La Pesca Mosca e Spinning 5/2015 anteprima

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OTTOBRE-NOVEMBRE 2015 â‚Ź 5,90

Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma - anno XV, numero 5 - OTTOBRE-NOVEMBRE 2015

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Quote rosa Acque piatte Seabass C.S.I. Zonker Bullhead Ieri, oggi, domani Cul de canard 2 [16 pp.]

Inchiku Chatterbait Eging startup Danish sea trout Shore jigging a Capri Offshore light tackles Autocostruzione: minnow




MOSCHE DI FABIO FEDERIGHI

Direttore responsabile Eugenio Ortali redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscanews.it www.lapescaspinningnews.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.youtube.com/user/MoscaeSpinning www.flickr.com/photos/moscaespinning

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OFFSHORE LIGHT TACKLES

PESCA A MOSCA E QUOTE ROSA. UNA TESTIMONIAL D’ECCELLENZA

di Vincenzo Muscolo

di Armando Quazzo

Lampughe e carangidi, incluse piccole ricciole, sono i pesci più comuni, insieme a pesci balestra e a volte piccole cernie, che amano stazionare sotto boe, frangiflutti, FAD, relitti galleggianti: Vincenzo spiega come insidiarli con attrezzature leggere e diversi tipi di artificiale.

Un’intervista a Raimonda Lanza di Trabia, pescatrice a mosca dalla comprovata esperienza, maturata nelle acque di tutto il mondo. Com’è nata la sua passione, quali le sue preferenze e i suoi rapporti con i ‘colleghi’ maschi.

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ZONKER BULLHEAD

LA SFIDA VERTICALE. SHORE JIGGING A CAPRI

Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Mauro Borselli, Emanuele Della Bartola, Massimo Cerino, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Vincenzo Muscolo, Antonio Pozzolini, Armando Quazzo, Federico Renzi, Marco Sammicheli, Massimo Sanna, Igor Stancev, Nadica Stanceva, T2 Tribe.

Amministrazione, pubblicità e abbonamenti Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/321.02.42 segreteria@lapescamoscaespinning.it

di Nadica Stanceva e Igor Stancev Questa imitazione di scazzone usa per il corpo una combinazione di rabbit strip e fibre luminose. Costituisce uno streamer ideale per la pesca delle trote, predatrici per eccellenza di Cottus gobio, grazie soprattutto alla vitalità e al movimento pulsante in acqua.

di T2 Tribe Dal Giappone a Capri il passo può sembrare lungo, ma esiste una via italiana allo shore jigging che è in grado di dare grandi soddisfazioni a chi intenda perseguirla nei luoghi giusti, con la corretta attrezzatura e con la conoscenza di qualche regola base.

Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com

Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29 settembre 2014 Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Arti grafiche Boccia spa, Salerno Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano

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CHATTERBAIT

C.S.I. SEABASS CRIME SCENE INVESTIGATION

di Emanuele Della Bartola Nata negli States nei primi anni Duemila, la chatterbait merita più considerazione di quanta le è di solito riservata dai pescatori italiani. Se ne indicano qui le caratteristiche, gli abbinamenti con i trailer, le attrezzature più adeguate con le quali impiegarla. Per bass e per lucci.

di Mauro Borselli Mauro torna su queste pagine con un articolo dedicato all’amata spigola, oggetto di tanti suoi precedenti scritti. E lo fa esponendo un argomento ostico, da tempo annunciato (e rimandato) in redazione: l’esame del contenuto stomacale.


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EGING STARTUP

IERI, OGGI, DOMANI

di Massimo Cerino

di Antonio Pozzolini

MINNOW TRADIZIONALI E INNOVATIVI

Un articolo che narra prima di un’iniziazione, poi di un amore sconfinato, guardato ora con commosso distacco: la pesca della seppia. Un mondo nel quale l’autore ha accumulato un’infinita esperienza, che trasmette con passione a tutti coloro che vogliano avvicinarsi all’eging.

Chi comincia oggi a pescare a mosca non può rendersi conto di come solo cinquant’anni fa, in Italia, questa tecnica fosse appannaggio di pochissimi appassionati, costretti a mendicare informazioni, materiali e attrezzature all’estero, in particolare in Francia e in Inghilterra.

di Moreno Bartoli

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RUBRICHE

ACQUE PIATTE

INCHIKU. CRITICITÀ DEL SISTEMA E SOLUZIONI

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di Ivano Mongatti Dopo l’intervento sui torrenti alpini e appenninici – e sulle mosche più consone per affrontarli – eccone il degno pendant. Nove mosche, piccole o molto piccole, per confrontarsi con le acque dei fiumi di fondovalle. Con terminali sottili, buona tecnica e tanta sensibilità.

di Massimo Sanna

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DANISH SEA TROUT

CUL DE CANARD

Stimolato da un amico moschista e desideroso di dare continuità alle catture di sea trout, che tanto gli ricordano le amate lacustri, Giorgio fa la sua prima esperienza in terra danese. Una meta vicina, economica, che per molti diventa, dopo il primo assaggio, un appuntamento fisso.

NOTIZIE SHOW ROOM MERCATINO

Molti ricorderanno i suoi articoli, estremamente tecnici, sulle canne da vertical. Oggi, la progettualità di Massimo si applica anche agli inchiku, per superare alcuni limiti intrinseci alla struttura anatomica dell’esca e al suo impiego nelle nostre acque.

62 di Giorgio Montagna

Per la più classica delle esche da spinning autocostruite, Moreno propone un montaggio particolare, decisamente innovativo. Ma la sfida è stata raccolta anche dai partecipanti al Contest. La vittoria va a Michele Moro e al suo Alien.

seconda parte

di Fabio Federighi Esaminate nella prima parte dell’articolo le caratteristiche generali del cul de canard, se ne osservano qui in dettaglio i possibili impieghi, con ben 14 foto che descrivono con cura le varie fasi intermedie del montaggio di ali, corpi, addomi, zampe.

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fish facts

a cura di Marco Sammicheli

Calabria e Campania

PIANI DI GESTIONE LOCALI Ai fini della gestione della pesca, il Mediterraneo è suddiviso in aree geografiche denominate Geographical Subareas (GSAs). Calabria. Le GSA 10 (basso Tirreno) e 19 (Jonio) hanno, per quanto riguarda la Regione Calabria, un piano di gestione già approvato dal ministero MIPAAF e un Organismo di gestione al quale partecipano i rappresentanti di tutti i ‘segmenti di pesca’ presenti nell’area, tra i quali anche la pesca ricreativa. I Piani di gestione confermano un approccio alla pesca ricreativa superficiale, connotato da pregiudizi e dalla mancanza di conoscenza del settore, essendo considerata solo in rapporto con quella commerciale, come concorrente e fonte di illegalità, in un giudizio per il quale pare che non occorrano dati di riscontro ma che basti invece solo la supposizione che lo sforzo di pesca ricreativa sia consistente e quindi tale da interferire con le attività commerciali. Se è comune trovare conferme di questo metodo, nei Piani di gestione delle GSA se ne prospetta l’applicazione attraverso l’adozione di misure tecniche, ovvero di restrizioni di ambito locale destinate alla pesca ricreativa. Specificamente, si chiede che vengano estese alla pesca ricreativa alcune restrizioni previste per la pesca commerciale: «distanza dalla costa, aree e periodi di fermo». Il fine è quello di ridurre i conflitti e la concorrenza tra pescatori commerciali e pescatori ricreativi e c’è da aspettarsi che le misure che verranno adottate, nel migliore dei casi, non serviranno ad altro. Misure del resto ingiustificabili senza poter contare su dati scientifici quando i Piani ne mostrano in grande quantità, come necessario per giustificare le restrizioni alla pesca commerciale. Il dato più evidente è che i Piani di gestione servono all’economia della pesca ma non fanno nessun cenno al valore economico e al potenziale di sviluppo della pesca ricreativa e del turismo ad essa collegato. La Commissione Pesca del Parlamento Europeo (PECH), nell’ambito della Strategia Adriatico Jonica, ha recentemente chiesto di «incoraggiare lo sviluppo delle attività di pesca ricreativa sostenibile nella regione, così come di un turismo redditizio e sostenibile e di promuovere politiche integrate per la pesca e il turismo (turismo di pesca, maricoltura, ‘pescaturismo’), in accordo con i principi di sostenibilità». È evidente che una ipotetica strategia tirrenica andrebbe nella stessa direzione e che l’indicazione deve essere considerata ugualmente valida per tutte le nostre coste. La mancanza di riferimenti al valore economico della pesca ricreativa e al potenziale turistico nei Piani di gestione delle GSA 10 e 19 è evidentemente in ritardo e conferma la necessità di interventi positivi che introducano a pieno titolo le attività di pesca ricreativa nel-

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le politiche del comparto pesca, come risorsa da valorizzare a vantaggio prima di tutto delle comunità locali. Campania. Il Mipaaf ha approvato il 14 agosto scorso i Piani di gestione locale della pesca della Regione Campania. I Piani, in tutto 10, sono proposti da Consorzi, già formati o da formare, e prevedono la costituzione di ‘Organismi di Governance’. Le citazioni riguardanti la pesca ricreativa convergono verso uno standard adottato nel comparto pesca dal quale risalta come argomenti ampiamente discussi anche in sede europea siano ancora sconosciuti o ignorati in molte realtà locali. Ad esempio nel Piano Piccola Pesca Salerno si legge che «quantificare i danni della pesca sportiva/dilettantistica appare piuttosto difficile vista la mancanza di dati storici e attuali...». Nel Piano di gestione Piccola Pesca nel Compartimento Marittimo di Napoli si legge che «soprattutto nei mesi estivi la presenza di dilettanti che esercitano la pesca assume una presenza massiccia, tanto da porre un serio problema al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità posti dal Piano di Gestione». Il concetto sotteso e pregiudizialmente assunto in mancanza di qualsiasi dato scientifico di supporto è quindi che la pesca ricreativa fa ‘danno’ e mette a rischio la sostenibilità della pesca. Tutto evidentemente ruota intorno allo sfruttamento commerciale ed è palese la mancanza di conoscenza del settore ricreativo, prima di tutto perché manca qualsiasi riferimento all’economia della pesca ricreativa, al suo rapporto con lo sforzo di pesca riferito agli stock delle diverse specie ittiche e al suo potenziale di sviluppo sostenibile a favore delle comunità locali. L’impostazione monolitica della gestione della pesca a fini commerciali non riesce a integrare tra i suoi riferimenti quello del valore economico della pesca ricreativa e delle sue prospettive per il turismo. La centralità della pesca commerciale lascia comunque aperta la porta agli altri portatori di interessi dove i Piani indicano che negli Organismi di Governance «se necessario potranno essere coinvolti nella governance altri stakeholders». La speranza è che nelle sedi locali la pesca ricreativa possa trovare risorse e spazi utili a intervenire direttamente presso gli Organismi di Governance come settore di pesca operante nell’area che in quanto tale è ‘necessario’ che venga coinvolto.

migliorata la gestione

DATI EUROPEI SULLA PESCA La Commissione europea ha adottato una proposta di regolamento per l’aggiornamento del quadro comunitario per la raccolta, la gestione e l’utilizzo dei dati per la pesca. I dati sono fondamentali per migliorare i suggerimenti scientifici necessari per l’attuazione

APR

in omaggio un’esca ProQ 90 di Seaspin


della politica comune della pesca che riguarda tutti gli stati membri. Lo sviluppo ottimale è che i dati siano facilmente reperibili da chiunque ne abbia bisogno, mentre attualmente lo sono solo su richiesta, creando così un onere inutile per gli istituti di ricerca; come conseguenza, gran parte dei dati restano inutilizzati. Il nuovo sistema promette di semplificare il raggiungimento del rendimento massimo sostenibile (MSY) delle risorse della pesca, che permette agli stock ittici di rigenerarsi. L’obiettivo è di raggiungere l’MSY per tutti gli stock pescati nelle acque dell’UE entro il 2020. Il commissario per l’Ambiente, Affari marittimi e pesca Karmenu Vella ha dichiarato: «Se la nostra vasta conoscenza della pesca UE e dei dati non è accessibile a tutti, l’obiettivo della gestione sostenibile delle nostre risorse non potrà essere raggiunto. Con il nuovo sistema semplificato possiamo rafforzare il coordinamento sia a livello regionale che con le politiche UE già esistenti». Il processo di semplificazione renderà i dati facilmente disponibili e rimuoverà sovrapposizioni con altre normative UE (ad esempio con i regolamenti statistici). L’ambito sarà leggermente ampliato, andando a comprendere anche la registrazione degli effetti collaterali della pesca sull’ecosistema, facilitando così l’attuazione della direttiva quadro sulla strategia marina. La proposta è il risultato di ampie consultazioni con gli stati membri, con gli istituti scientifici nazionali direttamente coinvolti nella raccolta e nel monitoraggio dei dati sulla pesca e con i principali utenti dei dati, come il Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM), ma anche con le ONG e le altre parti interessate.

misura minima a 42 cm nel nord Atlantico

SPIGOLA L’UE ha fatto un altro passo avanti per la tutela della spigola in Europa. I 28 Stati Membri hanno accettato la proposta della Commissione di alzare la misura minima della spigola nel nord Atlantico da 36 a 42 cm. La nuova regola, che si applica sia alla pesca ricreativa che a quella commerciale, garantirà una maggiore protezione di questa importante risorsa della pesca, dando ai pesci la possibilità di riprodursi prima di essere catturati. La Commissione aveva proposto lo stesso incremento della misura minima per due stock meridionali della costa atlantica in acque spagnole e nel Golfo di Biscaglia, ma gli Stati Membri hanno evidenziato la minore consistenza dei dati scientifici disponibili, consigliando la Commissione di richiedere dati migliori per una nuova proposta per il 2016. La spigola è un pesce di alto valore, una specie iconica sia per la pesca ricreativa che per quella commerciale, ma gli stock europei sono seriamente minacciati. Gli scienziati concordano che le catture di spigole devono essere drasticamente ridotte per rimediare i danni di una eccessiva pressione di pesca e di una scarsa riproduzione. L’impegno della UE sugli stock di spigola nel nord Atlantico richiama la necessità e l’urgenza che la stessa UE estenda l’impegno per la gestione della spigola agli stock della costa euro mediterranea La misura minima in vigore per le acque euro mediterranee è di soli 25 cm, largamente inferiore a quella indicata dalla scienza come taglia di maturità riproduttiva. Nel Mediterraneo il minore interesse commerciale per la spigola ha fino ad oggi impedito iniziative sia a livello di ricerca che di gestione. Il risultato è che se non in tutta la nostra costa, in molta parte di essa gli stock di spigola sono fortemente degradati. Un degrado comune a varie altre specie che condividono gli stessi habitat e che causa per il settore ricreativo e turistico una forte perdita di opportunità di pesca, che si traduce in una altrettanto forte perdita economica, di reddito e di posti di lavoro. L’aumento della misura minima non risolve certamente tutti i problemi di gestione, ma è un elemento di fondamentale importanza per il recupero degli stock di spigola e per la realizzazione del maggiore potenziale di sviluppo economico del settore ricreativo e del turismo ad esso collegato a livello nazionale.

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notizie

Il 12 e 13 dicembre a Ferrara Fiere

ARTIFICIALI - LURES EXPO E B.A.S.S. DAY

XFlies Interchangeable System by Mauro Borselli Si organizzano corsi tecnico-didattici personalizzati per la pesca a mosca della spigola

per informazioni

borselli.mauro@gmail.com 338/8066458

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Sabato 12 e domenica 13 dicembre 2015 torna alla Fiera di Ferrara «Artificiali - lures expo», la mostra mercato sulla pesca con le esche artificiali, che si svolgerà in parallelo al «Carp Show & Specialist». I moderni specialist angler troveranno interessanti occasioni per lo shopping nell’area espositiva e commerciale, prodotti in anteprima, incontri e dimostrazioni in vasca dei massimi esperti, video e relazioni tecniche. Negli stand di aziende altamente qualificate, marchi leader e negozi specializzati, sarà possibile sperimentare e acquistare prodotti appena usciti, sotto la guida dei testimonial di produttori e distributori di primo piano. Un ulteriore motivo per segnare in agenda le date del 12 e 13 dicembre è il B.A.S.S. DAY 2015, il prestigioso evento organizzato da Italy B.A.S.S. Federation Nation, che per il secondo anno consecutivo si terrà in concomitanza con «Artificiali - lures expo». Per gli appassionati del bassfishing, due giornate di festa, scandite dal corso di lancio a casting, dalle premiazioni dei campioni di categoria e dalla presentazione dei programmi per il 2016. Tra le conferme, anche l’esclusiva sezione «Italy’s finest lures expo: Factory Made + Custom Made» dedicata alla costruzione, che grande successo ha riscosso lo scorso anno. A Ferrara troveranno spazio le lavorazioni degli artigiani, che mostreranno i processi attraverso i quali costruiscono le esche artificiali, e la realizzazione di prototipi mediante la tecnica del Rapid Prototyping, impiegata dalle aziende. Dall’idea al disegno, dal disegno alla forma, dalla forma al prototipo funzionante. Poi i vari studi e le modifiche, fino all’ultimo anello della catena: la produzione. Come succede solo alla Fiera di Ferrara, i visitatori di potranno così assistere a un vero e proprio laboratorio ‘in progress’. Come già nelle precedenti edizioni, nei padiglioni della Fiera – climatizzati e confortevoli –, l’area ristorazione offrirà piatti appetitosi e a prezzi invitanti. Dal mese di novembre, sul sito www.artificialishow.it si potrà scaricare il biglietto di ingresso ridotto. Chi, invece, non vuole perdersi nemmeno una delle due giornate si potrà abbonarsi a soli 14 euro, mentre le coppie potranno approfittare della formula di biglietto «Lui&Lei», con ulteriori sconti. Ai visitatori che arriveranno a Ferrara in treno è riservato un servizio di navetta gratuito da e per la stazione ferroviaria, mentre chi opterà per l’automobile (uscita consigliata Ferrara Sud) troverà al Quartiere fieristico un parcheggio ampio e anch’esso gratuito.


nei giorni 17-18 ottobre

III ASCOLI FLY MEETING Due giorni immersi nella cornice del Forte Malatesta e dell’ARS Tronto in una delle città più belle d’Italia. Per la terza volta il Fly Fisherman Club di Ascoli Piceno, circolo di Legambiente, organizza l’Ascoly Fly Meeting, con lo scopo di coinvolgere personaggi del mondo della pesca a mosca, istituzioni e pescatori per cercare di sensibilizzare le menti al fine di uscire dalla giungla delle innumerevoli leggi regionali sulla pesca, regolamenti provinciali, decreti del Presidente della Repubblica, e chi più ne ha più ne metta, tipiche della burocrazia italiana. Una condizione impensabile in altri paesi europei ed extra-europei che rischia di frenare la crescita di quel turismo alieutico che in Italia, date le tante aste fluviali, potrebbe fare la differenza. Parteciperanno alla manifestazione personaggi di fama internazionale legati al mondo della pesca a mosca, della costruzione di artificiali e del rod making. Il tutto condito da una buona pescata nell’ARS Tronto, riserva gestita dal Fly Fisherman Club da ormai più di otto anni. Per la locandina e maggiori informazioni: www.ffcnews.it.

a Forlì, dal 19 novembre

CORSO DI PESCA A MOSCA Il ForliFly organizza il 29° corso annuale per l’apprendimento delle tecniche di pesca con la mosca artificiale. Il corso avrà inizio alle ore 21 di giovedì 19 novembre 2015 e sarà strutturato in quattro lezioni teoriche, in sede, otto lezioni pratiche per l’apprendimento della tecnica di lancio, in palestra, e si concluderà con quattro lezioni pratiche, in sede, per l’apprendimento della costruzione delle mosche artificiali. Tutte le attrezzature necessarie saranno fornite dal club. Per informazioni: www.forlifly.it; tel. 348 2901303 (Dino) / 338 1156207 (Paolo); tutti i giovedì, dalle 21:00 alle 23:00, presso la sede del ForliFly a Forlì, in piazzale della Vittoria 16 (presso la Coop. Balducci).

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novità tecniche e anticipazioni

HFCHANNEL REVOLUTION Una nuova grafica, nuove funzionalità e nuove avventure attendono gli abbonati del primo canale di pesca e caccia in streaming on demand in Italia. Le nuove App sono studiate per ridurre i consumi internet durante la visualizzazione dei documentari; grazie alle notifiche, inoltre, potrete scegliere di essere sempre informati sul mondo di HFChannel e le novità in arrivo. HFChannel da ottobre vi porterà con sé in giro per il mondo: potrete seguire la vita della nostre troupe, il making of dei nostri documentari e, ogni settimana, due nuovi contenuti, uno dedicato alla mosca e uno allo spinning. Qualche anticipazione? Arriva il secondo episodio di Lost in Tocantins in cui Boris M. Salnicoff e Francesco Gargantini proseguono nel loro viaggio in Brasile a caccia di Payara. Mauro Borselli e Claudio Rampazzo a pesca di aspi a galla all’insegna dell’Alternative fly fishing. Il grande Paolo Pacchiarini sfida gigantesci lucci in Danimarca (e noi sappiamo chi vince). Max Mughini sarà presente con tre nuovi progetti al mese tra tutorial e documentari dedicati al bass fishing e la nuova serie The Other Max, in cui applicherà le tecniche di pesca da bass ad altri predatori. Boris M. Salnicoff vola alle stupende isole Faroe alla ricerca di merluzzi e trote. Catch you passion... with us!

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notizie

a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it

sostegno al progetto di riqualificazione

FIUME VELINO E LAGO DI PIEDILUCO Lo Spinning Club Italia sostiene e invita a sostenere il progetto elaborato dal club ADS Predator Anglers di Terni, volto, secondo la definizione del sodalizio stesso, alla «valorizzazione turisticoricreativa con azioni a sostegno della pesca sportiva per il miglioramento ambientale del lago di Piediluco e del fiume Velino compreso nella Provincia di Terni». Tale progetto, di finalità analoghe a una precedente iniziativa elaborata SCI, mira alla salvaguardia della locale popolazione di luccio di ceppo italiano, ancora ben rappresentata, una delle ultime presenti nel territorio regionale». È possibile esaminare nel dettaglio l’iniziativa visitando il sito http://predators-anglers.wix.com/predatorsanglers

corsi e altre attività

SEZIONE DI COMO Lo sezione comasca dello Spinning Club Italia è nata nel 2007 grazie ad alcuni soci della sezione di Monza e Brianza che decisero di aprire una sezione a Como. Il responsabile era Davide Balconi, aiutato da Lorenzo Mauri e Paolo Valtorta. Il gruppo inizialmente era composto da meno di dieci persone, che con il passare degli

anni sono arrivate a circa quaranta. Attualmente la sezione è diretta da Simone Carsetti, istruttore FIPSAS, aiutato da Cristian Malonni e Giorgio Arighi. La sezione ha cooperato attivamente con le altre associazioni alieutiche presenti sul territorio, l’amministrazione provinciale e la FIPSAS. Collabora anche con Proteus, un’associazione di educazione ambientale, organizzando corsi per bambini. Tutti i mesi, il secondo mercoledì alle ore 21.15, si tengono riunioni per approfondire specifiche tematiche sia tecniche che ambientali presso la sede in via Sant’Abbondio 9 a Como (di fronte alla Questura). Annualmente vengono organizzati anche corsi di avviamento alla pesca a spinning, corsi di pesca a casting e manifestazioni con aziende del settore per testare le novità presenti sul mercato. Per ulteriori informazioni si può visitare il blog http://spinningclubitaliacomo.blogspot.it oppure inviare richieste tramite mail all’indirizzo info@spinningclubitalia.it.

avviamento allo spinning SCI/FIPSAS

A LODI IL PROSSIMO CORSO Le sezioni di Lodi e Cremona dello Spinning Club Italia organizzano nei mesi di settembre e ottobre 2015, sotto l’egida Fipsas, un corso di avviamento allo spinning destinato a quanti siano intenzionati a iniziare o migliorare la propria pratica della pesca al lancio. Le lezioni comprendono due sessioni teoriche, arricchite da specifiche presentazioni in Power Point e incentrate sulle conoscenze di base della tecnica e due uscite pratiche che verranno indirizzate allo spinning alla trota di torrente e a quello al cavedano di fiume. I quattro docenti del corso (Maurizio Lozzi, Cesare Lorandi, Francesco Magri Bonvini e Felice Autera) sono in possesso del brevetto di Istruttore federale Fipsas per lo spinning e si avvarranno come ulteriore strumento didattico del testo elaborato da SCI Pescare a spinning nelle acque interne italiane. Le date previste comprendono giovedì 25 settembre e giovedì 15 ottobre per la parte teorica del corso e domenica 27 settembre e domenica 18 ottobre per quella pratica. Per ogni informazione è possibile telefonare a Cesare Lorandi (338/9651062) oppure a Felice Autera (349/ 1738406).


a Viareggio il 25 ottobre

GARA DI EGING ALLA SEPPIA Domenica 25 ottobre il Circolo di Pesca Sportiva «Vecchia Viareggio» e il Circolo Nautico «La Madonnina» organizzano una gara di pesca alla seppia dalla barca con tecnica eging. La gara si svolgerà nel tratto di mare antistante la spiaggia di levante a sud del porto; il campo gara avrà un’estensione di 3 mgl circa per una distanza massima dalla costa di 1 mgl. L’inizio è fissato per le ore 09.00, mentre la fine è prevista per le ore 16.00. A disposizione due scali per il varo e l’alaggio di barche carrellate con relativi parcheggi per auto e carrelli, per cui chiunque abbia una barca carrellata può partecipare senza trovare problematiche di parcheggio. Possono partecipare tutte le imbarcazioni in regola con le vigenti normative, incluso il numero massimo di persone trasportabili. La quota d’iscrizione è di 10,00 euro per ogni partecipante. La premiazione avverrà al termine della gara con aperitivo e consegna dei premi offerti dagli sponsor. Sarà premiato anche il partecipante più giovane, al quale andrà il libro di autocostruzione artificiali offerto dall’autore, Moreno Bartoli. La gara non avrà carattere agonistico e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza: un motivo in più per partecipare. In caso di condizioni meteo avverse, la gara sarà posticipata a domenica 8 novembre 2015. Per informazioni: Attilio 339/2652999, info@circolonauticolamadonnina.com - Leonardo 327/2912222, cpsvv@libero.it

le novità per il bimestre

PESCA (SKY CANALE 236) A partire da domenica 4 ottobre alle 22.00 Pesca (Sky canale 236) presenta Squid World. Il mondo dei cefalopodi. Totani e totani giganti, polpi, calamari, seppie: il canale presenta una serie interamente dedicata al mondo dei cafalopodi, per gli appassionati di queste prede. Antonio Varcasia, coadiuvato dalla crew della fortunata trasmissione «Reality Fishing», realizza una serie di documentari sulla pesca di queste affascinanti creature del mare, cercando di affrontarli e conoscerli da una prospettiva nuova e coinvolgente, ottenuta con l’utilizzo di suggestive riprese subacquee. Le minuziose descrizioni delle azioni di pesca saranno accompagnate da accurate spiegazioni sulla ecobiologia dei predatori. Tra gli episodi, spiccano quelli dedicati ai totani giganti di fondale, prede incredibili e poco conosciute dagli angler della nostra penisola. Una ‘chicca’ per i pescatori italiani. Venerdì 9 ottobre alle 22.00 iniziano i nuovi episodi di Adventure Angler. Si tratta di puntate inedite della serie incentrata sulle straordinarie esperienze di pesca vissute da Micah Adams, pescatore espertissimo e personaggio avventuroso. Micah non si accontenta mai di spot o località note o ‘prevedibili’, ma vuole pescare sempre in posti esotici e particolari, nei quali giunge invariabilmente nei modi più avventurosi: moto d’acqua, quad, biciclette, barche, cavalli e perfino elicotteri. Ogni episodio un’avventura diversa dello spericolato protagonista, preceduta dalla descrizione della location e delle particolarità che lo hanno convinto a sceglierla. A partire da lunedì 26 ottobre alle 21.30, infine, Pesca presenta Urban Fishing, una trasmissione che parte dall’idea che esistano molti spot non banali dal punto di vista tecnico, e redditizi in termini di catture, situati all’interno di contesti urbani. Del resto la Urban Fishing, la pesca in contesto cittadino, è una moderna variante della filosofia della pesca che sta incontrando molto successo. Questa serie si propone di far conoscere questo nuovo approccio, illustrando le tecniche più redditizie, i trucchi per scegliere lo spot giusto, le modalità per avvicinarlo correttamente, il gusto stesso di praticare la pesca in un luogo inusuale, ricco di interazioni diverse da quelle naturali ma non per questo meno interessanti dal punto di vista dell’esperienza.


notizie

PIPAM è il più vasto portale di pesca a mosca in Italia. Per approfondimenti sui vari argomenti vi invitiamo a visitare il sito www.pipam.it e a iscrivervi nel forum per partecipare attivamente alle discussioni, pubblicare articoli e foto (di tecnica, di fly tying, di recensioni di materiali ecc.), inviare informazioni sugli itinerari, che saranno inseriti nella rubrica «Dove Pescare» del sito.PIPAM ha anche aperto una pagina Facebook (https:// www.facebook.com/groups/41688482011/) dove poter condividere foto, impressioni , pareri, ecc. Anche in questo caso l’invito è quello di iscrivervi numerosi.

altri montaggi che affronteremo nei prossimi articoli ma questo è molto usato per questa valida mosca; il foam ribaltato consente di vedere meglio l’artificiale in acqua rendendo più facile la ferrata in caso di attacco. Questa imitazione di insetto giunto alla fine della sua vita la monto quando le trote bollano e non si vedono schiuse e non si riesce a capire cosa stiano mangiando, molto probabilmente si stanno cibando di spent, che sono molto difficili per me da individuare nell’acqua corrente.

Robert Gillespie Ninfa GREEN PT.UV

COSTRUZIONE Microninfetta di Baetis

Costruzione testo e foto di Contepier Un dressing ‘tradizionale’ che non prevede l’uso di palline di tungsteno, da utilizzare pescando a vista. La sua costruzione non richiede molto impegno ma la resa è efficace. Provatela.

non sembrano esistere problemi e preoccupazioni. Dove le persone vivono la propria vita in perfetta armonia con la natura, al ritmo lento delle stagioni? Avete presente? Ebbene, un luogo simile esiste e si chiama Fonzaso, piccolo comune della provincia di Belluno che dista pochi chilometri dal lago del Corlo e dal suo unico affluente, che poi è anche l’argomento del presente articolo: il torrente Cismon, immissario di sinistra del fiume Brenta.

Video di Dressing Italiano Questa è una ninfa molto usata e il video si rivolge soprattutto ai nuovi costruttori, che magari hanno bisogno di qualche spunto per completare le loro scatole di ninfe. È molto semplice da eseguire ed è una buona base per imparare a prendere confidenza con il morsetto, ma soprattutto è una ninfa molto efficace in pesca.

FLY FISHING MAGAZINE ITCISMONAMOUR

Spinner spent

Valerio Santagostino (Balboa) Interessante intervista a uno dei più famosi insegnanti di pesca con canna a due mani. Robert è nato nel 1960, nell’Irlanda del Nord, è sposato con Mery e ha due bimbe: Megan e Anna. Ha vissuto però quasi tutta la sua vita nella parte nord-occidentale della Repubblica d’Irlanda, dapprima a Ballina, e in seguito a Foxford, nella contea di Mayo. Quando era bambino, il babbo, gran pescatore di salmoni, gli passava la canna per lasciargli recuperare i pesci allamati. A 12 anni ne prese finalmente uno tutto da solo. Ha fatto molti mestieri, ma il richiamo per l’acqua, la natura e l’aria aperta era più forte che stare in un ufficio o in fabbrica. Ora è responsabile del reparto pesca a Mount Falcon (www.mountfalcon.com), una prestigiosa ‘estate’ nelle vicinanze di Ballina; tiene corsi privati a singoli o di gruppo e costruisce delle meravigliose e soprattutto catturanti mosche da salmone.

I CERCHI PIÙ INTERESSANTI Approcci e strategie pescando in bellyboat

Video di Dressing Italiano La spent è un artificiale secondo me un po’ snobbato, non la vedo usare molto dai miei amici pescatori, forse perché una volta era poco visibile coi montaggi classici, ma con i materiali che esistono oggi questi problemi non esistono più. Esistono tanti

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Michele Malagugini (Mala) Poche altre località da me visitate a scopi alieutici, possono meritarsi l’appellativo di ‘Piccolo Paradiso’ come il luogo che sto per descrivervi. Avete presente quei film in cui vengono narrate le storie di piccole realtà rurali, che sembrano appartenere ad altri pianeti o al mondo della fantasia? Dove il tempo scorre tranquillo, la comunità è unita da un forte spirito sociale ed il sole brilla più intenso che altrove? Dove

Antonio Napolitano (Flyaenne) Quando affrontate uno spot pescando in ciambella, qual è la strategia che utilizzate per cercare di coprire più acqua senza ri-


schiare di spaventare i pesci? Inoltre, per variare gli approcci, preferite utilizzare due canne o un mulinello con doppia bobina ?

I THREAD PIÙ SEGUITI

DOVE PESCARE

Alte quote 2015

Risorgiva Roggia Rino (Alchina) no kill Fornovo S.G.

Temoli estivi

Angelo Piller (Angelo) Il rilascio di un temolo richiede sempre molta attenzione. In estate, quando la temperatura dell’acqua è piuttosto elevata, dobbiamo essere certi che l’amico timallide abbia recuperato tutte le sue forze. Non bisogna mai liberarlo in zone contraddistinte da troppa corrente e va comunque monitorato fino a quando non abbiamo la sicurezza che si sia ripreso. Sanguisughe

Anar Con la bella stagione si aprono itinerari di pesca in alta montagna, battuti solo da pochi intrepidi PAM camminatori. Scenari da favola e buone catture lontani dalla folla e dal caldo della pianura. Un thread , questo, molto seguito. Oglio corso mediano Valerio Santagostino (Balboa) Un thread aperto nel 2014 che continua a fornire spunto di richiesta di informazioni, scambi di vedute su questo fiume che, dopo, l’Adda è il secondo affluente del Po, con una lunghezza di quasi 300 km.

La zona di pesca no kill si trova a Fornovo S.G. e Mozzanica (BG). Si tratta di chalkstream largo mediamente 6 m, profondo 0,6-1,5 m. La pesca è consentita con coda di topo armata con una sola mosca su amo senza ardiglione; il pesce pescato deve essere rilasciato vivo adottando ogni accorgimento utile al fine di arrecargli il minor danno possibile, slamandolo in acqua oppure recidendo il filo. È obbligatorio avere il guadino in dotazione personale e usarlo per ogni cattura. Prima di maneggiare il pesce è fatto obbligo di bagnarsi le mani. Fiume Serio no kill Ponte Nossa

Fly Fishing al siluro

Beppe Saglia (Beppe) Solo parassiti o anche esche? Non ne ho mai sentito parlare, ma in un fiume del centro sud ogni sasso ne conteneva praticamente una... E allora la domanda sorge spontanea...

Ciapipoc Thread sempre molto gradito dagli appassionati PAM alla pesca di questo pesce che ormai si è stabilito nelle nostre acque. Tecnica, itinerari e cattura sono l’argomento principale di discussione. Impugnature

Bollate ma non bollate! Franco Paciotti (Pacio) Mi capita spesso che a un certo momento della serata con poche schiuse di vedere molte trote di tutte le taglie che, come d’incanto, cominciano la loro danza con salti continui ovunque, persino sotto i piedi. Rimango lì a guardare, cercando di capire quel comportamento che dura fino a che non c’è più luce; alla fine sono poche che salgono a prendere l’imitazione. Capita anche a voi? E c’è una spiegazione?

Valerio Santagostino (Balboa) Un thread molto seguito dagli appassionati rodmakers di PIPAM, relativo alle impugnature delle canne da mosca. Tradizionali o innovative, esperimenti con legni non tradizionali: tutti spunti di grande interesse.

Il tratto è lungo circa 1.2 km, comincia dalla confluenza del torrente Riso per terminare con la confluenza della Nossana. Il tratto è caratterizzato da zone piane con acqua medio-veloce e da buche di grosse dimensioni. Zona di pesca no kill Fiume Serio. Nella seguente zona la pesca è consentita, con coda di topo armata con una sola mosca su amo senza ardiglione; il pesce pescato deve essere rilasciato vivo adottando ogni accorgimento utile al fine di arrecargli il minor danno possibile, slamando il pesce in acqua oppure recidendo il filo. È obbligatorio avere il guadino in dotazione personale e usarlo per ogni cattura. Prima di maneggiare il pesce è fatto obbligo di bagnarsi le mani. Non serve nessun permesso se non la licenza regionale.

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tecnica spinning mare

Offshore light tackles 12 •

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vincenzO muscOlO [ info@vincenzomuscolo.com - www.vincenzomuscolo.com]

C

i stiamo lasciando alle spalle un’estate caratterizzata da un lungo periodo di alta pressione, con diffusa assenza di venti e di precipitazioni, che ha determinato un considerevole aumento della temperatura, sia atmosferica che dell’acqua dei mari. Tali condizioni si sono sommate alla scarsa attività e all’apatia dei predatori costieri che normalmente li caratterizza in questo periodo. Mentre scrivo l’articolo posso supporre che all’intensità dell’estate seguirà una stagione autunnale più lunga del solito e ricca di sorprese, il che mi stimola ad approfondire una delle pesche più divertenti che pratico nel tardo periodo estivo, quando si avvicinano alle nostre coste alcuni pelagici che adoro insidiare in light tackles. Con l’avvicinarsi della stagione autunnale, le prime piogge e le prime mareggiate rimescoleranno le calde acque del periodo estivo. Dagli strati più profondi saliranno elementi nutritivi e si riattiverà tutta la catena alimentare. Lampughe e altri pelagici saranno portati ad avvicinarsi al sotto costa. Anche se l’idea di localizzare dei pelagici può spaventare, per via delle caratteristiche di pesce migratorio e non stanziale, la natura e qualche opera dell’uomo ci aiutano nel compito. Pontili, frangiflutti, boe, piattaforme e non per ultime le FAD (Fishing Aggregator Device) sono tutti otti-

mi spot dai quali iniziare la ricerca di questi predatori. Poi le secche rocciose e i rialzamenti del fondale: vi si creano quei giri di corrente molto interessanti dove concentrare le ricerche con l’aiuto di un ecoscandaglio. Per i più intraprendenti e fortunati navigatori e cacciatori di mangianze, ci sono anche i relitti galleggianti: tronchi portati da fiumi in piena o vecchie FAD alla deriva e qualsiasi cosa che possa aver creato ‘ombra e rifugio’, raccogliendo tutto ciò che hanno incontrano sulla loro strada. Vere oasi nel deserto di blu: relitti pullulanti di vita, foraggio e microorganismi, che attirano una grande varietà di predatori. Sono i miei spot preferiti, perché li incontri una volta sola e perché, essendo in costante movimento, mantengono i predatori sempre attivi. Attenzione però, perché non tutti i relitti galleggianti alla deriva sono attrattivi per i predatori. Lo sono quelli che hanno passato più tempo in mare e che sono stati colonizzati da tutta una serie di organismi che ne rivestono completamente la parte sommersa. In ognuno di questi spot, fissi o alla deriva, il mio approccio non cambia: mi avvicino silenziosamente mantenendomi alla distanza di lancio con l’esca che intendo utilizzare. Non essere invasivi e non disturbare i pesci è la cosa più importante per la riuscita di una buona pescata. I pelagici che si possono incontrare in questi spot artificiali sono vari: lampughe e carangidi, incluse piccole ricciole,

I casting jig, come Jugulo Molix in questo caso, permettono di insidiare i predatori anche da lunghe distanze, senza avvicinarsi troppo allo spot. La canna è una Molix Skirmjan MSK-SW-702M, il mulinello un Daiwa Aegis 2506H.

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tecnica bassfishing

Chatterbait

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emanuele della bartola [ emanuele@goldenfin.it ]

redo che la chatterbait sia una delle esche meno utilizzate dai pescatori di black bass italiani, anche se quasi tutti ne hanno almeno un paio in cassetta. Da qualche anno ho cominciato a impiegarla con una certa insistenza fino a ottenere risultati davvero eccellenti, per cui vorrei cercare di trasmettervi la mia esperienza. Pescando prevalentemente nel lago di Massaciuccoli, questa si basa per lo più su acque non troppo limpide, dal colore scuro, poco profonde e su pesci che amano cibarsi soprattutto di gamberi, crognoli e mugginetti. La chatterbait è nata negli Stati Uniti in tempi recenti, ovvero nel 2003, dalla testa e dalle mani di Ron Davis, di Greenwood in South Carolina. Fatta a mano e prodotta da Ron per uso personale, pian piano ha preso piede tra i suoi amici e conoscenti fino a che, nel 2005, è stata commercializzata da un’azienda presente in zona da oltre 25 anni, la Z-Man, non molto conosciuta dai pescatori in quanto produttrice più che altro di componentistica per l’assemblaggio di esche artificiali per il bass fishing. Dopo pochi

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anni di distribuzione della Original Chatterbait (marchio registrato) tutti i bass angler, americani e non, hanno imparato a conoscerla e ad apprezzarne le qualità. Ormai, dopo una decina d’anni, molti brand hanno commercializzato la propria chatterbait, modificando posizione dell’amo e dimensioni della paletta. Z-Man The Original ChatterBait.


struttura dell’esca La chatterbait ha avuto successo nell’ambito della pesca al black bass grazie alla giusta combinazione di tre caratteristiche fondamentali di alcune comunissime esche: i flash di uno spinnerbait, le vibrazioni di un crankbait e il profilo di un bass jig. In fin dei conti, si tratta di un jig al quale è stata applicata, in testa, una paletta metallica trasversalmente all’asse dell’amo in modo da produrre forti vibrazioni (è per questo che viene chiamata anche ‘bladed jig’). Alcune chatterbait sono dotate anche di spazzoline antialga, classiche dei jig, per evitare meglio gli ostacoli. Avere una protezione in più diminuisce il rischio di perdere l’esca ma, a volte, può produrre mangiate perse, per cui è bene utilizzare un’attrezzatura corretta.

attrezzatura L’attrezzatura ideale per impiegare al meglio le chatterbait è a mio avviso una canna di potenza Medium Heavy con azione Fast, come ad esempio una St.Croix Avid X AXC70MHF o una Molix Skirmjam MSK-C-68MH, che

hanno entrambe un casting weight entro l’oncia e una lunghezza intorno ai due metri. Il mulinello ideale ha un recupero medio, intorno a 6.3:1: io faccio uso per lo più del Quantum KVD101SPTA e del Daiwa Tatula Type R (TATR100HL), che recuperando circa 65 cm per giro di manovella sono particolarmente adatti per pescare con un’esca che fa molto attrito come la chatterbait. Cosa caricare sul mulinello? Semplicemente del monofilo da 14-18 lb (o meglio di fluorocarbon) per acque chiare, mentre in situazioni di scarsa visibilità è consigliabile utilizzare trecciati da 30 a 60 lb di tenuta. A me piace impiegare un fluorocoated, come ad esempio il T.O.W. Hard Knocks Nylon, perché nonostante non sia un fluorocarbon puro possiede esternamente un’ottima resistenza all’abrasione, mentre internamente ha la morbidezza di un nylon: dettaglio fondamentale per un imbobinamento perfetto quando si utilizzano esche di reazione.

trailer Oggigiorno gran parte dei brand che producono esche per il bass fishing ha nel proprio catalogo una chatterbait. Ba-

Luca mostra un black bass catturato con la Nories Hulachat.

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tecnica mosca

C .S .I . prima parte

Seabass Crime Scene

Investigation

È

MAURO BORSELLI [borselli.mauro@gmail.com]

da qualche tempo che non scrivo su questa rivista: ho diradato la mia presenza sia per dedicare maggiori energie allo studio di nuovi artificiali e di nuovi sistemi di intercambiabilità dei vari elementi che li costituiscono, per agevolare l’azione pratica di pesca, sia per dare spazio ai contributi di nuovi collaboratori, auspicando quel ricambio generazionale che è indispensabile per portare nuove idee anche in questo settore. Non ho mai interrotto, però, il filo del rapporto comunicativo con i lettori, almeno con buona parte di essi, grazie a un costante aggiornamento sulle mie attività mediante Facebook. Ho dunque accolto con grande piacere l’invito a preparare un articolo per questo numero della rivista, anche per testimoniare l’adesione alla sua nuova realtà editoriale e al nuovo corso del suo sito Internet. Ho deciso di farlo con un argomento spinoso ma che reputo di grande interesse, indispensabile per chiarire al-

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cuni aspetti fondamenti della condotta alimentare e delle abitudini di vita di uno dei predatori più blasonati e ricercati dei pescatori dediti al saltwater, ossia la spigola. I passaggi salienti del percorso che ho compiuto nei confronti di questo pesce sono illustrati nei numerosi articoli pubblicati nel corso degli anni da questa rivista e che trovate puntualmente indicati nella scheda presente a mio nome nella sezione ‘Autori’ del suo sito. In particolare, è stato indispensabile nel tempo comprendere i motivi per i quali questo predatore cadeva – di tanto in tanto – nell’inganno propostogli, al fine di predisporre una strategia che fosse replicabile in ambienti eterogenei, che richiedevano tecniche specifiche differenziate, soprattutto per quanto concerneva la realizzazione di artificiali catturanti capaci di replicare, nella silhouette e nel movimento, le caratteristiche d’insieme di molti degli esseri viventi che erano oggetto delle fameliche attenzioni alimentari di tale specie. Per uscire da una condotta standardizzata superficiale ed entrare in un modus operandi empirico realmen-


te produttivo, era indispensabile ‘fare casistica’, ovvero catturare un numero di esemplari sufficiente a registrare dati fondamentali, per capire se l’approccio perseguito era corretto e quali potevano essere stati di fatto i reali motivi che avevano indotto quel pesce a ghermire l’imitazione cadendo nell’inganno. Il problema delle nostre acque salate però, come ben sappiamo, è la cronica mancanza di continuità nelle catture effettuate a mosca, circostanza che rallentava non poco la mia attività di verifica e di indagine. Data quindi la limitata media di agganci per stagione, è stato subito evidente che sarebbero dovuti passare parecchi anni prima di essere in grado di possedere una casistica sufficientemente idonea a confermare il nesso di causalità. Occorreva insomma tornare indietro nel tempo a un’usanza tipica di pochi decenni fa, che oggi appare cruenta e anacronistica in rapporto agli attuali orientamenti conservativi, ma che riveste un’importanza basilare per comprendere alcuni aspetti inerenti alla vita di questo predatore, ovvero la verifica del contenuto stomacale dei pochi esemplari trattenuti a scopo alimentare personale. È un’usanza barbara se pensiamo alla direzione intrapresa con difficoltà dal moderno fly fishing dedito al no kill e al catch and release di tante specie, tra cui in primis salmonidi e timallidi, ma ricordo, a vantaggio dei più giovani, che solo fino a pochi anni fa anche queste specie erano regolarmente trattenute per essere mangiate, e contestualmente studiate, visto che il loro stomaco forniva importanti informazioni entomologiche che finivano subito ‘in provetta’, per essere velocemente copiate nelle forme e nelle dimensioni dai fly tyier più intraprendenti, che volevano essere preparati per le eventuali uscite dei giorni successivi. Vale aggiungere, inoltre, che l’analisi dei contenuti stomacali esplosi era oggetto di articoli specifici proprio per spiegare e razionalizzare il comportamento dei vari esemplari trattenuti in un tal fiume o torrente, con l’accurata individuazione delle specie di insetti e del preciso stadio di trasformazione in cui erano stati ghermiti dai pesci, così da focalizzare l’attenzione non solo su determinate tipologie di mosche, ma soprattutto sulla tecnica di presentazione che, di volta in volta, si sarebbe dovuta dimostrate più idonea per interagire con salmonidi o timallidi di quei corsi d’acqua. Strumenti micidiali come l’annoccatore, presenti in bella mostra nei cataloghi e nei negozi del settore di un tempo, hanno lentamente lasciato il passo alle pompette gastriche, che consentono al moschista di estrarre all’istante e in modo parzialmente incruento il contenuto dello stomaco per analizzarlo in tempo reale direttamente sul luogo di pesca, fornendo una chance di interazione immediata al pescatore, mettendolo cioè in grado di approntare all’istante gli indispensabili aggiustamenti alla propria tecnica per effettuare qualche cattura in più.

Era a tutti evidente che occorreva partire da ciò che mangiano i pesci, osservando tutti i fenomeni intimamente collegati all’ecosistema acquatico e controllando lo stomaco delle prede, osservando le schiuse, alzando le pietre e setacciando il fondale con reti finissime per verificare lo stato della fauna bentonica presente, catalogando gli insetti e comparandone le specie, il sesso e quant’altro nei trattati di entomologia applicata, replicando in modo maniacale e minuzioso taglie, forme, colori e trasparenze di ogni genere di invertebrato oggetto di indagine. Il fly fisherman, insomma, è sempre stato un vero e proprio investigatore del mondo naturale; più le indagini erano capillari, maggiori erano i margini di miglioramento del bagaglio tecnico del soggetto che le eseguiva, permettendogli di addentrarsi sempre più nei delicati automatismi del ciclo biologico del fiume prescelto. Con l’avvento dell’etica del no kill, questo modo di operare si è obbligatoriamente attenuato, anche per il migliore livello tecnico acquisito dai moschisti e della conseguente conoscenza capillare dei corsi d’acqua maggiormente frequentati nei tratti adibiti al catch and release, che richiedevano poche imitazioni standardizzate ipercollaudate, anche in ragione dell’attuale e cronica diminuzione delle schiuse, spesso conseguenza di fenomeni legati al fattore umano. Ma cosa centra tutto ciò con la pesca a mosca nelle acque marine e salmastre della spigola? Ebbene, anche per questo predatore si rende necessario un approccio investigativo simile a quello citato, al fine di raccogliere il maggior numero di informazioni utili a decriptarne le abitudini alimentari e di vita, per essere in grado di insidiarlo con raziocinio e non semplicemente pescando l’acqua in blind cast, sperando in un attacco che forse prima o poi arriverà. Esistono diversi modi di approcciarsi alla spigola con la mosca e inizialmente si è fatto molto ricorso a un’azione di ricerca in caccia che definirei ‘pesca di reazione’, la quale consiste semplicemente nel recarsi in una zona interessante e nel lanciare distante per sondare a raggiera la maggior quantità possibile d’acqua, con l’obiettivo di in-

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costruzione mosca

Acque piatte

IVANO MONGATTI  [ivanomongatti@libero.it]

È

da poco trascorsa un’estate che molti ricorderanno soltanto come calda, o torrida. Noi pescatori, a questi aggettivi, abbiamo aggiunto senza dubbio anche l’aggettivo ‘secca’ o quantomeno ‘magra’, poiché questa è stata la situazione della stragrande maggioranza dei nostri fiumi e torrenti. Dai primi di giugno sino alla metà d’agosto le precipitazioni sono state così rare da rendere calmo anche il più tumultuoso dei corsi d’acqua. Per alcuni torrenti le conseguenze sono state terribili: già gravati da prelievi e captazioni a scopo irriguo e idropotabile, regimati e feriti nonché ulteriormente alleggeriti da centraline idroelettriche modello micro o macro, hanno dovuto capitolare, morire, semplicemente, asciugando il loro millenario letto. In altri luoghi le vene d’acqua hanno resistito e sia le trote che la microfauna sono sopravvissute a quella che pure a loro deve essere sembrata una vera e propria canicola estiva. Nei fiumi e nei torrenti di fondovalle anche i tratti più veloci hanno palesato lame d’acqua piatta e lenta, cosicché generazioni estive di piccole effimere e di tricotteri hanno potuto proliferare grazie a questo non proprio gra-

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dito clima. Già a fine maggio e per tutta l’estate Baetis niger, muticus, Cloeon ed Ephemerellae, che di solito si vedono in stagione inoltrata, l’hanno fatta da padrone durante i coup du soire, accompagnate da piccoli tricotteri dai toni grigi o marronastri e dagli immancabili, onnipresenti chironomi. A causa (o per colpa) di questo tempo africano e delle basse portate idriche che sono state la normalità, ho dovuto, in questa appena terminata stagione, abbandonare per un po’ i miei torrenti e dedicarmi ai difficili pesci delle lame di fondovalle. Cavedani o trote poco cambia. Le lame di acqua piatta estremizzano, se si vuole, il concetto di pesca a mosca, sia in estate che in inverno. In queste situazioni vige il silenzio assoluto, ancor più che in torrente, ove i piccoli rumori e le vibrazioni sono coperti dal suono e dalla velocità dell’acqua. Qui l’acqua non fa rumore, è silenziosa ma non inerme, anzi: pare che taccia per scoprirci meglio, aumentando la percezione dei pesci. Con imitazioni di insetti piccoli o molto piccoli è necessario un terminale sottile, dello 0.12 o dello 0.10, e un finale anche lui lungo e plastico (non chiedetemi le misure, chi mi conosce sa che sono sempre andato ad occhio, comun-


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Emergente di baetide generico

• amo: n. 16 grub • corpo: microciniglia • abbozzo alare: foca sostituto • bilancieri: fibre di gallopardo

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Emergente estiva genere Cloeon

• amo: n. 16 grub • code: fibre hackle di gallo • corpo: ppp arancione pallido • abbozzo alare: poche fibre di ppp • torace e zampe: cdc

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Emergente estiva genere Cloeon

• amo: n. 16 grub • esuvia: filoplume di fagiano • corpo: ppp arancione pallido • rigaggio: ppp nero monofibra • ali: ppp + cdc

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fLY tYing Contest

inviaCi La tua MosCa: potrai vinCere un kit di aCCessori stonfo eLite

spediZione entro iL 15.10.15: poLipropiLene in fiBre - 1 - pesCi insettivori

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Il materiale del prossimo numero è il polipropilene in fibre PRIMA PARTE: fresh water (pesci insettivori) Sul numero successivo SECONDA PARTE: salt water

Spedizione entro il 15 ottobre 2015 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it PReMIo Su oGNI NuMeRo: KIt dI MoNtAGGIo eLIte StoNfo 1 annodatore in acciaio inox finemente lavorato sull’uncino 1 spillo di montaggio in acciaio inox 1 bobinatore con frizione e boccola scorrifilo in metallo duro 1 pinza per hackles di nuova concezione 2 pinze per dubbing 1 rotodubbing su cuscinetti e testina snodata 1 thread splitter, nuovissimo prodotto per splittare filati in automatico PReMIo ANNuALe: MoRSetto KAIMAN StoNfo Morsetto a chiusura rapida dell’amo: è sufficiente tirare la leva per aprire la pinza, posizionare l'amo e rilasciare la leva senza effettuare alcuna regolazione. Le pinze sono costruite in acciaio speciale, temperate e con un profilo sapientemente sagomato per consentire un più agevole montaggio quando si usano ami di piccola dimensione. Una sottile fresatura a raggio, realizzata all’interno su una delle due metà in prossimità della punta, consente di chiudere solidamente anche ami di grandi dimensioni, consentendo l’utilizzo di una vastissima varietà di misure, dai piccolissimi ami del 26/28 ai grandi ami da mare del 5/0. Il cilindro porta-pinza è montato su cuscinetti di precisione e può ruotare sul proprio asse, sia liberamente, sia in una posizione ortogonale stabilita, sia frizionato nei 360°. Una vite di regolazione posta nella parte superiore del porta-cilindro consente il controllo delle rotazioni. Può essere utilizzato sia da destri che da mancini grazie a una semplice regolazione. Ulteriori informazioni su www.stonfo.com.

Lure BuiLding Contest spediZione entro iL 20.08: MinnoW (tradiZionaLe o innovativo)

inviaCi iL tuo artifiCiaLe autoCostruito: potrai vinCere una Canna MoLix skirMjan

L’artificiale del prossimo numero è il POPPER Spedizione entro il 15 ottobre 2015 a La Pesca Mosca e Spinning, via Musignana 7, 50022 San Polo in Chianti. Dressing e note di commento in un file di testo a redazione@lapescamoscaespinning.it

Regolamento completo su www.lapescamoscaespinning.it SKIRMJAN MSK-S-66 ML Canna da spinning monopezzo multiuso, leggera, sensibile e con una notevole riserva di potenza, è ideale per pescare anche prede di taglia in sicurezza, con una sensibilità da finesse rod. Length: 6’6” (198 cm) Lure: 1/8 - 3/8 oz. (3,5-10 g) Line: 4-10 lb. Action: Fast SKIRMJAN MSK-C-66 M Canna da casting monopezzo versatile, per usi molteplici, dà il suo meglio con spinnerbait, crankbait di media profondità, Texas rig, jig head rig, jerkbait e topwater. Length: 6’6” (198 cm) Lure: 3/16 - 5/8 oz. (5-18 g) Line: 8-16 lb. Action: Fast

SKIRMJAN RodS Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale. www.molix.com/product/rods/skirmjan-freshwater-rods www.youtube.com/watch?v=UGNlL-dZVXU





show room nata per la spigola, ottima anche per la marmorata

SPORTEX STYX XB La Sportex Styx XB è una canna leggera (solo 150 g nella versione 240 cm), potente e dall’azione di punta, con un cast di 28-55 g e due lunghezze disponibili (240 e 270 cm): nata evidentemente per la pesca della spigola da riva, grazie alla sua straordinaria sensibilità e alla sua riserva di potenza fuori dal comune ha trovato un suo utilizzo ideale – nei test effettuati dall’importatore Majora – anche nella pesca alla trota marmorata, con l’impressionante capacità di gestire minnow di piccole o medie dimensioni, come Real Winner da 7 a 12 cm fino a grossi jerk da 20 cm nelle fortissime correnti in cui questo enigmatico predatore d’acqua dolce ama vivere. In saltwater invece, oltre che per la pesca alla spigola per cui è stata progettata – e sperimentata sia con WTD di medie dimensioni che con gomme piombate come i Delalande Swat Shad Montati –, i test sono stati effettuati sui grossi pesci serra pescati a topwater alle foci dei fiumi o a barracuda in scogliera, sempre con risultati esaltanti. Infine, per portare al limite la canna, sono state effettuate battute di pesca su mangianze di grossi alletterati, ancora con risultati sorprendenti. L’abbinamento ideale è con mulinelli di taglia 5000 e fili tracciati da 20 o 30 lb. Anellata con anelli SIC Kigan abbinati alla garanzia di 10 anni sui grezzi di Sportex, questa canna sarà ideale per ogni pescatore che voglia intraprendere pesche dure e nelle quali la riserva di potenza non basta mai. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

con Magsealed technology e altre innovazioni

DAIWA 15 SALTIGA Il nuovo 15 Saltiga è stato presentato al pubblico in occasione del Pescare Show di Vicenza lo scorso 7 febbraio, in contemporanea con il Fishing Show di Osaka in Giappone. La nuova versione ha subìto un restyling estetico funzionale ed è stata aggiornata con i nuovi Magsealed Bearing: due nuovi cuscinetti sviluppati con tecnologia Magsealed sono stati posizionati ai lati del corpo, a protezione della meccanica. Con questo accorgimento, che si aggiunge alla piastra Magnet Assembly posta sotto il rotore, i nuovi 15 Saltiga sono inattaccabili dagli agenti esterni e praticamente eterni. Lo stesso sistema Magsealed è stato applicato al rullino guidafilo, che come si sa, su qualsiasi mulinello, è una delle parti più esposta agli agenti esterni e quindi più a rischio. Un’altra grande innovazione si trova nella bobina e nel corpo frizione. Le nuove bobine sono state

tornite con un nuovo disegno che le rende incredibilmente più leggere, aumentandone allo stesso tempo anche la resistenza. La nuova frizione ATD, Automatic Tournament Drag, grazie a un nuovo disegno e a un grasso dalle caratteristiche innovative, reagisce in modo nettamente più dolce alla sollecitazione iniziale, settandosi poi sul brake impostato precedentemente. Una frizione ‘intelligente’, nata per diminuire in modo drastico le rotture e le slamate nella fase di strike. Anche il sistema di serraggio della farfalla della frizione è stato ridisegnato; quest’ultimo agisce su un piccolo perno filettato, ricavato nel pignone, che elimina in questo modo le fastidiose oscillazioni della bobina quando la frizione non è serrata su brake elevati. Il nuovo rotore in Zaion inoltre è in grado di resistere a una compressione fino a 70 kg. I nuovi 15 Saltiga in Italia sono distribuiti nelle misure 4000H, 4500H, 5000H, 6500H, 6500 e 8000HDF. Ricordiamo che il sistema Magsealed sviluppato da Daiwa è una speciale membrana di olio magnetizzato (MagOil) che sigilla l’apertura dal corpo del mulinello da cui fuoriesce il pignone. È la stessa tecnologia utilizzata dalla Nasa all’interno delle condutture dei carburanti degli Space Shuttle. Nel settore della pesca sportiva, è una tecnologia esclusiva di Daiwa. Il sistema serve a isolare e proteggere l’ingranaggistica dei mulinelli dagli agenti esterni come acqua e polvere. L’obiettivo è quello di allungare la vita dei mulinelli il più possibile e preservarne la meccanica dai rischi di corrosione. Sui mulinelli più evoluti della gamma Daiwa questa tecnologia è stata applicata anche al rullino guidafilo; proteggendo così la parte più esposta agli agenti esterni. L’ultima innovazione tecnologica segnata da Daiwa è stata l’introduzione dei cuscinetti Magsealed Bearing. In questo caso, l’olio magnetizzato presente all’interno dei cuscinetti ha il duplice scopo di proteggere il cuscinetto dall’ingresso di acqua e sporco e di favorirne la rotazione e la fluidità. Questi cuscinetti sono applicati a sigillare e proteggere le parti d’entrata della manovella su entrambe i lati del mulinello. I pezzi contenenti il MagOil (l’olio magnetizzato) sono i nuovi cuscinetti Magsealed Bearing e la piastra (Magnet Assembly) a protezione della meccanica interna al mulinello. Da questi componenti, smontando il mulinello, il MagOil non esce se non forzando, e di conseguenza rischiando di danneggiare, la parte. Se qualche appassionato, amante della manutenzione ‘fai da te’, desidera aprire il mulinello e mettere un velo di grasso su corona e pignone può farlo tranquillamente senza dover aprire alcun componente dotato di MagOil. Ad ogni buon conto, i componenti che utilizzano il MagOil non saranno di libera vendita ma verranno utilizzati solo presso il Centro Assistenza Daiwa. Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwaitaly.it. (Vincenzo Muscolo)


anteprima 2016 per il tonno rosso

QUANTUM CABO SPIN Cominciano a trapelare le prime informazioni relative ai prodotti Quantum in arrivo sul mercato italiano. Tra le novità spicca la nuova Cabo Spin, una canna destinata alle pesca estreme, con particolare attenzione al popping al tonno rosso in Mediterraneo. Il fusto, realizzato in carbonio alto modulo, assicura al tempo stesso la massima sensibilità e una incredibile riserva di potenza per poter gestire al meglio i combattimenti più estenuanti. L’azione progressiva permette di lanciare stickbait ed esche siliconiche a lunghissima distanza per raggiungere le mangianze in totale sicurezza. Le canne sono rifinite con materiali di primissima qualità: impugnatura EVA ad alta densità, porta mulinello Fuji rinforzato, Anelli Fuji K-Frame con legature rinforzate. Tutti i prodotti Quantum sono importati in eslcusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it.

tutti i predatori tropicali. È disponibile in bobine da 100 m collegate fino a un massimo di 1200 m per poter scegliere la giusta quantità in relazione al mulinello utilizzato, minimizzando gli sprechi e le rimanenze; queste speciali bobine unite consentono l’utilizzo del filo anche per la pesca a traina col vivo, il drifting e con i mulinelli elettrici. Multicolor, cambia colore ogni dieci metri per offrire un miglior controllo in pesca sulla distanza alla quale si trovano le nostre esche, aumentando la precisione all’interno della strike zone. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix. com. (Vincenzo Muscolo) • 62 lb – 28,100 Kg - PE 4 • 78 lb – 35,380 Kg - PE 5 • 86 lb – 39,000 Kg - PE 6

da Molix, per pesche estreme

un nuovo tracciato 8 capi

SUPER OFFSHORE GAME PE 8X

GOSEN W8 CASTING

Il ‘trecciato’ Molix è un innovativo PE, frutto di una nuova collaborazione tra Molix e un’azienda giapponese leader nella produzione e nello sviluppo di filati di alta qualità per la pesca. Ho avuto modo di effettuare varie prove nell’anno in cui sono stati mantenuti in test i prodotti prima della commercializzazione, dedicandomi all’utilizzo esclusivo di questi PE. Quello che mi ha colpito maggiormente in questo arco di tempo è la grande affidabilità dei trecciati. I nuovi PE Molix sono filati specifici, realizzati per essere utilizzati sia in mare che in acque interne. Le colorazioni sono state concepite per offrire a chi li utilizza qualcosa in più in relazione alle tecniche di pesca preferite. Il numero dei fili utilizzati nella realizzazione ha l’obiettivo di aumentare le performance in pesca, ottimizzando così la resistenza all’abrasione pur mantenendo diametri contenuti, di avere dei PE sottili e morbidi in grado di aumentare le distanze di lancio e la precisione, di facilitare la realizzazione di nodi a più spire, di migliorare la scorrevolezza e la silenziosità. Il Super Offshore Game 8X è un PE in 8 fili, sviluppato per le tecniche di pesca più estreme. Lo spessore minore e la trama più compatta a parità di carico di rottura migliora le prestazioni sia in distanza di lancio che in sensibilità nel recupero degli artificiali e lo rende più silenzioso nello scorrimento negli anelli. È perfetto anche per la pesca sulle mangianze e il popping al tonno rosso e a

Gosen è uno dei maggiori produttori al mondo di trecciati per la pesca. L’intero processo produttivo è totalmente gestito in Giappone: dalla ricerca dei materiali al controllo prodotto fino al confezionamento e alla distribuzione. In questo modo tutti i prodotti Gosen sono garanzia di altissima qualità e massima affidabilità. Il trecciato da spinning W8 è il prodotto che esprime al meglio la qualità assoluta dei prodotti Gosen. È realizzato con Dyneema di altissima qualità per garantire un’elevatissima resistenza pur mantenendo diametri estremamente sottili. Il sistema di lavorazione brevettato GT Process riduce sensibilmente lo spazio tra le fibre intrecciate, riducendo l’elasticità a confronto con qualsiasi altro tracciato 8 capi esistente sul mercato; il rivestimento esterno in resina High-durable Polyolefin rende la traccia estremamente morbida e inattaccabile all’abrasione.


show room Tutte le trecce Gosen sono certificate EFTTA Line Charter, che garantisce la veridicità dei valori di diametro e carico rottura riportati. Disponibile in bobina da 150 m. Colore: Moss Green. Distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it. PE 0,6 0,8 1 1,2 1,5 2 2,5 3

carico kg 6,4 7,3 9,1 11,4 14,0 15,9 18,2 20,9

carico lb 14 lb 16 lb 20 lb 25 lb 30 lb 35 lb 40 lb 45 lb

diam. mm 0,132 0,153 0,171 0,187 0,216 0,242 0,265 0,296

una linea di code per il lancio ad alta velocità

POZZOLINI MEDLINE La Pozzolini Fly Fishing ha introdotto una nuova linea di code particolarmente indicate per le tecniche di lancio ad alta velocità a un costo particolarmente competitivo. Prodotte con un coating molto morbido e scorrevole. si caratterizzano per il profilo con un front taper allungato con punte sottili per reggere le alte velocità senza sovraccarichi e sbandamenti, con loop più stretti e pose più delicate. Totalmente prive di memoria, sono dotate di asola in punta per

agevolare l’aggancio del finale. Data la loro specificità, sono disponibili solamente nelle misure DT3F e DT4F. Prezzo: 45 euro. Per maggiori informazioni: Pozzolini Fly Fishing by A. Pozzolini, Via Trento 2a, 25014 Castenedolo, tel./fax 030/2131002, cell. 334/6317910, www.pozzolinifly.com, info@pozzolinifly.com.

disponibile in tre colori

CROWN FLY BACKING In questo backing Crown ha riposto le stesse attenzioni che una casa di spinning ripone nei propri trecciati. I diametri sono stati tenuti più sottili, così che sia possibile caricare più backing sotto

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le code, metri fondamentali quando si vanno a fare pesche gravose e nelle quali il backing fa da padrone, come ai tropici o sulle mangianze. È disponibile in tre colori – giallo fluo, arancio fluo e bianco –, per essere ben visibile anche nelle condizioni di luce più difficili, e nelle misure di 20 lb, 30 lb e, novità 2015, 50 lb. Questo backing vi farà sentire al sicuro anche nelle condizioni di pesca più difficili, contro i pesci più testardi. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com.

un fluorocoated per acque dolci e salate

REAL WINNER RED LINE Ecco una novità assoluta per il brand italiano Real Winner, che da tempo cercava un monofilo da spinning che coprisse quasi a 360 gradi le pesche possibili con i suoi artificiali. È così che, in collaborazione con un’azienda giapponese, è stato prodotto il Real Winner Red Line, un fluorocoated dall’elevato carico di rottura in relazione al diametro e un’incredibile resistenza all’abrasione. Il colore è rosso, perché nella colonna d’acqua il rosso è il primo tra i colori dello spettro a scomparire, facendo diventare il nostro filo pressoché invisibile. La copertura in fluoro, oltre a eliminare parecchio fattore di allungamento tipico dei nylon, lo rende molto più resistente all’abrasione e permette un miglior serraggio dei nodi, sia su nodi al moschettone, sia di congiunzione treccia-monofilo. L’assenza totale di memoria meccanica permette un perfetto utilizzo in bobina, oltre che da terminale, evitando le classiche parrucche che spesso costringono a eliminare metri preziosi di filo. Il trattamento saltwater permette di utilizzare questo fluorocoated indistintamente in acqua dolce o salata, senza timore che il filo vada in decadimento, lasciandoci proprio nel momento del bisogno. I diametri disponibili sono otto, da 0,16 mm a 0,35 mm e le bobine sono da 250 m, ideali per imbobinare più di una bobina e non avere avanzi inutilizzabili di filo. La linea rossa è di per sé la linea di confine tra una zona sicura e una rischio, è quella su cui piace viaggiare a ogni pescatore, ed è quella che spesso ci fa fare la differenza tra una discreta e una adrenalinica giornata di pesca… Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.


novità Area Trout by Smith

5 e 7 cm, per il light saltwater game

MK TRAP

BLACK FLAGG JIGG MINNOW SW LITE

Per molti Smith è sinonimo di artificiali saltwater, ma la nota casa giapponese è rinomata nel paese del Sol Levante anche per l’altissima qualità dei prodotti sviluppati per il freshwater e in particolare per la pesca Area Trout e Native Trout. MK Trap è un ondulante ultralight estremamente versatile, sviluppato per l’Area Trout di altissimo livello. L’azione in acqua varia a seconda del tipo e della velocità di recupero, da wobbling stretto con recupero lento a wobbling più ampio in caso di recupero veloce. Il particolare profilo permette di posizionare facilmente l’artificiale alla profondità prescelta (fondo, mezz’acqua, o superficie). Si tratta di un ondulante per tutte le stagioni, in grado di stanare anche trote particolarmente inattive, estremamente efficace anche in fase di affondamento, soprattutto in caso di affondamento trattenuto, durante il quale produce un movimento rolling accentuato. Misure disponibili. 1.4 g. Efficace per sondare medie profondità a caccia di trote inattive. In caso di trote particolarmente attive, è suggeribile un recupero leggermente più rapido, senza eccedere troppo nella velocità per evitare di perdere il livello di profondità prescelto. 1.8 g. Leggermente più spesso rispetto alla versione 1.4 g, è perfetto per insidiare trote attive quando recuperato velocemente. La forma particolare permette di stabilizzare facilmente l’assetto in acqua, facilitando il posizionamento dell’artificiale alla profondità prescelta. 2.2 g. Particolarmente indicato per attaccare trote relativamente attive, posizionate a lunga distanza. Indicato per utilizzo in grossi laghi, soprattutto quando le trote pasturano sul fondo. Disponibile da gennaio 2016. Tutti gli ondulanti MK Trap sono forniti con amo singolo senza ardiglione mod. Owner S-31. La gamma colori MK Trap importata è disponibile on line a questo link: http://www.oldcaptain.it/prodotti/mk-trap/ Distribuiti in esclusiva per l’Italia dalla Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it.

Dopo il successo del Jigg Minnow FW, Black Flagg presenta il fratello Jigg Minnow SW lite in sei livree mediterranee, nate dalle sapienti mani di AP Lures. Con questo artificiale BlackFlagg si pregia di offrire ai patiti del SW fishing un artificiale compatto e di buon peso, che riproduce le tipiche prede del light e saltwater game. Come per il fratello Jigg Minnow FW, rimangono invariati i features, come invariate sono le due misure in cui viene proposto, di 5 cm e 7 cm, per un peso rispettivamente di 6 e 11 g. Per ulteriori informazioni: T2 distribution srl, via Capinera 2, Boccaleone, 44011 Argenta (FE), tel. 0532/800555, www.t2distribution.com, info@t2distribution.com.

Bokon Jr e Moty grub

NOVITÀ SEASPIN Le nuovissime soft bait presentate dalla Seaspin per la pesca in acqua dolce si sono rivelate estremamente catturanti e versatili sotto molti punti di vista. Partendo dalla mescola del materiale, si è riusciti a ottenere una consistenza morbida ma allo stesso tempo resistente. Questa selezionata densità permette di utilizzare le soft bait anche in heavy cover senza preoccuparsi di strappare l’esca prima che sia ben salda nella bocca del pesce. Anche dopo la cattura l’artificiale sarà riutilizzabile per ulteriori catture. Come nel Bokon, il Bokon Jr consente – nel caso le chele andassero strappate durante il combattimento – di conservare l’esca per tutte le situazioni nelle quali la creatura necessiti di una discesa più rapida. La versatilità del Bokon Jr, infatti, consiste proprio nel possibilità di personalizzare la velocità di presentazione: grazie alle due chele a forma di cucchiaio, si ottiene un effetto paracadute che aiuta a tenere per più tempo l’artificiale all’interno della strike zone. Le molteplici appendici ne valorizzano il volume, così come la dimensione del corpo, che in questa versione è stato ridotto al-

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questa esca Simone ha finalmente rivelato l’artificiale che gli è valso la vittoria di molti campionati e il titolo di M.O.T.Y. Cosa veramente significhi questo acronimo rimane un segreto, ciò che viene rivelato è l’efficacia di utilizzare un finesse grub soprattutto con pesci in sospensione, che mantiene movimenti estremamente naturali e offre una grande varietà di situazioni nelle quali utilizzarlo al meglio, con la possibilità di rimanere per molto più tempo in strike zone con cadute lente e naturali. Disponibile in 10 colorazioni. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle, tel. 070/844099, www.utopiatackle.com, www.seaspin.com. (Emanuele Turato)

in tre misure: Perch, Walley, Pike

HERON SHAD HUNTER

le misure più adatte al confronto con predatori molto apatici. Se è vero che il volume dell’esca corrisponde a una ghiotta occasione per i predatori, i ring aiutano a non sbagliare il momento della ferrata, dal momento che uno dei problemi di questo tipo di artificiali è dato dallo spessore del corpo che limita la fuoriuscita dell’amo nella fase di ferrata. Nel Bokon Jr. questo tipo di problema non si riscontra, in quanto puntando l’amo nei ring si possono avere entrambi i vantaggi: il primo è il classico effetto antincaglio, il secondo è dato dalla facilità di uscita dell’amo durante lo strike. Il sale contenuto all’interno del materiale e il particolare tipo di scent aumentano in maniera consistente i tempi di trattenuta: il pesce non solo trattiene con convinzione l’esca una volta assaggiata, ma qualora gli sfuggisse la presa sarà invogliato a riprenderlo con convinzione, proprio grazie al sapore percepito durante il primo assaggio. Il Bokon Jr. può essere utilizzato direttamente con innesco Texas rig, con tutti i tipi di pesi aggiunti; inoltre, come trailer nelle jig head, segue il movimento di apertura degli skirt con l’apertura delle appendici, movimento estremamente naturale che lo rende catturante anche durante le pause. Le dimensioni permettono di scegliere con ampio spettro il tipo di ami da utilizzare, anche se la forma wide gap risulta senza dubbio la più efficace. Il nuovo Bokon Jr. è stato sviluppato per soddisfare le esigenze delle acque italiane, dove la taglia ridotta dell’esca spesso può fare la differenza. Può essere utilizzato in tutte le tecniche finesse compresa la shaky head, dando il suo meglio in acque trasparenti con pesci molto pressati. È disponibile in dieci colorazioni, tutte selezionate con tonalità che sono il frutto dell’esperienza di anni passati a pesca dallo Staff Seaspin FW. Il Moty grub è un’esca semplice ma allo stesso tempo indispensabile che soddisfa l’esigenza di unire una presentazione finesse alle vibrazioni emesse dai grub di taglia più generosa. Formata da un corpo simile a un worm – solitamente utilizzato in acqua molto chiara per invogliare anche i predatori più apatici e diffidenti – è composta anche da una coda molto grande a forma di falce, le cui vibrazioni si sono rivelate letali sopratutto quando si ha bisogno di una presentazione apparentemente finesse. La possibilità di usare quest’esca con tecniche come lo split shot, il drop shot e la shaky head viene completata dall’utilizzo dell’amo texas senza aggiunta di peso, dove il semplice amo è sufficiente a far lavorare al meglio l’esca durante la fase di discesa. Il Moty grub nasce da un idea di Simone Bruccoleri, noto angler del panorama nazionale e internazionale, collaboratore e tester dell’azienda Seaspin, vincitore di molti trofei prestigiosi e Campione del Mondo nel 2011. Con

Dopo mesi di ricerca, sviluppo e test da parte dell’azienda e dei prostaff, l’azienda torinese Carson ha introdotto sul mercato una serie di shad della Heron, in particolare delle softbait con la coda a timone in tre misure: 2,8” (Perch Shad Hunter), 4,8” (Walley Shad Hunter) e 5,8” (Pike Shad Hunter), tutti scentate al gambero. Il silicone è molto morbido al tatto, dalle movenze sinuose; la coda a timone è in grado di emettere forti vibrazioni, amplificate in ma-

niera sostanziale dalle lamelle distribuite su tutto il corpo dell’artificiale. Si tratta di shad molto versatili, distribuiti in quattro differenti colorazioni, che è possibile utilizzare sia in fresh che in saltwater con diverse tipologie di innesco, che possono andare dal Texas rig allo split shot e al Carolina rig. Ottimo l’abbinamento con ami Fudo serie W18S, nelle misure più adatte. Per ciò che concerne il saltwater, le prime due misure sono da dedicare in modo particolare alla ricerca della spigola, sia in foce che in aree portuali, mentre per il freshwater risultano ideali sia per la ricerca del perca, sia, nella misura più grande, per il luccio; importante anche l’impiego nel bass fishing, nelle tipologie di innesco sopra menzionate e a swimming jig. Nei test sono risultati molto validi anche per il pitching. Quattro i colori al momento disponibili: Silver, Silver White, Brown, Tiger. Per ulteriori informazioni: Carson, tel. 011/4501668, www.strikepro.it, www.carson.it, info@carson.it


per trovare velocemente il fondo assemblato in Italia con componenti made in USA

BLACK FLAGG RK RAIZER SHADD Black Flagg è stata la prima a proporre i Bladed Swim Jig (Black Flagg Hellraizer, ndr) sul mercato italiano e forse europeo. L’azienda non vuole però celebrare la propria storia, ma, piuttosto, tornare più forte e performante di prima, introducendo il primo Bladed Swim Jig Weedless assemblato in Italia (ILBA premium manufacturing docet) su componenti made in USA customizzati per la bandiera nera. Black Flagg RK Raizer Shadd riuscirà, ancora una volta, a stupire il mondo degli appassionati con un prodotto artigianale senza compromessi, estremamente catturante e offerto con un rapporto qualità/prezzo a dir poco eccezionale. PS: non usatela in mare, spigole e barracuda non gradiscono… Per ulteriori informazioni: T2 distribution srl, via Capinera 2, Boccaleone, 44011 Argenta (FE), tel. 0532/800555, www.t2distribution.com, info@t2distribution.com.

REAL WINNER SUPER SINKING La versione superaffondante del classico e originale Real Winner è un artificiale che non può mancare nella scatola portaesche dell’appassionato trotista. È l’esca perfetta per essere scagliata nella schiuma sotto le cascatelle di profonde pool o per resistere alle forti correnti dei fiumi di fondovalle, per andare a bucare una corrente per ispezionare una buca sottostante o semplicemente per andare a scovare le trote che stazionano sul fondo o a mezz’acqua nei laghetti di pesca sportiva. Il forte peso in un artificiale compatto lo rende un’arma letale per ogni pesce che ami stazionare a grandi profondità o in posti difficili da raggiungere con le normali grammature, senza però che ne venga compromesso il nuoto. Il tutto naturalmente realizzato a mano in Italia e armato delle migliori ancorette VMC. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.


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Yamashita Egi

un nuovo long jerk slow sinking

OH-Q LIVE SEARCH 490 NM

MOLIX JUGULO JERK 180LC

È arrivato in Italia il nuovissimo egi della Yamashita, azienda nipponica ramo della Yamaria corp., dedicato alla produzione di esche da cefalopodi. Questa produzione monotematica è sostenuta da un ampio settore di ricerca, che si avvale tanto di strumentazioni scientifiche, quanto di sperimentazione sul campo. Dall’indagine sulle frequenze sonore più attraenti per i cefalopodi nasceva, infatti, il modello Sound, la totanara in grado di emettere una sonorità che si era mostrata la più performante nel suscitare l’interesse delle seppie. Quando l’attenzione dei ricercatori della Yamashita si è spostata, invece, sulle radiazioni luminose di maggior efficacia nell’attrarre i cefalopodi, i risultati migliori si sono registrati intorno al valore di 490 nanometri, unità di misura che definisce la lunghezza d’onda della radiazione visibile. Il colore rispondente a questo valore misurato allo spettroscopio è stato quindi implementato sulla livrea di tutti gli egi Sound, dando vita al modello Search 490 nm. Questo artificiale da seppie, oltre a possedere tutte le caratteristiche costruttive dei modelli precedenti, aggiunge alla sua livrea, in otto colorazioni diverse, anche il piccolo fregio zigzagante, a 490 nanometri. Questa radiazione luminosa emessa dal decoro sul fianco è visibile di giorno attraverso l’illuminazione della luce solare, ma anche di notte, se attivata da una fonte di luce artificiale, della quale essa riesce a conservare a lungo l’energia. Illuminando l’egi con una torcia (meglio se del tipo specifico a luce ultravioletta), infatti, si noteranno occhietti e codino emettere luce verde, mentre il fianchetto decorato irradierà una tonalità azzurrina, che è proprio la ‘famigerata’ frequenza di 490 nm. In virtù di quanto esposto, possiamo credere che sia difficile comprendere d’acchito quanta ricerca ci sia dietro quella che può apparire una semplice totanara dalla livrea un po’ stravagante; ma conoscendo un po’ l’evoluzione nel tempo di alcune tecniche di pesca come lo spinning prima, e l’eging dopo, si rileva che un elevato impegno progettuale come questo, nella costruzione di un’esca, ha quasi sempre mostrato di avere un suo peso in termini di catture, e gli anglers più attenti alle novità ne sono stati ogni volta i testimoni. Per ulteriori informazioni: Blue Springs, tel. 0422/634083, www.bluesprings.it, info@bluesprings.it.

È passato molto tempo da quando Molix ha iniziato a lavorare sul progetto di un long jerk. Sono stati ipotizzati e prototipati diversi long jerk con caratteristiche più o meno simili, ma nulla di convincente, nulla che valesse la pena di essere messo nelle vetrine dei negozi: i progettisti volevano realizzare qualcosa di diverso rispetto ai modelli già conosciuti e apprezzati. Così, dopo tanto tempo, tanti disegni e prototipi, arrivano le idee giuste, iniziano i primi test, si scelgono le soluzioni estetico-funzionali, nasce una scheda colori e si affrontano le ultime prove severe in Mediterraneo e nei mari tropicali. Oggi, dopo tre anni dalle prime idee e dopo un anno dalla prova in acqua della prima versione del Jugulo Jerk 180LC, parte la commercializzazione di questo nuovo long jerk Molix. Jugulo Jerk 180LC è un long jerk slow sinking, lungo 18 cm e dal peso di 30 g. All’interno di un solido e robusto corpo in ABS scorre per l’intera lunghezza l’armatura, che è di tipo passante, ‘full wire’ in acciaio inox. Il jerk è equipaggiato con solide e robuste ancorette per affrontare molte tipologie di predatori. Il sistema interno dei pesi DLS (Dynamic Load System) consentirà al pescatore di fare lanci lunghissimi e precisi anche in condizioni di vento contrario. Le colorazioni sono realizzate su texture 3D con vernici resistenti e di qualità per durare anche sotto i morsi dei pesci più aggressivi. La vera innovazione, però, è nella parte anteriore dell’esca: nella speciale inclinazione del lip in ABS posto in posizione molto avanzata e a ridosso dell’occhiello di aggancio, ovvero sul punto di trazione. Questa inclinazione determina una minor resistenza aerodinamica nel lancio e un minor attrito percepito in fase di recupero e nell’azione di jerking. Il posizionamento avanzato fornisce grande resistenza ai recuperi veloci e alle correnti sostenute. In fase di recupero lineare il nuoto è stretto, pulito e caratterizzato da un rolling e wobbling ‘soft’. Nell’azione di jerking, invece, l’esca sbanda ampiamente a destra e a sinistra senza però perdere l’assetto corretto. Queste sono le caratteristiche del nuovo long jerk di Molix, cui è stato assegnato un nome che per gli appassionati è una garanzia di qualità e di successo. New Jugulo Jerk 180LC: non resta che provarlo! Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com. (Vincenzo Muscolo)

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un must per la pesca della spigola

DELALANDE SWAT SHAD MONTATO

componenti di elevata qualità per il jig nipponico

Arriva finalmente in Italia lo Swat Shad Montato, una delle esche più efficaci in commercio per la pesca alla spigola. Il suo principio si basa principalmente su una testa snodata collegata a un amo offset saltwater, abbinata al celeberrimo Swat Shad di Delalande, marchio che può vantare più di 20 anni di esperienza nella produzione di softbait. Lo snodo dona una movimento impressionante, andando così a stimolare l’aggressività di tutti i predatori, d’acqua sia dolce che salata. Negli svariati test sono stati impiegati tutti i tipi di recupero, dalla traina all’utilizzo in verticale, dal jerking fino al lancio e recupero lineare, ottenendo sempre risultati impressionanti. Le taglie disponibili sono 9 e 11 cm, per cinque combinazioni di colori. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.

WARNING! PROMOZIONE GAMAKATSU Warning Shot è il nome di una serie di jig di grandissima qualità prodotti da Gamakatsu e commercializzati da Fassa. Questi jig sono diversi da tutti gli altri: in primis la testa piatta permette di avere uno stand up perfetto, che spesso è il segreto per stimolare i grossi bass all’attacco; inutile poi sottolineare che un altro punto a favore è l’elevatissima qualità dell’amo, che lo rende catturante dopo centinaia di ore di utilizzo in mezzo a cover intricatissime e moltissimi pesci presi. La cura maniacale che l’azienda nipponica mette nelle sue produzioni si riflette anche negli altri componenti di quest’esca, essenziale ma nello stesso tempo difficile da realizzare: le spazzole anti-incaglio sono realizzate in materiale plastico di giusta consistenza per garantire allamate sicure e pochissimi arrocchi sul fondo; sono oltretutto facilmente rimovibili per ampliare le possibilità di utilizzo del jig e permetterne un comodo uso anche in ambienti privi di ostacoli. Anche lo skirt è ottenuto da plastiche di elevata qualità, generoso nelle dimensioni ed estremamente morbido, per un effetto incredibilmente catturante in acqua. Il Warning Shot è offerto in sei colorazioni differenti con la possibilità di essere abbinato a diversi trailer siliconici, che fanno di questo jig un’esca decisamente eclettica e utile in ogni ambiente: l’abbinamento, inoltre, permette di rendere l’artificiale più credibile agli occhi del predatore, che lo scambierà più facilmente per un pesce foraggio. Le misure più grandi, arricchite con uno shad di 5-6 pollici, possono essere utilizzate con successo anche nella pesca al luccio, da sempre sensibile a questo genere di abbinamenti. A garantire la tenuta delle softbait, è previsto il classico fermaesca, un accessorio da tenere sempre ben presente quando si sceglie un buon jig da bass. Attualmente il Warning shot viene offerto in tre grammature, 8, 10 e 12 g, tutte montate con amo Gamakatsu della misura 3/0. Per fare cosa gradita agli amanti della pesca al bass, Fassa annuncia che tutti i Warning disponibili in magazzino saranno oggetto di un’offerta promozionale nel corso dell’autunno 2015, che durerà fino ad esaurimento delle scorte. Disponibili nei Fassa Point che aderiranno all’offerta. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.

debutta la versione small

BF W CRAWW H.P. BF W Craww H.P. goes small! Fin dalla sua nascita, il BF W Craww H.P. ha raccolto un grande numero di estimatori, che ne hanno apprezzato sia la forma che la funzione ‘in pesca’. Black Flagg Raw Fishing Attitude, da sempre attenta alle richieste dei suoi fan, debutta ora con la nuovissima versione small, rivisitata oltre che nella dimensione anche nella forma, mantenendo inalterate le caratterische del ‘big brother’, ma adattandole a un numero più elevato di applicazioni. Save room for this Raw Beauty in your tackle boxes! Per ulteriori informazioni: T2 distribution srl, via Capinera 2, Boccaleone, 44011 Argenta (FE), tel. 0532/800555, www.t2distribution.com, info@t2distribution.com.

un buzzer craw by Bait Breath

BUGFLAP HUSKY Bait Brath propone un eclettico buzzer craw da utilizzare sia come rana che come gambero. Bugflap Husky è ideale per impieghi Texas, flipping, trailer jig, ma anche come beaver spiombato sopra le coperture o con il Neko rig. La parte finale delle chele è di generose dimensioni e produce forte turbolenze; se aperte nella parte finale diventano lunghe protuberanze estremamente fluide e attrattive in acqua. È aromatizzato con sostanze totalmente naturali ed ecocompatibili. Misura 4”, pesa 14 g. In confezione da sei pezzi. Per ulteriori informazioni: Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it.


show room con girella interna alla testa

SEASPIN GEKO JIG Il Geko Jig rappresenta una vera rivoluzione nel campo delle jig head, un artificiale che riporta i vantaggi del Texas rig uniti a quelli della pesca con i classici jig. La vera novità del Geko Jig consiste però nella girella interna alla testa, innovazione che permette di seguire ogni cambio di direzione durante le varie fasi di combattimento, togliendo alla vostra cattura la possibilità di sganciarsi non solo nei cambi di direzione ma anche nei salti fuori dall’acqua. Il Geko Jig permette di scegliere liberamente non solo il trailer, ma anche il tipo di amo. Potrete lanciare all’interno di qualsiasi cover senza preoccuparvi del tipo di ‘guard’, semplicemente perché non c’è più: mettendo a disposizione molto più tempo per la ferrata. Anche il combattimento sarà facilmente gestibile, potendo scegliere di cambiare direzione nella fase di recupero senza preoccupazioni. Il ring di connessione permette di sostituire l’amo in relazione al tipo di trailer, ma il vantaggio maggiore è la naturalezza di movimento che regala durante la presentazione in acqua. Il Geko Jig è completo così come nasce e anche senza trailer regala catture in ogni situazione: la testa sferica per il swimming jig oppure per fondali rocciosi, la testa a proiettile per entrare agevolmente nelle cover, le dimensioni più generose, come 3/4 oz e 1 oz per la tecnica del punching. Inutile dire che dopo averlo provato ed essersi resi conto dei reali vantaggi, regalati dalla girella all’interno della testina, si rimane estremamente stupiti da quanto semplice ma allo stesso tempo geniale sia questa soluzione di pesca. Innescato con il Bokon è un vero e proprio killer per i big bass, ma il reale vantaggio consiste nella facilità di movimento. Si consiglia di utilizzarlo con recuperi incostanti combinati con variazioni di twiching molto irregolari: sarà proprio in quest’ultimo movimento a dare il suo meglio. Se lo abbinate con del braid, non abbiate mai paura di lanciarlo tra rami e ostacoli, anche nei posti più impenetrabili, in quei grovigli di rami dove si nascondono i big bass. Se vi incagliaste, cosa quasi impossibile, non abbiate paura di tirare con tutta la vostra forza, tanto amo e ring son pur sempre sostituibili, senza preoccuparvi di rimetterci il vostro Geko Jig. Se invece vi siete incagliati nella bocca di un bel bass, prendetevi tutto il tempo che volete: la girella non darà scampo alla vostra cattura e voi potrete rilassarvi senza la preoccupazione di tenere il filo in. Il Geko jig è disponibile in ben 11 colorazioni, con due tipologie di testina – sferica e a proiettile – e con quattro tipologie di dimensione: 3/8, 1/2, 3/4, 1 oz. Per ulteriori informazioni: Utopia Tackle, tel. 070/844099, www.utopiatackle.com, www.seaspin.com. (Emanuele Turato)

Softy e Skipper

NOVITÀ PELICAN Softy è il nome della nuova linea softbaits di Pelican, che comprende una piccola gamma di articoli, molto realistici, dedicati alla pesca ai predatori di acque interne: trote in primis, persici reali, cavedani ecc. Dopo mesi di test in pesca, nelle vasche di alleva-

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MOSCA e SPINNING

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mento e in laboratorio, è stata messa a punto una mescola ad altissimo contenuto organico, ultrasoft e super attirante grazie alle caratteristiche particolari degli scent interni, che la rendono paragonabile a un’esca viva; la trota in particolare viene attirata da questa particolare formulazione e se ne ciba come fosse un’esca vera, quindi senza sputarla; alcuni garisti hanno poi confermato il ritrovamento di pezzi dell’esca utilizzata nell’apparato digestivo. La linea Softy, destinata ad aumentare, è composta attualmente da sei modelli proposti in 17 colorazioni, quelle che più delle altre hanno reso durante i lunghi test. L’utilizzo spazia dai laghetti a caccia di iridee, ai torrenti per le fario, ai riali di fondovalle per i cavedani, ai laghi nella ricerca di persici reali. La fantasia di ogni pescatore, poi, troverà il giusto utilizzo in base all’ambiente prescelto. Uno dei minnow interamente costruiti in Italia e distribuiti in maniera abbastanza capillare negli anni Sessanta-Ottanta è stato il Flipper, costruito in resina con occhielli avvitati, in una buona gamma di colori e con un paio di misure disponibili, dotato di un movimento più frenetico degli allora mitici Rapala e ricordato da molti spinningofili per le molte trote che catturava. Pelican ha deciso di raccogliere questa eredità mettendo a punto lo Skipper, minnow dal movimento frenetico, che con le sue vibrazioni richiama i predatori anche da lunga distanza, caratterizzato da un profilo arcuato simmetrico tra testa e coda e dal ventre appiattito. Prodotto in Italia in legno di balsa come tutti gli artificiali Pelican, dotato di armatura passante in acciaio inox, ancorine VMC di provata affidabilità, colorazioni brillanti e finitura robusta, è proposto in due sole misure di 5 e 7 cm nelle tre varianti galleggiante, affondante e superaffondante, per una gamma di 11 varianti di colore. La gamma passa dai 4-6-8 g per le tre varianti del 5 cm ai 7-1014 g per le tre varianti del 7 cm. Il minnow ben si adatta a soddisfare le esigenze di ogni pescatore sia esso di fiume, torrente, lago o laghetto a pagamento; è adatto a insidiare tutti i predatori presenti in questi ambienti, dalla trota al bass passando per persici e cavedani: un jolly insomma, da tenere sempre a portata di mano nelle uscite di pesca a spinning. Per maggiori informazioni: Pelican snc, via Pasubio 34, 36034 Malo (VI), 0445/607518, mobile 328/1494293, 338/ 4083623, www.pelican-fishing.com.


il nuovo morsetto ‘tre in uno’ della Stonfo

TRANSFORMER Siamo ormai abituati a morsetti sofisticati oltre misura che in molti casi sono complicazioni delle cose semplici e più che aiutare il costruttore gli rendono difficile la vita. La ditta Stonfo in questi ultimi anni ha messo a punto una serie di morsetti che, se pur realizzati con tecnologia e materiali avanzati, ha avuto il pregio dell’essenzialità e della semplicità nell’uso. Il Transformer rappresenta un’evoluzione sia dal punto di vista tecnico che dell’impiego. Il nome deriva dal fatto che il morsetto può trasformarsi in tre moduli diversi a seconda del tipo di artificiale che si vuole costruire e cambiare dall’uno all’altro istantaneamente. Di fatto, tre morsetti in uno. Si ha infatti un modulo per tutti i montaggi classici di tipo standard, con la possibilità di lavorare in linea, un secondo modulo per i montaggi tubefly, un terzo modulo per il montaggio specifico di grossi streamer. Tutto ciò è reso possibile da un ingegnoso e innovativo sistema, che permette di intercambiare rapidamente i tre moduli. Il morsetto è realizzato quasi interamente in acciaio inox e lavorato con macchine a controllo numerico di altissima precisione. L’insieme che supporta i vari moduli è montato su cuscinetti e può ruotare liberamente aiutato da una piccola manovella, oppure rimanere bloccato o ruotare frizionato agendo sulla vite di registro posta frontalmente sul corpo centrale. L’intercambio dei moduli è reso possibile agendo semplicemente sulla ghiera posta all’estremità dell’insieme di supporto. Così facendo si possono ottenere due diversi risultati: a) sblocco totale del modulo e passaggio a un altro; b) rotazione indipendente dello stesso modulo in otto posizioni prestabilite (45 gradi) mantenendo l’insieme di supporto in posizione di blocco. Il modulo per la costruzione delle tubefly viene fornito completo di tutti i relativi accessori, mandrini e spilli conici. Per gli altri due moduli, standard e streamer, è stata realizzata una testina (pinza di serraggio) in acciaio speciale temperato. Una piccola vite posta nella parte anteriore ha lo scopo di adattare la pinza allo spessore dell’amo, mentre un ingegnoso sistema di levetta posteriore permette un agevole e inamovibile serraggio dell’amo, con una variabilità che può andare da un amo del 28 a uno del 5/0 da mare. La stessa testina può essere facilmente rimossa dalla sede svitando la vite che la fissa al relativo supporto per adoperarla sull’altro modulo. A livello opzionale può essere fornita una testina speciale studiata per la costruzione specifica di piccole e piccolissime imitazioni.

Sul morsetto sono stati inseriti alcuni piccoli particolari che hanno lo scopo di facilitare al massimo l’operatore durante il montaggio, come la molletta ferma-materiali studiata per consentire il bloccaggio di filati e materiali di ogni spessore da tutte le posizioni con una sola mano. È stato realizzato inoltre anche un piccolo perno scanalato spostabile su sedi filettate disposte sul supporto della testa, che consente di mettere il bobinatore a riposo fuori dalla zona di lavoro quando si devono effettuare altre operazioni sull’artificiale. Il Transformer è corredato di una base da tavolo di nuovo disegno, che pur mantenendo un peso relativamente modesto consente di lavorare in completa stabilità. L’asta del morsetto è bloccata al supporto cilindrico della base tramite un volantino con levetta a scomparsa che permette la regolazione in altezza e un serraggio sicuro e permanente. La base è munita inoltre di alloggiamenti porta utensili di grande utilità, oltre alla predisposizione per la lente d’ingrandimento. L’adeguamento del morsetto per i mancini è molto semplice, in quanto necessità solo di due semplici operazioni che richiedono pochi secondi. Si tratta insomma di un morsetto di altissima qualità che unisce a un piacevole design semplicità d’uso e una funzionalità superlativa. Il Transformer è commercializzato completo dei tre moduli di montaggio, chiavette brugole di servizio, molletta ferma-materiali, perno filettato di servizio, accessorio per i montaggi parachute e in linea e istruzioni per l’uso. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.

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MOSCA e SPINNING

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mercatino CANNE, MULINELLI, ARTIFICIALI, ACCESSORI jerk minnow e jig miinow

MOLIX SJM100 E JM100 L’SJM 100 è il nuovo jerk minnow di Molix, un’esca che si caratterizza per la forma compatta e sinuosa ma soprattutto per i grandi occhi in rilievo, un elemento molto importante perché, oltre a essere attrattivo per i predatori, gli rende più facile l’attacco, che risulta più preciso. L’esca ha un’ottima aerodinamica, per cui si lancia molto lontano e con precisione, mentre la paletta sovradimensionata garantisce una tenuta anche in situazioni di forte corrente e turbolenza. L’esca ha un nuoto molto particolare, ampie sbandate durante l’azione in jerking e un wobbling associato a un’azione di rolling molto pronunciato sul recupero lineare. Sia la scocca che la paletta sono molto resistenti perché realizzati in ABS di altissima qualità. Allo stesso modo, il trattamento della superficie dell’esca in 3D rende le colorazioni più resistenti e ne migliora l’aspetto. L’SJM100 è un’esca raccomandata per tutti i predatori d’acqua dolce e d’acqua salata.

Il JM 100 è invece un jig minnow dedicato ai predatori pelagici e costieri. Preciso sul lancio, efficacissimo sulle mangianze pescando off-shore, si rivela ottimo anche da riva e da scogliera, nella ricerca di spigole sospettose e di grossi serra. Incredibilmente adescante in caduta, scende verso il fondo vibrando con un’accentuata azione di wobbling che rende l’esca visibile anche a distanza. Durante il recupero il nuoto è caratterizzato da un rolling ampio e silenzioso, mentre nell’azione di jerking le sbandate ampie e irregolari simulano un piccolo pesce foraggio in fuga. Il JM100 non teme i grandi predatori e al suo interno nasconde un’armatura passante full wire in acciaio inox di generose dimensioni. Scocca in ABS di altissima qualità, trattamento della superficie dell’esca in 3D. Si presta a essere utilizzato, oltre che con le ancorette in dotazione, anche con strong single hook OMTD OH 2100 misura 2/0. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com.

con una tenuta fino a 3.000 WP

CIERRE JACKET TEFLON Comoda e leggerissima, costruita con 2,5 strati trattati in teflon, la Cierre Jacket ha una tenuta fino a 3.000 WP e una traspirabilità di 3.000 MVP. Completa di cerniere impermeabili, due tasche verticali, una tasca portadocumenti, un attacco per guadino posteriore e polsini elasticizzati con chiusura in velcro, sarà la vostra compagna inseparabile nelle pescate sotto i tempi più impervi, ma potrà servirvi al meglio anche solo come giacca da navigazione. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com.

Cerco canna da mosca Scierra HM 10 piedi coda 8 anche usata (anzi è meglio). Amedeo, 338/8718129, marisa.mot@libero.it. (E) Vendo il seguente materiale da mosca: Ghilardi Diamondback 13’# 8-9 3pz, due mani € 150; Ghilardi 7’6” # 4 2pz. € 100; Ghilardi 9’5” # 4 2pz. € 100. Scott “G” 9’ # 8 2pz. € 250; Scott “G” 6’ # 3 3pz. € 150. Thomas & Thomas hs 8’6” #5 4pz. € 250; Thomas & Thomas hs 9’ #10 4pz. € 400. Sage RPLX 890-3 9’# 8 4pz.€ 300; Sage RPL 790-4 9’6” # 7-8 4pz. € 200. Geologic FLY500 IM8 9’#8-9 3pz. € 80. Shimano Nexave 9’6”#6-8 2pz. € 100. Mitchell 8’6”# 6-7 4pz. € 80. Pozo’ 10’# 5 2pz. € 100. Carson fibra vetro 8’4” # 5-6 2pz. € 50. Sage SP+ 890-3 9’#8 4pz. € 200. F. Torrini Diamondback Snake 7’6”# 5 4pz. € 150. Sandro, 339/6533657, sandro.mandrini@coopcomin.it. (D) Vendo il seguente materiale da spinning: Browning Strong Cast 30 300 cm. 20-50 gr. € 100; Berkley Lightning Rod Pro-Series 6’6” 3/16 - 3/8 oz. € 50; Daiwa Samurai 110L; 183cm. 3-15 gr. € 50. Fenwick River Runner 7’6” 3/16- 3/8 oz. € 50. LMT Rambo 180 cm. 10-20 gr. € 50. Geologic Travel 240 cm. 5-20 g. € 30. Oltre a diversi artificiali da spinning (ondulanti, rotanti, minnows di diverse marche tutto a 1-2 € cadauno). Sandro, 339/6533657, sandro.mandrini@coopcomin.it. (D) Valuto permuta Scott A4 4 pz 10 piedi #7 immacolata con fodero e garanzia, usata una volta soltanto, con 10 piedi #3 o #4. Stefano, 347/95122.95, stefano.maldarelli@gmail.com. (C) Tubo portacanna telescopico Plano mod. Phantom in condizioni pari al nuovo; molto robusto, ideale per viaggi, può essere bloccato su diverse lunghezze (estensione max 7’), con la possibilità di blocco antifurto tramite 2 lucchetti (non forniti); può contenere, a seconda del tipo, fino a 3 canne da mosca oppure un paio da spinning. Pier, bicciolano@tiscali.it. (C)

LIBRI, RIVISTE, VIDEO Vendo piccola collezione di libri antichi sulla pesca. Chiedere elenco a Vito, 393/0840772. (D) Vendo 31 copie della rivista «Fly Fishing»: 0-2-3-4-5-6-7-8-9-1012-13-14-15-16-17-18-19-20-24-26-27-30-31-33-34-35-3740-43-44. In blocco 120,00 euro + spese di spedizione. In alternativa copie singole 5,00 euro cad. + spese di spedizione, non meno di 4 copie. Possibile anche consegna a mano zona Valsesia. Paolo, tel. 338/6320525, paolopozzi10@virgilio.it (C) Di Carlo Cotta Ramusino i primi due libri in italiano dedicati alla pesca a mosca: Tecnica di lancio nella pesca a mosca, 1a edizione, Manuale della pesca a mosca, 2a edizione. Pier, bicciolano@tiscali.it. (C)

Se desiderate vedere pubblicato gratuitamente sulla rivista il vostro annuncio, inviatelo completo dei vostri dati, del telefono e/o dell’indirizzo e-mail a: «La Pesca Mosca e Spinning», Via Musignana 7, 50022 Greve in Chianti. Potete altrimenti effettuare l’inserzione online collegandovi al nostro sito www.lapescamoscaespinning.it. Il testo viene ripetuto per non più di due numeri consecutivi. Gli annunci sono riservati ai privati.




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