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LAN X
Ephemeris discipulorum licei gymnasiique M.Foscarini
ATTENZIONE! Il contenuto di questi articoli può essere in parte romanzato per renderli più divertenti e interessanti; quindi, come è buona norma in ogni caso, non fidatevi ciecamente di ciò che è scritto. Sta a voi discernere la realtà dall’invenzione. Buon divertimento!
UNA NUOVA REALTÀ TUTTA DA SCOPRIRE… Cosa può rimanere oggi ad un piccolo paese europeo travolto dalla crisi e oscurato dalle altre nazioni se non addirittura dimenticato? Paesaggi suggestivi, scogliere selvagge, borghi pittoreschi hanno attratto e affascinato le classi 3C, 2C e 3B in occasione del loro viaggio d’istruzione. Aggiungendo poi a tutto questo una grande storia, un patrimonio artistico unico e soprattutto una buona dose di orgoglio latino ritroviamo il Portogallo nella sua essenza più vera. Così a Lisbona colpisce subito la commistione di medievale e moresco del Castelo de Sao Jorge nel quartiere dell’Alfama e del Monasterio dos Jeronimos de Belem: caratteristico è lo stile architettonico manuelino, tipico esempio di gotico fiorito le cui principali decorazioni di derivazione marinara celebrano la potenza marittima del paese in quegli anni. A Belem, traduzione spagnola di ‘‘Betlemme’’, è d’obbligo fermarsi ad assaggiare i famosi pasteis de nata, squisiti ed invitanti pasticcini di pasta con ripieno di crema, ancora caldi. Ma Lisbona è anche la costa e le spiagge da favola di Cascais che si affacciano al nuovo mondo e il colorato panorama di Sintra, nata come antica fortezza medievale e immersa nella natura rocciosa del luogo. Pienamente medievale è pure il clima che si respira camminando lungo le Muralhas ed il Castelo de Obidos, graziosa cittadina situata a circa 80 km da Lisbona. Diversa è invece l’importanza di Fatima, piccola frazione del comune di Ourem, che deve la sua notorietà al famoso santuario mariano legato alle apparizioni della Madonna nel 1917: la sua profonda aura religiosa e mistica fa percepire proprio a tutti la presenza del miracolo ed è meta ogni giorno di migliaia di pellegrini che pregano senza sosta in processione verso la piazza. Ulteriore esempio di manuelino è poi il Monastero de S.Maria de Vitoria a Batalha con decori di elementi provenienti dalle nuove terre. Ultima tappa dell’antica provincia dell’Estremadura è l’antico villaggio di pescatori di Nazarè, oggi splendida località balneare. Le migliori testimonianze di età romana si trovano dunque a Coninbriga, le cui rovine insieme ai pavimenti a mosaico invitano nell’antica provincia della Lusitania ad un interessante viaggio nel tempo. Si può concludere la visita nella vicina Coimbra, sede vescovile e prestigiosa università portoghese. Per chi ama la vita notturna il celebre quartiere di Bairro Alto offre numerosi spazi di ritrovo e divertimento quali ristoranti e locali: nelle sue strette stradine in salita e discesa ravvivate dalle luci policrome è facile imbattersi in venditori davvero accattivanti di oggetti di ogni sorta come strabilianti occhiali, Maria (ci si riferisce alle statuette, ovviamente) e originali braccialetti. In particolare se vi capiterà chiedete di Abu, un simpatico senegalese che regala di fatto gnuku gnuku promettendo e assicurando ‘‘amore, soldi, fortuna ed energia’’. Si consiglia poi di apprezzare il vino rosso Porto, vivace e caratteristico del luogo, e la leggera Morangoska, cocktail simile alla Caipirinha brasiliana, ma con la variante del frullato di fragole che vi aggiunge un sapore dolce e delizioso. Per quanto riguarda poi l’organizzazione interna della città non si può dimenticare la comodità offerta dalla metropolitana di Lisbona e il servizio efficiente e puntuale dei taxi. Gli appassionati di musica possono pranzare all’Hard Rock, poco distante dal centro di Lisbona, e agli sportivi si ricordano le sezioni calcistiche del Benfica e dell’Academia de Coimbra. Fare attenzione infine a non esagerare con il bacalhao portoghese inserito in tutti i modi in primi e secondi piatti e a non incappare in borseggiatori poco astuti e facilmente sgamabili. La cosa più importante da dire a tutti è sempre ‘‘obrigado/a’’ e rispondere alla fine con sorrisi e gentilezza agli amici portoghesi. Insomma, il fascino del Portogallo sta anche nelle piccole cose, in modeste città magari poco conosciute e in certi particolari da non trascurare che incuriosiscono il viaggiatore e lo immergono nel suo mondo fatto di sapori, profumi e colori chiari e scuri altrimenti mai provati: proprio il modo migliore, seppur di breve durata, di concludere le gite di classe per gli studenti dell’ultimo anno e indirizzarli verso orizzonti di nuove esperienze!
PRAGA MAGGGICA! Praga, città dei misteri, del freddo…della birra! Pensate a enormi boccali di buona birra a basso prezzo e quaranta ragazzi con due professori (uno era astemio) che li tracannano. Inutile dire che a una certa età l’alcool non si regge più molto bene. Infatti già la prima sera abbiamo assistito a grossolane battute e evidenti sbandamenti. Durante il giorno si camminava parecchio e dovevamo sopportare il freddo. Il tempo infatti non è stato molto clemente: la neve si alternava alla pioggia. La sera, dopo una discutibile cena, tutti andavano a letto esausti. Tutti? Più o meno. In realtà le camere erano variabili: in alcune faceva freddo in altre… molto caldo. Non sappiamo se sono state sfruttate le enormi docce dell’albergo in cui si poteva stare tranquillamente in tre, quattro se piccolini. Anche di giorno però alcuni ragazzi non sono stati molto attenti…secondo alcune, accreditate, voci perfino davanti ai professori dominava la lascivia e si è potuto assistere a passionali sbaciucchiamenti. Oltre agli alcolici anche il cibo è degno di una nota di merito. Le salsicce regnavano sovrane insieme a deliziosi dolci di pane ricoperti di zucchero di canna, gli impronunciabili Trdl da noi chiamati “Trulli” per comodità. Inoltre gli insegnanti e gli studenti più coraggiosi affrontavano enormi stinchi grandi come procioni, grondanti salsa e patate arrosto. Niente da togliere però alla bellezza della città, soprattutto al castello dove alcuni studenti hanno affermato di aver visto aggirarsi tra i corridoi il fantasma di quel famoso defenestrato. Paloschi era ammaliato dalla svettante bellezza del gotico, la Sartorio affascinata dalla precisione del romanico, Gottardi infuriato dalla lentezza e dalle lamentele dei ragazzi stanchi e infreddoliti. Il professore di scienze ogni tanto si fermava a disegnare ciò che vedeva in un quadernino, suscitando l’interesse dei ragazzi. Ma bisogna ringraziare in particolare Alessandro per averci aiutato a festeggiare piò o meno degnamente i diciannove anni di una delle studentesse in gita. Ha infatti accompagnato clandestinamente un piccolo gruppetto di ragazzi a comprare un regalo e un dolcetto da darle la sera in albergo. Se c’era una sola cosa che mancava a Praga quella erano i “cecoslavi”. Infatti c’erano solo italiani, ovunque. Anche in albergo era pieno di Napoletani alcuni dei quali hanno anche cercato di instaurare uno scambio culturale, ma con poco successo, nonché di Veronesi, a cui i ragazzi hanno sgraffignato gli avanzi della torta della festa di un loro amico. Insomma, tornati dal viaggio serviva un’altra settimana solo per riprendersi ma nessuno sembrava insoddisfatto.
VOMITO, PICCIONI E TANTO ALTRO: BENVENUTI AD ATENE! Ore 15.00, piazza del parlamento. Cercano tutti di appoggiare il didietro su una panchina, i meno schizzinosi si accontentano del pavimento, i più sfigati rimangono in piedi con le spalle un po’ ricurve. Incrociamo gli uni con gli altri gli sguardi stanchi, solcati da profonde occhiaie, allunghiamo le gambe, riposiamo i piedi che poche ore prima ci avevano condotti fino in cima all’Acropoli. Probabilmente abbiamo la stessa aria smarrita delle centinaia di cani randagi che girano per la città e che stanno cominciando ad avvicinarsi, forse incuriositi da questa bizzarra somiglianza. Attorno a noi Atene. La fresca brezza proveniente dal Pireo ci fa ricordare di essere ancora vivi, sopravvissuti a due notti "da leoni”. La notte della traversata fu la più massacrante: pioveva e molti di noi fecero rovinose cadute sul ponte, causa la poca stabilità data da….il suolo bagnato, altri sembravano rubinetti aperti di vomito….ma d’altronde che ce possiamo fa' se soffriamo il mal di mare! I continui sobbalzi inoltre fecero sì che molti perdessero l’orientamento. In alcuni casi, a seguito di numerose craniate contro i bassissimi soffitti delle cabine, i poveri sventurati persero completamente il senso dell’orientamento, ritrovandosi poi al mattino in stanze non proprie! La seconda nottata, quella in hotel, fu ancora più terribile: ci furono incursioni di orde barbarico-germaniche ovunque e scambi culturali di ogni tipo: non solo con il rozzo popolo nordico, ma anche con alcuni coloni del sud italia, una strana ma interessante tribù chiamata ‘Romani’. Oltre alle cose ‘violente’ ci fu anche spazio per approfondire le conoscenze nel campo della cultura ma soprattutto della lingua autoctona. Dopo questi incontri e scontri così emozionanti, essere degli zoombie il giorno dopo è il minimo. Mentre faccio queste importanti riflessioni filosofiche, una bambina-armonica malconcia, passa poco distante, armonizzando l’atmosfera in cambio di qualche spicciolo che evidentemente non le viene dato. La furfante allora, zitta zitta, volta l’angolo per ricomparire poco dopo con un piccione sventurato per mano…..e si scatena l’inferno! Il piccolo diavolo attua la sua vendetta rincorrendoci con gli spennacchiati pennuti, stofinandoceli addosso, e riempiendoci di piume. Ore 15.15, piazza del parlamento….svegli! dopo questa ci siamo tutti un po’ reffati fuori….pronti per i preparativi di un’altra nottata!