o 8, r e m u N Giugno 2018
A S U PA Ăˆ F F CA
Studiare P a sato o t i p om
C 2 1 1 g a *P 113 g a P *
PAUSA CAFFÈ - Numero 8, giugno 2018
Monumento alla bandiera/Festa della Repubblica p.6
Il mio viaggio di maturita’ p.10
Motore azione! p.13
Solo andata p.p.8-9
Uno, nessuno, centomila p.7 Cantano ma non mordono + commento all’Aida pp.11-12
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te r a ’ d a i r e l l Ga p.15 i d i d r o c i R scuola pp.16-19
Nostradamus pp.21-22
L’esame di Maturita’ p.20
National Geo-Giorgio pp.25-27
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Festa italiana della Repubblica
il monumento alla bandiera argentina Il giorno della bandiera argentina è dedicato al suo creatore Manuel Belgrano che morì il 20 di giugno 1820. Questa data è stata decretata con ordinanza 12.361, con il consenso del congresso. Ha avuto la sua prima apparizione il 27 febbraio 1812 è stato il congresso di Tucuman nel 1816 a renderlo distintivo. Il significato dei suoi colori è attualmente in discussione ma la proposta che ha avuto migliore accettazione indica che: il bianco rappresenta l’argento e cielo blu e l’ acqua del Rio de la Plata. Il monumento alla bandiera si trova nella citta di Rosario, nella provincia di Santa Fe. È stato costruito su un progetto degli architetti Alejandro Bustello e Angelo Guideo con scultore fatte da Bagatti e Fioravanti. L’opera e come una nave che sta cercando un destino glorioso. Le scultore rappresentano valori storici, geografici , economici della nostra nazione. Questo monumento è diviso in tre parti: 1. 1, La torre di 70,5 metri di altezza , 2. 2. Il patio civico 3. 3. Il Propileo Trionfale della Patria con la Galleria d’Onore delle Bandiere d’America. Haydee Fulense B1, Sabato 14:00-16:30, Ramos
La festa della Repubblica si celebra il 2 di giugno di ogni anno. Dopo diversi anni nei quali è stata ignorata, la festa è stata ristabilita nella sua forma attuale nell’anno 2000 sotto l’iniziativa del dell’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e rappresenta la festa civile nazionale italiana. In questa data si ricorda il referendum istituzionale del 2 e 3 di giugno del 1946 con cui i cittadini hanno deciso la nuova forma di governo, monarchia o repubblica, dopo la caduta del fascismo. L’Italia è diventata una Repubblica e i Savoia sono stati esiliati, questo è stato un cambio di evidente rilevanza nella storia contemporanea. Ci sono state alcune polemiche in quell’occasione, è stata considerata una rivoluzione pacifica che ha prodotto una nuova forma di Stato. Le ambasciate italiane di tutto il mondo organizzano una festa alla quale vengono invitati i capi di stato del paese in cui si trovano e nel territorio italiano ci sono numerose cerimonie ufficiali. In Italia la cerimonia consiste tra le altre cose nel deporre corone di fiori sul monumento al Milite Ignoto e all’altare della Patria, inoltre c’è una parata militare, con la partecipazione di tutte le Forze Armate, le forze di Polizia, il Corpo Nazionale dei Pompieri e la Croce Rossa. Nel 2005 il Presidente della Repubblica ha inserito la partecipazione del Corpo di Polizia Comunale di Roma e il personale della Protezione Militare dell’ONU, della NATO e dell’Unione Europea anche se nel 2006, per ridurre i costi, la parata è stata notevolmente ridotta. Mirta Oriolo, B1 Sabato, 14.00-16:30, Ramos
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Uno, nessuno e centomila. MANUEL BELGRANO 3 giugno, “Giornata dell’Immigrante Italiano in Argentina” In questo giorno di festa, molto sentito nella nazione e in particolare dalla popolazione di origine italiana si rende omaggio a tutti gli emigranti italiani. Il 3 giugno è stato scelto perché fu la data di nascita, nel 1770 di Manuel Belgrano, nome completo Manuel José Joaquín del Sagrado Corazón de Jesús Belgrano y Peri una delle personalità più decisive e apprezzate della storia argentina, figlio di Domenico Belgrano, un avvocato e commerciante ligure stabilitosi nella seconda metà del ‘700 a Buenos Aires, dove era arrivato da Capo d’Oneglia (oggi Imperia). Ogni anno dal 1995, viene celebrata la Giornata dell’Immigrante Italiano in Argentina. Il Parlamento argentino con la legge 24.561 del 20 settembre 1995, ha scelto questa data come riconoscimento e tributo della Repubblica Argentina a tutti gli italiani che, votati ai valori del lavoro e del sacrificio, dell’onestà e della perseveranza, hanno contribuito allo sviluppo del paese .
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SOLO ANDATA - rubrica di viaggi Ricordate le emozioni dell’ultimo anno delle superiori? L’ansia causata dalla scelta dell’Università, la curiosità di entrare in un nuovo mondo, un po’ di amarezza al pensiero di salutare i compagni, e l’irrefrenabile eccitazione per il “viaje de egresados”. Gli studenti italiani, come i coetanei argentini, provano queste emozioni e qualcuna in più: l’ultimo anno delle scuole superiori sono sottoposti ad uno stress tremendo, provocato dal fatidico Esame di Maturità, ovvero tre giorni di prove scritte ed una prova orale, domande su tutto il programma di studi che si conclude con la presentazione di un progetto multidisciplinare. Come si affronta una prova di questo tipo? Spesso e volentieri studiando insieme, passando gli appunti, trovandosi in gruppo per interrogarsi a vicenda. Divertenti e interessanti narrazioni di questi momenti di vita si trovano in film come Ecce Bombo, Ovosodo, Notte prima degli esami. Il viaggio è per molti studenti italiani il vero e proprio momento conclusivo del percorso della scuola superiore, l’ultima esperienza con i compagni, prima che ciascuno vada per la sua strada, magari trasferendosi in un’altra città per frequentare l’università; perciò il viaggio si fa durante l’estate, quando l’esame di stato è concluso e non si hanno altre preoccupazioni. Mentre gran parte dei giovani argentini va a Bariloche con un viaggio organizzato, in Italia prevale il fai-da-te: all’inizio della quinta (l’ultimo anno
della scuola superiore) si tasta il terreno con i genitori, per assicurarsi di avere il permesso di andare e magari un piccolo aiuto economico. Ci si informa su destinazioni, eventi e costi: talvolta le destinazioni straniere sono molto economiche, ma bisogna comprare un volo low cost in anticipo. Secondo il sito www.studenti. it e i quotidiani italiani Repubblica e Il Corriere della Sera, tra le destinazioni più gettonate per il viaggio di maturità prevalgono le spiagge straniere: i più festaioli scelgono Pag, in Croazia, dove la spiaggia di Zrce è definita la Ibiza dell’Adriatico; oppure Budva in Montenegro, Sunny Beach sul Mar Nero, in Bulgaria o le isole greche. Da anni sono molto frequentate le isole Baleari, dove Ibiza ospita celeberrimi dj, ma è piuttosto costosa. Non più popolare come negli anni Novanta, rimane frequentata
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PAUSA CAFFÈ - Numero 8, giugno 2018 la costa adriatica: a Rimini e Milano marittima il mare non è cristallino, ma musica, feste e cocktail non mancano. Negli ultimi anni tantissimi scelgono il Salento, in Puglia, che offrirebbe il miglior rapporto qualità prezzo: bellissime spiagge, feste popolari, concerti, festival, sagre tutta l’estate, buona cucina e un’atmosfera molto rilassata. Alcuni giovani preferiscono viaggi a lunga distanza, che organizzati per tempo, non sono particolarmente costosi: la metà più popolare è la Tailandia, dove si può unire cultura e divertimento trascorrendo alcuni giorni a Bangkok per poi andare sulle isole, agli imperdibili full moon party di Phuket e Ko Pha Ngan. Chi non ama il mare o preferisce la città, le capitali preferite dagli italiani sono Amsterdam e Budapest, seguite da altre città come Valencia, Berlino e Praga. Ovviamente non tutti vanno in cerca di feste e discoteche, e negli ultimi anni è in crescita il numero di studenti che approfitta dell’estate libera per fare esperienze di volontariato di diverso tipo attraverso organizzazioni come Work Away (www.workaway.info) e Help Exchange (www. helpx.net/), grazie alle quali i giovani possono lavorare per 4-5 ore al giorno ed avere in cambio vitto e alloggio. Simile a queste è il lavoro in fattorie organiche promosso e coordinato dall’associazione WWOOF (www.wwoof.it). Qualunque sia la meta del viaggio di maturità, sarà senza dubbio un’esperienza indimenticabile, non solo perché è condiviso con i compagni di scuola, ma perché è il primo vero viaggio liberi finalmente dal controllo di genitori e professori, in cui devono sbrigarsela da soli, in cui vivranno esperienze che continueranno a ricordare e a raccontare negli anni. E voi, che ricordo avete del viaggio di maturità?
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IL MIO VIAGGIO DI MATURITA’ A2 Ramos, mercoledì sera Nel dicembre de 1980, io mi sono diplomata alla scuola secondaria. Con tutti i miei compagni siamo andati in viaggio a Bariloche una settimana. E’ stato molto bello. Abbiamo fatto belle passeggiate, abbiamo mangiato deliziosi cioccolatini e bevuto molta birra. Quasi sempre siamo andati a ballare. Tutti insieme abbiamo passato bei giorni. Dopo trent’anni abbiamo ripetuto il nostro viaggio di maturità. E’ stato indimenticabile, ho anche giocato sulla neve. Alejandra
Il mio viaggio di maturità è stato meraviglioso. Alla fine della scuola superiore siamo andati a Bariloche e San Martin de los Andes. E’ stata una grande esperienza insieme a 40 compagni. La cosa veramente fantastica è che quando celebreremo i 50 anni di quel viaggio, andremo in Uruguay per ricordare il viaggio a Bariloche. In questa occasione saremo 20 compagni. Due compagne vivono a Mar del Plata e un’ altra vive negli Stati Uniti, ma verranno in Uruguay. Penso che sarà una riunione eccitante, piena di ricordi ed emozioni. Ci sono due compagne che non possono viaggiare: una vive negli Stati Uniti e l’altra in Venezuela. Ci mancheranno. Marta
Quando io ho fatto il quarto anno della scuola media sono cominciati i preparativi del viaggio di maturità. La cosa più difficile è stata scegliere il luogo: chi Bariloche, chi Jujuy, chi Cordoba, Mendoza...Dopo il sorteggio la città scelta era Mendoza. Tutti i compagni hanno lavorato per raccogliere i soldi. Noi abbiamo fatto sfilate di moda, peñas, recital, danze. Quando i professori hanno scoperto il nostro viaggio hanno deciso di venire anche loro. Il giorno che siamo partiti per la città di Mendoza tutti eravamo molto felici. La mattina siamo andati in un posto diverso. La sera alle sette circa siamo tornati per farci una buona doccia e poi via in sala da pranzo. A mezzanotte alcuni di noi hanno dormito, altri hanno deciso di parlare, e altri sono andati al bar con amici. Noi abbiamo conosciuto Mendoza città, le cantine, la città di Guaymayco, Villa del Sur, la strada della montagna, con Cuevas y Penitentes, ma non siamo riusciti ad arrivare al Cristo. Dopo nove giorni siamo tornati a BsAs cantando tutta la notte fino quando il sole è sceso e bevendo un buon vino nella Cantina Giol. Andrea Io non ho fatto un viaggio di maturità. In quel momento mio padre non ha potuto pagarlo. E’ stata una grande tristezza per me e anche per lui. Quando i miei compagni sono tornati e mi hanno raccontato delle loro avventure ho sentito che ho guardato da una finestra tutte le cose vissute da loro. Tuttavia non ho perso la speranza di farlo. Certo, è stato il mio viaggio di nozze dato da papà. Quel giorno ho saltato la finestra dei miei sogni. Liliana
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CANTANO MA NON MORDONO!
LARGO AL FACTOTUM!!! Da quando è nata, nel ‘600, l’opera lirica ha ricevuto parecchie volto l’olio dei malati, molti hanno persino rilasciato il suo certificato di morte, ma la Signora è anco- ra nel pieno possesso delle sue forze; e sopravvivrà a noi e quelli dopo di noi: l’opera è immortale; soprattutto quando parla la sua lingua madre, l’italiano. E a mantener la viva e vegeta sono stati i grandi musicisti tra cui il gaudente e raffinato Gioacchino Rossini! Mangiare e amare, cantare e digerire, secondo lui erano i quattro atti dell’opera buffa chiamata vita e che svanisce come la schiuma di una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo! Solo un uomo come lui poteva scrivere della musica tanto scintillante e divertente, e soltanto a chi piace godere di questi quattro atti in cui si divide la vita può interpretarne il senso. A giugno vi proponiamo un capolavoro del genio di Pesaro, il Barbiere di Siviglia, un’opera fresca, la storia di una povera ragazza chiusa in casa, quasi come una prigioniera del suo tutore, don Bartolo, uomo corrotto e rapace… lui che dovrebbe essere il garante dell’incolumità della ragazza, mira invece al possesso sia del suo corpo che della sua dote. Ma per fortuna c’è il Barbiere che, come una Celestina, aiuta il conte di Almaviva (innamoratissimo della ragazza) a penetrare in casa e bubarle il cuore. Un vero colpo di fulmine tra i due giovani, il vecchio don
SEMINARIO OPERA Sabato 9 dalle 15:00 a Ramos
Bartolo e il suo complice, il corrotto maestro di musica don Basilio, sono ingannati e il lieto fine è assicurato. Riguardo a Don Basilio, Rossini sfida la censura asburgica perché un uomo con la tonaca da sacerdote accettava “bustarelle” e a cambio di danaro creava inganni (da non perdere l’aria della “calunnia”). Al modo della Bella e la Bestia, il confronto tra Rosina e don Bartolo, è pure un simbolo che i tempi stavano cambiano, il vecchio rappresentava l’anziano simbolo di un’aristocrazia decadente, invece il sangue giovane sono il presente e l’avvenire. Con il Barbiere abbiamo divertimento e raffinamento garantito!
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i commenti all’ Aida È stato davvero un seminario bellissimo, dove ho avuto la possibilità, insieme a mio figlio, di avvicinarmi all’Opera Aida de Giuseppe Verdi; ascoltarla, vederla e soprattutto capirla. In poche parole abbiamo goduto una opera monumentale. Anche volevo mettere di rilievo l’impegno del professore Angelo, la preparazione del salone, il video e il caffè da condividere insieme. È stato un sabato pomeriggio molto bello. Isabela Esposito (AL venerdì mattina)
Agradezco muchísimo al professore Angelo por su entusiasmo y sobre todo dedicación en la preparación de un seminario lleno de lindos momentos y excelente atención. La ópera Aida de Giuseppe Verdi es impresionante tanto por su música como por su puesta en escena, uno no puede evitar emocionarse y dejarse llevar con tanta belleza. Fernando Camilio Pioletti (figlio di un’alunna)
Mi hanno impressionato: lo scenario torreggiante dell’Arena di Verona, la scenografia che fa sentire di stare nell’antica Menfi scambiando nei diversi atti e gli abbigliamenti di epoca; l’armonia della bellissima musica orchestrale che fa mantenere i sensi attenti tutto il tempo; le interpretazioni meravigliose dei cantanti che hanno realizzato sfumature tecnicamente difficili da ottenere a cielo aperto. Questo è stato uno spettacolo integrale. Mónica G. Bonomo (AL venerdì mattina)
Un’opera stupenda piena di momenti sorprendenti, dove si racconta la storia di AIDA e la sua lotta tra il suo amore, il Comandante, e la sua Patria; accompagnata da un’opera di VERDI, veramente monumentale...con balli...cavalli... marcia festiva...! Nonostante ci siano momenti del racconto triste, come il finale, però è una storia da apprezzare! Mi è piaciuto come hanno fatto i disegni dei costumi, la scenografia...meravigliosa, tutto di accordo con la tradizione dell’antico Egitto Senza dimenticare lo stupore del Teatro di Verona! Grazie Angelo veramente mi è sembrata bellissima! Barbara Viale (ex alunna)
Sabato sera. La Dante di Ramos Mejía si veste di gran festa, Aida insieme a Giuseppe Verdi sono pronti dalla mano di Angelo. La magia arriva ben presto, il professore ha creato un’atmosfera bellissima: si spengono le luci e si accendono le candeline, sembra di stare all’Arena di Verona; ci spiega l’argomento, chi sono i personaggi, il pensiero di Verdi… insomma siamo pronti ad ascoltare. Il salone pieno di gente che ama l’opera… Bellissimo seminaro! Torneremo all’Arena della Dante quando ci inviteranno la prossima volta. Grazie prof. per questa serata verdiana… Elda Vallorani (AL martedì mattina) Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó
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Motore...Azione
Loro chi? (2015) - di F. Miccichè e F. Bonifacci David ha un’unica ambizione: guadagnare la stima del presidente dell’azienda in cui lavora, ottenere un aumento di stipendio e la promozione da dirigente. Finalmente la sua occasione sembra arrivata: dovrà presentare un brevetto rivoluzionario che gli garantirà la gloria e l’apprezzamento inseguiti da sempre. Ma in una sola notte l’incontro con Marcello, un abile imbroglione aiutato da due avvenenti socie, cambierà il corso della sua vita. David perde tutto: fidanzata, casa e lavoro e per recuperare dovrà imparare l’arte della truffa proprio da colui che l’ha messo nei guai. Ecco un prodotto davvero inconsueto per il nostro cinema, un film intelligente che mescola il registro brillante con il giallo, conducendo il racconto non solo con coscienza piena dei meccanismi e delle figure della nostra tradizione, ma mettendola in evidenza nell’effettivo svolgersi dell’intreccio (ciò che vediamo, essendo narrato da uno scrittore a un editore, è già dichiaratamente tra virgolette), in un surreale
accumulo di situazioni in cui la dimensione dell’incubo possibile (perdere tutto) e le spirali dell’inganno e della truffa si intrecciano. Il gioco di identità tra i due protagonisti crea una storia ricca di colpi di scena e sempre aperta a cambi improvvisi di trama. In Loro chi? non possiamo mai sapere se l’identità di chi appare sullo schermo è solo l’ennesima maschera che ingannerà noi e i personaggi o se finalmente sarà un’immagine veritiera. Il film non vi deluderà...ne siamo sicuri!
loro chi? (2015) sabato 16 a ramos sabato 30 a ituzaingo
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Letto e riletto
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e t r a ’ d a i r e l l a g
Palmira, A2 mercoledì 9:0011:30, Ituaingo
Mi sono inspirata ad una foto di un mio amico che è andato a Venezia.
Mi sono ispirata al viaggio di nove anni fa a Firenze che mi è piaciuta molto.
Ho dipinto questo quadro da una foto che io ho visto su internet Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó
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ricordi di scuola Quando ero piccola studiavo in una scuola religiosa e indossavamo l’uniforme. Ogni mese, le suore portavano una penna e noi dovevamo stare ferme sulla tavola e loro misuravano la lunghezza dell’ uniforme e facevano un segno con la penna per indicare l’altezza della gamba rispetto all’orlo della gonna. Era veramente ridicolo. Un’altra volta, io avevo disegnato un bellissimo disegno di una gallina nella campagna. Quando l’ho portato a scuola, la maestra non ha creduto che il disegno era mio e io mi sono sentita molto triste perché lei pensava che avevo mentito.
Secondo la mia esperienza personale, la Scuola Superiore è quella che ricordo di più della mia vita, perché ho avuto una adolescenza divertente. Quella era un’epoca di tranquillità e sicurezza nel mio paese, dove gli studenti camminavano di notte senza problemi. Con i miei amici organizzavamo l’uscita del sabato sera, senza altra preoccupazione se non l’abbigliamento. In quel momento l’unica responsabilità era studiare e divertirsi. Diana Rennis, B1 Sabato 14:00-16:30, Ramos
Delia M. Giménez de Acuña , B1 Sabato 14:0016:30 Il mio aneddoto è della scuola, più precisamente dell’asilo quando avevo cinque anni. Da piccola ero estremamente inquieta, birichina e molto curiosa. Un giorno sono scappata e, siccome nessuno poteva trovarmi pur avendo cercato dappertutto, dovettero chiamare la polizia perché io non apparivo. Dietro all’asilo stavano costruendo una scuola tecnica dove si sarebbero studiate tutte le materie relazionate all’aviazione. Io non ricordo come sono arrivata all’aereo, si ricordo che stavo giocando sull’aereo. Quando mi trovarono non potevano crederci, a soli cinque anni come avevo fatto per salire su un aereo tanto grande ed alto? Sandra Garcia, B1 Sabato 14:00-16:30, Ramos
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Una arricchente esperienza scolastica Noi tutti gli alunni della Dante sappiamo che le strategie pedagogiche che usano per insegnare sono veramente innovative e dinamiche. Molte proposte si sviluppano attraverso un ballo, una canzone o una recita. Purtroppo, ci sono alunni che si sentono inibiti dal portare avanti questi tipi di esercizi. Però non è la mia situazione, perché vi posso assicurare che mi piace moltissimo farli! Sono convinta che questa predisposizione a fare l’attrice, la ballerina o la cantante è stata incentivata dalla mia scuola elementare, Scuola Nº 9 a San Antonio de Padua, e anche dall’asilo che ho frequentato tre anni prima. Io sono stata una brava alunna, facevo i compiti, studiavo le lezioni…ma volete sapere che cosa mi piaceva di più? Vi dirò. Io mi sentivo davvero felice e il mio cuore batteva più veloce ogni volta che si avvicinava una festa scolastica e le maestre convocavano gli alunni che volevano partecipare. Agli incontri per fare i provini si riunivano diversi compagni con cui condividevamo lo stesso “piacere per l`arte”. Loro erano molto divertenti! Ballo, canto, recita…insomma qualsiasi espressione artistica mi faceva sentire libera e piena. Anche oggi sperimento la stessa sensazione. Vorreste vedere alcune foto di questa epoca? Griselda
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PAUSA CAFFÈ - Numero 8, giugno 2018 Una esperienza a scuola Come si sa, la maturità del cervello dipende da diversi fattori, tra gli altri, ambientali come la stimolazione della famiglia e quelli propri dell’ individuo; uno molto importante è l’età, soprattutto nei primi anni di vita. Quando io ero piccolina sono andata all’asilo; dal momento che sono nata il 27 di ottobre i contrasti con i miei compagni era chiari, tutto mi faceva sentire male e piangere. Visto che i miei genitori non ascoltavano le mie domande, un giorno ho deciso di fuggire da scuola approfittando di una distrazione della portinaia. Scandalo!. Ancora ricordo come la maestra, dopo aver parlato con me, ha parlato con i miei genitori per convincerli a lasciarmi stare a casa. L’anno seguente ci hanno cambiato di scuola, una più lontana, la fuga era impossibile. Ma i miei genitori mi hanno iscritto al primo anno delle elementari e la storia ricominciò. Alla fine una suora dolcissima ha deciso di proteggermi, come se io fossi sua nipote. Conoscevo tutta la scuola, anche quei luoghi vietati a tutti: la clausura e la cucina, io ero la cameriera preferita della cuoca. I miei problemi non erano finiti, l´anno seguente ho ricominciato il primo anno delle elementari ma, a questo punto, si è evidenziata la dislessia. Disastro! Ancora io e i miei fratelli ricordiamo come mi facevano bullying quando papà aiutandomi mi faceva leggere a casa, soprattutto quelle letture che avevano la lettera “b”, che io confondevo con la “d”. Le risate e il pianto erano assordanti. A volte, quando cominciamo a parlare della nostra infanzia i miei fratelli mi pregano di recitare un pezzettino che ancora ricordo, è una storia di quattro amici e una pecorina chiamata Bubu e dice così: “..bailan Bibiana y Bebe, Abel y Balbino beben y Bubu hace beee beee”. Immaginatevi come suonava quando io leggevo tutte le “d” al posto delle “b”. È possibile non ridere? Per tutte questi ragioni la scuola è sempre stata un soggetto a odiare per me, è per questo che io sono diventata una ribelle con causa. Inés
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Una storia...un libro. Un uomo, una sera piovosa d’autunno...si avvicina alla biblioteca...e vede un libro, l’ultimo che ha avuto in Italia e che è venuto con lui in Argentina...tanti ricordi... Un giorno di maggio del 1948, il direttore della scuola elementare apre la porta dell’aula e con voce forte chiama “Salvatore Damico deve uscire”, fuori mia mamma mi aspettava. Tutta la mia famiglia, il treno per Genova, la barca che ci avrebbe portati in Argentina, la nostra destinazione finale. Molto lontano nel suo ricordo è rimasto il paese di Bucchieri in Sicilia, gli amici dell’infanzia, le montagne, l’odore del pane... Silvia Pizzutillo, B1 sabato 14:00-16:30
La penitenza Ero piccolina ...avevo sei anni, stavo frequentando il primo anno della scuola elementare a Ituzaingò. Cominciavo a scrivere e leggere le mie prime parole in spagnolo. Ricordo vivamente il viso della maestra, il suo nome era Gloria. Calma però con fermezza lavorava con trentadue bambini irrequieti, vivaci e chiacchieroni. Io ero una brava studentessa ma molto chiacchierona, mi sedevo insieme al mio amico e fidanzatino Huguito e parlavamo moltissimo. Un giorno ... abbiamo finito i compiti con il mio compagno e abbiamo cominciato a parlare. La signorina Gloria si è stancata e ci ha mandati all’ angolo per tutta la giornata Che vergogna!!! Ho pianto tantissimo, tanto che la docente ha avuto pietà. Dopo tanta sofferenza non ho parlato per un tempo...solo per un tempo. Non si può cambiare “ l’essenza”. Miriam Bugueiro
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esame di maturità...la parola agli alunni L’ultimo giorno dell’ultimo anno di scuola ci siamo sentiti felici e tristi allo stesso tempo, felici perché era finita e tristi per dover salutare amici e compagni. Avevamo paura del futuro e malinconia del passato, una miscela di sentimenti. Questo giorno significa un cambio totale nella nostra vita. In Italia, invece, i sentimenti sono altri: gli studenti sentono nervosismo per l’esame di maturità, paura, preoccupazione e ansia. Tutto perché questo esame è molto difficile e se non lo passano devono ripetere l’anno. Sicuramente gli italiani non si godono l’ultimo giorno di scuola come gli argentini, ma sono più pronti di loro per affrontare la vita universitaria o lavorativa. L’esame di maturità, anche conosciuto come esame di Stato, è parte degli argomenti di numerose canzoni, libri e film, come por esempio il libro Notte prima degli esami, dove i protagonisti sono molto nervosi per questa prova. Perché questo esame ha questa importanza per gli italiani? Credo che è considerato un passo all’età adulta e nella cultura italiana è una tradizione molto radicata. Ma davvero è utile ai ragazzi? Forse sarebbe meglio se gli alunni facessero un esame all’anno, e nell’ultimo anno un lavoro pratico sulle cose in cui è specializzato il suo liceo. I ragazzi devono imparare e prepararsi per l’università, ma di un modo adattato ai nuovi tempi.
L’esame di maturità visto con gli occhi di un’argentina, sembra una tortura del VI secolo. Un esame per raccontare 5 anni di liceo. Di tutte le lezioni. Ma, io non ricordo le cose che ho fatto ieri! Non possiamo dimenticare questo: per fare l’università si deve passare l’esame. Allora, la mia opinione è che sarebbe migliore un esame solamente dell’ultimo anno di liceo, mi sembra che se lo studente ha passato tutti gli altri anni, è sufficiente. Vediamo in futuro che cosa dicono gli studenti. Florencia Castellan È utile l’esame di maturità? Dal 1923 i ragazzi di tutta Italia affrontano l’esame di maturità. Il ripasso del programma dei cinque anni del liceo è la porta per andare all’università e pensare ad un futuro migliore. Adesso sono tre prove ma le autorità stano pensando di fare delle modifiche per il 2019 e aggiungere una tesina alla prova orale. Ma è necessario giocarsi il proprio futuro in poche ore? Un momento che può essere influenzato da molteplici circostanze. Se qualcuno ha avuto una brutta giornata forse non farà la sua migliore performance. Sarebbe una buona idea prendere in considerazione questa situazione e pensare di fare una prova per ogni anno del liceo e dopo una media in modo che l’apprendimento sia progressivo. Sofia Lara Zeidel
Florencia Campana Pausa Caffè - Rivista della Dante Alighieri di Ramos Mejía e Ituzaingó
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Nostradamus Ariete (21 marzo – 21 aprile)
Toro (21 aprile – 21 maggio)
Cari amici dell’Ariete sta per iniziare una seconda parte dell’anno decisamente più serena della prima. Nel lavoro avrete qualche conferma in più, non fatevi trovare impreparati per un possibile colloquio di lavoro e ripassate le forme di cortesia. Qualche tensione in amore potrebbe causarti giornate difficili...
Cari Toro, il transito di Urano nel vostro segno zodiacale è tra le condizioni più importanti da segnalare questo mese. Questo è il momento di prendere decisioni risolutive, di accettare o meno eventuali proposte lavorative. Dedicate un ripasso alle forme del verbo attive. In amore non accontentatevi, c’è già la persona giusta ad aspettarvi.
Amici dei Gemelli, buone notizie per voi: finalmente inizia un periodo migliore, nel campo del lavoro ci sono proposte e novità da non sottovalutare. Gli affari importanti vanno conclusi però entro settembre: siate decisi e sicuri. Si consiglia un ripassino del condizionale composto per non farvi trovare del tutto impreparati al momento di fare un bell’esame di coscienza o resa dei conti.
Cancro (22 giugno – 22 luglio)
Leone (23 luglio – 23 agosto)
Vergine (24 agosto – 22 settembre)
Amico del Cancro è probabile che nel lavoro tu sia costretto a portare avanti alcuni impegni controvoglia. Vorresti fare di più ma non ci sono ancora le condizioni giuste per a portare quei cambiamenti che da tempo stai valutando. Chi da poco ha chiuso una storia avrà bisogno di tempo: la luna consiglia un bel ripasso degli ausiliari essere e avere.
Amici del Leone, nel lavoro arrivano le prime soddisfazioni, soprattutto per chi da tempo sta cercando di realizzare un proprio progetto personale. Giugno è il mese in cui Venere entra nel tuo segno zodiacale: ti aspettano settimane splendide, per chi da tempo è desideroso di vivere una passione in maniera più attiva e coinvolgente: la luna consiglia di controllare comunque il vostro narcisismo e ricordate che l’aggettivo bello si declina come l’articolo determinativo: bel, bello, bell’, bella, bei, begli, belle.
Cari Vergine, sembra proprio che il lavoro rappresenti una priorità in questo momento della vostra vita, non lasciando spazio all’amore e alla possibilità di vivere una nuova storia o lasciarsi andare un po’ di più ai sentimenti. La luna consiglia di arricchite il vostro lessico, insistendo sulle frasi idiomatiche e l’uso più disinvolto dei verbi pronominali.
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Gemelli (21 maggio – 22 giugno)
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PAUSA CAFFÈ - Numero 8, giugno 2018
Bilancia (23 settembre – 22 ottobre)
Scorpione (23 ottobre – 22 novembre)
Cara Bilancia buone notizie per questa Scorpioni: il transito di Urano ti rende seconda parte dell’anno che si avvicina. desideroso di novità e cambiamenti che Negli ultimi mesi hai affrontato molte non puoi realizzare nell’immediato. Un tensioni e l’incertezza ha dominato le bel ripasso del futuro e del condizionatue giornate, ma da adesso potrai ini- le per non farvi trovare impreparati alle ziare a rilassarti. Novità in amore. At- novità. La prima parte del mese è tesa tenzione a non fare scelte azzardate e per l’amore, ci sono questioni a problea valutare le conseguenze di ogni tua mi del passato che devono essere risolti: decisione, anche per quanto riguarda evitate le ripetizioni e cercate il sinonimo più opportuno. la scelta tra il congiuntivo o l’indicativo nel periodo ipotetico.
Capricorno (22 dicembre – 22 gennaio)
Acquario (21 gennaio – 19 febbraio)
Cari amici, finalmente si stanno cre- Buonissime le stelle per gli amici ando le condizioni giuste per il vostro dell’Acquario. Uscite da un periodo successo, ma bisognerà essere intra- di forte stanchezza e avete bisogno di prendenti e coraggiosi e cercare di recuperare tutte le vostre energie. Sienon lasciarsi scoraggiare dalle passate te in cerca di nuovi amori e relazioni esperienze. Attenzione alla gestione del finalmente stabili dopo tanto caos. Le denaro, spese impreviste o minori gua- stelle suggeriscono per voi un ripasso dagni potrebbero spingerti a dover fare delle preposizioni articolate, esempio di unioni stabili e durature. delle rinunce. Per una maggiore economia, la luna consiglia il ripasso dei pronomi combinati.
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Sagittario (24 novembre – 21 dicembre)
Amici del Sagittario sta soffiando un vento nuovo sul vostro segno. Giugno è un mese interessante per le nuove collaborazioni e in amore si presentano tante opportunità. Cresce il tuo desiderio di intraprendere nuove esperienze. Non lasciare che qualche insicurezza possa limitarti e non dimenticate che per fare un periodo ipotetico non è sempre necessario usare il congiuntivo e il condizionale…
Pesci (20 febbraio – 20 Marzo)
Amico dei Pesci, migliora la tua condizione astrologica, finalmente ritrovi maggiore energia. Nello studio e nel lavoro poi ottenere importanti risultati. Questo è il momento in cui si tirano le somme di quanto fatto finora, per questo la luna consiglia il ripasso dei connettivi siano essi preposizioni, avverbi o congiunzioni
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! o c fi a r g o t o f Concorso
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National geo... Giorgio! la foto mai scattata L’anno scorso ho cominciato con questa colonna per raccontarvi “la storia dietro la fotografia”. Ma non tutte le foto hanno una storia dietro, ni tutte le storie finiscono con una bella foto. A volte si scattano delle foto per caso, a volte si cercano...e a volte c’è una storia che racconta la fotografia mai scattata. E questa è la storia che oggi vi voglio raccontare. Era 26 febbraio 2010, lo ricordo benissimo, non sono molto bravo per le date, ma questa non la dimenticherò mai, dopo capirete perché. Eravamo in vacanza con mia moglie, ci siamo alzati presto al mattino dovevamo andare a un posto che ci piaceva molto, io potrei scattare delle foto e lei godrebbe del bellissimo paesaggio. Se voi andate di Confluencia verso a Traful
sulla interstatale 64, dopo di traversare il ponte sul fiume, invece di svoltare a destra dovete farlo a sinistra, allora troverete un piccolo sentiero che si svolge per lungo tratto accanto il ruscello Cuyín Manzano, fino ad arrivare al piccolo paesino del medesimo nome. Durante gran parte del percorso, si può vedere la valle incantata, ma della versante ovest, che cade a picco sul ruscello. Che è quasi un piccolo fiume di acque cristalline, rumorose e travolgente, con le sue rive piene di salici piangente e tanti altri alberi, un paesaggio davvero bello, il tutto incorniciato per il canto degli uccellini, che lì ci sono tantissimi. In cima, nella valle, ci sono delle condoreras (sono i nidi dei condori fatto sulla roccia) per terra, si può vedere grossi branco di quaglie americani saltellando e traversando la strada,
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spostandosi da un cespuglio l’altro. Ma, quel giorno, non c’era nessun uccello, i condori non c’erano, non si ascoltavano i canti, soltanto il soffiare del vento, e il rumore dell’acqua... la sensazione di vuoto veramente ti prendeva. Comunque abbiamo fatto la passeggiata, abbiamo mangiato accanto al ruscello anche abbiamo fatto un piccolo pisolino in macchina. Già era tarde al pomeriggio, quasi tramontava, e dopo di avere preso qualche mate, siamo ritornati all’albergo, senza nessuna fotografia. Durante il viaggio abbiamo parlato tra noi di parecchie cose, anche di quella sensazione di vuoto provata durante la passeggiata e della mancanza degli uccellini. Siamo arrivati per cena e subito dopo ci siamo andati al letto, eravamo così stanchi. Intorno alle tre del mattino mi sono svegliato per le scorse, il lampadario dondolava quasi con violenza, le porte tremavano, anche il armadio. Ho svegliato Miriam che continuava a dormire…una scorsa! li ho detto. A poco tutto si era fermato e ci abbiamo messo a dormire un’altra volta. Alla mattina seguente il telefonino non fermava di squillare, tutti i messaggi dicevano lo stesso, “State bene?Ha avuto un grosso terremoto a Cile.” “Lo hanno sentito li” Abbiamo Acceso la TV e i primi immagini che abbiamo visto ci hanno lasciati congelati, paesini interamente distrutti, non restava nulla, soltanto montagne di macerie. Ci siamo vestiti e siamo usciti dalla stanza. Abbiamo trovato alla donna della pulizia, piangeva, lei era cilena, aveva la sua famiglia là, in Cile, in zona disastro e non c’era modo di sapere se stavano bene, tutto tipo di collega-
mento era stato bloccato. Nessuno parlava di altro, eravamo veramente commossi. Col corso della giornata si sono ristabilito i collegamenti e da poco a volta, tutti si hanno potuto mettere in comunicazione con i suoi. Non è stato fino l’altro giorno che lo abbiamo pensato… sarebbe per questo che gli uccelli non c’erano?.Riesco a credere di sì, tutti si ne sono andati via...loro sapevano prima quello che accadrebbe. Si sa che gli animali possiedono un senso più sviluppato che gli umani da predire delle calamità naturali Tante volte abbiamo ascoltato parlare di un gatto, un cane o un cavallo che è fuggito pieno di paura prima di un terremoto. Ancora la scienza non ha potuto spiegare questi comportamenti, ma, capitano. Lo stesso accade con gli insetti, come le formiche, che si spostano a un posto più elevato, con le sue uova addosso, prima dell’annegamento prodotto dalla crescita del fiume. E lo sanno anche gli abitanti delle rive, approfittando questi segni per spostarsi anche loro. In genere i contadini hanno imparato degli animali, guardando i suoi comportamenti. Pure io ho imparato qualcosa della natura. Dopo
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di tanto andare, per giungla, montagna, campagna, o bosco, sulla terra, sulla sabbia, sul ghiaccio, o sull’acqua col sole, la pioggia, il freddo o il caldo. Dopo tanta attesa, qualcosa ho imparato!. e questo… questo mi fa tanto piacere!! Ciao amici, ci ritroviamo! al prossimo giornalino.
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