Il Bassano lug2022

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LUGLIO 2022

Periodico d’informazione locale - Anno II n.8

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Un viaggio spettacolare lungo tutta l’estate Città palcoscenico protagoniste di Operaestate, il grande festival diffuso con 130 eventi a Bassano e in 27 Comuni della Pedemontata veneta

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SAN LAZZARO

No a nuovi capannoni: una raccolta firme CONFARTIGIANATO

Premio fedeltà alle imprese con più di 50 anni SCUOLE

A Rondò Brenta salvata la prima elementare PALLADES

Comuni in rete promuovono servizi digitali MOBILITÀ

Due pedalate per un Centro studi in sicurezza ASSOCIAZIONI

Torna la XV edizione del premio letterario “Voci Verdi”

Niente di straordinario Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

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er giorni abbiamo avuto sotto gli occhi le impressionanti e dolorose immagini del disastro della Marmolada, quel fiume di ghiaccio e roccia che ha travolto vite e destini, quello squarcio azzurro sulla sommità del ghiacciaio morente, una ferita che non si rimarginerà più e che rimanda ad altre ferite, altri sfregi, dalla tempesta Vaia all’acqua granda a Venezia, dal mare che risale il Po in secca ai campi arsi dalla siccità o martoriati dalla grandine. segue a pag 5

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Niente di straordinario Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Raccolta firme a San Lazzaro S

i accende a Bassano il dibattito sulla richiesta di alcune aziende locali di realizzare un nuovo, grande insediamento produttivo nella zona verde a sud di quartiere San Lazzaro. Progetti contro i quali si sono da subito schierati molti cittadini ed associazioni che temono di vedere cancellata per sempre l’habitat della campagna che si sviluppa verso il casello di Bassano ovest della Superstrada Pedemontana Veneta. L’operazione prevede un intervento da 160mila metri quadrati, abbinato ad un secondo, attiguo, di simili dimensioni. I residenti del posto, attivatisi in comitato, hanno lanciato una petizione contro il progetto, raccogliendo in sole quattro uscite oltre mille firme, già consegnate al Comune. Si tratta di una prima tranche: la sottoscrizione infatti continua. Nel frattempo, la questione divide la politica cittadina. A difendere le posizioni del comitato sono scesi in campo i consiglieri comunali di opposizione, che sull’argomento avevano presentato una mozione in consiglio comunale nella quale si chiedeva alla giunta di “mettere in essere tutte le azioni in suo potere per evitare che le prospettive di urbanizzazione trovino realizzazione e ad intervenire presso tutti gli enti e le istituzioni coinvolte al medesimo scopo”. Il documento è stato ritirato con il voto della maggioranza per “motivi pregiudiziali”, scatenando una bagarre. “Non si ha memoria di un precedente simile: una mozione regolarmente iscritta all’ordine del giorno non viene discussa in consiglio”, hanno accusato i consiglieri di minoranza “Quella mozione chiamando in causa la giunta, avrebbe snaturato il ruolo del consiglio che dovrà approvare o meno la nascita degli insediamenti”, è stata la replica della maggioranza. (r.f.)

Una petizione contro i progetti di nuovi capannoni

È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.

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Questa edizione raggiunge la città di Bassano del Grappa per un numero complessivo di 18.000 copie. Iscrizione al Tribunale di Vicenza n. 10/2021 dell’11/11/2021; numero iscrizione ROC 32199

Direzione, Amministrazione ee Locale: Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >redazione@givemotions.it< > << >www.ilbassano.com< > <

Gli sconvolgimenti climatici fanno parte della lunga storia della Terra, ma non possiamo continuare a parlare, di fronte ad ogni nuova tragedia, di “tragica fatalità” o di “evento imprevedibile”, come a voler allontanare responsabilità o anche un semplice coinvolgimento che vada oltre lo shock e l’emotività del momento. Purtroppo sulla Marmolada non è successo niente di straordinario, come ci hanno spiegato gli esperti già negli istanti successivi al disastro. Da decenni il ghiacciaio è in ritirata e ormai il fenomeno è irreversibile, accentuato da annate sempre più calde, anche in quota, e povere di precipitazioni. Un fatto imprevedibile con precisione, certo, pur nella consapevolezza che prima o poi sarebbe successo. Ed è successo nel pomeriggio di una calda domenica, mentre decine di escursionisti stavano rientrando dalla vetta. Il tragico crollo del ghiacciaio ci ha risvegliati dalla nostra indifferenza perché ormai è chiaro a tutti che gli effetti dei cambiamenti climatici li stiamo vivendo “in diretta”, evento dopo evento. Solo restando dentro i confini del nostro Veneto negli ultimi anni abbiamo assistito a furiose tempeste, esondazioni e allagamenti, smottamenti, trombe d’aria, grandinate, ma anche fenomeni come la subsidenza e il cuneo salino, il mare che non trovando alcun ostacolo risale per chilometri e chilometri il fiume in secca. Ma ci sono anche aspetti meno evidenti, come un’area umida che si prosciuga, una fontana di montagna che smette di zampillare, un bosco decimato dai parassiti. Il clima sta cambiando sotto i nostri occhi, questo è un dato di fatto, non un’opinione sulla quale si può tranquillamente dissertare. E non lo è certo da oggi anzi, da decenni gli scienziati, spesso zittiti come delle petulanti cassandre, mettono in guardia sulle conseguenze di quel mezzo grado di temperatura in più, di quei millimetri di pioggia in meno, ci ammoniscono sull’uso indiscriminato delle risorse naturali e sulla massiccia produzione di anidride carbonica. Di fronte all’ennesimo segnale non possiamo voltarci dall’altra parte, ora è il tempo della consapevolezza e della responsabilità.

Redazione: Redazione: Direttore responsabile Nicola Stievano << > >direttore@givemotions.it< Redazione << > >redazione@givemotions.it<

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Centro Stampa: Rotopress International via Brecce · Loreto (An) Chiuso in redazione l’11 giugno 2022


Economia&Sviluppo

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Confartigianato. ll mandamento di Bassano ha premiato le attività iscritte da almeno cinquant’anni

Imprese artigiane: riconoscimenti per la fedeltà associativa U

n riconoscimento alle imprese che da almeno 50 sono iscritte al mandamento di Bassano di Confartigianato. Un premio per la “Fedeltà associativa”, ma anche al lavoro, all’impegno, alla passione e alla dedizione degli artigiani. Più generazioni sono salite sul palco allestito nella suggestiva cornice di Villa Cappello Morosini di Cartigliano. “È la prima volta che premiamo le aziende che da oltre mezzo secolo condividono il loro cammino con la nostra associazione”, ha spiegato il presidente del mandamento bassanese, Sandro Venzo, evidenziando il grande valore economico l’intraprendenza, l’innovazione e la professionalità imprenditoriale espresse da queste realtà. “A loro – ha aggiunto - va un ringraziamento e un plauso. È un riconoscimento che vale una vita di dedizione e passione per il lavoro artigiano e che può essere d’esempio e stimolo per molti giovani che intendessero intraprende questa strada, non facile, ma ricca di soddisfazioni”. Grande la commozione dei premiati nella cui mente, durante la cerimonia, si sono succeduti i fotogrammi di decenni di lavoro e di vicissitudini, proprie o dei genitori e nonni; qualche azienda, infatti, è arrivata alla terza, quarta generazione. Alla premiazione è intervenuto anche il presidente provinciale di Confartigianato, Gianluca Cavion che ha evidenziato la capacità degli imprenditori di lavorare, di dedicarsi alla famiglia e di impegnarsi per il territorio. A fare gli onori di casa, il sindaco e onorevole Germano Racchella, che ringraziando i vertici asso-

ciativi per aver scelto Villa Cappello, ha ricordato il ruolo avuto in passato da Cartigliano nella lavorazione della seta, mentre l’europarlamentare Mara Bizzotto ha ribadito l’importanza di sostenere le imprese anche dal punto di vista economico. Presente anche l’assessore regiona-

Il presidente Venzo: “È un riconoscimento che vale una vita di dedizione e passione per il lavoro artigiano e che può essere d’ esempio e stimolo per molti giovani” le alla sanità e sociale Manuela Lanzarin che ha citato il progetto Giano avviato proprio nel territorio di Cartigliano. “Le imprese artigiane, che portano avanti la tradizione, sono l’ossatura della nostra società e dell’economica reale su cui

si deve investire – è stata la dichiarazione dell’assessore al lavoro Elena Donazzan -.Il mondo dell’artigianato è quasi sempre composto da famiglie con forti valori di coesione che si sono trasformati in imprese. Da un’idea si è costruito un progetto di vita tramandato di padre in figlio e che ha costruito una impresa fondata sull’economia reale, così distante dall’economia finanziaria che fa i conti solo con i bilanci. C’è ora la necessità di cambiare il passo sia a livello nazionale che europeo: troppe regole, direttive, leggi sono fatte contro l’imprese e sono oggi incomprensibili. E abbiamo bisogno di azioni di governo che mettano al centro le esigenze dell’economia e delle imprese italiane, ma abbassando i costi di produzione”. Le aziende premiate. Bassano del Grappa: A.T.B. di Cocco Christian & C. s.a.s.(impiantista), Autoservice F.lli Mattana sas di Roberto Mattana(autofficina), Adesiv srl (prod. colle sintetiche)

Ceramiche Acquatonda di Cadore Daniela-Luca & C. snc (prod. ceramiche), Giorgio Comacchio (meccanica), Ego Hairdressing di Michele Battaglia, Enrico Fietta & C. snc (acconciatura), I Giacobbo parrucchieri di Giacobbo Jonny e Helen Maria snc (acconciatura), Giovanni Gnesotto (prod. mobi-

L’assessore regionale Donazzan: “Le imprese artigiane, che portano avanti la tradizione, sono l’ossatura della nostra società e dell’economia reale su cui si deve investire” li). Cartigliano: Ceramiche Bravo di Enrico Bravo & c. snc(prod. ceramiche); Cassola: Cenere Vittorino s.n.c. di Cenere Aldo, Valter & c.(impresa edile); Gio’ Anna snc di Canilli Anna Maria & c. (confezioni); Sami snc di Pagnon

Cristian & c. (impiantista), Panificio Garlani snc di Garlani Pierangelo & c.(prod. pane e dolci); Mussolente: Giuseppe Sella (impiantista); Romano d’Ezzelino: Bianchin Pietro (barbiere), Carrozzeria Ezzelina di Cusinato Antonio e Luigi snc (carrozzeria); Carrozzeria Lessio srl (carrozzeria); Venzo stampi srl (costruzione stampi); Essegi s.n.c. di Merlo Giancarlo e Alberto (riparazione assistenza macchie per la pulizia); Rosa’: Antica Orologeria e Oreficeria Parolin 1885 di Bordignon Francesco & e. snc (orologeria e oreficeria), Bonamin Valentino snc di Bonamin Giovanni (carpenteria metallica); Ceramiche d’arte F.l. snc di Campagnaro Fabrizio & Loriano (prod. ceramiche), Ebanart srl (lucidatura e laccatura mobili), F.lli Bordignon s.n.c. di Bordignon Francesco (falegnameria), F.lli Campagnolo snc di Campagnolo Francesco & f (produzione mobili) Falegnameria Vellardi srl (produzione mobili); La.Ver.Mec. s.r.l. (costruzione di parti ed access. bici), Aurora Lago (acconciatrice), Moletta Mobili s.a.s. di Moletta Moreno & c. (produzione mobili), Pul.Met s.r.l. (rettifica lappatura), Cidonio snc di Cidonio Leonardo e Felice (costruzione stampi); Rossano Veneto: Giorgio Ambroso (orologiaio); Solagna: Artistica Marmi di Todesco Gabriele & c. snc (lavorazione marmi); Tezze sul Brenta: Ambrosi Fratelli snc Ambrosi Stefano Simone Antonio (riparazione attrezz. agricola); Autocarrozzeria Zanon Antonio (carrozzeria); Valbrenta: Segheria Frison Franco s.n.c. di Frison Ettore e c. (lavorazione del legno).


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Scuola

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Nuovo anno scolastico. A permettere il mantenimento della classe la riduzione del tempo pieno

A Rondò Brenta salvata la prima elementare C

ancellata nei mesi scorsi per non aver raggiunto il numero minimo di iscrizioni necessario per istituire la classe, a sorpresa è tornata in vita la prima elementare della scuola San Francesco d’Assisi di Rondò Brenta: per il prossimo anno scolastico, a settembre, partirà regolarmente. L’assessorato all’Istruzione e la dirigenza dell’Istituto comprensivo 3 hanno trovato una soluzione reperendo docenti all’interno dello stesso Ic, che sono stati ridistribuiti con il sostegno dell’Ufficio scolastico provinciale. A permettere l’operazione, la riduzione dell’orario rispetto al tempo pieno offerto solitamente dal plesso: da 40 a 27 ore settimanali. Quindi, le lezioni si faranno tutte le mattine e due pomeriggi. Tuttavia, si stanno cercando soluzioni per coprire le tre fasce pomeridiane mancanti. Un risultato giunto inaspettato, quando oramai le famiglie dei 14

bambini già iscritti non ci speravano più e attendevano istruzioni su dove far iniziare l’anno scolastico ai figli. Ma anche un risultato frutto delle loro pressioni, di alcuni consiglieri comunali di opposizione, in particolare del Partito democratico e delle civiche Bassano per tutti e Bassano passione Comune. Determinante il lavoro condiviso tra Ufficio scolastico provinciale diretto da Nicoletta Morbioli , l’assessore bassanese Mariano Scotton e la dirigente dell’Ic 3 Annarita Marchetti. Secondo le norme, infatti, si possono autorizzare classi solo se sono iscritti almeno 15 bambini, tranne che in casi eccezionali, per questioni legate all’organico degli insegnanti. A Rondò erano 14, ma quando sembrava tutto perduto, gli addetti ai lavori sono riusciti, recuperando docenti interni all’Ic 3 nelle pieghe delle graduatorie, a garantire la prima, sebbene non a

tempo pieno. “Con il comitato di quartiere che mette a disposizione la sede, stiamo provvedendo a coprire i tre pomeriggi mancanti con attività educative e di formazione per rispondere alle esigenze delle famiglie”, ha anticipato Scotton . “Ricorreremo a docenti in pensione e a volontari per il doposcuola – ha aggiunto Giorgio Tartaggia, presidente del comitato di quartiere - Stiamo cercando di mettere insieme un team e vogliamo garantire il servizio mensa agli scolari nei tre giorni in cui non è previsto il rientro ufficiale”. Soddisfatti i genitori interessati, che hanno accolto la notizia tra le lacrime di gioia. Dopo tante battaglie sono riusciti a scongiurare, almeno per quest’anno, l’inizio di un’agonia della scuola. Una crociata nella quale avevano avuto l’appoggio del quartiere. Il plesso rappresenta infatti il cuore pulsante, il punto aggregativo dei re-

sidenti della zona più multietnica di Bassano. “Non tutti i residenti sono motorizzati e si sarebbero trovati in difficoltà ad accompagnare i figli fuori zona”, ha osservato Luigi Tasca, segretario di circolo bassanese del Pd, schieratosi a fianco delle famiglie. Il problema della carenza di iscritti però potrebbe ripresentarsi il prossimo anno. L’assessore Scotton ha già messo in guardia la comunità di Rondò Brenta. “I nati nel 2016 e residenti sono 21, ma solo 14 si sono iscritti alla

prima classe della San Francesco, gli altri hanno scelto scuole esterne – ha sottolineato– Una situazione che potrebbe ripetersi il prossimo anno. Cerchiamo di prevenirla pensandoci per tempo. Difficilmente l’operazione adottata quest’anno potrà ripetersi”. Il problema della denatalità si sta facendo sentire sul sistema scuole dell’obbligo bassanesi. A settembre non partirà la prima media in quartiere Marchesane e nel breve termine altri istituti rischiano di chiudere. (r.f.)


Innovazione

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Territorio. Le varie attività hanno impegnato una rete di 15 Comuni del territorio bassanese

Il progetto Pallades accorcia le distanze tra cittadini e servizi digitali Oltre ai Comuni protagoniste associazioni di categoria, scuole e imprese con l’obiettivo di far acquisire alla popolazione nuove competenze

È

tempo di bilanci per il progetto Pallades che ha impegnato una rete di 15 Comuni del territorio bassanese, associazioni di categoria, scuole e imprese con l’obiettivo di far acquisire alla popolazione le competenze digitali e per favorire le dinamiche di contaminazione tra territorio e pubbliche amministrazioni, necessarie ad attuare un più ampio piano di innovazione sociale e di creazione, ammodernamento e diffusione dei servizi pubblici digitali, in accordo con le linee di indirizzo evidenziate dall’Agenda Digitale della Regione Veneto. Al tempo stesso ha fornito gli strumenti utili ai meno esperti per non cadere nelle insidie e nei pericoli della rete.

Un progetto, dunque, voluto per accorciare le distanze tra i cittadini e il mondo digitale dei servizi, reso possibile da un finanziamento regionale ottenuto tramite un bando dal coordinamento delle amministrazioni. Una collaborazione concreta, per “traghettare” la società, le imprese, ma anche gli enti locali ancora legati a dinamiche “analogiche” verso la digitalizzazione, l’innovazione sociale, accrescendone la consapevolezza rispetto alle potenzialità del settore diffondendo la cultura degli open data. Durato 16 mesi, il progetto è arrivato alle battute finali ed il bilancio è ampiamente positivo, con oltre 2mila iscritti alle 162

attività organizzate; sono state 592 le ore di formazione erogate con un indice medio di gradimento pari a 4 su 5. Inoltre, sono stati caricati su YouTube 70 video relativi ad alcune attività, che possono essere sempre visualizzati. Base operativa di Pallades, la sede dell’InnovationLab Cre-Ta attivata a San Giuseppe di Cassola che ha ospitato molti degli eventi proposti dando anche un contributo in termini pratici e strumentali. Per consentire le attività sono state istituite 15 palestre digitali, installate 60 postazioni pc e 16 sistemi professionali per le videoconferenze: tutti utilizzabili dalla popolazione gratuitamente. (r.f.)

La coordinatrice Da Ros: “Iniziativa rivolta anche alle persone inesperte”

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’81 per cento delle proposte ha coinvolto direttamente i cittadini; il 9,15 è stato pensato per gli studenti, il 6,54 per le imprese. I partecipanti hanno dimostrato interesse in particolare per i laboratori di alfabetizzazione informatica, quelli dedicati al cyberbullismo, per gli eventi digitali, per i servizi della pubblica amministrazione, ma anche per la sicurezza informatica riservati agli utenti domestici, oltre che per un uso etico dei social media e del linguaggio. Il progetto ha inoltre avuto il merito di avvicinare alle tecnologie persone inesperte. “Circa 50 partecipanti alle

proposte quando si sono iscritti non avevano nemmeno un indirizzo mail”, ha osservato Elena Da Ros, la coordinatrice di Pallades. Un’esperienza moto positiva, dunque, che il coordinamento dei Comuni aderenti - capofila quello di Bassano - vorrebbe poter sviluppare ulteriormente. “È stato un percorso intenso che ci ha permesso di lavorare su tematiche concrete, come la mobilità e il turismo sostenibile, sulle quali sono stati organizzati degli hackathon per gli studenti con il coinvolgimento delle associazioni di categoria”, ha ricorda-

to Roberto Marin, vicesindaco di Bassano, nonché assessore all’Innovazione. Anche la Regione ha riconosciuto la validità di Pallades premiandolo per aver “coinvolto la popolazione, per aver attivato una rete efficiente tra le municipalità e per il taglio motivante”. Ora i Comuni protagonisti guardano al futuro, auspicando di poter proseguire l’attività di formazione con il rifinanziamento del progetto da parte della Regione. (r.f.)


Cultura

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Operaestate. Il Festival ha inserito un programma, ricco di eventi, di danza e teatro ispirati alla sua opera

Omaggio a Canova nel bicentenario della morte O

peraestate racconta Canova. Nel bicentenario della morte del celebre artista, del quale il museo di Bassano possiede uno dei fondi di più importanti al mondo per lo studio e la conoscenza del grande scultore, il Festival ha inserito un programma, ricco di eventi, di danza e teatro, ispirati alla sua opera. Un viaggio nel tempo e nell’arte che indaga in particolare la relazione fra Canova e la danza. Il focus s’intitola “Dedicato a Canova” e si articola in diversi appuntamenti la maggior parte dei quali si concentra dal 22 al 24 luglio. È nato da una ricerca sulle opere, i diari e gli album custoditi nei musei bassanesi, che Operaestate porta nella città, attraverso i corpi di danzatrici, danzatori e cittadini. Riflettono sull’opera canoviana grandi compagnie italiane e internazionali, attraverso nuovi titoli o creazioni rilette per l’occasione. È il caso di Aterballetto, che presenta due lavori di coreografi israeliani, Yeled del giovane Eyal Dadon e Secus del noto Ohad Naharin (22 luglio, alle 21.20, Teatro Tito Gobbi al Castello degli Ezzelini), e che con Microdanze Re-enactment propone un’antologia di brevi coreografie per lo spazio pubblico ispirate a Canova (23 luglio, alle 17.30 piazza Libertà). Anche la compagnia Kor’sia, in IGRA, prosegue il percorso di riletture del patrimonio coreografico, sotto lo sguardo di due sculture che potrebbero essere quelle di Canova (23 luglio, alle 21.20, Teatro Remondini), così come il Collettivo Giulio e Jari riflette sull’ideale del passo a due e ricrea forme classiche in Pas des deux Canova (24 luglio, alle 18.30 Chiesa di San Giovanni); mentre Promise, di Sharon Eyal per la compagnia tedesca TanzMainz indaga le relazioni tra personaggi che abitano il palcoscenico come statue neoclassiche plasmate dalla musica elettronica (24 luglio, alle 21.20, Teatro Tito Gobbi al Castello

“Dedicato a Canova”: un viaggio nel tempo e nell’arte che indaga la relazione fra lo scultore e la danza degli Ezzelini).L’arte di Canova non solo esce dai musei, ma coinvolge anche i cittadini: a partire dalle camminate coreografiche del giovane gruppo di artisti Base9 (Dancing Strides #5 - Choices Canova walk), in scena il, 22 e il 24 luglio, alle 17.30, in centro storico; a due progetti di comunità, l’uno sul concetto di bellezza a firma di Beatrice Bresolin (L’oro versione Canova), il 23 e 24 luglio alle 15 a Palazzo Bonaguro, l’altro ispirato ai carteggi e ai diari di Canova, ideato da Marco D’Agostin (Scrivere lettere è sempre pericoloso) in programma il 22, il 23 e il 24 luglio alle 17 nel chiostro del museo civico. Il Festival sarà anche un viaggio alla scoperta dell’epoca, dello stile e delle sfide che hanno segnato la vita artistica e privata di Canova. A Luca Scarlini il compito di raccontarli, in 2 incontri tra musica e parola in altrettanti luoghi che ricordano le atmosfere in cui si muoveva il celebre artista: a Villa Ca’ Erizzo, a Palazzo Roberti e Villa Ca’ Rezzonico (Ekphrasis Canova, 16 luglio, 6 e 7 agosto). E se moltissime delle opere di Canova sono ispirate alla mitologia classica, non può mancare un appuntamento sulla riscoperta della letteratura e la sapienza degli antichi, con Toni Servillo, che ne Il fuoco sapiente di Giuseppe Montesano esplora la bellezza e la conoscenza (8 settembre, Teatro Tito Gobbi al Castello, alle 21). Un’estate neoclassica e contemporanea, per un dialogo con arte e letteratura, per lasciarsi ispirare su cosa sia classico, sul ruolo dell’arte, su bellezza e patrimonio culturale. (r.f.)



Eventi

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Festival. Filo conduttore dell’edizione in corso di Operaestate il tema delle relazioni umane

Spettacoli fino a settembre a Bassano e in 27 Comuni della Pedemontana D

anza, teatro, musica, progetti multidisciplinari, cinema, un filone, il Minifest, tutto dedicato al pubblico dei più piccoli, e poi i nuovi linguaggi del segmento B-Motion. A Bassano, cuore pulsante del Festival, e negli altri 27 Comuni della Pedemontana Veneta aderenti al progetto culturale, proseguono fino a settembre gli appuntamenti di Operaestate che quest’anno ha come filo conduttore il tema delle relazioni umane, con il patrimonio artistico e con l’ambiente. Allo stesso tempo celebra i numerosi, significativi anniversari, da Canova a Pasolini, passando per Meneghello e Zanzotto.

L’assessore Giovannella Cabion e la direttrice del Festival Rosa Scapin: “In scena grandi artisti e giovani talenti della danza, del teatro e della musica, per un’estate spettacolare tra i luoghi d’arte e i paesaggi di Bassano e della Pedemontana veneta” La nostra amministrazione comunale è davvero orgogliosa di questa nuova edizione che si concentra sul tema delle relazioni, dopo un periodo in cui sono state molto complicate a causa dell’emergenza sanitaria - spiegano Giovannella Cabion, assessore alla Cultura del Comune di Bassano e Rosa Scapin, la direttrice del Festival - Lo declineremo in riferimento al patrimonio culturale, all’ambiente, al benessere originato dai processi culturali. Coinvolgendo grandi artisti e giovani talenti della danza, del teatro e della musica, per un’estate spettacolare tra i luoghi d’arte e i paesaggi di Bassano e della Pedemontana veneta. Con focus speciali sul patrimonio culturale che si impone con gli speciali anni-

versari di questo 2022, primo fra tutti il bicentenario Canoviano che Bassano celebrerà per tutto l’anno, a partire proprio dai progetti speciali di Operaestate”. Il cartellone inaugurato all’inizio del mese prosegue martedì 18 luglio a Bassano, al Teatro Tito Gobbi del Castello degli Ezzelini (alle 21.20), dove Marco Paolini, con Patrizia Laquidara, e le musiche originali di Alfonso Santimone, presenta “Boomers”; recuperando il lavoro di “Bestiario italiano” Paolini torna a riflettere sul cambiamento degli ultimi 20 anni. Tra gli altri appuntamenti del calendario, giovedì 21 luglio alle 21.20, sulle rive del Brenta, in località Campolongo del Comune di Valbrenta, Vasco Mirando-

la, Martina Pittarello e Gabriele Grotto rendono omaggio allo scrittore vicentino Luigi Meneghello, nel centenario della nascita, con “Non è stato un viaggio per mare” che racconta l’avventura umana e letteraria dell’autore in 12 quadri. Sempre al Castello, martedì 26 luglio (21.20) la compagnia Pippo Delbono/Ert

presenta il nuovo lavoro intitolato “Amore”, un viaggio musicale e lirico sulle note del fado portoghese. Giovedì 28 luglio (21.20) il Chiostro del Museo Civico ospiterà il primo appuntamento del ciclo musicale “Giovani talenti” con protagonista il pianista Gabriele Strata. Il mese di luglio di Operaestate si chiude all’insegna dell’opera. Domenica 31 al Teatro Tito Gobbi al Castello (alle 21) andrà in scena il Rigoletto uno dei capolavori di Giuseppe Verdi; ad eseguirlo, l’Orchestra di Padova e del Veneto guidata dal maestro concertatore e direttore Nicola Simoni per la regia Giuseppe Emiliani. Agosto si apre con il teatro. Nella serata di lunedì 1, a Solagna, si terrà “Saga Salsa” con cui Qui e ora residenza teatrale celebra il culto del cibo (Trattoria da Doro). La grande musica e il teatro tornano protagonisti il 2 agosto (alle 21) al Teatro al Castello Tito Gobbi di Bassano con

il violoncellista Mario Brunello ed il musicologo Guido Barbieri che propongono “Vorrei essere scrittore di musica. Bach e Pasolini” dedicato ad un altro grande esponente culturale del nostro novecento, anch’esso nato cento anni fa: Pier Paolo Pasolini. Sempre il Castello degli Ezzelini il 3 e 4 agosto ospita due serate dedicate ai giovani talenti musicali, mentre il 5 agosto, sarà la volta dell’omaggio al poeta di Pieve di Soligo, Andrea Zanzotto, nel centenario della nascita. Sarà proposto da Anagoor che presenta la sua nuova produzione Ecloga IX. Il 10 agosto, il “Tito Gobbi” ospiterà Babilonia Teatri con Pietre Nere coproduzione del festival. Un nuovo progetto con il qual la compagnia indaga il concetto di casa a partire da luoghi che case non sono: case di riposo, case famiglia, il carcere, la strada, l’ospedale, i dormitori, i centri d’accoglienza, per chi li abita sono casa. Per tutte le info, www.operaestate.it. (r.f.)



Sport

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Contributi. Anche le società dilettantistiche alle prese con certificazioni e Modelli Unici

Imposte dirette, calcolo e nuove scadenze per le associazioni

I

n condizioni di normalità, anche le associazioni e società sportive dilettantistiche con partita Iva sono tenute alla presentazione del Modello Unico Enti Non Commerciali tramite il quale si dichiarano i redditi conseguiti nell’anno d’imposta precedente e così lo scorso 30 giugno scadeva-

no i termini per il pagamento delle imposte dirette senza maggiorazioni ed interessi sugli importi dovuti a saldo 2021 ed eventuale primo acconto Ires 2022. L’obbligo riguarda infatti non solo società di capitali ma, più in generale, enti commerciali e non commerciali.

I codici tributo da indicare nel modello F24 rimangono invariati e sono: codice 2003 per il saldo Ires 2021; codice 2001 per il primo acconto e codice 2002 per la seconda rata o unico acconto da versare entro il 30 novembre. Se si fa eccezione per la possibilità di rateizzazione delle imposte

il cui saldo non deve però andare oltre il 30 novembre, non c’è stata alcuna proroga alle normali scadenze fiscali per quanto riguarda associazioni, società sportive e più in generale per le associazioni del Terzo Settore le quali, peraltro, optano ancora in il regime fiscale forfetario di cui alla legge 398/91 in ossequio al quale le Imposte Dirette da versare si calcolano sul 3% del reddito commerciale imponibile conseguito nell’esercizio di imposta. Si tratta, a ben vedere, di uno dei regimi fiscali più blandi del panorama tributario ed è per questo che non varrebbe la pena arrabattarsi in conteggi per il pagamento rateizzato ed il calcolo dei relativi interessi sul ritardo. Allo stesso modo, tutto calcolato e pagato, perché aspettare il 30 novembre per l’invio della dichiarazione e non comportarsi invece come un tempo quando allo stesso 30 giugno andava

chiusa e spedita ed archiviata con tutti pensieri dell’anno precedente? Infine, qualcuno dei nostri dirigenti sportivi più attenti si sarà incuriosito a sentir parlare di manovra fiscale e misure di sostegno in favore dello sport (art. 1, commi da 185 a 190). Niente che riguardi lo sport di base, purtroppo: “Per gli anni 2022,2023 e 2024 - recita, infatti, la norma - per le sole federazioni sportive nazionali riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano, gli utili che derivano dall’esercizio di attività commerciale non concorrono a formare il reddito imponibile ai fini dell’imposta sul reddito delle società e il valore della produzione netta ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive”. Tale risparmio, secondo lo spirito della norma, dovrebbe tradursi in sostegni per le società affiliate, ma quella è tutta un’altra storia. (g.a.)


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Mobilità

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Sostenibilità. Eventi per sensibilizzare amministratori, presidi, insegnanti, genitori, studenti e residenti

Pedalate per un Centro studi sicuro

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i sono svolte presso il Centro studi di Bassano le due “Pedalate per un Centro studi sicuro” organizzate da Fiab Bassano (Federazione italiana ambiente e bicicletta) in collaborazione con l’Unione comitati genitori delle scuole superiori bassanesi (Ucg) ed il Gruppo di lavoro sulla mobilità sostenibile del Bassanese di recente costituzione. I due eventi sono stati creati per sensibilizzare amministratori, presidi, insegnanti, genitori, studenti, residenti dei quartieri, forze dell’ordi-

Si moltiplicano le iniziative per rendere il Centro studi cittadino più sicuro, più libero dai mezzi a motore, più verde, più sano ne, Servizio prevenzione Ulss7 ed enti del trasporto pubblico locale TPL sulla necessità di rendere il Centro studi cittadino più sicuro, più libero dai mezzi a motore, più verde, più sano. La partenza all’entrata dell’istituto Remondini e Scotton in via Travettore ed arrivo in via Bach; il primo e l’ultimo dei punti critici della viabilità dell’area scolastica cittadina analizzati dagli organizzatori delle due pedalate con lo scopo di pedalare insieme lungo un itinerario che faccia capire le criticità e l’emergenza sicurezza al Centro studi. Presenti fra gli altri gli assessori comunali all’istruzione Mariano Scotton e ai lavori pubblici Andrea Zonta, il consigliere provinciale con delega agli

istituti scolastici Davide Berton, Maria Caterina Bonotto del dipartimento Prevenzione dell’Ulss 7, il presidente del consiglio di quartiere Santa Croce Egidio Zilio, alcune insegnanti e rappresentanti dei genitori. I due “tour” sono stati guidati dal presidente Fiab Renzo Masolo, coadiuvato da Valter Lovato del Comitato genitori ed alcuni soci Fiab e del Gruppo di lavoro sulla mobilità sostenibile del Bassanese. “Abbiamo fatto questa pedalata tecnica toccando la ventina di punti critici del Centro studi – riferisce Renzo Masolo - sempre più preoccupati per la sicurezza dei nostri ragazzi. E’ più che mai urgente partire dal Centro studi per fare anche una rivoluzione territoriale di messa in sicurezza degli istituti e delle aree scolastiche. Motivo per cui stiamo lavorando su un questionario da distribuire agli studenti e a tutti i dipendenti del Centro studi. Senza questi dati si rischia di navigare a vista”. L’impegno della Fiasb è di avviare un percorso partecipato che porti alla progettazione e realizzazione di un campus scolastico che diventi un luogo sicuro, dove i ragazzi e le ragazze possano sentirsi a “casa”, in un luogo tranquillo, con tanto verde; un luogo di benessere e aggregazione. Contare all’interno dell’area del Centro studi 160 posti auto segnati, che poi superano i 200 con il parcheggio selvaggio che si verifica ogni giorno, non è accettabile. Perché non si tratta più un’area scolastica ma di un parcheggio diffuso per cui siamo molto preoccupati che prima o poi succeda qualcosa di grave”. (d.l.)


Associazioni

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“Va’ pensiero”. Intervista a Maria Nives Stevan, presidente di una delle realtà culturali oggi più attive

Torna la XV edizione del premio letterario “Voci Verdi” Dalla sua prima edizione il premio ha ampliato le sezioni di partecipazione che oggi sono addirittura sei: poesia, racconto, fumetto, giovani, scuola primaria, detenuti e disegni

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uest’anno è giunto alla sua 15esima edizione il premio letterario “Voci Verdi” organizzato dall’associazione culturale Va’ Pensiero, al fine di far conoscere e valorizzare nuovi poeti, scrittori e giovani disegnatori. Dalla sua prima edizione il premio ha ampliato le sezioni di partecipazione che oggi sono addirittura sei: poesia, racconto, fumetto, giovani, scuola primaria, detenuti e disegni. Per partecipare alle sezioni poesia, racconto e detenuti bisogna aver compiuto 16 anni. Alle sezioni fumetto e giovani possono concorrere ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni mentre alla sezione scuola primaria sono ammessi i bambini delle classi 4^ e 5ª elementare. Per le sezioni giovani e fumetto, poi, è la commissione del premio a dettare di anno in anno il tema del concorso che quest’anno era, ad esempio: tecnologia ieri e oggi. Se le quote di partecipazione sono simboliche e gratuite per i giovani e i carcerati, interessanti sono i premi: dall’attestato di partecipazione ai buoni libro ai trecento euro dei primi classificati delle categorie maggiori e per tutti la soddisfazione di essere pubblicati o citati nella annuale antologia la cui copertina quest’anno è stata affidata all’estro di Cesare Gerolimetto. L’associazione Va Pensiero è attiva da oltre 15 anni, spiega la presidente Maria Nives Stevan. “Sono sempre stata una animatrice del mio territorio e impegnata su tanti fronti. Nel 2007, resami conto che la Regione Veneto favoriva iniziative vicine al nostro scopo sociale ovvero valorizzare la cultura e le tradizioni venete, non potendo partecipare ai relativi bandi come persona fisica ho coinvolto qualche amico e fondato l’associazione per aggiungere qualche altra risorsa pubblica ai contributi che personalmente soci ed amici dedicano alla causa”. Lei vanta trascorsi sportivi. “Il tennis è il mio sport preferito, ancora oggi mi piace praticarlo non solo per tenermi in forma ma anche per partecipare ad attività agonistica nella mia categoria. Prima maestra sportiva di tennis bassanese, mi è sempre piaciuto l’aspetto didattico e l’avviamento alla mia disciplina

Sei le sezioni di concorso: poesia, racconto, fumetto, giovani, scuola primaria, detenuti e disegni

nella quale le prime affermazioni risalgono agli ani Settanta, ovvero l’epoca in cui io ho preso in mano quel magico inseparabile strumento che è la racchetta con passione nel competere tanto da vincere i Campionati Italiani di Zingonia 1975 ad appena 30 giorni da parto e venire apostrofata sulla stampa dell’epoca come “mamma d’attacco con grinta”. Torniamo allora al premio letterario che dalla prima edizione ad oggi è divenuto un punto di riferimento nazionale per la qualificata ed eterogenea partecipazione. Cosa le ha dato più soddisfazione? “Il fatto che il premio, che vuo-

le esaltare le tradizioni culturali del territorio, riceva sempre maggiori contributi da autori diversi. E un interesse crescente che noi ricambiamo organizzando le annuali presentazioni e premiazioni nei più suggestivi angoli della nostra terra: dal Duomo cittadino a Palazzo Sturm, Palazzo Bonaguro, il Museo Civico, le ville Ca’ Rezzonico, Ca’ Erizzo e quest’anno Villa Fanzago. Ma anche a Villa Caffo di Rossano Veneto e Villa Cappello Morosini di Cartigliano”. Le premiazioni di quest’anno? “Si sono svolte il 28 maggio a Villa Fanzago di Bassano del Grappa che ospita anche parte del liceo classico locale. Vincitori e i finalisti sono stati accolti da un parterre di Autorità ed ospiti di eccezione nella bellissima sala delle feste dove con garbo ed eleganza abbiamo presentato anche la 15^ antologia del premio “Voci Verdi” alla presenza dei componenti della commissione esaminatrice composta da trentadue tra poeti, scrittori, grafici e gente di cultura che ringrazio per la vicinanza e competenza che aumentano ogni anno il prestigio del premio”. Vincitori 2022? “Sono tanti quante le sezioni e più di uno per sezione. Cinquantadue tra premiati e segnalati. Vincitrice della sezione regina, la Poesia, Cristina Lora. Tutti gli altri, manco a dirlo, li troverete sul sito “vociverdi”. Giancarlo Andolfatto


La nostra Storia

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Colli Alti. Partecipata cerimonia per il 104° anniversario dell’impresa del 9° Reggimento d’Assalto

Commemorati sul Col Moschin i valorosi soldati della “Battaglia del Solstizio” L

o scorso 18 giugno sul Col Moschin ad un tiro di schioppo dalla città del Grappa, è stata commemorato il 104° anniversario dalla “Battaglia del Solstizio” che sulle ultime propaggini montuose sopra Bassano, vide tra i protagonisti nell’arresto dell’avanzata austro ungarica proprio quello che è il 9° Reggimento d’Assalto il quale da allora si fregia del nome di quei luoghi, “Col Moschin” ed ogni anno vi ritorna in armi per rinnovare sui Colli Alti il ricordo dei suoi valorosi soldati “Caduti” proprio su quel confine dal quale ieri come oggi uno sguardo verso la pianura ti porta d’infilata fino al Ponte degli Alpini e ti lascia immaginare come i piani di guerra considerassero quei luoghi come l’ultimo ostacolo alla conquista della pianura da nord ovvero dall’Altopiano, dalla direttrice della Valsugana e dal Grappa, appunto. Sembra prosopopea e trito rinnovo di memorie che nessuno ormai può più vantare, ma è su quelle memorie che di fronte a cippi commemorativi, cappelle e cimiteri alpini, figli, nipoti e pronipoti in armi e sul presentat - arm o come semplici cittadini cui l’Italia è stata

accomunati da un senso di appartenenza che in queste occasioni si rinnova tra il palpabile entusiasmo e l’emozione nel rievocare comuni trascorsi. Tra i drappelli da citare, oltre al gruppo bandiera del Comune di Solagna, amministrazione organizzatrice, anche il labaro della Scuola Militare Nunziatella da dove molti giovani entrano poi alla Accademia Militare per proseguire la loro carriera nei vari reparti paracadutisti. Regista della bella giornata è staconsegnata capace di rialzarsi dalle atrocità delle due guerre, rinnovano il loro rispetto per chi non c’è più e la vocazione per la pace sancita dalla Costituzione italiana. Così, dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa di San Giovanni ai Colli Alti dal Cappellano Militare don Giorgio Zakher, il raduno è proseguito con una cerimonia in armi sul Col Moschin, attorno al cippo che ricorda il punto dell’arresto. Da metà mattina l’afflusso sul pianoro è stato reso incessante da paracadutisti in congedo, studenti, autorità civili e militari in armi o bardati con divise storiche, tutti

to come suo solito il Colonnello degli Alpini Gaspare Bellò che prima degli onori e dell’allocuzione ufficiale ha fatto l’inquadramento topografico e storico dei luoghi. Un copione vecchio perché tutto si rinnovi, insomma: attenti, squilli di tromba, alzabandiera, Inno nazionale, Onori ai Caduti, la canzone del Piave, riposo ed arrivederci tra un anno con lo stesso entusiasmo. Giancarlo Andolfatto

LA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO 15 giugno 1918 Fu l’ultima offensiva austriaca della Prima guerra mondiale e si arenò davanti alla valorosa resistenza dei soldati italiani. Il nome “battaglia del solstizio” lo dobbiamo a Gabriele D’Annunzio che il 9 agosto 1918 con 11 aeroplani Ansaldo andò a sorvolare Vienna inondandola di manifesti inneggianti alla vittoria italiana. Nel 1918 gli austriaci spinti anche dalle difficoltà di approvvigionamento, decisero che a giugno avrebbero dovuto arrivare alla fertile pianura padana per dare al conflitto una svolta decisiva. L’offensiva prevedeva l’impiego di ben 66 divisioni che si stavano preparando senza che i servizi di informazione italiane dessero molto peso alla cosa causa informazione e contro informazione. Frattanto rinforzata una seconda linea difensiva, le artiglierie italiane anticiparono l’attacco degli austriaci con una pioggia di granate che illuminarono il fronte visibile fino all’Adriatico. Ai primi contrattacchi italiani sul Monte Grappa, molti soldati austriaci abbandonarono i fucili e

scapparono. Altrettanto cruenti gli episodi sulla linea Piave-Montello dove dopo una settimana di combattimenti gli italiani cominciavano ad avere il sopravvento dove al nemico non andò meglio tanto che anche lì decise di ritirarsi. Gli Arditi, forti della fama che li accompagnava, sul Piave e sul Grappa arrestarono e ricacciarono gli austriaci lì da dove erano venuti, senza fare prigionieri ed andando all’attacco, come dice uno dei loro inni: pugnal tra i denti e bombe a mano. La battaglia era l’ultima possibilità per gli austriaci di volgere a proprio favore le sorti della guerra. Essa fu violentissima e lasciò sul campo 90.000 uomini italiani ma il suo fallimento segno l’inizio della fine dell’Impero austro ungarico che quattro mesi dopo firmò la resa.


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I cartelli per moderare la velocità nel centro abitato dovrebbero valere anche quando si parla di politica. Perché è sempre in agguato la tentazione di pestare sull’acceleratore del ragionamento quando si tocca il tasto del “centro”. Eppure in tanti casi è solo una sirena, una suggestione, frutto di fascinazioni antiche. Il “centro” aveva un senso nella Prima Repubblica, quando comandavano le ideologie e il “centro” era simbolo di moderazione e stabilità rispetto all’estremismo della sinistra, mentre la destra missina non era neanche considerata. La buonanima di Aldo Moro parlò per sette ore, diconsi sette, al congresso di Napoli il 27 gennaio 1962 per convincere la Dc ad aprire ai socialisti per far

#Regione Il Punto

Cercasi leader di Antonio Di Lorenzo

nascere il centrosinistra. Questi erano i muri ideologici. Ma quel “centro” non è replicabile oggi, sessant’anni dopo. Invece moltissimi sono i partiti, gli schieramenti e i movimenti che si richiamano al centro, convinti che esista tale e quale a un tempo. C’è il Pd che sfogliando i petali della Margherita è convinto di far innamorare quei reduci. Poi c’è l’Udc di Antonio De Poli, per non parlare del tentativo del sempiterno Luigi D’Agrò di far rinascere perfino con il nome la gloriosa Dc. E poi al centro si

richiamano Matteo Renzi con l’Italia dei valori come Luigi Brugnaro e il suo Coraggio Italia. Coraggio in effetti ce ne vuole parecchio per farsi largo in un campo affollato come nessun altro. C’è l’anima governatorile della Lega di cui tenere conto, con Zaia, Giorgetti e Fedriga, che molti vedrebbero bene a reggere il timone del partito e anche dell’Italia, in un asse con Forza Italia la cui vocazione centrista è connaturata al suo essere. E mancava solo Luigi Di Maio e la sua scissione a complicare i giochi.

La politica sta cercando di sistemare le cose sostenendo la necessità di una riforma elettorale in senso proporzionale, che è assai difficile da realizzare prima delle prossime elezione: sia per i tempi, sia perché la Lega di Salvini nicchia. E allora? Vale la pena di ricordare il commento del politologo Paolo Feltrin alle ultime amministrative, quando ha sottolineato che il corpo elettorale si sta sempre più radicalizzando in due poli. Ha ragione. Se questo è il quadro, al centro restano solo gli elettori, che quel centro l’hanno sempre abitato. Il vero problema è un altro: mancano i leader che nei diversi schieramenti sappiano affascinarli. Ma questo guaio non lo risolve nessuna riforma elettorale.

L’annuncio. Il ministro Mariastella Gelmini porterà la legge quadro al Consiglio dei Ministri

Autonomia, Roma finalmente batte un colpo Zaia: “svolta storica per l’intero Paese” I

n una calda giornata d’estate arriva da Roma il segnale che tutti aspettavano. L’autonomia sarà presa in esame dal Governo, stavolta per davvero. A Venezia la notizia è accolta con soddisfazione ma ora si attendono i fatti. Tutto è iniziato con l’intervento del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini, durante il question time alla Camera. L’esponente del governo, infatti, ha fatto sapere che il disegno di legge sull’autonomia è pronto ed è suo intendimento portarlo quanto prima all’esame del Consiglio dei Ministri. L’ultimo miglio, dunque, per arrivare al traguardo tanto agognato. Il commento del presidente veneto Luca Zaia non si fa attendere: “Fa piacere finalmente vedere che si comincia a parlare dell’adozione della legge quadro sull’autonomia. Come Regione abbiamo svolto tutta l’attività, siamo convinti che sia stato fatto un buon lavoro, abbiamo saputo anche rispondere a quelle perplessità che possono naturalmente venire ai cittadini che non fanno parte di questo progetto, fermo restando che non

stiamo parlando di un atto sovversivo, non stiamo parlando della ‘secessione dei ricchi’, ma stiamo parlando semplicemente dell’applicazione degli articoli della Costituzione. Quindi ci sembra veramente fuori luogo e fuori dalla storia immaginare che ci siano ancora persone convinte che l’applicazione di alcuni articoli della Costituzione sia un atto di assoluta pericolosità, a differenza di altri articoli della Carta”. Una puntualizzazione doverosa per il governatore, alla luce del dibattito di questi anni dopo il famoso referendum. Infatti aggiunge: “La verità è che noi siamo disponibili a spiegare a chiunque che l’autonomia differenziata non è assolutamente un atto di egoismo, ma è una vera e propria assunzione di responsabilità. È un segno di modernità e, volenti e nolenti, se questo Paese non vuole portare i libri in tribunale prima o poi questo passo lo deve fare. Lo deve fare per gradi, lo deve fare ovviamente come è stato impostato il lavoro, ma pensare di andare avanti con questa modalità di interpretazione e gestione del Paese è fuori dal

Il governatore: “Non stiamo parlando della secessione dei ricchi ma dell’applicazione degli articoli della Costituzione”

tempo e fuori dalla storia, una visione medievale che deve essere superata con una modernità che già molti Paesi hanno adottato, dimostrando sul campo che funziona. Noi siamo della partita e siamo

assolutamente pronti ad affrontare questa sfida. Spero vivamente - conclude Zaia – che il governo adotti la legge quadro, dando per scontato che il testo finale sia espressione delle istanze che come Regione abbiamo presentato, e che il Parlamento veda in questa adozione della legge quadro una grande svolta per il Paese e non ancora l’ennesima occasione per una guerra tra poveri”. Concetti ribaditi dal presidente dell’intergruppo Lega - Liga Veneta in Consiglio regionale del Veneto Alberto Villanova: “Le parole del ministro Gelmini fanno ben sperare soprattutto chi sta affrontando la complessa partita sull’autonomia. È da sempre l’obiettivo primario anche di questa legislatura veneta, ma l’attenzione sull’argomento rimane sempre alta. Spero vivamente che presto il Governo adotti la legge quadro con un testo finale che abbia come primario obiettivo l’espressione delle istanze che la Regione del veneto aveva presentato. Il Parlamento deve assolutamente considerare che l’adozione della legge quadro sarà una grande svolta per il Paese”.


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Regione

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La nuova legge. Il Consiglio regionale ha trovato l’unanimità sul provvedimento

Il Veneto riconosce le comunità energetiche “incentivare la produzione e l’autoconsumo” M

entre i prezzi dell’energia continuano a la produzione, l’accumulo e il consumo di enercorrere all’impazzata e spingono l’infla- gia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, ma anche zione il Consiglio regionale del Veneto approva energia idroelettrica, biogas, eolica). Il tema con voto unanime (45 i sì) la legge che riconosce dell’autoproduzione è oggi al centro dell’intee promuove le comunità energetiche. Si tratta di resse generale per le opportunità che si stanno un intervento legislativo in una materia concor- aprendo con l’innovazione della gestione enerrente tra Stato e Regioni, l’energia, di rinnovata getica, anche con notevoli possibilità di risparattualità per la crisi energetica e il contrasto al mio. L’energia elettrica scambiata e condivisa cambiamento climatico. Il testo approvato dal beneficia infatti di un contributo economico del ‘parlamentino’ di palazzo Ferro Fini fa sintesi Gse. Mi auguro che i cittadini veneti apprezzino di tre proposte di legge iniziali, presentate ri- fino in fondo questa opportunità”. spettivamente dalla Giunta, da Cristina Guarda Arriva anche il plauso del presidente Luca (Europa Verde), e da Arturo Lorenzoni e altri Zaia: “La sfida energetica ci proietta verso il doconsiglieri del gruppo misto e di opposizione e mani e la Regione vuole rispondere, mettendo dà attuazione alle direttive a disposizione diversi strudella Commissione europea menti. Sono felice che la legMarcato: “Nella nuova che impongono di agevolage sia stata approvata all’uprogrammazione dei re i gruppi di cittadini che nanimità, segno del valore di fondi comunitari ci si organizzano per forme di questo provvedimento per autoconsumo dell’elettricitutto il nostro territorio”. saranno dieci milioni di tà. Le comunità energetiche L’assessore allo sviluppo euro per le comunità sono gruppi di persone, imeconomico ed energia Roenergetiche” prese e soggetti pubblici che berto Marcato è soddisfatto condividono la produzioe sottolinea «l’ampia collane in proprio e il consumo di energia elettrica: borazione con tutti i gruppi consiliari. Questo è hanno l’obiettivo di favorire l’autoconsumo, di un provvedimento strategico che ci permetterà contenere i costi e produrre benefici per i soci di affrontare la sfida energetica, oggi di prioridella comunità, e non di realizzare profitti. tà assoluta. Nella nuova programmazione dei “La legge veneta – spiega il relatore Marco fondi comunitari ci saranno 10 milioni di euro Andreoli (Lega), presidente della commissione per le comunità energetiche”. Inoltre Marcato per le politiche economiche – favorisce la cre- si è impegnato a trovare “con il benestare del azione di gruppi di autoconsumo, costituiti da collega al bilancio Calzavara” ulteriori risorse soggetti pubblici e privati che si associano per per quella che ha definito “una priorità assoluta

La proposta di Elisa Venturini: “Limitiamo l’aria condizionata nella sede del Consiglio regionale”

dell’agenda politica”. “Il vero “tetto” all’aumento dei prezzi dell’energia è rappresentato dalle comunità energetiche - aggiunge il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni - Mi auguro che questo provvedimento sia il primo di una serie in cui la Regione metta in atto decisioni chiare di indirizzo della politica energetica, con una visione lucida coerente con le linee adottate in Europa con la transizione energetica. Ai fini della sicurezza e della sostenibilità accelerare la diffusione delle comunità energetiche è molto più efficace che riattivare i pozzi di gas in Alto Adriatico, così come creare percorsi facilitati per la costruzione di impianti a fonti rinnovabili sul territorio con altri inquadramenti contrattuali”.

Rottamazione vecchie stufe, Bottacin: “4 milioni per migliorare la qualità dell’aria” Via al bando regionale per incoraggiare la sostituzione delle vecchie stufe a legna, pellet o cippato, purché di potenza a focolare inferiore o uguale a 35 kW. “Una nuova e ulteriore azione per migliorare la qualità dell’aria - spiega l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin - con l’obbiettivo di rottamare i vecchi apparecchi per il riscaldamento domestico e sostituirli con impianti a basse emissioni in atmosfera e ad alta efficienza energetica”. L’iniziativa è rivolta ai residenti privati nel territorio regionale con un Isee familiare non superiore a 50mila euro. Il contributo regionale è aggiuntivo ri-

spetto all’incentivo assegnato dal GSE quantificato in rapporto alla situazione economica familiare (fattore principale), nonché sulla base delle emissioni di particolato primario generate dal nuovo impianto. “In un momento di grave difficoltà, in primis per le famiglie - continua Bottacin -, abbiamo scelto la formula di sommare il nostro contributo a quello statale previsto dal conto termico così da ampliare la platea dei possibili richiedenti, che potranno ottenere un contributo molto alto, vicino al 100% della spesa ammessa. Ovviamente, per le medesime ragioni, abbiamo scelto come criterio prin-

cipale il reddito familiare, così da aiutare chi ne ha veramente bisogno. In programma c’è anche il bando per la sostituzione delle auto, che sarà pronto a breve. Questo per confermare l’attenzione nei confronti dell’inquinamento atmosferico che si concretizza con importanti e continui investimenti, che negli ultimi anni ammontano complessivamente ad oltre 1 miliardo di euro, - conclude l’assessore - per incentivare la sostituzione dei mezzi pubblici con treni e autobus a basso impatto ambientale, con il miglioramento delle infrastrutture e con l’efficientamento energetico”.

“Ho chiesto al Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti, al quale ho inviato una lettera a questo scopo, di modificare le modalità in uso per la climatizzazione di palazzo Ferro Fini”. Così la capogruppo di Forza Italia Elisa Venturini che aggiunge: “Visto il momento di difficoltà e la necessità di contenimento dei consumi energetici, sarebbe opportuno introdurre delle misure per calmierare l’abbassamento della temperatura negli uffici e soprattutto nelle parti comuni del palazzo. Una misura di contenimento dei consumi energetici da parte del Consiglio regionale, anche se simbolica, sarebbe significativa. Chiedo quindi di valutare misure di contenimento, ad esempio tarando in aumento la temperatura dei vari uffici e delle sedi deputate alle attività dei Consiglieri, prevedendo fasce orarie di non uso della climatizzazione o ancora evitando di climatizzare spazi comuni come l’atrio o i corridoi”.


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LUGLIO 2022

Nel pieno dell’estate, ma occhio a caldo e sole

Salute Salute Alcuni consigli per affrontare bene la stagione più amata dell’anno

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’estate è la stagione più amata, sinonimo di bel tempo, mare e vacanze, ma non è tutto oro ciò che luccica: il clima estivo, le alte temperature e il sole possono causare problemi molto seri, soprattutto per le categorie più deboli come anziani e bambini, e anche gli animali e i migliori amici dell’uomo per eccellenza, i cani, soffrono. Non è mai male quindi rammentare alcuni consigli utili traendo spunto dal prezioso vademecum preparato dall’Asl 6 Euganea. Non uscire negli orari più caldi e, durante un’ondata di calore, evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde della giornata, quelle tra le 11 e le 18. Evitare, ovviamente, a maggior ragione, l’esercizio fisico in questo lasso temporale e comunque, se si effettua attività fisica,bere molti liquidi e reintegrare i sali minerali.

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Salute

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Viaggiare in sicurezza e salute, le buone pratiche per non correre rischi

Alcuni consigli per affrontare bene la stagione più amata dell’anno

opo due anni di stop, con l’arrivo dell’estate si In primo luogo è sempre il caso di contattare il torna a viaggiare, le destinazioni tanto sognate proprio medico 4-6 settimane prima del viaggio in questo periodo di pandemia tornano ad essere – è il suggerimento dell’infografica predisposta più facilmente raggiungibili, soprattutto se si tratta dall’Ulss trevigiana sulla pagina face book dell’adi mete estere. zienda sanitaria – per ricevere un consulto. C’è dunque molto entusiasmo e tanta voglia di E’ bene tenere presente che i rischi sanitari camrecuperare il tempo perduto ma attenzione a non biano in base alla meta: alimentazione, condizioni improvvisare: lo spirito d’avambientali e parassiti – si legge ventura – ce lo ha insegnato a Dopo due anni di stop, – possono essere molto diversi maggior ragione questo tempo da quelli cui si è abituati. ci si sposta all’estero. di Covid – dev’essere sempre La raccomandazione è di fare Attenzione alle mete: supportato da una sana conparticolare attenzione a bambisapevolezza dei rischi e da un ni, anziani, donne in gravidanè bene informarsi già impegno a tutelare la propria za e individui immunodepressi prima di partire salute e quella di chi è vicino. perché sono maggiormente L’Ulss 2 Marca trevigiana ha vulnerabili. messo a punto un piccolo elenco di buone regole Infine tra i fattori da tenere in considerazione ci per viaggiare in sicurezza da osservare già prima sono allergie, malattie preesistenti e prescrizioni in di partire. Il consiglio è di tenere in considerazione corso. questi suggerimenti a maggior ragione quando si Da tener presente anche lo stato vaccinale, per parte all’avventura per mete lontane caratterizzate raggiungere alcune mete potrebbero infatti essere da condizioni diverse da quelle a cui siamo abituati. necessarie ulteriori vaccinazioni.

Bere molti liquidi, acqua in particolare, e mangiare frutta fresca, è in generale una misura essenziale per contrastare gli effetti del caldo. Soprattutto per gli anziani è necessario bere anche se non si sente lo stimolo della sete. Per converso, va moderata l’assunzione di bevande con caffeina e vanno evitate quelle alcoliche. Consumare pasti leggeri: la digestione per l’organismo umano èun vero “lavoro” che aumenta la produzione di calore nel corpo. Quindi, scegliere cibi ricchi di acqua e sali minerali, come frutta, verdura. Un’ottima accortezza è anche quella di migliorare l’ambiente domestico e di lavoro: la misura più semplice è la schermatura delle finestre esposte a sud e a sud-ovest con tende e oscuranti regolabili che blocchino il passaggio della luce, ma non quello dell’aria. Naturalmente è efficace l’impiego dell’aria condizionata, ma è bene non creare uno sbalzo di temperatura eccessivo. Un valido aiuto arriva in tal senso dal deumidificatore. Vestire comodi e leggeri, con indumenti di cotone, lino o fibre naturali, evitando quelle sintetiche. All’aperto è utile indossare cappelli leggeri e di colore chiaro per proteggere la testa dal sole diretto. Proteggere anche gli occhi con occhiali da sole con filtri UV. Il tutto specialmente per i bambini Quando si viaggia, poi, ricordarsi di ventilare l’abitacolo dell’autoprima di partire, anche se per spostamenti di breve durata. Se ci si deve mettere in viaggio per una lunga percorrenza, anche qui è bene evitare le ore più calde della giornata e tenere sempre in macchia una scorta d’acqua. Non lasciare mai neonati, bambini o animali in macchina, neanche per brevi periodi. Tenere la massima cautela e assistere le persone più a rischio quali, come detto, anziani e i bimbi piccoli: controllare la temperatura corporea, abbassandola con una doccia tiepida e quando possibile aprire il pannolino. Avere un occhio di riguardo anche per gli animali domestici, a cui va data molta acqua fresca lasciandola in zone ombreggiate: evitare anche qui le passeggiate al guinzaglio negli orari più caldi, i cani rischiano anche ustioni ai polpastrelli. Capitolo a parte, poi, per i “bagnanti” e per la prevenzione per la pelle dai raggi del sole, soprattutto per i “primi” soli. Anche qui non guasta ricordare qualche buona pratica per scongiurare “scottature” o conseguenze anche peggiori. Ad esempio, consultare l’indice della radiazione ultravioletta (UV) nelle previsioni del tempo può aiutare comprendere quando le radiazioni sono più intense. Limitare il tempo di esposizione al sole nelle ore più calde, tra le 10 e le 16. Evitare nel periodo estivo altre fonti di raggi ultravioletti, quelle artificiali, come le docce solari. Ciò che invece non si deve evitare, ma anzi, non va risparmiata, è la crema solare, possibilmente quella più alta nelle prime giornate di mare della stagione, ricordando di applicarla ogni due ore e subito dopo aver fatto il bagno. Buone vacanze, ma con intelligenza e la cura per se stessi e per chi ci sta vicino.

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Salute

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Smartphone e social network. “Adolescenti online”, le buone regole

Dipendenze e giovani: le insidie della rete U

na mini guida destinata ai genitori, per aiutarli a gestire i propri adolescenti quando si muovono nell’intricato ed insidioso mondo della rete. E’ quella realizzata dal Dipartimento per le Dipendenze dell’azienda Ulss 2 Marca Trevigiana che, attingendo da autorevoli fonti, ha elaborato dei contenuti informativi sul mondo dei videogiochi e, più in generale, sulla vita on-line dei ragazzi. E’ pur vero che non sono da demonizzare in toto i videogiochi, - è la premessa della presentazione della mini guida - i quali, anzi, possono vantare numerosi punti di forza, come ad esempio il fatto che favoriscono la socializzazione, migliorano la prontezza nel prendere decisioni e il pensiero strategico, stimolano la curiosità e generano divertimento. Tuttavia vi sono delle criticità che è bene non sottovalutare, in particolate l’utilizzo eccessivo, la distorsione nella percezione del tempo, l’esposizione a contenuti non sem-

pre adatti all’età, la violazione della privacy o richieste indesiderate di contatti e amicizie. Se gli adolescenti di oggi sono nativi digitali e padroneggiano i dispositivi con naturalezza, non è così per i genitori. “La rivoluzione digitale – si legge nella pagina facebook dell’azienda Ulss trevigiana - ha prodotto profondi cambiamenti nelle abitudini quotidiane e nei comportamenti collettivi ed individuali. Le tecnologie digitali sono diventate parte integrante della quotidianità di ciascuno. Gli adulti però hanno conosciuto e imparato a muoversi negli ambienti digitali quando già la loro identità era formata e hanno competenze digitali meno estese. Inoltre non possono fare riferimento a modelli precedenti per poter trasmettere ai figli con naturalezza un insieme di regole autorevole ed efficace nell’ambito dell’utilizzo dei device e delle nuove tecnologie”. Del resto la disinvoltura con cui i giovani si approcciano alla rete

non sempre corrisponde ad una capacità di valutazione delle opportunità e dei rischi della rete stessa. E l’intervento genitoriale rispetto all’utilizzo adeguato dei device, dei videogiochi e di Internet non può limitarsi a vietare o ridurre l’uso dei dispositivi. Non è un approccio sufficiente e va integrato ad una educazione digitale più ampia che nasca dalla conoscenza di Internet, del suo funzionamento e dei rischi connessi. In primo luogo bisogna considerare le esperienze che i ragazzi vivono nell’ambiente digitale come vere e proprie esperienze di vita. Se dunque le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie sono tantissime, altrettante sono le possibilità di abuso: sono le nuove dipendenze da smartphone, social network e videogiochi. Nel dettaglio se ne analizza l’uso improprio. Lo smartphone: se il cellulare è ormai indispensabile nella vita

quotidiana, questo non deve scusare un utilizzo eccessivo. E’ due volte più presente negli adolescenti rispetto agli adulti. I social network: sono utilizzati dai più giovani per rimanere in contatto con i coetanei ma possono anche essere fonte di distrazione per allontanare emozioni spiacevoli come la solitutudine, l’ansia e la difficoltà a interagire in altri modi. Videogiochi: la loro attrattiva sta nella natura immersiva: mondi complessi da esplorare, personaggi sfaccettati e oppurtunità di socializzare con altre persone. Aspetti che risultano molto attraenti per i giovani più suscettibili allo stress emotivo, che tendono quindi a rifugiarsi in questi mondi fino ad allontanarsi dalla realtà. Il manuale “Adolescenti online:

mini guida per i genitori” si trova nel portale online Indipendo da dove può essere scaricato al link https://www.indipendo.it/famiglia/


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Salute

www.ilbassano.com

L’indagine del team di ricerca del professor Sambataro. Esaminati 79 soggetti guariti dall’infezione da Sars.Cov2 e 17 soggetti sani

Non ammalarsi di Covid fa bene anche alla... mente Uno studio dell’Università di Padova dimostra che chi si ammala ha più probabilità di sviluppare sindromi depressive

Occhio alle zanzare e alla febbre del Nilo

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no degli incubi dell’estate è di sicuro rappresentato dalle zanzare, non solo e tanto perché le loro punture sono fastidiose, ma perché possono “veicolare” malattie serie a cominciare dalla famigerata Febbre del Nilo Occidentale. Il virus West-Nile che la causa, ormai endemico nel nostro territorio, viene infatti trasmesso all’uomo e agli animali, generalmente equini e uccelli, con la puntura di zanzare infette, che appartengono al genere Culex, tra cui la zanzara comune C, pipiens. Il serbatoio d’infezione è stato identificato in oltre 70 specie di uccelli, soprattutto passeriformi, dove il virus puòpersistere da alcuni giorni fino addirittura a qualche mese. Ma quali sono i sintomi della febbre West Nile? E’ bene consultare il proprio medico se la febbre sale oltre i 38,5 gradi, e se si hanno dolori muscolari e alle articolazioni, cefalea, confusione ed eruzioni cutanee. Occhio perché mediamente una persona su 150 colpite dall’infezione sviluppa una grave forma neuro-invasiva. I rischi si possono ovviamente contenere riducendo al minimo le possibilità di essere punti. In tal senso è utile indossare indumenti di colore chiaro dal crepuscolo all’alba, pantaloni e maniche lunghe, anche se d’estate è dura. Bene anche l’utilizzo di repellenti cutanei per uso topico, come spray a base di piretro o altri insetticidi ad uso domestico, nonché diffusori di insetticidi elettrici, areando però bene i locali prima di soggiornarci. Altro accorgimento prezioso è quello di abbassare sempre le zanzariere se si tengono aperte le porte le finestre, magari trattandole con repellenti. Infine, anche il condizionatore può essere un valido alleato, programmandolo a temperature leggermente inferiori di notte, perché le zanzare non amano il freddo.

accinarsi e seguire scrupolosamente tutte le norne e le buone prassi anti-contagio contro il Covid-19 fa bene anche alla salute “interiore”, della mente, oltre che a quella fisica. I pazienti affetti dal virus, infatti, anche dopo la guarigione, presentano sintomi depressivi in maniera significativamente maggiore rispetto ai soggetti sani, e mostrano una ridotta connettività funzionale locale nella corteccia temporoparietale. La circostanza poteva anche essere “intuita” considerando il calvario che molte persone hanno vissuto per superare la malattia e gli strascichi che ha lasciato, ma ora è stata provata anche scientificamente dallo studio “Altered brain regional homogeneity is associated with depressive symptoms in Covid-19” pubblicato sulla rivista scientifica «Journal of Affective Disorders» e condotto da un team di ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, coordinato dal prof. Fabio Sambataro. L’équipe di esperti ha dimostrato che il virus, oltre alle note manifestazioni “sistemiche”, può provocare anche sintomineuropsichiatrici quali depressione, ansia, fatica mentale, disturbi del sonno e disturbi associati allo stress, i quali sono verosimilmente associati agli effetti a livello neuronale del virus o ai trattamenti messi in atto, ma possono anche derivare dai fattori psicosociali associati all’infezione del virus, come il timore di ammalarsi o di infettare gli altri, cambiamenti nello stile di vita e isolamento sociale. “Considerando la portata mondiale di questa patologia, abbiamo deciso di indagare i correlati neurali del Covid-19 e la loro associazione con le manifestazioni neuropsichiatriche riportate dai pazienti” spiega il prof. Sambataro, illustrando anche le modalità con cui è stata condotta la ricerca. Grazie alla collaborazione con ireparti di Neuroradiologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria e Psichiatria dell’Azienda Ospedale/Università di Padova, sono stati esaminati 79 soggetti guariti e 17 sani senza storia di infezione da SARS-COV2 e di patologie neuropsichiatriche.

Tutti i partecipanti allo studio hanno svolto una risonanza magnetica funzionale, che nel caso dei pazienti con Covid è stata effettuata dopo lanegativizzazione del tampone molecolare, e hanno completato una valutazione neuropsicologica. “In particolare - prosegue Sambataro -, abbiamo indagato laconnettività funzionale localecerebrale a riposo tramite lo studio dell’omogeneità regionale, tecnica che consente di valutare la correlazione locale del segnale in una regione cerebrale. Abbiamo inoltre approfondito con questionari i sintomi depressivi tramite il Patient Health Questionnaire (PHQ-9), i sintomi ansiosi con la scala General Anxiety Disorder 7-item (GAD-7) e la fatica tramite la Multidimension Fatigue Inventory (MFI)”. Il risultato ha evidenziato, appunto, che i pazienti guariti dal Covid hanno un’incrementata connettività funzionale locale nell’ippocampo di destra e diminuita connettività nella cortecciatemporale destra e nel parietale di sinistra e che la gravità dei sintomi depressivi post-Covid si correla a queste variazioni neurofisiologiche. “È peraltro interessante notare – conclude il coordinatore del team di ricerca - che tali aree sono coinvolte in una varietà di processi sociali, tra cui la regolazione dell’emotività, l’empatia e la simulazione degli stati mentali degli altri. Inoltre, queste regioni risultano attivate quando i soggetti sono esposti a esclusione sociale, come negli individui sottoposti a quarantena. Infine, l’ippocampo è una struttura primariamente coinvolta nello sviluppo di sintomi depressivi e le alterazioni evidenziate dallostudio potrebbero essere associate sia direttamente all’infezione daCovid-19 che alla sintomatologia depressiva collegata allacondizione di limitazione sociale» In conclusione, dunque, la ricerca dimostra che i pazienti affetti dal virus presentano alterazioni nella connettività funzionale locale nelle aree temporo-parietali e limbiche e che tali anomalie si associano ai sintomi depressivi, un motivo in più per evitare di restare contagiati.

Fabio Sambataro


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