Perennemente primordiali
Noi furbi
Raffaela Trequattrini
Giampiero Raspetti Nell’articolo “Hanno colpito New Orleans la città del peccato” (D. Olivero, La Repubblica, 3 settembre) si legge: L ’America fondamentalista tira in ballo l’uragano Katrina interprentandone disegni e fini. Che a parlare siano integralisti cristiani, musulmani, ebrei, evangelici, seguaci New Age, il messaggio è sempre la stesso: Dio ci ha punito. Una punizione declinata in base all’esigenza del predicatore di turno: per i peccati secolari di N. O., per la politica pro-Sharon di Bush, per aver offeso la Madre Terra con una politica ambientale disastrosa, per fermare un Gay Pride che doveva avere luogo questo fine settimana. Uno dei motivi più evidenti per punire N. O. è che la città è notoriamente peccaminosa almeno dai tempi di Storyville, il quartiere dove alcol,
Foto di Alessia Melasecche
Si dice che nel nostro Paese, a partire dagli anni ’80, abbia cominciato ad imperversare una logica competitiva all’americana, che trova la sua massima espressione negli ambienti di lavoro, per la quale pur di risultare i migliori si sarebbe disposti a vendere l’anima al diavolo e a calpestare il cadavere di chiunque. Ora vi aspetterete che io voglia denigrare l’arrivismo (definito da alcuni imprenditori illuminati la sana competizione), ma non è così, al momento. Non ce ne sarebbe ragione… Giacché io credo in realtà che questo fenomeno, dai connotati deprimenti e secondo me d’origine tutt’altro che sana, ultimamente interessi di fatto la netta minoranza dei lavoratori; ma non nel senso che la gran parte di essi cerchi di dare il massimo, spinta da motivazioni meno malate, come sarebbe auspicabile, quanto piuttosto perché l’intento
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N° 7 - Settembre 2005 (27)
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Star sempre meglio!
Integralismo:
Vincenzo Policreti
Monica Tarani
Noi psicologi siamo quotidianamente a contatto con una constatazione sconcertante: nella grande maggioranza dei casi i rimedi che si escogitano per supplire ai guasti della vita, anziché migliorarla la peggiorano. Qualche esempio? La gelosia rende la persona sgradevole, proprio quando sarebbe necessario fosse più gradevole; gli incoraggiamenti ai depressi li deprimono sempre più, le esortazioni a mangiare alle anoressiche e a non farlo alle bulimiche, ne aggravano i rispettivi disturbi… e si potrebbe continuare. Purtroppo la cosa non si limita alla psicoterapia. Nei rapporti tra le persone e tra i popoli, che di persone sono composti, quelli che vengono comunemente ritenuti rimedi tendono
Andiamo in discoteca? Perché invece non facciamo quattro passi sulla luna? Stando a quanto dicono gli esperti, non passerà molto che frasi come queste saranno roba di tutti i giorni. Bisogna ammetterlo, l’uomo ne ha fatta di strada da quando se ne andava in giro per le caverne con la clava in mano! Eppure, nonostante tutto, l’umanità ha conservato immutata una propria caratteristica, una costante che l’ha accompagnata nel lungo, faticoso cammino: i più grandi gesti d’amore così come le peggiori atrocità sono stati tutti compiuti in nome della religione. Pagani, cristiani, musulmani accomunati dallo stesso desiderio di compiacere la divinità adorata.
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ad ognuno il suo
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Donne Il cielo NARNI SCALO La Settimana dell’Artista 2005 BACONE DA TERNI Educazione al cibo SLOW FOOD Lo zoo di Simona
Il ritorno degli ALTOFORNO Stranieri DOC L’ONU dei giovani Tipi Gruppo Centralmotor
Tecnologia e qualità della vita...
Badanti d’Egitto
Alessia Melasecche
Francesco Patrizi
…ecco i fili conduttori dell’Esposizione Universale di Aichi 2005 (Nagoya, terzo polo industriale del Giappone). Una fiera della modernità, che ha preso il via il 25 marzo e resterà aperta al pubblico fino al 25 settembre. Per la prima volta un’Esposizione Universale si ispira ad un tema ambientalista: La saggezza della natura, rilanciando così la necessità, più che mai urgente dopo Kyoto, di uno sviluppo compatibile con l’ambiente. Due simpatiche mascotte per l’evento: nonno e nipote, ovvero Kikkoro e Morizò campeggiano ovunque in Giappone (fuori e dentro l’Expo). L’Expo 2005 è anche una grande avventura di marketing, che coinvolge più di 120 Paesi di tutto il mondo che per
Le vedi in giro solo il giovedì pomeriggio; camminano senza guardarsi troppo intorno, non fissano le vetrine dei negozi, non sorridono quasi mai. Per vederle sorridenti bisogna andare al parco della Foresteria, dove si ritrovano tra connazionali, si portano da mangiare e qualcuna si fa tagliare i capelli da un’amica. Sono le badanti ucraine, le più richieste, le più serie, le più instancabili. A volte chiedono un po’ stupite perché i ragazzi, dopo la scuola, si stravaccano sul divano dove loro stanno facendo le pulizie, invece di andare a lavorare come i coetanei ucraini. Ancora non hanno capito come funziona in Italia. E pensare che fino a settanta anni fa le badanti le esportavamo noi.
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