La Piazza di Chioggia - 2012mrz n29

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di Chioggia

LA PIAZZA

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 29

È DISTRIBUITA DA

Dipendenze Un club Acat per curarsi dal Gioco

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Spiagge A Isola Verde è allarme erosione costiera

Polizia Municipale Nel 2011 quasi 40 incidenti stradali in meno

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EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

ALDRIGHETTI FIRMA LO STEMMA DEL PATRIARCA Nuovo incarico per il commendator Giorgio Aldrighetti, noto araldista e autore di molte opere di araldica. Il nuovo patriarca Monsignor Francesco Moraglia ha chiesto la preziosa collaborazione dello studioso chioggiotto per la blasonatura e l’esegesi dello stemma. pag. 24

ZENNARO E LA AMERICA’S CUP WORLD SERIES

Per Enrico Zennaro sempre più vicino l’ingaggio per le regate di America’s Cup World Series Venezia. In un anno sportivo impegnativo, entusiasmante e ricco di emozioni, per il velista chioggiotto è quasi confermata la partecipazione alle regate di America’s Cup World Series. pag.

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di Mauro Gambin*

I

Entro due anni l’ospedale sarà rimesso a nuovo

Il direttore generale Dal Ben fa un patto con la cittadinanza sui tempi certi. Costo dell’intervento 20 milioni di euro

U

n ospedale completamente rinnovato grazie ad un radicale lavoro di ristrutturazione che durerà due anni. Il direttore generale Giuseppe Dal Ben assume in prima persona un impegno con i cittadini affinché l’esecuzione dei lavori sia fatta in tempi certi. La ristrutturazione riguarderà in primo luogo riguarderà l’ala ovest dell’ospedale, quella est era infatti già stata risistemata dal 2005 al 2007. Tramontata l’dea di costruire un nuovo

ospedale visti i tagli sempre più ingenti per la sanità, sono state concentrate tutte le forze per migliorare la struttura già esistente. Con questo obiettivo, il mese scorso sono iniziati i lavori che riguardano circa 120 degenze, ovvero il 50% dei posti a disposizione. Le nuove stanze saranno dotate di 2-4 posti letto climatizzate e con servizi igienici. Entro maggio è prevista la conclusione dei lavori al sesto piano in cui troverà spazio la nuova Fisioterapia. Una volta che verrà consegnato il sesto piano verranno fi-

niti, dopo circa cinquanta giorni, i lavori nel quinto piano, in cui continuerà a rimanere il reparto di Geriatria. L’intero complesso ospedaliero verrà adeguato alle norme antisismiche. La ristrutturazione avverrà su due piani a rotazione e si prevede che ogni piano verrà risistemato in 150 giorni. In particolare verranno potenziati reparti come il Pronto Soccorso, grazie all’aggiunta di un piano superiore a quello esistente. pagg. 4-5

l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andranno alle votazioni per il rinnovo dei sindaci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Veneto saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gradi, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attirano i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. continua a pag. 3

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L’Intervento Crisi e caccia agli untori di Amos Luzzatto*

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ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

1

Sindaci eroi o parafulmini?

I veri stipendifici sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato. E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fiumi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli amministratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fienili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più definire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffici della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefiniva simil-teutonico e per questo irreprensibile. La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fino a alla fine di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è difficile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

Cittadinanzattiva

RINNOVATE LE CARICHE

Lo scorso 31 marzo si è svolto il congresso ordinario di Cittadinanzattiva di Chioggia per la nomina del nuovo Coordinatore, dei delegati per il Congresso Regionale ed il rinnovo delle cariche dei responsabili di reti. Alla carica di coordinatore è stato eletto Luciano Frizziero. Frizziero, in pensione dal novembre 2010, ha ricoperto tutti i ruoli amministrativi più importanti dell’Ospedale di Chioggia e della Aulss 14, della quale è stato Direttore delle Risorse Umane e Direttore Amministrativo. Ha sempre avuto particolare attenzione alla soluzione dei problemi dell’utenza, costituendo l’Urp ed il Centro Unico di Prenotazione (Cup), ha proposto e fatto adottare un tesserino unico di riconoscimento per i portatori di handicap (poche sono le Ulss in Italia ad averlo), è stato Presidente della locale Azienda Servizi Pubblici, collabora con la locale Casa di Riposo. Il Congresso ha anche nominato quale Segretario Amministrativo Tiziana Bagalà; quali Revisori dei Conti: Michele Boscolo Marchi, Giuseppe Beltramin e Michele Boscolo; quali delegati al Congresso Regionale: Luciano Frizziero (componente di diritto), Giorgio Chini, Loredana Zanotti, Antoniella Costanzo, Friso Elisabetta. In riferimento alle attività di Cittadinanzattiva, i macro obiettivi del Coordinatore sono: nell’area sanitaria: ruolo del cittadino quale fruitore agevolato dei Servizi specialistici sempre più accentrati ed accesso a Servizi territoriali poliprestazionali; Tutela Ambientale: prevenzione dagli inquinamenti e decoro cittadino; Attuazione del comma 461 art. 2 Legge Finanziaria 2008 – servizi Pubblici Locali – Le carte della qualità e partecipazione dei Cittadini sulla base del principio della Sussidiarietà; Found Rising per promuovere iniziative pubbliche; Valorizzazione del lavoro di gruppo nello sviluppo e ruolo delle Reti.

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Chioggia CITTÀ

ECONOMIA

La nuova sede della Polizia municipale

FAI

pag.

10

Giornata di primavera in piazza Granaio

CULTURA Ricordo di Doretta Baron

Provincia

pag.

pag.

17

24

SICCITÀ

Stretta creditizia, aziende sempre più a rischio pag. 28

SPAZI APERTI

Pierre Cardin sceglie Marghera per il suo palazzo di Luce pag.

CULTURA

Regione Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile pagg. 36-37

SOCIALE

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

29

Poesia, dal 1° al 3 giugno i prossimi Flussidiversi pag. 34

pag.

38

Spiagge e laghi promossi a pieni voti pag.

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TURISMO

Nuovo servizio sperimentale

LIBRI PARLATI SU IPOD PER NON VEDENTI

Libri parlati e audiolibri in tasca su iPod per ipovedenti e non vedenti. Grazie alla donazione del Lions Club di Chioggia che ha messo a disposizione della comunità sette iPod Shuffle, partirà in via sperimentale nella biblioteca comunale un nuovo servizio di prestito librario su iPod rivolto alle persone affette da problemi di vista e da dislessia. Una proposta, quella del Lions Club, che dà seguito all’incontro dedicato al tema “Ipovedenti e barriere percettive” organizzato a gennaio con l’architetto Lucia Baracco, ipovedente e responsabile del Progetto Lettura Agevolata del Comune di Venezia, che ha suggerito l’utilizzo sperimentale di tecnologie dall’utilizzo elementare, con comandi semplici e dai costi non elevati. “Con questa donazione vogliamo collaborare, con il coinvolgimento delle autorità pubbliche, per offrire un service dedicato ai cittadini affetti da disabilità visive e dislessia– spiega il presidente del Lions Club, Gianpaolo Parolini - . Molti sono coloro che con l’avanzare dell’età accusano problemi di vista ed è un dato certo che la popolazione si arricchisce di anziani. Garantire l’accesso alla cultura letteraria a tutti è possibile in maniera semplice”. “Con piccoli accorgimenti che spesso ci sfuggono è possibile risolvere grandi problemi – commenta l’assessore all’innovazione e informatizzazione, Silvia Vianello -. Cogliamo la sfida del Lions Club, che desidera trasmettere all’Amministrazione questa sensibilità, e sfruttiamo al meglio le tecnologie per migliorare la vita di tutti”. Il prestito su iPod partirà in via sperimentale con sette opere letterarie per dispositivo e nel giro di sei mesi offrirà cinquanta titoli, adeguandosi in base alle richieste degli utenti”.

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Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Venezia Padova Rovigo Treviso

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese LA RISTRUTTURAZIONE Il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben stringe un patto con la cittadinanza e si impegna a garantire che l’esecuzione dei lavori avvenga in tempi certi. Ci vorrano due anni per restituire alla città un ospedale rimesso completamente a nuovo. Costo complessivo 20 milioni di euro

In due anni l’ospedale

di Miriam Vianello

La ristrutturazione cambierà volto all’ospedale e permetterà il potenziamento di alcuni servizi

Dal Ben: “Chioggia merita un ospedale all’altezza in quanto sesta città del Veneto”

U

n ospedale completamente rinnovato grazie ad un radicale lavoro di ristrutturazione che durerà due anni. Il direttore generale Giuseppe Dal Ben assume in prima persona un impegno con i cittadini affinché l’esecuzione dei lavori sia fatta in tempi certi. La ristrutturazione riguarderà in primo luogo riguarderà l’ala ovest dell’ospedale, quella est era infatti già stata risistemata dal 2005 al 2007. Tramontata l’dea di costruire un nuovo ospedale visti i tagli sempre più ingenti per la sanità, sono state concentrate tutte le forze per migliorare la struttura già esistente. Con questo obiettivo, il mese scorso sono iniziati i lavori che riguardano circa 120 degenze, ovvero il 50% dei posti a disposizione. Le nuove stanze saranno dotate di 2-4 posti letto climatizzate e con servizi igienici. Entro maggio è prevista la conclusione dei lavori al sesto piano in cui troverà spazio la nuova Fisioterapia. Una volta che verrà consegnato il sesto piano verranno finiti, dopo circa cinquanta giorni, i lavori nel quinto piano, in cui continuerà a rimanere il reparto di Geriatria.

NOMINE

Gilda Menini nuovo direttore amministrativo

S

i è insediata lo scorso 5 marzo la dottoressa Gilda Menini (in foto), nuovo Direttore amministrativo dell’Azienda Ulss 14 di Chioggia. Laureata in Giurisprudenza e abilitata alla professione di avvocato, la dottoressa Menini vanta una ricca l’esperienza professionale (iniziata nel 1980) che l’ha vista occupare alte cariche in quasi tutte le aree amministrative non solo di aziende sanitarie ma anche di altri enti pubblici e molteplici gli incarichi ricoperti. Dal 1999 è stata nominata Direttore del Dipartimento degli Uffici di staff del Direttore Generale dell’Azienda Ulss 19 di Adria, successivo l’incarico di Direttore di Dipartimento dei Servizi Tecnico amministrativi con una parentesi durata 3 anni che l’ha vista Direttore amministrativo dell’Ulss 17 di Este. “Ringrazio della fiducia che mi è stata concessa - commenta il neo direttore amministrativo Gilda Menini - e dell’accoglienza ricevuta nell’ambiente di lavoro che sarà per me stimolo per svolgere al meglio il compito assegnatomi avendo sempre come riferimento prioritario i bisogni della popolazione” G.G.

L’intero complesso ospedaliero verrà adeguato alle norme antisismiche. La ristrutturazione avverrà su due piani a rotazione e si prevede che ogni piano verrà risistemato in 150 giorni. In particolare verranno potenziati reparti come il Pronto Soccorso, grazie all’aggiunta di un piano superiore a quello esistente. Il nuovo blocco operatorio composto di quattro sale complessive, sorgerà sopra la Cardiologia. Verrà ampliata la Radiologia e potenziato, con un nuovo piano, il Poliambulatorio. Nuove apparecchiature saranno acquistate per dotare i reparti della strumentazione più innovativa, ad esempio una nuova Tac arriverà per il reparto di radiologia L’attenzione è stata posta anche verso l’area esterna alla struttura ospedaliera, saranno creati infatti ingressi distinti per consentire l’accesso diretto al Pronto Soccorso e al monoblocco. I parcheggi verranno risistemati. Costo completo di tutta l’operazione sarà di circa 20 milioni di euro. “Chioggia in quanto sesta città del Veneto - dichiara il direttore generale dell’Usl 14 Giuseppe Dal Ben - merita un ospedale all’altezza e il mio impegno sarà quello di vigilare

perché i lavori siano eseguiti in tempi certi”. “Stringo così un patto con i cittadini di questo comune - aggiunge Dal Ben - e prometto di tenerli informati periodicamente tramite gli organi di stampa e il nostro sito internet sullo stato di avanzamento dei lavori”. Un’alleanza con i chioggiotti quindi contraddistinta da un rapporto chiaro e diretto fin dai primi giorni dell’insediamento del direttore generale. Un servizio di front office infatti è stato creato per facilitare l’utenza nel raggiungere i servizi richiesti e la sala d’attesa è stata resa più accogliente grazie all’installazione di comode poltroncine. Immagini di Chioggia con gli scorci caratteristici sono state appese alle pareti. Non è da dimenticare che, per consentire di informare la cittadinanza sulle migliorie apportate in questi mesi e quindi sullo stato d’avanzamento dei lavori, il direttore generale ha promesso di diffondere comunicati stampa e di aggiornare costantemente il sito internet dell’azienda, al fine di informarla di un bene così prezioso che interessa tutta la collettività.


argomento del mese 5 I consiglieri regionali

Il rendering del nuovo look dell’ospedale. Fonte Ulss 14

e sarà rimesso a nuovo L’iniziativa del Dipartimento di Prevenzione Rivolti agli operatori del territorio

Corsi di formazione sul primo soccorso grazie a “Cuore Amico” di Giovanni Giovetti

A

giugno 2011 l’Associazione di Volontariato “Cuore Amico” ha concesso all’Azienda Ulss 14 un contributo finanziario al fine di effettuare, in collaborazione con gli istruttori del Pronto Soccorso di Chioggia (medici ed infermieri), dei corsi di formazione di BLSD (Basic Life Support Defibrillation cat. A) rivolti agli allenatori ed agli istruttori delle palestre. L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento di Prevenzione nell’ambito della Tutela della Salute nelle attività Sportive ed i risultati fino ad oggi ottenuti sono notevoli. Sono stati formati tutti gli istruttori delle palestre che partecipano al progetto “Metti in moto la salute”: Sport Life, Body Evolution, Clodia Piscina e Fitness, Gym Club, Centro Astoria e Fisiocenter; gli arbitri di calcio AIA-FIGC e gli allenatori di pallavolo Arvas Volley e AICS. Complessivamente 51 persone hanno superato il corso conseguendo l’attestato di “Esecutore di BLSD”. Il 10 marzo è stato effettuato un corso BLSDa per gli Studenti del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia residenti nei Comuni della Ulss 14 di Chioggia, Cavarzere e Cona e che attualmente stanno frequentando le Università di Ferrara, Padova e Trieste. Questa iniziativa è solo la prima di una serie che vede impegnata l’Ulss 14 di Chioggia nella fidelizzazione degli Studenti di Medicina alla realtà sanitaria locale. “Grazie a Cuore Amico – afferma entusiasta il direttore generale Giuseppe Dal Ben - molti operatori nel territorio di Chioggia e dei Comuni limitrofi saranno formati in modo tale da riconoscere prontamente un arresto cardiaco ed acquisiranno quelle abilità manuali, tecniche e pratiche atte a prevenire una morte cardiaca improvvisa”.

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Tesserin e Tiozzo

Sulla riduzione delle Ulss moderato ottimismo

L

a riduzione del numero delle Ulss che si sta discutendo in Regione genera una diffusa preoccupazione. Per quanto riguarda Chioggia a chiarire la situazione provvedono i due consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) e Lucio Tiozzo (Pd) che dopo il passaggio del Piano socio sanitario in Quinta Commissione, appaiono moderatamente soddisfatti per quelli che si preannunciano i destini della sanità nella città lagunare. “Noi abbiamo ottenuto una grande posizione di riconoscimento - esordisce Tesserin - Questo piano che viene licenziato fissa i criteri e determina la parametrazione delle Ulss. Fissa un principio: le Ulss dovranno avere da un minimo di 200 a 300mila abitanti. Questa norma varrà per tutto il Veneto ad eccezione della montagna e della laguna. Noi siamo nella laguna. Per la prima volta parliamo di laguna e non di Venezia, nella considerazione del fatto che gli ospedali esistenti in laguna sono quelli di Venezia e di Chioggia”. “La preoccupazione è comprensibile Ragionevole trattandosi di sanità - prosegue - ma la l’aspettativa che per motivazione è sbagliata. Quello che ab- l’ospedale Chioggia biamo ottenuto è molto di più di quello ci sia un’attenzione che si poteva pensare all’inizio del per- specifica corso in aula. Zaia voleva fare sette Ulss, una per provincia. In quel contesto era già importante inserire Chioggia dentro la Ulss di Venezia. L’ulteriore evoluzione della situazione crea presupposti di ragionevole aspettativa che ci sia per la laguna un’attenzione specifica, diversa rispetto alla parametrazione sui numeri”. Soddisfazione viene espressa anche da Lucio Tiozzo. “Questo risultato - commenta - è frutto di un’azione comune. Ho voluto essere in Quinta commissione insieme a Carlo Alberto per difendere la nostra posizione. La nostra è una realtà che, prima di essere definita nel suo perimetro geografico e amministrativo, ha bisogno prima di tutto di recuperare il ritardo storico sulla sua struttura. Dobbiamo ora concentrarci sul lavoro che il direttore generale Giuseppe Dal Ben sta facendo per la ristrutturazione dell’ospedale. Attenzione: c’è il progetto, dobbiamo presidiare il fronte economico degli investimenti e fare presto per dotare il nostro ospedale dei primari che mancano, anche se è stato già fatto un passo in avanti significativo”. “La formula che abbiamo adottato - prosegue - , se confermata in sede di Consiglio regionale, ci permette di discutere come comunità - con il nostro sindaco na anche con Cona e Cavarzere, territori dell’Ulss 14 - quale futuro dare alla gestione amministrativa, tenendo un punto fermo: vogliamo capire quale sanità, quale sistema sociosanitario mettiamo in campo in questo territorio. Una volta definite le potenzialità riposte nel territorio discuteremo dell’eventualità di un possibile matrimonio. Ad oggi G.G. questo passaggio è prematuro”.


6 L’approfondimento Patologie e dipendenze L’Acat di Chioggia e Cavarzere attiva un nuovo tipo di trattamento

Un club per curarsi dal gioco Dal “gratta e vinci” al gioco on line, sono in aumento anche nel basso Veneziano i casi di giocatori “patologici”

di Melania Ruggini

I

l 61,5% degli appassionati di gratta e vinci e scom- scorso, la raccolta dei giochi pubblici si è assestata sui messe sportive è malato di gioco: è quanto emerge 76,6 miliardi di euro, una crescita del 25,7% in più ridall’indagine della Commissione Bicamerale Antima- spetto ai 61 miliardi conteggiati alla fine del 2010 e fia che rivela come in Italia, su 1 milione e 300mila con un raddoppio rispetto al 2006, + 92% (dati ricerca giocatori abituali, 800mila sono patologici, cioè affetti “Gioco Ergo Sum 2”). Il fenomeno ha subito un incremento innanzitutto da gap (gioco d’azzardo patologico), disturbo del comportamento caratterizzato da una forte dipendenza dal a livello macroscopico a causa della facile reperibilità: gioco che condiziona la vita del malato e le sue rela- basta recarsi in qualsiasi tabaccheria per notare qualche macchinetta presente. Inoltre fa giocoforza la legalizzazioni. zione del gioco on-line ed il conseTuttavia il gioco d’azzardo guente battage pubblicitario a cui continua ad aumentare (+220% La crisi economica il pubblico è sottoposto. Il gioco dal 2004 al 2011) e nonostante ha incrementato il gli avvertimenti, il gap rimane una fenomeno, ma vi sono on line permette, innanitutto, di patologia molto trascurata o sotto- anche altre motivazioni giocare lontano da occhi indiscrepiù soggettive ti, 24 ore su 24, soprattutto tra i valutata. Come contrastarla? giovani, più avezzi alla tecnologia. Ci ha pensato, per il territorio di Chioggia e Cavarzere, l’Acat Associazione Club Alcolo- Non da ultimo bisogna ricordare il miraggio delle vincite gico Territoriale, che a breve attiverà un nuovo club per facili, che in questo periodo di crisi possono sicuramente attrarre moltissime persone, magari disoccupate. il trattamento del gioco d’azzardo patologico. “A livello individuale, come per l’alcol, non è possibiNegli ultimi anni si è assisitito, per l’appunto, ad un incremento notevole delle scommesse effettuate, che le indicare una causa unica: ipoteticamente, dietro ogni comprendono ad esempio il lotto, il superenalotto, il bin- persona che gioca d’azzardo si cela un motivo diverso” go, i gratta e vinci, con un’impennata nel 2011. Basti spiega il presidente dell’Acat, Guglielmo Nordio. “E’ possibile però indicare – prosegue - due principensare che a livello nazionale, relativamente all’anno Tel. e fax T

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Le difficili situazioni economiche spingono molti a tentare la fortuna

pali motivi per cui una persona chiede aiuto: lo scontrarsi con i problemi finanziari che il gioco ha portato e l’accorgersi delle difficoltà relazionali, soprattutto in seno alla propria famiglia, che il gioco d’azzardo, nella sua versione patologica, ha causato”. L’Acat ha deciso di creare questo servizio proprio perchè, a livello terriroriale, il fenomeno si sta manifestando nella sua ampiezza, anche attraverso le molteplici richieste di aiuto che stanno giungendo al Ser.T di Chioggia. Per questo l’Acat, in stretta collaborazione con il Ser.T di Chioggia, attiverà nel giro di qualche mese un gruppo per il trattamento di tale dilagante problema,

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al fine di dare una risposta a livello territoriale a quanti chiedono aiuto e soffrono di gap. “Al momento è previsto un club unico a Chioggia, che ovviamente è aperto a chiunque ne faccia richiesta, e dal quale dipende anche Cavarzere, che fa parte del territorio dell’Ulss 14” osserva il presidente Nordio. Chiunque fosse interessato ad entrare nel gruppo o volesse anche solo qualche informazioni, può contattare il Ser.T di Chioggia al numero 041 5534475 o l’Associazione Acat Chioggia Cavarzere al numero 380 1887162.

LO PSICOLOGO NELLA SALA GIOCHI

L

’inaugurazione della nuova sala giochi del gruppo Dalla Pria in via Valerio a Piove di Sacco ha fornito l’occasione di fare una disanima proprio sul gioco e sui suoi risvolti spesso assai spiacevoli sugli stessi giocatori. Quelli, per intenderci che nel gioco vedono una possibile (ma spesso irraggiungibile) soluzione dei loro problemi finanziari. Nella scommessa con i video giochi infatti si fondano sogni e speranze irrealizzabili che alla fine portano il giocatore ad immergersi in un pantano sempre più melmoso dal quale da soli difficilmente si riesce ad uscirne. Il fenomeno della dipendenza dal gioco e le relative conseguenze sono un danno anche per chi gestisce sale giochi o chi fornisce video giochi, che – certo - non mettono a disposizione queste “macchinette” per rovinare la gente. Anzi proprio questo rischio è per loro il peggior spot pubblicitario. Ecco quindi che Paolo Dalla Pria, per anni presidente nazionale dell’associazione che raggruppa i fornitori dei vari video giochi, e il figlio Claudio hanno richiesto la presenza e la collaborazione dello psicologo Guglielmo Cavallari del Dipartimento delle Dipendenze dell’Asl 16 padovana. “Nel nostro ambulatorio ci occupiamo di prevenzione e trattamento della dipendenza (tel 049.8216930 – 3455356561) tra cui anche quella del gioco, - spiega lo specialista - si tratta di un fenomeno in crescita. Lotterie e poker on line attirano sempre più

Lo psicologo Cavallari insieme a Paolo Dalla Pria gente e il male è che stanno conquistando la fascia giovanile della popolazione. E ormai noto che il gioco porta alla perdita del controllo così da trascurare lavoro e famiglia, situazione che spesso porta al lastrico chi ne è colpito. Da un nostro sondaggio risulta che del 60% che gioca, ben l’8% manifesta segni di perdita del controllo la cui prima avvisaglia è caratterizzata dallo sforamento del limite che si era imposto. Con il gruppo Dalla Pria abbiamo raggiunto l’accordo di formare il personale della sala giochi su come relazionarsi e aiutare i giocatori incalliti”. “Noi proprietari delle sale giochi – spiega Paolo Dalla Pria siamo consci che il gioco deve essere un piacere, ma quando questo si trasforma in dipendenza e poi in tragedia, siamo i primi a dolercene, per questo ci siamo affidati al personale del Dipartimento di Prevenzione per riuscire a fermare in tempo chi si sta avvicinando pericolosamente verso il baratro”. Gianni Patella


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8 Chioggia L’Intervento

Territorio

Crisi e caccia agli untori

Polizia municipale Il bilancio delle attività del 2011

Quasi 40 incidenti in meno sulle strade di Marta Boscolo

S

La statale Romea si conferma la più pericolosa, ma l’installazione di dispositivi per la sicurezza e i controlli hanno contribuito a ridurre in modo significativo il numero dei sinistri in tutte le strade a rischio

i riconferma anche per l’anno 2011 il trend positivo dell’operatività della polizia municipale. A fronte della cronica carenza di personale, accentuata nel 2011 dalla mancanza di assunzioni di personale stagionale e dai pensionamenti, sono aumentati gli accertamenti di infrazioni, passando da 18.500 circa del 2010 a 20.415 nel 2011, per un importo complessivo, in termini di sanzioni, di 1 milione e 9000 euro circa. 114 sono le segnalazioni per sospensione di patente, 110 sequestri e fermi di veicoli, 52 ritiri di patente, 43 rimozioni di veicoli, 52.000 veicoli sottoposti a controllo. Ma il dato certamente più positivo dei risultati operativi del comando di polizia del 2011 è il calo degli incidenti stradali, che scendono sotto quota 300: 294 incidenti contro 330 dello scorso anno. Quasi 100 incidenti in meno rispetto al 2002. Si riconferma critico il nodo stradale della strada statale Romea (ben 53 incidenti nel 2011), seguito dalle strade cittadine di viale Mediterraneo, Lungomare, via Granatieri di Sardegna. In tutte queste strade, tuttavia, grazie agli interventi per la sicurezza, come l’installazione dei dissuasori, la creazione delle rotonde, l’illuminazione sui passaggi pedonali e la loro Per quanto riguarda l’attività di polizia comsopraelevazione, i sinistri sono calati in maniera sen- merciale i numeri non lasciano a desiderare. Sono sibile. Particolarmente evidente stati 253 i sequestri effettuati è stato il calo di pericolosità di Aumentati a fronte dei 238 del 2010: si via Madonna Marina, con solo gli accertamenti tratta di 20.000 oggetti sot9 incidenti nel 2011 contro i di infrazioni da tratti al mercato illegale, come 16 del 2010. Indubbiamente 18.500 a 20.415 collane, braccialetti, accessori, i risultati positivi sono dovuti nel 2011 capi di abbigliamento, borse e all’azione di prevenzione delcapi di pelletteria venduti in asle pattuglie di polizia locale e delle altre forze di senza delle prescritte autorizzazioni commerciali sopolizia, ma anche all’efficace azione di revisione e prattutto sul litorale. Infatti, anche nell’estate 2011 ammodernamento delle condizioni strutturali delle è stata effettuata l’iniziativa Chioggia Spiaggia Sicustrade cittadine da parte del settore lavori pubblici. ra sulla spiaggia e sul Lungomare di Sottomarina e

NEWS

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La polizia municipale di Chioggia

Isola Verde. Sono state inoltre contestate nell’area della spiaggia o nelle zone immediatamente adiacenti, numerosissime violazioni amministrative di vario genere: delle normative commerciali e sanitarie sulla vendita di alimenti e bevande, orari e rumori, delle norme demaniali o del codice della strada. Sono state identificate circa 450 persone, la maggior parte extracomunitarie, molte delle quali avviate alle procedure per l’espulsione o tratte in arresto per violazione delle norme sull’immigrazione, di concerto con il commissariato di polizia di Stato.

di Amos Luzzatto* segue da pag.

1

C’è la forte tentazione di attribuire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifiche categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identificabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo. Storicamente gli “untori” a cui veniva attribuita la diffusione della peste o di altre calamità, sono stati identificati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chiaramente identificabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione. Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state oggetto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”. I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemitismo in Europa sono un monito importante. Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi. In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifichino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia. Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole. Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni. Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per prevenire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia. *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

Il comandante Michele Tiozzo

“IL RENDIMENTO DEL NOSTRO COMANDO È ALTISSIMO”

el corso dell’anno sono state sottoposte a ispezione e controllo circa 300 attività commerciali e svolti 867 controlli amministrativi di diversa natura, dalla concessione di plateatici ai passi carrabili o occupazione di suolo pubblico. In questo contesto sono state rilevati 249 irregolarità amministrative. Altre 123 sanzioni hanno riguardato la violazione dei regolamenti comunali in materia di occupazione di suolo pubblico, demanio e igiene. Al servizio di polizia ambientale si dedicano in maniera

stabile due dipendenti che hanno prodotto, nel 2011, 974 accertamenti di violazioni edilizie e ambientali, dei quali 23 di natura penale; 36 indagini giudiziarie con informativa di reato alla competente autorità giudiziaria, 2 sequestri di opere abusive e 250 accertamenti per verifica di regolarità di opere edilizie. Sono stati deferiti alle autorità giudiziarie 51 responsabili di varie ipotesi di reato previste dal codice penale e da altre leggi speciali.

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10 Chioggia Presto i lavori di adeguamento Nella ex sede Asp di via Padre Emilio Venturini

Una nuova sede per la Polizia municipale I poliziotti avranno a disposizione 950mq e lo spazio per i mezzi. vicino vi sarà collocata anche la Protezione civile di Marta Boscolo

P

resto il corpo di Polizia municipale avrà una nuova sede. Il sindaco spera di consegnare entro l’anno i nuovi locali al comando, che potranno agevolare il lavoro degli agenti. A breve inizieranno i lavori di adeguamento nell’ex sede Asp di via Padre Emilio Venturini, dove verrà realizzata una separazione tra la parte occupata dai vigili e quella degli uffici Veritas. La nuova collocazione permetterà ai poliziotti di usufruire di 950 mq contro gli

Opportunità

attuali 250 della Loggia dei Bandi (più altri 100mq a palazzo Morari), e di avere sotto mano i mezzi necessari, riducendo così i tempi di intervento in caso di emergenze. Attualmente invece i mezzi della polizia municipale sono collocati a 500 metri dal comando, nel garage sito in campo Duomo. Nella nuova sede ci sarà un ampio piazzale d’accesso, gli spogliatoi per il personale con le docce e un maggior numero di servizi igienici, l’ascensore per i disabili e una gran-

de sala operativa di circa 100 mq. Inoltre i previsti, futuri collegamenti tra via Venturini e la statale Romea permetteranno maggiore tempestività nel raggiungere l’arteria più critica, in termini di incidenti, di tutto il territorio comunale. Dopo il trasferimento, il presidio in centro storico sarà comunque assicurato in alcuni locali a piano terra del palazzo municipale. Quando la nuova sede sarà pronta, anche la protezione civile sarà ricondotta a

LA CONSULTA PER LE PARI OPPORTUNITÀ

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ESTETICA

ntro il mese di aprile sarà nominata la consulta per le pari opportunità, che resterà in carica fino alla scadenza del Consiglio comunale. I compiti e le finalità della Consulta sono stati illustrati lo scorso 8 marzo in sala consiliare, in un’assemblea molto partecipata, che ha visto il coinvolgimento del mondo della scuola e della sanità, dei sindacati, delle forze dell’ordine, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria oltre che della politica. La consulta è infatti aperta

salute&bellezza

fianco della Polizia locale e in futuro, come auspica il comandante Michele Tiozzo , sarà creato un numero verde unico per le emergenze cittadine. “Quello della polizia municipale è un servizio primario per la città – ha spiegato l’assessore Narciso Girotto – il primo riferimento per il cittadino è proprio il vigile. In passato questo servizio è stato trascurato e oggi ci ritroviamo con sole 47 unità a fronte delle 80 necessarie in rapporto al numero di

alle rappresentanti femminili delle associazioni senza scopo di lucro iscritte all’albo comunale, alle associazioni sindacali, di categoria e professionali, ai comitati pari opportunità di enti e alle forze femminili organizzate e non nel territorio.All’avvio dei lavori è intervenuta anche una studentessa della II E della scuola media Bruno Maderna di Sant’Anna che, a nome dell’intera classe, ha consegnato all’assessore un elaborato svolto dagli studenti, con la guida del professor Cinzio Gibin, dal titolo “I diamanti della scienza”, sulle donne scienziato. “La politica delle pari opportunità deve partire dalle voci

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abitanti. L’attuale sede non dà dignità all’operatività degli agenti, ma bisogna rimarcare che alcune scelte andavano fatte quando c’era la disponibilità economica per farle, come nel periodo in cui i finanziamenti della legge speciale erano ben più consistenti”. Per quanto riguarda i numeri relativi al personale, è stato preparato il bando per l’assunzione del personale stagionale, necessario visto l’aumento esponenziale della popolazione nella stagione calda.

delle donne della società civile e degli enti del territorio - ha commentato Silvia Vianello - Su questi temi c’è voglia di fare e dobbiamo cogliere questa occasione per iniziare un percorso di lavoro comune che esprima le esigenze della città. Le donne non sono più semplici destinatarie di politiche di pari opportunità, ma soggetti attivi del cambiamento, per superare la rigidità dei tempi e dell’organizzazione del lavoro e della vita”. Per informazioni sulla consulta è possibile contattare l’ufficio pari opportunità al numero telefonico 041402487 o all’indirizzo mail pariopportunita@chioggia.org. Ma.Bo.


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12 Chioggia La seconda Giornata Azzurra La manifestazione dell’Associazione Arma Aeronautica

Professione pilota, prospettive lavorative per i giovani di Eugenio Ferrarese

Un’occasione d’incontro per spiegare le funzioni e le eventuali occasioni di lavoro nelle varie attività e settori dell’Aeronautica

S

econda Giornata Azzurra all’auditorium comunale di Chioggia. Lunedì 19 marzo 2012 gli studenti delle scuole superiori di Chioggia – l’iniziativa era soprattutto rivolta alle classi quarte e quinte - hanno partecipato a questa manifestazione promossa dall’Associazione Arma Aeronautica con una attenzione particolare alle eventuali prospettive di lavoro nelle varie attività e settori dell’Aeronautica militare. Dopo i saluti del presidente dell’Associazione Arma Aeronautica, Aiut. cav. Paolo Belfiori, l’intervento del Colonnello Paolo Bressan, Vice Capo Ufficio Pubbliche Informazioni dello Stato Maggiore Aeronautica, ha riguardato il ruolo dell’Aeronautica militare nell’ambito delle Forze Armate in Italia illustrando anche l’iter per potervi accedere secondo gli studi conseguiti. Il Maggiore Pilota Jan Slangen, Pony 1 Capo Formazione della P.A.N. (la pattuglia acrobatica nazionale – le famose Frecce Tricolori) di Rivolto, ha spiegato cosa significa fare il pilota, quale sono le sue caratteristiche e quale i problemi legati a questa attività proiettando anche uno spettacolare filmato dedicato esclusivamente all’operato della Pattuglia Acrobatica Frecce Tricolori. La conferenza è stata conclusa dal

Il maggiore Slangen delle famose Frecce tricolori ha spiegato cosa significa fare il pilota Colonnello Pilota Enrico Garrettini, Comandante del 51° Stormo di Istrana, sede dei velivoli AMX, ripercorrendo le funzioni dell’Aeronautica nell’operare sul territorio nazionale ed estero, i vari compiti che i velivoli AMX svolgono in tempo di pace e che potrebbero svolgere in un eventuale conflitto (infatti alcuni velivoli sono dislocati in Afghanistan quale supporto operativo per le Forza di Pace dislocate in quel Paese). Presenti a questa 2^ Giornata Azzurra anche il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, l’assessore alla Pubblica istruzione Silvia Vianello, le autorità militari locali quali la Capitaneria di Porto, la Compagnia Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, le varie Associazioni d’Arma del Comune di Chioggia e tutto il Consiglio Direttivo dell’ Associazione Arma Aeronautica.

Il tavolo delle autorità

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SI È COSTITUITO IL GRUPPO D’AZIONE COSTIERA

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i è costituito il Gruppo d’Azione Costiera di Chioggia e del Delta del Po. Il Comune di Chioggia e quelli di Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina, con le provincie di Venezia e Rovigo, l’Unci, la Coldiretti Pesca, la Lega Coopesca Veneto, la Confcooperative Veneto, l’Agci Agrital Pesca Veneto, la Federpesca, il distretto ittico di Rovigo e la Fondazione della Pesca, sostenuti da Bancadria, hanno firmato un protocollo d’intesa per poter presentare insieme le loro richieste alla Comunità Europea. Solo superando i particolarismi e facendo fronte comune sarà possibile infatti attuare gli interventi nel settore della pesca e dell’acquacoltura previsti dall’asse 4 del Fondo Europeo della Pesca 2007-2013. Tra i compiti del Gac vi è quello di stimolare lo sviluppo integrato e sostenibile nell’area di competenza attraverso piani di sviluppo locale che permettano di promuovere i piani di gestione, la pluriattività dei pescatori (ad esempio la pesca turismo), il rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi, aiuti per la pesca a strascico ecc. Il protocollo d’intesa è stato presentato in Regione, che entro il 30 giugno esprimerà il riconoscimento o meno del gruppo. In Veneto sono due i gruppi costieri selezionabili, espressione delle varie componenti socioeconomiche della regione. Il Gac di Chioggia e Delta avrà sede nel comune di Porto Viro e il Comune di Chioggia sarà il coordinatore del gruppo. “In Europa presentano le loro richieste oltre 300 regioni – ha spiegato il vicesindaco Maurizio Salvagno – se vogliamo far arrivare le nostre richieste bisogna fare sistema. Le risposte immediate non esistono, ma bisogna creare l’architettura necessaria per affrontare i problemi e trovare le soluzioni.” Il principio è che chi meglio progetterà sarà ricompensato dal Fondo Europeo. Ma. Bo.


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14 Chioggia La salute a scuola All’Itcs Cestari lezione con i medici di Medicina d’Urgenza

Studenti di... pronto soccorso Attraverso un insegnamento teorico e pratico i ragazzi hanno appreso le modalità d’intervento in caso di emergenza di Eugenio Ferrarese

U

n corso di Pronto Soccorso per gli studenti delle classi quinte di tutti gli indirizzi dell’Itcs Cestari di Chioggia. Organizzato dalla scuola e previsto anche dai programmi di Scienze Motorie e Sportive con la pronta collaborazione di tutti i docenti della disciplina che si sono attivati durante le ore curricolari cogliendola come una importante opportunità, l’iniziativa si è avvalsa della diretta collaborazione dei medici del reparto Medicina d’Urgenza dell’ Asl 14 di Chioggia. Nell’aula magna dell’istituto commerciale Cestari è stata presentata la parte teorica con interessanti proiezioni Power Point. Il personale medico ha risposto alle molte domande e chiarimenti richiesti dagli studenti. La parte più interessante e più importante del progetto si è svolta in palestra per l’addestramento degli studenti alla rianimazione artificiale con l’ausilio di attrezzature specifiche e manichini e la collaborazione del personale medico e paramedico del Pronto Soccorso di Chioggia.

L’addestramento in palestra alla rianimazione artificiale Questa iniziativa si propone di colmare un gap sociale che vede l’Italia agli ultimi posti dei paesi industrializzati in fatto di preparazione dei propri cittadini a prestare assistenza e primo soccorso a persone in difficoltà o in pericolo di vita. La catena di sopravvivenza, così come prevista dagli standard di Medicina d’Urgenza a livello mondiale, prevede quattro fasi. Le prime due le deve attivare chi per primo si trova a dover assistere l’infortunato. Il medico subito dopo interviene e prosegue con trattamenti più specifici, ma a volte vani se non vengono rispettate le prime fasi.

Oltre a fornire delle informazioni di carattere generale sui traumatismi vari, il corso è stato centrato proprio sul “saper fare” per attivare i primi e più importanti interventi: assistere e allertare il 118, saper praticare la rianimazione artificiale fino all’arrivo dei sanitari. L’ultimo incontro martedì 20 marzo 2012 si è svolto alla presenza del direttore dell’Asl 14 dottor Giuseppe Dal Ben. Dopo il superamento di una prova scritta e una pratica, agli studenti sarà rilasciato un attestato di formazione spendibile poi nel mondo del lavoro.

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NEWS Economia. La delegazione del Parlamento europeo in città

CHIOGGIA GIOCA LA CARTA DELLA PORTUALITÀ E DEL COMMERCIO

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rogettualità e sviluppo della navigazione fluvio-marittima sono state alcune delle tematiche che il sindaco Giuseppe Casson ha portato all’attenzione della delegazione del Parlamento Europeo, guidata da Brian Simpson, in visita a Chioggia a fine marzo. Durante l’incontro, Aspo e AiPo hanno presentato i progetti per i possibili interventi per lo sviluppo territoriale non solo agli europarlamentari, ma anche alla Giunta, al presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, all’Ammiraglio Tiberio Piattelli. In tempo di difficoltà economiche e di crisi del settore della pesca, Chioggia tenta di lanciare la carta della portualità e del commercio, cercando nell’Europa un’alleata. “La nostra città – ha spiegato il sindaco Casson - deve diventare, perché lo è già di fatto, la fondamentale piattaforma logistica capace di inserirsi nei progetti di Casson: “La nostra città deve sviluppo commerciale del nordest e quindi diventare la fondamentale internazionali. Questo è uno degli impegni piattaforma logistica e inserirsi in progetti di sviluppo primari della mia Amministrazione”. Al sindaco ha risposto il capo delega- commerciale” zione Brian Simpson, che ha puntualizzato come Chioggia nell’area veneziana “può e dovrebbe diventare il fulcro del commercio e anche del turismo, puntando sulle navi da crociera di piccola taglia e appoggiando la costruzione di una rete ferroviaria molto più efficiente”. Della stessa opinione è risultato anche Antonio Cancian, europarlamentare, che ha dichiarato: “Il progetto su tutta l’area veneziana e in particolare su Chioggia, deve chiudere il suo corso politico. È un momento cruciale per fare squadra e portare in Europa le istanze della laguna. Non solo Chioggia, ma tutto il nordest potrà essere il motore per far ripartire lo sviluppo e quindi l’economia del nord Italia”. Naturalmente non è stato tralasciato il problema della pesca e della crisi del comparto a causa delle norme europee. Il vice sindaco Maurizio Salvagno ha infatti consegnato a tutti i delegati del Parlamento europeo la lettera che a suo tempo i pescatori avevano consegnato al ministro dell’Agricoltura Catania. Ma. Bo.

Per i lavoratori e le aziende del commercio e del turismo

NUOVI CONTRIBUTI DALL’ENTE BILATERALE VENETO

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ono in arrivo nuovi rimborsi e sussidi per i lavoratori e le aziende del turismo e del commercio. L’Ente Bilaterale Veneto, costituito da Confesercenti e dalle organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil, dal 1 aprile 2012 ha introdotto finanziamenti per tre nuove tipologie di prestazioni. Sarà possibile richiedere un rimborso del 50% fino a euro 150.00 per attività sportive: saranno rimborsati i costi sostenuti per abbonamenti a palestre, piscine e altre tipologie di attività sportive. Rimborsi del 100% sono previsti per l’acquisto di libri, manuali, licenze per software, applicazioni smartphone, tablet, I-book e audio-libri. Per le aziende inoltre è stato previsto il rimborso del 100% fino a euro 400.00 per l’attivazione del wi-fi. L’Ente fornisce già alcuni importanti sussidi ai lavoratori e alle imprese, come ad esempio: euro 350.00 per il sostegno alla natalità, euro 350.00 per acquisto lenti oculistiche e protesi dentistiche, euro 150.00 per le visite dentistiche e oculistiche, rimborsi anche integrali per i corsi di formazione, le divise da lavoro e siti internet. A questi nuovi servizi si vanno ad aggiungere il rimborso del 100% per le visite mediche e le spese sanitarie sostenute dagli iscritti per figli portatori di handicap o con disabilità certificate che da euro

150.00 passa a euro 500.00 all’anno per dipendente. E’ stato esteso il rimborso per le spese di l’iscrizione, per i figlio degli iscritti, oltre che agli asili nido e alle scuole materne anche alle elementari e ad attività proposte dalla scuola durante l’orario scolastico quali, ad esempio, attività sportivo-educative, laboratori didattici, gite, musei, che comportino dei costi aggiuntivi a carico delle famiglie. Per ottenere i rimborsi è sufficiente collegarsi al sito dell’Ente Bilaterale Veneto (www.ebveneto.it) e compilare il modulo, allegare la documentazione ed inviarlo via fax. Entro 10 giorni verrà visualizzato l’accredito sul proprio conto corrente. Un’ultima importante modifica è legata alla diminuzione del tempo di iscrizione all’Ente, necessaria per godere dei suoi servizi, che passa da un anno a sei mesi di versamenti. Marta Boscolo


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Chioggia 17 Giornata di primavera Fai La possibilità di scrivere un occhiello

Cupido per un giorno in piazza Granaio

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STUDENTI A SCUOLA DI ANTICHI MESTIERI

di Marta Boscolo

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arlo Magno è tornato a raccontare la sua storia per un giorno in piazzetta Granaio. Lo scorso 24 marzo, nell’ambito delle giornate di primavera del Fai, organizzate dalla delegazione di Venezia in collaborazione con l’istituto Cestari e le professoresse Gina Duse e Paola Valenti, davanti al trecentesco palazzo del Granaio, Francesco Scarpa, attore della compagnia “I rusteghi”, ha indossato i panni del Cupido, l’antico cantastorie che proprio in quella piazza raccontava le vicende della rotta di Roncisvalle o del paladino Orlando. Gastaldo, Tonon, Vincenzo Ballarin, Ludovico Dupuis, Giuseppe Ballarin, Ermenegildo Sambo, erano alcuni dei Cupidi che, dalla fine del Settecento a tutto l’Ottocento, intrattenevano la popolazione in piazzetta Granaio. D’estate all’aperto, d’inverno sotto le arcate del Granaio, gli spettatori si accomodavano attorno al cantastorie, anch’egli seduto, su delle panche di sua proprietà. Dell’uditorio non facevano parte le donne perché la loro presenza era ritenuta indecorosa. Nonostante il cantastorie conoscesse il racconto a memoria, egli aveva sempre con sé un libro da cui leggeva delle parti, o faceva finta di leggere se era analfabeta. Lo esigeva il popolo, ritenendo il libro l’unica fonte sicura, la sola garanzia di fedeltà alla storia. Nel corso della narrazione, il cupido faceva delle interruzioni per fare una questua o, in gergo, battua. Ad ogni battua, coloro che erano seduti dovevano pagare un centesimo. I testi erano il risultato di una mescolanza di elementi tratti dal ciclo carolingio, dalle opere del Pulci, del Tasso e di altri autori, opportunamente adattati. Variava anche la forma linguistica: nei luoghi di maggiore gravità il cupido passava dal dialetto all’italiano letterario. La figura del Cupido chioggiotto venne studiata nel 1882 da Guido Fusinato, che trascrisse anche un pezzo forte del repertorio letterario cavalleresco, “La rotta di Roncisvalle”, ripresa proprio in questa occasione, grazie alle ricerche della professoressa Duse. Quasi un centinaio di spettatori si è quindi assiepato ancora una volta accanto al palazzo, lasciandosi incantare dalle storie di Cupido, dopo aver partecipato alle visite guidate degli studenti della IV A e B turistico del Cestari, divenuti per un giorno apprendisti ciceroni. Dalle 10 alle 12 del 24 marzo, i ragazzi hanno illustrato a gruppi di turisti la storia della Chioggia medievale: dal Palazzo Granaio, alla piazzetta, al ponte della Pescheria, al municipio, hanno provato a ricostruire almeno idealmente la città medievale.

I ragazzi del Cestari protagonisti hanno fatto da ciceroni illustrando la Chioggia medievale

Piazza Granaio. Foto da www.istitutocesatari.it

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razie al sostegno della Fondazione della Comunità Clodiense è stato possibile coinvolgere gli studenti delle scuole superiori di Chioggia per avvicinarli alla cultura locale, ai mestieri e alle arti di un tempo. La Contrada di San Martino, tra i protagonisti dello storico palio della Marciliana, ha voluto formare le giovani generazioni delle classi terze, quarte e quinte superiori in vista dell’evento che si terrà la terza settimana di giugno. Già in precedenza sono stati organizzati alcuni incontri rivolti agli alunni appartenenti alle classi elementari e medie. Lo scopo ora è di rendere familiare un momento storico poco conosciuto, ma ricco di arti preziose per cogliere il fascino degli antichi mestieri. Il progetto, tuttora in corso, è strutturato in cinque incontri a cadenza mensile; nel primo è stata descritta l’arte orafa e le sue tecniche particolari, successivamente sono state illustrate la scuola d’affresco, l’uso dei colori, la tessitura, le fibre e i telai, i canevini o cordai, e per finire i mestieri del mare, vele e reti. Ogni incontro è stato supportato dalla spiegazione e dalla dimostrazione, effettuate dall’esperto sul campo. Per l’arte orafa ha partecipato Mauro Cesaretto, esperto di oreficeria con tecniche antiche, Francesco Pavan, e Marco Bigarella. Per la tessitura ha partecipato Annamaria Consiglio, collaboratrice della cooperativa sociale il Girasole di Selvazzano (Padova), e di vari progetti di emancipazione femminile in America Latina e Africa, offrendo anche corsi per disabili e anziani, insieme alle appartenenti alla contrada: Sandra Bonaldo e Paola Ballarin. L’arte della pittura invece, in particolare la tecnica di tempera a uovo, è stata descritta da Daniela Sassi, esperta di arti pittoriche. Nei prossimi mesi si succederanno ospiti come Zancanella Gabriele, cordaio di professione, per spiegare come avviene la fabbricazione delle corde, il prof. Dino Memmo e Dalio Ballarin descriveranno imvece i mestieri del mare, la costruzione, la decorazione delle vele latine e la fabbricazione delle reti. Ai ragazzi che hanno partecipato agli incontri è stata offerta la possibilità di usufruire dei crediti formativi rilasciati per i corsi extrascolastici. La memoria storica viene così perpetuata ai posteri per renderli sempre più protagonisti del futuro, senza dimenticare quanto di prezioso hanno costruito i propri antenati. Miriam Vianello


18 Chioggia Il caso Gli incontri nelle superiori

“Libera” nelle scuole

Il presidio di Chioggia dell’organizzazione di don Ciotti in aula per parlare dell’impegno attivo contro tutte le mafie

di Francesca De Luca

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ntrare nelle scuole, parlare ai giovani, ricordare loro che se le cose non vanno bene, se la realtà non è accettabile, non è sufficiente indignarsi: bisogna agire. È stato questo uno dei motivi che ha spinto i ragazzi del presidio di Libera - Chioggia (l’associazione che fa capo a Don Ciotti) ad ideare un progetto da presentare negli istituti superiori. “Alcuni di noi” dicono i volontari di Libera “avevano già sperimentato questo tipo di lavoro con i ragazzi, di tutte le età; per altri, invece, è stato un salto nel buio, ma eravamo così motivati da non

Focus

I volontari hanno scelto il tema dell’immigrazione e dello sfruttamento temere nulla”. “Abbiamo incontrato sette classi del liceo e in questi giorni inizieremo gli interventi presso l’istituto alberghiero”. Ma di cosa hanno parlato? “Non è stato semplice scegliere l’argomento da trattare; le sensibilità sono tante e diverse, i temi interessanti

e cruciali moltissimi, ma alla fine c’è stata convergenza nel decidere di affrontare il tema dell’immigrazione, in particolar modo focalizzando l’attenzione su come il disagio esistenziale renda facile per la criminalità organizzata assoldare persone, straniere e non”. “Il riferimento è stato al fenomeno del caporalato”, sottolineano, “cercando di far emergere quali siano i vantaggi che le organizzazioni mafiose possono trarre dalla condizione di precarietà dei cosiddetti “nuovi schiavi”. Queste persone fantasma diventano facile bersaglio della criminalità

DAL 23 AL 25 MARZO LA SECONDA FIERA DELLE IMPRESE LOCALI

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cui è stato possibile degustare alcuni prodotti tipici e specialità con il radicchio, come la marmellata, ideale da degustare con i formaggi. E’ stato possibile ammirare con il naso all’insù la splendida mongolfiera colorata di grande attrazione. Grazie alla Pro Loco è stato possibile fare il tour tra i canali da Brondolo a Chioggia a bordo della tipica imbarcazione rossa, denominata “Ulisse”. Miriam Vianello

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imprese locali, che ha coinvolto le istituzioni, le associazioni di volontariato, il mondo dell’agricoltura, della pesca, dell’artigianato, del commercio e della ristorazione. Convegni, tavole rotonde e spettacoli si sono susseguiti in questi giorni clou della kermesse, attirando molti turisti provenienti da paesi limitrofi. Alcune scuole locali sono state premiate per aver partecipato al concorso di disegno a tema. Non è stato però tralasciato l’aspetto culinario, infatti è stato allestito lo stand gastronomico in

Fini; dagli stereotipi e i pregiudizi, all’importanza di informarsi nel modo più corretto possibile, perché la buona informazione dovrebbe essere un diritto, ma in Italia non è così. Cinque i giovani che materialmente hanno presentato il progetto, ragazzi e ragazze, tra i venti e i ventisei anni convinti che “per cambiare le cose sia necessario mettersi in gioco, agire, così come fecero in tanti negli anni passati, talvolta rimettendoci la vita, come accadde a Peppino Impastato, esempio di forza, coraggio e passione civile”.

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l radicchio rosso di Chioggia è il più apprezzato e conosciuto nelle tavole italiane grazie alla molteplicità di piatti che lo esaltano in tutta la sua croccantezza e genuinità. In tutto il Veneto invero viene prodotto il 60% del radicchio italiano, a Chioggia in particolare è stata organizzata la seconda fiera delle

organizzata che fa del loro status d‘invisibilità una fonte di reddito notevole. Il presidio di Libera Chioggia ha deciso di trattare questo tema perché Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, ha da sempre messo al centro del suo agire la dignità di ogni essere umano e i suoi diritti universali”. Giustizia sociale, è la parola d’ordine; giustizia che oggi, delle leggi retrograde e miopi, molto spesso negano. Si è parlato molto, tante le questioni: dai viaggi attraverso il deserto, all’ “emergenza nord Africa”; dagli accordi italo-libici, alla Bossi-

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Vivere il centro storico con modernità L’ottima posizione e le varietà tipologiche vanno ad incontrare le esigienze di un’ampia fascia di utenti, compresi coloro che intendono investire i propri soldi in un prodotto qualitativamente al top, duraturo e dalla sicura rivalutazione, ma soprattutto che sia in grado di garantire una resa economica immediata.

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Isola Verde-Sottomarina 19 Isola Verde La possibilità di scrivere un occhiello

E’ allarme erosione costiera Gli operatori e i tecnici della Regione in sopralluogo per verificare i danni delle mareggiate di Marta Boscolo

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e mareggiate di fine inverno si sono inghiottite acque perché le operazioni tampone di rinascimento, non solo la spiaggia, ma anche le dune e parte che potrebbero almeno salvare la stagione turistica, della macchia mediterranea a Isola Verde. Siamo siano più solerti possibile, come hanno richiesto i rapdi fronte a un’emergenza ambientale molto grave, che presentanti del Gruppo Turismo Chioggia. Da parte loro potrebbe cambiare l’assetto del nostro territorio. Non i consiglieri regionali dovranno cercare di fare in modo si tratta più solo di difendere gli operatori del turismo, che nella stesura del nuovo bilancio regionale vengano accantonati finanziamenti importanti a sostegno del ma un bene pubblico e condiviso. A fine marzo i consiglieri regionali Lucio Tiozzo e comparto. “Le operazioni tampone – ha ricordato Luciano Carlo Alberto Tesserin insieme all’assessore all’ambiente Silvia Vianello, si sono recati in sopralluogo a Isola Serafini a nome di Gtg – non possono aspettare oltre perché ad aprile le attività balneari Verde per toccare con mano la situazione insieme agli operatori Le mareggiate di fine inizieranno a lavorare. C’è la neinverno si sono cessità di ripristinare la normale fidel turismo. “Abbiamo constatato la inghiottite la spiaggia, sionomia della spiaggia nelle zone di Sottomarina sud e Isola Verde gravità della situazione – spiega le dune e parte della l’assessore Vianello – nel sopral- macchia mediterranea dove la mareggiata è stata più inclemente. Ci auguriamo anche che luogo a Sottomarina di qualche settimana prima, avevamo vagliato la possibilità di un siano reperite le risorse per procedere con gli interventi piano di emergenza per ripristinare l’arenile in vista definitivi, per evitare ogni anno di ripartire da zero”. A breve l’assessore incontrerà i tecnici per organizdell’imminente stagione turistica, ma anche per sollecitare soluzioni definitive. A Isola Verde la scomparsa zare le operazioni di ripascimento, ma soprattutto per delle dune e della vegetazione costituisce un grave capire quale soluzione adottare per proteggere in via definitiva l’arenile. danno ambientale oltre che economico”. Nell’emergenza sarà coinvolto il Magistrato alle

NEWS Appuntamenti

L’OTTAVO RADUNO DEI VENTURIERI

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Venturieri, associazione per la diffusione della marineria velica, organizza, come oramai da 8 edizioni, “Raduno di barche d’epoca e classiche autocostruite Città di Chioggia” che si svolgerà dal 1 al 3 giugno prossimo Nell’occasione saranno esposte splendide imbarcazioni d’epoca, classiche, barche tipiche della laguna alcune recuperate alcune autocostruite. Addetti saranno a disposizione per fornire notizie tecniche e per mostrare le manovre e gli interni. Rievocazioni storiche

IL PALIO DELLA MARCILIANA, LA XXIII EDIZIONE

D Isola Verde. Le mareggiate hanno inghiottito le dune e parte della vegetazione: un grave danno

al prossimo 15 al 17 giugno si terrà il Palio della Marciliana. La manifestazione trae ispirazione dalla storia clugiense del XIV secolo, culminante con la guerra di Chioggia. Ogni anno la terza settimana di giugno Chioggia ricorda quel periodo in una rievocazione storica unica nel suo genere. Chioggia si trasforma in un borgo medioevale con 600 figuranti: il corteo dei nobili, gli spadaccini, i tamburini, i musici, gli antichi mestieri, i balestrieri, le macchine da guerra, i trampolieri, i giochi, i balli, il fuoco. Una manifestazione che fa riecheggiare i tempi della Serenissima Repubblica, quando Chioggia, pari alla sorella Venezia, viveva nel massimo splendore.

Sottomarina cambia faccia

RESTYLING ARCHITETTONICO PER LA LOCALITÀ TURISTICA AFFACCIATA AL MARE

da katia foto Oversea building

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n questi ultimi anni sembra prendere forma e consolidarsi una nuova identità per una città, come Sottomarina, che si sta espandendo dal punto di vista edilizio. Sono molti i turisti italiani e stranieri che ammirano la bellezza di un posto con il litorale tra i più apprezzati del Veneto. Molti sono gli edifici che sorgono per venire incontro ad una domanda sempre più crescente di trovare il proprio habitat per vivere il quotidiano. Al civico 6 di Via Perseo è stato inaugurato l’ “Oversea building”, che segna l’inizio di un nuovo modo di concepire lo spazio abitativo. La holding Ghirardon Group con il suo amministratore delegato Manuel Ghirardon ha scelto di realizzare quest’opera grazie al valido apporto del noto architetto Simone Micheli, che si è contraddistinto nel panorama internazionale per le sue opere. Un team inoltre di professionisti locali ha coordinato le operazioni per la costru-

zione di un’opera di riqualificazione del territorio dalla forte carica innovativa. Costruito in classe energetica e acustica A+, il nuovo edificio coniuga l’energia solare e geotermica grazie all’installazione sulla facciata verticale di pannelli fotovoltaici, il primo esempio sul territorio. Luci a led usate in modo intelligente grazie al mix di colori che si susseguono, la materia trattata in modo diverso per creare un’alternanza di spazi geometrici e il sistema touch screen per la gestione dell’impianto domotico, sono alcuni tra gli accorgimenti utilizzati per venire incontro alle esigenze di acquirenti provenienti, la metà circa, da fuori del territorio clodiense. Molti sono gli esempi in loco che hanno creato occasioni di incontro tra nuove intelligenze: è importante quindi cercare di mettere insieme le diverse professionalità per rendere sempre più bella la città cullata dal mare. Miriam Vianello


20 Frazioni Tombola L’appello del Comitato del quartiere all’amministrazione

Servono interventi urgenti cui dare priorità

I vincoli dettati dal Patto di stabilità impediscono di effettuare i lavori ma i rappresentanti del Comitato segnalano situazioni di disagio dovute ad una serie di questioni irrisolte

di Eugenio Ferrarese

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carsa illuminazione, viabilità approssi- interventi ci sarebbero – ci spiega Alessanmativa e caotica, soprattutto in alcune dro Penzo, presidente del Comitato del ore e alcuni giorni, per esempio il quartiere Tombola – ma il tutto è bloccagiovedì, quando c’è il mercato che occupa to dal cosiddetto “Patto di Stabilità”, così tutto il Corso del Popolo o certi fine setti- come avviene in tutti gli enti locali che mana quando il bel tempo invita la gente devono rigidamente controllare le varie ad andare in spiaggia, strade dissetate, ma- spese. E non riusciamo nemmeno a fissare nutenzione assente… Il quartiere Tombola un incontro con i nuovi amministratori per illustrare almeno quali di Chioggia è stato sarebbero gli interventi recentemente riqualifi- Scarsa illuminazione, più urgenti e necessacato con l’intervento di viabilità caotica, ri”. Nel frattempo le piazzale Poliuto Pen- la questione dei mattonelle sconnesse zo, dopo un lavoro du- parcheggi per i rato anni – decisamen- residenti: fra le priorità si staccano e poi spariscono creando pericolote molto più tempo di quanto inizialmente previsto – una bella se e fastidiose buche. “Il nostro quartiere a e luminosa artistica “galleggiante” come quanto pare non rientra mai tra le priorità qualcuno l’ha definita, ma a quanto pare il del territorio. Eppure tutti, volenti o no, resto della zona sta patendo una situazione passano per le strade della Tombola; non ci decisamente diversa, come è stato più volte sono alternative, soprattutto quando c’è il segnalato dal Comitato del quartiere alle va- mercato del giovedì”. Altra questione irrisolta? I parcheggi rie amministrazioni che si sono succedute in per i residenti. “Il numero dei “permessi a questi ultimi anni. “Dicono che i soldi per effettuare degli pagamento” (euro 10,00) distribuiti – ag-

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La scarsa manutenzione e la viabilità incerta, alcuni degli aspetti problematici segnalati dal Comitato

giunge Penzo – è stato spropositato rispetto agli effettivi residenti e così diventa sempre una piccola “battaglia” riuscire a trovare un parcheggio libero. Forse qualche posto da rendere disponibile ancora ci sarebbe, ma è stata ventilata l’ipotesi che anche questi posti diventino a pagamento orario. Così gli spazi per i residenti si ridurrebbero ancor più

di adesso…”. Un occhio anche alla sicurezza. “L’incrocio tra via Cavour e via Naccari non consente una buona visibilità. Il problema potrebbe essere facilmente risolto collocando uno specchio”. Alquanto approssimativa anche la segnaletica: non guasterebbe qualche cartel-

lo in più per indicare come raggiungere la spiaggia di Sottomarina o, al contrario, la statale Romea. Invece capita abbastanza spesso di trovare turisti con auto e camper lungo la Fondamenta Lombardo che non sanno più che direzione prendere… e talvolta anche mezzi ben più grandi, perfino Tir e autobus turistici.

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Marzo 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

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Servizio Sanitario Nazionale della Regione Veneto AZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14 Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

La prevenzione precoce del melanoma Il melanoma è un tumore della pelle sempre più comune al giorno d’oggi; Ha nel Veneto una incidenza di circa 20 nuovi casi all’anno ogni 100.000 abitanti e colpisce ogni fascia di età, ad iniziare dai 15 anni , per raggiungere un picco intorno ai 45. I fattori di rischio riconosciuti sono molteplici (familiarità, fototipo cutaneo chiaro, presenza di un nevo congenito gigante, stato di immunodeficienza ecc..), tuttavia i due fattori che dovrebbero essere sempre tenuti in considerazione risultano essere l’eccessiva esposizione solare e le ustioni cutanee. Le fasce orarie per l’esposizione solare raccomandate dovrebbero essere rigorosamente rispettate: mai esporsi al sole nell’intervallo di tempo che corre tra le 11.00 a.m. e le 16.00 p.m. e, nei periodi di tempo consentiti, utilizzare sempre creme con fattore di protezione solare consigliati sulla base del fototipo. Una saggia e moderata esposizione al sole porta senza dubbi benefici. La luce del sole, infatti, è il più importante attivatore della vitamina “D” nell’organismo. La carenza di questa vitamina può portare seri problemi alla salute quali l’osteoporosi e l’invecchiamento prematuro. Vale sempre lo slogan: “Il troppo fa sempre male, sia in un senso che nell’altro”. Chioggia è una città di mare, con una numerosa quota di pescatori e di agricoltori, occupazioni che li espongono al principale fattore

di rischio: l’ esposizione prolungata ai raggi solari.

Informa

le Specia le Specia

Ulss 14 ATTIVITÀ DI PREVENZIONE Dal 2009 il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 ha iniziato una raccolta dati, allo scopo di monitorare l’incidenza dei tumori nella popolazione di Chioggia, Cavarzere e Cona. Gli archivi da cui si attingono i dati sono: • le domande ex L. 80/2006 (richiesta di riconoscimento di invalidità civile per patologie neoplastiche) • le domande di invalidità civile con iter normale • i casi non negativi agli screening e successivamente diagnosticati come tumori maligni • le richiesta di esenzione ticket per patologia neoplastica • le diagnosi istologica/citologica di patologia neoplastica maligna • gli elenchi presenti presso la locale Oncologia per casi diagnosticati/operati altrove ma in trattamento chemioterapico locale • gli elenchi presenti presso la locale Ematologia per casi trattati in loco.

età, andamento temporale, sopravvivenza, confronti intra ed extra comunali negli anni, standardizzazioni) e ne diffonde i risultati. I risultati sono stati oggetto di riunioni specifiche negli ultimi anni sia con il gruppo oncologico aziendale che con tutti i Medici dell’A.ULSS. interessati.

Il Registro, gestito dal Dr. Paolo Mancarella, provvede a tutte le analisi statistico-epidemiologiche (incidenza per sesso, tipo, fasce di

La collaborazione con l’Associazione “Progetto Flavia” La collaborazione tra l’Azienda Ulss 14 e l’Associazione di Volontariato “Progetto Flavia” risale a circa un anno fa. L’associazione, nata allo scopo di sensibilizzare la popolazione della città sui rischi legati alla degenerazione patologica dei nei ha attivato una serie di iniziative atte a dare una risposta alle esigenze di una località come Chioggia – Sottomarina che durante il periodo estivo viene affollata da migliaia di turisti. L’Ulss 14 ha patrocinato una serie di iniziative di sensibilizzazione

e diagnosi precoce del melanoma promosse dall’Associazione: interventi formativi e informativi presso scolaresche e rivolti alla popolazione, giornate dedicate alle visite specialistiche dermatologiche, attivazione di ambulatori lungo il litorale nei mesi estivi per dare al turista informazioni e

consigli sulla corretta esposizione solare, ma anche attivando una rete di prevenzione, diagnosi e cura per la presa in carico completa delle persone con lesioni cutanee o anche per l’effettuazione di un primo screening dermatologico. Tutto ciò ha richiesto un approc-

cio al problema condiviso che va dalla prevenzione secondaria, al trattamento terapeutico, in una logica di integrazione di professionisti sia dell’Ospedale che del Territorio (medici di famiglia, dermatologi, chirurghi ospedalieri e del territorio) incentrata sul cittadino.

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it


Marzo 2012

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

ACCORDO DI PROGRAMMA TRA ULSS 14 E “PROGETTO FLAVIA

A sinistra la firma dell’accordo, sopra un momento dell’incontro del 16 marzo

Il progetto ha lo scopo di attivare un ambulatorio dermatologico di prevenzione (visite di 1° livello) del melanoma. Il progetto vede tra gli attori protagonisti l’Associazione “Progetto Flavia”, le Associazioni di categoria (pesca, agricoltura, operatori turistici), lo IOV (specialista dermatologo) e l’Azienda Ulss 14. L’Associazione Flavia mette a disposizione un dermatoscopio computerizzato e remunera con i fondi propri il dermatologo. Lo IOV (Istituto Oncologico Veneto) mette a disposizione uno specialista in dermatologia che effettua le visite di 1° livello il sabato mattina. L’ambulatorio sarà attivo il sabato mattina dal mese di aprile 2012. In tale occasione si è ufficializzata la donazione da parte dell’Associazione di un dermatoscopio di ultima generazione per la migliore diagnostica, dotato di un duplice corredo fotografico rispettivamente per la documentazione e per la mappatura dei nei e di un software atto a redigere la cartella clinica informatizzata completa di eventuale documentazione fotografica A chi è rivolto il progetto di prevenzione? Le tre categorie che costituiscono il target cui è rivolto il progetto (pescatori, agricoltori e bagnini professionisti), sono sovrapponibili quanto a rischio di esposizione; forse gli operatori balneari si espongono meno settimane all’anno degli altri, ma sicuramente si espongono con maggiore intensità. Recenti studi affermano che i maschi di

età superiore ai 50 anni costituiscono la categoria a maggior rischio, dal momento che a questa età il melanoma incide di più rispetto alle età precedenti. Inoltre più l’età avanza, meno il soggetto si esamina e meno è sensibile alle informazioni; Oltre all’età ed all’esposizione solare, i fattori di rischio di cui tener conto sono la familiarità per melanoma,un pregresso melanoma, il fototipo (occhi e capelli chiari, tendenza alla scottatura in età infantile) e il numero di nevi. Per selezionare i soggetti è opportuno quindi partire dall’età: - i pensionati delle categorie - target; - i lavoratori a partire da 50 anni. Al fine di dare una priorità nel gruppo da esaminare, sarà effettuata una selezione con l’ausilio di un breve questionario di autovalutazione del soggetto composto di semplici domande quali: a) ha già avuto un melanoma o un tumore della pelle? b) nella sua famiglia (genitori, fratelli, figli, cugini), ci sono stati casi di melanoma? c) colore degli occhi, colore dei capelli a 20 anni, da bambino si è scottato al sole (arrossamento, bruciore, vesciche e perdita della pelle)? Le domande servono per dare un punteggio di maggior rischio nella stessa fascia di età. La selezione è importante, infatti, per cominciare con i soggetti che presentano un rischio maggiore per poi man mano coinvolgere la categoria per intero. Nei più giovani infatti il rischio di

malattia è minore. Il coinvolgimento delle associazioni di categoria Grazie al coinvolgimento delle Associazioni di categoria (Ascot, Gebis, Cisa, Upa, Cia, Ortomercato) che hanno accolto favorevolmente il progetto facendosi carico di sensibilizzare al problema i loro associati, venerdì 16 marzo u.s. si è svolta al Kursaal di Sottomarina una riunione con gli operatori i ed i rappresentanti delle categorie interessate al progetto (circa 90 persone). Il Progetto è stato illustrato dal presidente dell’Associazione, dr. Marino Ioseffini e dal Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dr. Massimo Boscolo Nata; successivamente la Dermatologa dello IOV che effettuerà le visite specialistiche, dr.ssa Cristiana Albertin, ha spiegato i fattori di rischio delle patologie cutanee. Nell’occasione si è proceduto alla distribuzione e raccolta dei questionari di autovalutazione che sono già stati valutati e stratificati in base al rischio.

PER INFORMAZIONI L’ambulatorio dermatologico di primo livello, gestito da Dermatologi IOV inizierà nella seconda quindicina di aprile. Gli interessati saranno contattati telefonicamente ai numeri già forniti con il questionario di autovalutazione, durante la telefonata sarà comunicata la data e l’ora della visita; questa sarà l’unica modalità di arruolamento all’indagine.

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24 Cultura locale Araldica Un linguaggio complesso e suggestivo

Aldrighetti “firma” lo stemma del nuovo Patriarca

A due mesi dalla scomparsa

UN RICORDO DI DORETTA BARON

Monsignor Moraglia ha chiesto la collaborazione del noto araldista choggiotto per la blasonatura e l’esegesi dello stemma di Giovanna Bellemo

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uovo incarico per il commendator Giorgio Aldrighetti, noto araldista e autore di molte opere di araldica. Il nuovo patriarca Monsignor Francesco Moraglia ha chiesto la preziosa collaborazione dello studioso chioggiotto per la blasonatura e l’esegesi dello stemma con il quale ha preso possesso della cattedra patriarcale di Venezia, nella basilica di San Marco, la scorsa domenica 25 Marzo. Aldrighetti per la realizzazione del nuovo impegnativo lavoro ha collaborato con Enzo Parrino di Monterotondo (Roma) che ha dato vita ai disegni araldici a colori e in bianco e nero. Un lavoro certosino, curato e impegnativo in cui ciascun segno grafico e ciascuna parola richiama un significato preciso nel complesso e affascinante linguaggio araldico. “Tra gli ornamenti esteriori dello scudo notiamo la Lo stemma di Monsignor Francesco Moraglia croce astile patriarcale d’oro e gemmata, con il cappello, pietre vive della Chiesa. La muraglia, inoltre, richiama il cordoni e nappe di verde a cinque ordini, copricapo aral- cognome del patriarca e di conseguenza per la scienza dico tipico dei patriarchi di rito latino araldica è uno stemma parlante”. – spiega il commendator Aldrighetti Un lavoro certosino Significativo il motto latino, -. Compare anche il pallio, che è e curato, ciascun “Cum Maria Matre Iesu”, preso dal l’insegna liturgica d’onore e di giu- segno grafico versetto 14 del primo capitolo degli risdizione indossata dal Papa e dagli richiama un significato Atti degli Apostoli, dove si scrive Arcivescovi Metropoliti. Nello scudo preciso che: “tutti questi erano assidui e osserviamo invece la muraglia che concordi nella preghiera con alcune simboleggia l’animo forte che resiste ai pericoli, mentre donne e Maria, la madre di Gesù, e con i fratelli di lui”. i mattoni che la compongono evocano il riferimento alle Aldrighetti precisa che la porta, in oro, è simbolo

di Cristo, mentre i merli alla guelfa sono simbolo della Chiesa. Il mare araldicamente rappresenta la generosità e la Grazia divina, mentre l’ancora è simbolo di costanza e di fermezza e nella forma evidenziata nello stemma richiama anche la P di Pietro, principe degli apostoli. “La stella, dal canto suo, rappresenta le otto beatitudini evangeliche: inoltre il numero otto, secondo la mentalità dei Padri della Chiesa, rappresenta sia la cifra del mondo risorto sia della vita eterna. La stella è allo stesso tempo simbolo di Maria – continua l’esperto nazionale di araldica - Infatti, con l’invocazione Ave, maris stella, Ti saluto, stella del mare, l’inno della Chiesa esalta la Madre di Dio, che sta al fianco dell’uomo, indicandogli la via. Dato che nella sua esistenza storica essa precede il sole Cristo, come l’aurora precede la luce del sole, così Maria diviene la stella del mattino. Nel terzo superiore dello scudo figura, invece, il “capo patriarcale di Venezia” con il leone di san Marco al naturale su campo d’argento, insegna araldica questa che spetta solo al patriarca che è, tra l’altro, metropolita della provincia ecclesiastica veneta”. Il commendator Giorgio Aldrighetti da una vita cura l’ideazione di stemmi ecclesiastici e civici. Tra quest’ultimi ricordiamo le insegne araldiche ufficiali della Provincia e del Comune di Venezia, con le miniature disegnate dell’altro chioggiotto Sandro Nordio.

NEWS Serata conviviale di amicizia e scambio culturale

L’ASSOCIAZIONE ILACA STRINGE I LEGAMI CON CHIOGGIA

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ella iniziativa organizzata dal circolo Ignazio Silone e dal suo direttore artistico Giancarlo Fuolega abile a riunire, in una bella domenica di marzo, tantissime personalità del mondo culturale e amministrativo della nostra città. Occasione è stata l’ inaugurazione del ristorante “Brigantino“ di Cavanella D’Adige con taglio del nastro augurale da parte del sindaco Giuseppe Casson e della signora Susy Marra dell’associazione italo-americana “Ilica“. La signora Susy Fittipaldi Marra, in Italia assieme al marito Vincenzo presidente dell’associazione, è letteralmente innamorata della nostra città tanto che, in una recente intervista, alla domanda qual è la città più bella del mondo ...senza esitazione ha risposto: “Chioggia!”

L’ associazione Illica insegna l’italiano ai nostri connazionali da anni residenti in America e questo particolare non è sfuggito a uno degli “ambasciatori“ della nostra città, Luciano Boscolo Cucco, che con riconoscenza ha stretto una sincera amicizia con i coniugi Marra. All’ inaugurazione presente anche il consigliere regionale Lucio Tiozzo, l’assessore provinciale Lucio Gianni, il vicesindaco Maurizio Salvagno e i consiglieri comunali Alessandro Boscolo e Domenico Zanni; compito della conduzione affidato al consigliere Marco Lanza. A fianco della vice presidente del Circolo “I. Silone“ Elena Zampieri, il volto noto della presidente dell’associazione “Progetto Donna Oggi“ Mara Bertini. Come consuetudine le iniziative del circolo vogliono favorire gli inter-

Il sindaco e la presidente Marra per il taglio del nastro

scambi culturali, la preservazione delle tradizioni letterarie e la diffusione. Quale alchimia migliore se non quella di sostenere le associazioni d’oltre oceano che incoraggiano i giovani di origine Italiana a conservare la propria identità? La signora Marra ha ricordato le iniziative di collaborazione con l’Università di Siena ma ha manifestato il suo ringraziamento migliore alla comunità clodiense per l’accoglienza affettuosa da sempre dimostrata. Bella la stretta di mano, forte e vigorosa, tra il presidente Vincenzo Marra e Luciano Boscolo Cucco a sancire sempre in maniera più solida l’ amicizia tra Chioggia e New Jork. M.L.

La cerimonia di commmorazione di Doretta Baron l ricordo di Doretta Baron è ancora vivo nella memoria cittadina e di quanti l’hanno amata come persona e apprezzata come studiosa. A metà marzo, nell’aula magna di palazzo Grassi, familiari, amici ed ex colleghi si sono riuniti per ricordarla a due mesi dalla scomparsa, avvenuta lo scorso 29 gennaio. Doretta Baron aveva 76 anni ed era stata a lungo insegnante di italiano e latino al liceo scientifico Veronese e per qualche anno anche preside di una scuola media. Ha partecipato attivamente ai fermenti sociali e culturali della città dal Sessantotto in poi, sostenendo le idee del rinnovamento, la libertà e la giustizia sociale. In quegli anni era molto presente nella vita pubblica: viveva nelle piazze, nei luoghi della politica, come ha ricordato l’amica Anna Pambianchi. Era stata anche cofondatrice nel 1972 del centro di salute per la donna a Borgo San Giovanni, attivo fino ai primi anni Ottanta e nel 1978, insieme ad altre femministe, riuscì a far aprire il consultorio a palazzo Grassi. “Una donna generosa e colta, capace di capire il mondo. Era attenta alle problematiche sociali, sempre dalla parte della giustizia”, ha commentato l’assessore alle pari opportunità, Silvia Vianello. “Una donna esemplare - ricorda l’amica Carla Neri - il cui contributo intellettuale e umano ha arricchito la vita della nostra città. Una donna capace di dire parole sagge e illuminanti”. Era molto conosciuta e stimata in città anche se da qualche anno conduceva una vita piuttosto ritirata. La Baron conduceva le sue ricerche con grande rigore critico. Dalla fine degli anni Ottanta prese a frequentare l’archivio storico a palazzo Grassi e, appassionandosi agli antichi documenti medievali, frequentò la scuola di archivistica, paleografia e diplomatica presso l’Archivio di Stato di Venezia. “Aveva un’intelligenza sempre giovane” hanno ricordato gli ex studenti, come Maria Elisa Boscolo e Piergiorgio Bighin, che hanno imparato a conoscere scrittori come Pavese e Basaglia proprio grazie ai suoi stimoli. Nel corso della commemorazione la stima e la riconoscenza degli allievi è stata espressa con parole, Ma.Bo. talvolta commosse, di grande affetto.

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Cultura locale 25 Chioggia città accogliente Il 19 aprile serata di riflessione

Sensibilizzare alla questione israelo-palestinese

CAVARZERE Ad aprile la scrittura è giovane

Una serata di confronto e dibattito con alcune associazioni e realtà che operano per la pace fra i popoli. A metà luglio un gruppo di bambini palestinesi sarà ospite a Chioggia di Francesca De Luca

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estiamo umani. Era questa, la richiesta disperata di un uomo che non ebbe paura di rischiare, che non temeva la crudeltà del mondo. Era giovane, ed è morto per perseguire i propri ideali, per difendere la convinzione che la guerra non è mai giusta e non esistono vittime di serie A e di serie B. Si chiama Vittorio Arrigoni. La giornata del 19 aprile, che si inserisce nel percorso “Chioggia città accogliente” si propone di fungere, oltre che da momento di approfondimento e riflessione, anche di memoria. Diverse associazioni (Il mappamondo, Libera, Caritas, Masci, Slow food, Salesiani, Al quds e Pax Christi) in collaborazione con l’amministrazione comunale, hanno iniziato questo percorso di sensibilizzazione in merito alla questione Israelo-palestinese diversi mesi fa e l’appuntamento più importante sarà quello di metà luglio, quando un gruppo di bambini palestinesi sarà ospite nella nostra città. Un cammino che inizia da lontano e che parla di immigrazione, cittadini di ieri e di oggi, ad ampio spettro (parte del progetto è stata anche la raccolta di firme per la campagna “l’Italia sono anch’io”). La serata inizierà con l’intervento di Bassima Awad,

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Attentati in Palestina, nei territori occupati la vita continua ad essere difficile (già ospite a Chioggia, lo scorso autunno) rappresentante dell’associazione Al Quds (istituto di cultura italo-palestinese) di Padova, che presenterà il progetto Artas; continuerà poi con Don Nandino Capovilla, coordinatore nazionale di Pax Christi (movimento cattolico internazionale per la pace) che, dopo aver ricordato la figura di Arrigoni, presenterà due brevi video da lui girati recentemente a Gaza.

Il progetto Artas merita di essere conosciuto e diffuso. Si tratta di un campo estivo-formativo per un gruppo di circa cinquanta bambini del villaggio di Artas, una piccola realtà situata nei pressi di Betlemme che, dopo l’occupazione israeliana, ha dovuto fare i conti con le difficoltà del vivere quotidiano. Il campus, attivo già lo scorso anno, è stato rivolto ai bambini dagli 8 ai 14 anni. I limiti si sono rivelati molto sfrangiati in quanto sono stati accettati anche bambini di 6 e 7 anni. I partner del progetto sono 4: Al Quds, l’associazione Artas Folklore Center, il liceo “Giorgione” di Castelfranco Veneto e Perilmondo onlus. Tutti noi ricordiamo le bombe e gli attentati in Palestina di qualche anno fa. Tanto clamore per diverse settimane poi, all’improvviso, più nulla. Ma nei territori occupati la vita continua ad esser difficile ed anche molti intellettuali israeliani denunciano ancora, urlando al vento, le vergognose condizioni di “prigionia a cielo aperto” in cui un intero popolo è costretto.

La locandina della manifestazione

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roseguono gli appuntamenti con la scrittura “giovane” presso la sala convegni di palazzo Danielato organizzati dall’Università popolare in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Cavarzere. Giovedì 19 aprile sarà proposto il volume di Laura Moretto dal titolo “Lago D’argento”. Presenta Nicla Sguotti. Il 26 aprile invece Fanny Quagliato presenterà l’autore Paolo Malaguti e il suo “Sillabario Veneto-Viaggio sentimentale tra le parole venete”. Si tratta di giovani aspiranti scrittori al debutto con le loro opere prime ma che hanno dimostrato già di avere grande talento. Gli incontri con l’autore hanno inizio alle ore 16. Saranno presenti l’assessore comunale alla Cultura Fabrizio Zulian, e per la Bilblioteca comunale Fanny Quagliato.


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SPORT in PRIMO PIANO

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Tra presente e passato I ricordi con un po’ di nostalgia

La magia e la passione del calcio Due dei più importanti tornei cittadini di un tempo, quello dei Salesiani e quello delle realtà comunali, sapevano infiammare la calcistica Chioggia di Marco Lanza

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egli anni ‘ 70 i più forti erano i Vigili Urbani capitanati da Ezio Bacci che spesso e volentieri dovevano sudare però le proverbiali 7 camicie per battere i Portuali, gli operatori della Nettezza Urbana o i professori che avevano anch’essi delle squadre di tutto rispetto. All’oratorio Salesiano invece dettavano legge i fratelli Bellemo in un periodo di grande fervore calcistico nel quale dire “Milan club“ significava non solo realtà che organizza le trasferte al seguito di Rivera e compagni, ma pure compagine formata dai vari Saterri, Ardizzon, Tiozzo, Rudy Baldin e Penzo “Badoglio“ duellare per il ruolo di outsider con i sognatori della “Ncim“ della Vianelli e Marega band o con gli emergenti della Gosped e della Stella

Polare. In poche righe abbiamo descritto due dei più importanti tornei, due delle più importanti manifestazioni, che impegnavano i calciatori della nostra città; il torneo delle realtà comunali si svolgeva regolarmente ad 11 ed i Vigili avevano veramente una “Nazionale“ senza dover ricorrere alle assunzioni pro calcio come fece qualche anno dopo l’Actv: Bacci, Pippi Ardizzon, Santo Gallimberti, Danilo Bellemo, Zambon erano veramente dei giocatori che sapevano fare la differenza. Sapevano richiamare anche il grande pubblico perchè le finali giocate al “Ballarin“ ed in notturna erano anche motivo di vanto per la calcistica città. Regolarmente in notturna si giocavano le partite del torneo più sentito della

città: il torneo dei Salesiani. Chiamarlo canicolare probabilmente era un insulto perchè tutti gli elementi calzavano per renderlo il top. Giocato con la formula a 7 giocatori, sul campo di sabbia e terra non ancora reso di erba sintetica, nel campo dove diede i primi calci anche Aldo Ballarin, si giocavano le battaglie più combattute. Negli anni in cui avere un pallone di cuoio vero era un lusso, il motore del divertimento dei giovani, Don Nicola, sapeva preparare l’atmosfera nella giusta maniera: campo regolarmente segnato, reti alle porte, tutti i fari accesi (cosa che non succedeva mai se non nelle grandi occasioni), addirittura annuncio all’altoparlante dell’inizio gara con arrivo dello sgargiante pallone sapientemente pitturato di bianco e nero...

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Torneo Dolfina 1971-72 Portuali: Zennaro, Veronese, Bociara, Bullo, Boscolo, Ferrari, Bellemo F., Nordio, Cavallarin, Bellemo D., Costantini, Bonaldo candido ad inizio gara ma a termine partita già visibile il grigio della sua anzianità! Stop. Quanti di voi si sono rivisti e riconosciuti in queste situazioni? E quanto bello era? Quanti al pomeriggio giocavano le interminabili partite del “Chi perde va fuora“ con il sistema del 3 a 0 - 5 a 1 aspettando la sera come nel ritornello della canzone delle Orme? Non solo ragazzi, ma anche adulti in un mix sapientemente e coraggiosamente orchestrato per allontanarli dal pericolo dell’ ozio e del bar. Domanda: potrebbe essere possibile ora, con la forza del calcio e con l’illuminazione di qualche buona idea, far ritornare l’atmosfera

di quegli anni e debellare la solitudine di un gioco monotono davanti ad una macchinetta “mangiasoldi “? Risposta: Se non si comincia non lo sapremo mai! Certo un tempo era bello...ma ora è tutto più difficile, tutto è diverso non si può fare! Odo però in lontananza la voce di Vasco cantare “Basta poco“ per far tornare tutto come un tempo e far rivivere quella magia del calcio e delle idee ai nostri giovani; è stato istituito anche un saggio in onore di Gianni Voltolina che ora gioca in cielo ed un tempo giocava con la “Ncim “ dove le iniziali stanno a significare: Noi cambieremo il Mondo...

Vela. Regate di Venezia dal 12 al 20 maggio

ZENNARO SI PREPARA ALLA AMERICA’S CUP WORLD SERIES

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er Enrico Zennaro (in foto) sempre più vicino l’ingaggio per le regate di America’s Cup World Series Venezia. In un anno sportivo impegnativo, entusiasmante e ricco di emozioni, per il velista chioggiotto è quasi confermata la partecipazione alle regate di America’s Cup World Series che si terranno a Venezia dal 12 al 20 maggio prossimi con il team neozelandese denominato “Emirates Team New Zealand”, come esperto locale. “Ho navigato in occasione del Campionato mondiale classe Melges 32 nel 2009 in Sardegna ed in occasione del Campionato mondiale Farr 40 a Santo Domingo nel 2010 in barca assieme con Ray Davies, tattico di Emirates Team New Zealand ed oltre che reciproca stima professionale ne è nata anche una splendida amicizia. E’ per questo che appena Ray Davies ha saputo che una tappa della America’s Cup World Series si sarebbe svolta a Venezia, mi ha contattato - racconta Enrico Zennaro -. Per il team neozelandese non sarà facile ambientarsi all’interno della laguna veneta, campo di regata sicuramente affascinante e spettacolare ma di difficile interpretazione. Purtroppo le date dell’America’s Cup World Series di Venezia si sovrappongono ad altri importanti impegni sportivi presi in precedenza per cui la mia scelta se accettare o meno questa allettante proposta non sarà facile”.

Gli impegni del 2012 per Zennaro, che terrà alta la bandiera dei colori del Circolo Nautico Chioggia, saranno molteplici. La priorità sarà data alla classe Melges 24, per la quale oltre a partecipare al rinomato circuito italiano denominato Volvo Cup, parteciperà anche al Campionato Mondiale di specialità di Torbole sul Lago di Garda dal 26 luglio al 4 agosto.Enrico si alternerà al timone del Grand Soleil 42 Race Cronos e al timone del Grand Soleil 42 race Bohemia Express nelle regate Orc e parteciperà, con obiettivi ambiziosi, al Campionato Italiano di Riva di Traiano, al Campionato Europeo di Punta Ala ed al campionato Mondiale di Helsinky dal 5 all’11 agosto. Ad inseguire il primo posto a bordo ci saranno inoltre il tattico Tommaso Chieffi, il randista Paolo Semeraro, il tailer Lorenzo Mazza ed il navigatore Giuseppe Montella Enrico aprirà e chiuderà la stagione nella sua terra d’origine. In veste non solo di regalante, ma anche di organizzatore sarà tra i protagonisti del Palio del Litorali a Chioggia dal 4 al 6 maggio e non mancherà dal 26 al 28 ottobre all’appuntamento con le regate di Ottobre Blu. Giovanna Bellemo


Sport 27 Danza sportiva La competizione interregionale Salsamerika Open

Balli caraibici, un trionfo per le coppie di Chioggia e Piove I ballerini della scuola Rosso Latino trionfano alla manifestazione che si è svolta a Villaganzerla, preparatoria ai campionati italiani di Melania Ruggini

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a scuola Rosso Latino di Chioggia ha trionfato nella sesta edizione di Salsamerika Open, la competizione interregionale di danze caraibiche svoltasi a Villaganzerla (Vicenza) domenica 25 marzo, preparatoria ai campionati italiani. La manifestazione, aperta a tutti gli amatori non professionisti amanti dei balli caraibici, ha visto la partecipazione di 150 coppie totali, provenienti da tutte le scuole del Veneto, richiamando oltre le 2000 persone, rivelandosi uno dei maggiori eventi salseri. In pratica, il torneo era rivolto a coppie competitori di un certo livello, che avessero ad esempio partecipato già a campionati Italiani o Coppa Italia e che desiderassero confrontarsi, mettendo in atto la loro pluriennale esperienza. E la scuola Rosso latino ha davvero primeggiato anche in questo torneo di danze caraibiche. Della Rosso Latino hanno partecipato ben 6 coppie, 4 di Chioggia e due di Piove di Sacco: Andrea Boscolo e Sabrina Lasacco, Matteo Sacconi e Alessandra Ros, Paolo Ballarin e Marella Vittorina, Nicola Boscolo e Valentina Ravegnani, Michele Tandin e Monica Zanella, Fabio Zennaro e Marika Fiammetta, che su 30 coppie si sono posizionati 15esimi. Nella categoria C senior hanno infatti gareggiato Paolo Ballarin e Marella Vittorina; nella Categoria

Le coppie di Chioggia e Piove di Sacco che hanno partecipato alla competizione interregionale di danze caraibiche Salsamerika Open C Adulti si sono sfidati Matteo Sacconi e Alessandra Ros . Inoltre tra i partecipanti della scuola di Chioggia c’era un giovanissimo cavaliere con due dame: Nicola Boscolo di 16 anni che ha vinto in entrambe le gare, sia in salsa cubana che baciata, accompagnato da Valentina Ravegnani (categoria 15-20), mentre nella classe C adulti ha primeggiato con Giorgia Boscolo vincendo la salsa cubana Ottima inoltre la partecipazione delle coppie Marella e Ballarin, aggiudicatesi il secondo posto in emtrambe la specialità, salsa e baciata, mentre il maestro Andrea

Boscolo è arrivato quarto in salsa cubana specialità zumba. “Sono molto orgoglioso – ha dichiarato Boscolo, che vanta anche il certificato di istruttore Zin Zumba Instructor Network - in quanto siamo partiti quasi per scherzo, con tre prove totali alle spalle. Nel torneo non abbiamo portato nessuna coreografia, in quanto per me è importante ascolare la musica e ballare in base alle proprie capacità. I ragazzi chi hanno davvero stupiti; sapevamo che erano bravi, ma non così bravi!” Progetti per il futuro? Il maestro prosegue ricordan-

SOTTOMARINA

Il prossimo importante appuntamento è per il 27 maggio a Rimini con i Campionati italiani do che il 27 maggio la scuola Rosso Latino sarà a Rimini per i campionati italiani dove parteciperanno 4 coppie di Chioggia, la più piccola delle quali ha 16 anni. “Si tratta di un passaggio di categoria ancora più professionale per cui desideriamo fare dei buoni risultati soprattutto per coronare questo 2012. Poi toccherà alla gara regionale con F.i.d.s e per chiudere l’anno l’ultima sfida sarà quella più ambita, ossia il campionato italiano. Insomma, è un anno ricco di soddisfazioni. Ringrazio in particolare mia moglie, Annamaria Russo, con la quale di solito ballo, ma che ora ha dovuto interrompere le gara essendo in dolce attesa. Ringrazio infine l’assesore allo sport Narciso Girotto e la dottoressa Daniela Ballarin che ci hanno dato l’oppurtunità di effettuare gli allenamenti presso l’arena fitness di Sottomarina, dove da settembre inizieremo anche i corsi per bambini di salsa e zumba”.

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PROVINCIA

VIAGGIO IN

VENEZIA

Economia e finanza I dati di Cofidi Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofidi Venezia, Mauro Vignandel

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

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l credito dalle banche alle imprese veneziane in difficoltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di imprenditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi. Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare). I dati emersi da una analisi di Cofidi Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rappresentare la loro fine. Cofidi Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore generale Mauro Vignandel. “Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

La proposta di Bortolussi (Cgia) anno durissimo per le piccole e medie im- Rispetto al 2010 si registrano variazioni prese di tutta la provincia. La lieve crescita positive nelle richieste di prestiti per invenei fondamentali nel primo trimestre ha la- stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 sciato il posto a numerose problematiche: milioni di euro del 2010), a indicare un una nuova stretta creditizia si è aggiunta tentativo di nuova apertura delle aziende al periodo di “crescita zero” per l’occupa- sui mercati. Ma i problemi restano tutti. “E’ un segnale positivo - conclude il zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche direttore di Cofidi - non supportato però dalla dinamica degli di ristrutturazione delle affidamenti: rispetto imprese. Una situazio- Cofidi Veneziano ne pesante, aggravata sottolinea un incremento al 2010, infatti in provincia di Venezia, dal crollo dei fatturati nell’operatività: gli affidamenti a bree dal conseguente ab- da191milioni nel 2010 ve termine segnano bassamento del rating, a oltre 205 milioni una forbice ancora più cosa che ha impedito alle imprese di ottenere finanziamenti da ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% parte delle banche”. Vignandel sottolinea un incremento contro 30,94%) sintomo del perdurare nell’operatività di Cofidi Veneziano. E’ dell’incertezza nelle politiche aziendali”. passato dai 191.103.000 del 2010 ai Cresce l’importo medio deliberato da Co205.007.366 milioni dell’anno appena fidi Veneziano alle imprese, passato dai trascorso (+7,28% di volumi). Credito 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 ottenuto e destinato prevalentemente a del 2011. operazioni di ristrutturazione del debito.

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

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fronte della drammatica situazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori a corto di liquidità - dice Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di credito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifiuto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vittime dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per combattere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond iniziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, potrebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifiuto per qualche migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo intervento deve essere messo in campo il prima possibile”. A.A.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI” lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanistiche che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefissato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi abnormi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema imprenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli

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ggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accordo. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “strozzata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mondo del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro dipendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta finale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

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Spazi aperti 29 3 Il caso Il Palazzo della Luce

Pierre Cardin sceglie Marghera Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Il Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

di Ornella Jovane

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arà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italiane, trevigiane per la precisione, a regalare un futuro “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin come il nuovo Lorenzo il Magnifico, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto? Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trionfale, imponente e avveniristico monumento architettonico, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla programmazione in deroga alle procedure urbanistiche ordinarie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, alberghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi. Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre. Di fatto la realizzazione dell’edificio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggistica dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realizzazione della torre e la dismissione degli attuali edifici in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifica dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclopedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico. Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, lo definisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di innovazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”. “Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione. Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizzazione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualificazione. Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico. “Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Magnifico - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare circa 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonificare e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fior fiore delle firme internazionali. Alla fine il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”. “Confermo la mia grande soddisfazione” ha commentato la presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “rinascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà significare - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonificare l’area e di offrire occupazione qualificata”. La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto. In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi contenuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

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30 Mondo scuola

Scuola 5

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila di Alessandro Abbadir

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e scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio- oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a nello specifico e spiega in che modo saranno suddivisi gli marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. interventi. “Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno Gli interventi in programma si faranno durante tutto il 2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagunare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 estate, quando cioè le scuole sono chiuse. A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro; a Chioggia e Cavarzere 195.000 della Provincia Giacomo Gasparotto. euro. I lavori saranno affidati a diversi “Il nostro patrimonio edilizio - spie- Gli interventi operatori economici procedendo per ga - è costituito da oltre un centinaio di sono per lo più interventi che riuniscano sia la manuedifici distribuiti su tutto il territorio, da programmati tenzione ordinaria e straordinaria per Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di durante la pausa gli edifici scolastici, sia l’uso patrimoun patrimonio immobiliare di carattere estiva niale per gli altri edifici. Nello specifistorico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifici co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni scuole, impianti sportivi, uffici, caserme ed altri pubblici delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione servizi. Tutti gli edifici richiedono sia interventi di manuten- straordinaria si prevedono interventi specifici come l’adeguazione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella casergarantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto per lo specifico utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

FOTOGRAFIA

Il concorso sulla sicurezza stradale

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utto pronto per la seconda edizione del concorso fotografico, e grafico, rivolto agli studenti delle classi quarte e quinte delle scuole superiori della provincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale. Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellulari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provincia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafica o fotografica su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita. A.A.

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6 Personaggio

Personaggio 33

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy di Nicla Sguotti

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uella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che nasce praticamente insieme a lei, oggi a 26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento. Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Congresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale. Ha ottenuto poi il diploma di insegnante di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan. Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo. Da anni collabora con le scuole elementari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi specifici per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina. Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluricampionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione internazionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’anno i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha assegnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro. Cosa significa per te questo riconoscimento? “Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero significativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifici, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motivazione per continuare a studiare e impegnarmi

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti nella danza”. Tu hai molte allieve e sei spesso chiamata a esibirti, qual è il segreto del successo della danza orientale? “Oltre a essere una specialità raffinata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmente in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benessere all’intero organismo. È però necessario affidarsi a insegnanti competenti che abbiano

Laura Andreotti durante una sua esibizione

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”. Quali sono i tuoi progetti per il futuro? “Sicuramente continuerò a perfezionarmi e a beneficiare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul quale però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

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34 Cultura provinciale

Cultura provinciale 7

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano di Ornella Jovane

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a poesia come linguaggio universale, nizzati e programmati all’interno del centro profondo, sostanziale nella sua capaci- storico della città di Caorle: nelle sue calli, tà di cogliere l’essenza e, per questo, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo spirituale, assoluto. In tempi di maggiori difficoltà e di crisi santuario della Madonna dell’Angelo, ma le coscienze avvertono più marcata l’esigen- anche su motonavi cariche di poeti e poesie za di ritemprarsi guardando oltre l’effimero. da cui diffondere versi lungo le spiagge delLa prospettiva si fa più ampia, nell’ambi- la laguna cara ad Hemingway. Il linguaggio universale della poesia zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffiora nell’animo quando cerca un troverà la sua espressione in una varietà di senso più alto, duraturo e motivante della lingue - italiano, tedesco, ungherese, sloveno e croato - e dialetti, vita e dell’esistere. E di poesia ne Il meeting fa incontrare, quelli che si parlano zampillerà tanta, come tra loro e col pubblico, nei sei stati nazionali sottili getti d’acqua, i poeti di quel territorio e nelle regioni che appartengono alla Coper ogni dove - in stra- definito Alpe-Adria, da, per mare, in chie- un tempo Mittleuropa munità di Alpe-Adria. L’ospite d’onore sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da della kermesse 2012 sarà il vicentino Ferfruitore, indifferentemente, nel corso della nando Bandini, “un poeta eccezionale tra tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 pacatezza e meditazione” lo definì Zanzotgiugno prossimi. to che gli fu molto amico. Bandini ha pubE’ la quinta edizione di Flussidiversi, il blicato poesie in italiano, vicentino e latino. meeting annuale che fa incontrare, tra loro E per i suoi versi in latino ha ottenuto impore con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri- tanti riconoscimenti al Certamen poeticum torio che oggi viene definito Alpe-Adria e che Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen storicamente si richiama alla Mittleuropa. Vaticanum della Fondazione Latinitatis. Poche settimane fa è stato insignito Sarà un susseguirsi di incontri, readings, seminari, eventi, laboratori per bambini orga- anche di quel premio che per il suo prestigio

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

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illiam Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo mistero, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua comprensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon. Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei maggiori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con Assicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pubblico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pittori. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia. La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più significativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Università di Cambridge. Le tele di Congdon saranno esposte nelle sale del piano nobile, affiancate da gigantografie, da bacheche con lettere e schizzi. Info 0412346947 - congdoninvenice@unive.it

viene definito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale. Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccogliendo il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti. Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings ufficiali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della caratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza. In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra fotografica, che rimarrà aperta al pubblico fino al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal fotografo e amico Graziano Arici. Flussidiversi continua la sua collaborazione con la Mostra internazionale dell’Infanzia di Sarmede che ha prodotto anche

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini per questa edizione la mostra “Segnidi- la signoria del tempo viene accolta, amata, versi” e i laboratori per i bambini dove si giusto perché riusciamo ad andare oltre il insegna a disegnare la poesia. tempo che l’amore per la vita riasssume in E’ previsto inoltre un intervento di Davi- una dimensione di compiaciuta, riscoperta de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”. sacralità”. Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori“Non si tratta di una ribalta estempoginale festival con la cerimonia, il pomerig- ranea ed autoreferenziale - conclude il segio di domenica 3 giugno, di incisione sulla gretario alla Cultura per la Regione Veneto scogliera del lungomare di Caorle di alcuni Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengosuoi versi, come hanno già fatto i poeti che no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; flussidiversi vuole lo hanno preceduto nelle edizioni passate. essere un momento di Il meeting annuale incontro per costruire di poesia Flussidiversi Ospite d’onore della è promosso dalla Co- quinta edizione il poeta qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole munità di Lavoro Alpe Fernando Bandini, e i bambini delle città, Adria, dalla Regione dedicata una mostra Veneto e dal Comune fotografica a Zanzotto con progetti didattici mirati e laboratori ad di Caorle, con il sostehoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di gno del gruppo Euromobil. “Flussidiversi - spiga il curatore scienti- officina degli editori di poesia che potranno fico dell’evento Antonio Cassuti - indica il incontrarsi tra di loro e incontrare il pubblidivenire dinamico, ma sereno al tempo stes- co; ci saranno letture che potranno poi contiso. Suggerisce il modificarsi della realtà e la nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di centralità del movimento della parola. Porta altri poeti; e momenti di studio e momenti il lettore a mettere in moto la sua fantasia: di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, farla cosa viva attraverso il fluire del verso, per lasciare una traccia, per essere un primo alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che mattone di una casa che voremmo solida e sta altrove, ma più reale della realtà, più forte per il futuro del territorio”. vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Ritorna la festa della Sensa D

omenica 20 maggio a Venezia si terrà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno questo evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la millenaria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta. La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fine allo storico scontro tra papato e impero. In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiungeva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Vescovo, anche lui a bordo di una barca dalle

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fine dello scontro tra papato e impero

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Serenissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievocazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate. Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tradizioni dell’isola. Roberta Pasqualetto



36 6

IL VENETO

in PRIMO PIANO Fa più paura della grande sete del 2003 Siccità record in pianura e montagna

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fiumi e laghi a secco di Nicola Stievano

“P

otrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germoinizio di primavera, dopo un inverno completa- gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca- agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non poter proseguire perché la poca acqua fino ai primi di aprile di pioggia se disponibile non basta per tutti, anzi ne è vista veramente poca. Da metà Allarme dovrà essere razionalizzata. dello scorso novembre sono caduti in per l’agricoltura A fine marzo nella nostra regiomedia fra i 50 e gli 80 millimetri di ma scarseggia ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associapioggia in pianura e in montagna la anche l’acqua zione nazionale delle bonifiche, manneve non si e quasi vista al di sotto ad uso potabile cano all’appello oltre 140 millimetri dei 1800-1500 metri. I laghi alpini e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in di pioggia, che significa 140 litri d’acqua per metro quadrasecca e la portata dei fiumi è ridotta al minimo. Insomma to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco- risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’acd’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio- qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fine di marzo i bacini idrografici del nostro territorio hanno registrato un la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en- deficit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Lemenesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%. i consorzi di bonifica, delle autorità di bacino regionali e Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici. Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappresentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”. In campagna le difficoltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché finché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di approvvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anticipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”. “Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allagamenti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma dovremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risalita del cuneo salino sull’Adige. A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la razionalizzazione dell’acqua. “In base alla specificità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del deflusso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’operatività dei singoli consorzi di bonifica. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serbatoi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verificherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”. Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’acqua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sotterranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a beneficio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

U

n “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emergenza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però Franco Manzato attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su questo argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun beneficio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impoverite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già accaduto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”. Manzato invita tutti a vigilare su eventuali sbalzi e impennate nel prezzo finale delle produzioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffici regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fenomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.


Il Veneto in primo piano 37 7 L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fiumi in secca e “brucia” le colture N

on è solo la mancanza d’acqua a preoccupare perché un’altra minaccia arriva dal mare, soprattutto per il Polesine e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fiumi durante i periodi di magra. L’assenza di piogge e la scarsità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’acqua salata può risalire anche per diversi chilometri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

IL CASO

T

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fiume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insufficiente perché possa funzionare lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fiume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifica Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche sufficienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo – Il Veneto sta dando un brutto esempio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro territorio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifica dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’acqua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse BrentaBacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giuseppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifica Adige Euganeo - abbiamo già pronto e finanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

assa sulla bonifica, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifica per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifica vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifica per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano direttamente in fiumi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.


38 8 Il Veneto in primo piano Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema difficoltà

Pensionati sempre più tartassati Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei figli disoccupati con bimbi piccoli di Alessandro Abbadir

V

ivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pesante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei figli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fine del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensionati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidità civile (210 mila). E poi: le pensioni erogate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati veneti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano essere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a beneficiare dell’adeguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografici) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbiamo avuto – spiega Don Dino Pistolato direttore di Caritas Venezia – tanti casi in tutta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in questo momento di crisi l’unica risorsa per tante giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di essere un dramma, oltre che per loro, anche per i figli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affitto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

Problema esodati

SI CERCA UNA SOLUZIONE

P

roblema esodati, il governo promette una soluzione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incerto, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno accedervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro decine di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diverse ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfiorare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero. A.A.


Il Veneto in primo piano

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Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento sufficiente di Eugenio Ferrarese

L

alle porte. Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fiumi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e sufficienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle). “All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno considerate idonee alla balneazione”. “Il Veneto - fa osservare - ha già largamente raggiunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione dovranno essere dal 2015 almeno di qualità sufficiente. Con riferimento alla nuova classificazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”. I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera

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della Direzione marittima del Veneto. “Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i comandi costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”. L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la difficile fase economico-finanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balneazione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto. “Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finoz-

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’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finozzi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto. “Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di balneazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”. I dati sono quelli ufficiali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai

Nell’area dell’ex fabbrica di ghiaccio verrà realizzato il nuovo complesso residenziale denominato LA CORTE DI VIGO, è stato concepito per diventare il nuovo punto di riferimento nel comune di Chioggia. Offrire a Chioggia un progetto architettonico che potesse lasciare un segno nella città: è questo lo spirito che la società realizzatrice, nella progettazione di questo complesso residenziale, renderà Chioggia una destinazione privilegiata per chiunque volesse risiedere.Nell’ambito di un programma di riqualificazione ambientale, il centro storico di Chioggia aspira ad aumentare la qualità dell’offerta residenziale, sviluppando nuovi palazzi e aprendo nuovi spazi sulla laguna di Venezia. Nella progettazione si è cercato di creare un nuovo concetto di spazio dove vivere il tempo libero e le vacanze, utilizzando la dimensione umana come unità di misura, che farà di Chioggia un centro turistico d’avanguardia.All’interno dell’area di mq. 2.000 verranno costruite unità abitative completamente a contatto con la laguna, dotate di garage e dei servizi più moderni, con la possibilità di avere il posto barca privato.

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zi - rispetto alle quali la riconosciuta qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - prosegue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende ottimista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale difficoltà economica”. Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’Adriatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fine di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini periodici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.


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10 Intorno a noi

Intorno a noi 41

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare” di Mauro Gambin

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ntonio Tamiazzo di Montecchio Maggiore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla finita. Qualche giorno dopo Umberto Ventura di San Giorgio delle Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di appena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù. Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquanta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto naufragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute. Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre seconScopri il nuovo do quelli di Unioncamere ammontano a modo di abitare... circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

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no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla crisi aggiungiamo anche che la locomotiva del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo demografico; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla difficoltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressivamente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfida che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando famiglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

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2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

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in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”. Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si identifica con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carattere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione principale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervista a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’economia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella aveva confidato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo editoriale - la morale cattolica è piantata profondamente fino ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specialissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padremarito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.


42 Voci da palazzo

Voci da palazzo 11

Consiglio regionale Approvata la legge finanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli di Mauro Gambin

“P

rima i veneti” era uno degli slogan usati dal sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche presidente Luca Zaia durante la campagna collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è elettorale. Durante le fasi che hanno portato girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse all’approvazione della legge finanziaria e del bilancio sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con previsionale per il 2012, è stato usato come un fa- il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritorVeneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo no del tributo ai consorzi di Bonifica c’è stato addirittura inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo lungo anche a causa del quadro economico finanziario compagno di partito Maurizio Conte che ne ha proponazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun- sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem- la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia- riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi- l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fino parare i costi del difensore civico al triennio 2013-2015 le ridue del difensore dei minori a quelli Maglia nera zioni del pagamento dei diritti delle figure apicali di enti regionali per il Veneto, di prelievo di acque minerali in o di società controllate. Insomma il Consiglio scadenza a fine 2012, la magspendere meno o risparmiare di al voto gioranza che guida la Regione ha più? Con le idiosincrasie politiche per ultimo scelto di non incassare una bella non è sempre possibile spigare cifra per i prossimi anni. Infatti, le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur- sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mianzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci- Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla per destinarla alle aziende in difficoltà. “Esisteva l’idea Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole immateria di compartecipazione regionale all’Iva, è rima- prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che imgran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes- fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Marino Zorzato, Pdl

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

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a bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori da parte di un inedito asse Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta regionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obiettivo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo differenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infine, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

Laura Puppato, Pd

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“S

iamo riusciti a garantire la sopravvivenza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad andare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il commento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come richiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giunta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sensibilizzazione dei giovani”.

Soddisfatti e non Andrea Bassi, Lega Nord

NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

E

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”. Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifica anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno beneficiare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge finanziaria e quello legato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripartizione delle risorse finanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affida ad una commissione tecnica lo studio della definizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il dibattito, dunque, è destinato a continuare. Graziano Azzalin, Pd

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

“I

l contributo che il Pd ha dato a questa finanziaria è importatnte – spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua firma tale cifra non compariva nemmeno e che il finanziamento è arrivato grazie a un emendamento firmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifici scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organizzata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confidi, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affitti”.

sprime soddisfazione il consigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del Consiglio veneto di un proprio emendamento alla finanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifici derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplificazione amministrativa, che consente finalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento. Cristiano Corazzari, Lega Nord

DIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“N

onostante le ristrettezze economiche spiega Corazzari - abbiamo cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcuni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospedale Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno significativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifica dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime. Carlo Alberto Tesserin, Pdl

“BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

“E

’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condizioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dialogando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commissione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stanziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.



44 12 Cultura veneta Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri Klimt

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte di Alain Chivilò

I

l Museo Correr di Venezia fino all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande evento. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeggia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo figure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata con le arti figurative e decorative e il focus su Hoffmann, poi dal soggiorno a Ravenna, per il architetto e interior design, vuole suo “periodo d’oro”. Storicamente Per Klimt Venezia dimostrare proprio quest’aspetto. la “Secessione” nasce tra 1800 fu il suo primo L’esposizione che ne deriva, si e ‘900 con grandi trasformazioni viaggio all’estero. articola nell’evoluzione storica del politico, sociali ed economiche. Un Rimase folgorato movimento con documenti e opere periodo di sentite e forti contraddi- da San Marco di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, zioni dove la mentalità ottocentesca Match, Hoffmann e altri. Grande ims’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa- Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso vagner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifiuto di lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

A PALAZZO FORTUNY Il fashion dalla Vreeland

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ella sede di moda e sperimentazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fino al 26 giugno è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collaborazione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fino al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infine “l’eleganza è rifiutare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione Al.Ch. governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

Intervista a Vittoria Chierici

Vittoria Chierici

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ell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizioni, modifiche” di Budrio (Bologna) presso le Torri dell’Acqua, fino al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affresco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di conseguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha trovato in tale scena di battaglia? Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicenda della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leonardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretato fosse stato il progetto compositivo di Leonardo. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografico. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un film, utilizzando la fotografia e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo. Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può definire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinascimento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un significato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale. Non ho interpretato le figure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superficie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ricostruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappresentano anche delle scuole stilistiche e questo mio sviluppo lungo il percorso della Battaglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi. Si nota dalla composizione, dalla divisione dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamento, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografico su una solida piattaforma storica.

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le cocacola, i fiori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’influenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Boetti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.


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LA MAFIA E L’EDILIZIA VENETA

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Legambiente veneto denuncia il lavoro di ruspe e di betoniere legali, che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi da calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi di calcestruzzo

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a “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la volta dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un corruzione dell’animo umano, una piaga che in sistema radicato, perdurante e organizzato”. Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appelItalia conosciamo bene e che i cittadini pagano caramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se lo di Venezia in occasione della recente inaugurazione a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia regione “la corruzione è aumentata in maniera notevolissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia per le imprese venete che per gli stessi veneti. Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono quasi tollerati e accettati”. A Borsellino, in un incontro pubbliLa corruzione conferma di queste affermazioni co in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafia, voi, riguarda tutte le fasi: bastano solo pochi numeri: in i reati contro la pubblica oggi, in questa regione, dovete appalto, escavazione, Veneto amministrazione sono aumentati preoccuparvi soprattutto della gestione da 3572 a 4403, con un quasi corruzione, perché la corruzione raddoppiamento dei casi di peè l’anticamera della mafia”. “Il motivo – aveva spiegato – è facile da capire: se un culato (più 77,1 per cento) e incrementi notevoli di esponente delle organizzazioni mafiose va in cerca corruzione (più 32,6%) e concussione (più 17,5%). di punti di riferimento per riciclare o investire nell’eIn questo panorama il ciclo illegale del cemento è conomia legale capitali di origine illecita non può che una delle piaghe più preoccupanti che registra numeri rivolgersi a politici corrotti, cioè a persone che hanno sorprendenti non solo al sud ma in tutto il nord Italia. rivelato una certa inclinazione”. Negli ultimi cinque anni in Emilia Romagna, Veneto, E in moltissimi casi la corruzione pervade il ciclo del Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Lombardia, cemento, come ha dimostrato l’inchiesta che ha coin- Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, le forze dell’ordine volto la provincia di Venezia, che fecero dire al procu- hanno accertato ben 7.139 reati, quasi 4 al giorno. ratore aggiunto di Venezia Carlo Mastelloni “è la prima continua alla pag. seguente

ul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi. In particolare il protocollo definisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subappaltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più modesti che però sono quelli territorialmente più impattanti. Inoltre, il Protocollo non è perpetuo ma andrà a scadere tra due anni mentre molti lavori per cui è stato pensato durano tutti molto di più. Va, inoltre, chiarito chi debba controllare che le imprese effettivamente comunichino tempestivamente alla stazione appaltante ogni eventuale variazione dei dati originariamente trasmessi.


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Attualità

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Colate di cemento. L’impresa che mangia il territorio con voracità e non sempre legalmente

Legambiente veneto denuncia il lavoro di ruspe e le betoniere legali, che secondo gli ultimi dati Ispra in Italia sono talmente voraci da divorare ogni giorno qualcosa come 100 ettari di territorio vergine, poco meno di 100 campi da calcio per un impiego di oltre 3 miliardi di metri cubi di calcestruzzo

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a “corruzione” dell’ambiente passa attraverso la dai tempi di Tangentopoli che si torna a colpire un sistecorruzione dell’animo umano, una piaga che in ma radicato, perdurante e organizzato”. Italia conosciamo bene e che i cittadini pagano Vittorio Rossi presidente vicario della Corte d’appelcaramente ogni giorno attraverso le loro tasse. Ma se lo di Venezia in occasione della recente inaugurazione a questa si aggiunge il lavoro occulto della criminalità dell’anno giudiziario ha sottolineato che nella nostra organizzata, il gioco sporco si fa anche pericoloso sia regione “la corruzione è aumentata in maniera noteper le imprese venete che per gli stessi veneti. volissima, c’è uno scadimento del senso della giustizia Era il maggio del 1990 quando il giudice Paolo non si vede il disvalore di questi comportamenti, sono Borsellino, in un incontro pubbliquasi tollerati e accettati”. A In due anni tagliate conferma di queste affermazioni co in Veneto, disse: “Per quanto riguarda il rischio mafia, voi, bastano solo pochi numeri: in del 75el servizio oggi, in questa regione, dovete Veneto i reati contro la pubblica

Firmato un protocollo per la legalità

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ul fronte della legalità qualcosa si sta muovendo anche tra le istituzioni, tanto che il 9 gennaio di quest’anno è stato sottoscritto il protocollo della legalità nelle grandi opere pubbliche da parte del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dell’Anci e dell’Upi. In particolare il protocollo definisce una misura molto importante quando estende l’attenzione e la richiesta dei dati ai subappaltatori e subcontraenti l’appalto. Sono molti coloro che valutano troppo alto, però, il tetto di 5 milioni di euro indicato come importo complessivo dei lavori sopra il quale è previsto che chi subappalta debba comunicarlo in Prefettura. Tale cifra molto elevata esclude tutto ciò che avviene per appalti più

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Per un tipo di illegalità che coinvolge una selva di soggetti, dai “semplici” cittadini ai funzionari pubblici, dagli imprenditori ai colletti bianchi, passando, spesso, per i clan mafiosi: Il Veneto se la “cava” con 903 infrazioni, ma è da notare che in rapporto alle dimensioni territoriali la nostra regione guadagna un buon terzo posto nella “classifica nera” alla pari con l’Emilia Romagna. La corruzione riguarda il ciclo del cemento in tutte le fasi: appalto, escavazione, gestione delle infrastrutture. L’argomento è di grande attualità se pensiamo che solo il 5 aprile si è tenuta la prima udienza per 51 imprenditori accusati di aver fatto “cartello”, tra il 2006 e il 2007, per pilotare le gare pubbliche per appalti stradali. L’inchiesta delle fiamme gialle, denominata “appaltopoli”, riguardava la gestione drogata di decine di gare pubbliche soprattutto nel settore viario e dei lavori stradali mediante la formazione dei “cartelli” per concordare i ribassi. Un altro processo che prende il via in questi giorni il processo contro Angelo Canalia, funzionario della provincia di Vicenza. A seguito delle dichiarazioni dell’imprenditore Pietro

Un giro d’affari che coinvolge u colletti bianchi ai clan mafiosi

Colpo il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Vicenza, coordinato dal maggiore Paolo Borelli, aveva arrestato in flagranza di reato il dirigente dell’ufficio cave e miniere, Angelo Canalia, con l’ipotesi d’accusa di concussione aggravata e continuata. Lo si accusa di aver preso tangenti per rilasciare le autorizzazioni. Altre sei persone, tre imprenditori,

l’ex sindaco di Tezze e due funzionari della Regione, erano stati iscritti nel registro degli indagati. Un atto dovuto per poter chiudere il cerchio su una situazione che metteva in luce la possibile esistenza di un “sistema corruzione”. Quanto alla gestione delle infrastrutture, una delle notizie che è rimbalzata sulle cronache giorna-

listiche di tutta Italia è stata quella che ha riguardato l’ordinanza di custodia cautelare (ai domiciliari) nei confronti dell’Amministratore delegato dell’Autostrada Venezia-Padova, ad opera della Guardia di finanza. L’inchiesta ruota attorno a un presunto sistema illegale di aggiudicazione dei lavori pubblici, attraverso un vasto apparato corruttivo. L’operazione – precisano gli inquirenti – costituisce la prosecuzione dell’indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, strettamente legati a un gruppo di imprenditori locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore Edilizia, da svolgere nella provincia, senza neppure dover ricorrere a pubbliche gare d’appalto. Il sistema di assegnazione si basava, spiegano gli inquirenti, sul “cottimo fiduciario”, cioè la vecchia trattativa privata, in cui, per asserite ragioni d’urgenza, per l’importo dei lavori da svolgere o per altre motivazioni di comodo, veniva omessa la gara pubblica, facendo ricadere la scelta sistematicamente sull’imprenditore di riferimento.

VALDASTICO E PASSANTE A LUCI E OMBRE

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e grandi infrastrutture che stanno cambiando il Veneto sono tutte interessate da episodi o modalità d’appalto su cui i cittadini dovrebbero riflettere a fondo. I lotti 9 e 14 dell’autostrada Valdastico sud sono stati interessati dal fenomeno dell’uso del cemento depotenziato. A dimostrarlo sono state le indagini sull’utilizzo di rifiuti come sottofondo stradale sequestrati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Caltanissetta nel novembre del 2008. Sequestro, con facoltà d’uso dell’autostrada, che è avvenuto dopo che i periti della Procura, analizzando la documentazione, hanno riscontrato significativi scostamenti tra i dosaggi contrattuali di cemento e quelli effettivamente impiegati. Sul Passante di Mestre, invece, la Corte dei conti ha effettuato, nel 2011, una disanima della gestione dell’opera che mette in luce alcuni aspetti significativi. Sotto il profilo dei costi il progetto ha subìto tre varianti “che hanno comportato un notevole innalzamento dei costi”. Il preventivo del 2004 dichiarò un costo di 864.261.368,00 euro mentre il costo finale è risultato di 1.388.232.323,79 con un aumento finale del 60,62 per cento. Inoltre, il Passante è stato la prima grande opera conclusa con procedura d’”emergenza”, anche se in assenza di cataclismi. Su questo la Corte dei conti ricorda una segnalazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici che nel 2009 sottolineava: “Si rappresenta il timore che il sistematico ricorso a provvedimenti di natura emergenziale, celando l’assenza di adeguate strategie di intervento per la soluzione radicale del problema, si risolva in una sistematica ed allarmante disapplicazione delle norme del codice degli appalti”. Con la medesima procedura si sta conducendo la Pedemontana veneta.


Attualità

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>> Edilizia

una selva di soggetti, dai

MATTONE SELVAGGIO

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l mattone selvaggio non risparmia nessun lembo d’Italia. Facendo la conta dei reati accertati nel ciclo del cemento negli ultimi 5 anni, infatti, anche le regioni del nord registrano perfomance allarmanti: 7.139 infrazioni, 9.421 persone denunciate, 1.198 sequestri, 9 arresti. Il Veneto, grazie all’operazione attenta delle forze di polizia, non evidenzia episodi allarmanti in questo settore.

abitazioni su misura

L’ITALIA DEL CALCESTRUZZO

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’illegalità che permea il mondo delle costruzioni si cala in un paese che è tra i massimi produttori al mondo di calcestruzzo e con una delle più alte percentuali di consumo del suolo, che ha raggiunto il 7,3% della superficie totale: solo Olanda (13,2%), Belgio (9,8%) e Lussemburgo (7,4%) hanno saputo fare di peggio, secondo i dati dell’Istat.

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FIRMATO UN PROTOCOLLO PER LA LEGALITÀ

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ra il lontano 1992 quando il boss di Cosa Nostra Giuseppe Madonia fu arrestato a Longare, nel vicentino, mentre era impegnato nell’attività di un’impresa edile attiva nella costruzione di strade, fognature e opere idrauliche. Un avvenimento che dimostra come l’insediamento mafioso nel settore dell’edilizia veneta sia un fenomeno di lunga durata. Più di dieci anni fa, infatti, un’analisi del Comando regionale veneto della Guardia di Finanza, denunciava come “la particolare struttura industriale, caratterizzata da una molteplicità di piccole e medie imprese a ristretta base societaria ed in perenne evoluzione tecnologica, rende il sistema permeabile alla penetrazione di tipo economico delle varie forme di criminalità”. Venendo a tempi più recenti, il rapporto della Direzione investigativa antimafia del primo semestre 2010 sottolinea che “nel Veneto permangono i segnali di interesse delle tradizionali organizzazioni di matrice mafiosa e tra queste la ‘ndrangheta, verso i settori dell’economia locale”. E gli analisti spiegano che la Dia è stata indotta a svolgere controlli maggiormente pervasivi su “soggetti segnalati per tali attività dall’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia”. Sulla presenza in Veneto di società costituite, in toto o in parte, da esponenti della criminalità organizzata va rilevata la puntualizzazione del magistrato Olga Papasso che nell’ultimo rapporto della Direzione nazionale antimafia, nel capitolo dedicato alle infiltrazioni in Abruzzo relative alla ricostruzione del dopo terremoto, il magistrato dice chiaramente che non è dal sud che arriva il pericolo: “la maggior parte delle imprese infiltrate da interessi mafiosi hanno spesso sede altrove, come si è detto prevalentemente a Roma, in Abruzzo, in Veneto e in Emilia Romagna, almeno per quanto riguarda l’esperienza fin qui maturata”.

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Rendez - vous

>> Caterina Santinello

Il talento di Caterina, fotografa di nicchia e danzatrice appassionata di Germana Urbani

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ntusiasta del suo lavoro, nato dalla passione per la danza e per la sperimentazione creativa, Caterina Santinello è una padovana instancabile e testarda al punto di “inventarsi” una professione, il fotografo di danza appunto, impegnandosi contro ogni parere famigliare perché quello che sembrava un sogno strampalato diventasse un’attività “produttiva”. “Perché – racconta Caterina – a chi fotografa la danza viene fatta sempre la domanda: ma come può diventare un mestiere? Come diceva mia mamma... ti porta via tempo, ci spendi soldi e nottate, ma dove vuoi andare a finire con le foto di danza... È indubbiamente difficile, si tratta di un settore di nicchia, ma fin dall’inizio ci ho creduto. Oggi è la mia vita. Ho sempre pensato che bisogna andare incontro al proprio destino, un po’ te lo costruisci però se ti cerca ti trova”. Se non fosse riuscita in quest’impresa che lavoro avrebbe fatto? “...Niente. Non riesco a pensare a nulla se non alla ballerina perché quando ho scattato le mie prime foto danzavo. Ed ecco il primo intervento del destino: per problemi di salute sono dovuta scendere scendere dal palcoscenico alla platea diventando spettatrice. Così, osservando la danza da fuori, l’idea mi ha fulminato. All’epoca c’erano tantissime ballerine ma pochissimi fotografi in questo settore: la mia strada mi è apparsa chiara, la danza mi chiamava ancora...” Un imprevisto, la vita svolta e da lì inizia la sua storia artistica e professionale. C’è una data? “Era il 1982, sono passati 30 anni - quasi mi sento male a pronunciare questa cifra. Frequentavo una scuola di danza classica qui a Padova e, grazie al mio fidanzatino di allora che fotografava ho cominciato anche io. Portavo

“Per problemi di salute sono dovuta scendere dal palcoscenico alla platea, diventando spettatrice

Una padovana ha scelto la fotografia di danza come professione e ha fatto della danza, e del tango argentino in particolare, un’avventura culturale che non smette di sedurre e sedurla continua alla pag. seguente


Rendez - vous

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segue dalla pag. precedente

la reflex in sala prove e in teatro. Eravamo in epoca analogica, era difficile fotografare in teatro ballerini in movimento illuminati in modo imprevedibile. Il mio vantaggio stava nel fatto che conoscevo la danza e mi preparavo al movimento un attimo prima che si svolgesse”. I complimenti e i buoni risultati arrivano subito. Allora i libri di danza erano pochissimi, internet non c’era... Le compagnie di danza comprano le foto, le usano per promuoversi. Come viveva tutto questo? “Era una grandissima soddisfazione riuscire a fare delle cose che altri non sapevano fare. Così mi sono interessata subito a tutto l’aspetto successivo allo scatto: la camera oscura. Ho sperimentato tantissimo ricercando vari effetti in fase di stampa. In seguito mi sono occupata anche di grafica perché, messo un piedino nel mondo dell’editoria, ho visto che per valorizzare una foto bisognava saperla impaginare nel modo giusto. E ho fatto così di una passione un lavoro completo: dallo scatto all’impaginazione, alla promozione di eventi culturali”. Arrivano dunque collaborazioni importanti. “La prima l’ho avuta con il comune di Abano, è stata un bella palestra. Dal ’94 al 2000 circa, ho lavorato su delle bellissime stagioni culturali toccando tutti i settori della cultura. Spettacoli di alto livello di cui curavo tutto il materiale pubblicitario. In quegli anni ho partecipato a due collettive di prestigio, fino a quando nel 2004 il comune di Padova mi ha dedicato un’antologica. Lì ho esposto tutto il mio percorso fotografico dai tempi in cui ero ballerina esordiente fino agli ultimi lavori che cominciavano appena a investire il digitale. Oggi è la tecnica che uso abitualmente”. È capitolata con fatica? “Ho resistito tanto, non volevo cedere. Non accettavo che finisse un’epoca in cui ho lavorato molto, ho avuto tante soddisfazioni e in cui ero una delle poche a fotografare il ballo, una piccola autorità in campo tecnico: molti mi chiedevano ormai come sviluppare le pellicole, lavorare questi materiali perché io avevo molta esperienza. 25 anni di fatica su materiali sensibili per farli rendere al meglio, esperimenti con tutti i prodotti chimici di questo mondo… mollare tutto e ritrovarmi ad essere praticamente una principiante è stata molto dura. Ricordo la sorpresa dei commessi quando sono entrata nel mio solito negozio di foto per comprare la mia prima reflex digitale, uno ha annunciato: ragazzi, la Santinello è entrata nel ventunesimo secolo! Una vera capitolazione!” Il palcoscenico è parte importante del suo lavoro e della sua vita. Lei lo vive dietro la macchina ma anche sulle sue scarpe da ballo. “Sì, oggi sono una tanguera appassionata. Il tango l’ho incontrato a metà anni novanta, l’ho studiato con maestri argentini che risiedono in Italia, ed è subito diventato un nuovo soggetto fotografico. Nel ‘99 insieme con il mio partner Luciano Sottovia ho fondato l’associazione Tangostudio, un’attività impegnativa ma che ci regala dei risultati appaganti. Siamo stati i primi nel triveneto ad avere una compagnia di tango-teatro che, pur nata con intento formativo-amatoriale, ha partecipato a diversi eventi collaborando con professionisti dello spettacolo”. Nella sua scuola di tango c’è anche la sbarra da danza classica che praticamente ha accompagnato tutta la sua vita. Come mai? “Il tango argentino si presta ad essere contaminato da tanti linguaggi: dal teatro alla danza, dalla gestualità alla pantomima, il canto, la poesia... perché il tango è un’arte completa che ha una tradizione di oltre cento anni e si è arricchito via via. Così, nella nostra compagnia i ballerini affrontano sul palcoscenico situazioni di danza, anche un pochino acrobatiche e faticose ma che rendono originale il risultato finale. Le difficoltà ci sono ma dico sempre che la danza è per tutti. Poi, per diventare un grande professionista si deve cominciare da bambini ma per divertirsi e mantenere in armonia corpo e mente non è mai troppo tardi per cominciare a imparare e riuscire a fare molto più di quel che si crede”. Oggi, questa grande passione la vede come coreo-

Nella pagina precedente: tango argentino, suggestioni e contrasti del tradizionale bianco e nero. In questa pagina, in alto la Compagnia Tango Ostinato di Parigi. In basso, il Balletto di Firenze

grafa degli spettacoli della compagnia, danzatrice e anche fotografa. Talmente stretta in questo nodo artistico che le sue foto hanno guadagnato le pagine di prestigiosi giornali. “Ho lavorato come foto editor per È Tango, un progetto ambizioso e di grande qualità, la prima rivista nazionale sul tango argentino: un settore sconosciuto in editoria, in cui potevamo sbizzarrirci. Poi è stata la volta della rivista Tangomania e del gruppo Spazio Cromatico, due realtà che, tra editoria e foto-workshop, mi hanno fatto conoscere l’universo Catania, una città dai forti chiaroscuri sociali, ma percorsa da fermenti d’arte e creatività contemporanea tutti da scoprire. Una bella soddisfazione è stata anche la collaborazione con Mondadori, per la rivista di moda Flair dove ho pubblicato un servizio fotografico in bianco e nero, nove pagine sul tango argentino con foto scattate al Caffè Pedrocchi di Padova”. Il tango è l’esaltazione della sensualità e della bellezza femminile, quindi con la moda ci sta a pennello. Tant’è vero che proprio per il mondo della moda ha scattato di recente un servizio molto particolare. “È un lavoro arrivato per una serie di passaparola. Mi ha telefonato una ballerina russa, Luba Mushtuk, che cercava un fotografo specializzato nella danza per fare un servizio fotografico d’alta moda. Il soggetto erano i vestiti da competizione dei ballerini di danza sportiva. Un mondo lontanissimo dal tango argentino ma l’obiettivo era far danzare i vestiti indossati, non da modelle perfette ma da ballerini in movimento. La committente, che ho incontrato in seguito, era Caterina Arzenton, campionessa di danze sportive che oggi si dedica all’alta moda progettando abiti particolari e innovativi. Sto aspettando con ansia l’uscita della campagna pubblicitaria perché è stato uno dei lavori più coinvolgenti che ho fatto”. L’ultima foto che fa è la più bella? “Non sempre. La mia foto preferita ad esempio è una delle più “antiche”. Ritrae due ragazzine del mio corso di danza, una trentina d’anni fa, e una delle due che davanti allo specchio si sta aggiustando lo chignon è Lorenza Mario, quando ancora non era Lorenza Mario ma già si vedeva il suo grande talento. Penso di essere l’unica ad averla fotografata quando giovanissima danzava sulle punte”. Cos’è il talento, nel tango o dietro l’obiettivo? “Apparentemente è un dono ma non è solo questo. Diciamo che è la scintilla iniziale di un processo che ti porterà lontano se saprai coltivarla con lavoro e fatica”. E tanta passione. Mi sembra un elemento essenziale nella sua vita. “La passione è una malattia! Un virus che ti contagia e di cui non ti liberi proprio più e contagia gli altri. In oltre, più la condividi e più si moltiplica. Riuscire a staccare la mente ogni tanto è una fatica, per il tango soprattutto è una disperazione... Dopo 16 anni sto cominciando a prenderla con un po’ di filosofia, ma nei primi anni il tango ti sconvolge l’esistenza, scopri che puoi comunicare con una persona senza parole e ti ritrovi nudo. È un gioco di seduzione meraviglioso, come la vita, direi”. Non le resta che pubblicare un libro! “Un libro è il sogno di tutti i fotografi ma sono bloccata... non so come riordinare questi trent’anni di foto. In attesa di capirlo, però, ho appena pubblicato un libro di foto di ricette. Quasi uno scherzo, perché la cosa che so fare peggio è cucinare ma ho giocato con il colore dei piatti e il gusto. Il titolo, “Da mangiare con gli occhi” significa proprio questo, se la foto è bella anche la pietanza è buona! Una piccola cosa autoprodotta con la stampa digitale su internet, mi sono divertita”. Una questione cruciale: la fotografia è in crisi? “Tra i fotografi professionisti domina lo sgomento più profondo. Io stessa mi sto riprendendo ora da un lungo periodo di inattività. Ma l’ho trascorso approfondendo la mia preparazione e quando una nuova occasione di lavoro si è presentata ero pronta con nuove idee. Così ho capito, una volta di più, che una difficoltà può diventare un’opportunità, se crediamo in noi stessi”.


10 Luoghi da scoprire >> L’arte della meraviglia

Rarità d’altri tempi nelle piazze storiche delle città venete A spasso, lungo le belle strade e le piazze storiche per comprare o solo curiosare fra cose vecchie, preziosi manufatti da collezionismo e antichità

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di Germana Urbani

aro è trovare una cosa speciale, nelle vetrine di una strada centrale. Per ogni cosa c’è un posto ma quello della meraviglia, è solo un po’ più nascosto”. Recita così il testo di una bella canzone di Niccolò Fabi, Il negozio di antiquariato, che mi ricorda quanto sia eccitante ed emozionante scoprire fra innumerevoli oggetti accatastati e mille affascinanti cianfrusaglie, proprio quel bel comò, quella antica lampada o quella delicata statuina che sembra fatta apposta per noi, per quell’angolo della nostra casa che fino ad oggi attendeva qualcosa che non aveva forma né nome… fino ad oggi. Oggi che, grazie alla bella stagione e alle lunghe giornate posso impiegare il mio tempo libero coniugando il piacere di una visita ad una bella cittadina, magari sede di pregevoli dimore antiche, al gusto della ricerca, o forse è meglio dire, dell’incontro con oggetti, mobili e preziosi che portano con sé il fascino delle vite passate a cui sono appartenuti. Così, passeggiando tra le bancarelle, come in uno strano gioco di storie parallele, il nostro destino e quello di un oggetto dimenticato si incrociano sotto un portico lambito appena dal tiepido e stentato sole di un’ultima domenica d’aprile, al mercatino dell’antiquariato di Piazzola sul Brenta, il più prestigioso e corposo di tutti i mercatini veneti. Villa Contarini resta sullo sfondo, il mercanteggiare è protagonista assoluto di un gioco delle parti tra compratori ed acquirenti che mantiene anch’esso il sapore antico delle cose sacre. Sì perché quando si sceglie un og-

UN’ARTE SU CUI INVESTIRE

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Il mercatino a Piazzola sul Brenta

n pezzo d’antiquariato è anche un oggetto pregiato per il suo valore economico, e può essere considerata una forma d’investimento alternativa, perchè un mobile antico acquista sempre più valore con il passare del tempo, allo stesso modo altri oggetti antichi diventano più preziosi e costosi, in relazione all’epoca a cui sono appartenuti; vere e proprie rarità uniche nella loro funzione perchè ancora utilizzati.

RESTAURO FAI DA TE

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er avere un pezzo d’antiquariato in casa non basta mettere a nuovo una cassapanca o una vecchia credenza, perché i mobili antichi hanno delle caratteristiche specifiche alla loro epoca e provenienza, quindi bisogna dedicarsi al restauro con molta attenzione mantenendo i tratti e lo stile originali. Molti i siti che guidano al restauro fai da te e consigliano i prodotti giusti per togliere vecchie vernici e far tornare a vivere un mobile di famiglia.

getto, un mobile o altro, val sempre la pena contrattare il prezzo, specie se il sole sta tramontando e i venditori stanno già rimettendo la merce negli scatoloni. Soprattutto in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, non è una cattiva idea tornare al mercato per arredare casa. Anche se parte del vostro mobilio è moderno, niente vi vieta di accostarvi qualcosa di antico, anzi, l’abbinamento potrebbe risultare davvero interessante ed originale. I cibernauti forse preferirebbero comprare su eBay anche l’antiquariato, ma un sabato o una domenica a caccia di tesori non farà male neanche a loro, perché l’odore della polvere ha un fascino indescrivibile che lo schermo di un computer certo non può comunicare. Sono moltissimi in Veneto i mercatini da visitare, piccoli o grandi che siano, e si caratterizzano in base alla merce che propongono. Da visitare senza dubbio quelli che si svolgono nelle città capoluogo, senza dimenticare quelli delle cittadine di medie dimensioni con storie importanti. Molto bello, ad esempio, il mercatino di Asolo, nel trevigiano; di Valeggio sul Mincio, Soave e Bussolengo, nel Veronese; di Piove di Sacco, Montagnana e Arquà Petrarca e Brugine, nel Padovano; Lonigo, Malo e Marostica nel vicentino; Badia Polesine e Fiesso Umbertino, nel rodigino; Chioggia, Mirano e Noale nel Veneziano. Il calendario completo è pubblicato sui siti delle diverse provincie.


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Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

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uesta è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classificato fra le 26 opere d’arte selezionate per la Biennale non trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’opera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha definito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze firmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’albergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il

conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre descrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con occhi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture importanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fiore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono soltanto le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono CONTINUA ALLA PAGINA SEGUENTE

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SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; NELLE ALTRE PAGINE: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO. SALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO


G.A.L. Antico Dogado AMBITO TERRITORIALE DI APPLICAZIONE

COMuNI DI ARZERgRANDE (PD), BOvOLENTA (PD), CAMPAgNA LuPIA (vE), CAMPOLONgO MAggIORE (vE), MIRA (vE), CANDIANA (PD), CAvARZERE (vE), ChIOggIA (vE), CODEvIgO (PD), CONA (vE), CORREZZOLA (PD), PONTELONgO (PD), TERRAssA PADOvANA (PD)

Sostenere gli imprenditori ed aiutare il territorio

Il GAL “Antico Dogado“ dà i numeri dell’attività del 2011, e si tratta di cifre davvero consistenti. Cifre che dimostrano come si possa promuovere il territorio agricolo con azioni efficaci e mirate. Ma ecco i numeri di questo lavoro: in poco più di un anno sono state attivate 10 Misure/Azioni presenti nel “Programma di Sviluppo Locale”, attraverso bandi o progetti a regia e gestione diretta. L’importo complessivamente dato ai beneficiari ad oggi è complessivamente di 1.764.936 euro di spesa, pari al 37 % della disponibilità complessiva. Questa cifra ha permesso investimenti nel territorio di competenza pari a 5.437.378 euro. Ma chi sono stati i beneficiari? I beneficiari sono stati 42 e in rappresentanza di diverse categorie: 23 imprenditori agricoli che hanno investito nella diversificazione della loro attività (agriturismi, fattorie plurifunzionali ed energia) e nell’ammodernamento della propria azienda, 6 Enti di Formazione accreditati, 8 Comuni e una Ulss con interventi nei servizi sociali, una “Impresa di trasformazione e Commercializzazione“ dei prodotti agricoli. E poi: Veneto Agricoltura per un progetto rivolto al miglioramento paesaggistico–ambientale di “Bosco Nordio” a Chioggia, il Consorzio di Tutela del Radicchio di Chioggia per un progetto sulla promozione del prodotto orticolo, e infine un progetto del GAL finalizzato agli studi e censimenti sul patrimonio. Ma l’attività del 2012 non sarà da meno. I bandi e le occasioni di finanziamento sono tantissime anche quest’anno. Sono in attesa di conformità da parte della Regione Veneto, diversi i bandi. Ci sono bandi che puntano alla creazione di nuove fattorie plurifunzionali, altri valorizzano la svolta turistica dell’attività. Si finanziano recuperi di aree rurali, patrimoni rurali e creazioni di sentieri e percorsi didattico-educativi. Ma vediamo i bandi nel dettaglio:

I nuovi bandi:

Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali”. Con questo bando si punta alla creazione di fattorie plurifunzionali (sociali, didattiche, creative), con la ristrutturazione, l’adeguamento di fabbricati esistenti, già in uso all’impresa agricola, l’acquisto di attrezzature e beni durevoli, la realizzazione di percorsi didattici e sistemazione delle aree esterne. Sono a disposizione 264.825 euro. Il livello d’aiuto è del 40% della spesa per gli investimenti fissi, del 35 % per gli altri investimenti. Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 2 “Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”. Gli imprenditori agricoli possono realizzare investimenti finalizzati a: ospitare in stanze o alloggi o agri campeggi. Possono adeguare locali per attività di presentazione, degustazione e offerta di prodotti. Creare attività ricreative, escursionistiche e culturali. Sono a disposizione 158.342 euro. Aiuto del 30 % per investimenti fissi, del 25 % per gli altri investimenti. Misura 221 “Primo imboschimento di terreni agricoli” Azione 3 “Impianti a ciclo breve”. Si punta alla realizzazione impianti a ciclo breve (inferiore a 15 anni). L’importo complessivo messo a bando è di euro 20.000. Il livello d’aiuto è del 90% della spesa per i soggetti pubblici, mentre per i privati è dell’80%. Nelle zone comprese all’interno della Rete Natura 2000, il sostegno sarà del 90% della spesa, purché realizzato completamente all’interno. Misura 227 “Investimenti forestali non produttivi” Azione 1 “Miglioramenti paesaggistico-ambientali”.

IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE - IN BREVE Ultimi bandi, i decreti di finanziabilità

Bandi in scadenza

Consultando il nostro sito è possibile visionare i decreti di finanziabilità e le graduatorie dei bandi scaduti delle Misure 121 “Ammodernamento delle Aziende Agricole” e 133 “Attività d’informazione e promozione agroalimentare”. Due Misure molto utili alle aziende agricole in fase di rinnovamento e promozione sul territorio.

Il 3 aprile 2012 scadrà il termine dei 60 giorni per la presentazione delle domande di aiuto relative alla Misura 313 “Incentivazione delle attività turistiche Azione 2 “Accoglienza”. Questa Misura consente di realizzare o adeguare piccole strutture e infrastrutture finalizzate alla costituzione di punti di accoglienza e informazione sulle aree rurali e relativi percorsi.

Potranno partecipare al bando: proprietari privati di foreste; associazioni, consorzi di proprietari privati di foreste o associazioni di proprietari pubblici di foreste; comuni; Veneto Agricoltura; province; Consorzi di bonifica. A disposizione 108.327 euro con un livello di aiuto del 85% della spesa. Gli interventi sono: realizzazione, ripristino e manutenzione di sentieri, itinerari e percorsi didattico-educativi; realizzazione, ripristino e manutenzione della confinazione, di recinzioni, staccionate. E poi: creazione e manutenzione straordinaria di giardini botanici a fini didattici e ambientali rustiche; operazioni straordinarie di tutela e di valorizzazione degli alberi monumentali; realizzazione di siepi perimetrali sui due lati maggiori delle piantagioni di pioppo.

livelli d’aiuto del 40% per soggetti privati, al 50% per imprenditori agricoli, fino al 75% per enti pubblici.

Misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Azione 3 “Valorizzazione e qualificazione del paesaggio rurale”. Questa Azione punta al ripristino e al recupero di elementi tipici e caratteristici del paesaggio rurale e di manufatti. L’importo messo a bando è di euro 200.000 e i livelli d’aiuto sono gli stessi dell’Azione precedente.

Misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale” Azione 4 “Interventi per la valorizzazione culturale delle aree rurali”. E’ rivolta agli enti pubblici in Misura 323/A “Tutela e riqualificazione del patrimo- particolare per interventi di recupero di edifici destinati a nio rurale” Azione 2 “Recupero, riqualificazione e fruizione culturale. A disposizione 200.000 euro e il livello valorizzazione del patrimonio storico e architettoni- d’aiuto è del 75 %. co”. Questa azione consente a proprietari, sia pubblici che privati, di edifici rurali di particolare interesse storico-archi- Per informazioni, contattare il GAL. tettonico, di eseguire manutenzioni straordinarie, restauri e L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al risanamenti conservativi. A disposizione 560.000 euro con venerdì dalle 8 alle ore 12 previo appuntamento telefonico. A Chioggia

Il G.A.L. alla Fiera del Radicchio In occasione della “2° Fiera Campionaria delle attività economico –produttive del territorio “Chioggia Capitale Del Radicchio” al Mercato Orticolo di Brondolo, il GAL è stato presente con un proprio stand istituzionale. Con questa fiera, il cui slogan era “Il prodotto promuove il territorio”, gli operatori istituzionali ed economici si sono posti l’obiettivo di ottenere un’integrazione operativa tra le organizzazioni delle filiere agroalimentari, dell’artigianato, del commercio e del turismo. Integrazione che porti un sinergico sviluppo economico del complesso delle diverse imprese del territorio. La manifestazione ha avuto successo di pubblico, e tante sono state le persone che hanno affollato il nostro desk informativo per ricevere informazioni sulle prossime attività del GAL.

G.A.L. Antico Dogado Via C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086 mail: info@galdogado.it | PEC: galdogado@pec.it | www.galdogado.it

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Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico Dogado Autorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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14 Sì, viaggiare MARCHE

marche

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

Q

uesta è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classificato fra le 26 opere d’arte selezionate per la Biennale non

segue dalla pagina precedente

conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre descrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso

Dormire (e sognare)

ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali (dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, anche l’esterno, dove la pisci-

na per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare. L’anno scorso, durante il Festival della felicità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con prima colazione (buffet di prodotti marchigiani), si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il ristorante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buffet a prezzo fisso (molto ricco, fidatevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season. Esprime le sue qualità con una cucina basata sulla qualità della materia prima e

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Sì, viaggiare 15

) fra le opere d’arte WEEK END DELL’EDUCAZIONE

sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e finger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a alexander@viphotels.it Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversazioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

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Motori 17 >> Uno degli ultimi maestri del ‘900

La musica senza fine di Licata di Alain Chivilo’

Volevo raccontare la musica disegnandola, come farlo l’ho capito guardando il direttore d’orchestra”

R

iccardo Licata è uno degli ultimi Maestri del Novecento che testimoniano il passaggio dell’arte da Moderna a Contemporanea. Il suo stile è unico e riconoscibile in tutto il mondo dalla tela, alla carta, al vetro fino al mosaico. Proprio su quest’ultimo elemento, grazie alla sua tecnica, entra nei favori di Gino Severini che lo invita a Parigi. La prima fase di Licata ha contatti con il movimento Spazialista, fase enfatizzata nell’arte veneziana, ma il suo interesse è sempre stato quello di rappresentare in qualche forma la musica. Le manifestazioni musicali, l’ambiente de La Fenice sono i momenti in cui il Maestro instaura un legame diretto, portandosi sempre con se un taccuino per disegnare. Da quest’ambito si crea lo stile di Licata, che parte dall’analisi dei movimenti del direttore d’orchestra, il quale con la bacchetta scandisce il tempo, gli ingressi dei strumenti, le voci e le dinamiche. La gestualità secca è così tradotta e interiorizzata in pittura dal Maestro, creando una sorta di linguaggio. Con i suoi ottant’anni passati lo abbiamo incontrato a Venezia diviso tra il Sud dell’Italia e Parigi. Che ricordo ha di Gino Severini nell’ambito dell’insegnamento, come artista e come uomo? “Era un uomo formidabile, era un artista importante. Io l’ho frequentato molto negli anni tra il ’57 e il ’59, poi Severini si trasferì a Roma per tornare a Parigi tra il ’65 e ’66 poco prima di morire. L’ho conosciuto

alla Biennale quando esposi dei mosaici, perché lui veniva sempre a vedere qualsiasi lavoro in mosaico. Tra l’altro Severini vide tutti i mosaici che feci in quegli anni li. Così un giorno ricevo una sua lettera chiedendomi se volevo andare a Parigi per essere suo assistente. Risposi di si, perché ci dovevo comunque andare per una borsa di studio inerente all’incisione che avevo avuto. Lui è stato un grande maestro e mi ha fatto piacere ricevere questo suo invito. In quel periodo Severini era all’ospe-

dale ed io andavo a trovarlo sia per sentirlo parlare del Futurismo, sia per raccontargli tutto quello che succedeva a scuola. Le lezioni le ho sviluppate in modo diverso, perché lui era legato alla tradizione del mosaico di Ravenna facendo solo copie, invece io ci tenevo che gli allievi facessero opere personali. Gli allievi partivano con una copia per imparare la tecnica, per poi lavorare su progetti personali. Quel periodo con Severini è stato molto interessante per i racconti inerenti a Modigliani, a

Picasso, ai futuristi e all’epoca degli anni ’15”. Il mosaico cosa rappresenta per lei? “Il mosaico è stato molto importante per me. Ho passato vari anni della mia vita anche insegnando all’Accademia di Belle Arti. Continuo a fare i mosaici, perché mi sono sempre interessati molto in quanto legati alle arti applicate, come la Bauhaus e l’arte Liberty. Quindi tutto questo risveglio è stato molto importante per me. continua alla pag. seguente


18 Motori >> L’intervista

La musica senza fin

>> xxxxx

La musica senza fine di Licata

x

di Alain Chivilo’

R

iccardo Licata è uno degli ultimi Maestri del NoveNove cento che testimoniano il passaggio dell’arte da Moderna a Contemporanea. Il suo stile è unico e riconoscibile in tutto il mondo dalla tela, alla carta, al vetro fino al mosaico. Proprio su quest’ultimo eleele mento, grazie alla sua tecnica, entra nei favori di Gino Severini che lo invita a Parigi. La prima fase di Licata ha contatti con il movimento Spazialista, fase enfatizzata nell’arte veneziana, ma il suo interesse è sempre stato quello di rappresentare in qualche forma la musica. Le manifestazioni musicali, l’ambiente de La Fenice sono i momenti in cui il Maestro instaura un legame diretto, portandosi sempre con se un taccuino per disegnare. Da quest’ambito si crea lo stile di Licata, che parte dall’adall’a nalisi dei movimenti del direttore d’orchestra, il quale con la bacchetta scandisce il tempo, gli ingressi dei strumenti, le voci e le dinamiche. La gestualità secca è così tradotta e interiorizzata in pittura dal Maestro, creando una sorta di linguaggio. Con i suoi ottant’anni

Biennale quando esposi dei mosaici, perché lui veniva sempre a

io andavo a trovarlo

continua dalla pagina precedente

Per questo motivo ho fatto i mosaici, ma ho creato anche arazzi e mi sono occupato di litografia e incisione che continuo tuttora a fare”. Facendo un’estrema sintesi: il linguaggio musicale, l’alfabeto, le lettere immaginarie, la scrittura grafico-pittorica: Me ne può parlare? “Se prendiamo dei cataloghi di mostre passate, sembrerebbe che la mia produzione sia molto simile, ma i miei quadri dall’inizio a oggi sono differenti, perché c’è un linguaggio che è stato per me molto importante. Io ho cominciato cercando di esprimere la musica, perché all’epoca andavo ai concerti quasi tutte le sere. Volevo raccontare la musica disegnandola: erano gli anni tra il ’49 e il ’50. Ai concerti mi portavo sempre con me degli album per disegnare perché m’interessava solo la musica, quindi non la figura degli orchestrali o della Fenice stessa. Per esprimere la musica bisogna trovare una maniera che sia espressiva e questa metodologia mi nacque avendo avuto l’intuizione di vedere e osservare il direttore d’or-

chestra mentre faceva le battute musicali, attraverso la sua gestualità tipica. Per me la battuta musicale è stata quella che mi ha dato il via. Questa battuta musicale esiste sempre nella mia pittura, ma nel tempo è cambiata evolvendosi e sviluppandosi pur rimanendo sempre presente. Poi siccome il mio era un lavoro grafico di scrittura, nell’azione dovevo trovare i rapporti con le antiche scritture e con l’origine dell’uomo dalla preistoria ai primi popoli come i Sumeri. Per fare questo ho impiegato mesi e anni. Invece il disegno è avvenuto in modo abbastanza rapido, ma per svilupparlo c’è voluto il suo tempo. Dunque per raccontare la musica, cercavo di svilupparla nel tempo e nello spazio del foglio e della tela, facendo all’inizio soprattutto disegni e incisioni per arrivare successivamente ai quadri. Gli

studi che realizzavo per questi quadri nel mio atelier erano dipinti che si sviluppavano secondo la musica. Ogni quadro doveva essere qualcosa di particolare, non era astratto ma era una specie di racconto di movimenti, di silenzi, di pause, di ritmi, di suoni. Senza alcun dubbio la musica è stata importantissima, tanto è vero che io continuo ancora adesso a lavorare con essa. Un altro elemento fondamentale è la poesia: tra il ’54 e il ’55 sono partito militare e non avevo più con me la musica, allora cercavo di trovare il rapporto mancante con la poesia, perché questa è vicina alla musica. Nel tempo l’evoluzione ha visto il passaggio dalla poesia, alla scrittura, al racconto, al romanzo, all’avvenimento per arrivare a tutta la vita, a tutto quello che succede, ai rapporti umani, politici. In sintesi un lavoro


Motori 19

fine di Licata

che è diventato astratto, perché non c’entra con la figurazione. Sottolineo che non è astratto, perché è non figurativo. La scrittura invece mi è servita più tardi per arrivare alla poesia, al racconto e alla notizia”. Negli anni come è riuscito a rendere i simboli e i tratti grafici sempre attuali? “Sicuramente il fatto di raccontare. Per me è sempre un racconto. Io dipingo e racconto quello che succede, quello che sento,

le sensazioni, le emozioni e i sentimenti. E’ attuale perché è reale”. In conclusione cos’è l’Arte per Licata? “L’arte è una volontà, un dono e una necessità spirituale e culturale. La prima cosa che ho fatto è stata di vedere cos’era l’arte per me. Era molto importante sapere cos’è l’arte. Per me è una manifestazione dello spirito dell’individuo, quindi personale e profonda, non facile ma sempre abbastanza complicata. Deve essere naturale e spontanea”.

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Giardinaggio 23 >> Fioriture

Rose, autentiche regine della natura che sboccia Tutte diverse eppure tutte con lo stesso fascino antico, le rose dei nostri giardini emanano energia pura e seducente profumo

P

di Germana Urbani

ossono essere Rampicanti, e regalare una cascata di fiori che ricopre facilmente muri o pergolati da marzo a novembre; sono molto belle anche Tappezzanti, utilizzate in aiuole basse, a bassa manutenzione, con fiori di dimensioni medie o piccole; dal nome particolare le Floribunde, rose rifiorenti a mazzi, disponibili in tutti i colori e talvolta intensamente profumate; simpaticissime le Rugose, arbusti di piccola e media dimensione, che fioriscono molto e necessitano di poche cure. La foglia si presenta rugosa e da qui viene il loro nome. Ci sono poi le Nostalgiche, cioè alcune varietà di rosa dalle forme che ricordano le rose antiche, molto gradite dagli intenditori. Tutte diverse eppure tutte con lo stesso fascino antico, le rose dei nostri giardini emanano energia pura e avvincente. Simbolo di eleganza, bellezza e fragilità, i petali di Rosa sono utilizzati sia per le proprietà medicinali (astringenti) sia per estrarre l’essenza di Rosa e degli aromi che vengono utilizzati in profumeria, nella cosmetica, nella pasticceria e nella preparazione dei liquori. Tanto sono belle, però, tanto sono delicate e hanno bisogno di cure. Innanzitutto, dovreste già aver potato i rametti mal formati o deboli e i germogli in eccesso, per evitare che i cespugli si appesantiscano troppo e che le piante s’indeboliscano. Se non l’avete ancora fatto accorciate gli steli fiorali appassiti, recidendoli al di sopra di una gemma rivolta verso l’esterno, in modo

FACILITARE LA FIORITURA

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urante i mesi primaverili ed estivi asportate sempre i fiori appassiti, accorciando anche il fusto contando tre foglie al di sotto dei fiori stessi. Questo darà nuovo slancio alla pianta che produrrà altri boccioli. Nel caso delle rose ibridi di moschata si può scegliere di non potare le piante dopo l’ultima fioritura autunnale, in modo da mantenere sulla pianta le bacche decorative.

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da favorire la comparsa di nuovi fiori, ma non nei rosai che in autunno abbelliranno il giardino con le loro bacche decorative, come rose botaniche e rugose. Eliminate regolarmente le erbe infestanti cercando di estirpare anche le radici, e se necessario rinnovate lo strato di pacciamatura. Ricordatevi di annaffiare regolarmente e soprattutto di fissare la nuova vegetazione dei rosai rampicanti agli appositi sostegni effettuare un trattamento aficida-fungicida. Sono moltissimi, infatti, i funghi e i parassiti che possono attaccare le vostre belle piante. Funghi e muffe attaccano le foglie piano piano seccando via via l’arbusto. Acari e pidocchi sono, poi, l’altra grande categoria di nemici di questo bel fiore.

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ltre che da afidi e pidocchi, le rose possono essere attaccate da bruchi o larve di lepidotteri di colore verde o giallo, o insetti adulti come maggiolini. Mangiano foglie, fiori e germogli. Un getto d’acqua può servire per ripulire i germogli dagli insetti, come surrogato d’emergenza. Come metodi “naturali” possono essere utilizzati degli infusi a base di tabacco, peperoncino o sapone, ma hanno sempre una durata limitata nel tempo.

Sono insetti succhiatori che oltre al danno diretto causato dalla sottrazione di linfa e alla trasmissione di forme virali, causa la produzione della antiestetica melata con richiamo di formiche e formazione successiva di “fumaggini”. Il consiglio giusto è di fare a primavera un bel trattamento con prodotti chimici studiati apposta per questi problemi. Ma se notate qualcosa di strano e non riuscite a stabile di che cosa si tratta, vi consigliamo di staccare un rametto con foglie malate e andare con quello dal vostro vivaista di fiducia. Vi consiglierà il prodotto giusto per curare la vostra rosa.


24 Consigli di bellezza >> Il gommage >> Il gommage

E’ tempo di scrub per una pelle giovane e luminosa Regalatevi mezzora di benessere e, massaggiandovi

continua dalla pagina precedente

con cura, lavate via stanchezza e cellule morte dal vostro

di Germana Urbani

C

on la bella stagione il corpo si scopre e la pelle comincia a prendere il primo sole. Ma prima di “indossare” l’estate regalatevi uno scrub con i fiocchi. Lo scrub, detto anche gommage o peeling, oggi è un trattamento indispensabile poiché aiuta a eliminare le cellule morte che si concentrano su alcuni punti chiave del nostro corpo. Accarezzandoci, a seconda del il tipo di pelle, noteremo una certa rugosità sotto i talloni o vicino alle ginocchia; oppure ai gomiti o agli avambracci, senza escludere i glutei dove la pelle può inspessirsi notevolmente. Soprattutto in questi punti la pelle appare anche più scura e poco luminosa poiché le cellule morte, prive di acqua e brillantezza, non sono state eliminate naturalmente dal processo di rinnovamento della pelle. La pelle, infatti, si rinnova in continuazione, dallo stato profondo nascono le cellule vitali e fresche, man mano che arrivano in superficie, però, perdono acqua e luminosità. Dunque più tempo queste cellule restano nella superficie della pelle, più la pelle apparirà opaca e inspessita. Per questa ragione occorre aiutarla a rinnovarsi, cioè occorre che lo scrub viso e corpo, diventi una buona abitudine da coadiuvare con una sana alimentazione. Chi può permetterselo per lo scrub profondo si affida al centro estetico di fiducia, la gran parte delle persone,

corpo. Ritroverete anche la via verso l’equilibrio interiore Obiettivo: eliminare le cellule morte accumulatesi sullo strato superficiale della pelle

invece, sceglie un prodotto in profumeria o in erboristeria. In genere la crema per lo scrub è costituita solitamente di semi di nocciola o albicocca, in generale comunque di sostanze abrasive che “grattano via” le cellule morte restituendo alla pelle il suo aspetto giovanile e fresco. Ovviamente, non si deve esagerare con le applicazioni,

altrimenti si rischia di rendere troppo sottile la cute e quindi di indebolirla. Uno scrub efficace va effettuato ogni settimana per i primi tempi e poi ogni due settimane. Tenete conto che ogni parte del corpo necessita di una cura particolare con prodotti specifici. I piedi, per esempio, presentano una pelle più resi-

stente, ecco perché è possibile sfregare più a fondo con un prodotto a grana grossa per circa 10 minuti. Anche per il corpo servono degli scrub forti, che riescono a levigare perfino le zone tradizionalmente più ruvide, come il gomito o le ginocchia. Lo scrub può essere effettuato una volta a settimana o ogni 15 giorni. Si esegue sotto la doccia: prima risciacquatevi con acqua tiepida e poi passate allo scrub massaggiando con movimenti circolari per 5 o 10 minuti. Quindi risciacquare con acqua tiepida e passare al bagnoschiuma. Ricordate che, se siete amanti dell’abbronzatura, nel periodo estivo lo scrub va fatto più spesso, specie durante le vacanze al mare. Fate uno scrub la sera prima di esporvi al sole e vedrete che vi abbronzerete più in fretta con un colore più dorato rispetto a quella degli altri anni e che durerà anche molto di più.

E’ tempo di scrub per una pelle giovane e luminosa

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due cucchiai di olio di oliva e mescolate bene. Infine, unite dieci gocce di olio essenziale di arancio amaro. Se volete qualcosa di più piacevole godetevi la profumazione della lavanda e le proprietà esfolianti dello zucchero. In una ciotola di vetro mescolate una tazza di zucchero e una di olio vegetale. Aggiungete due gocce di olio essenziale di lavanda mescolando lentamente. Ponete il contenuto di una capsula di olio di vitamina E nella mistura e mescolate per 2 minuti. Poi riponete il tutto in un bel vasetto di vetro.

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26 Consigli di bellezza >> Il gommage

E’ tempo di scrub per una pelle giovane e luminosa di Germana Urbani

C

on la bella stagione il corpo si scopre e la pelle comincia a prendere il primo sole. Ma prima di “indossare” l’estate regalatevi uno scrub con i fiocchi. Lo scrub, detto anche gommage o peeling, oggi è un trattamento indispensabile poiché aiuta a eliminare le cellule morte che si concentrano su alcuni punti chiave del nostro corpo. Accarezzandoci, a seconda del il tipo di pelle, noteremo una certa rugosità sotto i talloni o vicino alle ginocchia; oppure ai gomiti o agli avambracci, senza escludere i glutei dove la pelle può inspessirsi notevolmente. Soprattutto in questi punti la pelle appare anche più scura e poco luminosa poiché le cellule morte, prive di acqua e brillantezza, non sono state eliminate naturalmente dal processo di rinnovamento della pelle. La pelle, infatti, si rinnova in continuazione, dallo stato profondo nascono le cellule vitali e fresche, man mano che arrivano in superficie, però, perdono acqua e luminosità. Dunque più tempo queste cellule restano nella superficie della pelle, più la pelle apparirà opaca e inspessita. Per questa ragione occorre aiutarla a rinnovarsi, cioè occorre che lo scrub viso e corpo, diventi una buona abitudine da coadiuvare con una sana alimentazione. Chi può permetterselo per lo scrub profondo si affida al centro estetico di fiducia, la gran parte delle persone,

Regalatevi mezzora di benessere e, massaggiandovi con cura, lavate via stanchezza e cellule morte dal vostro corpo. Ritroverete anche la via verso l’equilibrio interiore

Obiettivo: eliminare le cellule morte accumulatesi sullo strato superficiale della pelle

invece, sceglie un prodotto in profumeria o in erboristeria. In genere la crema per lo scrub è costituita solitamente di semi di nocciola o albicocca, in generale comunque di sostanze abrasive che “grattano via” le cellule morte restituendo alla pelle il suo aspetto giovanile e fresco. Ovviamente, non si deve esagerare con le applicazioni,

altrimenti si rischia di rendere troppo sottile la cute e quindi di indebolirla. Uno scrub efficace va effettuato ogni settimana per i primi tempi e poi ogni due settimane. Tenete conto che ogni parte del corpo necessita di una cura particolare con prodotti specifici. I piedi, per esempio, presentano una pelle più resi-

stente, ecco perché è possibile sfregare più a fondo con un prodotto a grana grossa per circa 10 minuti. Anche per il corpo servono degli scrub forti, che riescono a levigare perfino le zone tradizionalmente più ruvide, come il gomito o le ginocchia. Lo scrub può essere effettuato una volta a settimana o ogni 15 giorni. Si esegue sotto la doccia: prima risciacquatevi con acqua tiepida e poi passate allo scrub massaggiando con movimenti circolari per 5 o 10 minuti. Quindi risciacquare con acqua tiepida e passare al bagnoschiuma. Ricordate che, se siete amanti dell’abbronzatura, nel periodo estivo lo scrub va fatto più spesso, specie durante le vacanze al mare. Fate uno scrub la sera prima di esporvi al sole e vedrete che vi abbronzerete più in fretta con un colore più dorato rispetto a quella degli altri anni e che durerà anche molto di più.

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Benessere 27 >> Benessere in vacanza

Beauty farm, le migliori vicino a casa di Germana Urbani

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ttimi prezzi, splendide location e massima qualità. Sono queste le caratteristiche di quanto si può trovare in regione cercando alla voce benessere e beauty farm. E non c’è crisi che tenga, chi ha voglia di una mezza giornata in un centro benessere per farsi coccolare un po’ con un massaggio o una seduta di fangoterapia, rinuncia a qualcos’altro ma non a questo. Le aziende lo sanno e cercano di offrire ai propri clienti dei pacchetti vantaggiosi che regalino serenità in ogni senso.

Volete mettere in calendario una fuga romantica o una settimana di rimessa in forma? Non cercate l’occasione speciale all’estero. Le offerte venete sono impareggiabili

ABANO E MONTEGROTTO TERME Certamente alcune delle realtà alberghiere più belle per passare qualche giorno in un centro benessere si trovano ad Abano e Montegrotto Terme, il più importante e antico centro termale d’Europa. Situato nella splendida cornice ai piedi dei Colli Euganei nella provincia di Padova, Abano e le sue terme, insieme a quelle di Montegrotto sono la più grande stazione termale d´Europa specializzata in fango-balneo-terapia. Le acque delle terme di Abano appartengono alla categoria delle acque sotterranee profonde. Passano nel sottosuolo a 2000-3000m metri e durante questo processo si arricchiscono di sali minerali uscendo alla temperatura di 87°C. Sia l´acqua termale che il fango delle terme di Abano Terme posseggono delle sorprendenti proprietà curative e benefiche, tanto che Abano e Montegrotto Terme sono le uniche terme ad aver depositato un brevetto sul processo di maturazione del fango termale. FANGOTERAPIA

La fangoterapia sfrutta gli effetti benefici che l’organismo trae dall’applicazione del fango termale. Numerosi studi clinici ne hanno dimostrato l’efficacia sia a breve che a lungo termine, con riduzione del consumo di farmaci analgesici e antiinfiammatori. Attraverso la fangoterapia vengono trattate le malattie dell’apparato locomotore ed in particolare i reumatismi extra-articolari, le cervicalgie e lombalgie di origine reumatica, l’osteoartrosi e altre forme degenerative. Una volta applicato il fango, il paziente rimane per 15-20 minuti avvolto da un telo plastificato e da coperte che impediscono la dispersione del calore e contribuiscono ad attivare il meccanismo della sudorazione. Un altro centro molto rinomato per queste cure è Bilione dove il fango, che ha una temperatura di 4548°, si forma dalla mescolanza dell’acqua termale delle Terme di Bibione con materiale solido inorganico argilloso. La sua peculiarità è legata all’elevata termalità dell’acqua e ai sali minerali in essa contenuti. Grazie alla sua notevole capacità termica, il fango cede uniformemente calore all’organismo durante tutta la durata della seduta. La cessione del calore è altresì favorita dalla sua plasticità e dalla adesività alla superficie cutanea. Un ciclo di fangoterapia prevede 12 sedute da effettuarsi nell’arco di 2 settimane. Quindi se state valutando dove andare per una prossima vacanza non escludete l’idea di un soggiorno termale in uno di questi centri specializzati. E ricordate che l’efficacia terapeutica del fango può essere completata dall’abbinamento alla balneoterapia termale e ai massaggi.

TERME DI COLÀ DI LAZISE Terme di Colà di Lazise

Un altro parco termale importante si trova anche sul Lago di Garda e precisamente sulla riviera veronese del Garda, tra le punte di Sirmione e di San Virgilio: le Terme di Colà di Lazise. Inserite in un territorio ricco di storia e di cultura, godono dei benefici climatici che il grande lago di Garda offre a tutti i luoghi circostanti. Il Parco di Villa dei Cedri è l’esteso complesso che da qualche anno è sede del Parco Termale del Garda, offre scorci e angoli di particolare bellezza scenografica, soprattutto lungo i percorsi d’acqua, i laghetti e la grotta termale. La sorgente termale produce acqua termale a 37°C, cioè ad una temperatura più elevata rispetto a tutte le oligominerali presenti in Italia ed è di origine

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Beauty farm, le migliori vicino a casa

Volete mettere in calendario una fuga romantica o una settimana

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ABANO E MONTEGROTTO TERME

Certamente alcune delle realtà alberghiere più belle per passare qualche giorno in un centro benessere si trovano ad Abano e Montegrotto Terme, il più importante e antico centro termale d’Europa. Situato nella splendida cornice ai piedi dei Colli Euganei nella provincia di Padova, Abano e le sue terme, insieme a quelle di Montegrotto sono la più grande stazione termale d´Europa specializzata in fango-balneo-terapia. Le acque delle terme di Abano appartengono alla categoria delle acque sotterranee profonde. Passano nel sottosuolo a 2000-3000m metri e durante questo processo si arricchiscono di sali minerali uscendo alla temperatura di 87°C. Sia l´acqua termale che il fango delle terme di Abano Terme posseggono delle sorprendenti proprietà curative e benefiche, tanto che Abano e Montegrotto Terme sono le uniche terme ad aver depositato un brevetto sul processo di maturazione del fango termale.

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fANGOTERApiA

La fangoterapia sfrutta gli effetti benefici che l’organismo trae dall’applicazione del fango termale. Numerosi studi clinici ne hanno dimostrato l’efficacia sia a breve che a lungo termine, con riduzione del consumo di farmaci analgesici e antiinfiammatori. At Attraverso la fangoterapia vengono trattate le malattie dell’apparato locomotore ed in particolare i reumatismi extra-articolari, le cervicalgie e lombalgie di origine reumatica, l’osteoartrosi e altre forme degenerative. Una volta applicato il fango, il paziente rimane per 15-20 minuti avvolto da un telo plastificato e da coperte che impediscono la dispersione del calore e contribuiscono ad attivare il meccanismo della sudorazione. Un altro centro molto rinomato per queste cure è Bilione dove il fango, che ha una temperatura di 4548°, si forma dalla mescolanza dell’acqua termale delle Terme di Bibione con materiale solido inorganico argilloso. La sua peculiarità è legata all’elevata termalità dell’acqua e ai sali minerali in essa contenuti. Grazie alla sua notevole capacità termica, il fango cede uniformemente calore all’organismo durante tutta la durata della seduta. La cessione del calore è altresì fa favorita dalla sua plasticità e dalla adesività alla superficie cutanea. Un ciclo di fangoterapia prevede 12 sedute

Un altro parco termale importante si trova anche sul Lago di Garda e precisamente sulla riviera veronese del Garda, tra le punte di Sirmione e di San Virgilio: le Terme di Colà di Lazise. Inserite in un territorio ricco di

Beauty farm, le migliori vicino a casa

oligominerale bicarbonato-calcio-magnesiaca. Avendo una temperatura uguale a quella corporea, viene usata senza manipolazioni che ne alterino le proprietà organolettiche e viene convogliata in un laghetto di 5000 mq nel quale si praticano bagni (efficaci nelle malattie reumatiche ed artrosiche, cutanee e nella riabilitazione motoria) e idromassaggi (indicati nella riattivazione della circolazione). Le indicazioni terapeutiche più comuni sono invece, le malattie circolatorie, le malattie della pelle e quelle dell’apparato locomotore. Ma in questi luoghi dalle atmosfere davvero uniche e rilassanti, c’è anche spazio per il divertimento unito all’wellness. Se, ad esempio, volete godervi un fuga d’amore sul lago di Garda, con 600 euro circa regalerete alla vostra dolce metà due Pernottamenti e prima colazione in camera charme o romantik, 2 cene con menù à la carte in un ristorante prestigioso e per la sera, una bottiglia di spumante e frutta in camera. A questo si aggiunga l’ingresso al centro benessere, un massaggio di coppia di 50 minuti, un massaggio mani & sfere 50 minuti per lei, un massaggio schiena o piedi 25 minuti per lui.

VERONA: AMORE E BENESSERE Verona: amore e benessere Quanto all’amore, la città di Giulietta e Romeo, non poteva essere da meno tanto che una Spa in Valpolicella ha ideato il pacchetto Romantic Escape. Oltre a due pernottamenti in camera doppia Art Design con prima colazione a buffet, bottiglia di Prosecco in camera all’arrivo, massaggio di coppia e accesso al centro benessere ha ideato una serata speciale con cena a lume di candela nell’intimità della propria camera e passeggiata con guida privata alla scoperta degli angoli “romantici” di Verona. CENTRI WELLNESS SULLE DOLOMITI Davvero originali sono invece le proposte per l’addio

al nubilato sulle Dolomiti. Con poco più di centro euro a persona, alcuni centri Wellness organizzano giornate davvero emozionanti: si può scegliere tra Rafting, Canyoning, Downhill, Tarzaning, Arrampicata, kayak o per i più spericolati l’hydrospeed. E poi si finisce con un massaggio od un trattamento estetico in un centro benessere. Un addio al nubilato davvero fuori dal comune, di benessere estremo! Ma non si deve necessariamente sposarsi per abbinare alle moltissime attività sportive offerte dai centri benessere della zona un massaggio, un trattamento o anche un’entrata alle zone spa dove cullarsi nell’idromassaggio, provare le saune, i bagni turchi o l’immancabile piscina.

SETTIMANE DESTRESS E REMISE EN FORME Per ritrovare l’equilibrio psicofisico ideale alcuni hotel specializzati nell’offerta benessere hanno confezionato dei soggiorni di una settimana destress. Pacchetti all inclusive con cure termali destressing perfette per sciogliere le tensioni della vita frenetica. Il pacchetto comprende sette notti di soggiorno in pensione completa, menu con ampia scelta di portate à la carte o personalizzato secondo esigenze dietetiche particolari, libero accesso al centro benessere con piscine termali, idromassaggi, grotta termale sudatoria, palestra fitness. Inoltre sei ore di trattamenti cura/ benessere personalizzati a scelta; Fit&Fun: appuntamenti fitness quotidiani e intrattenimenti serali: degustazioni, candle light dinner, musica dal vivo e danze. Per chi vuole dimagrire, inoltre, un team di esperti, guidati da un medico specialista in dietologia programmerà il vostro soggiorno in ogni dettaglio. Gli chef, i personal trainer, i massaggiatori e le estetiste lavoreranno per voi in perfetta sincronia, tutti accomunati da un unico obiettivo: un risultato sano, concreto e duraturo, da raggiungere con consapevolezza, senza eccessive privazioni e sofferenze, coccolati e seguiti in ogni dettaglio.


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Alice, una donna che sa dire addio

L’ingegner Albinati, un imprenditore

August, colpito dall’Alzheimer

Teresa Senzasogni, con una storia di dolore e sopraffazioni

Il compagno della vita che parte

Il figlio che cerca di sciogliere gli enigmi che lo legano al padre

Lo scrittore, Arno Geiger

Van Gogh, imprigionato in qualcosa che gli impedisce di esprimersi

La fine della vita

L’Italia del boom economico degli anni ’50 e‘60

Il piccolo paese austriaco dove lo scrittore è nato

Tra il 1880-1881 l’artista è a Gheel, nelle Fiandre, in un santuario dedicato ad una santa venerata per la cura delle malattie mentali

Amanti e amici che “partono” per un nuovo viaggio

I ricordi in rovina di un rapporto intenso ma muto, sfuggente e significativo

Tratti, gesti, manie, discorsi, insofferenze e furori propri di tutti i malati di Alzheimer

I colori che assumono il ruolo di salvezza e di condanna per il pittore

Morto il padre, il figlio ricostruisce Alice e un’amica raggiungono il L’anziano padre del famoso Teresa incontra Van Gogh e la lunga fuga di un uomo luogo dove Micha, suo ex amante, scrittore viennese si ammala e presagisce in lui il destino di talentuoso attraverso il lavoro, i è in fin di vita. Presto si sentirà una diventa simile ad un vecchio re in colui che grazie al colore può doveri della famiglia, le aspirazioni, vedova. Di qui parte un viaggio che esilio dalla sua vita. Il figlio cerca di trasformare le sue creazioni. E così e infine il male che obbliga a indaga molti addii salvarne la storia con la scrittura sarà chiedersi: chi sono?

Finale

Le pagine ridanno vita a una Quando ci si ama si frequenta forse generazione di uomini instancabili troppo quel luogo dei sentimenti che hanno costruito e al tempo dove tutto può essere detto. Poi, stesso disfatto la loro vita, sono i ricordi a dire della verità pagando un’incolmabile distanza sulla coppia dai propri figli

Chi ha avuto o ha padre o madre, nonni o parenti affetti da questa terribile malattia ritroverà brandelli della propria vita e rivivrà disperazione e angoscia, comprendendole meglio

Teresa ritrova l’artista molti anni dopo il primo incontro in manicomio. Le sue opere le ridanno la parola e lei gli scrive una lettera per mettere ordine nei suoi ricordi

Cosa dire del libro

Cinque storie che si intrecciano con Un romanzo sull’esperienza più eloquenza e poesia, accarezzando comune e al contempo meno ciò che della vita non si vorrebbe comunicabile della vita - il rapporto mai dire e, invece, deve essere con chi ci ha generato -, relazione detto primaria e selva misteriosa

Un memori toccante e profondo che parla di un’esperienza sempre più comune nella nostra società e lo fa in modo delicato e appassionante

Una storia che si rivela ricca di pietas, scritta in modo limpido e compatto e che davvero offre al lettore un frammento di cielo e grano alla Van Gogh

Arno Geiger Il vecchio re nel suo esilio Bompiani, pp. 168 € 16.00

Giovanni Montanaro Tutti i colori del mondo Feltrinelli, pp. 140 € 14.00

Leggere… Leggere

Judith Hermann Alice Socrates, pp. 108 € 9.50

Edoardo Albinati Vita e morte di un ingegnere Mondadori, pp. 150 € 18.00

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i nostri Esperti AFFARI DI FAMIGLIA “Questo non e’ mio figlio”. Test del dna per determinare in concreto la paternita’.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cosa fare quando c’e’ il dubbio e la certezza di non essere il padre del proprio figlio

Gent.li Lettrici e Lettori, traendo ispirazione da alcune Vostre richieste e da un fatto di cronaca di alcuni giorni fa in cui un professore di Padova scopriva quasi per gioco che i suoi due figli non erano suoi ma, anzi, di altri due diversi papà, mi accingo a fornirVi alcune indicazioni giuridiche che Vi possono essere utili nell’affrontare, se necessario, la questione. In Italia, da una ricerca effettuata emerge che almeno il 2% dei padri ignora che il figlio non è il proprio il che in sostanza vuol dire che su dieci figli almeno 2 non sono del padre che si ritiene ufficialmente tale. Preso atto di ciò e del progresso scientifico, divulgato anche tramite internet a prezzi sufficientemente contenuti rispetto a quelli di laboratorio, molti padri hanno deciso di fare un salto nel buio acquistando i test del DNA per definitivamente chiarire i loro dubbi. C’è da dire che il più delle volte lo stato di incertezza e patimento del padre viene, dopo aver conseguito il risultato, letteralmente travolta dalla tragedia della scoperta con conseguente impossibilità emotiva di proseguire il rapporto

familiare. La comparazione delle tracce genetiche deve essere autorizzata dalle parti e il risultato del test analizzato da un professionista competente atteso che l’esito è da ritenersi preciso al 99,9% in caso affermativo e al 100% in ipotesi di esclusione. Ma cosa fare quando viene scoperto che il figlio non è il proprio? Dal punto di vista giuridico, per quel che attiene la questione paternità e non anche quella relativa la conclamata infedeltà della moglie, il padre potrà agire in via giudiziale per ottenere il disconoscimento della paternità del figlio tramite un’azione che dovrà essere proposta, anche se il figlio è ancora minorenne, avanti al Tribunale ordinario competente (luogo in cui i genitori risiedono). Tuttavia corre il dovere di precisare di come l’azione di disconoscimento della paternità del figlio concepito durante il matrimonio è ammissibile ex art. 235 c.c. in soli tre casi: 1) se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il 300° e il 180° giorno prima della nascita;

2) se durante il tempo predetto il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare; 3) se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria gravidanza e la nascita del figlio. In tali casi il marito è ammesso a provare che il figlio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre, o ogni altro fatto tendente ad escludere la paternità. La sola dichiarazione della madre non esclude la paternità. L’azione di disconoscimento può essere esercitata anche dalla madre o dal figlio che ha raggiunto la maggiore età in tutti i casi in cui può essere esercitata dal padre. Dunque con questa azione è possibile superare la presunzione di concepimento da parte del marito del figlio in costanza di matrimonio, sussistente ai sensi dell’art. 231 c.c.., atteso che il legislatore, ha ammesso l’esame genetico ed ematologico del figlio al fine di verificarne la paternità biologica. V’è da dire che importante è stato l’intervento

della Corte Costituzionale che con la sentenza del 6 luglio del 2006 n. 266, ha ritenuto illegittimo l’art. 235 comma I n. 3 c.c. laddove richiedeva ai fini dell’azione di disconoscimento della paternità il previo accertamento dell’adulterio della moglie. Conseguono dalla sentenza di disconoscimento, annotata a margine dell’atto di nascita, i seguenti effetti giuridici: 1) perdita per il marito della qualità giuridica di padre con effetto sin dalla nascita; 2) eliminazione per il figlio dello status di figlio legittimo con effetto fin dalla nascita; 3) acquisto per il figlio dello status di figlio naturale riconosciuto della sola madre e quindi sua possibilità di essere riconosciuto dal padre naturale ex art. 250 c.c.; 4) perdita del cognome paterno; 5) perdita del cognome del marito alla moglie, al figlio disconosciuto e ai suoi discendenti (figli); 6) perdita dei diritti successori. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’ARCHITETTO

Imu tra rincari e aliquote alleggerite Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333 L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffici vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffici, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modificare ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fino al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifica aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversificate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è finanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifiche, che si trovano ad essere tassate due volte. Infine per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio finanziario. Resta solo da confidare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: cavazzana@tin.it


I nostri esperti 33 PSICOLOGIA DEL LAVORO

La motivazione al lavoro Dott. Lara Tasso

Leggiamo quotidianamente sui giornali di aziende che chiudono, di lavoratori senza futuro, di uomini e donne che nonostante sforzi e sacrifici non trovano un’occupazione, di imprenditori che arrivano a gesti estremi dopo aver tentato con tutte le forze di salvare ciò che avevano creato con impegno e coraggio. In uno scenario di questo tipo chi ha un lavoro se lo tiene ben stretto, ma questo non significa mettere in secondo piano il piacere e il coinvolgimento derivanti dallo svolgere un’attività. Si lavora solo per soldi? Per molti, che mettono la questione economica al primo posto, questa è una domanda retorica, ma la retribuzione non è né il primo né l’unico motivo per cui si lavora. Alcuni teorici individuano, oltre alla motivazione razionale-economica, la motivazione sociale, che spinge a lavorare per far parte di un gruppo, conoscere persone, ottenere uno status nella società, e la motivazione all’autorealizzazione che si basa sul bisogno di curiosità, di

apprendimento, di successo. Non sono poche le persone che sceglierebbero un lavoro anche meno remunerativo, ma meno monotono che permetta loro di imparare, di mettersi alla prova. Basti pensare all’alienazione derivante dal lavoro a catena e da altre attività ripetitive, dove l’uomo è ridotto a macchina per produrre, dove ogni movimento è controllato e registrato. Una parte importante nel lavoro è ricoperta dalla motivazione alla realizzazione (need of achivement) che si basa sul desiderio di creare qualcosa di difficile per la conseguente gratificazione che ne deriva. Le persone che hanno un alto bisogno di realizzazione tendono a preferire compiti di difficoltà intermedia, sono in grado di sopportare una gratificazione ritardata, tendono a raggiungere gradi elevati d’istruzione e sono più orientati alla speranza piuttosto che al timore. Tra i principali bisogni che si cercano di soddisfare attraverso il lavoro, uno spazio importante riveste la ricerca di successo

e potere. Il bisogno di successo si basa sulla motivazione a fare le cose nel miglior modo possibile per un intrinseco bisogno si affermazione, di perfezione e di eccellenza. Il bisogno di potere è l’esigenza di esercitare ovunque possibile il proprio controllo. Chi ha questo bisogno molto forte ama attrarre l’attenzione altrui su di sé, non teme il confronto e la competizione e mira a occupare posizioni di comando. Molte volte dietro questo bisogno si cela uno stato di disagio e insicurezza interiore che si riduce attraverso la strumentalizzazione degli altri per dimostrare le proprie capacità. La motivazione economica, quindi, fa parte di una schiera molto ampia di motivi che spingono al lavoro e che lo rendono piacevole. Chi lavora soltanto per la retribuzione raggiunge difficilmente alti livelli di gratificazione dalla propria attività, con conseguenti ripercussioni sulla qualità del proprio lavoro e della propria salute. Molte aziende sono consapevoli di questo, perciò investono sulla motivazione al lavoro dei propri dipendenti puntando sull’affiatamento

nei gruppi di lavoro, sul rendere i compiti interessanti e in grado di soddisfare il bisogno di realizzazione dei collaboratori. Le aziende che investono in questo avranno lavoratori con alti livelli di compliance, ossia attaccamento e coinvolgimento attivo alla realtà per cui lavorano, che si traduce, per esempio, nell’essere sempre puntuali, nel non perdere tempo in inutili conversazioni, nell’avere un atteggiamento corretto e onesto nei confronti del proprio lavoro.

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it


34 I nostri esperti L’OTTICO

Lenti oftalmiche Valentino Micaglio

Il CR39 o poliallil-diglicol-carbonato (PADC) è un polimero plastico appartenente alla classe dei poliesteri. Il suo nome deriva dal fatto di essere il trentanovesimo composto studiato nell’ambito di un progetto per la ricerca di resine trasparenti da parte di una divisione della PPG Industries; tale progetto era denominato “Columbia Resins”.[1] Questo polimero garantisce proprietà ottiche e meccaniche vantaggiose rispetto al vetro, con lo stesso indice di rifrazione (circa 1,5) e bassa dispersione cromatica (numero di Abbe 58) ma peso specifico 1,3, circa la metà del vetro con resistenza all’impatto 4 volte superiore. L’utilizzo principale di questo materiale è nelle lenti infrangibili ad uso oftalmico (occhiali). Vi sono altri materiali organici ad uso oftalmico ma il CR39 rimane quello di uso più comune e diffuso. Il CR39 è inoltre ampiamente impiegato per la rivelazione di tracce nucleari (particelle alfa, prodotti di fissione) mediante attacco chimico della superficie e successiva analisi con microscopio ottico. Il confronto con altri materiali ottici quali il metacrilato con cui sono costruiti alcuni accessori ottici di qualità mediobassa quali gli occhiali premontati permette di comprendere la bontà del materiale e la sua diffusione. Il metacrilato pur avendo caratteristiche ottiche molto simili al CR39, ha invece caratteristiche fisico-meccaniche molto inferiori quali la resistenza all’impatto, la durezza superficiale (graffi), alta termolabilità (si altera se esposto al sole) e un basso numero di Abbe con la conseguenza di un’alta aberrazione cromatica (disperde la luce come l’arcobaleno) che ne pregiudica la qualità ottica rispetto al CR39. Il CR39, nelle leggere varianti prodotte da ogni azienda, risulta essere il materiale di base per le lenti oftalmiche di medio basso potere. La resistenza chimica del CR39 è ottima, la superficie non viene intaccata da diversi solventi: acqua, alcool etilico, trielina, acetone e diluente nitro. La resistenza alle abrasioni del CR39 è media, per migliorarla si può effettuare un trattamento antigraffio sulle superfici in modo da aumentarne la resistenza alle abrasioni. Un ulteriore trattamento disponibile e consigliato è l’antiriflesso, che permette di ridurre drasticamente i riflessi residui del-

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le superfici. I trattamenti antiriflesso odierni sono molto evoluti e sempre combinati a un trattamento indurente apposito per la lente base e a un trattamento per rendere la superficie esterna (del trattamento) più resistente, meno sensibile allo sporco e all’appannamento. Il CR39 si può colorare normalmente per immersione in un bagno apposito e si possono ottenere tutte le tinte possibili. Le lenti fotocromatiche organiche o infrangibili, nelle quali si ha il fotocromatismo (cioè un aumento della tonalità della lente proporzionale alla luce), non utilizzano come materiale base il CR39 per incompatibilità con il trattamento di superficie. Per realizzare lenti fotocromatiche infrangibili viene utilizzato invece un prodotto leggermente diverso quale il CR330. L’unico limite di questo materiale è la ridotta elasticità e resistenza meccanica, tale per cui il CR39 non risulta essere il materiale migliore per occhiali cosiddetti “a giorno”, comunemente nominati “senza montatura” o “Glasant”. In questi occhiali le lenti sono agganciate alla montatura con delle viti o supporti simili. Anche se il montaggio è tecnicamente possibile, si rischia, quando lo spessore è meno di 4-5 mm, un’eccessiva fragilità delle lenti. Anche per montature in cui la lente è tenuta con un filo di nylon (chiamate Nylor) il problema è più o meno lo stesso, si rischia sempre una rottura o scheggiatura della lente data da urti, pressioni eccessive o schiacciamenti. In questi casi è consigliato l’uso di lenti, sempre infrangibili, ma di materiale idoneo a questo tipo di montature, cioè policarbonato, trivex o altri materiali organici ad alto indice. BIBLIOGRAFIA - Wikipedia OTTICA MICAGLIO NOALE >noale@micagliogroup.it<


per far parte di un gruppo, conoscere persone, ottenere uno status nella società, e la motivazione all’autorealizzazione che si basa sul bisogno di curiosità, di

speranza piuttosto che al timore. Tra i principali bisogni che si cercano di soddisfare attraverso il lavoro, uno spazio importante riveste la ricerca di successo

proprio lavoro e della propria salute. Molte aziende sono consapevoli di questo, perciò investono sulla motivazione al lavoro dei propri dipendenti puntando sull’affiatamento

esempio, nell’essere sempre puntuali, nel non perdere tempo in inutili conversazioni, nell’avere un atteggiamento corretto e onesto nei confronti del proprio lavoro.

I nostri esperti 35

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it

IL NOTAIO

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

Nuove categorie catastali per i fabbricati rurali e provvedimenti per la crisi del settore agricolo

Potrebbe essere di una qualche utilità dare conto di alcune recenti novità che lambiscono il mondo dell’agricoltura. Anzitutto, sono state definite le modalità applicative per il riconoscimento della ruralità dei fabbricati. Il dato normativo chiarisce che sono attribuite le categorie catastali A/6 e D/10, rispettivamente, alle unità immobiliari ad uso abitativo e a quelle strumentali all’attività agricola, per le quali sussistono i requisiti di ruralità. A beneficio dei lettori ricordiamo che essi sono sommariamente i seguenti: a) il fabbricato deve essere posseduto dal soggetto titolare del diritto di proprietà o di altro diritto reale sul terreno, ovvero dall’affittuario del terreno; b) l’immobile deve essere

utilizzato quale abitazione dai soggetti di cui alla lettera a), sulla base di un titolo idoneo,ovvero da dipendenti esercitanti attività agricole per un numero annuo di giornate lavorative superiore a cento; c) il terreno cui il fabbricato è asservito deve avere superficie non inferiore a 10.000 metri quadrati ed essere censito al catasto terreni con attribuzione di reddito agrario; d) il volume di affari derivante da attività agricole del soggetto che conduce il fondo deve risultare superiore alla metà del suo reddito complessivo; e) i fabbricati ad uso abitativo “di lusso” non possono comunque essere riconosciuti rurali. E’ stata inoltre istituita la classe «R», senza determinazione della rendita catastale, per le unità

immobiliari ad uso abitativo censite nella categoria A/6. Per i fabbricati già censiti nel catasto edilizio urbano, la domanda di variazione della categoria catastale per l’attribuzione delle nuove categorie ( A/6 o D/10) dev’essere accompagnata da un’autocertificazione. Essa deve contenere la dichiarazione che l’immobile possiede, in via continuativa, a decorrere dal quinto anno antecedente a quello di presentazione della domanda, i requisiti di ruralità. I fabbricati rurali iscritti nel catasto dei terreni devono essere denunciati al catasto fabbricati entro il 30 novembre 2012. Secondariamente ricordiamo che a partire dal luglio 2011 anche agli imprenditori agricoli in stato di crisi o di insolvenza hanno la possibilità

di accedere alle procedure di cui agli artt. 182-bis (accordi di ristrutturazione dei debiti) e 182-ter (transazione fiscale)

della legge fallimentare (r.d. n. 267/1942), in attesa di una più completa ed organica riforma della materia.

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:gcocito@notariato.it

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Chiave (4) - Il nome...........................

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Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

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On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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6) – Storica casa automobilistica inglese................................................................................... Aforismi sull’amore

Soluzioni:

• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta) • L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo. • Amare è breve, dimenticare è lungo.

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po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sapessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!” • Pierino va a trovare la mamma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appena nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.” • Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.” • Pierino è fermo ad una fermata dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quando arriva il bus, si aprono le porte, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fermata, preme il pulsante per prenotare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pierino sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un tizio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.” • Un bambino racconta ad compagno di scuola: “Sai, il mio cavallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

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Barzellette su Pierino

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ANNA - CANORA - CORA DARIO - DEBUTTA - FAITH FILM - FIORE - FRANCIA HORROR - LIEBESTOD MORGAN - ZOO

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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

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SOPRA E SOTTO


A tavola 37 CUCINA

VINO

Denis Meneghini

I VINI BIODINAMICI

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ECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY.

MIGLIAIA I PRODUTMA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO. E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI.

FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO

VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI

PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI

RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZARRIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-

SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DENISMENEGHINI@ALICE.IT

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI

DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI. MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA

PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI

6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO. SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA. SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE. NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE. VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO. CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO. MANUELA E SILVIA BIZZO

SPIZZICHI E BOCCONI B


38 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

DAL

FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CONDUCE PER MANO. COME SIETE FORTUNATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARIGIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RILIEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO

AC-

CANTONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · S ALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TENDERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · S ALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRO

DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO SARETE CAPACI DI INTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DIMENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZIONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO L’AUMENTO

DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAGICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· S ALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVENTUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SORTIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGALANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINE DAL 24/08 AL 22/09

FASCINO IL PARTNER VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· S ALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo “LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE. SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO CHI È IN CERCA DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · S ALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IMPROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

FASCINO COME SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· S ALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDETEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

FASCINO NON

AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PROPRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZIONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO ABBIATE CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · S ALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIO DAL 21/01 AL 19/02

FASCINO NUOVO OSSIGENO E SMALTO ALLE VOSTRE STRATEGIE SEDUTTIVE, CON SPLENDIDE OCCASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO· S ALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGALANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO ATTENZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DISARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRINCIPIO. EVITATE!· S ALUTE NON AFFATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOLCIUMI VARI


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