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di Adria
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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 66
Municipio Chieste le dimissioni di Panetto
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Tribunale E’ ancora possibile evitare la chiusura
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Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità
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EDITORIALE
Il tempo dei terremoti
LO NAZ/19/2010/CT
01 04 2010
VERDE E ARREDO URBANO TRASCURATI
I residenti lungo viale Malfatti lamentano della mancata pulizia a terra di fogliame e potatura odinaria dei tigli che ombreggiano tale viale. I tigli, ormai di grandi dimensioni, estendono i loro rami dentro le proprietà private.”Abbiamo esposto la situazione all’ufficio Ambiente ma nulla è stato ancora fatto” pag. 10
MATER-BIOTECH NEL 2014 LA PRODUZIONE
Il processo produttivo darà vita a bioplastiche per applicazioni specifiche a basso impatto ambientale. Tra queste la denominata Mater-bi, bioplastica proveniente da lavorazioni vegetali, utile per realizzare prodotti con le stesse proprietà d’uso dei materiali tradizionali, ma completamente biodegradabili, pag. 16
di Mauro Gambin
P
La cooperazione come risposta alla crisi La riflessione è nata in seno decima giornata dell’economia
L
a decima giornata dell’economia, si è aperta a Rovigo, con un minuto di silenzio. Un silenzio che ricorda la disperazione, il dolore, la fatica di chi, tra imprenditori e lavoratori, non ha sopportato il peso di una crisi che sta dilaniando il nostro paese e non è riuscito a vedere altra soluzione che togliersi la vita. L’edizione che si è appena conclusa è stata dedicata al mondo delle cooperative ed intitolata: “Cooperazione: reti di impresa, filiere produttive e sistemi territoriali per rilanciare l’economia”. Un tema adeguato, visto
che la cooperazione è una concreta realtà in Polesine, ma si è trattato anche di una profonda riflessione sul modo di fare impresa perché, come è stato più volte ribadito durante il convegno, la sana cooperazione potrebbe davvero risanare la situazione e salvare gli stati. Se oggi è evidente che il modello economico votato all’egoismo e all’arrivismo ha tragicamente fallito, allora un sistema che ponga al centro della propria attività l’essere umano e i suoi bisogni potrebbe essere la soluzione. In Polesine la cooperazione una
realtà già importante che può contare su significativi numeri che incidono su alcuni settori strategici come la Sanità e l’assistenza sociale, con il 36,4% sul totale delle imprese (28 su 77); 8,7% per quanto riguarda le attività artistiche (19 su 218), l’8% su fornitura di energia elettrica, gas ecc, mentre le persone impiegate presso cooperative (di vario genere e settore) sono state, 7.850 nel 2011, oltre 2000 nel solo settore della Pesca. pagg. 4-5
L’Intervento di Marco Almagisti *
a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. O IOBELL OCCH mania, 1 ) Ger ello (RO Via Occhiob 45030 750481 tel. 0425 1662019 fax 0425
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01 - anno
2012
one Sanita i Odontoiatrin.2429 AutorizzaziOrd. Medic i di Padova Iscrizione Ord. Medic Iscrizione
*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova SR6
LO HIOBEL
direttore@lapiazzaweb.it
Istituto di Estetica
Oltre l’antipolitica
L
ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Panaro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capaci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. continua a pag. 3
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PROGRAMMAZIONE DI LUGLIO
• Venerdi 06 Luglio - Inaugurazione • Sabato 07 Luglio - Movimento e Musica in P.zza Garibaldi • Venerdì 13 Luglio - Festa delle Forze dell’Ordine • Venerdì 20 Luglio - Adria in Tango... • Venerdì 27 Luglio - Serata Motori...
Vi aspettiamo tutti Venerdì 03 Agosto per la NOTTE BIANCA!!!
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Programma Pro Loco • 9 Giugno – Mercatino dell’hobbistica e dell’antiquariato - Piazze Bocchi e Grotto • 11 Luglio – Mercoledì d’Estate: teatro in giro - Compagnia Teatrale “Proposta Teatro
Collettivo” di Arquà Polesine “La Badante di Costante” (Luogo da definire)
• 14 Luglio – Mercatino dell’hobbistica e dell’antiquariato - Piazze Bocchi e Grotto • 18 Luglio – Mercoledì d’Estate: teatro in giro - Commedia da definire - Ostello Amolara • 25 Luglio - Mercoledì d’Estate: teatro in giro - Commedia e luogo da definire • 1 Agosto - Mercoledì d’Estate: teatro in giro - Compagnia teatrale “I Lusiani” di Lusia “La fortuna con la effe maiuscola” (Luogo da definire)
• 16 Agosto - Mercoledì d’Estate: teatro in giro. Compagnia teatrale “La Tartaruga” di Lendinara “Stella e firmamento” - Piazza della Libertà, Bottrighe
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EDITORIALE
segue da pag.
Il tempo dei terremoti
Il Polesine non è Cortina. L’affermazione, detta in questo modo, potrebbe lasciar pensare ad un poco apprezzabile raffronto turistico ma invece è da intepretare in chiave positiva perché stiamo parlando di controlli della Guardia di finanza. Tra il 28 aprile e il 1° maggio, infatti, i reparti della Guardia di finanza del Veneto hanno eseguito 700 controlli nelle strutture ricettive, impegnando circa 200 pattuglie in un rastrellamento che ha riguardato ristoranti, agriturismo, centri benessere e altri centri deputati all’ospitalità. Nei 18 agriturismo ispezionati in Polesine non è risultata alcuna irregolarità. A Rovigo, a Polesella, a Lendinara, a Badia Polesine, a Trecenta, a Melara, a Bagnolo di Po, ad Ariano, ad Adria, a Porto Tolle, a Occhiobello e Stienta tutti sono risultati in regola sia con la normativa tributaria e di diritto del lavoro. Valliera
“Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le scuole, i palazzi, gli immobili affinché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di imprevedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affluenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo significa che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfiducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fiducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso. Mauro Gambin
dejavu.it
Controlli fiscali
AGRITURISMO IN REGOLA
Ulss 19
BAVAGLINO PER LE NEO MAMME Per tutto il mese di maggio l’Azienda Ulss 19, per celebrare la “Giornata mondiale senza tabacco” che ricorre il 31 maggio, ha regalato a tutti i neonati dell’ospedale Santa Maria Regina degli Angeli un bavaglino con la scritta “Mamme libere dal fumo” per sensibilizzare i neogenitori sull’importanza di non fumare, soprattutto in presenza di bimbi.
PRENDI NOTA, DAI IL TUO 5x1000 A FISM. Non dimenticare questo numero quando andrai a firmare per il 5x1000. È il numero che ogni anno ci aiuta a finanziare la ricerca contro la sclerosi multipla. Scegli anche tu di donare il 5x1000 alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, firmando sulla dichiarazione dei redditi nel riquadro “finanziamento della ricerca scientifica e della università” e inserendo il codice fiscale 95051730109. Anch’io ho scelto di vivere in un mondo libero dalla sclerosi multipla. (Paola Perego)
www.aism.it numero verde: 800.094.464
PRIMA COMUNIONE PER 4 BAMBINI
Il 13 maggio nella chiesa Santuario “Madonna dell’Autista” il parroco Don Maurizio Savella ha celebrato il Sacramento della prima Comunione per quattro Ragazzi che frequentano la Scuola Elementare della classe terza e quarta. La piccola comunità della frazione Adriese in una chiesa gremita, si è ritrovata a festeggiare con grande partecipazione: Arianna Suzzi, Giulia Guzzon, Laura Benetti, Francesco Spinello
1
Codice Fiscale FISM: 95051730109
Adria RIFIUTI
PROVINCIA
Asm ed Ecogest prossime alla fusione pag.
AMMINISTRAZIONE
6
Tensioni tra amministratori e dipemdenti
pag.
8
12
Regione VITA VENETA
Vinti e vincitori alle amministrative pag.
Aumenta la criminalità
24
SPAZI APERTI
pagg.
30-31
ECONOMIA
L’eternit minaccia anche il Polesine
pag.
PARCO Anche Adria ne farà parte
Provincia
Il “Patto del Veneto” promette la ripresa
pag.
pag.
34
A Palazzo Grassi il mondo di Fischer pag.
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25
SCUOLA
CULTURA
Dopo la Ssis arriva il Tfa
pag.
26
Urbanistica
IL BAR ABBATTUTO Il piccolo bar appoggiato alla cinta del dipartimento di salute mentale dell’Ulss 19 di Adria non è un capolavoro dell’architettura contemporanea, non lo è mai stato. Oggi, in aggiunta, versa in uno stato di totale abbandono e se fino a ieri era un pugno in un occhio ora la fitta arriva al basso ventre. “Sono stati molti quelli che ci hanno chiesto di abbatterlo – ha spiegato l’assessore Lorenzo Maltarelloed esiste tutta la nostra disponibilità ad essecondare questa richiesta”. Ciò è possibile perché la struttura di 70 metri quadrati è tornata tra le disponibilità comunali. In passato il Comune affidava a privati la concessione dello spazio che veniva gestito come bar ma ormai è da diversi mesi che l’ultimo gestore ha cessato l’attività e dunque per il vecchio chiosco è venuta meno qualsiasi funzionalità. “Con l’abbattimento di quest’immobile – ha continuato l’Assessore – recupereremo l’estetica della facciata del dipartimento di salute mentale dell’Ulss 19”. Un intervento che potrebbe rendersi utile anche in altri parti della città. “In questo modo – ha concluso – potremmo valorizzare il valore estetico della città”.
Diocesi
PROSSIMI DIACONI
Il vescovo di Adria e Rovigo, monsignor Lucio Soravito de Franceschi, ha proclamato che a breve si terrà l’ordinazione a diacono di Alberto Rimbano e di tre giovani dei frati minori Cappuccini: fra Davide Campesan, fra Giovanni Fontolan e fra Luigi Carlea. Il diacono – ha spiegato il vescovo - nella Chiesa è colui che serve, è il servo del Signore; egli è chiamato a rivolgere il suo servizio alla comunità cristiana, ai fratelli, al mondo. Il diacono è un dono grande per tutti; la sua presenza fa rivivere l’esperienza dell’amore del Signore Gesù per l’intera umanità in difficoltà spirituale e materiale, bisognosa di verità, di amore, di giustizia e di pace. Il primo compito del diacono è quello di annunciare, o meglio proclamare il Vangelo”.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srl Edito da: Give Emotions Srl
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Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752
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REDAZIONE:
Direttore responsabile
MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)
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4 Argomento del mese CRISI E RISPOSTE Se oggi è evidente che il modello economico votato all’egoismo e all’arrivismo ha tragicamente fallito, allora un sistema che ponga al centro della propria attività l’essere umano e i suoi bisogni potrebbe essere la soluzione
La decima giornata dell’econom
di Francesca De Luca
Un minuto di silenzio per ricordare gli imprenditori che hanno lasciato la vita
L’obiettivo primario non è il profitto ma la persona con le proprie necessità
L
a decima giornata dell’economia, si è aperta a Rovigo, con un minuto di silenzio. Un silenzio che ricorda la disperazione, il dolore, la fatica di chi, tra imprenditori e lavoratori, non ha sopportato il peso di una crisi che sta dilaniando il nostro paese e non è riuscito a vedere altra soluzione che togliersi la vita. L’edizione che si è appena conclusa è stata dedicata al mondo delle cooperative ed è intitolata: “Cooperazione: reti di impresa, filiere produttive e sistemi territoriali per rilanciare l’economia”; un convegno di risposta alla decisione dell’Onu che ha dichiarato il 2012 “Anno internazionale delle cooperative”, per premiarne la funzione di valorizzazione socio economica. Promosso dalla camera di commercio, alla realizzazione dell’evento hanno collaborato Legacoop, Confcooperative e l’alleanza delle cooperative italiane. L’onore dell’apertura è stato affidato a Lorenzo Belloni, presidente della Camera di commercio di Rovigo, seguito da Enrico Finzi, esperto di marketing. Dopo gli interventi preliminari si è entrati nel vivo dell’argomento, grazie a relatori competenti e chiari, quali Vincenzo Mari-
no (direttore di Elabora - confcooperative) e Adriano Rizzi (vicepresidente vicario di Legacoop Veneto); a moderare il tutto la giornalista Daniela Melle. Per riuscire a seguire le considerazioni dei relatori era necessario aver ben chiaro che cosa sia una cooperativa e quali siano i suoi principali obiettivi: cosa scontata per gli “addetti ai lavori”, meno per chi comunemente sente parlare di cooperative ma non ha mai approfondito le proprie conoscenze in merito. Il mondo cooperativo ha origini remote; la prima, infatti, è la “Società dei probi pionieri” costituita da un gruppo di tessitori inglesi guidati da Charles Howart, nel lontano 1844. Ma che cos’è una cooperativa? Anche se non si può dire sia sempre stata fatta in questi termini la copperativa dovrebbe essere un gruppo di persone che hanno come proprio obiettivo la soddisfazione dei propri, coincidenti, bisogni. È una sorta di impresa, ma con una differenza sostanziale: l’obiettivo primario non è il profitto ma la persona, con le proprie necessità. La persona è l’elemento preminente rispetto a qualunque logica di ricerca di massimizzare gli utili. Come si è evinto durante il convegno “la cooperativa
non si fa da soli, ma con altre persone con le quali si condivide un bisogno, un’esigenza, un obiettivo. È un’impresa a proprietà comune, controllata democraticamente. È una precisa scelta di campo: i bisogni dell’uomo e la solidarietà al centro dell’interesse”. Alcuni degli elementi valoriali che caratterizzano il mondo cooperativo, tracciando un confine netto e marcato da quello che potremmo definire mondo “imprenditoriale classico, sono: il principio mutualistico, l’uguaglianza dei soci nella società, l’etica della solidarietà intercooperativa, la libertà incondizionata della struttura e soprattutto la natura non speculativa. Così dovrebbe essere anche se, purtroppo, questi valori talvolta vengono meno, sacrificati sull’altare del dio denaro. Un verso della Commedia dantesca racchiude in sé, a detta di Cooperatives Europe (l’associazione di rappresentanza europea delle cooperative), il comune sentire cooperativo ed è stato scelto come claim per il 2012: “ché, per quanti si dice più li nostro, tanto possiede più di ben ciascuno”, ovvero tanto più cresce il senso del noi, tanto più è ricco ciascuno di noi.
DINAMICHE ECONOMICHE
Popoli uniti in cooperativa
I
numeri del settore cooperativo nel mondo sono altamente significativi. Questo, infatti, è lungi dall’essere un fenomeno provinciale “all’italiana”; contrariamente è proprio nei paesi più “avanzati” che la cooperazione è più diffusa. In Giappone, per esempio, le cooperative agroalimentari rappresentano il 91% della produzione del paese: in Norvegia quelle agricole costituiscono il 96% della produzione di latte, il 55% del settore caesario. Ci sono tre paesi in cui oltre metà della popolazione è socia di una cooperativa: Irlanda, Finlandia ed Austria. Il mondo cooperativo garantisce lavoro per oltre 100 milioni di persone nel mondo, 5,4 milioni di persone in Europa, 1,3 milioni in Italia. Anche in Polesine questa realtà è viva e presente: sono 300 le imprese cooperative attive nella provincia di Rovigo con un tasso di crescita del 3,9% e danno occupazione a quasi ottomila addetti. Le imprese polesane che aderiscono a Legacoop e Confcooperative, contano quasi ottomila soci e sviluppano un valore della produzione superiore ai 400 milioni di euro. F.D.L.
" e t r e p a e t r e p o c s "piscine
Argomento del mese 5 In Polesine
omia dedicata alla cooperazione Nel corso del 2011 hanno chiuso i battenti 34 imprese
Il rilancio dovrebbe partire dall’imprenditoria giovanile di Francesca De Luca
C
ome sottolinea il presidente Lorenzo Belloni, in un contesto sfavorevole e difficile “non sono mancati segnali positivi”. “Al buon incremento della produzione manifatturiera si è accompagnato un incremento significativo delle esportazioni; il numero delle imprese attive non ha subito variazioni significative rispetto al 2010: a fine anno erano 26.304 (34 in meno)”. Il ricorso alla cassa integrazione guadagni si è dimezzato; il turismo sembra essersi ripreso anche se molte continuano ad essere le potenzialità del territorio non adeguatamente sfruttate. A risentire maggiormente della crisi sono sicuramente le imprese artigiane che hanno, infatti, registrato un risultato negativo del – 0,3%. Nonostante i segnali positivi la situazione non è certo delle migliori. Nel 2012 è aumentato il ricorso alla Cig e “le previsioni dell’indagine Excelsior, condotto da Unioncamere e dal ministero del lavoro, stimano per la provincia di Rovigo una riduzione della domanda di lavoro e un peggioramento del saldo occupazionale”. Tre i punti cardine sui quali la camera di commercio intende puntare per lo sviluppo del territorio polesano: Accesso al credito (ripristinando un circolo virtuoso tra banche e imprese), Internazionalizzazione (ampliando la platea di imprese polesane che operano con l’estero visto che la provincia di Rovigo è poco sviluppata in questo senso, rispetto ad altre realtà venete, come ad esempio Padova), e nuova imprenditorialità. Per quanto riguarda l’ultimo punto la Camera di commercio tramite Polesine Innovazione e con il sostegno della cassa di risparmio di Padova e Rovigo, ha dato avvio al progetto “Start up” per favorire la nascita di nuove, innovative imprese. Puntare anche sull’imprenditoria giovanile, sembra poter essere la soluzione per un territorio che ha la necessità di rinnovarsi.
Società e soci
8000 persone impiegate, 2000 solo nella pesca A
nche a Rovigo la cooperazione è una realtà. A parlare sono in numeri, i quali testimoniano un settore attivo ed importante per l’economia polesana, soprattutto per quanto riguarda il numero degli addetti. Le imprese cooperative presenti nel territorio nel 2011 sono 289 (con una leggera diminuzione rispetto alle 304 del 2010, nel rispetto di un trend nazionale e veneto). Le forme giuridiche e le attività di queste cooperative sono le più diverse: agricoltura, silvicoltura e pesca (74) trasporto e magazzinaggio (37); costruzioni (31); attività manifatturiere (20), fornitura di energia elettrica, sanità ecc… Di queste il 75,1% sono società cooperative, il 13,5% sono cooperative sociali, il 10% sono società cooperative a responsabilità limitata e l’1,4% sono tipologie diverse di cooperative. Le imprese cooperative incidono percentualmente in particolare su alcuni settori strategici: per quanto riguarda la sanità e l’assistenza sociale, per esempio, il settore cooperativo risulta essere il 36,4% sul totale delle imprese (28 su 77); 8,7% per quanto riguarda le attività artistiche (19 su 218), l’8% su fornitura di energia elettrica, gas ecc… Un dato molto interessante, che vale la pena di analizzare con attenzione, è quello relativo agli addetti del settore. Quando si parla di cooperative, Nell’assistenza infatti, talvolta si ha la sottesa idea del sociale gli addetti gruppo di persone che svolge attività impiegati nelle cooperative sono volontaria, senza remunerazione. Ovviamente non è così. Le coopera- il 59,5% del totale tive non perseguono fine di lucro e speculazione, questo è un dato necessario e basilare, ma si comportano come imprese a tutti gli effetti e come questi dispongono di personale. Nel territorio polesano le persone impiegate presso cooperative (di vario genere e settore) sono state nel 2011, 7.850 (oltre 2000 nel solo settore della pesca). Il 64,0% è impiegato nelle società cooperative (numericamente più consistenti), il 18,5% nelle società cooperative a responsabilità limitata e il 17% nelle cooperative sociali. Ma è confrontando i dati delle cooperative con quelli delle imprese “ordinarie” che si comprende l’importanza del settore: nel sanitario e nell’assistenza sociale gli addetti impiegati nelle cooperative sono il 59,5% del totale, nelle attività artistiche e sportive oltre il 38%, nell’agricoltura e pesca (campi strategici per l’economia polesana) il 23,2%. Nel basso polesine gli addetti delle cooperative sono il 15,2% del totale (l’8,2% nell’alto polesine e il 6% nel medio polesine). Certo, i dati pur essendo positivi, sottendono una necessità di espansione del settore che fatica a decollare in un momento di crisi economica globale. Eppure, come più volte al convegno è stato ribadito, la sana cooperazione potrebbe davvero risanare la situazione e salvare gli stati. Se oggi è evidente che il modello economico votato all’egoismo e all’arrivismo ha tragicamente fallito, allora un sistema che ponga al centro della propria attività l’essere umano e i suoi bisogni potrebbe essere la soluzione. F.D.L.
6 Adria - in Municipio Consiglio comunale Il terzo polo critica la maggioranza per il suo operato
Chieste le dimissioni dell’assessore Panetto L’assessore leghista è stato sanzionato quattro volte per non aver presentato la Dia. “Non è verò – si giustifica - l’ho presentata incompleta” di Roberta Giacomella
I
rappresentanti del Nuovo Polo di Adria si lanciano in un’analisi impietosa dello “stato di salute” dell’attuale maggioranza definendola inconcludente. Secondo il coordinatore locale di Fli, Daniele Ceccarello: “Sino ad ora il Sindaco e la Giunta non sono riusciti a dare alcuna risposta ai cittadini né a risolvere gli innumerevoli problemi della comunità adriese, come le questioni delle frazioni abbandonate, dell’Ulss, del Tribunale, delle scuole ed assistiamo ad una continua soppressione dei servizi”. Il capogruppo del Nuovo Polo, invece, accusa la maggioranza di improvvisare. “Il nuovo modo di far politica di Barbujani è quello di fare promesse e non mantenerle, - incalza il consigliere Stefania Tescaroli -, senza tener in alcun conto le istanze dei cittadini se non di facciata come il caso di Bottrighe, (quando una raccolta di 1300 firme lo costringe a correre in fretta ai ripari). Guarda solo al passato per distogliere l’attenzione dai veri problemi della città, della giunta e dei suoi assessori
per i quali la cittadinanza attende risposte”. E qui l’allusione è diretta al recente “caso Panetto” che ha visto l’avvocato Tescaroli chiedere le dimissioni dell’assessore di Lega Nord, dopo che questo era stato sanzionato quattro volte per non aver fatto la denuncia di inizio attività (Dia) con la propria azienda. Caso di una gravità estrema ed eticamente poco corretto secondo Tescaroli, proprio perché l’ha coinvolto in qualità di assessore. Fabio Panetto ha spiegato l’incidente che ha portato alla sanzione amministrativa e al tanto clamore ha suscitato nei giorni scorsi. “Non è vero – ha dichiarato – che io abbia omesso di fare la dichiarazione di inizio lavori, l’avevo fatta incompleta omettendo una parte che ritenevo
L’assessore Fabio Panetto e il vicesindaco Giorgio D’Angelo, entrambi esponenti della Lega non mi riguardasse. Quando invece ho dovuto presentare la documentazione per la richiesta di contributi legati agli impianti fotovoltaici, si è constatato che mancava una parte di dichiarazione. Così ho dovuto ripresentare la domanda e automaticamente è scattata la sanzione come se non l’avessi mai presentata”. Calato il sipario sulla questione, Panetto per ora continua a restare in sella grazie anche all’intervento del segretario locale della Lega nonché vicesindaco, Giorgio D’Angelo, che ha voluto ribadire “piena fiducia nell’operato del suo assessore”, dichiarando di aver accertato che non c’è stato “da parte di Panetto alcun atto illegale o comportamento in contrasto con le sue funzioni di assessore”.
NEWS Asporto rifiuti
ASM ED ECOGEST, PROSSIME ALLA FUSIONE
L
a maggioranza ha dato il suo via libera alla fusione delle due società pubbliche Asm Ambiente Srl e Ecogest Spa. Due delibere che fanno fare un passo avanti all’iter per la nascita della società unica per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti in tutto il Polesine. “Siamo soddisfatti – ha detto il sindaco di Rovigo, Bruno Piva - per questa importante tappa raggiunta nel lungo cammino intrapreso. Un percorso che tutti hanno espresso di voler condividere, ma che in realtà il centrosinistra ha tentato di appesantire e rallentare”. Gli obiettivi sono importanti tra cui, conseguire la massima riduzione dei costi e mantenere il servizio in capo alla pubblica amministrazione. Infatti la normativa prevede che entro il 31/12/2012 i servizi vengano privatizzati, l’alternativa è la costituzione di una società pubblico-privata, dove la parte privata avrà compiti operativi. Questo Questo sembra essere l’unico modo affinché è l’unico modo i servizi riguardanti l’acqua e i rifiuti restino affinché i servizio in capo al pubblico. E’ in gioco la sopravvi- resti in capo venza delle nostre aziende.– ha spiegato al pubblico l’assessore rodigino alle Partecipate Matteo Zangirolami – ciò significa anche tutelare i posti di lavoro delle due aziende e tutelare i cittadini garantendo standard qualitativi attuali con l’obiettivo di aumentarli e mantenere la stessa tariffa con l’obiettivo di ridurla nel tempo. Auspico che prevalga il senso di responsabilità da parte di tutti”. E aggiunge: “Nonostante il centro sinistra fosse a capo di Provincia, Comune, Asm, Ecogest, Consorzio Rsu, ha fallito il progetto di fusione delle due società, ciò ha portato all’attuale piena emergenza rifiuti”. Ro.Gi.
CONVEGNO A CA VENDRAMIN ZANZARE, TORNA IL FASTIDIOSO TEDIO
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a avuto come protagoniste le zanzare il convegno che lo scorso 11 maggio si è tenuto al museo regionale della bonifica di Ca’ Vendramin. Con il ritorno della stagione calda, infatti, la fastidiosa presenza tornerà in tutta la sua pericolosità sia in termini di salute fisica che di forte limitatore allo sviluppo. Un’emergenza che le istituzioni non hanno trascurato, tanto che esiste un “progetto pilota di lotta alle zanzare”, iniziato nella provincia di Rovigo nell’anno 2009 grazie alla Regione Veneto unitamente alle Conferenze dei sindaci e al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e dell’ente parco Delta del Po, attivato principalmente in considerazione del disagio che appunto oltre a colpire la popolazione residente allontana i turisti infastiditi dall’estenuante tedio, compromettendo lo sviluppo turistico di un’area con importante potenzialità sul versante balneare, ricca di risorse naturalistiche e paesaggistiche caratterizzate da considerevole biodiversità di flora e di fauna ittica e avicola. Le numerose specie di zanzare presenti nella provincia di Rovigo possono, verosimilmente, essere anche vettori di patologie infettive di grande rilievo per la salute umana e animale. Il progetto provinciale di lotta alle zanzare si è basato sull’individuazione delle specie di zanzare nel territorio e la realizzazione di una cartografia dettagliata del territorio, sulla valutazione dei più opportuni metodi di lotta sulle diverse aree ed attività di difesa, sulla formazione e l’informazione alla cittadinanza e agli altri soggetti
Un pericolo sia in termini di salute fisica che di forte limitatore allo sviluppo interessati, e sull’analisi delle ricadute. Il convegno di Ca’ Vendramin è servito a ribadire ancora una volta l’attività svolta e le misure da adottare in futuro per un efficace contrasto alle zanzare. Agli amministratori locali è stata fornita una mappa delle criticità territoriali che consentirà ai Comuni e alla Provincia di disporre di un decalogo di “buone pratiche” per contrastare le cause della proliferazione dei focolai di sviluppo delle zanzare: il messaggio di prevenzione fondamentale è basato, quindi, sul corretto uso del territorio. “Questo progetto di lotta alle zanzare- commenta il direttore generale Ulss 19 Giuseppe Dal Ben - ha permesso la sperimentazione in un’area vasta di uno studio finalizzato a definire e contenere il fenomeno di diffusione delle zanzare, che speriamo possa essere un ottimo esempio per altre realtà con l’identico problema”. Ma.Ce.
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8 Adria - In Municipio Palazzo Tassoni Tra amministratori e funzionari non corre buon sangue
Continua la lotta dei dipendenti comunali
Pomo della discordia: la proposta di mantenere il servizio anche durante le assemblee e il taglio alle indennità. Malumori anche a causa degli spostamenti del personale di Martina Celegato
E
’ ancora molto movimentata l’aria a Palazzo blea sia sancito dallo statuto dei lavoratori e quindi Tassoni. I dipendenti comunali si sono riuniti un diritto inappellabile. in assemblea per tirare le fila a riguardo del Ma non è solo questo il punto che genera disaccontratto collettivo decentrato, non una discussio- cordo. L’amministrazione ha infatti dichiarato la sua ne facile visti gli ultimi anni di intenzione ad elargire un’inscrezi con l’Amministrazione che Richiesta dennità di disagio inferiore rendono accordi e comprensione inaccettabile, a quella di rischio, indennità l’assemblea reciproca sempre più difficili. che quindi sarebbe nettamenLe tensioni tra la giunta e un diritto te inferiore a quella dell’anno Barbujani e i dipendenti comu- inappellabile scorso. Questa discussione nali negli ultimi mesi si sono sembra però stia arrivando ad ancor più lacerati. Nell’assemblea in questione si un accordo fra entrambe le parti grazie anche all’insono prese in esame le richieste della giunta che tervento dell’Anci. Rimangono ancora in sospeso i sostanzialmente ponevano come punto d’incontro il malumori creati dallo spostamento di dipendenti e mantenimento di alcuni servizi essenziali ai cittadi- dall’organizzazione generale del lavoro, questioni ni, anagrafe, centralino e stato civile, anche durante che sembra stiano esasperando sempre più i già le assemblee. Una richiesta che pare inaccettabile ai difficili rapporti dell’amministrazione in carica con i dipendenti che ribadiscono come il diritto di assem- lavoratori di Palazzo Tassoni.
NEWS
Palazzo Tassoni, municipio del comune di Adria Funzioni comunali
IL RIORDINO HA CREATO TENSIONI
L
a giunta barbujani ha deliberato la riorganizzazione delle funzioni comunali e della pianta organica creando più di qualche malumore tra il personale di palazzo Tassoni. La delibera in questione, infatti, stabilisce che i settori del Comune “Nel perseguimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità” siano divisi in: primo settore (finanziario, servizi demografici e socio assistenziali), secondo settore (lavori pubblici, territorio, scolastico e cultura), terzo settore (impianti tecnologici, manutenzione, protezione civile e vigilanza). I settori, in pratica, diventano tre, dopo che è stato soppresso il settore affari generali e servizi alla persona. La novità sta nel settore dei lavori pubblici, accorpato all’urbanistica durante il periodo di commissariamento del Comune, e che oggi è stato diviso in due aree: una relativa ai lavori pubblici e al territorio (secondo settore), l’altra relativa alle manutenzioni (terzo settore). Purtroppo la divisione appare alquanto sbilanciata e caotica. E’
evidente che nel secondo settore sono concentrate una serie di competenze che lo rendono più ampio degli altri mentre il terzo settore, che si dovrebbe occupare di manutenzioni, ma non quelle relative agli edifici pubblici ché sono affidate al secondo, si limita agli interventi sul verde pubblico e sui porfidi. “Siamo in una fase di studio – si difende Barbujani - possiamo anche sbagliare ma la riorganizzazione era necessaria”. Intanto tra i lavoratori monta la protesta e il sindaco spiega che l’operazione non aveva intenti punitivi, bensì era necessaria per una “ripesatura del carico di lavoro” del personale comunale, partendo dalla logica che ogni dipendente dovrebbe essere in grado di svolgere più di una mansione. In effetti il Comune di Adria conta ben 132 dipendenti e per funzionare, a detta del sindaco, ha bisogno di figure “duttili”. “E’ vero che i dipendenti sono in subbuglio, ammette Barbujani, abbiamo fatto alcuni Ro.Gi. spostamenti. Del resto, l’ufficio non è una casa”.
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Associazione di Promozione Sociale Ricreativa Culturale Cell. +39 333 6506899 - musicompany2012@gmail.com
Sostenuto e Patrocinato dal Comune di Cavarzere
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Festival Beer
LUGLIO 2012 VENERDÌ 13
APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00
VENICE’S RING ORE 19,00 LOVERDRIVE ORE 20,00 DEPTFORD SOUND TRIBUTE BAND DIRE STRAITS
ORE 22.00
THE GIFT ELISA TRIBUTE BAND
TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICO e alla domenica GIOCHI GONFIABILI INFO: andrea 333.6506899 Parte dell’incasso della manifestazione sarà devoluto in beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita” DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)
C. SPORTIVO VIA SPALATO CAVARZERE (VE)
SABATO
14
APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00
SPETTACOLO DI DANZA ORIENTALE con LAURA ANDREOTTI
ORE 22.00
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U2 TRIBUTE BAND
15
DOMENICA
APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00
AUGUSTO DAY
GIORNATA IN MEMORIA DI AUGUSTO E DANTE PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE
ROSANNA FANTUZZI www.augustoperlavita.it
ORE 17.30
ORADARIA ORE 18.30
MERCANTI E SERVI ORE 19.30
SEGNALI CAOTICI ORE 21.00
OSPITE DELL’EVENTO
SALVATORE RANIERI
IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ
AIRONI NERI & STATUS SYMBOL
Adria - Politica 9 L’Intervento
Tagli e riorganizzazioni E’ saltata l’audizione in Senato, ciò permette una proroga di tempo
Tribunale di Adria esiste ancora una speranza di Martina Celegato
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na sequenza di fatti si è susseguita nelle scorse settimane, offrendo nuova speranza a chi cerca di evitare la chiusura del Tribunale di Adria. Una minaccia pendente sul palazzo di giustizia locale già da diversi mesi cioè dall’annuncio della riorganizzazione territoriale voluta dal ministro per Giustizia che di fatto punta al taglio delle sedi distaccate dei Tribunali e dei Giudici di Pace. Le nuove speranze sono dovute al fatto che la prevista, e tanto attesa, audizione in Senato è saltata e ciò permette una proroga di tempo spendibile per perorare la causa e trovare nuove vie da percorrere per evitare la chiusura. La notizia, per esempio, è stata ben accolta da Stefania Tescaroli, avvocato e capogruppo del Nuovo Polo per Adria, nonché responsabile provinciale del settore Giustizia e Riforme Istituzionali dell’Udc, convinta che qualcosa ancora si possa fare. “Intanto – ha spiegato – esiste la dichiarazione del Presidente del Tribunale di Rovigo a riguardo dell’impossibilità di prendere in carico la mole di lavoro proveniente dalla sede distaccata di Adria”. Un bel punto, dunque, che va sostegno dell’indispensabilità del tribunale, riferimento di un territorio assai vasto. “Il fatto che l’audizione sia saltata – spiega in un comunicato -può far guadagnare tempo prezioso consentendoci di portare le nostre buone ragioni a Roma e nelle sedi più opportune e riuscire così a farci ascoltare. Ulteriore spiraglio è rappresentato poi dal fatto che i rappresentanti sindacali sulla geografia giudiziaria abbiano espresso al Ministero parere positivo al mantenimento della sede distaccata di Adria. Pare, quindi, vi sia ancora margine di manovra per mantenere aperto il nostro Tribunale. Però, - continua il capogruppo del Nuovo Polo -, non bisogna perdere tempo ma unire le forze e affondare il colpo attraverso un incisiva azione politica congiun-
NEWS
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La Tescaroli è convinta che ci sia ancora margine di manovra. “Lelevata mole di lavoro e l’estensione del territorio giustificano il mantenimento della Tribunale”
Il tribunale di Adria e nella foto piccola il consigliere di minoranza Stefania Tescaroli ta bipartisan con unità di intenti, da portare avanti in modo sinergico a partire dal Sindaco, capigruppo e rappresentanti delle forze politiche locali, regionali e nazionali. Già era stato presentato in ordine del giorno approvato all’unanimità nel Consiglio Comunale di Adria e in tutti i consigli comunali dei Comuni del Basso Polesine a cui era seguita la formazione di un dossier sulla questione. Quindi vi è necessità di far capire al Ministero che l’esistenza dei requisiti richiesti (di elevata mole di lavoro, da un punto di vista quantitativo e qualita-
tivo, delle cause pendenti e la particolare estensione del territorio) giustificano ampiamente il mantenimento della Tribunale di Adria”. Senza dubbio per salvaguardare un tale servizio relativo alla giustizia, collocato in una posizione così strategica nel territorio che lo ha portato ad ospitare al suo interno importati e prestigiosi processi significa salvaguardare un servizio per tutti e quindi necessita l’intervento e l’impegno da parte della totalità delle forze politiche in campo.
Oltre l’antipolitica di Marco Almagisti * segue da pag.
Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla singola scadenza elettorale, queste indicazioni meritano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispettabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la tesi dell’astensione come appagamento, identificando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fiducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime amministrative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fiducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel definire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confini. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, figura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibilità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profili specifici. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconismo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fitta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fiducia difficile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in provincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’etichetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, finora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fine di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituzionalizzazione si riveleranno indispensabili. *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova
Cariche
MARINA BOVOLENTA SI DIMETTE DALLA CONFERENZA DEI SINDACI DELLA ULSS 19
n ruolo che non le spetta. Così ha definito il consigliere regionale Pdl, Mauro Mainardi, la Presidenza della Conferenza dei Sindaci assunta da Marina Bovolenta, Sindaco di Corbola. Secondo il consigliere regionale questo ruolo dovrebbe essere assunto dal sindaco adriese, che però a suo tempo aveva rifiutato la carica. Il rifiuto di Adria aveva per l’appunto portato all’elezione alla presidenza della Bovolenta e alla vicepresidenza di Silvana Mantovani, assessore di Porto Tolle, scelte condivise anche dal centrodestra.
Più che uno scontro relativo alle cariche la reazione che si è scatenata ha assunto appieno le vesti di uno scontro politico visto che Marina Bovolenta, ex Pd e ora indipendente, ha deciso di dimettersi. L’accusa più pesante da parte del centrosinistra polesano è quella relativa alla considerazione da parte dell’apparato regionale dei comuni che sembrano suddivisi in serie A e serie B, non solo in base a dati oggettivi come popolazione o superficie ma soprattutto in base alla fazione politica dell’amministrazione in carica.
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Dura è stata la reazione alle accuse di Mainardi da parte di tutti gli organi amministrativi coinvolti che hanno apertamente ammesso come non sia stato criticato l’operato del sindaco di Corbola, bensì la sua presenza pur legittimata da regolare assunzione del ruolo. Un attacco, quello di Mainardi, che ha creato tensioni e polemiche in un panorama politico già teso e problematico. Ma.Ce.
Marina Bovolenta
10 Adria - Servizi Lamentele dei cittadini Malgrado le segnalazioni, nessun intervento
Verde e arredo urbano trascurati In via Malfatti i rami e le foglie dei tigli intasano le caditoie, al parco Baden Powel i giochi per i bambini sono fatiscenti di Elisabetta Griso
Foglie e rami intasano le caditoie
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’ordinanza sindacale N 22 dell’otto maggio ha fatto insorgere un clima di scontentezza condito da toni polemici verso l’Amministrazione da parte dei cittadini adriesi. L’obbligo imposto dall’ordinanza, è di tagliare alberi o rami lungo la ferrovia che in caso di caduta possano interferire con l’infrastruttura creando possibile pericolo al servizio e alle persone. Quindi se l’Amministrazione con l’ordinanza ha recepito così
Raccolta differenziata
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“Mancano i seggiolini per i dondoli, le altalene. Lo scivolo è pericolante” celermente una nota del Responsabile dell’Unità territoriale Sud-Padova della Ferroviaria giunta i primi di maggio, allora i cittadini si chiedono il motivo della mancata risposta/
NELLA PLASTICA ANCHE I PIATTI E BICCHIERI MONOUSO
al primo di maggio 2012 i piatti e i bicchieri di plastica dovranno essere gettati fra i prodotti che è possibile inserire nella raccolta differenziata degli imballaggi in plastica per intraprendere la strada del riciclo. I “nuovi arrivati” nella famiglia della plastica dovranno però essere accuratamente ripuliti, proprio per non danneggiare la qualità della raccolta. Questa novità dovrebbe permettere di implementare nelle scuole, negli uffici, nelle mense la raccolta differenziata
soluzione ad alcune delle problematiche presentate ormai da tempo. I residenti lungo viale Malfatti, per esempio, lamentano della mancata pulizia a terra di fogliame e potatura odinaria dei tigli che ombreggiano tale viale. I tigli, ormai di grandi dimensioni, estendono i loro rami dentro le proprietà private. Un cittadino afferma: “Molti rami secchi, ora nascosti dalle foglie, staccandosi potrebbero colpire i miei nipotini che gioca-
no nel giardino. In più occasioni abbiamo esposto la situazione all’ufficio Ambiente ma nulla è stato ancora fatto. Altrettanto urgente è la manutenzione del marciapiede adiacente, che presenta avvallamenti pericolosi per tutti: le persone in procinto di attraversare la strada perdono l’equilibrio e la situazione si fa davvero pericolosa quando, passano corriere e camion spesso superando il limite di velocità”. “La democrazia stessa si pone per
degli imballaggi. “Questa decisione - spiega Roberto De Sanctis - è stata resa operativa dal Comitato di coordinamento Anci/Conai e si inquadra tra le politiche di incentivo per una raccolta differenziata urbana, secondo elevati standard qualitativi”. Da questa estensione, attesa da molti come un passaggio importante per allargare le opportunità di recupero (si tratta di circa 140.000 tonnellate all’anno) ne potrà derivare non solo un beneficio ambientale ma anche l’opportunità per i Comuni di veder potenzialmente aumentare in misura considerevole i corrispettivi ricevuti a fronte del materiale correttamente conferito. Tuttavia presso le scuole del nostro territorio dove sono attive delle
statuto il problema di come servire al bene comune nell’interesse generale - sbotta Edoardo Braghin, cittadino adriese - risiedo da cinque anni in prossimità di il parco Baden Powel, dove si riversano a giocare molti bambini anche dei vicini quartieri. Da allora, mancano ancora i seggiolini per i dondoli, le altalene perdono i pezzi, al legno delle strutture non è mai stata fatta manutenzione e l’unico scivolo in legno è pericolante”.
mense, ad eccezione della Circolare che annuncia la novità introdotta, non si hanno approfondimenti in merito. “E’ un’importante novità – spiega Beatrice Girotto, presidente della Cooperativa Peter Pan - che va nella direzione di facilitare ai cittadini il conferimento dei materiali nella raccolta differenziata. Sopratutto, per un bambino è più naturale introdurre bicchieri e piatti di plastica nella plastica. Per quanto concerne le modalità operative, occorre maggiore diffusione, anche nel dettaglio, attraverso incontri e approfondimenti, a partire da noi coordinatori”. Questi organismi sono molto attenti alle istituzioni ma noi, come Coopertative sociali, non veniamo mai coinvolti. El.Gr.
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12 Adria - Vita in città Iniziative Nella diffusione della green-economy Adria al pari delle grandi città
Notte Verde, si pensa già al prossimo appuntamento di Melania Ruggini
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ilancio altamente positivo per la prima edizione della Notte Verde. La città ha risposto molto bene all’evento, tanto che ora si pensa alla prossima iniziativa. L’assessore Federico Simoni è entusiasta per gli ottimi riscontri, evidenziando lo straordinario interesse che si è polarizzato verso la città etrusca. Adria è stata infatti scelta come città di riferimento all’interno del circuito regionale, assieme ad altre importanti città come Padova e Venezia. L’iniziativa ha fatto uscire allo scoperto la cittadina rodigina, attraverso un forte messaggio, indirizzato agli abitanti ma anche agli operatori di tutti i settori, ai professionisti, insomma a tutte le categorie. Dai bambini delle elementari agli studenti delle superiori, Simoni crede si possa dunque uscire da un certo isolamento culturale, come è stato dichiarato da più relatori. L’amministrazione guarda a questo evento come esempio per dirigersi verso un’apertura culturale verso l’esterno, per fare di Adria un nuovo faro, anche dal punto di vista della green economy. Molto soddisfatto anche il primo cittadino Massimo Barbujani che si è detto molto colpito per la grande e attiva partecipazione dei giovani. Barbujani è stato accolto molto calorosamente già a partire dal convegno svoltosi nell’auditorium Saccenti, dinnanzi agli studenti delle superiori, dal titolo “I giovani: energia per uno sviluppo sostenibile”. Al convegno sono intervenuti il presidente della Camera di commercio Lorenzo Belloni, Laura Aglio del progetto En, Nicola Bardelle di Jacob Cohen, Alessandro Carlesino responsabile relazioni esterne di
Il Sindaco: “Scommetto tutto sui giovani. Non è uno slogan ma una strategia” Adriatic Lng, per terminare con l’assessore regionale Isi Coppola, che si è rivolta ai giovani invitandoli ad essere protagonisti del proprio futuro. La lunga maratona adriese dedicata alla Notte verde. Il sindaco ha sottolineato il suo impegno verso i giovani “non come slogan, ma come strategia concreta avendo scelto tanti giovani in giunta e nella maggioranza. Scommetto tutto sui giovani – ha spiegato - perché ho fiducia in loro e a loro dico che con la Notte verde abbiamo messo Adria al fianco di altre grandi città, anzi grazie all’ordine alfabetico siamo stati i primi. E’ un segnale forte di cultura, di scuola, di formazione e di chi vuole credere, di chi non si piange addosso”. Così ora ci si dovrà mettere all’opera, attraverso iniziative simili, che mettano al centro proprio I giovani e la loro vitalità. Un altro importante momento di riflessione sul valore della green economy è stato condotto presso l’albergo Stella d’Ita-
Barbujani e Simoni soddisfatti. “Questa è la strada verso il nuovo”
Due momenti della manifestazione
“La goccia”, una cooperativa dove i bimbi coltivano ortaggi in una serra a scuola
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lia; temi il fare impresa tra sviluppo sostenibile, energia e paesaggio. Ancora una volta protagonisti gli alunni di quarta e quinta della scuola primaria Madre Teresa di Calcutta di Baricetta, che hanno creato “La goccia”, una cooperativa in cui ogni socio dona 50 centesimi all’anno e in cui i bimbi possono diventare piccoli agricoltori coltivando ortaggi in una serra costruita a scuola con l’aiuto di un contadino del paese. La Notte verde è stata vivacizzata inoltre dalle Vetrine in strada, lo sbaracco organizzato da Adriashopping, molto apprezzato dai cittadini.
NEWS Ente parco
ANCHE ADRIA NE FARÀ PARTE
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A
nche Adria, Loreo e Papozze faranno parte del Parco. Questo è l’unico punto che può essere dato come acquisito dal Piano del parco che a quanto sembra pare aver ripreso il suo iter verso l’approvazione. Lo stop risale al 2010, quando i comuni erano stati chiamati ad intervenire per definire in modo preciso quali aree dovessero ricadere sotto l’ambito del parco e la scelta di Porto Tolle, di sottrarne 1.400 ettari, aveva fatto saltare il banco. Al tempo esisteva per il comune basso polesano la possibilità della realizzazione di un villaggio turistico da 2000 posti da qui la scelta di non vincolare buona parte degli scanni. Oggi la situazione in parte è cambiata e pare ci siano buone probabilità che il Piano venga messo al voto. Dopo 15 anni di attesa si tratterebbe di un grande risultato.
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14 Adria - Vita in città Spiritualità al tempo della crisi La riflessione di padre Giancarlo Bruni
Com’e’ profondo il mare dell’uomo In sala cordella lo scorso 4 maggio si è tenuto un incontro organizzato dal Centro Studi “Agnese Baggio” di Melania Ruggini
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gni anno il Centro Studi “Agnese Baggio” nomica, religiosa, di genere, di razza, un’identità organizza, come da tradizione alcuni incon- che esclude; la proprietà che ha come centro solo tri, aperti a tutta la cittadinanza, mettendo il proprio “io”; il sacrificio inteso come “ritualità a tema le istanze più urgenti del nostro tempo. Il sacrificale” in nome della difesa dei propri beni e titolo di una nota canzone di Lucio Dalla “Com’e’ confini (ad esempio il sacrificio dei caduti in ogni profondo il mare” ha fatto da guida, lo scorso 4 guerra). Il soggetto storico è dunque, oggi, l’indimaggio in sala Cordella, alla riscoperta di questo viduo con tutti i suoi desideri, trasformati in diritti; antico, e mai estinto, bisogno di spiritualità anche un individuo che si pone contro il bene comune e il nell’uomo d’oggi. Il pubblico ha risposto numeroso diritto di tutti gli altri con cui condividiamo la solial dibattito, a conferma del bisogno di affrontare darietà in virtù della comune umanità. Allora anche certe tematiche interiori. Dopo la presentazione l’economia è a servizio dei desideri dell’individuo; fatta da Giulia Bellan, padre Giancarlo Bruni, della ma ogni tempo di crisi, ha aggiunto con forza padre Bruni, può diventare Comunità di Bose, ha guidato la riflessione con quella capa- “Il disorientamento un’opportunità poiché, molto cità di leggere la realtà che si porta alla ricerca spesso, il disorientamento, e la ricerca conseguente di senalimenta nel silenzio e nella di senso, so, ci possono far riscoprire il contemplazione. Alcuni passi è necessaria della sua riflessione sono la contemplazione” tempo della contemplazione, che non è una fuga dalla reimportanti per comprendere il “dove” siamo e il “chi” siamo, al fine di recu- altà, bensì riappropriazione di un metro di misura perare il primato dell’interiorità e la memoria della per saper leggere, con sapienza e senso, la realtà. profondità, dimensioni imprescindibili dall’uomo, Leggere il senso di istituzioni, cultura, politica, nel tempo della superficialità e dello spaesamento. giustizia, economia, per il cristiano, significherà La crisi del mondo occidentale (ha sottolineato il applicare il discorso di Gesù’ su quel sabato della relatore), si impernia in quattro categorie che defi- parabola, quel sabato che deve essere per l’uomo. niscono la crisi economica e l’individualismo in cui La spiritualità cristiana è, allora, cammino di libertà ci dibattiamo: la potenza; l’identità culturale, eco- verso la capacità di riconoscersi nel tu, diverso da
Nella foto Giulia Bellan e padre Giancarlo Bruni, della Comunità di Bose noi, in un noi comunitario. “L’atteggiamento per ogni crisi - ha infine suggerito Bruni - perché diventi nuova opportunità di cambiamento, deve porre l’uomo in atteggiamento di domanda, ricerca e attesa. Occorre ritornare a pensare perché finché ci si pone domande e dubbi ci può essere salvezza”. In questo incontro si sono ricordati infine maestri interiori come Agnese Baggio nel centesimo anniversario della nascita, padre Ernesto Balducci e padre Davide Turoldo nel ventesimo anniversario della morte.
NEWS Associazioni
PRIMI PASSI DEL COMITATO PER LA SALUTE DEL DELTA
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opo la nascita del Comitato per la salute del Delta, dall’iniziativa di cittadini privati, il primo cruciale appuntamento è stato fissato per venerdì 11 maggio in sala Caponnetto per la prima assemblea pubblica. L’incontro ha La protesta di un avuto lo scopo di spiegare ai cittadini la comitato per la situazione attuale della sanità deltizia e salute divulgare le prospettive legate al piano socio sanitario regionale. Il comitato ha invitato tutti i sindaci dell’Ulss 19, per il ruolo strategico rispetto a tutto il Delta, e l’Ulss 19, dispensatrice di servizi socio sanitari vitali per il tessuto sociale-imprenditoriale. La recente storia di Trecenta, Cavarzere, Comacchio insegna che la perdita dell’Ulss ha significato nell’arco di pochi anni il depauperamento del relativo ospedale in termini di servizi e qualità, aumentando i disagi per i cittadini. Il possibile declassamento dell’ospedale adriese, oltre a rendere drammatica la vita di tutti i cittadini del Delta, affosserebbe ad esempio il lavoro del direttore generale Dal Ben, che in questi anni ha portato nel territorio investimenti sia per potenziare le strutture che per innalzare il livello qualitativo delle varie specialità. Il comitato, nella persona di Omar Barbierato, commenta: “Dobbiamo lottare tutti insieme perché sia rispettato il nostro diritto alla salute, cittadini, associazioni, movimenti e partiti. Questa è l’idea lanciata affinchè i servizi socio sanitari previsti per un cittadino del Delta siano uguali a quelli di uno di Treviso, Verona e del resto del Veneto, secondo un principio di pari dignità. In questi giorni tanti cittadini si stanno impegnando affinchè l’azione informativa del Comitato possa crescere attraverso volantinaggio, passaparola, blog, e social network. Le richieste del nostro territorio non devono essere considerate come figlie di uno spirito campanilistico ma sono da ricondurre a quella specificità del territorio riconosciuta dall’ art. 15 dello Statuto del Veneto. Questo è solo il primo passo del comitato”. Me.Ru.
IN BREVE Consorzio delle Pro loco
CONFERMATO NICOLA BERTAGGIA
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iconfermato quale presidente del consorzio delle Pro loco del Delta del Po l’uscente Nicola Bertaggia; l’elezione è avvenuta durante l’assemblea del 19 aprile scorso. Le Pro loco associate al consorzio, che comprendono Adria, Ariano nel Polesine, Contarina, Cor- (foto tratta dal sito Edicola 5) bola, Donada, Loreo, Porto Tolle, Rosolina e Taglio di Po, hanno riconfermato all’unanimità il presidente Bertaggia, quale rappresentante della Pro loco di Porto Tolle, con la partecipazione anche del presidente del comitato provinciale Unpli di Rovigo, Giovanni Ghisellini. Tra le riconferme, anche la vicepresidente Letizia Guerra della Pro loco di Adria mentre è di Donada il nuovo volto del segretario tesoriere, Antonella Ferro. Tra le novità, il nuovo sito internet dedicato il consorzio (www.consorzioprolocodeltadelpo.it) che conterrà le informazioni utili. “I consorzi di Pro loco sono dei gruppi che per affinità di territorio, dialetto, area geografica, di vicinato ed altro hanno un denominatore comune che li identifica in maniera evidente - commenta il direttivo. Per questa ragione le nove Pro loco aderenti al consorzio del Delta del Po individueranno fin da subito alcune iniziative comuni in grado di valorizzare il potenziale di ogni singola Pro loco, la cui azione si basa proprio sul volontariato. Me.Ru.
Pensionamenti
MERITATO RIPOSO PER GUARNIERI E CAVAZZINI
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al 1 maggio due Vigili del Fuoco adriesi sono andati in pensione: loro sono Renzo Guarnieri e Maurizio Cavazzini, in servizio dal 1976. Il traguardo è stato meritatamente raggiunto, dopo anni di lavoro e sacrifici, ed ora i due neo pensionati sono consapevoli di aver svolto la loro missione con lealtà e altruismo. Il capo reparto esperto Guarnieri Renzo è nato ad Adria il 30 aprile del 1955 ed è stato assunto il 1 luglio del 1976 a Rovigo; nominato capo squadra il 01 gennaio del 1991 e a capo reparto 01 gennaio del 1999. Ha svolto mansioni di capo servizio nel Comando Provinciale di Venezia e successivamente dal 2006 a Rovigo. Ha partecipato alle operazioni di soccorso di tutte le grandi calamità nazionali dal Friuli del 1976 all’ultima in Abruzzo. E’ stato infine nominato cavaliere della Repubblica Italiana. Il capo squadra esperto Maurizio Cavazzini è nato ad Adria il 06 dicembre del 1954, assunto il 01 luglio del 1976 a Treviso, nominato capo squadra il 01 gennaio del 1992 a Padova. Rientrato dopo alcuni anni nella provincia di Rovigo, è stato nominato capo sede nel locale distaccamento di Adria, dove con alto grado di competenza e professionalità ha saputo farsi notare, anche in occasione di eventi di calamità fuori provincia per la sua disponibilità verso la cittadinanza. Me.Ru.
Sensibilizzazione all’uso di alcol
“STRADE DIVERSE”, ALTA LA PARTECIPAZIONE
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i è concluso il 28 aprile il progetto “Strade diverse”, promosso dall’AIDO locale, coinvolgendo l’azienda Ulss 19, il Comune, ACAT, con l’adesione della Consulta per il Volontariato, Croce verde, AVIS Adria, FIDAS Polesana, Arteinstrada, Provincia di Rovigo, Scout Adria 1, Dottor clown Rovigo, Akademia, circolo Legambiente delta Po Adria, AIDO provinciale. Nato due anni fa con l’intento di promuovere stili di vita sani con lo scopo di prevenire le stragi del sabato sera, il progetto ha esordito con la prima edizione di “Polesine’s got talent”, coinvolgendo nella seconda fase le classi terze delle scuole medie inferiori del territorio bassopolesano con l’obiettivo di sensibilizzare i ragazzi sui rischi collegati all’uso degli alcolici, attraverso la promozione di attività formative, sfocianti in un concorso. Gli studenti sono stati invitati a produrre slogan, fotografie, spot, video, vignette, disegni e altre forme di comunicazione per trasmettere il rischio collegato all’uso degli alcolici. Molti i lavori elaborati sia a livello singolo che di gruppo e di classe, mentre una specifica commissione ha condotto un complesso lavoro di selezione. Oltre alle autorità presenti, sono intervenuti alla cerimonia di premiazione il Gruppo Artinstrada, promotore di “Polesine’s got talent”e Tiziano Trombetta, pluricampione mondiale di motonautica. Il progetto complessivo è stato finanziato dal CSV, con i contributi di Bancadria, Croce verde, AVIS Adria. Me.Ru.
Frazioni 15 Scuola L’asilo Maria ausiliatrice non chiuderà. Smentita dell’Idv
Materna di Baricetta, falso allarme
La situazione non è così grave. Il presidente aveva comunicato solo un rincaro approssimativo di 5 euro di Fortunato Marinata
“L
a nostra gente vive già con apprensione una crisi economica che mette molte famiglie in fibrillazione per ogni piccola avvisaglia di nuove spese o per la soppressione di un altro servizio. Non serve, quindi, che i politici volontariato, circa 15 persone (che si occupano del locali aggiungano del loro per aggravare la situazio- trasporto, delle pulizie e di altre attività legate al ne”. Inizia così il comunicato stampa con il quale il funzionamento della struttura) che permettono di gruppo Idv di Baricetta ha inteso riportare la calma depennare dal bilancio spese che già ora sono coattorno al caso scoppiato alla scuola materna della perte solo in parte dalle entrate derivanti dalle rette frazione adriese. Ma per comprenderne il contenuto dell’utenza e dai contributi degli enti locali. Infatti il è prima necessario fare un riepilogo di quanto è ac- bilancio dell’asilo è in rosso per 10mila euro. Duncaduto. Nelle scorse settimane, infatti, il presidente que il presidente ha inteso mettere le mani avanti, dell’asilo Maria ausiliatrice, Fabio Trombini, aveva rispetto ad una situazione che presenta diverse inviato ai genitori una comunicazione nella quale incognite. Incognite che nell’intervento in consiglio comunale dell’esponete del anticipava l’innalzamento Pd, residente a Baricetta, della tariffa mensile di cin- Per il prossimo Giorgio Zanellato, sono divenque euro portandola a 130. anno, previsti tate quasi certa chiusura della Un rincaro approssimativo, sette bambini scuola, malgrado il prossimo veniva spiegato nella lettera, in più rispetto anno siano previsti 7 bambini in quanto soggetto ad un’ul- all’attuale utenza in più rispetto all’attuale utenteriore elevazione nel caso la scuola si fosse trovata ad operare in circostanze più za. “La notizia riportata dal consigliere – continuagravi rispetto a quelle preventivate. Va detto che no nel comunicato gli esponeti dell’Idv locale - ha la materna vive soprattutto grazie all’impegno del generato solo confusione e falsi allarmismi fra gli
abitanti della frazione di Baricetta. Ribadiamo che il presidente della scuola materna di Baricetta non è a fine mandato, perché scade nel 2013; il presidente non deve contrarre nessun mutuo personale per pagare i debiti dell’asilo; non sono mai state inviate lettere ai genitori dei bambini per avvisarli dell’imminente chiusura della materna. Alle famiglie sono state invece recapitate solamente le comunicazioni della Fism che informava sui probabili ritocchi alle rette per il prossimo anno. Nonostante le difficoltà in cui versa la scuola, come del resto tutte le scuole dell’infanzia paritarie del territorio, la parrocchia di Baricetta si sta facendo carico di una serie di iniziative, sostenute anche dai gruppi presenti nella frazione, per garantirle adeguato sostegno. Questo non deve far desistere l’azione presso amministrazione comunale per sensibilizzare il valore del mantenimento di questo prezioso servizio che non può essere tenuto in vita grazie al volontariato locale. Ma la ferma volontà di mantenere attivo il servizio della materna è testimoniata dall’apertura del doposcuola per i bambini delle elementari, iniziato l’autunno scorso, proprio per allargare l’offerta dei servizi alle famiglie”.
CARBONARA Primo maggio sacro con la “Società Corale Adriese”
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el giorno della festa dei lavoratori nella chiesa di ” Cristo Divin Lavoratore, presso località Carbonara di Adria, in occasione dei festeggiamenti del patrono, è stata celebrata una messa accompagnata dai canti della “Società Corale Adriese”. La nota tradizione lirica di questa illustre corale, ancora una volta non si è limitata a dare il suo contributo alla sacralità dell’evento ma ha bensì dato prova di alta prova musicale anche nel repertorio sacro. L’inizio è stato trionfale con “ Creation’s Hymn” di L.W. Beethoven, per poi adagiarsi nel classico Gloria. Bellissima è stata l’esecuzione a canone dell’ “Alleluia” di Gabrieli, ha lasciato con il fiato sospeso il celebre “Ave verum” di Mozart ed il fastoso “Sanctus” di Gounod. A concludere il “Panis angelicus” di C. Franck interpretato dal delicato fraseggio del soprano Patrizia Mazzucato, accompagnata dal coro con toni soavi, l’“Ave Maria” di Arcadelt dove la corale ha unito la timbrica lirica al misticismo religioso fondendoli in una sacralità angelica, il “ Salve Regina” di Proni, cantato con bravura dal soprano Giovanna Manzato che si alternava con l’intensità del coro. E come ad incorniciare tutto ciò il finale con il “ Canticorum Jubilo” di Handel. La straordinaria prova della corale è stata guidata dalla professionalità e bravura della bacchetta del M° Massimo Siviero e l’accompagnamento musicale del M° Chiara Tivelli è stato egregio. Accogliente è stata l’ospitalità del parroco Don Giuseppe Mazzocco. Gi.Ma.
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16 Bottrighe Impresa Dopo i test necessari al nuovo processo industriale ora si parla di investimenti
Mater-biotech sarà il primo stabilimento italiano di butandiolo Nel 2014 si inizierà la produzione, fino a quella data ai 27 dipendenti è stata accordata la integrazione straordinaria di Roberto Marangoni
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ovamont investe su Bottrighe. La nuova proprietà dello stabilimento Mater-Biotech, già Bioitalia ex Ajinomoto, è bene intenzionata a creare in loco un autentico polo della chimica pulita. In attesa del rilancio e a seguito dei test che si sono svolti in questi mesi atti a ricavare i dati necessari al nuovo processo industriale, i ventisette dipendenti di quella che era Bioitalia, passati in carico a Mater-Biotech, potranno contare sulla cassa integrazione straordinaria per due anni, il tempo utile per permettere all’azienda di procedere, con un notevole investimento, nei lavori necessari alla riconversione dello stabilimento. L’intesa per la cassa di integrazione
è stata firmata in Provincia alla presenza delle organizzazioni sindacali e della presidente Tiziana Virgili. Avrà durata due anni, sino al 5 maggio 2014. Il primo anno sarà anticipato da Novamont che sta investondo molto sull’azienda di Bottrighe. Soddisfazione per il sindacato che vede una cassa di integrazione per un’azienda che investe e riparte, nonché per il paese che vede rinascere una fabbrica importante per il suo tessuto economico. Novamont, che controlla interamente Mater-Biotech, è società leader nel campo della cosiddetta “chimica vivente per la qualità della vita”. Il processo produttivo darà vita a bioplastiche per applicazioni specifiche
a basso impatto ambientale. Tra queste la denominata Mater-bi, bioplastica proveniente da lavorazioni vegetali, utile per realizzare prodotti con le stesse proprietà d’uso dei materiali tradizionali, ma completamente biodegradabili, attraverso lo sviluppo di produzioni derivanti da materie prime rinnovabili di origine agricola. Nello stabilimento di via Gramsci si stanno avviando le attività di riconversione e nei primi mesi del 2014 si inizierà la produzione del butandiolo, componente tra i principali per la produzione delle bioplastiche come shopper, bottiglie, eccetera. Mater-biotech sarà il primo stabilimento italiano di butandiolo. In tutto ciò avrà come partner
Lo stabilimento la californiana Genomatica che fornirà il ceppo madre per la fermentazione. Direttore dello stabilimento è l’ingegnere Antonino Maltese, che in un recente incontro ufficiale con l’amministrazione comunale, ha illustrato i progetti della multinazionale riguardante l’impianto di Bottrighe.
CONCERTO DI PRIMAVERA CORO “PLINIUS”, ESECUZIONE MAGISTRALE E BENEFICIENZA PER LA MISSIONE DIOCESANA IN BRASILE
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rande successo per il 9° “Concerto Corale di Primavera” svoltosi nella chiesa di San Francesco a Bottrighe. Il locale coro femminile “Plinius”, diretto da Antonella Pavan, organizzatore dell’evento, ha dato inizio alla piacevole rassegna. La serata è stata bene condotta da Patrizia Pozzan, neo consigliere regionale Asac. Succeduti nell’ordine il coro polifonico della Cattedrale di Adria diretto da
vent’anni anni da Antonella Cassetta con la collaborazione ed accompagnamento di Graziano Nicolasi e Alberto Voltolina. Poi il coro maschile “La Cordata” di Verona diretto da Francesco Peruch, ed infine il coro “Minimo Bellunese” di Belluno diretto da Gemo Bianchi. Un pubblico attento e soddisfatto ha largamente espresso notevoli consensi per tutte le formazioni con prolungati applausi. Durante la serata, come
ogni anno, il coro Plinius si è fatto portavoce delle esigenze della missione diocesana in Brasile rappresentata dal concittadino Don Gabriele Fantinati, raccogliendo fra tutti i presenti 530 euro. Il divertimento è poi proseguito presso la sala polivalente per il buffet finale, consolidando rapporti di amicizia tra i cori che hanno continuato nei canti unendosi gli uni agli altri. Ro.Ma.
Il coro “Plinius” di Bottrighe durante la rassegna
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Bottrighe 17 Istruzione I cittadini raccolgono 1200 firme, il caso dibattuto in Consiglio comunale
“L’amministrazione chieda una deroga in Regione” Il numero degli iscritti per gli anni futuri sarebbe in crescita, tale da garantire la funzionalità dell’istituto di Roberto Marangoni
Arte
CREPALDI ESPONE A BOARA PISANI
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ottrighe non si arrende e continua tato all’unanimità da tutto il consiglio, un senza sosta la petizione per la sal- documento nel quale si chiede l’investitura vaguardia della sua scuola media. dell’amministrazione ad un incontro con Sono arrivate a circa milleduecento le firme l’assessore regionale Elena Donazzan per raccolte, ciò finalizzato al mantenimento cercare di ottenere una possibile deroga del polo scolastico del paese. Considerato per il prossimo anno, permettendo così alla che la scuola rappresenta uno dei piu im- scuola di sopravvivere. Non solo, nel docuportanti riferimenti del luogo, in particolare mento si chiede altresì a sindaco e giunta per la crescita e la formazione delle nuove di “impegnarsi a porre in essere tutte le generazioni, strumento importante per il azioni necessarie per il mantenimento del mantenimento dell’identità del paese, la polo scolastico del luogo, a sensibilizzare, coinvolgere e responsaquestione è approdata in consiglio comunale. Appello ai genitori bilizzare tutti i rappresentanti delle istituzioSi ricorederà che già bottrighesi ni scolastiche a livello era stata pronunciata affinchè comunale, provinciale la chiusura del plesso non iscrivano causa l’esiguo numero i loro figli ad Adria e regionale, unitamente al comitato ufficialdegli iscritti alla classe prima del prossimo anno, solo nove. Una mente costituitosi, affinchè, lavorando in chiusura che il paese non ha accettato, chie- modo sinergico, si possa ottenere l’auspicadendo una deroga, poichè il numero degli to obiettivo. Ad istituire infine una task foriscritti per gli anni futuri sarebbe in crescita, ce dell’amministrazione comunale con tutti tale da garantire la funzionalità dell’istituto. i portatori locali di interesse, relativamente Dopo ampio e vivace dibattito, è stato vo- alla scuola stessa, al fine di concertare im-
XI EDIZIONE DE “SERATA D’ONORE” IMPEGNO E SOLIDARIETÀ
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saurito in ogni ordine di posti l’auditorium delle scuole medie di Bottrighe per la 21^ edizione di “Serata d’Onore”, l’annuale appuntamento del gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia”. Applauditissimo il sodalizio che ha presentato recenti canti e balli raccolti nel Delta. Nel corso dello spettacolo, che ha avuto in qualità di madrina l’assessore provinciale Laura Negri, che ha sottolineato l’attività culturale e sociale del gruppo verso le tante situazioni di solidarietà, si è svolta la tradizionale cerimonia, alternata da tanti momenti di emozione e commozione, ad iniziare dall’audiovisivo sulla quinta missione in Kenya con le immagini dell’avvio di un’orfanatrofio, per poi procedere alla consegna dei fondi raccolti durante le ultime festività natalizie e da altre inziative durante l’anno alla Lega Italiana Lotta al Tumore di Rovigo, alla scuola materna “U.Maddalena” di Bottrighe, all’Associazione Progetto Endometriosi di Reggio Emilia, all’Associazione Nazionale genitori lotta alla droga di Padova e alla Fondazione Città della Speranza alla quale era altresì dedicata l’odierna edizione con altri 839 euro raccolti durante la stessa. Oltre ai tanti altri medici, erano presenti l’assessore LE TRE S-CIOPTA’
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Un momento della “Serata d’Onore” provinciale Oscar Tosini, i sindaci di Adria Massimo Barbujani, di Loreo Bartolomeo Amidei, di Rosolina Franco Vitale, il vice sindaco di Gavello Giuseppina Mantovani, il sovrintendente della Polizia di Stato Fausto Durante, il sottotenente dei carabinieri Michelangelo Fasciano e rappresentanze associative corali e sociali polesane, dell’Asac Veneto con il consigliere regionale Patrizia Pozzan, delle gemellate pro loco di Correzzola e della banda “Città di Porto Viro”. L’attività del gruppo prosegue poi con tanti impegni e vanno sottolineati anche i recenti successi a Badia Polesine per il 60° dell’Avis, a Jesolo per la manifestazione sulle tradizioni venete e all’8° raduno regionale del folklore Venetnia a Villafranca, seconda città della provincia di Verona. Ro.Ma.
di Roberto Marangoni
• El gòbo, el sòto e l’òrbo, i gà el diàvlo in tel corpo • Chi fa la festa, no l’ha gode • I schèi i fa schèi
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Bottrighe, l’edificio che ospita la scuola media del luogo pegni comuni e soluzioni condivise”. Occorre però maggiore sensibilità dei genitori che in diversi casi iscrivono i loro figli ad Adria anziché a Bottrighe, nonostante la qualità dell’insegnamento sia medesima, non solo, inqunato è costatato, in classi con minore numero di alunni, l’apprendimento risulta addirittura superiore.
a pittrice Roberta Crepaldi, da sempre sensibile al mondo dell’arte, espone le sue opere sino al 26 giugno presso la galleria Athesis dell’hotel Petrarca a Boara Pisani, nel padovano. L’artista, nata nel 1969, è da sempre legata alla sua Bottrighe. Le atmosfere nebbiose, lo scorrere immutabile delle acque, i colori tipici, le terre, l’ocra tra l’acqua fangosa e le sfumature dei verdi, il Una delle opere della pittrice Roberta Crepaldi coronamento della vegetazione spontanea, sono una presenza antica da cui è difficile staccarsi, è un segno dell’anima. Così nasce il desiderio della Crepaldi di esprimere su tela le emozioni, il sentire tramuntato in colore, per trovare una personale forma di libertà. “Colori forti e segni decisivi- dice di lei Silvio Zago - caratterizzano le sue opere, a significare una sicurezza acquisita nel tempo e una forte volontà espressiva. Un risultato significativo di un percorso iniziato alcuni anni addietro in assoluta timidezza ma che ha dimostrato da subito una sensibilità non indifferente, una passione per la pittura ed un uso particolare del colore. Una interpretazione del paesaggio fantasiosa e fantastica. Una composizione onorica, nella quale i cromatismi si susseguono e si contrappongono, quasi a sfidarsi, in un perfetto equilibrio dell’opera”. Dal 2006 e per due anni ha frequentato un laboratorio di pittura ad olio, nel 2007 e nel 2008 ha esposto in collettive presso la sala Cordella di Adria e nel 2009 presso la Pescheria Nuova di Rovigo. Appassionata anche di musica è stata corista del locale coro femminile “Eco del Fiume” e fondò, assumendone la direzione, l’insieme vocale “Le Eliadi”. Ro.Ma.
18 Cultura LibriL’ultima fatica di Beltramini dopo Adrioti” e “In sicutera no prinsipio”
“Siora Adria me cavo el capelo” di Melania Ruggini
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egno di rispetto e di ossequio per gli uomini era, fino a qualche decennio fa, l’abitudine di salutare a capo scoperto, così come quando si entrava in chiesa, usanza attuale anche ai giorni nostri. Ma stavolta è rispetto alla città di Adria e alle sue bellezze che Romano Beltramini ha sentito l’esigenza di levarsi il cappello. Terza fatica letteraria, “Siora Adria me cavo el capelo” (uscito alla fine del 2011) ne completa la trilogia dedicata alla sua città d’adozione, dopo “Adrioti” e “In sicutera no prinsipio”. Il nuovo libro di Romano Beltramini, le cui foto di copertina sono di Sabrina Degrandis, propone venti inediti ritratti di personaggi minori adriesi, oltre a una carrellata di dieci momenti di vita quotidiana, esperita direttamente o ascoltata da bambino nei racconti della gente del paese. Nel capitolo finale la descrizione si concentra infine sugli oltre cento mestieri e arti adriesi, alcuni scomparsi, altri ancora presenti in minima parte nel territorio, in una gustosa carrellata che partendo dagli anni ’30 arriva alla fine del Novecento. Grazie alla consultazione di un vecchio annuario del 1934, oltre ai “Numeri Unici” (dal 1923 ad oggi) e allo studio di altro materiale locale, Beltramini ha deciso di dedicare un singolo momento di ricordo ad oltre 100 professioni tra artigianato, commercio e agricoltura, arricchite dai numerosi disegni a colori di Carlo Tumiatti (caricaturista collaboratore di testate nazionali), e da detti locali. Il libro, alla stregua di “Adrìoti” e “Sicutèra”, è scritto nel dialetto locale, con traduzione italiana a fronte. Il quadro finale risulta completo e
Un ritratto alla città, al suo fermento e ai suoi personaggi, impreziosito anche dai numerosi disegni a colori di Carlo Tumiatti
Nella foto l’autore del libro Romano Beltramini operose formiche, in grado di raccogliere, conservare, trasformare, nel tempo i loro tesori. Adria appare allora nell’immaginario di Beltramini una giovane e bella donna, “la nobile signora”, con un passato millenario alle spalle, che oggi guarda davanti a sé (rivolta verso l’avvenire) con entusiasmo e sicurezza, come appare nelle immagini scattate da Sabrina Degrandis.
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I ricordi giungono dall’infanzia, dai racconti della madre e dal nonno veritiero, descrivendo una città in fermento, operosa, costellata di personaggi virtuosi e leggendari, che rivivono in queste pagine per non essere fagocitati dall’oblio collettivo. I ricordi giungono dall’infanzia, dai racconti della madre, che di mestiere faceva la sarta, e dal nonno, che era un pesatore di granaglie, un mestiere molto richiesto allora, in un passato ormai remoto in cui Adria contava 40.000 abitanti. “Quando si parla di Adria non basterebbe una stesura enciclopedica a disegnarla, così grande è il suo passato e tanto vivace, ancora, il suo presente - scrive Beltramini nella prefazione - così il mio appare il modesto contributo di un “adrioto” che si leva il copricapo in segno di omaggio e di rispetto davanti alla sua città e ai suoi cittadini e la osserva, incantato dalle tante meraviglie che quotidianamente, come un caleidoscopio di colori, si formano e si ricompongono”. La gente locale è paragonata ad
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atalino Balasso è ormai di casa ad Adria: dopo aver inaugurato la stagione di prosa 2011/2012 con “L’idiota di Galilea”, il 24 maggio l’amato artista di origini polesane è tornato al teatro Politeama con uno spettacolo da “stand up comedian” americano anni settanta, che raccoglie pezzi, monologhi e tirate comiche dei suoi ultimi 10 anni calcati sui palcoscenici italiani. Nessun filo conduttore o trama, perchè è stata la guizzante comicità di Balasso a far da padrona nel palcoscenico adriese, attraverso i tipici giochi di parole, frecciate agrodolci alla società contemporanea e interpretazione dei comuni tic umani. “Stand Up Balasso” raccoglie gli espedienti dell’arte della commedia delegati alla parola pura. Oltre a questo spettacolo sta concludendo con grande successo la tournèe dello spettacolo “Rusteghi – i nemici della civiltà” per la regia di Gabriele Vacis, mentre per la prossima stagione 2012/2013 lo si potrà gustare nei teatri italiani con lo spettacolo “Aspettando Godot” di Samuel Beckett insieme all’attore Jurij Ferrini, a cui si aggiungono i monologhi “L’Idiota di Galilea” e “Stand Up Balasso”. Me.Ru.
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Il nostro Benvenuto
Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale
La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e massima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.
Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biologico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhiobello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odontoiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odontoiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le informazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista. Dott. Marco Calzavara Direttore sanitario - Unità locale di Occhiobello
Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in
Implantologia a carico immediato In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.
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Sbiancamento denti totale Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria. Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbiancamento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossalico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbammide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun
danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate. La dentina e lo smalto dentale, infatti, assorbono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite C AME NT O N A la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.
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COS’É Il termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostanze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo scopo di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare
La struttura di Occhiobello, prima tra le strutture Dentalcoop ad effettuare tale prestazione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la competenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicuro per il paziente. Prima del trattamento chirurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inoltre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare rilevanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.
Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.
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UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASIVE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SODDISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECENNIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.
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ADRIA NUOTO
CLAUDIA BRAGGION PROMESSA DEL NUOTO DI ADRIA
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ra i numerosi atleti che popolano le piscine di Adria Nuoto nell’ultimo anno molti sono stati quelli che si sono distinti portando al medagliere della società numerosi premi di prestigio e mettendo in luce l’impegno e la costanza la società stessa porta avanti da anni. Tra le atlete non si possono non citare le esordienti di AdriaNuoto che quest’anno hanno ottenuto importanti riconoscimenti grazie alle partecipazioni e alle classificazioni ottenute a livello regionale e nazionale. Tra queste spicca Claudia Braggion, classe 1999 e talentuosa nuotatrice, che fin da piccola si è dimostrata una promessa in vasca, vincendo gare e macinando sucClaudia Braggion cessi che quest’inverno l’hanno portata ai Campionati Invernali a Riccione. Serietà e temperamento sembrano essere le sue carte vincenti che le hanno permesso di farsi notare dai fin dai primi anni di scuola nuoto durante i quali viene inserita negli esordienti B accompagnata dal tecnico Nicola Girardello, sempre della scuderia adriese. Grazie alle oggettive doti fisiche, alla predisposizione per questo sport e agli intensi allenamenti in 2 anni di duro lavoro la sua crescita è stata esponenziale in tutti gli stili ma in particolare nel classico stile libero e nelle distanze corte che sembrano essere i punti di forza di Claudia. Dal 2012 Claudia è passata alla categoria giovanile che l’ha riportata anche al suo primo tecnico Massimo Bottaro accompagnando la sua crescita fisica naturale al mantenimento dello scivolamento in acqua ed altre peculiarità che la avevano contraddistinta nelle competizioni fin da piccola. Proprio la sua predisposizione ha permesso di ottenere ottimi risultati riducendo le tempistiche crono di ben alcuni secondi conquistando così l’ingresso ai Campionati Italiani Invernali. Ma.Ce.
Gordige. Società multata e allenatore squalificato
DOPO LA VITTORIA CON IL VILLANOVA IL REFERTO DELL’ARBITRO. TROPPE OFFESE NEI CONFRONTI DEL GIUDICE DI GARA
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a convincente vittoria del Gordige per 2-1 contro il Villanova, nella terzultima di campionato di serie A2 di calcio femminile, è stata rovinata dalla lettura del comunicato ufficiale n° 79 in cui la società di Cavarzere è stata sanzionata con 500 euro di multa e la squalifica di 4 turni all’allenatore Giannino Babetto, visto che l’arbitro nel sanzionare il Gordige ha scritto nel referto: “Perchè propri sostenitori dal 10° del primo tempo sino alla fine della gara profferivano frasi offensive e ingiuriose nei confronti dell’arbitro, incitati in questo comportamento anche dall’allenatore”. E cosa avrà mai fatto mister Babetto per “beccarsi” 4 giornate di squalifica? “Perchè espulso per proteste alla notifica del provvedimento profferiva frasi offensive e ingiuriose, ritardando per circa due minuti l’uscita dal terreno di gioco. Avvicinatosi alla tribuna aizzava il pubblico nei confronti dell’arbitro e reiterava il comportamento offensivo. Entrato negli spogliatoi ne riusciva per rientrare sul terreno di gioco, solo a seguito di ulteriore intervento dell’arbitro ne usciva definitivamente rivolgendo ulteriori frasi ingiuriose nei confronti del direttore di gara.” Babetto è stato espulso quando mancavano 10’ dalla fine della partita con la sua squadra in vantaggio per 2-1 e appare quantomeno strano il fatto di questa esplosione di rabbia che ha portato l’arbitro Gosetto a calcare la mano sul referto quando sul suo taccuino gli ammoniti erano stati due e per di più entrambe dell’Union Villanova.
Giannino Babetto con Silvia Cerato “Mancavano 10’ dalla fine, dice il tecnico di Pettorazza, quando c’è stato un fallo di mano dell’Union che il guardalinee ha segnalato, ma l’arbitro dopo averlo consultato ha invertito la punizione: ho solo detto loro di mettersi d’accordo. Non ho offeso nessuno, lo giuro sui miei figli. Le ragazze hanno preso botte dall’inizio alla fine, ho dovuto togliere Longato al 70’ perché era il terzo pesante fallo che subiva. La partita la abbiamo avuto sempre in pugno noi, solo che l’arbitro non fischiava falli evidenti e i genitori e le persone dalla tribuna ovviamente protestavano. Mi spiace per la multa alla società, ma troppo spesso siamo arbitrati da giovani incompetenti”. Il Gordige è terzo in classifica, dietro alle quotate Pordenone e Vint, un campionato straordinario per una realtà come quella del Gordige. “Purtroppo l’arbitro ha rovinato tutto, dice Chiara Fabian, dirigente della società: non è successo niente di particolare e ci troviamo una pesante sanzione a società e allenatore, cose da pazzi. Purtroppo non c’è verso di opporsi alla sue parole e questo è veramente frustrante per chi fa sport e impegna capitali sul lavoro volontario”. Cr.Ag.
Ciclismo estremo Race Around Slovenia, 1188 chilometri in 72 ore
Albertin costretto al ritiro. “Ci riproverò” di Martina Celegato
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l ciclismo è da sempre una delle bandiere sportive italiane e anche Adria sta dando, attraverso i suoi atleti, un grande contributo all’autorevolezza del Bel paese in questo campo. Stefano Albertin, 36 anni adriese da sempre, si sta senza dubbio dimostrato l’astro nascente dell’ultra cycling, specialità del ciclismo che prevede percorsi di grandi distanze, irti di ostacoli e di imprevisti. Non solo una competizione sportiva quindi ma anche una prova di resistenza non indifferente e di autonomia estrema visto che chi partecipa a queste gare solitamente le svolge in solitaria potendo contare esclusivamente sulle proprie forze. Stefano Albertin, dopo numerose vittorie nel panorama italiano, ha partecipato alla più dura di queste competizioni a livello europeo la Race Around Slovenia che si è tenuta dal 10 al 13 maggio. 1188 chilometri suddivisi in 12 tappe nel selvaggio territorio sloveno, meta per molti appassionati di bici che qui possono affrontare percorsi davvero mozzafiato. La competizione è partita da Postumia il 12
Stefano Albertin, 36 anni, durante gli allenamenti maggio e si è conclusa il 13 maggio, dopo 48 ore di fatica e imprevisti visto che nel percorso i ciclisti hanno dovuto affrontare dislivelli fino a 1600 metri da percorrere in 72 ore, per rimanere in gara. Una competizione del genere non può però essere affrontata con strumenti qualsiasi, Stefano ha percorso il tragitto a bordo della sua bicicletta altamente tecnologica. In fibra di carbonio e realizzata su misura per lui. La bici è anche dotata si una sella in lega di argento per non dissipare calore e di navigatore gps per orientarsi durante il percorso. Ad assisterlo per tutta la gara c’è stato l’Akela Team, 9 persone con camper e auto che gli hanno garantito sicurezza, cibo e bevande e
soprattutto la forza e l’incitamento per arrivare al termine della gara. 80 pedalate al minuto per 48 ore filate era l’obiettivo di Stefano che aveva previsto di affrontare la competizione concedendosi due brevi soste di 15 minuti l’una per dormire e alimentandosi in corsa. Ma come ben sa chi pratica sport estremi, gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo. Duarnte la notte, infatti, probabilmente a causa dei forti sbalzi termici, Stefano ha dovuto abbandonare con grande rammarico la competizione su consiglio dei medici che lo seguivano. Un duro colpo al quale però Stefano non si è arreso promettendo di tornare al nastro di partenza anche l’anno prossimo.
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VIAGGIO IN
PROVINCIA ROVIGO
Elezioni Amministrative Comuni polesani dopo il voto
Vinti e vincitori, della corsa al municipio Il vincitore morale di questa tornata elettorale è il Pd che se non altro si è imposto nei comuni più grandi di Melania Ruggini
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lezioni amministrative in Polesine: in termini asso- ha avuto 72 voti contro i 27 di Ferro, 8 per Moro e 4 luti si sono rivelate un pareggio tra forze di destra per la lista della Lega di Isabella Ghinello; a Oca 380 e forze di sinistra, tuttavia stavolta il vero vincitore per Siviero, 77 per Ferro, 44 per Moro e 6 per Ghinello; morale sembra essere il centrosinistra, specie con le vit- a Gorino Sullam 63 per Siviero, 34 per Ferro, 28 per torie a Badia e Taglio di Po, due dei maggiori comuni al Moro e 4 per Ghinello. Nel centro, invece, il neo sindaco voto, e con la riconferma a Fratta, grazie a Tiziana Virgi- ha vinto soltanto in tre seggi, mentre negli altri cinque li. Per quanto riguarda il centrodestra, i risultati parlano la vittoria è stata per Ferro, ma alla fine l’esponente del di una riconferma a Trecenta, di una riconquista a Lusia centrosinistra ha conseguito complessivamente 1.962 e vincendo anche a Giacciano dove correva da solo. Il voti, Ferro 1.871, Moro 647 e Ghinello 206. A Badia, Carroccio invece, in corsa solo soletto tranne che a Ba- invece, Gastone Fantato ha vinto nettamente le elezioni dia, non ha tenuto ed è crollato in maniera evidente, comunali ed è stato rieletto sindaco, con il 45,67% contro il 24,35% della lista guidata a fronte di disgregazioni e scosse da Canzio Bonazzi, il 21,60% di telluriche sia nazionali che locali. Bergamin: Barbara Tomì e l’8,38% della lista A Taglio di Po è uscito vittorioso “Siamo l’unico di Adino Rossi. Dopo circa un anno il centrosinistra, nella persona del partito che ventinovenne candidato sindaco, ha messo il proprio di commissariamento, il secondo dopo quello della fine di marzo del Francesco Siviero, laureato in sto- simbolo in gioco” 2009, è stato riconfermato chi si ria e politica internazionale all’università di Padova e attualmente laureando in Politica era presentato per risanare il bilancio, mettere mano internazionale e diplomazia. Come libero professionista alla macchina comunale e preparare una successione è consulente nell’ambito della progettazione comuni- che portasse alla guida del Comune nuovi soggetti. Fantaria, con le mansioni di gestione, sia finanziaria che tato ritrova in consiglio comunale quasi tutti i consiglieri operativa, di progetti sostenuti e finanziati dalla Comu- e assessori che gli erano rimasti fedeli. A Lusia, invece, nità europea. L’ha spuntata rispetto all’uscente sindaco Luca Prando è il nuovo sindaco, che con la lista “Lusia Marco Ferro, con 91 voti di differenza. Siviero ha rac- unita” si è aggiudicato il 40% dei voti staccando con colto consensi specie nelle frazioni: a Mazzorno Destro 288 preferenze la rivale Paola Seno di “Lusia nel cuo-
re”, mentre a 194 voti di distanza si è attestato Mirko Massaro con “Energia per Lusia” e ultima la Lega Nord con Manuela Pasqualini. “Visto il dato relativo all’astensione - ha commentato a caldo il nuovo sindaco - vogliamo lavorare innanzitutto per ricostruire un dialogo tra i cittadini e i loro rappresentanti”. A Trecenta la lunga e nervosa campagna elettorale, coronata da alcuni volantini anonimi, riconferma sindaco Antonio Laruccia, 63 anni, originario della provincia di Bari e ufficiale di artiglieria nella riserva, ragioniere, direttore amministrativo in una casa di riposo. Lui si è detto molto soddisfatto, anche alla luce delle alleanze trasversali, per cui la vittoria era quasi inaspettata. Rinnovato invece il consiglio comunale: alcuni nomi nuovi si affiancano infatti a volti noti che siederanno a Villa Trebbi per i prossimi cinque anni. A Fratta Polesine dopo 10 anni di distanza, ritorna la presidente della Provincia Tiziana Virgili, premiata nonostante la frattura interna del centrosinistra (e Giancarlo Olivieri), con più di 200 preferenze. “Alla fine ha pagato l’onestà intellettuale e il rispetto verso gli altri. Sono felicissima di essere stata eletta sindaco, mi metterò subito al lavoro” ha commentato Tiziana Virgili. A Giacciano con Baruchella il sindaco è Mariella Sperandio, unico candidato presentatosi alle elezioni, anche se la vittoria non era scontata, dato che
A Fratta, la Virgili torna a sedersi sulla poltrona del primo cittadino la sua lista ha dovuto affrontare due quorum, secondo il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali. Ma la Lega è davvero stata inabissata? Massimo Bergamin, braccio destro di Antonello Contiero, ha commentato “Non facciamo drammi, né cerchiamo alibi. Prendiamo atto dei risultati e li valutiamo sia per il momento di burrasca sulla Lega, sia per il fatto che ci siamo presentati da soli in comuni dove mai eravamo stati con nostre liste. Da quattro anni stiamo lavorando sul territorio per crescere e radicarci, come nel resto del Veneto. Dobbiamo continuare, grazie anche alle persone che si sono spese candidandosi e che ringraziamo. Vorrei sottolineare anche che avevamo quattro donne su cinque candidate sindaco e che siamo l’unico partito che ha messo il proprio simbolo in gioco”.
PIANGE LA LEGA, NON RIDE IL PDFL, SALVO IN EXTREMIS IL PD
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elle segreterie di partito polesane il giorno dopo le elezioni è amaro un po’ per tutti. Amarissimo lo è di certo per la Lega che da questa tornata elettorale esce con le ossa rotte, non avendo racimolato alcun risultato utile e vedendo fortemente ridimensionata la sua forza nel territorio. Il partito del Carroccio raccoglie solo il modesto 21%, raggiunto da Barbara Tomì, a Badia Polesine, che vale due poltrone in consiglio, ma altrove è buio pesto. A Trecenta, Cinzia Tomasini ha raccolto il 5,45%, Isabella Ghinello a Taglio di Po il 4,39%, a
Fratta Polesine Damiano Cuccolo fa il 2,74%. A Lusia Manuela Pasqualini ha fatto il 13%, due terzi in meno del 37% di due anni fa. Ma un risultato così cocente ha offerto il destro alla lunga lista di persone che nel corso dell’anno si sono autosospese per divergenze con il segretario Antonello Contiero, verso il quale oggi additano la responsabilità intera della sconfitta, invocando pure le sue dimissioni. Il consigliere comunale di Rovigo, Simone Bedendo si è già espresso in tale senso. Ma se la Lega piange, il Pdl non ride e anche la consigliera regionale Isi
Coppola è alle prese con delle lotte intestine. Infatti malgrado la larga vittoria di Antonio Laruccia a Trecenta, l’affermazione di Luca Prando a Lusia e la vittoria di Mariella Sperandio a Baruchella, ma correva da sola, altrove il partito non ha brillato e secondo la Coppola in questo caso la colpa sarebbe da addebitare all’ex Renzo Marangon e all’onorevole Luca Bellotti. Entrambi hanno rispedito al mittente le accuse, convergendo altrettanto unitariamente nell’imputare lo scarso appeal riscontrato alle urne dal Pdl alle minori risorse regionali oggi disposizione della
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Coppola, come ha esplicitato lo stesso Bellotti in un suo comunicato. Timida invece la soddisfazione per il Pd che anche senza fare man bassa di comuni e preferenze vince con i suoi candidati nei paesi più importanti del territorio. Vince a Badia grazie a Gastone Fantato (45,67%), anche se in questo caso il partito si era limitato a dare appoggio esterno, vince a Taglio di Po con il giovanissimo Francesco Siviero (41,86%) e vince soprattutto a Fratta con la presidente della Provincia Tiziana Virgili capace di raccogliere il 42,51% delle preferenze. Fo.Ma.
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Spazi aperti 25 17 Materiali pericolosi Lo smaltimento dell’amianto, operazione da affidare ad esperti
Eternit una minaccia anche in Polesine Troppo spesso lungo le scarpate dei fiumi si possono trovare vere e proprie discariche abusive e assolutamente dannose di Denise Formigaro
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l 13 febbraio scorso, una sentenza record, condannò se inalata, può provocare, anche a distanza di 20 anni, a 16 anni di carcere i proprietari degli stabilimenti il mesotelioma, il tumore ai polmoni provocato da questa dell’Eternit di Casale Monferrato e di Cavagnolo, in Pie- materia prima. La seconda, invece, contiene solo il 13% di amianto, mentre tutto il resto è monte. Per i giudici, i due imputati, cemento. Perciò l’eternit diventa avrebbero cercato di minimizzare e Non c’è nessun addirittura di nascondere gli effetti obbligo di rimozione pericoloso solo quando si rompe e libera le polveri d’amianto”. Una nocivi della sostanza provocando dell’eternit che diversa pericolosità, quindi, che così un disastro ambientale doloso e ancora giace sui non è da sottovalutare. “L’amianto, una omissione volontaria di cautele tetti di molti edifici grazie alla sua caratteristica di isoantinfortunistiche. Insomma hanno provocato una strage. Perché l’amianto è una sostanza lante termico, veniva usato nelle fabbriche per rivestire i che finora, in Italia, ha provocato migliaia di morti! Visto macchinari che producevano calore e soprattutto nei forni questa premessa non rassicurante è importante sapere dei panifici. Durante le mie indagini e i miei sopralluoghi quale rischio corre il Polesine andando a sentire l’opi- ho scoperto, infatti, che il 50% dei forni della Provincia di nione di persone esperte. Come l’ingegner Luigi Lovo, Rovigo sono ricoperti con questo materiale”. L’ingegnere, referente per l’amianto dello Spisal (Prevenzione igiene però, non si occupa soltanto di scovare l’amianto, ma e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Ulss 18. “In- anche di registrare coloro che vogliono rimuovere l’eternit nanzitutto è doveroso fare una precisazione: l’amianto dai propri tetti. “Di eternit ce n’è molto, anche se non si friabile – ovvero in polvere - e l’eternit sono due cose sa quanto di preciso. E va rimosso in modo corretto, per diverse. Il primo è una sostanza molta pericolosa che, non recare danno alla salute. Mi raccomando: non ricopri-
GIACCHE VERDI IL RISPETTO PER GLI ANIMALI
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l rispetto per gli animali e la natura sono un tema che sta a cuore a molte persone e che è necessario imparare fin da piccoli. In Polesine esiste anche un’associazione che si occupa di insegnare, soprattutto ai bambini, questi due principi fondamentali: le Giacche Verdi, un gruppo ambientalista e di tutela ambientale composto da volontari. L’associazione è stata fondata nel 1992 da un gruppo di amici che condividevano la passione per i cavalli e che, insieme, è riuscito a offrire molteplici attività e sevizi. Come quello di formazione ed educazione ambientale, tenuta da una guida ambientalista dotata di patentino o da un volontario veterano delle Giacche Verdi, dove vengono spiegate le caratteristiche fisiche e comportamentali del cavallo. Inoltre, è possibile partecipare al cosiddetto “Battesimo della Sella”. In queste occasioni vengono allestiti paddok e recinzioni provvisorie a basso impatto ambientale dove i cavalli vengono sellati e i bambini possono sperimentare la guida degli animali. Di solito questa attività
si svolge durante manifestazioni particolari come Sagre e Feste paesane. Se qualcuno vuole partecipare, le prossime date saranno il 29 e il 30 Giugno alla Fiera di Fratta Polesine e a luglio durante la Festa del Grano di Villamarzana. Ma le attività dell’associazione non si fermano qui: sono molto bravi anche ad allestire campi base per cavalli e cavalieri in particolari posti come la Golena di Occhiobello, a Panarella e ai Raduni Primaverili ed Autunnali di Rosolina Mare. Insomma, se volete che i vostri figli imparino non solo a cavalcare, ma anche a rispettare e conoscere il cavallo e l’ambiente, questa associazione è un ottimo alleato che è in grado anche di aiutare bambini diversamente abili con corsi di ippoterapia che insegnano come stare a cavallo e come rapportarsi con l’animale. Per maggiori informazioni potete contattare la Presidente Regionale: Frida Spoto -fridasp@tin.it- o il Referente Provinciale Sergio Leonardi -sergioleonardi@alice.it. De.Fo.
telo con nessun materiale perché è fragile e se si rompe sprigiona le polveri di amianto! Io consiglio di rivolgersi a una ditta specializzata per rimuovere l’eternit dai tetti degli edifici. Per le superfici inferiori ai 10 metri quadrati, esiste anche l’autorimozione a proprio rischio e pericolo. E comunque si deve chiamare un’azienda qualificata che smaltisca in modo corretto l’eternit”. Perciò è illegale gettare questo materiale in discariche abusive o lungo le rive di un fiume, perché si può essere accusati di disastro ambientale. Anche Legambiente è molto sensibile al tema dell’eternit, tanto da aver aderito alla campagna Eternit free: “Dal 1992 l’amianto è divenuto illegale, perciò non si
può più ne produrre eternit ne venderlo – afferma Federico Gianesello, referente provinciale del progetto - però non c’è nessun obbligo di rimozione dell’eternit che ancora giace sui tetti di molti edifici. Almeno che questo non sia deteriorato o i vicini non facciano una segnalazione”. “Il nostro progetto – continua Gianesello - permette di smaltire in modo corretto l’eternit e di sostituirlo con pannelli fotovoltaici. Grazie all’incentivo sulle energie rinnovabili il costo dell’operazione – per altro molto elevato - viene ammortizzato dopo qualche anno. Si capisce che a causa della dispendiosità sono poche le aziende che aderiscono al programma; servirebbero politiche adeguate per un tema così importante come la salute umana”.
26 Mondo scuola
Mondo scuola 19
Istruzione Insegnati schiacciati tra formazione e arruolamento
Dopo la Ssis arriva il Tfa ma è polemica I corsi durano un anno in meno ma i costi rimangono alti, tra 2500 e 3000 euro, e soprattutto il risultato finale è diverso di Mattia De Poli
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iparte la macchina della formazione dei docenti scolastici e, forse, anche quella del loro arruolamento. Nel 2008 le Scuole di specializzazione per l’istruzione secondaria furono chiuse e le graduatorie permanenti furono trasformate in graduatorie ad esaurimento con l’obiettivo di eliminare gli insegnanti precari. A partire dal 2010 era stata prevista la riattivazione dei concorsi ordinari ma, anche in seguito al cambio di governo, il meccanismo si è inceppato. Negli ultimi cinque anni non è stato previsto alcun
NEWS
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I tirocinanti dovrebbero essere affiancati da tutor interni alle scuole ma mancano i fondi percorso di formazione per nuovi docenti e per gli arruolamenti si è attinto alle graduatorie ad esaurimento e ai vincitori del concorso del 1999. Con un recente decreto il ministro dell’istruzione Francesco Profumo ha attivato il Tirocinio formativo attivo, di durata annuale.
Rispetto alla vecchia Ssis è stato “scontato” un anno ma i costi rimangono alti, tra 2500 e 3000 euro, e soprattutto il risultato finale è diverso. Dopo una complessa selezione iniziale, la frequenza del tirocinio e il superamento della prova finale, il Tfa abilita all’insegnamento e dà accesso alle graduatorie di seconda fascia. Solo per le supplenze assegnate dai dirigenti scolastici. Teresa Bradiani, segretario provinciale della Flc Cgil, denuncia la mancanza di un aggancio efficace fra il sistema di formazione e l’arruolamento: alcune dichiarazioni del
Nella foto piccola Teresa Bradiani, segretario provinciale della Flc Cgil ministro lasciano intravedere l’intenzione di ripristinare i concorsi ordinari ma nel decreto relativo al Tfa non se ne parla. In un contesto già complicato dalla presenza di precari che lavorano da anni senza avere l’abilitazione, si sta attivando un percorso lungo e farraginoso, che grava anche su istituzioni scolastiche già provate da tagli economici: ad esempio, i tirocinanti dovrebbero essere affiancati da tutor interni alle scuole ma mancano i fondi per la formazione di queste figure guida. C’è
malumore per la mancata attivazione del Tfa per le materie di ambito artistico-musicale e, soprattutto, l’innalzamento dell’età pensionabile limiterà notevolmente le nuove assunzioni almeno per i prossimi 4 o 5 anni. Il segretario della Flc Cgil conclude che forse sarebbe stato meglio ripristinare da subito i concorsi e destinare i fondi disponibili alla formazione permanente degli insegnanti, che attualmente devono provvedervi a proprie spese, senza alcuna agevolazione.
Graziella Priulla ha presentato
“L’ITALIA DELL’IGNORANZA. CRISI DELLA SCUOLA E DECLINO DEL PAESE”
n un incontro disertato da politici, amministratori e scarsamente partecipato anche da membri del mondo della scuola, l’Accademia dei Concordi di Rovigo ha ospitato lo scorso maggio Graziella Priulla, docente di sociologia della comunicazione all’Università di Catania e autrice del libro “L’Italia dell’i-
gnoranza. Crisi della scuola e declino del Paese”. La professoressa ha denunciato la perdita di credibilità della scuola nella società italiana: lo “spread culturale” nazionale. Se una volta la scuola era noiosa, oggi pone soprattutto un problema di senso: perché i giovani dovrebbero essere stimolati a studiare? An-
che grazie alle affermazioni di certi politici l’ignoranza è stata “sdoganata”, è divenuta motivo di vanto. La familiarità con i nuovi mezzi di comunicazione ha indebolito la capacità di guardare in prospettiva: si pretende tutto subito. Antonio Lodo, dirigente scolastico adriese, nel suo intervento ha espresso co-
munque fiducia nel futuro della scuola, intesa come servizio e qualità, e ha individuato come priorità la formazione e la valutazione dei docenti: solo così si potrà realizzare una scuola inclusiva e allo stesso tempo rigorosa, capace di contrastare dispersione e M.D.P. Graziella Priulla abbandono scolastico.
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28 20 Personaggio Alberto Cristini Le sue opere presto in mostra a Monterenzio e San Francisco
L’ideatore della nuoto pittura “Facevo le attraversate a nuoto, oggi ci ho aggiunto anche l’arte quindi: nuoto dipingo e ascolto musica, tutto contemporaneamente” di Denise Formigaro
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l Polesine è un insieme unico di bellezze naturalistiche e di fauna spettacolare. E a rendere giustizia a questo scenario pieno di meraviglie ci sono pittori, scultori, scrittori e artisti di tutti i generi. Un esempio illustre di tutto ciò è Alberto Cristini, pittore e scultore di 52 anni nato a Rovigo. “Ho iniziato molto presto ad appassionarmi al mondo dell’arte – racconta Cristini - già all’età di otto anni, infatti, comincia a dipingere. Il merito fu di mia madre che, per il mio compleanno, mi regalò una scatola di colori a olio. Poi, però, non ho più avuto il tempo di dedicarmi alla mia passione, perché sono stato costretto a dedicarmi completamente allo studio”. Ma una volta terminata la scuola, Alberto sentì ancora il bisogno di esprimere la sua creatività: “Nel 1989, ripresi a dipingere e frequentai anche alcuni corsi artistici, ma nulla di accademico. Perciò io sono un autodidatta, che grazie alla mia costanza e al mio impegno sono
riuscito a realizzare le mie opere. Però non amo definirmi un grande artista: sono una persona che si è applicata e dopo ore e ore di fatica ha ottenuto il risultato voluto”. Nella vita perciò non ci vuole solo talento, ma anche forza di volontà per realizzare i sogni. “Durante la mia carriera ho partecipato a tante mostre e ho esposto sia i miei quadri sia le mie sculture. Ho girato praticamente tutto il mondo. Da Rovigo sono andato a Roma, Ferrara, Bologna. Per poi approdare anche all’estero: New York, Monaco di Baviera, Vienna, San Francisco”. Ma quali sono i soggetti di questi sue opere? “Di solito, per quanto riguarda le sculture amo realizzare figure umane in movimento per riuscire a trasmettere il peso della materia e contrastare la forza di gravità. Io utilizzo come materiale da costruzione il bronzo. Queste mie sculture si possono ammirare il 28 giugno al museo celtico di Monterenzio, un paese vicino a Bologna. Sarà una
mostra particolare dove verranno messe a confronto le opere di 3mila anni fa, con quelle che realizzo io ora. Illustrerò anche le diverse tecniche di lavorazione e le somiglianze che le sculture di epoche diverse possono avere”. Insomma un confronto tra antico e moderno. “Per quanto riguarda, invece, i miei dipinti, farò una mostra a San Francisco i primi di agosto, dove esporrò i miei quadri ad acquerello. I soggetti sono di solito paesaggi perché è da loro che riesco a trarre maggiore ispirazione. E devo dire che ho dipinto tantissimo la natura presente nel Delta del Po. Amo molto questa terra e voglio che anche gli altri possano scoprire i territori bellissimi in cui viviamo”. Ma Cristini non ama solo dipingere; è anche un bravissimo nuotatore: “Da piccolo ho iniziato praticando nuoto tradizionale e agonistico. Poi mi sono dedicato al nuoto come avventura, ovvero facevo le attraversate. Infine, ho deciso di coniugare la mia
Appassionato d’arte fin da giovane ha dedicato diverse tele alla sua terra, il Polesine passione della pittura a quella del nuoto e ho inventato la nuoto pittura, che io amo chiamare il nuoto come emozione. Perciò mentre faccio le traversate dipingo e ascolto musica. Accanto a me, infatti, c’è una piattaforma, la water boat, con dei musi-
Nella foto piccola Alberto Cristini e una delle sue opere cisti che suonano la mia musica preferita, ovvero la musica americana tipo Whitney Houston. Questa riesce a creare delle vibrazioni nell’acqua che aumentano la mia ispirazione”.
Cultura provinciale 29 21 Fumetti Un fenomeno sempre più di massa, aumenta il numero delle manifestazioni
Il libro di Adriano Romagnolo
Anche a Rovigo sbarca il “Comics day”
“Le pèche dell’orco”
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Tra gli organizzatori oltre alle associazioni, Delta comics e “Comics trip”, il centro commerciale “Le Torri” che ha ospitato Giuseppe De Luca e Ketty Formaggio di Mattia De Poli
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fumetti hanno diritto di cittadinanza nel mondo della in continua crescita le fumetterie, i negozi specializzati cultura? Di sicuro faticano ancora a trovare uno spazio nella vendita di fumetti di ogni genere, capaci di risponproprio, magari accanto alla letteratura e alla pittura, dere alle richieste di una clientela sempre più esigente. ma grazie alla pressione graduale e costante esercitata Andrea Visentin, titolare della fumetteria Deltacomics di da un numero sempre crescente di persone di tutte le età Rovigo, spiega che la passione per il fumetto è trasversaanche vignette, strisce e tavole stanno iniziando a godere le, accomuna adolescenti, giovani, adulti e anziani. Se nei di una sempre maggiore considerazione. I primi effetti decenni passati era una prerogativa quasi esclusivamente maschile, oggi sta emergendo si sono manifestati ormai quasi dieci anni fa’: nel 2004, infatti, L’iniziativa ha ospitato un crescente interesse per i “coun quotidiano nazionale ha pro- anche un gran numero mics” anche tra le ragazze e le donne, sia come lettrici che come posto ai suoi lettori una collana di appassionati disegnatrici: secondo Visentin, di “classici del fumetto”, non di cosplay: circa questo aspetto è rilevabile anche diversamente dalle collane dei trecento persone nella scelta delle storie e nel punclassici della letteratura o dei maestri dell’arte. I “comics”, per dirla con un termine tecnico to di vista adottato. Il fenomeno di massa più evidente mutuato dall’inglese, si presentano oggi come una realtà è rappresentato dagli appuntamenti che gli appassionati multiforme: basta confrontare i disegni e le storie di Tex, organizzano in diverse città d’Italia: la manifestazione inDiabolik o Corto Maltese con quelle dei “manga” giappo- ternazionale “Lucca comics & games”, che si svolge ogni nesi per rendersi conto delle differenze ma anche della anno a novembre, ha fornito da apripista per tante analodiffusione planetaria del fenomeno. Si stanno diffonden- ghe iniziative proposte a Roma, a Milano, a Pordenone. do le scuole di “comics”, specifiche per fumettisti, e sono E quest’anno per la prima volta anche a Rovigo. Delta
La locandina dell’iniziativa con i principali eroi dei fumetti comics e l’associazione rodigina “Comics trip” dal 2009 organizzano a Villanova del Ghebbo il primo weekend di novembre il “Comics day”, una 24 ore del fumetto. Forti di questa esperienza, a fine maggio hanno promosso la prima edizione di “Rovigo comics”: il centro commerciale “Le Torri” ha ospitato diversi disegnatori, quali Giuseppe De Luca e Ketty Formaggio, autori dell’illustrazione originale utilizzata come locandina della manifestazione, e ha destinato un’apposita area espositiva per una mostra di tavole originali. Grazie alla collaborazione della Bhc (Best horror cos play), l’iniziativa ha ospitato anche un gran numero di appassionati di cosplay: circa trecento persone si sono presentate nei panni dei loro beniamini del fumetto o delle serie televisive, imitandoli non sono nell’aspetto ma anche nell’atteggiamento e nel modo di esprimersi. L’associazione “Le due torri”, infine, ha curato l’area “games”: tornei di Pathfinder, giochi di ruolo e da tavolo.
econdo l’intenzione dell’autore, “Le pèche dell’orco” è il viaggio in un mondo parallelo “sulle tracce della realtà e del mito nella tradizione contadina polesana”. Adriano Romagnolo, originario di Ceregnano, insegnante di materie letterarie e dirigente scolastico, volontario dell’Auser, coltiva da anni un particolare interesse per la storia e le tradizioni locali. La sua ultima fatica letteraria è “nata per caso”: l’autore racconta che inizialmente gli era stata richiesta una ricerca sul “filò” e che poi gli era stato commissionato un saggio sul culto dei morti in Polesine, ed è nata così questa sorta di enciclopedia dei personaggi e dei luoghi caratteristici della provincia di Rovigo. Terra di “misteri” e di “orrori”, popolata da spiriti folletti, da fate buone e da fate cattive, dal “bonbasin”, dal “cuntafole” e dal Torototela. Vi si trovano storie e figure conosciute da tutti fino a cinquant’anni fa, quando il legame con la terra e la natura era molto stretto e in ogni cosa si scorgeva una scintilla di vita e divina, quando le relazioni tra le persone e con il mondo erano fondate su usanze secolari, credenze e superstizioni. Romagnolo ha cercato notizie negli articoli di giornale, negli studi di etnografia, ed è riuscito a ricostruire, almeno nell’architettura essenziale, il mondo contadino polesano, radicato nella famiglia di tipo patriarcale e intriso di spiritualità. E’ la cultura di una realtà che oggi non esiste più e che rischia di andare irrimediabilmente perduta. Di una terra segnata dall’acqua, dal corso dell’Adige, del Po e del Canalbianco e dalle loro rotte e inondazioni. Di una terra paludosa e mutevole, di bonifiche e di isolamento, dove i soprannomi e l’inflessione dialettale garantivano il legame con un territorio e servivano da difesa M.D.P. rispetto al “foresto”.
IN BREVE Associazioni
La trasmissione “Terra che scorre”
Il poeta
È NATA LA “LE DUE TORRI”
UNA FINESTRA PER GLI ARTISTI
ARNALDO PAVARIN
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’ nata solo da pochi mesi ma sta già dimostrando una straordinaria vitalità. L’associazione rodigina “Le due torri”, nata dalla volontà di quattro giovani e grazie al supporto di altre associazioni ludiche, è stata costituita legalmente lo scorso febbraio e conta oggi dodici iscritti. All’inizio di maggio il Comune di Rovigo ha concesso loro come sede una stanza a Sant’Apollinare, in via don Aser Porta 49, disponibile il lunedì sera e il sabato pomeriggio. Uno degli ideatori, il vicepresidente Matteo Chiarion, racconta che i membri di questa associazione sono accomunati dalla passione per i giochi di ruolo: “Il gioco ha un profondo valore sociale, rappresentando un’opportunità per conoscere altre persone e per divertirsi insieme, e siamo convinti che a Rovigo molte persone condividano la nostra passione o siano curiose di provare questa esperienza: per questo ci proponiamo come punto di riferimento”. Le attività dell’associazione spaziano dai giochi da tavolo ai giochi di ruolo, da giochi di carte ai lego per i più piccoli. La prima uscita pubblica risale al 21 e 22 aprile, con la partecipazione a “Este in gioco”, mentre il 26 e 27 maggio hanno collaborato a “Rovigo comics”, curando l’area “games”. A giugno l’associazione “Le due torri” parteciperà alle attività di gioco di “Ferrara comics”, ma l’appuntamento più importante è la “Festa dello sport” nel quartiere cittadino di San Pio X: dal 10 al 18 giugno, infatti, gli associati promuoveranno e organizzeranno eventi ludici di vario genere. M.D.P.
romuovere e valorizzare i rodigini che si dedicano con successo alla scrittura o che coltivano vari talenti artisti, offrendo loro il meritato risalto e uno spazio che di solito non trovano facilmente: con questo obiettivo Loredana Capellazzo e Roberta Fava curano su “Veneto oggi, il canale 632 del digitale terrestre, la trasmissione “Terra che scorre”. La trasmissione è andata in onda la prima volta il 20 marzo scorso, in coincidenza con la giornata mondiale della poesia, e da allora ha continuato a destare un sempre maggiore interesse. Le puntate sono state inserite stabilmente nel palinsesto della rete e vengono trasmesse tutti i lunedì alle 10, alle 18 e alle 22.30 circa, con repliche il sabato e in altri momenti della settimana. L’iniziativa, che ha visto anche la valida collaborazione di Ludovica Mazzucato, proseguirà fino alla fine di giugno ma è già stata confermata nella programmazione a partire dal prossimo settembre. La maggior parte degli ospiti proviene dall’esperienza del laboratorio di scrittura creativa, un’attività dell’associazione culturale “Renzo Barbujani” curata da Loredana Capellazzo per la prosa e da Roberta Fava per la poesia. Questa iniziativa, avviata dalla stessa Capellazzo insieme a Paola Trivellato, è giunta all’ottava edizione, prevede incontri a cadenza quindicinale nei mesi da ottobre a maggio e si conclude con la realizzazione di una raccolta antologica. I risultati sono incoraggianti: molti dei corsisti hanno ottenuto premi in diversi concorsi nazionali. M.D.P.
arole in forma di poesia”: così Arnaldo Pavarin presenta le sue liriche, espressione di uno spirito umile ma molto generoso e dotato di profonda sensibilità, come ben rivela già il titolo della raccolta: “Un cuore spazioso”. E come testimonia il suo attivo impegno sia sul fronte sociale che sul fronte culturale. Nel 1996 è stato tra i fondatori della cooperativa sociale “Aliante” e per anni ne ha rivestito la carica di vicepresidente. Dopo una particolare esperienza a Roma in occasione del Giubileo, nel 2000 è stato tra i fondatori dell’associazione “Renzo Barbujani”, un’associazione culturale ma che presta grande attenzione alla solidarietà e alla socialità. Ma già dall’età di diciotto anni Pavarin ha iniziato anche a scrivere, in dialetto e in italiano, nel 1978 entra nell’Antologia dei poeti polesani con la poesia “Polesine”, e dal 2004 segue il laboratorio di scrittura creativa, tenuto da Loredana Capellazzo e Roberta Fava: le segnalazioni e i premi conseguiti in diversi premi nazionali e internazionali sono la prova tangibile del suo talento. Poeta delicato e ironico, mai sopra le righe ma fermo e coerente, dai suoi versi fa emergere un mondo personale ricco di relazioni umane e pervaso di spiritualità. I ricordi e il confronto, spesso deludente, tra un passato perduto e il presente non cancellano la speranza di un futuro migliore, anzi danno la forza e la spinta per un sempre maggiore impegno, perché “la speranza l’è tuta qua: / pensare ‘na società più giusta / mantegnendo par intiero / radise e valori”. M.D.P.
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IL VENETO
in PRIMO PIANO Crisi, la criminalità aumenta
Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infiltrazioni mafiose di Alessandro Abbadir
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urti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafia. Con la crisi la criminalità spicciola aumenta insieme con le infiltrazioni di quella organizzata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta. Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo colpivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono registrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.
La crisi però sembra aver provocato anche un altro feLe reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono nomeno, che è quello della reazione anche armata dei state amplissime e spesso di condivisione della reazione proprietari derubati. del tabaccaio. Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi Resta il fatto che sempre più persone difendono obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven- con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato sacrifici e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel poi arrivano anche i ladri... padovano che a fine aprile ad un Ma accanto alla criminalità furto al suo negozio ha reagito “Aumenti del 40 ordinaria fatta di bande di predoni bloccando i ladri e uccidendone % per furti più o meno organizzate, ma spesdi carburante, uno a colpi di pistola. so improvvisate, le forze dell’ordine stanno registrando in Veneto un Autore dei fatti è stato Franco nei garage, Birolo 47 anni, che gestisce la sua nei supermercati” inquietante fenomeno: quello della pesante infiltrazione della crimitabaccheria con rivendita di giornali nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat- nalità organizzata (mafia camorra e n’drangheta) nei tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare gangli economici della regione. A fare il punto della situazione è stato il presidente il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro della Commissione parlamentare antimafia Giuseppe giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica scorse settimane. Da quanto verificato dai responsabili delle forze calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato. dell’ordine e dalla Commissione Antimafia “La regione
è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore economico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazione capace di imporre i propri voleri”. E gli esempi delle infiltrazioni mafiose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono finiti in manette 27 mafiosi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti. Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un maresciallo della Guardia di finanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.
IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”
D
opo il gravissimo episodio di Correzzola, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori. La situazione non è certamente più drammatica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior efficacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente
nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è difficile non collegare questi tragici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un numero sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustificare le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e frustrazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in questo periodo, risultano preziose per condurre una
vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costantemente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali. A.A.
Luca Zaia
Il Veneto in primo piano 31 7 Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012
Il mercato della droga va a gonfie vele L
a crisi per il mercato della droga in Veneto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfie vele per i mercanti di morte e gli spacciatori al dettaglio, che sempre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’entrata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012. Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-
CONVEGNO con il patrocinio della Provincia di Venezia
con il patrocinio del comune di San Donà di Piave
Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00
Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave
Cemento - Corruzione - Ecomafie
Veneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta Che cosa significa l'infiltrazione delle mafie nell'economia? Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia, per governare in modo efficace e giusto l'economia dei nostri territori? Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia, promuove un momento pubblico di riflessione su questi problemi con particolare riguardo alla questione dei circuiti finanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.
Programma: Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale Saluti e riflessioni di: Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibile del Comune di Venezia interventi di: Giampietro Pizzo, Economista esperto in microfinanza Serena Righini, Urbanista Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto Modera: Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia
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E
mo ora nel dettaglio le province di Padova, e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di irreperibilità. Passiamo a Venezia e prodi polizia. A Padova sono state sequestrati vincia. Nel capoluogo Veneto si è registrato oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di il boom dei sequestri 25 kg nello stesso pedi hashish. Di questa riodo del 2011), con il A Padova sostanza ne sono “picco” di oltre 12 kg nel 2012 stati sequestrati 100 di eroina (circa 7 kg sono stati già nel 2011) e oltre 38 sequestrati 70kg kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo kg di cocaina (4,2 kg di stupefacenti del 2011. E poi la nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del eroina però se ne è trovata meno, solo pochi 2011. Tanti sono finiti in galera o avranno grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e dei seri guai con la giustizia: 267 le persone poco più di un chilogrammo cocaina rispetto segnalate all’autorità giudiziaria per traffico ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate
per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”. Cinquantadue gli stranieri coinvolti nello spaccio, sei i minorenni. Dati meno consistenti infine per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia. Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso aumenta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denunciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.
A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE
comafie è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corruzione –Ecomafie: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente, con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profit Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infiltrazioni della crimi-
nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifiuti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”. A.A.
32 8 Il Veneto in primo piano Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante
Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta di Ornella Jovane
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o avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qualità superiore. Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia oltre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato. Le punte di diamante del litorale nostrano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo notevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento. La città lagunare del resto continua a
pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fiumi. Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandiere blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifica la qualità delle acque di balneazione. A livello nazionale le bandiere assegnate a Roma dalla Fondazione per l’educazione ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più. Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque reflue, le
attività di informazione ed educazione ambientale, la raccolta differenziata dei rifiuti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano. “L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’efficacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle amministrazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”. Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria. Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.
Interventi a tutela e difesa dei litorali
LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO
L’assessore Maurizio Conte
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el bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regionale ha incrementato l’importo. “La lunghezza del litorale veneto spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e valenza per l’economia regionale. Al fine di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per interventi di riduzione del rischio idrogeologi-
co”.
Il riparto approvato dalla giunta veneta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Ufficio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Tagliamento e la foce del fiume Piave. All’Ufficio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compreso tra la foce del fiume Adige e la foce del fiume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litorale nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie. O.J.
Sottomarina e Isola Verde
TIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE
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n “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della stagione balneare: i lavori di risistemazione degli arenili devono ancora cominciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento finanziati per il 2012. “Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle amministrazioni locali e dalle categorie economiche”. Invece, osserva amareggiato Tiozzo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Difficile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-
Il consigliere regionale Lucio Tiozzo coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non è solo di stanziare adeguati fondi - incalza - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effettuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei flussi turistici.
Il Veneto in primo piano 33 9 Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri
Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffici di accoglienza locali rischiano di scomparire
di Nicola Stievano
I DATI Nel territorio
IL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA
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l turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fila di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scelgono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta oltre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti protestano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi- quanto riguarda il primo settore siamo passati dai gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio “Per quest’anno la Regione di previsione 2012. Un crollo preventiva una riduzione di Oltre due terzi verticale dunque, pari al -77%. risorse del 94% nell’arco delle risorse Non meno impressionante di due anni. Tutto scaricato in meno, a Venezia l’andamento della cultura: nel allegramente su Comuni e se la prendono 2010 al comparto sono stati Province. Ai primi si dice: ar- con il Governo assegnati 40,5 milioni, nel rangiatevi con gli introiti della 2012 la previsione è di 16,1, tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi redipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi- plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo da Roma, la Regione cercherà di fare del suo medel Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni unanime da parte del Consiglio veneto del Piano del precipizio nel quale sono sprofondati i finan- esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-
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re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore generi un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con ancora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali filiere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di finalità.
ei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determinata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che proseguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente significativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pronostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispetto al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.
Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale
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’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terranostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna
curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più degli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddoppiate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha incoraggiato gli operatori a codificare le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affinchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello
ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfiora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalistiche e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-
stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zampe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fido” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola. A.A.
34 Voci da palazzo
Voci da palazzo 11
Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria
Il “Patto del Veneto” promette la ripresa Da qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi” di Fortunato Marinata
L
a crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situazione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere sufficiente per vedere la fine di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (senza Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un documento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione. “E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che significa aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limitando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo
Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile allora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e abbiamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confidi, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla finanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carburante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la firma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifico? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati finanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 milioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantificato sarà specifico per pmi e confidi), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per
Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra
“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”
S
olo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano traduzione in “misure concrete e in risorse finanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pettenò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, definisce il piano di sviluppo per il Veneto firmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a Pietrangelo riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscritPettenò to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indeterminatezza delle risorse finanziarie destinate, somma una procedura nella sua definizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inoltre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fiscale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ritengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifiutandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.
interventi sul territorio. Altre voci del documento riguardano il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovanile e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i beneficiari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della firma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha firmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.
Laura Puppato, Partito Democratico
GRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?
Ipse dixit Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà
“FINALMENTE RISPOSTE STRUTTURALI ANTI CRISI”
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on il patto per lo sviluppo del Veneto, finalmente si potrà passare dalla fase difensiva fin qui tenuta Clodovaldo per parare i colpi della Ruffato crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva mettendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fino al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle difficoltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con durezza finora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolineando soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affida ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e della radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologica finalizzata all’innovazione che verrà concentrata su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla green economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare stabilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regionalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione finora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quando le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”. Azzalin e Tiozzo, Partito Democratico
UN PACCO VUOTO DI CONTENUTI
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rima di vendere come grande risultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affermarlo, è stata la capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin. “Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia- Laura Puppato menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qualcuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba. “Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro firma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organizzazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.
U
n pacco povero di contenuti, lo definiscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello sviluppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - precisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai finanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenuto che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Susanna Camusso”.
10 Intorno a noi
Intorno a noi 35
Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost
Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello di Nicola Stievano
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i si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fiori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfioravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, difficoltà economiche hanno il loro peso. Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifici e rinunce affinché il giorno più bello sia effettivamente ricordato come tale. In fondo oggi le cosiddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazioni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze. Se i matrimoni “low cost” sono in crescita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sempre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una professione che è cresciuta in maniera inversamente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto
La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario” giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta solamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è proprio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personalmente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Difficile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della
Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare
Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione
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coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affinché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il numero degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.
NEWS I dati della Fondazione Nordest
CHIESA E COMUNE ALLA PARI
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n Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il riferimento al tasso di nuzialità (annuo). “Le tre regioni del Nordest anticipano l’andamento calante di tutta Italia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifico della Fondazione Nordest. I dati sono stati presentati al convegno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento difficile sembrano persi e senza appigli concreti”.
36 12 Cultura veneta Palazzo Grassi fino al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese
Il mondo interpretato da Urs Fischer
CÀ FOSCARI Le Venezie di Congdom
Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo di Alain Chivilò
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ell’alternanza tra artisti contemporanei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di scena a Palazzo Grassi a Venezia fino al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Madi nascita si evince che è il primo artista dame Fisscher” che riproduce il suo studio vivente ad essere esposto in una personale nei minimi particolari facendo rivivere il a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor- processo creativo del Maestro, per passare tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. a “untitled” del 2012 con un ritratto in L’atrio centrale e il primo piano c’introduco- cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf no nel mondo dell’artista, che vive a New Stingel in cui i lumini consumano le stesse York, con più di trenta opere. Una sapiente evidenziando la trasformazione e i limiti del guida gratuita aiuta il visitatore a capire corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Necrophonia” del 2011 la logica e la chimica con la ricostruzione dei lavori di Fischer E’ il primo di un atelier dove non sempre di facile artista vivente una modella vivente e immediata compren- al quale il centro professionista, dell’Acsione. Scultura, pittura espositivo dedica cademia di Belle Arti, e installazione sono le una personale posa tra le opere in un tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera passaggio tra vivente e artificiale. Altri temi ad apparecchi meccanici e specchi. Una sono la banalità del quotidiano, il gioco creatività dell’artista logica e assurda, in un dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del equilibrio di diversi elementi quali l’humour, movimento, la messa in ridicolo di vizi e la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e dipendenze e il teatro dell’assurdo. Palazzo Bomben, Treviso IL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA
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Treviso, fino al primo luglio, nelle tre principali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle finalità del Premio c’è il focus di contribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fine di governare le modificazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizione del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcune migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è definito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografici e cartografici per inquadrare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il film documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà. Al.Ch.
IN BREVE
L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artificiale
enezia è così esageratamente raffinata. Le percezioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nascita, fino al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo americano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografie di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fuggente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tradizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edificio come un’illuminazione artificiale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché figlio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.
Canaletto a Palazzo Grimani
“SCHIZZI D’AUTORE”
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pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferimenti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fino al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro. Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-
mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.
Palazzo Franchetti a Venezia
L’abilità incisoria di Picasso
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egli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fino all’8 luglio, “Picasso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’intuito sopraffino e forti doti commerciali, con il pittore inventore del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future generazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografia su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fino alla morte di Vollard tra i due si
sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima reciproca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisioni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafiche, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ricca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi “Le repas frugal al chefs artistiche d’oro. Al.Ch. d’oeuvre inconnue”
i nostri Esperti 38 I nostri esperti
AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo
Adozione del figlio minore da parte del coniuge del genitore biologico
Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il figlio/figlia dell’altro coniuge. Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai figli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i figli nati dalla nuova coppia di coniugi. Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il figlio/a dell’altro coniuge. A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del figlio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modificata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?
Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifica di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni. E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando. Ma quali sono gli effetti dell’adozione? Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di figlio legittimo, ma solo di figlio adottivo, non acquista legami di parentela
con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di figlio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri. L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo. Quale cognome assume l’adottato? Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato. Qual’è l’Autorità che deve essere adita? La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore. Il Tribunale, previa verifica della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul
coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verificare: 1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore; 2) l’ambiente familiare; 3) la situazione economica; 4) la salute; 5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione. Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
L’ARCHITETTO
“Casa passiva” e risparmio energetico
Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333
Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classificata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:
nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria
calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le finestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.
Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it
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LE OMBRE Trova l’ombra corretta
A
SOPRA E SOTTO
Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto
AUTISTA - DALLAS - DOUG ESAMI - MANSIONI OKLAHOMA - OSCAR SEVEN - SOAPOPERA SOGNO - SUCCESSO
B
Chiave (4) - Il nome.............................
C
Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.
D
ALIDA - AN - ANCOR ARANCIERA - AROMATICA ATRII - ATTO - CA - ETANI GIARA - ISA - LAIDO - MAR ODA - ODOR - OLA - ORA SIA - SIR - STALAG - TEA TOSE - UP - USA Fruits & Vegetables (frutta e verdura) Impariamo l’inglese
CHIAVE (10) - Un frutto........................................................................................................... Aforismi divertenti
Soluzioni:
• Non sono vegetariano perché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante. • Mia moglie ed io siamo stati felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati. • Cercare il pelo nell’uovo è come dire che i polli si fanno la barba.
trova l’ombra LE OMBRE:
• Un vecchio dice ad una papera: “Dove abiti?” E la papera: “Qua!” • Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.” • Che cosa fa un maiale che cade dal quinto piano? Speck. • Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!” • Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo raccoglie e lo porta a casa. Lo mette in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccellino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’acqua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.” • Che cosa è una zebra? Un cavallo evaso dal carcere. • Cosa fa un cane del deserto? Bobby solo. • Perché gli elefanti non vanno mai in bicicletta? Perché non hanno il pollice per suonare il
campanello. • Perché i gatti hanno imparato a vedere al buio? Perché non arrivano all’interruttore. • Che cosa fa un pesce in un contenitore per farina? La settimana bianca. • Cosa fanno due squali in una gara? Vengono squalificati. • “Noi quando usciamo, affidiamo i bambini al nostro cucciolo.” “Ma è sicuro?” “Certo! E’ un baby-setter.” • E’ la vigilia di Natale e Babbo Natale entra nella stalla per vedere come stanno le renne. Quando apre la porta vede tutte le renne con le zampe per aria. Babbo Natale, preoccupatissimo, chiama il veterinario: “Pronto, pronto veterinario!” E il veterinario: “Mi dica!” “Sono Babbo Natale e ho un grave problema: entrando nella stalla mi sono accorto che le mie renne avevano tutte le zampe per aria, mi aiuti la prego!” “Non si preoccupi, arrivo subito!” Poco dopo il veterinario arriva nella stalla delle renne di Babbo Natale, tira fuori dalla tasca delle compresse e ne da una a ciascuna renna. Dopo 5 secondi le renne tornano in piedi come fossero pronte a partire, allora Babbo Natale, sbalordito, chiede al veterinario: “Ma come ha fatto?” “Semplice! Ho dato loro il Voltaren.”
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AFFITTASI Zona centrale, a due passi dal centro storico, negozio di mq 70 con vetrina. Classe energetica non definita “G”. Euro 400 mensili Rif.A0171
VENDESI Zona Amolaretta Quadrifamiliare di prossima costruzione su 2 livelli, con cucina abitabile, sogg., predisposizione per caminetto, 3 letti, 2 bagni, garage e giardino di proprietà. Consegna primavera 2013. Info in agenzia
CEDESI In zona di forte passaggio, Attività pluriennale di pizzeria e ristorante, su locale di ampie dimensioni, con vasta area parcheggio e con possibilità di acquisto anche dello stabile. Info in agenzia
AFFITTASI Zona residenziale, Appartamento al piano 3° Appartamento composto da cucina, soggiorno, 2 letti, bagno e garage. Cl. en. non definita “G” . Euro 450 mensili Rif.A0423
AFFITTASI In pieno centro storico, negozio di mq 370, disposto su 2 livelli, con ampie vetrine. Classe energetica non definita “G”. Info in agenzia. Rif.40137225