La pagina ottobre 2006

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Maestra unica

Giampiero Raspetti

N° 8 - Ottobre 2008 (58°)

I dati OCSE-Pisa di recente diffusione, riguardanti i sistemi scolastici mondiali, sono, per la scuola italiana, impietosi. Sprofondiamo, nelle classifiche internazionali, al di sotto dei paesi sviluppati e di quelli in via di sviluppo, addirittura dopo la metà degli ultimi, quelli sottosviluppati. E questo nonostante l’apporto positivo della scuola elementare che, secondo una graduatoria stilata dalla rivista Forbes, risulta essere tra le prime al mondo in termini di competitività. Competitività, di cui oggi abbiamo enorme bisogno, ottenuta in virtù del fatto che nella scuola elementare si studia adeguatamente scienza e lingua inglese e grazie a eccellenti maestri che si specializzano in matematica e in informatica. Apporti positivi dunque proprio perché, da tempo, è stata relegata in soffitta la maestra unica! Oggi, in tempi lontani anni luce dalla sua scomparsa, la maestra unica torna. A fare cosa? Un unico punto di riferimento, la maestra unica cioè, andava bene cento anni fa (sempre che la maestra fosse brava, altrimenti il patatrac era completo), quando la sua voce era una delle pochissime a comunicare con il discente. Ora gli input sono moltissimi e non credo si possano abituare i giovani a forme di comunicazione astruse rispetto a quelle della vita reale. Temo che, con la maestra unica, si vada incontro a conseguenze d’estrema gravità. Una maestra infatti che abbia competenze serie nelle lingue, nelle scienze, nell’informatica, soprattutto nella matematica, oltre ovviamente in italiano, storia e geografia, non c’è, non esiste. Di norma ha una preparazione, diciamo così, umanistica. Non gode delle 3 o 4 lauree richieste per educare i nostri giovani nel momento più delicato della loro esperienza scolastica. Ha, anzi, una preparazione molto offuscata, per non dire nulla, in quello di cui si ha davvero bisogno oggi: scienza, storia dell’uomo e della terra, matematica, logica. Con quali studi si penserebbe, altrimenti, di poter essere competitivi? Con quattro scherzucci da dozzina o con gli oroscopi? Si sappia: se si progredisce scientificamente si sopravvive, altrimenti si è già ombre spettrali obbedienti. La spesa per ogni studente è al di sopra della media europea; lo stipendio degli insegnanti nettamente al di sotto! Una spiegazione c’è: in Italia permettiamo a troppi somari con laurea di rovinare i nostri giovani. Chi ha detto che chi, ripetendo a memoria 20 ore su 24, e le restanti ripassando, superati così laurea ed esami di abilitazione, debba essere a vita detentore di cattedra? Semplicemente ridicolo! Spero tanto nel Ministro Brunetta. Certo, moltissimi insegnanti sono di straordinario valore e riescono a trasmettere agli studenti adeguata conoscenza, interesse e passione. Troppo spesso però gli alunni si trovano in balìa di scarsa preparazione, mancanza di motivazione, incapacità di rapporto. Occorre allora riscoprire l’essenza autentica di una delle professioni più nobili ed adeguarla alle esigenze dei tempi. Investire nella scuola, premiare gli insegnati capaci, lasciare che quelli incapaci trovino libera espressione nella cura della abitazione, la loro o di altri. Risparmiare sulla cultura, sulla scienza, sulla ricerca significa aggravare i mali della scuola e, quindi, preparare generazioni non competitive e incapaci di affrontare le sfide che verranno. Temo che la maestra unica possa trasformarsi in un enorme macigno funzionale ad uno sfascio annunciato. Cui prodest?

A PA G I N A . . . 2 3 4

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Chi vuol essere cristiano... , F P a t ri zi Capitale umano... , A Mel a secch e SUPERCONTI

Pr o n t o

Il Piacere , C C a rd i n a l i AMERIGO BARTOLI Una mobilità sostenibile , J D ’ A n d ri a Gruppo Salvati Laboratori Ti odio mare , G R i t o L’IPSIA si apre ancora all’Europa, G Ta l a m o n t i Carta costituzionale repubblicana , P L i b era t i 8 - Liceo Classico, Progetto Mandela 9 - ITC Cesi 10 - Scuole elementari

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Astronomia , T Scacciafratte, G Cozzari, P Casali Astronomia , P C , S Va l en t i n i , F Guerri, Alveari, E B u sset t i Chi ha paura della matematica?, Antimago RASPUS Fate la matematica, non fate la guerra, P F a b b ri

Non lasciare mai cadere oziosamente le mani, non restare mai fermo a mezza via. Se vuoi bere a mezzogiorno il vino, vai per tempo in cantina. Hermann Hesse


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