Imprese & Territorio 06 2023 - MoRe Impresa Festival e Manifatture Aperte

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WWW.LAPAM.EU Periodico di informazione di Lapam Confartigianato

ARTICOLI DI COPERTINA

MoRe Impresa Festival – Manifatture Aperte Il racconto della tre giorni di festival dedicato alle imprese e all'incontro tra scuole e mondo del lavoro “Connessi”: il rapporto e le relazioni al centro della nostra Conferenza Organizzativa

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APPROFONDIMENTI

“Più Sicuri Insieme”: Lapam al fianco delle forze dell’ordine e degli enti locali per sensibilizzare gli anziani

All’assemblea nazionale Confartigianato si ragiona sul futuro e sull’intelligenza artigiana

novembre dicembre

2023

Noi impresa - periodico di informazione di Lapam Confartigianato Imprese - Poste italiane SPA - Sped. in abb. post. D.L 353/2003 - (Conv. IN L.27/02/2004 N°46) - art.1, Comma 1, DCB (Modena C.P.O) - Euro 2


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EDITORIALE

Le relazioni interpersonali devono andare di pari passo con il progresso tecnologico Il progresso tecnologico è diventato attore protagonista delle nostre esistenze. Di questi tempi dove si parla sempre più spesso di Intelligenza Artificiale, con la paura che le macchine e i robot arrivino a sostituire le persone, noi, come associazione, abbiamo fatto la scelta consapevole di voler rimettere persone “centrate” al centro e di dare ancora più valore alle relazioni. La parola “connessi”, che oggi associamo prevalentemente all’essere online e in rete, l’abbiamo volutamente declinata sull’essere “connessi” tra le persone, ritrovando quello spirito di unione che solo le relazioni sanno garantire. Que-

sto è il tema centrale del “fare rappresentanza”, vero core business della nostra associazione. Ascoltare, dialogare con le imprese e con gli imprenditori, capire le loro necessità e aiutarli. Ed è stato il focus della nostra Conferenza Organizzativa che si è svolta a fine ottobre a Cervia. E proprio questo ascolto attivo, ha fatto sì che proseguissimo nel progetto di Manifatture Aperte, l’iniziativa che si inserisce all’interno del nostro More Impresa Festival, dove gli studenti visitano le aziende per capire da dentro il mondo del lavoro. Tra le difficoltà delle imprese c’è quella di reperire nuove figure professionali specializzate.

La seconda edizione di Manifatture Aperte vede più scuole e più imprese coinvolte, proprio per rispondere a questa esigenza. Durante i tre giorni del More Impresa Festival abbiamo analizzato il momento attuale e le sfide future che ci attendono. Non parlo solo delle imprese, ma anche di noi come associazione, che abbiamo l’onore e l’onere di svolgere appieno il nostro ruolo al fine di favorire una crescita del tessuto sociale ed economico in modo sostenibile. Un progresso e una crescita che passano inevitabilmente attraverso le relazioni umane.

Carlo Alberto Rossi Segretario Generale Lapam Confartigianato

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INDICE DEI CONTENUTI

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NOVEMBRE DICEMBRE 2023

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“Connessi”: il rapporto e le relazioni al centro della nostra Conferenza Organizzativa

Manovra di Bilancio 2024: «Positiva la prudenza, ma alle imprese servono azioni concrete per una vera ripresa»

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Distinguersi per non estinguersi

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Il bene comune non è un ostacolo al business, ma la chiave per vivere al meglio il lavoro

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Idrogeno come vettore energetico e opportunità di filiera

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Campagna “Più Sicuri Insieme”: Lapam al fianco delle forze dell’ordine e degli enti locali per sensibilizzare gli anziani

Delibere Consiglio Direttivo GENERALE

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

«Seguite le vostre passioni e siate sempre curiosi»

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

«I giovani devono cogliere queste giornate come un’opportunità»

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

La lista “La Bonifica del Fare” vince le elezioni del Consorzio Bonifica Emilia Centrale

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

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«Creatività e capacità di attenzione le chiavi per il vostro futuro»

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Giovani e mercato del lavoro

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Con il concerto di Natale 2023 sosteniamo il centro sanitario AÏDA

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All’assemblea nazionale si ragiona sul futuro e sull’intelligenza artigiana

Aumento della ritenuta d’acconto, Monica Telleri: «Grave danno per le imprese»

Responsabili della nostra associazione e alcuni imprenditori hanno partecipato all’assemblea nazionale di Confartigianato che si è svolta a Roma

ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

L’associazione e imprenditori locali hanno incontrato gli studenti Luosi Pico e Galilei di Mirandola Tutti i numeri di Imprese & Territorio

IN COPERTINA

ASSEMBLEA NAZIONALE

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IN COPERTINA

MORE IMPRESA FESTIVAL

Carlo Rivetti, presidente Modena F.C.: «La passione ti fa muovere le barriere» Ospite della serata inaugurale del MoRe Impresa Festival, il presidente del Modena F.C. Carlo Rivetti ha ripercorso la sua storia imprenditoriale, arrivando ai giorni nostri e con uno sguardo al futuro


INDICE DEI CONTENUTI

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IN COPERTINA

MORE IMPRESA FESTIVAL

Giulia Gabana, presidente Modena Volley: «Circondatevi di persone di valore, non in base al genere» La serata inaugurale del MoRe Impresa Festival in Camera di commercio ha visto la presenza della presidente di Modena Volley Giulia Gabana, con cui abbiamo affrontato diversi temi

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IN COPERTINA

MORE IMPRESA FESTIVAL

Manifatture Aperte: oltre 2500 studenti e più di 60 imprese coinvolte All’interno del MoRe Impresa Festival, la nostra associazione ripropone anche Manifatture Aperte per il secondo anno consecutivo, triplicando i numeri di scuole e imprese coinvolte

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IN COPERTINA

MORE IMPRESA FESTIVAL

Le eccellenze non bastano più Secondo Paolo Manfredi, ospite della 4ª edizione di MoRe Impresa Festival, dobbiamo ripartire da una nuova idea di economia e da ciò che sappiamo fare meglio: innovare

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IMPRESE DEL VERDE

La magia botanica del Natale: un viaggio tra i vivai tra stelle di Natale e decorazioni artigianali

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MOVIMENTO DONNE IMPRESA

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Meeting formativo Donne Impresa 2023: “Leadership in movimento - La forza dell’identità”

Giornata Mondiale del Pane: Lapam Confartigianato riflette sull’importanza del prodotto artigianale

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ALIMENTAZIONE

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AUTORIPARAZIONE

Revisioni e tariffe: confronto tra Confartigianato e Motorizzazione

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TURISMO

Cresce il turismo a Modena e Reggio Emilia nei primi 8 mesi del 2023

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CULTURA

EYE: Un’occasione per gli imprenditori locali di fare un’esperienza all’estero

EDILIZIA

MORE IMPRESA FESTIVAL

Dieci elementi che contraddistinguono un bel lavoro Illustrati nell’ultimo libro di Alfonso Fuggetta, ospite della 4ª edizione di MoRe Impresa Festival

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IN COPERTINA

IN COPERTINA

Superbonus, la filiera chiede una proroga urgente per i lavori in corso: «A rischio la sicurezza»

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FORMAZIONE

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Corsi e Formazione organizzata da FORMart

Gli Stati Generali dell’acconciatura ospiti della Milano Beauty Week

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BENESSERE

CASSETTA DEGLI ATTREZZI

MORE IMPRESA FESTIVAL

Disegnare una nuova Italia Secondo Federico Butera, ospite della 4ª edizione di MoRe Impresa Festival, è possibile. Ma imprese e PA devono lavorare insieme

Periodico di informazione di Lapam Confartigianato Reg.Trib di Modena n°457 del 7/2/1972. Direttore editoriale Gilberto Luppi - Responsabile di redazione Carlo Alberto Rossi - Direttore Responsabile Paolo Seghedoni - Redazione Paolo Seghedoni, Livio Lazzari. Hanno collaborato a questo numero: Daniele Casolari, Marco Lodi, Monica Salvioli, Narumì Giovanelli, Elena Baraldi, Fabio Sala, Laura Roncaglia, Matteo Vezzani, Enzo Fanì. Progetto grafico e impaginazione di Luca Pellacani - fotografie di Riccardo Nora, Luca Monelli, Luca Pellacani, archivio fotografico Lapam, Freepik, PixBay - Stampa Golinelli SpA. Per la pubblicità su Imprese&Territorio: contattaci@lapam.eu - 059 893 111

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

“Connessi”: il rapporto e le relazioni al centro della nostra Conferenza Organizzativa A distanza di 5 anni dall’ultima volta, la nostra associazione ha deciso di riunirsi organizzando la Conferenza Organizzativa, per un allineamento e un rafforzamento dell’engagement aziendale

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elazioni, engagement, futuro, responsabilità. In una parola connessi. Ed è stato proprio questo il fil rouge che ha guidato la nostra associazione in occasione della Conferenza Organizzativa che si è svolta a Cervia giovedì 26, venerdì 27 e sabato 28 ottobre. Un momento di confronto tra colleghi, per rimettere al centro le relazioni e le persone. Quali strade abbiamo percorso finora? Che bilancio tracciamo? Ma soprattutto, in quale direzione dobbiamo orientarci per il futuro, rimanendo al passo con il progresso

tecnologico, capendo le necessità delle nostre imprese per affrontare il domani e per continuare a essere un’associazione sostenibile e avanguardista? L’occasione della Conferenza Organizzativa ha voluto essere un momento di risposta a queste domande, riportando il focus su quello che è relazione interpersonale. Suddivisi in cinque workgroup (dal titolo “Lavoro”, “Consulenza aziendale”, “Contrattuale”, “Comunicazione & rappresentanza di interessi” e “Sostenibilità”) corrispondenti ad altrettanti macro-settori, 115 colleghi


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO che si riassume con “4 C”: conoscenza, consapevolezza, competenza, consulenza. Anche grazie a questi fattori sarà possibile un maggior coinvolgimento delle imprese, inserendo tematiche contrattuali e aggiornamenti sulla bilateralità nei consigli di categoria e intercettando i bisogni e le istanze delle aziende.

Comunicazione & rappresentanza di interessi

Un momento della nostra Conferenza Organizzativa a Cervia

Promuovere il brand Lapam, amplificare e sostenere la mission associativa, sensibilizzare l’opinione pubblica. Questi i 3 macro temi che l’associazione, sotto il profilo comunicativo, vuole approfondire e sviluppare nel futuro, rafforzando la comunicazione interna e ottimizzando quella esterna. Storytelling, soluzioni di intelligenza artificiale, attività di gamification e l’istituzione di Lapam Ambassador sono le strade percorribili per raggiungere importanti obiettivi.

Sostenibilità si sono confrontati per affrontare le sfide del domani.

Consulenza aziendale

In questa tre giorni abbiamo trattato diversi argomenti di attualità e di futuro, dall'idrogeno alla rappresentanza, grazie all'intervento di relatori esperti che ci hanno aiutato ad analizzare meglio gli scenari che attendono la nostra associazione e le nostre imprese. Per una continua evoluzione.

Come rendere sistematica e organizzata la proposta di consulenza proattiva? Come mettere al centro le opportunità oltre agli adempimenti obbligatori? Come migliorare il livello di integrazione tra consulente aziendale e analista contabile? Da queste domande è partito il gruppo di lavoro per delineare il percorso evolutivo che passa attraverso la parola “fiducia”. Perché solo connessi si crea sinergia, sfruttando appieno le potenzialità degli strumenti tecnologici, ma mantenendo al centro sempre il rapporto interpersonale.

Lavoro L’area lavoro ha puntato il focus sull’aspetto di consulenza per essere sempre proattivi nei confronti delle imprese. Il confronto tra colleghi e la comunicazione, interna ed esterna, rappresentano fattori chiave per raggiungere obiettivi come il supporto delle filiali e una condivisione di dubbi che permetta, grazie ai sistemi di intelligenza artificiale e di sviluppo tecnologico, di arrivare a soluzioni strutturate.

Un tema che deve rimanere in equilibrio tra esigenza delle imprese e necessità di mercato. La sostenibilità è parte integrante dell’associazione, che si propone di sensibilizzare le imprese a un cambiamento di mentalità. Anche grazie a servizi dedicati, con figure di riferimento e una formazione che può aiutare le aziende in questo passaggio. La promozione di un approccio etico e responsabile da parte di tutti passa dalla comunicazione e dalla condivisione della struttura di un impegno comune per rispondere alle esigenze attuali e future. 

Contrattuale Opportunità e doveri per l’associazione e per le imprese. L’aspetto contrattuale si è concentrato sulla rappresentanza tramite un processo

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Distinguersi per non estinguersi Questo l’imperativo che i corpi intermedi devono seguire secondo Francesco Giacomin, ex Segretario generale di Confartigianato Imprese

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ella sua lunga carriera al servizio di Confartigianato e di importanti enti privati, Francesco Giacomin non ha mai smesso di trasmettere conoscenza ed esperienze. Lo ha fatto anche in occasione della nostra Conferenze organizzativa, dove ha presentato la sua ultima fatica editoriale “Distinguersi per non estinguersi” (Ed: Fondazione Germozzi). Un libro rivolto alle associazioni di categoria e ai cosiddetti corpi intermedi, utile a tutti coloro che esercitano il difficile compito della rappresentanza d’interessi. Lo abbiamo intervistato. Segretario Giacomin, quali iniziative concrete è consigliabile adottare per garantire un'efficace integrazione tra rappresentanza e servizi all'interno di un'associazione datoriale? «Occorre avere innanzitutto la consapevolezza che siamo una organizzazione di rappresentanza e che ogni cosa che facciamo, a partire dal dare risposta ai bisogni dei soci, ha un retroterra sindacale. Che sia una questione fiscale, del lavoro e della sicurezza, o l’applicazione di un contratto, una pratica di sostenibilità o di risparmio energetico, la nostra organizzazione, ai diversi livelli, sta contestando, negoziando e facendo proposte su tutti i temi sottostanti i servizi e la consulenza. Occorre tenerlo sempre presente e darne costante informazione ai soci fruitori. Quando loro ricorrono a noi, ci restituiscono inoltre informazioni e osservazioni preziose. È il rapporto più concreto e frequente che abbiamo con la base». Quali strade permettono di valorizzare la rappresentanza quale elemento fondamentale dell'offerta

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associativa? «Rappresentare significa innanzitutto dialogare, ascoltare , prendersi carico . Significa non perdere di vista i problemi che i soci, direttamente o indirettamente, ci segnalano e seguire caparbiamente il filo delle risposte; alcune di queste sono alla portata dell’associazione, altre dei livelli associativi superiori, quello regionale , nazionale ed europeo. Verso quei livelli di decisione è bene avere sempre il telefono caldo. I nostri colleghi che vi lavorano, lo dico per esperienza, hanno bisogno del vissuto pratico del rapporto con i soci e di ciò che esso insegna». Può condividere un esempio concreto di come enfatizzare al meglio gli elementi distintivi dell'associazionismo? «Sono diversi e alla portata solamente di chi ha un mandato di rappresentanza, come quello datoci dai soci. Essi ci chiedono di rappresentarli nei comuni, nelle comunità montane, nei contratti di lavoro, negli accordi regionali e aziendali in tema di welfare, nell’attività dei mestieri, nel contribuire al loro riconoscimento sociale. Il punto di partenza è una buona conoscenza dell’impresa, del socio, a 360°. È la funzione del medico di fiducia che, conoscendo le tue condizioni generali, è in grado di giudicare l’utilità o l’opportunità di singoli interventi nei diversi aspetti dell’attività di impresa e di lavoro autonomo». Quali sono gli strumenti a disposizione delle associazioni per raccogliere e utilizzare i dati per ottenere una conoscenza approfondita delle imprese e dei loro bisogni? «Proprio per il nostro ruolo e per la dimensione qualitativa dei servizi di

cui disponiamo, raccogliamo molti dati, anche come sottoprodotto delle diverse elaborazioni informatiche. È un autentico giacimento di petrolio che va estratto e utilizzato. È la scienza dei dati e dell’intelligenza artificiale che ci viene in soccorso per conoscere più a fondo le situazioni e indirizzare le scelte. Ai dati oggettivi, come la dimensione dell’impresa e il fatturato, vanno aggiunti dati soggettivi riguardanti l’approccio del titolare nel costruire il suo futuro, che può essere conservativo, dinamico o visionario e affrontare, per questi motivi, percorsi differenti». E come si rafforza l'identità e l'appartenenza dei membri all'associazione? «Viviamo tempi in cui le persone scelgono di avere diverse identità, come imprenditori di un settore, come cittadini di un comune, come appartenenza sociale di genere e di età, come sensibilità culturale e sociale, e potrei continuare. All’associazione tocca il compito di comprenderne i motivi fondanti, di concorrere a rafforzarli e di farli coesistere come valore aggiunto. Non dimentichiamo che le identità,


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO seguito delle guerre, stanno riposizionandosi e ristrutturandosi. Siamo ad un passaggio molto delicato della storia, non solo nella manifattura, ma anche nel turismo, nelle costruzioni e nei servizi. La logica di filiera, la catena reale con cui si produce valore, fa e farà la differenza».

Francesco Giacomin, ex Segretario Generale Confartigianato Imprese, presenta il suo libro alla Conferenza Organizzativa

nella rappresentanza, sono fattori aggregativi ed elementi di forza». Quali iniziative è opportuno intraprendere per adattare la contrattazione e il welfare alle specifiche esigenze delle micro e piccole imprese? «Ogni impresa è un mondo originale e quanto sta avvenendo nel mercato del lavoro non va sottovalutato. Le risorse umane, vero e proprio capitale umano, sono su misura dell’impresa, delle sue capacità attrattive e di fidelizzazione. L’associazione concorre a valorizzare la dimensione della micro e piccola impresa, ma la responsabilità finale è dell’impresa e della suo employer branding. I contratti, anche grazie agli integrativi regionali e agli accordi aziendali, devono essere funzionali a questa nuova realtà. Devono essere d’aiuto effettivo, assicurando flessibilità e welfare, vicini all’impresa». In che modo l'associazione rafforza il legame con il territorio e la sua comunità? «Il territorio è la seconda casa delle imprese e non solo di quelle piccole. Diversamente non si spiegherebbe, ad esempio, la realtà della motor valley. Il territorio è fatto di infra-

strutture, anche formative e sociali; è fatto di comunità e ogni componente sociale concorre alla qualità della vita, che parte dalla qualità del lavoro. La prossimità è un punto di forza, non solo vicinanza, ma anche condivisione e dialogo. Il territorio si costruisce giorno per giorno, vivendolo, e sono convinto che l’articolazione comunale della presenza nel territorio di Confartigianato Lapam continui ad essere vincente». Come si valorizzano i mestieri, i settori e le filiere all'interno dell'associazione? «Valorizzare i mestieri è una grande sfida; significa conoscerli e accompagnarli nei cambiamenti, sempre più frequenti e talvolta dirompenti, com’è capitato nel settore della grafica, della comunicazione, della meccanica e come potrà capitare nel pianeta auto per l’impatto dei criteri di sostenibilità. Va posta più attenzione alle filiere, che sono la modalità produttiva tipica della manifattura italiana. Non basta più l’informalità di un tempo. L’innovazione competitiva, la carenza di professionalità e la sfida della sostenibilità chiedono alle filiere un salto di qualità e noi siamo tra gli attori necessari. E le filiere, anche a

Come si supera la dicotomia tra servizi e rappresentanza per offrire una nuova prospettiva ai membri dell’associazione? «La rappresentanza va praticata anche visitando l’azienda, lo affermo anche se può sembrare ovvio. Se in ogni azione che l’associazione compie tiene presenti gli interessi delle imprese per il settore o mestiere di appartenenza e per il territorio abitato e usa competenze adeguate nel dare risposta ai bisogni, siamo già nella nuova prospettiva; il resto viene da se grazie al nostro ruolo di mediazione». In che modo l'Intelligenza Artificiale può contribuire a migliorare le attività di rappresentanza e l'erogazione di servizi all'interno dell'organizzazione? «L’intelligenza artificiale rivoluzionerà molte cose della nostra vita , del nostro lavoro, del fare impresa, dell’apprendere, della medicina, del governo del territorio, delle relazioni con la pubblica amministrazione e l’elenco dei cambiamenti potenziali e già in parte reali è lungo. Vanno capiti i rischi. L’Unione Europea si sta impegnando per evitare la dipendenza dalle scelte di quattro gruppi americani, di cui uno capitalizza il valore dell’intera borsa italiana, e dai finanziamenti cinesi. Ma vanno comprese anche le potenzialità, settore per settore, funzione per funzione. Sarà un percorso obbligato, mi auguro ricco di start-up. Non solo intelligenza artificiale ma anche business intelligence, per trasformare i dati in decisioni. E riprendendo l’invito di Federico Faggin, l’italiano inventore del microprocessore che da tempo lavora all’intelligenza artificiale, non rinunciare, pena la fine dell’uomo, alla coscienza critica, alla capacità umana di discernere e di dire l’ultima parola». 

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Padre Natale Brescianini ospite della Conferenza Organizzativa

Il bene comune non è un ostacolo al business, ma la chiave per vivere al meglio il lavoro Un’intervista a Padre Natale Brescianini, monaco benedettino e coaching aziendale

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on tutto la vita deve essere lavoro, ma tutto il lavoro deve essere vita. Con queste parole Padre Natale Brescianini, monaco benedettino e formatore aziendale, ha aperto il suo intervento in occasione della Conferenza Organizzativa Lapam 2023, un momento rivolto ai funzionari e dirigenti dell’asso-

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ciazione per raccogliere e proporre idee e nuove soluzioni agli associati e per parlare di lavoro. Un momento utile per confrontarsi e porgli alcune domande. Padre Natale, perché un monaco benedettino sceglie di parlare a imprese e lavoratori?

«Spero che tutto questo sia non tanto una coincidenza, ma una “Dio-incidenza”! Al di là delle battute, ho scelto di impegnarmi in questo settore perché la mia vita mi ha portato a questo. Nella mia formazione umana e monastica ho avuto la possibilità di entrare in contatto con il mondo del lavoro e della formazione. Lì mi sono appassionato a questi temi. Vorrei chiarire che non vado in giro a cer-


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO care di convertire le persone, ma a condividere alcuni pensieri per poter essere d’aiuto alle persone nel dare un senso più profondo e ampio al lavoro, forse l’attività che occupa più tempo ed energie nella nostra vita. Una frase che mi guida ultimamente è: “Non tutto la vita deve essere lavoro, ma tutto il lavoro deve essere vita” (A. Peretti). Anche il lavoro deve rispondere a quelle logiche che ci fanno sperimentare la pienezza di vita; non possiamo limitare la pienezza di vita nei weekend o durante le ferie. Non amo molto l’espressione “work-life balance”; rischia di farci pensare che il lavoro e la vita siano due cose staccate ma che devo tenere in equilibrio. La vita è fatta anche di lavoro e il lavoro è parte della mia vita». Nel suo intervento alla Conferenza Organizzativa Lapam, lei ha fatto riferimento al tema delle "maschere" e dei "ruoli" nell'identità umana. Come le maschere che indossiamo influenzano chi siamo? E soprattutto cosa possiamo fare per essere più autentici? «Avere dei ruoli è una condizione importante e necessaria. L’importante è che non diventino maschere, cioè non coprano qualcosa di noi oppure falsifichino chi siamo. Se diventano maschere, noi diventiamo attori, cioè recitiamo una parte; ma finito il film o quando scendiamo dal palco, noi siamo altro. Per essere autentici possiamo iniziare dall’avere uno sguardo positivo su se stessi e sugli altri. Riconoscere che prima del professionista c’è una persona, che ha una sua storia, una sua esperienza, propri valori, potenzialità, ecc...Avere coraggio di fermarsi ogni tanto, mettersi in ascolto di se stessi e delle altre persone e chiedersi se veramente ciò che stiamo facendo fa fiorire la propria persona e il contesto che abitiamo». Lei fa riferimento al motto benedettino: "Ora et Lege et Labora". Cosa insegna e quale contributo può dare al nostro sviluppo individuale e all’appagamento nel mondo del lavoro? «Per prima cosa ci insegna che il

termine più importante è la congiunzione “E”; il segreto è tenere assieme Ora, Lege, Labora. Ora ha a che fare con la Spiritualità, con la capacità di stare con le domande di senso, quelle che danno direzione e significato alla nostra vita. Oserei dire anche di farci toccare un po' di trascendenza anche nel lavoro; non tutto può essere ridotto alla pura materialità o ai puri numeri (anche se necessari e imprescindibili). Lege ha a che fare con lo studio. Noi diventiamo le parole che diciamo e ascoltiamo e quindi occorre porre molta attenzione al linguaggio che usiamo nel lavoro, mentre dialoghiamo, comunichiamo, raccontiamo chi siamo e cosa facciamo. Labora ha a che fare con la concretezza e con l’agire. San Benedetto nella sua Regola pone sullo stesso piano il monaco che lavora con il prete che celebra la Messa. Eucaristia deriva dal verbo greco “Eucarizo” che significa “rendere grazie”. Quanti di noi hanno la consapevolezza che dal lunedì al venerdì hanno a disposizione 5 giorni per rendere grazie alla Vita o a Dio se ci credono? Il luogo di lavoro non è solo un luogo dove ricevere uno stipendio che ci permette di vivere (cosa santissima), ma è anche una occasione per esprimere al meglio ciò che siamo. Non basta soddisfare i bisogni, occorre intercettare anche i desideri». Un tema sempre più urgente nel mondo del lavoro è la “ricerca di senso”. Come possiamo spostarci da una visione orientata all'organizzazione a una "comunità organizzata"? Qual è il ruolo delle relazioni in questa transizione? «Per iniziare a rispondere utilizzerei una frase che ho imparato quando ho fatto il corso di Economia Civile. “Non basta un contratto, ci vuole un patto”

bene il lavoro, procedure efficaci, mansioni chiare, ecc… Che visione di mondo abbiamo? Che contributo vogliamo dare? Ci limitiamo a mettere una pietra sopra l’altra, o siamo coscienti che stiamo costruendo una cattedrale? A noi umani non pesa la fatica se sappiamo perché la stiamo facendo. Se manca il senso (direzione e significato) la fatica diventa sofferenza. E il primo elemento per vivere bene la fatica è se questa è inserita in un contesto relazionale di qualità. In 16 anni che incontro realtà economiche, mi sono accorto che il 90% dei problemi aziendali sono in realtà problemi relazionali. Non si comunica o lo si fa male; gelosie, invidie tra colleghi/ghe; stili di leadership che umiliano e stressano e via dicendo». Quali consigli può dare a chiunque sia alla ricerca della saggezza e del bene comune? «Riprendo un po' i consigli per essere autentici direi partire da una visione positiva dell’altro. L’altro non è ostacolo alla mia felicità, ma è condizione necessaria Considerare il bene comune non come ostacolo al business, ma come orizzonte che ci permette di creare valore e non solo ricchezza monetaria. Ogni tanto fermiamoci e mettiamoci in ascolto delle domande che abbiamo e valutiamo se le risposte che stiamo dando sono coerenti e utili». 

Chi è Padre Natale Brescianini

Se vogliamo che, nel lavoro, noi stessi e le nostre persone stiamo bene, ci sentiamo realizzati, diamo soddisfazione anche ai desideri profondi, occorre che stipuliamo una alleanza. Non basta organizzare

Padre Natale Brescianini è un Monaco Benedettino Camaldolese con licenza di esplorare i campi della formazione aziendale e del Coaching per lo sviluppo delle persone. Unisce cultura umanistica e3d una esperienza lavorativa in azienda. Vive all’Eremo di Monte Giove (Fano - PU).Nelle sue conferenze rivolte a imprese e lavoratori, ama ripetere: “La Spiritualità dona il senso, lo Studio dona la profondità, il Lavoro dona concretezza.”

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Idrogeno come vettore energetico e opportunità di filiera Insieme a Marcello Romagnoli (Unimore) e Damiano Micelli (Landi Renzo) abbiamo esplorato le potenzialità dell’idrogeno come vettore energetico e come opportunità di filiera

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’idrogeno, l’elemento più abbondante nell’universo, sta emergendo come una soluzione cruciale nella transizione verso un futuro energetico sostenibile. Questo gas versatile offre il potenziale per ridurre le emissioni inquinanti prodotte dalle fonti fossili, ma il cammino verso la sua adozione su larga scala non è privo di sfide significative. Le sfide legate a questo percorso sono state al centro del webinar organizzato – giovedì 26 ottobre – dalla nostra associazione in occasione della “Settimana per l’energia e la sostenibilità” di Confartigianato Imprese. Ospiti del seminario il professor Marcello Romagnoli, direttore del Centro H2 MO.RE dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Damiano Micelli, Chief Technology Manager di Landi Renzo Group.

Sfide per i produttori di idrogeno Durante il webinar il segretario generale Lapam, Carlo Alberto Rossi, ha ribadito l’interesse dell’associazione verso questo vettore energetico, utile per tutto il tessuto imprenditoriale. Un interesse che tuttavia si scontra con alcuni limiti. Attualmente gran parte dell’idrogeno è prodotto infatti da fonti fossili, alimentando ulteriormente il problema delle emissioni di gas serra. Secondo Marcello Romagnoli la sfida principale per i produttori consiste quindi nello sviluppare metodi di produzione sostenibili. L’impiego

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dell’elettrolisi dell’acqua con energia rinnovabile rappresenta una via promettente, ma richiede investimenti significativi in ricerca e sviluppo. Inoltre, l’idrogeno è altamente infiammabile e richiede infrastrutture di stoccaggio e trasporto sicure ed efficienti per garantire la sua integrità e sicurezza durante la distribuzione. Preoccupazioni legittime secondo Damiano Micelli che tuttavia possiamo superare grazie a competenze e know how acquisite da imprese leader, come appunto Landi Renzo nel settore automotive. Un’altra sfida rilevante è rappresentata dai costi elevati associati alla produzione di idrogeno da fonti rinnovabili. Ridurre i costi attraverso l’innovazione e la scalabilità della produzione è quindi essenziale per rendere l’idrogeno competitivo sul mercato.

Opportunità per le imprese nella transizione energetica D’altra parte, come ribadito dalla nostra associazione nel numero 5 di “Imprese & Territorio“, l’adozione dell’idrogeno offre interessanti opportunità per le imprese coinvolte nella transizione energetica. Le imprese che investono nell’idrogeno verde e nelle tecnologie correlate stanno aprendo nuove possibilità di crescita. La produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, come il solare o l’eolico, non solo contribuisce alla riduzione delle emissioni,

ma crea anche un flusso di reddito stabile e sostenibile. Inoltre, le imprese che sviluppano tecnologie per la produzione, la distribuzione e l’uso dell’idrogeno stanno promuovendo l’innovazione e contribuendo alla creazione di


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Guarda il webinar: Idrogeno vettore energetico e opportunità di filiera In occasione della “Settimana per l’energia e la sostenibilità” organizzata da Confartigianato Imprese dal 23 al 27 ottobre 2023, Lapam ha organizzato un momento formativo sull’idrogeno, un vettore energetico indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi posti dalla transizione ecologica: l’abbattimento delle emissioni inquinanti e la riduzione della nostra dipendenza dalle fonti fossili. Ospiti del talk, Marcello Romagnoli, direttore del dipartimento H2 MO.RE, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e a Damiano Micelli, Chief Technology Manager di Landi Renzo Group.

una filiera energetica pulita. Questo può portare a partnership strategiche e investimenti da parte di attori interessati a ridurre le proprie emissioni. Secondo i relatori, i primi e più promettenti sviluppi potrebbero coinvolgere il settore dei trasporti che

sta abbracciando l’idrogeno come carburante pulito per veicoli, treni e navi. Le imprese che si inseriscono in questa filiera possono beneficiare della crescente domanda di veicoli a idrogeno e contribuire all’abbattimento delle emissioni inquinanti. L’idrogeno rappresenta quindi una

chiave importante nella transizione energetica e nell’abbattimento delle emissioni inquinanti. Nonostante le sfide, il futuro dell’energia verde potrebbe benissimo passare attraverso questo vettore energetico. 

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ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

Campagna “Più Sicuri Insieme”: Lapam al fianco delle forze dell’ordine e degli enti locali per sensibilizzare gli anziani La nostra associazione promuove la campagna “Più sicuri insieme” promossa per sensibilizzare la popolazione fragile sulle truffe

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rriva anche a Modena l’impegno di Confartigianato Lapam contro le truffe agli anziani. Continua infatti con la quinta edizione di “Più Sicuri Insieme”, la campagna nazionale contro le truffe agli anziani promossa da ANAP Confartigianato e dal Ministero dell’Interno, con la collaborazione di Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza e, inoltre, dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola. Un’alleanza per la legalità nata quattro anni fa per contrastare uno dei reati più spregevoli della nostra società: le truffe agli anziani. Gli italiani invecchiano e crescono gli anziani vittime di truffe: sono stati 25.825 nel 2022, il 18% del totale degli italiani truffati, pari a 144mila. E la tendenza è in crescita dal 2019: nel 2021 si è registrato un aumento del 3,3% di questi reati e nel 2022 l’incremento è stato del 6,1%. I dati sono stati diffusi dal vicecapo della Polizia, Vittorio Rizzi, il quale ha sottolineato che il 50% delle truffe a danno degli over 65 avvengono on line. La fascia di età maggiormente colpita è quella tra 65 e 70 anni e sono soprattutto gli uomini fino a 80 anni a rimanere vittime di questi reati. Gilberto Luppi, Presidente Lapam Confartigianato, spiega: «Siamo orgogliosi di questa campagna e dell’impegno che, come Lapam, si affianca ad ANAP Confartigianato, per la sicurezza dei nostri artigiani e pensionati. Il nostro obiettivo resta quello di sostenere gli anziani e i

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pensionati nel momento del bisogno, è un impegno che portiamo avanti da anni e che continueremo pure quest’anno anche a Modena dove organizzeremo eventi e incontri, grazie alla collaborazione, oltre che di Prefettura e Forze dell’Ordine, delle parrocchie». Gian Lauro Rossi, presidente ANAP Modena e Reggio Emilia, fa eco: «Il fatto di essere partiti per primi anni fa e di continuare con questo impegno significa che crediamo in questo progetto, ma soprattutto che nel nostro dna c’è la difesa dei nostri pensionati, da un punto di vista economico (quindi difesa del potere d’acquisto delle pensioni, invecchiamento attivo, legge sulla non autosufficienza e sanità) ma anche per assicurare loro un futuro tranquillo dopo gli anni del lavoro». Federico Valenzano, Vice Direttore Caritas Diocesana Modena-Nonantola, prosegue: «La Caritas contribuisce volentieri a questa campagna e si pone parte attiva. Ci prendiamo l’impegno di diffondere il materiale e la comunicazione per sensibilizzare la parte fragile della società: soprattutto per non far emergere quel senso di vergogna quando di è vittima di truffe. Un senso di vergogna che le vittime non devono provare, ma che devono tramutare in forza di denunciare l’accaduto affinché si possa arginare sempre di più il fenomeno».


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO Pinuccia Niglio, Vice Prefetto Vicario di Modena, aggiunge: «Queste iniziative durano da tempo perché, purtroppo, il fenomeno delle truffe agli anziani è emergente e non registra un calo. La truffa all’anziano determina un danno patrimoniale e genera insicurezza e timore. La Prefettura vuole contrastare il fenomeno promuovendo queste campagne e finanziando progetti, rimanendo al fianco delle associazioni per sostenerle in queste iniziative». Il Commissario Enrico Cestari, Dirigente Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico Questura di Modena, afferma: «La forza di una catena è uguale alla forza del suo anello più vulnerabile ed è per questo che apprezzo molto il titolo dell’iniziativa. Penso che la presenza delle Forze dell’Ordine sia significativa e rappresenti al meglio la volontà di collaborare per prevenire questo triste fenomeno». Il Comandante Luca La Verghetta, Capitano della Compagnia Carabinieri di Modena, conclude: «L’Arma dei Carabinieri è ben lieta di collaborare a questa iniziativa. Purtroppo il fenomeno c’è, esiste ed è inutile ignorarlo. Iniziative come queste fanno aumentare la consapevolezza del problema, ed essere consapevoli è il primo strumento per prevenire e affrontare la minaccia». “Più Sicuri Insieme” nasce per sensibilizzare gli anziani e i cittadini a rischio sul tema della sicurezza e della legalità, offrendo loro informazioni e consigli utili per evitare di incappare nelle trame dei truffatori, al citofono di casa, al telefono, in strada e sempre più spesso su internet. Un rischio che può essere disinnescato dalla collaborazione tra le forze dell’ordine e un sistema radicato sul territorio come quello di Lapam Confartigianato. 

Associazione, Caritas Dicoesana di Modena e Forze dell’Ordine unite per sensibilizzare i cittadini contro le truffe agli anziani

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Manovra di Bilancio 2024: «Positiva la prudenza, ma alle imprese servono azioni concrete per una vera ripresa» Il presidente della nostra associazione Gilberto Luppi commenta positivamente la prudenza mostrata nella Manovra del Governo Meloni, chiedendo però azioni importante per una vera ripresa delle imprese

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iamo consapevoli che serve prudenza e riteniamo positiva la volontà del Governo di concentrarsi su alcune priorità per famiglie e imprese, ma non deve mancare l’impegno per garantire alle attività una condizione adeguata per la ripresa economica». Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, commenta con queste parola la Manovra del Governo Meloni, una Legge di Bilancio da 24 miliardi che dà priorità assoluta su redditi e pensioni più bassi per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione. Spazio poi anche alla riduzione delle tasse attraverso la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo e l’anti-

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cipo della riforma dell’Irpef prevista dalla delega fiscale. Tra le misure rivolte alla famiglia sono previsti incentivi per la natalità e per le donne lavoratrici, risorse significative per il comparto sanitario e i rinnovi dei contratti del pubblico impiego scaduti da tempo. «Servono uno sguardo ampio e un’azione su più fronti e con molteplici strumenti – prosegue il presidente Luppi –, che vanno dalla legge di bilancio fino all’attuazione della riforma fiscale e alla messa a terra del Pnrr. È fondamentale sfruttare al massimo le potenzialità delle energie rinnovabili con interventi per l’autoconsumo e l’autoproduzione, attuando le riforme del fisco

e della pubblica amministrazione. Dobbiamo sostenere la nuova occupazione: alle imprese mancano i lavoratori, quindi occorre investire sulle competenze professionali, con un nuovo rapporto scuola-mondo delle imprese, e potenziare l’apprendistato professionalizzante come fondamentale canale incentivato di ingresso nel mondo del lavoro. Solo così, e passando anche per una riforma del fisco e della pubblica amministrazione per avere sempre più efficienza e meno burocrazia, riusciremo a dare un futuro alle nostre imprese, garantendo loro una crescita nel tempo e una ripresa dopo anni difficili». 


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La lista “La Bonifica del Fare” vince le elezioni del Consorzio Bonifica Emilia Centrale Un trionfo alle elezioni per il rinnovo delle cariche del CdA del consorzio

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a Lista “La Bonifica del Fare – Acqua, Sicurezza, Sostenibilità”, espressione Coldiretti Reggio e Modena, Cia-Agricoltori Italiani Reggio e Modena, Lapam Confartigianato Reggio e Modena e Legacoop Emilia Ovest – Legacoop Estense, ha vinto le elezioni per il rinnovo delle cariche del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale per il quinquennio 2023-2028 con una maggioranza netta. Questo l’esito delle consultazioni che hanno visto, come comunicato dall’ente consortile, una massiccia presenza di consorziati al voto, in quella che è stata l’elezione più partecipata della storia dell’ente di bonifica. Un successo che dimostra quanto il radicamento e l’approfondita conoscenza capillare del territorio e del mondo agricolo, oltre che dei suoi bisogni e delle sue necessità, abbiano ottenuto un proporzionale riscontro nelle consultazioni elettorali del Consorzio di Bonifica grazie anche ad un’azione di sensibilizzazione e divulgazione non solo delle attività che questo ente svolge puntualmente ogni giorno a salvaguardia e sviluppo del comprensorio gestito, ma

anche di una visione condivisa di prospettive utili a tutte le attività produttive e a tutta la cittadinanza nella sua complessità. Ora saremo chiamati ad adottare le migliori e più efficienti scelte strategiche e strutturali di indirizzo per il futuro del Consorzio soprattutto alla luce delle criticità causate dal cambiamento climatico che ci obbliga ad agire con celerità in linea con quanto proposto nel programma elettorale. Matteo Vezzani, candidato della lista per la nostra associazione, dichiara: «Un risultato che non lascia spazio all’interpretazione, ma che ora ci dà grande responsabilità. Vogliamo lavorare fin dal principio per mettere a terra i progetti che abbiamo proposto. Trasparenza nei confronti dei cittadini, sicurezza del territorio e coinvolgimenti di enti e istituzioni sono i punti su cui lavoreremo maggiormente e così sarà. Ora dobbiamo metterci immediatamente all’opera». Questi i risultati ottenuti dalla Lista “La Bonifica del Fare” nelle varie sezioni di scrutinio. Sezione 1: n. 4.505 voti (71,15%); Sezione 2: n. 3.471 voti (67,66%); Sezione 3: n. 1.270 voti (70,40%); Sezione 4: n. 210 voti pari al (55,70%). 

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Con il concerto di Natale 2023 sosteniamo il centro sanitario AÏDA L’evento benefico, patrocinato da AUSL Reggio Emilia e Unimore, si terrà il 18 dicembre al Teatro Valli

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i avvicina la data del tradizionale concerto natalizio che la nostra associazione organizza ogni anno per raccogliere fondi a favore di un importante progetto

sociale. Quest’anno i partecipanti all’evento gratuito organizzato da Lapam e patrocinato da AUSL e UNIMORE, potranno offrire il loro sostegno al Centro diurno AÏDA, una struttura dell’Azienda sanitaria locale di Reggio Emilia, dedicata a persone con problematiche psicopatologiche in età adolescenziale. Il concerto, reso possibile dal generoso contributo di alcune imprese associate, si terrà lunedì 18 dicembre 2023 alle ore 20:30 presso il Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia.

Informazioni e prenotazioni Per informazioni e prenotazioni contattare: comments2 Sede Lapam Reggio Emilia telephone 0522 273535

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L'evento sarà allietato dall'esibizione dell'Orchestra Sinfonica delle Terre Verdiane, diretta dal maestro Stefano Giaroli. Il programma musicale prevede un repertorio di brani classici e tradizionali natalizi, che saranno eseguiti

da un ensemble di 50 elementi. Tra i celebri brani in programma, spiccano "La marcia trionfale" tratta ovviamente - dall’AIDA di Giuseppe Verdi, brani tratti da la “Bohème” di Giacomo Puccini, ma anche pezzi contemporanei. L'obiettivo del concerto è quindi duplice: promuovere la bellezza della musica e sostenere il Centro AÏDA, un servizio socio-sanitario integrato all'interno della rete dei servizi territoriali, che si rivolge a minori in età adolescenziale con disturbi psichici e comportamentali. Il Centro offre un programma di attività e interventi che mirano a sostenere il benessere psico-fisico dei ragazzi, promuovendo la loro autonomia e inclusione sociale. Il ricavato delle donazioni durante il concerto sarà quindi integralmente devoluto a questa importante struttura sanitaria, che si propone di essere un luogo di incontro e di cura. La partecipazione al concerto natalizio di Lapam Confartigianato Imprese è un'occasione per vivere una serata di musica e solidarietà, contribuendo al sostegno di un importante progetto sociale. 


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Aumento della ritenuta d’acconto, Monica Telleri: «Grave danno per le imprese» Monica Telleri, presidente della nostra associazione per la categoria Legno e Arredo, critica l’aumento della ritenuta d’acconto che passa dall’8% all’11%

«N

on è accettabile l’innalzamento delle ritenute d’acconto dall’8 all’11%. Specie da un Governo che, in campagna elettorale e come dimostrato con riforme precedenti che abbiamo giudicato positive, si è sempre detto “vicino alle aziende”. Le nostre imprese si attendevano dalla Manovra almeno una riduzione, se non addirittura l’eliminazione. Certamente non un aumento pari a 3 punti percentuali». Monica Telleri, presidente della categoria Lapam Confartigianato Legno e Arredo, esprime parere negativo sul Ddl della manovra economica di aumentare dall’8 all’11% la ritenuta sui bonifici fatti alle imprese per fruire delle detrazioni per i bonus in edilizia. L’associazione, nella figura della presidente Telleri, chiede al Governo di evitare un intervento che toglie ulteriore liquidità alle imprese e crea tensione finanziaria. «Con questa misura le imprese verrebbero significativamente danneggiate – rimarca la presidente Telleri –. Il provvedimento appesantisce l’onere a carico delle imprese, per il quale l’associazio-

ne ha sempre chiesto la riduzione dall’8% al 4% riportandola alle percentuali originarie. Senza contare che alle imprese non verrebbe riconosciuto alcun tipo di interesse o agevolazione. L’aspetto che però mi preme maggiormente sottolineare è che con la ritenuta d’acconto applicata sugli incassi ci viene detratta una parte importante di liquidità, calcolata sugli importi fatturati e non al netto anche solo dei costi più elementari come quelli di merci e materie prime. Così siamo obbligati a sostenere costi extra per la copertura di questa mancanza di fondi: costi, peraltro, sempre più alti a causa degli ultimi aumenti dei tassi e applicati per lunghi periodi, dato che tali crediti li possiamo utilizzare solo dopo la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo a distanza di un anno o più e, in molti casi, solo dopo aver pagato anche un visto di conformità. Come associazione ci muoveremo per tutelare gli interessi degli imprenditori e ci attiveremo per presentare emendamenti che vadano nell’ottica di una riduzione delle ritenute d’acconto». 

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L’associazione e imprenditori locali hanno incontrato gli studenti Luosi Pico e Galilei di Mirandola All’auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola abbiamo promosso un evento per far conoscere il mondo imprenditoriale alle studentesse e agli studenti di due istituti superiori mirandolesi. L’evento è stato patrocinato dal Comune di Mirandola

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nire mondo dell’impresa e mondo della scuola. Lapam Confartigianato ha organizzato martedì 14 novembre all’Auditorium Rita Levi Montalcini di Mirandola un incontro a cui hanno partecipato quattro imprenditori locali, che hanno portato la loro testimonianza davanti agli alunni dell'Istituto Superiore Statale Galileo Galilei e dell'Istituto Superiore Statale Luosi Pico, entrambi mirandolesi. Tra gli imprenditori partecipanti Francesco Vignali, titolare di Testing, Daniele Galavotti, CEO Spectrum Medica, Carlo Alberto Botti, titolare 3B Italia Trading & Design e Lucio Madella Amadei, CEO – VP Business Development Egicon. Presente anche Marcello Fant, responsabile sede Lapam di San Felice sul

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Panaro. Un momento di incontro introdotto da Monica Salvioli, ufficio studi Lapam Confartigianato, che ha presentato i dati del tessuto economico locale e dei profili più richiesti dalle imprese con una prospettiva a medio termine. Uno degli obiettivi del meeting è far conoscere la realtà imprenditoriale del territorio e fornire alcuni consigli utili sulla formazione post diploma, anche in base ai profili professionali maggiormente richiesti nel territorio, per aiutare così gli studenti a progettare il proprio percorso formativo e professionale. «Non è il primo momento che organizziamo per far incontrare mondo della scuola e mondo del lavoro – spiega Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato –. Ne abbiamo già programmati tanti e altrettanti sono in calendario, basti pensare a Manifatture Aperte che si svolgerà a fine novembre e inizio dicembre all’interno del MoRe Impresa Festival. Come associazione siamo attenti ai bisogni dei nostri imprenditori e tra questi c’è anche il formare i lavoratori del domani. Sappiamo come le nostre aziende fatichino a reperire personale specializzato: il momento per sensibilizzare questi ragazzi al mondo del lavoro non è quando hanno già iniziato una carriera lavorativa, ma quando ancora devono intraprenderla, così che anche loro sappiano quali siano le caratteristiche ricercate dalle aziende del territorio». «Come Amministrazione non possiamo che plaudire e sottolineare la scelta di Lapam di organizzare questo interessante workshop sul nostro territorio, aprendo questa opportunità agli studenti e alle scuole di Mirandola – conclude Letizia Budri, Vice Sindaco del Comune di Mirandola –. Un confronto, ricco di spunti, che permetterà alle giovani generazioni di comprendere le esigenze del mondo del lavoro attraverso le testimonianze di importanti realtà del territorio». 


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«Seguite le vostre passioni e siate sempre curiosi» Gli imprenditori locali coinvolti nel progetto hanno spiegato ai ragazzi le loro storie, fornendo consigli su come approcciarsi al mondo del lavoro

Gli imprenditori e il segretario Lapam di San Felice Marcello Fant portano le loro testimonianze agli studenti di Mirandola

«L

a nostra età media è molto bassa e devo dire che una giornata come quella organizzata da Lapam Confartigianato con gli studenti sposa perfettamente la nostra filosofia aziendale – dichiara Daniele Galavotti, CEO Spectrum Medica –. L’azienda nasce qualche anno fa come startup innovativa, mettendo a punto soluzioni per la cardiochirurgia e l’assistenza cardiorespiratoria a lungo termine. Abbiamo un’attività di produzione monouso e facciamo parte di un gruppo che immette sul mercato soluzioni per questa tipologia di pazienti. Noi puntiamo sui giovani e credo di poter dire che sia uno dei nostri punti di forza maggiori: la creatività dei ragazzi ci ha permesso di anticipare anche i nostri competitor e creare prodotti innovativi». «Nei giovani cerchiamo curiosità – afferma Carlo Alberto Botti, titolare 3B Italia Trading & Design –: il loro saper applicare le mode attuali, i trend del momento a tutto ciò che ruota attorno al mondo del design e dell’arredamento, per essere sempre innovativi. Il core business della nostra azienda è progettazione e commercializzazione di arredamento e tutto quello che riguarda il design principalmente italiano. Il nostro obiettivo è soddisfare appieno i desideri del cliente che sceglie di arredare casa a sua immagine e

somiglianza. E in questo i giovani possono darci una grande mano. Ecco perché una giornata così per noi è importante». «La formazione è un aspetto fondamentale – prosegue Lucio Madella Amadei, CEO VP Business Development Egicon –. Egicon è un’azienda del settore elettronico che si occupa di progettazione e produzione di tutti quei dispositivi definiti “mission critical” cioè quegli apparati che operano in particolari campi di utilizzo come automotive, medicale, industriale aerospazio e di difesa. Ciò che noi cerchiamo sempre di fare è un ingresso in azienda dei ragazzi già durante il loro percorso scolastico, perché a scuola impari sui libri ma in azienda impari effettivamente il mondo del lavoro. Quello che facciamo noi come imprenditori è un investimento: trasferiamo conoscenze e lo studente cerca di apprendere il più possibile per avere un vantaggio reciproco». «Se devo dare un consiglio agli studenti dico loro di crederci – conclude Francesco Vignali, titolare di Testing –. Testing è un laboratorio conto terzi che opera nel settore automotive. Siamo attivi da oltre 10 anni sul territorio, lavorando per le principali case madri dell’area e anche a livello internazionale, occupandoci di sviluppo e caratterizzazione dei materiali fino agli ultimi test. Raggiungere i propri traguardi comporta sacrifici e bisogna essere disponibili a farlo ma credendoci fino in fondo. Lo scopo di momenti come questo è formativo, cioè capire cosa sta chiedendo il mercato ma soprattutto capire quali sono le ambizioni dei ragazzi, basandosi sulle esperienze di chi ha già intrapreso una carriera nel mondo lavorativo». 

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«I giovani devono cogliere queste giornate come un’opportunità» Insieme ad alcuni imprenditori locali abbiamo incontrato i ragazzi delle scuole medie di Medolla e San Prospero al Teatro Comunale Webben Faccini di Medolla. Un evento patrocinato dal Comune di Medolla

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e posso permettermi di dargli un consiglio – afferma Oscar Benatti, titolare assieme al fratello Luciano di Confezioni Moni –, non bisogna sottovalutare gli istituti professionali che insegnano un mestiere. Bisogna scegliere gli studi in base alle proprie passioni. Le scuole che insegnano un mestiere sono fondamentali. Siamo associati a Lapam Confartigianato da 40 anni e in questo lasso di tempo abbiamo lavorato per ditte importanti, ma sono stato in grado di farlo solo perché ho seguito un percorso di studi professionali. La voglia e il desiderio di voler fare qualcosa fortemente sono aspetti fondamentali per la vita lavorativa». «Sono 50 anni che dirigo un’attività artigianale – spiega Giampaolo Palazzi, titolare Nuova B.G.P. –. Lo studio è indispensabile e la scuola è fondamentale. Ma non focalizziamoci solo sui licei, ci sono anche gli istituti tecnici. Perché gli studenti che si diplomano in questi istituti sanno costruire qualcosa di concreto. Fare l’artigiano dà grande sod-

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disfazione. Noi artigiani siamo più piccolini rispetto alle grandi multinazionali, ma appoggiandoci ad associazioni come Lapam riusciamo a dare valore al nostro lavoro». «Questo orientamento organizzato da Lapam Confartigianato è importante – prosegue Giuseppe Tassi, titolare di Eurogas – perché forma e indirizza il pensiero finale dei ragazzi. Giornate come queste permettono agli alunni di farsi un’idea del domani. La passione per ciò che si fa è un aspetto prioritario per essere motivati tutti i giorni». «Ho un’enoteca con cucina e siamo specializzati nei vini – racconta Thomas Duò, titolare di Tomà –. Prima di aprire la mia impresa, lavoravo all’interno di Lapam Confartigianato. Devo dire che aver fatto prima questo tipo di esperienza mi ha aiutato a conoscere in maniera approfondita numerosi aspetti e mantenere relazioni interpersonali che mi sono tuttora utili per la gestione della mia attività. Organizzare appuntamenti come questo aiuta anche noi a capire in quale direzione i giovani si stanno orientando». «Il concetto di sostenibilità – conclude l’ing. Franco Guagliumi, AD di Age – per il mondo moderno è fondamentale. Economia circolare e recupero con relativo riciclo sono diventati aspetti fondamentali. Il ciclo produttivo iniziale, cioè quello di produzione, deve già tenere presente il concetto di riuso o di sostenibilità, in modo tale da poter verificare la capacità dei sistemi di non inquinare e di non ridurre le risorse a disposizione». «Ringrazio Lapam Confartigianato per questa bella occasione di orientamento – ha dichiarato Alberto Calciolari, sindaco di Medolla –. Quando si parla di talento e della sua valorizzazione Medolla risponde sempre presente. È importante che i giovani sappiano che c’è un intero territorio con le sue istituzioni che fa il tifo per loro, per la loro piena realizzazione e per il loro futuro». 


ASSOCIAZIONE E TERRITORIO

«Creatività e capacità di attenzione le chiavi per il vostro futuro» Così come a Medolla, anche a Soliera la nostra associazione e alcuni imprenditori locali hanno incontrato gli alunni delle scuole medie locali. Tra gli imprenditori Rita Cavalieri, Laura Rivi e Damiano Pietri

«R

A Soliera e Medolla gli imprenditori incontrano le scuole medie

imanere sul mercato tanti anni vuol dire formarsi continuamente, rimanere al passo con i tempi e con lo sviluppo tecnologico – spiega Rita Cavalieri, titolare di Cavalieri –. La mia azienda vende articoli da regalo per la casa, fiori, piante ed elettrodomestici. È importante che Lapam Confartigianato organizzi questi appuntamenti. Rispetto a qualche anno fa è cambiato il modo di promuoversi con i propri clienti, sia con la vetrina fisica che con quella virtuale. Oggi bisogna sapersi promuovere sul mondo dei social sempre di più per competere con attività a livello internazionale. Il cliente è cambiato, perché mutano le mode e i modi di consumare. Rimanere molti anni sul territorio significa avere la fiducia del cliente e capire il ruolo che si ha nella società, come presidio, rapporto umano e servizio. Senza dimenticarsi della qualità, perché vai a proporre un prodotto che vuole essere anche una sorta di educazione: un articolo che sia sostenibile e quindi che educhi anche il consu-

matore al rispetto dell’ambiente». «La mia azienda produce plastica – afferma Laura Rivi, titolare Aduas Plast –. Per essere più precisi, la mia attività realizza buste, copriabiti, sacchi e borsine per i negozi. Quando sentiamo la parola plastica, oggigiorno, sembra quasi che si stia pronunciando un termine che demonizza. In realtà, per chi non lo sapesse, la plastica è riciclabile al 100% e all’infinito. Con una buona raccolta differenziata, questo materiale è completamente, interamente e totalmente riciclabile. Una giornata come questa organizzata da Lapam Confartigianato per me è fondamentale, perché posso promuovere una cultura della sensibilizzazione e della conoscenza con i ragazzi e informarli su che materiale è realmente la plastica. Con la giusta consapevolezza si può arrivare ai giovani, e più in generale a tutte le persone, per fare in modo che ci sia un rispetto dell’ambiente e un grado maggiore di tutela e salvaguardia del pianeta». «Ciò che mi sento di consigliare alle studentesse e agli studenti presenti alla giornata organizzata da Lapam Confartigianato – aggiunge Damiano Pietri, titolare Metricode – è di coltivare le loro passioni, di investire nella loro cultura e spero di aver trasmesso il concetto che i ragazzi dovranno studiare per tutta la loro vita. La mia è una start up innovativa, che si occupa di sistemi di posatura industriali digitalizzati e automatizzati. Il mercato del lavoro è cambiato e sta cambiando in modo veloce. Mi sento di consigliare di investire in due competenze: creatività e capacità di essere attenti. In un’epoca in cui si parla di intelligenza artificiale, ciò che rimarrà umano è la creatività. In un mondo in cui siamo rapiti dalla velocità di informazioni e dai social, per me è importante che loro sappiano rimanere focalizzati su alcune tematiche di loro gradimento. L’ultimo invito è di visitare il mondo per allargare i propri orizzonti, importante per il loro lavoro ma anche per la loro vita». 

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FOCUS GIOVANI E OCCUPAZIONE

Giovani e mercato del lavoro Un’analisi del nostro Ufficio Studi

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econdo gli ultimi dati disponibili sul mercato del lavoro, i valori del 2022 si riavvicinano ai livelli del 2019, ultimo anno di normalità pre-crisi. Questo è vero anche per i giovani, fascia di età particolarmente penalizzata dalla pandemia. Ad esempio in provincia di Modena il tasso di occupazione giovanile aumenta nel 2022 di 11,5 punti percentuali rispetto all'anno

precedente, mentre a Reggio Emilia il tasso di disoccupazione giovanile cala nell'ultimo anno di ben 5 punti. Anche la percentuale di giovani che non studiano e non lavorano (i cosiddetti NEET) raggiunge un minimo storico. Spostando il focus sulle imprese, il numero di assunzioni previste è in crescita, e nel corso dei tre mesi tra ottobre e dicembre 2023 supera quello dello

stesso periodo dell'anno scorso (e pre-pandemia). Le micro e piccole imprese sono quelle che danno il maggior contributo alla domanda di lavoro: oltre la metà delle entrate previste è dovuta a MPI con meno di 50 dipendenti. Parallelamente all’aumento di entrate previste si può notare un incremento della difficoltà di reperimento. Ad ottobre 2023 infatti oltre la metà delle figure da assumere viene considerata difficile da reperire dalle imprese modenesi e reggiane. Nello stesso mese del 2019 il tasso si fermava al di sotto del 40%, mentre era intorno al 50% un anno fa. 

Tasso di occupazione

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NEET 15  29 anni

Popolazione 15  64 anni

Giovani 15  29 anni

Modena

71%

46%

Reggio Emilia

68%

42%

Italia

60,1%

33,8%

19%

UE

69,8%

49,2%

11,7%

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giovani che non studiano e non lavorano

 +11,5 punti rispetto al 2021

 +4,3 punti rispetto al 2021

12,1%

11,6%

 -5,8 punti rispetto al 2021

 -4,8 punti rispetto al 2021


FOCUS GIOVANI E OCCUPAZIONE

Profili con più giovani in valore assoluto a ottobre 2023 Modena

Reggio Emilia

Assunzioni di giovani under 30 previste a ottobre: 2500

Assunzioni di giovani under 30 previste a ottobre: 1700

1o

2o

3o

1o

2o

3o

Addetti alle vendite

Esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione

Meccanici artigianali, montatori, riparatori

Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione

Addetti alle vendite

Personale addetto allo spostamento e alla consegna merci

Profili con più giovani in percentuale a ottobre 2023

useruseruser in media, 1 su 3 è giovane

Modena

Reggio Emilia

63%

61%

54%

56%

55%

52%

Addetti alle vendite

Operai di macchine per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali

Operatori della cura estetica

Operai di macchine per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali

Addetti alle vendite

Operai addetti all’assemblaggio dei prodotti industriali

Profili più difficili da reperire a ottobre 2023

useruser in media, 1 su 2 è difficile da reperire

Modena

Reggio Emilia

87%

85%

81%

91%

88%

78%

Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica

Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni

Operai specializzati nell'installazione/ manutenzione di attrezzature elettriche/elettroniche

Tecnici della salute

Operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni

Meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili

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IN COPERTINA INTELLIGENZA ARTIGIANA

All’assemblea nazionale si ragiona sul futuro e sull’intelligenza artigiana Responsabili della nostra associazione e alcuni imprenditori hanno partecipato all’assemblea nazionale di Confartigianato che si è svolta a Roma

A

nche una delegazione della nostra associazione ha partecipato alla tradizionale assemblea pubblica di Confartigianato Imprese che si svolge ogni anno a Roma. Nella splendida cornice dell’Auditorium Conciliazione, il presidente Confartigianato Marco Granelli ha illustrato la relazione, concentrandosi sull’Europa e sul ruolo che la nostra associazione deve avere all’interno del panorama europeo, sull’ecosistema produttivo territoriale e sulle transizioni ambientali e digitali che le nostre imprese devono e possono affrontare, anche con l’aiuto della nostra associazione. A introdurre i lavori, un video messaggio della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che all’interno del suo messaggio ha rimarcato l'importanza della tran-

sizione ecologica e dell'intelligenza artificiale, sfruttandone le potenzialità e cogliendo le opportunità che questi nuovi strumenti sono e saranno in grado di garantire alle imprese. Lo stesso Presidente Granelli, nel suo intervento, si è soffermato sullo sviluppo tecnologico che, abbinato alla sostenibilità, permette di unire innovazione industriale e rispetto del pianeta, per dare anima a servizi e prodotti Made in Italy di qualità. Sul palco, tra gli altri, si sono alternati anche Raffaele Fitto, ministro per gli affari europei, le politiche di coesione, il PNRR e con delega al Sud e il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della CEI, che in un confronto con il Presidente Granelli, si è soffermato sul

concetto di “economia della persona”, ossia di quell’economia che deve essere in grado di rimettere al centro dell’attenzione la persona. In conclusione anche il video saluto di Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale nel governo Meloni. L’assemblea, come di consueto, ha rappresentato un’occasione per riflettere sul passato, ma anche per proiettarsi al futuro, investendo sui giovani, sul welfare e creando, all’interno di ogni territorio comunale, un ambiente favorevole al proliferare di nuove attività che vadano incontro anche a nuove esigenze e nuovi mestieri, sviluppando l’Intelligenza Artigiana. 

Una delegazione Lapam all’Assemblea Nazionale di Confartigianato a Roma

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Carlo Rivetti, presidente Modena F.C.: «La passione ti fa muovere le barriere»

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Ospite della serata inaugurale del MoRe Impresa Festival, il presidente del Modena F.C. Carlo Rivetti ha ripercorso la sua storia imprenditoriale, arrivando ai giorni nostri e con uno sguardo al futuro

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arlo Rivetti, classe 1956, laureato in Economia e Commercio presso l’Università Luigi Bocconi di Milano. Dal 1983 acquisisce il 50% e qualche anno dopo l’intero pacchetto azionario dell’azienda produttrice di Stone Island di cui è stato fin dall’inizio amministratore delegato e presidente. Presidente di Stone Island e membro non esecutivo del Consiglio di Amministrazione di Moncler S.p.A. Da oltre un decennio è visiting professor in Marketing per il Disegno Industriale e Design della Moda Maschile presso il Politecnico di Milano e, soprattutto, dal 2021 è presidente del Modena F.C.


IN COPERTINA MoRe IMPRESA FESTIVAL non si fanno favori ai figli. In 41 anni di impresa non ho mai avuto uno “yes man” in azienda, e questo è un contributo fondamentale, a tutti i livelli. Per me la parola impossibile nella mia azienda non deve esistere». È possibile emozionarsi nel proprio lavoro? «Senza passione non accade nulla. La passione è il fulcro. La passione ti porta a rischiare, a spostare le barriere. Ti porta a fare cose che senza passione non faresti mai. La passione è fondamentale. Io sì, io mi emoziono. Faccio un esempio: quando creiamo un giaccone nuovo e dobbiamo tingerlo, lo mettiamo dentro una macchina per 4 ore a 90° e dobbiamo aspettare. Quando apriamo la macchina, non sappiamo cosa troveremo. E l’attesa, è come quando aspetti di vedere nascere tuo figlio. Aspetti di vedere che nasca qualcosa. Ed è una delle emozioni più grandi. Se entro in un bar e vedo una persona che indossa un mio abito, io mi emoziono, perché vedi il tuo lavoro riconosciuto».

Carlo Rivetti, Giulia Gabana assieme al Segretario Generale Carlo Alberto Rossi durante la serata inaugurale del MoRe Impresa Festival

Partirei a parlare, presidente, del suo personale passaggio generazionale. «La cosa più bella del passaggio generazionale della mia famiglia è che è già concluso. I miei figli hanno la loro completa autonomia. Se posso dare un consiglio a quegli imprenditori che ora si trovano nel mezzo del passaggio generazionale è di lasciare i propri figli liberi di scegliere. Io volevo che i miei figli fossero in grado di coltivare le loro passioni e quindi hanno scelto loro. Io non li ho obbligati, sono stati loro a chiedermi di entrare in azienda. E hanno fatto gavetta, perché la mia è una sana impresa emiliana in cui

Come si fa, in azienda, a seguire l’evoluzione della società? «Se segui l’evoluzione sei morto. L’evoluzione va anticipata. A volte mi sento dire: prendi ispirazione dalla strada. Ma se è già in strada vuol dire che c’è già, no? E perché devo seguire una cosa che esista già in commercio? Io non prendo ispirazione dalla strada. Se vuoi avere successo devi innovare». Lei tra l’altro è diventato campione del mondo assieme all’Italia nel 1982 giusto? «La mia azienda dell’epoca, la Facis, era lo sponsor della nazionale. Per cui la giacca con le righine bianco e azzurre ce l’ho. Perché l’ho fatta io. E Dino Zoff mi ha anche fatto tenere in mano la Coppa del Mondo. Tra l’altro, la cosa più divertente, è che quando Zoff mi ha consegnato la Coppa del Mondo, due carabinieri mi sono praticamente saltati addosso». Faccio un focus anche con lei sul ruolo della donna: quanto sono importanti le donne di famiglia che lavorano con lei? «Non solo le donne di famiglia. Lavoro in un settore in cui la presenza femminile è fondamentale. Ma non sono

diventate quello che sono e non ricoprono quei ruoli perché sono donne, ma sono diventate dirigenti perché sono capaci. Per me parlare di “quote rosa” credo sia una discriminazione nei confronti della donna. Valutiamo le persone per quello che sono e non per il genere». 

Giulia Gabana, presidente Modena Volley: «Circondatevi di persone di valore, non in base al genere» La serata inaugurale del MoRe Impresa Festival in Camera di commercio ha visto la presenza della presidente di Modena Volley Giulia Gabana, con cui abbiamo affrontato diversi temi

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iulia Gabana nasce a Brescia il 28 giugno 1983 ed è consigliera del CDA dell’azienda di famiglia dal 2009. La Marcello Gabana Holding, in origine Gruppo Gabeca, nasce nel 1973 per opera del padre di Giulia, Marcello. Oggi le attività del Gruppo Gabana si sviluppano lungo tre diversi settori: agroalimentare, ecologico e immobiliare. Nel 2009 diventa presidente della Gabeca Montichiari e dal 2017 al 2022 è Vice Presidente in Modena Volley. Dal 2022 ha rilevato la proprietà della squadra gialloblu insieme ai fratelli Christian e Michele Storci ricoprendo il ruolo di Presidente. Nell’aprile del 2023 ha messo in bacheca anche il primo trofeo da Presidente con la vittoria della Coppa CEV.

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IN COPERTINA MoRe IMPRESA FESTIVAL Presidente, con lei vorrei iniziare parlando di responsabilità e passaggio generazionale. Com’è stato a 26 ritrovarsi a gestire l’azienda di famiglia e la squadra di pallavolo senza più il fondatore e proprietario, cioè suo padre? «È stato sicuramente il momento più complicato per me. Ero appena entrata in azienda ed ero molto contenta di iniziare questo percorso al fianco di mio padre. Dopo sei mesi dal mio ingresso in azienda mio padre è mancato. Il carico emotivo e di responsabilità si è ingigantito. Fortunatamente in azienda era presente la moglie di mio papà. Non è stato facile però, soprattutto il primo anno ci sono stati parecchi momenti difficili: l’azienda non era in un momento brillante e in più abbiamo ricevuto intimidazioni. Poco dopo la morte di mio padre ricevemmo lettere anonime in cui ci consigliavano di vendere perché il settore immobiliare non era adatto per le donne e ci consigliavano di rimanere a casa a

badare alla famiglia. Ma noi ci siamo fatte forza e siamo andati avanti». Quando ha capito di aver trasformato la propria passione nel proprio lavoro? «Credo di averlo capito nel 2022 quando da Catia Pedrini ho rilevato le quote di Modena Volley. Ho capito quanto la passione potesse muovere e muovermi in quello che stavo intraprendendo. Ovviamente devo ringraziare anche Michele e Christian Storici, i miei soci. Mi ritengo una persona molto fortunata, perché quando il lavoro va a braccetto con la passione è tutto più bello. Il tempo che dedico viene tutto ampiamente ripagato da profonde emozioni». Puntare sui giovani, lei da molto giovane si è trovata piena di responsabilità e quest’anno ha scelto di affidare la squadra a un giovane alla prima esperienza «Sì, quest’anno ci siamo affidati a un allenatore giovane alla sua prima

vera grande esperienza, un po’ come il Modena F.C. Noi abbiamo incontrato Francesco Petrella, abbiamo fatto una chiacchierata con lui, che prima di noi non aveva mai allenato. Ma durante l’incontro, ho visto in lui questa fortissima passione e questa grandissima volontà. E quindi in pochi minuti ho fatto la scelta. Se non si dà fiducia ai giovani e non gli si fa ricoprire dei ruoli importanti, non sapremo mai se abbiamo fatto la scelta giusta». Vorrei parlare con lei anche del ruolo della donna. Modena Volley è una delle tre società che vede nel ruolo di primo tifoso una donna e la metà dello staff è composto da donne. Che valore aggiunto dà questo? «Abbiamo donne nei ruoli chiave della nostra società. E questo è motivo di orgoglio. Il valore vero è circondarsi di persone di valore. Credo sia importante non permettere alle persone di ricoprire ruoli importanti solo scegliendole in base al genere, ma perché hanno competenze e sono capaci». 

Le conclusioni della serata d’apertura del MoRe Impresa Festival in Camera di Commercio a Modena

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Manifatture Aperte: oltre 2500 studenti e più di 60 imprese coinvolte

di tutto essere ancora più vicini alle nostre aziende, ascoltandole e andando incontro alle loro esigenze – spiega Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato –: una di queste è colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro e reperire nuove figure professionali specializzate. Quale modalità migliore di portare direttamente i giovani, lavoratori del domani, all’interno delle imprese per un primo assaggio vero e proprio del mondo del lavoro. Un’occasione nata per

raccogliere nuove idee e per meglio indirizzare la nostra azione di rappresentanza». «Trovo fondamentale la scelta di riproporre Manifatture Aperte – rimarca Gilberto Luppi, Presidente Lapam Confartigianato –. Avvicinare i ragazzi al mondo lavorativo e fargli toccare con mano l’imprenditoria è un aspetto non di poco conto. Colgo l’occasione anche per ringraziare le oltre 60 imprese che hanno deciso di aprire le loro porte agli studenti». 

All’interno del MoRe Impresa Festival, la nostra associazione ripropone anche Manifatture Aperte per il secondo anno consecutivo, triplicando i numeri di scuole e imprese coinvolte

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ra stata la grande novità dell’edizione 2022 di MoRe Impresa Festival e quest’anno l’associazione ha deciso di rilanciarla, ampliando notevolmente la platea degli attori coinvolti. Manifatture Aperte torna a recitare un ruolo da protagonista anche nell’edizione 2023, la quarta, del MoRe Impresa Festival: oltre 2500 studenti di 16 istituti del territorio di Modena e Reggio Emilia, visiteranno più di 60 imprese del territorio, per toccare con mano che cosa davvero si fa all’interno di realtà eccellenti delle due province. Ragazze e ragazzi che durante il festival entreranno direttamente in contatto con imprese manifatturiere o terziarie, fornitori dei grandi brand del lusso o player affermati dell’online, imprese dell’ICT o della meccanica di precisione. Abbinamenti, quelli tra scuole e aziende, pensati in base agli indirizzi di studio dei vari Istituti scolastici e resi possibili grazie alla disponibilità delle imprese partecipanti. « Con questa edizione vogliamo prima

A nome di tutta l’associazione, vogliamo ringraziare le imprese che hanno dato la loro disponibilità ad accogliere gli studenti: Mediamo, Centro Qualità Tessile, Metricode, Apvd, Gruppo Ama, Abc Bilance, Ledatex, Savitex, Gbm, Staff Jersey, Stellatex, Pretty Mode, Cantina Divinja, Prosciuttificio Leonardi, Ict Group, Crisden, Collezioni, Lebez Spa, Meta, Emmebi, Ferropol, Eurofustelle, Packaging, Aries, Rb (Mold&Mold), Serital, Fashion Group, Cocoba, Franciosi, X Data Net, Nostromo, Giorgio Ferrari, Cpc, Make Italia, Neon King, Life Elettronica, Hansa Tmp, Berselli Adriano, Ik Multimedia, Imballaggi Cavicchioli, Appel, Vis Hydraulics, Inco Colori, Tmp, Appel, Vishydraulics, Pmp, Dama, Errevi Automation, La Pietra Compattata, Modenplast, Autel, Grafos Steel, Consorzio San Francesco, Ingegneri Riuniti, Aess, Z-Due, Laroy, Mister Web, Pulsar Industry, Idrolux Impianti, Proxaut e Rossi Carlo Meccanica.

Un grazie speciale anche ai 16 istituti scolastici che aderiscono: IPSIA Fermo Corni, IIS Alessandro Volta, ITI Leonardo da Vinci, IPSIA Vallauri, ITC Barozzi, ITCG Alberto Baggi, CFP Città dei Ragazzi, IIS Luosi Pico, ISS Galileo Galilei, IIS Lazzaro Spallanzani, IIS Guglielmo Marconi, IIS A.Cavazzi, IIS A.Paradisi, IIS Primo Levi, IS San Tomaso e ITS Luigi Einaudi.

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Dieci elementi che contraddistinguono un bel lavoro Illustrati nell’ultimo libro di Alfonso Fuggetta, ospite della 4ª edizione di MoRe Impresa Festival

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irettore scientifico e amministratore delegato di Cefriel, il centro di innovazione digitale del Politecnico di Milano, Alfonso Fuggetta è tra le voci più autorevoli in Italia in ambito di digitalizzazione, innovazione e imprese. Nel suo ultimo libro “Un bel lavoro” (Egea 2023) affronta un tema cruciale per il futuro del paese: come restituire senso e significato al nostro lavoro. La nostra intervista. Professor Fuggetta, perché è diventato così essenziale dare senso al lavoro che svolgiamo? «Negli ultimi anni, e in particolare nel post pandemia, abbiamo assistito a un fenomeno definito da alcuni come “Great Resignation”, grandi dimissioni, che hanno evidenziato non tanto l’intenzione di smettere di lavorare, ma il desiderio di cambiare lavoro o realtà con cui si collabora. Questo ci ha costretti a chiederci il perché le persone oggi, più facilmente che in passato, decidano di cambiare lavoro. E la risposta probabilmente sta nel fatto che sempre più si desidera un lavoro che abbia un senso, un significato, e il cui risultato sia di valore per la comunità e la società. Le persone vogliono lavorare in imprese che svolgono un ruolo positivo nella comunità nella quale operano. Il lavoro diventa, quindi, “un bel lavoro” quando ci sono alcuni elementi che lo contraddistinguono e che nel libro ho riassunto in dieci punti essenziali. Il lavoro deve avere senso, essere di qualità, avere un impatto positivo, generare valore, essere sicuro e flessibile e deve lasciare spazio alle ambizioni e ai sogni di ogni individuo».

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Lei evidenzia anche una diminuzione dell'identificazione con il lavoro e il desiderio di ridurre il tempo dedicato al lavoro a favore delle relazioni sociali e degli hobby. Come pensa che le imprese italiane possano affrontare questa sfida e creare un ambiente di lavoro più stimolante? «Nel libro c’è anche una domanda finale provocatoria: abbiamo ancora bisogno di lavorare? La risposta è positiva proprio perché il lavoro è una dimensione della nostra vita nella quale esprimiamo e valorizziamo la nostra creatività e capacità realizzativa. È un’occasione di crescita non solo professionale, ma anche culturale e umana. Quello che possono fare le imprese, allora, è creare e far crescere contesti in cui le persone possono crescere professionalmente, culturalmente e umanamente. Un lavoro di qualità deve essere riconosciuto e valorizzato, non solo dal punto di vista economico, e deve basarsi su una cultura aziendale aperta, che promuova e favorisca l’interazione all’interno dell’impresa e tra l’impresa e il mondo esterno e sia inclusivo e non discriminante. Inoltre, le imprese devono offrire un lavoro sicuro, dove per sicuro intendiamo non solo una necessaria attenzione alla salute dei lavoratori, ma anche alla solidità aziendale e alla realizzazione di luoghi che permettano di esprimersi e operare senza pressioni e timori». Come vede il ruolo dell'innovazione nel promuovere un "bel lavoro"? Come possono le imprese incoraggiare e valorizzare l'innovazione al proprio interno e tra i propri dipendenti?

«Per rimanere competitive le aziende devono cambiare passo e dare priorità a innovazione e discontinuità dell’offerta. Sappiamo bene, anche dai rapporti Istat sullo stato delle imprese, che la carenza di innovazione è uno degli storici motivi di debolezza della nostra economia. Tuttavia, innovazione non è una parola magica ma un’intenzione precisa, che va perseguita con consapevolezza e competenza. In Cefriel, centro di innovazione digitale che dirigo da oltre venti anni, ci piace pensare che di innovazione non si deve solo parlare, ma si deve “far accadere”. Innovare è come preparare una maratona: ci vuole tempo, sforzo e soprattutto resistenza, perché il percorso da compiere è lungo e complesso. Ma


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All’RMH Hotel si parla di lavoro con esperti del panorama nazionale

l’innovazione aiuta le imprese a costruire ambienti che presentano molte delle dieci caratteristiche richieste da un bel lavoro». Nel suo decalogo per il "bel lavoro," menziona la necessità di politiche salariali che superino la situazione attuale. Potrebbe illustrarci la sua proposta volta a bilanciare il divario tra lavoratori più giovani e lavoratori esperti? Uno snodo critico che menziono spesso, rispetto ai giovani, è quello della stabilità. Devo confessare che faccio fatica a capire le imprese che impostano tutta la loro politica delle assunzioni su contratti precari. Avere posti di lavoro stabili rende più sereni i lavoratori e permette di costruire conoscenze e know-how che si consolidano nelle persone e

nel tempo. Altro punto di attenzione è il rapporto tra remunerazione fissa e parte legata a incentivi su obiettivi e risultati raggiunti. Un criterio che le imprese possono usare, per esempio, è quello di puntare ad aumenti più significativi della parte fissa per i giovani e aumenti della parte variabile per le persone di maggiore responsabilità e seniority». Parla anche della cultura dell'eccellenza e della cultura dell'ascolto come elementi chiave per stimolare l'innovazione. Potrebbe condividere alcuni suggerimenti pratici su come le imprese possono promuovere queste culture all'interno della propria organizzazione? «I manager vivono una fase alquanto concitata: molte cose da fare, le immancabili urgenze, le non poche

emergenze, un continuo rincorrersi di riunioni, decisioni da prendere, attività da avviare e completare. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un buon management, di persone in grado di ascoltare i bisogni e dare risposte che favoriscano il merito, la crescita dei talenti e quindi l’eccellenza d’impresa. In questi ultimi mesi ho provato a raccogliere esperienze, metodi e anche cose di buon senso in un nuovo libro, che sarà pubblicato a gennaio, e che mi auguro possa rappresentare un piccolo manuale pratico di buon management». 

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Disegnare una nuova Italia Secondo Federico Butera, ospite della 4ª edizione di MoRe Impresa Festival, è possibile. Ma imprese e PA devono lavorare insieme

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a dove cominciare per disegnare una nuova idea di Paese? Lo abbiamo chiesto a Federico Butera che, nel suo ultimo libro “Disegnare l'Italia. Progetti e politiche per organizzazioni e lavori di qualità" (Egea 2023), sostiene una tesi interessante: per cambiare passo dobbiamo cambiare modello organizzativo, partendo proprio da alcuni esempi virtuosi tratti dal mondo dell’imprenditoria e della PA. La nostra intervista all’autore.

trarre esempio… «Sì. È necessario – e possibile – progettare organizzazioni e lavori di nuova concezione, generare nuovi meccanismi di regolazione sociale in un mondo che resterà altamente turbolento.

Professor Butera, in "Disegnare l’Italia” (Egea 2023) lei afferma che il cambiamento organizzativo di imprese e PA può avere la forza di cambiare il Paese. Da dove cominciare? «Con dati ed esempi tratti dall’ultimo mezzo secolo che ha visto il progressivo ma non definitivo declino del taylor-fordismo, nel libro emerge che nelle migliori organizzazioni private e pubbliche (chiamiamole organizzazioni leader, organizzazioni champion) si è sviluppato un amplissimo repertorio di forme nuove di organizzazione e di lavoro in grado di creare valore e di assicurare prosperità alle organizzazioni e alle comunità e un’alta qualità della vita. Organizzazioni animate da lavoratori e manager qualificati e motivati. Esse però non si sono diffuse quanto e come potevano in modo da rispondere adeguatamente ai crescenti bisogni di produttività del sistema Paese e di generazione di lavori di qualità. E inoltre, esse non hanno dato luogo a un nuovo sistema di regolazione dell’economia e della società con adeguate istituzioni, strutture intermedie, soggetti collettivi. E soprattutto, non hanno creato condizioni diffuse di crescita umana e professionale».

Cosa intende per cantieri partecipati nelle singole imprese e Pubbliche Amministrazioni? «Sono programmi e progetti in cui le singole organizzazioni private e pubbliche adottano una “sociotecnica 5.0” in grado di promuovere insieme la loro prosperità economica; un’alta qualità della vita alle persone; una marcata sostenibilità ambientale e sociale. E con questo assicurare la necessaria transizione green e digital. La sociotecnica 5.0 consiste nella adozione integrata delle tecnologie digitali abilitanti e di una “Intelligenza artificiale giusta”; nello sviluppo di ecosistemi e di reti organizzative governate; nel potenziamento delle organizzazioni reali animate da team eccellenti; nel favorire la diffusione di ruoli aperti e professioni a larga banda; nella formazione continua per la tendenziale professionalizzazione di tutti».

Eppure sono casi virtuosi da cui

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Come e dove? Attraverso cantieri partecipati nelle singole imprese e Pubbliche Amministrazioni e attraverso politiche pubbliche centrate sul lavoro e dotate di investimenti e di programmi specifici».

E per quanto riguarda le politiche pubbliche di cui accennava sopra? «I programmi di politiche pubbliche sono quelli che incentivano e supportano questi cantieri. Lo avevano fatto Roosevelt con il New Deal in USA, De Gasperi con la ricostruzione postbellica in Italia, Schimdt con la Mitbestimung in Germania, Clinton e Gore con il programma Reinventing Government in USA. Lo ha fatto


IN COPERTINA MoRe IMPRESA FESTIVAL negli scorsi anni la Regione Emilia Romagna con il Patto per il lavoro e per il clima». C’è qualcosa di simile nel panorama attuale? «Il PNRR. Il Piano di ripresa e resilienza tocca tutti i temi della rigenerazione delle organizzazioni pubbliche e private a cui abbiamo fatto riferimento, attraverso gli investimenti e le riforme concordate con l’UE. Per gestire tale volume e complessità di investimenti e per realizzare effettivamente le riforme, oltre a grande rigore e competenza amministrativa da parte delle istituzioni pubbliche, occorre suscitare coesione fra pubblico e privato e una forte spinta generalizzata all’innovazione: ce lo ha chiesto l’Unione Europea nella nota di accettazione del piano italiano del 22 giugno 2021. Su questa linea si muoveva il D.L. 77/2021, Governance del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e semplificazioni. Il PNRR ha messo insieme progetti grandi e piccoli in gran parte già predisposti dai Ministeri, dalle Regioni, dai Comuni. Questo inevitabilmente li ha resi non integrati invece che parte di processi e visioni organiche. Gli effetti economico-sociali degli investimenti non deriveranno automaticamente dall’erogazione dei fondi disponibili. Occorre superare il bias economicistico per cui le risorse generano di per sé il cambiamento. Occorre che pubblico e privato insieme affrontino l’«ultimo miglio» dei progetti: percorsi di attuazione andranno collocati in uno schema unitario entro cui primeggiano i due problemi chiave della «questione organizzativa» dell’Italia delle organizzazioni diseguali: la rigenerazione del sistema produttivo e la riorganizzazioni dell’apparato pubblico».

Federico Butera presenta il suo libro “Disegnare l’Italia” durante la seconda giornata del MoRe Impresa Festival

E quale giudizio dà dell’apporto del PNRR alla transizione digitale ed ecologica del Paese? «Il modello di gestione del PNRR è il fattore chiave. Esso prevede due livelli. Il primo, centrale a livello nazionale, ha il compito di elaborare le strategie da attuare nei progetti d’investimento previsti dalle sei

missioni e dalle sedici componenti in cui esse si articolano, secondo le direttive fissate dall’Europa con Next Generation EU. A livello centrale vanno monitorati gli impegni con l’Europa e i conti pubblici dello Stato. Il secondo livello è invece quello delle Amministrazioni responsabili dei singoli investimenti. Regioni, città metropolitane ed enti locali dovranno inviare i rendiconti alla struttura di coordinamento centrale. Malgrado le raccomandazioni dell’UE, il Governo, preoccupato della complessità amministrativa e dei ritardi nella esecuzioni dei progetti, ha proceduto ad un accentramento a livello nazionale, provocando reazioni preoccupate e proteste degli Enti Locali». Arriviamo al nostro ambito. Quale ruolo devono avere le relazioni industriali e i corpi intermedi nel favorire la riorganizzazione del Paese? «La proposta del libro è che il modello di gestione economico finanziaria policentrica del PNNR richiesto dalla UE non solo venga rispettato, ma venga anche integrato e vitalizzato da Patti territoriali per il lavoro e per il clima, a livello regionale e metropolitano consistenti nell’assunzione di proposte e impegni di soggetti pubblici e privati che operano nell’interesse proprio e del bene comune con un focus sulla creazione di lavoro e competenze di qualità. Ci sono esperienze italiane di successo che esemplificano questa proposta, fra cui il Patto per il lavoro dell’Emilia-Romagna che ha consentito di dimezzare la disoccupazione, di aumentare costantemente il valore aggiunto, di promuovere innovazione tecnologica. Lo abbiamo studiato a fondo e abbiamo estratto un metodo in sei punti, che riteniamo generalizzabile a tutte le Regioni, città metropolitane, territori». 

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Le eccellenze non bastano più Secondo Paolo Manfredi, ospite della 4ª edizione di MoRe Impresa Festival, dobbiamo ripartire da una nuova idea di economia e da ciò che sappiamo fare meglio: innovare

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on è semplice riassumere italiana in poco più di 100 pagine. Non è impossibile se il Paese lo si è girato in lungo e in largo in treno, a piedi o in bicicletta. Paolo Manfredi ne “L’eccellenza non basta” (Egea 2023) tratteggia uno spaccato impietoso del paese, proponendo tuttavia una soluzione su misura. Lo abbiamo intervistato in occasione della presentazione del suo libro a MoRe Impresa Festival. Paolo Manfredi, ne “L’eccellenza non basta” (Egea 2023), tratteggi un panorama desolante per il paese. Qual è - dal tuo punto di vista - la situazione? «L’Italia oggi è un vaso di coccio nella competizione globale “furiosa” del post pandemia, caratterizzata da fenomeni economici, sociali, tecnologici e geopolitici sempre più rapidi e radicali. La debolezza del Paese è acuita da tre elementi fondamentali, che sono diventati ultimamente più evidenti e gravi: una crisi demografica che rende il Paese più piccolo in termini di popolazione e sempre più anziano (gli italiani vivono come tutto l’Occidente più a lungo, ma fanno molti meno figli); degli squilibri territoriali sempre più evidenti e che non si limitano al divario Nord Sud (che pure è crescente), ma investono la relazione tra centri urbani (che crescono) e aree della Provincia (che deperiscono o diventano pure appendici delle città); una perdita, legata ovviamente anche alla demografia, di quell’energia che faceva sì che molte persone forti solo del loro “mestiere” provassero a fare impresa e a innovare, mentre oggi prevalgono conservazione e immobilismo». Dunque, per compensare questa situazione non bastano più le cosid-

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dette “eccellenze” del made in Italy? A lungo, questi problemi, la cui genesi non è stata ovviamente improvvisa, sono stati coperti dal riferimento alle “eccellenze”: un Paese che aveva dato vita alla Ferrari, al prosciutto di Parma e alla Cappella Sistina non poteva essere così mal messo…. In realtà le eccellenze sono nate da territori e comunità vive e sono sempre state strettamente connesse a luoghi, persone e culture. Oggi, la crisi di quei luoghi fa si che le eccellenze siano sempre più scollegate dal loro retroterra e, peggio, fa si che manchino i vivai per coltivarne di nuove. Questo porta chi è davvero eccellente a staccarsi dal resto, con gravi conseguenze per il territorio ma spesso anche per le eccellenze stesse, mentre bisogna recuperare il concetto, molto italiano, dell’eccellenza come sintesi di comunità, culture e territori “sani” e integrati». Potresti spiegare il concetto di "economia paziente" e come potrebbe contribuire a migliorare la situazione economica e sociale in Italia? «L’economia paziente è l’antidoto sano all’economia “furiosa” che stiamo affrontando dal dopo pandemia, fatta di standardizzazione, fenomeni violenti e competizione sfrenata tra grandi attori. Sono elementi di un contesto in cui il nostro Paese fatica tremendamente ad affermarsi e, cosa peggiore, nel quale quello che non partecipa alla competizione, è sprecato. L’economia paziente nasce dall’idea che le imprese artigiane, le comunità locali, il terzo settore, i lavoratori più maturi, ma anche i giovani oggi espulsi dal mercato del lavoro possano e debbano organizzarsi per tornare a contare, come brodo di coltura delle eccellenze del

futuro, ma anche semplicemente per ristabilire quelle condizioni di qualità della vita che ci hanno sempre contraddistinto. Come? Innanzitutto puntando sulle competenze (che permettono di affrontare un futuro incerto) e su un’idea di lavoro liberata da tutte le sovrastrutture e gli orpelli di status, che ad esempio hanno reso il lavoro manuale poco appetibile ai giovani) e riconnessa ai concetti chiave di “mestiere” e di “senso”». Ribadisci l'importanza dell'innovazione "Middle tech". Quali sono le sfide specifiche che l'Italia deve affrontare per sfruttare appieno questa forma di innovazione? «Il nostro fondamentale tessuto di MPMI diffuse è stato storicamente in grado di produrre innovazione utilizzando in modo creativo tecnologia esistente, secondo la fondamentale distinzione di Dan Breznitz, autore di “Innovation in real places” tra “innovazione” e “invenzione”. Innovazione significa creare valore attraverso tecnologie e soluzioni esistenti, adattate per risolvere brillantemente problemi o cogliere opportunità: è quello che siamo come sistema produttivo -sempre stati fra i migliori del mondo a fare. Dobbiamo tornare lì, a considerare che, accanto alla ricerca e all’invenzione, l’Italia ha sempre prodotto tantissimo valore attraverso l’innovazione “middle tech”, ossia la diffusione delle tecnologie fra le imprese di ogni dimensione perché utilizzassero competenze e creatività per ricavarne valore, è il nostro genius loci e va rispettato e incoraggiato senza sciocchi complessi di inferiorità, peraltro auto imposti». Torniamo a quelle che definisci la "bomba demografica" e la "desertificazione dei territori della provincia”. Quali politiche o iniziative potrebbero affrontare questi problemi in modo efficace? «La cura principale è il lavoro: gli studi evidenziano come coppie in cui entrambi lavorano hanno anche


IN COPERTINA MoRe IMPRESA FESTIVAL maggiore propensione a fare figli. Non solo, anche la redistribuzione territoriale, necessaria, non è pensabile senza che si affronti il tema del lavoro di chi si vorrebbe tornasse a popolare le aree interne. L’artigianato, l’agricoltura e la manutenzione del territorio, necessaria in epoca di cambiamenti climatici violenti, possono essere una base per creare lavoro e dunque affrontare questi temi, che non si risolvono dalla sera alla mattina, ma bisogna cominciare». E per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, quali rischi e potenzialità vedi per il nostro tessuto imprenditoriale? «Il tema è spaventosamente complesso e aperto e abbiamo iniziato ad affrontarlo come Fondazione Germozzi, per comprendere come poter sostenere le imprese in questo passaggio tecnologico assai delicato, senza cedere a catastrofismi inutili: le macchine non prenderanno il controllo della nostra vita, almeno per molto tempo. In linea generale, possiamo dire che ci sono tre dimensioni da tenere presente. Per la singola impresa artigiana, oggi non ha senso in linea generale ragionare di strategie sull’intelligenza artificiale, ma è necessario considerare la dimensione fondamentale della sfida dell’IA, ossia l’organizzazione della conoscenza, che troppo spesso nelle nostre imprese è tacita e non codificata. Bisogna raccogliere la conoscenza di cui si è portatori perché è quella la moneta di scambio più importante per l’AI e in futuro potrà servire. Per i distretti produttivi, già oggi è il momento di porsi il tema di come mettere a fattor comune e gestire proprio questa conoscenza in capo alle imprese, per rafforzare il sistema. Per le associazioni di rappresentanza, oltre a guidare imprese e distretti in questo passaggio, si pone invece la sfida che già investe le organizzazioni di servizi avanzati: come utilizzare la tecnologia per offrire servizi sempre più puntuali e proattivi alle imprese. C’è molto da fare, da subito».  Paolo Manfredi ospite del MoRe Impresa Festival ci parla di “L’eccellenza non basta”, la sua ultima opera editoriale

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ALIMENTAZIONE

Giornata Mondiale del Pane: Lapam Confartigianato riflette sull’importanza del prodotto artigianale Un evento con il professore Giovanni Dinelli, ordinario di Scienze e Tecnologie Agrarie all’Università di Bologna, per rimarcare il valore del prodotto artigianale

«L

a Giornata mondiale del Pane rappresenta la giusta occasione per accendere i riflettori sull’importanza di acquistare prodotti locali, realizzati da forni che sanno come valorizzare la materia prima e che creano prodotti salutari, ideali per un’alimentazione sana ed equilibrata».

2 imprese in meno, equivalente a un -0,9%.

Daniele Casolari, responsabile sindacale della categoria Alimentazione della nostra associazione, coglie l’occasione della ricorrenza che si celebra ogni anno il 16 ottobre per dare risalto ai prodotti della filiera del frumento. L’ufficio studi dell’associazione, proprio in concomitanza della data, ha elaborato un’analisi sulla filiera dei prodotti da forno nelle province di Modena e Reggio Emilia.

La nostra associazione ha voluto approfondire il ruolo chiave della filiera assieme a un esperto del calibro del professore Giovanni Dinelli, PhD (Colture Erbacee, Università di Bologna, 1996) che dal 2014 è professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari (Università di Bologna), dove insegna Agronomia Generale, Fisiologia e Qualità delle Produzioni Erbacee, Low input agricolture ed è Direttore del master universitario “Produzioni biologiche: dal campo alla tavola” (Università di Bologna).

I dati a Modena e Reggio Emilia A Modena, al primo semestre del 2023, dato più aggiornato disponibile, le imprese attive che producono prodotti da forno e farinacei sono 411, di cui l’83,2%, pari a 342 unità, sono artigiane. Rispetto al periodo pre Covid, però, prosegue il calo dell’artigianato dei prodotti da forno e si contano 19 imprese in meno, equivalente a un -5,3%.

L’evento Lapam con il professore Giovanni Dinelli

L’evento dal titolo “Dalla sacralità del pane al mito della modernità: quali

prospettive per le filiere del frumento?” si è svolto proprio lunedì 16 ottobre presso l’Abbazia di Nonantola e ha voluto accendere i riflettori sul saper fare degli artigiani, rimarcato proprio anche dallo stesso professor Dinelli: «Nel nostro Paese sono ancora tanti coloro che consumano pane prodotto da artigiani. Significa che c'è ancora chi crede in questo prodotto e nel valore del lavoro artigiano. In un contesto dove sempre di più si cercano prodotti economici rinunciando alla qualità, sapere che c'è ancora chi apprezza il prodotto artigianale deve essere motivo di orgoglio».

La difficoltà di reperimento del personale a livello regionale Analizzando l’elaborazione dei dati effettuata dall’ufficio studi associativo, a livello regionale più di un terzo dei panettieri e pastai artigiani è difficile da reperire. Delle 1.380 entrate previste dalle imprese nel 2022 per le professioni di panettieri e pastai artigianali, il 38,4%, risulta di difficile reperimento. Rispetto al periodo pre-pandemia, le imprese del settore prevedono di assumere più del doppio dei profili pari a 760 posizioni in più: un dato in crescita rispetto al 2021 del 55,1%. La quota di figure del settore ritenuta difficile da reperire cresce di 10,3 punti percentuali nel 2022 rispetto al valore del 2021. 

A Reggio Emilia, invece, le imprese attive che producono prodotti da forno e farinacei sono 281, di cui l’81,9%, pari a 230 unità, sono artigiane. Rispetto al periodo pre Covid, però, prosegue il calo dell’artigianato dei prodotti da forno e si contano

Responsabile Categoria Alimentazione Daniele Casolari 059 893 111 daniele.casolari@lapam.eu

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AUTORIPARAZIONE

Revisioni e tariffe: confronto tra Confartigianato e Motorizzazione Al centro del dibattito le nuove disposizioni del Ministero dei Trasporti

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uovo confronto tra Confartigianato Autoriparazione ANARA e il Direttore Generale della Motorizzazione, l’Ingegnere Pasquale D’Anzi, per discutere le problematiche legate alle nuove normative sui controlli di revisione dei veicoli emerse nel Gruppo Lavoro Attrezzature. Durante l’incontro, che si è svolto il 24 ottobre, è stata espressa preoccupazione riguardo alle nuove disposizioni del Ministero Infrastrutture e Trasporti che prevedono l’introduzione, da febbraio 2024, di controlli sul consumo di carburanti mediante il collegamento alla presa OBD, conformemente al Regolamento 2021/392/EU. Confartigianato ANARA ha presentato un’analisi dettagliata sulle difficoltà operative e le potenziali ripercussioni negative per i centri di controllo. Tra i punti sollevati, vi sono la difficoltà di accesso alla presa OBD, possibili malfunzionamenti di quest’ultima e implicazioni relative alla normativa sulla privacy.

Referente Categoria Autoriparazione Livio Lazzari 059 893 111 livio.lazzari@lapam.eu

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L’Associazione Nazionale Revisione Autoveicoli, presieduta da Vincenzo Ciliberti, ha richiesto lo slittamento della scadenza di febbraio 2024 e un periodo di sperimentazione del nuovo sistema che consenta ai centri di controllo di testare la procedura e segnalare eventuali problematiche senza pregiudicare l’esito delle revisioni. È stata inoltre discussa l’attuazione della Direttiva Europea 2014/45/UE, con particolare riguardo alla semplificazione delle procedure che gravano sui centri di controllo e la richiesta di ripristinare la verifica metrologica delle apparecchiature su base biennale, in linea con la

Direttiva. Nel corso dell’incontro, è stata affrontata anche la questione delle tariffe per le revisioni. Confartigianato Autoriparazione ha evidenziato l’inadeguatezza della tariffa attuale in considerazione dei nuovi investimenti richiesti dai centri per adeguarsi alla normativa europea. Il Direttore Generale D’Anzi ha accolto positivamente le sollecitazioni e si è detto disponibile a un confronto costante per identificare con la Categoria soluzioni tese a innalzare costantemente la qualità del servizio all’utenza e dei livelli di sicurezza stradale. Sulla base di quanto emerso dal confronto, il Ministero ha convenuto sull’esigenza di uno slittamento del termine di febbraio 2024 e di considerare modifiche specifiche al processo di revisione tramite presa OBD, in modo che non influenzi l’esito della revisione stessa. In merito alla tariffa per le revisioni, è stato anticipato un possibile incremento legato all’indice ISTAT nel prossimo Decreto Tariffa, con ulteriori considerazioni su un adeguamento strutturale della tariffa stessa. Infine, si prevede un probabile slittamento delle tempistiche per l’aggiornamento formativo degli ispettori dei centri di controllo, a seguito delle difficoltà operative emerse sul territorio. 


EDILIZIA

Superbonus, la filiera chiede una proroga urgente per i lavori in corso: «A rischio la sicurezza» La Legge di bilancio deve offrire una soluzione a famiglie e imprese per il Superbonus concedendo una proroga per non mettere a rischio la sicurezza e numerosi posti di lavoro

«È

necessario individuare una rapida soluzione alle decine di migliaia di cantieri sul territorio nazionale che, anche in virtù del caos normativo e applicativo dello strumento, non riusciranno a terminare i lavori in tempo utile». È quanto chiedono a gran voce i rappresentanti delle associazioni e della filiera delle costruzioni in vista dell’imminente scadenza al 31 dicembre 2023 per la conclusione degli interventi sui condomini eseguiti con il Superbonus. È quanto sottolineano le sigle della filiera delle costruzioni della provincia di Modena, pur condividendo la necessità di chiudere la stagione del 110% per aprire una riflessione seria sul futuro dell’efficientamento degli edifici in Italia, in particolare per le famiglie meno abbienti.

venti che dimostrino un concreto avanzamento del cantiere, potrebbe consentire di risolvere tutti questi problemi con un costo contenuto per le casse dello Stato di gran lunga inferiore a quello del caos sociale e economico che si determinerebbe lasciando invariata la scadenza a dicembre.

La richiesta al Governo Chiediamo che la Legge di Bilancio per il 2024 in discussione in Parlamento dia soluzioni concrete a un

problema che, anche nel nostro territorio, riguarda da vicino migliaia di cittadini, famiglie e imprese che, sul tema, si aspettano dalla politica e dalle Istituzioni una soluzione efficacie e definitiva. «La situazione è sicuramente difficoltosa per le aziende ma anche per i clienti che sono disorientati – dichiara Claudio Boccaletti, presidente Lapam per la filiera delle costruzioni –. Non capiamo perché ad oggi non possiamo avere la garanzia di terminare i lavori nelle tempistiche stabilite, realizzandole in totale sicurezza». «Si corre il rischio di non vedere ultimato il cantiere, di perdere i crediti, ma soprattutto di avere lavori non eseguiti correttamente – fa eco Monica Telleri, presidente Lapam della categoria Legno e Arredo –. C’è il rischio di una perdita di posti di lavoro e, da parte delle aziende, di perdere anni di lavoro. Non dimentichiamo che la scadenza del 31 dicembre è una scadenza non reale: i tecnici hanno necessità di avere la documentazione prima per spedirla, quindi noi siamo già costretti ora a inviare tutto il necessario». 

Necessaria una proroga Per recuperare i ritardi accumulati è assolutamente necessaria una proroga tale da permettere una conclusione ordinata alla misura, che eviti la perdita improvvisa di centinaia di migliaia di posti di lavoro causata dalla sicura interruzione di migliaia di cantieri che potrebbe derivare dall’insorgere di un enorme contenzioso tra condomìni e imprese e scongiuri la corsa forsennata già in atto per finire i lavori, con conseguente rischio sia per la sicurezza dei lavoratori coinvolti sia per la qualità degli interventi eseguiti.

Referente Categoria Edilizia

Una proroga, limitata ai soli inter-

Alberto Belluzzi 059 893 111 alberto.belluzzi@lapam.eu

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BENESSERE

Gli Stati Generali dell’acconciatura ospiti della Milano Beauty Week Il mondo dell’acconciatura è entrato a pieno titolo nella Milano Beauty Week

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ilano Beauty Week è la prestigiosa iniziativa che ha animato il capoluogo lombardo dal 26 settembre al 2 ottobre, con una serie di eventi che hanno coinvolto la cittadinanza, guidandola alla scoperta di una filiera che si colloca tra le eccellenze del made in Italy e che accompagna quotidianamente ciascuno di noi nei gesti legati all’igiene, alla cura di sé, al benessere, alla prevenzione e alla protezione. In quest’ambito la Camera Italiana dell’Acconciatura ha testimoniato il proprio ruolo e la propria attività a favore della professione con un evento attraverso il quale ha richiamato l’attenzione su elementi centrali per il settore spaziando dalla protezione e sicurezza per il consumatore, alla formazione qualificata, alla cura del servizio, alla lotta all’abusivismo, fino a tematiche sindacali e di rappresentanza.

Referente Categoria Benessere Elena Baraldi 059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu

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Non solo enunciazione dei bisogni quindi ma condivisione di progetti già avviati e di ipotesi progettuali, sintetizzati in un documento che le Associazioni

fondatrici hanno redatto per condividere attività e posizionamenti rispetto ai temi affrontati che sono stati illustrati nel corso dell’evento di domenica 1 ottobre. All’evento è intervenuta la Presidente nazionale di Confartigianato Benessere Tiziana Chiorboli insieme a vari interlocutori istituzionali ed eccellenze del mondo dell’acconciatura quali: Antonio Stocchi Presidente Camera Italiana dell’Acconciatura, Gianni Manzetti Vicepresidente Camera Italiana dell’Acconciatura, Pino Troncone Vincitore Italian Hairdresser Award 2023, Luca Caron Stilista e direttore artistico Hair Team Orchidea, Tiziano Zucchelli Acconciatore accreditato programmi RAI, Francesco Cirignotta Acconciatore uomo e formatore. 


Cartoleria

Bilance

Software gestionali

Computer touch e palmari

Registratori telematici

Tim + edison

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IMPRESE DEL VERDE

La magia botanica del Natale: un viaggio tra i vivai tra stelle di Natale e decorazioni artigianali Un approfondimento con i nostri vivaisti Vivai Marchetti, Vivai Donzelli e Luca Garden con un alcuni consigli utili per abbellire la propria casa in vista delle festività

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uali sono i prodotti del verde per abbellire la propria casa in questo periodo? Marchetti: Aldilà delle normalissime piante verdi e piante fiorite come Anthurium o come le Eriche, ciclamini e callune, queste ultime prevalentemente per gli ambienti esterni, sono in arrivo le classiche e tradizionali stelle di Natale di diverse colorazioni e diverse misure. Donzelli: Nel periodo natalizio si cerca quanto più di festivo e di natalizio possibile, quindi per antonomasia c’è la Stella di Natale. I clienti però cercano sempre più anche piante con bacche rosse o foglie variegate quindi piante come Pungitopo, Agrifoglio, Cotoneaster, Tassi e Ciclamini sono piante da bacche rosse e foglie colorate e quindi sono sicuramente adatte a

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dare colore alle festività. Anche l’Elleboro, Erica e Calluna sono tutte piante che fioriscono in inverno e quindi apprezzate durante il periodo Natalizio. Luca Garden: Le piante con texture importanti: foglie grosse, le Kentie che fanno l’effetto foresta. Piante grandi e vasi grandi, questa è la moda. Il vaso importante va molto di moda. La ceramica smaltata sta tornando come una volta di gran moda, colori come il turchese o verde, lucidi. Vasi cotti 2 o 3 volte. Dove deriva il nome “Stella di Natale” e come si cura? Marchetti: Nel paese di orgine la stella di Natale si chiama fiore di Pasqua perchè fiorisce nel periodo pasquale, in Italia con il passare del tempo è divenuta tradizione natalizia forse per il tipo di clima e i metodi utilizzati siamo riusciti a far fiorire questa pianta a Dicembre. Questo probabilmente per un’esigenza decorativa, non avendo piante autoctone che potessero dare questa varietà di colori in questo periodo. Donzelli: La Stella di Natale è una pianta che vuole il caldo ma essendo fiorita, come tutte le piante fiorite che sono al caldo, ha bisogno di essere innaffiata almeno 2 volte alla settimana. La quantità di acqua non si può mai dire perchè dipende molto dall’ambiente in cui viene posta, in ogni caso una buona innaffiatura e posizionarla in una zona dove vi è una buona luce le permetteranno una funzione clorofilliana necessaria. Luca Garden: La Stella di Natale, come già specificato dai miei colleghi, va tenuta alla luce. Non bisogna bagnarla troppo, un bicchierino ogni 3 giorni. Consiglio: non dare mai da bere più di quello che serve, quindi nel caso abbiate dato troppo acqua e resta nel sottovaso allora toglierlo dopo una decina di minuti. Non tenerla vicino a fonti di calore termo ecc.. e lontana da correnti tipo porte e finestre per evitare le escursioni termiche. Temperature costanti, luci si ma non diretta, acqua si ma mai stagnante.


IMPRESE DEL VERDE

La Stella di Natale ha una curiosità… è una pianta amazzonica, il fiore non sono le foglie colorate che sono l’ultima parte prima della fioritura, la vera fioritura sono delle infiorescenze molto piccole all’interno delle congiunzioni delle foglie. La colorazione è una reazione chimica che hanno i pigmenti delle foglie in pre-fioritura.

deve stare sui 15° costanti, gli sbalzi termici durante i trasporti nelle grande distribuzione fanno sì che appassisca in 3-4 giorni. Luca Garden: Una delle differenze è che una pianta in serra non è stressata, una pianta in un centro commerciale è super stressata. In serra c’è una cura totalmente

diversa: temperature costanti, acqua costante e nessuno sbalzo termico, cosa che nella grande distribuzione non c’è: luci artificiali e sbalzi termici dati dal trasporto con i camion stressano le piante che perdono le foglie in pochi giorni. 

Perchè scegliere un prodotto artigianale di un vivaio rispetto alla grande distribuzione? Marchetti: Come tutte le scelte la qualità fa il prezzo. Donzelli: Be, nel vivaio si può trovare un vero e proprio consulente che può dare consigli molto utili al cliente. Il vivaista ha tutto l’interesse a vederti un pianta di qualità e il rapporto umano credo sia il punto di forza indispensabile per un acquisto in vivaio. Il vivaio è un canale specializzato a differenza della grande distribuzione che è solo un canale di vendita che punta solo a marginalizzare e non alla qualità. Recarsi in un vivaio è un’esperienza che oltre al prodotto può far conoscere tante nozioni al cliente. I consigli e gli accorgimenti dei vivaisti possono aiutare il cliente a far crescere le piante che, essendo organismi viventi, sanno adattarsi ai vari ambienti. Il cliente, grazie alla consulenza del vivaista, acquista più fiducia anche in se stesso nella coltivazioni delle piante e nel tempo aumenterà la propria esperienza. Il verde in una casa è bello agli occhi ma anche per il profumo e per abbellire gli ambienti. La qualità dei prodotti artigianali rispetto alla grande distribuzione è fuori discussione. Le Stelle di Natale che si comprano nella grande distribuzione sono trasportate con camion riscaldati e questo fa sì che si appassiscono in breve tempo, ho dei clienti che hanno comprato delle Stelle di Natale l’anno scorso e adesso le hanno ancora.

Referente Categoria Giardinieri Marco Lodi 059 893 111 marco.lodi@lapam.eu

La Stella di Natale è una pianta che

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MOVIMENTO DONNE IMPRESA

Le imprenditrici costruiscono la forza dell’identità “Leadership in Movimento. La forza dell’identità” è il titolo del meeting formativo nazionale di Donne Impresa Confartigianato

I

lavori del meeting sono stati preceduti dall’annuale Assemblea del Movimento nel corso della quale, dopo un confronto sulle attività realizzate nel corso dell’anno e su quelle in programmazione per il 2024, è stato approvato il nuovo logo di Donne Impresa Confartigianato. “La decisione di allineare il nostro

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logo a quello della Confederazione – ha sottolineato la Presidente Daniela Biolatto – va nella direzione di rafforzare il brand Confartigianato e di valorizzare la nostra identità collettiva diffusa in tutti i territori italiani”. Un impegno che la Presidente Daniela Biolatto ha ribadito, in apertura del meeting formativo, sot-

tolineando “la scelta di organizzare il meeting in Romagna per offrire un segno di vicinanza a questo territorio che tanto ha dato al Paese e che sta dimostrando forza e resilienza a fronte degli eventi drammatici che nei mesi scorsi hanno colpito cittadini e imprenditori”. Proprio per dimostrare la vicinanza alla Romagna, durante il meeting, Donne Impresa Confartigianato ha espresso la testimonianza di solidarietà “La forza delle radici”, donando alla Città di Cervia, nella persona del Sindaco, Massimo Medri e della Delegata al Verde, Patrizia Petrucci, alberi autoctoni tipici di ogni regione in cui è presente il Movimento Donne Impresa Confartigianato. La Presidente Donne Impresa Con-


Vincenzo Mamoli, che ha approfondito il tema dell’identità del Sistema Confartigianato e del Movimento Donne Impresa, sottolineando il ruolo delle donne in Confartigianato e per l’economia italiana: “Il Movimento – ha detto – è una componente fondamentale di Confartigianato, che con il proprio agire contribuisce al percorso di evoluzione del nostro Sistema. La nostra identità deve evolvere, mantenendo tuttavia ben saldo il riferimento del valore artigiano delle imprese. Parliamo di un’identità strettamente connessa alla competitività delle aziende e della rappresentanza e che si basa sulla forza delle competenze. Identità che le nostre imprenditrici si devono giocare nel territorio, nelle categorie, nella consapevolezza che i Movimenti sono attori protagonisti dei processi di crescita del Sistema Confartigianato. Per sostenerli in questo impegno è fondamentale lo strumento della formazione finalizzata alla crescita della classe dirigente”.

Una delegazione di nostre imprenditrici presente al meeting nazionale di Donne Impresa Confartigianato

fartigianato Emilia Romagna Cinzia Ligabue ha poi rilevato: “In questo momento in cui la sostenibilità è tema prioritario per la nostra Confederazione, le nostre aziende sono più che mai impegnate per realizzare concretamente ogni giorno, con il proprio lavoro, il binomio sviluppo sostenibile – imprenditorialità femminile. La crescita economica e sociale sono responsabilità di tutti e deve essere costruita riconoscendo il contributo delle donne e, in particolare, di coloro che fanno impresa. Sono convinta che dove ci sono molte imprese femminili ci sono più coesione sociale ed una società migliore. Il nostro Movimento vuole contribuire concretamente a dar loro i migliori strumenti di conoscenza per essere protagoniste del futuro”.

Per Rita Cavalieri, Presidente Donne Impresa Lapam, i due giorni di formazione sono molto importanti per il Movimento: ‘La scelta di focalizzare questo meeting sul tema della leadership ha valorizzato il ruolo propositivo di Donne Impresa all’interno del Sistema Confartigianato, nella consapevolezza che il cambiamento è ogni giorno e che in questo contesto, persone, imprese e organizzazioni devono ripensarsi, sviluppando competenze e strategie adeguate. Un percorso che deve partire da una conoscenza di sé e dell’organizzazione che le donne imprenditrici di Confartigianato si onorano di rappresentare”.

Una chiara assunzione di responsabilità è quindi il leit motiv che ha guidato i lavori del meeting formativo nazionale di Confartigianato Donne Impresa e che hanno fatto leva sulla conoscenza dell’importanza dell’imprenditoria femminile nel panorama economico italiano, ma anche dei meccanismi della rappresentanza e delle opportunità di far parte del Sistema Confartigianato, ovvero la più grande Organizzazione italiana dell’artigianato e della micro e piccola impresa. Due giorni intensi e pieni di attività, che hanno visto la docenza di Camilla Rovelli, Master Certified Coach e Nancy Agnese Zoda, Team Coach certificata ICF. 

Referente Movimento Donne Impresa

Al meeting è intervenuto il Segretario generale di Confartigianato

Elena Baraldi 059 893 111 elena.baraldi@lapam.eu

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TURISMO

Commercio, turismo e pubblici esercizi: i dati di Reggio Emilia Al primo semestre 2023 si contano 8.373 imprese reggiane attive nel settore del commercio, equamente divise tra commercio all’ingrosso e commercio al dettaglio. Per quanto riguarda il comparto dell’alloggio e ristorazione a Reggio Emilia si contano 2.589 imprese.

Cresce il turismo a Modena e Reggio Emilia nei primi 8 mesi del 2023 Un’analisi del nostro ufficio studi ha indagato l’andamento del turismo nelle province di Modena e Reggio Emilia nei primi 8 mesi del 2023

«G

uardiamo questi dati con fiducia e positività, ma ora bisogna continuare a sostenere le attività con investimenti e formando lavoratori professionalmente qualificati per permettere alle strutture di mantenere uno standard elevato di qualità dell’offerta. Un’offerta che i gestori devono anche saper diversificare per rimanere sempre aggiornati e più vicini a ogni

Referente Categoria Turismo Laura Roncaglia 059 893 111 laura.roncaglia@lapam.eu

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tipo di clientela». Daniele Casolari, responsabile sindacale e delle categorie della nostra associazione, analizza i dati emersi da una ricerca dell’ufficio studi associativo sulle imprese operanti nei settori del commercio, turismo e pubblici esercizi nelle province di Modena e Reggio Emilia.

Commercio, turismo e pubblici esercizi: l’analisi su Modena Al primo semestre 2023 si contano 11.515 imprese modenesi attive nel settore del commercio, equamente divise tra commercio all’ingrosso e commercio al dettaglio. Per quanto riguarda il comparto dell’alloggio e ristorazione a Modena si contano 3.911 imprese. Commercio, alloggio e ristorazione sono settori che risentono fortemente anche del flusso turistico del territorio. Durante i primi otto mesi del 2023, da gennaio ad agosto, nella provincia di Modena si è registrata la presenza di oltre 500 mila turisti, mentre il numero di pernottamenti ammonta a oltre un milione. Rispetto ai primi otto mesi del 2022, nel 2023 il numero di turisti è aumentato del 16,7%, mentre quello di pernottamenti ha registrato un +7,9%. Il 71% dei turisti arrivati all’ombra della Ghirlandina è domestico, ossia rappresentato da altri italiani che decidono di visitare la città.

Commercio, alloggio e ristorazione sono settori che risentono fortemente anche del flusso turistico del territorio. Durante i primi otto mesi del 2023, da gennaio ad agosto, nella provincia di Reggio Emilia si è registrata la presenza di 200 mila turisti, mentre il numero di pernottamenti ammonta a quota 500 mila. Rispetto ai primi otto mesi del 2022, nel 2023 il numero di turisti è aumentato del 6,8%, mentre quello di pernottamenti ha registrato un +4%. Il 72% dei turisti arrivati nell’area di Reggio Emilia è domestico, ossia rappresentato da altri italiani in visita alla città. Daniele Casolari conclude: «Dopo il Covid, periodo critico per commercio, turismo e pubblici esercizi, le nostre imprese hanno avuto la forza di rialzarsi e di reagire. Il periodo di chiusure è stato sfruttato per ammodernare i locali, ripensare l’offerta in vista di una ripartenza che, prima o poi, sarebbe avvenuta, e adeguarsi alle esigenze del cliente moderno. Adesso che il turismo è ripartito, le nostre attività sono pronte a ricevere clienti da tutto il mondo e da tutta Italia. Il fatto che, come emerge dai dati, vi sia una prevalenza di turisti italiani è significativo della qualità dell’offerta garantita dalle nostre strutture sul territorio. È per questo motivo che bisogna continuare a investire per rimanere attrattivi nei confronti di una clientela sempre più esigente e sempre più preparata. È fondamentale imparare, tra le altre cose, a diversificare l’offerta per rimanere sempre al passo con i tempi e adattarsi a nuove esigenze che nascono con il mutare del contesto e delle generazioni». 


CULTURA

EYE: Un’occasione per gli imprenditori locali di fare un’esperienza all’estero Microfinanza promuove un’opportunità di esperienza all’estero per aspiranti e giovani imprenditori.

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icrofinanza è una società a responsabilità limitata il cui obiettivo è rendere l’inclusione finanziaria un diritto permanente per tutti e per tutte nel mondo. La società si occupa di servizi di supporto tecnico e gestionale per migliorare la capacità di imprese e fornitori di servizi finanziari attraverso attività di assistenza tecnica. Negli anni, Microfinanza si è specializzata nella formulazione, implementazione e monitoraggio di progetti e programmi nei settori dell’inclusione finanziaria, dello sviluppo rurale, dello sviluppo socioeconomico e della finanza d’impresa, nonché nello sviluppo di modelli e meccanismi di finanziamento innovativi adatti ai diversi contesti.

Il progetto EYE, Erasmus for Young Entrepreneurs Microfinanza è l’ente operante in Italia del programma EYE, Erasmus for Young Entrepreneurs. L’Erasmus per giovani imprenditori e imprenditrici è uno strumento strutturato per accrescere il business di picco-

le e medie imprese. Si tratta di un programma pensato per accrescere il business o l’idea di business di piccole e medie imprese. Il programma europeo supporta imprenditori e imprenditrici, o aspiranti tali, per essere ospitati da imprenditori e imprenditrici europei esperti che faranno loro da mentore al fine di rafforzare il loro business plan e per promuovere nuovi networking e mercati. «A livello europeo questo programma esiste dal 2009 – spiega Elisa Ferrari, project manager Area Europa di Microfinanza –. Si tratta di una strategia della Commissione Europea per supportare la piccola e la media impresa. Microfinanza opera dal 2018 come intermediario nel programma, garantendo un’ottima visibilità alle imprese che aderiscono al progetto. Lo stesso è utile a imprenditori avviati nelle regioni italiane che ospitando altri professionisti da tutta Europa consente di aprire nuovi mercati e creare nuove relazioni commerciali». Tutto questo tenendo presente che ad oggi si sono registrati nel programma oltre 30.000 imprenditori. Quali requisiti per prendere parte al progetto? Per i nuovi (e aspiranti) imprenditori è necessario avere avviato un’impresa (o avere aperto una P. IVA) da meno di tre anni, oppure semplicemente avere un’idea di impresa che si vuole sviluppare (non è necessario essere costituiti come impresa o ditta individuale se si è in fase di ideazione). La registrazione viene completata con la preparazione di un Business Plan, sulla cui redazione Microfinanza può dare supporto gratuito. Per registrarsi invece come imprenditore ospitante, e ricevere un professionista, imprenditore o imprenditrice, o aspirante tale, da tutta Europa, è necessario avere un’impresa da più di 3 anni. «Ci tengo a precisare che non viene richiesto nulla agli imprenditori ospitanti. Per gli imprenditori o le imprenditrici che hanno da meno di tre anni un’esperienza di impresa – precisa Elisa – la Commissione Europea finanzia vitto e alloggio per un periodo che va da un minimo di un

mese a un massimo di sei. Il periodo viene deciso direttamente dalle parti coinvolte: è sufficiente registrarsi al programma (che non ti vincola a fare effettivamente lo scambio), ma ti permette di entrare in una rete di contatti così da aprire nuovi canali di networking». Dove ricevere informazione sul programma? Microfinanza ha messo a disposizione una mail di recapito nella quali chiunque fosse interessato nel programma verrà contattato e avrà a disposizione ogni informazione dettagliata: info@microfinanza.com. La candidatura e la registrazione sono totalmente gratuite e Microfinanza è l’ente incaricato di supportare gli imprenditori in tutte le fasi del programma: dal primo momento di registrazione e strutturazione del business plan, di ricerca di matching con gli imprenditori della rete fino alla fase di scambio. Quali paesi aderiscono? «Tutti i paesi Europei aderiscono – conclude Elisa – ma non solo: è una rete global che comprende anche Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, Israele, Singapore e Taiwan. Dal mese di ottobre 2023, inoltre, daremo supporto specifico anche a imprenditori e imprenditrici provenienti dall’Ucraina. Si tratta di una strategia della Commissione Europea che vuole offrire supporto alla riattivazione economica della popolazione che sta fuggendo dal conflitto». 

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FORMAZIONE

Corsi e Formazione organizzata da FORMart AUTORIPARAZIONE

IMPIANTISTI

MARKETING

Corso sul buon funzionamento del cronotachigrafo

Tecnico esperto in installazione e manutenzione di impianti ad alta efficienza energetica

Digital Marketing

Il potere dell’immagine applicato al marketing strategico Obiettivo: lavorare sull’immagine dell’azienda o degli imprenditori stessi è uno dei modi più efficaci per aumentare il proprio business: questo corso illustra come modellare la propria immagine e creare una comunicazione di successo su tutti i canali. Durata: 32 ore Periodo: 16/01  27/02 Costo: Finanziato Sede: Reggio Emilia RIF.PA 2023-19489/RER PROG. 1

GESTIONE D’IMPRESA

Percorso formativo teorico di base per gli operatori dell'impresa funebre Obiettivo: il percorso formativo teorico di base per tutti gli operatori dell’impresa funebre è obbligatorio per tutte le figure professionali operanti nell’impresa funebre. Durata: 24 ore Avvio: 29 gennaio Costo: 450,00€ (no IVA) Sede: Modena

OPERAZIONE RIF. PA 2023-19455/RER APPROVATA CON DGR 1317 DEL 31/07/2023 FINANZIATA DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E DA FSE+ 2021-2027

IMPIANTISTI

Requisiti di sicurezza per gli impianti a gas Obiettivo: le norme elaborate dal CIG, Comitato Italiano Gas, definiscono i requisiti i minimi di sicurezza a cui devono rispondere gli impianti di adduzione gas: il corso affronta e sviscera le specifiche delle normative di riferimento, illustrando come operare in modo conforme. Durata: 24 ore Svolgimento: 18/12  04/03 Costo: Finanziato Sede: Webinar RIF. PA 2023 -19488/RER PROG. 2

Sedi FORMart Modena 059 336 9911 info.modena@formart.it

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Obiettivo: corso di Marketing Operativo progettato per aiutare le imprese che si rivolgono direttamente al cliente a ideare, costruire e applicare il proprio piano marketing attraverso l'uso degli strumenti digitali Durata: 24 ore Periodo 1: 13/12  21/02 Periodo 2: 11/12  12/02 Costo: Finanziato Sede: Webinar

AUTORIPARAZIONE

Aggiornamento ispettore revisione Obiettivo: il corso di aggiornamento triennale per continuare a dirigere le attività di controllo e revisione e confermare la tua iscrizione al Registro Unico per Ispettori di Revisione. Durata: 30 ore Svolgimento: 24/01  23/02 Costo: 450,00€ (no IVA) Sede: Reggio E. / Correggio GESTIONE D’IMPRESA

Organizzare l’ufficio nell’era digitale - Innovazione sostenibile nella gestione d'impresa delle imprese della filiera meccanica Obiettivo: l’intelligenza artificiale può essere uno strumento potentissimo per ottimizzare i processi di gestione d’ufficio: questo corso approfondisce tutte le possibilità previste da Microsoft 365 e utilizzo di Copilot nelle applicazioni Word, PowerPoint, Excel, OneNote e Outlook Durata: 6 ore Periodo: 15/01  19/02 Costo: Finanziato Sede: Webinar RIF.PA 2023-19487/RER PROG. 3

Reggio Emilia 0522 267 411 info.reggio@formart.it

Imprese & Territorio n° 06 - 2023

Correggio 0522 694 753 info.correggio@formart.it

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RIF. PA 2023-19487/RER PROG. 3-4

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WEB E COMUNICAZIONE

Obiettivo: al termine del corso l’utente sarà in grado di installare impianti energetici di tipo civile nel rispetto della normativa vigente, programmare ed effettuare le manutenzioni degli impianti in qualità, scegliere ed adottare soluzioni e tecnologie alternative per il risparmio e l’efficienza energetica, analizzare i dati di consumo e dispersione, impiegare tecnologie green a fonti rinnovabili. Durata: 800 ore Svolgimento: 24/01  23/02 Costo: Finanziato Sede: Correggio

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Obiettivo: In questo corso vengono illustrati i principali cloud, le loro caratteristiche e funzionalità, ma soprattutto verranno approfonditi i vantaggi di questa modalità operativa di lavoro ed anche le accortezze per poter lavorare in sicurezza e agevolmente Durata: 8 ore Avvio: 02 dicembre Costo: 90€ (no IVA) Sede: Modena

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CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Fisco

Lavoro

Bandi

Bonus investimenti in beni immateriali 4.0 ridotto dal 2024

Lo sgravio per l’assunzione di apprendisti in microimprese non è stato rinnovato

Contributi per il caro energia nel terzo settore

Il credito d'imposta per gli investimenti in beni immateriali "4.0" di cui alla L. 178/2020 è previsto in misura decrescente dal 2024. L'agevolazione al 20%, oltre che per gli investimenti 2023, è riconosciuta anche per quelli effettuati nel termine "lungo" del 30.6.2024, a condizione che entro il 31.12.2023 avvenga la c.d. "prenotazione", con accettazione dell'ordine da parte del venditore e versamento dell'acconto minimo del 20%. Per gli investimenti effettuati (senza "prenotazione") dall'1.1.2024 al 31.12.2024, il credito d'imposta è invece riconosciuto nella misura inferiore del 15%, fermo restando il limite massimo di costi ammissibili pari a 1 milione di euro. Nel 2025 la misura di tale agevolazione scenderà ulteriormente, essendo prevista in misura pari al 10%. Si segnala che per il credito d'imposta relativo agli investimenti in beni materiali "4.0" è prevista la medesima misura già operativa per il 2023 (art. 1 co. 1057-bis della L. 178/2020).

L’INPS ha comunicato che lo sgravio contributivo del 100%, per i primi 3 anni, per i contratti di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore (c.d. apprendistato di primo livello) per i datori di lavoro che occupano alle proprie dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove, non è stato rinnovato per l’anno 2023. Pertanto per gli apprendisti di primo livello, assunti dal 1° gennaio 2023, gli obblighi contributivi a carico del datore di lavoro, con numero di addetti pari o inferiore a nove, sono dell’1,50% (nei primi 12 mesi), del 3% (dal 13° al 24° mese) e del 5% (anziché del 10% – dal 25° mese). L’INPS ricorda che le assunzioni con contratto di apprendistato di primo livello sono esonerate dal versamento della contribuzione di finanziamento della NASpI pari all’1,61% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali e non sono soggette alla disciplina del contributo di licenziamento (c.d. ticket di licenziamento). I tre benefici contributivi suddetti possono essere riconosciuti nei limiti dello stanziamento previsto pari a “euro 5 milioni annui a decorrere dall’anno 2020”. Si evidenzia che dal 1° gennaio 2022 le tutele in materia di ammortizzatori sociali sono state estese anche ai lavoratori con contratto di apprendistato di qualsiasi tipologia pertanto i datori di lavoro sono tenuti ai conseguenti obblighi contributivi illustrati nella circolare INPS n. 76 del 30 giugno 2022. L’aliquota contributiva a carico dell’apprendista è pari al 5,84% della retribuzione imponibile per tutta la durata del periodo di formazione e per un anno dalla prosecuzione del rapporto di lavoro al termine del periodo di apprendistato. Per quanto attiene all’aliquota datoriale nelle ipotesi di prosecuzione del rapporto di lavoro alla fine del periodo di apprendistato, non spetterà alcuna riduzione e si dovrà applicare l’aliquota contributiva “piena” in riferimento al settore di inquadramento previdenziale.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha aperto dall’8 novembre la possibilità per gli Enti del Terzo Settore di richiedere un contributo a fondo perduto per l’aumento dei costi di energia elettrica e gas naturale sostenuti nei primi tre trimestri del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021. È possibile presentare la richiesta di contributo fino alle ore 12 del 12 dicembre 2023. Il contributo straordinario, sulla base delle varie linee di quota, può essere richiesto da: enti iscritti nel registro unico nazionale del Terzo Settore, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), enti religiosi civilmente riconosciuti, associazioni, fondazioni, aziende di servizi alla persona (ASP), ASD purché iscritte al RUNTS, IPAB. Per maggiori informazioni visita il sito www.lapam.eu

n° 06 - 2023

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