LA RIVISTA DELLA DANTE ALIGHIERI DI RAMOS MEJÍA
trada Facendo Anno 8 | Numero 12 | Dicembre 2013 | Consegna libera e gratuita
Campagna solidale a Santiago del Estero
La Dante nelle scuole pubbliche
City-Tour porteño con occhi italiani
SOMMARIO 3 Campagna solidale a Santiago del Estero 4 La Dante nelle scuole pubbliche: un progetto che cresce 5 Ma che bontà: il corso di cucina 6 Corso di formazione per insegnanti: “Il corpo e le qualità comunicative dell'insegnante” 9 City-tour porteño con occhi italiani 11 Un sabato pomeriggio nel Lazio 13 Teatro tutto l'anno alla Dante! 14 Mustafà: tra ironia e nostalgia la storia dei nostri immigranti 15 Lorenzo in una notte fantastica a Buenos Aires! 16 Il Coro della Dante 18 I progetti come attività interattiva 21 L'arte di leggere 24 La pillola metodologica 25 Speciale Ituzaingó
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El objetivo de esta publicación es mantenernos informados y actualizados sobre temas referidos a nuestra Asociación y a la Lengua y Cultura Italiana.
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EDITORIALE Primi giorni del nuovo 2013, io e Barbara organizzando il nuovo anno scolastico. Iniziano i corsi estivi. Cristina riceve, con un grande sorriso, il nuovo livello A1, i primi nuovi studenti del 2013. Fine febbraio, siamo praticamente tutti pronti per inziare il nuovo anno. Ci riuniamo, ci divertiamo, lavoriamo, ci coccoliamo e nascono le nuove idee. Il nuovo progetto per il 2013: ogni gruppo costruirà il proprio orto e alla Dante nascerà un nuovo spazio che sarà di tutti. Sorge anche l'idea di aiutare alcune scuole di Santiago del Estero!! Un successone: i bambini felici grazie a tutte le persone della Dante che ci hanno aiutato a collaborare e a soddisfare alcune necessità. Partono tutti i gruppi, inizia l'anno, ci ritroviamo con grande allegria, con la voglia di fare e di imparare tutti insieme l'uno dall'altro. Le attività integrative, le scuole pubbliche, i viaggi di studio in Italia di alcuni nostri studenti, i laboratori, il cinema alla Dante, gli esami internazionali PLIDA e DITALS, i city-tour per Buenos Aires, i progetti, i seminari di cucina e di teatro, gli spettacoli di Mustafà e di Cleopatra, il nuovo coro della Dante presente nella settimana italiana, i nuovi laboratori ad ituzaingó, i nostri corsi quotidiani: tutto ha fatto parte di questo intenso 2013. Da ogni iniziativa abbiamo imparato, ci abbiamo riflettuto, ci siamo stupiti e siamo ripartiti, sempre con l'idea di superare i nostri propri ostacoli e di poter dare il meglio di ognuno di noi. In mezzo a tutto questo magnifico lavoro c'è anche la nostra vita, la vita di ognuno dei prof che cerca di dare il meglio in ogni lezione. Ci sono stati momenti duri, difficili, tristi, di perdite importanti. Ci siamo incoraggiati a vicenda, ci siamo appoggiati, accompagnati e, la rete che abbiamo formato, ci ha sostenuto e ci sostiene non soltanto nella nostra vita lavorativa ma anche nella nostra VITA. Per fortuna ci sono anche buone notizie, il 2014 arriva alla Dante con una nuova VITA, con la figlia di Barbara e Ariel, una bambina che tutti coccoleremo “in italiano” e forse lei ci darà l'ispirazione per un nuovo progetto!!! Chiudiamo l'anno con grande soddisfazione per il lavoro svolto, c'è ancora molto da fare e molto da migliorare ma siamo convinti di essere sulla strada giusta, sulla strada del rispetto verso noi stessi e verso gli altri. Ho soltanto parole di ringraziamento per tutto l'equipe di docenti, per le super segretarie di Ramos e di Ituzaingó e per tutti i nostri carissimi studenti che, come dico sempre, superano ogni nostra aspettativa. Si finisce il 2013, a nome di tutto lo staff della Dante di Ramos e della sede di Ituzaingó vi auguriamo un ottimo 2014, pieno di salute, amore e “BUENA ONDA” perché, come dice Antoine de Saint-Exupéry: “esiste un solo vero lusso, ed è quello dei rapporti umani”. CIN CIN!!! Direttrice Silvia Fastuca Commissione Direttiva Dante Alighieri di Ramos Mejía Direttrice Editoriale Silvia Fastuca Segretaria di redazione Barbara Bonacin Disegno Grafico Carmen Concu Copertina Carmen Concu Hanno collaborato: Nicolás Gago Fastuca, Angelo Farina, Silvia Fastuca, Barbara Bonacin, Monica Paese,
Marianela Tucci, Cristian E. Valenzuela Isaac, Karina Lento, Myriam Galeano, tantissimi gruppi e alunni di Ramos e della sede di Ituzaingó. Distribuzione ASSOCIAZIONE DANTE ALIGHIERI DI RAMOS MEJÍA Rosales 358, B1704EYH Ramos Mejía Prov. de Buenos Aires, Argentina (5411) 4656 3735 - info@ladante.com.ar http://www.ladante.com.ar.
CAMPAGNA A
S A N T I A G O
SOLIDALE
D E L
E S T E R O
Jardín Milagros de Jesús - Loreto
Silvia Fastuca
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prof della Dante mi fanno crescere. La diversità mi arricchisce, imparo moltissimo dalle esperienze di vita di ognuno di loro. Questa volta ho imparato da Barbara e ho vissuto un po' un pezzo della sua vita. Per me è stata un'esperienza favolosa perché sentivo da tempo la voglia di aiutare e collaborare con delle scuole che ne hanno proprio bisogno. Non trovavo il modo di farlo, non sapevo come, e questo sogno è diventato realtà attraverso una carissima persona che Barbara aveva conosciuto a Santiago del Estero. È bastato un semplice dialogo per mettere in movimento la Campagna solidale della Dante di Ramos. È stato fantastico vedere come la Dante si riempiva di scatole da portare a Santiago date in donazione dai nostri studenti. Ecco le parole di uno dei protagonisti del nostro viaggio ....
Per Settimana Santa la mia gli abbiamo consegnato le cose mamma mi aveva proposto di sembravano molto felici ed io ero viaggiare a Santiago del Estero contento di fare qualcosa per una con Barbara, Cristina e lei per scuola e i loro maestri . portare del materiale per delle Il giorno dopo siamo andati in scuole: TV, computer, libri, un'altra scuola che mi è sembrata quaderni, astucci, matite ecc. E io molto più umile dell'altra e per indeciso ho detto di sì. Era il questo abbiamo donato più cose. primo viaggio tanto lungo che Viaggiare in una città ed aiutare facevo in macchina ed ero molto chi ne ha bisogno mi è sembrata nervoso e ansioso di arrivare. un'esperienza molto bella e Il primo giorno siamo arrivati a curiosa. Mi piacerebbe rifarla in Santiago e mi è sembrata una un altro posto e così poter aiutare città molto bella e grande. Il altri bambini. giorno dopo abbiamo conosciuto Nicolás Gago Fastuca una signora Instituto San Francísco Solano - Rio Hondo chiamata Silvia che ci ha portato in una s c u o l a p e r consegnare alcune delle cose che a v e v a m o i n macchina. Per me la scuola era bella e le maestre erano simpatiche e ci hanno dato da mangiare. Quando
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LA DANTE NELLE SCUOLE PUBBLICHE: U N
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i chiamo Karina Lento, sto frequentando il corso di glottodidattica nella Dante Alighieri di Ramos Mejia e a marzo mi hanno chiamato per una proposta di lavoro nella scuola N°4 General José de San Martín de Ramos Mejia e la N° 21, “Antartida Argentina” de Lomas del Mirador. Anche se ero molto nervosa, ho detto di “SI”alla proposta. I giorni successivi sono stati una vera tensione, finché è arrivato il giorno d'inizio. La prima scuola in cui sono andata è stata quella di Lomas, ero molto nervosa, ma felice, perché finalmente facevo quello che ho sempre voluto fare: trasmettere ad altre persone la lingua delle mie origini. Ricordo che la direttrice mi aveva portato al primo corso, la 1°B: sembravano dei
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pulcini. Quando li ho visti, subito in quel momento, mi sono veramente rilassata. Ci siamo seduti in cerchio, io avevo portato un pupazzo che mi era servito per presentarmi. Anche se c'erano un sacco di cose per farli divertire, avevo paura che non bastasse il materiale, invece è stato tutto il contrario: i bambini hanno giocato, cantato insieme a me e ci siamo divertiti tantissimo. Ad un certo punto è suonata la campanella, l'ora era già finita, i bambini si sono alzati ed ognuno di loro si è avvicinato per darmi un bacio e chiedermi quando avremmo avuto ancora italiano. Questa situazione mi ha commossa perché sono stati loro a darmi le parole di sollievo. Sono uscita da quell'aula piena di energia e convinta che dovevo
alve!!! Mi c h i a m o Myriam. Sono nata nel'73 nella bellissima regione di Misiones. Ho cominciato a studiare italiano perché mio marito è italiano, e lui mi ha dato la prima spinta. Adesso sto facendo un percorso molto ricco, sto frequentando il corso di glottodidattica con una metodologia in cui lo studente è protagonista. Attraverso la Dante di Ramos ho avuto la possibilità di cominciare a lavorare in una scuola pubblica, la N°4, vicina alla Dante. Questa è la prima esperienza che faccio con i bambini, che sono della 1°e 2° elementare. Lavorando con i piccoli s'impara tantissimo: senza pregiudizi utilizzano il gioco per divertirsi e se una cosa è andata così così
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C H E dare a questi bambini ancora di più. È per questo che ancora continuo a studiare, ed anche se finisco, continuerò sempre ad aggiornami con i diversi corsi e laboratori che la Dante offre, perché voglio essere un'insegnante che fa lezioni diverse e divertenti. Voglio ringraziare la Dante per questa possibilità e anche per permettere agli insegnanti, Angelo e Barbara, di portare i loro corsi e fare il progetto nelle scuole pubbliche, dove i bambini hanno avuto la possibilità di partecipare e si sono sentiti felici e contenti. Voglio, inoltre, nominare le mie compagne di corso: Miriam, Erika, Lili, Elsa ed Andrea, che mi hanno accompagnato nel progetto del Carnevale di Venezia che abbiamo fatto nella scuola di Lomas. Grazie di cuore. Karina Lento
dimenticano subito. Ho preso questi gruppi dopo la metà di quest'anno. Sappiamo che tutti i gruppi sono diversi, e a volte, ci sono anche quelli molto movimentati. Comunque sono molto contenta del percorso: abbiamo fatto ballo, canto, giochi, e attraverso queste attività ho potuto lavorare anche sul loro stato emotivo. Prima che la Dante mi offrisse questo lavoro avevo già in mente di lavorare con i bambini, anche per questo motivo ho deciso di frequentare il corso di Psicologia Sociale. Ho un'amica maestra che dice sempre: ''Ci vuole uno sguardo molto accurato per lavorare con i piccoli''. Sono d'accordo. Myriam Galeano
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B O N T À :
IL CORSO DI CUCINA ALLA DANTE
Siamo felici di avere un bravo cuoco “CHEF” come Ariel!!! Impariamo tante ricette, segreti e trucchi culinari dei cibi delle diverse regioni italiane, del Nord e del Sud . Ma quante cose ci mancano ancora da imparare!!! Noi siamo tutti di origini italiane, e ritorniamo a queste attraverso la cucina. Tutti i lunedì alle sette, in gruppo, cuciniamo, impariamo e ridiamo insieme. Con la ricetta in mano ci dividiamo il lavoro che indica Ariel e domandiamo tutti i dubbi. Poi il lavoro che vogliono fare tutti: pulire i piatti, le padelle, ciotole, terrine, coltelli Tus palabras describen muy bien lo que ecc. Infine apparecchiamo i tavoli e così mangiamo il cibo he sentido en este año: un inesperado che abbiamo fatto, e per la digestione anche un pochino di retorno a las raices que me llena de vino rosso. Grazie Ariel per essere un insegnante che sa alegría cada lunes! Y como yo no se hablar italiano, trasmettere la vera arte della cucina italiana! María Rosa Tripodi además de descubrir los superlativos sabores de estas delicadas recetas, he ido ampliando mi vocabulario notablemente. Ci vediamo! Oscar LARGHI
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CORSO DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI “ I L C O R P O E L E Q U A L I T À COMUNICATIVE DELL'INSEGNANTE” Barbara Bonacin
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al 22 al 26 luglio si è svolto, presso la nostra sede, un corso d'aggiornamento per insegnanti tenutosi dall'Associazione Tulipano, Associazione Dilettantistica Sportiva Culturale di Roma. Le formatrici responsabili, Elizabeth Koole e Angela Mariani, durante questa settimana hanno affrontato diversi argomenti attraverso il metodo “Educazione al movimento consapevole e creativo”. L'obiettivo del corso era ricreare uno spazio dove l'insegnante potesse avere l'opportunità di conoscere meglio se stesso attraverso un'esperienza pratica che partisse dal corpo, dal proprio movimento per confrontarsi, per comprendere e migliorare il suo modo di comunicare ed agire in aula e nella vita quotidiana. Uno spazio innovativo dove poter mettere in pratica concetti teorici studiati, che pur essendo importante continuare ad approfondire, allo stesso modo, risulta fondamentale capire come applicarli concretamente in aula. Di seguito riportiamo delle riflessioni personali di alcune delle insegnanti che hanno partecipato a questa esperienza:
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Voglio esprimere che mi sono sentita veramente molto felice e libera nel ritrovare me stessa e poter riscoprire delle sensazioni che da tempo non sperimentavo. Viviamo in una società che ogni giorno corre velocemente per arrivare al lavoro, ad un obiettivo, ad un traguardo, però che non si ferma a guardare se stessa. Con quest'esperienza ho trovato un momento per me in cui mi sono connessa con ogni parte del mio corpo, forse un po' addormentato dagli impegni quotidiani. Eppure posso anche dire che mi è servito per poter guardare negli occhi le altre partecipanti e quasi sentirmi identificata con le loro gioie, pene, ed esperienze vissute. Ho anche imparato a non sentir paura o timidezza verso il corpo e lo sguardo delle nostre compagne, anche perché sono cresciuta in una famiglia molto rigida e strutturata in cui non si permettevano questo tipo di atteggiamenti. La mia sensazione è quella di esser mi appr opria ta del mio corpo, separato dalla mente e dalla
coscienza, riunendolo, e di essermi “riscoperta” come una bambina che gioca, senza limiti e paure di fare una brutta figura davanti agli altri. Mi sono, in qualche modo, sentita di attraversare una barriera che tante volte la vita, il lavoro, gli impegni quotidiani, come dicevo precedentemente, non ti permettono di oltrepassarla. Credo, comunque, che questi giorni che abbi amo vissu to insie me possono servirci non solo nell'ambito dell'insegnamento di una lingua, nel mio caso quella dei miei genitori, ma soprattutto come una pratica quotidiana per riflettere su noi stess e, su quan to ci allon tania mo dalle sens azion i gradevoli sia della mente che del nostro corpo. Bisogna pensare e ripensare a questi argomenti: il gioco, il nostro corpo, le nostre paure e gioie, sentirci a nostro agio nella professione in cui ci sviluppiamo, ma soprattutto riscoprire noi stesse, e accet tarci così come siam o veramente, senza nessuna maschera. Paola Lamontanara
Il primo giorno del corso arrivai alla Dante in tuta sportiva e scarpe da ginnastica, preparata a tutto! Andammo in salone e guidate da Elizabeth formammo un cerchio e da quel momento cominciammo a muoverci nello spazio, ascoltare il nostro corpo, il nostro silenzio, il nostro “essere” e a viaggiare dentro di noi. Compiute le quattro ore mi sentii “libera”, in pace con me stessa, e con gli altri. Quel primo giorno tornai a casa felice, soddisfatta del mio “sì” al corso. I quattro giorni che seguirono furono fantastici, pieni di sorprese e di esercizi nuovi. Ho imparato quanto sia importante la respirazione, come sia necessario ascoltare il proprio corpo, lasciar andare la nostra mente, lasciarsi andare. Ho capito l'importanza del gioco, ormai da anni dimenticato, dell'amicizia, del contatto umano e poi… la musica, il battito dei bastoni sul pavimento con un ritmo all'unisono stupendo: questo momento è stato veramente strepitoso! Elizabeth e Angela sono state capaci di stimolare la nostra creatività, la nostra timidezza, le nostre insicurezze e le nostre
emozioni. Sono riuscite a farci scoprire ciò che tenevamo nascosto, come chiuso in una cassaforte, i nostri pensieri, desideri e dubbi. È stato emozionante ascoltare una compagna dire che, giocando insieme a me con i bastoni, si ricordava di sua madre scomparsa da poco. L'ultimo giorno abbiamo mangiato tutte insieme e le ultime due ore sono state emozionanti, ci si congedava, la musica bellissima giungeva al cuore e arrivava alla profondità massima delle emozioni: c'erano i ricordi che venivano a galla, le confessioni, i silenzi, gli sguardi, gli abbracci e l'indimenticabile pianto: il magone era grande! Per concludere voglio ringraziare la carissima Barbara, la scatenata Silvia e tutte le compagne con cui ho condiviso questo meraviglioso percorso indimenticabile. Ringrazio Elizabeth e Angela per la loro professionalità, gentilezza e il loro sguardo indagatore. In questi meravigliosi giorni, ascoltando il mio corpo e entrando nella mia mente sono ritornata indietro di molti anni ed ho ricordato e capito che sono stata una bambina molto felice e che quella bambina felice di un tempo, grazie al percorso che ho fatto alla Dante, è ritornata a scherzare e ad essere felice ed ha ritrovato se stessa. Grazie, grazie cara Dante, quante sorprese, quante novità, quante emozioni che ci offri, mi raccomando non stancarti mai! Così la vita sarà più bella!
Ada Lodi Dicembre 2013
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Quando mi hanno spiegato un po' i contenuti di questo corso, subito ho sentito e ho pensato ''magari questo corso mi aiuterà a scoprire i limiti che ho verso me stessa'', e così ho deciso di farlo. Era la prima volta che seguivo una disciplina di questo genere. Ero proprio disposta a sperimentare tutto sul mio corpo, anzi la mia aspettativa era sviluppare e risvegliare le risorse che c'erano in me. Inizialmente ho scoperto che, nonostante fosse diretto ad insegnanti, qualunque persona lo poteva fare. Chi aveva voglia di rincontrarsi con se stesso, per accarezzare il bimbo che c'è dentro, oppure rendersi conto che è ancora vivo. Durante il corso ho provato diversi sentimenti, direi che ogni esercizio è stato una sorta di ''ballo educativo''. Ho lavorato sul piano della comunicazione corporea, la
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creatività, la spontaneità, i limiti, che tutti abbiamo; ho sperimentato un viaggio interno ed esterno contemporaneamente. Personalmente ho vissuto momenti molto emozionanti: in un esercizio la consegna era camminare e guardare solamente negli occhi la compagna, e poi toccare una parte del corpo; ho appoggiato la mia mano sul suo cuore..., dopo un po', ho visto negli occhi della mia compagna le lacrime. Sono una persona che non accetta per niente di fare brutta figura o di sembrare ridicola e che pensa al giudizio dell'altro. Per la prima volta invece, ho fatto quello che mi veniva di fare, e ho anche rispettato il contrario. Non guardavo cosa facevano gli altri, mi sono concentrata e mi sono permessa solo di ascoltare quello che mi chiedeva il mio corpo. Myriam Galeano
CITY TOUR PORTEÑO CON OCCHI ITALIANI di Mónica CRESPO
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ra le inizia tiv q u e st 'a n n o a e d i b b ia m o inserito an c he la possibilità di riscoprire la città di Buen os Aires dal punto di vista italiano. Con la collaborazio ne di Diego Ya n i , g u i d a turistica, a b b ia m o d e c is o d i fa r ripercorrere le strade di Buenos Aires p er conoscere q u a n to d 'i ta li a n o c' è o abbiano lascia to nel tempo gli italiani che sono arrivati in questa Terra .
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na domenica fredda, ma con il sole. Ci siamo riuniti, come un gioioso gruppo di turisti, alla Dante di Ramos per fa re u n a g i ta d i ffe re nte . Nell'autobus, Ariel l'autista e Diego la guida, ci aspettavano: Ariel serio e silenzioso, Diego con un discorso sempre pieno di belle storie. Abbiamo cominciato
i l v i a g g i o presentandoci. Io sono andata con la mia mamma, noi siamo della sede di Ituzaingó e non conoscevamo nessuno, ma tutto il gruppo era molto amichevole! Diego ci raccontava le storie di quegli italiani che hanno reso grande l'Argentina: noi tutti siamo figli, nipoti, parenti di quegli immigrati che innamorati del nostro paese non hanno dimenticato mai la propria terra. Abbiamo fatto un giro vicino al monumento di Giuseppe Garibaldi, Piazza Italia e un altro intorno al Monumento degli Spagnoli, poi prima fermata: il Rosedal di Palermo, dove abbiamo visto il Patio Andaluz, la statua del poeta Giacomo Leopardi e abbiamo salutato Dante Alighieri!! Mentre l'autobus ci portava per
Ave n i d a A l ve a r , D i e go c i raccontava le storie dei palazzi, ieri le case delle più ricche famiglie e oggi le Ambasciate degli Stati Uniti, Francia, Il Vaticano e Italia. Seconda fermata: La Recoleta. La piazza degli hippie, il Centro Culturale, la vecchia Chiesa del Pilar, il racconto di come le famiglie potenti sono arrivate qui al nord mentre il sud della città moriva di febbre gialla. Il cimitero della Recoleta dove ci sono tante belle opere d'arte, i sepolcri di personaggi della storia argentina e anche di immigrati che hanno “fatto l'America”. Qui c'è il sepolcro d'Evita Duarte de Perón, ma anche Rufina Cambaceres “La Dama di Bianco”, il fantasma che di notte si sveglia per far innamorare i ragazzi e poi svanisce. E il lamento di un padre italiano disperato per la morte d e l l a s u a
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bambina, un poema scritto sul marmo, un amore per l'eternità. Terza fermata: il Teatro Colón, fatto da tre architetti italiani, Francesco Tamburrini morto a causa di una malattia, il secondo, Vittorio Meano, ucciso dall'amante di sua moglie e il terzo Jules Dormal, un uomo certamente coraggioso che non credeva nelle maledizioni delle streghe. Veloce l'autobus ci ha portati a La Boca, il quartiere italiano per
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eccellenza, dove si parlava più xeneize che spagnolo. Abbiamo visto lo stadio di Boca Juniors, le case tipiche degli immigrati, cioè i “conventillos” pieni di colori, e la strada Caminito, tutta profumata di tango. Un caffè velocissimo per dimenticare il freddo e abbiamo ripreso il percorso. Una nuova fermata: Palazzo Barolo, costruito tra il 1919 e il 1923 dall'architetto Mario Palanti, ispirato al percorso del Dante nella Divina Commedia; il piano terra rappresenta l'Inferno,
i primi 14 piani sono il Purgatorio, gli altri 8 piani sono Il Paradiso e il faro rappresenta Dio. L'architetto aveva convinto il Signore Luigi Barolo a portare qui la tomba di Dante Alighieri. Dopo fece un altro palazzo gemello a Montevideo: il Palazzo Salvo. Nei lontani giorni quando i due fari si accendevano, si poteva guardare le luci da una città all'altra. Ultima fermata a due passi: Congreso, costruito dagli stessi architetti del Teatro Colón. Vittorio Meano, il secondo, aveva affittato una casa vicino al Congreso per sorvegliare l'opera. Un giorno era arrivato prima, incontrò sua moglie con u n a m a nte e i l f i n a l e l o conosciamo... Non si deve arrivare presto a casa senza chiamare prima! Siamo tornati a casa, tutti stanchi ma felici. Le compagne che fanno parte del coro della Dante cantavano vecchie canzoni italiane, un bel finale per una g i o r n a ta e m oz i o n a n te . V i raccomando: non perdete la prossima opportunità di guardare Buenos Aires con occhi italiani!
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S A B A T O
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P O M E R I G G I O
LAZIO
Sabato pomeriggio: la Dante è un brulichio di gente che si affolla dappertutto cercando il posto scelto: Cucina? Storia? Arte? Tradizioni? Teatro? Quest'anno tocca rendere omaggio alla regione Lazio. Per prima cosa ci tuffiamo nell´atmosfera dell´epoca, giochiamo a biglie, con le noci ed altri giochi dell'antica Roma, cantiamo insieme…I professori, con le tonache e le corone di alloro rendono il clima perfetto. L´atmosfera è gioiosa, rilassata, gioconda. Arriva il punto in cui ognuno si raduna attorno al suo gruppo secondo l'attività scelta. Nel mio caso: laboratorio di storia. L´imperatore del gruppo: il professor Angelo. Incominciamo ad approfondire gli argomenti previsti: il banchetto romano, l'eccelsa Cleopatra, l´ “originale” Nerone…Per molti di noi è la prima volta che ci vediamo ma ci sembra di conoscerci da una vita: ci aiutiamo a vicenda, sia con gli argomenti, sia con i travestimenti; c´è chi aiuta a mantenere ferme le ribelli corone di alloro, chi sostiene tramite spille le tonache e c'è anche una fata del trucco che prepara una Cleopatra così splendida da meravigliare Giulio Cesare e Marco Antonio dall'aldilà. Naturalmente c´è Nerone, che borbotta camminando per l´aula con lo sguardo perso da far paura. Immancabile il banchetto romano e così, il rumore degli attrezzi per prepararlo servono da sfondo a questo clima di lavoro. Il bello è quando mostriamo a tutti, già nel SUM, il lavoro fatto. È stata un´esperienza di quelle che ti riempiono l´anima, ci siamo divertiti e abbiamo imparato; non solo dal nostro lavoro ma anche dal lavoro altrui, perché abbiamo visto e ci siamo goduti gli altri laboratori, l´ultimo dei quali, quello di cucina (dire squisito è poco…). E così abbiamo finito la giornata sfarzosamente assaggiando ogni bontà della cucina laziale... ma quello è un altro laboratorio, comandato da un altro imperatore…Laboratori: all'anno prossimo! Patrizia Quadrizzi - Formazione linguisitca e culturale 4
È stato molto divertente e abbiamo passato un bellissimo momento insieme. Tutti i ragazzi hanno cantato e ballato. La musica scelta è stata bella, avrebbe potuto essere anche molto bella, ma c'era Tiziano Ferro... Pesante!! In ogni caso, siccome l'insegnante era Monica e lei è fan di Tiziano... Forse la prossima volta TIZIANO non ci sarà, lo facciamo fuori!!!! ;-) Il nostro gruppo è andato d'accordo, era in gamba e allegro! Speriamo di poter venire anche l'anno prossimo... I laboratori sono molto divertenti ed è bello poter condividere tutti insieme come se fossimo dei bambini!!!! Forza Dante!!!!! Bacioni a tutti!! Stella e Domenico B1 - Ituzaingó Dicembre 2013
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Nei primi giorni di Agosto arrivò un invito per me e mia moglie, a partecipare a questo laboratorio. Per noi la Dante di Ramos è molto cara, perché siamo stati nel '94 i primi diplomati dei corsi di lingua italiana. Questa esperienza l'avevamo già vissuta, quando si realizzò quella dedicata alla Campania, nella quale ci siamo divertiti assai. Per quest'anno c'era un'altra sfida, e ce la siamo veramente goduta. Quel 10 Agosto, mia moglie, dei vari laboratori, s'iscrisse in quello di cucina. Imparò alcune ricette che poi sono state fatte a casa. Per esempio gli spaghetti alla matriciana: fu veramente un piatto da Dei. Invece io, mi iscrissi al laboratorio di teatro. Pensavo che sarebbe stata una bella esperienza, e proprio ne risultò appassionante. All'inizio ci fu assegnato un professore d'origine italiana, che non conoscevo, ma dopo 5 minuti sembrava già un vecchio amico. Si chiama Giuseppe, che assieme a Lorenzo portarono avanti il gruppo. Ci hanno fatto vedere alcuni video di film italiani, per poi noi così decidere quale volevamo rappresentare. Una compagna ed io abbiamo scelto una scena di uno dei film visti. Era interpretato da Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini, denominato “Dramma della Gelosia”. È stata una decisione molto osata da parte mia scegliere quel film. Il ruolo della Vitti lo fece la compagna Monica, allieva del primo anno di lingua, quello di Giannini, Lorenzo, e il sottoscritto si immedesimò in Marcello. Giuseppe ci portò una guida che dovevamo studiare, e serviva per una scena del film scelto. Questa si svolgeva in una pizzeria, dove lavorava Giannini (il pizzaiolo). Nei suoi momenti “liberi”, lui aveva una relazione amorosa con la Vitti, cioè la moglie di Marcello. Chi legge questo dovrà immaginarsi la scena nella quale Marcello e la Vitti stanno seduti a tavola, e all'improvviso Marcello si presenta come l'uomo che è stato tradito da sua moglie. Così incominciano i litigi col pizzaiolo. La scena finisce con grida, pugni che volano, schiaffoni e anche parolacce tra i 3 personaggi fondamentali. È una tipica commedia italiana degli anni '70. Dopo diverse ripetizioni e tante improvvisazioni, alla fine nel salotto della Dante, arrivammo a rappresentare l'opera in una scena chiamata: “Dramma della Gelosia”. Credo che sia stata una bellissima esperienza e gli allievi invitati con il loro applauso ci tranquillizzarono e con il loro riconoscimento ci fecero ritornare alla realtà. Ringraziamo la Dante di Ramos che sempre ci convoca per queste belle esperienze, così almeno col pensiero stiamo più vicini alla nostra cara Italia. Lino Santagata
Girava girava girava, è così che cominciò questa storia. Nella settimana del Lazio siamo andati al laboratorio di teatro e senza conoscerci ci siamo rilassati ed entrati in trance. L'immaginazione ci ha fatto venire tante idee per ricostruire parte del film e riuscire ad adattarlo alla nostra follia quotidiana. Nel film c'erano due camerieri che parlavano dei loro sogni, uno girava girava e l'altro sognava donne famose: Sharon Stone, Brigitte Bardot e Monica Bellucci, donne che volevano sempre fare l'amore. Siccome noi siamo ragazze belle, pazze e intelligenti, abbiamo cambiato quasi tutto: il primo cambiamento è stato più nel sogno delle donne, Sharon Stone per Brad Pitt, Brigitte Bardot per Tom Cruise e il più divertente è stato Monica Bellucci, con il rappresentante più stravagante e pazzo, il professor Giuseppe della Dante. Abbiamo potuto ridere e far ridere gli altri, senza paura di pronunciare male una parola o di fare una figuraccia. Perché alla Dante abbiamo trovato un mondo diverso, dove dire o scrivere male una parola è solo uno scherzo, non è la fine del mondo ma l'inizio per imparare più cose, è un luogo dove siamo un po' italiani ma anche argentini allo stesso tempo; la Dante è anche un posto dove siamo tutti uguali, senza dare importanza al livello, si incontrano amici, compagni simpatici, come noi due che facendo questa opera folle ora siamo sempre insieme e condividiamo altri nostri momenti…
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TEATRO TUTTO L'ANNO ALLA DANTE I
l teatro è già da tempo, sotto diversi aspetti, parte della nostra Istituzione: lo ritroviamo tra le diverse attività che svolgiamo in aula, in molti progetti che i nostri studenti sviluppano durante l'anno e nella formazione costante dei nostri insegnanti. Quest'anno abbiamo deciso di proporre dei seminari mensili, che permettessero agli amanti di questa disciplina di sperimentarne i benefici e di vivere l'esperienza di sentirsi dei veri attori! Gli incontri sono stati organizzati attraverso la collaborazione dell'Associazione RES p r o d u c c i o n e s e l'insegnante Morgana Marchesi.
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icordo la prima volta quando ho dovuto fare con un'altra compagna un ' improvvisazione. Vedendo gli altri compagni, che facevano da pubblico e ci guardavano con tanta attenzione, mi sono bloccata, ho sentito che non ce la facevo. “Non posso,” ho detto. Allora Morgana, la nostra professoressa, mi ha detto: “ Dai, che tu puoi!”. Mi ha incoraggiata dicendo che sempre dobbiamo essere convinti che tra l'attore e il pubblico c'è una quarta parete. Ricordo il lavoro della scultura che rappresentava la nostra personalità, mi ha fatto emozionare molto, al punto da non poter parlare, avevo un nodo in gola. In ogni seminario, come dice la canzone di Eros R a m a z zo tt i , co nt i n u i a m o a d imparare e a drammatizzare con la lingua italiana, a condividere con gli altri tante emozioni e sentimenti che si trovano dentro al nostro cuore e la nostra anima, e che sicuramente resteranno per sempre nella nostra mente. Impariamo a saperci ascoltare: questo è molto importante perchè ci fa riflettere e a metterlo in pratica nella vita. Morgana ci fa, ogni volta, pensare e creare vari personaggi, ha saputo accoglierci con forza, simpatia e allegria trasformando il nostro gruppo di teatro in una vera compagnia d'amicizia. Per concludere: in ogni seminario di teatro, mettendoci nei panni del personaggio, giochiamo, impariamo, ridiamo, piangiamo, amiamo, ci emozionamo e ci sentiamo come veri attori! Grazie Dante! Grazie Morgana! di Ana María CHIAPPETTA Dicembre 2013
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MUSTAFÀ: TRA IRONIA E NOSTALGIA LA STORIA DEI NOSTRI IMMIGRANTI di Silvia CABALEIRO
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d agosto La Dante di Ramos Mejia, ci ha proposto di vedere un'operetta che si chiama “Mustafà”. Sono venuta senza aver letto previamente di che cosa trattasse la sua trama. È stata veramente una bellissima sorpresa perché gli attori erano molto bravi. “Mustafà” rappresentava la storia di due famiglie immigrate: una italiana e un'altra turca che convivevano nello stesso “conventillo” e tutti i problemi che presentava questa convivenza tenendo conto di due atteggiamenti e tradizioni completamente diversi. Dopo averla vista, ho pensato come era stato l'arrivo dei miei genitori che anche loro sono immigrati e a tutte le difficoltà che avevano avuto, ognuno con il proprio modo di essere, mentre parlavano una lingua diversa dall'altra. Questo bel paese ha aperto le sue frontiere a tutti quelli che hanno deciso di venire a cominciare una nuova vita qui ma, nonostante ciò: quanto difficile deve essere stato, no?
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CERRAJERÍA - COPIAS DE LLAVES - APERTURAS Horario de Atención Lunes a Sábados de 19 a 14 hs. y 16 a 20 hs. Domingos y Feriados de 9 a 14 hs. Rosales 356 Ramos Mejía (1704) Provincia de Buenos 14
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Ángel Natalio Farina Traductor Público - Italiano Av. Rivadavia 5525 3°A (1424) Buenos Aires Tel.: 4432-2915 Cel.: 15-5044-2350 e-mail: anfarina@fibertel.com.ar
L O R E N Z O IN
UNA
NOTTE
MAGICA
A
BUENOS
AIRES
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opo la visita a giugno del grande Battiato, martedì 24 settembre è arrivato Jovanotti, un mito della musica della penisola italica. Il teatro Vorterix era strapieno di italoargentini, e non solo, che si sono goduti ogni singolo pezzo che ha fatto. Mentre aspettavamo per entrare, i fan sfegatati del cantautore toscano si facevano delle foto. E i ragazzi della Dante? Si facevano notare, come sempre! Quelli che erano al VIP scattavano delle foto a coloro che erano nel settore più vicino al palcoscenico, e viceversa. E un incontro improvviso con i ragazzi di Amaro Lucano, superospiti della “Prima Notte Vera” fatta nel “lontano” 2010. L'inizio del concerto è stato alle 21 puntuale. Lorenzo, di camicia e pantaloni neri, cappello rosso, cravatta e stivali dorati, ha scatenato la follia. La gioia di poter ascoltarlo in italiano con i suoi ultimi singoli: Tensione Evolutiva, Ti porto via con me ed Estate e tutti i suoi successi estratti da “Back Up 1987– 2012” conosciuti in Argentina: L'ombelico del mondo, Non m'annoio, Serenata Rap, Piove, Penso Positivo, Bella, Un raggio di sole, e tantissimi altri, tra cui Safari, Fango, Tutto l'amore che ho, A te... E poi ci ha sorpreso con due pezzi in spagnolo:“Muchacha ojos de Papel” del Flaco Spinetta e “Matador” de “Los Fabulosos Cadillacs”. Dopo la chiusura con Mezzogiorno, pensavamo di aver la fortuna di vederIo all'uscita. Purtroppo, e dato il freddo della noche porteña, abbiamo deciso di concludere la serata a “Siamo nel forno” mangiando tutti insieme la vera pizza italiana! Due show live di Jovanotti in Argentina. Dopo sedici anni dal suo primo arrivo a Buenos Aires, dopo il video di Bella girato qui, Lorenzo ha fatto il suo debutto nel capoluogo argentino e ci ha promesso di tornare presto... L'anno prossimo! Noi, lo aspettiamo a braccia aperte! di Mónica PAESE
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o spettacolo è stato meraviglioso, il teatro pieno di gente di diversi posti e diverse età, c'erano gruppi di amici come noi e anche gruppi di famiglie. Jovanotti è un uomo molto positivo che trasmette molta energia e gioia al pubblico. Ha cantato per due ore facendo una selezione tra le sue canzoni più famose. È stata una serata molto movimentata dove tutti abbiamo ballato e cantato, e ci siamo emozionate quando Jovanotti ha fatto un rap su Buenos Aires, un bellissimo regalo per tutti noi! Siamo molto felici perchè abbiamo condiviso quella bella serata con tanti amici. di Mónica FERRARIO e Barbara VIALE Dicembre 2013
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IL
CORO
DELLA
DANTE
di Marianela TUCCI
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l'arduo lavoro che abbiamo iniziato ha a musica, oltre ad essere una via di fatto in modo che arrivassimo a fine sfogo per coloro che la praticano è, anno realizzando un concerto a mio avviso, una forma di vedere il meraviglioso e pieno di emozione. Il mondo con altri occhi, con la nostro repertorio va dalle commoventi prospettiva che ogni tanto possiamo canzonette napoletane fino alle “trasferirci” in un posto lontano da qui, moderne melodie di famosi artisti che ci fa connettere con noi stessi. In un italiani. Ce l'abbiamo messa tutta e periodo in cui la voce ha perso il continueremo facendo quello che protagonismo che merita, ci animiamo amiamo… musica! ad essere militanti della voce! Mi ha reso molto contenta che la Dante abbia deciso di formare un coro, ma far parte di questo bellissimo progetto mi commuove ancora di più. L'esperienza di quest'anno è stata Ÿ Sellos de Goma meravigliosa: pensare che Ÿ Insumos deComputacion abbiamo deciso di aprire il Ÿ Proveedores de Empresas coro con otto iscritti e oggi siamo in venti! Impariamo a cantare uscendo fuori dai c l a s s i c i s c h e m i , Librería Comercial, Escolar y Artística vocalizziamo, giochiamo ed impariamo a conoscerci e ad essere un AV. DE MAYO 233 - TEL.: 4469 - RAMOS MEJÍA v e r o g r u p p o . I l www.tince.com.ar compromesso che hanno assunto i coreuti con
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I PROGETTI COME A T T I V I T À
I N T E R A T T I V A
Anche quest'anno abbiamo deciso di proporre ai nostri studenti un'attività che sperimentiamo già da un po' di tempo: i progetti. Abbiamo però deciso di inserire una variante: l'interattività. Crediamo che la parte più importante di questo lavoro sia il processo e non il risultato, che implica non solo l'approfondimento di un argomento ma anche la responsabilità e il lavoro di gruppo. Il risultato ogni volta di più dovrebbe essere una sintesi condivisa con gli altri gruppi, anche di diversi livelli. Per questo la scelta dell'interattività: pur non essendo un obiettivo facile da raggiungere riteniamo che la partecipazione attiva dei gruppi che assistono a queste presentazioni sia fondamentale perché cambia completamente l'atmosfera, il pubblico da passivo spettatore può partecipare all'argomento discutendo, giocando, mimando e sentirsi protagonista dell'attività insieme a chi l'ha ideata. Di seguito alcuni esempi delle esperienze vissute quest'anno: In ogni angolo della Toscana ... tante curiosità da scoprire Se parliamo della Toscana, tante immagini e conoscenze possono venirci in mente però condivideremo soltanto quelle che ci hanno colpito di più: ŸL'alluvione del 1966 quando Firenze è stata coperta da 4 metri di acqua, rovinando le opere d'arte. ŸDel famosissimo Ponte Vecchio abbiamo saputo tra l'altro che è stato costruito in età romana. ŸCi ha attirato l'attenzione la quantità di opere d'arte e la loro bellezza, tra cui la cattedrale di Santa Maria del Fiore che è la terza tra le cattedrali europee per le sue dimensioni. ŸLe verdi colline del Chianti. Una passeggiata meravigliosa nel luogo di nascita del vino conosciuto ormai in tutto il mondo! ŸI segreti della cucina toscana e tante ricette buonissime. ŸLa lunga via dei Cipressi a Bolgheri, ai cui fianchi ci sono più di 2.500 alberi, e lo stradone San Guido che ispirò il poeta Giosuè Carducci. Non è stato facile metterci d'accordo però possiamo dire che ne è valsa la pena perché abbiamo goduto di questa esperienza ancora una volta. Naturalmente i biscotti di Prato e il vin santo non potevano mancare. Una mattinata molto allegra!! Gruppo B1 giovedì
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Sogni dei nostri sogni Nello stupendo gruppo di ragazze che ho trovato quest'anno, abbiamo parlato dei nostri sogni e ognuna ha scritto sul sogno dell'altra. Scrivere i nostri sogni è stata un'esperienza favolosa, perché siamo così riuscite a conoscerci di più. Per questo motivo, abbiamo deciso di coinvolgere altri gruppi nella nostra presentazione: volevamo sapere quali erano i loro sogni. Abbiamo diviso i nostri invitati in tre gruppi, la consegna era raccontare i loro sogni di vita, e dopo sceglierne uno per rappresentarlo. Senza molta preparazione e senza travestimenti, ogni gruppo è riuscito a rappresentare il suo sogno e gli altri li hanno indovinati. È stato meraviglioso! Perché tutti hanno voluto partecipare e ci hanno messo molta energia facendo delle rappresentazioni. Il primo gruppo ha ricreato una situazione in aereo con un giornalista che faceva delle interviste per sapere in quale posto andavano. Il gruppo successivo ha rappresentato un viaggio in bicicletta per diversi luoghi d'Europa, attraverso i monumenti più famosi: il Colosseo, la torre Eiffel, la torre di Pisa ecc. L'ultimo gruppo ha simulato un viaggio per l'Italia, e alla fine si sono trovati con un'amica che aveva una casa nella Costiera Amalfitana. Alla fine, tutti i partecipanti hanno scritto i loro sogni su dei fogli, e quelli li abbiamo attaccati ai palloncini per farli volare all'aperto. Aver condiviso il sogno di vita d'ognuno ci ha fatto sorridere, perché quando si sogna lo facciamo alla grande e mettiamo tutto il cuore in quello che desideriamo. Quasi tutti hanno condiviso il sogno di viaggiare per il mondo, e in particolare in Italia. Veramente credo che questo sia il motivo per cui andiamo alla Dante: perché è una “piccola Italia a Ramos Mejia”. Condividere i progetti degli altri, partecipare, ballare, giocare, fare delle rappresentazioni, ascoltare musica italiana, e anche sognare in italiano significa di appartenere alla Dante. Per me, il momento più significativo è stato quando abbiamo lanciato i palloncini all'aria aperta con tutti i nostri sogni. C'era una chiusura per il lavoro fatto e anche un messaggio per tutti: lasciare i sogni volare sapendo che tutto è possibile, se si desidera con il cuore. Vanina D'Agrosa - B2 sabato
PINOCCHIO: Una favola che ci ha fatto tornare bambini L'idea che abbiamo avuto è stata quella di ricordare una favola della nostra infanzia. Alla fine, abbiamo scelto di fare una parodia di Pinocchio. Non credevamo che questo lavoro ci avrebbe fatti ritornare ai più bei momenti della nostra infanzia. Prima di tutto, abbiamo fatto una ricerca sul testo di Collodi e altri argomenti connessi e dopo, ognuno ha scritto su un tema e così ha preso forma la struttura del progetto: Pinocchio si sarebbe incontrato con diversi personaggi e situazioni della cultura italiana (della mitologia, la storia, le tradizioni) in un viaggio per trovare Geppetto. La preparazione ha comportato un lavoro di squadra molto divertente
ed emozionante. A volte, ridevamo per tutta la lezione senza interruzione. Con le nostre mani abbiamo fatto i costumi tagliando, incollando, cucendo e dipingendo. Ci sembrava di essere ritornati ai nostri anni di scuola elementare, quando eravamo piccolini. Per la presentazione, abbiamo deciso di adottare la forma della registrazione di un film, per far partecipare il pubblico. Gli ultimi saggi sono state giornate piene di attività e nervi ma la presentazione, alla fine, è stata come un gioco: tutti abbiamo dato il nostro contributo per riaggiungere l'obiettivo ma, soprattutto, ci siamo divertiti tantissimo e, speriamo, anche chi ci ha visto. Infine possiamo dire: Pinocchio era un pezzo di legno che diventò bambino e noi eravamo adulti che siamo diventati bambini. Gruppo B2 mercoledì Dicembre 2013
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Marcovaldo va a scuola Il nostro progetto di quest'anno si è i s p i r a t o a Marcovaldo di Italo Calvino, in particolare abbiamo lavorato con il racconto “Funghi in città”. Il n o s t r o professore, Angelo, ci ha proposto di crearne una c o m m e d i a infantile, all'inizio ci è sembrata una pazzia, non siamo drammaturghe!!! Ma la sfida è stata doppia, non soltanto dovevamo scriverla ma pure rappresentarla e non qua alla Dante, ma in una scuola davanti ai bambini delle prime classi elementari!!! E allora con l'incoraggiamento e il sostegno morale di Angelo ce l'abbiamo fatta, e abbiamo rappresentato la nostra prima “commedia infantile” davanti ai bambini della scuola 21; è stata veramente un'esperienza indimenticabile per noi, e crediamo anche per loro. Quando abbiamo finito tutti ci volevano abbracciare e baciare, offrendoci alcune delle caramelle che poco prima avevamo regalato a loro. Sono stati molto carini, attenti ad osservare e a interagire con noi, e si sono messi in gioco come parte dello spettacolo!! Va anche una parola di gratitudine e complimenti alla loro maestra, Karina, che ha saputo gestire il momento e che ha preparato i bambini in modo tale che non avessero nessuna difficoltà nel capire la commedia. Speriamo di ispirare altri gruppi a buttarsi in questa affascinante e p a z z e s c a esperienza!!!! Gruppo Formazione Linguistica 20
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I BAMBINI SOGNANDO STAN Il prossimo articolo è stato scritto sulle note della canzone di Domenico Modugno: “Vecchio frack”. Provate a cantarne la melodia scoprendo cosa ci racconta il gruppo c1 della loro esperienza con i bambini della scuola elementare! E' giusto mezzogiorno è cominciato il progetto sorpresi ci guardavano tutti quanti a scuola L'emozione ci invadeva il sogno si compiva vedendo l'universo in cui Galileo credeva Facendo le canzoni che Domenico voleva colorando i disegni come Caravaggio sognava I bambini sognando stan I bambini affascinati ascoltandola Maria hanno lanciato i palloncini gridando a viva voce i loro sogni sognando stan sognando stan sognando stan L'esperienza è stata bella Abbiam giocato molto con il nostro bimbo interno e il nostro desiderio si trasformò in realtà in realtà sognando stan NEL CIELO DIPINTO DI BLU, POSSONO VOLARE I SOGNI: LÌ, NIENTE È IMPOSSIBILE.
L'ARTE
DI
LEGGERE
Tabucchi e Caravaggio
C
he rapporto ci può essere tra un pittore vissuto a cavallo tra il Cinquecento ed il Seicento ed uno scrittore nato nel Novecento e morto nel XXI secolo? Quando andiamo a Roma, possiamo visitare una piccola chiesa che di solito non la troviamo nelle guide turistiche, si trova tra il Pantheon e Piazza Navona e custodisce due gioielli dell'arte italiana. Si tratta di San Luigi dei Francesi, entrandoci, a sinistra troviamo la Cappella Contarelli. Qui ci dobbiamo fermare parecchio tempo a goderci un quadro stupendo: La Vocazione di San Matteo. Si fa fatica a immaginare che chi ha fatto quel dipinto sia stato un essere umano, anzi, uno che ha venduto la fortuna familiare per eludere il carcere per un delitto e che inoltre è stato accusato di sodomia e di un omicidio. Quattrocento anni dopo uno scrittore italiano, è stato colto dal desiderio di conoscere i sogni degli artisti che lui aveva da sempre ammirato. Ma nessuno di loro aveva lasciato documentato le esperienze oniriche personali. Lo scrittore ha tentato in qualche modo di riparare quel vuoto e ha preteso di abbozzare nei suoi racconti quello che forse non era mai esistito. Il meccanismo impiegato dal letterato è stato quello di immaginare ciò che avevano sognato gli artisti per poter elaborare le loro opere. Lui pensava che ogni manifestazione artistica nascesse da un sogno notturno, e come un nostalgico di sogni sconosciuti si è lanciato a raccontare ipotesi. Da questa idea nasce il libro di racconti “Sogni dei Sogni” di Antonio Tabucchi come se lui stesso avesse sognato quello che i diversi artisti hanno sognato: ecco che ci racconta i sogni di García Lorca, di Debussy, di Edmondo De Amicis, e pure del nostro pittore malvivente. Tabucchi ha immaginato quello che avrebbe dovuto sognare quest'artista per quindi comporre la sua Vocazione di San Matteo; e quel sogno lo rivelò nel racconto “Sogno di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, pittore e uomo iracondo”. Ecco che si è svelato il nome del pittore e quello dello scrittore, ora basta solo immergersi nella lettura di questo libro che regna in modo particolare fra tutti quelli della mia libreria… Angelo Farina
Un Sognatore dell'Arte Antonio Tabucchi ha detto che per lui la scrittura non era una professione, “ma qualcosa che coinvolge i desideri, i sogni e la fantasia”. Possiamo dire che la sua opera, Sogni di Sogni, è l'evidenza di quella affermazione. Ma lui non parla dei suoi sogni, l'autore si riferisce ai sogni degli artisti che lui ammira. In un modo diverso, fantasioso, creativo e con una prosa particolare, il genio italiano prende le opere di alcuni artisti ed immagina cosa hanno sognato prima della loro creazione. L'autore ci permette, attraverso la sua scrittura, di viaggiare nel tempo e godere della fantasia dei sogni di quegli artisti. In questa maniera, questo libro ci lascia immaginare e giocare con altri sogni di personaggi che ci piacciono. È un invito a godere di una buona letteratura.Vale la pena sottolineare che i sogni non sono volgari. All'improvviso il lettore si trova immerso in un mondo di fantasia, dove quasi nulla è possibile; un mondo che offre una spiegazione a una certa opera che inizialmente sembrava incomprensibile. Questo genio della letteratura italiana ci apre la porta per sognare e ci invita a confondere per un attimo fantasia e realtà. E così ci fa scoprire che tutti e due hanno più cose in comune di quanto pensiamo, oltre alla stessa influenza sulle emozioni. B2 Sabato
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PAROLE CHE FANNO BENE: UN'ESPERIENZA DI LETTURA INTERCULTURALE
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a parola. La parola ha una forza speciale e una duttilità imparagonabile. Una parola può diventare magicamente un nome e lasciare una traccia sulla tua identità; e quella parola diventerà inoltre la tua carta di presentazione e ti accompagnerà sempre ovunque andrai. Una parola può diventare un vizio, e non potremo aprire la bocca senza pronunciarla. Una parola può farci provare piacere. Una parola può farci provare dolore. O una parola può insomma essere un enigma mai risolto. A volte condivido con i miei alunni e i miei colleghi una riflessione dell'antropologo francese Claude Lévi-Strauss: parlando proprio del suono delle parole, Lévi-Strauss fa riferimento all'impossibilità di tradurre un termine senza tradire almeno una parte del suo significato. Per esempio, per dire FORMAGGIO, un inglese dirà CHEESE, uno spagnolo dirà QUESO e un francese dirà FROMAGE, e la stessa parola nella bocca di uno stesso parlante non avrà mai lo stesso sapore. CHEESE sarà liquido e leggero, QUESO sarà piuttosto pesante e cremoso, e FROMAGE sarà per forza pungente e delicato. Chi è aperto a conoscere parole nuove, secondo
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l'antropologo, è anche aperto a vivere esperienze nuove. E cos'altro è una lezione di lingua straniera se non la possibilità di contemplare un nuovo mondo di parole ed esperienze di cui pian piano possiamo incominciare a esserne parte? Imparare la lingua italiana vuol dire intraprendere un viaggio. Ma l'italiano è così lontano dalla nostra esperienza quotidiana? Bisogna guardare al di là dell'orizzonte per trovare almeno una briciola di quell'italiano desiderato? La letteratura, a volte, ti invita a immaginare mondi possibili. O ti invita anche a rivisitare il tuo mondo con altri occhi. Nel nostro caso, le parole di un breve racconto ci hanno permesso di “rivisitare” l'identità italiana di tutti quelli che siamo porteños per nascita o residenza. Non ci son voluti anni di formazione linguistica per riuscire ad aprire questa porta interculturale. C'è voluto soltanto aprire quelle poche pagine e riconoscere con ingenuità da turista l'italiano che ci circonda. Il racconto ANNA IN ARGENTINA (2009) fa parte della collana DIALOGO ENTRE CULTURAS promossa dalla Dirección de Lenguas Extranjeras del Ministerio de Educación de la Ciudad de Buenos Aires. Questi materiali sono stati elaborati da specialisti in lingue straniere per contribuire allo sviluppo della competenza interculturale degli alunni. Il racconto e la guida di proposte per l'insegnante sono già a disposizione nella nostra biblioteca! Ed ora alcune r i f l e s s i o n i personalissime delle ragazze dell'A1 del giovedì:
“Noi pensiamo che quando due persone di differenti culture si incontrano, non solo possono scambiare parole diverse, ma anche conoscere parte della loro storia, un altro modo di vedere il loro paese, la loro identità, ma non solo posti, ricordi, loro fanno una esperienza nuova più importante.” "Nel suo libro "Tipi di viaggiatori" Tzevan Todorov fa la classificazione di diversi tipi di viaggiatori e fa riferimento all´esperienza di ogni persona con il posto che visita. Il viaggiatore ha una relazione di conoscenza con l'altro, e allo stesso tempo, può riconoscersi: ha bisogno di relazionare la nuova esperienza di viaggio con la sua propria esperienza di vita, d'origine, d'identità”. “Le parole sono molto importanti per comunicare e trasmettere sensazioni, i sentimenti, l'amore, il dolore, il piacere e molte impressioni diverse. Imparare la lingua italiana comprende una piccola parte della cultura dell'Italia”. “Conoscere un altro paese ci permette di sapere di più sul nostro proprio paese”. “È importante pensare a tutte le parole che escono dalla bocca. Le parole hanno un potere speciale, una forza capace di illuminare il nostro sentiero e l'orizzonte che speriamo di raggiungere. Utilizzate in maniera appropiata e positiva, costituiscono i fondamenti del successo e la pace all'interno”. di Cristian E. Valenzuela Issac (Il Prof. DJ!) e LE RAGAZZE POM POM
SPECIALE ITUZAINGO Nel 2014 ci saranno delle novità che permetteranno alla sede di Ituzaingò di crescere, per ricevere nuovi alunni e continuare nel nostro obiettivo: la diffusione della lingua e cultura italiane in un contesto amichevole e divertente. Di seguito alcuni messaggi, opinioni e auguri dei nostri studenti di quest'anno:
Siamo un gruppo di tre persone che cerca di imparare ogni volta di più l'italiano...e soprattutto a parlare!!! Vogliamo crescere in questa lingua divertendoci! A2 mercoledì
La Dante di Ituzaingò: un luogo imperdibile! Un desiderio! Dopo un anno di lavoro intenso e divertente siamo arrivati al finale. Buon Natale e Buon Anno a tutti! Io sono molto felice di cominciare quest'anno un nuovo progetto di studiare la lingua del Dante. Buon Natale a tutti! A1-A2 martedì e giovedì Il corso di Italiano è stato meraviglioso. Il gruppo è molto divertente, e la professoressa molto brava!! Giochiamo, parliamo, cantiamo, guardiamo film: tutto è molto divertente e utile per parlare e scrivere in italiano. Tutti i venerdì mattina sono felice. Io voglio continuare il corso nel 2014! Mi piace il metodo di valutazione e di insegnamento! La Dante è incredibile! Gruppo Cosanostra
Il corso di italiano è molto attivo, la partecipazione degli alunni interagendo e lavorando in gruppi, è un chiaro esempio di corso moderno, adatto alla situazione di ogni studente. Dopo il lavoro è faticoso studiare, soprattutto i verbi, ma il lavoro in gruppo e l'intervento dell'insegnante rende la lezione bella, dinamica, e molto divertente. E così tutto è facile da imparare, perché siamo tutti uguali, e non ci vergogniamo se ci sbagliamo. È molto importante la differenza d'età in gruppo, perché tutti impariamo dagli altri. È vero, Ituzaingò è una scuola piccola, ma noi studenti abbiamo il cuore grande, e tutti insieme lavoriamo per imparare e siamo uniti, in attesa del prossimo anno. Sono personalmente molto felice con i miei compagni, e aspetto ogni mercoledì per vedere e trascorrere una bella giornata tutti insieme, imparando, divertendoci e giocando. Ma Ituzaingò negli anni crescerà e noi saremo un esempio chiaro di chi ha imparato la lingua "del DANTE" A2 mercoledì
Ciao bella gente! Mi chiamo Silvana, non sono Italiana, ma il mio cuore batte per la Calabria e tutto quello che la riguarda mi rende felice, per questo vado alla Dante. La Dante ha un metodo molto intelligente per imparare l'idioma, attraverso il cuore. E così il cuore si riempie di momenti belli. Giochiamo, creiamo e senza renderci conto parliamo in italiano. Formiamo un gruppo bellissimo e dolcemente guidati dalla professoressa Adri, applichiamo la grammatica, anche se non è sempre facile. Siamo tutti differenti, però non si vede, perché abbiamo voglia di apprendere. Non importa quanti anni sono necessari, l'importante è imparare: tutto è possibile! Non so se potrò andare un giorno in Italia ma io continuo a crescere, parlare e fare nuove amicizie alla Dante. Buon anno! Amore e felicità a tutti!