Imprese & Territorio 02 2023 - La cyber sicurezza è una priorità

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WWW.LAPAM.EU Periodico di informazione di Lapam Confartigianato

ARTICOLO DI COPERTINA

Reati informatici in aumento

ecco perché la cyber security è un investimento APPROFONDIMENTI

Progetto “Mare e Monti”: valorizzare Cimone e Riviera Romagnola

Al via il progetto che vuole creare un’unione tra il Cimone e la Riviera Romagnola

Vi spiego quali opportunità offre alle imprese Alibaba.com Un'intervista a Luca Curtarelli, Country Manager Italia, Spagna e Portogallo in Alibaba.com

Lavoro, vocazione, esperienza: ripensare i mestieri artigiani nell’era della scarsità Come coniugare artigianato e tecnologia? L’opinione di Paolo Manfredi

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marzo aprile

2023

Noi impresa - periodico di informazione di Lapam Confartigianato Imprese - Poste italiane SPA - Sped. in abb. post. D.L 353/2003 - (Conv. IN L.27/02/2004 N°46) - art.1, Comma 1, DCB (Modena C.P.O) - Euro 2


IMPRESA,

IL VALORE CHE SI RINNOVA Scegli il futuro con noi #NoiConfartigianato #CostruttoridiFuturo

Da sempre, con le nostre imprese, sosteniamo l’economia e forti dei nostri valori, raccogliamo le sfide trasformandole in obiettivi per crescere, rinnovarci e rinnovare il nostro paese. I cambiamenti corrono veloci e noi con loro. Continuiamo a lavorare insieme e ad essere gli artefici del nostro futuro.

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EDITORIALE

Non fidarsi è meglio Si fa presto a dire cybersicurezza. Già, molti ne parlano e tanti si presentano come esperti di questo tema, ma a ben vedere si tratta di un argomento molto complesso, un argomento che richiede competenza, professionalità e discrezione. La sicurezza informatica, come rivelano in modo molto eloquente i dati forniti dal nostro Ufficio Studi, rappresenta sempre più un tema strategico e molto delicato per le imprese e non soltanto più per le grandi aziende. A essere nel mirino sono sempre più anche le piccole e medie imprese, le cui difese sono spesso troppo blande. Lo dimostra la cronaca di queste settimane,

con grandi e piccole imprese accomunate da minacce e attacchi veri e propri da parte di malviventi che agiscono attraverso la rete. Per evitare attacchi hacker, o comunque per implementare un livello adeguato di cybersicurezza, occorre agire su diversi livelli, compreso quelli delle password personali e della protezione dei propri dispositivi elettronici che, non di rado, vengono utilizzati non soltanto sul lavoro ma anche (e il riferimento principale è allo smartphone) nella vita privata. E’ quindi ancora più importante sapersi difendere e farlo con grande

attenzione perché il mondo cambia a una velocità sempre più rapida, anche e soprattutto a causa della rete internet, e di conseguenza i rischi sono amplificati. Ecco perché è importante occuparsene e fare in modo di aumentare i propri livelli di sicurezza informatica: ecco perché, come Lapam, stiamo lavorando per fornire alle imprese associate informazioni e servizi adeguati. Perché, mai come in questo caso, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio…

Carlo Alberto Rossi Segretario Generale Lapam Confartigianato

n° 02 - 2023

Imprese & Territorio

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INDICE DEI CONTENUTI

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MARZO APRILE 2023

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Nella giornata di San Giuseppe Artigiano riaffermiamo i valori del lavoro e del fare impresa

Daniela Diletti a Lapam Talk, quando l’artigianato è meglio di un pezzo rock

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Santa Messa nel Duomo di Modena, celebrata dall’Arcivescovo Erio Castellucci, e una riflessione sui grandi temi dell’impresa

La fondatrice de “La Marchigiana”, ospite della nostra associazione, ha parlato di presenza online, passaggio generazionale e tanto altro

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Cambio di segretari per le sedi di Carpi e Reggio Emilia

Passaggio generazionale: le imprese familiari a Modena e Reggio

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Switch tra segretari per le sedi Lapam Confartigianato di Carpi e di Reggio Emilia. Il nuovo responsabile per la sede cittadina e la zona carpigiana è Roberto Prearo, mentre Stefano Cestari assume l’incarico di responsabile di sede e di zona per il territorio reggiano

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Un focus del nostro ufficio studi sul passaggio generazionale che coinvolge le imprese di Modena e Reggio Emilia

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Antiriciclaggio: Lapam in prima linea per un’economia sana L’associazione si è dotata di un codice etico ed intende sensibilizzare la propria base su un tema sempre più cruciale

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Progetto “Mare e Monti”: valorizzare Cimone e Riviera Romagnola Al via il progetto che vuole creare un’unione tra il Cimone e la Riviera Romagnola

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Imprese & Territorio n° 02 - 2023

Siccità: la dispersione idrica a Modena e a Reggio Emilia Un’analisi del nostro ufficio studi illustra i dati della dispersione idrica nelle province di Modena e Reggio Emilia

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IN COPERTINA

REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Reati informatici in aumento, ecco perché la cyber security è un investimento

I dati elaborati dal nostro Ufficio Studi certificano un aumento dei cyber attacchi anche nelle nostre province

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IN COPERTINA

REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Come difendersi dagli attacchi hacker? L’intervista al prof. Michele Colajanni, esperto in cybersicurezza Come difendersi e proteggersi dagli attacchi hacker. Ne abbiamo parlato con il professor Michele Colajanni, professore di sicurezza informatica presso l’Università di Bologna e prima docente presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore

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IN COPERTINA

FOCUS

Cybersicurezza e reati informatici I dati del nostro Ufficio Studi sui rischi della digitalizzazione nelle province di Modena e Reggio Emilia

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Vi spiego quali opportunità offre alle imprese Alibaba.com

Un nuovo servizio dedicato agli associati per essere al passo su “Privacy e Cybersecurity”

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Un'intervista a Luca Curtarelli, Country Manager Italia, Spagna e Portogallo in Alibaba.com

IN COPERTINA

REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Manuel Reverberi, responsabile Affari generali Lapam, illustra il nuovo servizio offerto alle imprese dalla nostra associazione


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La dinamica di fatturato nel settore del benessere nell’ultimo anno

Lo stop al motore termico dal 2035 rischia di penalizzare il settore e il suo indotto

BENESSERE

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È Federico Poletti il nuovo presidente della Federazione Moda Confartigianato Emilia Romagna

AUTORIPARAZIONE

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IMPIANTISTI

F-Gas: si avvicina la scadenza per il rinnovo dei patentini

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Le principali novità sul codice del consumo

Rifiuti elettronici: firmato il protocollo con il Centro di coordinamento RAEE

COMMERCIO

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TURISMO

Lapam sulla neve: grande successo per l’edizione 2023

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MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI

Premio giovani: aperte le candidature per l’edizione 2023

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IMPRESE DEL VERDE

Erbe e Fiori di Valter Angeli: Passione, naturalezza dei paesaggi e utilizzo delle graminacee

IMPIANTISTI

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INDICE DEI CONTENUTI

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COMUNICAZIONE

La formazione outdoor per fare team building e motivare i dipendenti

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INNOVAZIONE

Unimore inaugura un corso di laurea in ingegneria dell’Intelligenza Artificiale IN COPERTINA

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CULTURA

Lavoro, vocazione, esperienza: ripensare i mestieri artigiani nell’era della scarsità

EDILIZIA

Imprese edili in difficoltà, un incontro con i Prefetti di Modena e Reggio Emilia

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CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Fisco Lavoro Ambiente Bandi

EDILIZIA

Congruità della manodopera: dal 1° marzo parte “l’alert”

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Corsi e Formazione organizzata da FORMart

FORMAZIONE

MECCANICA

GCode Training, la palestra 4.0 per le imprese della meccanica

Tutti i numeri di Imprese & Territorio

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Delibere Consiglio Direttivo GENERALE

MECCANICA

Torna a Fiere di Parma Mecfor 2023 Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari. Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Marco Lodi, Letizia Budri, Monica Salvioli, Narumì Giovannelli, Fabio Sala, Christian Bondi, Stefano Ficarelli, Laura Roncaglia, Alberto Belluzzi, Paolo Manfredi, Enzo Fanì, Manuel Reverberi. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora, Luca Monelli, Luca Pellacani, Fabio Sala, archivio fotografico Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA. Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu - 059 893 111

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Un momento del convegno dedicato ai valori del lavoro, in arcivescovado a Modena, con il prof. Michele Dorigatti e Mons. Giuliano Gazzetti

Nella giornata di San Giuseppe Artigiano riaffermiamo i valori del lavoro e del fare impresa Santa Messa nel Duomo di Modena, celebrata dall’Arcivescovo Erio Castellucci, e una riflessione sui grandi temi dell’impresa

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a celebrazione di San Giuseppe Artigiano, lo scorso 19 marzo, è stata l’occasione per riprendere una tradizione della nostra asso-

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ciazione, ovvero la messa insieme al vescovo e un momento formativo sulle tematiche della dignità del lavoro e della Dottrina Sociale della Chiesa. Domenica 19 marzo la messa in Duomo è stata presieduta dall’arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, don Erio Castellucci, a seguire in arcivescovado l’evento formativo con il vicario generale dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, monsignor Giuliano Gazzetti e con il professor Michele Dorigatti, fondatore della Scuola di Economia Civile. Erano presenti, sia alla celebrazione che all’incontro, anche il vice sindaco di Modena, Gianpietro Cavazza (che ha portato i saluti del sindaco Muzzarelli), la vice sindaco di Mirandola, Letizia Budri e autorità militari. Il segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi, ha aperto i lavori ricordando il legame tra l’associazione e i fondamenti etici della Dottrina Sociale della Chiesa, radici che vanno riscoperte e valorizzate. «Qual è il ruolo dell’impresa oggi? – si è chiesto Dorigatti - Quali sono le caratteristiche fondamentali dell’imprenditore? Ci hanno insegnato che l’economia è nata oltremanica con Adam Smith, ma 25 anni fa al professor Stefano Zamagni capita tra le mani un testo

“Lezioni di economia civile” del 1753 di Antonio Genovesi, il primo docente di economia al mondo all’Università Federico II di Napoli. Smith dice che l’economia è la scienza di ricchezza nazionale, invece per Genovesi è centrata sul tema della felicità pubblica e tra l’altro proprio Modena è stata una delle città dove si è sviluppato il paradigma dell’economia civile. Il mercato deve essere abitato da popolazioni imprenditoriali diverse (impresa capitalista, imprese familiari, artigianali, cooperative, sociali, società benefit, etc…) tutte esercitano attività d’impresa ma lo fanno con scopi diversi. I mercati sono ricchi e prosperi se c’è una biodiversità di imprese. «Non dobbiamo confondere economia di mercato e capitalismo», ha proseguito l’economista trentino. «L’Italia è stata ed è un Paese di imprenditori, basti pensare ai mercanti di un tempo e a San Francesco (il lessico economico ha origine proprio dai francescani). Francesco dice che attraverso il lavoro si afferma la dignità di tutte le persone e la figura del mercante è fortemente legata al bene comune e l’imprenditore, nella versione del mercante, è sempre andato al di là del solo profitto. Gli economisti civili “bene-dicono” il profitto, ma sostengono che


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO il profitto appartenga all’ordine dei mezzi e non dei fini; è un buon strumento che ci dice che quell’azienda è in buona salute». Dorigatti ha concluso con cinque passaggi di Adriano Olivetti, il padre italiano della responsabilità sociale d’impresa il quale sosteneva che l’impresa non è un interesse privato, ma un bene comune. «Sono cinque le funzioni dell’impresa civile per Olivetti: produrre ricchezza, creare lavoro, creare cultura, produrre bellezza e produrre qualità della vita, benessere».

Il lavoro come parte della vita spirituale Mons. Giuliano Gazzetti è passato a una parte più squisitamente spirituale: «Il lavoro è una parte importante della vita e anche della

vita spirituale, la parola individuo non è sinonimo della parola persona. L’individuo è quello che emerge dalla sua natura, la persona viene dalla condizione trinitaria di Dio. La persona emerge dalle sue relazioni e le relazioni definiscono se tu sei una persona e fanno sì che si tenga sempre conto dell’altro, che si dia il primato all’altro. L’individuo vede il lavoro come affermazione di sé stessi e lavora solo per i soldi, la persona vede il lavoro come servizio e i talenti vengono messi a servizio del bene comune. Bene comune non più nell’orizzonte perché abbiamo a che fare con individui e non con persone. Quando un bambino viene battezzato entra da individuo ed esce da persona, la Chiesa che genera e cancella il peccato originale dà la possibilità di vivere da uomo nuovo, come dice san Paolo. Dentro di noi sempre mescolati uomo vecchio e

nuovo, individuo e persona. L’essere in Cristo, vivere da salvati in Cristo, fa sì che non viviamo da individui ma da persone». Il finale è per San Giuseppe che, ha osservato Gazzetti «ha vissuto il lavoro come un’offerta, prima è sempre venuto il Figlio, non è mai stato un individuo ma una persona. San Giuseppe è uomo di azione e anche molto creativo, una creatività che nasce dall’amore». A chiudere i lavori è stato il presidente generale, Gilberto Luppi, che ha ringraziato i presenti e rilanciato su altri appuntamenti di carattere formativo e spirituale per gli imprenditori associati. 

L’ Arcivescovo di Modena e Nonantola e vescovo di Carpi, Don Erio Castellucci celebra la messa dedicata a San Giuseppe Artigiano nel duomo di Modena

Il Presidente della nostra associazione, Gilberto Luppi

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Cambio di segretari per le sedi di Carpi e Reggio Emilia Switch tra segretari per le sedi Lapam Confartigianato di Carpi e di Reggio Emilia. Il nuovo responsabile per la sede cittadina e la zona carpigiana è Roberto Prearo, mentre Stefano Cestari assume l’incarico di responsabile di sede e di zona per il territorio reggiano

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apam Confartigianato ha aperto il mese di marzo con un cambio della guardia per quanto riguarda le sedi di Carpi e di Reggio Emilia. È stato effettuato uno switch tra segretari: per quanto riguarda il territorio reggiano, il nuovo respon-

Stefano Cestari nuovo responsabile sede di Reggio Emilia

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sabile della sede cittadina e di zona, dal 1° di marzo, è Stefano Cestari che prima ricopriva il medesimo ruolo a Carpi. Il comune reggiano, secondo gli ultimi dati disponibili elaborati dall’Ufficio Studi Lapam Confartigianato aggiornati al 31 dicembre 2022, contava 18.620 imprese attive, di cui 7.168 artigiane, pari a oltre una su tre (il 38,5%). Rispetto al quarto trimestre 2021, il numero di imprese è aumentato dell’1,4%, a fronte di un aumento medio provinciale dello 0,9%. Analizzando il lungo periodo, dal quarto trimestre 2007 al quarto trimestre 2022, si sono aggiunte complessivamente 158 imprese, pari a un +0,9% (in controtendenza rispetto al -8,2% registrato in provincia). Prosegue invece a doppia cifra la riduzione del comparto artigiano che nello stesso periodo cala del 10,9% nel comune di Reggio Emilia. Analizzando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nelle Costruzioni (29,5%), nei Servizi alle imprese (23,4%) e nel Commercio e Autoriparazione (19,4%). Osservando i dati nel lungo periodo (quarto trimestre 20102022), la Manifattura risulta essere il settore con il calo più marcato, con 238 imprese in meno (-12%), seguito dall’Agricoltura (232 imprese in meno, -19,5%) e dal Commercio (100 imprese in meno, -2,7%). Al contrario registra una crescita maggiore rispetto a 12 anni fa il comparto dei Servizi alle imprese (437 imprese in più, +11,1%). A Carpi invece dal 1° di marzo è Roberto Prearo il nuovo respon-

sabile di sede e di zona. Prearo, prima impegnato a Reggio Emilia, si inserisce in un contesto economico e sociale che, secondo il report dell’Ufficio Studi Lapam Confartigianato aggiornato al 31 dicembre 2022, conta 6.805 le imprese attive nel comune, di cui 2.149 artigiane, pari a quasi una su tre (il 31,6%). Rispetto al quarto trimestre 2021, il numero di imprese è aumentato leggermente dello 0,2%, a fronte di un calo medio provinciale del -0,5%. Se si analizza il lungo periodo, dal quarto trimestre 2007 al quarto trimestre 2022, si sono perse complessivamente 401 imprese, pari a un -5,6%, dato meno accentuato rispetto al -6,3% registrato in provincia. Prosegue a doppia cifra la riduzione del comparto artigiano, che nello stesso periodo diminuisce del 16,1% nella città dei Pio. Analizzando il territorio per macrosettori di attività, si nota una maggior concentrazione di imprese nei Servizi alle imprese (26,1%), nel Commercio e Autoriparazione (21,5%) e nella Manifattura (17,3%). Confrontando il numero di imprese attive al quarto trimestre 2022 con quello di 12 mesi prima, si può osservare un calo più marcato nella Manifattura (28 imprese in meno, -2,3%). Le imprese della Manifattura calano in maniera significativa anche in rapporto allo stesso periodo 2019 (pre pandemia) con 82 imprese in meno (-6,5%). Al contrario, registra una crescita maggiore rispetto a 12 anni fa il comparto dei Servizi alle imprese (164 imprese in più, +10,2%).

Roberto Prearo nuovo responsabile sede di Carpi


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Antiriciclaggio: Lapam in prima linea per un’economia sana L’associazione si è dotata di un codice etico ed intende sensibilizzare la propria base su un tema sempre più cruciale

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l riciclaggio di denaro, cioè l’ingresso nel sistema legale di risorse di origine criminale, è una minaccia per l’intero sistema produttivo e finanziario locale, nazionale e internazionale. Per questo abbiamo il dovere di sostenere l’attività di controllo degli organi preposti». Carlo Alberto Rossi, segretario generale Lapam, interviene nel dibattito sull’ultimo rapporto pubblicato dall’UIF (Unità di informazione finanziaria per l’Italia) collocato presso la Banca d’Italia, che – nel giugno scorso - ha evidenziato un aumento delle operazioni finanziarie sospette anche nelle nostre due province. «Come ha ricordato recentemente il direttore dell’UIF, Claudio Clemente, la normativa italiana, eredità del giudice Giovanni Falcone, è tra le più evolute in Europa – prosegue Rossi – e proprio in questi mesi l’Italia è tra i paesi candidati ad ospitare la sede della nuova Autorità europea antiriciclaggio (AMLA). Dobbiamo quindi avere un atteggiamento realista. Da una parte siamo consci degli impatti nefasti che le attività criminali hanno sulla nostra economia, dall’altra possiamo essere orgogliosi del primato delle autorità

italiane in una materia complessa, ma fondamentale per il nostro sistema economico. Materia in continua evoluzione, pensiamo solo all’avvento delle cripto attività, e che ha il suo fondamento in un modello di partnership pubblico-privato che vede associazioni come la nostra, co-protagonisti di questo lavoro». A guardare i dati le segnalazioni di operazioni sospette ricevute dall’UIF (139.500 nel 2021 per un importo complessivo di 83 miliardi di euro ndr.) sono in costante aumento (+23% rispetto al 2020), anche perché – come spiegano dall’UIF aumentano le segnalazioni dal comparto finanziario non bancario, cioè non più provenienti solo da banche, poste e assicurazioni, ma anche da prestatori di servizi di gioco, operatori non finanziari e professionisti. Focalizzando l’attenzione sulla nostra Regione, le segnalazioni sono passate da 7.810 nel 2020 a 9.570 nel 2021 (+22,5%). Per ciò che riguarda le nostre province, il rapporto evidenzia un aumento delle operazioni finanziarie sospette nel territorio di Modena e un calo nel territorio Reggiano. Nel corso del 2022, a Modena, sono arrivate all’ente ben 1.567 segnalazioni rispetto alle 1.326

dell’anno precedente con una crescita del 15,4%, mentre nella città di Reggio Emilia sono arrivate all’ente 1.051 segnalazioni rispetto alle 1.270 dell’anno precedente, con un calo del 20,8%. In generale, come spiega il rapporto UIF, l’aumento delle segnalazioni è dovuto anche al contesto prodotto dalla pandemia, con un rafforzamento delle attività legate ai finanziamenti garantiti dallo Stato, o nell’ambito delle cessioni di crediti fiscali legati ai vari bonus previsti dalle normative vigenti. «Grazie alle direttive europee, recepite nel nostro ordinamento a partire dal D.lgs 231/2007 e da altri decreti legge, gli attori privati giocano un ruolo fondamentale in questa partita» conclude Rossi. «Da parte nostra, Lapam si è dotata di tutti gli strumenti utili all’attività ispettiva. A partire dalla verifica dell’identità dei nostri clienti e associati, alla conservazione dei documenti utili a ricostruire i flussi finanziari, fino al sistema di segnalazione di operazioni sospette all’UIF. Un dovere previsto dalla legge che è bene riaffermare in un momento complesso e che necessita del contributo fattuale di tutti gli attori». 

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Progetto “Mare e Monti”: valorizzare Cimone e Riviera Romagnola Al via il progetto che vuole creare un’unione tra il Cimone e la Riviera Romagnola

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n primo incontro a Confartigianato Imprese Rimini per rendere operativo il progetto “Mare e Monti” che mira alla creazione di iniziative di co-marketing che promuovano complessivamente il territorio emiliano-romagnolo ed i suoi prodotti tipici.

Sono infatti coinvolti gli stessi operatori del territorio: rappresentanti dell’associazione di Rimini, dell’associazione Imprese Demaniali, della nostra associazione, dell’amministrazione comunale di Rimini e dell’entroterra emiliano, con gli imprenditori dei territori.

Il presidente della nostra associazione Gilberto Luppi, e il presidente dell’associazione di Rimini Davide Cupioli, hanno dichiarato:

La puntualizzazione dei presidenti

Il progetto nasce nel sistema Confartigianato perché riteniamo l’Associazione un veicolo potente per promuovere le destinazioni ma anche il frutto del nostro lavoro che nelle filiere legate all’industria turistica hanno un peso rilevante.

Ridurre le distanze, consolidare le affinità, promuovere la qualità dei prodotti artigianali potenzierà le occasioni di mettere in vetrina le eccellenze in modo sinergico e che sfrutti pienamente le oltre 40 milioni di presenze turistiche annue dell’Emilia-Romagna.

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“Mare e Monti” porterà, ad esempio, il parmigiano reggiano e l’aceto balsamico in Romagna, al mare per la stagione estiva, mentre la piadina e lo squacquerone si sposteranno in Emilia sulle piste da scii durante la stagione invernale. Ma più in generale l’intenzione è di porre le basi anche per vere e proprie proposte commerciali di reciproco vantaggio. I prodotti di qualità del nostro artigianato sono armi vincenti per le imprese e sono in grado di dare impulso a tutta l’industria turistica, sempre più chiamata a caratterizzarsi nella sua offerta. Presenti anche il sindaco di Montecreto Leandro Bonucchi e il primo cittadino di Sestola Fabio Magnani, i quali hanno sottolineato:


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I dirigenti di Lapam e Confartigianato Rimini con il sindaco della città, Jamil Sadegholvaad

Scopri di più sul progetto Mari e Monti Una giornata importante perché dà vita a un’opportunità che aiuterà il nostro territorio ad avere più visibilità. Sarà un’esperienza che ci permetterà di imparare molto da chi lavora bene da sempre nel settore del turismo. Insieme con i comuni della riviera romagnola cercheremo di avviare progetti lungimiranti per portare benefici a tutto il territorio. Sono intervenuti i vertici provinciali delle due associazioni e rappresentanti del mondo alberghiero riminese ed emiliano e i sindaci dei territori. Una trentina di persone orientate a dar vita in fretta alle idee emerse: per la delegazione di Modena erano presenti Carlo Alberto Rossi segretario generale, Daniele Casolari

responsabile sindacale Scansiona il QrCode e leggi l’articolo completo e categorie, Romana di video sul nostro portale lapam.eu Pollacci, segretario zona frignano, Gilberto Luppi, presidente generale, Federica Marcacci presidente turismo e albergatrice, Chiara Bonacina albergatrice di Fanano, illustrato alla delegazione gli interLuca Biolchini presidente venti di rigenerazione urbana che consorzio albergatori Cimone, Leanstanno interessando il lungomare e dro Bonucchi sindaco di Montecreto, gli investimenti effettuati nel centro Fabio Magnani, sindaco di Sestola storico cittadino volti a renderlo e Luciano Magnani, presidente sempre più attrattivo da un punto di nazionale maestri di sci e consorvista turistico.  zio impianti di risalita. Il sindaco di Rimini, e presidente della provincia, Jamil Sadegholvaad, assieme all’assessore Roberta Frisoni, hanno

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Daniela Diletti a Lapam Talk, quando l’artigianato è meglio di un pezzo rock La fondatrice de “La Marchigiana”, ospite della nostra associazione, ha parlato di presenza online, passaggio generazionale e tanto altro

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ettere in contatto gli imprenditori per facilitare lo scambio di idee e buone pratiche sulla comunicazione digitale, ma non solo. È questa l’idea alla base del primo “Lapam Talk” proposto dalla nostra associazione, un format di evento nuovo che ha visto come primo ospite, Daniela Diletti, fondatrice de “La Marchigia-

Daniela Diletti, fondatrice de la Marchigiana, a Lapam Talk

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na”, azienda artigiana che produce scarpe artigianali di qualità. Una serata voluta fortemente dal Gruppo Giovani della nostra associazione e che si è svolta l’8 febbraio presso il locale “Ad ogni modo” di Reggio Emilia. Tra gli aspetti più evidenti emersi durante la serata, la capacità di Daniela di distinguersi sui social network, in particolare su Instagram. Una capacità che, grazie al carisma dell’imprenditrice, ha permesso di costruire attorno a “La Marchigiana” una “comunità” di fedelissimi che sostengono l’impresa. Dalle proposte creative lanciate in pre-vendita, alle proposte progettuali più ambiziose come “GILDA future craft base”, un progetto volto all’export di realtà artigianali italiane. Inoltre “La Marchigiana” non produce e vende solo scarpe. Sui propri canali social dispensa consigli, orienta il suo pubblico, invitandolo ad essere parte del cambiamento nelle abitudini di consumo, parla di podologia, critica il fast fashion, racconta la storia del distretto calzaturiero marchigiano e le ragioni che hanno reso marginale un certo tipo di produzione. Non si rivolge esclusivamente a “clienti”, ma a persone. Non si pone al di sopra, ma coinvolge nella discussione i “competitor”.

Un lavoro di qualità Un altro aspetto interessante emerso durante la serata è quello collegato al lavoro artigiano. La dimensione di un lavoro appagante e creativo, come quello de “La Marchigiana”, rappresenta infatti un obiettivo sempre più alettante per tante persone in cerca di maggiore senso e appagamento dalla propria sfera lavorativa (ne parliamo anche più avanti, insieme a Paolo Manfredi ndr.). Un obiettivo raggiungibile, a patto di fare i conti con le proprie capacità. In questo senso Daniela ha ricordato ai presenti che, se si è determinati ad imparare un mestiere e provare a costruire una nuova dimensione esistenziale, sono necessari sacrifici e determinazione. Il premio – però è promettente. In particolare per quei mestieri tipici del made in Italy, così apprezzati nel mondo. A questo tema si riallaccia l’emergenza del calo demografico e dei problemi collegati al ricambio generazionale nelle imprese. Se non proprio ad invertire il trend, dobbiamo provare almeno a modificare il nostro sistema formativo. La formula possibile è quella di iniziare a lavorare prima, continuando a formarsi poi per tutta la vita. In questo senso, anche “La Marchigiana” suggerisce una scuola dedicata a formare i “nuovi” maestri artigiani.

Le regole del mercato Durante la chiacchierata con gli imprenditori e le imprenditrici presenti, Daniela si è poi soffermata sul funzionamento e sulle principali richieste del mercato, frutto dell’esperienza e del rapporto diretto con i clienti certo, ma non solo. Saper scegliere la formula fiscale più adatta per la propria impresa, provare a percorrere nuove strade (il lusso in questo caso), far conoscere i propri prodotti all’estero organizzando un tour da rock band, evitare i saldi per concentrarsi sulle pre-vendite, impostare il concetto di filiera offrendo condizioni chiare e trasparenti ai fornitori, evitare il magazzino senza però rischiare di trovarsi impreparati è solo una parte di questa consapevolezza. 


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Passaggio generazionale: le imprese familiari a Modena e Reggio Un focus del nostro ufficio studi sul passaggio generazionale che coinvolge le imprese di Modena e Reggio Emilia

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l tema del passaggio generazionale è di particolare rilevanza per le prospettive future di tutte quelle imprese che si hanno come vertice un individuo o una famiglia. Questo vale in modo particolare per le piccole imprese, che non di rado si tramandano di genitore in figlio. Si tratta di un dato significativo e di un passaggio che va sostenuto e accompagnato. Gilberto Luppi, presidente Lapam, commenta così i dato di un’analisi del nostro Ufficio Studi sulle province di Modena e Reggio Emilia, dove si stima che oltre il 70% delle imprese attive sia controllato da una persona fisica o da una famiglia. Alcune di queste imprese familiari hanno già affrontato il passaggio generazionale (il 10,4% delle imprese familiari modenesi e il 9,2% di quelle reggiane), mentre l’8,5% delle imprese familiari modenesi e il 10,6% di quelle reggiane non lo hanno ancora attuato ma lo considerano possibile nei prossimi 5 anni. Si ricorda tuttavia che nella stragrande maggioranza delle imprese (80,2% a Modena e 79,3% a Reggio) il ricambio generazionale non è né avvenuto né previsto, in linea con la

percentuale regionale (79,8%). Tra le imprese che hanno già compiuto un ricambio generazionale o hanno in programma di effettuarlo l’anno successivo, l’87% nella provincia di Modena e il 96,7% nella provincia di Reggio coinvolgono altri membri della famiglia nella gestione aziendale. Il restante 13% delle imprese familiari modenesi e il 3,3% di quelle reggiane hanno vissuto o prevedono un ricambio generazionale al di fuori dell’ambito familiare (contro una media regionale del 6,6%).

65 anni o più. Si nota un maggior peso di giovani under 35 tra gli imprenditori stranieri e imprenditrici donne, mentre il 21,7% degli imprenditori uomini ha 65 anni o più. Focalizzando l’attenzione sulla fascia di età 61-70 (potenzialmente più interessata dal passaggio generazionale) questa costituisce il 20% del campione totale, in media uno su cinque (16,3% per le donne, 21,3% per gli uomini e solamente l’8,2% di associati nati all’estero). 

Il 43,3% delle imprese familiari modenesi e il 47% di quelle reggiane afferma di non avere incontrato alcun ostacolo o difficoltà nell’affrontare il passaggio generazionale. Le principali difficoltà riscontrate dalle imprese sono in primis l’assenza di eredi o successori interessati e/o qualificati (22,4% a Modena e 20,4% a Reggio, a cui seguono le difficoltà burocratiche, legislative e/o fiscali (17,1% a Modena e 15,2% a Reggio); le difficoltà nel trasferire competenze e/o contatti con clienti e fornitori (13,1% a Modena e 14,3% a Reggio) e le difficoltà economiche e/o finanziarie (13,2% a Modena e 10,1% a Reggio). Spostando il focus sull’universo dei nostri associati, composto da 9.981 legali rappresentanti delle 10.771 imprese associate, si osserva che l’età media del campione è di 53,9 anni. L’8,5% è composto da giovani imprenditori under 35, il 14,7% è nella fascia 35-44 anni, un ulteriore 27,9% appartiene alla fascia 45-54 anni, il 29,1% a quella 55-64 anni, mentre il 19,8% ha

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Siccità: la dispersione idrica a Modena e a Reggio Emilia Un’analisi del nostro ufficio studi illustra i dati della dispersione idrica nelle province di Modena e Reggio Emilia

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a siccità è un problema enorme che si sta acuendo e i dati del nostro Ufficio Studi sono molto preoccupanti: non solo c’è scarsità di acqua a causa delle condizioni meteorologiche e dei cambiamenti climatici, ma a Modena più di un terzo dell’acqua viene persa nella rete idrica. Questo non è accettabile. E per quanto Reggio Emilia mostri numeri migliori rispetto alla media nazionale e regionale, disperdere un quarto dell’acqua è comunque un dato troppo elevato Carlo Alberto Rossi, segretario generale della nostra associazione, tuona: i dati dell’indagine dell’associazione non lasciano spazio a dubbi. All’indomani della giornata mondiale dedicata all’acqua, che si celebra ogni anno il 22 marzo, la nostra associazione ha realizzato uno studio sulla dispersione idrica. Non tutta l’acqua immessa viene effettivamente erogata agli utenti finali. Nel 2020, nei comuni capoluogo di provincia e città metropolitane dell’Emilia-Romagna, si è disperso il 29,9% dell’acqua immessa in rete (contro il 36,2% medio nazionale).

Il focus su Modena Modena supera la media nazionale. Dall’analisi dei dati pubblicati dall’Istat, sono oltre 7 i milioni di

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metri cubi di acqua che si “perdono” nel solo comune di Modena, il 36,7% dell’acqua immessa in rete: un dato che fa della nostra provincia la terza peggiore in regione dietro a Parma e Ferrara. Numeri che danno il senso di una emergenza che va affrontata in fretta. L’agricoltura, spiega il nostro ufficio studi, è il più grande utilizzatore di acqua, con consumi destinati in particolare all’irrigazione dei terreni e alla zootecnia. Nella manifattura i settori più idro-esigenti sono quello estrattivo, seguito dal tessile, petrolchimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche, vetro ceramica, cemento, carta, prodotti in metallo. In provincia di Modena, nei dieci comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua (con il 69,3% dei consumi di acqua delle imprese di produzione), operano 2mila imprese con 33mila addetti, di cui due terzi sono imprese artigiane (il 59,5%). Nei settori in esame, le esportazioni modenesi del 2022 valgono 4,6 miliardi di euro, il 26,2% dell’export provinciale.

Il focus su Reggio Emilia Reggio Emilia si attesta al di sotto della media regionale. In regione è tra le province più “virtuose” in quanto a dispersione idrica (solo Piacenza e Ravenna fanno meglio). Dall’analisi dei dati pubblicati dall’Istat, sono oltre 3 i milioni di metri cubi di acqua che si “perdono” nel solo comune di Reggio Emilia, il 24,3% dell’acqua immessa in rete. L’agricoltura, spiega il nostro ufficio studi, è il più grande utilizzatore di acqua, con consumi destinati in particolare all’irrigazione dei terreni e alla zootecnia. Nella manifattura i settori più idro-esigenti sono quello estrattivo, seguito dal tessile, petrolchimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche, vetro ceramica, cemento, carta, prodotti in metallo. In provincia di Reggio Emilia nei dieci comparti manifatturieri con una più elevata intensità di utilizzo dell’acqua (con il 69,3% dei consumi


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO di acqua delle imprese di produzione), operano più di 1.800 imprese con 23mila addetti, di cui due terzi sono imprese artigiane (il 67,4%). Nei settori in esame le esportazioni reggiane del 2022 valgono 2,9 miliardi di euro, il 20,9% dell’export provinciale. Il segretario generale Carlo Alberto Rossi ha concluso: “L’indagine che abbiamo portato avanti sottolinea come siano tante, 2000 nel modenese e 1800 nel reggiano, le imprese sul nostro territorio provinciale che hanno bisogno di acqua per produrre. Al di là dell’agricoltura, infatti, sono una decina i comparti manifatturieri che hanno molto bisogno di acqua per poter produrre. Il rischio siccità non impatta solo sul settore agricolo ed è quanto mai importante tenere accesi i riflettori su questa situazione. Se prendiamo in esame lo stesso periodo dell’anno precedente, il livello dei fiumi non era così critico come lo è di questi tempi. Se il mese di aprile non sarà eccezionalmente piovoso, gli scenari a cui andremo incontro per il periodo estivo saranno decisamente più critici rispetto a quanto vissuto nell’estate 2022. Il problema, purtroppo, sta diventando endemico e va affrontato senza indugi. Bisogna che tutti evitino gli sprechi, dalle imprese ai privati cittadini passando per le amministrazioni. Ma serve che le istituzioni pubbliche si adoperino per fronteggiare una situazione già critica: si dovrebbero, ad esempio, creare degli invasi in grado di raccogliere e trattenere l’acqua piovana quando si verificano eventi atmosferici di portata eccezionale, evitando che questa si disperda a valle, per poi utilizzarla in caso di necessità. L’emergenza è ora, e ci aspettiamo che venga affrontata nel minor tempo possibile”. 

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Alibaba Group Headquarters

Foto by: Wikimediacommon

Vi spiego quali opportunità offre alle imprese Alibaba.com Un'intervista a Luca Curtarelli, Country Manager Italia, Spagna e Portogallo in Alibaba.com

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na nuova opportunità per aumentare l’export e ottenere visibilità in paesi esteri. È quella offerta dal servizio di accompagnamento su Alibaba. com, dalla nostra associazione. Una partnership nata anche grazie alla collaborazione con il DIH di Confar-

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tigianato Vicenza. Ma cos’è Alibaba. com e cosa promette alle imprese che si affacciano al marketplace b2b più grande al mondo? Per capirlo abbiamo intervistato Luca Curtarelli, Country Manager Italia, Spagna e Portogallo in Alibaba.com

successo. Il 60% dei fornitori non ha esperienza pregressa nell’ambito e-commerce prima di approdare su Alibaba.com, quindi il servizio clienti diventa uno degli aspetti più importanti, secondo quanto emerso dal sondaggio».

Dottor Curtarelli, Alibaba.com è una piattaforma a misura di piccola e media impresa? «Alibaba.com si affianca a PMI e piccoli produttori, supportandoli nel loro processo di internalizzazione e offrendo opportunità in mercati altrimenti difficilmente raggiungibili. Ultimamente abbiamo lanciato l’outlook “Prospettive per il B2B digitale 2023”, un report proprietario che analizza i trend passati e futuri per l’export B2B digitale. Dai dati è emerso che la maggior parte dei fornitori su Alibaba.com sono produttori e manifatturieri e quasi il 40% sono piccole imprese. Il supporto che offriamo alle aziende è da un lato tecnologico, offrendo l’infrastruttura necessaria, dall’altro educativo, trasferendo loro informazioni e conoscenze per avere

Quindi negli ultimi anni state notando un maggior interesse anche da parte delle MPMI italiane? «La pandemia ha influito molto sul processo di digitalizzazione delle MPMI italiane, tra i trend futuri vediamo sicuramente una migrazione verso il digitale e di conseguenza, molteplici opportunità per imprenditori e aziende. Secondo i dati dell’OCSE, il 70% delle piccole imprese interpellate ha dichiarato che l’impatto del COVID-19 le ha portate a investire di più nelle tecnologie digitali. Dal canto nostro abbiamo visto che l’87% degli intervistati nell’outlook ha valutato positivamente Alibaba.com e piattaforme simili nelle operazioni post-pandemia. Diventa difficile immaginare un ridimensionamento del commercio digitale».


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO Quante imprese italiane sono presenti oggi sulla piattaforma? «Sulla piattaforma sono presenti aziende rappresentative di tutte le regioni d’Italia e settori che vanno dal Food and beverage al machinery, al fashion e molti altri. Non siamo soliti dare i numeri, ma posso dirle che quello a cui stiamo assistendo è un circolo virtuoso di crescita, in cui le aziende che già hanno avuto successo danno consigli e condividono le loro esperienze con nuove aziende che approcciano per la prima volta Alibaba.com». Quali sono i principali vantaggi di Alibaba.com? «I vantaggi sono molteplici. Alibaba. com consente di raggiungere 200 regioni e paesi e ha oltre 40 milioni di buyer attivi in tutto il mondo. Questo permette di ampliare il proprio raggio d’azione in maniera significativa. Inoltre, mantenendo la propria identità e il proprio storytelling, le aziende possono raccontare i propri valori e presentarsi. Grazie ai dati e agli insight disponibili sulla nostra piattaforma, e anche al supporto di un nostro team di esperti, è possibile analizzare le proprie performance comprendendo quali aspetti potenziare e quali sono efficienti ma anche indirizzare propria offerta solo ai paesi importanti per il proprio business». E quali sono, invece, i principali ostacoli da superare per avere successo sulla piattaforma? «In realtà non ci sono ostacoli ma è necessario: avere una strategia a lungo termine, dedicare le giuste risorse, in termini di tempo e personale, e infine rispondere alle richieste in breve tempo, così da creare una relazione di fiducia con gli interlocutori». Molte imprese italiane guardano con diffidenza a questi marketplace. Questione di pregiudizi, o ci sono realmente dei rischi, penso ad esempio a plagi o furti di proprietà intellettuale? «Alibaba.com è un marketplace del Gruppo Alibaba che, in qualità di azienda leader nell’ambito del commercio globale, è in prima linea nella tutela dei diritti di Proprietà

Intellettuale. Grazie a numerose iniziative - dai programmi a disposizione per la protezione dell’IP, alla tecnologia avanzata e alla costante collaborazione con i titolari di diritti IP - rendiamo facile alle aziende, grandi e piccole, tutelare i loro diritti IP in caso di sospetta violazione. L’efficienza dei sistemi permette di gestire il 98% delle segnalazioni entro le 24 ore. Siamo orgogliosi del nostro impegno e non ci fermiamo qui. La contraffazione è un problema che riguarda tutto il settore e per affrontarlo efficacemente la collaborazione è fondamentale, cosa che noi facciamo a 360 gradi con merchant, associazioni di settore, autorità e forze dell’ordine in Italia e nel mondo». Perché Lapam Confartigianato può essere un veicolo utile per raggiungere i mercati internazionali tramite Alibaba.com? «All’interno di Alibaba.com sappiamo per esperienza che per creare le condizioni migliori per le aziende, è importante affiancarsi a partner riconosciuti e preparati, per tutte le richieste e necessità nel processo di onboarding e familiarizzazione con la piattaforma. Sappiamo che non è sempre facile per le MPMI avere capacità interna da dedicare all’export online, per questo con l’aiuto di partner come Lapam Confartigianato, possiamo supportare le aziende sulla piattaforma, con l’impiego di personale dedicato a loro». 

Un nuovo servizio per le imprese che vogliono aumentare l’export Ad oggi, secondo le stime del marketplace,

per ogni venditore ci sono 15 potenziali acquirenti. Ecco cosa offre il nostro servizio Un servizio a misura di PMI. È quello lanciato da Lapam in collaborazione con Alibaba.com, il più grande marketplace B2B al mondo. Un’opportunità interessante per le imprese che vogliono aumentare il proprio export, sviluppata in collaborazione con il Digital Innovation Hub di Confartigianato Vicenza, una delle cinque realtà italiane accreditate per supportare le imprese attraverso Alibaba.com.

Ma perché è necessario rivolgersi a Lapam per entrare in piattaforma? In passato le imprese erano libere di iscriversi alla piattaforma pagando un abbonamento, ma oggi per accedere alla piattaforma occorre rivolgersi ad un channel certificato. Questi ultimi in Italia non sono molti (cinque in tutto) e da oggi Lapam entra a far parte di questa rete. Quindi, con noi le imprese - oltre a poter accedere alla piattaforma ad un prezzo vantaggioso - potranno usufruire di tre livelli di assistenza con cui saranno accompagnate per tutto il loro percorso all’interno della piattaforma. Nello specifico, grazie alla nostra assistenza, le imprese saranno seguite dalla creazione del proprio account al caricamento dei prodotti, dall’inserimento delle certificazioni alla creazione di un mini sito web che funge da biglietto da visita per i potenziali buyers, fino al monitoraggio delle performance attraverso report aggiornati, alla ricerca delle parole chiave per ottenere maggiore visibilità, all’identificazione delle richieste più pertinenti da parte dei buyers, alla completa gestione dell’account aziendale. Un servizio utile ad ampliare il proprio business verso nuovi mercati affamati di made in Italy. 

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IN COPERTINA REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Reati informatici in aumento, ecco perché la cyber security è un investimento I dati elaborati dal nostro Ufficio Studi certificano un aumento dei cyber attacchi anche nelle nostre province

S

i parla molto di reati informatici, anche a causa dei conflitti internazionali e geopolitici, ma quale è la situazione nelle nostre province? Il nostro Ufficio Studi ha analizzato gli ultimi dati territoriali disponibili, aggiornati al 2021. I reati informatici denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria a Modena e Reggio Emilia hanno toccato un nuovo record. Sono state 3.009 le denunce in provincia di Modena (+5,1%), 1.982 quelle in provincia di Reggio Emilia (+8,8%). Se si allarga l’orizzonte e si prendono in esame i dati degli ultimi 10 anni, si evidenzia un quadro di allerta: il numero di reati informatici è quasi triplicato, con l’area modenese che registra un +198% e quella reggiana che registra un +178%. I reati informatici comprendono le truffe e le frodi informatiche, come

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il phishing e il furto di soldi durante pagamenti online, che compongono il 92% delle denunce. Relativamente a queste tipologie di reati, a Modena si è registrato un aumento del 3% e a Reggio Emilia del 6,8%. Bisogna aggiungere, inoltre, i delitti informatici, che comprendono i furti di dati per ricatto o da vendere nel dark web e l’interruzione di servizi e siti web, che pesano per un più limitato 8% sulle denunce di reati informatici, ma nel 2021 sono cresciuti a Modena del 67% e a Reggio Emilia del 47,3%. Aumentano dunque i reati di tipo più complesso e pericoloso. Con il diffondersi di strumenti digitali connessi al web sul posto di lavoro aumenta l’esposizione a questo tipo di attacchi. Anche le micro e piccole imprese (MPI) mostrano una crescente consapevolezza sui rischi della digi-

talizzazione. Esse dedicano molta attenzione alla sicurezza in termini di prevenzione di attacchi ed eventuali azioni di recupero dei dati. Nel 2022, il 36% delle MPI modenesi e reggiane che investono in cybersicurezza la ritengono fondamentale per lo svolgimento della propria attività: un dato in crescita del 7,8% rispetto al periodo 2017-2021. «È necessario sottolineare quanto sia importante per le imprese occuparsi di questo genere di reati, che sono particolarmente subdoli e pericolosi – sottolinea Carlo Alberto Rossi, segretario generale della nostra associazione - l’invito che facciamo alle imprese è di attrezzarsi con celerità. Come vediamo dalla cronaca, e come confermano questi dati – conclude il segretario Lapam - questi casi non sono isolati e occorre intervenire per tutelarsi».


IN COPERTINA REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Come difendersi dagli attacchi hacker? L’intervista al prof. Michele Colajanni, esperto in cybersicurezza Come difendersi e proteggersi dagli attacchi hacker. Ne abbiamo parlato con il professor Michele Colajanni, professore di sicurezza informatica presso l’Università di Bologna e prima docente presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore

P

rofessore, negli ultimi anni gli attacchi hacker sono triplicati: quella che le sto per fare può sembrare una domanda banale, ma perché? «Tre motivi, principalmente, rispondono a questa domanda. Il primo è che molte imprese si sono digitalizzate molto prima di quanto ipotizzato. I loro processi di business sono ormai tutti digitali, e negli ultimi 20 anni questo trend è stato inarrestabile. Abbiamo investito nella digitalizzazione, ma non abbiamo pensato che tutto questo processo portasse a vulnerabilità in più. Il secondo aspetto è che ora è diventato molto più facile diventare criminali informatici: gli hacker guadagnano soldi e la maggior parte non ha timore di essere arrestato o di essere punito, commettendo questi crimini da paesi differenti. Il terzo fattore è che si creda che la cybersicurezza sia un problema tecnologico. Ma così non è: è un problema di management. Bisogna prendere coscienza delle tecnologie e solo dopo imparare a gestirle».

E perché la percezione del rischio non è ancora diffusissima? C’è ancora chi pensa “tanto succede agli altri”... «È vero. Poi però quando succede a te che si fa? Diciamo che non si è investito di pari passo tra digitale e protezione della digitalizzazione. Mi rendo conto che in una situazione di micro e piccole imprese non si possa avere un responsabile che si occupi della sicurezza in rete. Però dovrebbero sicuramente investire in cultura o affidarsi a un servizio esterno. A prescindere però, una persona formata all’interno dell’azienda servirebbe sempre».

Aggiornare il software è sicuramente un primo passo, poi bisognerebbe utilizzare sistemi di identificazione forti, non di certo login e password, che se scadenti sono la causa di tutti i mali». Voglio farle una provocazione: come possiamo far capire che pagare per essere sicuri in rete non è un costo ma un investimento? «Spezziamo in due la domanda: purtroppo l’azienda capisce l’importanza solo dopo che è stata attaccata. È un po’, purtroppo, nella cultura italiana: prima deve succedere il danno, poi ci preoccupiamo. Ciò che andrebbe compreso è individuare quale sia il “tesoro” dell’azienda, cioè cosa è importante per la propria impresa, e investire sulla sua protezione. Faccio un esempio: i gioielli preziosi li teniamo in una cassetta di sicurezza, non sul comodino. Ecco dobbiamo trasferirlo anche per le imprese. Questa cultura deve essere alla base della mentalità dei vertici che sono a capo di un’azienda». 

Quali sono i principali attacchi che ricevono le imprese? «Due tipologie: uno è il furto dati, di cui molto spesso l’azienda nemmeno si accorge, perché non è come un furto di gioielli, ma è qualcosa di intangibile. Il secondo tipo di attacco, molto più pericoloso, è il cosiddetto ransomware, cioè il blocco dell’operatività. Questo attacco, soprattutto per le aziende manifatturiere, è un danno probabile e devastante. Tecnicamente c’è il blocco dell’attività e la conseguente richiesta di un riscatto per sbloccare. Sta diventando una Il professor Michele Colajanni è uno dei vera e propria pandemia massimi esperti a livello nazionale in tema di per le nostre imprecybersicurezza. Conseguita la laurea presso se. Ogni giorno c’è un l’Università di Pisa e il titolo di dottore di attacco di questo tipo. ricerca in Ingegneria dell’Informazione presso E specifico, un attacco l’Università di Roma “Tor Vergata”, è divenuto che viene denunciato. ricercatore presso il medesimo Ateneo nel Probabilmente quelli che 1994. È stato visiting researcher presso il rimangono latenti e non Centro di Ricerca IBM T.J. Watson, New York, noti sono molto di più».

Chi è Michele Colajanni

Cosa serve per proteggersi? Basta un software aggiornato? «La protezione 100% non esiste. Bisogna ridurre le probabilità di rischio.

nel 1996. Ha condotto varie attività di ricerca nell’ambito della sicurezza informatica, del machine learning e big data per la cyber security, e dei sistemi distribuiti ad elevate prestazioni e affidabilità.

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FOCUS REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Cybersicurezza e reati informatici I dati del nostro Ufficio Studi sui rischi della digitalizzazione nelle province di Modena e Reggio Emilia

S

econdo la rilevazione tematica di Eurobarometro della Commissione europea, in Italia il 37% delle micro, piccole e medie imprese ha fronteggiato almeno un attacco informatico nell’ultimo anno, quota superiore di 9 punti percentuali rispetto al 28% della media Ue.

Reati Informatici Aumentano i reati di tipo più complesso ed elaborato Modena Reggio Emilia

+67% +47,3%

Furto di dati per ricatto Vendita di dati sensibili Interruzione di servizi e siti web

8%

L’analisi delle modalità di aggressione informatica evidenzia che, in relazione all’episodio più grave, nel 35% dei casi l’attacco ha sfruttato la vulnerabilità del software, hardware o della rete. Per il 26% dei casi è stata una violazione di password, mentre per il 21% una truffa o frode e per il 20% un malware, cioè un programma/codice che altera le attività di un sistema.

Delitti informatici

Tra le conseguenze dell’attacco subito dalle imprese italiane, più diffuse sono l’ulteriore tempo impegnato per rispondere agli attacchi informatici nel 30% dei casi, i costi di riparazione o ripristino per il 25%, l’impossibilità di usare risorse o servizi e di far continuare ai propri dipendenti le attività quotidiane hanno interessato, entrambe, il 18% delle imprese. Se in generale le conseguenze dell’attacco di cybercriminalità non presentano una specifica accentuazione in Italia, va segnalato che la richiesta di riscatto in denaro si riscontra nell’11% dei casi di attacco cybercriminale ad imprese italiane, una quota doppia rispetto al 6% della media Ue a 27. 

Reati informatici nel 2021 lock-open lightning credit-card fire bug warning

92% Truffe e frodi informatiche Phishing Furto di denaro durante pagamenti online Modena Reggio Emilia

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+3% +6,8%


FOCUS REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Nel 2021 nuovo record di denunce di reati informatici

3.009

denunce a Modena

+5,1%

1.982

denunce a Reggio Emilia

+8,8%

denunce in Emilia-Romagna

+12,8%

denunce in Italia

+18,4% rispetto al 2020

Negli ultimi 10 anni il numero di reati informatici è quasi triplicato Dinamica delle denunce di truffe, frodi e delitti informatici nelle province di Modena e Reggio Emilia negli anni 2006 - 2021 3000

3.009

Modena Reggio Emilia

2500

1.982

2000 1500 1000 500 2006

2007

2008

Contestualmente le altre tipologie di reato sono diminuite di un terzo

2009

2010

2011

2012

2014

2015

Modena

-35%

Reggio Emilia

-31,5%

Crescente consapevolezza anche tra le micro e piccole imprese

Investimenti in sicurezza informatica

2013

2016

2017

2018

2019

2020

2021

bank Più di 1 MPI su 3 ritiene la cybersecurity fondamentale bank per lo svolgimento della bank propria attività +7,8 punti

Modena

al 36,1% rispetto 2017-2021

Reggio Emilia

al 35,3% rispetto 2017-2021

+7,4 punti

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IN COPERTINA REATI INFORMATICI E CYBERSICUREZZA

Un nuovo servizio dedicato agli associati per essere al passo su “Privacy e Cybersecurity” Manuel Reverberi, responsabile Affari generali Lapam, illustra il nuovo servizio offerto alle imprese dalla nostra associazione

U

n servizio a misura di PMI nato per rispondere a due precise esigenze delle nostre imprese, adeguare e rendere più sicura la loro infrastruttura informatica e disporre di un supporto legale per la gestione degli aspetti normativi legati alla privacy e alla protezione dei dati. È quello offerto da quest’anno dalla nostra associazione. Ne abbiamo parlato con Manuel Reverberi, responsabile dell’Ufficio Affari Generali Lapam. Dottor Reverberi in cosa consiste il nuovo servizio predisposto dalla nostra associazione per rispondere alle imprese che vogliono mettere in sicurezza i propri sistemi informatici? «Il servizio “Privacy e Cybersecurity” che andremo a proporre agli associati è composto da un aspetto consulenziale, declinato su due differenti fronti, relativo all’infrastruttura informatica e alla gestione legale degli aspetti normativi della privacy/dei dati sensibili, e da un secondo aspetto di fornitura hardware per adeguare l’infrastruttura informatica dell’associato alle normative disposte dal GDPR». Quindi da un lato l’aspetto consulenziale, dall’altro quello dell’infrastruttura hardware. Perché è importante includere anche l’aspetto relativo alla privacy e alla tutela dei dati? «L’aspetto consulenziale relativo alla tutela dei dati è fondamentale in quanto esiste una legislazione specifica che lo tutela e lo regolamenta -GDPR regolamento UE 679 del 2016- arrivando fino alla sanzione per il mancato adeguamento alla normativa. La consulenza è importante anche per colmare la mancata consapevolezza di questo aspetto da parte degli interessati. L’Italia ha istituito un’apposita autorità indipendente incaricata di controllare che la modalità di trattamento sui dati personali siano conformi al regolamento UE. Per questo è importante poter fornire ai nostri associati una consulenza su una materia così complessa e che prevede sanzioni estremamente elevate».

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A prima vista potrebbero apparire argomenti complessi, ma l’analisi del nostro Ufficio Studi sugli attacchi informatici, evidenzia un aumento che non tiene conto della dimensione aziendale. Oggi siamo davvero tutti più esposti? «Si, siamo tutti più esposti. Fortinet, azienda leader a livello globale nella sicurezza informatica, ha recentemente presentato i risultati del nuovo Global Threat Landscape Report semestrale edito dai FortiGuard Labs. Il panorama delle minacce è in continua trasformazione e la capacità dei criminali informatici di progettare e adattare le proprie tecniche continua a rappresentare un rischio per le aziende di tutte le dimensioni, indipendentemente dal settore in cui operano. Le minacce ransomware (furto dei dati con richiesta di riscatto ndr.) rimangono ai massimi livelli e non mostrano segni di rallentamento. Le attività di Incident Response dei FortiGuard Labs hanno rilevato come gli attacchi con l’obbiettivo di ottenere un riscatto abbia provocato il maggior volume di incidenti (73,9%)». Il prossimo 4 maggio presenteremo in un evento aperto alle imprese la nostra partnership con un’azienda leader nel settore della sicurezza informatica. Cosa possiamo anticipare rispetto a quell’occasione? «In quell’occasione avremo il piacere di ospitare Fortinet. Fortinet è una multinazionale leader nella cybersecurity, che eroga soluzioni che aiutano le aziende a ridurre al minimo l’impatto degli incidenti di cybersecurity e a prepararsi meglio per le minacce informatiche che potrebbero colpirli. Durante questo evento l’associato avrà la possibilità di confrontarsi con professionisti Fortinet del settore che condivideranno la propria esperienza in materia di sicurezza e, affiancato dal partner di riferimento per Lapam, Project, di approfondire in cosa consiste il servizio». 



BENESSERE

La dinamica di fatturato nel settore del benessere nell’ultimo anno L’analisi del nostro Ufficio Studi

P

artiamo dal campione di riferimento: i dati raccolti si riferiscono a 216 imprese la cui attività principale riguarda i Servizi dei parrucchieri e di altri trattamenti estetici, come manicure, pedicure e istituti di bellezza a cui la nostra associazione ha fornito servizi di contabilità nel biennio 2021-2022. Rispetto al 2021, in media durante il 2022 un’impresa del benessere ha visto un incremento di 4.347 euro di fatturato, pari ad un aumento del +8,5%. Va però ricordato che nello stesso arco di tempo le imprese hanno dovuto affrontare anche un aumento dei costi, in primis quelli delle bollette. È bene però evidenziare che il dato complessivo del

settore propone una media delle singole situazioni. Infatti rispetto al 2021 oltre due terzi delle imprese del campione considerato (il 69%) hanno avuto una crescita o un andamento costante del fatturato, mentre il restante 31% ha registrato un calo. Nel dettaglio, circa un quarto del campione (il 26,9%) si ferma a un calo fino al 30%, mentre un più ridotto 4,2% ha visto cali superiori al 30% del fatturato. Tuttavia la maggior parte del campione registra dinamiche positive, in particolare oltre la metà delle imprese ha visto incrementi fino al 30% del fatturato. Infine, occorre specificare che i dati analizzati non tengono conto del fenomeno dell’inflazione. Le dinamiche del fatturato presentate potrebbero essere influenzate dallo scenario di aumento generale dei prezzi nell’ultimo anno. Ad esempio, in provincia di Modena l’indice dei prezzi al consumo dei beni e servizi per la cura della persona è aumentato in media del +2,3% durante il 2022 rispetto all’anno precedente, un incremento comunque più contenuto rispetto al +8,3% dell’indice generale. 

Incidenza di imprese per variazione di fatturato 29,6% 27,3%

16,7% 12%

10,2% 4,2% Referente Categoria Benessere Christian Bondi 059 893 111 christian.bondi@lapam.eu

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Calo oltre -30%

Calo tra -30% e -10%

Calo fino -10%

Aumento fino +10%

Aumento tra +10% e 30%

Aumento oltre 30%


MODA

È Federico Poletti il nuovo presidente della Federazione Moda Confartigianato Emilia Romagna Imprenditore associato Lapam e titolare dell’azienda Staff Jersey che opera nei settori tessile e abbigliamento sul territorio di Carpi

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oletti, eletto dai tre presidenti di settore (abbigliamento, tessile e calzaturiero), continua comunque a ricoprire l’incarico di presidente della categoria tessili a livello regionale. Poletti subentra a Fabio Pietrella, divenuto Onorevole e ora membro della X Commissione Attività produttive commercio e turismo e della XIV Commissione per le Politiche Europee. La Federazione Moda Confartigianato regionale comprende le categorie del tessile, dell’abbigliamento, della calzatura e di tutto ciò che ruota attorno al mondo della moda. In Emilia-Romagna, secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2022, sono complessivamente 5.871 le imprese che operano nel settore della moda, di cui il 73,3% sono imprese artigiane. 1.007 attività rientrano nel settore del tessile, 4.103 nella confezione di articoli di abbigliamento e 761 nella fabbricazione di articoli in pelle.

Il neo presidente Federico Poletti ha dichiarato: “È un onore e una grande responsabilità, cercherò di compiere il mio lavoro al meglio tutelando il sistema moda e valorizzando le eccellenze del nostro territorio. Digitalizzazione, sostenibilità e internazionalizzazione saranno gli aspetti cardini su cui concentrerò la mia attività in qualità di presidente. Credo fortemente nel lavoro di squadra e nella salvaguardia del Made in Italy e del Made in Emilia-Romagna, una regione con grandi eccellenze e con numerose imprese in grado di crescere e di offrire servizi e prodotti di elevatissima qualità.” 

Referente Categoria Moda Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu

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COMMERCIO

Le principali novità sul codice del consumo Le principali novità che entreranno in vigore a partire dal 2 aprile 2023

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on la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legislativo 26/2023 sono state apportate importanti novità al Codice del Consumo dovute all’esigenza di aggiornare un quadro normativo divenuto obsoleto alla luce delle innovazioni tecnologiche degli ultimi anni. Infatti, all’interno della nuova versione del Codice sono stati inseriti i concetti di: mercato online, servizi digitali, contenuto digitale, ricerca online, recensioni online. Di seguito si riportano le novità più rilevanti che potrebbero avere un impatto sull’attività delle imprese e che entreranno in vigore il 2 aprile 2023.

Dalla riduzione di prezzo alla trasparenza All’interno del Codice del Consumo sono inserite disposizioni che impongono all’esercente di un’attività economica un maggiore livello di trasparenza in termini di riduzione dei prezzi al fine di contrastare il fenomeno dei “finti ribassi di prezzo”. La nuova norma stabilisce che ogni annuncio di riduzione del prezzo da parte di un venditore deve indicare (ai fini di agevolare la comparazione con il prezzo ribassato) anche il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti l’applicazione della riduzione. Per i prodotti immessi sul mercato da meno di 30 giorni, l’esercente è

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COMMERCIO tenuto a indicare il periodo di tempo a cui il prezzo precedente fa riferimento. Restano esclusi da tale disciplina le vendite sottocosto e i “prezzi di lancio” caratterizzati da successivi annunci di incremento prezzo, nonché i prodotti agroalimentari deperibili.

Le pratiche commerciali sleali Rilevanti novità sono introdotte per quanto riguarda il divieto di pratiche commerciali ingannevoli che inducono o possono indurre il consumatore a prendere decisioni commerciali che non avrebbe preso potendo considerare tutte le caratteristiche e le circostanze del caso. In particolare, all’interno del Codice del Consumo è stato previsto uno specifico divieto di promuove un bene come identico a un prodotto commercializzato in altri Stati membri dell’UE, quando in realtà ha una composizione o caratteristiche significativamente diverse (fenomeno del “Dual Quality“ particolarmente ricorrente nell’ambito agroalimentare).

Le recensioni online Considerando il sempre crescente impatto delle recensioni nell’orientare le scelte dei consumatori che acquistano beni e servizi online, la nuova versione del Codice del Consumo prevede che i venditori di beni e servizi online:

terzi di postare “like/mi piace”, commissionare a terzi recensioni positive) siano soggetti all’applicazione di sanzioni (si veda il paragrafo dedicato) siano tenuti a verificare preventivamente le recensioni e a comunicarne l’affidabilità al consumatore nel caso in cui non siano stati in grado o non abbiano verificato le recensioni, abbiano l’onere di specificalo all’interno del portale online di modo da permettere ai propri utenti di prendere decisioni di acquisto informate

Le sanzioni Rilevanti novità sono introdotte relativamente al sistema sanzionatorio in caso di pratiche commerciali scorrette o clausole vessatorie. È elevato da 5 a 10 milioni di euro il massimo della sanzione amministrativa applicabile sia in caso di pratica commerciale scorretta che in caso di inottemperanza ai provvedimenti di sospensione provvisoria della pratica commerciale scorretta. In caso di accertamento di utilizzo di clausole vessatorie, nei contratti con i consumatori, l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato applicherà una sanzione amministrativa da 5.000 a 10 milioni di euro. 

forniscano informazioni chiare e trasparenti sulla provenienza e le eventuali misure di controllo sulla veridicità delle recensioni pubblicate sui loro siti web adottino procedure per garantire l’autenticità delle recensioni, anche tramite l’utilizzo di mezzi tecnici che permettano di verificare che l’autore della recensione sia effettivamente l’acquirente del prodotto/servizio online qualora pubblichino recensioni e raccomandazioni false, o le manipolino pubblicando solo quelle positive (es. incarico a

Referente Categoria Commercio Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu

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TURISMO

I partecipanti alla terza edizione di Lapam sulla neve

Lapam sulla neve: grande successo per l’edizione 2023 Una sessantina di imprenditori e dipendenti per valorizzare le bellezze e le attività ricettive dell’Appennino

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i è conclusa con successo la terza edizione di “Lapam sulla neve”, l’iniziativa promossa dall’associazione imprenditoriale per valorizzare il territorio dell’Appennino. Una sessantina i partecipanti che hanno deciso di trascorrere una giornata tra sci e ciaspole. Una giornata sulle cime dell’Appennino Modenese, con l’obiettivo di toccare con mano le eccellenze di un territorio capace di offrire paesaggi suggestivi e opportunità per grandi e piccini. A distanza di quattro anni dall’ultima edizione, in questo 2023 è stata riproposta l’iniziativa “Lapam sulla neve” l’appuntamento che porta imprenditori, dirigenti e colleghi dell’associazione a trascorrere una giornata sulle vette del nostro appennino. Team-

building, per rafforzare lo spirito di collaborazione tra colleghi e, soprattutto, per valorizzare le peculiarità di un territorio, quello dei nostri comuni della montagna, capace ogni volta di offrire qualità e servizi adatti a ogni esigenza. «In questi anni di emergenza pandemica abbiamo dovuto sospenderla, ma appena ne abbiamo avuta l’occasione l’abbiamo riproposta, perché credo sia importante valorizzare le imprese che operano nel territorio dell’Appennino modenese – ha dichiarato il segretario generale Lapam Confartigianato, presente all’iniziativa –. Lapam è anche promozione del territorio e delle sue bellezze. Il nostro Appennino non ha nulla da invidiare ad altri in quanto a paesaggi e servizi


TURISMO

d’avanguardia. Questo grazie agli impianti, ma anche all’attrattività che ha raggiunto livelli molto alti. Come associazione stiamo lavorando per garantire un’offerta di servizi per tutto l’arco dell’anno». Tra sci e ciaspole, in sessanta, tra imprenditori e dipendenti, hanno trascorso una giornata ricca di suggestione, respirando l’aria pura dell’Appennino e concedendosi una giornata per rafforzare lo spirito di gruppo. “Lapam sulla neve” ha consentito ai presenti di fare una ciaspolata in mezzo ai boschi del Cimone, accompagnati dalla guida GAE (Guide ambientali escursionistiche) Andrea Tintorri, il quale ha ottenuto l’abilitazione proprio grazie al corso promosso da Formart ente formazione Lapam. Anche per que-

sto 2023, sono previste altre edizioni del corso, così da permettere a chiunque sia interessato di ottenere l’abilitazione. «L’Appennino, e di conseguenza il turismo invernale ed estivo, sono una grande risorsa che va valorizzata e fatta conoscere – ha specificato Daniele Casolari, segretario Licom –. Si tratta di un turismo alla portata di tutti e con queste iniziative vogliamo contribuire a valorizzare e promuovere un turismo di prossimità in un territorio ricco eccellenze e opportunità».

sente all’appuntamento, ha tenuto a sottolineare quanto, giornate come questa, servano per essere sempre più vicini alle imprese operanti sul territorio. «È un appuntamento speciale, veniamo a dare conforto ai nostri imprenditori dell’Appennino, in una location suggestiva. Il territorio montano garantisce una dimensione di calma: noi facciamo numerose iniziative e questa è una di quelle a cui non rinunceremo». 

Referente Categoria Turismo

Anche il presidente generale Lapam Confartigianato Gilberto Luppi, pre-

Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu

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MOVIMENTO GIOVANI IMPRENDITORI

Iscriviti al Premio Giovani 2023 Leggi il regolamento e scopri come iscriverti alla nuova edizione del Premio Giovani Imprenditori

Premio giovani: aperte le candidature per l’edizione 2023

e riproposto nel 2022 da Confartigianato Emilia Romagna. Un’idea apprezzata che presto potrebbe essere sposata anche dalla Confederazione nazionale. Un appuntamento biennale, organizzato dalla nostra associazione, per raccogliere e premiare imprese avviate e gestite da under-40, motivati a far conoscere la propria realtà imprenditoriale.

Cristian Ronzoni, presidente del Movimento giovani Lapam, introduce la nuova edizione del premio: “Un’occasione di crescita e condivisione”.

«Nel 2021 avevamo raccontato 20 imprese capaci di innovare i propri servizi o prodotti, ma non solo. Anche il passaggio generazionale e la sostenibilità ambientale erano al centro dell’iniziativa. Quest’anno vogliamo riproporre questo format, permettendo, oltre a quella della giuria istituzionale, anche la votazione online delle imprese candidate e dando un ulteriore spazio al nostro prezioso made in Italy».

«I

l Premio giovani è un’occasione davvero importante per crescere e confrontarsi con tante colleghe e colleghi capaci e dal grande potenziale». Cristian Ronzoni, presidente del Movimento giovani imprenditori Lapam, introduce così la nuova edizione del Premio Giovani Imprenditori, un progetto nato grazie alle nostra associazione

La novità dell’edizione 2023 «La novità del 2023 – prosegue Ronzoni - è infatti quella di valorizzare imprenditori e imprenditrici giovani, capaci di valorizzare il saper fare tipico del nostro Paese. Penso, ad esempio, a tutti quei mestieri arti-

giani che stanno trovando nuovo spazio grazie alla comunicazione digitale e ai social media. Saperi e prodotti apprezzati in tutto il mondo che oggi rappresentano non solo un promettente modello di business, pensiamo solo ai numeri dell’export italiano, ma una vera e propria alternativa rispetto ad esempio al lavoro in ufficio. Un modello interessante e in alcuni casi, addirittura ambito. In questo senso speriamo davvero di raccogliere tante adesioni. Le capacità su questo territorio non mancano di certo».

Tempistiche e regolamento Per candidarsi al premio giovani, in una delle categorie individuate dal regolamento del concorso, c’è tempo sino a metà maggio 2023. Per maggiori informazioni e per manifestare il proprio interessamento è possibile visitare il nostro sito internet www. lapam.eu o scansionare con il proprio smartphone il QR Code presente in questo articolo.  Referente Movimento Giovani Imprenditori Luca Monelli 059 893 111 luca.monelli@lapam.eu

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IMPRESE DEL VERDE

Erbe e Fiori di Valter Angeli: Passione, naturalezza dei paesaggi e utilizzo delle graminacee Cinquant’anni di esperienza in erbe e fiori, la sua filosofia e passione è quella di poter contribuire con la sua esperienza nel dare suggerimenti ideali in relazione alle varietà di piante e fiori.

I

n questi anni ha sempre cercato di conciliare la conoscenza delle piante ai luoghi dove si va ad operare. Come appassionato cerca di divulgare i piccoli segreti del suo lavoro che emergono da questa lunga esperienza per dare gli strumenti necessari ai giardinieri che spesso lavorano in un’ampia

varietà di ambiti del giardinaggio senza approfondire tecniche specifiche di coltivazione. Chi è Valter Angeli e come nasce Erbe e fiori? “Poco più di ventenne mi sono legato ad una azienda il Vivaio Valfredda come responsabile della produzione, con la mia passione ho contribuito a portare l’azienda a livelli molto alti sia a livello nazionale che internazionale facendo forniture continue al Chelsea Flower Show di Londra, una tra gli eventi più importanti a livello europeo. Questo grazie anche al titolare dell’azienda Crescini, luminare del settore che è riuscito a farmi crescere professionalmente, la lungimiranza di una mente libera mai legata al “si è sempre fatto così”. Nelle conoscenze delle erbe ad esempio l’idea di Crescini era quella di proporre il prodotto in contenitori a pronto effetto, questo è stato l’input che ha accorciato i tempi di conoscenza di questi prodotti molto naturali ed innovativi. Grazie a queste esperienze di innovazione e conoscenza, i rapporti di confronto che ho avuto con i professionisti di alto spessore nelle procedure di coltivazione mi hanno portato dopo 40 anni a formare la mia figura di tecnico esperto. Con l’entrata in azienda del figlio di Crescini e una visione diversa dell’azienda, mi ha portato alla cessazione del rapporto lavorativo. Ho aperto la partita iva per una decina di anni come consulente

botanico, offrendo una consulenza legata al territorio, alla naturalezza e alla spontaneità di quello che ci circonda tra piante e fiori. Questo mio indirizzo professionale di suggeritore botanico metteva un po’ in difficoltà chi voleva mettere in pratica i miei suggerimenti poiché le aziende che producono spesso hanno fini molto più legati all’apparenza e vendibilità. Mentre il mio è un suggerimento diverso, produrre quelle piante che crescono in natura che hanno un DNA predisposto a climi rigidi, secchi, molto caldi. La mia filosofia sulla produzione di questa tipologia di piante mi ha portato dopo 10 anni ad aprire, con mio figlio Andrea, “Erbe e fiori” con lo scopo di coltivare piante che persistano il più a lungo possibile con meno dipendenza da manutenzioni e meno acqua. Questo scopo ha fatto sì che l’azienda “Erbe e fiori” organizzasse una produzione, ovviamente legate sempre all’esenze che il mercato propone, con la differenza che sono direttamente io che scelgo le varietà da proporre e suggerire ai clienti e non i clienti che chiedono, come spesso succede in altri posti che operano in mercati nazionali solo al fine di vendere. Da 8 anni vedo che chi si interfaccia con me ha capito che da noi può trovare varietà che possono risolvere diverse richieste, come ad esempio: ombre sotto conifere, di scarpata senza irrigazione. Posso fornire un pacchetto varietale che è lo zoccolo duro di un giardinaggio persistente. Ecco che, anche chi non ha esperienza, si forma facendo i primi interventi guidati da una scelta che faccio personalmente e soprattutto si lega al pacchetto varietale che risolve il problema specifico. Il giovane giardiniere anche hobbista è in grado di lavorare le proprie coltivazioni con un pacchetto varietale che dà garanzie e soddisfazione.”

Referente Categoria Imprese del Verde Marco Lodi 059 893 111 marco.lodi@lapam.eu

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Quali sono i punti di forza delle graminacee? Le graminacee possono essere un’arma contro la siccità? “L’effetto migliore che la gramina-


IMPRESE DEL VERDE cea può dare è quello di portare un contributo di naturalezza ad un giardino. Dopo quasi 50 anni in questo settore, i miei gusti si sono molto allineati alla spontaneità e alla semplicità. Nella mia carriera ho cercato spesso delle varietà specifiche, quando invece è il territorio italiano con la sua naturalezza che ci offre già tutte le varietà. Noi dobbiamo coltivare e suggerire quelle varietà che il territorio ci offre, dalle isole Eolie passando dalla Sardegna e la Sicilia tutti luoghi dove ho lavorato, ho riscontrato che il territorio peggiore è la pianura padana per le afe estive notturne che soffocano le piante e le fioriture sono corte. Le ultime 3 estati torride che abbiamo passato sono il segnale del forte cambiamento climatico che ha portato alla moria ad esempio dei Carpini di oltre 20 anni di età. Ecco che l’utilizzo della graminacea ci permette di portare un enorme contributo di naturalezza nel giardino. L’effetto migliore nell’utilizzo delle graminacee è quello di portare naturalezza, la tipicità dei nostri terreni è quella di essere molto argillosi mettendo in difficoltà parecchie essenze, io suggerisco sempre una buona quantità di apporto di sabbia per permettere a queste erbe di andare in profondità con le radici e essere più autosufficienti e rendere meglio alcuni aspetti vegetativi. Inoltre, per quanto riguardo l’aspetto graminacee - allergie, in primo luogo preferisco definire le graminacee “erbe decorative” poiché anche a livello psicologico possono dare un’accezione diversa al nostro immaginario. Inoltre non è tanto la graminacea che dà effetti allergici ma la quantità di graminacee presenti e soprattutto ci sono varietà di erbe decorative che spigano verso giugno e luglio così da ridurre il rischio allergico.“ 

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AUTORIPARAZIONE

Lo stop al motore termico dal 2035 rischia di penalizzare il settore e il suo indotto Le riflessioni del presidente Autoriparatori, Daniele Michelini e i dati sulle immatricolazioni nelle nostre province

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untare in maniera esclusiva verso l’auto elettrica è controproducente sia perché è un ambito che presenta ancora varie incognite, sia perché il motore endotermico

Referente Categoria Autoriparazione Livio Lazzari 059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu

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ha molte potenzialità e possibilità di impiego anche con i carburanti alternativi. Inoltre, abbandonarlo, significherebbe mettere a rischio il settore produttivo e il suo indotto». Daniele Michelini, presidente della categoria autoriparatori Lapam Confartigianato si esprime così sulla decisione presa dal Parlamento europeo di introdurre il divieto di vendita, a partire dal 2035, di autovetture e veicoli commerciali leggeri nuovi alimentati da motori termici, diesel e benzina. In prospettiva si delinea una profonda modifica del mercato dell’auto, oggi caratterizzato da una contenuta presenza di auto elettriche. «Bisogna quindi operare in un’ottica di mobilità mista – precisa Michelini – ed è necessario orientare gli incentivi verso le migliori tecnologie disponibili sul mercato e allargare la platea dei fruitori, dosando le agevolazioni in base al conseguimento di obiettivi che siano effettivamente definiti e misurabili». Tornando all’analisi dei dati sulle immatricolazioni fornite dall’ACI, nel 2021 in Emilia-Romagna le autovetture nuove ibride (a benzina o gasolio) rappresentano complessivamente il 29,9% del mercato delle prime iscrizioni, quota superiore di 27,1 punti rispetto a 5 anni fa (era il 2,8% nel 2016), e che posiziona questa categoria subito dietro alle auto a benzina (30% delle nuove immatricolazioni) e prima di quelle a diesel (22%). Le prime iscrizioni di vetture elettriche sono più contenute, il 3,8% del totale, ma in aumento rispetto al 0,1% del

2016. La mobilità sta quindi rapidamente cambiando grazie all’apporto di queste auto sempre più attente all’impatto ambientale: in particolare nel 2021 si contano 3.433 auto ad alimentazione elettrica o ibrida ogni 100mila auto circolanti in Emilia-Romagna, 6,7 volte le 510 del 2016, che pone la nostra regione al quinto posto in Italia per diffusione di questa tipologia di autoveicoli. Le province con la maggior diffusione di auto elettriche e ibride sono Bologna con 5.042 auto ogni 100mila circolanti – che vanta un parco auto complessivo di 31.425 autovetture tra tecnologia ibrida ed elettrica (il sesto più elevato in Italia) –, Modena con 3.584 auto ogni 100mila circolanti e Reggio Emilia con 3.360 auto ogni 100mila circolanti. In Emilia-Romagna l’autoriparazione rappresenta due quinti (39,4%) dell’occupazione della filiera dell’auto, con quasi 22mila addetti che lavorano nelle 6.024 imprese attive al 31 dicembre 2022. Il settore è caratterizzato da una elevata vocazione artigiana – sono artigiane 4 imprese su 5 (l’85,5%) – e dalla preponderanza di micro e piccole imprese, che rappresentano il 93,8% dell’occupazione del comparto. A Modena sono presenti 1.080 imprese attive dell’autoriparazione, di cui l’82,5% artigiane, mentre Reggio Emilia conta 766 imprese del settore di cui l’88,1% artigiane. Le criticità nella transizione green dell’autoriparazione si intrecciano con il difficile reperimento di personale qualificato. Dall’analisi dell’ultimo rapporto annuale Excelsior di Unioncamere-Anpal si evidenzia che il 73,9% delle posizioni di meccanici artigianali e riparatori di automobili ricercati dalle micro e piccole imprese emiliano-romagnole sono difficili da ricoprire, superiore al 69,9% medio nazionale. 


IMPIANTISTI

F-Gas: si avvicina la scadenza per il rinnovo dei patentini Un riepilogo della normativa e i corsi in programma erogati da Formart

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10 anni dall’entrata in vigore del primo decreto di attuazione del Regolamento UE 517/2014 sui gas fluorati a effetto serra, nel 2023 scadranno i primi “patentini del frigorista”, ovvero le certificazioni personali rilasciate a seguito di un esame teorico-pratico, a partire dal 2013. La norma, introdotta con la finalità ambientale di riduzione delle emissioni dei gas fluorurati a effetto serra, ha previsto percorsi di qualificazione e certificazione degli addetti e delle imprese anche del settore termoidraulico, con particolare riferimento alle attività di installazione e manutenzione delle apparecchiature fisse di refrigerazione e condizionamento d'aria e delle pompe di calore. La certificazione personale di chi operativamente manipola gli F-Gas e la certificazione aziendale dell’impresa, già abilitata ai sensi del D.M. 37/2008, sono requisiti obbligatori per operare sulle predette apparecchiature.

sono state apportate alcune variazioni, tra cui l’eliminazione della differenza tra la I e la II categoria (consentita a chi operava su apparecchiature contenenti meno di 3 Kg di F-Gas), prevedendo per tutti l’obbligo di certificazione in I categoria. Infine, il D.lgs.163/2019 ha specificato le sanzioni previste in caso di inottemperanza alla normativa, in capo sia al soggetto installatore/manutentore, che al proprietario dell’impianto. Le sanzioni pecuniarie previste, è bene ricordare, sono rilevanti: da un minimo di 10.000 euro ad un massimo di 100.000 euro per l’utilizzo di operatori non in possesso di adeguato certificato, e da 1.000 euro a 10.000 euro per la mancata iscrizione ai registri entro i termini di legge.

La normativa, in sintesi, prevede l’iscrizione del personale che lavora su impianti f-gas al Registro F-GAS: il numero di iscrizione personale, codice PR, è un dato necessario per il rilascio del “patentino del frigorista” dopo l’esame; il sostenimento per detto personale dell’esame, a cura di un organismo di certificazione accreditato, come APAVE; il completamento delle procedure di certificazione aziendale e iscrizione al Registro F-GAS, lato azienda;

In questi anni, le certificazioni personali - di durata decennale - sono state mantenute attraverso dichiarazioni di svolgimento dell’attività, ovvero di interventi realizzati, ma ora è necessario procedere al rinnovo entro la scadenza riportata sul documento.

il mantenimento annuale dell’iscrizione a entrambi i registri (persona e azienda);

Con l’adozione del DPR 146/2018 (che, di fatto, ha sostituito il DPR 43/2012) sono stati definiti ulteriori aspetti applicativi del Reg. UE 517/2014 e anche sul fronte delle certificazioni

il rinnovo dei “patentini del frigorista”: il rinnovo del patentino deve avvenire entro 6 mesi precedenti la scadenza dei 10 anni, attraverso un nuovo esame

teorico-pratico. È opportuno ricordare che anche per le ditte individuali occorre la doppia abilitazione quale “patentino frigorista” per la persona e “certificazione aziendale” per l’azienda. Il solo “patentino frigorista” abilita ad operare esclusivamente per un’impresa certificata F-Gas ma non è sufficiente per operare in autonomia.

Il nuovo adempimento In realtà non è un nuovo adempimento, ma il rinnovo del precedente. Le certificazioni F-Gas imprese hanno scadenza cinque anni e sono già state rinnovate almeno una volta da chi lavora sui gas fluorurati, mentre per l’abilitazione personale si tratta del primo rinnovo. Rispetto alla scadenza del patentino persone occorre sapere che: se il rinnovo avviene entro i 6 mesi precedenti la scadenza, il patentino vedrà rinnovata la sua validità di 10 anni dalla data originale di scadenza (in altri termini non si “perdono” mesi). Ciò avviene anche se l’OdC del rinnovo è diverso da quello del rilascio, se invece avviene, oltre i 6 mesi, o oltre la scadenza (lasciando l’azienda scoperta e quindi sanzionabile), si configura un nuovo rilascio di patentino, con relativa scadenza aggiornata a 10 anni dalla nuova data di rilascio. FORMart, l’ente di formazione del Sistema Confartigianato ER, organizza due tipi di corsi per il “patentino frigoristi”: uno più breve per coloro che necessitano di un “ripasso” prima di sostenere l’esame con l’Ente certificatore, e uno maggiormente strutturato, per coloro che sono al primo rilascio o necessitano di un ulteriore approfondimento. 

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IMPIANTISTI

Rifiuti elettronici: firmato il protocollo con il Centro di coordinamento RAEE Il documento mira a supportare gli associati nella raccolta e gestione dei rifiuti elettronici

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na firma condivisa insieme alle altre associazioni di categoria quella tra Confar-

Referente Categoria Impiantisti Letizia Budri 059 893 111 letizia.budri@lapam.eu

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tigianato e il Centro di coordinamento RAEE (l’ente che si occupa di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei rifiuti elettronici in Italia) sul “Protocollo di collaborazione per attività di sostegno e formazione in materia di gestione dei RAEE alle aziende di installazione e distribuzione” (vedi allegato ndr.). Obiettivo del protocollo è quello di favorire e promuovere attività di sostegno e formazione per la gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) verso imprese di vendita, di installazione e manutenzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE). Più nel dettaglio, la collaborazione sinergica tra le parti, destinata a massimizzare l’efficacia e l’efficienza delle rispettive attività, si concretizza in: attività di informazione e formazione per favorire la conoscenza e il rispetto degli adempimenti previsti dalla normativa ambientale; assistenza per una corretta applicazione degli adempimenti ambientali; supporto agli associati per l’iscrizione al portale del CdC RAEE e messa a disposizione del servizio di ritiro dei

RAEE attraverso i Sistemi Collettivi consorziati al CdC RAEE; affiancamento finalizzato al supporto agli artigiani nella preparazione della documentazione necessaria per il conferimento dei RAEE. Il protocollo ha ottenuto il patrocinio e il sostegno operativo dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Verso un’economia circolare Il documento è stato sottoscritto in un momento in cui la gestione dei RAEE, anche da parte dei piccoli imprenditori del mondo dell’impiantistica, diviene sempre più centrale di fronte ad una normativa che va applicata in modo corretto e alle prospettive di un’economia sempre più circolare. La collaborazione tra il Centro di Coordinamento e Confartigianato punta a massimizzare l’efficacia e l’efficienza delle rispettive attività condividendo competenze e informazioni. Anche attraverso l’uso del sito www.cdcraee.it, nel quale si trova un’intera sezione con i servizi destinati alle piccole imprese. 


EDILIZIA

Imprese edili in difficoltà, un incontro con i Prefetti di Modena e Reggio Emilia I crediti incagliati a causa delle nuove norme sul superbonus al centro della riunione con i Prefetti Camporota e Rolli

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a nostra associazione, unitamente alle altre organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale delle province di Modena e Reggio Emilia, è stata ricevuta dal Prefetto Alessandra Camporota e dal Prefetto Iolanda Rolli, nonché dal sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e dal rappresentante della Provincia di Modena, Luca Gozzoli. Agli esponenti istituzionali sono state espresse le comuni forti preoccupazioni per la problematica dei crediti incagliati superbonus 110%, emersa dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del provvedimento che interrompe la cessione dei crediti e lo sconto in fattura e non risolve il problema dei crediti incagliati legati ai bonus edilizi. Secondo le stime del Governo, si tratta di 19 miliardi di euro, già maturati, che se non pagati mettono a rischio 90mila cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia. “La sottovalutazione di questo problema - è stato rimarcato dalle organizzazioni di rappresentanza economica - rischia di condannare il nostro Paese a una brusca frenata e a un pericoloso crollo di fiducia. Una bomba ad orologeria che può

creare danni enormi per lavoratori, famiglie e imprese. Dal blocco del mercato della cessione dei crediti fiscali scaturisce una crisi sistemica nell’economia italiana: l’impossibilità di cedere sul mercato i bonus determina una carenza di liquidità nelle imprese di tutta la filiera delle costruzioni che le porterà al fallimento”. I posti di lavoro a rischio sono decine di migliaia (153mila stimati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese). Gli effetti si estenderanno a tutti i settori collegati, ma colpiranno anche le famiglie beneficiarie degli interventi, con il rischio di decine di migliaia di contenziosi con i soggetti realizzatori e con le autorità preposte ai controlli. La prima emergenza è certamente lo sblocco dei crediti pregressi. La proposta delle organizzazioni di categoria è quella di prevedere un intervento di acquisto dei crediti da parte di un acquirente pubblico di ultima istanza, invitare gli istituti di credito che ancora avessero capienza per farlo ad acquistare i crediti nei cassetti delle aziende e consentire agli Istituti di credito di utilizzare gli F24 a compensazione dei crediti maturati dalle imprese di tutte le dimensioni, dai professionisti e dalle famiglie. Misure che però risultano assenti dal decreto-legge approvato dal Governo.

pregressi. Un paradosso se consideriamo le indicazioni della direttiva europea sull’efficientamento energetico degli edifici, in corso in Commissione Europea. È sempre più urgente rendere strutturale gli incentivi per consentire una transizione realmente efficace e garantire investimenti e occupazione in un settore strategico come quello delle costruzioni. 

Mentre scriviamo è in corso di conversione in legge del decreto n.11 del 16 febbraio scorso, nel quale sono state introdotte diverse modifiche che intervengono sulla detrazione dei crediti, sulla proroga degli interventi per le abitazioni unifamiliari, sulla possibilità di comunicare tardivamente le cessioni dei crediti maturati nel 2022. Tutte proposte avanzate dalla nostra associazione, assieme alle altre, nel corso delle diverse audizioni parlamentari. Tuttavia non sono presenti nel testo di legge le soluzioni allo sblocco dei crediti incagliati. L’auspicio è che il sistema bancario e gli intermediari finanziari, assieme al soggetto pubblico di ultima istanza, si attivino al più presto sia utilizzando i crediti in compensazione, sia liberando spazio per l’acquisto dei crediti

Referente Categoria Edilizia Alberto Belluzzi 059 893 111 alberto.belluzzi@lapam.eu

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EDILIZIA

Congruità della manodopera: dal 1° marzo parte “l’alert” Le procedure prevedono l’introduzione di un “alert” automatizzato

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e procedure di richiesta della verifica di congruità della manodopera, prevedono, dal 1° marzo 2023, l’introduzione di un “alert” automatizzato. Riguarda tutti i lavori pubblici e privati di importo complessivo pari o superiore a 70mila euro, avviati dopo il primo di marzo. I cantieri in corso o conclusi entro il 28 febbraio 2023, non sono interessati da questa novità dell’alert, pur essendo già tenuti a richiedere la verifica di congruità prima del saldo finale dei lavori. La finalità della verifica di congruità è quella di contrastare l’utilizzo del lavoro irregolare nei cantieri. L’entrata in vigore del D.M. 143 del 25 giugno 2021, ha introdotto l’adempimento per i cantieri avviati dopo il 1° novembre 2021.

Come funziona l’alert automatizzato Non vi sono modifiche nelle modalità di caricamento dei dati di cantiere, le imprese affidatarie dei lavori dovranno operare come hanno fatto fino ad oggi: dopo la presentazione della Denuncia di Nuovo Lavoro (DNL) alla Cassa Edile competente per territorio, verrà generata una PEC rivolta all’impresa presentatrice, per segnalare che il cantiere è soggetto alla verifica di congruità. Il contenuto della PEC è il cosiddetto “alert”, che ricorda all’impresa affidataria, l’obbligo di dimostrazione della congruità, prima dell’erogazione del saldo finale da parte del committente, così come

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stabilito dalla norma. La finalità dell’alert consiste nel ricordare e monitorare, nel corso dell’esecuzione dei lavori, il livello di congruità della manodopera, consentendo così all’impresa affidataria di verificare in corso d’opera, sia per le proprie prestazioni, sia per quelle degli eventuali subappaltatori operanti nel cantiere, la coerenza delle ore lavorate con il costo medio nazionale stabilito nelle tabelle del decreto ministeriale. La tabella, suddivisa per categorie di lavori, sarà oggetto di aggiornamento periodico, sempre con decreto ministeriale. I nostri uffici stanno applicando da oltre un anno le procedure introdotte dalla CNCE (Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili), rese operative tramite la piattaforma dedicata “Edilconnect” e tramite le piattaforme degli “osservatori di cantiere” abilitati presso le Casse edili territoriali. Rimanendo nell’ambito dei lavori privati, tutte le imprese edili e non, affidatarie principali di lavori, devono attenersi alle disposizioni previste dalle norme e dai regolamenti definiti dal sistema casse edili nazionale. Devono preoccuparsi, inoltre, di applicare correttamente le procedure partendo dal presupposto che, ai fini della congruità, occorre considerare tutte le opere (edili e non) realizzate nel cantiere, che, lo ripetiamo, devono essere pari o superiori a 70.000 euro nel loro complesso. La DNL che l’impresa, direttamente o per tramite del proprio consulente incaricato, caricherà sulla piattaforma della Cassa Edile, dovrà contenere tutte le informazioni utili ad identificare il cantiere: tutte le imprese o lavoratori autonomi in esso impiegati, il valore complessivo dell’intervento e la comunicazione delle ore lavorate, sulle quali sarà effettuata la verifica. Vale la pena ricordare che la congruità della manodopera terrà conto del solo importo dei lavori “edili”, non considerando l’apporto di manodopera dei soggetti non edili. La norma consente formalmente anche al committente di poter inoltrare la richiesta, ma, trattandosi di committente privato, questi non è in

grado di operare direttamente, per cui, di fatto, l’obbligo di chiedere la verifica rimane in capo all’impresa. L’impresa affidataria che risultasse “non congrua”, avrà 15 giorni di tempo dal ricevimento della comunicazione, per poter regolarizzare la propria posizione, fornendo le necessarie giustificazioni e versando le somme mancanti fino a concorrenza della differenza riscontrata ai fini della congruità. Trascorso tale periodo, l’eventuale non congruità, qualora non dovesse essere sanata, produrrà un’attestato negativo. La mancata congruità, può essere generata sia da un’irregolarità contrattuale dell’impresa affidataria, che, ad esempio, denunci un numero di ore inferiore alla percentuale indicata nella tabella, ma anche da un’irregolarità indotta da una o più imprese subappaltatrici operanti nel cantiere. In caso di piccoli scostamenti (fino al 5%) dai minimi tabellari previsti, la cassa edile può comunque rilasciare l’attestato di congruità a fronte di una giustificazione da parte dell’impresa.

In caso di mancata regolarizzazione L’impresa riceve una comunicazione delle cause di irregolarità, dell’importo a debito non saldato, con esito finale negativo e l’inserimento dell’impresa nella BNI (Banca dati Nazionale delle Imprese Irregolari). In questi casi, l’effetto più rilevante potrebbe essere l’emissione di un DURC (Documento Unico di regolarità Contributiva) irregolare, che non consentirà all’impresa di svolgere alcun lavoro per la pubblica amministrazione e nei cantieri privati superiori ai 70.000 euro, in particolare quelli oggetto di benefici fiscali, come il superbonus, fino ad avvenuta regolarizzazione. Ricordiamo che nei cantieri interessati da benefici fiscali o contributi pubblici di qualsiasi natura, l’irregolarità del DURC, così come il mancato rispetto delle norme in materia di sicurezza (D.Lgs 81/2008 smi), comportano la revoca del contributo e dei benefici stessi, a danno del contribuente beneficiario. 



MECCANICA

GCode Training, la palestra 4.0 per le imprese della meccanica Due laboratori attrezzati e una missione: formare le competenze del futuro

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el dibattito intorno alla formazione delle competenze, o al loro aggiornamento continuo, vengono tirate in causa – non a torto, beninteso – le politiche pubbliche e il ruolo dei vari enti coinvolti, Regioni e governo in primis. Tuttavia spesso trascuriamo il ruolo delle imprese che, in una sorta di limbo decisionale, non rimangono ferme ad aspettare, ma anzi si attrezzano provando a rispondere, attraverso academy o con collaborazioni terze, alla scarsità sempre più evidente di personale e maestranze. A Bologna e Reggio Emilia c’è poi una vera e propria singolarità che ha saputo assecondare la vocazione manifatturiera del territorio e ora prova a tradurla in un modello di business: GCode Training. Siamo andati a conoscere uno dei soci, Gianni Faraci, per farci spiegare meglio cosa propongono. Signor Faraci, di cosa si occupa GCode Training? «GCode Training è una società, una SRL, che ha due sedi, una a Bologna e una a Reggio Emilia, nata nel 2018. La nostra attività si occupa di formazione tecnica nell’ambito della tornitura e fresatura. Quindi abbiamo scelto un settore ben specifico e da lì siamo partiti a fare questo tipo di attività con i miei soci e i nostri collaboratori che hanno tutti un’esperienza pregressa in ambito

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aziendale, quindi riportano la loro esperienza nel settore manifatturiero nella formazione che offriamo ai nostri clienti». Com’è nata l’idea di fornire questo tipo di formazione alle imprese della meccanica e della meccatronica? «È nata per rispondere ad una domanda sempre più diffusa. Abbiamo molti contatti con le imprese del territorio, frutto di esperienze lavorative precedenti. Io ad esempio vendevo macchine utensili. Ebbene, sempre più spesso, mi capitava di incontrare imprenditori alla ricerca di personale specializzato. Insieme ai miei soci, che hanno portato all’interno di GCode le competenze sull’utilizzo delle macchine, proviamo a dare una risposta concreta a questa domanda». Quale tipologia di clienti si rivolge a voi? «Principalmente le aziende che vogliono investire nelle competenze del proprio personale. Un aspetto sempre più importante nei percorsi professionali che permette di accrescere -contemporaneamente abilità tecniche e passione verso un mestiere. L’altra tipologia di clienti sono le agenzie per il lavoro che, dopo aver reclutato personale, indirizzano queste persone verso di noi, dove fanno un percorso formativo su tornitura e fresatura. Una volta formate queste persone verranno proposte alle imprese clienti delle agenzie di lavoro». Ad oggi disponete di due “laboratori” attrezzati, a Reggio Emilia e Bologna. Chi entra in questi luoghi cosa trova? «Trova un ambiente creato apposta per la formazione, con macchinari di ultima generazione. Quindi le stesse attrezzature che hanno già molte imprese. I banchi sono vicini ai macchinari, proprio per dare quel tipo di docenza diretta tra teoria e pratica e quindi con un approccio molto pratico. Fin dal primo giorno chi viene nei nostri laboratori si approccia subito verso i macchinari, a montare o smontare gli attrezzi, assume subito una manualità che è esattamente ciò che manca oggi al mercato».


MECCANICA Il vostro obiettivo non è solo fornire formazione, ma anche diventare un luogo di incontro per il comparto. È così? «Sì è così. Soprattutto nella sede di Reggio Emilia, che come laboratorio è più grande e si presta di più a questo genere di attività. Organizziamo in accordo con i nostri partner commerciali giornate tecniche, dedicate a un tema specifico, in cui invitiamo le imprese del territorio a venire ad apprendere queste novità tecniche. C’è un dibattito, una presentazione, c’è un luogo di scambio di idee. Quello che viene spiegato viene realizzato subito dopo dai macchinari di cui dispone la nostra struttura, quindi le aziende e i partecipanti apprendono subito i vantaggi di quella particolare soluzione tecnica». Collaborate anche con le scuole e gli istituti professionali locali? «Non lo abbiamo mai fatto, ma siamo a disposizione. C’è capitato di formare dei docenti, c’è stato chiesto e lo abbiamo fatto volentieri, ma ad oggi non c’è un interscambio in questo senso. Ci piacerebbe aumentare questi scambi, anche solo per far vedere agli studenti cosa facciamo rispetto ai loro laboratori. Qui – per ovvi motivi - siamo vocati alla produzione, nelle scuole ci sono invece laboratori più “tradizionali”, dove si parte da altri aspetti».

Il laboratorio di GCODE Training a Reggio Emilia

GCode ha recentemente siglato una convenzione con Lapam. Perché? «La partnership con Lapam è fondamentale per raggiungere un numero maggiore di imprese meccaniche e meccatroniche. Rappresenta una spinta in più a fornire tutti quegli aggiornamenti continui di cui accennavo prima e che oggi sono fondamentali per le imprese manifatturiere». 

Torna a Fiere di Parma Mecfor 2023

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orna a Fiere di Parma, dal 23 al 25 maggio 2023, Mecfor l’evento B2B organizzato dall’ente fieristico emiliano e da CEU (Centro esposizioni UCIMU), tra i leader nell’organizzazione di fiere internazionali di macchine utensili e tecnologie per la lavorazione dei metalli. La manifestazione, giunta alla sua seconda edizione, aggregherà in modo innovativo tre sezioni: subfornitura, revamping/retrofitting e turning, corrispondenti ad altrettanti saloni. Tre sezioni e due visioni industriali differenti e sinergiche: quella dell’industria manifatturiera da un lato e quella della lavorazione conto terzi dall’altro. L’evento si terrà in contemporanea con SPS (Smart Production Solutions), la fiera dell’automazione e del digitale, che si terrà proprio in quei giorni a Parma nei padiglioni 3, 4, 5, 6, 7 e 8. Tornando a Mecfor e ai suoi tre saloni tematici, quello dedicato alla Subfornitura – che si tiene a Parma dal 1977 – è dedicato agli operatori interessati ad acquisire prestazioni, esternalizzando parte della propria attività sia nei settori tradizionali che quelli più innovativi. Il salone dedicato al revamping mostrerà, invece, come le macchine utensili rigenerate e dotate di nuove funzionalità, possano avere una seconda vita, rispondendo a nuove esigenze. Un principio interessante per l’utilizzatore che cerca un’offerta più conveniente in termini economici senza derogare alla qualità e ai paradigmi imposti da Industria 4.0. Nel salone dedicato alla torneria troveranno invece spazio alcune delle imprese più rappresentative di questo specifico segmento in cui l’Italia vanta competenze eccezionali.  Referente Categoria Meccanica Livio Lazzari 059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu

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COMUNICAZIONE

La formazione outdoor per fare team building e motivare i dipendenti Si rivolge alle Startup e alle PMI Patrizia Rinaldi, fondatrice della propria attività di consulenza Lively HR con cui offre momenti di formazione outdoor nei suggestivi panorami dell’Appennino

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ormarsi all’aperto e farlo nei suggestivi luoghi dell’Appennino? Si può grazie a Lively HR, l’attività di consulenza fondata nel 2020 da Patrizia Rinaldi. Si rivolge alle Startup e alla PMI e vuole pro-

Referente Categoria Comunicazione Fabio Sala 059 893 111 fabio.sala@lapam.eu

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porre una formazione outdoor per rafforzare lo spirito di squadra tra colleghi. Una proposta particolare, che si differenzia dai classici corsi formativi svolti all’interno delle aule didattiche, e che come punto di riferimento ha i luoghi dell’Appennino. Nata e cresciuta tra i comuni della nostra montagna, Patrizia Rinaldi è molto legata alle radici e ha scelto l’Appennino come location per i suoi momenti formativi, definiti vere e proprie esperienze a 360°. Di che cosa si occupa nella vita? «Sono una Consulente Senior di Gestione e Sviluppo del Personale aziendale con più di 18 anni di esperienza e con la mia attività, Lively HR, ho l’obiettivo di essere un partner efficace per le aziende nel gestire al meglio i propri dipendenti e sviluppare e valorizzare le persone. Aiuto le aziende con progetti mirati a valorizzare i punti di forza dei singoli individui e dei gruppi, a verificare i bisogni formativi delle persone, a valutare il livello di motivazione, entusiasmo e benessere dei dipendenti. Supporto le organizzazioni nel valorizzare le competenze dei dipendenti e dei Responsabili. Ho inserito tra i servizi un progetto a cui tengo molto perché unisce il mio lavoro con le persone al mio amore per la natura e per il territorio dell’Appennino». A chi si rivolge? «Io e il mio team interveniamo su Startup che stanno crescendo in

modo esponenziale e su piccole e medie imprese di qualunque settore». Come è nata l’idea della Formazione & Team Building Outdoor in Appennino? «Sono nata e cresciuta in Appenino e sono convinta che l’immersione nella natura generi effetti estremamente benefici sulle persone. Da sempre passeggiando nei boschi o sui crinali ho sperimentato su me stessa gli effetti benefici del movimento nella natura, una maggior creatività data da input visivi e dai suoni rilassanti della foresta, nonché il distacco da tutti i device, dagli stimoli elettronici e dai rumori antropici. Da qui l’idea di proporre alle aziende clienti una formula di Formazione non convenzionale Outdoor sviluppata nei sentieri e nei territori del nostro Appenino, prevedendo attività fisica alternata a tappe di lezione interattiva». Qual è il suo obiettivo con questa attività? Uscire dal contesto lavorativo per la formazione può permetterci di distogliere i pensieri dalla routine, rinfrescare le energie e recuperare l’entusiasmo nei confronti del nostro lavoro alleniamo le competenze trasversali dei partecipanti generiamo fiducia tra i colleghi Motiviamo le persone e generiamo entusiasmo prevedendo


COMUNICAZIONE momenti ludico-metaforici perché semplifica il processo di acquisizione e miglioramento delle soft skills. Sensibilizziamo alle tematiche Green e alla cura del nostro pianeta, offrendo un’esperienza di contatto con una biodiversità meravigliosa». Che feedback ottiene dai suoi clienti? «In molti casi l’esperienza outdoor e la formazione esperienziale restano le attività più memorabili. Tutti i gruppi aziendali che ho portato in Outdoor sono rimasti molto soddisfatti dell’esperienza. Ho arricchito la proposta inserendo diversi format e ampliando la gamma da cui le aziende possono selezionare la tipologia di intervento, anche a seconda

dell’età dei partecipanti. Nel 2022 abbiamo inserito la Formula Adventure che prevede una caccia al tesoro nel bosco a squadre e una prova di sopravvivenza». Ha notato differenze tra un apprendimento outdoor e una classica formazione in un’aula scolastica o in un auditorium? «In una giornata di Formazione & Team Building Outdoor le persone si sentono a proprio agio poiché vengono smussati i confini dei ruoli aziendali e ci si mette tutti sullo stesso piano come persone prima ancora che come colleghi. Grazie allo stato di benessere psico-fisico dei partecipanti i contenuti della giornata vengono assimilati in modo più costruttivo, per essere

poi capitalizzati una volta in ufficio. L’insieme di tutte le componenti esposte sopra porta ad una maggiore efficacia e rapidità delle attività, permettendo alle persone di assestarsi ai cambiamenti dell’ambiente lavorativo e affrontare meglio le difficoltà. Un’altra grande differenza consiste nel fatto che ci si sposta nell’ambiente, permettendo al nostro corpo di attivarsi e beneficiare del movimento fisico. Difatti, il movimento della passeggiata aiuta i partecipanti ad ossigenare il corpo, stimolando quindi l’attività cerebrale e raggiungere “il traguardo” camminando per chilometri è spesso motivo di grande soddisfazione e motivazione». 

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INNOVAZIONE

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n nuovo, interessante, tassello si aggiunge alla proposta formativa del nostro territorio. Lo scorso 3 marzo l’Università di Modena e Reggio Emilia ha infatti presentato il corso di laurea magistrale “Artificial Intelligence Engineering” che partirà dall’anno accademico 2023/2024, la prima a focalizzarsi nell’ingegneria dell’AI e sulla progettazione di sistemi informatici intelligenti. Un percorso accademico definito – come spiegano i promotori - insieme alle imprese del territorio.

Unimore inaugura un corso di laurea in ingegneria dell’Intelligenza Artificiale Un percorso definito con le imprese locali e che apre a prospettive nuove il nostro territorio

Un’iniziativa nata grazie all’encomiabile lavoro della professoressa Rita Cucchiara, direttore dell’AI Research and Innovation Center e responsabile scientifico di AImageLab dell’ateneo emiliano e dal suo team di accademici e ingegneri che, negli ultimi 20 anni, hanno aperto prospettive capaci di attrarre e “produrre” talenti. Nel team della professoressa Cucchiara, anche il professor Costantino Grana, professore ordinario dell’Ateneo emiliano, Presidente del Consiglio dei Corsi di Studio in Ingegneria Informatica e relatore per ben due edizioni di MoRe Impresa Festival, l’evento organizzato dalla nostra associazione per promuovere la cultura del lavoro autonomo. Una strada, quella del corso di laurea in ingegneria dell’Intelligenza Artificiale, in cui crede e investe anche Regione Emilia Romagna che cofinanzia i progetti di ampliamento del polo universitario. Un investimento pubblico che può essere letto in coppia con l’installazione del super-computer Leonardo a Bologna (CINECA), il 4° per potenza di calcolo al mondo.

Esempi concreti Come ha ricordato l’assessore regionale Vincenzo Colla, presenta alla giornata inaugurale - per costruire un’autonomia tecnologica, indispensabile in un’epoca competitiva e polarizzante come la nostra. Investimenti capaci altresì di produrre interesse da parte dei grandi attori dell’innovazione. Alla presentazione del corso di laurea era presente anche NVIDIA,

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INNOVAZIONE la multinazionale che fornisce il potenziale di calcolo (GPU) per gran parte dei sistemi di AI presenti al mondo e che oggi, con Fredric Parente, EMEA director NVIDIA, ha illustrato le collaborazioni attive in Italia. Interessanti poi i focus dedicati a ChatGPT, il software chatbot che ha risvegliato l’attenzione del grande pubblico, sviluppato da OPEN AI e sostenuto economicamente da Microsoft. Sul tema si sono esercitati il professor Franco Zambonelli, Fabio Ferrari CEO Ammagamma e Michele Filannino di Prometeia. Che hanno descritto davanti ad una platea di studenti e curiosi la nostra epoca come “esaltante” sotto il profilo tecnologico e allo stesso tempo preoccupante. Rischiamo davvero di omologarci o di delegare ad una macchina scelte che dovremmo assumerci in prima persona? La risposta non è scontata. Semplicemente ancora non c’è. O meglio, come hanno spiegato gli esperti - dipende da noi. Se saremo in grado di avere un approccio multidisciplinare, in grado di tener insieme umanesimo e tecnologia, filosofia ed ingegneria, gli orizzonti non si restringono, si ampliano. In questo senso il dibattito sugli impatti dell’IA nelle nostre vite e sulla sua “eticità”, assomiglia a quello sulla privacy. Il GDPR, promosso dall’Unione Europea, è in effetti stato in grado di elaborare un ragionamento originale rispetto alle normative in materie. Diverso è il tema che riguarda la “materialità” dell’intelligenza artificiale. Dove verranno prodotti i chip del futuro? Che ruolo giocherà l’Unione Europea nella sfida tra Stati Uniti e Cina. Argomenti solo sfiorati durante la mattinata di lavoro, ma che meriterebbe di essere approfondito anche dai nostri policy makers. 

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IN COPERTINA MESTIERI ARTIGIANI

Lavoro, vocazione, esperienza: ripensare i mestieri artigiani nell’era della scarsità Come coniugare artigianato e tecnologia? Quali coordinate seguire per assecondare la ricerca di senso delle persone e l’innovazione? L’opinione di Paolo Manfredi

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na delle cose che più colpiscono nel visitare le imprese artigiane oggi è la pressoché totale unanimità con cui, indipendentemente dal luogo e dal settore, indicano nel capitale umano il bisogno prioritario. Pur in una congiuntura di poco invidiabile competizione fra avversità, dal caro energia all’inflazione alla mancanza di materie prime, la ormai strutturale difficoltà nel reperire collaboratori spicca come il problema più spaventoso. Perché le imprese artigiane sono fatte innanzitutto di persone e delle competenze e conoscenze che esse posseggono e trasmettono, e perché, anche presso i meno sociologicamente avveduti, risulta sempre più chiaro che non si tratta di un problema grave ma passeggero, ma di un dato strutturale, di una fonte che si è disseccata. Molto, e di diversa qualità e spessore, si è detto sui cambiamenti del mercato del lavoro che sono emersi in modo dirompente nel lungo post-pandemia. Dalle versioni più letterarie del “Big Quit”, sospinto dalla costatazione che “si vive una volta sola” (YOLO) alla più fondate considerazioni sul tema attualissi-

mo ed esplosivo dei bassi salari, dal crescente divario tra formazione e domanda delle imprese alla questione bruciante della demografia, lo sbilanciamento tra offerta di lavoro crescente e domanda sempre più scarsa è un tema che merita attenzione non corriva. I contributi su formazione e demografia di Giulio Sapelli e di Alessandro Rosina per i Quaderni della Fondazione Germozzi, hanno autorevolmente inquadrato un problema, la scarsità e lo spreco di capitale umano in età lavorativa in un Paese sempre più anziano e de-popolato, che già oggi si riflette sul nostro sistema produttivo e in prospettiva futura rischia di indebolirlo ulteriormente. Su tutti vi è la questione del calo demografico, che restringe decisamente le coorti in formazione e accesso al lavoro, a fronte peraltro di un deciso allungamento dell’aspettativa di vita e dunque di italiani e lavoratori sempre più anziani. La richiesta di collaboratori è crescente e inesausta, non solo nell’artigianato, ma pressoché in ogni settore della manifattura e dei servizi. Si cercano braccia, si cerca-


IN COPERTINA MESTIERI ARTIGIANI no ancora di più competenze, anche minimali, e attitudine a imparare e lavorare in contesti tradizionali, spesso molto diversi da quelli che i media raccontano come ideali e che hanno dato forma a un sistema di aspettative che rende i giovani disponibili, che sono sempre meno in termini assoluti, certamente più selettivi dei loro predecessori, anche perché in un mercato a offerta superiore alla domanda possono permetterselo. È lo spirito dei tempi, e le spiegazioni mono causali, il reddito di cittadinanza, non certo esauriscono il problema, come assai poco convincono, e ad assai poco servono, le lamentele generazionali sui giovani che non hanno voglia di lavorare. Il mercato del lavoro è cambiato perché sono cambiate l’economia, la società, l’antropologia, il sistema di simboli e aspettative sulle quali si reggeva, soprattutto nel caso del lavoro artigiano. Quella componente di promozione, dovere, riscatto che spingeva molti giovani ad “andare a bottega” per consolidare una posizione lavorativa e sociale all’interno di contesti culturali e territoriali di prossimità e che mutavano molto lentamente non esiste più, almeno come fenomeno di massa a chilometro zero. Per questo molti artigiani non trovano più persone disposte a venire a lavorare nelle condizioni storiche in cui questo è avvenuto per oltre un secolo. Perché, grazie anche al loro successo, vivono e operano in un contesto sociale più mobile territorialmente e culturalmente, certamente senza più il culto del lavoro come culto della fatica fisica o come attività totalizzante all’interno di percorsi di vita molto rigidamente definiti. Vale per i figli degli stessi artigiani, che spesso sono stati, come chi scrive, i primi a studiare e dunque a mettere in discussione anche senza volerlo i valori della famiglia di origine, perché non dovrebbe per chi è esterno a questo mondo? Un cambio così radicale di prospettiva impone al sistema produttivo a valore artigiano un profondo ripensamento su come gestire in

prospettiva e in un mondo in vorticoso cambiamento il futuro della sua componente principale, ossia le persone. Un cambio di prospettiva che non solo deve essere radicale e rapido, ma abbastanza strategico e “furbo” da aderire alle sempre più evidenti pieghe della società in cambiamento e fare del lavoro a valore artigiano non una ridotta di ultimi giapponesi, ma una prospettiva di lavoro e di vita alternativa, sana e sostenibile, anche più del mainstream. Chi scrive non ha, purtroppo, una compiuta ricetta, né forse essa è possibile data la natura vastissima e multiforme del valore artigiano. In questa fase è però possibile avanzare alcune considerazioni e contributi di riflessione, nella speranza che questi possano far nascere un dibattito interno ed esterno al sistema artigiano, da cui potranno scaturire proposte, modelli, esperienze.

Il problema del senso del lavoro in un mondo che cambia Dopo la pandemia molti osservatori si sono interrogati su come un’esperienza così improvvisa e totalizzante abbia scosso molti individui, agevolando ripensamenti anche radicali su scelte di vita e di lavoro che si ritenevano ormai consolidate. In una prospettiva più strutturale e di lungo periodo, la pandemia e le successive crisi hanno catalizzato alcune trasformazioni del sistema capitalistico che covavano da tempo sotto la cenere. Sono emerse tutte le criticità di un sistema di lavoro basato sulle metropoli e i servizi avanzati, che aveva come paradigma il mito del lavoro da Google. La stessa Google, analogamente a tutti i giganti dell’high tech due settimane fa ha annunciato il licenziamento di 12.000 collaboratori, il 6% della forza lavoro globale. Tecnologie come l’intelligenza artificiale, che di recente hanno catturato l’attenzione dell’opinione pubblica nella loro forma più semplice e pervasiva come nel caso di ChatGPT, disegnano un futuro mercato del lavoro nel quale

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IN COPERTINA MESTIERI ARTIGIANI molte figure professionali anche nel mondo ideale dei servizi avanzati saranno a concreto rischio obsolescenza o marginalizzazione. La manifattura è tornata al centro delle politiche e della geopolitica, rimettendo in discussione a partire dagli Stati Uniti percorsi di sviluppo che volevano l’Occidente tutto chino sul consumo e sullo sviluppo di servizi e tecnologia, che oggi sono con tutta evidenza non più garanzia di benessere distribuito. Le critiche radicali e un po’ millenaristiche, in particolari delle giovani generazioni, all’impatto ambientale dei modelli di sviluppo sono anche più estesamente critiche alla perdita di senso del capitalismo avanzato, a partire proprio dalla sua difficoltà a promuovere un progresso ordinato attraverso il lavoro. Il valore artigiano, espresso in un modello di vita e di lavoro “paziente” e attento alla dimensione umana individuale e collettiva delle comunità in cui le aziende artigiane principalmente operano, può inserirsi negli interstizi di un capitalismo globale sempre meno sostenibile e porsi come alternativa umanistica credibile.

Giovani, tecnologie, luoghi, salari e gerarchie in un mondo piatto Anche i più radicali critici del tradimento del capitalismo maturo tra i giovani sono però fondamentalmente uomini e donne del proprio tempo, con un immaginario e delle aspettative dalle quali non è possibile, né utile, prescindere. Innanzitutto, la tecnologia, il suo potere di ridisegnare lo scenario e di fare del cambiamento un dato strutturale. Non è più pensabile immaginare di essere attrattivi per i giovani offrendo contesti lavorativi completamente statici, nei quali non solo è assente la tecnologia, ma soprattutto ne è del tutto assente il mindset, fatto di cambiamento, collaborazione, ascolto. Anche in contesti strettamente gerarchici e iper-con-

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solidati sulla base dell’esperienza, non è più possibile immaginare che giovani per i quali la conoscenza è tutta disponibile in tasca abbiano la medesima disponibilità di un tempo a stare zitti e a imparare. Qui sta uno dei principali nodi di incomprensione e anche di spreco di risorse: qualunque organizzazione all’altezza dell’era digitale non è anarchica, ma piatta, perché l’innovazione procede così velocemente che ognuno può esserne portatore. La relazione proficua con una nuova risorsa in azienda non può che fondarsi dunque su una forma, ovviamente non equa almeno all’inizio, di scambio tra il sapere consolidato e il punto di vista della generazione digitale in un contesto comunque più aperto al cambiamento. Cambiamento che non può che riguardare anche i luoghi della produzione, l’organizzazione del lavoro e, punto dolente, la sua remunerazione. Non si tratta di una resa ai nuovi barbari, ma di recuperare condizioni di competitività in un mercato che cambia, anche facendo leva sul concetto di imprenditorialità, ossia di positiva attitudine al cambiamento, nel quale giovani e artigiani potrebbero costituire un connubio assai interessante.

Gli artigiani del futuro potrebbero non essere solo giovani L’Italia, come ha spiegato molto bene Alessandro Rosina nel suo saggio per i tipi della Fondazione Germozzi, è già oggi il Paese europeo con la forza lavoro complessivamente più anziana (proporzionalmente anche più del rapporto fra giovani e anziani nella popolazione, già molto sbilanciato a favore dei secondi). Con, al 2020, il 37% dei lavoratori over 50, contro il 22% under 35, il nostro Paese ha e soprattutto avrà un problema molto serio di age management in un contesto peraltro come sappiamo di spaventosa accelerazione tecnologica. Non è, per soprammercato, ovviamente praticabile alcuna soluzione di prepensionamento


IN COPERTINA MESTIERI ARTIGIANI lungo e generalizzato, che peraltro renderebbe l’equilibrio demografico e i conti pubblici ancora più insostenibili. La gestione del mix generazionale sarà uno dei grandi temi per le organizzazioni del futuro e costringe a pensare fuori dalla scatola, con ampie dosi di creatività. Magari anche immaginando percorsi inversi nei quali, perché no, chi ha svolto una carriera in settori come le banche, nei quali semplicemente tutto è cambiato, possa immaginare nuove sfide professionali in una bottega artigiana, con la possibilità di trasformare in mestiere la passione di una vita.

Il lavoro artigiano dentro e fuori dal mondo

a-temporale e a-spaziale, di vocazione. Perché lavorare due anni su una Ferrari d’epoca anche con micro gesti molto ripetitivi ha senso oggi solo per coloro i quali vedono in questa esperienza non più un lavoro come un tempo, ma una risposta alle proprie passioni e a quella crisi del senso che si diceva prima. Ci sono queste persone, bisogna conoscerle. Come successo in un settore profondamente artigiano come l’alta ristorazione, la vocazione è stata la leva per richiamare anche nella sperduta provincia italiana legioni di stagisti di tutto il mondo venuti ad imparare la nostra cucina, di cui oggi sono ambasciatori nel mondo. Il modello possibile oggi non può essere che quello: raccontare il lavoro artigiano per quello che può essere, ossia esperienza anche totalizzante perché riempie la vita, e farne un approdo possibile ai tantissimi che in Italia e nel mondo cercano un senso per la loro vita. Possono anche essere giovani, ci sono, che a metà del loro percorso di studi universitari capiscono che preferiscono armeggiare su un motore, o lavoratori espulsi dai processi produttivi.

Il lavoro a valore artigiano è un sistema di valori trasversali, con al centro l’uomo e il suo saper fare, che si ritrova in contesti ad alto tasso di innovazione come in esperienze uniche come i mestieri d’arte (e nel largo mezzo fra questi estremi). I mestieri d’arte, che non esauriscono come si vorrebbe riduttivamente l’artigianato, soffrono anch’essi di Per raggiungerli bisogna imparare questa perdita di sincronia con il a raccontare meglio l’esperienza e mercato del lavoro all’esterno, acuita il senso del lavoro a valore artigiadall’essere luoghi in cui “lavoro” ha no, per chi lo acquista e per chi può un’accezione parzialmente diversa pensare di farne il proprio lavoro dagli altri. Dai telai di bicicletta su e la propria vita, figure che spesso misura di maestri come Doriano De coincidono. Perché molto è cambiaRosa alle carrozzerie di Modena che to, certo, ma non è detto che il futuro restaurano meravigliose Ferrari e non sarà artigiano.  Lamborghini d’epoca tutte le aziende della sartoria artigiana soffrono la mancanza di manodopera pur a fronte di mercati globali e di una domanda più che solida, che non teme costi e Milanese, 49 anni. Paolo Manfredi è tempi perché compra consulente per la Trasformazione digitale, italiano e artigiano per ideatore e responsabile del progetto Artibici passione. È una crisi e responsabile del Progetto speciale PNRR occupazionale al condi Confartigianato Imprese. Ha studiato trario, che non è sopratStoria contemporanea. Scrive di innovazione, tutto per loro possibile politica e ristoranti. È autore di “L’economia pensare di arginare per del su misura. Artigiani, innovazione, digitale” via giuslavoristica o con (2016) e di “Provincia non Periferia. Innovare le nuova formazione (che diversità italiane” (2016). Da settembre 2019 pure serve, sempre), ma cura il blog “Grimpeur. Scalare la montagna lavorando sul concetto, dell’innovazione inclusiva” sulla pagina web di

Chi è Paolo Manfredi

Nòva del Sole 24 Ore.

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Imprese & Territorio

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CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Fisco

Lavoro

Il decreto Milleproroghe è stato convertito in legge

Smart working esteso al 30 giugno per genitori con figli under 14 e lavoratori fragili

Sulla Gazzetta Ufficiale 27 febbraio 2023, n. 49, è stata pubblicata la Legge 24 febbraio 2023, n. 14, di conversione del DL 198/22 (c.d. “Decreto Milleproroghe). Tra le principali disposizioni confermate con la Legge di conversione, di cui sul nostro sito www.lapam.eu trovate un approfondimento dedicato, segnaliamo qui: la proroga della sospensione degli ammortamenti anche per il 2023 la proroga all’esercizio in corso al 31 dicembre 2022 del regime di sterilizzazione delle perdite In merito alle principali novità fiscali, introdotte in sede di conversione, si segnalano le: modifiche degli istituti della c.d. “pace fiscale” introdotti dalla Legge di Bilancio 2023 interventi sull’agevolazione relativa al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’art. 1, commi da 1051 a 1063, Legge di Bilancio 2021 (Legge n. 178/2020) È prevista poi la proroga al 31 marzo 2023 del termine per l’invio: della comunicazione per l’esercizio delle opzioni di cessioni del credito o di sconto in fattura dei bonus edilizi per le spese sostenute nel 2022, nonché per le rate residue non fruite delle detrazioni relative al 2020 e 2021, per interventi sia sulle singole unità immobiliari, sia sulle parti comuni degli edifici dei dati relativi alle spese 2022 per interventi effettuati sulle parti comuni di edifici condominiali da parte degli amministratori di condominio al fine della predisposizione della dichiarazione precompilata.

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Imprese & Territorio n° 02 - 2023

A proposito di decreto Milleproroghe, la legge di conversione (di cui trovate un approfondimento dedicato sul nostro sito www.lapam.eu) ha prorogato fino al 30 giugno 2023 il diritto allo smart working “emergenziale” (quindi senza necessità di stipula dell’accordo) per fragili e genitori con figli under 14. La prima proroga interessa i lavoratori definibili “soggetti fragili”, in quanto affetti dalle patologie e condizioni individuate dal Decreto del Ministro della salute 4 febbraio 2022 e attestate da idonea certificazione medica, e si applica sia ai dipendenti del settore pubblico che a quelli del settore privato. Pertanto, fino al prossimo 30 giugno 2023, a questi lavoratori è assicurato il diritto di rendere la prestazione con modalità di lavoro agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione. Si applica, invece, ai soli lavoratori dipendenti del settore privato l’ulteriore emendamento all’art. 9 del decreto che ripristina fino al 30 giugno 2023 il diritto dei genitori con figli di età minore di 14 anni di rendere la prestazione con modalità di lavoro agile anche in assenza di accordi individuali . Il diritto può essere fatto valere a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore e a condizione che la modalità di lavoro agile sia compatibile con le caratteristiche della prestazione da rendere. Le comunicazioni relative allo smart working semplificato emergenziale dei lavoratori fragili e dei genitori con figli under 14, aventi per oggetto periodi di lavoro agile che terminano il 30 giugno 2023, dovranno essere inviate esclusivamente con la procedura semplificata ‘emergenziale’,

disponibile all’interno dai servizi online ministeriali. Per i soggetti in questione è quindi rimandata al 1° luglio 2023 l’esclusiva applicazione della legge 81/2017, che consente di utilizzare il lavoro agile solo in presenza di un accordo sottoscritto con ciascun lavoratore. Ricordiamo ancora una volta che la proroga dell’applicabilità dello smart working emergenziale non preclude alle aziende e ai lavoratori la facoltà di scegliere comunque di firmare un accordo individuale. In tal caso l’intesa sottoscritta tra le parti, anche prima del nuovo provvedimento, prevarrà sulle altre forme di attivazione del lavoro agile.


CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Ambiente

Bandi

Presentazione del modello MUD entro l’8 luglio 2023

I nuovi contributi della CCIAA di Modena del Fondo Sicurezza per le piccole imprese

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 febbraio con cui è stato approvato Modello Unico di Dichiarazione (MUD) ambientale per l’anno 2023, che sarà utilizzato per le dichiarazioni all’anno 2022. La scadenza per la presentazione del modello MUD è fissata per l’8 luglio 2023.

Chi è obbligato a presentare il MUD Ai sensi de DPCM del 17 dicembre 2021, i soggetti tenuti alla presentazione del MUD 2023 sono: Chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, compreso il trasporto in conto proprio di rifiuti pericolosi; commercianti ed intermediari di rifiuti senza detenzione; Imprese ed enti che effettuano operazioni di recupero e smaltimento dei rifiuti; Imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi, con alcune eccezioni; Imprese ed enti produttori iniziali con più di 10 dipendenti che producono: rifiuti nell’ambito delle lavorazioni industriali – art. 184 comma 3 lett. c); rifiuti nell’ambito delle lavorazioni artigianali – art. 184 comma 3 lett. d); rifiuti da attività di recupero e smaltimento di rifiuti, fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue, nonché i rifiuti da abbattimento di fumi, dalle fosse settiche e dalle reti fognarie – art. 184 comma 3 lett. g.

Come già fatto negli anni precedenti, anche per il 2023 la Camera di Commercio di Modena ha stanziato dei contributi a fondo perduto per l’installazione di sistemi di video sorveglianza e sicurezza per alcune tipologie di imprese (fino a 50 dipendenti ndr.). Le nuove risorse camerali a disposizione ammontano a 50.000 euro. L’agevolazione è concessa in base al regime “de minimis” e non è cumulabile con altri interventi agevolativi per la stessa tipologia di spesa. Il nuovo bando “Fondo Sicurezza 2023” aprirà alle domande di contributo da lunedì 20 marzo e fino a venerdì 31 marzo 2023. Trovate maggiori informazioni su questo bando e sul nostro servizio dedicato sul sito www.lapam.eu.

mercati di sbocco e a nuovi canali di vendita, rafforzando la funzione del commercio estero all’interno dell’azienda. I progetti consentiranno di avere inoltre ricadute economiche e occupazionali in Emilia-Romagna. Possono fare domanda le imprese di micro, piccola e media dimensione e soggetti giuridici iscritti al Repertorio economico amministrativo (REA), aventi sede legale o unità operativa in Regione Emilia-Romagna. La domanda di contributo dovrà essere presentata a partire dalle ore 12:00 del 16 marzo 2023 fino alle ore 16:00 del 18 aprile 2023.

Un bando che premia l’efficienza energetica delle imprese reggiane La Camera di commercio di Reggio Emilia ha stanziato 200mila euro per le imprese della provincia di Reggio Emilia che intendono migliorare l’efficienza energetica della propria attività. Possono beneficiare dello stanziamento tutte le imprese con sede legale operativa e/o unità operativa nella circoscrizione territoriale della Camera di commercio di Reggio Emilia (la sede operativa oggetto dell’intervento deve essere in provincia di Reggio Emilia). Le domande potranno essere presentate esclusivamente in modalità telematica all’interno del sistema Telemaco di InfoCamere a partire dalle ore 10:00 del 18 aprile alle ore 16:00 del 27 luglio 2023.

Un bando a sostegno dell’export delle imprese regionali La Regione Emilia-Romagna intende favorire la promozione internazionale delle PMI e la diversificazione dei mercati. Il bando supporta progetti in grado di favorire l’accesso a nuovi

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FORMAZIONE

Corsi e Formazione organizzata da FORMart

GESTIONE D’IMPRESA

Corso base di contabilità generale

Controllo di gestione

Buste paga e contributi

Obiettivo: Il corso ha l’obiettivo di fornire i principi generali del controllo di gestione ad un operatore non specialista, che necessiti di comprendere i principi generali del controllo di gestione per assumere le decisioni aziendali (titolare d’impresa / direttore generale), o che intenda affiancare a competenze tecnico / amministrative già presenti una focalizzazione sul controllo di gestione (responsabile di reparto, responsabile commerciale, responsabile amministrativo). Viene dato ampio spazio all’analisi degli aspetti teorico/operativi, con una attenzione particolare alle peculiarità del controllo di gestione delle piccole e medie imprese, fornendo i principi generali, teorici ed applicati, del controllo di gestione, anche per non esperti Al termine del percorso i partecipanti avranno acquisito le competenze metodologiche ed operative di base per comprendere e operare nel sistema di controllo di gestione, e supportare la direzione aziendale nell’assunzione delle decisioni strategiche Durata: 30 ore Periodo: 12/04  07/06 Costo: 480,00€ (+IVA) Sede: Reggio E. / Correggio

Obiettivo: il corso è finalizzato a fornire gli strumenti applicativi necessari per l’elaborazione di una busta paga corretta, attraverso l’analisi delle singole voci retributive, rispettando tempi, modi e obblighi di legge. Al corso possono accedere sia operatori junior del settore, che principianti in materia. Durata: 42 ore Periodo: 04/05  26/06 Costo: 520,00€ (+IVA) Sede: Reggio E. / Correggio

GESTIONE D’IMPRESA

Corso di italiano per stranieri A1

Power public speaking

Obiettivo: Al termine del corso i partecipanti saranno in grado di formulare semplici frasi nella lingua italiana: presentarsi, chiedere indicazioni, esprimere emozioni, comprendere concetti e documenti elementari. Durata: 40 ore Periodo: 29/05  19/07 Costo: 360€ (+IVA) Sede: Reggio Emilia

W EB IN A R

GESTIONE D’IMPRESA

Digital & green manager assistant Obiettivo: Ampliare le proprie competenze per affiancare la direzione nello sviluppo di una maggiore sostenibilità del lavoro e della sensibilità verso le tematiche ambientali in azienda. I moduli dedicati alla Office Automation, alle piattaforme in cloud, all’impronta green e al risparmio energetico hanno l’obiettivo di introdurre nuove soluzioni in base alle differenti realtà aziendali. Durata: 48 ore Periodo: 09/05  04/07 Costo: 840,00€ (+IVA) Sede: Reggio E. / Correggio

Obiettivo: Saper esporre un progetto, illustrare una offerta ai clienti, tenere una riunione, relazionare i risultati di una ricerca Durata: 10 ore Avvio: 06/05 Costo: 220,00€ (+IVA) Sede: Modena

Sedi FORMart Modena 059 336 9911 info.modena@formart.it

Reggio Emilia 0522 267 411 info.reggio@formart.it

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Correggio 0522 694 753 info.correggio@formart.it

GESTIONE D’IMPRESA

W EB IN A R

GESTIONE D’IMPRESA

Obiettivo: Saper gestire in autonomia l’amministrazione d’azienda, dagli aspetti basilari della contabilità clienti e fornitori alla liquidazione e relativo versamento dell’iva. Il taglio pratico e operativo lo rende adatto sia a coloro che non hanno basi di ragioneria sia a coloro che posseggono una formazione tecnica coerente e desiderano renderla concreta per maturare autonomia operativa. Durata: 42 ore Avvio: 02/05 Costo: 520,00€ (+IVA) Sede: Modena

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W EB IN A R

Contatta le sedi Lapam per accedere a percorsi di formazione finanziata per la tua impresa

GESTIONE D’IMPRESA

Percorso formativo teorico di base per tutti gli operatori dell’impresa funebre Obiettivo: Il percorso formativo teorico di base per tutti gli operatori dell’impresa funebre è obbligatorio per tutte le figure professionali operanti nell’impresa funebre. Durata: 24 ore Avvio: 15/05 Costo: 450,00€ (esente IVA) Sede: Modena LINGUE


GRAFICA DIGITALE

Excel base

Montaggio video con Premiere

Obiettivo: Il corso insegna ad utilizzare Microsoft Excel partendo dalle sue funzioni più semplici ed elementari, per organizzare e gestire i dati, ottenere report e creare grafici per la presentazione efficace delle informazioni 15 ore Durata: Periodo: 27/04  25/05 Costo: 150,00€ (+IVA) Reggio Emilia Sede:

Obiettivo: Al giorno d’oggi realizzare contenuti efficaci per il web è fondamentale per comunicare, fidelizzare e vendere un prodotto/servizio, oltre che per rafforzare l’immagine di un brand, e il contenuto video è sicuramente un mezzo efficace per creare coinvolgimento e parlare con il pubblico di riferimento. Il corso vuole trasmettere le competenze teorico-pratiche che consentono di realizzare ed editare video professionali, fondamentali per la promozione e la valorizzazione di un brand. Durata: 18 ore 08/05  24/05 Periodo: Costo: 290,00€ (+IVA) Sede: Reggio E. / Correggio

INFORMATICA

W EB IN A R

INFORMATICA

Tutelare e tutelarsi nel mondo digitale – impostare la propria sicurezza informatica Obiettivo: Il corso è dedicato a tutte le donne che vogliono affrontare ed utilizzare al meglio le tecnologie digitali. Occorre essere residenti o domiciliate in Emilia Romagna ed aver assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione Questo corso punta a fornire le competenze e le capacità necessarie per riconoscere ed arginare i rischi ed i potenziali danni derivanti dai pericoli veicolati attraverso la rete, tutelando la propria identità digitali e i propri dati. Durata: 16 ore Periodo: 02/05  23/05 Costo: Finanziato Sede: Reggio E. / Correggio PG. 12. Operazione Rif. PA 2022-18652/RER approvata con DGR 36/2023 in data 16/01/2023 co-finanziata dal Fondo sociale europeo PO 2014-2020 Regione Emilia-Romagna

GRAFICA DIGITALE

Grafica facile con CANVA Obiettivo: La comunicazione visiva ha una sua grammatica che è fondamentale comprendere per poter utilizzare le immagini in modo efficace e coerente con il messaggio che vogliamo lanciare. Questo percorso unisce un po’ di filosofia della comunicazione visiva alla pratica di uno strumento snello come CANVA. Il corso è dedicato a tutte le donne che vogliono affrontare ed utilizzare al meglio le tecnologie digitali. Durata: 32 ore Avvio: 26/04 Costo: Gratuito Sede: Modena

INFORMATICA

Lessico digitale – analizzare i dati con POWER BI Obiettivo: Il corso è dedicato a tutte le donne che vogliono affrontare ed utilizzare al meglio le tecnologie digitali. Occorre essere residenti o domiciliate in Emilia Romagna ed aver assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione. Questo percorso illustra le molteplici funzionalità dello strumento Microsoft Power BI per elaborare dati, fare proiezioni, definire piani di azione supportati da dashboard affidabili. 16 ore Durata: Periodo: 19/04  10/05 Finanziato Costo: Sede: Reggio Emilia PG. 3. Operazione Rif.PA 2022-18652/RER approvata con DGR 36/2023 in data 16/01/2023 co-finanziata dal Fondo sociale europeo PO 2014-2020 Regione Emilia-Romagna

GRAFICA DIGITALE

Dallo scatto alla pubblicazione: fotografia digitale Obiettivo: Un percorso pensato per affrontare, a livello semi-professionale, la corretta tecnica fotografica per creazione e gestione di immagini digitali e le tecniche di elaborazione digitale con software dedicati. Durata: 16 ore Avvio: 23/04 Costo: Gratuito Sede: Modena

DIGITAL MARKETING

W EB IN A R

W EB IN A R

FORMAZIONE

Basi per creare contenuti digitali- digital marketing Obiettivo: Il corso è dedicato a tutte le donne che vogliono affrontare ed utilizzare al meglio le tecnologie digitali. Occorre essere residenti o domiciliate in Emilia Romagna ed aver assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione. Il corso focalizza l’attenzione su quali e quanti strumenti sono oggi disponibili grazie al web, ai social media e agli altri strumenti digitali, strumenti capaci di aumentare le vendite, migliorare l’efficacia delle azioni di marketing, ridurre costi, fornire nuove idee per nuovi progetti. 32 ore Durata: Periodo: 16/05  08/06 Finanziato Costo: Reggio E. / Correggio Sede: PG 8 - Operazione Rif. PA 2022-18652/RER approvata con DGR 36/2023 in data 16/01/2023 co-finanziata dal Fondo sociale europeo PO 2014-2020 Regione Emilia-Romagna

GRAFICA DIGITALE

Sviluppare contenuti digitali per web e i 4.0 – rendering foto-realistico Obiettivo: Il corso è dedicato a tutte le donne che vogliono affrontare ed utilizzare al meglio le tecnologie digitali. Occorre essere residenti o domiciliate in Emilia Romagna ed aver assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione vogliono orientarsi alle professionalità del settore con spiccate competenze digitali e sostenibili. Questo percorso è pensato per realizzazioni di immagini e video foto-realistici a partire da modelli tridimensionali, creazione di foto inserimenti e montaggi video a partire da materiale preesistente, creazione di contenuti multimediali interattivi Durata: 32 ore Periodo: 04/05  29/05 Costo: Finanziato Sede: Reggio Emilia PG 10 - Operazione Rif. PA 2022-18652/RER approvata con DGR 36/2023 in data 16/01/2023 co-finanziata dal Fondo sociale europeo PO 2014-2020 Regione Emilia-Romagna.

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FORMAZIONE

BENESSERE

IMPIANTISTI

IMPIANTISTI

Qualifica di estetista

Percorso formativo per conduttori impianti termici di 2° grado

Corso ed esame per il patentino F-gas

Obiettivo: l’obiettivo del corso è diventare una estetista qualificata: nel corso di 2 anni imparerai ad eseguire i principali trattamenti make up, unghie, viso e corpo. Completerai la tua formazione con i docenti specializzati in chimica, dermatologia, cosmetologia, gestione del centro, marketing e comunicazione. In più parteciperai a 2 periodi in stage per fare pratica, acquisire esperienza e farti conoscere nel mondo del lavoro. 1.800 ore Durata: 17/04 Avvio: Costo: 6.500,00€ (no IVA) Modena Sede: BENESSERE

Massaggio californiano Obiettivo: Dedicato a chi vuole apprendere le corrette modalità di esecuzione del massaggio californiano affrontando nel dettaglio tutte le manualità che compongono un trattamento completo sui tessuti molli (sistema circolatorio, nervoso e muscolare) calibrandone l’intensità in ragione della zona del corpo da trattare. Il percorso affronterà anche la valutazione degli effetti che questa tecnica riesce ad ottenere sul corpo, sulla psiche e nell’ambito delle dinamiche interiori del ricevente. Durata: 12 ore 08/05 Avvio: Costo: 210,00€ (no IVA) Sede: Modena

Obiettivo: Il percorso, in ottemperanza alla DGR 437/2012 è finalizzato al conseguimento del patentino di abilitazione alla conduzione degli impianti termici. Il conduttore di impianti termici è colui che svolge attività di conduzione degli impianti di potenza superiore a 232 kw. Applica procedure di attivazione e conduzione dell’impianto termico, garantendo il controllo della funzionalità della centrale termica e dei suoi componenti attraverso la verifica dei parametri di regolazione intervenendo, quando necessario, sugli strumenti di regolazione. Durata: 90 ore Avvio: 09/05 Costo: 1.180,00€ (no IVA) Modena Sede:

Obiettivo: Preparati per superare con successo l’esame per lavorare con i gas refrigeranti fluorurati. Apprendi le normative nazionali ed europee, approfondisci le tecniche, esercitati sui quiz e confrontati con i docenti comodamente in webinar. Nella lezione finale completerai la tua preparazione in vista della prova pratica. I docenti del corso saranno gli esperti di Xenex, azienda specializzata in formazione e consulenza per impiantisti termoidraulici. Sono compresi nella quota di partecipazione l’iscrizione all’esame per il rilascio della certificazione e il materiale didattico. Durata: 15 ore Avvio: 17/05 Costo: 665,00€ (+ IVA) Modena Sede:

IMPIANTISTI

IMPIANTISTI

Percorso di aggiornamento per installatori e manutentori di impianti energetici alimentati da fonti rinnovabili (FER) Obiettivo: Il D.LGS. 28/2011 e S.M.I rende obbligatoria la frequenza di corsi di aggiornamento per i Responsabili Tecnici installatori di impianti a fonti energetiche rinnovabili. La DGR 1228/2016 ne ha successivamente stabilito gli standard formativi. I moduli di aggiornamento descritti illustreranno sviluppi, innovazioni tecniche e normative di settore e applicazioni pratiche con riferimento alle differenti categorie di impianti FER. La durata minima obbligatoria dell’aggiornamento è di 16 ore. Durata: 16 ore Avvio: 19/04 Costo: 240,00€ (no IVA) Sede: Modena

Sedi FORMart Modena 059 336 9911 info.modena@formart.it

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Reggio Emilia 0522 267 411 info.reggio@formart.it

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Correggio 0522 694 753 info.correggio@formart.it

Corso ed esame per il rinnovo del patentino F-gas Obiettivo: Vuoi superare con maggiore sicurezza l’esame per rinnovare il patentino da frigorista e continuare a lavorare con i gas refrigeranti fluorurati? Formart e Xenex ti offrono un percorso teorico e pratico dedicato per risparmiare tempo prezioso da impiegare in attività di intervento e manutenzione. Durata: 7 ore Avvio: 25/05 Costo: 495,00€ (+ IVA) Sede: Modena DIGITAL MARKETING

Fai conoscere la tua attività con i social e con Google: corso base Obiettivo: Con questo corso imparerete a comunicare efficacemente grazie al web. Scoprirete le potenzialità di Google e dei Social Network più usati e come questi ci permettano di catturare l’attenzione per avere maggiore visibilità e per stabilire relazioni per lavorare in rete. Durata: 30 ore Avvio: 02/05 Costo: 600,00€ (+IVA) Sede: Modena


AUTOTRASPORTO

W EB IN A R

IMPIANTISTI

W EB IN A R

FORMAZIONE

TURISMO

Consulente automobilistico per agenzia pratiche auto

Percorso formativo per guida ambientale-escursionistica

Obiettivo: Superare con maggiore sicurezza l’esame per rinnovare il patentino da frigorista e continuare a lavorare con i gas refrigeranti fluorurati. Durata: 7 ore Avvio: maggio Costo: 495,00€ (+ IVA) Sede: Reggio E. / Correggio

Obiettivo: Preparati per superare con successo l’esame di consulente automobilistico per aprire un’agenzia di pratiche automobilistiche. Con l’esperto Stefano Giuli potrai apprendere tutte le conoscenze indispensabili per risolvere i 1000 quiz su circolazione stradale, trasporto merci, Pubblico Registro Automobilistico e regime tributario. Potrai esercitarti sull’esame finale in ogni lezione del corso. Durata: 30 ore Avvio: 02/05 Costo: 600,00€ (+ IVA) Sede: Modena

Obiettivo: Diventare una Guida Ambientale Escursionista, professionista in grado di condurre turisti o gruppi in ambienti montani, collinari, acquatici, parchi e aree protette. Approfondire le tipicità dell’Emilia-Romagna per illustrare, durante l’escursione, gli aspetti ambientali, naturalisti e storici del territorio. Apprendere le basi di gestione economica e marketing turistico. Durata: 150 ore Avvio: 13/05 Costo: 990,00€ (no IVA) Sede: Modena

IMPIANTISTI

W EB IN A R

Corso ed esame per il rinnovo del patentino F-gas

Corso ed esame per il patentino F-gas Obiettivo: Prepararsi per superare con successo l’esame per lavorare con i gas refrigeranti fluorurati. Apprendere le normative nazionali ed europee, approfondire le tecniche, esercitarsi sui quiz e confrontarsi con i docenti. 15 ore Durata: Avvio: aprile 665,00€ (+ IVA) Costo: Reggio E. / Correggio Sede: AUTOTRASPORTO

Corso di preparazione agli esami per il conseguimento del titolo per l’esercizio di attività di autotrasporto Obiettivo: Il corso prepara i futuri gestori di imprese di autotrasporto merci conto terzi e padroncini ad affrontare con successo l’esame per iscriversi nell’albo Autotrasportatori con autoveicoli di massa superiore a 3,5t. In aula sarà illustrato come avviare l’attività e come ottenere la licenza conto terzi. Saranno svolte esercitazioni pratiche per prepararsi alla prova d’esame. Durata: 150 ore Avvio: 18/04 Costo: 1.300,00€ (no IVA) Sede: Modena

ALIMENTARISTI

Corso professionale per imprenditore commerciale e somministrazione alimenti e bevande (SAB) Obiettivo: Il corso fornisce l’abilitazione SAB (ex REC) a tutte le persone che desiderano avviare un’attività commerciale che prevede la somministrazione di alimenti e bevande, come bar, ristoranti e negozi di articoli alimentari. Il corso permette di ottenere inoltre l’attestato per alimentaristi, quello per la produzione e somministrazione di alimenti senza glutine (per clienti celiaci) e i certificati “Prevenzione incendi” e “RSPP Datori di lavoro”, obbligatori per la legge sulla Sicurezza sul lavoro 81/2008. Durata: 100 ore Avvio: 08/05 Costo: 600,00€ (no IVA) Sede: Modena

MECCANICA

Disegno con Cad2D Obiettivo: Un corso per imparare a creare e visualizzare un disegno 2D, disegnare e modificare i diversi tipi di entità, creare simbologie, personalizzare, aggiungere quote e stampare in scale, raggiungendo un’elevata produttività e precisione nella realizzazione del disegno tecnico bidimensionale. Durata: 16 ore Avvio: 26/04 Costo: Gratuito Sede: Modena AUTOMAZIONE

Programmazione PLC Obiettivo: Questo percorso affronta le metodologie di programmazione e consente di padroneggiare le tecniche di sviluppo del programma su PLC per la gestione di impianti di automazione. Durata: 32 ore Avvio: 23/05 Costo: Gratuito Sede: Modena

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Job

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