La Piazza di Cavarzere_Nov24

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Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

Nell’affollata galleria di immagini su alluvioni e disastri naturali di vario genere, alla quale contribuisce in buona parte anche il nostro Veneto, hanno trovato posto le terribili istantanee e sequenze rimbalzate quasi in tempo reale da Valencia. L’onda di acqua e fango che travolge una città intera e che non lascia scampo a centinaia di persone ci annichilisce e ci spaventa, non solo per le drammatiche conseguenze ma anche perché solleva in noi una domanda: “Ma questo, potrebbe accadere anche da noi?”. A rispondere ci penseranno gli esperti e gli addetti ai lavori, pur consapevoli che gli effetti dei cambiamenti climatici, al di là delle contrapposte posizioni, tendono sempre ad alzare l’asticella della nostra percezione di ciò che viene definito “straordinario”. Negli ultimi anni, questo è un dato di fatto, gli eventi estremi si sono moltiplicati, la quantità d’acqua che cade dal cielo è via via cresciuta e i tempi si sono accorciati, i chicchi di grandine si sono fatti sempre più grossi e distruttivi, i periodi di siccità più lunghi e ravvicinati. Prima della Spagna c’è stata l’Emilia Romagna, con i vasti e ripetuti allagamenti, e anche nel nostro Veneto facciamo spesso i conti con la fragilità dei nostri centri urbani, dei nostri territori sempre più cementificati, della rete di scolo che non regge.

di Cavarzere

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CAVARZERE NON E’

UN PAESE PER GIOVANI:

INDICE DI VECCHIAIA

TRA I PIU’ ELEVATI

Il sindaco: “La fusione con Cona potrebbe essere una soluzione per aumentare i servizi agli anziani e favorire politiche che trattengano i giovani”

Servizio a pagg. 5 e 6

LE SFIDE DEL VENETO, GLI ASSESSORI RISPONDONO

Federico Caner e Cristiano Corazzari ospiti a Radio Veneto24 fanno il punto su turismo, agricoltura, edilizia residenziale

Servizio a pag. 25

AUTONOMIA, ANCORA SCONTRO TRA LE FORZE IN CAMPO

Sette anni dopo il referendum in Veneto prosegue il cammino per definire le competenze in capo alle Regioni

Servizio a pag. 23

segue a pag. 5

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Impianti elettrici civili e industriali

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Antintrusione allarmi

LDifendere l’identità veneta per guardare al futuro

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

’identità del Veneto non è solo la celebrazione di un passato straordinario: è la spinta propulsiva per il nostro futuro culturale ed economico. Pensate ai Colli Euganei appena riconosciuti dall’UNESCO: un patrimonio che non rappresenta solo una bellezza naturale, ma una promessa di crescita sostenibile e innovativa, capace di attrarre turismo e investimenti. segue a pag. 5

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VEMBRE

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VENEZIA N DA VIVERE

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Il Veneziano sta invecchiando, ma non ovunque

La popolazione nell’area metropolitana di Venezia invecchia inesorabilmente, a certificarlo sono i dati che arrivano da AdminStat Italia. A livello metropolitano l’indice di vecchiaia, infatti, si attesta mediamente su 222 persone over 65 ogni 100 under 14. Significa che a Venezia provincia ci si avvia ad una società con livelli di popolazione anziana sempre più elevati. E’ una tendenza che ricalca l’andamento nazionale anche se, all’interno dei 44 Comuni considerati, ci sono delle differenze significative. Si va dall’area sud con Cavarzere e Cona e lo stesso capoluogo Venezia in testa alla classifica con indici di vecchiaia compresi fra i 250 e oltre i 300, a territori decisamente più “giovani” come Fiesso, Fossò, Santa Maria di Sala, Pramaggiore e Marcon, con indici di invecchiamento dimezzati rispetto a chi guida la classifica.

Si tratta a guardar bene, in questi ultimi casi, di territori in cui sono presenti aree industriali e logistiche importanti. Alcuni di questi, come Marcon e Fiesso, guidano guidano anche la classifica del tasso di natalità, con valori superiori all’8 per mille rispetto alla media provinciale del del 6 per mille. Guidano invece la triste classifica dei Comuni con il tasso di mortalità più alto quattro Comuni del Veneto Orientale e cioè: Gruaro, San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto e Meolo.

Fra la popolazione chi ha la percentuale di stranieri più alta è il Comune di Venezia con il 15,6 %, quando la percentuale media a livello metropolitano si ferma al 10,5. Molto gioca, nel Comune capoluogo, la presenza di Fincantieri e Porto Marghera per la presenza di lavoratori, e nell’area lagunare il centro storico, da sempre attrattivo per persone da ogni parte del mondo. Di fronte ad un cambiamento così importante del tessuto sociale dei territori con sempre più over 65, anche gli enti locali e sovracomunali dovranno rimodulare servizi ed offerte tenendo conto dell’emersione di nuove necessità.

Alessandro Abbadir

Difendere l’identità veneta per guardare al futuro

Luca Zaia

Governatore Regione Veneto

E non dimentichiamo le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Venezia, le Dolomiti, o le opere palladiane di Vicenza. Questi luoghi fanno del Veneto una regione da record per siti UNESCO, una terra unica che combina natura, cultura e architettura. La nostra forza è un’identità vibrante, che unisce tradizione e modernità, dalle produzioni artigianali che sono emblema del “saper fare” italiano, fino alla nostra capacità di fare impresa, da sempre motore economico del Paese. Il turismo nel Veneto, con un trend di crescita costante, si intreccia con la nostra tradizione enogastronomica e artigianale, offrendo un’esperienza unica che valorizza il territorio. Oggi più che mai, è fondamentale proteggere e valorizzare questa identità, anche attraverso strumenti come l’autonomia differenziata. Questa non è una riforma solo per il Veneto, ma un nuovo modo di gestire le risorse in modo più efficace, rispondendo meglio ai bisogni locali e promuovendo il potenziale di ogni regione. In un contesto globale incerto, l’autonomia è una chiave per moltiplicare le opportunità, garantendo che le eccellenze venete siano sostenute e che le nostre tradizioni siano un trampolino di lancio per l’innovazione. Siamo pronti a guardare avanti, con i piedi ben radicati nella nostra storia e lo sguardo deciso verso un futuro in continua evoluzione.

Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo

Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<

L’età media supera i 47 anni. A Venezia la più

alta percentuale di stranieri

L’evento “eccezionale” ormai è un fenomeno sempre più ricorrente, con il quale fare i conti. Certo, i drammi del passato ci hanno spinto a reagire e a mettere in campo opere e iniziative per rendere più sicuro il nostro territorio. Dalle alluvioni del 2010 qualcosa è cambiato, in meglio, ma che questo possa bastare è una pia illusione. Il rischio c’è, anche se non vorremmo pensarci. Ma ce ne rendiamo conto ormai quasi ad ogni perturbazione. Accanto alle grandi opere come i bacini di laminazione, necessarie per raccogliere subito l’acqua in eccesso, gli esperti ricordano che va garantita anche una manutenzione costante e capillare, per tenere viva la nostra rete di scolo e tenere all’asciutto zone residenziali e industriali. A questo servono i Consorzi di Bonifica, realtà poco conosciute al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e del mondo agricolo. A metà dicembre tutti i proprietari di terreni e abitazioni della nostra regione saranno chiamati al voto per il rinnovo dei consorzi. Cinque anni fa ci andarono in pochi, invece sono in ballo temi e decisioni che riguardano molti.

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continua da pag. 1
Direzione, Amministrazione
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin Stampato e confezionato da: Tecnostampa srlPigini Group. Loreto -

Cavarzere, il comune “più anziano” di tutto il Veneziano

P

er ogni cento giovani under 25, ce ne sono 340 over 65. È Cavarzere il comune con la popolazione più anziana della città Metropolitana, ai primi posti anche nel Veneto e fra i primi in Italia. E’ la fotografia del territorio che emerge dai dati di AdminStat Italia, integrati con le informazioni dell’Ufficio demografico di Cavarzere, che fa emergere tutta la criticità della situazione.

Cavarzere è infatti in testa alla classifica provinciale per “Indice di vecchiaia dei comuni”, 326,9%, seguito dal confinante comune di Cona, 298,9%. Un primato confermato anche nel dato relativo all’età media, rispettivamente, 50,40 anni per Cavarzere e 49,05 per Cona (in questa classifica al terzo posto preceduto da San Michele al Tagliamento con 49,53 anni). Con un tasso di mortalità tra i più alti (con 14,9 ogni 1000 residenti Cavarzere è al 5° posto su 44 comuni del Veneziano, mentre Cona è al 10° con 13,7 per mille) e uno di natalità, al contrario, tra gli ultimi nella clas-

sifica provinciale (Cavarzere è al 33esimo posto su 44 Comuni con 5 nati ogni 1000 residenti, Cona al 41esimo con 4,7 per mille).

“Non nascondo che siano dati abbastanza preoccupanti - esordisce il sindaco di Cavarzere Pierfrancesco Munari – che indirizzano il Comune verso quei servizi utili alla popolazione anziana. I vari ampliamenti della Casa di riposo sono un segnale significativo di questo processo di invecchiamento della popolazione cavarzerana che con Cona sono il fanalino di coda della città Metropolitana”. “E’ un quadro – prosegue il primo cittadino - che conosciamo da tempo, tant’è che il nostro progetto per avere quantomeno un paracadute a questo tipo di situazione, è la fusione tra i comuni, Cona e Cavarzere. Sono entrambi comuni che hanno un tasso di anzianità molto alto e, quindi, con la fusione si potrebbero creare dei servizi associati che possono essere una risposta efficace ai cittadini delle nostre città”. “La fusione – sottolinea

L’assessore Marco Grandi: “Trasporto sociale,

“Tra i tanti primati che vorrebbe detenere un comune, non vi è certo quello dell’anzianità della popolazione che peraltro genera molta complessità nella gestione di tutte le politiche, prevalentemente sanitarie e sociali, rivolte a questo tipo di popolazione”. E’ il commento dell’assessore alle Politiche sociali, Marco Grandi, che sottolinea le difficoltà legate anche alla dislocazione logistica.

“La situazione è complicata dalla pozione molto decentrata del nostro territorio – osserva - con infrastrutture, sia stradali che di altro tipo, decisamente da aggiornare, per essere generosi, e mediamente distante dai principali centri di cure e diagnosi delle Asl”.

Il trasporto sociale, le sedi per le associazioni di volontariato che operano in collaborazione del Comune per la ter-

Munari - potrebbe essere una soluzione anche perché ci sarebbero dei contributi molto importanti, si parla di 30.000.000 di Euro in 15 anni, che potrebbero anche essere utilizzati per agevolare le tariffe alla popolazione over 65 e per promuovere delle politiche giovanili per attrarre giovani nel nostro territorio”.

Per invertire il trend, osserva infatti il sindaco, è necessario agire anche sul fronte delle politiche giovanili creando opportunità di lavoro, ad esempio. “I soldi che arriverebbero dalla fusione, non avendo vincoli di destinazione, - propone - potrebbero anche essere usati per incentivare le aziende ad assumere giovani under 30 residenti nel nostro territorio, attraverso un bando per assegnare contributi economici a

fondo perduto”.

L’altra grande area su cui l’amministrazione punta ad intervenire per aumentare l’appeal di Cavarzere agli occhi dei giovani è quello delle politiche abitative.

“Con il progetto Pinqua che si sta portando avanti, con 14 alloggi residenziali, speriamo di essere attrattivi anche per i giovani” con-

clude Munari che non nasconde la consapevolezza delle difficoltà legate pure alle caratteristiche del territorio, in una dinamica che vede sempre più, anche in Veneto, lo spopolamento dei paesi rurali e la conseguente crescita di centri aggregativi limitrofi alle grandi città.

sicurezza, promozione della salute, le nostre priorità per gli over 65”

za età, sicurezza e attività rivolte agli anziani sono tra le voci prioritarie dell’impegno dell’assessorato verso gli over 65.

“L’intervento più importante è quello dell’implementazione di trasporti sociali, che consentono ai cittadini over 65, tramite le associazioni di volontariato, di spostarsi verso i centri di cura più distanti” dice l’assessore che ricorda anche i contributi elargiti alle associazioni per l’acquisto di nuovi automezzi e per l’aggiornamento dei parchi auto esistenti.

“Anche per quanto riguarda la sede di queste associazioni che hanno fatto uno sforzo molto importante – prosegue Grandi - abbiamo dato un contributo per fare in modo di assicurare delle basi logistiche sul territorio per agevolare gli anziani, in tema di trasporto ma anche di salute, attra-

verso campagne di informazione sulla prevenzione, in particolare cardiovascolare e contro i tumori”.

“In tema di sicurezza, attraverso la collaborazione delle locali associazioni e con l’Università popolare, - aggiungeabbiamo sostenuto i corsi per informare gli anziani circa le possibili truffe, fisiche o anche informatiche, essendo questa una fascia della popolazione particolarmente esposta, con l’obiettivo di tutelarla il più possibile”.

Un’altra sfida importante è quella di mantenere attivi gli anziani. “Mi prodigo sempre – insiste l’assessore - ad invitare tutte le associazioni alle giornate in cui si promuovono attività per il territorio, come ad esempio le giornate ecologiche. Sarà inoltre istituita anche la figura del nonno vigile, che recluteremo tra la popolazione della terza età”. (o.j.)

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Il caso. La determinazione della Conferenza di servizio conclude l’annosa questione

No alla conversione e all’ampliamento dell’Impianto di Revoltante

In una pubblica assemblea a San Pietro il primo cittadino Munari comunica l’esito della procedura: “Col parere negativo all’intervento quell’autorizzazione non avrà seguito”

U

na determinazione negativa che non permette la conversione e l’ampliamento dell’Impianto esistente. La Conferenza di servizio si è espressa dunque in modo definitivo e inequivocabile: l’impianto di Revoltante non verrà convertito a biometano e non sarà ampliato.

A darne notizia ufficialmente il sindaco Pierfrancesco Munari che, insieme alla sua giunta, ha voluto comunicare l’esito della determinazione in una pubblica assemblea, proprio a San Pietro, dove alcune settimane prima aveva incontrato la cittadinanza per chiarire l’iter procedurale e le modalità di lavoro, ribadendo anche in quell’occasione l’impegno dell’amministrazione e degli uffici tecnici interessati.

E da qui ha ripreso il suo discorso lo scorso 23 ottobre. “Ho voluto fissare questo incontro – ha esordito – perché, nel bene o nel male, la mia amministrazione ha sempre voluto metterci la faccia. In queste settimane ne abbiamo sentite di tutti i colori, ma questa amministrazione, dal primo all’ultimo, compreso anche il corpo dei dipendenti, ha lavorato a testa bassa, con un unico obiettivo che era quello di prepararsi alla Conferenza di servizi decisoria sincrona e negli atti successivi, che sono obbligatori, fino a conclusione del procedimento con la determinazione del dirigente, così come prevede la norma”.

E la determinazione del dirigente c’è stata, con un parere negativo all’intervento. Quell’autorizzazio-

ne richiesta dalla società agricola Martinelle energie srl, dunque, non avrà seguito.

“Credo che questa determinazione – sottolinea il primo cittadino - arrivi alla fine di un iter molto complesso che molto spesso da tante persone è stato quasi banalizzato e, invece, una conferenza di questa caratura richiede tempi, riservatezza, competenza e un lavoro di squadra che ritengo ci sia stato, così com’è stato anche a suo tempo per l’impianto di biometano di Ca’ Venier”.

E dopo la comunicazione ufficiale, Munari si toglie anche qualche sassolino dalla scarpa, rivolgendosi soprattutto a quelle forze di opposizione e ai comitati che non gli hanno certo reso semplice il compito.

“In queste settimane il sottoscritto e tutta l’amministrazione che ho la fortuna e il privilegio di presiedere – racconta - siamo stati accusati, ma siamo stati muti a testa bassa. Mi hanno accusato del fatto che ci fosse poca trasparenza nella Pas, la procedura autorizzativa semplificata, senza sapere che non è stata l’amministrazione ad utilizzare questa procedura ma che è la norma che la prevede”.

E quindi rivolgendosi indirettamente a chi lo ha contestato: “Bisognerebbe prima quantomeno informarsi, studiare la materia, capire di cosa stiamo parlando e dopo, alla pari, confrontarsi. Un contradditorio non dev’essere fatto su una supposizione, altrimenti è una diffamazione”.

E risponde all’accusa di aver

tenuto all’oscuro la cittadinanza. “Quando ci è stato chiesto di venire in questa sede a parlare in pubblica assemblea – spiega - io avevo cognizione che qualche parere era pervenuto però, stante la riservatezza di una Conferenza di servizio, sarei stato folle a dire: state tranquilli perché la Città Metropolitana ha dato parere contrario, oppure il Genio civile ha detto che gli argini sono sotto pressione al

passaggio dei camion”.

“Ma quello che ho sempre chiesto – insiste Munari - è di aver fiducia nell’amministrazione perché l’amministrazione è qua per cercare di portare il risultato migliore possibile a tutta la nostra comunità”.

“Questa determinazione conclude il procedimento autorizzativo semplificato. Ovvio che questo procedimento – conclude il sinda-

co - come tutti gli atti amministrativi può essere impugnato al Tar, nel termine di 60 giorni dal giorno in cui è stato notificato alla ditta proponente, ma ritengo che i pareri formulati dagli enti coinvolti siano blindati e che nel merito, anche qualora la ditta proponente volesse fare un ricorso, non ci sarebbe possibilità di cambiare il destino di questo provvedimento”.

Il sindaco Munari: “Non sono a priori contrario al biometano ma neanche favorevole: giusto valutare caso per caso”

“Non sono un tuttologo e devo affidarmi al parere degli esperti che, in vari settori, si sono espressi all’interno della Conferenza di servizio decisoria”. Così il sindaco Pierfrancesco Munari a chi lo ha accusato di prendere tempo e di non aver preso a priori una posizione contraria.

“Da quando sono sindaco – ci tiene a precisare –non ho mai rifiutato un incontro con nessuno. In queste settimane nessuno di coloro che mi hanno criticato è venuto nel mio ufficio a dirmi che voleva collaborare con l’amministrazione nella risoluzione più utile alla cittadinanza di questa vicenda.

Certe critiche invece, fondate su una posizione generica di chiusura e nemmeno argomentante nello specifico, hanno avuto solo la finalità di minare la credibilità della mia amministrazione e di accusare una parte politica. Io questo non lo accetto. Abbiamo superato Ca’ Venier, abbiamo superato il revimping di questo impianto”.

Le critiche piovute da parte dell’opposizione sono state ispirate per lo più dalla posizione del sindaco che invece di dire di no a priori alla richiesta di ampliamento e conversione dell’impianto, ha voluto attendere il parere degli esperti.

“Munari non è favorevole al biometano, così come è stato detto da qualcuno, - conclude il primo cittadino - ma neanche contrario. Il sindaco Munari crede che si debba valutare caso per caso. Se domani mattina dovesse arrivare una ditta che vuole investire soldi a Cavarzere, che volesse realizzare l’impianto migliore al mondo, distante dalle abitazioni, senza impatto odorigeno, senza andare ad appesantire il traffico, con tutte le precauzioni del caso…. ma perché devo per forza dire no? Faremo come abbiamo fatto in questo caso e come abbiamo fatto per Ca’ Venier: valuteremo così come è giusto che sia ed è stato fatto anche in questa occasione in cui è stato detto di no all’impianto”. (o.j.)

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CAVARZERE TEATRO TULLIO SERAFIN

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Guida contromano

Graziana Borciani, Davide Calabrese, Francesca Folloni, Lorenzo Scuda, Fabio Vagnarelli

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NUOVI dal 12 al 19 novembre. Apertura biglietteria Teatro Tullio Serafin ore 10-12 e 16-19, il 24 novembre dalle ore 16 €

PREVENDITA E VENDITA BIGLIETTI dal 18 novembre su VIVATICKET.COM e relativi punti dalle ore 16 presso la biglietteria del Teatro.

Biblioteca comunale tel. 0426 317160 (dal lunedì al venerdì 9 -12)

Biglietteria Teatro Tullio Serafin tel. 331 4021045 (orari e giorni apertura biglietteria) biblioteca@comune.cavarzere.ve.it – arteven www.arteven.it – www.cultura.cittametropolitana.ve.it

Città di Cavarzere

Assessorato alla Cultura

Sfiorata la tragedia. Nella palazzina di edilizia popolare di via Chiara Rovelli a Boscochiaro

Crolla il tetto, una coppia di anziani rischia di rimanere sotto le macerie

I due salvati dai vigili del fuoco ora alloggiano dai parenti. Il sindaco Munari assicura: “Metteremo a disposizione un alloggio con una procedura d’emergenza” e chiede ad Ater un confronto sullo stato del patrimonio dell’edilizia popolare

Crolla il tetto dell’androne di una palazzina di edilizia popolare in via Chiara Rovelli a Cavarzere e sotto le macerie rischia di rimanerci una coppia di pensionati. Il fatto è avvenuto lo scorso 31 ottobre in località Boscochiaro. Tutto è successo con un gran rumore improvviso e il tetto è venuto giù in un batter d’occhio. Dentro alla palazzina di 4 appartamenti di proprietà del Comune (ma di gestione Ater) ma di cui solo uno era ancora abitato, c’era una coppia di settantenni.

Subito dopo il crollo, allertati anche dai residenti, sono scattati i soccorsi. I Vigili del fuoco da Adria e Mestre con cinque automezzi tra cui una piattaforma aerea utilizzata per portare a terra le due persone da un poggiolo, un’autoscala, l’autogrù e 14 operatori hanno messo in salvo marito e moglie rimasti bloccati a causa del vano scale invaso dai detriti del crollo. I due sono stati evacuati e, ovviamente, dentro non potranno tornarci.

Il sindaco Pierfrancesco Munari è subito arrivato sul posto. Si è preoccupato dell’incolumità delle due persone e ha cercato di trovare loro un alloggio. I due però nell’immediato sono stati ospitati dai parenti.

Sono giunti sul posto anche i Carabinieri, le ambulanze e molte persone preoccupate e spaventate, perché all’inizio si era temuto che qualcuno fosse rimasto intrappolato sotto alle macerie. Sono continuati poi i sopralluoghi dentro l’area transennata da parte dei tecnici, funzionario e capo servizio dei Vigili del fuoco, il sindaco e i tecnici Ater e dell’ente locale. Il sindaco ha ribadito che i due non resteranno senza casa. Il primo cittadino assicura che è stata individuata già una sistemazione per i coniugi. La casa in cui è crollato il tetto, fa parte di una unità abitativa di 4 appartamenti che hanno oltre 75 anni. Erano state costruite insomma sul finire degli anni Quaranta. Il Comune però ha deciso fin da subito che alla

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famiglia, con una procedura di emergenza, verrà data immediatamente un’altra abitazione, una fra quelle che erano pronte per essere assegnate. “Queste persone - assicura Munari - non resteranno senza un tetto: metteremo infatti subito a disposizione un alloggio con una procedura d’emergenza”. Con Ater e gli altri enti sovracomunali il Comune di Cavarzere vuole che sia subito aperto un tavolo di lavoro per affrontare la questione dello stato del patrimonio dell’edilizia pubblica. Il sindaco ha ricordato nell’occasione anche come sul territorio cavarzerano ci siano, fra case Ater e di proprietà del Comune, 300 immobili di differenti età di costruzione. Alessandro Abbadir

Il consigliere Pasquali: “Evidenti i problemi di manutenzione che affliggono l’edilizia popolare”

Fossero stati sulle scale a quest’ora discuteremmo di una tragedia” è il commento del consigliere comunale Emanuele Pasquali, che vive a Boscochiaro. “Purtroppo – aggiunge - il crollo mette in evidenza i problemi di manutenzione che affliggono l’edilizia popolare, non solo di Cavarzere, che possiede un numero significativo di immobili da gestire: circa 500 in capo al Comune e 450 in capo all’Ater, le cui risorse sono limitate ed ha fatto investimenti, ma spesso privilegiando nuovi complessi, mentre le vecchie strutture sono rimaste senza manutenzione per decenni e continuano a deteriorarsi”. “Per Boscochiaro, e non solo, ma anche per le altre località, è quindi essenziale e urgente investire in sicurezza e servizi per assicurare una vita di qualità ai residenti”.

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Due immagini dei soccorsi (foto di Giuseppe Arpicelli)
Emanuele Pasquali

Il caso. Da tempo perde i pezzi ma la questione della proprietà impedisce ogni intervento

Il sindaco: “La torre Barbiani è del Comune e sarà sistemata”

Cadono pezzi dalla torre civica di Cavarzere considerata da sempre il campanile del paese e tornano le polemiche sulla sua sicurezza. Ma il Comune assicura con il sindaco Pierfrancesco Munari che, sistemata la questione della individuazione precisa della proprietà, partiranno celermente i lavori di restauro e reali pericoli non ce ne sono. Ma andiamo ai fatti nel dettaglio: verso metà ottobre dalla torre civica Barbiani di Cavarzere, erroneamente intesa come campanile del Duomo, si sono staccati alcuni pezzi di mattone, mattoni che sono caduti nel selciato sottostante. Si tratta, va detto, di uno sgretolamento che continua da anni, complici infiltrazioni d’acqua e crescita di verde lungo tutta la parete. Proprio per questo il perimetro è recintato con transenne che impediscono ai passanti e ai fedeli che si recano nel Duomo di correre pericoli. La torre, è chiaro, avrebbe bisogno di un restauro urgente: si erano trovati i fondi per un intervento di messa in sicurezza, ma c’erano dubbi sulla proprietà della stessa torre Barbiani che da sempre è contesa tra Comune e Diocesi di Chioggia. Il sindaco però assicura che la matassa dell’individuazione della proprietà è finalmente stata sbrogliata e ora si potrà agire come si deve. “A quanto pare - assicura Munari - si è finalmente appurato che la proprietà è della città di Cavarzere quindi del Comune. In passato, visto che non è la prima volta che si staccano delle pietre dalla parete, avevo già reperito i fondi per intervenire con dei lavori di restauro, ma tutto era stato bloccato proprio per questi dubbi sulla proprietà fra Comune e Diocesi”. Le cose però, insiste il primo cittadino, adesso cambieranno in tempi rapidi. “Siamo di fatto in dirittura d’arrivo - conclude – a novembre la torre civica dovrebbe essere assegnata definitivamente al Comune di Cavarzere mentre la canonica, invece, sarà di proprietà della parrocchia e quindi della diocesi di Chioggia. Poi reperiremo i fondi per dare il via ai lavori. E’ importante però che i cittadini sappiano

che non ci sono pericoli di stabilità della torre. Perizie sono state fatte nel corso del tempo e hanno assicurato che la situazione è sotto controllo”. I cittadini di Cavarzere possono stare tranquilli, la torre civica Barbiani in tempi rapidi sarà risistemata.

Alessandro Abbadir

Il Consiglio comunale approva la regolarizzazione

della proprietà di Torre Barbiani

Il consiglio comunale di Cavarzere, su proposta del sindaco Pierfrancesco Munari, ha approvato la mediazione tra la Curia (per la parrocchia di San Mauro) e l’amministrazione civica sulla regolarizzazione della proprietà di Torre Barbiani e di alcuni edifici religiosi in uso alla chiesa ormai da decenni: la cappella del Crocefisso e la canonica. L’ interrogativo sulle rispettive proprietà degli edifici era stato sollevato dal sindaco in seguito ai danni subiti dalla torre civica dopo che un fulmine aveva colpito l’impianto elettrico delle campane e l’orologio, a cui si era offerto di provvedere il parroco, don Andrea Rosada, con le offerte dei fedeli. Si tratta di un accordo verbale che consiste nel riconoscimento, da parte del Comune, della proprietà demaniale della torre civica e, della parrocchia la cappella del Crocefisso e la casa canonica: una permuta ritenuta equa per entrambe le parti, senza alcun conguaglio economico. E che una volta approvata definitivamente la titolarità dei beni dalle autorizzazioni notarili, previste per il 25 novembre prossimo, consentirà al Comune di avviare finalmente il previsto progetto di recupero e valoriz-

zazione della torre campanaria. Un doveroso chiarimento che si rendeva necessario per permettere nuovamente al Comune di poter usufruire di un nuovo rifinanziamento del ministero competente per la necessaria, nuova ristrutturazione di Torre Barbiani, edificio di rilevanza storica, transennato da alcuni anni in seguito al ripetuto crollo di calcinacci, a salvaguardia della pubblica incolumità. E’ stato inoltre confermato che il terreno oggetto della costruzione della sacrestia e della casa del parroco “è di proprietà comunale e non statale”, chiarendo la validità della cessione. Munari ha sostenuto l’importanza di chiarire finalmente questioni patrimoniali che si trascinavano ormai da decenni, per “errori che risalgono a secoli fa”, riferendosi alla necessità di “aggiornare il catasto e risolvere questioni di usucapione legate agli immobili”. In quanto non “erano accatastati dei beni, quali la casa del parroco, la cappella del Crocefisso e addirittura era presente ancora una calle che non esiste più, che collegava il retro del precedente duomo con il fianco di quest’ ultimo (con riferimento all’ antica Calle Duomo ndr). (Rol.Fer.)

Da tempo considerata il campanile del paese, in realtà si è chiarito che è di proprietà comunale. Munari promette che sarà fatta manutenzione in breve tempo e rassicura i cittadini: non ci sono pericoli di stabilità

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La Torre Barbiani (foto di Giuseppe Arpicelli)

Lavori pubblici. Sinistra Italiana accusa l’amministrazione per ritardi e i disagi

La chiusura del Ponte sull’Adige crea problemi a residenti e commercianti

Il gruppo di opposizione osserva come l’opera di manutenzione avrebbe dovuto essere conclusa prima delle feste natalizie e invece si andrà a febbraio del prossimo anno. L’assessore Parisotto risponde: “Lavori slittati a causa di un problema tecnico, ora si procederà senza intoppi”

L avori del ponte sull’Adige, va all’attacco dell’amministrazione il gruppo politico Sinistra Italiana. “Dalla fine del mese di giugno 2024 la chiusura del ponte sull’Adige – spiegano - continua a creare problemi e disagi ai cittadini cavarzerani e alle attività commerciali ed economiche di San Giuseppe. Stando a quanto ampiamente pubblicizzato a suo tempo dagli amministratori comunali, i lavori di manutenzione straordinaria dovevano terminare prima delle feste natalizie. Il vicesindaco Parisotto a questo proposito ha di recente espresso la propria soddisfazione per come procede il restauro del ponte. Come se non fosse stato a conoscenza del fatto che l’opera di manutenzione, bloccata per circa due mesi, è ripresa solo il 16 ottobre. Nel corso del Consiglio comunale di fine ottobre alle interrogazioni presentate dalla minoranza la risposta fornita dal vicesindaco è stata inequivocabilmente sconfortante: “i lavori termineranno a febbraio “, due mesi oltre il termine previsto”. “Che l’allungamento dei tempi di chiusura del ponte aumenterà problemi e disagi, è evidente” conclude Sinistra Italiana. “Ne consegue per effetto la domanda: non si poteva chiudere il ponte a fine agosto e, soprattutto, rispettare i tempi previsti in sei mesi come da programma?”.

La risposta arriva dal vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Pierluigi Parisotto.

“I lavori sono slittati - dice – per le piene dell’Adige, a causa della chiatta galleggiante che aveva problemi. Ora il problema è stato risolto con delle impalcature che sono state collocate sulla struttura del ponte. Questa soluzione permetterà di procedere velocemente senza altri intoppi. La conclusione dei lavori ora è fissata nei primi mesi del 2025 e cioè a febbraio. Altri problemi non ce ne dovrebbero essere”. Parisotto inoltre assicura che i lavori collegati a Pnrr continuano.

“Continuano a ritmo spedito – dice gli interventi sugli impianti sportivi e gli altri che sono stati programmati e che saranno conclusi come previsto entro il 2026”.

“Quando partiranno i lavori per realizzare la nuova Casa della Comunità di Cavarzere?”

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Sinistra italiana fa il punto della situazione ad un anno dall’annuncio dell’intervento. “Nell’agosto del 2023 l’Asl 3 Serenissima - spiega- ha affidato la progettazione esecutiva e l’attuazione dei lavori di costruzione della “Nuova Casa della Comunità di Cavarzere” alla ditta vincitrice della gara di appalto. Il tutto per un importo di circa un milione e 700 mila euro. Le Case della Comunità sono strutture che operano senza soluzione di continuità, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, con una équipe multiprofessionale composta da specialisti, medici di famiglia, pediatri di libera scelta ed infermieri di

famiglia e di continuità. L’équipe risponde a tutti i bisogni di assistenza, compresa la possibilità di eseguire esami diagnostici di primo livello che non siano però legati all’emergenza e alla fase acuta della malattia. È indubbio che l’attivazione di questo nuovo servizio socio-sanitario è una buona notizia per la comunità di Cavarzere e quella di Cona”. “Già all’inizio del 2023 – proseguono - il nostro consigliere comunale Andrea Fumana ha invitato il Comune a convocare su questo tema una riunione congiunta delle tre commissioni consiliari, estendendo l’invito al gestore privato della cittadella e al Direttore Generale dell’Asl 3. La proposta non fu accolta adducendo motivazioni di carattere tecnico-procedurale. E’ nostra convinzione che su questioni fondamentali per il futuro di Cavarzere e Cona, quali sono i servizi socio-sanitari, è necessario attivare la massima informazione e partecipazione dei cittadini, il Comune su questo versante si attivi”. (Al.Ab.)

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Andrea Fumana
Pierluigi Parisotto

Istituzioni

e giovani. Un progetto nato nel 2001 e interrotto dal 2018

Eletto il nuovo Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi

Riproposto con tante novità, è il frutto della collaborazione tra l’amministrazione comunale e la scuola “A. Cappon”

C

onsiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, Pietro Pescarolo è il primo sindaco, eletto insieme al suo vice Luca Marcato e ai consiglieri Emma Ferro, Anna Zampieri, Cloe Gradara, Lorenzo Cecconello, Luca Lunardi, Alessandro Birolo, Giacomo Mantoan, Martina Bazzan, Asmaa Chafi, Elia Quagliato, Gloria Ronchi, Alberto Conforto, Sofia Visentin e Michele Lunardi, che hanno ottenuto l’investitura ufficiale il 25 ottobre alla presenza del sindaco Pierfrancesco Munari e degli assessori Stefania Sommacampagna, Ilaria Turatti, Mattia Bernello e Marco Grandi.

“Ringrazio molto chi ha pensato di realizzare questo progetto didattico – ha detto Pietro Pescarolo nel suo discorso di insediamento – per me sarà una grande esperienza e

vorrei condividere con tutti gli studenti il mio percorso, raccogliendo le loro idee ed elaborando col mio vice e con i consiglieri dei progetti da proporre alla scuola”.

Il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi è un progetto che arricchisce l’offerta formativa della scuola secondaria di primo grado “Aldo Cappon” e rappresenta un’occasione di dialogo e condivisione tra l’amministrazione scolastica e quella comunale.

La prima esperienza di questa iniziativa è maturata nel 2001 ed è proseguita negli anni successivi con una interruzione dal 2018 ad oggi.

Diverse sono le novità introdotte con questo nuovo progetto, tra esse il cambio del nome in “Consiglio Comunale delle Ragazze e

dei Ragazzi” e l’inserimento nella composizione delle liste e del Consiglio di parametri che promuovono la partecipazione sia da parte delle studentesse che degli studenti, in un’ottica di sensibilizzazione sulla parità di genere, della quale da sempre la scuola si fa promotrice.

Gli assessori Sommacampagna e Bernello:

“Salutiamo con gioia il successo di questa iniziativa, fortemente voluta dalla nostra amministrazione. L’istituzione del Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi rappresenta un’opportunità fondamentale per avvicinare i giovani alla vita civica e politica della nostra comunità”. L’assessore all’Istruzione Stefania Sommacampagna presenta con entusiasmo questo progetto, particolarmente importante per il suo valore educativo. “Il Consiglio comunale delle ragazze e dei ragazzi – afferma - offre la possibilità di uno spazio dedicato ai ragazzi per esprimere le proprie idee e confrontarsi su tematiche che li riguardano da vicino, come l’ambiente, l’istruzione

e il benessere sociale. Inoltre, favorisce la responsabilizzazione e la partecipazione attiva dei giovani, educandoli al rispetto delle regole democratiche e al dialogo costruttivo, e permette loro di sviluppare competenze di leadership, lavoro di squadra e risoluzione dei problemi, che saranno preziose anche per il loro futuro”. “La comunità di Cavarzere – conclude - potrà trarre in futuro beneficio da questo perché ha coltivato cittadini più consapevoli, coinvolti e pronti a contribuire al bene comune. Il CCR, infatti, non rappresenta solo uno strumento formativo per i ragazzi, ma anche un’opportunità per la comunità intera di arricchirsi con idee fresche e innovative, renden-

“L’istituzione di questo importante organismo – commenta la dirigente scolastica Ilaria Finotti – vuole promuovere la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi alla vita della città e favorire una loro cre-

scita socio-culturale attraverso una pratica di democrazia vissuta che incentiva la consapevolezza dei diritti e dei doveri nei confronti delle istituzioni e della comunità. Ringrazio le professoresse Nicla Sguotti e Chiara Bello, referenti del progetto, e gli insegnati impegnati nel coordinare tutta una serie di iniziative collegate, come i docenti di Arte e Immagine Ilaria Ferrarese e Marco Longhin, promotori del concorso per inventare un logo del CCRR”. Il Consiglio delle Ragazze e dei Ragazzi, che rimarrà in carica per due anni e parteciperà alle cerimonie pubbliche in rappresentanza di tutti gli studenti della “Aldo Cappon”, ha avuto il suo primo impegno ufficiale il 28 ottobre scorso quando è stato accolto dal sindaco Munari e da tutto il Consiglio comunale a Palazzo Barbiani.

Ornella Jovane con la collaborazione di Anna Bergantin

“Era un punto qualificante del nostro programma”

do la società più inclusiva e dinamica”. “Il Ccr è un punto del programma di governo per le politiche giovanili e l’istruzione che siamo riusciti a realizzare: un bellissimo risultato ottenuto grazie alla collaborazione dell’assessorato alle Politiche giovanili con l’assessore Sommacampagna e con la dirigente scolastica Finotti e gli insegnanti che si sono messi a disposizione per ripristinare questo progetto, dopo anni di interruzione” afferma l’assessore alle Politiche Giovanili Mattia Bernello, entusiasta di collaborare col nuovo sindaco dei ragazzi e il suo Consiglio comunale. “Vi aspettiamo – dice rivolgendosi ai giovanissimi amministratori – per partecipare con noi ai lavori

dell’amministrazione”.

“Il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze è per noi un investimento fondamentale per avvicinare i giovani alla società civile, favorendo il loro senso di responsabilità e la voglia di impegnarsi per la nostra comunità” sono le

parole del sindaco Pierfrancesco Munari. “Un sentito ringraziamento – aggiunge - va anche alle insegnanti che, con grande dedizione, hanno reso tutto questo possibile. E’ un progetto che ci tenevamo tanto a realizzare e che finalmente è diventato realtà”. (o.j., a.b.)

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Gli assessori Mattia Bernello e Stefania Sommacampagna

Scuola. Innovazione tecnologica e Digitalmeet

Robotica e domotica: a Cavarzere

si formano i professionisti di domani

Intelligenza artificiale, nuove professionalità per innovativi scenari produttivi che si aprono nell’immediato futuro. L’Istituto Marconi e il Liceo Veronese si preparano alle nuove sfide

L

’Istituto Marconi di Cavarzere, grazie alla sinergia tra l’università popolare, la dirigente Daniela Boscolo e il Comune, è stato inserito nella settimana dedicata all’innovazione tecnologica e alle sfide del futuro del Digitalmeet, il festival italiano sull’alfabetizzazione digitale. L’iniziativa culturale si è chiusa al Teatro Comunale Tullio Serafin con un convegno su “IA, robotica e domotica: quali sistemi e quali professionalità per i nuovi scenari produttivi”, che ha coinvolto le classi del polo tecnico. L’evento, dopo i saluti istituzionali del sindaco Pierfrancesco Munari, ha visto la partecipazione di voci autorevoli come Gianni Potti, fondatore di Digitalmeet, il professor Emanuele Menegatti dell’Università di Padova, e Douglas Sivieri, imprenditore nel settore IT. Al centro dell’incontro, un dibattito sulle competenze necessarie per affrontare il mercato del lavoro in un’era di trasformazione digitale. “Abbiamo realizzato una filiera completa per la robotica e la domotica

industriale, orientata alle necessità del mercato,” ha dichiarato la dirigente. Boscolo ha poi rivolto parole importanti agli studenti, spiegando l’impiego dei fondi PNRR per la digitalizzazione e la lotta ai divari sociali. “Quella che oggi chiamiamo intelligenza artificiale è uno strumento potente, che offre l’accesso illimitato ai dati e una velocità di calcolo straordinaria, ma spetta all’uomo, con la sua intelligenza, governarla secondo principi etici e con la sensibilità che viene dal sapere.” Ha proseguito, affermando che “l’intelligenza si costruisce attraverso conoscenza, cultura “, e che le varie materie

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scolastiche, da italiano a matematica, sono come tessere di un mosaico che compongono l’intelligenza autentica, quella umana. La giornata si è conclusa con il simbolico taglio del nastro ai nuovi laboratori, eseguito dalla dirigente Boscolo, affiancata dal sindaco Pierfrancesco Munari, dai docenti e dai rappresentanti dell’Università Popolare. Un momento che sancisce ufficialmente l’impegno dell’Istituto Marconi e del Liceo Veronese di Chioggia nel rispondere alle sfide dell’innovazione e nel fornire agli studenti strumenti concreti per costruire il loro futuro.

Guendalina Ferro

Una borsa di studio per i giovani: un’esperienza all’estero di 4 settimane

Il Comune di Cavarzere, in collaborazione con la Fondazione Intercultura, ha reso pubblica un’importante opportunità per i giovani residenti. Grazie a questa partnership, è stata riservata una borsa di studio parziale del valore di 2.000 euro per un programma estivo all’estero della durata di 4 settimane. L’iniziativa è rivolta agli studenti meritevoli, nati tra il 1º giugno 2006 e il 30 giugno 2010, offrendo loro la possibilità di vivere un’esperienza formativa unica all’estero durante l’estate. Le iscrizioni sono aperte fino al 20 gennaio 2025 e possono essere effettuate tramite il sito ufficiale www.intercultura.it/comune-cavarzere. Il Sindaco di Cavarzere, Pierfrancesco Munari, ha dichiarato: “ Voglio ringraziare la Fondazione Intercultura per la collaborazione attiva, grazie alla quale il Comune di Cavarzere con l’Assessorato all’Istruzione ha riservato una borsa di studio per programmi estivi di almeno 4 settimane. L’invito ai nostri ragazzi è quello di partecipare e iscriversi per vivere un’esperienza di vita unica, formativa e culturalmente immersiva”. “Investire sui giovani significa investire sul nostro futuro. Questa borsa di studio – ha detto l’assessore all’Istruzione Stefania Sommacampagna - non è solo un’opportunità per conoscere altre culture, ma anche un modo per crescere, acquisire nuove competenze e ampliare i propri orizzonti”. L’iniziativa è organizzata da Intercultura ODV, associazione di volontariato senza scopo di lucro. (a.b.)

Questo rinnovamento tecnologico è parte della Quarta Rivoluzione Industriale e che ora si parla di Industria 5.0 che rappresenta una s da importante per le imprese – incluse le PMI – che devono ripensare i propri processi produttivi per allinearli a questi nuovi obiettivi. Sebbene impegnativo, questo cambiamento è dalla loro data di costituzione o dall’oggetto sociale. Vi è un crescente interesse per l’IA anche tra i piccoli imprenditori, i quali, pur percependo l’innovazione tecnologica con un certo rispetto, la integra ormai nella vita quotidiana, utilizzando ad esempio assistenti vocali come Alexa per le attività di casa o per semplici ricerche sul web.

Per le imprese, questa onda tecnologica è una straordinaria opportunità per migliorare ef cienza e competitività. Tuttavia, è essenziale prepararsi adeguatamente per sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA. La Regione Veneto si dimostra attenta all’innovazione, promuovendo la diffusione delle tecnologie digitali e sostenendo le giovani imprese digitali con bandi e contributi

e

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Cultura. La nuova stagione di teatro e musica al Tullio Serafin

Fino a marzo le domeniche a Cavarzere saranno… “Spettacolari”

S i alza il sipario sulla rassegna “Domeniche Spettacolari”, un viaggio tra prosa, danza, comicità e musica, che animerà le domeniche pomeriggio fino a marzo. La stagione partirà il 24 novembre con gli irriverenti Oblivion, che porteranno in scena “Tuttorial. Guida contromano alla contemporaneità”. Un’opera che, con sarcasmo e originalità, riunisce figure storiche come Galileo Galilei e Leonardo da Vinci, proiettandole in un contesto attuale dove dovranno confrontarsi con social media e consumismo moderno. Il programma proseguirà il 1° dicembre con la compagnia Fabula Saltica, che trasporterà il pubblico nell’atmosfera di “Ballades”, uno spettacolo ispirato al film di Ettore Scola, “Ballando Ballando”, evocando suggestioni di balli popolari e atmosfere nostalgiche. Il 15 dicembre, è previsto il “Summertime Choir” con il concerto gospel “Colors”, un viaggio musicale che attraverserà epoche e stili diversi.

A concludere il 2024, il 30 dicembre, sarà l’orchestra giovanile Tullio Serafin, con ben 12 musicisti cavarzerani tra i suoi 150 componenti che interpreterà le colonne sonore di grandi film. La rassegna riprenderà il 19 gennaio con lo spettacolo teatrale de “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde” della compagnia Teatro Immagine, che rivisita il capolavoro di Ste-

venson con l’ironia e la maestria della commedia dell’arte. Seguirà il 2 febbraio la comicità di “Tre Maggiordomi e un Bebè”, della compagnia Pantakin da Venezia, uno spettacolo candidato al premio Arteven Pierluca Donin.

Il 23 febbraio Max Pisu, Nino Formicola e Giancarlo Ratti si cimenteranno in Forbici & Follia, una commedia gialla interattiva in cui gli spettatori parteciperanno alla risoluzione di un omicidio misterioso. La chiusura, il 9 marzo, è affidata al Piccolo Teatro Città di Chioggia con la celebre commedia di Goldoni, “Le Baruffe Chiozzotte”, omaggio al

maestro veneziano. Per i più piccoli, Portami a Teatro! Saranno previsti due appuntamenti: Oz della compagnia Ullallà Teatro il 9 febbraio, e “l Paese senza Parole” di Rosso Teatro/Atelier Teatro il 2 marzo. Questi spettacoli inizieranno alle 16.30, anticipati da laboratori teatrali gratuiti l’8 febbraio e il 1° marzo presso la scuola primaria Giovanni XXIII di Cavarzere.

Tutti gli spettacoli di prosa e danza avranno inizio alle ore 17. Per maggiori dettagli, è possibile contattare la biblioteca comunale o la biglietteria del teatro Tullio Serafin.

Guendalina Ferro

Si parte il 24 novembre con gli irriverenti Obivion. Sarà un lungo viaggio tra prosa, danza, comicità e musica, che animerà i pomeriggi festivi con un cartellone ricco di proposte anche per i più piccoli

Un calendario in omaggio a Pierluca Donin, figura chiave delle arti teatrali venete

La rassegna “Domeniche Spettacolari” al Teatro Tullio Serafin di Cavarzere si prepara ad animare le domeniche da novembre a marzo, con un ricco programma di nove spettacoli, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Cavarzere in collaborazione con Arteven e con il sostegno di Adriatic Lng. “Questa rassegna è interamente dedicata a Pierluca Donin, scomparso lo scorso anno”, ha commentato Ilaria Turatti, assessore alla Cultura. “Pierluca è stato un grande professionista e uomo, capace di elevare le stagioni teatrali di Arteven nei teatri di tutto il Veneto.

Amava le tradizioni, ma era sempre alla ricerca di nuove chiavi di lettura. È stato un onore aver collaborato con lui.”

“Pierluca ha curato le stagioni

teatrali a Cavarzere dal 1990 fino alla sua scomparsa”, ha evidenziato Enzo Salmaso, direttore artistico del teatro Serafin. “Anche quest’anno siamo al fianco del Comune di Cavarzere per sostenere la Stagione di prosa del Teatro Tullio Serafin, un’istituzione storica del nostro territorio,” ha affermato Giorgia Fonsatti per Adriatic Lng. “Grazie a iniziative come la rassegna teatrale, il teatro assume un ruolo fondamentale sia dal punto di vista culturale che sociale, con momenti di riflessione su temi attuali ed eventi pensati per coinvolgere le famiglie.” (g.f.)

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Pierluca Donin

Pegolotte. Il parroco don Ulisse annuncia con soddisfazione

“Nel 2025 sarà riaperto il bar parrocchiale”

Dopo le note vicende che hanno portato alla chiusura e il conseguente contezioso si riparte con una nuova gestione nell’intento di fare del locale un punto di aggregazione per la comunità

“F aremo un bando con il quale assegneremo la gestione del bar parrocchiale di Pegolotte di Cona per rilanciare il centro del paese. Tutto ripartirà con il 2025”. Don Ulisse Zaggia, parroco di Cona, dopo che nei mesi scorsi il bar parrocchiale era stato praticamente devastato ed era anche diventato luogo di un alterco che si era trasformato in una rissa, annuncia i positivi sviluppi della vicenda. Il bar, prima dell’ultima gestione, era stato il bar Acli, di proprietà della parrocchia. Bar che era stato prima chiuso e, poi, dato in gestione a una famiglia di origine marchigiana che l’avevano ribattezzato “Colazione da Tiffany”. I rapporti tra i “locali” e i gestori, inizialmente, erano stati molto buoni: il bar era stato ristrutturato, reso accogliente e modernizzato, la gente lo frequentava e, dopo la messa domenicale, si riempiva di famiglie e ragazzi. I gestori, poi, si erano “allargati” a organizzare qualche aperitivo serale, con contorno di musica e questo aveva provocato polemiche con qualche residente.

Verso la fine del 2023, i gestori hanno cominciato ad aprire il locale di Pegolotte solo la domenica mattina, smettendo anche di pagare l’affitto alla parrocchia e sottolineando di aver fatto investimenti all’interno del locale. Ne è nato un contenzioso e la parrocchia ha dato lo sfratto per morosità. Poi ignoti di notte hanno devastato il locale con danni per un valore di quasi cento mila euro.

Il contrasto con il parroco e i residenti alcuni mesi fa è sfociato quasi in una rissa fra volontari della parrocchia e le persone della famiglia che gestiva il bar, alcuni di loro sono finiti contusi all’ospedale. Poi il locale è stato riconsegnato dalle autorità preposte alla parrocchia di Cona che ora con il parroco ne sta riorganizzando la riapertura per il 2025.

“Il bar di Pegolotte - dice il parroco - non resterà chiuso: abbiamo in mente, infatti, grazie ad un bando specifico di assegnare la gestione. Stavolta però staremo ancor più attenti nella selezione dei candidati. Il locale sarà messo a nuovo e tornerà ad essere un punto di riferimento per Pegolotte e per tutto

il territorio di Cona con l’inizio del 2025, soprattutto dal punto di vista aggregativo”. Soddisfatto della ripartenza dell’attività del locale il sindaco di Cona Alessandro Aggio. “L’annuncio della prossima riapertura del bar parrocchiale di Pegolotte- commenta – è una buona notizia per il territorio di Cona”. Alessandro Abbadir

Salute in primo piano, gli incontri proposti dal Comune

Il Comune di Cona ha fatto partire e, continuerà nel 2025, una serie di eventi rivolti alla salute delle famiglie e dei bambini del territorio.

A fine ottobre si è tenuto l’evento “Coccole di Voci”, organizzato in collaborazione con il consultorio Familiare di Cavarzere dell’Ulss 3 Serenissima. L’incontro è stato tenuto dalla dottoressa ostetrica Ilaria Milani con l’assessore Chiara Bizzarro e la consigliera comunale Francesca Montecchio. Si è trattato di letture ad alta voce rivolte a bambini della fascia d’età 0/3 anni.

FIERA DI SAN MAURO

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“L’evidenza scientifica – hanno spiegato gli organizzatori - dimostra che i primi anni di vita sono fondamentali per la salute e lo sviluppo intellettivo, linguistico, emotivo e relazionale del bambino, con effetti significativi per tutta la vita adulta. L’attività di lettura animata costituisce un’esperienza importante per lo sviluppo cognitivo dei bambini e per lo sviluppo delle capacità dei

genitori di crescere con i loro figlio”.

“Per il 2025 – sottolinea il sindaco Alessandro Aggiosaranno riproposti gli incontri degli anni scorsi”. Per le scuole un incontro riguardante il Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) e p-blsd la p sta per soggetti pediatrici. Sarà organizzato poi un incontro sull’affettività rivolta ai ragazzi delle medie.

Per le neomamme una lezione sulle manovre di disostruzione pediatrica.

Poi sempre sulla salute, ma in questo caso rivolto alle persone più adulte, sarà organizzato un incontro sulla prevenzione oncologica per tumori al seno E infine si concluderà con un rivolto alla cittadinanza legato al tema dell’alimentazione, prevenzione e disturbi ad essa legati. (Al.Ab.)

Il bar devastato l’incursione

Sociale. Due nuovi bandi per due progetti

Servizio civile digitale e ambientale, quattro giovani in aiuto alla macchina comunale

Promuoveranno presso la cittadinanza le conoscenze dei nuovi strumenti informatici e politiche di riciclo e di raccolta differenziata aiutando l’utenza a rapportarsi con il servizio gestore

S

ervizio civile, un’opportunità per ragazzi ed enti locali: un aiuto alla macchina comunale di Cona spesso in difficoltà per un organico non ampio. Il sindaco Alessandro Aggio spiega come questi ragazzi verranno impiegati e quanto di aiuto potranno essere al Comune.

“Il dipartimento Politiche giovanili presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri - spiega Aggio - prevede ogni anno dei bandi per settori come il sociale, la scuola, l’ambiente, la protezione civile e la cultura, rivolti ai ragazzi che vogliono dedicare un anno al Servizio Civile. Il Comune di Cona per l’anno in corso ha in organico 3 giovani, due di Cona e una di Cavarzere che da mesi stanno svolgendo il servizio civile negli uffici comunali per un totale di 25 ore settimanali a testa. Nei mesi scorsi a Roma hanno indetto due nuovi bandi per progettazioni straordinarie riguardanti il servizio civile digitale e quello ambientale”.

E qui è arrivata la novità attesa. “Tramite l’Anci, l’associazione dei Comuni, il Comune di Cona ha partecipato - continua Aggio – a questi due ulteriori bandi proponendo due progetti per rendere disponibile un totale di 4 nuovi posti. Le domande ricevute dal Comune sono state 26 ed è stata stilata una graduatoria che hanno visto entrare ragazzi anche di Comuni padovani come Agna ed Arzergrande”.

I primi due inizieranno il loro anno di servizio civile ambientale presso l’ufficio tecnico comunale dove promuoveranno politiche di riciclo e di raccolta differenziata aiutando l’utenza a rapportarsi con il servizio gestore. Mentre altri due, del servizio civile digitale, promuoveranno presso la cittadinanza le conoscenze dei nuovi strumenti informatici che sempre più stanno offrendo servizi comunali attraverso lo smartphone. Ma non finisce qui.

“Nel mese di dicembre - conclude il primo cittadino - partiranno le domande per altri sette volontari, di cui due destinati alla scuola dell’infanzia”.

Il servizio civile è un impiego sostenuto con fondi ministeriali che offre ai ragazzi un anno pagato di apprendimento al lavoro e agli enti locali un concreto aiuto in termini di personale che per motivi anagrafici può essere qualificato come nativo digitale. Alessandro Abbadir

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Bottin: Esemplari imbalsamati di fauna locale lasciati alla polvere e al degrado

Uccelli impagliati lasciati nel degrado. La denuncia è del consigliere comunale di opposizione Antonio Bottin.

“Da un sopralluogo agli ambienti del piano terra delle scuole medie di Cona - spiega - abbiamo riscontrato che vi sono numerosi esemplari di fauna locale, prima posizionati e protetti entro un armadio a vetro: ora, da qualche

mese, messi sopra a delle scrivanie e sottoposti alla polvere e alle radiazioni solari. È veramente un peccato che questi uccelli imbalsamati, utili per far conoscere ai bambini e/o ragazzi la fauna locale, siano abbandonati ad una situazione che li danneggia irrimediabilmente. Speriamo che il sindaco Alessandro Aggio e l’assessore competente si attivino per tutelare questo patrimonio culturale che potrebbe essere valorizzato con delle esposizioni ad hoc in tutte le scuole del territorio comunale”.

Il sindaco Aggio, interpellato, fa sapere che della questione si interesserà per capire come poter utilizzare questa parte del patrimonio fruibile dall’ente locale. (Al.Ab.)

Alessandro Aggio

Salute. Il convegno a Martellago promosso dall’Associazione

Sla, per i malati e le loro famiglie si può e si deve fare di più

Un approccio multidisciplinare rappresenta il modello più appropriato per il percorso di cura. L’auspicio è di poter vedere anche in Veneto un centro per le malattie neuromuscolari, un luogo di supporto che possa rispondere ai bisogni complessi delle persone con queste patologie

PSintonizzati

sul futuro.

er i malati di Sla e le loro famiglie si può, si deve fare di più. A Olmo di Martellago l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica ha promosso, col supporto del Comune, un grande convegno su questa terribile patologia, senza ritorno, che colpisce 6mila persone in Italia, quasi 500 in Veneto: in sala sanitari (l’evento era accreditato per la formazione continua in Medicina) e familiari degli ammalati.

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Vi aspettiamo per scoprire

tutti i nostri panettoni 2024 con qualche

Punto di partenza la legge, ancora poco nota, 219/2017 che sancisce il principio dell’autodeterminazione del paziente a decidere il percorso di cura, affrontata dal punto di vista del giurista e bioeticista, viste le forti implicazioni bioetiche della Sla, con due ricercatori dell’Università di Padova, Vincenzo Durante e Kathrin Ohnsorge, e del palliativista, con due medici specialisti, Daniela Cattaneo e Marcella Saccò. Le cure palliative, hanno battuto la presidente e il direttore nazionale Aisla, Fulvia Massimelli e Stefania Bastianello, “sono una componente essenziale, il modello più appropriato per il percorso di cura del malato consentendogli di alleviare la sofferenza fisica, psicologica ed esistenziale, nel pieno rispetto della sua dignità e senza interferire con l’evoluzione della malattia”.

Cure palliative intese non tanto come “fine vita”, “ma come assistenza domiciliare, negli hospice, nei centri specializzati, ospedali” ha chiarito Bastianello. Una presa in carico dei pazienti e famiglie, pesantemente convolte nell’assistenza, che però deve iniziare subito, fin dalla diagnosi, e va potenziata. “Chiediamo che l’approccio multidisciplinare alla Sla diventi un modello concreto e replicabile in tutta Italia e di poter vedere presto anche in Veneto un centro per le malattie neuromuscolari, un luogo di supporto che possa rispondere ai bisogni complessi delle persone con queste patologie” ha concluso Massimelli. Istanze legittime ma dalla risposta non facile data la crisi della Sanità. “Parlare di consenso alle cure ha un senso se poi questa assistenza e questo trattamento medico vengono garantiti, ma con gli at-

tuali numeri del Sistema Sanitario nazionale in tante parti del Paese non sono assicurati neanche i livelli essenziali, figuriamoci le cure palliative” lamentava Durante. Al di là dei notevoli contenuti tecnici e umani, il convegno ha avuto il merito di scuotere animi e coscienze attorno alla Sla, specie quelli delle istituzioni, come hanno rilevato l’assessore di Martellago Silvia Bernardo e la consigliera regionale Francesca Scatto, intervenuta per l’assessore Manuela Lanzarin.

“Chi ha avuto l’esperienza di imbattersi in questa patologia non è rimasto solo nella sua gestione, ma molto dev’essere e si può ancora fare - ha ammesso - Occorre un’attenzione maggiore per questi malati e i loro familiari affinché possano ricevere adeguate cure a domicilio, anche come supporto psicologico”.

Sla, quasi tutti i casi vengono gestiti in casa e le famiglie

sono impreparate

Seimila malati in Italia, quasi 500 stimati in Veneto, 65-85 nel Veneziano, 2mila nuovi casi l’anno: non esiste cura, aspettativa di vita 3-5 anni. Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha organizzato un grande convegno su questa terribile patologia neurodegenerativa col sostegno del Comune di Martellago. “A tali iniziative si può solo spalancare le porte” ha detto il sindaco Andrea Saccarola, che ha introdotto i lavori con i presidenti Aisla nazionale e provinciale, Fulvia Massimelli e Andrea Ranza. Obiettivi dell’evento: “parlarne, formare gli operatori sanitari, la Sla impegna più specialità e uno dei problemi delle terapia è il loro coordinamento - spiega Ranza -, fornire informazioni e supporto ai familiari dei malati e trattare di cure palliative”, intese come fine vita (la Sla ha forti implicazioni bioetiche) ma soprattutto come presa in carico domiciliare del malato da parte del servizio sanitario, ancora limitante per le reali esigenze di questa malattia complessa”.

“Quasi tutti i casi vengono gestiti in casa e le famiglie sono impreparate a seguire h24 il loro caro attaccato a macchinari. L’Asl 3 eroga cure palliative ma sono poche e manca l’assistenza psicologica ai familiari” aggiunge Angelo Pegoraro, Aisla, che di Sla ha perso la moglie. E si è discusso anche della mancanza di un centro Nemo specializzato in malattie neuromuscolari “dove accompagnare in modo più completo i pazienti con ricoveri brevi: il più vicino è in Trentino, a Pergine, il solo trasporto costa tanto alle famiglie. Ne va creato uno anche in Veneto dove potremo cooperare come volontari. I malati hanno tanti bisogni, va fatta rete” ha chiuso Ranza.

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Spettacoli. Il cartellone teatrale domenicale dei comuni di Mira e Mirano

“Millemodi”, un ricco programma all’insegna della “molteplicità”

Tutto pronto per la seconda edizione di “Millemondi”, il cartellone teatrale domenicale dei Comuni di Mira e Mirano e curato da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale. Un cartellone che gli enti locali dedicano congiuntamente alle famiglie. Gli spettacoli andranno in scena al Teatro di Mirano e al Teatro Villa dei Leoni di Mira. Otto titoli in abbonamento, ma anche laboratori e uno spettacolo gratuito a Natale.

La rassegna si apre domenica 10 novembre al Teatro Villa dei Leoni di Mira con “Ti vedo la leggenda del Basilisco” di Emanuela dell’Aglio. Domenica 1° dicembre al Teatro di Mirano andrà in scena la nuova produzione firmata Piccionaia, “333 Porcellini”. Domenica 19 gennaio 2025, a Mirano, Giallo Mare Minimal Teatro presenta “Ape Pina” uno spettacolo per i più piccoli. Domenica 9 febbraio al Teatro Villa dei Leoni di Mira Factory Compagnia Transadriatica porta in scena “Paloma Ballata Controtempo”. Domenica 23 febbraio al Teatro Villa dei Leoni di Mira la Compagnia Teatrale Mattioli presenta “Gli Stivali di Amanda” liberamente ispirato a “Teresin che non cresceva” di Gianni Rodari. Domenica 9 marzo si torna al Teatro di Mirano con “Seggioline” di Teatro Telaio. Dome-

nica 30 marzo, al Teatro Villa dei Leoni di Mira, Tanti Cosi progetti presenta lo spettacolo “Granny e il Lupo”. La rassegna si chiude domenica 6 aprile 2025 al Teatro di Mirano con “Sconcerto D’Amore” della compagnia Nando e Maila. Al Teatro Villa dei Leoni di Mira è in programma un ulteriore titolo natalizio, gratuito e su prenotazione, al quale gli abbonati e i possessori di carnet di Millemondi potranno accedere con diritto di prelazione. Lunedì 6 gennaio, alle ore 17, la Compagnia Drogheria Rebelot, infatti, mette in scena “Il Bosco delle Storie di Natale”.

Gli spettacoli iniziano a Mira alle 16 e a Mirano alle ore 15.30. “Millemondi porta già nel suo nome un’evidenza, e un desiderio, di molteplicità” dicono per La Piccionaia Centro di Produzione

Teatrale, Enrico Papa, direttore organizzativo, e Nina Zanotelli, curatrice della programmazione. “Viviamo una contemporaneità che spesso tende a omologare I bambini, invece, ci insegnano in modo del tutto naturale che la loro fantasia è infinita e piena di possibilità: non ci sono limiti ai mondi immaginati dai nostri piccoli cittadini e vissuti nei loro giochi”.

I nuovi abbonamenti e carnet sono in vendita dal 17 ottobre: al Teatro di Mirano il martedì dalle 16 alle 17.30 e il giovedì dalle 12 alle 14; al Teatro Villa dei Leoni di Mira il mercoledì dalle 17 alle 19 e il venerdì dalle 11 alle 14. Abbonamenti disponibili su www.miranoteatro.it e www.teatrovilladeileonimira.it. I biglietti sono disponibili dal 30 ottobre sia in biglietteria che online. Abbonamenti a 8 spettacoli: intero 40 euro ridotto, ragazzi under 14, 28 euro. Abbonamenti a 4 spettacoli: intero 22 euro ridotto, ragazzi under 14, 14 euro. Carnet 12 ingressi (massimo 4 persone a spettacolo): unico adulti e bambini 60 euro. Info tel Mirano 041.4355536, info@ miranoteatro.it. Info tel Mira 041 4266545 / messaggi whatsapp 347 8905167info@teatrovilladeileonimira.

Alessandro Abbadir

Il libro. Dino Memmo, 60 anni di attività artistica

Silenzi parlanti e labirinti svelati. Nella pubblicazione “Una vita per l’arte” a cura di Sergio Ravagnan si ripercorrono 60 anni di attività artistica - 1964/2024 - di Dino Memmo che è passato dalla prime esperienze metafisiche ai valori simbolici surreali dei relitti sfasciati e degli “squeri” (cantieri navali), ai muri degradati sia di umili dimore sia di famosi edifici palladiani, ma anche rievocando il misterioso intreccio tra uomo e natura rileggendo le “Metamorfosi” di Ovidio, le suggestioni suscitate da nuovi soggetti attraverso gli appunti di viaggio, il fascino misterioso dei riflessi nell’acqua.

“Vorrei che nella mia pittura - ha scritto Dino Memmo nella presentazione del libro - gli altri potessero intendere e provare qualcosa di quell’incanto che si diffonde in me quando ascolto il silenzio del mare o cerco di intuire nella semplicità delle cose il respiro della vita e la

voce dell’eterno”.

L’attività di docente di disegno e storia dell’arte svolta a Vicenza, a Mestre e per molti anni al liceo scientifico “Veronese” a Chioggia è stata sempre accompagnata da un’intensa attività artistica con numerosi premi e riconoscimenti e tra questi anche l’invito a realizzare dei murales nelle zone terremotate del Friuli.

Nel lungo percorso artistico Memmo si è cimentato anche nella descrizione e illustrazione storica

(Chioggia tra mito, storia e leggenda), nel fumetto (Tra il Leone e il Drago - la guerra di Chioggia; Salvatore Todaro - il corsaro gentiluomo), nella critica d’arte (le pubblicazioni dedicate a Luigi Pagan, Angelo Brombo, Walter Pregnolato, i Pittori Chioggiotti del ‘900), nella realizzazione di locandine per il teatro, negli studi sulla cantieristica (Calafati, squeri e barche di Chioggia; Colori e simboli sulle barche di Chioggia; Chioggia e le sculture marinare), nella scultura (il monumento al donatore Avis; il Leon d’oro, trofeo per il premio “Clodiense dell’anno”), nelle copertine di varie pubblicazioni, nelle illustrazioni che accompagnano i componimenti pubblicati dal “Gruppo Poeti Città di Chioggia”, nelle immagini della “Guida di Chioggia”, in quelle del libro di cucina “Sapori e colori di Chioggia”, nella pubblicazione “Il volo degli angeli nell’arte”. (e.f.)

Da novembre ad aprile, otto titoli, tanti laboratori e anche uno spettacolo gratuito per una proposta pensata congiuntamente per le famiglie

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Lunedì 9.30-12.30 15.30-19.00

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Lo spettacolo 333 Porcellini
Dino Memmo alla mostra a San Martino

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Tennis Cavarzere, si riparte alla grande puntando anche sul padel

“La sorpresa positiva è stata registrare il grande interesse per questo sport da parte delle famiglie e dei più piccoli. Ci sono già gruppi di bambini e di ragazzi che promettono bene”

I l Tennis Cavarzere va a gonfie vele e punta anche sull’attività del padel. Il presidente del Tennis Club, Antonio Ronchi, ricorda come le attività, dopo lo smarrimento seguito alla morte del precedente gestore, Stefano Favaro, siano ripartite in pochi mesi davvero alla grande. “In poco tempo - spiega Antonio Ronchi - abbiamo portato il numero degli iscritti al nostro Tennis Club quasi ad un centinaio. Abbiamo organizzato tornei amatoriali già a settembre, a cui hanno partecipato tantissimi appassionati. Siamo subentrati ad aprile e abbiamo completamente riorganizzato l’attività. La gestione dei campi che ci è stata data dal Comune di Cavarzere per un periodo di tempo è stata davvero importante sotto il profilo dei risultati ottenuti. Abbiamo dovuto fare dei

lavori di manutenzione e migliorie importanti”.

Intanto, per la cronaca, il torneo Gold è stato vinto a settembre da Matteo Pavanello, e il secondo posto è andato a Daniele Mori. Il Torneo Silver è stato vinto da Nicolò Bardelle e il secondo posto è andato a Francesco Rizzato. Tutti sono stati premiati dal presidente del consiglio comunale di Cavarzere Roberta Fava e da Antonio Ronchi.

“La grande sorpresa positivaracconta Ronchi - è stata registrare il grande interesse per questo sport da parte delle famiglie e dei più piccoli, entusiasti di poter giocare a questo sport. Ci sono già gruppi di bambini e di ragazzi che promettono bene. Abbiamo istruttori e maestri di grandissima preparazione e contiamo di ottenere anche risultati di rilievo nel campo

Le prospettive per il tennis Club che ha i suoi impianti in via Spalato a Cavarzere sono buone.

“Puntiamo a gestire - sottolinea il presidente - due campi da tennis in terra rossa e una da padel, una pratica che è sempre più seguita in tutta l’area del Veneziano”.

Cavarzere Life gestisce già il campo da calcio a 5 coperto, e la sua gestione avrà una durata vincolata alla conclusione dei lavori per la realizzazione del nuovo campo da padel che, in ottica futura, sarà gestito dalla stessa società o associazione che si occuperà dei campi da tennis e ovviamente garantisce l’accesso ai campi da tennis e agli spogliatoi per gli sportivi

Tennis. Edoardo Pavanello vince il primo memorial “Stefano Favaro”

È Edoardo Pavanello, giovane atleta di Cavarzere, il vincitore del primo memorial “Stefano Favaro” organizzato dal Tennis Club Conselve in onore del compianto maestro di tennis che gestiva gli impianti sportivi di via Spalato a Cavarzere.Pavanello, classe 2001, ha conquistato il trofeo al termine di un avvincente torneo amatoriale, che ha visto la partecipazione di 32 giocatori, battendo in finale Matteo Franceschetti con il punteggio di 5-3, 4-0 (con set al meglio dei 4 game). “È stato un onore giocare e vincere questo torneo de-

dicato a Stefano,” ha dichiarato Pavanello dopo la premiazione. “È stato lui a trasmettermi la passione per il tennis e a insegnarmi i valori di questo sport. Dedico questa vittoria alla sua memoria, con gratitudine per tutto ciò che mi ha insegnato e nel ricordo di una persona speciale.”Stefano Favaro, conosciuto da tutti come “Steve”, era il presidente dell’associazione sportiva responsabile dei campi di via Spalato, che gestiva insieme al padre Gianni. Lo scorso febbraio, all’età di 45 anni, è prematuramente scomparso nella sua abitazione a Cavarzere,

colpito da un malore improvviso. “Il Memorial Stefano Favaro non è solo un torneo di tennis, ma un momento per ricordare l’uomo e il maestro che ha segnato il percorso di tanti giovani della nostra comunità,” ha dichiarato l’assessore allo Sport di Cavarzere, Mattia Bernello. “Stefano ha lasciato un’eredità importante nel mondo sportivo locale, e vedere oggi il suo ricordo vivo in Edoardo come in tanti dei suoi allievi e amici è la prova più bella del valore umano e professionale che ci ha lasciato”. Il 27 ottobre si è svolta una toccante cerimonia di premiazio-

e appassionati cavarzerani.

Oltre alla realizzazione del campo da padel proseguono anche i lavori di riqualificazione dei campi da calcio situati nelle vicinanze del Tennis Club. Questi interventi, finanziati grazie ai fondi Pnrr, mirano a rendere ancora più fruibili e accessibili gli impianti sportivi di Cavarzere.

Alessandro Abbadir

ne, con Gianni Favaro incaricato di premiare i finalisti. In questa occasione è stata scoperta una targa commemorativa in onore di Stefano, con la quale è stato uf-

ficialmente intitolato a suo nome il campo numero uno del Tennis Club Conselve, tra l’emozione e il ricordo commosso dei presenti. Anna Bergantin

agonistico in tempi non lunghi. Anche sul versante femminile le iscrizioni sono tantissime”.
Antonio Ronchi
Un’immagine della premiazione

#Regione

Il dibattito. L’anniversario tra celebrazioni e vivaci polemiche

Autonomia, a sette anni dal referendum

lo scontro politico è più acceso che mai

Per Zaia e i partiti di centrodestra era doveroso celebrare il settimo anniversario del referendum sull’autonomia regionale e fare il punto sulla realizzazione di un progetto a lungo inseguito. Per l’opposizione invece è stato l’ennesimo evento propagandistico a spese dei cittadini, che nulla ha portato di concreto. Insomma il tema continua ad infiammare lo scontro politico e ad accendere gli animi, dentro e fuori il Consiglio Regionale.

Sette anni fa oltre due milioni di cittadini si sono espressi a favore di una maggiore autonomia regionale, un vero plebiscito che ha dato il via a un percorso politico e legislativo culminato nella legge approvata il 26 giugno scorso. Venezia ha ospitato la celebrazione dell’anniversario , alla Suola Grande di San Giovanni Evangelista. Anche in questa occasione il presidente Zaia, ha sottolineato come il referendum del 201 7 sia stato un momento storico per il Veneto, un punto di partenza per un percorso che ha trovato compimento nella recente legge sull’autonomia differenziata. “Oggi discutiamo di autonomia grazie all’ardore dei veneti- ha detto Zaia - che hanno sostenuto

il referendum. È tempo di guardare avanti. Non possiamo tornare indietro. E per quanto riguarda il federalismo fiscale, finalmente sta prendendo slancio. Altre regioni, come Emilia-Romagna e Toscana, sono pronte a unirsi a questa richiesta. L’autonomia non è solo un aspetto giuridico o amministrativo. È un’opportunità per coinvolgere tutti i cittadini, non solo i veneti. Dobbiamo superare le leggende metropolitane, come quella della secessione dei ‘ricchi’, che nascono dalla non conoscenza. La spesa pubblica veneta è tra le più basse in Italia. Questo ci rende virtuosi nella gestione delle risorse. Dobbiamo fare in modo che altre regioni si uniscano a noi in questo percorso”.

Quanto al tavolo nazionale già attivo, Zaia ha precisato: “Abbiamo già avviato discussioni sulle prime nove materie di questa legge quadro. Il recente incontro di Bari ha messo in evidenza non solo le questioni legate all’autonomia, ma anche i problemi generali delle regioni.

A fare da sponda il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “I pochi che, miopemente, si ergono contro l’autonomia, si scordano che è la nostra

Costituzione a prevedere questo diritto. Una battaglia contro l’autonomia, pertanto, non è solo una battaglia contro il progresso, ma contro la Costituzione stessa. sarò sempre in prima linea per combattere le falsità e la propaganda contro l’autonomia, e per far rispettare il volere democratico di milioni di veneti”. Alberto Villanova, capo dell’intergruppo Lega, ha accusato il Partito Democratico di voler fare da guastafeste, criticando la loro opposizione a un evento che, invece, celebra la fine di uno stato centralista e dirigista. Sonora la stroncatura di Andrea Martella,

segretario veneto del Pd: “Questa pseudo festa è l’ennesima cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dall’affanno della sua azione di governo e dal fatto che lo stesso Zaia sa che questa autonomia non la vogliono nemmeno i suoi alleati. Noi non siamo contro l’autonomia e abbiamo avanzato in tutte le sedi le nostre proposte ma ribadiamo la nostra contrarietà a quella differenziata proposta dal governo”.

Anche Vanessa Camani, capogruppo del Pd, ha ha accusato la maggioranza di aver trasformato un’occasione di approfondimento

in una kermesse celebrativa della legge Calderoli, con l’aggravante dell’uso di fondi pubblici. Elena Ostanel, di VCV, ha lamentato l’assenza di un contraddittorio, suggerendo che l’evento avrebbe potuto essere finanziato con fondi di partito. Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione, ha definito l’iniziativa come pura propaganda. Intanto la Lega tira dritto non sembra intenzionata a fermarsi, come dimostra il sondaggio lanciato dal presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, sulla percezione del Veneto dal punto di vista linguistico. (n.s.)

Faccia a faccia Camani - Venturini in diretta sull’autonomia a Radio Veneto24

Confronto infuocato in diretta su Radio Veneto24 tra Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale e Vanessa Camani, Capogruppo PD: materia del contendere, manco a dirlo, l’autonomia. Camani è partita subito all’attacco: “Eravamo molto curiosi di sentire quale sarebbe stato l’indirizzo che il presidente della Regione voleva dare a questo percorso verso l’autonomia differenziata. In realtà non ha detto assolutamente nulla, non ha detto quali saranno le funzioni su cui si vorranno concentrare perché ha da una prima lettura sembra che vogliano tutto e soprattutto non ha detto come questi scampoli di funzioni dentro sole nove materie potranno essere utili al Veneto.”

“A livello regionale come Forza Italia – ha replicato Elisa Venturini - abbiamo presentato la proposta di legge che poi ha

portato all’indizione del referendum per l’autonomia e siamo talmente convinti che nel nostro simbolo, in Veneto, compare la scritta autonomia. Ci rendiamo conto della difficoltà nel far condividere questo percorso a livello nazionale, perché Forza Italia è un partito nazionale e all’interno sono presenti varie anime territoriali. È chiaro che noi dobbiamo cercare di fare capire anche alle altre componenti del partito che provengono da altre parti d’Italia qual è la necessità e quali sono le ricadute positive che ci possono essere per l’autonomia con l’autonomia non solo per il territorio veneto, ma anche a livello nazionale”. “Lo abbiamo ripetutamente sottolineato – ha rintuzzato Camani - che la sinistra non è contraria all’autonomia differenziata è contraria all’autonomia differenziata versione Zaia – Calderoli. Peraltro la legge

approvata smonta un grande cavallo di battaglia della destra: non resteranno in Veneto gli otto o i nove decimi delle tasse pagate in Veneto; continueranno ad andare a Roma. Quindi se fossi in Elisa Venturini, della quale apprezzo la coerenza, non rivendicherei troppo quel referendum.”

“Per quello che riguarda la possibilità di trattenere in Veneto - ha rilanciato la capogruppo di FI - la maggior parte delle tasse pagate qui, io credo l’importante sia parti-

re, poi ci arriveremo. Il nostro Presidente sta facendo di tutto per permettere al percorso dell’autonomia di andare avanti. È chiaro che è un lavoro complesso e impegnativo: non si può pensare che si schiacci un pulsante e si realizzi l’autonomia.”

Duello radiofonico Marcato - Montanariello:

le posizioni restano più lontane che mai

L’autonomia e in particolare l’applicazione della legge messa a punto nei mesi scorsi si conferma una materia a dir poco esplosiva, che suscita reazioni a catena, contrastati e inconciliabili. A quanto pare è difficile trovare una sintesi e le posizioni fra gli schieramenti politici restano più lontane che mai. A confermarlo il confronto in diretta radiofonica fra l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato e il vice capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello. Ai microfoni di Radio Veneto24 è andato in onda un vero e proprio duello, tra stoccate e affondi, con vivaci e serrati botta e risposta e reciproci scambi di vedute sulle rispettive convinzioni politiche. Al conduttore Roberto Guidetti l’impegnativo compito di moderare il confronto.

Ad aprire il dibattito l’analisi di Montanariello sulle ricadute dell’autonomia voluta a fu-

ror di popolo dal centrodestra:

“In questi giorni stiamo discutendo un provvedimento dove la legge Calderoli non prevede nessuna risorsa aggiuntiva per la nostra regione, quindi non c’è spazio per tutta la narrazione dei mesi scorsi. Lo stesso ministro Giorgetti ha ribadito che nella manovra di bilancio non ci sono soldi per i Lep, i livelli essenziali di prestazione. Stiamo discutendo di un pannicello caldo che probabilmente serve ad alimentare la propaganda. Se ci

sono soldi una cosa funziona, se non ci sono soldi non funziona. Risulta implicito che per mano dello stesso governo che promuove l’autonomia vengono a mancare proprio le risorse per metterla in pratica. Assistiamo invece a scelte sempre più centralizzate, legate alla vocazione del controllo romano, e intanto in Veneto aumenta la tassazione”.

Non ci sta Roberto Marcato che replica: “Questo pannicello caldo lo ha fortemente voluto il

suo partito, con Bonaccini impegnato a chiedere l’autonomia differenziata. Capisco che è difficile, pur ricorrendo ad iperboli fantasiose, giustificare cambi così repentini. Ricordo poi che proprio il Pd ha proposto, udite udite, di ripristinare le province così come erano state cancellate dal governo Renzi con Delrio ministro. Ha proposto anche di dare meno poteri ai presidenti delle regioni, dettaglio che ovviamente sarebbe una fucilata mortale all’autonomia. Infine chiede di rivedere il Titolo Quinto della Costituzione, che era stato modificato dal Pd quando era al governo. Dove sta la coerenza in tutto questo? Dove sta l’attenzione verso il territorio?

Con questa linea contraddittoria il Pd in Veneto resterà sempre in seconda linea”.

“Stai sul pezzo, Marcato”, replica Montanariello, e l’assessore ribatte: “E tu studia, invece che parlare di alieni e unicorni! Io porto delle questioni concrete”. E così via per alcuni lunghi

e frizzanti minuti di reciproche stoccate, neanche tanto in punta di fioretto.

In chiusura l’assessore Marcato: “Se parliamo di fallimento di autonomia io guarderei ad altre regioni. In Veneto abbiamo il Pil più alto d’Italia, il tasso di occupazione più altro d’Italia e abbiamo la spesa pro capite di spesa pubblica più bassa d’Italia. Io ho posto delle questioni reali, le risposte che ho avuto sono un “bignami” dei comizi del Pd”.

Montanariello invece chiude sottolineando che «in Veneto abbiamo la spesa pubblica più bassa come regione perché i cittadini pagano la sanità due volte. La prima è con la fiscalità generale delle tasse che tutti versiamo, la seconda con la gestione della sanità veneta che, già in piena autonomia, ci porta a non trovare le prestazioni quando andiamo in ospedale e a dover pagare una seconda volta rivolgendoci al privato”.

(a cura di Nicola Stievano)

Smart city: Treviso, Vicenza e Padova si distinguono

Il Veneto si conferma una regione aperta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, ottenendo ottimi risultati nella classifica dei comuni più smart. Questi sono alcuni dei dati emersi dal City Vision Score 2024, la classifica delle città intelligenti d’Italia, presentata a Padova durante gli Stati Generali delle Città Intelligenti. Tra oltre 7mila comuni, Arquà Petrarca (PD) e Soverzene (BL) si posizionano rispettivamente al settimo e ottavo posto. Anche due grandi città venete si distinguono tra i capoluoghi: Treviso è seconda soltanto a Milano, mentre Padova occupa la sesta posizione tra i territori più avanzati d’Italia. “Padova torna ad essere capitale delle Smart city – commenta l’assessora alla smart city Margherita Cera - ha accolto Sindaci e Amministratori da tutta Italia per un confronto sulle buone pratiche, le soluzioni e le esperienze di trasformazione intelligente dei territori. Due giorni fitti di appuntamenti e tavoli di lavoro: come attrarre talenti nella PA, come rendere le città inclusive, come l’intelligenza artificiale sta accelerando il processo di transizione digitale dei Comuni

grandi e piccoli”.

La classifica del City Vision Score 2024 attraverso la misurazione del livello di smartness dei Comuni Italiani aggrega e sintetizza 30 indicatori elementari in riferimento a sei dimensioni del concetto di smart city, misurando l’economia, la mobilità, l’ambiente, l’abitabilità, le persone ed infine la governance dei territori sotto la lente smart. Dai risultati della classifica, sono molti i comuni veneti in vetta, a dimostrazione dell’impegno della Regione nella valorizzazione del tessuto urbano e del loro sviluppo, con uno sguardo rivolto al futuro delle città intelligenti: considerando i primi 50 posti infatti, oltre ai comuni virtuosi nei primi 10 si aggiungono

Zenson di Piave (TV, 18° posizione), Treviso (21°), Codognè (TV, 28°), Vicenza (30°), Silea (TV, 36°) e infine Padova (38°).

“Un risultato che premia il lavoro svolto in questi anni su più fronti, compreso l’elevato grado di digitalizzazione dei nostri under-14, reso possibile dall’essere stato uno dei pochi comuni in Italia ad aver portato la fibra in tutte le scuole durante la

pandemia”, afferma il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, che sottolinea come le buone pratiche messe a terra in questi anni nel capoluogo “possono essere aumentate e migliorate se, invece che ragionare solo in termini di singola città, si inizia a lavorare di concerto con un’area più vasta e diffusa che, nel caso di Treviso, comprende i ventuno comuni della Grande Treviso”. (s.b. e s.s.)

“Semplicemente desiderare”, quinta edizione del premio di narrativa de “Il Circolo Veneto”

C’è tempo fino al 9 febbraio prossimo per partecipare alla quinta edizione del Premio di Narrativa Racconto Breve 2025, organizzato da “Il Circolo Veneto”, il cui tema sarà “Semplicemente Desiderare” nella sua più libera interpretazione.

“L’etimologia di desiderare è “de-sidera”, lontano dalle stelle - spiega il presidente Cesare Campa. - Desiderio, la materia più oscura dell’umano, sfuggente, non catalogabile, colorato di mille mutevoli tonalità. Pensare al “desiderio” come parola, e dunque esperienza, per aprire un varco ai nostri pensieri sul futuro. Ma anche, forse, una delle pietre su cui poggiare per costruire il proprio futuro ”

Anche questa edizione del concorso sarà suddiviso in due sezioni: una aperta agli over 25, l’altra, invece, sarà dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni. L’iscrizione, per quest’ultimi è gratuita. Come per l’edizione precedente, sarà edita un’antologia che conterrà i 15 racconti più meritevoli di ambedue le categorie, selezionati dal gruppo di lettura. Figureranno nel volume anche i nomi dei docenti, degli istituti scolastici e tutti coloro che hanno partecipato. I vincitori verranno premiati a Mestre, nel maggio 2025. Bando e regolamento sul sito www.ilcircoloveneto.eu.

Margherita Cera

Turismo e agricoltura. Intervista a Federico Caner

“Avanti con il piano strategico del turismo”

Federico Caner, assessore regionale al turismo e all’agricoltura in Veneto, fa il punto anzitutto sul piano strategico regionale per il turismo 2025-2027 e sul workshop internazionale Buy Veneto.

Cosa ci dobbiamo attendere?

Ricordiamo che la nostra è la prima regione d’Italia per quanto riguarda i flussi turistici ma anche per i prodotti turistici che ha oltre alle destinazioni perché in Veneto abbiamo tutto: mare, montagna, colline, lago di Garda, città d’arte. Abbiamo toccato i 72 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato. Abbiamo appena chiuso il Buy Veneto, destinato ai buyer internazionali, che è andato molto bene. Per gestire tutte queste presenze ci siamo dotati di un piano strategico sul turismo. In realtà è il terzo piano strategico ed è veramente innovativo. Nasce dal basso, perché concordato con le categorie e gli operatori economici. Mette al centro, l’uomo, il turista e anche il cittadino. Perché ricordiamo che quando parliamo di turismo non parliamo solo di ricettività partiamo di enogastronomia, arte, mobilità e perfino di sanità. Pensiamo ai turisti che cercano servizi di cura nella nostra regione. Negli anni i fondi per la promozione turistica della regione Veneto sono sostanzialmente scomparsi, eppure le cose vanno bene. Come mai?

Stiamo utilizzando molto i fondi europei, non abbiamo più fondi diretti regionali per fare la promozione e la comunicazione, che comunque dobbiamo tornare ad avere perché è fondamentale. Abbiamo però imparato a utilizzare molto i fondi europei grazie ai quali finanziamo i cosiddetti club di prodotto, cioè aziende che si mettono insieme, creano un prodotto nuovo e partecipano a questi bandi europei gestiti dalla regione Veneto. Possono ricevere a fondo perduto anche il 70%. Quindi io lancio anche una provoca-

zione ai giovani, se avete idee innovative nell’ambito turistico mettetevi assieme e chiedete questi finanziamenti perché c’è la possibilità di avere di avere un aiuto importante.

Passando all’agricoltura e al tema del cambiamento climatico: cosa state facendo per questo settore?

L’agricoltura è fondamentale, è un altro dei pilastri della Regione Veneto con 8 miliardi di Pil, legato alle produzioni tipiche venete che diventano un volano anche per il turismo. Ricordiamoci che questa è una regione che ha 403 prodotti agricoli tradizionali riconosciuti dal Ministero oltre 90 prodotti certificati tra Dop, Igp e Doc. Il tema è che oggi non è facile fare agricoltura: il cambiamento climatico ci sta mettendo in difficoltà ma grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica stiamo spingendo molto per dare la possibilità di poter fare agricoltura ad esempio attraverso la gestione della risorsa acqua, dai momenti in cui ne abbiamo toppa a quelli in cui scarseggia. Altro aspetto è quello delle fitopatie sul territorio, sul quale stiamo lavorando intensamente.

(a cura di Nicola Stievano)

Cristiano

Numerose le deleghe

“Fondi straordinari per gli alloggi Ater”

Sono numerose le deleghe assegnate all’assessore regionale Cristiano Corazzari: territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca ma anche veneti nel mondo, parchi, edilizia residenziale pubblica.

Assessore, in Veneto ci sono 41 mila alloggi pubblici ma quasi 6 mila sono sfitti per mancanza di manutenzione e ci sono novemila famiglie in attesa di assegnazione. Costa state facendo per questa emergenza?

E’ un’esigenza sempre più sentita. C’è una tensione abitativa sempre più forte e anche categorie che prima non avevano bisogno dell’edilizia residenziale pubblica oggi ne fanno richiesta. Per prima cosa abbiamo dato sostegno con dei fondi straordinari per oltre 130 milioni di euro per ristrutturare gli appartamenti da mettere a disposizione delle famiglie. Anche con il prossimo bilancio sosterremo gli Ater con delle misure specifiche. Certo è che poi come regione abbiamo voluto dare la precedenza ai residenti di lungo corso in Veneto per riuscire a individuare famiglie che poi nella nostra regione volessero instaurare il proprio progetto di vita. Purtroppo la Corte Costituzionale come sapete ha bocciato il requisito dei dieci anni di residenza nella nostra regione per l’assegnazione delle case popolari. Dal nostro punto di vista è un grave problema un grave danno per chi invece vive e storicamente in Veneto. Cosa vi aspettate dall’autonomia anche in termini di fondi di capacità di spesa a proposito delle diverse deleghe che state trattando con il governo centrale?

La Costituzione prevede l’autonomia differenziata che è una reale assunzione di responsabilità: ogni regione potrà migliorare i servizi, impegnare meglio le tasse. Il percorso avviato con il referendum oggi è osteggiato da chi non vuole questo cambiamento. Noi abbiamo già avviato le trattative e puntiamo

a portare a casa delle funzioni e delle materie che siano di reale utilità per migliorare i servizi ai cittadini e utilizzare le risorse sul territorio per la società. Assessore lei ha anche la delega dei veneti del mondo, che non sono pochi, cosa ne pensano della loro regione d’origine?

I veneti hanno un forte attaccamento con la loro comunità di origine. Abbiamo un Veneto fuori dal Veneto nel mondo più di sei milioni di cittadini di origine veneta che sono in tutti i continenti, a partire dal Brasile e dall’America del Sud, che conservano le loro tradizioni e le loro radici, anche il dialetto, la vera lingua veneta che alle volte è andata perduta nella nostra regione, viene ancora parlato in questa comunità. Io penso che per noi siano degli ambasciatori straordinari e che rappresentino i valori sani della nostra comunità, quelli del lavoro quelli della solidarietà. Non è caso che abbiano tutti o quasi tutti fatto fortuna.

Che dire dello sport di casa nostra? Quest’anno il Veneto è regione europea dello sport e abbiamo fatto un grande investimento nell’impiantistica sportiva.

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L’approfondimento.
va confusa con l’affidamento in prova ai servizi sociali

Messa alla prova: come funziona l’alternativa alla condanna penale

L’istituto della messa alla prova non va confuso con l’affidamento in prova ai servizi sociali che riguarda il condannato con sentenza definitiva a pena eventualmente anche residua (avendone scontata parte in carcere o agli arresti domiciliari) non superiore a quattro anni, che può essere concesso dal Tribunale di Sorveglianza.

La messa alla prova invece si ferma “sulle soglie” del processo, viene chiesta al Giudice dell’udienza preliminare o nei reati a citazione diretta alla prima udienza e, non richiede l’ammissione di responsabilità: in caso positivo comporta l’estinzione del processo penale.

Consiglio spesso di ricorrere a tale alternativa, quanto meno per evitare l’alea del processo; essa è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 67/2014 inserendo nel codice penale gli articoli 168 bis, ter e quater e nel codice di procedura penale gli art.464 bis e 657 bis. Successivamente con decreto legislativo n.150/2022 si sono ampliati i casi di possibile messa

alla prova, che, peraltro, può essere concessa una sola volta.

Possono usufruirne anche i recidivi (cioè coloro che hanno avuto altre condanne penali) sono esclusi solo coloro che sono stati dichiarati delinquenti o contravventori abituali o professionali o delinquenti per tendenza; è prevista per tutti i reati con pena detentiva massima di quattro anni e per altri specifici reati (chi volesse leggere il lungo elenco completo, veda tramite Google l’articolo 550 secondo comma codice procedura penale) con pena detentiva massima non superiore a sei anni. Non è condizione indispensabile per la messa alla prova l’intervenuto risarcimento del danno perché l’art.168 bis prevede tale risarcimento “ove possibile”.

L’imputato formula la richiesta prima all’U.E.P.E.(Ufficio esecuzione esterna penale ) poi al Giudice. L’U.E.P.E. elabora un programma di lavoro di pubblica utilità che deve avere durata minima di dieci giorni, anche non continuativi e non può superare le otto ore giornaliere. Le mansioni cui gli impu-

tati possono essere adibiti sono definite dall’art. 2 del D.M. 88/2015:

1. sociali e sociosanitarie (assistenza: tossicodipendenti, anziani, alcolisti diversamente abili, stranieri, malati, minori);

2. protezione civile (soccorso alle popolazioni anche in caso di calamità);

3. patrimonio ambientale (prevenzioni incendi, salvaguardia patrimonio boschivo e forestale, protezione flora e fauna);

4. patrimonio culturale e archivistico (custodia biblioteche e musei);

5. immobili e servizi pubblici(manutenzione);

6. specifiche competenze e professionalità dell’imputato.

Il Giudice esamina il programma, può apportarvi modifiche e, se lo approva, sospende la prescrizione, ne ordina l’esecuzione e fissa una successiva udienza per esaminare la relazione dell’U.EP.E. sull’effettuazione del programma: se l’esito è positivo, pronuncia sentenza d’estinzione del reato e l’imputato resta incensurato.

L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.

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Con 5.000 aziende aderenti Confindustria Veneto Est è la seconda associazione di imprese italiana.

Aderisce a Confindustria, la Confederazione nazionale delle Associazioni dell’industria e dei servizi che con 222 Associazioni confederate rappresenta oltre 150.000 aziende con

più di 5.300.000 lavoratori.

A Confindustria Veneto Est partecipano non solo le imprese manifatturiere, ma anche quelle dei servizi e delle costruzioni. La sua missione è offrire rappresentanza e tutela alle associate nei confronti dei decisori pubblici, delle Istituzioni e degli stakeholder locali.

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Le auto più vendute in Veneto nel 2024: diesel e modelli pratici dominano il mercato

Golf e Panda in cima alla classifica, mentre il mercato dell’usato cresce dell’11,8%. Bassa ancora la domanda di auto elettriche.

Nel 2024 le auto più vendute in Veneto seguono tendenze simili a quelle nazionali, con una forte preferenza per modelli pratici e accessibili.

In Veneto, il 50,5% delle richieste riguarda auto diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle ibride (10,4%). Le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali. Ecco un riepilogo delle auto più richieste nella nostra regione:

Nuove auto più vendute in Veneto nel 2024

1. Volkswagen Golf - Questa vettura si è confermata la più richiesta in Veneto, evidenziando la sua popolarità tra i consumatori.

2. Fiat Panda - Anche se non è al primo posto, mantiene una po-

sizione forte nelle vendite.

3. Dacia Sandero - Un altro modello molto apprezzato, noto per il suo buon rapporto qualità-prezzo.

4. Jeep Avenger - Ha guadagnato terreno come SUV compatto molto richiesto.

5. Toyota Yaris Cross - Questo modello ibrido ha visto un aumento di richieste, riflettendo l’interesse per veicoli ecologici.

6. Fiat 500 - Iconica e richiesta tra i giovani acquirenti.

7. Renault Clio - Continuamente presente nelle preferenze degli automobilisti.

8. Peugeot 208 - Un altro modello che si distingue nel segmento delle city car.

9. Ford Puma - SUV che ha trovato una buona accoglienza nel mercato.

10. Toyota Yaris - Riconosciuta per la sua efficienza e affidabilità. Crescita del mercato usato

Il mercato delle auto usate ha registrato una crescita significativa nel primo semestre del 2024, con un aumento dell’11,8% nei passaggi di proprietà.

Nel 2024 infatti il mercato delle auto usate in Veneto ha mostrato una crescita significativa, con un aumento del +11,8% nei passaggi di proprietà rispetto all’anno precedente. Il 50,5% delle richieste riguarda vetture usate diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle

ibride (10,4%), mentre le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali del mercato dell’usato. I prezzi medi delle auto usate vendute in Veneto nel primo semestre 2024 sono stati di circa 24.470 euro, con un leggero calo rispetto al 2023 (-1,7%). Auto usate più comprate in Veneto nel 2024

1. Volkswagen Golf - Rimane la più richiesta nel mercato dell’usato.

2. Fiat 500 - Molto popolare tra gli acquirenti, rappresenta il 3,7% dei veicoli controllati.

3. Mercedes-Benz Classe A - Un’altra scelta di alta gamma tra le auto usate.

4. Alfa Romeo Giulietta - Continua a essere una preferenza tra i veneti.

5. Alfa Romeo Stelvio - Apprezzata per il suo design e prestazioni.

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Novità nel mercato 1. Il ritorno di SWM grazie all’accordo esclusivo con Campello SpA

SWM debutta sul mercato italiano con i nuovi SUV, tra tradizione ed innovazione

SWM, rinomata casa motociclistica, è stata fondata nei primi anni ’70 a Palazzolo Milanese da due valorosi piloti uniti dalla passione per il fuoristrada. Inizialmente il nome SWM derivava dai cognomi Sironi e Vergani, con sede a Vimercate di Milano (SVVM). Successivamente, il marchio si affermò come Speedy Working Motors (SWM), conferendogli un respiro più internazionale.

Fin dal suo esordio, SWM ha conquistato rapidamente il favore di appassionati e professionisti, raggiungendo l’apice del successo nel 1979, quando vinse il titolo di miglior moto dell’anno. A coronare ulteriormente i suoi traguardi, nel 1981 SWM si aggiudicò la vittoria nel Campionato del Mondo, divenendo la prima casa motociclistica italiana a realizzare un’impresa del genere.

Nel 2014, SWM è entrata a far parte di Shineray Group, un gigante industriale con una rete completa di ricerca, sviluppo, produzione, vendita

e assistenza per diverse tipologie di veicoli, comprese moto, SUV, MPV, minibus, mini-camion ed EV, con stabilimenti situati in Cina, Vietnam e Italia.

Alla fine del 2023, Shineray Group ha stipulato un accordo esclusivo con Campello Motors per l’importazione e la distribuzione in Italia dei veicoli commerciali elettrici X30L. Questo sodalizio si è recentemente ampliato includendo anche i SUV SWM, che Campello SpA, rappresentante del marchio per il mercato italiano, ha lanciato a partire da settembre 2024. Il debutto della gamma in Italia prevede l’introduzione dei modelli a propulsione termica G01, G03F e G05, capaci di soddisfare le variegate esigenze di mobilità dei clienti.

Il modello di punta, il SUV G01, posizionato nel segmento D, si distingue per le sue dimensioni generose (4610 x 1855 x 1725 mm) e un design che coniuga robustezza ed eleganza. Questo veicolo, dotato di un mo-

tore a benzina, è disponibile sia con cambio manuale che automatico. La G01 è proposto al pubblico al prezzo di € 23.990,00, chiavi in mano e nelle colorazioni bianco, nero, antracite, blu e rosso. Offre un allestimento di serie di alta gamma, che include sedili in pelle, tettuccio panoramico e cerchi in lega da 18 pollici. Il sistema di infotainment, dotato di uno schermo tattile da 10 pollici, garantisce una connettività interattiva grazie alla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.

La G01 è disponibile anche in una versione sportiva, G01F, un D-SUV con dimensioni di 4670 x 1855 x 1740 mm (LxWxH), offerto esclusivamente con cambio automatico e motore a benzina. Contraddistinto da linee esterne più decise, questo modello esprime uno stile sportivo e dinamico, particolarmente evidente nel design posteriore arricchito dalla doppia uscita degli scarichi. G01F è ora accessibile a partire da € 26.990,00 chiavi in mano.

Grazie al mandato esclusivo di Campello SpA, la gamma dei SUV SWM ha esordito ufficialmente sul mercato italiano il 2 ottobre scorso. Tutti i veicoli sono coperti da una garanzia di cinque anni o 100.000 km, e sono ora disponibili presso le concessionarie autorizzate.

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Nuova Lancia Ypsilon: tradizione italiana e innovazione sostenibile per una city car iconica

Lancia celebra 117 anni con la Nuova Ypsilon: design classico, tecnologia avanzata e versioni elettrica e mild hybrid per un futuro sostenibile e innovativo.

Sintonizzati sul futuro.

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Lancia, sinonimo di eleganza e innovazione italiana, è un marchio iconico con oltre 117 anni di storia, amato dagli appassionati per modelli leggendari come la Flaminia, la Delta e la Stratos. Oggi, il brand guarda con ambizione al futuro, fondendo tradizione e modernità e abbracciando valori di sostenibilità e responsabilità sociale. La Nuova Ypsilon incarna perfettamente questa visione, combinando elementi stilistici classici, come la calandra “a calice”, con tec-

nologie avanzate. Dettagli di design come i fari posteriori a LED, ispirati alla Stratos, e la scritta Lancia incisa con caratteri storici omaggiano il passato ma rivisitati con un tocco contemporaneo. Gli interni, dal design sofisticato, offrono una sensazione di comfort che richiama l’ambiente di casa, grazie a materiali sostenibili e a una cura nei dettagli tipica di Lancia. La Nuova Ypsilon si distingue anche per il piacere di guida: la piattaforma CMP multi-energia su cui è costruita garantisce

stabilità e dinamismo, con una carreggiata allargata per migliorare la manovrabilità e rendere l’auto perfetta sia in città sia su strade più complesse. Il team di progettazione ha messo a punto un sistema tecnologico best-in-class, pensato per facilitare l’esperienza dell’utente. L’interfaccia S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) consente di controllare facilmente le funzioni di audio, climatizzazione e illuminazione, adattando l’ambiente interno alle esigenze del conducente e dei passeggeri con un semplice tocco.

La gamma della Ypsilon include una versione full electric, la prima 100% elettrica del marchio, con un motore da 156 CV, una batteria da 51 kWh e un’autonomia fino a 403 km in ciclo combinato WLTP, che supera i 500 km in città. È possibile ricaricarla rapidamente in soli 24 minuti (dal 20% all’80%), rendendola ideale per l’uso quotidiano. La versione mild hybrid, pensata per chi cerca efficienza e riduzione delle emissioni, dispone di un motore 1.2L 100 CV con tecnologia 48V, capace di una velocità massima di 190 km/h e consumi ridotti (103104 g/km CO₂), offrendo inoltre una modalità di guida elettrica per il 25% del tempo. Con cambio automatico e sistemi come e-Parking ed e-Start, questa versione unisce praticità e prestazioni.

La Nuova Ypsilon è disponibile a partire da 24.900€ per la versione ibrida, che scendono a 20.900€ con incentivi per la rottamazione, mentre la versione elettrica parte da 22.900€ con rottamazione inclusa. Lancia segna così l’inizio di una nuova era, restando fedele alla sua tradizione ma proiettandosi verso un futuro sostenibile e innovativo.

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“Movember” lo IOV si tinge di blu per la prevenzione dei tumori maschili

Novembre è il mese di “Movember”, la campagna internazionale che invita gli uomini a sensibilizzarsi sulla prevenzione del tumore alla prostata e delle altre neoplasie urogenitali maschili. Per questo, l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS) sostituisce il rosa con il blu, promuovendo una maggiore consapevolezza su queste patologie.

Il termine “Movember” nasce dall’unione di “Moustache”, cioè “baffi” in inglese, e “November”, ovvero il mese dedicato a questa iniziativa mondiale.

Ogni anno, “la campagna dei baffi” richiama l’attenzione dei maschi su un tema cruciale: la diagnosi precoce del tumore alla prostata, che rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili in Italia, con 41.100 nuovi casi stimati nel 2023, di cui oltre 3.000 solo in Veneto. Sebbene meno frequenti, il cancro ai testicoli e al pene completano il quadro delle neoplasie maschili. La prevenzione e la ricerca hanno permesso di migliorare notevolmente le prospettive di vita: oltre il 92% dei pazienti con tumore prostatico vive ancora a 5 e 10 anni dalla diagnosi.

Lo IOV-IRCCS, che sostiene questa campagna dal 2014, invita gli uo-

mini a far crescere i baffi per tutto il mese, come gesto simbolico a supporto della ricerca e delle cure per le neoplasie maschili. “Come per l’ottobre rosa – sottolinea la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dello IOV-IRCCS – anche novembre dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata è un’iniziativa efficace se si rinnova ogni anno e coinvolge numerosi enti, associazioni e istituzioni. Più preveniamo, migliori sono i risultati terapeutici e più efficiente diventa il Sistema sanitario. Grazie alla ricerca scientifica, ora possiamo intervenire con tecniche robotiche mini-invasive, permettendo ai pazienti un rapido ritorno alla vita normale. Prevenire, però, deve essere un impegno condiviso da tutti. Medici e pazienti devono collaborare in questa missione, perché non c’è via più sicura della prevenzione”.

Anche il mondo dello sport è in prima linea. Durante Movember, le squadre Patavium Rugby e Petrarca Rugby di Padova si uniscono alla campagna attraverso un video promozionale, dimostrando sostegno alla cura e alla ricerca sui tumori maschili. Così, novembre si colora di blu e mette i baffi per ricordare a tutti gli uomini l’importanza della prevenzione.

In aumento i casi di intossicazione alimentare: interventi provvidenziali dei micologi ULSS 3 Serenissima

Alla luce del recente aumento di intossicazioni alimentari in Italia, si rendono sempre più importanti la tempestività e la competenza negli interventi sanitari di emergenza. Di recente una donna è morta per intossicazione da botulino dopo avere mangiato una zuppa “pronta”, ma sono moltissimi ed in continuo aumento i casi di intossicazioni in ristoranti oppure in casa. Continuano inoltre le intossicazioni micologiche, spesso legate all’inesperienza di chi ama raccogliere funghi. L’ULSS 3 Serenissima ha riportato tre interventi provvidenziali svolti nell’ultimo anno dai propri micologi, grazie ai quali una donna, un bambino e un’intera famiglia sono stati salvati da gravi avvelenamenti causati da funghi tossici. I tre episodi hanno coinvolto una signora, avvelenata dall’Omphalotus olearius; un bambino di appena un anno e mezzo che aveva ingerito un Inosperma adaequatum; e una famiglia intossicata dal Tricholoma pardinum. Tutti sono stati curati tempestivamente grazie all’intervento degli specialisti degli ospedali di Venezia e Mirano, che hanno evitato conseguenze gravi.

L’Ispettorato micologico non si è occupato solo di emergenze: ha esaminato oltre una tonnellata di funghi destinati ai mercati ortofrutticoli veneziani, verificandone la sicurezza per il consumo. Durante i controlli, un commerciante è stato multato per l’uso scorretto di un nome scientifico. Inoltre, il servizio ha rilasciato nove certificati di idoneità per la vendita di funghi e autorizzato trenta cittadini che avevano raccolto correttamente esemplari selvatici.

Questo lavoro di prevenzione è essenziale per evitare rischi legati al consumo di funghi raccolti in natura, promuovendo la sicurezza e la consapevolezza tra i cittadini.

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La valutazione. L’assessore regionale Lanzarin: “E’ la conferma della qualità diffusa raggiunta”

Sanità veneta promossa da Agenas: qualità diffusa su tutto il territorio regionale

La sanità veneta riceve riconoscimenti significativi dal rapporto Agenas, che analizza la qualità di 1.363 strutture sanitarie italiane. Secondo l’Assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, questi risultati dimostrano l’impegno della regione nel garantire servizi sanitari di eccellenza, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale medico e infermieristico: “Questa valutazione positiva è come carburante per tutto il sistema, una conferma della qualità diffusa raggiunta, con numerosi esempi di eccellenza. Ringrazio tutti i lavoratori del nostro sistema sanitario”. Il Veneto si è distinto in quattro parametri chiave definiti da Agenas, con due prime posizioni, un secondo posto e altre valutazioni elevate, a conferma delle capacità delle sue strutture principali come le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona. “La qualità del nostro sistema non si ferma ai grandi ospedali – sottolinea Lanzarin – ma si estende anche ad altre strutture. Ad esempio, l’ospedale di Conegliano è tra i pochi in Italia ad aver velocizzato l’accesso all’angioplastica coronarica, mentre Portogruaro, San Donà e Feltre sono tra le strutture che superano il 75% di interventi per frattura del collo del femore operati entro 48 ore”.

Il report Agenas rivela che nel 2023 si sono registrati quasi 8 milioni di ricoveri in Italia, tornando ai livelli pre-pandemia. In Veneto, ospedali come Mirano, Padova e Vicenza hanno migliorato l’accesso all’angioplastica per pazienti infartuati, con interventi garantiti entro 90 minuti. Inoltre, Treviso e Mestre si distinguono per i tempi di intervento nei bypass aorto-coronarici, mentre per la complessa chirurgia sui tumori del pancreas, Verona Borgo Roma, la Clinica Pederzoli e l’Azienda Ospedaliera di Padova si confermano tra i centri di riferimento nazionali.

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un

Il Veneto si classifica anche tra le prime dieci regioni italiane per gli interventi tempestivi su fratture del femore negli over 65, settore dove si osserva un miglioramento in tutto il Paese, con 14 ospedali italiani che superano la soglia del 75% di pazienti operati entro 48

ore, tra cui Portogruaro, San Donà di Piave e Feltre. Infine, l’Azienda Ospedaliera di Padova emerge per l’aderenza agli standard di qualità, posizionandosi tra le sette strutture che hanno raggiunto una valutazione alta o molto alta.

via la campagna di prevenzione contro le bronchioliti nei bambini:

anticorpo monoclonale riduce dell’80% il rischio di ricovero nei neonati

Le Ulss del Veneto hanno avviato, in linea con le direttive regionali, la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), principale responsabile delle bronchioliti nei neonati. La profilassi prevede una singola dose dell’anticorpo monoclonale nirsevimab, che riduce dell’80% il rischio di ricovero nei più piccoli. La campagna coprirà tutti i bambini nati tra gennaio 2024 e marzo 2025.

Il periodo di maggiore diffusione del virus va da ottobre a marzo, e la somministrazione del farmaco inizierà a novembre nei punti nascita aziendali, avvenendo prima delle dimissioni ospedaliere. Inoltre, l’immunizzazione coinvolgerà anche i Pediatri di Libera Scelta.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, responsabile del coordinamento della campagna, ha iniziato a distribuire il farmaco, che neutralizza specificamente il VRS, proteggendo così i neonati da complicazioni respiratorie.

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L’iniziativa è frutto di una stretta collaborazione tra i pediatri di famiglia e la Pediatria ospedaliera, impegnati nella somministrazione del farmaco. Il VRS è infatti la causa principale di gravi infezioni respiratorie nei primi anni di vita, con complicazioni più frequenti nei neonati. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di infezioni severe da VRS che hanno reso necessario il ricovero ospedaliero, rendendo urgente una campagna di prevenzione su vasta scala.

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La valutazione. L’assessore regionale Lanzarin: “E’ la conferma della qualità diffusa raggiunta”

Inaugurate nuove apparecchiature diagnostiche di ultima generazione all’Ospedale di Camposampiero

Sanità veneta promossa da Agenas: qualità diffusa su tutto il territorio regionale

LImmagini ad altissima qualità, diagnosi più accurate, minori tempi di preparazione, dose ridotta di radiazioni e maggior comfort per i pazienti: sono i vantaggi delle nuove apparecchiature per la diagnostica per immagini, inaugurate all’Ospedale “Pietro Cosma” di Camposampiero. Alla cerimonia erano presenti il Governatore del Veneto Luca Zaia, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, il Direttore generale dell’Ulss 6 Euganea Paolo Fortuna e il direttore della Radiologia, Alberto Stellato, oltre a varie autorità locali. Le nuove macchine, dal valore complessivo di 2,6 milioni di euro finanziati con fondi PNRR e contributi regionali e aziendali, includono una Risonanza Magnetica (RM) 1,5 tesla, una TC a 128 strati e un sistema Digitale Diretto. Grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), queste apparecchiature lavorano sette giorni su sette per la RM e sei per la TC, con lo scopo di migliorare la qualità del servizio e abbattere le liste d’attesa.

a sanità veneta riceve riconoscimenti significativi dal rapporto Agenas, che analizza la qualità di 1.363 strutture sanitarie italiane. Secondo l’Assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, questi risultati dimostrano l’impegno della regione nel garantire servizi sanitari di eccellenza, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale medico e infermieristico: “Questa valutazione positiva è come carburante per tutto il sistema, una conferma della qualità diffusa raggiunta, con numerosi esempi di eccellenza. Ringrazio tutti i lavoratori del nostro sistema sanitario”. Il Veneto si è distinto in quattro parametri chiave definiti da Agenas, con due prime posizioni, un secondo posto e altre valutazioni elevate, a conferma delle capacità delle sue strutture principali come le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona. “La qualità del nostro sistema non si ferma ai grandi ospedali – sottolinea Lanzarin – ma si estende anche ad altre strutture. Ad esempio, l’ospedale di Conegliano è tra i pochi in Italia ad aver velocizzato l’accesso all’angioplastica coronarica, mentre Portogruaro, San Donà e Feltre sono tra le strutture che superano il 75% di interventi per frattura del collo del femore operati entro 48 ore”.

La RM, come spiega il dott. Stellato, permette indagini neurologiche, cardiache, addominali, muscolo-scheletriche e vascolari su adulti e bambini, con tecnologia per lo studio specifico di cuore, encefalo, prostata e intestino. Anche la TC offre esami dettagliati per coronarie, encefalo e altre strutture, con un’ampia apertura del gantry per ridurre la sensazione di claustrofobia. La presenza di un sistema audio consente ai pazienti di ascoltare musica o podcast durante l’esame, rendendolo meno stressante.

Entrambe le apparecchiature sono state progettate con materiali a basso impatto ambientale e consumano meno energia rispetto alle precedenti. Inoltre, l’IA contribuisce a ridurre la dose di radiazioni: in alcuni esami fino al 50%, un beneficio importante per pazienti oncologici e pediatrici, spesso sottoposti a controlli frequenti.

Il report Agenas rivela che nel 2023 si sono registrati quasi 8 milioni di ricoveri in Italia, tornando ai livelli pre-pandemia. In Veneto, ospedali come Mirano, Padova e Vicenza hanno migliorato l’accesso all’angioplastica per pazienti infartuati, con interventi garantiti entro 90 minuti. Inoltre, Treviso e Mestre si distinguono per i tempi di intervento nei bypass aorto-coronarici, mentre per la complessa chirurgia sui tumori del pancreas, Verona Borgo Roma, la Clinica Pederzoli e l’Azienda Ospedaliera di Padova si confermano tra i centri di riferimento nazionali.

“Questi strumenti completano il rinnovamento tecnologico del reparto di radiologia, che ora lavora a pieno regime con tecnologia di ultima generazione.”

L’intelligenza artificiale, in particolare il sistema AIR Recon DL per la RM, aumenta la qualità delle immagini con tempi di acquisizione ridotti fino a quattro volte. Il sistema True Fidelity della TC, invece, dimi-

Il Veneto si classifica anche tra le prime dieci regioni italiane per gli interventi tempestivi su fratture del femore negli over 65, settore dove si osserva un miglioramento in tutto il Paese, con 14 ospedali italiani che superano la soglia del 75% di pazienti operati entro 48

ore, tra cui Portogruaro, San Donà di Piave e Feltre. Infine, l’Azienda Ospedaliera di Padova emerge per l’aderenza agli standard di qualità, posizionandosi tra le sette strutture che hanno raggiunto una valutazione alta o molto alta.

nuisce la dose radiante senza compromettere la qualità delle immagiIl dott. Stellato ha sottolineato come queste tecnologie migliorino l’accuratezza diagnostica, in particolare nello studio delle cardiopatie, delle patologie neurologiche e dei tumori. I nuovi sistemi di posizionamento automatico, gestiti dal tecnico di radiologia, agevolano l’allineamento del paziente, rendendo il flusso di lavoro più rapido e preciso. Si prevede un aumento della produttività tra il 15 e il 20%, con un impatto positivo sulla gestione delle liste d’attesa.

Al via la campagna di prevenzione contro le bronchioliti nei bambini: un anticorpo monoclonale riduce dell’80%

Le Ulss del Veneto hanno avviato, in linea con le direttive regionali, la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), principale responsabile delle bronchioliti nei neonati. La profilassi prevede una singola dose dell’anticorpo monoclonale nirsevimab, che riduce dell’80% il rischio di ricovero nei più piccoli. La campagna coprirà tutti i bambini nati tra gennaio 2024 e marzo 2025.

Il periodo di maggiore diffusione del virus va da ottobre a marzo, e la somministrazione del farmaco inizierà a novembre nei punti nascita aziendali, avvenendo prima delle dimissioni ospedaliere. Inoltre, l’immunizzazione coinvolgerà anche i Pediatri di Libera Scelta.

Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, responsabile del coordinamento della campagna, ha iniziato a distribuire il farmaco, che neutralizza specificamente il VRS, proteggendo così i neonati da complicazioni respiratorie.

il rischio di ricovero nei neonati

L’iniziativa è frutto di una stretta collaborazione tra i pediatri di famiglia e la Pediatria ospedaliera, impegnati nella somministrazione del farmaco. Il VRS è infatti la causa principale di gravi infezioni respiratorie nei primi anni di vita, con complicazioni più frequenti nei neonati. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di infezioni severe da VRS che hanno reso necessario il ricovero ospedaliero, rendendo urgente una campagna di prevenzione su vasta scala.

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cui Valeria Mantovan, Assessore regionale al lavoro e all’istruzione, Mauro Ar-

anni a Chioggia sono un vero e proprio traguardo. Il nostro approccio per la gior-

dimostrazione dei progetti in corso, dal giardino con teatro all’aperto ai laboratori di meccanica, saldatura, elettrotecnica e, naturalmente, il laboratorio di robotica. Il programma ha proseguito con una visita guidata ai vari laboratori della scuola, che hanno mostrato i frutti tangibili dell’impegno degli studenti e del corpo

simbolico al legame della scuola con il territorio e le tradizioni.

Un impegno, quello della Scuola Cavanis, che si rinnova ogni anno, preparandosi a formare nuove generazioni di professionisti, con l’ambizione di essere sempre al passo con i tempi, mantenendo un forte legame con i valori fondanti della tradizione.

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ARIETE (Voto: 7)

Novembre porta nuove sfide, ma saprete affrontarle con grinta. In amore, attenzione ai malintesi; cercate dialogo aperto per evitare attriti. Siate pazienti e flessibili.

TORO (Voto: 8)

Il mese è positivo, con soddisfazioni in arrivo. Sul lavoro, sfruttate l’occasione per mettere in mostra le vostre capacità. Le relazioni affettive sono stabili e serene.

GEMELLI (Voto: 7)

Con novembre arrivano cambiamenti stimolanti. La curiosità è al massimo, ma occhio a non esagerare. In amore, puntate sulla sincerità e sulla comprensione reciproca.

CANCRO (Voto: 6)

Un mese impegnativo, ma che offre opportunità di crescita interiore. Sul lavoro potrebbe esserci tensione; in amore, cercate di mantenere la calma e comunicare di più.

LEONE (Voto: 9)

L’autunno vi porta ad essere più casalinghi, a cercare la tranquillità delle mura domestiche e un po’ di silenzio. Non sarete soli: le persone che vi amano sanno starvi accanto sempre.

VERGINE (Voto: 7)

Novembre vi vede brillare, soprattutto nelle relazioni. In ambito professionale sarete apprezzati e riconosciuti. Godetevi il periodo, ma restate con i piedi per terra.

Novembre

Il penultimo mese dell’anno porta nuove sfide ma anche passione in amore e cambiamenti stimolanti

Sintonizzati sul futuro.

Regioni raggiunte

Settimanali locali

BILANCIA (Voto: 8)

Mese equilibrato, ricco di occasioni. In ambito affettivo ci sono sviluppi positivi. Al lavoro, sappiate delegare per alleggerirvi. Novembre sarà gratificante.

SCORPIONE (Voto: 9)

Siete al massimo delle energie. Novembre vi porta successo e passione in amore. Ottimo anche il settore finanziario: è il momento di rischiare con prudenza.

SAGGITARIO (Voto: 8)

Il vostro spirito avventuroso è al top. Avrete buone opportunità lavorative, mentre in amore l’armonia regna sovrana. Lasciatevi ispirare da questo periodo positivo.

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Siti d’informazione

CAPRICORRNO (Voto: 7)

Novembre richiede dedizione al lavoro e alle finanze. Saranno importanti la costanza e l’attenzione ai dettagli. In amore, potreste dover chiarire alcune questioni.

ACQUARIO (Voto: 8)

Il mese è favorevole per realizzare progetti e collaborazioni. Le relazioni sono serene, ma cercate di non trascurare chi vi sta vicino. Crescita e armonia vi accompagnano.

PESCI (Voto: 7)

Un mese di riflessione, ideale per valutare nuovi obiettivi. L’amore richiede pazienza e tatto. Attenzione ai segnali intorno a voi e prendetevi il tempo necessario per voi stessi.

sul futuro.

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