La Piazza del Miranese sud apr2014 n46

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del Miranese Sud

1994 - 2014

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.46 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Società Mirano, sostano diverse carovane di zingari pagg.

Mirano Ambientalisti contro le auto in piazza

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www.lapiazzaweb.it

Spinea Treni, sono arrivati i nuovi orari

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EDITORIALE

Disoccupati, e’ record nel miranese

Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse di Ornella Jovane

Crisi in Riviera del Brenta e Miranese, e i dati che arrivano alla Provincia dai centri per l’impiego sono davvero preoccupanti, anche se la lettura che si dà può essere in chiaroscuro. pag. 21---

s.m. di sala, la mappa degli interventi

E’ in fase di definizione l’accordo di programma tra la Regione Veneto, la Provincia di Venezia, il Comune di Santa Maria di Sala e Veneto Strade, per la risoluzione dei cosi detti “punti neri” lungo la strada regionale 515 Noalese. pag. 17 10%

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Elezioni a Spinea, la carica dei 5 candidati

Si ricandida Silvano Checchin. Lo sfidano Claudio Tessari, Massimo de Pieri, Nicola Barbiero e Chiara Perozzo

V

olti vecchi e nuovi della politica locale si sfidano a Spinea, il comune più grande tra quelli chiamati al voto nel Veneziano, il più popoloso del Miranese con 27.176 abitanti e della futura Unione dei comuni. Sono 5 gli aspiranti sindaco per la città, due lo sono già stati, tredici le liste in corsa per piazzare qualche consigliere comunale. A Spinea si vota con il doppio turno, la prima volta il 25 maggio, la seconda, in caso nessuno raggiunga la metà più uno dei voti, l’8 giugno, tra i due candidati più votati al primo

turno. Tenta la riconferma per un secondo mandato il primo cittadino uscente Silvano Checchin, centrosinistra, che a differenza di cinque anni fa si ritrova avversario un centrodestra compatto con a capo lo storico rivale Claudio Tessari. Per la prima volta si presenta a Spinea il Movimento 5 Stelle, che candida sindaco Massimo De Pieri, volto noto tra i “grillini” del Miranese. Nicola Barbiero è il più giovane in campo e correrà per la lista progressista “Buongiorno Spinea”, mentre Chiara Perozzo, unica donna schierata, sarà

sostenuta da Lega Nord e Civica 585. Anche nel miranese nord le sorprese non mancano. A Noale paese che per la prima volta vota con il sistema del doppio turno, si ricandida il sindaco uscente Michele Celeghin (Civiche), sfidato da Patrizia Andreotti del centrosinistra, da Matteo Scordino M5S e da destra da Giacomo Pieretti, e da Sergio Vallotto della Lega Nord. A Scorzè si ricandida Giovanni Battista Mestriner (centrodestra) sfidato da Flavio Berton M5S e Gigliola Scattolin per il pag. 4 - 5 e 6 centrosinistra.

lezioni europee, si avvicina la scadenza della chiamata al voto e mai come in questa tornata l’esito delle consultazioni appare di portata storica e strategica. Ridimensionata infatti, nell’imminenza del 25 maggio, la querelle sul valore da attribuire alle elezioni per eleggere l’europarlamento e sulla loro reale utilità, il dibattito si è decisamente spostato verso l’Europa, trasformando questo passaggio in un vero e proprio referendum tra eurosostenitori ed euroscettici. Chi legge in questa prospettiva le elezioni europee considera il 25 maggio come il giorno del giudizio in cui alcune centinaia di milioni di persone sono chiamate ad esprimere un parere sull’opportunità di continuare a rinunciare a scampoli di sovranità popolare in funzione di un progetto comune e di una moneta condivisa, ovvero se è il caso di tornare, ciascun paese, a coltivare il proprio orticello. Entrambe le posizioni dovranno essere convincenti, partecipate, motivate, perché questa volta la questione europea non rappresenta solo un tiepido esercizio di retorica riservato a pochi appassionati, nè una manifestazione di ordinaria collezione di luoghi comuni o, al più, di distaccata quanto culturalmente ricercata prova di memoria storica e di educazione civica. continua a pag. 3

L’Intervento

Tassa sulle rendite finanziarie più equa di Enrico Schienato*

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umentano le tasse sulle rendite finanziarie? Siamo d’accordo, ma il piccolo risparmiatore non deve pagare quanto chi investe grossi capitali. Altroconsumo propone una revisione più equa della tassazione. La tassazione delle rendite finanziarie passerà dal 20 al 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo

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EDITORIALE

segue da pag.

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Elezioni europee: si decide il futuro, ...forse

Grandi navi a Venezia

Esprimi il tuo parere

Grandi Navi e Venezia e Chioggia, il tema è importante e i due schieramenti continuano ad occupare le prime pagine dei giornali: da una parte chi sostiene le ragioni del turismo, e considera i colossi galleggianti come un’opportunità, e chi, invece, vede nelle grandi navi da crociera una minaccia alla bellezza e alla fragilità delle due storiche città marinare. Ai nostri lettori che ci seguono sul sito www. lapiazzaweb.it abbiamo chiesto se fossero d’accordo con il passaggio delle grandi navi. Hanno risposto così

Questa volta l’Europa tocca la pancia e condiziona da vicino la vita degli elettori. Sarebbe necessario pertanto proporre una lucida, seria e consapevole idea di futuro, da qualunque prospettiva si consideri la questione. Il fatto è che con l’avvicinarsi della “sentenza” che sarà espressa attraverso il voto, nel nostro Paese il dibattito sembra impoverirsi e ridursi essenzialmente ad una questione di politica interna, di conteggio dei consensi per un partito o per l’altro - per capire dove batte il cuore degli italiani considerato che è da un po’ che non si vota per eleggere i rappresentanti del governo nazionale - e di legittimazione o bocciatura del governo in carica. E così l’Europa - quella che imponendo la politica dell’austerità ha impoverito anche il nostro Paese come pensa la maggior parte degli italiani - si trasforma in un bersaglio al quale tutti puntano, utile a distogliere - di fronte ai problemi della quotidianità cui la classe politica nostrana non sempre è in grado di dare risposte efficaci proponendo efficaci soluzioni - l’attenzione degli italiani dalle responsabilità di classi dirigenti che hanno governato negli ultimi decenni e governano il nostro Paese. Sarebbe invece opportuno proporre una onesta, quanto equilibrata, riflessione sui vantaggi e gli svantaggi dell’Unione europea, tenendo presente che se fossimo stati un Paese più credibile, più agile nelle riforme, più efficiente e con un debito pubblico che non fosse tanto cresciuto nell’ultimo decennio, probabilmente avremmo attraversato con maggior disinvoltura questi anni di crisi, risultando anche meno esposti ai mercati finanziari. Se da noi l’approccio rimane quello che si vede, però, è facile che accada anche questa volta che, dopo la sua elezione, discussa con tanto trasporto, dell’euroaparlamento tutti o la maggior parte ne dimentichino l’esistenza per i prossimi cinque anni. di Ornella Jovane

Venezia

Miranese Mirano Parte il progetto “Negozio sicuro”

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Non solo bar, la movida si trasforma

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Padova, via Lisbona 10 Tel. 049 8704884 Fax 049 6988054 direttore@lapiazzaweb.it Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120 Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:

Direttore responsabile

Mauro Gambin direttore@lapiazzaweb.it Ornella Jovane o.jovane@lapiazzaweb.it Chiuso in redazione il 28 aprile 2014

Regione Europee

Arriva la città metropolitana pag.

ambiente

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35 tablet contro i mali ambientali

Un concorso per la festa della mamma pag.

Centro Stampa: Rotopress International Loreto, via breccia (An)

Provincia politica

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

di

Vongole, monitoraggi in laguna

Vongole, da marzo a settembre verranno monitorate con cadenza quindicinale le diverse aree della laguna veneziana. Con il Piano seme per le vongole relativo al 2014 messo a punto dalla società Gral (Grandi risorse alieutiche lagunari) partecipata dalla Provincia di Venezia, ci si propone di controllare i livelli di crescita della risorsa giovanile e verificare che non vi siano eventuali predazioni. Si terranno inoltre sotto controllo dimensioni e quantità. “Ritengo - ha commentato l’assessore provinciale alla Pesca Giuseppe Canali - che una ricerca del seme svolta in maniera scientifica e puntuale ci consenta non solo di essere immediatamente pronti alla sua raccolta, ma anche di non lasciarlo in balia di eventuali predazioni”.

Inaugurato il nuovo Terminal passeggeri

Il terminal passeggeri 109/110, è stato inaugurato a metà aprile al Porto di Venezia da Terminal Passeggeri (Vtp) e Autorità Portuale. Da magazzino per lo stoccaggio merci costruito negli anni ‘30 del secolo scorso, il fabbricato 109/110 è diventato una stazione passeggeri autonoma sulla banchina Tagliamento, ed i suoi 14.000 metri quadri su due piani ne fanno il più grande terminal del Mediterraneo riservato ad una singola nave. Sono intervenuti, Sandro Trevisanato presidente di Vtp, Giorgio Orsoni sindaco di Venezia, Luca Zaia presidente della Regione Veneto, il presidente dell’Autorità portuale Paolo Costa. Ha benedetto la struttura monsignor Dino Pistolato del Patriarcato di Venezia.

Da marzo a settembre

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Manifestazione

Venezia pronta alla festa della Sensa pag.

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159 candidati per 14 seggi a Strasburgo pag.

occupazione

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I giovani cercano fortuna all’estero, perchè e dove vanno pag. 26

Economia Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa pag. 27

Manifestazioni

Via libera a Reteventi

Approvato dalla Provincia il progetto Reteventi cultura per il 2014. RetEventi prevede la realizzazione di un macro cartello di eventi culturali per il periodo estivo e autunnale dal 1° giugno al 31 ottobre 2014 . L’obiettivo finale consiste nella riaffermazione e qualificazione del ruolo della cultura nel contesto territoriale locale, con la partecipazione dei Comuni della provincia veneziana, quale fattore importante per l’economia locale, per la diffusione di idee e di creatività, oltre che come occasione di integrazione sociale. I cittadini potranno assistere a spettacoli e proposte di teatro, danza, dibattiti, cinema, poesia e musica. Nell’edizione 2013 di RetEventi sono stati sostenuti e promossi 300 spettacoli in 36 Comuni aderenti.


4 Elezioni a Spinea Elezioni amministrative Si vota il 25 maggio con il sistema del doppio turno

Cinque candidati e 13 liste per conquistare il comune di Spinea V

olti vecchi e nuovi della politica locale si sfidano a Spinea, il comune più grande tra quelli chiamati al voto nel Veneziano, il più popoloso del Miranese e della futura Unione dei comuni. Sono cinque gli aspiranti sindaco per la città, due lo sono già stati, tredici le liste in corsa per piazzare qualche consigliere comunale. A Spinea si vota con il doppio turno, la prima volta il 25 maggio, la seconda, in caso nessuno raggiunga la metà più uno dei voti, l’8 giugno, tra i due candidati più votati al primo turno. Tenta la riconferma per un secondo mandato il primo cittadino uscente Silvano Checchin, centrosinistra, che a differenza di cinque anni fa si ritrova avversario un centrodestra compatto con a capo lo storico rivale Claudio Tessari. Per la prima volta si presenta a Spinea il Movimento 5 Stelle, che candida sindaco Massimo de Pieri, volto noto tra i “grillini” del Miranese. Nicola Barbiero è il più giovane in campo e correrà per la lista progressista “Buongiorno Spinea”, mentre Chiara Perozzo, unica donna schierata, sarà sostenuta da Lega Nord e Civica 585.

di Filippo de Gasperi

Il candidato

claudio tessari

I

l ritorno di Claudio Tessari, già sindaco per due mandati, dal 1999 al 2009, segna la riunificazione del centrodestra, che cinque anni fa aveva corso diviso, perdendo il comune. Cinquantasei anni, sposato, con due figli, ha lavorato dal 1984 come dipendente del Comune di Mirano nell’Ufficio Segreteria del sindaco e dal 1993 nel Comune di Santa Maria di Sala con funzioni di Ufficiale d’Anagrafe e poi Bibliotecario, prima di diventare sindaco nella sua Spinea. In città è stato anche consigliere comunale e assessore dal 1990 al 1995, con deleghe all’Edilizia privata, Commercio, Cultura, Pubblica istruzione e Sport. Attualmente è assessore provinciale della giunta Zaccariotto con deleghe all’Istruzione, Personale, Informatica e Decentramento. Si ricandida per un terzo mandato da sindaco sostenuto da cinque liste: Forza Italia, “lista Claudio Tessari”, “Spinea Civica”, “Spinea Futura” e “Ripensiamo Spinea-Prima il Veneto”. Il suo slogan è “Scegli la sicurezza”, aggiunge lui: “In tutte le eccezioni del termine”.

Lista “Ripensiamo Spinea-Prima il Veneto”

P

rima il Veneto esordisce a Spinea con una civica formata in parte da fuoriusciti della Lega Nord, ma non solo. Nasce così “Ripensiamo Spinea-Prima il Veneto”: capolista e coordinatore è il consigliere comunale uscente, ex Lega Nord, Roberto Lazzarin, tra i fondatori di Prima il Veneto in regione. Con lui anche figure di spicco del movimento come Gianni Cestaro. Tra i volti noti c’è soprattutto quello di Romeo Favarin, ex maresciallo e luogotenente dei carabinieri di Spinea, da poco andato in pensione, attivo in città anche nel volontariato (Pro Senectute, Aido e Avis). Completano la lista Luana Oliva, Alessandro Gregnanin, Patrizia Camuffo, Francesco Scarpa, Flavio Celegato, Orietta Spagnolo, Alfonso Zampini, Patrizia Peretti, Massimo Vegro, Stefano Chinellato, Giuliana Doro, Maurizio Vanin e Nicole Zanolin.

Lista “Spinea Futura”

S

orpresa quasi dell’ultim’ora, “Spinea Futura” sembrava dover correre da sola, alla fine ha abbracciato la causa di Tessari, contribuendo a ricompattare il centrodestra. È la lista civica moderata promossa dall’ex vicesindaco Edmondo Piazzi e dall’ex assessore di Tessari Giovanni Da Lio, entrambi consiglieri comunali uscenti, ma che annovera al suo interno molti giovani, da qui il nome “Spinea Futura”. L’obiettivo è proprio quello di favorire un ricambio generazionale della classe politica locale. Capolista è Francesca Da Lio, che doveva essere l’eventuale candidata sindaco della lista in caso di corsa a sé, gli altri sono: Martina Vesnaver, Manola Contran, Tania Dall’Asta, Laura Favaretto, Martina Peloso, Laura Norbiato, Morena Trevisan, Marcello Colombo, Mauro Perini, Roberto Martinato, Roberto Pistellato, Marco Sapienza e Luisa Zuin.

Lista “Spinea Civica”

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arte dal popoloso quartiere del Villaggio dei Fiori, ma abbraccia tutta la città la novità di “Spinea Civica”, nuova formazione a sostegno di Claudio Tessari: capolista e coordinatore è Ernesto De Bei (Nuovo Centrodestra), fedelissimo di Tessari e portavoce del comitato “Condominio Venezia” del Villaggio dei Fiori, che da anni porta avanti le istanze degli inquilini residenti dei condomini di proprietà del Comune di Venezia. Con lui in lista anche l’avvocato Ivano Zanon, che segue le battaglie del comitato ed è già stato in passato consigliere comunale con Tessari. In lista anche Giacomino Ambrosino, Luigi Fabi, Alberto Gatti, Tiziana Granese, Annalisa Guarino, Giovanni Liccardi, Alessandra Nardo, Massimiliano Scaggiante, Fabio Scattolin, Vania Scortegagna, Giovanni Stevanato, Katy Turri, Giovanna Vianello e Giancarlo Vigoni.

Lista Claudio Tessari

V

olti vecchi e nuovi per l’ormai collaudata “lista Claudio Tessari”, presente ormai da anni a Spinea. La civica del sindaco ripropone come capolista la consigliera comunale uscente Franca Zamengo, rilancia l’ex assessore alla Cultura Delia Strano, raccoglie anche il transfuga del Pd Maurizio Di Flavia e l’ex coordinatrice del gruppo comunale di Protezione civile Federica Capuzzo. C’è anche l’attuale consigliere comunale ed ex assessore di Tessari, il dottor Carmelo Sebastiano Ruggeri. In lista anche due candidati di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale come Mauro Armelao, già assessore alla Sicurezza ed Eleonora Dolcetta. Gli altri sono: Massimiliano Busolin, Enrico De Riu, Elena Favaretto, Fabio Ferraccioli, Alessandro Fuga, Lara Gallenda, Mattia Migliorini, Elena Sasu e Cristian Travaglia.

La lista Forza Italia

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orza Italia torna a riaffacciarsi anche a Spinea, con Berlusconi e per Tessari. Coordinatore e capolista è Stefan Eckl, già figura di spicco dell’Esercito di Silvio. Si distingue per elencare in lista una maggioranza di donne, ben 10 su 16 candidati alla carica di consigliere comunale. Campagna elettorale con proposte in pillole, una per ogni sabato di uscita con il gazebo, la prima è stata tutta al femminile, con l’idea di istituire anche a Spinea i parcheggi rosa riservati a donne incinte e mamme con bambini piccoli. Dietro a Eckl figurano in lista: Adelina Caione, Elia Carraro, Antonella Chiavalin, Silvia Dal Borgo, Francesca D’Este, Silvano Gavagnin, Monica Luciani, Stefano Pastrello, Giuliana Pattarello, Susanna Rocco, Elia Simionato, Elettra Zampieri, Maila Zara, Antonella Frizziero e Massimo Bettin.


Elezioni a Spinea 5 Il candidato

Massimo de pieri

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assimo De Pieri, 46 anni, è il candidato del Movimento 5 Stelle di Spinea. Impiegato tecnico specialista in Telecom Italia, convive con Francesca ed ha due bambini di 5 e 7 anni. Ama il cinema e la lettura, pratica arti marziali ed è cintura nera di Tae-kwondo. È nel M5S sin dalla sua nascita nel 2009 e tra i fondatori, nonché organizzatore, del meetup di Spinea. Ha contribuito anche alla nascita di quelli di Martellago e del Miranese. Partecipa al gruppo di lavoro veneto “Grandi opere”, che si occupa degli sviluppi legati alle grandi infrastrutture regionali e “Pianificazione territoriale”, sui piani urbanistici e i settori produttivi del Veneto. È presidente dell’associazione “Spinea 5 Stelle”, si è occupato delle azioni di critica e controllo del Piano di assetto del territorio di Spinea e ha partecipato e collaborato con diversi comitati locali: il Comitato Viabilità, il Coordinamento contro la riapertura della discarica di via Prati, il Coordimento Spinea Ciclabile, il Comitato Sicurezza di via Capitanio.

Lista “Movimento 5 Stelle”

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uindici candidati consiglieri in lista con il Movimento 5 Stelle di Spinea, che per la prima volta si affaccia a una competizione elettorale amministrativa. L’obiettivo dichiarato è strappare il Comune ai due principali schieramenti e ai loro leader che hanno governato Spinea negli ultimi decenni, considerati legati allo sviluppo urbanistico recente della città. In lista ci saranno 10 candidati uomini e 6 candidate donne, nel pieno rispetto delle regole per ottenere la certificazione della lista civica da parte del blog di Beppe Grillo. Sono Stefania Mazzotta, Fabio Bortoluzzi, Enrica Cheldi, Giulio Filippi, Laura Bozzo, Matteo Gradara, Luana Canova, Luciano Baratto, Cristina Tondato, Emanuele Falasco, Erica Minto, Marco Matta, Nello Bacchin, Dario Cazzin e Tindaro Giuseppe Bisazza.

Lista Partito Democratico

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artito Democratico tra vecchie conoscenze provenienti dall’attuale giunta Checchin e dal Consiglio uscente, e molte novità. In lista molti volti noti di assessori e consiglieri comunali: la vicesindaco e assessore all’Ambiente Stefania Busatta, il giovane capogruppo Luca D’Atri, gli assessori all’Urbanistica Riccardo Da Lio e all’Istruzione e Cultura Loredana Mainardi, il presidente del Consiglio comunale Emanuele Ditadi, Paolo Barbiero (che ha seguito il gruppo dei volontari “Mi prendo cura della mia città”), Luana Parolari e Mario Zorzetto (delegato a seguire il progetto piste ciclabili). Tra i volti nuovi c’è il giovane segretario comunale dei Democratici Mauro Zollo. Poi Lisa Basso, Francesco De Pieri, Giovanni Litt, Marzia Marastoni, Manuela Margiotta, Stefania Scantamburlo e Riccardo Solomita.

Lista “Spinea con Silvano Checchin”

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pinea con Silvano Checchin” è alla sua seconda uscita, dopo aver contribuito alla vittoria dell’attuale sindaco nel 2009. Al suo interno però la lista annovera molti volti nuovi e qualche fedelissimo di Checchin extra-Pd. Spicca il capolista, Gianpier Chinellato, fede Udc, attuale assessore ai Lavori pubblici, Viabilità e Commercio. Anche Matteo Lazzaro è assessore alle Politiche giovanili, ex Idv, come l’altro volto noto in lista, Giorgio Conte, consigliere comunale. Nome conosciuto anche quello di Cristina Perzolla, portavoce dei comitati di via Rossini di Crea per il Passante. Completano la lista Luigina Rovoletto, Davide Lentini, Alberto Bonesso, Daniela Meneghello, Anna Malvestio, Tiziano Caon, Giorgio Artuso, Giovanni Padovan, Alessandra Casaroli, Riccardo Ruvolo, Renato De Gaspari e Agnese Zanetti.

Il candidato sindaco

Silvano Checchin

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ilvano Checchin è il sindaco uscente. Sessantadue anni, sposato, con un figlio, ha lavorato all’Alluminio Italia di Porto Marghera, svolgendo fino al 1987 diverse attività negli uffici di contabilità generale. Dal 1987 al 1989 è stato al Centro Servizi Artigianato Veneto come responsabile amministrativo e fiscale. Dal 1991 è diventato responsabile amministrativo dell’Ente Bilaterale Artigianato Veneto. È pensionato dal 2012. Impegnato da oltre 40 anni in attività di carattere politico, sociale e culturale a Spinea. Nel 1995, nella formazione della giunta Tonon, ha ricoperto l’incarico di vicesindaco e assessore al Bilancio. Dopo anni all’opposizione della giunta Tessari, è stato candidato nella lista di centrosinistra ed è stato eletto sindaco di Spinea il 22 giugno 2009. Si ricandida per il suo secondo mandato, nel segno della continuità, con lo slogan “Completiamo il cambiamento”. È appoggiato dal Partito democratico e tre civiche: “Spinea con Silvano Checchin”, “Vivo Spinea-Cittadinanza attiva” e “Impegno e Solidarietà”.

Lista “Vivo Spinea-Cittadinanza attiva”

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ivo Spinea-Cittadinanza attiva” è la lista civica per eccellenza nella squadra di Silvano Checchin. Formata da cittadini comuni impegnati soprattutto nel mondo della scuola, in particolare genitori e della cultura, attivi ad esempio nell’ambito della biblioteca. È stata caldeggiata in particolare dall’assessore alla Pubblica istruzione, Cultura e Pari opportunità Loredana Mainardi (in lista con il Pd), tutti i membri che ne fanno parte sono slegati da incarichi e partiti, anche se impegnati volontariamente in città. In lista Paolo Bettiolo, Enrico Cabras, Andrea Da Ros, Marco Franzoi, Lara Lazzarini, Marisa Negrato, Marta Piazza, Chiara Rizzo, Stefano Rossato, Stefano Scantamburlo, Catia Spolaore, Rosanna Stevanato, Roberto Tagliapietra, Antonietta Verduci, Gianpaolo Versuro e Laura Visconti.

Lista “ Impegno e solidarietà”

“I

mpegno e Solidarietà” è la lista civica dell’assessore ai Servizi sociali Gianpietro Buiatti, che ne è anche capolista, creata per valorizzare la ricchezza associativa di Spinea e promuovere una città partecipata e solidale. Ne fa parte anche l’attuale assessore al Bilancio Piercarlo Signorelli. Gli altri in lista sono cittadini comuni impegnati nel sociale e nell’associazionismo in genere: Laura Rosanova, Massimo Biolo, Donatella Carraro, Marco Cattarin, Sara Fassini, Enrico Fornasiero, Giovanna Fontana, Mario Fusaro, Luana Ongarato, Nicolò Marchiori, Ilaria Siebessi, Sonia Zicari, Alessandro Zampieri e Federica Zonta. Programma in continuità con l’amministrazione uscente, soprattutto nel segno della partecipazione della cittadinanza alle scelte importanti e alla crescita della città.


6 Elezioni a Spinea I candidati sindaci si presentano

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on si era mai visto. E’ boom di candidati elettorali a Mira. Di pretendenti alla poltrona di sindaco per queste comunali a Mira ce ne sono ben 8 con 15 liste Il candidato in corsa, un vero e proprio record. Saranno chiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti. Fra questi 15.386 uomini e 16.159 donne. Vediamo nicola barbiero chiara perozzo il panorama politico che si è delineato: si ricandida a sindaco, il primo cittadino uscente Michele Carpinetti, 45 anni, ex sindacalista della Cgil che è arrivato alla ricandidatura attraverso le primarie. Carpinetti è appoggiato dalle liste Pd, Sel, Fds,hiara e dalla lista Civica “Nuova Mira” di Roberto Martano e dall’Udc (che ha il più giovane candidato in corsa per diventare sindaPerozzo è la candidata di Lega Nord-Liga Veneta aderito a primarie concluse). Gli sfidanti sono molti. Primo fra tutti l’ex vicesindaco Paolino D’Anna, anni,popolare ora assessore Lavoro della inProvincia di Venezia. co, Nicola Barbiero, 28 anni, una laurea magistrale Spinea e Lista45civica 585, alunica donna D’Anna corre con il Pdl, e appoggiato dalla lista civica “La voce delle frazioni”. La Lega Nord va in solitario il candidato sindaco è Mario Borella, in Economia e Finanza, indirizzo Risk Management campo tra i cinque aspiranti alla carica di sindaco della63 anni, restauratore e allevatore di cavalli. centrodestra manove in polemica anni, dipendente dell’Asl abita 13, fudala candidata all’Università Ca’ Foscari di Nel Venezia, lavora da anni con il Pdl c’è Vanna Baldan, città.50Trentasei anni, sposata, sempre a sindaca Spinea,contro Carpinetti nel è appoggiata da “Gente di Mira” listaproduttivo “Insieme per Mira”.Nato Marilena Fusco,se50laanni, dipendente in Regione, dato vita allaa lista in un 2007, fondo pensione, a stretto contatto con eil dalla tessuto veneto. e anche famiglia è originaria di SanhaLuca, vicino Ma- “Mira che cambia”, una alformazione che punta a pescare voti trasversalmente e candida come capolista Katia(Vicenza). Ricciarelli. Diplomata Fra le novità “Mira Fuori del Comune”, da Cat e cresciuto quartiere Graspo d’Uva di Spinea, all’età di 17 anni si è trasferito a rostica geometra, ha due lauree: in appoggiata Storia e conservazione Casaleassociazioni sul Sile, dove è statohaattivo nell’associazionistico (Avis e Protezione civile beni architettonici ambientali, conseguita alloanni, Iuav studente, di Venezia e la specialicittadine, candidato il leader dei comitati Mattia Donadel, 40 anni, dei dipendente in Comune ae Venezia. Alvise Maniero, 26 laureando in in particolare), avendo èmodo di approfondire gli aspetti amministrativi sticalaincivica Architettura per il restauro, conseguita Lavora Scienze politiche, il candidato del Movimento a 5 Stelle, i “grillini”.comunali. “Noi per Mira”, voluta e ideata dall’ex sindaco Robertodurante Marcatol’ultimo che ha impiego. scelto Alessio Ha sempre frequentato Spinea percomunale motivi personali, dove è tornato a vivere da da didieci anni comerifiuti impiegata del Comune di Scorzè, Bonetto, 32 anni, consigliere uscente, geologo e direttore di un impianto smaltimento a Fusina.all’ufficio A Mira siLavori vota ilpubblici 6-7 maggio con il sistema del è due anni. Appassionato di sport, ha improntato una campagna elettorale girando appassionata di edilizia storica, soprattutto edifici rurali. Militante della Lega Nord doppio turno. Se nessuno dei candidati riuscirà a raggiungere il 50 % dei voti si va al ballottaggio 15 giorni dopo. Il candidato

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video-selfie, girati da solo con il cellulare, in cui affronta di volta in volta i principali problemi di Spinea parlando direttamente ai cittadini. Corre a capo della lista progressista “Buongiorno Spinea”, formata da esponenti legati alla sinistra, al socialismo e soprattutto all’Italia dei Valori, ricostituita di recente a Spinea.

Lista “Buongiorno Spinea”

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a civica progressista “Buongiorno Spinea” corre slegata dagli schieramenti e in particolare dal centrosinistra, da cui ha preso le distanze in aperta polemica con le scelte del Pd, definite autoreferenziali e accusato di non aver voluto aprire al confronto attraverso le primarie di coalizione. Nella corsa solitaria ha scelto un candidato giovane come Nicola Barbiero, in lista invece compaiono esponenti noti della galassia di sinistra e soprattutto dell’Italia dei valori, come il segretario provinciale Valter Stevanato e quello di sezione Alessandro Apollonio. Noti anche i nomi di Michele Bertaggia, capolista e Maria Bruschi. Gli altri sono: Andrea Pruner, Cinzia Parma, Carlo Isandelli, Alessandra Saccon, Tatiana Comelato, Gianni Corò, Elisa Zambolin, Pierfrancesco Quarta, Giuseppe Quercia, Mario Agnesini, Luigi Comelato e Silvano Penzo.

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dal 2008, per due anni ne è stata anche segretaria di sezione. Attorno a lei si è ricostituito il Carroccio di Spinea rimasto fedele al segretario Matteo Salvini, dopo la fuga di molti militanti verso “Prima il Veneto”. È appoggiata anche dalla Civica 585, presente da anni a Spinea, dove è stata fondata, anche come associazione.

Lista “Lega Nord-Liga Veneta Spinea”

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ista di volti nuovi quella della Lega Nord-Liga Veneta Spinea, il cui circolo è stato ricostituito e appare profondamente rinnovato dopo la fuga di diversi militanti verso il movimento “Prima il Veneto”, andato con Tessari. Fedele alla linea del segretario Matteo Salvini, il Carroccio candida invece a Spinea l’unica donna a sindaco della città, Chiara Perozzo, sceglie di fare corsa a sé, slegato dai principali schieramenti e annovera in lista molti giovani, alcuni provenienti da fuori comune, ma comunque vicini alla realtà di Spinea. L’elenco è composto da Davide Da Lio, Elena Coi, Cristian Grandesso, Giannina Comin, Riccardo Maretto, Francesca Da Villa, Daniele Norbiato, Barbara Destro, Giuliano Salvo, Marilina Pamio, Antonillo Stefani, Elena Pistolato, Andrea Tomaello, Anna Tamellini, Lino Zara e Cinzia Vianello.

IERI CCH U R PAR

NA DON O UOM

Lista Civica 585

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resente ormai da anni a Spinea, dove è stata fondata, si presenta anche in quest’occasione la “Lista civica popolare 585-Comitati viabilità e urbanizzazione”. Capolista e portavoce è sempre Pietro Curreli, consigliere comunale uscente, eletto nell’ultimo mandato con la coalizione di Checchin (in appoggio all’Udc) ma da sempre considerato uomo di destra, ora tornato ad appoggiare con convinzione la Lega. Spicca in lista anche il nome di Antonio Toniolo, che a Mirano è stato candidato sindaco nell’ultima tornata elettorale proprio per la 585. In lista figurano anche Sabrina Niero, Maria Grazia Manzato, Daniele Dapretto, Tiziana Mancuso, Stefania Laconi, Vera Semenzato, Angelo Chinellato, Ivo Iannace, Alberto Barbiero, Marcello Gavagnin, Antonio Libralesso, Alessandro Barasitis, Paolo Zaniol e Gianluca Bottacin.


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8 Mirano L’Intervento

Commercio

Tassa sulle rendite finanziarie più equa

Sicurezza Confesercenti presenta un progetto per il comprensorio

Nasce il “Negozio sicuro”

di Enrico Schienato*

segue da pag.

di Filippo De Gaspari

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Si tratta di un sistema di telecamere nascosto anti rapine e furti, promosso dalla Prefettura e dal Ministero

onfesercenti presenta a Mirano il “Negozio sicuro”, ovvero: come proteggere la propria bottega esattamente come una banca. L’iniziativa vede coinvolti Ministero dell’Interno e Prefettura di Venezia, ed è promosso dalla società Securshop Srl. Punta a rivoluzionare la sicurezza del Miranese, primo comprensorio in provincia di Venezia a vedere la novità. Confesercenti ha scelto di partire da qui, dove pochi mesi fa salì alto l’allarme sicurezza lanciato dai cittadini e portato dai sindaci davanti al prefetto Domenico Cuttaia. D’ora in avanti gli esercizi commerciali che decideranno di aderire a “Negozio sicuro” potranno, con soli 29 euro al mese, svolgere la loro attività sotto una fitta rete di sorveglianza, per di più, ed è questa la vera novità, collegati direttamente e in tempo reale alle forze dell’ordine. Se finora infatti le riprese video nei negozi dotati di telecamere servivano, nel migliore dei casi, in fase di indagine successiva al reato, ad esempio una rapina, ora saranno un aiuto in più in mano alle forze dell’ordine per intervenire subito, diventando anche efficace strumento di repressione e deterrenza. Funziona così: il progetto prevede l’installazio- Gli esercenti lecamere pubbliche installate, ne, all’interno e subito fuori potranno aderire ad esempio dal Comune, sulla del negozio, di un sistema di al progetto con pubblica via, anche in questo telecamere collegato a un de- un costo caso con immagini trasmesse coder. In caso di rapina, il ti- di 29 euro in diretta alle forze dell’ordine. tolare aggredito potrà azionare In questo modo, anche in caso le telecamere attraverso un telecomando, un pedale di rapina-lampo, polizia e carabinieri avranno modo dietro al bancone, un tasto del registratore di cassa di vedere la via di fuga dei banditi, predisporre eveno altri sistemi non identificabili dal rapinatore. A que- tuali posti di blocco in zone precise, sbirciare i primi sto punto le immagini verranno trasmesse in diretta momenti di fuga dei malviventi. “Oggi la sicurezza su un monitor alle centrali operative di polizia e dei negozi è possibile - spiega Michele Lacchin, vicecarabinieri, consentendo alle forze dell’ordine di in- direttore di Confesercenti Venezia - una sorveglianza tervenire subito, senza chiamata. Non solo: automa- di questo tipo, tra l’altro perfettamente rispondente ticamente il sistema accenderà anche eventuali te- ai requisiti sulla privacy, perché collegata alle forze

NEWS

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Furti e rapine, incubi dei commercianti

dell’ordine, e quindi ad esclusivo uso investigativo, rende di fatto difficile entrare con armi nei negozi, che a differenza delle banche, sono privi di barriere d’accesso”. “Il miglior obiettivo è sicuramente quello della deterrenza - spiega Alessandro Marchese, responsabile nazionale di Securshop - è chiaro infatti che in una città dove sono diversi i negozi a dotarsi di questo sistema, la criminalità capisce di non avere vita facile e, probabilmente, deciderà di colpire altrove”. Ovviamente maggiore sarà la diffusione del sistema, migliori saranno i risultati. Eloquente lo slogan utilizzato per la campagna promozionale del dispositivo: “Sarà come avere un carabiniere in ogni negozio”.

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È quanto proposto dal Governo Renzi per finanziare la riduzione dell’Irap alle aziende. Siamo d’accordo sul fine, ma l’applicazione dell’imposta non deve essere indiscriminata. Chi incassa dalle rendite poche centinaia di euro non deve pagare la stessa percentuale di chi ne ricava decine di migliaia. Per questo Altroconsumo ha pensato ad un sistema di revisione della tassazione delle rendite finanziare più equo. Con l’aumento indistinto della tassazione al 26% non c’è differenza tra chi guadagna poche centinaia di euro l’anno sui risparmi di una vita e chi invece incassa grossi dividendi su ingenti capitali investiti. Pensiamo anche a chi un lavoro al momento non ce l’ha e vive intaccando i propri risparmi (anch’essi tutelati dall’articolo 47 della Costituzione), non ci sembra corretto che venga vessato con una patrimoniale allo 0.2% (l’imposta di bollo) e una tassazione al 26% sul guadagnato. Come Altroconsumo vogliamo agire su due fronti: da una parte eliminare l’imposta di bollo dello 0,2% sui soldi investiti. Un’imposta ingiusta che si paga comunque, sia che questi investimenti portino a un guadagno, sia a una perdita; dall’altra riteniamo che se l’imposta sulle rendite finanziarie debba esser aumentata auspichiamo che lo sia almeno in modo progressivo (nel pieno rispetto dell’articolo 53 della Costituzione). Insomma più bassa per i piccoli risparmiatori e via via più alta man mano che aumentano i capitali investiti”. Ma come fare? Basterebbe infatti inserire tutti i guadagni finanziari in dichiarazione dei redditi e cumularli con gli altri redditi guadagnati. Allo stesso tempo, il contribuente potrà portare in detrazione l’imposta del 26% che gli è stata trattenuta nel momento in cui ha incassato la rendita finanziaria. Con questo sistema, chi guadagna di più paga di più e i piccoli risparmiatori sono tutelati; inoltre, non ci sarebbero più distorsioni fiscali perché si potrebbero finalmente compensare i guadagni con le perdite. Secondo i calcoli di Altroconsumo, infatti, se si inserisse in dichiarazione dei redditi il 70% dei guadagni finanziari annui e si portasse in detrazione l’imposta del 26% che viene applicata alla fonte, la tassazione finale andrebbe dal 16% sui redditi più bassi al 30% su quelli più alti. Mediamente chi guadagna fino a 55.000 euro annui pagherebbe l’attuale 26%. * delegato regionale del Veneto di Altroconsumo

Sociale

Scoppia il problema degli accampamenti nomadi

omadi a Mirano, per commercianti e artigiani è anche una questione di sicurezza. Polemica in città per le frequenti incursioni, da un mese a questa parte, di carovane di rom in alcuni parcheggi e piazzali del comprensorio. I nomadi hanno stazionato per alcuni giorni a Spinea, Noale, in Riviera del Brenta, tra Oriago e Cazzago e poi anche a Mirano, in ben due parcheggi di altrettante zone industriali della città, quella di via Galilei e quella di via Taglio Sinistro. Se in

quest’ultimo caso le carovane sembrano aver preso l’abitudine di arrivare la sera, rimanervi la notte e ripartire la mattina successiva, in via Galilei lo stazionamento ha riguardato in modo più continuativo il parcheggio dietro il bowling, cosa che ha subito suscitato le ire di commercianti e artigiani della zona, a disagio per l’assidua presenza di camper. Questo nonostante all’incrocio tra via Cavin di Sala e via Galilei faccia bella mostra di sé, ben chiaro, un cartello che riporta il divieto di sosta per

i nomadi, come stabilito in una ordinanza del 2007 da parte dell’allora sindaco Gianni Fardin. Ora i titolari di attività della zona temono ritorsioni e danneggiamenti, ma le proteste non si fermano, anche perché il mancato sgombero da parte delle forze dell’ordine, lascia pensare che presto i nomadi potranno tornare. “I problemi sono di tre tipi – affermano i commercianti e gli artigiani della zona – prima di tutto abbiamo timori per la sicurezza, poi per la sporcizia e i problemi igienico sani-

tari, e infine per l’allontanamento dei clienti dalle nostre attività”. Anche a Spinea i nomadi hanno lasciato dietro di sé una scia di rifiuti, ma soprattutto polemiche per la pratica di arrivare, aspettare l’ordinanza di sgombero e poi trasferirsi altrove, salvo poi ritornare dopo alcuni giorni nello stesso punto. F.D.G.

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Mirano 9 Società Tour in piazza per capire i cambiamenti in atto

Non solo bar, la movida si trasforma Si fanno largo altri locali, altri costumi. L’ultimo in ordine di tempo è offerto dalla pasticceria Bertan di Filippo De Gaspari

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splode la primavera, si apre una nuova stagione per la movida di Mirano. In piazza, l’arrivo delle belle giornate è, soprattutto da qualche anno, considerato un appuntamento da non perdere per i giovani, in un centro storico costellato di locali e occasioni di ritrovo. Ma com’è cambiata la piazza in questi anni? Pian piano i bar non sembrano essere più l’unica attrazione per i giovani e lo spritz l’unico pretesto per ritrovarsi. Si fanno largo altri locali, altri costumi. L’ultimo in ordine di tempo è offerto dalla pasticceria Bertan, colosso

Controlli

del settore, con negozi anche a Mellaredo, Campodarsego, Sant’Angelo e un ristorante a Stigliano. In piazza Martiri ha aperto un locale unico nel suo genere: non solo pasticceria, ma anche caffetteria, gelateria, bar, con pranzi e spuntini. E perfino panetteria: l’altro Bertan, quello “del pane” all’inizio di via XX Settembre, sempre in piazza, ha chiuso, diventando un tutt’uno con il resto della ristorazione. Bertan apre in una posizione strategica della piazza miranese, dove fino a poco tempo fa veniva servito spritz e champagne sotto l’insegna dello

Zen Cafè Vol. 2, che dopo un avvio scoppiettante non ha avuto altrettanta fortuna, e che a sua volta aveva preso il posto della vecchia gastronomia Boato. E’ una piazza che vive e si trasforma quella di Mirano: il turn-over dei locali, nonostante la crisi, resiste e segue le mode del momento. Probabilmente per bar di soli spritz non c’era davvero più posto in città, e forse il fiuto del patron Paolo Bertan ha colto il vento della metamorfosi della movida, che ora punta a una sorta di diversificazione: bene l’aperitivo, bene anche il pub e la birreria,

La ztl fa meno “vittime”, calano le multe

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ian piano i miranesi imparano la Ztl. C’è voluto un po’, alla fine l’ultimo rapporto sull’attività della polizia locale conferma che le multe elevate dal nuovo sistema di varchi elettronici in piazza è in calo. Segno che il sistema sta entrando nel Dna degli automobilisti. Il report del 2013 parla

La piazza Martiri di Mirano ma ora i giovani non disdegnano neppure la pasticceria-gelateria, che tra l’altro aggrada molto anche le famiglie. Strada in verità aperta già dal Cafè Le Clan, dove si possono gustare bevande, bignè, panini, pasti e coppe gelato. Qualcosa di nuovo ha fatto tempo fa nella vicina via Gramsci anche “Giornale e caffè”, nuova realtà della catena Dersut, leader della torrefazione del caffè che ha rilanciato il rito della colazione, ma non di corsa e con giornale. A Mirano

di 6900 verbali inviati a casa dei furbetti o dei distratti che durante l’arco dell’anno scorso sono entrati in piazza a varchi accesi, cioè in regime di zona a traffico limitato. L’anno precedente erano state 9.198 le multe. Un calo sensibile, pari circa al 25 per cento in meno. Dato che ovviamente va di pari passo con i proventi: nel 2012 erano stati 683 mila gli euro incassati dal Comune con i controlli ai varchi elettronici, lo scorso anno gli introiti sono diminuiti

insomma si assiste a un riscatto delle gelaterie e delle pasticcerie, locali per far comunità, nel salotto cittadino e intanto resistono alla grande bar, bacari e pure pub-birreria che avevano lanciato la movida in grande stile. Ce n’è per tutti i gusti e le età, l’unico obiettivo è raggiunto: confermare piazza e dintorni come punto di ritrovo e non solo per i miranesi, ma anche per molti avventori provenienti da fuori, anche dalle vicine province di Padova e Treviso.

a 525 mila euro. Al dato si collegano anche venti controlli serali effettuati dagli agenti in persona, in affiancamento alle infrazioni rilevate dai varchi elettronici, che hanno portato all’accertamento di 455 violazioni, contro le 410 dell’anno precedente, pari a circa 20 mila euro di incasso (nel 2012 erano stati circa 18 mila). I controlli si riferiscono soprattutto ad automobili rimaste parcheggiate all’interno della ztl dopo l’orario di inizio dell’isola pedonale serale. F.D.G.

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10 Mirano Viabilità Discussione aperta dopo la pubblicazione della carta d’intenti

Ambientalisti contro le auto in piazza Il sindaco Pavanello frena: sulla pedonalizzazione della piazza non è presa alcuna decisione di Filippo De Gaspari

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ibattito aperto sul futuro della piazza di Mirano: aperta o chiusa alle auto? La discussione, accesa dai commercianti del centro storico dopo la pubblicazione della carta d’intenti relativa allo studio “La Piazza delle idee”, che raccoglie le impressioni dei cittadini sul futuro di Mirano, provoca l’intervento dell’associazione ambientalista Italia Nostra, contraria a mantenere aperta alle auto Piazza Martiri. Erano stati i commercianti a chiedere di non attuare una pedonalizzazione completa, per non stroncare le attività commerciali già in crisi per la difficile congiuntura economica e che oggi sopravvivono grazie alla comodità offerta ai clienti di arrivare in centro con l’auto. Non è d’accordo Italia Nostra: “Superficiale il modo in cui la giunta intende trattare il tema dei parcheggi, affidando la gestione di quelli a pagamento, a una ditta privata e aumentandone il numero, anche in via Gramsci - tuona per i soci miranesi il rappresentante Adriano Marchini - la questione in realtà non è la mancanza di parcheggi a Mirano, ma come questi sono utilizzati e quale deve essere la loro funzione al servizio della mobilità cittadina. Siamo convinti che la mobilità del centro storico di Mirano debba escludere le automobili favorendo i pedoni e l’uso della bicicletta. Si agevolerebbe così, nell’interesse di tutti i miranesi, la frequentazione di quegli spazi pubblici che sono la piazza e le sue adiacenze con un importante ritorno anche per tutte le attività esercitate. Non può il Comune continuare a trattate la piazza di Mirano come una grande rotatoria e le strade adiacenti un parcheggio per auto. Invece di valorizzare le qualità urbanistiche del centro storico si preferisce svilirle in una logica che subordina ogni luogo pubblico alla comodità e al privilegio del singolo. Mirano, con la sua bella piazza e l’am-

pia disponibilità di parcheggi distribuiti nelle immediate vicinanze, ha tutte le caratteristiche perché l’esclusione del traffico e la pedonalizzazione del centro possano portare un positivo contributo anche al commercio. Il Comune dovrebbe procedere a una riqualificazione del centro storico che preveda la pedonalizzazione della piazza, un miglior utilizzo e se necessario un potenziamento dei parcheggi esterni, con provvedimenti atti a favorire l’accesso a ciclisti e pedoni”. Chiamata direttamente in causa, il sindaco Maria Rosa Pavanello frena e prova a gettar acqua sul fuoco: “Non abbiamo mai parlato di ulteriori parcheggi, ma solo di un loro diverso utilizzo ed è proprio quello su cui stiamo lavorando. Per quanto riguarda la pedonalizzazione della piazza non c’è alcuna decisione presa. Quella di chiuderla è solo un’ipotesi, peraltro legata alla situazione viaria dell’area nord di Mirano che non è ancora risolta: finché non sistemiamo le cose attorno all’ospedale, non può cambiare molto in centro. Ad ogni modo è in atto una discussione: è prematuro sposare sia la posizione di una piazza aperta che di una piazza chiusa. La Piazza delle Idee voleva proprio aprire un dibattito, non perorare una causa”.

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Il caso

Cambia la segnaletica in direzione Padova

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hi ha cambiato i cartelli di indicazione per Padova? A Mirano, località La Fossa, la città del Santo è sparita e nessuno sa dire perché. Ad accorgersene sono stati automobilisti e residenti: chi esce da Spinea all’imbocco della Miranese, alla rotonda della Fossa non trova più l’indicazione per Padova. Non la trova nemmeno alcuni metri dopo, al bivio tra via Vittoria e la Miranese, dove il tabellone indicava la direzione MiranoPadova a sinistra e Noale-Salzano a destra. “Se nel primo caso hanno tolto un cartello - spiegano gli attenti cittadini - nel secondo è stato cancellato il nome di Padova (tra l’altro in malo modo, con una pennellata di blu) il tabellone di preavviso”. I residenti non lo ritengono un problema da poco: il cambio in sordina della segnaletica, infatti, appare fatto del tutto in barba ai cittadini. “La Miranese è la più veloce direttrice di collegamento tra Mestre e Padova - spiegano - molto più breve rispetto alla statale della Riviera: sono 35 chilometri da Mestre centro alla Stanga, invece che 45 per la Brentana. Nonostante questo chi non lo sa e si affida alla cartellonistica, viene ora costretto a percorrere 10 chilometri in più, senza contare semafori e tempi di percorrenza allungati”. Qualcuno ora comincia a sospettare che le nuove indicazioni siano in qualche modo collegate all’aumento delle tariffe ai caselli autostradali e alla conseguente modifica dei flussi di traffico sulla viabilità locale. Una sorta di misura tampone, per non intasare troppo il centro di Mirano, dove sembra essere aumentato il traffico. F.D.G.

Infrastrutture

via dante Rumori oltre i limiti nquinamento acustico in via Dante sud, arrivano le conferme. Rumori oltre i limiti di legge lungo la strada che collega il centro storico ai comuni a nord di Mirano. A dirlo, stavolta, sono i dati Arpav, che obbligano il Comune a correre ai ripari. Confermati così i sospetti avanzati mesi fa dal locale comitato di via Dante-Villafranca. Tra il 9 e il 17 dicembre scorsi, periodo in cui sono state effettuate le misurazioni, l’inquinamento acustico “da infrastruttura stradale”, quindi provocato dal traffico, è risultato produrre in media 67,5 decibel di giorno e 61,5 decibel di notte in una settimana. I valori soglia di riferimento, anche se di poco, sono inferiori: non andrebbero superati i 65 decibel di giorno e i 55 di notte. Valori fissati dal Comune e che riguardano le strade urbane di quartiere, com’è classificata via Dante. E’ lo stesso Comune ora a dover porre rimedio allo sforamento. In caso di superamento dei limiti stabiliti dalla legge infatti, l’ente gestore della strada, in questo caso proprio il Comune, è tenuto a predisporre un apposito piano di contenimento e abbattimento del rumore secondo i criteri e i tempi indicati nel decreto di riferimento. “Via Dante era stata sottoposta ad analoghe indagini già nel 2011, proprio in questo periodo - spiega Stefano Bonato, del comitato via Dante-Villafranca - già allora i livelli sonori rilevati avevano superato i limiti di legge, sia per il periodo diurno sia per quello notturno. Siamo in palese violazione dei limiti di legge ed è compito del Comune provvedere a un apposito piano di contenimento e abbattimento del rumore”.

NEWS

Opzione zero

“Il Passante di Mestre? Sommerso dai debiti”

Lo scorso 27 marzo tra l’altro, sempre attraverso l’Arpav, il comitato aveva chiesto di svolgere un rilievo sulle vibrazioni del suolo provocate dai passaggi su via Dante, a fronte di un traffico medio giornaliero di circa 15 mila veicoli, di cui circa 220 autobus, un numero imprecisato di furgoni, trattori e camion. Non basta dunque ai residenti di via Dante il portale anti-tir elettronico installato nelle vicinanze del Ponte Nuovo. L’unico modo per abbassare i livelli di rumore e le vibrazioni sembra quello di ridurre il traffico di passaggio sulla via. Il comitato ha proposto di farlo, alcuni mesi fa, attraverso sensi unici nel quartiere, da via Dante e Villafranca verso via della Vittoria a est. Una sorta di anello tra il quartiere Dante e la Fossa, dove sta per arrivare una rotatoria tra via Miranese e via Vittoria, nel contesto della lottizzazione ex Iveco. Ma per il Comune si tratta di un progetto di difficile attuazione. “Di sicuro via Dante è una strada urbana di quartiere, non una statale extraurbana - ribadisce Bonato - quindi la tutela della salute dei cittadini e la conservazione delle loro F.D.G. case è una priorità”.

Il Passante nel miranese

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l comitato Opzione zero critica pesantemente la realizzazione del Passante di Mestre, opera che attraversa pesantemente il miranese e i comuni di Spinea e Mirano. “Il Passante di Mestre - spiegano Lisa Causin e Rebecca Ruvoletto - come denunciato da due anni da Opzione Zero, è una immensa voragine di debito pubblico. Quel famoso “debito pubblico” a causa del quale i cittadini stanno patendo insostenibili tagli ai servizi pubblici e alla persona, per il quale le famiglie sono al collasso, per il quale aziende e attività sono sul lastrico. Ciò nonostante, l’azione suicida della politica locale e nazionale continua sulla strada dell’aumento esponenziale del debito, come nel caso del Passante”. I comitati vanno nel dettaglio “Il Passante - spiegano - è un’opera realizzata con soldi pubblici da Anas e gestita dalla

Cav venderà dei titoli obbligazionari (project bond) legati all’opera ai mercati finanziari

società pubblica Cav. Come cittadini lo abbiamo pagato quando è stato costruito. Lo abbiamo finanziato con i nostri soldi, tramite mutui con Cassa Depositi e prestiti e Bei. Lo stiamo pagando con i salatissimi pedaggi, ed ora lo paghiamo di nuovo con i famigerati project bond, sempre tramite Cdp, ossia con il nostro risparmio postale. E’ di fine aprile infatti, la notizia che Cav farà da apripista in Italia sull’uso di questo nuovo trabocchetto finanziario: Cav venderà dei titoli obbligazionari (project bond) legati al Passante sui mercati finanziari, svendendo un’opera pubblica nostra, per ripagarsi il debito. Ma quei titoli, fino al 50%, saranno acquistati dalla stessa Cdp coi soldi del risparmiatori. Insomma ci ri-compriamo un’opera in fallimento, perché non c’è alcun modo di ripianare quel debito destinato a crescere ancora”. Opzione Zero denuncia che i progetti di questo tipo tendono ad andare avanti nonostante i problemi che palesemente incontrano. “Non è bastato per fermare tutto - spiega Cav - il rapporto sul Passante della Corte dei Conti italiana che nel 2011 sollevava gravissimi dubbi su vari aspetti della costruzione e della gestione dell’opera: la mancanza di controlli e di supervisione, un aumento ingiustificato dei costi e la concreta possibilità di infiltrazioni della criminalità organizzata nella concessione dei subappalti. Non è bastato il bilancio di Cav (l’ultimo disponibile del 2012) di oltre 1 miliardo di euro di debito”. Dure le conclusioni del comitato che si batte tra l’altro contro la Romea Commerciale e l’elettrodotto Dolo- Camin. “Ci chiediamo fino a che punto - concludono Ruvoletto e Causin - dovremmo subire questa perversa spirale, quante altre volte dovremmo pagare un’opera a debito, quanti dei nostri risparmi e dei soldi pubblici dovranno ancora essere risucchiati per salvare progetti falliti, società in odore di bancarotta e speculatori privati, mentre le comunità, i servizi essenziali e le economie vanno in rovina. A.A.



12 Mirano

Ulss 13, si trasferiscono uffici e direzione Saranno risparmiati 600 mila euro l’anno per gli affitti degli edifici. In difficoltà l’ente Mariutto di Filippo De Gaspari

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ia gli uffici amministrativi e la direzione dell’Ulss 13 da Mirano, in città a tremare è soprattutto il Mariutto. A prospettare tempi tutto sommato brevi, circa 20 mesi, per l’attuazione del “piano immobili” è il direttore generale dall’Ulss 13 Gino Gumirato. Cambieranno sede alcuni reparti, nell’ambito della specializzazione prevalente dei due ospedali di Mirano e Dolo, con il trasferimento di Chirurgia, Ortopedia e Urologia a Mirano, e Neurologia e Oncologia a Dolo, dove arriverà anche Lungodegenza di Noale. Proprio a Noale verrà invece creata una sorta di “Centro direzionale” all’interno dell’ospedale cittadino, dove confluiranno tutti gli uffici amministrativi, che oggi si trovano nel vecchio monoblocco dell’ospedale miranese. Con essi anche la direzione generale, che lascia dunque la storica villa di via Mariutto. Gumirato ha precisato che il via libera ai trasferimenti arriverà solo con l’autorizzazione regionale: “Ma puntiamo a completare il piano in 20 mesi - ha aggiunto - un’operazione che ci consentirà di risparmiare due milioni e 83 mila euro per i prossimi anni, checché ne dica qualcuno, senza togliere una virgola all’eccellenza dei reparti e dell’Ulss”. Lo spostamento degli uffici dal vecchio padiglione dell’ospedale di Mirano permetterà all’Ulss di risparmiare circa 600 mila euro l’anno d’affitto degli immobili, di proprietà dell’ente Mariutto. Trasloco che dunque creerà problemi proprio all’ente casa di riposo, che beneficia dell’affitto degli immobili di cui è proprietario e che con l’addio

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dell’Ulss, avrà 600 mila euro di minori entrate. Già arrivate le lettere di disdetta dei contratti: l’Ulss lascerà entro il 31 dicembre 2015 tre edifici del vecchio ospedale, quelli storici, più vicini alla vecchia portineria, la villa sede della direzione generale e sanitaria, e diverse pertinenze. “Le difficoltà ci sono - ammette il presidente del Cda del Mariutto Vincenzo Rossi - capisco le esigenze dell’Ulss e del suo direttore generale, con il quale ho parlato più volte per sensibilizzarlo sul fatto che il Mariutto è una struttura importante, proprio a servizio dell’Ulss 13”. Che ne sarà ora dei vecchi padiglioni dell’ospedale di Mirano? L’ipotesi della riconversione a uso residenziale resta la più probabile, anche non è certo un buon momento per il mercato immobiliare, soprattutto se si parla di appartamenti restaurati e a due passi dal centro storico di Mirano, con prezzi non proprio a portata di tutti. “E per di più già dobbiamo sopperire ad alcuni posti vuoti all’interno della casa di riposo, che sono altre minori entrate - continua Rossi - la situazione impone di pensare a soluzioni alternative e spero che in questo ci venga in soccorso la Conferenza dei sindaci e la Regione stessa”. Preoccupato anche il sindaco Maria Rosa Pavanello: “Il Mariutto non offre un servizio solo a Mirano - spiega - e di fatto il problema rimane in capo all’Ulss. Mi piacerebbe che ad affrontare la questione fossero anche gli altri comuni. La soluzione non sarà certo quella di aumentare ancora le rette degli ospiti della casa di riposo”.

La direzione dell’Ulss a Mirano

NEWS In piazza

Lotta alle malattie reumatiche

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alatt i e reumatiche al centro dell’attenzione a Mirano, dove l’Amarv, Associazione malati reumatici del Veneto, ha organizzato una giornata in piazza a cui ha partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto. L’obiettivo è stato quello dare la possibilità ai cittadini di effettuare lo screening della mano e avere consulti medici gratuiti. In Veneto le patologie reumatiche colpiscono oggi il 17% della popolazione. “Purtroppo nell’Ulss 13 - ha spiegato la presidente di Amarv Silvia Tonolo - ci sono oggi due ambulatori a Medicina interna, con 24 ore settimanali a disposizione per prime visite e controlli, liste d’attesa infinite, chiusura per quattro mesi in estate e migrazione dei malati. Da un anno siamo riusciti a ottenere un tavolo di lavoro in Regione e ci stiamo adoperando per rendere la vita più facile ai malati reumatici veneti”. “Il successo della giornata di Mirano - ha spiegato Coletto - segue quelli di Padova e Verona ed è la dimostrazione che avvicinando la sanità e la prevenzione alla gente si possono ottenere grandi risultati. Grazie all’Amarv si sta riuscendo a far capire l’importanza della prevenzione delle malattie reumatiche, che provocano invalidità permanenti con pesanti ricadute sui pazienti e altissimi costi di assistenza”. F.D.G.

Committente responsabile: Michele Bertaggia

Sanità Ci vorranno circa 20 mesi, per l’attuazione del “piano immobili”


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CHECCHINSINDACO2014 SPINEA 2014-2019

Completiamo il cambiamento Silvano Checchin Sindaco. Care Cittadine e cari Cittadini di Spinea come già sapete il 25 maggio siete chiamati alle urne per eleggere il Parlamento Europeo e il Sindaco della Città di Spinea per i prossimi 5 anni. Con questa mia lettera, mi rivolgo a voi per comunicarvi che ho deciso di ricandidarmi a Sindaco della nostra città. I motivi che stanno alla base di questa mia scelta sono i seguenti: 1. Mi ricandido per continuare a sviluppare un progetto di città partecipata, nella quale ogni cittadino si senta responsabilizzato e motivato a dover fare un servizio utile e importante per la propria Città. Una città partecipata è più energica eD attiva. 2. Mi ricandido per attivare luoghi di incontro, di dialogo, di scambio culturale e nuove forme di aiuto alle persone e alle famiglie. Una città soliDale è più forte. 3. Mi ricandido per ridare nuova vivibilità a Spinea con minor consumo del territorio a scopi edilizi; con una Piazza lunga 1 Km.; con un Polo Culturale attivo ed attraente; con un Corridoio Verde che colleghi il Parco Nuove Gemme a via Gioberti e prosegua, poi, fino a via della Costituzione. Una città più orDinata e vivibile è più sicUra. Questa mia ricandidatura è sostenuta da 4 Liste: dalle civiche impegno e solidarietà, spinea con silvano checchin, vivo spinea - cittadinanza attiva e dalla lista del partito Democratico di spinea.

In questi 5 anni di Amministrazione del Comune, insieme alla mia Giunta e ai Consiglieri, ho lavorato con impegno per dare credibilità alle Istituzioni e per far comprendere che si può vivere la vita politica con dignità. Si può essere al servizio dei cittadini in modo disinteressato, privo di qualsiasi tornaconto personale o di parte, di prestigio o di guadagno. è proprio perché credo in questo valore della politica che, nei prossimi 5 anni, rinuncerò all’indennità di sindaco e la destinerò alle attività di carattere sociale e culturale. Mi ricandido e per questi motivi chiedo la vostra fiducia! Sono certo che, con il vostro sostegno, troverò la forza necessaria per realizzare insieme a voi tanti progetti e continuare il cambiamento avviato. e allora il cambiamento, l’impegno civico, la buona politica saranno i motivi validi a cui pensare quando, nella scheda elettorale, con convinzione sceglierete il nome di silvano cHeccHin come sindaco di spinea. Vi ringrazio fin d’ora!

Barbiero Paolo Basso Lisa Busatta Stefania Da Lio Riccardo D’ Atri Luca De Pieri Francesco Ditadi Emanuele Litt Giovanni Mainardi Loredana Marastoni Marzia Margiotta Manuela Parolari Luana Scantamburlo Stefania Solomita Riccardo Zollo Mauro Zorzetto Mario

Chinellato Gianpier Conte Giorgio Lazzaro Matteo Artuso Giorgio Bonesso Alberto Caon Tiziano Casaroli Alessandra De Gaspari Renato Lentini Davide Malvestio Anna Meneghello Daniela Padovan Giovanni Perzolla Cristina Rovoletto Luigina Ruvolo Riccardo Zanetti Agnese

Bettiolo Paolo Cabras Enrico Da Ros Andrea Franzoi Marco Lazzarini Lara Negrato Marisa Piazza Marta Rizzo Chiara Rossato Stefano Scantamburlo Stefano Spolaore Catia Stevanato Rosanna Tagliapietra Roberto Verduci Antonietta Versuro Gianpaolo Visconti Laura

Buiatti Gianpietro Rosanova Laura Biolo Massimo Carraro Donatella Cattarin Marco Fassini Sara Fornasiero Enrico Fontana Giovanna Fusaro Mario Ongarato Luana Marchiori Nicolò Siebessi Ilaria Signorelli Piercarlo Zicari Sonia Zampieri Alessandro Zonta Federica

Comm. Resp. Mario Zorzetto

Sono Liste composte da persone che condividono il mio programma e che da tempo sono impegnate a preservare i beni comuni e nell’aiutare chi è in difficoltà, persone attive nella scuola, nella cultura, nel volontariato solidale che si sono messe insieme per dare forza e visibilità al progetto di Città responsabile e solidale di cui sentiamo il bisogno oggi.


14 Spinea Servizi Comunicate le modifiche in vigore sulla linea Castelfranco Veneto-Venezia

Treni, ecco i nuovi orari I cambiamenti ottenuti consentiranno una miglior distribuzione dei pendolari per momento di utilizzo dei convogli di Filippo De Gaspari

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n vigore i nuovi orari dei treni, che riguardano, tra le altre, anche i pendolari che viaggiano sulla tratta Castelfranco Veneto-Venezia, quella che passa per le stazioni di Noale, Salzano-Robegano, Maerne e anche Spinea, dove maggiore era stata la protesta dei pendolari per il nuovo orario cadenzato entrato in vigore a metà dicembre. Erano stati soprattutto i sindaci di Salzano, Alessandro Quaresimin e Spinea, Silvano Checchin, a portare i disagi segnalati a più riprese da centinaia di studenti e lavoratori, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario. Dopo battaglie, lettere, incontri con la Regione e le Ferrovie, ad aprile è arrivata la nota ufficiale di Trenitalia, con la quale, ringraziando i sindaci per aver sensibilizzato sui disservizi segnalati, in particolare il 19 febbraio, vengono comunicate le modifiche di orario in vigore sulla linea Castelfranco Veneto-Venezia. Applicate variazioni soprattutto ai collegamenti Noale-Mestre, il segmento più frequentato dell’intera tratta, con l’obiettivo di diminuire l’affollamento registrato a bordo di alcuni regionali e, nel caso di Spinea, migliorare il servizio per i pendolari che prendono il treno alla stazione Sfmr del Graspo de Ua. Le modifiche con i nuovi orari sono subito state affisse sulle bacheche delle stazioni interessate, e possono essere consultate anche sul sito www.fsnews.it, alla sezione “Ultime notizie”. Ecco cosa cambia: dalla stazione di Venezia-Mestre a quella di Noale è stata posticipata di alcuni minuti la partenza dei regionali, che fino ad aprile era prevista da Mestre al minuto 54 di tutte le ore, dalle 5.54 alle 19.54: ora invece la partenza è fissata al minuto 22, con prima corsa alle 6.22, l’ultima alle 20.22. A Spinea i convogli fermano al minuto 31, la prima volta alle 6.31, l’ultima alle 20.31, a Maerne al minuto 36 (dalle 6.36 alle 20.36), a Salzano-Robegano

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al minuto 40 (dalle 6.40 alle 20.40), a Noale al minuto 45 (dalle 6.45 alle 20.45), sempre a tutte le ore. Da Noale in direzione Venezia-Mestre invece, i convogli che partivano al minuto 43, a tutte le ore del giorno dalle 6.43 alle 20.43, partono ora al minuto 09, con prima corsa prevista a Noale alle 7.09, a Salzano-Robegano alle 7.14, a Maerne alle 7.19, a Spinea alle 7.23 e l’arrivo previsto alla stazione di Mestre alle 7.32. L’ultima corsa della giornata è invece a Noale alle 21.09, a Salzano-Robegano alle 21.14, a Maerne alle 21.19, a Spinea alle 21.23 e l’arrivo a Mestre previsto alle 21.32. Le modifiche agli orari dei treni, ottenute in accordo con la Regione, dovrebbero consentire una miglior distribuzione dei pendolari, a seconda dell’orario di utilizzo dei convogli: di fatto resta inalterato il numero dei treni in circolazione sulla tratta, con orari cadenzati ogni ora, ma con tutte le corse posticipate di poco meno di mezz’ora per venire incontro alle segnalazioni raccolte in questi mesi. La prova della verità si avrà a orario collaudato, sarà perciò necessario almeno un mese per misurarne i reali benefici.

Paolo Barbiero per il Consiglio Comunale di Spinea

Comm. Resp. Mario Zorzetto

Ho 63 anni sono sposato, ho due figli, Giorgia e Giulio e un bellissimo nipotino, Davide. Sono candidato nella lista del Partito Democratico al Consiglio Comunale di Spinea. Ho maturato la mia esperienza politica all’interno del mondo del lavoro e nel rapporto con le Imprese e il sistema cooperativo. La scelta di ricandidarmi alle elezioni per il Consiglio Comunale di Spinea nasce dalla volontà di continuare nel mio impegno amministrativo per completare quello che ho iniziato cinque anni fa, non per fare promesse ma per mettere a disposizione ancora una volta il mio tempo libero e la mia esperienza soprattutto per la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente e delle aree verdi della nostra città. Una esperienza grazie a tutte quelle persone che mi hanno dato fiducia, che mi ha permesso in qualità di presidente della seconda commissione consigliare di conoscere e contribuire alle risoluzioni di problematiche essenziali nell’ambito dell’urbanistica, dell’ambiente e dei lavori pubblici. La delega ricevuta dal Sindaco Silvano Checchin di coordinare i volontari di “mi prendo cura della mia città” mi ha dato l’opportunità di conoscere tante persone disponibili e assieme a loro di realizzare molti interventi migliorativi nei parchi, nelle scuole e nei quartieri, per rendere sempre più bella la nostra città. Mi rivolgo a tutti i cittadini, di qualunque fascia di età, che vogliono bene a Spinea, che credono che il proprio futuro debba essere costruito attraverso una forte partecipazione democratica, per vivere meglio insieme, in una città che deve essere sicura, ordinata, prospera e solidale.

NEWS Diritti

La cittadinanza ai figli di immigrati

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pinea è il primo comune del Miranese a conferire la cittadinanza, seppur simbolica, a figli di genitori stranieri nati in Italia. Più volte predicato anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, lo “ius-soli” diventa realtà in una delle città con il più alto numero di immigrati. A Spinea sono 41 i ragazzi stranieri che hanno ricevuto, durante una solenne cerimonia pubblica in municipio, la cittadinanza simbolica dal sindaco Silvano Checchin, come deliberato dal Consiglio comunale alcuni mesi fa. Il riconoscimento, che non ha valore legale, riguarda giovani nati in città da genitori stranieri, tutti tra i 10 e i 18 anni e appartenenti a 12 etnie diverse. Alla cerimonia in sala consiliare hanno partecipato anche il vicesindaco di Venezia Sandro Simionato e il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, che stanno portando avanti (o intendono farlo) un percorso simile nei rispettivi comuni. Presenti anche i rappresentati del Cism, il Coordinamento immigrati sud del mondo di Spinea e il Consiglio comunale dei ragazzi, che hanno accolto i nuovi concittadini in città, nonostante vi siano nati e cresciuti. Spinea è il primo comune nel Miranese a concedere la cittadinanza simbolica ai figli di stranieri nati in Italia. Inizialmente la delibera parlava di cittadinanza “onoraria”, il termine è stato poi modificato per non incorrere in fraintendimenti e conciliare almeno una parte dello scontro insorto tra maggioranza e opposizione. In città gli stranieri registrati all’anagrafe sono 2.577, il 9,33% della popolazione residente. Di questi, 367 sono minorenni. F.D.G.

Camionabile 81 Attivato il Vista- Red

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ttivato a Spinea il temibile Vista-Red, il dispositivo che rileva le infrazioni semaforiche di chi passa con il rosso o con il giallo inoltrato. L’apparecchio è stato installato nelle scorse settimane all’incrocio tra la camionabile 81, via Fornase e via Crea ed è entrato in funzione nei giorni scorsi. Completato subito infatti l’iter procedurale per l’installazione del sistema. L’attivazione dei controlli è partita ufficialmente il 6 maggio. Da allora il sistema rileva le infrazioni relative al passaggio dell’intersezione con luce rossa, sulla provinciale Sp 81, in entrambi i sensi di marcia. L’apparecchio, oltre a effettuare tre fotogrammi per ogni rilievo, registra tutta la fase del passaggio sull’intersezione del veicolo. E’ stata anche modificata la tempistica della luce gialla, da 3 a 5 secondi, in modo che l’utenza sia maggiormente tutelata e limitare così le eventuali contestazioni. I dati dei rilevamenti verranno trasmessi al Comando di polizia locale di Spinea, dove saranno vagliati e validati dal personale per il successivo inoltro telematico all’Ufficio contravvenzioni di Venezia. I trasgressori saranno multati direttamente con un verbale inviato a casa: chi vorrà richiedere la visione degli atti, come foto o filmati, potrà farlo accedendo direttamente al sito internet di Venezia. Sanzioni tecnologiche dunque, ma pur sempre di multe si parla. I furbetti, o anche solo chi fosse di fretta e non rispettasse il disco rosso, rischia fino a 216 euro di multa: 162 ne prevede l’infrazione in sé, con la decurtazione di sei punti dalla patente, ma la cifra aumenta,

fino a 216 euro appunto, se l’infrazione viene commessa nelle ore notturne, dalle 22 alle 7 del mattino. Il Comune ha deciso di installare il Vista-Red all’incrocio di Fornase per migliorare la sicurezza del crocevia, teatro in passato di numerosi incidenti, anche gravi. Lontano dunque il progetto di realizzarci una rotatoria. Inevitabili le proteste da parte di molti automobilisti sulla volontà di far cassa, ma per il Comune l’incrocio in questione è realmente pericoloso, perché cieco soprattutto per chi si immette sulla camionabile da Fornase. Inevitabile lo schianto se chi proviene da Spinea o da Marghera non rispetta il rosso. Il Vista-Red aumenta ulteriormente la dislocazione a Spinea di dispositivi elettronici di controllo del traffico, dopo l’arrivo alcuni mesi fa dei Velo Ok, i piloncini arancioni per il controllo della velocità, funzionanti solamente se nei paraggi si posiziona la pattuglia della polizia locale. Sostituiscono di fatto i vecchi autovelox blu, da tempo non funzionanti. Non solo rispetto dei limiti dunque: ora anche passare con il giallo tendente al rosso può davvero F.D.G. costare caro.


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pagina a cura di Barbara Da Pieve

www.comune.spinea.ve.it - Posta Certificata: protocollo.comune.spinea.ve@pecveneto.it

TASi E iMu Anno 2014 guida alle principali novità Dal 1° gennaio 2014 è in vigore l’imposta unica comunale (IUC) che si compone · dell’imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali e le altre situazioni a esse assimilate o per le fattispecie che fruiscono di specifiche cause di esenzione, · e di una componente riferita ai servizi, che si articola - nel tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, - nel tributo (TARI) diretto alla copertura dei costi relativi al servizio gestione dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. La disciplina della IUC è contenuta nella legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di Stabilità per l’anno 2014) e s.m.i., integrata con il Regolamento per la disciplina dell’imposta unica comunale “IUC” , suddiviso nell’Allegato A “Regolamento IMU”, nell’Allegato B “Regolamento TASI” e nell’Allegato C “Regolamento TARI”, approvati con Deliberazioni di Consiglio Comunale nr. 5 del 21.03.2014 e nr. 30 del 09.04.2014. Con questa Guida si intendono fornire le prime indicazioni per l’anno 2014 relative all’IMU e al nuovo tributo TASI, destinato a finanziare i servizi indivisibili assicurati dal Comune (manutenzione strade, illuminazione pubblica, sicurezza ecc…) alla luce delle modifiche apportate dal decreto legge 16/2014 del 06.03.2014 e delle conseguenti scelte adottate dall’Amministrazione Comunale. Ulteriori info: Ufficio Tributi Via Roma n. 223/D (vicinanze cinema Ai bersaglieri) - 30038 Spinea (VE) tel. 041.5071143/121/161/146 fax. 041.5071398 e-mail: tributi@comune.spinea.ve.it orari: Lunedì e Giovedì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 Giovedì pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 17.00 (ulteriori giornate ancora in fase di definizione).

2 giugno 2014 FESTA DELLA REPuBBLiCA iTALiAnA ORE 11.00 in P.zza Municipio consegna della Costituzione a tutti i ragazzi che compiono 18 anni nel 2014. Non mancare! Ecco l’invito: Carissima, Carissimo sono lieto di invitarti alla cerimonia che l’Amministrazione Comunale ha organizzato per domenica 2 giugno in occasione della Festa della Repubblica. Per l’occasione avrò il piacere di consegnarti personalmente una copia della Costituzione. Sarà un momento alto di riflessione sul significato di questo evento che segnò una svolta fondamentale della Storia del nostro Paese. A questo proposito per rendere più agile la cerimonia quando arrivi ti prego di comunicare la tua presenza al personale incaricato che sarà riconoscibile dal cartellino con scritto “Settore Comunicazione”. Il programma è il seguente: ORE 11.00 Messaggio di saluto del Sindaco ORE 11.10 Consegna delle Costituzioni In attesa quindi di incontrarti personalmente, ti saluto con molta cordialità. Ti ricordo che il Tuo Comune Ti aspetta su Facebook e Twitter. Per qualsiasi informazione puoi contattare il Settore Comunicazione al numero 041.5071183. Il Sindaco


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Santa Maria di Sala 17 Territorio Il comune individua una serie di interventi e soluzioni per i punti più critici

Viabilità, la mappa dei problemi Si punta alla messa in sicurezza dell’incrocio fra la Sr 515 e la Sp 32, a ridosso della curva “Beccante” di Roberta Pasqualetto

E

’ in fase di definizione l’accordo di programma tra la Regione Veneto, la Provincia di Venezia, il Comune di Santa Maria di Sala e Veneto Strade, per la risoluzione dei cosi detti “punti neri” lungo la strada regionale 515 Noalese nel territorio del Comune. Interventi interamente finanziati dalla Regione con una spesa di 2 milioni di euro. Il principale obiettivo tecnico di Santa Maria di Sala, è quello di migliorare la sicurezza della circolazione stradale in punti o località di riscontrata pericolosità e di ottimizzare le condizioni di circolazione, mediante l’eliminazione di punti singolari con limitata capacità di scorrimento del traffico dove, a causa della presenza di abitati e di zone produttive, si determinano rallentamenti importanti. I prossimi interventi sono stati individuati in corrispondenza delle intersezioni tra la Sr. 515 e la viabilità secondaria provinciale e comunale. L’adeguamento e messa in sicurezza dell’intersezione tra la Sr 515 e la Sp 32 in corrispondenza della curva denominata “Beccante”. Si procederà con lo studio di

un’ulteriore soluzione progettuale del nodo viario in questione, in variazione a quanto previsto nella progettazione preliminare eseguita, valutandone preventivamente la fattibilità con la competente Soprintendenza. Si provvederà nell’attivazione di una nuova progettazione preliminare, ed a seguito della valutazione favorevole della Soprintendenza, definitiva ed esecutiva dell’opera a cura di Veneto Strade, oltre a procedere nella realizzazione della stessa. In caso di parere sfavorevole della Soprintendenza le parti si riservano di valutare una nuova ipotesi progettuale. Il costo complessivo dell’intervento è di 750 mila euro, il finanziamento delle opere nel loro complesso è a carico della Regione del Veneto nell’ambito dei finanziamenti previsti nei piani triennali regionali di adeguamento della rete viaria già approvati. Un altro intervento prioritario è quello della realizzazione delle pista ciclo-pedonale lungo la Sr 515 posta tra la intersezione SP 30 in località “Madonna Mora” e via Fratella – centri commerciali facente parte

internet Social network, percorsi guidati

Internet a volte può rappresenta un pericolo

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el comune di Santa Maria di Sala si tengono delle lezioni per conoscere meglio il mondo dei social network. Il progetto è rivolto a genitori, educatori e operatori interessati all’argomento ed è gratuito. “Dopo gli ultimi accadimenti di cronaca in merito a giovani, social network e autostima in età evolutiva, ho pensato di costruire un percorso formativo teorico-pratico su tutto ciò che ogni educatore, genitore e insegnante, dovrebbe conoscere in merito a giovani comunicazione e social - dice Luca Morosin amministratore comunale con delega alle politiche giovanili. Assieme a Don Giovanni Fasoli, giovane uomo di Chiesa, laureato in Psicologia Clinica di Comunità presso Iusve abbiamo pensato di costruire degli appuntamenti informativi e pratici”. Il percorso prevede tre incontri teorici e uno pratico: il primo si è tenuto ad aprile ed è stato dedicato alla tematica: “Dal cellulare allo smartphone”. Il secondo incontro si terrà venerdì 16 maggio ed è titolato: “Under pressure”: social-network e autostima in età evolutiva, costruire ottimismo e creare capacità. L’ultimo incontro è venerdì 30 maggio: “Stai connesso”: essere tecnologici equivale ad essere connes-

si? Le sfide educative. Don Giovanni Fasoli terrà i tre incontri teorici nella Sala Teatro, quello pratico lo terrà Morosin in sala P3@. L’incontro teorico si terrà da lunedì 2 a venerdì 7 giugno: “Proviamo sul campo: sicurezza e privacy sui social network per i nostri ragazzi”. Questo appuntamento è dedicato al perfezionamento e all’assimilazione della conoscenza sul campo: come gestire in tutta sicurezza un profilo in Facebook e come impostare una privacy seria e affidabile. Sarà trattato il tema della sicurezza sui social network: come prevenire le problematiche più delicate che possono riscontrare i ragazzi. “Da parte mia c’è la massima disponibilità per lavorare e offrire strumenti nuovi, riguardanti questo tema - conclude Morosin - vista la situazione odierna e le problematiche che ne derivano. Oggi, alcuni genitori, non sono preparati ad accompagnare i ragazzi nel mondo dei social network perché loro stessi non hanno gli strumenti sufficienti per capirli. Questi appuntamenti hanno lo scopo di aiutare e informare chiunque affianchi i giovani in questo mondo virtuale”. Gli incontri sono gratuiti e prevedono iscrizione obbligatoria. R.P.

del più ampio intervento di completamento del progetto generale di sistemazione della Sr 515 nel tratto compreso tra via Caltana e via Cognaro nella frazione di Caselle. La progettazione del primo stralcio, è adeguata e conforme per la risoluzione del nodo viario in questione, e la progettazione definitiva ed esecutiva dell’opera è già stata stabilita a cura di Veneto Strade, oltre a procedere nella sua realizzazione. Il finanziamento delle opere di questo primo stralcio è assicurato dalla Regione con 2 milioni e 250 mila euro nell’ambito dei finanziamenti previsti nei Piani Triennali Regionali di adeguamento della rete viaria già approvati. I lavori inizieranno a breve, appena si sarà concluso l’iter approvativo. L’altra opera importante è la realizzazione delle pista ciclabile lungo la SR515, nel tratto compreso tra via Desman, in località Treponti, e via Fracasso nella frazione di Stigliano; la progettazione preliminare dell’opera è a cura di Veneto Strade con un finanziamento di un milione di euro. “Nell’ambito della viabilità sovra comunale e specificando

Cantieri stradali che si tratta di strade provinciali abbiamo esposto le necessità di interventi – dice l’assessore lavori pubblici Fabio Semenzato – la Provincia sollecitata quotidianamente dalla Giunta Fragomeni ha finanziato, progettato e appaltato i lavori di sistemazione e asfaltature per un importo di circa 350 mila euro”. La somma sarà investita nell’asfaltatura di alcuni tratti stradali: Via Cavin di Sala nel tratto compreso tra la curva Beccante e la rotatoria con via Marinoni (centro di Santa Maria di Sala); in Via Stradona nel tratto compreso tra il Centro di Sant’Angelo e l’in-

crocio con la Sr 515 e infine Via Desman nel tratto compreso tra la rotonda in località Tre Ponti e il Centro di Sant’Angelo. Risanamenti lungo la Sp N. 32 nel tratto dalla rotatoria con Via Marinoni alla zona commerciale di Mirano; risanamento lungo via Marinoni tra il Comune di Santa Maria di Sala e il Comune di Pianiga. “L’esigenza di questi interventi, è molto sentita dall’intera cittadinanza, visto il notevole stato di degrado delle strade – conclude Semenzato – specialmente a causa del clima degli ultimi inverni molto umidi e piovosi”.


18 Santa Maria di Sala Sociale Iniziativa della consulta per le Pari Opportunità

Una concorso speciale… per la mamma Le premiazioni si terranno il 18 maggio in villa Farsetti, alla presenza delle autorità locali di Roberta Pasqualetto

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l Comune in collaborazione con l’assessorato alla cultura e alla consulta per le Pari Opportunità in occasione della Festa della mamma, promuove la seconda edizione del concorso dedicato alla mamma e che quest’anno titola: “Mamma … un bene grande così”. Il concorso è finalizzato a promuovere la cultura del rispetto verso la donna e i principi di eguaglianza sociale, familiare e professionale tra i sessi, ed è aperto a tutta la cittadinanza, in particolar modo all’Istituto Comprensivo Cordenons e alle scuole dell’infanzia del comunale. Il concorso si articola in 2 sezioni: la prima di arti figurative (su supporto di formato A4) ed espressive (lavoro manuale) e la seconda poesia testo narrativo (breve racconto, favola). L’autore singolo o in gruppo (anche l’intera classe) dovrà presentare, sotto la propria responsabilità, opere di sua produzione. Ogni concorrente potrà presentare al massimo un’opera per sezione. Le opere presentate dovranno trattare il tema della donna/mamma, inteso nel

suo valore più ampio. I disegni, i componimenti narrativi o i lavori manuali dovranno pervenire entro il 9 maggio. Le opere dovranno essere presentate in una busta contenente: l’elaborato grafico, narrativo o lavoro manuale e una seconda busta sigillata contenente una lettera con i dati anagrafici, l’indirizzo, il recapito telefonico e se possibile, l’indirizzo di posta elettronica, del concorrente. Per ogni sezione, saranno premiate le 3 opere reputate migliori da una giuria di esperti e appassionati d’arte e narrativa, selezionati dagli organizzatori del concorso, e i cui nomi saranno resi noti il giorno della premiazione. “Continuiamo a investire nelle piccole cose di quotidianità perché crediamo che sia il motore per andare avanti oggi in questi tempi difficili – dice il vice sindaco Alessandro Arpi – l’anno scorso hanno partecipato più di 300 famiglie e tutti i plessi scolastici, oltre a tutto il team degli insegnanti delle diverse scuole. Abbiamo pensato di tenere il tema fisso della mamma cambiando ogni anno

Villa Farsetti le sfaccettature: l’anno scorso abbiamo puntato alla solidarietà e all’uguaglianza sociale e quest’anno abbiamo dato un altro taglio”. Gli organizzatori del concorso si riservano il diritto di segnalare inoltre nuovi componimenti che, nelle circostanze, fossero degni di particolare menzione di merito. Il giudizio della giuria è assolutamente insindacabile. Ai vincitori saranno assegnati premi in base alle indicazioni della giuria. La cerimonia di premiazione

si terrà domenica 18 maggio, alle ore 16, in villa Farsetti, gli autori degli elaborati saranno preavvisati dagli organizzatori del concorso. I dati personali dei partecipanti saranno utilizzati ai soli fini del concorso e tutelati, gli elaborati non saranno restituiti. Per maggiori informazioni si può rivolgersi all’Ufficio Cultura del comune di Santa Maria di Sala al numero 041.487550.

Istruzione

Laboratori di musica per genitori e bimbi

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l comune di Santa Maria di Sala ha organizzato il concorso: giocosamente musica laboratori gratuiti per genitori e bambini. Il progetto “ritmo e danza” è ideato e condotto da due insegnanti e si rivolge a bambini di due fasce di età diversa. L’insegnante Marina Calzavara terrà quattro incontri rivolti ai bambini dai 5 ai 6 anni dedicati al divertimento in armonia. Gli appuntamenti si terranno nei 4 sabati di maggio: il 10, il 17, il 24 e il 31 dalle ore 10 alle 11. Il secondo progetto, dalla professoressa Rossana Gesuato, è rivolto a bambini dai 10 ai 36 mesi (assieme ai genitori) e si intitola: “coccole e musica” e propone musica, danza creativa, giochi. Gli appuntamenti si terranno i sabati di maggio: il 3, il 17, il 24 e il 31 alle ore 11.15. “Questo è un bel percorso nuovo – dice il vice sindaco Alessandro Arpi – pochi comuni pensano alle “neo mamme”, noi l’abbiamo fatto quest’anno per la prima volta. Un percorso di avvicinamento alla musica che tutti i pediatri quotano e appoggiano, basti pensare al percorso nazionale: Nati per la musica”. Queste lezioni possono essere un’opportunità per acquisire nuovi strumenti di gioco per i bambini ma anche ispirazione per nuovi metodi di comunicazione per le neomamme. Tutti gli incontri sono gratuiti e si terranno in Sala Cedraie di Villa Farsetti. Per motivi organizzativi i corsi sono a numero chiuso pertanto è necessaria l’iscrizione contattando R.P. il numero 041.487550.

S.MARIA DI SALA CENTRO

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Approfondimento 21 Lavoro La provincia dà i dati dei Centri per l’Impiego di Dolo e Mirano

Disoccupati nel Miranese e in Riviera: è record Sempre più persone cercano lavoro. Le richieste che provengono dal Miranese e dalla Riviera rappresentano il 49% della provincia di Venezia di Alessandro Abbadir

C

risi in Riviera del Brenta e Miranese, i dati che arrivano alla Provincia dai centri per l’impiego sono davvero preoccupanti, anche se la lettura che si dà può essere in chiaroscuro. Ma vediamo i dati. Aumentano i candidati nel 2013 e nei primi mesi del 2014, alla ricerca di un posto che sono iscritti come disoccupati, inoccupati nei centri per l’impiego di Dolo e Mirano. Le richieste in Riviera del Brenta e nel Miranese rappresentano il 49% del totale di tutta la provincia di Venezia Sono in termini percentuali il 28% nel Cpi di Dolo e il 21% in quello di Mirano. In termini assoluti 3.798 a Dolo e 2.938 a Mirano. In Riviera e iscriversi per cercare lavoro sono in prevalenza donne (1965), mentre sono uomini in maggioranza nel Miranese (1557). Si tratta di dati in controtendenza rispetto all’andamento provinciale dove si assiste ad una diminuzione di chi si iscrive all’ex collocamento. Un fatto che certifica il fenomeno (in espansione) di chi è sempre più scoraggiato dalla crisi che dura dal 2008, e

il lavoro rinuncia anche a cercarlo. A cercare di spiegare i dati che sono arrivati ai centri per l’impiego è l’assessore al lavoro provinciale Paolino D’Anna. “Nel corso dell’anno 2013 - spiega - 13.683 utenti sono stati inseriti come potenziali candidati per le offerte di lavoro e formazione, di cui il 48% è rappresentato da donne. Il 73% degli utenti che si sono rivolti ai Cpi per essere inseriti nel programma di incrocio di domanda/offerta di lavoro, ha lo status di disoccupato o inoccupato, mentre il 24% è occupato in cerca di un’altra occupazione. Il restante 3% ha lo status definito come “altro” o non definito. L’82% dei candidati possiede la cittadinanza italiana”. La distribuzione per le fasce di età in tutta la provincia di Venezia è seguente: il 20% è rappresentato dagli under 25 anni, il 48% è composto dalla fascia di età 2545 anni ed il 32% sono gli over45enni. I centri per l’impiego con maggior numero di candidature registrate sono nell’ordine Dolo, Mirano e Mestre. Le più basse? Chioggia e Venezia Centro storico. Pochi anche a San-

donà e Portogruaro rispettivamente con il 9 e 12 % degli iscritti. Ma per capire come sia enormemente aumentato il numero persone disponibili ad un nuovo impiego in Riviera del Brenta e nel Miranese dal 2005 ad oggi, basta confrontare i dati di quell’anno con quelli del 2013. “Nel 2005 facevano parte dei flussi di persone disponibili a trovare un nuovo lavoro al Cpi di Dolo - spiega D’Anna - 2266 utenti. Nell’ultimo anno sono 3302. Erano circa 1905 a Mirano nel 2005, ora sono 3709”. Altri dati: nel periodo gennaio-dicembre 2013 sono state accolte e gestite 1.036 opportunità lavorative corrispondenti a 1.831 vacancies per le quali sono state svolte 14.689 preselezioni. Le tipologie contrattuali maggiormente offerte erano lavoro a tempo determinato (58%), a tempo indeterminato (11%), con contratto di apprendistato (10%), il 9% è rappresentato dai non definiti e 5% dai tirocini. I Cpi con maggior numero di richieste gestite in questo caso sono Mestre, Portogruaro e Mirano. Il numero totale dei

Il lavoro resta sempre l’emergenza del territorio

Patti di Servizio stipulati nel corso dell’anno 2013 in provincia di Venezia, ha raggiunto il valore di 7.744 ed è uno delle categorie osservate che sono calate maggiormente. Inoltre, si nota che mentre nel 2012 i PdS sono stati stipulati al 66% dei candidati, nel 2013 questo rapporto è pari a 57%. Il 33% dei candidati con PdS possiede la licenza media, il 30% è diplomato, il 16% ha il titolo di studio non definito, il 12% ha concluso gli studi universitari, il 7% ha la qualifica professionale, mentre il 2% possiede solo la licenza elementare. I sindacati leggono in chiaroscuro questi dati. “In certe aree

storicamente più depresse come Chioggia e Cavarzere - spiega Riccardo Colletti della Cgil - assistiamo addirittura ad una contrazione della domanda di chi cerca un posto di lavoro e sicuramente il numero di disoccupati in quelle aree non è diminuito. In Riviera e Miranese questo fenomeno non c’è ancora: c’è ancora la speranza di trovarlo un impiego. Speranza alimentata da settori come quello calzaturiero per la Riviera che ad esempio va ancora a gonfie vele, mentre si assiste da qualche mese anche ad una ripresa nei 17 comuni, del comparto edile e della chimica”.

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22 2

PROVINCIA

VIAGGIO IN

VENEZIA

Amministrazione Il governo del territorio

Dopo decenni di dibattiti, la città metropolitana Con l’approvazione del ddl Delrio, nel 2015 a Venezia nasce il nuovo Ente che sostituisce la Provincia

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, il prsidente della Regione Veneto Luca Zaia e la collega della Provincia Francesca Zaccariotto dopo l’incontro a Ca’ Corner il 28 aprile scorso con il ministro dell’Interno Angelino Alfano

di Ornella Jovane

S

e ne parla da decenni, ma questa volta ci siamo: la Città Metropolitana dal prossimo anno diventa realtà. Con l’approvazione da parte della Camera del Disegno di Legge “Delrio”, il sistema delle amministrazioni locali viene ridisegnato in via transitoria in attesa della riforma del Titolo V della Costituzione, che all’articolo 114 indica le Province quale elemento costitutivo della Repubblica, al pari di Comuni, Città Metropolitane e Regioni. Fino ad allora, le Province non scompaiono, ma si svuotano di competenze e si trasformano in enti territoriali di area vasta di secondo grado, guidati da un presidente indicato dai sindaci e dai consiglieri comuna-

li della Provincia, il quale governa il territorio con l’Assemblea dei sindaci e il nuovo Consiglio provinciale formato da 10 a 16 componenti scelti tra gli amministratori locali. Tutti in carica senza compenso, eccetto quello già percepito per l’incarico principale. Questa rivoluzione, che secondo il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, porterà semplificazione e risparmio (ma le forze di opposizione in Parlamento la pensano in maniera diametralmente opposta), riguarda ancor più da vicino il Veneziano. Uno dei principali pilastri della riforma, infatti, è costituito, com’è noto, dalla nascita, dal primo gennaio 2015, delle Città

Metropolitane, che, oltre a Roma Capitale con poteri speciali, saranno Napoli, Milano, Torino, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Reggio Calabria (quest’ultima dal 2016) e, appunto, Venezia. Dieci nuovi Comuni metropolitani a cui, in seconda battuta, si aggiungeranno Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste. Parliamo di 18 milioni di cittadini, il 30 per cento della popolazione italiana. A regime, queste nuove 15 grandi aree sostituiranno le Province in termini territoriali. A guidarle sarà un sindaco metropolitano che, a differenza dei presidenti delle “nuove Province”, potrà anche essere eletto, ma solo nel caso venga previsto da un’apposita

legge. In caso contrario, il presidente coinciderà con il sindaco della principale città e non percepirà alcuna indennità aggiuntiva. La Città Metropolitana avrà altri due organi: il consiglio metropolitano, indicato dal sindaco, organo di indirizzo e controllo, e la conferenza metropolitana, composta dai sindaci dei Comuni del territorio, che delibererà lo statuto e avrà funzione consultiva sul bilancio. Il personale delle attuali amministrazioni provinciali confluirà nel nuovo ente. Le città metropolitane assumeranno le funzioni sottratte alle Province, quali la pianificazione territoriale generale, le reti di servizi, le infrastrutture, i servizi pubblici, la viabilità, lo sviluppo economico.

Altro novità significativa, il ddl “Delrio” rende più semplice la disciplina delle Unioni dei Comuni, con le due sole tipologie, quella per l’esercizio associato facoltativo di funzioni specifiche e quella per l’esercizio obbligatorio delle funzioni fondamentali. Un’opportunità su cui in provincia di Venezia hanno puntato e stanno lavorando da mesi i Comuni di Martellago, Mirano, Noale, Salzano, S. Maria di Sala e Spinea, i cui consigli comunali hanno già deliberato lo statuto e l’atto costitutivo dell’Unione dei Comuni del Miranese, che dunque comprende tutti i Comuni del comprensorio eccetto Scorzè: una realtà da circa 120mila abitanti.

REAZIONI ZACCARIOTTO TEME lA PARAlISI DEll’ENTE PROVINCIAlE, ORSONI GIÀ PROIETTATO AllA COSTRuZIONE DEllA CITTÀ METROPOlITANA

L

’accelerata del ddl Delrio alla Città Metropolitana suscita commenti contrastanti nei due politici principali protagonisti della riforma: la presidente dell’ormai ex Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto, e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni. La Zaccariotto, da sempre critica, e che dal 26 giugno resterà da sola alla guida della Provincia (senza più consiglio) in vista del passaggio di testimone alla Città Metropolitana, e in carica fino al 31 dicembre solo per l’ordinaria amministrazione, ha lanciato un grido di allarme all’assemblea dei presidenti delle Province, a Roma, e al Ministro dell’Interno Alfano nella sua ultima visita a Venezia. “Si rischia la paralisi dell’ente a fronte di gravi responsabilità in materia di sicurezza viabilistica, scuola e ambiente. Va eliminata la gestione provvisoria per un Ente virtuoso come la Provincia di Venezia, altrimenti si paralizzeranno servizi già programmati per 2014 e 2015.” ha lamentato Zaccariotto, contraria alla cessazione anticipata del mandato dell’assemblea provinciale. “Gli organi di governo eletti democraticamente devono

La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni Foto da www.provincia. venezia.it

arrivare alla scadenza naturale del mandato: siamo di fronte a un grave attacco alla democrazia, nel disprezzo degli elettori che hanno espresso una scelta precisa con regole definite. La decadenza anticipata accade solo in caso di infiltrazioni mafiose o di altri gravi reati, ma da questo punto di vista la Provincia di Venezia può vantare una condotta efficiente e spec-

chiata” conclude. “Di giorno storico e di svolta nella riorganizzazione dello Stato, che non vedeva grandi riforme da mezzo secolo, dall’istituzione delle Regioni” parla invece Giorgio Orsoni, il nuovo sindaco metropolitano, in carica – intanto - fino al 31 dicembre per approvare il nuovo statuto in vista del primo gennaio 2015, quando la Città metropolitana nascerà ufficialmente. Orsoni ha già convocato il 6 maggio scorso la riunione della conferenza metropolitana con i sindaci del Veneziano per avviare le procedure per lo studio dello statuto, da approvare entro l’anno, eleggendo la conferenza statutaria e il consiglio metropolitano. “Avremo un’estate di lavoro pieno” aggiunge, soddisfatto, Orsoni che, a meno di variazioni previste dallo Statuto, dovrebbe essere, in quanto sindaco della città capoluogo, anche il presidente - il primo - della Città Metropolitana di Venezia. Che però da più parti si spera di estendere presto anche a Treviso e Padova, concretizzando il sogno della PaTreVe. O.J.

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Spazi aperti 23 3 Controlli La Provincia di Venezia consegna alle polizie locali efficaci strumenti informatici

35 tablet contro i reati ambientali Sono stati creati gruppi di lavoro monotematici, gruppi ristretti di specialisti delle polizie statali e locali di Alessandro Abbadir

L

a tecnologia in aiuto alla lotta ai crimini ambientali. Questa la bella novità emersa nelle scorse settimane durante l’incontro “La piattaforma di vigilanza ambientale”, in cui sono stati consegnati 35 tablet alle polizie locali della provincia, in comodato d’uso. Con i vari protocolli attuati, la Provincia si è impegnata a garantire alle forze dell’ordine dotazioni di mezzi e strumenti informatici, compresi software applicativi in comodato d’uso gratuito, per potenziare lo svolgimento delle attività di vigilanza ambientale sulla base delle disponibilità finanziarie provenienti dagli introiti delle sanzioni amministrative in materia di gestione dei rifiuti. E’ stata avviata così una sperimentazione di gruppi di lavoro monotematici, gruppi ristretti di specialisti delle polizie statali e locali. che si occuperanno di specifiche tematiche, dal consumo del suolo, ai rifiuti, alle procedure anti inquinamento. I tablet saranno utilizzati nei controlli su strada e nei sopralluoghi. “La Provincia – ha spiegato l’assessore Paolo dalla Vecchia – garanti-

rà inoltre la disponibilità dei dati relativi alle autorizzazioni provinciali mediante l’accesso all’apposita banca on line per la consultazione telematica dei provvedimenti assunti. Le forze dell’ordine si sono impegnate a utilizzare le tecnologie, per rendere disponibili i dati non sensibili derivanti dall’attività, a

concedere alla Provincia l’accesso, nei limiti dettati dal proprio ordinamento di appartenenza, a partecipare a incontri periodici con lo scopo di assicurare disponibilità per azioni comuni di controllo con il personale tecnico e di vigilanza”. Infine sui tablet l’assessore vuole sottolinearne l’utilità in tema di contrasto ai reati ambientali. “Il controllo ambientale- conclude Dalla Vecchia - costituisce una delle nostre maggiori priorità. Alla futura “Città Metropolitana” lasceremo un patrimonio importante. Abbiamo verificato l’estrema utilità e i vantaggi pratici che si ottengono nel creare e istituzionalizzare meccanismi di condivisione e sinergia tra le varie forze di polizia, e gli organismi di controllo che si dedicano alla tutela dell’ambiente. Sicuramente i mezzi informatici che abbiamo messo a disposizione sono molto importanti e utili. Lo strumento informatico oggi è imprescindibile per poter svolgere i controlli in modo efficiente e veloce e per stilare statistiche, e serve per capire le zone dove intensificare i controlli” messaggio pubblicitario

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A Salzano

RIAPRE l’OASI lYCAENA

A

Salzano riapre l’oasi Lycaena di via Villetta. Ogni prima e terza domenica del mese, fino a ottobre, sarà possibile visitare l’oasi dalle ore 10 alle 18. Quest’area nasce da escavazioni fatte negli anni Cinquanta e che, non avendo più subito interventi da parte dell’uomo, si sono trasformati in un piccolo paradiso naturale. Le zone a bosco occupano circa i due terzi dell’area, intervallate da stagni e ampie zone d’acqua. Una parte del percorso è attrezzato e si sviluppa lungo l’argine del fiume Marzenego, con una visione sulla campagna. Oltre alle piante è possibile osservare numerose specie di animali presenti: nelle aree boschive il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello; nelle zone umide il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore. Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. La farfalla Lycaena è diventata il simbolo dell’oasi, riconosciuta tale dai ragazzi della scuola attraverso un concorso. Per i gruppi e le scolaresche è possibile visitare l’oasi tutto l’anno prenotando l’escursione. L’apertura straordinaria il 2 giugno. Per maggiori informazioni si può contattare l’associazione naturalistica Terraviva al cell R.P. 327.8239902.


10 24

IL VENETO

in PRIMO PIANO

Nonostante un crescente antieuropeismo tutti i partiti sono in corsa

Elezioni europee: 159 candidati per 14 seggi La circoscrizione Nordest conta dodici liste in cui i veneti sono molto numerosi, alcuni anche molto conosciuti in campo politico di Germana urbani

L

a scheda elettorale che aspetta i veneti alle urne comparirà ai loro occhi con 12 simboli e tre linee accanto: lo spazio per le tre preferenze che è possibile esprimere con l’attenzione all’alternanza di genere. Se si esprimono tre preferenze si potranno scegliere due donne e un uomo o due uomini e una donna. Donne in lista ce ne sono, Pd e FI le mette addirittura capolista. Il Pd, al secondo posto nel sorteggio, schiera la vicentina Alessandra Moretti, sostenuta in sesta posizione dall’ex ministro Flavio Zanonato, seguito da Franco Frigo, parlamentare eu- in quella di FdI al terzo posto dopo Giorgia ropeo uscente, al tredicesimo dal trevigia- Meloni e Magdi Cristiano Allam. no Andrea Zanoni e dal veronese Federico Nella scheda elettorale il primo simboVantini. lo sarà quello del M5S che presenta una La padovana Elilista con prevalenza di sabetta Gardini apre Molti i veneti candidati veneti: sarà invece la lista di Forza in corsa e quasi guidata da Marco AfItalia. Eurodeputata da tutti con altre fronte di Rimini, seguidue legislature e in tv esperienze politiche to dal trevigiano David sempre al fianco di alle spalle Borrelli, ex consigliere Berlusconi. A seguire comunale di Treviso e una pattuglia di veneti: l’eurodeputata vi- vicinissimo ai due cofondatori del Movimencentina Amalia Sartori, l’ormai celebre Si- to 5 Stelle, e dal padovano Giorgio Burlini. mone Furlan, fondatore dell’Esercito di Sil- L’ultimo posto sulla scheda è toccato invece vio e il sindaco di Albignasego Massimiliano alla alla Lega Nord, guidata dal milanese Barison per chiudere con Remo Sernagiotto, Matteo Salvini, con il sindaco di Verona assessore veneto al Sociale, di Montebel- Flavio Tosi e Lorenzo Fontana. Nessun luna. Tra le novità, l’assenza nelle fila di venetista presente, come invece era stato Forza Italia di Sergio Berlato, eurodeputato annunciato proprio da Salvini che aveva Pdl escluso da Berlusconi, che compare però detto: “Candideremo alcuni indipendenti e

l’idea è quella di candidare anche uno dei 21 pericolosi terroristi attualmente ospiti delle patrie galere”. Anche il Nuovo Centro Destra mette in campo uomini di peso, primo tra tutti il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato che segue immediatamente dopo il capolista e eurodeputato uscente Antonio Cancian di Marene di Piave nel trevigiano, e seguito dal veneziano Simone Venturini, capogruppo Udc in consiglio comunale di Venezia. Nuova è la lista Scelta Europea, sintesi di vari movimenti nel simbolo dove si legge l’appartenenza di gruppi come “Scelta Civica”, “Fare per fermare il declino” e “Centro Democratico”. In testa l’economista padovano Michele Boldrin, seguito da Giovanni Battista Scarni di Marostica e Marco Zabotti di Pieve di Soligo, Treviso.

Senza il nome di Di Pietro sul simbolo, torna in campo anche l’Italia dei Valori, con il consigliere regionale padovano Antonino Pipitone alle spalle del segretario nazionale Ignazio Messina, al quinto posto si trova la veneziana Maria Bruschi. Sulla scheda compare anche una lista completamente nuova con nomi di provenienza mista: la lista “Io Cambio” diretta da Maria Cristina Sandrin di Piazzola sul Brenta con Lauro Nicodemo di Teglio Veneto e Alberto Collet di Conegliano, rispettivamente al quarto e quinto posto. Al secondo posto nelle circoscrizioni nord ovest, est e centro, compare anche Davide Vannoni, il creatore del metodo Stamina. “La nostra è una battaglia di libertà” ha spiegato Agostino D’Antuoni, segretario di ‘Io cambio’. Alle elezioni europee sono presenti anche i Verdi che con Maurizia Giusti nota

come Susy Blady e i due storici ambientalisti veneziani Marco Boato e Luana Zanella tenteranno di raggiungere la soglia necessaria per entrare nel Parlamento Europeo. E anche nella circoscrizione Nordest ci sarà la lista L’Altra Europa con Tsipras, una lista di sinistra radicale costituitasi in occasione delle elezioni europee a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras, presidente del partito politico greco della Coalizione della Sinistra Radicale, alla Presidenza della Commissione europea. La lista vede come capolista l’operaia dell’Electrolux Paola Morandin, la veneziana Camilla Seibezzi, il trevigiano Eddy Salzano e il padovano Carlo Salmaso. Sono state escluse, invece, le liste del Partito Comunista, Pensioni & Lavoro, “Bunga Bunga-Usei”.


Il Veneto in primo piano 11 25 Il panorama elettorale si fa incandescente ma è variabile

Chi sale e chi scende lo dicono i sondaggi o i cittadini?

di Germana urbani

A

d un mese, circa, dalle elezioni del 25 maggio, i sondaggi registrano Forza Italia in flessione, al 19% dal 22% di un mese prima. Ma il partito di Berlusconi riserva sempre qualche sorpresa e soprattutto in Veneto le cose potrebbero cambiare molto. E’ vero però che, dopo la rottura con Alfano, gli esponenti veneti più di spicco dell’ex Pdl sono sparsi in almeno 4 liste. E se FI punta sui volti dello spettacolo, sperando nella capacità attrattiva del volto televisivo della Gardini, l’Ncd di Alfano punta su politici come Alessandro Rondoni, già capogruppo Pdl in parlamento. Ma mentre Forza Italia in campagna elettorale sta correndo dietro a Grillo e alla Lega criticando l’Europa di Angela Merkel le tematiche

dell’Ncd sono più di livello nazionale, governativo. “La pace – ha afferma Rondoni – si chiama Europa! È quanto abbiamo detto come moderati popolari europei insieme a Cancian e al ministro dell’Interno Alfano”. “Noi siamo per l’unità dell’Europa e la concordia dei popoli”. Ad un mese dal voto i sondaggi registrano una frenata del Pd al 33% e e il Movimento 5 Stelle di nuovo in salita dal 20 al 25 per cento. Un’ascesa che secondo gli esperti è dovuta alla ventata di anti-politica e anti-europeismo sollevata alla vigilia delle elezioni europee. M5s e Lega, infatti, stanno utilizzando per la campagna elettorale temi marcatamente europei centrando su tutti l’argomento anti-euro. La lega addirittura lo mette nel simbolo con

previsioni

C

cui il partito si presenta alle elezioni europee del 25 maggio: la modifica più evidente è che al posto di “Padania” c’è scritto “Basta euro” accompagnata dalla scritta “Autonomie” e dal simbolo di una lista autonomista sudtirolese. Salvini ha spiegato che sotto la scritta Lega Nord non c’è il nome del segretario perché si vuole dare una connotazione politica legata al futuro. E, in questo caso, ad una Europa senza la moneta unica. E sarà per la mobilitazione dal basso col No Euro Tour, sarà che all’appuntamento con le urne il popolo leghista si fa sentire, ma i sondaggi ad un mese esatto dalle elezioni dicono che la Lega Nord sale al 5,4% (+0,5%) e che dovrebbe superare la soglia di sbarramento anche Fratelli d’Italia.

attesi ben altri risultati rispetto al 2009

inque anni fa l’esito delle urne della circoscrizione Nordest aveva riservato agli italiani parecchie sorprese, la principale fu l’elezione di Debora Serracchiani, oggi presidente della Regione Fvg e vicesegretaria del Pd. Da sola e solo in Fvg prese 73 mila 910 voti, molti più di Silvio Berlusconi, e ben 144 mila 558 nell’intera circoscrizione. Dopo di lei venne eletto Giovanni Collino, allora senatore del Pdl, con oltre 50 mila preferenze. Numeri da record. Numeri che, dicono i sondaggisti, quest’anno saranno difficili da rivedere. E, se le cose non cambiano, il maggior numero di preferenze andrà all’astensionismo. Su tutto il territorio, l’Italia eleggerà 73 parlamentari con la legge numero 18 del

1979, la più vecchia legge elettorale ancora in vigore in Italia. Si tratta di un proporzionale puro in cui è possibile esprimere fino a tre preferenze. Il territorio italiano in questo caso è diviso in cinque circoscrizioni, che assegnano un numero di parlamentari proporzionale al numero dei propri abitanti: la circoscrizione “Italia nord occidentale” elegge 20 parlamentari tra Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia; la circoscrizione “Italia nord orientale” 14 tra Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, e così via. La soglia di sbarramento per partecipare alla distribuzione dei seggi è del 4 per cento nazionale.


12 Il Veneto in primo piano 26 L’emigrazione dei veneti sotto i 40 anni è un trend in crescita costante

I ragazzi migliori cercano fortuna all’estero Tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità, ed i cittadini tra i 35 e i 45 anni sono 35 mila in meno

di Germana urbani

S

ono giovani, partono in silenzio e mai in gruppo. La loro è una scelta solitaria verso un futuro e un lavoro migliore che affrontano con un bagaglio ricco di capacità, formazione ed esperienza. La nuova mobilità degli italiani, infatti, è un’emigrazione altamente qualificata: il 56,4% degli espatriati possiede una laurea (il 43,5% magistrale o vecchio ordinamento e il 12,9% triennale) e il 21,8% possiede un dottorato (13,5%) o un post-doc (8,3%). Il 17,5% ha un diploma e il 2,2% la qualifica professionale. E, contrariamente a quanto si può pensare, è proprio dalle terre che sono state tra le più produttive e benestanti del Paese, che i giovani migliori se ne vanno maggiormente. E’ il caso, per esempio, del Veneto che del 2007 al 2012 ha visto partire 154 mila giovani di una fascia d’età che va dai 26 ai 45 anni. Sono i dati allarmanti diffusi da una ricerca regionale della Cgil, che dovrebbe interrogare tutti.

Numeri alti ma che potrebbero essere molto più alti considerando anche altri fattori. La diaspora di oggi, infatti, è difficile da quantificare poiché il migrante attraversa le frontiere europee senza visti e permessi di soggiorno; si iscrive al registro degli italiani all’estero solo dopo alcuni anni dall’espatrio e spesso non cancella la residenza in Italia. Certo è che la crisi spinge ad emigrare e chi se ne va non mette in conto di tornare. Solo lo scorso anno ben 60 mila hanno scelto l’estero per costruire il proprio futuro. Le cancellazioni di residenza verso paesi comunitari, e non, sono quasi quadruplicate tra il 2001 e il 2012, in un trend in crescita costante che ha raggiunto, nel solo ultimo anno le 12.371 unità. La ricerca della Cgil veneta mette in evidenza che tra il 2007 e il 2012 i giovani veneti fra i 26 ed i 35 anni sono diminuiti di 119 mila unità (-17,5%) ed i cittadini della fascia d’età immediatamente superiore, fino ai 45 anni, sono 35 mila in meno (-4,3%). La cosa che più

preoccupa, però, è che chi se n’è andato dal Veneto non l’ha fatto la ricerca disperata di un lavoro purchessia, fosse anche di bassa manovalanza, come 60 anni fa. Chi parte oggi è colto, formato sia dal punto di vista professionale che accademico e porta con se’ il meglio di quanto la terra d’origine è riuscita a dargli. Un grosso investimento in termini di studi e occasioni di formazione e ciò rischia di rappresentare una perdita ancor più grave per un tessuto produttivo in una fase di evoluzione complessa come quella che sta vivendo il Veneto in questi anni. Però queste persone cercano prospettive di crescita personale che ormai è difficilissimo trovare nel nostro Paese e soprattutto non intravedono delle certezze di futuro. Il fenomeno è comune anche ad altre regioni del Paese, come Emilia e Toscana; ma lì l’indice d’occupazione è rimasto abbastanza stabile mentre in veneto, in 5 anni, è sceso di 4 punti percentuali.

“La migrazione da un Paese a un altro non è un male in assoluto – afferma Enrico Berto, presidente del gruppo dei Giovani di Confindustria Veneto – il mondo non è statico e molti dei nostri ‘cervelli in fuga possono rientrare. Comunque il dato demografico lo confermiamo e la preoccupazione sta nel rischio che le menti più brillanti scelgano di fondare imprese all’estero anziché nel proprio Paese”. Secondo il sociologo Vittorio Filippi, però, a differenza dell’emigrante di mezzo secolo fa, il giovane che se ne va oggi dall’Italia molto difficilmente sogna di tornare. E non solo per motivi

occupazionali. In questo giocano valutazioni sulle difficoltà di far carriera, sull’opacità dei concorsi italiani rispetto all’estero e sulla fluidità nello spostamento fra le diverse opportunità di lavoro che si doves-sero presentare. Il disagio vissuto in Veneto è alto se si considera che nel 2012 erano 122mila i giovani fino ai 29 anni che non studiavano e non lavoravano, i cosiddetti neet, un esercito che fa il paio con la crescente precarizzazione del lavoro. “Questi fenomeni producono analfabestismo di ritorno e perdita di competenze - sottolinea la Cgil.

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lasciare l’Italia non sono solo lavoratori specializzati, o cervelli in fuga, ma anche studenti, professionisti, tecnici, imprenditori, ricercatori, pensionati, cooperanti e altre figure, qualificate e non, che partono da ogni regione. Rispetto alle migrazioni del passato cambiano però le motivazioni, non sempre la ricerca di lavoro risulta essere il fattore dominante, si emigra anche per cercare una migliore qualità della vita, per amore, o per studiare. Il fenomeno tocca tutte le professioni: non solo “cervelli in fuga” – che comunque rappresentano una fetta importante della popolazione migrante (i ricercatori universitari e negli istituti privati sono il 18% dei lavoratori dipendenti) – ma anche studenti (10%), manager (18,8% tra dirigenti, direttivi e quadri), impiegati (35,6%). Ma l’emigrazione odierna è difficile da catalogare in quanto le figure professionali sono molteplici: ci sono i ricercatori, i prof, i dirigenti, gli operai specializzati, quelli non specializzati, i creativi e i lavoratori del settore gastronomico. Chi parte oggi è per lo più giovane (il 56% ha meno di 35 anni e l’80% meno di 45), proviene soprattutto dal Nord (per il 49% dei casi contro il 25% del Centro e il 22% del Sud) e sceglie di emigrare per lo più in Europa (per il 70% dei casi). Tra le destinazioni, la Germania si conferma primo paese di accoglienza (14,9%), seguita dal Regno Unito (12,4%) e dalla Francia (10%). Tiene la Spagna (7,1%) nonostante il crollo dei flussi dopo il credit-

crunch, seguita dal Belgio (e in particolare da Bruxelles e dalla regione fiamminga) e negli ultimi anni della crisi in moltissimi scelgono la Svizzera. Guardando al resto del mondo recentemente la Cina è diventato il primo paese asiatico per presenza di italiani dopo Tailandia e Giappone. Oggi gli italiani non fuggono solamente dalla povertà. Spesso un lavoro ce l’hanno ma è precario. All’estero trovano una forma contrattuale migliore e, in molti casi, anche una retribuzione più alta. Secondo la ricerca torinese, chi in Italia aveva un contratto atipico, nel 35% dei casi ha ottenuto all’estero un contratto a tempo determinato, mentre il 53% è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato. Sul totale della popolazione dipendente solo il 7% ha un contratto atipico. G.U.


Il Veneto in primo piano 13 27 Crescita e sviluppo Accesso al credito per sostenere progetti di crescita

Industriali e Unicredit alleati per agganciare la ripresa Accordo quadro tra istituto e associazioni di categoria di Padova, Treviso e Vicenza per il rilancio degli investimenti delle seimila imprese associate

Artigianato in picchiata, nel Nordest: in 5 anni perse 12mila imprese

di Ornella Jovane

L

e Associazioni Industriali di Treviso, Vicenza e Padova hanno siglato un accordo con UniCredit per definire un plafond d’investimenti dedicato alla crescita e sviluppo competitivo delle loro imprese. E’ un primo, importante risultato dell’accordo di collaborazione siglato dalle tre Associazioni per il credito e la finanza. L’accordo, valido fino a fine 2014, mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate, onde sostenerne i progetti di crescita e dar loro modo di cogliere nuove opportunità di sviluppo, dati anche i primi timidi segnali di ripresa che si registrano dopo una lunga recessione. Il rallentamento delle attività produttive è stato caratterizzato anche da una flessione degli investimenti, che ha influito sulla composizione del debito delle aziende orientato sul breve termine. Si è ritenuto di ottenere il supporto di UniCredit per gli investimenti a medio/lungo termine, per acquisto, costruzione, ampliamento o ristrutturazione di fabbricati; interventi di riqualificazione a fini di prevenzione dei rischi ambientali; acquisto di impianti, attrezzature, automezzi o macchinari; spese di ricerca, sviluppo, innovazione; acquisto di società o partecipazioni; costi per l’internazionalizzazione dell’impresa. UniCredit mette a disposizione delle imprese associate finanziamenti chirografari, della durata massima di 5 anni, e ipotecari fino a 15 anni. Inoltre, fornirà un riscontro sulla sostenibilità finanziaria del progetto in tempi stretti e certi, dando risposte adeguate alle tempistiche di progettazione delle

neWs

W

L’accordo mira a favorire l’accesso al credito per le seimila imprese associate ed è valido fino a fine 2014 imprese. “L’accordo – spiega Roberto Cassanelli, Responsabile Corporate Nord Est di UniCredit – è frutto della volontà comune di fornire alle imprese del territorio gli strumenti finanziari per rilanciare investimenti accantonati e ora non più prorogabili”. “Il credito – aggiunge il Vicepresidente di Unindustria Treviso, Riccardo Arnaboldi – è uno degli snodi da cui può ripartire la crescita. I segnali in merito sono ancora contrastanti, ma registriamo una rinnovata disponibilità, specie dalle principali banche, di sostenere gli investimenti di imprese e privati. UniCredit conferma la tendenza”. “Far affluire liquidità all’economia reale è cruciale per rinvigorire i deboli segnali di ripresa - incal-

za il Delegato di Confindustria Padova per Credito e Finanza, Mario Ravagnan - Anche nel 2013 i prestiti alle imprese in Veneto hanno segnato un -6,9% e, nonostante la riduzione dello spread, i tassi non sono calati. Il sostegno dev’essere più convinto. L’accordo con UniCredit va in questa direzione”. “Uno dei nostri obiettivi per il prossimo biennio è facilitare l’accesso al credito delle imprese. Questo accordo ne è la conferma e la collaborazione con Treviso e Padova si è dimostrata utile” conclude Luciano Vescovi, delegato di Confindustria Vicenza per l’area Finanza, sottolineando anche l’attenzione alle imprese colpite da calamità naturali, “per le quali vengono azzerati i costi di istruttoria”.

Il ministro Poletti ha incontrato le legacoop del Nordest

“cooperazione e terzo settore trasformano l’italia e ne aiutano la ripresa”

orkers buy out che trasformano aziende in fallimento in cooperative competitive, lavoratori che perdono il posto e decidono di diventare imprenditori di se stessi costituendosi in cooperativa, reti di cooperative e aggregazioni di filiera; e ancora: nuovi modelli di welfare sperimentati da cooperative sociali, che non solo riescono a garantire livelli essenziali di assistenza alla comunità ma creano occupazione sul territorio. Queste le best practices raccontate lo scorso 14 aprile al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti, che ha incontrato Legacoop Veneto, Legacoop Friuli Venezia Giulia e Legacoopbund al Centro Congressi “Papa Luciani” di Padova, in un’iniziativa che le tre Leghe hanno fortemente voluto unitaria, convinte che la macroarea territoriale e non più regionale, sia ormai il parametro di

riferimento. “Occorre costruire attorno all’economia sociale e solidale il futuro del Paese - ha osservato il ministro -, puntando su imprese cooperative, imprese sociali, cooperative di comunità, e ogni altra forma di economia sociale e associativa che metta al centro non la finanza ma la persona, non la remunerazione del capitale, ma i bisogni dei soci e della comunità”. “Puntiamo a massimizzare il coinvolgimento, il protagonismo attivo e la responsabilità di ogni cittadino. All’economia solidale il compito di promuoverli e organizzarli: perché ad ogni italiano deve essere data una ragione per saltar giù dal letto e mettersi in moto ogni mattina. Spetta a ognuno contribuire allo sviluppo della propria comunità”.

Giuseppe Bortolussi

C

he l’artigianato fosse in sofferenza era risaputo, ma i numeri forniti dalla Cgia di Mestre fotografano un crollo di proporzioni drammatiche. Anche se nei primi tre mesi del 2014 si registra qualche segnale di ripresa, negli ultimi cinque anni in Italia sono andate perdute 75.500 attività artigiane: un dato che peraltro è stato depurato dalle periodiche operazioni di “pulizia” del Registro Imprese dalle imprese di fatto inattive effettuate dalle Camere di Commercio, essendo stata calcolata la nati-mortalità come saldo tra imprese artigiane iscritte nel periodo di riferimento e le cessazioni delle stesse, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Questa crisi nera dell’artigianato non ha risparmiato il “ricco” Nordest, anzi: di queste 75.500 attività sparite tra 2009 e 2013, 12mila operavano nel Triveneto e 9.800 nel Veneto. Le province più I dati della Cgia colpite: Treviso, di Mestre fotografano con una perdita di una realtà difficile. 2.187 imprese, Segnali di ripresa nei Verona (- 1.949), primi mesi del 2014 Vicenza (- 1.848) e Venezia (1.836). Per una contrazione occupazionale dell’artigianato veneto di 28mila unità. I dati della Cgia certificano come l’artigianato sia il comparto più colpito dalla recessione che attanaglia il Paese almeno dal 2008, e al suo interno i settori con le performance peggiori risultano essere le costruzioni, i trasporti e il manifatturiero, in particolare il metalmeccanico, il tessile, abbigliamento e calzature. Per il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, tra le principali cause che hanno costretto tanti artigiani ad arrendersi vi sono il crollo dei consumi delle famiglie, l’impennata delle tasse e del peso della burocrazia e la stretta sul credito. “Molti di loro - aggiunge Bortolussi -, non potendo contare su alcun ammortizzatore sociale, dopo la chiusura della loro attività non hanno trovato nessun altro impiego e sono andati a ingrossare le fila dei senza lavoro, portandosi dietro i debiti accumulati negli ultimi O.J. anni e un futuro quanto mai incerto”.


28 Cultura

Cultura provinciale 9

Il Fondaco festeggia il decennale Dalle mostre alle conferenze

“Chioggia Incontra”, 130 ospiti alla rassegna culturale Cultura, arte, medicina, sport, religioni, spettacolo, giornalismo, società civile, volontariato, impresa e politica: il dibattito sull’attualità aperto al pubblico di Eugenio Ferrarese

C

ultura, arte, medicina, sport, religioni, spettacolo, economia ed etica, tra società e giustizia... E così sul giornalismo, società civile, volontariato, impresa, palco di “Chioggia Incontra” sono passati l’imprenditore politica oltre 130 ospiti sono stati i protagonisti de- calzaturiero Luigino Rossi, il magistrato Carlo Nordio, il gli appuntamenti promossi dall’associazione Il Fondaco sociologo Khaled Fouad Allam e poi i giornalisti Beppe Gioia della Rai del Veneto, Giuseppe Pietrobelli del Gaznel corso dei dieci di “Chioggia Incontra”. Ma cos’è Il Fondaco? Si tratta di un gruppo di una zettino, Monica Maggioni, oggi direttore di RaiNews24, ventina di persone che garantisce la propria disponibi- mons. Rino Fisichella, i giornalisti televisivi Franco Di lità per un lavoro di preparazione che li impegna per Mare, Tiziana Ferrario, Paolo Di Giannatonio, Lorena Bianchetti, Fabrizio Del Noce ed alcuni mesi: contatti con gli ospiti, raccolta dei fondi con gli sponsor Quest’anno Chioggia anche nel 2008 l’allora presidente del Senato Marcello Pera ed un privati e pubblici, coordinamento Incontra ha scelto collegamento telefonico con mons. con l’Amministrazione comunale.. di ripercorrere Ersilio Tonini, il campione pallavoNel 2005 era stata lanciata l’idea la storia recente lista Andrea Zorzi, l’attrice Pamela di proporre a Chioggia una mostra d’Italia Villoresi, il noto imprenditore alididattica su Caravaggio che aveva riscosso grandi consensi quando era stata allestita in oc- mentare Giovanni Rana... Alle prime serate erano precasione del Meeting di Rimini, l’anno dopo fu la volta senti quaranta, cinquanta persone… ora “Chioggia Indi Cezanne. “All’inizio non è stato tutto così facile, anzi contra” riempie tutti posti a disposizione dell’Auditorium – ci spiega Eolo Bullo, presidente de “Il Fondaco”. – comunale San Nicolò o della Sala Congressi – Kursaal Anche adesso ci vuole parecchio impegno, ma abbiamo di Sottomarina. “A Chioggia - prosegue Eolo Bullo - mancava il più esperienza… e Internet aiuta molto”. Da questa prima serie di mostre si passò poi ad un dibattito sull’attualità, aperto al pubblico, divulgativo, ciclo di conferenze: il dialogo con l’Islam, il rapporto tra accessibile. Le iniziative del “Fondaco” hanno seminato

eventi e mostre

a cura di Ornella Jovane

IL MONDO FANTASTICO DI FOSCA, MOSTRA PERSONALE A VENEZIA

I

l Salone della Libreria Sansoviniana, sede monumentale della Biblioteca Marciana, ospiterà fino al prossimo 8 giugno una mostra personale dell’artista Fosca, intitolata “Il mondo fantastico di Fosca”. Cuore dell’esposizione è una grande installazione, Il Globo Letterario, che domina il centro del Salone della Libreria con una sfera di quindicimila lettere di carta pergamena ritagliate a mano e gocce di vetro screpolato. Installazione che sembra rispondere al Globo Celeste e al Globo Terrestre di Vincenzo Coronelli, situati sotto la nebulosa sfera di lettere, così da creare un’ideale relazione tra l’opera e lo spirito del luogo, intenzione ben espressa da Fulco Pratesi nel catalogo: “Un riferimento sapiente alla funzione pluricentenaria che il salone della Libreria Sansoviniana ha espletato nei secoli, ospitando le opere famose di scrittori e artisti e i codici preziosi dell’antichità classica”. Affiancano l’installazione una trentina di opere su carta che popolano con fantasiosi animali l’universo di Fosca: animali che narrano alcuni aspetti della storia della Libreria di San Marco (e quindi dell’attuale Biblioteca Nazionale Marciana) reinterpretandoli in chiave ironica e fantastica. La mostra è corredata da un catalogo con testi di Fulco Pratesi, etologo e critico, Maurizio Messina, Direttore della Biblioteca Nazionale Marciana, e Fabio Carpi, scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico. Come scrive Fabio Carpi nel catalogo: “I suoi disegni eseguiti con la meticolosa e paziente precisione di una miniaturista o addirittura di un’orafa, sono come l’alfabeto di un linguaggio segreto”. “Un insieme di emozioni, suggestioni e stimoli che fanno dell’installazione e della mostra di Fosca nella Libreria Sansoviniana a Venezia qualcosa di veramente unico e affascinante”. L’ingresso del pubblico alla mostra avviene dal Museo Correr, Ala Napoleonica di Piazza san Marco (con orari e biglietti del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco. Info fosca@foscaworld.com

bene, perché poi anche altri si sono dedicati a incontri di alto livello, per esempio con Margherita Hack e Gian Antonio Stella. Questo ci fa molto piacere, perché significa che anche altri hanno capito che vale la pena elevare l’offerta culturale in città”. Dieci anni è un bel traguardo e “Chioggia Incontra” quest’anno ha scelto di ripercorrere la storia recente d’Italia vista attraverso i racconti delle grandi famiglie del vino italiano, dei cambiamenti di costume avvenuti nella televisione pubblica e privata, nei ricordi di due grandi giornalisti italiani testimoni di cambiamenti epocali del nostro tempo, nel confronto con le sfide etiche di oggi e, infine, misurandoci con un contesto politico e geografico che reclama più democrazia e abbraccia ormai tutto il Mediterraneo. Il primo appuntamento si è svolto il 9 maggio, “La famiglia o le famiglie”, ed ha avuto quali ospiti Luigi Amicone, Giancarlo Cerrelli, Giuseppina La Delfa, Mattia Stella moderati da Roberto Papetti e Nicoletta. Il prossimo appuntamento si svolgerà il 16 maggio, “Italiche viti”, e avrà per ospiti gli imprenditori vitivinicoli Lorenzo Canella, Maurizio Felluga, Giovanni Borletti e Filippo Torsello, Leopoldo Franceschi e Fabrizio Bindocci, Ema-

Una serata della precedente edizione nuele Rabotti, moderati da Bruno Vespa. Seguirà il 23 maggio “Dopo la “Primavera Araba” si può ritentare la via della cooperazione tra le due sponde?” con la partecipazione di Fausto Biloslavo, Lorenzo Cremonesi, Arduino Paniccia moderati da Maurizio Cerruti, il 30 maggio “Dagli archivi della storia” - Interviste a protagonisti di fine secolo” con Toni Capuozzo e Jas Gavronski moderati da don Vincenzo Tosello, direttore del settimanale diocesano Nuova Scintilla e infine il 6 giugno 2014 “Signore e signori, va ora in onda: com’è cambiata la società italiana” con Paolo Conticini, Emanuela Grimalda, Antonio Moretti, Giorgio Simonelli, Rosanna Vaudetti e in qualità di moderatore Leandro Barsotti.

Tra storia e tradizione Festa della Sensa, sabato 31 maggio e domenica 1 giugno

Venezia, lo sposalizio del mare torna ad incantare S abato 31 maggio e domenica 1 giugno, Venezia ospita la Festa della Sensa (Festa dell’Ascensione), una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’Ascensione di Cristo; detta appunto “Sensa” in dialetto veneziano. La Repubblica marittima ricorda due eventi importanti: il 9 maggio dell’anno 1.000 quando il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi e l’anno 1177, quando il doge Ziani fece da mediatore tra Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa per la stipulazione del trattato di pace che pose fine allo scontro secolare tra Papato e Impero. In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio con il Mare con il quale, ogni anno, il Doge, a bordo del Bucintoro, raggiungeva l’isola di S. Elena all’altezza di San Pietro di Castello. Il vescovo, in persona, attendeva il suo arrivo a bordo di una barca da cerimonia dorata e pronto a benedirlo. Un evento che poneva l’accento sul dominio della Serenissima sul mare e la potenza del suo porto, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. La celebrazione ricorda quindi anche il “Gemellaggio Adriatico”, che riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografica che ha avuto nella storia un particolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività collegate. Domenica primo giugno la festa inizia con il corteo acqueo alle ore 9.30 e con le regate nel pomeriggio. Il corteo parte da San Marco e giunge al Lido con delle barche a remi, le autorità cittadine sono accompagnate da un seguito di imbarcazioni sportive, appartenenti alle principali società remiere veneziane, simboli della tradizionale voga alla veneta. Un momento importante è di grande effetto dove la tradizione si fonde con l’attualità, anche se la voga oggi è una pratica sportiva e da diporto. Le barche accompagnano il corteo

Festa della Sensa, la scorsa edizione storico con vogatori in costume che rievocano il passato splendore di Venezia. Il rito dello sposalizio con il mare, riprende la spettacolare cerimonia con il lancio in acqua di un simbolico anello e di una corona di alloro per ricordare i caduti in mare, poi si tiene la funzione religiosa nella chiesa di San Nicolò del Lido. La regata su gondole chiude l’intensa giornata di festeggiamenti. Durante le due giornate si tiene il Mercatino della Sensa nella chiesa di San Nicolò a Lido, le competizioni di voga alla veneta e numerose altre manifestazioni ed eventi collaterali. Nell’ambito della celebrazione si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” agli Enti, Istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’artigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Per maggiori informazioni si può contattare lo 041.2424 o visitare il sito www.hellovenezia.com Roberta Pasqualetto


14 Cultura veneta

Cultura ++ 29

Venezia Arte contemporanea

Tre mostre tra Palazzo Grassi e Punta della Dogana Tre percorsi dedicati a tre artisti differenti: il californiano Doug Wheeler, al fotografo Irving Penn e all’artista Wade Guyton

di Alain Chivilò

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a aprile fino al fine anno è possibile apprezzare a Venezia diversi percorsi artistici contemporanei, ricchi di riflessioni, allestiti in due luoghi istituzionali per l’Arte: da un lato Palazzo Grassi con due mostre e dall’altro nell’area denominata Cubo di Punta della Dogana, nell’attuale percorso di “Prima Materia”. Partendo da Palazzo Grassi si è immediatamente immersi, fin dall’ingresso per continuare al primo piano, dall’esposizione “L’Illusione della luce”. Tutto l’atrio è interamente dedicato all’opera realizzata dall’artista californiano Doug Wheeler dove la luce assume la valenza di materia, in quanto le percezioni del visitatore sono azzerate al fine di creare effetti contrapposti quali il pieno e il vuoto, la realtà e il miraggio, l’istante e la durata. Una ricerca espositiva che pone il filo rosso esplicativo nel concetto di luce che, in tre fasi distinte, rileva nasconde ed evidenzia particolari non visibili. Il termine latino lux è la base di partenza filosofica per un concetto di luce che consente di distinguere e vedere le forme, indagando la profondità della realtà il cui significato è “illuminare” e “far vedere”. Con questa prospettiva si sviluppa l’esposizione con lavori quali per esempio di Julio Le Parc, Dan Flavin, Robert Irwin, Troy Brauntuch, Marcel Broodthaers, Claire Tabouret, Antoni

Muntadas, Danh Vo, Robert Whitman e molti altri. Proseguendo al secondo piano di Palazzo Grassi si giunge alla prima importante esposizione dedicata al fotografo americano Irving Penn (1917 – 2009) realizzata nel suolo italiano: “Irving Penn, Resonance”. Come si nota dai lavori esposti, la caratteristica principale dell’artista consisteva nel possedere un’alta capacità di sintesi che gli permise di avvicinarsi alla verità degli esseri viventi e delle cose stando sempre in costante relazione sui significati di vita, tempo e relativa debolezza. Un totale di centotrenta fotografie rappresentano un percorso di quarant’anni di produzione artistica attraverso ventinove stampe ai sali d’argento, diciassette internegativi, ottantadue stampe al platino e cinque stampe dye-transfer a colori. Persone in abiti di lavoro nei loro mestieri, personaggi della pittura, della letteratura e del cinema quali Marcel Duchamp, Pablo Picasso, Truman Capote e Marlene Dietrich, popolazioni indigene autoctone, uniti a soggetti quali composizioni di Architecture, assemblaggi di crani, ossa, teschi di animali e altri oggetti, sono i principali scatti di Penn che ha sempre cercato di porre all’attenzione la

fragilità e la labilità dell’esistenza dell’essere umano del nostro pianeta. Il viaggio espositivo si conclude nel Cubo di Punta della Dogana con l’installazione di Wade Guyton, nell’ambito della mostra “Prima Materia”, intitolata “Zeichnungen für ein kleines Zimmer” (Drawings for a Small Room) del 2011.

Fondazione benetton Studi Ricerche di Treviso

XXv premio internazionale carlo scarpa per il giardino

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aggio è il mese del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino che la Fondazione Benetton Studi Ricerche di Treviso organizza annualmente dal 1990. Una giuria, tra le candidature giunte in base alla pubblicazione del bando, valuta e premia un luogo che si distingue maggiormente per fattori ad alto contenuto quali l’invenzione, la memoria e la natura. L’edizione 2014, la XXV, è stata assegnata a due villaggi del Podrinje, regione della Bosnia orientale, ai confini con la Serbia: Osmace e Brežani. Questi sono posti su un altopiano sopra Srebrenica all’interno di una geografia balcanica fatta di territorio, confine, vita, lotta e guerre. Si apre un dibattito che vede come attori principali la storia millenaria, la natura bella e aspra, per concludersi nella guerra fatta di territorio, etnie e religione. Il programma della premiazione vede cadenzare diversi appuntamenti sempre nella sede di Treviso. Venerdì 9 maggio, alle ore 18, una conferenza pubblica dedicata ai primi venticinque anni del Premio Carlo Scarpa con relativa inaugurazione della mostra dedicata all’attuale edizione aperta fino a domenica 29 giugno. Il giorno seguente, sabato 10 maggio dalle 9.30 alle 13.30, si tiene un seminario sul luogo premiato presso l’auditorium spazi Bomben della Fondazione, mentre dalle ore 17 dello stesso giorno, presso il Teatro Comunale di Treviso, si tiene la cerimonia pubblica di consegna del Premio 2014. Nel corso dell’anno altre iniziative saranno programmate anche in Al.Ch. Bosnia ed Erzegovina, Trieste, Venezia e Bolzano.

Il progetto “Le strade del vetro”

Fotografia

I Santillana alla Fondazione Cini di Venezia

lA FEMMINIlITÀ A PAlAZZO FORTuNY

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a festa della donna ha coinciso con l’inaugurazione della primavera femminile a Palazzo Fortuny di Venezia. Fino al 14 luglio è possibile visitare cinque esposizioni corrispondenti a rispettivi universi femminili artistici: Dora Maar “Nonostante Picasso”, AnneKarin Furunes “Shadows”, Ritsue Mishima “Tras Forma”, Barbara Paganin “Memoria Aperta” e dalla collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia”. La mostra “Dora Maar. Nonostante Picasso” ruota attorno alla seconda parte del titolo, in quanto Henriette Theodora Markovitch (Parigi, 1907-1997), conosciuta come Dora Maar, è inquadrata a livello artistico come l’amante di Pablo Picasso, ma nella maggioranza dei casi non si parla mai della produzione artistica. Quindi “nonostante” la frequentazione del padre del Cubismo, la Maar ha un interessante percorso nella fotografia. Infatti fu grazie al critico Marcel Zahar e successivamente a Emmanuel Sougez come consigli tecnici, che studia fotografia all’École de Photographie de la Ville de Paris, dopo aver frequentato l’École et Ateliers d’Arts Décoratif e l’Accademia di André Lhot. Qui conobbe

anche Henri Cartier-Bresson. A livello espositivo è dato risalto alle fotografie che nascono dalla collaborazione con Pierre Kéfer, anche se sono state scattate interamente da Dora. Sono impressi scenari e luoghi di vita, come per esempio l’infanzia, i vagabondi, la povertà, le fiere, i mercatini e il negozio di tatuaggi. Un’interessante esposizione dunque che mette in risalto l’Arte della Maar nonostante la frequentazione di “quell’uomo li”. Proseguendo il percorso con le altre mostre, Anne-Karin Furunes (1961) “Shadows” esplora sempre con la fotografia l’introspezione della persona ritratta creando una forma incorporea riducendo l’immagine nella scala pixel, invece Ritsue Mishima (1962) “Tras Forma” con il vetro cattura e irradia luce ispirandosi alla natura, mentre Barbara Paganin (1961) “Memoria Aperta” con i suoi gioielli, composti di elementi esterni quali oggetti, miniature di ritratti e animali, si fonde nell’alta gioielleria. Conclude la collezione di Mario Trevisan “Le amazzoni della fotografia” che propone una raccolta di fotografie scattate da artiste divise tra ‘800 e ‘900. Al.Ch.

l progetto denominato “Le strade del vetro” condotto dalla Fondazione Giorgio Cini onlus e Pentagram Stiftung pone l’attenzione sull’arte vetraia del Novecento, puntando ed evidenziando le svariate potenzialità su questa nobile e antica espressione artistica. Dopo le interessanti passate esposizioni si pone ora l’accento mettendo in dialogo, con relativo confronto, due artisti che sono fratello e sorella. “I Santillana – Opere di Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana” è la mostra che fino al 3 agosto, all’isola di San Giorgio di Venezia, indaga le produzioni dei fratelli Laura de Santillana e Alessandro Diaz de Santillana. Entrambi sono discendenti di una dinastia di maestri vetrai, il cui padre da un lato fu Ludovico Diaz de Santillana e dall’altro il nonno fu Paolo Venini. Quasi 130 lavori suddivisi tra oggetti, sculture e opere in vetro narrano produzioni che partono dagli anni Ottanta per arrivare a una serie ideata appositamente per la mostra. Percorsi e approcci artistici diversi che si uniscono nel nome di famiglia, ma che indicano produzioni artistiche personali. A livello espositivo il corridoio centrale del corpus crea un incontro artistico tra Laura e Alessandro producendo similitudini e dissonanze nel modo di espressione a livello vetraio. Martin Bethenod, dopo due anni di lavoro come curatela, parla di “un corpus che compone una sorta di doppio ritratto in movimento dei due artisti. Questa grande strada, che privilegia i registri dinamici della temporalità, del confronto fra i due artisti, della diversità delle

vocazioni d’uso, dell’importanza del contesto e della storia personale, è la vera spina dorsale della mostra e l’attraversa da parte a parte. Seguendo un principio mnemonico e della libera associazione, vetrine e ripiani accostano lavori di periodi differenti e soprattutto di vocazione molto varia. Fonti d’ispirazione, disegni, fotografie”. Dunque, una mostra ad alto contenuto artistico sicuramente da visitare per un’arte del vetro sempre viva. Al.Ch.


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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO

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gli amici della bicicletta

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entitreesimo anno di attività per la Fiab di Mestre, nata come Amici della Bicicletta nel 1992, e poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta): questa è una delle associazioni storiche della città di Mestre. L’associazione negli ultimi dieci anni ha avuto una media di 500 soci comprendendo anche le tre sezioni di Spinea, Chirignago e Oriago/Mira; l’età media dei partecipanti è intorno ai 50 anni. Un sodalizio forte nei numeri e molto radicato nel territorio, ma anche accreditato per i progetti di miglioramento della città. Negli anni, l’associazione si è occupata di: rete ciclabile cittadina, di mobilità sostenibile in generale, di tutela del verde, di abbattimento di barriere architettoniche, di difesa dell’ambiente e di tutela del patrimonio della città di Mestre. Quest’anno, oltre al consueto calendario di viaggi ed escursioni rivolti alla conoscenza del territorio, si propone la manifestazione nazionale Bimbinbici (11 maggio) giunta alla 15esima edizione; una pedalata cittadina con Emergency (a giugno) e alcune iniziative legate alla settimana europea della mobilità (settembre). Dal Primo di maggio l’associazione ha una nuova presidente, Miriam Guida, presente da anni nell’organizzazione e appassionata di bicicletta. “Le due principali novità di quest’anno saranno l’inserimento di due figure tecniche e il nuovo sito internet – dice la presidente Guida – le tecniche possono avere visibilità sui progetti e collaborano con l’università di Venezia. Per quanto riguarda la comunicazione stiamo realizzando il nuovo sito internet, io provengo dal mondo dell’informatica e ho già pensato a come mettere in piedi un nuovo sito web collegato ai social network; contiamo di portarlo a termine per fine anno”. Per maggiori informazioni: www.amicidellabicicletta.org R.P.

Ciclismo Una tappa per la manifestazione del 2015 neWs Mestre

Noale si candida per il Giro d’Italia No gli amici della bicicletta

di Giacomo Piran

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a città di Noale si è candidata ufficialmente ad ospitare la partenza di una tappa del Giro d’Italia 2015. La richiesta è partita lo scorso 25 marzo diretta a Stefano Allocchio, che ricopre il ruolo di direttore della Corsa Rosa. L’idea di Noale sede di inizio tappa, è venuta al cavalier Bruno Carraro, residente a Santa Maria di Sala, collaboratore della Gazzetta dello Sport e vice presidente del Gruppo Sportivo Madonna del Ghisallo, che non è nuovo a queste proposte. Per questo il cavalier Bruno Carraro si è subito attivato. Ad anticipare il progetto è stata una nota stampa. “Per questo progetto è stato costituito un “comitato di tappa” - si legge nel comunicato stampa - che si è messo al lavoro per creare una cordata di imprenditori che possa garantire una tappa nell’unica città murata della provincia di Venezia”. La Corsa Rosa, uno degli eventi principali a livello mondiale per il ciclismo, potrebbe quindi sbarcare nella splendida cornice della Città dei Tempesta. L’occasione è molto interessante perché proprio nel 2015 ricadono due importanti ricorrenze per il territorio: il cen-

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entitreesimo anno di attività per la Fiab di Mestre, nata come Amici della Bicicletta nel 1992, e poi federata alla FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta): questa è una delle associazioni storiche della città di Mestre. L’associazione negli ultimi dieci anni ha avuto una media di 500 soci comprendendo anche le tre sezioni di Spinea, Chirignago e Oriago/Mira; l’età media dei partecipanti è intorno ai 50 anni. Un sodalizio forte nei numeri e molto radicato nel territorio, ma anche accreditato per i progetti di miglioramento della città. Negli anni, l’associazione si è occupata di: rete ciclabile cittadina, di mobilità sostenibile in generale, di tutela del verde, di abbattimento di barriere architettoniche, di difesa dell’ambiente e di tutela del patrimonio della città tenario dell’inizio della Primaoltre Guerra alle tantedipotenzialità turistiche e rivolti commerciali di Mestre. Quest’anno, al Mondiale, consueto calendario viaggi ed escursioni alla della città che ha vistoBimbinbici nascere l’Aprilia e che checonoscenza a Noale ha del lasciato a testimonianza territorio, si proponenumela manifestazione nazionale (11 magospitacittadina numeroseconaziende affermate a livello rosigio) reperti storicialla (il cimitero militare e l’exuna ospe-pedalata giunta 15esima edizione; Emergency (a giugno) internazionale, e contemporaneamente uno dale da campo “Villa Sailer”), e lo settimana svolgimentoeuropea e alcune iniziative legate alla della mobilità (settembre). Dal Primo stimolo per lavorare nei prossimi mesi dell’Expo 2015l’associazione a Milano che vedrà coinvolta di maggio ha una nuovala presidente, Miriam Guida, presentedodici da anni riqualifi centrodi quest’anno storico e non cittadina dei Tempesta, eassieme ai comuni del sulla“Le nell’organizzazione appassionata di bicicletta. due cazione principalidelnovità trovare unlaappuntamento Miranese della Terra del Tiepolo, progetti di efarsi sarannoe l’inserimento di due fiingure tecniche il nuovo sitoimpreparati internet –addice presidente importante”. Entro finecon maggio si dovrebbe rete Guida collegati – le altecniche comitatopossono Expo Venezia avere visibilità 2015. suicosì progetti e collaborano l’università di sapere se il sognoil nuovo di Noalesito di internet, poter esse“Un’importante Venezia. Per quanto opportunità riguarda dunque la comunicazione - prosegue forse stiamo realizzando sede di inizioa come di una mettere tappa delinGiro il comunicato io provengostampa dal mondo - per dare dell’informatica visibilità inter-e horegià pensato piedid’Italia un potràdiconcretizzarsi. Alcuni sperano nazionale nuovo sito a questa web collegato affascinante ai social città murata network;2015, contiamo portarlo a termine per fineche conanno”. le sue Per due maggiori piazze, leinformazioni: torri e la Rocca www.amicidellabicicletta.org me- possa essere la penultima tappa con partenza R.P. dievale. Un’occasione per dare la giusta vetrina da Noale e arrivo in montagna.

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torneo internazionale giovanile di basKet

’Umana Reyer Venezia ha festeggiato la quattordicesima edizione del torneo internazionale giovanile di basket: “Un canestro per Iqbal”. Quest’appuntamento si è tenuto il 17, il 18 e il 19 aprile, oggi questa competizione è diventata un riferimento per il basket giovanile femminile categoria Under 14. L’edizione di quest’anno è intitolata “Trofeo Sagem” ed è dedicata alla memoria del piccolo Iqbal Masih, oltre al valore tecnico della manifestazione, conferma di voler essere strumento di sensibilizzazione sociale. Nel ricordare Iqbal Masih, ucciso in Pakistan a soli 12 anni per essersi ribellato allo sfruttamento e alle violenze della “mafia dei tappeti”. La quattordicesima edizione ha visto la partecipazione, in rappresentanza di regioni, paesi e culture diverse, con un totale di 150 persone tra atleti e staff. Teatro delle sfide sono state le palestre dell’Istituto scolastico Gritti di Mestre e il Palasport Taliercio di Mestre che ha ospitato il gran finale della manifestazione. I risultati sono stati: Reyer - Friuli 64-22; Veneto - Lubiana 61-45; Sopron -Celjie 48-72 e Zagabria 46 Vasas 45. Celje - Friuli 48-41; Reyer - Sopron 63-36; Zagabria - Veneto 80 – 26; Vasas - Lubiana 91 – 36. Gli accoppiamenti al termine delle partite della seconda giornata di finale settimo e ottavo posto: Friuli – Lubiana; finale quinto e sesto posto: Sopron - Veneto; prima semifinale: Reyer – Vasas e seconda semifinale: Zagabria – Celje. I risultati finali della mattina: Reyer 40 - Vasas 62; Zagreb 71 - Celje 30; Friuli 51- Lubiana 47 e Sopron 46 - Veneto 67. Il terzo e quarto

posto della finale: Reyer 58 - Celje 43; il primo e secondo posto: Zagabria 72 - Vasas 44; la Zagabria si è aggiudica il trofeo Sagem. E’ stato insignito del titolo di miglior realizzatrice De Vettor (Reyer) targa Galvanomec e miglior giocatrice Tepes (Zagabria) targa Umana. “La nostra società storicamente rivolge la sua attenzione ai giovani, attualizzando l’insegnamento dei suoi fondatori Costantino Reyer e Pietro Gallo secondo i quali lo sport è una preziosa palestra di vita capace di formare e di migliorare la persona – ha detto il presidente Luigi Brugnaro alla presentazione del torneo. Questo appuntamento unisce la commemorazione di Iqbal Masih con la promozione di valori fondamentali per la vita, come l’etica e la solidarietà. Più in particolare, ricordare il sacrificio del bambino pakistano chiedendo che finisca la piaga sociale dello sfruttamento del lavoro minorile, è per noi un impegno che desideriamo continuare a sostenere con decisione, certi che l’attività sportiva sia un importante volano per fermarsi a riflettere e contribuire a migliorare la società”. R.P.

Ciclis

torneo internazionale giovanile di basKet

’Umana Reyer Venezia ha festeggiato la quattordicesima edizione del torneo internazionale giovanile di basket: “Un canestro per Iqbal”. Quest’appuntamento si è tenuto il 17, il 18 e il 19 aprile, oggi questa competizione è diventata un riferimento per il basket giovanile femminile categoria Under 14. L’edizione di quest’anno è intitolata “Trofeo Sagem” ed è dedicata alla memoria del piccolo Iqbal Masih, oltre al valore tecnico della manifestazione, conferma di voler essere strumento di sensibilizzazione sociale. Nel ricordare Iqbal Masih, ucciso in Pakistan a soli 12 anni per essersi ribellato allo sfruttamento e alle violenze della “mafia dei tappeti”. La quattordicesima edizione ha visto la partecipazione, in rappresentanza di regioni, paesi e culture diverse, con un totale di 150 persone tra atleti e staff. Teatro delle sfide sono state le palestre dell’Istituto scolastico Gritti di Mestre e il Palasport Taliercio di Mestre che ha ospitato il gran finale della manifestazione. I risultati sono stati: Reyer - Friuli 64-22; Veneto - Lubiana 61-45; Sopron -Celjie 48-72 e Zagabria 46 Vasas 45. Celje - Friuli 48-41; Reyer - Sopron 63-36; Zagabria - Veneto 80 – 26; Vasas - Lubiana 91 – 36. Gli accoppiamenti al termine delle partite della seconda giornata di finale settimo e ottavo posto: Friuli – Lubiana; finale quinto e sesto posto: Sopron - Veneto; prima semifinale: Reyer – Vasas e seconda semifinale: Zagabria – Celje. I risultati finali della mattina: Reyer 40 - Vasas 62; Zagreb 71 - Celje 30; Friuli 51- Lubiana 47 e Sopron 46 - Veneto 67. Il terzo e quarto

posto della finale: Reyer 58 - Celje 43; il primo e secondo posto: Zagabria 72 - Vasas 44; la Zagabria si è aggiudica il trofeo Sagem. E’ stato insignito del titolo di miglior realizzatrice De Vettor (Reyer) targa Galvanomec e miglior giocatrice Tepes (Zagabria) targa Umana. “La nostra società storicamente rivolge la sua attenzione ai giovani, attualizzando l’insegnamento dei suoi fondatori Costantino Reyer e Pietro Gallo secondo i quali lo sport è una preziosa palestra di vita capace di formare e di migliorare la persona – ha detto il presidente Luigi Brugnaro alla presentazione del torneo. Questo appuntamento unisce la commemorazione di Iqbal Masih con la promozione di valori fondamentali per la vita, come l’etica e la solidarietà. Più in particolare, ricordare il sacrificio del bambino pakistano chiedendo che finisca la piaga sociale dello sfruttamento del lavoro minorile, è per noi un impegno che desideriamo continuare a sostenere con decisione, certi che l’attività sportiva sia un importante volano per fermarsi a riflettere e contribuire a migliorare la società”. R.P.

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Fieramente Corsica V

icina fisicamente, ma anche culturalmente. La Corsica, basta guardare la carta geografica o ascoltare chi parla il corso, ha saputo conservare un forte legame con l’Italia, o quanto meno con l’area culturale della nostra penisola. Tutto ciò nonostante i quasi due secoli e mezzo di appartenenza alla Francia, annessione che allora fu favorita dallo disfacimento della Repubblica di Genova, a cui l’isola apparteneva fino al 1768 (l’anno precedente alla nascita di Napoleone in quel di Ajaccio). Prima ancora alla guida dell’isola c’erano stati i Pisani. Questa forte identità, orgogliamente corsa, è uno degli aspetti che colpiscono subito il visitatore dell’isola, mettendo in evidenza il fatto che la Corsica, seppur abbia fatto del turismo internazionale la maggiore fonte del proprio reddito, non ne ha mai venduto l’anima. Basta notare come anche i centri turistici più conosciuti si siano sviluppati seguendo dei modelli propri, salvaguardando i tratti caratteristici della propria diversità. Che i corsi siano gente tosta lo si coglie anche da come ti invitano a pronunciare i nomi delle città senza il ben noto accento finale alla francese: Bastia e non Bastià, Calvi e non Calvì, Bonifacio e non Bonifaciò. Ora il corso è diventato anche materia scolastica, lo imparano i bambini e i ragazzi a scuola. Un modo per perpetuare un patrimonio di cultura e di tradizioni locali di cui la gente dell’isola va fiera e che i francesi mostrano di saper rispettare. Un viaggio in Corsica, specie se si arriva a bordo dei traghetti della Corsica Ferries (inconfondibili per via quello sgargiante colore gialloblù), inizia da Bastia, ex cittadella genovese, città dalle alte case con le finestre colorate che guardano il mare. Città dinamica, capitale commerciale dell’isola, ma anche scrigno di quartieri antichi, uno dei

IL TRAGHETTO-HOTEL

NELLA FOTO DI COPERTINA UNA SUGGESTIVA IMMAGINE DI SAINT FLORENT E DUE SCORCI NATURALI NELLA STESSA ZONA. QUI SOPRA: UNA VEDUTA DELLA CITTADELLA FORTIFICATA DI CALVI. SOTTO, DA SINISTRA: UN’INSEGNA DI TONO INDIPENDENTISTA IN CENTRO A BASTIA, PRODOTTI DELLA GASTRONOMIA DELL’ISOLA, LA VERGINE DELLA CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA A CALVI VESTITA A LUTTO IN OCCASIONE DELLA SETTIMANA SANTA (ALLE SPALLE IL CROCEFISSO COPERTO IN ATTESA DELLA PASQUA), UN DETTAGLIO DEL GIARDINO BOTANICO DI PARC SALECCIA IN BALAGNE E UNA VEDUTA DAL MARE DELLA CITTÀ VECCHIA DI BASTIA

quali di recente è stato salvato dalle demolizioni di un ambizioso piano urbanistico per effetto di una largamente condivisa protesta popolare. Dal molo “du Dragon” si ha una splendida vista sul porto. Nella parte alta della città (TerraNova) svetta ancora l’Antico Palazzo del Governatore. In città vissero Honoré de Balzac e il generale Hugo, con il figlio Victor che poi divenne un grande scrittore. La grande piazza Saint Nicolas, costeggiata da alti platani, è il cuore pulsante della città. Vi si affacciano tanti locali che offrono la possibilità di degustare alcune specialità corse: trippa bastianese, zucchine e sardine con brocciu, aziminu (zuppa di pesce) e diversi prodotti del mare. Le chiese da sole meritano una sosta a Bastia, alcune sono state rese grandi dall’opera instancabile delle confraternite. Il secondo fine settimana di luglio, il porto vecchio di Bastia rivive i fasti di un’antica cerimonia: il passaggio dei poteri fra i governatori nominati da Genova. Alle 21 il vecchio governatore lascia il mastio per accogliere il suo successore a bordo della galera d’onore. Calvi è l’altra grande città del nord dell’isola: fu l’unica fra le piazzeforti corse a non cadere durante l’assedio inglese del 1793, appoggiate da Pasquale Paoli. Oggi nella cittadella che domina la città ha ancora sede una

Originalissima la proposta di Corsica Ferries: la possibilità di trascorrere dei weekend sfruttando la nave sia come traghetto per il collegamento fra l’Italia (ovvero il porto di Savona-Vado) e Corsica (Bastia) che come albergo. Con il vantaggio di avere al seguito la propria auto per poter girare l’isola per due o tre giorni, rientrando per il pernottamento nella nave ancorata in porto. Una formula nuova, che sta incontrando un certo successo. I prezzi sono abbordabilissimi e variano dal livello della cabina che si sceglie. I ristoranti di bordo sono rinomati per la qualità della cucina. Le navi della compagnia che ha per simbolo la testa di moro bendata sono la location ideale anche per riunioni di lavoro, eventi e convegni. www.corsicaferries.com

guarnigione della Legione straniera. La città è adagiaata su una rada luminosa che si staglia in un panorama di monti severi (sullo sfondo la neve si nota fino a primavera inoltrata). Calvi è il capoluogo della Balagna. Per la sua posizione e il suo clima richiama anche un turismo nautico internazionale di alto livello. La spiaggia si estende su 6 km ed è orlata di pini a ombrello. Un monumento ricorda che anche qui è nato... Cristoforo Colombo. Ma allora la città era genovese e la circostanza diventa plausibile. Molto sentite in questa città le manifestazioni religiose durante la Settimana Santa di Pasqua. Vengono anche distribuiti i canistrelli, dei dolci tipici locali. Da vedere la chiesa di San Giovanni Battista con i suoi preziosi interni. Nella Balagne da vedere anche i borghi di Sant’Antonino, da cui si ha una vista strordinaria, e di Pigna, con i suoi piccoli laboratori artigianali. Da non perdere il giardino botanico “Parc de Saleccia” che si trova in una suggestiva area lungo il litorale. Presenta la flora della macchia corsa e mediterranea, con varietà rare provenienti da più parti del mondo. Selvaggi e impreziositi da una natura incontaminata i panorami nel cosiddetto “Desert des Agriates”, paradiso degli escursionisti in moto. Infine Saint Florent (San Fiurenzu in corso), villaggio

di mare che sorge alla foce del fiume Aliso. E’ chiamata non a caso la Saint Tropez della Corsica per la bellezza della rada e del porticciolo naturale. Anche qui l’abitato è dominato dalla cittadella fortificata (creata dai genovesi nel 1439). Da vedere anche la cattedrale di Santa Maria Assunta (du Nebbio). Nella zona di Saint Florent sorge la zona vinicola di Patrimonio, la più pregiata della Corsica, tanto che è stata la prima dell’isola a meritarsi l’AOC (la Doc francese). Una strada dei vini invita a conoscere il Moscato, i rossi, i bianchi e i rosè locali. Una ventina i produttori in attività. Soste consigliate: a Bastia il ristorante “Le Cosi” sul lungomare; a Saint Florent l’Hotel La Roya, il cui ristorante si fregia di una stella Michelin; a Cateri (sulla strada per Calvi) da “Chez Leon”, trattoria specializzata in tipicità corse; a Calvi l’Hotel Abbaye e il ristorante del lussuoso complesso “La Signoria”, l’ex residenza di campagna dei Michelin (quelli degli pneumatici) ristrutturata dalla famiglia Ceccaldi e trasformata in una dimora di charme. Da non perdere in Corsica i salumi e i formaggi. Sono straordinari e frutto di lavorazione artigianale. Info: www.rendezvousenfrance.com ; www.bastiatourisme.com ; www.calvi-tiurisme.com e www.balagnecorsica.com ; www.visit-corsica.it


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Giardinaggio Giardinaggio 35 21 >> Coltivare piante di agrumi è più facile di quel che si crede

Limoni: la poesia di Montale nei vostri giardini Sono piante sempreverdi che regalano piacere alla vista e all’olfatto. E’ importante per mantenere la capacità vegetativa, concimare bene e innaffiare spesso di Germana Urbani

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llungare una mano e avere a disposizione dei frutti sempre freschi e profumati non ha prezzo, specie se si tratta di piante di agrumi. Ormai gli alberelli di limoni sono diffusissimi nei terrazzi e nei giardini e non sono più una prerogativa del Sud Italia. Questo perchè sono entrati a far parte a tutti gli effetti delle piante ornamentali. Si tratta di sempreverdi, che possono variare notevolmente in altezza a seconda della specie e del tipo di coltivazione: da circa un metro a oltre nove metri di altezza. Avere dei vasi di agrumi in giardino, sotto la pergola o in terrazza è come avere una piccola opera d’arte vivente. Sono piante molto sceniche, infatti, oltre ad essere piacevoli per i sensi. Le foglie sono lucenti e ricche di sostanze oleose aromatiche, una vera delizia per gli appassionati. I fiori sono generalmente bianchi con 5 petali e costituiscono un ulteriore motivo di ornamento poiché si aprono in vari periodi dell’anno, nelle specie ornamentali, poi, sono riuniti in vistosi mazzetti e sono molto profumati. Per i botanici questa pianta non produce un frutto – limone, cedro o arancia – ma una bacca detta esperidio. La coltivazione in terra risulta ottimale nelle zone climatiche temperate, con clima mite in inverno, in posizione riparata da vento e soleggiata. Nelle zone con inverni rigidi, in cui le temperature scendono sotto lo zero, è necessario porre al riparo le piante di agrumi, in serra fredda. Dunque è molto meglio coltivarle in vasi che possono essere spostati con più facilità.

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la concimazione

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li agrumi necessitano di elementi nutritivi in modo quasi costante, tra la fine dell’inverno e il tardo autunno, con un picco in primavera. Per una fertilizzazione completa è bene ricorrere sia ad un concime organico da distribuire a fine inverno (stallatico maturo, semi di lupino, cornunghia, sangue di bue), sia ad un concime minerale complesso (come quelli granulari a lenta cessione), che va usato tre volte l’anno: in aprile, luglio e settembre. Il letame, non fresco, va posto sopra la terra del vaso, ad una certa distanza dal tronco. La farina di lupino, invece, lungo i bordi del vaso, lasciata in superficie e interrata leggermente solo dopo la sua decomposizione.

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Gli esperti consigliano di evitare, se possibile, i vasi di plastica e preferire vasi da giardino in pietra o in terracotta, in modo che la pianta non soffra. Meglio posizionare il vaso in una zona soleggiata e riparata dalle correnti d’aria. Una buona scelta potrebbe essere quella di collocare il vaso a breve distanza dalle pareti esterne dell’abitazione, lungo uno dei lati soleggiati. E’ importante cambiare il vaso ogni due anni all’inizio della primavera, con i primi soli caldi di marzo, diciamo. E’ importante regolarsi riguardo al diametro del vaso, tenendo presente che esso dovrà corrispondere all’espansione della chioma della pianta di limoni. Una pianta ormai adulta può richiedere un vaso del diametro di 80 centimetri. Una volta raggiunte tali dimensioni, il rinvaso potrà essere considerato definitivo. Mentre la pianta sta ancora crescendo è possibile potarla in modo tale che la sua chioma possa assumere la forma desiderata. Il periodo ideale per la potatura è la fine dell’inverno, in modo tale che la pianta con l’arrivo della primavera sia pronta a rigenerarsi. Chi ama le cose naturali, però, può anche lasciare che la pianta cresca liberamente. Quanto al terreno occorre sapere che gli agrumi sono piante piuttosto rustiche, che tollerano diversi tipi di suolo, anche se gradiscono un certo livello di acidità. Il terreno deve essere di medio impasto, con l’aggiunta di alcuni elementi utili non solo a mantenere un pH leggermente acido, ma anche a garantire un’ottima struttura e porosità per consentire un adeguato sviluppo delle radici. In particolare, si consiglia un terriccio in cui siano stati mescolati torba, stallatico ben maturo e anche pietra pomice.

Quanto innaffiare?

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’estate si può irrigare tutti i giorni, mentre in inverno è sufficiente una volta la settimana. Tuttavia, la vecchia ‘tecnica’ empirica di infilare un dito nel terreno, per sentire se è ancora umido o meno, è sempre valida. Inoltre, se le foglie sono turgide ed estese significa che va tutto bene; se invece sono accartocciate, occorre bagnare. Evitare, piuttosto, di utilizzare acqua con cloro (lasciarla riposare per un giorno) e curare sempre il perfetto drenaggio.


36 I nostri esperti

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SALUTE

Dott. Alessandro Gabellini, Cardiologo

La stenosi delle carotidi: malattia o fattore di rischio cardiovascolare? Circa un terzo dei pazienti affetti da malattia delle coronarie è portatore di una stenosi carotidea. Questo spiega perché sovente il medico che si occupa del cuore, il cardiologo, si trova a dover affrontare anche il problema della patologia delle carotidi, con la necessità di dare al paziente i suggerimenti più appropriati e di avviarlo se necessario allo specialista di competenza. La stenosi, ovvero il restringimento della carotide, è una delle espressioni della malattia aterosclerotica o aterosclerosi che è caratterizzata dalla presenza di placche localizzate in varie parti del sistema circolatorio. Vi è infatti una frequente associazione fra malattia delle coronarie e la patologia carotidea. La lesione è caratterizzata da una placca ateromasica (accumulo di colesterolo, calcio, cellule infiammatorie) localizzata alla carotide comune prevalentemente alla biforcazione fra carotide interna ed esterna (fig. 1). Il restringimento è espresso in percentuale ed è significativo quando supera il 30-40%. La presenza di una stenosi significativa esprime in un soggetto un rischio aumentato di avere negli anni successivi un ictus cerebrale. Tale rischio dipende dal grado della stenosi ma anche dalle caratteristiche strutturali della placca

(ecogenicità, omogeneità, stato della sua superficie ed altro). L’ictus deriva da due possibili meccanismi: 1. Un meccanismo emodinamico dovuto al progressivo restringimento della carotide causato dall’evoluzione della placca che comporta un ostacolo progressivo al passaggio di sangue al cervello 2. Un meccanismo trombo embolico provocato da una rottura/ulcerazione della placca che favorisce il deposito di materiale trombotico con occlusione acuta della carotide o il distacco di frammenti trombotici responsabili di embolie cerebrali. La placca può essere del tutto priva di sintomi e manifestarsi improvvisamente con un ictus. In altri casi può manifestarsi con un attacco ischemico transitorio (TIA), ovvero con un deficit neurologico (riduzione della forza ad un arto, vertigini, difficoltà ad articolare la parola) che insorge all’improvviso e regredisce dopo 24 ore spontaneamente. Il TIA ha in sé un elevato rischio di determinare nel giorni o mesi successivi un vero e proprio ictus. Come ci si accorge della presenza di una stenosi carotidea e quali sono gli accertamenti da consigliare? La presenza di un soffio ai lati del collo è un

indizio importante ma non sempre e necessariamente rilevabile da parte del medico. La diagnosi viene confermata con esami strumentali fra i quali il più importante e semplice è l’ecocolor Doppler delle carotidi o dei tronchi sovra aortici (TSA) (Fig.2). Questo esame,molto semplice, poco costoso ed assolutamente privo di rischi, sfruttando gli ultrasuoni consente di visualizzare la placca, di definirne le caratteristiche strutturali e l’entità della stenosi espressa in percentuale. Una stenosi è critica quando è maggiore del 70 %. In casi particolari molto dubbi o gravi si può ricorrere ad esami più sofisticati e costosi, di secondo livello ( AngioTAC o angioRM dei tronchi sovraoartici). A chi consigliare dunque un ecodoppler delle carotidi? Anzitutto a quei pazienti che hanno manifestato un deficit neurologico. Rammentando però che la placca carotidea può essere spesso asintomatica, quindi insidiosa, l’esame andrà proposto a tutti quei pazienti che hanno una patologia coronarica (infarto miocardico, angina) o delle arterie degli arti e a tutti quei pazienti che presentano un elevato rischio per aterosclerosi come il fumo, il diabete, l’iperten-

La Fertilità (RNF) x

Figura 1 Esempio di placca carotidea

Figura 2: esempio di placca carotidea all'ecocolor Figura 1: esempio di placca carotidea all'ecocolor Doppler

sione arteriosa, e l’ipercolesterolemia, specie 60 anni. se in età superiore ai Qual è il comportamento da tenere in caso di una stenosi carotidea? Se la stenosi non è critica è importante la correzione dei suddetti fattori di rischio aterosclerotico ed intraprendere una terapia medica farmacologica che prevede farmaci antiaggreganti ( acido acetilsalicilico o ticlopidina o clopidogrel). Recentemente anche le statine, indipendentemente dal valore del colesterolo, hanno assunto un posto determinante per l’effetto di stabilizzare e in qualche caso di ridurre la placca. In caso di stenosi critica ( > 70%) vi è indicazione all’intervento chirurgico di endoarteriectomia o endoaterectomia (TEA) che comporta una incisura dell’arteria in anestesia loco regionale o generale e rimozione della placca, tecnica in vigore da oltre 50 anni. Negli ultimi 10-15 anni si è affermata come

Figura 3: Esempio di angioplastica carotidea

alternativa una tecnica percutanea di angioplastica carotidea, simile all’angioplastica coronarica,che comporta l’inserimento di un catetere per via percutanea femorale,la dilatazione con palloncino dell’arteria con inserimento di uno stent (Fig.3). I risultati delle due tecniche, chirurgica e percutanea, misurati in laboratori ad alto volume lavorativo, sono sovrapponibili per benefici, con analogia di rischi e possibilità di restenosi (5-10% con maggior incidenza nei primi 12-18 mesi), come evidenziato dallo studio recente CREST. L’indicazione ad un tipo o l’altro di procedura andrà valutata caso per caso tenendo conto delle esigenze e della condizione del singolo paziente.

Dr. Alessandro Gabellini Cardiologo, dal 1990 al 2013 Dirigente Medico di 1° livello presso l’UOC di Cardiologia di Este. Oggi svolge attività cliniche, di ergometria, di ecocardiografia e ultrasonografia vascolare presso un poliambulatorio privato. Indirizzo email per richiedere maggiori informazioni: specialistaonline@gmail.com

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A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Stalking Condominale

Cari lettrici e lettori, a poco più di 5 anni dall’introduzione nel nostro ordinamento del reato di atti persecutori, comunemente conosciuto come stalking, vorrei portare alla vostra attenzione alcuni pronunce giurisprudenziali che hanno esteso l’ambito di applicazione di tale fattispecie delittuosa al punto da ravvisarla anche per fatti accaduti in danno di condomini. innanzitutto che cos’è lo stalking e quali sono le sue principali caratteristiche? Il delitto di atti persecutori di cui all’art. 612 bis c.p. è stato introdotto nel nostro ordinamento dal d.l. 23.02.2009 n. 11 (conv. in Legge 23.04.2009 n. 38) a far data dal 25 febbraio 2009 con lo scopo di colpire le reiterate condotte di minaccia o molestia poste in essere da un soggetto in danno di un altro e tali da determinare in quest’ultimo un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o, infine, una alterazione delle abitudini di vita. Nella realtà dei fatti, le ripetute minacce o molestie possono assumere la forma più diversa, ad esempio attraverso telefonate, sms, mail dal contenuto offensivo o intimidatorio o, ancora, lettere o biglietti lasciati sull’autovettura o sulla porta di casa della persona molestata. Gli stalker, inoltre, sono soliti appostarsi nelle

vicinanze dei luoghi frequentati dalla vittima (es. luogo di lavoro, palestra, abitazione) o, ancora, seguire o spiare quest’ultima. Particolare importanza per le vittime di stalking assume il termine per la proposizione della querela che è raddoppiato rispetto a quello ordinariamente previsto. Pertanto, la persona che si ritiene vittima del reato in esame ha sei mesi di tempo dalla conoscenza del fatto – reato per poter sporgere querela. A ciò si aggiunga che ove il reato venga commesso in danno di minori o di una persona con disabilità ovvero da un soggetto già ammonito dal Questore, il reato diventa perseguibile d’ufficio. Quando è ravvisabile il delitto di atti persecutori? Affinché possa configurarsi il reato in esame è necessario e sufficiente che, in conseguenza delle reiterate condotte di minaccia o molestia - per la giurisprudenza bastano anche solo due condottesi produca, alternativamente, uno dei tre effetti legislativamente previsti, ovvero: stato di ansia o paura, fondato timore per l’incolumità propria o di un proprio congiunto o l’alterazione delle abitudini di vita. che cosa si intende per stalking condominiale? Il delitto di atti persecutori ha assunto anche forme diverse da quella “tradizionale” che, generalmente,

si individua nell’uomo che molesta o minaccia una donna. Vero è, infatti, che il reato di stalking può interessare anche i rapporti di vicinato e di condominio. In tal senso si è espressa la Corte di Cassazione (Cass. Pen., Sez. V, 7.04.2011, n. 20895) che, ampliando i confini di tale reato, ha individuato la figura dello stalking condominiale giudicando “riduttiva la lettura della norma nel senso che gli atti molesti debbano essere per forza rivolti ad una sola persona”. In considerazione di ciò, non è necessario rapportare ciascuna condotta di stalking alla singola persona offesa, ben potendo la minaccia dello stalker assumere una direzione collettiva e indiscriminata. In altri termini, il reato in esame è configurabile anche quando la vittima non è sempre lo stesso soggetto bensì persone diverse, quali i condomini di un palazzo, di volta in volta perseguitati dalle condotte moleste dello stalker. Ad esempio, è ravvisabile stalking condominiale nelle condotte del condomino che chiude il vicino nell’ascensore o insegue la signora del quarto piano o, ancora, versa liquami o getta mozziconi di sigaretta nel terrazzo sottostante. Queste ed altre molestie o minacce poste in essere sempre dallo stesso condomino in danno degli altri possono integrare lo stalking condominiale. come tutelarsi dallo stalking

Da ultimo vorrei fornire alcune indicazioni operative circa i mezzi che l’ordinamento appresta per tutelarsi dallo stalking. Innanzitutto, si segnala l’ammonimento da parte del Questore; strumento con funzione preventiva con cui l’Autorità di pubblica sicurezza, nella persona del Questore, invita lo stalker ad astenersi dal continuare a tenere comportamenti persecutori nei confronti della vittima. Ove il soggetto ammonito perseveri nei propri atti persecutori, non astenendosi dai comportamenti che pongono la vittima in uno stato di ansia e paura, non sarà più necessaria la querela della persona offesa, in quanto il reato di stalking diventerà procedibile d’ufficio e la pena sarà aumentata. Infine, ove la situazione necessiti di un intervento immediato al fine di scongiurare conseguenze gravi ed irreparabili, la vittima, dopo aver presentato querela, potrà chiedere al giudice di adottare la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o dell’obbligo di mantenere dagli stessi una determinata distanza. Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: affaridifamiglia.lapiazza@gmail.com autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

I patti tra convinventi ElectricSheeps.com si possono fare dal notaio

E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare minuziosamente la

sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo aspetto è sottratto

all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto Siti in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare.

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aumento del turnover del personale, gestione poco efficiente del proprio tempo. La non gestione dello stress lavoro- correlato causa spese ingenti per le aziende, e per questo è importante intervenire con azioni specifiche svolte da esperti, che prendano in considerazione i fattori organizzativi, ma anche le percezioni dei singoli lavoratori. Questi interventi non possono non tener conto dell’impatto delle nuove tecnologie e sul modo in cui sono utilizzate e vissute.

E’ a tutti noto che in Italia non c’è una regolamentazione complessiva sulle unioni di fatto (siano esse eterosessuali od omosessuali). A molti meno, invece, è noto che da sempre esiste uno strumento previsto nel nostro Codice Civile che può essere molto utile per regolare i rapporti economici e patrimoniali anche tra coppie non unite da matrimonio: è il contratto. È ben ovvio, infatti, come due

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soggetti possano con un contratto regolare molteplici aspetti della vita in comune, così come la gestione e suddivisione delle spese ordinarie e straordinarie, l’acquisto di beni in comune, e più in generale i reciproci rapporti economici e patrimoniali. Di ancor maggior rilievo la possibilità di disciplinare minuziosamente la sorte dei diritti e delle incombenze per il caso in cui la convivenza abbia a terminare; basti ricordare il frequentissimo caso dell’acquisto di una casa intestata ad uno solo dei conviventi e però pagata con mutuo intestato ad entrambi ovvero anche solo con contribuzioni reciproche. Restano ovviamente delle lacune che neppure il contratto stipulato dal Notaio può colmare e questo per l’essenziale ragione che – appunto – manca una legge nazionale che disciplini la materia. I cosiddetti diritti indisponibili, infatti, devono restare fuori dai patti di convivenza: in particolare non sarà possibile regolare la sfera dei diritti/doveri nei riguardi di eventuali figli, poiché questo aspetto è sottratto all’autonomia delle parti; in questo caso bisognerà inevitabilmente rivolgersi al giudice. Per quanto riguarda, invece, i diritti ereditari sarà sempre possibile trovare una soluzione – benché parziale – nella redazione di un testamento che tenga conto della peculiare situazione di convivenza e che non dimentichi, in ogni caso, altri soggetti cui la legge riservi un qualche diritto in modo assoluto (es. figli di primo letto, coniuge da cui non si sia mai divorziato ecc.). Lo strumento è, in conclusione, di grande utilità; esso, tuttavia, richiede nella sua redazione una notevole competenza tecnica proprio per l’esigenza di distinguere tra quello che si può e non si può regolare.

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Secondo il sociologo canadese Marshall McLuhan la tecnologia ha creato per l’uomo moderno una nuova sensorialità, in quanto da una parte porta ad atrofizzare alcuni sensi, ma dall’altra ne accentua altri: grazie alla tecnologia possiamo vedere, per esempio, oltre l’atmosfera terrestre. La più grande innovazione tecnologica degli ultimi anni è sicuramente internet, che ha avuto un impatto molto forte in tutti i campi. Pensiamo, per esempio, a com’è cambiato il modo di lavorare, e come il computer sia diventato quasi un’estensione del nostro corpo, senza la quale non sarebbe possibile compiere le attività di tutti i giorni. Per la maggior parte dei lavori l’utilizzo di internet è ormai diventato essenziale, tanto che problemi alla rete causano spesso tempi morti e sensibili cali della produzione. Ecco, quindi, che alle molteplici situazioni della vita quotidiana che causano stress, si è aggiunta negli ultimi anni quella derivante dall’utilizzo del web, in particolare quando funziona troppo lentamente o si interrompe all’improvviso costringendoci a ripetere ex novo l’operazione che stavamo svolgendo. In alcuni lavoratori questa tipologia di disguidi può causare rabbia e anche cali della motivazione. Un’altra fonte di stress sono le e-mail, sempre numerose e dentro ognuna delle quali potrebbe celarsi un disguido, un imprevisto, un rallentamento o uno stravolgimento del nostro programma di lavoro. Alcune persone provano una sensazione di forte ansia al momento di dover leggere le mail di lavoro, tento che scelgono di procrastinare questo compito, trovandosi poi letteralmente sommerse da messaggi cui rispondere. Non si deve scordare, inoltre, che grazie alla possibilità di poter leggere le e-mail in qualsiasi luogo del mondo e con una varietà sempre crescente di dispositivi, si è sempre costantemente raggiungibili e potenzialmente produttivi. Molte persone si sentono in obbligo di leggere la posta del lavoro, anche se sono in vacanza, non riuscendo mai a staccare le spina. La nostra soddisfazione sul lavoro dipende, tra i tanti fattori, da quanto ci sentiamo di portare un valore aggiunto a ciò che stiamo facendo, e quindi la frustrazione cresce quando ci si rende conto di non poter terminare un compito a causa, per esempio, di un applicativo che non funziona e per il quale non possiamo fare nulla. E’ quindi fondamentale per le aziende investire per avere applicazioni web efficienti, poiché rappresentano uno strumento essenziale senza il quale non si può lavorare in qualità, e per ridurre lo stress dei lavoratori, che se non è adeguatamente gestito causa spese crescenti in termini di assenteismo, peggioramento del clima aziendale, aumento delle malattie, calo della motivazione e quindi delle performance,

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provinciale

Dopo anni di promesse potrebbero venire esaudite le richieste dei res 14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli checollegano via Provinciale alla

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