N 11 ds 9 03 2014

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ESCLUSIVO Intervista a Sandro Donati autore del libro "Lo sport del doping"

www.domenicasport.org

"CONTRO IL DOPING SENZA SE E SENZA MA"

Domenica Sport ANNO XVII - N. 11 - 9 Marzo 2014 (Stagione sportiva 2013-2014) - Quindicinale di informazione sportiva Direttore responsabile: Flavio Mariuzzo - Registrazione presso il Tribunale di Pordenone n. 438 del 15/09/1997 Costo di abbonamento annuale 10 Euro - Spedizione in a. p. - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Pordenone SEDE: Pordenone, Viale Trieste, 15 - Telefono 0434.240000 - Fax 0434.208445 - e-mail:info@domenicasport.org

di FLAVIO MARIUZZO www.facebook.com/ domenicasport

ITALIAN BAJA, TRA GUADI E MAGREDI UN TURBINE DI EMOZIONI >>

L'APPROFONDIMENTO

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L'ACI FVG NEL NUOVO ACI STORICO

SOTTO LA LENTE

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BOSCARALLY CONFLUISCE IN MRC SPORT

L'INIZIATIVA

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DA MRC SPORT E KNIFE NASCE IL JUNIOR TEAM

Ci sono battaglie che vanno sostenute senza se e senza ma. Una di queste battaglie, per noi di Domenica Sport, la sta combattendo da anni il professor Alessandro Donati, ex allenatore della nazionale di atletica leggera e oggi consulente dell’Agenzia mondiale antidoping. Da oltre 30 anni Donati denuncia l’uso di pratiche e di sostanze illecite nello sport di alto livello facendo nomi e cognomi. Un attacco al sistema pagato a caro prezzo con l’estromissione dai ruoli di vertice. Molto rumore ha fatto, in particolare, la recente pubblicazione del libro “Lo sport del doping” che, a distanza di oltre vent’anni dal precedente “Campioni senza valore” (misteriosamente scomparso dagli scaffali delle librerie), ha rimesso il dito nella piaga di uno sport diventato un laboratorio di medaglie. Il libro ha avuto l’effetto di un’infiltrazione nella diga. Probabilmente ha intercettato una domanda di cambiamento proveniente dal basso, dalle migliaia di appassionati sportivi che oggi si sentono traditi dalle mirabolanti vittorie ottenute grazie a emotrasfusioni e cure ormonali. Così si spiega la partecipazione di un pubblico sempre più numeroso, curioso e affamato di verità agli incontri che Sandro Donati sta instancabilmente tenendo in tutta Italia. A margine delle presentazioni organizzate nel mese di febbraio in provincia di Pordenone, e Fontanafredda e Azzano Decimo, ci ha rilasciato questa intervista. CONTINUA A PAG. 7

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L'EVENTO a cura della Redazione

DAL 13 AL 16 MARZO SULLE NOSTRE “TERRE MAGRE” VA IN SCENA LA XXI EDIZIONE DELLA CELEBRE MANIFESTAZIONE, VALIDA QUEST'ANNO PER LA COPPA DEL MONDO FIA CROSS COUNTRY RALLIES, RISERVATA ALLE AUTO, E PER LA COPPA DEL MONDO FIM BAJAS PER MOTO E QUAD

Reinaldo Varela, vincitore dell'edizione 2013 (Overdrive Proto)

Jean Louis Schlesser (Original Schlesser)

ITALIAN BAJA,

Krzysztof Holowcczyc (Mini All 4 Racing)

TRA MEDUNA E

Non solo sport, ma anche promozione del territorio e attenzione al sociale. una raccolta di fondi a favore del comitato Ideal Stand

Una miscela di sport, spettacolo, emozioni, nostalgia, attenzione al sociale, solidarietà. Questo è il XXI Italian Baja che andrà in scena dal 13 al 16 marzo, valido per la Coppa del Mondo Fia Cross Country Rallies riservata alle auto e per la Coppa del Mondo Fim Bajas riservata a moto e quad. LOCATION. Squadra che vince non si cambia. E nemmeno i luoghi cari al Fuoristrada Club 4x4. Il quartiere generale della corsa (direzione gara, ufficio stampa, centro classifiche, parco assistenza, eventi collaterali) sarà ancora concentrato alla Fiera di Pordenone; confermata la partenza ufficiale da piazza del Popolo a Sacile nel pomeriggio di venerdì 14 marzo. Poi la carovana dei mezzi raggiungerà la “colonia” di Cordenons per la Super Special Stage di apertura intitolata Memorial Azzaretti, con tracciato sui guadi del Meduna fino a Zoppola. Il clou tra sabato e domenica quando i concorrenti dovranno

affrontare più volte un giro di circa 66 km tra le aree golenali del torrente Cosa e del fiume Tagliamento, attraversando i comuni di Cordenons, Zoppola, San Giorgio Richinvelda, Spilimbergo e Valvasone. Arrivo e premiazioni nel pomeriggio di domenica 16 marzo in Fiera a Pordenone. MEMORIAL AZZARETTI. In onore del “Caco”, al secolo Claudio Azzaretti che fu tra i fondatori dell’Italian Baja, uno speciale trofeo sarà assegnato al concorrente autore del miglior tempo assoluto nel settore selettivo di venerdì 14 marzo, da Cordenons a Zoppola, tra i guadi che caratterizzano le “grave” del Meduna dove lui amava condurre il suo fuoristrada. La premiazione avrà luogo venerdì sera durante la “serata Biasion” in sala Zuliani alla Fiera di Pordenone. SERATA BIASION. Si tratta di un evento dedicato al “Miki nazionale”

(inizio alle 21, ingresso libero), organizzato dal Fuoristrada Club 4x4 Pordenone in collaborazione con Knife Racing e RinnovaMente di Maniago. Biasion, due volte campione del mondo rally, si è convertito alle corse fuoristrada iniziando dall’Italian Baja del 1996 al volante di una Lancia Delta Astra, mentre nell’edizione 2000 alla guida di un camion Iveco Cargo si trovò davanti gli strapotenti Kamaz russi. MIKI SU MITSUBISHI. Il formidabile driver di Bassano del Grappa sarà protagonista anche in corsa utilizzando un Mitsubishi L200 di Ralliart Italia, navigato dall’esperto Rudy Briani. Il nuovo propulsore da 370 cavalli per un veicolo da 6200 cc dovrebbe metterlo in grado di lottare per le posizioni di vertice, dove solitamente spadroneggiano gli specialisti stranieri.

Via Isonzo, 8 33084 CORDENONS (PN) Tel. 0434.930464 Fax 0434.930680


3 TROFEO SPECIALE ASSEGNATO ALLA MEMORIA DI CLAUDIO AZZARETTI. OSPITE D'ECCEZIONE L'EX IRIDATO DEI RALLY MIKI BIASION, CHE SARÀ PROTAGONISTA DI UNA SERATA AD HOC, MA ANCHE AL VOLANTE DI UN MITSUBISHI L200 DI RALLIART ITALIA

Stephane Peterhansel (Yamaha)

Alessandro Ruoso (Yamaha)

Kamil Wisniewski (Yamaha Raptor 700)

E TAGLIAMENTO I COLORI DELL'IRIDE

. Tra i soci del Fuoristrada Club 4x4 e gli sponsor della gara verrà realizzata dard, in sostegno alle famiglie dei lavoratori in difficoltà MINI CONTRO G-FORCE. La sfida iridata tra le auto potrebbe essere caratterizzata dal duello tra i russi Vladimir Vasilyev (vincitore 2012), con la Mini All 4 Racing del team X-Raid, e lo “zar” Boris Gadasin (vincitore 2007, 2009, 2011) al volante del suo G-Force Proto. Nei panni di terzo incomodo l’intramontabile Jean Louis Schlesser su Original Buggy (vincitore 1998, 2002). LA SFIDA TRICOLORE. Da tre anni lo scudetto è affar loro, la premiata ditta Emmetre Racing con il Grand Vitara 3.6 affidato al milanese Lorenzo Codecà, che si ripresenta all’Italian Baja per incamerare subito punti importanti in ottica campionato. Suzuki Italia schiera una seconda punta di valore, il giovane Andrea Dalmazzini (classe 1993) alla guida di un Grand Vitara 2.7 come premio alla vittoria nel Challenge monomarca. Avversari di rango gli equipaggi di Mitsubishi Ralliart, che ha come obiettivo specifico dominare la categoria T2 (veicoli di serie) con i Pajero di Elvis Borsoi e Carmine Salvi per proseguire un cammino vincente che dura senza esitazioni da due stagioni. Da seguire anche l’esordio nel T1 del novarese Diego Salerno con un Proto della famiglia Monte. RUOSO A CACCIA DEL BIS. L’anno scorso ha vinto il duello con sua maestà Stephane Peterhansel e l’Italian Baja è stato il trampolino di lancio per conquistare la Coppa del Mondo Fim Bajas. Ora riparte la

stagione iridata e Alessandro Ruoso ha le carte in regola per confermarsi campione anche se gli avversari non staranno certo fermi a guardarlo. Piani ambiziosi anche quello del sanmarinese Alex Zanotti, suo nel 2013 il titolo della categoria over 450cc. Tra i quad favorito il polacco Kamil Wisniewski, che al pari di Ruoso ha vinto qui e poi si è aggiudicato il mondiale bajas di specialità. TASSI “UNO DI NOI”. Nel 2003 è caduto dalla moto in allenamento e ha perso l’uso delle gambe. Da allora il perugino Gianluca Tassi ha sfoderato ancora più grinta per affrontare la vita e presiede la onlus “Uno di noi”, organizzazione di volontari che operano a sostegno del recupero della mobilità dei disabili. Ora la onlus ha realizzato un progetto intitolato “Noi per uno di noi” e con l’Evolution Driving School porterà in Fiera a Pordenone durante il weekend di Italian Baja un corso di guida finalizzato alla riscoperta motivazionale del portatore di handicap, per aiutarlo nel recupero dell’autonomia e valorizzare la nuova condizione psicofisica. UN ROMBO DI SOLIDARIETA’. Promozione del territorio e attenzione al sociale. Un doppio legame con Zoppola per l’Italian Baja 2014, in onore di “Caco” Azzaretti. Tra i soci del Fuoristrada Club 4x4 e gli sponsor della gara verrà realizzata una raccolta di fondi a favore del comitato Ideal Standard, in sostegno alle famiglie dei lavoratori in difficoltà.

per lo sviluppo del territorio


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L'APPROFONDIMENTO a cura della Redazione

ACI FVG, AMORE PER LA STORIA

“L'Italian Baja è una manifestazione d'eccellenza e una bella cartolina per IL COMITATO REGIONALE DELL'AUTOMOBILE CLUB D'ITALIA, il nostro territorio. Con qualche chilometro in più saremmo facilmente RETTO DAL PORDENONESE CORRADO candidabili ad ospitare il Mondiale e non solo una tappa di Coppa del Mondo” DELLA MATTIA, È STATO TRA I SOTTOSCRITTORI DELL'ATTO DI FONDAZIONE DELL'ACI STORICO, IL NUOVO ENTE CHE SI OCCUPERÀ DI TENERE L'ALBO DELLE VETTURE D'EPOCA Un paio d'anni a questa parte, con l'assorbimento della Csai, avvenuta nell'ambito di una generale spending review, l'Aci si occupa in prima persona anche dell'aspetto sportivo del mondo dei motori ed in particolare delle quattro ruote. Si svolgono quindi sotto l'egida dell'Automobile Club d'Italia, che è un ente pubblico non economico, ossia vive essenzialmente con le quote dei soci, tutti gli eventi agonistici, che si svolgono nella Penisola, dal Gran Premio di Monza di Formula Uno, al Rally Costa Smeralda, all'Italian Baja. Oltretutto, a riprova di quando lo sport sia tenuto in considerazione nella galassia Aci, l'ex presidente Csai, Angelo Sticchi Damiani, è oggi passato alla guida dell'Automobile Club. Venendo ai fatti di casa nostra, va subito segnalato che l'Aci del Friuli Venezia Giulia, retto da due mandati dal pordenonese Corrado Della Mattia e forte di oltre 40.000 soci (mentre 5.000 sono quelli di Pordenone) è stato di recente tra i sottoscrittori, all'ultima edizione della Fiera di Padova, dell'atto di fondazione del nuovo Aci Storico. “Lo scopo – spiega Della Mattia – è quello di alzare l'asticella,

Il presidente dell'Aci Fvg, Corrado Della Mattia (a destra) nella sala stampa dell'Italian Baja con il giornalista di Rai Sport, Lorenzo Leonarduzzi (al centro) e l'addetto stampa, Carlo Ragogna

ossia di elevare il livello del valore delle automobili definite storiche. L'inserimento nell'apposito albo deve andare oltre al mero discorso dei vantaggi assicurativi e fiscali. Alzare il valore storico per creare attorno alle automobili d'epoca, attraverso campionati, raduni e mercato di settore, un indotto significativo. Un progetto che si fonda principalmente sull'innalzamento dei requisiti al raggiungimento dei 40 anni dall'immatricolazione, oppure, per le vetture Under 40, all'appartenenza a determinate serie limitate”. “La nascita dell'Aci Storico – continua Della Mattia – potrà avere poi delle ricadute positive anche sul turismo, settore nel quale si possono aprire nuove opportunità di attrattiva per il cliente straniero”. Nel frattempo sul nostro territorio EDITRICE: Associazione “La Voce”, Viale Trieste, 15 33170 Pordenone DIRETTORE RESPONSABILE: Flavio Mariuzzo COORDINAMENTO EDITORIALE: Piergiorgio Grizzo COLLABORATORI: Carlo Ragogna, Ferdi Terrazzani, Edi Morettin, Eugenia Presot, Stefano Boscariol, Claudio Deiuri, Emilio Felluga

incombe l'appuntamento motoristico più importante dell'anno, che ormai da ventuno edizioni si tiene in questo scorcio della stagione, l'Italian Baja. “Il mondo dei rally è in grande sofferenza, ma l'Italian Baja è una gara specialistica e mantiene un grande appeal. Piace molto soprattutto agli stranieri, attira le televisioni e i grandi sponsor, è una manifestazione d'eccellenza che, oltretutto, costituisce una bella cartolina per il nostro territorio”. “Gli osservatori internazionali – continua – gradiscono molto il livello organizzativo e la qualità dei nostri tracciati. Con qualche chilometro in più saremmo facilmente candidabili ad ospitare il Mondiale e non solo una tappa di Coppa del Mondo”. PROGETTO GRAFICO: Francesca Salvalajo FOTO: Andrea Deiuri, Elio Eberle, Pierpaolo Gianfreda, Claudia Marzano, B. Missinato, Ferdi Terrazzani, Mario Tomadini, Piergiorgio Grizzo, Archivio Domenica Sport IMPIANTI STAMPA: Visual Studio-PN STAMPA: Tipografia Sartor Pordenone Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana


ANCHE IL BOSCARALLY TEAM SPOSA LA CAUSA MRC SPORT Per il 2014 Simone Boscariol parteciperà, con Giulia Zanchetta alle note, sulla sua Punto JTD, all’Alpe Adria Rally Cup, il campionato internazionale, che si articola su tappe in Italia, Slovenia. Croazia ed Austria

Dalla divorante passione per i motori di due fratelli, Fabio e Simone Boscariol, era nato qualche tempo fa, il Boscarally Team. I due, entrambi giovanissimi (Fabio, classe 1981; Simone, 1991), sono riusciti a riunire in poco tempo un gruppo di amici accomunati dal medesimo entusiasmo. Fabio ha iniziato a correre nel 2002 con una Peugeot 106 N1, effettuando 5 o 6 gare all’anno con varie vetture Peugeot 106, 205, Opel kadet, Renault clio A/N.

Oltre a correre, i due ragazzi noleggiano auto da corsa preparate da loro stessi. Nel parco auto vantano una Renault Clio gr.A, una Fiat Punto JTD, una Peugeot 106 gr.A, una Renault Clio RS, e un Opel Astra Gr. A. Con le prime settimane del 2104, oltre ai fratelli Boscariol, anche tutto il resto del team è passato in blocco alla Mrc Sport di Brugnera, la scuderia presieduta da Giacomo De Luca, ancora giovane, ma già affermata. Difenderanno quindi i colori del club

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SOTTO LA LENTE

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a cura della Redazione

IL GIOVANE CLUB, FONDATO DAI FRATELLI FABIO E SIMONE BOSCARIOL, È CONFLUITO NELLA SCUDERIA DI BRUGNERA, PRESIEDUTA DA GIACOMO DE LUCA, PORTANDO CON SÉ UN'ULTERIORE INIEZIONE DI ENTUSIASMO

liventino, portando in dote una grandissima dose di entusiasmo e voglia di fare, anche Michele Papa, Elvis Santarossa, Roberto Pilat e Diego Barbarotto, tutti appassionati, che abitano a Brugnera e dintorni. Quest’anno Simone parteciperà, Giulia Zanchetta alle note, sulla sua Punto JTD, all’Alpe Adria Rally Cup, il campionato internazionale, che si articola su tappe in Italia, Slovenia. Croazia ed Austria. Una bella esperienza per questo appassionato e talentuoso pilota.

CRESCE LA “FEBBRE” DELLA PASSIONE PER LE AUTO SPORTIVE. QUALCHE SETTIMANA FA È NATO IL CLUB FRIULI VENEZIA GIULIA, CHE RACCOGLIE PATITI DEI MOTORI ED IN PARTICOLARE DELLA CASA FONDATA DALL'INGEGNERE ITALO-AUSTRIACO CARLO ABARTH

AMMALIATI DALLO SCORPIONE Il primo gruppo, denominato Abarth Appassionati Triveneto, è nato già qualche anno fa. Riunisce al suo interno varie persone provenienti dalle provincie di Udine , Pordenone e Venezia, accomunate dalla passione per le macchine ed in particolar modo per quelle dello Scorpione. I membri aumentano di volta in volta e il gruppo si tiene in costante contatto tramite un famoso social network. Da qualche settimana, invece, opera l’ ultimo nato, il club "Friuli Venezia Giulia”, dimostratosi da subito molto attivo. Elemento fondamentale che accomuna i suddetti club è che non è richiesta nessuna tassa di iscrizione o altro; il vero scopo è stare in compagnia, esprimendo e condividendo le proprio passioni. Ai tempi d’oro c’era dapprima la Lancia che per decenni ha attirato molti appassionati; dopo il ritiro della squadra ufficiale dalle competizioni, la successiva parentesi Abarth nel mondo dei Rally aveva riacceso la fiamma

dei tifosi italiani , ma purtroppo anche questa è stata una semplice apparizione durata un paio di anni. “Se ai miei tempi si poteva tranquillamente dar sfogo alla propria passione iniziando a gareggiare – spiega una delle colonne del club, Marco Taverna - , come ho potuto fare io , oggi giorno oltre alla passione ci vuole purtroppo molto altro”. “Ecco allora che si cerca di trasferire la propria passione sportiva sulla vettura di tutti i giorni . Ci si affeziona al proprio bolide e si cerca di apporre delle migliorie che ne esaltino continuamente la bellezza o le prestazioni”. “Devo ammettere che nel mio caso è stata proprio la fatalità a far sì che diventassi proprietario di una Abarth , ma questo mi ha fatto conoscere in questi anni un sacco di nuovi amici partecipando ai loro incontri”. “Estendo l’invito pertanto a tutti coloro che amano le auto sportive a venire a trovarci in uno dei prossimi appuntamenti in calendario per il 2014”.

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DALLA COLLABORAZIONE TRA MRC SPORT E KNIFE RACING MANIAGO È NATA UNA NUOVA REALTÀ, IDEATA PER ACCOMPAGNARE LA CRESCITA AGONISTICA DEGLI UNDER 25 CHE STIANO MUOVENDO I PRIMI PASSI NEL MONDO DEI RALLY, DEL KARTING E DELLA FORMULA DRIVER

L'INIZIATIVA a cura della Redazione

JUNIOR TEAM AI NASTRI DI PARTENZA Il vivaio dei due club organizzerà nei prossimi mesi un corso di pilotaggio, che sarà poi seguito da un percorso quanto più individuale possibile per i giovani driver L' ASD Knife Racing Maniago nasce nel gennaio 2011 dall'iniziativa di un gruppo di appassionati maniaghesi e dalla loro volontà di rivitalizzare l’ambiente motoristico pedemontano, divertirsi, organizzare iniziative, e porsi come punto di riferimento per quanti vogliono entrare a far parte di questo ambiente a qualsiasi livello. La Knife Racing Maniago ha sede nella città dei coltelli, e qui, ogni primo martedì del mese, gli associati si riuniscono, dando vita ad eventi quali il corso navigatori “Memorial S. Adriomi”, il Formula Driver “Città di Maniago”, serate a tema, ma soprattutto creando scambio di esperienze tra i giovani e più esperti del panorama automobilistico pordenonese. “Il bilancio dei primi tre anni di attività è senz'altro soddisfacente - dichiara il presidente Giluio Turatti - il numero di associati cresce di anno in anno, creando un gruppo solido e affiatato, che sa ben accogliere tutte le new entry che entrano a far parte del sodalizio”. Vanno infatti sottolineati i numeri, che la Knife Racing Maniago è riuscita a consolidare nel tempo: circa quaranta associati, con una media anagrafica incredibilmente bassa, ventisette anni.

“I giovani sono il nostro leit motiv - continua Turatti - lavoriamo per poterli aiutare ad entrare nel mondo dell’automobilismo, sia esso Karting, Rally o Formula Driver”. Nelle scorse stagioni sportive, vanno evidenziati i risultati di rilievo, ottenuti da molti associati, che danno lustro proprio all’attività svolta nella pedemontana. Ed è proprio in virtù di questi obiettivi, della grande passione per l’automobilismo e dei giovani, che la Knife Racing e la Mrc Sport di Brugnera, altra importante realtà motoristica del territorio, si sono accordate per dare vita ad un nuovo progetto, rivolto esclusivamente ai giovani, siano essi piloti, navigatori o aspiranti tali. La meta posta è di farli crescere sportivamente grazie all’esperienza maturata dalle due scuderie. Nasce quindi il Team Junior, che ha come primo avvio l’inserimento in tale percorso degli associati under 25 dei due sodalizi, i quali verranno guidati e consigliati per il meglio nel loro inizio di carriera. Per fare ciò, oltre al corso navigatori concluso pochi giorni fa, organizzato dalla Knife Racing Maniago (che ha visto la presenza come istruttori

di importanti nomi del rallysmo italiano) sarà organizzato nei prossimi mesi un corso di pilotaggio per quanti vogliano iniziare l’attività, che avrà poi seguito con un percorso quanto più individuale possibile all’interno del Team Junior. “Siamo convinti che l'unione fa la forza– è il parere del presidente della Mrc Sport, Giacomo De Luca - e proprio per questo abbiamo deciso di concentrare le energie sui giovani. Assieme alla Knife Racing, che in questi primi anni di vita ha fatto un lavoro incredibile proprio con i giovani, contiamo di poter aiutare fattivamente chi si avvicina a questo sport”. Non rimane dunque che aspettare tutti i dettagli dell’iniziativa e osservare il lavoro degli esperti, messi a disposizione degli Junior dalle scuderie, nella speranza che da qui possa nascere qualche nuova promessa sportiva che dia lustro a Pordenone ed a tutto il Triveneto. Ulteriori informazioni, per quanti fossero interessati ai corsi e ad entrare a far parte del progetto, si potranno trovare quanto prima sui siti www.kniferacing.it e www.mrcsport.it, oppure cliccando sulle pagine facebook rispettivamente di Knife Racing e MRC sport.


CONTINUA DALLA PRIMA

DONATI: “LIBERIAMO LO SPORT DALL’ASSILLO DELLA VITTORIA A TUTTI I COSTI” Il direttore di Domenica Sport Flavio Mariuzzo (a sinistra) con il professor Alessandro Donati, durante la serata sul doping tenutasi di recente a Fontanafreda

Professor Donati, da qualche tempo lei sta conducendo un vero e proprio tour de force di presentazioni del suo libro: perché questa campagna massiccia? Sono convinto che questo sia un momento cruciale: i partiti devono pensare alla propria sopravvivenza, di conseguenza i vertici dello sport - che di autonomia non hanno neppure l’ombra - hanno perduto, momentaneamente, la loro sponda vitale. Ho finora fatto 114 presentazioni ed entro la fine di aprile si arriverà oltre le 140. Il risultato editoriale conseguito da “Lo sport del doping” è senza precedenti. Incontro sale e teatri sempre più pieni e persone attente e preoccupate. Qual è la posizione del Coni? Devo segnalare un fatto nuovo: in una recente presentazione del libro nella provincia di Siracusa è intervenuto il presidente della Federazione scherma nonché vice presidente del CONI nazionale Giorgio Scarso che ha pubblicamente manifestato la sua condivisione. Si tratta di posizioni isolate all’interno di un sistema essenzialmente “medagliaro”. Basti pensare all’elegante ed effimero Giovanni Malagò che ha promesso per le prossime Olimpiadi invernali un più consono bottino di medaglie. Vorrei averlo di fronte in un pubblico dibattito per chiedergli in quali specialità degli sport invernali conta di farsi largo, se in quelle dominate dagli ormoni anabolizzanti o in quelle condizionate dall’eritropoietina. A Fontanafredda lei ha affermato che vorrebbe unire e collegare la crescente comunità di persone che la stanno appoggiando nella sua battaglia. Cosa intende fare? Nel corso di queste presentazioni, mi sono reso progressivamente conto che coloro che le hanno promosse ed organizzate, rappresentano un

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L’INTERVISTA

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a cura di Flavio Mariuzzo

INTERVISTA ESCLUSIVA AL PROFESSOR SANDRO DONATI AUTORE DEL LIBRO “LO SPORT DEL DOPING” CHE STA FACENDO TREMARE LE FONDAMENTA DELLO SPORT ITALIANO loro “ma perché li suggerisci, non ti aspetti forse un vantaggio tangibile sulla prestazione?” Ed allora in che cosa si differenziano dall’uso del doping?

formidabile potenziale di passione, attitudine e concretezza. Quando mi avvierò verso la conclusione, scriverò loro per ringraziarli e per invitarli ad un incontro durante il quale riflettere insieme su ciò che è stato fatto e, soprattutto, su ciò che si potrà fare nel prossimo futuro. Proporrò la costituzione di un movimento con finalità concrete, da perseguire nei prossimi mesi: un movimento trasversale e forte sul territorio ma capace di confrontarsi a tutti i livelli. Leggendo i suoi libri ci sente traditi dai campioni più amati. Esiste ancora lo sport pulito oppure tutti, chi più chi meno, sono invischiati nel doping? Basta scorrere i verbali antidoping di molti “campioni” dello sport per leggere nelle loro dichiarazioni elenchi inquietanti di farmaci di ogni genere giustificati da patologie, vere o presunte, che li fanno rassomigliare ad un ospedale viaggiante. Spesso, alle patologie corrispondono record e medaglie: che strana equazione! Ma verrà il momento di approfondire ciò e di gettare luce sulle matrici che consentono tutto questo. Cosa ne pensa degli integratori, gel, aminoacidi che migliorano la prestazione ma non sono considerati doping? Generalmente sono una copertura per altro tipo di assunzioni e, comunque, ben rappresentano la deriva, o se si preferisce il tramonto, dello sport. Prima ancora, gli integratori, in particolare quelli proteici, rappresentano, però, la doppiezza del sistema sportivo: prendo a piene mani tutto ciò che non è considerato doping. Conosco diversi colleghi allenatori che si professano oppositori determinati del doping ma che, nel contempo, convincono essi stessi i propri atleti ad imbottirsi di aminoacidi e di creatina. Mi capita di chiedere

Lei ha lanciato l’idea di una confederazione dello sport giovanile come deterrente contro la cultura del risultato e quindi del doping: di cosa si tratta? Auspico la creazione di un’organizzazione dello sport giovanile che si proponga il rispetto del diritto dei bambini al divertimento e punti allo sviluppo di una conoscenza polisportiva che consenta all’adolescente di scegliere consapevolmente lo sport preferito. Solo un’organizzazione autonoma rispetto alle Federazioni sportive ma, nel contempo, alimentata dalla loro collaborazione e competenza, può mirare a questi obbiettivi. A livello territoriale si potrebbe dare vita a nuclei polisportivi, collaterali alla scuola, guidati da insegnanti scolastici esperti di sport, supportati dagli Enti locali e dalle società sportive. Ha qualche ricordo da allenatore legato al territorio pordenonese? Sì, ricordo gli anni dello sci alpino allorché, insieme a Pasquale Bellotti, curavo la pianificazione dell’allenamento delle squadre nazionali maschili e femminili, insieme ai direttori tecnici, Joseph Messner e Daniele Cimini. Era un periodo di grande fermento di idee e di confronto con gli allenatori. La trasparenza e l’onestà erano il denominatore comune, prima che arrivassero le prime collaborazioni con lo staff del professor Conconi. Ricordo una mattina, a Piancavallo, io e Bellotti raggiungemmo un po’ in ritardo la squadra femminile di slalom che si stava allenando a Piancavallo, uscimmo dalla funivia, mi girai e Bellotti non c’era più; poi lo sentii chiedere aiuto mentre rotolava qualche centinaio di metri più in basso. Daniela Zini lo afferrò e lo rimise in piedi.


SportNordEst www.telepordenone.tv - telepordenone@iol.it

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SPORT INVERNALI a cura della Redazione

sul canale 43

per il Friuli Venezia Giulia,

canale 66 per il Veneto

La trasmissione sportiva dedicata al mondo sportivo del Triveneto, in onda tutte le domeniche alle 19.00

SPORT RUVIDO E SPETTACOLARE, CHE SPOPOLA IN CANADA E NORD AMERICA, MA ANCHE IN ALCUNE ROCCAFORTI DELL'ARCO ALPINO ITALIANO, COMPRESA CORTINA, HA FATTO DI RECENTE CAPOLINO ANCHE A PIANCAVALLO

HOCKEY GHIACCIO AL PALAPREDIERI

Flavio Carlini: “Per il momento siamo una squadra amatoriale, anche se c'è già qualche idea di poter nel medio termine costituire anche una squadra giovanile per iniziare un progetto agonistico" di far crescere ancora il gruppo”. Gli hockeysti di Piancavallo si ritrovano al PalaPredieri la domenica dalle 12 alle 13.30 e il venerdì sera dalle 19 alle 20.30. Il gruppo si compone di una quarantina di appassionati di tutte le età e di tutte le provenienze sportive, dal giocatore di hockey in line con militanza in serie A al neofita assoluto, che ha appena iniziato a muoversi sui pattini. “Siamo sicuramente all'inizio – ribadisce Carlini - ma vediamo che con l'obbiettivo del divertimento e dello stare in compagnia, senza avere pretese da campioni si sta creando qualcosa di molto bello. Parallelamente a questa attività comunque Nadir Sandrini ha iniziato anche un gruppo di short track, e l'avviamento al pattinaggio, che è stato gestito da me e da Elisa per poter dare un minimo di base a chi non ha ancora molta dimestichezza con il ghiaccio. “Gli allenamenti sono aperti a tutti – spiega Carlini – a chiunque abbia voglia di imparare e divertirsi sul ghiaccio, anche a ragazzi Under 18, purché abbiano l'autorizzazione dei genitori. Il programma di massima sarebbe quello di costituire il prossimo anno un'associazione sportiva. Se poi trovassimo un allenatore con esperienza, che si prendesse a cuore la nostra causa, vorremmo, al fianco del gruppo degli adulti che svolgerebbero attività amatoriale, costituire anche una squadra giovanile, per iniziare un progetto agonistico”. Per informazioni ed iscrizioni il numero di riferimento PREZZI è il 347 1353226. (indirizzo e-mail: c.fla@tiscali.it ). € 6,00 INGRESSO INTERO €

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Piancavallo

bambini sotto i 12 anni & gruppi di almeno 15 persone accompagnate

L'hockey su ghiaccio, sport ruvido e spettacolare, che spopola in Canada e Nord America, ma anche in alcune roccaforti dell'arco alpino italiano (compresa Cortina), ha fatto di recente capolino anche a Piancavallo. Il teatro di questa nuova passione non poteva che essere il PalaPredieri, ossia l'ormai storico palazzetto del ghiaccio della località turistica avianese. Tutto è nato su iniziativa di alcuni ex giocatori e patiti della disciplina, che hanno iniziato, quasi per scherzo, a riunirsi per giocare ad hockey fin dalla prima domenica di apertura dell'impianto, lo scorso novembre. “Per il momento siamo solo un gruppo di amici desiderosi di passare qualche ora assieme praticando questo sport, che tanto ci appassiona – spiega uno degli artefici di questa neonata iniziativa, Flavio Carlini – abbiamo avuto subito la collaborazione della Cooperativa Piancavallo 1265, il cui referente è Nadir Sandrini, che per l'appunto gestisce la struttura”. Da troppo tempo al PalaPredieri mancava lo sport in senso agonistico. La struttura veniva aperta unicamente per il pubblico dei pattinatori, ma senza alcuna attività sportiva organizzata. In realtà Carlini, che è coadiuvato anche dalla moglie Elisa, intende procedere con comprensibile cautela. “Per il momento siamo una squadra amatoriale – precisa – anche se c'è già qualche idea di poter nel medio termine iscriversi ad un vero campionato. Però è un discorso ancora prematuro. L'obbiettivo allo stato attuale è quello


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