n.7
aprile 2016
anno 30
L AN X
Ephemeris discipulorum licei gymnasiique M. Foscarini
disegno di kamil sanders
indice
editoriale Anche questo mese il nostro Lanx è ricco degli spunti di riflessione di tutti gli studenti del Foscarini: non soltanto vi proponiamo le considerazioni – doverose – sulla guerra, la violenza, il terrorismo con cui tutti ci siamo confrontati a seguito degli attentati a Bruxelles lo scorso 22 marzo, ma vi aspettano anche racconti brevi e commenti alle notizie di attualità (tra cui spicca il resoconto degli “accordi libici” di cui si discute negli ultimi giorni e che sono anche i protagonisti della copertina). Da giornalisti - o almeno aspiranti tali - non possiamo poi dimenticare di citare la ricorrenza del X Festival Internazionale di Giornalismo che si è svolto a Perugia tra il 6 ed il 10 aprile scorsi. Con un numero di presenze che si attesta tra i 55 ed i 65 mila visitatori, si tratta di un punto di riferimento per gli “addetti ai lavori” sulla scena mondiale. Non è necessario quindi elencare il ricchissimo programma delle giornate, tra conferenze, proiezioni e workshop, nè gli “speaker” e gli ospiti, tra i quali moltissimi di grande notorietà, per intuire la rilevanza e la necessità di questa ed altre manifestazioni simili. L’informazione deve oggi affrontare le sfide di un mondo che viaggia a velocità sempre maggiore; comprenderne a fondo il valore e favorirne la capillarizzazione è fondamentale per adattarla ai panorami che la tecnologia ci spalanca di fronte. Nel nostro piccolo, anche con questo giornalino scolastico vogliamo fare la nostra parte: ci impegnamo a fornire notizie puntuali ed attendibili anche se filtrate dalla nostra sensibilità individuale. Francesca Ballin
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Bruxelles: uno scontro di civilta’? Stefano Pravato (3CE), pag. 3
di
L’assurdita’ della guerra, di Kamil Sanders (4BE), pag. 4-5 Il libro scritto da un cane, di Piero Pes (!DE), pag. 5 Libia, un bottino da 130 miliardi, di Olga Ortolani (4AO), pag. 6 Anti: un progetto incompleto, di Pietro Busolin (4BO), pag. 6 De Terrorismi Definitione, di Anyway Picture Studios, pag. 7 Rio 2016: tutto sulle prossime olimpiadi, di Manola Bonsignore (4BO), pag. 8 Viaggiare, di Carlotta Medic (1AE), pag. 8 Giovanna, di Elisa Caretto (1BO) pag. 10 Il volo, di Teodora Valerio (1AE), pag. 11 Se tu sorridi...io sorrido, di Fabiana Ranieri (1DE), pag. 12
vi segnaliamo la seconda parte del concorso giornalistico in collaborazione con il gazzettino. Le tracce: 1. La situazione del Comune 2. Il tram consegna entro: 28 maggio 2016 per ulteriori informazioni consultare il sito del liceo
errata corrige L’articolo “Petaloso” del Lanx n.6 è stato scritto da Piero Pes di 1DE.
BRUXELLES
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LAN
UNO SCONTRO di CIVILTA’? Nel 1996 l’analista politico statunitense Samuel Huntington pubblicò un libro intitolato “Lo scontro tra civiltà” (The clash of civilisations) destinato a influenzare pesantemente l’interpretazione dei fatti geopolitici post-guerra fredda. La tesi fondamentale di Huntington era che “la fonte prima di conflitto in questo nuovo mondo” non sarebbe stata “né essenzialmente ideologica né essenzialmente economica. Le grandi divisioni all'interno dell'umanità e la fonte di conflitto predominante avranno carattere culturale. Gli stati nazione resteranno i protagonisti più potenti degli affari mondiali ma i principali conflitti della politica globale avranno luogo tra nazioni e gruppi di civiltà diverse. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le faglie tra civiltà saranno i fronti di battaglia del futuro.” A prescindere dalle opinioni di ciascuno, moltissimi analisti hanno tirato di nuovo in ballo questa teoria per spiegare gli attentati terroristici avvenuti il 22 marzo a Bruxelles, capitale del Belgio e dell’Unione Europea. Gli attentati, durante i quali sono state uccise 35 persone, sono stati compiuti all’aeroporto e alla stazione metro di Maelbeek. L’azione è stata rivendicata dall’autoproclamato “Stato Islamico”. Oserei dire che Huntington ha sbagliato clamorosamente, e ancor di più sbaglia chi lo cita. Cosa può centrare il massacro di 35 innocenti con la civiltà? Quale civiltà degna di questo nome può portare avanti eccidi nel nome della propria religione? Il terrorismo non è un prodotto della religione, è un prodotto del fanatismo, degli interessi economici, del rancore contro l’Occidente colonizzatore. Questa non è religione, non è ideologia: è ignoranza. Ed è ignoranza anche la nostra, perciò credo che, più che uno scontro tra civiltà, quello a cui stiamo assistendo sia uno “scontro tra ignoranze”. Da una parte c’è l’ignoranza della propria religione, un travisamento dei precetti del Corano. Dall’altra parte, la nostra, c’è l’ignoranza di chi rifiuta una cultura in nome di una nostra presunta “superiorità”, un comportamento che cela insicurezza e bisogno d‘identità. Non si può affermare che l’Islam è una “religione sbagliata”, una “religione criminale”. La mia opinione è che non siano le religioni ad essere sbagliate, bensì la loro strumentalizzazione: da sempre nella storia dell’uomo sono state “usate” per diffondere l’odio e la divisione, con lo scopo di controllare i popoli. Finora abbiamo parlato delle cause del terrorismo, ma non di chi ne è responsabile. E allora io vorrei fare una domanda: siamo sicuri che i terroristi siano solo quelli di religione islamica? Chi è il vero terrorista, il giovane - magari proveniente da un contesto di disagio - che si fa esplodere in aria, o piuttosto chi finanzia gli attentati agendo nell’ombra? Chi paga i terroristi? Ecco, a quest’ultima domanda in pochi hanno interesse a rispondere. I paesi accusati di finanziare il terrorismo sono principalmente il Qatar, il Kuwait e l’Arabia Saudita. Ebbene, lo stato del Qatar è il primo azionista della borsa di Londra, ha proprietà in tutta Europa, tra cui anche squadre di calcio. Recentemente, poi, Renzi si è recato in Kuwait per concludere con il premier locale una commissione da 10 miliardi di dollari di armi italiane, tra cui dei caccia Eurofighter di produzione della Finmeccanica. Infine, non possiamo dimenticare gli scambi commerciali della Francia, degli USA e della stessa Italia con la monarchia assoluta Saudita, nel cui stato sono state addestrate le prime cellule terroristiche dell’ISIS. Che i governi imprigionino pure ogni musulmano della terra: i veri colpevoli di questi massacri siedono comodamente dietro la loro scrivania, a New York, Londra e Parigi.
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ipse dixit Casamichele: Diventerò la vostra peggior nemica...M. lo è già!
Il terrorismo non si combatte invocando una moderna crociata, che destabilizzerebbe ulteriormente la regione mediorientale, nè limitando la nostra libertà in nome della sicurezza, come aveva suggerito Thomas Hobbes nel Leviatano (1651). Il terrorismo sarà sconfitto solo facendo uscire i musulmani e le musulmane d’Europa dalla condizione di semi-clandestinità in cui sono costretti, dall’essere visti con sospetto solo perchè diversi. Invece di chiudere le moschee (la maggior parte di esse è appunto clandestina, ed è proprio là che il terrorismo trova terreno fertile) bisogna aprirne di nuove, alla luce del sole, e dove si possa predicare, perchè no, anche in italiano o nelle altre lingue europee. Se queste persone verranno accolte nella nostra società, prima o poi si essi si secolarizzeranno come noi e a quel punto saranno al riparo da qualsiasi estremismo o dogmatismo, malattie di cui tutte le religioni sono a rischio. Solo così, diffondendo una cultura di pace, limitando il traffico illegale di armi e rifiutandoci di fare affari con stati fascisti, ci libereremo da questa minaccia.
l’assurdita’ della guerra Nel 1944, a Milano, la Seconda Guerra Mondiale volgeva al termine. I bombardamenti americani si erano finalmente arrestati, ma ciononostante le sirene di allarme funzionavano ancora. Era una mattinata qualunque quando suonò una delle sirene che avvertivano dell'arrivo di singoli aeroplani. Coloro che si trovavano nei paraggi di Via Manzoni si affrettarono verso i rifugi disponibili. Uno dei ripari più vicini era un piccolo bar, dove si rintanarono diversi passanti. Tra questi passanti c'era mio nonno. Presumibilmente tutti trattenevano il fiato, attendendo il tipico fischio ed il boato che segnano lo schiantarsi di una bomba. Ma non si udì alcunché di simile ad un fischio o un boato; al loro posto, il suono secco e ritmato di una mitragliatrice, il tonfo dei mattoni colpiti che rovinavano al suolo ed il rombo dell'aeroplano che si allontanava. Quando mio nonno uscì sulla strada, sul selciato c'era il corpo senza vita di una donna. Era stata la bravata di un soldato? Eppure era un crimine contro la vita umana, per cui quel soldato non sarebbe probabilmente mai stato processato né punito. E la vita di quella donna che era ormai un cadavere sul selciato, io ne sono certo, valeva. Valeva come ognuna delle vite spezzate dalla guerra, in ogni epoca, in ogni luogo. Di chi è la responsabilità? Del soldato? Del tenente che aveva ordinato al soldato di volare? Del generale che aveva autorizzato il tenente ad ordinare al soldato di volare? Di chi aveva iniziato la guerra? Ma chi aveva iniziato la guerra? Forse la natura umana, è l'amara risposta. Ma è da sciocchi giustificare così banalmente un problema, attribuendolo ad una incontenibile vocazione naturale. Lo Zar di Russia Nicola II un giorno disse: "Se tutti i miei soldati iniziassero a pensare le mie fila sarebbero vuote." Ciò che è necessario iniziare a capire per riconoscere quanto assurda è inutile sia la guerra è che in essa non c'è gloria, non c'è grandezza; c'è soltanto stupidità.
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libri
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Stupidità e incapacità di trovare una soluzione migliore che, sicuramente, esiste. La soluzione non può che partire dal basso: dalla protesta, dalla diserzione, dal rifiuto. La responsabilità è allora del soldato, posto, solo, di fronte a quanto di più spregevole ed irrazionale ci sia nell'umanità; e che non può che uscirne abbruttito e degenerato, certamente non migliorato. Spesso non ne esce affatto. Forse la soluzione migliore sarebbe anteporre al focoso desiderio di servire la patria la moderata aspirazione di aiutare l'umanità, ricordando, come cantava Fabrizio de André, che il nemico potrebbe avere "il tuo stesso identico umore, ma la divisa di un altro colore". Credo che a memoria d'uomo non si ricordi una guerra che abbia risolto più problemi di quanti ne abbia causati. Eppure oggi i governi pianificano deliberatamente nuovi conflitti che finora non hanno provocato altro che i danni che ben conosciamo: il terrorismo, il collasso economico nei paesi aggrediti, vittime a centinaia, a migliaia, a milioni. La recente dichiarazione di guerra alla Libia con annesso il piano di una divisione delle risorse del territorio tra Francia, Italia e Gran Bretagna, dal sapore così coloniale non è che un esempio di questa tendenza autolesionista: per questo capiamo che la soluzione non può che partire dal basso. Dalla protesta, dalla diserzione, dal rifiuto.
kamil sanders
il libro scritto da un cane Federico Baccomo è l’autore del libro “Woody”, un testo originale sia nella narrazione sia nella forma. Infatti, non è il solito libro scritto dal punto di vista dei cani, ma è narrato seguendo il “flusso di coscienza” del cane. Perciò l’italiano usato nel testo è poco ortodosso, ad esempio: “Mattina piena di sole. Woody: è insieme a Padrona e Amica Eli dentro Bar Cremeria, sdraiato sotto tavolo”. La cosa interessante in questa frase è che Woody usa le maiuscole anche per i termini “padrona” e “amica”: per lui sono i nomi di quelle persone. Nessuno gli ha detto niente, ma sente quello che gli altri si raccontano intorno a lui. La storia parla di un cane basenji che si ritrova chiuso in una gabbia senza saperne il motivo. Sa solo che degli uomini lo hanno portato via dalla padrona a cui si era affezionato, perché ha voluto difenderla dal suo fidanzato che compiva atti violenti su di lei. “Era da un po' di tempo che pensavo a libri come Canto di Natale o Il Piccolo Principe, libri di dimensioni ridotte capaci di raccontare qualcosa di grande: ecco, Woody, questo cane così ingenuo, disarmato, immerso in un mondo troppo complicato, spesso ingiusto, mi sembra sia riuscito a portare con sé, a partire da quell'immagine dietro le sbarre, la storia che cercavo.” dice Baccomo. Se ti piacciono gli animali da compagnia e leggere per rilassarsi dopo una dura giornata, questo è il libro per te! “Anch’io ho un cane. E da quando ho letto “Woody” non posso non pensare che il mio cane parli così” Claudio Bisio
piero pes
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LIBIA, UN BOTTINO DA 130 MILIARDI opinioni
L'8 Marzo 2016, la Festa della donna, il Presidente francese Hollande e il capo del governo italiano Renzi si sono incontrati a Venezia per discutere della guerra contro il terrorismo in Libia, una guerra alla quale prendono parte ufficialmente gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e l'Italia. Stando alle dichiarazioni dei governi questo intervento ha il fine di arginare, se non eliminare completamente, le organizzazioni terroristiche nei paesi del Nord Africa e soprattutto del Medio Oriente. In realtà il vero scopo di queste spedizioni è dettato da interessi geo-politici ed economici. Infatti l'occupazione della Libia, giustificata da un intervento anti-Isis, è un'occasione per impossessarsi del prezioso territorio ricco di petrolio. L'oro nero libico è un greggio a basso costo ma pregiato che ha sempre fatto gola alle più importanti compagnie petrolifere, come la Shell, l'Eni, la Total. L'eventuale occupazione e tripartizione della Libia costituirebbe un bottino da 130 miliardi di dollari ottenuti subito e tre o quattro volte tanto nel caso un ipotetico Stato Libico tornasse ad esportare come ai tempi di Gheddafi. La guerra in Libia è iniziata nel 2011 con interventi francesi, inglesi e americani, che hanno poi innescato conflitti tra le tribù, le milizie e all'interno dell'Islam. La Libia era al primo posto in Africa nell'indice Onu dello sviluppo umano, ora è uno stato fallito. L'Italia aveva già invaso il territorio libico con intento colonialistico circa un secolo prima. Infatti nel 1911-12 il Governo Giolitti, in seguito ad accordi stipulati con la Gran Bretagna e la Francia per ribadire le rispettive sfere d'influenza nell'Africa Settentrionale, aveva dichiarato guerra all'Impero Ottomano. Se un tempo l'Occidente era intervenuto con il dichiarato scopo di fare conquiste, ora il vero protagonista è il profitto mascherato da obiettivi comuni e umanitari.
Olga Ortolani
anti: un progetto incompleto Finalmente è uscito ANTI, il nuovo album di Rihanna, e quello più atteso degli ultimi tempi. Infatti questo "progetto" avrebbe dovuto segnare il passaggio della cantante dalla musica commerciale ad uno stile più personale; quest'idea è stata ben rappresentata dai singoli "Four five seconds" e "Bitch better have my money", rilasciati ormai più di un anno fa, che non sono però riusciti a superare i singoli precedenti. Dopo numerosi rinvii e molte modifiche è finalmente uscito l'album, che invece ha deluso le aspettative. Nonostante le tracce siano coinvolgenti ed energiche Rihanna non è totalmente riuscita a distaccarsi dallo stile commerciale che caratterizza le sue canzoni.
pietro busolin
ipse dixit
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Fanello: D’altronde quando d’estate bagniamo l’acqua...
CVrrenti calamo
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de Terrorismi Definitione Al giorno d’oggi siamo costantemente bombardati da notizie riguardanti il terrorismo: basta accendere la tv, aprire un giornale, visitare un qualsiasi social network per vedere migliaia di articoli, veritieri e non, su questo tema. Nonostante ciò, non è stata ancora data una definizione univoca per del terrorismo; con questo termine vengono generalmente indicati atti criminali violenti, realizzati con lo scopo di suscitare clamore e paura. L’impossibilità di definire un concetto che ora è più attuale che mai, è dovuta al fatto che i suoi margini sfumano in differenti tipologie che aumentano di giorno in giorno. Basti pensare che si possono ritenere atti terroristici avvenimenti come le congiure della Roma imperiale o dei principi rinascimentali, poiché in entrambi i casi si trattò di gruppi o singoli individui che incutevano terrore e commettevano atti indimidatori ai fini di mantenere il potere. Il primo caso di terrorismo vero e proprio, si ha in un certo senso con l’instaurazione del Regime del Terrore in Francia (1973-1974): nonostante fosse un regime e non un movimento clandestino, mostrò per la prima volta come un popolo potesse essere influenzato e tenuto a bada dal terrore, mantenuto costantemente vivo solo da pochi uomini che lo sfruttavano per governare la nazione. Fra il XIX e il XX secolo un gran numero di anarchici e patrioti rivendicarono un nuovo modello di società o cercarono di ottenere libertà e riconoscimenti per il proprio popolo, e, con lo sviluppo degli avvenimenti storici, questi vennero classificati come terroristi, eroi o criminali a seconda dei risultati delle loro azioni. Il XXI secolo si è invece aperto con gli attentati delle Torri Gemelle e la guerra contro il terrorismo, lanciata dall’allora presidente americano George W. Bush, e i conseguenti attacchi militari in Afghanistan e Iraq, che sono stati a loro volta considerati da alcuni come azioni terroristiche. In questo momento storico, la violenza politica è stata accompagnata prima di tutto da conflitti sulla definizione stessa del terrorismo, piuttosto che sulle sue cause e sui potenziali rimedi.
Καμύλλας
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around the world
RIO 2016 tutto sulle prossime olimpiadi
La città brasiliana Rio de Janeiro ospiterà, dal 5 al 21 agosto 2016, i giochi della XXXI Olimpiade estiva composta da 28 sport e 42 discipline tra cui due “nuove arrivate”, golf e rugby a 7, per un totale di 306 competizioni con medaglia. Quando, nel 2009, le era stato affidato questo onore i costi erano apparsi sostenibili dal paese grazie alla buona situazione economica; ma, ad oggi, a causa dell’esorbitante aumento del budget è stato necessario fare dei tagli alle spese, come ad esempio quelle per le cerimonie di apertura e chiusura o quelle per gli alloggi degli atleti. Il parco olimpico è al termine della costruzione; purtroppo la metropolitana che lo collega alla città potrebbe non essere pronta in tempo. Nonostante la lenta crescita, in Brasile il 15% della popolazione è sulla soglia della povertà, costretto a vivere nelle favelas, che quest’anno faranno da sfondo ai giochi olimpici. Aumento del costo dei trasporti pubblici, tagli sulla sanità, espropriazione coatta e distruzione di parte delle favelas di Rio sono state alcune delle cause che hanno acceso le rivolte da parte dei cittadini. Sono state mosse numerose proteste contro l’abuso dei diritti umani da parte della polizia sopratutto verso gli abitanti della “baraccopoli brasiliana”. Nelle prossime olimpiadi Rio vorrà mostrare solo il massimo, sia sul piano sportivo che turistico, a costo di “cancellare” ciò che di certo non è motivo di vanto ma che comunque ne fa parte in modo indelebile.
viaggiare
manola bonsignore
Sin da tempi antichissimi e per i motivi più vari, l'uomo ha sentito il bisogno di viaggiare. Il bisogno di esplorare, di scoprire, di immaginare il mondo che lo circonda, di uscire dalla banalità della vita quotidiana. Perché? Perché si tratta di una necessità senza tempo, che è dentro di noi da quando eravamo dei semplici ominidi che camminavano curvi. Questo tipo di bisogno è stato cantato dai più importanti poeti e letterati mai esistiti. Il tema del viaggio è infatti un topos letterario che attraversa i secoli e che ci aiuta fornendoci una percezione concreta del succedersi delle civiltà. L'esempio senza dubbio più significativo è quello offerto dall’Odissea di Omero; si passa quindi a Virgilio, grande poeta romano, che ci propone invece il raacconto di un viaggio alla ricerca di una nuova patria. Passano i secoli, l'idea non cambia: si arriva a Dante, che attraverso il suo viaggio nell'aldilà offre una possibilità a tutti gli uomini di giungere alla redenzione. Più recentemente, Arthur Rimbaud nel suo Battello ebbro propone la metafora del viaggio come totale allontanamento da ciò che è conosciuto. Si passa poi a Joyce, il quale invece si rifà a Omero e ripropone il topos dell'eroe viaggiatore ambientando il suo Ulysses nella moderna città di Dublino. Ma cos'è per l'uomo moderno, capace di raggiungere milioni di destinazioni in poco tempo, il viaggio? Ormai il viaggio è considerato solo come una pausa, magari di relax o di divertimento, dalla vita quotidiana; e se invece fosse proprio il viaggio la vera vita? Per capirlo bisogna leggere alcuni versi di Oscar Wilde, che saggiamente in poche righe fa trasparire l'essenza del viaggiare: “Solo facendo quel viaggio, si capirà perché lo si doveva fare, e si darà voce ad una parte di sé che chiede di venir fuori. E se qualche volta è difficile partire, le abitudini, il dovere, gli impegni, la mancanza di tempo, il dubbio, le aspettati ve delle altre persone sembrano ostacoli insormontabili, non dimentichiamo che c'è solo una cosa peggiore del viaggiare, è il non viaggiare affato."
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Carlotta medic
ipse dixit Calebiro: Questo verbo sarebbe anche regolare se non cambiasse! Madaro: Chiamate il consolato per consolarmi! Madaro: Gheddafi ha firmato un trattato eterna... E ha ottenuto la pace eterna!
di
pace
Kassabian: fare la foto a un compito la trovo una cosa un po', fammi pensare... Morbosa!
disegno di Cristina Ziggiotti (4CE)
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giovanna
racconti
Quando Giovanna nacque, proprio mentre veniva al mondo, iniziò a sentire dentro di sé un battere, un leggero ticchettio che non aveva mai sentito prima. Nel grembo materno non aveva mai udito nulla di simile: lì c'era solo una dolce musica che accompagnava il suo lento formarsi. Inizialmente pensò che fosse il rumore del mondo, ma ben presto capi'che non era così. Passarono i giorni, le ore, ma nulla cambiò, quel ticchettio persisteva. Giovanna crebbe e quando cominciò a parlare chiese ai suoi genitori che cosa fosse quel rumore che la seguiva giorno e notte, indipendentemente dal luogo in cui si trovasse. “Voi bambini avete troppa fantasia" le risposero e lei cominciò allora a credere che quel rumore fosse frutto della sua immaginazione. Ben presto però si rese conto che non era così, e che il ritmo del ticchettio aumentava. Giovanna crebbe, aveva ormai otto anni: sempre più incuriosita e titubante, domandava a tutti che cosa fosse questo ticchettio che la tormentava, senza mai trovare risposta. Interrogò amici, parenti, insegnanti e perfino un prete, ma nessuno le seppe dare una risposta. Giovanna divenne adolescente e questo segreto iniziò a metterla in imbarazzo: era sicura di sentire quel ticchettio, ma a chi mai avrebbe potuto raccontarlo? Decise che l’avrebbe tenuto per sé: non fu facile, si sentiva braccata, imprigionata, folle. Non poteva scappare, il ritmo aumentava. Il ticchettio scandiva le sue giornate che diventavano sempre più brevi. Giovanna si sposò, ebbe dei figli, lavorò per molti anni e appena andò in pensione si mise in viaggio. Era vecchia, ma desiderava ancora ardentemente sapere che cosa fosse quel maledetto rumore diventato ormai velocissimo. Visitò luoghi lontani e vicini, interrogo' saggi ed indovini, ma tutti le davano la stessa risposta: ”signora, lei è folle". Un giorno il ticchettio aumentò talmente tanto da impedire a Giovanna di dormire: si sentiva scoppiare, non poteva neppure piangere perché la velocità del ticchettio lo rendeva impossibile; la testa scoppiava, il corpo tremava. Poi finalmente lo sentì, all’ età di settantaquattro anni il ticchettio si fermò: silenzio.
elisa caretto
ipse dixit Battera: Io non ce l’ho con lei... io ce l’ho con il sistema! Gratino: Sapete che in Slovenia insegnano in sloveno? P.: Prof, la campanella è suonata! Hosp: Anche io! Casamichele: Se il nome è maschile, l’articolo femminile cos’è? Un po’ fricchettone?
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attualita’
il volo
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Il vento le accarezzava dolcemente il viso e le scompigliava i capelli mentre correva. La bellissima luce di quella mite giornata di primavera era deliziosa. Nessuno la notò mentre si allontanava dal paese e attraversava i campi e i prati erbosi, pieni di fiori gialli e arancio. La strada sterrata continuava tortuosa ancora per un tratto. Si fermò un attimo a riprendere fiato solo quando arrivò al bivio che faceva nascere dalla strada due viottoli ghiaiosi. Ma lei non continuò su nessuno dei due e prese invece un piccolissimo sentiero quasi impossibile da individuare, nascosto tra le erbe e gli alberi. Percorse il breve tratto che le mancava avvolta nella selva. Rampicanti e cespugli si alzavano, folti e rigogliosi, creando una fresca penombra che contrastava con i raggi di luce estiva che filtrava tra le foglie verde brillante. Il sentiero cominciò a salire. Più andava avanti, più la pendenza aumentava. La terra che le sue scarpe pestavano era ora rocciosa. La brezza la aiutò a continuare a passo spedito, a non fermarsi, a non voltarsi a vedere cosa si lasciava alle spalle. Le piaceva il suono delle foglie quando un filo di vento le faceva frusciare come mille, piccole, voci sussurranti. Quasi improvvisamente la vegetazione si diradò, catapultandola in un luogo completamente diverso, come in un incantesimo. Lo spazio lasciato nudo sotto il sole consisteva, infatti, in un piccolo spiazzo che dava a strapiombo sull'enorme e prospera vallata. La vista era magnifica. Da lì poteva vedere il fiume che scorreva, lento e calmo, poteva vedere i campi, i prati, le case, le persone. Lo spiazzo era largo appena qualche metro. Giusto un paio di passi e davanti a lei non c'era altro che il vuoto. Si avvicinò lentamente al bordo e solo allora si rese conto di quante lacrime aveva versato mentre fuggiva da quel mondo che non la capiva. Se ne era andata lontano da tutto e da tutti. Nella sua essenza fragile e ingenua, il traumatico dolore che si portava dentro stava distruggendo tutto ciò che di felice e meraviglioso c'era sempre stato in lei. La sua bellezza, come la sua infanzia, stavano volando via, come polvere nel vento. Voleva volare anche lei. Avrebbe voluto avere delle ali e librarsi verso il cielo, come un angelo che torna in paradiso. Ma forse, anche con le ali, lei non sarebbe mai riuscita a volare. Troppi demoni la tormentavano, la tenevano stretta in una morsa fatta di odio e paura: una morsa che non le permetteva di diventare l'angelo che era. Lei non sapeva volare. Ma quel volo lo volle provare lo stesso, anche senza ali.
teodora valerio
ipse dixit Caprani: Sembra che i problemi della nostra vita siano tutti intestinali!
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SE TU SORRIDI…IO SORRIDO
“Chi ha detto che i bambini malati non sognano di arrampicarsi, di andare a cavallo, di fare una vera vacanza? Se poi questa vacanza diventa anche una terapia…” Dynamo Camp.
Quante volte alla televisione, tra un programma ed un altro, vediamo delle pubblicità che ci chiedono di donare dei soldi alle associazioni umanitarie? Ma noi quante volte veramente sosteniamo queste associazioni? Proviamo a capire cosa fanno. Sicuramente avete sentito parlare di Mediafriends: ebbene, questa Onlus svolge un ruolo importantissimo per la realizzazione e la progettazione di eventi televisivi al fine di raccogliere fondi da donare alle associazioni che lottano per un futuro migliore per l’umanità (assistenza socio-sanitaria, istruzione, beneficienza…). Tra le varie iniziative, Mediafriends appoggia la “Fabbrica del Sorriso” (nata nel 2003) che in questi anni ha raccolto circa 23milioni di euro realizzando così più di 60 progetti concreti nel mondo, che hanno portato il sorriso a molti bambini poco fortunati. Un calendario e un libro possono aiutare? Sì, se il calendario è intitolato “Un anno col sorriso” e il libro è “Il piccolo principe”. Grazie alla Fabbrica del Sorriso, per tutto il 2016, acquistando questi due articoli, si potrà garantire un aiuto ai bambini in difficoltà in tutto il mondo. E una mostra d’arte? La mostra “Piero della Francesca: indagine su un mito” che è iniziata il 13 febbraio a Forlì e terminerà il 26 giugno, devolverà parte dell’incasso alla Fabbrica del Sorriso. Il vero obiettivo della Fabbrica del Sorriso nel 2016 si intitola “Uniti contro i tumori infantili”; ad esso collaboreranno quattro associazioni molto importanti: AIL, Associazione Italiana contro le Leucemie-linfomi e mieloma (1969), AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (1965), Dynamo Camp, struttura italiana di Terapia Ricreativa (2007), e l’OIR, Istituto Romagnolo Oncologico (1979). Ogni anno 1500 bambini si ammalano di cancro. Con l’aiuto attivo di queste Onlus e dei fondi raccolti dalle varie iniziative si potrà garantire loro la guarigione grazie allo sviluppo della ricerca e delle tecnologie. Ma le cure, si sa, da sole non possono fare miracoli! Perciò ci sono altre associazioni, come la “Fondazione Theodora” e la “Fondazione Sorrisi”, che aiutano i bambini ricoverati ad affrontare meglio il periodo difficile in ospedale con attività ludiche grazie alla collaborazione dei “Dottor Sogni” e della Clown-Terapia. Inoltre la “Fondazione Sorrisi” sarà la prima ad adottare una “Clownambulanza”, garantendo servizi di trasporto gratuito ai piccoli ricoverati. “Mi chiamo Gaia, ho 12 anni e ho un segreto. Il cancro? No, quello non è un segreto. Il mio segreto è la forza della vita che ti insegna a non mollare mai... neanche quando sei sul punto di dire basta!” Dal 13 al 27 marzo sulle Reti Mediaset abbiamo visto Gerry Scotti, Federica Panicucci, Nadia Toffa e Pierluigi Pardo in uno spot in cui incoraggiavano le persone a donare 2,5,10 € per la ricerca. Magari queste cifre singolarmente non hanno un grande valore, ma unite alle altre faranno la differenza. Non ci dimentichiamo: “se tu sorridi… io sorrido”!
Fabiana Ranieri
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cruciverba
oroscopo La fortuna vi assiste, sia nell’ottenere quel tanto agognato 6 in Matematica, sia nel conquistare tessere plastificate, di colore rosa e con il vostro faccione stampato sopra (ho la patenteee!)
Allora, 2000kcal - 800 kcal di carboidrati - 450kcal di grassi - le due doppiomalto di venerdì e sabato… ne vale la pena per la prova costume? Bilanciatevi!
Secondo il barbuto druido che ho incontrato in treno il mese sarà un disastro. Io mi fido di lui, e voi?
Siete sempre il segno che vorrei saltare… va beh, vi siete smarcati dall’assessore di Giove, va tutto bene.
Ogni mattina vi alzate stanchi e sfatti. Vi guardate allo specchio ed il vostro gemello malvagio vi salua. Non fatevi impaurito dalla sua brutta faccia, siete la stessa persona!
Avete la stessa precisione e della rete di distribuzione di Disney Italia. Perché Star Wars 7 esce in Blu Ray in tutto il mondo il 5 Aprile e da noi il 13?! Puntualità!
Lo sapevate che un granchio può vivere fuori dall’acqua per due ore? Beh comunque mancano un po’ di settimane alla prossima spiaggiata, non so se sopravviverete.
Aah Capricorni, è tornata la primavera e con essa tornano gli amori. Tornano? Beh Saturno é sulla vostra traiettoria… Aspetta nel mio libricino di chiromanzia non era una cosa positiva
“Più che un leone sembrate un gattino”. Cit. Novella 2000 n.73, anno 1986
Questa giungla vi distrugge… Scusate ho letto il retro del pacco di biscotti sbagliato! Beh, state calmi che di giaguari non ce ne sono per i corridoi. Così come nessuno che vi porti le gocciole a letto!
Da quanto è che non vi lavate l’ombelico? (il responso degli astri vi ha messo in crisi, eh?)
Vi sentite fuoriluogo come la SummerHit collection 2003 di M2O. Beh mettevi le cuffie. Più riservatezza!