Conselvano sett2013 n119a

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del Conselvano

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.119 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Cartura, il caso Pip di Cagnola ora le aziende devono pagare

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Terrassa, eventi Una lunga stagione di iniziative

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Tribano Polemica accesa sul servizio di scuolabus

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EDITORIALE

assunzione sotto inchiesta giudiziaria

Il Vajont non ci ha insegnato nulla di germana urbani

L’incarico di capo ufficio tecnico assegnato dal sindaco di Conselve Antonio Ruzzon ad un professionista con un contratto a termine, già al centro di interrogazioni consiliari e scontri con l’opposizione, ora finisce nell’indagine giudiziaria partita da Sant’Urbano. Coinvolto nell’inchiesta anche Ruzzon. pag. 6

bovolenta, “restituite i rimborsi alluvione”

A tre anni esatti dalla tragica alluvione del novembre 2010, le problematiche sembrano ben lontane dall’essere risolte e l’ultima tegola a cadere sulla testa dei bovolentani si chiama “restituzione dei contributi”. Proprio così: entro la fine di ottobre una trentina di alluvionati, dovranno restituire quanto ricevuto. pag. 11 10%

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Cala il sipario su Attiva pronta la liquidazione

L’assemblea dei soci chiamata a votare il piano da presentare al Tribunale di Padova

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el 2008 le azioni di Cosecon valevano 6 euro l’una e il capitale sociale in mano ad oltre un centinaio di Comuni del Veneto meridionale, a banche ed ad altri enti, ammontava a 30 milioni di euro. Oggi i sindaci soci si trovano con un pugno di mosche, perché la Spa, che nel frattempo ha cambiato il nome in Attiva, è crollata sotto il peso dei debiti generati prima da una gestione spregiudicata delle risorse e in seguito consolidati dalla crisi del mercato immobiliare. A forza di bilanci in

rosso, l’ultimo nel 2012 con un deficit di 14 milioni di euro, il valore del pacchetto azionario si è via via ridotto fino ad annullarsi. I Comuni soci storici (Conselve, Maserà, Bagnoli, Tribano solo per citare i primi) ci hanno rimesso alcuni milioni a testa, così come hanno perso cifre importanti anche Veneto Sviluppo e la Provincia di Padova, fra i maggiori azionisti. Schiacciata da oltre 90 milioni di debiti verso le banche, nella doppia veste di soci e creditori, alle prese con un difficile piano di ristrutturazione del

debito, la società tre mesi fa ha dovuto alzare bandiera bianca e imboccare la strada della liquidazione. Del resto l’ex Cosecon dispone di un patrimonio importante, valutato in quasi 130 milioni fra terreni e fabbricati. Proprio in questi giorni tre liquidatori, tre commercialisti padovani, sono chiamati a presentare all’assemblea dei soci il piano da portare in Tribunale per la progressiva vendita del patrimonio. Un passo che mette la parola fine ad una storia partita da lontano, alla fine degli anni Sessanta. pag. 6

idimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. A volte bastano poche parole, una presa di posizione netta e, forse, tutto può cambiare, svoltare. Anche il destino di una sola persona o di intere comunità. Così sarebbe stato per Longarone 50 anni fa se l’interesse di pochi sulla diga e i profitti che avrebbe prodotto, non avesse prevalso criminosamente sull’interesse di molta povera gente. Guardando al Veneto di oggi e ripensando al disastro del Vajont vien da dire che non abbiamo imparato niente. Con l’autunno arriveranno le piogge. Una volta erano una benedizione, oggi le scongiuriamo come un nuovo flagello. Le esondazioni frequenti, gli allagamenti improvvisi che paralizzano le nostre città ci hanno insegnato a temerle ma soprattutto hanno reso evidente che la rete idrica e la terra, che ancora respira libera dal cemento, non bastano più ad assorbire l’acqua che cade dal cielo. Eppure chi ha il potere di farlo continua a progettare strade, nuovi quartieri, grandi ospedali. Nemmeno la crisi segna una battuta d’arresto in questa corsa al cemento. Non ci sono più soldi per nulla eppure sulle grandi opere non si torna indietro. continua a pag.

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L’Intervento

Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire di Marco Pavin*

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rossimità attiva”, questa la proposta del presidente dell’Upa Roberto boschetto, tra chi amministra e chi produce. Un nuovo patto, intendo, che sia fondato non sulla logica dello scambio (di consenso, di interessi), ma sulla trasparente “coalizione”... *Presidente Confindustria Padova

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Il Vajont non ci ha insegnato nulla

Cintura urbana Padova

dopo 25 anni apre la bretella di abano

Aaperta al traffico dopo una lunga e snervante attesala bretella tra la strada regionale 47 “di Altichiero”, la tangenziale ovest di Padova, e la strada provinciale 2 “Romana aponense”, vale a dire la “direttissima per Abano”. “Dopo circa 25 anni, finalmente sarà in funzione un’opera strategica per la città” ha dichiarato soddisfatto il vicesindaco reggente Ivo Rossi. “L’opera ha subito un iter lunghissimo sia sotto il profilo progettuale sia per i finanziamenti. Finalmente il quartiere della Mandria sarà liberato dalla soffocante morsa del traffico, specie quello pesante, che oltre ad inquinare ha sempre rappresentato un elemento di pericolo”.

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E ancora una volta ci si deve chiedere a vantaggio di chi vadano queste scelte. L’inchiesta che vede coinvolti gli ingegneri veneti Baita e Mazzacurati la dice lunga in merito, ma è solo la punta di un iceberg. Basta seguire la cronaca per cogliere come attorno ai grandi progetti veneti vi siano molte falle di trasparenza e di legalità e conflitti di interessi in atto, senza contare il rischio ormai documentato di infiltrazioni mafiose. Contro la speculazione che cancella il territorio agricolo e intere comunità si alza sempre più spesso la voce di comitati territoriali in difesa dell’ambiente. Persone informate che chiedono di prendere parte con meccanismi democratici alle decisioni per lo sviluppo del territorio. Che chiedono un’inversione di tendenza perchè, soprattutto oggi, il tema delle grandi opere rischia di essere per la nostra Regione un nodo cruciale. Il Veneto ha un triste primato dal punto di vista ambientale: è la regione più cementificata d’Italia. Il consumo di suolo agrario è passato dai 72 milioni di mq all’anno negli anni Ottanta ai 182 milioni mq all’anno dal 2000 in poi. Un consumo di suolo pari a 38 ettari al giorno tra il 2000 e 2010. Inoltre, a fronte di un incremento della popolazione di 429.274 abitanti, sono state costruite 367.354 nuove abitazioni per una popolazione di un milione di abitanti. Occorre chiedersi davvero se continuare a costruire e a cementificare sia davvero la via giusta per la garantire ripresa economica e benessere ai veneti. Credo che a 50 anni dalla tragedia del Vajont la risposta debba essere un’altra e che si componga proprio di quelle poche parole che Don Albino Bizzotto ha consegnato al Consiglio regionale veneto invitando la politica al programmare nuove forme di sviluppo sostenibile. Il prete padovano è stato protagonista ad agosto di un lungo digiuno in nome dell’ambiente e quando è stato invitato ad intervenire a palazzo Ferro-Fini ha messo uno in fila all’altro i numeri che lo preoccupano, quelli sul consumo di suolo, sulla necessità di salvaguardare l’agricoltura, il fabbisogno alimentare e la terra in generale. Ridimensionare, conservare, restaurare, coltivare, redistribuire. di Germana Urbani

Lutto

Condoglianze al nostro direttore Mauro Gambin che ha perso la mamma, mancata prematuramente lo scorso settembre. L’editore, tutta la redazione, l’amministrazione, la grafica e l’area vendita di Give Emotions sono vicini a Mauro in questo momento di lutto e di grande dolore.

Telefono amico di Padova cerca nuovi volontari e apre le iscrizioni per l’anno 2014 alle selezioni per il corso di formazione “Nuovi volontari”. Il corso dura quattro mesi a partire da ottobre con frequenza settimanale. Il corso è gratuito e ha l’obiettivo di sensibilizzare i partecipanti rispetto ai temi dell’ascolto e della comunicazione e aiutarli a potenziare capacità e metodologie utili per la gestione di relazioni d’aiuto al Telefono Amico. Per maggiorhi informazioni chiamare 348-4936804 o inviare una mail a tacorsonuovi@libero.it.

citta’ metropolitana un passo avanti

donne eccellenti premiate alle terme

le nostre condoglianze a mauro

telefono amico cerca volontari

Incontro sindaci e ministro

Iniziativa delle Albergatrici

Donne eccellenti, anche quest’anno le albergatrici di Abano e Montegrotto Terme hanno assegnato il premio. Fra loro Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’arte per la maestra di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Daniela Zuccoli Bongiorno, impossibilitata a raggiungere la manifestazione, è stata però egregiamente sostituita dal figlio Nicolò. A Ornella Vanoni ha il Premio Donne Eccellenti come Donna delle Terme. Per la ricerca premiata la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, per il giornalismo Alessandra Viero.

Selezioni per il nuovo corso

Conselvano tribano, scuola Lezione di storia in classe con Aldobrandino pag.

due carrare

Provincia grandi opere

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Studio di fattibilità per la fusione con altri Comuni del territorio pag. 12

bagnoli, cultura

Parole nel bicchiere cronaca di un successo pag. 14

Regione In primo piano

Seconda linea del tram di Padova, via libera da Roma pag. 18

ambiente

Biciclette elettriche, un nuvo gruppo di acquisto per la loro diffusione pag. 19

il personaggio

Rock declinato in dialetto veneto per gli “Abusivi” pag.

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A Monselice in ottobre

Gioco d’azzardo: una patologia e un mercato per le mafie pagg. 28-29

società

Donne eccellenti, anche in tempo di crisi

territorio

pag.

“È stato un incontro molto positivo. Credo che si sia fatto un passo avanti nel definire il percorso della Città metropolitana così come padova l’ha delineato insieme a Venezia e Treviso” ha detto il vicesindaco reggente Ivo Rossi al termine dell’incontro con il Ministro per gli Affari regionali e le autonomie locali Graziano Delrio, presente anche il sindaco di Treviso Giovanni Manildo.

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La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione pag. 32

corsi di dizione e uso della voce

Il Centro Studi per l’Etnodramma di Monselice organizza corsi di dizione e uso della voce finalizzati alla presa di coscienza della voce, all’espressione in pubblico, all’eliminazione delle cadenze dialettali. Il corso parte da zero affrontando l’uso della voce in tutti i suoi aspetti: respirazione, articolazione, dizione. Il programma comprenderà una parte teorica nella quale si porrà l’attenzione sugli accenti, i simboli fonetici e le regole generali e particolari. Le lezioni si terranno a Monselice (vicino alla stazione ferroviaria). Per informazioni: 328 6672328, info@etnodramma.it.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Padova, via Svezia 9 Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054 numero verde 800 465040 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 27 settembre 2013 Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

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4 Argomento del mese IMPOSTE Nel 2013 la pressione fiscale raggiungerà il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, per la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto abbiamo pagato nel 1980

Tasse da record soffoc

di Alessandro Abbadir

E’ scattato l’aumento dell’Iva dal 21 al 22%, colpirà soprattutto le fasce meno abbienti della nostra regione

La Tares si è rivelata un salasso ben più ampio delle imposte Tia – Tarsu precedenti

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asse si ma quali? La repentina crisi di governo, e la sua soluzione con la messa in un angolo dell’ex premier Silvio Berlusconi, non hanno sciolto il dubbio agli italiani e ai veneti. Cosa si pagherà? Per cominciar,e dato sconcertante: nel 2013 la pressione fiscale ha raggiunto il 44,2% del Pil. Un record mai toccato in passato, ben 12,8 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini assoluti, denuncia la Cgia di Mestre, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.629 euro: ben il 120% in più di quanto pagato nel 1980 (5.272 euro pro capite). Questo è riconducibile al fatto che le stime della Cgia hanno tenuto conto delle disposizioni fiscali introdotte successivamente (DL 63/2013 “proroga agevolazioni fiscali Irpef ristrutturazione edilizia e risparmio energetico”, DL 69/2013 “del fare”, DL 76/2013 “differimento aumento Iva” e DL 102/2013 “abrogazione prima rata Imu”). Nel momento in cui scriviamo l’aumento dell’Iva è scattato dal 21 al 22% . Una misura che deprimerà i consumi. Vediamo gli effetti nel dettaglio per il Veneto. “L’aumento dell’aliquota Iva dal 21 al 22% - spiegano in una nota Unioncamere Venete - comporterà nella nostra regione una contrazione dei consumi di 61 milioni di euro nell’ultimo trimestre 2013 e di 251 milioni nel 2014, mentre gli investimenti si ridurranno di ulteriori 40 milioni di euro quest’anno e di 158 nel 2014”. Nel complesso il Veneto perderebbe una quota

l’appello degli industriali padovani al ministro zanonato

“Si ripristini la deducibilità dell’Imu sui fabbricati produttivi e sugli alberghi”

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a deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef dell’Imu che grava su fabbricati produttivi e alberghi, sparita nell’ultima versione del decreto legge 102 del 31 agosto, avrebbe consentito alle imprese venete un risparmio d’imposta di 90 milioni di euro, alleggerendo un gettito Imu 2013 stimato in 652 milioni, il 35,1% più del 2012, ma addirittura +112% rispetto all’Ici 2011. La marcia indietro del Governo è suonata come una beffa, dopo che le bozze del decreto davano per certo l’inserimento dello sconto fiscale sui beni strumentali alle attività produttive. Fino al ripensamento finale: né abolita l’Imu per le imprese né resa deducibile, seppure parzialmente (e non dall’Irap). La stima è di Confindustria Padova che, partendo dai dati dell’Agenzia del Territorio, ha stimato il gettito Imu 2013 dal sistema produttivo regionale e quindi calcolato quale sarebbe stato il risparmio d’imposta per effetto della deducibilità al 50% dall’imponibile Ires e Irpef. “Gli imprenditori sono stanchi di promesse fatte e non mantenute - ha dichiarato il presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin (in foto)-. Come è pensabile ritrovare un sentiero di crescita se alla prova dei fatti il sistema produttivo, vero motore del Paese, è trattato alla stregua di Cenerentola di ogni decisione di politica economica e fiscale? Così si deprimono le aspettative e la ripresa resta una chimera”. Da qui l’appello al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato perché “si trovino gli spazi per ripristinare nella legge di stabilità la deducibilità dell’Imu”.

di Pil intorno ai 105 milioni nel 2013, e in 420 milioni a partire dal 2014. Per l’impatto sul reddito disponibile delle famiglie, l’aumento farebbe crescere l’incidenza dall’attuale 15,6% al 16,1% con uno scostamento del +0,47%. Gli effetti sarebbero più pesanti per le famiglie con reddito basso. Lo scostamento sarebbe dello 0,82% per i nuclei familiari nel primo decile (cioè la decima parte meno abbiente della popolazione) mentre si ridurrebbe al +0,16% per le famiglie più ricche. Con l’aumento dell’Iva, a pagare il conto più salato a livello nazionale, saranno le famiglie della provincia autonoma di Bolzano: l’aggravio medio annuo sarà pari a 135 euro. Seguono quelle venete, con 113 euro, quelle emiliano – romagnole, con 111 euro e quelle lombarde, con 108 euro. Le realtà meno colpite, invece, saranno quelle del sud. Per questo sono tanti gli appelli al governo per bloccare questo provvedimento. Giuseppe Bortolussi dice: “Il governo abbassi l’Iva, ma senza aumentare le tasse. I problemi sono molti: gli esodati, il rifinanziamento della Cig in deroga, la seconda rata dell’Imu, il rientro del rapporto deficit/Pil sotto il 3%. Sarebbe opportuno ripartire dall’Iva che, purtroppo, è aumentata di un punto”. Bortolussi fa una precisazione: “La riduzione dell’aliquota dal 22 al 21% non dovrà avvenire attraverso l’introduzione di nuove tasse. Si prevedeva che il mancato aumento dell’Iva fosse coperto da un ritocco all’insù delle accise sui carburanti e da un aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese. Bisogna trovare nuove

coperture agendo sulla spesa pubblica improduttiva: stop ad ulteriore incremento del carico fiscale”. Ma non è solo l’Iva a preoccupare. Un salasso arriverà anche dalla Tares, la tassa sui rifiuti in vigore da quest’anno. Quest’anno l’importo medio dovrebbe attestarsi sui 450 euro a famiglia. La Tares costerà agli italiani 2 miliardi in più di quanto pagavano con la Tarsu/Tia. Tra il 2000 ed il 2013 l’aumento delle bollette relative al servizio di asporto rifiuti è stato del 67 per cento: se tredici anni fa ogni famiglia pagava mediamente 270 euro, con la Tares l’esborso medio per ciascun nucleo si attesta sui 451 euro. “Come è possibile che nel 2013 le famiglie paghino un importo così pesante – su chiede il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi - quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5 per cento e l’incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata di oltre il 30 per cento?”. Il cuore della ex Finanziaria sarà, la riduzione delle tasse sul lavoro e del cuneo fiscale con l’obiettivo di rendere più pesante la busta paga dei lavoratori. Saranno previsti sgravi fiscali per le start-up innovative. La seconda rata dell’Imu si pagherà? Mistero. Ad ora sembra che il governo avrebbe intenzione di ripristinare l’Imu per quel 10% di famiglie che possiedono immobili di lusso, per coprire le nuove esigenze finanziarie si punta alle dismissioni e soprattutto al taglio della spesa pubblica.


Argomento del mese 5 I sindaci padovani alle prese con il bilancio

cano l’economia veneta Tagli agli sprechi

L’Anci contesta le dismissioni delle società di Alessandro Abbadir

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spalla pag 5 per padova

prechi pubblici e tasse da pagare. Fra i provvedimenti che accompagnano le azioni di taglio nelle pubbliche amministrazioni c’è quella che prevede che i comuni dovranno dismettere le proprie società, a meno che queste non abbiano chiuso in utile gli ultimi tre esercizi. Il termine fissato al 30 settembre è stato prorogato ma non mancano le polemiche. Si tratta di un provvedimento che nelle intenzioni intendeva restringere le aree di spreco e risanare i conti pubblici, limitando anche il malcostume delle assunzioni imposte da logiche clientelari. Così entro la fine del 2010 i Comuni fino ai 30 mila abitanti avrebbero dovuto liberarsi di tutte le partecipazioni (per i Comuni fra i 30 e i 50 mila entro il settembre 2014), termine poi portato appunto al 30 settembre 2013. Insomma sono passati quasi tre anni e si parla di una nuova proroga. I Comuni a rispettare i termini non ci pensano proprio. Anci Veneto è chiarissima, e contesta alla radice le motivazioni del provvedimento. Il presidente dell’Anci Veneto va giù pesante “È una norma insulsa – dice Giorgio Dal Negro (nella foto), presidente di Anci Veneto e sindaco di Negrar, in provincia di Verona – che fa di un’erba un fascio senza distinguere le singole situazioni”. Sulla stessa linea Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vicenza), e presidente commissione finanza locale per l’Anci Veneto. Per Marchioro si può anche pensare che le ”motivazioni alla base del provvedimento siano sensate però la mia obiezione è di carattere economico: se ho una società che rispetta i parametri di mercato e magari mi garantisce un utile, perché mai dovrei dismetterla? Stabiliamo dei parametri finanziari e poi facciamoli rispettare a tutte le società controllate o partecipate dagli enti locali”.

A sinistra Mirco Gastaldon e Gabriele Volponi

Tra vincoli e incertezze

“Stiamo facendo i salti mortali per non aumentare i tributi” A

utunno drammatico per i sindaci padovani alle prese con la predisposizione dei bilanci, che quest’anno saranno approvati con 4-6 mesi di ritardo, con l’incognita della copertura dell’Imu. La crisi di governo di inizio ottobre poi, ha reso tutto ancora più difficile e gli amministratori locali sono allo sbando, si sentono lasciati soli in balia tra la necessità di far quadrare i conti e di pagare lo stipendio ai dipendenti ma anche quella di garantire i servizi essenziali ai clienti. In questi mesi i sindaci si sono inventati di tutto per non aggravare la situazione finanziaria e allo stesso tempo evitare il “default” del proprio comune: in tanti stanno provando la strada, non priva di incertezze, delle unioni (Conselvano, Bassa Padovana, Piovese, Camposampierese, Medio Brenta) se non quando delle fusioni vere e proprie (Este e Ospedaletto, Albignasego – Casalserugo – Maserà, Padova – Cadoneghe – Vigodarzere). Ma l’incertezza di questi giorni è tutta concentrata sul bilancio comunale da chiudere e la copertura Imu che lo stato dovrebbe garantire. “Il rinvio dell’approvazione dei bilanci al 30 novembre non va nella direzione dell’aiuto e della responsabilizzazione dei Comuni. Comprendiamo la situazione politicamente difficile e le ristrettezze finanziarie all’interno delle quali il Governo è costretto a lavorare, ma credo che queste considerazioni non possano essere trascurate e anzi meritino una risposta più che urgente”. Mirco Gastaldon, sindaco di Cadoneghe, Partito Democratico, si fa portavoce della preoccupazione di tanti colleghi sindaci e chiede, anzitutto, l’allentamento del patto di stabilità. “È il vincolo più frustrante, - aggiunge Gastaldon - quello che ci rende impotenti di fronte alla sacrosanta esigenza delle imprese di riscuotere i loro crediti e alla necessità di alimentare il rilancio della crescita attraverso nuovi investimenti. Ma come spezzare le catene che condannano all’immobilità gli enti locali? Bisogna escludere dal Patto alcune tipologie di spesa, a cominciare da quelle in conto capitale che presentano cofinanziamenti pubblici: è insensato che Province e Regioni non possano pagare i Comuni per non sforare il Patto di Stabilità. Devono uscire al Patto anche le spese in conto capitale per le manutenzioni dell’esistente: permettere che il patrimonio pubblico degradi e si usuri ha, alla lunga, la conseguenza di maggiori spese per il pubblico”. Ancor più drammatico il racconto di Gabriele Volponi, vicesindaco di Maserà, area Pdl: “Stiamo facendo salti mortali per non aumentare le tasse comunali! È’ vergognoso come lo stato centrale tagli tutti i trasferimenti e non dia garanzie temporali sulla copertura dell’Imu. I comuni sono parte dello stato, le tasse locali non sono diverse da quelle nazionali: sempre i cittadini pagano, o meglio sempre Pantalon. Abbiamo tagliato tutto ora non ci resta che aumentare le tassi locali. Per il 2013 tentiamo di resistere ma per il 2014 aumenteremo; le nostre maggiori entrate in parte copriranno il furto romano in parte saranno investiti per aumentare questi servizi che negli anni sono stati ridotti o non sono mai aumentati. L’assurdità più grande: approvare entro settembre gli equilibri di bilancio come obbligo di legge con uno Stato che ha prorogato il bilancio di previsione, ripeto di previsione, al 30 novembre. Noi abbiamo sempre rispettato patti e razionalizzazione di spesa e siamo stati bastonati più di quei comuni che di virtuoso non hanno nulla”. Nicola Stievano


6 Conselve Economia Il valore delle azioni ormai è azzerato, resta il ricco patrimonio

In breve

Attiva, liquidazione al via L’assemblea dei soci decide sul piano da presentare al Tribunale per procedere con la vendita di Nicola Stievano

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el 2008 le azioni di Cosecon valevano 6 euro l’una e il capitale sociale in mano ad oltre un centinaio di Comuni del Veneto meridionale, a banche ed ad altri enti, ammontava a 30 milioni di euro. Oggi i sindaci soci si trovano con un pugno di mosche, perché la Spa, che nel frattempo ha cambiato il nome in Attiva, è crollata sotto il peso dei debiti generati prima da una gestione spregiudicata delle risorse e in seguito consolidati dalla crisi del mercato immobiliare. A forza di bilanci in rosso, l’ultimo nel 2012 con un deficit di 14 milioni di euro, il valore del pacchetto azionario si è via via ridotto fino ad annullarsi. I Comuni soci storici (Conselve, Maserà, Bagnoli, Tribano solo per citare i primi) ci hanno rimesso alcuni milioni a testa, così come hanno perso cifre importanti anche Veneto Sviluppo e la Provincia di Padova, fra i maggiori azionisti. Schiacciata da oltre 90 milioni di debiti verso le banche, nella doppia veste di soci e creditori, alle prese con un difficile piano di ristrutturazione del

Eccellenze nello studio, il premio Ultimi giorni per partecipare a “Eccellenze nello studio 2013” il bando per l’assegnazione di borse di studio riservate ai figli dei soci della Bcc di Cartura. Previsto un sostegno economico per gli studenti che hanno riportato voti brillanti al termine della scuola media, superiore o dell’università. Il regolamento sul sito www.bcccartura.it nell’area dedicata ai soci. Intanto il Credito Cooperativo sta distribuendo in questi giorni, nei plessi scolastici delle elementari e medie dell’area di competenza operativa della banca, nuovi calendari 2013/2014 realizzati con i disegni degli alunni delle scuole primarie.

I 105 anni da record di Maria Badan

La vecchia sede di Cosecon in zona industriale a Conselve debito, la società tre mesi fa ha dovuto alzare bandiera bianca e imboccare la strada della liquidazione. Del resto l’ex Cosecon dispone di un patrimonio importante, valutato in quasi 130 milioni fra terreni e fabbricati. Proprio in questi giorni tre liquidatori, tre commercialisti padovani, sono chiamati a presentare all’assemblea dei soci il piano da portare in Tribunale per la progressiva vendita del patrimonio. Un passo che mette la parola fine ad una storia partita da lontano, alla fine degli anni Sessanta, con la nascita del Consorzio per lo sviluppo economico del Conselvano. Allora c’era una zona industria-

le da costruire, quella fra Conselve e Bagnoli, lungo la nuova Monselice - mare, ma anche la rete del metano da mettere in piedi e un’economia industriale tutta da inventare. E fu così per una trentina d’anni poi, a metà degli anni Novanta, la trasformazione in società per azioni e l’allargamento degli interessi societari in buona parte del Veneto meridionale, con qualche intervento anche nel Bellunese. Finché una decina d’anni fa non iniziarono i guai e gli scandali, mentre i debiti non facevano che crescere. Non bastarono aumenti di capitale e piani di salvataggio, il destino della Spa era segnato.

Ennesimo compleanno da record per nonna Maria Badan che il 27 settembre scorso ha festeggiato l’invidiabilissimo traguardo dei 105 anni. A festeggiarla, oltre che la famiglia, il parroco don Luciano e l’assessore al sociale, Pietro Tangianu. Per lei, che ha accolto il nuovo record con il sorriso sulle labbra e la consueta simpatia, un bel mazzo di fiori e tanti auguri con i suoi cari.

Salta mozione di solidarietà a Kyenge Salta la mozione di solidarietà nei confronti del Ministro Kyenge, scoppia la polemica in consiglio comunale. Il gruppo di opposizione di centrosinistra “Insieme per il bene comune” aveva presentato un testo solidarietà al ministro dopo la comparsa di una scritta offensiva sul cippo dedicato a Giulio Puozzo un giovane antifascista conselvano. L’offesa è stata subito cancellata e il gesto condannato da tutti.. In consiglio, però, l’amministrazione ha messo mano alla proposta di mozione, sollevando le proteste della capogruppo di opposizione Nucibella. Alla fine nessuna mozione è stata approvata.

assunzione sotto inchiesta

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’incarico di capo ufficio tecnico assegnato dal sindaco di Conselve Antonio Ruzzon ad un professionista con un contratto a termine, già al centro di interrogazioni consiliari e scontri con l’opposizione, ora finisce nell’indagine giudiziaria partita da Sant’Urbano. Coinvolto nell’inchiesta anche Ruzzon. “Sono tranquillo - dichiara il sindaco - non capisco cosa mi si possa contestare in una procedura trasparente che ha portato ad un incarico fiduciario e a termine, legato al mio mandato. Sono pronto a fornire tutte le indicazioni utili e sono convinto di aver agito correttamente”. Umberto Perilli, capogruppo di maggioranza, aggiunge, a sostegno del sindaco: “Il gruppo consiliare di maggioranza esprime completa fiducia nell’operato del Sindaco e degli Uffici comunali che hanno seguito l’iter amministrativo relativo alle vicende su cui è in corso l’indagine della Procura di Padova. Riteniamo si tratti della coda velenosa di vicende che non riguardano il Comune di Conselve ma che hanno finito per sfiorarlo solo grazie all’operato di chi crede che fare politica consista nel sommergere gli Uffici

Avviso di garanzia per il sindaco che afferma di aver seguito la procedura giudiziari di denunce anziché cercare il consenso su proposte alternative a quelle di chi legittimamente amministra”. Proprio questa assunzione era stata oggetto di un esposto del Movimento 5 Stelle. “Sono stato accusato dal sindaco - afferma il portavoce Luca Martinello -di “vedere cose losche in una scelta trasparente”, “di avere delle facoltà paranormali e di essere un veggente” per aver conosciuto il nome del nuovo CapoUfficio-Tecnico prima della conclusione della gara a cui avevano partecipato otto professionisti. E’ stato anche aggiunto “che il M5S fa del sospetto e della ricerca spasmodica della illegalità la loro unica ragione di azione politica”. Ora veniamo a conoscenza delle indagini quindi ci pare di capire che avevamo visto nella direzione giusta. Ho la massima fiducia nella magistratura e resto in attesa degli ulteriori sviluppi sulla vicenda”.



8 Cartura L’Intervento

Il caso

Nel patto sindaci-imprese il futuro da costruire

Contenzioso Pip Cagnola Dopo più di trent’anni arriva al capolinea la causa

Le aziende devono pagare

di Marco Pavin*

segue da pag.

di Francesco Sturaro

L

a Corte d’Appello di Venezia ha posto fine al contenzioso che vedeva contrapposti il proprietario dei terreni espropriati per realizzare il piano insediamenti produttivi di Cagnola e il Comune di Cartura, soggetto esecutore dello stesso Pip per conto delle aziende poi insediatisi. Il tribunale ha deliberato un indennizzo a favore dell’espropriato di 545 mila euro, cifra che, in base agli atti sottoscritti e registrati a livello notarile negli anni ’80, deve essere coperta dalle aziende beneficiarie del piano degli insediamenti produttivi. La complessa vicenda trae origine nel 1981; all’epoca per acquisire l’area del Pip l’amministrazione comunale aveva espropriato alcuni terreni, per conto degli assegnatari del piano degli insediamenti produttivi. Gli stessi avevano pagato un’indennità provvisoria di esproprio, sottoscrivendo l’obbligo di saldare poi l’indennità definitiva. “Il contenzioso legale ha avuto inizio quando uno dei proprietario non accettò il valore di esproprio riconosciuto e citò in giudizio il Comune – spiega il sindaco Massimo Zanardo - La causa è proseguita fino all’odierna sentenza della Corte d’Appello. In questi 30 anni l’ente locale ha agito nell’interesse e per la tutela degli assegnatari. Il Comune, tranne nella fase iniziale, è sempre stato chiamato in causa e di conseguenza ha dovuto difendersi giudizialmente”. In questi sei lustri il Comune, causa atto notarile sottoscritto con gli assegnatari dei lotti, ha dovuto sostenere le spese legali, ammontanti complessivamente a circa 115.000 euro. “Con la sentenza – prosegue Zanardo - si è stabilito che è dovuta una differenza di indennità e non un risarcimento, comprensiva degli interessi, per la somma complessiva di circa 545.000 euro. Tale somma in base alle norme e agli atti pubblici sottoscritti è a carico degli assegnatari. Il Comune si è attivato con gli stessi per il recupero di tali somme in quanto proprio in

OPERE

Una ventina di soggetti dovranno versare 545 mila euro alla precedente proprietà dell’area urbanizzata Uno scorcio dell’area Pip di Cagnola realizzata agli inizi degli anni Ottanta, ora c’è la sentenza del tribunale che impone il pagamento

queste settimane deve adempiere a sua volta al pagamento, pagamento che per l’ente locale, se non recupera le somme dagli assegnatari, sarà di difficile esecuzione”. La questione non è di semplice risoluzione, conferma il sindaco: “Come amministrazione ci siamo trovati a gestire questo difficile e lungo contenzioso e abbiamo cercato con la massima trasparenza di operare nell’interesse degli assegnatari e del Comune. Siamo riusciti a ridurre le pretese di quasi 100.000 euro rispetto alle richieste iniziali di quest’ultima sentenza e abbiamo evitato di vederci condannati a pagare le ingenti spese legali della controparte. Stiamo

cercando di concordare la modalità di pagamento con l’espropriato e con gli assegnatari, auspicando di trovare degli accordi bonari, evitando un’azione di recupero forzoso del credito, che in caso di mancato pagamento l’amministrazione è obbligata a porre in essere a tutela del comune e dei cittadini di Cartura. Vista l’importanza della zona artigianale e delle attività insediate, si è dato avvio ad un procedimento teso alla verifica dei soggetti interessati alla cessione in proprietà delle aree già concesse in diritto di superficie, cercando una soluzione che possa andare incontro alle esigenze delle parti in causa”.

1

...competenze, risorse - progettuali ed economiche - per perseguire insieme, nell’autonomia dei ruoli, soluzioni ai bisogni concreti di cittadini e imprenditori. Qualche esempio, per essere più chiaro. Come mitigare l’impatto (prevedibile) delle nuove tasse locali (la non ancora nata, ma già famigerata Service tax) sulle tasche di famiglie e imprese? Sediamoci a un tavolo, tecnici dei comuni e delle associazioni imprenditoriali, e verifichiamo se ci sono spazi per soluzioni equilibrate. Come pianificare condizioni di crescita sostenibile, attenta alle esigenze di chi produce e rispettosa dell’ambiente? Rendiamo ancora più stringente il coordinamento sulle politiche urbanistiche e territoriali. Come lenire la piaga della disoccupazione, di cui spesso i sindaci sono testimoni partecipi ma impotenti? Incrociamo le nostre conoscenze sul bisogno di lavoro e sulla domanda che c’è nel territorio. Con un approccio non assistenziale, ma certamente «sociale». Come tentare la via dei bandi europei, penso alle Smart cities (ma anche innovazione, mobilità sostenibile, turismo), per intercettare fonti di finanziamento alternative a quelle (prosciugate) di Roma? Mettiamo insieme le rispettive competenze progettuali e tecniche per giocarci le nostre chance a Bruxelles. Sono esempi parziali, ma che spero diano il senso di come interpreto quella “prossimità attiva” tra chi amministra e chi produce, in una logica “coalizionale”, non più rivendicativa. Non sarà la panacea, ma una via più diretta ed efficace al cuore dei problemi (e delle soluzioni). I comuni sono l’istituzione più prossima alla gente, più vicina ai bisogni di famiglie e imprese. Forse è proprio da qui che può ripartire un’”operazione fiducia” che restituisca credibilità alla politica, rigeneri il senso di comunità, raccordi le energie migliori per costruire valore condiviso. Ben venga, allora, l’intuizione di ripartire da quella “prossimità attiva”, da un raccordo più intenso e operativo tra chi ha la responsabilità di amministrare e chi quella di rappresentare il tessuto produttivo ed economico. Da tradurre nell’elaborazione di una “veduta lunga” sulle traiettorie di sviluppo, in proposte e azioni condivise. È un approccio che trova terreno fertile in una comunità locale che ha già sperimentato, con alterni successi, i coordinamenti fra le categorie economiche, i quattro tavoli delle Ipa (le intese programmatiche d’area), le unioni dei comuni. Da rilanciare oggi con più convinta determinazione, nella consapevolezza delle connessioni che oggi legano in unico destino tutti gli attori sociali ed economici. Senza aspettare il tornante della primavera 2014, quando più di sessanta comuni padovani andranno al voto, compreso il capoluogo. Ma avviando da subito il dialogo e il confronto con i sindaci e gli amministratori, affinché la prossima tornata elettorale non sia un ring inconcludente di slogan e bandierine ideologiche. *Presidente della commissione sanità del Consiglio Veneto

Vincoli di spesa del patto di stabilità e altre condizioni poco favorevoli impongono lo stop

accantonato il progetto della nuova scuola primaria

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l progetto della nuova scuola primaria rischia di essere momentaneamente accantonato. Una decisione che gli amministratori imputano a diverse cause: l’impossibilità di accendere mutui per finanziare opere pubbliche, i vincoli di spesa imposti dal Patto di stabilità interno esteso, a partire da quest’anno anche alle municipalità con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, e infine, le minori entrate comunali. La nuova scuola sarebbe

dovuta essere finanziata dalla Regione Veneto con circa 1.200.000 euro e con gli introiti derivanti dalla vendita di parte del patrimonio immobiliare comunale dismesso. “Molto probabilmente si dovrà rivedere il programma di realizzazione della nuova scuola – commenta il sindaco Massimo Zanardo sin dal 2009 ci siamo impegnati nella predisposizione della più idonea procedura di gara per poter da un lato realizzare la nuova scuola e dall’altro

provvedere all’obbligatoria alienazione, già di per sé problematica, della vecchia scuola media, ai fini dell’ottenimento del cospicuo contributo regionale. Benché continuamente impegnati nella ricerca di imprenditori interessati e valutato diverse tipologie di gara (project financing, contratto di disponibilità), siamo arrivati alla conclusione che tale intervento non appare oggi particolarmente appetibile al mercato immobiliare”. F.S. Lavori di manutenzione alla scuola media

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Terrassa 9 Le iniziative Dalla festa in Santuario alle tradizioni enogastronomiche

Grandi eventi in paese Una lunga stagione all’insegna del tutto esaurito Lazzarin: “merito dei gruppi di volontariato” di Cristina Lazzarin

La folla alla Festa dei Sapori e delle Tradizioni del mese scorso

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on il “tour de force” del mese di settembre si è conclusa nel comune di Terrassa Padovana la serie di appuntamenti gestiti ed organizzati dai vari gruppi di volontariato operanti nel territorio. A chiudere ufficialmente la stagione è stata la seconda edizione di “Terrassa Western Show” originale manifestazione country organizzata dalla parrocchia con la collaborazione di un gruppo di amatori del paese che nel fine settimana dal 20 al 22 settembre ha visto un susseguirsi continuo di gare di cavallo a monta americana, balli

Novità

di gruppo country, dimostrazioni con mandrie di bovini, escursioni in carrozze d’epoca ed espositori di abbigliamento e selleria western. Complice la splendida location dell’evento, nel grande parco del Santuario di via Madonna, ed un week-end a dir poco estivo, l’afflusso di pubblico è stato notevole e massiccia è stata soprattutto la presenza di appassionati del genere provenienti da tutta la regione. Il fine settimana precedente, culminato con altrettanto successo e gradimento popolare, era stata la volta della IX° edizione di “Sapori e Tradizioni”

manifestazione promossa dall’amministrazione comunale, patrocinata dalla provincia di Padova ed organizzata dalla Proloco di Terrassa Padovana con la collaborazione delle associazioni agricole di categoria Cia – Coldiretti – Confagricoltura. La principale finalità di questa manifestazione fieristica è da sempre quella di recuperare i valori dei tempi passati della nostra terra con la promozione dei prodotti agroalimentari tipici locali e con la rievocazioni di giochi, mercatini, arti e mestieri della tradizione veneta e punta, ambiziosamente per i prossimi anni,

TRASPORTO SCOLASTICO RESTA UN SOLO PULMINO

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ll’inizio del nuovo anno scolastico il comune è riuscito a garantire anche il regolare servizio di trasporto scolastico, seppur con alcune novità. Infatti, sia per motivi economici che di mancanza di personale, il servizio è stato mantenuto unicamente con il pulmino comunale da 28 posti, di recente nuovo acquisto e

al riconoscimento a livello nazionale. L’edizione 2013 ha visto nelle due serate introduttive del venerdì e del sabato il susseguirsi di rappresentazioni teatrali, sfilate in abiti d’epoca, esibizioni musicali e mostre fotografiche che hanno fatto da introduzione al clou in occasione dell’intera giornata di domenica 15 settembre quando, ai vari momenti di intrattenimento, si sono aggiunti gli espositori, circa quaranta, dei prodotti tipici locali. Da ricordare infine il locale gruppo degli antichi mestieri denominato “Gli amanti delle origini contadine” che hanno rievocato

condotto da un dipendente comunale legalmente abilitato. A differenza degli ultimi anni non è quindi stato affidato nessun incarico a una ditta esterna tranne, ma solo per la parte riguardante il personale, che per la giornata del sabato nella quale l’autista comunale avrebbe eventualmente usufruito di lavoro straordinario. Unica altra integrazione al servizio, che continua peraltro a coprire l’intero territorio comunale, riguarda l’intervento del mezzo a otto posti in dotazione all’associazione di volontariato “Arcobaleno”,

con costumi e scenografie, il tutto eseguito artigianalmente con le loro mani, le antiche abitudini di una masseria veneta. “Questi ultimi due appuntamenti stagionali sono stati il culmine dell’intera stagione di festeggiamenti- afferma il vicesindaco e assessore alle manifestazioni Massimo Lazzarin - e sono stati l’occasione per la riconferma dell’ottima organizzazione e preparazione dei nostri gruppi di volontariato che con le loro iniziative richiamano nel nostro comune un afflusso di spettatori degno di più note località turistiche”.

affiliata all’Auser sezione di Terrassa Padovana che, con la disponibilità di autisti ed accompagnatrici iscritti al gruppo, prelevano, solo al mattino, gli alunni che provengono da fuori comune e questo per non costringere gli stessi a salire sul primo mezzo comunale che passerebbe in orario troppo anticipato rispetto all’inizio delle lezioni. “Il servizio prestato dall’associazione- spiega l’assessore all’istruzione Vittoria Banzato - è un’integrazione provvisoria per l’anno scolastico in corso”. C.L.


10 Tribano Trasporto pubblico Scontro fra maggioranza e opposizione sul nuovo servizio

Scuolabus, è polemica

Il sindaco non vede difficoltà e difende la scelta l’opposizione attacca su orari e risparmio mancato di Cristina Lazzarin

I

n queste settimane il gruppo di minoranza “Voi + Noi” lamenta di aver ricevuto diverse segnalazioni preoccupate in merito al trasporto scolastico: “Ancora una volta questa amministrazione, al di là delle scelte, ha dimostrato di non curarsi nè dei tempi nè dei programmi, e non è certo colpa della “Spending review “ se i genitori sono rimasti all’oscuro delle loro sorti a pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico. Sono mancati i momenti di confronto, di spiegazione e di decisione, perchè mancano gli assessori in grado di adoperarsi per tempo, pianificando idee e interventi, il tutto ancora una volta é affidato all’emergenza e alle sfortune del passato”, dicono i rappresentanti della minoranza. A lanciare l’allarme è stato un genitore firmatario di una lettera nella quale esprime tutto il suo sconcerto per una situazione che sembra non sia stata gestita al meglio. Secondo quanto comunicato ai genitori in una riunione indetta il 6 settembre scorso, il comune ha venduto il pullman gran turismo perché troppo costoso e ora il servizio

LAVORO Incertezza per i dipendenti

industrie pu.ma nulla di fatto

R

esta avvolta nell’incertezza la sorte dei lavoratori delle Industrie Pu.ma, da mesi alle prese con una pesante crisi di liquidità che ha portato al blocco della produzione. Da metà settembre si trovano senza alcuna garanzia né prospettiva, senza stipendio, in attesa di incassare la tredicesima dello scorso anno. Dopo settimane di tira e molla, di annunci di possibili acquirenti e di accordi ormai conclusi, non c’è nessun compratore ufficiale, non c’è nemmeno il piano industriale promesso da tempo, non è stata raggiunta alcuna intesa con le banche. Saltata anche la proroga della cassa integrazione, parte degli operai si sono presetati davanti ai cancelli dello stabilimento di viale Germania. La lunga china negavtiva delle Industrie Puma ha convinto almeno una cinquantina di dipendenti a cercarsi un altro lavoro. Fino a qualche mese fa gli addetti dell’azienda specializzata nella progettazione e costruzione di macchine per la lavorazione di pannelli isolanti erano circa 130, oggi ne sono rimasti un’ottantina. La società controllata Techno Puma è stata messa in liquidazione e ora fuori dai cancelli spicca il cartello “affittasi/vendesi”. I lavoratori rimasti sperano in un accordo per il rilancio di almeno parte della produzione. C.L.

di trasporto scolastico sarà effettuato tramite il pullman più piccolo. Questo significa però che i posti non saranno sufficienti a garantire il trasporto per tutti. L’idea è quella di fare due turni: ne deriva che il bambino del “secondo giro” dovrà aspettare cinquanta minuti dopo la fine della scuola per poter salire a bordo del mezzo e arriverà a casa poco prima delle 14.00. Quello che più preoccupa è che se lo stesso bambino capita nel primo turno al mattino deve alzarsi alle 6.30 se vuole prendere l’autobus alle 7.00. Secondo il sindaco, Piergiovanni Argenton, la cosa più rilevante è sottolineare che il comune ha potuto continuare a garantire il trasporto scolastico, mentre altri comuni hanno tagliato il servizio. “Con la vendita della seconda corriera a una ditta moldava (incasso di 30 mila euro) ci sarà un risparmio annuo di almeno 40 mila euro. Il problema riguarderà solo i bambini che abitano a poche centinaia di metri dal centro che possono comunque raggiungere la scuola anche senza trasporto”. Mentre i consiglieri del gruppo “Voi +

Noi” non condividono la decisione, l’amministrazione invece rivendica la bontà dell’iniziativa: “Durante l’assemblea nessuno si è lamentato, anche perché i turni sono gli stessi dello scorso anno e ci siamo organizzati con un secondo pullman per il ritorno”. Rimane comunque perplessa l’opinione di qualche genitore e del consigliere di minoranza di Forza Italia, Roberto Bazzarello, che già a luglio aveva sollevato il problema: “Il pullman è stato venduto perché si diceva che era aveva troppi chilometri, non si sa allora come potrà essere utilizzato da un’azienda Moldava per il trasporto delle badanti in Italia, insomma per compiere centinaia di chilometri. Non ho mai condiviso la scelta di vendere la corriera perché è stata venduta a 30 mila, cifra che non basteranno nemmeno a coprire il mutuo contratto per il suo acquisto nel 2006, che finiremo di pagare nel 2016 e che al 30 giugno ammontava a 39mila euro circa. L’autista non è stato licenziato ma dedicherà più tempo al servizio, dato che il pulmino dovrà fare due giri”.

L’intervento L’assessore Berto, risultato eccellente

Lampade a led permettono di risparmiare oltre il 70%

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rosegue nel comune la sostituzione della vecchia illuminazione pubblica con i nuovi fari a LED grazie ad un importante contributo regionale. Sono partiti nelle scorse settimane i lavori per il rinnovo della pubblica illuminazione delle vie centrali di Tribano e l’ ammodernamento di alcuni tratti nelle frazioni d Olmo e San Luca. L importo dei lavori è di circa150 mila euro, quasi interamente finanziato a fondo perduto dalla Regione Veneto, grazie ad un apposito bando destinato all’ammodernamento della pubblica illuminazione. Saranno così sostituite le vecchie e onerose lampade da 250 watt con nuove lampade a LED che permetteranno un risparmio energetico fino al 70% , riducendo così la spesa della bolletta energetica comunale di circa 20 mila euro l’anno. Si tratta del secondo contributo regionale al quale il comune di Tribano ha attinto per l’installazione delle lampade a LED, arrivando così fra quelli con la maggior percentuale di luci a diodo luminoso, oltre ad essere stato tra i primi in provincia ad utilizzare questa nuova tecnologia. “Abbiamo conquistato un eccellente risultato- spiega l’assessore Denis Berto- in sintonia con la politica dell’innovazione tecnologica, sposata fin da subito da questa amministrazione. Un ringraziamento particolare agli amministratori della regione

Lampioni a led, economici veneto per la sensibilità dimostrata e per le importante risorse stanziate al nostro piccolo comune fino ad oggi”. In queste settimane l’amministrazione ha fatto propri due altri importanti progetti per richiedere contributi straordinari a fondo perduto. Il primo per la scuola media, grazie ad una legge della Regione Veneto, per il contenimento dei consumi energetici sugli edifici scolastici, di ben 100 mila euro; mentre il secondo progetto, sempre di 100 mila euro, servirà per il miglioramento della C.L. palestra e degli impianti sportivi.

IN CLASSE Iniziativa del Centro Turistico Giovanile “La Torre”

ragazzi a lezione di storia rivivono le gesta della “disfida di aldobrandino”

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on grande entusiasmo un nutrito numero di ragazzi delle scuole primarie e secondarie hanno partecipato al laboratorio di storia locale, organizzato dal Centro Turistico Giovanile “La Torre” intitolato “La Disfida di Aldobrandino a scuola”. Il progetto, svolto dal 16 al 26 settembre scorso, ha coinvolto gli studenti delle classi 5^ delle scuole primarie L. Da Vinci e D. Valeri e delle classi 1^ delle scuole secondarie di primo grado dell’ istituto comprensivo. Nicolò Tommaseo di Conselve. Referenti del progetto sono state Anna Albertin, Ilenia Badan, Alessandra Berto e Giulia Vecchiato. Il corso, approvato dall’Istituto Comprensivo e patrocinato dal comune di Conselve e Regione Veneto, ha proposto di far conoscere la storia locale attraverso le vicende di un cavaliere medievale, Aldobrandino da Conselve, soldato al servizio dell’imperatore Federico Barbarossa che dopo aver sconfitto in duello un tribuno della milizia tedesca, di nome Enrico, ha La disfida ricevuto dallo stesso imperatore la nomina a conte di Albobrandino e cavaliere. Nei dieci giorni di corso sono state organizzate lezioni animate per le classi delle scuole primarie mentre per le scuole secondarie di primo grado il corso si è focalizzato sulla vita quotidiana del XII secolo, sullo studio delle tecniche di combattimento e sull’arte della ceramica antica, mediante lezioni frontali a cura del CTG “La Torre” e laboratori realizzati in collaborazione con esperti del settore quale: l’associazione culturale di studio e di ricerca archeologica “Lupo Passante” di Monselice e Marzia Gaglian, restauratrice di manufatti ceramici. A coronamento di tutto ciò a rievocazione storica annuale sulla “Disfida di Aldobrandino” a Conselve C.L.

via al semaforo sulla regionale

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artiranno sicuramente tra qualche settimana i lavori per la realizzazione della nuova rotonda sulla Monselice- mare che di fatto andrà a sostituire l’incrocio semaforico, teatro di innumerevoli incidenti, ma le polemiche tra amministrazione e minoranza non si sono ancora placate. La rotatoria infatti è sempre stata considerata un lavoro a metà da parte della minoranza di Voi + Noi che per anni si è battuta per la costruzione di un sottopasso ciclopedonale. La proposta è stata però scartata perché troppo pericolosa: “Non c’era spazio sufficiente- spiega il sindaco Argenton- Si era pensato alla possibilità di realizzare un sottopasso con scivoli paralleli alla strada regionale, ma a parte il costo esorbitante è stato proprio il problema della sicurezza e della visibilità a escludere questa soluzione. E poi c’è un canale che passa a fianco. Il rischio è quello che anche con il sottopasso pedoni e ciclisti continuino ad attraversare all’altezza della rotatoria. La soluzione individuata nel progetto è la migliore: un semaforo a chiamata che permette di fermare tutti i veicoli in transito e lasciar passare solo pedoni e ciclisti”. Del tutto diversa l’opinione del consigliere Massimo Cavazzana: “Toglieremo un semaforo e ne metteremo un altro su una strada che da Monselice ad Este risulta priva di passi carrai a raso, libera da rischi e suddivisa in corsie degne del titolo di strada Regionale che vieta passaggi pedonali e viabilità ciclabile. Invece la stessa strada da Monselice a Tribano, in poi, presenta i rischi di una strada comunale con decine di passi carrai, con la possibilità di percorrerla ciclabilmente e di attraversarla pedonalmente. Due pesi e due misure che i solo

Ottocentomila euro il costo dell’opera, non si può costruire il sottopasso motivi elettorali hanno reso ciechi alle centinaia di firme che semplicemente richiedevano la sicurezza di un sottopasso ciclopedonale per un paese suddiviso in due parti dalla strada regionale. Due pesi e due misure anche nei confronti degli incroci di Pozzonovo e di Conselve risolti con dei sovrappassi molto più costosi della nostra rotatoria, ma sicuri. Sicuramente non è una questione di soldi visto che Veneto Strada aveva manifestato la disponibilità di affrontare il tema se solo il Comune di Tribano si fosse fatto carico della richiesta”. Il progetto della rotatoria avrà un costo di circa 800 mila euro, di cui 450 mila pagati dalla Regione, 200 mila dalla Provincia e 150 mila dal Comune attraverso un mutuo. I lavori dureranno al massimo otto mesi, quindi per l’autunno del prossimo anno l’opera dovrebbe essere conclusa. C.L.


Bovolenta 11 La polemica La Regione rivuole i soldi da chi non è in regola con i documenti

“Restituite i rimborsi che non vi spettano” di Cristina Lazzarin

La maggior parte degli interessati ha agito in buona fede e le modalità non erano chiare ci ha informato di essere stato risarcito dalla sua assicurazione. Così, con grande onestà, restituirà i 50 mila euro prima prestati. Ci sono delle regole che, piaccia o no, vanno rispettate”. Su circa cento alluvionati risarciti sembra che saranno circa una ventina quelli a doversi mettere in regola con i contributi. Naturalmente c’è anche chi ritiene di aver agito in buona fede lamentando fin dall’inizio informazioni scarse e contraddittorie, tanto da essere indotto a spendere molto più di quanto sarebbe stato riconosciuto. Tra la popolazione alcuni contestano anche la scelta di includere nella somma dei contributi anche le donazioni, che per Bovolenta sono state particolarmente generose, ben 409 mila euro. Oltre a Bovolenta anche a Casalserugo ci saranno famiglie e aziende che dovranno rimborsare parte dei contributi. Qui le pratiche gestite dal comune sono state davvero molteplici: otre un migliaio. Il sindaco, Elisa Venturini, ricorda che fin dall’inizio gli acconti erano stati distribuiti tra i suoi abitanti gradualmente e con una certa cautela, applicando da subito alcuni criteri restrittivi. Una scelta che all’epoca aveva sollevato polemiche e proteste ma che pare abbia contribuito a tener piuttosto basso il numero di chi ora sarà chiamato a restituire parte dei contributi.

Una ventina di alluvionati sono chiamati a versare parte di quanto incassato e non speso

Si sta chiudendo in questi giorni la vicenda dei rimborsi legati all’alluvione del novembre 2010, alcune famiglie e imprese sono però chiamate a restituire le somme ricevute

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tre anni esatti dalla tragica alluvione del novembre 2010, le problematiche sembrano ben lontane dall’essere risolte e l’ultima tegola a cadere sulla testa dei bovolentani si chiama “restituzione dei contributi”. Proprio così: entro la fine di ottobre gli alluvionati, sia che si tratti di famiglie sia che si tratti di ditte, che hanno ricevuto più di quanto hanno speso o non sono riusciti a documentare i costi, dovranno ridare del denaro. Su 5 milioni di contributi ricevuti, risulta che almeno 2- 300 mila euro dovranno essere rimborsati, anche se a quanto spiega il sindaco, l’amministrazione era stata chiara fin dall’inizio: “Abbiamo distribuito a tutti l’acconto del 30 per cento sui danni dichiarati, specificando che poi gli interessati avrebbero dovuto dimostrare se e come avevano speso quel denaro.- spiega il primo cittadino,Vittorio Meneghello- Invece è successo che qualcuno ha fatto a proprio modo: ad esempio una famiglia ha ricevuto un acconto di 20 mila euro ma da allora non ha prodotto nessun documento che dimostri come sono stati spesi i soldi. A questo punto deve restituire tutto. Diverso il caso di un imprenditore della zona artigianale, l’unico che

quel fossato della discordia

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oprattutto in seguito ad alcuni episodi di allagamento che si sono verificati nei mesi scorsi (a seguito di alcune precipitazioni abbondanti) il comitato di Bovolenta Aria pulita chiede a gran voce che venga riaperto un fossato di 130 metri su via San Gabriele. Si tratta di un fosso collettore che scarica sul canale Altipiano. “Quel fosso- spiegano i residenti- è inserito nell’elenco dei fossi privati di Bovolenta e garantisce il deflusso nel canale Altipiano dell’acqua di una zona depressa fra via San Gabriele e via Pilastri. Qui è stato costruito anche un impianto di biogas con relative vasche di stoccaggio ed è stata rilasciata l’autorizzazione a costruire una stalla di notevole capienza. La zona è soggetta a rischio idraulico e temiamo che eventuali fuoriuscite di liquami o acque di dilavamento dell’impianto ristagnino nel tratto a monte del fosso tombato, creando problemi di natura igienico sanitaria oltre ad inquinare le acque della rete consorziale attinte per irrigare gli ortaggi”. Al Consorzio i residenti chiedono un intervento forzoso per ripristinare il fosso, con spese a carico del privato che lo ha chiuso. A finire sott’acqua ad agosto sono state le stesse zone già colpite un mese prima: via Pilastri, via San Gabriele, via Trieste e via Brusadure. La pioggia torrenziale aveva riempito i fossati e poi allagato strade e campi, arrivando a minacciare le abitazioni. Il presidente del Consorzio di Bonifica, Eugenio Zaggia, sottolinea che i lavori in cantiere sono molti, tra questi l’aumento della portata dei corsi d’acqua, ma anche i privati dovrebbero fare la loro parte, evitando di chiudere i fossati di proprietà. A breve inoltre partiranno i lavori della nuova idrovora a Codevigo per raccogliere l’acqua C.L. di un bacino di 6.430 ettari.


12 Due Carrare L’ipotesi Gli amministratori hanno deciso di sfruttare il bando regionale che prevede un contributo per la valutazione

Fusione a quattro, studio di fattibilità Prova di intesa con Cartura, San Pietro Viminario e Pernumia per contenere i costi di Francesco Sturaro

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comuni di Due Carrare, Cartura, Pernumia e San Pietro Viminario, già convenzionati tra loro per la gestione in forma associata delle funzioni amministrative, hanno deciso di verificare la strada della fusione. Sfruttando l’apposito bando regionale, le quattro amministrazioni hanno fatto richiesta di beneficiare dei finanziamenti che la Regione Veneto eroga per la redazione di studi di fattibilità inerenti la fusione di comuni. “Stiamo attendendo la risposta della Regione – precisa il sindaco di Due Carrare, Sergio Vason – abbiamo fissato un tetto di spesa complessivo di 12 mila euro per lo studio di fattibilità, costo che dovrebbe essere coperto dalla Regione per una percentuale massima dell’80%”. In caso di esito positivo della richiesta di finanziamento, il mandato per la stesura del piano di fattibilità dovrebbe essere affidato entro la fine dell’anno. “Lo studio di fattibilità – prosegue Vason – conterrà dati quantitativi e qualitativi che ci permetteranno di valutare l’opportunità di realizzare o meno la fusione delle quattro

municipalità entro un orizzonte temporale di qualche anno. La cittadinanza sarà coinvolta in questo percorso e, come previsto dalla legge, in caso le amministrazioni volessero proseguire sulla strada della fusione, i cittadini dovranno esprimersi in merito tramite un referendum. Come sindaci abbiamo in programma di organizzare a breve degli incontri con la popolazione nei quattro comuni, per presentare l’iniziativa dello studio di fattibilità della fusione e recepire eventuali istanze dei nostri concittadini”. In caso di fusione tra le quattro municipalità verrebbe costituito un unico grande comune di circa 20 mila abitanti. “Va riconosciuta la lungimiranza del Comune di Due Carrare – commenta il sindaco di San Pietro Viminario, Stefano Fortin – che pur non essendo sottoposto a nessun tipo di vincolo, a differenza degli enti al di sotto dei 5 mila abitanti, ha deciso di avviare le convenzioni per la gestione in forma associata delle funzioni amministrative e lo studio di fattibilità per la fusione.

differenziata due carrare virtuoso Recuperato oltre il 73% dei rifiuti uno dei risultati più alti della provincia

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Il Municipio di Due Carrare Se anche non si arriverà alla fusione, lo studio potrà fornirci indicazioni e dati utili per proseguire la collaborazione in essere tra i quattro enti locali. Il nostro obiettivo è di garantire economia, efficienza ed efficacia e le nostre azioni sono finalizzate a raggiugere questi obiettivi. Del resto - conclude Fortin – la razionalizzazione delle spese dei comuni, in tempi di minori trasferimenti statali, è l’unica via che le amministrazioni comunali possono seguire”.

ue Carrare si conferma tra i comuni più virtuosi del Bacino Padova 4 in fatto di gestione dei rifiuti. L’ente locale ha ottenuto anche quest’anno il premio di comune riciclone, assegnato da Legambiente e ministero dell’Ambiente alle municipalità che ottengono i migliori risultati nella raccolta differenziata. L’attestato di comune virtuoso è stato assegnato a Due Carrare lo scorso luglio, in virtù del 73,68% di differenziata registrato nel 2012. “Avevamo come obiettivo il raggiungimento, entro il 2010, della percentuale del 70% di differenziazione e l’abbiamo ampiamente superato già in quella data, raggiungendo negli anni seguenti anche il 76% - commenta l’assessore all’Ambiente, Claudio Garbo - La scelta della raccolta differenziata continua negli anni a dimostrarsi tecnicamente ed economicamente vantaggiosa per la gestione ambientale del nostro comune”. Secondo gli amministratori locali il merito del risultato, ottenuto nella raccolta differenziata dei rifiuti, va ascritto

alla cittadinanza, per l’attenzione posta quotidianamente nel conferimento dei materiali di scarto. “L’amministrazione comunale – afferma Garbo - ringrazia cittadini, imprese e attività produttive che hanno permesso il raggiungimento di tali risultati e conferma lo sforzo per migliorare ulteriormente questi dati. Il nostro grande obiettivo è di riuscire a riciclare percentuali ancora maggiori, per contribuire a ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica in atmosfera, limitare i cambiamenti climatici e avere costi sempre minori. In autunno promuoveremo, attraverso un’adeguata e dettagliata informazione, il passaggio ad una diversa forma di raccolta che dal 1 gennaio 2014 si baserà su un sistema personalizzato di rilevamento per ogni utente, in grado di individuare puntualmente la presenza dei contenitori da svuotare. Il sistema ha già trovato ampio impiego in altri comuni e si sta dimostrando molto efficace per poter arrivare ad una più realistica tariffazione”. F.S.

AMBIENTE L’assessore Garbo fa il punto sulla nuova strategia energetica

“con le nuove lampade a led risparmiate decine di migliaia di euro ogni anno”

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n tempi di scarsità di risorse economiche, i comuni sono costretti a ridurre le spese; uno dei settori che consente alle amministrazioni locali di economizzare è quello dell’illuminazione pubblica. Il comune di Due Carrare per tagliare i costi dell’energia elettrica ha deciso di puntare sull’illuminazione a led. Attualmente nel territorio comunale sono installati 2.439 punti luce, che fino a qualche anno fa generavano una spesa ener- Bollette meno salate con il led getica di circa 180.000 euro l’anno (più 30.000 euro di manutenzione impianti). “Da tre anni – spiega il vicesindaco Claudio Garbo - abbiamo installato circa 200 punti luce a led, con un risparmio di circa 45.000 Kwh/anno. A fine 2011 abbiamo dato incarico professionale per la redazione del Piano della Luce dell’intero territorio comunale, che ci permette di avere la situazione dell’intero sistema dell’illuminazione pubblica in ogni suo particolare. Nel 2012 abbiamo anche installato 40 interruttori astronomici nei quadri elettrici, che alimentano linee di illuminazione pubblica con almeno 20 punti luce e a breve provvederemo ad installare in tutti i restanti contatori dell’illuminazione pubblica tale apparecchiatura, che garantisce accensioni e spegnimenti legati all’effettivo tramonto e alba, con una precisione molto elevata e con conseguenti consistenti riduzioni dei consumi”. Il Comune ha anche adottato riduzioni e spegnimenti programmati di tutti gli impianti di pubblica illuminazione. Tutte queste operazioni hanno permesso di risparmiare complessivamente dal 2010 al 2012 circa 130 mila euro. “Da aprile 2013 abbiamo messo in funzione altri 170 punti luce a LED – prosegue Garbo - che ci permetteranno di risparmiare 65.000 Kwh/anno. Ora il nostro comune ha in funzione circa 400 lampade a LED che, se comparate con quelle preesistenti di vecchia tecnologia, ci danno un risparmio reale di 26.000 euro annui sulla bolletta energetica. I nostri uffici stanno preparando un’ulteriore gara per l’acquisto di circa 350 corpi illuminanti a LED che andranno ad aggiungersi ai 400 già in funzione, così da sostituire quasi tutti i vecchi corpi illuminanti a vapori di mercurio”. F.S.


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14 Bagnoli Le manifestazioni Agli inizi di ottobre la Sagra con le sue esposizioni

Interesse e curiosità per gli eventi d’autunno di Cristina Lazzarin

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randi eventi culturali hanno salutato l’arrivo dell’autunno a Bagnoli, dove dal 20 al 22 settembre si è svolta la nuova manifestazione dal titolo “Parole nel bicchiere”. Si è trattato della prima edizione di un Festival dedicato alla valorizzazione e promozione dalla cultura e delle tradizioni enogastronomiche del territorio, con una particolare sensibilizzazione per il vino Friularo D.O.G.C., tipico di Bagnoli di Sopra, attraverso il Consorzio vini DOC di Bagnoli. L’evento è stato ideato, curato ed organizzato dalla Compagnia Teatrale Sottosopra, in collaborazione con il comune di Bagnoli di Sopra e l’assessorato alla cultura e al marketing territoriale. Ogni sera, sommelier e presidenti dei vari consorzi hanno presentato i prodotti vitivinicoli di questa zona, e musica e rappresentazioni teatrali hanno poi allietato l’evento. Venerdì il dott. Federico Zaccaria del consorzio DOCG Bagnoli ha condotto il “Viaggio nella storia del vino Friularo” a cui è seguito lo spettacolo teatrale “I suoni e le parole”e, infine una degustazione gratuita di vini del Consorzio e di prodotti tipici con il sommelier Scandaletti di Slow Food. Dal 27 settembre all’8 ottobre si sono tenuti anche i festeggiamenti per la Sagra del Rosario. La vera sagra iniziata il 4 ottobre ha visto integrarsi appuntamenti culturali a momenti di convivialità e di svago. E’ stato possibile visitare la mostra fotografica “Un viaggio tra i ricordi dello sport” allestita al teatro C. Goldoni. Quest’anno è stata scelta la tematica dell’associazionismo sportivo locale in quanto è peculiarità storica di Bagnoli avere impianti sportivi per molti tipi di attività fisica e sportiva. Da qui è stato possibile ripercorre la storia dello sport fino ai giorni nostri delle associazioni sportive a Bagnoli. Altra mostra assai visitata è stata quella di ricamo “Dipingere con l’ago” allestita dalla scuola di ricamo e organizzata dal circolo culturale Auser “L. Pastò”. Nella mostraè stato possibile ammirare corredi, tovaglie, coperte per neonati, accessori per le giovani donne e altro ancora. Pezzi unici che ricordano un passato non troppo lontano, ma allontanato dal nostro vissuto quotidiano. Nella giornata della fiera l’assessore al turismo Silvia Vignato con il grande supporto di giovani volonterosi e ben preparati, ha programmato delle visite guidate ai principali edifici storici di Bagnoli (Palazzetto Widmann, alla chiesa di San Michele Arcangelo, a Villa Widmann Borletti, ai giardini e alle cantine). “Ancora una volta questa iniziativa è stata occasione, per bagnolesi e no, per approfondire la conoscenza dei beni storici che ci appartengono.- spiega l’assessore Vignato- Credo sia il momento di andare oltre la superficialità delle cose imparando a valorizzare ed amare quello che abbiamo nel nostro paese, che non è poco”.

Successo per la prima edizione di “Parole nel bicchiere” che valorizza i “tesori” di Bagnoli

Palazzetto Widmann in centro a Bagnoli, uno dei luoghi storici del paese che conta dimore patrizie e un teatro di prestigio

AMBIENTE L’incontro in Patronato

SOSTEGNO SOLIDALE A DON BIZZOTTO

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’ stato accolto con entusiasmo, l’arrivo di don Albino Bizzotto, noto sacerdote di origini vicentine, fondatore dell’associazione “Beati i costruttori di pace”, che martedì 17 settembre scorso ha fatto tappa presso il patronato di Bagnoli per parlare della sua idea di pace e ambiente. Accolto dal parroco di Bagnoli, don Angelo, l’incontro è stato introdotto da Roberto Milan che ha presentato la situazione del territorio del comune sottolineando le problematiche ambientali e sociali. A poche settimane dal suo digiuno per sensibilizzare l’emergenza ambientale nel Veneto, Don Albino ha evidenziato lo sperpero di denaro pubblico nella realizzazione di opere inutili e dannose per la salute e l’ambiente (opere stradali ed autostradali, centrali a biomasse e biogas). Denaro sottratto ad altri interventi necessari e urgenti, ai servizi sociali, ai disoccupati. Raccontando la sua esperienza di digiuno, ha affermato che “C’è un desiderio diffuso di fermare questo sistema delle grandi opere di asfalto e cemento e della finanza di progetto che indebiteranno per molti anni anche le future generazioni e che sono viziati da una diffusa corruzione; così come i mega-impianti che guardano alla speculazione ma non alla salute e agli interessi delle comunità”. Don Albino ha inoltre sottolineato con forza il ruolo di sentinelle interpretato dai comitati che da diversi anni si stanno battendo per la difesa dei beni comuni e che hanno manifestato solidarietà ed interesse per la sua azione non violenta. Solidarietà ricevuta anche dai politici del consiglio regionale, gradita da Bizzotto ma evidenziata con una certa ironia perché sono proprio loro che poi approvano i progetti delle grandi opere. Dal digiuno individuale è partita una campagna più vasta che è culminata sabato 28 e domenica 29 settembre con un digiuno di massa per mantenere alta l’attenzione ambientale. La passione di Don Albino e la sua schiettezza hanno coinvolto il quasi centinaio di presenti che hanno seguito il C.L. suo intervento.


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16 Agna Sociale Le iniziative messe in campo per aiutare chi vive situazioni di disagio

Famiglie in difficoltà

L’assessore Piva: in forte aumento le richieste di aiuto da parte di genitori e di persone sole di Cristina Lazzarin

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ome per il resto dell’Italia, anche ad Agna è in aumento il numero delle persone in enormi difficoltà economiche e prive di mezzi di sostentamento. La crisi di questi ultimi anni ha finito per abbassare la linea della povertà, creando difficili situazioni sociali che l’amministrazione comunale si trova ad affrontare. Persone che hanno perso il lavoro o anziani con pensioni molto basse che a causa dell’aumento del costo della vita e della pressione di tasse e imposte, vivono al limite della sussistenza. “Il futuro nei nostri comuni – spiega l’assessore al sociale Gianluca Piva – sarà di orientarci al sociale, alle famiglie, ai soggetti deboli, ai genitori soli, alle donne, immigrati, anziani. Purtroppo la crisi è persistente e profonda, sta demolendo la nostra società, e tenendo conto che le risorse dei comuni sono sempre più ristrette e che dal governo centrale arrivano sempre meno trasferimenti e sostegno, obbligatoriamente negli anni avvenire quello che possiamo lo investiremo solo nel sociale e nella sfera del lavoro. Registriamo un aumento delle richieste di aiuto da parte delle famiglie o di singole persone – prosegue Piva – le quali chiedono oltre a beni primari come gli alimenti, anche sostegno nel pagamento delle bollette, mu-

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tui, Imu, per l’acquisto dei libri per i figli o per il trasporto scolastico. Inoltre vi sono nuovi bisognosi che da qualche mese hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. I servizi sociali – chiarisce Piva - non possono far fronte a tutte le richieste e i nostri contributi sono legati al valore ISEE del nucleo famigliare, che ne determina la situazione economica”. L’amministrazione quindi sta studiando nuove azioni e soluzioni. Nel corso del 2013 è stato avviato un progetto per l’impiego di forza lavoro retribuita tramite i voucher dell’INPS. “Si tratta di una iniziativa rivolta – spiega Piva – a soggetti attualmente privi di un’occupazione già seguiti dai nostri servizi sociali e sono impiegati dal comune in attività di pubblica utilità. Non si tratta quindi un intervento di mero assistenzialismo ma di una iniziativa volta al coinvolgimento attivo e concreto di soggetti deboli, i quali avranno un ritorno positivo in termini di un minimo di autonomia economica e finanziaria e sul piano dell’autostima e della promozione delle risorse personali. In questi giorni stiamo inoltre dando adesione all’iniziativa del Consorzio Padova Sud per presentare e gestire un progetto di pubblica utilità sociale attraverso l’utilizzo di lavoratori sprovvisti di ammortizzatori sociali;

il progetto del consorzio è finalizzato a presentare una istanza alla Regione con riferimento ai finanziamenti previsti”. Da qualche settimana nel comune sono impiegati due L.S.U. (lavoratori socialmente utili) che vanno a rinforzare lo staff operativo del comune e che saranno impiegati anche in servizi diretti alle famiglie come ad esempio l’accoglienza anticipata, partita lo scorso 23 settembre. A bilancio è stato accantonato anche un piccolo fondo di solidarietà per persone disagiate che sarà usato nei prossimi mesi sempre a supporto delle fasce deboli. Nell’ambito degli interventi a sostegno dei nuclei familiari e dei singoli che stanno attraversando un periodo di particolare difficoltà, rientrano anche il “Bonus Gas e il Bonus Energia”, la social card per le persone con più di 65 anni e per i bambini di età inferiore ai tre anni, l’esenzione del canone Rai per le persone anziane. Una forma di assistenza viene anche dal mondo del volontariato. Ne è un esempio il progetto di sostegno alle esigenze alimentari che vede l’Auser di Agna impegnato nella distribuzione di generi alimentari a “nuovi poveri”. Ricordiamo inoltre l’operato della Caritas del Vicariato di Agna e dalla Croce Rossa Italiana sezione di Maserà.

EVENTO Iniziativa della Lega Italiana dei Diritti dell’Animale di Padova

giornata a sei zampe, protagonisti i cani di tutte le razze purché amati e coccolati

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na bella festa insieme agli amici animali la “Giornata a 6 zampe” organizzata dalla Lida - Lega Italiana dei Diritti dell’Animale- Sezione di Padova. Per la terza volta i volontari dell’associazione, in collaborazione con la protezione civile di Agna, il patrocinio del comune di Agna e la Polisportiva, hanno allestito il campo sportivo del paese per ospitare i “6 zampe” che come negli anni precedenti sono arrivati numerosi all’evento: più di cento cani presenti nell’intero pomeriggio, accompagnati dai loro proprietari. Tante le associazioni invitate all’evento, che hanno partecipato unite: Oipa, Apa Chioggia, Canile di Rubano Frapiero e Presina, Lav Padova, tutti accomunati dallo stesso obiettivo che è quello di sensibilizzare la gente al rapporto con l’animale. Prove di obbedienza, di recupero, di disc dog e di difesa personale hanno aperto il pomeriggio (In Bloom, Rude the Dog e Gruppo Cinofilo Sportivo Cavarzere) per lasciare poi spazio ai concorsi de “Il cane più meticcio”, “Il cane più simpatico”, “Il cane che assomiglia di più al padrone” .Tutti concorsi con finalità ludiche e con l’obiettivo di ricordare quanto l’animale sia parte integrante delle nostre vite e per raccogliere fondi per gli animali meno fortunati. La Lida Padova, da anni operativa sul territorio della provincia di Padova, si trova infatti ad affrontare emergenze sempre più frequenti e i fondi sono sempre più carenti. Solo nell’estate appena trascorsa sono stati più di cinquanta i gatti trovati abbandonati, da sfamare, spulciare, curare e a cui poi trovare casa. Senza contare i cani che vengono ospitati presso il canile di Monselice che cercano casa e ai quali le volontarie della Lida contribuiscono a trovare casa con appelli, controlli pre-affidi e corse infinite. Nell’arco della giornata le associazioni hanno voluto dedicare un saluto particolare a Piera, giovane volontaria della Lega del Cane di Padova, do poco scomparsa e che sarà ricordata per l’amore immenso per gli animali. Sono stati molti i grazie da parte dei partecipanti per quello che i volontari hanno dimostrato di poter fare. Bella la collaborazione tra le associazioni presenti che hanno dimostrato che si può essere uniti ovunque per il bene degli animali. C.L.

L’attesa dell’inizio delle lezioni nella sala polivalente con un’educatrice e un sorvegliante dell’associazione “Insieme per crescere”

accoglienza anticipata a scuola, dalle 7.15 il nuovo servizio per i ragazzi

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Alunni pronti ad entrare in classe attendono l’inizio delle lezioni

partito il 23 settembre scorso ad Agna il nuovo servizio comunale di “accoglienza anticipata” per i ragazzi i cui genitori non possono aspettare l’apertura delle scuole per motivi di lavoro. Il progetto socio-assistenziale di “accoglienza anticipata” è un servizio di pre-scuola a sostegno delle famiglie della scuola primaria e secondaria di I° grado del comune di Agna, a fronte di diverse richieste delle famiglie pervenute durante l’incontro pubblico organizzato dall’assessorato alle politiche sociali ed assistenza pubblica il 6 giugno scorso. Questo servizio consiste nell’accoglimento, vigilanza e intrattenimento degli alunni frequentanti le scuole elementari e medie dalle ore 7.15 alle ore 8.10, quando le scuole aprono i cancelli. Si svolge presso la sala polivalente comunale di via Roma alla presenza di un’educatrice e di un sorvegliante dell’asso-

ciazione esterna qualificata “Insieme per Crescere” già iscritta all’albo comunale delle associazioni. L’obiettivo strategico dell’iniziativa mira a “restituire tempo” ai genitori che accompagnano a scuola ad Agna i propri figli, con enorme beneficio per chi deve recarsi altrove per motivi lavorativi, rispettando l’orario del posto di lavoro. “Abbiamo deciso di attivare il servizio – spiega l’assessore al sociale Gianluca Piva – a fronte delle numerose richieste pervenuteci nel mese di giugno da parte delle famiglie, e tenendo conto che il nostro istituto scolastico, per questione di risorse, non riesce ad attivare il servizio, si è deciso di farlo come comune in collaborazione con l’associazione esterna. Nel 2012 i numeri erano insufficienti per poter avviare il pre-scuola, essendoci giunta una sola richiesta da parte delle famiglie. La nostra amministrazione – continua Piva – ha

chiesto una compartecipazione doverosa ed eticamente corretta alle nostre famiglie. Il costo sarà di circa 10 euro al mese per famiglia”. I consiglieri di minoranza Emanuele Boetto, Alberto Moretto e Andrea Pometto aggiungono di aver chiesto loro stessi, anchea lo scorso maggio questo servizio perché molti genitori già da tempo ne lamentavano la mancanza. “All’epoca però ci era stato risposto che non era ipotizzabile un’apertura anticipata. Alla luce dei fatti, e visto l’interesse dell’Assessore a soddisfare l’esigenza dei cittadini, vogliamo dire a tutti i genitori che una loro richiesta è stata accolta, portata avanti e compiuta grazie all’azione della minoranza. A noi interessa che la cosa sia stata fatta e che sia stata soddisfatta una esigenza importante e noi siamo stati i primi sensibili nel farci carico di questo”. C.L.


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PROVINCIA

Trasporti pubblici Il primo tratto dalla Stazione ferroviaria a Voltabarozzo

PADOVA

Nuova linea del tram disco verde da Roma Previsto il collegamento con il nuovo ospedale Rossi incassa il via libera dal Ministero dei trasporti di Martina Celegato

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’ un tema che ha tenuto banco negli ultimi mesi e che finalmente sembra essere arrivato ad una svolta: la nuova linea del tram cittadino a Padova che dovrebbe collegare l’area dello stadio con Voltabarozzo. Il progetto, denominato Sir3 e Sir4, la variante legata al secondo stralcio di realizzazione, rappresenterebbe una vera e propria novità per Padova che si troverebbe in questo modo ad avere due direttrici tramviarie in grado di soddisfare tutte le esigenze dei cittadini e dei pendolari. Non poche erano state infatti le polemiche suscitate dalla realizzazione della prima linea di tram che andava ad escludere tutti gli spostamenti da est ad ovest della citta, in particolare verso e dalla zona universitaria. Inoltre collegando lo stadio direttamente al centro città si andrebbero a risolvere molte problematiche legate al traffico generato dalle importanti manifestazioni che all’interno dello stadio stesso si tengono, sia sportive che di spettacolo. In realtà il collegamento dovrebbe avvenire in due fasi: una prima parte dalla Stazione a Voltabarozzo e una seconda dalla Stazione allo Stadio Euganeo, nell’eventualità che il progetto del Nuovo Ospedale diventasse realtà. Un progetto ambizioso quindi, che andrebbe a rivedere tutto l’assetto della viabilità padovana in funzione del potenziamento e funzionalità del trasporto pubblico. Il valore aggiunto del progetto sembra essere arrivato anche a Roma, dove il Sindaco reggente Ivo Rossi, entrato

in carica dopo la nomina di Zanonato a Ministro, si è recato linea del tram infatti dovrebbe passare per molte vie stranei primi giorni di settembre a chiedere finanziamenti per la tegiche permettendo quindi di arrivare a degli spostamenti realizzazione al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Mau- completi fra le vie di Padova. La tratta dovrebbe infatti inclurizio Lupi. All’incontro con il Ministro erano presenti anche dere via Gozzi, via Morgagni, via Falloppio, via Giustiniani, l’assessore comunale delegato all’Urbanistica Marta Dalla via Sografi, via Canestrini e via Piovese nel primo stralcio Vecchia e l’Ingegner Ettore Incalza, una delle autorità italia- di realizzazione e via Bassano nella seconda tranche. Un totale di 9 km e 300 metri, 5 e mezzo ne per quanto riguarda la realizzazione per la prima parte e i rimanenti per la di grandi opere e trasporti. Un incontro Il costo si aggira seconda. che sembra essersi rivelato molto profi- sui 100 milioni L’attività di Ivo Rossi non ha però cuo vista la soddisfazione manifestata e il contributo placato le polemiche nei suoi riguardi al suo ritorno da Ivo Rossi che non ha statale richiesto mancato si sottolineare la disponibilità ne copre circa 70 visto che l’ex assessore e ora senatore Maurizio Saia ha commentato del Ministro. Il contributo statale richiesto ammonta al 70% della spesa totale, ossia 70 milioni sui come dovrebbe attenersi ad un basso profilo come sindaco 100 necessari alla realizzazione, una richiesta perfettamen- reggente e non eletto direttamente dai cittadini, invece di te in linea con il contributo ricevuto per la realizzazione della continuare nella sua personale campagna elettorale. Saia prima rete tramviaria. Il “vantaggio” di cui gode il progetto ha inoltre aggiunto come Rossi dovrebbe dare priorità a è quello della possibile cantierabilità immediata visto che altre problematiche sicuramente più importanti nell’immetutte le documentazioni sono già pronte. Il Cipe, ossia il diato come il sociale, la problematica delle periferie e la Comitato interministeriale per la programmazione econo- sicurezza, nonché il commercio che ormai da mesi fatica a mica dovrebbe quindi dare massima priorità al progetto e tirare avanti. soprattutto ai finanziamenti dello stesso. Intanto si avvicina la campagna elettorale e sicuramenI dati relativi al progetto sono sicuramente molto in- te quello del tram e delle grandi opere in generale sarà un coraggianti per tutti i cittadini che vogliono scegliere il tra- tema destinato a restate sulla cresta dell’onda per alcuni sporto pubblico come alternativa alle auto private. La nuova mesi e a sollevare non poche reazioni politiche.

IMPRENDITORIA FEMMINILE OPEN DAY DONNA, ESPERTI E MANAgER A CONFRONTO

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ll’inizio di ottobre il Palageox il più grande evento dell’imprenditoria femminile del nord est che, reduce dal successo ottenuto l’anno scorso con la prima edizione, torna pieno di novità e innovazione e soprattutto con un’attenzione e portata di carattere nazionale: Open Day Donna.L’evento è stato promosso dal Comitato per lo Sviluppo dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Padova, guidato da Stefania Brogin (nella foto), e ha coinvolto numerose personalità locali e nazionali in dibattiti, convegni e discussioni sul mondo dell’imprenditoria femminile con esperti manageriali pronti a dare consigli e pool di funzionari che hanno sviscerato tutte le tematiche legate alle imprese, sia burocratiche che strategiche. Alla giornata hanno preso parte anche specialisti dello

SMAU di Padova, partner della giornata. Come aveva annunciato nelle scorse settimane il blog ufficiale dell’evento sono state analizzate e approfondite varie tematiche chiave per l’imprenditorialità come “adempimenti per l’avvio d’impresa e scelta della forma giuridica, scelta del regime fiscale, bilancio delle competenze, mentoring, accesso ai finanziamenti, al microcredito e ai bandi, business plan, marketing e comunicazione, uso dei social media, check up del sito web, internazionalizzazione, marchi e brevetti, accesso ai fondi comunitari in collaborazione con l’Eurosportello Veneto.”La giornata ha aperto l’Open Week dell’Imprenditoria Femminile e giovanile, settimana promossa dalla Regione Veneto e dal Centro di produttività Veneto, che ha visto coinvolte tutte le provincie. M.C.

Mondo del lavoro

la crisi si vince con la formazione

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a crisi si sconfigge anche puntando sulla formazione e trovando in essa nuovi strumenti di crescita personale, professionale ed aziendale. Lo confermano i numeri di Fòrema, società di Confindustria Padova per la formazione, il lavoro e la sicurezza, che dal 2009 ad oggi ha coinvolto quasi 70mila persone in oltre 290mila ore di formazione. Con un trend di crescita proprio negli anni della crisi: se nel 2009 le ore di formazione erogate erano 50.437, nel 2010 49.030 e nel 2011 57.472, lo scorso anno hanno raggiunto quota 66.063 (+15%, +31% dal 2009). Un dato destinato ad essere superato a fine 2013 sulla base delle proiezioni. Un recente rapporto rileva come la domanda di formazione da parte delle imprese sia cresciuta in media dell’1,5% tra 2011 e 2012. M.C.


Spazi Spazi Aperti aperti 19 13 Mobilità sostenibile Iniziativa di Legambiente per agevolare l’acquisto di un nuovo mezzo, l’adesione è gratuita

Gruppo d’acquisto per le bici elettriche A Padova è in forte aumento l’uso delle due ruote, ora la nuova iniziativa per incrementare il parco bici cittadino

Intanto prosegue l’iniziativa del bike sharing con decine di bici a disposizione

di Emanuele Masiero

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a formula del Gruppo d’Acquisto è sempre più diffusa e popolare. L’ultimo arrivato è il Game ovvero quello riservato alla mobilità elettrica. Ecologica come una bici, comoda come un’auto: la bicicletta elettrica sta conquistando sempre più estimatori e Legambiente ha deciso di aiutare chi ne vuole acquistare una. Il gruppo di acquisto per la mobilità elettrica si fonda sul solito principio di base: l’associazione seleziona e testa i migliori modelli per tecnologia, praticità e prezzo e li propone ai potenziali acquirenti. L’adesione al Game è gratuita e non impegnativa. “Padova è sempre di più congestionata dalle auto – spiegano i responsabili di Legambiente - Lo smog è uno sgradito compagno di vita quotidiana che minaccia la salute e il tempo che si trascorre per spostamenti in auto aumenta sempre di più. E’ arrivata l’ora della mobilità elettrica. Passare a mezzi non inquinanti non alimentati da fonti fossili è ormai necessario”. Le biciclette a pedalata assistita e gli scooter elettrici sono una realtà ed una tecnologia ormai evoluta, economica, affidabile e con un’elevata autonomia. Tra l’altro, questo tipo di mezzi, permettono di aumentare le distanze percorribili senza

l’utilizzo dell’automobile e senza faticare. In un mese, percorrendo 20 chilometri al giorno si risparmiano oltre 50 euro di benzina e 70 kg di emissioni di Co2. “Per consentire a tutti un prezzo equo ed un elevata qualità dei prodotti, Legambiente Padova invita tutti ad aderire al Game presentato in occasione della festa del Recupero e del Risparmio Energetico. L’adesione al Game è completamente gratuita e non impegnativa e consente all’utente di avere tutti i dettagli sul mezzo che più gli si addice, convenienza economica, ambientale, costi e risparmio. Sarà sufficiente compilare la dichiarazione d’interesse al Game e senza impegno si verrà contattati per un appuntamento in cui provare i mezzi e avere la possibilità di acquisto a prezzo bloccato. Grazie alle convenzioni con gli istituti di credito di Legambiente inoltre si potrà usufruire della possibilità di finanziamento a tassi agevolati”. In generale comunque, l’utilizzo della bici è in costante aumento. Forse in virtù della crisi economica che permane ormai da mesi. In tutta Italia quindi la bicicletta è sempre più un mezzo di trasporto urbano quotidiano e non solo veicolo di sport e svago. A dirlo sono i dati del

Uno dei punti di noleggio delle biciclette a Padova, ora Legambiente scommette sulla diffusione dei mezzi elettrici grazie ad un gruppo di acquisto

clamoroso sorpasso delle due ruote sull’automobile: nel corso del 2012, infatti, per la prima volta dopo 48 anni in Italia sono state vendute 1.748.000 bici a fronte di 1.450.000 automobili. L’uso delle due ruote nei giorni feriali è più che triplicato a partire dal 2001 quando i ciclisti urbani erano appena il 2,9% della popolazione adulta. Oggi la percentuale di utenti della strada a pedali è schizzata al 9%, un vero record: si tratta in numeri assoluti di 5 milioni di persone che utilizzano la biciclet-

ta per gli spostamenti almeno 3 o 4 volte a settimana. L’iniziativa di Legambiente lega quindi un’esigenza importante ad una formula vantaggiosa per l’utente: grazie ai gruppi d’acquisto, l’utente riesce a spuntare il prezzo migliore con la tutela di un partner esperto e attento ai bisogni del consumatore. Prova ne sono i Gas (gruppi di acquisto solare) con cui le abitazioni della provincia di Padova sono state “invase” da pannelli solari senza scordare il più recente Gap (gruppo di acquisto del pellet) che permette invece di ottenre pellet certificato al miglior prezzo. Per avere altre informazioni è possibile scrivere a game@legambientepadova.it oppure chiamare Legambiente allo 0498561212.

APRE LA CICLABILE TREVISO - OSTIgLIA

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uando si dice imparare dai paesi del nord. La Provincia di Padova è decisa a pedalare insieme ai cittadini lungo tutto il tratto padovano della pista ciclabile “Treviso-Ostiglia”. Sono infatti terminati i lavori per gli ultimi 32 chilometri che concludono il percorso nel territorio provinciale di Padova. Un evento storico che rappresenta una grande opportunità di sviluppo turistico ed economico per tutto il territorio. Con i suoi 110 chilometri totali, la Treviso-Ostiglia è una tra le più lunghe e suggestive piste ciclabili d’Europa. Nei giorni scorsi anche la Provincia di Treviso ha inaugurato il tratto da Quinto fino a Treviso cui ora si aggiungeranno i 32 chilometri di Padova e, prossimamente, l’ultimo chilometro fino a Camposampiero. L’amministrazione provinciale infatti ha già chiuso l’accordo con le Ferrovie per il trentatreesimo chilometro. Inoltre la Provincia di Padova ha ottenuto 1 milione e mezzo dall’Unione Europea che serviranno ad allestire, nel Comune di Piombino Dese, il Museo della Treviso Ostiglia in collaborazione con la comunità ebraica. Il percorso, infatti, ha anche una valenza di memoria legata all’olocausto perché i cittadini ebrei del territorio padovano erano prima raccolti a Villa Venier di Vo’ Euganeo e poi deportati, tramite la vecchia ferrovia, a Trieste e infine ad Auschwitz. “Nel corso di questo mandato amministrativo – ha detto la presidente Barbara Degani - l’Amministrazione Provinciale ha dato un forte impulso allo sviluppo della rete ciclabile provinciale. Grazie al sostegno della Regione Veneto e alla collaborazione

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Filippo Scapinelli Bucciante Terminati i lavori nel tratto di 32 km in territorio padovano, festa per l’apertura degli Enti Locali sono stati definiti percorsi di grande pregio, dall’Anello dei Colli Euganei alla Treviso-Ostiglia fino ai percorsi fluviali lungo la Brenta e il Bacchiglione”. Per la Provincia si tratta di un’opportunità turistica molto rilevante. “Dobbiamo la domanda di turismo su due ruote – ha spiegato la Presidente – oltre ai 25 milioni di amatori europei del cicloturismo e ai 5 milioni di visitatori che arrivano in Italia, dobbiamo includere i 15 milioni di presenze registrate nei campeggi del Veneto. Non c’è camper, roulotte o auto che non abbia almeno due biciclette. Quindi potenzialmente ci sono 30 milioni di persone che ancora non abbiamo E.M. raggiunto in questo settore”.

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20 Mondo scuola

Mondo scuola 15

Nuovo anno scolastico Gli istituti tecnici registrano il 3,2% di iscritti in più

Formazione tecnica iscrizioni in aumento

Oltre 36 mila gli studenti padovani delle superiori Il mondo del lavoro si avvicina a quello scolastico Lezione in classe: negli istituti superiori padovani cresce il numero di studenti che sceglie la formazione tecnica

di Martina Celegato

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Sicuramente sorprendente, anche se ’ ricominciato a pieno ritmo il nuovo anno scolastico che ha visto 36 mila non troppo, è l’aumento degli iscritti per i studenti delle scuole superiori padovane percorsi tecnici che quest’anno sono stati tornare sui banchi di scuola con grandi novità 3.483 ossia una percentuale pari al 43,8% all’attivo. Ben 7400 sono gli studenti del del totale dei nuovi iscritti con un aumento del 3,2% rispetto primo anno iscritti alle all’anno scolastico preprime classi dei 41 isti- Anche le scuole tuti provinciali secondo di specializzazione cedente. Un aumento che conferma la teni diversi indirizzi for- post diploma denza già registrata nemativi. Senza dubbio continueranno gli scorsi anni visto che la scelta ha coinvolto la loro attività con l’anno scolastico anche le aspettative di lavoro future ma non sono state trascurate appena iniziato dal 2010 l’aumento comda studenti e famiglie le attitudini personali plessivo è stato dell’8,5%. Quasi il doppio è degli allievi, come testimonia l’uniformità la percentuale di diminuzione delle iscrizioni, nelle varie aree di studio. Nonostante que- sempre dal 2010, nei licei che quest’anno sta uniformità alcune differenze si sono però hanno registrato 3.107 nuovi iscritti alle priregistrate come ha sottolineato la ricerca in me classi. Positiva si conferma la situazione merito realizzata da Confindustria Padova a degli istituti professionali con un aumento del 4,6% e 1.361 nuovi iscritti. Una tendenza riguardo.

generale che sembra premiare lo sforzo zioni il Presidente fa riferimento a quello che degli ultimi anni per unire il mondo delle emerge dal quadro europeo, in particolare imprese con quello della formazione come tedesco. In Germania infatti un giovane su 5 ha sottolineato Rodolfo Cetera, Presidente fra i 15 e i 29 anni studia e lavora (22,1%) dei Giovani Imprenditori di Confindustria Pa- mentre in Italia tale percentuale è bloccata da anni al 3,7%. “Al dova. “La scelta della formazione tecnica ha Calano le iscrizioni ministro Maria Chiara Carrozza – ha sottoun trend incoraggiante ai licei, mentre lineato Cetera nella – ha dichiarato infatti i professionali comunicazione ufficiale a riguardo Cetera - da registrano un rendere strutturale per nuovo incremento divulgata a riguardo collegare sempre di più - va dato il merito di l’offerta formativa con il mondo del lavoro aver riportato la scuola al centro del dibattito. e dell’impresa e incidere sul cronico ritardo Ora però deve seguire un piano organico che tutto italiano nell’alternanza scuola-lavoro. rilanci l’istruzione tecnica e rafforzi il valore Uno spread educativo da aggredire, in un educativo dell’apprendistato”. Particolare paese come il nostro dove la disoccupazio- spazio è stato poi conferito alle scuole di ne giovanile è al 39%, ma su cui il decreto specializzazione post diploma, sette in tutto “L’istruzione riparte” rischia di non produrre il Veneto e due a Padova, che grazie alla delicambiamenti sostanziali”. Con tali afferma- bera della Regione Veneto dello scorso luglio

continueranno la loro attività per formare giovani qualificati e professionalmente competitivi. All’avvio del nuovo anno scolastico anche la Presidente della Provincia Barbara Degani è intervenuta a riguardo affermando “Auguro, davvero di cuore, a tutti gli studenti padovani un nuovo anno scolastico ricco di conoscenze, ma soprattutto d’importanti esperienze umane e formative. Sono certa che gli insegnanti, ai quali va tutta la mia più sincera gratitudine per l’impegno quotidiano e la passione con cui affrontano i tanti problemi di un lavoro complesso come il loro, sapranno seguire con competenza e serietà i ragazzi nella loro crescita umana e morale, facendoli diventare curiosi del mondo e della vita, e preparandoli ad affrontare il futuro con successo. In bocca al lupo, dunque, perché questo sia un nuovo anno sereno e pieno di soddisfazione per tutti”.

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16 Il personaggio 22 L’intervista Conosciamo il gruppo degli “Abusivi” creato da quattro studenti universitari padovani, ora esce il loro primo lavoro

Quando il rock parla dialetto veneto di Francesco Sturaro

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’alternative rock in dialetto veneto è il genere musicale che più rappresenta gli “Abusivi”, gruppo composto da quattro studenti universitari ventenni: i fratelli Francesco e Alberto Baldo di Conselve, Nicolò Peraro di Terrassa Padovana e Davide Zordan di Este. A fine agosto è uscito, per l’etichetta indipendente “La Grande V Records”, il loro primo Ep dal titolo omonimo della band. La musica degli “Abusivi”, gruppo costituitosi nel 2012 al termine dell’esperienza dell’originario complesso “Rum & pera”, a sua volta sorto nel 2009, è un concentrato di energia, il tutto condito da testi goliardici e irriverenti. Come è composta la vostra band? “È composta da Alberto detto “Duilio” al basso, Francesco detto “Bich” alla batteria, Davide “Zordi” alla chitarra, mentre Nicolò alias “Piron” è la voce solista”. Perché dei musicisti ventenni scelgono di fare rock in dialetto veneto? “È una cosa che ci viene naturale. Il dialetto è una lingua genuina, molto musicale e divertente. Con la nostra musica vogliamo che i ragazzi come noi comincino a riscoprirla e apprezzarla”. Come nascono le vostre canzoni?

“Solitamente nascono prima i testi, che poi sono sottoposti all’attenzione di tutto il gruppo e, quindi, si comincia a lavorare sulla musica. In ogni canzone c’è sempre lo zampino di tutti”. Dove trovate lo spunto per i testi dei vostri brani? “Le nostre canzoni traggono spunto dalla vita di tutti i giorni, dalle problematiche tipiche dei ragazzi della nostra età, dall’esperienza quotidiana, da quello che ci capita di vivere o vedere. Il filo conduttore del disco è la vita della gioventù di provincia, con le sue passioni, gli stati d’animo tipici di questa età, il tutto raccontato in chiave ironica e goliardica, perché per noi la musica è divertimento”. Quanto tempo avete lavorato al vostro EP? “Tra scrittura delle canzoni, quindi stesura del testo e composizione della musica, e registrazione in sala di incisione abbiamo impiegato circa sei mesi per realizzare l’Ep”. Probabilmente suonando l’alternative rock in dialetto veneto ed essendo esponenti di un’etichetta indipendente, molti canali di promozione discografica

vi sono negati, penso ad esempio alla radio. Come riuscite a promuovere la vostra musica nonostante queste difficoltà? “Il nostro veicolo promozionale per eccellenza è il concerto dal vivo sia all’aperto sia nei locali, perché ci permette di avere un rapporto diretto con il pubblico. In queste occasioni riusciamo ad esprimere al meglio la nostra musica e la nostra energia. Quest’estate abbiamo suonato a Pian dei Castaldi in provincia di Belluno, Cazzago, Arre, Barbarano Vicentino, Treviso, Mas di Sedico sempre in provincia di Belluno, Cittadella e in ottobre saremo ancora a Treviso”. Il vostro genere musicale è apprezzato nel padovano? “La nostra musica è apprezzata dai ragazzi in generale, ma nel padovano facciamo fatica a trovare lo spazio per esibirci, perché gli organizzatori delle rassegne musicali o delle grandi feste all’aperto preferiscono chiamare le cover band piuttosto che i gruppi emergenti, che fanno musica indipendente. Basta osservare le località in cui ci siamo esibiti quest’estate per notare che abbiamo avuto più richieste fuori dal padovano”. Avete un vostro fan club, degli esti-

La band degli “Abusivi” in uno dei loro concerti matori che vi seguono con costanza? “Abbiamo un nutrito gruppo di affezionati, che ci segue e con cui siamo costantemente in contatto tramite i vari strumenti multimediali che la tecnologia ci offre, primo fra tutti facebook. La nostra pagina ufficiale www.facebook.com/abusiviofficial conta attualmente

1345 amici”. Qual è il vostro sogno nel cassetto come band? “Il nostro sogno è di ritagliarci il nostro spazio nel panorama musicale delle Tre Venezie, continuando a fare musica con la stessa passione di adesso e, magari, poter diventare musicisti di professione”.

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Cultura provinciale 17 25 Il Festival Il concorso internazionale porta a Padova film non ancora distribuiti in Italia

Cinema di viaggio al Porto Astra

il libro

A metà ottobre torna “Detour” con cinque giorni di proiezioni direttamente dai grandi festival, retrospettive, incontri e workshop Via San Francesco a Padova

di Laura Organte

“C

on Detour abbiamo ideato un festival dove il cinema e il viaggio si fondono e si incontrano in modi imprevedibili e sempre nuovi”. Così il regista Marco Segato, direttore artistico della rassegna, presenta al pubblico questa seconda edizione, che si svolgerà dal 15 al 20 ottobre al Porto Astra di Padova. Cinque giorni in cui le sale del cinema patavino ospiteranno le opere di tutti quegli autori che affollano i grandi festival internazionali ma che quasi mai raggiungono i nostri palinsesti. Il Concorso Internazionale, come lo scorso anno, presenterà infatti, in un’unica sezione, lungometraggi di finzione e documentari, legati al tema del viaggio, film che hanno partecipato a festival in Italia e all’estero, ma che non hanno ancora avuto una distribuzione ufficiale in Italia. Ventisette i paesi in gara, con una trentina di opere che cercheranno di aggiudicarsi uno de tre premi del festival: il Premio Miglior film, il Premio Speciale della Giuria e il Premio del

Pubblico. “Viaggio in Italia” sarà invece la nuova sezione che ospiterà film italiani che hanno raccontato e tutt’ora raccontano il nostro paese. Un’occasione per rivedere le opere di grandi cineasti del passato e al tempo stesso scoprire i film di registi esordienti. Sarà proprio “Viaggio in Italia” di Roberto Rossellini, restaurato dalla Cineteca di Bologna e presentato lo scorso anno a Cannes a tenere a battesimo questa nuova sezione. Novità di quest’anno sarà anche l’omaggio a Wes Anderson, il giovane regista americano molto amato da pubblico e critica, che ci ha regalato opere straordinarie come “I Tenenbaum”, “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”, fino al recente “Moonrise Kingdom”. Un cinema, quello di Anderson, dove i personaggi sono spesso in fuga da un mondo le cui regole sono troppo strette. Fughe improvvise, romantiche, esistenziali, spesso a segnare la distanza da famiglie troppo opprimenti, da una società troppo rigida che ha smarrito il piacere della

eventi e mostre

a cura di Laura Organte

SIRONI AI MUSEI CIVICI La recente donazione ai Musei Civici di Padova di due opere su carta di Mario Sironi, un disegno, tratto dai soldati dormienti della Resurrezione di Giotto alla Cappella degli Scrovegni, e uno studio per la decorazione della parete maggiore del Liviano, è l’occasione per una mostra in esposizione fino al 24 novembre. Sironi realizzò altre opere preparatorie, partecipando al concorso per la decorazione murale più prestigiosa e rappresentativa di quegli anni a Padova, quella del Liviano, intervento che fu poi affidato a Massimo Campigli. Sono esposti quindi i due bozzetti definitivi di proprietà dell’Università di Padova, che si collegano all’opera pervenuta ai Musei Civici.

I CAPOLAVORI DEL VETRO In mostra ai Musei Civici fino al 24 novembre, in occasione dell’ingresso di una importante raccolta nei musei patavini, circa 150 esemplari più unici che rari della lavorazione del vetro. Tra le opere in mostra, tra cui spiccano numerosi vetri presentati alle Esposizioni Universali di Parigi, alle Biennali di Venezia, alla Triennale di Milano e alcuni unicum nella storia del vetro muranese per tecnica e perizia, provengono dal museo aziendale della storica vetreria fondata da Antonio Salviati ma anche della collezione privata Salviati-Camerino-Tedeschi.

NINA NASILLI IN GALLERIA CAVOUR La poetessa e pittrice Nina Nasilli torna a esporre nella città in cui vive e lavora con una mostra di opere recenti di alto valore artistico e poetico. “2N.est” è il risultato affascinante di un percorso inedito: 77 opere esposte che sono di volta in volta mète, àncore, approdi del pensiero e dei sentimenti in dialogo tra loro. Un racconto che entra ed esce, colpisce e accarezza, esplora e ritorna, sempre con un tratto che dis-vela, narra e mantiene in equilibrio il detto e il non detto. La mostra è aperta fino al 10 novembre alla Galleria Cavour.

La Cittadella francescana

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Uno dei film in programma, “Un colpo da dilettanti” fantasia. La macchina da presa non è, però, il solo modo per raccontare il viaggio. Tre workshop organizzati nell’ambito del festival esplorano le altre possibilità espressive: sabato 19 ottobre Stefano Faravelli, pittore, filosofo e orientalista, svelerà i segreti del

carnet di viaggio; lo stesso giorno lo scrittore Guido Bosticco inizierà i partecipanti alla scrittura di viaggio, mentre domenica 20 ottobre sarà la volta del fotogiornalismo, sotto la guida di Alessandro Gandolfi. Per le iscrizioni, le informazioni e il calendario del festival: www.detourfilmfestival.com

na guida turistica dedicata al cuore francescano della città di Padova. È con l’intento di valorizzare l’area della città compresa nel triangolo tra via San Francesco, via del Santo e via Cesarotti che l’assessorato al turismo patavino ha realizzato la pubblicazione “La Cittadella francescana”, in distribuzione gratuita presso l’ufficio relazioni con il Pubblico del Comune, gli uffici turistici, le sedi di quartiere, i luoghi d’arte, gli esercizi, i negozi della “Cittadella francescana”, gli alberghi della città, e la Basilica del Santo. A questa parte della città, uno spazio che raccoglie gioielli urbani quali la Basilica, la Scuola della Carità, l’Odeo Cornaro, Palazzo Giusti, la Sala Carmeli e tanti altri ancora, sarà dedicata la giornata nazionale del trekking urbano del 31 ottobre, alla quale parteciperanno con diverse iniziative anche i commercianti della zona. L.O.

Classica Il programma prevede 18 concerti fino al 4 aprile prossimo

Amici della Musica, viaggio dal ‘600 agli autori d’oggi C

on la stagione autunnale, torna a Padova l’ormai tradizionale appuntamento con la 57° stagione concertistica degli Amici della Musica. Si apre così una serie di appuntamenti che spazierà dalla musica del ‘600 a quella contemporanea e che si conferma come una delle più interessanti stagioni di musica da camera italiane per la ricchezza della proposta culturale. Una parte significativa della stagione è dedicata alla musica barocca e il programma 2013/14 annovera la presenza di nomi come quelli di J. Savall, di T. Koopman, di R. Lislevand, di P. Hantai e dei più giovani clavicembalisti B. Martin e B. Alard (entrambi, in anni diversi, primi premi al concorso internazionale di riferimento, quello di Bruges), e di F. Fernandez. Altro nome degno di nota Il violinista di origini padovane Domenico Nordio è quello del pianista K. Bezuidenhout, che se. Altri appuntamenti che propongono un migliori violinisti italiani: Domenico Nordio conclude la sua integrale delle Sonate di programma pieno di inventiva saranno il e la giovanissima Francesco Dego; ma non W.A. Mozart, un ciclo recital pianistico di G. mancheranno anche la musica contemporache ha riscosso, anche Una parte del Andarolo e il Quartetto nea americana con il programma del gruppo a livello discografico, cartellone sarà di Cremona e quello di di percussioni Tetraktis nonché la musica uno straordinario suc- per la musica Auryn che si presente- vocale da camera e la lettura liederistica. cesso. La rassegna si barocca, spazio ranno con alcune della Il programma propone 18 concerti in snoda attraverso un anche ai romantici pagine più belle della abbonamento, e si concluderà, sempre percorso tematico che musica da camera. all’Auditorium Pollini, il 4 aprile 2014 con rinnova la collaborazione con Palazzetto Sul versante della musica del novecento il concerto di due affermati solisti francesi, Bru Zane di Venezia con lo spazio riservato storico e contemporanea importanti occasio- François Fernandez (violino) e Benjamin alla musica romantica (e non solo) france- ni di ascolto sono quelle offerte da due dei Alard (clavicembalo). L.O.


18 26

LO l’evento

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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO ginnastica ritmica, in 90 allo spettacolo in piazza

Montagnana Applausi e consensi per il primo torneo di calcio a 5 l’evento ginnastica ritmica, in 90

Mont

di Nicola Cesaro

di Nico

Sfida in piazza, una scommessa vinta Sfi allo spettacolo in piazza

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opo un anno ricco di gare ,manifestazioni, e molte soddisfazioni la sezione ginnastica ritmica dell’Asd Polisportiva Arcobaleno di Cornegliana del presidente Marino Penello ha chiuso la stagione con un spettacolare saggio di fine anno presso la piazza del municipio di Due Carrare . Più di 90 atlete (dai 3 ai 16 anni) sono scese in pedana, davanti ad una vasta cornice di pubblico , tra cui spiccava la presenza dell’assessore allo sport carrarese Mario Romanato, il Dott. Marcassa e Cristina, in rappresentanza dell’ente promozionale Aics e Andrea Zagolin, vice sindaco di Polverara e si sono esibite negli esercizi che in questa annata hanno portato ottimi piazzamenti di cui alcuni sui gradini più alti del podio. Oltre gli esercizi di gara le atlete, coordinate dalla direttrice tecnica Valerie Rasine e dallo staff delle insegnanti hanno deliziato la platea con ben 9 coreografie molto originali e ricercate basate sui “colori dell’arcobaleno”. Clou della serata l’esibizione di un ospite davvero eccezionale: la campionessa del mondo e olimpionica Daniela Masseroni, autrice di una performance mozzafiato che ha catturato lo sguardo ammirato di atlete ed insegnati trascinando all’entusiasmo il folto pubblico. Walter Lotto

l calcio sul “liston” strappa applausi e consensi. Un risultato lusinghiero per il primo torneo di calcio a 5 “Città di Montagnana”, organizzato dai ragazzi della Montagnanese Futsal, che ha riportato lo sport più popolare d’Italia in piazza. La manifestazione ha visto trionfare la formazione Bar Fly dopo un’accesissima finale vinta al cardiopalma per 8 a 5 ai supplementari contro la Csm Infortunistica Stradale. Il torneo si è svolto sopra il “Liston” di Piazza Vittorio Emanuele, dove è stata montata una apposita piattaforma, specifica per il calcio a 5. Alla manifestazione hanno partecipato 6 squadre maschili (girone all’italiana con semifinale e finale) per un totale di quasi 70 atleti, ma le vere novità del torneo sono state il quadrangolare femminile, vinto dalla Virtus Giarre che si è imposta nella finale per 9 a 0 contro Galante Sport. Ma anche il triangolare dei pulcini (2002/2003), dove tre squadre di futuri campioncini si sono dati battaglia, ed infine la partita organizzata

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opo un anno ricco di gare ,manifestazioni, e molte soddisfazioni la sezione ginnastica ritmica dell’Asd Polisportiva Arcobaleno di Cornegliana del presidente MaUna partita delhatorneo rino Penello chiuso la stagione con un spettacolare saggio di fine anno presso fraladue squadre ragazzi didiMontagnana Futsal. le anni) attività sono estive piazza del di municipio Due Carraree. PiùMontagnanese di 90 atlete (dai 3 aiTra16 città murata spicca inoltrelaanche il brildintorni di età compresa fra ad i 10una e i vasta 13 anni. scese in pedana, davanti cornicedella di pubblico , tra cui spiccava presenza lante “Summer Camp” della Pallacanestro La manifestazione, suaRomanato, dell’assessore allo sport seppur carraresealla Mario il Dott. Marcassa e Cristina, in rapMontagnana, tra sindaco le più attive a sostegno prima edizione,dell’ente ha avutopromozionale un gran successo presentanza Aics e Andrea Zagolin, vice di Polverara e si delle fasce di giovani atleti. Al Villaggio siasono da parte pubblico, riempito esibitedel negli eserciziche che ha in questa annata hanno portato ottimi piazzamenti di cui della Gioventù di piccoli atleti dalla hanno la alcuni piazzasui ogni sera, più sia alti da parte degli Oltre atleti gli esercizi gradini del podio. di garadecine le atlete, coordinate preso insegnanti in mano la hanno palla adeliziato spicchi e la conosciuto chedirettrice si sono tecnica divertitiValerie e soprattutto Rasinehanno e dallofatstaff delle platea il mondo del“colori basket,dell’arcobaleno”. innamorandosi di uno tocon divertire. ben 9 coreografie molto originali e ricercate basate sui Clou che nellala cittadina è tradel i piùmondo praticati. All’evento hanno collaborato della serata l’esibizione di un ospiteappasdavvero sport eccezionale: campionessa e volesse avvicinarsi della sionati e sponsor, maMasseroni, anche il Comune olimpionica Daniela autrice didiuna Chiunque performance mozzafi ato chealhamondo catturato Pallacanestro Montagnanail può Montagnana, l’Ac Montagnana e l’Asd No- trascinando lo sguardo ammirato di atlete ed insegnati all’entusiasmo foltocontattare pubblico. la Walter Lotto venta Calcio a 5, oltre ovviamente a tutto il dirigenza al 335-6875808.

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Capitan David Stivanello alza il trofeo della vittoria

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n una serata canicolare davanti ad una cornice di pubblico da grandi occasioni i biancoazzurri della Svalutescion hanno conquistato la nona edizione del torneo “Santo Stefano” di calcio a 7. La kermesse, disputata nel campo adiacente all’antica abbazia di Santo Stefano di Due Carrare, gode di una crescente popolarità tanto da attirare le attenzioni dell’emittente televisiva A13 Sport che ha filmato e trasmesso l’evento. La formula rispecchia e rispolvera le antiche corride calcistiche estive di quando squadre sponsorizzate da ditte varie e bar, ma composte di giocatori in attività, davano vita ad autentici e aspri duelli per la conquista di coppe trofei e premi in natura. 16 i team al via suddivisi in 4 gironi, dopo le varie fasi eliminatorie la vittoria è andata ai ragazzi della Svalutescion, che trascinati da David

Stivanello (attaccante della Legnarese) capocannoniere con 16 gol si sono sbarazzati (4-0) in finale della ZR impianti, per il secondo anno consecutivo sul secondo gradino del podio. Terzo posto per la MB verde davanti alla Checcoformenteam. Tra i premi individuali è spiccato Alberto Aghito (Svalutescion) atleta ventiduenne tesserato per il Montegrotto Terme, premiato come miglior portiere, mentre il trofeo per il miglior giocatore è stato assegnato ad Eugenio Bronzato (MB verde) centrocampista del Galzignano. Infine la coppa disciplina è andata al team targato vivai piante Paolo Bottin. Premiazioni operate dall’organizzazione, con in testa Fabio Gambarato, coadiuvato dal primo cittadino carrarese Sergio Vason e dal parroco Don Gianmarco. W.L.

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autunno/inverno/2013/14


10 28

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Con la campagna nazionale “Mettiamoci in gioco” chiediamo al Governo una svolta contro il Gap

Gioco d’azzardo: una patologia e un florido mercato per le mafie

La mobilitazione per regolamentare il settore è generale. Anche i sindaci sottoscrivono un manifesto nazionale per la legalità contro il gioco d’azzardo di germana urbani

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nche il gioco uccide. L’ultima vittima “Sarebbe sbagliato pensare – sottoliin Veneto è vicentina: morta suicida nea Pierpaolo Romani, coordinatore naper debiti da gioco. Ma non è un caso zionale di Avviso Pubblico - che il problema isolato e non sarà l’ultimo. Ai veneti piace delle mafie non riguardi il Veneto, terra che giocare d’azzardo. Tra il 2010 e 2011 il anzi interessa molto alle cosche, tanto che 44% della popolazione tra i 15 e 64 anni la Regione si è dotata di un’apposita legge ha giocato d’azzardo. Il 63% nell’ultimo antimafia. la n. 48 del 2012. Oggi parlare anno ha giocato al Lotto/Superenalotto del rapporto gioco d’azzardo-mafie significa e poco meno del 58% al Gratta e vinci/ mettere testa su quella che può essere la Lotto istantaneo; seguono coloro che hanno principale dinamica di infiltrazione mafiosa praticato scommesse sportive ed il Poker te- in questa regione: cioè, ancora una volta, xano o che hanno giocato alle macchinette l’infiltrazione nel settore economico”. elettroniche/slot machine. Dal 1998 in Italia lo Stato ha liberaQuesti numeri evidenziano che quello lizzato e legalizzato le scommesse: ciò ha del gioco d’azzardo è un vero e proprio prodotto un espandersi incredibile del mermercato in controtencato del gioco che lo denza rispetto alla cri- In Veneto c’è il casinò, scorso anno ha toccasi. La gente tenta la una forte attrattiva to quasi i 100miliardi fortuna per sbarcare il per chi presta denaro di euro tra gratta e lunario e paradossal- ad usura o ricicla vinci, lotterie, slot, mente aggrava la si- denaro sporco scommesse sportive tuazione del bilancio e quant’altro. Tanta economico famigliare. gente gioca perchè gli strumenti per giocare Ma questo trend deve porre all’eviden- sono sempre a portata: dal tabaccaio, al za anche altre questioni: un mercato florido bar, al supermercato. Lo Stato, purtroppo, interessa sempre le mafie. Nonostante nella non ha fatto una legge per rispondere ad nostra regione non ci siano evidenze di infil- una domanda di gioco, ha invece spinto trazioni in questo settore, occorre conoscere l’offerta creando, di fatto, la domanda. E le bene le dinamiche perchè dove girano tanti possibilità si sono moltiplicate a dismisura. soldi spesso c’è qualcuno che ricicla denaro Sono aumentate le slot all’interno dei bar sporco e pratica prestito ad usura. e nei comuni è possibile aprire sale giochi

con videolottery che permettono di giocare anche grandi cifre. A questo si aggiungano le agenzie di scommesse. Una gamma di offerta che sta investendo i veneti e creando moltissimi dipendenti da gioco patologico d’azzardo. “Fra questi – spiega Romani - ci sono persone che hanno un lavoro, sono magari imprenditori che accumulano debiti e devono trovare qualcuno che gli presti denaro. Il gioco crea una domanda a cui i mafiosi possono rispondere col prestito ad usura. Sempre più spesso, infatti, all’ufficio antiusura del Comune di Verona si presentano persone che si dichiarano vittime del gioco d’azzardo. Inoltre, i mafiosi hanno iniziato a gestire società che costruiscono macchinette, che spesso non sono regolari. Cioè non hanno al loro interno la scheda prevista dalla legge che le collega col Ministero del Tesoro, ne registra le giocate e calcola la tassazione dovuta allo Stato. In questo modo i mafiosi sono degli attori importanti di una quota significativa di evasione fiscale in complicità o meno col gestore del locale che ospita la macchinetta”. Va detto poi che il passo successivo alla gestione illecita delle macchinette nei bar è l’estorsione a danno dei Commercianti con relative intimidazioni. “Lo dico come avvertimento per i Commercianti – afferma

Pierpaolo Romani

ancora il coordinatore nazionale di Avviso Pubblico - ma anche per gli imprenditori del settore, per Confindustria che deve stare molto molto attenta a tutelare gli imprenditori che operano legittimamente in questo mercato perchè l’organizzazione mafiosa che si inserisce in un mercato punta al monopolio dello stesso”. E oltre alle sale giochi una comunità “colonizzata” dal gioco d’azzardo attira anche un indotto pericoloso. “Spesso – continua Romani - aumentano i casi di utilizzo di sostanze stupefacenti e la fornitura di sesso a pagamento della peggior specie. Si scoprono appartamenti dove vengono tenute come schiave del sesso ragazze straniere in mano a gruppi criminali dell’Est o dell’Africa in combutta con cittadini veneti e organizzazioni criminali italiane. Questo per dire che l’insicurezza nei quartieri non la portano solo gli stranieri. L’insicurezza la creiamo noi permettendo a persone con tanti soldi, fatti spesso sulla pelle di tanti giovani con la vendita di droga, di sviluppare dei business

che hanno poco di etico e sono antieconomici per la città e i suoi abitanti”. Il pericolo sta proprio qui. Come ha detto Michele Prestipino, procuratore aggiunto di Roma, intervenuto sull’argomento a Verona “Arrivano con il denaro ma poi portano anche i loro eserciti” per il controllo del territorio. “Ci tengo a sottolineare che quando i mafiosi arrivano in un territorio – conclude Pierpaolo Romani - è perchè incontrano persone capaci di garantire determinati servizi, che anziché denunciare diventano complici conniventi. E’ tremendo vedere come, a volte, il mondo dei professionisti sostiene, anche dalle pagine dei giornali veneti, che il rispetto della legalità produce ingiustizia sociale! Che se gli imprenditori pagassero tutto i conti esploderebbero. E’ preoccupante constatare che in Veneto c’è un pezzo dell’imprenditoria e un pezzo delle libere professioni che pensa che le regole sono un intralcio. Questo atteggiamento apre delle brecce pericolosissime”.


Il Veneto in primo piano 11 29 Verona: 32 milioni di gratta e vinci venduti in tutta la provincia

Neanche la crisi ferma i veneti: giocano sempre di più

di germana urbani

L

’Italia intera si sta mobilitando contro il gioco d’azzardo legalizzato e antieconomico. Gli amministratori stanno facendo rete firmando il manifesto dei sindaci contro il gioco d’azzardo che chiede una nuova legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta e il contenimento dell’accesso, con un’adeguata informazione e un’attività di prevenzione e cura; chiedono leggi regionali con compiti e impegni delle Regioni per la cura dei giocatori patologici, per la prevenzione dai rischi del gioco d’azzardo, per il sostegno alle azioni degli Enti locali. E chiedono sia consentito il potere di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, oltre al parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo. Anche l’assessore provinciale di Rovigo Marinella Mantovani è impegnata da anni in questa battaglia perchè ricorda “il costo del recupero

focus

F

di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30mila euro l’anno, senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso, le ore dedicate al gioco e sottratte all’affettività e alle relazioni sociali”. La situazione in polesine ha del paradossale: solo considerando la popolazione maggiorenne, c’è 1,2 slot ogni 100 cittadini. Il paradosso si raggiunge a Papozze: ce n’è una ogni 23 cittadini. A Padova e provincia non va meglio. Sono 400 mila padovani che hanno giocato soldi almeno una volta nella vita, almeno 70 mila potrebbero essere in condizioni di rischio; tra questi, oltre 18 mila sarebbero giocatori problematici e più di 3 mila manifesterebbero comportamenti ascrivibili alla dipendenza patologica. Queste persone avrebbero bisogno di supporti e trattamenti socio sanitari specifici. Solo l’Ulss 16 ha denunciato ben 2mila casi di sua competenza: dai 15 ai 64 anni il virus del gioco d’azzardo si è diffuso a

macchia d’olio e aumenta di anno in anno. “Abbiamo iniziato a lavorare – afferma il direttore del sert, Andrea Vendramin - su vari progetti mirati soprattutto alla prevenzione sul territorio, incluse le scuole, e alla formazione degli esercenti del settore. Le risorse però sono scarse: bisognerebbe che una parte del fatturato del settore fosse devoluto alla cura dei giocatori patologici e che egli enti locali fossero più coinvolti. Perché mentre lo stato incassa una quota importante delle giocate, tutti gli oneri sociali ed economici generati da persone rimaste senza niente sono interamente in capo ai comuni”. Non va meglio a Verona dove, secondo l’ufficio antiusura del Comune, sono presenti, tra bar, tabaccherie e ristoranti della provincia, 2.260 macchinette da gioco e 86 sale da gioco. Nel 2011 sono stati venduti in città oltre 7.1 milioni di biglietti “gratta e vinci” e, complessivamente, più di 25 milioni in

provincia: come se ogni veronese, bambini compresi, avesse acquistato oltre 25 biglietti. Ma il dato che fa rabbrividire è che solo un anno dopo il bilancio è ben più pesante: 32 milioni di gratta e vinci venduti nel veronese. Segno che con la crisi aumentano coloro che tentano la fortuna. Una vera piaga a cui i Comuni cercano di rispondere come possono. Il Comune di Vicenza, per esempio, attraverso una delibera di modifica del regolamento per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti sulle pubbliche affissioni ha introdotto il divieto di pubblicità del gioco azzardo anche se in possesso di regolare concessione amministrativa rilasciata dall’Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. Almeno questo. Certo è che serve con urgenza una legge nazionale e regionale che regolamenti la materia e destini risorse ai sert delle Ulss per la cura dei giocatori patologici.

fin’ora interventi a macchia di leopardo una legge veneta per aiutare i giocatori

ino ad oggi la Regione Veneto, rispetto al problema del gioco d’azzardo e delle sue conseguenze sociosanitarie e famigliari, si è limitata a sondare il fenomeno e a finanziare alcuni progetti sul territorio ma senza una vera programmazione. ”Il gioco d’azzardo – sottolinea l’assessore Remo Sernagiotto – e’ un fenomeno in costante crescita tanto che i servizi per le dipendenze del Veneto nel 2011 hanno intercettato e preso in carico 765 giocatori patologici di cui 637 maschi e 128 femmine”. ”Per affrontare al meglio questa insidiosa forma di dipen-

denza che tanta sofferenza causa a chi ne e’ affetto e alle famiglie dal punto di vista psicologico ed economico – aggiunge – serve un coordinamento delle strutture sociali e sanitarie, pubbliche e del privato sociale. Da questo punto di vista si stanno facendo passi in avanti, esempio ne sia la proposta di prevenzione “Scommetti su te stesso” che arriva da Monselice e che abbiamo finanziato con 50 mila euro; il progetto avrà durata di due anni e sarà di prevenzione, sensibilizzazione, formazione, ascolto e presa in carico dei problemi che riguardano il gioco d’azzardo nel territorio

della bassa padovana”. Vero è che per intercettare e arginare il dilagare di queste problematiche occorre una visione d’insieme di ben altro spessore. In Regione Veneto il Vicepresidente della commissione sanità, Claudio Sinigaglia, è il primo firmatario della proposta di legge n. 283, dedicata ad interventi di prevenzione, formazione e trattamento del Gap, gioco d’azzardo patologico. “In questi giorni – spiega Sinigaglia - al Governo si chiede di aggiornare i Livelli essenziali di assistenza, prevedendo lo stanziamento di risorse dedicate per garantire l’effettiva attuazione da parte delle

Regioni e degli Enti locali di politiche socio-sanitarie di assistenza alle persone affette da questa patologia”. “A livello regionale -continua il Consigliere - sarebbe auspicabile una legge sul gioco, con vincoli e distanze per le sale da gioco e la pubblicità. Anche sul decreto Balduzzi mancano i decreti attuativi, e la situazione è completamente annacquata. Il nostro compito è capire come intervenire a livello regionale, senza poi essere bloccati nei vari tribunali. E non parliamo solo di slot machine e sale, ma anche dell’online, per cui occorre prevenzione e informazione, a partire dai genitori”.


12 Il Veneto in primo piano 30 Il riconoscimento, molte le venete premiate

Donne eccellenti anche in tempi di crisi Bellezza, glamour e impegno, il teatro Geox ha ospitato i migliori talenti femminili italiani premiati in una serata all’insegna del buon gusto di germana urbani

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on la crisi le donne rompono gli schemi e si “inventano” il futuro. E in questo sono eccellenti. Unioncamere ha calcolato che in dodici mesi, da marzo 2012 al marzo successivo, le imprese femminili in Italia sono arrivate a un milione 424.798, pari al 23,5% del totale. Un segno positivo o emblema di un paese che non sostiene le donne e quindi loro si sostengono da sole? Se ne è parlato al salone dell’imprenditoria femminile di Torino, evidenziando un’arte diventata di questi tempi essenziale: quella di re-inventarsi, rompere gli schemi e riprendersi il futuro. Un’arte che sembra riguardare in particolar modo le donne. Perché se da un lato il mondo del lavoro “tradizionale” continua a soffrire di alcuni problemi strutturali che le coinvolgono (dimissioni in bianco, retribuzioni diverse uomo/donna, mancata valorizzazione del capitale umano femminile), le donne intraprendono altre strade: come quella di aprire un negozio, un’attività o un’azienda. I dati dell’osservatorio sull’imprenditoria

La “Donne Eccellente” nel sociale è Anna Rossoni, padovana, vicepresidente regionale di Unitalsi femminile di Unioncamere lo testimoniano: le imprese femminili hanno un passo più veloce rispetto alla media nazionale. Nel periodo giugno 2013-giugno 2012, mentre le aziende nel loro complesso crescevano dello 0,13%, quelle fondate da donne aumentavano di quasi 5 mila unità, con un incremento dello 0,34%. Eppure non è semplice. L’ha ricordato anche Anna Licia Balzan Polegato, imprenditrice premiata donna eccellente 2013. “Sono un’imprenditrice che lavora - ha detto la Balzan – alla costante ricerca di un equilibrio tra gli impegni professionali, famigliari e la necessità di non rinunciare mai a se stessa, a essere donna”. Un difficile equilibrio che rincorrono tutte le

donne, non solo le imprenditrici. E ben si è visto durante la serata di gala per il premio Donne Eccellenti 2013. Nato da un’idea dell’Associazione Albergatrici Abano Montegrotto Terme e organizzato per questa edizione al Gran Teatro Geox di Padova in collaborazione con Zed, l’evento si è rivelato una kermesse al femminile aperta da un red carpet di tutto prestigio che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone venute ad applaudire le donne protagoniste di questa undicesima edizione. La manifestazione, condotta da Alessandro Greco, ha preso poi il via con la verve inglese di John Peter Sloan che ha premiato la frizzante Silvana Fallisi per la categoria Cinema. A seguire l’Arte. E Alberto Terrani ha consegnato la rosa gioiello disegnata da FOPE Gioielli e l’Acqua Termale di AbanoSPA al commendatore maestro di tessitura del bisso marino, Chiara Vigo. Emozionante la premiazione di Daniela Zuccoli Bongiorno, salutata sul palco da Sabina

LA SOLIDARIETA’ PER TUTTE LE TASCHE

Ciuffini e da un intervento filmato di Pippo Baudo, commosso nel ricordare il grande amico e la Fondazione Bongiorno. Ma il teatro Geox ha vibrato anche grazie alla voce di Ornella Vanoni che ha cantato alcuni suoi storici pezzi eper chitarra e voce dedicati al Brasile. Premiata da Giorgio Borghetti, ha dichiarato: “Se devo scegliere tra le Maldive ed Abano Terme, preferisco le Terme Euganee e le loro acque rilassanti!”.

Premiata anche la ricerca con la dottoressa veneziana Marina Cavazzana, pediatra ematologa attualmente a Parigi, che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani della Donna Eccellente 2005, Ilaria Capua. Per la categoria dei giornalisti il premio è andato alla padovana Alessandra Viero che lavora a Mediaset. Filippo Ongaro, invece, ha consegnato a Roberta Bruzzone, criminologa, ma anche volto televisivo, il Premio Città di Montegrotto Terme.

Valeria Mazza premiata e Anna Rossoni

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Valeria Mazza e Anna Rossoni

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a premiazione più glamour, dal respiro internazionale è stata quella di Valeria Mazza. La top model argentina, che ha assistito alla serata con tutta la famiglia, è stata invitata a salire sul palco per essere premiata per la categoria Moda&Spettacolo dall’attore Matteo Tosi, tra le parole estasiate di un video dedicatole da Pippo Baudo. Lei si è deta lusingata per il premio “Donne Eccellenti” e ringrazia ricordando di aver avuto “la fortuna di aver lavorato nella moda negli anni Novanta, quando le modelle erano anche personaggi e la gente ci ha viste crescere. Io ho sempre considerato il mio lavoro con grande disciplina”. Quasi uno sport, verrebbe da dire. Ma anche il mondo dello sport quella sera ha avuto la sua stella. La rodigina campionessa di beach volley Marta Menegatti ha ricevuto

il premio dalle mani del pluri-campione olimpico Rossano Galtarossa. Anche il bel canto ha avuto la sua “regina”: Daniela Dessì, voce incantevole che ha ricevuto il Premio dalla collega soprano Katia Ricciarelli, già Donna Eccellente 2005, e da Claudio Scimone, maestro dei Solisti Veneti. Per la categoria danza, invece, è stato il ballerino di Amici Denny Lodi a consegnare il premio a Rossella Brescia, ballerina, insegnante, attrice ed ormai sempre più consolidata presentatrice del piccolo schermo. Ma forse il premio più “meritorio” è stata consegnato ad Anna Rossoni, premiata per il Sociale, a seguito di un gioco sui siti dei quotidiani del gruppo Finegil che l’ha decretata la più votata tra le donne venete che si stanno occupando di volontariato.


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Veneto in primo piano 13 32 Il Veneto in primoIlpiano Sicurezza idraulica Con l’autunno torna il maltempo con i timori di chi vive in zone a rischio

La pioggia risveglia gli spettri dell’alluvione Aperti i cantieri per nuove opere di difesa ma servono ulteriori interventi per tutelare buona parte della regione. I Consorzi di Bonifica hanno decine di progetti nel cassetto

Zaia: “Pensiamo meno alle strade e di più alla sicurezza del territorio”

di Nicola Stievano

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orna la stagione delle piogge, dopo la “tregua” estiva i fiumi tornano ad ingrossarsi ed ogni perturbazione ormai innesca l’allerta meteo ed è fonte di ansia e preoccupazione per milioni di veneti. Questo perché gran parte del territorio della nostra regione è a rischio idrogeologico, al punto che allagamenti ed esondazioni sono sempre una minaccia concreta. Dalla disastrosa alluvione di tre anni fa qualcosa è cambiato e sono ormai aperti alcuni cantieri per la costruzione di invasi nella fascia pedemontana e il rinforzo degli argini più “stressati”. Ma restano ancora al palo molti altri interventi sul territorio, da quelli più invocati ed evidenti come il completamento dell’idrovia Padova – Mestre da usare come valvola di sfogo per le piene del Brenta e del Bacchiglione. Un’opera che tutti i comitati e gli esperti indicano come la possibile soluzione alla criticità idraulica del nodo di Padova. Inoltre non passa giorno senza che i Consorzi di Bonifica sottolineino la necessità di investire di più per le opere di consolidamento e di difesa idrogeologica. I progetti ci sono, le competenze anche, quello che manca, come sempre, è la disponibilità economica. “Ogni volta ci troviamo a dover gestire l’emergenza – spiega Antonio Salvan, presidente del consorzio Adige Euganeo – e a impegnare risorse nei momenti di crisi. Noi ci troviamo spesso a gestire un sistema concepito il secolo scorso, quando il Veneto era per lo più campagna. Oggi la situazione è ben diversa, l’urbanizzazione massiccia impone di adeguare la rete di scolo e gli impianti. Non solo, il clima sta cambiando e ormai le precipitazioni si caratterizzano per la loro intensità. Cade molta acqua in poche ore, acqua che finisce per fare danni se non viene convogliata in una rete di scolo adeguata. Abbiamo diversi progetti già pronti per aumentare la portata dei canali, per prevenire le emergenze, per mettere in sicurezza ampie aree del nostro territorio, per preservare interi centri urbani e zone produttive dagli allagamenti. Continuiamo a sensibilizzare chi ci governa ma lo scoglio più grande resta la disponibilità economica. Intanto cerchiamo di fare del nostro meglio”. Dall’area di Mestre sempre a rischio alluvione alla Bassa Padovana, dal fragile Polesine all’area Euganea, i punti critici dal punto di vista idrogeologico certo non mancano. A fine settembre intanto sono stati affidati dal Consorzio di bonifica Bacchiglione i lavori per le opere di estensione del collegamento dell’’area termale al Cana-

Gli assessori Stival e Conte con il presidente Zaia

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Sul completamento dell’Idrovia Padova – Mestre invocato da più parti manca ancora il passaggio decisivo le L.E.B (Lessino –Euganeo – Berico), che attraverso un nuovo sistema di tubazioni interrate consentirà di recapitare acqua in tutti i canali del Consorzio del bacino idraulico “Colli Euganei”. Una grande opera, che complessivamente, tenuto conto anche dei lavori già realizzati negli anni scorsi del primo tratto di condotta, costerà oltre 6 milioni di euro . Il progetto avviato, di 5 milioni di euro, previsto all’interno del “Piano Irriguo Nazionale” completa il già avviato riassetto idraulico – ambientale del bacino “Colli Euganei” – area di 11.804 ettari a nord – ovest di Padova – caratterizzata attualmente dalla presenza di numerose aree urbanizzate, piccoli insediamenti industriali, numerose aziende agricole e dagli importanti centri turistici termali di Abano e Montegrotto Terme. Nello specifico i lavori in partenza, suddivisi in due lotti esecutivi, riguardano la realizzazione di una condotta

lunga 1,6 km e di un’ulteriore sistema di condotte e manufatti (per una lunghezza totale di 5 km circa). L’intervento, una volta completato, sarà in grado di rispondere alle modificate esigenze idrauliche dell’’area, consentendo la vivificazione dei corsi d’acqua principali con l’aumento delle portate degli scoli durante tutto l’anno e la possibilità di utilizzo irriguo delle acque nelle aree agricole in primavera ed in estate. Relativamente all’utilizzo irriguo per l’agricoltura, il Consorzio di bonifica Bacchiglione ha inoltre progettato e realizzato a valle dello Scolo Spinosella (in accordo con alcune aziende private) un’area pilota di irrigazione “a domanda” per garantire la distribuzione capillare dell’’acqua dai canali consortili ad aziende agricole private - che si sono dimostrate motivate a condividere anche i costi aziendali di trasformazione – concretizzando così la collaborazione fattiva tra l’ente pubblico e gli interessi del territorio anche rappresentati direttamente da un gruppo di soggetti privati. “Una grande opportunità da cogliere per il “sistema” Colli Euganei. - sottolinea Eugenio Zaggia, presidente del Consorzio Bacchiglione - L’arrivo di acqua di ottima qualità in questa zona significa un potenziale di sviluppo enorme per l’economia agricola e turistica dell’area”.

entre in Regione si stanno chiudendo i conti dei rimborsi agli alluvionati del 2010, dopo un lungo iter non privo di polemiche, il presidente Zaia conferma la volontà di mettere in campo risorse per la prevenzione, come chiedono da anni a gran voce esperti e addetti ai lavori, cittadini che hanno provato sulla propria pelle cosa significhi avere l’acqua in casa e persone che si impegnano per la sicurezza del territorio. “In questo Paese varrebbe la pena di pensare a costruire un po’ meno strade e di più al dissesto idrogeologico, che è la vera sfida che noi abbiamo”. Queste le parole di Luca Zaia pronunciate a Longarone, durante la giornata dedicata all’anniversario della tragedia del Vajont. “La necessità di prevenire e intervenire contro il dissesto idrogeologico – ha affermato il governatore – è la nostra versa sfida. L’abbiamo vissuto con l’alluvione del 2010 che ha colpito direttamente oltre 200 comuni, 10 mila famiglie con l’acqua in casa, 3 mila imprese danneggiate. E poiché la vera sfida per un territorio è quella di mettere in sicurezza dei cittadini”. L’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte conferma l’impegno del Veneto: “La messa in sicurezza del territorio è una priorità di questa amministrazione. Siamo impegnati fin dall’inizio della legislatura sulla partita relativa alle grandi opere idrauliche a cui abbiamo messo mano dopo 80 anni che non si era fatto più nulla. Per gli interventi di difesa idraulica negli ultimi due anni sono stati spese o impegnate risorse per un totale di circa 300 milioni di euro in tutto il territorio veneto. Di recente è partita la procedura anche per l’appalto della cassa di espansione di Caldogno. Posso affermare senza paura di smentita che nessuna amministrazione, da quando nel 2003 le competenze in questo settore sono passate alle Regioni, si è mai spinta come abbiamo fatto noi così in avanti sul fronte della riduzione del rischio idrogeologico”.


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34 Voci da palazzo

Voci da palazzo 15

Sanità Stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 24 aziende sanitarie del Veneto

Approvate le schede di programmazione ospedaliera Lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, ha espresso il suo voto. Critici Azzalin e Sinigaglia

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opo una seduta durata più di 22 ore, lo scorso 27 settembre, la commissione Sanità, presieduta da Leonardo Padrin, ha approvato le schede di programmazione ospedaliera per le 24 aziende sanitarie del Veneto. Con tale provvedimento si sono stabilite le dotazioni di reparti, primariati e posti letto per le 21 aziende territoriali, le due aziende ospedaliere di Padova e Verona e l’Istituto oncologico veneto. “Con il via libera alle schede ospedaliere – dichiara Padrin al termine della seduta - abbiamo portato a compimento il percorso di riorganizzazione del settore avviato con il Piano socio-sanitario. La commissione ha confermato l’impostazione della Giunta, ma allo stesso tempo ha reso più elastiche le dotazioni di posti letto territoriali. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare è questo: chi in Veneto ha bisogno di un posto letto avrà sempre una risposta positiva, che si tratti di una

struttura intermedia, territoriale o ospedaliera. L’aspetto più caratterizzante di questi nuovi strumenti – informa Padrin - è l’apertura alle case di cura private alle quali lanciamo una sfida, quella di attrarre pazienti da fuori Regione. Lo stesso vale anche per le aziende ospedaliere, i grandi ospedali, ma anche gli ospedali dei capoluoghi di provincia. Questo permetterà alle nostre eccellenze di farsi valere sul mercato. Solo nel privato – precisa - questa novità potrebbe portare all’assunzione di circa 1300 addetti e ad un fatturato di 80 milioni di euro all’anno”. In ultima battuta Padrin ha rimarcato l’attenzione massima avuta nei confronti dei territori più delicati come la montagna, la Laguna e il Polesine. “Le specificità territoriali sono state salvaguardate così come prevede il Piano. Ogni soluzione è stata ritagliata addosso alle singole realtà dopo un lungo confronto con i territori”. “Con il Piano e le schede – ha

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Nella foto il presidente della V commissione Leonardo Padrin e l’assessore alla Sanità Luca Coletto dichiarato invece l’assessore alla sanità, Luca Coletto che ha partecipato ai lavori della commissione – abbiamo avviato una riorganizzazione della sanità veneta che guarda al futuro. Ci sono – ha precisato – delle grosse innovazioni e posso dire tranquillamente che sono innovazioni che vengono riprese anche a livello nazionale. E’ veramente un cambiamento

cosa È cambiato

el padovano L’Usl 15 di Cittadella ha perso Chirurgia vascolare ottenendo, però, l’apicalità in Ortopedia, mentre Camposampiero acquista quella di Anatomia patologica, diventa Cto regionale e Centro provinciale per le patologie retiniche. Usl 16. Al Sant’Antonio salgono i letti in Terapia intensiva (da 10 a 16) e in Ortopedia (da 35 a 40). Piove di Sacco avrà i primari di Ortopedia, Anestesia e Ostetricia (dove si farà anche la fecondazione assistita) e 7 letti di Riabilitazione neurologica, ma perde l’apicalità in Neurologia. Iov: apicalità in Immunologia e Usd di Tumori ereditari. Usl 17. Riconosciuta l’Usd di Radioterapia a Este, di Diabetologia e Chirurgia artroscopica a Monselice.

n

el veneziano Nell’Usl 12, la cardiochi-

rurgia di Mestre assorbe l’attività di Mirano. Alla 13, invece, sono stati riconosciuti i primariati di Ostetricia e Riabilitazione (20 letti) a Dolo, e le Unità semplici dipartimentali di Otochirurgia e Chirurgia vascolare a Mirano. A Chioggia, Uls 14, sono state riconosciute le Unità semplici dipartimentali di Diabetologia e Day-Surgery in regime diurno.

Piergiorgio Cortelazzo (PdL)

gennaro Marotta (IdV)

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“buone notizie per l’ulss 17”

u Padova la quinta commissione consiliare ha fatto un ottimo lavoro, confermando il ruolo strategico della nostra sanità”. Ad affermarlo è il consigliere padovano e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Piergiorgio Cortelazzo. “Massimo rilievo è stato riconosciuto anche al Cto di Camposampiero. Nello specifico, buone notizie sono arrivate anche per l’Ulss 17 di Este-Monselice con l’istituzione di tre nuove Usd, unioni semplici dipartimentali. Ne abbiamo riconosciuto tre - illustra Cortelazzo - Una di diabetologia, un’altra di radioterapia, una terza di chirurgia ortopedica ortoscopica. Inoltre al reparto di ortopedia sono stati assegnati ulteriori 5 nuovi posti letto. In questo modo vogliamo riconoscere e incentivare le eccellenze presenti nel presidio. 5 posti letto sono stati assegnati anche all’Ulss 16 per il Sant’Antonio, una quota che può sembrare bassa, ma che in realtà consentirà alla struttura di attivare nuovi servizi”. Cortelazzo si dice soddisfatto anche per la conferma dei posti e del ruolo della riabilitazione all’ospedale di Conselve. “La quinta commissione - conclude Cortelazzo - ha lavorato di fioretto, coinvolgendo tutti i soggetti che volevano dire la loro. Gli operatori, le associazioni e gli amministratori padovani sono stati molto collaborativi e responsabili”. Antonio Pipitone (IdV)

sconcerto per taglio chirurgia vascolare ulss 15

“A

l sant’Antonio di Padova Ortopedia ha acquisito 5 posti letto grazie ad un mio emendamento. Serviranno per accorciare la lista di attesa con più di 600 pazienti. “Purtroppo è stata eliminata Chirurgia vascolare dell’Ulss 15 di CittadellaCamposampiero. Siamo rammaricati – racconta il medico padovano – perché sono stati bocciati due emendamenti, che avevo presentato, per mantenere l’Unità definitivamente o almeno sino alla scadenza dell’attuale primario, in modo da accompagnare il percorso di riconversione. È una decisione incomprensibile, che elimina un’eccellenza costruita sul campo, nonostante le migliaia di firme raccolte dai cittadini. E’ stata invece presa una decisione positiva, c’era un nostro emendamento in tal senso, - conclude Pipitone - sull’Ortopedia di Piove di Sacco. Viene così salvato un servizio essenziale per migliaia di pazienti della bassa padovana. Ritengo positiva anche la scelta di modificare le schede ospedaliere dello Iov, garantendo un livello elevato, dà garanzia ai ricercatori sulla continuità del loro lavoro e, in sostanza, esclude qualsiasi ipotesi di spostarlo altrove. Nelle schede sono state inserite l’unità operativa complessa di immunologia, dove operano 100 ricercatori, ed una di terapia del dolore. La Breast Unit è stata accorpata all’unità di senologia e si sono create le unità dipartimentali dei tumori esofagei e dei tumori rari”. Claudio Sinigaglia (Pd)

“resta buio assoluto su servizi territoriali”

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a strada imboccata da Lega e PdL è chiara: tagliare posti letto ospedalieri senza garantire in cambio servizi e risorse nei territori. Quando e dove vedranno la luce gli ospedali di comunità, le strutture intermedie, gli hospice, i centri per l’alzheimer e la sclerosi multipla? Perché dimezzare il numero dei distretti? Perché eliminare un gran numero di responsabili di psichiatria, per l’infanzia e l’adolescenza, per la disabilità e la non autosufficienza? Su tutti questi nodi rimane il buio assoluto”.

“troppi tagli a venezia”

’ andata bene col Policlinico San Marco e a Mirano. Meno con Venezia. Su Mestre – spiega il politico veneziano - c’è stato un recupero abbastanza sostanzioso. Ha avuto esito il forte l’impegno di IdV e del Pd: abbiamo convinto la maggioranza a non tirare troppo la corda. Avrebbero sbriciolato il polo di chirurgia programmata protesica e sarebbe stato un delitto. Così al Policlinico San Marco abbiamo recuperato 25 posti, assorbendo meglio i tagli (20 posti nell’area chirurgica ortopedica, 3 al week surgery, 2 in Terapia intensiva). Siamo soddisfatti anche per Mirano, dove la Cardiochirurgia continuerà a funzionare finché l’hub dell’Angelo non riuscirà a gestire in proprio tutti gli interventi dell’Ulss. Su Venezia – sottolinea Marotta - abbiamo provato a far quadrato per contrastare la riduzione dei posti letto, ma la maggioranza di centrodestra era blindata ed ha bocciato le nostre proposte, che mantenevano reparti e servizi a nostro avviso indispensabili per gli abitanti del centro storico. Non vorremmo, come avevamo ventilato, che il Civile venisse ora considerato alla stregua di un poliambulatorio”. Carlo Alberto Tesserin (PdL)

“confermata l’importanza di chioggia”

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e schede ospedaliere hanno confermato l’importanza di Chioggia nel sistema sanitario veneto, aggiungendo un ulteriore potenziamento sul fronte della diabetologia e del day-surgery. Tutte le modifiche positive introdotte a inizio estate dalla Giunta sono state ratificate dalla V Commissione, che su Chioggia ha votato all’unanimità, segno che la convergenza sul nostro ospedale è massima. Sono stati confermati quindi i nuovi primariati e l’aumento dei posti letto”.

di rotta rispetto alla gestione della sanità consueta, - ribadisce Coletto - che la miglioria e la rende più fruibile, quindi la sposta verso il territorio dal punto di vista della prevenzione e delle cure immediate, che possono essere erogate sul territorio, valorizzando ancora di più quello che è il lavoro importante degli ospedali, che avranno bacini e specialità ben definiti.

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el rodigino In Polesine nell’Usl 18 di Rovigo è stato riconosciuto l’Usd di Chirurgia vascolare, Malattie metaboliche e Patologie retiniche. Usl 19 di Adria è stato ammesso il primariato in Riabilitazione. Mauro Mainardi (PdL),

“riconfermata la specificità sanitaria del polesine”

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bbiamo – dichiara il consigliere del Pdl - potenziato Adria e confermato l’hub provinciale di Rovigo individuando e premiando le eccellenze. Entrando nello specifico, all’ospedale di Rovigo sono state riconosciute tre nuove Unità semplici dipartimentali: chirurgia vascolare, diabetologia e malattie metaboliche. Trecenta rimane ospedale per acuti, con il riconoscimento di due ulteriori posti letto in terapia intensiva. L’ospedale di Adria riacquista l’apicalità del recupero e della riabilitazione funzionale, a cui viene assegnata una dotazione di 5 posti letto. Si è poi confermata la crucialità del punto nascite e della pediatria. In entrambi i casi le modifiche apportate dalla Commissione sono state oggettivamente migliorative. graziano Azzalin, Pd

“non c’È nulla per cui esultare”

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nche in Polesine l’effetto dei tagli è stato leggermente attenuato, ma nel complesso la dotazione complessiva non ne esce certo rafforzata, anzi. E quanto stabilito nel Pssr riguardo alla specificità del Polesine è rimasto solo sulla carta: chi canta vittoria per il mantenimento delle due Ulss forse non si è accorto che nessuna Ulss è stata cancellata, visto che le schede si occupavano unicamente delle dotazioni di reparti, primariati e posti letto degli ospedali e forse non si è accorto nemmeno che l’ospedale di Porto Viro è stato privato del riconoscimento di presidio ospedaliero pubblico a beneficio della Casa di Cura di Abano per nessuna altra ragione che non un mero calcolo politico e che nei fatti l’ospedale di Rovigo è stato catalogato come un hub di serie B. E la cartina di tornasole sarà l’allocazione delle risorse. Non mi torna nemmeno il calcolo che ha fatto qualcuno dicendo che l’ospedale di Adria è stato potenziato, a me risulta che i 216 posti letto ed i 17 primariati, diventeranno 178 e 13”.


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16 Cultura veneta 36 Palazzo Fortuny a Venezia Fino al 24 novembre

Gli sguardi universali di Tàpies Iniziò a disegnare cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Scomparso lo scorso anno, Venezia gli dedica una retrospettiva di Alain Chivilò

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he cosa pensa l’artista nel suo agire umano? Qual è la prospettiva artistica che coinvolge maggiormente? Lo sguardo interiore ed esteriore quale polarizzazione prende? Queste sono alcune domande che il percorso espositivo di Palazzo Fortuny a Venezia cerca d’indagare fino al 24 novembre nella mostra dedicata a “Tàpies. Lo sguardo dell’artista”. Scomparso a febbraio 2012 Anthony Tàpies, nato a Barcellona nel 1923, si è sempre posto domande sull’esistenza umana, trovando approfondimenti e risposte nelle culture del mondo. La storia dell’arte dell’agire umano da quella africana, all’asiatica passando per quella europea furono tappe fondamentali. All’età di 18 anni, a causa di una grave lesione polmonare, tra il 1942/43 dovette curarsi in montagna. Proprio in questo periodo iniziò a disegnare, cercando nell’immaginazione uno sguardo interiore. Dal dopoguerra dipinse con serietà opere che come

scrisse “erano quasi composizioni astratte, che fino allora aveva appreso e imparato ma ricordavano anche dei paesaggi stella- con tecniche prese da emozioni, gusti, ispirazione, mitologie, ri. Altre esalavano un simbolismo, psicoaprofumo di misterioso La maggior nalisi, meditazione e romanticismo”. Nel parte dei suoi spiritualità. Nacquero 1953 Tàpies iniziò la lavori è prodotta sua svolta artistica met- negli ultimi 25 anni da qui le peculiarità artistiche del Maestro tendo in discussione le di vita Catalano incentrate percezioni passate e il suo lavoro artistico. Partendo dai fermenti nell’utilizzo di terre colorate, sabbie, polartistici europei decise di ricominciare da vere di marmo, capelli, peli, lenzuola, fili, zero esplorando ancora più in profondità paglia, riso, bianchi di Spagna e cenere. Si l’inconscio, mettendo alla prova tutto ciò crearono nuove tensioni in scritture e grafie

Retrospettiva al Museo Correr, fino al 27 ottobre

ANThONY CARO: ASSEMBLAggI E IMBuLLONATuRE

dove la superficie materica venne elaborata in lisciature, grattature e schiacciamenti. Come scrisse nel 1977, “mi muovevo per impulsi precisi, ma così poco coscienti che a volte avevo l’impressione di procedere scavando alla cieca, con gesti furiosi, i segreti di una massa di terra che mi seppelliva”. Oggetti umili, cari all’artista, furono da lui inseriti nelle opere, facendo contemporaneamente apparire croci, numeri, lettere assieme ai suoi “muri” dove elementi naturali s’inserirono in asfalto, graffiti e cemento. Per capire la produzione artistica di Tàpies

Arte performativa, scultura, installazioni e pittura

Materia primordiale a Punta della Dogana

fondazione prada a venezia propone berna

C “B

isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.

è fondamentale sapere che la maggior parte dei suoi lavori è prodotta negli ultimi 25 anni di vita, riuscendo a dare in questa fase terminale di vissuto la più totale libertà che avvertiva. Una mostra che, nell’accostamento con opere di vari artisti internazionali, propone lavori scelti dai curatori in chiave puramente emotiva rispetto alla ferrea cronologia museale. Un’occasione per ammirare la produzione artistica di uno fra i più importanti Maestri internazionali nel tradizionale e unico percorso espositivo di Palazzo Fortuny.

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isogna sentire l’arte dentro di sé, non limitandosi a dire: che shock!”. Questa è una frase attraverso la quale Sir Anthony Caro si presenta a Venezia. Uno tra gli artisti nati tra il 1920 e ’30 ancora viventi che senza alcun dubbio, nell’ambito della scultura, è il primo da citare in un’ipotetica lista. Nativo del Regno Unito classe 1924, nel suo percorso ha tracciato una scultura in sintonia con la contemporaneità, ideando assemblaggi di chiara impronta astratta dai svariati contenuti. Il Maestro ritorna in Italia approdando in una Venezia “biennalesca” con una retrospettiva al Museo Correr fino al 27 ottobre. Più di un mezzo secolo di esplorazioni artistiche tracciano un percorso composto di una trentina di lavori, che dialogano figuratamente con la piazza San Marco sottostante, eccezionalmente visibile dalle finestre del museo non occultate dall’allestimento come nelle ultime esposizioni. Una delle chiavi di lettura dell’agire di Caro consiste nell’infondere a livello scultoreo una sorta di liricità. Di conseguenza a un apparente freddo astrattismo, bellezza e armonia animano le sue opere. Un intreccio di materiali, in svariati assi dimensionali ottenuti da lamiere, travi metalliche e reti rendono la percezione a livello tridimensionale avvolta da una sorta di leggerezza alla Calder. Una sintesi di queste sfumature è avvertibile nell’opera “Orangerie”, ideata alla fine degli anni ’60 e inizio anni ’70, dove colore, sinuosità, immaginifiche estreme stilizzazioni umane, unioni e contorsioni in assi orizzontali e verticali evidenziano la meccanizzazione del suo percorso artistico. Un metallo industriale che, con imbullonature e saldature, si mette insieme in più elementi attraverso un ordine compositivo dettato dal Maestro, simulando un percorso di vita sempre in dialogo nelle sue singole parti. Queste non hanno mai elementi di discontinuità o rottura, sia nell’iniziale spazialità orizzontale e successivamente in quella verticale, perché anche nell’astrattismo si può giungere a proporzioni musicali. Al.Ch.

à Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada, ripropone fino al 3 novembre una mostra tenuta a Berna nel lontano 1969. “When Attitudes Become Form: Bern 1969/Venice 2013” non è altro che un progetto di ricostruzione dell’esposizione che passò agli annali per un approccio volto al medium linguistico. Il titolo originale era “Live in Your Head. When Attitudes Become Form. Works-ConceptsProcesses-Situations-Information” per un contenitore che univa sintesi delle ricerche dell’epoca come la Land Art, l’Arte Povera, la Process Art e l’Arte Concettuale. Un nuovo periodo che si sviluppava dopo il Minimalismo e la Pop. Una sfida che Germano Celant, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno voluto affrontare facendo inserire opere, anche d’importanti dimensioni, in spazi stretti consoni a un antico palazzo veneziano. Quindi il visitatore dovrà stare molto attento a non calpestare le opere di artisti quali Bruce Nauman, Giovanni Anselmo, Claes Oldenburg, Walter De Maria, Joseph Kosuth, Gilberto Zorio, Sol Lewitt, Daniel Buren per citarne alcuni. Una domanda sorge in tale contesto: quanto è utile una riproposizione a più di quarant’anni di distanza? Jean Clair scrittore, storico dell’arte e curatore francese, afferma che in tale mostra “il corpo dell’uomo pretende di sostituirsi alle proprie opere”. L’artista è ora “un nuovo mago della società contemporanea”. Si evidenziava dunque una visione del mondo non “comunicata dalle opere” perché “si sarebbe manifestata con la presenza stessa dell’artista nella sua realtà fisica, attraverso le sue attitudini corporali”. Al.Ch.


Cultura veneta 17 37 Arte Alla Basilica Palladiana di Vicenza, sino al 12 gennaio 2014

“Around JFK - 1963: il sogno, il mito”

vintage festival tre giorni dentro agli oggetti che hanno fatto un’epoca

Il prossimo 23 ottobre aprirà i battenti una mostra dedicata ad un anno. Il 1963. Muoiono in quell’anno: Kennedy, Papa Giovanni XXIII e Martin Luter King, tre figure fondamentali per capire quell’epoca

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allas, 22 novembre 1963, ore 12.30. Muore assassinato John Fitzgerald Kennedy, il Presidente che stava cambiando la storia del suo Paese e quella dell’Occidente. E’ una svolta nella storia del mondo. L’evento influenzerà la percezione e il senso della vita nell’intero pianeta, insieme alla sua rappresentazione sulla scena mediatica, cosa che non accadde un secolo prima con la morte, altrettanto simbolica, di Abramo Lincoln. L’uccisione di Kennedy non segna solo il confine tra un prima e un dopo per la potenza della comunicazione, ma perché trasforma in evento planetario l’icona e il simbolo che lui e la sua Presidenza rappresentavano. Quell’uomo, il sogno che egli ha simboleggiato e il mito che di lui perdura sono al centro di una grande mostra allestita dal 23 ottobre al 12 gennaio presso la Basilica Palladiana di Vicenza. L’esposizione “Around JFK - 1963: il sogno, il mito” è promossa da BCome Venice con il patrocino del Comune di Vicenza e dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia. Accanto e dentro la mostra, che sarà spazio di rappresentazione visiva e insieme

E luogo di esperienza espositiva, sono previsti appuntamenti dal vivo – conferenze, talks, workshop, reading, installazioni - per una messa in scena del passato recente che ancora pervade e per molti versi incide sul contemporaneo delle arti, della cultura, della dottrina politica e sociale. Un contenitore/evento che nella rappresentazione della storia di ieri riconosce molta iconografia e numerose matrici culturali e sociali che appartengono allo sguardo dell’oggi. Un autentico format culturale e di spettacolo; un ipertesto che si sviluppa su più supporti in contemporanea. Un flusso imperdibile di frames, parole, immagini,

sguardi, suoni, voci per chiunque abbia vissuto quegli anni o ne abbia avvertito gli echi. Chi è nato nel 1963 ha l’ingresso omaggio alla Mostra. A Vicenza, in Basilica Palladiana, sino al 12 gennaio 2014.

stata archiviata come un’iniziativa di successo, la quarta edizione del Vintage Festival. Tante le presenze che hanno accompagnato, a metà dello scorso mese, la tre giorni dedicata alla moda, al design, alla musica e allo spettacolo, al Centro Culturale San Gaetano di Padova. “Il passato in HD” è stato lo slogan usato per sottolineare il concetto sotteso all’evento. Ossia il modo di riappropriarsi del passato per stimolare una visione del futuro più nitida, colorata e ricca. Insomma il vintage può essere il domani, in quanto ogni oggetto può essere la chiave per un nuovo futuro possibile. Attorno all’agorà centrale, che ha ospitato la tradizionale esposizione mercato con una rinnovata selezione tra capi, accessori e oggettistica dagli anni ’20 agli anni ’80, sono stati molti i volti noti che si sono dati appuntamento. Da Philippe Daverio, Tinto Brass, Oliviero Toscani, Maria Luisa Frisa, Andrea Pellizzari, Giusi Ferrè e Bruno Bozzetto la manifestazione è stata anche il teatro di un confronto nel campo del design, dell’arte e della musica, ampliato da otto mostre dedicate agli aspetti culturali e storici del settore. Non solo glamour, dunque, ma un viaggio dentro alla storia degli oggetti che hanno fatto un’epoca c’è stato spazio anche per la beneficienza: gli incassi sono stati devoluti da Team for Children Onlus a sostegno del reparto di oncoematologia dell’ospedale di Padova.

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8 Sì, viaggiare CROAZIA

Cittanova d’Istria, piatti & piattelli d’oro

Sì, viaggiare 39 IL CAMPIONE OLIMPICO DI TIRO A VOLO GIOVANNI CERNOGORAZ ORO A LONDRA CON I COLORI CROATI MA DI FAMIGLIA DA SEMPRE ITALIANA CI GUIDA ALLA SCOPERTA DELLA PITTORESCA CITTADINA AFFACCIATA SUL GOLFO DI TRIESTE CHE CONSERVA PREZIOSE VESTIGIA DI EPOCA VENEZIANA I GENITORI GESTISCONO UNO DEI PIÙ LONGEVI RISTORANTI DELLA REGIONE GLAUCO BEVILACQUA PRESENTA L’ATTIVA COMUNITÀ ITALIANA LOCALE MALVASIA, PROSCIUTTO E OLIO D’OLIVA AL TOP A Giovanni Cernogoraz è dedicato anche un vino. La sua foto compare nell’etichetta di una Malvasia istriana prodotta dal cugino Bruno Ravalico, altro attivo rappresentante della comunità italiana di Cittanova. La sua bella cantina di Verteneglio (Nova Vas, 101) è stata fra le prime in Istria, nel 1985, ad ottenere il permesso dalle autorità yugoslave per poter vendere il vino a privati. Oggi produce vini di alta qualità destinati quasi totalmente alla ristorazione locale, ottenuti con una resa per ettaro molto bassa (sui 70 quintali). 100.000 le bottiglie prodotte fra Malvasia, Chardonnay, Pinot Grigio, Moscato bianco, Merlot-Cabernet e Rosè Merlot. Nell’artistico logo compare il profilo del campanile della vicina Pirano, città da cui proviene la famiglia Ravalico e che oggi si trova in Slovenia. Produce vino anche un compagno di scuola di Giovanni Cernogoraz, Moreno Ivancic, impegnato anche nella banda del paese. Punta deciso alla qualità anche lui e sogna di aprire un’enoteca con prosciutteria per fare assaggiare le gustose coscie che hanno reso famosa l’Istria. Entrambi, Ravalico e Ivancic, producono anche l’olio extravergine di oliva. Quello istriano negli ultimi anni è arrivato a quotazioni altissime per la sua straordinaria qualità. Ma non ci si può recare a Cittanova senza fare tappa al ristorante da Giovanni, che propone da generazioni dell’ottimo pesce, oltre ai premiati dolci di Veronica, fra cui il famoso “Magna e tasi”. Un tiramisu in versione istriana.

L

a medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra nel 2012 l’ha vinta con i colori della Croazia, ma lui l’azzurro dell’Italia potrebbe vestirlo liberamente anche domani. Stiamo parlando di Giovanni Cernogoraz, campione olimpico nel Double Trap, specialità del tiro a volo che in campo femminile ha visto il trionfo di Jessica Rossi. Giovanni è istriano, risiede in Croazia dunque, ma di passaporto anche italiano, perchè la sua famiglia è sempre stata italiana, mantenendo tale nazionalità anche sotto la Yugoslavia prima e la Croazia poi. Giovanni vive a Cittanova d’Istria (che i croati nel dopoguerra hanno ribattezzato Novigrad), pittoresca cittadina di impronta veneziana che si trova in riva al mare fra Umago e Parenzo, in quella che nel dopoguerra per qualche anno è stata la cosiddetta “Zona B” del territorio Libero di Trieste. Giovanni Cernogoraz è nipote di quel Giovanni che dà il nome ad uno dei ristoranti più famosi e longevi dell’Istria. Giovanni era suo nonno: fu lui nel 1983 a costruire il nuovo ristorante di pesce in Stanzìa Roselli, a sud dell’abitato di Cittanova, ma in precedenza la famiglia Cernogoraz gestiva un’osteria poco lontano, fondata nel 1936 dal bisnonno Martino. Sopra la cava di Antenal, proprio di fronte alla spettacolare foce del fiume Quieto. E’ in quella vecchia osteria che Giovanni Cernogoraz è nato il 27 dicembre 1982. Il ristorante, che con la trattoria da Bruno di Bassania di Salvore e il Giannino di Rovigno è fra i tre locali italiani più lunga attività dell’Istria, ora è gestito da papà Valter, aiutato dalla moglie Bruna e dalla sorella di Giovanni, Veronica. E’ un pezzo di storia locale, insomma. Impreziosito oggi dalle medaglie e dai trofei conquistati dall’atleta, su cui spicca l’oro conquistato a Londra, che fa il paio con quello vinto da Giovanni, sempre lo scorso anno, ai campionati europei disputatisi a Larnaca (Cipro). Il trionfo di Giovanni Cernogoraz alle Olimpiadi in terra britannica ha avuto larga eco in Istria e nella Comunità italiana

uNa paNoraMica Di cittaNoVa D’istria. iN alto: gioVaNNi cerNogoraZ sul poDio Di loNDra Fra FabbriZZi e il KuWaitiaNo alDeeHaNi, sotto l’atleta DuraNte la gara oliMpica. a ceNtro pagiNa: cerNogoraZ e glauco beVilacQua “ciceroNi” a cittaNoVa iN auto, la FaMiglia cerNogoraZ al coMpleto Nella sala Del ristoraNte DoVe soNo esposti i preMi ViNti Dal tiratore e glauco beVilacQua. sotto: il MuNicipio Di cittaNoVa coN lo striscioNe DeDicato al trioNFo Di cerNogoraZ, l’atleta alle Foci Del Quieto DoVe sorgeVa l’osteria creata Dal NoNNo, uNo scorcio “VeNeZiaNo” Della cittÀ, il porticciolo e uN traMoNto sull’aDriatico

della regione, suscitando un moto di giustificato orgoglio. Ancora oggi davanti al municipio, nella rotonda d’ingresso al paese e davanti al ristorante sono affissi tre striscioni che inneggiano all’impresa del tiratore. Impresa ottenuta, peraltro, superando in un appassionante spareggio l’italiano Massimo Fabbrizi, un amico con cui spesso condivide gli allenamenti al poligono “Giorgio Rosatti” di Ponso. Visitare Cittanova d’Istria avendo come ciceroni il campione olimpico Giovanni Cernogoraz e Glauco Bevilacqua, vicepresidente della Comunità degli Italiani di Cittanova, è un modo per andare oltre ad una comune escursione turistica. Oltretutto i due ciceroni utilizzano una parlata familiare (l’istro-veneto è pressochè il dialetto veneto) e offrono la possibilità di cogliere aspetti di storia locale e di vita quotidiana che nessuna guida potrà mai trasmettere. Entrambi sono molto legati a questo territorio e mostrano con passione quanto rimane della bella cinta muraria veneziana e poi il caratteristico porticciolo dove ogni sera attraccano le barche con il pesce fresco appena pescato. E poi la Loggia Civica che ospita il municipio, la cattedrale di San Pelagio che dall’alto si affaccia sul mare: la chiesa,

costruita sui resti di una basilica paleocristiana del V - VI secolo, conserva nel sacello della cripta, in un sarcofago del 1046, le reliquie dei santi Pelagio e Massimo. Nel territorio un tempo sorgevano ben 16 chiese. Le calli tortuose e i campielli ricordano quanto Cittanova sia stata legata a Venezia. Come segno di fedeltà alla Serenissima nel 1145 si impegnò a donare ogni anno 400 libbre di olio (circa 190 chili) per illuminare la basilica di San Marco. Il suo porto adagiato sulla foce del Quieto servì per secoli da scalo per il legname istriano diretto all’Arsenale di Venezia. Cittanova fu falcidiata dalle pesti del 1527 e del 1630 e subì anche gli assalti dei terribili pirati Uscocchi. Nelle vicinanze, a Daila, sorge anche quanto resta della grande abbazia benedettina, oggi al centro di un contenzioso internazionale, in quanto i frati di Praglia (sui Colli Euganei) ne reclamano la proprietà dato che la persero solo per effetto delle confische attuate dal governo comunista di Tito. Giovanni Cernogoraz, che è papà di due bei bambini (Leonardo ed Eva), un’ultima tappa la dedica al poligono di tiro costruito non lontano da casa su iniziativa di suo padre Valter, che pure era stato un buon tiratore a livello agonistico. Vedere

Giovanni Cernogoraz sparare ai piattelli e centrarli con una facilità quasi naturale è uno spettacolo unico. Il suo oro a Londra è frutto di tanto lavoro e di tanta passione. Frutto di un carattere forte e tenace, come quello di tutti gli istriani. Oggi la comunità italiana di Cittanova, presieduta da Paola Legovich, conta 900 iscritti ed è molto attiva. Organizza numerosi eventi per rafforzare e valorizzare l’identità culturale italiana nel contesto di una migliore convivenza con le altre comunità che attualmente vivono in Istria. Gli eventi più recenti sono stati dedicati alle birre artigianali e all’ingresso della Croazia nell’Unione Europea, che apre nuove prospettive di amicizia e di scambio fra l’Istria e l’Italia. La bella sede della Comunità è opera di Tobia Scarpa. Glauco Bevilacqua, che è nato in Australia da esuli istriani fuggiti con i 350.000 dell’esodo seguito all’assegnazione dell’Istria alla Yugoslavia nel 1947. Bevilacqua è anche delegato istriano di Slow Food. Grazie all’attività della sua condotta è stato fatto molto per recuperare i valori più autentici della tradizione gastronomica istriana. E sono stati organizzati anche numerosi scambi culturali, specie con realtà venete.


26 Concerti e non solo 40

mille e ancora mille...

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pagina a cura di graziano edi corazza

in veneto LE PROSSIME DATE A PADOVA AL gEOX SONO 2 novembre 2013

pooh

eventi

28 novembre 2013 - 29 novembre 2013 - 30 novembre 2013 - 1 dicembre 2013

priscilla – il musical

4 dicembre 2013

imagine dragons

8 novembre 2013

bob dYlan and his band 9 novembre 2013

renzo arbore

7 dicembre 2013

steven Wilson

10 dicembre 2013

maX pezzali

22 novembre 2013

emma

24 novembre 2013

the WaterboYs

PER gLI AMANTI DEL JAZZ SEgNALIAMO

special event from suisse Nicolas Masson - tenor sax, clarinet Roberto Pianca - guitars Emanuele Maniscalco - drums LA NuOVA STAgIONE AL TONIOLO DI MESTRE Venerdì 8 novembre 2013 Sabato 9 novembre 2013 Domenica 10 novembre 2013

carlo & giorgio visti da vicino

Martedì 19 novembre 2013

marK lanegan, With special guest duKe garWood

I

giuseppe giacobazzi - un po` di me

venerdì 20 dicembre 2013

enrico bertolino casta aWaY - la tempesta imperfetta

14 Dicembre – Supersonic Music Arena – San Biagio di Callalta (Treviso)

Mercoledì,27 novembre 2013 COCKNEY LONDON PuB di Correzzola PD 14 novembre 2013

Mercoledì 27 novembre 2013 venerdì 29 novembre 2013

mario biondi

emma 14 novembre 2013

sguardo a nordest

guÈ pequeno

GUÈ PEQUENO, figura di riferimento della scena hip hop italiana, già membro fondatore e leader dei Club Dogo assieme a Jake La Furia e Don Joe, arriverà in concerto alla Supersonic Music Arena di San Biagio di Callalta (Tv), sabato 14 dicembre, per l’unica data nel Triveneto di “Bravo Ragazzo Tour”, tournée che segue la pubblicazione dell’omonimo fortunato album, il secondo della sua carriera solista. “Bravo Ragazzo”, pubblicato il 4 giugno scorso per Universal Music, ha conquistato il disco d’oro dopo sole tre settimane dalla sua pubblicazione trainato dai singoli “Business”, “Rose Nere” e dalla titletrack che ha praticamente raggiunto 2 milioni di visualizzazione su Youtube. A dividere il palco con Guè saranno ancora il dj Jay-K, la seconda voce Daniel Congo e Carmine Landolfi. Ulteriore particolarità sarà l’aggiunta della batteria, che si unirà alla formazione rap.

i “costi” dei grossi concerti ed i festivals quali i pro ed i contro Ho visto molti concerti, grandi e piccoli. Dunque. Organizzati molto bene. Oggi l’informazione è migliore di una volta. Oggi si paga tutto, non solo il live! Ma... Di cosa si lamentano i ragazzi? Del costo del biglietto, dei diritti di prevendita, dei costi di parcheggio che vanno dai 5 euro ai 10 euro, delle bottigliette d’acqua a 2 o 3 euro, del bicchiere di birra a 4 o 5 euro, del trancio di pizza e del panino a 5 euro! Ma ecco il Problema clou... questo il resoconto di una ragazza: “(...) E’ stato grande come sempre. Ma devo convenire con chi ha deplorato l’organizzazione: pessima davvero. (...)Tre ore di colonna per arrivare alla propria auto intrappolati in una colonna umana, anzi disumana, non fanno parte di ciò che si considera comunemente la scomodità di un concerto. Ci stà la confusione, ci stà il disagio (altrimenti uno stà a casa sul divano a guardare la tv), ci stanno pure quei 10 euro rubati di parcheggio, ma la colonna umana senza via di fuga come bestie al macello, quella non ci stà! Chi pensa che questo voglia dire andare ad un concerto si sbaglia di grosso. I concerti, sono ben altro! (...).” e la risposta di un altro che c’è stato a quel live. “Cara (...), eri anche per caso anche a (...)? ... no, perché nel caso sarei tanto tanto tanto curioso di sapere se per abbandonare l’area del concerto alla fine hai usato il teletrasporto, l’elicottero oppure ti sei smazzata quella passeggiata nel budello, con tanto di passaggio nel tunnel sotto l’autostrada (...).” I concerti grossi sono una avventura. Ero ad entrambi i live citati dai due ragazzi. Ma... Ricordo che a Zeltweg in Austria, 18 anni fa, facemmo 3 chilometri a piedi prima di arrivare al live dei Rolling Stones, dopo avere pagato 80 scellini (7.000 lire di allora) di un parcheggio infangato. Poi all’ingresso ci tolsero l’acqua nostra e vidi una collinetta di un metro e mezzo di altezza per cinque di diametro di bottigliette di ogni tipo. All’uscita da quel concerto del 1995, con oltre 100mila spettatori, ci mettemmo tre ore per ripartire! Oggi penso che andrebbero aboliti i concerti sopra i ventimila spettatori! Anche perché i ragazzi da metà campo in poi vedono tutto il concerto solo dai video posti a lato del palco! Oggi live/festival come “Home Festival” o “Sherwood” o “Marghera” o “Piazzola” sono ottimamente organizzati con una platea che rare volte supera le ventimila unità per serata, ma con differenti prezzi. Economici i primi tre per il basso costo dei biglietti (l’Home Festival è del tutto gratuito e gli altri due spesso offrono la serata con ingresso ad un euro); costosetto “Piazzola” sia per i grossi nomi in cartellone che per il parcheggio a 5 euro. Per i cibi e le bevande si paga equamente “carucci” in tutti i casi. Si vuole fare soldi da “ogni cosa” in quanto il cachet dello show è molto alto e gli organizzatori devono/ vogliono rientrare da tutte le spese. Utopia vorrebbe che le bands si abbassassero l’ingaggio e che anche la prevendita dei biglietti non esistesse! In effetti se compro prima il ticket dovrei avere una riduzione, non un aumento! Sui costi di parcheggio, esatto, dovrebbe essere un servizio gratuito per chi arriva. Quanto al cibarsi e bere: portarsi tutto da casa! Tenersi a mente per il prossimo anno.

un estate di concerti all’aperto, circa cinquanta live in tre mesi ora riaprono le serate al “chiuso”

n Italia ed in particolare nel Veneto sono arrivati i più bei nomi del panorama internazionale ed italiano tra giugno e settembre 2013. E’ stata una bella estate di concerti e festivals quella appena conclusa. Sommando gli uni agli altri ne ho visti in quattro mesi circa cinquanta. Tutti originali, l’unica cover band, sono stati i Rood, ma sono amici! Il più bel show che ho visto, per me ad oggi tra i primi tre in assoluto nella mia vita: Roger Waters “The Wall” allo stadio Euganeo il 26 luglio... farne una cronaca oggi sarebbe ridicolo, ma posso invitare il lettore a vedere lo spettacolo su youtube; non ci sarà tutto ma dai pezzetti video ci si fa comunque una idea della grandiosità e spettacolarità dell’evento. Un altro gran bel live-show al quale ero presente è andato in “suono/video/circo” alla Villa Manin di Codroipo (Udine); il 17 giugno... c’erano i Kiss! Loro, singolarmente si muovono anche su palchetti circolari girevoli che si alzano ed abbassano... col chitarrista che si aggancia ad un cavo e... vola sopra il pubblico...! Ma l’emozione più grossa me l’hanno data Crosby Stills Nash a Piazzola (Padova) il 20 luglio. Quando hanno attaccato subito “Carry On”... brividi... David Crosby, in particolare, nononostante l’età che avanza, appare ai miei occhi ancora un sornione hippy dei “sempre verdi” anni ‘60 del secolo scorso. Mi ha deluso Morgan a Polesella (Ro) il 4 luglio. Il cantautore, mente dei mai dimenticati Bluevertigo, ha messo in cantiere una carrellata di covers e suoi brani a metà tra il “divertissement” e lo “sperimentale” non riuscendo a

raggiungere lo scopo del suo proposito. Pollice giù anche per Dead Can Dance visti il 6 giugno al Geox di Padova. Nonostante la gran bella voce e presenza “spaziale” di lei, Lisa Gerrard, con due tastiere ed un polistrumentista, Brendon Perry, i pezzi apparivano monocorde e troppo “stiracchiati”. Divertente, più che altro per curiosi ed amanti del “rock’ n’ roll”, il Festival di Senigallia nelle Marche. Ero là il 3 agosto. Divertenti, più che altro per curiosi ed amanti della “dance elettronica”, i Motel Connection. Ero a Treviso-Dogana il 7 settembre in mezzo ad altri/e quarantamila. Ho partecipato questa estate anche al “Marghera Village”, trapiantato a Mestre da quest’anno al parco san Giuliano, al “Sherwood” di Padova al parcheggio nord dello stadio Euganeo, all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, all’ Home Festival di Treviso ed aquello di Lucca. Tutti organizzati ottimamente. Non a tutte le serate, sia chiaro, ma a diverse. Ero presente anche ad alcune serate/dibattito proprio sul tema dei concerti, soprattutto di quelli grossi. Dall’organizzatore dell’ex Beach Bum di Jesolo e da quello attuale dell’Home Festival di Treviso ho appreso le tante difficoltà, spesso burocratiche, che ci sono nel mettere in cantiere simili shows; e quante denunce durante... poi... si ricevono da albergatori e privati. Sui Festivals, inoltre, mi informano chi li organizza, sono in atto delle vere e proprie aste a suon di “euroni” per aggiudicarsi la presenza o meno del tal gruppo che, ovviamente con la goduria del manager, se la ride vedendo lievitare il proprio cachet/ingaggio del doppio ed anche deltriplo!

Ora da autunno 2013 fino alla fine della prossima primavera 2014 si torna al “chiuso” per i concerti. Segnalo alcuni siti per gli amanti dei live da consultare periodicamente: www.eventiverona.it, www.zedlive.com, www.azalea.it, www.padovajazzclub.it, www.veneziaspettacoli.it, www.ecoveneto.it alla pagina “concerti”



42 I nostri esperti

27

L’ARCHITETTO

Le costruzioni massicce in muratura, il risparmio energetico ed il confort abitativo (segue dal numero precedente) La regolazione igrometrica e la tenuta all’aria nelle costruzioni in muratura. Gli edifici con molta massa hanno anche una buona capacità di regolare l’umidità interna che, per le condizioni di confort, deve essere compresa tra il 40% ed il 60%. La costruzione massiccia (Foto 1) con finitura ad intonaco, possibilmente di gesso od argilla trattandosi di materiali igroscopici, è in grado di regolare l’umidità interna, assorbendo il contenuto di vapor acqueo nell’aria quando l’umidità relativa interna aumenta, rilasciandolo quando l’umidità interna diminuisce; in questo modo possono essere livellati i picchi di umidità interna durante la giornata contribuendo ad assicurare il confort interno. Durante l’estate, nelle nostre zone, l’umidità relativa esterna assume valori elevati e difficilmente le strutture di una costruzione, anche se massiccia, riescono a regolare l’umidità interna; in questi casi è necessario ricorrere

Rubrica a cura di Renzo Carturan, architetto

alla deumidificazione con appositi impianti meccanici indipendenti od associati all’impianto di ventilazione meccanica controllata. Un buon isolamento termico perde efficacia se non si pone attenzione alla tenuta all’aria dell’edificio; senza di essa si ha una dispersione di energia, per effetto della migrazione del calore verso l’esterno durante l’inverno e verso l’interno durante l’estate, col conseguente aumento dei costi per il riscaldamento ed il raffrescamento, vanificando in parte anche l’investimento per isolare termicamente il fabbricato; l’altro inconveniente è la formazione della condensa interstiziale nelle strutture col conseguente decadimento della qualità dei materiali di costruzione. E’ necessario, quindi, realizzare al meglio la tenuta all’aria che in una costruzione massiccia è possibile intonacando le murature all’interno ed all’esterno, utilizzando appositi teli qualora si costruiscano strutture in legno, come ad esempio il tetto,

Foto 1: La costruzione massiccia con cappotto in fibra di legno.

sigillando con nastri i punti di contatto tra la muratura ed il falso telaio e tra questo ed il telaio delle porte esterne e delle finestre ed infine sigillando tutte le canalizzazioni dell’impianto elettrico ed idraulico che comunicano tra l’interno e l’esterno del fabbricato. L’obiezione comune è che così facendo la casa non “respira”; in realtà i materiali di costruzione

hanno una loro permeabilità e vanno utilizzati correttamente anche per
 assicurare la diffusione del vapore che migra attraverso gli elementi costruttivi. Una volta, quando il ricambio d’aria avveniva per la presenza degli spifferi soprattutto in corrispondenza dei serramenti esterni, non ci si poneva il problema dei costi per la

Foto 2: La ventilazione meccanica controllata con scambiatore di calore.

climatizzazione degli edifici anche perché l’energia costava molto meno; ora che i costi energetici sono notevolmente aumentati, si può risparmiare con la ventilazione meccanica controllata dotata di scambiatore termico (Foto 2). (Segue nel prossimo numero)

Per quesiti sugli argomenti trattati in questa rubrica il Lettore può inviare una mail a carturenzo@studiocarturan.it e può seguirci su Facebook: www.facebook.com/studiocarturan

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

L’OTTICO

SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Questioni di Giustizia Dott. ssa Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Buongiorno Avvocato, sono titolare di una tinto lavanderia e ho ricevuto una contestazione da parte di una cliente in merito ad un lavaggio di una fodera di una testata di un letto macchiata di nero. Premetto che la fodera ci venivi erano degli aloni gialli, che non sussistevano dopo il lavaggio e mi chiede i danni. Nel mio negozio vi è un cartello che indica chiaramente che i reclami devono esser fatti entro 8 giorni dalla restituzione. Per porre le domande all’avvocato: direttore@lapiazzaweb.it

Gentile sig. Paolo, la cliente ha incaricato una persona che ha agito quale pervenuta tardivamente che per possibile interazione di altri fattori dopo la consegna della federa che da soli avrebbero potuto determinare un danno.

Valentino Micaglio

L

Cheratocono e Lac Garantisci il suo diritto (lente a contatto) all’assistenza, difendi la

a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: epitelio membrana di bowman stroma membrana di descement endotelio questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, e e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.

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I nostri esperti 43

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PSICOLOGIA DEL LAVORO

DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it

La soddisfazione personale nel lavoro

In questo articolo vedremo come mai persone che svolgono lo stesso identico lavoro, ricavino da esso livelli molto differenti di soddisfazione. L’appagamento che proviamo per il lavoro, dipende da un insieme di fattori, quali il clima, le nostre aspettative, le motivazioni, il gruppo in cui siamo inseriti, l’adeguata formazione, il giusto riconoscimento, le possibilità di carriera, la coerenza con i nostri valori e le nostre attitudini, la chiarezza dei compiti e dei ruoli di ciascuno, la sicurezza, il rapporto con i superiori, la stabilità. Prendendo spunto da una ricerca condotta da Amy Wrzesniewski, docente di economia aziendale alla New York University, ci soffermiamo, in particolare, su tre “orientamenti lavorativi” che ci spingono a lavorare: il denaro, la carriera, la vocazione. Questi possono ovviamente coesistere, ma con livelli diversi. Chi lavora prevalentemente per denaro, ha un basso livello di soddisfazione. Da un recente studio americano, è emerso, per esempio, che una delle professioni con indice di appagamento più basso, è quella forense, che risulta anche la più pagata. Altri studi, hanno evidenziato che gli aumenti di stipendio, incrementano la motivazione e la produttività soltanto a breve termine; poi ci si abitua al livello presente, e si desidera ottenere una retribuzione ancora superiore, non raggiungendo mai un livello di gratificazione permanente. Chi lavora prevalentemente per fare carriera, ha un livello di soddisfazione più elevato rispetto a chi lo fa soltanto per denaro. Tuttavia, quando si arriva al culmine, inizia l’alienazione, e si ricerca gratificazione in altro. Chi, invece, lavora per vocazione, ama il proprio lavoro in sé e per sé, a prescindere dalla retribuzione e dalle possibilità di carriera. Sente che facendo il proprio lavoro contribuisce ad un bene collettivo, e che la propria opera ha un senso per sé e per gli altri. Tutti i lavori possono seguire una vocazione. Nello studio di Wrzesniewski, per esempio, sono stati analizzati gli addetti alle pulizie in un ospedale, e si è rilevato che chi lavorava per vocazione riteneva di avere un ruolo importante nella guarigione del malato, e nel favorire una migliore prestazione di medici ed infermieri. Queste persone si impegnavano molto nel lavoro, e anche se duro e pesante, non esitavano a sorridere ai pazienti, consapevoli che questo avrebbe potuto aiutarli. I colleghi che, invece, affrontavano il lavoro soltanto per denaro, lo vedevano come una serie di grigie mansioni di pulizia, e lo svolgevano con demotivazione, pensando soltanto ad arrivare alla fine della giornata. In conclusione, ciascuno di noi può trovare nel proprio lavoro una vocazione. Questo non solo ci farà operare al meglio, ma renderà la nostra vita più felice.

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l’INTARSIO 3 LETTERE AGO - CAD - IGP - NEL - VIP 5 LETTERE DANZA - FORMA - PALCO PROSA - SUONO - TEMPO VISTA 6 LETTERE ATTORE - PAROLE SPAZIO - STORIA 7 LETTERE CULTURA - MISTERI - SIPARIO 8 LETTERE ELEGANTE 10 LETTERE DISCIPLINE - SPETTACOLO 15 LETTERE INTERPRETAZIONI

LUNA MARS MISERABLES MONDO ROSSO

RUOLI UNITI VALLE VERONICA WEDDING

Chiave (5,3) - ha recitato nel film........................................................................ Sugli Uomini • Un avvocato e un ingegnere stanno pescando ai Caraibi. L’avvocato dice: “Io sono qui perché la mia casa è bruciata e con lei

tutto ciò che possedevo. L’assicurazione ha pagato tutto.” Allora l’ingegnere dice: “Ma guarda che coincidenza. Io sono qui perché la mia casa e tutti i miei beni sono stati

distrutti da un’inondazione e la mia assicurazione ha pagato per tutto.” L’avvocato rimane un po’ perplesso e poi chiede: “Ma come diavolo hai fatto a provocare l’inondazione?” • Gli uomini sono come le vacanze: non durano mai abbastanza.

Aforismi divertenti • Chi si accontenta gode, chi gode non si accontenta mai. • Non ci sono donne brutte, solo donne pigre. • La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. • Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per

rivelare la propria intelligenza: quello di non parlare con loro. • La probabilità di incontrare qualcuno che si conosce aumentano quando si è con qualcuno con cui non si vuole essere visti. • In Italia la stupidità condita dalla furbizia è considerata di più dell’intelligenza.

Un giretto a Siviglia

1

2

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.

Sapete riconoscere questi posti?

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4

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L’anno 2013 sarà l’anno dell’orgoglio per il Parco del Delta del Po. Così, durante le discussioni sull’adozione del Piano Ambientale avevo preannunciato, e così sta avvenendo soprattutto con la collaborazione e la fiducia della popolazione e delle attività economiche che nel Delta del Po operano. Un lavoro costante di confronto e mediazione con un obiettivo importante: far comprendere che i vincoli, anche se minimi, possono diventare una risorsa. La convivenza tra le attività dell’uomo e la conservazione della natura va vista in una nuova luce; è ora di riconoscere alla natura il suo ruolo di indispensabile fondamento della vita sociale ed economica della società, e come tale usarla e proteggerla ovunque come risorsa preziosa e non rinnovabile, che ci mette in connessione con lo spazio di sviluppo europeo. È necessario in primo luogo innalzare il livello di attenzione su questi temi e sul ruolo che possono avere nello sviluppo regionale; in secondo luogo è necessario innalzare la qualità del governo del territorio, teatro dell’incontro tra l’uomo e la natura. La recente candidatura, presentata a Parigi, dell’area del Delta del Po, quale Riserva di Biosfera – MAB UNESCO, indica la chiara volontà dell’Ente e del territorio di proporsi a livello mondiale come luogo unico di valore paesaggistico ambientale in cui l’uomo è elemento fondamentale sia di conservazione che per lo sviluppo sostenibile. Grande ringraziamento va alla Fondazione CARIPARO che per prima ha creduto e con lungimiranza ha sostenuto il percorso di candidatura che si spera si concluderà positivamente nella primavera 2014. Il Parco del Delta del Po in questi ultimi due anni ha realizzato innumerevoli iniziative a 360 gradi sui temi dello sviluppo territoriale.

Pianificazione a programmazione territoriale

Nel dicembre 2012 è stato adottato il Piano Ambientale del Parco del Delta del Po, in copianificazione con la Regione Veneto, adozione che ha segnato una tappa storica nella vita dell’Ente Parco del Delta del Po dopo venti anni di attesa e di conflittualità. Anche la redazione del Piano di Gestione delle aree ZPS (Zone di Protezione Speciale per le specie riconosciute a livello Europeo) realizzato su incarico della Regione Veneto ha fatto sì che gli elementi Europei di valore ambientale abbiano trovato, nel Parco del Delta del Po, proposte di gestione integrate con gli altri elementi di pianificazione territoriale. In ambito paesaggistico la collaborazione con la Soprintendenza Regionale per i beni Ambientali e Culturali e la Direzione Pianificazione Strategica Regionale porta l’Ente Parco del delta del Po ad un confronto per la costruzione del Piano Paesaggistico di Ambito Laguna di Veneta – Delta del Po. Questa collaborazione è fondamentale per la conclusione della visione strategica del territorio e la semplificazione amministrativa, quanto mai necessaria per lo sviluppo dell’area.

Promozione attività locali e iniziative culturali

L’Ente è inoltre motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Si ricordino le iniziative annuali delle Pro loco locali e Comuni del parco che attraverso un programma condiviso dall’Ente Parco vedono lo stesso compartecipare alle manifestazioni. Non da ultimo la festa del Riso del Delta del Po che ha visto l’unione dei produttori agricoli coordinati dalla Fondazione Ca’ Vendramin in un primo esperimento di valorizzazione territoriale attraverso i prodotti agricoli. Ma anche la Su e So per i fossi di Adria, la bottega del parco di Rosolina, la fiera del Delta del Po di Porto Tolle, le manifestazioni culturali ad Ariano nel Polesine, la fiera del Pane di Loreo, la festa della golena di Panarella a Papozze, le manifestazioni culturali e sportive di Corbola, la fiera del libro a Porto Viro, la festa per il taglio di Porto Viro a Taglio di Po ed innumerevoli altre manifestazioni locali.

Progetti Europei e progettazione Nazionale

©PH Daniele Soncin

Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella

conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro vede coinvolte entrambe le Regioni Veneto ed Emilia Romagna con progetti di vivificazione delle lagune, realizzate dal Consorzio di Bonifica delta Po, la collaborazione fra vallicoltori ed Ente Parco per il monitoraggio delle specie prioritarie e, per la prima volta, la realizzazione di azioni comuni, con le aziende vallive, di valorizzazione dei prodotti della pesca ed itinerari turistici. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Unci pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro, che tende a creare la rete dei produttori ed operatori economici per la valorizzazione delle specie ittiche quali vongole, anguille, cefali, alici ecc…. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia, importo 103 mila euro, ha creato oltre che piccole infrastrutture di servizio agli itinerari di visitazione anche una buona rete di operatori convenzionati a cui ora bisogna dare supporto per la promozione delle loro attività già dichiarate sostenibili. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro, ha consentito oltre che rilevare dati scientifici per la individuazione di indicatori ambientali dei cambiamenti climatici, in collaborazione con ARPAV, di proporre al territorio una riflessione sulla necessità di adottare strategie anche di sviluppo sostenibile per adattarsi ai notevoli mutamenti che il tessuto sociale ed ambientale sta mettendo in atto. Quindi la natura come elemento di riferimento fondamentale per adattare lo sviluppo economico di un territorio di grande valore ambientale. Questa visione di proposte gestionali è iniziata con il progetto NATREG, nell’ambito del programma Europeo MED per un importo di circa 200 mila euro, che ha disegnato un possibile Piano di Gestione per lo sviluppo sostenibile dell’intero territorio del Delta del Po. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. Nel progetto 2bParks, all’interno del programma Europeo SEE importo di 190 mila euro, ha visto la valorizzazione paesaggistica e di educazione scolastica nelle aree protette europee del Delta del Po con importanti risultati dal punto di vista di promozione dell’area nel mondo scolastico e dell’educazione ambientale. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali attraverso il progetto Econetwork rural importo 140 mila euro ed il progetto di promozione dell’area protetta per un importo di 150 mila euro . Gli itinerari del cinema, paesaggi culturali (i luoghi di senso), le eccellenze di prodotti agricoli e le attività didattiche sono i filoni principale delle azioni progettuali previste nel progetto denominato destinazione parchi di importo di circa 300 mila euro. In questo progetto viene prevista la realizzazione di un museo del cinema e più in generale delle arti visive in uno stabile in Comune di Porto Viro. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Nella nuova programmazione Europea 2014 – 2020 si stanno proponendo progetti sia per la infrastrutturazione e conservazione del territorio che per la promozione dei prodotti e servizi di eccellenza del Delta del Po. I programmi Europei, Nazionali e Regionali sono i via di attivazione con proposte di progettualità che coinvolgeranno tutti gli operatori economici del territorio.

La rete ed i paternariati

Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camargue in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello.

La tutela ed il rapporto con le Università

Il monitoraggio ambientale, la cura del sistema dunoso e litoraneo, la promozione di attività economiche compatibili, l’attenzione alle persone svantaggiate, sono e saranno le azioni, non esclusive, che si metteranno in essere per far sì che il Parco diventi un territorio in cui ogni cittadino si identifichi. Le attività di monitoraggio dei passeriformi per un importo di 50 mila euro, la convenzione con l’Università di Padova istituto di genetica per la prosecuzione delle attività per la protezione dello Storione Cobice, il piano di attività di monitoraggio delle acque e di identificazione metodologica del valore delle funzioni ecosistemiche degli ambienti naturali, in collaborazione con Università di Ferrara, sono una piccola parte del lavoro svolto e da svolgere nell’ambito della conoscenza e monitoraggio ambientale. La stretta collaborazione con l’Autorità di Bacino del Fiume Po per l’elaborazione di piano di monitoraggio a seguito dello sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro sta portando notevoli risultati positivi nella visione complessiva del valore ambientale del fiume Po. Anche la collaborazione con l’Università di Venezia – IUAV per la redazione delle valutazioni di incidenza ambientale dei piani ed il proficuo lavoro nell’ambito dell’Osservatorio del delta del Po rappresenta un forte legame del parco con la realtà universitaria; non da ultima la collaborazione fra Consorzio di Bonifica delta del Po e Università di Padova – dipartimento di Geografia per la realizzazione di incontri internazionali fra docenti universitari e master internazionali. Di prossima firma invece il protocollo di intesa con il Politecnico di Milano per la valorizzazione della ciclovia del Po denominata Vento che collegherà il Monviso con Venezia passando per il Delta del Po.

La rete regionale dei parchi

Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricorso da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un importante punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette.

In conclusione questo anno è l’anno dell’orgoglio del Delta del Po e citando un testo a me caro di Giovannini autori del testo Uomini e parchi: “Il grande significato di un parco è soprattutto umano, poiché umana è la funzione che esso deve assolvere: ricercare nuovi comportamenti di compatibilità fra sviluppo antropico ed il mantenimento degli equilibri naturali, fissando i parametri qualitativi e quantitativi di tale compatibilità” (dal testo Uomini e parchi)


22 46 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

DAL

FASCINO recupererete iN iNteNsitÀ, NoN sarete a corto Di iDee, coN eros auDace e particolarMeNte passioNale · SALUTE aNcHe se l’agilitÀ cala, le DiscipliNe per Voi saraNNo Quelle cHe coMporteraNNo resisteNZa e coMbattiVitÀ

TORO

DAL 21/04 AL 20/05

FASCINO usate circospeZioNe, percHÈ sceNDe VertigiNosaMeNte la passioNalitÀ e sale pericolosaMeNte la litigiositÀ · SALUTE per coNtrastare la teNsioNe, DeDicateVi coN costaNZa a uN’attiVitÀ Fisica eQuilibrata: Massaggi o DiscipliNe olisticHe

Oroscopo SE AVETE UN DUBBIO CHE RESTA

BILANCIA DAL 2 3/09 AL 22/10

FASCINO la carica DesiDeraNte sarÀ assicurata. NuoVe coNosceNZe iN Vista Ma uNa sola Vi colpirÀ iN proFoNDitÀ · S ALUTE VitalitÀ iN auMeNto. la coNgiuNZioNe astrale, iNoltre, sarÀ garaNte Di arMoNia e coorDiNaZioNe Nei MoViMeNti

SOSPESO RESTATE IN ATTESA DI UN

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

SEGNO

potrete

F

ViVere eMoZioNi e seNtiMeNti coN graNDe iNteNsitÀ e coNtare su NuoVe coNosceNZe e Viaggi roMaNtici · S ALUTE atteNZioNi ai riscHi, per NoN iNcorrere iN strappi o trauMi a carico Dell’apparato Muscolo-scHeletrico

Sarà il prossimo

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

SAGITTARIO DAL 23/11 AL 21/12

Einstein?

FASCINO Va

beNoNe! l’iNtesa erotica iMMeDi-

Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli

FASCINO il Mese Vi riserVerÀ stuZZicaNti coMplicitÀ sul piaNo erotico; usate le Vostre straorDiNarie coNNessioNi MeNtali · S ALUTE Da MetÀ Mese Vi occuperete coN solerZia Di eVeNtuali coNtrolli o Di terapie preVeNtiVe. abbiate cura Di Voi

CANCRO DAL 22/06 AL 22/07

FASCINO coN uN toNo Dell’uMore piÙ stabile preparerete il terreNo per occasioNi FortuNate. teNete gli occHi aperti · SALUTE curate l’aliMeNtaZioNe: eViterete cosÌ Di iNcorrere iN piccoli probleMi Di DigestioNe, o Di soMatiZZaZioNi

Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza.

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

coMuNicatiVa, curiositÀ e perspicacia soNo le Vostre arMi segrete. sappaite FarNe uN uso iNtelligeNte · S ALUTE garaNtita uN’ottiMa coorDiNaZioNe e buoNe Doti Di agilitÀ e FlessibilitÀ. le DiFese iMMuNitarie saraNNo iNossiDabili FASCINO

A S C I N O

ata uNita alla QualitÀ Del Dialogo aMoroso reNDe tutto gratiFicaNte S ALUTE i piaNeti Vi spiNgoNo a iNteressarVi a DiscipliNe olisticHe o MeDitatiVe, Ma aNcHe a eVeNtuali screeNiNg preVeNtiVi

CAPRICORNO DAL 22/12 AL 20/01

FASCINO atteNZioNe alla coMuNicaZioNe cHe potrÀ essere iNceNtrata su toNi eccessiVaMeNte ForMali: siate piÙ spoNtaNei · S ALUTE potrete risolVere eVeNtuali probleMaticHe iNereNti la circolaZioNe liNFatica, resisterete ai MalaNNi Di stagioNe

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