Lanx 5/27

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NUMERO 5

MAGGIO 2014

N LA X

ANNO 27

Ephemeris discipulorum licei gymnasiique M. Foscarini


maggio 2014CINQUE

SomMario

“Se fin dal primo momento l’idea non è assurda, allora non c’è alcuna speranza che si realizzi.”

Albert Einstein

INDICE

LANX Direttore

Benedetta Favaro (3B)

3

Calziniamoci Editoriale

BENEDETTA FAVARO MADDALENA CASANOVA

4

Calzini e calzature Lettere ai posteri

FRANCESCA BALLIN BENEDETTA FAVARO

5

Ipse dixit Nos diximus

6

Un buco nella calza

LISA LA MARRA

7

Un bel mistero

STEFANO PRAVATO

8

Calzino o non calzino Calzinistiche

LEONARDA ARTALE MARCO ZECCHILLO

9

Diavolo e calzini

SILVIA FREGONESE

10

Premio Luca Canali 2014

11

Grazie

12

L2

Vicedirettore

Lisa La Marra (4AE)

Redazione

Francesca Ballin (3DE) Beatrice Campisi (4AE) Silvia Fregonese (4AE) Lisa La Marra (4AE) Leonarda Artale (1AE) Marina Barecchia (3B) Stefano Pravato (1CE) Stella Oran (1CE) Marco Zecchillo (1CE)

Disegni

Nathalie Carraro (Veterana) Furio Visintin (Veterano)

Impaginazione

Giacomo Zamprogno (3B)

Responsabili di produzione Alvise Dolcetta (3B) Giacomo Zamprogno (3B)

Collaboratori Paola Fox Ulisse (Nessuno)

Fondatori nuova edizione Furio Visintin Alex Talon

ZAMPROGNO E DOLCETTA

Non la sapevi Oroscopo Posta

Nuovo progetto grafico Giacomo Zamprogno

Numero dal rilancio del periodico dell’autunno 2011: 18 Per informazioni e suggerimenti potete rivolgervi ai membri della redazione o scrivere alla mail foscarini.lanx@gmail.com. Il Lanx è disponibile anche online su issuu.com alla voce lanxfoscarini. La copertina di questo numero è opera di Nathalie Carraro. L’edizione del mensile è a cura del Liceo Marco Foscarini con la collaborazione della Cassa di Risparmio di Venezia.

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OPINIONI

CALZINIAMOCI Benedetta Favaro

Cavoletti, questo è il mio ultimo Lanx. Mi piacerebbe chiudere in bellezza, lasciarvi con un articolo di spalla veramente bello, ma non so se ci riuscirò. In ogni caso, ho deciso di concludere il mio percorso svelandovi il mio segreto più intimo. Mi piacciono i calzini. Ne ho di tutti i tipi: lunghi, corti, a righe (a pois mi mancano, se me ne volete regalare un paio sappiate che sono bene accetti), con gli elefanti, le caprette e i topolini. Ma ne possiedo anche un paio di giapponesi fatti apposta per le infradito e uno con dei sandali disegnati sopra. Ah, i sandali coi calzini. Che cosa tremenda. Come rovinare un capo d'abbigliamento tanto bello! Tuttavia sono giunta alla conclusione che non c'è modo di dissuadere i turisti tedeschi dall'indossare questa infernale accoppiata, resa ancora più infernale dal fatto che il calzino, di solito, è bianco. Ecco, un'altra cosa che odio (oltre all'infernale accoppiata) sono i calzettoni bianchi sportivi lunghi. Ed è per questo che in conclusione lancerò un appello. Tutti coloro che ancora fanno uso di candidi calzini che arrivano a metà polpaccio(ogni riferimento alla mia dolce metà è puramente casuale) sono pregati di smetterla immediatamente con questa pratica, grazie.

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EDITORIALE Maddalena Casanova Maggio, si sa, è un mese orrendo. Quel momento in cui vedi la luce alla fine del tunnel ma sai che ci vorrà ancora un po' per arrivarci. E' un mese al tempo stesso infinito, per chi vuole buttarsi tutto alle spalle, e cortissimo per chi ha le ultime occasioni per rimediare. Per sollevarvi potete pensare che c'è di peggio...potreste anche essere calzini. Vi siete mai soffermati sulla vita del calzino? Nasce, cresce, passa la sua vita a coprire i piedi (checchè ne pensino famosi registi io i piedi li trovo orrendi) e poi vengono inghiottiti dalla lavatrice dopo anni di amorevoli servizi. Non è mica facile! Dio fa e poi li accoppia non vale per i poveri calzini. A loro infatti succede l'esatto contrario: nascono con un compagno, che gli piaccia o no, e poi lo perdono. Rubato da qualche goblin malvagio o più semplicemente dimenticato sotto il letto, posto che

solitamente cela cose ben peggiori dei goblin. Per loro fortuna c'è chi pensa a loro ogni tanto. Infatti, cercando la ricetta per l'arrosto alla Guinness ho trovato un blog chiamato “Viva la mamma! Blog e bambini” in cui i calzini sono al centro dell'attenzione di queste affaccendate casalinghe che non sanno fare l'arrosto alla birra ma si scambiano consigli su cosa fare dei clazini spaiati e si chiedono perchè la lavatrice buca solo i calzini del marito. La conclusione? Perchè è gelosa (purtroppo è tutto vero, ho letto per intero questa discussione, visto che anche io sono molto impegnata). Lo sapevate che hanno anche una festa tutta loro? La festa dei calzini spaiati. Si tiene in Villa Bombrini, a Genova, il 22 settembre. CONTINUA ALLA PAGINA 6

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RUBRICA

Calzini e calzature

Francesca Ballin

Si potrebbe pensare che i calzini non siano un argomento appropriato per un giornalino del calibro del nostro. “poco serio” - si dirà - “ed anche abbastanza inutile”. Non è invece affatto così, e chi lo affermasse si troverebbe a trascurare una questione fondamentale: cioè, che una delle distinzioni primarie dei gruppi umani si opera, inevitabilmente, a partire dalle scelte in materia di calzini. Consideriamo la realtà dei fatti: nulla potrà mai mettere d'accordo chi sostiene i calzini corti e chi quelli alti. Per non parlare, poi, del colore. Riempie le pagine dei rotocalchi di moda la grande querelle: bianchi, neri, a fantasia o tinta unita? Non conosco la risposta, ma so per certo che è un interrogativo da non trascurare affatto: giacché i calzini, nelle loro varianti più disparate, hanno segnato definitivamente i cambiamenti fra epoche. Non bisogna dimenticare inoltre la grande lezione di vita che ci impartiscono; abbiamo tutti imparato dai calzini spaiati che nella vita ci sono accadimenti posti fuori dalla portata di noi comuni mortali. L'arrendersi ad uscire con calzino a pois e l'altro a righe è la prova che riusciamo ad accettare la nostra impotenza di fronte ai grandi misteri dell'esistenza; perché, per quanto ci possiamo ingegnare, non troveremo mai una ragione alla loro inesorabile separazione. Ma fa parte della nostra vicenda umana; e sono convinta che a nulla valga il nostro dispendio di energie contro le forze malvagie che si sprigionano dalla lavatrice. Ma c'è un altro insegnamento che possiamo trarre da questa, pur triste, constatazione: accomunati dalla disgrazia , non ci resta che mettere da parte l'intransigenza e compatire i nostri compagni di sventura. In un mondo davvero unito, non resterà spazio per discriminare neppure chi indossa i calzini anche coi sandali.

LETTERE AI POSTERI

Benedetta Favaro

CAPITOLO V (E ULTIMO)

IL LANX CHE VORREI

Vorrei un Lanx che esce puntuale ogni mese. Vorrei un Lanx così divertente che tutti lo leggono dalla prima all'ultima parola. Vorrei un Lanx con una redazione numerosissima. Vorrei un Lanx che si graffetta da solo. Vorrei un Lanx in cui in ogni numero ci sono tutti gli articoli che ci devono essere (no articoli dimenticati per la strada). Vorrei un Lanx capace di rendere chi lo legge più acculturato. Vorrei un Lanx a colori. Vorrei un Lanx che non delude. Vorrei un Lanx che unisce. Vorrei un Lanx con allegata anche la brioche. Vorrei un Lanx più bello e ci sono tante cose da fare per migliorarlo. Anche se a me, in realtà, il Lanx piace anche così com'è.

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PUNTI DI VISTA

IPSE DIXIT Prima del compito sul Dolce Stil Novo... FRANCESCO: Beh Prof., anNo nuovo... vita nova! ANDREOLO: Ho bisogno di riprendermi, mi ha amMazZato.

ANDREOLO: Signora Canciani lei deve fare pendant con Onesto. NICCOLÒ: Quando vuoi ChecCa! ANDREOLO: Signor Onesto, non è quelLo che pensi tu.

NICCOLÒ: Si poteva organizZare meglio però! ANDREOLO: Anche tu saresti potuto esSere Marilyn Monroe, ma non lo sei!

IOVANE: Se la Giulia sviene, tienila!

MEZZAROBA: Alvise tu sei un serpentone abile e sgusciante ma io, che sono un capricorno incalzante, voglio sapere qual è la principale. VOI: AgamenNone era veramente un’alce umana e Elena preferiva il fritTo misto al pesce singolo. ELISABETTA: Virago significa “mangiatrice di uomini”. VOI: Brava! Quante volte te l’hanNo detTo?

BONAVOGLIA: Ah, una domanda interesSante. Una volta ho visto il video di un esperimento in cui c’era un profesSore con la testa pelata quasi quanto la mia che si faceva scopPiare delLe scintilLe sulLa testa: come mai non è morto? Durante un’interRogazione NICCOLÒ: Questo è un tratTato... MEZZAROBA: No, non è un tratTato. Questa parola tratTato la usi dapPertutTo. L’hai detTa anche prima. NICCOLÒ: Veramente prima ho detTo sagGio e lei mi ha detTo di dire tratTato! MEZZAROBA: Ah...

NOS DIXIMUS ANDREOLO: Di cos’era re GiovanNi Senza TerRa? MARINA: Di niente. NICCOLÒ: Il mio cervelLo è ormai un omogeneizZato MelLin, presente?

NICCOLÒ: Gli anNi ‘60 sono quelLi del boOm economico, gli anNi ’70 quelLi del boOm e basta. SOPHIE: Ma perchè il simbolo di BruxelLesè un bambino che urina? MARINA: Avrà bevuto tanta birRa...

Ulisse (Nessuno)

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STORIA

UN BUCO NELLA CALZA Lisa La Marra "Calzino bucato? Ma cosa sarà mai!" diremmo noi. La dura verità è, però, che la tanto sottovalutata smagliatura, se mostrata nell'occasione sbagliata, può rovinare anche i più stimati soggetti. È una potenziale rovina, una disgrazia sempre in agguato, un male da prevenire assolutamente. Come dimenticare il caso del Presidente della Banca Mondiale Paul Wolfowitz? Il malcapitato finì su tutti i rotocalchi e venne deriso in ogni angolo del pianeta. L'unica colpa del poverino era, ahimè, non essersi accorto del suo alluce, lasciato incautamente (e letteralmente) a piede libero in occasione di una visita ad una moschea turca. La gaffes, risalente al 2007, non solo ha fruttato al Presidente decine di paia di calzini speditegli da ogni dove, ma ha lasciato un’impronta indelebile nella rete. Pure l’onorevole Gianfranco Fini è caduto nella ‘trappola Wolfowitz’: egli infatti, mostrando ai colleghi e ai media il suo calzettone tarmato, ha lasciato una scia di commenti ben poco lusinghieri. Che fare quindi dopo lo scivolone? Le soluzioni sono due: il ritiro immediato dalla vita pubblica o la condanna ad un ergastolo di derisione. A voi la scelta!

EDITORIALE

Maddalena Casanova

CONTINUA DALLA PAGINA 3 L'opuscolo recita: “Dove vanno a finire i calzini quando perdono i loro vicini? Come nelle fiabe più belle, trasformeremo con l’aiuto di stoffe, lana, bottoni e un pizzico di magia, un calzino spaiato in un vero cavallo da principe. Sperimenteremo così l’idea che quello che a volte riteniamo un “rifiuto” può in realtà essere una risorsa.” Insomma, noi moderne principesse non dobbiamo aspettarci di essere salvate da un principe su un bianco destriero ma da un principe su un candido calzino...e nel caso ancora non siate convinti che è meglio studiare a Maggio che fare una vita da calzino, vi ricordo che questo è un mese infelice anche per loro. Infatti coloro che desiderano ardentemente l'estate ma non trovano la temperatura abbastanza gradevole compiono quell'abominevole gesto. Sì, sapete a cosa mi riferisco: ai sandali con i calzini! Quindi tenete duro, tra poco sarà tempo di spiaggia, niente più libri, niente più calzini.

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Un bel mistero

STORIA

Stefano Pravato Suona la sveglia. Avete i minuti contati. 20 secondi per riprendere coscienza, 40 per scendere dal letto, dirigervi in cucina e acchiappare la scatola dei biscotti e del caffè, 20 per mangiare due biscotti e ingurgitare il caffè. Dopo colazione vi rimangono 50 secondi per vestirvi e prendere l'autobus. Entrate in camera aprite l'armadio e ne traete una maglietta, un pantalone una felpa. Quindi cambiate cassetto e, infilata dentro la mano, ne traete un calzino. In quella, esclamate “dov’è finito l’altro calzino?” proprio mentre l’autobus/vaporetto parte.È esperienza comune che i calzini, in numero rigogliosamente dispari, tendano a sparire tra il cassone della biancheria, lo stendipanni e il cassetto in cui vengono riposti. Come fanno? Vediamo le ipotesi più accreditate: - I calzini sono in realtà esseri dotati di intelligenza propria. Appena nessuno li vede, scappano per riunirsi e complottare. - Il calzino tende a seguire leggi proprie, che gli permettono di alterare il continuum spazio-temporale. Questo spiega come faccia un calzino a sparire, per poi ricomparire due giorni nei luoghi più disparati. - Il calzino modifica la materia che gli sta intorno, scivolando attraverso i muri. Attualmente il calzino è usato come arma batteriologica non convenzionale da tutti i padri del mondo, anche se qualche individuo molto spericolato li usa durante banali gite scolastiche per effettuare scherzi. Non imitate! I calzini possono provocare seri danni negli apparati respiratorii.

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STORIA

CALZINO O NON CALZINO Questo è il dilemma

Leonarda Artale Ragazzi, diciamocelo... nel decalogo delle cose più scomode che utilizziamo ogni giorno non possono assolutamente mancare calze, calzini, calzetti e compagnia bella: scompaiono quando vengono mangiati dalla lavatrice (facendoti andare in giro con un calzino bianco e l'altro verde acqua), ti fanno imprecare quando finiscono sotto la pianta del piede, quando prudono oppure quando ti si abbassano fino alla caviglia invece di rimanere fino a sotto il ginocchio (costringendoti a tirare su i jeans attillatissimi, grande impresa). Viene veramente da chiedersi: i calzini sono davvero utili quando in realtà sono scomodi e vengono abbinati con terrificante nonchalance ai sandali aperti? Sarei più verso il dire di no, visto che sto con la caviglia scoperta dieci mesi su dodici... però in quei due mesi di gelo non posso dire di no ai calzini: li accetto così come sono, con i loro difetti, e li ringrazio per proteggermi dal freddo, dalla pioggia e dalla sporcizia; li ringrazio per sopportare me che malgrado varie ricerche di soluzione, li buco continuamente... e, sinceramente, mi diverto ad andare in giro con i panda bianchi e neri su sfondo grigio che sbucano dal pantalone, come le bimbe si divertono ad andare in giro con le loro scarpette luccicanti che tutti guardano per strada.

Marco Zecchillo

Calzinistiche

I calzini hanno delle proprietà magiche e mistiche che meriterebbero un'intera serie di Mistero. In questo articolo elencherò alcune delle mille caratteristiche di questi misteriosi elementi di magia nera. Non si sa quale sia la causa occulta che faccia gravitare i calzini verso il fondo della valigia durante un viaggio. Se si desidera estrarre un calzino da una valigia è matematico che la si debba completamente disfare, creando nella testa del viaggiatore un caos inimmaginabile. La seconda è forse la più famosa proprietà di questi oggetti magici: è ignota la dimensione nella quale i calzini si trasportino al termine di un lavaggio in una lavatrice domestica. Inoltre, non possiamo non notare l'ascesa del calzino verso la notorietà: dopo anni di oblio, i calzini sono tornati a fare bella mostra di sé sulle caviglie di milioni di ragazzi convertitisi alla legge del cosiddetto “risvoltino”. A voi sta stabilire se l'esplosione di questo fenomeno sia un'oscenità o l'inizio di una nuova moda. Forza, riflettete!

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RUBRICA

Il diavolo dei calzini spaiati Silvia Fregonese

«Papà, tu ci credi?» chiese la bimba stringendo forte la mano del padre, col naso arrossato che le colava per il freddo e le guance lacrimose. Il padre la guardò preoccupato e si inginocchiò di fronte a lei, ignorando il selciato umido di pioggia e le persone che spingevano tutt'intorno per raggiungere il proprio binario: «A cosa, stellina?». La bimba tirò su col naso prima di rispondere con un bisbiglio a malapena udibile: «Al diavolo dei calzini!». Il padre rise, sollevato che non fosse nulla di serio: «Quella storia che ti ha raccontato la tata? Tranquilla, nessun diavolo arriverà solo perché hai messo dei calzini spaiati.». La bimba lo guardò sconvolta: «Quindi la tata ha mentito? Il diavolo non verrà?». Il padre si rialzò e le accarezzò gentilmente la testa: «Non ha mentito, ha solo esagerato. Non mettere i calzini spaiati e fai la brava, così al ritorno troverò una vera signorina ad aspettarmi!». La bimba abbassò lo sguardo sulle sue lucide scarpette di vernice, che nascondevano un paio di calze bianche spaiate e usurate dal tempo, indossate di nascosto dalla tata quel mattino. In quel momento, con la mano calda del padre che le sfiorava i capelli, la piccola pregò: "Per favore signor diavolo, vieni da me! La nonna dice che se vendi l'anima al diavolo, in cambio lui esaudisce i desideri, come le fate. Quindi se io ti vendo l'anima, tu non devi far partire il papà!".

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SPECIALE

AND THE OSCAR GOES TO... PREMIO LUCA CANALI 2014 IPSE DIXIT DELL’ANNO MEZZAROBA: Io al trienNio ho fatTo un solo giorno di asSenza perchè volevo provare l’ebrezZa delLa manca, un giorno solo! CLASSE: Ma se uno si amMala? MEZZAROBA: Esiste l’eutanasia!

NOS DIXIMUS DELL’ANNO Parlando di calcio NICCOLÒ: Lei ce l’ha col Venezia! ANDREOLO: No, al contrario... NICCOLÒ: Ah, il Venezia ce l’ha con lei!

SECONDO E TERZO CLASSIFICATO IPSE DIXIT IOVANE: Se vi siete spaventati che i torni non contavano... DAL BO: Lei è asSente, voi no. E avete me in carne ed osSa. Più carne che osSa.

SECONDO E TERZO CLASSIFICATO NOS DIXIMUS ANDREOLO: Il corso delL’AdDa dà il nome a che valLe? FRANCESCA: Agide! STEFINLONGO: PilLinini cosa vuoi fare da grande? GREGORIO: I schei!

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GRAZIE

SPECIALE

Giacomo Zamprogno e Alvise Dolcetta Dolcetta e Zamprogno se ne vanno. Forse. Sarà indubbiamente un sospiro di sollievo per tutti, a partire da quanti hanno provato ad aiutarci in questi cinque anni di bellissima fatica. La Professoressa Galvan sarà sicuramente la più rilassata: già la vediamo il prossimo anno senza i nostri consigli settiamanali. Il Professor Mezzaroba sarà un po’ spaesato senza Zampretta, o Dolciogno, ma prestò passerà, come tutte le novità che diventano abitudine. Mancheremo molto alla Direttrice di questo giornale triste e trasandato. Probabilmente tirerà anche lei un bel sospiro di sollievo a non vederci più tutti i giorni. Mancheremo un po’ anche all’Europeo, ne siamo sicuri. Oltre alla lunga lista (ci mancherebbe altro) di persone a cui non mancheremo, vogliamo ringraziare un’ultima volta tutti quelli che ci hanno aiutato e che hanno ascoltato, pazienti, le nostre raccomandazioni esasperanti. Vogliamo ringraziare Pietro e Lucia, come anche Gianni, Maria Vittoria, Giulia, Deborah, Jacopo, Alvise, Marco e tutti gli altri ragazzi che diligentemente hanno contribuito a rendere questa scuola un luogo migliore. E più organizzato, ovviamente.

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L2 OROSCOPO

AMMETTILO, NON LA SAPEVI

Steve Jobs non ha mai scritto neanche una riga di codice di programmazione. La nonna più giovane del mondo aveva 23 anni. Un nuovo McDonald's apre ogni 14,5 ore.

NonLaSai

Paola Volpe

Questo è il mese del sorriso. Sorridete a tutti, soprattutto al tabaccaio: sconto Goleador assicurato!

Se in questo mese vi sentite altissimi, purissimi e levissimi, è colpa del mocaccino delle macchinette. Se vi sentite spossati, idem.

La vostra autostima è colata a picco come un Oro Saiwa nel tè caldo. Riprendetevi alla svelta o scegliete un’altra marca di biscotti.

Venere è in posizione favorevole: approfittate della feste per fare conquiste, ma attenti ai cannibali.

Se il vostro compleanno è in questo mese, rassegnatevi, niente regali. La fine dell’anno si avvicina e il troppo studio fa dimenticare le ricorrenze.

Risolverete il mistero del fetore in aula Gherardi e avrete onore e gloria a vita.

Le esalazioni dei canali di Venezia vi hanno fatto ammattire. Si consigliano frequenti bagni di smog e rinvigorenti passeggiate in tangenziale.

Supererete il livello di Candy Crush su cui siete bloccati da un mese, ma solo dopo qualche ora di meditazione zen.

Se frequentate l’ordinamentale, diffidate da chi vi offre la merenda dell’europeo gratis. Se siete europei, sapete già cosa fare con gli avanzi.

Appoggiate il dito indice a mento e naso contemporaneamente, se il dito non tocca le labbra siete brutti.

La vostra vita sociale è dinamica come la fila alle poste? Affari vostri.

Si prevedono enormi disgrazie. Sarete più sicuri se indosserete un giubbotto antiproiettile fino alla fine della scuola.

POSTA “Sarò breve e non smileosa. Ringrazio tutti coloro che quest'anno hanno sostenuto il Lanx. Ringrazio Massimo per l'aiuto e la disponibilità; ringrazio la Redazione per gli articoli e Giacomo per aver impaginato con attenzione anche alle due di notte. Ringrazio Lisa e Silvia per il sostegno. Ringrazio i tre lettori che davvero leggono il Lanx (e anche chi non lo legge). Ringrazio i professori per averci fornito dei meravigliosi Ipse Dixit (e gli studenti per i Nos Diximus). Ringrazio Carlo per il cruciverba che sto aspettando da Ottobre e Marina per avermi sempre mandato l’oroscopo in ritardo. Ringrazio insomma tutti quelli che hanno contribuito a farmi vivere un meraviglioso anno da Direttrice. Sono sicura che Lisa e Silvia il prossimo anno saranno in grado di fare molto di più di quello che sono stata capace di fare io! Mi mancherete! Buone vacanze!” Benedetta


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