Lanx 3 - Gennaio 2017

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N3

GENNAIO 2017

anno 31

LANX

EPHEMERIS DISCIPVLORVM LYCEI GYMNASIIQVE “M. FOSCARINI”


EDITORIALE

E x x o n M o b i l , l a p i ù g r a n d e m ultinaz i o n a l e p e t r o l i f e r a d e l g l o b o , come s e g r e t a r i o d i S t a t o . L a s e n s a z ione è c h e i l m o n d o s t i a t o r n a n d o a m assima v e l o c i t à v e r s o i l p a s s a t o , c o n conseguenze imprevedibili. An n o Nu o v o , v i t a n u o v a ? No i d e l l a r e d a z i o n e d e l L a n x s i ncer am e n t e c e l o a u g u r i a m o , e s i a m o conv i n t i c h e , n o n o s t a n t e t u t t o , a n che nel 2 0 1 7 o g n i m a t t i n a s o rg e r à d i n u ovo il s o l e i n q u e s t o p l a c i d o a n g olo di m o n d o , a l t r e s ì n o t o c o m e C a n n ar egio 4 9 4 2 . S e m p r e r i n n o v a n d o g l i augur i p e r u n f e l i c e a n n o n u o v o , c o l g o l'occ a s i o n e p e r r i n g r a z i a r e t u t t e l e per son e c h e s i s o n o s e r i a m e n t e messe d ’ i m p e g n o p e r l a r e a l i z z a z i one di q u e s t o s q u i s i t o L a n x d i g e n n a i o.

C a ri lettor i del La n x , Inna n zi tutto, b u o n a n n o . È p a s s a t o u n 2016 che stentere i a d e fin ire u n b u o n a nno (Anzi, dir e i c h e è s ta to q u a s i u n i ve rsa lmente per c e p ito c o me u n a n n o d i z e ro gioie). A l di là della morte d i g ra n d i u o mini , m a a nc he di star molto a ma te , q u e s to a n n o è st a t o diff icile pe r le mo lte tra g e d ie c h e vi si sono susse g u ite ; D a u n a p a rte a b bi a m o vissuto la c re s c ita d e l te rro r i s m o i nt e rn azionale, g li o rro ri n e l g ià m a r t o ri a t o Medio O rie n te , la c res c i t a de l l ’arr oganza imp e ria lis ta d a p a rt e d i St a t i Uniti e del la R u s s ia , c h e s i a c c i n g e a e ssere di nuov o p ro ta g o n is ta n e l t e a t r o ge opolitico mon d ia le . D a l l ’altr a par te a b b ia mo s e n tito la c r i s i de l l a democr azia , p e r c u i il 2 0 1 6 è s t a t o un vero annus h o rrib ilis . D a lla B r e x i t , a l l a vittor ia d i D o n a ld Tru mp n e g l i U SA , alla vitto ria d i R o d rig o D u t e r t e , l e a de r autoritario n e lle Filip p in e, i n t ut t o il mondo a v a n z a u n a g a la s s i a d i pa rt i t i scettici v e rs o l’o rd in e c o s tit u i t o , c he po ne l’ inter o mo n d o in u n a s itu a z i o ne a ncor a più p re c a ria d i q u a n to e s s a non l o fosse gi à . Po s s ia mo c o n s id e r a r e l a l e g ittimazion e d i Pu tin , d i Tru mp o d i E rdogan elemento d i ro ttu ra c o n la p o l i t i c a attuale? A n o i s e mb ra p iu tto s t o u n ri t orno al passato . U n p a s s a to in s a n g u i na t o, nostalgic o d e ll’u o mo fo rt e e de l l ’assur da disc ip lin a e c ie c a o b b e d i e n z a a l padr one. E le é lite s , c h e q u e s t i nuovi leader po litic i, n e lla lo ro p i c c o l e z z a dicono di v o le r c o mb a tte re , p u r t roppo, avr anno s o lo d a g u a d a g n a r c i . A nz i , sono sta ti lo ro a c re a rli c o m e fe nomeno. I l p o p u lis mo s i n u tre d e l pot e re e vende fa c ili ris p o s te a d e g l i e l e t t or i stanchi e imp a u riti. L a prima azion e d i Tru mp u n a v o l t a e l e t t o è stata no n a c a s o la p ro p o s t a d i R e x Tillerson, a mmin is tra to re d e l l a

S t e f a n o Pr avato

indice Pg. 2 Editoriale di Stefano Pravato Pg. 3 La triste sorte del castoro argentino di Curtio Rufo Pg. 4 La civiltà dello spreco di Fabiana Ranieri Pg. 5 Ragazzi speciali in una storia speciale di Marco Simionato Pg. 6 MVLIERES? di Ipazio Pg. 7 Enigma dell’anima antropomorfa di Alexandra Cieol Pelizza Pg. 8 Scriviamo il futuro di Carlotta Medić Pg. 9 Nightmare before Christmas di Piero Guolo Riassumiamo in poche righe il 2016 di Samuele Vianello Pg. 10 Ipse dixit & Nos diximus Pg. 11 Victor Pg. 13 Giochi Pg.14 Oroscopo

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ATTUALITÀ

dell’America del Sud. Lo fecero essenzialmente per arricchire l’ecosistema di quei luoghi e anche l’industria locale delle pellicce. Naufragio totale del piano. Nel giro di 70 anni le coppie originarie di castori nella regione si sono riprodotte molto velocemente in un ambiente per loro privo di predatori naturali, causando cambiamenti irreversibili nell’ecosistema di quelle foreste.

La triste sorte del castoro argentino Il castoro: primo architetto del verde pubblico e secondo roditore più grande della Terra è monogamo e vive in media più di vent’anni. Dal XVIII secolo è stato cacciato spietatamente per la sua preziosa pelliccia bruna che forniva qualche bel copricapo alle distinte signore europee. In quegli anni da Stati Uniti e Canada venivano esportate annualmente decine di migliaia di pelli. Portato così sull'orlo dell’estinzione, durante il Novecento il povero castoro venne reintrodotto con successo in America del Nord e, fatto trenta evidentemente han voluto far trentuno, nella Terra del Fuoco, l'estremo limite sud del mondo, dove però, piccolo particolare, non era autoctono.

Lo sterminio, che parrebbe l’unica via percorribile dato il tasso di distruzione delle foreste, è sostenuto dalle Nazioni Unite e anche dai gruppi ambientalisti. Ma io, che faccio le mie compere al supermercato, che mangio carne, sono un consumista e non provo particolare empatia per gli animali (Dio ci scampi dai roditori poi!), mi chiedo: possibile? Possibile che non vi sia intervento umano compiuto con raziocinio? Qualche esempio di situazioni analoghe:

Oggi il problema è un altro, i colbacchi a quattro zampe divorano i boschi del Sud e, secondo le autorità locali, stanno distruggendo la provincia della Terra del Fuoco. Questi roditori ciompetti, infatti, possono abbattere un albero di 150 anni in meno di quattro giorni e nelle regioni in cui vivono sono la prima causa delle esondazioni dei fiumi, portati a straripare dalle loro dighe-tane (lunghe anche fino a 100 metri, che creano vere e proprie paludi dove gli alberi non trovano più terreno fertile per crescere).

Nel diciannovesimo secolo l'illuminato popolo australiano liberava nell'isola un consistente numero di conigli per poi, neanche vent'anni dopo, invasi dalle temibili fiere, dover avviare un'operazione di abbattimento massivo del roditore. In Finlandia qualche simpaticone nel 1937 ha liberato sette castori (non uno di più, non uno di meno), dieci anni fa si è stimato che nel paese scandinavo vi fossero più di 15.000 esemplari. E oggi si grida al disastro ambientale. Non vi è poi habitué della via Miranese che non abbia investito una nutria nella sua vita. Avete presente quell'animale, per niente endemico della zona, bruttino, peloso che suole distruggere tutti gli argini e le coltivazioni della regione Veneto? Ottimo, anch'esso introdotto dall'uomo. E come? Sempre in modo geniale: aprendo le gabbie di qualche allevamento fallito, negli anni sessanta. Da qualche anno ormai sul pianeta un'altra specie sta dilagando e crescendo sempre più in numero di esemplari, specie nociva, spelacchiata e per questo non adatta ai vari climi delle regioni terrestri, piuttosto longeva e d'impatto, che al suo habitat non sembra aver creato altro che problemi.

Per far fronte a quella che viene denunciata come una vera emergenza ambientale, le autorità argentine hanno firmato un accordo con il vicino Cile per sterminare almeno 100mila esemplari della specie. Il piano prevede l'invio di cacciatori dal Nord America, che verrebbero poi sguinzagliati su tutto il territorio. Secondo gli esperti del governo provinciale potrebbero servire anche 15 anni per eliminare un numero così consistente di roditori date oltretutto le asperità dei luoghi spesso inaccessibili. Ora, il problema dei castori ha avuto inizio nel 1946, quando la Marina argentina lasciò in libertà 25 coppie di castori portati dal Canada all’Isla Grande, l’isola principale dell’arcipelago della Terra del Fuoco, all’estremità meridionale

Che facimm’?

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Curtio Rufo


ATTUALITÀ

la civiltÀ dello spreco Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono Anthelme Brillat-Savarin Avete mai pensato a quante volte in un solo giorno vediamo annunci pubblicitari per strada, in televisione, nei negozi, sui dispositivi elettronici e sui giornali? Vi siete mai chiesti il perché? Questo è dovuto all’adozione sempre più frequente di uno stile di vita consumistico da parte di milioni di cittadini occidentali. Ciò comporta a un bisogno crescente di acquistare prodotti pubblicizzati, a volte arrivando anche ad indebitarsi. Si è stimato che circa 15 milioni di persone in America devono ricorrere a cure psichiatriche perché diventate shopping addicted, colpiti da sindrome da acquisto compulsivo. Le persone pensano di essere felici soddisfando ogni loro desiderio, ma così facendo compromettono solo i bilanci familiari. Per fortuna la felicità non si può comprare al supermarket. La globalizzazione, con la sua erosione progressiva dei salari e l’aumento della disoccupazione, sta rendendo questo stile di vita insostenibile per la maggior parte di noi occidentali. C’è bisogno di ridimensionare i nostri consumi, di sviluppare stili di vita saggi ed ecologicamente sostenibili. Infatti ci stiamo accorgendo che ogni anno in tutto il mondo vengono gettati 2060 miliardi di euro di alimenti, mentre 805 milioni di persone sono sottoalimentate e annualmente 13 milioni di bambini muoiono sotto i cinque anni. Ci troviamo perciò di fronte ad un enorme paradosso: nei paesi ricchi la popolazione, per la troppa assunzione di cibo, contrae le cosiddette malattie del benessere (obesità e diabete); invece nei paesi poveri si muore per le malattie della malnutrizione (malattie infettive e rachitismo). Per risolvere questi problemi bisognerebbe educare i paesi ricchi ad un’alimentazione sana, equilibrata, senza inutili sprechi, mentre nel Sud del mondo si dovrebbe incrementare la produzione agricola per garantire il minimo apporto calorico alle persone sottoalimentate, specialmente ai bambini. I problemi riguardanti la sottoalimentazione, nei paesi poveri ma anche nei sobborghi delle più grandi città, potrebbero risolversi tanto per cominciare con la riduzione dei costi militari. Si parla di 1700 miliardi di dollari spesi global-

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mente dagli Stati per armarsi. Dopo la Guerra Fredda gli Stati principali, quali Stati Uniti e Russia, avevano fatto un patto che consisteva nell’abbassare le loro produzioni in campo bellico. Così non è stato, anzi, la produzione di armi è aumentata notevolmente negli ultimi decenni. Sapevate che il costo di un giorno di guerra in Iraq equivale alla costruzione di 85 scuole elementari, 1.300.000 case con energie rinnovabili, a 35.000 borse studio universitarie e 1950000 bambini poveri sfamati per un anno intero. È questo il mondo che volete? Quindi da oggi lo spreco è considerato un reato. Infatti, in Francia è stata recentemente varata una legge nella quale sono enunciati i buoni comportamenti che i gestori dei supermercati devono osservare. Per loro c’è il divieto di rendere inutilizzabili i cibi che sono scaduti, o in procinto di scadere, cospargendoli di candeggina. I negozi saranno obbligati a donare il cibo prossimo alla data entro la quale è preferibile consumarlo a organizzazioni caritatevoli. Oppure verrà trasformato in mangime per animali o compost. Se i supermercati cercheranno di andare contro questa legge, subiranno delle pesanti sanzioni finanziarie. Sono spreco di materiale anche gli inutili imballaggi nei quali vengono contenuti gli alimenti. Producono un surplus di rifiuti, difficili da smaltire. Un comune sacchetto di plastica “usa e getta” impiega ben 1000 anni per essere eliminato, poiché è un prodotto derivato dal petrolio. Altro materiale da rifiuto proviene dagli ospedali, dove tonnellate di farmaci ancora attivi e utilizzabili vengono gettati nell’immondizia. Ci vuole un cambio radicale, all’insegna del risparmio di materie prime, del riutilizzo di prodotti e recupero di energia. Il nostro stile di vita deve essere improntato sul quod sufficit (basta il giusto). Dovremmo smettere di essere attratti da beni inutili e, come fece Socrate dopo essere stato condotto al mercato, esclamare davanti alla merce esposta “Quante cose di cui posso fare a meno!” Siamo in una società dove avere l’ultimo


RECENSIONI

OCEANIA modello delle Adidas conta di più che donare qualcosa alle persone bisognose, le quali non sono dall’altra parte del mondo, ma nella nostra stessa città. Abbiamo paura di essere esclusi , perciò seguiamo la massa. Qualcuno affermerà “Se mi comporto solo io diversamente non servirà a niente”. Non è vero. Bisogna iniziare ad aiutare il pianeta nel nostro piccolo. Si spera poi che le persone accanto a noi comincino a seguire il nostro esempio. Se continueremo così i rifiuti, l’inquinamento, i disastri ambientali, le malattie e le guerre ci sopprimeranno. Conviene pensare con la propria testa a volte e trovarsi a fare scelte che risultano essere determinanti per il nostro futuro. Fabiana Ranieri

Ragazzi speciali in una storia speciale Dal 15 dicembre è uscito “Miss peregrine e la casa dei ragazzi speciali” al cinema. Il film è stato realizzato da Tim Burton, che nel suo percorso cinematografico ha realizzato anche “La fabbrica di cioccolato” e “La sposa cadavere”. Il film parla di Jake, un ragazzo adolescente che fin da piccolo ha una grande passione per l’esplorazione, in pratica un piccolo Indiana Jones, grazie a suo nonno Abe (diminutivo di Abraham) e ai viaggi che quest’ultimo ha fatto tra le due Guerre Mondiali in giro per il mondo. Purtroppo Abe muore improvvisamente per cause sconosciute. Quindi Jake si mette ad investigare in un’isola del Galles. Il film alla fine ha due significati profondi: quello di non arrendersi mai di fronte alle prime difficoltà e che i sogni possono diventare realtà solamente con un forte impegno personale. Marco Simionato

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Nel periodo natalizio è uscito nelle sale cinematografiche il film Disney “Oceania”, titolo originale “Moana”. Credo che i film Disney non siano amati soltanto dai bambini, ma da persone di tutte le età, io per esempio l’ho adorato! Il cartone racconta le avventure di Vaiana, una ragazza destinata ad essere a capo per dinastia della sua bellissima isola ma che sogna di navigare l’Oceano, il quale le si mostrerà amico aiutandola in diverse occasioni. Il compito di Vaiana consiste nel restituire all’isola creatrice Te Fiti il suo cuore, rubato anni addietro dal semidio Maui il quale non ha intenzione di restituirlo. La storia è molto intrigante e presenta diversi antagonisti, ma come è solito per i film Disney il finale sarà allegro, nonostante la svolta inaspettata che avrà. I paesaggi marini sono realistici a tal punto da farmi pensare che probabilmente tra qualche anno non si vedrà la differenza tra un film Disney e un film recitato. La particolarità sta nel fatto di vedere paesaggi che sembrano filmati piuttosto che disegnati, abitati da personaggi poco realistici. Ho trovato l’animazione a dir poco stupenda, però mi fa avere nostalgia di quella dei vecchi classici. Mi chiedo se abbia senso fare cartoni animati che sembrano film. I cartoni sono in genere surreali e spesso servono ad aumentare la fantasia dei bambini e personalmente preferisco tenerli separati dai film, più realistici. Prendo come esempio il mio classico preferito: “Gli Aristogatti”, mi domando se vedere questi animali vagare per un’odierna e realistica Parigi sarebbe lo stesso. Non credo. Ignorando però questa mia personale considerazione, trovo che Oceania sia davvero un bel cartone dalla trama interessante e dai personaggi davvero simpatici. Detto questo lo consiglio a chiunque come me sia cresciuto con la Disney nel cuore. Beatrice Buranelli


CULTURA

VETERES QVAESTIONES

DE QVIBVS EX GRAVISSVMIS EXISTVMO

MVLIER E S ? Non si poteva certo dare a Poppea della scialba. L’amante di Nerone, infatti, era una donna lungimirante, ambiziosa e manipolatrice, capace di insinuarsi in tutte le questioni dell’imperatore e di farlo pendere verso le decisioni che prendeva lei. Per questo si era inimicata la madre di Nerone, Agrippina, che da anni pilotava il �iglio per gli intrighi e gli intricati meandri della vita da princeps. L’equilibrio del palazzo si era destabilizzato e solo una delle due matrone avrebbe prevalso. Secondo Tacito, tra gli espedienti della madre per ingraziarsi il �iglio ci fu addirittura un tentativo di incesto. Ma, su questo lato, a vincere con le tecniche di seduzione, fu l’amante: più giovane e più bella di Agrippina che, proprio con queste doti, la depauperò della sua consolidata e onniveggente in�luenza. Fu lei, infatti, ad architettarne la morte insieme a Nerone, il quale, a delitto compiuto, fu perseguitato per anni dal suo spettro. Tre anni dopo il matricidio, i due amanti si sposarono e Poppea poté godere appieno della sua posizione di imperatrice di Roma. Aveva �inalmente e de�initivamente coronato al massimo grado la sua ambizione di potere. Ebbe una �iglia, Claudia Augusta, che sfortunatamente morì quattro mesi dopo la sua nascita. Ma Nerone, che �in’ora pare succube delle donne, possedeva un carattere instabile e volubile tale che presto si stufò dell’invincibile ascendente che Poppea aveva su di lui. Una notte, Nerone, allora ventisettenne amante delle corse coi carri al circo, rincasò tardi. Trovò la moglie sveglia ad aspettarlo. Questa freddamente gli commentò l’ora del suo ritorno. E lui, innervosito dal gesto, la spinse a terra e la colpì violentemente con un calcio al ventre. Uccise così sia lei che il bambino che Poppea portava dentro di sé. Devastato dal rimorso e desideroso dell’amore che solo lei gli aveva dato, fece divinizzare il suo nome e la sua memoria e ordinò che gli fosse portata una donna nel cui volto si specchiasse quello di lei. Cassio Dione riporta che un giorno condussero a palazzo un liberto greco di nome Sporo straordinariamente simile a Poppea, così Nerone, innamorandosi di nuovo e decidendo che

sarebbe stata sua moglie, ordinò che venisse castrato, vestito come usava lei e chiamato col suo nome. Poco si sa di questo personaggio, se non che, insignita del titolo di Augusta, accompagnava il marito durante le funzioni pubbliche e i viaggi. Poppea amò suo marito passionalmente e restò con lui �ino al momento del suo suicidio. MONITVS: A riportare della vita di Sporo sono Cassio Dione e Svetonio, storici che non vissero durante la dinastia Giulio-Claudia. IPAZIO

Il respiro Il vento, il vento sento. “Ma non c’è una nuvola” No, non mento. È il respiro, il soffio dell’anima, non ossigeno, ma aria che vien dal pensiero. Aria pura che i polmoni non posson toccare. La vita, la vita sento non mento. Sento la tua anima: l’aria. Piero Pes

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CULTURA

ENIGMA DELL'ANIMA ANTROPOMORFA Il concetto di un essere umano costretto a fronteggiare una creatura meccanica è vecchio e da sempre rielaborato. Abbiamo cominciato con il golem, un gigante d'argilla dotato di vita, presente nella tradizione ebraica. Ma, dall'avvento di bronzo, ferro e silicio, il nemico è diventato ancora più inquietante: perché, se prima il golem era di un materiale che proveniva dalla terra in modo più evidente, un robot, meglio se antropomorfo, fa inabissare il grado di accettazione, soprattutto se ha un potenziale intellettivo che può facilmente superare il nostro. Il primo a riflettere sull'intelligenza delle macchine fu Alan Turing, il padre dell'informatica moderna. Il signorino che decrittò Enigma e contribuì a vincere la II Guerra Mondiale. Alan incominciò ad immaginare come definire una macchina e come questa macchina potesse aspirare ad essere chiamata "umana". Creò un test, il "test di Turing", che ipotizzava il dialogo tra uomo e intelligenza artificiale. Dietro una porta chiusa vi sono un uomo e una macchina, davanti alla porta vi è un giudice umano. Il test consiste nel porre domande ai soggetti e se il giudice non riesce a distinguere quale sia la macchina è quale l'uomo, il test è risolto e la macchina è considerata in grado di pensare come un umano. Per il matematico, quindi, un essere umano è considerato tale se possiede facoltà di linguaggio. Il che è abbastanza vero, credo. La lingua e la letteratura sono forse il più alto esempio dell'evoluzione umana. Da quell'epoca le macchine si sono evolute, e sono diventate computer e robot. I computer hanno più probabilità di aspirare all'umanità, in quanto ci si può concentrare sulla potenza "mentale" e lasciar perdere gli involucri umanoidi; se si vuole essere fedeli ad Alan. Ma i robot antropomorfi ci danno la possibilità di approfondire l'atteggiamento di un umano con questi, il loro comportamento, e quanto ne siamo condizionati. Il che, devo dire, è estremamente interessante. Cosa vuol dire, per noi, essere umani? La quantità di neuroni nel cervello? Se quindi noi "dissezioniamo" un robot con un paio di bilioni di circuiti elettrici (la stessa quantità presente nel nostro cervello) mentre quest'ultimo grida e ci

implora di smettere, noi lo ascolteremmo? Tornerò più avanti su questo tema, soffermandomi ora sulle mie ultime parole. Le grida e le suppliche sono la manifestazione del dolore che, come afferma a diritto Paolo Gallina nel suo libro "L'anima delle macchine"; è l'emozione più pura e primitiva degli esseri viventi. È la più facilmente riconoscibile, e la più difficile da fingere. Non per nulla, bisogna essere dei veri maestri nel far finta di stare male per tornare a casa ed evitare l'interrogazione di turno! :) Il dolore, quindi, ci caratterizza tutti,e ci colpisce nel profondo. Per fare un esempio: vi ricordate "I.A: Intelligenza Artificiale.", il film di Steven Spielberg? Quando il mecha-robot sta per essere massacrato dagli umani, piange e supplica di essere risparmiato. Il pubblico allora si ferma di botto, pensando che sia un essere umano. Come detto precedentemente, infatti, il dolore ci condiziona nel livello più profondo del nostro inconscio, e ci artiglia il cuore in una morsa di ferro. E poiché il dolore è difficilissimo da fingere, lo scopo principale degli scienziati dovrebbe essere costruire un robot con miliardi di circuiti elettrici nel loro "hard disk", a ricalcare un cervello umano. Ma a questo punto si ha un cervello! Pensiamoci bene: il nostro cervello, che tutto controlla ed è il fulcro del nostro essere, non è altro che un insieme di impulsi elettrici, uno schema binario più che complesso di 0 e 1. Ora, non prendetemi per materialista: non sto dicendo che non ci sia un'anima, anzi, penso che ci sia, ma non nellʼaccezione religiosa a cui siamo abituati. Molto probabilmente è qualcosa di spiegabile scientificamente ma impossibile da rilevare. Come la materia oscura c'è ma non è rintracciabile (per ora) con i nostri mezzi. Quindi, se per ipotesi affermiamo che il nostro cervello ci rende umani, perché dei robot con il nostro stesso potenziale non potrebbero esserlo? O meglio, su quale base noi ci affidiamo il potere di decidere cosa è umano e cosa no? E questa domanda non è solo riguardo le intelligenze artificiali, ma è estendibile anche agli altri esseri viventi: cosa ci dà il diritto di definire inferiori cani, gatti, elefanti e così via? Inoltre, cosa vuol dire, a livello emotivo, essere "umano"? Abbiamo già appurato che il dolore è più che un buon modo per definire se una macchina è "intelligente" o meno. Un altro punto fondamentale è l'istinto di sopravvivenza. Esempio: avete visto "Ex Machina"? Una delle frasi principali, che si trovano sulla copertina del DVD, è : "Non c'è nulla di più umano della voglia di soprav-

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ATTUALITÀ

vivere". Nel climax del film, quando Caleb, il protagonista, annuncia che la I.A. Ava ha passato il test di Turing; il fondatore di Bluebook gli chiede come possa esserne sicuro. Ava potrebbe aver finto di essere umana, per poter essere in grado di scappare dalla stanza in cui era segregata. Il concetto implicito nella scena è: Ava è comunque umana, poiché ha fatto prevalere il suo istinto di sopravvivenza, basato sulla coscienza del suo essere. Se ci pensiamo bene, tutti gli altri robot degli innumerevoli film su questo tema sono caratterizzati dal desiderio di sopravvivenza (tralasciando tutte le sottotrame di Apocalisse e dominio mondiale). Questo desiderio è dettato dalla coscienza di se stessi: siamo umani anche (e forse soprattutto) quando sappiamo di esistere, di avere uno scopo, un potenziale. Vorrei concludere con un pensiero. Prima ci siamo chiesti cosa ci dia il diritto di decidere se un essere sia umano o meno. Abbiamo parlato finora di I.A., ma se un essere umano decide di togliere la possibilità ad un altro essere umano di avere coscienza di se stesso, di sopravvivere; come possiamo pretendere di decidere per un'I.A.? Tutto questo si rivela nei casi di persone escluse, emarginate, a cui è stato negato il diritto di parlare, pensare, ed essere se stessi (sì, mi stavo riferendo anche ad Alan Turing). Come al solito, dobbiamo analizzare noi stessi, prima di pretendere di analizzare ciò che ci circonda. Alexandra Cieol Pelizza

SCRIVIAMO IL FUTURO

A volte una passione assume un ruolo così importante nelle nostre vite, tanto da diventare il fulcro di ogni cosa, e, quando accade, riesce a coinvolgere non solo noi stessi e quelli che la ritengono altrettanto importante, ma chiunque ci stia intorno. Questa grande passione, in questo caso la scrittura, ha unito più di 400 persone, tra studenti e docenti di tutt’Italia, nei giorni 1,2,3 Dicembre 2016 ad Alessandria nel Convegno Nazionale della Stampa Studentesca. Quest’iniziativa, organizzata dal Comitato Interregionale della Stampa Studentesca in collabora-

zione con il Social Journal “Noi siamo futuro” ed altri enti, ha permesso il confronto con altre realtà oltra alla possibilità di discutere, all’interno di dibattiti moderati da esperti e giornalisti professionisti (come Roberto Cotroneo del Corriere della Sera), riguardo a temi d’attualità che vanno dall’immigrazione all’ecologia, dalle regole del buon giornalismo al futuro delle nuove generazioni in Europa. Futuro, comunicazione, espressione, sono state parole significative, su cui ognuno di noi può riflettere. Il “compito” di un giornalista è quello di esporre la realtà, di comunicare una storia in movimento. Ognuno di noi può ritenersi “giornalista”, in fondo quello che facciamo è guardarci intorno, raccogliere informazioni, incuriosirci, descrivere e capire l’andamento delle cose, tutte azioni che un vero giornalista fa. Ma la reale funzione di un giornalista che lo distingue veramente, è quella di creare qualcosa che rimane. È questo che noi giovani cosiddette “generazioni future” dobbiamo fare e, per fortuna, stiamo già facendo: prendere in mano la realtà, rielaborarla e attuare un cambiamento. Capire l’immensa responsabilità che noi giovani abbiamo o almeno potremmo avere, è stato l’argomento di maggior importanza durante tutto il convegno. Il giornalino scolastico può quindi essere davvero una realtà importante, un ritrovo, un concentrato di idee, per nulla da sottovalutare. Il convegno si è rivelato, inoltre, un’occasione per conoscere meglio il mondo della stampa scolastica, nel quale si sono scambiate idee e suggerimenti tra studenti provenienti da tutto il paese. Quello che più mi rimarrà impresso di quest’esperienza è la frase slogan di questo progetto che sintetizza non solo il giornalismo ma gran parte del mondo della scrittura: “Scrivere il presente guardando il futuro”. Carlotta Medić

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RECENSIONI

NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS Boys and girls of every age, wouldn't you like to see something strange?

Natale è finito, Halloween è passato da un po', ma perché non parlare di un'opera che tocca queste due feste così vicine a Gennaio? Due feste così vicine e così diverse? Nightmare Before Christmas è uno di quei film che tutti voi sicuramente avrete visto almeno una trentina di volte durante le vacanze; diretto da Henry Selick (e non da Tim Burton come tutti quanti credono), assieme alla Sposa Cadavere e a Coraline e la porta magica (altro fortunato film di Selick) è il cartone in stop-motion per eccellenza: un'animazione realizzata senza computer ma tramite pupazzetti che compiono piccole azioni ogni singolo fotogramma per creare un'intera sequenza di movimento. Un tipo di animazione quindi molto lunga e faticosa e davvero poco usata, ma che porta a veri e propri capolavori. Proiettato per la prima volta nelle sale statunitensi nel 1993 e con musiche di Danny Elfman, la trama di Nightmare Before Christmas è fiabesca, gotica e molto sognante: il sovrano della città di Halloween, lo scheletro Jack Skeleton (con la voce di Renato Zero nel doppiaggio italiano), si stanca della sua tetra e ripetitiva esistenza di Re delle zucche e decide di auto-eleggersi “Nuovo Babbo Natale” per recapitare i regali ai bambini di tutto il mondo durante la notte della Vigilia. Ovviamente, in quanto abituato agli orrori di Halloween, consegna doni di dubbio gusto come teste decapitate, bambole assassine o cadaveri decomposti scatenando il caos in ogni dove; sarà il vero Babbo Natale, con l'aiuto della graziosa bambola di pezza Sally, a mettere in salvo la sua festività e a portare un po' di pace e sicurezza nell'animo turbolento di Jack. Una vera e propria fiaba, con un cattivo presente solamente alla fine del film e un amore platonico, quello tra Jack e Sally, segnato da un bacio che conduce direttamente ai titoli di coda. È difficile non amare questa pellicola, simbolo del dark fantasy che s'ispira ai zuccherati classici Disney e allo stesso tempo agli horror muti dell'inizio secolo: vampiri assetati di sangue e

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streghe decrepite che si esibiscono in canzonette ballate ogni dieci minuti, una morale sull'appropriarsi delle cose altrui e sull'accettazione della propria identità qualunque essa sia. E poi, dai, la voce di Renato Zero dopotutto è così bella a sentirsi... insomma, guardatevelo con tutta la famiglia davanti ad un bel piatto di castagne! Alla prossima recensione!

Piero Guolo

Riassumiamo in poche righe il 2016 Un altro anno si chiude facendo crescere in noi angoscia e molte perplessità. Di sicuro il 2016 non è stato un anno particolarmente pacifico, anzi, forse è stato un anno decisamente devastante volgendo lo sguardo alla Siria. Questo anno finisce lasciandoci interdetti: nulla si è concluso in campo internazionale, tutto deve ancora cominciare. Questo gennaio si insedia alla Casa Bianca Trump e, con questo splendido inizio come cornice, attendiamo i risvolti politici internazionali e nazionali, dalle conseguenze del referendum miseramente perso da Mr. Renzi, alle politiche di Erdoğan; passando anche per la questione della banca MPS, salvata grazie ad un intervento statale contestato - lo stato si è dimostrato come sempre più vicino alle banche invece che ai cittadini -, o osservando come la povertà assoluta in Italia stia aumentando, ci si accorge di come la politica, di qualsiasi genere essa sia, è lontana anni luce dalla vita delle persone comuni. Nessuno si interessa di continua a pg. 11


IPSE DIXIT

IPSE DIXIT L eona rd : (t ra d u c e n d o u n a v e r s i o n e) E tr ovar ono Caligola nascosto die tro una t e n d a . . . P rof : Sì , e c o s a s t e s s e f a c e n d o d i e tr o quella tenda è meglio non doman dars e lo! D al Bo : La v i t a è u n l a m p o . L a v ita è un moto cir colar e unif or me. Non s p reca t e l a n e l no n f a r e n i e n t e ! Casam i c h e l e : Ma G o t t a r d i l e c o s e se le sogna di notte? S t uden t e s s a : (b u s s a a l l a p o r t a i n t er r ompendo la lezione) : S cusi il disturbo. L a pro fe s s o re s sa P o p u l i n v o r r e b b e saper e se qualcuno ha una limetta per unghie . F anello : (e s t e rr e f a t t a ) C h i e d i l e s e ha bisogno anche delle f or bicine già che ci s i am o . Casam i c h e l e : (d u r a n t e l ’ i n t e r r o g azione di stor ia) : S enti, mi sai dir e dov'è mort o Ge s ù a d o c c h i o e c r o c e ? E m m a : C e rt o , p o s s o d i r l e p u r e l a data se vuole… D al Bo : Si e t e u n a c l a s s e d i c i a l t r oni! Non sapete nulla di matematica, nulla di F i s i c a … P ers on a i n d i s t in t a : E n e a n d i a m o molto f ier i! S t uden t e s s a : (r i t o r n a ) S c u s i p r o f essor essa, r ipor to la limetta. F anello : Si c u ra c h e n o n s e r v e a l t r o?

NOS DIXIMUS A nonim o : Se Th o r a k o f o r o s è p o r tator e di ar mi, e se moskof or os è por tatore di agn e l l o , s e m a f o r o è p o r t a t o r e di tombe?

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RACCONTI

nulla e, se qualcuno si interessa di qualcosa, questo è poco informato (lo dimostrano i dati). Il qualunquismo quindi torna in auge con il M5S, che oramai è solo una nave che affonda inesorabile e in modo ineluttabile a causa del suo progetto politico poco serio alimentato solo da piccole speranze. Oramai non c'è più una forza politica seria in Italia, a parte un partito che sostengo e a cui sono iscritto, di cui ometto il nome per non fare propaganda politica. Intanto il nazionalismo sorge in Francia e in Austria, o, in generale, in Europa. Il "problema" delle migrazioni ogni giorno diventa sempre più grande. La Sinistra sta morendo e i pochi sopravvissuti si trovano nei piccoli partiti comunisti o socialisti democratici seri, tutti colpiti dalla morte del Comandante en Jefe Fidel Castro Ruz, leader rivoluzionario cubano deceduto a novant'anni. È una mappa politica demoralizzante se non assurda. La realtà si sta trasformando in assurdità, aiutata dai media che non fanno altro che prendere in giro le masse pilotandole, come nel caso della Siria. Tutto deve cominciare; speriamo che il 2017 sia migliore del 2016 sia in campo politico sia in ambito umanitario. Samuele Vianello

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Victor -Allora Margaret, come va oggi, come ti senti?chiese gentilmente la psichiatra alzando lo sguardo dalla cartella clinica della paziente. Margaret non rispose. Doveva essere stata una bella donna da giovane, prima che la follia prendesse la sua mente. Ma quel tempo era finito. Dimenticato, distrutto. La sua freschezza, svanita. Il suo corpo trasformato in un fragile involucro, la sua pelle raggrinzita, rugosa, sporca. Il suo volto una maschera spigolosa, tesa, gli occhi grandi, inespressivi, grigi, inespressivi, vitrei. I suoi occhi non vedevano. Le sue orecchie non sentivano. La sua mente non pensava. L'unico ancora vivo dentro di lei era l'istinto. Primitivo. Primitivo come i suoi movimenti sgraziati e la totale mancanza di pulizia. Un animale, selvatico, pericoloso, mortale. Avevano dovuto rasarle i capelli, altrimenti se li strappava, lasciando ciocche bionde ovunque. Durante le sue crisi si graffiava il viso, facendosi sanguinare le guance. La psichiatra sospirò. Margaret non dava segni di miglioramento. Qualsiasi tipo di cura con lei non aveva dato alcun tipo di risultato. Erano mesi che non diceva una parola. Ma improvvisamente… come un lampo, un'eruzione… -Dottoressa?- sussurrò debolmente la schizofrenica. La donna in camice bianco sgranò gli occhi per la sorpresa. Aveva parlato. non seppe se considerare il fatto positivo o negativo. -Dimmi Margaret?cercando di mascherare lo stupore con un tono comprensivo e accomodante -Lui mi ha trovatocontinuò Margaret con voce flebile, come se fosse ad un passo dallo spirare- Chi ti ha trovato?- -Victor- La psichiatra sospirò un'altra volta. Victor era il bambino di Margaret. O meglio, lo era stato. Non aveva raggiunto neanche un anno di vita. La follia della madre lo aveva fatto diventare la sua prima vittima. La prima di una lunga serie di giovani vite stroncate. -Margaret, ne abbiamo già parlato, ricordi? Victor è mort...- -No! La smetta! Stia zitta! Stia zitta!- urlò improvvisamente l'altra tappandosi le orecchie con le mani in un gesto infantile e mettendosi in posizione fetale in un angolo della stanza dando la schiena alla dottoressa. -Victor non è morto e non morirà mai!- farneticò Margaret tra i singhiozzi di un pianto disperato -Victor è il diavolo! Ho partorito un demone! Sono maledetta, maledetta!Il suo corpo, scheletrico, malnutrito, fu scosso da violenti brividi di freddo, mentre lacrime sempre più grosse le rigavano il viso. -Perchè non vuole ascoltarmi? Perchè non vuole credermi?- sussurrò


RACCONTI

con un ultimo filo di voce Margaret prima di tornare al suo oblio muto, al suo mondo disturbante. La psichiatra rimase impassibile, nonostante durante il breve dialogo avesse avuto paura di dover chiamare gli infermieri per sedarla. Scrisse qualcosa sul suo blocco per appunti. -Va bene Margaret, credo che tu debba riposare. Tornerò domani- concluse quando ormai era sulla soglia dell'uscita. Una volta nel corridoio un infermiere le andò incontro. La dottoressa gli disse brevemente di aumentare la dose dei farmaci di Margaret, poi si congedò. Era tardi. Il cielo fuori dalla finestra mostrava già un colorito scuro. La specialista andò nel suo ufficio a prendere la borsa ed il cappotto. Voleva andare a casa. Era stanca. Era stufa. Si sciolse i lunghi capelli bruni, facendo ricadere i morbidi boccoli sulle spalle. Si mise il cappotto e si camminò per il vialetto sul retro dell'ospedale. Vi era una strana atmosfera. Un filo di sinistra nebbiolina aleggiava intorno a lei, mentre un inquietante silenzio si posava come un pesante velo su ogni cosa, insolito per quel luogo solitamente così trafficato ed affollato. Si affrettò verso la sua macchina. Qualcosa in quella situazione le incuteva timore. Guidò velocemente. Arrivata finalmente alla palazzina in cui abitava, salì in fretta le scale aprì velocemente la porta. Entrata nell'appartamento chiuse a chiave la serratura. Al sicuro. Era al sicuro. Vero? Il tarlo del dubbio la stava corrodendo dall'interno. Di che aveva paura? Fece un balzo quando il telefono squillò inavvertitamente. Andò a rispondere ancora frastornata per lo spavento. -Pronto?- -Pronto? Salve dottoressa, sono l'infermiere Smith. La chiamo dall'ospedale. Una sua paziente, sta supplicando di parlare con lei. Non riusciamo a calmarla- -Va bene, ho capito, me la passi -Pronto?- la voce incrinata di Margaret risuonò dall'altro capo della cornetta -Sì, Margaret, mi hanno detto che volevi parlarmi- Non può venire lei qui?- -Margaret, è molto tardi, non posso venire da te adesso- il respiro della schizzofrenica si fece più affanato e veloce -La prego dottoressa, quando lo incontrerà non lo ascolti- disse cambiando completamente tono di voce. -Chi dovrei incontrare?- - Lo sa benissimo- sibilò Margaret tra i denti, reprimendo un gemito di furia ingiustificata. Victor. Perchè mai avrebbe dovuto incontrare Victor? E come sarebbe mai potuto accadere? - Ok Margaret. Va bene. Perchè me lo stai dicendo?- -Perchè questo è un addio, dottoressa.- -Un addio?- la bruna era sempre più confusa. -Certo. Le ho già detto che ormai mi ha trovato. è questione di niente- -Ma di che stai parl- la chiamata fu interrotta. La notte dormì un sonno agitato. Continuava ad avere incubi. Puntualmente restava sveglia per alcuni minuti a fissare il soffitto per

poi riassopirsi, per poi svegliarsi di nuovo. Ogni volta che si addormentava un nuovo mostro veniva a tormentarla. Fu proprio durante uno di questi momenti da sveglia che, nel cuore della notte, il telefono squillò una seconda volta. -Pronto?- rispose assonnata e intontita. -Non potrai fare più niente per lei.- resto come pietrificata, cristallizzata -Lei è con me ora. è mia. L'ho presa, rapita nelle mie spire per sempre- poi una lunga, folle ed agghiacciante risata. Lei improvvisamente sveglia, in un gettò impulsivo riattaccò. non ebbe il tempo di inspirare che il telefono ricominciò a suonare.Esitò un attimo prima di alzare nuovamente la cornetta -Pronto?- chiese lei incerta -Dottoressa, sono Smith. C'è stato un problema al reparto psichiatrico. Margaret è morta.- -La causa del decesso?- continuò lei con il tono più disinteressato che riuscì a trovare - I medici non riescono a spiegarsi la causa... non so come sipiegarlo... sembra che sia semplicemente morta... senza un vero motivo- -Ho capito Smith, vengo lì -C'è qui anche la polizia, vorrà interrogarla, immagino- - Certo, certo, dì pure a tutti che sarò lì a breve- Quando parcheggiò le luci delle volanti l'accecarono. Sentì distintamente qualcuno dire - Credo che sia la dottoressa che aveva in cura la vittima- e la lasciarono passare. Un uomo vestito in modo sobrio le si avvicinò. -Buonasera, sono il commissario che seguirà il caso- si strinsero la mano -Beh, allora molto piacere signor?- -Oh, ma la prego, mi chiami Victor.-

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Teodora Valerio


GIOCHI

The Tamarindo Labyrinth

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oroscopo

by P&P

Buon 2017! In questo mese ti darai da fare più per le persone che hai attorno piuttosto che per te stesso, quindi c'è la possibilità di eliminare completamente qualcuno dalla tua vita. Alla fine di gennaio dovrai prendere una decisione importante. Amore ++ Buon 2017! Questo è il mese dei cambiamenti e delle trasformazioni che possono capitarti all'improvviso! Prova a rivalutare certe situazioni che prima non sostenevi. Amore +++ Buon 2017! Questo è il mese che vuole mettere alla prova le tue amicizie e i tuoi amori. Cerca quindi di non ripercorrere strade vecchie, ma di concentrarti su nuovi progetti! Amore +++

Buon 2017! Gennaio è il mese che ti permetterà di recuperare! In arrivo per te piccoli ma ricorrenti successi! Fai attenzione semplicemente ad un possibile calo di energie fisiche. Amore ++ Buon 2017! Cerca per questo mese di non chiuderti in te stesso! Questo perché alla porta busseranno presto nuove opportunità e non mancheranno anche nuovi incontri. Amore ++++ Buon 2017! Sono in arrivo per te questo mese notizie esaltanti, svolte in ogni ambito! Cerca di dirigerti verso persone che non ti hanno fatto stare male, quindi rivaluta chi avrà occasione di dimostrarti affetto. Amore +++

Buon 2017! L'amore per questo mese si vedrà messo un po' da parte. Evidentemente in questo mese ti interessa di più sistemare questioni che non hanno a che fare con la vita sentimentale. Amore + Buon 2017! Questo mese rappresenta l'inizio di un anno in cui realizzerai grandi cose, ma ovviamente al costo di un grande impegno o sacrificio. Nuove passioni in arrivo per te! Amore ++++

Buon 2017! Questo mese aprirà le porte per un anno in cui si presenteranno molti dubbi, senza escludere quelli di carattere amoroso. Un consiglio: guarda il futuro e non voltarti indietro! Amore ++++

Buon 2017! Anno che inizia promettendo novità! Nel campo lavorativo vai forte, ma ancora meglio saranno le emozioni. Potrebbe tornare in gioco un amore che pareva essere dimenticato. Amore +++ Buon 2017! Le forte emozioni che ti aspettavi per questo nuovo anno stanno per arrivare! Riceverai una notizia che ti spiazzerà, quindi vivi al meglio ogni tipo di cambiamento che busserà alla tua porta. Amore +++++ Buon 2017! Questo gennaio ti porterà fortuna perciò non esitare a fare nuovi incontri! Tieniti pronto ad afferrare al volo qualsiasi tipo di occasione ti si presenti. Amore ++


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