Nell’affollata galleria di immagini su alluvioni e disastri naturali di vario genere, alla quale contribuisce in buona parte anche il nostro Veneto, hanno trovato posto le terribili istantanee e sequenze rimbalzate quasi in tempo reale da Valencia. L’onda di acqua e fango che travolge una città intera e che non lascia scampo a centinaia di persone ci annichilisce e ci spaventa, non solo per le drammatiche conseguenze ma anche perché solleva in noi una domanda: “Ma questo, potrebbe accadere anche da noi?”. A rispondere ci penseranno gli esperti e gli addetti ai lavori, pur consapevoli che gli effetti dei cambiamenti climatici, al di là delle contrapposte posizioni, tendono sempre ad alzare l’asticella della nostra percezione di ciò che viene definito “straordinario”. Negli ultimi anni, questo è un dato di fatto, gli eventi estremi si sono moltiplicati, la quantità d’acqua che cade dal cielo è via via cresciuta e i tempi si sono accorciati, i chicchi di grandine si sono fatti sempre più grossi e distruttivi, i periodi di siccità più lunghi e ravvicinati. Prima della Spagna c’è stata l’Emilia Romagna, con i vasti e ripetuti allagamenti, e anche nel nostro Veneto facciamo spesso i conti con la fragilità dei nostri centri urbani, dei nostri territori sempre più cementificati, della rete di scolo che non regge.
L’analisi del sindaco: “Dalla nostra abbiamo la vicinanza a tre capoluoghi e un vivace tessuto produttivo che rende la città attrattiva anche per la popolazione più giovane”
Servizi alle pagg. 3 e 4
Luca Zaia Governatore Regione Veneto segue a pag. 5
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LE SFIDE DEL VENETO, GLI ASSESSORI RISPONDONO
Federico Caner e Cristiano Corazzari ospiti a Radio Veneto24 fanno il punto su turismo, agricoltura, edilizia residenziale
AUTONOMIA, ANCORA SCONTRO
TRA LE FORZE IN CAMPO
Sette anni dopo il referendum in Veneto prosegue il cammino per definire le competenze in capo alle Regioni
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LDifendere l’identità veneta per guardare al futuro
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segue a pag. 3
’identità del Veneto non è solo la celebrazione di un passato straordinario: è la spinta propulsiva per il nostro futuro culturale ed economico. Pensate ai Colli Euganei appena riconosciuti dall’UNESCO: un patrimonio che non rappresenta solo una bellezza naturale, ma una promessa di crescita sostenibile e innovativa, capace di attrarre turismo e investimenti. segue a pag. 5
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Il Veneziano sta invecchiando, ma non ovunque
La popolazione nell’area metropolitana di Venezia invecchia inesorabilmente, a certificarlo sono i dati che arrivano da AdminStat Italia. A livello metropolitano l’indice di vecchiaia, infatti, si attesta mediamente su 222 persone over 65 ogni 100 under 14. Significa che a Venezia provincia ci si avvia ad una società con livelli di popolazione anziana sempre più elevati. E’ una tendenza che ricalca l’andamento nazionale anche se, all’interno dei 44 Comuni considerati, ci sono delle differenze significative. Si va dall’area sud con Cavarzere e Cona e lo stesso capoluogo Venezia in testa alla classifica con indici di vecchiaia compresi fra i 250 e oltre i 300, a territori decisamente più “giovani” come Fiesso, Fossò, Santa Maria di Sala, Pramaggiore e Marcon, con indici di invecchiamento dimezzati rispetto a chi guida la classifica.
Si tratta a guardar bene, in questi ultimi casi, di territori in cui sono presenti aree industriali e logistiche importanti. Alcuni di questi, come Marcon e Fiesso, guidano guidano anche la classifica del tasso di natalità, con valori superiori all’8 per mille rispetto alla media provinciale del del 6 per mille. Guidano invece la triste classifica dei Comuni con il tasso di mortalità più alto quattro Comuni del Veneto Orientale e cioè: Gruaro, San Michele al Tagliamento, Teglio Veneto e Meolo. Fra la popolazione chi ha la percentuale di stranieri più alta è il Comune di Venezia con il 15,6 %, quando la percentuale media a livello metropolitano si ferma al 10,5. Molto gioca, nel Comune capoluogo, la presenza di Fincantieri e Porto Marghera per la presenza di lavoratori, e nell’area lagunare il centro storico, da sempre attrattivo per persone da ogni parte del mondo. Di fronte ad un cambiamento così importante del tessuto sociale dei territori con sempre più over 65, anche gli enti locali e sovracomunali dovranno rimodulare servizi ed offerte tenendo conto dell’emersione di nuove necessità.
Alessandro Abbadir
Difendere l’identità veneta per guardare al futuro
Luca Zaia Governatore Regione Veneto
E non dimentichiamo le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, Venezia, le Dolomiti, o le opere palladiane di Vicenza. Questi luoghi fanno del Veneto una regione da record per siti UNESCO, una terra unica che combina natura, cultura e architettura. La nostra forza è un’identità vibrante, che unisce tradizione e modernità, dalle produzioni artigianali che sono emblema del “saper fare” italiano, fino alla nostra capacità di fare impresa, da sempre motore economico del Paese. Il turismo nel Veneto, con un trend di crescita costante, si intreccia con la nostra tradizione enogastronomica e artigianale, offrendo un’esperienza unica che valorizza il territorio. Oggi più che mai, è fondamentale proteggere e valorizzare questa identità, anche attraverso strumenti come l’autonomia differenziata. Questa non è una riforma solo per il Veneto, ma un nuovo modo di gestire le risorse in modo più efficace, rispondendo meglio ai bisogni locali e promuovendo il potenziale di ogni regione. In un contesto globale incerto, l’autonomia è una chiave per moltiplicare le opportunità, garantendo che le eccellenze venete siano sostenute e che le nostre tradizioni siano un trampolino di lancio per l’innovazione. Siamo pronti a guardare avanti, con i piedi ben radicati nella nostra storia e lo sguardo deciso verso un futuro in continua evoluzione.
Il rischio c’è, anche se non ci pensiamo
Nicola Stievano >direttore@givemotions.it<
L’età
media supera i 47 anni.
A Venezia la più alta percentuale di stranieri
L’evento “eccezionale” ormai è un fenomeno sempre più ricorrente, con il quale fare i conti. Certo, i drammi del passato ci hanno spinto a reagire e a mettere in campo opere e iniziative per rendere più sicuro il nostro territorio. Dalle alluvioni del 2010 qualcosa è cambiato, in meglio, ma che questo possa bastare è una pia illusione. Il rischio c’è, anche se non vorremmo pensarci. Ma ce ne rendiamo conto ormai quasi ad ogni perturbazione. Accanto alle grandi opere come i bacini di laminazione, necessarie per raccogliere subito l’acqua in eccesso, gli esperti ricordano che va garantita anche una manutenzione costante e capillare, per tenere viva la nostra rete di scolo e tenere all’asciutto zone residenziali e industriali. A questo servono i Consorzi di Bonifica, realtà poco conosciute al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori e del mondo agricolo. A metà dicembre tutti i proprietari di terreni e abitazioni della nostra regione saranno chiamati al voto per il rinnovo dei consorzi. Cinque anni fa ci andarono in pochi, invece sono in ballo temi e decisioni che riguardano molti.
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È un periodico formato da 23 edizioni locali mensilmente recapitato a 506.187 famiglie del Veneto.
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Demografia e sviluppo. L’analisi dai dati AdminStat Italia per il comprensorio del Miranese
Cresce la popolazione over 65, Mirano ha l’indice di vecchiaia più alto
C
rescono gli over 65 nel comprensorio del Miranese. La popolazione invecchia e certe realtà territoriali sono poco attrattive anche per i cittadini stranieri. Al 9° posto dei 44 Comuni dell’area della Città Metropolitana di Venezia in termini di indice di vecchiaia si trova il Comune di Mirano con una percentuale di 243, 7 di over 65 ogni 100 under 14. Spinea è 17°con 213,6, Martellago è al 19° posto con 212,1, Salzano al 22 esimo posto con 205,9, Noale al 23° posto con 200,3, Scorzè al 28° posto con 185,4 mentre Santa Maria di Sala è penultima al 43°posto con 145,6 con una popolazione insomma meno invecchiata delle altre realtà del comprensorio e di quasi tutto il veneziano. E anche l’età media dei Comuni rispecchia l’andamento della prima classifica. Il Comune infatti con l’età media più alta della popolazione del Miranese è Mirano con 48,08 anni ed è in classifica all’8°posto. Segue Spinea al 17°posto con 47,04, Salzano al 18 ° posto con un’età media di 46,98 anni. C’è poi Martellago al 21° posto con 46,80, Noale al 24 ° posto con 46, 23. Scorzè invece è al 30° posto con un’età
media di 45,63 e chiude la classifica Santa Maria di Sala con un’età media di 44,29 anni. Se si guarda invece alla densità demografica, il Miranese si contraddistingue. Il Comune più densamente abitato è Spinea con 1854 abitanti per chilometro quadrato, al terzo po-
sto c’è Martellago con 1053 abitanti per chilometro quadrato. Su queste caratteristiche dei territori si discute da anni all’interno delle comunità cittadine. Spinea nel corso dei decenni in special modo dagli anni Sessanta agli anni Novanta, è cresciuta come hinter -
land di Mestre con tante giovani coppie e single che si sono trasferiti qui. In termini di numero di componenti dei nuclei famigliari il Comune che ha il dato più alto del comprensorio è Santa Maria di Sala che si colloca all’11° posto del comprensorio con 2,45 com -
Le considerazioni degli amministratori comunali di Mirano e Noale
A fare un’analisi dei dati relativi all’invecchiamemto della popolazione nel Miranese sono il sindaco di Noale Stefano Sorino e l’assessora del Comune di Mirano Elena Spolaore. “I dati di Noale - spiega il sindaco - riflettono perfettamente quello che purtroppo è l’andamento mondiale, infatti secondo le previsioni dell’Istat nel 2080 in Italia ci saranno 45 milioni di abitanti e di questi più di un terzo saranno anziani. In questo contesto molto preoccupante Noale ha qualche carta da poter giocare. Il fatto di essere
strategicamente posizionata al centro fra 3 città quella di Venezia, Treviso e Padova e di avere buoni collegamenti di mezzi pubblici, la rende particolarmente attrattiva per nuovi nuclei familiari. Questa attrattività si riflette conseguentemente sul mercato immobiliare che offre pertanto soluzioni abitative di qualità medio alta e che vede per la maggior parte i nuclei familiari proprietari degli immobili. Il numero dei nuclei familiari è in costante crescita, quello che invece diminuisce è il numero di componenti. Noale
ponenti, Noale è al 26 ° posto con 2,34 e l’ultimo della zona è Spinea al 37 ° posto con 2,23. Sul versante della presenza di cittadini stranieri è Spinea che guida la classifica del Miranese e si piazza al 6° posto con la percentuale dell’11,6% della popolazione. Tutti gli altri Comuni del comprensorio sono nella parte bassa della classifica con una percentuale al di sotto della media metropolitana che è del 10,5%. Noale è al 30 °posto con il 6,9 %, Mirano al 32° posto con il 6,8 mentre penultimo nel veneziano è Salzano con il 4,8% della popolazione. Sempre sul versante della popolazione di origine straniera, si nota come il tasso di crescita di questa popolazione veda fra i Comuni del Miranese quello con la percentuale più alta a Martellago al 13° posto con il 25,6 per mille, poi Scorzè che è al 17 °posto con un tasso di crescita del 9,6 per mille, poi Spinea al 22° posto con 6,8. Dopo invece tutti i Comuni del Miranese registrano percentuali negative: Mirano -1,1, Santa Maria di Sala -4,4, Noale -13,5, e Salzano con –22,7 che chiude al 37° posto. Alessandro Abbadir
risulta mediamente attrattiva per gli stranieri, fattore legato naturalmente anche al tessuto economico e alle opportunità lavorative”. Anche l’analisi dell’assessora Spolaore non si discosta molto. “Mirano per la sua conformazione urbana e costi e servizi offerti è fortemente attrattiva spesso per persone sui 50 anni - dice. I costi che ci sono sul mercato per comprarsi una casa o prendere in affitto un appartamento nel nostro territorio non sono certo un’agevolazione per giovani coppie e famiglie straniere”. (a.a.)
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Politica.
Il sindaco Stefano Sorino illustra gli interventi in programma
Via libera dalla giunta al piano triennale delle opere pubbliche
V
ia libera dalla giunta del Comune di Noale al piano triennale delle opere pubbliche. Ma andiamo nel dettaglio. Fra gli interventi che prioritariamente saranno realizzati nel 2025 c’è ad esempio la sistemazione di via degli Ancilotti e via Albinoni (250 mila euro), o l’esecuzione della pista ciclabile di via Vernice (400 mila), che finalmente si andrà a realizzare dopo 11 anni dal finanziamento della stessa. Gli interventi previsti in opere pubbliche nel 2025 ammontano complessivamente a 1 milione e 550 mila euro e ci sarà fra le opere anche la pavimentazione dell’area della biblioteca che scosterà 400 mila euro oltre a 500 mila euro di interventi in asfaltature su tutto il territorio comunale. Nel 2026 il Comune impegnerà in lavori pubblici
Critiche dall’ex sindaca
Patrizia Andreotti sulla questione della tettoia dei Mercati Nuovi
un milione 880 mila euro. Le opere previste sono: la sistemazione della pista di atletica degli impianti sportivi di via de Pol per 980 mila euro, la sistemazione della stessa via per 300 mila euro e la sistemazione della tettoia di via Mercati nuovi per 600 mila euro. Per il 2027 è in programma il completamento della sistemazione di Piazza XX Settembre per 800 mila euro, l’abbattimento delle barriere architettoniche nei marciapiedi per 350 mila euro, la realizzazione della pista ciclabile di via Valli per 400 mila euro e la sistemazione di via de Gasperi per 800 mila. Interventi complessivi per il 2027 ammontano a 2milioni
e 350 mila euro. “Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto dalla squadra politica congiuntamente con gli uffici - dichiara il sindaco Stefano Sorino in una nota. Le esigenze delle comunità e la nostra idea della Città e frazioni ben si evincono dagli studi di fattibilità allegati delle opere. Come si evince dall’elenco delle opere e dagli importi dettagliati, ereditiamo anche una parte di progetti dell’amministrazione precedente, progetti che avevamo sostenuto e che abbiamo intenzione di portare a completamento”. Da parte delle opposizioni con la ex sindaca Patrizia Andreotti ora consigliere di minoranza arrivano delle critiche. “Leggendo il piano delle opere pubbliche dell’amministrazione Sorino - dice - si nota subito che la ristrutturazione della tettoia dei Mercati Nuovi, progetto per la realizzazione di una sede e spazio aggregativo per le associazioni della città, viene spostata al 2026 con un importo più alto. Così, l’opera probabilmente non si farà. Nella convenzione era prevista la realizzazione del primo stralcio funzionale da subito al piano terra della sede in tempi brevi contestualmente all’intervento edilizio nella ex cantina sociale tramite l’utilizzo degli oneri dovuti e della perequazione per 380.000 euro, ma la Lega ora in maggioranza evidentemente ha preteso di incamerare i contributi a Bilancio per fare asfaltature”. ”Spostando l’opera completa al 2026 - conclude Andreotti - questa diventa un’opera da finanziare totalmente con il Bilancio e con costi più alti, il che la rende probabilmente non più realizzabile. Porremo il tema in consiglio comunale”.
Alessandro Abbadir
“Progetto labari”, il plauso del Presidente della Repubblica
Il progetto “labari” di Noale raccoglie il plauso del presidente Sergio Mattarella. Assoarma, l’“Associazione d’Arma” del Comune di Noale costituita nel 2005 e attualmente referente, in ambito comunale, per organizzare,in stretta collaborazione con il Comune, le celebrazioni in occasione delle ricorrenze civili del 25 aprile, 2 giugno, 4 novembre, e ogni altro momento commemorativo che l’amministrazione comunale intenda avviare, ottiene un prezioso riconoscimento grazie ai labari e alle bandiere custoditi presso la sede, che si trova nelle adiacenze di Palazzo Scotto. Data l’importanza storica di parte di essi, l’associazione ha deciso valorizzare quei labari e quelle bandiere che da tempo non venivano più utilizzati. E’ nata così l’idea di realizzare un album fotografico dei labari custoditi nella sede associativa, da distribuire alle istituzioni locali e alla cittadinanza, nel corso delle cerimonie. A suggellare il valore del progetto, l’opuscolo è stato inviato anche alla Presidenza della Repubblica, che ha contattato personalmente il Presidente Tegon per ringraziare dell’attenzione dimostrata. Fiero dell’iniziativa anche il sindaco Stefano Sorino. “Ringrazio pubblicamente i volontari delle associazioni afferenti ad Assoarma - le sue parole - che si impegnano per preservare la memoria storica, ma anche per stabilire, con proposte ed iniziative, collegamenti tra generazioni ed assicurare la trasmissione di valori per una società libera e democratica” (m.t.)
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Rendering della pavimentazione dell’area della biblioteca
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mirabile dagli 8 km della pista ciclopedonale a sbalzo sulla laguna più lunga
Borgo di Lio Piccolo di fronte all’omonimo borgo del XVIII secolo.
Daniel Marangon Goretti, proporrà il suo incantevole “Villaggio di Natale” Giunto alla decima edizione, dal 2021 è ospitato in uno spazio pubblico messo a disposizione dall’Amministrazione comunale, quello del Centro Culturale Manin. L’allestimento, con addobbi, vestiti e accessori della collezione privata di Marangon Goretti, si estenderà su 260 mq. A ogni edizione il villaggio è ispirato a un tema: in questa sarà Cenerentola. Proiettandoci al nuovo anno, il 2025 si aprirà con il tradizionale, e sempre apprezzatissimo, concerto di Capodanno, organizzato dal Comune nel pomeriggio del primo gennaio. Il gran na-
fare comunità, per stare assieme, divertendosi», commenta il sindaco Roberta Nesto, «Cultura e attività di aggregazione sono elementi che fanno comunità e sui quali continuiamo ad investire. La comunità sta dimostrando di voler mantenere vive le nostre radici, le nostre tradizioni e i valori che il presepe rappresenta. Siamo conosciuti e riconosciuti per essere la prima spiaggia d’Italia e del Veneto ma oltre al turismo, la forza della destinazione è la comunità locale che ha saputo negli anni rafforzare il concetto di rete, assieme all’istituzione, puntando ad una crescita collettiva e alla valorizzazione delle tradizioni e delle nostre radici».
Territorio.
All’interno del “Piccolo museo della civiltà contadina”
“I soprannomi di Noale”, in un libro di storia locale
N
uova preziosa iniziativa dedicata alla storia di Noale. Con il patrocinio dell’assessorato alla cultura della Città di Noale ed in collaborazione di Rotary Club Noale dei Tempesta, e degli Amici della Civiltà Contadina di Noale, è in distribuzione la seconda edizione di un piccolo e curioso libretto dedicato alle famiglie noalesi, “I soprannomi noalesi”, a cura del professor Adriano Pellizzon. “Tutti un tempo si riconoscevano col soprannome - spiega l’autore - quasi una carta d’identità per identificarsi, e talvolta prendersi in giro bonariamente e con goliardia. Soprannomi che in queste pagine vengono recuperati come fossero una pagina di storia, capace di evocarne molte altre. La mia è una piccola pubblicazione che ben si inserisce nell’attività di valorizzazione della cultura popolare e della storia locale svolta all’interno dell’allestimento “Piccolo museo della civiltà contadina” della Torre dell’Orologio di Noale, da un gruppo di amici appassionati di storia locale”. Entusiasta della ristampa l’assessore alla cultura della Città di No-
ale Claudio Manente: “quello proposto è un minuzioso lavoro che ben si inserisce nell’attività di valorizzazione della cultura popolare e della storia locale che questa amministrazione comunale intende sostenere. Porgiamo quindi al professor Pellizzon, ed ai volontari amici del piccolo museo della Civiltà contadina della Torre dell’Orologio di Noale, i nostri più sentiti complimenti e ringraziamenti per l’attività svolta, ed invitiamo la cittadinanza a segnalare all’ufficio cultura del Comune, eventuali omissioni ed integrazioni, in vista magari della stampa di una terza edizione,
così da rendere l’opera testimonianza completa della nostra realtà locale”. Il “Piccolo museo della civiltà contadina” in pochi anni intanto è diventato uno dei punti di orgoglio della città. Pezzo forte è la riproduzione in plastico, scala 1:20, di un’antica casa contadina, con riprodotti tutti gli oggetti e i luoghi di vita quotidiana: dalla cucina alla camera da letto, dal granaio al pozzo. Ci sono perfino gli animali e i salami appesi in cantina. Un gioiello con cui anni fa è stato vinto anche un concorso regionale a tema.
Massimo Tonizzo
Un’asta benefica in ricordo di Giovanna Niero
L’arte come ricordo, ma anche con lo scopo benefico che la persona alla quale è stato dedicato l’evento avrebbe di sicuro apprezzato. Un’asta di copie di grandi maestri dell’arte, realizzate dai partecipanti ai laboratori condotti per anni dalla restauratrice Giovanna Niero recentemente scomparsa, e di opere donate dai pittori noalesi Mario Maccatrozzo e Toni Trevisan. È quella che ha organizzato con successo l’associazione
Genitori de la Nostra
Famiglia nei locali della Bottega
AttivaMente in piazzetta del Grano a Noale con il ricavato della vendita delle 25 opere destinato al progetto di copertura dello spazio ricreativo esterno presso le strutture Dopo di Noi a Noale. “Con Giovanna - spiega Maurizio Grespan presidente dell’associazioneavevamo da tempo in mente di effettuare quest’asta, anche per valorizzare le opere realizzate durante i laboratori che per un periodo abbiamo svolto nella sua dimora. Copie libere ispirate a quadri di artisti famosi, come Cezanne, Monet, Van Gogh, Giotto e anche il noalese Lancerotto, che i partecipanti ai laboratori dipingevano dopo averle viste esposte in alcune mostre. L’asta è diventata ora un omaggio alla sua figura e al bene che ha fatto con la sua arte”. (m.t.)
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La storia. La denuncia dell’atleta paralimpico noalese Moreno Pesce
“No allo sfregio delle Dolomiti”
Da Noale all’opera per la salvezza della montagna. Probabilmente all’atleta paralimpico Moreno Pesce non bastavano più i moltissimi record e primati della sua carriera sportiva, ma il suo amore per la montagna doveva essere espresso anche in un altro modo. Così, il campione noalese non si è tirato indietro nemmeno questa volta, ed ha deciso di trasformarsi in un inviato alla “Striscia la Notizia” denunciando quanto visto sui pascoli accanto alle Tre Cime di Lavaredo e ai rifugi Auronzo, Lavaredo e Locatelli. Quello che ha trovato, e prontamente postato on-line, è una scritta indelebile a lettere maiuscole con pennarello nero “Turists go home” (“turisti tornatevene a casa”) su un masso dove c’era già un’altra scritta impressa, che però è “solo” l’orma di un dinosauro del periodo Triassico. Moreno Pesce era in escursione assieme ad un paio di amici proprio nella zona dove l’atleta noalese nell’agosto del 2019, pur con un arto artificiale, aveva raggiunto la vetta della Cima Grande, accompagnato dalle due guide alpine Lio De Nes e Mauro Valmassoi. Questa volta l’atleta si stava dirigendo lungo la strada sterrata che congiunge il rifugio Auronzo con il Lavaredo, già da lui scalato nell’agosto del 2016. Poco prima della chiesetta degli alpini ha notato sulla parete verticale di un grosso masso vicino alla rotabile la scritta poi postata sui social. “Fortunatamente l’autore dell’azione - commenta - non ha imbrattato
le orme, le uniche da quel che mi risulta presenti nella zona. Dispiace per una tale azione, anche perché la scritta è apparsa anche in altre città particolarmente frequentate dal turismo come Venezia. Sarà da indagare, ma escludo che sia stata una persona del posto in quanto qui è costume rispettare i luoghi e le cose”. In seguito, è arrivata anche la condanna di Luca Zaia, presidente della Regione. “Il primo che dovrebbe rimanere a casa - ha detto - è l’autore di un simile gesto se confonde la libertà di pensiero con quella di vivere la montagna sfregiando le cime più belle del mondo. Ognuno è libero di esprimere le sue
idee ma ci sono i modi e i canali corretti per farlo; deturpare un tesoro comune, riconosciuto patrimonio dell’umanità, certamente non lo è. Ed è anche un pessimo esempio”. Moreno Pesce, intanto, nella sua spola tra Noale e la montagna, ha continuato a condannare il gesto, e il suo post è diventato virale in poco tempo. Ora proprio tramite Pesce si sta cercando di capire come fare a eliminare la scritta senza danneggiare il masso. “Mancanza di educazione - conclude Pesce. E questo è uno dei motivi per cui giro per le scuole a cercare di insegnare la cultura del rispetto attraverso lo sport”. Massimo Tonizzo
L’appello di due sorelle per avere assistenza per il padre
Il caso di una famiglia in difficoltà “rimbalza” tra Spinea e Noale e rischia di diventare un tema dibattuto anche a e soprattutto a livello politico sulle difficoltà nella sanità. “Aiutateci ad aiutare nostro padre”. Questo l’inizio di una lettera indirizzata all’assessore alla sanità e ai servizi sociali della Regione da due sorelle, Giulia di 34 anni e Elisa di 44 per trovare una soluzione al caso del loro padre, 74 anni, affetto da un ictus ischemico avvenuto nel 2015 e totalmente a loro carico attualmente in cura presso la casa comunità di Noale. “In questi ultimi mesi - scrivono le figlie – nostro padre è drasticamente peggiorato, tanto da dover entrare e uscire dai vari ospedali del territorio. Noi abitiamo entrambe in un piccolo appartamento che basta solo per noi, mentre nostro padre prima viveva in affitto in una piccola abitazione a Spinea inadatta alla sua
accoglienza”. Pochi mesi fa, la diagnosi (dopo una serie quasi infinita di controlli, visite e chiamate al 118), di un grave batterio con problemi nella parete del colon che lo portano ad avere bisogno di assistenza 24 ore al giorno. “E stato ricoverato un
mese e mezzo all’ospedale di Mirano prima, e successivamente nella Casa di Comunità di Noale - raccontano le figlie - ma con la fine di ottobre sono scaduti i tempi di accoglienza. Date le sue condizioni dovute al peggio-
Pesce ha denunciato il fatto mentre si stava dirigendo lungo la strada sterrata che congiunge il rifugio Auronzo con il Lavaredo, già da lui scalato nell’agosto del 2016
ramento della situazione clinica, io e mia sorella siamo costrette a valutare per lui altre situazioni in vista ad una possibile dimissione, ma per ora cercando di avviare i documenti per fare l’ingresso supportati dal medico e dell’assistente sociale dell’ospedale, nostro padre è ricoverato temporaneamente a Noale, ma per poco tempo ancora. Chiediamo aiuto al Comune, ai servizi sociali della Regione, a chiunque ci possa aiutare. Nostro padre è allettato, ha bisogno di essere cambiato e accudito. Dove può esserci un recupero in un paziente che nemmeno può scendere dal letto?” Dal Comune, intanto, hanno fatto sapere che le possibilità previste sono varie: ricovero definitivo, ricovero temporaneo, centro diurno e Rsa riabilitativa Mariutto, ma nessuno sembra conosce i tempi precisi per l’attuazione di una delle ipotesi. (m.t.)
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La scritta trovata sulle Dolomiti
Territorio. Creata una rete insieme ai Comuni di Trebaseleghe e Zero Branco
A Martellago il riconoscimento “Comunità Europea dello Sport”
Ora è ufficiale, Martellago, assieme ai Comuni di Trebaseleghe e Zero Branco, una rete trasversale che unisce tre province, Venezia, Padova e Treviso, può ufficialmente fregiarsi del titolo di “Comunità Europea dello Sport” per il 2026. Il riconoscimento è stato comunicato nelle scorse settimane da Aces Europe associazione no profit con sede a Bruxelles a capo della Federazione delle Capitali e delle Città Europee dello Sport. L’obiettivo è di promuovere lo sport tra i cittadini dell’Unione Europea, in particolare verso i bambini, gli anziani e i disabili. I tre enti, riuniti sotto la denominazione di Comunità delle tre province per la loro posizione centrale per l’appunto tra le province di Treviso, Padova e Venezia, hanno presentato la candidatura lo scorso aprile con un ricco dossier, che identifica lo stato dell’arte dello sport nei rispettivi territori e identifica gli obiettivi per il futuro. Accomunati da una radicata vocazione sportiva e da valori condivisi, i tre Comuni hanno inteso creare una comunità sempre più coinvolta, attiva e attenta a tematiche quali salute, benessere psicofisico, sostenibilità ambientale, educazione, disciplina, costanza e gioco di squadra. Elementi che caratterizzano lo sport e che lo sport, attraverso la sua pratica, sia in forma agonistica che amatoriale, riesce a trasmettere. Con oltre 45.500 cittadini residenti, più di 64 associazioni sportive attive e 50 strutture sportive pubbliche comprese tra palazzetti dello sport, palestre, campi da gioco ed aree polivalenti, la Comunità delle tre province punta a consolidare i numerosi eventi e le attività che già si realizzano nei rispettivi territori (anche tramite associazioni e scuole) e a favorire la nascita di nuove occasioni di promozione condivisa dello sport. “La decisione di fare rete tra Comuni è stata vincente per raggiungere obiettivi sempre più sfidanti - ha dichiarato l’assessore allo sport di Martellago Daniele Favaretto - ci abbiamo creduto fin dall’inizio lavorando sodo per stilare un dossier convincente ed elencare tutte le nostre strutture e le nostre associazioni che rendono ricco il nostro territorio. Un ringraziamento particolare per questo riconoscimento va proprio alle associazioni, perché è grazie a loro se i nostri bambini, ragazzi, adulti fanno sport, stanno insieme, fanno squadra e imparano le regole del vivere in comunità. A novembre andremo a ritirare il pre-
Un nuovo sistema di allerta per le emergenze
mio a Roma e il prossimo anno a dicembre a Bruxelles. E’ una grande soddisfazione per noi e spero per tutti i nostri cittadini. Da questo nasce una collaborazione intensa con i Comuni di Zero Branco e Trebaseleghe che speriamo non si fermi a questo progetto”. Insomma una messa in rete di servizi che potranno essere di grande aiuto alle famiglie e a una popolazione che nei tre Comuni interessati fa sempre più sport in tutte le fascia d’età. Riccardo Musacco
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Il Comune di Martellago punta sempre di più a rinnovare i propri servizi ai cittadini in un’ottica sempre più attenta alle nuove tecnologie. In questo senso, non ultima è stata l’iniziativa volta a presentare un nuovo sistema di mass alerting nelle emergenze di Protezione civile da mettere in atto per agevolare le procedure di allerta e messa in sicurezza della popolazione. Per farlo, infatti, l’amministrazione comunale si è affidata a Wind3 in questo percorso e, nelle scorse settimane, si è tenuto un convegno dal titolo “Mass Alerting, comunicazione intelligente”, organizzato assieme a Wind3, presente la referente Meerim Sultanov, assieme a Stefano Preziosi di Regola, un’azienda torinese, parte della multinazionale austriaca Frequentis, specializzata in questo campo. Evento fortemente voluto dall’assessore con delega alla Smart City Daniele Favaretto che ha presentato la serata. L’argomento trattato è stato quello degli alert di massa da inviare in caso di emergenze e di come per l’appunto gestire le informazioni da inviare alla cittadinanza nel modo più rapido e mirato possibile. Si tratta della piattaforma “Nowtice”, realizzata da Regola, che consente innanzitutto ai sindaci di rispondere agli obblighi di responsabilità previsti dalla legge e con il suo sistema molto pratico e intuitivo è in grado di circoscrivere le aree interessate dall’emergenza e contattare i residenti utilizzando tutti i sistemi di comunicazione disponibili. E’ possibile preconfigurare le allerte come previsto dal disciplinare di Protezione Civile e gestire tutte le fasi operative. Inoltre, l’idea è di farlo dialogare in un prossimo futuro anche con altri sistemi di allerta a livello nazionale. “E’ stato un incontro positivo - ha ricordato Favaretto - vorremmo avvalerci di questo sistema, ora c’è da valutare la parte contrattuale. Abbiamo anche l’ok della nostra Protezione Civile, lo facciamo per agevolare il loro lavoro e quello dei nostri uffici”. (r.m.)
Riordino urbano, un confronto sul futuro di Piazza Vittoria
Aperto il dibattito a Martellago sul futuro di Piazza Vittoria, l’area centrale del paese su cui si staglia il municipio e attraversata dalla strada regionale Castellana che nel tratto cittadino è passata sotto la competenza comunale. Nelle scorse settimane si è tenuto un confronto all’auditorium San Salvatore promosso dall’amministrazione comunale e dal locale Distretto del Commercio per discutere soluzioni che riguardino il rilancio dell’area e la sistemazione del mercato. L’iniziativa ha visto la partecipazione di esperti in diversi ambiti nonché di cittadini che hanno portato contributi sul futuro del proprio territorio. L’assessore al commercio Lionello Endrio Corò e il manager Giovanni Scapin hanno fatto gli onori di casa lanciando l’idea di interventi su piccola scala con isole urbane con panchine e arredi. L’architetto Lucio Rubini,
curatore del Piano urbano di Mobilità Sostenibile, da questo punto vista, ha introdotto il concetto di “urbanismo tattico” ossia, una metodologia in grado di proporre soluzioni rapide e temporanee per riqualificare gli spazi urbani per renderli più accessibili, sicuri e accoglienti. Interventi spesso a basso costo, giusto per mettere
L’area centrale del paese su cui si staglia il municipio è attraversata dalla strada regionale
Castellana
alla prova in loco le migliorie progettate prima di mettere in atto soluzioni permanenti. Potrebbe tutto questo rivelarsi un mezzo efficace per rispondere ai bisogni della comunità, attraverso la sperimentazione diretta e il coinvol-
gimento attivo dei residenti. Successivamente il dottor Marcello Manente ha sottolineato il tema della filiera corta, con l’importanza di promuovere un sistema economico “local” in grado di implementare la produzione e il consumo a chilometro zero, ridu-
Sono venti i nuovi volontari a servizio della comunità
Sono stati in 20 a concludere, attestato alla mano, il percorso formativo per approfondire l’ambito del volontariato sociale e mettersi, in questo modo, al servizio della comunità. L’iniziativa è stata lanciata dall’amministrazione comunale di Martellago tramite l’assessorato alle politiche sociali retto dall’assessora Silvia Bernardo coadiuvata dalle assistenti sociali Serena Filippin e Alessandra Capucci e alla capo settore Giorgia Goffo. I novelli diplomati volontari, di età variegate, ben suddivisi tra uomini e donne, hanno aderito a questa iniziativa a seguito del lancio della proposta alla Festa del Volontariato organizzata in centro città nelle scorse settimane. Il corso si è tenuto su quattro appuntamenti in
cui sono stati toccati i vari aspetti della tematica, dai valori e significati del volontariato, agli aspetti normativi, fino alla riflessione su casi pratici e le testimonianze. Entusiasti i corsisti che hanno ricevuto l’attestato alla presenza dell’assessore e del sindaco Andrea Saccarola. “La partecipazione è stata attenta e presente da parte dei partecipanti - ha ricordato Bernardo - tutte persone molto motivate e sensibili. Io in prima persona ho tenuto la lezione sulla responsabilità giuridica. Un’esperienza molto positiva per noi, un esperimento che ripeteremo al fine di continuare a lavorare sul senso civico e sulla buona volontà dei nostri concittadini pronti a dare per il prossimo ed ad essere parte attiva della nostra comunità”. (r.m.)
cendo anche l’impatto ambientale. Tutto questo secondo Manente può contribuire a creare città più sostenibili e resilienti. Infine Il dottor Andrea Bonso ha puntato sulla comunicazione strategica, l’importanza di costruire una narrazione coinvolgente per la
cittadinanza nei processi di trasformazione urbana. Interessante anche il confronto con protagonisti il gruppo “Giovani architetti” che ha proposto una serie di soluzioni di placemaking per ripensare alcuni spazi della città come le ex scuole di fronte al Municipio e renderli sempre più aperti alla cittadinanza e stimolanti per le attività commerciali. “Il coinvolgimento attivo della cittadinanza, insieme a quello degli esperti, è stato il punto focale della serata, segnalando la volontà di creare un percorso condiviso verso un futuro urbano sostenibile, inclusivo e innovativo per Martellago - è stato il commento di Corò. La serata ha dunque segnato un passo importante verso la costruzione di una visione comune e partecipata, con Piazza Vittoria al centro di questo processo di trasformazione”.
Riccardo Musacco
I nuovi volontari
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a Martellago
Il dibattito su Piazza Vittoria
Servizi. L’annuncio nelle scorse settimane del sindaco
Luciano Betteto
Asilo Nido, assegnati i cantieri per l’ampliamento
O
ra non si parla più solo di stanziamenti progetti, ma di lavori veri e propri che partiranno nel febbraio del 2025. In particolar modo si tratta dell’ampliamento dell’asilo nido che si trova in via della Frusta nel capoluogo e che avrà un ampliamento grazie ai contributi che arriveranno con il Pnrr. Ad annunciarli dopo l’aggiudicazione dell’appalto alla ditta costruttrice è direttamente il primo cittadino del paese Luciano Betteto. “E’ con grande soddisfazione - spiega il sindaco Betteto - che abbiamo aggiudicato alla ditta costruttrice “Costruire Srl” l’ampliamento dell’asilo nido “I pollicini” in via Frusta a Salzano capoluogo. Abbiamo ricevuto un contributo di 720.000 euro dal Pnrr e come Comune compartecipiamo alla spesa con 380.000”. Si spenderanno così complessivamente per realizzare l’intervento 1 milione e 100 mila euro. “Grande soddisfazione e compiacimento c’è stato anche dalla cooperativa Socio Culturale - sottolinea il sindaco Betteto - che si occupa dei nostri piccoli che mette a disposi-
quasi venti, con questo ampliamento avremmo la possibilità di ospitarne fino a trenta. Questo è un servizio che vogliamo dare a tutte quelle famiglie che si trovano in difficoltà e che devono optare se le mamme possono continuare a lavorare o accudire i piccoli con conseguenze economiche che influiscono notevolmente nelle famiglie a meno che non vengano coinvolti i nonni”. Anche il parcheggio deve essere ampliato e per questo l’amministrazione comunale ha pensato di acquisire una parte di terreno adiacente per dare soluzione all’annosa problematica della sosta dei veicoli in prossimità della strada di via Frusta. “Era necessario - sottolinea il sindaco - dare una soluzione e al problema dei parcheggi che a volte sono pochi per le esigenze delle famiglie che fruiscono lavori inizieranno entro metà febbraio in modo di garantire la consegna entro i termini dettati dal Pnrr e cioè entro la prima metà del 2026”. Una risposta concreta alle istanze delle famiglie.
Alessandro Abbadir
L’Esde, una ricerca sulla chiesa di Salzano
Il periodico di storia locale “L’Esde”, che quest’anno è stato presentato a Mirano nella Sala Conferenze “Villa Errera” ha offerto una ricca produzione di ricerche che spaziano su vari temi. Sul piano storico si segnalano le ricerche su “I Ragazzi del ’99 a Mirano”, su “Il Monumento a Vittorio Emanuele II Re d’Italia”, sulla figura di Giacomo Matteotti, di cui ricorre quest’anno il 100° anniversario del suo assassinio per mano fascista, infine sulla figura di Giovanni Gervasoni, metodista e antifascista. Su Martellago si possono scoprire due figure che ne hanno segnato la storia e l’identità: Francesco Scipione Fapanni e Giovanni Bertati. Su Salzano invece è stata presentata una ricerca sui 130 anni trascorsi dal completamento della sua chiesa arcipretale, una ricerca sull’atto di compravendita di villa Donà e le proprietà della famiglia Jacur, una ricerca, infine, sull’Oratorio di villa Donà. Sono state fatte poi delle ricerche su due figure femminili: Marietta Fornera, detta la Rizza Pistora, che subisce un atto di giustizia criminale a Noale nel XVI secolo; e Maddalena Montecchio imputata di infanticidio a Padova in un processo del 1872.
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Economia. Dati preoccupanti al convegno organizzato dalla Camera di Commercio
Negozi di vicinato in difficoltà, occorre ripensare ai centri urbani
Brutte notizie per il commercio di vicinato. Crollano infatti tendenzialmente il numero dei negozi di nei Comuni della Città Metropolitana di Venezia e le variazioni percentuali tra 2018 e 2023 sono preoccupanti. Fra i Comuni che hanno subito un calo più drastico (in questo caso intorno al 20 %) c’è anche Salzano. I Comuni con variazioni percentuali negative più rilevanti sono quelli di Stra, Campagna Lupia, Fossalta di Portogruaro e appunto Salzano. In questi Comuni sono in diminuzione o stabili anche i bar e ristoranti. Nello stesso periodo la popolazione totale è diminuita (-2.6% per Rovigo, -1.9% per Venezia), mentre la popolazione con più di 65 anni è aumentata (+5.1% per Rovigo, +4% per Venezia) portando l’incidenza degli over 65 sul totale della popolazione al 28% per Rovigo e al 26% per Venezia. I dati in questione sono emersi nelle scorse settimane in villa Widmann Foscari a Mira un convegno “Rigenerazione urbana: sostenibilità e innovazione” al convegno organizzato dalla Camera di Commercio. Si è trattato di un dialogo tra istituzioni, esperti, amministratori locali, rappresentanti del mondo accademico e associazioni di categoria con l’obiettivo di affrontare assieme le sfide ambientali, economiche e sociali quali nel dettaglio: cambiamento climati-
co, desertificazione commerciale dei centri urbani e denatalità. Fra gli interventi quello Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, e Alessandro Rinaldi, professionista del Centro Studi delle Camere di Commercio “Guglielmo Tagliacarne”, che hanno posto l’accento sul ruolo cruciale delle città nel contrastare la desertificazione commerciale e il degrado urbano. Attraverso video e testimonianze, si è discusso di come le città possano diventare protagoniste di un futuro più sostenibile. La successiva tavola rotonda ha visto la partecipazione di figure di rilievo, tra cui il viceministro dell’Ambiente Vannia Gava, gli urbanisti Filippo Magni e Gianfranco Pozzer dell’Università Iuav di Venezia, Alberto Marchio-
Ecco i nuovi giochi, inaugurazione al parco
I bambini di Salzano possono finalmente usufruire dei nuovi giochi, nel parco adiacente alla villa comunale, donati alla comunità dalla Pro loco. Un investimento di 70 mila euro che l’associazione, presieduta da Giacomo Favetta, ha raccolto grazie al lavoro dei suoi dirigenti e volontari in anni di manifestazioni, a partire dalla festa della zucca, giunta alla 29a edizione. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco Luciano Betteto, i consiglieri regionali Francesca Scatto e Lucas Pavanetto, il rappresentante Unpli Veneto Enrico Scotton e il presidente Unpli Venezia Fabrizio Tonon, e altre autorità, oltre al comandante dei carabinieri Boris Alesi. “Ho l’onore di rappresentare la Pro Loco di
Salzano in questo momento che possiamo definire storico, ma il merito non è solo mio, anzi, è di tutte quelle persone, a partire da Lucia Muffato oggi al mio fianco, che, oltre a mettere a disposizione il loro tempo per offrire ai salzanesi e non momenti di festosa aggregazione, hanno contribuito a mettere da parte una somma importante che oggi si è tradotta in giochi moderni e sicuri a disposizione di tutte le famiglie del paese - ha detto il presidente Favetta, visibilmente commosso. A ringraziare la Pro Loco per questo gesto di grande generosità, il sindaco Luciano Betteto .“Oltre all’associazione, ringrazio anche gli uffici comunali - ha detto il sindaco - che hanno lavorato per superare i soliti intoppi burocra-
ri, rappresentante di Confcommercio a Bruxelles, ed il tenente colonnello Enrico Risottino. “Il rapporto tra città e commercio o, meglio, tra qualsiasi insediamento urbano ed il commercio, ha caratterizzato secoli di crescita dell’una e dell’altro - sottolinea in una nota Massimo Zanon presidente di Confcommercio Venezia. Sono stati elementi inscindibili che hanno creato servizio agli abitanti, ai cittadini, fornendo al commercio la possibilità di guadagnarsi onestamente da vivere. Ora il meccanismo è saltato e bisogna pensare a rigenerare la città ma soprattutto i paesetti, le frazioni, le periferie per contrastare la progressiva desertificazione commerciale”.
Alessandro Abbadir
tici”, Anche i dirigenti dell’Unione delle Pro Loco si sono complimentati con i volontari salzanesi. “Quando una Pro loco riesce a fare belle manifestazioni e realizzare opere così utili alla comunità, non si può che dire chapeau - ha sottolineato Scotton. Tanti i bambini che dopo il taglio del nastro hanno voluto collaudare i nuovi giochi, mentre i genitori hanno visitato gli stand della festa della zucca (a.a.).
I Comuni con variazioni percentuali negative più rilevanti sono quelli di Stra, Campagna Lupia, Fossalta di Portogruaro e appunto Salzano. In questi Comuni sono in diminuzione o stabili anche i bar e ristoranti.
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Un momento del convegno
Ambiente. L’assessore regionale Roberto Marcato annuncia un finanziamento di 3,5 milioni di euro
Al via i lavori di riqualificazione ambientale dello scolo Vernise
Partono finalmente le attese opere di riqualificazione ambientale dello scolo Vernise nel Comune di Scorzé. I lavori, che prevedono un finanziamento di 3,5 milioni di euro da fondi regionale, riguarderanno quasi cinque chilometri di corso d’acqua tra Scorzè e Zero Branco con l’interessamento di due aree umide, cinque tonnellate di azoto sottratto alle acque e oltre ottomila nuovi arbusti piantati. Le operazioni sono iniziate dall’area di Sant’Alberto di Zero Branco, ma ora proseguiranno fino a coinvolgere Scorzè per una serie di opere significative che, come ha spiegato l’assessore regionale Roberto Marcato, “in tempi in cui i fenomeni eccezionali dovuti ai cambiamenti climatici sono in costante aumento, anche nei nostri territori, assumono ancora più rilevanza”. La fase di lavoro attuale segue quella della prima tranche di opera, che ha visto tra giugno 2018 e settembre 2020 la restituzione al territorio di importanti invasi per trattenere sia i nutrienti sia maggiori volumi d’acqua in caso di piene con la ricostruzione di un ambiente fluviale naturale e il ripristino della vegetazione delle rive. I lavori in corso a Scorzè fanno parte del “Piano per la prevenzione dell’inquinamento e il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia. Piano direttore 2000”, progetto in corso d’opera per individuare strategie di disinquinamento e migliorare la qualità delle acque della laguna e dei corsi d’acqua in essa sversanti, tra cui figura appunto il fiume Zero su cui si immette il Vernise. “Un progetto - ha ricordato ancora l’assessore regionale Roberto Marcato - del valore di circa 3 milioni e mezzo di euro, soldi ben spesi. Interventi come questo sono di grande utilità, oltre che per la laguna a cui arriverà acqua depurata da tonnellate di azoto e fosforo, anche per l’entroterra perché grazie agli invasi creati a ridosso del Lusore potrà usufruire di due ampie vasche naturali in grado di trattenere grandi volumi d’acqua negli eventi di piena”. A spiegare l’utilità dell’opera è anche il direttore di Acque Risorgive, Carlo Bendoricchio: “il progetto prevedeva lo scavo dell’alveo del Vernise per un tratta dai 5 chilometri così da consentire la sua riqualificazione ambientale anche grazie alla piantumazione di oltre 8
mila piante, la realizzazione di due aree umide ampie circa 5 ettari che avranno la funzione di trattenere, grazie alla fitodepurazione, 5 tonnellate di azoto e 1 tonnellata di fosforo, nutrienti che altrimenti finirebbero in laguna. Oltre ad avere riqualificato l’ambiente, dove già hanno fatto ritorno specie animali prima assenti, abbiamo dotato il territorio di due grandi invasi che saranno di grande utilità in caso di piene”.
Massimo Tonizzo
Carenze di medici, Rio San Martino resta scoperta
Continuano i problemi e le critiche legate alla carenza di medici a Scorzè, con i cittadini che segnalano soprattutto problemi legati alla comunicazione con i medici del centro di medicina di gruppo “Medicina di Scorzè” per ottenere appuntamenti, difficoltà alla quale poi, in caso di prenotazione effettuata, si aggiunge anche il disagio dei più anziani nel raggiungere lo studio stesso. Ma non solo disagi per chi frequenta il centro, dato che da agosto anche il medico di base che riceveva a Rio San Martino ha
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lasciato l’incarico, con quella che doveva essere la sua sostituta che ha invece deciso a sua volta di spostare lo studio alla medicina di gruppo di Scorzè, con la frazione che risulta ora priva di un presidio medico. Per questo, l’opposizione unita ha presentato una interrogazione al sindaco Giovanni Battista Mestriner, firmata da tutti e sei i consiglieri. “Chiediamoscrivono - quali passi l’amministrazione comunale abbia compiuto per affrontare le problematiche emerse, in particolare i lunghi tempi di attesa per risposte telefoniche e appuntamenti, se sia stata valutata la possibilità di garantire la presenza di un medico in ogni frazione almeno una volta alla settimana, anche con il supporto del Comune, e una modalità per accompagnare al centro medicina di Scorzè chi non ha la possibilità di farlo autonomamente, e infine se siano stati avviati contatti con gli enti preposti alla sanità sul territorio per esplorare soluzioni in merito alle criticità segnalate. La medicina di gruppo offre indubbiamente molte opportunità ai pazienti, ma ricordiamo che è compito dell’amministrazione comunale assicurarsi che tutti i cittadini del Comune possano usufruire in modo adeguato del servizio sanitario di base”. (m.t.)
La presentazione dell’intervento
Territorio. Il sindaco Giovanni Battista Mestriner risponde alle critiche dell’opposizione
Aree finite nel degrado, scoppia la polemica
I
l degrado di alcune aree di Scorzè, a partire dal cimitero, diventa argomento principale di dibattito tra maggioranza e opposizione. Ma questo dibattito, per fortuna, per una volta porta come conseguenza anche la concretezza di almeno una parziale risoluzione dei problemi. Ad andare all’attacco per prima, ovviamente, l’opposizione alla giunta Mestriner, che spiegava come: “ancora il 12 luglio scorso, appena insediata la nuova amministrazione, il sindaco annunciava con post sui social di chiudere “temporaneamente” i bagni del cimitero di Scorzè per pulirli e disinfestarli, in quanto utilizzati anche da “gruppetti di sbandati”. Ora, dopo tre mesi, i bagni rimangono ancora chiusi da un pannello in legno e i cittadini non possono utilizzare i servizi. Riteniamo che non sia più tollerabile questa situazione e che sia particolarmente disagevole per gli utenti. Per lavare e disinfestare dei servizi pubblici delle dimensioni di quelli del cimitero di Scorzè bastano, ad essere generosi, qualche ora”. Immediata la risposta del sindaco: “la situazione che abbiamo trovato era drammatica. Per molti mesi in cimitero e in biblioteca, due posti molto sensibili per evidenti ragioni, si è tollerato senza fare molto un degrado totale. In biblioteca da 3 anni (36 mesi) una persona con gravi difficoltà personali, ammalato, senza permesso di soggiorno, ha dormito nella terrazza verso ovest. Lí faceva i suoi bisogni, si “lavava” davanti a tutti, cercava di continuo mangiare e bere, in evidente stato di alterazione. Le stesse dipendenti comunali che lavoravano scrissero una lettera di protesta in piena campagna elettorale, lettera che decidemmo di non utilizzare pubblicamente per evitare polemiche. Ma il disagio era evidente a tutti. In cimitero invece mattina, sera e soprattutto notte, un tossicodipendente e la stessa persona della biblioteca, stazionavano davanti all’ingresso impaurendo tutti, chiedendo soldi, utilizzando i bagni per bucarsi, dormendo sui gradini del cimitero. Gruppetti di ragazzi spesso si intrattenevano con loro, alcune volte entravano di notte in cimitero e stazionavano dentro. Alcune notti, questi sbandati dormivano nel cimitero dentro i bagni. Abbiamo murato i bagni per togliere la possibilità di accesso a questi sbandati. Abbiamo finalmente risolto
e trovato una sistemazione speriamo definitiva per la persona che stava in biblioteca (con l’aiuto di una splendida persona). Abbiamo allontanato il tossicodipendente pregiudicato dal cimitero. Abbiamo sorvegliato di giorno e di notte il cimitero per dissuadere i bulletti del paese (ce ne sono molti) dal continuare a frequentare il luogo per tutti noi sacro. Il Comune si è ripreso gli spazi e ha intenzione di continuare a farlo”.
Massimo Tonizzo
Baby Scrittory, i bambini dei dipendenti illustratori alla San Benedetto Nuovi scrittori crescono in città, grazie anche ai contributi delle aziende locali. Baby Scrittory è il nome del progetto digitale nato sui canali social di Acqua Minerale San Benedetto, che ha visto coinvolti bambini e famiglie nella creazione di una storia ispirata dalla “Linea San Benedetto Baby”. La campagna ha invitato i più piccoli a diventare autori e illustratori della storia di “Lady Fragola”, un personaggio che ha preso vita grazie alla loro immaginazione e creatività e che ha visto protagoniste le bottigliette della “Linea San Benedetto Baby”. Il risultato è stato un e-book scritto
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e disegnato dai bambini per i piccoli lettori scaricabile dal sito dell’azienda. Inoltre, per celebrare il successo del progetto, San Benedetto ha organizzato un workshop speciale presso la propria sede di Scorzè, rivolto a figli e nipoti dei lavoratori con un’età compresa fra i quattro e i sei anni. Durante questa giornata, la storia di ha preso vita attraverso un laboratorio didattico-artistico curato e condotto in collaborazione con le MarbreBlond: il duo composto dalla storica dell’arte Martina Fiuzzi e dalla pedagogista Brenda Casadei, specializzate in esperienze didattiche, artistiche e psicomotorie per bambini. I partecipanti suddivisi in gruppi, con l’aiuto di un adulto, hanno potuto “teatralizzare” la storia nata con la campagna Digital, costruendo materialmente i personaggi e la scenografia del racconto, trasformando le bottigliette della “Linea Baby” in opere d’arte originali e divertenti. I bambini hanno potuto giocare e trasformare la propria bottiglietta grazie a un’ampia scelta di materiali di recupero, avvicinandosi così in modo creativo alla sostenibilità. Con questa iniziativa il gruppo veneto ha voluto dare vita ad un laboratorio finalizzato ad unire la creatività all’educazione ambientale, contribuendo così alla formazione di una generazione più consapevole. (m.t.)
I bagni del cimitero utilizzati da sbandati
Sla, per i malati e le loro famiglie si può e si deve fare di più
Un approccio multidisciplinare rappresenta il modello più appropriato per il percorso di cura. L’auspicio è di poter vedere anche in Veneto un centro per le malattie neuromuscolari, un luogo di supporto che possa rispondere ai bisogni complessi delle persone con queste patologie
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er i malati di Sla e le loro famiglie si può, si deve fare di più. A Olmo di Martellago l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica ha promosso, col supporto del Comune, un grande convegno su questa terribile patologia, senza ritorno, che colpisce 6mila persone in Italia, quasi 500 in Veneto: in sala sanitari (l’evento era accreditato per la formazione continua in Medicina) e familiari degli ammalati. Punto di partenza la legge, ancora poco nota, 219/2017 che sancisce il principio dell’autodeterminazione del paziente a decidere il percorso di cura, affrontata dal punto di vista del giurista e bioeticista, viste le forti implicazioni bioetiche della Sla, con due ricercatori dell’Università di Padova, Vincenzo Durante e Kathrin Ohnsorge, e del palliativista, con due medici specialisti, Daniela Cattaneo e Marcella Saccò. Le cure palliative, hanno battuto la presidente e il direttore nazionale Aisla, Fulvia Massimelli e Stefania Bastianello, “sono una componente essenziale, il modello più appropriato per il percorso di cura del malato consentendogli di alleviare la sofferenza fisica, psicologica ed esistenziale, nel pieno rispetto della sua dignità e senza interferire con l’evoluzione della malattia”.
Cure palliative intese non tanto come “fine vita”, “ma come assistenza domiciliare, negli hospice, nei centri specializzati, ospedali” ha chiarito Bastianello. Una presa in carico dei pazienti e famiglie, pesantemente convolte nell’assistenza, che però deve iniziare subito, fin dalla diagnosi, e va potenziata. “Chiediamo che l’approccio multidisciplinare alla Sla diventi un modello concreto e replicabile in tutta Italia e di poter vedere presto anche in Veneto un centro per le malattie neuromuscolari, un luogo di supporto che possa rispondere ai bisogni complessi delle persone con queste patologie” ha concluso Massimelli. Istanze legittime ma dalla risposta non facile data la crisi della Sanità. “Parlare di consenso alle cure ha un senso se poi questa assistenza e questo trattamento medico vengono garantiti, ma con gli at-
tuali numeri del Sistema Sanitario nazionale in tante parti del Paese non sono assicurati neanche i livelli essenziali, figuriamoci le cure palliative” lamentava Durante. Al di là dei notevoli contenuti tecnici e umani, il convegno ha avuto il merito di scuotere animi e coscienze attorno alla Sla, specie quelli delle istituzioni, come hanno rilevato l’assessore di Martellago Silvia Bernardo e la consigliera regionale Francesca Scatto, intervenuta per l’assessore Manuela Lanzarin.
“Chi ha avuto l’esperienza di imbattersi in questa patologia non è rimasto solo nella sua gestione, ma molto dev’essere e si può ancora fare - ha ammesso - Occorre un’attenzione maggiore per questi malati e i loro familiari affinché possano ricevere adeguate cure a domicilio, anche come supporto psicologico”.
Sla, quasi tutti i casi vengono gestiti in casa e le famiglie
sono impreparate
Seimila malati in Italia, quasi 500 stimati in Veneto, 65-85 nel Veneziano, 2mila nuovi casi l’anno: non esiste cura, aspettativa di vita 3-5 anni. Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha organizzato un grande convegno su questa terribile patologia neurodegenerativa col sostegno del Comune di Martellago. “A tali iniziative si può solo spalancare le porte” ha detto il sindaco Andrea Saccarola, che ha introdotto i lavori con i presidenti Aisla nazionale e provinciale, Fulvia Massimelli e Andrea Ranza. Obiettivi dell’evento: “parlarne, formare gli operatori sanitari, la Sla impegna più specialità e uno dei problemi delle terapia è il loro coordinamento - spiega Ranza -, fornire informazioni e supporto ai familiari dei malati e trattare di cure palliative”, intese come fine vita (la Sla ha forti implicazioni bioetiche) ma soprattutto come presa in carico domiciliare del malato da parte del servizio sanitario, ancora limitante per le reali esigenze di questa malattia complessa”.
“Quasi tutti i casi vengono gestiti in casa e le famiglie sono impreparate a seguire h24 il loro caro attaccato a macchinari. L’Asl 3 eroga cure palliative ma sono poche e manca l’assistenza psicologica ai familiari” aggiunge Angelo Pegoraro, Aisla, che di Sla ha perso la moglie. E si è discusso anche della mancanza di un centro Nemo specializzato in malattie neuromuscolari “dove accompagnare in modo più completo i pazienti con ricoveri brevi: il più vicino è in Trentino, a Pergine, il solo trasporto costa tanto alle famiglie. Ne va creato uno anche in Veneto dove potremo cooperare come volontari. I malati hanno tanti bisogni, va fatta rete” ha chiuso Ranza.
Spettacoli. Il cartellone teatrale domenicale dei comuni di Mira e Mirano
“Millemodi”, un ricco programma all’insegna della “molteplicità”
Tutto pronto per la seconda edizione di “Millemondi”, il cartellone teatrale domenicale dei Comuni di Mira e Mirano e curato da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale. Un cartellone che gli enti locali dedicano congiuntamente alle famiglie. Gli spettacoli andranno in scena al Teatro di Mirano e al Teatro Villa dei Leoni di Mira. Otto titoli in abbonamento, ma anche laboratori e uno spettacolo gratuito a Natale.
La rassegna si apre domenica 10 novembre al Teatro Villa dei Leoni di Mira con “Ti vedo la leggenda del Basilisco” di Emanuela dell’Aglio. Domenica 1° dicembre al Teatro di Mirano andrà in scena la nuova produzione firmata Piccionaia, “333 Porcellini”. Domenica 19 gennaio 2025, a Mirano, Giallo Mare Minimal Teatro presenta “Ape Pina” uno spettacolo per i più piccoli. Domenica 9 febbraio al Teatro Villa dei Leoni di Mira Factory Compagnia Transadriatica porta in scena “Paloma Ballata Controtempo”. Domenica 23 febbraio al Teatro Villa dei Leoni di Mira la Compagnia Teatrale Mattioli presenta “Gli Stivali di Amanda” liberamente ispirato a “Teresin che non cresceva” di Gianni Rodari. Domenica 9 marzo si torna al Teatro di Mirano con “Seggioline” di Teatro Telaio. Dome-
nica 30 marzo, al Teatro Villa dei Leoni di Mira, Tanti Cosi progetti presenta lo spettacolo “Granny e il Lupo”. La rassegna si chiude domenica 6 aprile 2025 al Teatro di Mirano con “Sconcerto D’Amore” della compagnia Nando e Maila. Al Teatro Villa dei Leoni di Mira è in programma un ulteriore titolo natalizio, gratuito e su prenotazione, al quale gli abbonati e i possessori di carnet di Millemondi potranno accedere con diritto di prelazione. Lunedì 6 gennaio, alle ore 17, la Compagnia Drogheria Rebelot, infatti, mette in scena “Il Bosco delle Storie di Natale”.
Gli spettacoli iniziano a Mira alle 16 e a Mirano alle ore 15.30. “Millemondi porta già nel suo nome un’evidenza, e un desiderio, di molteplicità” dicono per La Piccionaia Centro di Produzione
Teatrale, Enrico Papa, direttore organizzativo, e Nina Zanotelli, curatrice della programmazione. “Viviamo una contemporaneità che spesso tende a omologare I bambini, invece, ci insegnano in modo del tutto naturale che la loro fantasia è infinita e piena di possibilità: non ci sono limiti ai mondi immaginati dai nostri piccoli cittadini e vissuti nei loro giochi”.
I nuovi abbonamenti e carnet sono in vendita dal 17 ottobre: al Teatro di Mirano il martedì dalle 16 alle 17.30 e il giovedì dalle 12 alle 14; al Teatro Villa dei Leoni di Mira il mercoledì dalle 17 alle 19 e il venerdì dalle 11 alle 14. Abbonamenti disponibili su www.miranoteatro.it e www.teatrovilladeileonimira.it. I biglietti sono disponibili dal 30 ottobre sia in biglietteria che online. Abbonamenti a 8 spettacoli: intero 40 euro ridotto, ragazzi under 14, 28 euro. Abbonamenti a 4 spettacoli: intero 22 euro ridotto, ragazzi under 14, 14 euro. Carnet 12 ingressi (massimo 4 persone a spettacolo): unico adulti e bambini 60 euro. Info tel Mirano 041.4355536, info@ miranoteatro.it. Info tel Mira 041 4266545 / messaggi whatsapp 347 8905167info@teatrovilladeileonimira.
Alessandro Abbadir
Il libro. Dino Memmo, 60 anni di attività artistica
Silenzi parlanti e labirinti svelati. Nella pubblicazione “Una vita per l’arte” a cura di Sergio Ravagnan si ripercorrono 60 anni di attività artistica - 1964/2024 - di Dino Memmo che è passato dalla prime esperienze metafisiche ai valori simbolici surreali dei relitti sfasciati e degli “squeri” (cantieri navali), ai muri degradati sia di umili dimore sia di famosi edifici palladiani, ma anche rievocando il misterioso intreccio tra uomo e natura rileggendo le “Metamorfosi” di Ovidio, le suggestioni suscitate da nuovi soggetti attraverso gli appunti di viaggio, il fascino misterioso dei riflessi nell’acqua.
“Vorrei che nella mia pittura - ha scritto Dino Memmo nella presentazione del libro - gli altri potessero intendere e provare qualcosa di quell’incanto che si diffonde in me quando ascolto il silenzio del mare o cerco di intuire nella semplicità delle cose il respiro della vita e la
voce dell’eterno”.
L’attività di docente di disegno e storia dell’arte svolta a Vicenza, a Mestre e per molti anni al liceo scientifico “Veronese” a Chioggia è stata sempre accompagnata da un’intensa attività artistica con numerosi premi e riconoscimenti e tra questi anche l’invito a realizzare dei murales nelle zone terremotate del Friuli.
Nel lungo percorso artistico Memmo si è cimentato anche nella descrizione e illustrazione storica
(Chioggia tra mito, storia e leggenda), nel fumetto (Tra il Leone e il Drago - la guerra di Chioggia; Salvatore Todaro - il corsaro gentiluomo), nella critica d’arte (le pubblicazioni dedicate a Luigi Pagan, Angelo Brombo, Walter Pregnolato, i Pittori Chioggiotti del ‘900), nella realizzazione di locandine per il teatro, negli studi sulla cantieristica (Calafati, squeri e barche di Chioggia; Colori e simboli sulle barche di Chioggia; Chioggia e le sculture marinare), nella scultura (il monumento al donatore Avis; il Leon d’oro, trofeo per il premio “Clodiense dell’anno”), nelle copertine di varie pubblicazioni, nelle illustrazioni che accompagnano i componimenti pubblicati dal “Gruppo Poeti Città di Chioggia”, nelle immagini della “Guida di Chioggia”, in quelle del libro di cucina “Sapori e colori di Chioggia”, nella pubblicazione “Il volo degli angeli nell’arte”. (e.f.)
Da novembre ad aprile, otto titoli, tanti laboratori e anche uno spettacolo gratuito per una proposta pensata congiuntamente per le famiglie
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Lo spettacolo 333 Porcellini
Dino Memmo alla mostra a San Martino
Rondoni Rugby Robegano, un vivaio in costante crescita
N
e hanno fatto di strada in dieci anni, da agosto 2014, data della loro fondazione, i rugbysti del Rondoni Rugby Robegano. Erano partiti con soli 12 iscritti ai corsi di mini rugby e una convenzione per l’utilizzo dei campi delle parrocchie, prima di Peseggia e poi di Scorzè per passare poi definitivamente, dal 2018, a Robegano dove ora hanno la sede stabile presso il campo “Gradara” in via Donizetti. A presiedere il club e a scendere pure in campo con la prima squadra è Antonio Fiume. La costanza e la passione sono notevoli, tanto che dopo pochi anni i bimbi del minirugby che si rincorrono sul prato verde a passarsi la palla ovale sono diventati 95, creando mano a mano le varie rappresentative per le categorie Under 8, 10, 12 e 14. “Siamo partiti in affitto dalle parrocchie - ricorda il presidente Fiume - solamente con una formazione amatoriale
ma poi in tanti ci hanno chiesto di fare delle attività di volontariato con i bambini e allora la cosa si è evoluta sempre di più. Abbiamo così creato un settore giovanile florido che sta proseguendo tutt’ora. Abbiamo lanciato anche il programma “Prime mete” con i bimbi più piccoli, un Rugby più di carattere educativo”. La pri-
l team si avvale di uno staff di quattro allenatori più due accompagnatori
ma squadra poi si sta sempre più facendo valere nel Campionato Uisp riportando risultati ragguardevoli. L’anno scorso è arrivata terza a livello nazionale in un torneo che si fa ogni anno più competitivo con trasferte che si spin-
Sportiverso Karate, arti marziali a Maerne
Un centro di avviamento alle arti marziali ben radicato sul territorio del Miranese a Maerne presso la scuola primaria Tasso e Salzano in via Ponte Grosso 18 e che punta a far crescere anche i più piccoli alla scoperta di queste discipline che stimolano in loro educazione e rispetto reciproco. Il tutto in un clima di sano divertimento. Si tratta di Sportiverso Karate, dove ogni percorso mira a coltivare la salute, e la crescita personale dei ragazzi. Il corso di karate per bambini infatti è pensato per introdurre i più piccoli all’arte marziale in modo divertente e sicuro. Attraverso il gioco, esercizi motori e tecniche di base, i bambini sviluppano coordinazione, equilibrio e concentrazione. Il karate è una pratica che forma anche valori importanti come il rispetto, l’autodisciplina e
gono fino a tutto il Nord Italia fino al bolognese. E anche quest’anno le cose sembrano andare nel verso giusto con una prima di campionato portata a casa con una vittoria netta sui Leoni del Nord-Est di Verona per 50-5, dimostrando una buona amalgama tra vecchi e
nuovi giocatori e un’efficace struttura di gioco sia di mischia che dei trequarti. La seconda invece aggiudicata con un rotondo 43-7 contro Rimini. Il team si avvale inoltre di uno staff di quattro allenatori più due accompagnatori. Intendiamoci, è tutto volontariato
e tutti, dal più piccolo degli allievi fino agli allenatori, ai dirigenti e ai giocatori della prima squadra, tutti ma proprio tutti, pagano la propria quota annuale per giocare e vestire i colori rosa-blu. Un autofinanziamento che testimonia l’attaccamento degli iscritti a questa realtà. Il nome si ispira alla proverbiale velocità del rondone su cui punta molto il team per sorprendere gli avversari sul terreno di gioco. “Cercavamo un qualcosa di simpatico - ricorda Fiume - ma noi non ci sentivamo delle semplici rondini ma un qualcosa di più robusto e abbiamo pensato a quel tipo di volatile. Poi anche la forma del logo ci è piaciuta perché ricorda anche la palla ovale”. Recentemente la società è stata anche insignita dalla federazione Rugby con un encomio per essere riuscita in tempi rapidissimi a sviluppare un nutrito settore giovanile. Riccardo Musacco
la fiducia in sé stessi, in un ambiente positivo e stimolante. Perfetto per migliorare la forma fisica e socializzare, questo corso aiuta i piccoli a crescere con un approccio equilibrato tra divertimento e apprendimento. Sono presenti però anche corsi dedicati agli agonisti, di categoria Esordienti e Cadetti. “Perché iscrivere i tuoi figli ai nostri corsi”? chiedono gli istruttori sui social. Le risposte sono molto semplici e dirette. “Per l’allenamento completo, karate significa disciplina, concentrazione e movimento. Ogni lezione è pensata per allenare corpo e mente, sviluppando forza, agilità e autocontrollo. Per l’ambiente positivo e inclusivo. Con i nostri istruttori qualificati e attenti, i bambini e i ragazzi cresceranno in un ambiente di rispetto, supporto e divertimento”. (r.m.)
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I giovani del Rondoni Rugby
#Regione
Il dibattito. L’anniversario tra celebrazioni e vivaci polemiche
Autonomia, a sette anni dal referendum
lo scontro politico è più acceso che mai
Per Zaia e i partiti di centrodestra era doveroso celebrare il settimo anniversario del referendum sull’autonomia regionale e fare il punto sulla realizzazione di un progetto a lungo inseguito. Per l’opposizione invece è stato l’ennesimo evento propagandistico a spese dei cittadini, che nulla ha portato di concreto. Insomma il tema continua ad infiammare lo scontro politico e ad accendere gli animi, dentro e fuori il Consiglio Regionale.
Sette anni fa oltre due milioni di cittadini si sono espressi a favore di una maggiore autonomia regionale, un vero plebiscito che ha dato il via a un percorso politico e legislativo culminato nella legge approvata il 26 giugno scorso. Venezia ha ospitato la celebrazione dell’anniversario , alla Suola Grande di San Giovanni Evangelista. Anche in questa occasione il presidente Zaia, ha sottolineato come il referendum del 201 7 sia stato un momento storico per il Veneto, un punto di partenza per un percorso che ha trovato compimento nella recente legge sull’autonomia differenziata. “Oggi discutiamo di autonomia grazie all’ardore dei veneti- ha detto Zaia - che hanno sostenuto
il referendum. È tempo di guardare avanti. Non possiamo tornare indietro. E per quanto riguarda il federalismo fiscale, finalmente sta prendendo slancio. Altre regioni, come Emilia-Romagna e Toscana, sono pronte a unirsi a questa richiesta. L’autonomia non è solo un aspetto giuridico o amministrativo. È un’opportunità per coinvolgere tutti i cittadini, non solo i veneti. Dobbiamo superare le leggende metropolitane, come quella della secessione dei ‘ricchi’, che nascono dalla non conoscenza. La spesa pubblica veneta è tra le più basse in Italia. Questo ci rende virtuosi nella gestione delle risorse. Dobbiamo fare in modo che altre regioni si uniscano a noi in questo percorso”.
Quanto al tavolo nazionale già attivo, Zaia ha precisato: “Abbiamo già avviato discussioni sulle prime nove materie di questa legge quadro. Il recente incontro di Bari ha messo in evidenza non solo le questioni legate all’autonomia, ma anche i problemi generali delle regioni.
A fare da sponda il senatore Luca De Carlo, coordinatore veneto di Fratelli d’Italia: “I pochi che, miopemente, si ergono contro l’autonomia, si scordano che è la nostra
Costituzione a prevedere questo diritto. Una battaglia contro l’autonomia, pertanto, non è solo una battaglia contro il progresso, ma contro la Costituzione stessa. sarò sempre in prima linea per combattere le falsità e la propaganda contro l’autonomia, e per far rispettare il volere democratico di milioni di veneti”. Alberto Villanova, capo dell’intergruppo Lega, ha accusato il Partito Democratico di voler fare da guastafeste, criticando la loro opposizione a un evento che, invece, celebra la fine di uno stato centralista e dirigista. Sonora la stroncatura di Andrea Martella,
segretario veneto del Pd: “Questa pseudo festa è l’ennesima cortina fumogena per distrarre l’opinione pubblica dall’affanno della sua azione di governo e dal fatto che lo stesso Zaia sa che questa autonomia non la vogliono nemmeno i suoi alleati. Noi non siamo contro l’autonomia e abbiamo avanzato in tutte le sedi le nostre proposte ma ribadiamo la nostra contrarietà a quella differenziata proposta dal governo”.
Anche Vanessa Camani, capogruppo del Pd, ha ha accusato la maggioranza di aver trasformato un’occasione di approfondimento
in una kermesse celebrativa della legge Calderoli, con l’aggravante dell’uso di fondi pubblici. Elena Ostanel, di VCV, ha lamentato l’assenza di un contraddittorio, suggerendo che l’evento avrebbe potuto essere finanziato con fondi di partito. Arturo Lorenzoni, portavoce dell’opposizione, ha definito l’iniziativa come pura propaganda. Intanto la Lega tira dritto non sembra intenzionata a fermarsi, come dimostra il sondaggio lanciato dal presidente del consiglio regionale, Roberto Ciambetti, sulla percezione del Veneto dal punto di vista linguistico. (n.s.)
Faccia a faccia Camani - Venturini in diretta sull’autonomia a Radio Veneto24
Confronto infuocato in diretta su Radio Veneto24 tra Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale e Vanessa Camani, Capogruppo PD: materia del contendere, manco a dirlo, l’autonomia. Camani è partita subito all’attacco: “Eravamo molto curiosi di sentire quale sarebbe stato l’indirizzo che il presidente della Regione voleva dare a questo percorso verso l’autonomia differenziata. In realtà non ha detto assolutamente nulla, non ha detto quali saranno le funzioni su cui si vorranno concentrare perché ha da una prima lettura sembra che vogliano tutto e soprattutto non ha detto come questi scampoli di funzioni dentro sole nove materie potranno essere utili al Veneto.”
“A livello regionale come Forza Italia – ha replicato Elisa Venturini - abbiamo presentato la proposta di legge che poi ha
portato all’indizione del referendum per l’autonomia e siamo talmente convinti che nel nostro simbolo, in Veneto, compare la scritta autonomia. Ci rendiamo conto della difficoltà nel far condividere questo percorso a livello nazionale, perché Forza Italia è un partito nazionale e all’interno sono presenti varie anime territoriali. È chiaro che noi dobbiamo cercare di fare capire anche alle altre componenti del partito che provengono da altre parti d’Italia qual è la necessità e quali sono le ricadute positive che ci possono essere per l’autonomia con l’autonomia non solo per il territorio veneto, ma anche a livello nazionale”. “Lo abbiamo ripetutamente sottolineato – ha rintuzzato Camani - che la sinistra non è contraria all’autonomia differenziata è contraria all’autonomia differenziata versione Zaia – Calderoli. Peraltro la legge
approvata smonta un grande cavallo di battaglia della destra: non resteranno in Veneto gli otto o i nove decimi delle tasse pagate in Veneto; continueranno ad andare a Roma. Quindi se fossi in Elisa Venturini, della quale apprezzo la coerenza, non rivendicherei troppo quel referendum.”
“Per quello che riguarda la possibilità di trattenere in Veneto - ha rilanciato la capogruppo di FI - la maggior parte delle tasse pagate qui, io credo l’importante sia parti-
re, poi ci arriveremo. Il nostro Presidente sta facendo di tutto per permettere al percorso dell’autonomia di andare avanti. È chiaro che è un lavoro complesso e impegnativo: non si può pensare che si schiacci un pulsante e si realizzi l’autonomia.”
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Duello radiofonico Marcato - Montanariello:
le posizioni restano più lontane che mai
L’autonomia e in particolare l’applicazione della legge messa a punto nei mesi scorsi si conferma una materia a dir poco esplosiva, che suscita reazioni a catena, contrastati e inconciliabili. A quanto pare è difficile trovare una sintesi e le posizioni fra gli schieramenti politici restano più lontane che mai. A confermarlo il confronto in diretta radiofonica fra l’assessore regionale allo sviluppo economico Roberto Marcato e il vice capogruppo in Consiglio regionale del Partito Democratico Jonatan Montanariello. Ai microfoni di Radio Veneto24 è andato in onda un vero e proprio duello, tra stoccate e affondi, con vivaci e serrati botta e risposta e reciproci scambi di vedute sulle rispettive convinzioni politiche. Al conduttore Roberto Guidetti l’impegnativo compito di moderare il confronto.
Ad aprire il dibattito l’analisi di Montanariello sulle ricadute dell’autonomia voluta a fu-
ror di popolo dal centrodestra:
“In questi giorni stiamo discutendo un provvedimento dove la legge Calderoli non prevede nessuna risorsa aggiuntiva per la nostra regione, quindi non c’è spazio per tutta la narrazione dei mesi scorsi. Lo stesso ministro Giorgetti ha ribadito che nella manovra di bilancio non ci sono soldi per i Lep, i livelli essenziali di prestazione. Stiamo discutendo di un pannicello caldo che probabilmente serve ad alimentare la propaganda. Se ci
sono soldi una cosa funziona, se non ci sono soldi non funziona. Risulta implicito che per mano dello stesso governo che promuove l’autonomia vengono a mancare proprio le risorse per metterla in pratica. Assistiamo invece a scelte sempre più centralizzate, legate alla vocazione del controllo romano, e intanto in Veneto aumenta la tassazione”.
Non ci sta Roberto Marcato che replica: “Questo pannicello caldo lo ha fortemente voluto il
suo partito, con Bonaccini impegnato a chiedere l’autonomia differenziata. Capisco che è difficile, pur ricorrendo ad iperboli fantasiose, giustificare cambi così repentini. Ricordo poi che proprio il Pd ha proposto, udite udite, di ripristinare le province così come erano state cancellate dal governo Renzi con Delrio ministro. Ha proposto anche di dare meno poteri ai presidenti delle regioni, dettaglio che ovviamente sarebbe una fucilata mortale all’autonomia. Infine chiede di rivedere il Titolo Quinto della Costituzione, che era stato modificato dal Pd quando era al governo. Dove sta la coerenza in tutto questo? Dove sta l’attenzione verso il territorio?
Con questa linea contraddittoria il Pd in Veneto resterà sempre in seconda linea”.
“Stai sul pezzo, Marcato”, replica Montanariello, e l’assessore ribatte: “E tu studia, invece che parlare di alieni e unicorni! Io porto delle questioni concrete”. E così via per alcuni lunghi
e frizzanti minuti di reciproche stoccate, neanche tanto in punta di fioretto.
In chiusura l’assessore Marcato: “Se parliamo di fallimento di autonomia io guarderei ad altre regioni. In Veneto abbiamo il Pil più alto d’Italia, il tasso di occupazione più altro d’Italia e abbiamo la spesa pro capite di spesa pubblica più bassa d’Italia. Io ho posto delle questioni reali, le risposte che ho avuto sono un “bignami” dei comizi del Pd”.
Montanariello invece chiude sottolineando che «in Veneto abbiamo la spesa pubblica più bassa come regione perché i cittadini pagano la sanità due volte. La prima è con la fiscalità generale delle tasse che tutti versiamo, la seconda con la gestione della sanità veneta che, già in piena autonomia, ci porta a non trovare le prestazioni quando andiamo in ospedale e a dover pagare una seconda volta rivolgendoci al privato”.
(a cura di Nicola Stievano)
Smart city: Treviso, Vicenza e Padova si distinguono
Il Veneto si conferma una regione aperta allo sviluppo tecnologico e all’innovazione, ottenendo ottimi risultati nella classifica dei comuni più smart. Questi sono alcuni dei dati emersi dal City Vision Score 2024, la classifica delle città intelligenti d’Italia, presentata a Padova durante gli Stati Generali delle Città Intelligenti. Tra oltre 7mila comuni, Arquà Petrarca (PD) e Soverzene (BL) si posizionano rispettivamente al settimo e ottavo posto. Anche due grandi città venete si distinguono tra i capoluoghi: Treviso è seconda soltanto a Milano, mentre Padova occupa la sesta posizione tra i territori più avanzati d’Italia. “Padova torna ad essere capitale delle Smart city – commenta l’assessora alla smart city Margherita Cera - ha accolto Sindaci e Amministratori da tutta Italia per un confronto sulle buone pratiche, le soluzioni e le esperienze di trasformazione intelligente dei territori. Due giorni fitti di appuntamenti e tavoli di lavoro: come attrarre talenti nella PA, come rendere le città inclusive, come l’intelligenza artificiale sta accelerando il processo di transizione digitale dei Comuni
grandi e piccoli”.
La classifica del City Vision Score 2024 attraverso la misurazione del livello di smartness dei Comuni Italiani aggrega e sintetizza 30 indicatori elementari in riferimento a sei dimensioni del concetto di smart city, misurando l’economia, la mobilità, l’ambiente, l’abitabilità, le persone ed infine la governance dei territori sotto la lente smart. Dai risultati della classifica, sono molti i comuni veneti in vetta, a dimostrazione dell’impegno della Regione nella valorizzazione del tessuto urbano e del loro sviluppo, con uno sguardo rivolto al futuro delle città intelligenti: considerando i primi 50 posti infatti, oltre ai comuni virtuosi nei primi 10 si aggiungono
Zenson di Piave (TV, 18° posizione), Treviso (21°), Codognè (TV, 28°), Vicenza (30°), Silea (TV, 36°) e infine Padova (38°).
“Un risultato che premia il lavoro svolto in questi anni su più fronti, compreso l’elevato grado di digitalizzazione dei nostri under-14, reso possibile dall’essere stato uno dei pochi comuni in Italia ad aver portato la fibra in tutte le scuole durante la
pandemia”, afferma il vicesindaco di Treviso Alessandro Manera, che sottolinea come le buone pratiche messe a terra in questi anni nel capoluogo “possono essere aumentate e migliorate se, invece che ragionare solo in termini di singola città, si inizia a lavorare di concerto con un’area più vasta e diffusa che, nel caso di Treviso, comprende i ventuno comuni della Grande Treviso”. (s.b. e s.s.)
“Semplicemente desiderare”, quinta edizione del premio di narrativa de “Il Circolo Veneto”
C’è tempo fino al 9 febbraio prossimo per partecipare alla quinta edizione del Premio di Narrativa Racconto Breve 2025, organizzato da “Il Circolo Veneto”, il cui tema sarà “Semplicemente Desiderare” nella sua più libera interpretazione.
“L’etimologia di desiderare è “de-sidera”, lontano dalle stelle - spiega il presidente Cesare Campa. - Desiderio, la materia più oscura dell’umano, sfuggente, non catalogabile, colorato di mille mutevoli tonalità. Pensare al “desiderio” come parola, e dunque esperienza, per aprire un varco ai nostri pensieri sul futuro. Ma anche, forse, una delle pietre su cui poggiare per costruire il proprio futuro ”
Anche questa edizione del concorso sarà suddiviso in due sezioni: una aperta agli over 25, l’altra, invece, sarà dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 25 anni. L’iscrizione, per quest’ultimi è gratuita. Come per l’edizione precedente, sarà edita un’antologia che conterrà i 15 racconti più meritevoli di ambedue le categorie, selezionati dal gruppo di lettura. Figureranno nel volume anche i nomi dei docenti, degli istituti scolastici e tutti coloro che hanno partecipato. I vincitori verranno premiati a Mestre, nel maggio 2025. Bando e regolamento sul sito www.ilcircoloveneto.eu.
Margherita Cera
Turismo e agricoltura. Intervista a Federico Caner
“Avanti con il piano strategico del turismo”
Federico Caner, assessore regionale al turismo e all’agricoltura in Veneto, fa il punto anzitutto sul piano strategico regionale per il turismo 2025-2027 e sul workshop internazionale Buy Veneto.
Cosa ci dobbiamo attendere?
Ricordiamo che la nostra è la prima regione d’Italia per quanto riguarda i flussi turistici ma anche per i prodotti turistici che ha oltre alle destinazioni perché in Veneto abbiamo tutto: mare, montagna, colline, lago di Garda, città d’arte. Abbiamo toccato i 72 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato. Abbiamo appena chiuso il Buy Veneto, destinato ai buyer internazionali, che è andato molto bene. Per gestire tutte queste presenze ci siamo dotati di un piano strategico sul turismo. In realtà è il terzo piano strategico ed è veramente innovativo. Nasce dal basso, perché concordato con le categorie e gli operatori economici. Mette al centro, l’uomo, il turista e anche il cittadino. Perché ricordiamo che quando parliamo di turismo non parliamo solo di ricettività partiamo di enogastronomia, arte, mobilità e perfino di sanità. Pensiamo ai turisti che cercano servizi di cura nella nostra regione. Negli anni i fondi per la promozione turistica della regione Veneto sono sostanzialmente scomparsi, eppure le cose vanno bene. Come mai?
Stiamo utilizzando molto i fondi europei, non abbiamo più fondi diretti regionali per fare la promozione e la comunicazione, che comunque dobbiamo tornare ad avere perché è fondamentale. Abbiamo però imparato a utilizzare molto i fondi europei grazie ai quali finanziamo i cosiddetti club di prodotto, cioè aziende che si mettono insieme, creano un prodotto nuovo e partecipano a questi bandi europei gestiti dalla regione Veneto. Possono ricevere a fondo perduto anche il 70%. Quindi io lancio anche una provoca-
zione ai giovani, se avete idee innovative nell’ambito turistico mettetevi assieme e chiedete questi finanziamenti perché c’è la possibilità di avere di avere un aiuto importante.
Passando all’agricoltura e al tema del cambiamento climatico: cosa state facendo per questo settore?
L’agricoltura è fondamentale, è un altro dei pilastri della Regione Veneto con 8 miliardi di Pil, legato alle produzioni tipiche venete che diventano un volano anche per il turismo. Ricordiamoci che questa è una regione che ha 403 prodotti agricoli tradizionali riconosciuti dal Ministero oltre 90 prodotti certificati tra Dop, Igp e Doc. Il tema è che oggi non è facile fare agricoltura: il cambiamento climatico ci sta mettendo in difficoltà ma grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica stiamo spingendo molto per dare la possibilità di poter fare agricoltura ad esempio attraverso la gestione della risorsa acqua, dai momenti in cui ne abbiamo toppa a quelli in cui scarseggia. Altro aspetto è quello delle fitopatie sul territorio, sul quale stiamo lavorando intensamente.
(a cura di Nicola Stievano)
Cristiano Corazzari.
Numerose
le deleghe “Fondi straordinari per gli alloggi Ater”
Sono numerose le deleghe assegnate all’assessore regionale Cristiano Corazzari: territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca ma anche veneti nel mondo, parchi, edilizia residenziale pubblica.
Assessore, in Veneto ci sono 41 mila alloggi pubblici ma quasi 6 mila sono sfitti per mancanza di manutenzione e ci sono novemila famiglie in attesa di assegnazione. Costa state facendo per questa emergenza?
E’ un’esigenza sempre più sentita. C’è una tensione abitativa sempre più forte e anche categorie che prima non avevano bisogno dell’edilizia residenziale pubblica oggi ne fanno richiesta. Per prima cosa abbiamo dato sostegno con dei fondi straordinari per oltre 130 milioni di euro per ristrutturare gli appartamenti da mettere a disposizione delle famiglie. Anche con il prossimo bilancio sosterremo gli Ater con delle misure specifiche. Certo è che poi come regione abbiamo voluto dare la precedenza ai residenti di lungo corso in Veneto per riuscire a individuare famiglie che poi nella nostra regione volessero instaurare il proprio progetto di vita. Purtroppo la Corte Costituzionale come sapete ha bocciato il requisito dei dieci anni di residenza nella nostra regione per l’assegnazione delle case popolari. Dal nostro punto di vista è un grave problema un grave danno per chi invece vive e storicamente in Veneto. Cosa vi aspettate dall’autonomia anche in termini di fondi di capacità di spesa a proposito delle diverse deleghe che state trattando con il governo centrale?
La Costituzione prevede l’autonomia differenziata che è una reale assunzione di responsabilità: ogni regione potrà migliorare i servizi, impegnare meglio le tasse. Il percorso avviato con il referendum oggi è osteggiato da chi non vuole questo cambiamento. Noi abbiamo già avviato le trattative e puntiamo
a portare a casa delle funzioni e delle materie che siano di reale utilità per migliorare i servizi ai cittadini e utilizzare le risorse sul territorio per la società. Assessore lei ha anche la delega dei veneti del mondo, che non sono pochi, cosa ne pensano della loro regione d’origine?
I veneti hanno un forte attaccamento con la loro comunità di origine. Abbiamo un Veneto fuori dal Veneto nel mondo più di sei milioni di cittadini di origine veneta che sono in tutti i continenti, a partire dal Brasile e dall’America del Sud, che conservano le loro tradizioni e le loro radici, anche il dialetto, la vera lingua veneta che alle volte è andata perduta nella nostra regione, viene ancora parlato in questa comunità. Io penso che per noi siano degli ambasciatori straordinari e che rappresentino i valori sani della nostra comunità, quelli del lavoro quelli della solidarietà. Non è caso che abbiano tutti o quasi tutti fatto fortuna.
Che dire dello sport di casa nostra?
Quest’anno il Veneto è regione europea dello sport e abbiamo fatto un grande investimento nell’impiantistica sportiva.
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L’approfondimento.
va confusa con l’affidamento in prova ai servizi sociali
Messa alla prova: come funziona l’alternativa alla condanna penale
L’istituto della messa alla prova non va confuso con l’affidamento in prova ai servizi sociali che riguarda il condannato con sentenza definitiva a pena eventualmente anche residua (avendone scontata parte in carcere o agli arresti domiciliari) non superiore a quattro anni, che può essere concesso dal Tribunale di Sorveglianza.
La messa alla prova invece si ferma “sulle soglie” del processo, viene chiesta al Giudice dell’udienza preliminare o nei reati a citazione diretta alla prima udienza e, non richiede l’ammissione di responsabilità: in caso positivo comporta l’estinzione del processo penale.
Consiglio spesso di ricorrere a tale alternativa, quanto meno per evitare l’alea del processo; essa è stata introdotta nel nostro ordinamento dalla legge 67/2014 inserendo nel codice penale gli articoli 168 bis, ter e quater e nel codice di procedura penale gli art.464 bis e 657 bis. Successivamente con decreto legislativo n.150/2022 si sono ampliati i casi di possibile messa
alla prova, che, peraltro, può essere concessa una sola volta.
Possono usufruirne anche i recidivi (cioè coloro che hanno avuto altre condanne penali) sono esclusi solo coloro che sono stati dichiarati delinquenti o contravventori abituali o professionali o delinquenti per tendenza; è prevista per tutti i reati con pena detentiva massima di quattro anni e per altri specifici reati (chi volesse leggere il lungo elenco completo, veda tramite Google l’articolo 550 secondo comma codice procedura penale) con pena detentiva massima non superiore a sei anni. Non è condizione indispensabile per la messa alla prova l’intervenuto risarcimento del danno perché l’art.168 bis prevede tale risarcimento “ove possibile”.
L’imputato formula la richiesta prima all’U.E.P.E.(Ufficio esecuzione esterna penale ) poi al Giudice. L’U.E.P.E. elabora un programma di lavoro di pubblica utilità che deve avere durata minima di dieci giorni, anche non continuativi e non può superare le otto ore giornaliere. Le mansioni cui gli impu-
tati possono essere adibiti sono definite dall’art. 2 del D.M. 88/2015:
2. protezione civile (soccorso alle popolazioni anche in caso di calamità);
3. patrimonio ambientale (prevenzioni incendi, salvaguardia patrimonio boschivo e forestale, protezione flora e fauna);
4. patrimonio culturale e archivistico (custodia biblioteche e musei);
5. immobili e servizi pubblici(manutenzione);
6. specifiche competenze e professionalità dell’imputato.
Il Giudice esamina il programma, può apportarvi modifiche e, se lo approva, sospende la prescrizione, ne ordina l’esecuzione e fissa una successiva udienza per esaminare la relazione dell’U.EP.E. sull’effettuazione del programma: se l’esito è positivo, pronuncia sentenza d’estinzione del reato e l’imputato resta incensurato.
L’avvocato Luigi Migliorini, del Foro di Rovigo, firma la nostra rubrica di approfondimento di temi che ruotano attorno alla giustizia, al diritto e all’applicazione delle leggi. L’avvocato Migliorni è pubblicista e scrittore, ha pubblicato quattro libri.
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Con 5.000 aziende aderenti Confindustria Veneto Est è la seconda associazione di imprese italiana.
Aderisce a Confindustria, la Confederazione nazionale delle Associazioni dell’industria e dei servizi che con 222 Associazioni confederate rappresenta oltre 150.000 aziende con
più di 5.300.000 lavoratori.
A Confindustria Veneto Est partecipano non solo le imprese manifatturiere, ma anche quelle dei servizi e delle costruzioni. La sua missione è offrire rappresentanza e tutela alle associate nei confronti dei decisori pubblici, delle Istituzioni e degli stakeholder locali.
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Le auto più vendute in Veneto nel 2024: diesel e modelli pratici dominano il mercato
Golf e Panda in cima alla classifica, mentre il mercato dell’usato cresce dell’11,8%. Bassa ancora la domanda di auto elettriche.
Nel 2024 le auto più vendute in Veneto seguono tendenze simili a quelle nazionali, con una forte preferenza per modelli pratici e accessibili.
In Veneto, il 50,5% delle richieste riguarda auto diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle ibride (10,4%). Le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali. Ecco un riepilogo delle auto più richieste nella nostra regione:
Nuove auto più vendute in Veneto nel 2024
1. Volkswagen Golf - Questa vettura si è confermata la più richiesta in Veneto, evidenziando la sua popolarità tra i consumatori.
2. Fiat Panda - Anche se non è al primo posto, mantiene una po-
sizione forte nelle vendite.
3. Dacia Sandero - Un altro modello molto apprezzato, noto per il suo buon rapporto qualità-prezzo.
4. Jeep Avenger - Ha guadagnato terreno come SUV compatto molto richiesto.
5. Toyota Yaris Cross - Questo modello ibrido ha visto un aumento di richieste, riflettendo l’interesse per veicoli ecologici.
6. Fiat 500 - Iconica e richiesta tra i giovani acquirenti.
7. Renault Clio - Continuamente presente nelle preferenze degli automobilisti.
8. Peugeot 208 - Un altro modello che si distingue nel segmento delle city car.
9. Ford Puma - SUV che ha trovato una buona accoglienza nel mercato.
10. Toyota Yaris - Riconosciuta per la sua efficienza e affidabilità. Crescita del mercato usato
Il mercato delle auto usate ha registrato una crescita significativa nel primo semestre del 2024, con un aumento dell’11,8% nei passaggi di proprietà.
Nel 2024 infatti il mercato delle auto usate in Veneto ha mostrato una crescita significativa, con un aumento del +11,8% nei passaggi di proprietà rispetto all’anno precedente. Il 50,5% delle richieste riguarda vetture usate diesel, seguite dalle benzina (34,3%) e dalle
ibride (10,4%), mentre le auto elettriche rappresentano solo l’1,4% delle richieste totali del mercato dell’usato. I prezzi medi delle auto usate vendute in Veneto nel primo semestre 2024 sono stati di circa 24.470 euro, con un leggero calo rispetto al 2023 (-1,7%). Auto usate più comprate in Veneto nel 2024
1. Volkswagen Golf - Rimane la più richiesta nel mercato dell’usato.
2. Fiat 500 - Molto popolare tra gli acquirenti, rappresenta il 3,7% dei veicoli controllati.
3. Mercedes-Benz Classe A - Un’altra scelta di alta gamma tra le auto usate.
4. Alfa Romeo Giulietta - Continua a essere una preferenza tra i veneti.
5. Alfa Romeo Stelvio - Apprezzata per il suo design e prestazioni.
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Novità nel mercato 1. Il ritorno di SWM grazie all’accordo esclusivo con Campello SpA
SWM debutta sul mercato italiano con i nuovi SUV, tra tradizione ed innovazione
WM, rinomata casa motociclistica, è stata fondata nei primi anni ’70 a Palazzolo Milanese da due valorosi piloti uniti dalla passione per il fuoristrada. Inizialmente il nome SWM derivava dai cognomi Sironi e Vergani, con sede a Vimercate di Milano (SVVM). Successivamente, il marchio si affermò come Speedy Working Motors (SWM), conferendogli un respiro più internazionale.
Fin dal suo esordio, SWM ha conquistato rapidamente il favore di appassionati e professionisti, raggiungendo l’apice del successo nel 1979, quando vinse il titolo di miglior moto dell’anno. A coronare ulteriormente i suoi traguardi, nel 1981 SWM si aggiudicò la vittoria nel Campionato del Mondo, divenendo la prima casa motociclistica italiana a realizzare un’impresa del genere.
Nel 2014, SWM è entrata a far parte di Shineray Group, un gigante industriale con una rete completa di ricerca, sviluppo, produzione, vendita
e assistenza per diverse tipologie di veicoli, comprese moto, SUV, MPV, minibus, mini-camion ed EV, con stabilimenti situati in Cina, Vietnam e Italia.
Alla fine del 2023, Shineray Group ha stipulato un accordo esclusivo con Campello Motors per l’importazione e la distribuzione in Italia dei veicoli commerciali elettrici X30L. Questo sodalizio si è recentemente ampliato includendo anche i SUV SWM, che Campello SpA, rappresentante del marchio per il mercato italiano, ha lanciato a partire da settembre 2024. Il debutto della gamma in Italia prevede l’introduzione dei modelli a propulsione termica G01, G03F e G05, capaci di soddisfare le variegate esigenze di mobilità dei clienti.
Il modello di punta, il SUV G01, posizionato nel segmento D, si distingue per le sue dimensioni generose (4610 x 1855 x 1725 mm) e un design che coniuga robustezza ed eleganza. Questo veicolo, dotato di un mo-
tore a benzina, è disponibile sia con cambio manuale che automatico. La G01 è proposto al pubblico al prezzo di € 23.990,00, chiavi in mano e nelle colorazioni bianco, nero, antracite, blu e rosso. Offre un allestimento di serie di alta gamma, che include sedili in pelle, tettuccio panoramico e cerchi in lega da 18 pollici. Il sistema di infotainment, dotato di uno schermo tattile da 10 pollici, garantisce una connettività interattiva grazie alla compatibilità con Apple CarPlay e Android Auto.
La G01 è disponibile anche in una versione sportiva, G01F, un D-SUV con dimensioni di 4670 x 1855 x 1740 mm (LxWxH), offerto esclusivamente con cambio automatico e motore a benzina. Contraddistinto da linee esterne più decise, questo modello esprime uno stile sportivo e dinamico, particolarmente evidente nel design posteriore arricchito dalla doppia uscita degli scarichi. G01F è ora accessibile a partire da € 26.990,00 chiavi in mano.
Grazie al mandato esclusivo di Campello SpA, la gamma dei SUV SWM ha esordito ufficialmente sul mercato italiano il 2 ottobre scorso. Tutti i veicoli sono coperti da una garanzia di cinque anni o 100.000 km, e sono ora disponibili presso le concessionarie autorizzate.
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Nuova Lancia Ypsilon: tradizione italiana e innovazione sostenibile per una city car iconica
Lancia celebra 117 anni con la Nuova Ypsilon: design classico, tecnologia avanzata e versioni elettrica e mild hybrid per un futuro sostenibile e innovativo.
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Lancia, sinonimo di eleganza e innovazione italiana, è un marchio iconico con oltre 117 anni di storia, amato dagli appassionati per modelli leggendari come la Flaminia, la Delta e la Stratos. Oggi, il brand guarda con ambizione al futuro, fondendo tradizione e modernità e abbracciando valori di sostenibilità e responsabilità sociale. La Nuova Ypsilon incarna perfettamente questa visione, combinando elementi stilistici classici, come la calandra “a calice”, con tec-
stabilità e dinamismo, con una carreggiata allargata per migliorare la manovrabilità e rendere l’auto perfetta sia in città sia su strade più complesse. Il team di progettazione ha messo a punto un sistema tecnologico best-in-class, pensato per facilitare l’esperienza dell’utente. L’interfaccia S.A.L.A. (Sound Air Light Augmentation) consente di controllare facilmente le funzioni di audio, climatizzazione e illuminazione, adattando l’ambiente interno alle esigenze del conducente e dei passeggeri con un semplice tocco.
nologie avanzate. Dettagli di design come i fari posteriori a LED, ispirati alla Stratos, e la scritta Lancia incisa con caratteri storici omaggiano il passato ma rivisitati con un tocco contemporaneo. Gli interni, dal design sofisticato, offrono una sensazione di comfort che richiama l’ambiente di casa, grazie a materiali sostenibili e a una cura nei dettagli tipica di Lancia. La Nuova Ypsilon si distingue anche per il piacere di guida: la piattaforma CMP multi-energia su cui è costruita garantisce
La gamma della Ypsilon include una versione full electric, la prima 100% elettrica del marchio, con un motore da 156 CV, una batteria da 51 kWh e un’autonomia fino a 403 km in ciclo combinato WLTP, che supera i 500 km in città. È possibile ricaricarla rapidamente in soli 24 minuti (dal 20% all’80%), rendendola ideale per l’uso quotidiano. La versione mild hybrid, pensata per chi cerca efficienza e riduzione delle emissioni, dispone di un motore 1.2L 100 CV con tecnologia 48V, capace di una velocità massima di 190 km/h e consumi ridotti (103104 g/km CO₂), offrendo inoltre una modalità di guida elettrica per il 25% del tempo. Con cambio automatico e sistemi come e-Parking ed e-Start, questa versione unisce praticità e prestazioni.
La Nuova Ypsilon è disponibile a partire da 24.900€ per la versione ibrida, che scendono a 20.900€ con incentivi per la rottamazione, mentre la versione elettrica parte da 22.900€ con rottamazione inclusa. Lancia segna così l’inizio di una nuova era, restando fedele alla sua tradizione ma proiettandosi verso un futuro sostenibile e innovativo.
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“Movember”
lo IOV si tinge di blu per la prevenzione dei tumori maschili
Novembre è il mese di “Movember”, la campagna internazionale che invita gli uomini a sensibilizzarsi sulla prevenzione del tumore alla prostata e delle altre neoplasie urogenitali maschili. Per questo, l’Istituto Oncologico Veneto (IOV-IRCCS) sostituisce il rosa con il blu, promuovendo una maggiore consapevolezza su queste patologie.
Il termine “Movember” nasce dall’unione di “Moustache”, cioè “baffi” in inglese, e “November”, ovvero il mese dedicato a questa iniziativa mondiale.
Ogni anno, “la campagna dei baffi” richiama l’attenzione dei maschi su un tema cruciale: la diagnosi precoce del tumore alla prostata, che rappresenta il 19,8% di tutti i tumori maschili in Italia, con 41.100 nuovi casi stimati nel 2023, di cui oltre 3.000 solo in Veneto. Sebbene meno frequenti, il cancro ai testicoli e al pene completano il quadro delle neoplasie maschili. La prevenzione e la ricerca hanno permesso di migliorare notevolmente le prospettive di vita: oltre il 92% dei pazienti con tumore prostatico vive ancora a 5 e 10 anni dalla diagnosi.
Lo IOV-IRCCS, che sostiene questa campagna dal 2014, invita gli uo-
mini a far crescere i baffi per tutto il mese, come gesto simbolico a supporto della ricerca e delle cure per le neoplasie maschili. “Come per l’ottobre rosa – sottolinea la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, Direttore Generale dello IOV-IRCCS – anche novembre dedicato alla prevenzione del tumore alla prostata è un’iniziativa efficace se si rinnova ogni anno e coinvolge numerosi enti, associazioni e istituzioni. Più preveniamo, migliori sono i risultati terapeutici e più efficiente diventa il Sistema sanitario. Grazie alla ricerca scientifica, ora possiamo intervenire con tecniche robotiche mini-invasive, permettendo ai pazienti un rapido ritorno alla vita normale. Prevenire, però, deve essere un impegno condiviso da tutti. Medici e pazienti devono collaborare in questa missione, perché non c’è via più sicura della prevenzione”.
Anche il mondo dello sport è in prima linea. Durante Movember, le squadre Patavium Rugby e Petrarca Rugby di Padova si uniscono alla campagna attraverso un video promozionale, dimostrando sostegno alla cura e alla ricerca sui tumori maschili. Così, novembre si colora di blu e mette i baffi per ricordare a tutti gli uomini l’importanza della prevenzione.
In aumento i casi di intossicazione alimentare: interventi provvidenziali dei micologi ULSS 3 Serenissima
Alla luce del recente aumento di intossicazioni alimentari in Italia, si rendono sempre più importanti la tempestività e la competenza negli interventi sanitari di emergenza. Di recente una donna è morta per intossicazione da botulino dopo avere mangiato una zuppa “pronta”, ma sono moltissimi ed in continuo aumento i casi di intossicazioni in ristoranti oppure in casa. Continuano inoltre le intossicazioni micologiche, spesso legate all’inesperienza di chi ama raccogliere funghi. L’ULSS 3 Serenissima ha riportato tre interventi provvidenziali svolti nell’ultimo anno dai propri micologi, grazie ai quali una donna, un bambino e un’intera famiglia sono stati salvati da gravi avvelenamenti causati da funghi tossici. I tre episodi hanno coinvolto una signora, avvelenata dall’Omphalotus olearius; un bambino di appena un anno e mezzo che aveva ingerito un Inosperma adaequatum; e una famiglia intossicata dal Tricholoma pardinum. Tutti sono stati curati tempestivamente grazie all’intervento degli specialisti degli ospedali di Venezia e Mirano, che hanno evitato conseguenze gravi.
L’Ispettorato micologico non si è occupato solo di emergenze: ha esaminato oltre una tonnellata di funghi destinati ai mercati ortofrutticoli veneziani, verificandone la sicurezza per il consumo. Durante i controlli, un commerciante è stato multato per l’uso scorretto di un nome scientifico. Inoltre, il servizio ha rilasciato nove certificati di idoneità per la vendita di funghi e autorizzato trenta cittadini che avevano raccolto correttamente esemplari selvatici.
Questo lavoro di prevenzione è essenziale per evitare rischi legati al consumo di funghi raccolti in natura, promuovendo la sicurezza e la consapevolezza tra i cittadini.
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Prevenzione.
Vademecum anti-smog: azioni quotidiane per respirare tutti un’aria migliore
Il Comune di Padova, con Ulss 6 e Arpav, ha lanciato un vademecum per ridurre l’inquinamento atmosferico in inverno, suggerendo semplici azioni quotidiane per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute pubblica.
In un contesto nazionale che registra sempre più casi di intossicazioni e problemi ambientali, il Comune di Padova, con il supporto dell’Ulss 6 e dell’Arpav, ha lanciato un vademecum per aiutare i cittadini a ridurre l’inquinamento atmosferico, particolarmente critico in inverno quando le polveri sottili si accumulano nei bassi strati dell’atmosfera. L’inquinamento atmosferico è legato a numerosi rischi per la salute: l’esposizione prolungata alle polveri sottili (PM10 e PM2,5) può aggravare malattie respiratorie, come asma e bronchite cronica, e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e tumori. Alcuni studi indicano che l’inquinamento può influire negativamente anche sullo sviluppo cognitivo nei bambini e incrementare i casi di infiammazioni polmonari, rendendo le persone più vulnerabili alle infezioni respiratorie. Il vademecum suggerisce gesti semplici: abbassare di un grado il riscaldamento, spegnerlo mezz’ora prima o
evitare di utilizzare l’auto quando non strettamente necessario. Questi comportamenti, pur non gravando sui singoli, possono ridurre l’inquinamento a livello collettivo. Inoltre, viene fatta una distinzione tra smog e emissioni climalteranti: piantare alberi riduce la CO2, ma non incide direttamente sullo smog, che richiede invece interventi per ridurre le emissioni.
Il documento promuove pratiche semplici per limitare l’esposizione agli inquinanti e diminuire le emissioni. Sarà distribuito nei luoghi pubblici, come l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, le circoscrizioni e gli uffici comunali. L’obiettivo, ha spiegato Andrea Ragona, assessore all’ambiente di Padova, è aumentare la consapevolezza e favorire azioni concrete per migliorare la qualità
lo smog da sole, ma contribuiscono a creare una coscienza collettiva e a mantenere alta l’attenzione sul tema.”
Valerio Valeriano del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss6 ha evidenziato come le emissioni inquinanti torie e cardiovascolari. “Cambiare le abitudini è difficile, ma ogni nostro gesto può migliorare la situazione per tutti”, ha concluso Valeriano. Arpav, che monitora i livelli di smog e pubblica bollettini settimanali, ha sottolineato l’importanza della con-
Crisi demografica: cresce il numero degli anziani, ma i geriatri sono insufficienti
Al Congresso regionale a Venezia esperti lanciano l’allerta sulla carenza di specialisti e la crescente necessità di assistenza per la popolazione fragile In Italia, le culle si svuotano mentre la popolazione anziana continua a crescere. Questo fenomeno non solo colpisce il Paese nel suo insieme, ma anche regioni come il Veneto, dove la carenza di geriatri è particolarmente preoccupante. A lanciare l’allerta sono gli esperti della sezione triveneta della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), che si sono riuniti a Venezia per il Congresso regionale, dedicato alle sfide future e ai nuovi modelli di assistenza per gli anziani. Nel Veneto, la popolazione over 65 è di 1 milione e 200 mila. Di questi, quasi il 40% presenta più di due malattie croniche e il 16% è non-autosufficiente. La richiesta di assistenza è in costante aumento, ma le cure disponibili non sono adeguate.
sapevolezza individuale. “Migliorare la qualità dell’aria è possibile anche grazie all’impegno di ciascuno”, ha dichiarato Luca Zagolin, tecnico Arpav. La stagione invernale, ha aggiunto, è particolarmente critica: anche piccoli gesti quotidiani aiutano a non peggiorare la situazione durante i periodi di accumulo.
“Nonostante l’approvazione da parte della Giunta Regionale veneta di fondi superiori a 61 milioni di euro per migliorare l’assistenza agli anziani vulnerabili, il numero di geriatri è estremamente insufficiente. Solo 200 specialisti in Veneto e 50 in Trentino-Alto Adige devono far fronte alle crescenti richieste da parte di 1,5 milioni di over 65”, spiega Alessandra Coin, presidente della sezione Triveneto della Sigg.
I modelli assistenziali tradizionali si sono dimostrati inadeguati alle esigenze degli anziani, specialmente quelli più fragili. “Questo porta a frequenti accessi al pronto soccorso e ricoveri prolungati, talvolta inappropriati, poiché i pazienti, pur essendo stati curati, rimangono in ospedale per mancanza di un luogo dove andare”, aggiunge Coin. Le strutture di assistenza e l’assistenza domiciliare, infatti, non sono sufficienti a supportare il ritorno a casa degli anziani, complicando ulteriormente la situazione.
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Gli strumenti. Investimento da 2,6 milioni di euro finanziato con il Pnrr, contributi regionali e aziendali
Inaugurate nuove apparecchiature diagnostiche di ultima generazione all’Ospedale di Camposampiero
Immagini ad altissima qualità, diagnosi più accurate, minori tempi di preparazione, dose ridotta di radiazioni e maggior comfort per i pazienti: sono i vantaggi delle nuove apparecchiature per la diagnostica per immagini, inaugurate all’Ospedale “Pietro Cosma” di Camposampiero. Alla cerimonia erano presenti il Governatore del Veneto Luca Zaia, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, il Direttore generale dell’Ulss 6 Euganea Paolo Fortuna e il direttore della Radiologia, Alberto Stellato, oltre a varie autorità locali. Le nuove macchine, dal valore complessivo di 2,6 milioni di euro finanziati con fondi PNRR e contributi regionali e aziendali, includono una Risonanza Magnetica (RM) 1,5 tesla, una TC a 128 strati e un sistema Digitale Diretto. Grazie all’Intelligenza Artificiale (IA), queste apparecchiature lavorano sette giorni su sette per la RM e sei per la TC, con lo scopo di migliorare la qualità del servizio e abbattere le liste d’attesa.
La RM, come spiega il dott. Stellato, permette indagini neurologiche, cardiache, addominali, muscolo-scheletriche e vascolari su adulti e bambini, con tecnologia per lo studio specifico di cuore, encefalo, prostata e intestino. Anche la TC offre esami dettagliati per coronarie, encefalo e altre strutture, con un’ampia apertura del gantry per ridurre la sensazione di claustrofobia. La presenza di un sistema audio consente ai pazienti di ascoltare musica o podcast durante l’esame, rendendolo meno stressante.
Entrambe le apparecchiature sono state progettate con materiali a basso impatto ambientale e consumano meno energia rispetto alle precedenti. Inoltre, l’IA contribuisce a ridurre la dose di radiazioni: in alcuni esami fino al 50%, un beneficio importante per pazienti oncologici e pediatrici, spesso sottoposti a controlli frequenti.
“Questi strumenti completano il rinnovamento tecnologico del reparto di radiologia, che ora lavora a pieno regime con tecnologia di ultima generazione.”
L’intelligenza artificiale, in particolare il sistema AIR Recon DL per la RM, aumenta la qualità delle immagini con tempi di acquisizione ridotti fino a quattro volte. Il sistema True Fidelity della TC, invece, dimi-
nuisce la dose radiante senza compromettere la qualità delle immagiIl dott. Stellato ha sottolineato come queste tecnologie migliorino l’accuratezza diagnostica, in particolare nello studio delle cardiopatie, delle patologie neurologiche e dei tumori. I nuovi sistemi di posizionamento automatico, gestiti dal tecnico di radiologia, agevolano l’allineamento del paziente, rendendo il flusso di lavoro più rapido e preciso. Si prevede un aumento della produttività tra il 15 e il 20%, con un impatto positivo sulla gestione delle liste d’attesa.
Estrazione del dente del giudizio:
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pletamente formate è più sicura e meno complicata. Ecco perché si consiglia l’estrazione degli ottavi malposizionati tra i 17 e i 20 anni. Dopo 25 anni di età l’estrazione diventa meno agevole a causa della minore elasticità dell’osso attorno ai denti e diminuisce la capacità dell’organismo di riparare eventuali piccoli danni nervosi.
restano inclusi (ossia non riescono a spuntare completamente), possono formarsi cisti attorno al dente. Queste cisti possono danneggiare la mandibola, coinvolgendo i denti circostanti o strutture nobili come nervi, rendendo necessario un intervento chirurgico più complesso. In alcuni casi, l’estrazione preventiva dei denti del
strutture delicate come i nervi o i seni mascellari. Gli esami preliminari permettono al dentista di pianificare l’intervento in modo accurato, riducendo i rischi di complicanze e aumentando la probabilità di un recupero senza problemi.
• Tipologie di anestesia: si utilizza l’anestesia locale,
Non lasciare che i denti del giudizio mettano a rischio il tuo benessere: se hai domande o preoccupazioni, contatta subito il nostro studio dentistico per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo aiutarti a mantenere il tuo sorriso sano e senza dolore.
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Marino. Ha frequentato il corso in Faggian Clinic si occupa di riabilitazione
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La valutazione. L’assessore regionale Lanzarin: “E’ la conferma della qualità diffusa raggiunta”
Sanità veneta promossa da Agenas: qualità diffusa su tutto il territorio regionale
La sanità veneta riceve riconoscimenti significativi dal rapporto Agenas, che analizza la qualità di 1.363 strutture sanitarie italiane. Secondo l’Assessore alla Sanità del Veneto, Manuela Lanzarin, questi risultati dimostrano l’impegno della regione nel garantire servizi sanitari di eccellenza, nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale medico e infermieristico: “Questa valutazione positiva è come carburante per tutto il sistema, una conferma della qualità diffusa raggiunta, con numerosi esempi di eccellenza. Ringrazio tutti i lavoratori del nostro sistema sanitario”. Il Veneto si è distinto in quattro parametri chiave definiti da Agenas, con due prime posizioni, un secondo posto e altre valutazioni elevate, a conferma delle capacità delle sue strutture principali come le Aziende Ospedaliere di Padova e Verona. “La qualità del nostro sistema non si ferma ai grandi ospedali – sottolinea Lanzarin – ma si estende anche ad altre strutture. Ad esempio, l’ospedale di Conegliano è tra i pochi in Italia ad aver velocizzato l’accesso all’angioplastica coronarica, mentre Portogruaro, San Donà e Feltre sono tra le strutture che superano il 75% di interventi per frattura del collo del femore operati entro 48 ore”.
Il report Agenas rivela che nel 2023 si sono registrati quasi 8 milioni di ricoveri in Italia, tornando ai livelli pre-pandemia. In Veneto, ospedali come Mirano, Padova e Vicenza hanno migliorato l’accesso all’angioplastica per pazienti infartuati, con interventi garantiti entro 90 minuti. Inoltre, Treviso e Mestre si distinguono per i tempi di intervento nei bypass aorto-coronarici, mentre per la complessa chirurgia sui tumori del pancreas, Verona Borgo Roma, la Clinica Pederzoli e l’Azienda Ospedaliera di Padova si confermano tra i centri di riferimento nazionali.
Il Veneto si classifica anche tra le prime dieci regioni italiane per gli interventi tempestivi su fratture del femore negli over 65, settore dove si osserva un miglioramento in tutto il Paese, con 14 ospedali italiani che superano la soglia del 75% di pazienti operati entro 48
ore, tra cui Portogruaro, San Donà di Piave e Feltre. Infine, l’Azienda Ospedaliera di Padova emerge per l’aderenza agli standard di qualità, posizionandosi tra le sette strutture che hanno raggiunto una valutazione alta o molto alta.
Al via la campagna di prevenzione contro le bronchioliti nei bambini: un anticorpo monoclonale riduce
Le Ulss del Veneto hanno avviato, in linea con le direttive regionali, la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), principale responsabile delle bronchioliti nei neonati. La profilassi prevede una singola dose dell’anticorpo monoclonale nirsevimab, che riduce dell’80% il rischio di ricovero nei più piccoli. La campagna coprirà tutti i bambini nati tra gennaio 2024 e marzo 2025.
Il periodo di maggiore diffusione del virus va da ottobre a marzo, e la somministrazione del farmaco inizierà a novembre nei punti nascita aziendali, avvenendo prima delle dimissioni ospedaliere. Inoltre, l’immunizzazione coinvolgerà anche i Pediatri di Libera Scelta.
dell’80% il rischio di ricovero nei neonati
Il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, responsabile del coordinamento della campagna, ha iniziato a distribuire il farmaco, che neutralizza specificamente il VRS, proteggendo così i neonati da complicazioni respiratorie.
L’iniziativa è frutto di una stretta collaborazione tra i pediatri di famiglia e la Pediatria ospedaliera, impegnati nella somministrazione del farmaco. Il VRS è infatti la causa principale di gravi infezioni respiratorie nei primi anni di vita, con complicazioni più frequenti nei neonati. Negli ultimi anni si è registrato un aumento di infezioni severe da VRS che hanno reso necessario il ricovero ospedaliero, rendendo urgente una campagna di prevenzione su vasta scala.
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ARIETE (Voto: 7)
Novembre porta nuove sfide, ma saprete affrontarle con grinta. In amore, attenzione ai malintesi; cercate dialogo aperto per evitare attriti. Siate pazienti e flessibili.
TORO (Voto: 8)
Il mese è positivo, con soddisfazioni in arrivo. Sul lavoro, sfruttate l’occasione per mettere in mostra le vostre capacità. Le relazioni affettive sono stabili e serene.
GEMELLI (Voto: 7)
Con novembre arrivano cambiamenti stimolanti. La curiosità è al massimo, ma occhio a non esagerare. In amore, puntate sulla sincerità e sulla comprensione reciproca.
CANCRO (Voto: 6)
Un mese impegnativo, ma che offre opportunità di crescita interiore. Sul lavoro potrebbe esserci tensione; in amore, cercate di mantenere la calma e comunicare di più.
LEONE (Voto: 9)
L’autunno vi porta ad essere più casalinghi, a cercare la tranquillità delle mura domestiche e un po’ di silenzio. Non sarete soli: le persone che vi amano sanno starvi accanto sempre.
VERGINE (Voto: 7)
Novembre vi vede brillare, soprattutto nelle relazioni. In ambito professionale sarete apprezzati e riconosciuti. Godetevi il periodo, ma restate con i piedi per terra.
Novembre
Il penultimo mese dell’anno porta nuove sfide ma anche passione in amore e cambiamenti stimolanti
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BILANCIA (Voto: 8)
Mese equilibrato, ricco di occasioni. In ambito affettivo ci sono sviluppi positivi. Al lavoro, sappiate delegare per alleggerirvi. Novembre sarà gratificante.
SCORPIONE (Voto: 9)
Siete al massimo delle energie. Novembre vi porta successo e passione in amore. Ottimo anche il settore finanziario: è il momento di rischiare con prudenza.
SAGGITARIO (Voto: 8)
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Il vostro spirito avventuroso è al top. Avrete buone opportunità lavorative, mentre in amore l’armonia regna sovrana. Lasciatevi ispirare da questo periodo positivo.
CAPRICORRNO (Voto: 7)
Novembre richiede dedizione al lavoro e alle finanze. Saranno importanti la costanza e l’attenzione ai dettagli. In amore, potreste dover chiarire alcune questioni.
ACQUARIO (Voto: 8)
Il mese è favorevole per realizzare progetti e collaborazioni. Le relazioni sono serene, ma cercate di non trascurare chi vi sta vicino. Crescita e armonia vi accompagnano.
PESCI (Voto: 7)
Un mese di riflessione, ideale per valutare nuovi obiettivi. L’amore richiede pazienza e tatto. Attenzione ai segnali intorno a voi e prendetevi il tempo necessario per voi stessi.
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