elevatori su misura
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Numero 143 marzo 2017
Terni fiorirĂ .
...Vi deve pur essere gioco e innocenza e dovizia di fiori, altrimenti per noi sarebbe troppo piccolo il mondo e la vita non un piacere. Piena fioritura, Hermann Hesse
Foto di Giampaolo Napoletti
Progetta
Fisioterapia e Riabilitazione
NUOVA SEDE - Zona Fiori, 1 - 05100 Terni Tel. 0744 421523 - 0744 401882 Dir. San. Dr. Michele A.Martella - Aut. Reg. Umbria DD 7348 del 12/10/2011
otticamari la pag220x320 gen 2017.pdf
1
03/03/17
09:39
Solitaire Protect Balance. ®
Protezione dalle radiazioni UV e dalla luce blu artificiale dei monitor, tablet e cellulari. Una visione più rilassata per un generale senso di benessere.
C
M
Y
CM
MY
CY
CMY
K
Dal problema alla soluzione.
Vantaggi per l'utente.
La luce Blu originata da TV, monitor, tablet e smartphone, che arriva frontalmente ai nostri occhi contiene un'alta percentuale di luce Blu, con un picco a 440 nm, che produce affaticamento oculare fino a generare problemi del sonno. Questo si traduce per l'organismo in una perdita di benessere. Solitaire® Protect Balance 2 e Solitaire® Balance 2 non si limitano a favorire soltanto una visione rilassata, ma producono una sensazione di benessere per l'intera giornata grazie alla riduzione dell'eccessiva porzione della luce Blu artificiale. Tutto questo, naturalmente, in aggiunta alle caratteristiche high-tech in termini di protezione dei rispettivi trattamenti Solitaire® Protect Plus 2 e Solitaire® Protect 2.
> Riducono lo stress a vantaggio di una visione più confortevole. > Producono benessere in senso generale grazie a un bioritmo più equilibrato. > Favoriscono un sonno più salutare e rilassato. > Offrono la miglior protezione possibile per gli occhi dalle radiazioni UV (1) e dalla luce Blu artificiale (2). > Assicurano una visione nitida e contrastata grazie alle caratteristiche tecniche del trattamento antirifIesso. > Favoriscono una maggiore durata delle lenti nel tempo, grazie all'eccezionale resistenza ai graffi, ai fattori climatici e alle sue proprietà di adesione. > Presentano una maggior semplicità nella gestione quotidiana, grazie alle loro proprietà antistatiche e alle peculiarità del trattamento antimbrattante Top Coat o Clean Coat. > Eliminano il problema dell'appannamento con l'utilizzo di Rodenstock FogFree. > Sono abbinabili alle lenti di indice 1.5, 1.6 e 1,67 incolori o associate all'intero programma colorazioni Rodenstock.
Da non dimenticare che... > L'eccessivo ammontare di luce blu artificiale emessa dai dispositivi digitali viene ridotta senza produrre alcun impatto negativo sul la percezione dei colori.
Solitaire® Protect Balance 2 Solitaire® Balance 2
Antiriflesso convenzionale
Solitaire® Protect Balance 2 Solitaire® Balance 2
Antiriflesso convenzionale
> Il riflesso cromatico residuo esterno presenta una leggera tonalità azzurra che non penalizza in alcun modo l'estetica della lente.
Ottica Mari Via del Rivo, 247 05100 Terni tel e fax 0744 302521 www.otticamari.it Convenzioni: Comune di Terni, AVIS, ACLI, ASM, CMT, AFW, Ternana calcio spa “insieme protagonisti”, A.S.D. Arcieri città di Terni, A.S.D. Giovanili Campitello, Atelier Musicale Francesco Falcioni
BMP, azienda tutta ternana, dal 1996 progetta e realizza soluzioni su misura per il trasporto verticale e l’abbattimento di barriere architettoniche. I nostri elevatori hanno il comfort e la funzionalità di ascensori tradizionali; si adattano sia all’interno che all’esterno di edifici esistenti o di nuova costruzione, anche in presenza di spazi particolarmente ridotti e stretti.
elevatori su misura Venite a trovarci nel nostro Stabilimento per visionare prodotti, finiture, materiali utilizzati e per valutare insieme progetti specifici e “Su Misura” per Voi. Oppure contattateci per ricevere, senza impegno e senza alcun costo, la visita dei nostri tecnici che potranno supportarVi nella scelta della soluzione più adatta al luogo di installazione e alle Vostre esigenze.
www.bmplift.it Orari apertura: dal Lunedì al Venerdì 08.00 - 13.00 14.30 - 17.30 I NOSTRI MARCHI
Uffici e Produzione:
STRADA DI SABBIONE N. 33 (Area Ind.le A-46) 05100 TERNI Tel. 0744 . 800953 – 0744 . 817384 e-mail: info@bmplift.it
Marzo 2017
6 8 Il Quarto Natale Loretta Santini
10
San Valentino di Terni Giampiero Raspetti
2 BMP elevatori su misura........................................pag. 3 CMT Cooperativa Mobilitá Trasporti......................pag. 5 CNA Confederazione Nazionale Artigianato...........pag. 7
Ottica Mari..........................................................pag. Mensile di attualità e cultura Registrazione n. 9 del 12 novembre 2002, Tribunale di Terni Redazione: Terni, Via Anastasio De Filis, 12 Tipolitografia: Federici - Terni DISTRIBUZIONE GRATUITA Direttore responsabile Michele Rito Liposi Direttore editoriale Giampiero Raspetti Grafica e impaginazione Francesco Stufara Editrice Projecta di Giampiero Raspetti 3482401774 - info@lapagina.info www.lapagina.info Le collaborazioni sono, salvo diversi accordi scritti, gratuite e non retribuite. È vietata la riproduzione anche parziale dei testi.
Foto racconto San Valentino 2017 Terni Progetta - Associazione Culturale La Pagina
33
LEO Basket
38
Stella Polare C Dioturni.....................................pag. 28 FP Racing..............................................................pag. 29 Dove si mangia meglio nel mondo?
30 Il Ragazzo e lo Scorpione F Patrizi...........pag. 30 ARCI..........................................................................pag. 31 A Melasecche..............................................................pag.
Risarcimento danni da insidia stradale
32 L’uricolare P Casali..............................................pag. 32
M Petrocchi.................................................................pag.
Terremoti: origini, storie e segreti Franca Calzavacca
42
Una finestra sul '900 Collezione di Vladimiro Orsi....................pag. 34 La Gattarola V Grechi.........................................pag. 36 Medicina e veleni G Giorgetti.........................pag. 37 C.A.F. Anmil s.r.l. ..............................................pag. 39 Protezione Civile PL Seri.................................pag. 40 Fondazione CARIT..........................................pag. 41 ARCA di NOÈ.......................................................pag. 44 L'enduro in Umbria Francesco Pileri.............pag. 45 TRACCHEGIANI..................................................pag. 46
Giorno della memoria liceo Classico Tacito Terni
Corso Tacito, 29 - 05100 Terni Tel. 0744 409201 - Fax 0744 437602 Email: libreria.alterocca@gmail.com Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
26
Convegno sulle Problematiche del paziente ipoacusico.............................pag. 27
www.lapagina.info www.issuu.com/la-pagina
4
22
AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA DI TERNI...............................pag. 24 M Vinciguerra..............................................................pag.
DOVE TROVARE La Pagina
Info: 348.2401774 - 333.7391222 info@lapagina.info
L Fioriti, G Porcaro, M Martellotti ..............................pag.
Oncoplastica della Mammella
Stefano Lupi ACQUASPARTA SUPERCONTI V.le Marconi; AMELIA SUPERCONTI V. Nocicchia; ARRONE Superconti Vocabolo Isola; ASSISI SUPERCONTI S. Maria degli Angeli; NARNI SUPERCONTI V. Flaminia Ternana; ORTE SUPERCONTI V. De Dominicis; ORVIETO SUPERCONTI - Strada della Direttissima; RIETI SUPERCONTI La Galleria; SPELLO SUPERCONTI C. Comm. La Chiona; TERNI Associazione La Pagina - Via De Filis; CDS Terni - AZIENDA OSPEDALIERA - ASL - V. Tristano di Joannuccio; Cral Provincia di Terni; CRDC Comune di Terni; INPS - V.le della Stazione; Libreria ALTEROCCA - C.so Tacito; SUPERCONTI CENTRO; SUPERCONTI Centrocesure; SUPERCONTI C.so del Popolo; SUPERCONTI P.zza Dalmazia; SUPERCONTI Ferraris; SUPERCONTI Pronto - P.zza Buozzi; SUPERCONTI Pronto - V. XX Settembre; SUPERCONTI RIVO; SUPERCONTI Turati.
Studio Medico ANTEO
GLOBAL SERVICE.............................................pag. 47 AUTOIMPORT.....................................................pag. 48
scegliete voi una destinazione.................
................noi avremo il piacere di portarvici.
Il Quarto Natale Quando negli anni ’90 scrissi la guida di Terni e del Ternano, per fornire l’immagine della città, feci tre titolazioni che ritenevo emblematiche della sua identità: TERNI CITTÀ DELL’ACCIAIO, TERNI CITTÀ DELL’AMORE, TERNI CITTÀ DEL FUTURO. Con la prima mi riferivo alla rivoluzione industriale della seconda metà dell’800 che cambiò radicalmente il volto economico, sociale, urbanistico, demografico e anche culturale determinando una cesura profonda con il passato e ponendo le basi dello sviluppo della città moderna. Con Terni città dell’Amore parlavo di san Valentino, precisando che “Il culto di san Valentino ha fatto di Terni il centro propulsore di un messaggio d’amore e di solidarietà rivolto a tutto il mondo e teso alla riscoperta dei valori eterni dell’uomo”. Con Terni città del Futuro indicavo quell’insieme di istituti (Icsim, Isrim, Videocentro, Bibliomediateca, Parco tecnologico) sorti con l’intento di proiettare la città nel terziario avanzato e “nei settori dell’alta tecnologia e delle comunicazioni mass-mediali”. A distanza di anni mi sono chiesta se queste definizioni di Terni siano ancora valide, che cosa sia cambiato e che cosa dovrebbe cambiare. Ho riflettuto in particolare su quella città del futuro che aveva alimentato speranze e progetti che nel tempo si sono affievoliti fino a spegnersi definitivamente. Alla luce di questo consideriamo la storia e l’immagine di Terni individuando quattro “Natali di Terni”. Il 1^ Natale si riferisce alla nascita di quel nucleo lungo le sponde del Nera che divenne la romana Interamna Nahars e si sviluppò nei secoli successivi rimanendo pressoché invariato entro le mura fino a metà dell’800. Il 2^ Natale riguarda la fase dell’industrializzazione. Il 3^ Natale attiene allo sviluppo della città moderna, risorta dopo le lacerazioni urbane provocate dai bombardamenti della 2^ guerra mondiale e sanate grazie alla ricostruzione degli architetti Ridolfi e Frankl che hanno reso Terni una “città d’autore”. Negli anni successivi ingegneri e architetti hanno abbellito Terni e hanno valorizzato il suo patrimonio riutilizzando fabbriche in disuso: valga per tutti l’esempio dell’ex Siri oggi sede di musei e centro culturale polivalente. Il 4^ Natale è quello che ora attendiamo, quello che deve portare Terni verso una nuova identità risorta dalle ceneri e dalla decadenza in cui la città si è trovata a vivere in questi ultimi anni. Infatti sono successe alcune cose importanti. Innanzi tutto la deindustrializzazione dell’area ternana -particolarmente accentuata nell’ultimo ventennio- che ha provocato problemi economici e sociali di notevole entità. Il boom industriale che aveva alimentato aspettative di crescita si è inceppato; la città industriale si è trovata a fare i conti con una realtà diversa, in quanto ha perso gradatamente la connotazione di città operaia che per decenni l’aveva caratterizzata. Sulla città operaia c’è da fare una considerazione: proprio l’attenzione data per tanto tempo esclusivamente a questa identità che riguardava larghi strati della popolazione, ha condizionato e, direi, fatto passare in seconda linea, altre potenzialità e tante eccellenze di cui Terni era ed è ricca. Inoltre l’immagine egemone della città dell’Acciaio ha fagocitato quella dell’Amore: lo dimostra il fatto che per anni i tentativi effettuati per valorizzare la figura di san Valentino non sono riusciti a proiettare nel mondo l’immagine della città del Santo facendola divenire fulcro di richiamo turistico e culturale. Forse perché non si è avuta la forza o la volontà di pensare in grande, ma soprattutto perché era connaturata nel cittadino ternano la convinzione che tutta la ricchezza si dovesse basare sull’industria, senza capire la portata economica che avrebbe avuto lo sviluppo di eventi legati al Santo.
6
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Loretta Santini
E allora cosa fare perché Terni abbia il suo 4^ Natale? Cosa fare per rispondere a questa richiesta sempre più pressante nella cittadinanza, di rinnovamento, di rinascita culturale, di ricerca di una nuova identità, che la rilanci sul mercato nazionale ed estero, divenendo, per le sue peculiarità, meta del turismo? In precedenti articoli ho ricordato come i cardini su cui può basarsi l’opportunità di crescita della città e del territorio siano la valorizzazione della sua storia, del suo paesaggio, della sua È abbastanza curioso una delle prime asserzioni cultura, delle sue tradizioni e delle sueche eccellenze: un patrimonio che sentono ripetere i giovani quando affrontano le basi che spesso, per lesisue caratteristiche, colloca Terni tra i siti più della politica sia quella che li avverte che la democrazia importanti in Italia e in Europa. non è un sistema perfetto, ma che è il migliore che si sia Per questo costruire pacchetti turistici attrattivi (di finora trovato.dobbiamo C’è in questo ammonimento una somiglianza con i primi due, tre,alla cinque, sette scientifica: giorni) che pongano centro la Cascata approcci conoscenza non ci vuole al molto a capire, per uno delle e san Valentino, i punti più studenteMarmore di scienza, che la forza del metodo indubbiamente scientifico non sta nell’esaltazione della capacità di conoscere, quanto nelIndelimitare con esattezza i confini conosciuti a livello internazionale. questo vanno convogliate le dell’ignoranza. Cerchiamo di capire bene i limiti delle nostre conoscenze, altre eccellenze: Carsulae, il polo museale (Pinacoteca e Museo sembrano ripetersi gli scienziati: è attraverso questa ripetuta azione di Archeologico), il Museo delleragionevolmente Armi: una collezione eccezionale per riduzione che potremo essere quantità e qualità dei manufatti. Inoltre le bellezze paesaggistiche certi che quel che rimane sia vera conoscenza. del territorio: da Piediluco alla Valnerina ai tanti borghi con il loro Nell’organizzazione delle società, la forma democratica ha radici antiche, ma fronde e frutti non ultima, l’offerta patrimonio artistico e storico. Aggiungo, solo molto recenti. È inevitabile citare le città-stato dalla conoscenza di gastronomica che non può prescindere dell’Antica Grecia, Atene su tutte, come seme prodotti locali e piatti che sono parte integrante della cultura del storico della democrazia, ma nella giusta esaltazione territorio e che che oggisiarricchiscono e riconoscenza deve ai padri qualsiasi fondatori tour turistico. Non monumenti e musei, quindi, ma itinerari naturalistici, spessosolo di dimentica di ricordare che anche quella era unaeventi democrazia embrionale, suffragio sport, musicali e teatrali,con gastronomia. limitato maschi, in una società dove -oltre Terni e ailcittadini suo territorio possono offrire tutto questo. a non considerare degne di parità le donneAllora mi chiedo: a parte il crescente flusso turistico che riguarda vivevano schiavi e altri che erano ben lontani la Cascataildelle che cosa nonche funziona se non si riesce dall’avere dirittoMarmore, di voto. E, soprattutto, aquella superare problema diretta, del cosiddetto di transito” che era unail democrazia in cui tutti “turismo gli caratterizza il nostro territorio? aventi diritto ad esprimere un’opinione entravano comodamente nell’agorà, piazza della città. turistici già organizzati Ritengo che per renderela attrattivi i pacchetti Gli stati democratici veri e propri sono moltosaper creare uno o più e distribuiti sul mercato, sia necessario più recenti. Appena un secolo fa, l’Europa che veniva grandi eventi dalla che Prima polarizzino l’attenzione fatta a brandelli Guerra Mondiale era sulla città a livello internazionale. La valorizzazione di san Valentino è naturalmente un continente pieno zeppo d’imperi più o meno prioritaria. però a auna mostra assolutistici, Penso e gli stati che anche potevano buon diritto e un auspicato Museo dichiarare di averediuna costituzione parlamentare della Cartolina Virgilio Alterocca, l’imprenditore che con le sue e democratica non erano molti. cartoline artistiche ha davvero per primo fatto conoscere Terni nel mondo. Oggi, i giovani che sentono l’ammonimento Penso ai siti di archeologia industriale: fabbriche macchinari a considerare la democrazia come un sistema buono, ma noneperfetto, sono concepiti come unlimitazione. museo L’aggettivo storico-didattico e anche come in genere stupiti dalla democratico è connotato da testimonianze d’arte. Penso riscoperta paragonato e alla rivalorizzazione un senso sempre positivo, perché alla è inevitabilmente ai suoi opposti storici: la dittatura, l’assolutismo. In che senso, può di quel l’autocrazia, paesaggio descritto e cantato dai viaggiatori delallora, GrandsiTour considerare solo migliore, e non più semplicemente perfetto? che potrebbe avvenire tramite grandi kermesse artistiche sulla genere, si spiega chescrittori il difettoche della sta nel fatto che scia deiInpleinairisti e degli undemocrazia tempo amarono queste le minoranze devono subire la volontà della maggioranza: per sua natura, il territorio. meccanismo democratico prevede che una parte di cittadini non vedano Sarebbe opportuno che anche noilacittadini amassimo di più la esauditi i poi propri desideri. Tant’è vero che perfettibilità della democrazia si misuraTerni. in genere sullo sforzo che uno stato fa nel cercare di salvaguardare, nostra
Cambio del de
per del
dife av inel dall sua Per ma
siste sca non dev tant I du che
che la pro ma piu Do cam per
infi eb cen che dec l’es nec pre
Locale climatizzato - Chiuso il Lunedì Terni Via Cavour 9 - tel. 0744 58188
w w w. l a p i a z z e t t a r i s t o r a n t e . i t lapiazzetta.terni@libero.it
par Ter po’ mol i r indi e ri legg
Be-Startup! dall’idea al business i d l so i ò er re? v ro ncia t ve omi o D rc pe
La mia id ea è realizzab ile? Funzione rà?
Quali so requis no i iti mia at per la tività?
n Come si fa u n? business pla
endere r p a o i acc Come f a IVA? tit una par
www.be-startup.it
San Valentino di Terni Giampiero Raspetti
Progetta
San Valentino di Terni. Occorre sottolineare fortemente, direi anche veementemente, “di Terni”. Il San Valentino “del mondo” è infatti conosciuto non in virtù di un nostro operato, ma grazie alla tradizione anglosassone, tradizione di natura prevalentemente cortigiana e commerciale divenuta simbolo del romanticismo spicciolo e del consumismo sfrenato. Poche persone “nel mondo” pensano a San Valentino come Vescovo e Patrono di Terni e poche sanno che esiste Terni e dove si trova, forse in Umbria, forse in Italia. Tentare allora, da parte nostra, di imitare i grandiosi festeggiamenti che si celebrano nell’orbe terracqueo, fatti per lo più di regali, dolci, luci, miliardi di lettere e messaggini, sfarzose cadillac bianche ecc, è umano, ma da stolti. Abbiamo tentato di emulare, con scadenti filari di luminarie a cuoricino, con bancarelle di mosciarelle e dolcetti da luna park; abbiamo provato a festeggiare con canzoni d’amore rimanti con cuore, abbiamo finanche fatto sfilare delle procaci e sgambettanti ballerine brasiliane. Nella mondanità ternana poi Valentino diventa santo di tutto, dei trofei sportivi e dei mercatini, dei dolcetti e delle canzoni: si è trattato e si tratta di errori pacchiani. Riproporre ancora, puntigliosamente, quella linea sarebbe, adesso, diabolico. Sulla strada del Valentino della leggenda si potrà ancora intervenire, ma con manifestazioni eleganti, discrete, intelligenti: c’è chi saprebbe come fare. Occorre, comunque, dare atto alla Diocesi di Terni di essersi sempre e solo occupata, in maniera degna ed ortodossa, dell’aspetto religioso, spirituale, sacrale. Poca scena, ma molta sostanza. Del Valentino “del mondo” avevamo solo il Martirologio Geronimiano: decimo septimo Kalendas Martias Interamnae natale sancti Valentini episcopi et martyris -diciassette giorni prima delle calende di marzo (14 febbraio) è il giorno natale (la nascita celeste cioè) del santo Valentino di Terni, vescovo e martire. Poi nulla, proprio nulla più! Tutto si è sviluppato in maniera leggendaria, bella quanto si voglia, ma leggendaria. Il web pullula, se volete effettuare ricerche, della corretta descrizione e della autentica nascita di tali leggende! Anni fa il Prof. Edoardo D’Angelo ha tradotto e studiato la Passio s.Valentini episcopi (BHL8460) e, quindi, la Vita Vera di Valentino di Terni. Oggi conosciamo, finalmente, moltissimo in merito a questo nostro straordinario concittadino e quel che sappiamo leggendo la Passio è bellissimo! Valentino di Terni è stato un pastore di anime, impegnato in prima linea nella lotta per l’affermazione del diritto alla libertà religiosa e del dialogo tra gli esseri umani, a qualsivoglia religione essi appartenessero (precedendo in questo di circa 900 anni lo stesso Francesco d’Assisi). Valentino di Terni è stato un prelato ed un uomo che ha sacrificato la propria vita per alti ideali di libertà: libertà di religione, ma soprattutto libertà di cultura e di impegno sociale verso i più sfortunati. In altri termini, un campione ante litteram dei diritti umani, ed è così che occorre farlo conoscere. La figura biografica e storica di Valentino di Terni può perfettamente rappresentare il simbolo della ricerca e della rivendicazione, fino al sacrificio personale, dei diritti umani, portando la vis culturale dell’Europa a contatto con Roma, la patria europea indiscussa del diritto. In più, egli porta con sé valori estranei alla cultura romana, come la solidarietà, l’accoglienza, il diritto alla salute e alla libertà culturale. Prima di Francesco d’Assisi e al suo fianco, Valentino lega 8
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
il mondo antico, romano e pagano, a quello medioevale e moderno, cristiano ed europeo. La nostra Terni deve allora risultare prima al mondo nell’onorare il proprio Santo Patrono, diffondendone ovunque la vera vita, onorando così la verità storica, più preziosa di tutte le leggende. In questo e per questo saremo allora conosciuti come la città di San Valentino, in Umbria, Italia. Dobbiamo dunque essere tutti FIERI del Valentino di Terni ed esserne suoi alfieri o apostoli. Chi vuol saperne di più non deve far altro che chiamarci. Siamo disponibili ad incontrarci, in particolare con tutte le associazioni o i gruppi o i club che da sempre pretendono, più o meno compostamente, qualcosa di decente dalla nostra città. Ci chiamino, misureremo così il loro reale interesse. Nelle giornate in cui abbiamo celebrato, per il secondo anno di seguito, la manifestazione Terni, città di San Valentino, capitale dei diritti umani (di cui trovate abbondantissima documentazione fotografica all’interno di questo stesso numero), abbiamo ampliato le sue fondamenta europee con mattoni basilari: Il giardino di Valentino, Il giardino di Francesco e Valentino, l’inizio di studi comparativi tra Francesco e Valentino, concorsi europei sui diritti umani, Il Cammino di Francesco e Valentino. L’abbiamo potuto fare grazie alla collaborazione dei colleghi di università e centri culturali di moltissime nazioni europee e grazie a persone di buona volontà e ad amministratori della Valnerina. A tutti va un sentitissimo ringraziamento. Da adesso confidiamo sulla presenza fattiva delle tantissime persone interessate animatamente al futuro della nostra città: quasi tutti i cittadini, direi, a far conto delle tante critiche e delle tante lamentele! E sarebbe anche ora. Già nel 1995, infatti, seguendo una mia idea diversa da quella corrente su San Valentino, come potete leggere nel mio libro “Germogli. Progetti per Terni”, ponevo la questione dell’unione dei due Santi realizzando una apposita manifestazione di grande risonanza cittadina (vedi foto). Così, a pagina 106, scrivevo: I Santi dell’amore Valentino e Francesco rappresentano uno straordinario esempio di amore totale ed incondizionato. L’unione tra i due Santi, enorme patrimonio spirituale ed esclusiva caratteristica del nostro territorio, costituisce un naturale primum movens per l’intero progetto e sarà sottolineata, seguendo i sentieri francescani, dal cammino Basilica di San Valentino-Santuario del Presepe di Greccio. Nel giugno 2002, con alcune classi del Liceo Tacito, molti genitori, l’amministrazione Comunale di Stroncone e sacerdoti francescani e domenicani, realizzai, pensando a Valentino e Francesco, non certo a fidanzati o a innamorati (come, di cosa... si può anche essere innamorati corrisposti della moglie del miglior amico e tutto ciò non sarebbe così casto e puro!), la manifestazione Passi d’Amore, i sensi cioè più autentici dell’amore: per il genere umano, per la natura, per la cultura, per le attività dell’uomo, per i grandi ideali di solidarietà tra popoli, per la pace, per i diritti umani e, a pagina 101, annotavo: Noi vorremmo che molti giovani, di diversa nazionalità e di religioni diverse, in febbraio e a Terni, si scambiassero messaggi culturali, sociali, di solidarietà, d’amore cioè. Per questo, e al fine dell’interscambio culturale ed educativo, abbiamo già intessuto contatti intensi e proficui con uomini di cultura, insegnanti, associazioni, scolaresche delle seguenti nazioni: Austria, Repubblica Ceca, Cipro, Germania, Inghilterra, Francia, Malta, Norvegia, Spagna, Turchia. Ci proponiamo infatti di realizzare, insieme ai nostri partner, gemellaggi per San Valentino, consistenti in: individuazione della tematica annuale, di carattere sociale, culturale, educativa, solidale; lavoro annuale attorno a tale tematica; incontro in Terni, durante il mese di febbraio, per permettere ai giovani di comunicare le proprie esperienze, illustrare cioè l’azione solidale svolta nel loro Paese e avere l’opportunità di identificare valori comuni con giovani provenienti da paesi diversi nonostante le rispettive differenze culturali. Pensai al Bosco d’Amore (pagina 108): Il bosco sarà formato da fiori e alberi, in particolare rose rosse (rose canine), simbolo valentiniano e lecci, faggi, castagni, tipici della tradizione francescana. I fiori e gli alberi saranno riprodotti con talee o con semi ricavati dagli alberi originali, presenti nei Conventi del centro Italia. Il bosco si amplierà con piante recate appositamente da delegazioni di paesi gemellati. E il Tempio di carpini (pagina 108): Il tempio sarà realizzato completamente con alberi, inserito
in un giardino di piante autoctone e si ispirerà al verticalismo delle grandi cattedrali gotiche, a pilastri, volte a crociera e contrafforti. La struttura esalterà un ambiente preesistente e definirà uno spazio pseudo conchiuso di particolare suggestione spirituale. E le Olimpiadi valentiniane (pagina 108): Sui Piani di Ruschio si svolgerà parte delle Olimpiadi Valentiniane (altra parte in Valnerina). Lo sport va rivisto nella sua più genuina dimensione: la fratellanza, l’educazione, la purezza dello spirito. Incontri culturali tra tutti coloro che rispettano la vita, indipendentemente dalle religioni o dalle filosofie. Incontri dunque tra popoli. Ho sempre avuto difficoltà a confrontarmi con le forze politiche o amministrative territoriali (che io sia un cane sciolto è l’unica, tra le tante, argomentazione detrattiva nei miei confronti sulla quale non mi sento di dar loro torto) o ad essere ritenuto affidabile (o ad essere compreso) da chi, nella nostra città, è così attento a versar vino negli otri già pieni o in quelli del vicino, nonostante io abbia donato alla città, anche insieme ad alcuni miei amici, momenti culturali e socializzanti a profusione e di altissimo valore, lasciatemelo dire! Nella prossima vita acquisterò due completi, uno smoking, possibilmente un frak, 12 camicie… come suggerisce J. P. Sartre nella scena terza del suo dramma Nekrassov o mi iscriverò a qualche club riservato o di mutuo soccorso, così, tanto per far finta di contare qualcosa. L’Unione dei due Santi è un sentimento che trova oggi ancor più favorevoli alcuni personaggi di altissima caratura e gli studi e gli interventi che sapremo organizzare daranno buoni frutti. Passi d’Amore si accinge a chiamare giovani da tutto il mondo, avendo finora ospitato i loro insegnanti ed educatori, che costituiscono attualmente un gruppo sempre più qualificato e numeroso. Il Bosco d’Amore cresce, da due anni nel Giardino di San Valentino (a fianco della Basilica), primo suo inizio, per concludersi, superate alcune difficoltà logistiche, nel Tempio di Carpini. Le Olimpiadi Valentiniane hanno visto la luce, lo scorso anno, ne I Giochi della Valnerina e tra non molto incontrerò alcuni sindaci della Valnerina per proporre e realizzare la sua seconda edizione. La Piazza di Popoli (a pagina 44 de Germogli) sarà al centro del Cammino di Francesco e Valentino, un cammino unico al mondo dovuto soprattutto al fatto che gli studi dei nostri collaboratiori dimostrano, al di là del più piccolo dubbio, che il Valentino Patrono di Terni, il Valentino Patrono di Casteldilago, il Valentino di San Valentino di Scheggino, sono la stessa persona, lo stesso santo, lo stesso martire. Nessuno al mondo dispone di un cammino così bello, soprattutto così reale, nel senso che i nostri due santi non sono frutto di leggende come in altri casi, ma sono realissimi, intessuti di una storia ancor oggi tangibile e palpitante. Chi più di noi? Pensate, Terni è l’unica città caratterizzata da due luoghi di culto intestati ai due santi: la basilica di San Valentino e la chiesa di San Francesco. E il cammino che stiamo costruendo (che pubblicheremo nei prossimi numeri de La Pagina) è stupendo, degno della sacralità dei due santi più conosciuti ed amati nel mondo e della Valnerina stessa, cuore pulsante e giardino del mondo! Chi più di noi? Varrà la pena, statene certi, rinunciare alla esposizione birrocchia delle mosciarelle. Se son fiori fioriranno, dice l’adagio. I miei germogli cominciano ad aprirsi ed a trasformarsi in splendidi fiori. Vi deve pur essere gioco e innocenza e dovizia di fiori, altrimenti per noi sarebbe troppo piccolo il mondo.
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
9
SAN VALENTINO 2017 Terni, città di San Valentino, capitale dei Diritti Umani
Progetta
Fieri di essere alfieri di Terni capitale dei diritti umani
COMUNE DI ARRONE
Amabilmente accolti da Gina Vannucci, splendida e generosa proprietaria di Casa Mattei, immersi nella puntuale ed efficace organizzazione della Pro Loco di Arrone, nelle persone di Carla Matteucci e Leonardo Temperoni, in presenza dell'interprete, la bravissima Anna Rita Banconi, inizia l'avventura.
3x2
3 notti per due persone al c�to di 2
40% sconto per+ingresso cascata
a 130€ !
Vocabolo Isola, 13 | 05031 Arrone (Tr) Tel +39 0744 420513 | +39 338 9140559 agriturismocasamattei@gmail.com www.casamattei.it
10
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Foto di GIAMPAOLO NAPOLETTI
Pro Loco di Arrone
Foto di MASSIMO PIACINI
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
11
Casteldilago - Arrone
12
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Splendide perle: Casteldilago e Arrone. Abbiamo visitato i borgi, le chiese, il Museo delle Ceramiche, entusiasmando così i nostri partners europei. Commozione e gioia poi per il concerto del Gruppo Campanari di Arrone, tenuto esclusivamente in loro onore. Suoniamo i campanili d'Europa per sostenere i Diritti Umani è il vessillo prestigioso che ha il suo deus ex machina nel maestro Gianluca Saveri. Poi, nell'ex Convento di San Francesco, impreziosito dalle opere pittoriche di Dalida Borri, le conferenze: La vera vita di Valentino e Camminando con Francesco e Valentino (Giampiero Raspetti), San Valentino e San Francesco: caratteri comuni (Don Claudio Bosi), La Valle di Francesco e Valentino (Miro Virili), Diritti umani (Colleghi europei). Poi, presso il fantastico Centro Sociale di CasteldilagoArrone, cena, canti, danze.
Foto DELEGAZIONI ESTERE
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
13
Scheggino
Norcia
14
Accolti dalla gentilissima Paola Agapiti, sindaca di Scheggino, abbiamo, nel pomeriggio, gettato le fondamenta per i concorsi internazionali relativi ai diritti umani: letterario, filmico, fotografico, musicale, per le danze, per il salmodiare, per il manifesto annuale.
Incontro con i terremotati di San Pellegrino: un pugno allo stomaco e una pugnalata al cuore. Poi la RIFIORITA di Marco Turilli, la meritoria associazione che si impegna per loro e la visione rianimante delle centinaia di persone impegnate alacremente per provvedere ai disastri‌ e il cuore rifiorisce, a quella vista! Poi Norcia, desolante.
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Foto di GIAMPAOLO NAPOLETTI
Giardino San Valentino Pensai al Bosco d’Amore... Il bosco sarà formato da fiori e alberi, in particolare rose rosse (rose canine), simbolo valentiniano e lecci, faggi, castagni, tipici della tradizione francescana. I fiori e gli alberi saranno riprodotti con talee o con semi ricavati dagli alberi originali, presenti nei Conventi del centro Italia. Il bosco si amplierà con piante recate appositamente da delegazioni di paesi gemellati. Tra qualche anno il Giardino di San Valentino sarà visitato da moltissimi turisti...
Foto di GIAMPAOLO NAPOLETTI
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
15
Consiglio comunale di Terni Incontro eccezionale per il futuro di Terni. Presentazione, al cospetto di S. E. Giuseppe Piemontese, Vescovo di Terni, di Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni, di Loreto Fioretti, sindaco di Arrone, di Giampaolo Grechi, vicesindaco di Arrone, di alcuni nostri progetti. Saluto della delegazione europea con due momenti salienti: la collega Diamantin Eustratiou del Dipartimento di Geografia dell'UniversitĂ dell'Egeo di Lesbo annuncia il suo interessamento per mettere in contatto i due sindaci, al fine anche di un gemellaggio dal momento che vestigia del nostro San Valentino sono presenti a Mitilene, capoluogo dell'isola di Lesbo. Arve Konnestad poi, docente e autore teatrale, comunica il suo interessamento per far sponsorizzare dal suo paese un tratto del Cammino di Francesco e Valentino.
16
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Foto di GIAMPAOLO NAPOLETTI
Cascata delle Marmore San Pietro in Valle
Ho ascoltato esclamazioni di alcuni colleghi europei facenti riferimento al PARADISO! Sì, non ci sono parole! Devo solo ringraziare il Sindaco di Terni per aver fatto aprire la Cascata delle Marmore solo in onore dei partners europei e la signora Federica Costanzi per la splendida accoglienza nella sua parte di Paradiso!
Foto di MARCO ILARI
Un ristorante fuori dal tempo, ospitato nell'abbazia benedettina di San Pietro in Valle, dove scoprire il piacere della convivialità e della buona tavola. HORA MEDIA è anche catering, concept ed organizzazione eventi, degustazione di prodotti tipici.
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
17
Piediluco - SocietĂ Canottieri
18
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Serata finale, piacevolissima. Le ricette e i prodotti della Valnerina, rivisitate dallo chef Matteo Barbarossa e tratte dal libro Valnerina Golosa di Loretta Santini e Marco Barcarotti. Allietati da Pensiero Acustico. Cerimonia di ricomposizione delle medaglie separate lo scorso anno e riunite quest'anno (Arve e Benito, Sedat e Loretta) e consegna di nuove medaglie (Laura e Leo, Buket e Rosella, Stella e Florio, Diamantin e Giampaolo, Bernhard e Anna Rita, Nela e Chiara). Dono dell'acquaforte Pane quotidiano (primo diritto umano del 2016) agli ospiti stranieri, a Leopoldo di Girolamo, a Giampaolo Grechi, a Giampiero Raspetti da parte del loro autore, Massimo Zavoli. Consegna, da parte del sindaco di Terni, de LA PAGINA D'AMORE 2017 a: BENITO MONTESI: Per promozione e direzione, in Italia e nel mondo, del Sitting Volley, una delle massime espressioni dei diritti umani nello sport; FLORIO: Per una vita totalmente ispirata a umanità, generosità, amore per la sua città e per la cultura, rispetto dei diritti umani; GIAMPAOLO NAPOLETTI: Per la testimonianza e l’impegno nella promozione dei diritti umani e degli eventi ad essi relativi.
• Civile • Lavoro • Famiglia
• Infortunistica • Previdenziale • Commerciale
Corso del Popolo n. 26 - Terni
Lo studio si è trasferito in Telefoni: 0744/58149-58140 Fax: 0744/420166 Indirizzo mail: avvocati@crescimbenilavari.it Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
19
VIVIAMO IN UN MONDO CHE CAMBIA
…è solo una questione di tempo. Enrico Squazzini
Centro Ricerche Paleoambientali di Arrone
L’ambiente è una cosa seria, in natura è una questione di vita o di morte e, per quanto ci riguarda, la stessa natura umana detta l’esigenza del controllo dell’ambiente circostante. In più, la nostra logica da primati complessi ne accresce il bisogno. Ecco perché, sotto sotto, ognuno di noi mantiene viva l’illusione che il mondo in cui viviamo sia pressoché fisso ed immutabile. Ma oggi appare sempre più evidente che la nostra “pretesa” non sia corrisposta e così, nella prospettiva concreta del fallimento della maggior parte degli obiettivi prefissati in merito al controllo, la frustrazione sembra produrre in noi una reazione alquanto scomposta con la creazione di mondi sempre più virtuali. Possibilmente a nostra immagine e somiglianza e spesso con forte propensione a negare l’evidenza dei fatti. Un esempio? Il nostro rapporto con l’ecosistema naturale. Conflittuale, disarmonico e piuttosto scellerato, addirittura con evidenti ripercussioni negative nei nostri stessi confronti. La famosa zappa ci è già piombata sui piedi! E’ da ritenersi una faccenda molto seria legata, verosimilmente, alla totale incapacità di conciliare i “nostri tempi” con quelli in cui si esplicano i fenomeni naturali nell’ecosistema che ci mantiene in vita. E’ evidente che i tempi di una vita umana non sono, in alcun modo, paragonabili a quelli in cui si evolve il mondo
in cui siamo immersi. Il giorno e la notte scandiscono la nostra quotidianità; il susseguirsi delle stagioni ci dà ragione del trascorrere di ciò che, convenzionalmente, chiamiamo anno; i cambiamenti nella nostra fisionomia e in quella degli altri, ci forniscono la dimensione tangibile del trascorrere dei decenni. Da qui in poi diviene meno precisa la nostra capacità di misura, risultando tutto man mano più evanescente. Così, il resto appare pressoché lo stesso: le cime delle medesime montagne si imbiancano ogni anno; il fiume scorre sempre nello stesso verso e nel medesimo luogo; il mare è sempre lì, con le sue onde e le spiagge, ogni qualvolta ci rechiamo, nei mesi estivi, a trascorrere le vacanze. In tale apparente tranquillità, però, si avverte qualcosa del tutto discordante da questa nostra, virtuale, armonia. Ogni tanto qualche “catastrofe naturale” ci travolge in modo violento e crudele. Spesso il fiume esonda, allagando quanto faticosamente acquisito e c’è chi perde la vita. A volte, eventi franosi irrompono sulle abitazioni, creando sconquasso e seminando tragedia. Eventi sismici provocano il crollo di abitazioni lasciando un certo numero di abitanti sotto le macerie. E così il tempo passa mentre si alternano questi ed altri fenomeni tutt’intorno a noi. E’ questa la chiave di volta e proprio su questo dobbiamo riflettere a fondo: molti fenomeni naturali non si possono misurare in rapporto al nostro vivere quotidiano e ogni cosa ha la sua dimensione e i suoi tempi, ivi compresa l’esistenza umana. Tutto concorre a mantenere la dinamica del pianeta. Quindi non c’è nulla di fisso né immobile, tutto è in evoluzione, compreso l’uomo che è parte integrante del meccanismo. I nostri territori cambiano costantemente e in modo inarrestabile
Camera di Commercio di Terni Lo scambio di idee, conoscenze, riflessioni tra il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, l'assessore regionale Giuseppe Chianella e il gruppo Terni Progetta, è stato di utilità estrema per la nostra città e per tutto il territorio circostante, per le prospettive presentate, per i progetti già realizzati e da realizzare.
20
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
ma con un ritmo così lento da non essere percepito, tanto che gli effetti si possono cogliere solo in tempi lunghissimi, almeno dell’ordine delle migliaia di anni. Così, un’alluvione improvvisa è un piccolo episodio che ci fa capire che il fiume si evolve gradualmente all’interno della sua attuale valle, modellata in centinaia di migliaia di anni. L’acqua scorre erodendo e prelevando parte del sedimento deposto in precedenza e lo accumula ora, in condizioni diverse, in un altro punto del letto del fiume. La frana, inattesa, ci informa del meccanismo di erosione graduale dei versanti dei rilievi montuosi il cui destino, nel corso del tempo geologico, è quello di essere completamente spianati proprio dai fenomeni erosivi. E così anche il terremoto indica l’ennesima frattura (faglia) apertasi nelle rocce della crosta terrestre, a causa delle enormi e continue spinte che la deformano nell’ambito del sollevamento ed aggiustamento di una catena montuosa di recente formazione. Tutto ciò significa che, anche se non lo avvertiamo quotidianamente, tutto si trasforma e soltanto nel lungo periodo ci si può rendere conto dell’entità delle trasformazioni che avvengono sotto i nostri occhi e sotto i nostri piedi. Del resto, in natura le catastrofi non esistono. Esse sono una nostra invenzione probabilmente utile a dare corpo proprio alla nostra moderna incapacità di convivere con un mondo dinamico in continua evoluzione. Al punto in cui siamo è fondamentale per tutti noi comprendere quanto debba essere benedetta l’esistenza di questo teatro dei fenomeni naturali e della dinamica delle diversità. Se così non fosse, in quanto organismi viventi noi non saremmo mai comparsi sulla scena della vita non potendo, quindi, essere qui, da un lato a scrivere e dall’altro a leggere.
VALENTINO E FRANCESCO, DUE GRANDI SANTI DELL'UMBRIA MERIDIONALE. Don Claudio Bosi Direttore Museo Diocesano di Terni
I giusti della storia dell’umanità hanno sempre da insegnarci grandi cose che mai dovrebbero essere ignorate. Tra i giusti di tutti i tempi hanno il loro meritato posto sia l’amato Patrono della nostra città e di tutta la comunità ecclesiale della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, san Valentino sia san Francesco, Patrono d’Italia, che ha attraversato il nostro territorio in lungo e in largo. Questi due grandi uomini, santificati dall’amicizia con Cristo, sono da noi considerati due tesori che desideriamo ripresentare all’umanità con nuovo entusiasmo, particolarmente nell’evidenziare come entrambi siano testimoni di una saggezza che va ben oltre il pensiero del loro tempo, nella magnanimità e generosità che usarono nel relazionarsi con il mondo circostante, dimostrando uno spirito che, forte del Vangelo, osava essere anche libero di agire nella carità più autentica, superando ogni barriera culturale. Evitando forzature, ci piace pensare i nostri santi come antesignani della riflessione sui diritti umani di cui oggi si parla abbondantemente. Entrambi, lontani ancora da questo moderno concetto, ne hanno parlato compiendo azioni concrete, contro usi, costumi e leggi. San Valentino, celebrato ovunque nel mondo nel giorno dedicato all’amore tra fidanzati
e sposati, in realtà il giorno della sua nascita al cielo, tra cioccolatini e momenti romantici finisce per essere solo un pretesto. Viene spenta così la sua luce, accesa per essere vista e viene ammutolita la sua voce, animata per essere udita. Senza nulla togliere alla memoria del suo patrocinio sull’amore sponsale, è importante tenere alta la sua dignità evitando che cada nell’ombra. Noi ternani siamo orgogliosi di avere lui tra i nostri illustri antenati, per di più nella speciale qualità di Santo e ci stiamo adoperandoci allo scopo di rivalutare la memoria della sua presenza qualificata nel nostro territorio, dove, oltre quelli cancellati dal tempo, diversi sono i luoghi di culto a lui dedicati ed edificati nel passato. Di san Valentino abbiamo scarsità di fonti documentarie e questo ci fa parlare con prudenza. La fonte principale è il Martirologio Gerominiano, scritto tra il 460 e il 544 d.C.; segue la Passio Sancti Valentini, scritta a Roma tra il V e il VI secolo. In essa si racconta che egli, vescovo di Terni, venerato per la santità della sua vita e per la generosità, fu chiamato a Roma da un nobile oratore romano, di nome Cratone, perché gli guarisse il figlio Cerimone, infermo da tre anni. Da questo episodio, all’apparenza non particolarmente originale e inoltre uno dei pochi fatti noti della sua vita, ci permettiamo di fare una riflessione: pur in un clima ancora tenacemente e accanitamente pagano, Valentino non rinuncia a venire in soccorso alla persona gravemente malata fino a risanarla. Il rischio di morte a cui si era esposto era altissimo, tanto che
subì il martirio. Non venne assolutamente meno la generosità dell’uomo che in nome di Dio era attento al prossimo rispettando pienamente ogni suo diritto. San Francesco, di cui abbiamo una conoscenza di gran lunga più ampia, ci dà molti motivi per portare avanti la nostra riflessione. Andando oltre una serie di stereotipi contemporanei che rischiano di svuotare il santo della sua altissima spiritualità, Francesco ha compiuto dei gesti che sono il segno di quella apertura mentale e di quella magnanimità che nasce solo dall’essere discepoli di Gesù, dunque educati alla scuola della libertà interiore e del riconoscimento della presenza dell’altro, chiunque esso sia, nella sua dignità e nei suoi diritti. Francesco si relazionò con ogni creatura della terra con tale bellezza interiore. Andò ad incontrare la cultura islamica come colui che desidera donare il suo tesoro, il Vangelo, senza giudizio né prepotenza, rischiando la vita. Andò incontro al lebbroso, baciandolo, restituendogli il diritto di essere amato, di esistere, di sentirsi accolto. Lo fece rischiando di essere tacciato di pazzia, di essere espulso dalla comunità cittadina, che vietava il contatto con i lebbrosi, rischiando la vita, contagiandosi. Noi che viviamo in questo lembo dell’Umbria meridionale, tra le montagne della valle del Nera, nella conca di Terni che un tempo fu chiamata la “Valle incantata”, tanto era lussureggiante, alle pendici della Cascata ove il Velino incontra il Nera, siamo orgogliosi di considerare questi due santi uomini come maestri dei più grandi valori che appartengono all’umanità.
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
21
Medicina & Salute
presenta:
Prevenzione al Femminile TERNI
18dalleMARZO 2017 ore 16.00 alle ore 19.00 Sala Conferenze Ass.ne Culturale “La Pagina” Via De Filis,7 - TERNI
Incontro gratuito rivolto a tutte le donne per dare informazioni a tutto tondo su come fare una buona prevenzione e avere cura della propria salute. Programma TUMORE AL SENO conoscere per combattere
sintomi, prevenzione, cause, diagnosi
Dott.ssa Lorella Fioriti
specialista in radiologia, ecografia e mammografia
IL PAP TEST
un’arma di prevenzione nelle mani di ogni donna
Dott.ssa Giuseppina Porcaro ginecologa
Donne, disturbi alimentari
e percezione distorta del proprio corpo: l’affettività come via verso la guarigione Dott.ssa Aurora Alpini
medico psichiatra, psicoterapeuta
OSTEOPATIA E PREVENZIONE come aiutare la gravidanza Dott.ssa Marzia Martellotti osteopata D.O.
“Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.” Thomas Alva Edison
22
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Medicina & Salute TUMORE AL SENO: conoscere x combattere. Sintomi, prevenzione, cause, diagnosi. Conoscere questa subdola malattia e le cause che contribuiscono alla sua diffusione è un’arma a disposizione di tutte le donne perché possano fare una buona prevenzione, riconoscerne i sintomi e adottare gli strumenti necessari, qualora la malattia dovesse insorgere, per fronteggiarla. Oggi gli strumenti diagnostici a disposizione, sempre meno invasivi e sempre più precisi, permettono alle donne di individuare precocemente le tracce della malattia e di combatterla al meglio.
IL PAP TEST un’arma di prevenzione nelle mani di ogni donna Il Pap Test è un esame citologico di facile esecuzione, che non comporta disagi per la donna, che consente di individuare eventuali displasie presenti a livello della portio al fine di prevenire il tumore della cervice uterina.
Dottoressa
Dottoressa
Lorella Fioriti
Giusi Porcaro Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Specialista in Radiodiagnostica, Ecografia, Mammografia Digitale Diretta
OSTEOPATIA E PREVENZIONE: come aiutare la gravidanza La prevenzione è alla base della medicina osteopatica. In particolare in gravidanza l'osteopatia rappresenta un valido sostegno nei casi di malessere delle donne, che subiscono alterazioni e complicazioni a livello articolare e viscerale causate dalla crescita in grembo del feto. Il compito dell'osteopata è principalmente quello di favorire una fase espulsiva naturale, evitando parti non fisiologici.
Dottoressa
Marzia Martellotti Osteopata D.O. Osteopata della Federazione Italiana di Canottaggio
DONNE, DISTURBI ALIMENTARI E PERCEZIONE DISTORTA DEL PROPRIO CORPO L’affettività come via verso la guarigione La dott.ssa Aurora Alpini, medico psichiatra e psicoterapeuta, nel suo intervento parlerà di un approccio psicoterapeutico psicoanalitico integrato per la cura dei disturbi del comportamento alimentare. Tali disturbi si configurano come patologie molto complesse determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo profondo riguardante la propria identità e, se non trattate in tempi e con metodi adeguati, possono diventare una condizione permanente e nei casi gravi condurre alla morte.
Dottoressa
Aurora Alpini Medico Psichiatra e Psicoterapeuta
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
23
AZIENDA OSPEDALIERA
Struttura Complessa di Epat
Dr. Mariano Quartini Direttore della Struttura Complessa di Epatologia e Gastroenterologia della Azienda Ospedaliera "S. Maria" di Terni
I
stituita circa 10 anni fa sotto la direzione del dottor Mariano Quartini, la struttura complessa di Epatologia e Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni tratta tutte le patologie che interessano il fegato, il tubo digerente e il pancreas. La struttura è attualmente organizzata con attività clinica e strumentale ambulatoriale e attività in regime di Day Hospital, rispettivamente al secondo e al quinto piano del corpo centrale del complesso ospedaliero, e con un reparto di degenza ordinaria a piano terra nell’ala sud. L’attività clinica è rivolta sia ai pazienti esterni con visite ambulatoriali, sia ai pazienti ricoverati in degenza ordinaria e in regime di day hospital. L’attività strumentale comprende l’esecuzione di varie procedure, anche invasive, di tipo sia diagnostico che terapeutico. La struttura inoltre fornisce consulenza per pazienti di altri reparti e del Pronto Soccorso di Terni e anche di altri ospedali regionali ed extra-regionali. Più del 30% dei pazienti ricoverati proviene da altre regioni. Con l’obiettivo di offrire ai pazienti una risposta completa con la massima competenza, per alcune patologie più complesse, l’attività della struttura si svolge con una integrazione efficace con altri reparti e servizi dell’ospedale, consentendo così all’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni di proporsi come centro di eccellenza per le malattie del fegato, con un forte indice di attrazione non soltanto per l’Umbria, ma anche per altre regioni.
24
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Le patologie che vengono trattate e gestite dalla struttura di Epatologia e Gastroenterologia sono: • Steatosi epatica, una condizione che avrà un impatto sempre maggiore e che è legata alle abitudini quotidiane e agli stili di vita; • Epatiti croniche autoimmuni e colestatiche; • Epatopatie da alcol; • Epatiti virali croniche sia B che C, con la possibilità di utilizzare terapie nuove e molto efficaci; cirrosi epatica con le relative complicanze come ascite, varici esofagee, encefalopatia epatica, epatocarcinoma; • Noduli epatici per le necessità diagnostiche iniziali, i controlli nel tempo e i possibili trattamenti; • Malattie infiammatorie croniche intestinali (Morbo di Crohn e Rettocolite Ulcerosa) anche con la possibilità di eseguire la terapia biologica, Patologie dell’apparato digerente superiore e Disordini funzionali digestivi.
• Patologie pancreatiche come le forme di pancreatite, l’insufficienza esocrina pancreatica e le formazioni cistiche. Le procedure diagnostiche che vengono eseguite direttamente dalla struttura sono: • Ecografia Addome superiore; • Ecocolordoppler portale; • Ecografia anse intestinali; • Ecografia epatica con mezzo di contrasto SONOVUE per la diagnosi differenziale delle lesioni focali epatiche, che consente in alcuni casi di evitare esami più complessi come TAC e RMN; • Fibroscan per la valutazione non invasiva della fibrosi epatica, senza ricorrere alla biopsia epatica quando risulti diagnostico; • Biopsie epatiche sia per le malattie croniche del fegato sia per la caratterizzazione di noduli epatici. Le procedure terapeutiche eseguite direttamente dalla struttura sono: • Paracentesi (drenaggio di liquido ascitico
SANTA MARIA DI TERNI
tologia e Gastroenterologia L’ÉQUIPE Medici della S.C. di Epatologia e Gastroenterologia Dott. Mariano Quartini – Direttore Dott.ssa Patrizia Carnevali – Dirigente medico Dott.ssa Federica Gentili – Dirigente medico
Infermieri
Ambulatorio: Loretta Benedetti, Eros Castellani Reparto: Emanuele Orlandi (capo sala), Elisabetta Cenci, Adriana Della Nebbia, Arianna Pettorossi, Mirco Paoletti, Wioletta Wilgocka, Michela Sabbatucci, Carolina De Sanctis, Carlo Piergiovanni, Serena Camuzi, Tamara Consalvi
Operatori Socio-Sanitari del reparto
Gamlath Gamaralalage Chandrani, Pamela Orlandi, Barbara Pastori, Stefania Loreti, Graziana Boria.
nell’addome dei pazienti con cirrosi epatica); alcolizzazione e termoablazione percutanea ecoguidata di neoplasie epatiche primitive e secondarie non operabili con sistemi termici a radiofrequenza o microonde, cui prossimamente si aggiungerà un sistema fisico; • Elettroporazione Irreversibile (IRE), indicata per alcune localizzazioni delle neoplasie epatiche e in alcuni casi di tumori pancreatici non operabili. Grazie alla collaborazione con altre strutture, la struttura è in grado di trattare pazienti che hanno necessità di: • procedure endoscopiche anche operative del tubo digerente; • trattamento dialitico particolare come il sistema MARS per grave insufficienza epatica con ittero progressivo; • procedure radiologiche interventistiche come il posizionamento di stent della TIPS nel fegato • trattamenti di Chemioembolizzazione di neoplasie epatiche.
A questo proposito, si prevede di attivare a breve anche la Radioembolizzazione, una procedura innovativa, praticata in pochi ospedali italiani, per le neoplasie epatiche con una competenza anche di medicina nucleare. La struttura partecipa ai gruppi oncologici multidisciplinari e collabora in modo continuativo con i Centri Trapianto di fegato, sia nella fase iniziale di valutazione per inserimento in lista dei pazienti sia successivamente nei controlli e nella gestione post-trapianto, e con il Centro di Alcologia della USL Umbria 2 per i pazienti con problematiche legate all’abuso di bevande alcoliche, che sono seguiti sia a livello ambulatoriale sia in regime di degenza. Inoltre, la struttura organizza iniziative divulgative in collaborazione con le Associazioni di pazienti, in particolare per quelli affetti da Epatite C e da Malattie infiammatorie croniche intestinali. L’attività della struttura di Epatologia e Gastroenterologia di Terni potrà avere
ulteriori sviluppi grazie alla disponibilità di ulteriori spazi per l’attività ambulatoriale e di diagnostica, integrati con l’Endoscopia Digestiva al primo piano, e di un aumento del numero dei posti letto nel reparto di degenza ordinaria. È previsto inoltre un potenziamento tecnologico con la Radioembolizzazione e l’Elettroporazione Irreversibile (IRE) oltre all’aggiornamento della strumentazione ecografica. La prenotazione delle prestazioni ambulatoriali (visita, ecografie…) si effettua tramite il CUP con la richiesta del medico; per le prestazioni più complesse, come quelle relative a Fibroscan, Ecografia epatica con mezzo di contrasto, Biopsia epatica, è necessario chiamare direttamente il numero telefonico dell’ambulatorio 0744-205024 (dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 13). Contatti telefonici: Ambulatorio: T. 0744-205024 - F. 0744-205026 Reparto: T. 0744-205052 Day Hospital: T. 0744-205387 Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
25
Medicina & Salute
Oncoplastica della Mammella la chirurgia conservativa della mammella
“Parlare di tumore al seno a volte è difficile ma necessario, non deve più essere un tabù. La corretta informazione, oggi più che mai, salva la vita". Umberto Veronesi In Italia il tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente nel sesso femminile (29% di tutte le neoplasie), colpisce una donna su otto: 41% da 0 a 49 anni, 35% nella classe d'età 5069 anni e 21% oltre i 70 anni. In molti casi, però, si può prevenire o comunque diagnosticare in fasi molto precoci. Grazie ai continui progressi della medicina e agli SCREENING PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL TUMORE AL SENO, di questa malattia si muore molto meno che in passato, nonostante il continuo aumento dell’incidenza. La diminuzione della mortalità è dovuta a: diagnosi precoce (sensibilizzazione, prevenzione e screening), migliore precisazione diagnostica e terapia personalizzata (funzionale al miglior controllo della malattia) percorsi definiti e condivisi dai diversi specialisti nell'ambito del Gruppo Multidisciplinare. Ogni caso viene discusso con tutti i colleghi che si occupano di questa patologia. Il primo passo per effettuare una buona prevenzione è sottoporsi ad una visita senologica. Questo è un esame completo del seno del tutto indolore ed eseguito senza l'impiego di strumentazioni da un medico senologo. Deve essere eseguito da tutte le donne asintomatiche per fare una corretta sensibilizzazione ed informazione alla PREVENZIONE e, a maggior ragione, dalle donne che presentano noduli, secrezioni dal capezzolo, stati infiammatori e/o dolorosi di una o entrambe le mammelle. L'obiettivo della visita senologica è individuare o escludere la presenza di una patologia. Nel caso di una sospetta patologia senologica si pianifica il percorso diagnostico terapeutico. Negli altri casi si calcola il rischio della singola donna di ammalarsi di tumore al seno e si pianificano controlli personalizzati. Più precocemente si arriva alla diagnosi e meno “invasivo” è il percorso sia chirurgico che medico. Oggi si predilige utilizzare tecniche di CHIRURGIA ONCOPLASTICA. La chirurgia oncoplastica è una chirurgia oncologica che utilizza le tecniche della chirurgia plastica, ma, con rigore terapeutico, le adegua al singolo caso tenendo conto
del tipo di tumore, della forma della mammella e di altri parametri; garantisce una maggior radicalità oncologica, poiché consente una più ampia escissione locale, con una maggior probabilità di ottenere margini liberi da neoplasia, con conseguente riduzione del numero di reinterventi e consente di ottenere buoni risultati estetici. La chirurgia oncoplastica rappresenta quindi l’espressione più avanzata della CHIRURGIA CONSERVATIVA DELLA MAMMELLA.
Dott.ssa Marina VINCIGUERRA Senologia - Chirurgia Generale - Chirurgia Oncoplastica della Mammella Dirigente Medico Azienda Ospedaliera Terni Centro Salute Donna 338 4083298 - 0744 408126 marina.vinciguerratr@gmail.com - www.senologiachirurgica.it
26
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Convegno ECM n°6 crediti PROBLEMATICHE DEL PAZIENTE IPOACUSICO DALLA NASCITA ALL’ETÀ ADULTA prevenzione e interventi
1 Aprile 2017 dalle ore 8.00 alle ore 14.00
Programma 8.00 Registrazione dei partecipanti 8.30 Apertura dei lavori e saluto delle autorità 9.00 Screening uditivo e diagnosi dell’ipoacusia Dott. Santino Rizzo
9.30 L’ipoacusia in età pediatrica Dott. Francesco Crescenzi
10.00 Indagini audiologiche dell’ipoacusia in età adulta Dott. Fabrizio Longari
10.30 Prospettive terapeutiche dal bambino all’adulto Prof. Giampietro Ricci
11.00 Coffee Break 11.30 Impatto sulla socializzazione del paziente ipoacusico giovane ed anziano Dott. David Lazzari
12.00 Soluzioni acustiche per il soggetto adulto: recupero delle relazioni interpersonali Dott. Lorenzo Notarianni
12.15 L’approccio audioprotesico nel bambino ipoacusico o audioleso Dott. Simone Gioffredi
12.30 Tecnologie per la correzione dell’ipoacusia: 12.45 13.30 13.45 14.00
versatilità e connettività Tecnico Audioprotesista Eriberto Martellotti Discussione interattiva Conclusioni Compilazione Questionario ECM Termine dei lavori
Sala Convegni Cassa Edile Terni - Zona Fiori 116
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA cell. 346.5880767 - 329.2259422 ec.comunicazione@gmail.com
www.ec-comunica.it
Medicina & Salute
STAI ASPETTANDO IL MOMENTO GIUSTO PER PRENDERTI CURA DI TE STESSA… QUEL MOMENTO È ADESSO 1° e 2° settimana: smaltimento dei liquidi 3° e 4° settimana: bruciagrassi e rassoda 5° settimana: rassodamento
ENO? M N I E I L G A T VUOI DUE SODA
Il nostro istituto vi propone programmi personalizzati per il trattamento dei più comuni inestetismi: zz dimagrimento zz adipe localizzato zz cellulite zz rassodamento zz mantenimento Usufruirete di una visita personalizzata, che ci porterà ad identificare il trattamento mirato al vostro obbiettivo.
È un programma studiato da professionisti di vari settori estetici che prevede un azione d’urto contro la cellulite dando una prospettiva realistica in soli 35 giorni, ottenendo. zz diminuzione della ritenzione idrica zz riduzione degli accumuli adiposi localizzati zz pelle visibilmente compatta e levigata zz contorni rimodellati zz rassodamento dei tessuti.
CI-RAS
DRENA-RIDU
! e n o i s a c c o ta ues q e r e d r e p n o N Chiamaci. Dott.ssa in Estetologia Cinzia DIOTURNI Titolare e responsabile dell’istituto di bellezza STELLA POLARE Specializzata in tecniche di massaggio Professore emerito -ayurveda tecniche per il benessere fisico-
Per informazioni o appuntamento:
Centro Estetica Evoluta «STELLA POLARE di Dioturni Cinzia» Via Mola di Bernardo, 15 - Terni (TR) Tel. 0744/271621 - Cell. 346/0112226
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro Avv. Paolo Crescimbeni
ART. 1 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. Con questo incipit straordinario i Padri costituenti pongono un’importante pietra miliare: l’Italia non può fondarsi sul privilegio e sullo sfruttamento del lavoro. La Costituzione attribuisce quindi al lavoro un ruolo centrale ma, a quasi settant’anni dalla sua approvazione, la società italiana è
28
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
profondamente mutata. È cambiata la cultura e l’organizzazione del lavoro e, di riflesso, il rapporto tra le persone ed il lavoro. Le aziende, per fronteggiare la dinamicità dei mercati, sono costrette ad affrontare notevoli costi in risorse umane, formazione e strumenti tecnologici che coinvolgono l’intera filiera lavorativa. E’ lavoro, dunque, quello dei lavoratori, ma è lavoro anche quello degli imprenditori. Qualcuno una volta disse che non è più possibile parlare oggi di lavoratori e datori di lavoro in termini di perenne e naturale contrapposizione, ma è più corretto definire gli uni e gli altri come “produttori”. Il lavoro costituisce oggi per tutti un elemento d’identità e di definizione di sé. In sostanza si è anche in relazione a ciò che si fa. L’incertezzasulfuturoeladifficoltàadaccettare sradicamenti socio-culturali costituiscono elementi di significativa influenza sulla qualità della vita e sul benessere psicologico. Tuttavia l’attuale quadro lavorativo contempla una flessibilità esasperata che ha come possibile conseguenza l’affacciarsi prepotente di patologie di natura psico-sociale. Il nostro intento è quello di riportare in primo piano i valori fondamentali della cultura
sociale-solidale, in cui l’uomo rappresenta l’elemento centrale e fondante di una vera politica etica del lavoro. Il diritto del lavoro ha dunque una propria etica ed un obiettivo che va oltre la tutela del rispetto dei diritti del singolo caso per proiettarsi verso una funzione etico-sociale. In realtà, il rispetto delle regole, da parte del lavoratore e da parte dell’Azienda, entrambi produttori con pari dignità, non solo risponde ad un criterio di giustizia individuale, ma fa sì che l’azienda, e quindi l’economia di un paese, siano più sane, più solide, più concorrenziali. Ed una economia sana, fatta di aziende sane, è più appetibile per investitori, italiani o stranieri che siano, ed offre una migliore immagine del Paese nei confronti dei paesi esteri. Potrà sembrare impossibile ma, sono certo che una rimessa in moto della economia inizia anche con un attento rispetto delle regole, legali e contrattuali, da parte di tutti. Ovviamente regole, leggi e contratti devono rispondere a criteri di equità e di giustizia e, per questo, devono essere scritti insieme da parte di tutti i protagonisti del mondo del lavoro, nel rispetto dei rispettivi ruoli e competenze, non escludendo il soggetto pubblico cui fa riferimento la cura dell’interesse generale del territorio dove agiscono i singoli operatori.
only young riders! PARTECIPAZIONE A ELF CIV 2017
VALENTINO ROSSI
esordio assoluto nel 1993
DENNIS FANTUCCI
LUCA BERNARDI
KTM MOTO 3
YAMAHA SS300
Dove si mangia meglio nel mondo? Non se ne abbia a male l’italico orgoglio ma la risposta è… Francia, Giappone e Canada. Va però chiarito che il “mangiare meglio” non si riferisce solo al gusto, ma anche all’essere virtuosi nel “produrre, distribuire e consumare il cibo”, insomma la valutazione è sull’intera filiera, dal produttore al consumatore. La Francia guadagna il primo posto soprattutto per le sue ormai note politiche contro lo spreco e per l’approccio mediamente più equilibrato all’alimentazione. Giappone e Canada si collocano al secondo e terzo posto, grazie alle loro politiche in tema di agricoltura sostenibile e di diffusione di regimi alimentari più corretti. Questo è il verdetto del Food Sustainability Index (FSI), voluto dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition che ha analizzato 25 Paesi (il gruppo G20, con l’aggiunta di Colombia, Egitto, Etiopia, Israele, Nigeria e Emirati Arabi Uniti), rappresentanti oltre i due terzi della popolazione mondiale e l’87% del PIL globale, sulla base di 58 parametri in tre ambiti di ricerca. Innanzitutto, è stata esaminata l’entità dello spreco alimentare e tutte le misure adottate per contrastare il fenomeno. Poi l’agricoltura sostenibile, che comprende l’analisi dell’impatto su acqua, suolo e aria, senza dimenticare il benessere animale e l’innovazione. In terza posizione gli aspetti nutrizionali, collegati a: qualità, aspettativa e stile di vita della popolazione. Fanalini di coda: due paesi in via di sviluppo,
Francesco Patrizi
Uno scorpione va a nascondersi sotto un sasso, un’ombra attraversa il cielo rovente del deserto yemenita, nessuno sa niente, nessuno parla a un ragazzo di sedici anni. Qualcuno conosceva mio padre? Davvero è morto? Dove sono i suoi resti? Poi un sibilo fende l’aria. Dopo anni di guerra civile, le due anime dello Yemen, gli sciiti del nord e i sunniti del sud, si sono unite, ma sui primi vigila l'occhio del vicino Iran, sugli altri posa la mano la confinante Arabia Saudita, fedele alleato degli americani. Tra questi due giganti litigiosi, il paese più povero del Golfo trova un difficile equilibrio. Dopo l’11 settembre, gli USA dichiarano guerra ad Al Qaeda. L’organizzazione di Osama Bin Laden si nasconde nello Yemen del presidente sunnita Sahel il quale, messo alle strette, dirotta l’attenzione sugli Huti, gli sciiti del nord, additandoli come terroristi. Il principe ereditario saudita coglie l’occasione per sferrare un attacco in nome dell’antiterrorismo contro l'odiata tribù yemenita che vive sul confine, ma ne esce sconfitto e chiede a Sahel la testa del comandante Huti che lo ha umiliato. Sahel prende tempo, non vuole rompere la fragile unità del paese, allora i sauditi chiedono agli Stati Uniti di fare il lavoro sporco: sul cielo della capitale San’a arrivano i droni, il comandante viene ucciso (insieme a un numero elevato di civili). Sahel è costretto a difendere l’operazione, gli Huti marciano sulla capitale, il
30
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Egitto e India, e una nazione ricca come l’Arabia Saudita, che si trovano ad affrontare la doppia sfida dell’obesità e della malnutrizione. A dimostrazione che la ricchezza di per sé e il livello di sviluppo non sono direttamente proporzionali alla sostenibilità dell’alimentazione. L’Arabia Saudita, per la grande quantità di cibo perso nell’importazione, lo spreco domestico e la totale assenza di politiche di contrasto del fenomeno. L’India, invece, per la sua agricoltura insostenibile e per le politiche nutrizionali, assolutamente inadeguate per contrastare la dilagante malnutrizione e le conseguenze sanitarie. Nella classifica l’Italia è al sesto posto, a causa di alcuni magri risultati in alcune aree di indagine. Sprechiamo tantissimo cibo, tanto a livello produttivo quanto a livello domestico. Frequentiamo troppo i fast food, siamo ipernutriti e facciamo poca attività fisica.
Alessia Melasecche alessia.melasecche@libero.it
La conseguenza è un discreto numero di persone in sovrappeso e la scarsa presenza di adeguate politiche nutrizionali per contrastare le cattive abitudini alimentari, anche perché siamo intrinsecamente convinti di non averne. Anche da un punto di vista ambientale, ovvero per la gestione delle acque e il benessere animale, la situazione non è proprio ottimale. L’agricoltura ha un impatto troppo forte sulle acque e sul territorio, soprattutto per la produzione di mangimi e biocarburanti. Male anche il tasso di occupazione giovanile e femminile nelle imprese agricole e l’innovazione del settore. Venendo poi alle note positive, siamo sesti non ultimi, l’Italia è tra i primi 10 Paesi per agricoltura sostenibile, con ottime performance per la diversificazione nel settore agricolo e la gestione dei consumi idrici, ed è il Paese europeo che segna la migliore performance per emissioni di gas serra in agricoltura. Non è in discussione che in Italia si mangi bene, un’altra indagine in cui la CNN ha chiesto ai suoi lettori su Facebook di scegliere, tramite un sondaggio, le mete gastronomiche ideali per i viaggiatori gourmet alla ricerca di esperienze del gusto autentiche, ci piazza al primo posto in Europa e al terzo nel mondo. Ma come sistema alimentare proprio non ci siamo, soprattutto se si pensa che sono soprattutto le nuove generazioni ad abbandonare la tanto decantata dieta mediterranea!
Il Ragazzo e lo Scorpione presidente scampa a un attentato e si rifugia in Arabia Saudita. Il nuovo presidente Hadi tratta la pace con gli Huti, ma questi lo depongono e marciano sulla capitale, l’Arabia Saudita invade il paese per riportarlo al potere e trascina gli USA in un conflitto locale ancora in corso che nulla ha a che vedere con il terrorismo. Anwar al-Awlaki nasce nel New Mexico da genitori yemeniti, nel 2011 diventa imam di una moschea della Virginia del Nord, predica il dialogo interreligioso e viene invitato dal Ministero della Difesa per tenere delle conferenze. Quando i droni americani
irrompono nei cieli di San’a, Anwar rivede le sue posizioni e inneggia allo jihad, parte per lo Yemen, ma quando arriva viene arrestato dalle autorità locali su ordine di Washington: un anno e mezzo di reclusione senza alcuna accusa. Quando viene rilasciato, Anwar scopre di essere nella lista nera del JSOC, il Comando Congiunto delle Operazioni Speciali americane, l’organo che esegue il programma di omicidi ordinati direttamente dal presidente degli Stati Uniti. Anwar è un cittadino americano, si trova in un paese straniero, l'America dovrebbe chiedere l'estradizione e sottoporlo ad un regolare processo, invece il 30 settembre 2011 viene ucciso da un drone e diventa il primo cittadino americano giustiziato senza processo: come un scorpione che si nasconde nel deserto, è stato scovato ed eliminato un capo di Al Qaeda. Abdulrahman, il figlio sedicenne di Anwar, non si dà pace, vorrebbe almeno dare sepoltura al genitore, per due settimane cerca i suoi resti, fino a quando non viene ucciso anche lui da un drone. Questa volta è difficile spacciarlo per un capo di Al Qaeda. Lo sarebbe diventato, forse… Sull’operazione cala il silenzio, ma il giornalista Jeremy Scahill apre un’inchiesta, la CIA, costretta a replicare, parla di un errore. A quanto pare, quell’occhio impercettibile che vigila silenzioso nei cieli dello Yemen ha scambiato un ragazzo per uno scorpione.
Arci Terni lancia il bando “Vieni all’Arci” per la costituzione di nuovi Circoli nel territorio provinciale. Il comitato ternano intensifica così il proprio impegno nello sviluppare, consolidare e ampliare il proprio insediamento territoriale. Senza un radicamento sociale ampio e stabile, senza una relazione diffusa con le dinamiche che attraversano città e paesi, senza un’interpretazione adeguata della crisi che sta attraversando la nostra società, in tutte le sue parti, senza una presenza diffusa nei territori e nelle comunità locali, nel rapporto diretto e quotidiano con migliaia di persone in carne e ossa, è difficile svolgere in modo adeguato un ruolo di promozione sociale. Per queste ragioni lanciamo un bando per costruire nuove associazioni che in futuro potranno rappresentare anche uno strumento di confronto con le comunità nelle quali operiamo. Obiettivo principale del bando è quello di sviluppare nuove realtà associative nel territorio della provincia di Terni attraverso attività ed esperienze da realizzare nei seguenti ambiti: promozione della partecipazione giovanile, delle pari opportunità, dell’uguaglianza e dei diritti sociali e culturali, oltre alla sperimentazione di nuove forme di comunicazione. Altri settori interessati dal bando sono: i diritti dei migranti, le azioni di antimafia sociale, la promozione sociale sul quartiere o territorio di riferimento; il tutto realizzato in maniera sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Obiettivi ambiziosi che rappresentano nuove sfide per noi e per tutti i soci che ogni giorno sono impegnati nei propri Circoli di appartenenza. Possono partecipare le Associazioni già costituite oppure gruppi informali che intendano poi costituirsi in associazione e quindi in Circolo Arci. La commissione giudicatrice sceglierà poi tre progetti che saranno finanziati con un importo massimo di cinquemila euro a progetto. I nuovi Circoli dovranno produrre un’idea progettuale che contenga un programma biennale di attività finalizzato al raggiungimento degli obiettivi indicati dal bando. Particolare rilevanza nella valutazione avrà la capacità della costituente associazione di creare connessioni sul territorio, soprattutto programmando attività congiunte con altri Circoli Arci della zona. Per partecipare c’è tempo fino al 31 marzo 2017. Il testo del Bando e il Formulario sono disponibili sul sito www.arciterni.it
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
31
Risarcimento danni da insidia stradale
Dispone l’art. 2051 c.c. “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito [1218, 1256, 2052]”. La responsabilità per le cose in custodia e la sua estensione fino alla prova del fortuito nascono da una esigenza di giustizia in base alla quale non è ammissibile che le conseguenze dannose di una cosa inanimata ricadano su di un terzo incolpevole piuttosto che su colui che la detiene o la ha in custodia. L’articolo ha un larga applicazione pratica e disciplina la responsabilità e quindi il risarcimento del danno per chi, ad esempio, cade sul pavimento bagnato di un esercizio commerciale, sulle scale del condominio o subisce una lesione a causa di attrezzature scolastiche. L’art. 2051 c.c. può anche essere applicato, e, di fatto, costituisce il presupposto giuridico di un ampio contenzioso, anche per invocare la responsabilità del Comune con riferimento agli utenti che abbiano subìto danni a causa di insidie, trabocchetti, buche esistenti in tratti di strada e/o vie rispetto alle quali l’ente pubblico rivesta la qualifica di custode. La natura oggettiva dell’ipotesi di responsabilità prevista dal citato art. 2051 c.c. in materia di danni cagionati da cosa in custodia comporta un aumento di tutela accordato agli utenti della strada vittima di insidie stradali e,
parallelamente, un aumento del rischio a carico dei Comuni. Quando il nesso causale, ovvero il collegamento causa-effetto, tra cosa strada-buca ed il danno è accertato, scatta l’automatismo previsto dall’art. 2051 c.c.. Sarà poi il Comune a dover dimostrare la propria assenza di colpa. Tale concetto è ben esplicitato in una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (Cass. civ., sez. III, 29-072016, n. 15761): “L’ente proprietario di una strada aperta al pubblico transito si presume responsabile, ai sensi dell’art. 2051 c.c., dei sinistri riconducibili alle situazioni di pericolo immanentemente connesse alla struttura ed alla conformazione della strada e delle sue pertinenze, indipendentemente dalla loro riconducibilità a scelte discrezionali della p.a.; su tale responsabilità può influire la condotta della vittima, la quale, però, assume efficacia causale esclusiva soltanto ove sia qualificabile come abnorme, cioè estranea al novero delle possibilità fattuali congruamente prevedibili in relazione al contesto, potendo, in caso contrario, rilevare ai fini del concorso causale ai sensi dell’art. 1227 c.c.”. La suprema corte ha cassato (annullato) la sentenza impugnata, escludendo che lo stato di una strada comunale -risultata «molto sconnessa» e contraddistinta dalla presenza di
Avv. Marta Petrocchi
«buche e rappezzi»- costituisse esimente della responsabilità dell’ente per i danni subiti da un pedone, caduto a causa di una delle buche presenti sul manto stradale, atteso che il comportamento disattento dell’utente non è astrattamente ascrivibile al novero dell’imprevedibile. La condotta della vittima, quindi, elimina la responsabilità dell’ente solo se è tale da interrompere il collegamento tra la causa e l’effetto. Per chiarire: “Il danneggiato che agisce in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti in conseguenza di una caduta avvenuta mentre circolava sulla pubblica via alla guida del proprio ciclomotore, a causa di una grata o caditoia d’acqua, è tenuto alla dimostrazione dell’evento dannoso e del suo rapporto di causalità con la cosa in custodia. Non deve dimostrare né l’imprevedibilità e non evitabilità dell’insidia o del trabocchetto, né la condotta omissiva o commissiva del custode, gravando su quest’ultimo, in ragione dell’inversione dell’onere della prova tipico della responsabilità ex art. 2051 c.c., la prova di aver adottato tutte le misure idonee a prevenire che il bene sotto la sua custodia costituisse, per l’utente, una situazione di pericolo occulto, nel cui ambito rientra anche la prevedibilità e visibilità della grata o caditoia”. Cass. Civ. 09-06-2016, n. 11802. Buona lettura del codice civile a tutti!
L’uricolare Paolo Casali
32
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
L’andru ggiornu stevo camminanno co’ ‘n amicu miu ggiù ppe’ Pponte Romanu... quanno te sento a jacchiera’ a vvoce arda... me tt’argìro e mme tte s’affianca unu ardu e ggrossu che ssenza guardamme, tuttu drittu ‘mpalatu, me fa... Aho... chi no’ mmòre s’arivéde!... je faccio... Che cce l’hai co’ mme?... e issu... Stevo a ppenza’ propiu a tte... Ma chi tte conosce... mancu se ffussi statu ‘na bbella femmina!?... L’urdima vòrda che tt’ho vvistu me paréi la morte ‘mbriaca... A compa’... se mme voli offènne armeno guardeme su lu musu se cciài coraggiu... Ma ddo’ stai?... Te stò affiancu... abbasta ch’argiri la capoccia... ma ch’hai magnatu ‘n manicu
de scopa!?... Allora ce ‘ncuntramo a Ppiazza ‘Uropa... Che mme stai a ffa’ la cojonarèlla?... Sento lo sangue che mme se sta a ‘ntrofia’... mo’ tte do ‘na sconocchiata d’osse!?... Quillu ‘ccelleranno lu passu e ssenza ave’ svordatu mai l’occhi sento che ffa’... Sci... a ffra pocu!... A ‘llu puntu a ‘ll’amicu miu j’ho fattu... ‘Llu paciu, grossu e ccojone, ha vistu la marparata e sse n’è annatu e ttu... ‘n ciài gnente a cche ddi’?... A mme me paréi paciu tu mica quillu!... Nn’hai vistu che su ‘na recchia c’éva l’uricolare?... E mbè?... Quillu stéa a ttelefona’ pe’ li càuli sui e ttu... déi ringrazzia’ che ‘n t’ha sintìtu che cc’éva pure le mano libbere!
LEO BASKET: La Storia in Cima al Canestro
S
ono molte e di valore le persone che ho conosciuto in lunghi anni di dirigenza sportiva. Per i fratelli Seconi: Gianfredo, Sergio e Bruno provo sincero rispetto ed apprezzamento, per quanto di importante hanno realizzato nel basket. Insieme al padre rappresentano un esempio positivo per l’intero movimento sportivo cittadino, scrivendo con la mitica Leo Basket pagine importanti della pallacanestro a Terni ed in Umbria. Generazioni di ternani si sono vestiti nel loro prestigioso negozio di abbigliamento trovando sempre calore e cortesia, così come tanti giovani hanno indossato la casacca sportiva della Leo. La storia di questa società ha il sapore semplice e fragrante delle buone cose di un tempo: una città di provincia, pochi mezzi, dei ragazzi usciti dal dopoguerra smaniosi di sport ed un papà disponibile. La Leo Basket nasce su queste basi, dalle ceneri dell’Unione Sportiva Lavoratori Terni che, nel 1960, cessa la propria attività. Molti dei giocatori sono costretti a trasferirsi altrove per poter continuare. Due di loro però non si perdono d’animo. Il capitano Saccani e Sergio Seconi convincono il padre di quest’ultimo, Leo Seconi, a ricostruire una società di basket nella città di Terni. Siamo nel 1961: la società era fatta! Occorreva trovare un nome. In onore del loro mecenate, i ragazzi la chiamarono “Leo Basket”. La squadra fu iscritta al campionato di promozione regionale. La prima formazione era composta da: Andreanelli, Barbetti, Borghi, Cesaroni, Duranti, Galigani, Juliano, Ronchetti, Saccani, Sergio e Bruno Seconi. Allenatore il Prof. Walter Minestrini. Da allora una lunghissima e bella storia d’amore tra la famiglia Seconi e lo sport che dura ancora oggi, dove la passione per il basket è stata davvero coinvolgente. La “Leo” tra canestri, palazzetti e palestre è andata in giro per l’Italia, proiettando la
parte migliore dello sport cittadino. Negli anni seguenti si raggiunge la B regionale e quindi la promozione alla serie C Nazionale. Stagioni agonistiche dense di successi grazie anche all’inserimento di ottimi giocatori come Lorenzo Paoletti, già della Ignis Sud Napoli, della Virtus Bologna e della Nazionale. I risultati della Leo fanno lievitare l’interesse e la diffusione della pallacanestro tra i giovani ternani. Ricordo con piacere la felice esperienza del frequentatissimo centro di addestramento al basket. Gli anni ’70 sono caratterizzati dalla generale crisi economica che impose la rinuncia alla squadra Nazionale, al fine di mantenere e salvaguardare l’impegno nel settore giovanile sia maschile che femminile. Una scelta risultata poi oculata, visti i risultati ottenuti. Su tutti, i successi del femminile nelle finali dei Giochi della Gioventù. L’arrivo di Alberto Scodavolpe, proveniente dalla Partenope Napoli contribuisce alla pronta risalita in C. La formazione femminile con l’arrivo di Patrizia Scodavolpe aggiuntasi alla Vinco, Corritoro, Parisi, Galeazzi, Sabrina Seconi, Facondini, Stefania Barbetti conquista ottime posizioni in serie B. Aziende importanti come Interpan ed Ilva legano il proprio nome alla squadra. Nel 1990 scompare il fondatore e presidente della società: Leo Seconi, pioniere del basket a Terni, romantico ed appassionato costruttore di sport. La Federazione Pallacanestro gli dedica ogni anno la Coppa Umbria organizzando il “Memorial Leo Seconi” . L’attività non si ferma, i figli di Leo decidono di continuare onorando così, nel migliore dei modi, la memoria di un grande sportivo. Si continuano a macinare successi, sviluppando ulteriormente il settore giovanile. Nel marzo 1997, Silvano Barbetti figura di spicco della Leo come atleta, allenatore e quindi dirigente si spegne, lasciando un grande vuoto ed un indelebile ricordo. Ancora oggi mi sento di esaltarne le doti e la forte carica umana. Assieme a Sergio e Bruno era la vera anima della Leo Basket. In quel periodo l’imprenditore Torquato Novelli legò alla squadra il marchio Ovito. Furono stagioni importanti, di grandi soddisfazioni come la promozione nel 2001 in serie C1 dopo circa 10 anni, e qualche amara delusione. Da segnalare l’eccellente campionato della squadra femminile che, sotto la guida del bravo allenatore Emanuele Benvenuti, approdò alla “B2”. Gli anni seguenti sono all’insegna delle
collaborazioni, dapprima con la Pink Basket di Stefania Barbetti e quindi con la Blu Basket di Spoleto per disputare i campionati giovanili. Nell’estate del 2011 si perfezionano ulteriori accordi con altre società del ternano: nel settore maschile Leo, Virtus ed Interamna si uniscono per la costruzione di una formazione di serie D. Nel 2013 l’intesa tra le società Leo-Virtus-Pink si consolida con il marchio Union per la promozione del Minibasket. Il settore senior è gestito dall’Interamna disputando il campionato di serie D. Il resto è cronaca di oggi, un mosaico in continuo divenire composto da tanti ragazzi e ragazze, da tecnici e da dirigenti che negli anni hanno contribuito a Terni alla crescita di uno sport meraviglioso. In ciascuno è rimasto uno spiccato senso di appartenenza alla maglia della Leo. Un forte sentimento che dimostra quanto profondo sia stato il segno lasciato da Leo Seconi, creatore di una società sportiva, nel tempo sempre più intimamente unita alle vicende della città di Terni.
Stefano Lupi Delegato Coni Terni
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
33
Una finestra sul '900 collezione privata di Vladimiro
34
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
Orsi
Mensile a diffusione gratuita di attualitĂ e cultura
35
La Gattarola Vittorio Grechi
Se siamo qui a parlarne e se non ci siamo estinti come è accaduto a tante specie, in piccola parte forse lo dobbiamo anche alla gattarola. Quando l’uomo incominciò a mettere da parte il cibo per consumarlo nelle stagioni avverse, si evidenziò subito più di un problema. Non solo come conservarlo impedendone il deterioramento ma anche come salvarlo dalle mire fameliche degli insetti e degli onnipresenti topi. Tali problemi esistono anche oggi sebbene noi non ce ne rendiamo conto perché vengono risolti a livello industriale. Ad esempio, consideriamo il grano. Ogni anno, molte tonnellate di questo e di altri cereali di buona qualità merceologica, vengono danneggiate e distrutte a causa della cattiva conservazione. Quest’ultima è spesso intesa come un periodo statico del cereale in granella, al contrario è una fase dinamica in quanto la cariosside è un organismo in cui la vita, pur con un ritmo rallentato, è sempre presente. In primo luogo respira consumando ossigeno e producendo anidride carbonica, acqua e calore. In secondo luogo è sensibile
alle condizioni dell’ambiente specialmente dell’umidità e della temperatura, (fattori che la coinvolgono in processi fisiologici quasi sempre degenerativi). Inoltre può subire l’instaurazione di infestazioni di parassiti (insetti, acari, roditori) che provocano direttamente perdite consistenti e che innescano e alimentano processi biologici che contribuiscono ad aumentare le perdite. Fino a poco tempo fa, per contenere lo spreco, si usavano insetticidi da contatto mentre oggi si preferisce l’uso dei fumiganti (fosfina) che sono altamente efficaci e non lasciano residui. Quando ogni famiglia contadina doveva badare alle proprie scorte alimentari non erano stati ancora inventati gli insetticidi e i veleni per topi. Allora come si erano organizzati i nostri antenati? Avevano inventato il magazzino. Una stanza asciutta e ventilata (merito delle imposte artigianali che permettevano il passaggio di ogni spiffero), col pavimento in cotto, anch’esso artigianale e sbilenco, ganci al soffitto per fissare lunghe pertiche di legno e la famosa gattarola. Nei vocabolari di italiano un po’ datati viene citata come gattaiuòla mentre in quelli più recenti si semplifica in gattaiòla: apertura praticata nella parte inferiore di un uscio per permettere il passaggio di un gatto. Il magazzino era dotato oltre che di una robusta porta, di una altrettanto robusta serratura munita di una grande chiave. In questa stanza si conservavano tutti gli averi alimentari della famiglia: prima di tutto il grano. Appena uscito dalla trebbiatrice si spandeva ad asciugare sul pavimento di mattoni rimestandolo spesso con una pala di legno. Una volta asciutto si metteva nei sacchi di juta ad elevata traspirazione che poi venivano riposti uno accanto all’altro sopra una robusta tavola di legno a sua volta rialzata di una ventina di centimetri da terra. In
VANO GIULIANO IL CONTO TERMICO 2107 SOSTITUISCI UN VECCHIO IMPIANTO TERMICO CON PRODOTTI AD ENERGIA RINNOVABILI PUOI RECUPERARE FINO AL 65% IN UN SOLO ANNO
SISTEMI SOLARI TERMICI
POMPE DI CALORE
Vano Giuliano Via Curio Fornaci 16 - 05100 Terni Tel. Amm. +39 0744 300266 - Tel. Uff. Tec. +39 0744 401467 - Fax: +39 0744 1925207 E-mail: vanogiuliano@libero.it - PEC: vanogiuliano@cenaspec.it
www.vanogiuliano.it 36
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
un angolo c’era il grande orcio dell’olio di oliva con accanto il piccolo orcio dell’aceto di vino. In alto sulle pertiche, lontane dai sacchi per impedire al gatto di usarli come trampolino, si inanellavano i lunghi budelli delle salsicce di maiale messe ad asciugare e sugli altri ganci si appendevano i prosciutti di spalla e di coscio, i capocolli e le grandi pacche di lardo. Il tutto contornato da mazzi di pungitopo per impedire ai temibili roditori di avvicinarsi alla carne e alle forme di formaggio messe a stagionare in alto sopra una tavola, appesa ai ganci come un’altalena. La chiave di accesso a cotante prelibatezze veniva gelosamente conservata, legata al nastro dello zinale, dalla moglie del capofamiglia. Si racconta che una di queste donne, gravemente malata e allettata, sentendosi morire prese da sotto il cuscino le chiavi del magazzino e della cantina e le scaraventò in mezzo alla stanza sotto lo sguardo terrorizzato delle nuore. IL CT 2.0 PREVEDE INCENTIVI PIÙ ALTI • anche fino al 65% per pompe di calore, caldaie e apparecchi a biomassa, sistemi ibridi a pompe di calore e impianti solari termici; • il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali. GLI INCENTIVI Gli incentivi sono regolati da contratti di diritto privato tra il GSE e il Soggetto Responsabile. Gli incentivi sono corrisposti dal GSE nella forma di rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, a seconda della tipologia di intervento e della sua dimensione, oppure in un’unica soluzione, nel caso in cui l’ammontare dell’incentivo non superi i 5.000 euro. GLI INTERVENTI INCENTIVABILI Interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza Sostituzione di impianti esistenti con generatori alimentati a fonti rinnovabili: • pompe di calore, per climatizzazione anche combinata per acqua calda sanitaria; • caldaie, stufe e termocamini a biomassa; • sistemi ibridi a pompe di calore. Installazione di impianti solari termici anche abbinati a tecnologia solar cooling per la produzione di freddo.
Medicina e Veleni Giovanna Giorgetti
In una non lontana puntata Report ci ha dato una serie di allucinanti informazioni sui veleni cui siamo quotidianamente esposti. Qualcosa già sapevamo, ma è chiaro che quanto sappiamo è niente. Così, tanto per toccare qualche esempio a volo, la tenda in Pvc della doccia sprigiona, già al calore di 40°, la bellezza di 108 sostanze tossiche per il fegato, i polmoni e i sistemi nervoso e riproduttivo. Secondo uno studio americano, tali sostanze non svaniscono affatto dopo il raffreddamento della tenda, ma permangono nel locale, attive e micidiali, per quasi un mese. Quanto alle normali bottiglie d’acqua in plastica, esse possono cedere all’acqua (ex) potabile che contengono e che tutti beviamo, una trentina di sostanze venefiche e cancerogene; anche qui, soprattutto se esposte a fonti di calore, come tuttavia avviene normalmente in estate. Fa impressione apprendere poi che il latte per i bambini, specie se in polvere, è un cocktail tossico micidiale, che la buccia di mele e pere, che conterrebbe le sostanze
migliori, è in realtà inquinata da decine di veleni lasciati da pesticidi di ogni genere, per non parlare degli effetti delle piogge acide sulle verdure. E così via. In queste condizioni la Medicina per combattere questa pletora di iatture elabora rimedi sempre più sofisticati che occorre siano sempre migliori, più selettivi e potenti e che quindi possono non mancare di effetti collaterali a volte anche pesanti; occorre quindi calcolar bene il rapporto costi – benefici, giacché se per le malattie gravi l’eventuale tossicità del farmaco si giustifica pienamente, raffrontata alla mortalità del male (si pensi p. es. alle chemioterapie oncologiche) per disturbi minori c’è davvero da chiedersi a volte se il gioco valga la candela. In queste condizioni il soggetto è in sostanza esposto a due sollecitazioni contrapposte; un po’ come se a un cavallo si tirassero le redini per farlo fermare e contemporaneamente lo si frustasse per farlo camminare. Un metodo del genere fa pensare a un vezzo diffuso nella società moderna che consiste nel tamponare di volta in volta gli aspetti fenomenologici (l’equivalente di ciò che in Medicina è il sintomo) anziché andare alla radice dei problemi, che è – ammettiamolo – più difficile; ma è l’unico veramente produttivo. Nel nostro campo il punto chiave non è infatti combattere i singoli sintomi, anche perché combattuti e vinti questi, se ne
troverebbero pur sempre altri da combattere e così via: il male non si combatte con il male e la legge del taglione non ha mai portato alla soluzione di conflitti né all’esterno né all’interno della persona umana. La soluzione migliore sarebbe, si capisce, costringere l’industria a non mettere sul mercato prodotti tossici. Ma tra la difficoltà dell’impresa e i tempi biblici che comunque richiederebbe, vi sarebbero intere generazioni di pazienti che non sarebbero curati. L’unico rimedio che appare, pur nella sua non facile esecuzione, utilizzabile in tempi decenti, è il rinforzare, più efficacemente possibile, le naturali difese immunitarie che ciascuno di noi possiede e che tra l’altro nell’assunzione massiccia di medicinali subiscono spesso un impoverimento. Non dimentichiamo che tutti noi siamo quotidianamente esposti a una quantità di agenti patogeni (batteri, virus e chi più ne ha più ne metta) che non ci travolgono in quanto le nostre difese immunitarie li neutralizzano. Quando starnutiamo spargiamo nell’ambiente una quantità di microbi che se fossero chilometri arriverebbe alla luna. Chi ne sia investito s’ammalerà per contagio se le sue difese immunitarie sono deboli, ma non se ne accorgerà nemmeno se sono forti. Vi sono modi per migliorare le nostre difese immunitarie? Certo che sì e più d’uno. Ma è un discorso lungo e articolato, che richiede spazio. Ne dovremo quindi parlare la prossima volta.
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
37
Andavamo a lettoe col prete TERREMOTI. Origini, storie segreti dei movimenti della Terra
D’inverno faceva freddo, molto più freddo di quanto non faccia adesso e tale sensazione, nei primi decenni dopo la seconda guerra mondiale, era aggravata dal fatto che la maggior parte delle abitazioni non aveva impianti di riscaldamento. L’unica fonte di calore era il camino situato nella stanza più spaziosa, cioè nella cucina. Accanto al camino c’era Franca il fornello, munito di griglia metallica per sostenere le braci che venivano Calzavacca mantenute roventi agitando un ventaglio fatto con penne di tacchino. Tutti sarebbero stati molto volentieri accanto a queste due fonti di calore ma, dato l’alto numero dei componenti della famiglia media di allora, ciò non era possibile. Al massimo rientrando in casa, uno si poteva avvicinare fuoco stiepidirsi le mani infreddolite, facendosi largo tra i vecchi e i bambini ontinuerà sino a alfine aprileper presso il piccoli che dipresidiavano il focolare. Museo Storia Naturale di Milano Poi c’erano le donne preparando un’esposizione sulleche, origini, storia ela cena, dovevano attizzare il fuoco sotto il caldaio per poter cuocere segreti dei movimenti della Terra, occasione la pasta e aggiungere ogni tanto un po’ di carboni accesi al fornello per mantenere il sugo in ebollizione. nuova per scoprire il nostro pianeta. E per progettati il peso numero della caduta di fisionomie socialisied umane riteniamo Comunque, vuoi per le legna che bruciavano, vuoi per per reggere il consistente di persone, nella cucina stava affrontare con maggiore consapevolezza di una tonnellata dall’altezza di sei metri. preferibile, oltre che utile, adottare come benino, fatta eccezione per i l’evenienza sismica sul nostro territorio tanto Una sezione dell’esposizione è dedicata alla punto di riferimento il grado di responsabilità piedi e gli stinchi, soggetti agli spesso provato dai terremoti, soprattutto a documentazione sui più gravi e spaventosi politica che inviti alla consapevolezza ed spifferida fine freddi partire estateche dellovenivano scorso anno con terremoti del passato, certamente non alla tempestività decisionale. Ciascuno di dalla porta, sia quando gravissime conseguenze persi noiapriva, tutti, a contare pochi nella nostra nazione. Anche particolari noi dovrebbe sapersi adattare alle mutevoli qualcuno, sia lungo conseguenze del terremoto come lo tsunami condizioni del suo contesto sociale e delle iperché morti e le entrava rovine materiali in interi paesi il percorso della Valnerina e nelle vicine quando era chiusa, perché le zone sono scrupolosamente documentate. Un vicende che scandiscono il passaggio della dell’Appennino centrale. Glibene. organizzatori elemento di notevole interesse è presente vita, di tutti e di ognuno. Le scelte determinanti ante non combaciavano della mostra promossa dal di nella rassegna: si tratta di un modello in per la protezione della res publica in termini Studiare o fare i compitiComune in Milano con l’Associazione di divulgazione scala di una boa per la sorveglianza di questi di prevenzione, di trasformazione, devono questo ambiente, senza finire coi scientifica “Vulcano esplorazioni” e Silvana fenomeni attualmente utilizzata a Stromboli. la nostra responsabilità di cittadini, piedi gelati, possibile solo agli Cosa accade sotto i nostri piedi quando c’è informare Editoriale hannoera voluto dare una risposta a qualsiasi ruolo apparteniamo. Ripartire stando in ginocchio sulla sedia che un terremoto? Un’attenta visita alla mostra oggi dalle macerie del sisma, che ancora si interrogativi posti da questi accadimenti impagliata, onde evitare bra-a gravi svela quali processi geodinamici interni sono ripropone, non è certamente cosa facile e periodicamente ci mettono di il fronte ciere sotto il tavolo che spesso problemi strutturali. responsabili dei fenomeni sismici e come si l’esame dei progetti di recupero deve essere Spesso stupore di fronte facevaproviamo venire il mal di testa.alla potenza sprigiona l’energia di una scossa tellurica attento ed accurato. Pertanto una conoscenza della e restiamo sorpresi constatare propagandosi con le onde in substrati diversi. approfondita degli elementi essenziali al Per natura la confusione non nel c’era l’incapacità della scienza di prevedere i Un grande aiuto per tutti noi a scopo “difensivo” ripristino dei nostri territori è certamente rimedio. Tutti parlavano a voce terremoti. Un ausilio a conoscere meglio questi anche se siamo ancora molto lontani dalla cosa utile. Tanto più che gli aspetti del piano alta nelle case contadine, eventi naturali, le cause che li scatenano, conoscenza di segnali anticipatori del di ricostruzione, ma ancor prima di riassetto e abituati com’erano campi a dove avvengono, con nei quale frequenza e distruttivo evento. In questi giorni abbiamo di recupero, sono molteplici ed assai delicati gridare leordini agli animali da ma percorso un lungo tratto della Valnerina tenendo conto delle preziose presenze d’arte modalità onde sismiche si propagano lavoro. particolarmente aiutarci a capire quali sono le incontrando tracce anche molto recenti e di storia profondamente ferite che dovranno semplici regole comportamentali da attuare dell’ultimo sisma che non è da considerarsi tornare a darci luce e speranza. Quindi la C’era poi sempre qualche vicino per limitare i danni che un terremoto ancora concluso. Pendici franose cumuli di necessità di non farci cogliere impreparati da o vicina che, dopo cena, potrebbe si provocare è certamente massi posizionati ai lati della strada in attesa queste dure esperienze è fattore essenziale aggiungeva ai già molto tanti importante. per Immagini spettacolari, fotografie satellitari di essere spostati ed eliminati per evitare guai per progetti e programmi a cui dare l’urgente scambiare quattro chiacchiere, contribuendo all’aumento della cacofonia. Un momento di quasi silenzio poprovenienti dalla NASA, diorami di grandi a chi percorre la strada in direzione di Norcia avvio. Il nostro assunto non vuole essere teva verificarsi se strumentazioni qualcuno si arrotolava sigaretta. Dopo averla accesa e fatte un paio di tirate la passava dimensioni, filmati, antiche una ed altre località circostanti recentemente ripetitivo, vuole solo darci un ulteriore stimolo. al vicino via finché il movimenti mozzicone frasenza le dita. e modernee così ma anche rocceera e possibile minerali tenere ferite dai simici, pietà. Proprio per questo, iniziative come la mostra Il problema delricca freddo tornava al momento di andare a letto. Le camere eranohanno così grande freddesignificato, che provenienti dalla collezione del prepotente Museo Ovviamente, la vita continua. Con buona milanese sono una di Naturale, promotore dell’evento, checroste alStoria mattino poteva capitare di trovare di ghiaccio sull’acqua del lavabo. Solo al pensiero di doversi volontà si sta cercando di ripristinare il scuola di vita. illustrano dellaper crosta terrestre modo di vivere, ledaabitudini spogliarelaindiversità un baleno infilarsi tra leprecedente lenzuola gelate, sovrastate coperte e imbottita, poteva anche sono utili informazioni per ciascuno noistato e quotidiane questa laboriosa e attiva. diventava quasi rosea. bloccarsi la digestione. Se peròdiera messo il diprete nelgente letto, la prospettiva non solo non sul piano cognitivo. Grande è La di solidarietà non è mancata, dimostrandoin legno, usata per riscaldare Il prete era altro che il nomerilievo malizioso una incastellatura porta-braciere dato al tema della prevenzione, sia in campo ancora una volta di amare il prossimo amando il letto. Al mattino, quando la donna rifaceva la camera, infilava tra le lenzuola questo marchingegno, ingegneristico in relazione alla costruzione noi stessi. L’intenzione di conservare il volto sicché sembrava, rifatto, che qualcuno molto grosso fosse ancora a dormire. Appena cenato la moglie con criteri antisismiciaeletto all’utilizzo di materiali paesaggistico e territoriale, le consuetudini infilava diligentemente unche recipiente metallico con le ultime del camino, scegliendo quelle d’avanguardia come la carta innel fibreprete di vetro sociali giunte dalla tradizione sino abraci noi sono che non facevano piùrete fumo. Infilarsi nel letto dopo aver estratto il prete con molta circospezione per evitare viene adoperata come di contenimento più che mai sentite. Una base conoscitiva delle pareti, sia per quanto riguarda la incendi, era un grande piacere goduto dalle generazioni del edopo guerra. ai destinata a tutti noi particolarmente conoscenza innovativi atti residenti dei farci territori sottoposti Ora quasi degli tutti strumenti stiamo alpiùcalduccio d’inverno senza troppo caso eall’usura i grandi piaceri si vanno a cercare a proteggerci in caso terremoto. Ad esempio delle vicende che li rendono così vulnerabili è nelle polverine o dinell’alcol. Vittorio Grechi
C
sono in mostra speciali banchi di scuola
38
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
di grande utilità. In un panorama così ampio
L'Italia che ci P iace
PROTEZIONE CIVILE Pierluigi Seri
Premessa. Questo articolo è il primo di una serie dedicata alle principali organizzazioni che hanno svolto un ruolo importantissimo in occasione delle emergenze che in modo cronico hanno colpito il nostro paese, ma vuole anche essere un riconoscimento ai volontari, uomini e donne che si sono impegnati in esse con spirito di sacrificio e di abnegazione per alleviare le sofferenze delle persone colpite da eventi catastrofici come terremoti, alluvioni ecc. fino a pagare con la vita la loro generosità. Dalla serie "Italia terremotata" è emerso chiaramente il duplice volto dell'Italia in occasione di eventi catastrofici: quello di un’Italia cialtrona, cinica ed egoista composta da faccendieri, imprenditori privi di scrupoli, speculatori che non hanno esitato ad approfittare del dolore di chi aveva perso tutto per trarne illeciti profitti, l'altro, quello di un'Italia generosa ed altruista che non si è risparmiata nulla pur di correre in aiuto degli sventurati concittadini. Proprio di questo secondo volto vogliamo parlare perché a nostro modesto parere non trova sufficiente spazio nei notiziari e soprattutto nei vari programmi tv dei canali pubblici e privati. Il male purtroppo esiste ed è fin troppo evidente, ma è quello che fa notizia, che colpisce come una frustata gli spettatori, che "buca" lo schermo. Ragione per cui la maggior parte dei programmi televisivi (non li citiamo per nome solo per mancanza di spazio) non fanno altro che insistere su questo macabro aspetto, non dando il dovuto risalto, spero involontariamente, al secondo. Bene questo è il fine che ci proponiamo ora. Un po’ di storia. Prima della costituzione di un servizio statale di protezione civile vero e proprio, non era previsto a livello legislativo un servizio di soccorso pubblico che veniva affidato ad organizzazioni non statali o ad enti religiosi. Di solito era il Regio Esercito Italiano ad intervenire nelle zone interessate dai disastri, come avvenne nel 1908 nel terremoto di Messina e nel 1915 in quello della Marsica, con tutte le difficoltà e i ritardi che abbiamo rilevato negli articoli precedenti. Solo nel 1919 venne emanato il decreto legge 2 sett. n°1915 che stabiliva che fosse il Ministero dei Lavori Pubblici l'autorità responsabile del coordinamento dei soccorsi. Si trattava di un sistema accentratore spesso lontano ed estraneo alla realtà specifica delle zone colpite. Vennero negli anni presentate altre proposte di legge nel 1925, 1950, 1962, 1967, ma senza portare novità di rilievo. Una cosa è indubbiamente certa: l’estrema lentezza con cui la classe politica italiana e soprattutto gli organi centrali dello stato hanno preso coscienza delle necessità e dei reali bisogni delle popolazioni colpite dalle calamità naturali. Troppo impegnata in giochi di potere, liti, contese di poltrone, privilegi, interessi privati ecc. fatti a cui purtroppo anche nel presente siamo tristemente abituati. Bisogna aspettare il 1970 con la legge 966 in cui per la prima volta si hanno disposizioni che prevedono un’articolata organizzazione di protezione civile, ancora però non si parla di previsione o di prevenzione. La direzione passa dal Ministero dei Lavori Pubblici a quello dell’Interno, prevista la nomina di un commissario straordinario che sul posto diriga le operazioni di soccorso. Viene inoltre riconosciuta per la prima volta l'attività del volontariato della protezione civile, la cui preparazione tecnica viene affidata ai Vigili del fuoco. Il tutto dopo che diverse zone d’Italia erano state colpite da varie calamità naturali quali l’alluvione del Polesine, il terremoto del Belice per citare solo le più disastrose. Purtroppo altri eventi calamitosi si abbatterono sul nostro paese: 1976 terremoto del Friuli, 1980 Terremoto dell’Irpinia con migliaia di vittime e
40
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
danni rilevanti. Nel 1992 con la legge 225 viene istituito Il Servizio Nazionale della Protezione Civile alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri con una struttura riorganizzata come un sistema coordinato e ripartito tra regioni, province, comuni, enti locali e pubblici aperto anche ad associazioni di volontariato. Fanno parte dell’organizzazione: le forze armate, le forze di polizia, la Croce Rossa, il Servizio Sanitario Nazionale, i gruppi di ricerca scientifica, le associazioni di volontariato. Ulteriori modifiche vennero aggiunte con altre leggi nel 2009 e nel 2012. Conclusione Ecco riassunta molto sinteticamente la storia di questa importante istituzione. Una storia lunga e travagliata durata ben 84 anni, iniziata con la catastrofe del 1908 che ci spinge a fare una dolorosa constatazione: c'è voluto quasi un secolo con migliaia di morti e danni incalcolabili perché la classe politica italiana capisse che, vista la particolare conformazione idrogeologica della Penisola, era necessario creare una struttura permanente pronta ad intervenire con tempestività dovunque si presentasse una emergenza sia che si trattasse di terremoti, alluvioni, frane ecc. In questo articolo vogliamo esprimere il nostro apprezzamento, la nostra riconoscenza alle centinaia di donne e uomini di questa organizzazione che sono accorsi con slancio ed entusiasmo disinteressato laddove si trovavano concittadini bisognosi di soccorso ed assistenza. Donne e uomini che non si sono risparmiati sforzo e fatica fino a mettere a rischio la loro stessa vita. Come non ricordare i soccorritori della tragedia dell’Hotel Rigopiano che hanno continuato a scavare nella neve incuranti delle scosse sismiche e del pericolo di altre slavine! Come non ricordare i soccorritori di Campo Felice morti nello schianto del loro elicottero mentre soccorrevano uno sciatore infortunato! Questa è l'Italia che ci piace! Questo è il vero volto dell'Italia, fatto di slanci, generosità, sacrificio! Non certo quello fatto di mazzette, di cinico egoismo e loschi interessi. La Classe politica o meglio la casta cosa fa? Beh al momento è troppo impegnata in liti, veleni, scissioni, difesa ad oltranza di assurdi privilegi, ben lontana dalle reali esigenze di un paese ferito da un sisma che sembra non avere fine! Verità e giustizia per Giulio Regeni
La Fondazione T.O.E. ha le seguenti prevalenti finalità di grande interesse sociale: a) promuovere tutte quelle iniziative che servano a stimolare e animare i Giovani allo studio e alla ricerca scientifica in ogni campo dello scibile umano, attraverso l’assegnazione di un premio annuale a tutti coloro che si siano maggiormente distinti nelle rispettive discipline; b) assegnare un premio annuale a tutti i lavoratori anziani che abbiano dimostrato doti eminenti nella loro vita di lavoro e a riposo.
La Fondazione Ternana Opera Educatrice è stata istituita nel giugno del 1980 per volontà dell’on. prof. Elia Giovanni Rossi Passavanti allo scopo di valorizzare e incrementare, in tutti i campi delle opere insigni, la Città di Terni e di contribuire a dare un segno di riconoscenza a tutti quei cittadini che, in vita, l’hanno degnamente onorata con le loro opere.
In adempimento del disposto di cui all’art. 2 dello Statuto, la Fondazione T.O.E. ha bandito per l’anno scolastico 2016/2017 un concorso per il conferimento dei seguenti premi zz n. 7 premi per gli studenti diplomati da Euro 700,00= lordi cadauno; zz n. 8 premi per gli studenti laureati da Euro 1.000,00= lordi cadauno. La Fondazione T.O.E. ha altresì messo a disposizione ulteriori 8 premi da Euro 700,00= lordi cadauno per i lavoratori anziani a riposo che hanno dimostrato doti eminenti nella loro vita di lavoro. La premiazione si è tenuta lo scorso 27 febbraio 2017, alla presenza del Presidente Luigi Carlini, a palazzo Montani Leoni, sede della Fondazione CARIT che gestisce e amministra, insieme al Comune di Terni, la Fondazione T.O.E.
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
41
Giorno della memoria 2017 1940-2017, tra lotte e diari segreti Da pochi giorni ho trovato la fonte di ispirazione per la mia futura opera di formazione e informazione. D’ora in avanti le mie lezioni avranno un unico punto di riferimento “Che cosa è e che cosa vuole il razzismo” di Gino Sottochiesa: un vero e proprio inno alla purezza, all’integrità della razza, della nostra pregiata e magnifica razza, del cui ricchissimo patrimonio spirituale tutto il mondo è erede. La gioventù italiana ha un disperato bisogno di tornare alla consapevolezza delle proprie origini e la scuola si schiera in prima linea come luogo privilegiato dove si forma il cittadino ed è dovere di tutti, di noi insegnanti in primo luogo, far sì che quegli stessi ragazzi che siedono oggi dietro i nostri banchi diventino difensori fedeli ed orgogliosi della razza italiana. Sebbene abbia letto questo testo tutto d’un fiato, ciò non ha potuto escludere la mia scrupolosa attenzione e devo ammettere di aver notato alcuni punti deboli in quell’armatura di perfetta esaltazione e amore razziale. Il primo particolare che mi ha colpito -oserei dire forse per deformazione professionale- è stato l’elenco degli italiani che hanno fatto grande la nostra Patria e la nostra razza. Immaginavo senza dubbio che questo “catalogo degli eroi” sarebbe stato lungo -dopotutto è universalmente noto che gli Italiani sono un popolo di artisti, scienziati e condottieri che ha segnato la storia dell’umanità intera- ma mi sono stupita di veder citato tra gli altri anche Napoleone. Sulle prime pensai ad un errore di stampa, ma se proseguivo la lettura, ecco che la mia attenzione ricadeva su quell’unico nome, che accanto a Dante e a Guglielmo Marconi stonava così tanto. Ma d’altro canto, al momento della nascita di Napoleone, la Corsica era francese solamente da due anni e se Genova avesse tardato la sua offerta giusto il tempo necessario per permettere al grande condottiero di venire al mondo, egli sarebbe stato a tutti gli effetti Italiano. Ma anche ammettendo l’italianità di Napoleone, ciò non eliminava il modo in cui aveva trattato l’Italia, per lo più come una pedina da muovere sulla sua personale scacchiera del potere. Pensai come questo personaggio venisse presentato a migliaia di studenti quale esempio di amor patrio ed immaginai per un momento la possibilità che anche una minima parte di questi giovani potesse modellare su di lui la propria condotta: il risultato era sotto gli occhi della Storia. Non era mia intenzione, però, fossilizzarmi su minuzie storiografiche; d’altra parte era solo un breve riferimento, un’immagine che compariva furtiva in una riga e spariva in quella successiva. Così proseguii. I miei pensieri, tuttavia, continuarono a prendere una piega diversa. Il dubbio era così intenso che fui costretta ad interrompere la mia lettura. Una domanda in particolare mi torturava: “Se io non fossi nata qui, in Italia, ma a Gerusalemme o magari in India, sarei stata una persona peggiore di quella che sono ora?”. La lettura mi forniva una risposta chiara e inequivocabile: sarei stata una persona tante volte peggiore quante volte lo sarebbe stata la razza nella quale sarei nata. L’idea però non mi convinceva. Certo, se non fossi nata nel luogo e nel momento esatto in cui sono comparsa su questa terra, sarei stata una persona diversa, profondamente diversa: avrei pregato un altro Dio, magari avrei indossato abiti diversi o addirittura avrei abitato un altro corpo. Ma la mia anima, la mia essenza spirituale, sarebbe stata diversa solo per questi cambiamenti? Dopotutto cosa mi rende ciò che sono? L’ambiente con cui sono venuta accidentalmente in contatto, per la casualità di nascere qui e non altrove, oppure qualcosa di -in un certo qual modo- innato, che avrebbe contraddistinto me e solo me anche se fossi venuta al
42
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
mondo tra un secolo? A volte però capita che, presi dalla lettura, ci si perda in lunghe catene di pensieri potenzialmente infinite e quindi decisi di accantonare quella che avevo appena intrapreso. Tra l’altro anche l’autore metteva in guardia i suoi lettori da possibili “errori di interpretazione e di valutazione” ed io, perseguendo nel mio lavoro precisione e fedeltà alle fonti, non volevo cadervi. Ma la catena di pensieri riprese vita e mi condusse in tutt’altra direzione. E’ stato così che ho ripensato a Yoel, un allievo dell’ultimo anno, il più brillante che avevo, figlio di una stimabilissima famiglia ebrea, a cui è stato proibito di frequentare le lezioni nel nostro istituto. Provvedimenti del Regime. Io, da rappresentante dell’istruzione italiana, non devo che adeguarmi con fierezza a tutto ciò, conscia dell’esistenza di un bene superiore; la salvaguardia dell’integrità della nostra razza. Ma quando la notte quegli occhi ambiziosi e sognanti mi visitano nel sonno, parlando di un futuro che non potrà mai più essere loro, come riesce il mio desiderio di vedere realizzate le vite dei miei ragazzi -un po’ come se con loro vivesse anche una parte di me- a convivere con questa necessità, da cui dipende la salute e il destino della nostra Patria? E’ una, però, la certezza da cui non posso in alcun modo allontanarmi: la guerra incombe sulle nostre teste. Questa spada di Damocle affilata per l’occasione presto si libererà da ciò che la trattiene dalla sua rovinosa caduta. Un vantaggio del conoscere ed aver studiato la storia è proprio questa consapevolezza: il genere umano è inevitabilmente prevedibile e in ogni tempo desidera le stesse cose, cercando di ottenerle con i medesimi mezzi. La storia mostra anche che talvolta, però, la nobiltà di valori ha difeso interi popoli dalla loro definitiva rovina ed è per questo che il nostro Duce, che di Cesare e di Augusto ha ereditato l’impavida forza di volontà, ha riportato l’Italia agli antichi fasti dell’Impero Romano, quando moralità e giustizia avevano raggiunto il loro apice. Certamente il fine giustifica i mezzi e se la guerra rappresenterà il destino verso cui la situazione attuale ci conduce, sarà un onore partecipare al fianco dell’Italia e del Regime nella stesura di una delle pagine più luminose della Storia del nostro mondo. La mia consolazione si alimenta dalle parole del nostro Duce “il dolore non ci abbatte, ci forgia” ed io devo combattere il mio: non tutti possono raggiungere le mete più alte e desiderare il contrario rappresenta una ribellione illusoria e sterile di fronte al vero ordine delle cose. Ma questa esperienza servirà ai miei ragazzi da lezione: la realtà non è fatta della materia dei sogni. La realtà è tiranna e finalmente anche Yoel imparerà; imparerà, grazie alla mirabile azione educativa del Duce, la lezione più difficile che la vita ci insegna. La lezione finale. 1940 Dal diario di Palmira, insegnante. Alla notizia della morte di Yoel, l’insegnante è scossa da una grave crisi fisica e psichica. Ella trova la cura, che anche i medici più competenti non erano riusciti a prescriverle. Quattro anni più tardi, scoperta a nascondere una famiglia ebrea in casa, viene giustiziata.
Mi è stato affidato recentemente un compito alquanto difficile: cimentarmi in una riflessione inerente il problema della persecuzione razziale inaugurata dal fascismo nel 1938, a partire dalla pagina di diario di una maestra del tempo allineata al regime. Rispettare la consegna senza cadere nella banalità è stato l’obiettivo
I giovani ricordano la Shoah. La discriminazione razziale nella scuola fascista
che mi sono prefissato. Per riuscirvi, ho deciso di affrontare il tema in maniera originale, tentando di capire le ragioni per cui come la docente così milioni di Italiani abbiano sposato la causa fascista. In altre parole, la domanda che mi sono posto è stata la seguente: il fascismo come ha potuto far breccia negli animi delle persone al punto tale da indurle a rendersi complici di un vero e proprio atto di barbarie quale la segregazione razziale? Ebbene, ho rintracciato la risposta nella propaganda di quegli anni, i cui ideatori si sono rivelati essere, oltreché grandi manipolatori, profondi conoscitori della psiche degli individui. Essi, infatti, si sono dimostrati capaci di inculcare determinati valori nelle menti, sfruttandone le congenite debolezze quali la tendenza tipicamente umana di adeguare la realtà alle proprie esigenze o comunque prerogative. Uno dei primi a rilevare questo vulnus è stato Giacomo Leopardi ne “Il Dialogo di Tristano e di un Amico”, ”in sostanza il genere umano crede sempre, non il vero, ma quello che è, o pare che sia, più a proposito suo”. Partendo da questo presupposto, appare alquanto chiaro il motivo, in virtù del quale milioni di Italiani abbiano appoggiato incondizionatamente quel regime che ne celebrava la grandezza e la nobiltà tanto da asserire che nessun popolo gli era superiore. Cercherò, a questo punto, di rendere meno teoretica e astratta la tesi di natura antropologica da me portata avanti, ricostruendo e analizzando il periodo storico precedente all’avvento del fascismo. Al fine di riuscire nell’intento, è, anzitutto, necessario ricordare quale fosse l’umore degli Italiani nel dopoguerra. Ebbene, in tutti loro si sarebbe potuta rinvenire una forte voglia di rivalsa verso il mondo intero. L’Italia era, del resto, uscita sbeffeggiata dalla pace di Saint Germain, dal momento che non le erano state riconosciute le annessioni previste dal Patto di Londra in caso di vittoria. Dal mancato rispetto degli accordi tutti gli abitanti della Penisola avevano compreso la scarsa considerazione di cui godeva il Belpaese negli scenari politici internazionali. Era, quindi, ineluttabile che nel loro animo sorgesse il desiderio di assistere finalmente al riscatto della propria Nazione. La propaganda vicina al regime ebbe ovviamente gioco facile nella realizzazione di un programma volto a identificare nel fascismo il movimento capace di riportare l’Italia ai fasti dell’antica Roma. Fu così che venne alimentata l’illusione che gli Italiani, da naturali discendenti dei gloriosi Latini, avrebbero ancora una volta soggiogato le altre potenze straniere, ostentando la propria superiorità sulle altre razze. La convinzione circa la supremazia del popolo italico altro non rappresentava che il prerequisito per il ripristino di un grande impero, governato dal nuovo Augusto, alias Benito Mussolini. Un sogno del genere, un sogno di dominio assoluto e incontrastato non poteva che incontrare il favore delle masse italiane che tornavano a sentirsi protagoniste delle sorti proprie e del globo intero. C’è da dire che senza dubbio Mussolini ebbe il grande merito di forgiare lo spirito nazionale, di compattare il Paese dietro la speranza di restaurare la leadership della suprema razza italica. Pur tuttavia, all’illusione da lui alimentata come va ricondotta la rinascita del patriottismo, così è da ricollegare il
fondamento ideologico, a partire dal quale sarebbero state emanate le leggi razziali ai danni della minoranza di origine semita. Fu così che il sogno della forte, unita, coesa, invincibile Italia assunse due forme: per gli Italiani si sarebbe rivelata un’utopia, destinata a isterilire nei loro stessi animi, mentre per gli Ebrei si sarebbe tramutato in un incubo che avrebbe portato, in un primo momento, alla loro segregazione, in un secondo, alla deportazione nei campi di sterminio. Al termine di tale analisi, c’è da chiedersi questo: possiamo veramente giudicare i nostri avi, certi del fatto che avremmo agito in maniera diversa? E soprattutto resteremmo oggi insensibili a proclami propagandistici dello stesso tenore di quello del ‘38? Proprio perché la risposta non è così scontata, è utile celebrare la Giornata della Memoria, cosicché nessuno possa incappare negli stessi errori di un vicino passato. Dal diario di Giovanni, 2017, professore liceale. ESERCIZIO DI SCRITTURA CREATIVA elaborato da Sofia Fabrizi e Marco Tullio Morcella (III B)
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
43
IL MIO CANE Sono sempre più le persone che decidono di prendere un cane. A Terni si parla di una famiglia su quattro in media. Dato che ormai da più di quarant’anni vivo con i cani, per i cani, in mezzo ai cani e che da più di trenta ne ho fatto anche un lavoro, avrei da dare qualche consiglio a chi intraprende questa avventura. Primo quesito: cane di razza o meticcio? Acquistarne uno o salvarne uno dal canile? FATE VOBIS. Non farò come tanti che criminalizzano l’una o l’altra scelta ma voglio solo dire la mia su come stanno in realtà le cose. Il cane vive in simbiosi con l’uomo dall’età delle Palafitte (Canis Palustris) quando, non potendolo lasciare fuori dal villaggio, l’essere umano dovette “metterselo in casa”. Le razze canine sono state create mediante la selezione di allevamenti per una funzione ben precisa. Ecco perché spesso chi compra il cane da appartamento solo guardando l’enciclopedia si trova ad avere problemi: era tanto bello quel Segugio o quel Pastore - ma adesso si mangia casa e ti rende la vita maledetta. Quindi non solo il cane da compagnia deve esserlo anche nella razza ma, scegliendo bene e magari facendosi consigliare, si può avere l’amico che condivide alla perfezione il vostro stile di vita. Quindi niente Pechinese per gli amanti delle lunghe passeggiate e niente Jack Russell per quelli del divano o della poltrona. Mettersi un Dalmata in casa (e non credete a Disney) sarebbe come comprare una Ferrari per fare fuori strada. Se invece siete di quelli convinti che il cane vada assolutamente salvato dal canile perché non lo vuole nessuno (spero che non abbiate fatto così con la moglie o con il marito) cercate un cane già adulto di cui si possa capire il carattere e sceglietene
uno per il quale vivere al chiuso non sia una sofferenza. Rischiereste di rovinarvi, ma soprattutto di rovinargli la vita. Sappiate comunque che avere un cane non obbligatoriamente sottintende dei sacrifici, ma può invece rivelarsi un’esperienza bellissima. Basta scegliere bene e consapevolmente. Riccardo Pallotta
NEGOZIO DI ANIMALI, ACCESSORI, MANGIMI E TOELETTATURA
NI AN nza rie e p es
30
di
POTRAI CONTARE SULL'ASSISTENZA DI PERSONALE DINAMICO E ALTAMENTE COMPETENTE
Vieni a Trovarci... il tuo compagno ti aspetta! Via Narni 270 Terni Telefono 0744 812637
44
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
Rubrica Motori
di Francesco Pileri
Romoli e Benedetti, l'Enduro in Umbria e non solo Lo Junior Racing Project, divenuto realtà nel 2010, è opera della brillante mente del Ternano Roberto Romoli, accompagnato in questa impresa da Andrea Benedetti che, sotto l'egida del Team Romoli appunto, si è laureato Campione Italiano di Enduro. L'esperienza di Romoli è ultratrentennale nella categoria e la sua intelligenza applicata allo sport motoristico, gli ha suggerito di farsi affiancare dalla freschezza mentale e dalla esperienza nelle competizioni di Andrea Benedetti. Questo Team di Ternani, dopo il Moto Club Bergamo, che detiene la leadership incontrastata da decenni, e il Moto Club Gaerne, leader nella specialità Minienduro è l'entità più importante di tutto il panorama nazionale. La filosofia è quella di avvicinare i ragazzini e i loro genitori, che collaborano, per esempio nella stesura dei tracciati, ad
Sono aperte le iscrizioni per i corsi di
INGLESE e CINESE Presso l'Associazione La Pagina
uno sport ancora puro. Quarantacinque ragazzini, dai cinque ai sedici anni, godono dell'esperienza di Romoli e della preparazione di Benedetti, Istruttore Federale della Federazione Motociclistica Italiana e punto di riferimento del Comitato Regionale Umbro. I loro genitori sono coinvolti scientemente, con una divisione dei compiti ben precisa, allo scopo di preparare le varie manifestazioni che si tengono. Una attività sociale che rende merito alla sensibilità di Romoli e Benedetti. Certo, è necessaria una grande passione, oltre allo spirito di sacrificio, per rendere vincenti progetti come questo. Complimenti ai due Ternani, per portare il vessillo rossoverde, con successo, nel panorama Nazionale del Motociclismo, specialità Enduro.
Mercoledì 15 MARZO ore 16.30 - 18.00 a cura di Enrico SQUAZZINI Terremoto, segno che il territorio si evolve Giovedì 16 MARZO ore 20.00 Il comportamento del cane tra aspettative e voglia di mondo
AnnaRita Banconi Insegnante Inglese
TUTTI I LUNEDÌ
dalle 18.30 alle 20.00
Sabato 18 MARZO ore 16.00 - 19.00 Studio Medico ANTEO Prevenzione al femminile
Tobia Edoardo Insegnante Cinese
TUTTI I VENERDÌ
dalle 17.30 alle 19.00
Martedì 21 MARZO ore 16.00 a cura di Vittorio GRECHI Il martedì dei curiosi: ...fate le vostre domande Venerdì 24 MARZO ore 9.00 - 12.30 a cura di Enrico SQUAZZINI Studio dell'Uomo III media (Amelia)
CORSI DI PITTURA PER ADULTI TUTTI I LUNEDÌ
dalle 15.30 alle 18.00
Nadia Zangarelli - Pittrice
i corsi partiranno al raggiungimento di almeno 6 iscritti
LICEO ARTISTICO
Alternanza Scuola /Lavoro
Presso l'Associazione La Pagina
Percorso alternanza scuola/lavoro del Liceo Artistico indirizzo architettura e ambiente tenuto presso la sede de La Pagina, in collaborazione con gli architetti Patalocco Alessio, Stefanini Paolo, Meloni Roberto, Cinti Mauro, Tarquini Aldo, Comello Carla (tutor esterno) e Ferracci Gabriele (tutor interno).
Associazione Culturale La Pagina - Terni, Via De Filis 7 0744.1963037 - 393.6504183 - 348.2401774
Mensile a diffusione gratuita di attualità e cultura
45
Capillari e varici? Eliminali con Scleromix! A cura del Dott. Aldo Tracchegiani
È una tecnica composta che si avvale, nella stessa seduta, delle tecniche di
Scleroterapia e Scleromousse in modo da combinare gli effetti delle due tecniche traendo reciproci benefici. In un’unica seduta di Scleromix si possono infatti trattare un ampio spettro di patologie legate alle malformazioni venose, differenti per sede, profondità e calibro. Lo scopo di tale tecnica è quello di ridurre al minimo le tempistiche di trattamento e potenziare il risultato, portando inoltre ad una minore recidività nel tempo. I vantaggi che vengono introdotti da Scleromix sono quindi: Risultati Bassissimo costo Non invasività - Efficacia migliorata Sicurezza Ripetibilità nel tempo Abbassamento della recidività Diminuzione delle sedute Naturalmente il paziente potrà godere di un altro vantaggio fondamentale: l’assenza quasi totale di dolore. Alla fine della seduta, infatti, prese le dovute precauzioni,
con 4 sedute: