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Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma - anno XVI, numero 6 - DICEMBRE 2016 - GENNAIO 2017
DICEMBRE 2016 - GENNAIO 2017 € 5,90
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Spigola Colombia Hucho hucho Lipless per il bass Il tempo dell’aspio Ondulanti per il laghetto Autocostruzione: jig da luccio Tirino Mary Dette Canada: salmoni a secca La riproduzione dei salmonidi Zampetto di lepre artica [12 pp.] Lanci e mosche per acque mosse
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HUCHO HUCHO. IL SIGNORE DEL FREDDO
di Luca Ciuffardi
di Alessandro Galletti
Direttore responsabile Eugenio Ortali
LA RIPRODUZIONE DEI SALMONIDI
La pesca dell’Hucho Hucho richiede grande determinazione: camminare per ore nel freddo, e spesso nella neve, può essere sfiancante e togliere la lucidità necessaria per lanciare sempre nel punto giusto. Ma ha un fascino magico.
La riproduzione dei pesci si ripete ciclicamente in un periodo dell’anno preciso, variabile nelle diverse specie e influenzato dalle temperature e dalla variazione nelle ore di luce. È un momento delicato per i Salmonidi, tutelato da precisi periodi di divieto di pesca.
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BOLLERANNO? LA PESCA A MOSCA IN ACQUE MOSSE
di Giorgio Montagna
redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscanews.it www.lapescaspinningnews.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.youtube.com/user/MoscaeSpinning www.flickr.com/photos/moscaespinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Luca Ciuffardi, Niklas Dahlin, Luca Dal Cer, Renzo Della Valle, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Alessandro Galletti, Alessandro Massari, Massimo Magliocco, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Leonardo Muto, Francesco Paolini, Armando Quazzo, Federico Renzi, Roberto Trolla
Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/42.90.38.54 segreteria@lapescamoscaespinning.it
di Massimo Magliocco
ONDULANTI PER IL LAGHETTO
Molti pescatori a mosca ritengono che in mancanza di bollate non si possa pescare a secca e relegano tale tecnica alle sole lame calme e tranquille, preferendo in tutte le altre situazioni la ninfa. Ma le cose non stanno così.
Nei laghi privati di dimensioni più grandi di quelli ove si pratica l’Area Trout l’ondulante è spesso snobbato, a favore del minnow. Se ben gestito, invece, è un artificiale ideale in questi ambienti per raggiungere le trote lontane dalla riva, raggruppate al largo e spesso svogliate.
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Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29 settembre 2014 Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano
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MOSCA e SPINNING
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ASPIUS TIME
THE MARY DETTE
di Renzo Della Valle
di Niklas Dahlin
Con l’arrivo dell’inverno, i pescatori a spinning che non vogliono interrompere le loro uscite hanno un’alternativa alle trote dei laghetti e ai sempre più improbabili lucci e perca: l’aspio, predatore dinamico e divertente, da insidiare con attrezzatura leggera.
Erede di una delle più importanti famiglie di costruttori delle Catskill Mountains, Mary Dette è la ‘destinataria’ dell’omonima mosca realizzata dall’autore, che ha voluto con essa al tempo stesso omaggiarla e condensare tutto ciò che ritiene fondamentale nello stile Catskill.
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DIO SALVI LA REGINA
C’ERA UN VOLTA IL TIRINO
JIG DA LUCCIO
di Francesco Paolini e Leonardo Muto
di Roberto Trolla
di Moreno Bartoli
Al di là di facili generalizzazioni, il modo di pianificare una battuta alla spigola cambia molto in base alla regione, alla conformazione della costa e alle condizioni meteo. Viene qui proposto un raffronto tra due zone di pesca diverse: alto Tirreno e coste calabresi.
Il tratto di Tirino che scorre nell’abitato di Capestrano è stato molto celebrato ma negli ultimi anni è rimasto spesso chiuso o ha avuto stagioni di pesca particolarmente ridotte. L’articolo vuole rappresentare un auspicio e uno stimolo alla sua rivalutazione.
Moreno mostra come utilizzare l’idea base della stampa 3D – la ‘stratificazione’ – per realizzare dei jig in piombo senza troppi rischi. Infinite sono poi i modi per dressare l’esca con trailer siliconici, gonnellini e piumaggi vari, come ben si vede nelle varie proposte dei lettori.
RUBRICHE 04 NOTIZIE 86 SHOW ROOM 96 MERCATINO
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CANADA: SALMONI A SECCA
COLOMBIA
di Armando Quazzo
di Alessandro Massari
In Canada – e nello specifico nei fiumi di Terranova e Labrador – la tradizione alieutica vuole da sempre i salmoni catturati con esche galleggianti. L’autore propone una breve intervista a una nota guida locale e indica tempi, modi e costi di un viaggio dedicato.
Scoperta recente dell’autore, la Colombia, non più pericolosa come un tempo, ospita nelle sue acque molte prede divertenti, a cominciare soprattutto dalle cubere, insieme a jack crevalle e snapper, ma anche tarpon atlantici nel sottoriva e belle ricciole a jigging.
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LIPLESS PER IL BASS
ZAMPETTO DI LEPRE ARTICA
di Luca Dal Cer
di Fabio Federighi
Non sono molti i pescatori che utilizzano il lipless per la ricerca del bass, preferendogli il più classico crank. Luca ricorda l’utilità dell’impiego tradizionale, mostra alcuni validi modelli e propone una variante che sta riscuotendo successo negli ultimi tornei americani.
Il pelo che si trova sotto il piede degli zampetti posteriori delle lepri artiche ha elevata idrorepellenza e notevole resistenza, caratteristiche che si rivelano assai utili ai fini della costruzione. Si spiega qui come trattarlo per ottimizzarne l’impiego e come utilizzarlo.
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fish facts
a cura di Marco Sammicheli
pubblicata una nuova ricerca
LA PESCA RICREATIVA IN EUROPA Pubblicata la ricerca richiesta dalla Commissione Pesca del Parlamento Europeo (PECH) Fattibilità della misurazione degli impatti socio-economico e ambientale della pesca ricreativa e di semisussistenza nell’UE. La richiesta di ricerche sulla pesca ricreativa è una costante che è restata finora ignorata a livello sia europeo che nazionale. In Italia la programmazione legata alla Comunicazione obbligatoria per la pesca ricreativa in mare resta ancora, dopo sei anni, lettera morta. Nonostante si lamenti la mancanza di dati sugli impatti della pesca ricreativa, non viene ancora previsto nessun intervento. Più facile che sia l’Europa a imporre l’impegno istituzionale su questo fronte, grazie alla spinta dei paesi del nord e nonostante che il Mediterraneo sembri ancora restare in una posizione marginale. Nello studio sulla fattibilità della ricerca sulla pesca ricreativa marittima in Europa dei cinque esempi utilizzati, solo quello della Francia considera il Mediterraneo ed evidentemente non può essere rappresentativa delle diverse realtà della sponda meridionale della UE. Ciò nonostante, è evidente che le resistenze alla inclusione della pesca ricreativa nelle politiche europee e nazionali del comparto pesca sono destinate a cedere alla evidenza dei fatti e al peso di un’utenza stimata in 8-10 milioni di pescatori e in un’economia di valore superiore ai 25 miliardi di euro all’anno. Questo l’abstract dello studio: «Non esiste ancora una definizione unanime tra gli Stati Membri per la pesca ricreativa marittima. Il seguente rapporto raccomanda una definizione comune e un approccio metodologico per la valutazione degli impatti socioeconomico e ambientale della pesca ricreativa marittima. Queste raccomandazioni sono basate sull’analisi di cinque esempi rappresentativi di questi problemi in Europa. La metodologia raccomandata dagli autori è una valutazione dell’impatto economico basata sulle spese e sulle catture dei pescatori, raccolta dati con una indagine online, corretta e gestita con un modello basato sulle tavole input-output». Lo studio è disponibile a goo.gl/Bq5k1L
te della pesca ricreativa costiera. L’obiettivo del piano irlandese è quello della tutela della fauna ittica e dei suoi habitat ed è strettamente legato alla National Strategy for Angling Development (NSAD), che da noi suona ancora come fantascienza: Strategia Nazionale per lo Sviluppo della Pesca Ricreativa. Tra gli obiettivi di tutela, conservazione, promozione e sviluppo delle risorse è compreso anche quello di crescita della pesca ricreativa, con aumento dei pescatori sia irlandesi che internazionali. La previsione di Inland Fisheries Ireland è che il piano potrà aumentare l’impatto economico del settore di 60 milioni di euro e fornire altri 1.400 posti di lavoro. Il piano è disponibile qui: goo.gl/q6xHnf
nuova campagna EAA-EFTTA sulla spigola
CRISI, VALORE, SOLUZIONE European Anglers Alliance www.eaa-europe.org e European Tackle Trade Association (www.eftta.co.uk) hanno presentato in anteprima al Parlamento Europeo una produzione video sulla gestione della spigola: Seabass: Crisis, Value, Solution (Spigola: crisi, valore, soluzione). Il video illustra con chiarezza e ricchezza di dati come la destinazione della spigola alla pesca ricreativa sia economicamente vantaggiosa in termini di reddito prodotto e di posti di lavoro sostenuti. Il video è disponibile a goo.gl/blWpS7
compilate il questionario!
SAFENET Se già non l’avete fatto, siete ancora in tempo per partecipare alla ricerca europea Safenet compilando il questionario che per la prima volta viene rivolto ai pescatori ricreativi. Le risposte raccolte forniranno una prima serie di dati di raffronto sulle pratiche di pesca ricreativa e daranno una misura del livello di partecipazione dei pescatori. Una occasione da non perdere per far arrivare alle istituzioni la nostra voce! Questionario in italiano a goo.gl/eWdxkF
Corporate Plan 2016-2020
INLAND FISHERIES IRELAND
adesioni 2017
L’Irlanda conferma con il lancio dell’Inland Fisheries Ireland’s Corporate Plan 2016-2020 la sua posizione di leader europeo nelle politiche di gestione delle risorse della pesca e di sviluppo della pesca non commerciale. L’economia della pesca ricreativa in Irlanda è valutata in 836 milioni di euro all’anno e sostiene più di 11,000 posti di lavoro. La gestione della pesca è affidata all’agenzia governativa Inland Fisheries Ireland che a dispetto del nome ha competenza non solo sulle acque interne ma anche sulla pesca ricreativa in mare. Si tratta di una delle differenze maggiori e maggiormente caratterizzanti rispetto all’assetto organizzativo italiano e di altri paesi europei che vedono una separazione amministrativa rigida tra mare e acque interne, nonostante la continuità biologica e la presenza delle stesse popolazioni ittiche che sostengono gran par-
ALLEANZA PESCATORI RICREATIVI È aperta la campagna di adesione ad Alleanza Pescatori Ricreativi per il 2017. APR (www.pescaricreativa.org) è membro italiano della European Anglers Alliance e, oltre che a livello nazionale e locale, opera attivamente come tale nel Consigio Consultivo del Mediterraneo (MEDAC www.med-ac.eu) della UE, dove sostiene con costanza e determinazione la voce dei pescatori ricreativi. APR è un’organizzazione indipendente che non riceve finanziamenti e conta solo sul sostegno dei pescatori e degli operatori del settore che ne condividono i principi e le finalità. La quota di adesione ad APR per il 2017 resta di soli 10 euro. Adesioni online a: goo.gl/AACDdd
ADERISCI AD APR
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MOSCA e SPINNING
g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016
in omaggio un’esca Buginu 55 di Seaspin
notizie
a Ferrara nei giorni 17 e 18 dicembre, con il B.A.S.S. DAY 2016 e la grande area dell’autocostruzione
ARTIFICIALI - LURES EXPO 2016 «Artificiali - lures expo», la mostra mercato sulla pesca con le esche artificiali in programma sabato 17 e domenica 18 dicembre 2016 alla Fiera di Ferrara, non è solo sinonimo di aziende altamente qualificate, marchi leader e negozi specializzati, occasioni per lo shopping, anteprime, testimonial di produttori e distributori di primo piano, dimostrazioni in vasca dei massimi esperti, video e relazioni tecniche. Tra i motivi che rendono unico e imperdibile questo appuntamento vi sono, infatti, anche due attesissimi special events: il B.A.S.S. DAY 2016 e Italy’s finest lures expo: Factory Made + Custom Made, ovvero la sezione dedicata agli autocostruttori. Il prestigioso evento organizzato da Italy B.A.S.S. Federation Nation si tiene per il terzo anno consecutivo in concomitanza con Artificiali. Per gli appassionati del bassfishing, le due giornate di festa del B.A.S.S. DAY rappresentano il coronamento della stagione agonistica e saranno ancora una volta scandite dal corso di lancio a casting, tenuto dallo staff di Italy B.A.S.S. e rivolto sia agli adulti che ai ragazzi, dalla presentazione del calendario agonistico 2017 e dalle premiazioni dei campioni di categoria. Sul podio saliranno, in particolare, i vincitori dell’Italy B.A.S.S. Championship 2016, decretati, per la categoria dei motori a scoppio, dalla Garmin Cup dello scorso marzo e da The Planet Mercury, tenutosi a Bolsena in ottobre e, per la categoria dei motori elettrici, dal torneo T.M.T. Motorguide Evolution, ospitato presso i laghi di Bracciano, di Varese e, per la finale, di Massaciuccoli. Guest star, i cugini Mauro e Luca Salvato, che dal 17 al 19 novembre si sono contesi con altri 111 angler, in rappresentanza di 47 stati e 9 nazioni, l’ambito Bassmaster - B.A.S.S. Nation Championship, nelle acque del lago texano di Conroe, e che regaleranno al pubblico di Artificiali il resoconto della propria esperienza statunitense. Nell’area riservata all’esclusiva sezione Italy’s finest lures expo: Factory Made + Custom Made, che grande successo ha riscosso nelle ultime due edizioni, Project Handcrafted, il principale gruppo italiano di artigiani della pesca, e costruttori del calibro di Mauro Morselli, Nazzareno Bettio, Giancarlo Raiteri, Andrea Pedaci e Carp on the fly realizzeranno esche artificiali in tempo reale, in collaborazione con importanti aziende di modellazione e stampa 3D, come Gimax 3D e Kentstrapper, mostrando come la costruzione si snodi dall’idea al disegno e dalla forma al modello, grazie alla tecnica del Rapid Prototyping. Poi gli studi e le modifiche, fino all’ultimo anello della catena: la produzione. E mentre gli artigiani metteranno a punto, con abilità sartoriale, le proprie esche, lo storico e premiato forum Black Bass & Co. ne mostrerà il comportamento in vasca, effettuando foto e riprese dinamiche con le Go-Pro. Nel pomeriggio di domenica 18 dicembre, il contest di autocostruzione organizzato da Project Handcrafted eleggerà i migliori artigiani nelle categorie lipless, top water, swim bait, gomma e metallici, premiandoli con prodotti offerti dagli sponsor. Nei padiglioni di FerraraFiere – climatizzati e confortevoli –, l’area ristorazione offrirà piatti appetitosi e a prezzi invitanti. Sul sito www.artificialishow.it è scaricabile il biglietto di ingresso ridotto. Chi, invece, non vuole perdersi nemmeno una delle due giornate di Artificiali, potrà abbonarsi direttamente in Fiera a soli 14 euro, mentre per le coppie c’è la formula «Lui&Lei», con ulteriori sconti. Ai visitatori che arriveranno a Ferrara in treno è riservato un servizio di navetta gratuito da e per la stazione ferroviaria, mentre chi opterà per l’automobile troverà al Quartiere fieristico un parcheggio ampio e anch’esso gratuito. Anche noi di «La Pesca Mosca e Spinning» saremo presenti con un nostro stand: venite a trovarci per parlare con alcuni dei nostri collaboratori, avere informazioni, trovare gli arretrati, fare l’abbonamento.
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• • 1/2016 6/2016 • •5 5200 chilometri di riserve esclusive per tutti i tipi di pesca in Austria MOSCA e SPINNING
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notizie dal 25 al 27 febbraio 2017 a Vicenza, con un format rinnovato e più ampio
PESCARE SHOW 2017 Pescare Show, il Salone internazionale della pesca sportiva e della nautica da diporto, per il 2017 si prepara a una nuova edizione, con un percorso espositivo più ampio e rinnovato. In programma dal 25 al 27 febbraio nel quartiere fieristico di Vicenza, la manifestazione rappresenta la piattaforma di business e informazione punto di riferimento in Italia per aziende, operatori e appassionati del settore. Saranno presentate innovative proposte dei top brand del mercato, numerose aree demo e interessanti momenti di approfondimento e confronto. Importante novità della prossima edizione, Pescare Show sarà firmata Italian Exhibition Group Spa, la nuova società fieristica nata dall’integrazione tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza. IEG, presieduto da Lorenzo Cagnoni con la vicepresidenza di Matteo Marzotto, è il primo player in Italia per numero di manifestazioni organizzate direttamente, con 63 prodotti in portafoglio (al 90% di proprietà) e 160 tra eventi e congressi. Il Gruppo eredita le competenze e il know-how sviluppati da Fiera di Vicenza, che nel corso degli anni ha investito nella manifestazione, rendendola dal 2015 un Salone autonomo (in precedenza si svolgeva in concomitanza ad Hunting Show) e consentendole una crescita significativa. La passata edizione ha infatti visto la partecipazione di 13.100 visitatori, in aumento del 14% rispetto al 2015. Il trend di crescita ha riguardato anche il numero degli espositori, arrivati a 185, in aumento di quasi il 18% rispetto ai 157 dell’anno precedente e più che raddoppiati se confrontati al 2011. Risultati positivi ottenuti anche grazie al coinvolgimento delle principali associazioni di categoria, federazioni sportive e scuole di pesca. Pescare Show 2017 offrirà un percorso rinnovato, grazie a una più ampia superficie espositiva. La Hall 7 accoglierà i visitatori, guidandoli alla scoperta della migliore produzione italiana e internazionale della pesca sportiva nel mondo, con espositori, così come buyer, provenienti da paesi esteri quali Austria, Germania, Olanda, Russia, Serbia e Slovenia. L’area esporrà attrezzature all’avanguardia, componentistica per la realizzazione di prodotti finiti, accessori e abbigliamento tecnico, che si potranno testare dal vivo attraverso le numerose aree demo. Tra queste riconfermato lo scenografico Acquademo, l’acquario mobile più grande d’Europa, una struttura con una capacità di 22.400 litri d’acqua dove prenderanno vita numerose dimostrazioni, seminari e presentazioni di novità del settore. Numerose inoltre le aziende di turismo alieutico, che offriranno ai visitatori una panoramica sui più spettacolari lodge di pesca del mondo. Pescare Show è in grado di coinvolgere appassionati di diverse età e di tutte le tecniche e specialità sportive, dallo spinning alla pesca a mosca e al colpo, dal carp fishing alla pesca in mare, fino ad arrivare a surf casting e big game, grazie anche a un ricco palinsesto di eventi. In particolare la Hall 6, denominata «Fly Fishing World», sarà interamente dedicata al mondo della pesca a mosca, con la presenza dei migliori costruttori al mondo di mosche artificiali che, per il secondo anno consecutivo, daranno vita con le loro dimostrazioni dal vivo al «Pescare Show Fly Tying Experience». È già confermata la presenza, fra i costruttori stranieri, di Niklas Dahlin (Svezia), Espen Andre Eilertsen (Norvegia), David Gourong (Francia), Martie Van Den Brande (Olanda), Martin Westbeek (Olanda) e fra gli italiani di Alessandro Casiglia, Giovanni De Pace, Enrico Fantasia, Fabio Federighi, Andrea Gasperini, Fabio Gasperoni, Matteo Ghizzo, Massimo Ginanneschi, Fabio Lommi, Walter Luzi, Sandro Mandrini, Adriano Mineo, Ivano Mongatti, Federico Renzi, Piero Sistino, Stefano Ticchiati, Nunzio Troisi, Loris Zecchinello. Di rilievo anche la partecipazione di The Fly Fishing Nation, con più di 83.000 followers su Instagram, pronti a fornire ai presenti consigli a 360° sul mondo della pesca a mosca. L’evento offrirà anche una panoramica sul meglio della nautica da diporto, con la quarta edizione del Boating Show, la mostra delle eccellenze in fatto di imbarcazioni, motori e relativa componentistica per la pesca sportiva di mare sempre apprezzata dal pubblico. Pescare Show è quindi punto di riferimento per un comparto che in Italia conta 1.650.000 pescatori, di cui gran parte di età compresa tra il 25 e i 54 anni, oltre 150 aziende nel solo settore della pesca sportiva, il cui ricavo complessivo è stimato in 420 milioni di euro, e 1481 negozi specializzati presenti sul territorio.
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Orari di apertura: sabato 25 febbraio e domenica 26 febbraio: dalle 9.00 alle 19.00, lunedì 27 febbraio: dalle 9.00 alle 16.00. www.pescareshow.it | www.facebook.com/pescare.show | www.iegexpo.it Pescare Show Fly Tying Experience: www.facebook.com/Fly-Tying-Experience-948805175195033 Foto edizione 2016: www.flickr.com/photos/vicenzafiera/sets/72157664895827095
il 30 ottobre a Orbetello
SEA BASSMASTER MARINE KAYAK EDITION L’edizione da kayak del Sea Bassmaster Marine, che lo scorso 30 ottobre ha visto assegnare il prestigioso trofeo «Città di Orbetello», è stata un successo, facendo registrare il tutto esaurito con i suoi 60 partecipanti che hanno impegnato dalle prime luci dell’alba lo specchio di Ponente della laguna di Orbetello. La manifestazione voluta da Insidefishing, dall’amministrazione comunale di Orbetello e dalla cooperativa dei Pescatori, ha messo insieme due forme di turismo, quella enogastronomica e quella sportiva. Nel pomeriggio la laguna è stata oggetto anche di una bella iniziativa gratuita vocata a far conoscere la navigazione in kayak e il mondo del kayak fishing: per circa tre ore alcuni soci dell’associazione nazionale Kayak Fishing Italia hanno infatti accompagnato nelle escursioni in kayak, messi a disposizione dallo sponsor tecnico Ozone kayak, bambini e adulti interessati a provare questo mezzo di navigazione a impatto ambientale zero. Aiutati anche da una favorevole condizione climatica che, in base alla temperatura, dava il senso di essere più a primavera inoltrata che non in autunno, circa settanta persone hanno vissuto questa esperienza escursionistica, sempre dotati di tutti gli opportuni sistemi di sicurezza che gli organizzatori davano in dotazione. Fin dalle prime ore del mattino di domenica, uno stuolo di kayak colorati e attrezzati di tutto punto ha invaso la laguna di Ponente, dando il via a un’avvincente caccia alla spigola nel pieno rispetto della natura. Così com’è tradizione per il Sea Bassmaster Marine, anche per questa speciale edizione che assegnava il ‘Trofeo Città di Orbetello’ si sono usate le sole esche artificiali con la tecnica dello spinning richiamando l’orientamento al no kill col rilascio delle prede. Una volta catturate le spigole, unica specie considerata valida ai fini della classifica, queste venivano misurate utilizzando un’apposita tavola centimetrata, fotografate e subito restituite alla laguna. Nonostante la calda e soleggiata giornata, che non presentava nemmeno l’ombra di una nuvola, le catture sono state molte e di taglia; nella prima ora e mezza di competizione l’assenza di vento, qui determinante per avere successo sulle spigole, aveva fatto suscitare preoccupazione soprattutto tra coloro che conoscono bene questo ambiente… Inizialmente, infatti, non è stato per nulla semplice convincere i pesci ad attaccare, tanto da far registrare tra molti partecipanti una serie di rifiuti dell’esca; Massimiliano Birelli, che al termine della gara si è classificato terzo assoluto, nell’intervista rilasciata agli organizzatori ha confermato di aver avuto rifiuti di attacco da oltre dieci pesci. Improvvisamente, come si è alzata una leggera brezza sufficienze per increspare leggermente la superficie dell’acqua, si è aperta la tanto sperata ‘finestra’ di attività che ha scatenato l’aggressività predatoria nelle spigole, facendo registrare una serie di catture anche con taglie molto importanti. Il big SeaBass è da registrare a favore di Giuseppe Corso con un esemplare da 65 cm, che gli ha dato parecchio filo da torcere nel recupero. La giornata ha concentrato molti pesci nei punti di acqua più bassa, facendo risultare gli artificiali di superficie, come popper e wdt di dimensioni medio piccole, quelli più efficaci. Va comunque detto che le spigole avevano la tendenza di spostarsi in piccoli branchi che risultavano accorpati garantendo attacchi ripetitivi ai lanciatori che avevano l’intuizione e la fortuna di trovare il pesce. La premiazione si è tenuta alle 14 sulla terrazza del ristorante ‘I Pescatori’. Soddisfatto Silvio Smania, il presidente di Insidefishing che, con Irene Lizzulli e l’intervento a sorpresa di Roberto Ripamonti nella veste di ospi-
te, ha dato vita alle premiazioni. Una bella soddisfazione per tutti i premiati, ma soprattutto per i primi tre classificati giunti sul podio: il primo piazzamento e l’ambito trofeo «Città di Orbetello», consegnato direttamente dal sindaco Casamenti e dall’assessore Ottali, è andato a Giuseppe Corso con tre spigole per una lunghezza complessiva di 148 cm, il quale, intrattenendo i presenti con un simpatico scambio di battute, si è aggiudicato anche un favoloso motore elettrico Motor Guide, per kayak, offerto dallo sponsor tecnico Pro Boats di Bologna; 2° classificato, sempre con tre spigole e lunghezza complessiva di 127,5 cm, Marco Lapini; 3° classificato con tre spigole e 122 cm di lunghezza totale Massimiliano Birelli. I ringraziamenti pubblici – al comune di Orbetello, anche per il patrocinio concesso, alla cooperativa dei Pescatori attraverso il suo presidente Pier Luigi Piro, al consorzio Welcome Maremma nella figura del suo presidente Carlo De Simone, alla Capitaneria di Porto Santo Stefano, all’Ufficio Circondariale Marittimo di Orbetello, a Irene Lizzulli, Marco Franci e Marco Aldi – hanno concluso questa straordinaria giornata in un luogo che regala, a ogni appuntamento, grandi emozioni. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito web www.insidefishing.it
le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da sabato 3 dicembre alle ore 22.30, Pesca (Sky canale 236) presenta Good Morning Po, cronaca fedele di una settimana di pesca realizzata sul nostro grande fiume. Lo spettatore seguirà Michele Valeriani e Matteo Moriero sin dalla loro partenza, quando si imbarcano a Cremona per un viaggio di pesca sul Po: tra difficoltà, imprevisti meteorologici e non, i due pescatori incontreranno non solo le tantissime specie di pesci che vivono nel fiume, ma anche le persone che abitano lungo il Po.
Grazie a loro proveranno a capire il rapporto che si instaura tra l’uomo e il più grande corso d’acqua del nostro paese. Martedì 13 dicembre alle ore 21.00 inizia A tutto tonno, una nuova serie inedita dedicata interamente al tonno rosso. La trasmissione racconta la storia di un pesce che, praticamente scomparso dai nostri mari una decina di anni fa, è tornato a popolare anche le acque italiane grazie a misure espressamente tese a questo scopo. Nei dieci episodi della serie scopriremo anche tutte le tecniche, gli approcci e i trucchi di pesca usati dai più forti pescatori italiani per catturare questa straordinaria preda, con un’attenzione particolare riservata al drifting. A partire da mercoledì 14 alle ore 22.00 Pesca presenta Wild Fishing, una trasmissione dedicata alla pesca con gli artificiali in mare. Ulisse Stamer ci accompagna in un viaggio attraverso le stagioni per scoprire quali siano i momenti più adatti per le diverse tecniche e per avere le migliori possibilità di cattura. In primavera, quando i pelagici migrano verso la costa per la riproduzione, ottimi risultati si ottengono pescando da riva. Vedremo molte catture di barracuda, pesci serra e tunnidi, mentre a slow pitching e kabura verranno catturati dentici, scorfani e pesci San Pietro. Capiremo poi come si insidia con successo la spigola in autunno, uno dei momenti magici per lo spinning grazie alle prime scadute, mentre pescando ad eging col mare calmo verranno catturati i primi cefalopodi. Venerdì 16 dicembre alle ore 21.30 è la volta de Gli artigiani della pesca, una serie inedita condotta da Valerio Morini che ci porta alla scoperta del mondo degli autocostruttori di esche artificiali. Valerio va a visitare i vari laboratori di questi ‘artigiani della pesca’, per farsi raccontare dalla loro viva voce la grande passione e soddisfazione che c’è nel catturare una preda grazie a un’esca fatta con le proprie mani. Otto artigiani raccontano la loro storia, ognuna caratterizzata da uno stile e da una tecnica particolare nel costruire le esche. Dalla gigantesca gomma da luccio al microminnow della trota, dal piombo al legno di balsa, dal metodo empirico più semplice fino all’attenzione maniacale al più piccolo dettaglio: un viaggio avvincente in un mondo poco conosciuto e affascinante.
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notizie
a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
agonismo e tutela ambientale
1° EDIZIONE ESOX BOAT CHALLENGE Coniugare l’agonismo con la tutela dell’ambiente: è una sfida che è possibile affrontare? Spinning Club Italia ha voluto provarci organizzando la prima edizione di Esox Boat Challenge (EBC), gara di pike-fishing da natante che prende il posto della storica Pike Defender Cup, parimenti dedicata alla valorizzazione dello spinning al luccio ma tenuta in bacini privati. EBC è una manifestazione particolare nel suo genere perché, oltre a essere organizzata in modo da poter consentire l’immediato rilascio delle catture, prevede che la metà del ricavo da essa derivato sia destinato a interventi di miglioramento del bacino in cui si svolge. La prima edizione della nuova manifestazione si è tenuta domenica 23 ottobre sul lago di Montedoglio, reso eccezionalmente agibile alla pesca dalla barca per l’attivo operato della sede SCI di Arezzo e del suo responsabile Lorenzo Lombardi, organizzatori diretti dell’evento. È stato così possibile per 29 equipaggi ritrovarsi in quelle acque in una sfida all’ultimo artificiale. Parecchie sono state le catture conseguite (24 lucci in un ambiente naturale non sono pochi), che oltretutto si sono rivelate
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di taglia rilevante con tre esemplari over metro (big pike della giornata 108 cm pescato da Michele Russo, nella foto qui sotto, affiancato da due esemplari di 102 e 101 cm catturati da Americo Rocchi e Matteo Marconi) e nove fra gli 80 e i 99 cm. Al termine della giornata è risultata vincitrice la coppia Francesco Antoniacci e Nicola Catana (nella foto a lato) con tre catture di 97, 96 e 72 cm avvenute grazie all’impiego di jerk e spinnerbait, seguita da quella costituita da Vanni Cogorni e Leonardo Maiotti (tre catture di 94, 74 e 67 cm) e da Simone Cocchetti e Leonardo Dini (due catture di 87 e 82 cm). Una speciale menzione va agli sponsor dell’Esox Boat Challenge, che hanno dimostrato di essere sensibili alla necessità di impegnarsi anche nella tutela del patrimonio ittico-ambientale nazionale, manifestando una rara e non scontata lungimiranza, tutta da sottolineare. In particolare il ringraziamento va all’azienda Molix per aver fornito con dovizia canne e artificiali della sua nuova linea dedicata al Pike Fishing, al lodge di pesca Lapland Outdoor Events di Aldo Silva per il prestigioso viaggio di pesca in Lapponia svedese messo in palio, alla Nautica Galvar che ha reso disponibile un ecoscandaglio e al negozio Beast Fish di Monte San Savino. Ai partecipanti alla gara non classificatisi fra i vincitori va comunque la soddisfazione morale di aver fatto parte di un evento di amicizia condivisa che permetterà di realizzare per iniziativa di Spinning Club Italia un progetto di riqualificazione del lago di Montedoglio, al momento ancora in valutazione ma di cui verrà data ampia notizia e documentazione non appena impostato.
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notizie
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COSTRUZIONE
Atherton Nymph 2 Umberto Oreglini Il video mostra la seconda di una serie di tre ninfe create da John Atherton. Tutte le mosche di Atherton sono impressionistiche e non strettamente imitative: realizzò infatti solo tre ninfe: una chiara, una media e una scura, da poter costruire in tutte le misure.
Natural Power Pike’s Fly Alberto Galeazzo (faina) Nel video viene presentata una delle mosche da lucci più semplici ma allo stesso tempo più catturanti, costruita con due materiali naturali: il bucktail e il collo di gallo (hackle). Questi due materiali miscelati creano una parvenza di vita all’artificiale, tanto che i lucci la attaccano voracemente. Nel video vengono impartite spiegazioni sul montaggio e sul suo utilizzo.
MOSCA e SPINNING
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a cura di Andrea Rossetti (ROX) Recensione di un libro pubblicato nel 1986 dalla Edicomm. Charles Gaidy è riconosciuto come uno dei maggiori specialisti di mosche artificiali francesi. Nato a Corrèze nei pressi di Clermond-Ferrand nel 1940, apprende qui i primi rudimenti sulla pesca, che sarà la passione della sua vita. Autore, pescatore e disegnatore completo, in questo libro propone nozioni di entomologia e costruzione, il tutto con splendide litografie delle varie specie di effimere. L’autore, oltre ad essere un esperto di entomologia, è anche un ottimo disegnatore. Fibbio Fernando Biondani (Nano) Un bel video ambientato in Fibbio, bellissima sorgiva che scorre nella parte est di Verona. Una vera perla della natura, purtroppo non compresa come tale e dunque continuamente sottoposta a prove umane per sfruttarla e non salvaguardarla.
10 mosche da temolo
Autumn Baetis
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Les Éphémères
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FLY FISHING MAGAZINE
Fernando Biondani (Nano) A volte si parte convinti di riuscire a pescare in un modo ma poi ci si deve adattare e si ‘azzarda’... Un bel video dove gli attori sono gli insetti del fiume Adige.
Valerio Santagostino (Balboa) L’argomento è già stato discusso, ma vorrei aggiungere qualcosa. Le vostre 10 mosche ‘preferite’ o ‘indispensabili’ per il temolo, ma con a fianco una piccola spiegazione della scelta. Obbligatoria! Vado... secche Sedge (possibilmente Peute), perché è difficile che la rifiutino
Red Tag, perché anni fa sull’Unec ha fatto la differenza Formica, perché la considero il miglior terrestrial una spent, perché quando il gioco si fa duro, potrebbe essere l’ultimo asso rimasto una piccola parachute in quill dal corpo sottile sottile, perché imita la Baetis, praticamente l’effimera che schiude maggiormente da noi ninfe/ninfette una PT o simile, con biglia rosa, forse uno dei due colori preferiti dai timallidi pupa di sedge, perché nella stagione fredda i temoli ne van ghiotti CopelliK, perché è la mia ninfetta preferita e di bracciolo, è micidiale la verdina (imitazione di Riacophila), possibilmente sgargiante, perché la sto rivalutando emergenti Orange & Partrige, micidiale, perché ha il corpo dell’altro colore che piace tanto ai temoli Il rilascio del pesce Gaicomo Manzoni (Jack) Il cerchio del 28 ottobre ha prodotto un’interessante discussione sul maneggio del pesce pescato. Alcune istruzioni importanti che non bisogna mai dimenticare!
gio dove cacciarsi è assurdo. Così come è assurdo dopo aver trovato l’agognato pertugio vederlo violato da orde di pescatori senza il senso del rispetto reciproco. Specie acquatiche invasive Pupa di tricottero in skating Bohdi Dall’osservazione di una pupa di tricottero, una pupa che si dirigeva, dragando in superficie, verso riva, è nato questo interessante thread che ha dato spunto per parlare di imitazioni e lavorazione sull’acqua delle imitazioni di pupa.
Gianfranco Baudone (Gi.Bi.) Trout Unlimited giustamente segnala che occorre alzare la guardia sulla proliferazione delle specie acquatiche invasive nei fiumi americani: anche da noi il problema è reale; recentemente, infatti, mi è capitato di fare un giro su un fiume del centro nord e vedere alcune rocce apparentemente ricoperte di Didymo… Quando il lancio diventa ‘anti-pesca’
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Angelo Piller (Angelo) Ribnik: troppa pressione! Beppe S Appena tornato dalla consueta uscita autunnale di club, non riesco a non ribadire quanto già emerso in 3d specifici... Ossia che su questo fantastico fiume bosniaco si è raggiunta una pressione di pesca inaccettabile. Per i pesci in primis, soggetti a un martellamento continuo e costante, che lascia purtroppo segni evidenti... E per la qualità della pesca. Dover fare un chilometro per trovare un pertu-
Mi capita spesso di accompagnare pescatori a mosca più o meno esperti e fra gli errori più frequenti, soprattutto nel campo della secca, ho riscontrato la tendenza di molti a fare lanci sproporzionati in lunghezza rispetto alle esigenze del fiume o del torrente. La gestione del dragaggio diventa così quasi impossibile e il risultato immediato è quello di disturbare l’acqua, sia nelle immediate vicinanze, sia nelle lame o correnti più lontane.
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Lunedì 19 dicembre alle ore 22.00, infine, Pesca presenta Pescavventura 9. Si tratta degli episodi inediti della nona stagione per la trasmissione di viaggi condotta da Marica e Alberto, il fortunato programma che esplora le nostre acque pescando a mosca. Ogni volta uno scenario diverso per le grandi avventure di pesca proposte: spiagge infinite, maestosi canyon, foreste incantante, deserti assolati che fanno da cornice a mari, fiumi e laghi. In ogni ecosistema scopriremo cose nuove, e in ogni luogo Marica e Alberto faranno straordinari incontri, cercando sempre di rimanere in armonia con lo stile di vita e le diverse culture delle persone che di volta in volta incontreranno.
A Ivan Tomaselli la vittoria del Bogia Nen
III WEST VALLEY FLY FISHING Nei giorni di sabato 29 e domenica 30 ottobre 2016 si è tenuto a Chialamberto (TO), organizzato dal Comune in collaborazione con la Pro loco, il Salone Nazionale della Pesca a Mosca «West valley Fly Fishing», giunto alla terza edizione. Due gli eventi al suo interno: la gara di costruzione mosche artificiali (III Trofeo Bogia Nen e la gara di lancio (II Memorial Albano Barbiani). Il tutto contornato da una mostra mercato di attrezzatura e abbigliamento, con la partecipazione di alcuni dei più noti produttori e distributori del settore, le dimostrazioni pratiche nella vasca di lancio, la costruzione di canne di bambù presso lo stand IBRA. Per quanto riguarda il Trofeo Bogia Nen, si trattava di imitare tre stadi del Philopotamus ludificatus: larva, pupa e insetto adulto. La giuria era composta dal presidente di giuria Paul Devis (da Londra), da Antonio Fadda e da Piero Sistino. Ventotto i partecipanti. Questa la classifica finale: 1. Ivan Tommaselli 705 9. Gian Luca Scalcon 622 2. Stelio Di Manno 672 10. Giorgio Coloricchio 621 3. Niccolò Matteucci 647 11. Marco della Noce 618
4. Carlo Grandotti 643 12. Loris Zecchinello 614 5. Andrea Gasparini 640 13. Ivano Mongatti 613 6. Roberto Gubernati 633 14. Gianluca Coloricchio 612 7. Eros Tommasi 630 15. Giuseppe Fazzino 603 8. Andrea Pegorin 623 dal 16° al 28° posto pari merito Il trofeo speciale, 1° memorial Pierangelo Messoriano per la miglior pupa, è stato vinto da Loris Zecchinello. Questa invece la classifica delle prime posizioni della combinata della gara di lancio (distanza + trout accuracy): 1. Luca Prono 305 47 352 2. Stefano Magliola 315 27 342 3. Marco Magliola 290 48 338 3. Enrico Nicoletti 305 33 338 Sul prossimo numero pubblicheremo un resoconto più ampio, con le immagini delle varie mosche vincitrici.
in alta Val Brembana
TERZO RADUNO TENKARA BÉRGHEM Domenica 4 settembre, a Branzi in alta Val Brembana, si è svolto il terzo raduno Tenkara Bérghem, organizzato dall’omonimo club, a cui hanno preso parte una trentina di appassionati dell’antica tecnica di pesca giapponese. Durante la mattinata i partecipanti hanno potuto pescare in un tratto no kill e in acque libere dove le catture non sono mancate. Chi era alle prime armi o aveva bisogno di consigli ha potuto contare sull’affiancamento di alcuni membri del club. Nel pomeriggio, dimostrazione di costruzione di alcune Kebari ed estrazione a premi, tra i quali una canna da Tenkara. Il consiglio direttivo del club ringrazia gli sponsor e le amministrazioni locali che hanno permesso lo svolgimento del raduno. Per contatti: tenkaraberghem@gmail.com; pagina Facebook: Tenkara club Bérghem.
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HUCHO HUCHO
il signore del freddo
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ALESSANDRO GALLETTI [ alessandro.galletti@email.it ]
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ella mia vita ho avuto il piacere di pescare dozzine di specie di pesci diverse, ma c’è una sola di esse per la quale provo una netta, infantile, dipendenza: Hucho Hucho. Il mio primo incontro con questo incredibile, quanto sconosciuto, super-predatore avvenne nel gennaio 2011, quando Sandro mi invitò per un week-end in una riserva sulla Mur, in Stiria. Pochi minuti dopo aver messo piede in acqua ci rendemmo conto che le nostre attrezzature e il bagaglio tecnico all’epoca in nostro possesso non erano sufficienti per avere la meglio sui pesci che avevamo visto, quelle splendide prede che avevamo ammirato nelle foto appese ai muri delle trattorie della zona. Da quei giorni non ho mai smesso di raccogliere informazioni ed esperienze su queste creature preistoriche. Il genere Hucho è stato identificato nell’Ottocento dallo zoologo tedesco Günther e raccoglie quattro diverse specie: Hucho Hucho, Hucho Taimen, Hucho Ishikawae o Korean Taimen, Hucho Blekeeri o Sichuan Taimen. Esiste una quinta specie che da alcuni anni non è classificata nel genere Hucho a causa di alcune diverse caratteristiche morfologiche: il Sakhalin Taimen o Japanese Taimen, il quale popola alcune acque delle isole tra il Giappone e la Siberia sud-orientale. Catturare un Hucho non è affatto semplice e anche quelli di taglia più piccola rendono felici.
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Considerazioni sulla pesca a mosca secca in acque mosse
Bolleranno? MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it]
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a qualche tempo la secca è stata messa un po’ in disparte, soppiantata dall’attuale ‘regina’ della pesca a mosca, la ninfa. Ciò è innegabile e basta guardare la percentuale delle canne vendute in relazione alle misure per averne conferma: più o meno l’80% di 10’-11’#2–3 contro un 20% di canne più idonee alla secca. I motivi, giusti o sbagliati che siano, sono diversi; uno dei più importanti consiste a mio avviso nella ridotta conoscenza che della tecnica della dry fly ha la maggior parte dei pescatori a mosca, convinta che con questa si peschi solo sulla bollata e quindi in acque calme e tranquille, mentre in quelle già leggermente più mosse si torna sotto. Quante volte si sente dire «che faccio? Se non bollano mi siedo e guardo il fiume?», oppure «la ninfa è una tecnica di movimento, mentre la secca è più tranquilla e statica». Per fortuna non è così, mentre è vero il contrario: il grosso della secca si fa in acque mosse o molto mosse, relegando le tranquille lame a chi non conosce bene questo tipo di tecnica o, comunque, alle azioni di fine giornata quando le trote o i temoli iniziano a bollare. Ma il resto del giorno si risale il fiume alla ricerca del pesce che dovremo far bollare noi… È questo il problema della massa dei pescatori a mosca: far bollare il pesce quando non è in attività, dal momento che sono in pochi a saperlo fare.
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La scarsa conoscenza della tecnica della secca ha fatto sì che essa sia di fatto diventata una sorta di ‘peschetta’ da pensionato, stando lì fermi in una lama a ‘lancicchiare’ sulle bollate… Ho cercato di spiegare nei dettagli come tutto ciò sia errato, trattandosi invece di una pesca dinamica legata alla conoscenza di molti fattori, nell’ultimo libro che ho pubblicato – La mosca oltre la corrente, Youcanprint editore – e vorrei spiegare qui come muoversi a secca quando la trota non bolla. Sicuramente l’arte della dry fly richiede del tempo e la conoscenza di alcune dinamiche che purtroppo non tutti vogliono apprendere. Molto meglio scendere sotto, almeno l’aspetto lancio è quasi azzerato, eliminando così un elemento estremamente impegnativo. Non mi fraintendete, non sto dicendo che la ninfa è una pesca facile, sto solo facendo delle riflessioni che chi conosce bene il mondo della secca non può che condividere: per pescare bene a secca in acque mosse è necessario conoscere quello che fa l’acqua mentre scende a valle, quindi individuare dei posti caccia con le relative correnti e velocità. Analizzare una buca, che è la zona più importante dove lanciare una secca, è fondamentale, perché la buca non è solamente un avvallamento del letto del fiume in cui esiste una maggiore quantità di acqua, ma in relazione a ciò che essa racchiude, come la catena alimentare, gli ecosistemi e di conseguenza il continuo sviluppo di vita, è un ele-
mento a se stante, diverso, che nulla ha a che fare con le altre zone del fiume. Queste buche non sono tutte uguali per morfologia e ambiente – possiamo trovarle coperte dalla vegetazione o totalmente scoperte – e i pesci che le abitano hanno atteggiamenti del tutto diversi. Prendiamo il percorso del cibo, ad esempio: è estremamente importante sapere come scende un insetto sull’acqua per poter poi presentare la mosca nella stessa scia, perché la trota sa che è là che dovrà andare a cercare il suo pasto. Questo, che può essere considerato un discorso abbastanza generico, ha una sua logica proprio in funzione delle zone in cui le buche si trovano: dove non è presente vegetazione riparia, le vene d’acqua di superficie saranno portatrici, nella grandissima maggioranza dei casi, di insetti in schiusa, mentre le correnti portatrici di cibo che si trovano sotto la vegetazione riparia sono interessanti per il trasporto di insetti non solo durante le schiuse, ma in funzione di tutto ciò che gravita intorno al fiume, stravolgendo così, in questo caso, le abitudini della trota. Lanciare una secca nella prima tipologia di buca se non c’è una schiusa o in prossimità di essa, quindi, equivale spesso a non prendere nulla, mentre in tutto l’arco del giorno mettere una mosca in una buca in prossimità o sotto la vegetazione è sinonimo di possibile cattura specie quando non c’è la schiusa. Ma chi lo sa fare? Certo non tutti, per cui si preferisce pescare a secca solo dove le trote bollano in posti tranquilli e comodi. Un motivo che fa rinunciare alla secca è sicuramente l’incapacità di contrastare il dragaggio. Purtroppo la mosca è attaccata al finale e non può affrancarsi da esso, per cui occorre adottare dinamiche pensate per fronteggiare il dragaggio, per poi mettere la mosca nel posto più idoneo che il nostro senso dell’acqua ci suggerisca. Prima però sarà stato necessario studia-
Un fiume infrascato costituisce un ambiente ben diverso da affrontare rispetto a una lama tranquilla come quella della foto di apertura.
re la situazione e individuare la corrente che crea problemi, quella che farà dragare la mosca. Questa spesso è frutto delle pietre e dei massi che si trovano a monte e anche loro entrano in ballo in funzione del dragaggio. Le pietre sommerse non creano problemi, mentre quelle semisommerse sono uno degli elementi da considerare bene, specie se l’acqua spinge con energia. Ma nello stesso momento è proprio in queste zone che le correnti generate danno la loro essenza positiva, nel senso che sarà proprio tra le due acque che dovremmo mettere la nostra mosca. Per ‘due acque’ si intende l’area tra la corrente e una zona calma, dove la trota staziona per non sprecare troppe energie; lanciare quando tra noi e la corrente c’è Una buca con vegetazione, con evidenziata la zona del sottoriva infrascato in cui lanciare. Nel riquadro una buca a cielo aperto. Si tratta di situazioni morfologicamente diverse che comportano diversi comportamenti del pesce.
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Stanchi delle uscite al freddo in cerca di lucci e perca sempre più improbabili? C’è un pesce alternativo che ormai popola stabilmente i fiumi di pianura del nord Italia e che può farci rivivere le pescate estive in acque basse con una normalissima attrezzatura da spinning leggero. L’aspio è ormai entrato nel cuore di tanti appassionati e questo è il periodo migliore per tentare gli esemplari più grossi e combattivi
Aspius time
RENZO DELLA VALLE [renzo.dellavalle@gmail.com] fOtO Di DAViDE VALLA, ANDREA fusEtti, DANiELE ViNci
L’
arrivo dell’inverno divide in due schiere il popolo degli appassionati di spinning in acqua dolce: quelli che attaccano la canna al classico chiodo, rimpiangendo le calde giornate estive all’inseguimento di trote o bass, e quelli che continuano caparbiamente a uscire, alla ricerca sempre più incerta di lucci o ripiegando nei laghetti per sfogare la fame di catture con improbabili trote selvagge. Per costoro, tuttavia, esiste una terza chance, rappresentata dall’aspio, che, proprio alle soglie dell’inverno e fino al periodo della riproduzione che avverrà tra febbraio e marzo, si rivela un ottimo avversario capace di rivaleggiare, quanto a sportività e difficoltà di catture, con le più belle trote di fiume o i fantomatici grossi lucci. Carnivoro, elusivo, buon lottatore, l’aspio (Aspius aspius) può raggiungere anche da noi taglie da capogiro (il record italiano ‘certificato’ è di 5,2 kg, ma si sa per certo di esemplari catturati che hanno passato i 6 kg e oltre 90 cm di lunghezza!), tutte caratteristiche che lo hanno reso un avversario degno di considerazione e rispetto. Se poi aggiungiamo che la sua presenza è confermata in tutto il bacino del Po e affluenti e che è in rapida espansione nei canali e nelle rogge che in tali fiumi confluiscono, si capisce bene perché questo splendido pesce sia sempre più ricercato dagli spinningofili del nord Italia.
un temibile predatore L’aspio è un ciprinide a tutti gli effetti, ma già nelle taglie medio-piccole accentua l’indole predatoria al pari di trote o persici, diventando rapidamente ittiofago. Proviene dalle acque dolci e salmastre, costiere e fluviali dell’Europa centro-orientale e dell’Asia centrale, popola i bacini idrografici dell’Elba e del Danubio fino alla regione dei Kirghisi. Si tratta quindi di un ciprinide abituato ad acque fresche per gran parte dell’anno e si presume che da noi abbia trovato condizioni climatiche molto differenti che, comunque, lo avvantaggiano rispetto ai ciprinidi autoctoni. Infatti è assodato che inizia la frega, nel bacino del Po e affluenti, già in febbraio, anticipando nettamente la riproduzione dei ‘confratelli’ cavedani che rientreranno nella sua dieta, assieme ad alborelle, piccole savette e pighi, non appena raggiungerà i due anni di età. L’aspio è dunque un carnivoro molto particolare e, anche se alcuni comportamenti lo rendono simile al cavedano, quando si organizza una battuta per cercarne l’incontro bisogna tenere conto di certe differenze che contano molto ai fini del risultato. Proprio perché geneticamente abituato a sopportare temperature basse, il nostro amico resta attivo anche in autunno inoltrato e per tutto l’inverno. Così, se a partire da ottobre i ciprinidi nostrani abbandonano le acque basse per ritirarsi nei fondoni alla ricerca di un po’ di tepore, il dinamico aspio moltiplica proprio in questo periodo gli attacchi alla infreddolita minutaglia, portandosi nel sottoriva o addirittura a galla e pro-
ducendosi in spettacolari cacciate modello marmorata! Così, abituati come siamo a vedere il nostro cavedano decisamente più guardingo anche quando decide di variare la propria dieta con un lauto pranzetto a base di alborelle, restiamo sconcertati e affascinati insieme quando l’aspio si mette a cacciare a galla con scodate e spanciate, provocando la fuga terrorizzata di tutti i pescioletti del circondario. Anche se per pochi attimi, sembra di essere tornati in piena estate, con i pinnuti carichi di energie e pronti ad accettare la nostra sfida! La prima regola da seguire se vogliamo trovare questo predatore nel periodo freddo è perciò quella di trovare i banchi di pesce foraggio che polarizzano l’attenzione di aspi grandi e piccoli. Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, perché i fiumi di pianura del nord Italia possono andare incontro a piene anomale (ma sempre più probabili col mutare del clima a livello planetario) che possono obbligare la minutaglia a cercare nuovi e più confortevoli fondali. Va da sé, quindi, che anche nella ricerca dell’aspio è fondamentale conoscere bene il fiume e frequentarlo spesso, per seguirne le variazioni di livello e gli spostamenti di ciprinidi piccoli e… grandi.
COSTRUZIONE MOSCA
The MARY DETTE
NIKLAS DAHLIN [niklas@flugfiskeinorden.se] trADuzIoNe DI feDerIco reNzI
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o stile Catskill è il metodo costruttivo che ha rivoluzionato la pesca a mosca in nord America intorno alla fine dell’Ottocento. Ne fu artefice Theodore Gordon, uno dei padri della pesca a mosca statunitense, seguito dai suoi discepoli, tra i quali Reuben Cross, Herman Christian e Roy Steenrod, suo autentico ‘pupillo’. Grazie a questi costruttori la pesca a mosca secca non solo divenne universalmente accettata negli Stati Uniti, ma anche molto popolare. In precedenza la pesca a mosca americana era basata prevalentemente sull’uso delle wet flies, mentre Gordon recepì i modelli inglesi di Halford adattandoli e modificandoli in relazione agli insetti e alle acque statunitensi, in particolare a quelle della regione delle Catskill Mountains, dove pescava abitualmente. È stata tuttavia la generazione successiva di
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costruttori che ha cominciato a far circolare notizie più precise sullo stile Catskill, ovvero la generazione formata fra gli altri dai membri delle famiglie Dette e Darbee. Ho scoperto questo mondo grazie al libro di Eric Leiser The Dettes, a Catskill legend, un grande classico di cui consiglio la lettura a tutti gli appassionati che ancora non lo conoscono. Attraverso le sue pagine sono venuto in contatto in particolare con i membri della famiglia Dette di Roscoe, famosa cittadina nelle Catskill Mountains: Walt Dette (1908-1994), sua moglie Winnie (1909-1998) e la figlia Mary. In qualche modo sono entrato a farne parte… La figura che mi appassiona di più è sempre stata quella di Mary, tanto che lo studio dei suoi modelli ha influenzato in modo profondo il mio modo di intendere la pesca e la costruzione. Una delle mosche che Mary preferisce tuttora costruire
è la Coffin fly, un modello classico del padre. In questa mosca ho trovato il materiale che ho sempre voluto per le ali: una piuma del fianco di alzavola, caratterizzata da un bello stacco tra bianco e nero che le conferisce a mio avviso l’aspetto migliore tra tutte le piume di anatidi per imitare le ali. Queste piume, inoltre, sono molto più morbide della maggior parte delle altre piume simili, anche delle piume del fianco di anatra sposa (woodduck), il materiale più usato per le mosche in stile Catskill. Questa morbidezza rende la mosca meno propensa all’effetto spinning. La mosca che presento in questo articolo ai lettori italiani è il mio tributo personale a Mary Dette e si chiama pertanto come lei. Rappresenta la mia personale versione dello stile Catskill, riassunto in una sola imitazione. Per le code ho scelto di usare fibre di peccary, che negli ultimi tempi ho sostituito con fibre di alce per aumentare il galleggiamento della mosca. Per continuare l’alternanza tra bianco e nero, impiego una fibra di peccary per l’addome, creando contrasti cromatici molto accattivanti. Per le hackles ho usato una piuma di 6/2016
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uando si parla e si scrive di pesca a spinning alla spigola, si è spesso portati a generalizzare, concentrandosi sul comportamento del predatore ma trascurando le condizioni ambientali e l’ubicazione geografica, fattori che influenzano in maniera molto marcata le abitudini del pesce. Il modo di pianificare la battuta di pesca cambia infatti molto in base alla regione, alla conformazione della costa e alle condizioni meteo. In questo articolo, pertanto, proporremo un raffronto tra due zone di pesca diverse come sono quelle degli autori, amici e ‘colleghi’ in casa Seaspin: alto Tirreno (Francesco) e coste calabresi (Leonardo).
alto Tirreno Il fattore meteo influenza sempre, in maniera determinante, l’attività predatoria del branzino. Le giornate con bassa pressione, i cambi improvvisi di tempo, prima e dopo un temporale autunnale o primaverile costituiscono i momenti buoni per preparare la nostra attrezzatura e avere maggiori possibilità di successo. C’è da dire poi che questo predatore non ha sempre un atteggiamento aggressivo sulle esche artificiali: per la maggior parte della giornata si muove in branchi più o meno numerosi grufolando sul fondo alla ricerca di invertebrati, granchi e molluschi; chissà quante volte il nostro artificiale gli passa accanto o davanti al muso senza neanche essere degnato della minima considerazione. Tralasciando quindi
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per un attimo le stagioni, cerchiamo di capire e ‘isolare’ le finestre temporali in cui la caccia alla spigola dà maggiori potenzialità di catture. La zona di riferimento per queste considerazioni è un tratto di costa nel quale si trovano a poca distanza fra loro le grandi foci di due fiumi a media-grande portata come il Serchio e l’Arno, circostanza che influenza, non poco, il comportamento del ‘ragno’ (come è chiamata la spigola in dialetto pisano). L’acqua dolce fornisce un richiamo irresistibile per le specie eurialine quali orate, cefali e spigole. Durante l’anno si verificano un paio di risalite ‘importanti’, generalmente a primavera e in autunno, ma il fenomeno è determinato e varia anche in base alle grandi piene che ‘accompagnano’ il pesce nuovamente in mare. In generale, dove sono presenti grandi foci il pesce staziona nei pressi delle stesse e con i vari flussi di marea qualche branco si trova a risalire la corrente spostandosi più internamente nel fiume. La pesca si svolge quindi per lo
più sulla foce ma anche fuori, nelle zone vicine ad essa. L’esperienza di molti anni di pesca ha portato a determinare la rilevanza di due spot su tutti gli altri: gli sbocchi d’acqua dolce e i punti nei quali si trovano strutture artificiali come, per esempio, i piloni in legno di un retone o le barriere frangiflutto, siano esse sommerse o semisommerse. Cominciamo a parlare della pesca in foce. Come immaginerete, la marea ha un ruolo determinante quando si pesca sui lati della foce del fiume. Le condizioni migliori si verificano quando la corrente è più sostenuta, il che avviene dopo lo stallo del picco di alta, quando il mare, ‘ritirandosi’, inizia a chiamare a sé il fiume lasciando strada al flusso di acqua dolce che inizia man mano ad accelerare, fornendo ai predatori in zona una pista da risalire. Movimento d’acqua è sinonimo di nutrienti e questo è certamente il fattore scatenante dell’attività predatoria del branzino. Pescando in questi ambienti prediligo esche molto ‘stabili’, con una vibrazione stretta e
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skirmjan roDs
Premio su oGni numero: skirmjan trout Hunter series msk-t-732HH
Length: 7’3” (220 cm) Lure: 3/8-1.1/2 oz (10-45 g) Line: 10-30 lb Action: Regular Fast Canna destinata ai grandi fiumi o ai torrentoni di fondovalle dove stazionano i pesci più grandi e smaliziati. Controlla cucchiaini fino al n. 6 e addirittura martin da 28 g usati in lame di forte corrente. Non presenta nessuna difficoltà con minnow e jerkbait fino a 15 cm e pesi vicino ai 30 g, o soft bait dai 9 ai 15 cm, montate con testine piombate fino a 14 g. Il vettino risponde senza andare in crisi. Possiede una schiena robusta e potente, capace di contrastare anche le forti marmorate.
Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale. www.molix.com/product/rods/skirmjan-freshwater-rods www.youtube.com/watch?v=UGNlL-dZVXU
FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
A scelta fra: • MOLIX JUBAR SMART Suspending + MOLIX AUDACE 65 Suspending • STONFO CREATIVE DUBBING KIT + STONFO POLYMULTIFIL 16 colori moliX juBar smart Suspending 8,5 cm (3-3/8 in) 9 g (5/16 oz) col. Lugano Shad Perfetta combinazione tra performance di lancio, movimento ed efficacia. L’interno dell’esca è stato disegnato con una nuova partizione dei pesi, che bilancia l’artificiale in ogni condizione di pesca. I numerosi test effettuati hanno dimostrato che il Jubar Smart reagisce in scioltezza a ogni categoria di recupero, sia regolare e costante che ritmato da jerkate lunghe e decise. moliX auDaCe 65 Suspending 6,5 cm (2-1/2 in) 3,5 g (1/8 oz) col. Brown Trout Il ‘baby’ Audace, fortemente voluto dai pescatori, ha caratteristiche studiate per la pesca alla trota, sia in acque mosse e veloci che in lago o cava. Ma è efficace e da provare anche per cavedani, persici, aspi e black bass. In mare è un’esca talismano per gli appassionati di rockfishing e light spinning. Adatto a un recupero ordinato, sopporta anche jerkate decise o recuperi con ripetuti stop & go, che ne evidenziano l’effetto slow sinking. stonfo CreatiVe DuBBinG kit (art. 648) Il kit comprende due pinze per dubbing + una forcella + istruzioni d’uso. Permette la realizzazione di dubbing in varie dimensioni, sia nei diametri che nelle lunghezze. Utilizzando filati di colore diverso si possono ottenere corpi multicolore a forte impatto adescante e imitativo. Effetti particolari possono essere inoltre creati miscelando materiali di diversa tipologia, come polipropilene, flashabou, cristal flash ecc. stonfo PolYmultifil 16 Colori (art. 649) 16 buste – una per colore, con l’assortimento completo dei colori disponibili – di filato multifibra in polipropilene: leggerissimo, idrorepellente, ideale per l'imitazione di ali, la realizzazione di dubbing in asola, dubbing brush ecc.
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show room importanti cambiamenti apportati nella nuova versione
DAIWA STEEZ SV TW Dall’uscita del primo sistema TWS, ho avuto in testa un unico tarlo: sperare di vederlo anche in uno Steez… Serviva forse l’anniversario per realizzare il mio sogno e a dieci anni dall’uscita del primo Steez finalmente ci 1
siamo. Chi come me utilizza lo Steez da molti anni (di fatto lo uso da quando è uscito) sa che è difficile trovare un degno sostituto. Il nuovo Steez SV TW si presenta con una linea più moderna e accattivante ri-
Nella guancia di sinistra il blocco della regolazione della frizione è una delle novità che Daiwa sta proponendo negli ultimi mulinelli da casting. La frizione è UTD (Ultimate Tournament Drag) da 5 kg, molto performante (foto 6). Nella stessa guancia si trova un’altra delle novità di questo mulinello, ossia il freno meccanico. Come si vede nella foto, c’è sempre il classico perno a T di plastica che frena la bobina, ma tutto il sistema è stato stravolto e semplificato: Zero Adjuster Setting, come viene chiamato da Daiwa, è un freno rivoluzionario perché, a differenza dei modelli precedenti, il ‘tappino’ che funge da regolazione è stato incassato per prevenire cambi di regolazione accidentali o anche il fastidiosissimo problema di perdere il tappino stesso se si svita del tutto (foto 7). Ma la vera novità è all’interno: questo nuovo freno ha infatti 7
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spetto al modello precedente (foto 1 e 2) e la prima impressione è quella di un mulinello più robusto nonostante il peso, che è di soli 160 grammi, ma assai ‘palpabili’. La parte anteriore è rialzata, con la scritta Steez nella parte bassa e un design laterale più allargato e… ‘racing’, molto bello. Il nuovo design della ‘guancia’ destra (foto 3) racchiude la regolazione del 3
freno magnetico (M-Z) lasciandolo a vista solo per metà (regolazione da 0/20 e non 0/10 come nel modello precedente). La vite che trovavamo nello stesso selettore per smontare la guancia è stata eliminata e sostituita da un gancio/sgancio rapido posto nella parte posteriore. È un sistema più pratico e veloce. La bobina (foto 4 e 5) è una G1 duralumin, leggerissima ma allo stesso tempo più robusta rispetto a quella realizzata con i materiali utilizzati in precedenza (alluminio e magnesio). 4
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un range completamente differente da tutti gli altri modelli. Per far capire meglio il concetto, si può dire che questo freno può non essere tarato, o meglio non c’è bisogno di tararlo perché esce già dalla casa madre con un setting ideale; anche se giriamo il ‘tappino’ da 0 a metà della sua corsa il freno non cambia la propria regolazione. Lavora comunque al minimo, diciamo. Per frenare maggiormente la bobina fino al bloccaggio, bisogna intervenire sul tappino girandolo fino a fine corsa. L’accesso a questo selettore è, come detto, incassato e risulta piuttosto nascosto e scomodo da avvitare proprio per evitare di ‘prenderci dentro’ accidentalmente. Un freno meccanico… alla portata di tutti! Apriamo ora il nuovo Steez. Per gli amanti dei mulinelli da casting c’è da star male sul serio! Messa da una parte la guancia di destra con il freno magnetico M-Z (foto 8), appare evidente come Daiwa ha cambiato tutto il concetto del mulinello, a livello sia di ingranaggi che di tutto il sistema meccanico. Il sistema dello sblocco bobina che conoscevamo 8
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è stato eliminato e sostituito con uno più semplice, ma soprattutto più diretto, tra pulsante dello sblocco e molla. Tutto il sistema si trovava nella parte alta. Adesso è stato posizionato in basso, accorciando anche la distanza appunto tra pulsante e molla. Di conseguenza: zero latenza. Il risultato è quello di avere maggiore affidabilità in tutta la componentistica (grazie alla semplificazione), nonché maggiore robustezza e immediatezza nello sblocco della bobina. E gli ingranaggi? Altro shock! Ritroviamo anche qui il nuovo G1, in un ingranaggio più grande, leggero e più potente di prima (foto 9, 10 e 12). Anche gli ingranaggi in plastica della meccanica sotto frizione sono stati sostituiti, per ottenere un mulinello più performante e soprattutto più robusto (foto 13). Cambia per lo stesso motivo anche il perno bobina, come la componentistica di alcuni cuscinetti (foto 11) e delle parti mobili. Ora, insomma, abbiamo un mulinello Steez caratterizzato da altissime prestazioni di lancio con esche ultraleggere (più preciso rispetto alla versione precedente) e altrettanto performante e robusto anche per le pesche più gravose (diversamente da quanto accadeva prima).
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Un mulinello da sogno, dunque, che dà belle sensazioni appena lo si prende in mano, arriva subito in posizione perfetta grazie al nuovo design, è estremamente leggero ma altrettanto potente. Ingranaggi e componentistiche (quindi baricentro) sono spostati per avere il combo ancora più bilanciato. Due le velocità proposte: 6:3:1 per il modello 1016VHL e 7:1:1: per il modello 1016SVSHL. E in pesca? I primi dieci minuti sono stati abbastanza preoc12 cupanti... Bisogna farci la mano, come è normale. All’inizio risulta molto più ‘frenato’ e meno fluido sull’uscita del filo rispetto al precedente modello, ma ciò
è dovuto alle regolazioni. Se infatti mi fossi dedicato qualche minuto a ragionare sul tipo di mulinello che avevo in mano e non a lanciare preso dall’isterica voglia di pescare, avrei capito che se il selettore del freno magnetico va da 0 a 20 (e non da 0 a 10) il range di lavoro è differente… Nel nuovo Steez la regolazione è veramente millimetrica, basta uno scatto del selettore per sentire la differenza di lavoro del freno. Le modifiche sulla meccanica si sentono tutte in mano e danno una sensazione di fluidità e sicurezza assolute. E che il sistema TWS permetta lanci ‘fotonici’ è inutile ripeterlo: lo sa bene chi come me ama pescare a treccia. Con il nuovo Steez SV TW ho trovato la pace dei sensi… almeno fino al prossimo gioiello di casa Daiwa! Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwaitaly.it. (Max Mughini). 6/2016
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show room le nuove canne da ninfa europea
una 240 cm 15-46 g, questa serie copre perfettamente tutte le esigenze della pesca a twitching, permettendo di esplorare una tecnica sempre più in espansione, sia con hardbait che con softbait, alla ricerca di persici, perca, spigole, bass e in generale di tutti quei predatori che amano fare attacchi rapidi e furtivi senza lunghi e faticosi inseguimenti. La nuova serie sarà disponibile da gennaio 2017 nella fascia di prezzo tra i 115 euro per la più corta e leggera fino ai 145 euro per la più lunga e potente. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
SAGE ESN: EUROPEAN-STYLE NYMPHING ROD Le nuove ESN rappresentano l’evoluzione della serie precedente e sono progettate espressamente per la pesca a ninfa europea al fine di massimizzare il numero di catture, tema delle gare internazionali e nazionali a ninfa. Le canne sono ora dotate di passanti monoponte Hard chrome e tip-top cromato per far scorrere anche le lenze ultraleggere e addirittura il solo ‘filo’. Il portamulinello è reverse Down looking (si innesta in basso) per avere sempre il massimo bilanciamento. Costruite con la tecnologia Konnetic HD, permettono al pescatore un controllo e una sensibilità maggiore: minor peso nelle mani, miglior assorbimento delle vibrazioni e migliore controllo del pesce in corrente e durante il combattimento. Ad azione parabolica progressiva, sono state pensate per soddisfare tutte le situazioni di pesca a ninfa, dai lanci corti nei piccoli fiumi ai lanci lunghi in acque più grandi. Sono disponibili quattro misure, dalla lenza 2 alla lenza 4, tutte in quattro pezzi lunghe 10’. model rod length rod line weight tube size weight 2100-4 ESN 10 ft - 0 in 2 36 in 2 1/2 oz 3100-4 ESN 10 ft - 0 in 3 36 in 2 9/16 oz 4100-4 ESN 10 ft - 0 in 4 36 in 2 5/8 oz 3106-4 ESN 10 ft - 6 in 3 36 in 2 11/16 oz Altre caratteristiche: • costruite completamente a Bainbridge Island, USA • colore Black Ice nero • legature Granat con legature colore metallo • stripping guide Fuji • portamulinello in alluminio anodizzato nero Down looking • serigrafia nel portamulinello con n. lenza • manico Super Plus snub nosed, half-wells cork handle • fodero Light Black logo and tag modello • tubo in alluminio nero e medaglione Sage Garanzia a vita incondizionata su qualsiasi rottura, anche accidentale. Prezzo: 895 euro. Disponibili da Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
2017 New Series
SPORTEX NOVA TWITCH Serie Sportex totalmente nuova, dal rapporto qualità prezzo incredibile, la Nova Twitch nasce, come dice il nome, per l’utilizzo a twitching. Il grezzo, realizzato con carbonio giapponese, risulta leggerissimo e ultrasensibile, con un’azione Medium-Fast che permette estrema rapidità senza il pericolo di anticipare la ferrata. Un grip splittato in EVA di prima qualità alleggerisce ulteriormente sia all’occhio che alla bilancia questa raffinatissima canna. Il portamulinello è di tipo skeleton e consente un diretto contatto delle dita e del palmo col grezzo, aumentandone incredibilmente la sensibilità e diminuendone ulteriormente il peso. Gli anelli sono dotati di pietra in silicio, mentre la struttura ultralight è a gambo lungo, fattore che permette di aumentare la sensibilità e l’azione di punta della canna. Realizzata in sei modelli, da una 190 cm 3-14 g a
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per lo spinning leggero in fiume e in lago
CARSON RIVER 2000 Ho ricordato il River 2000 nel mio articolo sugli ondulanti di questo numero, ma sento la necessità di una citazione specifica in questa sezione della rivista per evidenziare come il mulinello della Carson vanti ben sette cuscinetti oltre a un profilo estetico decisamente accattivante; pur essendo nato con la vocazione per uno spinning leggero come quello praticato dagli habitué degli impianti privati, è un modello di valido aiuto anche per chi ama pescare cavedani e pesci persici sui grandi laghi prealpini, con la più che discreta capacità di contenere in bobina 175 m dello 0,20 mm. L’altra bobina in dotazione può essere imbobinata per esempio con un sottile diametro dello 0,10 mm, che consentirà lanci a centro lago più che ragguardevoli, alternando così il monofilo al trecciato a seconda dei gusti e delle proprie necessità. Personalmente, pescando con pescetti in gomma o con gli ondulanti presentati nel testo, prediligo l’impiego del trecciato, mentre do maggiori chance al monofilo in acque particolarmente trasparenti, come quelle dei laghi nei quali sfido la lacustre nei mesi invernali, forse perché lo reputo meno visibile in acqua. Non dimentichiamo però che, come è sottolineato dal
nome che porta (River), questo mulinello è particolarmente valido anche nei fiumi di pianura come nei torrenti montani. Ci ha stupito nell’azione di pesca sia l’imbobinatura perfetta del monofilo impiegato, sia la fluidità della frizione (micrometrica progressiva) quando abbiamo allamato una trota di taglia, particolarmente energica nella difesa. Ottimo anche l’archetto tubolare, che scatta con precisione millimetrica al giro di manovella. Il rapporto di recupero per giro di manovella (5,5:1), lo colloca in una fascia di velocità media, ideale nel richiamo di svariati tipi di artificiali. Ovviamente, pescando in risalita in acque correnti, la sua velocità agevola nella fase di presentazione e soprattutto di richiamo dell’esca. La misura del 2000 può spaziare fra differenti tipi di spinning leggero, includendo le esche in gomma e la relativa strategia su laghi di estensione minore a caccia di persici reali e di altri predatori di media taglia. Il River 2000 pesa solamente 250 g e ha un costo che per il rapporto di qualità espresso è realmente minimo: con i tempi che corrono rappresenta un sicuro alleato dello spinningofilo che vuole pescare bene con un attrezzo valido ma che non costi una fortuna. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it (Giorgio Montagna)
butta un nuovo modello dedicato all’Eging light, per Egi da 1.8 a 3.0. Si caratterizza per la grande sensibilità della vetta e un fusto molto reattivo che ne aumenta le performance nel lancio e nel controllo della preda. Per gli appassionati di spinning in mare con le softbait debutta una nuova monopezzo da 6’8” che permetterà di cimentarsi con questa tecnica relativamente nuova in salt water con una canna dedicata, dalle caratteristiche adeguate e con un fusto estremamente reattivo e nervoso. Infine, per gli amanti del light game, una tubular tip tuttofare, con potenza 7 g, che durante i test ha dimostrato grande versatilità di utilizzo con diverse tipologie di esche e di approcci. A garanzia del marchio Skirmjan, la componentistica testata e calibrata su ogni singolo modello permette l’utilizzo di qualsiasi tipo di filato, dai nylon ai PE senza alcun rischio, tanto che Molix mette a disposizione dei propri clienti, oltre la classica garanzia di 2 anni sulla canna, una garanzia di ben 10 anni sulla passanteria. Power Series Game Special 7’6” max 130 g Extra Fast Power Series Tuna Stick Special 7’9” max 160 g Fast Power Series 7’3” 15-50 g Fast Power Series 7’7” 60-100 g Regular Fast Power Series 7’7” 20-80 g Regular Fast Eging Light 7’8” Egi 1.8-3.0 Regular Fast Softbait Special 6’8” 5-21 g Extra Fast Light Game Special 7’0” 0,5-7 g Regular Fast Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
otto nuovi modelli
MOLIX SKIRMJAN SW SPECIAL La già ampia gamma Skirmjan dedicata alla pesca in mare si arricchisce di ben otto nuovi modelli, per offrire ai pescatori una scelta maggiore di attrezzi estremamente tecnici e realizzati con le ultime tecnologie disponibili. Cinque le nuove canne della linea «Power Series», il fiore all’occhiello della serie Skirmjan SW, frutto di studi su tecnologie e materiali innovativi. Si caratterizzano per il nuovo concetto del manico offset, per la particolare estetica del carbonio, le doppie legature per le guide e per l’indicazione del max drag sul fusto. Leggere e sensibili, la loro particolare conicità ne migliora efficacia e affidabilità. Il processo ‘Carbon Tape’, che riveste i grezzi, aumenta la reattività del fusto alle forti sollecitazioni e riduce lo stress meccanico da torsione. Cinque diversi modelli con potenze comprese tra i 50 e 160 g per le esigenze di pesca in Mediterraneo e nei mari tropicali. Altra novità per tutti i pescatori appassionati di seppie e calamari, de-
in alluminio aerospaziale temperato
SAGE 6200 I nuovi Sage 6200 large arbour sono costruiti in alluminio aerospaziale temperato 6061 -T6 ricavato da barre e sono lavorati con macchine utensili a controllo numerico. Sono forgiati a freddo e poi temperati per una maggiore resistenza e rigidità torsionale. Montano la frizione SCS Sage (Sealed Carbon System) in grafite sigillata, facilmente controllabile con un pomello larghissimo e graduato con 40 livelli, per il
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show room massimo controllo sia in acqua dolce che in blue water. Sono stati disegnati con un corpo ultrarobusto e rigido, con superficie per il palming allargata. Anodizzati per una maggiore resistenza all’abrasione e alla corrosione, sono dotati di sistema di sgancio bobina veloce (Quick-change), sono convertibili da destro a sinistro e viceversa e sono forniti con portamulinello in neoprene Ballistic Sage. Sono disponibili in tre colori (nero, silver e blu cobalto) e nelle seguenti misure: model 6250 6260 6280 6210 6212
line 5-6 6-7 7-8 9-10 11-12
size 3 11/16 in 3 13/16 in 4 1/8 in 4 3/8 in 4 11/16 in
diameter 5 1/2 oz 5 11/16 oz 7 1/2 oz 8 1/2 oz 9 3/8 oz
weight 1 5/16 in 1 3/8 in 1 1/2 in 1 5/8 in 1 11/16in
width yards backing WF5 + 200 yrds/20 lb WF7 + 200 yds/20 lb WF8 + 200 yds/20 lb WF10 + 200 yds/30 lb WF12 + 300 yds/30 lb
Garanzia a vita. Prezzi da 439 a 499 euro. Disponibili da Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
distributore unico per l’Italia, ossia Fassa srl, ha preparato un’offerta estremamente vantaggiosa: nove codici prodotto, 4 di lunghezza 150 yds e 5 di lunghezza 300 yds. I diametri scelti, per la campagna promozionale 2016/2017 saranno i seguenti: 0,15 (10 lbs), 0,19 (15 lbs), 0,23 (20 lbs) e 0,28 (30 lbs) per la bobina da 150 yds e 0,23, 0,28, 0,32 (40 lbs), 0,36 (50 lbs) per la bobina da 300 yds. Il colore previsto sarà un classico Moss Green, decisamente tra i preferiti per il pescatore italiano. È quasi inutile sottolineare come i carichi di rottura del filo, destinato inizialmente, come detto, al mercato USA, siano reali, e non gonfiati come spesso accade attraversando da sinistra a destra l’oceano Atlantico. Come i pescatori ben sanno, poi, gli Stati Uniti sono il paese dove questi fili hanno visto la luce, seguiti da ottime produzioni giapponesi, di costi però ben superiori; logico quindi che il prodotto sia in linea con le aspettative dei seguaci del marchio Yo-Zuri ma anche dell’esigente pescatore americano. In ultimo, due parole sulla morbidezza, decisamente migliore di quella di altri prodotti già presenti sul mercato, anche di buon blasone. Il prezzo, inutile dirlo, sarà altrettanto sorprendente. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.
un nuovo riferimento nel mondo dei popper
SEASPIN TOTO 131 Moby Dick, il romanzo di Melville sulla caccia alla famosa balena bianca, comincia con una dichiarazione da parte del narratore: «Call me Ismael»: «Chiamatemi Ismaele». Il riferimento in quel caso è biblico, ma la forza e la singolarità con cui è espressa la dichiarazione iniziale caratterizzerà in seguito la lettura di tutto il testo. Con la stessa forza Seaspin presenta il suo nuovo artificiale, che entrerà sul mercato all’inizio del 2017: chiamatelo Toto 131. E lo fa perché i responsabili dell’azienda sono assolutamente certi del successo che avrà questa esca, consapevoli che questo nuovo popper sarà, senza timore di essere smentiti, un riferimento assoluto nella storia delle esche artificiali rigide. campagna promozionale 2016/2017
TRECCIATO YO-ZURI L’ultimo anno ha visto delle grosse novità nel mondo dei trecciati tecnici da pesca, che hanno sconvolto gli equilibri preesistenti. L’introduzione di multifibra a costi sempre più bassi ha di fatto cambiato radicalmente le abitudini del pescatore italiano, aprendo l’utilizzo di questi fili anche a tecniche in cui dominava da sempre il nylon. Ovviamente anche Yo-Zuri non poteva esimersi dal presentare un trecciato decisamente interessante in termini di rapporto qualità prezzo. Un approfondito studio, effettuato a livello europeo, ha stabilito che la tendenza futura prevedrà, incredibile a dirsi, lo sviluppo soprattutto di trecciati a quattro capi, probabilmente per il semplice fatto che, globalmente, si preferisce avere un carico di rottura maggiore in rapporto al diametro, piuttosto che una notevole morbidezza. È per questo che la nota casa nipponica ha sviluppato un trecciato destinato al mercato USA che ha poi pensato di introdurre anche in Europa, seguendo le moderne politiche di globalizzazione. Per poter agevolare la diffusione del filo nei negozi, l’attuale
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Per anni il Seaspin Project, la sezione di progettazione del marchio Seaspin, ha cercato di creare un modello che soddisfacesse gli alti standard richiesti dal marchio e che si differenziasse dalla forma classica dei popper ‘nuotatori’. Nessuno tra i vari modelli presi in considerazione, però, presentava la stessa qualità di innovazione, particolarità di nuoto ed efficienza di catture che ha dimostrato il Toto 131. Con la realizzazione di questo artificiale, per la sua singolarità estetica, ma soprattutto per quanto di tecnico rappresenta, si alza di molto l’asticella della progettazione delle hard bait di ultima generazione. In questo caso lo studio di progettazione esce dallo schema naturalistico di imitazioni di colori o forme simili al reale, per andare alla ricerca di profili e superfici che siano funzionali al movimento che si vuole l’artificiale abbia in acqua. Ma in cosa consiste tutta questa innovazione? Nell’utilizzo di una forma semplice, che ha comportato tuttavia più di due anni di studi e di test per posizionarla correttamente e far sì che durante il nuoto creasse forze complesse, in grado di causare azioni sorprendenti: un buco. Un buco? Un buco! Un buco che genera ovviamente vibrazioni diverse dal normale e che, per questo motivo, vengono percepite dai pesci in maniera più significativa, ma che, nello specifico del Toto, creano un caratteristico ‘brivido’ a intervalli regolari durante l’azione di recupero. Il che è veramente, come va di moda dire adesso, «tanta roba»! Si tratta dunque di un popper nuotatore che durante l’azione di recupero entra
ed esce dall’acqua automaticamente, senza che sia necessaria nessuna azione particolare con la canna da parte del pescatore. Recuperato linearmente, o alternato a brevi o lunghe jerkate, crea un tubo subacqueo di bollicine veramente impressionante, intervallato dal caratteristico ‘brivido’ dell’esca, che entra automaticamente in vibrazione. È perfetto anche se utilizzato a strappi da fermo per rompere la superficie e creare grandi schizzi sull’acqua. Il lancio? Lontanissimo. Toto 131, si è detto, uscirà sul mercato italiano e internazionale ai primi del 2017. Come si deduce dal nome, sarà lungo 131 mm, per un peso complessivo di circa 36 g. Avrà l’armatura passante e due ancorette marine di resistenza 3x e taglia #2. Sono per ora previste dodici diverse colorazioni, tra le quali una sola sarà trasparente con olografica interna. Per quanto riguarda la zona intorno al buco, che indubbiamente caratterizza la silhouette di tutta l’esca, sono state scelte specifiche colorazioni metallizzate ma non riflettenti, per creare un’alternanza lucido/opaco durante il nuoto che ha dato ottimi risultati. Nei modelli trasparenti questa diversa luminosità è causata dai flash ritmici dovuti alle diverse angolazioni della lamina interna metallizzata durante l’azione di rollio dell’esca. Vista la resistenza delle ancorette, il Toto è dedicato in particolare a serra, lecce e ricciole, ma in generale a tutti i pesci come barracuda e tunnidi di media taglia. Il disegno è ovviamente registrato a livello internazionale ed è già in avanzato stato di progettazione un modello più piccolo, sui 110 mm, che avrà un peso di 26 g, maggiormente dedicato a spigole e a pesci di branco di taglia meno importante. Il nome Toto è un riferimento ad Antonio Crasà, che ha avuto la prima idea e ha realizzato il primo prototipo in legno da cui è partita tutta la fase di progettazione e di realizzazione del modello. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle s.r.l., Via Lenin 216/e, loc. San Martino Ulmiano - 56017 – San Giuliano Terme (PI), tel. 347 8519369, info@seaspin.com, www.seaspin.com.
Best Hard Lure Prize a Sevierville
MOLIX LOVER BUZZ SS JUNIOR Dopo Lover Buzz SS, Molix ha realizzato, in collaborazione con Mike Iaconelli, il Lover Buzz SS Junior, che lo scorso ottobre si è aggiudicato il premio «Best Hard Lure Prize» al Pitman Creek Wholesale 24th Annual Fall Dealer Show, a Sevierville, nel Tennessee. Rispetto alla versione più grande, il corpo e la pala anteriore sono stati notevolmente ridotti per ottenere una piccola buzz bait da utilizzare con attrezzature più leggere e un approccio molto meno invasivo di un tradizionale buzz bait. Le caratteristiche principali sono le classiche vibrazioni sulla superficie dell’acqua, più discrete, e il caratteristico rumore ‘Squeaky’, ottenuto attraverso un rivetto ideato e sviluppato da Molix e posizionato sull’asse della pala. Con le sue dimensioni compatte è in grado di stimolare l’attacco di pesci apatici e diffidenti, risultando così efficace negli spot ad alta pressione di pesca. Il Lover Buzz SS Junior è equipaggiato con amo OMTD Custom ed è disponibile nell’unica misura da 1/4 oz (7 g) in sei colori per tutte le situazioni di pesca. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
molte nuove proposte per l’ultralight e lo spinning più innovativo
NOVITÀ EXTRA FISHING GEAR La mission di Extra Fishing Gear è di offrire agli appassionati una finestra privilegiata sul mondo dell’ultralight e dello spinning più innovativo. Per quanto riguarda Flumen – marchio di proprietà della Extra Fishing Gear nato per creare un ponte tra mondo spinning e mondo mosca – la gamma di esche Fly Style è sempre più estesa. Gli ‘insetti metallici’ Bee Prop MY 2017 e Spin Wasp sono ora disponibili in tre misure, con nuovi colori, e possono essere armati, a scelta, con amo singolo senza ardiglione Vanfook, ancoretta senza ardiglioni Maruto o ancoretta classica VMC Hybrid Sharp. Anche i rotanti Riale MY 2017 sono ora in tre misure diverse. Concepiti specificamente per il catch and release, si possono scegliere con amo singolo Vanfook o ancoretta Maruto, entrambi barbless. Sempre a marchio Flumen, dopo ricerche e prove approfondite, Extra Fishing Gear propone un filo trecciato di alta qualità prodotto in Germania per le specifiche esigenze della pesca ultralight, nelle misure 0,04 0,06 e 0,08 mm. Prezzo competitivo, qualità senza compromessi, e soprattutto caratteristiche ottimizzate per l’ultralight: buon carico di rottura, morbidezza, tenuta del nodo, resistenza all’abrasione. Il complemento perfetto di canna e mulinello: lanci più lunghi e precisi e 100% di concentrazione sull’azione di pesca. Stop ai patemi d’animo quando arriva il pesce di taglia, e risparmio garantito sulle esche: un buon filo da spinning a conti fatti non è davvero una spesa, è piuttosto un investimento. Altre tre grosse novità in casa Extra Fishing Gear riguardano il mondo delle soft bait. Qui la sfida era uscire con prodotti che si distinguessero nettamente dalla massa di prodotti che affollano gli scaffali, non raramente di qualità scadente. La scelta è caduta su due importanti aziende, che Extra Fishing Gear distribuisce oggi in esclusiva in Italia: si tratta di Fish Up, azienda dell’Ucraina, e Nikko, giapponese, entrambe aziende giovani e dinamiche. Il punto forte di Fish Up è l’amplissima offerta di forme e colori, dalle iperrealistiche alle phantasy, per cui c’è sempre l’esca specifica per il nostro impiego. Nikko invece si caratterizza, oltre che per la tipica meticolosità giapponese nel proporre ‘gioiellini’, per una ricerca molto avanzata sull’impiego di materiali, al top in termini di ecologia e robustezza; non di rado una singola esca può resistere anche a più di 100 catture. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a esche fuoriclasse e di indiscusso
show room potere catturante. La terza chicca è la Spinhead, una serie di testine piombate a concezione e marchio Flumen che sono perfettamente abbinabili alle soft bait Fish Up e Nikko, ma non solo. Semplici, versatili, efficacissime. Grazie a un’elica turbospin che assicura l’effetto vibrazionale, con innescata la soft bait adatta costituisce per i predatori una tentazione davvero irresistibile. Per ulteriori informazioni: Extra Fishing Gear, Via Santo Stefano 6/2, Casella (GE), tel. 366/ 2114087, www.extrafg.it
cerca dei grandi predatori del fresh water. L’esca è realizzata in legno di cedro giapponese e grazie alle parti metalliche in acciaio inossidabile ad alta resistenza può affrontare le situazioni di pesca più gravose, resistendo alle forti sollecitazioni con i predatori più tenaci. La versatilità di utilizzo è uno dei punti di forza: sinuoso nei richiami lenti e costanti, guizzante nei recuperi jerkati e veloci o semplicemente recuperato a velocità costante per dare sempre il massimo delle prestazioni. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
un soffice worm slow sinking
CRAZY FISH ACTIVE SLUG
pesano rispettivamente 2,5 g e 5,5 g
REAL WINNER FLOATING & CASTING 3,5 CM Nel catalogo 2017 di Real Winner, da poco presentato e disponibile online, sono state inserite diverse novità, a partire dai due nuovi modelli da 3,5 cm Floating e Casting. Il Floating pesa solo 2,5 g: per la prima volta in un modello così piccolo di casa Real Winner vengono montate due ancorette al posto della classica ancoretta posteriore singola. Si tratta di un piccolissimo minnow adatto per svariati tipi di pesca ultralight, ideale per la pesca in piccoli riali a trote, cavedani e persici nonché naturalmente, cambiando le ancorette con ami singoli, per la Trout Area. Il Casting, invece, che può contare sul peso di 5,5 g, è più facilmente lanciabile con attrezzature dalla portata standard e non ultralight, il che permette di poterlo consigliare anche per spazi più ampi, quindi in normali laghetti di pesca sportiva o in fiumi e canali dalla portata più ampia, alla ricerca di svariati predatori. Entrambi i modelli sono realizzati in tutte le colorazioni freshwater e sono già disponibili nei negozi. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
Una delle gomme più interessanti per questa stagione di pesca in acqua dolce, basata principalmente sulla pesca in laghetto, è l’Active Slug di Crazy Fish. Disponibile in tre misure – 50, 70 e 100 mm – e realizzato in gomma arricchita con sale e scent, che lo rende slow-sinking, questo carnoso e soffice worm è dotato all’estremità di una piccola coda grub che permette un’infinità di inneschi e recuperi: a texas, su classiche teste piombate, su flex-head o addirittura a wacky, aumentandone notevolemente il potere attrattivo. I vari anelli da cui è composto il corpo principale sono utili a muovere una maggiore quantità d’acqua durante i recuperi lineari e a rendere più flessibile il corpo durante approcci più movimentati. La codina grub è un classico quasi immancabile per la pesca in laghetto e in generale per la ricerca di numerosi predatori come persici, perca o bass ed è ormai più che testata la sua efficacia nello spinning. Una nuova gomma per questo nuovo marchio che a breve si farà più che sentire nel mondo della pesca con le softbait in Italia. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
nelle misure 0,8 - 1,5 - 2,5 g new colors
MOLIX MADER ALIVE Tornerà a breve su tutti gli scaffali dei punti vendita Molix il Mader Alive, un classico intramontabile per gli amanti della pesca con le swim bait, aggiornato con quattro nuove colorazioni molto accattivanti e curate nei minimi dettagli. Il Mader Alive rappresenta in maniera realistica un pesce foraggio che nuota; la coda in silicone emette vibrazioni molto naturali e le nuove colorazioni lo rendono ancora più adescante nella ri-
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MOLIX ELITE AREA SPOON Dalla consolidata collaborazione con i propri staff giapponesi dell’Area Fishing, Molix ha sviluppato e realizzato l’Elite Area Spoon, che da semplice progetto artigianale, nato nella patria di questa nuova e avvincente disciplina, è pronto a rispondere e soddisfare la crescente richiesta di esche sempre più tecniche e performanti del mercato italiano ed europeo. Elite Area Spoon è un ondulante specifico da Trout Area Game. La particolare curvatura permette allo spoon di essere animato anche a basse velocità, rendendolo estrema-
mente reattivo alle sollecitazioni trasmesse dal pescatore. È munito di speciale amo barbless OMTD Custom, resistente e leggero, per non influire sul movimento dello spoon. È disponibile in tre diverse grammature per ogni necessità di utilizzo: 0,8 - 1,5 - 2,5 g Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
per ottenere facilmente ciuffi di peli o fibre
STONFO HAIR COMPACTOR Chissà quante volte vi sarete trovati nella necessità di riunire in un ciuffetto compatto peli e fibre di piume allo scopo di realizzare ali o corpi di vario genere. Normalmente questa operazione viene effettuata aiutandosi con le pinze per dubbing e in ogni caso richiede molto tempo e una buona dose di pazienza. Il risultato non è mai certo e nella maggior parte dei casi ci si ritrova con un
tre diversi modelli, da Pozzolini Fly Fishing
SCATOLE PORTAMOSCHE IN BAMBÙ La Pozzolini Fly Fishing ha messo in commercio tre nuove scatole portamosche in bambù con trattamento impermeabilizzante, oggetti pratici ed eleganti in un materiale sempre più apprezzato dai moschisti e non solo per la costruzione di canne. Si tratta di tre modelli con interno in foam preformato e chiusura magnetica: BFB - scatola di 14,3 x 9,4 x 3,8 cm, in grado di alloggiare un elevato numero di mosche. Prezzo: 30 euro FBP - elegante scatola di 13,5 x 8,5 x 2,5 cm con effimera incisa e logo Pozzolini. Prezzo: 35 euro. BFLX - Pezzi unici che, avendo il coperchio intarsiato da un ebanista cremonese, potrebbero essere definiti gli Stradivari delle scatole portamosche. Due disegni disponibili: BFLX-T Trota e BFLX-G Temolo. Prezzo: 60 euro Per maggiori informazioni e acquisti: Pozzolini Fly Fishing by A. Pozzolini, Via Trento 2a, 25014 Castenedolo, tel./fax 030/2131002, mobil +39.3346317910, www.pozzolinifly.com, info@pozzolinifly.com.
completamente rinnovato il sito internet
OMTDHOOKS.COM
ciuffo disordinato di fibre difficilmente utilizzabile, quindi con grande spreco di materiale. Alla Stonfo non è sfuggito il problema e, con la creatività che la distingue, l’azienda ha messo a punto un semplice ma geniale accessorio che risolve alla radice tutti questi problemi, l’ Hair Compactor (art. 678). Si tratta di una piastrina di plastica ad alta resistenza ed elasticità, realizzata per stampaggio, la cui forma è studiata per essere impugnata facilmente e per introdursi senza alcuno sforzo fra le labbra delle diverse pinze per dubbing attualmente in commercio. Una volta inserita, basta farla scorrere per l’intera lunghezza delle stesse labbra per ottenere un ciuffo raccolto di fibre o peli pronto per essere utilizzato. La piastrina è simmetrica e può essere utilizzata da ambo i lati. Apposite scanalature facilitano la raccolta dei peli allo scopo di ottenere un mazzetto compatto e ordinato. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.
Ha debuttato sul web ai primi del mese di novembre il nuovo sito internet del brand italiano OMTD omtdhooks.com, con una veste completamente rinnovata, migliorando la sinergia con Molix anche nel web. Nuovi anche i packaging per più di 100 novità in sviluppo, ami, jighead e accessori. OMTD è un marchio italiano, il cui progetto è stato ispirato dalla crescente evoluzione della pesca con esche artificiali. Design, prestazioni e tecnologia sono tre elementi fondanti di OMTD, che ha fatto di ricerca e innovazione un impegno costante, con l’obiettivo di offrire ai pescatori ami e jighead per la pesca professionale o per il tempo libero di grande funzionalità e ottimo design. Un design tutto italiano che interpreta la cultura del progetto nato per sviluppare soluzioni e nuovi materiali, che lavora spesso a stretto contatto con pescatori professionisti che apportano idee, intuizioni e competenze da molte parti del mondo.
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show room abbigliamento e rispetto dell’ambiente
NOVITÀ GEOFF ANDERSON L’azienda Geoff Anderson, da oltre 15 anni, offre sul mercato capi d’abbigliamento di altissimo livello tecnico espressamente progettati per la pesca. Un ambizioso progetto iniziato dalla passione per la pesca e sviluppatosi passo passo in un business di grande successo, promotore del confort assoluto in ogni condizione di pesca, oggi con un particolare riguardo alla salute dell’utente finale e dell’ambiente che lo circonda. Molte infatti sono le case che propongono capi d’abbigliamento, ma solo poche come Geoff Anderson hanno a cuore anche l’aspetto ecologico e sanitario dei capi prodotti e dei tessuti impiegati. Da qualche anno, infatti, l’azienda con sede in Danimarca segue con scrupolosa attenzione un processo estremamente selettivo, che parte dalla selezione di aziende con elevatissimi standard produttivi, certificate per qualità e rispetto dell’ambiente, passando attraverso la selezione di tessuti eccellenti per prestazioni ed ecocompatibilità. Un aspetto quest’ultimo ancora poco sensibilizzato dall’utente finale ma, sicuramente, molto importante per il futuro di un settore come la pesca, che vive a stretto contatto con l’ambiente. Dare la possibilità di indossare capi realizzati con tessuti a basso (o addirittura nullo) impatto ambientale ad utenti che praticano attività outdoor è il primo passo a tutela delle generazioni future. Sintesi di tutto ciò sono proprio i nuovi capi lanciati durante la recente convention Geoff Anderson tenutasi a Busto Arsizio in collaborazione con il team Old Captain. Per l’occasione sono stati presentati i nuovi capi Dozer 5 ed Urus 5 disponibili sul mercato poco prima di Natale. Queste due nuove collezioni (che annoverano quest’anno la loro quinta edizione) presentano delle importanti innovazioni stilistiche e tecniche, uniche nel settore: le giacche Dozer 5 e i pantaloni Urus 5 offrono la massima impermeabilità e traspirabilità grazie all’innovativo tessuto T.S.F. con membrana totalmente biocompatibile e 100% fluor free, nel rispetto totale dell’ambiente e della salute dell’utente finale. Perfette anche per l’utilizzo in saltwater grazie alla qualità degli accessori, come le nuove cerniere impermeabili e anti salsedine. I nuovi tagli garantiscono una migliore vestibilità, adattata ancor più alle esigenze dei pescatori. La progettazione e il design sono totalmente europei. Nel dettaglio, le giacche Dozer 5 offrono un nuovo taglio, più aderente rispetto al modello precedente, con cappuccio non più integrato nel collo per garantire una miglior libertà di movimento anche sotto importanti acquazzoni. Il cappuccio stesso è dotato di un nuovissimo sgocciolatoio più rigido. La maniche preformate garantiscono la massima libertà d’azione. Tutte le tasche sono dotate di zip anti acqua e anti salsedine,
mentre le tasche scaldamani sui fianchi sono dotate di chiusura magnetica. Il collo, più alto rispetto al modello precedente, è rivestito in morbido tessuto anti irritazione. La regolazione elastica in vita è nascosta all’interno delle tasche laterali e regola l’aderenza della giacca sulla schiena, lasciando la parte anteriore lineare e confortevole. Tutte le chiusure velcro sono di nuova generazione e anti impiglio (caratteristica fondamentale per la pesca). Verranno distribuite in una nuova tonalità di verde, nella nuovissima colorazione nera (ideale per la pesca dalla barca anche in saltwater) e nell’esclusiva colorazione Leaf. In abbinamento alle giacche Dozer 5 la Geoff Anderson propone Dozer Liner, due capi d’abbigliamento termico isolante (un gilet e una giacca), realizzati in piumino sintetico in grado di creare una barriera termica estremamente efficace per proteggere il corpo durante sessioni di pesca con clima molto rigido. I capi Dozer Liner sono realizzati con tessuto
non tossico estremamente leggero. Impermeabile e traspirante, resistente alla salsedine. Il minimo ingombro di questi capi permette di indossarli facilmente sotto la giacca impermeabile senza compromettere assolutamente la libertà di movimento. Due pratiche zip permettono di agganciare sia il gilet che la giacca Dozer Liner direttamente all’interno della Dozer 5. I pantaloni Urus 5 propongono più di trenta miglioramenti rispetto alla versione precedente. Tra i più importanti, un nuovo taglio ultrafit, più confortevole e pratico per la pesca, con rinforzi in cordura sui punti più sollecitati. Nuove bretelle rimovibili, con nuovo sistema di regolazione.
In vita due fibbie con velcro di nuova generazione permettono di adattare il pantalone evitando di indossare la cintura. Nuove zip anti acqua e anti salsedine. Le cerniere alle caviglie sono più lunghe per agevolare meglio la calzata indossando stivali. Le nuove colorazioni si abbinano perfettamente alle nuove Dozer 5. Tutti i prodotti della collezione Geoff Anderson sono importati in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio, tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it. Inoltre, seguendo la pagina Facebook Geoff Anderson Italia è possibile scoprire tutte le novità e le iniziative del mondo Geoff.
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mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI Vendo, in ottime condizioni estetiche, canna da spinning St. Croix Legend Xtreme 7’, azione fast, line 4-8 lb, lure 1/16-1/4 oz. La canna è coperta da garanzia a vita St. Croix. Prezzo richiesto € 230. Carlo, 328/7651643, carlo_lino@libero.it. (F) Vendo 2 Twin Power Shimano 6000, 4 bobine scatola mai usati, ottimi per spinning pesante o vertical, euro 200 l'uno. Vendo Daiwa Vertical Catfish mt 2.10 nuova mai usata causa errato acquisto euro 120 pagata euro 220. Vendo black cat 740 mulinello con scatola usato pochissimo nessun graffio euro 120. Emanuele, zona Mantova, 339/6646264, non spedisco. (D) Vendo canna da mosca Valsesiana (Tenkara italiana) 4,30 m in carbonio con lenza in crine, lenza sintetica, kit mosche (30 pezzi), fodero, garanzia 2 anni, nuova mai usata, vendo causa errato acquisto. Vero affare canna leggera e molto curata. 230,00 euro. Matteo, matteogarof@virgilio.it, tel.331/4931664. (C) Vendo le seguenti Canne Falcon Low Rider usate: CASTING: LFC-4-166 Medium Action 6'6" 8/17lb 1/4-1/2oz; LFC-5-16P Medium heavy 6' 10/ 17 lb1/4-5-8oz manico a pistola, 70,00 euro cad.; SPINNING: LFS-4-16 Medium Action 6' 6-12lb 1/8-3-8 oz; LFS-3-16 Medium Light 6'2" 610lb 1/8-3/8oz, 80,00 euro cad. Prezzo da concordare se acquisto in blocco. Le canne sono state usate per prendere i pesci... ma tenute in ottimo stato. Stefano, idivvu@hotmail.it, 333/2619305. (C) Cerco mulinelli antichi di fabbricazione italiana o artigianali (no Japan, Korea, Taiwan). Per alcuni modelli offro fino a 100 euro. Inviare foto dei mulinelli, numero telefonico e sarete contattati. Franco, 333/4756168, francofr04@gmail.com. (B)
Vendo mulinello Daiwa Caldia 2506 usato due-tre volte, come nuovo, 80,00 euro; vendo Orvis spinning Frequent Flyer 7’ 100 euro, Orvis spinning Frequent Flyer 6’ 100 euro, entrambe usate tre-quattro volte, come nuove. Enrico, silvestrini.enrico@alice.it, 348/8076342. (B) Vendo canna St. Croix Mojo Inshore 7’ 3/4 - 1 1/4 oz. monopezzo nuova, causa doppio regalo. La canna ha ancora il nailon nel sughero e i suoi cartellini originali! Prezzo di listino 150 euro, io vendo a 100 euro. Vendo canna Savagear Bushwacher 8’. 10-40 g. 2 pezzi, anche questa nuova con cartellini originali, 100 euro. Vendo canna G.Loomis lr 8445 7’ 10-20 lb. 3/8-2 1/4 oz. GL2 monopezzo. Canna con poche pescate all’attivo e normali segni di usura, 90 euro. Juri, Michelaeire@live.it, 338/2269704. (B) Vendo canna Sage VT2 9`#8 in 4 pezzi, con tubo originale in cordura. Utilizzata per pesca al bass, luccio e streamer in fiume. Ottime condizioni, con trattamento anticorrosione e utilizzabile quindi anche in mare. Visionabile a Milano, prezzo 230 euro; vendo mulinello Rapture Guide Master AMC # 7/8 acquistato marzo 2015 in scatola originale con backing e coda WF8F omaggio. 80,00 euro + s.s. Paolo, 335/8436130, iphone.paolofortunati@gmail.com. (B)
Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, potete effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Potete altrimenti inviarlo completo dei vostri dati, del telefono e/o dell’indirizzo e-mail a: «La Pesca Mosca e Spinning», Via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.