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Spedizione in abbonamento postale 70% - Roma - anno XVI, numero 5 - OTTOBRE-NOVEMBRE 2016
www.lapescamoscaespinning.it
OTTOBRE-NOVEMBRE 2016 € 5,90
Lacustri Bass d’autunno Al mare dalla città Pike & spinnerbait Interpretazioni sonore soft Autocostruzione: ondulante Nuovi e vecchi rotanti per il luccio
Patagonia Temolandia Wayne Luallen Gallopardo [12 pp.] Small soft hackled flies
FOTO STEPHAN DOMBAJ
Direttore responsabile Eugenio Ortali
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NUOVI E VECCHI ROTANTI PER IL LUCCIO
TEMOLANDIA. IL BASSO TRATTO DELL’ADIGE
di Mauro Marzi
di Matteo Menghini
Sempre più spesso messo in disparte, il rotante conserva tutt’oggi la sua efficacia per molti predatori fra i quali il luccio, sia nelle versioni tradizionali, sia in quelle più recenti, variamente dressate e di dimensioni extralarge.
La presenza del temolo nel tratto di Adige gestito dal Silver Salmon Club è decisamente cospicua, il che rende la meta molto interessante in questo periodo, senza considerare la possibilità di frequentare le ‘zone predatori’.
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redazione@lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscaespinning.it www.lapescamoscanews.it www.lapescaspinningnews.it www.facebook.com/MoscaeSpinning http://twitter.com/lapescaMeS www.youtube.com/user/MoscaeSpinning www.flickr.com/photos/moscaespinning
Hanno collaborato a questo numero Moreno Bartoli, Marco Belluci, Fabio Federighi, Loris Ferrari, Francesco Giordano, Massimo Magliocco, Mauro Marzi, Matteo Menghini, Ivano Mongatti, Giorgio Montagna, Leonardo Muto, Luca Passarella, Armando Quazzo, Marcello Remondi, Federico Renzi, T2Tribe
Amministrazione, pubblicità, abbonamenti e arretrati Zona Franca Edizioni srl Via V. Veneto 169 • 00187 Roma tel. 06/321.02.42 segreteria@lapescamoscaespinning.it
SMALL SOFT HACKLED FLIES
BASS D’AUTUNNO
di Massimo Magliocco
di T2 Tribe
L’uso di queste mosche, nate per pescare sotto la superficie, a secca è quanto di più intrigante la tecnica del dry fly possa regalare a coloro – e non solo – che amano vedere i pesci bollare. Sono adatte ad acque lente e compatte, ma anche alle risorgive.
Con il progressivo rinfrescarsi delle acque, torna prepotente la voglia di power fishing. Spinnerbait, jig o Texas rig con gamberi e jerk di dimensioni anche generose offrono la possibilità di divertirsi con belle catture. Consigli e stimoli per il loro impiego.
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LACUSTRI
WAYNE LUALLEN E LA DIDATTICA DELLA COSTRUZIONE
Pubbliche relazioni e pubblicità Renzo Della Valle renzo.dellavalle@gmail.com
Pubblicazione periodica Disponibile anche in versione digitale su www.ezpress.it Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 225 del 29 settembre 2014 Tutti i diritti riservati LA PESCA MOSCA E SPINNING ZONA FRANCA EDIZIONI srl Direttore editoriale Giulio Fascetti Stampa: Tuccillo Arti Grafiche, Afragola Distribuzione: Press Di, Distributore stampa e multimedia srl - 20134 Milano
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MOSCA e SPINNING
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di Marcello Remondi e Leonardo Muto Le trote lacustri esercitano sempre un forte fascino sui pescatori a spinning, specie del nord Italia. Si parla qui di vari aspetti attinenti la loro pesca, dalle realtà del centro-sud al fenomeno della risalita degli affluenti, al variare dell’alimentazione nelle diverse stagioni.
di Armando Quazzo La tecnica della mosca è praticata ormai dalla parte della popolazione meno giovane? È la prima domanda dell’intervista al noto costruttore statunitense, che spazia poi su tutti gli aspetti dell’insegnamento del fly tying.
RUBRICHE 04
NOTIZIE
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SHOW ROOM
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AL MARE DALLA CITTÀ
INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
di Giorgio Montagna
di Francesco Giordano
Il numero di spinner che, incuriositi dalla pesca in mare, partono dalle loro città per un fine settimana nel mar Ligure o nell’alto Adriatico è in continua crescita. Ma occorrono alcune conoscenze di base per la propria sicurezza da un lato e per non incorrere in sicuri cappotti dall’altro.
La complessità dell’interazione idrodinamica e meccanica tra fluido e struttura delle esche siliconiche offre lo spunto per un’impostazione sonora dell’approccio in pesca, che dia rilievo a componenti spesso trascurate, a cominciare da ritmo, timbro e intensità del suono stesso.
interagisci con la rivista!
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PATAGONIA
GALLOPARDO
di Marco Bellucci
di Ivano Mongatti
Fiumi e laghi della Patagonia costituiscono un vero paradiso per il pescatore, a mosca come a spinning. L’autore, che vive una parte dell’anno a San Martín de los Andes, illustra le caratteristiche dei vari corsi d’acqua e le attrezzature più valide per entrambe le tecniche.
Presente dapprima nel solo ambito spagnolo, impiegato poi soprattutto nelle gare di costruzione a causa dell’alto costo, assai diffuso oggi grazie alla ‘rivoluzione Whiting’, il gallopardo ha stimolato un’alta partecipazione al nostro Contest, che ci ha fatto selezionare ben 24 mosche.
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PIKE & SPINNERBAIT
ONDULANTE DA LUCCIO
di Luca Passarella
di Moreno Bartoli
Secondo articolo dedicato al luccio, questa volta in relazione alla pesca in fiume nel periodo autunnale con l’artificiale che l’autore ritiene più efficace per tali condizioni: lo spinnerbait. Ambienti, livelli, palette, pesi, colori, canne e mulinelli...
Non c’è pescatore di lucci che non abbia nella sua scatola degli artificiali qualche ondulante, dato che il suo sfarfallamento in acqua risulta quasi sempre molto adescante per l’esocide. La difficoltà nell’autocostruzione risiede soprattutto nella lavorazione dell’acciaio.
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fish facts
a cura di Marco Sammicheli
grazie agli artt. 39 e 40 della legge 154/2016
NUOVE SANZIONI «La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN), provoca il depauperamento degli stock ittici, distrugge gli habitat marini, crea distorsioni nella concorrenza, pone in una condizione di svantaggio i pescatori onesti e indebolisce le comunità costiere». La citazione è dal sito della UE e in Italia il crescente allarme per il fenomeno del bracconaggio in acque interne, insieme alla consolidata consapevolezza della gravità del problema per la pesca marittima, hanno finalmente consentito di arrivare a una nuova normativa di contrasto. Gli artt. 39 e 40 della legge n. 154 del 28 luglio 2016 prevedono un drastico inasprimento delle sanzioni che, per violazioni effettuate nella pesca di specie oggetto di misure di gestione, come è il caso del tonno rosso e del pesce spada, diventano davvero molto salate. La complessità della norma non permette di elencarle il dettaglio, ma si può segnalare che in mare le sanzioni possono salire fino a 150.000 euro nel caso del tonno rosso o 50.000 euro per superamento del limite giornaliero di 5 kg di pescato. Anche per le acque interne l’impianto sanzionatorio risulta inasprito, comprendendo previsioni di denuncia penale e arresto da due mesi a due anni. Alla revisione delle sanzioni a carico dei pescatori non commerciali si aggiungono quella mirata sugli esercizi commerciali collegati ai prodotti della pesca illegale e la sospensione temporanea delle licenze dei pescatori commerciali. Il testo della legge, «Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale» è consultabile su www.gazzettaufficiale.it
la beffa delle acque interne in Toscana
MANCATI FINANZIAMENTI Con l’eliminazione delle province, la gestione della acque interne soffre in molti casi della mancanza di azione amministrativa ed è spesso considerata solo come voce di bilancio sostenuta dai proventi delle licenze di pesca. Un caso interessante è quello della Toscana, che già nella legge varata nel 2005 aveva escluso il riferimento ai proventi delle licenze, continuando a finanziare il settore per scelta politica, e che ha ora deciso, con il nuovo corso, di deviare i fondi verso altre priorità. La scelta gioca verosimilmente sulla mancanza o sulla insufficienza di dibattito e di partecipazione, nonostante il bacino di utenza consistente. Il problema del finanziamento della gestione della fauna ittica non riguarda però solo la pesca, perché gli ambienti acquatici e la relativa fauna hanno un forte valore ambientale. Le regioni demandano le funzioni relative alla gestione della fauna ittica agli assessorati all’agricoltura, il che fa sì che anche le emergenze ambientali rischino di essere trattate solo in relazione alla pesca, riducendone drasticamente l’importanza percepita. Il caso forse più evidente è quello dei passaggi per pesci che sono strumenti fondamentali di tutela della biodiversità ma che continuano, per restare in Toscana, a mancare sulla maggior parte degli sbarramenti
dei maggiori fiumi della regione. Un esempio calzante del problema è offerto dall’appendice all’evento della Giornata Mondiale della Migrazione dei Pesci (World Fish Migration Day - www.worldfishmigrationday.com) tenutosi lo scorso maggio a Ripafratta sul fiume Serchio tra Pisa e Lucca. Se per la realizzazione del passaggio per pesci per la briglia sul Serchio la regione lamenta la mancanza di fondi destinati alla gestione della fauna ittica, nonostante il collegamento con la pesca e con il relativo assessorato, il tema è di carattere principalmente ambientale e dovrebbe quanto meno innescare una sinergia tra gli assessorati. Tuttavia, sono solo i pescatori ricreativi a lamentare la mancanza di interventi e, senza fondi al settore pesca, ovvero senza i soldi delle licenze di pesca, il problema ambientale viene ignorato. Dopo la soppressione delle province, il varo di nuove norme regionali che trattino il riassetto del settore potrebbe coprire i vuoti che si sono venuti a creare. Un’impostazione della gestione a livello di bacino e l’attribuzione dei proventi delle licenze di pesca ai progetti di gestione e di tutela dovrebbero essere elementi fondamentali per realizzare gli obiettivi tante volte confermati in tutti i documenti tecnici e politici, che stanno ora, in Toscana come in altre regioni, rischiando di restare definitivamente esclusi dalla programmazione amministrativa.
per la riabilitazione delle donne operate di tumore al seno
CASTING FOR RECOVERY ITALIA Dopo l’evento promozionale tenutosi a Carrara lo scorso gennaio, nasce ufficialmente «Casting For Recovery Italia» su affidamento da parte della sede centrale statunitense. La missione è quella di migliorare la qualità della vita delle donne con tumore al seno attraverso un programma che unisce educazione sulla malattia e sostegno tra pari attraverso lo sport terapeutico della pesca a mosca. Nato venti anni fa negli Stati Uniti, diffuso in Canada, Regno Unito e Irlanda, Nuova Zelanda, Australia, Casting for Recovery supporta gratuitamente le donne nel loro percorso riabilitativo, attraverso attività all’aria aperta e insegnamento della pesca a mosca. Tutte le informazioni su www.castingforrecovery.it.
sondaggio on line sulla pesca ricreativa
SAFENET Nell’ambito del progetto europeo SafeNet, volto al miglioramento della gestione della pesca, è stato elaborato un questionario in cinque lingue specifico per la pesca ricreativa nel bacino del Mediterraneo. Siamo ancora lontani da ciò che dovrebbe essere una buona indagine statistica, perché manca del tutto la parte relativa all’economia della pesca ricreativa, ma il questionario è importante per valutare l’impatto della pesca ricreativa sulle risorse. Viene finalmente preso in considerazione il tempo reale trascorso a pesca all’anno, in giorni e ore, e la media annuale di catture per specie. Risposte oneste permetteranno di inquadrare l’impatto della pesca ricreativa sulle risorse e aiuteranno a sfatare il mito cavalcato da chi ci dipinge come predoni del mare e causa del crollo delle risorse ittiche. Il questionario è raggiungibile dalla pagina www.goo.gl/eWdxkF.
ADERISCI AD APR
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MOSCA e SPINNING
g tiva.or aricrea c s e .p www • 2/2016
in omaggio un’esca Buginu 55 di Seaspin
notizie il 17 e 18 dicembre a Ferrara Fiere
ARTIFICIALI - LURES EXPO Sabato 17 e domenica 18 dicembre 2016 torna alla Fiera di Ferrara «Artificiali - lures expo», la mostra mercato sulla pesca con le esche artificiali, che si svolgerà in parallelo al «Carp Show & Specialist». I moderni specialist angler troveranno interessanti occasioni per lo shopping nell’area espositiva e commerciale, prodotti in anteprima, incontri e dimostrazioni in vasca dei massimi esperti, video e relazioni tecniche. Negli stand di aziende altamente qualificate, marchi leader e negozi specializzati, sarà possibile sperimentare e acquistare prodotti appena usciti, sotto la guida dei testimonial di produttori e distributori di primo piano. Un ulteriore motivo per segnare in agenda le date del 17 e 18 dicembre è il B.A.S.S. Day 2016, il prestigioso evento organizzato da Italy B.A.S.S. Federation Nation, che per il terzo anno consecutivo si terrà in concomitanza con «Artificiali - lures expo». Per gli appassionati del bassfishing, due giornate di festa, scandite dal corso di lancio a casting, dalle premiazioni dei campioni di categoria e dalla presentazione dei programmi per il 2017. Tra le conferme, anche l’esclusiva sezione «Italy’s finest lures expo: Factory Made + Custom Made» dedicata alla costruzione, che grande successo ha riscosso nelle ultime due edizioni. A Ferrara troveranno spazio le lavorazioni degli artigiani, che mostreranno i processi attraverso i quali costruiscono le esche artificiali, e la realizzazione di prototipi mediante la tecnica del Rapid Prototyping, impiegata dalle aziende. Dall’idea al disegno, dal disegno alla forma, dalla forma al prototipo funzionante. Poi i vari studi e le modifiche, fino all’ultimo anello della catena: la produzione. Come succede solo alla Fiera di Ferrara, i visitatori di Artificiali - lures potranno così assistere a un vero e proprio laboratorio ‘in progress’. Nei padiglioni della Fiera – climatizzati e confortevoli –, l’area ristorazione offrirà piatti appetitosi e a prezzi invitanti. Dal mese di novembre, sul sito www.artificialishow.it si potrà scaricare il biglietto di ingresso ridotto. Chi, invece, non vuole perdersi nemmeno una delle due giornate potrà abbonarsi a soli 14 euro, mentre le coppie potranno approfittare della formula di biglietto ‘Lui&Lei’, con ulteriori sconti. Ai visitatori che arriveranno a Ferrara in treno è riservato un servizio di navetta gratuito da e per la stazione ferroviaria, mentre chi opterà per l’automobile troverà al quartiere fieristico un parcheggio ampio e anch’esso gratuito.
a Viareggio, domenica 23 ottobre
GARA DI PESCA AD EGING Domenica 23 ottobre il Circolo di Pesca Sportiva ‘Vecchia Viareggio’ e il Circolo Nautico ‘La Madonnina’ organizzano una gara di pesca alla seppia dalla barca con tecnica eging, che si terrà nel tratto di mare antistante la spiaggia di levante a sud del porto di Viareggio. Il campo gara avrà un’estensione di 2 miglia circa, per una distanza massima dalla costa di 1 km. L’inizio è previsto le ore 9.00, il termine è fissato per le ore 16.00. Sono a disposizione due scali per il varo e l’alaggio di barche carrellate con relativi parcheggi per auto e carrelli, per cui chiunque abbia una barca carrellata e intenda partecipare alla manifestazione può farlo senza avere problematiche di parcheggio. Possono partecipare tutte le imbarcazioni in regola con le vigenti normative; il numero delle persone a bordo non dovrà superare quello massimo consentito. La quota di iscrizione è di 15,00 euro per ogni partecipante. Al termine della gara avrà luogo la premiazione con aperitivo e consegna dei premi offerti dagli sponsor. Come è oramai tradizione, la gara non avrà carattere agonistico e il ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza: un motivo in più per partecipare. In caso di condizioni meteo avverse, la gara sarà posticipata a domenica 30 ottobre, con gli stessi orari. Visto il successo avuto lo scorso anno dalla manifestazione, quest’anno si attende la partecipazione di un numero ancora maggiore di partecipanti. Per informazioni: Attilio 339/2652999, info@circolonauticolamadonnina.com; Leonardo 327/2912222, cpsvv@libero.it.
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notizie a Chialamberto nei giorni 29-30 ottobre 2016
III SALONE NAZIONALE DELLA PESCA A MOSCA
Aktiv Hotel GARGAntini www.trophyclub.it albertogargantini@libero.it 0043/6641736341
Risparmia sul prezzo, non sulla qualità!
• • 1/2016 6200 chilometri di riserve esclusive per tutti i tipi di pesca in Austria MOSCA e SPINNING
Il Comune di Chialamberto (TO), in collaborazione con la Pro loco, replica anche quest’anno, nei giorni di sabato 29 e domenica 30 ottobre 2016, il Salone Nazionale della Pesca a Mosca «West valley Fly Fishing», giunto alla terza edizione. Al suo interno: gara di costruzione mosche artificiali (III Trofeo Bogia Nen; sarà presente una giuria internazionale) e gara di lancio (II Memorial Albano Barbiani). Questo il programma: sabato 29 ottobre 2016 9,00: inaugurazione Salone Nazionale della Pesca a Mosca apertura Mostra Mercato Attrezzatura e Abbigliamento 10,00: apertura vasca di lancio con dimostrazione e pratica esibizione di costruzione mosche artificiali con costruttori di fama nazionale e internazionale costruzione canne di bambù presso lo stand IBRA 12,00: bagna cauda, presso il bar 19,00: chiusura salone 20,30: cena di gala presso il ristorante Cesarin (fraz. Breno), con menù tipico piemontese domenica 30 ottobre 2016 9,00: inizio gara di costruzione apertura salone, mostra mercato apertura vasca di lancio 9,45: costruzione canne di bambù presso lo stand IBRA 10,15: inizio gara di lancio 14,00: finale gara di lancio in distanza 16,00: premiazioni 18,00: chiusura salone Regolamenti e ulteriori notizie alla pagina www.lapescamoscaespinning.it/ mosca-blog-news/costruzione-mosca/iii-salone-nazionale-della-pesca-a-mosca
le novità per il bimestre
PESCA (SKY CANALE 236) A partire da martedì 4 ottobre alle ore 21.30 Pesca (Sky canale 236) presenta SOS Bass Fishing 2. Si tratta della nuova stagione, con gli episodi inediti e in prima visione, della serie condotta da Luca Quintavalla e dedicata al bassfishing. Secondo la collaudata e fortunata formula del programma, Luca metterà la sua decennale esperienza nella pesca al bass al servizio di pescatori in difficoltà o di dilettanti per ‘aiutarli’ a ottenere qualche buona cattura. Come sempre ci saranno occasioni per parlare di esche, approccio allo spot e strategie, miscelando la competenza e la professionalità alla simpatia e al divertimento che Luca mette nelle sue ‘lezioni’. Giovedì 13 ottobre alle ore 21.30 inizia A pesca di emozioni, una serie inedita in cui un pescatore si avventura a pesca negli splendidi territori del Trentino, nei corsi d’acqua e nei laghi della Val di Sole e della Val di Non. In ogni episodio il protagonista visita una località differente, dove incontra e si confronta con i pescatori locali. Ogni puntata, grazie ai preziosi consigli di questi ultimi, sarà una vera e propria ‘videoguida’, che porterà alla scoperta di alcuni dei migliori spot di pesca trentini. Tecnica, immagini mozzafiato e le meraviglie che solo ambienti incontaminati sono in grado di regalare. A partire da giovedì 27 ottobre alle ore 22.30 Pesca presenta Dusty Rods, una nuova serie in prima visione condotta da Emanuele Turato. Un giro d’Italia alla ricerca di alcuni dei predatori più amati dagli spinner italiani. La sfida? Quella di riuscire a catturare pesci di taglia importante utilizzando una vecchissima e polverosa canna di bambù e un mulinello che starebbe benissimo in un museo della pesca! Venerdì 7 ottobre alle ore 21.30, infine, inizia ABC della pesca alla trota, una nuova serie inedita in quattro puntate dedicate interamente alla pesca tradizionale alla trota, che andranno alla scoperta dei tanti capitoli scritti dalle scuole italiane, nelle quali sono nate diverse importanti tecniche molto usate, come la corona cuneese, la spirale e il rodolon veneti, la biglia di piombo, il pendolino e la pallina.
notizie
a cura dello Spinning Club Italia • www.spinningclubitalia.it
il 26 novembre a Milano, a cura di SCI e WWF
CONVEGNO SULLA TUTELA DELLE SPECIE ITTICHE AUTOCTONE Sabato 26 novembre, al mattino, si terrà a Milano in via Corso Venezia 47 presso la Sala Colucci un convegno organizzato da Spinning Club Italia con la partecipazione del WWF nazionale sul tema del recupero delle specie ittiche autoctone, visto come strumento per la salvaguardia dei relativi ecosistemi acquatici. Verranno in particolare presentate le esperienze di recupero del temolo ‘pinna blu’ del fiume Sesia, della trota marmorata nel bacino sublacuale dell’Adda e del luccio nel fiume Sile. Il convegno sarà anche l’occasione per il rinnovo della firma dell’intesa siglata cinque anni fa tra WWF nazionale e Spinning Club Italia a.s.d. nell’ottica di perseguire obiettivi comuni di tutela ambientale. Invitiamo tutti gli interessati e disponibili a partecipare a tenere la mattinata libera. Maggiori e più precise notizie saranno fornite sul sito e sulla pagina Facebook dello Spinning Club Italia.
i progetti in essere
ATTIVITÀ DI SALVAGUARDIA ITTICO-AMBIENTALE La possibilità di partecipazione di Spinning Club Italia alla campagna Green Line di Shimano è stata l’occasione per fare un sintetico punto dell’attività di salvaguardia ittico-ambientale posta in essere dalle diverse sedi SCI distribuite sul territorio nazionale. Ne è scaturito un documento riassuntivo che ci è parso essere utile condividere. Fondato nel 1980, lo Spinning Club Italia (SCI) è nato con l’obiettivo di diffondere le tecniche dello spinning e del casting, allora ancora poco conosciute in Italia nella loro pienezza. Nel tempo il campo di interesse del sodalizio si è allargato alla tutela di pesci e ambienti. Se da un lato infatti veniva sempre più colmato il gap di nozioni e attrezzature rispetto al passato, dall’altro si assisteva al progressivo costante degrado della situazione ittico-ambientale nazionale. Per tale motivo SCI ha sempre sostenuto le attività e i progetti di tutela condivisi a vario titolo dalle sedi provinciali in cui si articola (al momento 24), favorendo collaborazioni di volontariato con enti e federazioni (in particolare con Fipsas a cui aderisce) incaricate della gestione delle acque. Le progettualità messe in campo hanno di regola seguito la seguente linea di indirizzo: partire da interventi destinati alla salvaguardia delle specie ittiche predatrici per estendersi nei limiti del possibile a tutto il relativo habitat. Questo perché esse rivestono la funzione di una specie di ‘ombrello’: poste come sono all’apice della catena alimentare, la loro floridità è garanzia di un complessivo buono stato dell’intero ecosistema di riferimento. Abbiamo in particolare puntato sulle popolazioni autoctone di salmonidi nelle acque ‘fredde’ e di esocidi nelle acque ‘calde’. Entrando nello specifico di quanto è stato finora realizzato, accenniamodi seguito, in sintesi e per territorio, ai diversi progetti già in essere. Sede di Lodi. È stato iniziato nel 1999 un progetto di salvaguardia della trota marmorata del bacino sublacuale dell’Adda in collaborazione con le Province di Cremona e Lodi e le relative Fipsas provinciali. L’intervento ha finora impedito l’estinzione della specie come avvenuto in altri corsi lombardi. Al momento SCI ha in comodato d’uso un piccolo incubatoio per la stabulazione delle uova di marmorata recuperate, già di proprietà della Provincia di Cremona e ora di Regione Lombardia. L’impianto è localizzato alle Bocche del Canale Vacchelli, in quanto è stata posta in essere una collaborazione con il Consorzio Irrigazioni Cremonesi (CIC) che gestisce il canale, collaborazione che potrebbe portare all’allargamento dell’attività ad altre specie ittiche a rischio. Sede di Treviso. Lo SCI ha ottenuto nel 2014 dalla Regione Veneto un finanziamento per la costruzione di un incubatoio destinato al luccio e
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ai ciprinidi autoctoni, sito all’interno di una costruzione di proprietà del Comune di Treviso. L’impianto è destinato in particolare al bacino del fiume Sile, ma ha ottenuto l’autorizzazione a operare per l’intera pianura veneta. SCI, proprietario dell’impianto, in collaborazione con il club Lanciatori Bassa Trevigiana (LBT), in accordo con le varie Fipsas provinciali sotto la supervisione di un ittiologo e degli enti pubblici gestori delle acque, opera per la campagna di raccolta dei riproduttori dalla cui spremitura si ottengono le uova da stabulare, a cui seguono poi le successive fasi produttive fino al rilascio degli avannotti a sacco vitellino riassorbito. La potenzialità massima dell’impianto è di circa un milione di uova di luccio. Sede di Arezzo. Dal 2010 la sede SCI di Arezzo, in collaborazione con il Mosca Club Siena e dapprima Enlapesca e ora Fipsas, ha posto in essere un progetto di salvaguardia del luccio sul lago del Calcione. Il progetto comprende uno specifico regolamento di pesca (no kill al luccio, divieto di pesca col vivo, allargamento dei periodi di divieto, uso di cavetti ed esche artificiali di dimensioni adeguate ecc.) che insieme alla regolarità dell’attività di sorveglianza, realizzata da tre soci nominati guardapesca, ha consentito la ripresa quali-quantitiva della specie. Sede di Ravenna. La sede SCI di Ravenna nell’ambito dell’attività della locale Fipsas ha sollecitato, offrendo collaborazione attiva nella successiva gestione, la Provincia di Ravenna a istituire una zona di ripopolamento e no kill al luccio sul fiume Lamone a Faenza. Risultato raggiunto nel 2006. Tuttavia a causa delle ricorrenti asciutte del tratto, dovute alle eccessive captazioni idriche a scopo agricolo, in seguito la zona no kill di circa 6 km è stata dislocata più a valle, laddove non si verificano situazioni di carenza idrica. Nella nuova localizzazione sarebbero auspicabili alcune opere per migliorare la tabellatura e l’accessibilità al fiume. Con analoga collaborazione è stata istituita una zona no kill destinata al persico reale nel basso fiume Savio. Sede di Firenze. La locale sede SCI in collaborazione con la Fipsas provinciale, nell’ambito di un ormai consolidato rapporto con Provincia di Firenze, ha ottenuto nel 2014 l’istituzione di una Zona Di Protezione delle specie ittiche autoctone sul fiume Sieve. La zona di circa 2 km di lunghezza presenta fra le caratteristiche di maggior pregio una iniziale popolazione di lucci per la cui tutela è stato introdotto un regolamento particolare della pesca e il regime di no kill. La sede SCI di Firenze è inoltre parte attiva nell’opera di recupero dei ceppi di fario autoctona sui torrenti della provincia. Sede di Piacenza. La sede SCI di Piacenza partecipa dal 2007 all’attività del Comitato No-Tube, a cui aderisce anche Legambiente, indirizzato al contrasto della costruzione di icro centrali elettriche sui torrenti dell’Appennino piacentino, conseguendo in tale impegno significativi risultati. Si è inoltre impegnata nel recupero ittico, in particolare di esocidi durante gli svasi del bacino artificiale del Molato, impegnandosi nella difesa e diffusione della specie nelle acque di pertinenza. Sede di Savona. La sede SCI di Savona è impegnata dal 2012 nella salvaguardia e valorizzazione della popolazione di esocidi nel lago artificiale di Osiglia. In particolare collaborando con Comune, Regione e Fipsas è riuscita a ottenere regolamenti di pesca più favorevoli allo spinning (ad esempio permesso all’uso di imbarcazioni con motore elettrico) e di tutela ittica, portando la qualifica del bacino da semplice invaso a uso idroelettrico a riserva di pesca comunale (ossia in una condizione dove chi gestisce deve tenere conto della popolazione ittica). Sede di Pavia. La sede SCI di Pavia, collaborando con la Fipsas provinciale, ha ottenuto da essa nel 2015 l’adozione di un regolamento di tutela e no kill al luccio presso la lanca del Lido, limitrofa al Ticino nei pressi della città di Pavia. La lanca potrebbe divenire una zona di ripopolamento e accrescimento della specie. Sede di Udine. La sede di Udine attraverso un’attiva presenza negli organi istituzionali dell’Ente Tutela Pesca (ETP), ente delegato dalla Regione alla gestione della pesca, è riuscita a ottenere nel 2015 l’adozione del no kill al luccio nell’intero territorio del Friuli Venezia Giulia. Sede di Rovigo. La sede di Rovigo, collaborando con la locale Fipsas, ha ottenuto nel 2015 dalla Provincia il no kill al luccio e al persico reale sull’intero territorio provinciale. È inoltre impegnata in un progetto collaborativo col Comune di Pincara, volto a realizzare una riserva destinata alla tutela delle specie autoctone all’interno di un antico ramo del fiume Tartaro, distaccato da decenni dall’attuale corso.
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notizie
PIPAM è il più vasto portale di pesca a mosca in Italia. Per approfondimenti sui vari argomenti vi invitiamo a visitare il sito www.pipam.it e a iscrivervi nel forum per partecipare attivamente alle discussioni, pubblicare articoli e foto (di tecnica, di fly tying, di recensioni di materiali ecc.), inviare informazioni sugli itinerari, che saranno inseriti nella rubrica «Dove Pescare» del sito. PIPAM ha anche aperto una pagina Facebook (https://www.facebook.com/ groups/41688482011/) dove poter condividere foto, impressioni, pareri, ecc. Anche in questo caso l’invito è quello di iscrivervi numerosi.
PIPAM NEWSLETTER Nel notiziario, diffuso per posta elettronica con cadenza mensile, troverete notizie dal mondo di PIPAM, novità da parte degli inserzionisti, immagini e tanto altro. Per essere sempre aggiornati sulle novità nel mondo della pesca a mosca registratevi alla PIPAM NewsLetter: iscriversi è semplicissimo e gratuito: basta andare sulla home page di PIPAM, cliccare sul banner NewsLetter PIPAM e scrivere il proprio nickname e la propria email nel format che comparirà.
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COSTRUZIONE
FLY FISHING MAGAZINE
La pesca a mosca in Val di Fiemme S. Juan Worm Fly Red Jig UV Dressing Italiano – Diego Riggi Interessante video di costruzione del San Jaun Worm con aggiunta di colla UV molto catturante: pochi e semplici passaggi ed ecco qui un modello molto performante per le nostre acque.
flyfishingadventures Un tuffo nella bellissima Val di Fiemme in Trentino Alto Adige, alla scoperta dei torrenti Avisio e Travignolo. Accompagnati da Nicola Zanon, guida locale e vicepresidente dell’Associazione pescatori Val di Fiemme, andremo alla scoperta di luoghi meravigliosi, cercando di catturare le fario autoctone del Travignolo e le potenti trote del torrente Avisio. Slow Fly Fishing Stefano Mandelli Un bel video racconto di ambientato in Cadore, dove Stefano Mandelli illustra la sua filosofia di pesca.
Vespa da caccia in foam Dressing Italiano - Diego Riggi Una videoricetta estremamente interessante: anche in questo caso vengono descritti minuziosamente tutti i passaggi costruttivi.
Sedge da caccia Contepier Video di costruzione di una bella imitazione di sedge da caccia. Niente di impegnativo sul morsetto, ma con una buona resa sul fiume.
Dave Hughes, Wet Flies – Tying and Fishing Soft-Hackles, Winged and Wingless Wets, and Fuzzy Nymphs, 1995 Recensione di Andrea Rossetti (ROX) Le wet flies (spider) per la loro semplicità incarnano l’essenza della pesca a mosca. Sono le prime imitazioni che probabilmente l’uomo ha utilizzato per la pesca e sono ancora oggi le prime che vengono insegnate ai neo-
fiti nei corsi di costruzione; questo libro ne contiene ottimi esempi. Dopo il primo capitolo in cui viene spiegato come lo studio di questi artificiali mostri la varietà degli stadi evolutivi dell’insetto, l’autore introduce la parte storica, che mette a confronto l’evoluzione britannica (Stewart, Pritt, Edmunds, Lee, Skues, Sawyer), con quella americana (Leisenring, Hidy e Nemes).
il finale perfetto. Secondo voi, per unire due spezzoni di filo, anche di diametro diverso, quale nodo tiene di più, il Blood o il Surgeon? Alle estremità del finale realizzato, lasciate un’asolina oppure no? Quali caratteristiche deve avere il filo per realizzare i finali?
La rete informa Angelo Piller (Angelo) La rete del ragno, o meglio la tela del ragno, è sicuramente qualcosa che il pam non dovrebbe mai trascurare. Infatti, è in grado di darci chiare indicazioni sugli insetti presenti in quel momento. In questo caso il menù è semplicissimo e molto gustoso: formiche alate!
I CERCHI PIÙ INTERESSANTI I THREAD PIÙ SEGUITI Canne da competizione coda wf5
Streamer classici
Quale nodo per il finale? Antonio Napolitano -Flyenne Per quanto riguarda il finale, molti preferiscono farselo da soli piuttosto che acquistare quello conico ‘pronto all’uso’. Il finale si realizza seguendo una delle mille ricette unendo più spezzoni di filo, ottenendo così’
Angelo Piller (Angelo) Classico tra i classici (classe 1930), è uno streamerino che mi ha dato ottimi risultati nei laghi di montagna durante giornate estive e assolate, consentendomi di catturare fario, ma anche salmerini. Proprio per la sua efficacia nei confronti di questi ultimi, venne inizialmente chiamato Assassin. In seguito ottenne il suo nome originale grazie a un film nel quale Rodolfo Valentino rimase avvelenato da un cocktail micidiale, il Mickey Finn...
Giordano L’amico Giordano chiede lumi sul Forum circa le canne da competizione. In particolare canne che portino code WF del 9. Molti interventi interessanti. Un bel thread tecnico molto seguito . Streamer classici giuse.f Questo thread prosegue, con interessanti spunti di storia della costruzione e tecnica, dal 2015, a dimostrazione dell’interesse dell’argomento. Nel thread sono riportate belle foto di streamer retrò.
TECNICA SPINNING
nuovi e vecchi MAURO MARZI [glanishunter@yahoo.it] fOtO dI MAtteO MAggI
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onostante sia uno degli artificiali più conosciuti dagli appassionati, che spesso hanno cominciato la loro ‘carriera’ nel mondo dello spinning proprio grazie ad esso, il rotante viene oggi spesso dimenticato, relegato in qualche scatola di minor utilizzo. Anche se sono passati ormai parecchi anni dalla sua creazione, tuttavia, il rotante rimane a mio avviso un’esca molto efficace per diversi pesci – fra i quali il luccio – e che ha mantenuto le sue attrattive senza subire troppe modifiche rispetto ai modelli originari. Come’è noto esistono due ti-
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pologie di costruzione che permettono la rotazione della paletta nella fase di recupero in acqua, con evidenti differenze fra loro in pesca. Nel primo tipo, i cui esemplari moderni sono nati in Francia e commercializzati dalla Mepps, la paletta è montata su un cavalierino che gira sull’asse metallico. La progettazione consente in fase di lancio di raggiungere quasi sempre la distanza desiderata grazie al ribaltamento della paletta posta sul cavalierino, riducendo l’attrito con l’aria. Se la costruzione è effettuata a regola d’arte, la rotazione in acqua è pressoché immediata. L’azione è determinata dalla forma delle palette: la Colorado, o a goccia, è quella più indicata per una
Il Panther Martin, grande classico.
Vari modelli della Mepps, dressati e no.
pesca in acque ferme con recuperi lenti, mentre Indiana e Willow (foglia di salice) sono più adatte a recuperi medio-veloci, sempre in acque ferme. L’altro tipo di rotante non possiede cavalierino, avendo la paletta montata direttamente sull’asse, il che consente durante il recupero una serie di vibrazioni marcate e un nuoto più irregolare. Il modello più famoso in questo caso è notoriamente il Panther Martin – inventato dal celebre pescatore polacco Stanislao Kuckiewicz Romika – che ha un tipo di paletta particolare, diverso da quelli citati. Parlando di luccio, a prima vista il rotante fa pensare a un’esca dedicata a esemplari di piccola taglia, molto meno sospettosi rispetto ai big. Tuttavia, anche in questo caso la selezione è fatta sulla base della taglia del rotante, per cui basta impiegare le misure più grosse per avere attacchi da cardiopalma: i Martin da 20-28 g, gli ottimi Heron nelle misure più grandi (n. 5), i Mepps Giant Killer nn. 5 e 6.
Il Crack della Heron ha un corpo cavo con chiusura regolabile che permette di inserire sostanze di vario tipo al suo interno per appesantire l’artificiale. Con serbatoio aperto crea vibrazioni ed emissioni sonore.
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TECNICA MOSCA
SOFT HACKLED
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MASSIMO MAGLIOCCO [max@massimomagliocco.it]
crivere di mosca su una rivista specializzata è sempre impegnativo, specie per uno come me, che di articoli ne ha scritti qualche centinaio: occorre cercare di non essere banali e di non ripetersi. Si è dunque portati a individuare argomenti che possano essere interessanti per un lettore che è diventato sempre più esigente ma soprattutto preparato. Ed è proprio partendo da queste ultime due considerazioni – nello scrivere il mio primo articolo per questa rivista – che ho pensato di parlare di un argomento diverso, che fonda il classico con il moderno della pesca a mosca: l’uso di un artificiale usato a secca e gestito con le attuali tecniche di lancio ma nato e pensato da sempre per una pesca non proprio in superficie. Mi riferisco allo spider. Quando l’amico Robert Smith mi fece omaggio del suo libro The North Country Fly, edito da Coch-y-Bonddu Books, libro molto interessante per gli storici della pesca a mosca, in cui spiega con dovizia di particolari la nascita e l’uso di un certo tipo di spider usato nel nord dell’Inghilterra, a dire la verità lo lessi con un interesse legato più all’omaggio di un amico che per gli argomenti trattati, in quanto non inerenti alla pesca sul ‘pelo dell’acqua’. Quando però, pescando con Philip Bailey sul fiume Wharfe in Yorkshire, che è la patria delle North Country Flies, vidi usare queste mosche in maniera diversa, mi si è accesa la lampadina e ho iniziato ad approfondire l’argomento. Philip, che è un frequentatore e una guida di que-
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sto fiume, mi disse che usava queste spider pescando a sommersa nel classico modo britannico, ma avendo poi imparato da me il lancio made in Italy e avendo praticamente abbandonato tutte le altre tecniche, aveva pensato bene di dedicarsi al loro impiego a secca, vedendo come si sarebbero potute adattare alla tecnica. Molto ha influito nel suo modo di pensare questo tipo di artificiale ciò che Philip ha riletto in un vecchio libro, The Practical Angler di W.C. Stewart del 1857, che secondo lui è stato il primo a descrivere in dettaglio i metodi usati con la pesca delle ‘small soft hackled flies’. A differenza di Philip, che usa tre mosche, io ne uso una solamente, per rimanere nel solco della classica dry fly e non immaginare tecniche diverse, che a me proprio non piacciono. Occorre quindi un’attrezzatura classica da secca con canna rapida da 7’,6’’ a 9’, una coda possibilmente DT 3 o 4 e il solito finale lungo 5 metri; insomma, l’unica cosa che cambia è l’artificiale. Qualcuno potrebbe obiettare che se cambia solo la mosca non c’è poi tutta questa differenza con le classiche secche, ma quello che cambia è l’approccio che si pone in essere quando si insidiano trote e specialmente temoli. Per prima cosa va detto che i luoghi di pesca non sono certo le acque mosse, ma quelle più calme che comunque ‘camminano’ anche spedite, quelle per capirci dei lunghi raschi con una profondità dell’acqua di 1-1,5 metri, oppure le risorgive, quando si scorgono le trote proprio sotto il pelo dell’acqua ma anche leggermente più in profondità. Acque abbastanza com-
patte che scendono con una velocità costante sono dunque l’ideale, ma il bello è che questa tecnica si sposa benissimo alle situazioni in cui ci sono le cosiddette bollate rade, cioè quando vedete i pesci salire in superficie ogni tanto e non costantemente, oppure quando è in procinto di avvenire una schiusa. Non che durante una schiusa queste mosche non funzionino, ma ho verificato che nell’approssimarsi di una schiusa diventano veramente micidiali. All’inizio dei miei esperimenti, perché così dovrebbero essere chiamati, avevo optato per un finale più corto di 3,50 m, perché pensavo che essendo una pesca più di ricerca avrei avuto qualche difficoltà di ferrata usando il mio classico finale di 5 m, principalmente perché non sapevo come effettivamente il pesce si sarebbe comportato nel momento della ‘mangiata’ dell’artificiale, quindi meglio un finale più corto e pronto che uno più lungo che mi potesse limitare l’azione di pesca. Ma alla fine mi sono reso conto che non è affatto così, ma ne parlerò dopo. Le misure del mio finale di 5 metri sono: 180 cm dello 0,50 - 90 cm dello 0,40 - 60 cm dello 0,30 - 30 cm dello 0,20 140 cm dello 0,10/0,14. Andando al concreto dell’azione di pesca, va detto che al 90% è la stessa di quando si usa la classica dry fly, per cui se scorgete una bollata e siete sicuri che sia un temolo, lancerete in asse di scia della mosca almeno un metro se non oltre a seconda della profondità dell’acqua e dovrete fargli passare la mosca in testa. In presenza di una trota, invece, consiglio di mettergliela qualche centimetro a lato, per far sì che un’eventuale competizione alimentare con altre trote nei paraggi possa farla scattare più velocemente sulla mosca. Ma come si comporta la nostra spider in acqua? Come molti sapranno,
tende a inabissarsi ed è proprio dopo qualche secondo dalla posa che dovrete iniziare a trattenerla con delle leggerissime trattenute al fine di farla restare proprio al di sotto del pelo dell’acqua. Se state insidiando un temolo, vedrete il solito cerchio, ma molto meno evidente, mentre la trota si può comportare in due modi: o ‘sgroppa’, cioè delfina, oppure fa notare non una bollata vera e propria, ma una sorta di rigonfiamento dell’acqua, proporzionato alla stazza del pesce. I primi pesci verranno sistematicamente padellati, perché non sarete abituati a questo tipo di comportamento ma poi, presa la mano, diventerà facile capire la bollata. Dicevo prima delle piccole trattenute: oltre a far restare la mosca sotto il pelo dell’acqua, queste gli daranno anche un minimo di vitalità, che spesso gioca un ruolo fondamentale. Qui, come potete immaginare, il discorso del dragaggio è quasi nullo, il che facilita di molto coloro i quali non hanno molta dimestichezza con il lancio. Una tecnica usata in Gran Bretagna con questi artificiali, soprattutto nel nord dell’Inghilterra, è quella di far sondare con lo spider le varie profondità dell’acqua. Si fa lanciando più lungo e ingrassando il finale di un paio di centimetri a seconda di quanto la mosca deve pescare. Così, pian piano si sale in superficie ingrassando il finale e sporcandosi indice e pollice con il silicone, man mano verso la mosca per farla pescare sempre più vicino alla superficie. Qui mi fermo, perché andiamo fuori argomento in quanto stiamo parlando di mosca sommersa, ma era solo per ricordare che ci sono altri modi di utilizzo di questo artificiali. All’inizio dicevo delle acque mosse nelle quali questa tecnica non va bene. Il motivo lo avrete già capito: l’acqua mossa ha
Driffield Beck, una classica risorgiva inglese, nelle cui acque l'uso degli spider è molto valido.
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LACUSTRI
Marcello reMondi e leonardo Muto [remondi.marcello@alice.it - leonardo@utopiatackle.com]
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a fantomatica trota lacustre, la chimera, il fantasma... Gli appellativi guadagnati da questo pesce sono molti e tutti enfatizzano un’aura di mistero che lo contraddistingue. La sua presenza è più o meno diffusa nei laghi prealpini del nord Italia, dove è un’attrattiva ‘storica’ per tutti i pescatori. Dai veri e propri colossi del passato, di ben oltre dieci chili, le taglie sono oggi mediamente diminuite, come anche i numeri in fatto di presenza. Si è tuttavia scoperto che la lacustre non è prerogativa del solo nord Italia: lo sviluppo dello spinning nell’intero stivale ha rivelato diverse realtà dal centro al sud. La livree che contraddistinguono la lacustre variano a seconda dell’ambiente, ma anche dal ceppo originario: alcune hanno tratti predominanti maggiormente accostabili alla fario, altre sono più simili alla marmorata, altre ancora sono veri e propri ibridi tra le due tipologie. Tuttavia, per lo più sono accomunate da una livrea ‘metallica’, con punteggiatura rada: macchie nere o parzialmente virate al mattone quando si tratta di ceppi fario, con metamorfosi fenotipiche dovute all’adattamento alla vita lacustre. L’unica costante sta nel fatto che chi la cerca si aspetta pesci unici, schivi e selvaggi.
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i diversi ambienti Nei grandi laghi del nord la pesca della lacustre è praticata per lo più nel mesi invernali, con aperture anche specifiche per certi ambienti già nel mese di gennaio. In tutto il resto d’Italia, invece, viene di solito rispettata la data di apertura generica ai salmonidi, a fine inverno - inizio primavera, periodo nel quale folti banchi di alborelle si radunano negli strati più superficiali del lago e in prossimità del sottosponda, formando tipici banchi composti da numerosi esemplari. Tali banchi costituiscono per lo più l’unico foraggio reperibile in questo periodo dell’anno e attirano di riflesso le trote, complice anche la temperatura più rigida dell’elemento liquido, trovando cibo e condizioni di caccia ottimali. La presenza costante di foraggio lascia presagire una frequentazione abitudinaria del lago da parte della lacustre, consigliando la ricerca in punte rocciose o anche sabbiose ma con scalini importanti, prismate e cadute rocciose con molti ripari, zone di foce, tutti ambienti dove confluenze di correnti ma anche lati riparati fanno sostare branchi di alborelle, scardolette, reali o altri piccoli ciprinidi. Condizioni climatiche congeniali sono spesso tempo
nuvoloso, pioggerellina o nebbia, nonché una presenza di vento frontale affrontabile senza che pregiudichi l’azione di pesca, fatta di lanci lunghi a raggiera per sondare tutto il perimetro di lago antistante. Sono favorevoli insomma i fattori climatici che portano a una certa ‘opacità’ dell’elemento luce: da quella solare alla stessa limpidezza dell’acqua, che uniti alla nostra cautela nel non essere invasivi fanno diminuire la proverbiale furbizia di questi pesci. Questo non vuol dire che una giornata di sole e calma piatta non possa dare delle belle catture, ma sicuramente le difficoltà aumentano. Con il graduale innalzamento delle temperature, poi, le lacustri si spostano sempre più in profondità, arrivando a volte a stazionare anche oltre i 40 m, rendendo quindi la ricerca difficile e quasi impossibile mediante lo spinning praticato da riva. A causa soprattutto della drastica diminuzione della popolazione di alborelle nei grandi laghi, negli ultimi anni si nota come queste abitudini siano pian piano mutate, rendendo le catture nei mesi freddi sempre più rarefatte e occasionali. Durante il periodo invernale e col passare degli anni, infatti, le lacustri hanno gradualmente iniziato a introdurre nella loro dieta altri tipi di foraggio, come ad esempio il pesce persico. A differenza dell’alborella, il pesce persico, in special modo d’inverno, è solito stazionare in strati d’acqua nettamente meno superficiali, rendendo quindi i nostri tentativi di incrociare una lacustre più dispersivi o perlomeno richiedendo di mutare l’approccio tipico dello spinning classico. È altrettanto vero che in alcuni laghi la popola-
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ITINERARIO MOSCA E SPINNING
Patagonia
MARCO BELLUCCI [patagoniafishinglodge@gmail.com · www.patagoniafishinglodge.com]
H
o sempre amato viaggiare per terre dove la natura fa da padrona, dove la mano dell’uomo è poco presente – soprattutto dove l’uomo è poco presente – e dove si pesca. La Patagonia racchiude in sé tutte queste caratteristiche: natura incontaminata, selvaggia e ostile, spazi infiniti, pochissimi abitanti e tante trote. Terra agli antipodi e degli opposti, dove grandi laghi e cristallini fiumi confinano con infinite distese desertiche, dove il silenzio è assordante, dove il vento è così afosamente gelido, dove il nulla è tutto. Cieli limpidi color zaffiro e notti illuminate da milioni di stelle fanno da tetto a questo ultimo paradiso. Nel 2008 l’amico Gianni Gronchi, che vi si è trasferito, mi ha invitato ad andare a trovarlo e, nel giro di due mesi, ‘armato’ di tutto punto, sono partito per la magica meta. Spesso quando si sogna troppo su un luogo, si finisce per rimanere delusi, le aspettative non vengono confermate dalla realtà; per me, invece, la Patagonia le ha ampiamente superate fin dal mio arrivo e, nel giro di sette mesi, vi ho comprato una casa che ho trasformato in lodge di pesca. La scelta del luogo è caduta, non a caso, su San Martín de los Andes. Situato circa 1800 km a sud di Buenos Aires, nel Parco Nazionale del Lanin, nel cuore delle Ande, si trova nel nord della Patagonia ed è considerato una delle migliori zone di pesca dell’Argentina, perché oltre a una notevole quantità di grossi laghi e a centinaia di chilometri di fiumi ‘infestati’ da splendide trote, gode di un ottimo clima ed è battuto in minor misura dal vento, che può diventare un grosso problema, al punto da compromettere il piacere della pesca, spostandosi verso sud.
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Tra i fiumi più famosi della zona si possono ricordare il Rio Malleo, il Rio Chimehuin, il Rio Aluminé, il Rio Caleufù e il Rio Limay per la quantità e la dimensione delle loro fario e iridee, tralasciando i vari torrenti e chalk stream pieni di fameliche trote. Se a tutta questa quantità di acque si aggiungono anche i laghi, non basta una vita per riuscire a pescare almeno una volta in tutti i luoghi. Se poi, per i più temerari, si vuole affrontare una flottada (discesa del fiume in barca, pescando) di due o più giorni, su tratti di fiume di circa 50 km totalmente inaccessibili da terra, con accampamento notturno in tenda e relativo asado argentino, o gironzolare per giorni sui laghi con i pontoon e la tenda al seguito, perdendosi in una natura selvaggia e incontaminata, beh allora siete nel Paradiso che avete sempre sognato. Comunque, per i meno temerari, la giornata di pesca ‘tipo’ si conclude con un piatto di ottima carne argentina alla parrilla (griglia) e un buon bicchiere di vino rosso Malbec, magari ammirando un tramonto mozzafiato sulle Ande. Quando si parla di pesca in Patagonia si pensa solo alla pesca a mosca, ma pochi sanno che si può pescare anche a spinning e con risultati imbarazzanti per la quantità e la taglia delle trote. Se in alcuni fiumi lo spinning è vietato (lo vedremo tra poco), esso è consentito in tutti i laghi, dove ho usato con successo minnow, crank (come ad esempio il Dardo della Herakles) e soprattutto shad. Occorre tener presente che per gli artificiali i colori che funzionano sono quelli che imitano fario e iridee, quindi in particolare il rosa, il rosso-giallo ecc. Da due anni ho iniziato poi a praticare, grazie all’amico Piero Letizia, la sua variante della pesca a Tenkara, che si è dimostrata una valida e piacevole alternativa alla mosca classica.
Il periodo più indicato per insidiare le trote di taglia importante è l’inizio e la fine della stagione di pesca, quindi i mesi di dicembre e aprile, che corrispondono alla nostra primavera e autunno (la stagione è spostata di sei mesi); in questi periodi si trovano livelli alti delle acque e pesci famelici, ma con possibilità di incappare in tempo brutto e temperature basse. Per una stagione più stabile e piacevole sono da preferire gennaio, febbraio e marzo, cioè l’estate, ovviamente con temperature alte (fino a 34 gradi, ma senza umidità) e sensibile riduzione dell’attività dei pesci, soprattutto nelle ore centrali della giornata. Ma, indipendentemente dal mese più o meno redditizio, consiglio soprattutto di riuscire a trovare il tempo per partire e poter godere di un’esperienza unica in questo autentico paradiso della pesca.
i fiumi Rio Chimehuín. Ricco di storia e famoso nel mondo, è uno dei più importanti fiumi della Patagonia argentina settentrionale. Nasce dal lago Huechulafquen, dalla nota ‘Boca del Chimehuín’, e dopo 55 km sfocia nel fiume Collon Cura. Durante il suo corso riceve le acque del lago Lolog attraverso il Rio Quilquihue e quelle del lago Curruhué attraverso il fiume che porta lo stesso nome del lago da cui nasce. È popolato sia da trote iridee che da trote fario, che spesso raggiungono e superano i due chili di peso, ma che talvolta, in condizioni particolarmente favorevoli, arrivano a dimensioni incredibili: si parla di pesci oltre i cinque chili… Per questo fiume sono consigliate canne da mosca a una mano da 9 piedi a 9 piedi e mezzo per code 6-7-8 e anche canne a due mani (soprattutto per la zona della Boca del Chimehuín) da 13 a 14 piedi per co-
Rio Malleo
Bella cattura sul Chimehuín
de dalla 7 a 9. Per lo spinning, canne adeguate a minnow fino a 9 cm ed esche in gomma con teste piombate fino a 1-2 g. Anche rotanti e ondulanti funzionano, ma – la considerazione vale in generale per la pesca a spinning in Patagonia – sono gli artificiali usati in modo quasi esclusivo dai locali, per cui risultano spesso meno redditizi. Rio Malleo. Si tratta di un fiume di medie dimensioni che nasce dal lago Tromen e, dopo un viaggio di circa 60 km, termina il suo corso nel fiume Aluminè. Per il paesaggio di incredibile bellezza che lo circonda, tra cui spicca il vulcano Lanin, è ritenuto uno tra i corsi d’acqua più belli di tutta la Patagonia. La sua conformazione e la quantità di pesci che lo abita lo caratterizzano come uno dei più adatti di tutta la Patagonia per la pesca a mosca secca. È vietata la pesca a spinning.
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skirmjan roDs
Premio su oGni numero: skirmjan trout Hunter series msk-t-732HH
Length: 7’3” (220 cm) Lure: 3/8-1.1/2 oz (10-45 g) Line: 10-30 lb Action: Regular Fast Canna destinata ai grandi fiumi o ai torrentoni di fondovalle dove stazionano i pesci più grandi e smaliziati. Controlla cucchiaini fino al n. 6 e addirittura martin da 28 g usati in lame di forte corrente. Non presenta nessuna difficoltà con minnow e jerkbait fino a 15 cm e pesi vicino ai 30 g, o soft bait dai 9 ai 15 cm, montate con testine piombate fino a 14 g. Il vettino risponde senza andare in crisi. Possiede una schiena robusta e potente, capace di contrastare anche le forti marmorate.
Potenti, leggere ed estremamente bilanciate, grazie alla tecnica costruttiva che riesce a combinare due differenti tipi di carbonio ad alto modulo HHC (Hyper Hard) e FC (Flexible) con una nuova resina ad alta densità, le canne Skirmjan sono disegnate e progettate per la moderna pesca con le esche artificiali. Ogni modello ha caratteristiche specifiche per tecnica e tipo di artificiale. www.molix.com/product/rods/skirmjan-freshwater-rods www.youtube.com/watch?v=UGNlL-dZVXU
FRANCESCO GIORDANO • INTERPRETAZIONI SONORE SOFT
A scelta fra: • MOLIX JUBAR SMART Suspending + MOLIX AUDACE 65 Suspending • STONFO CREATIVE DUBBING KIT + STONFO POLYMULTIFIL 16 colori moliX juBar smart Suspending 8,5 cm (3-3/8 in) 9 g (5/16 oz) col. Lugano Shad Perfetta combinazione tra performance di lancio, movimento ed efficacia. L’interno dell’esca è stato disegnato con una nuova partizione dei pesi, che bilancia l’artificiale in ogni condizione di pesca. I numerosi test effettuati hanno dimostrato che il Jubar Smart reagisce in scioltezza a ogni categoria di recupero, sia regolare e costante che ritmato da jerkate lunghe e decise. moliX auDaCe 65 Suspending 6,5 cm (2-1/2 in) 3,5 g (1/8 oz) col. Brown Trout Il ‘baby’ Audace, fortemente voluto dai pescatori, ha caratteristiche studiate per la pesca alla trota, sia in acque mosse e veloci che in lago o cava. Ma è efficace e da provare anche per cavedani, persici, aspi e black bass. In mare è un’esca talismano per gli appassionati di rockfishing e light spinning. Adatto a un recupero ordinato, sopporta anche jerkate decise o recuperi con ripetuti stop & go, che ne evidenziano l’effetto slow sinking. stonfo CreatiVe DuBBinG kit (art. 648) Il kit comprende due pinze per dubbing + una forcella + istruzioni d’uso. Permette la realizzazione di dubbing in varie dimensioni, sia nei diametri che nelle lunghezze. Utilizzando filati di colore diverso si possono ottenere corpi multicolore a forte impatto adescante e imitativo. Effetti particolari possono essere inoltre creati miscelando materiali di diversa tipologia, come polipropilene, flashabou, cristal flash ecc. stonfo PolYmultifil 16 Colori (art. 649) 16 buste – una per colore, con l’assortimento completo dei colori disponibili – di filato multifibra in polipropilene: leggerissimo, idrorepellente, ideale per l'imitazione di ali, la realizzazione di dubbing in asola, dubbing brush ecc.
show room
progettate per i bassangler italiani
CANNE FASSA SURVERY BASS A circa due anni dall’introduzione delle prime canne da spinning marchiate Gamakatsu, tre famiglie ‘allround’ caratterizzate da modelli di grammature classiche adatte a moltie tecniche di pesca a spinning, ecco una serie specifica, disegnata da un pescatore italiano per le esigenze specifiche dei bassangler italiani. Le canne si caratterizzano per una cosmetica curatissima fin nei minimi particolari, che ci dimostra, se mai ce ne fosse bisogno, come il bass in Giappone sia il pesce in assoluto con il numero più alto di follower, fatto che si traduce in un’offerta di altissimo livello nel mercato interno. Le Survery, dedicate all’Europa, riprendono quindi il concetto assai caro per Gamakatsu di ricerca della perfezione e della qualità assoluta, due regole auree che i product manager del Sol Levante hanno seguito, in totale accordo con il nostro consulente per il bass, Luca Dal Cer. I modelli concepiti sono addirittura nove, ma nel 2016 Fassa ha deciso di introdurne solo cinque , per soddisfare le declinazioni del bassfishing più popolari qui da noi. 7’ MH Multimission Spinning: una canna che, per le sue caratteristiche, si presta a più tecniche finesse come lo split shot e lo shakey head; gode di un’ottima sensibilità di punta e di una buona riserva di potenza e questo valore aggiunto permette di utilizzarla anche con fluke e soft stick bait. Ottima per chi pesca dalla barca e dal belly, è molto interessante anche per gli amanti della pesca da riva, che potranno avvalersi di una monopezzo polivalente. 6’8” ML Shallow Crank Casting: canna specifica studiata per utilizzare piccoli crank bait capaci di raggiungere profondità massime di un metro e mezzo. La sua leggerezza e velocità permettono di compiere molti lanci e quindi di ‘battere’ molta acqua, caratteristiche che la rendono perfetta come canna da ricerca. 6’9” MH Multimission Casting: la canna che non può mancare nell’arsenale del bassangler: è la tre quarti che può essere utilizzata sia per le esche veloci, che per il pitching. Testata con spinnerbait, chatterbait e buzzbait, anche all’interno di cover intricate, si presta bene anche all’utilizzo con esche top water, in particolar modo con la tecnica walking the dog. La buona riserva di potenza la rende ottima per il texas rig e per un pitching light con piombatura da 1/4. 7’ H Jig/Texas Rig Casting: canna da un’oncia, molto leggera e potente, ideale per la pesca con il jig, specialmente nella misura 3/8 di oncia, anche se la particolare sensibilità le permette di essere efficace anche con jig da 1/4 di oncia. Ideale per la pesca a Texas rig, non disdegna né l’impiego del fluorocarbon, né quello del braid. 7’6” MH Flip Master Casting: canna potente ma estremamente sensibile, utile quando è fondamentale avvertire le mangiate più subdole nelle cover più estreme. Ideale per il flipping e per il punching. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www.fassa.it, info@fassa.it.
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per lo spinning marino medio-pesante dalla costa
DAIWA LUVIAS SALT 832HXH Facendo seguito alla presentazione panoramica della serie di canne Luvias Salt, dedicate allo spinning saltwater, apparsa sul numero di giugno-luglio scorso di questa rivista, ho il piacere di parlare qui del modello 832HXH, che ho avuto modo di provare in svariate uscite di pesca in Adriatico e soprattutto in Liguria (vedi il mio articolo di questo numero). Stiamo parlando di un attrezzo manovrabile e notevolmente affidabile per combattimenti con predatori di costa quali lampughe, barracuda, palamite, serra, ma che ha dimostrato di non temere l’incontro con una bella leccia amia... Proprio la misura di 8’3” (circa 2,50 m di lunghezza), in due sezioni (l’ingombro è di soli 129 cm), si presta al meglio per praticare uno spinning medio-pesante da riva, nel quale adoperare sia popper che voluminosi long jerk; la potenza va infatti da 20 a 60 g, ideale per una serie veramente ampia di artificiali. Mi hanno subito colpito la gittata di lancio che è possibile effettuare – merito anche degli anelli di cui è dotata (9 in Fuji Alconite K-guide) – unita alla notevole precisione nel lancio stesso. Molto comoda risulta l’impugnatura in EVA, nelle cui vicinanze spicca il pratico ed esclusivo fermaesca di Fuji EHKM. La canna si abbina a mulinelli di taglia 4000-5000, con i quali si ottiene un ottimo equilibrio, grazie anche alla composizione in carbonio HVF a basso contenuto di resina (tecnologia X45) del grezzo. La placca portamulinello è la nuova Fiji TVS, in dotazione alla serie Luvias Salt. Ottima la sensibilità, che ho sperimentato richiamando anche
piccoli metal jig di soli 20 g. È evidente che i tecnici giapponesi si sono prodigati per realizzare un attrezzo ‘pratico’, ideale per gli spinningofili che si muovono spesso sugli scogli alla ricerca di pesci combattivi. L’azione di pesca esalta la resistenza della canna a sfiancare prede interessanti, come grosse palamite infuriate o serra da foto ricordo. L’ho trovata eccezionale richiamando artificiali lunghi sino a 20 cm, con i quali attuavo jerkate frenetiche per stimolarli al meglio senza stancare più di tanto il braccio, ma anche nella fase della ferrata tempestiva a debita distanza, magari dopo un chiassoso attacco al popper lanciato in mare aperto. Non ultimo, vorrei segnalare un costo che, nonostante l’alto livello tecnico della canna, rispecchia il momento attuale dell’economia europea, sicuramente accessibile ai più e assai gratificante in relazione alla qualità ottenuta. Per ulteriori informazioni: Daiwa Italy, www.daiwaitaly.it, info@daiwaitaly.it. (Giorgio Montagna)
Modelli freshwater dalla #3 alla #6: • portamulinello in legno Verawood e metallo anodizzato nero • manico snub nosed half-wells in sughero portoghese di prima qualità Modelli saltwater dalla #5 alla #10: • portamulinello in alluminio anodizzato nero • fermamosca integrato nel portamulinello • manico full-wells in sughero portoghese di prima qualità con EVA fighting butt • serigrafia nel portamulinello con n. lenza. • fodero in tessuto nero con tag del modello. • tubo in alluminio colore verde olive scuro con medaglione Sage ovale. Prezzo 895 euro, garanzia a vita incondizionata su qualsiasi rottura, anche accidentale. La serie completa dei modelli è visibile all’indirizzo www.sageflyfish.com/fly-rods/all-water/x/ Grezzi disponibili da ottobre su ordinazione. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, info@garue.it, www.garueshop.com.
per la tecnica a due mani
SAGE X SPEY
con tecnologia Konnetic HD
SAGE X Le nuove Sage X sono le ultimissime canne ad azione veloce costruite da Sage con tecnologia Konnetic HD (High Density). Rispetto alle serie precedenti, questo materiale è ora ancora più denso di fibre di carbonio, rendendo il fusto più performante. Il tip è più sensibile e preciso e assorbe maggiormente le vibrazioni. I loop sono più stretti, perfetti a tutte le distanze. Le canne costruite con questo materiale, usato e sviluppato in esclusiva da Sage, si caricano fino al butt e permettono al pescatore di caricare, sentire e lanciare con un feeling mai raggiunto precedentemente. Parola di Jerry Siem, storico progettista Sage. Le vibrazioni e i movimenti laterali sono contenuti al minimo, a tutto favore della precisione nel lancio, della potenza e del controllo. Adatte sia all’acqua dolce che a quella salata. Completamente costruite a Bainbridge Island, USA, sono di colore Black Spruce con riflessi verdi e hanno legature verde scuro, con anelli in filo silver. Stripping guide Fuji Ceramic, passanti a serpentine in cromo duro, compreso tip. Tutte in quattro pezzi, sono disponibili dalla coda 3 alla 10, dalla 7’6” alla 10”.
Le Sage X sono disponibili anche nella versione Spey a due mani, in dieci modelli, dalla coda 6 alla 10, dalla 12” alla 15”, tutte in quattro pezzi.
model
handle
length line
tube
size (in) 6120-4 X 7120-4 X 7130-4 X 7140-4 X 8120-4 X 8130-4 X 8140-4 X 9120-4 X 9140-4 X 10150-4 X
13” Fore Grip/5” Rear Grip 13” Fore Grip/5” Rear Grip 13” Fore Grip/5” Rear Grip 14.5” Fore Grip/5.5” Rear Grip 13” Fore Grip/5” Rear Grip 14.5” Fore Grip/5” Rear Grip 14.5” Fore Grip/5.5” Rear Grip 13” Fore Grip/5” Rear Grip 14.5” Fore Grip/5.5” Rear Grip 15.5” Fore Grip/5.5” Rear Grip
12’ 0” 12’ 0” 13’ 0” 14’ 0” 12’ 0” 13’ 0” 14’ 0” 12’ 0” 14’ 0” 15’ 0”
6 7 7 7 8 8 8 9 9 10
39 39 43 46 1/2 39 43 46 1/2 39 46 1/2 49
weight (oz) 5 11/16 5 15/16 6 5/8 7 1/2 6 1/4 6 3/4 7 3/4 6 9/16 8 8 7/8
Fodero in tessuto nero con tag del modello. Tubo in alluminio colore verde oliva scuro con medaglione Sage ovale. Prezzo 1095 euro. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, info@garue.it, www.garueshop.com.
quattro modelli per l’Area Trout
CANNE FAVORITE ARENA Già alcuni pezzi si sono fatti vedere sul mercato verso il finire della scorsa stagione, mettendosi subito in risalto per la incredibile qualità in rapporto a un prezzo estremamente abbordabile. La serie include quattro diversi modelli, tutti con caratteristiche ideali per adattarsi all’ampia gamma di artificiali utilizzati per il Trout Area, ormai in voga nella maggior parte dei laghetti del centro/nord Italia. Il fusto è realizzato in carbonio alto modulo estremamente sensibile, per avere sempre il perfetto controllo degli artificiali, anche di grammature ultralight. L’azione Medium Low permette di ferrare con estrema sicurezza, senza rischiare di slamare la preda anche con l’impiego di ami senza ardiglione. La colorazione marrone opaco è estremamente elegante. Ideale per animare agevolmente microspoon da area trout ma anche artificiali ultralight o microjig. L’anellatura con microguides e generoso anello di partenza (guide concept) permette lanci più lunghi e precisi. Le finiture
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della canna sono estremamente ricercate, con elegante impugnatura in sughero, portamulinello a vite con inserto in legno e ghiere in acciaio lavorato, fondino in acciaio con bordo in legno. Tutti gli anelli sono con struttura alleggerita e pietra Sic. Tutte le canne vengono fornite in elegante fodero in velluto. Per ulteriori informazioni: Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.
al montaggio di una canna da spinning marino, capace di sopportare migliaia di lanci e reggere alle sfuriate di pesci di alcune decine di chilogrammi, è una certezza che oggi Majora garantisce attraverso i suoi blank della serie Mediterranea. La stessa qualità e bontà dei componenti usati per la costruzione delle canne Crown si ritrova in questi blank, perfetti per il montaggio con la migliore componentistica, magari ricorrendo a passanti e impugnature Fuji per ottenere canne da tonno della migliore qualità. Il tutto condito da quella abilità e fantasia costruttiva che rendono ogni costruttore di canne ‘fai da te’ fiero del proprio lavoro. Tre grezzi offset, disponibili anche montati con passanti Fuji KWAG, pensati per aderire a tutte le richieste dei pescatori del Mediterraneo, dal Mar Ligure all’alto Adriatico. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
in quattro pezzi, ad azione veloce classica tre grezzi per lo spinning al tonno
CROWN MEDITERRANEA TUNA ROD Crown è il marchio di riferimento per chi pesca con le esche artificiali e pretende attrezzature qualitativamente ineccepibili. È il risultato di un attento studio condotto da Majora sulle canne da spinning e da mosca per il mercato italiano. Ne sono derivati attrezzi specifici per i pesci e le acque nazionali, che hanno incontrato i favori di tantissimi appassionati. Ma oggi Crown indica anche grezzi specifici per la pesca dei tunnidi che popolano il Mediterraneo. La pesca al tonno rosso, in particolare, sta diventando una moda lungo la maggior parte delle coste nazionali e richiede attrezzi specialistici che non sempre si trovano già montati e pronti per l’uso. Poter ricorrere a un grezzo con le caratteristiche idonee
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REDINGTON VICE Le nuove canne Vice di Redington sono nate per soddisfare chi ha la necessità di avere un attrezzo ad azione veloce classica, dal prezzo accessibile. Il fusto costruito ad alto modulo permette grande controllo e precisione. Il design è sottile, con passanti a serpentina neri, portamulinello anodizzato nero con serigrafia del modello per un facile riconoscimento. Sono disponibili in quindici modelli dalla coda 3 alla 9, dalla 7’6” alla 10”. I modelli sono visibili all’indirizzo www.redington.com/fly-fishingrods/vice. Colore verde smeraldo, legature verde/nero scure. Tubo in
cordura. Prezzo di listino 219 euro, garanzia a vita su qualsiasi rottura, anche accidentale. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, info@garue.it, www.garueshop.com.
Per ulteriori informazioni: T2 distribution srl, via Capinera 2, Boccaleone, 44011 Argenta (FE), tel. 0532/800555, www.blackflagg.com, info@t2distribution.com.
in quattro misure e tre colori
due nuove misure: PE 0.25 e 0.7
REDINGTON RISE
MOLIX ULTRA LIGHT GAME
I nuovi Rise, arrivati alle terza generazione, sono ben al di là di quanto si possa pensare per mulinelli commercializzati a un prezzo così contenuto. Hanno design moderno e molto ricercato, bobine con profilo a ‘U’ large arbour, frizione in grafite sigillata progressiva e molto potente: dei veri gioielli. Queste le caratteristiche: • costruzione in alluminio aeronautico anodizzato 6061-T6. • ultra-large arbor design per un recupero veloce • frizione in graphite compatta • pomello della frizione oversize per il massimo controllo • facilmente convertibile da destro a sinistro e viceversa • portamulinello in nylon incluso • garanzia a vita
L’Ultra Light Game è un PE di alta qualità sviluppato e prodotto in Giappone da Molix. La speciale struttura a tre fili garantisce resistenza e sensibilità per la pesca con gli artificiali da riva e dalla barca. PE specialistico per la pesca ultralight in acque interne e in mare, è eccellente per il rock fishing, per il freshwater flats fishing in acqua dolce e per l’area fishing. È confezionato in speciali confezioni che permettono l’imbobinamento del mulinello senza estrarre la bobina dalla confezione originale. Questa speciale serie di PE tecnici e specialistici si arricchisce ora di due nuove misure, per ampliare il range di utilizzo tra i cultori dell’ultralight game: PE 0.25 per 4 lbs e PE 0.7 per 11,5 lbs. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
per pose più delicate
RIO SUPPLEFLEX Disponibili in quattro misure – 3/4, 5/6, 7/8, 9/10 – e in tre colori: ambra orange, silver e nero. model weight (oz.) diameter (in) yards/LB Rise 3/4 4 3.2 75/20 Rise 5/6 4.6 3.6 100/20 Rise 7/8 5.5 4 200/20 Rise9/10 6.3 4.4 250/20 Da 208 a 230 euro a seconda delle misure. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, info@garue.it, www.garueshop.com.
filo dedicato, in colore naturale
I Rio Suppleflex sono finali conici costruiti con uno speciale copolimero molto soffice, resistentissimo quando annodato. Tali caratteristiche permettono pose più delicate e presentazioni più naturali. Perfetti per la pesca a mosca secca, rendono più efficace il movimento delle esche sull’acqua. Sono disponibili con punte da 0,10 a 0,29 in otto misure. Con Perfection loop nel butt per facili connessioni. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
T.O.W. HARD KNOCKS ULTRA LIGHT Tugg of Warr Fishing Tackles lancia sul mercato, come da sua tradizione, un filo specifico dedicato alla tecnica dell’ultralight. Il filo T.O.W. Hard Knocks UL viene proposto in bobine da 110 metri e in un colore naturale che lo rende adatto a tutti gli impieghi nei quali si deve disporre di un filo dalle ottime doti mimetiche e di resistenza. Quattro le misure proposte, che spaziano in tutti i possibili impieghi delle varie tecniche ultralight.
per streamer e grosse mosche
CORTLAND 444 BIG SHOT La Big Shot è la nuova coda WF di casa Cortland, della prestigiosa e ormai più che classica serie 444. Caratterizzata da un front taper aggressivo e da una head sovradimensionata, la Big Shot è studiata per lanciare grossi streamer, mosche da bass e tandem con il minor numero di falsi lanci possibile. Il core è realizzato in un trecciato multifibra di nylon
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show room La gamma di modelli e dimensioni è molto ampia. Ogni artificiale Oldstream, oltre che un piacere per l’occhio dell’appassionato, è molto catturante, e l’ampia selezione consente di insidiare con successo tutti i tipi di predatori. Per ulteriori informazioni: Extra Fishing Gear, Via Santo Stefano 6/2, Casella (GE), tel. 366/ 2114087, www.extrafg.it.
una novità per il Trout Area
PELICAN LA GHETTO per renderla più che resistente, mentre la superficie extraliscia e l’assenza totale di memoria meccanica permetterà alla coda di scorrere velocemente tra i passanti senza fare resistenza, dando in pesca un piacere mai provato prima. Di colore azzurro chiaro, è disponibile in quattro misure: WF6, WF7, WF8 e WF9. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
creazioni artigianali per l’ultralight distribuite da Extra Fishing Gear
Davvero interessante la novità introdotta da Pelican per il Trout Area, la disciplina nata in Giappone che si sta diffondendo e affermando in tutta Italia. Si tratta di un microlipless di appena 2,5 cm e dal peso di 2 g, armato con un amo VMC Single Barbless. Nel panorama specifico mancava un prodotto con queste caratteristiche, che non pone limiti alla fantasia del pescatore, offrendo varianti di recupero senza precedenti. Wobbling accentuato in caduta, rollio su recupero lento, side to side su recupero medio-veloce, microjerkate stop and go, sciata su recuperato a canna alta: nessun’altra esca possiede tutte queste caratteristiche in così pochi centimetri.
STEPANOW e OLDSTREAM Dopo avere lanciato con successo crescente sul mercato il proprio marchio Flumen Fly Style Spinning, con la mission di creare un ponte tra mondo spinning e mondo mosca, Extra Fishing Gear è lieta di comunicare di aver avviato la distribuzione in Italia di due aziende polacche di alta qualità: Stepanow e Oldstream. Extra Fishing Gear ha infatti l’ambizione di offrire agli appassionati di ultralight (e di spinning generale) una finestra sul mondo in cui trovare, accanto all’intera gamma Flumen, che è in continuo ampliamento, novità originali e di grande interesse provenienti da molti paesi. La Stepanow è specializzata in wobbler e mini-wobbler, imitanti larve, insetti, piccoli pesci. Si tratta di esche prodotte a mano e siglate ad una ad una da Krzysztof Stepanow, geniale pescatore e abilissimo costruttore. I wobbler sono intagliati in canna di fiume, materiale leggermente più pesante della balsa, e quindi dotato di maggiore lanciabilità. Le esche lavorano a pelo d’acqua, con un nuoto naturale e adescantissimo. La colorazione è fatta a mano, in una gamma di colori ampia e molto realistica. Ogni singolo pezzo è davvero un piccolo capolavoro di artigianalità. La gamma è completata da jig e minnow dressati ispirati al mondo mosca, in perfetta modalità Fly Style. Il risultato è affascinante, e l’efficacia in pesca non è da meno. Esaltante, con i mini-wobbler, la pesca top water alle trote in acque torrentizie. I wobbler sono insuperabili per insidiare i cavedani smaliziati di grandi fiumi, piccoli corsi d’acqua o laghi. Oldstream ha invece scelto una strada diversa, producendo splendidi rotanti e ondulanti nella linea tradizionale, ma caratterizzati da un design originalissimo e nel quale, anche qui, l’alta artigianalità ‘si tocca con mano’, dando vita a veri e propri gioielli.
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Dodici i colori momentaneamente sviluppati per il La Ghetto, «una selezione nata da mesi di test» ci fa sapere Pelican, mentre «altri sono in via di sviluppo, per arrivare a offrire uno spettro completo». Le caratteristiche tecniche rispecchiano la politica Pelican: corpo in balsa trattato con resina speciale per rendelo più resistente, armatura passante, piombatura ad hoc, vernici super resistenti. Un prodotto made in Italy da tenere nel proprio Area Wallet. Per maggiori informazioni: Pelican snc, via Pasubio 34, 36034 Malo (VI), 0445/607518, mobile 328/1494293, 338/ 4083623, www.pelican-fishing.com.
il primo shad di Black Flagg
FIST OF FURY SLIKK SHADD 3.75” Il crescente interesse verso gli shad, con la continua richiesta da parte degli appassionati, ha indotto Black Flagg Raw Fishing Attitude a creare il suo primo shad. Slikk Shadd 3.75” è il primogenito della serie Fist of Fury, che abbina il nuoto di uno shad flat a un corpo cilindrico. È disponibile in otto colori che coprono tutte le esigenze del lure fishing. Per ulteriori informazioni: T2 distribution srl, via Capinera 2, Boccaleone, 44011 Argenta (FE), tel. 0532/800555, www.blackflagg.com, info@t2distribution.com.
l’area trout by Smith
ZIL Novità in arrivo da casa Smith per il trout area, ecco i nuovi artificiali ZIL. La loro particolare forma permette un ondulamento stabile e regolare anche con recuperi variabili e diverse angolature della canna. Il profilo affusolato, inoltre, aumenta sensibilmente le performance di lancio, nonostante il peso di soli 1,4 g. Misura 25,5 mm accessoriato con amo #8 senza ardiglione, omologato per i regolamenti Area Trout ufficiali. Disponibile in 20 diverse colorazioni. Distributore ufficiale per l’Italia: Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, info@oldcaptain.it, www. oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.
all’esca maggiori tonalità e riverberi sensibili ai raggi UV. I cestelli di aghi sfalsati in carbonio sono stati migliorati e ingranditi per ottenere un maggior bilanciamento anche in condizioni di pesca difficili. Gli occhi olografici ‘a gemma’, la bordatura nella parte inferiore e la striscia nella coda sono tutti glow e danno all’esca un aspetto più accattivante e visibile anche in condizioni di poca luce o completa assenza di quest’ultima. La serie Millerighe EVO si arricchisce di due nuove colorazioni: Rusty Shrimp e Purple Forest, a completamento della già variegata gamma colori. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles.com.
nelle colorazioni tradizionali
MILLERIGHE EVO ‘VINTAGE SERIES’ La nuova serie ‘Vintage’ dei Millerighe EVO riprende l’abbinamento di colori che hanno fatto la storia dell’eging, ottenuto accoppiando gli speciali tessuti di rivestimento ai gusci Solid Pink. Queste storiche colorazioni si arricchiscono ora di tutta la tecnologia che caratterizza i Millerighe. I nuovi cestelli in acciaio inox mantengono gli aghi arrotondati,
una jighead per bass, lucci e spigole
NEW OMTD OJ2000 La OJ2000 è una nuova jighead OMTD che arricchisce la già ampia gamma offerta dal brand per soddisfare le varie esigenze di pesca e predatori. Il nuovo modello si caratterizza per la versatilità di utilizzo. Grazie alle varie misure disponibili, infatti,questa jighead sarà utile, oltre che per la pesca di bass e lucci, anche per la ricerca delle spigole in mare o in ambienti salmastri. La nuova concezione della testa in piombo migliora la presentazione sul fondo delle esche siliconiche con cui si deciderà di utilizzarla, oltre a determinare un’eccezionale stabilità dell’esca anche durante stop prolungati. L’amo offset risulta particolarmente adatto all’utilizzo di worm, creature, craw e shad. Queste le misure disponibili: 3/0 (7 g - 1/4 oz), 4/0 (7 g - 1/4 oz), 3/0 (10,5 g - 3/8 oz), 4/0 (10,5 g - 3/8 oz), 4/0 (14 g - 1/2 oz), 5/0 (14 g 1/2 oz). Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www.molix.com, info@protackles. com.
nuovi colori per gusci e tessuti
MOLIX MILLERIGHE EVO Il Millerighe EVO si è guadagnato tra i pescatori la meritata fama di cacciatore di cefalopodi. Disponibile nelle misure 2.5 (8 cm per 11,5 g, sink rate 2.6-2.7 sec/m) e 3.0 (10 cm per 16,5 g, sink rate 2.5-2.6 sec/m), per soddisfare tutte le esigenze di utilizzo in funzione di spot, correnti e stagionalità, presenta gusci innovativi (Chrome, Gold, Red, Glow e Rainbow) con maggiori riflessi. È rivestito con i nuovi tessuti Keimura, filato in grado di conferire
punto di forza della serie EVO. Gli occhi, la bordatura nella parte inferiore e la striscia nella coda, sono tutti glow e danno all’esca un aspetto più accattivante e visibile anche in condizioni di poca luce o completa assenza di quest’ultima. Disponibile nelle misure 2.5 e 3.0, per soddisfare tutte le esigenze di utilizzo in funzione di spot, correnti e stagionalità. Per ulteriori informazioni: Pro Tackles, tel. 051/887919, www. molix.com, info@protackles.com.
nuove colorazioni naturali
PELICAN SUPER PINKY 7 CM Entrati in produzione solo da qualche mese, i Super Pinky da 7 cm hanno già conquistato il ‘palato’ di molti spinningofili – che frequentino le acque ferme dei grandi laghi prealpini come canali e fiumi a corrente allegra – per essere assemblati in versione super affondante e quindi meglio resistenti durante il richiamo al flusso correntizio. Il nuovo assetto, che li ha portati a pesare ben 14 g, ha indubbiamente sorpreso sia per la gittata di lancio che per la veloce affondabilità, doti importantissime, ad esempio, nella pesca in lago aperto, dove la lunghezza del lancio consente di arrivare a tiro dei predatori più smaliziati, come i grossi cavedani lacustri, o, per portare un altro esempio rivolto ai laghetti alpini, a tiro delle trote selvatiche e dei salmerini refrattari a occupare zone d’acqua vicino alla riva. Inoltre, se il fondale prescelto da sondare risulta profondo oltre i 4-5 metri – tipico dei grandi laghi nei quali il fatidico gradino
show room della ‘corona lacustre’ indirizza quasi subito ad affrontare in pesca fondali profondi –il superaffondante gioca un ruolo determinante nella strategia di pesca per insidiare carnivori come i grossi persici e i lucioperca. Il Super Pinky da 7 cm, misura di fatto polivalente per l’insidia dei predatori che popolano le nostre acque dolci, viene ora distribuito anche in colorazioni classiche naturali; il silver (argento con dorso nero) e il gold (oro con dorso sempre nero) hanno una livrea particolarmente brillante (tipo stagnola) che in pesca riproduce fedelmente quella dell’alborella oppure del piccolo gardon, che rappresentano la minutaglia attualmente presente nelle nostre acque del nord. Molto azzeccata per torrenti e fiumi anche la tonalità con livrea argentata su dorso violaceo e striato, che ricorda il vairone. Non dimentichiamo inoltre che stiamo parlando di artificiali, come gli altri modelli dell’azienda Pelican, che vantano un made in Italy completamente realizzato a mano, con legno tassativamente di balsa e trattamento con i migliori materiali, senza tralasciare le ancorette in dotazione, affilate e robuste. Dopo le prime uscite realizzate per scrivere queste righe, non vedo l’ora di provarli anche in pieno inverno, a caccia delle fantomatiche trote di lago… Per maggiori informazioni: Pelican snc, via Pasubio 34, 36034 Malo (VI), 0445/607518, mobile 328/1494293, 338/ 4083623, www.pelican-fishing.com. (Giorgio Montagna)
dalla Real Winner il modello Special Trout Area
KILLER TROUT 1.8 G Lo storico marchio made in Italy, da sempre affiancato alla pesca in laghetto, con lo svilupparsi della Trout Area non ha voluto mancare l’appuntamento con questa disciplina, fornendo agli affezionati una vera e propria chicca, pesante solo 1.8 g. L’estrema durevolezza di questo piccolo artificiale è garantita sia dal materiale di base utilizzato che dalla cromatura abbinata alle pellicole top quality di casa 3M. Disponibile in otto colorazioni. Si ricorda inoltre la disponibilità del modello da 3 g. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majorafishing.com, www.majoraspinning.com.
sima qualità e punta ad affilatura chimica. Per maggiori informazioni: Pozzolini Fly Fishing by A. Pozzolini, Via Trento 2a, 25014 Castenedolo, tel./fax 030/2131002, mobil +39.3346317910, www.pozzolinifly.com, info@pozzolinifly.com.
due nuovi modelli dall’assetto bilanciato
BOBINATORI STONFO BOBTEC La continua evoluzione riscontrata nel fly tying e la necessità di fornire strumenti sempre più consoni alle richieste dei costruttori ha portato la ditta Stonfo a studiare un nuovo tipo di bobinatore. Ormai da tempo erano pervenute richieste di accompagnare alla ormai famosa linea di bobinatori Elite a frizione regolabile un bobinatore che, pur mantenendo le caratteristiche di questa serie, avesse un assetto bilanciato nell’eseguire montaggi con dubbing in asola. In pratica, si trattava di realizzare un bobinatore, sempre dotato di frizione, che però mantenesse ruotando un movimento verticale ed equilibrato, senza ondulazioni. Con il Bobtec la Stonfo ha prodotto ancora una volta un piccolo gioiello di tecnologia. In questo bobinatore, dalla forma originale, il contenimento della bobina è realizzato con steli di filo armonico di forte spessore e coni di acciaio inox. Il disegno è stato studiato per ottenere tre diverse funzioni: a. inserimento e cambio rapido della bobina, b. frizionamento della stessa bobina attraverso una piastrina scorrevole agibile anche durante le fasi di lavoro, c. stabilità e bilanciamento durante la rotazione. L’impugnatura, sempre in acciaio inox, è studiata per una comoda presa e il tubetto scorrifilo ha alla sua estremità una boccola di metallo duro resistentissima all’usura e agli urti. Il Bobtec viene prodotto anche nella versione con tubetto scorri-filo di diametro maggiorato, particolarmente consigliato per filati di grande spessore. Quest’ultimo modello si distingue dal modello standard per la colorazione diversa della piastrina scorrevole. Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.
per streamer, ninfe e ondulanti da Trout Area
CROWN WATERPROOF FLYBOX novità ottobre 2016
AMI POZZOLINI BARBLESS La Pozzolini Fly Fishing ha ampliato la vasta gamma dei suoi ami senza ardiglione con l’introduzione del modello PA 626 BL, amo barbless, filo normale, non forgiato, bronzato. Il disegno tipo circle hook con punta ad artiglio favorisce la penetrazione e la tenuta sul pesce ed è particolarmente indicato nelle tecniche dove la ferrata è di difficile determinazione, quali la pesca a ninfa a vista e au fil. Misure: 20-18-16-14-13-12-11. Scatola da 100 pezzi 14,50 euro. Come tutti gli ami Pozzolini, anche questo è made in Japan, in acciaio ad elevato contenuto di carbonio di altis-
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La TD 1980C è una delle più interessanti scatole a tenuta stagn, tra i vari modelli inseriti nel nuovo catalogo da Crown. Ampia e spaziosa flybox, è ideale per riporre nella più totale sicurezza ninfe e streamer. Le guarnizioni sono totalmente waterproof e il polimero in cui è realizzato il guscio esterno è altamente resistente agli urti, rendendo così questa scatola il compagno ideale per le battute di pesca a mosca più difficili, ma anche per chi, come moltissimi in questo ultimo periodo, si è appassionato alla disciplina della Trout Area: grazie al doppio scompartimento, può infatti ospitare
una grande quantità di microspoon, mantenendoli in perfetto ordine al suo interno. La superficie traslucida rende possibile trovare con molta più velocità la mosca o l’ondulante desiderato, facendo guadagnare secondi preziosissimi sopratutto nelle competizioni. Dimensioni: 198x112x42 mm; file in foam: 14+14. Per visionare gli altri modelli disponibili, visitate il sito www.majorafishing.com. Per ulteriori informazioni: Majora Intelligent Fishing, tel. 02/95364376, www.majoraspinning.com.
Per ulteriori informazioni: Stonfo, tel. 055/8739615, www.stonfo.com, stonfo@stonfo.com.
contiene due grandi scatole in PVC
ZAINETTO FASSA SPIN LINE per la realizzazione di dubbing brushes
STONFO TURBO SPIN Questo nuovo accessorio realizzato dalla Stonfo è costituito da un piccolo volano con gancetto inox che ruota su un cuscinetto di precisione. Serrato nelle pinze di un qualsiasi tipo di morsetto, permette una rotazione controllata, ideale per la realizzazione di dubbing brushes. Il Turbo Spin (art. 684) è un perfetto complemento al Dubbing Brush Device (art. 661), presentato dalla stessa Stonfo pochi mesi fa.
Il pratico zainetto Spin Line di Fassa, da tenere agganciato all’altezza dei fianchi per la massima praticità d’uso in pesca, contiene due grandi scatole in PVC, utili a riporre una serie di artificiali selezionati per una battuta di pesca in fiume o in mare. Pescare avvalendosi di accessori che trasmettono comfort è fondamentale e l’utilizzo di una ‘sling bag’ come questa consente per esempio di camminare su un’ardua scogliera lanciando le proprie esche con la consapevolezza di poter alternare mo-
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MOSCA e SPINNING
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2 è prodotto con tessuto elasticizzato in quattro direzioni che agevola incredibilmente la libertà di movimento, evitando spiacevoli infortuni. Design moderno con cuciture piatte e morbide, lavabile in lavatrice, progettato e prodotto in Europa. Pesa 650 g (taglia L) ed è disponibile dalla taglia S alla XXXL. Distributore ufficiale per l’Italia: Old Captain srl, via Varese 47, 21052 Busto Arsizio (VA), tel. 0331/382420, fax 0331/381063, www.oldcaptain.it, info@oldcaptain.it, Facebook: OldCaptain Live.
delli differenti, accedendo con facilità al contenuto delle due scatole. Robusto ed esteticamente molto piacevole, questo zaino, che si affianca alla capace borsa con cinque scatole della stessa linea Spin Line, ha anche tasche chiuse a cerniera dedicate a vari accessori. Avendolo usato per tutta l’estate nelle uscite di pesca in Liguria, posso testimoniare la sua effettiva funzionalità e ribadire come sia perfettamente calibrato sulla giusta dotazione di artificiali – né troppi, né troppo pochi – per effettuare un’uscita mirata di pesca a quello o all’altro predatore, senza appesantirci negli spostamenti e nell’esercizio della pesca. Per ulteriori informazioni: Fassa Spa, tel. 02/522.0091, www. fassa.it, info@fassa.it. (Giorgio Montagna)
novità 2017
REDINGTON SONIC PRO Tutti i nuovi wader Sonic Pro della Redington sono costruiti con membrana 4-layer, traspirante, senza alcuna saldatura. Connotati da vestibilità eccezionale e superiore durata, sono disegnati con poche tasche. Molto confortevoli, robustissimi, con nastratura interna. Sono anche molto versatili, per l’utilizzo nella pesca alle steelhead al freddo del Canada come nel caldo della primavera alla ricerca delle trote più diffidenti sotto il sole. Caratteristiche: • piedi in neoprene da 3.5 mm e suole da 4 mm • cintura regolabile a vita per pinze o guadino • cerniere e fibbie anticorrosione • tasca ribaltabile con tache per zipper e tasca per finali e tippet. Disponibili in ben dodici misure, per il fit più perfetto. Prezzo di listino 329 euro, prezzo di lancio promozionale: 269 euro. Per ulteriori informazioni: Garue, via del Torchio 14, Milano, tel. 02/86453590, www.garueshop.com, info@garue.it.
per una confortevole protezione termica
HOODIE 2 by GEOFF ANDERSON Lasciata alle spalle l’estate, ci si prepara ad affrontare una nuova stagione invernale senza mai abbandonare il nostro amore per la vita all’aria aperta, che sia pesca o ogni altra attività. L’azienda Geoff Anderson ci abitua ormai da anni ad abbigliamenti tecnici di elevatissima qualità, studiati per facilitare ogni attività outdoor in totale confort. Il nuovo Hoodie 2 è ideale come capo esterno autunnale o come protezione termica invernale. Prodotto con un sistema esclusivo a due strati: lo strato esterno, ultraresistente, è antivento e antiabrasione; il morbido strato interno facilita la traspirazione del capo, trasportando all’esterno il vapore corporeo, conservando il corpo asciutto e caldo incrementando la sensazione di confort in ogni condizione meteo. Hoodie
il programma dell’offerta «Discovery Patagonia»
MIRADOR NIRES LODGE Il Mirador Nires Lodge è la base ideale da cui partire alla scoperta della pesca in Patagonia. Situato a pochi chilometri dal centro di San Martin de los Andes, è immerso in un panorama mozzafiato e offre una spettacolare vista a 360°, nella tranquillità e nella privacy più assolute. Le acque raggiungibili in giornata sono molte e differenti tra loro. Senza considerare i torrenti, sono decine e decine i fiumi dalla media alla grande portata disponibili nella zona di San Martin de los Andes (Rio Chimehuin, Rio Malleo, Rio Limay ecc.), per non parlare dei numerosi laghi, assai diversi per caratteristiche ed estensione. È attiva fino al 31/10/16 (salvo verifica della disponibilità) l’offerta «Discovery Patagonia», promozione per 2 pescatori. Questo il programma: • giorno 1: arrivo in aeroporto. Transfer e sistemazione presso il lodge. Coup de soir presso il Rio Chimehuin. Cena di benvenuto in tarda serata
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MOSCA e SPINNING
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IL GATTO E LA VOLPE • VIALE BLIGNY 60, MILANO • TEL. 02/58321174
più di 80 mosche per pescare nel Mediterraneo 176 pp. interamente a colori
• giorno 2: servizio navetta A/R a scelta verso uno dei fiumi raggiungibili in giornata (pref. Rio Malleo) • giorno 3: pesca con guida argentina in luogo scelto al momento, in base alle condizioni delle acque • giorno 4: servizio navetta A/R verso uno dei laghi della zona. Pesca con il pontoon o belly boat forniti dal lodge • giorno 5: primo giorno di flottada con guida argentina. Notte in tenda da due posti, con cena presso il campo allestito sulle sponde del fiume • giorno 6: secondo giorno di flottada con guida argentina. In tarda serata rientro e cena presso il lodge • giorno 7: servizio navetta A/R a scelta verso uno dei fiumi raggiungibili in giornata • giorno 8: shopping a San Martin (2/3 ore), se gli orari del volo lo consentono. Transfer in aeroporto. Tariffa a listino: 2.030 euro (escluso voli), in promozione 1680 euro cad. (escluso voli). Per maggiori informazioni: www.patagoniafishinglodge.com, patagoniafishinglodge@gmail.com
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ning Frequent Flyer 6’ 100 euro, entrambe usate tre-quattro volte, come nuove. Enrico, silvestrini.enrico@alice.it, 348/8076342. (B)
Vendo 2 Twin Power Shimano 6000, 4 bobine scatola mai usati, ottimi per spinning pesante o vertical, euro 200 l'uno. Vendo Daiwa Vertical Catfish mt 2.10 nuova mai usata causa errato acquisto euro 120 pagata euro 220. Vendo black cat 740 mulinello con scatola usato pochissimo nessun graffio euro 120. Emanuele, zona Mantova, 339/6646264, non spedisco. (D)
Vendo canna St. Croix Mojo Inshore 7’ 3/4 - 1 1/4 oz. monopezzo nuova, causa doppio regalo. La canna ha ancora il nailon nel sughero e i suoi cartellini originali! Prezzo di listino 150 euro, io vendo a 100 euro. Vendo canna Savagear Bushwacher 8’. 10-40 g. 2 pezzi, anche questa nuova con cartellini originali, 100 euro. Vendo canna G.Loomis lr 8445 7’ 10-20 lb. 3/8-2 1/4 oz. GL2 monopezzo. Canna con poche pescate all’attivo e normali segni di usura, 90 euro. Juri, Michelaeire@live.it, 338/2269704. (B)
Vendo canna da mosca Valsesiana (Tenkara italiana) 4,30 m in carbonio con lenza in crine, lenza sintetica, kit mosche (30 pezzi), fodero, garanzia 2 anni, nuova mai usata, vendo causa errato acquisto. Vero affare canna leggera e molto curata. 230,00 euro. Matteo, matteogarof@virgilio.it, tel.331/4931664. (C) Vendo le seguenti Canne Falcon Low Rider usate: CASTING: LFC-4-166 Medium Action 6'6" 8/17lb 1/4-1/2oz; LFC-5-16P Medium heavy 6' 10/ 17 lb1/4-5-8oz manico a pistola, 70,00 euro cad.; SPINNING: LFS-4-16 Medium Action 6' 6-12lb 1/8-3-8 oz; LFS-3-16 Medium Light 6'2" 610lb 1/8-3/8oz, 80,00 euro cad. Prezzo da concordare se acquisto in blocco. Le canne sono state usate per prendere i pesci... ma tenute in ottimo stato. Stefano, idivvu@hotmail.it, 333/2619305. (C) Cerco mulinelli antichi di fabbricazione italiana o artigianali (no Japan, Korea, Taiwan). Per alcuni modelli offro fino a 100 euro. Inviare foto dei mulinelli, numero telefonico e sarete contattati. Franco, 333/4756168, francofr04@gmail.com. (B) Vendo mulinello Daiwa Caldia 2506 usato due-tre volte, come nuovo, 80,00 euro; vendo Orvis spinning Frequent Flyer 7’ 100 euro, Orvis spin-
Vendo canna Sage VT2 9`#8 in 4 pezzi, con tubo originale in cordura. Utilizzata per pesca al bass, luccio e streamer in fiume. Ottime condizioni, con trattamento anticorrosione e utilizzabile quindi anche in mare. Visionabile a Milano, prezzo 230 euro; vendo mulinello Rapture Guide Master AMC # 7/8 acquistato marzo 2015 in scatola originale con backing e coda WF8F omaggio. 80,00 euro + s.s. Paolo, 335/8436130, iphone.paolofortunati@gmail.com. (B)
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