della Bassa Padovana
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 90 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Monselice, lavori Ospedale Unico realizzato per più di due terzi pag.
Montagnana Il 1° settembre torna il Palio dei 10 comuni
Este, viabilità Autovelox sulla Regionale 10, diluvio di multe
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EDITORIALE
fusioni tra comuni, referendum senza quorum
Ogni governo per la sua stagione di Mauro Gambin*
Fusioni, unioni, convenzioni, accordi, referendum il Veneto sta vivendo la stagione delle aggregazioni fra municipi: una via per la sopravvivenza , ossia un modo per tagliare le spese e far quadrare i bilanci sempre più penalizzai dai mancati trasferimenti pag. 4-5
basso e canazza entrano in giunta
Colpo di scena nel panorama politico monselicense. La giunta dell’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Lunghi, è cresciuta di due unità. Una scelta che per certi versi può suonare “particolare” visto che manca meno di un anno alle prossime elezioni. Entrano come nuovi assessori Basso e Canazza. pag. 6
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Este e Ospedaletto credono alla fusione
Ulteriore passo avanti verso il possibile nuovo “super-comune” da 22 mila abitanti
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biettivo super-Comune tra Este e Ospedaletto Euganeo. Una realtà tutt’altro che trascurabile, con il quale il territorio dovrà fare i conti, 22 mila abitanti su una superficie di 50 chilometri quadrati. Che non sarabbe da primato in provincia di Padova, ma certamente farebbe da colonna portante per la bassa padovana e punto di snodo nevralgico tra Rovigo, Vicenza e Padova. Un ruolo più volte conteso tra Monselice ed Este, su cui però nessuno mai ha avuto la meglio. Ma con questo nuo-
vo scenario le cose potrebbero cambiare. Anche considerata la “dote” di 10 milioni di euro che ne deriverebbe. Sulla questione è intervenuta anche l’Università di Padova con una relazione dettagliata presentata ai due consigli comunali, riuniti in seduta comune nella sala dell’Accademia dell’artigianato artistico. Alla riunione della doppia assemblea cittadina ha partecipato anche l’assessore regionale Roberto Ciambetti. Il documento non è stato votato dai consiglieri, che si sono limitati a discuter-
ne potenzialità e carenze. In sostanza gli abitanti non perderanno alcun servizio e si potrebbe addirittura arrivare a una diminuzione della pressione tributaria locale. Ma il dettaglio che fa più gola, a questo punto, è quello riguardante i trasferimenti, con contributi statali del 20% dei trasferimenti erariali del 2010 stimabili in circa 890 mila euro per 10 anni. Fra gli ostacoli alla fusione ci sono invece le motivazioni culturali che potrebbero spingere i residenti pag. 8 dire di no alla fusione.
’estate porta con se’ la voglia di evasione e di leggerezza. Anche noi, della redazione de La Piazza, abbiamo deciso di assecondare la stagione e di restare sul leggero con questo numero, infondo, abbiamo pensato, sotto l’ombrellone abitualmente ci si porta un “romanzetto”, la settimana enigmistica, al più, due pagine da sfogliare tra una pennichella e la partita a bocce. Le vacanze del resto sono questo: un solco profondo nella sabbia, scavato con il piede, per dividere il relax dalla vita di tutti i giorni. Basta crisi, basta problemi, basta seccature e arrabbiature, le vacanze sono l’opportunità di capire come sarebbe la vita se non fosse stato inventato il lavoro, se non esistessero le incombenze e i piccoli dispiaceri di tutti i giorni e magari se non fossimo gli italiani in crisi da quasi cinque anni. Ogni tanto, comunque, occore staccare la spina... Che fortuna, dunque, avere una classe politica che fa di tutto per distrarci. Con largo anticipo su Caronte, Minosse e tutti gli anticicloni carichi di afa che arrivano dall’Ade, il governo balneare ci ha dato anticipazione di tutti i giochi da spiaggia che saranno in voga per l’estate. Dal ping-pong tra temi etici e omofobia al boomerang con Imu e Ici, al tiro della giacca del Presidente Napolitano fino alle barzellette sconce di Calderoli, continua a pag. 3 *direttore@lapiazzaweb.it
L’Intervento
E’ finito il tempo degli slogan. La casa serve a chi non ce l’ha di Stefano Peraro*
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on so se quella vista in commissione sia la vecchia Lega o la Lega 2.0. So, solo, che è finito il tempo degli slogan e delle chiacchiere. A noi legislatori è richiesto di fare buone leggi, soprattutto utili, non di affermare vuoti principi come ‘prima il Veneto’. *consigliere regionale dell’Udc
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COLLEZIONE AUTUNNO/INVERNO 2013-2014
EDITORIALE
segue da pag.
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Ogni governo per la sua stagione
I componenti ridotti a nove
camera commercio nuova giunta snella
Il Consiglio della Camera di Commercio di Padova ha varato la nuova Giunta dell’ente di piazza Insurrezione, più snella rispetto al passato. Due donne e sei uomini, oltre al presidente, con il difficile compito di pianificare le strategie e i progetti più utili alle esigenze delle imprese padovane nei prossimi cinque anni. La nuova Giunta è così composta: Fernando Zilio (Presidente); Severino Beo (Artigianato); Marco Calaon (Agricoltura); Ugo Campagnaro (Cooperazione); Leonardo Antonio Cetera (Servizi alle imprese); Silvia Dell’Uomo (Commercio); Sergio Gelain (Artigianato); Cristina Marchetti (Industria); Nicola Rossi (Commercio).
che tra l’altro racconta sempre quella in cui c’è un italiano preso per il sedere, un padano nelle veci del tedesco e un africano da rimandare a casa, è stato tutto un susseguirsi di animazioni intervallate da giochi enigmistici: il rebus sul caso Shalabayeva, ad esempio, è ancora da decifrare, il ministro degli Interni, Angelino Alfano, centra o non c’entra? E poi ancora: dopo la condanna a 4 anni di carcere il Cavaliere sconterà la pena ai domiciliari oppure verrà affidato ai servizi sociali? Sarà Marina Berlusconi a prendere la guida del redivivo “Forza Italia”, o sarà qualcun altro? Angelino Alfano centra o non c’entra? Sarà sufficiente sospendere Miss Italia per sollevare il livello culturale del paese? Ancora: Mattarellum o Porcellum? Ma per carità, non mettiamo troppa carne al fuoco... fa già tanto, tanto, caldo. Anche all’interno del Pd la colonnina di mercurio è salita rapidamente durante le ultime settimane. La data del congresso, infatti, ha preso la forma del miraggio, scomparendo e riapparendo come un’oasi nell’orizzonte reso incerto della calura del deserto. Per fortuna che anche qui gli svaghi non mancano. Gli iscritti come i vertici del partito, divisi in varie squadre (o correnti), come nei Giochi senza frontiere, hanno iniziato a confrontarsi in piccole sfide, più che altro si tratta di giochi di pazienza o di abilità. Piace molto, ad esempio, il gioco delle “caselle”, con Matteo Renzi da posizionare, oppure il “cerca l’intruso tra i votanti delle primarie”, e il classico, ma molto divertente nella sua veste da spiaggia, “gioco della torre” anche se ormai inizia a scarseggiare il numero di quelli da buttare di sotto. Svaghi a non finire...l’estate è così, porta a perder tempo, all’evasione, a divagare ... poi per fortuna viene settembre e si ritorna a fare le cose sul serio. di Mauro Gambin
carta dei suoli lavoro completato
Una dettagliata radiografia del territorio padovano per valutare l’impatto delle scelte di pianificazione e di sviluppo. È quanto mettono a disposizione Arpav e Provincia di Padova nella “Carta dei suoli”, un complesso lavoro di analisi iniziato nel 1996 e aggiornato con tutti gli indicatori necessari ad approfondire la conoscenza del suolo. La pubblicazione è stata presentata dall’assessore provinciale all’Urbanistica Mirko Patron e dal direttore di Arpav Carlo Emanuele Pepe. Permette di avere informazioni precise sulla composizione dei suoli.
Entrano in vigore le nuove tariffe del servizio di trasporto pubblico Aps Holding, adottate a seguito della delibera con la quale la Regione Veneto prescrive l’obbligo inderogabile entro il 2013, che il costo minimo del biglietto urbano raggiunga il valore di 1,30 euro. I pendolari dovranno fare i conti con un aumento medio dell’8% delle tariffe urbane, a fronte di un incremento dei costi dei carburanti pari al 12,6%, spiega l’azienda. Aps ha mantenuto inalterata la tariffa del biglietto famiglia, che consente con 3 euro di viaggiare su tutta la rete urbana.
pista di atletica lavori all’euganeo
droga da combattere giovani informati
Presentata in Provincia
biglietto urbano aps a 1,30 euro
Al Palaindoor di Padova
Il messaggio di “Giro in giro”
Ha attraversato la provincia di Padova il terzo tour ciclistico di informazione e prevenzione alla droga “Giro in giro 2013”. Una delegazione di ragazzi in bicicletta ad Abano Terme, Montegrotto e Arquà Petrarca ha distribuito opuscoli illustrativi atti ad informare i giovani sulla verità delle sostanze stupefacenti e sulla lotta all’abuso delle droghe.
Aumento medio dell’8%
Bassapadovana monselice
universita’ e ricerca
L’ex sindaco Mossa presidente Centro Veneto Servizi pag. 6
este, fusione
Entro l’anno verrà indetto il referendum popolare pag.
montagnana
Provincia
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Narduolo accusa “Da vent’anni mura trascurate” pag. 11
Padova primeggia in Italia: è il migliore ateneo pag. 18
economia
In cinque anni la crisi ha bruciato 2,8 miliardi, bene solo l’export pag. 20
Regione Economia
Da un decennio a Padova
Ecobonus per sostenere il mercato immobiliare pagg. 26-27
Arte
Sarmede, il paese delle fiabe, ad ottobre “Le immagini della fantasia”
archeologia
Dodici anni di scavi alla villa romana di Montegrotto pag. 23
A fine agosto inizieranno i lavori per la realizzazione della pista d’atletica all’interno del palaindoor allo stadio Euganeo di Padova, pista che consentirà di ospitare gare di livello internazionale. “I lavori sono già stati messi in gara e grazie al ribasso a 780mila euro possiamo metter mano anche ad alcuni interventi all’esterno” spiega l’assessore allo Sport Umberto Zampieri.
pag.
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diritti umani e pace al via il progetto
Sviluppare programmi di educazione alla pace e ai diritti umani nelle scuole della città, attraverso la partecipazione attiva e responsabile dei giovani, coinvolgendoli e stimolandoli nel proporre alla città, nelle varie manifestazioni pubbliche, le loro riflessioni e soluzioni. Questi gli obiettivi della IX edizione del progetto sviluppato a Padova su “Diritti umani e pace: dalle scuole alla città, dalla conoscenza all’azione” che prevede percorsi didattici di approfondimento sui “diritti umani e pace”, divisi in quattro aree tematiche: responsabili dei propri consumi e diritto dell’acqua; pregiudizi e stereotipi; educazione alla pace.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.
è un marchio registrato Editore
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Questa edizione raggiunge le zone Montagnana, Monselice, Este, per un numero complessivo di 12.504 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 luglio 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)
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4 Argomento del mese REFERENDUM AGEVOLATI Si moltiplicano in tutta la Regione le iniziative dei Comuni interessati ad unire le forze con le Unioni, le convenzioni ma soprattutto la scelta più radicale della fusione, dettata anzitutto da necessità economiche. Al vaglio del Consiglio Regionale il progetto di legge sull’eliminazione del tetto minimo di votanti perché le consultazioni siano valide di Alessandro Abbadir
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Centrosinistra favorevole restano i dubbi da parte di alcuni esponenti di centrodestra
Fusioni più facili c
usioni, unioni di Comuni, convenzioni, accordi, referendum: in Veneto siamo nel pieno della stagione delle aggregazioni, un processo che si sta compiendo non senza polemiche e colpi di scena, sulla spinta di necessità di bilancio ed esigenza di far quadrare i conti di fronte ai sempre più magri trasferimenti statali. Ormai il federalismo in una delle regioni chiave del Nord è decisamente passato in secondo piano, scavalcato nell’agenda delle priorità dalle scadenze imposte ai Comuni i quali più che all’autonomia pensano alla sopravvivenza, meglio se “in squadra” con il territorio. Luglio è stato decisamente il mese delle fusioni che ha visto protagonisti amministrazioni locali grandi e piccole pronte ad avviare il cammino che porterà ad ottenere nuove e più grandi municipalità. Alcuni amministratori non nascondono che l’esigenza nasce soprattutto da motivazioni economiche e coglie al balzo la palla dei finanziamenti stanziati dalla Regione proprio per favorire i processi di unione. Quanti di questi poi andranno a buon fine sarà tutto da vedere, saranno decisivi anche i referendum, sui quali si sta lavorando per l’abolizione del quorum. Nei prossimi mesi, infatti, nei Comuni avviati verso la fusione i cittadini saranno chiamati ad esprimersi e l’orientamento veneto è quello di favorire le consultazioni eliminando il quorum, il tetto minimo di votanti sotto il quale la consultazione
Il nodo Province: la sentenza della Consulta riaccende gli animi e c’è chi chiede di tornare al voto pa.tre.ve.
Città Metropolitana. Manildo dice sì
L
a città Metropolitana tra Padova Venezia e Treviso può andare avanti a tutta forza ora che sulla sedia di primo cittadino di Treviso non c’è più un leghista, ma un uomo del Pd e cioè Giovanni Manildo. Fino ad ora infatti la città Metropolitana era stata fortemente voluta dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni e da Flavio Zanonato ora ministro dello Sviluppo Economico. Dopo l’approvato decreto svuota province per i presidenti di quegli enti locali di Venezia, Padova e Treviso c’è poco da fare. Per Giovanni Giovanni Manildo Manildo sindaco di Treviso la città Metropolitana è un traguardo un ente da abolire. “E’ chiaro dice Manildo in una nota sull’argomento - che il processo di riforma non si può fermare, abbiamo assolutamente bisogno di ridurre la spesa pubblica e realizzare risparmi nei costi fissi. E’ evidente che le Province non hanno reali competenze nella gestione dei servizi, i poteri sono stati trasferiti ai Comuni e quindi il processo non si può fermare. La Città metropolitana è il traguardo del processo di revisione istituzionale. Lo dico chiaramente: Treviso vuole collaborare con Padova e Venezia per la costruzione della grande città Metropolitana del Veneto”. A.A.
non sarebbe valida. Un primo passo lo ha fatto la commissione Affari istituzionali del Consiglio veneto, presieduta da Costantino Toniolo (Pdl), approvando un progetto di legge che abolisce il quorum. La commissione ha modificato in senso estensivo la proposta iniziale della Giunta, che ipotizzava un quorum del 30 per cento degli aventi diritto al voto per le consultazioni relative a variazioni delle circoscrizioni comunali. “In questa fase di riordino e riorganizzazione della geografia amministrativa territoriale meglio favorire e incentivare il più possibile i processi di fusione proposti dalle amministrazioni comunali”, hanno argomentato i consiglieri del Pd Piero Ruzzante e Franco Bonfante, incontrando il sostegno anche di Stefano Valdegamberi di Futuro popolare e dei rappresentanti della Lega. Unica voce in dissenso il capogruppo del Carroccio Federico Caner, fautore della soglia minima del 30 per cento degli aventi diritto al voto. Ma la sua opinione, allineata a quella dell’assessore agli enti locali Roberto Ciambetti, è rimasta isolata anche all’interno del gruppo. Vittorino Cenci (Lega) ha ricordato che la volontà dei cittadini è già rappresentata dai consigli comunali che propongono e approvano i progetti di fusione o di modifica dei confini. E Giovanni Furlanetto, sempre della Lega, ha salutato l’opzione per “zero quorum” votata dalla commissione come “il primo vero provvedimento di semplifi-
cazione approvato in tre anni e mezzo di legislatura”. Si dice perplesso Piergiorgio Cortelazzo, vicecapogruppo Pdl, preoccupato per la democraticità dei referendum: “Senza quorum– ha spiegato – a decidere l’esito della consultazione su una proposta di fusione comunale potranno essere anche solo tre persone. Il referendum risulterebbe valido anche se nessun cittadino si recasse alle urne”. Preoccupazioni inutili, secondo Piero Ruzzante, visto che “la consultazione referendaria è strumento di garanzia per i contrari alla fusione, non certo per i favorevoli”. Il progetto di legge dovrà comunque passare al vaglio del Consiglio regionale. Se per le fusioni la strada sembra spianata sul destino delle Province la politica veneta continua ad essere divisa. La recente sentenza con cui la Consulta ha bocciato la riorganizzazione delle province ha riaperto i giochi e rimesso in discussione il ruolo di queste amministrazioni. I presidenti provinciali insistono sul fatto che i veri risparmi si fanno altrove, non tagliano o accorpando le Province, ente intermedio che esiste da ben prima delle Regioni. Ma i distinguo sono molti, dalla Lega al centrosinistra, con l’aggiunta del confronto - scontro sulla città metropolitana Padova -Treviso - Venezia. C’è anche chi chiede che si torni subito al voto nelle province commissariate di Belluno e Vicenza.
Argomento del mese 5 In provincia si moltiplicano i progetti
con il quorum zero Convegno a Venezia Le categorie a confronto sulla Città Metropolitana
“Siamo in ritardo rispetto ad altre regioni” di Alessandro Abbadir
C
spalla pag 5 per padova
ittà Metropolitana, dalle categorie arriva un invito a far presto. Questo l’esito del convegno “Venezia Metropoli: Governo e governance per la città metropolitana di Venezia” organizzato dalla Fondazione Venezia 2000 a cui hanno partecipato con gli organizzatori Marino Folin e Giuliano Segre Gianni Potti di Confindustria Padova, Alessandro Vardanega Confindustria Treviso, Vincenzo Marinese Confindustria Venezia. Fernando Zilio Camera di Commercio di Padova, Mario Pozza Camera di Commercio di Treviso. “La legge 135/2012 ha avviato un’importante processo di riordino amministrativo incentrato sul ridisegno delle provincie e l’istituzione delle città metropolitane - hanno detto gli organizzatori. Processo che coinvolge non solo l’assetto istituzionale, ma riconosce le dinamiche socio economiche di aggregazione e scomposizione territoriali, a partire da una più razionale offerta di servizi ai cittadini e alle imprese. Diventa necessario mettere al centro del riordino istituzionale e della creazione della città metropolitana politiche e progettualità integrate volte al contenimento del consumo di suolo, alla rigenerazione urbana, al risparmio energetico, alla efficienza ed efficacia del sistema dei servizi della mobilità, all’equilibrio ecologico ed ambientale”. “E’importante lavorare subito sulle autostrade digitali, aumentare la banda larga, migliorare le reti su trasporti, cultura e turismo. Sulla banda larga, ad esempio, siamo in ritardo di almeno tre anni rispetto all’Emilia - ha detto Gianni Potti -. Bisogna recuperare questo gap con una regione a noi vicina Un ritardo culturale ed un ritardo di consapevolezza, anche delle associazioni di categoria e delle stesse Camere di commercio”. Mario Pozza, vicepresidente della Camera di commercio di Treviso ha sollevato critiche “C’è da chiedersi - ha detto Pozza - chi è che finora ha impedito che le tre città promuovessero intese utili?”.
Da sinistra Ivo Rossi, Giovanni Manildo e Giorgio Orsoni
Comuni verso l’accorpamento
Città metropolitana la sfida di Padova P
adova è una delle province che sta dimostrando maggiore entusiasmo per le fusioni: il capoluogo sta andando a braccetto con Cadoneghe e Vigodarzere, intanto a Este e Ospedaletto si parla già di referendum mentre stanno muovendo i primi passi in questa direzione anche Albignasego con Maserà e Casalserugo. Poi ci sono le Unioni che, sulla scorta dell’esperienza vincente ed efficiente del Camposampierese, si stanno moltiplicando un po’ in tutto il territorio, dal Conselvano al Piovese, dal Montagnanese all’Alta Padovana. Del resto una delle prime fusioni è nata proprio qui, a Due Carrare, che ora sta esercitando una certa attrazione anche sulla vicina Battaglia. Ma la partita più grossa, quella destinata a scompaginare gli equilibri non solo in Veneto ma nell’interno Nordest, riguarda la città metropolitana. Il progetto, che aveva subito una brusca battuta di arresto l’anno scorso, è ripartito in quarta dopo le elezioni amministrative che hanno consegnato Treviso al centrosinistra. Ora l’asse con Venezia e Padova è più forte e Zaia si trova messo all’angolo. Il Governatore veneto prova a sparigliare: meglio la “città stato”, ma i tre sindaci non vogliono perdere altro tempo. A Padova il “reggente” Ivo Rossi, invita a rompere gli indugi e a procedere senza ulteriori esitazioni perché, di fatto, la città metropolitana è già una realtà. “Se vogliamo competere a livello globale - afferma - bisogna però attrezzarsi adeguatamente, perché non possiamo permetterci il lusso di non avere delle idee. Dovremmo riuscire a fare dei passi avanti, assumendo iniziative dirette, mirate a condividere le azioni amministrative e a realizzare un ufficio comune, che pensi e progetti al servizio del territorio. Il tema è quello della condivisione delle strutture comuni. Penso, ad esempio, ai centri di ricerca e ai parchi scientifici e tecnologici, che dipendono da noi e che noi stessi possiamo semplificare. Solo così possiamo fare passi avanti, per evitare di ritrovarci tra dieci anni a discutere come vent’anni fa: cosa che non possiamo più permetterci, perché il mondo sta cambiando molto in profondita”. Non manca l’affondo alla Regione, accusata di aver rallentato le riforme. “Il nostro è un Paese fermo, - aggiunge Rossi - in cui le riforme avvengono lentissimamente, anche se questo non giustifica l’assenza delle riforme . Ecco perché bisogna fare delle forzature, in un Paese che vive di strappi, per evitare che anche questa diventi un’occasione persa. Siamo noi, dunque, a dover fare dei passi avanti: penso, ad esempio, alla fusione delle aziende per tracciare la road-map, partendo dalle due aziende padovane e poi allargandoci a Venezia, visto che, bando alle chiacchiere, non ci sono alternative. In tutto questo c’é poi l’ostacolo della Regione, che, sulla base dell’esperienza che ho maturato direttamente tra il 1990 e il 2000, mi fa impressione per come si è andata via via configurando come ente di rappresentanza del territorio, quasi contro le città. E questo, indubbiamente, è un problema”. Zaia non la pensa così: “La PaTreVe rischia di essere l’ennesimo carrozzone inutile e dispendioso, l’alternativa al centralismo è fare la ‘città stato’ di Venezia. Solo attraverso una vera autonomia ai nostri territori Venezia, in quanto vera capitale del Veneto, potrà godere di un reale federalismo fiscale per aiutare lo sviluppo dei territori”. Nicola Stievano
6 Monselice Sanità Proseguono a pieno ritmo i lavori nel cantiere di Schiavonia
Ospedale, avanti tutta La struttura è ormai pronta per due terzi fra meno di un anno al via il trasferimento di Emanuele Masiero
I
lavori per il nuovo ospedale proseguono a spron battuto. Incredibile ma vero in un periodo in cui si parla di fallimenti delle aziende e di mancati pagamenti. Tendenza al contrario quindi per il cantiere di Schiavonia dove sta sorgendo il polo ospedaliero unico della bassa. Una struttura pronta per due terzi: il 70 per cento dei lavori sono fatti, ovvero il 50 per cento degli investimenti economici, in linea con il cronoprogramma dei lavori. Se tutto andrà come previsto, il trasferimento nella nuova sede ospedaliera dovrebbe cominciare entro il primo semestre del 2014. Un passaggio storico e neanche così lontano se consideriamo che si tratta di attendere solo qualche mese. Ma veniamo all’avanzamento dei lavori. È già stata predisposta l’area che sarà adibita a punto di decollo e atterraggio per l’elisoccorso, ed a buon punto l’innalzamento del terreno adiacente i fabbricati, voluto per evitare il rischio di allagamenti. Nel corpo principale sono già state completate le strutture in calcestruzzo armato ed è terminata la posa in opera del-
la carpenteria metallica. Tra una decina di giorni comincerà il processo di stesura delle lamine sulla caratteristica copertura a onde dell’ospedale, quella disegnata dall’architetto francese Aymeric Zublena: si tratta di lamine di 150 metri che verranno posate
Il cantiere dell’ospedale
e “profilate” con una strumentazione all’avanguardia, guidata attraverso un joystick da un professionista tedesco. All’interno sono già stati installati gli impianti e i condotti per i gas medicali, che raggiungono quelle che saranno le future stanze di degenza. Lungo tutto il perimetro interno sono state sistemate le pareti in cartongesso, mentre per l’involucro esterno a breve arriveranno le pareti prefabbricate in cotto, vetro e lamiera verniciata. Particolarmente suggestiva è la “hall” del nuovo ospedale, uno spazio di 2.500 metri quadri coperto da un sistema di tubolari bianchi, che a loro volta sosterranno un tetto in vetro che darà ampia illuminazione all’ingresso dell’ospedale. Un dettaglio da sottolineare assolutamente: per la costruzione delle varie opere, sono stati infatti autorizzati 95 subappalti, dei quali 62 che riguardano società con sede in Veneto. Dei 220 operai che in questo momento stanno lavorando, 85 sono dipendenti di società con sede in Veneto.
RIMPASTO Rimpiazziati gli assessori dimissionari Targa e Negrello
basso e canazza volti nuovi in giunta
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olpo di scena nel panorama politico monselicense. La giunta dell’amministrazione guidata dal sindaco Francesco Lunghi, è cresciuta di due unità. Una scelta che per certi versi può suonare “particolare” visto che manca meno di un anno alle prossime elezioni. Ma è pur vero che di tempo ne è passato da quando la giunta di Monselice ha avuto due defezioni importanti firmate Udc. Paolo Targa e Alberto Negrello, il primo defenestrato mentre il secondo ha lasciato di sua volontà. Andrea Basso Le deleghe in capo al primo cittadino probabilmente erano diventate troppo complesse da gestire tutte insieme e Lunghi ha preferito individuare due persone in grado di dargli una mano. Si tratta di Andrea Basso, già consigliere del Pdl (al quale dovrebbe subentrare in consiglio Stefano Bertazzo), e di Mariagrazia Canazza, alla sua prima esperienza politica. Un giovane e una donna che metteranno le proprie competenze a servizio dell’amministrazione. Una scelta che, al di là delle competenze personali, è anche un segnale nei confronti dei giovani e delle quote rosa che ora hanno un rappresentante in giunta. Basso, 31 anni, fresco di tirocinio in uno studio legale dopo la laurea in giurisprudenza, avrà il compito non facile di gestire artigianato, commercio, industria, agricoltura e sportello unico attività produttive. Un compito veramente impegnativo, visto il periodo economico estremamente difficile e la mancanza di risorse. Per Canazza invece, coordinatrice del sociale nel Centro Servizi Anziani di Monselice, sarà la prima esperienza in politica. A lei sono andate le deleghe alle pari opportunità e alle politiche della famiglia e della terza età. La motivazione è data dalla professionalità che il neo assessore Canazza ha dimostrato nello svolgere il suo lavoro a contatto con persone in difficoltà e bisognose di aiuto. E.M.
cvs prende casa a monselice uno
Il complesso Monselice Uno ora ospita il Centro Veneto Servizi
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l complesso Monselice Uno inizia la sua attività. E lo fa con un “ospite d’eccezione”: cinque anni dopo la querelle amministrativa che bloccò i lavori, all’interno dello stabile di via Colombo ci sono gli uffici della nuova sede del Centro Veneto Servizi. Con tanto di insegna enorme ben visibile dalla strada statale si interseca con le direzioni Padova e Rovigo. Il Cvs ha acquisito una torre e tre piani più quello interrato, per un totale di circa 3 mila metri quadri. È in corso anche la sistemazione del giardino esterno, per dare il massimo decoro alla nuova sede. Intanto continua la ricerca per trovare acuirenti per il resto del complesso “Saturno”. La dirigenza di Monselice Uno sta trattando direttamente per lo spazio al pianterreno, destinato a ospitare un supermercato. Mentre i rimanenti spazi sono ancora disponibili, in primis tutta la torre B, quella leggermente più arretrata rispetto a via Colombo: tre piani da 800 metri quadri ciascuno. Tra le trattative in corso ci sono negozi e studi di professionisti anche se
non è escluso che possano trovare una collocazione anche altri servizi come ad esempio una palestra. Lo stato attuale della struttura si può vedere anche sul sito www.monseliceuno.eu. Quanto ai lavori di sistemazione, tutte le parti comuni saranno ultimate per ottenere l’agibilità della sede del Cvs. Per gli altri spazi, il preliminare già concluso prevede un anno di tempo per la consegna. L’accordo tra Monselice Uno e Comune prevede che il privato realizzi una palazzina di tre piani per il Comune. Restando in tema Cvs, il presidente uscente Giuseppe Mossa è stato confermato presidente. L’ex sindaco di Montagnana ha ottenuto l’unanimità dei voti dei presenti, pari al 70 per cento dei 59 Comuni serviti (49 padovani a cui si sono aggiunti 10 del Basso vicentino). “Un risultato dovuto sopratutto – afferma Mossa al buon lavoro degli ultimi tre anni e ai risultati del relativo bilancio. I voti concordi provenienti da Comuni dalla diversa colorazione politica sta a dimostrarlo”. E.M.
8 Este Aggregazioni
REGIONALE 10
Este - Ospedaletto Presentato lo studio sulle conseguenze della creazione di un solo Comune
Il rilevatore allo svincolo per Deserto
Fusione, un passo decisivo
SUPERLAVORO PER L’AUTOVELOX 758 MULTE IN MENO DI UN MESE
di Emanuele Masiero
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biettivo super-Comune tra Este e Ospedaletto Euganeo. Una realtà tutt’altro che trascurabile, con il quale il territorio dovrà fare i conti, 22 mila abitanti su una superficie di 50 chilometri quadrati. Che non sarabbe da primato in provincia di Padova, ma certamente farebbe da colonna portante per la bassa padovana e punto di snodo nevralgico tra Rovigo, Vicenza e Padova. Un ruolo più volte conteso tra Monselice ed Este, su cui però nessuno mai ha avuto la meglio. Ma con questo nuovo scenario le cose potrebbero cambiare. Anche considerata la “dote” di 10 milioni di euro che ne deriverebbe. Sulla questione è intervenuta anche l’Università di Padova con una relazione dettagliata presentata ai due consigli comunali, riuniti in seduta comune nella sala dell’Accademia dell’artigianato artistico. Alla riunione della doppia assemblea cittadina ha partecipato anche l’assessore regionale Roberto Ciambetti. Il documento non è stato votato dai consiglieri, che si sono limitati a discuterne potenzialità e carenze. In sostanza gli abitanti non perderanno alcun servizio e si potrebbe addirittura arrivare a una diminuzione della pressione tributaria locale. Ma il dettaglio che fa più gola, a questo punto, è quello riguardante i trasferimenti, con contributi statali del 20% dei trasferimenti erariali del 2010 stimabili in circa 890 mila euro per 10 anni. Fra gli ostacoli alla fusione ci sono invece le motivazioni culturali, che potrebbero spingere i residenti a non riconoscersi in una comunità più ampia. Insomma non sono proprio solo rose e fiori: basti pensare al solito, amletico dilemma, ovvero la paura dei Comuni più piccoli (in questo caso Ospedaletto) di diventare una depandence del capoluogo. La paura è di diventare una frazione atestina e di perdere il contatto diretto tra amministrazione e cittadini. Senza contare che
LE TAPPE
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Ne potrebbe nascere una nuova realtà da 22 mila abitanti su una superficie di 50 km quadrati, un super-comune che cambierebbe gli scenari locali
Este e Ospedaletto si confrontano sulla ipotesi di fusione pure tra i dipendenti comunali ci sarebbe un certo timore di perdere il posto di lavoro o di dover cambiare completamente mansione. Ma il processo sembra sostanzialmente avviato e i pro superano di gran lunga i contro. Senza contare che ormai si parla di fusione da un anno e mezzo e il periodo storico è senza dubbio favorevole. Ovviamente sulla fusione ci sono varie scuole di pensiero e dalle minoranze arriva anche la proposta di estendere la fusione ad altri Comuni limitrofi come Baone, Sant’Elena e Carceri. “Il futuro dei Comuni italiani non può essere composto da 8000 campanili – ha criticato Giancarlo Piva, primo cittadino di Este – Ormai da molti anni, a periodi alterni, si sente
parlare di razionalizzazione dei costi e di spending review sotto diverse forme. Ma ogni volta si fa fatica a guardare al di fuori del proprio “giardino” e uscire dai confini comunali è un’impresa. Questa volta invece è diverso. Abbiamo finalmente la possibilità concreta di intervenire con una fusione storica”. Per Piva si tratterebbe di un passaggio che rivoluzionerebbe le possibilità della bassa e in special modo di Este e Ospedaletto. “Il confronto sempre più energico con l’Europa ci dice di trovare delle forme per amministrare in modo più solido – ha continuato Piva – Più piccolo è più bello? No. Ormai, più piccolo significa più povero e l’assenza di servizi per la cittadinanza”.
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empi duri per chi ha il piede pesante. Le multe per i trasgressori della legge arriveranno in gran quantità: il nuovo autovelox posizionato sulla nuova regionale 10, all’altezza dello svincolo per Deserto sta facendo una strage. Solo dal 18 giugno al 15 luglio sono ben 758 le infrazioni accertate. D’altro canto, li davanti, sfrecciano ogni giorno 12 mila veicoli. Più che normale quindi che in mezzo ci siano pure dei trasgressori del codice della strada. In 391 casi l’infrazione è stata commessa da un’autovettura, in 344 da un autocarro o da un camion con rimorchio e in 23 casi da una moto. Interessante anche il record raggiunto da un centauro che ha viaggiato a 189 chilometri all’ora. Considerato che il limite di velocità è di 70 chilometri orari per gli autocarri e 90 per le automobili e le moto, l’infrazione è di 100 chilometri all’ora sopra il limite. Il record di velocità massima per le auto è stato invece di 170. “Anche se visti così sembrano solo numeri, stiamo parlando di dati preoccupanti – ha spiegato Giancarlo Piva, sindaco di Este – La velocità viene rilevata all’altezza di uno svincolo dove bisogna prestare la massima attenzione. E’ ovvio che sfrecciare a 180 all’ora è pericolosissimo”. Tornando alle multe, il conto ricschia di essere veramente salato: se l’eccesso di velocità non è superiore ai 10 km/h arriverà una multa di 41 euro, mentre tra i 10 e i 40 scatterà una sanzione di 168 euro ed è prevista una decurtazione di 3 punti dalla patente. Per eccesso di velocità fra i 40 km/h e i 60 la multa sale a 527 euro, la decurtazione è di 6 punti e si rischia la sospensione della patente da 1 a 3 mesi. Se l’eccesso supera i 60 km/h, la patente viene sospesa dai 6 ai 12 mesi, la multa è di 821 euro e i punti tolti dalla patente sono 10. Gli importi delle sanzioni sono raddoppiati se la violazione è commessa da autocarri. Le entrate sarebbero quindi di almeno 31 mila euro. Un terzo andrà a Veneto Strade, il rimanente verrà spartito tra i Comuni del mandamento in base alle ore di impiego nel territorio degli agenti del distretto. E.M.
Entro la fine dell’anno la consultazione popolare, il nuovo comune potrebbe chiamarsi Atheste
ora l’approvazione della delibera per indire il referendum
a fusione tra Este e Ospedaletto Euganeo sembra sempre più concreta. L’iter era iniziato un anno e mezzo fa quando per la prima volta i due organi di rappresentanza dei due Comuni della Bassa padovana si erano riuniti per discutere il tema della fusione. In quell’occasione, nel giugno 2012, i rappresentanti dei due Comuni si erano trovati all’istituto salesiano Manfredini. In questi giorni invece si è tenuto un consiglio comunale congiunto che non ha
dovuto votare alcun documento, ma che ha presentato una relazione dell’Università di Padova nella sala dell’Accademia dell’artigianato artistico. Il prossimo passo sarà l’approvazione di una delibera per chiedere alla Regione Veneto di indire un referendum. Il tutto entro fine anno. Se poi il referendum darà esito positivo e i cittadini dei due Comuni saranno favorevoli alla fusione, la Regione dovrà procedere con l’unione e indire nuove elezioni comunali. La
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fusione si dovrebbe quindi consumare entro la fine del mandato del sindaco Giancarlo Piva. Ovviamente salvo imprevisti perchè c’è già chi suppone sia possibile inserire altre municipalità come Carceri, Baone e Sant’Elena. Un evento questo che certamente dilaterebbe i tempi in modo considerevole. “Sarebbe un grandissimo risultato – ha commentato il primo cittadino di Este – Ci stiamo impegnando al massimo per rispettare il cronoprogramma”. E.M. La prima riunione all’Istituto Manfredini
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Il quinto compleanno del consorzio
VITIVINICOLO COLLIS VENETO WINE GROUP di volta per il futuro”. Con un portafoglio prodotti esteso dal Garda ai Colli Euganei, il 70% bianchi e il 30% rossi, di cui il 65% a Igt e il 35% Doc, Collis annovera nel parco varietale tutti i vitigni presenti in Veneto e le principali denominazioni in area Valpolicella, Soave, Colli Berici, Arcole, Merlara. La sua capa-
le sinergie tra coop e aziende, hanno concorso le parole di Graziano Aldegheri, presidente della controllata al 100% Cantine Riondo, che ha evidenziato la crescita del fatturato, quadruplicato in cinque anni, passando dai 3,4 milioni del 2008 ai 26,8 milioni di euro nel 2012. Un incremento dovuto al massiccio investimento
Confcooperative Veneto, ha espresso la soddisfazione per i risultati raggiunti da Collis, rilevando che “se il vino in tempi di crisi è uno dei pochi che tiene, lo si deve anche alla capacità di evolversi. Questo è un esempio lungimirante, perché siete riusciti a mettere insieme il mondo cooperativo con le aziende private”.
Nella foto da sinistra: Antonio Boschetti (direttore Informatore Agrario), Giancarlo Lechhaler (dg Collis), Pietro Zambon (presidente Collis), Graziano Aldegheri (presidente Riondo), Andrea Sartori (presidente Casa Vinicola Sartori, Luca Cielo (dg Cielo e Terra)
cità produttiva interessa il 15% di quella totale veneta e il 2% di quella nazionale. “Il sistema cooperativo permette di controllare tutta la filiera produttiva, dalla produzione alla commercializzazione, garantendo ai consumatori la qualità e il giusto prezzo – ha specificato Giancarlo Lechthaler, direttore generale Collis -. Il futuro credo che sia delle aggregazioni tra cooperative, una carta vincente per stare sui mercati internazionali. Ma occorre avere radici forti e sguardo verso il futuro, perché la sfida non è affatto facile”. A testimoniare la validità del-
sull’export, soprattutto negli Stati Uniti e nel nord Europa, e che riguarda il 75% del business. Andrea Sartori, presidente di Casa vinicola Sartori, ha descritto la nascita e lo sviluppo dell’azienda di famiglia, che nel 2000 ha avuto un’espansione grazie alla partnership con Cantina di Colognola ai Colli. Luca Cielo, direttore generale di Cielo e Terra, ha quindi presentato la nascita della cantina di Montorso Vicentino, entrata nel 1989 nel gruppo Cantine Colli Berici ed oggi diventata leader nel settore della Gdo. Bruno Nestori, presidente
Anche da Avepa, l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, è stata espressa ammirazione. “A sentire i vostri risultati mi sembra di essere in un altro Paese – ha affermato il direttore generale Fabrizio Stella -. Questa è un’impresa da prendere ad esempio per tutta Italia”. La conclusione è stata affidata a Claudio Valente, presidente di Coldiretti Verona, che ha solidarizzato con i viticoltori colpiti dall’alluvione e appoggiato il modello Collis come sistema capace di difendere il made in Italy.
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Si è festeggiato, recentemente, negli spazi del PalaFerroli a San Bonifacio, il quinto anniversario di Collis Veneto Wine Group, il consorzio costituito il 26 giugno 2008 da Cantina di Colognola ai Colli (VR) e Cantine dei Colli Berici (VI), grazie all’apporto del Banco Popolare come socio sovventore e del Gruppo CEVICO di Lugo di Romagna in partecipazione. A partecipare sono convenuti più di mille soci, in rappresentanza dei 3000 associati che costituiscono la base del consorzio. Il Gruppo costituisce un unicum nella storia delle aggregazioni in ambito vitivinicolo non solo per numeri – 6700 ettari di vigneto, capacità produttiva di 1 milione di ettolitri di vino, fatturato di 76,4 milioni di euro nel 2012, che supera i 100 milioni di euro con il bilancio aggregato alla controllata Riondo -, ma soprattutto per modello. Grazie alla partecipazione di spa come Casa vinicola Sartori (VR), e di Cielo e Terra (VI), le sinergie produttive e commerciali tra coop e privati realizzano infatti una “filiera verticale - come ha affermato Antonio Boschetti, direttore dell’Informatore Agrario e moderatore dell’assemblea - che tanto si auspica in viticoltura. Capace anche di segmentare la domanda in ogni comparto, dal prodotto pensato per la Gdo all’alta gamma”. “Abbiamo ereditato una storia importante, che abbiamo saputo valorizzare innovando – ha affermato Pietro Zambon, presidente Collis -. Unendo le forze abbiamo potenziato e perfezionato il sapere delle singole cantine fondatrici, dando continuità e stabilità al lavoro dei viticoltori. Collis non è di nessun altro se non dei soci, per questo abbiamo creduto all’aggregazione come chiave
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Montagnana 11 Maltempo La cinta muraria conferma tutta la sua fragilità e richiede nuovi restauri
Fulmine sfregia la torre
La torre distrutta dopo il forte temporale di metà luglio
Allertata la Sovrintendenza per il recupero di Emanuele Masiero
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uando si tratta di maltempo, la bassa padovana non si fa mancare nulla. Neve, alluvioni, grandine e pure una tempesta di fulmini. Così forte da colpire perfino le storiche mura di Montagnana mandando in frantumi alcuni merli e cornici. Chissà se nel medioevo avevano pensato che un giorno le mura avrebbero subito un “attacco” da parte degli agenti atmosferici e non dai colpi di una catapulta. Fatto sta che il cuore dei montagnanesi è ferito tanto quanto la muratura. La torre colpita è quella di via Circonvallazione: una saetta ha letteralmente mandato in frantumi la solida pietra spargendo
macerie nel vallo sottostante. Una situazione pericolosissima se si pensa che la pioggia di detriti poteva travolgere qualcuno. Ma naturalmente il pensiero è rivolto alla sistemazione delle mura che non possono certo rimanere sfregiate e rovinate. Eppure, come da consuetudine in questi casi, la trafila burocratica è tutt’altro che semplice: spetta alla Sovrintendenza del Veneto il primo sopralluogo per verificare la situazione. Essendo fiscali, solo i tecnici della Sovrintendenza hanno l’autorizzazione a mettere le mani sulle macerie. Nel frattempo, i resti sono stati delimitati da un nastro bianco e rosso stile sce-
na del crimine. Per una volta comunque, non è stata colpa della scarsa manutenzione delle mura: quella torre era stata oggetto del restauro conservativo terminato nel 2007 e che ha interessato la cinta muraria a sud della cittadina. Oltre alla Sovrintendeza, il Comune ha chiamato in causa anche il ministero dei Beni culturali, anche perché, al di là del recupero della torre, sale la preoccupazione per lo stato di alcuni punti della cinta muraria. La parte nord delle mura, ma soprattutto Porta Vicenza, che diventa ogni giorno più fragile. Discorso diverso invece per le crepe di Porta Legnago che minano la stabilità
Palio dei 10 comuni
Il 1° settembre si disputerà la 37esima edizione Oltre alla corsa dei cavalli c’è grande attesa per la “Battaglia e l’incendio della rocca”, in programma il 31 agosto, visto che quest’anno il racconto verrà arricchito con scenografie di grande suggestione ed efficacia nel far rivivere agli spettatori il Medioevo della città
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Nella foto a destra la cerimonia del giuramento, l’incendio della torre sotto e la corsa dei cavalli. Nell’altra foto alcuni dei figuranti che partecipano alla manifestazione
ieci cavalli purosangue montati a pelo da fantini giunti da visto che quest’anno il racconto rappresentativo dell’assalto di Ezzetutta Italia, di altissima esperienza e con grande combattività, lino Terzo da Romano a Montagnana verrà arricchito con danzatrici, si affronteranno all’ultima curva sul vallo di Rocca degli Alberi cavalieri, armati e scenografie di grande suggestione ed efficacia la prima domenica di settembre. Questa è l’immagine che funge nel far rivivere agli spettatori il Medioevo della città. Insomma uno da epilogo di ogni edizione del Palio dei 10 Comuni, ma il Palio spettacolo che ampiamente ripagherà il costo del biglietto d’inè molto altro e soprattutto comincia un mese prima. Il 3 agosto gresso. “Anche per quest’anno – prosegue il Presidente - per la infatti si è tenuta a Saletto la cerimonia del giuramento che ha dato manifestazione è previsto un biglietto d’ingresso ma si tratta di una il via alla trentasettesima edizione della manifestazione storica più somma simbolica, 5 euro, necessaria per coprire il costo delle rapimportante del Montagnanese, la seconda sotto l’egida del Presi- presentazioni. Il calendario del Palio infatti è ricco di spettacoli per i quali non si paga ma purtroppo si spende”. dente Fiorenzo Greggio. “Tutto è pronto – ha A cominciare dalla cerimonia del Giuramento spiegato - ma il fermento e l’apprensione per I responsabili che, come detto, si è già tenuta lo scorso 3 gli ultimi dettagli tiene e terrà impegnato tutto dei Comuni hanno agosto. Il programma del Palio riprenderà il lo staff dell’organizzazione durante l’intero già ingaggiato i 10 23 agosto con l’inaugurazione della mostra mese di agosto fino all’ultima settimana che fantini che si del pittore del palio 2013, Luciano Zambolin, ne vedrà la rappresentazione. Anche quest’an- sfideranno nel vallo nella sala austriaca di castel san Zeno, sempre no e sempre con maggiore determinazione ed audacia i responsabili dei Comuni hanno già ingaggiato i 10 fantini lo stesso giorno si terrà la cena medievale in piazza (il costo della che scenderanno in campo per contendersi il Palio che quest’anno è partecipazione ammonta a 25 euro mentre qualche anticipazione stato realizzato da un noto ed affermato pittore locale, già pittore sul menù la si può trovare sul sito “palio10comuni.it”). Si terrà, indel palio della Corsa dei Gonfaloni nel 1989 ed ora, Luciano Zam- vece, il 24 e il 25 agosto la tenzone dei musici e degli sbandieratori bolin di Monselice, afferma la propria ispirazione con quest’opera a Casale di Scodosia mentre la tenzone degli arcieri si disputerà il intitolata “I Custodi”; Pittore del Palio della Corsa dei Gonfaloni giorno dopo a San Salvaro. Il 31 nel vallo della città murata si terrà invece è Mihail Ivanov con una tela intitolata “Il Cavaliere e la la “Grande Battaglia” e il 1° settembre sarà il giorno del Palio con Peste””. Oltre alla corsa dei cavalli si preannuncia grande attesa per figuranti in piazza fin dal mattino e i mercatini dei mestieri a fare la “Battaglia e l’incendio della rocca”, in programma il 31 agosto, da contorno all’iniziativa.
delle lapidi incastonate nelle mura. Si sarebbero formate con il terremoto dell’anno scorso e dalle verifiche effettuate non sono state rilevate particolari criticità. Il fatto che siano sempre più evidenti sarebbe da imputare alle forti piogge di quest’anno in grado di “pulire” le fessure. Ma per tornare al fulmine, Giulia Narduolo, la giovane deputata del Pd della bassa padovana, ha depositato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, per ricordare come l’assenza di interventi di restauro negli ultimi anni ha progressivamente lasciato andare al degrado
un bene storico e culturale. “Purtroppo, dopo i restauri avviati nel lato sud est delle mura, ancora nella seconda metà degli anni 90, non ci sono più stati interventi, lasciando così che l’intero complesso andasse progressivamente in degrado – ha scritto Narduolo - il Ministero deve intervenire e partendo dagli interventi per il restauro e rimessa in sicurezza della torre di San Benedetto colpita dal fulmine, deve cogliere l’occasione per rimettere mano ad un programma generale di recupero e conservazione dell’intero complesso murario”.
Meeting del Gma
dichiariamo illegale la povertà
L
a giornata del meeting del Gma di Montagnana è occasione di conoscenza e approfondimento. Ogni anno l’appuntamento annuale con i sostenitori e soci dell’organizzazione non governativa, attiva da 41 anni nel Corno d’Africa, è diventato anche il contenitore di un convegno nel quale vengono dibattuti i temi e le problematiche che continuano ad affliggere il grande continente. Quest’anno però il tema riguarderà anche l’Italia, perché si parlerà di povertà. Cosa vuol dire povertà oggi? Chi sono i poveri oggi? La povertà è causa o effetto della crisi che stiamo attraversando? Queste le domande a cui domenica 8 settembre economisti e giornalisti portavoce della campagna “Dichiariamo Illegale la povertà” e rappresentanti del mondo della solidarietà internazionale, cercheranno di dare risposta. Insieme a padre Vitale Vitali, presidente storico e fondatore di Gma, al tavolo dei relatori, infatti, siederanno Luis Badilla Morales, giornalista di Radio Vaticana, Nicoletta Teodosi, economista, presidente di Cilap (Collegamento italiano di lotta alla Povertà) ed Eugenio Melandri, giornalista direttore di Solidarietà Internazionale e responsabile di Chiama l’Africa. “Gma – ha spiegato padre Vitali - con il suo appuntamento annuale che vede l’incontro dei suoi sostenitori e soci da tutta Italia, ha deciso di dare voce alla campagna Banning poverty, per dichiarare illegale la povertà, perché è la povertà ad essere illegale non i poveri, e noi vogliamo ripartire dai diritti e dalla dignità delle persone per ricostruire economia, politica e società”. La campagna ha lo scopo di far dichiarare illegale la povertà all’assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2018, in occasione del settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (1948). Dichiarare illegale la povertà significa battersi per mettere fuori legge le cause strutturali che generano ed alimentano i processi di impoverimento di interi popoli, gruppi e categorie sociali. Del resto l’impegno quotidiano del Gma non può non andare a cercare le cause di questa crisi che attanaglia tutti, le popolazioni del Corno d’Africa con le
Nella foto il volantino della campagna Banning poverty e nella foto piccola padre Vitale Vitali quali ha una lunga storia di cooperazione, ma anche le povertà che emergono sul nostro territorio, che sono unite da un unico filo conduttore. Oggi, più che mai, i confini tra Nord e Sud si dissolvono ed è impossibile dividere le cause della povertà in Africa e i meccanismi economici, sociali e politici che conducono alla povertà in Europa. Durante il convegno sarà inoltre proiettato il cortometraggio “La povertà vista da noi”, con le interviste condotte per strada e negli ambenti universitari sul tema della povertà, con un’introduzione dei giovani di Gma. La giornata, tuttavia, non sarà interamente dedicata al convegno, vi saranno anche attività di animazione per bambini (anche per i più piccoli!), stand del mondo equo e solidale, librerie tematiche, laboratori manuali, come il Carta Gioia organizzato dalla cooperativa Crescere Insieme, mostre tematiche e spettacoli. Sempre per i più piccoli alle 14.00 andranno in scena “I musicanti di Brema”, a cura della compagnia teatrale dell’Arca di Nogara.
12 Sguardo al Conselvano Conselve Il taglio del nastro il 23 agosto, dieci giorni densi di iniziative
Fiera, vetrina d’eccellenza Attività produttive, agricoltura, artigianato e commercio puntano sul “made in Conselve” di Nicola Stievano
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utto è pronto per l’edizione 2013 della Fiera di Sant’Agostino, il più importante appuntamento dell’anno nel Conselvano. Dal 23 agosto, con un prologo di spettacoli e musica le due sere precedenti, fino al primo settembre Conselve diventerà il polo d’attrazione per migliaia di persone e offrirà spettacoli, ricche esposizioni di commercianti, artigiani e agricoltori, e ogni genere di eventi e occasioni di divertimento. Il taglio del nastro il 23 agosto alle 20 con la partecipazione delle autorità, delle città gemelle di Torcy e Jaszbereny, della banda musicale “Verdi” e con la sfilata di macchine ed attrezzature agricole. Anche quest’anno da via Vittorio Emanuele un lungo viale attraverso il Prato sarà affiancato dagli stand con i prodotti e le tipicità del territorio fino all’ingresso dell’esposizione di artigiani e commercianti, con numerosi eventi collaterali. Mercoldedì 28 il clou con la Fiera di Sant’Agostino, quando centinaia di bancarelle invaderanno il centro storico insieme a migliaia di visitatori. Ci sarà anche
il mercatino “Cose d’altri tempi”. Sabato 3 settembre il gran finale con la tombola e i fuochi d’artificio. Domenica 1 il mercato agricolo a “km 0” in piazza Battisti, e la rassegna cinofila in Prato. “L’evento è vissuto dagli espositori ed operatori economici - afferma il sindaco Antonio Ruzzon - con molta attesa ed altrettante aspettative accumulate in un anno di lavoro e sacrifici: un impegno imprenditoriale che continua ad essere vivo e trainante”. Come ogni anno sono attese migliaia di persone soprattutto
il giorno della Fiera , quando oltre trecento bancarelle invaderanno le piazze e le vie principali e saranno aperte tutte le esposizioni e gli stand. Intenso come sempre il lavoro della Pro Loco, del Comune e delle associazioni di categoria (Ascom, Upa, Cna, Coldiretti, Cia, Confagricoltura) che, insieme alla Camera di Commercio, allestiscono “Città di Conselve in mostra”, che porta in scena le eccellenze del territorio. Una vetrina di richiamo per il “made in Conselve” in tutte le sue declinazioni.
La cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2012 della Fiera
IL RECORD Festa grande nella sua abitazione di Conselve per il compleanno
NONNO GUERRINO BOTTON A QUOTA 106
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a battuto ogni record di longevità, festa grane per Guerrino Botton che ha spento ben 106 candeline. Il “super nonno” del Conselvano ha raggiunto l’invidiabile traguardo in discreta forma, circondato dall’affetto dei figli e di tutta la famiglia. In casa Botton tutti si sono mobilitati per celebrare Guerrino Botton circondato dai familiari come si deve il record. Alla messa celebrata dall’arciprete mons. Luciano Danese hanno partecipato diversi amici sacerdoti, insieme ai parenti, ai vicini di casa e degli amici con alcuni sindaci del Conselvano. Dopo la celebrazione i pronipoti insieme agli altri bambini hanno lanciato una cinquantina di palloncini colorati con la foto di nonno Guerrino. In segno di ricordo la comunità ha donato alla famiglia una targa mentre per festeggiare alla grande la serata si è conclusa addirittura con i fuochi d’artificio donati dal Patronato Canossiano. Classe 1907, contadino per una vita, trascorsa per metà esatta, 53 anni, a Bovolenta e per metà a Conselve, Guerrino “Nino” Botton è seguito con affetto dai tre figli Luigi, Clara e Marina. E’ il figlio Luigi, infermiere in pensione, a prendersi cura del padre, tutti i giorni. Nonostante la veneranda età e qualche inevitabile acciacco che gli impedisce di muoversi ha conservato la presenza di spirito ed il gusto per la battuta. “Si ricorda le filastrocche di una volta - raccontano i figli - e qualche volta le recita ancora. Nonostante gli anni si facciano sentire ha conservato tutta la sua simpatia. Papà ricorda benissimo gli anni della guerra, quando lavorò in infermeria tra la sofferenza della gente, conquistandosi “sul campo” il diploma di infermiere che conserva gelosamente. Alla gente che ci chiede il “segreto” della sua longevità rispondiamo con due parole: tanto amore. Abbiamo ricevuto un grande dono, siamo una famiglia fortunata”.
distilleria, E’ polemica sui rumori
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tornare sul caso distilleria che da anni infiamma non solo gli animi ma anche il dibattito politico conselvano è Luca Martinello, capogruppo del “Movimento 5 Stelle” il quale, dopo aver consultato i dati delle misurazioni Arpav dell’anno scorso, solleva nuovamente il problema del rumore che, insieme agli odori acri, è spesso fonte di proteste da parte dei residenti, in particolare nel periodo estivo quando le finestre di casa sono aperte. Martinello richiama i rapporti di prova fonometrica dell’Arpav che confermano le conclusioni delle indagini del 2009. “Emerge che il maggior contributo al rumore ambientale - spiega il consigliere di opposiuzione - sia dato dall’attività della ditta Bonollo. Ciononostante l’azienda non ha attuato interventi di bonifica acustica per rispettare i limiti, come era stato indicato anche nel documento di valutazione di impatto acustico, datato aprile 2008. In poche parole continua a mantenere la propria linea di comportamento elusivo delle regole. L’Arpav ha confermato anche che l’impatto del rumore del traffico lungo la provinciale Conselvana non contribuisce allo sforamento dei limiti, né di giorno né tantomeno di notte. Questa mancanza pone un grave pregiudizio sia sull’affidabilità, sia sulla immeritata fiducia che ancora l’amministrazione comunale concede alla Bonollo”. L’azienda dal canto suo replica affermando che i limiti sono sempre rispettati tranne qualche lieve scostamento. Inoltre aggiunge che di recente ha aggiornato il
La distilleria Bonollo piano di risanamento acustico presentato lo scorso inverno. Le verifiche dell’Arpav risalgono alla fine dello scorso settembre, afferma l’azienda in una nota, e “l’esito ha evidenziato che in orario diurno i livelli di immissione acustica sono sempre inferiori ai limiti imposti dal piano comunale di classificazione acustica, mentre in orario notturno si è verificato qualche lieve sforamento, al massimo di 1 decibel. Per fare un esempio di emissione acustica, dei sussurri avvertiti ad un metro di distanza misurano 30 decibel”. La Bonollo ricorda di aver depositato ancora il 6 dicembre scorso un piano di risanamento, che prevede un ulteriore riduzione dei rumori “in prossimità delle sorgenti maggiormente disturbanti in modo da consentire il rispetto dei valori limite di immissione notturni. Alla luce delle modifiche richieste dal Comune lo scorso 21 giugno abbiamo presentato una versione aggiornata, ora al vaglio delle autorità”, conclude l’azienda.
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Sguardo al Conselvano 15 L’Intervento
Tribano Assemblea pubblica L’assessore Berto soddisfatto per la risposta e l’attenzione del pubblico
Conti pubblici e trasparenza di Cristina Lazzarin
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ancati trasferimenti governativi, bilancio comunale, tagli delle entrate, difficoltà nel garantire i servizi essenziali: sono stati questi alcuni degli argomenti discussi dal sindaco e dall’amministrazione comunale nel corso di un incontro con la cittadinanza promosso recentemente. Oltre quattrocento persone hanno deciso di accogliere l’invito del sindaco e nella sala di via Deledda hanno mostrato grande interesse nel conoscere tutte le spese principali del comune, i trasferimenti statali degli ultimi anni e la tragica situazione dell’anno in corso che vede i trasferimenti statali, da gennaio a luglio, quasi totalmente annullati. Per ultimo il sindaco ha informato la cittadinanza sulla difficile situazione delle obbligazioni Cosecon, relative alla vendita di Trasporti Ecologici. Nell’occasione è stata ripercorsa tutta la vicenda, che ha visto gli ex amministratori di Tribano (qualcuno presente in sala) investire oltre due milioni di euro, di risorse comunali, in una società oramai fallita, anche se Tribano farà quanto possibile per ritornare in possesso dei soldi investiti. Successivamente l’assessore Denis Berto ha elencato nel dettaglio i numerosi tagli che l’amministrazione ha effettuato durante questi quattro anni, e ripetuti applausi del pubblico hanno accompagnato l’elenco dei tagli a sprechi e inefficienze per quasi 300 mila euro l’anno. Su tutto i risparmi sul personale per oltre 100 mila euro l’anno e sugli appalti dei servizi comunali, rivisti tutti, per ultimo l’ottimo risultato sulla bolletta energetica, che grazie alle nuove caldaie per il plesso scolastico e alla nuova illuminazione a Led, vede un risparmio per le casse comunali di oltre 50 mila euro annui. “E’ stato un lavoro silenzioso ma intenso- ha detto Berto- che ha visto premiare lo sforzo della nuova amministrazione con risultati per il bilancio oltre ad ogni rosee previsione. Quando abbiamo iniziato la revisione dei
POLEMICA
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Gli amministratori incontrano i cittadini per discutere dello stato delle risorse comunali, di risparmio e delle iniziative per continuare a garantire i servizi
Uno scorcio della sala durante l’assemblea indetta dagli amministratori di Tribano costi mai avremmo pensato di ottenere un risultato così eclatante in cosi poco tempo”. Gli amministratori hanno sottolineato che le aree di risparmio sono state esaurite per cui ora il lavoro risulta ancora più complicato. Nonostante ciò si è cercato di assicurare massimo sostegno ai settori giovanili, allo sport, alla scuola e agli anziani. Da definire invece tutti gli altri settori. Per questo tutta la cittadinanza è stata invitata a presentare idee e proposte al comune inviando una mail o facendo visita di persona negli uffici comunali del sindaco. “Le notizie che dovevamo dare alla cittadinanza non erano certo delle migliori- spiega l’assessore Berto- e all’inizio eravamo anche un po’ preoccupati, invece la reazione del pubblico in sala è stata meravigliosa, abbiamo sentito tutto il
calore ed il sostegno dei nostri cittadini, soprattutto di quelli operosi che chiedono di sapere come viene gestita la cosa pubblica. Tanti gli applausi e i segnali incoraggianti che ci hanno caricato e motivato per continuare in questo momento difficile, soprattutto alla fine durante il dibattito con la cittadinanza, che ha visto molti interventi, domande e consigli”. Nella stessa serata il sindaco ha annunciato che a breve partiranno a Tribano i lavori per l’ammodernamento delle luci del centro e delle frazioni di Olmo e San Luca per un totale di 150 mila euro: si tratta di luci a led, con un intervento finanziato dalla Regione Veneto. Con questo intervento, Tribano, si pone fra i comuni con la percentuale maggiore di lampioni a led della Provincia.
E’ finito il tempo degli slogan. La casa serve a chi non ce l’ha di Stefano Peraro*
segue da pag.
1
Mi riferisco ai due progetti di legge d’iniziativa del gruppo consigliare della Lega (pdl n. 62 e pdl n. 66) approvati in commissione, con il solo voto favorevole del Carroccio. Pd, Udc, gruppo misto e Bortolussi hanno votato contro. I due progetti di legge, presentati nel 2010, ad inizio legislatura, rientrano nel pacchetto leghista dei sei provvedimenti che introducono criteri di precedenza per i veneti nell’accesso a servizi o provvidenze pubbliche. In particolare il progetto di legge 62 prevede la precedenza assoluta per la domanda per l’accesso agli interventi a favore della prima casa (bandi regionali per l’acquisto, la costruzione o il recupero della prima casa di abitazione) mentre Il progetto di legge 66 vincola l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, bene: per entrambi è previsto che a beneficiarne siano solamente a quei cittadini che abbiano la residenza o svolgano la loro attività lavorativa in Veneto ininterrottamente da almeno 15 anni. Per la Lega le direttive europee le sentenze delle Corte Costituzionale che si sono già espresse, dichiarando l’illegittimità di questi provvedimenti perché in contrasto con il principio di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, non esistono e ne’ gli esponenti del Carroccio dimostrano di tenere in considerazione la mobilità dei cittadini e dei lavoratori anche veneti, per cui se per periodo di tempo un cittadino veneto da più generazioni ha una occasione di lavoro o si trova ad abitare in un’altra regione o all’estero finirebbe per perdere il diritto all’abitazione. Alla faccia della necessità per molti giovani di farsi una esperienza lavorativa e formativa all’estero! La Lega dovrebbe spiegarmi perché un cittadino Veneto che risiede da 15 anni e 1 giorno ha precedenza assoluta rispetto a chi, cittadino veneto, risiede invece da 14 anni e 11 mesi e magari è in mobilità, oppure con 3 figli a carico, oppure nel nucleo famigliare ha la presenza di persone con disabilità. Mi auguro che quando i due provvedimenti arriveranno all’esame dell’aula consiliare prevalgano le ragioni di buon senso e i principi di coerenza e di utilità che dovrebbero guidare il lavoro dei legislatori. Invece di creare discriminazione tra i cittadini, l’unica cosa che possiamo fare è un vero programma di edilizia residenziale e il recupero di tutto il patrimonio edilizio fatiscente o dismesso per garantire un alloggio a chi non ce l’ha o per chi l’ha perso”. *consigliere regionale dell’Udc
Per il sindaco non si poteva fare diversamente, dall’opposizione le critiche di Cavazzana
abbattuti due pini marittimi pericolosi in centro a tribano
’abbattimento dei quattro pini marittimi in centro a Tribano, due accanto al Parco della Rimebranza e due di fronte alla pasticceria, ha alimentato nelle settimane scorse altre polemiche tra amministrazione e minoranza. Il sindaco ha spiegato che il taglio è stato necessario e non voluto, perché una volta fresate le radici che avevano alzato tutto il marciapiede (e provocato anche la caduta di un anziano) non si poteva far altro. Ben diversa
l’opinione del consigliere di opposizione Massimo Cavazzana, del gruppo “Noi+Voi”, che ha detto: “In questo modo se ne va l’ultimo pezzo di storia legato alla piazza originaria. Nessuno si attendeva il loro definitivo taglio. Contattando l’ufficio tecnico per avere informazioni abbiamo appreso che l’abbattimento è stato disposto per motivi di sicurezza. Ci attendiamo la loro sostituzione e il ripristino di questo angolo di piazza. Abbiamo chiesto inoltre di
valutare il mantenimento degli alberi di fronte alla biblioteca, in condizioni più stabili. Tutti sanno che gli alberi in questione sono stati oggetto di uno studio approfondito con l’ausilio della sovraintendenza dei beni architettonici in occasione della riqualificazione urbanistica del centro storico che ne stabilì la valenza storica e paesaggistica”. A Cavazzana replica l’assessore Denis Berto, confermando che verranno piantati dei nuovi alberi. C.L.
Uno dei due alberi abbattuti in centro
16 Sguardo al Conselvano Maltempo I danni maggiori concentrati tra Conselve, Arre, Candiana e Terrassa
Grandinata disastrosa agricoltura in ginocchio di Cristina Lazzarin
Ad Agna scoppia la polemica in un condominio finito sotto acqua, Piva difende i volontari
Uno dei campi di mais tra Arre e Conselve completamente distrutto dalla violenta grandinata
dei volontari in quei momenti concitati può capitare e noi siamo preparati anche a questo con i corsi di psicologia in emergenza, l’importante è non sfociare nella maleducazione e insulti. Siamo comunque a disposizione per discutere i problema del condominio”.
AGNA Con la Protezione Civile
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na forte grandinata ha messo in ginocchio l’agricoltura di buona parte del conselvano, da Conselve ad Agna passando per Arre, Terrassa e Candiana. Le colture hanno subito danni gravissimi e per certi tipi di coltivazione, il raccolto è completamente compromesso. Infatti, oltre al forte vento e all’enorme quantità di acqua caduta in poco tempo, c’è stata una grandinata di circa venti minuti che ha distrutto colture e danneggiato diverse auto in sosta, soprattutto ad Arre. Ad una prima stima sono oltre 200 gli ettari tra vigneti e coltivazioni agricole gravemente danneggiati dalla grandine. Di questi almeno 120 con perdite del 100 per cento, soprattutto per i vigneti. Tra i filari dei vigneti Doc compromessi per ben due stagioni, questa e la prossima, il presidente della Conselve Vigneti e Cantine Nicola Zaggia ha accompagnato Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale veneto, spiegando di aspettarsi per quest’anno un deciso calo della produzione. Ad Arre grossi chicchi di grandine hanno danneggiato diverse automobili lungo le strade ma anche rotto vetri delle controfinestre, scrostato l’intonaco dai muri delle abitazioni, perforato le tapparelle e danneggiato le unità esterne di alcuni condizionatori. Un po’ ovunque allagamenti e disagi per la popolazione. Ad Agna non sono mancate le polemiche. Qui le zone più colpite sono state via Aldo Moro con oltre venti cm di acqua sulla strada e nei garage dei residenti e via Papa Giovanni XXIII. Qui residenti di un condominio allagato hanno polemizzato sul ritardo dell’intervento della locale protezione civile e si sono lamentati per il fondo stradale che è più alto del condominio e quindi canalizza l’acqua piovana verso le loro proprietà. “Le proteste – spiega l’assessore alla protezione civile e volontariato Gianluca Piva - nei confronti del gruppo di protezione civile per un ritardo nell’intervento nel quartiere, sono giustificate. Il ritardo c’è stato e queste famiglie avevano ragione. Purtroppo per un disguido nella fase di comunicazione, al coordinatore Roberto Forin la chiamata è arrivata inesatta, tramite terze persone che hanno fornito un indirizzo errato. In seguito – continua Piva - a fronte di un giro di perlustrazione eseguito dal sottoscritto finché la squadra dei volontari era impegnata ancora sotto la pioggia nel quartiere Aldo Moro, sono passato in via Papa Giovanni e ho trovato il condominio furente per il nostro mancato intervento. Purtroppo i toni si sono accesi e qualche parola grossa è volata da parte di queste famiglie, ma in emergenza si deve essere comprensivi. Che gli animi siano caldi e esagitati durante il temporale e con l’acqua che entra in casa é fisiologico e comprensibile, che voli qualche parola in più nei confronti
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uova esperienza per la protezione civile di Agna che il mese scorso ha organizzato un’esercitazione a sorpresa con simulazione di terremoto e ricerca disperso. Hanno collaborato i carabinieri di Agna, la Croce Rossa Italiana sezione di Maserà di Padova e il gruppo cinofili “Gli Angeli” di Cavarzere. L’allerta è stata data dal comandante della locale stazione dei carabinieri Giovanni Patisso, informando li che a seguito di un sisma vi erano alcuni dispersi da ricercare. E’ stato così attivato un C.O.C. (Centro Operativo Comunale) con l’allestimento della tenda da campo, il montaggio della torre faro e dell’info-point coordinato dall’assessore alla protezione civile Gianluca Piva e dai responsabili Roberto Forin e Pierluigi Cavallaro. In seguito sono state create le squadre condotte dai capo squadra Ferdinando Nolo Ferdinando, Francesco Moscardo e Roberto Forin, supportati dai cinofili e dalla Croce Rossa con avvio della ricerca dispersi nelle zone segnalate di via Mure, via Campagnon e di via Pietra. “Particolare attenzione è stata rivolta agli aspetti legati alla sicurezza e al corretto utilizzo dei DPI per la protezione individuale – spiega l’assessore alla protezione civile Gianluca Piva – seguendo l’approccio BBS, ossia il tipo di comportamento dei volontari nelle emergenze”. C.L.
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12 18
VIAGGIO IN
PROVINCIA
La valutazione L’ateneo conquista il primo posto in Italia per diverse discipline
PADOVA
Università di Padova imbattibile nella ricerca
Il rettore Zaccaria nell’aula magna del Bo’ a Padova
Confermata l’eccellenza del Bo, la soddifazione del rettore Zaccaria: “premiato il nostro lavoro” di Nicola Stievano
L
’Università di Padova brilla nel firmamento della ricerca italiana e si conferma come ateneo di eccellenza nelle principali discipline. A decretarlo è l’Anvur, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, attraverso i risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca italiana che ha esaminato i prodotti della ricerca in 113 strutture: 95 università, 12 enti di ricerca vigilati dal Miur e 26 enti volontari nei sette anni fra il 2004 e il 2010. Non si tratta dunque di un semplice studio statistico ma della base per l’assegnazione dei fondi per la ricerca. La quota che andrà agli atenei meritevoli, ha poi precisato il ministro a margine della presentazione, è di 540 milioni, che sarà appunto assegnata in base ai risultati del rapporto dell’Anvur tra il 2004 e il 2010. Il lavoro di valutazione è durato 20 mesi, avendo preso il via a novembre 2011 per terminare a giugno 2013, e ha passato al setaccio tanto i progetti di ricerca quanto le istituzioni, anche attraverso l’osservazione della produzione scientifica degli attori coinvolti, non solo per quanto riguarda brevetti e manufatti ma anche articoli, libri ed edizioni critiche. Nel settore della ricerca prevalgono, in grandissima misura, per i risultati raggiunti, le università del nord, con Padova che risulta al primo posto assoluto in ben 7 Aree fondamentali (Fisica, Scienze della Terra, Biologia, Medicina, Agraria Veterinaria, Ingegneria industriale e infor-
mazione, Economia e Statistica), al secondo posto assoluto in 3 Aree (Chimica, Filosofia Storia Pedagogia, Psicologia) e al terzo posto in un’Area (Giurisprudenza). La ricerca italiana ottiene inoltre ottimi voti in scienze chimiche e in scienze fisiche, mentre arranca in scienze sociali e politiche e ha il suo punto più debole nelle scienze economiche e statistiche. “Si tratta della più ampia e sistematica valutazione fatta negli ultimi anni a livello internazionale, - afferma il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria - che colloca finalmente l’Italia nel sistema europeo della valutazione. E la soddisfazione è tanto più motivata, se si pensa al quadro di drastico taglio di risorse che subiamo ormai da anni: riduzione che Padova è riuscita a non far pesare sulla ricerca, grazie a una rigorosa politica di bilancio e al contributo di tutto il personale, dalla componente accademica a quella amministrativa. Ci attendevamo d’altra parte un risultato positivo dalla valutazione della nostra ricerca, sia perché la ricerca è nella genetica della nostra storia plurisecolare, sia perché abbiamo costantemente dedicato a essa considerevoli risorse finanziarie e organizzative: sommando le varie tipologie di finanziamento, e prendendo in considerazione gli ultimi sette anni analizzati anche nella procedura di valutazione, abbiamo investito in ricerca oltre 138 milioni di euro, circa
20 all’anno”. Il rettore sottolinea che si tratta di una cifra tra le più alte in Italia, considerando le dimensioni del corpo docente: 2.200 tra insegnanti e ricercatori. Facendo una comparazione con altri atenei, Padova dedica alla ricerca il 28 per cento delle entrate; quota cui, tra le sedi di analoghe dimensioni, si avvicinano solo Bologna e Pisa, con il 21 per cento; gli altri rimangono a una percentuale a una cifra. “Essere ai vertici della qualità della ricerca - conclude il rettore - non è un semplice fiore all’occhiello: ha ricadute strategiche e premiali, a partire dalla ripartizione del Fondo Nazionale di Finanziamento Ordinario, che assegna l’87 per cento delle risorse sulla base di regole fisse, legate in particolare alla dimensione delle sedi universitarie; il restante 13 rappresenta una quota premiale, basata su parametri tra i quali rientra anche la valutazione dell’Agenzia. Certo, non si tratta di cifre astronomiche; ma con le ristrettezze cui dobbiamo far fronte, ogni risorsa è preziosa. L’aspetto finanziario non è comunque il solo, e neppure il più rilevante: essere ai vertici della qualità della ricerca rappresenta il miglior biglietto da visita per un ateneo, sia per il livello della formazione che garantisce agli studenti in relazione alla professionalità dei loro docenti e alla dotazione accademica a disposizione, sia per la capacità di attrarre intelligenze qualificate dall’esterno, sia a livello di insegnanti che di allievi”.
SERvIZI SANITARI ACCREDITATI lA PROvINCIA SI SCHIERA CON I lAvORATORI
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a presidente della Provincia di Padova Barbara Degani e l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison hanno incontrato una delegazione del Comitato di crisi regionale della Sanità veneta. L’Amministrazione provinciale ha espresso l’appoggio alle istanze sostenute dal Comitato a favore dei centri sanitari accreditati che erogano prestazioni ambulatoriali e diagnostiche con il solo pagamento del ticket. Un servizio che finora ha garantito ai cittadini di poter accedere a visite, esami di laboratorio e cicli di fisioterapia al costo del servizio sanitario nazionale senza affollare gli ospedali. Il taglio imposto dalla Regione Veneto rischia invece di cancellare questa possibilità con pesanti conseguenze sui servizi per i cittadini e sui posti di lavoro. “Faccio
appello ai consiglieri padovani che siedono in Regione e al presidente della giunta Luca Zaia affinché tutelino e valorizzino i servizi che funzionano, sia che vengano svolti dal pubblico, sia che vengano svolti dal privato”, ha detto la presidente Degani. “La sanità convenzionata rappresenta per Padova un’eccellenza che non è nata oggi, ma proviene da quarant’anni di investimenti e di lavoro e ha dimostrato di funzionare garantendo ottimi servizi per i cittadini.”. I tagli della Regione hanno inoltre messo a rischio centinaia di lavoratori. Si tratta di medici, fisioterapisti, infermieri, tecnici di laboratorio e personale specializzato che rischia di finire senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. La questione occupazionale è seguita dall’assessorato al Lavoro della Provincia di Padova.
Opportunità per le imprese
apprendistato di alta formazione
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’Università degli Studi di Padova promuove la possibilità a favore delle imprese di tutti i settori, pubbliche e private, di attivare un contratto di “apprendistato di alta formazione e ricerca” con giovani laureandi, laureati, dottorandi e dottori di ricerca che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, con la finalità di conseguire un titolo di studio o di svolgere attività di ricerca in azienda inserendo nel proprio organico profili medio - alti con competenze specialistiche, che possono contribuire a portare innovazione in azienda e far crescere la sua produttività. Il termine previsto per la presentazione della manifestazione di interesse è il 20 agosto. Sul sito internet www.unipd.it/apprendistato-di-alta-formazione-e-ricerca è possibile recuperare tutte le informazioni utili per la presentazione delle domande.
Spazi Spazi Aperti aperti 13 19 Un aiuto alle fasce deboli. Dopo il via libera alla legge regionale arriveranno i primi accordi per le attività in azienda
La cura della fattoria Il legame con il territorio sta sempre più diventando un punto di riferimento di Emanuele Masiero
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ra che la legge regionale sull’agricoltura sociale è realtà gli imprenditori agricoli, a partire dai titolari di fattorie didattiche e agriturismi, sono pronti a siglare le convenzioni con gli enti interessati per incrementare le attività nei confronti delle fasce deboli, ad esempio la pet-therapy, insieme alle iniziative per i bambini e gli anziani. A Padova le opportunità non mancano, spiega la Coldiretti, e diverse aziende sono già attrezzate per offrire questo genere di servizi. All’agriturismo “La Primizia” di Selvazzano, per fare un esempio, da tempo vengono impiegati gli asini per l’attività di sostegno a persone con forme di disagio psicofisico. Prendersi cura dell’asino durante una passeggiata nei campi, ricorda Coldiretti Padova, aiuta a ritrovare anche la fiducia in sé stessi. L’asino infatti segue solo le persone di cui si fida, perciò chi lo accompagna deve instaurare un rapporto di fiducia che lo aiuta a confrontarsi anche con se stessi e migliorare la propria autostima.
Coldiretti Padova: “E’ una realtà emergente che va incoraggiata e diffusa” Le attività con l’asino sono praticate anche nell’agriturismo “Al Giglio” di Padova mentre sono numerose le fattorie didattiche della nostra provincia che in queste settimane organizzano centri estivi “a tutta natura” coinvolgendo i ragazzi in vacanza in laboratori sui prodotti agricoli, esperienze a contatto con gli animali, divertimento nel verde della campagna. C’è anche chi si sta organizzando per dare ospitalità agli anziani oppure ai bebé con l’apertura degli “agrinido”, sulla scorta di esperienze già avviate nella nostra regione. Di recente l’agriturismo “la Fonte” di Este ha ospitato l’orto sociale gestito dai ragazzi diversamente abili dell’Irea Morini Pedrina mentre Coldiretti Padova ha sottoscritto un accordo con la Casa di Riposo di Conselve
per mettere a disposizione degli ospiti un appezzamento di terreno da coltivare. “La legge regionale sull’agricoltura sociale finalmente mette nel giusto rilievo – spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova - una realtà emergente e fino ad ora senza una codifica: le fattorie sociali. Siamo soddisfatti per la conclusione dell’iter amministrativo che ha portato alla definizione di una norma innovativa votata dal Consiglio Veneto, ora però dobbiamo passare dalle parole ai fatti, sottoscrivendo le convenzioni per organizzare attività come la pet-therapy negli ospedali, i soggiorni per anziani in campagna, il coinvolgimento degli ipovedenti, l’integrazione nel mondo del lavoro di carcerati e tossicodipendenti, il recupero psicofisico dei portatori d’handicap. Dagli agrinidi agli ospizi di campagna le attività intraprese sul territorio sono molteplici e le soluzioni adottate rispecchiano le svariate offerte garantite dalle imprese agricole per soddisfare un’esigenza avvertita sempre più dalla collettività per il mante-
In alcune fattorie della nostra provincia la cura con l’asino è già piuttosto diffusa come altre attività sociali rivolte a bambini, anziani e persone con qualche forma di disagio. Un impegno da incoraggiare nimento di legami territoriali e culturali che costituiscono il vissuto di una comunità e che spesso trovano, non casualmente, proprio nella famiglia rurale gli interpreti più fedeli. La prossimità e la relazione sono valori antichi – continua Miotto – e da sempre presenti nel mondo contadino cosi come la solidarietà, il mutuo aiuto, la cura e assistenza di membri all’interno di una
cerchia familiare “allargata”. In agricoltura c’è una predisposizione naturale per la valorizzazione delle persone di tutte le età e questa attitudine ha consentito di alimentare un welfare inclusivo più umano e rispettoso delle fragilità. Le opportunità ci sono, il quadro normativo pure – conclude Miotto – ora si tratta di mettere in pratica le attività sociali firmate dagli agricoltori”. Messaggio pubblicitario
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CEMENTERIA: INCHIESTA DEllA PROCuRA
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a querelle sulle cementerie della bassa padovana sembra una storia senza fine. Questa volta il problema non sono le emissioni o altre questioni ambientali. La Procura ha aperto un’inchiesta per abusi edilizi alla Cementeria di Monselice con un blitz in municipio da parte di guardia di finanza e carabinieri in servizio di polizia giudiziaria alla Procura della Repubblica di Padova, insieme a tecnici dell’Arpav e guardia forestale. L’obiettivo era l’acquisizione di tutti gli atti relativi alle autorizzazioni edilizie rilasciate nei mesi scorsi alla Cementeria, da parte dell’ufficio tecnico comunale. Dei presunti abusi nel cementificio di via Solana, passato dalla famiglia Radici al gruppo Zillo, si comincia a parlare a novembre dell’anno scorso. Questa volta la questione è molto semplice: a fronte della richiesta di usare i rifiuti nel processo produttivo, comitati ambientalisti e alcuni consiglieri fanno notare che una fetta consistente della cementeria è costruita in zona agricola. Basta una sanatoria? Assolutamente no. Le opere abusive in zona agricola, in un territorio protetto come quello del Parco Colli, non sono sanabili. I comitati per questo impugnano al Tar le autorizzazioni paesaggistiche rilasciate allora. E diffidano il Comune dal dare il via libera edilizio. La Provincia, che in quel momento ha in mano la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per l’uso dei rifiuti nel processo produttivo, chiede chiarimenti al Comune. Dall’ingegner Mario Raniolo, responsabile dell’area tecnica del Comune, arriva in gennaio il via libera: tutto sanato.
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20 Economia 16 I dati di Confindustria Padova paga un prezzo alto ma mantiene i suoi primati
In cinque anni la crisi ha bruciato 2,8 miliardi Dopo le flessioni dell’anno scorso in questi mesi la debolezza prosegue, va meglio invece l’export di Emanuele Masiero
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’industria padovana conta i danni della crisi e al di là di qualche segno di vitalità - come l’export - non scorge indicazioni di svolta, almeno nel breve. E’ quanto emerge dal quadro sintetico presentato da Confindustria Padova durante l’assemblea generale. In cinque anni la crisi ha sottratto a Padova 2,8 miliardi di euro di PIL; nel 2013 la flessione proseguirà (-1,1%: Unioncamere-Prometeia). Dopo il parziale recupero nel biennio precedente, il 2012 ha registrato una caduta dell’attività produttiva (-5,3%) e del fatturato (-5,1%). La debolezza prosegue nel 2013: a marzo la distanza dal picco di attività pre-crisi (aprile 2008) si attesta ancora al 24%. Più intonata la performance delle esportazioni che nel 2012 crescono del +4,4% (8,6 miliardi, sopra i valori pre-crisi), nonostante la recessione in Europa.
Massimo Pavin, presidente di Confindustria Padova Nel primo trimestre 2013 la produzione è in calo tendenziale del -5,0%, il fatturato del -4,3%. L’evoluzione degli ordinativi interni è negativa (-3,2%), non va oltre la tenuta all’estero (+0,4%). Prosegue il traino dell’export, a velocità più contenuta (+1,8%), ma superiore a Veneto (+0,2%) e Italia (-0,7%). L’occupazione scende dell’1,9% (+0,2% nel 2012) per effetto del calo dei livelli produttivi e del progressivo esaurimento della Cig. Nel 2012 la Cig nell’industria (manifatturiero e costruzioni), con 14 milioni 500 ore, è aumentata del +14,8%. Nei primi cinque mesi del 2013 l’aumento è del +41,5% (6 milioni 900mila ore). Nel 2012 il tasso di disoccupazione è salito al 6,4% (dal 5,3). Quella giovanile sale al 20,7%. La selettività e il costo del credito sono stringenti: a marzo 2013 i prestiti alle
imprese sono diminuiti del -7,6% (Italia -5,8%). Una condizione che complica la liquidità aziendale, anche a causa dei ritardati pagamenti. Le prospettive permangono incerte, non si scorgono segnali di ripresa a breve. Il nostro territorio conserva comunque dei primati. Padova è la prima provincia nel Nord Est, e la nona in Italia, per numero di imprese operative (92.040), prima in Veneto e decima in Italia per reddito prodotto (25,1 miliardi di euro). È prima in Veneto (nona in Italia) per totale occupati, terza in Veneto (nona in Italia) per occupati nel manifatturiero. È al primo posto nella regione (sesta in Italia) per brevetti depositati nel 2012 (1.979). Con 32 start up innovative registrate nei primi cinque mesi del 2013, è al sesto posto in Italia (dopo Milano, Torino, Roma, Bologna, Trento). “L’intensità della crisi ci ha riportato
indietro di vent’anni, ha eroso base produttiva, lavoro e certezze, non la nostra competenza manifatturiera. - spiega il presidente di Confindustria Padova Massimo Pavin - Il rischio deindustrializzazione è alto, anche in un’area vitale come il Veneto, se non interverrà una svolta pro-industria che modifichi un contesto oggi profondamente ostile al lavoro e all’impresa. Al Governo, al Parlamento e ai partiti chiediamo senso dell’emergenza e responsabilità pubblica in questo momento, per non vedere sparire una parte vitale del nostro tessuto produttivo. Il decreto “del fare” e il pacchetto lavoro sono un buon inizio, cui però dovrà seguire una cura d’urto, uno shock positivo per la crescita fondata sull’industria. I prossimi mesi saranno decisivi. Occorre favorire, e non stroncare con altre tasse, la possibile ripresa muovendosi sul fronte della spesa.
I piccoli passi sono un metodo necessitato, ma temo insufficiente. La prospettiva è una ripresa gracilissima se su cuneo fiscale, credito, energia non interverranno decisioni coerenti con l’altezza della posta in gioco. La questione industriale sarà il vero banco di prova per il Governo “di servizio al Paese” e per l’Europa” Tiene banco, pertanto, la “«questione industriale” e l’urgenza di una svolta pro-industria, in Italia come in Europa, per arginare la desertificazione produttiva che minaccia persino le aree più dinamiche, gli ostacoli da rimuovere, come la persistente restrizione del credito e una tassazione insostenibile (53,6% quella effettiva). In questi giorni c’è molta attesa per le decisioni che il Governo dovrà prendere su Iva e Imu, il ministro padovano Zanonato è ottimista, ora è atteso alla prova dei fatti. Messaggio pubblicitario
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Cultura provinciale 17 23 Archeologia Aperta la terza area di scavo della cittadina termale dopo una campagna durata dodici anni
I fasti dell’impero a Montegrotto
padova
La villa romana era una lussuosa dimora patrizia del primo secolo, impegnati ben 450 archeologi
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Il Museo agli Eremitani
vela tutti i suoi segreti la terza area archeologica di Montegrotto Terme, in via Neroniana, dove si trova un’antica villa romana, lussuosa residenza di un raffinato proprietario dall’identità sconosciuta e vissuto nel primo secolo dopo Cristo. La dimora patrizia è articolata in quartieri residenziali finemente decorati e in ampi giardini porticati, le cui vestigia sono state oggetto di scavo da parte dell’Università di Padova dal 2001 al 2012 e di restauro dal 2011 al 2013 da parte della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto. L’edificio antico è protetto da una copertura permanente evocativa di volumi originali, che, insieme con i misurati interventi di restauro conservativo, rendono la suggestione di come doveva essere la villa nel momento del suo massimo splendore, circa duemila anni fa. “Si conclude dopo oltre un decennio di impegno costante da parte dei colleghi di Archeologia, un progetto di grande importanza per l’accrescimento delle nostre conoscenze sul divenire storico dell’importante territorio, noto in antico con il nome di Aquae Patavinae, che riecheggia nel moderno toponimo di
Terme Euganee. E’ un passo importante per il rilancio della nostra cultura e fondamentale per il museo del termalismo”: ha detto il Rettore dell’Università di Padova, Giuseppe Zaccaria, intervenuto alla presentazione della nuova area archeologica, all’Hotel Terme Neroniane. Al centro di un campo, all’interno dell’hotel che già ospita sotto il suo ristorante i resti di un’area termale di epoca romana, sono visibili le fondamenta e le pavimentazioni di una lussuosa residenza di un proprietario dall’identità sconosciuta, vissuto nel I secolo dopo Cristo. La villa, che nella sua planimetria e pavimentazione è stata ricostruita utilizzando pezzi di mosaici originali del I secolo rinvenuti durante gli scavi, era stata poi riutilizzata nel corso della storia almeno fino al quarto secolo. Ci aveva pensato poi il caso a riportarla alla luce durante un’aratura nel 1988 dando il via a una serie di lavori, tanto sul campo di circa 450 archeologi più o meno esperti, quanto dietro una scrivania tra un’autorizzazione e l’altra. Lavori arrivati al capolinea il mese scorso quando è stato tagliato il nastro alla terza area archeologica romana di Montegrotto. Nonché
Al via il restauro dei Musei Civici
A La ricostruzione della Villa Romana scoperta a Montegrotto prima villa nobiliare rinvenuta nel territorio delle Terme Euganee. Gli scavi veri e propri erano iniziati nel 2001 quando l’area, sempre sotto il controllo della Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, era stata data in concessione dal Comune di Montegrotto all’Università degli Studi di Padova che, grazie al sostegno della Fondazione Cariparo e dell’associazione Arcus, ha portato alla luce questo gioiello di architettura. “Abbiamo scelto di delimitare i confini delle stanze interne alla casa, di ricreare i siti dove si trovavano le colonne e ricoprire l’area con un
tetto evocativo dei volumi dell’epoca, in modo da far capire a chi visita il sito la grandezza della villa. Tutto è poi descritto nei pannelli informativi all’ingresso della domus”, ha spiegato la dottoressa Francesca Ghedini, vicedirettore del dipartimento Beni Culturali del Bo. Sono stati oltre 350 gli studenti archeologi che dal 2001 grazie alla direzione scientifica dei docenti hanno lavorato sul sito e contribuito alla realizzazione di importanti ricerche e studi. La costituzione dell’area archeologica di via Neroniana rientra nel progetto di valorizzazione culturale “Aquae Patavinae” sorto nel 2005.
via entro l’estate i lavori di restauro dei musei civici agli Eremitani. L’assessore alla Cultura Andrea Colasio, infatti, ha dato impulso al progetto finanziato dalla Ue attraverso la Regione. Il primo stralcio dell’intervento prevede la realizzazione della nuova cassa, della caffetteria, dell’area didattica, dei laboratori di restauro e il rinnovo di tutta l’impiantistica. In autunno dovrebbero iniziare i lavori del secondo stralcio che comprende anche la copertura in vetro del chiostro minore. Il progetto prevede anche l’implementazione della videosorveglianza. Il progetto di riqualificazione del complesso dei Musei Civici agli Eremitani è finanziato dal Comune di Padova, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con 1 milione e 150mila euro e sostenuto con un contributo di 3,1 milioni di euro dal Programma operativo regionale parte Fondo europeo di Sviluppo regionale.
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LO calcio
SPORT in PRIMO PIANO ragazzi dell’ac montagnana alla finale gazzetta cup 2013
Triathlon L’atleta di Terrassa Padovana resta saldo nel gruppo dei migliori
Fabian bene ai mondiali di Emanuele Masiero
D La formazione dell’Ac Montagnana allenata da Iacovino anno guadagnato il pass per la finale nazionale allo stadio “Meazza” sbaragliando tutte le avversarie nelle fasi eliminatorie di Monselice e Padova. C’era anche l’Ac Montagnana tra le 12 formazioni che hanno raggiunto la finalissima della “Gazzetta Cup 2013”. I ragazzi allenati da Vincenzo Iacovino, gli unici a rappresentare il Veneto nella categoria, hanno partecipato all’ultimo atto che si è giocato il mese scorso a San Siro. I baby calciatori montagnanesi si sono classificati al quinto posto nazionale del girone Young, che ha visto trionfare la squadra campana dell’Asd Mariano Keller. Per il Montagnana l’eliminazione ha saputo tanto di beffa, con un gol su punizione subito a 20 secondi dal termine del match. Arrivati a questo livello, in ogni caso, la posizione in classifica è l’ultimo dei pensieri: la finalissima nazionale nello stadio dei grandi campioni vale già come una medaglia. Questi gli atleti della formazione padovana, accompagnata a Milano dal dirigente Roberto Paccagna: Andrea Miatton, Nicola Milan, Luca Mantovani, Aiman Lamachi, Francesco Turato, Giovanni Bossone, Michele Vicentini, Giordano Paccagna e Jassin Obaha. Nell’altra categoria, tra gli Junior, a rappresentare il Veneto c’era l’Asd Cerea. Alla fine l’ha spuntata il Simply Paolucci. Per Nicola Cesaro il calcio nostrano è veramente un bella soddisfazione.
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opo l’ottimo ottavo posto ottenuto in World Triathlon Series ad Amburgo, Alessandro Fabian, atleta originario di Terrassa Padovana, ha incassato nella cittadina tedesca un altro risultato di rilievo, chiudendo al sesto posto il campionato del mondo per Team insieme ad Alice Betto, Annamaria Mazzetti e Davide Uccellari. La squadra Italiana è stata sin dalla prima frazione molto vicina alle posizioni da podio. Sfortunata la Gran Bretagna, costretta al ritiro a causa di una caduta in bicicletta di una sua staffettista. Ne ha saputo ben approfittare la Germania che, spinta dal fantastico pubblico di Amburgo, ha colto la sua prima vittoria iridata per Team. Gli azzurri tornano con un sesto posto che migliora il risultato dello scorso anno e che lascia bene sperare per il futuro. “Un passo alla volta stiamo migliorando – ha commentato un soddisfatto Ale Fabian – siamo una squadra solida e con buoni margini. Anche oggi abbiamo dimostrato che non siamo lontani dal podio.
Este Alice Rampin ha portato la cultura del cheerleading nel padovano
Cheer School Click sul podio arrivano le prime medaglie A
rrivano le prime medaglie per l’Asd Cheer School Click, il gruppo atestino di cheerleading fondato ormai due anni e mezzo fa dall’istruttrice federale Alice Rampin. A Gambettola (Forlì-Cesena) si è svolto il campionato Italiano FisacGym di Cheerleading e Cheerdance. Le società rappresentate non erano molte, ma in compenso erano tutte di buon livello rispetto alla media italiana. E da qui sono arrivati degli inaspettati, ma tanto attesi, successi. Per la società atestina hanno partecipato dodici atlete, che hanno ottenuto anche due medaglie di bronzo. Nella categoria unificata Cheerdance Freestyle Duo, per il senior Elena Trivellato e Olga Navarin hanno guadagnato il terzo posto assoluto, mentre tra le junior al quarto posto si sono classificate Giulia Castellano Spadone e Siliva Raimondi. Nel Group Stunt All Girl Junior un’altra medaglia di legno per Anna Larosa, Beatrice Vignato, Margherita Slanzi, Federica Baù e Camilla Vignato. L’altra medaglia di ferro, ancora di bronzo, è stata messa al collo di Alice Rampin, Elena Trivellato, Linda Baldo, Matilde Corradin e Olga Navarin per la categoria Group Stunt All Girl Senior. “Quest’ultimo risultato è stato davvero sorprendente in quanto alla viglia della gara raggiungere un podio in questa categoria appariva im-
La formazione del gruppo di Este della Cheer School Click presa assai ardua”, conferma l’istruttrice Alice Rampin. Qualche mese fa l’Asd Cheer School Click aveva partecipato anche al suo primo campionato internazionale di cheerleading e cheerdance, la Millenium Cup di Trieste, che ha visto impegnate le migliori cheerleader di Italia e Balcani. La squadra atestina era in gara con 12 atlete di età compresa tra i 9 e i 21 anni. Alice Rampin ha letteralmente portato la cultura del cheerleading in un territorio in cui la disciplina era praticamente sconosciuta: “In questo ultimo periodo abbiamo fatto buoni progressi, ma la strada da percorrere è ancora tanta e ne siamo consapevoli”. La società, quest’anno, ha fatto tappa anche in scuole e centri estivi per promuovere la disciplina. N.C.
Alessandro Fabian durante la frazione in bicicletta ad Amburgo Presto lotteremo per la vittoria”. Nonostante fosse ancora un po’ stanco per la gara del giorno prima, Fabian ha comunque tirato fuori dal cilindro un’altra prestazione super: dal confronto con le tre squadre poi salite sul podio (Germania, Nuova Zelanda, Stati Uniti) emerge infatti che i tempi di Alessandro sono assolutamente in linea con i migliori frazionisti di ciascuna Nazione. “Con questo doppio risultato chiudo la prima parte della stagio-
ne – ha commentato Fabian – non posso che ritenermi soddisfatto di quanto fatto fin qui: il quinto posto di Madrid e le medaglie ai campionati Europei sono stati senz’altro momenti importanti. Ora mi prenderò qualche giorno di riposo per poi ricominciare ad allenarmi forte per la parte finale. Ci sono diversi appuntamenti interessanti: su tutti metto la tappa di World Series di Londra; si correrà sul percorso dell’Olimpiade 2012. Ho bei ricordi e voglio fare una bella prova”.
CluB CIClISTICO DI ESTE. la sfida in via Matteotti
al classico gran premio eugas cento ciclisti promettenti in gara
La premiazione al termine della Coppa Città di Este
S
otto la perfetta regia organizzativa del Club Ciclistico di Este della presidente Stefania Paluelllo, si è disputato l’ormai classico Gp Eugas- coppa città di Este riservato alla categoria dei Giovanissimi sulla centralissima via Matteoti. Oltre 100 piccoli ciclisti in gara si sono dati battaglia in svariate batterie di “primi sprint” davanti ad un folto pubblico. Alle premiazioni, coordinate dallo spiker Walter Lotto, sono intervenuti il sindaco Giancarlo Piva e l’assessore allo sport Fabrizio Brugine. Questi i risultati G1: 1. Luca Francescon ( Saccolongo) 2. Davide Dotto (Cage) 3. Marco Dotto (Saccolongo). G2: 1. Mattia Favaro ( Sant’Andrea) 2. Luca
Fabris (Scuola ciclismo di Vò) 3. Sebastiano Damiani (Lions); femminile 1. Chiara Giusti (Saccolongo). G3: 1.Kevin Pinton ( Sant’Andrea) 2. Alan Giorgio Kaltak (Girelli) 3. Fabio Canevarolo ( Cage); femminile. 1. Anna Tiengo ( Lions).G4: 1. Francesco Donadello ( Sossano) 2. Mattia Pasquale (id) 3. Morgan Corso (Scuola Ciclismo di Vò); femminile 1. Linda Boron (Cage). G5: 1. Matteo Broggian (Sossano) 2. Nicolò Finamoni ( Guadense Rotogal) 3. Marco Morbiato (id); femminile 1. Irene Affollati (Mainetti).G6: 1.Riccardo Carretta ( Guadense Rotogal) 2. Piercarlo Pressenda (Monselice) 3.Giacomo Venturella ( Cage); femminile: 1. Sofia Zamperetti (Mainetti). W.L.
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IL VENETO
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Crisi economica Stretta sui mutui e imu le principali cause
Mercato immobiliare, un crollo senza fine
In tre anni si sono dimezzate le compravendite in Veneto. Un piano straordinario dalla Regione per rilanciare l’edilizia pubblica e offrire soluzioni alle famiglie a basso reddito di Germana urbani
A
lla fine il bicchiere, come suol dirsi, è servito a fermare il crollo la diminuzione dei sempre mezzo pieno e mezzo vuoto. prezzi, che oggi quotano – almeno in prima Basta capire da che parte lo si guar- battuta, poi ogni trattativa fa storia a sé – di. Fuor di metafora: se dovete comprare un buon 15% in meno rispetto al 2011. Se casa – e specialmente se non vi serve un infatti un terzo delle case messe in vendita mutuo consistente – è difficile trovare nel rimangono sul mercato perché considerate più recente passato un momento migliore di ancora troppo care, quasi il 40% non venquello attuale. Ma se, al contrario, la casa gono vendute perché le banche rifiutano di volete venderla, le alternative sono soltanto concedere un mutuo e un altro 28% non trodue: o rimandate a tempi migliori, o dove- va nemmeno un potenziale acquirente. Le te mettere in conto lunghi mesi d’attesa e questioni, insomma, stanno a monte: nella un forte sconto rispetto alle aspettative di crisi economica che ha falcidiato redditi e guadagno. Il mercato è in crisi, affossato prospettive delle famiglie, e anche in uno prima dalla prolungata crisi economica, poi stock immobiliare che in buona parte è di dalla stretta creditizia delle banche, infine bassa qualità e proprio per questo non è più dall’introduzione dell’iappetibile in un momu e dall’estenuante Prezzi in calo di oltre mento in cui si guarda balletto sulla sua sor- il 15 per cento con particolare attente. E la fotografia scat- ma le case sono zione all’efficienza tata dall’Osservatorio ancora troppo care energetica degli edifici, regionale della Fiaip per metà dei clienti alla rete di trasporti (Federazione italiana pubblici, ai servizi del agenti immobiliari) aggiunge numeri precisi quartiere. a quel che già si era capito. “È ormai da anni che soffriamo – sotÈ dal 2010 che il mercato è in calo: ha tolinea Moreno Marangoni, presidente perso il 4% il primo anno, il 7 nel 2011, di Fiaip Veneto – di una continua discesa addirittura il 18 nel 2012. Tradotto in nu- del mercato rispetto ai livelli raggiunti meri, significa che il mercato veneto valeva nel 2006. A soffrire particolarmente è il 60 mila transazioni all’anno e oggi sono segmento di mercato “low cost” dove chi meno di 30 mila, con la chiusura di almeno cercava di vendere il proprio immobile ha 200 agenzie immobiliari in regione. Non è trovato molte difficoltà perché i clienti tipici,
come le giovani coppie e le famiglie extracomunitarie, non hanno più disponibilità o non sono in grado di fornire le garanzie necessarie ad accendere un mutuo. Come invertire la rotta? Al mondo politico chiediamo di intervenire in quattro direzioni: bisogna eliminare la tassa sulla prima casa, sostenere il recupero dell’esistente, rivedere la legge sugli affitti e garantire alle persone la possibilità di accedere al credito più facilmente”. Ma chi compra, oggi, e cosa si vende di più? Più della metà degli acquirenti ha fra i 30 e i 50 anni, il 28% ne ha più di 50 e il 21% meno di 30. I più richiesti sono gli appartamenti con due camere (39%), seguiti da quelli a tre stanze (19%), dalle porzioni di villa (17%, col picco del 25% registrato a Padova e a Rovigo), dai mini (15%) e dalle
ville (10%). Cala anche il mercato dell’usato, benché resti al primo posto con il 46% degli immobili venduti dalle agenzie. In questo quadro problematico, è arrivata nelle scorse settimane l’approvazione in consiglio regionale del piano strategico delle politiche della casa. Obiettivo, rimettere in moto il settore da molti anni paralizzato dell’edilizia pubblica, in modo da offrire un’alternativa alle famiglie a basso reddito. Il piano prevede la messa in vendita agli attuali inquilini di quasi 20 mila alloggi popolari, quasi la metà dell’intero patrimonio edilizio, attraverso una formula allettante: un acconto iniziale del 20% e il rimanente in rate mensili. Le risorse ottenute (800 milioni di euro nella migliore delle ipotesi, 300 secondo le stime più realistiche)
saranno reinvestite nella ristrutturazione degli alloggi esistenti e nella costruzione o acquisto di nuovi alloggi. Entro fine 2014 la regione conta così di avere a disposizione quasi 1.500 nuovi appartamenti. “Un pacchetto di interventi – sottolinea l’assessore Massimo Giorgetti – che consentirà di attuare un’azione più incisiva ed efficace per garantire un sostegno concreto ai nuclei familiari che vivono la drammatica condizione di non avere una casa, ma anche un impegno nel “social housing”, per fornire soluzioni abitative alle famiglie che non possono vedersi assegnato per mancanza di requisiti un alloggio popolare, ma nel contempo sono impossibilitate a far fronte economicamente ai canoni di affitto proposti dal mercato libero”.
Il Veneto in primo piano 11 27 Quasi un milione e mezzo gli interventi realizzati per 18 miliardi di investimenti
L’ecobonus sarà per sempre di Germana urbani
I Il governo si è impegnato a rendere strutturali le agevolazioni finalizzate al miglioramento energetico delle abitazioni
n un clima di cupa crisi per l’edilizia, l’unico raggio di sole è arrivato nell’ultimo biennio dalle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie che migliorassero l’efficienza energetica degli edifici. La buona notizia è che gli incentivi non termineranno: prima sono stati prorogati a tutto il 2013, con estensione anche agli arredi, e adesso tutto lascia prevedere che diventeranno strutturali. Questo è infatti l’impegno che il parlamento ha chiesto al governo con un ordine del giorno approvato in sede di conversione definitiva del decreto sugli ecobonus che era in scadenza il 4 agosto. La scelta degli ambiti di applicazione avverrà con la legge di Stabilità, ma è pro-
focus
mobili ed elettrodomestici. “Gli ecobonus possono essere un volano per la ripresa dell’economia – ha commentato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando – e credo che lo saranno ancora di più se verrà approvata la legge che è stata già varata dal consiglio dei ministri che impedisce il consumo di nuovo suolo. Dobbiamo orientare l’attività edilizia nella direzione del riuso, del recupero. L’intera edilizia deve e può superare la crisi convertendosi all’efficienza energetica, alla sostenibilità e soprattutto al riuso delle aree già edificate. Per questo motivo è urgente l’approvazione della legge che ho presentato sul contenimento del consumo di suolo insieme con i colleghi delle Politiche agricole, dei Beni culturali e delle Infrastrutture”.
babile che saranno salvaguardati almeno i principali settori al momento contemplati dalla normativa. Intanto, per chi vuole investire parte dei suoi risparmi sulla propria casa, fino a tutto il 2013 sono state confermate le seguenti misure: detrazione fiscale del 65% per i lavori finalizzati a rendere gli edifici a prova di terremoto; stessa percentuale per gli interventi legati al risparmio energetico come infissi, caldaie, condizionatori, pannelli solari; proroga della maxi-detrazione del 50% (con limite di spesa di 96.000 euro e spalmata su dieci anni) per gli interventi sul recupero del patrimonio edilizio (manutenzioni, ristrutturazioni e restauro e risanamento conservativo) a cui si aggiunge l’ulteriore detrazione, fino a un massimo di 10.000 euro, delle spese per
Al netto della sempre presente propaganda politica, i dati parlano chiaro: grazie alle agevolazioni fiscali sono partiti quasi un milione e mezzo di interventi, con un investimento stimato in 18 miliardi di euro e almeno 50 mila posti di lavoro creati tra edilizia e indotto. Senza dimenticare poi gli effetti a lungo termine sulle tasche delle famiglie: è vero che ristrutturare secondo criteri di qualità costa, ma tra una casa efficiente e una casa costruita con materiali vecchi e di scarsa qualità la differenza di vede in bolletta. E può arrivare mediamente a un risparmio di 1.500 euro all’anno. Metteteci in più le detrazioni sulle tasse dei prossimi dieci anni, e – conti alla mano – pare proprio un buon affare.
adesso anche il mutuo È “efficiente”
I
sottoscrittori di mutui immobiliari, che hanno costruito una casa ad alta efficienza energetica, sono a minor rischio di insolvenza rispetto ai sottoscrittori di mutui immobiliari “normali”. A sostenerlo è uno studio della Hill Center Cappella dell’Università della Nord Carolina e dell’Istituto per l’Evoluzione del Mercato di Washington.
Negli Stati Uniti il settore dei mutui immobiliari è entrato in profonda crisi quando nel 2008 scoppiò la cosiddetta “bolla immobiliare”. Anche in Italia si sono affacciati sul mercato diversi prodotti destinati a chi voglia riqualificare la propria casa. Tra i più attivi ci sono le banche di credito cooperativo e
Banca Etica, che ai suoi clienti offre un finanziamento fino al 100 per cento degli investimenti fino a 75mila euro. Tra le proposte diffuse in quasi tutti gli istituti c’è poi quella del mutuo finalizzato alla realizzazione di un impianto fotovoltaico, garantito dai ricavi provenienti dal conto-energia.
Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!
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Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli
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12 Il Veneto in primo piano 28 Patrimonio paesaggistico ed architettonico Parla la presidente dell’Irvv Giuliana Fontanella
Ville Venete, volano turistico ed economico Le ville nella nostra regione sono circa 3800, solo 200 sono aperte regolarmente al pubblico di Alessandro Abbadir
V
ille Venete come perno dello sviluppo turistico ed economico della Regione e come volano per superare la crisi. “Stiamo lavorando da quasi tre anni - afferma Giuliana Fontanella, presidente dell’Istituto Regionale per le Ville Venete - per rendere accessibili le ville venete, renderle fruibili a tutti: è un patrimonio culturale inestimabile, sono 4200 circa tra Veneto e Friuli, sono elemento caratterizzante del nostro territorio, del nostro paesaggio, vanno conservate e valorizzate. Ed è necessario farle conoscere”. Negli ultimi anni diversi passi in questa direzione comunque sono stati fatti “Un anno e mezzo fa abbiamo spostano la nostra sede da un palazzo di Venezia - prosegue Fontanella - ad una villa veneta della Riviera del Brenta (villa Venier di Mira) acquisita e recuperata dalla Regione del Veneto. E’ stato un primo passo per vivere da vicino insieme agli operatori dell’Irvv la realtà
di una villa“. “Da qui – continua la Fontanella - una serie di iniziative volte a rendere accessibile villa Venier di Mira (nostra sede) collegandola a proposte di itinerari in battello, in bicicletta, in carrozza ... di cui fanno parte altre dimore storiche della riviera del Brenta, come villa Widman della Provincia di Venezia e villa dei Leoni del Comune di Mira, ma anche tante altre ville private”. Diversi anche gli eventi organizzati con l’appoggio dell’Irvv nelle ville venete. L’ultimo quello di Sorsi d’autore, iniziativa della Fondazione Aida di Verona che ha coinvolto quattro ville storiche tra le province di Verona, Vicenza, Venezia e Rovigo. “Una 14esima edizione che ci ha dato delle soddisfazioni grandissime per i numeri”, spiega Fontanella. “A Mira con Serena Dandini c’erano più di 200 persone e a Fratta Polesine circa 300 con Valerio Massimo Manfredi”. Migliaia sono gli accessi in
A sinistra Villa Venier di Mira, sopra Giuliana Fontanella un anno a Villa Venier, mentre alla reggia di Piazzola sul Brenta, Villa Camerini-Contarini “abbiamo contato anche dai 3 ai 6 mila visitatori in un solo fine settimana in occasione di eventi come l’autunnale Fiori e Colori, mostra del florovivaismo”. Le ville venete aperte al pubblico non sono moltissime: in Veneto circa 200 dimore sulle totali 3800 hanno aderito alla carta dei servizi, una sorta di convenzione tra Regione del Veneto, Irvv e associazioni dei proprietari di villa, che impone degli standard finalizzati alla corretta fruibilità turistica del manufatto: orario di apertura, custodia, ser-
vizio di guida turistica in loco, servizi igienici a norma (anche accessibili ai disabili) e così via. “Siamo ancora agli inizi e a lavorare in questo senso sono l’assessorato e la Direzione turismo della Regione del Veneto - spiega la Fontanella - con le quali condividiamo la finalità: fare delle ville venete un elemento di traino essenziale per diffondere il turismo non solo sulle spiagge o sulle Dolomiti o nelle città d’arte, ma su tutto il territorio della stessa regione”. Dalla 14esima edizione di Sorsi d’autore alla sesta edizione del Festival delle Ville Venete: in mezzo le ferie estive.
“Dal 13 al 21 settembre prossimi abbiamo in programma l’annuale Festival delle ville venete - conclude Giuliana Fontanella. Un insieme di eventi culturali e di studio che hanno per titolo comune “Venezia in Terraferma, il Nordest e le ville venete nel sistema Europa”. La Presidente annuncia sorprese per il Festival del 55esimo anniversario di fondazione dell’Ente ville venete (oggi Irvv): tra queste la presentazione a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore (il 20 settembre) del Premio “Ville Venete per l’Europa” con la partecipazione straordinaria di Ugo Pagliai.
Sorsi d’autore a Fratta nel rodigino
a villa badoer valerio massimo manfredi
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Due momenti dell’incontro
G
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ran successo per l’incontro conclusivo della 14esima edizione di Sorsi d’autore avvenuto nelle scorse settimane villa Badoer di Fratta Polesine. La rassegna itinerante promossa dall’ Irvvo Associazione Ville Venete e Fondazione Aida, coniuga le eccellenze enogastronomiche e il patrimonio storico-architettonico del Veneto con gli incontri con personalità di spicco del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo nazionale. Ospite dell’ultimo appuntamento a villa Badoer, a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, è stato l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi. Con lui sul palco a moderare l’incontro la giornalista Anna Ortolani e il sommelier Dante Brancaleoni dell’Ais di Rovigo. C’era il sindaco di Fratta Tiziana Virgili. Al pubblico, circa 300 persone, sono stati pre-
sentati due prosecchi della cantina Bortolotti di Valdobbiadene. Inevitabile l’argomento letterario dedicato alla modernità della figura di Odysseo, Ulisse, Nessuno, protagonista degli ultimi romanzi storici dello scrittore e docente emiliano. “Il mio nome è Nessuno - il giuramento” un testo in cui Manfredi ha voluto descrivere l’ “uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l’eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi”. Odysseo “ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l’umanità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio”, ha affermato Valerio Massimo Manfredi. “Ulisse però, non è un vino bianco”, ha sentenziato lo scrittore, “è paragonabile ad un vino rosso, pieno di contenuti, corposo, forte … come un amarone”. A.A.
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30 Cultura veneta 16 Le immagini della fantasia Dal 26 ottobre prenderà il via la Mostra internazionale d’illustrazione
Gabriel Pacheco, ospite a Sarmede Il tema di quest’anno sarà il Messico. Tredici artisti a lavoro per illustrare il libro realizzato in concomitanza con l’iniziativa
S
armede è senza dubbio una delle capi- corso per giovani illustratori. Di più: la sua tali dell’illustrazione. Grazie a Štepán presenza sarà duratura, anzi perenne, visto Zavrel, che nel 1988 organizzò qui i che del suo passaggio rimarrà un murales suoi primi corsi di pittura, la cittadina ai pie- sulle pareti della Casa della Fantasia, nuova di del Gran Bosco del Cansiglio è diventato sede della mostra. E’ questo il contributo il paese della fiaba. Da ben 31 anni, inoltre, che la mostra lascia il piccolo borgo tra le si tiene qui Mostra internazionale d’illustra- colline, infatti, anno dopo anno, le facciate zione per l’infanzia “Le immagini della delle sue vecchie case si popolano di storie affrescate, persino il fantasia” il cui allestiMunicipio è popolato mento per l’edizione Anno dopo anno di leoni, coccodrilli, pe2013 del tutto definito le facciate delle sci e pipistrelli giganti. a cominciare dal tema vecchie case si che quest’anno sarà popolano di storie Per tornare alla mostra va detto che oltre al un paese. E’ al Mes- affrescate grande artista messicasico, infatti, che sarà dedicata l’esposizione che aprirà i battenti no, sono all’opera tredici tra i migliori artisti il prossimo 26 ottobre e messicano sarà del panorama internazionale, per realizzare anche l’ospite d’onore, il grande illustratore le immagini del libro che sarà pubblicato in Gabriel Pacheco, presente in mostra con una collaborazione con Franco Cosimo Panini sezione lui interamente riservata. La presen- Ragazzi e in coedizione con Sm Messico in za del grande artista non sarà solo artistica, uscita a ottobre. Accanto all’omaggio alla nel senso esclusivo delle sue opere, ma Nazione ospite e all’Illustratore dell’Anno, sarà fisica, in carne ed ossa per tenere un la Mostra proporrà ai suoi visitatori anche la
arte last minute
Nelle foto alcune delle opere dell’artista messicano Gabriel Pacheco
grande carrellata del meglio che il settore dell’illustrazione per l’infanzia abbia proposto a livello mondiale. Di ciascun albo
illustrato individuato in quest’area dell’eccellenza, saranno presentate alcune tavole originali. Complessivamente, nelle diverse
sezioni, saranno più di trecento le illustrazioni esposte, insieme ai libri per i quali sono state create.
palazzo cosmo di pieve di cadore
Scultura a Padova
una mostra per fare chiarezza sull’opera di tiziano
U
a recente pulitura della pala “Il vescovo Jacopo Pesaro e papa Alessandro VI davanti a San Pietro”, eseguita da Tiziano Vecelio, ha riaperto il dialogo del mondo dell’arte sul grande pittore veneto e le porte di una mostra che rimarrà aperta fino al prossimo 6 ottobre a Palazzo Cosmo di Pieve di Cadore. Sulla grande tela, commissionata da Jacopo Pesaro al giovane Vecellio, infatti, La pala “Il vescovo Jacopo rimanevano interrogativi che negli ultimi anni hanno portato alle interpretazioni più varie, compresa Pesaro e papa Alessandro VI quella che considerava la grande tela conservata al Museum voor Schone Kunsten di Anversa, la più davanti a San Pietro”, oggi antica realizzata da Tiziano o quella che ne attribuiva l’esecuzione non alla sola sua mano ma ad conservata al Museum voor un concorso d’opera partito sotto la regia di Giovanni Bellini, vista la discrepanza qualitativa tra la Schone Kunsten di Anversa figura di San Pietro e quella degli altri due personaggi. La mostra, invece, vuole essere di contributo alla corretta interpretazione dell’opera in oggetto e di tutta l’epopea vecelliana. Attraverso una decina di opere di puntuale riferimento e di confronto, dipinti, disegni e silografie, l’esposizione evidenza ciò che gli esami eseguiti hanno già dimostrato, ossia che la tela è stata prodotta in un’unica soluzione ed è paragonabile, sotto il profilo tecnico e dei materiali, alle opere di Tiziano del 1510 – 1514 circa. Le apparenti differenze nella resa non sarebbero per altro dovute a una molteplicità di mani o di fasi esecutive ma ad uno stato di conservazione piuttosto altalenante.
finotti e Young-Won pronti per la corea
ltimi giorni per la rassegna di scultura contemporanea di Padova. Ci sarà tempo fino al 20 agosto per vedere le opere di Novello Finotti e di Kim Young-Won esposte in varie sedi cittadine (da Palazzo Zuckermann a corso Garibaldi 33, dai Musei Civici agli Eremitani a piazza Eremitani, fino alla Galleria d’Arte La Teca) poi l’esposizione verrà trasferita in Corea. L’iniziativa infatti è nata per dare vita ad uno scambio culturale. Fotografia a verona
l’umanità negli scatti di renÈ burri
F
ino al 22 settembre rimarranno esposte al Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri di Verona gli oltre duecento scatti selezionati da Hans-Michael Koetzle per dare vita ad un’importante retrospettiva su Renè Burri. Con le sue fotografie il fotografo svizzero ha testimoniato le guerre di Corea e del Vietnam, la crisi di Cuba con gli Stati Uniti e ritratto alcune delle personalità più influenti del XX secolo. Considerato un grande fotoreporter, nonostante sia stato a contatto con la violenza della guerra e la disperazione delle vittime, ha sempre evitato le immagini crude e tragiche e, come ha scritto Peter Killer ”... non esiste una sola foto che non suggerisca l’esistenza possibile di un mondo più umano”. Pittura a vicenza
cinque secoli di volti
U
ltimi giorni anche per la mostra “Cinque secoli di volti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati” ospitata a palazzo Chiericati di Vicenza. L’esposizione dovrebbe già essere stata chiusa ma la direzione musei ha deciso di riaprire la mostra a seguito del bilancio positivo avendo registrato 55 mila visitatori circa, e delle numerose richieste di visita. Dal 19 agosto la Pinacoteca resterà chiusa completamente per circa un mese per consentire gli ultimi lavori in vista dell’apertura dell’intera ala palladiana prevista per fine settembre.
L
31 agosto - 13 ottobre, Padova
Otto donne, otto artiste
P
aola Consolo, Eva Fischer, Alis Levi, Gabriella Oreffice, Adriana Pincherle, Charlotte Radnitz, Antonietta Raphael, Silvana Weiller. Otto donne, otto artiste che hanno saputo rivendicare una piena indipendenza creativa e intellettuale nel tessuto culturale dell’Italia del Novecento. Sono le protagoniste indiscusse della mostra allestita a Padova presso il Centro culturale Altinate San Gaetano. Promossa e sostenuta dalla Comunità Ebraica di Padova e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune, l’esposizione offre uno spaccato emozionante sull’arte del secolo scorso attraverso l’opera di queste donne che hanno intrapreso originali percorsi artistici ed esistenziali inserendosi, sempre più incisivamente nel dibattito contemporaneo. Oltre 120 opere consentiranno di ammirare la qualità degli idiomi artistici individuali e di rievocare il nesso indistricabile fra impegno artistico e iden-
Nella foto Eva Fischer
tità ebraica, vita pubblica e vita privata che contraddistingue la produzione di ognuna di loro. L’esposizione, curata da Marina Bakos con la collaborazione di Virginia Baradel, è una appassionata e puntuale riscoperta di queste interpreti dell’arte del Novecento che non esitarono ad assumere, con competenza, determinazione e sensibilità, iniziative di primo piano sulla scena culturale e seppero trasformare una condizione di inferiorità sociale in un ulteriore motivo di afferma- zione e di emancipazione creativa. Perché a volte succede che “Some leaders were born women”. Magari anche ebree.
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Il Progetto Climaparks : Cambiamenti climatici e gestione delle aree protette
2007-2013
Progetto CLIMAPARKS - attività WP2 “Monitoraggio delle popolazioni di Pasne sul significato di atteggiamento respon- seriformi ed altre specie, mediante la sabile nei confronti dell’ambiente naturale metodica dell’inanellamento a sforzo (centri di informazione, programmi di for- costante” presso la golena Ca’ Pisani
cooperazione territoriale europea programma per la cooperazione transfrontaliera
Italia-Slovenia
evropsko teritorialno sodelovanje program čezmejnega sodelovanja
Slovenija-Italija
mazione). Gli stessi parchi, attraverso progetti pilota, analizzeranno il comportamento del visitatore nelle aree protette rispettando l’ambiente. Partecipano al partenariato italo-sloveno la regione del Litorale sloveno — Primorska (Alto Adriatico), quella del Carso e quella montana (alpina).
I Rilevamenti dei dati Meteo nel Parco Regionale del Delta del Po
Investiamo nel vostro futuro! Naložba v vašo prihodnost! www.ita-slo.eu Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale Projekt sofinancira Evropski sklad za regionalni razvoj
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Temperatura ( medie giornaliere) - Porto Viro 33,9 32,7
Temperatura (°C )
Il progetto viene finanziato nell’ambito del Programma di Collaborazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007—2013 dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e da fondi nazionali. Il partenariato del progetto ClimaParks è composto da nove partner — 5 parchi italiani e 4 parchi sloveni. Il LP del progetto è il Triglavski narodni park. I parchi italiani e sloveni hanno svolto attività di ricerca e sensibilizzazione sui cambiamenti climatici e sulla conservazione della biodiversità e di un rapporto sostenibile per l’ambiente nelle aree protette in oggetto e in generale, a livello globale. E’ sta attivata una rete permanente di postazioni informatiche attraverso cui è possibile paragonare i dati tra i singoli parchi. Grazie alla loro collaborazione i parchi italiani e sloveni rafforzeranno la sensibilizzazio-
l Parco Regionale Veneto del Delta del Po è da sempre sensibile al tema ambientale e al cambiamento climatico, con il progetto Climaparks si ha la possibilità di studiare i cambiamenti ambientali in atto e di predisporre e sperimentare interventi volti a promuovere una maggiore sensibilizzazione sui cambiamenti climatici stessi . Nell’ambito del Progetto da febbraio 2013 è attiva una centralina di rilevamento dei dati meteo presso il Centro Visitatori di Porto Viro. E’ possibile inoltre visionare i dati dal giorno dell’istallazione ad oggi, e in tempo reale, relativi anche a temperatura, umidità, vento e irraggiamento solare collegandosi a questa pagina: http://www.meteo.digiteco.it/default.
31,5 30,3 29,1 27,8 26,6 25,4 24,2
01/07
04/07
07/07
10/07
13/07
16/07
19/07
22/07
25/07
28/07
31/07
Periodo: 01/07/13 - 01/08/13 - Min: 24,7°C - Med: 28,3°C - Max: 33,4°C
Il progetto ha previsto la realizzazione e la gestione di una stazione di inanellamento dei Passeriformi, in cui eseguire sia lo studio delle popolazioni nidificanti, sia lo studio delle migrazioni e dello svernamento.. La stazione, gestita dall’associazione Sagittaria, era ubicata all’interno della Golena di Ca’ Pisani, nello splendido Po di Maistra. Le sessioni di cattura, da marzo 2012 al aprile 2013, hanno permesso di inanellare 1.321 uccelli di 39 specie.
Il più alto numero di catture si sono registrate nei mesi di aprile, settembre e ottobre, al momento della stagione migratoria. Oltre il 50% degli uccelli catturati appartenevano alle seguenti specie: Capinera, Cannaiola e Robin, grazie alla presenza di zone umide zone boschive. Analizzando la fenologia delle catture per molte specie, è stata osservata una buona corrispondenza con i dati nazionali, mentre per altri è stato, tuttavia, osservato un ritardo nel passaggio. Da questa analisi, è diventato evidente che le specie diverse mostrano rapidi cambiamenti di densità e di gamma, non direttamente collegati con i cambiamenti di uso del territorio della zona del Delta. Tali cambiamenti potrebbero essere collegati direttamente con il generale cambiamento climatico. Per Usignolo di fiume e Beccamoschino, infatti, è noto come le grandi oscillazioni sono causate dagli inverni molto freddi. Oltre all’analisi del flusso migratorio, grazie ai dati raccolti è stato possibile analizzare le dinamiche di popolazione di alcune specie nidificanti, specie in confronto con i dati precedenti. Da questa analisi, è diventato evidente che le specie diverse mostrano rapidi cambiamenti nella densità e la gamma, non spiegabile direttamente con i cambiamenti nel territorio della zona del Delta. Tali cambiamenti potrebbero essere messi in relazione diretta con il cambiamento generale climatico. Per Usignolo di fiume e Beccamoschino, infatti, è noto come le grandi oscillazioni sono causate da inverni molto freddi. E’ evidente che questo è solo l’inizio di una prima analisi che se approfondita e prolungata nel tempo i darebbe maggiori informazioni e conclusioni affidabili.
Aggiornamenti Programma MAB promosso dall’UNESCO Con gli incontri del 16 luglio 2013 a Porto Viro e del 17 luglio 2013 a Mesola si è aperta la fase di dialogo con i portatori di interesse locali relativamente al PERCORSO DI CONCERTAZIONE PER LA CANDIDATURA DELL’ AREA DEL DELTA DEL PO A RISERVA DELLA BIOSFERA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA MABUNESCO”. A settembre saranno programmati altri incontri pubblici di presentazione della candidatura che verranno definiti nei prossimi giorni.
Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via prodotta, oppure inviate una email all’indirizzo: partecipazione@parcodeltapo.org. Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
32 Cultura veneta 18 Teatro e musica a Verona Il 28 agosto al Teatro Romano
concerti
Paolini e Monguzzi in “Song N_14”
verona, Teatro Romano
asaf avidan in concerto il 29 agosto
Un progetto fatto con più canzoni e meno teatro, l’attore racconterà storie brevi dedicate al futuro prossimo Nella foto Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi
L
orenzo Monguzzi & Marco Paolini e la Piccola Orchestra Variabile saranno sul palco del Teatro Romano di Verona mercoledì 28 agosto alle ore 21 per il concerto teatrale “Song N_14”. Una serata di musica e canzoni, parole e piccole storie. Lorenzo Monguzzi e Marco Paolini ancora insieme, come tante volte in questi anni con altri spettacoli teatrali, ma questa volta con un progetto fatto con più canzoni e meno teatro. Il concerto teatrale nasce dalle nuove canzoni di Lorenzo Monguzzi, raccolte nel suo nuovo album, il primo da solista dopo i tanti successi firmati con i Mercanti di Liquore, eseguite con un nuovo ensemble musicale e accompagnate da un attore, Marco Paolini che parla, raccontando storie brevi dedicate al futuro prossimo. Nuove canzoni e nuovi racconti protagonisti della prima parte del concerto teatrale, mentre nella seconda vengono eseguite canzoni e ballate del repertorio comune dei protagonisti. L’evento rientra nella rassegna Verona Folk Festival; l’ingresso costa 17 euro in gradinata non numerata e 28 euro in platea numerata.
spettacoli “tra ville e giardini”, appuntamenti rodigini
L
a fortunata kermesse anche quest’anno riscopre i luoghi mozzafiato del Polesine, attraverso la danza, il teatro, la musica, per un totale di 18 appuntamenti unici, nei quali la cornice della rappresentazione è parte integrante dello spettacolo, per la valorizzazione del territorio, dell’ambiente e del turismo. Questi gli appuntamenti in calendario per agosto: domenica 4, Ariano nel Polesine, San Basilio, Pilar, sartoria italiana fuori catalogo; mercoledì 7, Badia Polesine, piazza Vangadizza, Soqquadro italiano, da Monteverdi a Mina; venerdì 9, Ficarolo, giardino di villa Schiatti-Giglioli, Miriam Meghnagi, Dialoghi mediterranei; domenica 11, Villamarzanagiardino di Villa Cagnoni-Boniotti, Jaques Morelenbaum & cello samba trio, special guest Paula Morelenbaum; martedì 13, Crespino, chiesa arcipretale santi Martino e Severo, Tigran a fable; domenica 18, Fratta Polesine, villa Badoer, Ron, Way Out. L’inizio degli spettacoli è fissato alle ore 21.30 a ingresso libero, eccetto domenica 11 agosto: biglietto unico 5,00 euro.
I.S.I.S. - Istituto Statale Istruzione Superiore
J.F. Kennedy
• Lavoratori (recupero studi interrotti) • Disoccupati • Stranieri • Pensionati • Casalinghe e Badanti
E
’ bastata una sola canzone al cantautore israeliano Asaf Avidan per imporsi sulla scena della musica mondiale. Con “One day/Reckoning song”, la canzone con oltre 100 milioni di “visioni” su you tube, e diventato uno degli artisti più ricercati e ascoltati al mondo grazie alla voce a metà strada tra jenis Joplin, Loretta Lynn e Johnny Cash. Ecco perché il live di Asaf Avidan in programma giovedì 29 agosto al Teatro Romano di Verona si annuncia come uno dei più attesi del 2013. Il concerto consentirà di ascoltare le canzoni dei suoi ultimi dischi, sia quelli realizzati da solo, sia i materiali incisi con la vecchia band The Mojos, concentrando l’attenzione sull’ultimo “Different Pulses”. Il 21 settembre a Gran teatro Geox
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n nuovo tour che fa seguito alla loro clamorosa partecipazione al Festival di Sanremo dove con il brano – La Canzone Mononota – si sono posizionati secondi in classifica ricevendo, inoltre, il Premio della critica – Mia Martini – , il premio sala stampa radio/tv/web e il premio come miglior arrangiamento. Gli EELST, gruppo impossibile da etichettare, trovano nella dimensione live la cornice ideale per il calembour narrativo a cui ci hanno abituati. Con il loro straripante e irriverente sense of humour, continuano a fare musica con rigore, scrupolo, curiosità, voglia di divertirsi e di divertire. Capaci di spaziare in ogni genere con una facilità e una tecnica disarmanti gli Elii basano la loro capacità compositiva sconfinano fra le influenze più varie, il tutto con un’infinita serie di citazioni e varietà di stili ed esecuzioni. Sul palco: Elio (cantante, flautista), Rocco Tanica (pianola), Cesareo (chitarra alto), Faso (chitarra basso), Christian Meyer (batteria), Jantoman (ulteriori pianole), Paola Folli (cantante) e Mangoni (artista a sé).
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mille e ancora mille... pagina a cura di graziano edi corazza
in veneto eventi Spettacoli
un viaggio spettacolare tra circo, danza e teatro in provincia di venezia per tutto agosto 2013 CIRCOVAGANDO, progetto che nasce come sviluppo di “Che Spettacolo in Provincia di Venezia”, ideato e organizzato da Arteven nell’ambito della programmazione estiva di Reteventi Cultura – Provincia di Venezia Assessorato alla Cultura per l’Accordo di programma Regione del Veneto – Province del Veneto - continua... Ad agosto i quindici Comuni coinvolti ospiteranno un nutrito calendario di performance dal vivo con spettacoli dal circoteatro internazionale alla commedia, dalla musica alla danza contemporanea. Circovagando 2013 è su www.arteven.it e www.culturavenezia.it. Nello specifico: CHIOGGIA – Chiostro Museo San Francesco 22 agosto ore 21.15 Latoparlato I RACCONTI DI GLORIA Le storie del Soldatino di Piombo, di Fagiolino e dei Liocorni tra musica, sorrisi e battiti di mani di e con Claudio Milani. CHIOGGIA - Ponte di Vigo FAVOLE SUL PONTE 26 agosto ore 21.15 Pantakin da Venezia C’ERA UNA VOLTA NEL MONDO… Lettura animata con Emanuele Pasqualini – voce recitante e Flavio Costa – tastiere e rumorista.
sguardo a nordest tra rumatera, tWmg ..., e band covers Nel panorama veneto delle tantissime band covers che hanno affollato le tantissime sagre e festival di questa estate 2013 ne esiste una che canta in dialetto veneto e che ha ormai un seguito abbastanza nutrito di affezionati che la seguono ovunque. Sono i RUMATERA. I Rumatera sono originari di quell’ultima striscia di terra che ripara Venezia dalla penisola. Cantano in Veneto e sono decisamente originali perché raccontano storie di vita dei ragazzi veneti con particolare attenzione ai ragazzi di campagna. Il loro rock è un punk rock di matrice americana che ha nei Green Day, Blink 182, Sum41 le fonti ispirative sonore. Ma al pop punk i Rumatera aggiungono in alcune canzoni l’impronta heavy metal degli AC/DC. Il loro ultimo disco è uscito nei negozi il 24 aprile 2012 con il titolo “Xente Molesta” (Boogie Records). Paragonati ai Pitura Freska per via del cantato dialettale sono differenti e parecchio per suono e testi. Le loro “liriche” unite al loro punk rumoroso, prive di solismi, sviscerano le problematiche del ragazzo di paese, il “campagnolo”, il “boaro”: lavoro che sfinisce e che finisce, muoversi sulle strade tra le code del traffico, rimorchiare ragazze non proprio oxfordiane, sesso in coppia e sesso solitario... Dal vivo i Rumatera sono ironici, autoironici, goliardici, a tratti boccacesci. E per questa ultima qualità potrebbero anche non piacere del tutto. Li ho visti finora 3 volte, la prima nell’autunno 2009 a Cavarzere, la seconda a Cittadella nel maggio 2011, l’ultima a Fenil del Turco (estate 2013). Non è facile giungere al successo “italiano”. Ed i Rumatera ci stanno provando con circa cento concerti all’anno. Infatti Frigidaire Tango, Massimo Priviero, Ono Dimensional Man, estAsia, Estra, Lola Rent, Carlito, Sonohra, sono li’ a dimostrare un successo giunto e semi/andato. Mi piacciono molto i gruppi veneti che eseguono musica propria nel live. Non trascendo per i Rumatera. Sto seguendo una band dal nome bizzarro: The White Mega Giant ex Eden. Fanno un suono acido/psichedelico/noise; una mescolanza tra Sigur Ros e My Bloody Valentine. Non amo le band covers! Ma ho amici che ne fanno parte! Perché adoro gli originali alle copie! In effetti il numeretto in alto accanto alla mia foto sta’ ad indicare il numero dei concerti originali che ho seguito (1080 ad oggi!). Se sommassi anche le performance viste dei gruppi che fanno covers il numero dei “miei” concerti raddoppierebbe! Sembra che le orecchie dei ragazzi e delle ragazze si siano addomesticate alle canzoni delle band covers. Un fenomeno che va avanti da anni, tanto che molti gruppi che preparano e registrano materiale loro: non riescono a suonarlo da nessuna parte. Dunque lunga vita al rock veneto!
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FITNESS E BENESSERE
A settembre si programma anno di impegni e tra gli impegni ci deve essere lo sport Marco Canova
Bene, ci risiamo! Dopo le meritate vacanze estive si ritorna alle normali routine quotidiane e quindi anche quella della ripresa degli allenamenti (o l’inizio di una nuova attività sportiva)
S
ettembre e come tutti gli anni questo mese sancisce la fine delle vacanze estive ed il ritorno alla routine lavorativa e di relazione. Settembre per me è un po’ come gennaio, dove con l’inizio del nuovo anno mi prefiggo dei nuovi obiettivi da portare a termine. Se anche per te settembre significa un po’ ricominciare da capo oppure è tempo di porsi dei nuovi obiettivi, credo sia giusto che tra questi ci sia anche il ritrovare una buona forma fisica. Tutti noi possiamo godere di una forma fisica migliore, così come di stato di salute ottimale e improntato sulla prevenzione, attraverso una moderata quantità di esercizio fisico e una dieta sana. Dopo 4 – 5 settimane di stop completo (per alcuni mesi di inattività totale), o comunque, per chi magari ha continuato ad allenarsi in modo più tranquillo durante le ferie estive, è bene riprendere nel modo corretto. Questo significa che non bisogna buttarsi a capofitto in palestra o in Piscina 5 giorni a settimana alla massima intensità, ma bensì prevedere almeno 2 settimane di ripresa con ritmi lenti che assecondano le risposte del nostro organismo. Visto che il meteo lo consente ancora, per quanto riguarda l’allenamento aerobico io opterei per eseguirlo ancora all’aperto, in un parco o su un bel lungomare, dalla passeggiata a ritmo veloce per chi non è abituato alla corsa, alla leggera corsetta per chi magari corre già. La scelta degli esercizi deve ricadere necessariamente su quelli multiarticolari, che hanno il pregio di fare intervenire in modo globale i muscoli interessati al movimento. Via libera quindi a squat, trazioni, l’uso di manubrio per allenare le spalle e le braccia e cosi via. Ti consiglio di seguire queste indicazioni per la ripresa per almeno 2 – 3 settimane, questo consentirà al corpo di adattarsi nuovamente allo sforzo fisico, alle articolazioni di “olearsi” ed ai muscoli di evitare brusche tensioni dannose. In qualità di direttore tecnico del centro sportivo Le piscine di Casale di Scodosia(ed insegnante di educazione fisica alle scuole superiori) uno dei miei compiti è quello di promuovere a 360 gradi una sana, efficiente ed efficace attività sportiva in base alle singole esigenze di ogni uno ed alle proprie capacità e possibilità (in termini di tempo ed economici) con il solo fine di aumentare la percezione dell’importanza di fare sport come stile di vita per stare meglio e vivere meglio in ogni situazione sociale. Tutti saremmo portati a pensare
che l’esercizio fisico potrebbe essere svolto a casa propria e questo è vero: camminare, cyclette ecc., l’unico inconveniente è che ci vuole costanza e molta volontà anche nel superare la monotonia. In un centro sportivo, invece, si ha la possibilità di sperimentare tanti attrezzi ed una varietà di corsi ( piscina o palestra ) senza contare le tante attività di gruppo che sempre più spesso vengono organizzate all’interno del centro stesso; ed inoltre è fondamentale l’aspetto sociale. Durante l’inverno si sa le occasioni per incontrarsi e per fare vita sociale si riducono notevolmente e il centro sportivo riveste anche il ruolo di spazio di ritrovo (forse oggi per molti è la prima vera motivazione che spinge ad avvicinarsi allo sport ). L’obbiettivo nel frequentare una palestra o piscina è quello di coniugare la salute ed il piacere: l’esercizio fisico aiuta la forma ma anche il sentirsi meglio a livello psichico: l’attività fisica stimola la produzione ed il rilascio di alcuni neurotrasmettitori che in-
fluenzano lo stato emozionale del cervello e ciò contribuisce al benessere fisico generale. Quando si decide di frequentare una palestra è importante avere le idee chiare di cosa si vuole ottenere e questo lo si può avere parlando direttamente al personal trainer che valuterà gli obbiettivi prefissati e consiglierà il percorso più adeguato alle esigenze: ci sono corsi ad esempio a basso consumo energetico come la ginnastica posturale, oppure altri che richiedono un notevole impegno muscolare come l’aerobica, lo Spinning, il walking o la Zumba fitness. Ognuno di noi è portato per alcuni esercizi ed attività e non per altre, tutto dipende anche da ciò che si vuole ottenere (dimagrire, tonificare i muscoli, ecc.). Per scegliere il centro sportivo giusto è importante prima visitarlo e controllare la pulizia, l’areazione, l’ampiezza dei locali e l’affollamento, le tariffe, gli sconti famiglia e la possibilità di recuperare le lezioni perse, è preferibile fare un giro di perlustrazione nella fascia oraria
in cui la si frequenterebbe E provare materialmente i corsi che più interessano. Importante è chiedere, nei programmi di gruppo, se è possibile frequentare lezioni di prova in modo da valutare serenamente se un corso vi piace oppure no. Altre piccole cose a cui prestare attenzione sono le seguenti: • la reception, sembra scontato ma non lo è di fatto, è il biglietto da visita di una palestra; una buona reception deve avere personale cortese e preparato nel rispondere alle domande (e sempre presente un direttore tecnico non solo di nome ma di fatto, ovvero un laureato scienze motorie o Isef che sappia consigliari); • la flessibilità di orari, è molto importante soprattutto per le persone che svolgono lavori ad orario variabile; • lo spogliatoio è una zona della palestra molto significativa e da lì potete valutare il grado di pulizia e di sicurezza del centro. • le attrezzature devono essere il più
possibile varie (non è necessario valutare la quantità) perché la varietà è un indice del fatto di quanto i programmi possano essere personalizzati. Un discorso deve essere fatto sugli abbonamenti-tariffe, e la reale possibilità di recuperare le lezioni perse (altrimenti se pago un corso mensile ma frequento 4 lezioni, i miei obiettivi non verranno mai centrati). Un mio personale consiglio: piscina o palestra che sia, qualsiasi corso o sport va bene purchè sia adatto alle proprie esigenze e capacità, meglio ancora se si sceglie un centro sportivo dove, guidati da personale esperto e preparato, si può cambiare ogni mese tipo di corso o attività senza però snaturare l’obiettivo prefissato (esempio: attività aerobica-dimagrante) e senza dover spendere cifre folli per frequentare più corsi la settimana. BUON SPORT A TUTTI!
Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<
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Chiave (8) - Un suo ruolo..................................................................................... Sul matrimonio • Un notaio alla vedova: “Nel testamento di suo marito c’è scritto: ‘Ti lascio’.” “’Ti lascio’ che cosa?” Domanda la donna
con impazienza. E il notaio: “Niente. Dice soltanto ‘Ti lascio’.” • Un tipo rientrato a tarda notte ubriaco, si sveglia la mattina e chiede alla moglie: “Cara, ma aprendo
3 LETTERE ALT - AVI - DAM - ERA - IRA LOS - LOU - LSD - PIN - REA UVE 4 LETTERE AVOT - ELSA - LAVE - SUOR 5 LETTERE AGIRE - AVERE 6 LETTERE ESSERE - OLIARE - SCIARE 7 LETTERE BATTERE - LEGGERE MUOVERE - NAMIBIA 8 LETTERE PEDALARE - STUDIARE 9 LETTERE ALLENTARE - CAMMINARE STRINGERE 11 LETTERE LUBRIFICARE MOVIMENTARE
la porta del bagno la luce si accende automaticamente?” “No caro, perché?” “Allora ieri sera devo averla fatta nel frigorifero!” • Tra amiche: “Sai qual è la differenza tra un fidanzato e un marito?” “No quale?” “30 chili!”
RICETTA DI CUCINA DI ALICE E LUCIANA BATTUTA DI CHIANINA DELLA TERRAZZA IN PIAZZA Salotto e ristorante -
Aforismi sull’amore • Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente. • L’Amore è come un salto nel vuoto. Allora impariamo a volare. • Amare è anche soffrire perché la vera essenza della libertà, è amare una perso-
na senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai. • Capisci di amare, quando ferito da una donna, inizi a gridare: ti odio, odio il tuo corpo, odio i tuoi capelli, odio il tuo carattere, odio i tuoi occhi, odio il modo in cui ti comporti, odio… odio… odio non riuscire ad odiarti.
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