Adria nov2013 n150

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di Adria

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 150 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Commercio Feste e acquisti ma è cambiato il modo di spendere pag.

Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale

Pro loco Un calendario con tante iniziative, soprattutto sul presepe

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28-33 ediToRiAle

Nuova romea commerciale percorribile Nel 2021

I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro Gambin

Attraverserà 11 province e 48 Comuni, per una lunghezza complessiva di 396 chilometri. E’ la Romea Commerciale, nota anche come Nuova Romea. Ossia l’autostrada che collegherà direttamente Mestre a Orte, anticamera di Roma pag.

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“ultimo coN gli ultimi”, capodaNNo alterNativo

La serata del 31 è vissuta in alcune realtà particolarmente significative come dormitori, case di riposo, case di accoglienza, ospedali, in compagnia degli ospiti, aspettando con loro lo scoccare della mezzanotte pag. 20

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Tares, Tasi, Tari, Trise e Tuc, quale entrerà in vigore? Nemmeno gli uffici tributi sanno come funzioneranno queste imposte

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l via il grande walzer delle tasse. Nella giravolta dei nomi, che continuano a cambiare, si può perdere la tramontana. Solo a pronunciarli sembra un mantra: Tares, Tasi, Tari, Trise e Tuc. Vediamo di cosa si tratta. Intanto c’è da dire che è ancora un mistero cosa effettivamente entrerà in vigore. La vecchia (per modo di dire) Imu diventa Tuc: tributo unico comunale e accorperà Imu e Trise, l’imposta municipale unica e la tassa sui servizi e tributi. La Tuc dovrebbe anche coprire i servizi indivisibili (anagrafe, manutenzione delle

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strade, illuminazione). Il pagamento in tre rate prevede l’8 per mille all’anno della rendita catastale degli immobili. Sono escluse le prime case, i terreni agricoli e i fabbricati rurali. Se non dovesse passare l’emendamento della Tuc subentra la Trise, il Tributo sui servizi comunali gestito direttamente dai Comuni e diviso in Tari (tassa sui rifiuti) e Tasi (tassa sui servizi). La Trise accorperebbe Imu e Tares e l’aliquota di partenza sarebbe l’uno per mille, ma i Comuni avrebbero la possibilità di alzarla. Come per l’Imu, ampio margine di manovra per le

amministrazioni locali. La patata bollente è sempre nelle mani dei sindaci, pronti a studiare le nuove imposte per far quadrare i conti. Ma sembra ancora presto per riuscire a dare una prospettiva certa ai contribuenti. Si è ancora in alto mare. “Al momento è ancora impossibile dare un giudizio a riguardo di questa imposta – conferma l’assessore al bilancio Federico Simoni - stiamo parlando di un emendamento alla Trise che ad oggi non esiste ancora quindi di un’imposta che non si può definire e non si pagg. 9 sa cosa sarà.

al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.

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L’Intervento

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di Gianna Marisa Miola*

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n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di stru strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro.

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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu

Laurea

Sicchieri dottore iN tempi record

Marco Secchieri di Bottrighe si è brillantemente laureato presso l’università degli studi di Padova in ingegneria aerospaziale. Dopo la laurea triennale, conseguita a soli ventuno anni, l’ingegnere Secchieri ha tagliato il traguardo della laurea specialistica, letteralmente a tempo di record, a ventiquattro anni, appena compiuti. Il giovane si è specializzato nella progettazione, gestione e avanzamento tecnologico di veicoli e vettori spaziali e dei relativi sottosistemi per applicazioni civili, industriali e scientifiche. Per il suo futuro lo attendono a breve scelte impegnative. Da una parte il proseguimento nella carriera accademica con il dottorato di ricerca presso la scuola di dottorato in scienze, tecnologie e misure spaziali dell’ateneo patavino, dall’altra l’esame di stato per il conseguimento dell’abilitazione, l’iscrizione all’ordine degli ingegneri e l’ingresso nel mondo del lavoro. Musica

Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it

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dj bicchio ottavo Nel moNdo dmc

Enrico Alessio, in arte “dj Bicchio “, dopo aver vinto il campionato italiano dj dmc, ha partecipato recentemente alle finali mondiali Dmc Word a Londra, classificandosi tra i primi otto dj del globo. Il Dmc è una gara prestigiosa dove il dj deve saper usare i giradischi, deve conoscere alla perfezione tutte le tecniche di scratcm, di beat yuggling e cutting. Ad accompagnarlo c’erano i componenti del gruppo con cui solitamente “dj Bicchio” si esibisce, ossia dj “ Lb” dj Franco e dj Nero (Franco Fusetti) di Bottrighe. Franco Fusetti, da circa vent’anni appassionato di musica hip hop, da alcuni anni si è unito nelle gare con dj Bicchio e a loro si è unito altresì il batterista rock Alberto Tessarin di Porto Viro, dove insieme collaborano appunto nel gruppo “Beat addicted”. Ora i “Beat addice” si preparano per partecipare all’Ida nella categoria show category.

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vita iN citta’ Piscina comunale chiusa per legionella

bottrighe Compleanno hippie per i “ragazzi” di don Caberletti

Dal 2014 arriva il “Tuc”, il Tributo unico comunale, in sostituzione dell’Imposta municipale propria (Imu) e della Trise (tributo sui servizi). Il nuovo tributo, per ora proposto con un emendamento del Pdl alla Stabilità e in attesa di discussione alla Commissione Bilancio del Senato, avrà una misura massima del 10,6 per mille della rendita catastale da applicare agli immobili anche a copertura dei servizi comunali indivisibili (le attività che non vengono offerte “a domanda individuale”, dall’illuminazione pubblica alla sicurezza, dall’anagrafe alla manutenzione delle strade). L’emendamento prevede anche la riduzione della rivalutazione delle rendite catastali di 10 punti per ogni categoria sia per il 2014 che per il 2015.

iNterrogazioNe crivellari

lavoro

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L’occupazione tra scuola e professionalità

graNdi opere Via libera alla Romea commerciale e alla Nogara mare

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bottrighe E’ tornata la festa di Santa Cecilia

arriva la tuc

Inquinamento dell’aria

Regione

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Tasse

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A Palazzo Ducale l’arte della diplomazia veneziana

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Con quali misure i ministri di Salute e Ambiente interverranno per porre un freno al continuo sforamento dei limiti di inquinamento imposti dalla legge? Lo ha chiesto l’onorevole del Pd, Diego Crivellari, con un’interpellanza in Parlamento, preoccupato dei sei sforamenti registratisi nell’arco di soli otto giorni nella seconda metà di ottobre, e ciò nonostante in quel periodo la Pianura Padana fosse contemporaneamente sferzata da una perturbazione che avrebbe dovuto ripulire almeno parzialmente l’aria. Targhe alterne, centri storici chiusi nei fine settimana o nelle ore serali e altre iniziativetampone anche se utili non sono sufficienti: occorre un’azione più ampia e concertata.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese CommerCio, pareri a Confronto Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.

“E’ cambiato il m

di- Nicoletta Masetto

Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici

In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi

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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono

più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. Nella Bassa Padovana i commercianti sono determinati e scommettono nella ripresa. “La crisi è ancora forte ma io stringo i denti e continuo – afferma Monica Moretto, titolare del Filirama, negozio di intimo, calze e merceria a Monselice – il negozio è aperto da 21 anni e non intendo mollare adesso. Certo che la situazione è difficile e non vedo miglioramenti per il prossimo Natale. Anzi, credo sarà il più difficile da quando lavoro qui. Non è una questione che riguarda solo Monselice: è evidente che si tratta di una crisi profonda, accentuata dal fatto che i centri commerciali sono aperti anche alla domenica. Così i pochi soldi che la gente spende, vengono dirottati nelle grandi strutture. I clienti ormai credono poco anche alle promozioni e sono attentissimi a come spendono i

loro risparmi. Io per fortuna sono riuscita ad avere una buona scontistica da alcune case produttrici di intimo e questo mi ha permesso di rilanciare un po’ le vendite. Certo che da questa situazione ne usciamo solo con tanta pazienza e facendo tutti un passo indietro. Si dovrebbe incentivare il commercio nel centro dei paesi e non affossarlo con affitti troppo cari”. “La situazione attuale? Non è delle migliori. C’è sempre più disoccupazione e i pochi soldi che restano, le famiglie li spendono nei centri commerciali magari attirati da qualche scontistica molto aggressiva – ha affermato Antonio Zaglia, titolare della Libreria Gregoriana di Este – Spesso vengono pubblicizzati prodotti sotto costo per riuscire a catturare il cliente. Poi quando sei la, ne approfitti per comprare anche dell’altro. Per questo mi sento di dire che non è un problema specifico del Comune di Este, ma un periodo difficile che coinvolge tutta la bassa padovana. Il commercio nei centri storici di Monselice, Este e Montagnana arranca in egual misura perchè manca la solidità economica delle famiglie. Noi stiamo lanciando delle scontistiche particolari su alcuni prodotti. Inoltre tra novembre e dicembre abbiamo organizzato degli incontri culturali che hanno avuto molto successo. Il nostro motto è: resistere, resistere, resistere”.

tra i Negozi del veNeziaNo

Meno fiori e meno cappuccini al bar

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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.

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Argomento del mese 5 Confesercenti Rovigo

Vitaliano Bressanin (foto tratta dal sito Rovigo Oggi)

modo di spendere” La storia Luisa Callegaris racconta il suo Baby-Bazar

Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane

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sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, nè si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”. Messaggio pubblicitario

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Nuova concorrenza

Le “Aperture per disperazione” non fanno bene a nessuno L

a ripresa nel 2014? Macché. Allora nel 2015? Forse. Sempre che lo stato decida di alleviare il carico fiscale che ancora grava sulle imprese. In ogni caso, la strada è ancora lunga. Non c’è, forse, grande ottimismo, nell’analisi del settore commercio che fa Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti Rovigo, ma certo c’è una dose di sano realismo. I tempi sono quelli che sono, grami. E le cose, in Polesine come altro, vanno male. Parecchio. Uno dei fenomeni più recenti segnalati sono le cosiddette “aperture per disperazione”. Ossia la nascita di nuovi esercizi commerciali e locali, creati dal nulla da persone che, magari lavoratori dipendenti per una vita, rimaste senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, pur di lavorare decidono di improvvisarsi imprenditori. Semmai raccogliendo le ultime risorse disponibili, incluse quelle dei genitori. In molti casi, questa scelta, per quanto ammirevole e per quanto denoti grande voglia di fare, ha un esito infausto. “Ho esperienza diretta di vari tentativi del genere - spiega il numero uno a livello provinciale dell’associazione di esercenti - purtroppo sovente, in pochi mesi, arriva la chiusura”. E non è questa, purtroppo, “Roma decida l’unica connotazione negativa del fenodi dare una mano, meno. ripensando “Queste aperture - continua infatti alle imposte Bressanin - hanno anche un altro risvolto e alle tasse” negativo: vanno ad aumentare la concorrenza in un settore già di per sé in sofferenza. Così accade che esercizi che, magari a fatica, ma riuscivano ad arrivare a fine mese, all’improvviso non riescano più a farlo”. Così, di due locali, alla fine, non riesce a restarne aperto neppure uno. Sullo sfondo di tutto, poi, il carico fiscale, che non accenna a diminuire, secondo questa analisi. I nomi e i metodi di calcolo delle imposte continuano a cambiare, mentre le difficoltà degli esercenti rimangono sempre le medesime. “Ci sono locali - prosegue l’analisi - che scelgono di restare chiusi per il semplice motivo che per loro, in questa fase, è più conveniente fare così, piuttosto che doversi sobbarcare tutti gli oneri ai quali, altrimenti sarebbero obbligati”. In parole povere, meglio nessuna entrata, piuttosto che uscite in negativo. E non pare che le vicine feste natalizie siano in grado di modificare di molto lo scenario. Chiaro, le associazioni di categoria, così come le amministrazioni comunali del Polesine, Rovigo in primis, faranno di tutto per cercare di incentivare acquisti e consumo, ma di soldi ne girano pochi e le prospettive non sono delle migliori. “Basti pensare - dice ancora Bressanin - che l’inizio dei saldi è già stato programmato per il 4 gennaio”. Come dire, a calendario festivo ancora aperto. Un anticipo che, solo fino a qualche anno fa, sarebbe stato del tutto impensabile. E la situazione non migliorerà di molto per almeno altri 12 mesi. Sempre ammesso che Roma decida di dare una mano, ripensando alle imposte e alle tasse che, Lo.Zo. al momento, gravano sugli esercenti.


6 Adria Commercio Intervista tra i negozianti del centro

Acquisti. La speranza c’è, i risultati meno Non c’è molto ottimismo per il futuro periodo natalizio. Contestati i saldi di Roberto Marangoni

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on c’è molto entusiasmo tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla si-

tuazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali, per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’anni - ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono

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Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping

iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale - non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”. Va bene ed è in crescita il suo settore, ma “potrebbe andare meglio se non ci fosse la crisi” è il commento di Simonetta Bergamin, rodigina e titolare di “Bottega Verde” negozio di cosmesi e igene della persona. “Per Natale non abbiamo idee particolari, proponiamo le promozioni per avvicinare di più la clientela in questo periodo particolare dell’anno”. Erika Brolese da un anno ha rilevato “La

Pagnotta” rivendita pane e gastronomia con specialità dolci e salate. “La gente guarda ciò che spende - afferma Erika - qui da me la clientela locale è formata per lo più da pensionati, sono invece molti i clienti che arrivano da fuori città nei giorni di mercato”. “Attualmente sono soddisfatta - conclude Erika - per Natale propongo prodotti a kilometro zero con prezzi competitivi per la realizzazione di ceste su ordinazione con ciò che il cliente vorrà spendere”. Da “Mara & Co”, negozio di calzature, la riduzione delle vendite è ovviamente conseguente alla situazione “Investiamo– dice la titolare Mara Krstinic – sulle promozioni legate al Natale e proposte da Adria Shopping alla quale aderiamo. Terminiamo il nostro tour da “Penelope lab”, negozio di merceria creativa. E’ titolare Ilaria Scusato che da due anni ha aperto l’attività. “Il mio lavoro è cresciuto - ci dice Ilariala gente ha avuto modo di conoscermi, soprattutto attraverso i laboratori creativi con vari materiali tenuti da me stessa ogni sabato pomeriggio all’interno del punto vendita, al quale partecipano molte mamme con i loro figli”.



8 Adria L’Intervento

Igiene Il sindaco Barbujani con un’ordinanza fa chiudere il polo natatorio

La piscina comunale chiusa per legionella

La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di Gianna Marisa Miola*

segue da pag.

Cariche batteriche troppo elevate nelle tubature delle docce e negli spogliatoi. Nessuna anomalia è stata riscontrata all’interno delle vasche di Martina Celegato

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’ datata 8 novembre l’ordinanza del Sindaco Massimo Barbujani che ha decretato la chiusura dell’impianto della piscina di Adria. In seguito ad una serie di analisi è stata rilevata una carica di legionella troppo alta per poter rimanere aperta al pubblico. I primi controlli sono stati effettuati lunedì 28 ottobre da parte delle diverse autorità preposte a tali mansioni ossia dai Carabinieri di Adria, i Nas di Padova, i vigili del fuoco, ispettori Inps, tecnici dell’Ulss 19 Sisp e Spisal e il nucleo dell’ispettorato del lavoro, e hanno rivelato un carico di legionella troppo alto in particolare all’interno delle tubature presenti nelle docce e negli spogliatoi dell’impianto. Dopo le analisi i risultati sono subito stati notificati alle autorità locali ossia al Sindaco Massimo Barbujani che in seguito alla comunicazione ha notificato i referti alla società che attualmente si occupa della gestione dell’impianto affinché ne fosse al corrente e potesse agire di conseguenza. Nessuna anomalia è stata riscontrata all’interno delle vasche natatorie che invece sono risultate perfettamente regolari e con caratteristiche entro i parametri sanitari definiti per legge. Come prevede la prassi una seconda tranche di analisi è stata effettuata dall’Arpav il 6 novembre che ha confermato i precedenti referti e quindi obbligato il Sindaco a decretare la chiusura al pubblico dell’impianto fino a messa a norma di tutti i requisiti. I rischi derivanti dalla legionella sono molti e ad alto rischio in particolare per quanto ri-

FocuS

S

L’utilizzo degli impianti rimarrà interdetto al pubblico fino a nuove analisi che confermeranno la bonifica batteriologica guarda i soggetti più deboli come bambini o adulti con difese immunitarie basse. Oltre alle anomalie batteriologiche durante i controlli, che hanno coinvolto gli impianti nella loro complessità, sono però emerse altre anomalie che costeranno alla società che gestisce l’impianto una sanzione pari a 12.000 euro. Nel dettaglio è stata evidenziata un’irregolarità nella gestione del circuito di videosorveglianza con l’installazione di telecamere interne di sicurezza non autorizzate dall’ente preposto, ossia la Direzione Provinciale del Lavoro, e cartellonistica non a norma a riguardo. Altre due irregolarità sono state riscontrate nelle uscite di sicurezza, risultate ingombre e quindi non funzionali a supportare eventuali stati di emergenza interni alla struttura, nella com-

partimentazione del locale antincendio e nelle tubature del gas che servono l’intero impianto. Oltre ai controlli sulla struttura sono stati effettuati anche dei controlli sulla gestione amministrativa delle attività dei quali si sono occupati i funzionari della Guardia di Finanza. Dalla comunicazione del Sindaco emerge che la società che gestisce la piscina comunale di Adria sta già provvedendo alla regolarizzazione di tutte le richieste. E anche per quanto riguarda le tubazioni delle docce dagli esami condotti autonomamente dalla società che gestisce la piscina non è stata riscontrata più alcuna anomalia. L’utilizzo degli impianti tuttavia rimarrà interdetto al pubblico fino a nuove analisi che confermeranno la bonifica batteriologica.

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Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto

Tescaroli

“preSeNteremo uN’iNterrogazioNe coNSiliare, al FiNe di chiarire l’iNtera viceNda”

ulla chiusura di un impianto comunale così importante come la piscina di Adria, arrivano anche le considerazioni di una delle voci della minoranza di Adria, ossia quella del Nuovo Polo per bocca della sua rappresentante consiliare Stefania Tescaroli. “La maggioranza si deve attivare per rinegoziare una nuova convenzione, al fine di assicurare i necessari controlli igienico - sanitari che devono presiedere alla tutela della salute dell’utenza, prevedendo

tempistiche per i relativi controlli da effettuare di concerto con l’Arpav e l’Ulss di Adria. La questione appare ancora non definita. Ci sono quesiti ai quali il Sindaco e l’assessore delegato dovranno rispondere”. La questione per Nuovo Polo non si ferma a questo. “Presenteremo un’interrogazione consiliare, al fine di chiarire l’intera vicenda. Del resto e fuor di dubbio che ci siano dei punti alquanto complessi e meritevoli di approfondimenti

e spiegazioni. Per esempio, appare a nostro avviso quantomeno censurabile che l’attività di controllo si sia protratta per così lungo tempo”. I problemi nei quali la piscina è sprofondata, dunque, appaino nella loro reale complessità e non c’è ombra di dubbio che in consiglio comunale si continuerà a parlarne anche nelle prossime settimane. Ma.Ce.

Stefania Tescaroli


Adria 9 Amministrazione Al via il grande walzer delle tasse

Tares, Tasi, Tari, Trise e Tuc, quale entrerà in vigore? Simoni “Ancora troppa confusione per dare una prospettiva certa. Nemmeno gli uffici tributi sanno come funzioneranno queste imposte” di Martina Celegato

Federico Simoni

A

l via il grande walzer delle tasse. Nella giravolta dei nomi, che continuano a cambiare, si può perdere la tramontana. Solo a pronunciarli sembra un mantra: Tares, Tasi, Tari, Trise e Tuc. Vediamo di cosa si tratta. Intanto c’è da dire che è ancora un mistero cosa effettivamente entrerà in vigore. La vecchia (per modo di dire) Imu diventa Tuc: tributo unico comunale e accorperà Imu e Trise, l’imposta municipale unica e la tassa sui servizi e tributi. La Tuc dovrebbe

Nuovo Polo

La patata bollente è sempre nelle mani dei sindaci, costretti a far quadrare i conti anche coprire i servizi indivisibili (anagrafe, manutenzione delle strade, illuminazione). Il pagamento in tre rate prevede l’8 per mille all’anno della rendita catastale degli immobili. Sono escluse le prime case, i terreni

agricoli e i fabbricati rurali. Se non dovesse passare l’emendamento della Tuc subentra la Trise, il Tributo sui servizi comunali gestito direttamente dai Comuni e diviso in Tari (tassa sui rifiuti) e Tasi (tassa sui servizi). La Trise accorperebbe Imu e Tares e l’aliquota di partenza sarebbe l’uno per mille, ma i Comuni avrebbero la possibilità di alzarla. Come per l’Imu, ampio margine di manovra per le amministrazioni locali. La patata bollente è sempre nelle mani dei sindaci, pronti a

“Sarebbe Stato meglio teNere iN vita l’imu”

L

a Tuc, come tutte le imposte sulla casa e sui servizi, rappresenta uno degli argomenti che senza dubbio meritano l’attenzione del dibattito politico non solo nazionale ma in particolar modo locale. La base si direbbe in termini politici, ossia i rappresentanti dello stato che stanno in mezzo al popolo: consiglieri comunali, assessori, i sindaci. “La Tuc - spiega Stefania Tescaroli, del Nuovo Polo - è

un’imposta che dovrebbe accorpare i tributi patrimoniali dovuti per il possesso di un immobile e quelli dovuti al comune per i servizi indivisibili. Il nuovo tributo sarebbe destinato a sostituire la Trise, il tributo su rifiuti e servizi istituito dal disegno di legge stabilità 2014 presentato dal Governo che i senatori stanno discutendo. La proposta vedrebbe la comparsa di un tributo unico comunale destinato sia a coprire i servizi indivisibili dei Comuni sia a coprire integralmente il servizio rifiuti. Nelle more di determinazione delle tariffe da parte dei Comuni secondo i criteri definiti dalla legge, nel 2014 la componen-

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studiare le nuove imposte per far quadrare i conti. Ma sembra ancora presto per riuscire a dare una prospettiva certa ai contribuenti. Si è ancora in alto mare. “Al momento è ancora impossibile dare un giudizio a riguardo di questa imposta – conferma l’assessore al bilancio Federico Simoni - stiamo parlando di un emendamento alla Trise che ad oggi non esiste ancora quindi di un’imposta che non si può definire e non si sa cosa sarà. Sono dell’idea che il Governo non può lavorare così

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nel senso che più si cambiano le regole “del gioco”, ossia le definizioni delle imposte, più si compromette la possibilità degli enti locali di programmare e quindi pianificare lo sviluppo del territorio. Così facendo si mettono in difficoltà cittadini, famiglie e soprattutto imprese che ad oggi rappresentano una delle priorità da tenere in considerazione. Vanno decisi i parametri e come applicarli, ma ora come ora, nemmeno gli uffici tributi sanno come funzioneranno queste imposte”.

te rifiuti non potrà superare l’importo 2013, con riduzione del 10% per il 2015 e dell’ulteriore 10% per il 2016. I Comuni sono obbligati a conseguire corrispondenti risparmi di spesa. A nostro avviso si tratta di un espediente dettato dalla fretta che incide pesantemente sulle tasche dei cittadini e che deve essere quindi cassato dal Parlamento. A questo punto sarebbe stato meglio tenere in vita l’Imu con esenzione per la prima casa e per coloro che versano in condizioni economiche precarie”. Ma.Ce.


10 Adria Gestione del territorio Incontro di presentazione del Piano Paesaggistico Regionale d’Ambito

La pianificazione si fa in forma partecipata Tra gli obbiettivi del Piano la valorizzazione del territorio, l’integrazione delle istituzioni e la tutela dell’ambiente di Martina Celegato

L’incontro di Adria è stato il primo di una serie che andrà a toccare tutte le cittadine coinvolte all’interno del piano saggistici del Veneto Ugo Soragni e il Vicepresidente della Regione Veneto Marino Zorzato per la parte introduttiva a cui sono poi seguiti gli approfondimenti del Segretario Regionale per le Infrastrutture Silvano Vernizzi, il Dirigente Pianificazione Territoriale e strategica Maurizio de Gennaro, la Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza Gianna Gaudini, il rappresentante dell’Ufficio Unesco d Venezia Philippe Pypaert, Davide marangoni dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Adria e Giovan Battista Pisani incaricato del processo di Vas.

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S

i è tenuto lo scorso 4 novembre, presso il Teatro B.C Ferrini, l’incontro dedicato alla presentazione del Piano Paesaggistico Regionale d’Ambito “Arco costiero adriatico laguna di Venezia e Delta del Po”. L’incontro, primo di una serie che andrà a toccare tutte le cittadine coinvolte all’interno del piano, si è proposto come base per il percorso di concertazione tra conoscenza e valutazione per coinvolgere le amministrazioni locali all’interno della realizzazione del Ptrc della Regione Veneto. Proprio per poter favorire la partecipazione e la scelta delle strategie migliori per la realizzazione del Piano Paesaggistico Regionale d’Ambito, questi incontri andranno ad interloquire con le istituzioni locali e altre associazioni la cui attività si lega strettamente al territorio, per poter trovare delle soluzioni e delle strategie di sviluppo che possano davvero tendere a quegli obiettivi di valorizzazione del territorio, integrazione delle istituzioni a vari livelli e tutela dell’ambiente di cui si è fatto portatore il piano. L’incontro è iniziato con la presentazione del documento preliminare e del rapporto ambientale del piano paesaggistico regionale d’Ambito ed è continuato con le fondamenta dell’asse strategico di cura e valorizzazione del territorio attraverso gli interventi degli esponenti degli enti coinvolti. Hanno infatti partecipato al dibattito il Sindaco di Adria Massimo Barbujani, la presidente della Provincia di Rovigo Tiziana Virgili, il Presidente dell’Ente Parco Delta del Po’ Geremia Gennari, il Direttore Regionale per i Beni culturali e Pae-

L’intervento di Stefania Tescaroli

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l Piano Paesaggistico Regionale, al pari della altre tematiche legate al territorio, fornisce a tutti i gruppi politici pari potenzialità di espressione soprattutto se si parte dal presupposto che tale progetto ha alla base la collaborazione di tutti i gruppi politici locali, e non solo amministrazioni e associazioni. In tale direzione è naturale e auspicabile che anche le minoranze consiliari di un comune, così importante come quello di Adria, si esprimano a riguardo. Proponendo nuove soluzioni e indirizzando quelle della maggioranza consiliare per una tutela del territorio che vada oltre l’appartenenza politica. Stefania Tescaroli, capogruppo consiliare del Nuovo Polo per Adria a riguardo afferma: “Secondo il mio gruppo consiliare l’Amministrazione comunale dovrebbe segnalare al comitato tecnico per il paesaggio (CTP), cui è affidato il compito di precisare i contenuti del piano e di coordinare le azioni necessarie alla sua redazione, tutte le aree del territorio comunale soggette a tutela, allo scopo di tracciare la relativa perimetrazione in base anche ad intervenute modificazioni sul paesaggio alla necessità di individuare ulteriori nuove aree da tutelare nell’interesse della città di Adria e dei suoi abitanti”. Il consigliere di minoranza è entrata nel dettaglio dei progetti di riferimento che devono essere presi in considerazione primaria per uno sviluppo e per una valorizzazione del territorio, davvero finalizzata alla tutela delle risorse esistenti “Al riguardo con DRV n. 3999 del 2009 è stato approvato il programma degli interventi per la riqualificazione ed il risanamento del paesaggio che prevedeva la partecipazione al finanziamento della progettazione dei seguenti interventi: idrovora di Goro e Cavanella; Consorzio di bonifica Delta Po Adige Ro; Antica via Popilia costiera - tratta dal Po di Goro al Po di Venezia - Comune di Taglio di Po (comune attuatore) e Ariano nel Polesine.” Ma.Ce.

NuOvA ROMEA pERCORRIbILE NEL 2021

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ttraverserà 11 province e 48 Comuni, per una lunghezza complessiva di 396 chilometri. E’ la Romea Commerciale, nota anche come Nuova Romea. Ossia l’autostrada che collegherà direttamente Mestre a Orte, anticamera di Roma. Un’opera viaria che entrerà di diritto tra i maggiori corridoi commerciali europei. L’ok dal comitato interministeriale Cipe, responsabile per le decisioni in tema di grandi opere, è arrivato nei giorni scorsi. E il primo a mostrarsi soddisfatto è stato il governatore del Veneto Luca Zaia, che ne ha parlato come di una conquisa importante per il territorio. Sottolineando, in particolare, come la nuova autostrada consentirà di incrementare i collegamenti con Chioggia e con il Delta del Po. Molto importante, sempre secondo il giudizio di Zaia, anche il fatto che il Cipe, nel licenziare il progetto, abbia accolto anche tutte le prescrizioni che erano state previste dalla Regione. In particolare, la necessità di ammodernare anche la viabilità di contorno, ossia svincoli e strade provinciali, così da rendere più facile l’accesso alla nuova autostrada. In Polesine, in particolare, la sua costruzione porterà con sé anche la sistemazione e il miglioramento di due strade provinciali che costituiscono attualmente la spina dorsale dei collegamenti con il Delta del Po: sono la Adria-Loreo-Rosolina e la Adria-Taglio di Po. A livello nazionale, poi, lo scopo fondamentale della nuova autostrada è quello di avere una arteria che colleghi il Nord Est al Sud Italia e la costa adriatica con quella tirrenica. Dando, nel contempo, uno sbocco verso l’Est Europa. Un progetto importante anche per le modalità con le quali sarà realizzato: il ministro Maurizio Lupi ha infatti chiarito che sarà realizzato con la formula del project financing, quindi affidandosi a capitali privati. Il contributo statale sarà indiretto, concretandosi nella defi-

scalizzazione. Secondo le proiezioni, la Romea commerciale dovrebbe essere pronta e operativa nel 2021. Non tutti, però, sono egualmente entusiasti della novità. Ambientalisti e comitati cittadini, infatti, in varie realtà che saranno toccate dal progetto hanno già dichiarato guerra a quest’ultimo. Nel Veneziano, per esempio, i 5 Stelle, i comitati cittadini e Sinistra ecologia e libertà hanno già annunciato che ricorreranno a manifestazioni come flash mob e presidi sulle strade per bloccare la realizzazione dell’opera. Secondo questo punto di vista non solo dannosa dal punto di vista dell’impatto ambientale e della cementificazione che provocherebbe, ma anche inutile. Alla luce della pesante diminuzione che il traffico commerciale ha subito in questi anni di crisi. Facile pronosticare, poi, come sicuramente non mancheranno ricorsi al Tar contro la realizzazione; e altrettanto facile desumere che la prima conseguenza sarà, come minimo, l’allungamento dei tempi di chiusura del cantiere. Il ricorso alla giustizia amministrativa, in particolare, è già stato annunciato. Mentre i comitati si stanno organizzando a livello nazionale, cercando il dialogo con tutti i contrari che, seguendo appunto il tracciato del nuovo progetto, vanno dal Nord Est sino alla capitale. Sino all’annuncio scandito poche ore dopo l’annuncio del “sì” riservato dal Cipe alla Romea commerciale: “Faremo come in Val di Susa”. Lo.Zo.


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14 Adria Scuola e territorio Istituto dell’istruzione superiore Colombo

Nel doposcuola il volontariato I ragazzi di Porto Tolle hanno organizzato la festa del volontariato, mentre le ragazze dei servizi socio-sanitari nel periodo prenatalizio venderanno le “Pigotte” per l’Unicef. Adria e Porto Viro sono state premiate per aver partecipato al concorso “Batti il tempo con lo screening” di Melania Ruggini

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’ in continua e fertile trasformazione l’istituto dell’istruzione superiore Colombo, presente da diversi decenni nel territorio bassopolesano. Per stare al passo con i tempi e con l’offerta formativa applicata al mondo del lavoro, infatti, ha diverse novità in cantiere. Numerose le proposte formative, culturali e ricreative organizzate in orario extracurricolare. Quest’anno il dirigente reggente è la professoressa Anna Maria Pastorelli, dirigente anche dell’istituto comprensivo di Lendinara, che dimostra particolare apprezzamento per le numerose iniziative presenti. Molte classi del triennio sviluppano, infatti, progetti di alternanza scuola- lavoro; molto buono è il rapporto in essere con gli enti, le aziende del territorio e il modo del volontariato. I ragazzi di Porto Tolle, ad esempio, hanno organizzato il 5 ottobre scorso la locale festa del volontariato, mentre le ragazze dei servizi socio-sanitari saranno impegnate nel periodo prenatalizio nella vendita delle “Pigotte” per l’Unicef in alcuni centro commerciali della zona. Ancora, alcune classi di Adria e Porto Viro sono state premiate di recente per aver partecipato al concorso “Batti il tempo con lo screening” promosso dell’Ulss 19 sul tema degli screening oncologici. L’istituto presenta una varietà di indirizzi e ha al proprio interno alcuni settori dell’istruzione professionale e altri dell’istruzione tecnica. La scuola cerca di proporre ai propri studenti attività innovative sviluppando significative collaborazioni con il territorio. In particolare l’Ipsia di Porto Tolle, che prevede corsi quinquennali di servizi di manutenzione e assistenza tecnica, produzioni industriali e artigianali, partecipa alla rete della robotica di recente costituzione che permetterà ai ragazzi e ai docenti di approfondire tematiche multidisciplinari di tipo scientifico-tecnologico in collaborazione con altri istituti locali. Tra le novità della sede di Adria, che ospita gli indirizzi quinquennali servizi commerciali, servizi socio-sanitari e arti ausiliarie delle professioni sanitarie -Odontotecnico, vi è la nuova opzione: la promozione commerciale e pubblicitaria che partirà nel prossimo anno scolastico all’interno dei servizi commerciali. Grande successo sta riscuotendo anche il corso di odontotecnico giunto già al secondo anno. La sede di Porto Viro accoglie due indirizzi dell’istruzione tecnica del settore economico: amministrazione finanza e marketing, unico nella zona, ad indirizzo turismo che

Nella prima foto l’Istituto Professionale Settore Servizi di Adria, nella seconda l’Istituto Tecnico Settore Economico di Porto Viro e l’Istituto Professionale Settore Industria Artigianato di Porto Tolle

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sviluppa al proprio interno il progetto sortivo. L’indirizzo turistico è impegnato tuttora in un progetto di service learning, in collaborazione con il Comprensivo di Lendinara: i ragazzi dell’istituto di Porto Viro saranno vere guide turistiche nel Delta per gli alunni di alcune classi delle scuole primarie di Lendinara e Lusia, collaborando con l’Ente Parco del Delta.

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’ nell’indole del Colombo crescere attraverso numerose trasformazioni, diventando già nel lontano 1997, la Scuola del Delta con l’annessione dell’Itc di Porto Viro e dell’Ipsia di Porto Tolle. Da allora di strada ne ha fatta e molta, essendo tuttora una scuola in grado di soddisfare esigenze formative ampie e diversificate coprendo tutto il bacino geografico che dall’est rodigino arriva al Delta del Po. Nel 2005 l’Istituto ha ottenuto la Certificazione di Qualità e l’Accreditamento alla Formazione Superiore dalla Regione Veneto. Di grande rilievo sono gli stages organizzati presso realtà aziendali del territorio. Le esperienze professionali, coerenti con il percorso didattico intrapreso, spaziano dal settore meccanico ed elettrico per gli studenti dell’Ipsia, a quello aziendale e turistico per gli alunni dell’Ipssctdi Adria e dell’Itct di Porto Viro. “Tutti i nostri diplomi- spiega la Preside- oltre a consentire un immediato inserimento nel mondo del lavoro, permettono l’iscrizione e tutte le facoltà universitarie per il conseguimento della laurea specialistica e magistrale”. Me.Ru.


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16 Adria Politica in fermento In questi giorni si sono svolti o si stanno svolgendo i congressi dei principali partiti

Primarie del Pd, scissione nel Pdl Renzi, Cuperlo – Berlusconi, Alfano – Salvini, Bossi, il militante diviso tra il prima e il dopo di Francesca De Luca

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ongressi. Quasi tutti i partiti politici, in questi giorni, hanno organizzato o stanno organizzando gli ultimi confronti di circolo in vista dei congressi nazionali e non solo. Il Partito Democratico è in fermento, la Lega Nord sembra non avere una direzione chiara verso la quale intende muoversi, Rifondazione Comunista si interroga sul proprio futuro dopo l’esperienza di Rivoluzione Civile, Sinistra ecologia e Libertà, probabilmente, dovrà riflettere sulla posizione da mantenere alle prossime elezioni, intanto è rinata Forza Italia ed è nato il Nuovo centro destra. Insomma, il panorama politico nazionale è decisamente in movimento e districarsi nel mare delle dichiarazioni, delle fazioni e delle faide interne non è semplice. La politica locale sembra non essere da meno. E mentre i congressi di circolo di Rifondazione Comunista e di Sinistra e Libertà procedono tranquilli e senza troppo rumore, gli scandali che hanno colpito il Partito Democratico e le lotte fratricide, probabilmente non aiuteranno il nuovo segretario provinciale a partire con la giusta serenità.

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Pd,

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Polesine

che

confusione

l Pd l’8 dicembre ha dato una svolta alla sua segreteria nazionale. Questo giornale però è andato in stampa prima e, dunque, nell’impossibilità di parlare di quale nuova piega prenderà il principale partito del Centrosinistra, abbiamo deciso di fare il punto su che cosa è successo fino ad adesso. E non è successo poco. Il Pd Rodigino, infatti, è entrato in una bufera con il congresso per l’elezione dei segretari provinciali. Scaduto il mandato di Diego Crivellari, sono state due le candidature a contendersi la poltrona di via Mure San Giuseppe: Filippo Silvestri e Julik Zanellato. Candidature che hanno diviso non poco il fronte del Partito Democratico rodigino, fino ad arrivare alla sospensione del congresso a causa di un tesseramento, solo gli iscritti avevano facoltà di partecipare alle votazioni, poco chiaro. Non sono mancati i colpi bassi, aperte schermaglie tra le figure di riferimento del partito diviso in due fazioni: i pro Silvestri e i pro Zanellato. Posizioni che sono andate complicandosi con l’avvicinarsi delle primarie. “Chi sostiene

chi” è stata la domanda più ricorrente tra i sostenitori del Pd. E non deve essere stato facile farsene un’idea, perché gli esponenti di spicco del partito in Polesine che si erano trovati ad appoggiare il medesimo candidato alla segreteria provinciale, hanno sostenuto candidati diversi a quella nazionale, e viceversa. Gli stessi candidati, Filippo Silvestri e Julik Zanellato al nazionale hanno apertamente sostenuto la corrente rappresentata dal sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Come pure lo ha fatto l’onorevole e segretario provinciale uscente Diego Crivellari, Nicola Garbellini (sindaco di Canaro) e Federico Frigato. Al livello provinciale i primi due sostenevano Silvestri, l’ultimo è stato invece uno dei primi sostenitori di Zanellato. Stessa cosa sul fronte della mozione Cuperlo: sostenuta dal consigliere regionale Graziano Azzalin, insieme a Gino Spinello e a Claudio Ramazzina (ex segretario del circolo di Stienta), Il primo aveva appoggiato Silvestri, gli altri due invece avevano sostenuto fortemente Zanellato, fino al rilascio di pesanti dichiarazioni contro lo stesso Azzalin. Ci si chiederà se tutte queste

pdl, la strada si è divisa tra Forza italia e il Nuovo centro destra

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entre Rifondazione discute sulle modalità per rilanciare il partito, la lega è intenta a scegliere il proprio rappresentante nazionale e il partito democratico è in fermento per le primarie, parte del Pdl torna ad essere Forza Italia. La scelta, infatti, non è piaciuta a tutti, anche perché il ritorno sotto le antiche insegne, ha comportato per deputati e senatori l’obbligo di staccare la spina al Governo. La conseguenza è stata che dal Popolo delle Libertà si è staccata una costola di lealisti al governo di Enrico Letta che hanno dato vita ad una nuova realtà politica, il Nuovo Centro Destra, capeggiato da Angelino Alfano. Così, che si tratti di un ennesimo colpo di scena all’interno del partito dell’ex premier Silvio Berlusconi o di sofisticata ingegneria politica, costruita a tavolino per evitare che i disaffezionati al leaderismo di Berlusconi prendessero la strada verso altri partiti, come sostiene qualcuno e forse a ragione visto che i due nuovi partiti nei sondaggi racimolano più simpatizzanti del vecchio Pdl, anche in Veneto i sostenitori dell’ex partito hanno iniziato a dividersi. In Regione ad esempio i consiglieri di Forza Italia, pur essendo senza vincolo di mandato, hanno dato vita al nuovo gruppo il cui vice è il rodigino Mauro Mainardi. Gli esponenti dell’ex Pdl polesano non hanno fatto eccezione, dividendosi tra i forzisti e i nuovo centristi. All’indomani del consiglio nazionale, con una lettera aperta, la consigliera regionale Isi Coppola, il coordinatore rodigino Giuseppe Scaramozzino, l’assessore e il consigliere del capoluogo Andrea Bimbatti e Giacomo Sguotti e la consigliera provinciale Monica Moro hanno comunicato la propria fedeltà a Berlusconi. Tuttavia il senso della lettera forse non è così chiaro se è vero, come sostengono

tensioni e queste ripetute e reciproche “denunce” di irregolarità non intaccato la credibilità del Pd e il il rapporto di fiducia tra il partito e gli elettori. Il disorientamento in chi per anni ha votato Pd è reale – ha commentato Graziano Azzalin - il caos di questi ultimi giorni ha contribuito a far ulteriormente perdere di vista quello che dovrebbe essere il senso vero di un congresso, ovvero che partito si vuole per il futuro”. Secondo Crivellari, invece, lo stesso caos non influirà negativamente sul risultato del Pd nelle prossime elezioni amministrative. “Credo – ha spiegato Diego Crivellari che il nostro partito saprà assorbire questa fase complicata e presentarsi alle prossime amministrative per conquistare la maggioranza dei comuni nella nostra realtà territoriale: potrà farlo perché nonostante tutto rimaniamo il partito maggiormente presente e radicato sul territorio e quello che, ne sono convinto, esprime localmente la classe dirigente migliore, più preparata e competente”. F.D.L.

lega Nord munerato sostiene Salvini alla segreteria del partito

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Mauro Mainardi e Isi Coppola diverse fonti, che Isi Coppola parrebbe pronta a schierarsi con il Nuovo centrodestra di Alfano. In regione, infatti i fedelissimi di Alfano sembrano essere più numerosi (almeno 9 su 17 consiglieri). Alla chiamata Berlusconiana sembrano aver aderito l’assessore di Rovigo Stefano Bellizzi e il sindaco di Loreo Bartolomeo Amidei (anche primo tra i non eletti al Senato). Altri personaggi di rilievo del Pdl polesano attendono prima di schierarsi: così non è chiaro da che parte si collocheranno Paolo Avezzù (Presidente del consiglio comunale ed ex sindaco di Rovigo), Aldo Guarnieri (consigliere “dissidente” di Rovigo e Presidente dell’ATER) e il sindaco di Porto Viro Geremia Gennari. Polemico è il sindaco di Pincara ex An, Renzo Visentini, che critica i modi scelti da Berlusconi. Gli scenari, comunque, è bene dirlo, cambiano di giorno in giorno.

e il PD sembra un mare in tempesta, la Lega Nord non è un lago di montagna. Rimettere insieme i pezzi di un partito che ne bene o nel male ha segnato la storia del nostro paese, pur essendone un’espressione parziale, non è un’operazione facile. La disaffezione degli iscritti forse è il suo male più grande, infatti il penultimo direttivo è stato annullato per mancanza del numero legale. Già alle scorse elezioni la Lega non è stata premiata. Gli scandali legati alle “spese illegittime”, l’appoggio incondizionato a Berlusconi anche nelle vicende più spinose (ad esempio il caso Ruby) e l’effettivo mancato raggiungimento dell’obiettivo del federalismo fiscale, forse sono tra le cause più probabili di questa debacle. Al momento il segretario provinciale, Antonello Contiero, avrebbe terminato il proprio mandato, ma la data di un prossimo congresso provinciale ancora non c’è. “Tutte le energie sono impegnate nel congresso federale” ricorda la senatrice polesana Emanuela Munerato. Come mai questa disaffezione alla Lega? “L’essere stati al governo molti anni senza aver portato a casa completamente un obiettivo importante come il federalismo - sostiene Munerato - ha influito negativamente. Quello che posso dire è che non è stata colpa della Lega. che comunque, adesso, ha ritrovato lo slancio dei primi tempi, anzi, di più, grazie a Roberto Maroni e alla candidatura alle primarie del centrodestra di Flavio Tosi. Una scelta strategica - secondo la “tosiana di ferro” - perché il nuovo centro destra non sarà credibile se non deciderà di raccogliere tutte le forze, anche quelle moderate, che vogliono rappresentare un’alternativa alla sinistra. E questo processo

Emanuela Munreato non può prescindere dalle primarie per la scelta del leader. Non perché il leader poi debba imporre un programma. Ma perché è attraverso il dibattito per la scelta del leader che questo programma verrà formato, con la partecipazione della gente”. Dal momento che Tosi non si è candidato alla segreteria nazionale del partito, la senatrice sosterrà Salvini. “Perché – ha spiegato - ha dimostrato competenza e coraggio sia in Lombardia che in Europa”. Dopo l’intervista alla senatrice Munerato è arrivata la notizia che il direttivo di partito è stato annullato e si è tramutato in una chiacchierata durante la quale pare che Contiero abbia comunicato che le sedi della Lega Nord a Rovigo siano in procinto di chiudere. Voci di corridoio parlano di una lettera di sfiducia, già sul tavolo di Tosi, con la quale si criticava il segretario provinciale.


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Adria 19 Iniziative Adria Shopping ha pronto il suo programma per le festività

Il Natale in città: concerti, concorsi e sconti Un intero mese di appuntamenti, partito il sei dicembre si concluderà con “Brusa la Vecia” di Melania Ruggini

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ervono i preparativi dell’associazione adriese Adria Shop- la prima rassegna itinerante “Una città che canta il Natale” ping per allestire al meglio gli eventi e i preparativi in vista durante la quale il coro femminile Edelweiss, Eco del Fiume e del Natale e del capodanno in città. Il mese di dicembre i cori polifonici misti della cattedrale, di Santa Cecilia, Ultreya è costellato di appuntamenti che l’associazione sta alacremen- Suseya, Vocinfesta e Madonna del Carmine coinvolgeranno te preparando per rilanciare il commercio cittadino in vista del la città in un’unica e risonate armonia natalizia. Non poteva Natale e dei relativi festeggiamenti, con un occhio di riguardo poi mancare all’appello il concorso “Vetrina di Natale 2013”, rivolto proprio alla ripresa dell’economia in città, specie allo aperto a tutti i commercianti locali, che dovranno addobbare le shopping. Il calendario si presenta ricco e molto vivace. Si parte proprie vetrine entro sabato 7 dicembre. Le vetrine più belle ed con la prima iniziativa di dicembre, fissata per il giorno 6, che originali saranno premiate da una giuria che assegnerà i premi si chiama Black Friday ossia “Il venerdì nero dello Shopping in base alle categorie. In contemporanea il circolo Orfeo, dediAdriese” con l’apertura straordinaria dei negozi dalle ore 20, cato a Daniele Cattozzo, promuoverà l’esposizione di un quacon sfrenati sconti e promozioni per dare ufficialmente il via allo dro per ogni negozio di Adria durante il periodo natalizio, dal giorno 8 dicembre al 7 gennaio. Sempre shopping natalizio. Da sabato 7 dinel periodo natalizio Adria Shopping socembre tocca alla “Pesca allo sconto” Il 31 dicembre movimentare lo shopping della città il primo “Capodanno sterrà concerti, mostre ed iniziative delle diverse associazioni che gravitano nel coetrusca: i clienti che effettueranno gli ad Adria”, festa mune di Adria. Un’altra inedita kermesse acquisti nei negozi aderenti all’inizia- sotto le stelle, riguarda il 31 dicembre: per festeggiare tiva, al momento del pagamento po- musica e balli insieme ai commercianti e a tutta la città tranno pescare da un’urna un biglietto che darà loro diritto ad uno sconto immediato sul prodotto il capodanno, Adria Shoppping organizza quest’anno il primo acquistato. Dal 7 al 24 dicembre è la volta di “Adria di Natale “Capodanno ad Adria” che si svolgerà martedì 31 dicembre 2013”: tutti i fine settimana ci sarà il trono di Babbo Natale proponendo una festa sotto le stelle con musica balli e tanto con relativo concorso “Porta la letterina a Babbo Natale”. Non divertimento. Infine chiuderà le festività natalizie “La Befana mancheranno inoltre le esibizioni di artisti di strada, gli spetta- Vien di Notte”, un’intensa tre giorni di eventi che si susseguirà coli per grandi e piccini, la street art e le sfilata delle Renne di sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 gennaio con intrattenimenti, Nelle foto alcune immagini relative Babbo Natale lungo le vie del centro cittadino. Sempre nei fine giochi e attività didattiche, concorsi, menù a tema, musica, Il alle iniziative, per i più piccoli, dello scorso anno settimana di dicembre per le piazze del centro sarà realizzata Brusa la Vecia, il tutto dedicato alla tradizionale vecchina.

FocuS Il presidente Enrico Franzoso

“vorrei che gli adrieSi torNaSSero ad amare i propri Negozi”

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l neo presidente Enrico Franzoso commenta il lavoro che Adcria Shopping sta portando avanti in questi mesi con parole di speranza e di condivisione. In primis ritiene doveroso ringraziare il presidente uscente dell’associazione, Mirko Romani “per tutto ciò che è riuscito fare in questi ultimi anni sino ad oggi insieme ad un forte consiglio direttivo, con i quali tuttora sto operando”. “Detto questo -aggiunge Franzoso- purtroppo la priorità del nostro paese si chiama lavoro. La nostra comunità, che fino a qualche anno fa viveva una situazione di quasi piena occupazione, ora si ritrova a fare i conti con una percentuale di disoccupazione molto elevata che sta producendo sul nostro tessuto sociale effetti negativi e devastanti che in gran parte sono evidenti ai nostri occhi”. E specifica: “Adria shopping come associazione di commercianti non ha l’ambizione di risolvere problemi che neanche i nostri grandi sono riusciti a fare. Ma la mia idea da vecchio commerciante che da ben tre generazioni lavora in questo settore è quella di fare il possibile per rilanciare il commercio in questo paese, con iniziative mirate che renderanno visibili tutti gli operatori in modo tale che Adria ritorni ad essere il fulcro del commercio polesano”. Per l’anno nuovo, il neo presidente esprime il proprio desiderio, che coincide con una speranza: “Sarebbe mio grande desiderio che la cittadinanza iniziasse ad amare di nuovo i negozi di Adria come amano la propria città e che partecipassero ancora di più a ogni iniziativa presentata scegliendo di acquistare nei negozi della città stessa contribuendo cosi a una flebile ma importante e significativa ripresa”. Me.Ru.

NeWS Commercio

Autodromo di Adria

aNimazioNi Natalizie “il porto”

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atale, si sa, è tempo dedicato allo stare insieme e allo scambio dei regali, piccoli o grandi che siano. In tempo di crisi la città etrusca non rinuncia a rilanciare, proprio in corrispondenza della festa, al rilancio dell’economia, proprio a partire dal commercio, che è sempre stato il fiore all’occhiello della città. Anche quest’anno non mancano gli eventi urbani e suburbani, per offrire molteplici possibilità di incontro e di shopping. Il centro commerciale Il Porto organizza anche quest’anno un effervescente calendario festivo all’insegna dello shopping e della convivialità, con le tradizionali aperture domenicale ravvivate da vari eventi. Si parte domenica 1 dicembre con un pomeriggio speciale dedicato a bambini e ragazzi con tante animazioni e spettacoli con travolgenti trampolieri e personaggi animati approdati dal mondo delle favole e del grande schermo, per allietare la giornata in famiglia. Il giorno dell’Immacolata è la volta di un nuovo evento sempre dedicato alle famiglie e in particolare ai più piccoli con i protagonisti dei cartoni animati e con il re delle nevi, Babbo Natale. Domenica 15 dicembre il pomeriggio si trascorre all’insegna della musica, con le melodie del coro della Cattedrale di Adria che si esibisce dalle ore 17 con musiche a tema e sottofondo dedicato alla sempre presente animazione per grandi e piccini. La domenica che precede il Natale, il 22 dicembre, è sempre dedicata alla spensieratezza e all’animazione ludica, con nuovi personaggi animati e il ritorno di Babbo Natale che sfilerà per i negozi e la galleria, lasciandosi coinvolgere nelle foto con i più piccoli, nell’incontro con le famiglie e in altre inedite sorprese. Me.Ru.

d Adria il Natale ha molti volti: oltre al lato tradizionale, dedicato alle corali, ai presepi, ai mercatini e alla solidarietà, si affianca un modo più ludico e meno convenzionale di festeggiare il lieto evento, seguendo la scia del brivido. Agli amanti dei motori infatti è dedicato un inedito cofanetto - evento che permetterà loro di guidare una supercar in un vero autodromo, affiancato da un istruttore durante tutta la durata del test. La cornice del test è l’Autodromo di Adria sede di tante gare automobilistiche mondiali ed internazionali. All’interno del cofanetto è presente un buono con le indicazioni per scegliere la data del test in pista corredato da un simpatico gadget. Di seguito i 3 diversi pacchetti a disposizione: supercar F, con 3 Giri di ricognizione con vettura Kia Rio Sportcup o az scelta 2 giri con Ferrari Challenge. Con la supercar F3 si potranno effettuare, a scelta, 3 giri di ricognizione con vettura Kia Rio Sportcup, o 3 con Ferrari Challenge o un giro cronometrato con vettura Kia Rio Sportcup. Infine,con la supercar F5 si possono scegliere 4 giri di ricognizione con vettura Kia Rio Sportcup, oppure 5 giri con Ferrari Challenge o un giro cronometrato con vettura Kia Rio Sportcup. Per informazioni e prenotazioni:info@adriaraceway.com, tel. 0426-941411 Me.Ru.

Ca’ Garzoni

giorNo del riNgraziameNto aSpettaNdo S. SteFaNo

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icino alla città etrusca esiste una piccola comunità rurale dove il tempo sembra essersi fermato: è Ca’ Garzoni, ad un passo dall’argine destro del Canal Bianco. Forse pochi sanno che si tratta di una comunità attiva e particolarmente legata alle tradizioni, come dimostra la recente ricorrenza della giornata del Ringraziamento, festa di antica usanza e qui arrivata alla sua 7 edizione, vissuta quale concreta testimonianza della centralità del mondo agricolo, espressione della laboriosità rurale che ancora caratterizza la zona. Molte le famiglie e i fedeli che hanno gremito la piccola chiesa lungo l’argine, davanti alla quale 8 trattori, dal grande e moderno Claas al John Deere a pedali del piccolo Matteo “agricoltore di domani” di soli 4 anni, erano schierati per ricevere la solenne benedizione. Per esprimere il sentimento di gratitudine per il raccolto e per propiziare la nuova semina, la celebrazione è stata officiata da padre Ave Maria, parroco di Santa Maria Assunta. Fulcro della messa è stato il ricco offertorio: oltre al pane e al vino, sono stati offerti i frutti della terra, i prodotti tipici coltivati in loco, e quest’anno per la prima volta anche il miele di Cà Garzoni. Gli attrezzi del lavoro agricolo, di ieri e di oggi, sono stati i coprotagonisti quali strumenti del lavoro quotidiano, così come un orologio, simbolo del tempo da dedicare alla famiglia e al dialogo. La presentazione delle chiavi della chiesa dedicata alle stimmate di San Francesco ha assunto il significato di apertura della comunità verso il prossimo. Al termine della funzione, è seguito il rito della benedizione dei motori, accompagnata dalle note del piccolo coro di Cà Garzoni e dalla preghiera a Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori. Il prossimo appuntamento è a Santo Stefano, per celebrare il Natale, e gli anniversari di matrimonio del quarto trimestre del 2013. Me.Ru.


Adria OCCHIOBELLO 20

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OCCHIOBELLO

parte la rassegna natalizia

cittadinanza dalle ore 9 alle 19 nelle piazze Bocchi e Grotto del centro cittadino. Si tratta dell’edizione natalizia del mercatino dell’hobbistica e dell’antiquariato che allieterà con bancarelle e stand le due piazze. Da dicembre iniziano i tradizionali concerti di Natale nelle chiese delle frazioni che si concluderanno nella chiesa parrocchiale di Cà Emo il 6 gennaio alle ore 15. Il calendario natalizio della Pro Loco

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Presepe di Greccio, ossia la riproduzione del primo presepe della storia voluto da Vi San Francesco,alaGePro intende promuovere due nuovi appuntamenti: Uno rm Loco adriese Mercatone a ia un concorso di presepinaperto a tutti i cittadini, la cui mostra verrà allestita presso la Fondazione Franceschetti e Di Cola, e una sfilata in costume per le vie del centro che diventerà anche un momento di riflessione. Sempre in tema di presepi, anche quest’anno si possono ammirare dei veri capolavori realizzati con passione nelle chiese di Adria e delle frazioni. Il concorso dei presepi nelle chiese, giunto ormai alla XIVesima edizione, ne premia i migliori. La cerimonia di premiazione, che avrà luogo a gennaio, sarà ospitata nella parrocchia del presepe vincitore. ia an id Er

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continua con il sempre atteso appuntamento della vigilia di Natale alle ore 17.30 con la suggestiva cerimonia di benedizione e deposizione del Bambino Gesù nel tradizionale presepe sull’acqua. Il Bambinello benedetto da Monsignore Mario Furini sarà preso in consegna dai vigili del fuoco di Adria che lo depositeranno nella culla al centro della Sacra Rappresentazione. La Natività adriese, per la sua particolare collocazione e fascino, richiama ogni anno numerosi visitatori. Da tre anni, inoltre, è inserita nell’itinerario regionale “La strada dei Presepi” promosso dal consorzio delle Pro Loco del Cittadellese che realizza un opuscolo distribuito in tutto il Veneto. Dato che proprio quest’anno ricorre il 790esimo anniversario della realizzazione del

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PRENOTA SUBITO l Natale è una festività molto sentita dalla Pro Loco di Adria, che ha in proTUA grammaLA una fitta serie di appuntamenti per festeggiare la Natività insieme alla cittadinanza. Il primo appuntamento è fissato per sabato 14 dicembre con il VISITA mercatino di Natale “Robe vece e fate a man... soto l’albero”, che accoglierà la di Melania Ruggini

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Attesa per la suggestiva cerimonia di benedizione e deposizione del Bambino Gesù nel tradizionale presepe sull’acqua

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deboli e le persone in difficoltà. In particolare, dopo loro sofferenze. Per questo per le iniziative che facciamo recentissimi eventi che hannoapertura colpito le Filippine e preferiamo mantenere un profilo basso e non dar loro •i ANCONA Prossima la Sardegna, la Caritas di Adria e Rovigo ha attivato una particolare risalto”. Tuttavia negli ultimi giorni dell’anno • AVELLINO Prossima apertura campagna di raccolta fondi a favore delle popolazioni col- si svolgeranno due iniziative molto importanti, promosse BARI Prossima apertura pite•dalle tragiche calamità naturali. Inoltre, in vista delle dalla Caritas diocesana, dal Seminario e dalla Pastorale festività natalizie, la Caritas di Adria e Rovigo si allinea con giovanile, strettamente connesse. Dal 26 dicembre al 1 • BRESCIA tel. 030 3545278 la propria metodologia di intervento, operando sempre in gennaio è prevista la “Settimana Grembiule”: una setti• CAGLIARI Prossima apertura punta di piedi e senza clamore. mana di impegno in molteplici servizi rivolti agli ultimi, •Come CALTANISSETTA tel. promozione 0934 598922 spiega il responsabile della umana, atta a conoscere le realtà di volontariato del territorio, Davide Girotto: “non è tradizione nostra organizzaascoltare le testimonianze di persone particolarmente • CASALECCHIO (BO)della Prossima apertura zione promuovere iniziative particolari. Ci pare di incorrere significative, mediante la conoscenza delle realtà di di-

giovani l’esperienza della vita comunitaria. La settimana grembiule è rivolta a giovani e adulti dai 20 ai 35 anni e comprende un’iniziativa che si terrà la Notte di San Silvestro e il Capodanno”. Dal 31 dicembre al 1 gennaio infatti si svolge “Ultimo con gli ultimi”, un’esperienza di capodanno alternativo. La serata del 31 è vissuta in alcune realtà particolarmente significative come dormitori, case di riposo, case di accoglienza, ospedali, in compagnia degli ospiti, aspettando con loro lo scoccare della mezzanotte. Anche questo appuntamento si rivolge a giovani e adulti dai 16 anni in su. Me.Ru.

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Bottrighe 25 Associazioni Il Gruppo Anonimo ha compiuto 40 anni

Compleanno hippie per i “ragazzi” di don Caberletti L’associazione ha voluto suggellare questa ricorrenza con una grande festa stile anni ’70 di Roberto Marangoni

Gruppo del senso civico

I

l Gruppo “Anonimo” di Bottrighe, presieduto da Monica Piombo, ha compiuto quarant’anni. L’associazione ha voluto suggellare questa ricorrenza con una grande festa stile anni ’70. Il gruppo, nato come movimento di aggregazione maschile giovanile nel 1972, grazie all’intraprendenza ed al fervore di alcuni giovani del paese, con l’apertura anche a componenti femminili, raggiunge in breve una trentina di aderenti. Di ispirazione “Giochi senza frontiere” e varie mostre fotocristiana, trova la sua guida spirituale nell’allo- grafiche. Con il sopraggiungere della maturità, ra cappellano don Giordano Caberletti. Scopo all’interno dell’associazione si sono formate del sodalizio, oltre al piacere di stare insie- alcune coppie che poi si sono sposate, altri hanno dovuto scegliere me, è quello ricreativo. Vengono così promosse Nati per il piacere di lasciare Bottrighe per motivi di lavoro o affetalcune iniziative, tra di stare insieme tivi. A distanza di anni, queste le commedie di- oggi si occupano nel 1991, il gruppo si lettantistiche negli spazi dei carri ricompatta includendo i della scuola materna di carnevale nuclei familiari di chi è paritaria “Umberto Maddalena” sotto la direzione del grande rimasto in paese e riprende ad essere operamaestro filodrammatico Tripoli Sambin, le tivo, al fianco dei propri figli, con l’allestimenfeste sull’aia di corte Cantelli con musica rock, to dei primi carri allegorici in occasione del i tornei di pallovolo maschili e femminili, i carnevale, collaborando sempre con il locale

impegNo aFFiNchè la memoria NoN vada diSperSa

Un momento della festa per i 40 anni del Gruppo Anonimo

Gruppo Sportivo Bottrighe. Da allora ha ritrovato la sua grande vitalità. I membri attuali, vecchi e nuovi, si sono dati appuntamento recentemente per partecipare ad una messa concelebrata dal parroco don Antonio Cappato e da monsignor Giordano Caberletti. Quest’ultimo ha ricordato in modo affettuoso, le varie vicissitudini dei presenti rimaste nella mente e nel cuore. Al termine, uno stuzzichevole aperitivo presso “Friends bar” e poi tutti a pranzo. La sala polivalente “Loris Cominato” ha ospitato questi trentasei amici consolidati che, in abbigliamento hippie, hanno continuato a festeggiare, fino a sera inoltrata, rivivendo la loro giovinezza. Messaggio pubblicitario

pROGRAMMA FESTIvITà TRA SpETTACOLI E SOLIDARIETà

E

’ ricco anche quest’anno il programma a Bottrighe per le prossime festività. Il Gruppo Sportivo, reduce dal grande successo della castagnata, dove sono stati distribuiti, dallo stand di piazza Cinzio Cassetta, diversi quintali di caldarroste e tante mistoche, il tipico dolce povero di castagnaccio, sta rendendo più bello il centro storico, con luci, addobbi ed il particolare presepe chiuso nel vetro della capanna allestita nella piazzetta delle poste, sotto l’abete illuminato. Sabato 7 e domenica 8 dicembre, sul sagrato della chiesa parrocchiale, Ail e Fidas proporranno le stelle di natale per aiutare la ricerca della leucemia. Accademie natalizie si alterneranno nelle scuole, mentre nel pomeriggio di sabato 21 dicembre la scuola materna “Umberto Maddalena” proporrà il suo recital in sala polivalente. Le messe delle principali festività saranno sottolineate dai canti del coro polifonico “San Francesco” diretto da Carla Bizzaro e dal complesso corale giovanile diretto da Mariaelena Fincato. Sempre durante le festività, come da consuetudine, il gruppo folkloristico “Bontemponi & Simpatica Compagnia” in sfilata natalizia benefica consegnerà in omaggio ad ogni famiglia LE TRE S-CIOpTA’

aSSociazioNi

Una delle manifestazioni natalizie dello scorso anno del paese il calendario 2014 del sodalizio. Ci saranno poi altre sfilate di babbi natale a cura dell’associazione “Un sorriso per la vita” che sfilerà pure con la befana e con i figuranti travestiti da “Vecia e vcion” nei primi di gennaio per iniziative di solidarietà. Nella notte della vigilia di Natale, dopo la santa messa solenne cantata da coro e orchestra, il Gruppo Sportivo offrirà a tutti la tradizionale tazza di cioccolato caldo per scambiarsi gli auguri sul liston della parrocchiale. Si potranno visitare l’artistico presepe della chiesa parrocchiale e quello del valente artigiano Giuliano Girotto in via Curicchi. Lunedì 6 gennaio, Epifania, alle ore 15, nella chiesa di San Francesco, la premiazione, a cura della parrocchia, dei presepi realizzati dai ragazzi del paese. Ro.Ma.

di Roberto Marangoni

• L’omo el pone, Dio disponee • Pin Pon, ogniun in tlà sua el gà rajon • El Signore el dà fredo e caldo a seconda di pagni

A

ffinchè memoria, tradizioni e cultura locali non vadano disperse, si sta creando in Bottrighe un gruppo che si definisce del senso civico. Nulla di politico, l’idea è quella di arrivare alla nascita di una sorta di comitato per la salvaguardia del patrimonio, della storia, della cultura e dei personaggi che hanno contribuito alla crescita del centro rivierasco. Esistono infatti luoghi, spazi e vie di Bottrighe che meriterebbero di essere intitolati a quanti, attraverso vari settori, hanno dato il loro supporto e la loro partecipazione allo sviluppo di questa terra e che meritano massimo rispetto e considerazione, affinchè non vadano dimenticati dalle generazioni future. Da un po’ di tempo ne stanno discutendo alcune persone di Bottrighe, sensibili e vicine a questo pensiero. Si pensa, ad esempio, ad una via da dedicare ai lavoratori dello zuccherificio che per ininterrotti settantasette anni, dal 1914 sino al 1991, diede lavoro a migliaia di persone tra fissi, avventizi e studenti, di cui oggi riamangono, quale unica traccia, i due grandi siloos zucchero. Ed ancora l’imprenditore Gino Longhini, titolare di numerosi cinema e teatri, che portò a Bottrighe nomi che solitamente arrivavano nelle grandi città. Ma anche dedicare qualcosa a qualcuno di vivente, sulla falsariga di ciò che avviene annualmente a Jesolo, dove si dedicano parti del lungomare a personaggi del mondo dello spettacolo e sportivo. Il gruppo di lavoro che andrà a costituirsi, vuole farsi portavoce di queste iniziative e diventare il tramite con l’amminiRo.Ma. strazione comunale per giungere agli obiettivi prefissi.


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Bottrighe 27 Società I ricordi della comunità attraverso i personaggi del passato

E’ tornata la festa di Santa Cecilia

Festa dell’anziano

oltre SeSSaNta i partecipaNti. Nozze di diamaNte per i gregNaNiN

Negli anni ‘50 era molto sentita. La banda suonava fino all’alba, passan--o per tutte le vie di Roberto Marangoni

S

ino a metà degli anni ’50, la festa di Santa Cecila, patrona della musica e del canto, era una tradizione assai consolidata a Bottrighe. Ciò grazie all’iniziativa dell’allora banda musicale la cui fondazione risale al 1867. Il presitigioso complesso filarmonico di Bottrighe, nella sua lunga storia, fu tra le bande più qualificate di quell’epoca. Di questa banda si ricordano i tempi di quando dirigeva il maestro Vasco Corradini, valente musicista, che riuscì a portarla ad un alto livello artistico, consentendo al suo altrettanto bravo sucessore, il maestro Vessalini, di conquistare un secondo e terzo premio nazionale nei concorsi di Bologna e Ferrara. Altresì viene ricordata un’insuperabile esecuzione dell’intero terzo atto del “Trovatore” suonato in piazza, davanti a centinaia di e soprattutto arrangiatore, i fratelli Zaghi specialisti in convenuti anche dai centri limitrofi, diretta dal maestro bombardino e le trombe di Ennio Rossati e Luigi Ghirardini. La festa di Santa Cecilia, Alfredo Pozzi, che fu intimo amico molto sentita a Bottrighe, vedeva di Giuseppe Verdi. Tempi davvero Il 22 novembre i suonatori della banda, dopo aver d’oro per la banda e per la capacità il coro assistito alla messa, riunirsi alla dei suoi direttori dei quali occorre polifonico sera in qualche locale del centro ricordare anche i maestri Bianchi e ha organizzato per la cena e poi suonare sino Jardella e alcuni musicisti di spicco un ritrovo come il clarinista Marco Pozzato, il all’alba, passando per tutte le vie. primo trombone Ettore Bergamini, apprezzato anche nel Chiusa la banda, anche la tradizione della festa di Santa campo compositivo, Tito Finotello, anch’egli compositore Cecilia andò affievolendosi, sino a sparire. Il coro polifo-

Il coro polifonico “San Francesco” di Bottrighe

nico parrocchiale invece, le cui tracce si trovano verso la fine del 1958, su imput dell’allora capellano don Luigi Palmieri, anche se qualche anziano ricorda l’esistenza di un gruppo corale precedente, ha inteso riprendere questa antica tradizione. Il 22 novembre infatti, proprio il coro polifonico, diretto dalla professoressa Carla Bizzaro, ha organizzato un ritrovo nella locale chiesa per una messa solenne cantata di ringraziamento e di ricordo dei coristi defunti. Di seguito, nel salone della scuola materna vi è stato un momento conviviale con la consegna di una targa “ad honorem” agli ex componenti.

G

rande successo a Bottrighe per l’annuale festa dell’anziano con oltre sessanta partecipanti. Tra questi sono stati ricordate le nozze di diamante dei coniugi Lucrezia Bellato e Giannino Gregnanin. L’appuntamento, tradizione ormai consolidata in paese, è organizzato dalla parrocchia con la collaborazione dei giovani che fanno parte del consiglio pastorale, del comitato della scuola materna e di altri sostenitori che si sono prodigati in cucina e nel servizio a tavola. Preziosa ed immancabile la collaborazione del Gruppo Sportivo. Presente anche il delegato del sindaco Nicola Gennari. La messa è stata celebrata dal parroco don Antonio Cappato, che ha sottolineato il valore della festa e delle persone anziane, ricche di saggezza, che sanno trasmettere alle nuove generazioni esperienze di vita sempre utili ai più giovani e che di questo ne devono farne tesoro. Nel salone della scuola materna paritaria “Umberto Maddalena” si è svolto poi il pranzo comunitario, ben preparato dalle cuoche e cuochi volontari. La festa, momento di fraterna condivisione ed amicizia, ha ottenuto grande successo e si auspica di potersi ritrovare per trascorrere ancora momenRo.Ma. ti come questi, in serena compagnia.

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Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta pasqualetto

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harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.

Natale passato dario carraro ha 86 anni e vive a crea, una frazione di Spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”. agnese brugnera ha 86 anni e vive a malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-

bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.

Natale presente monica arbore ha 38 anni e vive a mestre; trascorrerà il Natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?

“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. cesare cappello ha 51 anni e vive a venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-

merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.

Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. A Natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.

Natale presente

Samuele è un bambino di 5 anni vive ad arino, una frazione di dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.

gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.

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La fiaba del piccolo Luca e dello zio Gigi

“L

assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare

prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”

Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che

indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….

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in piazza

32

Fiabe d’autore

di Cristian Tanduo

E

La piccola anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…

ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò

la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si

lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.

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Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.


in piazza

di Donata Fornasiero

o Nel piccolo bosco di colle Fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne paolin . un piccolo sasso che si sente inutile riuniscono

splendide Pensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! ti hanno e com rda gua po; tem hanno levigato nel rocce che il vento, la pioggia e il sole o con molta vuoi di più? - spiega mamma Cign reso bello: bianco e rotondo; che cosa dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua trilema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob eeee... a, lcos qua fare gna biso realizzare! Direi che stezza. Hai proprio un bel sogno da forse io ti posso aiutare. E, come? Mi farai un incantesimo? - Davvero? - dice il povero Paolino dere. Sei acca nella notte di Natale tutto può - Può darsi! - dice mamma Cigno c’è da non , seria Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzione? scherzare. Allora sei pronto? lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao le bracocchi: - pensa intensamente di avere gli dere chiu a a Mamma Cigno lo invit su e giù, così, vono le senti? Poi, le gambe vanno cia; ci sei? - Ora, pian pianino, si muo sa ad un bel occhi chiusi, mi raccomando! Ora pen proprio così, bene! Tieni sempre gli tua bocca dalla guardano il cielo, lo vedi? Ecco! Ora visino sorridente con gli occhietti che così! o Brav lino! ancora, respira! Respira Pao esce un respiro, poi un altro e un altro - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Agita le comincia a muoversi e prende vita. si chiu i occh gli Paolino, ancora con

e tutti gli anni, animali e piante si el piccolo bosco di Colle Fiorito, com sono ri piccoli e grandi, giovani e vecchi per organizzare il magico Natale. Albe etti dolc e ure , pane, focacce, polpette, verd impegnati nei preparativi. Acqua, vino lupo più anziano del bosco. sono il menù deciso da Re Arturo, il acchia ico Cervo - dice il fringuello alla corn - Non dimenticare le bacche per l’am o a valle don scen rde teve che gli orsetti di Mon - E tu, non scordarti del miele, lo sai apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini lle dai mille colori. Mentre, i grilli cant servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li tte, le lucciole preparano gli spettaco in le prove per il concerto di mezzano che o rgon acco si ridendo e cantando ma non o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini mar dai qualcuno che soffre. Infatti, mezzo a tutto questo trambusto c’è arriva un pianto sommesso. intorno. - dice mamma Cigno, guardandosi - Chi mai potrà essere così disperato? . scorge due lacrime che brillano al sole Ma ecco che verso la riva del laghetto sei triste lino, Pao ede succ ti Che lino! Pao o - Santo cielo, ma è proprio lui, il sass o, nuotando verso di lui. stamattina? – gli dice mamma Cign immobile, mi sento inutile, sempre qui fermo, ale, - Hii, hiii, sono tanto giù di mor senza poter aiutare qualcuno. e i tuoi : - Non dire scemenze Paolino, tu Mamma Cigno incoraggia il sassolino le case, fare per o usan vi ini uom gli li! Lo sai che fratelli sassolini siete utili e indispensabi o della terra? . Vuoi capire che voi siete il sostegn le dighe, le gallerie e tante altre cose lino. che io sia utile? - chiede Pao - Ma no, dici davvero? Pensi sul serio

N

minare. , guarda il cielo e … comincia a cam braccia, muove le gambe, alza la testa lioso, le avig mer è ma , gioia proprio io? Che - Oh! Caspita, che bello! Ma sono perbacco che cia si alzano e sto ballando! Oh, mie gambe si muovono, le mie brac sogno stupendo! , sorride a come una farfalla, va verso il lago Paolino, danza sull’erba, volteggia lui sente, solo che tta. Poi trascinato da una musica mamma Cigno e le dedica una piroe mossa e com rda gua lo e mamma Cigno sorride, ride felice e va verso il bosco. Anch Natale magico. pensa che anche quest’anno sarà un

di Francesco Danie

letto babbo Natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers

L

o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”

Fiabe d’autore

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di Lino perini

carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.

I

l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino


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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe

Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?

Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di Germana urbani

I

l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. zienda italiana in posizioni d’alto profilo. Dovendo scegliere la scuola superiore è Altri due pre-requisiti fondamentali sono il meglio orientarsi seguendo le materie che problem solving e gioco di squadra. Sempre ci piacciono di più o è meglio tener conto di più le aziende cercano persone curiose e delle professioni più richieste in regione? analitiche, capaci di risolvere autonomamenIl giusto mezzo è sempre la risposta te i problemi. E se un tempo si pensava che migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i il profilo migliore fosse quello degli ordinati conti con troppe ore di matematica se pro- e silenziosi oggi i più apprezzati sono colore prio la calcolatrice non è nelle nostre corde che sanno fare gruppo, arricchendolo con i non porterà altro che guai e forse vi troverete propri contributi originali. a scrivere l’ennesima pagina di abbandono Ma queste cose non si imparano necesscolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al sariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli primo anno delle scuole superiori abbandona esperti di lavoro sottolineano l’importanza gli studi. di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad Per questo è importantissimo orientare attività come gli scout o il volontariato, per bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della imparare a relazionarsi con gli altri per un scuola che costruirà un pezzettino impor- comune obiettivo. tantissimo del loro Accanto a quefuturo. La disoccupazione sto, poi, la scuola Importantissimo, veneta si attesta deve fornire compeper tutti i genitori, è al 33%, precarizzazione tenze utili ad entrare tener conto del fatto giovanile senza subito nel mondo del che il mercato del precedenti lavoro o a proseguire lavoro non è esaurito, gli studi con succesma si è fatto molto competitivo. Perciò la so. Importantissime, poi, le esperienze di scuola superiore deve servire ai ragazzi per stage in azienda: nell’anno scolastico 2012acquisire bene i pre-requisiti e immaginare 13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha da subito come vorranno specializzarsi dopo utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente metodologia didattica per sviluppare le comil pre-requisito per eccellenza tanto che gli petenze previste dall’indirizzo di studi, un esperti dicono che tra cinque anni chi non incremento maggiore che arriva al +57,6% parla inglese come fosse la prima lingua lo segnano i licei. non avrà alcuna speranza di entrare in un’aLa storia che ha fatto più scalpore a

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatronica di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alternanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al termine, può

decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili, così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Ve-

neto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.


Il Veneto in primo piano 35 11 Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto

La professionalità generica non trova sbocchi

di Germana urbani

“Q

uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati

un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei

NeWS

primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate:14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente

di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.

il mercato del lavoro puNta Sulla la proFeSSioNalitÀ

A

che, soprattutto, siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione - saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.

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causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e

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12 Il Veneto in primo piano 36 L’idea giusta “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me”

Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti

di Germana urbani

I

n tutta la regione si registra una fioritura di angolo-cucina dove uno chef intrattiene volontecorsi di cucina amatoriali e semi-professionali rose e volonterosi che si cimentano soprattutto che è davvero difficile spiegare nel suo in- in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o sieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici farla da padrone, realizzati sempre più spesso dove si indossa un grembiule e si realizzano le con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed ricette creando delle specialità da veri gourmet esperienze socializzanti, molto peso l’hanno in cucina spalla a spalla con lo chef. avuto le numerose Altri, invece, più trasmissioni televisive alla mano, sono orga- Arrivano dagli Usa che, anche grazie al nizzati da associazioni o e ci conquistano la digitale terrestre, hansemplici amatori che si apple pie, il cheese no invaso le nostre trovano insieme, in sedi cake, i bagles e di fortuna o anche in chocolate chips cookies case sorprendendoci con piatti semplici e Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i nego- di riportare in primo piano il gusto del cucinare zi di oggettistica per la casa si danno da fare. che, anche per le giovani venete nate dopo il Sono molti quelli che allestiscono all’interno un miracolo economico, aveva lasciato spazio ai

piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti.

I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha cambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha insegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la pasticceria professionale o casalinga non sarà più come prima”. E, se in qualche caso, sarà ancora uguale a prima, certamente la prospettiva e il valore che si attribuisce a queste delizie è cambiata, tanto che non sono pochi coloro

che a Natale regaleranno dolci ben confezionati fatti nel forno di casa propria. Sarà anche un po’ merito della crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando prepotentemente e, se si tratta di cucinare, colpisce indifferentemente uomini e donne. L’arte di stare dietro i fornelli e di trasformare farina, zucchero, uova e burro in splendidi dolci appassiona anche i più piccoli che, giocando con le pentole di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e imparano che le merendine non nascono dagli alberi. Ben venga il buon gusto!

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el cesto dei dolci da regalare non deve mancare GingerMan, il biscotto di pan di zenzero diventato sinonimo del Natale anche in Italia. Si dice sia nato alla corte di Elisabetta I, ma che furono poi i Fratelli Grimm, con Hansel e Gretel a diffonderlo in Germania. In segui-

to, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.

zaletti di buoN auSpicio

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ttimi da gustare con il vino dolce delle feste questi biscotti non saranno di design ma sono tipici della nostra tradizione e sono considerati di buon auspicio. Nella ricetta: 200gr di fioretto

di mais, 200gr di farina 00, 1 pizzico di sale, 2 bustine di vanillina, ½ cucchiaino di lievito per dolci, 150 di burro, 4 tuorli, 150gr di zucchero, 150gr di uvetta sultanina ammollata nel Ruhm.


Cultura veneta 37 Mostra a Treviso Casa dei Carraresi fino al 13 maggio

Le magie del Gange per un India senza tempo Per noi occidentali la mostra offre la possibilità di entrare in mondo ricco di storia per cercare di capirne l’essenza di Alain Chivilò

I

ndia, India, India paese lontano dai mille misteri. Ci ar- ture di pietra. La chiave di lettura, per un’evoluzione culturale rivarono brevemente come visitatori Alessandro Magno trattata così estesa, verte su due aspetti complementari per e i Romani con il loro impero, ma la sua evoluzione è la cultura del popolo del Gange: il Tempio e la Corte. Infatti stata sempre legata alla storia del continente asiatico. A Tre- i cerimoniali nei luoghi di culto sono simili a quelli del re nel viso, Casa dei Carraresi fino al 13 maggio 2014, la mostra suo palazzo in un confine tra impegno etico e piacere, tra “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, capolavori d’arte ricchezza e frugalità dove l’arte ha la funzione di unirli in indiana” ripercorre il vissuto di una svariate rappresentazioni. Per chi ha civiltà. Dopo la sapiente disamina La chiave visitato la mostra dell’anno scorso sul della Cina, attraverso le sue dinastie e di lettura Tibet troverà un filo rosso di unione, il Tibet, il curatore Alessandro Màdaro della mostra verte inerente al così chiamato pantheon e il comitato scientifico deliziano il su due aspetti: il hindu con rappresentazioni divine visitatore italiano e non solo con un Tempio e la Corte quali Shiva, Vishnu, Rama e Krishna. altro affascinante viaggio. Il focus ideL’Hinduismo è una delle sette religioni ato verte su due principali analisi: l’arte nell’India classica e professati nel paese assieme alle autoctone Jainismo, Sikhil’India dei Maharaja. Nella prima sezione viene coperto un smo, Buddhismo e a quelle esterne come il Cristianesimo, arco temporale che parte dal 2000 a.C. giungendo al 1600. l’Islam e la regione dei Parsi. Nel percorso espositivo, sempre Un periodo molto lungo testimoniato da reperti quali per coinvolgente, si giunge al favoloso mondo dei Maharaja, esempio immagini di bronzo, oggetti rituali, altorilievi e scul- secondo asse esplicativo della mostra, nel quale i reperti

esposti narrano i luoghi, la vita e il gusto estetico all’insegna del lusso e sfarzo. Le tende, i tramezzi di stoffa, le stuoie, i dipinti, i gioielli, i libri sacri, le armature e i pugnali per citare alcune tipologie. Altra tematica sapientemente testimoniata è l’arte erotica vista, non nella sua frivolezza, ma nel trattato del Kamasutra, redatto da Vatsyayana nel 200 d.C. al fine di creare la perfetta armonia nell’arte amatoria tra spirito e fisico. A conclusione la via delle Indie con Marco Polo e Nicolò

Terza edizione de “La Biennale di Fotografia”

Scultura

SIMON bENETTON OSSERvA TREvISO

S

imon Benetton finalmente espone a Treviso. Questa è la principale constatazione che onora il Maestro, demiurgo del ferro, che sta calcando da decenni gli scenari dello scolpire la materia. La sua ricerca chiave partì dalla riproduzione modulare che assimila tuttora il concetto di standardizzazione moderno e di replicabilità infinita attuale. Da qui l’analisi degli elementi naturali, l’introduzione di punti luci con il vetro fino ad arrivare alle vorticosità che si aprono all’infinito. “Opere monumentali” è la mostra a cielo aperto che vede fino al 30 gennaio dodici sculture inserite in nove siti del capoluogo della Marca: “L’Occhio del Ciclope” a Varco Manzoni (viale Cairoli), “Pilastro universale” a Piazza Trentin, “Foglie” in Vicolo del Gallo (Buranelli - lato Municipio), “Piramide” in via Campana (Buranelli), “Fili d’erba” in Piazza del Battistero, “Incontro” in Piazza Ancillotto, “Il giardino dei cinque filosofi” Piazza dell’Umanesimo Latino, “Intensione ed estensione: perfettibilità”, Piazzetta Botter (Museo S. Caterina), “Foglie”

Manucci rappresenta il ponte tra India e Italia. Come fu per la cultura degli altipiani del Tibet, anche quella della terra d’India non è così semplice da comprendere per noi occidentali privi di appropriati approfondimenti, però a Treviso si apre una possibilità: entrare in mondo ricco di storia per cercare di carpire l’essenza, situazione che non può essere esplicata in un canonico viaggio turistico che prevede ogni giorno una meta da fotografare lungo le distese dell’India.

e “Oasi” in via Giacomelli (Biblioteca Comunale di Città Giardino), “Foglie2” in Piazza Unità d’Italia (quartiere S. Liberale), “Oltre l’orizzonte” in Piazza Martiri Belfiore (quartiere S. Maria del Rovere). Come dichiarato dall’assessore alla Cultura di Treviso Luciano Franchin. “Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di patrocinare una mostra diffusa dedicata alle sculture monumentali di Simon Benetton, inaugurandola nell’autunno 2013 per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di questo grande scultore trevigiano. Questa mostra costituisce per noi un’importante occasione per ripensare la presenza di opere di alto valore artistico nell’intera città che diventa un luogo di arte a disposizione di tutti”. Infatti l’idea alla base è di unire la cittadinanza all’arte nei luoghi dei singoli quartieri con spunti per riflessioni ulteriori, che eliminano il così chiamato guarda e passa. Un compleanno dolce per l’ottantenne Maestro Simon Benetton che si ritrova profeta in patria. Al.Ch.

Un click tra Grappa e Alpini

L

a terza edizione de “La Biennale di Fotografia”, a Bassano del Grappa, delizia l’appassionato e non solo con scatti d’autore ideati da noti fotografi e semplici appassionati. Un programma ricco di spunti, mostre e incontri che sta coinvolgendo l’intera cittadina in una lunga serie di eventi dedicati al vasto mondo della fotografia. Fino al prossimo gennaio, un programma ricco di mostre e incontri s’intervalla in un palinsesto dedicato al vasto universo dell’impressione. Il filo conduttore che unisce gli eventi prende il titolo di “Libere Interpretazioni”. Bassano fotografica nasce, in anno dispari affiancandosi alla più celebre biennale veneziana nel suo periodo conclusivo, nel 2009. Tra le esposizioni più significative, Mimmo Jodice instaura un legame con le opere del Canova al Museo Civico di Bassano. Un affascinante omaggio al più importan-

te scultore italiano del Neoclassicismo, visto attraverso lo sguardo di uno dei più grandi interpreti con fotografie di grandi dimensioni. A questo, Daniele Pellegrini, il fotografo che con Cesare Gerolimetto ha effettuato il primo giro del mondo in camion, espone nella pinacoteca del Museo Civico “Antologia”: esperienze di viaggio filtrate dalla sua lunga militanza di fotogiornalista documentarista. Infine a Palazzo Sturm alle fotografie di Francesco Fontana dedicate alla danza, si da spazio alle scuole con la tematica “la città vista dai ragazzi”, ideata dall’Istituto Comprensivo Jacopo Vittorelli di Bassano e “libere interpretazioni” prodotta dal Liceo Artistico G. De Fabris di Nove. Un evento da vivere, fatto d’innumerevoli clicks a misura d’uomo attraverso contenuti interessanti. Al.Ch.


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Lo sviluppo sostenibile parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio di appartenere ad un territorio di grande valore ambientale, culturale e sociale

Presidente Gennari quali le novità di questo fine anno? Il Tribunale Amministrativo Regionale Veneto con sentenza 1324/2013, nel giro di 15 giorni dal 14 novembre 2013, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Porto Tolle contro l’adozione, avvenuta nel dicembre 2012, del Piano Ambientale del Parco del Delta del Po. Con questo atto, che si spera conclusivo, ci si propone di girare pagina sulla precedente collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Porto Tolle. La visione condivisa degli obiettivi dell’intero territorio del Delta del Po deve prevalere sulle questioni localistiche puntuali che in materia ambientale e di sviluppo economico hanno poco significato. Il patrimonio naturale è di tutti e deve essere considerato come un bene pubblico. E’ ovvio che la conservazione del bene non può essere penalizzante per un territorio e, la giusta condivisione delle scelte, dovrà sempre di più passare attraverso la partecipazione delle comunità locali del Delta del Po. Nella riunione del Consiglio del Parco, svoltasi il giorno 29 novembre 2013, si è, con soddisfazione, ratificata la presenza in Consiglio e nel Comitato Esecutivo del Sindaco del Comune di Porto Tolle Claudio Bellan e del Vicesindaco Mirco Mancin che porteranno il loro contributo in termini di proposte per il territorio di Porto Tolle e per l’intero Delta del Po. Quindi una proposta di un nuovo percorso di discussione e risoluzione delle problematiche presenti con la condivisione di obiettivi comuni che spero porti grandi risultati. Tra gli obiettivi comuni la candidatura a Riserva di Biosfera MAB UNESCO del Delta del Po che contiene, nel Piano di Azione, la realizzazione di interventi concreti per lo sviluppo sostenibile dell’area del Delta del Po.

©PH Daniele Soncin

Quali sono gli interventi di prossima attuazione? Oltre agli interventi per la vivificazione delle lagune ed il monitoraggio delle acque di transizione, importante azione da attuare sarà la partecipazione dell’intero territorio del Delta del Po ad EXPO 2015 a Milano. Il tema della valorizzazione delle risorse

economiche locali sta impegnando l’Ente Parco del Delta del Po in diversi settori sia a carattere regionale che internazionale. La valorizzazione del riso e dei prodotti ittici locali come elemento su cui far convergere una serie di interessi economici diventa importante banco di prova per l’intero sistema istituzionale e non del Delta del Po. Partendo dal concetto di conservazione del valore naturale si dovranno proporre, ad una vetrina mondiale, le eccellenze del territorio anche in termini culturali, archeologici e di tradizioni locali. In altri termini un territorio di alto valore naturale accogliente ed orgoglioso delle proprie tradizioni. Su questi concetti la creazione di un consorzio che valorizzi, dalla Provincia di Verona, Vicenza ed il Delta del Po, il paesaggio e la produzione di riso creerà una importante sinergia fra potenzialità, presenti e in via di sviluppo, nel settore. Le produzioni ittiche, la “rivoluzione blu” che in questi giorni ha avuto importanti consensi nell’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni europee relativamente alle produzioni ittiche del Veneto, sono filoni trainanti che la Regione Veneto e il Parco del Delta del Po intendono valorizzare al fine di dare concretezza al concetto di sviluppo sostenibile. Sempre nell’ambito di EXPO 2015 il collegamento con EXPO Venezia con il progetto per la navigabilità – accessibilità translagunare costiera da Venezia al Delta del Po è un altro importante tassello di quel mosaico di interventi che il Parco del Delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin sta attuando. Altra importante vetrina mondiale sarà la presenza del Parco del Delta del Po, come territorio candidato a Riserva di Biosfera MAB – UNESCO, nel Castello di Vigevano a Vigevano, all’interno dell’esposizione mondiale dei territori classificati dall’UNESCO come Riserve di Biosfera MAB. Questa presenza sarà contrassegnata da una forte collaborazione fra il Parco del Monviso piemontese, il Parco del Ticino lombardo, il Parco del Delta del Po veneto ed UNESCO Venezia per una valorizzazione dell’asta fluviale del Po e dei territori riconosciuti da UNESCO.

Le attività, dell’Ente Parco, realizzate ed in corso di realizzazione quali settori principali hanno riguardato? L’Ente è motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Impresa pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia,

importo 103 mila euro. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il Parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camarque in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello. Qual è il rapporto con la Regione Veneto in queste azioni di sviluppo? Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricordo da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto per la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione dei territori

ad alta naturalità. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette. Perché il primo Piano Paesaggistico Regionale di Ambito viene sperimentato proprio in questo territorio? E’ molto significativo che per il primo Piano Paesaggistico sia stato scelto proprio il territorio del Delta, che insieme alla laguna di Venezia forma l’ambito “Arco Costiero Adriatico”. Si tratta a livello regionale del primo vero “Piano Paesaggistico” redatto congiuntamente fra le autorità che hanno competenza per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e cioè lo Stato e la Regione. Non è un caso che sia stato scelto proprio questo territorio, perché vi è una presenza molto rilevante di beni paesaggistici: il Parco prima di tutto, che è paesaggisticamente vincolato ai sensi dell’art 142 del codice, ma anche ad esempio i 300 metri dalle coste, i 150 metri da fiumi, ecc., per non parlare dei vincoli ex art. 136, primo fra tutti il vincolo cosiddetto “galassino” del 1985 denominato proprio “Delta del Po” e numerosi altri vincoli più puntuali. Ma la discussione sulla presenza di tutti questi beni paesaggistici è resa più interessante dalle tante attività antropiche che qui si svolgono. Non è un territorio statico, “imbalsamato”, ma è un territorio vivo, dinamico, che si muove, ed è proprio per questo il contesto ideale per applicare la sfida della pianificazione paesaggistica ed ambientale. Si può ben dire infatti che la pianificazione paesaggistica è una “sfida”: la sfida di ricomporre i conflitti tra tutela e sviluppo, coniugare le necessità di tutela dei beni paesaggistici e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili. Quale sintesi agli obiettivi di sviluppo? Voglio concludere riportando, con soddisfazione, quanto accolto nel documento nazionale “AREE PROTETTE E RETE NATURA 2000 STRUMENTI PER CONIUGARE LA CONSERVAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO” in discussione il giorno 11 e 12 dicembre 2013 a Roma all’interno della Conferenza Nazionale sulle aree Protette e Biodiversità, a cui anche noi parteciperemo: “…..In sintesi, le aree protette costituiscono una componente essenziale di due obiettivi strategici del benessere dei cittadini: la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo economico, entrambi irrinunciabili nel contesto di un futuro sostenibile. A volte, i due obiettivi sono stati posti in contrapposizione ed è diffusa, presso una parte dell’opinione pubblica, la credenza che i due obiettivi siano tra loro inconciliabili. E’ vero il contrario, ma la soluzione della compatibilità passa necessariamente attraverso una rimodulazione di alcune delle attuali politiche, sia di conservazione che di sviluppo economico”. Spero che questo richiamo alla rimodulazione delle attuali politiche si conservazione e sviluppo economico che porteremo all’attenzione nazionale che ha trovato condivisione a livello Regionale possa trovare terreno fertile in ambito locale.


40 Cultura veneta 18 costantemente promessa di collaborazione e amicizia, suggellata dai doni ma anche dalla richiesta dettagliata dei persiani per la fornitura di alcuni manufatti veneziani, sia di pregio, sia destinati all’uso quotidiano. Il costo del biglietto d’ingresso è 16 euro, ridotto 8; per maggiori informazioni: info@fmcvenezia.it

Mostra a Venezia Fino al prossimo 12 gennaio, a Palazzo Ducale

L’arte delle diplomazia veneziana

NeWS

L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche della Serenissima Repubblica con le grandi potenze del Mediterraneo

Editoria

uN libro a 50 aNNi dalla morte di gigi caNdiaNi

di Roberta pasqualetto

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ltimi giorni per poter visitare la mostra ”I doni di Shah Abbas il Grande alla Serenissima” aperta fino a domenica 12 gennaio a Palazzo Ducale. L’esposizione è curata da Elisa Gagliardi Mangilli, con il coordinamento di Camillo Tonini e patrocinata dall’Ambasciata d’Italia a Teheran, dalla Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica e dall’Università degli Studi di Udine. L’esposizione racconta, attraverso opere e documenti, le relazioni diplomatiche di Venezia con le grandi potenze, rapporti consolidati con l’invio di delegazioni e doni reciproci quali prassi strategica molto diffusa soprattutto con l’Oriente. La Serenissima doveva continuamente dimostrare la sua forza contro gli avversari e i rapporti diplomatici e di ambascerie avevano finalità commerciali attraverso le quali, Venezia, riusciva a evitare eventi bellici. Un esempio interessante è rappresentato dagli scambi intercorsi tra la Repubblica e una delle più importanti potenze dell’epoca, la Persia Safavide, al tempo di Shah Abbas il Grande (1587-1629) entrambi uniti dal comune intento di contrastare la minacciosa espansione ottomana. Durante il regno di questo scià sono almeno tre i periodi durante i quali i doni e le contropartite fanno intravedere un vero e proprio commercio avviato grazie al rapporto diplomatico. Ed è proprio su questo scambio che si costruisce la mostra, inedita ed evocativa, allestita nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, che, prende spunto dalla grande tela di Gabriele Caliari, raffigurante Il doge Marino Grimani che riceve gli Ambasciatori persiani (1603), esposta nella Sala delle Quattro Porte. Il percorso espositivo si apre con alcune incisioni, provenienti dal Gabinetto dei Disegni e delle Stampe e dalla Biblioteca del Museo Correr, in cui sono illustrati i volti dei protagonisti dell’epoca, dettagliatamente ritratti da artisti europei. Osservando i dettagli di queste rappresentazioni si possono conoscere i costumi della corte Safavide, la moda nella foggia delle vesti, dei tessuti e dei gioielli. Una sezione è dedicata alla rappresentazione cartografica della Persia e presenta mappe e portolani utilizzati dai viaggiatori per orientarsi nel Mediterraneo orientale e nel Medio Oriente, la cui qualità rivela la straordinaria capacità tecnico-scientifica dei cartografi. Nelle sale sono esposti documenti curiosi: un atlante di piccole dimensioni del Theatrum orbis terrarum di Abramo Ortelio, il primo in formato tascabile e documenti risalenti al XVII secolo, tra i quali spiccano i firmani originali col sigillo dello Shah conservati presso l’Archivio di Stato di Venezia, e dai quali si evince la

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indirizzi:

discipline caratterizzanti:

CLASSICO

latino, greco e filosofia

LINGUISTICO

tre lingue straniere quinquennali (francese, inglese e tedesco)

SCIENTIFICO

matematica, fisica, disegno e storia dell'arte

SCIENTIFICO

informatica, matematica, fisica e scienze naturali

opzione scienze applicate

sociologia, psicologia, pedagogia

SCIENZE UMANE e filosofia

SCIENZE UMANE diritto ed economia, sociologia, opzione economico sociale

MUSICALE

psicologia e antropologia culturale

linguaggi musicali, composizione ed esecuzione

A

Mestre esiste un Centro Culturale e una piazza che da dicembre si arricchiranno di nuove strutture d’intrattenimento e acquisti. Tale area è dedicata a un’artista nativo nell’omonima città che dalla seconda guerra mondiale deliziò la cittadinanza con opere gentili, dolci e mai aggressive. Il pittore in questione è Gigi (Luigi) Candiani. Effettivamente non tutti conoscono l’agire di questo artista e di conseguenza nel cinquantenario della morte e i 110 anni dalla nascita si rende necessaria un’azione per destare la memoria. In quest’ambito nasce il libro, edito da Alcione Editore, “Gigi Candiani Tessere di vita” scritto dal giornalista e critico d’arte Alain Chivilò. In quest’opera l’autore traccia e unisce un excursus di critica assieme a frammenti di vissuto dell’agire umano e artistico del Maestro. La città di Mestre è il luogo di nascita e morte (5/7/1903 – 14/9/1963), dal quale Gigi Candiani partì per immortalare, pittoricamente parlando, su tavola le campagne del veneziano, le isole della laguna di Venezia, i Colli Euganei, Berici e Asolani, fino alle valli di Comacchio. Da qui l’opera dedica la prima sezione a una disamina critica contemporanea e passata nella quale l’autore evidenzia tre principali tematiche che riguardano l’Arte di Candiani: un costante studio della luce nell’irradiamento solare tra alba e tramonto, passando per una capacità fotografica immediata di bloccare e scegliere una porzione di paesaggio da dipingere, concludendo in una simbiosi nella bianca materia prima lavorativa del lavoro di fornaio. Nella seconda parte invece, si identificano tessere di vita attraverso le quali Chivilò scova e codifica particolari di vita artistica del pittore Gigi Candiani come per esempio i segreti per stendere l’imprimitura sulla tavola, le peripezie dei suoi viaggi nel recarsi a pennellare fino alla dialettica artistica del tempo. Un libro snello di occhio contemporaneo, che riporta alla luce la vita e l’agire del pittore di Mestre Gigi Candiani all’interno di una possibile sintesi: atmosfere rarefatte racchiuse in un’intima ricerca tra forme della natura e colori.


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Turatti srl leader nella lavorazione degli ortaggi E’ stata recentemente selezionata dal Cotec (Fondazione per l’innovazione tecnologica) quale esempio di eccellenza nell’innovazione E’ appena tornato dalla Germania, da ci pongono il loro problema e le loro Dusseldorf, dove ha installato una li- necessità e noi studiamo il problema nea per trattare i cavoli che poi diven- e lo risolviamo attraverso la nostra teranno crauti e dove ha ricevuto una tecnologia e l’apporto di molti artigrande accoglienza per l’eccellenza giani del nostro territorio” ci spiega del lavoro svolto tanto da stampare il signor Antonio quando lo abbiamo un libro con le varie fasi dell’installa- incontrato nella sede di Cavarzere. zione della linea, ed è già in procinto Di carattere umile, ma esuberante di ripartire per la Francia. Così scor- quando parla della sua azienda e dei rono le giornate di Antonio Turatti, continui progetti e brevetti che mette cavarzerano doc, presidente dell’o- appunto, Antonio Turatti si definisce monima azienda all’avanguardia in un buon artigiano che con tutto il campo mondiale nel trattamento suo staff riesce a risolvere i problemi degli ortaggi. Non per nulla la Turat- e fornire soluzioni valide anche per le ti di Cavarzere è stata recentemente grandi multinazionali del settore agroselezionata dal Cotec (Fondazione alimentare quali Unilever, Bonduelper l’innovazione tecnologica) quale le, Orogel, Findus ecc. “Siamo come esempio di eccellenza nell’innovazio- Armani – aggiunge – confezioniamo ne per l’acume tecnologico acquisito “abiti su misura” alle aziende che si in tanti anni di ricerche nel settore. rivolgono a noi per le loro necessità di L’azienda di via Regina Margherita dà produzione. Ci adattiamo alle varie rilavoro a 80 operai, a cui si aggiungo- chieste dei clienti tant’è che abbiamo no quelli delle aziende dell’indotto, e, 54 brevetti internazionali in essere, oltre al signor Turatti annovera il figlio per fortuna non risentiamo della crisi, considerato che Alessandro che lavoriamo molto si occupa della Antonio Turatti: società in Califor”Le mie ricchezze sono con l’estero. Signor Turatti, nia, la figlia Ilaria la mia famiglia e i miei quali veicoli responsabile degli sceglie per proacquisti e la motecnici e operai” muovere la sua glie Maria Poncina che tratta la contabilità. Col figlio azienda? Alessandro la Turatti è da ben cinque “Non puntiamo tanto sulle fiere, angenerazioni nel settore agricolo. Tut- che se le facciamo, preferiamo invece to il know-now della Turatti è frut- creare punti di incontro con il nostri to della ricerca e della realizzazione clienti con le “Porte aperte” qui a Cadell’ufficio tecnico e dell’esperienza varzere, 15 giorni nei quali li invitiamo nel settore di Antonio Turatti. “I clienti a toccare con mano come lavoriamo

Sopra Antonio Turatti

e così facciamo anche per le famiglie delle nostre maestranze, soluzione, questa, che riteniamo più redditizia”. Come si definisce lei come imprenditore? “Un buon artigiano, sono nato per lavorare, non mi stanco mai nel ricercare sempre nuove soluzioni tecnologiche, mia moglie spesso mi dice che l’azienda è la mia amante. In questo momento stiamo studiando un sistema nuovo per sbucciare le cipolle e far risparmiare tempo e denaro alle aziende che le mettono sul mercato” Un episodio che dà l’idea della sensibilità ce lo racconta il signor Antonio: “La mia nipotina Ginevra Maria ha voluto che la portassi in produzione per vedere come lavoriamo, alla fine mi ha detto, nonno che belle macchine che fai, a quel punto mi sono commosso e mi è spuntata una lacrima”. Antonio Turatti è questo, determinato e creativo nel suo lavoro ma sensibile. Sensibilità che dimostra anche per la sua Cavarzere, sempre pronto a collaborare per renderla più viva e gioiosa ai suoi concittadini.



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IL dIrITTO per IL CITTAdInO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Senza APE non si vende

L’8 ottobre di quasi dieci anni fa (2005) entrò in vigore il d.lgs. 19 agosto 2005 n. 192 con il quale venne data attuazione alla direttiva comunitaria 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, il tutto al fine di allineare la legislazione italiana alla normativa europea in materia di efficienza energetica e di contenimento dei consumi. In breve, con la normativa citata, si prescriveva l’obbligo di dotare i fabbricati di un apposito certificato da cui risultasse il rendimento energetico dell’edificio. Dal 2005 ad oggi si sono susseguite ben sei modifiche/integrazioni/ sostituzioni della normativa in oggetto, creando non pochi problemi pratici; se in prima battuta si vide la coesistenza dell’AQE (attestato di qualificazione energetica) con l’ACE (attestato di certificazione energetica) e poi del solo ACE, ora tutto è pare spazzato via dell’APE (attestato di prestazione energetica). Infatti la l. 90/2013, di conversione in legge del d.l. 63/2013 (in vigore dal 4 agosto 2013), ha introdotto, in sostituzione del “vecchio” ACE il nuovo APE, rendendone obbligatoria l’allegazione a compravendite e nuove locazioni; ciò sta a significare che l’APE deve essere esibito in originale al Notaio, che provvederà a farlo sottoscrivere ai contraenti e ad unirlo, quindi, al contratto di vendita. La mancata allegazione dell’APE è colpita con la sanzione della nullità; il contratto stipulato, cioè, è nullo e questo produce conseguenze molto gravi in capo a tutti i protagonisti della vicenda. Nullità significa, prima di tutto, sanzioni disciplinari gravissime per il Notaio rogante (che mai, quindi, procederà al rogito in mancanza di idoneo APE); significa, poi, che il trasferimento immobiliare non risulta avvenuto e che quindi l’acquirente perde i soldi e non risulta proprietario di nulla; significa, poi, certo, che l’acquirente potrà chiedere in restituzione il prezzo pagato ma significa anche che il rischio raddoppia se il venditore fallisce: in questo caso, infatti, l’immobile è del fallimento e l’acquirente ha diritto ad un rimborso in moneta fallimentare e dunque con inevitabile diminuzione; ancora, significa, che se la banca ha ottenuto in garanzia un bene da un proprio debitore che ha “acquistato” con una compravendita nulla, l’ipoteca concessa è del tutto inesistente. Anche la nuova normativa, peraltro, ha confermato alcune vecchie eccezioni, in forza delle quali l’allegazione dell’APE non risulta necessaria; così anche senza APE si potranno vendere, garage, box,

cantine, capannoni, fabbricati in costruzione, legnaie, stalle, depositi, fabbricati agricoli non residenziali ecc., cioè, in sostanza, tutte quelle costruzioni in relazione alle quali, per la loro natura o per lo stato in cui si trovano, non è necessario garantire un confort abitativo minimo. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it

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5 Min., lasciare

raffreddare, passare nel cutter il pollo con la panna e aggiustare di sale.

pelare le pere e cuocerle cuocere le castagne secche (precedenteMente aMMollate in acqua) per 1 ora e 1/2. sbianchire le verze e raffreddare veloceMente. cuocere i cavoletti in acqua e nel vino rosso.

spadellare con la pancetta in

una padella svasata d’alluMinio.

tagliare a fette sottili i funghi

porcini, cuocere in padella con

la cipolla, il tiMo e l’aglio. spalMare sopra le verze la farcia di pollo, aggiungere i funghi, adagiare sopra il filetto e richiudere il tutto con la retina di Maiale.

cuocere in forno per 15 Min. a 180°. spadellare le castagne, tagliare il filetto a Medaglioni aggiungendoli sul piatto con le verdure.

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