di Adria
Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 10 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Mobilità Rincarati treni e autostrade. Cittadini adirati pag.
Referendum Civitanova Polesine i cittadini non l’hanno voluta
Territorio Un milione di euro per contrastere la subsidenza
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EDITORIALE
tagliati i Pioppi di via nenni perchè pericolosi
Amarezza metropolitana di Nicola Stievano
E’ nuovamente il verde pubblico a scatenare polemiche fra le forze politiche di Adria. Questa volta è stata la decisione dell’Amministrazione di abbattere i pioppi situati in via Pietro Nenni a creare malumori all’interno di Palazzo Tassoni, malumori che si sono alzati tra i cittadini pag. 9
Sistema foganrio. Lavori al via in estate
La situazione idrica ad Adria rappresenta da sempre uno dei tasti dolenti della città ma nelle ultime settimane la situazione è senza dubbio degenerata portando a disagi soprattutto in centro pag. 10 10%
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Bottrighe sarà la Capitale mondiale del “butandiolo” Nell’ex Ajinomoto sorgerà il primo impianto al mondo per la produzione di bioplastiche
C
on un investimento complessivo di 55 milioni di euro, nascerà a Bottrighe il primo impianto al mondo di buntandiolo ricavato da materie prime vegetali, componente principale per la produzione delle bioplastiche, sinora ottenuto solo da fonti fossili. Diciotto i mesi di tempo per terminare i lavori, ed iniziare così nel luglio 2015, la nuova produzione nel riconvertito stabilimento Ajinomoto che Novamont, multinazionale piemontese, attraverso la controllata società Mater-Biotech, ha acquisito nella zona industriale di via
Gramsci. Il progetto, riaggiornato e ampliato, è stato ufficializzato e presentato alla cittadinanza nella gremita sala polivalente “Loris Cominato”, alla presenza di Antonino Maltese, direttore dello stabilimento e del suo staff con Ivano Mantovani, Roberto Bertani, Paolo Spinello e Marco Comettini. Il sindaco Massimo Barbujani, insieme al delegato Nicola Gennari, presenti anche gli assessori D’Angelo, Zennaro e Simoni, hanno salutato soddisfatti l’arrivo di Novamont che porterà prestigio e posti di lavoro. A regime, gli addetti saranno infatti una
sessantina, più un largo indotto. Emanuele Zanotto di E-Ambiente ha presentato l’iter burocratico regionale per l’ottenimento dell’autorizzazione unica ambientale, assicurando che le emissioni, scarichi e rifiuti, saranno ben al di sotto dei limiti di legge. Novamont è società leader nel campo di quella che viene definita chimica verde. Una sorta integrata tra chimica, agricoltura e ambiente, percorrendo la strada dello sviluppo sostenibile, utilizzando le materie prime vegetali, trasformandole in pag. 17 bioplastiche
l 2014 dovrebbe essere l’anno della città metropolitana Padova - Venezia -Treviso, durante il quale il progetto prenderà forma e finalmente decollerà dopo un lungo dibattito politico. Ma l’anno nuovo non si apre certo sotto i migliori auspici visto che l’intento di dare vita ad un grande sistema di relazioni fra i tre centri e i territori interessati rischia di essere ridimensionato, se non addirittura affossato, dalle carenze della rete dei trasporti. In una città metropolitana che si rispetti i collegamenti ferroviari e stradali dovrebbero essere potenziati al massimo, resi più efficienti e messi a disposizione dei lavoratori e di tutti coloro che si muovono quotidianamente all’interno dell’area. Solo così è possibile accorciare le distanze, rendere più facili gli spostamenti di uomini e merci. Invece questo 2014 si apre con i problemi di sempre soprattutto sul fronte del trasporti ferroviari. Nonostante i notevoli investimenti, specialmente sulla linea Padova - Venezia, il sistema ferroviario metropolitano, del quale si sente parlare ormai da un ventennio buono, è ancora al palo e i collegamenti, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario “cadenzato”, mostrano tutta la loro fragilità proprio in ambito locale. continua a pag.
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L’Intervento
Legge elettorale, un cambiamento è necessario di Diego Crivellari*
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ono giornate di febbrili trattative alla Camera, giornate di incontri e di incroci tra le diverse forze politiche, che dovrebbero finalmente portare a definire il cammino delle riforme, a cominciare da quella che oggi è probabilmente la riforma più attesa, quella della legge elettorale. *Deputato Pd
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EDITORIALE
segue da pag.
Amarezza metropolitana
Anniversari
I Sega, insieme da 50 anni Attorniati da figli, nipoti e parenti, hanno ricordato il loro cinquantesimo di matrimonio i coniugi Luciano Sega e Maria Teresa Finotti di Bottrighe, famiglia molto conosciuta in paese. Dalla loro unione sono nati cinque figli, Sandra, Michele, Valeria, Simone e Mauro. Luciano Sega, classe 1935, Maria Teresa, che invece ha dieci anni di meno, si sono uniti in matrimonio il 28 dicembre 1963, quando Maria aveva compiuto diciotto anni da pochi giorni, nella chiesa di S. Giorgio Martire a Mazzorno Sinistro. Via Carlina di Bottrighe, dove allora residevano, dell’omonima località “cào d’sota”, fa infatti parte di quella vicina parrocchia. La festa si è ripetuta cinquant’anni dopo, nella stessa chiesa e poi tutti a festeggiare in un tipico ristorante.
Ormai le proteste dei pendolari sono all’ordine del giorno e le notizie dei disagi si moltiplicano, al punto che la Regione ha intenzione di cancellare l’accordo per il trasporto locale con Trenitalia e individuare altre soluzioni. Proprio mentre andiamo in stampa arriva la notizia che il Governatore del Veneto Zaia ha revocato il contratto con Trenitalia invocando la possibilità di fare una gara per assegnare il servizio. “Mettiamo in discussione il fatto che ci possa essere solo ed esclusivamente un gestore per i treni regionali. - ha detto - Facciamo una gara, è una facoltà che ci viene data dalla legge”. Non è accettabile che migliaia di lavoratori ogni giorno siano in balia di ritardi, cancellazioni, disservizi e molte altre incognite che causano problemi a non finire. Non è accettabile che chi sceglie o è costretto a ricorrere ai mezzi pubblici si trovi a dover affrontare temi di percorrenza insostenibili, almeno il doppio rispetto a chi ricorre all’automobile. Ma anche per gli automobilisti muoversi all’interno della città metropolitana comincia a costare caro, molto caro. Ad inizio anno gli aumenti dei pedaggi su sistema autostradale tra Padova, Venezia, Treviso e Rovigo sono un’amara realtà con la quale sono chiamati a fare i conti anche gli autotrasportatori. A quanto pare è il prezzo da pagare per la costruzione del Passante, il quale però, con queste cifre rischia di essere sempre meno frequentato, soprattutto dai pendolari. Anche loro devono far quadrare i conti con costi sempre più alti e stipendi al palo. Mentre la politica sta cercando di correre ai ripari prevedendo sconti e agevolazioni per i residenti, soluzioni che probabilmente dovevano essere messe a punto prima dell’introduzione degli aumenti, c’è chi prevede un sensibile aumento del traffico sulla viabilità locale. E qui siamo ancora in pieno scaricabarile fra entri e Regione. Davvero un pessimo debutto per l’anno della Pa-Tre-Ve. di Nicola Stievano
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Cori
Adria mezzi pubblici
Agricoltura
Sparisce il treno a marzo arriverà l’autobus pag.
Cantieri navali
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Consegnato il secondo pattigliatore P203 El Jala
9 dicembre
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Il movimento edriese è ancoera attivo pag.
Provincia
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Personaggio
Regione Piano Casa: L’ultima parola ai sindaci pag. 30-31
Economia
Baldassare Bonifacio, viaggiatore del XVII secolo pag. 26
Il Veneto si affida all’export per uscire dalla crisi
scuola
Cultura
Sindacato in classe. La rete degli studenti medi pag. 28
Ispezioni sullo stato di manutenzione E’ partita lo scorso 30 gennaio la campagna sullo stato di manutenzione degli impianti termici, sottoscritta tra As2 e la Provincia. Una raccomandata all’utente soggetto alla verifica indicherà data ed orario della visita, numero dell’ispettore incaricato e cellulare per eventuale modifiche. Quattordici i comuni interessati, in quattro dei quali: Loreo, San Martino, Ceneselli e Villadose, saranno verificate le utenze, caldaie, domestiche mentre negli altri 10 i comuni la verifica interesserà impianti aziendali superiori ai 35 kw. Dagli uffici di palazzo Celio fanno sapere che l’utente in regola non dovrà pagare nulla mentre saranno 70 gli euro che si dovranno versare se la certificazione non risulterà idonea.
Una firma contro il gioco d’azzardo
Urbanistica
Incontro con Paolo De Castro a Palazzo Celio pag. 25
Caldaie
Società
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In 1600 hanno applaudito il Plinius Erano oltre milleseicento gli spettatori al tradizionale concerto organizzato dall’associazione “Arzignano futura” della cittadina vicentina che hanno applaudito il coro femminile “Plinius” di Bottrighe, invitato tra gli ospiti della serata. Un evento attesissimo che ha potuto vivere le emozioni del canto, unite ai valori della solidarietà e della montagna. Durante la rassegna di cori è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare la recente scomparsa di Gianfranco Consolaro presidente del celebre coro “I Crodaioli” di Bepi De Marzi. Dopo aver intonato l’inno nazionale si sono esibiti turnandosi, a fianco del notissimo coro arzignanese, presentati dall’illustre maestro Bepi De Marzi, il coro “Sondelaite” di Chiampo, diretto da Cristina Marchesini ed il polesano “Plinius” di Antonella Pavan, eseguendo anche brani conosciutissimi insieme, esortando a cantare anche il pubblico.
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Salgado a Venezia presenta la nuova mostra “Genesi” pag.
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E’ iniziata a fine gennaio la raccolta firme per la presentazione di una proposta di legge contro il gioco d’azzardo. Si tratta di un’iniziativa che tra le finalità chiede più poteri ai Comuni per regolamentare la diffusione dello slot machines e la costituzione di un fondo di solidarietà da destinare alla cura, prevenzione e ricerca. “E’ un dovere di chi ricopre un incarico pubblico – ha ricordato l’assessore di Palazzo Celio Marinella Mantovani – fare queste battaglie a favore della famiglia”. Nell’ufficio anagrafe di ogni comune sono a disposizione i moduli per la raccolta delle firme per sottoscrivere la proposta di legge d’iniziativa popolare. Per firmare, è necessario un documento d’identità; c’è tempo fino al 28 febbraio. Poi gli elenchi torneranno in Provincia.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 gennaio 2014 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese CARO PEDAGGI Il ministro Lupi annuncia le agevolazioni fino al 20% per chi percorre l’autostrada tutti i giorni, con effetto retroattivo dal primo febbraio. Non mancano però le perplessità su un meccanismo che rischia di escludere comunque migliaia di automobilisti e di bloccare la realizzazione della città metropolitana Padova - Venezia Treviso proprio in uno dei suoi aspetti più importanti, il sistema dei trasporti
Sconti ai pendolari, per
di Nicola Stievano
Zaia e Chisso plaudono al provvedimento: “Ora la proroga delle concessioni autostradali”
Critico Bottacin “Questo non farà che scaricare i costi sugli automobilisti, meglio fare le gare”
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opo un mese di polemiche di fuoco sul caro pedaggio ecco la “soluzione Lupi”: uno sconto progressivo per i pendolari che usano l’autostrada quasi tutti i giorni fino ad un massimo del 20 per cento. L’annuncio arriva direttamente da ministro dei trasporti con l’intento di mettere fine alle polemiche, specie in Veneto, regione in cui le tariffe autostradali hanno conosciuto i rincari più elevati, e andare incontro ai lavoratori pendolari. Sarà così? Staremo a vedere perché qualche ora dopo la pubblicazione delle modalità per ottenere gli sconti (almeno 20 viaggi mensili sulla stessa tratta, sconto progressivo dall’1 al 20 per cento fino ad un massimo di 46 viaggi, su una percorrenza non superiore ai 50 chilometri) gli automobilisti già iniziavano a sbizzarrirsi sui diversi “scenari”, constatando che alla fine la soluzione è il solito compromesso all’italiana, congegnato da una parte per accontentare i clienti e dall’altra per non scontentare le concessionarie autostradali, assai restie ad allentare i cordoni della borsa. PENDOLARI AGEVOLATI? Se sulla carta nel nostro Veneto sarebbero qualche decina di migliaia gli automobilisti in possesso dei requisiti per ottenere gli sconti dall’altra, osservano in parecchi, i veri benefici li vedrà solamente chi prenderà l’autostrada tutti i giorni per almeno cinque volte la settimana, sullo stesso percorso, andata e ritorno.
Poca cosa dunque rispetto a quanto si paga in più sulle nostre autostrade dall’inizio dell’anno. Piuttosto che niente, osservano invece altri, si tratta almeno di un primo passo che porterà un beneficio a chi effettivamente percorre l’autostrada tutti i giorni per recarsi al lavoro. Considerando che tra andata e ritorno sulla Padova - Venezia o sul Passante, per citare due delle autostrade più frequentate dai nostri pendolari, con le tariffe attuali si arrivano a spendere anche 6-7 euro al giorno, lo sconto massimo che si potrà ottenere in un mese, per chi usa l’autostrada tutti i giorni, può arrivare anche a 30 euro. Basterà a convincere migliaia di automobilisti ad accantonare l’idea di percorrere la viabilità locale, con il rischio di congestionare il già difficile traffico locale? Il ministro Maurizio Lupi ha cercato di portare a casa la soluzione più vantaggiosa possibile, facendola applicare retroattivamente dal primo febbraio. “Abbiamo voluto dare un segnale chiaro ai pendolari, - spiega - una categoria che oggi soffre la crisi economica e sulla quale l’impatto degli aumenti dei pedaggi si faceva sentire in modo significativo”. IL NODO DELLE CONCESSIONI. Dietro alla questione degli sconti si gioca una battaglia ancor più delicata e controversa, quella della proroga delle concessioni autostradali. Tant’è che qualche ora dopo l’annuncio del ministro sia il
Presidente veneto Zaia che l’assessore Chisso si sono affrettati a sottolineare la necessità di prolungare le concessioni, visto che gli sconti, almeno per i primi mesi, ricadranno sulle concessionarie. “Vediamo raggiunto un obiettivo che abbiamo fortemente voluto e perseguito. - afferma Chisso - Un traguardo che è anche nostro. Ora il prossimo passo è il prolungamento della concessione”. In questo periodo il Ministero si è impegnato a trovare delle “compensazioni” a tutela dei bilanci delle concessionarie e a studiare la percorribilità di un allungamento delle concessioni. Un aspetto questo che l’Unione Europea non vede proprio positivamente, anche se i concessionari faranno di tutto per ottenerlo. Il confronto politico è aperto, anche perché in Veneto verranno costruite altre arterie stradali a pedaggio. Operazioni che si ripercuoteranno sulla definizione delle tariffe di pedaggio, con le immancabili proteste dei cittadini. Diego Bottacin, consigliere regionale del gruppo misto, si scaglia contro l’allungamento delle concessioni. “Questo non farà che scaricare i costi dei mini sconti applicati oggi sugli utenti di domani, che pagheranno un prezzo ben superiore. L’unica via d’uscita è invece introdurre criteri di concorrenza nel sistema. Il Ministero deve riscattare tutte le concessioni e organizzare delle gare a evidenza pubblica a cui possano partecipare i potenziali gestori”.
focus come funzionano le agevolazioni
Per avere gli sconti indispensabile il Telepass
L
e agevolazioni sono applicate a Tutti i possessori di Telepass (con contratti family, business e ricaricabili, abbinati a persone fisiche ed a veicoli di classe A) che abbiano effettuato la registrazione e che utilizzino l’autostrada come pendolari tra due stazioni predefinite, con percorso massimo di 50 chilometri. La percentuale di sconto è proporzionale al numero dei viaggi e non alla loro lunghezza. Sino a 20 transiti mensili non viene applicato nessuno sconto. A partire dal 21° transito lo sconto (per tutti e 21 i viaggi effettuati) sarà dell’1% e crescerà linearmente (2% del pedaggio complessivo per 22 transiti effettuati, 3% per 23 viaggi…) fino al 20% del pedaggio complessivo che scatta dopo il 40° transito. Chi fa 41 viaggi, cioè, avrà su tutti e 41 e sino al 46° viaggio (i giorni lavorativi in un mese sono al massimo 23) lo sconto del 20%. Per i transiti successivi al 46° viaggio si paga la tariffa intera. Lo sconto è applicato per un massimo di due viaggi al giorno, compresi i festivi. Per registrarsi basta andare, a partire indicativamente dal 25 febbraio 2014 (gli sconti sono comunque validi dal 1° febbraio) sul sito Telepass (www.telepass. it) o sul sito/ufficio della Concessionaria interessata, definendo il percorso che si utilizza abitualmente, indicando il casello di entrata e quello di uscita. Per il sistema aperto, in cui il cliente non effettua la transazione che permette di stabilire da dove si proviene e/o dove si è diretti, il cliente indicherà il casello o la barriera di attraversamento. Lo sconto verrà calcolato al termine del mese in cui vengono effettuati i transiti.
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Argomento del mese 5 Infrastrutture
r molti ma non per tutti Il confronto politico Critici sulla gestione locale Peraro e Valdegamberi
“Gli aumenti delle tariffe si ripercuotono sulla viabilità” di Nicola Stievano
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eneto con le autostrade più care d’Italia: questo lo scenario che andrà a delinearsi con la realizzazione dei nuovi tratti a pedaggio, dalla Nogara - mare in polesine, alla regionale 10 nella Bassa Padovana, dalla pedemontana Veneta alla nuova Romea Commerciale, e tutto con il meccanismo della finanza di progetto, come è stato per il Passante di Mestre. E’ in gioco non solo l’assetto della viabilità e dei trasporti all’interno di aree nevralgiche della città metropolitana Padova - Venezia - Treviso, che rischia di essere messa in discussione proprio dalla difficoltà e dagli alti costi di spostamento, ma anche una politica di intervento che avrà conseguenze concrete sulle tasche dei cittadini. Nella Bassa Padovana, ad esempio, già monta la protesta per l’esenzione del pedaggio lungo la nuova Regionale 10 ridotta a solo due anni, con la conseguenza che una volta scaduto questo termine i residenti del territorio saranno costretti a pagare anche per andare nel nuovo ospedale all’uscita della superstrada. Non va meglio in Polesine né nella Riviera del Brenta, alle prese con il caro pedaggi sul già costoso Passante. Il terreno di scontro è infuocato soprattutto intorno alle concessioni, che lasciano alle società carta bianca sulle politiche dei prezzi. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, parla di cortocircuito politico - tecnico. “Politico, perché il Presidente Zaia sulle tariffe critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito. Tecnico, perché con gli aumenti si riducono i flussi di traffico lungo le autostrade, che si riversano o nella viabilità ordinaria o nel trasporto pubblico locale, settori che non se la passano bene nella nostra regione. Di certo non servono i 52 milioni di euro previsti dal bilancio 2014, dopo 3 anni di assenza di investimenti regionali, a cambiare le sorti della viabilità veneta”. Per Stefano Valdegamberi di Futuro Popolare “le tariffe potrebbero scendere del 15-20 per cento facendo luce e pulizia nella gestione delle società concessionarie. Basta evitare di gestire le autostrade come è stato fatto negli ultimi anni”.
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Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Franco Bonfante
gruppo del pD in Consiglio regionale
“Al pettine vent’anni di politiche sbagliate” S
empre caldo il fronte dei trasporti in Veneto, in un crescendo di disagi ai danni dell’utenza, tanto nei collegamenti ferroviari che lungo le strade. A dominare in questo periodo le questioni legate all’introduzione del nuovo orario cadenzato e al rincaro dei pedaggi autostradali. Due emergenze per le quali il gruppo del Pd in Consiglio regionale è sul piede di guerra, in un pressing costante sulla Giunta Zaia perché assuma decisioni concrete. “Sono giunti al pettine i nodi di un ventennio di politiche sbagliate su mobilità e infrastrutture: il Veneto si trova ad essere la prima regione in Italia per aumento delle tariffe autostradali e agli ultimi posti per efficienza del trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro”, riassume così il quadro il consigliere democratico e vice presidente della Commissione Trasporti, Bruno Pigozzo. “Zaia dovrebbe chiedere scusa ai veneti – rincara la dose il capogruppo Lucio Tiozzo. Se siamo arrivati a questo punto, persino con un’indagine dell’Authority sui disservizi dei trasporti ferroviari, è colpa di chi doveva svolgere ben prima una vigilanza ed un controllo rigoroso su quanto avveniva. Aveva tutto il tempo per intervenire direttamente nel corso di questi anni, segnati da montagne di denunce di cittadini, dai richiami e dalle nostre sollecitazioni ad investire più risorse e trovare soluzioni ai disagi sempre più crescenti”. Dunque, che fare? Secondo Tiozzo: “Nel bilancio Tiozzo “Già con il bilancio 2014 è 2014 vengano necessario che la Regione inserisca stanziate risorse risorse massicce per l’integrazione per l’integrazione dei dei trasporti ferro-gomma, per il trasporti ferro-gomma” rinnovo del materiale rotabile e la manutenzione, senza agitare lo spauracchio della nuova gara e garantendo davvero il diritto alla mobilità di tutti i veneti. Tra l’altro – evidenzia da parte sua il democrat Franco Bonfante – nei giorni scorsi Trenitalia ha smascherato la Giunta regionale dimostrando come il Veneto sia inadempiente per alcuni pagamenti di importo rilevante e per altri servizi aggiuntivi già concessi e di cui la Regione non ha ancora assicurato la copertura. A testimonianza del fatto che le responsabilità politiche di questo governo di centrodestra per l’insufficienza dei servizi ferroviari sono pesanti”. E per quanto riguarda il salasso delle tariffe autostradali, i consiglieri regionali del PD non hanno dubbi nel dire che “i rincari sono figli di una politica di investimenti infrastrutturali che ha privilegiato la finanza di progetto. Ora, complice la crisi e la contrazione dei flussi di traffico, i veneti si ritrovano a pagare il conto di ingenti investimenti infrastrutturali come il Passante di Mestre, costato mille milioni, e rimasto oltretutto privo delle cosiddette ‘opere complementari’ per carenza di risorse. La cosa da fare con urgenza è non solo garantire all’utenza locale forme di agevolazione e sconti, ma rivedere nel complesso un piano regionale dei Trasporti che, a 10 anni dalla sua approvazione, sta mostrando tutti i suoi drammatici limiti”.
6 Adria Mobilità Dal primo di gennaio autostrade più care
In Polesine gli spostamenti saranno a pagamento Due i grandi cantieri che interesseranno la viabilità del domani: Vadastico Sud e Nogara-mare, ma per percorrerle sarà necessario tirare fuori il portafogli di Lorenzo Zoli
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al 1° gennaio sono entrati in vigore insomma, pare che il destino di chi vuole gli aumenti dei pedaggi sulla rete au- muoversi sulle grandi arterie sarà quello di tostradale. Hanno assunto dimensioni pagare. E le contrarietà hanno già cominciato a differenti a seconda della tratta particolare, ma sono stati accolti nello stesso modo da- farsi sentire. Sia a livello regionale che progli automobilisti in generale e dai pendolari vinciale. Sul primo fronte infatti più d’uno ha fatto notare come il Nordest abbia pagain particolare: come una iattura. In un periodo di forte crisi economica è to un dazio decisamente maggiore rispetto infatti evidente come aggiungere una nuova ad altre realtà su questo fronte. Sulla A 13 voce di uscita - o comunque incrementarne Rovigo - Padova l’aumento si colloca a quouna - nei bilanci familiari non sia proprio ta 4,43%. Ma ci sono altre tratte, come per esempio la A4, dove gli la sorpresa che tanti si attendevano con il Occhiobello - Ferrara incrementi sono arrivati a sforare il 7%. nuovo anno. L’aumen- Nord. Il pedaggio è C’è poi il caso di un to poi assume una aumentato del 20%, percorso tutto polesasfumatura particolare passando da 50 a no, vitale per centinaia in Polesine, dove il 60 centesimi di pendolari. Vale a dire futuro della viabilità si annuncia a pedaggio. Le due arterie che la Occhiobello - Ferrara Nord. Pochi chilomedovrebbero essere le direttrici portanti dei tri che vengono percorsi ogni mattina da coprossimi anni - vale a dire la Valdastico e loro - e sono davvero tantissimi - che o sono la Nogara Mare - già nei primi progetti sono originari del capoluogo estense che hanno state disegnate come vere e proprie auto- scelto di trasferirsi sull’altra sponda del Po strade a pagamento. Nella nostra provincia, conservando il proprio lavoro “a casa”,
La Perla Nera di Lara Guarnieri
oppure sono polesani che hanno trovato impiego a Ferrara. Per tutti loro il costo del pedaggio è aumentato del 20%, passando da 50 a 60 centesimi. Non una somma - 10 centesimi - in grado di spostare chissà quali equilibri, si dirà. Vero. Ma vero anche che in molti non l’hanno presa bene. Soprattutto facendo il paragone con altre comunità che hanno visto le amministrazioni comunali spendersi in prima persona per ottenere sconti per i pendolari. Il caso più citato è quello dei cinque Comuni del Veneziano che hanno ottenuto per i propri pendolari sconti del 40% sul tratto Mirano - Padova. Anche a livello veneto si sta ragionando sulla possibilità di ottenere sconti per chi ogni giorno percorre un determinato segmento di autostrada. Si è parlato per esempio di sistemi di telepass che siano in grado di riconoscere automaticamente le vetture che appartengono a persone del territorio, applicando una tariffazione agevolata. In ogni caso, la novità del 1° gennaio
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non è piaciuta. “La giudichiamo una mossa senza reale motivazione e controproducente - ha detto Roberto Zuccato, presidente di Confindustria Veneto - soprattutto in un momento non facile per l’impresa e per le famiglie. Temiamo che l’unico effetto che avrà sarà quello di abbattere ancora più i consumi e azzerare quei timidi segnali di ripresa che si intravedevano”.
Infine, un ultimo motivo di contrarietà da parte di tanti. Il rischio concreto che molti pendolari, pur di risparmiare qualche euro al giorno - che a fine mese fanno un discreto gruzzoletto - possano riversarsi sulla viabilità ordinaria. Vale a dire su provinciali, regionali e, dove ci sono statali. Il tutto con l’effetto immediato di rallentare il traffico e congestionarlo. E tutte le conseguenze che ne derivano in termini di sicurezza.
Regione – Trenitalia Si parla di aumento dei biglietti Da chiarire come sarà possibile finanziare i nuovi aggiustamenti necessari dopo l’introduzione dell’orario cadenzato, anche nel nostro Polesine. Una eventualità potrebbe essere senza dubbio quella di aumentare i biglietti. I biglietti singoli, non gli abbonamenti
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nche sul fronte treni le novità - e i problemi - non mancano. L’orario cadenzato, introdotto lo scorso dicembre, ha sollevato un vero vespaio di polemiche. Da una parte le corse sono aumentate. Dall’altra sono però state evidenziate alcune criticità. E sulle tratte alle quali la Regione si è trovata costretta proprio per questo motivo a dovere mettere mano - con la programmazione di 18 nuove corse - c’è anche la Verona - Rovigo. Una tratta che tra l’altro appare - quanto a servizio - una delle più critiche di tutto il Veneto. Soprattutto per quanto riguarda la puntualità. Secondo i dati più recenti infatti i treni che possono essere considerati puntuali, ossia che durante il percorso programmato accumulano un ritardo non superiore ai 5 minuti, sono l’85% del totale. Un dato che va letto alla luce della media regionale, che parla del 91,37%. Insomma: un dato non incoraggiante. Ma sullo sfondo c’è una possibilità decisamente ancora peggiore: vale a dire un possibile aumento del costo dei biglietti. Una eventualità figlia dei rapporti tra la Regione del Veneto e Trenitalia. La seconda infatti ritiene di avanzare an-
cora pagamenti relativi al contratto di servizio per il 2012. Resta quindi da chiarire come sarà possibile finanziare i nuovi aggiustamenti necessari dopo l’introduzione dell’orario cadenzato, anche nel nostro Polesine. Una eventualità potrebbe essere senza dubbio quella di aumentare i biglietti. Mai i biglietti singoli, non gli abbonamenti. Questo perché la Regione, come ha detto chiaramente l’assessore Renato Chisso, “non ha intenzione di mettere le mani nelle tasche dei lavoratori pendolari e degli studenti”. Anche su questo fronte, insomma, resta da verificare quale piega prenderanno gli eventi. Sperando che il risultato non sia un aggravio di costi. In questo momento, proprio non se ne sente il bisogno. Lo.Zo.
8 Adria Mezzi pubblici Soppressione della corsa delle 6.30 verso Venezia - Mestre
Sparisce il treno, a marzo arriverà l’autobus
Dal prossimo mese, per raggiungere il capoluogo regionale, sarà possibile prendere il treno delle 7.16 a Piove di Sacco salendo sul pullman che parte da Adria alle 6.30 di Martina Celegato
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l trasporto ferroviario, così fondamentale per Adria e per i suoi cittadini, rappresenta nelle ultime settimane uno dei tasti dolenti per la Regione che, in seguito ai tagli applicati da Trenitalia si è trovata davanti ad una situazione molto complicata da gestire. Uno dei tagli che poco si accorda con le aspettative della cittadinanza è senza dubbio quello relativo alla soppressione del treno regionale Adria – Mestre – Venezia delle ore 6.30, prezioso se non unico collegamento in tempo utile per orari di ufficio e lavoro in genere con il capoluogo regionale, la cui tratta è stata ridotta con partenza da Piove di Sacco. Un grave disservizio vissuto come tragedia non solo dai cittadini pendolari, per motivi di lavoro o studio, sindaco Barbujani - non appena si è presentata la ma anche dall’Amministrazione tanto che anche il problematica. Grazie alla lettera sono stato ricevuto sindaco Massimo Barbujani è intervenuto sull’argo- due volte dall’Amministratore delegato di Sistemi Territoriali Gambato e i funziomento scrivendo direttamente nari della Stazione di Venezia al governatore Zaia chiedendo La soluzione Metre, con il vicesindaco di Piola riattivazione dell’intera tratta su gomma ve di Sacco. Durante il primo ferroviaria. Una lettera, quella di è l’unica alternativa incontro abbiamo presentato le Barbujani, che interpreta appie- all’eliminazione no lo stato d’animo e la perce- della tratta nostre rimostranze per quanto zione della scelta da parte della riguarda la soppressione del cittadinanza che sente questa soppressione come tratto fra Adria e Piove di Sacco mentre nel secondo una volontà di penalizzare ulteriormente il Polesine, incontro abbiamo concordato una risoluzione della tagliandolo fuori da una direttrice così essenziale e problematica che dovrebbe avvenire il prima possibifrequentata. Una lettera che a quanto pare è servita le, indicativamente a marzo”. “La soluzione concoral primo cittadino per farsi ascoltare. “Ho scritto al data - come spiega Barbujani - è’ quella del trasporto governatore Zaia e all’Assessore Chisso – spiega ii su gomma. Tecnicamente alle 6.30 partirà da Adria
In stazione
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Il treno per Venezia – Mestre è stato definitivamente tolto
un pullman che effettuerà una fermata davanti allo Stadio di Cavarzere arrivando in tempo utile presso la Stazione di Piove di Sacco dove partirà il treno delle 7.16. Sistemi Territoriali ha già richiesto il budget necessario per attuare il tutto e speriamo che al più presto ci vengano fornite informazioni ulteriori e date utili per l’avvio”. La soluzione su gomma si è dimostrata essere l’unica alternativa all’eliminazione definitiva della tratta considerato che il binario dove viaggia il treno è monorotaia e non permette quindi il transito di più convogli contemporaneamente. Il collegamento eliminato ha visto quindi l’impossibilità del transito perché sovrapposta a quella del treno precedente, motivo per il quale si era delineata come unica soluzione la completa eliminazione.
Tratte ferroviarie
Orario cadenzato Disagi e scompiglio per i pendolari
elle scorse settimane i pendolari non si sono lamentati soltanto della soppressione del treno delle 6.30, gli strali sono stati indirizzati alla Regione Veneto anche per i nuovi orari. Notevoli variazioni, in tutto il territorio veneto, che hanno portato scompiglio nel mondo di chi si sposta quotidianamente in treno. Dal 15 dicembre, infatti, è entrato in vigore l’orario “cadenzato” che ha scombussolato tutti i preesistenti orari
ferroviari eliminando molte corse considerate strategiche ed essenziali per moltissimi lavoratori. Un esempio è quello dei lavoratori della Fenice di Venezia, che si sono visti sopprimere l’ultimo treno utile ossia il Venezia Treviso a mezzanotte. Una rivoluzione vera e propria che ha costretto la Regione Veneto ad intervenire a favore del reinserimento di alcune tratte e orari e facendo pressione su Trenitalia affinché il trasporto regionale venga potenziato.
Richieste non semplici che però i cittadini hanno fatto sentire a gran voce, ottenendo che il rinforzo di alcune delle tratte più penalizzate. Un clima teso, quello fra Trenitalia e la Regione Veneto, che si sta inasprendo sempre più e che potrebbe portare alla scelta definitiva della Regione di non rinnovare l’accordo di servizio, come già avvenuto in altre regioni d’Italia. Ma.Ce.
L’Intervento
Legge elettorale, un cambiamento è necessario di Diego Crivellari*
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Molto si è discusso in relazione alla possibile intesa tra Renzi e Berlusconi, ma io credo che il nuovo segretario del Pd bene abbia fatto ad accelerare i tempi, puntando ad un accordo ampio e condiviso sulle regole elettorali e mettendo nel “pacchetto“ complessivo una seria revisione dell’assetto istituzionale (superamento del bicameralismo perfetto, riforma del Senato, taglio dei costi della politica). Un cambiamento è oggi necessario, occorre dare un segnale al Paese, imprimere una chiara direzione di marcia e non può essere considerato “eversivo’” cercare il coinvolgimento delle opposizioni: pur riconoscendo la fondatezza delle argomentazioni di chi, soprattutto nel centrosinistra, nutre forti dubbi sull’affidabilità e sulla tenuta di Berlusconi e della rinata Forza Italia, dobbiamo anche aggiungere che, almeno finora, ad uno sguardo obiettivo, il movimento di Grillo poco o nulla ha fatto per “scongelarsi” e per dare un contributo costruttivo al dibattito. Si continua a scommettere su un collasso del sistema, ma è una scommessa pericolosa, perché giocata contro gli interessi degli italiani, non contro questo o quel partito. La bozza del cosiddetto “Italicum” rappresenta invece un buon punto di partenza e potrebbe essere il primo tassello di una stagione di più ampie riforme, da avviare rapidamente, se verranno risolti alcuni dei nodi maggiormente controversi. Il nodo principale rimane sempre quello del rapporto tra eletti ed elettori, che tuttavia non può limitarsi al balletto sull’introduzione o meno delle preferenze. Personalmente, renderei obbligatorie le primarie per legge e faccio il tifo, non da oggi, per collegi piccoli e il più possibile omogenei territorialmente, guardando al modello del “collegio uninominale” che vige Oltremanica. Utopia? Forse, ma questo modello per molti versi obbligherebbe a ripensare radicalmente il rapporto tra il parlamentare e i cittadini, all’insegna della trasparenza e di una più incisiva rappresentanza dei nostri territori. *Deputato Pd
Adria 9 Polemica sul verde pubblico Il Sindaco difende la propria scelta
I pioppi di via Nenni abbattuti perché pericolosi Gli alberi verranno rimpiazzati da altre essenze più idonee ad un contesto urbano di Martina Celegato
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’ nuovamente il verde pubblico a scatenare polemiche fra le forze politiche di Adria. Questa volta è stata la decisione dell’Amministrazione di abbattere i pioppi situati in via Pietro Nenni a creare malumori all’interno di Palazzo Tassoni, malumori che si sono alzati per primi tra i cittadini e poi portati in Consiglio dal gruppo consiliare IDV. In buona sostanza a qualche cittadino non è piaciuta l’idea che venisse atterrato il cospicuo numero di alberi, alti più di 10 metri, che da oltre vent’anni facevano bella mostra di se. A sollevare ancora più polemiche è stato il fatto che l’abbattimento sia avvenuto attraverso un’azienda esterna ossia sostenendo costi aggiuntivi che, come denunciano i cittadini della zona, potevano rivolgersi ad altre attività di
Barzan
manutenzione ad esempio della rete idrica. Per chiarire la situazione e soprattutto a giustificare la decisione è arrivata una lettera del Dirigente Comunale di Area Carlo Gennaro che ha segnalato come il campo gioco fosse in una situazione precaria per la caduta di rami e per attacchi di insetti dannosi e fastidiosi anche per le famiglie del vicinato. Motivazioni che hanno portato alla decisione definitiva di abbattere tutti gli alberi avvalendosi di una ditta esterna, visto che le attrezzature comunali non permettevano l’operazione in sicurezza. “Conosco bene quell’area visto che ancora oggi frequento il campetto per partite di calcio - il sindaco Massimo Barbujani - e proprio i ragazzi che lo frequentano, me incluso, avevano segnalato come ci fossero stati dei problemi causati
“L’Amministrazione considera il verde una spesa e non un bene”
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opo le polemiche sorte a seguito del taglio di alberi in diverse zone di Adria, l’ultima in Via Nenni - afferma Rosa Barzan - l’Idv e Sel presenteranno al consiglio presenterà nel consiglio comunale di febbraio una interrogazione a risposta scritta sul tema del patrimonio arboreo del Comune. E’ tra i nostri sospetti l’idea che il verde cittadino sia stato fortemente penalizzato da una politica locale poco attenta. Riteniamo che l’Amministrazione perseveri nel non porsi obiettivi per il futuro, attuando scelte che ben
dagli alberi stessi che, essendo stati piantati più di vent’anni fa’, avevano raggiunto dimensioni non più gestibili con le attrezzature comunali. Sulla base di quanto emerso in occasione dei periodici controlli periodici circa cinque piante erano da abbattere in quanto non più adatta ad un luogo pubblico e soprattutto pericolose. Durante temporali o giornate di vento oscillavano pericolosamente e vista la loro altezza, più di 15 metri, il pericolo di caduta non era solo un’ipotesi. Una volta abbattute queste piante il contesto non era più armonioso e quindi abbiamo scelto di abbatterle tutte. Non è a rischio però lo spazio verde, visto che andremo a piantare altre tipologie arboree più gestibili e adatte all’area”. Alla polemica relativa alla gestione delle aree verdi Barbujani risponde: “Il saldo
poco hanno a che fare con una visione “verde” della città. Molti comuni italiani hanno regolamentato la gestione del verde pubblico, in una prospettiva che vede il verde come elemento qualificante del contesto urbano e come fattore di miglioramento della qualità della vita degli abitanti. L’opportunità, quindi, di insegnare il rispetto delle regole e il valore della natura alle giovani generazioni, cogliendo anche la possibilità di creare nuovi posti di lavoro legati alla creazione, manutenzione e alla tutela del verde”. Entrando nel dettaglio Barzan interpreta l’operato della giunta attuale .“Ad Adria, purtroppo, le aree verdi sono considerate solo un costo da sostenere e non un valore aggiunto da sfruttare con intelligenza, anche nei confronti di un turismo di
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della nostra amministrazione in materia di piante e verde pubblico è in positivo, nonostante il grosso intervento di via Badini, sono stati piantati complessivamente 70/80 alberi in più rispetto a prima.”
qualità, attratto non da cemento e centri commerciali, ma da natura, piste ciclabili, città pulite e ordinate. Proprio per questo non è accettabile che “la porta del Parco Delta del Po”, come si continua a definire Adria, per darsi un po’ di tono, continui a vivere lontano da una realtà che deve per forza di cose porsi una meta diversa dall’attuale. I nostri amministratori devono pianificare e programmare una serie di azioni che non compromettano, come finora fatto, l’aspetto della città, ma lo valorizzino. Per questo si devono attuare manutenzioni programmate, da parte di personale qualificato, o istruito allo scopo. Un albero mal tenuto o mal curato è potenzialmente destinato a morire. E sarebbe tutta la collettività a perdere qualcosa di indispensabile”. Ma.Ce.
10 Adria Opere pubbliche L’assessore Simoni ha spiegato il motivo delle strade allagate
Sistema fognario, il disagio continua a causa di un “malinteso” L’opera verrà inserita da AATO Polesine all’interno del Piano d’Ambito della prossima primavera. I lavori dovrebbero partire entro l’estate
FOCUS Rete fognaria adriese
Acque e miasmi per le vie della città
di Martina Celegato
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a situazione idrica ad Adria rappresenta da sempre uno dei tasti dolenti della città, ma nelle ultime settimane la situazione è senza dubbio degenerata, portando a disagi soprattutto in centro dove i tombini non riescono a scaricare l’acqua, allagando le strade e mettendone in difficoltà la percorrenza e la fruibilità. Il vero problema sono le fognature. Ed è da tempo che sono un problema, tanto che per la sua risoluzione è stato predisposto un progetto già finanziato dalla Regione. Risale, infatti, ad un paio d’anni fa la richiesta e l’accettazione del finanziamento per la risoluzione della problematica messa a disposizione di Polesine Acque in quanto titolare della rete e della sua manutenzione. ritardo che sta interessando i lavori, secondo Simoni, “Nell’autunno 2012, vista la situazione in alcuni punti non dipenderebbe da questo. “Durante un incontro della rete fognaria di Adria, abbiamo richiesto un in- dello scorso settembre abbiamo chiarito la situazione, contro con i vertici della Regione a Venezia – racconta constatando come alla base di tutto ci fosse stato un l’assessore Federico Simoni - durante il quale abbiamo errore comunicativo fra i tre enti coinvolti, ossia: la presentato un progetto elaborato per risolvere la pro- stessa Polesine Acque, AATO Polesine e il Comune di blematica che periodicamente si Adria. Polesine Acque seppur non presenta, visto che in quelle vie è I 150 mila euro rapidamente ha portato avanti il ancora presente un sistema di fo- del finanziamento progetto presentandone la versiogna idrica. Il progetto era valido e sono andati ne definitiva esecutiva a dicembre non a caso è stato approvato dalla direttamente 2013. L’opera verrà quindi inseRegione che anzichè finanziare di- a Polesine Acque rita da AATO Polesine all’interno rettamente l‘ente o l’ATO Polesidel Piano d’Ambito della prossima ne, gestore del piano d’ambito, ha conferito il contribu- primavera. I lavori dovrebbero quindi partire entro l’eto di 150 mila euro direttamente a Polesine Acque che state. Mi rendo conto che sono tempi lunghi ma sono si occuperà della realizzazione operativa dei lavori”. Va quelli necessari per la burocrazia e l’opera è quanto precisato che la società partecipata Polesine Acque non mai necessaria per la città di Adria”. si trova esattamente in un periodo di floridezze ma il Polesine Acque senza dubbio non sta attraver-
Federico Simoni
sando una delle migliori fasi, considerate le difficoltà gestionali che si trova ad affrontare e la situazione drammatica dal punto di vista finanziario. E’ datata 27 gennaio infatti la riunione che ha coinvolto tutti i sindaci facenti parte del Consorzio Bacino Polesine in una riunione il cui obiettivo era salvare Polesine Acque, che ricordiamo si occupa della gestione integrata dell’acqua, ridotta ad un passivo di 60 milioni di euro. Una cifra da ridurre in maniera drastica secondo un progetto ben preciso che riaffiderebbe la gestione in house a Polesine Acque, riaffidamento che necessita dell’affidabilità finanziaria” dell’ente che dovrebbe essere proclamata dall’assemblea dei Sindaci o delegati di ogni singolo comune. Una decisione che è stata rinviata così come l’approvazione del bilancio la cui data era stata fissata il 29 gennaio e alla cui convocazione non si sono presentati i sindaci.
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a situazione di Adria, per quanto riguarda gli impianti idraulici e in particolare quelli di scolo delle acque fognarie in alcuni tratti fanno riferimento alle tecniche che venivano utilizzate un tempo. In particolare all’interno del centro storico, precisamente in via Mandracchio e Cairoli, l’impianto è ancora di tipologia mista ossia con la compresenza di acque bianche e acque nere e, vista anche l’anzianità dell’intero assetto, in situazioni di ripetute piogge e rovesci, i disagi per la cittadinanza e per gli esercizi pubblici che in zona operano non sono certi trascurabili. Ad ogni pioggia leggermente più abbondante del solito, infatti, i tombini non riescono più a gestire lo scolo dell’acqua che si riversa sulla strada provocando piccoli allagamenti ma soprattutto riversando sul manto stradale non solo acqua ma anche scarti e rifiuti, accompagnati da miasmi e odori non gradevoli, dovuti alla particolare struttura della rete fognaria. Ma .Ce.
FOCUS Matteo Stoppa, Partito Democratico
Stefania Tescaroli, Nuovo Centro
“L’amministrazione non si nasconda dietro ai problemi di Polesine Acque”
“le perdite sono costi che ricadono sui cittadini”
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l Pd adriese non è rimasto in silenzio sul tema della gestione idrica della città e attraverso il suo portavoce, Matteo Stoppa, ha imputato all’Amministrazione un certo ritardo nell’intervento e una sostanziale mancanza di incisività nei confronti di Polesine Acque, ossia la società di cui il comune è socio “importante” è che si occupa della gestione del servizio. “La gestione del “sistema acqua” adriese – ha spiegato Stoppa - è un problema che non può più essere rimandato o affrontato esclusivamente con iniziative spot o con la buona volontà e il lavoro degli uffici comunali preposti. È necessario che l’Amministrazione Comunale si muova con più determinazione facendo pesare finalmente il ruolo politico della nostra città e facendo delle scelte chiare e risolutive. La questione più volte da noi politicamente richiamata riguarda la gestione del servizio idrico, gli interventi sulla rete di scarico nonché la questione del rischio idrogeologico che purtroppo caratterizza il nostro territorio comunale”. Punto per punto Stoppa snocciola le varie questioni che periodicamente vengono poste dalla minoranza all’attenzione dell’assemblea. “Non sembrano incisive le iniziative dell’Amministrazione – continua l’esponente del Pd adriese - visto che permangono alcune criticità come ad esempio la periodicità delle letture delle utenze e la gestione della rete di distribuzione dove non mancano le rotture e le conseguenti dispersioni di acqua potabile che rappresenta una risorsa da tutelare in modo migliore. Il Sindaco durante uno degli ultimi consigli invitava a tener conto delle difficoltà di Acque Potabile a sostenere il servizio a Adria. Noi gli ricordiamo che la sua preoccupazione non deve essere il bilancio di una società privata ma l’efficienza dei servizi offerti ai propri concittadini”. Stesse critiche per quanto riguarda lo smaltimento delle acque. “La mancanza di risorse e le difficoltà finanziare di Polesine Acque viene troppo spesso usata dalla Giunta Comunale per nascondere la mancanza di incisività politica che risulta un problema anche in considerazione delle prospettive future di questa società (Adria è un socio importante). A questo proposito vorremmo discutere di questo tema magari partendo dalle intenzioni del Sindaco Barbujani che risultano purtroppo non ancora pervenute. Va riconosciuto il lavoro degli uffici che si occupano della mappatura delle criticità e dello studio di possibili soluzioni. Nel territorio comunale persistono condizioni inaccettabili che vanno a toccare anche la sicurezza sanitaria (via Togliatti, via Nenni e Carbonara)” Ultima criticità sottolineata da Stoppa è quella relativa all’estrazione degli idrocarburi dal sottosuolo alla quale abbiamo più volte ribadito la nostra totale contrarietà in primis per la questione della subsidenza che anche in anni passati ha “drammaticamente messo a rischio il fragile equilibrio idraulico del nostro territorio.” Tematiche molto delicate da affrontare e gestire che, come sottolinea Stoppa, “L’amministrazione dovrebbe affrontare in maniera complessiva e prioritaria. Si ha infatti la sensazione che l’Amministrazione giri a vuoto.” Ma.Ce.
a situazione idrica nel nostro territorio rappresenta un’emergenza per la quale sono necessari interventi urgenti da parte di Polesine Acque, che deve essere sensibilizzata da parte della nostra amministrazione per ridurre le perdite d’acqua stimate in ragione di circa il 40% del consumo idrico totale, addebitato in bolletta a ciascun utente”. Lo sostiene Stefania Tescaroli, portavoce e capogruppo consiliare del Nuovo polo per Adria a riguardo della situazione idrica di Adria. “Per quanto riguarda Adria - continua la consigliera - occorre intensificare il controllo sulla rete idrica interna per accertare perdite d’acqua non visibili in superficie, che si propagano nel sottosuolo con grave danno e che si riverberano sulla determinazione della tariffa che è tra le più alte della Regione Veneto. Sindaco e giunta devono farsi parte attiva per predisporre un programma di interventi urgenti e a medio termine per eliminare fenomeni che periodicamente si verificano e che mandano le case sott’acqua con conseguenti ripercussioni soprattutto di ordine economico e di gravi disagi”. Ma.Ce.
NEI NEGOZI WIND DI ROVIGO - CORSO DEL POPOLO, 88 ADRIA - CORSO VITTORIO EMANUELE II,151
12 Adria Iniziativa dei commercianti Salvati gli 80 abeti comprati per abbellire Corso Vittorio
Alberelli piantumanti aspettando il prossimo Natale di Melania Ruggini
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he fine fanno gli alberi di natale una volta trascorse le festività? In tutto il mondo occidentale decine di associazioni si occupano di denunciare lo scempio che viene fatto, in termini di verde, ai poveri alberelli la cui vita, inesorabilmente, è destinata a fermarsi una volta tolte le palline e i fili colorati. Fortunatamente questo non è accaduto ad Adria dove, tra l’altro, in occasione delle festività natalizie un’iniziativa dei commercianti del centro storico, rivolta al miglioramento dell’arredo urbano, aveva portato all’acquisto di ben 80 alberelli natalizi, dislocati lungo tutto l’asse pedonale di Corso Vittorio Emanuele II. Terminate le festività natalizie, infatti, gli stessi commercianti in accordo con l’Amministrazione anziché destinare gli alberelli direttamente all’eco-centro hanno deciso di piantumare gli alberelli in un terreno di proprietà comunale, secondo un progetto coerente di sistemazione di un’area, per poi ricollocarli il prossimo natale sempre lungo l’asse centrale di Corso V. Emanuele II. Tale iniziativa rappresenta un importante contributo per la città ma soprattutto contribuisce a migliorare l’arredo urbano, la qualità della vita dei cittadini e il valore educativo dell’idea, oltre ad aver così ottimizzato le spese che ogni anno sono legate all’acquisto e allo smaltimento dell’abete una volta terminate le festività natalizie. Quello che, tuttavia, preme sottolineare al direttivo di Adria Shoppig al di là della lodevole iniziativa è quanto sia importante
Nelle città con aree verdi la qualità della vita dei cittadini è migliore sensibilizzare, in particolar modo i giovani, sul tema dell’ambiente, del decoro urbano e sul rispetto dei beni pubblici comuni; una città con aree verdi curate e con un arredo urbano ben definito è sicuramente più bella, ma soprattutto è una città in cui si migliora la qualità della vita dei cittadini. Adria Shopping coglie l’occasione quindi per rinnovare, i ringraziamenti a tutti i commercianti che in maniera disinteressata e senza ritorno economico di alcun genere, hanno contribuito a quest’iniziativa facendo una donazione così importante per tutta la comunità. “Siamo sinceramente riconoscenti ai commercianti – ha detto il presidente dell’associazione, Enrico Franzoso - per questa iniziativa, che testimonia come l’associazione continui nel progetto di rivitalizzazione del centro storico e nella collaborazione con la propria città, i propri cittadini, l’amministrazione comunale e le
Non si tratta solo di un’iniziativa utile ma anche educativa, a favore dei temi ambientali L’associazione continua nel progetto di rivitalizzazione del centro storico associazioni locali. Siamo certi che questo rapporto continuerà a dare ottimi frutti anche in futuro se si continua a coltivarlo”.
NEWS Cantieri Navali Vittoria
Consegnato il secondo pattugliatore P203 El Jala
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l secondo pattugliatore P203 El Jala prodotto dai Cantieri Navali Vittoria è stato recentemente consegnato alla marina Tunisina. Sono stati dunque rispettati pienamente i tempi di consegna, elemento fondamentale nelle sfide di un mercato esigente come questo, in cui la differenza è data da professionalità e attenzione al dettaglio. In tutto sono 6 i pattugliatori di 27 metri commissionati dal ministero dell’Interno dell’Italia nell’ambito degli accordi di cooperazione siglati nella primavera 2011 per la sicurezza nel Mediterraneo e la prevenzione dei traffici illeciti. Nei prossimi giorni sarà varata anche la terza unità, P204 Remada. Nel complesso sono dodici i pattugliatori previsti dall’intesa: sei da 27 metri e sei da 34. Nel frattempo il presidente del cantiere, Luigi Duò, anticipa che il prossimo 23 maggio, in occasione del Gran Premio di Formula 1, i cantieri cercheranno di battere il record di attraversata VeneziaMontecarlo con un prototipo militare Fast Interceptor da 3200 cavalli, capace di cavalcare il mare alla velocità massima di 130 chilometri orari. “Abbiamo deciso di tentare di battere il record con uno scafo esclusivamente progettato per uso militare, e non con uno da corsa, per dimostrare il livello delle prestazioni raggiunto, l’affidabilità dei motori, la validità complessiva del progetto - spiega Duò”. Me.Ru.
Impianti Tecnologici Civili e Industriali Costruzione e Manutenzione Acquedotti e Fognature Energie Alternative Geotermia
Arredo bagno Pavimenti Rivestimenti Caminetti
L’innovazione dell’idraulica entra a casa tua: 48° 18°
Tubo elettrico CUCINA
Tubo acqua
BIDET 28°
LAVELLO DOCCIA
32°
POWER
U.P.S.
BAT.
VASCA
TOILET
I vantaggi del rivoluzionario sistema N-TOUCH sono molteplici: 1. L’elettronica del sistema permette di impostare la temperatura desiderata, garantendo il massimo comfort e contemporaneamente sostituisce tutti i necessari dispositivi termostatici antiscottatura tradizionalmente installati; 2. Grazie al controllo antitraboccamento impostabile a seconda delle diverse esigenze (di default impostato sul valore di ½ ora), N-TOUCH limita inutili sprechi d’acqua legati ad eventuali perdite delle utenze; 3. Non essendo in pressione, il sistema di distribuzione non è soggetto al rischio di allagamento legato alle possibili perdite e scongiura le irreparabili rotture per formazione di ghiaccio; 4. Semplicità: i comandi intuitivi rendono il sistema estremamente comodo ed adatto ad ogni tipo di utilizzazione. L’installazione non presenta alcuna difficoltà ed è perfettamente compatibile con le classiche dotazioni ed abitilità professionali dell’installatore; 5. Il sistema ottimizza l’erogazione dell’acqua consentendo un significativo risparmio idrico e di energia e minimizzando i consumi; 6. Il tubo in polietilene reticolato pex-c non risente di fenomeni corrosivi né di deposito di calcare caratterizzanti le tradizionali tubazioni metalliche e la sua sfilabilità garantisce una notevole facilità di manutenzione; 7. Rispetto ai vecchi sistemi, la messa in opera di una sola tubazione di adduzione consente di dimezzare la quantità di predisposizioni idriche, ridurre le tradizionali opere murarie correlate all’installazione e dunque minimizzare i tempi di realizzazione; 8. La chiusura motorizzata della valvola non risente delle sollecitazioni meccaniche dovute a colpi d’ariete; 9. Essendo libero di muoversi all’interno del tubo corrugato, l’impianto di distribuzione è in grado di assecondare i naturali movimenti delle strutture legati a deformazioni e a variazioni termiche, nonché di sopportare le vibrazioni sismiche.
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14 Adria Bonifica Ai consorzi arriveranno fondi per la gestione delle idrovore
Un milione di euro dalla Regione per contrastare la subsidenza Un importo di 394.400 euro è stato destinato al Consorzio di bonifica Delta del Po e di 605.600 euro al Consorzio di bonifica Adige Po di Martina Celegato
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n milione di euro di finanziamento verrà erogato dalla Regione Veneto al Polesine per contrastare il fenomeno della subsidenza attraverso una serrata programmazione di eventi su idrovore a difesa del mare e dei territori del Delta del Po e per la difesa dalle acque di bonifica del territorio dell’intera provincia. Un’annosa questione, quella legata alla subsidenza che vede le sue origini negli anni ’50, periodo in cui cominciò la massiccia estrazione di gas metano dal territorio polesano. Estrazioni che hanno portato ad un abbassamento fuori controllo e soprattutto non omogeneo del territorio che ha portato, unico alle caratteristiche morfologiche e geologiche della pianura padana, nei decenni alla realizzazione di nuovi canali di bonifica e scoli in grado di sopperire alle esigenze. Una situazione che inevitabilmente necessita di una continua manutenzione, monitoraggio ed intervento alla quale negli ultimi anni è subentrata anche al Regione Veneto attraverso le funzioni del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Una questione che rimane comunque oggetto di investimenti che non rappresentano una soluzione definitiva vista la riduzione dei finanziamenti per l’adeguamento delle strutture di bonifica. Il milione di euro destinati al Polesine rappresenta quindi una volontà specifica della giunta di intervenire a favore del territorio attraverso un anticipo delle risorse nell’esercizio corrente. Come si legge nel comunicato ufficiale
della Regione le somme sono state così suddivise: “Un importo di 394.400 euro è stato destinato al Consorzio di bonifica Delta del Po di Taglio di Po e di 605.600 euro al Consorzio di bonifica Adige Po di Rovigo esclusivamente per il finanziamento di interventi sugli impianti idrovori per i quali i Consorzi dovranno procedere ora alla redazione di progetti esecutivi”. Un finanziamento che arriva in concomitanza con il “no” definitivo della Regione alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi che erano state richiesta dalla Northsun Italia Spa. Tale permesso è stato negato alla società per incompatibilità ambientale decretata dalla Commissione Regionale preposta. Le trivellazioni avrebbero interessato il territorio comunale di Adria, Taglio di Po, Gavello, Villanova Marchesana, Papozze e Corbole.
Movimento dei forconi 9 dicembre
Ancora attivo il gruppo di Adria
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e rimostranze dei cosiddetti “forconi”, sono state uno dei temi delle politica degli ultimi tempi. Il movimento, nato spontaneamente lo scorso 9 dicembre, ha fatto molto parlare di se e non sempre in termini encomiastici. Si ricorderà di Danilo Calvani (uno dei portavoce del movimento) che attraversava la folla a bordo di una jaguar, ma accanto a questi vanno ricordati anche i tanti che in quei giorni hanno dato luogo ad una protesta pacifica, creando empatia con i cittadini. Ma a distanza di due mesi dalle prime proteste, è leggittimo chiedersi che fine abbiano fatto i “forconi” e soprattutto che fine abbia fatto la loro protesta. “Il gruppo di Rovigo non c’è più - ci comunica Andrea Volpe, venticinquenne indicato dalla stampa come uno dei coordinatori del presidio del capoluogo – in un primo momento i militanti erano molti (circa una trentina) ma l’interesse è andato via via scemando. Non c’è stato un buon riscontro da parte della popolazione”. Diversa, invece, la realtà di Adria, dove il presidio è ancora attivo e pulsante. A raccontarcelo è Veronica Bocchio, una dei militanti del movimento adriese. “Innanzitutto - ci tiene a precisare - il nostro movimento ha natura apolitica e apartitica. Ognuno ha le proprie idee, ma all’interno del gruppo è importante ciò che ci unisce: voler cambiare la politica di questo paese”. Il gruppo conta una decina di attivi che si ritrovano in un locale in via Monsignor Pozzato; una sorta di info-point nel quale ci si può recare per chiedere informazioni e di fronte al quale generalmente vengono organizzate le azioni di volantinaggio. Il gruppo di Adria sottolinea anche la sua trasformazione in un comitato indipendente dal quello nazionale, giravano voci che il movimento dei “forconi” volesse trasformarsi in un partito politico. “Questo è in contrasto con i nostri principi – spiega Bocchio – pertanto, ma non solo per questo, abbiamo deciso di rimanere in contatto con tutti i presidi che hanno scelto la strada dell’autonomia. Ad esempio Padova”. “Non appena avremo i permessi - ci comunica Veronica – organizzeremo una nuova manifestazione”. La loro azione, al momento, è focalizzata sulla contro-informazione; le rivendicazioni sono generiche e le idee in merito alle possibili alternative al sistema politico vigente non sono ancora state profilate. “Stiamo stilando dei punti per noi fondamentali, la base delle nostre rivendicazioni. Ci stiamo lavorando, perché prima di rivolgerci all’esterno vogliamo acquisire competenze ed esser certi di ciò che diciamo”. F.D.L.
Politica, Il congresso a breve Il Pd è ancora senza segretario
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i quanto avvenuto all’interno del Partito Democratico polesano ne abbiamo lungamente parlato nei mesi scorsi. Dopo la sospensione del congresso avvenuta in seguito alla denuncia di brogli, e alle varie diatribe tra le diverse fazioni, il Pd è ancora senza un segretario. Ovvero, al momento la carica è ancora ricoperta dall’Onorevole Diego Crivellari, in attesa del nuovo congresso. “Il congresso del Nella foto il segretario Pd polesano ripartirà dopo l’insediamento della uscente Diego Crivellari nuova commissione provinciale per il congresso, lunga questo metodo paghi”. Bisognerà capire che è stata nominata dal livello regionale nella anche se questo acceso scontro abbia creato giornata di lunedì 27 gennaio - ci comunica anche danni più gravi, del tipo: disaffezione da l’onorevole Crivellari - questo è il primo tassello parte degli elettori o peggio qualche rischio di di un percorso che entro la metà di febbraio scissione. “Non vedo assolutamente rischi di dovrà portare alla conclusione del congresso scissione all’orizzonte per il Pd – tranquilizza e all’elezione del nuovo segretario provinciale. immediatamente Crivellari - l’ottima parteciDovrebbe essere la volpazione registrata alle ta buona”. “Purtroppo Escluso ogni primarie di dicembre, - commenta il segreta- rischio di scissione, anche in Polesine, rio uscente, in merito ma bisogna conferma che la nostra all’ipotesi che la man- recuperare una gente è sempre pronta canza di un segretario dialettica più serena alla mobilitazione nelle ufficiale possa aver occasioni importanti. provocato un rallentamento nelle attività dei Certo, adesso dobbiamo avere la capacità di circoli - l’allungamento dei tempi del congresso fermare gli scontri dentro il partito, dobbiamo non è stato indolore per il partito, ma credo che recuperare assolutamente una dialettica più i nostri circoli abbiano patito soprattutto il clima serena e costruttiva. Resto anche convinto che di acceso scontro interno al gruppo dirigente. nelle nostre recenti divisioni abbiano spesso Non tutti sono stati in grado di interpretare la giocato troppo spesso questioni personali o codivisione tra due candidature alla segreteria in munque parziali. Il Pd deve essere in grado di modo sufficientemente responsabile. Qualcuno lasciarsi alle spalle una zavorra fatta di tensioni più di altri ha puntato sull’aggressività, sull’e- e contrapposizioni ereditate dai vecchi partiti. Il F.D.L. sasperazione dei toni, ma non credo che alla rinnovamento deve continuare”.
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Bottrighe 17 Impresa Diciotto i mesi di tempo per terminare i lavori e iniziare la nuova produzione
Bottrighe: Capitale mondiale del “butandiolo” Presentato il progetto di riconversione dell’ex stabilimento Ajinomoto dove sorgerà il primo impianto al mondo per la produzione di bioplastiche di Roberto Marangoni
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on un investimento complessivo di 55 mi- al delegato Nicola Gennari, presenti anche gli lioni di euro, nascerà a Bottrighe il primo assessori D’Angelo, Zennaro e Simoni, hanno impianto al mondo di buntandiolo ricavato salutato soddisfatti l’arrivo di Novamont che da materie prime vegetali, componente princi- porterà prestigio e posti di lavoro. A regime, gli pale per la produzione delle bioplastiche, sinora addetti saranno infatti una sessantina, più un ottenuto solo da fonti fossili. Diciotto i mesi di largo indotto. Emanuele Zanotto di E-Ambiente tempo per terminare i lavori, ed iniziare così nel ha presentato l’iter burocratico regionale per l’ottenimento dell’auluglio 2015, la nuova torizzazione unica amproduzione nel riconver- A regime, bientale, assicurando tito stabilimento Ajinomo- gli addetti che le emissioni, scarichi to che Novamont, multi- saranno una nazionale piemontese, sessantina, più un e rifiuti, saranno ben al di sotto dei limiti di legattraverso la controllata largo indotto ge. Novamont è società società Mater-Biotech, ha acquisito nella zona industriale di via Gramsci. leader nel campo di quella che viene definita Il progetto, riaggiornato e ampliato, è stato uf- chimica verde. Una sorta integrata tra chimica, ficializzato e presentato alla cittadinanza nella agricoltura e ambiente, percorrendo la strada gremita sala polivalente “Loris Cominato”, alla dello sviluppo sostenibile, utilizzando le materie presenza di Antonino Maltese, direttore dello prime vegetali, trasformandole in bioplastiche stabilimento e del suo staff con Ivano Mantova- per applicazioni specifiche, a basso impatto, ni, Roberto Bertani, Paolo Spinello e Marco Co- con la possibilità di essere completamente biomettini. Il sindaco Massimo Barbujani, insieme degradabili. Tra queste la Mater-bi, bioplastica
Musica e folklore I Bontemponi spopolano con “La Filomena”
Il gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” in una recentissima immagine durante l’esecuzione de “La Filomena”
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a Filomena” conquista il triveneto. Tra le le oltre cento cante venete e polesane che fanno parte del repertorio del gruppo folkloristico di Bottrighe “Bontemponi & Simpatica Compagnia”, il brano “La Filomena” risulta secondo in classifica tra le dieci canzoni più richieste dagli ascoltatori di tutto il triveneto. Ciò a radio Sorrriso, storica emittente di Castelfranco Veneto che si occupa di canto popolare, liscio, cori e folklore. La notizia è stata trasmessa nel corso della recente classifica della radio. Ciò ha ovviamente portato grande soddisfazione tra i componenti dei Bontemponi, associazione di volontariato che dal 1965, alle porte dei cinquant’anni di attività, porta ovunque le cante e le ballate del territorio Veneto in generale, ma, in particolare, quelle raccolte in Polesine e nel LE TRE S-CIOPTA’
Delta del Po. L’ironico, quanto malizioso brano de “La Filomena” è stato inciso dal gruppo di Bottrighe nella loro prima raccolta discografica. La singolarità di questo brano è di come avviene l’accompagnamento. Oltre a fisarmonica e chitarra, lo seguono infatti curiosi strumenti inusitati come “El lìron”, il “pegnatofono”, lo “sbrega burassi” ed altri piccoli oggetti artiginali che emettono starni suoni. Alcuni anni fa, come si ricorderà, tali strumenti, furono altresì oggetto di un quiz della nota trasmissione televisiva di Rai Uno “l’Eredità” condotta da Carlo Conti, la cui redazione romana si mise in contatto proprio con i Bontemponi, richiedendo informazioni e foto di questi “particolari” strumenti, creando stupore ed altrettanta soddisfazione fra tutti i componenti del gruppo. Ro.Ma.
di Roberto Marangoni
• Neve febrarola, la dura nà cagàrola • Val d’più i schèi che la virtù • Quan clà ròba l’è poca, lè anc trìsta
Un momento durante la presentazione dell’impianto Novamont proveniente da lavorazioni vegetali. In ciò, Novamont avrà come partner la californiana Genomatica che fornirà il ceppo madre per il processo fermentativo attraverso l’alta tecnologia presente nel cuore del sito. L’impianto, utilizzerà energia e vapore attraverso una propria centrale di cogenerazione, riutilizzando altra energia derivata dalla lavorazione dei sottoprodotti. Lo stabilimento avrà una capacità annua di 31 mila tonnellate di prodotto liquido che sarà trasferito per le successive lavorazioni allo stabilimento di Termi, della medesima società.
Polychimica verso la bonifica
La nuova piazza diventa realtà
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a ditta modenese Acr di Mirandola, con un ribasso a base d’asta del 21%, per un totale di 409,572 euro, si è aggiudicata l’appalto relativo ai lavori di pulizia dei materiale e rifiuti all’interno dell’ex Polychimica, nell’aerea già zuccherificio. I lavori dovrebbero partire in primavera portando successivamente a risolvere una situazione inquinante e pericolosa che si trascinava ormai da molti anni. Soddisfatti di ciò sindaco e amministratori, in particolare il vice sindaco Giorgio D’Angelo che ha pure la delega all’ambiente. Trattasi di un finanziamento a fondo di rotazione da 1.397.000 euro da utilizzare per i lavori di bonifica. Denaro che sarà restituito senza interessi a partire dal 2015 e di altri 53.000 euro a fondo perduto che sarebbero utilizzati per la ricerca degli inquinanti ed il programma di bonifica. Al termine dei lavori, l’area potrebbe diventerà appetibile per eventuali insediamenti produttivi, visto anche il prolungamento della transpolesana che giungerebbe nei pressi del paese. Novità anche per piazza Libertà. Entro autunno dovrebbero essere portati a compimento i lavori di riqualificazione del centro storico grazie all’arrivo del finanziamento regionale di 100 mila euro. Del recupero della piazza se ne parla dal 2009. Secondo il piano triennale dei lavori pubblici, avrebbe dovuto realizzarsi nel 2011. A tale scopo, sempre secondo quel progetto, un’area sarebbe stata adibita a mercato coperto con tensostruttura. Altresì, si prevedeva la demolizione della pavimentazione esistente, la posa in opera della nuova, una diversa circolazione viaria ed un nuovo impianto illuminazione. L’impegno previsto di spesa complessiva parlava di 300 mila euro, rispetto al precedente di 450 mila. L’intervento attuale sarà in forma sobria, di conseguenza molto meno costoso. Si prevede il ripristino del manto stradale, il rifacimento dei marciapiedi e la sistemazione delle aiuole centrali. Nulla si muove invece in via Vittorio Veneto i cui lavori di rifacimento della disastrata arteria, previsti in Ro.Ma. 90 mila euro, vennero annunciati per la fine dell’ottobre scorso.
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Lo
Sport in primo piano
Coni Polesano
Siamo pronti a vivere un anno importante
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el 2013 il comitato di Rovigo si è dimostrato tra i più attivi. E’ nostra intenzione continuare a rappresentare e a sostenere tutte le discipline sportive, diffondendo una sana cultura dello sport nell’intero territorio provinciale”. Queste le parole del delegato Coni di Rovigo, Marco Bonvento, nominato all’inizio del 2013 ma già perfettamente calato nel suo ruolo di “guida” per lo sport polesano. “A un anno dall’innesto dei nuovi delegati provinciali il Coni Veneto si presenta quanto mai unito, ha commentato il numero uno dello sport polesano. Siamo pronti a vivere un anno importante; mancano ancora alcuni dettagli, ma sono già state tracciate le linee guida, assieme al presidente Gianfranco Bardelle”. A conferma del buon lavoro svolto tra Adige e Po arriva anche la “benedizione” del presidente Gianfranco Bardelle, che non ha mancato di dare il giusto risalto a chi in provincia di Rovigo da anni continua a investire nel mondo dello sport. “Grazie al prezioso aiuto della Fondazione Cariparo si continueranno ad organizzare eventi e a fare attività sportiva nelle scuole primarie di tutto il Polesine, zona nella quale tradizionalmente si fatica a trovare sponsor e finanziatori. E’ una grossa fortuna avere alle spalle una istituzione così sensibile e in grado di comprendere che lo sport è anche, e soprattutto, cultura e associazionismo”, ha detto Bardelle. “E’ necessario avviare una crescita che coinvolga tutti gli sport, non solo il rugby, da sempre fiore all’occhiello per il territorio rodigino. Solo così riusciremo ad arginare il fenomeno dell’abbandono della pratica sportiva da parte dei giovani. Questa deve essere la principale missione del Coni di Rovigo”, ha concluso Gianfranco Bardelle. E anche quest’anno la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha messo a disposizione ben 230 mila euro per il bando “Sportivamente 2014”. Somma suddivisa in 103 “buoni” il cui ammontare può essere di 4mila, 2mila o mille euro. “Giunti alla quarta edizione del progetto, abbiamo deciso di apportare qualche modifica ai criteri di distribuzione dei contributi – dice Bonvento. Gli scorsi anni alcune società del territorio avevano ottenuto fondi molto consistenti, pari anche a 6mila euro, mentre altre minori erano rimaste escluse dal finanziamento. Ma la filosofia del bando è quella di premiare tutto lo sport giovanile Under 18, perciò si è concordato di abbassare il tetto massimo dei singoli premi aumentando così il numero dei beneficiari”. Ottanta bonus saranno destinati alle società sportive affiliate alle varie federazioni (per un totale di 190mila euro), un “buono” da mille euro andrà ad una società del Comitato italiano paralimpico, 15 spetteranno a società ed associazioni legate agli Enti di promozione sportiva (per un totale di 28mila euro) e, infine, 10mila euro saranno ripartiti in 8 contributi destinati alle realtà dei Centri di avviamento allo sport. Cr.Ag. Nuoto
Cinque podi per i piccoli nuotatori di Adria Nuoto
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omenica 26 gennaio si è svolta a Rovigo la terza giornata di gara del girone d’andata area 5 del campionato interprovinciale Veneto per i giovani nuotatori appartenenti alle categorie esordienti A e B. I giovani atleti dell’Adria Nuoto dopo le buone prestazioni delle ultime gare si sono riconfermati salendo per cinque volte sul podio. La giornata inizia con gli esordienti B che già alla prima gara fanno centro con la solita Emma Casetto che si conferma una ranista di classe andando a vincere agevolmente i 100 rana, gara in cui anche Aurora Girotti (5°) e Sara Tobaldo (8°) dimostrano di essere in grande crescita. Nella stessa gara maschile David Pezzot (10°) e Nico Casellato (17°) forniscono buone prestazioni andando a migliorare il loro personale. La seconda medaglia arriva da una bravissima Beatrice Dan che nei 50 stile libero arriva seconda per pochissimi centesimi mentre Sara Tobaldo è 8° e Aurora Girotti 10°. Fra i maschi David Pezzot e Nico Casellato sono rispettivamente 23° e 29°. Emma Casetto e Beatrice Dan affrontano poi i 200 misti e sfiorano la doppietta ma Beatrice cede nel finale e deve accontentarsi del 4° posto mentre la sorprendente Emma con una splendida rimonta nella rana va a prendersi la medaglia d’argento. Fra gli esordienti A nei 100 dorso ottima prestazione di squadra tra le ragazze con Anna Sacchetto che al
Pallavolo Il giorno dell’epifania è partita la nuova sfida
Insand Cup, si ritorna in campo di Cristiano Aggio
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a federazione provinciale di pallavolo, presieduta dall’adriese Natascia Vianello, si è dimostrata all’avanguardia per aver portato il beach volley tra le sue attività federali in questa annata sportiva. Il giorno dell’epifania è infatti partita la nuova sfida con l’Insand Cup Team & Junior Under 16 e Under 18 e il circuito maschile 2x2 amatoriale denominato Insand Cup Open Asm Set. Proprio il beach volley è uno dei settori dove il nuovo consiglio provinciale sta spingendo per questo quadriennio e ha incontrato la volontà dell’azienda di servizi Asm Set che ha voluto appoggiare l’iniziativa sportiva con un contributo. Nella prima tappa, dopo le qualificazioni, la finale del circuito Junior è stata vinta da Franzoso e Lisi del Volley Ariano contro Cotta e Soffiato della Polisportiva Città di Lendinara. In Under 18 femminile sono stati Franceschetti e Milani del Bvs a primeggiare con 2 set a 1 in un tiratissimo match dove hanno avuto la meglio contro la coppia Zanella Bedendo della Polisportiva San Bortolo. Nel circuito Team sono state ben 4 le società a credere nel progetto, una di queste addirittura in due categorie Under16 e Under18 che alla fine è stata premiata. Infatti proprio la Polisportiva San Bortolo è balzata in vetta alla classifica società, seguita da Bvs Volley, Volley Ariano e Polisportiva Città
I giocatori e le giocatrici della categoria Open e Junior di Lendinara. A seguire si è aperto il circuito Open e, dopo le fasi di qualificazione, la semifinale è stata di grande effetto che ha visto però i fratelli Fusaro, Nicolas e Alessio, contro Marco Raisa e Alessandro Castellani classificatisi secondi. Dopo la tappa dell’Open del 9 febbraio, sarà il turno dell’Under 18 il 16 febbraio e per l’Under 16 si dovrà aspettare il 2 marzo. “Rovigo è l’unico circuito giovanile di beach volley in tutto il Veneto – ha detto il consigliere Giampaolo Guariento. Per noi è una grande soddisfazione aver raggiunto questo traguardo, anche se solo tre indizioni su sei sono andate a buon fine. Quella che offriamo è una grande occasione. Sappiamo che come comitato siamo piccoli ma non ci arrendiamo, la nostra volontà è quella di costruire piano piano tra gli atleti la consapevolezza che c’è la possibilità di specializzarsi in questa disciplina e la Fipav sta mettendo a disposizione tutti i mezzi”.
e r a f i o Vu ? a l l e b a s una co e.
sion s a p a u t alla e r tti o l a v are ogge z i z li a e r Da i à puo s. ject onlu e creativit primo anno di categoria sale sul gradino più basso del podio per un bellissimo bronzo seguita dalle buonissime prestazioni di Tina Braga e Alice Mosca che arrivano rispettivamente 5° e 6° mentre Gaia Sarti e Anna Bergamin sono 12° e 13°. Fra i maschi Federico Dan migliora ampiamente il personale e ottiene un buon 5° posto. Nei 200 misti Federico Dan arriva 11° e Davide Girardello16°. Tra le femmine Anna Sacchetto è 7°, Alice Mosca 8°, Anna Bergamin 12° e Gaia Sarti 13°. Il finale di giornata vede poi le staffette 4x50 stile libero e qui Anna Sacchetto, Alice Mosca, Tina Braga e Gaia Sarti conquistano la medaglia di bronzo. Invece Davide Girardello, Federico Dan, Thomas Ferrari e Lorenzo Caenazzo Tiozzo dopo essere stati a lungo in terza posizione cedono nel finale e devono accontentarsi della quarta posizione. L’appuntamento per la quarta giornata è a fine febbraio ad Abano Terme.
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messa in campo dalla Regione con la legge regionale diciotto del 27 aprile 2012 (garantendo alle nuove realtà amministrative vantaggi diretti in termini di finanziamenti e la possibilità di superare il patto di stabilità per un periodo di due anni) non è bastata a piegare lo scetticismo dei cittadini. L’obiettivo della Regione, infatti, sarebbe di arrivare un giorno a 150 Comuni complessivi nella nostra regione, ma da oggi il risultato sembrerebbe essere più lontano. Questi millantati “benefici” non sono stati convincenti. “Essere un grande comune – sostenevano i contrari al progetto di Villanova Polesine - non significa avere servizi migliori” e ad esserne convinti alla fine sono stati in molti. “Sicuramente anche il non aver coinvolto la cittadinanza fin da subito – questo il parere di chi ha seguito da cittadino il percorso
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Fusione dei comuni Al referendum del 9 febbraio vince il “no” dei cittadini
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L’area dove sarebbe dovuto nascere il nuovo comune di Civitanova Polesine In tema di fusioni la piccola provincia di Rovigo pareva essere in anticipo rispetto alle altre zone del Veneto
“Un “Grande Comune non significa avere servizi migliori” delle sei fusioni – è stato uno dei limiti dell’operazione”. La diffidenza, insomma, l’ha fatta da padrona, così i voti sono andati verso il “no” in quattro comuni su sei e i sì hanno vinto solo dove l’astensionismo è stato alto. A Frasinelle, per esempio, su 1360 aventi diritto si sono presentati alle urne 660 persone delle quali 370 hanno votato favorevolmente alla fusione mentre 283 si sono espressi contrari. Stessa cosa a Pincara dove hanno votato 481 persone su 1078 aventi diritto: i “si” sono stati 315 mentre i “no” si sono fermati a quota 157.
Ben diversa invece la situazione ad Arquà Polesine dove alle urne si sono recati in 1344, su 2413 aventi diritto, esprimendo ben 1094 voti per il “No” contro 244 “si”. Un abissale distacco tra i due fronti si è creato anche a Villanova del Ghebbo, dove su 1179, erano 1675 gli aventi diritto, i “no” sono stati 1018 e 157 “si”. Più mitigare le distanze a Costa di Rovigo e a Villamarzana, ma il “no” ha comunque pesato nel mandare a fondo il progetto Villanova Polesine. A Costa di Rovigo: hanno votato 1476 su 2317 aventi diritto, i “si” sono stati 530 mentre i “no” sono saliti a 933, mentre a Villamarzana hanno votato 618 persone, su 1048 aventi diritto, e il confronto si è fermato a 258 contro 355: cento voti di differenza a favore del “no”.
• DARFO BOARIO TERME (BS) tel. 0364 531905 • FIRENZE tel 055 413535 TAgLIO DELLE pROVINCE OMbRE SuLLA CERTEZZA DI uN RISpARMIO E SuLLA COSTITuZIONALITÀ DELLA RIfORMA • FONTANAFREDDA (PN) tel.0434 997994 aglio delle province. tel.0564 Le motivazioni che sostengono la devastanti sui territori e sul bilancio dello Stato, perché lo tabile – sottolinea ancora il presidente dell’Upi Saitta - è • GROSSETO 453846 riforma messa in campo dal ministro Delrio hanno perso capiscano anche il Parlamento e il Governo?”. Lo ha dichia- quello in merito ai risparmi: scrive infatti la Corte dei Conti ai • JESI tel. 0731 209406 slancio nelle scorse settimane. Soprattutto l’aspetto le- rato il presidente dell’Upi, Antonio Saitta, commentando il senatori che è del tutto improbabile che una riorganizzazione • LATINA apertura gato ai risparmi, cheProssima la trasformazione delle province in enti documento consegnato dalla Corte dei Conti alla commissio- di così complessa portata sia improduttiva di costi e che i di secondo livello dovrebbe apportare, è stato440011 messo in forse ne Affari costituzionali del Senato, nel quale la magistratura risparmi nell’immediato sono di entità contenuta, mentre i • LEGNANO (MI) tel. 0331 anche dalla Corte dei Conti durante l’audizione alla commis- contabile conferma il giudizio critico già espresso alla Camera costi sono considerati talmente certi che nelle conclusioni si • MANTOVA tel. 0376 245687 sione Affari Costituzionali del Senato di qualche settimana dei deputati. “A proposito delle Città metropolitane la Cor- sottolinea la necessità di trovare adeguate coperture. Lo stes• MARTINSICURO (TE) tel. che 0861 711647 te dei Conti – ha proseguito Saitta – segnala il rischio di so segnale di allarme era stato lanciato dalla Corte dei Conti fa. L’organo dello stato, infatti, ha ribadito la riforma sulle Province di sicuro non produrrà risparmi nell’immediato “ipertrofia organizzativa” di “carattere eccentrico” della alla Camera dei Deputati, ma lì non si è ritenuto di volere • MIRANO (VE) tel. 041 410052 • ROMAetel. 06 66515626 ed è talmente complessa che di certo porterà all’aumento previsione della divisione in comuni della città metropolitana ascoltarlo. Ci aspettiamo che almeno in Senato un richiamo • MODENA tel. 059 303190 • SALERNO tel. 089 381723 dei costi. C’è dell’altro: anche in merito alla costituzionalità perché produrrebbe nuovi enti. Quanto alle funzioni, la Corte di allerta così importante non resti lettera morta. Altrimenti MOGLIANO (TV) tel.filare 041liscio 5903586 • SAN DONÀ DI P. (VE) 0421 307034 qualcuno, governo o Parlamento, dichiari apertamente che della •riforma non tutto sembrerebbe come l’olio. stigmatizza il procedimento di svuotamento, che tel. definisce Il parere di alcuni costituzionalisti è(TV) tutt’altro favorevole l’esempiotel. dell’edilizia scolastica, par- anche se la riforma delle Province porterà ad forte aumento • MONTEBELLUNA tel.che0423 303291complesso e facendo • SAVONA 019 807545 la di funzioni anche operative chetel. eccedono dimensione della spesa pubblica e al caos, si porterà avanti perché è e questo ha offerto il “destro” al presidente dell’Upi, • MONTECASSIANO (MC) tel. 0733An-290556 • SCHIO (VI) 0445la576626 tonio Saitta. “Chi altro ancora deve attestare che questa comunale e che quindi devono restare alle Province. Ma il stata annunciata: almeno i cittadini sapranno a quale follia si Il presidente 750481 • SPRESIANO tel. 0422con881130 sta andando incontro”. legge• èOCCHIOBELLO costosa, che produrrà(RO) caos,tel. che 0425 genererà effetti giudizio netto che si legge nel testo (TV) della magistratura dell’Upi Antonio Saitta • PADOVA tel. 049 8751943 • TORINO tel. 011 2462107 • PAVIA tel. 0382 559606 • TREVIGLIO (BG) tel 0363 49310 • PERUGIA tel. 075 5292962 • TREVISO tel. 0422 421927 • PIETRA LIGURE (SV) tel. 019 610294 • UDINE tel 0432 1698034 • POTENZA Prossima apertura • VERONA tel.045 500108 ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI • RAGUSA Prossima apertura • VIGEVANO (PV) tel. 0381 78587 FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI • REGGIO EMILIA tel. 0522 305583 • VILLAFRANCA (VR) tel. 045 6302199 ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT
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Spazi aperti 13 25 Agricoltura Paolo De Castro è arrivato in Polesine lo scorso 7 gennaio
Competitività: l’obiettivo da cogliere L’ex ministro e ora presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo ha incontrato sindaci e le associazioni del settore primario di Lorenzo Zoli
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’ stato ministro. E ora è presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo. Paolo De Castro è arrivato in Polesine lo scorso 7 gennaio, quando a Palazzo Celio, sede della Provincia di Rovigo, ha incontrato sindaci e associazioni di agricoltori. Il tema fondamentale è stato come migliorare la competitività del comparto agricolo italiano. Che avrebbe enormi potenzialità e capacità di distinguersi a livello europeo, ma che per tutta una serie di fattori non riesce a farlo. Ad avviso di De Castro il primo punto fondamentale sul quale battere è sburocratizzare: eliminare le pastoie che spesso ostacolano lo sviluppo delle aziende agricole e fanno perdere tempo prezioso. In particolare è necessaria una maggiore flessibilità e velocità nell’accesso ai contributi e alle linee di finanziamento. Allo stesso modo, si deve guardare a quelle realtà che possono servire da esempio. Una di queste, ha spiegato l’ex ministro, è il Trentino. Dove ci sono aziende agricole che pure avendo una estensione inferiore ai due ettari riescono comunque ad essere leader a livello assoluto nella produzione di mele. Si è parlato anche della questione Ogm. E, visto il mo-
mento storico, davvero non poteva essere diversamente. relatore ha cercato di trasmettere è stata proprio la necessità “Non ci sono dubbi - ha detto De Castro - che il 90% circa di fare rete. Ossia di mettere assieme tutte le realtà a livello della soia che al momento importiamo comprandola in Eu- provinciale, regionale, nazionale ed europeo. Anche per non ropa sia Ogm. Una soluzione per il nostro paese dovrebbe perdere quelle opportunità che ci sono, a disposizione di chi essere quella di mettere in campo un piano proteine vegeta- abbia l’attenzione sufficiente a conoscerle e sfruttarle. li. Uno strumento che purtroppo al momento manca, sia a “Abbiamo proprio di recente approvato quattro regolalivello nazionale che europeo”. menti - ha precisato De Castro - In tutto sono 600 pagine “Dobbiamo concentrarci - ha procirca, nelle quali sono contenute tante seguito, catturando l’attenzione delle “Sburocratizzare: novità e possibilità. Gli addetti ai lafolta platea presente - per aumentare eliminare ciò vori dovrebbero studiarle molto bene, la nostra produzione interna e fare in che ostacola dal momento che lì sono descritte sia la situazione che le opportunità per le modo di non essere più dipendenti in lo sviluppo agricolture dei 28 paesi componenti questa misura dall’estero. E’ così che delle aziende” dell’Unione”. finiamo obbligati a importare prodotti Tutte questioni che non possono prescindere da un Ogm. Dobbiamo cominciare a incamminarci con decisione in questa direzione, altrimenti non arriveremo mai”. Insomma: maggiore coinvolgimento dei giovani nel primario e nell’al’Italia dovrebbe acquisire una maggiore indipendenza dai groalimentare. Un settore che può essere una importante “colleghi” europei. E questo risultato può essere raggiunto opportunità in questo periodo di crisi. Un tema questo che unicamente investendo con convinzione su un piano inten- torna tuttavia a legarsi con quello della necessità di semplificare le procedure ed eliminare quelle storture del sistema sivo di colture. Probabilmente il concetto centrale dell’incontro che il italiano che vanno sotto il nome di burocrazia. “Un male - ha
Nella foto il presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo De Castro precisato l’ex ministro - che tra l’altro abbiamo inventato noi e che non ha corrispettivi negli altri paesi dell’Unione”. Come dire: una palla al piede che prima di parlare di competitività andrebbe rimossa. Infine, un concetto che potrebbe apparire banale ma che non lo è in nessun modo: la necessità di tutela e rispetto dl territorio, come condizione imprescindibile per assumere finalmente un ruolo di leadership a livello europeo. Sia nell’agroalimentare che nel primario in genere. Dal momento che, come ha ricordato De Castro ai rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria del settore e anche a tanti privati che hanno voluto essere presenti all’incontro, le potenzialità ci sono, ma è tempo di metterle per davvero in pratica.
DATI Tre giorni AgRICOLTuRA di confronto 2013, E’ CROLLATO ILcon NuMERO le altre DEIaree LAVORATORI Riserva Biosfera DEL SETTORE Il 7,flessione La l’8 e il 9 rispetto marzo il Delta al 2012 si confronterà è pari con gli al adenti -14,6%, al programma nettamente MAB superiore ada: provenienti quella Francia, nazionale Spagna, -4,8% Romania e Russia. In un convegno incontrerà i rappresentatnti della nale, Camargue, llarme occupazione nel settore primario dai dati sulla produzione e sul reddito. Ebro, Veneto. Evros, La segnalazioneDanubio arriva da Gra- e CheVolga dimostrano come il 2013 sia stato da
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ziano Azzalin, consigliere regionale e vicepresidente l Delta del Po della si facommissione conoscere eagricoltura. si apre al Dall’esame confrontodei condati realtà elaborati simili.da Diverse Veneto le Agricoliniziatituraveerealizzate relativi al grazie 2013 -aispiega finanziamenti - non emergono del GAL assolutamente Delta del Po pernovità crearerassicuranti. un percorsoAnzi: voltoun a valocalo degli rizzareoccupati i prodotti neltipici settore dell’agricoltura, che sfiora il 15%. della pesca e“Idell’artigianato. dati relativi all’occupazione Nella tre giorni – prevista spiega il 7,Azzalin l’8 e il 9–marzo sono ilminacciosi: Delta si confronterà la flessione con del le aree numero Riservadei Biosfera lavoratori – Mabnell’agricoltura Unesco proveveneta nienti dalla rispetto Francia, al Spagna, 2012 è Romania pari al -14,6%, e Russia nettamente attraverso i ristoratori superiore e i produttori a quella dei nazionale territori, -4,8% oltre adeessere al datoprotagonista generale sulla del convegno perdita di che occupazione vedrà la presenza che in Italia dei rappresentanti è -2,2% e indeiVeneto delta del della-2,7%. Camargue, Ebro, Evros, Danubio e Volga. I progetti In generale, che si andranno si legge poi ad nelattivare rapporto per di un importo Veneto complessivo Agricoltura, di“diminuiscono 1.123.000 euro in maniera propongono più diverse accentuata iniziative. gli occupati L’“Eco Leader dipendenti Network” (-16,3%), è una dirispetto queste eagli nasce indipendenti per creare (-13,6%), sviluppo e integrazione gli uominidei(-15,1%) singoli territori rispetto citati alle (-13,1%). Tuttavia le flessioni con ledonne relative eccellenze. Zone morfologicasimente dimostrano piùgrandi lievi nel casochedelle donnea simili, con fiumi sfociano (-5,2%) rispetto uominiunici, (quasi –16%) delta creando degliaglihabitat si ritrovano per a non quanto valorizzare riguardai gliprodotti indipendenti, nonostante mentre le la lorocomponente peculiarità. femminile Inoltre, sebbene risulta più il turismo colpita tra enogastronomico i dipendenti (-21,2%), sia in crescita, a fronte qui l’offerta di un calo nella dei ristorazione dipendenti deimaschi prodottidellocali 13,3%”. è scarsa. Il progetto, complementare ad azionipuò localiarridi Una parziale compensazione promozione, informazione sui vare, secondovalorizzazione l’analisi del econsigliere regio-
questo punto di vista senza alcun dubbio un Geremia anno migliore rispetto al 2012. Va comunGennari que tenuto conto di come quest’ultimo fose Marco se stato pesantemente influenzato da una Gottardi straordinaria siccità. “Guardando ai singoli comparti - spiega prodotti -tipici del interritorio, questo può Azzalin sempre crescitaper il vino e lasisoia, considerare integrativo che promuove cala la patata. TornaalaLapis sorridere il mais, le produzioni tipicheveneta locali nei italiani prima produzione conmercati un aumento ed esteri. Il Lapis favoscementre la conoscenza del fatturato del 23%, crolla perdeiil prodotti tipici-20% locali quello agro-alimentari frumento, tenero ee artigianaben -40 li dei territori quello duro. di riferimento dei Gal relativi al “Polesine” (Gal Delta Po), alla ha “Murgia” La piovosità primaverile invece (Gal credelladiffi Puglia) al Delta del Po, coinvolgendo gli ato coltàealle semine della barbabietola operatori rurali,con rafforzando delle da zucchero, superficiel’immagine e produzione zone edidelle se promosse solo a scese circa tipicità il 27%.che, Anche le colture orticolivello locale, non avrebbero la possibilità di le hanno risentito dell’andamento climatico perdurare nel e soprattutto di essere anomalo, con tempo cali produttivi del 40% per le apprezzate da altri Si trattadeldi 9% territori patate, dell’8% perfruitori. il radicchio, per tralattuga, loro lontani e legati alla civiltà la del 7% per l’aglio e delcontadina -25% pere alle produzioni tipiche che proprio perillasettoloro l’asparago. Sostanzialmente stabile diversità trovare l’elemento sinerre carni, possono così come la pesca, che di tuttavia gia perso per la loro quindi ha nel valorizzazione. corso del 2013Collegate altre 14 imle problematiche “comuni” peredlahacarenza/ barcazioni della propria flotta visto le eccesso scendere di acqua del all’opportunità di sviluppare catture 6,2%. A tenere a galla vocazionalità ruralità dei territori con lai illa settore, oltre eadlaun aumento dei prezzi, promozione congiunta prodotti tipici locali. risultati positivi della dei produzione di bivalvi in mare”. Lo.Zo. El.Ca.
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16 Personaggio 26 Storia Importante pubblicazione a firma di Enrico Zerbinati
Baldassare Bonifacio, viaggiatore del XVII secolo A distanza di quasi quattro secoli, pubblicata la “Peregrinazione”: l’originale scritto del rodigino divenuto vescovo ci Capodistria di Lino Segantin
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n “polesano nel mondo” all’inizio del XVII secolo? E’ luoghi anche lontani dal Polesine, terra questa nei confronti proprio così. Si tratta di Baldassare Bonifacio (1585- della quale egli sempre manifestò una profonda nostalgia, 1659), figlio dell’insigne giurista rodigino Bonifacio definendo Rovigo “carissima patria” e “città favorita da Dio”. Conseguita a Padova nel 1604 a 19 anni la laurea in Bonifacio (1545-1598), professore di diritto civile all’università di Padova, “esponente di una famiglia rodigina ‘di studi giuridici, dopo un periodo di relax presso parenti in quel consiglio’, tra le più illustri, nonché autorevole giureconsulto di Fiesso – paese da Baldassare definito “grande e ricco al servizio della Serenissima”. Proprio per questa prestigiosa villaggio del Polesino di Rovigo” – inizia dunque il suo “perepubblica attività paterna, esercitata in varie città della Repub- grinare”. Nel 1605 all’età di vent’anni, si porta in Austria a Graz, come segretario di Nunziatura, blica Veneta, a Baldassare capitò di vedi cui era titolare mons. Girolamo connire alla luce a Crema, città nella quale A Capodistria nel te di Porcìa, al tempo vescovo della il padre era stato nominato assessore 1659, all’età di 74 anni, si concluderà diocesi di Adria. Con il quale due anni pro tempore. dopo raggiungerà Roma, per ritornare Uno squarcio sulla vita e le opere la vita del prelato a Rovigo alla fine del 1607. Il 1608 di Baldassare Bonifacio si è aperto gra- rodigino si caratterizza per Baldassare come zie ad un’importante opera di Enrico Zerbinati, presidente dell’Accademia dei Concordi, apprezza- un anno di continui spostamenti all’interno dello Stato Veneto studioso e ricercatore, che ha dato alle stampe il corposo to, approdando a Padova, Treviso, Feltre, Belluno, Vicenza, volume: “Baldassare Bonifacio, Peregrinazione, a cura di Enri- Brescia, Bergamo ed in altre città, per lo più al seguito dello co Zerbinati”, edito dalla stessa dall’Accademia dei Concordi. zio Giovanni Bonifacio, anch’egli assessore della Repubblica, Baldassare Bonifacio - come risulta evidente dal titolo che, con paterna sollecitudine, cerca di introdurre il nipote del suo scritto autobiografico, pubblicato in forma antologica nell’ambito dell’apparato amministrativo, pensando anche a conclusione di un puntiglioso lavoro esegetico e di appro- di accasarlo quanto prima. Senonché nell’anno successivo, fondimento da parte del curatore - ebbe una vita molto movi- il 1608, si registra una imprevista svolta da parte di Baldasmentata, caratterizzata da una continua “peregrinazione” in sare che, lasciando interdetto lo zio, decide di abbracciare la
carriera religiosa, venendo poi ordinato sacerdote a Treviso nel 1612. Nell’ambiente ecclesiastico trova apprezzamenti e giusti appoggi per far carriera con remunerativi appannaggi, aspetto questo sempre tenuto in grande considerazione dal Bonifacio. E’ così che nel 1615, all’età di 30 anni, è insignito dell’arcipretura nel duomo di Rovigo (nomina passatagli dallo zio, mons. Girolamo ritiratosi in pensione). Nel ’19 ottiene la cattedra in “Umanità” presso l’Archiginnasio di Padova. L’anno successivo viene designato dalla Serenissima rettore della neocostituita Accademia dei Nobili alla Giudecca, tenendo nell’occasione l’orazione inaugurale. Nel 1623 lo troviamo nuovamente a Roma, al seguito dell’ambasciatore veneziano Pietro Contarini. Torna l’anno successivo con la nomina di arcidiacono con destinazione Treviso, città in cui nel 1630 – all’età di 45 anni - sarà nominato arciprete della centralissima pieve di San Vito. Ma l’anno dopo troviamo mons. Baldassare a Rovigo, qui approdato per trovare un più sicuro riparo all’infuriare della peste (detta dai posteri “manzoniana” dopo la pubblicazione de “I promessi sposi”) in un ambiente considerato meno esposto al contagio. Scampato il pericolo, eccolo ancora a Treviso, per traslocare nel 1637 a Padova con l’incarico di rettore della nuova Accademia dei Nobili Veneti.
Nella foto il presidente dell’Accademia dei Concordi e autore della pubblicazione Enrico Zerbinati Nel 1640, all’età di 55 anni, è nominato abate di Santa Maria d’Oliveto in Puglia a San Severo, collezionando nel frattempo altre investiture finché, nel 1653, alla veneranda età di 68 anni, viene chiamato a Roma (terzo viaggio nella capitale) per la nomina a Vescovo di Capodistria, città che raggiungerà l’anno successivo, lasciando Treviso col rimpianto nel cuore. Nella sede vescovile le “peregrinazioni” del prelato rodigino si svolgono all’interno della diocesi soprattutto per le visite pastorali, raggiungendo, nonostante la salute malferma, anche località isolate, percorrendo strade impervie con mezzi disagevoli. E a Capodistria, nel 1659 all’età di 74 anni, si concluderà la vita del prelato rodigino che percorse molte strade del mondo, lasciandoci una testimonianza dei suoi viaggi nel manoscritto “Peregrinazione”, approdato alle stampe dopo quasi cinque secoli, grazie all’iniziativa del prof. Zerbinati e dei suoi collaboratori.
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mondo scuola 14 Mondo 28 “Sindacato in classe” Trasporti pubblici, abbonamenti sempre più alti, servizio sempre più scadente
La Rete degli studenti medi di Mattia De poli
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ule fredde? Trasporti pubblici scomodi o insufficienti? Problemi didattici? Gli studenti hanno la possibilità di rivolgersi al loro “sindacato”: la Rete degli studenti medi. Questa associazione ha una struttura articolata principalmente su tre livelli: nazionale, regionale e provinciale. In alcune realtà particolari, come la provincia di Belluno, il sindacato studentesco è organizzato anche a livello cittadino. In Polesine, al contrario, l’obiettivo attuale è quello di radicarsi in tutto il territorio provinciale, non coinvolgendo solo gli studenti che frequentano gli istituti secondari di secondo grado del capoluogo ma allargando la partecipazione almeno ai ragazzi dei poli scolastici di Adria e di Badia. Lo scorso 14 dicembre è stata organizzata una manifestazione di piazza per protestare contro il servizio di trasporto pubblico provinciale,
Lo scorso 14 dicembre è stata organizzata una manifestazione di piazza per protestare. Tra gli impegni futuri: la cronica mancanza di spazi di aggregazione giovanile focus antonio esPosito, sofia cantà, silvia cattan e greta temPorin
Sarà il prossimo
Einstein?
Importante il confronto con le istituzioni e la collaborazione con il volontariato
Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
spesso insufficiente o inadeguato: Greta Temporin, attuale coordinatrice polesana della Rete, lamenta che il costo degli abbonamenti continua a salire, che le corriere sono sporche e rotte e che gli orari non favoriscono la partecipazione degli studenti alle attività pomeridiane, sottolineando che la qualità e l’efficienza di questo servizio aiuta gli studenti ad affrontare con maggiore serenità gli impegni scolastici. In seguito a quella iniziativa è stato aperto un tavolo di confronto con la Provincia, in particolare con l’assessore Giorgio Grassia, che ha dimostrato attenzione per il problema sollevato. In passato l’associazione ha affrontato anche problemi più complessi, come gli effetti della cosiddetta “riforma Gelmini”: attraverso diverse manifestazioni e iniziative nazionali la Rete ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze dei cambiamenti apportati al
Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza.
Le corriere sono sporche e rotte, gli orari non combaciano con quelli degli studenti sistema scolastico. Oggi a livello regionale il sindacato studentesco si sta adoperando affinché venga approvata una legge quadro sul diritto allo studio. E in Polesine? Gli obiettivi attuali potrebbero sembrare meno ambiziosi ma affrontano questioni di primaria importanza: radicare la Rete in tutto il territorio provinciale e rimediare alla mancanza di spazi di aggregazione giovanile. In entrambi i casi è considerata estremamente importante non solo il confronto con le istituzioni ma anche la collaborazione con le locali associazioni di volontariato.
Il nuovo esecutivo:
Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui! Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.
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’ultimo finesettimana di gennaio Lendinara ha ospitato il congresso provinciale della Rete degli studenti medi. I membri del sindacato studentesco si sono riuniti per tracciare la linea politica dell’associazione e per avanzare alcune proposte concrete di azione, ma quell’appuntamento è stato soprattutto l’occasione per rinnovare le cariche di governo: l’esecutivo è ora composto da Antonio Esposito, Sofia Cantà, Silvia Cattan e da Greta Temporin che ha assunto il ruolo di coordinatrice. Alcuni di questi ragazzi già il prossimo settembre dovranno passare il testimone ad altre persone, perché si iscriveranno all’università, ma la neocoordinatrice spiega che, al di là delle figure di rappresentanza, in Polesine la Rete opera grazie alla fondamentale collaborazione del gruppo di soci. In generale, la partecipazione dei giovani alle realtà sociali, come la Rete degli studenti medi, è piuttosto scarsa: tra i ragazzi serpeggia un senso di sfiducia e una crescente apatia, che sconfinano sempre più nell’indifferenza al pensiero di “tanto non cambia nulla”. Ma nei momenti importanti, quando si affrontano questioni urgenti, le manifestazioni di piazza sono partecipate e fanno riscoprire il senso di appartenenza. M.D.P.
Cultura provinciale 21 29 Palazzo Roverella La nuova mostra aprirà i battenti il 22 febbraio
L’ossessione nordica, tutto pronto Un ciclo di conferenze ha anticipato l’inaugurazione, toccando città come Venezia, roma, Ferrara, milano e Padova di Mattia De poli
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resce l’attesa per l’apertura della nuova mostra di palazzo Roverella, che sarà inaugurata il 22 febbraio e rimarrà aperta fino al 22 giugno. Nel corso degli ultimi mesi la curiosità per “l’ossessione nordica”, tema del prossimo allestimento, è stata alimentata da un ciclo di conferenze nelle principali città d’Italia: il “roadshow” è partito da Venezia all’inizio di dicembre e entro la fine di gennaio ha fatto tappa a Roma, a Ferrara, a Milano, a Padova e da ultimo a Rovigo. Tra i relatori sono stati coinvolti nomi importanti, come Beatrice Buscaroli, docente di arte contemporanea presso l’università di Bologna, e lo psichiatra Vittorino Andreoli. Gli argomenti affrontati hanno messo in evidenza la complessità del fenomeno artistico scelto da Giandomenico Romanelli: il ruolo della Biennale veneziana nella formazione di un particolare gusto artistico, l’influenza dei pittori mitteleuropei e scandinavi su quelli italiani tra Otto e Novecento, il rapporto tra la pittura e la psicanalisi o la filosofia o la religione. La risposta di pubblico a queste iniziative autorizza a sperare in grande anche per la mostra. Il battage pubblicitario inizia a farsi sempre più pressante e anche tra la gente comune se ne parla con interesse. La città di Rovigo sarà pronta ad affrontare adeguatamente questo importante appuntamento culturale? Solo alla fine di giugno si potrà fare
una verifica dei risultati conseguiti: in ogni caso è evidente qualche tentativo di non farsi trovare impreparati, con il rischio di finire a lamentare le occasioni perdute. La Camera di commercio rodigina ha organizzato già all’inizio del mese di dicembre un incontro aperto a tutti, e rivolto in particolare ai commercianti, per raccogliere idee e proposte al fine di migliorare l’accoglienza dei tanti visitatori attesi. E non è casuale che Lorenzo Belloni figurasse tra i relatori dell’ultimo incontro del roadshow, proprio a Rovigo. Molte le strategie per invogliare le persone a visitare la mostra: il biglietto di ingresso ha un costo di 9 euro ma l’organizzazione della mostra ha previsto diverse promozioni, con ingressi ridotti o gratuiti. L’8 marzo le donne potranno visitare l’esposizione senza pagare nulla. Un biglietto ridotto (6 euro) è riservato non solo ai bambini e ai ragazzi tra 6 e 18 anni, alle persone con più di 65 anni, agli studenti universitari e agli insegnanti, ma anche a tutti i papà il 16 marzo, a tutte le mamme l’11 maggio e a tutti i visitatori nel corso della Settimana della cultura e tutti i martedì e mercoledì mattina tra le 9 e le13. La riduzione è applicata anche a tutti coloro che si presentano all’ingresso con una persona che ha già visitato la mostra e che, munita del precedente biglietto, potrà ripercorrere le sale espositive gratuitamente. La mostra è rivolta anche al
in breve “Teatro del lemming”
“amleto” vince il “silver snoWflaKe” al “saraJevo Winter festival”
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a compagnia rodigina, diretta da Massimo Munaro, è in piena attività e continua a raccogliere successi anche oltre i confini nazionali, confermando la qualità dei suoi lavori. In meno di una settimana il “Teatro del lemming” si dividerà fra Sarajevo e Venezia. Nella rielaborazione metateatrale della celebre tragedia di Shakespeare “Amleto” il pubblico si identifica con il protagonista e partecipa ai suoi conflitti interiori: l’opera è stata proposta nell’ambito della kermesse internazionale “Sarajevo winter festival 2013” ed ha ricevuto il “Silver snowflake” come miglior spettacolo teatrale, consegnato nella capitale bosniaca l’8 febbraio 2014 in occasione della cerimonia inaugurale della trentesima edizione. Il 14 febbraio, invece, giorno di san Valentino e festa degli innamorati quest’anno coincide con la vigilia del Carnevale veneziano (15 febbraio - 4 marzo) e proprio in tale data, al teatro delle Fondamenta nuove alle ore 19 e in replica alle ore 21, il “Teatro del lemming” propone “Giulietta e Romeo - Lettere dal mondo liquido”, una rilettura originale del capolavoro shakespeariano, in cui i due innamorati sono immaginati come personaggi del mito: i temi principali sono quello dell’amore come forza vitale e insieme dirompente e quello della festa come occasione d’incontro che, dietro la maschera teatrale, può avere conseguenze e sviluppi inattesi. Per i curiosi che per il momento non hanno la possibilità di assistere agli spettacoli, la compagnia ha realizzato alcuni video promozionali, caricati sul social network “Vimeo”. M.D.P.
Nelle foto: Arnold Böcklin, “Rovina sul mare”; Felice Casorati, “Le due bambine” ed Ermanno Wolf Ferrari, “Betullea” pubblico locale e vuole contribuire alla crescita culturale del territorio: per questo tutte le persone residenti a Rovigo o in Polesine potranno beneficiare di uno sconto ed entrare con il biglietto ridotto.
Arte e territorio
linda stocco “L’ultimo giorno dello scorpione”
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crivere un romanzo, inventare una trama solo a partire da una frase pronunciata casualmente, può sembrare strano ma è esattamente quello che è successo a Linda Stocco. Alla domanda “quando sei nata?”, risponde “l’ultimo giorno dello scorpione” e si accorge che queste parole sono perfette come titolo di un libro. Si cimenta per la prima volta con la scrittura di un’opera letteraria: aveva già tentato con un’altra storia ma aveva rinunciato. Non ha fatto studi specifici, ha conseguito il diploma, fa la mamma e aiuta il marito nel lavoro: non è laureata ma “la fantasia non ha bisogno della laurea”. Da sempre le piace leggere, predilige gli scrittori americani, adora i noir: così cerca di elaborare una storia criminale, in cui l’identità dell’assassino è nota fin dal principio e l’indagine cerca di chiarire le ragioni dell’uccisore. C’è un serial killer che sevizia e uccide donne anziane, un tenente colonnello dei carabinieri che indaga con l’aiuto di una psicologa. E non manca la componente amorosa. Per i dettagli Linda Stocco ha consultato degli esperti e degli specialisti del settore ma la vicenda è completamente frutto della sua immaginazione e facilmente comprensibile per tutti i lettori. L’autrice ha deciso di ambientare la storia nel suo Polesine, e in particolare nel Delta, perché l’acqua è un elemento essenziale: un corpo immerso nell’acqua si decompone più velocemente. Ma le hanno detto che se questa vicenda si verificasse realmente, nella provincia di Rovigo scoppierebbe il caos. Il libro è stato già oggetto di vari incontri in diversi centri polesani e prossimamente “L’ultimo giorno dello scorpione” verrà presentato a Lusia mercoledì 19 febbraio alle ore 21: soddisfatta del riscontro ottenuto finora, Linda Stocco sta già lavorando ad altri due romanzi, sui quali però mantiene il più rigoroso riserbo. M.D.P.
Storia e territorio
deltarte e voci Per la libertà, cultura Per tutta la Primavera e l’estate
quale futuro Per la “rovra” di san basilio?
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l cantiere artistico di DeltArte, il progetto ideato e curato da Melania Ruggini, ha riacceso i motori. Da aprile a settembre, infatti, un fitto calendario di mostre, eventi, concerti, performance, escursioni, presentazioni di film inediti animeranno la vita culturale del Delta del Po diventandone motivo di visitazione. Saranno diversi i momenti clou della rassegna, con nomi di spicco del mondo dell’arte ma anche con progetti legati al territorio che coinvolgeranno soprattutto i più giovani. Tra questi la novità più interessante è forse quella dedicata ai cortometraggi. Si tratta di un concorso di videoarte, ideato in collaborazione con Voci per la Libertà, (L’associazione è capofila del progetto sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando Culturalmente) rivolto ai giovani videomaker che, prendendo spunto dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, dovranno realizzare un video della durata massima di 3 minuti ed inviarlo entro 19 aprile con “we transfer” all’indirizzo e-mail segreteria@deltarte.com. La partecipazione, tuttavia, dovrà essere perfezionata compilando l’apposito modulo di iscrizione, scaricabile dai siti www.deltarte.com o www.vociperlaliberta.it. Le tre opere vincitrici saranno premiate il 17 luglio durante la manifestazione Voci per la Libertà - Una Canzone per Amnesty a Rosolina Mare in concomitanza a DeltArte. Accanto a questo nuovo contest, infatti, l’associazione Voci per la Libertà ha dato avvio alla XVII edizione del festival. Anche in questo caso si tratta di un concorso (affiancato dall’ormai celebre Premio Amnesty International Italia riservato ai big italiani che nel 2013 hanno interpretato canzoni sui diritti umani cari ad Amnesty International) al quale potranno prendervi parte tutti gli artisti esordienti, con o senza album editi. Basterà avere 2 brani registrati, uno dei quali incentrato sui diritti umani. Ma la nuova sfida che DeltArte lancia agli artisti, si giocherà sul tema “Geografie ad alto potenziale creativo”: un campo d’indagine che porterà l’intero territorio al centro dell’agire dei 15 artisti chiamati a lasciare un segno nella terra Delta del Po, eleggendola quale nuova rotta della cultura contemporanea. Altro importante comune denominatore di questa edizione sarà il fattore riciclo: molti artisti infatti lavoreranno direttamente sul territorio recuperando quei materiali ecologici di scarto che l’uomo rifiuta ma che la terra è in grado di conservare, facendo del recupero ecosostenibile la loro bandiera, al fine di responsabilizzare i visitatori su tematiche di urgente attualità e proponendo una tipologia di creazione artistica basata sul rispetto dei materiali naturali e dell’ambiente.
he fine ha fatto la Rovra? Restando in tema di creatività, la seconda edizione del festival d’arte contemporanea DeltArte, finanziato dalla Fondazione Cariparo all’interno del concorso Culturalmente, è dedicata proprio al celebre albero plurisecolare, diventato l’emblema del territorio e scomparso nella primavera del 2013. Questa perdita è stata vissuta, infatti, molto sentitamente dagli abitanti locali e dell’intera provincia di Rovigo, facendo seguire numerosissime dichiarazioni d’intenti per non farla cadere nell’oblio e per perpetuarne la memoria. In questi giorni gli organizzatori di DeltArte si sono incontrati con il sindaco di Ariano, Giovanni Chillemi, per fare il punto della situazione. E proprio dal primo cittadino è partita l’iniziativa di organizzare un bando di idee, aperto alla collettività, avente come tematica il futuro della Rovra e avente quale capofila il giovanissimo festival. Nei prossimi giorni saranno pertanto contattati Ente Parco e Regione Veneto per realizzare questa iniziativa. Se l’iniziativa andrà in porto, i primi tre progetti vincitori saranno premiati con una targa di riconoscimento in occasione delle giornate di DeltArte, che si svolgerà da aprile a settembre nei vari comuni del Delta del Po, ossia Adria, Ariano, Porto Viro, Porto Tolle, Loreo, Taglio di Po, Rosolina. Il sindaco Chillemi commenta:” nei prossimi mesi, intanto, la Rovra si potrebbe prelevarla dal sito e sistemarla in un capannone per pulirla dalla carie e disinfettarla, in attesa di capire cosa possiamo fare per perpetuarne la memoria”. Me.Ru.
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IL VENETO
in PrImO PIANO
Marino Zorzato: “Incongruenti certe posizioni dei primi cittadini”
Piano casa: l’ultima parola ai sindaci
Trovato l’accordo Governo-regione: i Comuni potranno porre limiti al nuovo piano casa attraverso varianti dei piani urbanistici di germana urbani
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on sarà più quel disastro che poteva essere. Lo pensano sicurametne i primi cittadini del veneto che, per la maggior parte, avevano dichiarato guerra all’ultimo piano casa cui la Regione Veneto aveva dato il via libera sul finire del 2013. Il terzo da che la crisi è iniziata ma il più pericoloso, a detta loro, perché privo di vincoli urbanistici certi. Una situazione talmente grave che il Consiglio dei Ministri aveva impugnato la legge in cinque punti davanti alla Corte Costituzionale. A fine gennaio, però, durante un vertice al dipartimento degli Affari regionali tra i capi degli uffici legislativi del Ministero dei beni culturali, del Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente e il vicepresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, i tecnici veneti si sono impegnati a riscrivere alcuni contenuti della Legge Regionale 32/2013. In quell’occasione, infatti, Marino Zorzato, “padre” del piano casa ter, ha firmato un impegno di dieci righe in cui si afferma che dovrà essere rivista la possibilità di realizzare interventi di ampliamento a distanza non superiore a 200 metri dal lotto di pertinenza e dovranno essere chiariti altri aspetti relativi ai centri commerciali nei centri storici. Modifiche che riconoscerebbero ai Comuni la possibilità, attraverso le procedure della variante semplificata dei piani urbanistici, di apporre limiti al nuovo Piano
casa della Regione. L’impegno sottoscritto esplicita, inoltre, che gli interventi previsti dal Piano casa non troveranno applicazione per quegli edifici oggetto di specifiche norme di tutela urbanistica e territoriale anche in relazione a quegli strumenti che saranno approvati dai Comuni dopo l’entrata in vigore della suddetta legge. Rimane quindi fermo l’ordinario potere urbanistico dei Comuni interessati dalle disposizioni del nuovo Piano Casa. L’abrogazione, con la nuova legge regionale, delle norme del prece-dente Piano casa relative ad un generalizzato potere di blocco da parte dei Comuni viene quindi compensata dalla precisazione che rimangono fermi gli ordinari poteri urbanistici dei Comuni. Ad oggi ( mentre scriviamo) restano impugnate l’art. 7 e l’art. 10 comma 6 che estende gli interventi edilizi anche alle aree a rischio idrogeologico e l’art. 11 comma 1 e 2 che elimina l’obbligo, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di rispettare la sagoma esistente sulle quali si attenderà un pronunciamento della Corte costituzionale. A ben vedere la risposta che potrebbe arrivare a questo proposito non potrà non tener conto del fatto che il Decreto del Fare 69/2013 ha già stabilito che possono essere considerate ristrutturazioni le demolizioni e ricostruzioni con cambio di sagoma. Intanto, però, si va avanti e il vicepresidente Zorzato si dice pronto a riaprire il
Marino Zorzato dialogo con i Comuni per concordare insieme tutti i chiarimenti necessari da apportare alla legge. Una disponibilità che c’era già stata a parole ma che non si era poi verificata. Anche perchè Zorzato aveva più volte ben sottolineato quanto, a suo parere fossero incongruenti certe posizioni dei primi cittadini. “Si può stimare che il Piano Casa nel Veneto valga dai 6 agli 8 milioni di metri cubi – aveva detto durante una conferenza esplicativa sul Piano Casa ter – che corrispondono appena a un valore tra il 5 e il 7 per cento dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista nel Veneto. Con quale coraggio, quindi io chiedo, alcuni sindaci puntano l’indice accusatore
sul Piano Casa, quando città come Venezia prevede nel suo Pat un’espansione di oltre 6 milioni di metri cubi per il residenziale e di 3 per il produttivo; quando Padova ha aggiunto ai 2,6 milioni che residuavano dal vecchio Piano Regolatore per la residenza, il direzionale e il commerciale, ulteriori 2 milioni di metri cubi con il Pat? Non possono certo questi amministratori a venirci a dare lezioni di tutela del territorio”. Zorzato non ha mai smesso di difendere lo spirito e gli obiettivi della norma supportando questa sua posizione con i dati relativi agli effetti prodotti dalle precedenti edizioni del Piano Casa nel Veneto, forniti dalle stesse associazioni di categoria che
operano nel settore edile: “Utilizzando questo strumento – ha detto Zorzato – 7 mila aziende del comparto hanno evitato la chiusura, 11 mila posti di lavoro sono stati salvati e altrettante famiglie hanno potuto contare su un’entrata preziosa in tempo di crisi, sono stati realizzati interventi per 2,8 miliardi con un aumento degli investimenti pari al 5,8% nel campo delle ristrutturazioni: il tutto grazie ai 60 mila casi di recupero edilizio che hanno migliorato anche esteticamente i nostri centri abitati”. E nel sottolineare questi aspetti ricordava anche che l’edilizia veneta muove un indotto composto da oltre 80 settori merceologici diversi.
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Il Veneto in primo piano 11 31 Bon e Cortellazzo chiedono ai parlamentari veneti Pdl di uscire dal Governo, i consiglieri di Forza Italia favorevoli alla modifica della legge
Il Pd esulta: avevamo ragione
di germana urbani
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a disputa sul Piano casa, secondo Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, si ridurrebbe ad una lotta che vede da una parte progressisti con l’obiettivo di liberare investimenti per miliardi di euro e dall’altra veterocomunisti e pseudo-ambientalisti che frenano l’economia. I due consiglieri, infatti, all’indomani dell’impugnazione del Piano Casa ter da parte dell’Esecutivo Letta avevano ribadito l’opposizione senza se e senza ma a questo Governo che a sentir loro non faceva l’interesse del Veneto e dei veneti. “L’impugnazione di un provvedimento simbolo come il Piano Casa ter è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso - hanno detto i consiglieri - e che ci costringe a chiedere a tutti i parlamentari veneti, che si riconoscono nei valori del centrodestra, di staccare la spina a questo Governo a chiara trazione Pd. Il mandante politico di questa operazione è il Partito democratico e la soluzione della “impugnazione
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parziale” è un compromesso al ribasso inaccettabile, perché rende ancora più incerto il quadro giuridico nel quale cittadini e operatori possono muoversi”. I consiglieri del Gruppo regionale di Forza Italia, Leonardo Padrin, Mauro Mainardi, Davide Bendinelli e Remo Sernagiotto dichiarano, invece di attendere “di vedere la nota di Palazzo Chigi – affermano – che parla di “punto di equilibrio trovato tra le esigenze regionali di sviluppo del territorio e le competenze comunali sulla tutela delle proprie zone” e poi ci esprimeremo, ricordando a Zorzato che il suo interlocutore non è il Governo, ma il Veneto, e che la legge deve rispondere alle necessità dei suoi cittadini. Ben venga il confronto e l’impegno firmato dal vice-presidente a Roma – concludono i quattro consiglieri di FI - ma a niente serve continuare a girare attorno al problema per sostenere la legge se ciò che occorre per andare incontro alle necessità dei cittadini è, di fatto, la sua modifica”.
A cantar vittoria sono sicuramente i regionali del Partito Democratico che a metà gennaio avevano presentato una proposta di legge per rimediare a quello che definiscono “l’errore madornale” del terzo Piano casa, cioè lo scontro istituzionale tra Regione e Comuni sulle competenze pianificatorie del territorio. “Dall’incontro di Roma con i tecnici dei ministeri - ha dichiarato il consigliere regionale e vice presidente della commissione Urbanistica, Bruno Pigozzo - Zorzato ha avuto la conferma che da parte nostra non c’è stata alcuna strumentalizzazione o boicottaggio sotterraneo del Piano Casa: solo la richiesta di modificare alcuni punti critici”. “Attorno a questo nodo – precisa - c’erano semplicemente due posizioni opposte: quella dell’assessore, che punta a far prevalere su tutto il diritto soggettivo di chi vuole fare interventi edilizi e quella del PD, che sostiene la tutela dell’interesse collettivo, evitando il conflitto tra le competenze programmatorie della
“Piuttosto rivediamo la normativa urbanistica”
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ll’indomani dell’approvazione anche la sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica aveva espresso la sua preoccupazione di fronte al piano casa regionale nel suo complesso, che veniva giudicato come un tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso. L’istituto dichiarava che “pur condividendo la scelta di intervenire sulla città costruita rigenerando il tessuto urbano esistente, desta poi forte perplessità la possibilità di applicazione anche nei centri storici”. Secondo l’INU il centro storico va tutelato in quanto insieme urbano e non in riferimento ai singoli edifici. “Si dimentica che in Veneto - si leggeva in una nota - come nelle altre Regioni si producono
piani e strumenti di pianificazione votati dai Consigli Comunali ed approvati poi da Regione e Province sulla base di una legge regionale. Il Presidente Zaia ha più volte dichiarato la sua contrarietà a nuovo consumo di suolo, ma poi vengono approvati questi provvedimenti che collocano gli interventi edilizi al di fuori della normale prassi di pianificazione urbanistica formata dalla Regione. Se la Regione - concludeva l’Istituto - ritiene che sia superato questo sistema di pianificazione, provveda ad avviare velocemente una revisione della legge urbanistica regionale: INU Veneto è pronta a collaborare alla revisione della normativa urbanistica, che è del 2004”.
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Regione e quelle dei Comuni, in una visione d’insieme del territorio. Il governo ha confermato che quella individuata da noi è la strada da seguire: ora dunque ci si confronti rapidamente per correggere e migliorare subito una legge che abbiamo sempre ritenuto uno strumento utile per l’economia veneta, purché usato nel modo giusto, come avvenuto dal 2009 ad oggi”.
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32 12 Il Veneto in primo piano Economia I dati e le conclusioni del Centro studi di Confindustria Padova
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L’export, via maestra per il Made in Veneto che vuole uscire dalla crisi T
un servizio integrato delle Confindustrie di padova, Treviso e Vicenza
fareXPort, Per Portare all’estero 3mila nuove imPrese venete
Nel 2014 stimata una ripartenza economica, in Veneto più consistente grazie anche ai benefici effetti della ripresa delle esportazioni di Ornella Jovane
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iccola e media impresa, in attesa di una ripresa dei consumi nei mercati interni, l’internazionalizzazione rappresenta la strada maestra per poter sopravvivere e, magari, anche crescere. E’ questa la via tracciata per la ripresa del Made in Veneto. Un percorso che hanno intrapreso stabilmente già oltre 6mila imprese manufatturiere venete con almeno 10 addetti, su un totale di 11.248 (in base ai dati Istat sul Censimento dell’Idustria 2011). Emerge dallo scenario che nel 2013 ha caratterizzato l’andamento economico italiano e Veneto nello specifico, viene confermato nelle traiettorie tracciate per il 2014: la recessione - sostiene il Centro Studi di Confidustria Padova - è finita, ma non i suoi effetti. La ripartenza economica sarà lenta e difficile a causa della ridotta capacità
In Veneto sono già 6mila le imprese che hanno intrapreso la via dei mercati esteri produttiva, intaccata dalla prolungata caduta della domanda interna, dagli ostacoli del credit crunh, dalla minore competitività e di perdita di occupazione. Tuttavia i primi segnali di una inversione di tendenza sono già emersi nella seconda metà dello scorso anno e vengono confermati dalle previsioni per il 2014. Al calo del PIL dell’1,8 per cento nel 2013 seguirà, a livello nazionale, un incremento nel 2014 dello 0,7 per cento che sarà lievemente superiore per alcune regioni fra cui il Veneto, per il quale la stima è di +8 per cento, anche grazie ai benefici deri-
vanti dalla ripresa delle esportazioni (+4,1 per cento rispetto al +3,7 per cento in Italia). Nei primi 9 mesi del 2013 il Veneto, in controtendenza rispetto all’Italia, aveva già manifestato una moderata vivacità nella crescita dell’export (+2 per cento il dato regionale rispetto al - 0,3 per cento in Italia, secondo l’Istat). Un recupero che nel 2014 si stima ancora più sostenuto, tale da colocare la nostra regione al secondo posto , dopo Lombardia (+4,4 per cento) e insieme a Emilia Romagna, per variazione positiva dell’export.
ra le provincie di Padova, Treviso e Vicenza si concentra un’area con oltre 4.100 imprese esportatrici, che genera il 65,8 per cento dell’export regionale (33,6 miliardi di euro). Per sostenere ed incentivare l’internazionalizzazione delle piccole emedie imprese venete le Confindustrie di Padova, Vicenza e Treviso hanno messo a punto un servizio integrato, FarExport, con lo scopo di supportare il crescente numero di aziende che vuole esportare e soprattutto, allargare la platea di Pmi che intende reagire alla crisi affacciandosi ai mercati mondiali. L’obiettivo è di allargare la platea di impr4ese che, da sole o in rete, esportano di almeno altre 3mila unità, realtà che fino ad oggi hanno operato eslusivamente o in prevalenza sul mercato domestico. “Il progetto vuole offrire un aiuto costante anche alle aziende che non hanno una grande frequentazione dei mercati internazionali e che per svilupparla hanno necessità di individuare i migliori canali distributivi e commerciali - osserva Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza -. Tutto ciò senza dimenticare chi
Zigliotto, Pavin e Vardanega
già esporta e lo fa in modo strutturato”. “Allargare i confini dei mercati - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confidustria Padova - soprattutto dove è più intensa la domanda di prodotti italiani, è uno dei driver per stimolare la ripresa”. “I mercati internazionali sono un ineluttabile obiettivo per le nostre aziende, per questo mettiamo insieme le rispettive conoscenze e competenze - commenta Alessandro Vardanega, Presidente diu Unindustria Treviso - per poter dare sostegno alle imprese, particolarmente a quelle che hanno minore o poca esperienza nell’affrontare i mercati esteri”.
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entre “in tutte le principali economie esistono piani strategici”, in Italia “la politica industriale è tuttora assente”. E non si può più perdere tempo. Lo sottolinea il Centro Studi Confindustria spiegando in un’analisi che così, l’Italia è “meno competitiva” mentre, avvertono gli industriali, “gli altri principali Paesi avanzati sostengono la manifattura con domanda pubblica, incentivi alla ricerca, regolamentazione e formazione”. Usa, Francia, Germania e Uk tutelano la manifattura. “L’evidenza internazionale non lascia dubbi: in tutte le principali economie avanzate esistono piani strategici, di medio-lungo periodo, a supporto dell’industria, che passano anche attraverso l’individuazione selettiva di aree di intervento ritenute chiave per la crescita” rileva il CsC, che descrive le misure messe in campo dall’amministrazione Obama negli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Francia, dalla Gran Bretagna. “In Italia, invece, la
La sede di Confindustria in via dell’Astronomia politica industriale è tuttora assente - ma, avverte Confindustria - per rimanere al passo degli altri, il Paese deve individuare le idee di cambiamento, nei bisogni della società e nelle tecnologie, e costruire intorno ad esse una strategia d’intervento che, con un approccio di sistema, massimizzi le potenzialità del suo tessuto produttivo”. Non bastano misure spot. Servono “interventi mirati a tamponare gli effetti distruttivi della recessione economica -, ma - l’obiettivo ultimo deve essere intercettare le nuove opportunità di sviluppo, offerte da una domanda in crescita nel mondo emergente e dalle rivoluzioni tecnologiche in atto, ed evitare che esse vadano perse, a beneficio di altre aree del mondo. Ovunque la politica industriale appare uno strumento normale di politica economica, ma non in Italia”. E “non c’è più tempo da perdere” sottolineano gli economisti di Viale dell’Astronomia.
Il Veneto in primo piano 33 13 Una piaga purtroppo e tristemente sempre più diffusa nella nostra società
La violenza in famiglia non è un reato d’altri tempi Si è portati a ritenere che questi crimini avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre
di fortunato Marinasta
V
iolenza in famiglia. Se ne sente parlare spesso anche perché non passa giorno che le cronache riportino episodi di maltrattamenti tra le mura domestiche. Il commento più diffuso è sempre lo stesso: “Cose d’altri tempi”. Eppure, gli episodi sono attualissimi. Le vittime nella maggior parte dei casi sono le mogli, i figli e per quanto validissimi psicologi tentino di ravvisarne le cause nelle tensioni, nelle frustrazioni e nello stress del vivere moderno, il rimando o il paragone rimane rivolto a epoche passate. Quasi non si riuscisse ad accettarlo come un problema della contemporaneità. Si è portati a ritenere che questi reati avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre. La precisazione è d’obbligo per sfatare il luogo comune sul quale sarebbe fin troppo semplice riparare, ritenendo che queste cose accadono in famiglie che vengono da altri luoghi (magari dal Sud), in famiglie che hanno altre culture (magare legate ad altri credi religiosi), in famiglie che hanno altri problemi (alcol, droghe, a-socialità). Ritenere questo equivale a credere che la violenza in famiglia sia “roba” d’altri tempi. Il tema è importante e infatti in questo giornale ne abbiamo già parlato, tuttavia zioni particolari per le quali un semplice rimbrotto in questo articolo abbiamo preso in considerazione gli non possa essere ritenuto sufficiente a persuaderlo aspetti legali chiedendo un parere all’avvocato Fulvia dal tenersene a debita distanza. Insomma una volta Fois. il “ceffone” era ritenuto educativo, due erano una Avvocato, quanti sono i casi di maltrattamento vera e propria lezione. Oggi è reato? che finiscono davanti un giudice? “Ha parlato di lezione. Va detto che il reato di mal“Il reati endo – familiari, ovvero che si consumano trattamenti in famiglia, ancorché si collochi generalmenall’interno delle mura domestiche tra soggetti general- te tra i reati a tutela delle relazioni familiari, per il suo mente legati da un vincolo coniugale o parentale riman- tenore letterale, tende ad avere una portata espansiva gono spesso nell’ombra, è difficile farli emergere. che travalica i limiti della famiglia ravvisandosi, ad esemStatistiche ormai risalenti a pio, anche nei rapporti tra docente qualche anno fa, ma ancora atten- Il numero di donne, ed allievo o tra datore di lavoro e dibili, riferiscono che il numero di tra i 16 e 70 anni, dipendente. donne, tra i 16 e 70 anni, oggetto oggetto di violenza Questo reato può essere comdi violenza supera abbondantemen- supera di molto messo non da chiunque ma solo da te i 6 milioni di unità e che il 90% i 6 milioni parte di soggetti che rivestono un di queste non denuncia il fatto alle determinato ruolo all’interno della autorità giudiziarie. I casi che finiscono in Tribunale rap- famiglia od unione di fatto, o una posizione di autorità o presentano quindi una minima parte rispetto a quanto peculiare affidamento nelle aggregazioni comunitarie asrimane sotto silenzio tra le mura domestiche”. similate alla famiglia (esempio organismi di istruzione, Certo i dati che riguardano i maltrattamenti ri- custodia…) con qualsiasi comportamento commissivo volti alle donne sono fin troppo e tristemente noti. od omissivo finalizzato a maltrattare la vittima ingeneMa nel caso dei figli, come si fa a capire che ci si rando nella stessa una sofferenza fisica, morale o psichitrova davanti a un reato di maltrattamenti in fami- ca con effetti di prostrazione e avvilimento. glia? Prendiamo il caso di un genitore che ha un fiA proposito dell’elemento soggettivo richiesto dal glio minorenne particolarmente “difficile”, ossia che reato in esame questo si ravvisa nella coscienza e voquesto giovane congiunto sia solito cacciarsi in situa- lontà del soggetto agente di sottoporre la propria vittima
un minore di anni diciotto ovvero di persona in stato di gravidanza”. Vittima è anche chi assiste ai maltrattamenti? Poniamo come esempio il figlio che vede i genitori litigare in modo violento. “Affinché si possa ritenere sussistente l’aggravante della c.d. “violenza assistita”, intesa come l’insieme delle conseguenze comportamentali e psicologiche su minori che assistono ad episodi di violenza su figure di riferimento, è necessario che il minore assista ad una pluralità di atti di maltrattamento non essendo sufficiente l’aver assistito ad un singolo episodio. Dunque, fatti episodici ed occasionali, pur essendo penalmente rilevanti in relazione ad altre fattispecie di reato quali ad esempio il reato di minacce, ingiuria, lesioni non potendo essere collocati all’interno di un intento unitario non consentono di qualificare gli stessi nella fattispecie del reato di maltrattamenti in famiglia con la conseguenza che detto reato sarà da ritenersi non sussistente”. Nel caso lo sia, invece, che cosa succede? “La commissione di reati che pregiudicano l’incoluin modo continuativo e sistematico a sofferenze fisiche, mità fisica della persona offesa o dei suoi prossimi conmorali e psicologiche e che i singoli atti vessatori sono giunti è il presupposto affinché il giudice possa adottare per lo stesso espressione di una condotta già posta in la misura cautelare dell’allontanamento del soggetto vioessere cui si ricollegano”. lento dalla casa familiare o altre misure consimili (artt. Avvocato, mi dica la verità, le norme che il no- 282 bis e 282 ter c.p.p.). stro stato ha adottato per contrastare e sanzionare il Tale provvedimento può assumere contenuti diversi reato legato ai maltrattamenti verso familiari sono atteso che il giudice può anche ordinare al soggetto di buone leggi? Ossia costituiscono un valido deterrente non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla a questi reati, purtroppo così diffusi? vittima, quali il luogo di lavoro o altri luoghi la cui fre“Il reato nell’agosto del 2013 è stato interessato quentazione sia necessaria per motivi di lavoro”. da una consistente modifica legiIl giudice può disporre che slativa a seguito della conversione I casi che finiscono a essere allontanato sia il figlio, in legge (L. 119/2013) del D.L. in Tribunale sono nel caso sia vittima di maltratta93/2013 per dare maggiore tutela una minima parte menti? rispetto a quanto alle vittime. “L’allontanamento del minore In quest’ottica è stato abrogato rimane nel silenzio è una misura estrema che il giudice il II comma dell’art. 572 del c.p. può adottare ove questa risponda – che prevedeva un’aggravante speciale - e contestual- al supremo interesse del minore. In tal senso la legge mente la previsione di un’aggravante comune con suo (artt. 330 e 331 Codice civile) è chiara nello stabilire inserimento all’art. 61 n. 11 quinquies del c.p. c.d. che l’allontanamento del minore dalla residenza famiaggravane della violenza assistita”. liare potrà essere disposto nei casi in cui la permanenza Avvocato, mi faccia capire meglio presso la stessa sia pregiudizievole per il minore. “Si tratta di un’aggravante con un maggior raggio Non vi è dubbio che i maltrattamenti posti in essere di azione rispetto alla precedente che si applica oltre che da uno dei genitori a danno dell’altro o, ancor più, del per il reato di maltrattamenti in famiglia anche nei de- figlio minore potrà verosimilmente rappresentare quel litti non colposi contro la vita e l’incolumità personale grave pregiudizio che legittima l’allontanamento di quando il reato è “commesso in presenza o in danno di quest’ultimo dalla casa dei genitori”.
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34 16 Cultura veneta Casa dei Tre Oci di Venezia Sebastião Salgado presenta il suo ultimo lavoro fotografico
Genesi: la Terra com’era in origine
Ha viaggiato per i deserti dell’Africa e dell’America, ha visto i ghiacciai dell’Antartide, le foreste pluviali dell’Indonesia, la Nuova Guinea, il Congo e l’Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile di Alain Chivilò
“L
o scopo di questo progetto è di ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo” così il fotografo brasiliano Sebastião Salgado presenta la sua ultima tematica artistica “Genesi” tradotta nell’attuale mostra. Fino all’undici maggio, è possibile ammirare 240 fotografie in bianco e nero scattate dal sessantenne Maestro sud americano presso la Casa dei Tre Oci di Venezia, isola della Giudecca. Un percorso fortemente voluto e sentito da Salgado che l’ha visto immortalare, in numerosi click, le terre del pianeta Terra dai deserti dell’Africa e dell’America, dai ghiacciai dell’Antartide, dalle foreste pluviali dell’Indonesia, Nuova Guinea, Congo e Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile. Dunque un percorso espositivo che si sviluppa in cinque sezioni ripercorrendo i rispettivi continenti: il Pianeta Sud, i Santuari della Natura, l’Africa, il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Nel trovare gli scenari migliori Sebastião è entrato in simbiosi con gli elementi naturali e le popolazioni autoctone, trascorrendo molti mesi con esse al fine d’evidenziare la migliore armonia con la natura. E’ stato con i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica, gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana, le tribù Himba del deserto namibico, i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale e le tribù delle più remote foreste della Nuova Guinea. Inoltre è migrato assieme a elefanti e zebre tra
il Kenya e la Tanzania. Solo in questo modo, partendo dalla nostra società contemporanea, è possibile carpire atmosfere uniche da impressionare sulla pellicola. Come spiega il Maestro “questo progetto è inteso come un percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. L’ho chiamato Genesi perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all’aria, all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita, alle specie animali che hanno resistito all’addomesticamento, alle remote tribù dagli stili di vita cosiddetti primitivi e ancora incontaminati, agli esempi esistenti di forme primigenie d’insediamenti e organizzazione umane. Nonostante tutti i danni già causati all’ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d’innocenza. Con il mio lavoro intendo testimoniare com’era la natura senza uomini e donne, e come l’umanità e la natura per lungo tempo siano coesistite in quello che oggi definiamo equilibrio ambientale”. Un percorso iniziato nel 2003 e che ora si presenta alla società che fa parte del sistema distruttivo dei vari ecosistemi. Una denuncia tramite la pellicola su ciò che stiamo perdendo. A livello biografico Salgado (1944) arriva alla fotografia nel 1973 dopo aver lavorato come economista. Il suo impegno per la terra natia è apprezzatissimo tanto da aver ricreato e rigenerato, con il suo Istituto Terra, migliaia di chilometri di foresta amazzonica in estinzione.
Vicenza Palazzo Leoni Montanari
Archeologia
bASSANO ASSEDIATA DAI DINOSAuRI
L
a notizia ha avuto scalpore internazionale e neanche l’ideatore della serie Jurassic Park poteva prevederlo: da dicembre “Dinosauri in carne e ossa” si fanno notare a Palazzo Bonaguro e nelle strade di Bassano del Grappa. Ovviamente in questo piccolo gioco di parole non vi è nulla da temere, perché fino al 4 maggio è accessibile il mondo degli antichi abitanti della terra estinti a causa di due eventi simultanei, come da recenti teorie. All’impatto comprovato di un mega asteroide rinvenuto in un’area della penisola dello Yucatan tra terra e oceano in Messico circa 66.038.000 anni fa, si associano dei cambiamenti climatici già in atto che stavano già decimando la popolazione dei dinosauri. Due eventi catastrofici congiunti come questo meteorite così enorme che alla prima parte di esso, in contatto con il suolo, si contrapponeva un’intera area estesa ben al di sopra dell’atmosfera. A Bassano i dinosauri sono intesi come esseri immortali, dai quali non possiamo che essere affascinati. Una chiave di lettura emotiva e di cultura vero filo rosso per questa riproduzione a
Alcuni degli scatti in mostra
grandezza naturale. Si possono così osservare il tranquillo Glyptodonte, il possente Mammut, il temibile Tirannosauro, i minuscoli Jinfengopteryx e Scipionyx in contrapposizione agli enormi Diplodoco, Allosauro e Indricoterio. L’idea dell’allestimento e la ricostruzione è made in Italy all’interno di un curato lavoro di squadra, che s’innesta nella suggestiva sezione del Museo Civico Mondo Animale all’interno della mostra zoologica permanente, caratterizzata da una straordinaria collezione di mammiferi naturalizzati. L’esposizione è curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco mentre il comitato scientifico è composto da affermati studiosi del panorama nazionale e internazionale tra cui spicca John Horner, paleontologo del Museum of the Rockies in Montana, che ha ispirato il personaggio del cult Jurassic Park essendo stato anche consulente scientifico della trilogia. Un’occasione unica da non perdere, facendo sempre attenzione a non essere troppo invadenti perché il loro risveglio, scherzosamente parlando, non sarebbe troppo amichevole. Al.Ch.
Agenzia Magnum: fotografie di garanzia
N
el parlare di agenzie fotografiche nel mondo, il sinonimo più usato per rappresentarle ruota attorno alla Magnum Photos per l’importanza assunta a livello planetario. Fu fondata nel 1947 da George Rodger, Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa con lo scopo di proteggere la trasparenza d’informazione e il diritto d’autore in ambito fotografico. Il perno della filosofia dell’Agenzia verte nel considerare le immagini scattate di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione verso uno stile più aderente a quello del fotografo e libero da vincoli. Per rendere omaggio a tale lavoro fotografico che ha segnato l’attualità di questi due secoli, il polo museale di Intesa Sanpaolo, a Vicenza, propone presso le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari “Magnum Contact Sheet” fino all’11 maggio. La mostra, in collaborazione con Magnum e Forte di Bard sede della prima esposizione, è suddivisa in sette sezioni con circa 150
opere: una per ogni decennio dell’agenzia fotografica Magnum. Sessanta sono i provini a contatto (contact sheets) esposti accanto ai propri “scatti finali” per ripercorrere la realizzazione d’immagini ricche di patos. Un processo in cui il fotografo scatta più volte, sviluppa il proprio supporto, sceglie un’istantanea fra tante, elabora l’immagine con cui vuole comunicare al mondo e alla fine crea. Nascono immagini celebri come per esempio l’invasione di Praga di Josef Koudelka, i carri armati in piazza Tienanmen di Stuart Franklin, Che Guevara immortalato da René Burri, Martin Luther King da Leonard Freed e lo sbarco in Normandia testimoniato da Robert Capa. Ogni decade, partendo dal dopo guerra, porta il visitatore a rivivere ciò che è successo nel mondo e la sua attualità fino al 2010, perché l’Agenzia Magnum è tempo passato ma anche presente. In quest’ambito a conclusione della mostra tre fotoreporter Magnum della nuova generazione Jerôme Sessini, Paolo Pellegrin e Alex Majoli narrano la loro scelta per la foto. Una mostra dunque da non perdere. Al.Ch.
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36 18 Cultura veneta Poesia e musica Un lavoro che ha dato una nuova voce alla poesia del grande Portoghese
Nel suono di un flauto le identità poetiche di Pessoa mirco De Stefani ha composto una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli di Vesna Maria brocca
A
lberto Caeiro, Álvaro de Campos, Ricardo Reis non sono semplicemente gli eteronimi quali era solito servirsi il poeta Fernando Pessoa (nato il 13 giugno 1888 e morto il 30 novembre 1935 a Lisbona) per firmare i suoi scritti, ma rappresentano le molteplici sfaccettature dell’anima dell’artista a cui non bastava un solo “cambio abito” per vivere il proprio tempo. Del resto, come scrive Tabucchi, “Nel cuore di tenebra che è l’umano sentire, misterioso, profondo, che appartiene ai precordi, Pessoa, come tutti i grandi poeti, fonda la sua poesia”. Mettere in musica il “sentire”, cioè l’essenza stessa del poeta che incarna alla perfezione la “saudade” della sua terra che trova sfogo nelle melodie del “fado”, è impresa assai ardua e richiede estrema padronanza del linguaggio musicale. Ci è riuscito magistralmente il compositore Mirco De Stefani, noto soprattutto per essere stato l’unico Maestro che abbia collaborato per oltre un trentennio con il poeta Andrea Zanzotto, mettendo in musica
“De la musique”; poesia che riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine e trasformando in nuove opere molte delle sue poesie. La nuova sfida è vinta, come testimoniano i numerosi commenti critici del settore, grazie al CD “De la musique”, per l’etichetta Rivoalto (2013), che contiene una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli, molto nota sia nel campo del concertismo internazionale, sia nel campo dell’insegnamento (dal 1999 è stata titolare di Cattedra di Flauto presso il Conservatorio di Vibo Valentia, con trasferimento definitivo nel 2011 allo “Steffani” di Castelfranco Veneto). In questo CD l’ascoltatore trova nove brani che compongono una “Suite” organica, che si sviluppa quale fiume in piena partendo da una sola nota per poi presentare l’intera scala cromatica nella “Giga” finale: “polifonia nell’unità a cui tende la poetica di Pessoa”. Tutti i nove movimenti della compo-
Nelle due foto Mirco de Stegani e Anna Tirindelli
sizione interpretano in musica, secondo il sentire del compositore, la poesia titolata “De la musique”; poesia che a sua volta riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine. Come spiega il compositore pievigino De Stefani, “con queste composizioni per flauto solo, realizzate nel 2004, si è tentata un’incursione nell’universo - anzi, negli universi - di Fernando Pessoa servendosi del linguaggio musicale come fonte di luce: una minima traccia luminosa attraverso il labirinto creato dal poeta portoghese per nascondere a sé e agli altri la sua stessa vita, per confondere le sue plurime impossibili esistenze. La poesia che dà il titolo alla “Suite” per flauto solo - “De la musique” - descrive l’incontro possibile/impossibile tra due figure sognate: l’immagine del poeta e di una misteriosa presenza femminile, forse personificazione della musica, che emerge “a poco a poco, tra gli alberi antichi”. Tracce di presenze/assenze reperibili attraverso “lettere e segni irregolari che s’aprono alla meraviglia”. Così Àlvaro de Campos, uno degli eteronimi (sorta di alter ego dotati di una propria personalità e biografia) creati dalla fantasia del poeta per affidare la voce dei suoi versi, una delle moltiplicazioni/divisioni di un io che si vede attraverso gli specchi deformanti della coscienza”.
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METAL PROJECT, azienda leader nella lavorazione della lamiera Il titolare Fabio Bizzo investe molto sull’innovazione. L’ufficio progettazione il fiore all’occhiello dell’azienda Un’azienda viva, partecipata da tutti, operai e tecnici, con un apporto da parte del titolare a 360°. Questa l’impressione che si ha nel visitare la METAL PROJECT di via Meucci, 29 a Piove di Sacco. Azienda specializzata nella lavorazione dei vari tipi di lamiere e profilati con macchine operatrici a controllo numerico quali piegatrici, punzonatrici e taglio laser. Nata nell’89 grazie all’intuizione del titolare Fabio Bizzo, METAL PROJECT s.r.l. si è viepiù sviluppata fino a giungere ad un fatturato di oltre 3 milioni di euro. Fabio Bizzo 52 anni, sposato con una figlia, è nel settore della lavorazione della lamiera da 25 anni. Dapprima assieme al fratello nella sede di Valli di Chioggia, poi nel 2006 è approdato in zona industriale piovese dove ha dato l’impulso innovativo e commerciale alla METAL PROJECT s.r.l. “Non è facile districarsi
nel mercato in questo momento – ci ha dichiarato Fabio Bizzo – ma posso contare sul prezioso apporto dei miei collaboratori. I componenti dell’ufficio tecnico, Sabrina collaboratrice “tutto fare”, Alberto, Andrea; della segreteria Erica ed Anna e di mia moglie Adriana Bassan che mi aiuta nell’amministrazione dell’azienda e per i vari contatti con gli enti”. Verso che tipologia di clienti si rivolge la METAL PROJECT s.r.l.? “Noi lavoriamo per i più svariati settori, dalla climatizzazione all’esigenza del singolo privato, realizzando prodotti sia di serie che di nicchia. Come terzisti ci rivolgiamo alle aziende che commerciano con l’estero”. La METAL PROJECT s.r.l. è conosciuta come azienda tecnologicamente avanzata, pertanto investe molto sulla ricerca e sull’innovazione.
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“Credo che il nostro successo sia stato proprio questa propensione nel dotarsi di strumenti sia di esecuzione - vedi il laser e di altri macchinari di rifinitura - che di progettazione con il modellatore tridimensionale SOLID EDGE che offre la possibilità al cliente di “vedere” il pezzo prima della sua esecuzione. Ogni anno spendiamo oltre 300 mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature per far fronte alle continue esigenze del mercato”. Quanti operai avete attualmente? “Dagli 8 che aveva nel 2006 ora la METAL PROJECT s.r.l. annovera 25 operai tutti veramente validi e appassionati del loro lavoro. Posso dire che in azienda si respira un clima di completa collaborazione” Quando, secondo lei, la METAL PROJECT s.r.l. ha fatto il vero salto di qualità? “Quando ho deciso di creare l’attuale ufficio di progettazione. Con Sabrina, Albero e Andrea siamo in grado di soddisfare il cliente dalla progettazione fino al prodotto finito assicurando la più alta qualità”. A sinistra il titolare Fabio Bizzo, sotto la moglie Adriana Bassan e a fianco Alberto, Sabrina e Andrea dell’ufficio Progettazione
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L’influenza degli altri sul nostro comportamento PSICOLOGIA DEL LAVORO
Dott. Lara Tasso
Quasi tutti noi pensiamo di essere autonomi quando prendiamo delle decisioni, mentre numerosi studi hanno dimostrato quanto forte sia l’influenza della maggioranza nel momento in cui dobbiamo decidere cosa fare. Noi tutti, infatti, siamo meno razionali di quanto pensiamo, in quanto, data la complessità e la quantità di informazioni che arrivano al nostro cervello e per la necessità di risparmiare risorse cognitive, tendiamo a ragionare per categorie, spesso siamo influenzati e guidati dalle emozioni, tendiamo a sovrastimare o sottostimare eventi e probabilità. Molto famoso a riguardo è l’esperimento di Asch (1952), nel quale chiedeva a sette soggetti di comparare la lunghezza di alcune linee che erano loro mostrate. Dei sette partecipanti sei erano complici dello sperimentatore, e solo uno
era il “soggetto ingenuo”. Ad un certo punto della prova i complici davano giudizi palesemente contrati all’evidenza percettiva; dicevano, per esempio, che una linea evidentemente più lunga delle altre, era uguale. Il dato sbalorditivo è che, nell’insieme, trentacinque persone sulle trentuno coinvolte si adeguavano almeno una volta alla pressione della maggioranza. È bene distinguere, a questo puto, tra influenza informativa e normativa. Nel primo caso, infatti, tendiamo a pensare come gli altri quando la situazione è ambigua; nel secondo, invece, ci adeguiamo alla maggioranza per essere accettati dal gruppo. Molto interessanti sono le ricerche di Milgram (1974), che hanno dimostrato come persone innocue e tranquille, diedero una scossa elettrica molto forte ad altri soltanto perché a chiederlo era
stata una persona considerata autorevole e di status superiore al loro. Specifichiamo che le scosse elettriche erano in realtà finte, ma i partecipanti non lo sapevano! Milgram spiegò quanto accaduto sostenendo che quando una persona si trova in un sistema autoritario non si sente più libera di agire, in quanto deve soddisfare le esigenze degli altri. Quante volte nella storia l’obbedienza all’autorità ha portato a stragi immani, come con l’Olocausto. A tal riguardo, ricordiamo il celebre scritto di Don Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”. L’uomo, come detto all’inizio di questo articolo, non sempre usa la ragione nel prendere le decisioni, ma è doveroso farlo quando le nostre scelte hanno un impatto sulla vita e la dignità degli altri. DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it
IL DIRITTO PER IL CITTADINO
Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
Iuc, Imu, Tasi, Tari
La legge di stabilità per il 2014 (l. 27.12.2013 n. 147) ha istituito l’imposta unica comunale (IUC). La IUC si compone e si articola in ben tre “sottoimposte”: l’imposta municipale propria (IMU), il tributo per i servizi indivisibili (TASI), la tassa sui rifiuti (TARI). Ciascuna di esse risponde a esigenze di natura diversa; così, men-tre la famigerata IMU è un’imposta di natura patrimoniale, perché colpisce una ricchezza stabile come gli immobili in base alla loro natura ed al loro valore (molto semplicisticamente: più alta è la rendita dell’immobile, più si paga), la TASI e la TARI sono, invece, delle imposte “di servizi”, poiché collegate all’erogazione ed alla fruizione di servizi comunali.
All’IMU sono soggetti tutti i fabbricati, le aree edificabili e i terreni agricoli. Poche le eccezioni: la più nota è quelle delle abitazioni principali (e relative pertinenze), purché non si tratti di abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli/palazzi); ma sono esenti anche i fabbricati rurali ad uso strumentale (es. fabbricati per il ricovero animali, attrezzature, prodotti agricoli, abitazio-ne dipendenti, ecc. ecc.) – se censiti in catasto in categoria D/10 ovvero contrassegnati con la sigla “R” –, i terreni agricoli ricompresi in area classificata montana e di collina e la casa coniugale assegnata al coniuge in sede di separazione o divorzio sono esentati dall’IMU. Al
pagamento dell’IMU sono tenuti: il proprietario, il titolare del diritto di usufrutto, uso, abitazione e superficie sugli immobili predetti. Siccome l’IMU va cal-colata per anni solari, ne consegue che, in caso di vendita, venditore ed acquirente sono tenuti al pagamen-to dell’imposta in proporzione ai mesi di possesso (es. se Tizio a giugno vende un immobile a Caio, da gennaio a giugno l’IMU graverà su Tizio, dopo giugno su Caio). Il presupposto impositivo della TASI, invece, è il possesso a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa anche l’abitazione principale. Se il soggetto che occupa l’immobile è diverso dal suo proprietario, la TASI è suddivi-sa percentualmente tra il proprietario e l’occupante (es.
il conduttore, il comodatario ecc.). Pure per la TARI il presupposto è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. TARI e TASI
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AFFARI DI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
Mobbing e condotte vessatorie sul posto di lavoro come tutelarsi
Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei prendere in considerazione con Voi il fenomeno del mobbing e la sua rilevanza penale nel nostro ordinamento anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali in merito. Che cos’è il mobbing? Il termine mobbing deriva dal verbo inglese “to mob” che significa attaccare, assalire, circondare e, nel linguaggio comune, individua un fenomeno purtroppo assai diffuso nei luoghi di lavoro consistente in una serie di atti o comportamenti vessatori, protratti nel tempo, posti in essere nei confronti di un lavoratore da parte dei componenti del gruppo di lavoro in cui è inserito o dal suo capo, caratterizzati da un intento di persecuzione ed emarginazione finalizzato all’obiettivo primario di escludere la vittima dal gruppo (così Corte Cost. n. 359/2003). Le motivazioni alla base delle condotte mobbizzanti sono molteplici: spingere la vittima a lasciare da sé il posto di lavoro senza che sia il datore di lavoro a licenziarla o una ritorsione in conseguenza di comportamenti non condivisi o ancora il rifiuto del soggetto vessato ad accettare proposte o richieste immorali o illegali. Quali sono le caratteristiche essenziali del mobbing? Il mobbing si contraddistingue per la serialità delle
condotte vessatorie; queste, infatti, singolarmente considerate, potrebbero anche essere di per se stesse lecite e/o legittime assumendo carattere illecito solo a seguito del loro ripetersi nel tempo. A titolo esemplificano si indicano tra le condotte capaci di integrare il mobbing il demansionamento del lavoratore mediante l’attribuzione di compiti inferiori rispetto a quelle contrattualmente previste; la sostanziale estromissione dall’attività lavorativa; la mancata assegnazione di nuovi lavori o la sottrazione degli strumenti per lavorare; i ripetuti trasferimenti ingiustificati. Altra caratteristica distintiva del mobbing è il fatto di essere realizzato all’interno di luoghi di lavoro al punto che si distingue tra mobbing c.d. verticale, posto in essere dal datore di lavoro nei confronti di un suo sottoposto e mobbing c.d. orizzontale, posto in essere dai colleghi verso un soggetto di pari grado. Infine il fenomeno in esame si caratterizza per l’effetto vessatorio delle reiterate condotte persecutorie che devono essere tali da generare nella vittima uno stress psico-fisico, indi un danno alla salute. La qualificazione giuridica Il mobbing, a tutt’oggi, non trova un’espressa definizione normativa per cui è compito del giudice, in ossequio al principio di legalità, cardine del diritto
penale italiano, ricondurre la fattispecie concreta di mobbing ad una figura di reato espressamente prevista dal legislatore. In merito, si rileva di come il problema della qualificazione giuridica del mobbing sia relativamente recente se si considera che le prime sentenze in materia risalgono ai primi anni del 2000. Ciò detto, il fenomeno in questione è stato ricondotto, a seconda delle caratteristiche della fattispecie concreta, ora al delitto di lesioni personali di cui all’art. 582 c.p. (Cass. Pen. n. 42266/2005, Trib. Monza 23.04.2007), ora all’abuso d’ufficio di cui all’art. 323 c.p. (Cass. Pen. 40891/2007), ora alla violenza privata di cui all’art. 610 c.p. (Cass. Pen. n. 31413/2007) nonché al reato di molestie (art. 660 c.p.). Tuttavia, la giurisprudenza prevalente ha cercato di combattere il fenomeno del mobbing attraverso il ricorso al delitto di maltrattamenti contro familiari e conviventi di cui all’art. 572 c.p. Quest’ultimo, infatti, attesa la natura di reato abituale, si presta a ricomprendere al suo interno anche condotte mobbizzanti. Il reato di maltrattamenti è volto alla tutela non solo delle relazioni in ambito familiare ma anche di relazioni più ampie, preservando il soggetto
sottoposto all’altrui autorità o affidato ad un terzo per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte. In considerazione di ciò il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore, in quanto caratterizzato dal potere direttivo e disciplinare del primo nei confronti del secondo, è stato ricondotto alla relazione di autorità necessaria perché possa dirsi integrato il delitto di maltrattamenti. Come tutelarsi dal mobbing Le strategie per difendersi dal mobbing sono diverse. Dal punto di vista pratico è certamente utile, anche ai fini processuali, cercare la non facile solidarietà di un gruppo di colleghi che potranno, se necessario, venire a testimoniare in sede giudiziale. Caldamente consigliabile anche il tenere un’agenda ove indicare giorno per giorno le condotte vessatorie subite onde poter facilmente relazionare chi dovrà tutelare le proprie ragioni. Di certo la soluzione non può individuarsi nel rassegnare le dimissioni. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
OGGI BAMBINA... La procreazione responsabile; i metodi naturali LO SPAZIO DELL’ETICA
di Magdalena Buszynska (magda.bus@gmail.com)
DOMANI INFERMIERA
Per comprendere i valori presenti nei metodi diagnostici dei ritmi di fertilità (MD) si possono evidenziare almeno tre tipi di approccio: a. Scientifico: la conoscenza dei processi biologici legati al fatto generativo. b. Psicologico: la risonanza affettiva nelle persone che decidono di percorrere questo cammino (MD) per un esercizio responsabile della loro sessualità, che può comportare l’astinenza dall’atto sessuale nei periodi fecondi qualora non si cerchi una gravidanza. c. Etico – antropologico: l’individuazione dei valori morali legati alla procreazione responsabile (PR) che sono insiti nella struttura della persona umana. Questi tre approcci sono connessi tra di loro a motivo dell’unità del subietto umano che è allo stesso tempo una creatura biologica psicologica – spirituale. Voglio abbozzare la dimensione etica dei MD che trova il suo fulcro in una cristiana
comprensione dell’umanità e del significato della sessualità. I MD sono anzitutto una risposta etica al problema della PR, al contrario della contraccezione che si limita a essere soltanto una risposa tecnica. MD e contraccezione rispondono a un identico problema: quello di una regolazione razionale della fertilità. Ma alle spalle delle due modalità ci stanno due modi differenti di concepire l’uomo e il suo rapporto con la natura (rispetto o dominio) e due modi tra loro inconciliabili di concepire la sessualità umana stessa. Sul piano etico la proposta dei MD risponde alla domanda sul bene effettivo dell’uomo e sulla responsabilità che ciascuno ha delle proprie azioni come essere libero (autonomo), chiamato cioè a realizzare la pienezza della propria umanità attraverso le decisioni della propria libertà. Gesù stesso con la sua vita è stato un testimone dell’autentica libertà che non si arrende al cospetto delle ideologie predominanti le quali impongono un
modo di agire automatico e non autentico. I MD indicano una strada per vivere in modo autentico tutte le dimensioni dell’amore coniugale e la responsabilità della trasmissione della vita e della educazione della prole connessa con l’amore coniugale. Il riferirsi ad una determinata visione dell’uomo è ciò che alla fine decide sul giudizio morale riguardo ai MD e alla contraccezione. Nella visione cristiana l’uomo è creato da Dio per amore e, per ciò stesso, è chiamato all’amore; la vocazione e la responsabilità dell’amore è iscritta nell’umanità dell’uomo e della donna in quanto creati a immagine e somiglianza di Dio che è Amore. L’amore investe non soltanto la dimensione spirituale della persona ma la totalità del suo essere: corpo, anima, spirito. Dio non abbandona l’uomo e gli dona la forza nelle gioie e nei dolori, la forza di rialzarsi sempre e di vivere l’amore in modo più consapevole e maturo giorno dopo giorno. Questa visione
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dell’uomo, in cui Dio è il fine ultimo del significato e del valore dell’ esistenza umana, determina la responsabilità di sé nei vari ambiti del suo agire. Da questo modo di interpretare la realtà (dono di Dio Amore) risulta facile dedurre che l’uomo non è un padrone assoluto della sua vita e del mondo che abita, ma è chiamato a essere un amministratore fedele del progetto di Dio e della natura che gli sono affidati in quanto un essere razionale e libero. Secondo questa visione la sessualità umana non può essere concepita unicamente come semplice realtà biologica a totale disposizione del arbitrio umano e della sua crescente capacità di dominio tecnico che la scienza oggi mette a sua disposizione, ma coinvolge la sua personalità e la sua responsabilità, perché contiene dei significati simbolici. Cogliere ed approfondire oppure rifiutare questi significati simbolici della sessualità umana è determinante per dare una direzione alla propria vita.
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Tra Carabinieri • Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.” • Carabiniere sul treno chiede al controllore: “Come mai ci sono tanti scossoni?” “Perché questa e’ la vettura di coda.” “Ma insomma le Ferrovie potevano sopprimerla.” • Carabinieri: “Ieri ho fatto un esame e mi hanno bocciato.” “E con che voto?” “Rh negativo!” • Un carabiniere fissa da 2 ore una camera in un hotel: un collega, meravigliato, gli chiede cosa stia facendo. “Il capo mi ha detto: vai a fissarmi una camera all’hotel.” • Carabinieri al posto di blocco: “Non lo sa signora, che non è consentito portare cani in auto?” “Ma è di pelouche!” “Guardi
che non le ho chiesto la razza.” • Tra carabinieri: “Io faccio le ferie a cavallo tra luglio e agosto.” L’altro risponde: “Anche io, però vado via in treno.” • Un carabiniere dice al commissario: “Attento a quel cemento” E il commissario: “Perché?” Il carabiniere: “E’ armato.” • “Cosa ci fa un cucchiaino sulla cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’autostrada.” • Il giorno dopo l’acquisto di un acquario la moglie chiede al marito carabiniere: “Caro, hai cambiato l’acqua ai pesci?” “No! Non hanno ancora bevuto quella di ieri.” • “Perché i carabinieri corrono sempre con una mano davanti al berretto?” “Per non spegnere la fiamma.”
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E COMPLICAZIONI SUL FRONTE DEL CUORE INDECISO DA CHE PARTE STARE: DOSATE BENE LA FIDUCIA · S ALUTE FISICO DELICATO, PENALIZZATO DA UN SISTEMA IMMUNITARIO PIUTTOSTO IMPIGRITO, ANCHE L’INTESTINO NE RISENTE
FASCINO CONCENTRATEVI SUGLI AFFETTI IN TUTTE LE SFUMATURE POSSIBILI: PARTNER, FIGLI, FAMIGLIA E ANIMALI · S ALUTE IL SISTEMA NERVOSO ALTERATO: ECCO LA CAUSA DELL’INSONNIA E DELLA MANCANZA DI APPETITO. CALMATEVI!
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VENDESI A pochi passi dal Duomo, Appartamenti di nuova costruzione, su fabbricato servito da ascensore, dotati di tutti i conforts, con salotto, cucina, 2 camere da letto, 2 bagni, mansarda, garage e posto auto esclusivo. Classe energetica “E” A partire da Euro 120.000 Rif.A1352A1353A1354
VENDESI Zona centralissima, a pochi passi dal Duomo e dal centro storico, su palazzina di prossima realizzazione, Appartamenti di varie tipologie e prestigioso attico, serviti da ascensore e con possibilità di garage. Ottime finiture e con possibilità di personalizzarli. Consegna fine 2014. A partire da Euro 117.000 Rif.A0955
VENDESI VENDESI Località Baricetta Villa singola tutta al piano terra, in ottime A pochi chilometri da Adria Casa singola disposta su due condizioni, dotata di tutti i conforts, con pergolato su livelli, completamente ristrutturata e composta da ingresso, terrazzo, pannelli fotovoltaici, impianto di allarme, aria cucina, soggiorno, ripostiglio, disimpegno, 2 camere da condizionata ed ampio giardino ben curato e piantumato, letto, bagno, garage, accessori esterni di circa mq.40 e con impianto idraulico con cisterna a decantazione. Classe giardino di proprietà, ben curato ed in parte piantumato. energetica “E”. Info in agenzia Rif.A1177 Classe energetica “F”. Euro 115.000 Rif.A0229 AFFITTASI Zona centrale, Appartamento di nuova costruzione, ubicato al piano 1°, completamente arredato, composto da soggiorno con angolo cottura, 2 camere da letto, bagno e terrazzo. Classe energetica “A”. Euro 600 mensili con possibilità di posto auto coperto Rif.A1293
AFFITTASI Zona Centralissima Appartamento bilocale al piano terra, completamente arredato, con cucinasoggiorno, 1 camere da letto matrimoniale e bagno. Classe energetica non definita “G”. Euro 370 mensili Rif.A1355