai rivelavano, in particolare la scoperta di nuove terre e dei popoli che vi abitavano. Questo sapere spacciato per divinazione, procurò ingenti ricchezze. Canta un poeta samio: Pitagora, che ad Apollo caro a Zeus Pitaide generò, la più bella delle donne di Samo. Il grande Pitagora ebbe i natali proprio a Delfi. Mnesarco di Samo si recò infatti a Delfi con sua moglie, di nome Partenide. La bellissima fu subito adocchiata ed immediatamente prelevata dai sacerdoti e segregata nel tempio per una bella chiacchierata con il dio Apollo durata 15 giorni. Il 160 giorno fu restituita, in stato di trance perché unita ad un Dio, a Mnesarco insieme alla comunicazione che Partenide si sarebbe chiamata, da quel momento, Pitaide ed avrebbe generato il figlio di Apollo che dovrà, a sua volta, essere chiamato Pitagora, ovvero voce del Pitio (Pythou agoreuein, Pythou agoreuein). Mnesarco prese, incartò e portò a casa. Ebbene, insieme alla Pitia, alla grotta delle fate, c’era anche Pitagora, il grande mistico-politico-matematico! I due fanno entrare solo me. Oltre a svelarmi il futuro della politica italiana, mi conducono in visita sull’antiterra (I pitagorici costruiscono anche un’altra terra opposta a questa, a cui danno il nome di “antiterra” - Aristotele, Del cielo, II B, 13). C’è, diceva Filolao, solo che non si può vedere. Ebbene, io l’ho vista, visitata, conosciuta: è identica alla Terra, in tutto e per tutto, è anti solo nelle dignità, personali e nazionali, e nei comportamenti. Nei prossimi redazionali descriverò dettagliatamente quelli italiani, in particolare del perché siamo primi al mondo per consumo di alcol e di droga e perché abbiamo una scuola che, nonostante la notissima ed altissima intelligenza degli italiani stessi, è in fondo a tutte le graduatorie mondiali di merito. Il soggiorno guidato è durato, per me, anni e anni. Uscito dalla grotta Pietro mi dice: non hanno detto niente? ti hanno liquidato in una manciata di secondi! Più o meno, rispondo io.

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Le bugie hanno le gambe corte , intervista a C . Livian t on i D i r i t t i u m a n i , M. R i cci I l p i a c e r e , C . C a rd i n a l i A c c e s s i b i l i t à u n i v e r s a l e , B. Ratini Diritti umani e rovesci di stagione , A . Borzin i N o n c i s e n t i a m o B A M B O C C I O N I , C . Man t ilacci Che forma hanno le emozioni? , M. Bech i Gab rielli I l n e u r o l o g o e l a d e p r e s s i o n e , S. Moron i I l r a g a z z o i m p i c c a t o i n b r e v e , F. Pat rizi U n a m o b i l i t à s o s t e n i b i l e , J . D ’ A n d ria B. GRILLO: più delude la politica più aumenta il rigetto, A. Melasecche A r t i c u l o m o r t i s , P. F a b b ri M o r t e e Vi s s u t o , A . R o sci n i 7 8-9 10

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Scuola elementare Licei Scuola media

Francesco De Angelis medaglia d’argento ai mondiali Mauro Rampiconi in Cina per la settimana della cultura Direzione Casa Circondariale di Terni: ARTE G A L I Z I A , A . S ca l i se Spartaco Pazzaglia L a P r o v i n c i a d i Te r n i p e r l a c u l t u r a : Musica per il sacro C A S T E L L U C C I O D I N O R C I A , P. Rinaldi Poi ci fu quella storia del piccione, E . Bu s s et t i

Tra di noi I NCI VI L I Non sono poi così sicuro che le belve responsabili di nefandezze atroci, debbano mantenere gli stessi diritti propri dell’uomo e degli animali. PI L L OL E di ... ... intelligenza. Se desiderate che i vostri figli crescano intelligenti, iscriveteli in scuole o istituzioni ove ci sia coltura della cultura, oppure, ancor meglio, fate vedere loro I SIMPSON, una volta al giorno, dopo il pranzo.


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