Dott.ssa Monica Gusella
del Delta RESPONSABILITÀ & RISARCIMENTO
Adria (RO) Via Manzoni, 17 - Tel. 0426 902385 Porto Viro (RO) P.zza Garibaldi, 3 - Tel. 0426 631947
Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 142 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD
Commercio Feste e acquisti ma è cambiato il modo di spendere pag.
Parco Ufficializzata la candidatura Mab Unesco
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Speciale Aspettando la Santa Notte, 5 fiabe sul Natale
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28-33 EDITORIALE
Porto tolle, 300 Pescatori Protestano in corteo
I tanti nomi e modi di pagare l’Imu di Mauro Gambin
Si potrebbe chiamarlo effetto domino: nell’ultimo mese i malumori all’interno del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine si sono progressivamente intensificati, causando un notevole dibattito tra gli addetti ai lavori del settore ittico. pag. 14
radicchio rosso svenduto, la denuncia di coldiretti
Il radicchio tondo rosso è svenduto a prezzi irrisori. Al Mercato di Rosolina viene battuto mediamente a 5 cent/ kg lordo. I consumatori pagano caro un prodotto che ai produttori viene retribuito sotto prezzo pag. 20 10%
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Centrale, nuovo stop dalla commissione Via
Se Enel modifica il progetto può ancora ambire al semaforo verde
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l percorso burocratico per la riconversione della centrale Enel di Polesine Camerini vive un altro passaggio che inevitabilmente ha fatto storcere il naso ai sostenitori del progetto, oltre che alla stessa azienda energetica. Indiscrezioni piuttosto credibili provenienti da Roma, e ovviamente riprese da diverse voci della stampa polesana, indicano come sia in arrivo dalla commissione Via (Valutazione Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente un nuovo parere negativo circa il progetto di riconversione a carbone di Polesine Camerini. Non si tratterebbe di
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un “no” definitivo, quanto piuttosto di un parere negativo circa alcuni singoli aspetti. In altre parole: se Enel modifica il progetto può ancora ambire al semaforo verde da Roma. Lo stesso amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, ha lasciato trasparire un certo senso di disillusione circa le sorti dell’impianto di Polesine Camerini: “La centrale di Porto Tolle volevamo farla dodici anni fa – ha detto a margine di un’audizione al Senato – siamo ancora al quarto ciclo di Via, probabilmente non finirà mai, ne prendiamo atto”. Alla luce di questa decisa presa di
posizione il sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan ha incontrato Zaia per ribadire la necessità di unire le forze e spingere per la promulgazione di un decreto ministeriale ad hoc sulla questione Polesine Camerini: “La questione si trascina da troppo tempo – ha detto Bellan – e serve che il presidente Zaia si faccia carico della questione. Serve che si impegni insieme a tutte le forze politiche, per sostenere l’iniziativa di un decreto ministeriale da parte del Consiglio dei Ministri”. pagg.
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al primo di gennaio verrà reinserito il pagamento dell’imposta sugli immobili anche per le prime case. Resta da definire come si chiamerà, forse Iuc o Tuc, mentre è accertato che insieme a questa si dovranno pagare anche le tasse sui rifiuti e sui servizi indivisibili, rispettivamente siglate Tari e Tasi. Comunque si pagherà. E’ certo. L’Imu, insomma, è stata tolta solo per quest’anno e forse non è nemmeno così. La Cgia di Mestre, infatti sostiene, che la copertura economica necessaria al governo per l’eliminazione della prima rata dell’imposta non sia stata reperita. All’erario mancherebbero i 925 milioni di euro di maggiori entrate Iva versate dalle imprese a seguito dell’impegno della Pubblica amministrazione di pagare 7,2 miliardi di euro di debiti scaduti e altri 600 milioni di euro dalla sanatoria rivolta ai concessionari dei giochi. Il governo aveva considerato fondamentali queste risorse per ripianare il mancato gettito dall’Imu. Pare non ci saranno. Dunque cosa succede? Esiste una clausola, al decreto che ha cancellato la prima rata dell’Imu sull’abitazione principale, che lascia libera una strada al Governo per reperire le risorse.
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L’Intervento
La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di Gianna Marisa Miola*
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n un Paese il cui tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a sfiorare il 40% (dati Istat, agosto 2013), si fa ancora più urgente la necessità di stru strumenti efficaci per orientare i giovani nelle scelte formative e professionali, a garanzia di un loro più facile inserimento nel mondo del lavoro. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto BELLO
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EDITORIALE
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I tanti nomi e modi di pagare l’Imu
Beneficienza
caPi contraffatti distribuiti a Persone indigenti
La Guardia di Finanza ha donato in beneficenza alcuni capi contraffatti sequestrati lo scorso mese durante un’operazione in Polesine. La Tenenza di Adria ha consegnato all’associazione della Speranza onlus di Rosolina una ventina di maglie e giacconi che sono stati poi distribuiti a persone indigenti, dopo essere stati privati dei falsi marchi. “Plaudo ai promotori di questa iniziativa e alle Forze dell’Ordine costantemente impegnate nella lotta contro ogni forma di abusivismo e falsificazione – ha commentato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia –, ma sottolineo anche che combattere questo fenomeno è un dovere civile, che deve coinvolgere l’intera collettività e ogni livello istituzionale. Questi reati, infatti, arricchiscono le organizzazioni malavitose, provocando non solo la perdita di reddito delle imprese che rispettano le regole, ma anche la perdita di posti di lavoro per i nostri giovani”. Sanità Porto Viro
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Clausola di salvaguardia, si chiama la postilla. Chi salvaguardia? Le fasce deboli della società? Le imprese colpite dalla crisi? Nient’affatto, la clausola di salvaguardia, si fa per dire, salvaguardia il ministero dell’Economia che per coprire la parte di gettito mancante, potrà dar luogo a un provvedimento di legge che preveda l’aumento degli acconti Ires e Irap in capo alle imprese e delle accise sul gas, l’energia elettrica e le bevande alcoliche. Dunque la prima rata dell’Imu del 2013 la pagheremo con molta probabilità nel 2014 e attraverso un prelievo che non presenterà alcuna progressività a tutela delle fasce più deboli. Corrente e gas, infatti, li pagheremo tutti: poveri e ricchi. Il calcolo dell’Imu, se non altro, era sulla base delle rendite catastali che per quanto falsate da un catasto tutto da aggiornare, non erano del tutto cieche. Purtroppo non è finita: i Caf lamentano che l’approvazione del decreto legge con il quale è stato cancellato, solo parzialmente, il versamento di dicembre sulle abitazioni principali è arrivata troppo a ridosso delle scadenze. Di conseguenza le amministrazioni comunali non avranno il tempo per risolvere la confusione generata dalla norma che consente ai comuni di far pagare la quota di imposta, relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013, rispetto all’aliquota ordinaria del 4 per mille. Dunque, esiste un’esponenziale pericolo che nel computo non mancheranno errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio, con l’elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali. A questo punto la domanda più ovvia che può passare per la mente è una sola: a cos’è servito togliere quest’anno l’Imu che, tra l’altro, era un’imposta nemmeno tanto disprezzata dagli italiani? di Mauro Gambin - direttore@lapiazzaweb.it Impianti elettrici
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Dal 2014 arriva il “Tuc”, il Tributo unico comunale, in sostituzione dell’Imposta municipale propria (Imu) e della Trise (tributo sui servizi). Il nuovo tributo, per ora proposto con un emendamento del Pdl alla Stabilità e in attesa di discussione alla Commissione Bilancio del Senato, avrà una misura massima del 10,6 per mille della rendita catastale da applicare agli immobili anche a copertura dei servizi comunali indivisibili (le attività che non vengono offerte “a domanda individuale”, dall’illuminazione pubblica alla sicurezza, dall’anagrafe alla manutenzione delle strade). L’emendamento prevede anche la riduzione della rivalutazione delle rendite catastali di 10 punti per ogni categoria sia per il 2014 che per il 2015.
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L’occupazione tra scuola e professionalità
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Adria La cozza di Scardovari è diventata Dop
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Pareva ci fosse ancora un filo a tenere appese le speranze per il mantenimento dello status di presidio ospedaliero della casa di Cura di Porto Viro. Invece, la Giunta regionale non ha voluto sentire ragioni e durante una recente assise ha deliberato in modo opposto alle aspettative dei cittadini del Delta Polesano. Il mantenimento del presidio era stato considerato strategico per una terra molto vasta e totalmente destrutturata sul piano della sanità pubblica.
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A Treviso le magie del Gange. L’India da vedere
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Con quali misure i ministri di Salute e Ambiente interverranno per porre un freno al continuo sforamento dei limiti di inquinamento imposti dalla legge? Lo ha chiesto l’onorevole del Pd, Diego Crivellari, con un’interpellanza in Parlamento, preoccupato dei sei sforamenti registratisi nell’arco di soli otto giorni nella seconda metà di ottobre, e ciò nonostante in quel periodo la Pianura Padana fosse contemporaneamente sferzata da una perturbazione che avrebbe dovuto ripulire almeno parzialmente l’aria. Targhe alterne, centri storici chiusi nei fine settimana o nelle ore serali e altre iniziativetampone anche se utili non sono sufficienti: occorre un’azione più ampia e concertata.
È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di
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Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120
Venezia Padova Rovigo Treviso
Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin
REDAZIONE:
Direttore responsabile
Mauro GaMbin direttore@lapiazzaweb.it ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 novembre 2013 Centro Stampa: rotopreSS InternatIonal loreto, vIa breCCIa (an)
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4 Argomento del mese COMMERCIO, PARERI A CONFRONTO Interviste tra i negozianti di alcuni centri del Veneto, il periodo natalizio è l’occasione più ghiotta per incrementare il fatturato e cercare di uscire dalle secche della crisi dei consumi. Ottimismo a fasi alterne, a risentirne maggiormente sono i negozi di abbigliamento. Va meglio per settori specialistici come l’ottica. Si lavora meno con l’oro mentre cresce l’argenteria, “I clienti stanno riacquistando fiducia, pian piano”.
“E’ cambiato il m
di Roberto Marangoni e Nicoletta Masetto
Nel Padovano prevale una moderata fiducia, in particolare fra i negozi storici
In Polesine c’è meno ottimismo, i negozianti di Adria hanno contestato anche la politica dei saldi
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empo di Natale, cosa si aspettano i commercianti dal mese più “caldo” dell’anno quanto a vendite? Lo abbiamo chiesto ai diretti interessati. A nord di Padova prevale, a sorpresa, l’ottimismo: “Sono settimane inaspettate con segno positivo su tutto il fronte e incremento delle vendite. I consumatori sono tornati a comprare. Una fiducia timida all’inizio ma che, in queste ultime settimane, non è mai venuta meno. Se, allora, il buongiorno si vede dal mattino …c’è da ben sperare per questo mese di dicembre segnato dalle festività natalizie, mese di acquisti per eccellenza”. Parola di Enore Micaglio, commerciante doc, con negozio di ottica in pieno centro a Cadoneghe, in piazza Insurrezione all’ombra del municipio. Il signor Enore appartiene a una famiglia dalla lunga e pluridecennale tradizione proprio nell’ambito dell’occhialeria e dell’ottica. Negozi col marchio “Micaglio” si trovano in tutta la provincia, da Cadoneghe a Vigonza, da Ponte di Brenta ad Albignasego, e anche fuori nel veneziano. “Siamo ormai alla terza generazione – spiega –. I negozi ora sono gestiti dai nostri figli”. In piazza Insurrezione, oltre al signor Enore, troviamo la moglie e altri dipendenti. “La gente sta riacquistando piano piano fiducia. I nostri clienti esigono un prodotto di alta qualità, sono
tra i negozi del veneziano
Meno fiori e meno cappuccini al bar
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el veneziano intervengono il titolare di una fioreria e un barista di Oriago e Mira. “I fiori fino a 5 anni fa – spiega Marcello Vinante titolare della fioreria. Al Molino di Oriago - erano comprati dalle persone come abbellimento, per momenti quasi quotidiani. Cioè per la casa, la tavola, e occasioni anche di galanteria. Con l’arrivo della crisi economica la gente ha ridotto gli acquisti all’essenziale, cioè alle grandi ricorrenze o festività come compleanni, giorno di commemorazione dei defunti, matrimoni occasioni speciali, Pasqua e Natale. E’ chiaro che in questo modo anche i nostri introiti si sono ridotti nonostante il prezzo dei fiori sia ribassato. L’acquisto di piante e fiori è nella mentalità del consumatore, fra le prime cose sacrificabili, quando invece abbelliscono e rendono piacevole con la loro presenza la vita di tutti i giorni“. Per Eros Lorenzin titolare a Mira Taglio del Bar da Eros: “Le presenze di avventori al mio bar sono diminuite e molti avventori abituali, si limitano a consumazioni essenziali; un caffè, un gingerino. Già cappuccini e le brioche la gente non li prende più con la frequenza di un tempo. Se prima facevano colazione in bar 4 volte alla settimana, ora si fermano una due volte al massimo. Da qualche mese a questa parte però comincio ad intravedere segnali di ottimismo più frequenti”. A.A.
più attenti al proprio benessere, a cominciare dalla vista. Con gli occhi si lavora, si studia: una vista curata e in buono stato è indispensabile per fare qualsiasi cosa. La moda? E’ importante certo, ma in seconda battuta rispetto alla salute. Un buon occhiale è di sicuro un ottimo investimento oltre a un regalo utile. Per dicembre sono ottimista: novembre ci ha dato un primo, confortante assaggio. Il compito di ogni commerciante, allora, è quello continuare a offrire il meglio e non deludere così è una clientela tornata ad avere fiducia”. La musica cambia tra i commercianti adriesi, il Natale che arriva sembra calcare l’atmosfera della crisi che investe ogni settore. Per attirare la clientela ci si affida per lo più alle iniziarive di Adria Shopping che tra le idee porterà la “blak free day” con sconti particolari in determinati orari. Su come la pensano gli addetti siamo passati in tour iniziando dall’oreficeria-gioelleria Mantovani di via Badini, nel settore dal 1970. L’azienda si qualifica altresì per la creazione artigianale dei gioielli, secondo le esigenze del cliente. “I tempi sono cambiati ed è cambiato il modo di spendere - spiegano i fratelli Giancarlo e Renzo - il calo è conseguente alla situazione generale, abbiamo quindi dovuto diversificare, allargando la gamma, si lavora molto meno con l’oro, mentre è in crescita
l’argenteria con l’utilizzo di pietre e nuovi materiali e per Natale abbiamo lanciato l’oggettistica in promozione attraverso la “The new faschion”. “Gli incassi sono dimezzati rispetto al 2008 - ci dice Mattea Soncini di Paciughino, abbigliamento per bambini, presente in città da oltre quarat’ann i- ritengo nettamente sbagliati i saldi in questo periodo, ma anche le date dei saldi in generale, colpa, sottolinea, non certo di chi amministra che si deve invece adeguare alle decisioni delle associazioni di categoria”. Per Natale a Paciughino non ci sono iniziative particolari, se non legate ad Adria Shopping “il nostro motto - prosegue Mattea - è la serietà e professionalità di sempre” e per finire un monito ai colleghi “Occorrerebbe più unione tra i commercianti, basti pensare che non riusciamo ad essere tutti aperti almeno la prima domenica di ogni mese come si era prospettato”. “Il cambiamento totale sulle vendite lo stiamo vedendo proprio quest’anno - afferma Alda Schettino di Glamour abbigliamento, da giovanissima nel settore commerciale- non gira gente e non ci sono soldi in giro”. Anche per lei “I saldi fatti in questo modo rovinano il mercato. Per Natale – conclude Alda - non abbiamo promozioni particolari ma gli sconti gli facciamo comunque perchè la gente li chiede”.
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Argomento del mese 5 Confesercenti Rovigo
Vitaliano Bressanin (foto tratta dal sito Rovigo Oggi)
modo di spendere” La storia Luisa Callegarin racconta il suo Baby-Bazar
Il negozio dell’usato che punta al consumo ecosostenible di Ornella Jovane
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sato, lotta agli sprechi e consumi ecosostenibili diventano le parole chiave di una nuova strategia di vendita, che evidentemente vuole essere una risposta alla contrazione dei consumi ma che si rivela, alla lunga, qualcosa di più profondo e significativo. In una parola una nuova filosofia di essere commerciante e di porsi ai propri potenziali acquirenti. Il contesto è quello degli articoli - attrezzature, abbigliamento, puericultura e giocattoli - per bambini e per mamme in dolce attesa: un terreno particolarmente “fertile” per sperimentare questo nuovo sistema di stare sul mercato. “Abbiamo aperto il nostro Baby Bazar - racconta la titolare Luisa Callegarin - un anno e mezzo fa, fra scetticismo e curiosità. Si tratta di un marchio in franchising di negozi dell’usato. Il nostro a Scorzè, con 350mq, è il più grande del Veneto”. Non si può parlare propriamente di negozio, nel senso tradizionale del termine, né si possono definire clienti coloro che vi fanno acquisti. In realtà si tratta di un grande spazio d’incontro. “C’era bisogno, soprattutto in questi tempi di difficoltà economica, di attirare dentro il Bazar le persone, di fare in modo che si affezionassero a questo ambiente, che lo sentissero familiare”. E così la titolare con il suo staff ha cominciato a proporre una serie di iniziative: incontri con esperti sulla gestione del neonato nelle prime fasi di vita, su come affrontare la gravidanza, corsi pratici come ad esempio il cambio del pannolino. I bambini hanno uno spazio attrezzato dove giocare, assistere a spettacoli o letture animate. “Abbiamo cominciato a conoscere le mamme che venivano a fare acquisti qui da noi, - prosegue Luisa Callegarin - abbiamo creato un bel gruppo anche su Facebook e siamo molto presenti e attivi anche nel territorio, in tutte le iniziative locali”. All’interno il negozio trabocca di merce usata, accuratamente selezionata, fornita dagli stessi clienti ma anche da negozi che hanno chiuso, moltissimi in questo ultimo anno, o aziende in difficoltà. Si tratta di una forma di lotta allo spreco, ma anche di educazione ad un consumo “ecosostenible”. “Nel nostro spazio - sottolinea la titolare - proponiamo anche i pannolini lavabili e riutilizzabili che noi consigliamo caldamente, al posto degli “usa e getta”. Vogliamo proporre di cambiare una mentalità e uno stile di vita che “consuma, spreca e butta via”.
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Nuova concorrenza
Le “Aperture per disperazione” non fanno bene a nessuno L
a ripresa nel 2014? Macché. Allora nel 2015? Forse. Sempre che lo stato decida di alleviare il carico fiscale che ancora grava sulle imprese. In ogni caso, la strada è ancora lunga. Non c’è, forse, grande ottimismo, nell’analisi del settore commercio che fa Primo Vitaliano Bressanin, presidente di Confesercenti Rovigo, ma certo c’è una dose di sano realismo. I tempi sono quelli che sono, grami. E le cose, in Polesine come altro, vanno male. Parecchio. Uno dei fenomeni più recenti segnalati sono le cosiddette “aperture per disperazione”. Ossia la nascita di nuovi esercizi commerciali e locali, creati dal nulla da persone che, magari lavoratori dipendenti per una vita, rimaste senza lavoro e senza ammortizzatori sociali, pur di lavorare decidono di improvvisarsi imprenditori. Semmai raccogliendo le ultime risorse disponibili, incluse quelle dei genitori. In molti casi, questa scelta, per quanto ammirevole e per quanto denoti grande voglia di fare, ha un esito infausto. “Ho esperienza diretta di vari tentativi del genere - spiega il numero uno a livello provinciale dell’associazione di esercenti - purtroppo sovente, in pochi mesi, arriva la chiusura”. E non è questa, purtroppo, “Roma decida l’unica connotazione negativa del fenodi dare una mano, meno. ripensando “Queste aperture - continua infatti alle imposte Bressanin - hanno anche un altro risvolto e alle tasse” negativo: vanno ad aumentare la concorrenza in un settore già di per sé in sofferenza. Così accade che esercizi che, magari a fatica, ma riuscivano ad arrivare a fine mese, all’improvviso non riescano più a farlo”. Così, di due locali, alla fine, non riesce a restarne aperto neppure uno. Sullo sfondo di tutto, poi, il carico fiscale, che non accenna a diminuire, secondo questa analisi. I nomi e i metodi di calcolo delle imposte continuano a cambiare, mentre le difficoltà degli esercenti rimangono sempre le medesime. “Ci sono locali - prosegue l’analisi - che scelgono di restare chiusi per il semplice motivo che per loro, in questa fase, è più conveniente fare così, piuttosto che doversi sobbarcare tutti gli oneri ai quali, altrimenti sarebbero obbligati”. In parole povere, meglio nessuna entrata, piuttosto che uscite in negativo. E non pare che le vicine feste natalizie siano in grado di modificare di molto lo scenario. Chiaro, le associazioni di categoria, così come le amministrazioni comunali del Polesine, Rovigo in primis, faranno di tutto per cercare di incentivare acquisti e consumo, ma di soldi ne girano pochi e le prospettive non sono delle migliori. “Basti pensare - dice ancora Bressanin - che l’inizio dei saldi è già stato programmato per il 4 gennaio”. Come dire, a calendario festivo ancora aperto. Un anticipo che, solo fino a qualche anno fa, sarebbe stato del tutto impensabile. E la situazione non migliorerà di molto per almeno altri 12 mesi. Sempre ammesso che Roma decida di dare una mano, ripensando alle imposte e alle tasse che, Lo.Zo. al momento, gravano sugli esercenti.
6 Territorio Polesine Camerini Ravvisate alcune criticità che non consentono il libera all’iter di autorizzazione
Nuovo stop dalla commissione Via nazionale L’azienda energetica appare ben disposta a fornire chiarimenti di Lorenzo Zoli
focus Luca Zaia
R
ischia un brusco stop, il progetto di riconversione a carbone della centrale Enel di Polesine Camerini, a Porto Tolle. I primi dieci giorni di novembre non hanno, infatti, portato con sé buone notizie, per quanti sono convinti della necessità e dell’opportunità di alimentare a combustibile fossile il grande impianto che si trova nel cuore del Delta del Po e del parco regionale. I commissari della commissione nazionale Via - acronimo che sta per Valutazione di impatto ambientale - che stanno prendere di quanto questo intoppo possa esaminando le carte presentate da Enel a fare regredire il cammino verso il nulla osta. L’azienda energetica sostegno della proappare ben disposta a posta, hanno, infatti, Il progetto per fornire chiarimenti, così ravvisato alcune criti- la riconversione come documentazione cità che allo stato non è iniziato aggiuntiva e integrativa consentono di dare un nel maggio a sostegno del proprio immediato via libera del 2005 progetto. Ma appare all’iter di autorizzazione. Servirà ancora qualche tempo per capi- anche evidente che il ritorno all’”anno re cosa accadrà: Enel, da parte sua, appare zero” sarebbe un boccone ben difficile da intenzionata a proseguire sulla strada del ingoiare. Soprattutto dal momento che si carbone, ma sarà anche indispensabile com- sta parlando di un piano - la riconversio-
La centrale di Polesine Camerini
ne - che è sulla breccia da poco meno di 10 anni. La prima presentazione risale, infatti, al maggio del 2005. Da quel momento, un lungo cammino tortuoso, passato anche attraverso una autorizzazione che, tuttavia, era poi stata annullata dai giudici del Consiglio di Stato di Roma, ai quali si erano rivolte le associazioni ambientaliste e i comitati cittadini, da sempre contrari all’idea di alimentare a carbone il colosso. Alla luce del timore che nutrono per il possibile impatto ambientale e per le emissioni che, sostengono, deriverebbero da questa soluzione.
“scandalosi questi continui rinvii e indecisioni”
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on appena diffusasi la notizia dello stop che ha incassaLuca Zaia to il progetto di riconvertire a carbone la centrale Enel di Polesine Camerini, è immediatamente sceso in campo il governatore del Veneto Luca Zaia, per fare chiarezza sulle proprie posizioni. “Se anche il ministero dell’Ambiente non ha definitivamente espresso un parere negativo - ha spiegato il presidente della Regione - ma solamente richiesto ulteriori elementi di valutazione sulla conversione della centrale, atteggiamento che appare comunque tutt’altro che incoraggiante, reputo scandaloso questo modo di operare con continui rinvii e indecisioni: mi stupisco che ancora non si sia capito che l’investimento per questa opera rappresenta un’occasione irrinunciabile dal punto di vista economico e occupazionale per l’intera area polesana”. Dopo l’attacco alle lungaggini della burocrazia, quindi, la rivendicazione dell’importanza del progetto dal punto di visto lavorativo e di opportunità di sviluppo del territorio. Argomenti che, in questi anni, sono sempre stati agitati dai fautori della riconversione. Mentre, da parte loro, i contrari sottolineano le gravi conseguenze ambientali che l’alimentazione a carbone, a loro avviso, provocherebbe nel Delta del Po, area pregiata e unica dal punto di vista ambientale. Sulla medesima lunghezza d’onda di Zaia, anche Andrea Causin, deputato veneto di Scelta civica, che ribadisce concetti analoghi a quelli del governatore. “Accelerare il processo di riconversione per permettere alla centrale di Porto Tolle di funzionare e garantire così un futuro a molte famiglie”. E’ quanto infatti chiede Causin nella propria interrogazione al ministero dell’Ambiente. Nel proprio intervento, il deputato sottolinea infatti l’importanza di “proseguire col progetto carbone che permetterebbe di dare lavoro a 3.500 persone con l’impegno di qualche miliardo di euro, dando così uno sbocco a molte imprese locali”. Lo.Zo.
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ZANONI: “IN VENETO NON C’è POSTO PER IL CARBONE” Per l’eurodeputato ambientalista il carbone non è quella grande e irrinunciabile opportunità di lavoro e di sviluppo del territorio che tanti vorrebbero fare credere
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on mancano neppure coloro ai quali la notizia del passo indietro della Commissione Via sul carbone è stata davvero una ottima notizia. Tra questi, l’eurodeputato Andrea Zanoni, veterano di numerose battaglie ambientaliste. “Zaia se ne faccia una ragione: in Veneto non c’è posto per il carbone”, ha detto l’onorevole dell’Ue, dopo che il governatore si era appena speso in prima persona ribadendo la necessità di portare avanti il progetto presentato da Enel. Secondo Zanoni, infatti, il carbone non è quella grande e irrinunciabile opportunità di lavoro e di sviluppo del territorio che tanti vorrebbero fare credere. “I posti di lavoro si tutelano guardando al futuro e non al passato - prosegue - Meglio investire su fonti rinnovabili ed eco-
innovazione”. Poi, un auspicio molto forte, che senza dubbio non mancherà di sollevare polemiche. “Mi auguro - conclude - che la commissione Via blocchi definitivamente questo progetto irresponsabile che riporterebbe una tecnologia medievale come il carbone sulle nostre coste e causerebbe l’emissione di 10 milioni di tonnellate di anindride carbonica all’anno – attacca Zanoni - invito il Governatore del Veneto Luca Zaia e tutti coloro che vogliono ancora il carbone in Veneto a leggersi la relazione sulla Road Map europea verso un’economia competitiva a basse emissioni di carbonio con una riduzione di circa il 90% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2050 approvata dal Parlamento europeo il 15 marzo 2012”. Lo.Zo.
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8 Territorio Caccia La denuncia di Massimo Benà, presidente della sezione provinciale per del Wwf
“Braconaggio alla luce del sole”
L’associazione ambientalista ha richiamato ad una più puntuale presenza della Polizia provinciale, alla quale compete la vigilanza in materia di caccia di Lorenzo Zoli
E
rano andati a controllare, in occasione dell’apertura della caccia, se per caso la situazione fosse migliorata. Se, per caso, anni e anni di denunce, esposti, lotte, impegno sulla stampa, fossero serviti a qualcosa. La risposta è stata immediata e desolante: no. Il bracconaggio nel Delta del Po è ancora - sin troppo - vivo e vegeto. Lo ha segnalato Massimo Benà, presidente della sezione provinciale per il Polesine del Wwf. La medesima associazione che, spiega Benà, aveva ricevuto ampie rassicurazioni della presidente della Provincia sul fatto che, quest’anno, il fenomeno sarebbe
Da Palazzo Celio erano giunte rassicurazioni in merito al contrasto del Braconaggio stato arginato e tenuto sotto controllo. Invece, secondo questa segnalazione, proprio non è andata così. “Abbiamo controllato quattro lagune - prosegue il presidente del Wwf - e in tutte e quattro abbiamo visto come fossero in piena attività cacciatori che facevano impiego di richiami elettroacustici”. Un modo di cacciare, questo, espressamente vietato dalla legge ma che, nonostante ciò, è ancora diffusissimo tra le doppiette del Basso Polesine. “Abbiamo tentato - continua Benà - di avvisare la polizia provinciale, ma non è stato possibile, perché al numero verde, che dovrebbe servire proprio in questi casi, non ha risposto nessuno. Il bracconaggio, insomma, continua ad essere praticato alla luce del sole. Lo diciamo da tempo - conclude il presidente dell’associazione ambientalista - una situazione di questo tipo è intollerabile e più delle belle parole e delle rassicurazioni c’è bisogno di fatti concreti. I bracconieri del Delta se ne infischiano dei richiami al rispetto delle leggi, delle tiratine di orecchi, delle minacce di prendere seri provvedimenti”. Infine, un appello alla presidente della Provincia, alla cui polizia spetta il compito di vigilare in materia di caccia: rendere noto il numero delle pattuglie che, effettivamente, sono impegnate sul campo per evitare episodi di bracconaggio.
In tutte e quattro le lagune i cacciatori fanno uso di richiami elettroacustici
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MUSICALE
psicologia e antropologia culturale
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Provvedimenti contro la caccia di frodo, la commissione euroPea indaga
L’eurodeputato Andrea Zanoni
A
nche la Commissione europea sta indagando da alcuni mesi sul fenomeno del bracconaggio all’interno del parco regionale del Delta del Po Veneto. Lo si è venuto a sapere a febbraio, quando a una interrogazione dell’eurodeputato Andrea Zanoni aveva risposto il commissario all’Ambiente, in questi termini: “La Commissione indagherà presso le autorità italiane circa l’efficacia dei provvedimenti adottati per porre rimedio all’attività di bracconaggio nel Parco del delta del fiume Po”. Un atto, questo, che proseguiva la risposta dell’organismo dell’Ue, sostanzialmente dovuto, dal momento che “incombe a ciascuno Stato membro predisporre il sistema di protezione richiesto per prevenire il fenomeno del bracconaggio e prendere gli opportuni provvedimenti per contrastarlo là dove esiste”. Un compito, questo, al quale, secondo Zanoni, nel caso del Delta del Po si è venuti meno, alla luce del grande numero di segnalazioni che, nel corso degli anni, si sono susseguite di episodi di bracconaggio, senza che, però, abbiano mai sortito effetti risolutivi. Lo.Zo.
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10 Porto Viro Ambiente Una nuova tappa per la candidatura a Riserva della Biosfera del territorio deltizio
Ufficializzata la candidatura Mab Unesco
Al riconoscimento sono state dedicate diverse riunioni, durante le quali è stato approfondito anche il tema dall’interregionalità del Delta del Po di Elisa Cacciatori
E
’ stata ufficializzata la candidatura Mab (Man and Biosphere) Unesco del Delta del Po. Il risultato è stato approfondito nell’ambito della tre giorni di riunioni del comitato Mab Unesco che si è svolta nel Delta del Veneto e dell’Emilia Romagna per portare avanti la candidatura a Riserva della Biosfera del territorio deltizio. Il programma ha previsto una serie di incontri che hanno avuto luogo nelle località più caratteristiche e suggestive del Delta tra cui il castello di Mesola e il museo regionale della Bonifica di Ca’ Vendramin e a Porto Viro l’occasione è stata quella di gustare ed apprezzare i prodotti tipici del territorio in una conviviale che ha coinvolto tutte le personalità interessate dal progetto. Un evento che ha inteso porre, tra le altre cose, particolare interesse ed attenzione sulla valenza e sulle Mab non intenderà essere una portatrice di vincoli bensì possibilità derivanti dall’interregionalità del Delta del Po. di valori aggiunti per il territorio deltizio in termini di turiAttraverso questa iniziativa le due regioni si sono di fatto smo, sviluppo sostenibile e sviluppo rurale nonché di crescita economica e culturale. L’arunite per lanciare un parco di area vasta nell’ottica della sostenibilità. La partecipazione ticolato percorso che permetterà di giungere all’effettiva ufficialità Il presidente dell’ente Parco Delta all’Expo 2015 del riconoscimento giungerà a del Po Veneto Geremia Gennari, di Milano darà che è entrato a far parte del co- ulteriore visibilità conclusione la prossima estate. mitato formato dai rappresentanti al Delta Entro dicembre si svolgerà l’idelle aree Mab già riconosciute o struttoria da parte del Ministero in itinere, ha espresso tutta la propria soddisfazione per dell’ambiente per verificare la documentazione presenla buona riuscita dell’evento ed ha confermato come la tata e per l’eventuale richiesta di integrazioni. In tale ocqualificazione che sarà conferita al territorio permetterà casione sarà portato nella capitale il documento prodotto un’indubbia visibilità a livello internazionale del Delta del durante la tre giorni di incontri nei diversi luoghi del Delta Po. Come è stato più volte considerato la candidatura del Po sulla tematica della biodiversità volto ad analiz-
neWs
Il presidente del Parco del Delta del Po, Gennari, in occasione degli incontri che si sono tenuti nel Delta recentemente
zare il concetto di sviluppo sostenibile in relazione alla Riserva della Biosfera. La posizione del Parco sarà poi valutata nella sua complessità la prossima primavera, tra marzo e aprile nella sede Unesco di Parigi che stabilirà l’avvenuto accoglimento della candidatura. Si svolgerà, infine, in Svezia dal 10 al 13 giugno 2014 la cerimonia che decreterà l’ufficiale consegna del riconoscimento a riserva della biosfera. Inoltre, si sta organizzando la partecipazione all’Expo 2015 di Milano, la quale darà ulteriore visibilità al Delta, in quanto vedrà la presenza di 130 paesi espositori e in previsione ben 20 milioni di visitatori. Su questo particolare progetto comunicativo sono previsti altri incontri per definire il programma di partecipazione all’evento.
Celebrazioni nei 200 anni dalla morte
le reliquie di don giovanni bosco hanno raggiunto il delta
L
e reliquie di don Giovanni Bosco hanno raggiunto anche Porto Viro. Il pellegrinaggio dei resti del Santo è partito nel 2009, per volere del superiore generale rettor maggiore don Pascual Chavez, come preparazione per i salesiani alle celebrazioni per i 200 anni della nascita di Don Bosco. Le reliquie hanno già attraversato 130 paesi nei 5 continenti e appunto sono giunte anche nella cittadina bassopolesana di Porto Viro, in cui sorge l’oratorio salesiano di San Giusto. Nella due giorni che ha visto l’arrivo
Auguri...
dell’urna di cristallo proveniente da Mogliano, prima di ripartire alla volta di Chioggia, sono state migliaia le persone provenienti anche dai paesi vicini che sono accorse per poter recitare una preghiera innanzi alle reliquie del santo ispiratore dei principi educativi dei salesiani. Tanti i giovani che hanno preso parte attivamente alle celebrazioni organizzate per l’occasione. L’urna è arrivata nel cuore di Porto Viro scortata dai carabinieri e dalla polizia locale prima della partenza in corteo di migliaia di fedeli fino all’oratorio prima e
alla chiesa parrocchiale di Scalon poi, dove è stato possibile recarsi fino a notte inoltrata per rendere omaggio al santo. Nelle due giornate previste per l’accoglimento delle reliquie è stata celebrata una messa dal vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo con i sacerdoti ed i fedeli del Vicariato di Loreo, a chiusura dell’anno della fede e, la mattina successiva all’arrivo dell’urna gli alunni delle scuole del comprensivo hanno partecipato ad una preghiera presieduta dall’arcivescovo emerito di Gorizia Dino De Antoni. El.Ca.
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L’Intervento
La buona alleanza tra la scuola e il mondo produttivo di Gianna Marisa Miola*
segue da pag.
1
Una necessità invocata oggi dagli stessi studenti. I giovani si interrogano. Pongono domande di senso: Quale futuro? Quali scelte compiere? Come incamminarsi nel campo degli studi e nel campo del lavoro? Perché è così difficile capire e scegliere? Perché il lavoro sembra sempre più un miraggio? Domande ardue a cui la società adulta è chiamata a rispondere, nessuno escluso: operatori della scuola, educatori, docenti, dirigenti, genitori, ma anche, e soprattutto, imprenditori, professionisti, artigiani, politici e amministratori. Ma spesso sono i giovani stessi a dare alcune prime risposte ai loro coetanei, quei giovani che compiono esperienze formative e preprofessionali, che si misurano con gli stage, che saggiano le proprie forze con i tirocini estivi, che guardano all’alternanza scuola lavoro come ad una opportunità, via via più diffusa, di contatto autentico tra il sapere scolastico e le competenze, nutrite di conoscenze e abilità acquisite e messe alla prova durante le attività didattiche laboratoriali, competenze che si vanno definendo di concerto tra scuola e impresa, tra saperi disciplinari ed esercizio reale sui problemi. Nella nostra regione i numeri ben premiano le esperienze “ponte” tra scuola e lavoro. Durante la 23esima edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale sull’orientamento, scuola, formazione e lavoro, in Fiera a Verona, abbiamo presentato alcuni dati di bilancio: nell’anno scolastico 2012/2013 sono stati 992 i percorsi di alternanza scuola-lavoro realizzati, per un totale di 19.172 studenti coinvolti e nel 2013 sono 123 i neodiplomati nei 6 Istituti Tecnici scientifici veneti, e già 80 di loro hanno trovato lavoro (65%). Il successo di queste esperienze è per la scuola veneta non solo motivo di orgoglio ma un incentivo per continuare sulla strada dell’innovazione e delle alleanze in particolar modo con il modo produttivo economico. *vice direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto
Porto Viro 11 Economia Cooperazione europea con la Slovenia per la promozione del turismo
Varata “Nova”, avanguardia della cantieristica deltina Per il Cantiere Navale Polesano sc. l’imbarcazione rappresenta l’apripista per la conquista del mercato estero nel settore della costruzione navi passeggere turistiche di Elisa Cacciatori
I
l Cantiere Navale Polesano sc. di Porto Viro ha consegnato la Nova, una motonave passeggeri commissionata dall’armatore Robert Radolovic s.p., nota società di Izola in Slovenia operante nel settore turistico. L’unità navale classe D che è stata realizzata in acciaio è abilitata per il trasporto marittimo di novantatre passeggeri, oltre a cinque membri dell’equipaggio. E’ stata realizzata secondo le direttive UE, dotata di moderne strutture e fa parte di un progetto di cooperazione europea con lo stato sloveno per la promozione del turismo e del trasporto marittimo. “Nova – ha affermato Thomas Girello,
Artisti del Delta
presidente della cooperativa e progettista della motona- dell’assistenza anche nei rapporti amministrativi con i ve - è stata per il Cantiere Navale Polesano l’apripista vari enti. Il Cantiere Navale, continua Girello, attento soper la conquista del mercato estero stenitore e promotore del trasporto nel settore della costruzione navi Sciardiglia: delle merci per le vie d’acqua e del passeggere turistiche. La professio- “La burocrazia turismo, vede nell’apertura al mernalità e la passione per il lavoro dei affligge cato transfrontaliero un indispensanostri operai e collaboratori, ai quali la competitività bile strumento di diversificazione e vanno i miei ringraziamenti, hanno nei mercati esteri potenziamento della cantieristica fatto la differenza per la realizzaziopolesana”. Un implementazione ne di un prodotto, competitivo anche all’estero perché che sarà possibile, secondo gli addetti ai lavori, solo attracurato dalla progettazione alla messa in acqua, completo verso un cambiamento che deve essere attuato a livello
a dicembre “la sPiritualità nell Xi° secolo in italia” al museo di verdelais
C
ontinua incessante l’attività del sodalizio portovirese Artisti del Delta. Dopo l’apertura in via straordinaria della galleria d’arte in piazza della Repubblica a Porto Viro con una collettiva di scultura e pittura nell’ambito della Fiera mata di novembre, tra le attività tutt’ora in corso,
prosegue il corso di disegno e pittura tutti i lunedì sera. Il gruppo continua inoltre a crescere nel numero e nella qualità dei lavori, attraendo nuovi iscritti. Tra questi vi sono oltre a scultori e pittori che risiedono nel territorio deltizio, anche nuovi componenti provenienti da Padova, Vicenza, Ferrara e Treviso. Molte sono inoltre le attività che si stanno organizzando in Italia e all’estero. A dicembre saranno infatti esposte opere al museo di Verdelais in Francia in
amministrativo. “E’ indispensabile però - ha aggiunto l’avvocato Maria Cristina Sciardiglia, responsabile del settore sviluppo Cnp e curatrice dei rapporti amministrativi con gli enti - operare un radicale snellimento delle procedure in tutti i settori pena l’asfissia della creatività e della competitività del nostro territorio nei confronti dei mercati esteri”. Una teoria rafforzata dal presidente del cantiere. “Solo con una drastica riduzione della burocrazia ci sarà la vittoria delle idee sulla negatività che affligge questo periodo – ha concluso Girello - e si interromperà la fuga di commesse verso i porti della Turchia”.
una mostra dal titolo “la spiritualità nell XI° secolo in Italia” e a gennaio è prevista un’esposizione al Palazzo della Regione a L’ Aquila. A febbraio seguirà inoltre la partecipazione degli artisti alla biennale della creatività che si terrà a Verona e sarà presentata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi. Non mancherà anche quest’anno la tradizionale mostra di Natale alla sala dell’Eracle che sarà inaugurata sabato 21 dicembre. El.Ca.
12 Porto Viro Vita in città Per Natale è stato preparato un calendario di eventi
Durante le festività: mercatini, giochi e uscite in carrozza
Piazza Marconi e via Roma, in località Donada, e piazza della Repubblica e corso Risorgimento a Contarina, diventeranno la cornice per la disposizione delle bancarelle degli hobbisti di Elisa Cacciatori
A
nche quest’anno la programmazione degli eventi natalizi a Porto Viro si farà in quattro, legando i due centri delle principali località di Contarina e Donada con i festeggiamenti e le attività del periodo. Avrà inizio infatti sabato 7 dicembre, proseguendo nelle domeniche 8, 15 e 22, la serie di iniziative di animazione cittadina che saranno distribuite durante tutto il mese di dicembre a sostegno del commercio e del turismo. Anche a Porto Viro, come già è avvenuto per la prima volta lo scorso anno, i “mercatini di Natale” saranno riproposti per le festività 2013 per riunire svariate attività ed eventi con l’obiettivo comune di rinvigorire le attività e di far godere i cittadini del centro storico. A fare da cornici ai mercatini saranno piazza Marconi e via Roma in località Donada e piazza della Repubblica e corso Risorgimento a Contarina che per gli eventi in calendario diventeranno sedi per la disposizione delle bancarelle degli hobbisti e dei venditori ambulanti. Numerose saranno le attività pensate per i bambini e all’insegna della solidarietà e le esposizioni che allieteranno le passeggiate in centro. Sono infatti previste escursioni gratuite in carrozza trainata da cavalli lungo le principali vie di Porto Viro e alcune iniziative volte a fa divertire i più piccini. Non mancheranno i laboratori creativi aventi ad
Consegna delle letterine a Babbo Natale, trucca bimbi e zucchero filato oggetto il tema del Natale, la consegna delle letterine a Babbo Natale che sarà presente in piazza, i trucca bimbi, lo zucchero filato e i pop corn offerti gratuitamente. Nelle giornate del 7 e dell’8, in Piazza Marconi, e il 15 alla sala Eracle saranno inoltre allestiti diversi giochi. Per i più grandi non mancheranno esposizioni di prodotti con assaggi gratuiti e mostre d’auto lungo i tratti di strada chiusi al traffico per permettere di poter godere appieno del centro. La programmazione natalizia intende essere un momento di animazione economica e turistica per Porto Viro in linea le attività di marketing e promozione previste dal progetto integrato di cui il Comune portovirese è capofila per la valorizzazione del commercio nelle aree urbane. Inoltre, ha lo scopo di rappresentare un’opportunità di lavoro per gli hobbisti, gli ambulanti e i negozi del centro che nei giorni scelti per lo svolgimento delle attività, godranno del viavai dei pedoni a passeggio lungo le strade del
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La programmazione natalizia sarà anche un momento di marketing territoriale centro chiuso al traffico. A fianco dei mercatini natalizi si svolgeranno in alcune occasioni anche i mercato rionali in via straordinaria. La programmazione realizzata dall’amministrazione comunale, rinnova anche quest’anno il sodalizio con la Pro loco di Donada che si farà parte attiva nell’organizzazione e nel coinvolgimento delle attività commerciali che collaboreranno alla buona riuscita delle attività proposte.
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ndrea Fregnan e Stefano Moregola, tornati vittoriosi dal mondiale di Kata a Kyoto dove si sono piazzati al terzo gradino del podio secondi solo alle squadre giapponesi, hanno ricevuto un riconoscimento dal sindaco Geremia Gennari e dall’assessore allo sport Maura Veronese. Per l’occasione con loro era come sempre presente il maestro Fabrizio Gazzignato che ha illustrato ai presenti il curriculum dei due atleti caratterizzato da innumerevoli vittorie in ambito nazionale e internazionale. L’ultima medaglia, proprio perché ottenuta in Giappone che è la terra del kata, vale quanto un primo posto e proprio per tale motivazione la Fijlkam regionale (Federazione Italiana Judo Lotta Karate ed arti marziali), definendo la coppia di atleti la ‘punta di diamante’ della nazionale, ha loro conferito un riconoscimento. Come se non bastasse, in Giappone Fregnan e Moregola hanno potuto visitare il Kodokan di Tokyo, il tempio mondiale del Judo, dove sono stati accolti con onore nel corso di una lezione. El.Ca.
D.D.R. 796/2013 e D.D.R. 797/2013
DOMOTICA-TERMOIDRAULICA
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• 14 dicembre 2013 • 15 dicembre 2013 • 11 gennaio 2014
• 12 gennaio 2014 • 20 gennaio 2014
14 Porto Tolle Economia Malumori all’interno del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine
Trecento pescatori in corteo Due i messaggi principali veicolati dalla manifestazione: il sempre più risicato margine di guadagno dell’attività di pesca e il presunto immobilismo del Consorzio di Alessandro Orlandin
S
i potrebbe chiamarlo effetto domino: nell’ultimo mese i malumori all’interno del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine si sono progressivamente intensificati, causando un notevole dibattito tra gli addetti ai lavori del settore ittico. Le dimissioni di Vladimiro Mancin della cooperativa Santa Giulia dal consiglio di amministrazione del Consorzio (di cui abbiamo già dato conto nell’edizione di ottobre) hanno rappresentato solo il primo capitolo di una vera e propria protesta con al centro le condizioni economiche sempre più sfavorevoli in cui i pescatori del Delta stanno lavorando. Nonostante il presidente del Consorzio Mau- che ha assunto le deleghe precedentemente in carico a Bellan, tra le quali rizio Crepaldi avesse invitato alla collaborazione e al mantenimento di la pesca. Come prevedibile non sono mancate rimostranze anche nei loro un profilo più discreto, lo scorso 15 novembre almeno trecento pescatori confronti, ma ci sono state anche possibilità di confronto su temi particohanno sfilato in corteo di protesta davanti alla sede dello stesso Consorzio larmente spinosi. Secondo Virgili: “Non si può più tergiversare, bisogna prendere decisioni importanti anche dal punto di nonostante condizioni atmosferiche decisamente proibitive. Due i messaggi principali veicolati dalla Virgili: “Non si può vista commerciale”. Il sindaco Bellan ha garantito il massimo impegno per trovare una soluzione, ma manifestazione: il sempre più risicato margine di più tergiversare, guadagno dell’attività di pesca e il presunto immo- servono decisioni deve fare i conti con gli attacchi della minoranza in bilismo del Consorzio nell’affrontare i problemi del dal punto di vista consiglio comunale che gli rimprovera un atteggiamento con modalità non appropriate. “È evidente settore. Non sono mancati momenti di tensione, commerciale” che l’amministrazione sta cercando di affrontare il fatti principalmente di scambi di accuse reciproche tra i sostenitori dell’attuale presidente e i suoi detrattori. A cercare di pla- problema, – ha detto Raffaele Crepaldi – ma non lo fa nel modo giusto, care gli animi c’erano anche figure istituzionali di primissimo piano quali mi amareggia che sul tema della pesca siano state convocate riunioni che il sindaco Claudio Bellan e la presidente della provincia Tiziana Virgili, non hanno nessuna ufficialità”.
focus Pesca
la cozza di scardovari è diventata a tutti gli effetti un Prodotto doP
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el bel mezzo di uno dei momenti più difficili per il settore ittico del Delta, arriva da Bruxelles una lieta notizia: la Cozza di Scardovari è diventata a tutti gli effetti un prodotto Dop, ossia a Denominazione d’origine protetta. Il regolamento dell’Unione Europea definisce la denominazione d’origine “il nome di una regione o di un luogo determinato che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare originario di tale regione, la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente ad un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali e umani, e la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata”. Una definizione che calza a pennello per la cozza di Scardovari che viene coltivata, raccolta e lavorata nel territorio della Sacca di Scardovari. Si tratta di un successo particolarmente significativo, in quanto è il primo mollusco italiano a ottenere questo tipo di riconoscimento. “Penso sia un grande riconoscimento alla tenacia dei pescatori del Delta del Po e alla straordinaria qualità di questo mitile, – ha detto l’assessore regionale alla pesca Franco Manzato – il cui sapore e le cui caratteristiche sono figlie di un territorio straordinario e unico, anche se spesso difficile. Oggi il marchio che contraddistinguerà le cozze di Scardovari le renderà riconoscibili da chiunque, senza timore di confonderle con altre cozze, certo buone, ma diverse da queste. L’unico rammarico che potrei avere, in questo momento di soddisfazione che voglio condividere con i pescatori riguarda solo il nome: io li avrei chiamati ‘peoci’, alla veneta. Ma va bene così”. Al.Or.
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Il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha ottenuto RISCHIO SICUREZZA IDRAULICA NEL TERRITORIO DI COMPETENZA le certificazioni di gestione della qualità DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELTA DEL PO ISO 9001 e di gestione ambientale ISO 14001
I danni provocati dalla subsidenza generata dalle estrazioni metanifere degli anni Quaranta e Cinquanta e l’indifferenza delle istituzioni
Il comprensorio del Consorzio di Bonifica Del-
IltaComitato Approvazione di TÜV ha redel Po dipresenta caratteristiche riconosciute centemente il rilascio dellanuovo in tutto il autorizzato mondo che devono loro esistenza Certificato di Qualità la norma UNI soprattutto al fattosecondo che il territorio è mantenuto EN ISO 9001:2008 che avrà valenza artifi cialmente in vita. E’ quello chefino appare come all’11.06.2014 il nuovo certificato di Siste- verso un una sorta die accanimento terapeutico ma di Gestione Ambientale secondo la norambiente che, se lasciato in balìa di se stesso, ma UNI EN ISO 14001:2004, valevole al senza più il costante intervento sino dell’uomo, ma24.05.2014, al Consorzio di Bonifica Delta del gari non morirà ma di certo si trasformerà in Po. qualcosa d’altro. Non è difficile comprendere I certificati ISO 9001 e ISO 14001 indicano come si potrà trasformare in un’area allagata in che il Consorzio di Bonifica Delta del Po provcui non sarà sicuramente più possibile parlare vede a garantire una serie di servizi e di atdi sicurezza idraulica, di sviluppo, di agricoltutività nel rispetto delle procedure di legge sia ra, quanto di vivibilità. lasciamoci tentare da una per riguardaE inon servizi che per quanto visione labucolica l’acqua, se non la si fa riguarda gestione perché ambientale. Tali attività girare artifi cialmente, imputridisce e trasformesono: rà il tutto in una palude stagnante magari ricca • l’erogazione di servizi relativi alla bonifica, di una biodiversità nuova che non è però quella alla difesa del territorio e all’irrigazione; cui siamo abituati fatta di valli e lagune. • la gestione, la manutenzione e l’esercizio E’ necessario ricordare che il comprensorio del delle opere relative alla rete di bonifica ed irConsorzio è mediamente ubicato a 2 metri sotto rigazione, delle opere complementari e degli il livello del mare e acqua; dei fiumi con punte di deimpianti di sollevamento che superano metri. •pressione la progettazione e l’esercizio idi4,4 opere idrau-Il territorio liche e di vivificazione ambientale. è però difeso dalle acque del mare e dei fiumi Avere il Certificato di Qualità grazieottenuto a imponenti arginature cheISOcostituisco9001 fonte di di immensi soddisfazione perall’interno gli ammi- dei quali no i èbordi catini nistratori e i dipendenti del Consorzio perchéI costi per c’è il territorio agricolo ed urbano. indica che l’Entevivibile è organizzato per sono garantire e mantenere il delta elevati. Basta assicurare un servizio di qualità. Il Consorzio è considerare i consumi della sola energia elettriinfatti uno dei pochi entiincidono pubblici ad aver intra-40 euro ad ca, milionari, che per oltre preso tale percorso ed aver ottenuto l’imporettaro. Ad essere sollevata è soprattutto l’acqua tante Per il proprio raggiungimento che firiconoscimento. ltra sotto gli argini perché il delta è di questo obiettivo il Consiglio di Amministrasotto il livello del mare e dei fiumi a causa di una zione del Consorzio, che ha appoggiato tale gestione del territorio poco accorta ch negli anni iniziativa informato dal Direttore del rilascio Quaranta e Cinquanta ha permesso l’estrazione dei certificati del sistema di qualità, intende del metano provocando la subsidenza e quindi ringraziare tutto il personale dipendente per lo sprofondamento che mediamente ora è pari a la professionalità e l’efficienza dimostrata dudue le metri picchie di metri epromezzo. rante visitecon ispettive pertre l’impegno L’acqua piovanail superamento incide per di circa fuso nel garantire tutti ilgli35% della spesa di energia elettrica totale pari ad oltre step necessari, puntualizzando che il risultato 1,5 milioni di euro. La rimanente quota di speottenuto va a beneficio di tutti i consorziati. sa è dovuta alla fi ltrazione attraverso gli argini In Veneto solo i consorzi di bonifica polesani che costa quasi un milione di euro l’anno. Olhanno raggiunto l’obiettivo e l’aver ottenuto tre a ciò è opportuno ricordare che nei primi 9 tali certificazioni è sicuramente un punto di mesi del 2013 sono caduti oltre 600 millimetri arrivo. Certo è che i requisiti dimostrati dedi pioggia, pari allaepiovosità media annuale del vono essere mantenuti migliorati nel tempo eterritorio a tale proposito, il Consorzio sarà soggettoeccezionadeltizio. Le precipitazioni aliperiodiche visite ispettiveladanecessità parte di TÜV hanno comportato di sollevare ITALIA che dovrà verificare che l’Ente previsione volumiS.r.l. d’acqua superiori a qualsiasi abbia in regola le cercon le uncarte costo, fino per ad mantenere agosto, di 1.598.359,80 tificazioni di qualità.di 300.000 euro rispetto al budeuro, superiori L’importanza dell’ottenimento certifica- di energia get annuale di spesa per della il consumo zione di qualità stata delle poi evidenziata dal elettrica per loèscolo acque. Tenendo conto vigente D.lgs n.207 05.10.2010 della media dei del consumi degli“Regolaanni precedenti mento esercizio attuazioneun delmaggior decreto costo dimostrato entro difine anno ed è previsto per di essere organizzato secondo le legislativo 12.04.2006 n.163”, recante “Codice norme internazionali di riferimento. Un orgal’energia elettrica per il funzionamento degli imdei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e nismo esterno indipendente, opportunamente pianti idrovori di 300.000 euro con un consumo forniture in attuazione della direttiva 2004/17/ autorizzato, ha certificato la corretta applicaaggiuntivo di più di 600.000 euro rispetto alle CE e 2004/18/CE” che, nel caso di programmi zione della norma. previsioni. redatti da progettisti interni come nel caso del Organizzare l’azienda secondo la norma signiNonostante ciò il Consorzio di Bonifica Delta del Consorzio, consente che la validazione possa fica implementare il sistema di gestione della Po ha visto dimezzati i contributi regionali relaessere fatta dagli stessi uffici tecnici qualora qualità dei servizi e della gestione ambientale tivi alsiasostegno delle spese di energia l’ente dotato di un sistema interno di con- elettrica, attraverso un insieme documentato di proceinfatti si è passati dai 1.200.000 trollo di qualità secondo la norma UNI ENeuro ISO del dure2010 e istruzioni di comportamento tali da esa poco più di 600.000 euro del 2013 in uno 9001 e il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha sere scecerti di ottenere in termini di qualità ciò
nario dove invece le spese di energia elettrica sono aumentate di oltre il 20% perché l’Autorità IL CONSORZIO IN CIFRE per l’Energia e il Gas ha praticamente raddopi costi di trasporto. SUPERFICIE piato COMPRENSORIALE 62.780 HA Tali contributi regionali relativi sostegno delle Unità territoriali: S.Anna; Rosolina; Porto Viro; Isola di al Ariano; Porto Tolle Terreni bonificati ed aree litoranee 45.295 ha spese per l’energia elettrica necessaria al solleValli da pesca 8.641 hadelle acque erano da decenni erogati vamento Lagune 8.844 ha al Delta del Po con importi consistenti e supeagli altri consorzi come riconoscimento del GESTIONE riori IDRAULICA Canali di scolo 650causato Km danno al territorio stesso dalla subsiImpianti idrovori n. 39 denza. Acqua sollevata ed espulsa dagli impianti idrovori in un anno In mc questi ultimi quattro anni però è stato uno 400.000.000 stillicidio di tagli, Potenza impegnata 18.000 kw di lavori indispensabili non fiEnergia consumata 10.200.000 Kwha fronte di un aumento dei nanziati, di riduzioni costi. Non vengono più finanziati i lavori per il riIRRIGAZIONE pristino dei danni della subsidenza e neppure gli Canali, canalette e tubazioni 200 Km interventi urgenti ed indifferibili per la sicurezza Impianti irrigui n. 24 idraulica, Impianti pluvirrigui n.4 non vengono pagati dalla Regione del Potenza impegnata Kw Veneto1.176 nemmeno gli interventi di somma urgenEnergia consumata 2.200.000 za realizzati dal Kwh Consorzio per evitare disastri al territorio. Erano lavori finanziati annualmenDITTE CONSORZIATE: n. 32.000 te che garantivano la possibilità di mantenere il livello di sicurezza idraulica nel comprensorio consorziale così faticosamente raggiunto e che ha consentito di evitare allagamenti che invece, purtroppo, hanno interessato altri territori. Tali interventi consentivano la realizzazione di movimenti di terra, scavi, presidi di sponda, ripresa di frane, ricostruzione di manufatti inofficiosi a seguito della subsidenza, interventi urgenti e di somma urgenza anche sulle opere elettromeccaniche. I costi elevati di manutenzione di 39 impianti idrovori, 126 pompe capaci di sollevare 206.000 litri d’acqua al secondo, 650 chilometri di canali, centinaia di manufatti e decine di chilometri di argini, non sono affrontabili con il solo contributo dei cittadini del Delta. Oggi abbiamo toccato il fondo. In queste situazioni non è più possibile garantire la sicurezza idraulica ai livelli cui siamo abituati. Il problema è di tutti e non solo di qualcuno. Interessa tutto territorio deltizio e non solo del Consorzio di Bonifica che riguarda la sicurezza idraulica e non quella di bonifica. Il Delta del Po non può essere lasciato da solo a pagare oneri economici elevatissimi non voluti dal territorio e causati dalla subsidenza conseguente all’estrazione del metano. O si ripristina il livello di interesse e di cofinanziamento di Stato e Regione, o il territorio decide di sostenere spese elevatissime per garantire la sicurezza idraulica, o tra pochissimo tempo le case ed i campi finiranno sotto l’acqua ad che si promette al consorziato. Creare un pioggia! siogni Non è possibile parlare di sviluppo stema di qualità di certo non è cosa semplice economico, di turismo, di ambiente, di visitazioperché varia per ogni ente e deve essere cone, di prodotti tipici, di piste ciclabili più lunghe struito caso per caso, adattando i meccanismi d’Italia senza prima garantire adeguati livelli di interni di controllo della qualità alle richieste sicurezza idraulica. della norma. E’ assolutamente indispensabile che le peculiaIl Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, del Delta, riconosciute solo a parole, siano uno dei pochi enti pubblici ad aver rità ottenuto supportate da una legge speciale che garantitali riconoscimenti, ringrazia tutto il personale sca il mantenimento della d’Amministrazione, sicurezza idraulica del Sopra il Consiglio a fianco dipendente per la professionalità e l’efficienza territorio del Delta del Po. le certificazioni ISO 9001 e Iso 14001 dimostrata.
Porto Tolle 17 Appunatamenti per le festività La rassegna di Natale per animare la comunità
Pro loco, un calendario di iniziative
in municiPio “Ottobre Rosa”
screzi tra ielasi e mantovani
di Alessandro Orlandin
N
onostante la recessione e tutte le sue conseguenze, la Pro Loco non sembra volersi perdere d’animo e anche per quest’anno propone un calendario particolarmente articolato di appuntamenti in vista delle feste natalizie. Archiviata da ormai due anni la pur fortunata – ma onerosa – esperienza del Palatenda in largo Europa (per ragioni di budget), il programma messo insieme dal presidente Claudio Pavanati e dai suoi collaboratori punta tutto sulla diffusione degli eventi in tutto il territorio, grazie anche alla rete di rapporti creata nel corso dell’ultimo decennio. “Credetemi – rimarca Pavanati nel presentare il calendario – non è scontato di questi tempi riuscire a mettere insieme una serie di appuntamenti come quella che andremo a proporre, vista la progressiva (e preoccupante) riduzione dei contributi e delle sponsorizzazioni. Nonostante questo in Comuni simili al nostro faticano ad avvicinarsi al nostro livello per quantità e qualità”. Scorrendo il programma che in questi giorni sta arrivando nelle case dei portotollesi, è difficile dargli torto: ventidue eventi dislocati lungo l’arco di poco più di un mese, che, di fatto, abbracciano i tipi di pubblico più disparati. Dai bambini agli anziani, dagli amanti della musica da camera agli estimatori delle tradizioni folkloristiche locali. I partner sono quelli, consolidati, del passato, come evidenziato ancora dal presidente: “Contiamo come al solito sul sostegno di Enel dal punto di vista economico, del Comune di Porto Tolle sotto quello istituzionale e su quello dell’associazione I Calabroni sotto quello pratico. Personalmente credo che i nostri concittadini apprezzeranno la varietà di eventi a disposizione”. Gli appuntamenti più attesi? “Beh – dice Pavanati col sorriso – di solito quando si parla di momenti dedicati all’enogastronomia la partecipazione è sempre particolarmente alta: il 18 dicembre replicheremo l’esperienza della giornata dedicata al maiale (“Del maiale non si butta niente...”) che l’anno scorso radunò più di duecento persone. Però vorrei anche mettere l’accento su altri due eventi molto significativi: il pranzo con gli anziani
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Nella foto piccola il presidente della Pro loco, Claudio Pavanati
Leonarda Ielasi e Silvana Mantovani del 20 dicembre, a cui prenderanno parte anche le Mondine di Scardovari, e il concerto di fine anno in Centrale con l’orchestra sinfonica di Reggio Emilia”. C’è anche molto teatro nel programma delle feste della Pro Loco, tanto per i più piccoli quanto per gli adulti, assieme a compagnie locali e ospiti. Da segnare in agenda lo spettacolo “I primi veneti sulla Luna”, in programma il 4 gennaio – ancora in Centrale – e curato dalla compagnia “Tipi da Teatro” di Treviso. Il giorno seguente sarà invece tempo di... vecie, con l’ormai classico “Galà dle Vecie, in cui diversi gruppi di paese si sfideranno a colpi di canti e balli. Gran finale il 6 gennaio con un altro evento tradizionale, ossia il Brusa Vecia: palcoscenico principale la piazza della frazione di Donzella. Questi gli appuntamenti rimasti in calendario: martedì 17 dicembre ore 21 - Patronato di Ca’ Tiepolo, spettacolo di Natale dei bambini del Doposcuola: “Sarà Natale – Nascita di Gesù bambino in tempi moderni”; mercoledì 18 dicembre ore 19 – Mensa Enel, “Del Maiale non si butta niente”, serata all’insegna della tradizione gastronomica in allegria, informazioni e prenotazioni presso la Pro Loco; venerdì 20 dicembre ore 12 – PalaDelta, “Star bene a Natale” pranzo con gli anziani con la partecipazione delle Mondine di Scardovari e delle Baby Mondine di Porto Tolle, ore 21 – Centrale Enel – Operetta “La Danza delle Libellule” di Franz Lehar e Carlo Lombardi a cura della Compagnia Fantasia in Re di Reggio Emilia; domenica 22 dicembre ore 15.30 – Centro
Informazione Enel, spettacolo teatrale per bambini e famiglie: Rane, ranocchi, incantesimi e pastrocchi di Giovanna Digito, a cura di Compagnia Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave; lunedì 23 dicembre ore 17 – Teatro Parrocchiale di Scardovari Spettacolo di animazione per bambini “Magie di Natale”; sabato 28 dicembre ore 17 – Centrale Enel di Porto Tolle, concerto di fine anno con l’orchestra sinfonica Cantieri d’Arte di Reggio Emilia, diretta dal Maestro Stefano Giaroli; domenica 29 dicembre ore 16 – Sala della Musica di Ca’ Tiepolo, “La Biblioteca incontra i suoi lettori”, festa di premiazione dei lettori più assidui. Letture animate e spettacolo interattivo per bambini e famiglie; venerdì 3 gennaio ore 21 – Chiesa di Boccasette, serata Gospel con l’Associazione Esperienze Musicali; sabato 4 gennaio ore 21 – Centrale Enel di Porto Tolle, spettacolo teatrale “I primi veneti sulla Luna” di Giovanni Giusto, a cura della Compagnia Tipi da Teatro di Treviso; domenica 5 gennaio ore 16 – Centro Informazione Enel, spettacolo teatrale “Non tutti i ladri vengono per nuocere” a cura della Compagnia I Sbregamandati, ore 21 – Centro sportivo di Ca’ Tiepolo – Galà dle Vecie; lunedì 6 gennaio ore 10.30 – Patronato di Ca’ Tiepolo, animazione per bambini con la presenza della Vecia del Ca’Melo, dalle 14.30 – piazza 1° maggio a Donzella – Spettacolo per bambini con I Giullari del 2000 e al termine Brusa Vecia. Nel pomeriggio Brusa Vecia anche nelle piazze delle frazioni di Tolle e Scardovari.
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on si può certo dire sia stato un sereno passaggio di consegne quello avvenuto nelle sale del municipio tra i rappresentanti dell’amministrazione uscente e quelli che fanno a capo al sindaco Bellan. Lo prova la battaglia, giunta ormai ai ferri cortissimi, tra l’ex assessore Silvana Mantovani e l’attuale assessore alle politiche sociali Leonarda Ielasi: oggetto del contendere l’adesione del Comune di Porto Tolle alla campagna “Ottobre Rosa”, legata ai temi della prevenzione al tumore al seno. A incendiare il confronto alcune dichiarazioni di Mantovani in cui si accusa Ielasi di “scrivere bugie” circa i termini della partecipazione alla campagna: “Vorrei ricordare all’assessore di Porto Viro che questa iniziativa è nata dalla provincia di Rovigo nel 2008, poi nel 2010 è nato l’Ottobre rosa e il Comune di Porto Tolle da quell’anno ha sempre aderito. È vergognoso il comportamento della Ielasi che si autopromuove in ‘nuove’ iniziative senza avere verificato il recente passato amministrativo”. L’attuale assessore ha respinto con decisione l’attacco, annunciando altresì di volersi tutelare sul piano legale: “Sta portando avanti una battaglia del tutto personale contro la mia persona, continuare a oltraggiarmi offende i portotollesi. Rispetto al tentativo di discriminarmi perché arrivata da Porto Viro dico che lavoro qui da dieci anni, dove opero da altrettanto tempo nel mondo del volontariato. Il problema è tutto e personale della signora Mantovani, e si capisce dai toni acidi riservati abitualmente nei miei confronti. Ma non essendo persona di cui nutro stima e considerazione, francamente, di quello che possa dire o fare, non mi curo oggi come del resto, mai, in passato. Nello specifico, io non ho mai dichiarato ciò che lei dice”. Al.Or.
Boccasette
sParita la madonna del caPitello in via Kennedy. rubata forse Per essere venduta
onsiderata la scarsa probabilità di un allontanamento volontario – e quindi di un evento decisamente miracoloso – Boccasette ha vissuto con buona dose di sconcerto la sparizione della statua della Madonna che si trovava su un capitello in via Kennedy, poco lontano dall’ufficio postale del paese. La statua, risalente agli inizi del Novecento, è stata fatta sparire di notte senza che nessuno
si accorgesse di alcunché: solo nelle prime ore del mattino gli abitanti si sono accorti dell’assenza e hanno allertato la Polizia Municipale. Sul posto è accorso anche don Michele, parroco di Boccasette, Ca’ Venier e Pila: la Madonnina, pur priva di valore artistico, rivestiva una certa importanza per la comunità in quanto venerata in occasione della festa dell’Immacolata dell’ 8 dicembre. Difficile dire se si tratti di un furto vero e pro-
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prio o della classica bravata andata fin troppo in là: allo stato attuale le autorità non sembrano avere elementi per seguire una pista piuttosto di un’altra. Si lavora per il ritrovamento, ma esiste la possibilità che la statua sia stata sottratta allo scopo di essere venduta. Il traffico illegale di oggetti di carattere religioso sembra infatti in crescita, tanto che già altri episodi simili sono stati registrati in Polesine. Al.Or.
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18 Rosolina Scuola L’Invalsi ha scelto le scuole di Loreo e di Rosolina per il progetto “valutazione & miglioramento”
L’istituto comprensivo prepara il suo esame Un team analizzerà i dati delle scuole per comprendere quali sono i punti di forza e di debolezza, l’obiettivo è migliorare il servizio di Elisa Cacciatori
L
’Invalsi, ha scelto l’istituto comprensivo dei comuni di Loreo e di Rosolina per il progetto “valutazione & miglioramento”finanziato con il contributo dei fondi europei PON e sviluppato con la consulenza scientifica e il supporto metodologico della Fondazione Giovanni Agnelli. L’azione mira a guidare alcune scuole nel comprendere quali sono i punti di forza e le debolezze in modo che possano migliorare il servizio che rendono agli alunni e alla comunità. In Italia per l’anno accademico in corso sono 400 gli istituti selezionati, due dei quali si trovano provincia di Rovigo e sono il comprensivo di Loreo e Rosolina e il comprensivo di Badia polesine. “La possibilità di fare valutare l’intero comprensivo direttamente dall’Invalsi è impagabile – spiega la dirigente Cristina Gazzieri - al termine dell’azione avremo uno strumento oggettivo che ci indicherà dove è necessario intervenire per migliorare e dove, invece siamo già forti. Sarà anche interessante paragonare questi esiti con la percezione che noi tutti, insegnanti, genitori e alunni, abbiamo del nostro istituto. Spero, prima dell’inizio del prossimo anno
Gazzieri: “avremo uno strumento oggettivo che ci indicherà dove è necessario intervenire” di essere in grado di produrre anche una forma di rendicontazione sociali in modo che il nostro lavoro risulti trasparente e al servizio della comunità.” Due sono le fasi di analisi in corso. In un primo tempo sono già stati raccolti i punti di vista e i dati interni
attraverso questionari on line somministrati ai genitori e agli insegnanti di classi campione di quinta primaria e di prima secondaria di primo grado. L’Invalsi ha poi raccolto una serie di informazioni dalla scuola. La seconda fase ha visto una prima fase organizzativa in cui la dirigente ha partecipato con gli altri 400 dirigenti coinvolti nell’azione ad un incontro di coordinamento a Roma. Il fulcro della seconda fase vedrà un team composto da due esperti che giungeranno in Polesine per visitare gli istituti; uno proveniente dal mondo della scuola e uno esterno alla scuola costituito da ricercatori sociali ed esperti di valutazione delle organizzazioni. Il team prenderà in esame i documenti dell’istituto, incontrerà gruppi di genitori e di insegnanti, farà un colloquio con il dirigente e raccoglierà “sul campo” i dati necessari per elaborare il documento di valutazione finale sull’istituto. Al termine della visita, il team di valutazione stilerà un rapporto che sarà inviato alle singole scuole per far conoscere i punti di forza e di debolezza e fornirà indicazioni su possibili piste di miglioramento.
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raccolta differenziata Nel 2013 è migliorata del 91,2% rispetto ad un anno fa
I
vertici di Ecoambiente e dell’amministrazione comunale recentemente hanno presentato i dati della differenziata attivata a Rosolina mare nell’estate 2013. Il risultato evidenziato è stato un aumento del 91,2% della raccolta sull’estate 2012. Dati alla mano è stato così riportato l’aumento del 248,3% dell’umido, del 453,2% di carta e cartone e del 143,8% degli imballaggi misti. Un miglioramento che con tutta probabilità fa seguito ad una campagna di sensibilizzazione ed informazione che ha impiegato 5000 locandine destinate alle residenze, 300 pieghevoli per gli operatori turistici e commerciali, 100 pannelli e 330 adesivi in cinque diverse lingue per permettere anche ai visitatori stranieri di contribuire. Tra le novità della differenziata che nel 2013 ha interessato la località turistico balneare, le 55 isole ecologiche contenenti al loro interno 330 contenitori nuovi in comodato d’uso gratuito e il servizio porta a porta dedicato ai pubblici esercizi e agli operatori turistici e commerciali. Il progetto ha permesso anche la valorizzazione dell’inclusione sociale di personale residente nel territorio che è stato impiegato nelle attività attraverso l’espletamento de servizi per El.Ca. l’igiene ambientale tramite la cooperativa sociale onlus Roeh.
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20 Rosolina Agricoltura Coldiretti denuncia l’ingiustizia del mercato nei confronti di chi produce
Disperazione dei produttori, radicchio rosso svenduto Le aste battono il prodotto a 5 cent/kg lordo. In tasca all’agricoltore restano meno di 4 cent al chilo di Elisa Cacciatori
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l radicchio tondo rosso è svenduto a prezzi irrisori. E’ questa la denuncia di Coldiretti per la forbice dei prezzi alla produzione e al consumo che sta mettendo in ginocchio gli orticoltori rosolinesi. “Al Mercato di Rosolina – fa sapere il presidente di Coldiretti Rosolina, Damiano Zuriati, insieme ai produttori di radicchio del comprensorio - le aste per il radicchio rosso tondo prelavorato ribasso retribuiti con prezzi vergognosi – vengono battute mediamente a 5 cent/kg considera il presidente di Coldiretti Rovigo, lordo. Togliamo il 12 per cento di commis- Mauro Giuriolo - i consumatori pagano caro sione di mercato ed i costi di facchinaggio, un prodotto che solo apparentemente non costa niente”. Da una per un totale di un po’ rilevazione Coldiretti più di un centesimo al Il consumatore appare che il radicchio chilo. In tasca al pro- paga dai 0,99 euro duttore restano meno al kg ad un massimo tondo rosso viene venduto con un’amplissima di 4 cent al chilo. Le di 2,50 forbice di prezzo, dagli spese di produzione euro alkg 0,99 euro/kg per un medie (lavorazione terreno, piantine, raccolta, trasporto) sono prodotto sfuso in “offerta speciale”, ad un di circa 25 centesimi al chilo. La perdita è massimo di 2,50 euro/kg per lo sfuso di di 21 cent/kg”. Ma come se non bastasse, prima qualità su polistirolo. Il tutto mente ci rimettono anche i compratori. “Mentre il produttore al mattino consegna al meri coltivatori rosolinesi sono schiacciati al cato di Rosolina 10 quintali di radicchio
Nella foto il radicchio tondo rosso
tondo rosso, perdendo 21 euro al quintale. “Il prezzo dell’asta di Rosolina è un vero scandalo – aggiunge Giuriolo. - A chi giova tutto questo? Non certo al produttore, che non compensa neanche le spese, anzi ci perde. E nemmeno il consumatore. E’ evidente che con una larga forbice di prezzo alla produzione e al consumo, come quella rilevata sul radicchio tondo rosso, c’è spazio per speculazioni e furbizie”. “Bisogna rimodulare i rapporti fra le varie componenti della filiera – chiude il direttore di Coldiretti Silvio Parizzi - affinché tutti ricevano il giusto compenso, soprattutto i produttori, con soddisfazione anche dei consumatori che finirebbero per risparmiare”.
imprese e territorio Alla NewSea fotovoltaico in grid parity
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’azienda ittica rosolinese NewSea Srl ha recentemente inaugurato un impianto fotovoltaico in grid parity e in totale autoconsumo senza l’utilizzo di incentivi statali. La presentazione del progetto che ha visto la presenza di numerose autorità del territorio ha permesso di far conoscere agli intervenuti all’evento le caratteristiche innovative dell’impianto che svilupperà una potenza di 199 KWp e garantirà alla società energia per 220.000 KWh annui, evitando l’emissione in atmosfera di 95.304 kg di CO2 nello stesso periodo. “Attraverso la collaborazione tra aziende – ha annunciato Raffaele Tiengo, presidente del consiglio di amministrazione di NewSea srl - che permettono uno scambio umano, tecnologico e culturale, che arricchisce le aziende stesse, coniugando elementi importanti come sostenibilità ambientale e finanziaria e innovazione tecnologica, siamo riusciti a realizzare il primo impianto fotovoltaico italiano con queste peculiarità”. La realizzazione dell’impianto ha di fatto reso possibile una sinergia tra diverse aziende del territorio polesano. Ulteriori protagonisti sono infatti stati Massimiliano Braghin di Condirect, nel ruolo di project manager, e la società costruttrice dell’impianto Tumiati Impianti Srl di Porto Viro specializzata nella costruzione di impianti elettrici, alla quale è stato richiesto di impiegare solo personale locale e componentistica tutta italiana. Per la costruzione sono state, infatti, coinvolte diciotto persone per un periodo di tre mesi. El.Ca.
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ttraverserà 11 province e 48 Comuni, per una lunghezza complessiva di 396 chilometri. E’ la Romea Commerciale, nota anche come Nuova Romea. Ossia l’autostrada che collegherà direttamente Mestre a Orte, anticamera di Roma. Un’opera viaria che entrerà di diritto tra i maggiori corridoi commerciali europei. L’ok dal comitato interministeriale Cipe, responsabile per le decisioni in tema di grandi opere, è arrivato nei giorni scorsi. E il primo a mostrarsi soddisfatto è stato il governatore del Veneto Luca Zaia, che ne ha parlato come di una conquisa importante per il territorio. Sottolineando, in particolare, come la nuova autostrada consentirà di incrementare i collegamenti con Chioggia e con il Delta del Po. Molto importante, sempre secondo il giudizio di Zaia, anche il fatto che il Cipe, nel licenziare il progetto, abbia accolto anche tutte le prescrizioni che erano state previste dalla Regione. In particolare, la necessità di ammodernare anche la viabilità di contorno, ossia svincoli e strade provinciali, così da rendere più facile l’accesso alla nuova autostrada. In Polesine, in particolare, la sua costruzione porterà con sé anche la sistemazione e il miglioramento di due strade provinciali che costituiscono attualmente la spina dorsale dei collegamenti con il Delta del Po: sono la Adria-Loreo-Rosolina e la AdriaTaglio di Po. A livello nazionale, poi, lo scopo fondamentale della nuova autostrada è quello di avere una arteria che colleghi il Nord Est al Sud Italia e la costa adriatica con quella tirrenica. Dando, nel contempo, uno sbocco verso l’Est Europa. Un progetto importante anche per le modalità
con le quali sarà realizzato: il ministro Maurizio Lupi ha infatti chiarito che sarà realizzato con la formula del project financing, quindi affidandosi a capitali privati. Il contributo statale sarà indiretto, concretandosi nella defiscalizzazione. Secondo le proiezioni, la Romea commerciale dovrebbe essere pronta e operativa nel 2021. Non tutti, però, sono egualmente entusiasti della novità. Ambientalisti e comitati cittadini, infatti, in varie realtà che saranno toccate dal progetto hanno già dichiarato guerra a quest’ultimo. Nel Veneziano, per esempio, i 5 Stelle, i comitati cittadini e Sinistra ecologia e libertà hanno già annunciato che ricorreranno a manifestazioni come flash mob e presidi sulle strade per bloccare la realizzazione dell’opera. Secondo questo punto di vista non solo dannosa dal punto di vista dell’impatto ambientale e della cementificazione che provocherebbe, ma anche inutile. Alla luce della pesante diminuzione che il traffico commerciale ha subito in questi anni di crisi. Facile pronosticare, poi, come sicuramente non mancheranno ricorsi al Tar contro la realizzazione; e altrettanto facile desumere che la prima conseguenza sarà, come minimo, l’allungamento dei tempi di chiusura del cantiere. Il ricorso alla giustizia amministrativa, in particolare, è già stato annunciato. Mentre i comitati si stanno organizzando a livello nazionale, cercando il dialogo con tutti i contrari che, seguendo appunto il tracciato del nuovo progetto, vanno dal Nord Est sino alla capitale. Sino all’annuncio scandito poche ore dopo l’annuncio del “sì” riservato dal Cipe alla Romea commerciale: “Faremo come in Val di Susa”. Lo.Zo.
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Taglio di Po 25 Cerimonia Una giornata al palazzetto dello sport di via Manzoni
PalaVigor, in memoria del grande campione Il 7 dicembre la data in cui verrà ricordato. A maggio verranno premiati due studenti con una borsa di studio
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di Silvia Boscaro
Iniziative per il Natale
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l palazzetto dello sport di via Manzoni a Taglio di Po è dal 7 dicembre, intitolato al grande pallavolista campione nazionale Vigor Bovolenta, deceduto il 24 marzo 2012 in seguito ad un malore avvenuto durante la partita fra la sua squadra, Volley Forlì, e la Lube per il campionato di B2. E’ stato chiamato PalaVigor. Il Comune di Taglio di Po in collaborazione con la Pro Loco, Avis comunale, circolo Noi, l’associazione Taglio di Po nel Cuore, Virtus Pallavolo e Fipav provinciale oltre a numerosi amici di Vigor, hanno organizzato il 7 dicembre, la Vigor Bovolenta quando era in azione manifestazione “Ciao Vigor”interamente dedicata a lui, grandissimo campione ancora nei cuori di tutti i tagliolesi. Presenti alla conferenza del grande campione. “Le borse di studio sono andate a premiare un stampa di presentazione il vicesindaco Alberto Fioravanti, l’assessore alunno maschio e ad una alunna meritevole tra i ragazzi dell’istituto all’associazionismo Doriano Moschini, Pierluigi Milani familiare di Vigor e ad una seconda e terza media. Tema delle borse di studio è stato il e rappresentante per la Nuova Virtus, Natascia Vianello Fipav provin- dono del sangue, la passione per lo sport e l’amore per la vita e saranciale, Marco Fini, Livio Murgio e Mirco Vicentini per l’Avis comunale, no consegnate verso fine maggio 2014”. “La Fipav provinciale – ha spiegato Natascia Vianello – è già in moto per Enrico Duò per la Pro Loco, Daniele Passarella organizzare un evento in concomitanza con la per il circolo Noi, Marco Ferro per Taglio di Po nel Presentato consegna a maggio”. “Sono tante le associazioCuore, Gianfranco Baretta della Virtus Pallavolo il libro “Noi non ni che si sono messe in moto per l’evento – ha e il prof. Luciano Zanella. “E’ stata finalmente ci lasceremo mai” aggiunto Doriano Moschini – e grazie a queste definita la data ideale per ricordare nel migliore scritto il tavolo di lavoro si è notevolmente allargato”. dei modi Vigor – ha esordito Fioravanti – dopo da Federica Lisi Durante la giornata c’è stato spazio per la prediversi rinvii causati dall’indisponibilità di alcuni ospiti”. Durante la giornata si sono svolti un incontro tra gli alunni della sentazione del libro “Noi non ci lasceremo mai” scritto da Federica Lisi scuola media E. Maestri e Federica Lisi, moglie di Vigor, per la presen- a quattro mani con Anna Cherubini. Hanno partecipato alla cerimonia i tazione delle borse di studio Avis Comunale di Taglio di Po in memoria campioni Andrea Anastasi e Andrea Gardini.
canti e doni sotto l’albero
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alendario ricco di appuntamenti per questo Natale 2013 tagliolese. Le iniziative sono partite lo scorso weekend del 7 e 8 dicembre con una serie di eventi, organizzati dall’associazione La Tagliolese Produttiva, con il patrocinio del Comune di Taglio di Po, nell’ambito della manifestazione Cioccolatajo, durante la quale si sono esibiti nelle piazze e vie centrali del paese, mastri cioccolatai, artisti di strada e zampognari. Il natale tagliolese prosegue domenica 22 dicembre con le iniziative organizzate dalla Pro Loco. Dalle 16 sarà presente in piazza Venezia un presepe vivente con la partecipazione del coro “Different Gospel”, doni e foto con Babbo Natale, presente nella propria casetta di legno per ricevere le letterine. Domenica 5 gennaio, dalle 21, presso il palazzetto dello Sport, si svolgerà la tradizionale festa dell’Epifania, con calze omaggio per tutti i bambini, esibizioni di ballo e intrattenimento musicale, in attesa dell’arrivo della befana. Inoltre, durante la serata, si esibirà il coro “Voci del Delta”. Si.Bo.
Informagiovani
Progetto gioventù in azione
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i è svolto venerdì 22 novembre, il terzo e penultimo incontro organizzato dal Comune di Taglio di Po, assessorato alla Cultura e Istruzione, presso la biblioteca comunale. L’incontro, inserito nell’ambito del servizio Informagiovani di Taglio di Po in collaborazione con le cooperative Studio Progetto e San Marco Servizi-Agire, ha visto la presenza di un nutrito numero di giovani interessati al progetto europeo Gioventù in Azione. Dopo i saluti di rito dell’assessore Veronica Pasetto e del portavoce Informagiovani Andrea Mazzon, è intervenuto in qualità di relatore Andrea Rilievo della cooperativa San Marco Servizi-Agire: “Mi occupo nello specifico – ha spiegato – di progettazione europea attraverso lo studio di bandi e la ricerca di fondi. Attraverso finanziamenti diretti, l’Unione Europea finanzia il programma Gioventù in Azione, concepito per poter offrire la possibilità di effettuare esperienze all’estero oppure anche in patria lavorando su alcune tematiche specifiche. La specifica di questo genere di esperienza risiede nella vocazione di educazione non formale che sottende il concetto “impara facendo” attraverso azioni pratiche. Il progetto è totalmente finanziato dall’Unione Europea e solo un 30% del costo viaggio è a carico del singolo”. Diverse sono le possibilità di interagire attraverso il
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programma: “E’ possibile uno scambio, ad esempio tra gruppi, - ha affermato Rilievo - da effettuare nella nazione dove l’ente promotore risiede. Inoltre è possibile usufruire del Servizio Volontario Europeo, con esperienze lunghe tra 3 settimane a 9 mesi, periodo durante il quale il giovane/i effettuano volontariato all’estero presso un’associazione locale. Interessante anche il programma Gioventù nel Mondo, differente dallo scambio semplice, per la possibilità di effettuarlo anche fuori Europa”. Il progetto Gioventù in Azione è dedicato a giovani dai 15 ai 30 anni. Per poter concorrere al finanziamento, necessario per usufruirne, è necessario presentare un progetto, magari con tematiche particolari e alternative, alla sede nazionale di Roma. Possono partecipare enti, organizzazioni no profit, gruppi informali di giovani, organizzazioni internazionali. L’incontro è quindi terminato con l’appuntamento al prossimo e ultimo incontro, in programma il 20 dicembre, dalle 18.30, dal titolo “Imprenditoria ed Autopromozione, testimonianze di giovani Si.Bo. imprenditori”.
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Taglio di Po 27 Consiglio comunale L’assessore Marangoni ha fatto il punto della situazione
Continua il progetto di fusione tra i comuni Il Consiglio dell’Unione, ha espresso la volontà di continuare il percorso intrapreso con l’intenzione di accorpare alcuni servizi, in una prospettiva di creare un’unica municipalità tra Ariano Taglio di Po e Corbola di Silvia Boscaro
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non siamo registrati in Regione. Questa lacuna si deve al mancato versamento di soldi per l’iscrizione, che sarà prossimamente saldata”. “Per quanto concerne l’iniziale esclusione di Taglio di Po dal procedimento, - conclude Marangoni – ci sono state diverse polemiche durante la serata, indirizzate ad un certo rallentamento di Taglio di Po nel processo, causato da difficoltà di carattere economico. Certo è che ci sono state sicuramente incomprensioni e fraintendimenti tra i Comuni. La volontà di tutti oggi è certamente quella di proseguire”.
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ortemente dibattuta nel corso dell’ultimo Consiglio Ariano e Corbola di fondersi in un unico nuovo Comune Comunale è stata l’esclusione del Comune di Taglio vada nella direzione opposta all’idea di città glocale, di Po dal procedimento di unione intrapreso assie- ridefinendo semplicemente nuovi confini e nuove recinme ai Comuni di Ariano nel Polesine e Corbola, operata zioni … Non si tratta, come in passato, di mettere dagli stessi. Nello stesso Consiglio, era stata proposta la in competizione un paese con un altro … il Partito convocazione di un Consiglio dell’Unione per chiarire le Democratico di Taglio di Po è favorevole alla nascita di posizioni delle tre municipalità: “Il Consiglio dell’Unio- un unico comune per l’Isola d’Ariano, nella prospettiva che lo stesso diventi più grande ne, convocato il 23 ottobre scorso, coinvolgendo anche gli altri comu- spiega l’assessore ai lavori pubbli- Verrà discusso ci e urbanistica e consigliere nell’U- il Protocollo di Intesa ni della Romea”. “Nel prossimo Consiglio Comunale, - prosegue nione, Davide Marangoni – ha per la fusione l’assessore – sarà portato il Propermesso di definire una volta per tra i Comuni tocollo di Intesa sull’ipotesi quindi tutte la situazione creatasi e di chia- dell’Isola di Ariano di fusione tra i Comuni dell’Isola rire le reciproche posizioni. Durante la serata è emersa, da parte di tutti i presenti, la volontà di Ariano, atto dovuto che permetterà poi l’avvio di uno di continuare il percorso intrapreso, con l’intenzione di studio preliminare finalizzato a verificare le opportunità accorpare alcuni servizi e di entrare a far parte dello e le criticità di una fusione. L’unione attuale tra i Costudio di fattibilità per quanto concerne la fusione tra i muni sarà elemento propedeutico per arrivare poi alla nostri tre Comuni. È stato difatti redatto, dal Partito De- fusione”. “Inoltre, - prosegue Marangoni – durante il mocratico locale, un documento che dimostra la volontà Consiglio dell’Unione, a detta del Comune di Corbola, di unione e fusione tra i Comuni”. Nel documento si leg- formalmente l’Unione non esiste, esiste lo Statuto ma ge: “Riteniamo che la proposta delle Amministrazioni di non l’iscrizione al Bur Regionale, per cui attualmente
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l’oratorio Parrocchiale ha riaPerto i battenti
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’ stato riaperto ufficialmente lo scorso sabato 9 novembre l’oratorio parrocchiale. Dopo un periodo di temporanea chiusura è stata organizzata una festa, durata l’intero pomeriggio, alla quale hanno partecipato diversi gruppi parrocchiali. “Il nostro oratorio, - ha spiegato frà Cristian durante la conferenza stampa di presentazione alla quale era presente anche l’associazione Noi – deve essere visto come espressione della Chiesa per le nuove generazioni, così che possano essere in comunione con la Chiesa stessa. Il nostro oratorio, inoltre, è luogo ideale per sviluppare un educazione missionaria, con passione per l’umanità e per il Vangelo. La volontà di tutti è quella di fare dell’oratorio un ponte tra Chiesa e strada, aperto a tutti dando priorità all’accoglienza. Creeremo eventi, manifestazioni, serate con un sguardo rivolto ai giovani, agli anziani e a chiunque desideri partecipare”. Presente all’incontro anche Daniele Passarella, rappresentante dell’associazione Noi: “Ci impegneremo a collaborare con il massimo sforzo con frà Cristian. Siamo a disposizione a vicenda per creare un clima più che sereno e i presupposti per una buona collaborazione ci sono già. Punteremo gli obiettivi sull’accoglienza come comunità alternativa”. Si.Bo.
in Piazza 29 Inchiesta
Viaggio nel Natale del passato, del presente e del futuro di Roberta Pasqualetto
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harles Dickens verso la metà dell’800 diede alla stampe il suo romanzo “Canto di Natale”. Un’opera rimasta attuale, tanto e vero che non si contano i film o i cartoni animati nei quali lo spilorcio Ebenezer Scrooge viene visitato nella notte dallo spirito del Natale del passato, del presente e del futuro. Pur essendo uno scritto leggero, di fantasticheria, in realtà il paesaggio che sta alle spalle del taccagno protagonista è quello reale dell’Inghilterra nella fase di superamento della rivoluzione industriale, dove la lotta per i diritti dei lavoratori stavano affiorando in tutta la loro carica di tensione. L’impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, all’analfabetismo e, d’altro canto, all’assoluto bisogno di un’affermazione dei valori umani, sono temi che Dickens affronta ammantandoli con gli spiriti dei natali di epoche diverse. Abbiamo cercato di fare lo stesso percorso anche noi con un’inchiesta tra le generazioni per capire quanto siamo cambiati e quale sia il vero spirto del Natale.
Natale passato dario carraro ha 86 anni e vive a crea, una frazione di spinea; ricorda che da bambino si sentivano molto le feste “Quando ero piccolo si soffriva la fame, ma le feste erano molto sentite. Cominciavamo a festeggiare la vigilia, mangiando gli spaghetti in salsa. La mattina di Natale andavamo a messa digiuni, per fare la comunione, poi si pranzava con parenti e amici: mangiavamo cotechino e panettone, tutto preparato in casa”. E i bambini? “I bambini mettevano una letterina sotto il piatto dei genitori: scrivevano gli auguri e le promesse di essere più buoni. I genitori, di solito, avevano già preso qualcosa per i figli, poteva essere un semplice pezzo di mandorlato. In casa non mancavano le decorazioni: c’era il presepio fatto da me con il gesso, e un albero di natale preso dai campi che decoravamo con cose di famiglia”. Come sono cambiate le cose? “Economicamente in meglio ma abbiamo perso il valore delle tradizioni”. Che consiglio darebbe ai giovani? “In questi tempi di crisi gli consiglierei di imparare a fare più lavori possibili e di non perdesi d’animo! Devono cercare di essere sempre umili e modesti e accontentarsi di più di quello che viene”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’albero? “La cosa che desidero più al mondo è la salute per mio figlio”. agnese brugnera ha 86 anni e vive a malcontenta Come trascorreva il Natale quando era ragazza? “Facevamo il presepe con il cartone perché non c’erano i soldi per comprarlo fatto. Il giorno di Natale andavamo a messa, per quell’occasione il parroco scopriva una vetrinetta dove all’interno c’era il presepe. A pranzo si mangiava un pochino meglio, rispetto al solito, ma senza niente di particolare perché c’era tanta miseria, mica come adesso che si spendono tanti soldi”. Si facevano i regali? “I regali si ricevevano a capodanno: mio papà, la sera prima, preparava sul comò della camera un mucchietto con bagigi e castagne e noi, fratelli e sorelle, la mattina del primo gennaio, entravamo in camera per fare gli auguri e prendere un mucchietto di frutta”. Le piace ancora festeggiare il Natale? “Il Natale di adesso mi piace di più perché è più allegro, una volta mi piaceva solo perché era un’occasione di vedere i parenti”. Ha un consiglio da dare ai giovani? “I giovani hanno troppo e vorrebbero avere sempre di più, non si accontentano; gli farei una predica per fargli capire quali sono le cose veramente importanti della vita”. Che cosa vorrebbe trovare sotto l’al-
bero? “La salute e un po’ di pace e tranquillità per me e la famiglia, e poi anche la pace nel mondo, in giro c’è troppo subbuglio”.
Natale presente monica arbore ha 38 anni e vive a mestre; trascorrerà il natale con i suoi “E’ un’usanza consolidata trascorrere il Natale in famiglia, è il mio modo personale per ringraziare che tutti stiamo bene, oltre che motivo per riflettere su quello che è successo durante l’anno. Mi rendo conto che la situazione della società è tesa e forzata: tante persone stanno male e vivono le feste in solitudine”. Sotto l’albero ci saranno molti regali?
“Per quanto mi riguarda farò i regali essenziali, se potessi ne farei di più; io sono fortunata perché di solito ne ricevo tanti, anche non materiali, molta gente mi vuole bene e me lo fa presente nel periodo delle feste”. Qual è il messaggio del Natale? “Il messaggio dovrebbe essere consapevolezza e riconoscenza per la propria fortuna, godendo di quello che si ha; penso che il valore è soggettivo: c’è chi lo vive come un disastro e chi felicemente come i bambini”. Che cosa vorresti trovare sotto l’albero? “Vorrei trovare l’amore e avere conferma di un rapporto che sta nascendo”. Vuoi dare un consiglio ai bambini? “Il mio consiglio è di natura pratica: scartate i regali piano e uno per volta, ne avete tanti, gustatevi il momento. Quando ero piccola io ne ricevevo un paio e solo dai genitori”. cesare cappello ha 51 anni e vive a venezia Come trascorrerai il Natale? “Lo trascorrerò lavorando! Mi piacerebbe stare con la mia famiglia e i miei figli ma il sistema non me lo permette: devo mantenere degli impegni economici e sono costretto a rinunciare a cose importanti come lo stare assieme”. Sotto l’albero ci saranno molti regali? “Sotto l’albero c’è il regalo più importante: la salute; finche c’è salute c’è speranza e per me non sono importati gli oggetti, io faccio regali ai miei cari ma non per forza a Natale, non sono tradizionalista con le feste”. Qual è il messaggio del Natale? Il messaggio un tempo era quello religioso, adesso si è trasformato in un evento com-
merciale, penso che per il 99,9% sia la festa del consumismo. Natale dovrebbe essere un’elemosina a chi ne ha bisogno e un lavoro per chi non ce l’ha; inoltre non ha senso essere più buoni un giorno l’anno”. Un consiglio per i ragazzi? “Se dovessi parlare ai miei figli, cosciente del fatto che non sono legati alla religione, gli direi di guardare il mondo con occhi positivi e buoni 365 giorni l’anno, il messaggio di natale è valido ma non deve essere legato solo alla festa”.
Cerchi di essere più buona durante il Natale? “E’ si! Gesù ci insegna a essere più bravi”. Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una barbie principessa; l’anno scorso ho ricevuto tantissimi giochi”. A Natale però c’è anche chi non sta bene. “Ci sono tanti problemi e c’è anche qualcuno che muore, ci vuole un mondo pieno di amore; io chiedo che la nonna stia bene”.
Natale presente
samuele è un bambino di 5 anni vive ad arino, una frazione di dolo Cosa ti porterà babbo natale? “Mi porterà una macchina telecomandata, un cacciatore di mostri e un camion dei pompieri; ho scritto io la letterina a babbo natale: ho copiato i nomi dei giochi”. Cosa si fa il giorno di Natale nella tua famiglia? “Faccio la recita con la scuola e andiamo tutti in chiesa per ricordare la nascita di Gesù. Il giorno di Natale, il mio papà, fa una faccia con la scatola del panettone, ci divertiamo tanto. Io aiuto la mamma a fare da mangiare, mi metto il grembiule e faccio quello che mi dice lei”. Che cosa diresti a babbo natale se lo vedessi? “Se vedo babbo natale gli chiedo tanti regali e se vedo Gesù gli chiedo che mamma e papà stiano bene”.
gaia è una bambina di 5 anni che vive nel comune di dolo Come si festeggi il Natale nella tua famiglia? “Noi abbiamo già fatto l’albero e anche il presepio, da tanto oramai. Il presepio è vicino alla televisione e per l’albero abbiamo dovuto fare posto. A Natale stiamo tutti insieme con la zia e i nonni e c’è anche un tavolo piccolo per i bambini, si mangia di più del solito”. Hai scritto la letterina a babbo natale? “L’ha scritta mio fratello per me perché lui è bravo a scrivere ed è più grande: è alle elementari. Babbo natale arriva dal Polo Nord con la slitta, è già venuto anche l’anno scorso”.
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Fiabe d’autore
di Annalisa Fracasso
La fiaba del piccolo Luca e dello zio Gigi
“L
assame star che go da far!” Il piccolo Luca si rannicchiò sulla sua poltroncina preferita schiacciando nervosamente i tasti della playstation. La voce della mamma gli diventava estremamente antipatica quando udiva queste parole. Non capiva perché anche la sera fosse sempre tanto impegnata: i piatti da mettere nella lavastoviglie, i panni da infilare nella lavatrice, le briciole da tirar via dal pavimento… Uffa! C’era sempre qualcosa tra lui e la mamma. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Allora andava a tirare il polsino della camicia di papà, ma questi, dopo avergli rifilato una bella grattatina nei capelli, poi però tornava immancabilmente a smanettare col telecomando della tv. C’era sempre qualcosa tra lui e il papà. Qualcosa che Luca non capiva ma che non gli piaceva. Una volta lo zio Gigi, che abitava in campagna, gli aveva regalato un bel micio, ma l’esserino peloso, colpevole di essersi rifatto le unghie sul divano, fu ben presto allontanato. A Luca si strinse il cuore quando gli ordinarono di preparare una scatolina da scarpe con uno straccetto dentro per poterlo far stare comodo durante il breve tragitto tra casa sua e quella dello zio, ma tant’é…. Quando la mamma aveva deciso c’era poco da fare. Lo zio, quando arrivò, fu di poche parole. Aprì l’ampio giubbotto che indossava e fece in modo di farci stare dentro scatola e micio, poi, prima di andarsene, fece l’occhiolino al piccolo Luca, da dietro a uno strano paio di occhialetti rotondi che il bimbo non ricordava di avergli mai visto indossare
prima. C’era sicuramente qualcosa tra lui e lo zio. Qualcosa che Luca non capiva ma che gli piaceva. Mancavano solo pochi giorni al Natale. Luca era stato in giro tutto il pomeriggio. Finito il doposcuola era passato con la mamma al centro commerciale. “Devi ricordarti di scrivere la letterina a Babbo Natale!” gli aveva detto la mamma mentre il piccolo indugiava, come tutti gli altri bambini, di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Poi la mamma aveva incontrato un’amica e così Luca aveva avuto ancora più tempo per starsene lì a guardare e a immaginare cosa mai avrebbe potuto chiedere a questo benedetto Babbo Natale. In verità, ora che era alle elementari non ci credeva più da un pezzo, ma è ovvio che, come tutti i suoi amici ‘faceva finta’ che fosse tutto vero. Mentre aspettava che la mamma finisse le sue chiacchiere, vide uscire lo zio Gino dal negozio di giocattoli. L’uomo si accorse di loro e, visto che il piccolo Luca sembrava parecchio annoiato, mentre le due donne chiacchieravano decise di accompagnarlo al bar dove gli offrì una bella ciambella. Anche lo zio se ne mangiò un paio e si sporcò pure le mani e la faccia di olio e zucchero. Che goloso pasticcione! In effetti la sua pancia era aumentata di un bel po’ dall’ultima volta che l’aveva visto. Luca pensò che a volte le persone cambiano davvero in fretta. La sera si impegnò a scrivere la sua bella letterina per Babbo Natale, ma non si sentiva tanto ispirato. Gli venne da dire semplicemente questo: “ Caro Babbo Natale, quest’anno non so proprio cosa chiederti. So solo che sono stanco dei soliti giocattoli e che mi sento un po’ triste! Pensaci tu! Ciao! Luca”
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Assieme alla firma c’era rimasto un po’ di unto sulla lettera. Mentre pensava e scriveva, Luca aveva finito un pezzetto della ciambella che gli era rimasto in tasca dal pomeriggio. Quella stessa sera, un po’ più tardi, lo zio Gigi passò a salutare. Disse che non sarebbe stato con loro per Natale; doveva assolutamente fare un viaggio al quale teneva moltissimo e per il quale aveva trovato un imperdibile ‘last minute’ . Finita la breve visita, Luca e la mamma lo accompagnarono alla porta. Mentre lo vide salire in macchina Luca avrebbe potuto giurare che le scarpe che
indossava, così nere e lucide, non gliele aveva mai viste indosso prima d’ora. A Natale, quando Luca si svegliò, trovò mamma e papà che lo fissavano, accanto al letto. Avevano entrambi un sorriso dolce e malinconico, uguale a quello di quella volta che era stato in ospedale. Ai piedi del letto, un grazioso gattino dormiva beatamente in un cestino di vimini, tra fogli di carta leggera e colorata, un po’ unta e sporca di zucchero….
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Fiabe d’autore
di Cristian Tanduo
E
La piccola anna non vedeva la nonna da quasi un anno quando scoprì che si trovava in Casa di riposo. Un giorno Anna di nascosto dei genitori andò a trovarla. Fu per l’anziana uno dei più bei giorni della sua vita…
ra trascorso quasi un anno dall’ultima volta che Anna aveva visto la nonna. In principio, i suoi genitori le avevano spiegato che si era ritirata a vivere in una specie di centro per anziani, un luogo dove avrebbe passato tempi più sereni, in compagnia di persone della sua stessa età, a condividere ricordi ed esperienze andate, accudita e aiutata da specialisti e medici che le avrebbero reso la vita più semplice e sicura. Ma ad Anna, la cosa era sembrata da subito sospetta. La nonna non era malata, sapeva ragionare a modo e riusciva a badare a tutte le faccende di casa senza l’aiuto di chicchessia. Per questa ragione non conosceva il motivo per cui se n’era andata e, segretamente, aveva condotto alcune indagini personali finché era venuta a conoscenza che il luogo in cui abitava era a un paio di isolati di distanza, in un maestoso complesso di mattoni rossi, dove stava scritto sopra il grande ingresso ad arco: “casa di riposo”. In questo modo, una mattinata in cui entrambi i genitori si erano assentati per lavoro, aveva deciso di fare una scappata nel centro di ricovero, per andare a trovare la nonna e avere qualche delucidazione in merito al suo allontanamento. La bambina sgattaiolò fuori di casa mezzora dopo che i suoi genitori erano partiti. Si caricò sulle spalle lo zainetto e si avviò di gran carriera lungo il marciapiede che conduceva alla casa di riposo. Nel sacco aveva cacciato alcuni dolcetti e qualche giocattolo. Arrivò qualche minuto dopo. Sotto il suo sguardo svettava il grande complesso per anziani. Si presentò al ricevimento e spiegò che voleva dare un saluto alla nonna, prima di andare a scuola. L’addetta al servizio di portineria titubò per qualche istante, dopodiché fu persuasa dalle spiegazioni della bambina e la accompagnò nello stanzino dove alloggiava l’anziana. Anna trovò
la nonna seduta su una seggiola, silenziosa e con lo sguardo rivolto al giardino di fuori che uno strato di neve immacolata ricopriva come ali d’angelo. - Nonna - esclamò Anna dall’ingresso. L’anziana si voltò di scatto. Restò immobile per qualche attimo, quindi, prima che i suoi occhi si sciogliessero in pianto, tese le braccia verso la nipote. Anna si fece vicina e si
lasciò stringere con dolcezza. Si sentiva un po’ imbarazzata. Tuttavia, dopo qualche tempo di attesa, decise di rompere il silenzio. - Perché sei andata via? - domandò, spalancando i grandi occhi azzurri.La nonna lasciò trascorrere una pausa. - E’ una lunga storia, bambina mia. Se soltanto avessi potuto scegliere, sarei rimasta con te.
Anna non comprese il significato di quella frase. A ogni modo, con l’allegra sollecitudine dei bambini, afferrò lo zaino e ne rovesciò il contenuto per terra. Alla vista dei piccoli tesori radunati ai suoi piedi, l’anziana si sollevò in piedi e raggiunse la bimba, stringendo a sé il capo dorato. - Ti piacciono? - domandò Anna. - Sì. E’ il più bel regalo che abbia mai ricevuto. Anna guardò la nonna di sotto in su. - Non te ne andare - disse con un sibilo di voce. - Da questo posto? - rispose l’anziana con la voce rotta. - Sì. Promettimelo. La nonna fece un cenno con il capo, dopodiché sentì sfilarsi via il corpo della nipote. Anna uscì dall’edificio e ritornò a casa. Arrivò il Natale. Anna era tutta infervorata, scese le scale e spacchettò i regali. Sarebbe stata una bella festa, in compagnia della sua famiglia e degli zii che erano giunti da tanto lontano. Tuttavia, mancava l’ultimo ingrediente per rendere quella giornata la più speciale dell’anno. Scivolò fuori senza farsi vedere. Quando, alcuni minuti più tardi, il campanello suonò, il padre di Anna andò ad aprire la porta. Davanti al suo sguardo stupito si stagliavano le figure di sua figlia e della madre di lui. Non riuscì a dire nulla. Nonostante ciò, fu Anna a toglierlo dall’imbarazzo. - Vi siete dimenticati di invitare l’ospite più importante! - esclamò raggiante. Dopodiché, nonna e nipote entrarono nel grande vestibolo decorato a festa.
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di Donata Fornasiero
o Nel piccolo bosco di colle fiorit tutti fervono i preparativi per Natale, o, sono entusiasti e felici tranne Paolin . un piccolo sasso che si sente inutile riuniscono
splendide Pensa che i tuoi antenati erano delle - Certo che lo sei, utile e importante! ti hanno e com rda gua po; tem hanno levigato nel rocce che il vento, la pioggia e il sole o con molta vuoi di più? - spiega mamma Cign reso bello: bianco e rotondo; che cosa dolcezza. festa, mi non potermi muovere per venire alla - Beh! Per la verità, anche il fatto di fa soffrire tanto! - si lamenta Paolino. la tua trilema! Tu vuoi muoverti! Ora capisco - Ah! Furbacchione, ecco il vero prob eeee... a, lcos qua fare gna biso realizzare! Direi che stezza. Hai proprio un bel sogno da forse io ti posso aiutare. E, come? Mi farai un incantesimo? - Davvero? - dice il povero Paolino dere. Sei acca nella notte di Natale tutto può - Può darsi! - dice mamma Cigno c’è da non , seria Guarda che questa è una cosa disposto ad ascoltarmi con attenzione? scherzare. Allora sei pronto? lino - Certo, certo, prontissimo! - dice Pao le bracocchi: - pensa intensamente di avere gli dere chiu a a Mamma Cigno lo invit su e giù, così, vono le senti? Poi, le gambe vanno cia; ci sei? - Ora, pian pianino, si muo sa ad un bel occhi chiusi, mi raccomando! Ora pen proprio così, bene! Tieni sempre gli tua bocca dalla guardano il cielo, lo vedi? Ecco! Ora visino sorridente con gli occhietti che così! o Brav lino! ancora, respira! Respira Pao esce un respiro, poi un altro e un altro - Ehi, Paolino, tutto bene? Ti vedi? Agita le comincia a muoversi e prende vita. si chiu i occh gli Paolino, ancora con
e tutti gli anni, animali e piante si el piccolo bosco di Colle Fiorito, com sono ri piccoli e grandi, giovani e vecchi per organizzare il magico Natale. Albe etti dolc e ure , pane, focacce, polpette, verd impegnati nei preparativi. Acqua, vino lupo più anziano del bosco. sono il menù deciso da Re Arturo, il acchia ico Cervo - dice il fringuello alla corn - Non dimenticare le bacche per l’am o a valle don scen rde teve che gli orsetti di Mon - E tu, non scordarti del miele, lo sai apposta per quello! chi per te a stirare i propri grembiulini bian Le api operose e diligenti, sono inten fanno erini lle dai mille colori. Mentre, i grilli cant servire in tavola con l’aiuto delle farfa ci. Il ecni pirot li tte, le lucciole preparano gli spettaco in le prove per il concerto di mezzano che o rgon acco si ridendo e cantando ma non o, clima è festoso, tutti si danno da fare bosc del gini mar dai qualcuno che soffre. Infatti, mezzo a tutto questo trambusto c’è arriva un pianto sommesso. intorno. - dice mamma Cigno, guardandosi - Chi mai potrà essere così disperato? . scorge due lacrime che brillano al sole Ma ecco che verso la riva del laghetto sei triste lino, Pao ede succ ti Che lino! Pao o - Santo cielo, ma è proprio lui, il sass o, nuotando verso di lui. stamattina? – gli dice mamma Cign immobile, mi sento inutile, sempre qui fermo, ale, - Hii, hiii, sono tanto giù di mor senza poter aiutare qualcuno. e i tuoi : - Non dire scemenze Paolino, tu Mamma Cigno incoraggia il sassolino le case, fare per o usan vi ini uom gli li! Lo sai che fratelli sassolini siete utili e indispensabi o della terra? . Vuoi capire che voi siete il sostegn le dighe, le gallerie e tante altre cose lino. che io sia utile? - chiede Pao - Ma no, dici davvero? Pensi sul serio
N
minare. , guarda il cielo e … comincia a cam braccia, muove le gambe, alza la testa lioso, le avig mer è ma , gioia proprio io? Che - Oh! Caspita, che bello! Ma sono perbacco che cia si alzano e sto ballando! Oh, mie gambe si muovono, le mie brac sogno stupendo! , sorride a come una farfalla, va verso il lago Paolino, danza sull’erba, volteggia lui sente, solo che tta. Poi trascinato da una musica mamma Cigno e le dedica una piroe mossa e com rda gua lo e mamma Cigno sorride, ride felice e va verso il bosco. Anch Natale magico. pensa che anche quest’anno sarà un
di Francesco Danie
letto babbo natale, abituato ormai ai dall’incontro inaspettato con un ba tempi moderni, rimane spiazzato mb commuove e lo stupisce per la sua ino, diverso da tutti gli altri, che lo sensibilità e i suoi valori. a slitta scendeva lentamente vers
L
o terra; l’uomo che la guidava, abit uato ai grattacieli altissimi ricoperti zioni, vecchie di secoli che si affa di vetro e luci colorate, trovava stra cciavano sulle sponde di quel cors ne quelle lussuose abitao d’acqua, tutto curve che attravers permetteva di osservare un mon ava la pianura. C’era una splendid do fatto di piccoli centri abitati, circo a luna, quella notte che gli ndato da campagne ghiacciate, dov divertita a scorazzare. Con uno spe e, sicuramente, Billy la renna che cchietto e una pila, controllò il viso trainava la slitta si sarebbe , la barba e i capelli bianchi come noleggio e non voleva rovinarla, cost il latte, infine spazzolò la divisa da ava una fortuna. Lesse con cura la Babbo Natale, l’aveva presa a lista dei regali per i bambini, questa facendo bene attenzione; l’anno volta voleva fare le cose per bene. scorso qualcuno gli aveva detto: Cominciò a calarsi nei camini “Buttati che è morbido” e per poc meglio non fidarsi. Più leggeva le o non si rompeva il collo; era succ richieste dei regali, più si stupiva; esso in un’altra zona e comunque era con vint linea con i tempi, qui invece si ritor o che tutti i bambini di questo mon nava al passato, tutte cose norm do, volessero giocattoli tecnologici: ali, delle quali non ricordava nem Playstation o altro in datamente scivolò, scendendo da meno il nome. Era quasi arrivato un camino; per fortuna non si era alla fine del suo giro quando sba fatto male e non aveva fatto rum lo osservavano attentamente anz ore. Si guardò attorno, la stanza i erano quattro; con la torcia elettrica era semi buia e notò due occhi che diede forma a un bambino che lo scodinzolare. “Tu sei Babbo Natale, guardava curioso e a un cagnolino non è vero? - Disse il piccolo con che non sapeva se ringhiare o una voce un po’ incredula – Mi hai contento di averti visto; per televisio portato le cose che ti ho chiesto? ne ormai ti hanno declassato, dico Dim mi di sì, ti prego, sono così no che Babbo Natale non esiste Rimase di stucco. e che i regali sotto l’albero vengon o mes si da papà e mamma”. “Beata ingenuità ma allora esistono ancora bambini degni di questo nom e; sono felice, finalmente un po’ Accarezzò il cagnolino che lo ann di luce: sono il Babbo Natale più usava, forse un osso era rimasto felice di questa terra”. sul fondo del sacco, così da acconten “Puzzle” ma lo vuoi di legno perc tare anche lui. “Vediamo un po’, hé odi la plastica, eccolo qui; poi tu mi hai chiesto un un paio di scarpe sportive ma eleg a proposito dorme? Meglio, altrimen anti nello stesso tempo: bene, ecco ti qui diventa un casino; dunque fatto. Tua sorella invece… lei desidera una bicicletta perché accontentati tutti e due, contento? così è indipendente e può andarse C’è pure l’osso per il cagnolino. Ade ne in giro dove vuole: voilà sso, però, mi devi spiegare il perc in queste occasioni a tutti i bambini hé di questi regali diversi da quelli del mondo; a proposito quanti ann che abitualmente consegno i hai tu e quanti ne ha tua sorella?” “Io ho nove anni già fatti e mia sore lla dodici, il cane ha nove mesi ed è un bastardino abbandonato, lo abb Per i regali: è vero la voglia di ave re qualcosa come tutti gli altri bam iamo portato a casa e poi non è più andato via. bini era tanta ma data la situazion bisogno delle scarpe così i miei gen e economica questi sono utili e ci itori si sono risparmiati i soldi; mia va bene lo stesso; io avevo sorella con la bicicletta va dove vuo ultimamente; girano pochi soldi, le così si risparmia la benzina. Sai papà è a casa dal lavoro e la mam com’è, non tira aria buona ma si arrangia in giro con dei picc desideri; solo una cosa prima che oli lavoretti domestici; comunque tu vada via, avresti per caso un libro grazie per avere esaudito i nostri di fiabe da regalarmi? Sai, ogni libera la mia fantasia, farla volare tanto, mi piacerebbe leggere qua nel cielo come fai tu con la tua slitta lcosa di fantastico, lasciare . Ecco sì, questo va benissimo, graz Dovevo capirlo subito che c’era qua ie ma perché scappi così in fretta? lcosa di strano in questo posto, que Ciaooooo.” l ragazzino mi ha spiazzato, qua andava a pensare che ci fossero si mi vergognavo di avergli chiesto ancora bambini così. Ma sarà solo spiegazioni ma chi un’eccezione o è tutto il paese che gli assomiglia? “Dai Billy corri che siamo in ritardo…”
Fiabe d’autore
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di Lino Perini
carlino abitava di fronte ad un orfanotrofio ma non si era mai reso conto della situazione di quei bambini. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e Carlino, in punizione nella sua stanza, si fermò a guardarli con più attenzione. Si sentì un bambino fortunato.
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l suo nasino era schiacciato sul vetro della finestra che dava sul cortile dell’orfanotrofio. Dei bambini stavano rincorrendosi. Sembravano felici anche se il freddo, si poteva notare da lontano, arrossava il loro viso ed ogni tanto dovevano portarsi le mani alla bocca per cercare di riscaldarle. Carlino era in castigo. Era il primo giorno delle vacanze di Natale e la mattina si era alzato tardi. La mamma gli aveva chiesto d’iniziare a fare i compiti e lui aveva risposto svogliatamente che era in vacanza e che aveva tanto tempo per fare le lezioni per casa. Già questo aveva infastidito la mamma che, quando poi aveva chiesto al figlio di aiutarla a preparare la tavola per il pranzo e sentitasi rispondere che non era compito suo, decise di rinchiuderlo nella sua cameretta a meditare. Carlino guardava dalla finestra e invidiava quei ragazzini che sembravano spensierati e potevano giocare tranquilli. Dopo un po’, però, apparve una suora che chiamò i ragazzini. Qualcuno fece finta di non sentire e continuò a correre fra i sassi e a nascondersi dietro le siepi. Qualcun’altro aveva un pallone e continuava a calciarlo contro un cancello. La suora ripetè altre due volte il suo invito a rientrare ed alla fine prese il primo che passò vicino a lei e lo tirò a sè. Il piccolo sembrò sorpreso e cominciò a piangere per il gesto. Gli altri un po’ s’impaurirono ma fecero ancora finta di nulla. Alla fine, però, altre suore uscirono in cortile e allora più d’uno pensò bene di non rischiare di dover rientrare in refettorio rimproverato dalle suore. Proprio allora la mamma chiamò Carlino per il pranzo. Lui si sedette a tavola silenzioso. La mamma si aspettava delle scuse che però non arrivarono. Il papà era al lavoro e a tavola erano solo loro due. Fu così che all’improvviso Carlino disse. - Come mai ci sono dei bambini nel convento di fronte alla nostra casa? La mamma, benché cercasse di mantenersi seriosa dopo l’arrabbiatura precedente, non poté evitare una piccola smorfia sul volto, simile ad un mezzo sorriso. - Intanto non è un convento. - Disse riprendendo il suo fare serioso. - In ogni caso quei bambini vivono con le suore perché sono senza i genitori. - Sono fortunati, allora, perché possono fare quello che vogliono. - Rispose d’istinto Carlino. La madre rimase delusa della frase ed attese un po’ per replicare. - Quindi tu saresti più felice se io e tuo padre non ci fossimo più? L’ultima frase risultò sgradita e portò Carlino ad interrogarsi sul come sarebbe stata la sua vita senza i genitori. Non rispose e pensò. La sera, dopo cena, il papà di Carlino volle sapere dalla moglie com’era andata la giornata e, saputo che il figlio aveva tenuto un comportamento poco educato e rispettoso, lo rimproverò. Carlino sembrò amareggiato ma non volle replicare alla parole severe del padre che gli ordinò, per punizione, di andare a letto senza guardare la televisione nonostante la moglie avesse precisato che era già stato in punizione e che per tutto il giorno non aveva giocato e visto la tivù. Benché dispiaciuto, Carlino andò a letto e cominciò a pensare. Non riusciva a dormire e continuava a pensare. Pensò così tanto che si addormentò stremato. Dormì molto agitato ed ogni tanto pronunciò anche delle parole. Quando si svegliò la mattina si sentiva stanco. Guardò la sveglia sul comodino e si accorse che erano le sette e che dalla stanza dei genitori si udivano i passi leggeri del padre che si alzava per prepararsi per la nuova giornata lavorativa. Si sorprese di essersi svegliato così presto ma non sentiva il bisogno di dormire ancora. Allora si diresse verso lo scrittoio dove solitamente studiava, prese una carta e con la penna cominciò a scrivere. Caro Babbo Natale, lo so che sono stato cattivo e non merito alcun regalo ma volevo chiedertene uno lo stesso. Io sono fortunato perché ho mamma e papà ma ci sono tanti bambini che sono senza i genitori. Questo Natale il regalo fallo a loro, lo meritano più di me. Carlino
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IL VENETO
in PRIMO PIANO
Lo stage è la chiave di volta per l’occupazione che si crea in classe
Come scegliere la scuola giusta che apre le porte del lavoro?
Gli istituti professionali sono la porta d’accesso preferenziale per il lavoro. Altrimenti occorre puntare su altissima specializzazione di Germana urbani
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l lavoro, non c’è o ce né poco per pochi. zienda italiana in posizioni d’alto profilo. Dovendo scegliere la scuola superiore è Altri due pre-requisiti fondamentali sono il meglio orientarsi seguendo le materie che problem solving e gioco di squadra. Sempre ci piacciono di più o è meglio tener conto di più le aziende cercano persone curiose e delle professioni più richieste in regione? analitiche, capaci di risolvere autonomamenIl giusto mezzo è sempre la risposta te i problemi. E se un tempo si pensava che migliore, perchè trovarsi sui banchi a fare i il profilo migliore fosse quello degli ordinati conti con troppe ore di matematica se pro- e silenziosi oggi i più apprezzati sono colore prio la calcolatrice non è nelle nostre corde che sanno fare gruppo, arricchendolo con i non porterà altro che guai e forse vi troverete propri contributi originali. a scrivere l’ennesima pagina di abbandono Ma queste cose non si imparano necesscolastico. In Italia l’11,9% degli iscritti al sariamente stando chini sui libri. Anzi. Gli primo anno delle scuole superiori abbandona esperti di lavoro sottolineano l’importanza gli studi. di dedicarsi a sport di squadra, o anche ad Per questo è importantissimo orientare attività come gli scout o il volontariato, per bene i ragazzi e le famiglie nella scelta della imparare a relazionarsi con gli altri per un scuola che costruirà un pezzettino impor- comune obiettivo. tantissimo del loro Accanto a quefuturo. La disoccupazione sto, poi, la scuola Importantissimo, veneta si attesta deve fornire compeper tutti i genitori, è al 33%, precarizzazione tenze utili ad entrare tener conto del fatto giovanile senza subito nel mondo del che il mercato del precedenti lavoro o a proseguire lavoro non è esaurito, gli studi con succesma si è fatto molto competitivo. Perciò la so. Importantissime, poi, le esperienze di scuola superiore deve servire ai ragazzi per stage in azienda: nell’anno scolastico 2012acquisire bene i pre-requisiti e immaginare 13 il 45,6% delle scuole superiori italiane ha da subito come vorranno specializzarsi dopo utilizzato l’alternanza scuola-lavoro come il diploma. Conoscere l’inglese è sicuramente metodologia didattica per sviluppare le comil pre-requisito per eccellenza tanto che gli petenze previste dall’indirizzo di studi, un esperti dicono che tra cinque anni chi non incremento maggiore che arriva al +57,6% parla inglese come fosse la prima lingua lo segnano i licei. non avrà alcuna speranza di entrare in un’aLa storia che ha fatto più scalpore a
Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto Job&Orienta Verona, la fiera dell’orientamento, è quella di Andrea Massini, diplomato all’Istituto tecnico superiore di meccatronica di Vicenza, che dopo 10 mesi di tirocinio ha spuntato subito un contratto a tempo indeterminato nella stessa azienda. “Per cercare lavoro già a scuola - conferma Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro della Regione Veneto - la Regione ha messo a punto per gli Istituti tecnici superiori ad alta specializzazione tecnologica degli stage che garantiscono un tasso di occupazione molto elevato, tanto che il Veneto è la prima regione quanto a esperienza di alternanza scuola-lavoro. Accanto a questi ci sono le work experience, esperienze di lavoro di 12 mesi per disoccupati e inoccupati in cui la Regione paga una borsa di studio e l’azienda, al termine, può
decidere se confermare il lavoratore” Queste metodologie di insegnamento innovativo, basato sull’apprendimento esperienziale attivo, rivolte agli studenti che hanno compiuto i 15 anni, secondo i dati Indire (Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa), hanno portato in azienda lo scorso anno scolastico quasi 3mila studenti della sola provincia di Verona, per la maggior parte iscritti agli istituti professionali e tecnici, anche se stanno crescendo i licei. Le strutture ospitanti sono per la maggior parte imprese del settore manifatturiero, alberghiero e della ristorazione, ma anche studi professionali, pubblica amministrazione, associazioni di categoria, scuole e asili, così come onlus e associazioni di volontariato. Certo che i dati rispetto agli Its del Ve-
neto devono far riflettere bene visto che si sono qualificati in questi mesi i primi 123 diplomati Its e ben il 65 per cento di loro ha già trovato occupazione. Si tratta di un lavoro per lo più coerente con il percorso di studi fatto, e nella maggior parte dei casi presso le aziende in cui avevano fatto lo stage. E chi ha sviluppato maggiormente “l’intelligenza nelle mani” può fare la differenza nell’attuale mondo del lavoro: il 70% degli studenti Enaip, per esempio, pur nell’attuale contesto di crisi, a un anno dalla qualifica trova un’occupazione, che nel 65% nei casi è coerente con il titolo conseguito. Certo è che questo non si allinea proprio con quelli che paiono essere i sogni dei genitori italiani che nel 22% dei casi sogna il figlio dottore, seguito dal 20% che lo vorrebbe industriale.
Il Veneto in primo piano 35 11 Ricercati addetti alle vendite che sanno specializzarsi sul prodotto
La professionalità generica non trova sbocchi
di Germana urbani
“Q
uando un’azienda veneta cerca un’impiegata contabile – riferisce Carlo De Paoli, fondatore e presidente del gruppo “In Job” - in realtà non si accontenta di una collaboratrice che sappia gestire la contabilità, ma vuole un’amministrativa esperta nel ciclo passivo che sappia utilizzare il software Sap”. Intervenuto alla fiera Job&Orienta di Verona l’uomo che ha trovato un’occupazione a 50mila persone ha stilato una sua classifica dei lavori più richiesti in questo momento in regione. Il podio del profilo più richiesto spetta al tecnico commerciale in ambito metalmeccanico e chimico, segue il programmatore e l’ingegnere collaudatore o addetto al controllo qualità. Dopo la terza posizione si trovano l’impiegata contabile, il direttore tecnico in ambito metalmeccanico, il manutentore elettromeccanico, il controller, l’export manager, l’operaio specializzato, e - al decimo posto - il project manager. Dati
un po’ diversi da quelli del secondo trimestre 2013 forniti dal Sistema informativo Excelsior che fornisce una panoramica sui settori di attività che assumono di più in regione. A far la parte del leone, anche perché il dato è riferito all’inizio del periodo estivo, è il comparto del turismo e della ristorazione, con il 39% delle assunzioni complessive. Traina anche l’insieme dei servizi, che si assicura il 32% delle assunzioni nel suo complesso, ripartite tra servizi alle persone (14% delle assunzioni complessive), servizi operativi (6%) e servizi in genere (12%). Il commercio “conta” il 10% delle assunzioni complessive. In base alle previsioni relative le professioni più richieste in Veneto sono quelle per cuochi e camerieri, che contano 5.520 assunzioni nel solo periodo aprile-giugno 2013. Seguono i commessi e altro personale addetto alla vendita. Vengono dopo gli addetti all’accoglienza, all’informazione e all’assistenza dei clienti. Chiudono la classifica dei
neWs
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primi cinque profili richiesti i conduttori di mezzi di trasporto e macchinari mogili e personale di segreteria e servizi generali. Nonostante la crisi, insomma, il lavoro si trova ancora, anche se il saldo rimane negativo rispetto agli scorsi anni. Verona, per esempio, tra le provincie venete, conquista la palma del territorio con il maggior numero di nuove entrate:14.270 nuovi posti di lavoro. Ma anche per il capoluogo scaligero, come per il resto della regione, il saldo occupazionale previsto per fine anno è pesantemente negativo: 4.210 posizioni bruciate per un dato percentuale del -1,9%. Il calo più limitato è quello registrato nella provincia di Vicenza, con 7.400 entrate a fronte di 10.120 uscite e un tasso del -1,2%. Particolarmente negativo il dato padovano, con 7.890 entrate contro 13.120 uscite e un tasso del -2,3%. Male anche Venezia, con 13.120 entrate e 17.280 uscite (-2,2%). “Gli elenchi servono a poco – spiega il presidente
di In Job – e soprattutto non dicono che le figure generiche non servono più, c’è bisogno di personale ultra specializzato. Sono ricercatissimi gli addetti alle vendite ma non è sufficiente avere semplici competenze di marketing. Oggi la vendita del prodotto viene fatta da tecnici che capiscono nel dettaglio ciò che stanno offrendo al cliente. Quindi anche qui, occorre preparazione specifica”.
il mercato del lavoro Punta sulla la Professionalità
causa della crisi, le aziende venete che devono assumere preferiscono puntare su persone che hanno già lavorato per tre o quattro anni in altre aziende. Questo accade perché c’è bisogno di persone competenti, che aiutino le imprese ad affrontare i rischi del mercato. Quindi, nonostante le nuove assunzioni costino meno, il mercato registra un calo generale del 9%. Eppure per alcuni lavori è difficilissimo trovare il personale adatto anche in questi anni in cui la disoccupazione sta toccando i suoi massimi storici. Ricercatissimi dalle imprese ad alto tasso di innovazione, per esempio, sono export manager che parlino russo o cinese. Quelle figure disposte a rappresentare le nostre migliori industrie nei mercati attualmente in espansione: Cina, Russia, Brasile, Sud Africa. Persone che conoscano la lingua e la cultura e
che, soprattutto, siano disposte a partire e trasferirsi per un periodo. Nonostante le cronache ci raccontino di giovani che partono per l’estero senza problemi, queste figure rimangono mosche bianche eppure saranno sempre più richieste. Tra le altre professioni su cui puntare pare esserci anche quella dell’infermiere. Secondo la Fondazione Italia Orienta oggi ci sono 391mila paramedici ma entro il 2020 ne occorreranno quasi altrettanti, 266mila. “Entro il 2016 - continua la fondazione - saranno richiesti anche 100mila nuovi posti di lavoro nel campo della green economy: gli enti pubblici e le imprese ad oggi sono già obbligati a servirsi di un energy manager, chi supervisiona e promuove il risparmio energetico.
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12 Il Veneto in primo piano 36 L’idea giusta “A Natale regalo dolci meravigliosi fatti da me”
Dilagano i corsi di cucina e cakedesign Per capire quanto sia dilagante la cake-mania basta dare una scorsa sul web: tra blog, video tutorial e siti internet ce n’è per tutti i gusti
di Germana urbani
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n tutta la regione si registra una fioritura di angolo-cucina dove uno chef intrattiene volontecorsi di cucina amatoriali e semi-professionali rose e volonterosi che si cimentano soprattutto che è davvero difficile spiegare nel suo in- in dolci dal design particolare. Sì perchè nell’insieme. Molti sono organizzati da ristoranti o sieme del fenomeno, sono le torte e i dolcetti a agriturismi e sono “Hands-On” cioè corsi pratici farla da padrone, realizzati sempre più spesso dove si indossa un grembiule e si realizzano le con pasta di zucchero e decorazioni creative. Certamente, in questo dilagare di corsi ed ricette creando delle specialità da veri gourmet esperienze socializzanti, molto peso l’hanno in cucina spalla a spalla con lo chef. avuto le numerose Altri, invece, più trasmissioni televisive alla mano, sono orga- Arrivano dagli Usa che, anche grazie al nizzati da associazioni o e ci conquistano la digitale terrestre, hansemplici amatori che si apple pie, il cheese no invaso le nostre trovano insieme, in sedi cake, i bagles e di fortuna o anche in chocolate chips cookies case sorprendendoci con piatti semplici e Patronato, e riscoprono, realizzandoli seduta stante, ottimi piatti della gustosi, torte scenografiche e tematiche. Trasmissioni che certamente hanno avuto il merito cucina veneta. E con gli acquisti che calano anche i nego- di riportare in primo piano il gusto del cucinare zi di oggettistica per la casa si danno da fare. che, anche per le giovani venete nate dopo il Sono molti quelli che allestiscono all’interno un miracolo economico, aveva lasciato spazio ai
piatti pronti e surgelati. Anche la rete, però, fa la sua parte. Tanto che tra i professionisti più richiesti in campo giornalistico pare esserci quello del blogger di cucina! E difatti blog, video tutorial e siti internet di cucina non si contano, specie se si parla di dolci e dolcetti. Una prova tangibile del fenomeno è che sono aumentate le vendite di attrezzature e prodotti per la pasticceria e il cake design: stampi e cutter sono un grande aiuto nella decorazione così come gli stampi in silicone ad espulsione per pasta di zucchero e biscotti.
I veneti non sfuggono, dunque, alla moda del momento che ha fatto registrare al Cake Design Festival di Milano, giunto quest’anno alla terza edizione, 13.000 presenze. Gli esperti di nuovi trend sostengono che il cakedesign “ha cambiato la prospettiva comune sui dolci ci ha insegnato a guardarli, prima di mangiarli. E la pasticceria professionale o casalinga non sarà più come prima”. E, se in qualche caso, sarà ancora uguale a prima, certamente la prospettiva e il valore che si attribuisce a queste delizie è cambiata, tanto che non sono pochi coloro
che a Natale regaleranno dolci ben confezionati fatti nel forno di casa propria. Sarà anche un po’ merito della crisi, ma il gusto per il fai da te sta tornando prepotentemente e, se si tratta di cucinare, colpisce indifferentemente uomini e donne. L’arte di stare dietro i fornelli e di trasformare farina, zucchero, uova e burro in splendidi dolci appassiona anche i più piccoli che, giocando con le pentole di mamma, si allenano ad usare i cinque sensi e imparano che le merendine non nascono dagli alberi. Ben venga il buon gusto!
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el cesto dei dolci da regalare non deve mancare GingerMan, il biscotto di pan di zenzero diventato sinonimo del Natale anche in Italia. Si dice sia nato alla corte di Elisabetta I, ma che furono poi i Fratelli Grimm, con Hansel e Gretel a diffonderlo in Germania. In segui-
to, cominciò a essere appeso agli alberi di Natale. Con la fine del 1800 il buffo omino, sbarcato oltreoceano, divenne una favola: The Gingerbread Man, che, anche senza lieto fine, lo rese celebre in tutto il mondo.
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Sopra Antonio Turatti
e così facciamo anche per le famiglie delle nostre maestranze, soluzione, questa, che riteniamo più redditizia”. Come si definisce lei come imprenditore? “Un buon artigiano, sono nato per lavorare, non mi stanco mai nel ricercare sempre nuove soluzioni tecnologiche, mia moglie spesso mi dice che l’azienda è la mia amante. In questo momento stiamo studiando un sistema nuovo per sbucciare le cipolle e far risparmiare tempo e denaro alle aziende che le mettono sul mercato” Un episodio che dà l’idea della sensibilità ce lo racconta il signor Antonio: “La mia nipotina Ginevra Maria ha voluto che la portassi in produzione per vedere come lavoriamo, alla fine mi ha detto, nonno che belle macchine che fai, a quel punto mi sono commosso e mi è spuntata una lacrima”. Antonio Turatti è questo, determinato e creativo nel suo lavoro ma sensibile. Sensibilità che dimostra anche per la sua Cavarzere, sempre pronto a collaborare per renderla più viva e gioiosa ai suoi concittadini.
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Lo sviluppo sostenibile parte dalla consapevolezza e dall’orgoglio di appartenere ad un territorio di grande valore ambientale, culturale e sociale
Presidente Gennari quali le novità di questo fine anno? Il Tribunale Amministrativo Regionale Veneto con sentenza 1324/2013, nel giro di 15 giorni dal 14 novembre 2013, ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Porto Tolle contro l’adozione, avvenuta nel dicembre 2012, del Piano Ambientale del Parco del Delta del Po. Con questo atto, che si spera conclusivo, ci si propone di girare pagina sulla precedente collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Porto Tolle. La visione condivisa degli obiettivi dell’intero territorio del Delta del Po deve prevalere sulle questioni localistiche puntuali che in materia ambientale e di sviluppo economico hanno poco significato. Il patrimonio naturale è di tutti e deve essere considerato come un bene pubblico. E’ ovvio che la conservazione del bene non può essere penalizzante per un territorio e, la giusta condivisione delle scelte, dovrà sempre di più passare attraverso la partecipazione delle comunità locali del Delta del Po. Nella riunione del Consiglio del Parco, svoltasi il giorno 29 novembre 2013, si è, con soddisfazione, ratificata la presenza in Consiglio e nel Comitato Esecutivo del Sindaco del Comune di Porto Tolle Claudio Bellan e del Vicesindaco Mirco Mancin che porteranno il loro contributo in termini di proposte per il territorio di Porto Tolle e per l’intero Delta del Po. Quindi una proposta di un nuovo percorso di discussione e risoluzione delle problematiche presenti con la condivisione di obiettivi comuni che spero porti grandi risultati. Tra gli obiettivi comuni la candidatura a Riserva di Biosfera MAB UNESCO del Delta del Po che contiene, nel Piano di Azione, la realizzazione di interventi concreti per lo sviluppo sostenibile dell’area del Delta del Po.
©PH Daniele Soncin
Quali sono gli interventi di prossima attuazione? Oltre agli interventi per la vivificazione delle lagune ed il monitoraggio delle acque di transizione, importante azione da attuare sarà la partecipazione dell’intero territorio del Delta del Po ad EXPO 2015 a Milano. Il tema della valorizzazione delle risorse
economiche locali sta impegnando l’Ente Parco del Delta del Po in diversi settori sia a carattere regionale che internazionale. La valorizzazione del riso e dei prodotti ittici locali come elemento su cui far convergere una serie di interessi economici diventa importante banco di prova per l’intero sistema istituzionale e non del Delta del Po. Partendo dal concetto di conservazione del valore naturale si dovranno proporre, ad una vetrina mondiale, le eccellenze del territorio anche in termini culturali, archeologici e di tradizioni locali. In altri termini un territorio di alto valore naturale accogliente ed orgoglioso delle proprie tradizioni. Su questi concetti la creazione di un consorzio che valorizzi, dalla Provincia di Verona, Vicenza ed il Delta del Po, il paesaggio e la produzione di riso creerà una importante sinergia fra potenzialità, presenti e in via di sviluppo, nel settore. Le produzioni ittiche, la “rivoluzione blu” che in questi giorni ha avuto importanti consensi nell’assemblea plenaria del Comitato delle Regioni europee relativamente alle produzioni ittiche del Veneto, sono filoni trainanti che la Regione Veneto e il Parco del Delta del Po intendono valorizzare al fine di dare concretezza al concetto di sviluppo sostenibile. Sempre nell’ambito di EXPO 2015 il collegamento con EXPO Venezia con il progetto per la navigabilità – accessibilità translagunare costiera da Venezia al Delta del Po è un altro importante tassello di quel mosaico di interventi che il Parco del Delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin sta attuando. Altra importante vetrina mondiale sarà la presenza del Parco del Delta del Po, come territorio candidato a Riserva di Biosfera MAB – UNESCO, nel Castello di Vigevano a Vigevano, all’interno dell’esposizione mondiale dei territori classificati dall’UNESCO come Riserve di Biosfera MAB. Questa presenza sarà contrassegnata da una forte collaborazione fra il Parco del Monviso piemontese, il Parco del Ticino lombardo, il Parco del Delta del Po veneto ed UNESCO Venezia per una valorizzazione dell’asta fluviale del Po e dei territori riconosciuti da UNESCO.
Le attività, dell’Ente Parco, realizzate ed in corso di realizzazione quali settori principali hanno riguardato? L’Ente è motore di innumerevoli iniziative di carattere sociale, economico, culturale e di valorizzazione e promozione del territorio che coinvolgono associazioni culturali e le proloco dei comuni del Delta. Nella attuale programmazione Europea, 2007 – 2013, l’Ente Parco ha in corso di conclusione progetti che, in un ottica di visione strategica di sviluppo sostenibile, abbracciano diversi settori economici e di tutela. Nella conservazione e valorizzazione delle aree di interesse comunitario (Zone Protezione Speciale) il progetto Valli e lagune, all’interno del programma Europeo LIFE +, per un valore di 4,5 milioni di euro. Nel settore della valorizzazione della pesca importante progetto di promozione è, in collaborazione con Impresa pesca - Coldiretti Rovigo, il progetto “Pesca Amica”, per un importo nei due anni di circa 100 mila euro. Nella valorizzazione del territorio anche a fini turistici il progetto Slow Tourism nell’ambito del programma Europeo Interreg Italia Slovenia,
importo 103 mila euro. Sempre nella logica di rete di operatori economici e dei luoghi del Delta del Po da preservare, il progetto Climapark, nel programma Europeo Interreg Italia Slovenia per un importo di 340 mila euro. Il progetto Ecomuseo del Parco del Delta del Po finanziato dalla Regione Veneto nell’ambito del Programma POR per un valore di 1,8 milioni di euro permetterà di attivare un circuito di visitazione e valorizzazione dell’intero Delta del Po. Il progetto di Piste ciclabili del Parco del Delta del Po, anche questo nell’ambito del programma regionale POR, per un valore di 1,6 milioni di euro, andrà ad attivare una infrastrutturazione dell’offerta turistica e territoriale a beneficio degli operatori che nello sviluppo sostenibile credono e con l’Ente Parco condividono. Sempre nella logica dell’offerta di turismo sostenibile il progetto di bike sharing, anche se ridotto circa 260 mila euro, consentirà di avere un sistema di noleggio biciclette a favore degli operatori interessati ampliando l’offerta ai visitatori. La progettualità nel programma LEADER +, con il supporto del GAL Delta del Po, ha visto e vedrà la partecipazione dell’Ente Parco in iniziative per la creazione di itinerari culturali ed enograstronomici per la valorizzazione delle eccellenze produttive locali. Attività ed investimenti per 6 – 7 milioni di euro che il Parco porta come ricaduta nel territorio dimostrando come le aree protette se aperte al territorio possono diventare motore di sviluppo elevando la qualità della vita ed incentivando le attività economiche. Le reti di paternariato a livello Nazionale ed Europeo consentono al parco di essere costantemente coinvolto nelle innumerevoli iniziative progettuali che intercettano risorse economiche da portare nel territorio. Ecco allora che la rete Delta chiama Delta, Deltamed, Adriapan, sistema dei parchi del Veneto, Federparchi e speriamo aree Riserva di Biosfera sono un valore importante che il parco ha costruito e che nelle programmazioni europee rivestono grande importanza. La collaborazione con i delta del Danubio in Romania, dell’Ebro in spagna, la Camarque in Francia, con le aree protette in Slovenia, Croazia, Grecia, Serbia, Bosnia, Albania, Germania, Polonia, Austria nonché la partecipazione con la Regione Veneto, la Camera di Commercio di Rovigo, il Consorzio di Bonifica delta del Po e la Fondazione Ca’ Vendramin a importanti progetti internazionali non da ultimo la missione in Messico consente al Parco del Delta del Po di avere una visibilità e visione internazionale di notevole livello. Qual è il rapporto con la Regione Veneto in queste azioni di sviluppo? Importante è la sensibilità che l’Assessore ai Parchi Franco Manzato in collaborazione con l’Assessore all’Economia Isi Coppola dimostrano verso il Parco del Delta del Po ed il Delta del Po. Ricordo da ultimo il pieno appoggio nel sostenere la candidatura a Riserva di Biosfera – MAB UNESCO ma anche l’attenzione alle richieste di finanziamenti su progettualità che in questi anni abbiamo fatto per la valorizzazione e la tutela del territorio. Nella rete dei parchi regionali siamo un punto di riferimento che con il coordinamento regionale svilupperà importanti progetti di tutela e promozione dei territori
ad alta naturalità. La nuova proposta di legge regionale di razionalizzazione del sistema dei parchi non modifica le intenzioni regionali di vedere l’area del Delta del Po elemento basilare della politica di tutela del sistema regionale delle aree protette. Perché il primo Piano Paesaggistico Regionale di Ambito viene sperimentato proprio in questo territorio? E’ molto significativo che per il primo Piano Paesaggistico sia stato scelto proprio il territorio del Delta, che insieme alla laguna di Venezia forma l’ambito “Arco Costiero Adriatico”. Si tratta a livello regionale del primo vero “Piano Paesaggistico” redatto congiuntamente fra le autorità che hanno competenza per la tutela e la valorizzazione del paesaggio, e cioè lo Stato e la Regione. Non è un caso che sia stato scelto proprio questo territorio, perché vi è una presenza molto rilevante di beni paesaggistici: il Parco prima di tutto, che è paesaggisticamente vincolato ai sensi dell’art 142 del codice, ma anche ad esempio i 300 metri dalle coste, i 150 metri da fiumi, ecc., per non parlare dei vincoli ex art. 136, primo fra tutti il vincolo cosiddetto “galassino” del 1985 denominato proprio “Delta del Po” e numerosi altri vincoli più puntuali. Ma la discussione sulla presenza di tutti questi beni paesaggistici è resa più interessante dalle tante attività antropiche che qui si svolgono. Non è un territorio statico, “imbalsamato”, ma è un territorio vivo, dinamico, che si muove, ed è proprio per questo il contesto ideale per applicare la sfida della pianificazione paesaggistica ed ambientale. Si può ben dire infatti che la pianificazione paesaggistica è una “sfida”: la sfida di ricomporre i conflitti tra tutela e sviluppo, coniugare le necessità di tutela dei beni paesaggistici e le opportunità di trasformazioni territoriali sostenibili. Quale sintesi agli obiettivi di sviluppo? Voglio concludere riportando, con soddisfazione, quanto accolto nel documento nazionale “AREE PROTETTE E RETE NATURA 2000 STRUMENTI PER CONIUGARE LA CONSERVAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO” in discussione il giorno 11 e 12 dicembre 2013 a Roma all’interno della Conferenza Nazionale sulle aree Protette e Biodiversità, a cui anche noi parteciperemo: “…..In sintesi, le aree protette costituiscono una componente essenziale di due obiettivi strategici del benessere dei cittadini: la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo economico, entrambi irrinunciabili nel contesto di un futuro sostenibile. A volte, i due obiettivi sono stati posti in contrapposizione ed è diffusa, presso una parte dell’opinione pubblica, la credenza che i due obiettivi siano tra loro inconciliabili. E’ vero il contrario, ma la soluzione della compatibilità passa necessariamente attraverso una rimodulazione di alcune delle attuali politiche, sia di conservazione che di sviluppo economico”. Spero che questo richiamo alla rimodulazione delle attuali politiche si conservazione e sviluppo economico che porteremo all’attenzione nazionale che ha trovato condivisione a livello Regionale possa trovare terreno fertile in ambito locale.
16 Cultura veneta
Cultura veneta 41
Mostra a Treviso Casa dei Carraresi fino al 13 maggio
Le magie del Gange per un India senza tempo Per noi occidentali la mostra offre la possibilità di entrare in mondo ricco di storia per cercare di capirne l’essenza di Alain Chivilò
I
ndia, India, India paese lontano dai mille misteri. Ci arrivarono chiamato pantheon hindu con rappresentazioni divine quali Shiva, brevemente come visitatori Alessandro Magno e i Romani con Vishnu, Rama e Krishna. L’Hinduismo è una delle sette religioni il loro impero, ma la sua evoluzione è stata sempre legata alla professati nel paese assieme alle autoctone Jainismo, Sikhismo, storia del continente asiatico. A Treviso, Casa dei Carraresi fino Buddhismo e a quelle esterne come il Cristianesimo, l’Islam e la al 13 maggio 2014, la mostra “Magie dell’India. Dal Tempio regione dei Parsi. Nel percorso espositivo, sempre coinvolgente, si alla Corte, capolavori d’arte indiana” ripercorre il vissuto di una giunge al favoloso mondo dei Maharaja, secondo asse esplicativo civiltà. Dopo la sapiente disamina della Cina, attraverso le sue della mostra, nel quale i reperti esposti narrano i luoghi, la vita e il dinastie e il Tibet, il curatore Alessandro Màdaro e il comitato gusto estetico all’insegna del lusso e sfarzo. Le tende, i tramezzi scientifico deliziano il visitatore italiano e non solo con un altro di stoffa, le stuoie, i dipinti, i gioielli, i libri sacri, le armature e i pugnali per citare alcune tipologie. Altra affascinante viaggio. Il focus ideato verte tematica sapientemente testimoniata è su due principali analisi: l’arte nell’India La chiave l’arte erotica vista, non nella sua frivolezza, classica e l’India dei Maharaja. Nella prima di lettura sezione viene coperto un arco temporale che della mostra verte ma nel trattato del Kamasutra, redatto da Vatsyayana nel 200 d.C. al fine di creare parte dal 2000 a.C. giungendo al 1600. Un su due aspetti: il periodo molto lungo testimoniato da reperti Tempio e la Corte la perfetta armonia nell’arte amatoria tra spirito e fisico. A conclusione la via delle quali per esempio immagini di bronzo, oggetti rituali, altorilievi e sculture di pietra. La chiave di lettura, per Indie con Marco Polo e Nicolò Manucci rappresenta il ponte tra un’evoluzione culturale trattata così estesa, verte su due aspetti India e Italia. Come fu per la cultura degli altipiani del Tibet, anche complementari per la cultura del popolo del Gange: il Tempio e la quella della terra d’India non è così semplice da comprendere per Corte. Infatti i cerimoniali nei luoghi di culto sono simili a quelli noi occidentali privi di appropriati approfondimenti, però a Treviso del re nel suo palazzo in un confine tra impegno etico e piace- si apre una possibilità: entrare in mondo ricco di storia per cercare re, tra ricchezza e frugalità dove l’arte ha la funzione di unirli in di carpire l’essenza, situazione che non può essere esplicata in un svariate rappresentazioni. Per chi ha visitato la mostra dell’anno canonico viaggio turistico che prevede ogni giorno una meta da scorso sul Tibet troverà un filo rosso di unione, inerente al così fotografare lungo le distese dell’India.
Terza edizione de “La Biennale di Fotografia”
Scultura
SIMON BENETTON OSSERVA TREVISO
Un click tra Grappa e Alpini
L
S
imon Benetton finalmente espone a Treviso. Questa è la principale constatazione che onora il Maestro, demiurgo del ferro, che sta calcando da decenni gli scenari dello scolpire la materia. La sua ricerca chiave partì dalla riproduzione modulare che assimila tuttora il concetto di standardizzazione moderno e di replicabilità infinita attuale. Da qui l’analisi degli elementi naturali, l’introduzione di punti luci con il vetro fino ad arrivare alle vorticosità che si aprono all’infinito. “Opere monumentali” è la mostra a cielo aperto che vede fino al 30 gennaio dodici sculture inserite in nove siti del capoluogo della Marca: “L’Occhio del Ciclope” a Varco Manzoni (viale Cairoli), “Pilastro universale” a Piazza Trentin, “Foglie” in Vicolo del Gallo (Buranelli - lato Municipio), “Piramide” in via Campana (Buranelli), “Fili d’erba” in Piazza del Battistero, “Incontro” in Piazza Ancillotto, “Il giardino dei cinque filosofi” Piazza dell’Umanesimo Latino, “Intensione ed estensione: perfettibilità”, Piazzetta Botter (Museo S. Cate-
Alcune opere grafiche e alcuni reperti che danno corpo alla mostra che rimarrà aperta fino al prossimo maggio
rina), “Foglie” e “Oasi” in via Giacomelli (Biblioteca Comunale di Città Giardino), “Foglie2” in Piazza Unità d’Italia (quartiere S. Liberale), “Oltre l’orizzonte” in Piazza Martiri Belfiore (quartiere S. Maria del Rovere). Come dichiarato dall’assessore alla Cultura di Treviso Luciano Franchin. “Abbiamo accolto con molto entusiasmo la proposta di patrocinare una mostra diffusa dedicata alle sculture monumentali di Simon Benetton, inaugurandola nell’autunno 2013 per rendere omaggio all’ottantesimo compleanno di questo grande scultore trevigiano. Questa mostra costituisce per noi un’importante occasione per ripensare la presenza di opere di alto valore artistico nell’intera città che diventa un luogo di arte a disposizione di tutti”. Infatti l’idea alla base è di unire la cittadinanza all’arte nei luoghi dei singoli quartieri con spunti per riflessioni ulteriori, che eliminano il così chiamato guarda e passa. Un compleanno dolce per l’ottantenne Maestro Simon Benetton che si ritrova profeta in patria. Al.Ch.
a terza edizione de “La Biennale di Fotografia”, a Bassano del Grappa, delizia l’appassionato e non solo con scatti d’autore ideati da noti fotografi e semplici appassionati. Un programma ricco di spunti, mostre e incontri che sta coinvolgendo l’intera cittadina in una lunga serie di eventi dedicati al vasto mondo della fotografia. Fino al prossimo gennaio, un programma ricco di mostre e incontri s’intervalla in un palinsesto dedicato al vasto universo dell’impressione. Il filo conduttore che unisce gli eventi prende il titolo di “Libere Interpretazioni”. Bassano fotografica nasce, in anno dispari affiancandosi alla più celebre biennale veneziana nel suo periodo conclusivo, nel 2009. Tra le esposizioni più significative, Mimmo Jodice instaura un legame con le opere del Canova al Museo Civico di Bassano. Un affascinante omaggio al più impor-
tante scultore italiano del Neoclassicismo, visto attraverso lo sguardo di uno dei più grandi interpreti con fotografie di grandi dimensioni. A questo, Daniele Pellegrini, il fotografo che con Cesare Gerolimetto ha effettuato il primo giro del mondo in camion, espone nella pinacoteca del Museo Civico “Antologia”: esperienze di viaggio filtrate dalla sua lunga militanza di fotogiornalista documentarista. Infine a Palazzo Sturm alle fotografie di Francesco Fontana dedicate alla danza, si da spazio alle scuole con la tematica “la città vista dai ragazzi”, ideata dall’Istituto Comprensivo Jacopo Vittorelli di Bassano e “libere interpretazioni” prodotta dal Liceo Artistico G. De Fabris di Nove. Un evento da vivere, fatto d’innumerevoli clicks a misura d’uomo attraverso contenuti interessanti. Al.Ch.
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Nomi famosi • Come si chiama la più grande cinofila italiana? Tornaccasa Alessia. • Come si chiama la più ricca ereditiera italiana? Emilia Ardaria. • Come si chiama il più ricco ereditiero italiano? Emilio Nario. • Come si chiama la più grande psicopatica italiana? Marta Da Legare. • Come si chiama il più forte nuotatore nippo-americano? Chan Bell. • Come si chiama il più sfruttato operaio giapponese? Misudo Lapaga. • Come si chiama il più bravo calzolaio italiano? Oscar Pone. • Come si chiama l’uomo più conosciuto d’Italia? Rino Mato. • Come si chiama il più accanito fumatore italiano? Nico Tina. • Come si chiama la più grande imbecille italiana? Marta De Sonno.
• Come si chiama il più forte pugile irlandese? Joe Mc Kebbott. • Come si chiama il più grande freddoloso greco? Fafres Kett. • Come si chiama il più astuto campione di poker indiano? Sakibara. • Come si chiama il più forte vogatore italiano? Remo La Barca. • Come si chiama il più abile muratore scozzese? Matt O’Nell. • Come si chiama il peggiore avvocato italiano? Massimo Della Pena. • Come si chiama il più sadico bagnino romano? Adamo Rigonfio. • Come si chiama il più grande idraulico italiano? Oscar Dabbagno. • Come si chiama il più grande meccanico latino? Agrippa Motorio.
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I nostri esperti 43 AFFArI dI FAMIGLIA
A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS
L’affidamento temporaneo dei minori
Cari lettrici e lettori, in questo numero vorrei cogliere l’occasione offerta da una recente sentenza del Tribunale dei Minori di Bologna che ha disposto l’affidamento temporaneo di una minore ad una coppia omosessuale, per portare alla Vostra attenzione la sempre viva questione degli strumenti a tutela dei minori e, nella specie, dell’affido temporaneo. Premetto che non è mia intenzione scendere nel dettaglio della sentenza del Tribunale bolognese ma solo prendere uno spunto per fornire delle sintetiche linee guida circa l’istituto dell’affidamento dei minori. L’istituto dell’affidamento del minore è stato previsto dalla Legge 28.03.2001 n. 149 che, modificando la legge italiana in materia di adozione, Legge 4.05.1983, n. 184, ha introdotto il Titolo I bis. L’art. 2 della Legge n. 184 del 1983, rubricato proprio “dell’affidamento del minore” fissa le condizioni in forza delle quali un minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare, può essere affidato ad una famiglia o ad altri soggetti. Presupposto dell’affidamento temporaneo del minore è la situazione di temporaneo disagio economico o psichico della famiglia d’origine tale da non poter assicurare allo stesso una crescita sana ed equilibrata. Dunque, con l’affido si vuole allontanare temporaneamente il minore da un ambiente familiare che non è in grado di prendersi effettiva cura di lui, affidandolo ad altri soggetti, per poi consentirne il reinserimento nella famiglia d’origine non appena risolto il periodo di difficoltà. A questo proposito, tra i doveri del soggetto affidatario vi è oltre a quello di educare, mantenere ed istruire il minore, anche quello di agevolare i rapporti tra il soggetto affidato e la famiglia di origine al fine del suo successivo reinserimento. Ben definiti, quindi, i tratti distintivi dell’affidamento temporaneo rispetto all’adozione, da individuarsi certamente nella temporaneità dell’affido, nel mantenimento dei rapporti con la famiglia d’origine e nel reinserimento del minore nella stessa una volta concluso il periodo di affido. L’affido può essere consensuale o giudiziale. Nel primo caso è necessario il consenso dei genitori o di chi esercita la potestà genitoriale. In tale ipotesi l’affidamento verrà disposto dall’ente locale (Provincia o Comune) e reso esecutivo con decreto del giudice tutelare dopo aver accertato la sussistenza dei presupposti di legge ed aver sentito il minore. Ove, viceversa, difetti il consenso dei genitori si procederà al c.d.
affidamento giudiziale disposto, cioè con provvedimento del Tribunale dei minori. In ogni caso il Giudice Tutelare o Tribunale dei Minori dovrà indicare nel provvedimento di affidamento: le ragioni dell’affido, la durata prevista, il soggetto affidatario e le prescrizioni cui dovrà attenersi nonché il servizio locale che dovrà vigilare sulla corretta esecuzione dell’affido. L’art. 2 della Legge n. 184/1983 individua un i soggetti che possono ottenere in
affidamento un minore e precisamente: un nucleo famigliare che possibilmente dovrà avere altri figli minori; nella persona sola; nella comunità di tipo famigliare, formata da due persone che assolvono alla funzione di genitori e da un ristretto numero diminori in affidamento. In questi casi si parla di affidamento famigliare. Ove ciò non sia possibile il minore verrà affidato ad un istituto di assistenzapubblico o privato, possibilmente nella regione
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di residenza del minore. Ed è proprio alla comunità di tipo famigliare che il Tribunale dei Minori di Bologna deve aver fatto riferimento nell’affidare la minore ad una coppia omosessuale. Vero è, infatti, che la legge sull’affido non richiede, diversamente dall’adozione, il matrimonio dei soggetti affidatari, al punto che anche il single può essere affidatario. Ciò che dovrà accertarsi è solo l’idoneità del soggetto affidatario ad assicurare al minore il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui ha bisogno. Pertanto, l’omosessualità della coppia non è e non può essere a priori un fattore ostativo all’affido, dovendosi al più dimostrare - ma la medesima considerazione vale anche per la coppia eterosessuale - che l’affido, a quelle determinata coppia, non soddisfa l’interesse del minore. Su una questione simile, ancorché relativa l’affido esclusivo di un figlio alla madre, si era peraltro già pronunciata a gennaio di quest’anno la Suprema Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 601 dell’11.01.2013, confermava la sentenza della Corte d’Appello di Brescia circa l’affidamento esclusivo del figlio minore alla madre che conviveva e intratteneva una relazione con un’altra donna, respingendo così le perplessità manifestate dal padre il quale si era limitato ad asserire, che “il contesto familiare omosessuale è potenzialmente dannoso per la crescita di un bambino”.Cadono così anche gli ultimi pregiudizi circa l’impossibilità a che una coppia gay possa ottenere l’affidamento di un minore. L’affidamento, sarà escluso, come indicato dalla Cassazione solo se contrario all’interesse del minore indipendentemente dalle preferenze sessuali della coppia richiedente l’affido. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.
44 I nostri esperti Messaggio pubblicitario
COCKTAILS
IL dIrITTO per IL CITTAdInO
Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin
Senza APE non si vende
L’8 ottobre di quasi dieci anni fa (2005) entrò in vigore il d.lgs. 19 agosto 2005 n. 192 con il quale venne data attuazione alla direttiva comunitaria 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia, il tutto al fine di allineare la legislazione italiana alla normativa europea in materia di efficienza energetica e di contenimento dei consumi. In breve, con la normativa citata, si prescriveva l’obbligo di dotare i fabbricati di un apposito certificato da cui risultasse il rendimento energetico dell’edificio. Dal 2005 ad oggi si sono susseguite ben sei modifiche/integrazioni/ sostituzioni della normativa in oggetto, creando non pochi problemi pratici; se in prima battuta si vide la coesistenza dell’AQE (attestato di qualificazione energetica) con l’ACE (attestato di certificazione energetica) e poi del solo ACE, ora tutto è pare spazzato via dell’APE (attestato di prestazione energetica). Infatti la l. 90/2013, di conversione in legge del d.l. 63/2013 (in vigore dal 4 agosto 2013), ha introdotto, in sostituzione del “vecchio” ACE il nuovo APE, rendendone obbligatoria l’allegazione a compravendite e nuove locazioni; ciò sta a significare che l’APE deve essere esibito in originale al Notaio, che provvederà a farlo sottoscrivere ai contraenti e ad unirlo, quindi, al contratto di vendita. La mancata allegazione dell’APE è colpita con la sanzione della nullità; il contratto stipulato, cioè, è nullo e questo produce conseguenze molto gravi in capo a tutti i protagonisti della vicenda. Nullità significa, prima di tutto, sanzioni disciplinari gravissime per il Notaio rogante (che mai, quindi, procederà al rogito in mancanza di idoneo APE); significa, poi, che il trasferimento immobiliare non risulta avvenuto e che quindi l’acquirente perde i soldi e non risulta proprietario di nulla; significa, poi, certo, che l’acquirente potrà chiedere in restituzione il prezzo pagato ma significa anche che il rischio raddoppia se il venditore fallisce: in questo caso, infatti, l’immobile è del fallimento e l’acquirente ha diritto ad un rimborso in moneta fallimentare e dunque con inevitabile diminuzione; ancora, significa, che se la banca ha ottenuto in garanzia un bene da un proprio debitore che ha “acquistato” con una compravendita nulla, l’ipoteca concessa è del tutto inesistente. Anche la nuova normativa, peraltro, ha confermato alcune vecchie eccezioni, in forza delle quali l’allegazione dell’APE non risulta necessaria; così anche senza APE si potranno vendere, garage, box,
cantine, capannoni, fabbricati in costruzione, legnaie, stalle, depositi, fabbricati agricoli non residenziali ecc., cioè, in sostanza, tutte quelle costruzioni in relazione alle quali, per la loro natura o per lo stato in cui si trovano, non è necessario garantire un confort abitativo minimo. DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it
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5 Min., lasciare
raffreddare, passare nel cutter il pollo con la panna e aggiustare di sale.
pelare le pere e cuocerle cuocere le castagne secche (precedenteMente aMMollate in acqua) per 1 ora e 1/2. sbianchire le verze e raffreddare veloceMente. cuocere i cavoletti in acqua e nel vino rosso.
spadellare con la pancetta in
una padella svasata d’alluMinio.
tagliare a fette sottili i funghi
porcini, cuocere in padella con
la cipolla, il tiMo e l’aglio. spalMare sopra le verze la farcia di pollo, aggiungere i funghi, adagiare sopra il filetto e richiudere il tutto con la retina di Maiale.
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ROSOLINA MARE: Appartamento al terzo ed ultimo piano, composto da soggiorno con angolo cottura, due camere da letto, bagno e grande terrazza panoramica ad uso esclusivo. Zona centrale, comodissima a tutti servizi e vicina al mare. € 80.000 Cl. En. “G”
PORTO VIRO
PORTO VIRO: Casa singola, tutta su un piano, di circa 100 mq e circondata da ampio giardino di proprietà per un totale di 550 mq. Perfettamente abitabile ed in buono stato (seppur non recente), composta da ingresso, cucina abitabile, soggiorno, due camere matrimoniali, bagno e garage di 25 mq in corpo staccato. € 135.000,00 – Cert. En. in elaborazione.
PORTO VIRO: Appartamento al piano terra con inPORTO VIRO: Appartamento al primo piano di palazzina di sole quattro unità, libero su tre lati e confinante sul quarto con il vano scala, in posizione centrale e comodo ai servizi. Soggiorno, cucina abitabile, disimpegno, bagno e due camere da letto. Due terrazze. Garage doppio, posto auto nel cortile e scoperto di proprietà esclusiva. € 100.000,00 – Cl. En. D – I.P.E: 134,82 KWh/mq anno.
PORTO VIRO: casa accostata dai comodi spazi interni ed esterni sita nella prima periferia di Porto Viro. Abitazione principale ristrutturata a nuovo composta da reparto giorno al piano terra: ampio soggiorno con angolo cottura; tre camere e bagno al primo piano. Taverna in corpo staccato di 75 mq con impianto fotovoltaico sul tetto; garage e bassi comodi per altri 85 mq circa.Ideale per chi cerca la tranquillità della periferia ed ha esigenza di ampi spazi. € 135.000,00 – Cl. En. D – Prestazione energetica globale: 74,09 KWh/mq anno
mq anno.
PORTO VIRO: porzione di casa in trifamiliare completamente ristrutturata, con ingresso indipendente e libera su tre lati, disposta al piano terra e confinante solo con il vano scale dall’appartamento soprastante. E’ composta da: ingresso, soggiorno, ampia cucina separata, disimpegno, due camere matrimoniali, un bagno con vasca e ripostiglio. Giardino esclusivo. Garage e due posti auto di proprietà. No spese condominiali. Anche in affitto a 500 euro al mese. € 100.000,00 – Cl. En. F – I.P.E: 240,0 KWh/mq anno.
ARIANO NEL POLESINE – LOC. CROCIARONE: Villetta singola risalente agli anni ’90 ed in perfetto stato, disposta su due livelli, con ampio soggiorno/cucina, due camere matrimoniali, due bagni, grande garage e quasi due ettari di terreno agricolo. Cl. En. in fase di elaborazione. € 200.000,00 – Cl. En. in fase di elaborazione
MESOLA: Villa a schiera di testa, inserita in prestigioso e recente contesto residenziale. Circa 150 mq, disposta su tre livelli, con tre camere da letto, due bagni (di cui uno con finiture di rara bellezza e qualità), mansarda, garage ed ampio giardino. Personalizzata con grande pregio e cura in ogni minimo dettaglio. € 220.000,00 – Cl. En. “D” – I.P.E. 123,98 Kw/mq anno.
PORTO VIRO: appartamento al piano terra con ingresso indipendente e piccolo scoperto esclusivo in pieno centro. Recentemente ristrutturato e composto da ingresso, soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale, ripostiglio finestrato e bagno. Garage in corpo staccato. No spese condominiali. € 430 mensili Cl. En. F –I.P.E: 191,13 KWh/mq anno.
PORTO VIRO: casa accostata disposta su due livelli, non arredata, composta al piano terra da ingresso, soggiorno, angolo cottura; al primo piano: camera matrimoniale, camera singola e bagno con doccia. Aria condizionata nel reparto notte. Ampio scoperto esclusivo. Garage in corpo staccato. € 430,00 mensili Cl. En. G –I.P.E: 267,00 KWh/mq anno.
gresso indipendente dalle generose metrature, da ristrutturare. Soggiorno, cucina, quattro camere da letto, grande bagno e ripostiglio in corpo staccato. € 60.000,00 – Cl. En. G –I.P.E: 265,0 KWh/
TAGLIO DI PO E VARIE
TAGLIO DI PO: in pieno centro casa singola disposta tutta su un piano composta da ampio corridoio d’ingresso centrale, soggiorno, cucina separata, due camere da letto matrimoniali e bagno. A fianco garage, tavernetta con camino e secondo bagno. Ampio scoperto sui quattro lati. Parzialmente ristrutturata ed abitabile da subito. € 95.000,00 – Cl. En. G – I.P.E: 298,60 KWh/mq anno
ARIANO POLESINE – LOC. RIVA’: Nel cuore del Delta del Po a due passi dalla SS Romea ristorante/pizzeria attivo da oltre 40 anni e quindi con avviamento assicurato, rinomato per le sue specialità culinarie tipiche del territorio. Ambiente spazioso e molto elegante, adatto ad ogni tipo di situazione, motivo per il quale viene scelto come scenario di giornate indimenticabili. Il locale offre la possibilità di ricavare camere per il soggiorno in loco. Completo di appartamento per il personale ed ampio parcheggio. Cl. En. in elaborazione. Info in Agenzia
TAGLIO DI PO – LOC. OCA MARINA: Tipica casa di campagna polesana in una proprietà di oltre 2000 mq di terreno. Piano terra ampio soggiorno, cucina, una camera da letto ed un bagno; al primo piano quattro camere da letto ed altro bagno; garage, ex stalla oggi magazzino e capannone da ristrutturare di 180 mq in corpo staccato. € 115.000,00 – Cl. En. “G”
AFFITTI
ROSOLINA: Appartamento arredato di 85 mq al terzo ed ultimo piano composto da ampio soggiorno/cucina, tre camere da letto, bagno, grande terrazzo e garage. Inserito in zona residenziale centrale e comoda a tutti i servizi. € Euro 450,00 mensili. Cl. En. “E” – I.P.E: 149,5 Kw/mq anno.
ROSOLINA: Appartamento di 70 mq, non arredato, composto da soggiorno/cucina, camera matrimoniale, camera singola, bagno, due terrazzi e garage. € 350,00 – Cl. En. in fase di elaborazione.
PORTO VIRO: porzione di casa accostata su due lati avente ingresso indipendente lungo una delle vie principali del paese e comoda a tutti i servizi. Soggiorno con angolo cottura e ripostiglio al piano terra; al primo piano camera da letto matrimoniale e bagno. Garage nel cortile retrostante. Disponibilità immediata. € 400 mensili. Cl. En. E – I.P.E: 184,14 KWh/mq anno
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