n. 5
febbraio 2015
anno 28
L AN X
Ephemeris discipulorum licei gymnasiique M. Foscarini
FATE VOBIS
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EDITORIALE
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Il Must Know del mese
n caso non si fosse notato, il nostro Lanx ha deciso, con il nuovo
anno, di fare un bel passo avanti in quanto a contenuti e impaginazione. Vorrei fare lo stesso con questo editoriale e con i miei prossimi articoli di spalla, proponendovi (o per lo meno cercando di farlo) ogni mese una notizia da conoscere assolutamente. Lo sapevate che da qualche mese la Russia ha bloccato le importazioni di prodotti italiani? Ebbene sì, a dicembre, mentre la fine del quadrimestre ci spingeva sull’orlo di un esaurimento nervoso, il presidente Vladimir Putin decideva di imporre l’embargo sui prodotti di tutta l’Unione Europea, Italia compresa. Ora, senza entrare in dettagli più o meno accurati sui danni alla nostra economia, vi basti sapere che i produttori e gli esportatori del nostro Paese nel comparto alimentare in questi tre mesi hanno già perso una somma pari al costo di metà ala est della nostra scuola. Per non parlare delle centinaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli e caseari che sono rimasti invenduti e ora vagano in giro per l’Italia alla ricerca del consumatore perduto. Di fronte a questo disastro più o meno annunciato, però, i nostri abili commercianti hanno trovato il modo di limitare le perdite. Come? Attuando un trucchetto particolarmente astuto che si basa sul passaggio delle merci per le frontiere di Stati terzi che possono ancora commerciare liberamente con la Russia. In pratica, quindi, alle aziende di export italiane basta aprire qualche nuova sede in Serbia o in Montenegro, farsi spedire la merce lì e rivendere bypassando l’embargo. Come potrete ben immaginare, però, tutte queste manovre oltre ad essere al limite della legalità comportano spese molto più alte e quindi bilanci generalmente in perdita. Come arginare il problema? Due le soluzioni: riappacificare i rapporti con la Russia (ovviamente a patto che il Paese faccia un passo indietro sulla questione dell’Ucraina) o attendere fino al prossimo dicembre la fine del decreto.
1254 batTute sulLa questione islamica
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media occidentali hanno ritratto il mondo tradizionale islamico come violento, tribale e arcaico. Eppure è avvenuto un “illuminismo arabo” : pensiamo alle particolari e modernissime declinazioni che nazionalismo e socialismo hanno assunto con i nasseriani, i bath’isti e i rivoluzionari algerini. Ma qual è allora il peccato originale della Weltenschaung islamica? A mio avviso l’assenza di una coscienza di classe, di una consapevolezza sociologica capace di trascendere l’aspetto meramente teologico. Manca una dialettica marxista, che il panarabismo degli anni ’70 aveva ben assimilato, ma che oggi si perde nel mosaico delle interpretazioni coraniche. Il nemico comune israeliano aveva creato un’identità collettiva sorelliana, citando Gramsci, all’interno della Lega araba, la cui ultima sommessa eco sono state le “primavere”. Il Medioriente, per usare le parole di Lukacs, necessita di un’ontologia dell’essere sociale. L’Isis, che a differenza di Al-caida, ambisce ad una vera organizzazione statale, come tutte le rivoluzioni da Robespierre a Trockij, predica la sua perpetuità e universalità. Così l’estremismo, nella sua contorta ma ripetitiva fenomenologia, reputa adepti dalla Somalia fino alle nostre capitali. Ma l’Islam deve reagire, facendosi guidare da una classe colta e in grado di emanciparsi da una visione agiografica e falsa del martirio. La jihad va compresa à la Feuerbach, come un credo storicizzato e quindi anacronistico e superabile.
Almorò Zanessi
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ATTUALITA’
TSIPRAS, L’UOMO CHE VUOLE CAMBIARE L’EUROPA
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e elezioni che si sono tenute in Grecia il 25 gennaio 2015 hanno dato un messaggio chiaro: Il popolo greco non accetterà più l’intrusione delle organizzazioni internazionali nei propri affari. Secondo più del 36% dei votanti, solo Syriza, il partito della Sinistra radicale guidato da Alexis Tsipras, può restituire dignità alla Grecia. Adesso che Tsipras è il nuovo premier Greco, cosa intenderà fare per risolvere la crisi che in 5 anni ha prodotto una catastrofe umanitaria senza precedenti, facendo volatizzare il 25% del PIL greco e portando la disoccupazione al 27%?In campagna elettorale Tsipras ha preso degli impegni pesanti che propongono, tra le altre cose, una rinegoziazione del debito greco, uno stop alle privatizzazioni selvagge, il rialzo del salario minimo e un sostegno economico alle famiglie colpite dalla crisi. La battaglia, o meglio il braccio di ferro per far ripartire l’economia greca si preannuncia difficile senza certi alleati all’interno dell’UE. Tutto potrebbe diventare più facile con la (probabile) vittoria in Spagna di Podemos, un partito molto vicino a Syriza. L’ambizione di Tsipras è evidente: non vuole solo cambiare la Grecia ma tutta l’Europa, facendo pulizia dell’apparato burocratico responsabile delle politiche di austerità. Il nuovo governo non ha perso tempo; in poco più di sei giorni ha fatto tremare la politica europea. Il ministro degli esteri si è opposto alle nuove sanzioni contro la
Russia, perché la Grecia non è stata consultata da Bruxelles, che dava per scontato il quieto assenso dei Greci. In risposta a quello che ha probabilmente considerato una sfrontatezza, la “nostra” Federica Mogherini ha detto: “ Avendo così tanti impegni come voi, io non parlerei.”Quando il presidente dell’Europogruppo è andato a parlare con Yanis Varoufakis, il ministro delle finanze, ha incassato un fermo e rigido “no” alla messa in atto del programma economico della Troika (UE, Banca centrale Europea e Fondo monetario Internazionale). Una larga maggioranza dell’opinione pubblica in Grecia loda i primi passi del nuovo governo. Non è facile darli torto: Questo è il primo governo da 5 anni che è determinato a dare di nuovo dignità e autorevolezza alla Grecia. Ed è evidente che i leader europei sono nel panico più totale. Sia gli USA che la Russia sono determinate ad aiutare il governo greco. Gli USA pensano che al momento attuale Syriza sia l’unico modo per riportare l’Europa in crescita, mentre la Russia, oltre ai tradizionali legami di amicizia con Atene, ha bisogno di un “cavallo di Troia” per destabilizzare la politica estera di Bruxelles. Tsipras riuscirà a mantenere le sue promesse elettorali? Oppure soccomberà all’Europa del rigore? Solo i prossimi mesi ce lo potranno rivelare.
Stefano Pravato
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& AMBIENTE
Cronaca Veneziana
n resoconto degli ultimi sviluppi del problema “Grandi Navi” Il 23 dicembre è arrivato l’annuncio dell’avvio dell’inchiesta pubblica riguardo al progetto che prevede lo scavo dello storico canale Contorta a Venezia. Per le associazioni attive per la salvaguardia del patrimonio lagunare è stata una grande conquista, che ha determinato la pubblicità del processo decisionale riguardo alla proposta. Lo scorso 22 gennaio il Via, la commissione per la valutazione dell'impatto ambientale, ha richiesto all'autorità portuale integrazioni al progetto, riaprendo il dibattito pubblico sulla delicata questione del Contorta. Contestato dalle associazioni territoriali, tra le quali spicca il Comitato No Grandi Navi, il progetto è stato presentato pubblicamente lo scorso settembre dall’Autorità Portuale; la finalità dovrebbe essere quella di evitare il passaggio delle grandi navi davanti all’area marciana, secondo quanto stabilito dal decreto CliniPassera del 2012 che si opponeva al passaggio di navi superiori alle 40000 tonnellate attraverso il bacino di San Marco. Tra i numerosi progetti che offrono un’alternativa se ne contano almeno 7 al passaggio attraverso la bocca di porto del Lido delle navi, che poi transitano nel canale della Giudecca fino alla Stazione Marittima, causando con il proprio passaggio un’innalzamento considerevole del moto ondoso, il Comitatone l’organo che coordina gli interventi per la salvaguardia di Venezia garantisce il proprio appoggio proprio a quello che prevede l’ampliamento del canale
Contorta Sant’Angelo. Il transito delle navi avverrebbe, secondo quanto previsto, tramite la bocca di porto di Malamocco, costeggiando poi Porto Marghera fino a raggiungere la Marittima. Per una simile operazione sarebbe perciò necessario l’ampliamento dello storico canale Contorta, di una profondità di circa 2 metri, ad almeno 10; inoltre dovrebbe esserne ampliata la larghezza a 100 120 metri. Proprio la necessità di alterare la condizione esistente del canale ha scatenato le proteste degli ambientalisti: per Italia Nostra si tratterebbe di un vero e proprio «crimine contro la città». C’è infatti la concreta possibilità che lo scavo del canale ripeta il disastro causato dal canale dei Petroli, realizzato nel 1966, che ha determinato una profonda alterazione dell’assetto idraulico a causa dell’eccessiva profondità e dell’andamento rigorosamente rettilineo. I pareri contrari alla messa in atto del piano di scavo del canale giungono anche da personalità autorevoli, come il prof. D’Alpaos, docente di Idraulica all’Università di Paova, e stesso Comune di Venezia, che ha formulato lo scorso ottobre un parere negativo al progetto dell’Autorità portuale. La questione è ancora aperta, ma il metodo dell’inchiesta pubblica potrebbe costituire l’occasione per i cittadini di esprimere una chiara e decisa presa di posizione contro il lento stillicidio dell’ecosistema lagunare. E di ricordare le parole della Legge Speciale per Venezia (1973): la salvaguardia della città e della sua laguna è «problema di preminente interesse nazionale». Francesca Ballin
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OPINIONI
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a moda può essere osservata da moltissimi punti di vista. Un po' come tutte le forme d'arte o semplicemente tutte le cose che ci accompagnano nella quotidianità. La si può analizzare dal punto di vista geografico, espressivo ma anche da quello etico. È proprio con gli occhi dell'etica e dell'ambiente con cui oggi voglio guardare la moda. Già dagli inizi degli anni '90, giornali come "The New York Times" e "Vogue" hanno iniziato a parlare della cosiddetta "Green-fashion" o "Eco-fashion". Questa iniziativa segue i principi di: sostenibilità ambientale, riciclo di rifiuti, l'impiego sempre maggiore del vintage e l'utilizzo di tessuti a basso impatto ambientale, senza pesticidi o coloranti tessili. Da quegli anni iniziarono appunto a circolare sempre più tessuti eco-compatibili; molti nomi della moda aderirono a questo progetto. In Italia uno dei primi fu Giorgio Armani, che disegnò un'intera collezione di vestiti in canapa. Nel 1998 furono addirittura creati abiti da sera con materiali a basso impatto ambientale e nonostante ciò di grande eleganza, firmati Martin Margiela. È inutile dire che le cinture di coccodrillo e le voluminose pellicce di visone erano severamente vietate. Si puntava e si punta tuttora a far combaciare la bellezza estetica con la sostenibilità ambientale. Produrre, consumare e riciclare dovrebbero essere le azioni fondamentali per far sì che la natura riesca a sostenere il peso costante della nostra presenza. L'eco fashion è un passo in avanti per tutti. Sempre più si afferma questo mercato alternativo, che sicuramente non soppianterà l'uso tradizionale dei tessuti e dei colori ma il cui sviluppo darà un significativo messaggio di impegno e volontà anche da parte del mondo della moda.
Aurora Martella
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1985
“Shots”
“L’Alba”
“Glory Days”
Imagine Dragons
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Lorenzo Jovanotti
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Bruce Springsteen
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ARTE & CULTURA
Il valore di una tendenza nelLa società moderna
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l concetto di tendenza è perfettamente reso dall’inglese trend: è rappresentativo di un atteggiamento, del primeggiare di un’idea sulle altre e allo stesso tempo volto a giustificare il medesimo modus vivendi. Il susseguirsi di tendenze, contrastanti o affini, è l’esplicazione dell’evoluzione di un pensiero. Non è possibile identificare una cagione ancestrale alla fervente utopia futuristica, né alla romantica fascinazione per i classici che domina ‘700 e primo ‘800; tuttavia, il contesto culturale in cui sono sorte e il proliferare di illuminate intuizioni hanno generato tali tendenze in quel dato periodo. Una tendenza, pertanto, non è un modo di essere, ma l’essenza stessa dell’essere. Il Barocco, sfarzoso stile ridondante per la sua eccessiva voluttà nel colmare un horror vacui più interiore all’artista che architettonico, è di fatto l’emblema del Seicento. Le contorte diatribe per la conquista di un potere amministrato in modo dispotico si riflettono negli stucchevoli abbellimenti nei palazzi reali del XVII e XVIII secolo di cui Vanvitelli fu uno dei massimi esecutori. Per tornare a tempi più recenti e indagare il valore di una tendenza in un dato momento storico, basti pensare alla rivoluzionaria ventata delle avanguardie degli anni ’20 e ’30: sarebbe pretenzioso trovare un filo conduttore tra questi movimenti, malgrado artisti diversi come Dalì, Picasso ed Eluard ebbero contatti tra loro. Tuttavia, la volontà universale di estraniarsi da un contesto esistenziale che non li vedeva coinvolti, alieni dinanzi ai soprusi di una società che si avviava alle brutalità dei totalitarismi, ha consacrato questi artisti all’eterno ricordo. Non potremmo giustificare Guernica senza conoscere le atrocità della guerra civile spagnola e nemmeno il surrealismo di Dalì se alle spalle non avessimo la sconvolgente letteratura psicoanalitica del primo Novecento. Dietro ogni opera si nasconde una storia, dalle radici profonde e dai risvolti imprevedibili. Marco Scalabrino
“LA MIA MUCCA RESTI UN ENIGMA”
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QUANDO L'ARTE SI UNISCE ALLA MUSICA
l merito è suo se l'immagine di un uomo che stringe la mano ad un tipo infuocato ci sembra fin troppo familiare: è Storm Thorgerson il geniale artista che ha creato varie copertine per i grandi Led Zeppelin, ma soprattutto per gli immortali Pink Floyd. A lui dobbiamo quel prisma triangolare che ci fa subito pensare al “lato oscuro della luna”, o quella mucca che pascola il cui significato rimane ancora oscuro e incuriosisce i fans più accaniti, ma non solo. Lo stesso artista, alla fatidica domanda riguardante il perchè della copertina dell'album del 1970 “Atom Heart Mother”, risponde in un modo tanto semplice quanto spiazzante: “non lo so”. Il signor Thorgerson ci aveva però visto giusto, riuscendo ad esprimere tutto ciò che David Gilmour (sostituito di Syd Barrett, personaggio a cui gli ex compagni dedicheranno le loro canzoni più famose come “Wish You Were Here”), Roger Waters, Nick Mason e Richard Wright (scomparso nel 2008) cercavano di trasmettere attraverso il miracolo della loro musica. Come le copertine dei loro dischi, infatti, i Pink Floyd sembravano rispondere alle domande che infuocavano gli animi dei giovani del '68, le cui voci facevano da coro a quella dei quattro musicisti, aggiungendo però in realtà altri interrogativi: l'intera arte pinkfloydiana non è altro che un continuo dubbio, un continuo mistero su questioni che forse nessun uomo potrà risolvere, questioni che sembrano trovare espressione solo in malinconici testi, commoventi assoli o profonde voci... perchè, citando nuovamente Thorgerson, “non c'è da capire, alcune cose le devi solo sentire”.
Leonarda Artale
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PUNTI DI VISTA
LA BUONA SCUOLA in pilLole – Parte 2 5. LA SCUOLA SI AGGIORNA: FORMAZIONE E INNOVAZIONE I corsi di formazione, prima volontari, diventeranno ora obbligatori per i docenti. Attraverso un nuovo concorso per presidi si progetta di creare una figura con maggiori "competenze". Anche se una scuola più autonoma è benvenuta, ci si augura che la figura dei dirigenti non tolga a docenti, personale amministrativo, studenti e genitori la partecipazione e il coinvolgimento nella governance scolastica, né crei situazioni di piaggeria. Non si affronta neppure la questione del personale ATA, mentre sarebbe auspicabile un aumento del loro grado di partecipazione alla vita scolastica e la ridefinizione economica e giuridica dei loro profili professionali.
6-7. TRASPARENZA E NUOVA AMMINISTRAZIONE Online dal 2015 i dati di ogni scuola (budget, valutazione, progetti finanziati) e un registro nazionale dei docenti che verrà utilizzato dal dirigente scolastico per assumere i docenti che rispondono alle esigenze del progetto di miglioramento della scuola. Coinvolgimento di presidi, docenti, amministrativi e studenti per individuare e abolire le procedure burocratiche più gravose per la scuola. I nuovi organi collegiali disegnati dal governo sono: consiglio d'istituto (titolare dell'indirizzo generale e strategico dell'Istruzione), consiglio dei docenti (esclusivo potere nella programmazione didattica), dirigente scolastico (pienamente responsabile della gestione gene-
rale e del progetto di miglioramento definito sulla base della valuta zione) e nucleo di valutazione (elegge tra coloro che hanno avuto tre scatti consecutivi di competenza il docente Mentor, ovvero colui che sovrintende la formazione dei colleghi e insieme al dirigente li valuta in ambito didattico).
8-9-10. SCUOLA DIGITALE, CULTURA, SPORT E NUOVE ALFABETIZZAZIONI Piani di co-investimento per portare a tutte le scuole la banda larga veloce e il wifi. Si offriranno nuovi servizi digitali per la scuola, come LIM, e-book e registro elettronico, Scuola in Chiaro 2.0. Aiuterà a combattere anche l'ipertrofia burocratica. Grazie alle nuove assunzioni sarà possibile aumentare l'insegnamento della musica, pure mobilitando conservatori e istituzioni musicali, come orchestre e bande, ed educazione fisica nella scuola primaria, così come l'insegnamento di Storia dell’Arte nelle secondarie. Rafforzamento del piano formativo, attraverso il Content and Language Integrated Learning (CLIL), per le lingue straniere, a partire dai 6 anni. Insegnamento di competenze digitali, perchè gli studenti non si limitino ad essere “consumatori di digitale”, ad utilizzare un sito web o una app, ma ne progettino uno (coding e pensiero computazionale nella primaria e piano “Digital Makers” nella secondaria). Diffusione dello studio dei principi dell’Economia in tutte le secondarie. Silvia Fregonese
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PUNTI DI VISTA
IPSE DIXIT
MORANDINI: Fare battute orribili per fortuna non è perseguibile, altrimenti sarei già in galera… MORANDINI: Su, provate ad utilizzare quel potente strumento che giace inutilizzato nelle vostre scatole craniche! MEZZAROBA: Carducci ha vinto il premio Nobel… In epoca molto sospetta! Leggendo Leopardi: MEZZAROBA: “Cori” che, per l’amor di Dio, non sono i cori di montagna, ma i cuori! MEZZAROBA: Mi hanno rubato il libro: ci sono colleghe che entrano nel mio cassetto come se fosse casa loro! VOI: …mi adeguo ai signori del ministero! EDOUARD: Prof, ma i signori del ministero… VOI: …devono andare in malora! MEZZAROBA: Dopo diffonderai su Facebook la notizia che il tuo professore in interrogazione ti ha chiesto quale lavoro facesse Renzo e tutti diranno: “Che bastardo!” BONAVOGLIA: proporrei un esercizio a Rogovich: stare zitto 5 minuti! VOI: tutti serviamo alla società. Anche io, a rompervi le scatole. Altrimenti sareste tutti tranquilli, e invece no! EDOUARD: Ma prof, D’Annunzio lo vedremo bene? MEZZAROBA: Beh, potrei farti la battutaccia: “dipende dagli occhiali!” MEZZAROBA: Fiano era come Dio: onnipresente!
NOS DIXIMUS MORANDINI: Se scaldate una calamita, perderà il suo magnetismo… LUCIA: Ecco perché le calamite si tengono sul frigo!
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VIAGGI
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Dubai: una ManhatTan nel deserto
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ra le dune del deserto degli Emirati Arabi Uniti spunta una città fatta di grattacieli, giardini artificiali e mall, dove si vende di tutto e di più. Parlo di Dubai, la meta più intrigante del momento. Amata per le sue contraddizoni, è una destinazione ormai presente nelle offerte di tutti i tour operator. Una vacanza a Dubai oggi è diventata piuttosto abbordabile, ma perché sceglierla come meta rispetto ad altre località? Dubai è in continuo fermento. Ogni settimana nascono nuovi edifici sulla terraferma e in mezzo al mare. Le principali attrazioni di Dubai sono: il “Burj Khalifa”, un grattacielo alto 826 metri che è il più alto del Mondo; il “Burj Al Arab”, l’hotel a 7 stelle più lussuoso al Mondo a forma di vela. Per non parlare di “The palm" e “The World”, due arcipelaghi di isole che, nell'insieme, prendono rispettivamente la forma di una palma e del Mondo, visibili persino dallo spazio. Non può mancare inoltre una visita al “The Dubai Mall” o al “Mall of the Emirates”, le cui dimensioni e attrazioni vi stupiranno sicuramente. Nei prossimi anni sono previste nuove e immense strutture, tra le più attese Hydropolis, un incredibile hotel sotto il mare, Al Burj, un grattacielo alto tre volte l'Empire State Building; la Dubai Sports City, una vera e propria città dello sport in cui saranno concentrati gli stadi e tutte le strutture sportive e Motor City, un complesso che ospiterà circuiti e piste per le auto da corsa. Insomma, sembra proprio che gli architetti e gli stilisti più rinomati del mondo si stiano dando veramente un gran da fare per costruire e arredare palazzi, appartamenti, ville, isole e resort. C’è da dire, però, che già oggi Dubai è un luogo in cui il lusso regna sovrano. Chissà come sarà tra qualche anno!
Leonardo Torcellan
In viagGio con Laura: TURISTI E VIAGGIATORI
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l giorno d’oggi le grandi città brulicano di turisti che scattano foto qua e là a bocca aperta davanti ai monumenti, ai negozi e agli scenari che avrebbero voluto vedere da una vita. Ma se osserviamo con più attenzione riusciremo a scovare tra i tanti turisti un viaggiatore. Eh sì, i viaggiatori sono davvero pochi ormai, ma da cosa si differenzia un viaggiatore da un turista? Il viaggiatore è colui che non solo visita la città ma riesce a coglierne ogni sfumatura: si mischia agli abitanti in maniera naturale, apprezza senza pregiudizi ogni aspetto delle culture che incontra e si adatta ad ogni sistemazione. Insomma, non si limita a fare la foto sotto il Big Ben, ma vuole scoprire di più, vuole conoscere la storia e la tradizione del luogo in cui si trova. Magari anche noi a volte, anzi molto spesso, limitando le nostre visioni e lasciandoci trasportare dalle scelte dei più, ci limitiamo ad essere turisti. Penso che dovremmo lasciarci più andare: perderci di più per le strade delle città, andare in luoghi insoliti e nascosti e riuscire a catturare i dettagli dei nostri viaggi senza limitarci a una manciata di fotografie.
Laura Ruggi
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OROSCOPO Molto testardi e ambiziosi, il costume che più vi rappresenta è Simba del Re Leone. Provare per credere!
Un po’ permalosi, ma sapete sempre cosa fare. Una tutina nera non vi starebbe neppure così male per cui il personaggio scelto per voi è la pantera Baghera del Libro della Giungla.
Sempre arrabbiati, non avete mai un attimo di pace, il consiglio per voi è il costume di Cattivissimo Me. Correte a cambiarvi!
Combinate sempre guai, siete cocciuti come i muli, proprio come la piccola peste di Pollon! Indossate una parrucca bionda e sarete “ready to go”.
Le solite persone tranquille, calme, mai agitate, il personaggio di Winnie the Pooh sarebbe perfetto per voi… Occasione giusta per dimostrare quanto dolci siete.
Talvolta fate finta di essere stupidi solo per non avere responsabilità. Peppa Pig sarà contenta di ispirare i vostri costumi carnevaleschi.
Pieni di spirito vitale, sorriso stampato in faccia, Anna del film di Frozen vi calzerebbe a pennello.
Decisi ed aggressivi, che ne dite di impugnare fulmini e personificare Zeus? Sareste due anime gemelle. Studiosi, educati, intelligenti, non c’è personaggio più simile a voi della famosissima Lisa Simpson.. Attenzione a non studiare troppo però.
stupite tutti con le vostre bravate, chissà se un giorno riuscirete a fare delle vere e proprie magie.. Intanto provate a vestirvi da Mago Merlino che non si sa mai. Solari, un po’ vanitosi e sempre attenti all’estetica; vestitevi da Stella delle Winx che vi rispecchia alla perfezione. Dite sempre bugie, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Chiedete anche a Pinocchio che ne sa qualcosa. Sarà lui il vostro protagonista per il costume di carnevale.
Ludovica Violato
LANX Direttore
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Redazione
Leonarda Artale (2AE) Francesca Ballin (4DE) Gaia Dalla Zonca (1AE) Silvia Fregonese (5AE) Bianca Illing (1BE) Aurora Martella (1DE) Giulia Polesel (1BE) Stefano Pravato (2CE) Laura Ruggi (1DE) Leonardo Torcellan (1DE) Marco Scalabrino (5CE) Filippo Semenzato (1CE) Ludovica Violato (1DE) Marco Zecchillo (2CE)
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Marco Ciacci (1BE) Giulia Muzzati (1BE) Silvia Fregonese (5AE) Julia Vio (5CE)