Chioggia ago2013 n99

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di Chioggia

www.lapiazzaweb.it

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 99 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Primo Piano Il ministro Kyenge, tra storie di razzismo e integrazione pagg.

Sottomarina Il parco centrale: dalla Laguna fino al mare

Movida “Guerra” dei decibel tra villeggianti, operatori e giovani

4-5 e 6

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L’intervento

in arrivo 335miLa euro Per iL centro storico

Digiuno per la madre terra di Don Albino Bizzotto*

P

Rivitalizzare il centro storico e riqualificare le attività commerciali di Chioggia. Questo il piano approvato dalla giunta regionale e frutto della partnership tra Comune di Chioggia e le associazioni. pag. 10

Chioggia “imbrigliata” nei vincoli del Patto di Stabilità

Pesca, Lo stato di saLute doPo iL “fermo”

Il sindaco Casson: “Congelati 45 milioni di euro della legge Speciale per sottostare alle regole europee”

Come stanno le risorse marine del Veneto alla fine del Fermo Biologico? A Chioggia sono stati presentati i risultati dei campionamenti dell’Ispra nelle acque del Veneto. pag. 33 10%

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assurdo che il nostro comune disponga di 45 milioni di euro proventi della Legge Speciale per Venezia e che non li possa spendere a causa dei vincoli del Patto di Stabilità.” A parlare è il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, che denuncia la situazione critica in cui si trovano molti comuni italiani. Il Patto in questione è il codice del rigore europeo, sottoscritto ad Amsterdam nel 1997 dai Paesi dell’Unione europea, che di

fatto fu la premessa normativa dell’euro. Il Patto di Stabilità Comunitario impegna tutti a rispettare poche, ma rigide regole di bilancio: deficit non superiore al 3% del Pil e debiti al di sotto del 60%. Oggi, con la carenza di liquidità causata dalla crisi, rispettarlo sembra diventato davvero impossibile, soprattutto a livello d’amministrazione locale. Il Patto di Stabilità, nella sua applicazione interna, condiziona pesantemente l’attività di regioni e comuni, chiamati a comportarsi

in modo tale che lo Stato rispetti i vincoli europei. Ad accrescere lo stress c’è il fatto che le regole cambiano ogni anno, impedendo qualsiasi programmazione e paralizzando di fatto la vita delle amministrazioni pubbliche. Finisce così che le amministrazioni comunali come quella di Chioggia, debbano adattarsi e pur essendo virtuose non possano spendere i loro fondi. pag.

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Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata Sottomarina (VE)

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erché partire con un digiuno a sola acqua a tempo prolungato la sera di ferragosto? È stata la domanda più ricorrente. Per due motivi principalmente: ad agosto sono ferme le attività produttive e istituzionali ma anche dei comitati. Un’azione personale non intralciava e non si metteva in concorrenza con nessun’altra iniziativa in corso. Ad agosto ci sono poche informazioni “appetitose” per i mezzi di comunicazione. Un’iniziativa un po’ choc può trovare accoglienza. E così è stato, grazie anche a una mobilitazione spontanea di riconoscimento della validità delle motivazioni e di condivisione dell’esperienza. Da subito non mi sono trovato isolato. È stato un crescendo, come si fosse levato il tappo di una bottiglia. Sono molte le persone in Italia che ritengono importante un cambio di rotta culturale e pratica rispetto al consumo di suolo (cemento, asfalto, abbandono) e alla cura e custodia della terra, accettando il punto di vista della natura, imparando anche la sua “grammatica”. Sono molte le persone che soffrono per le speculazioni e le distruzioni ambientali calate dall’alto con megaprogetti voluti da un’imprenditoria collusa molto spesso con or-ganizzazioni malavitose, comunque corrotta e bulimica finanziariamente. * fondatore dell’associazione

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Ha preso il via lo scorso 10 settembre “Casa macchietta”, il primo “spazio-bimbi” custodito in una istituzione culturale a Venezia, messo a disposizione dalla Fondazione Querini Stampalia. E così mentre la mamma, o il papà sono in biblioteca, impegnati nella consultazione, i bambini, dai 3 ai 6 anni, potranno essere affidati ad un operatore che li tratterrà, in uno spazio appositamente attrezzato e arredato, con giochi, libri e colori. Il servizio è esteso anche a coloro che visitano le mostre proposte dalla Fondazione. Fino al 22 settembre, nel periodo di “rodaggio”, l’ingresso è gratuito, successivamente la tariffa, per un massimo di due ore, è di 5 euro. Info presso la Fondazione Querini Stampalia, tel. 0412711411, didattica@querinistampalia.org, www. querinistampalia.org

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I due motivi principali che mi hanno spinto al gesto sono state: situazioni di emergenza del pianeta e del Veneto e la sordità e l’ottusità politica spesso con illegalità dei governanti rispetto alla ragionevolezza delle proteste e delle proposte dei vari comitati. Da due anni sto seguendo i dati della impossibilità per il pianeta di stare al passo con la pressione dei consumi umani. Quest’anno il 20 agosto è stato il giorno discrimine. Il pianeta è proprio esausto. Il fatto che nessuno se ne preoccupi, perché il problema è di tutti e quindi praticamente di nessuno, non rende meno grave la situazione reale; non si parla di opinioni, ma di dati allarmanti. Il Veneto è la Regione più cementificata d’Italia e da 20 anni procede a un consumo di suolo alla velocità di 38 ettari al giorno sottratti all’uso agricolo del territorio. Il Veneto con la pianura padana è una delle regioni più inquinate e più inquinanti d’Europa. La cementificazione riguarda anche i terreni più fertili in una pianura che è tutta un’unica città diffusa con il territorio agricolo tutto frantumato. Anche l’acqua che è la risorsa più preziosa rimane un bene precario per l’incuria e per le opere che mettono a rischio le stesse falde. Siamo ormai a una emergenza così vasta e devastante che la Regione stessa avverte la necessità di un maggior rispetto e tutela del territorio. Il guaio però sta nel fatto che già è stata approvata una quantità tale di progetti cemento – asfalto da far rabbrividire. 30 progetti di strade – autostrade, 7 progetti di ospedali o nuovi o rinnovati, 3 progetti marittimi. Tutti in project financing, cioè opere pubbliche con capitale privato. Significa indebitare tutta la popolazione, compresi i bambini che ancora devono nascere, per oltre trent’anni solo per pagare gli interessi degli investitori privati. Siamo all’assurdo. A questo vanno aggiunti i mega progetti esclusivamente privati come Motor city, Veneto city, Tessera city, Città della moda. La distruzione ambientale è assicurata. È stata chiesta una moratoria ai responsabili politici. Impossibile. “Non si può ritornare sulle decisioni prese” è stato risposto. Il Veneto concorre in prima fila all’emergenza del pianeta. Da anni seguo le vicende e il lavoro dei comitati. Sono le sentinelle e i parafulmini della popolazione. In questi anni hanno sviluppato competenze straordinarie anche in campo tecnico e giuridico. Accanto ai no alle grandi opere, decise con le scelte più impattanti, perché più redditizie, hanno sempre offerto soluzioni alternative ragionevoli. Hanno combattuto sempre l’illegalità e soprattutto non sono mai stati portatori di interessi privati o particolari. Oggi c’è un’effervescenza straordinaria di comitati. Il digiuno intrapreso ha suscitato una vivace partecipazione, perché tutti hanno compreso che non riguardava il protagonismo della mia persona, ma il motivo serio per cui tutti erano impegnati. Ne è nata una duplice iniziativa. Da una parte anche persone delle istituzioni (come la sindaco e la giunta di Marano Vicentino) hanno assunto il digiuno come modalità forte anche per le loro priorità politiche in campo ambientale. Dall’altra mai mi sarei sognato di chiedere agli altri di digiunare, come gesto comunitario lotta. È venuto avanti spontaneamente come scelta delle persone più impegnate dei comitati. Per me una sorpresa commovente. Così ci troveremo un settembre con digiuni puntuali nelle località con particolari problemi ambientali e l’ultimo weekend, 28-29 settembre, con un digiuno generalizzato regionale. Per concludere tutti insieme il 9 ottobre a Palazzo Balbi a Venezia, sede della Giunta regionale, per chiedere a gran voce “moratoria” alla colata di cemento e asfalto programmata.

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Chioggia giustizia Chiude il tribunale. L’appello del sindaco al Ministro Cancellieri pag. 10

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Chioggia aderisce al Comitato dell’Ecomuseo della Laguna di Venezia pag. 16

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Cinquecento aziende in crisi, giù gli investimenti pag. 30

La mostra

La visione integrata della Grande onda di Katsushika Hokusai pag. 37

Leone d’oro a Sacro Gra di Gianfranco Rosi pag. 40

commemorazioni Vajont un disastro rimasto attuale pag.

La Provincia cede quote Pmv La Provincia ha ceduto 48 mila e 799 azioni della Società Pmv (Patrimonio Mobilità Veneziana) a fronte dell’acquisto di 9 mila e 154 azioni di Atvp spa, pari ad un controvalore di 3 milioni 634 mila 595,70 euro. La Provincia partecipa con una quota del 18,207% nella società del Patrimonio per la Mobilità Veneziana spa, Pmv. La partecipazione della Provincia in Pmv si ridurrebbe dall’attuale 18,207% al 9,017%, mentre salirebbe in modo consistente in Atvp spa, dall’attuale 39,98% al 51,98%,

L’iniziativa euroPea “food as ue PassePartout”

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La Provincia vince iL Premio “ambiente e LegaLità” Un riconoscimento nazionale per la Provincia di Venezia che ha ricevuto lo scorso 10 agosto il premio “Ambiente e legalità 2013”. Ai veneziani è stato riconosciuto “l’efficace e intenso impegno - attraverso pratiche amministrative innovative come il Tavolo interforze per i controlli ambientali - nell’implementazione di efficaci sistemi di controllo e nel contrasto alle varie forme di illecito ambientale” così come si legge nella motivazione. La premiazione è avvenuta nel corso della 25esima edizione di “Festambiente”, il festival nazionale di Legambiente, che quest’anno si è svolto a Ripescia (Grosseto), all’interno del Parco naturale della Maremma. A ricevere la targa sono stati il dirigente Massimo Gattolin, la responsabile dell’Ufficio Legalità e Ambiente Stefania Pallotta, insieme con l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia (in foto).

segue da pag.

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E’ stata approvata dalla Commissione europea attraverso l’Agenzia Nazionale Giovani, l’iniziativa “Food as UE Passepartout” che rientra nel programma “Youth in Action” –Gioventù in Azione 2007-2013 di cui l’Associazione Veneziani nel Mondo è capofila e soggetto proponente. Il programma europeo ha l’obiettivo di promuovere la mobilità giovanile internazionale, l’apprendimento interculturale e l’educazione non formale di giovani provenienti sia da paesi Ue che da paesi limitrofi all’Ue. “L’iniziativa, a lungo programmata, ha spiegato Bruno Moretto (in foto) presidente dell’associazione Veneziani nel Mondo - avrà luogo a Venezia e vedrà la partecipazione di giovani provenienti dalla Slovenia, dall’Albania e dal Montenegro, quali paesi partners e collegati a Venezia nella storia. Alcuni giovani saranno indicati dalle nostre associazioni per l’emigrazione operanti in tali paesi. All’iniziativa prenderanno parte anche alcuni giovani con minori opportunità, in situazioni di svantaggio a causa di barriere sociali, geografiche e disabilità”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

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Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Direttore responsabile

Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 29 agosto 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)

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4 Argomento del mese SOCIETÀ Oltre quattro mesi di insulti e reazioni di tipo razzista indirizzati al ministro dell’Integrazione Kyenge: si tratta di un attacco personale all’esponente del governo di origine congolese con cittadinanza italiana o è il tema dell’integrazione che crea disagio? L’Italia è un Paese razzista? A che punto è il processo d’integrazione? E come si comporta il Veneto? Storie di avvenuta integrazione

L’Italia fra storie di integraz

di Ornella Jovane

“S

e proprio dobbiamo trovare qualcosa di stupefacente nella nomina di Cècile Kyenge a ministro della Repubblica italiana, allora possiamo chiederci perché non sia stata scelta per la Sanità, considerata la sua lunga esperienza professionale nel settore”. L’osservazione è della professoressa Leila El Houssi, storica dei paesi islamici e già docente di sociologia dei diritti Umani all’Università di Padova e coordinatrice organizzativa del Master Mediterranean studies presso la Facoltà di Scienze Politiche di Firenze, che abbiamo intervistato sui temi dell’immigrazione, razzismo e integrazione in Italia. Di fronte alle reazioni di sdegno e rifiuto suscitate dalla presenza di un ministro di colore nel governo italiano delle larghe intese, Leila El Houssi, nata in Italia da padre tunisino e madre italiana, invita a considerare la situazione con maggiore serenità e a ricondurla nella normalità dei fatti che possono accadere ad un popolo che si avvia, inevitabilmente, ad avere sempre più una composizione multietnica. Sono passati più di 4 mesi dalla investitura di questo governo e, fra le tante questioni che esso ha sollevato, c’è appunto quella legata alla presenza di un ministro, Cècile Kyenge, che non ha un nome italiano e per lo più ha la pelle nera, chiamata peraltro ad occuparsi di integrazione. Una scelta che ha scatenato, soprattutto in una certa parte politica, aspre reazioni da parte di singoli parlamentari, dirigenti, amministratori, consiglieri locali e nazionali. Reazioni anche razziste con linguaggi e atteggiamenti non di rado violenti ed eccessivi. L’integrazione è un tema impegnativo e difficile ma davvero così “indigesto” agli italiani? E perché tanta insofferenza verso il ministro Kyenge, di origine congolese con cittadinanza italiana? Siamo un popolo razzista?

“Distinguerei tra politica e società - è la risposta della professoressa El Houssi E’ vero che ci sono dei movimenti politici che si pongono contro l’immigrazione e fanno di questa ostilità una bandiera ideologica per acquisire consensi, ma la società italiana è un’altra cosa. Non è, secondo me, razzista. E come potrebbe esserlo se storicamente è stata una società di emigranti. In particolar modo i veneti che, attingendo dal vissuto della propria famiglia, più o meno tutti hanno almeno una storia di emigrazione da raccontare”. “Basterebbe soltanto voltarsi in dietro - prosegue la docente - e ripercorrere quella pagina del proprio recente passato per comprendere con maggior chiarezza quella che è la realtà dei migranti di oggi. Basterebbe cioè che la politica trovasse le modalità per far sì che il fenomeno dell’immigrazione fosse chiaro in tutta la sua complessità. Occorre smetterla, come sostiene il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, di banalizzare strumentalmente l’immigrazione riducendola semplicisticamente ad una questione legata alla sicurezza e alla clandestinità”. “L’integrazione - prosegue - è un processo assai complesso e dai molteplici risvolti: culturale, giuridico, sociale... E’ sul piano culturale che va proposta la ricchezza della “contaminazione” che produce risultati interessanti e arricchisce. Spesso, invece, prevale la cultura della paura e del sospetto nei confronti dell’altro. Soprattutto in una fase di crisi economica come quella che stiamo attraversando l’altro può spaventare. La reazione impulsiva è quella di arroccarsi nei propri costumi, nella propria cultura e difenderli temendo che la condivisione con l’altro possa contribuire a far perdere qualcosa di sè”. Da dove cominciare allora per allontanare la paura? “Dalla cultura e quindi dalle scuole, a partire da quelle dell’infanzia. Il tema

Lo sPort, sPecchio deLLa società

Nel calcio, dai cori razzisti negli stadi agli esempi d’integrazione con la nazionale

I

l contrasto al razzismo è uno dei temi che caratterizzerà in Italia la stagione calcistica e il campionato appena iniziato, dai dilettanti alla massima serie. Lo ha assicurato il presidente Figc, Giancarlo Abete, determinato ad allontanare dagli stadi chi, con cori razzisti e insulti offensivi, punta ad attaccare i giocatori di colore, con la finalità di provocarli e indurli ad allontanarsi dal campo di gioco, come del resto hanno fatto già Boateng e Constant. Quest’anno però le dure norme, quelle volute da Michel Platini, sono in vigore anche in Italia e i provvedimenti sono temuti: i cori razzisti avranno come prima conseguenza la chiusura di un settore dello stadio e, se si dovessero ripetere, si procederà ad interdire tutto lo stadio ai tifosi, oltre ad una multa di 50mila euro. A farsi parte attiva di questa battaglia anche il ministro Cècile Kyenge che, insieme con la Lega calcio e gli altri organi di governo dello sport, ha avviato la sua campagna di sensibilizzazione e di iniziative culturali contro il razzismo negli stadi. All’atteso esordio del campionato di serie A, il 24 agosto scorso, con il primo incontro ad alto rischio di cori razzisti Verona-Milan per via della presenza di Mario Balotelli non proprio “amato” dai tifosi veronesi, il ministro ha lanciato i suoi primi appelli perché “tutti gli attori coinvolti, in campo e fuori, facciano squadra per debellare questo cancro”. Dal calcio tuttavia possono venire ancheSOTTOMARINA: esempi d’integrazione, In palazzina di nuova come accade per la nostra nazionale, elogiata dalla stessa Kyenge a Torino l’8 settembre appartascorso costruzione menti di varieCeca. metradove gli azzurri di Prandelli si trovavano in ritiro per preparare la sfida contro la Repubblica ture tutti dotati con garage e terrazzo. La Il ministro li ha definiti “modello di quello che dovrebbe essere l’Italia dipalazzina domani” . è costruita con le nuovissime O.J.

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dell’integrazione dovrebbe essere affrontato con maggiore insistenza e convinzione. Del resto è proprio a scuola che il processo di integrazione può avvenire con maggiore spontaneità. I bambini pur parlando lingue diverse, o provenendo da culture diverse, sono in grado di stabilire con facilità canali di comunicazione e di condivisione di esperienze attraverso il gioco”. A che punto è il processo di integrazione in Italia? “L’integrazione è un processo inesorabile che è in atto nella nostra quotidianità, anche in Italia, dove la società sta profondamente cambiando. Certo in Italia il processo è più lento rispetto ad altri Paesi, siamo alla seconda generazione. Lo possiamo definire un processo spontaneo che si realizza dal basso, verso il quale la classe politica, a prescindere dagli orientamenti, fino ad oggi è stata latitante. La scelta di Cècile Kyenge quale ministro dell’Integrazione è dunque un segnale importante della politica perché fa capire che l’Italia non è un Paese chiuso, al contrario aperto e dentro la multiculturalità. Intendiamoci non è solo un simbolo di forte impatto mediatico, ma una donna di lunga esperienza che da anni opera nelle associazioni contro il razzismo. Non mancano tuttavia le voci di dissenso, espressione di quella parte che vorrebbe continuare a portare avanti una politica di chiusura e timore dell’altro, ma l’Italia sta cambiando”. Come? “Ci sono gli immigrati di seconda generazione. E’ fondamentale sensibilizzare gli italiani al tema del Ius Soli: quanti bambini nascono in questo paese e non possono essere cittadini italiani? “Sta per piovere” è un film di un giovane regista Haider Rashid, nato in Italia SOTTOMARINA: In palazzina di nuova costruzione appartamento tipo di 75 mq composto da soggiorno, cucina abitabile, 2 camere da letto, bagno e 2 ampie terrazze. Garage di proprietà. EURO 450 mensili SOTTOMARINA: A pochi metri dal mare, appartamento completamente ristrutturato ed arredato, composto da ampia zona giorno con cucina, camera matrimoniale soppalcata, bagno. EURO 700 mensili BRONDOLO: Comodo a negozi e alla fermata dellʼautobus, appartamento al 2° piano arredato, composto da ingresso, soggiorno, cucina, 2 camere matrimoniali, bagno. Poggiolo e garage di proprietà. EURO 550 mensili

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Argomento del mese 5 Razzismo

In alto il ministro Cècile Kyenge più in basso la professoressa Leila El Houssi

zione ed episodi di razzismo da padre iracheno e madre italiana, che racconta la vicenda di un ragazzo, nato e cresciuto in Italia, da genitori algerini che, a seguito di una serie di disavventure che colpiscono il padre rimasto senza lavoro e per questo senza permesso di soggiorno, è costretto a ripensare alla propria esistenza. Cosa fare? Rimanere da clandestino nella “sua” Italia o seguire i genitori in Algeria, una terra a lui sconosciuta, per aiutare la sua famiglia a ricostruirsi, un’altra volta, una dimensione in cui vivere? Un tema che l’Italia deve

istituzioni

affrontare”. Cosa ne pensa del Veneto? “In Veneto c’è una grande solidarietà a livello sociale. Esistono numerose associazioni e realtà di volontariato che sono in grado di esprimere una solidarietà più profonda e radicata rispetto ad altre regioni, magari politicamente orientate verso scelte di accoglienza più marcate. La società veneta è in grado benissimo di accogliere gli immigrati”.

Interviene il governatore Zaia sul problema clandestini

“KYenge chieda L’aiuto deLL’euroPa”

L

’incontro preannunciato fra il governatore del Veneto Luca Zaia e il ministro per l’integrazione Cecile Kyenge alla fine non c’è stato, nè alla festa della Lega nè alla festa del Pd. Il governatore Zaia tuttavia ha avuto modo di intervenire in più occasioni sul tema dell’integrazione, in un confronto col ministro Kyenge, che si è tenuto a distanza. Egli ha ribadito la necessità di un intervento Ue per gestire i flussi di clandestini diretti anche verso la nostra regione. Zaia, chiarisce il suo pensiero dopo che nelle scorse settimane il ministro aveva affermato che l’Europa non può lasciare sola l’Italia a gestire i flussi di immigrazione. “Vorrei poter dire al Ministro Kyenge - dice Zaia - benvenuta fra noi. Si è accorta che l’immigrazione clandestina, che sta scaricando ogni giorno centinaia di disperati e nuovi schiavi sulle coste italiane, è un

problema di tutta l’Europa”. “Il ministro ha compreso- ribadisce- dunque qual è il problema: quello di una Unione Europea in cui i paesi cosiddetti forti compiono e hanno compiuto (la Francia non più tardi di tre anni fa) strage di diritto e di legalità chiudendo le frontiere e sospendendo Schengen a seconda delle convenienze. Il commissario europeo Malmstrom, risponda della latitanza dell’Europa”. “Il ministro Kyenge dice di essere per la mediazione e l’incontro, per risolvere i problemi – conclude Zaia . Piuttosto che lanciare proclami, come quello sullo ius soli, ci dica dunque quali sono le linee del suo ministero. E piuttosto che perdere tempo alimentando guerre ideologiche, vada a Bruxelles a protestare con vigore. Capiremo come desidera muoversi e soprattutto di cosa vuole discutere. Noi siamo sempre pronti a farlo”. A.A. PORTO VIRO: In zona residenziale, appartamento in bifamiliare, al primo piano con ingresso indipendente completamente arredato, composto da ingresso, soggiorno con cucina, camera matrimoniale, 2 ripostigli, bagno e 2 poggioli. Posto auto di proprietà. EURO 400 mensili

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Le reazioni politiche

“Ora è tempo di integrazione” R

azzismo, un male oscuro che attraversa le società, la storia e le popolazioni. Anche in Veneto fino a qualche decennio fa (e ora purtroppo di nuovo) terra di emigrazione, il fenomeno si è presentato con episodi davvero preoccupanti soprattutto contro gli immigrati che da qualche anno arrivano, qui per lavorare, ma che spesso sono anche protagonisti di brutti episodi di criminalità. Con questo “mostro” che nel secolo scorso, nelle sue forme più estreme ha dato origine a ideologie terrificanti come quella nazista, bisogna confrontarsi, e lo fanno anche i politici ed esponenti della società del nostro territorio. Il primo ad intervenire nelle scorse settimane dopo le offese al ministro Kyenge è stato il sindaco di Verona Flavio Tosi. Insulti che erano arrivati via facebook proprio da esponenti di rilievo della Lega Nord (Roberto Calderoli e Daniele Stival). “Le porgo le mie scuse - ha detto Tosi in un incontro con la Kyenge proprio a Verona - se qualcuno della mia parte politica l’ha offesa e se qualcuno non le ha fatte, fermo restando che in democrazia si possono avere idee diverse, ma il rispetto come ministro e soprattutto come persona e come donna è una cosa dovuta”. Il sindaco ha poi auspicato che il confronto “vada fatto sui contenuti per evitare polemiche inutili che tanto non servono a nulla né agli italiani, né agli stranieri, né al Paese”. Il governatore del Veneto, il trevigiano Luca Zaia poi era intervenuto chiedendo “d’ora in poi l’espulsione dalla Lega Nord per chi insulta gli avversari politici con frasi razziste”. Non manca l’impegno degli esponenti della chiesa per avvicinare culture diverse . A Jesolo nel veneziano in piena stagione turistica ad esempio la festa di chiusura del Ramadan si è aperta con il saluto del patriarca di Venezia Francesco Moraglia e del direttore della Caritas Don Dino Pistolato. “Si tratta – ha detto Don Dino - di dare segnali importanti di volontà di accoglienza ed integrazione, in tutte le realtà del Veneto, soprattutto quelle in cui la presenza di culture diverse e immigrati è più forte e cioè Padova, Vicenza Treviso e Venezia”. Anche a Treviso il nuovo sindaco Giovanni Manildo del Partito Democratico ha spiegato che in città “l’aria è cambiata. Le politiche dello sceriffo Gentilini che sparava battute truci sugli immigrati sono finite. Ora è il tempo dell’accoglienza e dell’integrazione ovviamente nel pieno rispetto delle leggi e delle regole”. A Mestre nei mesi scorsi infine si è tenuta la riunione della Consulta provinciale per l’Immigrazione. Sono stati affrontati i temi fondamentali per l’accordo di integrazione. Il primo riguarda i contratti di affitto, il secondo tema ha riguardato l’obbligo scolastico e i corsi di italiano e il terzo tema il diritto alla salute. Per l’assessore Giacomo Grandolfo della Lega Nord: “Questi progetti vanno promossi per creare le basi per l’avvio di un lavoro di rete tra immigrati e istituzioni. Il corso, nato da un’idea delle associazioni di immigrati, ha avuto lo scopo di rafforzare le conoscenze e le competenze dei referenti delle associazioni di immigrati, perché possano svolgere un ruolo di “facilitatori” presso i propri associati, nonché creare occasioni di dialogo tra associazioni, enti ed istituzioni. Il tutto allo scopo di favorire positivi processi di integrazione”. Alessandro Abbadir


6 Approfondimento La storia Tatiana, ucraina, racconta la sua esperienza positiva in decine di famiglie

Da 11 anni in Veneto: “Intorno a me tante brave persone” E’ stata accanto a numerosi ammalati e ha sempre trovato disponibilità e accoglienza di Nicola Stievano

D

a oltre undici anni lavora in Italia, per la precisione in Veneto. Tatiana, 56 anni, è arrivata dall’Ucraina nel 2002. Ha conosciuto decine di persone, ha assistito anziani in difficoltà, ha vissuto con le famiglie italiane. Ha affrontato momenti difficili e altri più spensierati ma la sua esperienza è sempre stata più che positiva. Ora, mentre sta assistendo un’ammalata di Monselice che dovrà lasciare per tornare a Chioggia, vuole raccontare la sua storia di integrazione riuscita. Tatiana ha contattato di sua iniziativa la nostra redazione e ripercorre passo passo la sua vita in Italia, di famiglia in famiglia, fra persone che le hanno voluto bene, che l’hanno aiutata ad imparare la lingua e a vivere in un Paese per lei sconosciuto. “Sono arrivata dall’Ucraina nel 2002 a Mestre, su invito di una mia cara amica. All’epoca lavorava per una famiglia di Mareno di Piave. Assisteva una signora ammalata, Rosa, e mi ha portata a casa dove ho incontrato le prime persone italiane molto gentili disponibili con me. Si

chiamano Attilio e Natalina e nei primi mesi di permanenza in Italia mi hanno ospitato in più occasioni, insegnandomi la lingua e aiutandomi a cercare lavoro. Ho trovato il mio primo lavoro in provincia di Udine con due anziani, sono rimasta con loro per un mese e mezzo. Quando è morta la signora di 94 anni sono tornata a Mareno di Piave per un’altra settimana. Poi Giancarlo, figlio di un’anziana che non ho fatto in tempo ad assistere perché mancata proprio quando dovevo iniziare, mi ha ugualmente ospitato per un altro mese e mezzo. Dopo un ulteriore passaggio da Natalina e Attilio ho trovato lavoro per altri dieci mesi con un ammalato di Alzheimer, dove ho conosciuto una grande famiglia molto unita. E’ stato un lavoro molto pesante e subito dopo sono tornata in Ucraina per un periodo di riposo. Al ritorno ho ripreso a lavorare con Vittorio, 94 anni: mi ha insegnato a parlare in italiano e siamo sempre andati d’accordo. Quando è tornata la persona che sostituivo lui voleva tenere me ma non era giusto portare via il

lavoro ad un altra ragazza. Dopo un mese di ricerca ho trovato un altro ammalato da assistere, un diabetico che viveva con le due figlie. Con lui mi sono sempre trovata molto bene per dieci mesi. Intanto ho conosciuto un’altra persona, Massimo, che mi ha chiesto se mi prendevo cura della sua casa per pulire, lavare, stirare. Ho lavorato per 8 anni a Chioggia, non lontano dal centro. Mi sono trovata molto bene, poi ho lavorato con un’agenzia a Mestre per pulire condomini e alberghi per tre anni. Il lavoro mi piaceva molto ma poi c’è stata la crisi e non mi conveniva più fare due ore di viaggio per lavorare 3-4 ore. Sempre a Chioggia, ho assistito la signora Wanda e mi ha molto colpito l’ottimo rapporto con la figlia Tiziana. Sono tornata in Ucraina a vedere la mia prima nipote che era appena nata e stare un po’ con la famiglia. Una volta rientrata ho trovato un altro lavoro con Giulia e la sua famiglia, con la quale mi sono trovata molto bene. Quindi ho conosciuto Mario a Chioggia che faceva volontariato con ammalati di

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sclerosi multipla e mi ha coinvolto nelle sue attività. Se per gli italiani è difficile trovare lavoro per noi è ancora peggio e ogni tanto lui mi aiuta, come del resto fa anche Massimo. Ora sto concludendo il lavoro a Monselice, poi tornerò a Chioggia dove cercherò un’altra occupazione”. Tatiana si definisce una donna fortunata. In Ucraina ha lasciato due figli, una nipote e la mamma anziana, ma in Italia ha sempre trovato tante famiglie che l’hanno aiutata. “Ho

conosciuto tante brave persone, di parola. Vorrei ringraziarle tutte una ad una per per tutto quello che hanno fatto per me e vorrei chiedere scusa se involontariamente ho fatto male a qualcuno a causa di un periodo di forte depressione che ho attraversato. Sono felice di vivere in Italia e auguro a tutte le persone che mi hanno conosciuto grande salute, felicità e amore. Come quello che hanno trasmesso a me”.

ORIAGO DA “VU CUMPRÀ” A CITTADINO ITALIANO

U

na storia di integrazione davvero esemplare, da venditore ambulante irregolare, a cittadino italiano perfettamente integrato nella società in cui vive. La storia è quella di Birima Mbaye, 50 anni, proveniente dal Senegal, dipendente dell’hotel Cipriani come aiuto in cucina. Da poche settimane ha ottenuto la cittadinanza italiana che chiedeva dal 2000. Risiede con la moglie e tre figli a Oriago di Mira, una cittadina di 40 mila abitanti che si trova nell’area della Riviera del Brenta. A raccontarsi è proprio Mbaye. “Dopo 24 anni dal mio arrivo in Italia ho coronato finalmente il mio sogno - spiega - e sono diventato cittadino italiano. Lavoro da anni regolarmente in questo paese, che credo il mio paese, e le mie figlie frequentano l’Università a Ca’ Foscari e a Udine”. L’ex senegalese parte da lontano, da quando cioè arrivò nel nostro paese per la prima volta. “Sono arrivato in Italia – ha detto nel giorno dell’ottenimento della sua cittadinanza - nel 1989. Sono partito facendo quello che trovavo. Ho cominciato come venditore ambulante sulle spiagge al Lido di Venezia e a Sottomarina. Dopo qualche tempo sono riuscito a trovare un lavoro regolare, mi sono sempre guadagnato da vivere di anno in anno onestamente. Se si vuole lavorare qui in Italia alla fine il lavoro si trova. Insomma basta adattarsi e alla fine si va avanti”. Nelle scorse settimane è arrivata dalla Prefettura di Venezia la certificazione dell’ottenimento della cittadinanza italiana. Una cittadinanza che era già stata

Birima Mbaye ottenuta da moglie e figlie che da anni con lui vivono in Italia insieme con un bambino più piccolo. L’uomo è molto orgoglioso di quello che ha potuto fare per la sua famiglia e dei livelli di integrazione in cui sono arrivate ad esempio le figlie. “Sono orgoglioso – dice - mia figlia, che ha 25 anni, fra poco si laureerà in Economia e commercio a Ca’ Foscari. l’altra mia figlia, 21 anni, invece frequenta la Facoltà di Giurisprudenza a Udine, mentre il figlio più piccolo, 13 anni, frequenta le scuole medie a Oriago. Per l’Italia provo gratitudine”. La notizia dell’ottenimento della cittadinanza è stata festeggiata oltre che dall’uomo e dalla sua famiglia, anche dagli amici e dai vicini di casa con cui i rapporti negli anni sono sempre stati un esempio di convivenza nel segno della collaborazione e dell’amicizia. A.A.



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10 Chioggia Il caso

focus

Amministrazione La denuncia del sindaco Giuseppe Casson

Chioggia “imbrigliata” nel Patto di Stabilità” di Sara Boscolo Marchi

“E’

assurdo che il nostro comune disponga di 45 milioni di euro proventi della Legge Speciale per Venezia e che non li possa spendere a causa dei vincoli del Patto di Stabilità.” A parlare è il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, che denuncia la situazione critica in cui si trovano molti comuni italiani. Il Patto in questione è il codice del rigore europeo, sottoscritto ad Amsterdam nel 1997 dai Paesi dell’Unione europea, che di fatto fu la premessa normativa dell’euro. Il Patto di Stabilità Comunitario impegna tutti a rispettare poche, ma rigide regole di bilancio: deficit non superiore al 3% del Pil e debiti al di sotto del 60%. Oggi, con la carenza di liquidità causata dalla crisi, rispettarlo sembra diventato davvero impossibile, soprattutto a livello d’amministrazione locale. Il Patto di Stabilità, nella sua applicazione interna, condiziona pesantemente l’attività di regioni e comuni, chiamati a comportarsi in modo tale che lo Stato rispetti i vincoli europei. Ad accrescere lo stress c’è il fatto che le regole cambiano ogni anno, impedendo qualsiasi programmazione e paralizzando di fatto la vita delle amministrazioni pubbliche. Finisce così che le amministrazioni comunali come quella di Chioggia, debbano adattarsi e pur essendo virtuose non possano spendere i loro fondi. A causa del Psi gli enti sono costretti a rimandare gli investimenti anche a fronte di interventi decisi negli anni precedenti. Una situazione vicina all’ingestibilità dell’azienda Comune, che Casson commenta:“Se la città necessita di piani d’azione, è inaccettabile che non possa spendere le finanze che detiene già in cassa.

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I

“Congelati” 45 milioni di euro della Legge speciale per sottostare alle regole europee. Il primo cittadino: “Riteniamo che gli interventi finanziati dalla normativa speciale per Venezia, siano conformi ai criteri che hanno indotto il legislatore a svincolare dai limiti di stabilità altre realtà”

Il sindaco Giuseppe Casson Esiste una legge speciale per Venezia e Chioggia varata per salvaguardare questi delicatissimi territori e ne esiste un’altra in grado di annullarne gli effetti. La questione è già stata segnalata alle autorità romane l’anno scorso con diverse lettere e incontri nella capitale con i ministri di allora. Il panorama politico è cambiato, ma la questione rimane aperta. Rinnovo quindi il nostro accorato appello: serve un’azione politica congiunta per sbloccare tali fondi”. La salvaguardia di Venezia e della sua laguna è stata dichiarata problema di “preminente interesse nazionale”, considerazione che potrebbe far rientra-

re Chioggia tra le deroghe già esistenti al Patto di Stabilità, come nei casi di Milano per l’Expo, Parma per l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare o i comuni colpiti da calamità naturali. “Riteniamo che gli interventi finanziati dalla normativa speciale per Venezia – conclude Casson – siano conformi ai criteri che hanno indotto il Legislatore a svincolare dai limiti di stabilità altre realtà. Se il Governo e i Governi successivi non si muoveranno in questa direzione per noi la situazione potrebbe diventare drammatica”.

Un Piano tra Comune, Regione e associazioni

in arrivo 335miLa euro Per iL centro storico

R

ivitalizzare il centro storico e riqualificare le attività commerciali di Chioggia. Questo il piano approvato dalla giunta regionale e frutto della partnership tra Comune di Chioggia e le associazioni più rappresentative del mondo produttivo, turistico, imprenditoriale e commerciale locale: Asa, Associazione artigiani, Ascot, Associazione Cisa camping, Chioggia yacht group, Confcommercio, Confesercenti, Consorzio con Chioggia Sì, Fondazione della pesca, Gebis e Slow lagoon. Il programma prevede un investimento totale di 335 mila euro, suddivisi tra Regione Veneto, Comune di Chioggia e partner privati. Il progetto, denominato Centro Commerciale Naturale (Ccn), mira a scongiurare la desertificazione del centro storico. Apportando migliorie all’offerta commerciale, si vuole innescare un processo virtuoso che accresca il numero di utenti (sia turisti, che residenti) ed abbia effetti positivi sull’occupazione. Il Ccn vuole riportare il centro storico di Chioggia ad essere un luogo d’incontro dove tutti possano soddisfare non solo i loro bisogni economici, ma anche usufruire di più servizi e approfittare dell’offerta culturale. Il programma prevede in primis interventi strutturali e architettonici, che si affiancano ad un altro progetto di riqualificazione del centro storico già avviato dal comune di Chioggia. L’obiettivo è quello d’installare piccoli elementi d’arredo urbano, come vele, panchine, fiorerie, portabiciclette, cestini porta rifiuti, aree giochi per bambini e un info point, che coordinati tra loro contribuiscano ad incrementarne la godibilità estetica e funzionale della città. In secondo luogo, sono previsti interventi di marketing e promozionali. La comunicazione avrà un ruolo rilevante, specialmente attraverso i social network, e verrà creata anche un’apposita segnaletica per facilitare l’accesso e la fruibilità del Centro Commerciale Naturale. A questi interventi si affiancheranno azioni di riqualificazione commerciale per rendere l’immagine il più uniforme possibile anche dal punto di vista del visual merchandising e saranno promossi percorsi di formazione per la crescita professionale dell’imprenditore e del S.B.M. personale di vendita.

Il sindaco aveva scritto al ministro Cancellieri un accorato appello

chiude iL tribunaLe di chioggia

l 5 settembre scorso è avvenuto il trasloco del tribunale che si è svolto tra l’annunciata iniziativa degli avvocati per protestare contro la chiusura del tribunale e il consiglio comunale straordinario, tenuto nell’aula delle udienze, per manifestare il dissenso di un epilogo per la Cittadella della Giustizia di Chioggia considerato inaccettabile e incomprensibile. A pochi giorni dal trasferimento nella sede di Venezia il sindaco Giuseppe Casson aveva inviato un accorato appello al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. Si chiedeva che venisse riesaminata o quantomeno adeguatamente prorogata negli effetti, la decisione di chiudere il presidio di

Giustizia della città, servizio fondamentale per la vita sociale ed economica locale. “La soppressione della Sezione distaccata del Tribunale di Venezia costituirà un gravissimo pregiudizio per questa città ed i Comuni limitrofi che, fino ad oggi, hanno potuto fare affidamento su un servizio Giustizia facilmente fruibile, prossimo alle esigenze dei cittadini e delle imprese – scriveva Casson - I collegamenti con Venezia infatti si affidano alla sola Strada Statale Romea, direttrice viaria che ha ottenuto il triste primato di strada statale più pericolosa d’Italia. A ciò si aggiunga che i tempi di

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percorrenza durante le giornate feriali non sono inferiori ai 90 minuti”. Il sindaco ricordava che la sede dell’ufficio occupava l’intero compendio denominato “Cittadella della Giustizia”, una moderna struttura, opera di recente realizzazione, in grado di ospitare anche ulteriori uffici dell’Amministrazione giudiziaria, come quelli del Giudice di Pace. L’Amministrazione aveva tra l’altro formalmente manifestato la disponibilità assieme ai Comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona, di farsi carico delle spese di gestione della Sezione distaccata.

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12 Chioggia Il caso A Sottomarina stop alla movida: musica posta sotto sequestro

La “guerra” dei decibel tra residenti, villeggianti, operatori e giovani La questione si ripropone ogni estate: locali aperti fino a tardi per i giovani o tranquillità per le famiglie che preferiscono il riposo? di Sara Boscolo Marchi

S

ebbene la stagione estiva sia giunta giunge il rumore prodotto dagli avventori di ormai agli sgoccioli, la guerra dei de- questi bar che si fermano in zona a chiaccibel tra residenti, villeggianti, alber- chierare e scherzare dopo la chiusura, anche fino a tarda ora. gatori e giovani della movida non si placa. In effetti, gli sforamenti acustici sarebIl 22 agosto scorso i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura bero stati confermati dai fonometri del perdi Venezia, coadiuvati dai colleghi di Chiog- sonale di polizia giudiziaria durante alcune rilevazioni notturne gia, hanno posto eseguite qualche temsotto sequestro gli Il sindaco: impianti audio del “Indispensabile trovare po prima. Tuttavia, polemica ristorante-pizzeria una soluzione comune: l’annosa sul target dell’intratTomato e di altri tre l’obiettivo di tutti tenimento turistico di locali del centro di è il turismo” Sottomarina rimane Sottomarina: Pepeirrisolta. nero, Eurobar e Point Break. Questi provvedimenti giudiziari sono Reato ipotizzato: disturbo della quiete pubblica. Il provvedimento del magistrato solo gli ultimi di una lunga serie di richiami deriverebbe dalle numerose segnalazioni di che si ripetono ogni estate e coinvolgono alberghi, campeggi e cittadini residenti che i locali di tutto il litorale. Già in occasione si lamentano dell’alto volume e dell’orario dell’evento musicale “7.2” di Ferragosto, protratto della musica dei locali, cui si ag- tenutosi nella discoteca all’aperto InDiga,

gli ospiti dei campeggi “Tropical”, “Minicamping” e “Al Porto” avevano protestato per il chiasso eccessivo provocato dalla festa sulla spiaggia. La disputa sulla musica riguarda due domande turistiche in controtendenza: locali aperti fin tardi per i giovani che vogliono divertirsi e famiglie che preferiscono il riposo. “Nella realtà l’interesse delle diverse attività coinvolte è uno solo - afferma il sindaco Giuseppe Casson - ossia incrementare e migliorare l’offerta turistica. Se ci si rendesse conto che gli obiettivi sono comuni, per le due parti dovrebbe essere più facile trovare una strategia univoca”. Dopo i sequestri di fine estate, i gestori dei locali e gli organizzatori della movida chioggiotta hanno deciso di dimostrare anche le loro ragioni. Hanno sfilato in un corteo notturno pacifico e soprattutto silenzioso sul Lungomare Adriatico per celebrare il

La movida a Sottomarina “funerale della musica e del divertimento” ed evitare che il sano svago giovanile venga a mancare nell’offerta turistica (e cittadina) della località balneare di Sottomarina. “Il Comune non può e non deve sostituirsi agli imprenditori nelle loro scelte aziendali – continua Casson - ma può adoperarsi perché vengano prese in maniera il più possibile condivisa. Oggi non ci si può attendere che le decisioni piovano dall’alto, serve lungimiranza, intraprendenza e modernità, prendendo spunto eventualmente da quello che accade in altre località. Il

Comune offrirà la massima collaborazione – conclude il primo cittadino di Chioggia - e metterà a disposizione tutte le sue risorse perché si arrivi a un accordo, fermo restando che la volontà di una soluzione deve necessariamente provenire da entrambe le parti, che attualmente, però, si trovano in aperto conflitto. Solo quando tutti intenderanno portare avanti una linea comune per il benessere e il progresso dell’intera città, allora potremo dirci ottimisti e confidare in un risultato positivo”.

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A PELLESTRINA SBARCA CUORE AMICO CON I CARDIOLOGI DI CHIOGGIA PER PREVENIRE L’ICTUS Nella splendida cornice della Festa dell’Apparizione a Pellestrina si è svolta una lodevole iniziativa dell’associazione Cuore Amico con la collaborazione della Cardiologia di Chioggia, consistente in un progetto di screening della fibrillazione atriale nei residenti dell’isola. La fibrillazione atriale è una comune aritmia, che colpisce fino al 10% degli over 65 ed il 2% della popolazione generale. Benché sia una banale aritmia, se trascurata può dare frequentemente complicanze gravi (come l’ictus cerebrale) ed anche mortali. Fortunatamente, sono disponibili terapie farmacologiche che consentono di ridurre drasticamente il rischio di queste complicanze. Il problema è che una larga parte dei pazienti affetti da questa malattia (dal 20% fino al 50% secondo alcune casistiche) non sa di esserne affetto e quindi non assume la terapia relativa, inconsapevole del rischio che corre. Proprio in questa logica si è

svolta questa iniziativa che ha permesso lo screening con elettrocardiogramma portatile wireless di numerosi abitanti dell’isola: ben 165 persone in poche ore sono state visitate. “I risultati non si sono fatti attendere”, dice il primario della Cardiologia Roberto Valle. “Tra i soggetti visitati – ha spiegato - ben 5 erano affetti dalla fibrillazione atriale ed 1 di questi non sapeva di essere portatore dell’aritmia ed è stato subito indirizzato alle cure del medico di medicina genera-

le. Un paziente inconsapevole su 5 è in linea con quanto si conosce nella Letteratura scientifica, che parla appunto di un 20% di pazienti non consci di essere portatori dell’aritmia”. L’iniziativa è stata anche onorata dalla presenza del Vescovo don Adriano Tessarollo, che ha portato il suo plauso all’iniziativa. Plauso condiviso dal direttore generale dell’Ulss 12 di Venezia, nonché commissario dell’Ulss di Chioggia, Giuseppe Dal Ben che sottolinea “che in-

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dagini di screening come quella di Pellestrina, sono in grado di identificare questi pazienti inconsci della propria condizione di rischio e ridurre quest’ultimo al minimo, con la terapia adatta, con grandi vantaggi in termine di salute pubblica e costi sociali”. In tempi brevi i volontari dell’associazione Cuore Amico con i sanitari della Cardiologia clodiense sbarcheranno nuovamente sull’isola di Pellestrina per ripetere l’iniziativa su quanti cittadini saranno disponibili.

A CAVARZERE SI PARLA DI SCREENING Il 20 settembre alle ore 20.30 si svolgerà a Cavarzere presso la Sala Convegni di Palazzo Danielato (ex Palazzo Piasenti) un INCONTRO PUBBLICO sul tema screening oncologici nei comuni di Cavarzere e Cona aperto alla cittadinanza. Si parlerà di programmi e di prevenzione dei tumori della mammella, del colon retto e del collo dell’utero. Saranno presenti, oltre alle autorità dei Comuni di Cona e Cavarzere, Avv. Anna Berto e Avv. Henri Tommasi, alcuni primari dell’Azienda Ulss 14, il Direttore medico ospedaliero e Direttore del Dipartimento di Prevenzione, dr. Massimo Boscolo Nata e la referente dei programmi di screening aziendali, dr.ssa Maria Luisa Polo.

Di seguito il programma della serata: I programmi di screening oncologici nei comuni di Cavarzere e Cona (prevenzione dei tumori della mammella, del colon retto e del collo dell’utero) Cavarzere, 20 settembre 2013, ore 20.30 Sala Convegni di Palazzo Danielato (ex Palazzo Piasenti) Programma Saluti delle Autorità Avv. Anna Berto Avv. Henri Tommasi Tavola Rotonda con gli operatori sanitari partecipanti alla campagna di screening

oncologici: Dr. Gastone Chech, Medico di Famiglia Dr.ssa Ornella Mancin, Medico di Famiglia Dr. Massimo Boscolo Nata, Medico del Dipartimento di Prevenzione Dr.ssa Maria Luisa Polo, Medico del Dipartimento di Prevenzione Dr. Giorgio Cavallarin, Endoscopista Dr. Pietro Spillare, Radiologo Dr. Salvatore Ramuscello, Chirurgo Dr.ssa Maria Flora Romano, Chirurgo Dr.ssa Silvana Boscolo, Ginecologo Dr. Carlo Gatti, Oncologo 22.30 Conclusioni


Agosto 2013

Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

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DOPO LA CONSEGNA DELLE CHIAVI ECCO L’AUTO MEDICA: UNA DONAZIONE DEL LIONS CLUB AL PRONTO SOCCORSO DI CHIOGGIA

Dg Dal Ben: “Vincente la collaborazione pubblico-volontariato” “La donazione dell’auto medica dimostra ancora una volta la collaborazione vincente tra pubblico e volontariato. Un grazie di cuore per questo dono alla vita sanitaria della città, che arricchisce non soltanto il parco automezzi del nostro Pronto Soccorso, ma la stessa cittadinanza garantendogli un servizio in più”. Sono le parole a “caldo” del direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben dopo l’arrivo dell’auto medica donata dal Lions Club di Chioggia. La donazione era stata fatta qualche mese fa con la simbolica cerimonia della consegna delle chiavi. Si è dovuto attendere, però, l’allestimento con le opportune attrezzature mediche, prima che potesse arrivare concretamente in ospedale. Oggi la consegna ufficiale: si tratta di un Suv del valore di circa 20mila euro, un mezzo importante che permette ai sanitari di andare sulla sabbia o altri terreni insidiosi e far arrivare il medico in tempi celeri sul posto dell’incidente, in alcuni casi, anche prima dell’ambulanza stessa. Una donazione che il Lions Club di Chioggia ha progettato da anni e che ha deciso di realizzare concretamente proprio in concomitanza con il 40esimo anniversario di attività nel territorio

clodiense. “Sono contento che l’ultima mia operazione – ha detto Aldo Ranzato che si appresta a chiudere il suo mandato di presidente – sia stata proprio questa donazione, un atto importante che la nostra associazione fa per la comunità e che è stato possibile grazie alla tenacia e il sacrificio che ho condiviso in questi ultimi anni con i miei predecessori Giampaolo Parolini e Giuliano Godino”. “In questi anni di attività sul territorio – ha aggiunto Giacinto Pesce del Lions - abbiamo cercato di contribuire al benessere sociale

agendo in quelle situazioni in cui il nostro aiuto potesse essere importante. L’acquisto dell’auto medica rappresenta uno dei maggiori investimenti compiuti a Chioggia dal Lions. Pensiamo che sia un modo tangibile per aiutare una realtà che, ogni giorno, si occupa della salute e del benessere di tutti i cittadini”. In allegato due foto dell’evento: una del Dg Dal Ben che stringe la mano al presidente del Lion Aldo Ranzato; l’altra con tutta la direzione dell’Ulss, alcuni operatori del Pronto Soccorso e il Lions Club al completo.

CONCORSO FOTOGRAFICO

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16 Chioggia Urbanistica Area ex Batteria Forte Penzo

Dalla laguna fino al mare: il parco centrale di Sottomarina Approvato dalla Giunta il Master plan che propone di uno sviluppo armonico e un nuovo volto all’area

Il Master plan approvato dalla Giunta (Fonte: Comune di Chioggia)

di Sara Boscolo Marchi

U

na fascia di parco e percorsi pedonali unirà la laguna del Lusenzo e il mare all’altezza dell’ex Batteria Penzo, dietro l’arena di Sottomarina. E’ stato infatti approvato dalla Giunta il Master Plan per la ridefinizione dell’area, con la creazione di un parco attrezzato centrale a Sottomarina. Questa porzione della città sarà liberata dal traffico veicolare, con un nuovo assetto viario e un gran numero di parcheggi, anche interrati. Il parco si svilupperebbe dalla laguna fino al mare, con un percorso pedonale principale che taglia la città in forma conti-

News

C

nua senza attraversamenti stradali, con un sistema di terrapieni e ponti lignei per superare il traffico carraio. Questo comporterà anche un ripensamento generale di piazza Europa, fin dentro viale Padova e viale Umbria, liberate dal traffico. Sul fronte Lusenzo il parco si rialzerà, con un attraversamento sopraelevato della viabilità, creando una piattaforma sulla laguna, punto di osservazione panoramica e di supporto alle attività nautiche con la possibilità di posizionare, nello spazio sottostante, eventuali attività commerciali come

bar o ristoranti. Sul fronte mare, il parco scenderà sotto la strada del Lungomare verso la spiaggia, fino ad una piattaforma sull’Adriatico che costituirà l’elemento terminale del sistema. All’interno del parco è prevista una zona costruita, in parte residenziale e in parte destinata a un parcheggio multipiano, con pannelli fotovoltaici in grado di garantire una quantità di energia necessaria all’illuminazione dell’area verde. “Il Master Plan rimane per ora uno strumento di solo indirizzo sulle future progetta-

voga aLLa veneta, “un Po... di donne” a chioggia

hioggia ha accolto venerdì 23 agosto il gruppo remiero “Un Po... di donne “ per l’unica tappa nella provincia di Venezia di una operazione partita da Mantova venti giorni prima e che ha visto, a livello di percorso, le soste a Ostiglia, Felonica, Crespino, Taglio di Po, Porto Viro e Rosolina.

I ragazzi e gli allenatori del gruppo voga alla veneta della Pgs di Chioggia, assieme all’assessore provinciale Lucio Gianni (in foto), hanno organizzato una conviviale di benvenuto nella quale sono stati consegnati degli omaggi, simbolo dei prodotti dei nostri orti, messi a disposizione da Giuseppe Boscolo Palo

zioni esecutive, prima dell’approvazione dei piani attuativi definitivi, e interviene in base al piano regolatore vigente con volumetrie e destinazioni già previste. Si tratta di un progetto che cerca di dare le soluzioni migliori per coniugare quanto programmato, con le indubbie criticità in termini di mobi-

lità in un’area nevralgica di Sottomarina. – spiega l’assessore all’Urbanistica, Mauro Mantovan - Sono indicazioni e idee di massima, alcune futuristiche, ma preziose per poter dare uno reale sviluppo armonico ed un nuovo volto al centro di Sottomarina”.

presidente Igp radicchio. La Provincia di Venezia ha patrocinato questa iniziativa. L’ assessore provinciale Lucio Gianni ha portato anche il saluto della Città di Chioggia ed ha consolidato una collaborazione “remiera“ tra Venezia e Chioggia che avrà la sua continuazione alla Giudecca di Venezia con ospite la Pgs Don Bosco di Chioggia. Marco Lanza Valorizzazione del territorio

chioggia aderisce aL comitato deLL’ecomuseo deLLa Laguna di venezia

C

hioggia si “aggancia” alla rete costruita da sette associazioni culturali della provincia, ideata per promuovere le risorse culturali, ambientali, museali, produttive dei territori della Laguna di Venezia. L’amministrazione comunale del comune lagunare ha infatti deciso di aderire alla proposta del Comitato dell’Ecomuseo della Laguna di Venezia di creare sinergie per la valorizzazione dell’area, considerata come un sistema unitario, omogeneo ed interconnesso. Il Comitato nasce ufficialmente lo scorso 9 febbraio per iniziativa di sette associazioni che hanno deciso di fare squadra; Venti di cultura, Faro Venezia, Pro loco Lido Pellestrina, Unione Pro loco Provincia di Venezia, Lazzaretto Nuovo allora costituiscono un Comitato per dar forma ad un ambizioso progetto. Il proposito è di ricostruire, testimoniare, valorizzare, con il coinvolgimento attivo degli abitanti, la memoria storica, la vita, i patrimoni materiali e immateriali, le forme con cui sono state usate e rappresentate le risorse ambientali, i paesaggi che ne sono derivati, i saperi le pratiche delle popolazioni locali e le loro trasformazioni nel tempo, in tutto il territorio lagunare. Una rete che ambisce a crescere, grazie a nuove adesioni, come quella recente di Chioggia. “Con la propria adesione - spiega l’as-

sessore comunale alla Cultura, Narciso Girotto - il comune di Chioggia non solo vuole promuovere la validità del progetto, ma diventarne parte attiva. L’Ecomuseo non è un museo in più rispetto a quelli esistenti, ma una rete di proposte e attività strutturate per valorizzare le risorse culturali in cui i cittadini si riconoscono”. “Chioggia è già inserita nel sito Unesco, Venezia e la sua laguna, riconoscimento internazionale per il recupero e la divulgazione dei siti e delle opere in campo mondiale - spiega il sindaco Giuseppe Casson - ll territorio, la storia e le tradizioni locali della città rientrano quindi a pieno titolo nel quadro di sviluppo dell’Ecomuseo e rappresentano una risorsa fondamentale per il recupero dell’identità territoriale della laguna”. Come prima iniziativa congiunta il Comitato preannuncia una mappatura delle risprse culturali esistenti. Sulla base di questo censimento verrà elaborato un piano di fattibilità con il coinvolgimento attivo della comunità. Tra le attività da mettere in campo si sta valutando di coinvolgere gli studenti con percorsi da inserire nell’iter di formazione, di attivare percorsi di supporto alle iniziative locali già esistenti (Oasi, cabotaggi, cicloturismo e archeologia). Il piano si proporrà, infine, di valorizzare competenze specifiche e occupazioG.G. ne.


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18 Sguardo a Cavarzere Lavori pubblici Si avvia alla conclusione l’intervento in via dei Martiri

“I reperti, non sono Pompei ma raccontano il passato di Cavarzere” di Nicla Sguotti

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’intervento in via dei Martiri si avvia alla conclusione e, mentre in città non si placa la querelle tra i favorevoli alla valorizzazione dei reperti e chi la contrasta, l’assessore Renzo Sacchetto ripercorre le principali tappe della vicenda, dal rinvenimento dei resti nel luglio di due anni fa fino agli ultimi imminenti lavori. Il muretto esterno agli scavi è stato ricoperto di marmo ed è stato posizionato un parapetto in acciaio, nello stile di quello presente nella vicina fontana, si è inoltre provveduto alla rasatura del muretto interno e al posizionamento di nuovo ghiaino tra i reperti. Completate anche le opere elettriche, con punti luce a led all’interno degli scavi e una telecamera per la videosorveglianza. Mancano ancora alcuni elementi di arredo urbano e i pannelli illustrativi che l’amministrazione comunale realizzerà seguendo le indicazioni delle soprintendenze competenti, da porre in prossimità dei resti archeologici per dare indicazioni su quanto ritrovato e sull’aspetto che anticamente avevano la fortezza di Cavarzere e il suo borgo. “Nessuno pensa di aver rivenuto Pompei – esordisce Sacchetto – ma abbiamo trovato la memoria di Cavarzere, gli scavi hanno fatto crescere la curiosità verso il nostro passato, in particolare sul castello, e molti insegnanti delle scuole locali hanno chiesto documentazione sui ritrovamenti. Credo sia un segno palese che qualcosa sta cambiando e le critiche avute per tale intervento si dimostreranno presto semplici attacchi strumentali all’amministrazione comunale”. Ricorda poi la fitta corrispondenza avuta con le due Soprintendenze competenti, iniziata non appena i reperti sono riemersi, e ribadisce come l’amministrazione comunale abbia fin dall’inizio operato attenendosi alle loro disposizioni. Manifesta quindi la volontà di promuovere a breve un confronto pubblico sui reperti, al quale invita fin d’ora a partecipare anche chi da sempre critica l’intervento in via dei Martiri. Tale iniziativa fornirà secondo Sacchetto l’occasione per chiarire ogni dubbio, spiegare quanto realizzato e dare tutte le informazioni sull’entità dei ritrovamenti. Anticipando qualche notizia, ricorda che la Soprintendenza ai beni archeologici, già nel giugno 2011, sosteneva che una parte dei reperti sembravano appartenere a una delle antiche torri e a una porzione di mura del castello Cavarzere, i resti sarebbero quindi del XIV secolo, coevi alla guerra con Chioggia, anche se non è escluso che possano essere più antichi. “Questa amministrazione comunale – conclude l’assessore – ha operato in accordo alle Soprintendenze per ridurre i disagi a residenti e attività commerciali, i quali sarebbero stati ulteriormente penalizzati dal blocco dei lavori, che avrebbero portato anche notevoli costi a danno del Comune. Tutto ciò salvaguardando la memoria del passato, cosa che non si può dire abbia fatto chi ci ha preceduto quando i ritrovamenti di piazza del municipio sono stati coperti senza dare indicazioni sulla loro entità, tant’è vero che quasi nessuno sa cosa rappresentino i segni tracciati sulla pavimentazione, credo che presto molti cittadini non chiameranno più il luogo dei reperti “ponaro” ma si vanteranno di quello che, grazie ai ritrovamenti, si è potuto fare per la città di Cavarzere”.

focus Il capogruppo del Pdl Parisotto sugli scavi

“una sceLta deLL’amministrazione contro La voLontà dei cittadini”

Gli scavi di via dei Martiri, in piccolo una stampa che raffigura il castello di Cavarzere e l’assessore Renzo Sacchetto Pier Luigi Parisotto

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na scelta fatta esclusivamente dalla Giunta Tommasi, non imposta dalla Soprintendenza, che aveva da subito espresso forti dubbi sul valore dei reperti e sulla convenienza di valorizzarli”. Questo il sunto del pensiero sull’intervento agli scavi di via dei Martiri di Pier Luigi Parisotto, capogruppo del Pdl, secondo il quale negli atti ufficiali giunti in municipio dalle due Soprintendenze competenti non vi è traccia di prescrizioni sulla salvaguardia di quanto rinvenuto. “Questi reperti – così Parisotto – sono similari a quelli trovati in piazza del municipio, dove fu adottata di comune accordo con la Soprintendenza, una soluzione tecnica ed estetica originale e gradevole ma soprattutto funzionale, che permetteva il giusto compromesso tra la conservazione della memoria storica e la possibilità di poter continuare a usufruire pienamente dell’intera piazza del Municipio. Una soluzione per nulla costosa, che comunque valorizzava il contesto del centro storico, ben lontana dai 350mila euro sperperati oggi inutilmente per il ‘ponaro’ di via dei Martiri”. Il capogruppo azzurro cita anche il sondaggio, promosso nei mesi estivi sul sito del Pdl locale, che invitava i cavarzerani a esprimersi sugli scavi. Riferisce che dei 729 votanti 477, equivalenti al 65,4 per cento, si sono espressi per la chiusura degli scavi, a favore del ripristino integrale di via dei Martiri. “Nonostante la netta contrarietà della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica cavarzerana – queste le sue parole – il sindaco Tommasi e l’assessore Sacchetto hanno deciso comunque di andare avanti in perfetta ‘solitudine politica’, completando lo scempio del nostro meraviglioso centro storico. Questa scelta ha dell’incredibile, sotto il profilo tecnico e normativo, perché solo con questi inqualificabili amministratori pubblici poteva succedere di vedere realizzata, per libera scelta, un’opera così assurda per la quale i cavarzerani si sono trovati loro malgrado a dovere sborsare l’equivalente di 25 euro a testa”. N.S.


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Sguardo a Cavarzere 23 Testimonianze Lo scorso 12 agosto Icham, Hamza e Abdelilah muoiono annegati nell’Adige

neWs

La tragedia avvicina i cavarzerani alla comunità marocchina

La fotonotizia

i bambini deL grest in visita in municiPio e aL comando dei vigiLi

Cristiani e musulmani hanno pregato insieme per i tre giovani di 15,16 e 18 anni. Raccolti finora 7mila euro per aiutare le famiglie colpite dal lutto di Ornella Jovane

I

l dolore talvolta unisce più di tante parole e così capita, com’è accaduto a Cavarzere, che da una tragedia cruda come quella che si è consumata lo scorso 12 agosto, la morte di 3 giovani ragazzi marocchini Icham Addur, Hamza Badrane e Abdelilah Bahari annegati nell’Adige, si metta in moto una storia di integrazione non di singoli individui ma di intere comunità.Era un caldo pomeriggio estivo, i tre ragazzi di 18, 15 e 16 anni si trovavano in riva all’Adige, in località Marice, per trascorrere qualche ora di svago e di gioco in compagnia. In pochi istanti la tragedia che ha trascinato l’uno dietro l’altro i tre verso la morte, annegati. Un dramma che ha scosso tutta Cavarzere e che ha subito mobilitato Comune, Patronato San Pio X, La Parrocchia di San Mauro, l’Istituto comprensivo di Cavarzere, l’Ipsia Marconi e la locale Protezione civile in un’attività di sensibilizzazio-

Le ricerche nell’Adige dei corpi ne alla popolazione con lo scopo di offrire aiuto alle famiglie dei tre ragazzi colpite dal lutto. Appelli che non sono caduti nel vuoto ma che al contrario sono stati accolti con partecipazione dalla cittadinanza. “I cittadini di Cavarzere e non solo - racconta il consigliere comunale Cinzia Frezzato - in modo spontaneo o uniti in associazione si sono fatti vicini a queste sfortunate famiglie”. Una vicinanza espressa non solo economicamente, per poter consentire alle famiglie di celebrare i funerali

dei congiunti nelle terre d’origine, ma anche morale e nella preghiera. “Questo dramma - prosegue - ha reso possibile l’incontro tra le due comunità, cristiana e musulmana, che si è concretizzato in una serata, in Patronato san Pio X, all’insegna della preghiera nei modi propri di ciascuno e della condivisione del dolore con le famiglie”.Questi cittadini, ha avuto modo di osservare l’Imam Rachid, “non si sono sentiti immigrati” in un momento molto difficile della loro vita. “Sicuramente questo evento - prosegue Frezzato - è stato per tutti noi un momento di generale dolore, la speranza è che questa tragica scomparsa possa essere un’occasione di integrazione attraverso la conoscenza reciproca proprio come ha auspicato l’Imam Rachid con il quale siamo concordi sulla necessità di continuare nell’esperienza positiva intrapresa”.

ABDELILAH, HICHAM, HAMZA: QUANTA STRADA INSIEME...

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iceviamo e pubblichiamo un ricordo dei tre ragazzi marocchini Hamza, Abdelilah e Hicham di 15, 16 e 18 anni che sono annegati lo scorso 12 agosto nelle acque dell’Adige a Cavarzere. Dopo la chiusura estiva, il Centro Giovanile ha ripreso come di consueto la sua attività ma il vuoto che avete lasciato già si fa sentire, ci mancano le vostre risate, i vostri scherzi e, perché no, anche le discussioni che tanto vi e ci hanno fatto crescere in questi anni insieme. Settembre il mese in cui tutto ricomincia: scuola, sport, amici, centro giovanile, ma niente è più lo stesso, non rivedremo Abdelilah, Hicham e Hamza, ragazzi, concittadini, compagni abituali dei “nostri” luoghi. Qui al Centro Giovanile ci mancheranno le polemiche di Abdelilah con il suo carattere irruento che aveva sempre qualcosa da ridire, si arrabbiava quando non poteva fare due turni alla xbox, o andare su facebook, per fortuna a calmarlo c’era sua sorella Hajar. Tra le tante attività, l’ultima, la più forte che non possiamo dimenticare, è l’uscita al mare del 10 Luglio scorso alla quale ha partecipato anche lui. Come al solito dovevamo riprenderlo perché faticava a stare alle regole, e il suo atteggiamento tra l’ironico e l’irriverente poteva risultare difficile da gestire, ma il suo contributo al divertimento di quel giorno è stato prezioso. La sua crescita e maturazione nel corso dell’ultimo anno erano visibile anche ad occhi inesperti, svolgeva i compiti regolarmente, era disponibile a “chiacchierate” e confronti spesso animati ma che sapevano condurci ad un

punto di incontro. Hamza, a differenza di altri, ha impiegato molto tempo prima di iniziare a parlare con noi, diceva di non conoscere l’italiano, però intuiva quasi sempre quando era il suo turno di gioco. Sapeva utilizzare bene internet, ricercava informazioni sulle sue grandi passioni auto e moto. Quando però ha cominciato a fidarsi e ad avere più confidenza con la lingua italiana, abbiamo avuto l’opportunità di conoscerlo meglio e di capire che era un ragazzo dolce e disponibile, educato e rispettoso, difficilmente litigava con gli altri e la sua presenza era discreta e pacifica. Hicham, il “veterano” dei tre, da tempo presenza partecipe e attiva del centro, era sempre disponibile a dare una mano nei lavori pratici, anche durante la Festa dell’associazionismo della cooperativa Emmanuel il suo contributo è stato significativo e lo ha reso popolare anche tra gli operatori della cooperativa impiegati in altri servizi. Lo conoscevano in molti, non aveva difficolta a interagire con gli altri, usciva spesso con i compagni conosciuti nei vari ambienti da lui frequentati, scuola, patronato, centro giovanile. Attento e acuto, sapeva spesso trovare scappatoie a situazioni per lui impegnative con il minimo sforzo. A distanza di un mese vogliamo condividere con la cittadinanza di Cavarzere i ricordi che conserviamo dei nostri tre amici perché riteniamo siano stati una presenza importante per molti di noi, aiutandoci, anche con le differenze e le difficoltà a progredire nel percorso oggi necessario, oltre che stimolante e divertente, verso l’integrazione e la multiculturalità. Gli educatori della Cooperativa Sociale Emmanuel

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ella mattinata di giovedì 1 agosto c’è stata una visita speciale in Municipio da parte dei bambini del Grest del Patronato S. Pio X accompagnati da Padre Pietro e dalle loro animatrici. Ad accoglierli la consigliera comunale Chiara Tasso che ha li ha accompagnati per una visita all’interno di Palazzo Barbiani, attraverso la grande scalinata del portone principale per giungere poi nella Sala Consiliare dove, con grande emozione, hanno atteso l’arrivo del sindaco Henri Tommasi omaggiandolo con canti festosi. Il momento di incontro è stato immortalato dalle immancabili foto ricordo. La visita è continuata proseguendo nella Sala Giunta da cui i bambini hanno potuto ammirare il corso del Fiume Adige, fino ad arrivare all’ultimo piano da cui invece hanno potuto ammirare dall’alto la piazza del Municipio, il Duomo e la torre campanaria. Lo stupore e l’ammirazione negli occhi dei bambini (tutti tra i 5 e i 6 anni) non si può descrivere. Infine una visita anche al Comando della Polizia Municipale che con grande gioia ha accolto il nutrito gruppo di bambini per un saluto finale.

L’editoriale

Gli anni ’90, anni dell’immigrazione e della politica semplificata di Mauro Gambin*

segue da pag.

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Gli anni ’90 sono stati anche gli anni del benessere, gli anni del “fenomeno del Nord Est”, gli anni del Veneto locomotiva d’Italia e magnete di quanti furono attratti qui dalla possibilità di trovare lavoro. Gli anni Novanta sono stati anche quelli della cosiddetta “seconda repubblica”, gli anni del sistema bipolare, della semplificazione politica divisa in soli due schieramenti: noi e loro, contrapposti e intimamente divisi anche dai retaggi di Tangentopoli, per ipotetiche figliazioni o continuità con i partiti delle “mazzette”. Cinquant’anni di storia d’Italia erano andati in soffitta, qualcuno dei suoi protagonisti in carcere oppure ad Hammamet. Gli anni ‘90 sono stati uno spartiacque dove chi voleva cavalcare l’onda, doveva farsi largo mettendo più distanza possibile tra ciò che era stato prima e quello che ci sarebbe dovuto essere dopo, magari solo a parole. Ecco, anche le parole iniziarono ad avere la loro importanza in questo periodo, la semplificazione passò pure attraverso i nuovi concetti travestiti da slogan. Anche per il nuovo fenomeno dell’immigrazione, che i due blocchi proprio in quegli anni iniziarono a governare, vennero create delle parole d’ordine. La prima, interpretata da un blocco, complessa e razionale, tesa a spiegare che l’immigrazione era legata alla struttura economico-sociale del paese che a causa di un precoce invecchiamento del Paese, in virtù di un saldo demografico negativo, si trovava, di conseguenza, nella necessità di iniettare manodopera nella propria economia, la seconda nel mondo per il manifatturiero. L’altra, interpretata dal secondo blocco, più direttamente spiegava che sarebbe stato a dir poco imprudente aprire totalmente le porte a chi non si conosceva. Insomma, il diverso, quello che “viene da fuori” poteva anche portare a qualche forma di pericolo, soprattutto sociale ma anche civico e pure economico, particolarmente quando le cose hanno iniziato ad andar male anche in Veneto. Creata l’identità del diverso, non è c’è voluto molto a creare l’identità dell’uguale, uguale ad altri accumunati dalla stessa cittadinanza, dallo stesso credo religioso, dalla stessa area geografica...via via sempre più uguali fin nel dettaglio del dialetto. Si iniziò persino a promettere precedenze su base geografica. “Prima i Veneti”, oppure “Paroni a casa nostra”. Slogan travestiti da concetti che sono diventati i cardini di un pensiero semplificato, e per questo rassicurante, che ha contrapposto il locale, ossia il conosciuto, il noto, il domestico, a tutto il resto. Una semplificazione che funziona in mondo piccolo come un bar, magari dove ci sta anche la battuta pesante a sfondo razziale ma che continua a non spiegare e anzi a mortificare le ragioni di fondo di un fenomeno dalle dimensioni mondiali come l’immigrazione. * direttore@lapiazzaweb.it


24 Cavarzere Politica e amministrazione Il sindaco Henri Tommasi fa un bilancio di metà mandato

“Stiamo portando avanti importanti progetti nonostante i tagli delle risorse” di Ornella Jovane

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’attività amministrativa procede a ritmi serrati, producendo importanti risultati per i cavarzerani”. Il sindaco Henri Tommasi propone un bilancio dei lavori svolti, un po’ per fare il punto a metà mandato, un po’ per rispondere alle critiche di chi, fra l’opposizione, continua a sostenere che la sua Giunta sonnecchia e che sia poco incisiva proprio in termini di risultati. “Per dare una valutazione obbiettiva è necessario innanzitutto - esordisce Il primo cittadino - tenere presente che ci troviamo di fronte alla più grave crisi economica dal ‘29 ad oggi. La crisi economica, ma anche l’alto indebitamento dello Stato, i vincoli di bilancio imposti dai patti europei hanno comportato per i Comuni un lungo periodo di costante riduzione delle risorse. Per Cavarzere i tagli dei trasferimenti statali, negli ultimi due anni e mezzo, hanno significato 1,2milioni di euro in meno nelle casse del Comune”. E non finisce qui l’assottigliamento dei finanziamenti statali che, fa sapere il sindaco, per quest’anno è preannunciato di ulteriori 400mila euro. “Di fronte a queste premesse - sottolinea Tommasi - risultano ancora più apprezzabili i risultati ottenuti”. Il primo punto riguarda i servizi. “Siamo riusciti a mantenerli tutti - afferma - anche se naturalmente ci siamo posti il problema di come garantirli sostenendo costi inferiori”. Il primo passaggio dunque è stato quello di rendere più efficiente la macchina comunale. “In questi due anni e mezzo racconta Tommasi - abbiamo rivisto tutte le spese comunali. Abbiamo riportato in equilibrio i conti del Comune e risanato la disastrosa situazione economica lasciataci in eredità dalla precedente amministrazione Parisotto. Uno sforzo immane che persino l’ispettore ministeriale ci ha riconosciuto. Un lavoro compiuto nella difficoltà di assorbire i tagli che il Governo nel frattempo introduceva per le amministrazioni comunali, per noi ancora più penalizzanti, considerato il fatto che due anni di sforamento del Patto di stabilità, altro “regalo” di Parisotto, ci sono costati la decurtazione di altri 700mila euro di introiti dallo Stato”. In fase di predisposizione del bilancio si affaccia persino la possibilità di introdurre qualche servizio in più, come ad esempio, fa sapere il sindaco, il trasporto per gli studenti delle scuole medie di Rottanova, “richiesto - puntualizza - da tempo ma mai concesso prima”. “Nonostante le difficoltà oggettive - affonda Tommasi - e nonostante gli angusti presagi e le aspre critiche delle solite cassandre dell’opposizione, importanti

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progressi sono stati compiuti anche per progetti che interessano da vicino la cittadinanza”. E quindi comincia l’elenco. “Faccio riferimento al Centro unico di cottura, Cuc, - argomenta - un progetto che stiamo portando avanti e per realizzare il quale, compiuto l’iter burocratico, sono già stati avviati i lavori. Se tutto procede come programmato, partirà entro i primi mesi del prossimo anno. Vorrei citare anche il progetto del Ponte sul Gorzone a Boscochiaro, per il quale eravamo stati accusati di enormi ritardi ed inconcludenza e già definiti colpevoli di aver perso i finanziamenti, un milione di euro ottenuti come rifinanziamento del Patto territoriale. In realtà abbiamo presentato nei tempi previsti il progetto preliminare e quello definitivo. Siamo in attesa di partire con i lavori. E’ doveroso fare il punto anche sulla Casa di Riposo, relativamente ai lavori di ampliamento e adeguamento della struttura. Una questione che si trascina da decenni e per risolvere la quale sono state spese invano diverse migliaia di euro dalla passata amministrazione. Entro l’anno riusciremo a giungere alla definizione del progetto e per la primavera spero di partire con i lavori, con la posa della prima pietra. Si tratta di un progetto impegnativo del costo di 4 milioni e mezzo di euro: risorse importanti per la cittadinanza”. “Vogliamo parlare di sanità? - incalza - E’ passata in quinta commissione regionale, ai primi di agosto, la nostra richiesta di inserire la nuova realtà dell’ospedale di comunità, previsto nel contesto dell’Ulss 14, proprio nella struttura, l’ex ospedale di Cavarzere, che ospita la Cittadella sociosanitaria. Nella stessa struttura abbiamo chiesto l’ampliamento del Centro residenziale temporaneo di cure palliative con una sezione diurna. Spero che a settembre la Regione autorizzi questi progetti, sarebbe una risposta importante per la cittadinanza cavarzerana ma anche dei territori contermini; sarebbe un progetto che consentirebbe di sviluppare nuove aree all’interno della struttura dell’ex ospedale, altrimenti dismesse”. “L’elenco potrebbe continuare - conclude - ma credo sia sufficiente per poter dire che ci stiamo muovendo con impegno e buoni risultati in vari settori”.


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26 Sguardo a Cavarzere Rottanova Iniziati dopo Ferragosto i lavori di ristrutturazione

Il campanile sta per tornare al suo antico splendore

L’intervento prevede il ripristino della facciata e la messa a norma della cella campanaria

di Nicla Sguotti

D

opo la celebrazione dei suoi primi cento anni di vita e la caduta di pietre dal cornicione, che ha reso necessario un intervento di messa in sicurezza, il campanile di Rottanova si appresta a ritornare all’antico splendore. A fine luglio infatti la ditta incaricata di realizzare l’intervento sulla torre ha iniziato la costruzione del ponteggio, conclusasi dopo Ferragosto, e ha preso quindi il via la parte dell’intervento relativa ai lavori veri e propri. Il progetto di ristrutturazione ha avuto l’approvazione dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso e beneficia

L’appello

Gli abitanti della frazione seguono i lavori alla fine dei quali sono in programma i festeggiamenti anche di un finanziamento proveniente dai fondi regionali per chiese e luoghi di culto, che ha assegnato alla Parrocchia di Rottanova 51mila euro. Nello specifico, l’intervento prevede il ripristino delle facciate alla loro forma originaria, recuperando e rifacendo tutti quegli elementi degradati o mancanti, con l’utilizzo

di materiali simili all’esistente e prevedendo un miglioramento della resistenza delle facciate agli agenti atmosferici. Sarà inoltre messa a norma la cella campanaria in modo da permettere ai rottanovani di risentire finalmente il suono delle loro amate campane, mute dall’agosto 2011 quanto si è verificata l’ultima caduta di pezzi d’intonaco dalla torre. Il caso ha voluto che tale episodio si verificasse appena una settimana dopo che la frazione aveva ricordato i cento anni della sua torre, nell’agosto di due anni fa. Per celebrare il centenario dalla costruzione, il Comitato cittadino di Rottanova, grazie

cercasi disPeratamente bia e aLvise, due bichon di 4 anni

N

onostante i numerosi appelli dei padroni, ancora non sono stati ritrovati i due cagnolini Bia e Alvise - per l’anagrafe canina Amelie e Anacleto -, razza bichon, di 4 anni che si sono allontanati da casa, in località Bellina, la sera del 1° agosto. Fino al 3 del mese sono stati visti girovagare in centro a

campanile messo a nuovo, gli abitanti della frazione seguono con attenzione i lavori, che proseguono speditamente, e non mancheranno di promuovere nuovi festeggiamenti in onore della torre campanaria appena essi saranno ultimati.

al lavoro di ricostruzione storica operato da due studiose della frazione, ha in tale occasione pubblicato un libro intitolato “Il faro della speranza” e posto una targa commemorativa all’esterno del campanile, in ricordo dell’anniversario. In attesa di poter riavere il proprio

Cavarzere ma dopo la manifestazione della Notte bianca che ha richiamato in città numerose persone non si è avuta più alcuna segnalazione. Il signor Emilio Gallan e la sua famiglia li cercano disperatamente “prima che sia troppo tardi per la loro incolumità” spiegano raccontando di aver già battuto le campagne circostanti in lungo e in largo e aver affisso avvisi nei punti di maggior affluenza. L’appello gira, come un tam-tam, anche su facebook.

“Pensiamo - proseguono i padroni preoccupati - che se non si sono persi in campagna (e col granturco da raccogliere non si vedono), qualcuno li possa aver rinchiusi per accudirli, magari anche solo in buona fede”. Chi avesse avvistato i due fratellini o avesse notizie di loro può rivolgersi direttamente a Emilio Gallan 3297227479, ovvero portarli dal più vicino veterinario che, grazie al microchip, risalirà ai proprietari.

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28 Sguardo a Cavarzere Centri urbani Il bando di selezione della Regione

Pegolotte, progetto per la riqualificazione Il costo complessivo dell’opera è di 300mila euro, dei quali è stato richiesto un contributo di 240mila

Il centro di Pegolotte

di Giovanni Giovetti

C

’è anche un progetto che interessa il Comune di Cona fra i 5 veneziani che saranno presentati per il bando di selezione approvato dalla Regione Veneto per interventi di qualificazione dei centri urbani. I fondi previsti dal bando in questa prima fase ammontano a 4 milioni di euro. Nel dettaglio gli interventi progettati nel comune di Cona riguardano i lavori di riqualificazione del centro urbano di Pegolotte. “E’ un intervento - spiega l’assessore provinciale alle Attività produttive della Provincia di Venezia Lucio Gianni - che si propone di eliminare le criticità presenti per offrire uno spazio per il tempo libero al servizio di una importante area industriale”. Il costo complessivo dell’opera è di 300mila euro su cui è stato richiesto un contributo di 240mila euro. Possono accedere al bando le 25 intese programmatiche d’area (Ipa) del Veneto tramite il proprio referente. Nel Veneziano le Ipa sono quattro, oltre a quella dell’area sud cui appartiene anche il Comune di Cona, quella del Miranese, della Riviera del Brenta e della Venezia orientale, soggetto sottoscrittore. Gli altri progetti riguardano interventi nei Comuni di Santa Maria di Sala e Salzano nel Miranese, Campolongo e Fossò in Riviera del Brenta. “Oltre alla qualità dei progetti presentati - ha commentato Lucio Gianni, l’assessore che ha gestito la regia dei lavori - due sono gli aspetti determinanti che hanno qualificato il lavoro svolto: il primo è dato da una presenza estremamente numerosa dei componenti dei tavoli di concertazione, va infatti ricordato che oltre ai singoli comuni aderiscono e collaborano alle intese programmatiche anche la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali. Altro elemento qualificante è la compartecipazione economica degli enti locali, in taluni casi anche oltre il minimo richiesto, e di singoli privati”.

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Michael Valerio

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el Consiglio provinciale di Venezia sono due i rappresentanti dei cittadini di Cavarzere e Cona, Riccardo Tosello del Pdl e Michael Valerio della Lega Nord. In questi giorni Valerio (in foto) è stato scelto dal gruppo consiliare leghista come capogruppo, carica che il consigliere cavarzerano ricoprirà fino alla fine del mandato, prevista per la prossima primavera. La nomina a capogruppo consiliare della Lega Nord in Consiglio provinciale per Valerio è stata ufficializzata nel corso della seduta consiliare del 30 luglio e subito il neoeletto capogruppo ha voluto ringraziare i colleghi per questo nuovo incarico affidatogli. “Sono grato ai miei colleghi che hanno indicato in me il loro rappresentate in Consiglio provinciale di Venezia – ha esordito Michael Valerio – sinonimo questo di un rapporto consolidato e di una collaborazione che mira a far squadra”. Ha poi evidenziato come per la politica di oggi risulti essenziale tenere in forte considerazione le esigenze della gente. “Non più i giochi di palazzo – queste le sue parole – che finiscono per avere l’effetto opposto, ovvero con l’allontanare la cittadinanza dalla politica, è in questa direzione che dovremmo andare. Alla gente poco importano le questioni interne ai partiti, che viceversa possono animare altri, ma cosa invece possono fare i partiti per loro”. Ha concluso ribadendo il proprio impegno e quello del suo partito su più fronti. “Le partite aperte sono molte – così Valerio – e in tutte la Lega Nord saprà svolgere un ruolo determinante e di garanzia per il territorio e per i cittadini”. Nicla Sguotti


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Economia Confapi Industria Veneto dà i dati dal 2009 sul veneziano

Cinquecento aziende in crisi, giù gli investimenti Disoccupazione al 15%, si può ripartire dal settore turistico. La domanda interna è crollata del 4%

Il ministro Zanonato agli artigiani

di Alessandro Abbadir

“bisogna Puntare suLLe esPortazioni”

L

o stato dell’economia veneziana è davvero critico ma può ripartire da un settore strategico come il turismo. Questa la situazione delineata da un incontro che si è tenuto nelle scorse settimane fra il presidente della commissione lavoro, il consigliere Roberto Dal Cin, il direttore di Confapi Industria Veneto Pier Orlando Roccato, e l’assessore provinciale alle attività produttive Lucio Gianni. Roccato ha illustrato gli ultimi dati relativi alla crisi che stanno attraversando la piccola e media impresa in provincia di Venezia, partendo dal 2009, l’anno successivo allo scoppio della stessa. E’ emerso così che da 2009 ad oggi oltre 500 imprese sono state coinvolte in procedure di crisi, il tasso di disoccupazione è il più alto registrato, e oggi arriva al 15 per cento in provincia di Venezia mentre la media regionale è tra l’8 e l’11 per cento. Il calo degli investimenti è del 2,5 per cento e del 4 per cento quello della domanda interna. Sulla crisi del settore manifatturiero pesa soprattutto quella delle costruzioni, dato che nel giro di quattro anni il prezzo dei beni immobili è calato del 20 per cento. Roccato è stato chiaro. “Oggi purtroppo le nostre banche anche nel veneziano - spiega - sono impegnate a coprire i buchi di bilancio, e non supportano affatto il mondo delle imprese. Siamo di fronte ad una crisi mondiale e senza precedenti dove il mondo del credito anziché favorire lo sviluppo si è letteralmente chiuso a riccio. Oltre alla crisi del manifatturiero, sta soffrendo in modo spaventoso anche quello dell’edilizia che, nonostante la piccola boccata d’ossigeno del “Piano casa”, deve fare i conti con una tassazione imposta dal Governo che non agevola

affatto il mercato immobiliare sempre più in sofferenza. Serve una chiara politica di sostegno al reddito e per rilanciare davvero l’economia serve una minor tassazione del costo del lavoro, ormai divenuta la più alta rispetto agli altri paesi dell’Unione Europea”. Insomma a chi parla di ripresa, bisogna consigliare la moderazione. L’assessore Lucio Gianni è chiaro. “Siamo dentro un tunnel - dice - ormai da troppo tempo, dal quale non s’intravvede via d’uscita soprattutto perché il Paese sta affrontando la situazione con strumenti limitati ed improvvisati. E’ necessario dare ossigeno alle imprese, che ancora riescono a produrre reddito, ridisegnando il sistema di tasse e contributi nei loro confronti e far muovere l’economia riducendo la pressione fiscale dei dipendenti! Abbiamo fortunatamente una grande risorsa che si chiama turismo: con più di 35 milioni di presenze registrate durante la scorsa stagione siamo la prima Provincia turistica d’Italia. Ebbene, il turismo può diventare ancora più forte con ulteriori idee e progettualità”. Il consigliere Roberto Dal Cin spiega quanto si è fatto finora. “Da quando ci siamo insediati quattro anni fa - dice - abbiamo da subito dovuto fare i conti con l’emergenza lavoro a causa della crisi che si è abbattuta nel nostro territorio. A pagarne le conseguenze è stata senza dubbio la piccola e media impresa che fino a qualche anno rappresentava il traino dell’economia della nostra provincia. Abbiamo fatto il possibile per fermare questa emorragia attraverso progetti mirati che ci hanno permesso di ricollocare nel mondo del lavoro più di 500 persone che erano state espulse causa fallimenti e chiusure aziendali”.

“L

e aziende artigiane della Riviera hanno una qualità di produzione davvero impressionante. Ci sono casi davvero importanti di case produttrici estere che hanno deciso di venire da noi a realizzare borse e scarpe grazie alla grande qualità“. Si è espresso così il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato che ha partecipato nelle scorse settimane al convegno “Ripresa Italia, il ruolo dell’artigianato e della piccola e media impresa nell’economia del paese” che è stato organizzato dall’associazione Artigiani della Riviera all’interno degli eventi della quinta Festa dell’Artigianato Artistico e dell’Innovazione. A tratteggiare la situazione sono stati gli artigiani della Riviera con il presidente Salvatore Mazzocca e il segretario Franco Scantamburlo. Una associazione che ha oltre 1000 aziende iscritte. “In questi anni di crisi – hanno detto Scantamburlo e Mazzoccac’è stata la granfe difficoltà della aziende ad accedere al credito e la necessità di accelerare sul versante delle politiche fiscali, industriali e di sviluppo economico. Per questo anche dalla nostra aree appare evidente che serve una riforma della pubblica amministrazione con servizi più efficienti per cittadini e imprese, oltre che rafforzare il legame tra formazione e impresa. Noi vediamo la Riviera come cerniera strategica tra Venezia e Padova. Il nostro è un territorio cruciale per lo sviluppo dell’economia veneziana. Abbiamo puntato molto sulle esportazioni all’estero”. Il ministro ha infine sottolineato come in Italia alcuni indicatori sono davvero positivi. Noi infatti ha detto “esportiamo più di quando importiamo, abbiamo un avanzo primario, siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa e su molti beni siamo i primi al mondo. Ci sono settori come l’agricoltura che hanno aumentato il proprio fatturato e la capacità di esportare. Quello che ci frena è il debito pubblico e gli interessi sul debito che dobbiamo pagare, cioè lo spread”.

FISCO LA GUARDIA DI FINANZA SCOPRE 103 EVASORI TOTALI

C

risi o non crisi resta sempre anche chi fa il furbo. Froda il fisco e in modo totale. In provincia di Venezia da quanto emerge dai dati della Guardia di Finanza fino ad agosto di quest’anno, sono molti, sono 103. 13 sono invece quelli che evadono fortemente ma non del tutto. Qualche dato positivo a guardare il fenomeno c’è: nei primi mesi del 2012 erano stati 118 gli evasori totali, 18 invece i parziali. A fine 2012 invece gli evasori totali avevano raggiunto quota 168, mentre 31 erano gli evasori parziali. I controlli sul mancato versamento dell’Iva ha permesso di smascherare evasori di taglia davvero grossa. Ecco i confronti: i 118 evasori totali del 2012

avevano evaso quasi 160 milioni di euro, i 103 di quest’anno non hanno denunciato somme per 352 milioni di euro. Ma la Guardia di Finanza in collaborazione con carabinieri, Spsal e ispettorato del lavoro ha monitorato con attenzione anche il fenomeno dello sviluppo del lavoro nero. Nei primi otto mesi dell’anno a fronte di 140 lavoratori irregolari trovati, 71 sono risultati essere completamente in nero. Nel 12 mesi del 2012 i lavoratori in nero erano stati invece 166. Insomma un trend di diminuzione positivo. I controlli dei finanzieri, hanno riguardato attività di tutti i tipi, dal Veneto orientale a Chioggia. Ci sono state delle zone però che soffrendo di problemi

particolari sono state più battute. Così in più occasioni i controlli si sono concentrati sui laboratori tessili e di scarpe, tantissimi cinesi, nell’area della Riviera del Brenta, dove i dipendenti, connazionali dei titolari, sono stati trovati a lavorare per i committenti, che sono quasi sempre aziende italiane, in condizioni davvero inferiori ai livelli minimi di sicurezza nei luoghi di lavoro. Su questo versante un aiuto è venuto anche dall’azione dei sindacati che hanno cercato in diversi modi di stimolare i lavoratori ad esempio nel comparto edile a denunciare situazioni di irregolarità. Molti cantieri e aziende sono state poste sotto sequestro e chiuse. A.A.


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Lo stato di salute delle risorse ittiche dopo il fermo biologico

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di Ornella Jovane

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omplessivamente le catture sono paragonabili allo scorso anno, per lo meno per quanto riguarda le specie principali (come il barbone), sono però diminuite per alcune specie, come il merlano (o molo), per seppie e canocchie invece sono stazionarie, con un incremento per i moscardini. E’, più o meno stabile, rispetto al 2012, lo stato di salute delle risorse marine del Veneto alla fine del fermo biologico: lo sostengono i ricercatori dell’Istituto superiore per la protezione ambientale (Ispra) di Chioggia dopo aver elaborato i risultati del monitoraggio sulla fauna ittica effettuato tra il 19 e il 23 agosto scorso nelle acque marine costiere. Lo scorso 30 agosto si è tenuto a Chioggia l’incontro pubblico con i pescatori organizzato per discutere i risultati della campagna sperimentale di pesca a strascico, autorizzata dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. L’iniziativa, che viene ripetuta per il secondo anno consecutivo, rientra nell’ambito del progetto europeo di ricerca partecipativa Gap2 con lo scopo di definire, con gli stessi pescatori, possibili e consapevoli percorsi gestionali della risorsa ittica. I campionamenti, condotti con la collaborazione dei ricercatori del Consorzio Unimar ed i pescatori di

Chioggia, sono stati eseguiti in 21 stazioni distribuite nelle acque della regione Veneto nei Compartimenti marittimi di Chioggia e Venezia, in un’area che va dal delta del Po alla foce del Tagliamento utilizzando, nello stesso periodo e nelle stesse stazioni dello scorso anno, la rete a strascico classica. “Per quanto riguarda i parametri ambientali - spiega Saša Raicevich, responsabile Ispra del progetto Gap2, insieme con Otello Giovanardi responsabile della sede Ispra di Chioggia (in foto) - abbiamo riscontrato, rispetto al 2012, una situazione diversa per via delle temperature che, quest’anno, sono più alte in prossimità del fondo del mare, fino a 4 gradi, e anche della salinità che è maggiore. C’è uno scenario ambientale di tipo diverso, abbiamo avuto portate più importanti rispetto allo scorso anno”. E proprio le diverse condizioni ambientali potrebbero essere le cause della diminuzione di alcune, poche, specie. “Ciò che invece trova conferma anche quest’anno - proseguono i ricercatori - è la presenza di elevate quantità di individui giovani. Questo significa che l’attività di pesca nella ripresa, dal 2 settembre, si basa su organismi che non sono ancora maturi, spesso piccoli e non commercializzabili”.

ADOTTAMI Eclisse. Femmina, taglia piccolina, circa 10 kg meno di 1 anno. Eclisse sembra una levriera in miniatura Recuperata dietro il rifugio in una stradina poco trafficata. Naturalmente no chip no collare. Eclisse, dopo la sterilizzazione, cerca nuova e definitiva famiglia. Etta. Femmina, tg media, circa 10-12 kg, meno di 1 anno. Etta è una cagnetta dalla dolcezza infinita. Di lei non sappiamo nulla. Non ha storia non ha passato è solo un’altra vittima dell’umano. Cerchiamo per lei chi voglia darle un futuro felice. Leo. Pointer puro, di circa 3 anni, taglia media, maschio. Ha vissuto serenamente finora ma per una serie di circostanze ora si trova in una gabbia all’interno di un posto che non conosce e ne soffre. Adatto anche per famiglie con bambini Cesare. Maschio, tg media, 13-15 kg, circa 5-6 anni. Recuperato e portato in rifugio in tarda serata da chi vedendo una creatura disorientata non si è voltato dall’altra parte Al momento è un po’ impaurito ma diamogli tempo che si abitui all’idea di essere stato abbandonato. Vogliamo aiutare anche Cesare? Pam. Femmina sterilizzata 8 mesi circa kg 20 Questa creatura è l’ennesimo ripensamento delle persone. Adottare una creatura non dev’essere un capriccio ma una scelta ponderata e responsabile . Pam è ospite a.p.a è buona e cerca le coccole. Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

Considerando - è la conclusione dei ricercatori - che il fermo biologico è uno strumento gestionale implementato proprio per proteggere le fasi giovanili degli stock nel periodo successivo alla riproduzione, questo risultato indica la necessità di una revisione della durata del fermo, che dovrebbe quindi essere esteso, ad esempio con un anticipo di due settimane ed un posticipo di due settimane rispetto al periodo attuale, una soluzione sulla quale si sta lavorando con i pescatori. Tale ipotesi, si sottolinea, andrebbe inserita in un Piano d Gestione Locale che tenga in considerazione la specificità della flotta del Veneto, ad esempio prevedendo forme di “compensazione/ accompagnamento” per il settore del piccolo strascico costiero. Il dibattito con i pescatori ha proprio evidenziato come sia necessario sviluppare azioni di confronto sulla differenziazione a fini gestionali delle imbarcazioni in relazione alla stazza, la durata ed intensità delle attività di pesca, la gestione del mercato per una migliore valorizzazione del prodotto locale per operare scelte gestionali che permettano un’attività di pesca che sia sostenibile sul piano economico, sociale e ambientale.

ella Valle Paleazza a Cavallino Treporti in laguna di Venezia nelle scorse settimane 50 operatori esperti provenienti da diverse regioni italiane coordinati dai tecnici della provincia hanno catturato i 159 pulcini di fenicottero, ormai prossimi all’involo, ovvero fra circa dieci giorni saranno in grado di volare. Gli operatori hanno provveduto, quindi, alla rilevazione di alcune misure biometriche e all’apposizione di due anelli, uno metallico e l’altro in plastica colorata, che costituiscono una sorta di carta di identità del fenicottero marcato. In particolare, gli anelli colorati riportano un codice alfa-numerico di quattro caratteri che può essere letto anche da lontano con l’ausilio di binocoli o cannocchiali. Ciò consentirà di studiare gli spostamenti dei fenicotteri nati in Laguna di Venezia, lungo le principali aree lagunari costiere del Mar Mediterraneo. Al termine delle operazioni i pulcini sono stati immediatamente rilasciati e hanno raggiunto gli altri della colonia. I 50 volontari specializzati sono stati coordinati da Lucio Panzarin, ideatore dell’iniziativa a Cavallino Treporti dove hanno nidificato i fenicotteri. Va ricordato infatti che nel maggio 2013 la più numerosa colonia di fenicotteri dell’Italia continentale si è insediata in una valle da pesca della Laguna Nord di Venezia. La colonia è formata da circa 4.000 esemplari adulti e da circa 2.000 pulcini, ed è seconda soltanto alla più numerosa colonia che da anni nidifica in Sardegna negli stagni del litorale di Cagliari. A.A.

LA SOLIDARIETA’ PER TUTTE LE TASCHE Bastano cinque euro al mese per partecipare ai progetti di sostegno a distanza del Cesvitem. Cinque euro per garantire i diritti fondamentali a migliaia di bambini del Sud del mondo mondo. Cinque euro per costruire un futuro migliore.

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34 Mondo scuola

Mondo scuola 5

Didattica e nuovi strumenti La tecnologia entra in aula e la classe diventa digitale

2.0, la scuola per le nuove generazioni Racconto di una sperimentazione all’IC Matteotti di Maerne di Ornella Jovane

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scuola con il tablet, per studiare nella classe virtuale utilizzando gli e-book. Nell’era digitale la tecnologia entra nelle aule della Scuola che diventa 2.0. Indicata da anni dall’Unione europea come fattore determinante per lo sviluppo delle giovani generazioni, la Tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni, Tic, si fa parte integrante di una reale e sostanziale evoluzione che riguarda il mondo dell’insegnamento e dell’apprendimento. Multimedialità, interattività e virtualità segnano la via per cambiare i modelli didattici. Scuola 2.0 è un progetto che, a partire dal 2008, il Ministero dell’Istruzione ha avviato per introdurre, come da indicazioni internazionali, la Tic anche negli istituti scolastici italiani. Un processo al quale le scuole stanno via via aderendo, con i mezzi e gli strumenti a disposizione, ma con grande motivazione. Nelle aule delle nostre scuole si sono viste le prime Lim, le Lavagne interattive multimediali, e sono partite in via sperimentale le prime classi digitali. Nel Veneto le cl@ssi 2.0 quest’anno sono 144, per 100 scuole. L’Ufficio scolasti-

co regionale in collaborazione con l’Università di Padova sta lavorando dal 2009 alla pianificazione dell’allestimento tecnologico, alla progettazione delle sperimentazioni e allo studio delle conclusioni del primo ciclo triennale. Nel Veneziano tra le 25 classi “cibernetiche”- come le definisce qualche genitore - si appresta a sostenere la prima sperimentazione anche l’Istituto comprensivo G. Matteotti di Maerne di Martellago nel Miranese con la Ia B, 21 studenti della secondaria di primo grado. “E’ stata una sfida impegnativa, per me e per il corpo docente, che però abbiamo accolto con entusiasmo, convinti che la scuola del futuro si muoverà inevitabilmente dentro la dimensione digitale” commenta il dirigente scolastico dell’Istituto, la professoressa Marisa Zanon, che racconta le tappe che hanno portato all’avvio dell’esperimento. La prima fase, che ha preceduto anche quella preparatoria, è stata di convincimento del Consiglio d’istituto e di parte dei docenti sulla bontà dell’iniziativa. Alcuni insegnanti ci hanno creduto fin da subito, altri hanno opposto resistenza, un po’ intimoriti forse

dagli strumenti informatici con cui non proprio tutti hanno una disinvolta confidenza. Affidati alle cure e alla preparazione del professore di Tecnologia e Informatica Michele Dan, che da quest’anno è funzione strumentale, i docenti sono stati formati. “E’ stata un’esperienza estremamente positiva - prosegue la professoressa - nel corso della quale tutti hanno messo a disposizione le proprie competenze, gli insegnanti più esperti hanno fatto da tutor a quanti erano alle prime armi, con risultati eccellenti”. Il coinvolgimento delle famiglie è stato il secondo step. “Abbiamo organizzato una dimostrazione pratica - spiega ancora Zanon - invitando i ragazzi inseriti nel gruppo della Ia B e i loro genitori con lo scopo di informare, tranquillizzare e sensibilizzare all’esperienza della classe digitale. L’esito dell’iniziativa è stato buono. C’è molta disponibilità da parte di ragazzi e famiglie”. Ma cos’è di fatto una classe digitale? “E’ la risposta adeguata - spiega la professoressa Zanon - alle nuove esigenze educative e formative delle moderne generazioni, i cosiddetti nativi digitali, i ragazzi

di oggi, multitasking, capaci di eseguire più operazioni contemporaneamente, di utilizzare più abilità e forme di intelligenza, per sviluppare dalle miriadi di informazioni da cui sono costantemente bombardati le competenze necessarie”. Non si tratta quindi soltanto di approvvigionare la classe di materiali informatici (computer, software, internet e quant’altro) ma di intraprendere nuove strategie didattiche, di ridefinire il ruolo di docenti e studenti, di segnare nuovi spazi e tempi nuovi per la scuola che non rimane circoscritta alle 5 ore di lezione all’interno delle mura di un edificio ma, nella sua dimensione virtuale, diventa parte della vita di ragazzi ed insegnanti 24 ore su 24. “La dimensione digitale sarà presente in tutti gli insegnamenti, - spiega ancora la professoressa - questo favorirà un maggiore confronto nell’allestimento di un progetto educativo multidisciplinare. L’insegnante diventa una sorta di tutor, un guida che svolge attività di monitoring (controllo) e modeling (modello formante) per indirizzare, nella molteplicità e simulta-

tiraKKina®

L’IC Matteotti, il dirigente scolastico Marisa Zanon neità di nozioni e dati percepiti dai ragazzi, allo sviluppo di abilità e competenze. Il percorso verso la conoscenza si costruisce dunque insieme, docenti e studenti”. La classe è dotata di un arredamento mobile, che consentirà di allestire gli spazi a seconda dell’attività svolta, dalla ricerca alla lezione più tradizionale. Sono stati predisposti gli attacchi e le connessioni (“grazie al lavoro dei tecnici messi a disposizione dal Comune” sottolinea ancora la dirigente) affinché ciascun ragazzo possa utilizzare il proprio tablet, in dotazione dal Ministero, che sarà di fatto lo strumento di collegamento tra scuola e casa. Ciò che consente di aprire a quella dimensione virtuale e ampliare all’infinito gli spazi dove si impara. “I ragazzi potranno mettersi sempre in comunicazione fra di loro, con studenti di altre classi, con gli stessi docenti. E così, grazie alla tecnologia, - conclude la preside - la scuola diventa luogo di vita”. Il progetto è partito, tra un anno si traccerà il bilancio.


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Villa Momi’s permette anche cene e pranzi di lavoro, con la massima tranquillità e distensione per i propri colloqui d’affari. Alla sera i locali sono destinati anche a chi desidera un po’ di intimità, con un’armonia che solo il lume di candela riesce a creare. Due sale separate in due piani. Giardino estivo. Oltre 300 posti a sedere. Locale rustico in chiave moderna unico nel suo genere, immerso nel verde.

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Villa Momi’s è il luogo ideale per matrimoni, cresime ed ogni altro tipo di ricorrenza. Per gli sposi e i loro invitati è riservata un’ospitalità particolare, con aree e intrattenimenti privati. Località Santa Maria, 3/B Cavarzere Venezia 0426.53538

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All’interno del Masterpaln dell’Isola Saloni

Nuovi alloggi a pochi passi dal centro storico chioggiotto. Una serie di appartamenti di varie metrature con garage e posto auto. Il tutto inserito nel contesto lagunare e su una zona dove sono previsti nuovi insediamenti commerciali, alberghi, servita da tutti i servizi. Appartamenti curati nei minimi dettagli con garage anche doppio. Abitare a Chioggia a pochi passi dal centro storico? Con garage e posto auto/moto e vista sulla laguna? Il tutto all’interno di una nuova edificazione dell’Isola Saloni? Oggi è possibile grazie alle nuove edificazioni della ECOHOUSE GARDA s.r.l. Si tratta di 125 appartamenti di varie metrature, la maggior parte in classe “A” su quattro fabbricati con cortile interno, due vani scala ciascuno, e altrettanti ascensori in cristallo che riducono al minimo la promiscuità tra condòmini. Le rifiniture sono particolarmente curate e gli attici rivestiti in legno. Il tutto inserito nell’ampia ristrutturazione della zona dell’ex Adria Docks attraverso il già approvato Masterplan dell’isola dei Saloni. Una zona che ospiterà nuove infrastrutture e una serie di insediamenti abitativi e commerciali che la renderà sicuramente apprezzabile ed appetibile. “In effetti – spiega il responsabile commerciale Riccardo Silvestrini – una volta completato il Masterplan la zona diventerà un vero e proprio quartiere con negozi, uffici, alberghi e altri servizi compresa una rete stradale efficiente che darà nuova linfa abitativa alla città di Chioggia, noi della ECOHOUSE GARDA siamo i pionieri e, devo dire, che i chioggiotti ci stanno dando fiducia acquistando i nostri alloggi. Uno dei fabbricati avrà una destinazione pubblica? Sì! C’è stato ufficialmente comunicato che il fabbricato ospiterà la sede della Polizia Locale di Chioggia. Quando pensate di poter consegnare gli alloggi ai vostri acquirenti? “I lavori stanno proseguendo speditamante nonostante le difficoltà burocratiche iniziali, pensiamo di consegnarli per l’estate prossima”. Un ambizioso progetto edilizio da parte della

ECOHOUSE GARDA, del presidente Pierluigi Proietti che si sviluppa anche grazie all’intervento del Banco San Marco - Gruppo Banco Popolare che assicura mutui ad un tasso più che concorrenziale e veramente accessibile a tutti. Per quanto concerne i riferimenti ed eventuali informazioni ci si può rivolgere a Riccardo Silvestrini, che si metterà totalmente a disposizione per una visita senza alcun impegno, basta chiamare il numero 349.2353550, oppure r.silvestrini@email.it ecohouse@email.it o sul sito: www.residenzasalonichioggia.it

Isola Saloni è destinata a cambiare radicalmente in un prossimo futuro. L’opera di riqualificazione dell’intera area portuale è già cominciata e prevede un recupero globale di tutta l’isola con una nuova viabilità, aree verdi, complessi residenziali e commerciali, servizi:

il cuore moderno di una città antica!


Cultura provinciale 37 7 La mostra Museo d’Arte Orientale di Venezia a Ca’ Pesaro

La visione integrata della Grande Onda La celebre xilografia di Katsushika Hokusai in esposizione insieme al modello in gesso del Museo tattile di pittura Anteros e un prototipo realizzato dai ricercatori giapponesi di Giovanni Giovetti

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n’esperienza artistica “amplificata” che va a stimolare, direttamente o indirettamente, i cinque sensi. E ciò che si propone il Museo d’Arte Orientale a Ca’ Pesaro con l’esposizione della Grande Onda, la celebre xilografia di Katsushika Hokusai (1760-1849) insieme al modello in gesso alabastrino del Museo tattile di pittura antica e moderna Anteros, dell’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza” di Bologna. L’esplorazione visiva si integra con quella tattile dell’opera, a disposizione di tutti i visitatori; ne deriva una percezione plurisensoriale dell’immagine che suggerisce, se pur in via evocativa, un’esperienza “aumentata”. E così sembra quasi di ascoltare, stimolato dal ricordo, il rumore del mare, percepirne l’odore, misurarne l’enorme energia che sprigiona. La Grande Onda, una delle stampe della serie delle 36 vedute del monte Fuji messa a disposizione dal Museo Chiossone di Genova, e il modello tridimensionale del Museo Anteros saranno esposti insieme ad un prototipo ridimensionato realizzato dai ricercatori giapponesi del National Institute for Special Education (Nise) in una mostra aperta al pubblico fino al prossimo 3 novembre. L’evento sarà occasione per presentare, per la prima volta al pubblico, anche 24 libri a stampa di Hokusai e allievi, identificati nell’ambito del progetto di collaborazione tra il Museo, l’Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea e l’Art Research Center, Ritsumeikan University di Kyoto, che ha portato alla documentazione digitale catalografica e fotografica della collezione di 727 xilografie - per un totale di 860 immagini - e 276 libri - per un totale di 12.200 immagini - conservati nei depositi del Museo d’Arte orientale di Venezia. Completano l’esposizione due splendidi dipinti su seta e alcune stampe policrome dello stesso Hokusai di proprietà del Museo Orientale di Venezia. La mostra è in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa mediterranea e l’Art Research Center, Ritsumeikan University di Kyoto ed ha il patrocinio di Istituto Giapponese di Cultura di Roma e del Consolato Generale del Giappone a Milano. Info: sspsae-ve.orientale@beniculturali.it Museo d’Arte Orientale a Ca’ Pesaro Santa Croce 2076 a Venezia, tel. 041 5241173

La Grande Onda , foto su gentile concessione del Museo Chiossone di Genova

neWs Dal 22 settembre al T. Serafin

a cavarzere domeniche coL teatro amatoriaLe

L Padiglione con il patrocinio di

a Filodrammatica di Cavarzere e l’assessorato comunale alla Cultura organizzano, a partire da domenica 22 settembre, una rassegna di teatro amatoriale che prevede diversi appuntamenti. “Domenica a teatro”, questo il titolo dell’iniziativa, porterà in scena al Teatro Tullio Serafin quattro testi teatrali brillanti e improntati sul buon umore, messi in scena da quattro diverse compagnie amatoriali. Ad aprire la rassegna sarà domenica 22 settembre la Compagnia Astichello di Monticello Conte Otto (Vi) con “L’avocato de le cause perse”, commedia in due atti comici di Mario Amendola e Bruno Corbucci, nella versione alla veneta di Antonio Stefani con la regia di Aldo Zordan. Secondo appuntamento domenica 29 settembre con “Quei cari parenti” di Arnaldo Boscolo con la Compagnia “El Canfin” di Baricetta e la regia di Annarela Pasotto. Domenica 6 ottobre sarà invece presente al Tullio Serafin la Compagnia “Arte povera” di Mogliano Veneto con “Sesso e gelosia” di Marc Camoletti, regia a cura di Sebastiano Boschiero. Conclude la rassegna, domenica 13 ottobre, un classico della commedia veneta, “Le donne gelose” di Carlo Goldoni, messo in scena dalla Compagnia Sottosopra di Bagnoli di Sopra con la regia di Giuliano Scaranello. Tutti gli spettacoli vanno in scena alle 17 e hanno il patrocinio della Federazione italiana teatro amatori. L’ingresso è unico e il costo di ciascun biglietto è di 7 euro. Chi desidera acquistare i biglietti può farlo, presso la biglietteria del Serafin, il giovedì, venerdì e sabato precedenti lo spettacolo o il pomeriggio stesso dello spettacolo a partire dalle ore 15,30. Per informazioni è possibile contattare l’Ufficio Cultura di Cavarzere allo 0426317190 o alla Filodrammatica all’indirizzo info@lafilodrammatica.it. Nicla Sguotti


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LO arti marziaLi

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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO L’accademia di christian gonzaLes

A

settembre sono ripartiti i corsi nella storica accademia di arti marziali di Christian Gonzales y Herrera a Venezia. Il maestro e campione Herrera insegna la disciplina ai suoi allievi che hanno un’età compresa dai 3 ai 65 anni; ovviamente divisi tra amatori e cinture. Herrera è una classe 1963, cintura nera 6°dan, stile Shotokan, Docente Regionale Veneto e Responsabile Veneto per lo stile Shotokan Fijlkam Coni; inoltre è responsabile per lo stile Shotokan della commissione d’esame Aics Coni, riconosciuta a livello nazionale. Tra i titoli atletici degni di nota del maestro: Christian Gonzales y Herrera Campione Italiano Master kata (2010) ; un Argento European Master Games kata individuale Bronzo European Master Games kumite (2011) e quest’anno un oro al campionato del Mondo per Club kata individuale Argento World Master Games kata individuale. I corsi dei bambini comincia con piccole competizioni semplici e dai toni rilassati e allegri, per passare gradatamente a impegni maggiori. Gli adulti seguono la tecnica, gli aspetti filosofici e la ricerca interiore che lo studio del Karate-Do richiede e che possono essere d’aiuto, sotto tutti i punti di vista, nella vita quotidiana. “Penso che il campione deve essere preso da piccolo, tra i 4 e i 7 anni, io curo personalmente i piccolini con una preparazione completa: atletica, fisica e mentale. Tra le attività estive abbiamo terminato da poco gli allenamenti in spiaggia all’alba molto apprezzati e gratificanti”. La filosofia di Herrera si ispira al “bun bu do” che in giapponese significa seguire la via della penna e della spada R.P.

Ad ottobre Evento podistico internazionale arti marziaLi

L’accademia di christian gonzaLes

Ad ot

La Venice Marathon passa per San Marco La A D D di Roberta Pasqualetto

omenica 27 ottobre si terrà la ventottesima edizione della Venice Marathon. Questa competizione è riconosciuta a livello mondiale dalla Iaaf (Associazione Internazionale della Federazione di Atletica) certificata Silver Label, sulla distanza olimpica di 42,195 chilometri. La competizione è pensata per otto mila iscritti ma, ogni anno, la richiesta supera la disponibilità. Il percorso della maratona si estende dalla Riviera del Brenta alla laguna di Venezia, attraversando il Canal Grande su un ponte di barche. Quest’anno si tenterà nuovamente il passaggio dei maratoneti per Piazza San Marco; l’idea fu lanciata nel 2010 (per il venticinquesimo anno della maratona) ma non fu possibile concretarla a causa dell’acqua alta, così come nelle edizioni successive. Il club VeniceMarathon propone la maratona anche come momento di solidarietà verso chi ha bisogno, attraverso la vendita dei pettorali solidali; infatti, degli otto mila pettorali di gara, mille saranno destinati alla beneficenza e il ricavato servirà per aiutare alcune associazioni: Africa Mission Cooperazione e

OGGI BAMBINA... LDOMANI INFERMIERA

settembre sono ripartiti i corsi nella storica accademia di arti marziali di Christian Gonzales y Herrera a Venezia. Il maestro e campione Herrera insegna la disciplina ai suoi allievi che hanno un’età compresa dai 3 ai 65 anni; ovviamente divisi tra amatori e cinture. Herrera è una classe 1963, cintura nera 6°dan, stile Shotokan, Docente Regionale Veneto e Responsabile Veneto per lo stile Shotokan Fijlkam Coni; inoltre è responsabile per lo stile Shotokan della commissione d’esame Aics Coni, riconosciuta a livello nazionale. Tra i titoli atletici degni di nota del maestro: Christian Gonzales y Herrera Sviluppo, che Italiano da più di Master trent’annikata opera in UganCampione (2010) ; un contemporanea a Mestre e in Riviera del Brenta. La Family run European è una corsaMaster non competitiva daArgento per la costruzione pozzi d’acqua potabile European diMaster Games kata individuale Bronzo Games ku-che si tienedelsuMondo un tracciato di circa e mezzo, attraverso il progetto Run for Water-Run mite (2011) e quest’anno un oro for al Life; campionato per Club kata3 km individuale scopo quello di comincia unire ragazzi, l’associazione di Master Alessandro Zanardi Argento World Games kata Bimbinindividuale.il suo I corsi deièbambini con famiglie piccole e tutti quelli che vogliono passare unaagiornata gamba e Bimbingamba che rilassati si occupae allegri, competizioni semplici Sport, e dai toni per passare gradatamente impegnisalutare fidivertendosi; dell’assistenza, di protesi e acquistogli aspetti maggiori. Glicostruzione adulti seguono la tecnica, losofici e laquest’appuntamento ricerca interiore cheinoltre lo fondi per progetti sportivi di studio ausili sportivi per bambini che hanno gli raccogliere del Karate-Do richiede e cheperso possono essere d’aiuto, sottofinanziare tutti i punti di vista, e dipreso solidarietà. Nel sitotra uffiiciale arti, nella e pervita aiutare quotidiana. chi soffre“Penso di malattie chegenetiche il campionedelle devescuole essere da piccolo, 4 edeli la maratona, www.venicemarathon.it, attivo ed7èanni, in attesa io curo di cura, personalmente grazie al progetto i piccolini Walkcon una preparazione completa: atletica, èfisica un contatore chegliindica il numero pettorali of eLife mentale. di Telethon. Tra leParco attività Sanestive Giuliano abbiamo sarà loterminato da poco allenamenti in di spiaggia e gli scenario all’albadegli molto eventi apprezzati collaterali legati e gratifi allacanti”. compe-La fiancora losofia disponibili; di Herreralesi anticipazioni ispira al “bun bu aggiordo” maratona tizione: che ingiovedì giapponese 24 l’inaugurazione significa seguire di Exposport la via dellanamenti penna della e della spada sono visibili anche nei R.P. e Open Sport e sabato 26 le due Family Run in social network: facebook e twitter.

Mestre

Mestre

’A.S.D. Polisportiva Bissuola nasce nel 1987 dall’idea di un gruppo di amici appassionati di sport. Il simbolo della polisportiva è un serpente o meglio il “bisso” (stilizzazione di Via Bissuola) elaborato nei bambini di oggi è il miglior modo Investire dall’arch. Lucaper Sentieri; tutt’oggi il nome, costruire unil domani di giustizia e benessere condiviso. logo e i colori sono gli stessi pensati più di venticinque anni fa. Lo scopo dell’associazioSostieni a distanza una bambina ne è di vivere un’esperienza comune all’insedel Sud del mondo gna della passione per lo sport amatoriale. La i progetti del Cesvitem: Polisportiva Bissuola, quando nacque,attraverso colmò Polisportiva fece il suo ingresso nel mondo il vuoto di offerta sportiva per il più popoloso agonistico con euro il calcio aal 5, una formazio-per bastano 20 mese quartiere di Mestre, Carpenedo-Bissuola, regalare or- ne di serieun D che si è aggiudicata la Coppa futuro migliore, ganizzando e promuovendo lo sport per tutti Disciplina; con gli juniores e con la squadra leiDivisione e al suo popolo. e nelle sue forme più amatoriali e promozio- diaTerza femminile pallavolo. “Abnali. Le discipline praticate dalla Polisportiva biamo superato i mille iscritti e questo sicusono diverse: la pallavolo, il calcio a 5, il ba-Per ramente è un dato importante – diceilil vice informazioni visita sito sket, il tennistavolo, l’orienteering e, da due presidente Cristian De Toni – oltre agli sport www.cesvitem.org anni, il Minirugby alla Gazzera (Mestre). Nel già menzionati, teniamo dei corsi di attività o chiama lo 0415700843 1993 la società si prese carico del recupero e psicomotoria relazionale per i bimbi dai 3 ai 6 della gestione degli impianti sportivi in Piazza anni; da settembre abbiamo attivato dei corsi dello Sport al Parco Albanese, che all’epoca di zumba e pilates”. Il campionato di calcio c Ce.Svi.Te.M. Onlus si trovavano in stato di semi-abbandono e 2 è già iniziato e ad ottobre partiranno anche via Mariutto 68 - Mirano (VE) che oggi invece sono un valido servizio. Qui tutte le altre attività sportive. Il vice presidentel. 0415700843  info@cesvitem.it nacque la sezione tennis e si organizzano te è orgoglioso quando parla dei suoi giocawww.cesvitem.org i primi tornei e si attivano i primi corsi per tori di calcio che crescono all’interno della c/c postale 10008308 gli interessati e per gli studenti degli istituti Polisportiva, gemellata con il Padova calcio. Codice fiscale limitrofi; in seguito due campi da tennis fu- Il prossimo appuntamento della Polisportiva, 90022130273 rono trasformati in campi da calcio a 5. Dalla domenica 22 settembre, “Stimolo sport” al Sezione calcio a 5, si formano le prime squa- Parco Bissuola. Questo evento coinvolge tutte dre di amatori e di ragazzini che, in breve, si le associazioni sportive di Mestre (almeno rivelò una scelta azzeccata soprattutto per il una trentina) che esporranno le loro attività settore giovanile che oggi rappresenta il vero e inviteranno i presenti a provare; la Polisporfiore all’occhiello della Polisportiva con i suoi tiva Bissuola, per l’occasione, terrà dei tornei R.P. 200 tesserati. Nella stagione 2007/08 la di calcio, tennis e pallavolo.

’A.S.D. Polisportiva Bissuola nasce nel 1987 dall’idea di un gruppo di amici appassionati di sport. Il simbolo della polisportiva è un serpente o meglio il “bisso” (stilizzazione di Via Bissuola) elaborato dall’arch. Luca Sentieri; tutt’oggi il nome, il logo e i colori sono gli stessi pensati più di venticinque anni fa. Lo scopo dell’associazione è di vivere un’esperienza comune all’insegna della passione per lo sport amatoriale. La Polisportiva Bissuola, quando nacque, colmò il vuoto di offerta sportiva per il più popoloso quartiere di Mestre, Carpenedo-Bissuola, organizzando e promuovendo lo sport per tutti e nelle sue forme più amatoriali e promozionali. Le discipline praticate dalla Polisportiva sono diverse: la pallavolo, il calcio a 5, il basket, il tennistavolo, l’orienteering e, da due anni, il Minirugby alla Gazzera (Mestre). Nel 1993 la società si prese carico del recupero e della gestione degli impianti sportivi in Piazza dello Sport al Parco Albanese, che all’epoca si trovavano in stato di semi-abbandono e che oggi invece sono un valido servizio. Qui nacque la sezione tennis e si organizzano i primi tornei e si attivano i primi corsi per gli interessati e per gli studenti degli istituti limitrofi; in seguito due campi da tennis furono trasformati in campi da calcio a 5. Dalla Sezione calcio a 5, si formano le prime squadre di amatori e di ragazzini che, in breve, si rivelò una scelta azzeccata soprattutto per il settore giovanile che oggi rappresenta il vero fiore all’occhiello della Polisportiva con i suoi 200 tesserati. Nella stagione 2007/08 la

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Polisportiva fece il suo ingresso nel mondo agonistico con il calcio a 5, una formazione di serie D che si è aggiudicata la Coppa Disciplina; con gli juniores e con la squadra di Terza Divisione femminile pallavolo. “Abbiamo superato i mille iscritti e questo sicuramente è un dato importante – dice il vice presidente Cristian De Toni – oltre agli sport già menzionati, teniamo dei corsi di attività psicomotoria relazionale per i bimbi dai 3 ai 6 anni; da settembre abbiamo attivato dei corsi di zumba e pilates”. Il campionato di calcio c 2 è già iniziato e ad ottobre partiranno anche tutte le altre attività sportive. Il vice presidente è orgoglioso quando parla dei suoi giocatori di calcio che crescono all’interno della Polisportiva, gemellata con il Padova calcio. Il prossimo appuntamento della Polisportiva, domenica 22 settembre, “Stimolo sport” al Parco Bissuola. Questo evento coinvolge tutte le associazioni sportive di Mestre (almeno una trentina) che esporranno le loro attività e inviteranno i presenti a provare; la Polisportiva Bissuola, per l’occasione, terrà dei tornei R.P. di calcio, tennis e pallavolo.

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18 Cultura veneta 40 Mostra del Cinema a Venezia Conclusa la Settantesima edizione

Leone d’oro a Sacro Gra di Gianfranco Rosi A quindici anni da “Così ridevano” di Gianni Amelio l’Italia torna a trionfare a Venezia di Roberta Pasqualetto

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i è conclusa la 70esima Mostra Internazionale d’Arte Premio Speciale della Giuria è stato assegnato a Die Frau Des Cinematografica che si è tenuta nella storica sede a Polizisten di Philip Gröning (Germania). La Giuria Leone del Lido di Venezia dal 28 agosto al 7 settembre. L’edizio- Futuro - Premio Venezia Opera Prima ha assegnato il Leone ne di quest’anno è stata diretta da Alberto Barbera e la giuria del Futuro a White Shadow di Noaz Deshe (Italia, Germania, è stata presieduta da Bernardo Bertolucci e composta da: Tanzania). La Giuria Orizzonti presieduta da Paul Schrader Andrea Arnold, Renato Berta, Carrie Fisher, Martina Gedeck, e composta di Catherine Corsini, Leonardo Di Costanzo, Jiang Wen, Pablo Larraín, Virginie Ledoyen, Ryuichi Saka- Golshifteh Farahani, Frédéric Fonteyne, Kseniya Rappoport, moto; i film in concorso erano venti. Le Giurie internazionali Amr Waked, dopo aver visionato i 31 film in concorso, ha erano quattro e hanno assegneranno i premi ufficiali: il Leo- assegnato il Premio per il miglior film a Eastern Boys di Robin ne d’oro per il miglior film a Sacro Gra di Gianfranco Rosi Campillo (Francia) e il premio per la miglior Regia a Uberto (Italia, Francia); il Leone d’Argento per la migliore regia ad Pasolini per Still Life (Regno Unito, Italia). Il Premio speciale Alexandros Avranas per il film Miss Violence (Grecia); il Gran è andato al film Ruin di Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson (Australia) e quello per il ContenuPremio della Giuria a Jiaoyou di Tsai to Innovativo a Maho Gorbeh di Ming-liang (Taipei cinese, Francia). Leone d’Argento Shahram Mokri (Iran); il Premio per Coppa Volpi migliore interpretazione a Miss Violence, il Miglior Cortometraggio è andato maschile a Themis Panou nel film Premio della Giuria a Kush di Shubhashish Bhutiani (InMiss Violence di Alexandros Avranas a Jiaoyou la Coppa e il premio migliore interpretazione Volpi a Themis Panou dia). I premi per la rassegna Venezia Classici sono stati stabiliti da una femminile a Elena Cotta nel film Via Castellana Bandiera di Emma Dante (Italia, Svizzera, Fran- Giuria di studenti laureandi di cinema provenienti da diverse cia). Il premio Marcello Mastroianni è stato assegnato a Tye Università che hanno deciso di assegnare i seguenti premi: Sheridan nel film Joe di David Gordon Green (Usa) e il Pre- Miglior Documentario sul Cinema a Double Play: James Benmio per la Miglior Sceneggiatura e Steve Coogan e Jeff Pope ning and Richard Linklater di Gabe Klinger (Usa, Portogallo, con il film Philomena di Stephen Frears (Regno Unito). Il Francia); per il miglior film restaurato a La Proprietà non è più

Alcune immagini dell’edizione conclusasi recentemente un furto di Elio Petri (Italia, Francia). L’European Short Film Award 2013 – Efa al film: Houses Whit Small Windows di Bülent Öztürk (Belgio). Il Leone d’Oro alla Carriera a William Friedkin; il Jaeger-Lecoultre Glory To The Filmmaker a Ettore Scola; il Premio Persol ad Andrzej Wajda e il L’Orèal Paris per il cinema a Eugenia Costantini. Come a ogni edizione del Festival grande attenzione è andata ai vip internazionali che hanno percorso il red Carpenter seguitissimi dai fans e dai paparazzi. George Clooney è arrivato al Lido a bordo di un motoscafo guidando personalmente, durante la sua presenza al Lido è stato smentito il flirt con l’attrice Sandra Bullock; e le voci di una possibile rottura tra la coppia Luca Argentero e la moglie Myriam Catania.

Padova Detour, festival del cinema di viaggio

A

nche Padova ha il suo Festival del cinema, un festival particolarissimo dedicato certo al cinema ma anche al viaggio. Si chiama Detour, ed è alla sua seconda edizione, quest’anno si svolgerà dal 15 al 20 ottobre. “Se lo scorso anno è stato segnato il percorso - ha spiegato Marco Segato, direttore artistico del festival - con la seconda si amplieranno gli orizzonti verso nuove direzioni, soprattutto verso tutti quegli autori che affollano con le loro opere i grandi festival internazionali ma che quasi mai raggiungono le nostre sale e i nostri palinsesti. Saranno cinque giorni densi non solo di film, ma anche di incontri, workshop e altri eventi per vivere un’esperienza unica. Per chi ci seguirà, l’idea di viaggiare al cinema, con il cinema, non potrà essere più concreta”. Il Concorso Internazionale, come lo scorso anno, presenterà, in un’unica sezione, lungometraggi di finzione e documentari, legati al tema del viaggio, film che hanno partecipato a festival in Italia e all’estero, ma che non hanno ancora avuto una distribuzione ufficiale nelle sale italiane. Saranno, invece, tre i premi: Premio Miglior film, Premio Speciale della Giuria e Premio del Pubblico. Viaggio in Italia, inoltre, sarà una nuova sezione che ospiterà film italiani raccontano il nostro paese. Un’occasione per rivedere le opere di grandi cineasti del passato e al tempo stesso scoprire i film di registi esordienti. Sarà proprio Viaggio in Italia di Roberto Rossellini, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato lo scorso anno a Cannes a tenere a battesimo questa nuova sezione.

in breve Venezia, Isola di San Servolo

Arte Moderna

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henrY hargreaves no seconds, comfort food e fotografia

endez vous al Museo della Follia, sull’isola di San Servolo, con il comfort food di Henry Hargreaves No Seconds, Comfort Food e Fotografia: in programma la prima mondiale di un nuovo format cross-mediale dove chef, artisti e food blogger sono impegnati alla ricerca del “piatto della memoria”. Gli chef Pietro Leemann, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, insieme al fotografo Henry Hargreaves, saranno i protagonisti del progetto un viaggio nell’anima alla scoperta di quel profumo, quell’aroma, quel piatto perduto nell’Io più profondo eppure così caro da volerlo considerare il ”Piatto dell’Ultimo Desiderio”. La mostra è stata aperta lo scorso 6 settembre e sarà visitabile fino al 24 novembre, si tratta della prima personale mai organizzata al di fuori degli Stati Uniti del fotografo neozelandese ma newyorkese d’adozione Henry Hargreaves si ispira alla serie fotografica No Seconds, dedicata all’ultimo pasto di alcuni condannati a morte americani. Ideatore e regista dell’evento è Mauro Zardetto, che con l’aiuto di Chiara Casarin, curatrice, e di Rosita Dorigo, food designer, ha scelto il Museo della Follia all’Isola di San Servolo, sede del vecchio manicomio maschile veneziano, come perfetto teatro per questa pièce gastronomica che vede protagonisti Pietro Leemann, lo chef svizzero che da anni si occupa dell’intima relazione esistente tra cibo, psiche e spirito, Andy Luotto e Pierchristian Zanotto, giovane esponente del Gruppo Ristoratori della Marca Trevigiana.

tiziano in 150 stamPe

uolo sicuramente determinante nella consacrazione della fortuna e nella diffusione della conoscenza dell’opera di Tiziano è quello svolto dalle opere a stampa e dalla riproduzione incisoria dei lavori del Vecellio che ha consentito nei secoli di diffonderne e consacrarne ulteriormente la fama nel mondo e tra i posteri. Risulta quanto mai importante e qualificante allora, proprio perché fonte e strumento indispensabile di informazioni e di conoscenza, l’acquisizione a fine giugno da parte del Centro Studi Tiziano e Cadore – grazie al sostegno finanziario di alcuni sensibili soci - di un nucleo notevolissimo di ben 150 stampe tizianesche, raccolte nel corso di un decennio da un collezionista e antiquario padovano. Un corpus di notevole entità e prestigio - con pezzi che vanno dalla fine del Cinquecento a tutto l’Ottocento coprendo un arco assai ampio della fortuna iconografica del maestro - che giunge ad integrare in maniera massiccia il nucleo di incisioni tizianesche conservate presso la sede della Magnifica Comunità cadorina confermando Pieve di Cadore come uno dei centri più importanti nella ricerca e nella divulgazione dell’arte di Tiziano. I materiali acquisiti sono estremamente eterogenei e non mancano esemplari di notevole rarità come le due precoci riproduzioni cinquecentesche - l’una incisa da Martino Rota, l’altra edita dal Bertelli – dell’ “Uccisione di San Pietro Martire”, il capolavoro distrutto dal fuoco nella chiesa dei Ss. Giovanni e Paolo a metà Ottocento o le due stampe di Valentin Lefebre dell’ “Omnia Vanitas”. Altre immagini uniscono alla rarità un problematico valore documentario così da costituire straordinarie occasioni di studio e di approfondimento. Valgano, al riguardo, l’incisione di I. Troyen per il “Theatrum Pictorium” di Joachim von Sandrart del bellissimo “Ecce Homo” di Tiziano ora a Sibiu o l’incisione di Joachim Jan Oortman del “Martirio di San Lorenzo” prima del taglio della parte inferiore. Ancora: la redazione della “Fuga in Egitto” perduta in naufragio, replica di quella oggi all’Escorial, di Nicolas Cochin la riproduzione di P. Boel del dipinto offerto da Tiziano nel 1568 a Massimiano II, “Il ratto di Europa”, poi perduto.

Mostra

casa dei carraresi di treviso

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al 26 ottobre 2013 al 31 maggio 2014 la Casa dei Carraresi di Treviso, dopo le quattro grandi mostre dedicate alla Cina e lo straordinario successo dell’esposizione dedicata al Tibet, farà da cornice ai capolavori d’arte provenienti dalla millenaria cività indiana. La Mostra “Magie dell’India. Dal Tempio alla Corte, Capolavori d’Arte Indiana”, attraverso elementi architettonici, miniature, fotografie d’epoca, oggetti di uso rituale e quotidiano, costumi, tessuti, gioielli, accanto a statue e bassorilievi provenienti da importanti collezioni museali e private italiane, si pone l’obiettivo di ricostruire le tappe salienti della civiltà indiana attraverso l’esposizione di opere dell’arte antica e moderna, dal II millennio a.C. all’epoca dei Maharaja, collocate in un adeguato contesto scenografico che ne ricrei gli ambienti originari. Il comitato scientifico - coordinato da Adriano Màdaro, già ideatore e curatore delle quattro mostre sul Celeste Impero e e della rassegna dedicata al Tibet appena conclusa che ha affascinato oltre 120 mila visitatori- composto da Marilia Albanese, indologa d’ampia formazione e l’esperto d’arte indiana Renzo Freschi, insieme agli architetti Marco Sala e Giovanna Colombo, ha studiato un particolare percorso espositivo articolato in due parti: “L’arte nell’India Classica” e “L’india dei Maharaja”. Due poli, quello del Tempio e quello della Corte, che sfuggono al dualismo tipicamente occidentale tra sacro e profano e che nella cultura indiana non sono in nessun modo in contraddizione. Il cerimoniale dei templi è simile a quello del palazzo e la figura del re è ammantata di sacralità tanto da renderla divina. La saggezza tradizionale indiana, affinché l’esistenza umana sia significativa e armonica, impone l’impegno etico, ma anche il perseguimento del piacere; sostiene la frugalità, ma non svalorizza la ricchezza; incita al distacco, ma legittima la conquista del potere. Benché il fine ultimo in buona parte della cultura indiana – ma non in tutta– sia la liberazione e il trascendimento del mondo doloroso e finito, la vita e i suoi istanti preziosi sono ampiamente celebrati, soprattutto nell’arte.



20 Cultura veneta 42 Commemorazioni Sono passati 50 anni dall’onda che uccise più di due mila personea

Vajont un disastro rimasto attuale

Fu il cinismo, l’impudenza, la speculazione a creare le proporzioni della tragedia. Un senso dell’affare sopravissuto alla tragedia e contro il quale don Albino Bizzotto ha protestato di recente di Mauro Gambin

La foto della diga e in basso le operazioni di recupero dei cadaveri

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lle ore 22.39 del 9 ottobre 1963 una frana di circa 270 milioni di m³ di roccia si staccò dal fianco del monte Toc precipitando nell’invaso creato artificialmente per trattenere le acque del torrente Vajont e alimentare le turbine di una centrale idroelettrica. Vajont, infatti, era il nome di un corso d’acqua e della valle che si era scavato nei millenni. Poi lo stesso nome venne esteso alla diga, forse per osmosi, e oggi per la maggior parte di chi lo ricorda, Vajont, è soprattutto il nome di un disastro. Come Frejus, come Ustica, come Piazza Fontana quando una catastrofe accade per mano umana, prende il nome di ciò che gli sta attorno, mai quello di chi l’ha provocata. Eppure i responsabili di questa tragedia vennero individuati. La colpa fu degli uomini di una società idroelettrica veneziana che non vollero arrendersi davanti al fallimento di un progetto e all’ipotesi di mandare in fumo investimenti per diversi miliardi di lire di allora. Vajont prima

La centrale avrebbe prodotto il 15% del fabbisogno elettrico di allora di essere tragedia, infatti, era stato il fulgente sogno di un’Italia autarchica che immaginava il proprio futuro illuminato dalla corrente prodotta dalle centrali idroelettriche. Grande Vajont, per la precisione, sulle carte degli ingegneri della Società Adriatica di Elettricità, era una banca dell’acqua, un bacino che avrebbe dovuto raccogliere l’acqua scesa a valle attraverso il Vajont da altre sei centrali per alimentare le turbine della centrale nei periodi in cui i fiumi erano in secca o ghiacciati. Vajont era l’ultimo grande salto d’acqua prima che la fluida forza cinetica raggiungesse il Piave e poi il mare. Quanta acqua? 168,715 milioni di metri cubi, momentaneamente trattenuti dalla diga più alta al mondo, il cui impiego avrebbe prodotto il 15% del fabbisogno elettrico di allora. Indubbiamente sarebbe stato un grande investimento se l’impianto avesse funzionato, se il Toc, invece di un ghiaione marcio, fosse stato una sponda granitica solida indifferente al salire e allo scendere del livello d’acqua del bacino idrico. Non fu così ma per gli amministratori e per gli ingegneri della Sade l’impianto dovette rimanere come lo avevano immaginato: funzionante e soprattutto remunerativo. Cinismo e impudenza portarono addirittura alla vendita della fabbrica dell’energia all’Enel, malgrado

da tempo i segni della frana che si sarebbe staccata erano più che evidenti. Solo alla cecità dello Stato, definiamolo convinto e fiducioso in quel progetto positivista, sfuggì che dietro si nascondeva l’opportunità di un lucroso interesse. Le conseguenze della frana sarebbero potute essere differenti, il numero dei morti sarebbe potuto essere minore se Longarone fosse stata sgombrata la notte del disastro e infine se su tutto non avesse prevalso il senso dell’affare. Ecco il punto, quest’anno ricorrono i 50 anni dalla tragedia, attraverso un certo numero di iniziative verranno ricordati i pochi minuti che sono stati necessari all’onda, provocata dalla frana, per distruggere una valle, la vita di duemila persone e di tutti gli altri che di quei duemila corpi erano abituati a ritenersi famiglia e a chiamare casa quella valle. Verrà ricordato tutto ciò che quell’acqua ha spazzato via ma sarà opportuno ricordare anche ciò che la stessa acqua non ha cancellato: quel cinismo cieco e quella politica dell’affare uscita intonsa dalla catastrofe del Vajont e arrivata tale e quale ai giorni mostri. Alle cerimonie saranno presenti probabilmente il capo del Governo, Enrico Letta. Se il suo esecutivo non finirà in crisi, il presidente del Consiglio sarà ai piedi della diga nei giorni immediatamente precedenti o successivi al 9 ottobre. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, probabilmente anche lui salirà a Longarone. Ma un posto d’onore dovrebbe spettare a don Albino Bizzotto che proprio in questi giorni, attraverso una protesta fatta di un prolungato digiuno, ha fatto riflettere questa regione sul malaffare che spesso si cela dietro le cosiddette grandi opere. Il coraggioso sacerdote padovano fondatore dell’associazione “Beati costruttori di pace”, ha chiesto che la Terra non venga più trattata come semplice cantiere, cava e discarica per gli appetiti e interessi di chi continua a speculare, che la politica delle grandi opere non sia mero affare e distruzione del territorio che non porta beneficio alcuno alle comunità locali. Parole che don Albino ha pronunciato per commentare quanto accade ai giorni nostri e per questo, credo, siano il modo migliore per ricordare soprattutto la tragedia di 50 anni fa.


28 Concerti e non solo Concerti e non solo 43

mille e ancora mille...

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Pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto A Padova

gLi america aL geoX di Padova iL 2 ottobre Arriverà mercoledì 2 ottobre 2013 sul palco del Gran Teatro Geox la leggenda degli America, una delle band mito degli anni Settanta e Ottanta. Beckley e Bunnell con le loro chitarre faranno rivivere l’intramontabile successo di brani come ‘’A Horse with No Name’’, ‘’Sister Golden Hair’’ e ‘’You Can Do Magic’’ ecc. Una serata per gli storici fans del gruppo e per chi magari ha scoperto solo recentemente il sound solare ed indimenticabile del loro folk. Lunedì 7 ottobre – Palaverde, Treviso

modà in concerto

Dopo 20 concerti sold out in tutta Italia, per la prima fase del “Gioia Tour 2013”, i Modà hanno annunciato nuove imperdibili date per il prossimo autunno. La band proseguirà infatti la nuova fortunata tournee dal prossimo ottobre, toccando i palazzetti più importanti della penisola. I Modà saranno lunedì 7 ottobre al Palaverde di Treviso, per proseguire poi verso le date di Livorno, Perugia, Ancona, Eboli (SA), Acireale (CT) e Catanzaro.

penisola. Pau e compagni annunciano quindi nuove date per l’autunno, compresa quella di Udine, unica in tutto il Friuli Venezia Giulia, domenica 27 ottobre, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, con inizio alle 21. Eseguirnno non soltanto i propri pezzi culto, e quelli dell’ultimo fortunato album “Dannato Vivere”, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, tutti riarrangiati e rivisitati in chiave teatrale per regalare uno spettacolo inedito e dal sound rinnovato, in una situazione intima e raccolta. Sabato 23 novembre

i bLue aL suPersonic music arena, san biagio di caLLaLta (treviso) Provenienti dal Regno Unito invece i primi ospiti internazionali annunciati alla Supersonic Music Arena, stiamo parlando dei BLUE, band capace di vendere oltre quindici milioni di copie e di piazzare tre albums in vetta alle classifiche in tutto il mondo (All Rise, One Love, Guilty). Dopo i due straordinari sold out dello scorso giugno a Milano e Roma, a grande richiesta i BLUE tornano in Italia e saranno live in concerto sabato 23 novembre nella nuova realtà di San Biagio di Callalta (Treviso). Dopo aver suonato dal vivo in tutto il mondo e duettato con artisti del calibro di Elton John e Stevie Wonder, a tredici anni dal loro debutto, i Blue sono una band che può contare su una solida esperienza artistica e una altrettanto consolidata amicizia fra i suoi quattro componenti: Lee Ryan, Antony Costa, Duncan James e Simon Webbe. 8 novembre

bob dYLan and his band aL gran teatro geoX - Padova

Domenica 27 ottobre

i negrita aL teatro nuovo giovanni da udine, udine Con l’ennesimo concerto esaurito al Teatro degli Arcimboldi di Milano lo scorso aprile, si è chiusa la prima parte del tour nei teatri, ultimo capitolo della carriera dei NEGRITA, capace di macinare successo dopo successo nei teatri più importanti della nostra

U

eventi

Bob Dylan è uno di quei nomi che ormai appartengono al mito ed alla leggenda della musica d’autore mondiale. Vederlo almeno una volta nella vita è obiettivo di qualsiasi amante della canzone moderna. Nel Veneto è venuto con i suoi live parecchie volte ed a Padova in particolare è oramai quasi di casa, Lo possiamo

sPettacoLi rivedere al Geox l’ 8 novembre 2013 per una performance nella quale Dylan saprà stupire anche il suo più affezionato fan; Dylan in effetti (vero nome Robert Zimmerman) non suona solo le classiche sue canzoni famose, anzi a volte non le suona nemmeno… ma sa andare alla ricerca di brani per adepti della prima e seconda ora… I precedenti cinque albums di Bob Dylan, incluso il suo ultimo “Tempest”, sono stati universalmente acclamati come alcuni dei migliori della sua storica carriera, toccando nuove vette di successo commerciale e plauso della critica per l’artista. “Time Out Of Mind” del 1997, disco di platino, ha conquistato diversi Grammy Award, incluso quello per Album Of The Year, mentre “Love and Theft” ha proseguito la striscia di dischi di platino di Dylan e si è guadagnato molte nomination ai Grammy ed una statuetta per il Best Contemporary Folk album. Modern Times”, uscito nel 2006, è divenuto uno degli album più popolari dell’artista, vendendo più di due milioni e mezzo di copie in tutto il mondo e permettendo a Dylan di vincere altri due Grammy. “Together Through Life” è stato il primo disco dell’artista a debuttare al numero uno sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito così come in altri cinque Paesi, nella sua corsa verso il sorpasso del milione di copie vendute. Queste cinque uscite sono avvenute durante dodici anni di creatività che hanno anche incluso: la registrazione della composizione premio Oscar e Golden Globe “Things Have Changed”, tratta dal film “Wonder Boys” del 2001; una biografia campione di incassi, “Chronicles Vol. 1”, rimasta per diciannove settimane nella lista dei Best Seller del New York Times, nel 2004; un documentario diretto da Martin Scorsese, “No Direction Home”, nel 2005. Bob Dylan ha inoltre rilasciato, nel 2009, la sua prima raccolta di classici natalizi, “Christmas In The Heart”, devolvendo le royalty dell’album a enti di beneficienza contro la fame in giro per il mondo. Lo scorso anno, Bob Dylan è stato insignito della Presidential Medal of Freedom, la maggiore onorificenza civile degli Stati Uniti. Nel 2008, ha conseguito uno speciale premio Pulitzer per il suo “profondo impatto sulla musica popolare e sulla cultura americana, contraddistinto da composizioni liriche di straordinaria potenza poetica”. Ha inoltre ottenuto il French Commandeur des Arts et des Lettres nel 1990, lo Sweden’s Polar Music Award nel 2000 e svariati dottorati inclusi quelli delle University of St. Andrews e Princeton University, così come numerose altre onorificenze. Negli anni sessanta del secolo scorso ha pubblicato albums epocali (a voi il piacere di cercarli ed ascoltarli). Questo è Dylan! E scusate se è poco!

L’opera musicale più attesa degli ultimi anni arriva finalmente in italia a verona il 2 e 3 ottobre 2013

Dopo il grande successo internazionale, David Zard ha annunciato la produzione in Italia di “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo”, l’opera musicale tratta dal capolavoro di William Shakespeare, con musica e testi del grande compositore francese Gérard Presgurvic. Lo spettacolo, con la regia di Giuliano Peparini e i testi della versione italiana a cura di Vincenzo Incenzo, debutterà all’ARENA DI VERONA il 2 e 3 ottobre 2013, per poi andare in tournée in tutta Italia partendo da Roma. Un’altra grande produzione targata Zard, che dopo lo straordinario successo di ‘’Notre Dame de Paris’’ di Riccardo Cocciante, porta nel nostro paese lo spettacolo più atteso degli ultimi anni che farà rivivere, in una veste inedita, la storia d’amore per eccellenza. “Romeo e Giulietta”, con le sue musiche e le sue magiche atmosfere, incanterà il pubblico scrivendo una nuova pagina del teatro musicale in Italia. La regia è infatti affidata al giovane e talentuoso Giuliano Peparini, considerato uno dei registi più innovativi della sua generazione che vanta numerose collaborazioni tra cui quella decennale con Franco Dragone il creatore degli spettacoli più belli di ‘’Cirque du Soleil’’ e che, di recente, ha firmato la regia di “1789 – Les amants de la Bastille”, spettacolo che sta riscuotendo un enorme successo in Francia.

La novita’ aLdo tagLiaPietra, nuovo disco “L’angeLo rinchiuso” Per iL mestrino songWriter ed eX de Le orme

na seconda giovinezza quella che sta vivendo il mestrino songwriter Aldo Tagliapietra dopo l’uscita dal gruppo Le Orme (avvenuta nel 2009). In pochi anni ha costituito un’affiatata band di musicisti con cui si esibisce dal vivo, ed ha trovato nuovi stimoli, nuove sensazioni e soprattutto una rifiorita vena artistica che ha portato alla realizzazione di due bei dischi in poco tempo: il primo, uscito a inizio 2012 (“Nella pietra e nel Vento”); ed uno nuovo, uscito nei negozi proprio in questi giorni, un concept inedito dal titolo “L’angelo rinchiuso” scritto in occasione del 40esimo anniversario dell’album più progressive e famoso delle Orme divenuto un capolavoro della storia del prog italiano “Felona Sorona” uscito in Italia nel 1973. Aldo Tagliapietra ha voluto rendere il suo personale

omaggio al mondo musicale che questo storico album rappresenta, con un disco nuovo ad esso ispirato. Come la nota suite che narra la storia di due pianeti, “L’angelo rinchiuso” è un’unica opera musicale di genere prog di 40 minuti da ascoltare tutti di fila. Cover di Paul Whitehead. Per promuovere il nuovo disco Aldo Tagliapietra ha allestito anche un nuovo spettacolo dal titolo “40esimo ANNIVERSARIO LIVE 1973–2013” in cui esegue, accompagnato dalla sua band, nella 1^ parte dedicata al 2013, la nuova suite “L’angelo rinchiuso”; nella 2^ parte dedicata al 1973, la versione integrale di “Felona e Sorona”. Il tour “40esimo ANNIVERSARIO LIVE 1973–2013” parte in autunno con debutto a Milano l’8 ottobre al Factory. Line up: Aldo Tagliapietra voce e basso, Sergio De

Nardi tastiere, Andrea De Nardi Hammond e MiniMoog, Matteo Ballarin chitarre, Manuel Smaniotto batteria. Scaletta del suo live autunnale: da: L’angelo rinchiuso (Aldo Tagliapietra, 2013): Volatus, L’angelo rinchiuso, Dentro il sogno, La fiamma, Io viaggio nel tempo, Riflessi argentati, Storie, Volatus reprise, Passato e futuro, Riflessi argentati reprise, Una voce, Magnificat; da: Felona e Sorona (Le Orme, 1973 Polygram): Sospesi nell’incredibile, Felona, La solitudine di chi protegge il mondo, L’equilibrio, Sorona, Attesa inerte, Ritratto di un mattino, All’infuori del tempo, Ritorno al nulla; da: Collage (Le Orme, 1971, Polygram) i bis: Cemento armato/Sguardo verso il cielo.


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L’intervista

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Al via un piano nazionale contro lo smog che avvelena la Valpadana Secondo Legambiente, per ripulire l’aria della Pianura Padana la ricetta c’è già, si chiama mobilità sostenibile alle pagg. 5-6

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autunno/inverno/2013/14


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Al via un piano nazionale contro lo smog che avvelena la Val Padana

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Secondo Legambiente, per ripulire l’aria della Pianura Padana la ricetta c’è già, si chiama mobilità sostenibile di Germana Urbani

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l 2013 è stato denominato “anno europeo dell’aria”. Nel nostro caso però, “’anno europeo dello smog’ sarebbe stato forse più realistico e appropriato viste le performance già segnalate nei primi mesi dell’anno delle città del Nord Italia in termini di inquinamento atmosferico. In buona sostanza quest’anno si sta attestando sui valori del 2012, quando in tutti i principali centri urbani sono stati superati i livelli di polveri fini (Pm10). Ben 51 città, tra le 95 monitorate da Legambiente nell’ambito della classifica ‘PM10 ti tengo d’occhio’, hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/ metro cubo stabilito dalla legge. Così, alla vigilia dell’autunno il Ministero dell’Ambiente ha radunato a Milano gli asses-

Tra le ipotesi sul tavolo l’introduzione della “vignetta” per l’uso delle autostrade sori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna, ossia le regioni della Pianura Padana, avvelenate dallo smog. L’obiettivo era quello di fare un’analisi delle possibili strategie utili a risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico, per il quale la Commissione Europea ha aperto un procedimento contro l’Italia. Ormai è chiaro a tutti che i blocchi del traf-

fico a spot non servono a nulla e che è sempre più urgente, invece, individuare interventi su area vasta, mirati prioritariamente a contrastare effica efficacemente lo smog e, quindi, a ridurre le emissioni da traffico, causa prima dell’emergenza sanitaria e ambientale che interessa le nostre regioni. “Il bacino padano – afferma l’assessore veneto Maurizio Conte - presenta valori di inquinamento atmosferico superiori ai limiti di legge, in quanto paga le sfavorevoli condizioni meteo meteoclimatiche, che rendono meno efficaci le misure prese, nonostante l’impegno delle Regioni non sia mai mancato. Ora è necessario un forte impegno centrale. Solo così sarà possibile evitare in futuro nuove sanzioni”. E il Ministero pare averlo capito e quello di inizio settembre è stato solo un primo incontro. “Saremo a Roma – riferisce l’assessore Conte – ad inizio Ottobre per la firma di un accordo di programma. Certo è che la natura morfologica di questo territorio avrebbe bisogno di regole ad hoc, soprattutto Roma e Bruxelles dovrebbero tener conto del fatto che qui abbiamo il maggior numero di industrie d’Italia. Certo non chiediamo l’abbassamento dei limiti ma non è pensabile


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Attualità

>> Il Ministro incontra gli assessori all’Ambiente delle regioni interessate

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Al via un piano nazionale contro lo smog che avvelena la Val Padana

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Secondo Legambiente, per ripulire l’aria della Pianura Padana la ricetta c’è già, si chiama mobilità sostenibile di Germana Urbani

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l 2013 è stato denominato “anno europeo dell’aria”. Nel nostro caso però, “’anno europeo dello smog’ sarebbe stato forse più realistico e appropriato viste le performance già segnalate nei primi mesi dell’anno delle città del Nord Italia in termini di inquinamento at atmosferico. In buona sostanza quest’anno si sta attestando sui valori del 2012, quando in tutti i principali centri urbani sono stati superati i livelli di polveri fini (Pm10). Ben 51 città, tra le 95 monitorate da Legambiente nell’ambito della classifica ‘PM10 ti tengo d’occhio’, hanno superato il bonus di 35 giorni di superamento del valore medio giornaliero di 50 microgrammi/ metro cubo stabilito dalla legge. Così, alla vigilia dell’autunno il Ministero dell’Ambiente ha radunato a Milano gli asses-

Tra le ipotesi sul tavolo l’introduzione della “vignetta” per l’uso delle autostrade sori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta ed Emilia Romagna, ossia le regioni della Pianura Padana, avvelenate dallo smog.

fico a spot non servono a nulla e che è sempre più urgente, invece, individuare interventi su area vasta, mirati prioritariamente a contrastare effica efficacemente lo smog e, quindi, a ridurre le emissioni da traffico, causa prima dell’emergenza sanitaria e ambientale che interessa le nostre regioni. “Il bacino padano – afferma l’assessore veneto Maurizio Conte - presenta valori di inquinamento atmosferico superiori ai limiti di legge, in quanto paga le sfavorevoli condizioni meteo meteoclimatiche, che rendono meno efficaci le misure prese, nonostante l’impegno delle Regioni non sia mai mancato. Ora è necessario un forte impegno centrale. Solo così sarà possibile evitare in futuro nuove sanzioni”. E il Ministero pare averlo capito e quello di inizio settembre è stato solo un primo incontro. “Saremo a Roma – riferisce l’assessore Conte – ad inizio Ottobre per la firma di un accordo

segue dalla pagina precedente

Maurizio Conte

all’ordine del giorno della riunione al Pirel Pirellone. La macro regione è infatti attraversata da un intreccio fittissimo di autostrade e superstrade percorse da residenti ma anche dai Tir che dall’Est Europa si dirigono verso l’Ovest. “Una delle ipotesi allo studio – riferisce l’assessore veneto all’ambiente – è l’introduzione della “vignetta”, la stessa che si compra per circolare in Austria o Slovenia. L’incasso sarebbe funzionale a sostenere un fondo per le politiche di contrasto alle Pm10”. Certo è che, se questa andasse a sostituire gli attuali pedaggi, sarebbe inutile perchè comunque resterebbero da pagare le Concessionarie. Quanto a blocchi del traffico e domeniche ecologiche pare assodato che queste misure servono davvero a poco.

che in un momento di crisi come questo si chieda alle aziende di fare ulteriori sacrifici. Perciò chiederemo la defiscalizzazione degli investimenti sostenuti dalle imprese che dovranno abbassare le emissioni. Il Veneto, come del resto le altre Regioni, è tra i più evoluti a livello europeo per quanto riguarda i fattori di emissione nell’industria, nei trasporti e nel riscaldamento. Peraltro l’impegno delle Regioni è stato riconosciuto anche da parte della Commissione Europea, ma ora è più che mai indispensabile soprattutto quello dello Stato”. Ma a creare molti problemi di inquinamento alla “conca” padana è anche il traffico di attraversamento, il secondo punto

Mentre le targhe alterne restano un’ipotesi valida, purché siano stabilite in modo coordinato in un’area vasta. “Al di là delle azioni messe in campo finora dalle Regioni – conclude Conte – è, di fatto, la prima volta che, con l’impegno del Ministero, si cercheranno di individuare e mettere in pratica degli interventi strutturali per l’intero bacino padano. Attraverso questo tavolo delle Regioni della Pianura Padana saranno confrontati e discussi dati per studiare azioni congiunte. Nel frattempo noi in Veneto, a ulteriore supporto di quanto già intrapreso per migliorare la situazione generale, stiamo stanziando incentivi per risparmiare energia, quindi emissioni nocive, che riguardano l’illuminazione pubblica, lo svecchiamento del parco autobus e favorire l’utilizzo della geotermia”.

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Attualità

>> Urgente uscire dall’emergenza sanitaria causata dal Pm10

Legambiente: contro lo smog investiamo su mobilita’ sostenibile S

Pù ferrovia meno gomma

Finanziamo, invece che nuove strade, uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, per una riduzione del traffico automobilistico e commerciale

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di Germana Urbani

uarda lontano Legambiente parlando di lotta allo smog e propone alla politica di concordare insieme strategie di mobilità sostenibile. “Per contrastare efficacemente lo smog servono interventi su area vasta, mirati a ridurre le emissioni da traffico, causa prima dell’emergenza sanitaria e ambientale che interessa le nostre regioni Serve una capacita’ politica nuova, che punti su un altro tipo di mobilita’ a basso tasso di motorizzazione e con alti livelli di efficienza e soddisfazione”. A dirlo sono Gigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, Damiano Di Simone presidente di Legambiente Lombardia, Fabio Dovana, presidente Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Lorenzo Frattini, presidente del regionale

Emilia Romagna, che si sono riuniti per concordare le loro strategie sulla mobilita’ proprio in vista del vertice convocato dal Ministro dell’ambiente Andrea Orlando a Milano. Secondo gli esponenti dell’associazione ambientalista non si può prescindere dai controlli. “Gli enti locali – affermano i presidenti di Legambiente - continuano, infatti, a fare poco o a procedere in ordine sparso perchè manca una pianificazione a livello centrale, c’è scarsa disponibilità di risorse ma anche poca lungimiranza e scarso senso di responsabilità”. “Il 2012 si chiude con una conferma sugli elevati livelli di inquinamento atmosferico che respiriamo nelle città italiane e lo smog è destinato a caratterizzare anche l’anno in corso. E a chiedere all’Italia misure risolutive

per ridurre l’inquinamento atmosferico a fine anno e’ stata pure l’Europa con una sentenza della Corte di giustizia nei confronti del nostro Paese- dice la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni- evidentemente, il problema dell’inquinamento e delle città invase dal traffico non può più essere affrontato in maniera parziale e limitata”. L’anno europeo dell’aria vede l’Italia molto indietro nella raccolta dei dati. Ancora oggi sono disponibili i dati di poche città e tra quelle monitorate da Legambiente i valori del Pm2.5 sono fuori norma nel 50% delle città. Al primo posto ancora una volta le aree urbane dell’area padana: Torino, Padova e Milano con un valore medio annuo compreso tra 35 e 33

microgrammi/metro cubo. “Se davvero il Ministro Orlando vuole cambiare registro - hanno concluso i presidenti regionali di Legambiente -, chieda di concertare col ministro delle Infrastrutture e dei trasporti il piano delle autostrade previste dalla legge Obiettivo nel Nord Italia, sottoponendo ogni grande progetto ad una revisione indipendente che ne valuti sostenibilità e rapporto costibenefici, cancellando ogni finanziamento per i progetti che non superano il vaglio. Con le risorse risparmiate potremmo finanziare uno dei sistemi di TPL interregionale più avanzati d’Europa, e ottenere una durevole riduzione delle percorrenze automobilistiche e commerciali a beneficio della mobilità collettiva”.

Pro Loco Venezia: Lasciati incantare dal loro amore PRO LOCO IN PIAZZA Il CONSORZIO DELLE PRO LOCO DEL DECUMANO (sezioni Pro Loco di Lido-Pellestrina, Martellago, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Salzano, Scorzè e Spinea) sarà presente, in Piazza Ferretto a Mestre, dal 13 al 15 settembre 2013, con una tensostruttura di mt. 10x24, nell’ambito di MESTRE IN CENTRO 2013. Nell’evento “Pro Loco in Piazza” le otto associazioni presenteranno le loro manifestazioni da loro organizzate per promuovere e far conoscere il proprio territorio; inoltre verrà allestito uno stand dove saranno presentate le iniziative di tutte le Pro loco della Provincia di Venezia. Venerdì 13 sarà la giornata più importante e tutti i cittadini sono invitati a partecipare!!! ecco il programma: ore 16.00 Preceduto dal rullare dei tamburi e dal suono delle chiarine, l’araldo annuncerà l’evento in tutto il centro storico. ore 16.30 Apertura ufficiale alla presenza delle autorità. ore 17.00 Inizio allestimento quadro floreale. ore 19.00 Sfilata corteo dei Tempesta con musici e sbandieratori del Palio di Noale. ore 20.00 Esibizione Gruppo Danza Palio di Noale.

ore 20.30 Spettacolo: L’unione fa la forza” a cura del Gruppo Musici e Sbandieratori Tempesta di Noale. ore 21.30 Concerto dell’ORCHESTRA di FIATI DEL VENETO di Santa Maria di Sala.

ECCO LE MANIFESTAZIONI DI SETTEMBRE ED OTTOBRE: • PIANIGA: 6-7 ottobre All Motor’s show • MIRANO: 20-24 settembre Fiera di San Martino • SALZANO: 18/20 -25/27 31 ottobre + 1/3 novembre - 19^ festa della zucca • DOLO: 13-15 settembre Festa d’autunno a Sambruson • FIESSO D’ARTICO: 22 SETTEMBRE 5° Palio del Ruzante (importantissimo da non

perdere assolutamente!)

• STRA: 5 – 6 OTTOBRE Polenta oro in tavola e Sagra di Stra il 12 – 15 ottobre • FOSSO’: 29 SETTEMBRE – 6 OTTOBRE

econdo gli ambientalisti c’è bisogno di una profonda revisione della programmazione delle infrastrutture e dei servizi che attengono alla mobilità di un’area ad alta densità demografica e ad altissimo livello di motorizzazione individuale, qual è la Pianura Padana. Continuare, infatti, a realizzare le grandi infrastrutture stradali che sono in progetto o in via di esecuzione (si pensi all’inutile ramo di TI_BRE a Parma o al raddoppio del tunnel autostradale del Frejus o l’autostrada OrteMestre) non va certo nella direzione di una mobilità più efficiente e meno inquinante. Lavoratori e cittadini del Nord Italia hanno bisogno di servizi di TPL urbano e regionale adeguati, più frequenti e affidabili; del rilancio del trasporto ferroviario passeggeri, di scala regionale e interregionale; di una logistica integrata, sostenibile ed efficiente per le merci che oggi viaggiano quasi solo su strada, e non di una mobilità fondata su faraoniche e impattanti infrastrutture come la Torino-Lione ma di una diversa politica degli incentivi che sappia premiare il trasporto ferroviario a scapito di quello su gomma, utilizzando ed ammodernando le linee ferroviarie già esistenti. Informazione pubblicitaria

Festa del fungo con mostra micologica e stand gastronomico • CONA: 13 – 15/16 – 21/22 SETTEMBRE Fiera di san Matteo • CAVARZERE: 5 – 6 OTTOBRE Scacchi viventi • CAMPAGNA LUPIA: 20 – 22 SETTEMBRE Laguna Boat Show Motor Fest • ANNONE VENETO: 6 OTTOBRE Palio delle botti • SAN DONA’ DEL PIAVE: 6 – 7 OTTOBRE Fiera del Rosario e 13 ottobre Festa de a poenta bianca (Informazioni inviate da LUCIO GIANNI, ass. Provinciale Pro Loco)

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Attualità

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>> Vendemmia 2013. Annata anomala, influenzata dal clima bizzarro con tanta pioggia e freddo fino alle porte dell’estate

Il vigneto Veneto tiene le posizioni, qualità discreta In aumento la quantità delle uve bianche, stabili i rossi. In calo Venezia e Rovigo, bene Padova e Treviso di Nicola Stievano

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gni anno a settembre il mondo agricolo e tutto ciò che in Veneto gira intorno alla viticoltura guardano con apprensione alle previsioni per la vendemmia. Il “vigneto veneto” con i suoi 11 milioni di quintali d’uva e un giro d’affari di miliardi di euro è una delle eccellenze agroalimentari della nostra regione che vanta un ottimo successo all’estero e alimenta un mercato che finora non ha conosciuto crisi. Prosecco e Amarone, ma anche Merlot, Cabernet, Moscato e tutte le principali varietà di vini bianchi e rossi che si fregiano di oltre una ventina di Doc e alcuen prestigiose Docg sono un patrimonio della nostra terra, la cui resa però deve fare i conti anche con l’andamento climatico. Mai come quest’anno, confermano i tecnici di Veneto Agricoltura durante il consueto incontro nei giorni della vendemmia, il clima ha influito pesantemente in vigneto. Piogge torrenziali e freddo fino all’inizio dell’estate, poi caldo e siccità, compresa la grandine che ha letteralmente distrutto alcuni vigneti di pregio. In ogni caso la produzione è salva e la qualità accettabile, aggiungono gli esperti, tanto che

per le uve bianche la produzione 2013 dovrebbe attestarsi attorno al 5-10% in più rispetto allo scorso anno, mentre per le uve nere la quantità dovrebbe rimanere invariata. “Il dato è senz’altro positivo - spiega Giuseppe Nezzo, commissario di Veneto Agricoltura - se si considera com’era partita la stagione caratterizzata, fino quasi alla fine di giugno, da abbondanti precipitazioni e basse temperature che avevano creato forti preoccupazioni per vari problemi di ordine sanitario nei vigneti. Con l’arrivo del caldo estivo, nell’ultima decade di giugno la situazione si è fortunatamente raddrizzata, trascinando però fino alla vendemmia un ritardo nella maturazione delle uve di 10-15 giorni rispetto al 2012”. “In Veneto la produzione, sotto il profilo quantitativo, - aggiunge Diego Tomasi - si presenta a macchia di leopardo, con incrementi e cali delle rese rispetto allo scorso. In calo la produzione nel veneziano (-5/10%) con Merlot, Glera e Chardonnay annunciate attorno al -5%. Nel rodigino, addirittura, si prevedono riduzioni anche del -20/30%, dovute a importanti estirpi e forti grandinate registrate

Produzioni distrutte

grandine & Cinghiali, estate nera tra rovigo e Padova

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randine & cinghiali: estate da dimenticare per centinaia di agricoltori del Veneto meridionale. In Polesine una violenta grandinata qualche giorno prima di ferragosto ha messo in ginocchio la produzione agricola in buona parte della provincia, in particolare nell’Alto Polesine dove vigneti e coltivazioni a pieno campo, frutteti e orti sono andati completamente distrutti. Colpiti a macchia di leopardo anche alcuni territori della Bassa Padovana, in particolare a sud di Este e Montagnana, dove a fine agosto grandine e vento forte hanno colpito diverse colture. Sui Colli Euganei, intanto, imperversano i cinghiali, voraci di uva e di ogni genere di prodotto commestibile. Un fenomeno incontrollato che ha assunto dimensioni allarmanti per gli agricoltori. Nell’Alto Polesine la gradine e la tromba d’aria hanno distrutto migliaia di ettari di terreno agricolo. Mauro Giuriolo, presidente provinciale di Coldiretti Rovigo, parla di “apocalisse nelle aziende agricole altopolesane”. “La produzione frutticola - spiega - è azzerata per quest’anno e per il prossimo: i frutteti sono distrutti e questo farà perdere anche il raccolto della prossima annata, perché la reazione degli alberi sfregiati nella corteccia sarà di dischiudere le gemme che sarebbero servite il prossimo anno. Del mais è rimasto lo stelo, delle barbabietole solo le radici. Dove non è arrivata la grandine ci ha pensato il vento forte,

anche sotto le reti e che si è portato via la tettoia di un impianto di biogas appena costruita in un’azienda fra Lendinara e Canda; la bufera ha divelto e scoperchiato le serre e i tunnel. Le orticole in campo sono andate perdute. I danni appaiono molto più gravi di quanto ci eravamo prospettati, non solo alle produzione, ma anche alle strutture”. Sui Colli Euganei i cinghiali sono ormai un flagello. I danni ai vigneti sono notevoli, denunciano i viticoltori di tutta l’area euganea, da Vò ad Arquà, da Teolo a Cinto, da Este a Torreglia ma anche a Baone, Galzignano, Rovolon. Quintali e quintali d’uva divorata dai cinghiali o danneggiata, una perdita di produzione che si annuncia ancor più grave dello scorso anno, quando decine di aziende avevano dovuto fare i conti con queste razzie. I produttori sono esasperati e impotenti, ogni mattina costretti a fare la conta dei danni e a scoprire vigneti distrutti. All’ordine del giorno le segnalazioni al Parco Colli Euganei e ai Comuni. Coldiretti Padova torna a chiedere l’immediata applicazione di un capillare piano di abbattimento. N.S.

nelle scorse settimane. Segno positivo invece per i Colli Euganei e il territorio provinciale, dove l’incremento dovrebbe attestarsi attorno al +10/12%. A Verona si attende un incremento delle uve Chardonnay (+5%), Garganega (+0-5%), Corvinone (+5/10%), Merlot (+5%), mentre un calo dovrebbe interessare le uve della varietà Corvina (-5%) e Rondinella (-15/20%). A Treviso è previsto un leggero incremento quantitativo delle uve bianche (+3/4%), mentre la produzione di uve nere dovrebbe rimanere invariata. Per la Glera (Prosecco) l’aumento dovrebbe raggiungere addirittura il +5/10% e per lo Chardonnay il +5%.

Per il Merlot la produzione dovrebbe rimanere invariata. Ricordiamo che nel 2012 le due province di Treviso e Verona da sole avevano prodotto oltre 8 milioni e 400 mila quintali di uva, i tre quarti della produzione complessiva nel Veneto”. Intanto gli addetti ai lavori cercano di fare sistema e l’assessore Franco Manzato lancia, un network per l’innovazione vitivinicola. Si tratta di una rete tra quanti operano nell’ambito di questo segmento, strategico per raggiungere nuovi traguardi di qualità, tipicità e di mercato, rispetto al quale la Regione sarà capofila e farà da coordinamento tra le attività. Il progetto si propone di ridefinire e riorganizzare

i rapporti tra i diversi soggetti che già operano nelle aree della ricerca, sperimentazione e formazione realizzare una maggiore efficienza operativa e migliorare la capacità di produrre innovazione applicata in enologia e viticoltura. “La dinamicità che caratterizza il settore ed il livello professionale e imprenditoriale degli operatori – conclude Manzato – necessita di adeguate risposte, con riferimento al processo produttivo a partire dagli aspetti inerenti alla produzione viticola fino al condizionamento del prodotto in funzione della sua immissione al consumo. Il tutto entro un quadro di risorse che vanno ottimizzate”.


10 L’intervista >> Il messaggio artistico-sociale che parte dal corpo

Chiara Fumai e la Lis performa “L’unica arte, l’unica cultura sarà quella delle femmine insolenti, stravaganti, scatenate, capaci di godere in armonia con l’universo”

“L

di Alain Chivilò

’energia dell’artista, lo straordinario impegno che emerge nel suo lavoro, la scelta di temi di stretta attualità, al centro sia della riflessione artistica contemporanea che nella società del nostro tempo, come il femminismo, il discorso performativo e l’attivismo”, sono parole che rappresentano l’estratto della motivazione che ha portato alla vittoria la performer Chiara Fumai (Roma 1978) nell’edizione 2013 del Premio Furla. Un’artista che si sta imponendo nell’arte azionista fatta dal vivo o tramite video, all’interno di una chiave di lettura concettuale. Il lavoro vincente ‹‹I did not say or Mean “Warning” ››, partendo dallo scritto dell’attivista Solanas, ha permesso di mettere a fuoco la problematica di una donna accantonata e assimilata sia nella produzione artistica, sia a vari livelli della società. Una femminilità ridotta a comparsa, specialmente nei secoli passati al di fuori di qualche rara eccezione. Nel video, la mimica e le parole forti rendono all’osservatore la forza del messaggio che l’artista vuole divulgare. Partendo da tale concetto Chiara Fumai sbarca in laguna, precisamente all’interno della sede della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, portando e mettendo l’anima della sua rappresentazione in connessione agli spazi museali dello storico edificio della Serenissima. In alcune date prefissate, durante i giorni della vernice

alla Biennale d’Arte e la manifestazione Art Night, ha accolto ignari e interessati visitatori, critici e giornalisti in un viaggio lungo la collezione nelle sale della Querini. Sotto le vesti di una guida turistica, dai patti chiari e amicizia lunga, ha espresso concetti lampanti per coloro i quali si accingevano a seguirla. Apparsa all’improvviso da un corridoio con una cartellina professionale tra le mani, ha invitato le persone a seguirla lungo un’apparente reale e vera esposizione storica dei soggetti presenti all’interno delle sale, fino ad arrivare in aree prefissate, dove l’aspetto della guida cambiava improvvisa-

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mente per assumere il ruolo di terrorista, come visto nel Premio Furla. Non vi è casualità in questo, perché la molla che fa scattare la rabbia è data dal constatare la figura della donna, rappresentata e citata nel palazzo, priva d’informazioni del vissuto per noi contemporanei, assumendo una connotazione storicamente di fantasma. In contrapposizione, gli uomini hanno un agire documentato che permette oggi di delineare la loro vita. Ecco che le parole della Fumai si fermano per dare spazio al lin-guaggio Lis che, unito all’espressione faccia-le, evidenzia il disagio e il disappunto femminile. Le sfumature, da questo concetto iniziale, si variegano e sono raccontate affiorando nella performance site specific per una constatazione reale e dimostrabile dalla storia umana. Un percorso at attuale, che se pur di rimando ad atmosfere futuriste, è in controtendenza alla disamina del tessuto culturale italiano molto passivo agli eventi. Un’azione dal vivo che fa prendere maggiore valenza alla problematica, facendo rendere consci al fine di cambiare un atteggiamento storico della donna relegata a sola presenza di passaggio, spesso fagocitata nel meccanismo uomo. Il sesso maschile diventa imputato in tale sorta di processo, ma non sarà cancellato dalla terra al di la dei diktat espressi, perché come si evince dalla stessa artista: “l’unica arte,

l’unica cultura sarà quella delle femmine insolenti, stravaganti, scatenate, capaci di godere in armonia con l’universo”. In una pausa durante le azioni dal vivo, nella quale distensione e nuova carica prendono vigore, Chiara Fumai ha risposto con cordialità e professionalità. “Le donne nell’arte sono sempre state in secondo piano con rari esempi di personalità e bravura che si sono imposti nei secoli dal Medioevo fino al 1800. Per esempio

pochissimi conoscono le opere di Ildegarda di Bingen e Burgot Le Noir del 1100 circa. La donna intesa come artista non era considerata di buone maniere. Con il cambiamento dei costumi, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri, ecco l’emergere di talenti che in precedenza erano stati soppressi. Questo è vero, ma è anche vero che l’uguaglianza dei diritti non ha risolto molto, perché sottintende l’assimilazione della figura femminile a quella maschile. Il valore che m’interessa è continua alla pag. seguente


L’intervista 11

ance veneziana

la differenza, non l’uguaglianza. Esistono tradizioni legate ad altre forme di espressione, dominate da figure femminili, che non sono mai state riconosciute davvero come portatrici d’innovazione, informazione e immaginazione. Penso ad esempio alle medium, che per me rappresentano il vero archetipo della performer surrealista. Nella performance alla Querini Stampalia di Venezia, i concetti chiave dal contenuto forte sono stati criptati nel linguaggio LIS (lingua italiana dei segni) anche se la mimica faceva capire l’intensità”. Oggi in una società dove tutto è condiviso, negativamente o positivamente in base alla personale interpretazione, non significa andare controcorrente? Non si rischia di limitare il messaggio?

“Una parte del testo performato nell’opera alla Querini Stampalia è stato criptato perché indicibile, data l’immensa violenza del suo contenuto. Se avessi pronunciato apertamente tutto quello che dico in questa performance l’avrei distrutto. Il testo proviene da un messaggio anonimo lasciato in una segreteria telefonica da una terrorista femminista, una specie di kamikaze. Sono le parole di un mostro e per questo motivo le ho criptate nel silenzio delle opere della collezione, così da fornire al pubblico lo spazio tridimensionale della loro ambiguità: l’alfabeto dell’implosione. La società italiana sembra avere un atteggiamento ambiguo, dai media alla politica, atti a sminuire, anche a livello, internazionale, la figura della donna insinuando aspetti negativi e lascivi rispetto ai contenuti e alla professiona-

lità. E’ una domanda complessa a cui è facile rispondere attraverso posizioni moraliste che non tengano conto dei contesti sociali e culturali che producono tali fenomeni. Non sono contraria alla mercificazione del proprio corpo, io sono contro i valori del sistema che la produce. In ogni modo, questa situazione è uno dei sintomi dell’immanente collasso della cultura patriarcale, attraverso la rappresentazione esasperata dei suoi valori più nascosti. Stiamo semplicemente vivendo un lungo momento di passaggio verso un nuovo modello culturale”. La performance è ancora attuale? “Adesso più che mai, in quanto la performance è espressione artistica del lavoro immateriale che produce informazione, ossia capitale cognitivo”.

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12 L’intervista >> Il messaggio artistico-sociale che parte dal corpo

L’arte del corpo che diventa messaggio

>> Il messaggio artistico-sociale che parte dal corpo

Chiara Fumai e la Lis performance veneziana L’unica arte, l’unica cultura sarà quella delle femmine insolenti, stravaganti, scatenate, capaci di godere in armonia con l’universo

“L

di Alain Chivilò

’energia dell’artista, lo straordinario impegno che emerge nel suo lavoro, la scelta di temi di stretta attualità, al cen tro sia della riflessione artistica contemporanea che nella società del nostro tempo, come il femminismo, il discorso performa tivo e l’attivismo”, sono parole che rappresentano l’estratto della motivazione che ha portato alla vittoria la performer (Roma 1978) nell’edizione 2013 del Premio Furla. Un’artista che si sta imponendo nell’arte azionista fatta dal vivo o tramite video, all’interno di una chiave di lettura concettuale. Il lavoro vincente ‹‹I did not say or Mean “Warning” ››, partendo dallo scritto dell’at tivista Solanas, ha permesso di mettere a fuoco la problematica di una donna accantonata e assimilata sia nella produzione artistica, sia a vari livelli della società. Una femminilità ridotta a comparsa, specialmente nei secoli passati al di fuori di qualche rara eccezione. Nel video, la mimica e le parole forti rendono all’osservatore la forza del messaggio che l’artista vuole divulgare. Partendo da tale concetto Chiara Fumai sbarca in laguna, preci samente all’interno della sede della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, portando e mettendo l’anima della sua rappresenta zione in connessione agli spazi museali dello storico edificio della Serenissima. In alcune date prefissate, durante i giorni della vernice

alla Biennale d’Arte e la manifestazione Art Night, ha accolto ignari e interessati visitatori, critici e giornalisti in un viaggio lungo la collezione nelle sale della Querini. Sotto le vesti di una guida turistica, dai patti chiari e amicizia lunga, ha espresso concetti lampanti per coloro i quali si accingevano a seguirla. Apparsa all’improvviso da un corridoio con una cartellina professionale tra le mani, ha invitato le persone a seguirla lungo un’apparente reale e vera esposizione storica dei soggetti presenti all’interno delle sale, fino ad arrivare in aree prefissate, dove l’aspetto della guida cambiava improvvisa-

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mente per assumere il ruolo di terrorista, come visto nel Premio Furla. Non vi è casualità in questo, perché la molla che fa scattare la rabbia è data dal constatare la figura della donna, rappresentata e citata nel palazzo, priva d’informazioni del vissuto per noi contemporanei, assumendo una connotazione storicamente di fantasma. In contrapposizione, gli uomini hanno un agire documentato che permette oggi di

l’unica cultura sarà quella delle femmine insolenti, stravaganti, scatenate, capaci di godere in armonia con l’universo”. In una pausa durante le azioni dal vivo, nella quale distensione e nuova carica prendono vigore, Chiara Fumai ha risposto con cordialità e professionalità. “Le donne nell’arte sono sempre state in secondo piano con rari esempi di personalità e bravura che si sono imposti nei secoli

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Le emozioni per la vincita del Premio Furla 2013 Add Fire e la tua opera site specific. “L’opera con cui ho vinto il Premio Furla il si chiama “Chiara Fumai legge Valerie Solanas” ed è un reading performativo dello “SCUM Manifesto” della scrittrice statunitense Valerie Solanas, redatto negli anni ‘70. SCUM è un’opera letteraria visionaria che evidenzia l’inutilità della presenza maschile nella nostra società. Si tratta in realtà di una critica, piena di autoironia e cinismo, agli stereotipi femminili della società patriarcale, ossia la nostra. Per quanto riguarda il Premio Furla, trovo l’esposizione dei partecipanti più importante della premiazione ed è per questo che ho creato ad hoc, un’opera basata sul valore della competizione nel nostro sistema. Non mi aspettavo di vincere, tuttavia sono molto felice di aver ricevuto questo premio”. Cosa pensi allora della provocazione che spesso porta a enfatizzare su chi la

opera? “Se un artista ha dei contenuti seri e autentici, tutto il resto è molto secondario. I sermoni scritti sulla mie performance da persone scandalizzate o stupite dai miei contenuti, prima ancora di affrontarmi dal vivo, non cambiano una virgola al mio percorso e alla possibilità di trasmettere i miei punti di vista”. Perché il giovane nell’arte in Italia arriva come età anagrafica fino ai 45 anni? “A causa della mancanza di fondi pubblici e di competenza da parte di chi li amministra”.




Luoghi da scoprire 15 >> Una cittadella medioevale dal cuore sportivo

Malcesine: un volo emozionante sul Garda Tra i moltissimi sport proposti in loco anche il parapendio. Un modo bellissimo di osservare il Lago, con lo sguardo delle aquile

“S

di Germana Urbani

tasera avrei potuto raggiungere Verona, ma mi sarei lasciato sfuggire una meraviglia della natura, uno spettacolo incantevole, il lago di Garda; non ho voluto perderlo, e sono stato magnificamente ricompensato di tale diversione.” Era il 1786 quando Goethe, durante il suo celebre viaggio in Italia, fa vela verso Malcesine. Ed era metà settembre, un periodo bellissimo per godere del Lago di Garda. Malcesine è oggi una delle località più rinomate del Lago, capace di ospitare grandi numeri di presenze grazie ad un calendario di attività sportive tale da far invidia a qualche “capitale” dello sport. Il paese, sorge sulla riva orientale del Lago di Garda, raccolto attorno allo svettante Castello Scaligero ed allo storico Palazzo dei Capitani. Ancora oggi conserva intatte le sue antiche origini medioevali. Stradine strette, case che si stringono l’una all’altra, lungo una riva fiammante di riflessi dorati che hanno fatto innamorare mezza Europa e moltissimi artisti tra cui Kafka e il pittore Gustav Klimt.

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oethe, una volta a Malcesine, resta colpito dal castello e dopo aver trovato un buon posto per disegnare, inizia a rappresentare la torre. Gli si raduna attorno una folla di persone e tra loro un uomo che gli proibisce di continuare il disegno e glielo strappa. Si crea un parapiglia e viene chiamato il podestà per risolvere la situazione. La storia vuole che Goethe fosse stato sospettato di essere una spia austriaca. La cosa si risolse dopo che lo scrittore poté spiegare che il suo unico fine era quello di rappresentare la fortezza per averne un ricordo. In pratica lo scrittore voleva una “foto ricordo” del posto. La gita sul lago di Goethe proseguì e nei suoi scritti descrisse la natura lussureggiante e i paesi circostanti: Gargnano, Bogliacco, Cecina, Toscolano, Maderno, Gardone e Salò. Grazie a questa tappa del suo viaggio in Italia Goethe consegnò Malcesine alla storia ed alla letteratura, ma aprì anche una porta importante al turismo dal nord Europa e in particolare dalla Germania.

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Eppure sono moltissimi i veneti che non sono mai stati a Malcesine. Ebbene, l’autunno che sta per arrivare potrebbe essere il periodo giusto per immergersi nello splendore di questa cittadina che offre ai suoi visitatori delle splendide vedute, visite storico-culturali, un ricco programma di eventi che si chiuderà a fine ottobre e molto, moltissimo sport. Il clima sempre temperato e salubre consente, specie nella bassa stagione, magnifiche passeggiate in collina ed in alta montagna, tra oliveti e lussureggianti vegetazione mediterranea. Il monte Baldo osserva dall’alto la cittadella e grazie ad una modernissima funivia, inaugurata nel luglio 2002, consente di raggiungere con una breve corsa la sommità del Baldo dove escursionisti ed appassionati della flora possono inoltrarsi lungo i sentieri ricchi di una vegetazione davvero unica. Qui, anche moltissimi amanti della mountain-bike mettono alla prova la potenza dei loro muscoli lungo i ripidi costoni, per poi buttarsi su vertiginose discese mozzafiato. E se le numerose possibilità di praticare gli sport acquatici come vela, sci nautico e windsurf non sono proprio adatte alla stagione, sicuramente in moltissimi troveranno interessante il centro di parapendio. Un tuffo dall’alto del cielo verso la profondità delle acque del lago, un’immersione nella dimensione degli uccelli, possibile grazie alla professionalità di piloti esperti che guideranno i novelli Icaro al brivido dell’azzurro. Anche chi non si è mai affacciato da un dirupo può provare. Si sale assieme al pilota in decollo. Qui riceverete tutte le informazioni necessarie ad una buona partenza. Una volta imbragati e agganciati alla vela basteranno alcuni passi di corsa e vi troverete a galleggiare nell’aria. Dopo il primo secondo di incredulità apprezzerete subito la sensazione di leggerezza e di pace che solo il volo libero sa dare, con quel suo vagare lento e silenzioso godendo del bellissimo paesaggio sopra il Lago di Garda da un’altra prospettiva.


16 Sì, viaggiare TRENTINO

Mezzano, l’arte nella legnaia

La cittadina deL Primiero è diventata un PiccoLo museo a cieLo aPerto negLi angoLi Più Pittoreschi deL centro storico Le cataste di Legna sono diventate oPere d’arte forgiate daLLa fantasia di moLti artisti diPinti muraLi, orti domestici antichi Laboratori di scuLtura e di tessitura aL teLaio costituiscono un Patrimonio che iL comune sta vaLorizzando anche i nuovi hoteL guardano a modeLLi di eco sostenibiLità Cataste di Ceppi trasformate in opere d’arte e alCuni pittoresChi sCorCi del Centro storiCo di

mezzano. nelle pagine seguenti: l’attività nel laboratorio tessile artelèr e in quello di sCultura zeni; il viCesindaCo ivano orsingher e un antiCo affresCo

Che abbellisCe la faCCiata di una Casa. nella sCheda: fabio simoni, luigi valine e prodotti tipiCi a malga lozen (foto di Claudio rizzi)

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ataste di legna che diventano arte. Ceppi accatastati e forgiati a guisa di sculture da mani di artisti, invitati ogni anno in paese a realizzare sempre nuove creazioni. C’è la navetta del telaio, la fisarmonica in tensione che pare una stella, la clessidra racchiusa fra sole e luna, il volto in lacrime, la grande pannocchia sopra il pollaio, il paesaggio fatto di legnetti... C’è persino una grande rappresentazione dell’alluvione del 1966. Tutto creato con la legna ricavata dal bosco. I “canzei” (così chiamano nel Primiero queste caratteristiche cataste) occhieggiano in vari angoli del centro storico: sotto i fienili, accanto alle stalle, vicino a piccole finestre in legno orlate di merletti, sotto i ballatoi, negli anditi più impensabili che si aprono nei vicoli... Piccoli depositi di legna creati e trasformati in arte

laddove sono da secoli a far da utile scorta per alimentare il fuoco dell’inverno. Mezzano scommette sulla sua anima rurale dallo stile schiettamente montanaro e propone itinerari originali, alla scoperta di elementi come le fontane o le “lisiere” (i grandi lavatoi di pietra dove un tempo si faceva il bucato), come i dipinti murali che ancora impreziosiscono le facciate di alcune vecchie case, come i misteriosi “stoli” (dal tedesco Stollen, galleria) che altro non sono che piccoli acquedotti che corrono lungo dei cunicoli sotterranei, dove si può entrare (chinando la schiena) per scoprire un magico mondo d’acque sorgive. Mezzano, paese del Primiero, alle porte di Fiera di Primiero e di San Martino di Castrozza (le pale gli fanno da ineguagliabile sfondo), onora la sua appartenenza all’as Continua alla pagina seguente


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18 Sì, viaggiare TRENTINO

Le pale di San Martino come sfondo

l’arte nella legnaia

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ataste di legna che diventano arte. Ceppi accatastati e forgiati a guisa di sculture da mani di artisti, invitati ogni anno in paese a realizzare sempre nuove creazioni. C’è la navetta del telaio, la fisarmonica in tensione che pare una stella, la

laddove sono da secoli a far da utile scorta anima dallo stile schiettamente montanaro e propone itinerari originali, alla scoperta di elementi come le fontane o le “lisiere” (i

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sociazione “I borghi più belli d’Italia” con una serie di scelte turistiche innovative, tendenti a valorizzare un passato umile, contadino, impastato di fatica e di ingegno. Di tenacia e di amore per la propria terra. Mezzano, insomma, trae dal passato le idee per affrontare meglio il futuro. Una testimonianza forte arriva da Robert, figlio di un emigrante mezzanese, nato in Australia: lui è tornato a vivere al paese dei nonni, attratto dall’irresistibile richiamo delle radici e da uno stile di vita in armonia con la natura. Ecco, la natura. L’intimo rapporto con l’ambiente di appartenenza è l’essenza dei nuovi progetti di Mezzano. Sintetizzati nella definizione “Segni sparsi nel rurale”. Tali sono anche gli orti. Sì, i piccoli orti domestici, dove crescono le carote e l’insalata, i cavoli e i fagioli. A Mezzano se ne contano oltre quattrocento, uno ogni quattro abitanti. E anch’essi traggono vita dall’acqua pura delle fonti, quella che scorre negli stoli e che alimenta fontane e “lisiere”. In questo angolo del Trentino orientale,

un secolo fa al confine fra Italia e Impero asburgico, si parla un linguaggio culturale nuovo. Si valorizza quello che si ha, per un turismo più consapevole e attento. Più lento e in armonia con la natura. Una scelta radicale, favorita dal fatto che la nuova tangenziale ha liberato il centro dal traffico della statale del Rolle, senza però allontanarlo troppo. “Mezzano si ripensa” dice il vicensindaco Ivano Orsingher, uno dei più convinti sostenitori di questo nuovo corso “e vuole ritrovare la sua identità perduta. Questo è il valore che vogliamo dare ai nostri ospiti”. La mamma di Orsingher ha allestito un piccolo museo etnografico dove, attraverso tanti oggetti di famiglia (e tanti altri donati), rivive la civiltà rurale della zona. Oggi a Mezzano fioriscono le attività culturali (vedi i tanti concerti estivi, ospitati anche in suggestivi angoli del centro), ma soprattutto traggono nuovo vigore alcune attività tradizionali tramandate fino ad oggi da alcune famiglie. Attività di eccellenza, come quella dei Trotter, titolari di un laboratorio di tessitura che utilizza tutt’oggi un antico telaio in legno. Oggi ai pedali di questa macchina da museo si alternano due

generazioni: Lucia, la figlia Carmen stilista e la cognata Teresita, detta Zita. Producono a mano tessuti e damaschi con una pazienza e un’abilità davvero uniche. Pezzi preziosi che vendono nella loro bottega, l’Artelèr, al cui esterno c’è la catasta artistica dedicata alla “navesela” (il telaio, appunto). Molti di questi pregiati tessuti riproducono disegni che otto generazioni fa, nel ‘700, Primazzo Zanon, l’iniziatore dell’attività, portò dalla Boemia. Dice Lucia: “Il telaio è uno strumento che intreccia fili e pensieri...”. Gli americani sono entusiasti delle sue opere. Produce arte pura anche il laboratorio degli scultori Zeni, alle porte del paese, annunciato all’esterno da grandi sculture in legno. Nel negozio si respira il profumo del legno e si possono ammirare tantissime opere, nonchè il lavoro certosino degli Zeni. Intenti magari a intagliare qualche statuina del presepe. Come l’Artelèr, anche il laboratorio Scultori Zeni è certificato dal Consorzio Artigianato Artistico e di Qualità del Trentino. Due grandi sculture degli Zeni campeggiano all’imbocco dell’Eurotunnel che attraversa la Manica. Un omaggio postumo anche all’ingegnere Luigi Negrelli, originario del Primiero e ideatore del Canale di Suez.


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Sì, viaggiare 21 segue dalla pagina precedente

Che a Mezzano ci sia tanta voglia di pensare il futuro attraverso modelli di sviluppo nuovi ed ecocompatibili lo si nota anche da iniziative come la progettazione della nuova piazza, dove è stata data priorità ad un grande palco per le manifestazioni e a spazi per i bambini. Anche nuove strutture turistiche guardano ai principi dell’ecosostenibilità. Come il Garni Paradisi, un welness hotel a 4 stelle aperto a luglio, dallo stile alpino interpretato in chiave moderna sposando con gusto minimalismo e rusticità. Per la sua costruzione sono stati utilizzati materiali di recupero, come assi di legno di vecchie baite... Simbolicamente è stato come ridare vita a frammenti di cultura materiale dimenticati. Come nelle cataste artistiche. Mezzano ci crede... è questa la scommessa per il futuro.

Bontà artigianali Luigi Valline, ex cuoco ed ex fotografo, ora macellaio con bottega in centro a Mezzano: la macelleria Bonat. Valline ha puntato dritto alla qualità, nelle carni che vende fresche e che utilizza negli insaccati. Alcuni dei quali sono stati recuperati dalla tradizione locale, come le “mordandele” al ginepro, alle prugne e ai funghi... E poi lo speck con la crusca, i salamini di selvaggina, la lonzetta alle mele, la carne salada. Uno dei suoi segreti è il sale dell’Himalaya e poi anche un sistema di aerazione che migliora la frollatura. Il suo intento è valorizzare al meglio la materia prima. Altri artigiano del gusto sono Fabio Simoni e Nicola Simion, i fondatori del Birrificio artigianale BioNoc’. Fabio è stato sommelier di successo, ha studiato all’Università della birra e gestisce una birroteca a Fiera. Il birrificio di Mezzano, nato in un garage e ora con moderna sede in zona artigianale, gli permette di applicare le sue teorie “fondamentaliste”. Birra non filtrata, nè pastorizzata, gusto piacevolmente amarognolo e note floreali ed erbacee al naso. Un buon formaggio lo produce il Caseificio sociale del Primiero, famosa la tosella. Lo stesso che si gusta a Malga Lozen, sosta consigliabile dal punto di vista naturalistico, ma anche gastronomico. Le famiglie Orsega e Iagher allevano ogni sorta di animale da latte e da carne. Nella baita a 1500 metri si gustano ottimi canederli, l’orzetto, la polenta e “tosela” e i buoni funghi della montagna.


22 Benessere >> Ad Ottobre riparte la Campagna nastro rosa

Un mese per le donne e la loro salute Una donna su dieci è colpita da tumore al seno nell’arco della sua vita. Perciò la prevenzione e i controlli hanno un’importanza vitale di Germana Urbani

O

gni anno in Veneto si registrano per la Lotta contro i tumori - sanno che il oltre 4.000 nuovi casi di tumore tumore al seno è il più frequente in Italia alla mammella, pari a circa il 15% ma ne sottovalutano la diffusione: il 60% di tutte le neoplasie diagnosticate; 3.000 non sa che può colpire la donna anche sotto sono le mastectomie che vengono praticate i 50 anni”. annualmente. E a renderlo noto è proprio una ricerca Numeri che tracciano una realtà piut- sondaggio della LILT che rivela che il tumotosto triste: si stima che oggi nella nostra re al seno è il più frequente in quanto ne regione vivano almeno 47.000 donne che è colpita una donna su dieci, nel 30% si nella loro esistenza hanno avuto a che fare manifesta prima dei 50 anni ma può escon questa patologia, sono state curate o sere guarito facilmente anche senza danni lo sono tuttora, e comunque hanno dovuto estetici della donna purché diagnosticato affrontare non soltanto la paura del male, precocemente. ma anche importanti conseguenze sul piano Secondo la Ricerca, le donne italiane personale, estetico, psicologico e relaziona- sono più informate che nel passato ma vorle. Tutto questo nonostante il Veneto sia tra rebbero più informazioni dal medico di base le Regioni leader in materia di prevenzione e una maggiore attività di prevenzione. e nonostante un diffuso sistema di screeE come ogni anno anche quest’anno ad ning che intercetta quasi 3 venete ogni 4 ottobre partirà la Campagna Nastro Rosa chiamate nell’età a rischio (50-70 anni) che ha come obiettivo quello di sensibilizcon circa 200.000 mammografie eseguite zare un numero sempre più ampio di donne ogni anno. sull’importanza vitale della prevenzione Un grande sforzo che mira a colpire il e della diagnosi precoce dei tumori della cancro al suo inizio, prima che possa essere mammella, informando il pubblico femmitroppo tardi. nile anche sugli stili di vita correttamente Curare il tumore alla mammella e im- sani da adottare e sui controlli diagnostici pedire che porti al decesso della paziente da effettuare. infatti è possibile, specialmente se viene Il tumore al seno resta, anche nel bel diagnosticato in fase iniziale. Secondo i dati Paese, il big killer numero uno per il genere dell’associazione italiana Registro Tumori femminile. La sua incidenza è in costante della mammella, si stima che in Italia nel crescita, in Italia ogni anno si ammalano 2013 saranno diagnosticati oltre 48.000 più di 41 mila donne. nuovi casi di tale malattia, con ben 12.500 Fortunatamente negli ultimi anni la decessi. Ma uno mortalità per canSi stima che in Italia nel studio basato sui cro alla mammella dati provenienti 2013 saranno diagnosticati è in costante dimidalle aree copernuzione. Le nuove oltre 48.000 nuovi casi te da programmi tecnologie diagnodi tumore al seno di screening ha stiche di imaging, documentato sempre più precise una riduzione del 50% della mortalità tra e sofisticate ci consentono oggi di individuale donne che avevano partecipato all’inda- re lesioni in fase iniziale e in questi casi la gine, rispetto alle donne che non avevano probabilità di guarigione è di oltre il 90%. risposto all’invito. Perciò occorre informarsi bene e ad Certo è che la prevenzione è impor- ottobre approfittarne per fare il punto sulla tantissima anche prima dei 50 anni. “Le propria salute. donne italiane – afferma Schittulli, Come ogni anno saranno moltissime le presidente nazionale della Lega Italiana iniziative che si svolgeranno in tutta Italia

per sensibilizzare le donne alla prevenzione e all’anticipazione diagnostica. I 395 punti Prevenzione/Ambulatori LILT, la maggior parte dei quali all’interno delle 106 Sezioni Provinciali, saranno a disposizione per offrire alle donne visite senologiche ed esami strumentali, dare loro utili consigli, materiale informativo-scientifico, aiutarle a meglio capire come prevenire, scoprire, curare e vincere la malattia. In tutto il Paese - come nel resto del mondo – si tingeranno ancora una volta di rosa, colore simbolo della Campagna, tanti monumenti, statue, edifici storici, che resteranno illuminati per una o più notti a testimoniare che, grazie a una corretta prevenzione, questa malattia si può e si deve vincere! Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio LILT più vicino, in cui effettuare visite ed anche esami di diagnosi precoce e controlli, oltre che sul sito della LILT, si può chiamare per informazioni il numero verde SOS LILT 800-998877 o visitare il sito www.nastrorosa.it.

il tumore al seno si eredita?

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olo il 5 per cento di questi tumori è ereditario, cioè dovuto ad alterazioni di geni presenti nell’uovo fecondato e quindi in tutte le cellule dell’organismo. Questo 5 per cento di tumori ereditari si sviluppa in famiglie ad alto rischio, ad esempio con almeno due casi di cancro mammario precoce (prima dei 40 anni), magari bilaterale, o in un maschio, o con un caso di cancro ovarico, sempre in parenti molto prossimi tra loro. Va detto che, a priori, solo metà dei membri di una famiglia sono a rischio e che il test genetico va a buon fine solo nel 20-25 per cento dei casi. Purtroppo, infatti, il test genetico non da risposta. Dai 25 anni ai 35, le linee guida nazionali ed internazionali suggeriscono per chi ha questo tipo di famigliarità ecografia, risonanza magnetica nucleare (con e senza contrasto) e visita clinica, annuali.



24 Consigli di bellezza >> Dalle sfilate le tendenze più cool

Belle d’autunno: un po’ eccentriche, un po’ glitter Una testa davvero trendy porta un taglio corto, spettinato e ben modellato con cera e polpastrelli. Ciuffo punk e rossetto viola i must di stagione di Germana Urbani

D

alle sfilate delle grandi griffe arrivano le nuove tendenze del prossimo autunno inverno. Un mast saranno i rossetti viola e prugna scuro e gli occhi conturbanti arricchiti da riflessi a volte esagerati. Tra le firme del bel mondo della moda, un tocco davvero originale è venuto dalla sfilata di Dries Van Noten grazie al tocco creativo di Peter Philips che ha posto l’accento sulle sopracciglia con la matita Chanel Crayon Sourcils Sculpting Eyebrow Pencils e ha creato un incarnato monocromatico, senza blush e rossetto. Ma ha arricchito il volto con dei dettagli gioiello applicando all’orecchio delle modelle un piccolo mosaico di tessere specchio, creando un vero e proprio bijoux. Anche le acconciature richiamavano il mood della collezione, animate solo da una leggera onda su un lato. Ricordano, invece, i trasgressivi e bizzarri anni novanta i colorati ciuffi punk di fendi che, come in ogni stagione, anche per questa propone un look futuristico e provocatorio. Davvero cool le labbra viola melanzana che fanno pendant con la manicure. L’elegante sintesi che caratterizza Chanel si tramuta nel make up in stratagemmi molto scenografici: piume al posto delle ciglia, nei a forma di doppia C e glitter applicati sulla rima ciliare e sulle ciglia stesse. Piccoli strass luminosi, che come mille specchietti creano uno sguardo illuminato,

dal forte impatto. Le labbra invece sono rosa naturale, vestite del Rouge Coco Shine Instinct N. 86, mentre sulle unghie lo smalto è rosso corallo. Si chiama Le Vernis Elixir N.589. Entrambi, insieme al blush in crema utilizzato per riscaldare le guance. Quanto ai capelli sappiate che la vera novità di stagione è il taglio corto che sancisce il ritorno del look “spettinato” stile anni ‘90. Bando ai rimpianti dunque e via! Ma a questo primo trend si deve aggiungere anche il genere punk, già esibito da molte star sui red carpet, poi un look che mixa anni ’20 e ’30 in stile Shangai, con capelli super lucidi schiacciati alle radici e con onde che creano una tessitura couture e il wet look in versione autunnale. Se desiderate un taglio con una certa personalità scegliete lo sfilato che crea movimento sulle lunghezze regalandovi un’ immagine più attuale. Assicurano gli esperti che se portato con disinvoltura questo tagli funzione anche sulla testa delle over 45. Inoltre, pur essendo uno spettinato un po’ imbizzarrito, con l’aiuto di cere modellanti più o meno strong si gestirà con facilità. Ma se proprio non riuscite a rinunciare al vostro carré ricordate: meglio morbido che impaccato! Ma se il vostro taglio vi annoia comunque lavorate sui dettagli con fermagli, barrette e freccine. La creatività in testa e sulla testa non ha limiti se sapete usare cera e polpastrelli.

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26 Consigli di bellezza >> Dalle sfilate le tendenze più cool

Belle d’autunno: un po’ eccentriche, un po’ glitter

Coco Chanel era superstiziosa e si circondava di portafortuna a cui si ispirano i colori di questa nuova linea di prodotti il cui pezzo forte sono i blush in crema, da abbinare ai rossetti

Lancome si ispira a Parigi, decorando i prodotti con una Tour Eiffel stilizzata e con le profumate rose che si trovano passeggiando nei parchi della città

E per le labbra scegliete melanzana

C

ertamente Twilight ha ispirato più di qualcuno e, l’emergere del lato dark di ogni donna, potrebbe aumentare il senso del mistero che si nasconde in lei. Tutto questo grazie alla tendenza di stagione: labbra viola, dal mirtillo alla melanzana, tutte le tonalità vanno bene ma attente agli inconvenienti. Il rossetto scuro è difficile da portare: si nota subito la minima sbavatura , i denti appaiono meno bianchi di quello che sono, e l’incarnato, se non è ben illuminato dai prodotti giusti, rischia di spegnersi. Se ci tenete a seguire questa moda, comunque, spendete un

Givenchy promette “serate d’eccezione” grazie ai nuovi prodotti dal packaging molto curato e raffinato

po’ di più e scegliete prodotti di alta gamma, a lunga tenuta e dalla texture densa. I rossetti di bassa qualità spesso si seccano tra le pieghe delle labbra, creando un effetto notevolmente antiestetico. E’ importante che accendiate l’incarnato scaldandone il tono con un blush o una terra aranciate, da distribuire su zigomi e fronte. Per essere vere “vampire”serve un incarnato assolutamente impeccabile: uniformatelo con una base levigante, un primer che copra ogni piccola imperfezione, e sugli occhi non lesinate il mascara.

La collezione di Guerlain ci riporta nella Belle Epoque ispirandosi alla veletta di pizzo, che nascondeva i visi delle signore più raffinate. I prodotti sono davvero chic

“I prodotti sono scelti a cura di Urbani Germana“

Dior si ispira alle stelle richiamando il misticismo. Oltre alle classiche palette, Dior lancia la sua versione degli ombretti in crema e gli smalti magnetici

Un autunno metalizzato anche per Estée Lauder, con ombretti descritti come “talmente morbidi e cremosi da sembrare liquidi”!


Giardinaggio 27 >> Idee originali e sempre più alla moda

Cavoli... che giardino! Mescolare l’utile al dilettevole, il buono al bello, mescolando produzione e ornamento, fra orto e giardino, è ormai una tendenza affermata

E

di Germana Urbani

’ l’ultima moda dei bouquet d’inverno: i cavoli tra i fiori. Sì perchè ne esistono molte qualità, alcune sviluppate appositamente per chi non vuole mangiarli ma semplicemente ammirarli. Ma può essere bello un cavolo? In molti dicono di sì e a dire il vero... vedendo certe composizioni è così. Sono diventanti i protagonisti di bellissimi giardini attraverso l’arte di due noti paesaggisti, Cristiana Serra Zanetti e Carlo Contesso che hanno realizzato alcuni giardini dimostrativi del londinese Chelsea Flower Show. E la capitale della moda, Parigi, li ospita in molte aiuole pubbliche. Con questi precedenti sono divenuti a tutti gli effetti delle piante ornamentali da mescolare a bordure e fiori. Tra i più usati dai paesaggisti e giardinieri il cavolo nero di Toscana, un’antica varietà dalle foglie lunghe, bollose e cupe, ma di un luminoso verde tenero sulla pagina inferiore. Molto adatto per costruire una bordura mista con cui controbilanciare le linee morbide di perenni e piccoli arbusti. Altrettanto suggestivi, in aiuole e bordure, sono i cavoli cappucci e le verze, con le foglie centrali addossate le une sulle altre a formare una sorta di “testa”. Bellissimi anche i cavolfiori, dal grosso e tenero cuore a palla, bianco, ma anche verde o viola, costituito dall’infiorescenza, o meglio, dall’apice vegetativo modificato, formato da peduncoli fiorali ingrossati e ramificati. Altresì sono molto decorativi anche i ciuffi di foglie leggere, dai gambi e dai bordi spesso sfumati di rosso o rosa, dei cavoli rapa e di altri cavoli da foglia. Il mondo del cavolo è davvero vasto se

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Cavoli, cavolfiori e cavolini: una ricca collezione a disposizione di balconi originali

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I

l tempo giusto per i cavoli ornamentali va da settembre a marzo. Scegliete un vaso di almeno 20 centimetri di diametro e collocate la pianta o in pieno sole o in posizione semi ombreggiata. Il cavolo non ha bisogno di molte cure, è adattabile a molte situazioni climatiche: resiste bene sia al caldo che al freddo e non teme le temperature sotto zero. Il terreno ottimale è costituito da un mix di due parti di torba e uno di terriccio fertile. Con il caldo annaffiate bene.

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guardato sotto la lente di un giardiniere creativo. Quelli cosiddetti “decorativi”, selezionati negli Stati Uniti, sono caratterizzati dall’avere foglie colorate di bianco, rosa, rosso e porpora, spesso arricciate. E’ vero però che la colorazione è possibile soltanto nei climi freddi, perché i pigmenti responsabili si formano con le basse temperature. Già a Settembre potrete recarvi al garden center e comprare le piante per le vostre aiuole. Se si riesce a mantenere la pianta in condizioni ottimali, senza esporla a basse temperature e ad eventuali gelate, è possibile che questa rimanga bella fino a Natale. L’unico inconveniente da evitare è l’eccessiva umidità, questa provocherebbe la marcescenza delle radici: cercate quindi di assicurare al cavolo ornamentale un ottimo drenaggio. Alcune idee per il vostro giardino posso essere queste. Scegliete dei bei cestelli dove posizionare dei vasi con un solo cavolo. Questo, infatti, è perfetto da solo: la sua bella forma tonda e la sua colorazione vivace attirerà sicuramente l’attenzione. Ma va detto che se si abbina questa pianta con esemplari di colorazioni differenti si otterrà un effetto ancora più scenografico. Potreste scegliere tutte le specie con fioritura tardo autunnale come eriche, viole, astri, crisantemi, dalie e ciclamini. Ben disposte nelle aiuole assieme al cavolfiore ornamentale daranno vita ad ottime composizioni miste. E se volete dare un tocco davvero vivace all’autunno, ospitate tutte le piante in cassette colorate. Anche le api si chiederanno se l’inverno arriverà davvero!

un bel Colore

E

’ possibile ravvivare i colori del cavolo ornamentale: basta posizionarlo in un luogo soleggiato solo quando le temperature non saranno più alte di 10°C. Per quanto riguarda le innaffiature controllate sempre che il terriccio risulti umido, in più cercate di non bagnare il fogliame, potrebbe rovinarsi. Non appena si scorgono delle foglie danneggiate è opportuno eliminarle subito, solo in questo modo la pianta riuscirà a mantenersi sana.


28 Crucilibro

La famiglia è un miracolo ovunque sia Padri, madri, figli... A volte si attendono altre volte si perdono. Per tornare insieme, poi, percorrono anche i sentieri piú tortuosi: quelli interiori

Coe

Carole

Taiye

Jonathan

Martinez

Selasi

Thomas Foley, giovane impiegato

Esclarmonda, l’unica figlia femmina di un nobile feudatario

Kweku Sai, ganese e chirurgo a Boston

Il lupo, un filosofo

Alter Ego

L’amore e quanto nasconde

Gli uomini, suoi padroni presenti e futuri

La moglie Fola

Anatra, consorte del lupo

Location

Bruxelles, Esposizione universale del 1958

Francia, XII secolo

Il Gana e gli Usa

Il mondo della fantasia, ma non proprio...

I fantasmi che popolarono la Guerra Fredda

Il mistero della fede

I quattro figli

Gatte giornaliste, struzzi direttori, tacchini chiassosi e treni che non fanno mai fermate

Thomas, giovane funzionario ministeriale, si trova sbalzato dalla sua routine londinese alla gestione di un pub di Stato che rappresenta la british way of life all’Esposizione Universale di Bruxelles nel 1958

Esclarmonda è però anche un animo libero, rinuncia alle nozze con il bel Lotario e chiede il rispetto della sua scelta di reclusione volontaria in una cella murata, dove nella più buia solitudine si voterà a Dio

Kweku Sai è morto all’alba, davanti al mare della sua casa in Ghana. Il suo sogno era avere accanto a sé, ognuno in una stanza, i quattro figli e la moglie Fola.

Eroe - Eroina

Co-Protagonisti

Intrigo

Ma non sono lì

Paola Mastrocola

I due si trovano di fronte ad un grande ed importante evento: la nascita dei propri piccoli. Saranno pronti per questo avvenimento così meraviglioso e allo stesso tempo devastante? Le loro vite cambieranno per sempre!

Finale

Senza che Thomas se ne renda conto, diventa vittima di un gioco di spionaggio e seduzione dove niente e nessuno sono come sembrano

In molti si recheranno da lei Di fronte al forte desiderio della Spesso, le cose che sembrano piú per lasciarle un messaggio, un consorte di partire per un viaggio fragili, come i sogni, come certe sussurro, e riceverne in cambio volto alla scoperta del mondo, famiglie, a volte sono quelle che si conforto e salvezza. La profetessa il Lupo resta solo a covare le rivelano piú resistenti, quelle che si di anime, sembra l’incarnazione uova. Lui e lei avranno il tempo di scoprono piú forti della storia (delle di un miracolo. E del miracoloso riflettere sul senso e sul significato sue guerre, delle sue ingiustizie) e ha anche la nascita, in quella cella dell’attesa e sul valore delle cose del tempo murata, di suo figlio... che li circonda

Cosa dire del libro

Un fuoco di fila di esilaranti colpi di scena, il racconto corre su due binari paralleli egualmente coinvolgenti: una spy story esilarante e i turbamenti amorosi del giovane Thomas

Una storia delicata e profonda che accarezza l’anima e sa sorprendere il lettore quanto a trama e leggerezza dello stile

L’esordio di Taiye Selasi è un romanzo su una famiglia contemporanea, un affresco potente e vertiginoso del mondo globalizzato. Da non perdere

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i nostri Esperti affari di famiglia

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Testamento pubblico fatto da soggetto incapace di leggere e scrivere. Quanti i testimoni necessari a renderlo valido?

Cari lettrici e lettori, con la ripresa dalla pausa estiva, che mi auguro abbiate trascorso nel modo migliore insieme alle persone a Voi più care, la rubrica viene interessata dal quesito propostomi da un lettore, che per motivi di riservatezza indicherò con le sole iniziali M.S., ed avente per oggetto la validità o meno di un testamento pubblico fatto dal nonno. Nello specifico il lettore, sig. M.S., evidenzia nel proprio scritto che il nonno, incapace di leggere e scrivere, si è recato presso un notaio per dichiarare, con testamento pubblico, la volontà di lasciare ai due figli maschi la propria abitazione e alle due figlie femmine una quota di legittima in denaro. Tuttavia, dopo due anni dalla pubblicazione del testamento, le figlie del testatore, ritenendo iniqua la ripartizione, si erano rivolte ad un avvocato il quale sosteneva la possibilità di annullare il testamento pubblico in quanto, considerato l’analfabetismo del padre - de cuius-, il notaio avrebbe dovuto redigere lo stesso alla presenza di quattro anziché due testimoni come in realtà avvenuto.

Prima di rispondere al quesito relativo la validità del testamento pubblico prestato dal nonno del sig. M.S., ritengo opportuno delineare, seppur brevemente, le particolarità di tale forma testamentaria soffermandomi poi sul numero dei testimoni richiesti dalla legge per la valida formazione dell’atto. Il testamento è quell’atto con il quale un soggetto dispone delle proprie sostanze per il momento in cui avrà cessato di vivere. Il nostro codice civile contempla diverse forme di testamento e, precisamente, quelle ordinarie e quelle speciali. I testamenti ordinari sono rispettivamente, il testamento olografo e il testamento per atto di notaio. Quest’ultimo può essere pubblico o segreto. Dunque, il testamento pubblico è un testamento notarile o ancor più precisamente è un atto con il quale il notaio, che riceve la volontà testamentaria del testatore, provvede a dare forma scritta alle disposizioni del testatore dandone successivamente lettura allo stesso alla presenza dei testimoni. Segue poi la sottoscrizione dell’atto da parte del testatore, dei testimoni e del notaio. La forma del testamento pubblico presenta il

duplice vantaggio di poter essere disposto da tutti (anche da chi non sa o non può leggere e/o scrivere) e di essere sottoposto all’accertamento dell’effettiva volontà del testatore. Presenta tuttavia lo svantaggio di un rigoroso formalismo, della mancanza di assoluta segretezza e della sua onerosità. Il processo di formazione del testamento pubblico si compone di molteplici passaggi, tra cui, ai fini del quesito in esame, assume rilievo proprio la presenza dei testimoni che ha quale scopo quello di garantire la fedele riproduzione delle volontà del testatore e l’assenza di una qualsivoglia influenza da parte del notaio. I testimoni devono essere maggiori d’età, pienamente capaci e non devono avere interessi nel redigendo atto. L’art. 603 del codice civile contempla la presenza dei testimoni nel numero di due. Tuttavia, in determinati casi, in cui l’esigenza di tutela della volontà testamentaria è particolarmente sensibile, il numero dei testimoni sale a quattro. Tale eventualità è espressamente prevista dal quarto comma dell’art. 603 c.c. che prescrive la presenza di quattro testimoni

ove il testatore oltre che muto, sordo o sordomuto “sia incapace anche di leggere”. Tenuto conto delle informazioni fornite dal sig. M.S. e del dettato normativo al riguardo, si può con ragione ritenere che il numero di testimoni necessari per validamente formare il testamento pubblico del nonno era di due in quanto solo incapace di leggere e scrivere e non anche sordo e/o muto al momento della dichiarazione testamentaria. Ciò trova conferma anche nella migliore dottrina e nella giurisprudenza consolidata (Cass. Civ. Sez. II, 3.06.1983, n. 3939) che confermano quanto sopra ovvero che solo quando all’incapacità di udito e/o parola si aggiunga l’incapacità di leggere l’ordinamento impone una garanzia ancora maggiore cioè la presenza di quattro testimoni invece dei due normalmente richiesti. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

lEttEra di magdalEna buszynska

Teoria del gender e dopo? Italia partecipa al piano contro discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013 – 2015). La “Strategia Nazionale” in questo campo è stata formalizzata dall’ex ministro Fornero per aderire al progetto sperimentale proposto dal Consiglio d’Europa. E’ un progetto che deve destare la nostra attenzione e anche preoccupazione perché mira a completare, in modo efficace, il tentativo di creare una mentalità anti famiglia e anti umanità, lo dimostrano gli sviluppi sul piano politico che stanno davvero mettendo a rischio i valori umani, sui quali deve basarsi una società che voglia crescere e migliorare. Il mio non è terrorismo ma è solo consapevolezza della realtà che emerge in modo preponderante quando si fanno percorsi di educazione dell’affettività e sessualità nelle scuole. Infatti è proprio sulle giovani generazioni che si sta incidendo maggiormente. Nei prossimi mesi aumenteranno anche in Italia le campagne mediatiche e le iniziative politiche

per legalizzare il matrimonio omosessuale. Queste richieste si fondano sull’ideologia del “gender”, secondo la quale i “generi” maschile e femminile sono il frutto di scelte culturali, senza rapporti con la dimensione biologica e psicologica della persona. Contemporaneamente: l’unico istituto familiare riconosciuto dalla Costituzione. Questa ideologia sostiene fra l’altro che non dovremmo più educare i bambini a identificarsi col padre o con la madre in base al sesso biologico, ma offrir loro, fin dalla prima infanzia, una vasta gamma di generi equivalenti (maschio, femmina, lesbian, gay, bisexual, transgender, queer, ecc.), con gravi danni per il loro sviluppo psico-fisico. La teoria del gender dichiara ormai apertamente e contro ogni evidenza biologica, psicologica e spirituale ..., come la felicità e il futuro dell’umanità necessitino di superare l’archetipo “maschio e femmina li creò” (Genesi 1,27) per restituire al cittadino digitale del terzo millennio il paradiso perduto di una pansessualità senza distinzione di sessi. Di

fronte ad una simile pretesa, diventa necessario rendere la parola alla realtà inscritta nella verità della corporeità maschile e femminile. Questa chiara distinzione vissuta in maniera consapevole, matura e sana fonda da sempre, la felicità di ogni identità personale, familiare e sociale non solo

dell’uomo di oggi, ma dell’intera umanità passata, presente e futura. La Confederazione Italiana dei Centri per la Regolazione naturale della Fertilità è un organismo al servizio di consapevolizzazione di questa esperienza.


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SETTEMBRE 2013: COSA C’E’ DI NUOVO? NON TUTTI I CORSI DI GINNASTICA O FITNESS SONO UGUALI

S

Marco Canova

iamo alle solite: arriva settembre edevo riprendere a fare palestra o piscina (devo? No, non deve essere un obbligo, ma un piacere). Ma cosa c’è di nuovo? ZUMBA: ormai non più disciplina sconosciuta ma un vero e proprio tormentone (diverte, fa sudare, tonifica! Fa bene), i soliti corsi (Gag, Tonik, circuiti, spininng, walking, il pilates e lo yoga, ecc..ecc…) ed in piscina (a parte l’Acqua Zumba !!!!!!! nulla di nuovo all’orizzonte: acquagym, hydrobike, circuiti e nuoto). MA ALLORA, CHE FACCIO? Iniziamo a suddividere i corsi in base ai loro contenuti (aerobici, di Tonificazione, posturali, ad alto impatto o basso impatto) ed alle nostre esigenze ed obiettivi (voglio rassodare, dimagrire, stare in forma in modo generico, non frequentare corsi traumatizzanti a livello articolare). Questo piccolo dettaglio (la diversità dei contenuti) non è cosa da poco ma è ciò che con-

FACCIO ATTIVITA’ AEROBICA: A TUTTA ZUMBA. TONIFICARE E RASSODARE LOCALIZZATO? FACCIO CORSI DI TONIFICAZIONE (GAG - BODY TONIK - CIRCUIT). PISCINA: TUTTI I CORSI VANNO BENE tradistingue un corso da un altro, che dovrebbe far propendere alla scelta di uno piuttosto di un altro. Fatta questa distinzione (obiettivi), capiamo perche volgiamo andare in palestra o piscina, ovvero: solo per ottenere risultati fisici? Per divertirsi? per stare in compagnia? Per fare sport spendendo poco in ambienti sani e professionali; dopo queste domande (e risposte), ora posso scegliere.Sembra una ovvietà, purtroppo non lo è. Nello specifico: - CORSI AEROBICI e CORSI di TONIFICAZIONE. - AEROBICI: lo dice la parola, si utilizza il sistema aerobico (corso di acquagym, aerobica, step, spinning, walking, zumba), dove l’obiettivo da centrare è il consumo di calorie e quindi la perdita di peso utilizzando il sitema aerobico. Questi tipi di corso saranno consigliati a chi in via principale vuole ottenere una perdita di peso in termini di kg-bilancia in quanto sovrapeso (

con tutte le cautele di rito: richiesta certificato medico e verifica patologie ). - TONIFICAZIONE: i corsi di gag, body tonik, pump, circuiti, acquacircuit,, dove l’obiettivo principale del corso sono una serie di esercizi, con o senza attrezzi o sovracarichi, che vanno a mirare e lavorare su parti del corpo specifiche (Gag: gambe, addominali e glutei, ecc. ecc ). Ovvio che questi corsi saranno scelti da chi vuole specificatamente un risultato in determinate parti del corpo (es. tonificare i glutei o ridurre la” pancia”- addominali) o che comunque vuole ottenere, oltre ad una eventuale per-

dita di peso, una tonificazione su vari distretti muscolari. Tutti propongono questi corsi, ma chi c’è dietro alla struttura sportiva? chi è il gestore ed il responsabile tecnico del centro? che professionalità trovo? Quanto mi costa 1 corso? E le lezioni perse le posso recuperare? Queste ed altre considerazioni oggipiù che mai hanno il suo peso: Zumba la si trova ovunque, ma chi sono questi istruttori? Palestre ce ne sono molte, ma quanti direttori tecnici laureati o Isef ci sono (e qui, ahimè, devo constatare che nelle palestre della zona sono rare queste figure). Questo aspetto è importante se si pensa che in

alcune realtà le palestre sono gestite da persone che fanno tutt’altro lavoro e poi gestiscono anche una palestra ma come posso fidarmi di chi mi propone un corso di fitness se nella vita fa il salumiere o il muratore senza nulla levare a queste persone?) Allenamento per perdere peso nel modo corretto. Una delle richieste più frequenti che solitamente sono poste in palestra o in piscina è come riuscire a perdere peso mantenendo un buon tono muscolare; la risposta è: un programma di lavoro ampio e non unico, ovvero più corsi alla settimana e più attività. Un centro sportivo deve proporre un programma differenziato, perchè, è bene sottolinearlo ancora una volta che 2 sedute alla settimana di uno stesso tipo di attività fanno poco, 3 o 4 sedute di attività diverse, magari palestra e piscina, fanno Miracoli. L’allenamento in un circuito dove si alterneranno momenti di attività aerobica ad esercizi a corpo libero, abbinando così dimagrimento e rassodamento è la scelta ottimale e sicuramente che a medio-lungo termine porterà i risultati migliori e più duraturi. BUON SPORT A TUTTI!

Rubrica curata dal prof. Marco Canova, insegnante di Educazione Fisica, direttore tecnico e gestore del centro sportivo Le Piscine di Casale di Scodosia. Info: >canovasport@alice.it < >www.canovasport.it<


I nostri esperti 33 l’architEtto

Le costruzioni massicce in muratura, il risparmio energetico ed il confort abitativo (Parte Prima) Le costruzioni massicce in laterizio, in blocchi di materiale di vario genere ed in calcestruzzo, assicurano prestazioni termo acustiche ottimali con sistemi costruttivi semplici. Gli edifici che si costruiscono nelle nostre zone sono riconducibili, quasi sempre, alla categoria delle costruzioni massicce; da alcuni anni si stanno affermando anche quelle leggere in legno di cui abbiamo parlato nei numeri precedenti. Le costruzioni massicce (foto 1) offrono numerosi vantaggi: la flessibilità architettonica e costruttiva, la durata nel tempo conservando il valore economico dell’immobile e la protezione antincendio per l’impiego di materiali generalmente ignifughi. Ma quello che più interessa è il comportamento termo acustico, in particolare la capacità di accumulo del calore e di regolazione dell’umidità interna, la tenuta all’aria e la protezione acustica dal rumore esterno e dal

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

rumore di calpestio. Le costruzioni massicce hanno un ottimo comportamento sia in estate sia in inverno: la massa elevata degli elementi costruttivi (platea, murature esterne ed interne, solai) ha la capacità di accumulare il calore cosicché in estate, quello in eccesso, viene assorbito per essere poi rilasciato, con un’adeguata ventilazione, durante le ore più fresche; in questo modo la temperatura interna, almeno per le ore iniziali della giornata, può essere confortevole senza ricorrere al raffrescamento. Questo effetto si riscontra, sovente, nei vecchi edifici in mattoni pieni con murature spesse oppure nelle vecchie cantine col pavimento in terreno battuto o in mattoni. In estate, comunque, è necessario ombreggiare le finestre per evitare gli effetti dell’irraggiamento solare, che possono comportare un aumento della temperatura interna per l’effetto serra. In inverno la massa interna, ben

Foto 1: La casa massiccia in laterizio

coibentata all’esterno, accumula il calore rilasciandolo poi per irraggiamento e se la temperatura superficiale è superiore a 17 °C in tutti i punti della superficie interna dei locali, sono assicurate le condizioni di confort termico. Durante l’inverno le finestre non devono

essere ombreggiate; si sfruttano così gli apporti gratuiti dell’energia solare che contribuiscono in modo determinante, nel caso di edifici energeticamente efficienti, al riscaldamento degli ambienti ed a “caricare” le masse interne. (Segue nel prossimo numero)

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it

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34 I nostri esperti messaggio pubbliCitario

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la vignEtta

Curare il mal di schiena si può. Curare l’ernia si può. Sai cosa significa Terapia Alternativa? C’è oggi qualcuno che possa dire di non avere mai avuto mal di schiena? Tutti coloro che sono ricorsi a cure sanno cosa significhi il termine “fisioterapia” (laser, tens, massaggio, ecc.). Quanti sanno che esistono terapie alternative? Vediamo in questa prima puntata la principale delle nostre terapie alternative: l’ “osteokinetica”®. Cos’è l’osteokinetica? E’ una integrazione di tecniche manuali (pressioni, stiramenti passivi, ecc.) che mira all’eliminazione, uno ad uno, dei compensi che causano il dolore, eliminati i quali si elimina anche il dolore. Con questo approccio si possono affrontare anche dolori invalidanti la cui origine non sia riscontrabile ai raggi x o alla risonanza magnetica. Una causa di accentuazione del dolore è il blocco muscolare. Cos’è il blocco muscolare? Il “blocco” è una formazione di tessuto cicatriziale che può aderire alle fibre muscolari o ai tessuti connettivi per ipossia. L’ipossia è la mancanza di ossigeno a cui viene sottoposto il muscolo quando, in seguito a stress o a movimenti ripetitivi (come il battere sulla tastiera del computer) o ad una lesione, resta contratto e tende a gonfiarsi impedendo all’ossigeno di raggiungere i muscoli e i tessuti connettivi. L’ipossia può causare la formazione di tessuto cicatriziale che può aderire alle fibre muscolari e anche ai tessuti connettivi, o alle cellule nervose impedendo la flessibilità di un muscolo o di un’articolazione o provocando una serie di disturbi come la sindrome del tunnel carpale e dolori di schiena cronici. I blocchi muscolari si presentano come zone nodulari, riscontrabili dal professionista con la palpazione, che presentano dolore muscolare continuo, associato a contrattura, limitazione funzionale e, occasionalmente, sintomatologia di tipo nevralgico quali parestesie e formicolio e disfunzione vegetativa. Perché si formano i blocchi muscolari? Questo è quello che vedremo nella prossima puntata. POLIAMBULATORIO SARMEOLA MEDICA | VIA TICINO 26 - SARMEOLA - RUBANO (PD) Tel. 049 8978335 Fax. 049 8987877 | info@sarmeolamedica.eu

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Poveri noi! Sembra proprio che dalla gelosia non si possa scappare. Se siamo tormentati, assillati, proviamo incertezza, insicurezza o dubbi, vuol dire che siamo gelosi. Un sentimento molto particolare, che può passare dall’essere dormiente alla furia cieca, ma i gelosi hanno sempre ragione? Il Dott. Willy Pasini, psichiatra, sessuologo, psicologo e scrittore, professore alla facoltà di medicina dell’Università di Milano, sostiene che possono avere ragione, ma la ragione non è giustificata. Se lei è gelosa perché lui va alla partita di calcio con un amico, è possessività non gelosia, quindi la ragione c’è ... è la partita di calcio, però non deve provocare gelosia. Allora è vero che chi è geloso lo è perché è anche infedele? “Molte volte si!” Dice Pasini, “C’è una proiezione della persona infedele sull’altra persona, io conoscevo un individuo che guardava se la moglie faceva la comunione la domenica e si ingelosiva se lei non la faceva però in realtà lui la tradiva tutta la settimana.” La gelosia patologica disturba l’intimità di coppia, mentre una gelosia afrodisiaca la aumenta, ci sono persone che usano la gelosia per aumentare l’intimità di coppia, tipo nei casi dove una ragazza che non è invitata a ballare dal suo ragazzo va a ballare con un altro e immediatamente il fidanzato timido si risveglia. Oppure quelli che parlano degli ex per ingelosire i nuovi partner. In questi casi ci vuole attenzione, se uno dei due non è riuscito a staccarsi completamente dalla storia precedente (magari portando qualche esempio dell’altro) lasciandosi influenzare dalle esperienze fatte con lei o con lui, la figura dell’ex detiene un potere enorme e può diventare realmente una minaccia. Secondo Freud il sentimento della gelosia non è rivolto solo alla persona che si pensa di perdere, ma ad una terza persona, quella verso cui si sente rivalità. E se uno non è geloso per carattere? Diciamo che le persone non gelose non esistono, perché la gelosia nasce con l’amore nei primi anni di vita quindi quelli che lo negano hanno semplicemente messo il coperchio!


I nostri esperti 35 informazionE socialE

Dott. Laura Traversi

Quando le associazioni sono in prima linea

Carissimi lettori de “La Piazza”, siamo arrivati a Settembre e tutto ricomincia. Tempo di tornare a scuola, di riprendere le nostre attività di studio e di lavoro con regolarità, e anche tempo per promuovere nuove iniziative, particolarmente significative quando sono frutto dell’impegno del mondo associativo, così vitale e pieno di idee costruttive. Il 1 settembre è partita dal Comune di Montelibretti (RM) una impresa a cavallo, promossa dall’Associazione “L’emozione non ha voce” per 11 ragazzi con disturbi di autismo che attraverseranno lazio e umbria per dimostrare che un figlio autistico è una grande esperienza per recuperare dimensioni profonde della socialità, del rapporto tra padri e figli, del contatto tra uomini, animali e natura; sono invece in questi giorni in barca a vela tra Marina di Carrara e Pisa i ragazzi con disagio mentale del Assistente Sociale Laura Traversi

progetto “vacanza liberata”: il gruppo è autogestito da diverse associazioni liguri che si occupano di persone con malattie psichiatriche e la vacanza si svolge senza operatori e senza familiari, per la promozione dell’associazionismo come percorso di guarigione e recovery nella malattia, la pratica di corretti stili di vita e l’attivazione di nuove reti territoriali; oltreconfine invece dal 24 al 28 settembre una staffetta di 4 atlete si muoverà in bicicletta da Santiago a Lourdes per l’iniziativa “Santiago in rosa” promossa dall’Associazione Cancro Primo Aiuto: la pedalata raccoglierà fondi per sostenere il Progetto Parrucche (www.cpaparrucche.altervista.org) a favore di donne che devono iniziare un percorso chemioterapico, con l’intento di rendere il cammino verso la guarigione meno faticoso; il 29 settembre si celebra invece in tutte le piazze d’Italia la VI giornata nazionale

della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) organizzata dall’Associazione AISLA (www.aisla.it) per ricordare il primo “sit in” dei malati di SLA, che il 18 settembre 2006 si riunirono a Roma per portare all’attenzione del Ministro della Salute i propri bisogni di cura e assistenza. Per valorizzare le iniziative del nostro territorio, in occasione della XX giornata mondiale per l’Alzheimer le Associazioni Centro per i Diritti del Malato, Insieme per la qualità della vita e AMAP Padova

promuovono un doppio appuntamento per il 20 settembre prossimo a Piove di Sacco: un seminario formativo gratuito per operatori e familiari e una serata teatrale aperta dal titolo “Pagine Strappate”; entrambe le iniziative si svolgono presso la Sala Congressi della Banca di Credito Cooperativo (mail per informazioni e iscizioni: formazione@ percorsi.pd.it). Non sono ottimi modi per ... ricominciare? www.percorsi.pd.it

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36 Crucipiazza Azzurra Edizioni S.a.s. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD)

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3 LETTERE SUB - SUD 4 LETTERE SOLE - SUEZ 5 LETTERE AQABA - CALDO - GOLFO HOTEL - PESCI - SECCO SINAI - SPORT 6 LETTERE AFRICA - AGOSTO EGITTO - ESTATE 7 LETTERE SERVIZI - TURISMO 8 LETTERE MAR ROSSO - VILLAGGI 9 LETTERE RESIDENCE

Blake Lively Su Pierino • Pierino rivolto alla maestra: “Signora maestra, non credo di essermi meritato zero nel compito di matematica.” “Nemmeno io lo credo, ma purtroppo voti più bassi non ne esistono.” • Pierino torna a casa e suo padre gli chiede: “Come è andato l’esame?” “Papà non dicevi che era più importante la salute?” • Un amico fa all’altro: “Tua mamma per caso fa l’elettricista?” “No, perché?” “Perché la vedo sempre sotto un palo.” • “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.” • La maestra interroga Pierino in Storia: “Pierino, cosa divenne Carlo Alberto quando morì suo padre?” “Orfano.” • “Pierino, perché hai scritto camino con la ‘k’?” “Perché camini senza cappa non esi-

stono!” • Pierino: “Signora maestra si può punire uno per una cosa che non ha fatto?” “No di certo!” “Bene, allora non ho fatto i compiti.” • Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?” • Un bambino racconta ad compagno di scuola: “Sai, il mio cavallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!” • In tribunale: “Papà, papà, perché quei signori sono vestiti da donna?” “Sai figliolo, devono parlare molto!”

Il Puzzle

BAMBINA BELLA - BLAKE COLLEGE - DEBUTTO FAMA - FILM GIRL - GLEE GOSSIP - MODELLA PALCO - RIVISTA SCARPE - SCUOLA SERIE - SET STATI - TIMES TOWN - UNITI

Chiave (8,5) - Un film................................................................................................... Aforismi divertenti

Soluzioni:

• La vita è come un rotolo di carta igienica. Più si accorcia, più scorre via velocemente. • Come dice il teorema di Pinocchio: “L’uomo non è di legno”.

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cresPeLLe ai PiseLLini, burrata e graneLLa di noccioLe

IngredIentI 1 panCia di maialino da 600 gr., 100 gr. filetto di maialino, 50 gr. di zenzero, aromi (salvia, rosamrino, timo, prezzemolo), 1 mela verde, 4 tipi di insalatina (valeriana, lollo, riCCia, gentilina), olio di oliva e aCeto di mele q.b. esecuzIone sgrassare bene la panCia del maialino, ed aprire Come un portafoglio. salare ,pepare, inserire gli aromi tritati e lo zenzero. quindi aggiungere il filetto, arrotolare il tutto e legare bene Con uno spago. rosolare - in una Casseruola ovale d’alluminio perfettamente su tutti i lati, bagnate Con vino, aggiungere gli aromi e lasCiare CuoCere lentamente per 1 ora. lavare bene le insalate, disporre sui piatti, salare e Condire Con la vinaigrette di mele, aggiungere le mele tagliate a fiammifero e il rotolo di maialino a fettine sottili

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una preparazione all’apparenza dolCe, per la presenza di noCCiole e pisellini, ma in realtà presenta anChe note pepate e speziate. le Crespelle preparate Con il semolino hanno una Consistenza più ruvida di quelle ClassiChe, all’interno una farCia Con pisellini deliCati e filante burrata Che, proprio grazie al suo latte, mantiene la preparazione molto morbida. la nota CroCCante è stata data dalle noCCiole, disposte in superfiCie a Creare una CrostiCina dolCe al punto giusto ed insaporita Con il parmigiano.

IngredIentI per 5 persone: per le Crespelle: 3 CuCCh semolino, 3 e ½ CuCCh farina 00, latte Condensato, latte,

3 uova, 1 CuCCh margarina, Curry, sale. per la farCia: 440g pisellini di baone, 350g 50g, noCCiole, 2 CuCCh olio evo, 1 CuCCh.no olio aromatizzato alle aCCiughe e peperonCino, Curry, sale. per la besCiamella: 350ml latte, 35g margarina, 35g farina 00, 1 CuCCh formaggio parmigiano grattugiato, 2 CuCCh.ni olio aromatizzato alle aCCiughe e peperonCino, noCe mosCata, sale, pepe nero burrata,

procedImento: preparare la pastella per le Crespelle: sbattere le uova Con il sale; in una Ciotola

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setaCCiare la farina Con il semolino e, aiutandosi Con il latte, ottenere una pasta morbida.

unire le uova al

Composto di farine, un po’ di latte Condensato ed insaporire il tutto Con il Curry. lasCiare riposare in frigo per

i consigLi di PaoLo

CirCa

iL caffè dei sogni Perduti

IngredIentI :

20 minuti. sCiogliere la margarina sulla piastra e fare le Crespelle, versando il Composto a CuCChiaiate e

stendendo bene. in una padella Con l’olio evo, sCaldare i pisellini; portare a Cottura Con aCqua ed insaporire Con sale, Curry e l’olio aromatizzato alle aCCiughe e peperonCino. tritare le noCCiole ed unirne un CuCChiaio

ai pisellini. per la besCiamella: sCiogliere la margarina in un pentolino, unire la farina quindi versare il latte, faCendo attenzione Che non si formino grumi. insaporire Con sale e noCe mosCata, lasCiando sul fuoCo finChè

si prepara direttamente nel ballon, 1 CuCChiaino di zuCChero di Canna, 2/10 Caffè hag, 2/10 Caf Caffè borsCi, 3/10 zabov moCCia, 3/10, panna fresCa laCtis,

non si addensa, sempre Continuando a mesColare. frullare due CuCChiai di pisellini ed amalgamarli alla

besCiamella, assieme all’olio aromatizzato alle aCCiughe e peperonCino, mesColando bene. farCire le Crespelle

Con i pisellini e distribuire la burrata; Chiudere ad involtino e disporre sul piatto Crisp, preCedentemente bagnato Con il latte della burrata.

polvere di Caffè su tutto

Coprire le Crespelle Con la besCiamella, spolverare di pepe nero e Con la rimanente bagnare il tutto Con un po’ di latte per far si Che rimangano morbide. CuoCere in forno a miCroonde Con funzione Crisp per CirCa 7 minuti, Cospargere Con il formaggio parmigiano e CuoCere per altri 3 minuti. manuela e sIlvIa bIzzo granella di noCCiole.

paolo maranI

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38 Oroscopo arIete a r

dal 21/03 al 20/04

Fascino più

Che i mordi e fuggi, saranno premianti tattiChe meno dirette, basate anChe su un reCupero del romantiCismo · s alute un minimo di attenzione all’alimentazione e alla qualità del sonno vi tornerà utilissima. oCChio all’approCCio al fitness

t toro dal 21/04 al 20/05

sinontreranno Con faCilità persone interessanti e gradevoli. periodo stupendo anChe per gli affetti · s alute vitali, ottimisti e intraprendenti anChe in salute. un desiderio di attività fisiCa lasCerà poCo spazio alla pigrizia ascino

i

Oroscopo InutIle rIcordare con nostalgIa

Fascino passione alle stelle Che potrà godersi la Congiunzione astrale Che alleggerirà l’atmosfera Con un salutare ottimismo · s alute sarete gratifiCati per agilità, salute, forma mentale. dopo la metà del mese sCegliete disCipline Come la danza

gIusta

sagIttarIo s ag dal 23/11 al 21/12

Fascino sarete partiColarmente romantiCi e presenti, sia nelle Coppie Consolidate, sia nei Confronti di nuove ConosCenze · s alute la frenesia lasCerà il posto a un’attitudine tranquilla ed edonista, Che disCiplinerà i vostri neuroni più inquieti

il partner smetterà di tarparvi le ali Con la sua eCCessiva puntigliosità: molte le oCCasioni per nuovi inContri s alute un reCupero di resistenza e flessibilità, Con la possibilità di eventuali terapie mirate in Caso di piCColi disturbi Fascino

cancro 22/06 al 22/07

aprIcorno

dal 22/12 al 20/01

Fascino per far Colpo dovrete probabilmente moderare Certe ansie eCCessive ed alCuni atteggiamenti vagamente infantili · salute la bellezza è dalla vostra, sia Che deCidiate di esaltare la vostra pelle di luna, o Che vi dediChiate agli abbronzanti

Fascino il Consiglio è di reCuperare dialogo e di Coltivare l’attitudine all’intimità emotiva. ammorbidite il Carattere · s alute adottate un regime dietetiCo più leggero: riduCete i Cibi proteiCi e aumentate aCqua, frutta e verdura

eone dal 23/07 al 23/08

acquarIo a cquar dal 21/01 al 19/02

Fascino aumenter-

© Foto di Erika Crosara

anno in maniera esponenziale il bisogno di introspeziattitudine più riflessiva · salute fate sport aCquatiCi ideali per Completezza di movimento e per l’ottimo effetto sulla CirColazione

ascino inContrerete persone Con Cui sCatterà immediatamente una partiColare alChimia. il partner vi apprezza molto · s alute il regime dietetiCo e le Cure Che avete riservato al Corpo vi riCompenseranno miglioreranno lo stato psiCofisiCo

Fascino evitate atteggiamenti polemiCi e Co in inClini a slanCi passion. aiutano a mettere a fuoCo i desideri · s alute la forma musColare non sarà ai massimi livelli: evitate disCipline pesanti o dai toni troppo agonistiCi

scorpIone s corp dal 23/10 al 22/11

qualcosa: fate, Invece, la mossa

gemellI g dal 21/05 al 21/06

vergIne v erg 24/08 22/09

bIlancIa bIlanc bI lanc 2 3/09 al 22/10

Fascino vi aCCorgerete Che la routine può riservare anChe qualChe piaCevole sorpresa: Che lo faCCiate per neCessità o per virtù· s alute Continuate a fare eserCizio. una dieta equilibrata e gli sport aCquatiCi saranno Corroboranti per la salute

pescI dal 20/02 al 20/03

ascino un po’ soffrirete per i malintesi e un dialogo non ottimale Con il partner. poi però Ci sarà Completezza amorosa · s alute settembre vi vedrà reattivi, dinamiCi e Con il tono dell’umore Che virerà verso il bello stabile. terapie dolCi


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