La Piazza del Delta 2012gn n2

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del Delta www.patio.it

LA PIAZZA

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 2

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.2

È DISTRIBUITA DA

Calcio Il Delta prova l’inseguimento del Venezia

Centrale Riconversione a carbone, ancora un rinvio

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EDITORIALE

Amministrative, prove “tecniche” di politica

LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010

ANNUNCIATI TAGLI ALLA BONIFICA

La Regione Veneto ha riproposto drastici tagli alle spese di funzionamento delle idrovore e l’azzeramento del capitolo per le opere di contrasto alla subsidenza, fenomeno che il Polesine paga dalle estrazioni metanifere degli anni 60 e l’azzeramento di altri capitoli per la manutenzione delle aree deltizie pag. 6

BUFERA NELLA POLITICA LEGA DIVISA IN DUE

Antonello Contiero contro Ivano Gibin a Porto Tolle, Contiero contro Bedendo, Martinello, D’Issanto a Rovigo, altri problemi ci sono stati a Badia e ci sono a Lendinara: nella Lega si stanno definendo due punti di vista, una frattura insanabile in un partito fortemente verticale dove uno decide per tutti pag. 12

di Ornella Jovane

E

I pescatori chiedono aiuto

Ai vecchi problemi si aggiungono carburante più caro, licenza a punti e “credit crunch”

P

arlare di pesca oggi significa dover guardare in faccia la disperazione, l’angoscia, l’amarezza, ma anche la forza di una ribellione che si sta facendo sentire, giorno dopo giorno. È difficile fermare sulla carta l’evoluzione di una situazione che va modificandosi di ora in ora. Molti i settori che nei giorni scorsi hanno “assaltato” Montecitorio, per rivendicare le proprie ragioni, o semplicemente per farsi ascoltare: i tassisti, i farmacisti, non per ultimi i pescatori. Ma la crisi della pesca non è

certo una novità; abbiamo cominciato a parlare in modo approfondito anni fa, quando iniziavano a crescere le preoccupazioni per una normativa europea che non tiene conto delle peculiarità del nostro mare. I pescatori hanno palesato fin da subito il loro disagio e i problemi che una normativa simile comportava: oltre trecento le imbarcazioni costrette al fermo, era il 2010. Oggi le cose sembrano peggiorare: l’aumento del costo del gasolio, con l’Iva portata al 21% sembra esser stata la classica “goccia che ha fatto

traboccare il vaso” ma il vaso è letteralmente collassato con l’inserimento della licenza a punti, che può comportare anche la revoca della stessa, e il “credit crunch” (stretta del credito) che sta facendo mancare la liquidità necessaria per gli investimenti e per le operazioni anche di ordinaria gestione commerciale delle imprese. Negli ultimi mesi, infatti, la quasi totalità degli istituti bancari ha ristretto gli affidamenti alle imprese ittiche o per contro, ove possibile, ha elevato pagg. 4-5 le garanzie.

’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibilizzare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tesserin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politica - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniamino Boscolo azzarda una domanda. La introduce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La domanda risulta tutt’altro che improbabile. continua a pag. 3

o.jovane@lapiazzaweb.it

L’Intervento

Cominciamo a cambiare, il futuro ci seguirà di Gianni Nonnato*

L

e case discografiche con la diffusione di Internet hanno visto quasi annullato il proprio fatturato in conseguenza del fatto che i giovani si scambiano i “file” musicali in rete. Non avevano saputo cogliere per tempo la novità rappresentata dal “potere distribuito” di Internet. *Psi Rovigo

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

1

Amministrative, prove “tecniche” di politica Processo Enel

ADRIA NON SI È COSTITUITA PARTE CIVILE E’ partito il processo contro Enel. Il magistrato Manuela Fasolato ha chiesto il rinvio a giudizio di dieci persone, tra amministratori ed ex direttori della Centrale di Polesine camerini, in quanto ritiene vi sia un legame tra le emissioni inquinanti della centrale e il riscontro di un aumento delle patologie legate all’apparato respiratorio nei giovani con età inferiore ai 14 anni residenti in un raggio di 25 chilometri dalla centrale. Secondo i dati raccolti dal Pm, tali disturbi sarebbero aumentati dall’11 al 16%. Ad Enel, inoltre, viene contestato il mancato adeguamento nei tempi previsti della centrale all’articolo 30, istitutivo del Parco. Al processo si sono costituiti parte civile diversi comuni e associazioni del Delta: Ariano Polesine, Loreo, Mesola, Porto Viro, Rosolina, Goro, i due Enti parco del Delta, Legambiente, il Wwf, Greenpeace ma non il comune di Adria.

Da lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a riflettere. “Non c’è nulla di concreto - risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e finanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle ufficialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scaricato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena. Sarà sufficiente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti? Ornella Jovane

Ca’ Cornera

INAUGURAZIONE E PREMIO A MOSER

In occasione dell’inaugurazione dell’osteria da Venerino di Ca’ Cornera è stato assegnato all’ex ciclista Francesco Moser il premio “la storia siamo noi”. In una serata di gala nel ristorante di Mendina e Venerino Bardella, dopo il taglio del nastro del ristorante avvenuto per mano del prefetto, il sindaco ha conferito a Moser il premio della sesta edizione di “La storia siamo noi”. La motivazione del riconoscimento riguarda le qualità dell’atleta, un “campione, modello di uomo raro, atleta da onorare e decantare, un grande esempio da indicare alla nostra gente ed alle nuove generazioni per quello che ha voluto e saputo ottenere con caparbietà e grande impegno, per i prestigiosi traguardi raggiunti nello sport, nell’impresa, nella vita”.

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UNA CENTRALE A BIOMASSE A CAVANELLA Potrebbe essere conclusa entro il 2012 la centrale a biomasse che troverà insediamento nell’aera dell’ex zuccherificio a Cavanella Po. La richiesta risale a qualche settimana fa, quando la ditta Tie ha portato in comune l’ambizioso progetto di produrre energia elettrica dalla combustione dei gusci del frutto della palma da olio. Secondo i parametri illustrati dall’assessore Fabio Panetto l’impianto dovrebbe smaltire 10 mila quintali di materie prime l’anno producendo un megawatt di energia. I lavori all’ex zuccherificio sono iniziati già da qualche mese con la bonifica dell’area dall’eternit e con il posizionamento di un impianto fotovoltaico della potenza 700 kW, costato ben 6,5 milioni di euro. A questo investimento ora la società Tia, vorrebbe coniugare quello della centrale a biomasse del valore di 12 milioni di euro.

Palazzo Roverella

PARTE LA MOSTRA SUL DIVISIONISMO

Delta PORTO VIRO

ROSOLINA

pag.

8

E’ nata la Pro loco. Alla guida Grossato pag.

14

implementata la videosorveglianza pag.

18

Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

Cultura

Il 25 febbraio si discosteranno i possenti battenti di palazzo Roverella per lasciare entrare i visitatori della nuova mostra dedicata al Divisionismo. Il periodo che questa esposizione illumina è quello tra il 1890 e l’indomani della Grande Guerra, una delle più emozionanti stagioni dell’arte italiana negli ultimi secoli. Si tratta sicuramente di uno tra i più importanti eventi espositivi italiani del 2012. In mostra maestri come In pole position oltre a Veneto City, il progetto Giovanni Segantini, Gaetano Previati, Ikea di Casale sul Sile, le espansioni Pellizza da Volpedo. dei centri commerciali di Boara Pisani Infrastrutture e di Monselice e i nuovi centro commerciali

IL VENETO

PROVINCIA

Bagno lascia il posto da assessore

TAGLIO DI PO

Provincia

COMMERCIO

in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali

Approvato il Piano territoriale di coordinamento pag. 22

L’invasione dei grandi centri commerciali

SPAZI APERTI

Bracconaggio, una piaga per l’immagine del Parco di Alessandro Abbadir

I

di Limena eNOGARA-MARE Due Carrare. Preoccupazione fra politici ENTRO e amministratori locali L’ANNO

in tutta Italia23 e nel Veneto sono state pressoché un disapag. stro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie

PERSONAGGIO

A

Venezia Padova Rovigo Treviso

28-29

miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso

pagg.

REGIONE

sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3

Chiara Marzolla: “Al Giglio momenti di panico” pag. 26

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà della

Produzione di energia

di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la

Bilancio, poche conferme, tanti tagli pag.

perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma

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APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-

quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo.

Contro le condotte disinvolte delle grandi catene comSuperato l’ostacolo delschierati bilancio regionale, merciali si sono anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate andalla consigliere regionale del Pdmese, Simonetta Rubinato. in approvazionecheContrari entro qualche la a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in essere testa. Sconcertati anchecantieradiversi comuni Nogara-Mare potrebbe già come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. bile dalla fine diper“Quartieri quest’anno percioèlaquellorotatoria difficili come il nostro, di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della di Stienta e perMunicipalità la bretella di Marghera Trecenta-Ficarolo Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengonola vivaviabilità una rete sociale fatta che andrebbe ad interessare di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi rilegata all’ospedale San Luca. bassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli

gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle

negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”.

aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.

REDAZIONE:

Direttore responsabile

MAURO GAMBIN direttore@lapiazzaweb.it ORNELLA JOVANE o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL LORETO, VIA BRECCIA (AN)

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4 Argomento del mese PESCA L’aumento del costo del gasolio, con l’iva portata al 21% sembra esser stata la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Di fronte all’ennesimo provvedimento che penalizza il settore, i pescatori hanno deciso di alzare la voce

Crisi e Governo, il se

di Francesca De Luca

Manzato: “Prepareremo un documento che porterò al ministro Mario Catania”

Tiozzo; Azzalin: “L’applicazione dell’Iva sul carburante sia al 10% come per l’agricoltura”

P

arlare di pesca oggi significa dover guardare in faccia la disperazione, l’angoscia, l’amarezza, ma anche la forza di una ribellione che si sta facendo sentire, giorno dopo giorno. È difficile fermare sulla carta l’evoluzione di una situazione che va modificandosi di ora in ora. Molti i settori che nei giorni trascorsi hanno “assaltato” Montecitorio, per rivendicare le proprie ragioni, o semplicemente per farsi ascoltare: i tassisti, i farmacisti, non per ultimi i pescatori. Ma la crisi della pesca non è certo una novità; abbiamo cominciato a parlare in modo approfondito anni fa, quando iniziavano a crescere le preoccupazioni per una normativa europea che non tiene conto delle peculiarità del nostro mare. I pescatori hanno palesato fin da subito il loro disagio e i problemi che una normativa simile comportava: oltre trecento le imbarcazioni costrette al fermo, era il 2010. Oggi le cose sembrano peggiorare: l’aumento del costo del gasolio, con l’iva portata al 21% sembra esser stata la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso”; di fronte all’ennesimo provvedimento che penalizza il settore, i pescatori hanno deciso di alzare

COLDIRETTI DENUNCIA

“La pesca ha problemi di liquidità”

T

ra aumento del prezzo del gasolio e nuove norme comunitarie, cresce la sofferenza del settore ittico veneto. A denunciarlo è Impresa pesca Coldiretti, fortemente preoccupata, dopo il boom fatto registrare dalle quotazioni di carburante, aumentate del 25 per cento rispetto a dodici mesi fa. A questo si aggiunge il crollo fatto registrare nella prima parte del 2011 a livello di produzione, tanto da rendere necessari due mesi continuativi di fermo pesca. Il tutto si innesta in una situazione di particolare crisi del mercato, in cui la produzione locale soffre di prezzi all’origine in consistente calo. Un ulteriore fattore di crisi è oggi rappresentato dal cosiddetto “credit crunch” (stretta del credito), già denunciato da Impresa pesca Coldiretti. Negli ultimi mesi, la quasi totalità degli istituti bancari ha ristretto gli affidamenti alle imprese ittiche o per contro, ove possibile, ha elevato le garanzie. Tali operazioni del sistema bancario stanno limitando gli investimenti nella pesca e nell’acquacoltura e togliendo la liquidità necessaria e basilare per operazioni anche di ordinaria gestione commerciale delle imprese.

la voce. La manifestazione tenutasi a Montecitorio lo scorso mese, è solo una delle tante tappe che hanno costellato il percorso delle marinerie di tutta Italia che, incontratesi qualche giorno prima, hanno deciso di recarsi presso i “luoghi del potere”. I politici, da destra a sinistra con i pescatori, in maniera bipartisan. Ad appoggiare la loro protesta contro le novità introdotte dal governo Monti (aumento del gasolio, licenza a punti che può comportare anche la revoca della stessa, l’applicazione di normative europee indifferenziate, già recepita dal precedente governo Berlusconi, ecc…) sono anche Lucio Tiozzo e Carlo alberto Tesserin (consiglieri regionali chioggiotti, rispettivamente in quota PD e PDL) che hanno promosso l’ennesimo incontro con l’assessore regionale Franco Manzato il quale ha dichiarato: ‘’I pescatori hanno ragione. Siamo al loro fianco per far sentire la vicinanza delle istituzioni e appoggiarne le richieste di fronte al Governo. Prepareremo con l’unità di crisi un documento, che porterò e illustrerò personalmente al ministro Mario Catania, dove si elencano difficoltà e possibili rimedi, anche a fronte dell’ec-

cessiva burocratizzazione del rapporto con le Amministrazioni statali interessate. E continua: “La situazione richiede responsabilità dei comportamenti di tutti, pescatori, istituzioni e governo che devono operare nel concreto, ciascuno per le proprie responsabilità per fronteggiare una situazione di oggettiva drammaticità”. Intanto Lucio Tiozzo si è fatto promotore di una interrogazione regionale con richiesta di risposta immediata, controfirmata anche dal consigliere polesano, Graziano Azzalin (anch’egli in quota Pd) nella quale si chiede alla Regione “Di farsi parte attiva nei confronti del Governo per ottenere anche per il settore della pesca, in seria difficoltà per il convergere di provvedimenti nazionali e comunitari, l’applicazione dell’Iva sul carburante al 10 per cento come previsto per il settore dell’agricoltura e della pesca nelle acque interne, al fine di salvaguardare un’attività economica tra le più radicate e antiche della nostra Regione, parte integrante del patrimonio socio-culturale della comunità veneta e di assoluto rilievo sul piano occupazionale”.


Argomento del mese 5 Incontro del ministro con il distretto

settore è in ginocchio Tra le nuove misure introdotte dal Governo Monti

Licenza a punti, scoppia la polemica di Francesca De Luca

G

razie alla protesta dei pescatori si inizia a parlare di normative europee fortemente penalizzanti, soprattutto per l’Alto adriatico, che inibiscono le possibilità di pesca e il regime di libera concorrenza. Eppure queste non sono un novità, le associazioni di categoria lanciarono l’allarme già anni fa, rimanendo inascoltate; la politica era troppo impegnate a pensare ad altro, e la pesca continuava a svolgere il ruolo di “Cenerentola d’Italia”. Alle vecchie, e irrisolte, problematiche, si sono aggiunti il caro gasolio (che però sembra esser stato mero frutto di “mal interpretazione delle normative comunitarie” e sembra quindi esser destinato a scomparire) e la licenza a punti. La licenza di pesca a punti, organizzata sulla falsariga della licenza di guida, è stata motivo di accese discussioni. Ad ogni infrazione commessa vengono tolti dei punti, in base al tipo di inflazione, fino ad un massimo di perdita di novanta punti, momento in cui scatta il ritiro della licenza e la cancellazione della barca dal registro. Ciò che crea ancor più problemi è che la barca può essere sequestrata, e i pescatori possono essere costretti al fermo pesca per mesi. La licenza ritorna allo stato originario solo nel caso in cui non si commetta nessuna infrazione nel corso dei tre anni successivi. Tra le infrazioni più temute dai pescatori figura quella sulla pesca di esemplari sottotaglia (cinque punti), infatti, la legge comunitaria in materia di pesca e acquacoltura ha introdotto un inasprimento generalizzato delle sanzioni. Non vi è distinzione sostanziale tra chi si trova in situazioni di volontaria infrazione delle regole e coloro che, invece, pur utilizzando attrezzature a norma di legge, catturano pesci sotto misura; pesci che, considerate alcune specie tipiche del nostro mare, sono di piccola taglia sebbene adulti.

Specificità dell’Adriatico

Se non cambiano le regole la pesca muore I

l ministro Catania ha inaugurato la centodecima edizione di Fieragricola a Verona. Ad attendendo, all’esterno di Veronafiere, oltre un centinaio di pescatori di Chioggia e di Portotolle, l’assessore con delega alla pesca Franco Manzato, e i consigliere regionali Lucio Tiozzo e Graziano Azzalin, di Chioggia e Rovigo. Il tutto si è svolto, pacificamente, sotto gli occhi di poliziotti in tenuta antisommossa. La “manifestazione” era stata annunciata da diversi giorni; rimaneva da capire quali risposte il ministro Catania avrebbe dato ai pescatori e ai rappresentanti delle istituzioni presenti. Certo, nessuno si attendeva il miracolo. I rappresentanti delle cooperative hanno sottolineato i problemi che affliggono il settore: caro gasolio, normative europee che prevedono l’utilizzo di reti a maglia larga, introduzione della licenza a punti, e i vari problemi economici che gravano sul comparto e che hanno causato diversi licenziamenti. Il tema delle direttive comunitarie è stato al centro dell’attenzione di Manzato e Catania. Se il ministro ha sostenuto che le norme non si possono in alcun modo ignorare perché “gli stock delle specie pescabili sono sempre più ridotti ed hanno bisogno di essere salvaguardati per le generazioni che verranno”; Manzato rimarca l’inadeguatezza delle stesse direttive, che non tengono in considerazione le specificità Il mare dell’alto Adriatico, e che si estendono, è ridotto così, in maniera generalizzata, dai profondis- anche per simi mari nel nord al nostro, nel quale colpa dei vivono pesci di dimensioni evidentemen- pescatori-predoni te differenti. Il ministro ha concesso solo pochi secondi all’Assessore regionale, giusto il tempo di consegnare il documento stilato dal tavolo di lavoro; i pescatori avevano chiesto che una delegazione fosse ricevuta da Catania, anche solo qualche minuto, tempo sufficiente a strappare qualche dichiarazione e qualche impegno, ma è stato loro negato. Ora tutti sono in attesa del giorno 16, data in cui il ministro incontrerà i rappresentanti del distretto dell’Alto Adriatico (Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia) per ascoltare le richieste dei pescatori, e studiare una strategia che sia in grado di dare delle risposte alle criticità che molti di loro vivono. Intanto Tiozzo e Azzalin, che da tempo hanno espresso la loro vicinanza e il loro sostegno alle lotte dei pescatori, chiedono che “venga riconosciuta la specificità del nostro mare, perché se restano queste regole la pesca nell’Adriatico muore”. “La regione veneto”, proseguono i due consiglieri “dovrà saper tempestivamente costruire politiche di sostegno e sviluppo per questo settore affrontando i nodi delle direttive europee che sono tra le cause della grave situazione di crisi in cui si trovano le marinerie polesane e veneziane”. Intanto, mentre monta la protesta c’è chi, tra i blog, commenta “se il mare è ridotto così, è anche colpa di pescatori-predoni che lo hanno devastato”. Certo, i dovuti distinguo dovrebbero essere la premessa di qualunque dissertazione in merito. F.D.L.


6 Territorio Ente Parco Ancora incerto il posto lasciato vuoto dalla Finessi

La Fds contesta la nomina di Gottardi Non è neppure in possesso del titolo di studio richiesto per ricoprire l’incarico

di Francesca De Luca

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’Ente parco torna a far discutere. Sotto i riflettori è la nomina del direttore. Il mandato di Emanuela Finesso è scaduto a dicembre, dunque da gennaio 2012, il parco avrebbe dovuto godere di una nuova direzione: questo però non è avvenuto e sembra lontano dal verificarsi. Il 19 agosto è stato pubblicato il bando di concorso per ricoprire la carica di direttore: le domande presentate sono state 107, eppure la nomina non è avvenuta. A novembre, la Regione ha comunicato la sospensione di nuove assunzioni negli enti pubblici di secondo grado permettendo tuttavia, previo comunicazione, eccezione per gli enti che ne avessero provato la necessità. “Non si capisce – si domanda il consigliere regionale della Federazione della Sinistra Pietrangelo Pettenò perché l’Ente parco abbia chiesto delucidazioni in merito alla Regione, sospendendo la nomina in attesa di risposta, dato che nel caso specifico non si tratta di una nuova assunzione, ma di un semplice cambio, dovuto alla scadenza del mandato, e ancor più non si comprende il motivo per cui que-

Nella foto: Il consigliere dell’Ente parco Angelo Motta e il neo direttore Marco Gottardi ste spiegazioni siano state richieste solo a dicembre”. Ma ciò che maggiormente turba e incuriosisce è che “il comitato esecutivo dell’ente parco (e non il consiglio che ha il compito di occuparsi dell’assunzione), in attesa di dipanare la questione, ha proposto alla Regione la nomina di un commissario ad interim; la persona indicata, però, non è neppure in possesso del titolo di studio richiesto per ricoprire l’incarico (ovvero la laurea)”. Marco Gottardi è già stato oggetto di polemica anni fa, per il medesimo motivo. “All’epoca la questione si è risolta in tempi brevi con la nomina tempestiva di un nuovo direttore – specifica invece Angelo Motta

sempre della FdS - perché piuttosto non è stata chiesta la proroga per la vecchia direttrice? In alternativa, perché non si è pensato di nominare commissario il “facente funzioni” che, nelle ultime due settimane del mandato, ha sostituito la Finesso? Le soluzioni possibili erano molteplici e di certo quella scelta è quella meno appropriata”. La regione ora ha il compito di fornire una duplice risposta: all’ente parco, che attende il via libera per il commissariamento e la nomina (seppur temporanea: tre mesi prorogabili) di Gottardi, e a Motta (e Pettenò, firmatario dell’interrogazione), per pronunciarsi in merito all’operato dell’esecutivo del parco.

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NEWS Bilancio regionale

ANNUNCIATI TAGLI ALLA BONIFICA

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i contraggono i capitoli dedicati alla bonifica e si azzerano quelli per gli interventi sulla subsidenza in Polesine. Il quadro della proposta di bilancio in discussione in Regione Veneto, se confermata, avrà ripercussioni pesantissime sull’equilibrio idrogeologico e la sicurezza idraulica della provincia di Rovigo. Per questo Coldiretti Rovigo, con le altre associazioni agricole, ha organizzato un vertice con i consorzi di bonifica, la Provincia di Rovigo e tutti gli amministratori polesani che siedono in Regione, per lanciare l’allarme e trovare una linea d’azione comune. I termini del problema li ha sintetizzati il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo: “Il nostro territorio si trova praticamente tutto sotto il medio mare – ha detto – e con le estrazioni metanifere degli anni Cinquanta si è innescato un meccanismo di abbassamento continuo (secondo gli ultimi studi, di 40-50 centimetri dal 1983). Per mantenere il territorio in sicurezza i consorzi devono pompare continuamente acqua per mantenere il livello delle falde stabile, con conseguenti enormi costi energetici. Proprio per far fronte ai danni provocati dalle estrazioni metanifere, a suo tempo lo Stato ha riconosciuto proprio al Polesine (con Ferrara e Ravenna) dei fondi specifici per fronteggiare i maggiori costi dei consorzi polesani. Ecco perché questi costi non possono oggi dipendere dalle difficoltà del bilancio regionale ed essere addossati ai polesani, sotto forma di un aumento dei contributi consortili”. Dai rappresentanti dei due consorzi Delta Po e Adige Po sono bastati alcuni dati: “Solo per l’energia elettrica del pompaggio spendiamo due milioni di euro l’anno (40 euro per ettaro) – ha ricordato il presidente dell’Adige Po Giuliano Ganzerla – Le manutenzioni straordinarie sono a zero da due anni. Siamo in una situazione di precarietà idraulica”. Sono un’ottantina le idrovore che lavorano giorno e notte per mantenere il Polesine all’asciutto. Se la Regione continuerà a tagliare risorse (in previsione ci sono 2,5 milioni di euro per gli impianti di sollevamento, di cui a Rovigo arriverà il 35 per cento) si profila la necessità per i due consorzi territoriali di chiedere ai contribuenti un surplus di contributi del 20 per cento. Eppure le 40 idrovore bassopolesane l’anno scorso hanno ricacciato nel Po e nell’Adige 400 milioni di metri cubi d’acqua; a Cavanella Po esiste l’istallazione di pompaggio più potente del Veneto, che ha una portata di 50 mila litri d’acqua al secondo: “Una settimana senza idrovore – ha spiegato il direttore del Delta Po, Giancarlo Mantovani – ed il territorio va sott’acqua. Se, poi, piove, basterebbe qualche ora”. I consiglieri polesani in Regione hanno condiviso le preoccupazioni del mondo agricolo. “Io presenterò un apposito emendamento – ha annunciato Graziano Azzalin, presidente della commissione Agricoltura – ma dovrà essere sottoscritto da tutti, al di là di maggioranza e opposizione. Se è vero come è vero che il nostro territorio è una specificità, dobbiamo fare squadra”. Più cauto Cristiano Corazzari che ha sottolineato i problemi delle finanze regionali; una proposta di rottura dall’assessore alle Attività produttive venete, Isi Coppola, che ha affermato: “Con le buone maniere noi Polesani non siamo riusciti a farci capire. La lezione dell’anno scorso non è stata capita. Bisognerà occupare con le barche il Canal grande – ha ribadito l’assessore – visto che tutti a Venezia ormai conoscono i problemi della montagna, bisognerà imporre la conoscenza del Polesine allo stesso modo, con azioni eclatanti. Pur nelle difficoltà del bilancio si potrebbero distrarre risorse da altre priorità”.

IMU MONDO AGRICOLO IN ALLARME

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ltre ai terreni anche stalle e i fienili, gli annessi rustici, i capannoni per ricovero attrezzi: la nuova patrimoniale Imu sta per colpire pesantemente i mezzi di produzione per le imprese agricole, proprio in un momento di difficoltà congiunturale di tutto il primario. E’ per questo che le tre organizzazioni agricole polesane, Coldiretti, Confagricoltura e Cia, aderendo ad un accordo regionale, hanno scritto un appello ai cinquanta sindaci della provincia di Rovigo, invitando le rispettive amministrazioni comunali ad esercitare il potere, stabilito per legge, di ridurre fino al 50 per cento l’aliquota Imu prevista per i fabbricati rurali e di ridurre sensibilmente l’aliquota prevista per i terreni agricoli. Si chiede in pratica di tenere in considerazione e di differenziare l’imprenditore agricolo che vive della propria attività. “L’Imu colpirà pesantemente terreni agricoli e fabbricati rurali – si legge nel documento congiunto - dalle stalle ai fienili fino alle cascine e ai capannoni necessari per proteggere trattori e attrezzi. In questo modo il decreto Salva-Italia andrà di fatto a tassare quelli che sono a tutti gli effetti mezzi di produzione per le imprese agricole. Riteniamo che la terra coltivata da una impresa agricola, deve avere un trattamento fiscale ben diverso da quello riservato a chi la possiede per fini speculativi o hobbistici”. “Invitiamo la vostra spettabile amministrazione comunale – conclude il documento - ad applicare virtuosamente la facoltà di riduzione delle aliquote, come previsto dall’art. 13 commi 6,7,8 del citato decreto, limitando al minimo l’imposizione per i fabbricati rurali e i terreni agricoli”. “Vogliamo richiamare alla stessa sensibilità tutti i primi cittadini – hanno detto i presidenti delle organizzazioni - perché non è possibile trattare un bene che produce reddito attraverso la sua coltivazione, come un bene che viene acquisito per intenti speculativi da parte di soggetti terzi rispetto al mondo agricolo”. A livello nazionale è stato già avviato un confronto serrato con il governo al fine di differenziare i parametri riducendo l’aggravio per gli imprenditori iscritti come coltivatori diretti alla previdenza Inps.



8 Porto Viro L’Intervento

Il caso

Cominciamo a cambiare, il futuro ci seguirà

Rimpasto di Giunta Accordi preelettorali hanno portato ad un avvicendamento

di Gianni Nonnato*

Bagno lascia il posto di assessore

segue da pag.

di Elisa Cacciatori

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Gennari: “Lo ringrazio per il suo contributo”. Tommasi: “In due anni non ha fatto nulla”

’ormai ex assessore di Porto Viro Pierluigi Bagno ha ceduto a metà mandato le deleghe al commercio, al verde pubblco, all’illuminazione pubblica, all’edilizia economica e popolare e all’emergenza abitativa in base ad accordi preelettorali. “Credo di essere una persona corretta e di parola – ha spiegato - rimettendo nelle mani del Sindaco il mio mandato. Per chiarezza e non per polemica voglio però ripercorrerne l’Iter. Il sindaco, dopo la vittoria della Lista Civica Porto Viro, mi ha chiesto la disponibilità di effettuare un avvicendamento a metà legislatura. Si doveva trattare di una rotazione nella giunta tra più persone e allo scopo mi chiedeva di cedere il mio referato nella seconda metà della legislatura. Io ho acconsentito, nonostante in base agli accordi sottoscritti avessi ottenuto il superamento delle duecentocinquanta preferenze. Allo scopo di garantire l’accordo ho sottoscritto un documento con l’unico consigliere eletto nelle file dell’Udc, dato che nella distribuzione degli incarichi era l’unico partito non rappresentato. Alcuni mesi dopo, l’Udc perdeva però il suo L’ex assessore Bagno, il sindaco Gennari e il consigliere Giacon unico consigliere perché questo era migrato nel Pdl, portando con sé l’accordo che è mia intenzione man- Si è rivelato prezioso, tutto il resto sono chiacchiere Thomas Giacon - ma dal punto di vista politico non tenere”. Riconoscente il sindaco, per la correttezza sterili. La crisi che stiamo attraversando non è solo posso fare a meno di criticarlo visto che in 2 anni dell’ex assessore. “Erano gli accordi – ha spiegato locale, è internazionale, ed è risaputo che le colpe e mezzo poco ha fatto per incentivare l’economia Geremia Gennari - e Bagno del difficile momento non sono di Porto Viro. Non saranno di certo una lotteria o ha avuto un comportamento Il testimone imputabili alla singola persona! un inaugurazione di qualche negozio a risollevare corretto e trasparente. A metà ora è passato Pertanto mi auguro che Bagno, le casse dei commercianti. Bisognava salvaguardare mandato avrebbe dovuto cede- a Roberto per cui è evidente che nutro sti- le nostre aziende e tutto l’indotto fatto da piccole re il testimone a Roberto Luppi Luppi ma, voglia continuare ad esse- imprese che purtroppo hanno chiuso i battenti”. e l’ha fatto. Ho già avuto modo del Pdl re il valido consigliere di cui ho Giacon ha comunque apprezzato l’onestà di ringraziarlo per il contributo forte considerazione”. Gennari, dell’ex assessore. “E’ stato corretto rispettare gli che in questi due anni e mezzo ha conferito, lo con- al termine delle sue argomentazioni, si è rivolto ai impegni presi – ha continuato - perché salvaguarsidero una risorsa molto importante per la sua intelli- commenti dell’opposizione che hanno commentato dano la dignità e la correttezza che purtroppo oggi genza, generosità e disponibilità che hanno contribu- l’operato di Bagno. “Stimo il collega Bagno dal pun- stanno scomparendo, le sue dimissioni sono un atto ito a garantire l’integrità di questa amministrazione. to di vista personale e professionale – ha spiegato lodevole e dignitoso dalla persona corretta che è”.

NEWS

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La Terza Rivoluzione Industriale, sugli stimoli di Jeremy Rifkin, sta rapidamente coniugando le tecnologie di comunicazione con le reti di distribuzione dell’energia elettrica prodotta da milioni di fonti decentrate: Dalle abitazioni alle fonti più diverse di energia rinnovabile. Sole, Vento, Acqua, Geotermia. L’Unione Europea già nel maggio del 2007 ha deliberato di sviluppare e sostenere questo settore, favorendo le tecnologie di immagazzinamento dell’energia, soprattutto l’uso dell’idrogeno. L’impegno dell’Unione Europea è quella di convertire 190 milioni di abitazioni in micro centrali di generazione e trasformarsi in una società a “zero emissioni di carbonio”. La scelta strategica è quella di evitare il ricorso ai combustibili fossili, all’uranio ed alle false rinnovabili. Queste, tra l’altro, sono fonti energetiche in mano a gruppi di potere dalla forte influenza politica e che, per di più, stanno determinando pesantemente le condizioni di vendita. Le fonti di energia rinnovabile sono ovunque, sono di tutti e dureranno fino alla fine del mondo. Oltretutto non sono soggette al ricatto di nessuno. Questa scelta, che sta rivoluzionando profondamente il modo di costruire, servirà concretamente al rilancio del settore edile e delle tecnologie collegate, ma sta mettendo in discussione anche la visione centralistica del potere economico e politico. Le nuove superstrade per il trasporto degli elettroni e delle informazioni stanno trasformando la rete elettrica in una rete infoenergetica, permettendo a milioni di cittadini di diventare, allo stesso tempo, produttori e fruitori di energia e informazioni senza il filtro delle multinazionali voraci. Questa è la strada che oltre a contrastare il centralismo manipolatorio consentirà di dare un duro colpo alle potenti lobby che hanno finora pesantemente condizionato la politica e la pubblica amministrazione. Cambierà, quindi, non solo il modo di gestire le imprese, ma anche il modo in cui pensiamo la politica. L’AD di ENEL in questi giorni ha affermato: “Cominciamo a cambiare. Il futuro ci seguirà”. Che questo nuovo scenario abbia niente a che fare con i comportamenti dilatori di ENEL relativamente alla riconversione della Centrale di Porto Tolle? *Psi Rovigo

Scuola

L’ISTITUTO COMPRENSIVO ADERISCE AL PROGETTO CULTURALE COMENIUS

’istituto comprensivo di Porto Viro si apre all’Europa attraverso il progetto culturale Comenius, una rete europea che interessa l’istruzione scolastica dalla scuola primaria fino al termine degli studi secondari superiori ed è finanziato dall’Unione Europea. Recentemente, il progetto ha permesso ai tre insegnanti dell’istituto Silvia Fregnan, Denis Marangon e Monica Caniato e a due alunni, Francesco Greguoldo e Marco Moretto di volare a Sens, in Bor-

gogna per partecipare alla cerimonia di presentazione di Comenius presieduta dal dirigente Corinne Tailer con altri cinque gruppi esteri che sono stati accolti con grande entusiasmo in vista di una fattiva collaborazione. Gli scambi culturali interessano infatti sei Paesi quali Italia, Francia, Germania, Romania, Turchia e Portogallo e sono coordinati dal collège Stephan Mallarmé di Sens. Comenius avrà la durata di due anni scolastici e terminerà nel 2013 con un mini- festival

teatrale ad Evora in Portogallo. E’ un progetto cooperativo e interdisciplinare atto a dare una dinamica reale per uno slancio educativo e che fornisce una cultura europea. E’ un’occasione formativa dal punto di vista umano, culturale, di integrazione europea e linguistico. Gli studenti di ciascun Paese, inoltre, dovranno produrre delle “pièces” teatrale e a Porto Viro è stata scelta una rappresentazione sulla commedia dell’arte sulle maschere tradizionali. El.Ca. I tre insegnanti dell’istituto comprensivo P A D O V A

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Porto Viro 9 Ambiente Un’iniziativa legislativa a favore della salvaguardia del territorio

Evitare la subsidenza. Consiglio compatto Il documento è stato presentato da alcuni consiglieri di minoranza: Thomas Giacon, Marialaura Tessarin e Tosca Passerella di Elisa Cacciatori

Un recente consiglio comunale a Porto Viro

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recenti accadimenti alluvionali hanno riportato al centro dell’attenzione il tema della sicurezza idrogeologica che in Veneto necessita di particolare attenzione. Il delta del fiume Po è un’area interessata dal fenomeno della subsidenza i cui effetti hanno ricadute sull’assetto idraulico, geologico e di tutela del territorio e risulta quindi necessario mettere in atto ogni azione che possa limitare tali fenomeni irreversibili mettendo in sicurezza l’equilibrio del territorio.

Opportunità

Di recente, numerosi provvedimenti legislativi regionali e nazionali hanno allontanato dalla costa il pericolo della subsidenza indotto dalle estrazioni a mare. Proprio in vista di ciò, tra i punti all’ordine del giorno nell’ultimo consiglio comunale, è stata portata all’attenzione la proposta a sostegno dell’iniziativa legislativa regionale “Interventi di tutela del fenomeno della subsidenza”, argomento che ha poi visto l’approvazione di tutti i venti consiglieri votanti. Il documento

trattato è stato presentato da alcuni consiglieri di minoranza, quali Thomas Giacon, Marialaura Tessarin e Tosca Passarella al fine di coinvolgere l’intera amministrazione. Concorde il sindaco Geremia Gennari che ha confermato che la problematica in questione riguarda tutti in quanto rappresenta un argomento topico per la nostra zona. “Non è un problema ideologico – ha spiegato in proposito – ma è un problema di sopravvivenza del nostro territorio e quindi

BANDITO IL CONCORSO “LUCI E OMBRE IN TRASFORMAZIONE”

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’assessorato alla Cultura, Sport e Spettacolo, con la biblioteca civica di Porto Viro, ha bandito il terzo concorso nazionale dal titolo “Luci e ombre in trasformazione”, per opere inedite di poesia in lingua italiana. Gli elaborati, dovranno essere inviati o depositati in biblioteca entro e non oltre

delle nostre famiglie e comunità”. Gennari ha continuato poi argomentando l’affermazione con alcuni dati a disposizione. “Dal ’38 al ’64 – ha considerato - anno in cui è stata sospesa l’estrazione del metano, il nostro territorio in alcune situazioni si è abbassato di 30 centimetri l’anno e ancora oggi si registra subsidenza di qualche centimetro secondo i dati del Consorzio di Bonifica”. Nel suo discorso, il sindaco, ha ricordato gli eventi che negli anni hanno segnato il Delta

il 27 luglio. Successivamente, saranno valutati da una giuria composta da personalità di spicco del mondo letterario individuate dal Comitato di Biblioteca. Il 2012 è stato proclamato dall’Onu anno dell’energia sostenibile, dal Parlamento Europeo Anno dell’invecchiamento attivo e della solidarietà, dal Wwf anno del pipistrello, oltre ad essere notoriamente riconosciuto dalla cultura Maya come l’anno della fine del mondo. Il titolo accomuna i quattro temi, concentrandosi sul concetto di trasfor-

con le inondazioni e il periodo tra gli anni Settanta e Ottanta in cui si dovevano decidere gli interventi da attuare sul territorio ed è nato addirittura un filone di pensiero che prospettava l’abbandono del territorio. Evidente è oggi la necessità di tutela i territori della pianura lagunare e costiero dal rischio di subsidenza e da pericoli di alluvioni, di erosioni dei litorali, dell’aumento di forze distruttive delle onde e della risalita del cuneo salino.

mazione. L’energia si trasforma, così come il corpo umano e l’animo, intriso in egual misura di luce e tenebra. L’apocalisse, altro non è che una trasformazione, un cambiamento, forse un’ evoluzione. Il tema è teso quindi a stimolare la creatività degli animi verso infinite possibilità, per un concorso letterario che è per l’organizzazione, un importante strumento di promozione dell’arte, della comunicazione e della cultura nel paese. El.Ca.


10 Portotolle Centrale di Polesine Camerini Iter bloccato, se ne riparlerà a primavera

Slittano ancora i tempi per la riconversione Il Consiglio di Stato ha rinviato al 13 aprile la discussione del ricorso promosso dal Ministero dell’Ambiente per il giudizio di ottemperanza. Lavoratori amareggiati: “Si sta perdendo un sacco di tempo” di Alessandro Orlandin

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er la riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini attendere prego. È stata un’altra mazzata per i favorevoli all’operazione quella giunta dal Consiglio di Stato lo scorso 24 gennaio: la corte infatti ha rinviato al 13 aprile la discussione del ricorso promosso dal Ministero dell’Ambiente per il giudizio di ottemperanza. Stessa data fissata per la discussione del giudizio, promosso dalla Regione Vene-

Polizia locale

Finotti: “Questo continuo rinvio della decisione non giova a nessuno” to, di revocazione della sentenza del Consiglio di Stato, risalente al maggio 2011, che aveva dato parere sfavorevole sul decreto Via. Pare che alla base della decisione di rinviare ci sia la scelta dell’avvocatura della

Regione Veneto di porre altri quesiti rispetto a quelli che erano già stati presentati davanti al Consiglio di Stato. Nelle settimane precedenti al pronunciamento si registrava un cauto ottimismo tra i sostenitori del carbone. Un sentimento fiaccato dalle ultime novità: “Apprendiamo – scrivono i rappresentanti del comitato dei lavoratori - che il Consiglio di Stato ha rinviato per la seconda volta il giudizio di ottemperanza e chiedia-

DALLE AUTO ALLE BICI ELETTRICHE

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a polizia locale di Porto Tolle passa al verde. No, non si tratta di un cambio di divisa, ma di una scelta in favore dell’ambiente: il comando locale agli ordini di Michela Trombin ha infatti scelto di rottamare due vecchie utilitarie in dotazione e di sostituirle con due biciclette elettriche. Un’operazione concordata con l’assessore Roberto Pizzoli in funzione anche della riduzione delle spese. “Le due automobili – ha spiegato la comandante –

erano ormai datate e poco efficienti, perlopiù utilizzate per piccoli spostamenti all’interno del territorio comunale. Troppo costose in termini di manutenzione e spese burocratiche. Rimarranno quindi all’attivo altri due veicoli, oltre a un ciclomotore”. Che i motivi della scelta stiano anche nell’indole non proprio criminosa dei portotollesi lo conferma anche il rapporto sulle attività della polizia locale nel 2011: a fronte di un aumento dei controlli, le infrazioni sono in netto calo. Nell’anno da poco trascorso infatti sono state registrate 363 violazioni a fronte di 600 verifiche. Un successo se si consi-

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richiede, invece, tempi rapidissimi”. Anche la stessa Enel ha diffuso una breve nota in cui viene ribadita la volontà di andare avanti e sperare in sviluppi positivi in primavera. Il sindaco Silvano Finotti si è detto amareggiato per questo ennesimo slittamento: “Questo continuo rinvio della decisione non giova a nessuno. Voglio ancora confidare in una soluzione positiva e che il prossimo aprile il Consiglio di Stato si voglia finalmente esprimere”.

dera che nel 2010 le infrazioni furono 401 e nel 2009 addirittura 558. Le multe per divieto di sosta rappresentano una grossa fetta del totale, arrivando a quota 101. Esigui gli altri numeri sulla sicurezza stradale: tre patenti ritirate, quattro contestazioni tramite autovelox e sei accertamenti positivi tramite etilometro. Nel rapporto viene evidenziato l’impegno degli agenti in diversi altri settori: dalla prevenzione degli abusi edilizi agli accertamenti di carattere ambientale, passando per accertamenti nel campo commerciale e nel pattugliamento in occasione di eventi pubblici. Al.Or.

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mo che questa decisione non sia solo un ennesimo allungamento dell’iter infinito per la riconversione. Ancora una volta non si è deciso nulla: il Consiglio di Stato non è la sede per parlare di lavoro, ma da questa sede e dagli enti coinvolti nella procedura di autorizzazione del progetto Enel dipende il nostro futuro. Se la valutazione richiede tempi più estesi, dopo quasi sette anni di valutazioni, la fame di lavoro a Porto Tolle e in Polesine

Il Palazzo municipale in occasione di una protesta che risale a qualche anno fa

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fragili equilibri nella maggioranza che amministra Porto Tolle, evidenziati ulteriormente di recente, non lasciano indifferente il fronte di minoranza che nell’ultimo mese si è animato chiedendo al sindaco Finotti e alla sua giunta di farsi da parte. “Nell’amministrazione Finotti proseguono le comiche; – ha dichiarato Mirco Mancin, capogruppo del centro-destra - dopo un anno di baruffe tra le varie componenti dell’amministrazione è arrivata anche la minaccia leghista di far saltare il banco. La reazione del sindaco è sempre la solita: un po’ di ma e di se, ma nulla di concreto. D’altronde cosa aspettarsi dall’epigono di Ponzio Pilato, che pur di star seduto sul suo scranno fa finta di nulla e tenta di normalizzare qualsiasi circostanza, anche le più dannose per la comunità?”. Ancora più duro Claudio Bortolotti della Federazione della Sinistra: “Questa amministrazione si è configurata fin da subito come un’accozzaglia di persone e sigle politiche volta a ottenere due obiettivi principali: la riconversione della centrale Enel e la costruzione della casa di riposo. Dopo quasi quattro anni il totale fallimento è sotto gli occhi di tutti i cittadini”. Mancin e Bortolotti – come è facile intuire – sono divisi dal credo politico, ma da qualche mese hanno intrapreso un percorso comune chiedendo al sindaco di aprire e mantenere attivo un tavolo di confronto sul tema Polesine Camerini assieme a tutte le parti coinvolte nella vicenda. Un percorso che ha prodotto un paio di riunioni, salvo poi arenarsi già a dicembre: “Si era

convenuto – ha spiegato Bortolotti in una conferenza stampa – di scrivere una dura lettera a Enel, purtroppo tutto è rimasto sul piano delle idee dopo l’ultimo rinvio. La speranza è che si possa ripartire, ma penso che l’immobilismo dell’amministrazione sia volontario e dettato dalla totale subalternità a Enel dimostrata fin da subito da Finotti e dalla sua giunta”. Secondo i rappresentanti di Fds è possibile dare temporaneo sollievo ai lavoratori con opere di manutenzione dell’impianto: “Le piccole imprese sono tutte a casa e sentiamo voci di cassa integrazione per i dipendenti. La tendenza va invertita. Per quanto convinti che il progetto

Mancin, Bortolotti e Bergantin a 360 gradi sui vuoti dell’Amministrazione non verrà mai realizzato, siamo determinati a trovare una soluzione per far lavorare i nostri cittadini: la centrale cade a pezzi e gli stessi operai ci hanno fatto presente che la manutenzione darebbe un po’ di lavoro”. Profondamente critico anche il giudizio di Alberto Bergantin, consigliere di centrodestra: “Dalla giunta retta da Silvano Finotti sono giunte poche risposte: c’era il compito primario di sollecitare e tentare di chiarire le questioni difendendo il territorio, i cittadini e le sue aziende. E invece si è scelto di tenere un basso profilo, direi quasi sotterraneo”. Al.Or.


IlApprovato Consorzio ildibilancio BonificadiDelta previsione del Po per ha ottenuto il 2012 ledel certificazioni Consorzio di Bonifi gestione ca Delta della del qualità Po ISO 9001 e di gestione ambientale ISO 14001

Il Consorzio ha reso noto il bilancio il cui importo complessivo è di € 12.106.958,55 tenendo conto della Il Comitato di Approvazione di TÜV ha resituazione economica congiunturale centemente autorizzato il rilascio del nuovo locale, regionale statale in linea Certificato di Qualità e secondo la e norma UNI conISO le stesse. Perche ciòavrà chevalenza concerne EN 9001:2008 fino le uscite, sie evidenzia una diminuall’11.06.2014 il nuovo certificato di Sistezione delle spese per gli organila amma di Gestione Ambientale secondo norministrativi dell’ente pari al 18,69% ma UNI EN ISO 14001:2004, valevole sino al ed una ulteriore consistente 24.05.2014, al Consorzio di Bonifica riduzioDelta del Po. ne del 24,53% relativamente agli Ioneri certificati 9001 e istituzionali ISO 14001 indicano per ISO relazioni e coche il Consorzio diNonostante Bonifica Delta l’aumento del Po provmunicazione. vede a garantire una serie di servizi e eletdi atdell’IVA, del costo dell’energia tività delle procedure legge sia tricanel e rispetto del gasolio, ma in digenerale per quantoleriguarda i servizi chesono per quanto di tutte materie prime, dimiriguarda la gestione ambientale. Tali attività nuiti complessivamente dell’1,68% i sono: capitoli riguardanti gli oneri per ac• l’erogazione di servizi relativi alla bonifica, quisto di beni, servizi e prestazioni. alla difesa del territorio e all’irrigazione; il personale, il bilancio non •Riguardo la gestione, la manutenzione e l’esercizio prevede aumento della dotazione delle opere relative alla rete di bonifica ed irorganica, ma esclusivamente derigazione, delle opere complementari e degli gli oneri relativi all’applicazione del impianti di sollevamento acqua; contratto collettivo nazionale •nuovo la progettazione e l’esercizio di opere idraudi lavoro in discussione a livello naliche e di vivificazione ambientale. Avere ottenuto il Certificato di Qualità ISO zionale. 9001 è fonte di soddisfazione per gli ammi-il In riferimento alle entrate invece, nistratori e i dipendenti del Consorzio perché bilancio consorziale tiene conto di indica che l’Ente è organizzato per garantire e una consistente riduzione dei trasfeassicurare un servizio di qualità. Il Consorzio è rimenti correnti dalla Regione, pari infatti uno dei pochi enti pubblici ad aver intraal 24,14% rispetto all’anno precepreso tale percorso ed aver ottenuto l’impordente. Risulta evidente che l’attuale tante riconoscimento. Per il raggiungimento livello di sicurezza idraulica garantidi questo obiettivo il Consiglio di Amministrato dal complicato sistema di canali e zione del Consorzio, che ha appoggiato tale idrovoreinformato non può iniziativa dal essere Direttorediminuito, del rilascio pena la vivibilità dell’intero Delta del dei certificati del sistema di qualità, intende Po. Il Consorzio sostiene ogni anno ringraziare tutto il personale dipendente per suprofessionalità un territorio di 40.000 ha e trala e l’efficienza dimostrata dumite le39visite impianti idrovori, per il solo rante ispettive e per l’impegno prosollevamento 400.000.000 di mq fuso nel garantirediil superamento di tutti gli step necessari, puntualizzando che il risultato d’acqua, una spesa di energia eletottenuto va a a beneficio di tutti i consorziati. trica paria € 1.600.000,00. In Veneto solo i consorzi di bonifica polesani Per quanto riguarda le entrate, nella hanno raggiunto l’obiettivo e l’aver ottenuto stesura del bilancio, si è dovuto tetali certificazioni è sicuramente un puntodei di nere conto della forte riduzione arrivo. Certo è che i requisiti dimostrati detrasferimenti della Regione Veneto, vono essere mantenuti e migliorati nel tempo in particolare del contributo per la e a tale proposito, il Consorzio sarà soggetto gestione e manutenzione delle opea periodiche visite ispettive da parte di TÜV re pubbliche di bonifica e irrigazione ITALIA S.r.l. che dovrà verificare che l’Ente (-38%). abbia le carte in regola per mantenere le cerPer il funzionamento del solo sitificazioni di qualità. stema delladell’ottenimento bonifica, in della merito alle L’importanza certificasole di spese previsto zione qualitàdirette, è stata èpoistato evidenziata dal un importo di circa € 4.200.000,00 vigente D.lgs n.207 del 05.10.2010 “Regolache comprende l’energia del elettrica mento di esercizio ed attuazione decreto legislativo 12.04.2006 n.163”, recante “Codice per il funzionamento degli impianti, dei contratti pubblici relativi a lavori,elettroservizi e la manutenzione delle opere forniture in attuazione della direttiva 2004/17/ meccaniche, la manutenzione della CE e 2004/18/CE” nel manufatti caso di programmi rete di scolo eche, dei conredatti da progettisti interni come neldi caso del nessi, il diserbo, l’acquisto maConsorzio, consente che la validazione possa terie prime per la costruzione e la essere fatta dagli stessi uffici tecnici qualora riparazione di attrezzature e struttul’ente sia dotato di un sistema interno di conre. Per il funzionamento del sistema trollo di qualità secondo la norma UNI EN ISO irriguo dell’intero comprensorio con9001 e il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha

IL CONSORZIO IN CIFRE SUPERFICIE COMPRENSORIALE 62.780 HA Unità territoriali: S.Anna; Rosolina; Porto Viro; Isola di Ariano; Porto Tolle Terreni bonificati ed aree litoranee 45.295 ha Valli da pesca 8.641 ha Lagune 8.844 ha GESTIONE IDRAULICA Canali di scolo 650 Km Impianti idrovori n. 39 Acqua sollevata ed espulsa dagli impianti idrovori in un anno 400.000.000 mc Potenza impegnata 18.000 kw Energia consumata 10.200.000 Kwh IRRIGAZIONE Canali, canalette e tubazioni 200 Km Impianti irrigui n. 24 Impianti pluvirrigui n.4 Potenza impegnata 1.176 Kw Energia consumata 2.200.000 Kwh DITTE CONSORZIATE: n. 32.000

sorziale è stato previsto un importo di circa € 1.480.000,00. L’Assemblea di consorziati ha evidenziato la necessità di proseguire nella ricerca di finanziamenti comunitari per la realizzazione di interventi di carattere ambientale connessi e correlati al sistema delle aree umide e della rete idraulica minore. È stato analizzato il problema del costo dell’energia elettrica, che supera i 2 milioni di euro e grava sul bilancio del Consorzio per circa il 20%, nonostante il Consorziodi stesso sia associato, con dimostrato essere organizzato secondo le norme internazionali di riferimento. Un orgamoltissimi altri Consorzi ed imprese nismo esterno indipendente, opportunamente italiane al C.E.A. (Consorzio Energia autorizzato, ha certificatoil la corretta applicaAcque), attraverso quale vengono zione della norma. individuati i pressi più convenienti Organizzare l’azienda secondo la di norma signidelle aziende produttrici energia fica implementare il sistema di gestione della elettrica con le quali stipulare i relaqualità dei servizi e della gestione ambientale tivi contratti di acquisto. La costanattraverso un insieme documentato di procete manutenzione e il controllo del dure e istruzioni di comportamento tali da essistema di sicurezza idraulica in un sere certi di ottenere in termini di qualità ciò

territorio totalmente sotto il livello del mare, che è mantenuto asciutto artificialmente, è indispensabile per non incorrere in danni maggiori come quelli cui abbiamo assistito anche recentemente non solo in Veneto, ma in molte altre regioni d’Italia dove era venuta meno la buona pratica della manutenzione costante che previene i disastri. L’Assemblea del Consorzio ha inoltre discusso e approvato la “Relazione programmatica e il bilancio persil’esercizio doveCreare vengono che promette al 2012”, consorziato. un sistema di qualità certo non è cosa semplice descritti, per dilinee generali, il properché variaannuale per ogni ente e deve essere cogramma di attività da restruito caso quelli per caso,da adattando i meccanismi alizzare, perseguire ed i interni di controllo della qualità richieste progetti da redigere e alle realizzare della una norma. volta finanziati. Il programma Ilannuale Consiglio di d’Amministrazione del Consorzio, attività prevede opere uno dei pochi enti pubblici ad aver ottenuto da realizzare cui tutelare con i fondi tali riconoscimenti, ringrazia tutto il personale di bilancio, attività che prevedono dipendente per la professionalità e l’efficienza una manutenzione ordinaria e stradimostrata.

ordinaria alle opere di bonifica e irrigazione. Nonostante la situazione congiunturale negativa, il Consorzio di Bonifica Delta del Po dispone di un eccellente ufficio progettazione in grado di redigere progetti esecutivi cantierabili, la cui quantità e qualità trova riscontro presso i superiori enti regionali e statali. Prova ne sia che anche per il 2012 sono previste opere importanti quali la realizzazione di un bacino di acqua dolce nell’ex ansa di Volta Vaccari sul Po di Pila in Comune di Porto Tolle, gli interventi irrigui nei bacini di S.Anna di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle finanziati dal Ministero, oltre ad importanti interventi straordinari strutturali per l’adeguamento e il potenziamento degli impianti idrovori della rete di bonifica e delle arginature dell’intero comprensorio consorziale. L’impegno dell’Assemblea è stato infine rivolto alla necessità di operare in sinergia ricercando contributi pubblici per la gestione di un territorio per il cui mantenimento all’asciutto, a causa di errori del passato non voluti dai residenti, quali l’estrazione del metano che ha fatto sprofondare il Delta di oltre 2 metri, i residenti stessi devono sostenere oneri pesantissimi rispetto ad altre Sopra il Consiglio d’Amministrazione, a fianco zone d’Italia. le certificazioni ISO 9001 e Iso 14001


12 Porto Tolle Amministrazione Terremoto all’interno della Lega

Contiero: “Finotti ritiri le deleghe a Gibin”

L’OPINIONE Politica

LEGA ALLA “RESSA” DEI CONTI

di Alessandro Orlandin

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Alla richiesta del segretario del Carroccio il Sindaco ha risposto negativamente. “La Lega lavi i panni sporchi a casa propria”

iversamente da quanto accade dalle scosse provocate dalla terra, il terremoto politico che sta sconquassando la fisionomia della Lega Nord in Veneto si è avvertito eccome a Porto Tolle. Anzi, potrebbe esserne uno degli epicentri principali vista la scelta dei 148 iscritti locali di auto-sospendersi dal partito, in aperta polemica con il segretario provinciale Antonello Contiero. A capeggiare la rivolta delle camicie verdi contro gli stessi vertici del carroccio polesano sono Ivano Gibin e Paola Sacchetto, esponenti della variopinta maggioranza che governa Porto Tolle dal 2008. Lo strappo arriva dopo oltre un mese di tensioni tra le due correnti del partito. A inizio gennaio dal direttivo provinciale era giunto un ultimatum al sindaco Finotti: “Via le deleghe ai lavori pubblici all’assessore Gibin e rimpasto in salsa verde o la Lega passa all’opposizione”. Come era facilmente prevedibile, il primo cittadino ha risposto negativamente e lo ha fatto con una nota all’insegna del formale: “Non ho motivo di ritenere che la revoca delle deleghe all’assessore Gibin lascerà imperturbato il consesso consiliare, che anzi, ne sono sicuro, potrebbe subire pesantissimi scossoni che nell’interesse della nostra comunità, non auspi- Nella foto Il segretario provinciale della Lega Contiero, l’assessore Gibin e il sindaco Finotti co ed assolutamente non desidero”. Ma non solo. Finotti sembra anche aver voluto chiarire il ci sono più i presupposti per appoggiare la lista civica Su Parco e centrale è ora di prendere una posizione: concetto sulla proverbiale necessità di lavare i pan- Finotti – ha dichiarato in una conferenza stampa non è possibile attendere altri tredici anni per una ni sporchi in casa propria: “Da parte mia evidenzio tenuta proprio a Ca’ Tiepolo - da oggi la Lega passa perimetrazione del Parco. E sulla centrale comincio come sia indispensabile il rispetto di quanti in prima all’opposizione”. L’attuale segretario provinciale ha ad avere dei dubbi. Insistiamo sullo smantellamento persona, in questi anni come poi chiarito di essere lui stesso e la bonifica”. assessori e come consiglieri, si Gibin e Sacchetto: il commissario della sezione Gibin e Sacchetto però hanno annunciato di sono impegnati per la crescita “Rimarremo portotollese dopo le dimissioni voler rimanere all’interno della maggioranza, con un del territorio, e ciò indipenden- nella maggioranza di Nerino Pregnolato: “Fino al profilo indipendente: “È inammissibile che la decitemente da quelle che sono come Congresso sarò io la voce del sione sia stata imposta ai militanti e alla comunità le dialettiche politiche interne indipendenti” partito, a Roma come a Vene- locale senza alcuna informazione e condivisione, di partito che devono trovare zia. senza alcuna motivazione fondata, se non quella di la giusta composizione nelle opportune sedi e non Conoscerò il territorio e finalmente faremo qual- falcidiare uomini e amministratori che lavorano per il gravare sulle municipalità”. cosa di concreto. Ho già ricevuto le congratulazioni partito e per la comunità di Porto Tolle”. Un messaggio chiaro, che non ha certo fatto de- di numerosi imprenditori e pescatori. E ora di agire e sistere Contiero, deciso ad avere partita vinta: “Non anche il sindaco sarà messo di fronte a delle scelte.

NEWS

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ecnicamente il gioco di addossarsi la colpa l’un l’altro si chiama “scaricabarile” ma è evidente che all’interno della Lega polesana questa è la conseguenza di un problema serio nato altrove e che sta venendo al pettine con una serie di “regolamenti di conti”. Antonello Contiero contro Ivano Gibin a Porto Tolle, Contiero contro Simone Bedendo, Michele Martinello, Alessandro Zanforlini D’Issanto a Rovigo, altri problemi ci sono stati a Badia e ci sono tutt’ora a Lendinara: nella Lega si stanno definendo due punti di vista, il che corrisponde a una frattura insanabile in un partito fortemente verticale dove uno decide per tutti. Roberto Maroni contro Umberto Bossi, Flavio Tosi contro Gian Paolo Gobbo, il Carroccio è una corsa tra bighe alla fine della quale probabilmente “ne resterà” uno solo tra gli auriga highlander padani. Solo che al nazionale e al regionale lo scontro rimane sottotraccia in Polesine invece i due contendenti non se le sono certo mandate a dire. Così Contiero ha accusato Gibin di “trasformismo”, svelando la sua intenzione di un imminente passaggio all’Udc, mentre l’assessore ha replicato sostenendo che in Polesine esiste un problema Contiero, “Una figura destabilizzante – l’ha definito – incapace di osservare gli accordi preelettorali”. Quale epilogo avrà questa storia è presto per dirlo ma che si tratta di un problema di leadership e di successione lo confermano le frasi pronunciate dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, in occasione della sua recente visita a Lusia. “I congressi della Lega che si terranno a giugno – ha spiegato - serviranno per ricompattare il movimento, perché la gestione del partito passi in mano a chi se lo merita, ovvero a chi lavora per i cittadini e si dà da fare per loro”. Che si trattasse di una frase sibillina rivolta al suo “non rivale” ma antagonista Gian Paolo Gobbo non è dato saperlo ma è evidente che a giugno i “maroniani” nutrono speranze di vittoria e nel caso il responso fosse questo l’hilander Ma.Ga. polesano potrebbe essere proprio Ivano Gibin.

Politica

KATIUSCIA GRANDI È IL NUOVO SEGRETARIO DEL PD PORTOTOLLESE

opo poco più di sei mesi dalle dimissioni di Roberto Zanetti, il Partito Democratico di Porto Tolle ha un nuovo segretario. Anche se sarebbe meglio chiamarla segretaria, in quanto la nuova numero uno di Largo Europa è Katiuscia Grandi, votata all’unanimità nel congresso del partito tenuto a Donzella. La trentottenne neo-eletta ha ringraziato i compagni per la fiducia accordatale e ha garantito: “Un impegno all’insegna della dedizione, dello spirito

d’innovazione, di sacrificio e di senso di responsabilità per il rilancio del Pd, consapevole di avere con me una squadra forte e compatta”. Ad affiancare Grandi nella nuova segreteria ci saranno il vice-segretario Ernesto Marangon, Claudio Bellan, Massimino Zaninello, Roberto Pizzoli, Dino Ravara e Luigino Zanetti. Diversi gli obiettivi fissati dal nuovo gruppo dirigente: proseguire nel sostegno dell’attuale amministrazione guidata da Silvano Finotti, rafforzare il ruolo dei sette

circoli sparsi per il territorio e promuovere il coinvolgimento di donne e giovani nella vita del partito. “Questo è un partito giovane – ha detto Grandi – che nasce da grandi storie politiche, culturali e umane, chiamato a lavorare con energia e determinazione per essere all’altezza delle aspettative dei propri cittadini. In un momento così difficile per la nostra politica il rilancio del partito inizia dal ristabilire un rapporto di fiducia e credibilità della collettività”. Al.Or.

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Ariano 13 Proposte della politica Una opportunità per il territorio

NEWS

Il Pd chiede un Parco interregionale

Turismo

PRENOTAZIONI DI SERVIZI ALBERGHIERI ON-LINE

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Azzalin e la Puppato hanno presentato una risoluzione che impegna la Giunta ad aprire al confronto entro sessanta giorni

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top a rinvii e dilazioni sul futuro del versante veneto del Delta del Po. I consiglieri regionali del Pd Laura Puppato e Graziano Azzalin, rispettivamente capogruppo e vicepresidente della commissione Agricoltura del Consiglio veneto, hanno presentato a palazzo Ferro-Fini una risoluzione che “impegna la Giunta veneta ad aprire entro 60 giorni un tavolo di con-

Gennari scettico, tra le due regioni differenze politiche fronto con la Regione Emilia Romagna e con il ministero dell’Ambiente per avviare il percorso finalizzato all’istituzione del parco interregionale del Delta del Po e, comunque, per concordare da subito politiche unitarie ed integrate tra i due sistemi regionali relative alle materie dei parchi”. Il documento, che sarà all’esame dell’assemblea legislativa del Veneto in una delle prossime sedu-

te, è la risposta ad un analogo ordine del giorno presentato sull’altra sponda del Po. “Rispetto alla formulazione dell’Emilia Romagna - spiegano i due firmatari -abbiamo introdotto il termine perentorio di 60 giorni. Così potremo misurare quanto realmente il Parco del Delta del Po rappresenti una priorità per la maggioranza che governa, o meglio dovrebbe governare, la nostra Regione”. “La risoluzione - chiosa Azzalin - viene, fra l’altro, presentata all’indomani di un convegno specifico sulla materia organizzato ad Adria da Sel, nel corso del quale il presidente dell’Ente Parco ha manifestato tutto il proprio scetticismo sulle possibili convergenze su Emilia Romagna e Veneto ed ha detto che si tratta di un problema politico. Ecco, è bene che sia chiaro che non si deve parlare in generale di politica, perché con questa risoluzione vogliamo proprio dare nomi e cognomi a quanti non vogliono che le due Regioni inizino quantomeno ad aprire una discussione comune sul tema del Parco unico. Se si vuole rilanciare il Parco, i primi ad essere convinti e ad impegnarsi

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Laura Puppato e Graziano Azzalin in questo senso dovrebbero essere i sindaci e, primo su tutti, quello che siede al vertice dell’ente Parco. Ma proprio Gennari sembra essere uno dei meno disposti a spendersi”. Nel documento i due consiglieri democratici ricordano che la legge quadro sui parchi del 1991 prevedeva espressamente la costituzione di un Parco nazionale del Delta del Po. “Si tratta di un’opportunità da valutare attentamente - concludono Puppato e Azzalin - vista anche la necessità di valorizzare una risorsa preziosa del territorio

in presenza di minori risorse, se non altro almeno dal punto di vista della visibilità e della capacità attrattiva. Fra l’altro, la nostra Regione, come annunciato ormai da tempo anche dall’assessore Manzato, deve avviare una riorganizzazione dei parchi regionali. Ci pare doveroso, quindi, riflettere sullo sviluppo del Parco del Delta del Po e pensare che il modo migliore per farlo sia proprio con la collaborazione dell’Emilia Romagna e del Ministero”.

ww.deltadelpo.it è l’ultima novità nell’ambito turistico che coinvolge le attività presenti nel delta. La piattaforma, riferimento del Consorzio Deltapoolservice di Ariano Polesine, che rappresenta 35 aziende operanti nel settore turistico e ricettivo e dei servizi connessi del Delta del Po, avrà il compito di facilitare le prenotazioni di servizi alberghieri e di quelli connessi a tale settore, attraverso la formula del “booking on-line”. Il progetto è stato presentato a Palazzo Celio alla presenza dell’assessore provinciale al turismo Laura Negri, del presidente del Consorzio Fabio Biocati, del presidente dell’Ente Parco del Delta del Po Geremia Gennari, del vice presidente del Consvipo Mario Borgatti e diversi rappresentanti delle associazioni di categoria. A credere nell’iniziativa, e a sostenerla, sono i comuni deltizi e l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, la Provincia di Rovigo, il Consvipo. Il booking on-line www. venetodeltapo.it, ospita attualmente una quarantina di offerte di servizi alberghieri suddivise tra alberghi, agriturismi, ostelli, residence, appartamenti, e contiene inoltre uno spazio dedicato all’offerta di servizi connessi compresa una bottega on-line di prodotti tipici locali. F.D.L.

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14 Rosolina Associazioni Un nuovo sodalizio a sostegno delle iniziative nella cittadina

FOCUS

E’ nata la Pro loco

Degrandis critica l’Amministrazione

Compito della neonata associazione, dare forza all’attività turistica attraverso la promozione del territorio di Elisa Cacciatori

C

ostituitasi ufficialmente il 13 dicembre attraverso il comitato promotore, è nata a Rosolina la Pro Loco. Sarà compito della neonata associazione dare forza all’attività turistica attraverso la promozione del territorio, organizzando eventi e diventando un punto di riferimento nel rapporto tra le associazioni e l’amministrazione. La partecipazione all’assemblea costitutiva del 16 gennaio è stata un successo. Sono stati 118 i cittadini di Rosolina, e i non rosolinesi che nel territorio comunale gestiscono un’attività, che hanno voluto iscriversi votando il direttivo. La sala consiliare del Municipio non è riusci- I rosolinesi che fanno parte del direttivo dell’associazione ta a contenere i partecipanti che si sono accomodati anche nell’atrio, denotando la volontà dei cittadini, daco Franco Vitale e il consigliere con delega alle conti espresse coi voti dell’assemblea costituente e non solo, di voler dare nuova linfa al territorio. associazioni Daniele Vallese che hanno augurato con Carlo Perazzolo Presidente del Collegio, Franagli eletti di compiere un co Salmaso e Laura Cassoli. Scopo della Pro Loco La Pro Loco si propone come buon lavoro. A capo della è di rilanciare sotto il punto di vista economico e apartitica senza fini di lucro e Nel ruolo neonata Proloco è stato vo- turistico il territorio con uno sguardo verso i giovani con l’obiettivo di promozione di presidente tato il presidente Michele e alle attività sociali. Saranno creati legami collaboturistica, sociale, turistica, di del sodalizio Grossato, i vicepresidenti rativi tra le associazioni perché avvicinino i giovani valorizzazione di realtà e di è stato votato Leonardo Ferro e Lorella al volontariato e sarà creata una sinergia non solo potenzialità naturalistiche, Grossato culturali, storiche, folcloristiManfrin, Federica Donà tra le associazioni e l’amministrazione comunale, che ed enogastronomiche del comune. Alla prima col ruolo di segretaria e Sebastiano Zerbin come non solo tra le varie associazioni, ma anche tra le riunione del consiglio direttivo erano presenti il sin- tesoriere. Confermate le cariche dei revisori dei persone.

“FORSE STANNO ASPETTANDO GODOT”

“I

l mondo della pesca si sta interrogando per capire se questo sindaco, avendo anche la delega alla Pesca, stia dormendo sui problemi che la riguardano. In particolare su due cose sembra di essere davanti ad amministratori che stanno aspettando Godot come nella famosa Giancarlo tragicommedia di Samuel Becket”. Lo ha Degrandis affermato Giancarlo Degrandis, consigliere comunale di minoranza in Municipio. Vediamo i fatti. “La passata amministrazione dopo avere realizzato ulteriori posti barca da assegnare ai pescatori ha proceduto con un bando. Dopo avere ripartito secondo criteri equi i posti da assegnare sono sorti alcuni contrasti su quali posti venivano assegnati a questa o a quella cooperativa e/o consorzio. In alcune riunioni si era riusciti a trovare il consenso della stragrande maggioranza dei pescatori. Tuttociò intorno ad aprile del 2011. Bene alla data odierna quei posti sono ancora da assegnare. Questa amministrazione ha paralizzato il settore. Se i posti barca e il pontile non saranno assegnati al più presto bisognerà intervenire con costose manutenzioni. Ma questi se ne rendono conto? Oppure hanno solo in mente inaugurazioni e festeggiamenti dove sono insuperabili? L’altra questione riguarda il porticciolo di Albarella il quale abbisogna talmente di manutenzione al punto che la Capitaneria di Porto aveva minacciato di chiuderlo. La passata Amministrazione è intervenuta con un primo stralcio mettendone in sicurezza una parte. L’altra è in stato di abbandono nonostante due dati. E’ stato fatto un progetto di messa in sicurezza di circa 150.000 euro di cui 100.000 sono coperti da un contributo FEP mentre la rimanente parte è a carico del Comune il quale già da alcuni mesi ha la somma a disposizione. Però i lavori non partono”.

LA CHIESA DI SANT’ANTONIO DA LUOGO DI FEDE A LUOGO DI CULTURA Ultimato il restauro al sacello costruito dal procuratore di San Marco, Matteo Sanudo e distrutto da un incendio nel 1982

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na nuova pagina della storia di Rosolina è stata scritta in occasione dell’inaugurazione del centro culturale polivalente presso l’ex chiesa di Sant’Antonio da Padova. Il lungo restauro ha finalmente restituito alla cittadinanza un gioiello del 1600. La chiesa, costruita dal procuratore di San Marco, Matteo Sanudo, fu dichiarata parrocchia nel 1670 ed oggi rinnova il suo antico splendore per ospitare manifestazioni culturali. L’edificio nella storia fu restaurato ed ampliato nei primi decenni del 1800 e del 1900, ma nel 1982 un terribile incendio ne danneggiò la sacrestia. La Filarmonica Bellini, che ha eseguito alcuni brani, prima del taglio del nastro ha lasciato spazio alle numerose autorità religiose, civili e militari, tra le quali, il sindaco Franco Vitale con l’amministrazione, il presidente della provincia

Tiziana Virgili, l’assessore regionale Isi Coppola e il vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo. La chiesa di Sant’Antonio per la cittadinanza di Rosolina ha da sempre rappresentato un punto fermo nella storia ed ora sarà un nuovo luogo di riferimento per la vita culturale del paese ospitando la biblioteca, uno spazio per le associazioni, uno spazio per il divertimento. Resa possibile grazie ad un finanziamento regionale di 1.400.000 euro e da 300.000 euro a spese del Comune, la struttura, con i suoi 170 posti a sedere, sarà anche sala conferenze, di lettura e multimediale. Gli ospiti che hanno partecipato alla giornata inaugurale hanno avuto inoltre la possibilità straordinaria di visitare all’interno dell’edificio quattro tele di altissimo valore provenienti dall’Accademia dei Concordi. El.Ca.



16 Taglio di Po In municipio Intervista al Commissario Prefettizio Mariaclaudia Ricciardi

NEWS

L’Unione procede malgrado il commissariamento

Missione cattolica francescana

5 VOLONTARI PER LA MANUTENZIONE IN GUINEA

Mariaclaudia Ricciardi

L’attività amministrativa continua. Il bilancio è ancora sotto esame di Silvia Boscaro

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opo lo scioglimento del consiglio comunale e la Prefettizio? “La mia figura riunisce in sé tutti i poteri degli organi caduta dell’Amministrazione Ferro, il regolare funzionamento della macchina amministrativa comunali, del sindaco, della giunta e del consiglio comuè oggi possibile grazie alla presenza del Commissario nale. Grazie a questi poteri, posso compiere qualunque Prefettizio Mariaclaudia Ricciardi, in carica a Taglio di atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione Po fino a nuove elezioni comunali. La dottoressa Ric- in casi particolari. Ovviamente non posso prendere deciciardi, nominata sabato 3 dicembre 2011 dal Prefetto sioni in ambito strategico, prerogativa dei rappresentanti di Rovigo, la dottoressa Romilda Tofuri, assicurerà, fino politicamente eletti”. Dottoressa Ricciardi, quali sono le attività che sta alla tornata elettorale di questa primavera, la provvisoria amministrazione del Comune per permettere il regolare portando avanti come Commissario Prefettizio qui a Taglio di Po? funzionamento dei servizi. La Ric“Come Commissario ho il ciardi, nata a Matera 49 anni fa, Approvato compito assicurare la continuità ha un legame affettivo con il terri- il regolamento amministrativa e di portare avanti torio polesano essendo suo marito per l’accesso le azioni rimaste in sospeso. Innannativo di Adria, abita a Ferrara ed alla Comunità è da 18 anni alle dipendenze del- alloggio per disabili zitutto, è necessario procedere con l’iter di costituzione dell’Unione dei la locale Prefettura. Sono trascorsi due mesi dal suo arrivo a Taglio di Po e diverse sono Comuni con Ariano nel Polesine e Corbola. Dopo aver state le problematiche da affrontare, non solo ordinaria fatto il punto sulla situazione con la segretaria comunale amministrazione ma anche la necessità di portare avanti e i capi area, è ora il momento di rendere operativa l’ule azioni e gli incarichi rimasti in sospeso dopo la caduta nificazione di due servizi: la Polizia Locale e il servizio di dell’Amministrazione Ferro: segreteria comunale. Per quanto concerne la Polizia LoQuali sono le sue funzioni come Commissario cale e la Protezione Civile, sarà presto sciolta la conven-

zione tra Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle e Corbola per costituire una nuova convenzione tra i comuni escluso Porto Tolle. Anche la convenzione inerente il servizio di segreteria tra Taglio di Po, Loreo e Papozze sarà sciolta per costituirne una nuova tra i tre comuni dell’Unione. L’impegno si sta inoltre rivolgendo verso un progetto in essere con la Provincia di Rovigo e diversi comuni per il trasporto di persone disagiate verso i luoghi di cura, per dare ausilio anche alle persone anziane e bisognose. Infine, è stato approvato il regolamento per l’accesso alla Comunità alloggio per disabili, collocata accanto al Distretto Socio Sanitario in via Collodi 2, così da permettere l’utilizzo dei posti letto”. Ad una prima impressione e analisi, qual è la situazione di bilancio di Taglio di Po? “L’analisi del bilancio è un’attività che ci impegnerà ancora a lungo; entro fine gennaio abbiamo trasmesso al ministero i dati relativi al rispetto o meno del Patto di Stabilità. L’unica certezza è quella di contenere e controllare le spese e verificare voce per voce le modalità per regolarsi con sicurezza anche se per il momento non abbiamo abbastanza dati in possesso con i quali poterci sbilanciare”.

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ono partiti per un nuovo viaggio, pieno di speranza e buona volontà, cinque volontari missionari laici alla volta della Guinea Bissau: destinazione la missione cattolica francescana dei frati minori della provincia veneta di Cumura. Angelo Ferro con la moglie Luciana Bovolenta, Adriano Pagliai, Gentile Tamburin di Taglio di Po e Mario Chiereghin di Chioggia sono decollati dall’aeroporto Marco Polo di Venezia insieme ad un altro gruppo proveniente da Verona. Scopo di questa lodevole impresa è stato quello di portare aiuto, effettuando un campo di lavoro per tre settimane: per la precisione, i volontari hanno ristrutturato i tetti del salone polivalente, della lavanderia e della sartoria del lebbrosario. Altri lavori al lebbrosario erano stati effettuati negli anni scorsi dal gruppo di volontari, in strutture adibite alla maternità e pediatria, scuole e seminario diocesano. Da anni, infatti, questo gruppo di volontari ha rivolto la loro azione al sostegno della missione dell’ordine dei frati minori francescani veneti che dal 1955 opera in questa zona tormentata e dalla quale provengono costanti richieste di aiuto. Cumura è composta da un vasto agglomerato di strutture che comprende diverse scuole e un lebbrosario dove attualmente sono ricoverati circa 45 lebbrosi, 617 malati di tubercolosi e 1.475 malati di Aids ricoverati e assistiti in day hospital. I volontari tagliolesi, con le loro semplici iniziative come la raccolta di materiali ferrosi poi rivenduti e le giornate missionarie, hanno continuato ad offrire il loro contributo grazie alla generosità della comunità tagliolese, aiuto indispensabile grazie al quale si sono potuti costruire ospedali, chiese e attuare progetti di sviluppo e assistenza per gli abitati del luogo. Si.Bo.

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umerose sono le associazioni tagliolesi e preziosa è la buona volontà che quotidianamente i membri mettono al servizio della propria comunità. Ad incrementare il già lungo elenco, ci ha pensato l’associazione diocesana, regionale e nazionale “Noi”, alla quale l’Oratorio Parrocchiale San Francesco d’Assisi è da poco affiliata. I dirigenti locali della neonata associazione sono Daniele Passarella, Paola Catuzzo, don Valentino Caon, Patrizia Duò, Monica Zerbin e Renè Pattaro. L’associazione è ufficialmente nata il 18 maggio scorso e in questi mesi il direttivo ha voluto studiare le migliori possibilità di svago per i giovani e le famiglie tagliolesi: “Negli ultimi mesi, - ha affermato il direttivo durante la conferenza stampa di presentazione – abbiamo cercato di capire come muoverci nel territorio. Così

abbiamo creato un sito Internet dell’associazione (http://noi.tagliodipo.info) e un indirizzo di posta elettronica (noi.sanfrancesco@gmail.com) dove chiunque può interagire con noi”. Sono già oltre 90 gli iscritti, con età diverse dai 13 ai 65 anni e in questi pochi mesi di attività sono già numerose le manifestazioni programmate a Taglio di Po. Tra queste di grande rilievo è la manifestazione canora, organizzata nei giorni 2-3-4 febbraio, in Sala Europa, il cui ricavato finanzierà l’acquisto di giochi per l’oratorio. Per entrare a far parte dell’associazione è sufficiente iscriversi versando una quota annuale: 6 euro per giovani fino ai 17 anni, 10 euro per gli adulti con l’opportunità, per i coniugi, di poter usufruire di uno sconto. Per informazioni è possibile rivolgersi al numero 338 – 8340300. Si.Bo.


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18 Taglio di Po Sicurezza Ampliato il sistema di videosorveglianza

Quattro nuove telecamere vigilano sulla comunità Posti sotto controllo l’intersezione semaforica tra via Romea e viale Kennedy, piazza Venezia, via Aldo Moro e il Parco Perla

di Silvia Boscaro

C

on l’integrazione del sistema di video- annessi uffici pubblici dietro il municipio. “Di sorveglianza e l’installazione, quindi, recente, - prosegue Finessi – grazie ad un di nuove telecamere, sono aumentati progetto regionale che ne finanzia il costo i controlli nelle aree di Taglio di Po maggior- di 20 mila euro al 70%, è stata integrata la mente interessate dal traffico e spesso impie- videosorveglianza con l’installazione di nuove gate come luogo di ritrovo: “Fra le attività di apparecchiature e, nello specifico, di quattro controllo del territorio comunale, - afferma il nuove telecamere, collocate nei luoghi di comandante della Polizia Locale Maurizio maggiore interesse in termini di sicurezza per i cittadini tagliolesi. Finessi – l’utilizzo del Per la precisione, sono sistema di videosorve- Verrà interessate dal sistema glianza risulta negli ul- monitorata di videosorveglianza timi anni di particolare anche la chiesa l’intersezione semaforiefficacia per tutelare i parrocchiale cittadini, migliorando e il vicino oratorio ca tra via Romea e viale Kennedy, piazza Veneal tempo stesso la sicurezza e la qualità della vita”. Da qualche zia di fronte alla sede delle associazioni accananno è presente sul territorio tagliolese un to ai giardini pubblici, via Aldo Moro nell’area sistema di videosorveglianza, con centrale compresa tra piazza della Repubblica e il Paroperativa presso il Comando di Polizia Locale, co Perla e l’accesso alle scuole elementari in costituito da tre telecamere, dislocate in vari via San Marco”. Inoltre, sono state installate punti del paese, come l’Istituto Comprensivo telecamere presso il cimitero di Taglio di Po, di via Collodi, in vicolo Oroboni e vicino agli di Mazzorno Destro e di Polesinello. Si tratta

FOCUS Processione

3500 PERSONE HANNO ACCOMPAGNATO LA MADONNA DEL VAIOLO

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di luoghi estremamente sensibili, sia per la sicurezza delle persone sia per il rispetto della natura di luogo sacro, luoghi talvolta profanati o anche depredati da vandali e delinquenti. “Infine, - conclude il comandante - sono presenti telecamere di videosorveglianza anche in piazza IV Novembre e presso l’ecocentro in via Maestri del Lavoro, luogo di raccolta molto frequentato e ora sorveglianza a vantaggio di chi deposita rifiuti o oggetti in disuso. In futuro, sempre nell’ambito del progetto di videosorveglianza, il controllo sarà intensificato con l’installazione di telecamere anche nelle vicinanze della chiesa parrocchiale e del vicino oratorio”.

na folla impressionante ha accompagnato in processione, lo scorso 27 gennaio, la statua della Madonna del Vaiolo per le strade di Taglio di Po. Sono trascorsi 125 anni da quel lontanissimo 1887, quando la Madonna esaudì le implorazioni di una intera comunità per allontanare il terribile morbo del Vaiolo Nero. Con la presenza, si stima, di oltre 3500 persone, la festa è sembrata davvero ancora più sentita e la devozione dei tanti fedeli, provenienti anche da Madonna del Vaiolo (foto tratta dal sito Scoop.it) paesi e città lontane di ritorno al proprio paese per questo evento, non si è mai affievolita. Il corteo, con a capo il Vescovo, monsignor Adriano Tessarollo, il parroco padre Adriano Contran, e diversi sacerdoti, è partito dal sagrato della chiesa parrocchiale San Francesco d’Assisi, ha raggiunto via Romea Comunale, sostando presso la Casa di Riposo Madonna del Vaiolo dove è stata impartita la benedizione ai presenti, e ha poi proseguito lungo la strada arginale, fino a via Maddalena e via Roma, per poi ritornare davanti al sagrato, dove il Vescovo ha pronunciato l’omelia e impartito la benedizione. Presenti al corteo, preceduto dalla Banda Cittadina Verdi diretta dal M° Mario Marafante, anche il Commissario Prefettizio Mariaclaudia Riccardi, il comandante dei Carabinieri Giuseppe Attisani, quello della Polizia Locale Maurizio Finessi, il coordinatore della Protezione Civile Ivano Domenicale e diverse rappresentanze di associazioni. Si.Bo.

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L’approfondimento 19 Sanità La V commissione sta prendendo in esame la riorganizzazione degli ospedali

Il Piano sociosanitario tra allarmi, smentite e confusione Il Vescovo preoccupato per la chiusura del San Luca. Rassicurante Coletto ma l’assessore è stato smentito da Padrin di Fortunato Marinata

I

l Piano socio sanitario che la quinta commissione regionale sta mettendo a punto in questi giorni ha creato non poco scompiglio in Polesine. Il Piano, infatti, riguarda una profonda riorganizzazione della Sanità veneta che dovrebbe trovare esecuzione nel biennio 2012-2014 e malgrado manchi ancora una precisa comunicazione su quali interventi verranno messi in pratica, l’allarme di un depotenziamento è stato avvertito da diverse istituzioni del rodigino. Del resto che si tratti di una nuova ondata di tagli è una certezza ormai raggiunta da tutti, da quando nel bilancio della Sanità regionale manca circa un miliardo di euro non è stato fatto altro che ridurre le spese e contenere i trasferimenti di risorse, ma ciò che più mette in allarme la provincia rodigina è l’ampia dissertazione che trova la densità abitativa nel Piano come criterio per la riorganizzazione. Tradotto: Il riordinamento prevede che vengano toccati maggiormente quegli ospedali che hanno un bacino di utenza piccolo. Belluno e Rovigo da questo punto di vista hanno il fianco scoperto e per questo tremano. Da quel poco e di incerto che è stato possibile rilevare dalle parole del presidente

Tra le ipotesi anche l’accorpamento delle Ulss 18 e 19 Zaia quando ha parlato della riorganizzazione, pare che questa preveda due tipi di ospedali: gli super attrezzati “hub”, uno ogni milione di abitanti, e gli altri ospedali “spoke” del territorio, uno ogni 200 mila persone. Il Veneto ha cinque milioni di abitanti e sette provincie, chi rimarrà senza hub? Il Polesine? Ma forse non è nemmeno questo il problema, il vero punto di debolezza della sanità rodigina è l’ospedale di San Luca di Trecenta per il quale sono circolate perfino voci che paventavano un’imminente chiusura. Altre segnali di pericolo hanno riguardato anche l’accorpamento delle due Ulss polesane, la 19 di Adria e la 18 di Rovigo. Probabilmente si è trattato solo di ingiustificati allarmi… fatto sta che hanno messo in agitazione anche il vescovo, mosignor Lucio Soravito De Franceschi, il quale con una lettera che non ha risparmiato critiche

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Nelle foto in alto monsignor Soravito, l’assessore Coletto. Sotto il direttore dell’Ulss 18 Marcolongo alla Regione, “Si procede in un’apparente confusione di idee e prospettive – aveva scritto – forse per agire più liberamente nel buio che si va creando”, ha chiesto immediatamente chiarimenti all’assessore regionale Luca Coletto. La risposta, come ovvio, è stata rassicurante e il referente per la Sanità della Giunta Zaia ha fornito ampie garanzie sul fatto che il San Luca non verrà chiuso e nell’occasione aveva anche escluso che il nosocomio di Trecenta potesse perdere reparti ma l’assessore è stato smentito qualche giorno dopo da un membro della sua stessa maggioranza regionale che invece aveva ipotizzato la chiusura di qualche dipartimento. “Non credo che i cittadini altopolesani – queste erano state le parole del presidente della V commissione regionale, Leonardo Padrin – abbiano bisogno del reparto di Chirurgia”. Affermazione in parte suffragata dalle parole del direttore generale dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo, che non aveva smentito del tutto la possibilità di un trasferimento di Chirurgia protesica e toracica da Trecenta a Rovigo. Insomma alla fine nel novero delle ipotesi sul futuro del nosocomio altopolesano rimanevano in piedi le preoccupazioni dell’assessore alla Sanità provinciale, Guglielmo Brusco, che in più riprese aveva indicato nel Piano socio sanitario uno strumento per l’indebolimento degli ospedali polesani. Le ultime notizie in proposito riguardano i primi pronunciamenti della V commissione che a metà dello scorso mese ha iniziato a prendere in esame i contenuti del Piano regionale e dai quali sembrerebbe essere esclusa qualsiasi supposizione di chiusura dell’ospedale di Trecenta come pure di accorpamento tra le due Ulss polesane. Il trasferimento di alcuni reparti invece rimane tra le misure indicate per contenere i costi della Sanità Veneta. “Il problema c’è – ha spiegato ancora Marcolongo - ed è rappresentato da quei cinquanta milioni di euro che ancora mancano all’azienda per una corretta organizzazione dei servizi e il riparto del fondo sanitario regionale in questo senso non ci aiuta”. L’ultima parola spetterà alla politica ma non è escluso che ne frattempo nuovi allarmi si diffondano nelle corsie dei nostri ospedali.


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LO JUDO

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SPORT in PRIMO PIANO Grand Prix d’Italia 2012

ORO PER FREGNAN E MOREGOLA

’ stata più che positiva la partenza dell’anno agonistico per la rappresentativa dell’Asd Eurobody di Porto Viro di Kata. Gli atleti azzurri Andrea Fregnan e Stefano Moregola domenica 29 gennaio hanno partecipato, conquistando l’oro, alla prima prova valevole per il Grand Prix d’Italia 2012, il Trofeo Internazionale città di Giaveno. Presenti 65 coppie nei vari Kata di Judo, tutti i migliori specialisti italiani per una rappresentanza delle regioni italiane ed inoltre presenti anche atleti dal Giappone, Inghilterra, Lussemburgo, Germania e Francia. La manifestazione è stata organizzata dal Centro Ginnastico Torino in collaborazione con la Fijlkam Piemonte. Andrea Fregnan e Stefano Moregola hanno conquistato l’oro nel Katame No Kata tra le 15 coppie iscritte, divise in una poul da 8 ed una da 7, dove venivano classificati per accedere alla finale solo 3 coppie per poul. Gli atleti dell’Asd Eurobody si sono aggiudicati il secondo posto dietro alla fortissima e collaudata copia laziale, ex campioni mondiali ed europei, sulle scene agonistiche del kata da più di dieci anni. Nella finale gli azzurri partivano secondi, ma eseguendo un Kata praticamente perfetto si sono aggiudicati l’alto punteggio di 461 punti e un primissimo posto. El.Ca.

Calcio Alti e bassi per le formazioni del Basso Polesine

Il Delta all’inseguimento del Venezia di Alessandro Orlandin

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rima che arrivassero la neve e il gelo a complicare le cose, il 2012 ha riservato sfide importanti per le squadre del Delta impegnate nei rispettivi campionati dilettantistici. La notizia principale per il Delta Porto Tolle è senz’altro il ritorno sul campo di casa dopo sei mesi di esilio forzato ad Adria: i lavori al comunale sono stati completati entro Natale, così i bianco-blu hanno potuto inaugurare l’anno nuovo riabbracciando i propri tifosi. Festa grande con vittima sacrificale il Sarego, travolto per 5-0. Prosegue la rincorsa della banda Zuccarin nei confronti del Venezia: al momento di andare in stampa i lagunari sono lontani otto punti, una distanza non incolmabile che impone a Marangon e soci di approfittare di ogni passo falso dei rivali. Rapido sguardo alla categoria Promozione: con tre vittorie consecutive nel mese di gennaio il Porto Viro si è stabilito nei piani alti della classifica. In particolare la squadra di mister Di Girolamo è riuscita nell’impresa di sgambettare la capolista Calvi Noale, caduta solo

Un momento di esultanza della compagine bianco-blu due volte in precedenza. Continuano a lottare con coraggio per la sopravvivenza Loreo e Scardovari: l’incrocio tra le due si è concluso con un pari all’insegna della paura (0-0) e la classifica rimane di quelle preoccupanti per gli allenatori Tumiatti e Maistrello. Gennaio di raccolta magra per la Tagliolese, capace di fare due punti in tre partite malgrado il recente cambio di guida tecnica. I giallorossi rimangono invischiati sul fondo della classifica in compagnia di Maserà e Fulgor Crespino. In prima categoria rimangono agganciati

alla zona play-off i Blucerchiati nonostante un gennaio piuttosto avaro di soddisfazioni: due pari e una sconfitta, per quanto i segni ics siano giunti con squadre di spessore come Fiessese e Pettorazza. Infine il punto sulla Terza Categoria dove sta ben figurando lo Zona Marina: avvio di 2012 in discesa grazie alle vittorie su Due Torri e Buso, poi lo stop interno contro il San Martino di Venezze. La classifica comunque è confortante per mister Tugnolo visto che la squadra occupa il quarto posto, a sei punti dalla vetta.

Calcio

GOTTI NEL PARMA RITROVA LA “A”

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uca Gotti riconquista la serie A e ridiventa vice allenatore di Roberto Donadoni nel Parma. Gennaio ha portato bene al tecnico di origine polesane, da qualche anno trasferito in quel di Monte- Al centro Donadori il primo a destra è Luca Gotti belluna: lo scorso anno, infatti, debuttò il 6 stato esonerato il 6 ottobre. Quando era ct gennaio sulla panchina del Cagliari contro il dell’Under 17, in un convegno organizzato Milan a fianco dell’ex cittì della nazionale, dal Coni, sotto la presidenza Osti, ricevette la quest’anno ha fatto il suo esordio al Tardini nomina di Ambasciatore dello sport polesano il 15 gennaio, nella delicata partita che i du- in Italia, in Europa e nel Mondo, in quell’occali hanno disputato, e vinto, contro il Siena. casione Gotti ricordò una cosa semplice. “BiGotti, classe 1967, da calciatore ha militato sogna mettere in pratica determinate regole per 10 anni per diverse squadre venete di semplici: negli Esordienti, ad esempio, non Serie D, cominciando nella sua Contarina, si può assolutamente pensare alla vittoria, raggiungendo i professionisti nella stagione bensì ad un miglioramento individuale del 1994-1995 con la maglia del Sandonà. ragazzo e soprattutto bisogna insegnare ai Abbandonata l’attività agonistica nel 1998 ragazzi cosa vuol dire impegno. Solo così è diventato l’allenatore degli Allievi del Milan vi sarà in primis una trasmissione di valore ma nel 1999 si è trasferito al Montebelluna. e, poi, di conoscenze. Noi allenatori, non Nel 2000 è passato alla Pievigina, e poi con dobbiamo dimenticarci che nei confronti dei il Bassano ha conquistato la promozione ragazzi che alleniamo abbiamo per primo dalla serie D alla C2. Nel 2004 è tornato un compito educativo e che le competenze ad allenare una formazione Primavera e lo tecniche arrivano in un passo successivo”. ha fatto con quella della Reggina rimanendo Gotti, in possesso del patentino di allenatore fino al 2006 quando è stato chiamato a gui- professionista di Prima Categoria è diplomadare la Nazionale di calcio dell’Italia Under to Isef, con laurea in pedagogia, ora si è 17. Dopo l’azzurro un’esperienza travaglia- tuffato in quest’altra importante esperienza ta nel Treviso, in serie B, e nel 2009 è stato nella massima serie del calcio. chiamato alla guida della Triestina, dove è Cr.Ag.


Cultura 21 Storia a puntate Davide Pregnolato continua il suo racconto

Il Taglio del Po, una questione logistica Con l’escavo del nuovo Po fu circondata dall’acqua e sprofondò nel tempo una piccola chiesetta col suo campanile ubicata fra la località di “Vallina” e quella di “Taglio di Donada”. Qualche persona anziana ricorda che nei momenti bui, quando il fiume sale oltre la guarda, si sente in lontananza il rintocco smorzato di una campana di Davide Pregnolato

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el numero di novembre abbiamo iniziato a raccontare la storia del Taglio di Porto Viro, ossia di quell’immensa opera idraulica che la Serenissima repubblica mise in pratica dal 1600 al 1604 per evitare l’interramento di Venezia. La stessa opera però finì anche con lo sconvolgere l’assetto territoriale deltizio con la nascita di nuovi comuni e di nuovi territori. In questo numero Davide pregno lato continua il suo racconto. Ci siamo mai chiesti dove passò il nuovo Po quando arrivò da Ovest alla periferia del borgo chiamato Porto di Viro o Porto Viro? Sicuramente i tecnici veneziani tennero in conto il fatto, il problema era: o attraversare il piccolo agglomerato con tutte le conseguenze che ne derivavano oppure passare o sul lato destro o sul lato sinistro del borgo stesso. Dopo oltre quattrocento anni sembra cosa da poco ma Venezia sicuramente volle affronta-

re la questione senza trascurare nessun particolare. Già, il passaggio di questo canale largo 100 metri creava una lacerazione al territorio, con notevoli disagi soprattutto per i contadini. La Serenissima pertanto decise di scavare il canale lasciando tutto il piccolo borgo di Porto Viro o larga parte di esso sul lato destro del nuovo fiume dove attualmente c’è il centro abitato di Taglio di Po. Il passaggio del canale nel modo descritto fu una decisione studiata a tavolino tant’è che, negli anni, il nuovo corso d’acqua non rappresentò un ostacolo, al contrario rese necessari i collegamenti con l’altra sponda per tenere unito il territorio dal punto di vista agricolo e per favorire i trasporti di merci e di persone con partenza dall’ antica Piarda. Ma non si pensi che furono tutte rose e viole perché si narra che, con l’escavo del nuovo Po, fu circondata dall’acqua e sprofondò nel tempo, una picco-

la chiesetta col suo campanile ubicata fra la località di “Vallina” e quella di “Taglio di Donada”. Qualche persona anziana ricorda che nei momenti bui, quando il fiume sale oltre la guarda, si sente in lontananza il rintocco smorzato di una campana. La storia insegna quanta integrazione ci sia fra gli attuali Taglio di Po e Porto Viro. In pratica i due Comuni rappresentano un territorio unico diviso solo dal Po. La capitale dell’Ungheria è fatta di due località Buda e Pest divise dal Danubio ma gli ungheresi hanno pensato bene di farne una città sola e cioè Budapest. Il nuovo nome del territorio che prima del taglio era un’unica entità, potrebbe essere Viro perché allora esisteva il porto di Viro o Porto Viro. Pensate solo per un attimo al ponte in ferro restituito al suo antico splendore nello stesso posto sugli stessi piloni con una ricostruzione filologica che colleghi ovviamente la località

Nelle foto: in alto a sinistra la situazione precedente al Taglio fatto dai veneziani, in quella in alto a destra il limite delle terre emerse nel ‘600 e a fianco il taglio diventato poi il Po di Venezia

di “Patina” con quella di “Montesecco”. Secondo voi che mi leggete, è giusto pensare a un ripristino di una cosa che non si doveva distruggere perché cordone ombelicale di un’u-

nica realtà ? Aspetto sulle colonne di questo giornale i vostri suggerimenti chissà che non si compi il miracolo e si trovi la soluzione per realizzare il sogno di tutti i viresi.

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VIAGGIO IN

PROVINCIA ROVIGO

Urbanistica La commissione regionale ha approvato il PTCP della Provincia

Dalla carta ora si passi alla pratica Il piano prevede lo sviluppo di autostrade, ferrovie, piste ciclabili e la tutela delle tipicità polesane

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iglioramento della circolazione dal casello autostradale di Boara Polesine delle merci e dei viaggiatori sia e oltrepassando il fiume Adige by-passerà verso l’esterno della provincia, l’intero centro abitato per ricongiungersi alla sia all’interno, riqualificazione del sistema Strada Statale 16 in località Spianata. Il secondo passante interessa la SR 6 produttivo, tutela del patrimonio agricolo produttivo e dell’identità storico- culturale. “Eridania” in località S.Maria Maddalena Sono questi i punti più significativi conte- nel comune di Occhiobello, che consentirà nuti nel Piano territoriale di coordinamento di dirottare dal centro abitato il notevole della provincia di Rovigo (Ptcp), approvato traffico pesante da e per Ferrara. In ambito ferroviario l’intervento più dalla Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, presieduta da Andrea Bassi (Ln). rilevante è costituito dal progetto per la In particolare, per quanto riguarda il poten- realizzazione della tratta “Adria-Codigoro”; in previsione vi ziamento dei collegamenti è anche il nuovo stradali, sono in corso di Tra le opere collegamento realizzazione o in fase attese la progettuale diverse opere. realizzazione della tra la stazione di La prima, già in avanzata tratta ferroviaria Loreo e la nuova area portuale di costruzione, è l’Autostrada “Adria-Codigoro” Ca’ Cappello, così “Valdastico Sud, mentre è in fase progettuale il prolungamento e come tra la stazione di Costa di Rovigo e la adeguamento della Statale “Transpolesa- limitrofa zona industriale in fase di espanna” verso il basso Polesine che costituirà il sione, interventi che consentiranno l’insericollegamento autostradale “Nogare Mare”. mento delle tratte nel sistema di trasporto In fase progettuale anche la cosiddetta “Ro- merci su rotaia. Per quanto riguarda la rete secondaria e mea Commerciale”, inserita nella prevista autostrada “Mestre-Orte-Civitavecchia”. gli itinerari ciclabili previsti alcuni progetti: il Sempre in ambito di rete principale, previsti nuovo collegamento nord-sud tra S. Martino due passanti, il primo che interesserà Rovigo di Vanezze e Villanova Marchesina, con la con la nuova tangenziale Ovest, che partirà realizzazione di due ulteriori ponti su Po e

Adige; il prolungamento sino al ponte sul Po a Ficarolo dell’Autostrada “Valdastico Sud”, che consentirà di assorbire gran parte del traffico pesante attualmente transitante lungo la Statale Altopolesana; ultimo intervento di rilievo è un collegamento integrativo tra il previsto casello polesano sulla “Mestre-Orte-Civitavecchia” e la località Di Piano di Rivà. Previsti infine 11 itinerari ciclabili che andranno ad integrarsi a quelli esistenti. Per il sistema produttivo il Ptcp prevede non solo uno sviluppo sostenibile e durevole per quanto riguarda nuovi insediamenti industriale, artigianali, turistico-ricettivi e delle grandi strutture di vendita, ma intende privilegiare le tipologie produttive speciali e caratteristiche del Polesine, favorendone lo sviluppo. Infine per il settore agricolo, il Ptcp considera prioritario l’obiettivo della tutela del patrimonio agricolo produttivo, valorizzando le produzioni tipiche e sostenendo processi di miglioramento della qualità e la realizzazione della distribuzione. Prevista anche una promozione del territorio nelle sue realtà ambientali più caratterizzanti, in stretto collegamento con il Parco del delta e con le sue specificità naturalistiche.

I cantieri della Valdastico Sud quasi prossimi alla conclusione dei lavori Tra le fila della maggioranza

CAPPATO È USCITA DAL PD PER ENTRARE NEL TERZO POLO

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letta consigliere provinciale nel 2009 nella lista del PD, Fiorella Cappato ha recentemente cambiato direzione schierandosi con l’UDC di Pierpaolo Barison. Dopo una settimana dall’ufficializzazione di Renzo Marangon nel partito dello scudo crociato, anche Fiorella Cappato ha deciso seguire le orme di quest’ultimo e presentarsi con il Terzo Polo. “Continuerò ad occupare uno spazio all’interno del panorama politico di questa provincia, con la determinazione e la passione di sempre” ha promesso Fiorella Cappato durante la conferenza stampa in cui ha precisato le motivazioni del suo nuovo impegno politico. “Ho fatto questa scelta per condividere un percorso politico con Renzo Marangon – ha affermato”. Cappato non nasconde le motivazioni di questo cambiamento: ”Nell’aprile di quest’anno sono uscita dal Pd, una decisione che ho maturato in seguito al fatto che non ne condividevo più le linee politico-programmatiche, sia a livello nazionale che a livello locale, e sono quindi entrata nel Gruppo Misto della Provincia. L’estate passata è stata terribile per la politica. I due raggruppamenti politici maggiori sono chiaramente in crisi, e questa crisi nella nostra Provincia è ancora più marcata rispetto al resto d’Italia. Premetto che quando sono uscita dal PD, chiaramente non avevo intenzione di abbandonare la politica. Per cui, dopo aver riflettuto non ho avuto dubbi: se c’era una persona con la quale volevo confrontarmi e condividere un nuovo percorso, questa era Renzo Marangon, persona da me stimata da sempre, anche quando eravamo avversari politici e della quale, se pur con qualche distinguo, avevo condiviso molte idee ed azioni. Ci siamo incontrati, confrontati e insieme Me.Ru. abbiamo deciso di dar vita ad un nuovo progetto, in direzione Udc”.

COORDINAMENTO DEI COMUNI CONSVIPO POTREBBE PRENDERE IL POSTO DELLA PROVINCIA

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’estinzione della Provincia nel 2014 lascerà un vuoto a livello di organizzazione e di sostegno ai comuni, tale ruolo potrebbe essere svolto dal Consvipo. L’ente, infatti, potrebbe coordinare lo sviluppo e la crescita dei 50 comuni polesani presenti, attraverso un’azione capillare e unificatrice, che comprende ad esempio la partecipazione a fondi europei. Questa ipotesi, ancora in fase di valutazione, è stata presentata a metà gennaio al Consiglio provinciale e ha avuto riscontro positivo sia nel cen-

trosinistra che nel Pdl e nella Lega Nord, dopo le recenti critiche all’ente, a condizione di cambiare lo statuto del Consorzio per favorire l’uscita dalla società di quei Comuni che lo vogliano. La modifica dello statuto dipende comunque dalla modificazione della norma nazionale sui consorzi, per far sì che “ognuno degli enti uniti in un Consorzio può ottenere di cessare di farne parte purché intervenga il consenso di tutti gli altri enti consorziati”. Se il centrosinistra non ha mai messo in discussione il ruolo di Consvi-

LA SOLIDARIETÀ NON COSTA NULLA DONA UN FUTURO AI BAMBINI DEL SUD DEL MONDO

po, ora si registrerebbero commenti positivi anche nei consiglieri di centrodestra, a patto di un ruolo utile dell’ente, come ha ricordato Filippo Carlin del Pdl, aspirando ad un ammodernamento dello stesso. Nelle fila della Lega Nord ciò che è soprattutto trapelato nella seduta di gennaio è la frattura interna al Carroccio, tra il segretario provinciale Antonello Contiero e il consigliere Ivano Gibin, quest’ultimo favorevole ad un tavolo di discussione per rivedere i compiti del Consvipo: Contiero ha invece dichiara-

to: “Quando mi sono candidato a presidente della Provincia avevo messo nel mio programma elettorale la chiusura del Consvipo. Il centrosinistra apra comunque un tavolo di discussione e renda flessibile l’entrata e l’uscita dei Comuni entro 30/60 giorni, se vuole che il Consvipo sia l’ente che coordina il territorio. Se questo non accadrà i comuni governati da Pdl e Lega che hanno deliberato di uscire dall’ente smetteranno di pagare la quota societaria e apriranno un contenzioso”. Me.Ru.

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Spazi aperti 23 Cacciatori di frodo Wwf e Lipu denunciano irregolarità mai represse dalle autorità

Il bracconaggio, una piaga per l’immagine del Parco I confini che ricadono sotto la tutela naturalistica non sono definiti e ciò crea problemi di giurisdizione tra chi deve intervenire di Denise Formigaro

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l parco del Delta del Po è una zona umida di no- solo dalle associazioni ambientaliste, ma tutti coloro che tevole importanza dove si possono incontrare circa per svariati motivi frequentano il Parco: “Questo è un 370 specie diverse di uccelli migratori, svernanti e fenomeno di degrado non solo per la fauna del Parco, ma anche per il turismo. Infatti, la nidificanti. Un sito d’importanza caccia illegale è molto rischiosa comunitaria sia per la sua esten- A repentaglio anche per chi passeggia all’interno sione sia per la qualità della fauna la sicurezza della zona umida”. e della flora presenti. Ma è anche di chi frequenta L’ultimo episodio documentauna zona dove vengono commessi il parco to di come i bracconieri agiscano numerosi reati e irregolarità. Un con fini turistici indisturbati in pieno Parco (zona problema crescente, infatti, è quello del bracconaggio. Dal 2004 a oggi gli addetti del Bocassetta), è stato immortalato da volontari della Wwf hanno effettuato innumerevoli uscite e ogni volta Lipu solo un mese fa. Nonostante sia stata avvisata che si sono inoltrati all’interno del Parco, hanno scoperto immediatamente la Polizia locale nessuna pattuglia è bracconieri che cacciavano con richiami, armi semiauto- arrivata sul posto per cacciare i bracconieri. Un’illegalità matiche e con appostamenti fissi illegali. “Nonostante che sembra accettata dalle autorità che la dovrebbero – raccontano i volontari del WWF – i 127 illeciti che combattere: “Purtroppo – spiega Eddy Boschetti del abbiamo riscontrato, i numerosi richiami alla Provincia Wwf - la Provincia non è in sinergia con l’Ente Parco e perché eserciti il suo potere di controllo e le denuncie questi problemi politici permettono delle azioni illegali inoltrate all’autorità giudiziaria, nulla si è fatto per ab- molto pericolose all’interno del Parco stesso. Inoltre, noi battere questo fenomeno”. Irregolarità, denunciate non del Wwf sappiamo che ci sono anche delle difficoltà di

DAI RIFIUTI PUÒ NASCERE UN’OASI NATURALISTICA 50 mila euro derivati dal tributo speciale riscosso per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, servirà per costruire dei laboratori didattici nell’area umida di Castelnovo Bariano

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volte anche i rifiuti possono portare a qualcosa di buono, come la costruzione di un’oasi naturalistica a Castelnovo Bariano. Sono arrivati, infatti, finanziamenti pari a 50 mila euro dalla Regione Veneto che derivano dal tributo speciale riscosso per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. Una cifra esigua visto l’importo totale di 2 milioni e 300 mila euro da dividere in tutto il territorio regionale. Sembra, comunque, che siano una bella somma per il Sindaco Massimo Biancardi: “Il progetto di sistemazione della zona umida e di costruzione di laboratori didattici ha un costo totale di 75.500 euro. Al comune rimangono da aggiungere 25.500 euro. Ma sappiamo che la Regione è solo un co - finanziatore”. I finanziamenti e gli aiuti arrivano, anche, da altre fonti: “Abbiamo, inoltre, il sostegno dell’Università di Padova che nel corso degli ultimi 15 anni, ha svolto numerose attività di ricerca qui a Castelnovo. Sembra, infatti, che i canneti che crescono all’interno dell’oasi, riescano a depurare l’acqua del Po. Molti tesisti e ricercatori hanno scritto e parlato anche in sede universitaria di questo processo di fitodepurazione che vorrebbero applicare a siti domestici e industriali”. Un’area molto importante che non deve cadere nel degrado: “L’amministrazione

L’oasi naturalistica di Castelnovo vuole a tutti i costi che quest’oasi sia un punto d’incontro per le scuole di ogni ordine e grado per fare delle ricerche e capire l’importanza dell’acqua. Per questo vogliamo costruire i laboratori, dove i ragazzi possano studiare a diretto contatto con la natura. Inoltre, vogliamo realizzare dei percorsi con cartelli informativi per tutte quelle persone che vogliono osservare la flora e la fauna del posto”. Un apporto fondamentale al riconoscimento delle specie di uccelli e di piante deriva dall’azione volontaria delle associazioni ambientaliste: “Senza il loro aiuto quest’oasi sicuramente non avrebbe visto la luce. Sono stati loro a spronarmi a trovare i fondi per dare vita a questo ambizioso progetto”. De.Fo.

Il volo dei mestoloni sul Po di Maistra definizione dei confini dell’area da parte degli enti. Ma per noi è una cosa molto semplice: è Parco tutto il territorio che va da argine ad argine del fiume Po escluse le lagune. Insomma questa delle mappatura difficile a noi sembra una scusa per non esercitare il potere che le autorità hanno”. A sostenere le associazione ambientaliste, è intervenuto anche l’europarlamentare dell’Idv Andrea Zanoni: “Per me è fondamentale che la Commissione Europea sia a conoscenza di quanto avviene in una delle più importanti zone umide d’Italia, confido in un intervento per sanare questa inaccettabile situazione”. La risposta della Provincia a queste accuse di negli-

genza non si è fatta attendere: “Il Parco – ha precisato l’assessore alle risorse faunistiche Claudio Bellan - è un ambiente unico e particolare dove esistono molte leggi da rispettare e dove ci sono molte difficoltà di definizione dei confini Bellan, ma ogni anno controlliamo tutti i 317 appostamenti censiti e se ce ne sono di irregolari li denunciamo subito. La Polizia Provinciale, ha segnalato all’autorità giudiziaria 135 persone per attività illecite all’interno del Parco, tra le quali c’era anche il bracconaggio. Inoltre, dall’inizio dell’anno, abbiamo fatto 4 multe e sequestrato 27 richiami illegali, per non parlare dei numerosi verbali di accertamento eseguiti. Per chi sgarra le sanzioni sono assicurate”.


24 Mondo scuola Istruzione Le associazioni impegnate in attività di doposcuola per bambini e ragazzi

Il mondo del volontariato entra in classe Il coordinamento polesano dell’Associazione dei genitori, è capofila del progetto “Sostegno alla famiglia per una rinnovata cultura che faccia fronte alla crisi del welfare” di Mattia De Poli

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n una recente audizione nella Commissione cultura della Camera, il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, ha sottolineato la necessità di tornare a considerare la scuola come uno dei motori di sviluppo del nostro paese, ripristinando la sua capacità di rimuovere le disuguaglianze e di fungere da ascensore sociale. Le indagini statistiche condotte sia a livello nazionale che internazionale evidenziano che l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi previsti dall’Unione

NEWS

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europea per il 2020, sia sul fronte degli abbandoni scolastici sia in rapporto al livello d’istruzione dei giovani tra 18 e 24 anni. Tra i dieci interventi prioritari il ministro ha indicato anche specifici interventi di rafforzamento delle conoscenze e delle competenze con iniziative volte a ridurre le situazioni di insuccesso formativo e a contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico. A tal fine non sono state escluse aperture degli istituti per l’intera giornata e il supporto di

personale esperto. Il Polesine, d’altra parte, non è nuovo a questo genere di iniziative e il progetto “Sostegno alla famiglia per una rinnovata cultura che faccia fronte alla crisi del welfare” ne è la conferma. Di norma l’attività scolastica si avvale del concorso di tre soggetti fondamentali: i docenti, le famiglie e le istituzioni pubbliche. All’interno di questo triangolo si può inserire in maniera proficua un quarto fattore, rappresentato dalle associazioni di volontariato. Proprio

una di queste, il coordinamento polesano dell’Associazione dei genitori, è capofila del progetto che da metà gennaio prevede attività di doposcuola per bambini e ragazzi bisognosi di un affiancamento nello studio, gestiti da volontari. L’Age di Badia Polesine, di Fiesso Umbertiano e di Rovigo, affiancata dalle associazioni Renzo Barbujani, Gea mater, Scienza e vita e dal club Kiwanis, in sinergia con il Comune e la Provincia di Rovigo, interagiranno con la scuola materna

di San Pio X e con gli istituti comprensivi di Ariano Polesine, Fiesso e Rovigo 1, Rovigo 2 e Rovigo 3. In ogni scuola ne beneficeranno circa trenta studenti. “Il numero crescente di stranieri e le difficoltà di molti genitori a conciliare gli orari di lavoro e la cura dei figli – spiega il presidente dell’Age, Gino Furini – sono due problematiche che il mondo della scuola deve affrontare. Quest’anno abbiamo esteso le nostre attività anche al Basso Polesine”.

Supporto scolastico

L’ASSOCIAZIONE ITALIANA GENITORI DI ROVIGO

l primo nucleo dell’Associazione italiana genitori di Rovigo è nato nel 1974 per iniziativa di monsignor Ferdinando Frison. Oggi nel capoluogo polesano l’Age collabora stabilmente con la parrocchia di Santa Maria delle Rose, con le associazioni Renzo Barbujani e San Vincenzo, oltre che con l’Ufficio scuola diocesano. Nel

territorio provinciale, invece, sono attivi da anni i gruppi di Badia Polesine, Canaro, Castelguglielmo e Fiesso Umbertiano, ai quali si è aggiunto da ultimo quest’anno il gruppo di Ariano, mentre un altro è in via di costituzione a Villamarzana. “Il problema del supporto scolastico – spiega il presidente Gino Furini – non tocca solo gli

immigrati, maggiormente in difficoltà con la lingua: negli ultimi anni i bambini di famiglie italiane coinvolti nelle attività di doposcuola hanno raggiunto lo stesso numero dei figli degli stranieri”. Tra le attività dell’associazione sono previsti anche incontri formativi per insegnare ai genitori i metodi migliori per supportare i figli nello studio e per

coinvolgere nuovi volontari. A conferma della validità del servizio offerto Furini ricorda che nella provincia di Rovigo negli ultimi anni la dispersione scolastica è calata dal sette M.D.P. per cento al quattro per cento”.

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26 Personaggio Tragedia del Concordia Una Polesana tra l’equipaggio vittima del disastro

Chiara Marzolla: “Al Giglio momenti di panico” “Ho visto gente picchiarsi perché voleva salire per prima sulla scialuppa, parole pesanti e insulti a chi non si sbrigava” di Denise Formigaro

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gennaio 2012. Una data che in molti faticheranno a dimenticare; un episodio che ci ricorda come una bravata sia costata la vita a molte persone. Un fatto molto simile a quello che successe un secolo fa, sulla nave più grande dell’epoca, il Titanic. Oggi il colosso del mare si chiama Costa Concordia e anche lui si è fatto sconfiggere da uno scoglio e da una manovra sbagliata. Una tragedia che vede coinvolte migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, anche dal Polesine. Sulla nave, infatti, si trovava anche Chiara Marzola, una ragazza che vive e lavora a Rovigo: “Era la prima volta che salivo su una nave da crociera – racconta Chiara - ci sono andata per lavoro, dato che non sono proprio un’amante del mare. Dovevo tenere

dei corsi per conto di una scuola d’immagine e un’azienda di make up ai partecipanti di un reality che andrà in onda prossimamente. Sono partita da Palermo giovedì 12 e dovevo incontrarmi con altri miei colleghi il sabato a Savona”. Ma questo non è mai avvenuto. “Durante la cena del venerdì sera, alle 21.30 circa, abbiamo sentito una fortissima vibrazione che ha fatto inclinare la nave sul lato sinistro. I piatti, le bottiglie e il cibo sono caduti per terra assieme ai camerieri. Poi, è iniziato il fuggi fuggi generale e le prime scene di panico”. Il personale di servizio, molto preparato, ha preso subito in mano la situazione: “I camerieri hanno iniziato a dirigere tutti i passeggeri ai pontili superiori. Io sono corsa in cabina a prendere capi pesanti e il giubbotto di sal-

vataggio, come dicevano le norme di prima emergenza”. Insomma, Chiara non ha mai perso la lucidità necessaria per affrontare quanto stava accadendo. “I messaggi che arrivavano dal comandante erano inverosimili, dicevano che c’era solo un problema tecnico e di stare tranquilli nelle proprie cabine fino a nuove disposizioni”. La nave intanto si era raddrizzata, ma poi ha iniziato a inclinarsi sul lato destro. Quasi subito Chiara ha intuito che la situazione non era sotto controllo. “Non si capiva quello che stava succedendo realmente e le persone iniziavano a essere sempre più agitate. Finché il loro comportamento non è sfociato nella più totale disumanità quando è cominciato l’abbandono della nave. Ho visto gente picchiarsi perché voleva salire per prima

“E’ stata la prima volta che sono salita su una nave da crociera” sulla scialuppa, parole pesanti e insulti a chi non si sbrigava. Quest’agitazione ha sicuramente rallentato le operazioni di soccorso”. Chiara, perciò, non aveva paura, ma questo clima la rendeva ansiosa: “L’unica paura che ho veramente avuto in quei momenti era di cadere in mare per colpa di qualcuno che voleva salire, nonostante la scialuppa fosse al completo. Se fossi finita in acqua non sarei nemmeno stata capace di muovermi con tutti i vestiti che avevo addosso”. Finalmente, alle 23.30, Chiara arriva all’isola del

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Giglio pensando che tutti i passeggeri e il personale di bordo prima o poi arrivassero ai punti di raccolta dove si trovava lei. “Io non avrei mai pensato che ci potessero essere morti e dispersi per questo incidente: eravamo vicino al porto; i soccorsi arrivavano da tutte le parti con navi ed elicotteri. Però la mattina, quando ho visto i sommozzatori ripescare dei cadaveri dal mare, ho realizzato la gravità dell’accaduto. E ho capito di essere stata fortunata”. Insomma, un trauma che nessuna risarcimento potrà mai guarire.


Cultura provinciale 27 Appendice della mostra sul Divisionismo A Villa Badoer l’opera di Galileo Chini

ARCHEOLOGIA IN CITTÀ

Tra simbolo e sfavillio, nelle ceramiche “Art Nouveau” U

Ritrovato il rifugio antiaereo

Continua la tradizione della doppia mostra divisa tra il Roverella e la villa del Palladio di Mattia De Poli

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’ diventata una consuetudine, quasi una sorta di gemellaggio all’insegna della cultura e dell’arte. In Polesine dal 25 febbraio al 24 giugno il Divisionismo sarà protagonista di due mostre: oltre a quella principale, ospitata all’interno di palazzo Roverella a Rovigo, un’altra realizzò la sua maggiore opera decorativa: il palazzo reale esposizione sarà allestita a Fratta Polesine, nelle sale del di Bangkok. Dall’Italia le sue ceramiche circolavano in tutto piano nobile di villa Badoer. Quest’ultima sarà dedicata alle il mondo: si potevano acquistare anche da Tiffany a New ceramiche di Galileo Chini, detto Glielo. Artista poliedrico, York. Ma a sua volta Chini portò in Italia la sua esperienza Chini fondò a Firenze, la città dove è nato nel 1895 e del mondo, soprattutto dell’oriente: così la sue ceramiche dove è morto nel 1956, prima la manifattura “Arte della scintillanti ricordano le sete e le decorazioni orientali. Pavoceramica” e poi le “Fornaci di San Lorenzo”: come mar- ni, salamandre e rettili si mescolano ai putti, alle ghirlande e ai motivi floreali: l’esotico si unisce chio adottò una melagrana, simbolo ai motivi classici dell’arte occidentale. dell’aspirazione a coagulare la creati- Nel 1911 Il tutto incorniciato dai fregi e dai dività di tanti in un ambiente colorato si cimentò segni astrali tipici del Siam. Sensibile e fecondo. Ammirato per la sua pro- con la sala al gusto Liberty e alle spinte della duzione in Europa e negli altri conti- del trono dello Secessione viennese, nella sua pronenti, da Londra a Parigi, da Bruxelles Scià di Persia duzione di ceramiche focalizzò l’ata Saint Louis, realizzò una mostra a San Pietroburgo per volontà dalla zarina Alessandra. Nel tenzione sulla scomposizione ottica dei colori, avvicinandosi 1911 si cimentò con la sala del trono dello scià di Persia così al Divisionismo: tonalità violette ed aranciate animano e fu invitato dal re del Siam nell’attuale Thailandia, dove di bagliori pirotecnici le anse dei vasi. Proveniente da una

NEWS Pubblicazioni di storia del territorio

UN MONASTERO TRA LA SERENISSIMA E RAVENNA

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l lavoro del Comitato per la pubblicazione delle fonti relative alla terraferma veneta, sostenuto dalla Regione, con la recente pubblicazione del ventisettesimo volume si è interessato anche del territorio polesano. In particolare, Primo Griguolo e Donato Gallo hanno trascritto e studiato “I cartulari di san Pietro in Maone” dal dodicesimo al quindicesimo secolo. La documentazione, conservata per la maggior parte presso l’Accademia dei Concordi di Rovigo, testimonia non solo l’attività di un monastero lungo l’arco di quattro secoli ma anche i rapporti intercorsi tra il Veneto meridionale e l’arcidiocesi di Ravenna. L’ente monastico probabilmente mutò la propria sede nel corso del tempo, rimanendo comunque localizzato fra Selva di Crespino, Gavello e due località che già nel nome tradiscono l’influenza ravennate: San Cassiano e Sant’Apollinare. Il volume intende fornire materiale di studio nel campo della toponomastica storica, della storia agraria, sociale e degli insediamenti, nonché dell’onomastica personale. M.D.P. Teatro Cinema Duomo

ULTIMI APPUNTAMENTI IN CARTELLONE

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a rassegna cinematografica proposta dal Teatro Cinema Duomo propone gli ultimi sei film il venerdì sera a partire dalle ore 21. Con “La banda” (24 febbraio) il regista israeliano Eran Kolirin fotografa e racconta il suo paese, metafora dell’essere umano, con sapido umorismo. Daniel Auteuil e Danny Boon sono gli interpreti di “Il mio migliore amico” (16 marzo), proponendo una riflessione non banale sulla necessità dell’amicizia. In “Tutta colpa di Giuda” (30 marzo) Davide Ferrario dirige Kasia Smutniak e Luciana Litizzetto in una immaginaria rivisitazione della passione di Cristo che coniuga riflessioni filosofiche ad esiti comici. Sotto la veste del documentario “La storia del cammello che piange” (13 aprile) offre una riflessione sul rapporto fra genitori e figli attraverso la poesia della lontana Mongolia. Lavoro e rivendicazioni femministe nell’Inghilterra del 1968 sono alla base di “We want sex” (27 aprile). La conclusione della rassegna è affidata a “La fine è il mio inizio”, il film che ripercorre le ultime vicende terrene di Tiziano Terzani. M.D.P.

Alcune delle opere in mostra famiglia di finissimi ceramisti, sul finire dell’Ottocento Chini decise di trasformare gli artigiani in artisti, secondo i principi dell’Art Nouveau. Gradi pannelli, ceramiche da decoro e da utilizzo di svariate dimensioni: gli oggetti esposti a Fratta provengono dalle collezioni delle Manifatture Chini e dalle collezioni private di italiani e stranieri. Fra i primi ad appassionarsi alla sua arte vi fu un esteta, maestro del cinema, come Luchino Visconti. Né fu del tutto estraneo al mondo dello spettacolo, e in particolare del melodramma: collaborò con Gioacchino Puccini in due diverse occasioni, inizialmente per la realizzazione del “Gianni Schicchi” e in seguito anche per la “Turandot”. La mostra dedicata alle ceramiche di Galileo Chini è visitabile, sia nei giorni feriali che nei giorni festivi, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, ad esclusione dei lunedì non festivi. E’ previsto un biglietto intero al costo di 5 euro e un biglietto ridotto al costo di 3 euro. Sono previste anche visite guidate per gruppi al costo di 60 euro.

na scoperta casuale, un concorso promosso dalla Fondazione della Cariparo e la passione per la storia locale: così due docenti dell’Istituto tecnico per geometri “Amos Bernini” di Rovigo, Silvia Zennaro e Giovanni De Poli, hanno guidato i ragazzi di una classe alla ricerca dei ricoveri antiaerei presenti in città durante la Seconda guerra mondiale. Ne è sortita una mostra e una pubblicazione che raccoglie tutti i materiali, documentari e fotografici, sull’argomento. I due insegnanti spiegano che proprio di fronte alla loro scuola, nei locali del Catasto, oggi Agenzia del territorio, adibiti ad archivio, è stato individuato un ricovero antiaereo, rimasto quasi inalterato nel tempo: “Sono state mantenute le caratteristiche costruttive originali, le scritte sui muri e la bicicletta”. Quest’ultima fungeva da “motore umano” per generare corrente elettrica e per il riciclo dell’aria. Gli studenti hanno imparato le tecniche costruttive dell’epoca e le soluzioni adottate in circostanze di emergenza. Le fonti documentarie sono state integrate con le testimonianze trasmesse oralmente da persone che hanno vissuto il periodo dei bombardamenti e che conservano ancora nella memoria informazioni legate al sistema di protezione antiaerea. Il percorso didattico e di ricerca potrebbe essere ulteriormente valorizzato: “Riteniamo – concludono i due insegnanti dei Geometri – che i resti, più o meno integri, di queste strutture meritino di essere conservati e che il rifugio del Catasto possa diventare punto di raccolta di tutto il materiale e punto di partenza per visite storico-culturali di Rovigo”. M.D.P.

Pubblicazioni L’avventurosa vita di Luigi Balzan

L’avventurosa vita di Luigi Balzan Emigrato in Sud America nel 1885, fu docente di Scienze Naturali in Paraguay e compì un prodigioso viaggio di esplorazione in territori sconosciuti

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i tanto in tanto, grazie all’operosità di alcuni appassionati della nostra storia, tornano a far sentire la loro voce personalità del passato, la cui esistenza desta tuttora interesse ed ammirazione. Recentemente, grazie ad uno studio di Pier Luigi Bagatin, è stata riscoperta la figura di Luigi Balzan (Badia Polesine 1865 – Padova 1893), passato alla storia come intrepido esploratore e qualificato naturalista del XIX secolo. Un personaggio illustre, di cui va innanzitutto ricordata la scelta di farsi emigrante, nel periodo critico vissuto dall’Italia dopo l’Unità. Un lungo intervallo temporale contrassegnato da un forte flusso migratorio verso terre lontane, dove non pochi italiani videro la possibilità di migliorare le proprie condizioni di vita. E tra gli oltre 60.000 polesani che nell’ultimo quarto dell’Ottocento lasciarono la terra natìa, va annoverato Luigi Balzan passato alla storia come scienziato ed esploratore di una vasta regione dell’America Latina tra Paraguay, Argentina, Cile, Perù e Bolivia. Furono proprio le ristrettezze economiche del tempo a convincere il giovane a lasciare la città di Padova, dove da Badia si era trasferito con la famiglia e dove giovanissimo, bruciando le tappe del curriculum

scolastico, aveva ottenuto la laurea presso la facoltà di Scienze Naturali. E, come la maggior parte degli emigranti del tempo, intravide una possibilità dare una svolta alla propria vita orientando nel 1885 la sua emigrazione verso l’America Latina. In particolare puntò sull’Argentina dove, in virtù della sua formazione, trovò occupazione presso il Museo di Storia Naturale di La Plata. Due anni dopo, nel 1887, a soli 22 anni, grazie alle benemerenze acquisite, accettò la proposta di trasferirsi in Paraguay con l’incarico di docente di Fisica e Scienze Naturali presso il Colegio Nacional di Asuncion. E in Paraguay concepì ben presto un progetto di esplorazione di regioni sconosciute tra le Ande e la foresta amazzonica. Un progetto per il quale ottenne un sostegno fondamentale da parte della, da poco istituita, Società Geografica Italiana. Le relazioni naturalistiche ed antropologiche dell’intrepido esploratore - mossosi da solo in impervie regioni, tra i mille pericoli di origine naturale, nonché le ostilità di tribù amazzoniche e la perfidia di faccendieri senza scrupoli giunti nelle inospitali regioni attratti dal business del caucciù - divennero importante materiale di conoscenza del continente sudamericano e furono in più occasio-

Luigi Balzan ni pubblicate e tradotte in varie lingue. “Viaggio di esplorazione scientifica di alcune regioni interne dell’America Meridionale” è il titolo del volume di Luigi Balzan, curato da Pier Luigi Bagatin. Un’opera, edita dalla trevigiana Antilia grazie all’interessamento dell’Associazione Polesani nel Mondo e al sostegno della Regione Veneto; un libro che, grazie all’ampia introduzione, ci fa riscoprire anche la vicenda umana del giovane esploratore il quale - colpito da una malattia debilitante durante il suo lungo viaggio di esplorazione (forse malaria) - morì a Padova a soli 28 anni, quando per lui potevano dischiudersi importanti occasioni di vita. Li.Se.


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IL VENETO

in PRIMO PIANO L’invasione dei grandi centri commerciali In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali

di Alessandro Abbadir

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consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disastro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capitanato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3

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perture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ricorso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Commerciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanificato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella delle 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma

miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodomestici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Vediamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare. Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di investire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso

di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confine. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le autorizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una posizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per difendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la

APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distribuzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regionale contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture domenicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fino a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-

gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fino al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle

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quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene commerciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate anche dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri difficili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagnare. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ribassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti definitivamente i prezzi li decideranno quasi da monopolisti”. aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture domenicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche sociale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sarebbe stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modificare a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”. A.A.

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Il Veneto in primo piano 29 Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale

Comitati e Confesercenti contro Veneto City di Alessandro Abbadir

V

eneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la Regione con il presidente Luca Zaia ha autorizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercenti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Mestre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.

TAR

L

Per Cat in particolare, che ha assunto A gennaio sono scesi i cittadini per protesta, in 3 piazze del veneziano (Mirano, la democrazia partecipativa come tratto Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è fondamentale del proprio modo di agire, stata salutata positivamente dai Cat (comi- la questione del metodo con il quale si tati ambiente e territorio), anche se alla costruiscono i percorsi di mobilitazione è altrettanto importante fiaccolata, non hanno quanto la sostanza deldato l’adesione. “I Sono state le questioni in gioco”. comitati salutano po- presentate Con i Cat contro sitivamente ogni ini- per protesta in Veneto City, si sono ziativa - ha spiegato il due comuni oltre schierate associazioni portavoce Mattia Do- 11 mila firme come Legambiente, nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto quelle di categoria dei commercianti e i City” e le altre grandi opere, con le quali si comitati cittadini di Dolo (Ve). A volere l’opera sono stati oltre ai provuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche quelle promosse dai partiti. anche per ricavarne dei soldi con alienazioni

e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associazioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila firme e altrettante osservazioni. Osservazioni che dai due comuni interessati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camionabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffico intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementificazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.

PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO

a Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria (Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profilo pa-

esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita difficile a chi vuole b le grandi opere subito efficienti.

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30 Il Veneto in primo piano Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato

Le insospettate “doti” della paura In tempi difficili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle difficoltà e consente di ripartire di Ornella Jovane

C

ome l’ostrica per difendersi dall’insinuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sabbia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di sopravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese. La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarrimento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie personali, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a seconda delle età e delle esperienze negli individui, ma anche dei periodi storici nelle società. Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata? “L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato

- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”. Perché si ha paura? “Incertezza, repentino cambiamento magari non programmato di situazioni o condizioni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambiamento. La difficoltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le difficoltà. La reazione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’ostacolo e quindi della paura stessa”. Per meglio esemplificare il concetto lo psi-

cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il comportamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affrontare un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiettivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimento che ha suscitato nel bambino diffidenza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”. “La paura stimola dunque un meccanismo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-

Lino Busato nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”. “Sul piano emotivo - conclude lo psicologo - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle

esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di conseguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.

Resistere agli urti della vita senza “rompersi”

LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ

A

raccontarla, ancora oggi ha dell’incredibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avventuroso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpita da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riuscirono a portare con loro sulla zattera di salvataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano perso 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere. Un’impresa epica che lo psicologo evoca per esemplificare il concetto di resilienza. “E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e definisce quella proprietà che hanno i materiali o un manufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria flessibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazione dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in difficoltà”. Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condizioni ostili riesce a fiorire in tutta la sua bellezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi. “In psicologia - spiega lo specialista resiliente è colui che ha la forza di andare

oltre l’evento drammatico. La natura consente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nelle acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cicatrizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infine vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessario, si tratti di una relazione affettiva, di lavoro o di contesti poco idonei in generale”. “La persona resiliente - prosegue Busato - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvolta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fiducia di poter modificare col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controllare gli eventi”. Com’è possibile allora sviluppare questa forza d’animo? “Innanzitutto - conclude lo psicologo “allenandoci” ad osservare in modo consapevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi creando buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle difficoltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infine riuscire a mantenere con equilibrio le situazioni nella giusta prospettiva”. O.J.


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32 Voci da palazzo Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012

Poche conferme, tanti i tagli in bilancio Due milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni di Fortunato Marinata

L

’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipata da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumulata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge finanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusivamente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha difeso nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’assessore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione straordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garantiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della

Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sanità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il finanziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso. Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposizione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle destinati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funzionamento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istruzione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politiche sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per finanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifinanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risorse destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-

Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fieristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 milioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico settore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a finanziamenti di fonte statale e comunitaria. In significativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del territorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i finanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infine confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la protezione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.

Gustavo Franchetto, Italia dei Valori

Laura Puppato, Partito Democratico

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l bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, commenta con amarezza la manovra finanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso Claudio anno mancano all’appello 56 milioni e Sinigaglia sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosufficienza: “I 29 milioni di finanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.

Franco Bonfante, Partito Democratico

“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”

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Claudio Sinigaglia, Partito Democratico

“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”

L’opinione

“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”

ispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazione, nel Sociale c’è un taglio di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va comunque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi Gustavo 30 milioni in meno, un terribile -23%. Franchetto In un momento di crisi come questo spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Franchetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.

“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”

a Zaia solo proclami ma il suo fallimento è evidente – ha speigato invece Laura Puppato - Non si possono far attenLaura Puppato dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.

ritico il giudizio del vicepresidente del Consiglio regionale Franco Bonfante sulla manovra Franco Bonfante finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplificazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una finanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leopardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante investono anche gli articoli della finanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa notare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge finanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un significativo risparmio e senza valide motivazioni. Piero Ruzzante, Partito Democratico

“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”

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’esponente democratico ha posto in evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fittizia, Piero Ruzzante cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore complessivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non rinuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme problema adottando misure simili a quelle di alcune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.


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34 Cultura veneta Incontro con l’artista Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina

Il cantore della neve Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna

di Alain Chivilò

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i Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro. Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi paesaggi innevati che si stagliavano dalle pareti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entusiasmo, ma allo stesso tempo faticoso perché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesaggio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista

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Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli, due sue tele con i paesaggi innevati sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferimento in Friuli: “è stato un caso determinato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi definitivamente”. Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso

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Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo definisco il cantore della neve, perché è riuscito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfida in quanto è difficile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fisica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tonalità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”. Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a carto-

lina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fine. In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace incredibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi difficilmente troviamo la presenza dell’uomo per una rappresentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contemporanea. Mario Solazzo non è solo “alpino”

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d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e mercati cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafisica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare figure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampezzo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il paesaggio partendo dalla tradizione ottocentesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.

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36 I nostri esperti IL NOTAIO

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio in Porto Tolle

La vendita della nuda proprieta'

Un utile metodo di reperimento di capitale per persone non più giovanissime e che non abbiamo parenti stretti cui lasciare la propria abitazione è la vendita della così detta nuda proprietà. In parole semplici il pieno proprietario trattenendo per sé il diritto di usufrutto, può conservare la facoltà di godere della casa (abitandola o anche affittandola incassando quindi l’affitto) sua vita natural durante e vendere una proprietà detta nuda proprio perché priva della facoltà di godimento e comunque destinata ad “espandersi” e divenire piena alla morte dell’usufruttuario e senza che eventuali eredi di quest’ultimo possano accampare alcunché. Dal lato del compratore della nuda proprietà l’operazione può risultare conveniente come investimento per l’ovvia considerazione che il valore della nuda proprietà è minore di quello della piena,in ragione di questo godimento che potrà attuarsi solo in via differita nel tempo. In linea di massima più è anziana la persona che si riserva l’usufrutto, maggiore è il valore che può ottenersi della vendita della nuda

proprietà, proprio perché (è forse indelicato dirlo) minore è l’aspettativa di vita e quindi minore il tempo di attesa del nudo proprietario per divenire pieno proprietario. Ricordiamo inoltre che alla scomparsa dell’usufruttuario non dovranno spendersi ulteriori imposte né vi sarà bisogno di stipulare ulteriormente dovendosi solo provvedere alla modifica dell’intestazione catastale del bene (voltura) al costo attuale di circa 70 Euro. Per la compravendita della nuda proprietà si sconteranno invece le normali imposte previste per i trasferimenti alle ordinarie aliquote e con la possibilità, qualora ne ricorrano i presupposti, di richiedere le agevolazioni per l’acquisto della “prima casa”. Pur partendo dal presupposto secondo il quale il valore del diritto di usufrutto è liberamente negoziabile (cioè ciascuno è libero di chiedere ciò che meglio crede), si ritiene utile di seguito riportare la tabella di calcolo utilizzata a fini fiscali onde valutare il rapporto di valore con la nuda proprietà aggiornata al gennaio 2012 in dipendenza della variazione dell’interesse legale.

Età Usufruttuario Età Usufruttuario

Coefficiente Coefficiente

% Usufrutto % Usufrutto

% Nuda Proprietà % Nuda Proprietà

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da 31 a 40

34,00

85,00 85,00

15,00

da 41 a 45

32,00

80,00 80,00

20,00

da 46 a 50

30,00

75,00 75,00

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da 51 a 53

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70,00 70,00

30,00

da 54 a 56

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65,00 65,00

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da 57 a 60

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60,00 60,00

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da 61 a 63

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55,00 55,00

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da 64 a 66

20,00

50,00 50,00

50,00

da 67 a 69

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45,00 45,00

55,00

da 70 a 72

16,00

40,00 40,00

60,00

da 73 a 75

14,00

35,00 35,00

65,00

da 76 a 78

12,00

30,00 30,00

70,00

da 79 a 82

10,00

25,00 25,00

75,00

da 83 a 86

8,00

20,00 20,00

80,00

da 87 a 92

6,00

15,00 15,00

85,00

da 93 a 99

4,00

10,00 10,00

90,00

Giannenrico Cocito Notaio in Porto Tolle - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:gcocito@notariato.it

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a cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costituita da 5 strati: Epitelio membrana di Bowman Stroma membrana di Descement Endotelio questa trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infiammatori, meccanici, tossici e distrofici) tra le cause di distrofia troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corneale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Riboflavina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedentemente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra-Stromali e nelle forme lievi di Cheratocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili.

Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la Topografia, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Cheratocono esso evidenzia, in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’analisi del profilo della superficie corneale come fosse una fotografia tridimensionale ed è un esame rapido e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tecnologia” applicata a torni computerizzati a controllo numerico, che consentono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografia seguendo esattamente il profilo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il file al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore efficacia correttiva, riduzione dell’interfaccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.

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I nostri esperti 37 AFFARI DI FAMIGLIA Casa coniugale - comodato - spese ordinarie e straordinarie di manuntenzione - obbligo di restituzione ai genitori

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cambio della serratura della casa coniugale da parte di un coniuge - ordine del giudice

Gent.li Lettrici e Lettori, in questa edizione affronterò, seppur brevemente, il delicato quanto complesso e frequente problema inerente la casa coniugale allorquando questa è stata prestata dai genitori alla costituenda famiglia del figlio/a. E’ innegabile che i genitori, per agevolare i propri figli, soprattutto in un periodo economico difficile quale quello che tutti noi stiamo vivendo, decidano di concedere a lui e alla di lui costituenda famiglia il godimento di una casa abitativa di loro esclusiva proprietà. Ma cosa succede se nell’arco del tempo detto immobile necessita di manutenzione ordinaria e straordinaria? Chi deve sostenere le relative spese? E’ possibile ottenere la restituzione di tutti i soldi investititi nella ristrutturazione della casa dei suoceri? Sul punto è recentemente intervenuta la Corte di Cassazione con la sentenza n. 1216 del 27 gennaio 2012 con la quale ha precisato che la nuora e/o il SOLADRIA 270x175 MARE STALLE.pdf

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Per info su questo articolo m.nuvoletti@gmail.com

genero che ha sostenuto delle spese per la ristrutturazione della casa familiare concessagli in comodato dagli ex suoceri, non ha diritto al rimborso e/o restituzione di somma alcuna. A tale soluzione la Corte di Cassazione è pervenuta ritenendo che il contratto da prendere in esame è il contratto di comodato gratuito i cui elementi identificativi possono essere così riassunti: consegna di un bene immobile destinato ad un determinato uso (abitativo familiare) da parte del comodatario e della propria famiglia, gratuità del godimento. Detto tipo di contratto, ha ritenuto poi la Corte essersi concluso tra le parti nel momento in cui i genitori hanno deciso di dare il loro bene immobile in godimento alla costituenda famiglia del figlio. Così statuendo la Corte di Cassazione ha precisato che i comodatari (chi gode effettivamente del bene) ben possono eseguire dei lavori di ristrutturazione sull’immobile ma non anche pretendere dai comodanti la restituzione delle relative

06/02/12

somme ancorché spese in data antecedente all’effettivo godimento della casa. E cosa succede se nel frattempo i coniugi si separano? Permane lo stesso il diritto al godimento dell’abitazione degli ex suoceri in capo alla moglie e ai figli minori assegnatari dell’immobile? La risposta è affermativa in quanto viene privilegiato il diritto dei minori a mantenere immutato, come già detto qualche edizione fa, il proprio ambiente familiare. Tuttavia si precisa che questo diritto potrebbe venire meno nel caso in cui la madre si allontanasse da detto immobile insieme ai figli per trasferirsi altrove. In questo caso il bene immobile tornerebbe nell’esclusiva disponibilità dei genitori comodanti anche se successivamente la nuora chiedesse la possibilità di farvi ritorno. E ancora, cosa succede se uno dei due coniugi cambia la serratura del portone di ingresso della casa coniugale nelle more della separazione? E’ evidente che si tratta di un atto arbitrario quanto illegittimo sotto più profili, atteso che

nessuno dei due coniugi può decidere di autonomamente cambiare la serratura del portone di casa per impedire l’ingresso dell’altro coniuge ritenuto evidentemente non più gradito. Alcuna giustificazione può supportare tale illecita condotta che senza dubbio alcuno verrà dal Giudicante sanzionata con l’ordine in capo al soggetto agente (chi ha commesso il fatto) di immediato ripristino dello status quo ante (ovvero di sistemare com’era prima) con sua condanna al pagamento delle spese legali inerenti la procedura resasi necessaria causa il suo comportamento. La prossima volta mi è stato chiesto di affrontare la questione inerente al reato di stalking, ai suoi presupposti per la configurabilità e alla differenza rispetto al rato di maltrattamenti. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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SOPRA E SOTTO

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Aforismi

• A nessuno è mai nociuto essere stato zitto. (Catone) • Chi non comprende il tuo silenzio probabilmente non ca-

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Chiave (4) - Il nome ………........... Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

ADIGE - AFELIO - ALT - AVIS - DEL - DVD - END - ERI - ES ETNA - IFA - INDRO - ISOSCELE - LOR - MALTO - OMEO - RAG - RAI - RAM - RE - RIDAREI RIO - TAL - TI - TI

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Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

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pirà nemmeno le tue parole. (Elbert Hubbard) • La felicità non è uno stato a cui arrivare, ma un modo di viaggiare. (Happiness) • La nostra felicità più grande

non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo ogni caduta. (Confucio) • Lo sciocco cerca la felicità lontano, il saggio la fa crescere ai suoi piedi. (J. Openheim) • Una donna sarà felice quando sarà invidiata da molte altre donne. (Oscar Wilde) • La vita é come un ponte : attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa. (Proverbio Indù)

INTARSIO Inserite nello schema le parole elencate

Palazzo Silimbani 10 lettere RISALUTARE 11 lettere LATTESCENTE 14 lettere RIAVVOLGIMENTO

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Soluzioni:

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9 lettere ESATONALE INERRANTE

TRAVEDERE

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7 lettere VOLPOCA 8 lettere CASTAGNE ORTAGLIA

RODOMONTE

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5 lettere AVRAI - CUOCO LAICO - SOREL TECLA - THETA 6 lettere

CADUTO TILOMA TUCANO

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3 lettere APE - IAN - LEO OHE - PST - RIC SFO - TAU 4 lettere GANA - MAGO MOAB

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A tavola 39 CUCINA

VINO

ZEBRACAKE ALLA ZUCCA E PESTO DI RADICCHIO Denis Meneghini

O

IL BICCHIERE

GNI GIORNO, A TAVOLA O AL BAR, PER CENA O PER UN SEMPLICE APERITIVO, CI TROVIAMO DAVANTI BARISTI O

SOMMELIERS CHE CI SERVONO VINI IN SVARIATI TIPI DI BICCHIERI. FINORA VI HO PARLATO DI VINI MA NON VI HO MAI PARLATO DEL BICCHIERE E DELLA SUA STORIA. IL BICCHIERE ESISTE DAI TEMPI PIÙ ANTICHI, MA FORMA E MATERIALI

SONO CAMBIATI MOLTE VOLTE. CONCHIGLIE E CORTECCE.

I FENICI,

AI QUALI SI FA

TRASPARENTI.

I PRIMI BICCHIERI DI CUI SI HANNO NOTIZIE SONO DEGLI OGGETTI PRESENTI IN NATURA, E CIOÈ GIÀ IL CORNO SCAVATO, IN USO PRESSO GLI EGIZI, I PERSIANI E GLI ITALICI, È MOLTO EVOLUTO. RISALIRE LA DIFFUSIONE, SE NON L’INVENZIONE, SONO I PRIMI A COMMERCIALIZZARE RECIPIENTI

CARATTERIZZATO DA SPLENDIDE MASCHERE OTTOCENTESCHE, COLORI SFARZOSI E DELIZIOSI PROFUMI PROPRIO DAI COLORI CI SIAMO FATTE ISPIRARE REALIZZANDO IL NOSTRO PRIMO ZEBRACAKE, RIGOROSAMENTE SALATO. ABBIAMO QUINDI SCELTO, FRA GLI INGREDIENTI PROPOSTI, DUE CHE AVESSERO COLORI CONTRASTANTI E GUSTI DIVERSI: UNO PIÙ AROMATICO E L’ALTRO PIÙ DOLCE. PER CONSENTIRE UNA MIGLIORE DISTRIBUZIONE TRA DUE COMPOSTI CON LA STESSA CONSISTENZA, ABBIAMO PENSATO DI TRASFORMARE IL RADICCHIO IN UN PESTO, PIÙ CREMOSO E QUINDI MEGLIO IN GRADO DI RISPONDERE ALLA NOSTRE DI DOLCI TIPICI.

ESIGENZE DI FORMA

IN ETÀ PERSIANA I BICCHIERI DI CRISTALLO GIUNGONO ALLA PERFEZIONE DELLA TECNICA E DELLE FORME, MAGARI TEMPESTATI DI GEMME RARE, E SONO TALMENTE PREZIOSI CHE NELLA QUOTIDIANITÀ SI PREFERISCE BERE IN BICCHIERI DI LEGNO O TERRACOTTA O METALLO. DAL ‘500 LA PATRIA DEL BICCHIERE ELEGANTE DIVENTA VENEZIA, CHE ESPORTERÀ LA MANODOPERA IN OLANDA, GERMANIA, SPAGNA E FRANCIA DOVE, GRAZIE ALLA SPINTA DI CATERINA DE’ MEDICI, SI INIZIANO A VEDERE I BICCHIERI DI MURANO. PROPRIO IN QUESTO PERIODO VENGONO CANONIZZATE LE CARATTERISTICHE NECESSARIE PER IL BICCHIERE IDEALE A DEGUSTARE IL VINO: DEVE ESSERE TRASPARENTE ED INCOLORE, DI VETRO O CRISTALLO, CON LE PARETI SOTTILI E SENZA DECORAZIONI. OGNI VINO HA IL SUO BICCHIERE: IL FLÙTE DAI FIANCHI SLANCIATI ADATTO AGLI SPUMANTI, IL PANCIUTO BALLON PER I VINI ROSSI INVECCHIATI, E LA MITICA COPPA, FORSE MODELLATA SUL SENO DI MADAME DE POMPADOUR, ADATTA ALLA DEGUSTAZIONE DELLO CHAMPAGNE. ABBIAMO UN BICCHIERE PER OGNI COSA, DALL’ ACQUA AL PIÙ STRANO LIQUORE, E MOLTO SPESSO NON SAPPIAMO LE REGOLE PER UN CORRETTO SERVIZIO. E’ DUNQUE DECISAMENTE OPPORTUNO FARCI CONSIGLIARE DA CHI SE NE INTENDE, ONDE EVITARE DI AVERE UN OTTIMO VINO ED UN BICCHIERE POCO ADATTO E RISCHIARE DI FARE UNA PESSIMA FIGURA.

VENEZIA È LA CAPITALE DEL CARNEVALE,

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INGREDIENTI PER 5 PERSONE:

PER IL PESTO DI RADICCHIO: 1 CESPO RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA; OLIO EVO; MANDORLE PELATE; 1 SPICCHIO AGLIO; FORMAGGIO PARMIGIANO; SALE PER IL CAKE: PESTO DI RADICCHIO DI CHIOGGIA; 15G ZUCCA MARINA DI CHIOGGIA; 160 G FARINA 0; 60G FARINA AUTO LIEVITANTE; 2 CUCCH ZUCCHERO; 1 CUCCH MOSTARDA VENETA; 100ML OLIO DI SEMI; 2 UOVA; ROSMARINO; 15G LIEVITO PER TORTE SALATE; SALE

PROCEDIMENTO

PREPARARE IL PESTO: MONDARE IL RADICCHIO E FRULLARLO A CRUDO NEL FRULLATORE, CON GLI ALTRI INGREDIENTI; DEVE RISULTARE MOLTO MORBIDO E BEN TRITURATO. SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO E DIVIDERE A METÀ IN DUE CIOTOLE DISTINTE: IN UNA AGGIUNGERE IL PESTO CON LO ZUCCHERO, NELL’ALTRA LA ZUCCA LESSATA E SCHIACCIATA, LA MOSTARDA ED IL ROSMARINO. SBATTERE LE UOVA CON L’OLIO ED IL SALE, E DISTRIBUIRE IL LIQUIDO TRA LE DUE CIOTOLE. MESCOLARE I DUE COMPOSTI SEPARATAMENTE IN MODO OMOGENEO, AGGIUNGENDO ACQUA PER FARLI RISULTARE ABBASTANZA LIQUIDI. VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE, SEMPRE AL CENTRO, ALTERNANDO UN CUCCHIAIO PER OGNUNO E LASCIANDO CHE SI AMALGAMINO DA SOLI. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATO PER CIRCA 35-40 MINUTI. MANUELA E SILVIA BIZZO

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TORO DAL 21/04 AL 20/05

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Oroscopo MARZO…IL MATTO VA SCALZO! E’ ANCORA PRESTO PER SCOPRIRSI MA LE BELLE GIORNATE NON MANCANO E VIENE VOGLIA DI STARE ALL’ARIA APERTA. GODETEVI IL SOLE

Sarà il prossimo

Einstein?

GEMELLI DAL 21/05 AL 21/06

CANCRO

FASCINO SIETE SEMPRE SULL’ORLO DEL LITIGIO CON IL PARTNER. SCEGLIETE SEMPRE IL DIALOGO E RISOLVERETE OGNI COSA. VENERE VI AIUTERÀ · SALUTE CONTROLLATE LA PRESSIONE E FISSATE UNA VISITA DAL DENTISTA. SONO CONSIGLIATI MASSAGGI O YOGA PER RILASSARE LA COLONNA VERTEBRALE

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È LA CIFRA DEL MESE CHE INTERESSERÀ ANCHE GLI AMANTI DI LUNGO CORSO. ATTENTI AL COLPO DELLA STREGA· S ALUTE APPROFITTATE DELLA BELLA STAGIONE PER ANDARE IN BICICLETTA. ATTENTI A NON FORZARE TROPPO, QUALCHE MALANNO IN AGGUATO

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PARTNER È A VOLTE POCO DISPOSTO A STARVI A SENTIRE. L’AMORE TROPPO CEREBRALE NON È ADATTO AL PERIODO. PASSIONE!· SALUTE PRENDETEVI MAGGIOR CURA DI INTESTINO E SISTEMA NERVOSO. MANGIATE FIBRE E DIMINUITE I LATTICINI. SFOGATE IN PALESTRA LE ENERGIE IN ECCESSO

FASCINO I SENSI VI REGALERANNO SPECIALI SINTONIE CON IL PARTNER O CON QUALCHE NUOVO AMORE. GODETEVI OGNI ISTANTE CON FOGA · S ALUTE CONTINUATE A FARE FITNESS CON ENERGIA E BUONA VOLONTÀ. NON PUÒ CHE FARVI BENE SOPRATTUTTO IN VISTA DELLA BELLA STAGIONE

BANDO ALL’ECCESSIVA SPAVALDERIA. VI ASPETTANO MOLTI MOMENTI FELICI, EROTICAMENTE DI GRANDE VALORE AGGIUNTO · S ALUTE GLI SPORTIVI SAPRANNO AFFRONTARE AL MEGLIO DETERMINATI CALI ENERGETICI. CHI NON FA SPORT SI PREPARI A LOTTARE PER IL BENESSERE

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Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione. Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui! Per ricevere le informazioni sul bambino e la comunità che potrai sostenere, spedisci in busta chiusa il coupon qui riportato a: ActionAid - Via Broggi 19/A - 20129 Milano, invialo via fax al numero 02/29537373 oppure chiamaci allo 02/742001.

Nome

SCORPIONE DAL 23/10 AL 22/11

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DAL 22/06 AL 22/07

LEONE DAL 23/07 AL 23/08

FASCINO DOPO UN PERIODO DI BUFERE, SARETE FINALMENTE PIÙ MALLEABILI E DISPOSTI AL DIALOGO. L’AMORE VIEN CERCANDO L’AMORE · S ALUTE BEVETE MOLTO E CURATE L’ALIMENTAZIONE PERCHÉ I MESI FREDDI VI HANNO DEBILITATI. PRIMA DI ESPORVI AL SOLE METTETE UNA CREMA PROTETTIVA

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