Miranese sud gen2014 n4

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del Miranese Sud

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n.4 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD

Mobilità Pedaggi autostradali e biglietti dei treni più cari pag.

Mirano Telecamere per vigilare la movida

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pag.

www.lapiazzaweb.it

Spinea Cinema Bersaglieri, rilancio pronto

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EDITORIALE

il sindaco di spinea vuole piu’ treni

Amarezza metropolitana di Nicola Stievano

Cosa ci fa il sindaco Silvano Checchin in treno con block-notes e telecamerina? Lo hanno visto salire sul regionale veloce per Venezia a Bassano, quand’era ancora buio, di mattina presto, scendere a ogni stazione, contare i passeggeri saliti e scesi dal convoglio e annotare tutto sul suo blocco. pag. 12

Teatro protagonista fino a primavera

Tanti appuntamenti teatrali in questo inizio d’anno. A Scorzè è in corso la diciottesima edizione di prosa al teatro Elios con sei spettacoli, tutti alla domenica con inizio alle 17. Biglietto intero 16 euro, ridotto 13, Giovani a teatro 2,5. Si è partiti il 26 gennaio con Natalino Balasso e il suo spettacolo... pag. 16 50€.

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Rincari autostradali, viabilità nel caos I più sceglieranno di percorrere il Passante e uscire a Spinea, invece che fare la vecchia A57 fino a Mirano

E’

doppiamente amaro il regalo d’inizio 2014 per i miranesi. E non solo per loro. Se per i pendolari l’aumento dei pedaggi autostradali ha il sapore di un salasso, per i cittadini che non utilizzano l’autostrada rischia di diventare addirittura indigesto. L’aumento tariffario in A4 e A57 avrà anche eliminato l’odioso “tornello” a Vetrego, ma adesso il traffico rischia di riversarsi tutto, o quasi, sulla viabilità locale. Non solo: il “tornello”, cioè la pratica di molti pendolari di uscire a Mirano-Dolo

e rientrare subito in autostrada dopo un giro di rotonda per risparmiare sulla tratta liberalizzata, rischia ora di trasferirsi a CreaSpinea. Qui, infatti, le tariffe sono rimaste tutto sommato “accettabili”: 1,60 euro, per pochi chilometri in più. Decisamente più conveniente, anche per i miranesi, dei 2,80 euro di Vetrego. Vantaggioso anche per chi deciderà di usufruire delle agevolazioni riservate ai pendolari che effettuino almeno 20 transiti in un mese e che pagheranno comunque 1,70 euro. Chiaro dunque che i

più (e già queste prime settimane di prova lo dimostrano) sceglieranno di percorrere il Passante e uscire a Spinea, invece che fare la vecchia A57 fino a Mirano. Poi sceglieranno viale Venezia, che quindi subirà un aumento indiscriminato di traffico. E chi invece da Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Salzano, Noale e tutto il Miranese nord dovrà raggiungere Padova, non sceglierà più la cara vecchia autostrada ma la regionale 515 Noalese. pag. 6

l 2014 dovrebbe essere l’anno della città metropolitana Padova - Venezia -Treviso, durante il quale il progetto prenderà forma e finalmente decollerà dopo un lungo dibattito politico. Ma l’anno nuovo non si apre certo sotto i migliori auspici visto che l’intento di dare vita ad un grande sistema di relazioni fra i tre centri e i territori interessati rischia di essere ridimensionato, se non addirittura affossato, dalle carenze della rete dei trasporti. In una città metropolitana che si rispetti i collegamenti ferroviari e stradali dovrebbero essere potenziati al massimo, resi più efficienti e messi a disposizione dei lavoratori e di tutti coloro che si muovono quotidianamente all’interno dell’area. Solo così è possibile accorciare le distanze, rendere più facili gli spostamenti di uomini e merci. Invece questo 2014 si apre con i problemi di sempre soprattutto sul fronte del trasporti ferroviari. Nonostante i notevoli investimenti, specialmente sulla linea Padova - Venezia, il sistema ferroviario metropolitano, del quale si sente parlare ormai da un ventennio buono, è ancora al palo e i collegamenti, dopo l’entrata in vigore del nuovo orario “cadenzato”, mostrano tutta la loro fragilità proprio in ambito locale. continua a pag.

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L’Intervento

Sì alla sicurezza alimentare, no alla demagogia di Giovanni Taliana*

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L

a lotta alla contraffazione alimentare e la sicurezza del consumatore sono troppo importanti per essere oggetto di demagogia e di polveroni mediatici. Siamo da sempre in prima linea nella difesa della qualità delle nostre produzioni e della sicurezza alimentare. *Presidente della Sezione alimentari di Confindustria Padova

continua a pag.

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EDITORIALE

segue da pag.

Amarezza metropolitana

Biblioteche venete. Lo studio

venezia, una provincia di buoni lettori

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Ormai le proteste dei pendolari sono all’ordine del giorno e le notizie dei disagi si moltiplicano, al punto che la Regione ha intenzione di cancellare l’accordo per il trasporto locale con Trenitalia e individuare altre soluzioni. Proprio mentre andiamo in stampa arriva la notizia che il Governatore del Veneto Zaia ha revocato il contratto con Trenitalia invocando la possibilità di fare una gara per assegnare il servizio. “Mettiamo in discussione il fatto che ci possa essere solo ed esclusivamente un gestore per i treni regionali. - ha detto - Facciamo una gara, è una facoltà che ci viene data dalla legge”. Non è accettabile che migliaia di lavoratori ogni giorno siano in balia di ritardi, cancellazioni, disservizi e molte altre incognite che causano problemi a non finire. Non è accettabile che chi sceglie o è costretto a ricorrere ai mezzi pubblici si trovi a dover affrontare temi di percorrenza insostenibili, almeno il doppio rispetto a chi ricorre all’automobile. Ma anche per gli automobilisti muoversi all’interno della città metropolitana comincia a costare caro, molto caro. Ad inizio anno gli aumenti dei pedaggi su sistema autostradale tra Padova, Venezia, Treviso e Rovigo sono un’amara realtà con la quale sono chiamati a fare i conti anche gli autotrasportatori. A quanto pare è il prezzo da pagare per la costruzione del Passante, il quale però, con queste cifre rischia di essere sempre meno frequentato, soprattutto dai pendolari. Anche loro devono far quadrare i conti con costi sempre più alti e stipendi al palo. Mentre la politica sta cercando di correre ai ripari prevedendo sconti e agevolazioni per i residenti, soluzioni che probabilmente dovevano essere messe a punto prima dell’introduzione degli aumenti, c’è chi prevede un sensibile aumento del traffico sulla viabilità locale. E qui siamo ancora in pieno scaricabarile fra entri e Regione. Davvero un pessimo debutto per l’anno della Pa-Tre-Ve. di Nicola Stievano

Venezia, una provincia di buoni lettori o quanto meno attrezzata per la lettura. E’ quanto emerge dal rapporto “Le biblioteche di pubblica lettura nel Veneto” curato dalla Regione Veneto, che ha condotto un monitoraggio sulle 589 biblioteche di pubblica lettura del territorio. Da questo monitoraggio risulta infatti che il 100 per cento dei Comuni della provincia di Venezia è dotato di biblioteca pubblica e che le biblioteche della provincia veneziana hanno il più elevato numero medio di riviste del Veneto: 28.273 nel 2012. Grandi eventi

Expo 2015, per il Veneziano il tema conduttore è l’acqua

“Una legge speciale per il classico” Una legge speciale per tutelare il liceo Classico. E’ la proposta dell’assessore provinciale alla pubblica istruzione Claudio Tessari. “Lancio - dice Tessari - alcune proposte prevedere per il liceo classico una sorta di “specialità”. Siamo a Venezia, c’è una legge speciale per Venezia, ci dovrebbe essere una legge speciale per quanto concerne l’autonomia scolastica del classico. Il dimensionamento scolastico viene vissuto drammaticamente soprattutto a Venezia: ridurre tutto a una questione di numeri e di risparmio è un macigno nel nostro territorio. C’è necessità quindi di non considerare la fatidica soglia di 600 studenti per garantire l’autonomia scolastica di un istituto”.

Territorio

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Miranese Mirano Expo 2015: per Venezia il filo conduttore che legherà tutti gli eventi e le iniziative in programma è l’acqua. E’ quanto ha ribadito il delegato del sindaco di Venezia per i grandi eventi Laura Fincato lo scorso 6 febbraio nella seduta della Sesta commissione provinciale. “Quello dell’acqua - ha detto Fincato - è un tema unificante per un Expo di area vasta. Andremo ad esporre un tema che porta con sè una grande progettualità. Il nostro obiettivo è che il territorio sia del tutto visibile, in modo unitario. E’ vero che dobbiamo portare il visitatore a Venezia ma anche ad una visitazione di altri luoghi d’eccellenza”.

Scuole

Viaggio in provincia

Per l’Unione dei comuni è l’anno decisivo pag.

Spinea

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Aule sporche, i genitori protestano

s.M. Di sala

Provincia

pag.

La dipendenza dal gioco d’azzardo, un’epidemia pag. 18

Maltempo

Allagamenti, agricoltura messa in ginocchio

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Carnevale, arrivano cinque giorni di festa pag. 15

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Scuola

Voga e canoa, lo sport allena gli studenti alla vita pag.

Regione Urbanistica Piano Casa: L’ultima parola ai sindaci pag. 28-29

società

La violenza in famiglia non è un reato d’altri tempi

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La Provincia chiede i danni del maltempo

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Salgado a Venezia presenta la nuova mostra “Genesi” pag.

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Cultura

La Provincia di Venezia ha inviato in Regione la relazione con una prima stima dei danni causati dal maltempo subiti dai Comuni del Veneziano. “Gli eventi meteo dal 30 gennaio – spieda la presidente Francesca Zaccariotto- hanno interessato anche il territorio veneziano, con situazioni di criticità concentrate in particolare nell’area del Veneto Orientale, dove i comuni hanno provveduto ad emanare ordinanze di evacuazione. Ben 10 mila sacchi di sabbia sono stati forniti dalla Provincia per far fronte alle diverse emergenze del territorio”.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto. è un marchio registrato di proprietà di

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Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Venezia Padova Rovigo Treviso

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Direttore responsabile

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4 Argomento del mese CARO PEDAGGI Il ministro Lupi annuncia le agevolazioni fino al 20% per chi percorre l’autostrada tutti i giorni, con effetto retroattivo dal primo febbraio. Non mancano però le perplessità su un meccanismo che rischia di escludere comunque migliaia di automobilisti e di bloccare la realizzazione della città metropolitana Padova - Venezia Treviso proprio in uno dei suoi aspetti più importanti, il sistema dei trasporti

Sconti ai pendolari, per

di Nicola Stievano

Zaia e Chisso plaudono al provvedimento: “Ora la proroga delle concessioni autostradali”

Critico Bottacin “Questo non farà che scaricare i costi sugli automobilisti, meglio fare le gare”

D

opo un mese di polemiche di fuoco sul caro pedaggio ecco la “soluzione Lupi”: uno sconto progressivo per i pendolari che usano l’autostrada quasi tutti i giorni fino ad un massimo del 20 per cento. L’annuncio arriva direttamente da ministro dei trasporti con l’intento di mettere fine alle polemiche, specie in Veneto, regione in cui le tariffe autostradali hanno conosciuto i rincari più elevati, e andare incontro ai lavoratori pendolari. Sarà così? Staremo a vedere perché qualche ora dopo la pubblicazione delle modalità per ottenere gli sconti (almeno 20 viaggi mensili sulla stessa tratta, sconto progressivo dall’1 al 20 per cento fino ad un massimo di 46 viaggi, su una percorrenza non superiore ai 50 chilometri) gli automobilisti già iniziavano a sbizzarrirsi sui diversi “scenari”, constatando che alla fine la soluzione è il solito compromesso all’italiana, congegnato da una parte per accontentare i clienti e dall’altra per non scontentare le concessionarie autostradali, assai restie ad allentare i cordoni della borsa. PENDOLARI AGEVOLATI? Se sulla carta nel nostro Veneto sarebbero qualche decina di migliaia gli automobilisti in possesso dei requisiti per ottenere gli sconti dall’altra, osservano in parecchi, i veri benefici li vedrà solamente chi prenderà l’autostrada tutti i giorni per almeno cinque volte la settimana, sullo stesso percorso, andata e ritorno.

Poca cosa dunque rispetto a quanto si paga in più sulle nostre autostrade dall’inizio dell’anno. Piuttosto che niente, osservano invece altri, si tratta almeno di un primo passo che porterà un beneficio a chi effettivamente percorre l’autostrada tutti i giorni per recarsi al lavoro. Considerando che tra andata e ritorno sulla Padova - Venezia o sul Passante, per citare due delle autostrade più frequentate dai nostri pendolari, con le tariffe attuali si arrivano a spendere anche 6-7 euro al giorno, lo sconto massimo che si potrà ottenere in un mese, per chi usa l’autostrada tutti i giorni, può arrivare anche a 30 euro. Basterà a convincere migliaia di automobilisti ad accantonare l’idea di percorrere la viabilità locale, con il rischio di congestionare il già difficile traffico locale? Il ministro Maurizio Lupi ha cercato di portare a casa la soluzione più vantaggiosa possibile, facendola applicare retroattivamente dal primo febbraio. “Abbiamo voluto dare un segnale chiaro ai pendolari, - spiega - una categoria che oggi soffre la crisi economica e sulla quale l’impatto degli aumenti dei pedaggi si faceva sentire in modo significativo”. IL NODO DELLE CONCESSIONI. Dietro alla questione degli sconti si gioca una battaglia ancor più delicata e controversa, quella della proroga delle concessioni autostradali. Tant’è che qualche ora dopo l’annuncio del ministro sia il

Presidente veneto Zaia che l’assessore Chisso si sono affrettati a sottolineare la necessità di prolungare le concessioni, visto che gli sconti, almeno per i primi mesi, ricadranno sulle concessionarie. “Vediamo raggiunto un obiettivo che abbiamo fortemente voluto e perseguito. - afferma Chisso - Un traguardo che è anche nostro. Ora il prossimo passo è il prolungamento della concessione”. In questo periodo il Ministero si è impegnato a trovare delle “compensazioni” a tutela dei bilanci delle concessionarie e a studiare la percorribilità di un allungamento delle concessioni. Un aspetto questo che l’Unione Europea non vede proprio positivamente, anche se i concessionari faranno di tutto per ottenerlo. Il confronto politico è aperto, anche perché in Veneto verranno costruite altre arterie stradali a pedaggio. Operazioni che si ripercuoteranno sulla definizione delle tariffe di pedaggio, con le immancabili proteste dei cittadini. Diego Bottacin, consigliere regionale del gruppo misto, si scaglia contro l’allungamento delle concessioni. “Questo non farà che scaricare i costi dei mini sconti applicati oggi sugli utenti di domani, che pagheranno un prezzo ben superiore. L’unica via d’uscita è invece introdurre criteri di concorrenza nel sistema. Il Ministero deve riscattare tutte le concessioni e organizzare delle gare a evidenza pubblica a cui possano partecipare i potenziali gestori”.

focus come funzionano le agevolazioni

Per avere gli sconti indispensabile il Telepass

L

e agevolazioni sono applicate a Tutti i possessori di Telepass (con contratti family, business e ricaricabili, abbinati a persone fisiche ed a veicoli di classe A) che abbiano effettuato la registrazione e che utilizzino l’autostrada come pendolari tra due stazioni predefinite, con percorso massimo di 50 chilometri. La percentuale di sconto è proporzionale al numero dei viaggi e non alla loro lunghezza. Sino a 20 transiti mensili non viene applicato nessuno sconto. A partire dal 21° transito lo sconto (per tutti e 21 i viaggi effettuati) sarà dell’1% e crescerà linearmente (2% del pedaggio complessivo per 22 transiti effettuati, 3% per 23 viaggi…) fino al 20% del pedaggio complessivo che scatta dopo il 40° transito. Chi fa 41 viaggi, cioè, avrà su tutti e 41 e sino al 46° viaggio (i giorni lavorativi in un mese sono al massimo 23) lo sconto del 20%. Per i transiti successivi al 46° viaggio si paga la tariffa intera. Lo sconto è applicato per un massimo di due viaggi al giorno, compresi i festivi. Per registrarsi basta andare, a partire indicativamente dal 25 febbraio 2014 (gli sconti sono comunque validi dal 1° febbraio) sul sito Telepass (www.telepass. it) o sul sito/ufficio della Concessionaria interessata, definendo il percorso che si utilizza abitualmente, indicando il casello di entrata e quello di uscita. Per il sistema aperto, in cui il cliente non effettua la transazione che permette di stabilire da dove si proviene e/o dove si è diretti, il cliente indicherà il casello o la barriera di attraversamento. Lo sconto verrà calcolato al termine del mese in cui vengono effettuati i transiti.

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Argomento del mese 5 Infrastrutture

r molti ma non per tutti Il confronto politico Critici sulla gestione locale Peraro e Valdegamberi

“Gli aumenti delle tariffe si ripercuotono sulla viabilità” di Nicola Stievano

V

eneto con le autostrade più care d’Italia: questo lo scenario che andrà a delinearsi con la realizzazione dei nuovi tratti a pedaggio, dalla Nogara - mare in polesine, alla regionale 10 nella Bassa Padovana, dalla pedemontana Veneta alla nuova Romea Commerciale, e tutto con il meccanismo della finanza di progetto, come è stato per il Passante di Mestre. E’ in gioco non solo l’assetto della viabilità e dei trasporti all’interno di aree nevralgiche della città metropolitana Padova - Venezia - Treviso, che rischia di essere messa in discussione proprio dalla difficoltà e dagli alti costi di spostamento, ma anche una politica di intervento che avrà conseguenze concrete sulle tasche dei cittadini. Nella Bassa Padovana, ad esempio, già monta la protesta per l’esenzione del pedaggio lungo la nuova Regionale 10 ridotta a solo due anni, con la conseguenza che una volta scaduto questo termine i residenti del territorio saranno costretti a pagare anche per andare nel nuovo ospedale all’uscita della superstrada. Non va meglio in Polesine né nella Riviera del Brenta, alle prese con il caro pedaggi sul già costoso Passante. Il terreno di scontro è infuocato soprattutto intorno alle concessioni, che lasciano alle società carta bianca sulle politiche dei prezzi. Stefano Peraro, consigliere regionale Udc, parla di cortocircuito politico - tecnico. “Politico, perché il Presidente Zaia sulle tariffe critica i presidenti delle concessionarie da lui nominati o appartenenti al suo stesso partito. Tecnico, perché con gli aumenti si riducono i flussi di traffico lungo le autostrade, che si riversano o nella viabilità ordinaria o nel trasporto pubblico locale, settori che non se la passano bene nella nostra regione. Di certo non servono i 52 milioni di euro previsti dal bilancio 2014, dopo 3 anni di assenza di investimenti regionali, a cambiare le sorti della viabilità veneta”. Per Stefano Valdegamberi di Futuro Popolare “le tariffe potrebbero scendere del 15-20 per cento facendo luce e pulizia nella gestione delle società concessionarie. Basta evitare di gestire le autostrade come è stato fatto negli ultimi anni”.

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Lucio Tiozzo, Bruno Pigozzo e Franco Bonfante

Gruppo del PD in Consiglio regionale

“Al pettine vent’anni di politiche sbagliate” S

empre caldo il fronte dei trasporti in Veneto, in un crescendo di disagi ai danni dell’utenza, tanto nei collegamenti ferroviari che lungo le strade. A dominare in questo periodo le questioni legate all’introduzione del nuovo orario cadenzato e al rincaro dei pedaggi autostradali. Due emergenze per le quali il gruppo del Pd in Consiglio regionale è sul piede di guerra, in un pressing costante sulla Giunta Zaia perché assuma decisioni concrete. “Sono giunti al pettine i nodi di un ventennio di politiche sbagliate su mobilità e infrastrutture: il Veneto si trova ad essere la prima regione in Italia per aumento delle tariffe autostradali e agli ultimi posti per efficienza del trasporto pubblico locale, su gomma e su ferro”, riassume così il quadro il consigliere democratico e vice presidente della Commissione Trasporti, Bruno Pigozzo. “Zaia dovrebbe chiedere scusa ai veneti – rincara la dose il capogruppo Lucio Tiozzo. Se siamo arrivati a questo punto, persino con un’indagine dell’Authority sui disservizi dei trasporti ferroviari, è colpa di chi doveva svolgere ben prima una vigilanza ed un controllo rigoroso su quanto avveniva. Aveva tutto il tempo per intervenire direttamente nel corso di questi anni, segnati da montagne di denunce di cittadini, dai richiami e dalle nostre sollecitazioni ad investire più risorse e trovare soluzioni ai disagi sempre più crescenti”. Dunque, che fare? Secondo Tiozzo: “Nel bilancio Tiozzo “Già con il bilancio 2014 è 2014 vengano necessario che la Regione inserisca stanziate risorse risorse massicce per l’integrazione per l’integrazione dei dei trasporti ferro-gomma, per il trasporti ferro-gomma” rinnovo del materiale rotabile e la manutenzione, senza agitare lo spauracchio della nuova gara e garantendo davvero il diritto alla mobilità di tutti i veneti. Tra l’altro – evidenzia da parte sua il democrat Franco Bonfante – nei giorni scorsi Trenitalia ha smascherato la Giunta regionale dimostrando come il Veneto sia inadempiente per alcuni pagamenti di importo rilevante e per altri servizi aggiuntivi già concessi e di cui la Regione non ha ancora assicurato la copertura. A testimonianza del fatto che le responsabilità politiche di questo governo di centrodestra per l’insufficienza dei servizi ferroviari sono pesanti”. E per quanto riguarda il salasso delle tariffe autostradali, i consiglieri regionali del PD non hanno dubbi nel dire che “i rincari sono figli di una politica di investimenti infrastrutturali che ha privilegiato la finanza di progetto. Ora, complice la crisi e la contrazione dei flussi di traffico, i veneti si ritrovano a pagare il conto di ingenti investimenti infrastrutturali come il Passante di Mestre, costato mille milioni, e rimasto oltretutto privo delle cosiddette ‘opere complementari’ per carenza di risorse. La cosa da fare con urgenza è non solo garantire all’utenza locale forme di agevolazione e sconti, ma rivedere nel complesso un piano regionale dei Trasporti che, a 10 anni dalla sua approvazione, sta mostrando tutti i suoi drammatici limiti”.


6 Approfondimento Autostrade Dopo la decisione dell’aumento dei pedaggi sulla A4 i disagi sono diffusi

Viabilità del comprensorio nel caos

I più sceglieranno di percorrere il Passante e uscire a Spinea, invece che fare la vecchia A57 fino a Mirano di Filippo De Gaspari

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doppiamente amaro il regalo d’inizio 2014 per i miranesi. E non solo per loro. Se per i pendolari l’aumento dei pedaggi autostradali ha il sapore di un salasso, per i cittadini che non utilizzano l’autostrada rischia di diventare addirittura indigesto. L’aumento tariffario in A4 e A57 avrà anche eliminato l’odioso “tornello” a Vetrego, ma adesso il traffico rischia di riversarsi tutto, o quasi, sulla viabilità locale. Non solo: il “tornello”, cioè la pratica di molti pendolari di uscire a Mirano-Dolo e rientrare subito in autostrada dopo un giro di rotonda per risparmiare sulla tratta liberalizzata, rischia ora di trasferirsi a CreaSpinea. Qui, infatti, le tariffe sono rimaste tutto sommato “accettabili”: 1,60 euro, per pochi chilometri in più. Decisamente più conveniente, anche per i miranesi, dei 2,80 euro di Vetrego. Vantaggioso anche per chi deciderà di usufruire delle agevolazioni riservate ai pendolari che effettuino almeno 20 transiti in un mese e che pagheranno comunque 1,70 euro. Chiaro dunque che i

più (e già queste prime settimane di prova lo dimostrano) sceglieranno di percorrere il Passante e uscire a Spinea, invece che fare la vecchia A57 fino a Mirano. Poi sceglieranno viale Venezia, che quindi subirà un aumento indiscriminato di traffico. E chi invece da Mirano, Santa Maria di Sala, Pianiga, Salzano, Noale e tutto il Miranese nord dovrà raggiungere Padova, non sceglierà più la cara vecchia autostrada, ma la regionale 515 Noalese. Già tracciate le ipotesi relative alle nuove direttive utilizzate dai pendolari per Padova: a rischio non solo la Noalese e viale Venezia, ma anche via Marinoni tra Caltana e Pianiga verso la Riviera e via Cavin di Sala, tra Mirano e Santa Maria di Sala, fino alla confluenza (in pieno centro del capoluogo salese, alla curva Beccante) con la Noalese. I sindaci sono ovviamente sul piede di guerra. Mirano teme un’invasione di traffico sulle proprie strade e il primo cittadino Maria Rosa Pavanello ha già disposto la rilevazione dei flussi di traffico per dimostrare che, soprattutto in viale Ve-

nezia, il nuovo regime tariffario provocherà l’aumento del traffico di attraversamento. Pavanello si è anche detta pronta a schierare i vigili e posizionare nuovi divieti se sarà necessario. Anche a Spinea il sindaco Silvano Checchin non è tranquillo. Sostenitore da sempre di un sistema Passante con caselli utilizzati in ottica trasportistica e non tariffaria, ora teme che il problema si sposti tutto a Crea. Sul fronte comitati canta ovviamente vittoria quello di Vetrego, che per anni ha sopportato il “tornello” e l’incapacità delle istituzioni di fare qualcosa. Da un mese a questa parte il paese è più libero: niente più code fuori del centro abitato e anche l’aria, di conseguenza, appare più respirabile. Ma a Vetrego sono gli unici a sorridere. Contro i nuovi aumenti Opzione Zero annuncia la possibilità di una class-action e intanto ha presentato un esposto all’Olaf, l’ufficio europeo per la lotta antifrode, al quale è stato chiesto di aprire un fascicolo su possibili episodi di corruzione nella costruzione del Passante e verificare i recenti finanzia-

Il Passante menti effettuati a Cav da parte della Banca europea per gli investimenti e della Cassa depositi e prestiti. Il dossier è stato spedito anche alla Procura della Repubblica di Venezia, alla Corte dei conti italiana e alla Corte dei conti europea. “I pedaggi sul Passante e

sulla Padova-Mestre sono i più cari d’Europa perché il traffico è in calo e la Cav non sa più come restituire i soldi ad Anas, tanto da essersi indebitata per 423,5 milioni di euro”, ha spiegato il presidente di Opzione Zero Mattia Donadel.

Caso tornello Le reazioni dei sindaci

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sindaci di Mirano e Spinea sono pronti a dare battaglia sul rincaro del tornello di Vetrego, partito a Capodanno. Maria Rosa Pavanello e Silvano Checchin hanno chiesto a Concessioni autostradali venete (Cav) di avere un monitoraggio dei flussi. L’iniziativa era partita proprio da Mirano ma poi ha deciso di aggiungersi pure Spinea, preoccupati per le conseguenze che si potrebbero avere nel territorio. “Questo aumento – si legge nella lettera – rischia di moltiplicare le conseguenze negative per il nostro territorio, avviando un vero e proprio “effetto domino”. Bisogna infatti pensare alle possibili reazioni e contromisure che gli automobilisti potrebbero adottare per “difendersi” autonomamente dal peso dell’aumento. Va ricordato che, se da Vetrego a Padova (via A4) la tariffa è di 2,80 euro, da Spinea a Padova (via Passante) il pedaggio costa 1,60 euro. I due caselli distano tra loro pochissimi chilometri (circa 7). E’ vero che i pendolari, grazie allo sconto di cui possono usufruire, per prendere l’A4 pagheranno 1,70 euro (quindi solo 10 centesimi in più), ma è anche palese che molti altri automobilisti non residenti nei Comuni per cui è attivo lo sconto e che prima utilizzavano il casello di Vetrego ora potrebbero decidere di spostarsi a Spinea, con conseguenti trasferimento del problema “tornello” e significativi aggravi per quel Comune e la stessa Mirano. A cascata, potrebbero venire investite da flussi anomali e imprevisti di traffico molte altre strade e zone di questi due Comuni e di quelli limitrofi”. Inoltre da Mirano e Spi-

nea fanno sapere che aumentare la tariffa non è una politica corretta per incentivare l’uso del Passante, che, per permettergli di decongestionare il traffico, deve avere più caselli per potervi accedere con poca strada da ogni parte del territorio che attraversa. A questo punto, visti gli effetti che si potrebbero avere sulla circolazione e il rischio che la viabilità possa andare in tilt, si vogliono sapere i reali movimenti nei tornelli. “Chiediamo di avviare con urgenza – continua la missiva – un’estesa operazione di monitoraggio dei cambiamenti dei flussi di traffico e della reazione degli utenti a seguito delle nuove tariffe, sia sulle strade a pedaggio sia su quelle libere, in particolare sono fondamentali i dati mensili del 2013 relativi al casello Mirano-Dolo (località Vetrego di Mirano) e casello di Spinea e poi con frequenza quindicinale i dati del 2014 relativi agli stessi caselli di Mirano-Dolo e di Spine (flussi in ingresso e in uscita). Quest’azione deve avere il fine di prevenire possibili situazioni di disagio per i Comuni interessati come per tutta l’area che li circonda”. A.R.



8 Mirano L’Intervento

Territorio

Le tasse fanno bene

Servizi Dall’aggregazione degli enti locali resta fuori solo Scorzè che non ha aderito

Unione dei comuni, anno decisivo di Filippo De Gaspari

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Con circa 120 mila abitanti, si costituisce la quarta “città” del Veneto per residenti dopo Venezia, Verona e Padova

ntra nel vivo l’Unione dei comuni del Miranese. Il 2014 sarà l’anno decisivo per l’aggregazione sovracomunale che riguarderà sei comuni del comprensorio: Mirano, Spinea, Noale, Martellago, Santa Maria di Sala e Salzano. Resta fuori Scorzè, che non ha aderito. In totale circa 120 mila abitanti, quarta “città” del Veneto per residenti dopo Venezia, Verona e Padova, come ha tenuto a precisare l’assessore regionale al Bilancio, con delega agli enti locali, Roberto Ciambetti, che ha subito benedetto l’operazione. Il passaggio imminente dunque è storico. Sei comuni, i maggiori, Mirano e Spinea, già alle soglie dei 30 mila abitanti, il più piccolo, Salzano, comunque di poco sotto i 15 mila, decideranno di associare alcune funzioni, costituendo di fatto un nuovo ente, l’Unione appunto, che gestirà alcune attività amministrative finora di competenza dei singoli comuni. Ai municipi resterà comunque una competenza esclusiva sulle altre materie. Febbraio si è aperto con l’assemblea pubblica, che ha di fatto sancito l’avvio dell’iter ufficiale e visibile verso l’Unione. In queste settimane le delibere cominceranno ad arrivare nei singoli consigli comunali per essere votate. Poi l’associazione dei servizi entrerà nella fase attuativa. Per e Marcon e quella del Miranese nord che coinvolge quanto riguarda le funzioni i comuni devono decidere Martellago, Scorzè e Salzano. In pratica nascerà un di associarsi almeno in quattro super-comando dei vigili, che funzioni essenziali: scontata Nei primi mesi però manterrà sedi operative nei la condivisione del servizio di del 2014 è in singoli comuni di competenza. A protezione civile, che in realtà arrivo la polizia livello di altri servizi, i sei comunel territorio già opera in una municipale ni condivideranno quelli relativi logica di distretto, e poi la poli- unificata al commercio, al personale e ai zia locale. Già entro giugno i sei messi. Dunque il Miranese si apcomandi municipali saranno riuniti in un solo corpo di presta a diventare il quarto polo di riferimento ammipolizia, che avrà sede in villa Belvedere a Mirano, nistrativo regionale. Spiega Ciambetti: “La contiguità scelta come luogo di rappresentanza dell’Unione. con il vicino Camposanpierese, dove l’esperimento Non solo, ma porteranno in dote anche le convenzio- di condivisione di servizi e uffici ha portato grandi ni già operative, come quella di Spinea con Venezia risultati, ha avuto un suo ruolo, ma dobbiamo am-

NEWS

Il municipio di Mirano

mettere che nel Miranese c’è una novità: assistiamo a un processo in cui il centro minore vanta circa 12 mila abitanti, mentre tutti gli altri comuni interessati superano la soglia dei 15 mila. Tutti segnano dinamiche demografiche in crescita e in alcuni casi, come per Santa Maria di Sala, in forte aumento”. Il bacino dell’Unione coprirà, se tutto procederà per il meglio, circa il 14% dell’intera popolazione della provincia di Venezia, in un’area strategica di collegamento tra il trevigiano, il Camposanpierese e la laguna. “Da anni – conclude l’assessore regionale – nel Miranese alcune istituzioni hanno anticipato la svolta e agiscono già nell’ottica di bacino, dal polo scolastico di Mirano all’Ulss 13”.

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Su questo aspetto siamo realmente tutti d’accordo: abbiamo un livello di tassazione del lavoro, e non solo, che è disumano, nel senso che non permette a tutti di vivere in maniera “umana”. Di fronte ad un politico che dice “Se mi votate non pagherete le tasse” sono io il primo a dire che appoggerei fortemente questa posizione in prima battuta ma, in un secondo momento, la domanda dovrebbe sorgere spontanea “ Ma a cosa servono le tasse?” Anche qui potremmo rimanere ore a parlare della corruzione dilagante che spende le nostre risorse in rimborsi assurdi come la tinta per capelli di quel consigliere regionale che è calvo... Il problema va affrontato con strumenti giusti, con regole chiare e rigide: se hai delle spese le devi giustificare, rendere pubbliche e in seguito percepire il rimborso…altrimenti niente. La fiducia nella politica non è scomparsa ma rischia di farlo se non tornerà ad essere meritata. Oltre a queste derive (che ribadisco so non essere trascurabili) c’è un concetto profondo legato alle tasse che mi è rimbalzato forte grazie ad una pubblicità delle scorse settimane dell’associazione Emergency in cui compare una scritta “ Le tasse fanno bene”: lo slogan invita i cittadini a destinare il 5x1000 (quota dell’imposta sul reddito a finalità di sostegno per enti non profit, ricerca scientifica, universitaria e sanitaria) a quell’associazione che si occupa di offrire cure gratuite alle vittime di guerra, ai bambini, ai poveri nel mondo e in Italia. Credo che questo esempio indichi chiaramente lo scopo delle tasse: contribuire tutti per garantire i servizi fondamentali per la persona. Questo aspetto solidaristico trasforma i singoli individui in una comunità dove tutti stanno in piedi se nessuno cade, dove tutti contribuiscono a creare una buona qualità di vita. Il messaggio deve essere ancora più forte “anche pagare le tasse è un’azione solidaristica verso gli altri” e, come diceva Luciano Tavazza, fondatore del Movimento Italiano del Volontariato, prima di essere un buon volontario bisogna essere un buon cittadino. *vicesindaco di Campolongo Maggiorea

Marino Dalle Fratte guida il movimento dei Forconi

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mettere in atto contro la crisi, le tasse, gli stipendi e le pensioni d’oro. I partiti non sono ammessi. Uniche bandiere a rappresentare il movimento, quelle dell’Italia: con i tricolori in spalla i forconi hanno già manifestato negli ultimi martedì pomeriggio in piazza Martiri. L’idea ora è di esportare anche negli altri comuni del Miranese i sit-in settimanali, ma in futuro il malessere potrebbe scendere in strada anche sotto forma di presidi permanenti e blocchi. L’obiettivo per ora è allargarsi, raccogliere nuove adesioni e riuscire a dar

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segue da pag.

Proteste

nche Mirano ha i suoi forconi. La protesta che ha paralizzato l’Italia a dicembre sbarca ora in città, grazie all’incontro di un gruppo di cittadini che hanno dato vita al “Comitato 9 dicembre del Miranese”. A promuoverlo alcuni agricoltori, lavoratori, piccoli imprenditori e pensionati di Mirano e dintorni, guidati da Marino Dalle Fratte e che nelle scorse settimane hanno partecipato al presidio di protesta istituito a Marghera. Prime uscite nel tentativo di farsi notare e raccogliere idee su iniziative e forme di protesta da

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di Andrea Zampieri*

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vita a un movimento come i tanti che resistono in Italia da circa un mese e mezzo, nonostante i riflettori dei media si siano abbassati. Per questo il comitato ha aperto un indirizzo e-mail, comunidelmiranese@gmail.com e un sito web, www.comunidelmiranese.it, dove condividere idee e proposte. Tra i propositi c’è quello di allestire un quartier generale, forse nella zona degli impianti sportivi. Si valuta anche un’altra forma di manifestazioni, davanti a comuni e centri di assistenza fiscale. “Proponiamo il pagamento in

ritardo fino a 364 giorni, blocco degli stipendi sopra i 10 mila euro e disdetta del canone Rai – spiega Dalle Fratte – tutti noi paghiamo l’affitto a uno Stato che in cambio non dà niente. Soprattutto è ora di mandare a casa questo governo illegittimo”. F.D.G.

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Mirano 9 Economia Laura Fincato, del Comitato Expo Venezia, ha illustrato a Mirano il masterplan

Expo 2015, opportunità per il territorio Il sindaco Maria Rosa Pavanello è stata nominata capofila dei comuni per una valorizzazione turistica dell’area di Filippo De Gaspari

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pportunità per il Miranese dall’Expo che si celebrerà a Milano nel 2015. Venezia, e di riflesso tutta la terraferma, sono di fronte a una vetrina mondiale senza precedenti e il Miranese vuole recitare un ruolo di primo piano. Il comprensorio tra l’altro è alle soglie dell’Unione dei comuni e potrà arrivare al 2015 con una struttura già collaudata, in grado di coordinare meglio le opportunità turistiche e ricettive del territorio. Per questo, come per il processo associativo comunale, i sette comuni del Miranese lavoreranno insieme in vista dell’appuntamento dell’anno prossimo. Nelle scorse settimane Laura Fincato, presidente delegato del Comitato Expo Venezia, ha illustrato a Mirano, di fronte a sindaci e rappresentanti delle associazioni economiche e produttive, il masterplan del programma “Venice to Expo 2015”, che avrà l’acqua come tema guida. Un’occasione per coinvolgere i rappresentanti delle categorie interessate sull’opportunità che Expo 2015

Ambientalisti

può offrire al territorio vasto dell’area veneziana. “Il ruolo del Comitato Expo Venezia – ha spiegato Fincato – è quello di cabina di regia per tutto il territorio vasto veneziano. Nessun protagonismo, nessuna voglia di imporci, ma l’assunzione della sfida di offrire alla grande quantità di visitatori che, oltre a Milano, vorranno venire a Venezia, una progettazione turistica-culturaleeconomica di tutta quest’area, sia che essa sia nella laguna di Venezia che lungo il percorso delle ville venete o segua i grandi fiumi. Un’offerta articolata e integrata alternativa a quella del centro storico veneziano”. Concordi sull’opportunità di cogliere questa proposta sindaci, assessori dei comuni di Mirano, Martellago, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea e rappresentanti delle associazioni Ascom Confcommercio, Confesercenti, Cna Artigiani, Cia, Confagricoltura e Pro Loco Mirano. Il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello, è stato incaricato di fare da capofila del gruppo di lavoro che,

Italia Nostra si schiera contro il piano casa

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l Comune si opponga al nuovo piano casa regionale”. A chiederlo è il gruppo di Italia Nostra di Mirano, che al sindaco Maria Rosa Pavanello ha inviato una ferma lettera in cui chiede di fare pressioni per cambiare la nuova legge regionale votata il 29 novembre scorso. “La legge in questione

si è già dato appuntamento per impostare un progetto turistico che valorizzi luoghi ed eventi del Miranese, consapevoli che il fare sistema per Expo 2015 è un punto di sintesi e di partenza. Il progetto dovrà esser pronto per la fine di febbraio. “Il cronoprogramma per il 2014, che il Comitato Expo Venezia aveva presentato già nel 2012 – ha concluso Laura Fincato – è, per quanto ci riguarda, entrato nella fase operativa con lo studio di prefattibilità, da parte del team dei valutatori dei progetti pervenuti a che il masterplan diventi esecutivo per essere illustrato alla cittadinanza per l’inizio della prossima primavera”.

– osserva il rappresentante miranese dell’associazione, Adriano Marchini – autorizza interventi edificatori in deroga alla normativa vigente in materia, ed esautora di fatto le amministrazioni locali da ogni possibile pianificazione e governo del territorio, stravolgendo l’assetto urbano delle città, la loro storia e il loro paesaggio, quindi anche le condizioni di vita dei loro cittadini. Diversi e importanti settori della società civile si sono espressi contro questa scellerata legge che la giunta regionale ha proposto

per favorire lobby economiche che, a fini speculativi, hanno contribuito a trasformare il Veneto in una delle regioni più cementificate d’Italia. Riteniamo sia importante che la giunta si opponga nettamente all’applicazione di questa legge e che possa esprimere con forza e trasparenza un progetto alternativo di città nell’interesse della collettività”. Secondo il nuovo piano casa, si potrà intervenire negli edifici realizzati fino al 31 ottobre, incrementando del 20% il volume o la superficie. F.D.G.

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10 Mirano Sicurezza Stanziati 5 mila euro per due nuovi apparecchi

Arrivano le telecamere per vigilare la movida di Filippo de Gaspari

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irano come il Grande Fratello. Videocamere dappertutto per controllare traffico e scorribande in piazza. In città arrivano due nuove telecamere mobili: una servirà per vigilare sulla movida notturna, che negli ultimi tempi ha dato qualche preoccupazione di troppo a Comune e forze dell’ordine. In realtà lo stanziamento di 5 mila euro per l’acquisto dei due dispositivi mobili era stato deciso già a metà dicembre, sempre in seguito alle segnalazioni di residenti e forze dell’ordine per comportamenti molesti e danneggiamenti in piazza. I due apparecchi elettronici andranno ad aggiungersi a due analoghi già in dotazione al Comune, serviranno in realtà sia per monitorare l’ordine e la sicurezza in piazza, che il corretto utilizzo delle isole ecologiche, servendo da deterrente anche contro l’abbandono dei rifiuti e per combattere il fenomeno dei portoghesi. Come accade già per le due telecamere in dotazione, anche quelle in arrivo potranno essere spostate da un punto all’altro del territorio, posizionandole su un obiettivo sensibile per un determinato periodo di tempo, a seconda del bisogno e dei luoghi da sorvegliare via via individuati. La novità sta proprio nei nuovi obiettivi ritenuti sensibili, in particolare quello della movida: una delle due telecamere verrà, infatti, puntata sulla piazzetta della fontana, intitolata a Paolo e Nella Errera, dove si svolge il grosso della vita notturna miranese. Andrà ad aggiungersi a quella già esistente installata sulla facciata del municipio, ma che riesce a sorvegliare so-

Una delle due telecamere verrà puntata sulla piazzetta Errera con la fontana

Il semaforo all’incrocio via Cavin di Sala-Mateotti

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NEWS Solidarietà

Aiuto ai bimbi di Chernobyl

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Tra via Cavin di Sala e via Matteotti sarà collocato un semaforo “Vista Red” lamente piazza Martiri e via Barche, non gli altri angoli nascosti del centro storico. Assieme, i due occhi elettronici forniranno una panoramica pressoché completa di quanto accade nel centro storico di Mirano, sia di giorno che di notte. Non solo movida però. Dopo aver disseminato la viabilità comunale di autovelox e aver piazzato un portale antiTir all’imbocco di via Dante, verso il Ponte Nuovo, la giunta ha votato anche un atto di indirizzo per portare a Mirano uno dei temibili “Vista Red”, l’inflessibile occhio elettronico capace di pizzicare le infrazioni semaforiche. Verrà piazzato all’incrocio tra via Cavin di Sala e via Matteotti, vicino al terminal Actv e a pochi passi dal distretto scolastico di Mirano. Il Comune spenderà circa 24 mila euro per prenderlo a noleggio, ma come spesso accade in questi casi, gran parte dell’esborso verrà recuperato con i proventi delle sanzioni. Obiettivo principale del

Vista Red in uno dei punti più sensibili della viabilità miranese, è aumentare la sicurezza stradale lungo un’arteria, via Cavin di Sala, che è la strada più pericolosa in città, col maggior numero di incidenti rilevati. Il dispositivo, collegato direttamente ai tempi del semaforo, che regola tra l’altro anche il transito degli autobus di linea in immissione su via Cavin di Sala, riprenderà l’intera dinamica dell’infrazione, fotografando la targa del veicolo che azzarderà il passaggio con il disco rosso o giallo inoltrato. Gli automobilisti sono avvisati.

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olidarietà per l’Associazione Bambini di Chernobyl, che grazie al contatto con 11 parrocchie del territorio, ha distribuito nelle scorse settimane a famiglie e anziani del territorio, nelle ultime feste natalizie, 110 pacchi di generi alimentari. Una campagna benefica che se da un lato ha rivolto lo sguardo alla realtà locale, nonostante continuino i progetti in Bielorussia, Mongolia e Ucraina, dall’altro conferma lo stato di bisogno di molte famiglie del Miranese colpite dalla crisi. “Se da un lato proseguono i progetti di sanità e accoglienza messi in campo dalla nostra associazione nel mondo, a favore di minori e famiglie a cui inviamo carichi umanitari – spiega il presidente Roberto Salviato – dall’altro non possiamo sentirci estranei alla grave situazione di povertà e bisogno che sta colpendo migliaia di famiglie e anziani in Italia. Certo, i pacchi inviati sono solo una piccola risposta al bisogno di aiuto che sale dalle nostre comunità, ma contiamo di ripeterci, grazie alle donazioni dei cittadini che continueranno ad arrivare”. F.D.G.


Spinea 11 Strutture Il vecchio multisala in questo 2014 compirà 70 anni

Cinema Bersaglieri, il rilancio è pronto Si potrà uscire dall’incertezza dell’ultimo periodo grazie all’intervento dell’associazione Settimo Binario

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Il cinema Bersaglieri a Spinea

valore aggiunto. Il cinema Bersaglieri potrebbe diventare un interessantissimo cinema di città, accessibile a varie fasce di pubblico in maniera ecologica ed economica, capace di creare un’offerta traversale e unica non solo dal punto di vista della programmazione, ma anche dal punto di vista sociale e aggregativo”. Le difficoltà però non mancano: a bloccare il rilancio sembrano essere soprattutto il pagamento di un affitto sproporzionato agli investimenti da apportare e la difficoltà ad affrontare questi investimenti, primi tra tutti quelli relativi all’acquisto dei proiettori digitali e al conseguente adattamento degli impianti audio. “L’investimento dovrebbe essere totalmente a carico della società che gestirà il cinema – spiega Settimo Binario – trattandosi di una giovane start up, l’accesso al credito è

scuole Aule sporche è protesta

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olvere ovunque nelle scuole, cestini pieni, servizi tutt’altro che igienici. E’ cominciato così l’anno nuovo nelle scuole di Spinea, per le difficoltà legate al nuovo appalto di pulizie e sorveglianza conferito a Manutencoop. Prima le proteste delle operatrici, che si sono viste tagliare ore di lavoro e stipendi, poi dei genitori, che hanno visto peggiorare di giorno in giorno la situazione delle scuole frequentate dai figli. Un problema che riguarda anche altri comuni della provincia, soprattutto Venezia e Mira, ma che a Spinea interessa praticamente la totalità delle famiglie che hanno figli nelle scuole primarie. Ben sei quelle dichiarate ai limiti dell’agibilità dagli stessi ispettori dell’Ulss 13 chiamati dal sindaco Silvano Checchin ad effettuare un sopralluogo: si tratta della Goldoni, della Mantegna, della Vivaldi, della Nievo, della Marco Polo e dell’Anna Frank. In una affollata assembla al cinema Bersaglieri i genitori hanno mostrato tutta la loro preoccupazione, solidarizzando con le addette alle pulizie e chiedendo alle istituzioni di risolvere una situazione ancora precaria. Poi la protesta è scesa in strada, bloccando via Roma, in contemporanea ad altre manifestazioni in provincia. A rischio, soprattutto a Spinea, non solo l’igiene dei luoghi e la salute dei bambini, ma anche la sorveglianza dei plessi. “I nostri figli frequentano scuole dove gli ingressi vengono controllati ormai solo grazie al personale statale messo in straordinario dai dirigenti con fondi dell’istituto - spiega Lucia Veccia, presidente del Comitato genitori Spinea 1 -

-questo non sarà sempre possibile e con gli ingressi incustoditi i dirigenti chiuderanno la scuola al pomeriggio. Il problema dunque non è solo la pulizia, ci troviamo a lottare per mantenere le scuole aperte”. “Torneremo in strada se necessario - promette Gabriele Salviato, del Comitato genitori Spinea 2 -le pulizie occasionali non bastano, il servizio deve tornare continuativo. Il problema si ripresenterà se non cambia l’appalto”. Dalla parte dei genitori anche gli insegnanti. “La situazione resta precaria, lavoriamo nella polvere, quando i bambini si spostano si alza una nuvola e diventa problematico anche respirare - spiega una maestra - anche la didattica ne risente: non portiamo più i bambini fuori a giocare, perché rientrando potrebbero sporcare”. “Stanno rubando la scuola ai bambini - scrivono i genitori nei volantini di protesta - i nostri figli subiscono le conseguenze di scelte calate dall’alto, solo per risparmiare. Le scuole così resteranno sporche e il tempo pieno verrà ridotto. Vogliamo l’immediato reintegro dei fondi per i servizi che garantiscono quella scuola di qualità sancita dalla Costituzione”. F.D.G.

Solidarietà

L’attività del Lions Club

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di Filippo De Gaspari ronto il rilancio del cinema Bersaglieri di Spinea. La storica sala potrà uscire dall’incertezza degli ultimi anni, grazie all’intervento dell’associazione Settimo Binario, impegnata nel salvataggio dei cinema in città (e sono sempre di più) in odore di chiusura e che ha formalmente avanzato un progetto di rilancio del Bersaglieri. Gli scogli però non mancano ed è la stessa associazione a lanciare un appello alla concretezza. Il vecchio multisala in questo 2014 compirà 70 anni. “La struttura è in buone condizioni, fatti salvi alcuni importanti adeguamenti finalizzati all’ottimizzazione energetica e al comfort di sala”, spiegano da Settimo Binario, che per questo motivo ha deciso di impegnarsi in un progetto articolato, avvalendosi delle competenze interne e della collaborazione di professionisti e consulenti, ipotizzando una gestione pluriennale e un rilancio della struttura come cinema sia commerciale che d’essai, con particolare attenzione al pubblico giovane e alle famiglie. “Le analisi sulla composizione demografica dell’area di Spinea dimostrano che il bacino di utenza potrebbe essere molto esteso, soprattutto se messo in relazione con quello che si raccoglie intorno al Teatro di Mirano – spiegano dall’associazione – L’intenzione di creare un circuito territoriale e l’interesse al progetto da parte di enti e istituzioni preminenti nell’ambito della cultura offrono un

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inibito e nessuno pare credere concretamente nel progetto, al di là dei complimenti e degli incoraggiamenti. Il cinema Bersaglieri merita una nuova vita e ha bisogno di un rinnovamento tecnologico e di una presa di coscienza e di responsabilità affinché tutti, gestori, proprietà, istituzioni, enti privati, siano pronti a scommetterci insieme, ciascuno per la propria parte. In un territorio poco avvezzo a pensare al cinema come cultura, in cui la televisione si è mangiata la realtà e l’immaginazione, salvare un cinema è un atto di presunzione o follia? Secondo noi è un’azione di senso civico, un atto politico che ogni cittadino dovrebbe compiere o sostenere, non individualmente ma attraverso la collettività. Questa azione è un investimento concreto sulla cultura, sul futuro, sulla reale connessione con il mondo”.

ssemblea di metà mandato per il Lions Club Spinea, che riparte in questo 2014 con nuovi importanti service benefici. Grazie alla numerosa partecipazione e alla generosità degli spinetensi sono stati raccolti infatti quasi 4 mila euro, che andranno a contribuire alla raccolta di fondi per le popolazioni delle Filippine colpite dal tifone e per l’alluvione in Sardegna. Un risultato possibile grazie alla riduzione dei costi ottenuta dalla collaborazione con la Pro Loco, instaurata da quest’anno. “I fondi raccolti – sottolinea Antonino Strano, socio responsabile dell’evento – andranno direttamente ai Lions Club delle zone colpite, evitando qualsiasi dispersione”. Per le attività future la presidente Martina Peloso ha stabilito un calendario di impegni tra i quali spicca lo studio sulla condizione delle madri carcerate con figli minori di tre anni.“Attualmente – spiega Peloso – come prevede la legge, i bambini sono carcerati a tutti gli effetti, assieme alle loro madri e condividono un ambiente per nulla educativo”. Intanto nelle scorse settimane sono stati ospiti del club i ragazzi della comunità “Casa Nostra” di Dolo, struttura delle Suore maestre di Santa Dorotea che accoglie bambini orfani e a cui il club ha donato un pc portatile. F.D.G. F.D.G.


12 Spinea Trasporti Un viaggio come un reporter da Bassano del Grappa fino a Venezia

Sindaco contro l’orario cadenzato

NEWS Ambiente

Piano contro l’inquinamento luminoso

Checchin vuole riavere quattro treni nelle ore di punta del mattino, dopo che il nuovo orario ha ridotto le corse di Filippo De Gaspari

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osa ci fa il sindaco Silvano Checchin in treno con block-notes e telecamerina? Lo hanno visto salire sul regionale veloce per Venezia a Bassano, quand’era ancora buio, di mattina presto, scendere a ogni stazione, contare i passeggeri saliti e scesi dal convoglio e annotare tutto sul suo blocco. Una giornata da pendolare per denunciare ancora un volta i disagi del nuovo orario cadenzato, entrato in vigore a metà dicembre e che a Spinea sembra aver creato più guai che altro. Checchin vuole riavere i suoi quattro treni nelle ore di punta del mattino, dopo che il nuovo orario ha ridotto le corse, cancellando in particolare quella delle 7.21, la più frequentata dai pendolari di Spinea. Così lo scorso 10 gennaio Checchin si è alzato di buon’ora per raggiungere Bassano del Grappa e salire sul treno regionale veloce 5705 delle 6.25 per Venezia. In carrozza il sindaco ha preso nota, contandoli uno per uno, dei pendolari saliti in ogni stazione, verificando il numero complessivo dei passeggeri in arrivo alla stazione di Maerne e l’affollamento del convoglio nei singoli segmenti di percorso. L’obiettivo era dimostrare che in realtà sono pochi i pendolari che salgono a Bassano e arrivano fino a destinazione percorrendo tutta la tratta. Molto più richiesta è invece la fermata di Spinea, che il nuovo orario cadenzato ha cancellato dalle tabelle. Durante il suo viaggio Checchin ha anche girato un video, che in internet, venendo condiviso e commentato da molti pendolari che quel viaggio lo fanno tutti i santi giorni. Il sindaco è salito sul regionale per Venezia alla stazione di Bassano quand’erano le 6.25. Con lui appena 37 persone. Poco dopo il treno si è fermato a Cassola. Alle 6.46, superata anche la fermata di Castello di Godego, quando il treno sta per arrivare a

La stazione di treni a Spinea

P Castelfranco Veneto, Checchin conta a bordo 73 pendolari. In stazione a Castelfranco ne scendono alcuni e ne salgono 27. In totale, il treno riparte da Castelfranco con 97 viaggiatori. Alle 7.14 il regionale arriva a Maerne. Checchin scende e tira le somme: il convoglio riparte alla volta di VeneziaMestre con 322 persone a bordo, raccolte nelle fermate intermedie di Piombino Dese e Noale-Scorzè. “Ho potuto evidenziare che, la tratta più utilizzata è quella da Castelfranco a Venezia – spiega il sindaco – quella da Bassano a Castelfranco è utilizzata poco: i passeggeri sono infatti in numero inferiore rispetto a quelli che oggi non possono più prendere lo stesso treno a Spinea. Dalle 7 alle 8 la nostra stazione necessita di più treni – continua il sindaco – perché il numero di pendolari è alto. Mi auguro che nei prossimi incontri con la Regione ci venga data questa possibilità. Quella dei bus sostitutivi è una risposta parziale e il pullman che parte alle 7.20 dalla stazione non è sufficiente a soddisfare le necessità dei cittadini. La soluzione è quella di garantire un numero di treni sufficiente nelle fasce orarie più frequentate”.

Sicurezza Telecamere

Il Comune più sorvegliato del veneziano

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resto Spinea potrebbe vantare un primato davvero singolare: quello di Comune più sorvegliato del Veneziano. A parità di metri quadrati di territorio è, infatti, in arrivo, se le finanze lo permetteranno, una pioggia di telecamere, che serviranno a garantire la sicurezza dei cittadini in città, in centro, ma anche nelle periferie. La giunta ha varato nelle scorse settimane il nuovo piano di videosorveglianza cittadina, che prevede l’installazione di ben 79 telecamere su 32 siti individuati. A spingere in questa direzione è stato anche l’allarme criminalità, con la richiesta di aumentare la sicurezza salita dal territorio sul finire dello scorso anno e i sindaci del Miranese andati in delegazione del Prefetto a chiedere interventi incisivi. Spinea è uno dei primi a prendere provvedimenti in tal senso, anche se il piano sarà vincolato all’effettiva disponibilità di bilancio per i prossimi anni. Non bastano

La giunta prevede l’installazione di ben 79 impianti su 32 siti individuati

dunque gli occhi elettronici già funzionanti in alcuni punti della città. “L’integrazione dei siti risponde all’esigenza di dare maggiore sicurezza ai cittadini con un’adeguata prevenzione – recita la delibera di giunta appena approvata – anche in considerazione dell’attuale allarmismo dovuto a numerosi fatti illeciti accaduti nel territorio comunale e nei comuni limitrofi”. Ecco dunque la mappa dei siti che il Comune intende sorvegliare: una telecamera sarà posizionata in piazzetta Municipio e una nella vicina piazza Fermi. Tre arriveranno in viale Sanremo, altre due a Orgnano. In piazza Marconi ne verranno puntate due, mentre un occhio elettronico troverà posto rispettivamente in piazza Dante, piazza Rosselli e a Crea. Due saranno installate in via Rossignago, ben 5 invece a Fornase. Poi altre tre: all’incrocio tra via Roma e via Veronese, in località Santa Bertilla e in piazza Taormina. Sorvegliati speciali anche i sottopassi, siti altamente sensibili, soprattutto di notte: sei le telecamere che controlleranno i tunnel del Passante, quattro quello di via Unità, altrettante quello della ferrovia e ben 7 quello ciclabile di Crea. Quattro telecamere vigileranno la sede del corpo di polizia locale. La biblioteca sarà invece super sorvegliata: in arrivo ci sono ben 14 telecamere. Un’altra arriverà in via Martiri della libertà e due in via 11 Settembre. Piazzale dei Giovani sarà dotato di un dispositivo, così come via Luneo. Un’altra telecamera sarà accesa su via Bennati, sette sul cimitero, un’altra in via De Curtis, una in via Ferraris, una in via Matteotti, una in piazza Cortina e una in via Botticelli. In pratica ogni angolo di Spinea sarà messo sotto controllo, creando una rete di vigilanza interconnessa anche con i sistemi operativi della questura di Venezia, del comando provinciale dei carabinieri e della polizia locale, anche quella veneziana, che con Spinea condivide la stessa centrale operativa. G.Pip. F.D.G.

iano per il contenimento dell’inquinamento luminoso, ecco come il Comune contribuirà a ridurre le immissioni di luce artificiale e anidride carbonica nei prossimi anni. Il progetto è stato presentato nelle scorse settimane e prevede la valutazione dei consumi di energia elettrica per l’illuminazione pubblica e il censimento delle tipologie di illuminazione presenti sul territorio, quindi l’intervento sui punti luce esistenti. L’obiettivo è ridurre l’inquinamento luminoso di Spinea e, di conseguenza, anche i consumi energetici. Pronti 57.800 euro, che serviranno a sostituire e modificare i 3.560 punti luci presenti in città, lungo 115 chilometri di strade e piazze e che producono un consumo di energia elettrica pari a 1.735 megawatt/ora l’anno. Una spesa che sarà in gran parte recuperata nei primi quattro anni, grazie all’importante risparmio energetico atteso, che si attesterà intorno ai 70 megawatt/ora, per 14.300 euro di fondi risparmiati ogni anno. Il Comune ha previsto soprattutto la sostituzione di 289 punti luce esistenti con moderne lampade a vapori di mercurio. La “fase 2” prevede invece l’adeguamento delle lampade non conformi: 259.200 euro verranno spesi per lavori di sostituzione o adeguamento delle armature dei lampioni. Il terzo e ultimo intervento prevede infine l’adeguamento dell’alimentazione elettrica dei circuiti e sui quadri elettrici di comando: quindi manutenzione delle fotocellule, installazione di interruttori orari digitali, sostituzione delle parti danneggiate. F.D.G.

l’appello Motoclub senza sede

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ezioni di sicurezza stradale a rischio a Spinea, dove il locale Moto club, una delle associazioni più attive in questo campo, lancia l’allarme: senza sede, saltano le nostre attività. Il problema è vecchio ormai di un anno: il club (alla pari di altre associazioni) è rimasto senza un tetto da quando la vecchia casa delle associazioni di via Bennati è stata dichiarata inagibile, danneggiata dal maltempo dell’inverno del 2013. All’interno, l’associazione dei motociclisti teneva materiali e organizzava riunioni per progettare iniziative benefiche e per la sicurezza, anche per conto dei Ministeri dei Trasporti, dell’Istruzione e degli Interni. Iniziative che erano valse al club anche il riconoscimento del Presidente della Repubblica per la loro valenza sociale. Adesso, secondo il presidente Luigino Faraon, il futuro è un grande punto di domanda. “Siamo francamente stanchi di attendere una risposta - afferma - abbiamo mandato lettere, richieste di incontro, e-mail. La necessità di una sede dove i nostri gruppi possano portare avanti studi e ricerche per la sicurezza stradale con le università e le aziende del settore moto, nonché giornate su sicurezza e sport, è fondamentale. Abbiamo bisogno di avere uno spazio per il nostro materiale, pc portatili, monitor, proiettori, simulatori di guida. Tutte attrezzature che ci sono costate migliaia di euro e che ora non possiamo utilizzare, lasciate a rovinarsi in preda a umidità, muffe e infiltrazioni nei locali fatiscenti dell’ex sede”. All’interno, anche materiale storico, come quello relativo al campione Libero Bor-

sari, morto nel 1952, che la Federazione motociclistica italiana vorrebbe ora inserire nel libro degli annali. Fmi che si è subito schierata a fianco del Moto club in questa battaglia. Da Roma il presidente Paolo Sesti ha scritto al sindaco e alla giunta, chiedendo di impegnarsi per risolvere la situazione. “Le nostre attività, private delle collaborazioni delle istituzioni locali, risultano essere sminuite e talvolta private della loro grande valenza sociale - scrive Sesti - attraverso i proprio moto club, la Fmi dà seguito alle intese che a livello nazionale ha stretto con il Ministero dei trasporti, con quello dell’Istruzione e con il Corpo forestale dello Stato. Se questo sforzo non trova attenzione, rischia di essere vanificato. Vogliate dare ascolto alle istanze del Moto club Spinea, superando gli scogli pratici e burocratici alla loro azione”. Ma Silvano Checchin taglia corto: “Abbiamo promesso una sede a ognuna delle associazioni che erano in via Bennati e non abbiamo problemi a darla anche al Moto Club. Loro però vogliono un magazzino e non crediamo che sia nostro compito F.D.G. farci carico anche di una richiesta simile”.


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pagina a cura di Barbara Da Pieve

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“UNA PIAZZA LUNGA UN CHILOMETRO” Può una città ad alto indice abitativo come Spinea trasformare le sue criticità in punti di forza? Fin dall’inizio del mandato della Giunta Checchin questo è stato un forte tema di riflessione urbanistica e nel 2012 questa tesi è stata al centro anche di una mostra nella Sala Consiliare. Realizzata dagli studenti IUAV guidati dalla Professoressa Vittadini, docente di Tecniche della pianificazione urbana e dall’Architetto Giuseppe Caldarola il concetto di “Piazza lunga un kilometro” ha preso via via forma. Il progetto riguarda la riqualificazione del territorio di Spinea, con particolare attenzione alla mobilità dolce e alla sostenibilità ambientale. L’iniziativa si ricollega al Patto 20-20-20 che ha l’obiettivo di ridurre la CO2 del 20% entro il 2020. Gestione del traffico, mobilità dolce, possibilità di realizzare numerose aree pubbliche e una piazza che sia punto di riferimento e d’incontro per i cittadini, questi i temi base che sono stati affrontati anche da progettisti di esperienza che hanno partecipato al concorso di idee per la riqualificazione di Piazza Marconi conclusosi a giugno 2013 e divenuto una mostra nel novembre 2013. In generale “Una piazza lunga un chilometro” mira a far emergere i punti di forza del tessuto urbanistico spinetense: la dimensione compatta, la collocazione in un’area metropolitana ricca di servizi, l’elevata urbanizzazione. Ambiente, mobilità

In foto: il Sindaco Checchin inaugura la pista ciclabile alla presenza del Sottosegretario Baretta, con l’Ass. all’Ambiente e allo Sport Busatta, l’Ass. alla Viabilità Chinellato, l’Ass. alla Cultura e P.I. Mainardi, il Consigliere delegato alle piste ciclabili Zorzetto e il sig. Burlando dell’Ass. Fiab Spinea.

sostenibile e una ricca offerta culturale sono gli assi portanti anche del progetto finanziato dalla Regione del Veneto per la riqualificazione urbanistica del centro storico che il comune di Spinea si è impegnato a realizzare dal 2013 al 2015. Lo scorso 9 febbraio 2014 intanto si è inaugurata con la festa della mobilità dolce la nuova pista ciclabile di via Roma. Si va a realizzare così una tessera del complesso mosaico “una Piazza Lunga un kilometro”. Durante la cerimonia svoltasi alla presenza del Sottosegretario all’economia Baretta, il Sindaco ha

sottolineato l’importanza del ruolo di cittadini e dei volontari nell’attuare la mobilità dolce con le proprie scelte quotidiane. Per sostenere un disegno urbanistico che mette al primo posto la mobilità sostenibile è essenziale infatti lavorare insieme a tutte le associazioni ambientaliste e non, anche attraverso progetti di ampio respiro come “Mi prendo cura della Mia città”. Il Sindaco ha voluto ringraziare in particolare tutti e 127 i genitori accompagnatori pedibus che ogni giorno portano a scuola piedi ben 227 bambini.

CONFERENZE PER CHI CERCA LAVORO Come aiutare chi cerca lavoro in un periodo così difficile per il nostro Paese? Il Comune di Spinea in collaborazione con I Volontari Mi prendo cura – Ricomincio da qui e il Centro d’Ascolto Attilio Scocco hanno organizzato 4 incontri in sala consiliare per tutti coloro che vogliono capire meglio come sostenere un colloquio, presentare un curriculum e, in generale, sfruttare le occasioni offerte dalla rete. Tutti i relatori hanno offerto il loro apporto in modo del tutto gratuito, testimoniando così la cultura del dono, che è parte essenziali di tutti i progetti di sussidiarietà orizzontale promossi dal comune. Ecco il calendario degli incontri: 17/02/2014 ore 17.30 - COME CERCARE LAVORO IN ERA DIGITALE E USARE LA RETE PER ORIENTARSI NEL MERCATO DEL LAVORO Relatrice: Ilaria Bettella 24/02/2014 ore 17.30 - TECNICHE DI COMUNICAZIONE PER LA RICERCA In foto: le volontarie “Mi prendo cura – Ricomincio da qui” e l’Ass. Gianpietro Buiatti con il Pres. Del Centro ATTIVA DEL LAVORO E DEI CORSI DI Ascolto Attilio Scocco Giorgio Corò FORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE Relatore: Marco Sacco 03/03/2014 ore 17.30- DISOCCUPAZIONE – DEPRESSIONE – DINAMICHE FAMILIARI. QUALE RELAZIONE? Relatore: Federico Battaglin. Info 041 5071183

LA FENICE PROTAGONISTA DA FEBBRAIO A MAGGIO IN RIVIERA E NEL MIRANESE. UN PROGETTO CULTURALE ANTICIPA LA CITTA’ METROPOLITANA Nuovo esperimento di città metropolitana all’insegna della musica. Da febbraio a maggio la Fenice si trasferirà in terraferma per dare vita ad alcuni eventi culturali nei comuni di Mirano, Pianiga, Salzano e Spinea. Sono in programma conferenze e ascolti guidati, videoproiezioni di opere liriche, concerti pianistici dei vincitori del prestigioso Premio Venezia ed esibizioni dell’Orchestra della Fenice con le sinfonie di Mozart. Si tratta di un programma frutto della collaborazione tra la Fondazione del Teatro, la Fondazione Venezia e la Fondazione di Comunità Riviera del Brenta - Miranese. Per presentare le finalità e il programma del progetto di diffusione della cultura musicale e concertistica, dal titolo ‘Opera metropolitana’, è stata convocata una conferenza stampa Lo scorso 8 febbraio 2014, alla presenza di Renzo Niero, Presidente della Fondazione Riviera del Brenta - Miranese; Giampaolo Fortunati, Segretario Generale della Fondazione di Venezia; Alessandro Fantini, Fondazione Teatro La Fenice di Venezia; Loredana Mainardi, Assessore alla Cultura del Comune di Spinea; Maria Grazia Vecchiato, Consigliere Delegato alla Cultura del Comune di Salzano; Federico Calzavara, Assessore alla Cultura del Comune di Pianiga; Renata Cibin, Consigliera Delegata alla Cultura del Comune di Mirano. Il 17 aprile ore 17:00 presso il Cinema Bersaglieri conferenza con ascolto guidato “Il tempo della quotidianità dalla Boheme a Madama Butterfly” con Mario Merigo. info 041.5071174

SPORTELLO ALZHEIMER - UNO SGUARDO APERTO VERSO LA VITA Proseguono il 24 febbraio 2014 ore 18:30 in via Cicci gli incontri di presentazione dello sportello Alzheimer. L’incontro è aperto a tutti ed ha lo scopo di raccogliere nuove adesioni al progetto. Si tratta di una iniziativa in collaborazione con l’Assessorato ai Servizi Sociali per rafforzare lo sportello che rappresenta un importante aiuto alle famiglie attraverso l’ascolto, l’orientamento, l’informazione per chi si trova a gestire un malato. I volontari operano seguiti dai Servizi Sociali e sono stati opportunamente formati. Con lo Sportello Alzheimer, l’Assessorato ai Servizi Sociali e Politiche della Famiglia implementa l’attività di Family Net, ossia un approccio integrato e multidisciplinare al

In foto: le volontarie Antonella e Lorena dello Sportello Alzheimer con lo staff dell’Ufficio Comunicazione

pianeta famiglia. Maggiori info: https://www. youtube.com/watch?v=Mr0c5JiP2nc Servizi Sociali Tel: 0415071107 - 0415413625

I VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE SPINEA AIUTANO IL CADORE Da sabato 1 febbraio i nostri volontari della Protezione Civile sono stati impegnati per l’eccezionale nevicata che ha colpito le montagne venete. Il gruppo, coordinato da Marco Tiozzo e dal Vice-coordinatore Gabriele Vanin, hanno operato presso il Centro Operativo Misto (COM) di Santo Stefano di Cadore e Sappada. La loro attività consiste nello spalare la neve utilizzando i mezzi di dotazione e la minipala- Si tratta di un’attività essenziale per diminuire i gravi disagi patiti dalla popolazione. Ai nostri volontari il grazie della Ass. alla Protezione Civile e Vicesindaca Stefania Busatta.

Foto di repertorio: il Sindaco Silvano Checchin con alcuni volontari della Protezione Civile


14 Santa Maria di Sala Interventi La consegna delle aule ritardata perché si sono aggiunti nuovi spazi

Scuole medie, i lavori sono conclusi di Roberta Pasqualetto

La seconda tranche di lavori sarà la messa a norma delle finestre sul lato nord del vecchio edificio – dice l’assessore ai lavori pubblici Fabio Semenzato – le scuole dovevano essere sistemate già da tempo e siamo orgogliosi di averlo fatto in tempi celeri; poiché quest’amministrazione si è insediata venti mesi fa. La spesa è stata di poco più di un milione e mezzo di euro, certamente molto meno rispetto al progetto precedente”. L’amministrazione precedente aveva un progetto per sistemare le scuole con tempi lunghissimi e con una spesa di nove milioni di euro, cifra impensabile in questi tempi di recessione. Inoltre i cittadini dimostravano un bisogno immediato di risolvere il problema perché iscrivevano i figli in altre scuole. Tutti i lavori sono stati eseguiti senza fare mutui ma applicando tagli e risparmi sull’amministrazione. La parte nuova di struttura è moderna e al passo con i tempi, infatti, è costruita con un’inclinazione particolare che le permette di sfruttare al meglio la luce e gli agenti atmosferici. “La struttura è stata costruita inclinata perché rispondesse a esigenze energetiche – dice il consigliere e consulente energetico Massimiliano Martignon – l’orientamento della struttura è stato scelto per avere la miglior illuminazione diffusa durante tutte le fasi dell’anno e i muri sono stati fatti in cemento armato per rendere la struttura antisismica”. Terminati i lavori interni si procederà con quelli esterni a rotazione: rimangono, infatti, da sistemare il giardino

La nuova ala dell’edificio, ha dieci nuove aule, due mense e anche un’aula di scienze

La scuola media Cordenons di Santa Maria di Sala

e il cappotto protettivo dell’edificio ma per questi lavori si aspetterà che il clima migliori. La seconda trance di lavori consisterà nella messa a norma delle finestre sul lato nord del vecchio edifici e il posizionamento di pannelli fotovoltaici sul nuovo edificio, già predisposto e in linea con il progetto a risparmio energetico con cui è stata concepita la scuola.

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ono terminati i lavori di ampliamento delle scuole medie di Santa Maria di Sala. La nuova ala dell’edificio, innestata in quella già esistente, ha dieci nuove aule, due mense e un’aula di scienze che già da fine febbraio integreranno gli spazi esistenti. La consegna delle aule era prevista a gennaio ed è stata ritardata perché si sono aggiunti due nuovi spazi: l’aula di scienze e un’altra mensa interna, aule attrezzate che non erano previste nel progetto originale ma anche queste aperte i primi di marzo con il taglio del nastro inaugurale. Prossimamente si trasferiranno tutti gli uffici amministrativi scolastici, attualmente in villa Farsetti, all’interno della struttura e così si ottimizzerà il servizio alle famiglie e si liberanno nuovi spazi in villa che potranno essere destinati ad altro. Già da metà anno scolastico gli alunni e il personale si trasferiranno nelle nuove aule arredate a nuovo con banchi e tendaggi. “Questo progetto per la scuola ha dato una risposta a un problema ormai diventato insostenibile

NEWS Davanti al municipio

Sistemata l’area verde

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per tutto l’anno solo entro il 28 febbraio

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’ stato sistemata l’area verde di fronte al municipio di Santa Maria di Sala. Questi lavori erano necessari perché dalla statale non si riusciva a vedere la struttura a causa degli alberi d’alto fusto piantati nei primi del ‘900. La sistemazione del verde ha messo in rilievo il municipio come elemento pregnante del paese e le operazioni di diradamento e potatura hanno eliminato le piante danneggiate e pericolose per i pedoni. Un altro elemento importante è stato quello di ripristino dell’antica funzione di piazza intesa come spazio aperto, senza modificare l’assetto originale a giardino. Lo spazio così ricavato si configura come piazza vissuta quotidianamente con percorsi pedonali che mettono in collegamento parti diverse di Santa Maria di Sala. Nel dettaglio gli interventi sono stati: eliminazione degli arbusti gravemente degradati e pericolosi; interventi di diradamento delle chiome ed eliminazione dei seccumi interni sulle piante mantenute; ricostruzione delle siepi perimetrali in bosso; piantumazione di una magnolia per ricomposizione planimetrica e sostituzione di piante su aiuole circolari centrali. Tutto il terreno dell’area è stato sterilizzato, concimato e riseminato a tappeto erboso. R.P.


Santa Maria di Sala 15 Manifestazioni Partecipano anche le scuole con iniziative e biglietti

Carnevale, festa in 5 giornate

NEWS Educazione civica

Premiati i cittadini esemplari

Coinvolti tutti i commercianti, per creare un fondo da destinare al Laboratorio Solidale per i disoccupati di Roberta Pasqualetto

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anta Maria di Sala festeggia il carnevale in cinque giornate: due nel comune e tre nelle frazioni. Sabato 22 febbraio si terrà il primo appuntamento organizzato dall’amministrazione con il carnevale in piazza (sabato 1 marzo in caso di pioggia). Gli altri quattro appuntanti sono organizzati dalla parrocchia: il 16 febbraio a Sant’Angelo (in caso di mal tempo il 2 marzo), domenica 2 marzo a Santa Maria di Sala e a Caltana; poi a metà marzo nella frazione di Caselle. L’amministrazione ha coinvolto le scuole con iniziative e biglietti per partecipare alla festa ed è stato pensato un appuntamento anche per gli anziani con uno spettacolo dedicato a loro. Per l’occasione sarà allestita villa Farsetti e saranno sistemati dei gonfiabili e diversi giochi per bambini. La mattina si terrà uno spettacolo teatrale per i più piccoli, poi dalle 14.30, inizierà la sfilata dei carri mascherati alcuni realizzati dalle famiglie e dal gruppo ricreativo pastorale di Sant’Angelo e altri che arriveranno da altre manifestazioni. Lo spettacolo per gli anziani si terrà in tarda serata accompagnato da un buffet di frittelle e galani. “Pensare di fare uno spettacolo per gli anziani è stata un’idea per coinvolgerli nella festa – dice l’assessore ai servizi sociali Gabriele Ragazzo – dopo il successo della cena a loro dedicata l’anno scorso. In questa edizione si è cercato di coinvolgere tutti i commercianti, anche quelli delle frazioni, per creare un fondo da destinare al Laboratorio Solidale per le persone disoccupate”. I soldi raccolti con gli sponsor saranno destinati all’associazione che si occupa proprio di aiutare le persone che non hanno

I lavoro. “La nostra associazione collabora con l’amministrazione da fine 2012 – dice il presidente dell’associazione Laboratorio Solidale Marco Ragazzo – il 2013 è stato un anno difficile per tutti, e molte persone hanno perso il lavoro. La nostra associazione si è prodigata come meglio poteva per dare un sostegno. Le persone arrivano da noi segnalate dai servizi sociali, e noi facciamo il possibile per occuparle in qualche lavoretto e con una piccola retribuzione”. Sabato 22 febbraio, i carri mascherati partiranno da villa Farsetti e faranno il giro per viale Rimembranza e un tratto di via Cavin di Sala. Insomma una manifestazione che unirà il divertimento all’aiuto sociale soprattutto in questo nerissimo periodo di crisi che dura ininterrotto da 6 anni, dal 2008.

l comune di Santa Maria di Sala premia il senso civico dei cittadini e non solo. Venerdì 24 gennaio, il sindaco Nicola Fragomeni e la sua giunta hanno invitato il signor Oscar Luise (in foto) in comune per complimentarsi del suo comportamento nei confronti di una cittadina di Santa Maria di Sala colta da un malore di fronte alla sua cartoleria in centro paese. Sabato 4 gennaio, una signora di ottantadue anni stava camminando quando è stata colta da un malore ed è caduta a terra, sono intervenuti il vigile Giulio Stevanato e il signor Oscar per prestarle assistenza, la situazione non era delle migliori perchè la signora si trovava in strada e pioveva a dirotto. Ma il vigile e il signor Oscar sono rimasti con la donna fino a quando non è arrivato un mezzo di soccorso che l’ha portata all’ospedale per gli accertamenti del caso. “Tutta l’amministrazione ringrazia il signor Oscar – dice il sindaco Nicola Fragomeni – ci teniamo moltissimo a dare valore al senso civico delle persone, anche se non sono residenti nel nostro comune, come il signor Oscar. A volte la gente si gira dall’altra parte trovando scuse nella paura di essere aggredita da falsi infortunati, ma alcuni episodi negativi non devono potare le persone all’indifferenza. Premieremo il signor Oscar con una cerimonia durante l’anno”. Il comune di Santa Maria di Sala, in passato, ha già premiato altre persone che hanno prestato soccorso a chi ne aveva bisogno valorizzando il senso civico e l’importanza che ha per una società migliore. R.P.


16 Cultura Spettacoli Raffica di appuntamenti a Scorzè e a Maerne

NEWS

Teatro protagonista fino a primavera

Lavori

Ci sarà Angela Finocchiaro con Bruno Stori con lo spettacolo “Open day”, a Maerne la rassegna “Sipario di carnevale”

P

di Alessandro Ragazzo

T

anti appuntamenti teatrali in questo inizio d’anno. A Scorzè è in corso la diciottesima edizione di prosa al teatro Elios con sei spettacoli, tutti alla domenica con inizio alle 17. Biglietto intero 16 euro, ridotto 13, Giovani a teatro 2,5. Si è partiti il 26 gennaio con Natalino Balasso e il suo spettacolo “Stand Up Balasso”, dove l’attore rodigino raccoglie pezzi, monologhi e tirate comiche dei suoi ultimi dieci anni di carriera e di palcoscenici di tutta Italia. Il 9 febbraio è arriva tra Scorzè la compagnia Flamenco Lunares con “El paso del tiempo”, dove lo spettatore è proiettato nelle più suggestive atmosfere flamenche, alternando ritmiche conturbanti a melodie suggestive e indimenticabili. Dopo una settimana di pausa, il 23 febbraio all’Elios toccherà a “Weekend” con Margherita Di Rauso, Stefano Vona Bianchini e Brenno Placido. Lo spettacolo racconta il fine settimana di Ida, un’insegnante quarantenne afflitta da un handicap fisico. Abita in una periferia romana ma è originaria di un piccolo paese

del Napoletano di cui si sente orfana. A marzo, si inizia il 2 con “Stasera non escort” con Alessandra Faiella, Margherita Antonelli, Claudia Penoni e Rita Pelusio. Partendo dal presupposto che per una donna contemporanea l’unico lavoro sicuro e ben remunerato sembra essere quello delle escort, le attrici posano il loro sguardo impietoso sulle disparità tra i sessi e nel lavoro. Il 16 “Open Day” con Angela Finocchiaro e Bruno Stori, dove una madre e un padre, separati da tempo, si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia di 14 anni alle superiori. Sembra facile ma non lo è. Chiusura il 30 con “Gl’innamorati” con Isa Barzizza, Micol Pambieri e Stefano Artissunch. E’ una commedia divertente, romantica e racconta l’amore tormentato tra due giovani. Quindicesima edizione della rassegna “Sipario di Carnevale”, che torna al teatro “La rondine” di piazza IV Novembre a Maerne dall’8 febbraio. Quattro gli appuntamenti in calendario, tutti al sabato e con inizio alle 21. Il debutto è stato con

Il teatro Elios a Scorzè “Il malato immaginario” di Moliéere, con la compagnia il Mosaico di Rovigo, mentre il giorno 15 toccherà a “Una delle ultime sere di Carnevale” di Carlo Goldoni, proposta dalla compagnia Altinate di Mogliano. Terza serata il 22 con “Due scapoli e una bionda” di Neil Simon, con il Teatro dei curiosi di Vigonza. Infine il primo marzo, con la compagnia Formigheta di Martellago e lo spettacolo “Non solo cabaret”, che chiuderà questa edizione. Il biglietto per il singolo in-

gresso costerà 6 euro, 15 euro se si sceglie l’abbonamento, che consente di avere in posto a sedere assicurato fino alle 20.50. Le prevendite si possono effettuare al bar Al centro di piazza Vittoria a Martellago, al circolo Noi di piazza IV Novembre e al panificio Aiolo, entrambi a Maerne. In ogni caso, la sera dello spettacolo, il botteghino aprirà sempre alle 19.30. L’iniziativa è realizzata dalla compagnia teatrale Formigheta, da Fata Morgana Produzioni e dal Comune.

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Il Teatro Elios sarà ammodernato

er le prossime stagioni teatrali gli spettatori potrebbero trovarsi dentro a un teatro “nuovo”. La giunta di Scorzè ha approvato il progetto preliminare per sistemare la struttura di via Cercariolo, per una somma di 557 mila euro. Di questi, 290 mila serviranno alla prima parte del cantiere, che andrà avanti a stralci. Infatti, si procederà soprattutto dalla prevenzione degli incendi, adeguando gli impianti. I soldi saranno quelli destinati a rimettere a posto via Gallese a Rio San Martino ma a causa dei vincoli per il rispetto del patto di stabilità, quei lavori non sono mai potuti iniziare. Così si è deciso di virare altrove, e il Consiglio comunale, ancora nel giugno 2013 approvando il bilancio di previsione per l’anno in corso, aveva scelto di destinare la somma per la rotonda nel centro di Peseggia (260 mila euro) e per restaurare proprio il teatro Elios (290 mila euro). Queste, dunque, le opere di prima necessità. Da anni si parla di mettere mano all’immobile, che ogni anno ospita rassegne, spettacoli e iniziative di ogni genere. Ora si dovrà approvare il progetto definitivo per poi iniziare ad aprire i cantieri in tempi rapidi, si spera già nei prossimi mesi. A.R.



trorisi

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VIAGGIO IN

PROVINCIA

Dipendenze Comuni del Miranese uniti per contrastare una vera malattia che distrugge centinaia di famiglie

VENEZIA

Gioco d’azzardo, epidemia che “prolifera” nella crisi di Ornella Jovane

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l Servizio Tossicodipendenze dell’Asl 13 (Mirano, Dolo e Noale) le persone in trattamento sono una sessantina, ma è solo la punta di un iceberg: i giocatori compulsivi il più delle volte non sono disposti a farsi curare e in genere sono i loro familiari a chiedere aiuto. “E l’impegno clinico che essi richiedono – spiega il dottor Nicola Gentile, responsabile del SerT di Mirano-Dolo - è maggiore di quello per i pazienti con dipendenze da eroina”. Bastano questi due dati per comprendere quanto sia grave il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo, a cui tutte le Amministrazioni comunali del Miranese hanno voluto dedicare una serata informativa nell’ambito “Manifesto” approvato da tutti i consigli comunali del comprensorio, che prevede una serie di azioni di sensibilizzazione e di contrasto, come ha spiegato il vice sindaco di Martellago, Marco Garbin, introducendo l’incontro pubblico tenutosi lo scorso 23 gennaio in auditorium San Salvatore a Martellago: all’iniziativa sono intervenuti numerosi amministratori locali, tra cui i sindaci di Martellago, Monica Barbiero, di Salzano, Alessandro Quaresimin, la vice sindaco di Mirano, Anna Maria Tomaello, il presidente della Conferenza dei Sindaci

dell’Asl 13, Fabio Livieri, e i due esperti dottor Nicola Gentile e la psicologa Annalisa Da Ros, del SerT. Ma le testimonianze più forti sono state senza dubbio quelle di due persone che vanno vissuto - e vivono ancora - sulla propria pelle quest’esperienza, in rappresentanza dei Giocatori Anonimi e dei Familiari dei Giocatori Anonimi, e anche il fatto che ormai da tempo siano sorti in tutto il territorio questi fondamentali gruppi di autosostegno, come per gli alcolisti, dice tutto della diffusione della ludopatia. “Essere giocatore voleva dire rubare, sperperare, non amare la famiglia e questa non è vita” ha raccontato un ex giocatore compulsivo che due anni fa ha intrapreso il lungo e difficile percorso di recupero nei GA. “Il danno più grave che provoca la dipendenza da gioco d’azzardo in una famiglia, più ancora della rovina economica, è quello emotivo: il giocatore cambia carattere, si isola in un mondo dove non esiste niente e nessuno se non il gioco” ha aggiunto la moglie di un giocatore. “Gli amministratori locali fanno bene a preoccuparsi e devono fare qualcosa in fretta, soprattutto nei piccoli centri dove il problema è ancora più grave” ha ribadito

il dottor Gentile, che ha fornito altri numeri allarmanti (l’1,4 per cento degli italiani gioca ogni giorno) e approfondito vari aspetti del fenomeno e del giocatore compulsivo. Che spesso ha già altre dipendenze, come quella del bere (sulla popolazione cosiddetta normale il 2 per cento sviluppa la dipendenza da gioco, dove sussistono altre dipendenze la percentuale sale tra il 14 e il 20 per cento), così come tra i giovani è più facile diventare dipendenti se si appartiene a una famiglia con adulti che giocano frequentemente. Gentile ha anche raccontato delle difficoltà del Servizio a far fronte agli impegnativi trattamenti: “un anno fa il Ministero della Sanità ha stabilito che si tratta di una vera e propria malattia e la Regione ha deciso che siano i SerT a occuparsene, ma senza darci risorse”. Infine, il responsabile del SerT, alla luce di una delle più gravi ripercussioni del fenomeno, il dissesto finanziario, ha indicato una delle possibili e auspicabili azioni che potrebbero mettere in atto i comuni attraverso i Servizi Sociali, l’istituzione di una sorta di servizio o sportello per aiutare il giocatore compulsivo a “gestire” il proprio debito. Annalisa Da Ros ha quindi approfondito nel dettaglio il trattamento che viene offerto dal SerT a chi soffre

L’incontro pubblico che si è svolto a Martellago di ludopatia. Tutti d’accordo, gli amministratori locali, nel combattere questa piaga, ma il problema è che hanno a disposizione armi “spuntate” e che devono lottare contro un business enorme che fa gola anche allo Stato (non sono mancate parole dure per l’atteggiamento morbido dei vari Governi), che non si limita più al mondo delle slot machine ma ormai imperversa anche on line e che, altro punto inquietante, vede spesso i tentacoli della malavita organizzata. “In Veneto si spendono per il gioco d’azzardo 503 milioni di euro l’anno, seconda regione italiana dopo la Lombardia con 1.284 milioni, con una spesa per abitante di 103 euro annui; si tratta della terza industria italiana con il 4% del PIL nazionale, oltre cinquemila aziende e 120mila addetti, 400mila slot machine, 6.181 locali e agenzie autorizzati: l’Italia rappresenta il 15% del mercato europeo e il 4% del mercato mondiale. Sono 15 milioni i giocatori abituali, tre quelli a rischio patologico, circa 800mila i giocatori già malati. Lo Stato incassa di tasse 8 miliardi l’anno, ma deve

LE INIZIATIvE RACCOLTA DI FIRME E BAR LIBERI DALLE SLOT

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i moltiplicano in tutta l’area del veneziano le iniziative contro il proliferare nei bar delle slot machine, una peste sociale che crea dipendenza patologica. Il partito Italia dei Valori ha organizzato una raccolta di firme contro gioco d’azzardo e per una legge di iniziativa popolare che lo abolisca. ”Le persone che soffrono di dipendenza da gioco - spiega Michele Lionetti referente nel veneziano di Idv - giocano almeno 3-4 volte alla settimana e questo dall’arrivo della crisi 5 anni fa, è un atteggiamento che è cresciuto sempre più. Queste persone sono attratte più che dai

Casinò, dalle slot machine di bar, trattorie e tabaccherie. I giocatori più incalliti sono anziani, giocano con frequenza anche a Gratta e Vinci, Lotto e Superenalotto. Ma ci sono anche un migliaio di persone che hanno sviluppato una patologia di forte dipendenza dal gioco d’azzardo”. Ora per Idv è ora di porre un freno alla piaga sociale. “Queste persone - continua Lionetti referente provinciale dell’Idv - hanno provocato danni economici enormi alle loro famiglie, hanno dilapidato tutto e messo in crisi rapporti coniugali e familiari. Questa piaga va fermata”. I banchetti sono stati

presenti al mercato di Marghera al mercato di Mirano in Piazza Martiri, al mercato di Mira, e a quello del venerdì di Dolo. Con tutti questi banchetti sono stati raccolte oltre mille sottoscrizioni. Sia il comune di Venezia, che quelli della Riviera del Brenta e del Miranese, sono intenzionati a mettere un freno alla diffusione delle macchinette mangiasoldi nei bar. Per la creazione di locali liberi dalle macchinette e per azioni più decise contro il gioco d’azzardo, si sono già pronunciati i comuni e i consigli comunali di Mira, Campagna Lupia, Stra, Santa Maria di Sala. A.A.

spenderne 5-6 per curare i dipendenti da gioco” ha concluso Livieri, snocciolando alcune cifre del fenomeno. I Comuni di concreto possono fare ben poco. Ma possono fare molto per sensibilizzare la popolazione e soprattutto chi governa. “Chiediamo e ci batteremo affinché venga rivisto tutto l’impianto legislativo e affinché i Comuni abbiamo maggiori possibilità di azione e controllo sul territorio, anche alla luce del fatto che poi i problemi economici - e non solo - legati alla dipendenza dal gioco d’azzardo si scaricano sui nostri servizi sociali: a tal fine è in atto una raccolta di firme per cambiare la legge - ha concluso il presidente della conferenza dei sindaci - E mi auguro che quanti più Comuni possibile approvino il documento già votato da tutti quelli del Miranese perché dobbiamo dare un segnale forte a un Governo da cui continuano ad arrivare segnali inquietanti, come l’emendamento approvato prima di Natale e nel quale si arriva a prefigurare sanzioni per le Amministrazioni che prendono provvedimenti contro il gioco d’azzardo”.


Spazi aperti 19 3 Maltempo Le piogge di inizio febbraio hanno provocato disagi in tutto il Veneziano

Allagamenti, agricoltura in ginocchio

Banche

STANZIATI 5 MILIONI SI EuRO

Coldiretti stima danni per 6-7 milioni di euro. Disastro per cereali ortaggi e vini pregiati di Alessandro Abbadir

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e piogge copiose di inizio febbraio hanno mandato in tilt il territorio veneziano, soprattutto le aree del Veneto orientale con tracimazione di fiumi nel portogruarese e a San Donà, ma non solo. Problemi per la tenuta di canali e reti idriche si sono avuti anche nel miranese nell’area di Martellago e Mirano e in Riviera del Brenta, e anche nell’area di Chioggia dove a causa del livello del Gorzone, sono state evacuate diverse famiglie. Sotto accusa per l’ennesima volta sono finiti i Consorzi di bonifica, ma stavolta colpe sembrano non essercene. La quantità di pioggia caduta per giorni e giorni, unita alle grandi nevicate in montagna avrebbe messo comunque in crisi i sistemi idrici provinciali gestiti dai consorzi e dal Genio Civile. Nel Veneto Orientale si chiede il rialzo delle arginature per i tratti che già nel passato hanno evidenziato le maggiori criticità, in particolare lungo il fiume Meolo in località Madonna delle Prese e Ca’Corner, vicino il fiume Vallio a monte del ponte di via Ca’Tron e sul fiume Palumbo. La sistemazione degli argini da sola probabilmente non basta a scongiurare nuove alluvioni, ma è necessario anche lo scavo dell’alveo dei fiumi che non avviene da decine di anni. I residenti nelle località a cavallo tra San Donà

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e Noventa, chiedono interventi per prevenire esondazioni del Circogno. Il canale è tracimato in alcuni punti richiedendo l’intervento della Protezione Civile. Tra le richieste, c’è quella di intervenire sulla chiusa in località Brian che, essendo uno dei punti principali del sistema dei canali della zona, dovrebbe garantire benefici anche sul Circogno in caso di piena. I danni si contano per milioni di euro e un settore che più rischia di pagare degli altri è quello agricolo. Si stimano infatti tra i sei e i sette milioni di euro, i danni complessivi al comparto. Nel veneziano si concentra oltre la metà dei danni subiti a livello regionale (l’altra metà è concentrata in provincia di Padova colpita anche questa dalle disastrose inondazioni che hanno fatto finire sott’acqua Montegrotto e Tribano). I conti da fare in agricoltura nel veneziano

ADOTTAMI Paco. Maschio di 4 anni, labrador puro. Aveva un grande recinto dove era libero di correre e giocare poi è stato spostato in un recinto più piccolo. Era penalizzato e sofferente. Vuole correre. Ora è un ospite a.p.a. Paco ha bisogno di spazio e attenzioni ma solo da persone esperte. Mafalda. Simil pastyore belga. Arrivò in rifugio circa 7 mesi fa. Fu subito adottata da una bravissima famiglia. Poi iniziò ad avere comportamenti di gelosia e non era più gestibile. Mafalda ha circa 5 anni, sterilizzata, carattere peperino ma con un grande bisogno di essere considerata. Rassel. Meticcio maschio giovane, circa 4 anni, da 3 e mezzo in rifugio. Arrivato cucciolo e molto impaurito. E’ stato adottato poi riportato in rifugio. Lui ama la libertà, scavalca le recinzioni... Per Rassel servirebbe una persona paziente che lo accogliesse in casa Punto. Maschio, taglia medio-piccola circa kg.10, di 8-10 anni. Il suo corpo e segnato dalla sofferenza Recuperato sempre nella stessa strada, quella che porta dritto in rifugio! Punto ha il corpo curvo per due grosse ernie perianali. Il suo intervento è urgentissimo e verrà fatto quanto prima poi tornerà un cane normale e fiero. Orlando. Setter maschio di circa 6-7 anni. Recuperato vagante in aperta campagna. Ora è nostro ospite. Odia la reclusione e abbaia se messo in spazio molto piccoli. Ama vedere persone e rimanere sdraiato al sole. Cerchiamo per lui un posticino dove riprendere le forze Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus 3289620233

sono molti. Alle colture andate distrutte vanno infatti sommati, i costi che le imprese agricole dovranno sostenere per coprire i danni alle strutture per le lavorazioni che si renderanno necessarie per ripristinare i campi allagati. Quali sono state le colture più colpite? Per Coldiretti ad esempio le coltivazioni a seminativo di cereali con tutta la pioggia caduta, hanno sofferto asfissia e il raccolto è compromesso. Male pure gli ortaggi che stanno marcendo nei campi che sono stati sommersi dall’acqua. La zona più colpita è anche dal punto di vista dei danni in agricoltura, è quella del Veneto Orientale. I pregiati vigneti Doc del Piave sono stati sommersi dall’acqua, mentre nelle serre a causa dell’umidità le muffe stanno distruggendo le coltivazioni.

n aiuto dalla Cassa di Risparmio di Venezia per chi ha subito danni dalle recenti alluvioni. L’istituto di credito infatti ha messo a disposizione 5 milioni di euro per la ricostruzione. A chi è rivolto il fondo? Ne potranno usufruire aziende e famiglie dell’intera provincia e le condizioni per avere il denaro potranno essere decisi a seconda dei casi, cioè a discrezionalità della banca. Così per gli imprenditori ci potranno essere finanziamenti fino a 18 mesi ma anche con durata fino a cinque anni, spese d’istruttoria scontate del 50 per cento e la possibilità di beneficiare della moratoria Abi per sospendere le rate dei mutui e la proroga, fino a un massimo di 120 giorni, delle scadenze degli anticipi dei crediti. Per le famiglie colpite dal maltempo ci sarà la possibilità di avere dei finanziamenti con durata sino ai sei anni. Per accedere ai servizi, basterà rivolgersi a uno degli sportelli e presentare l’autocertificazione del danno. Insomma le banche finalmente provano a dare un contributo ad un’area già colpita dalla crisi degli A.A. ultimi anni e ora dal maltempo.


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Mondo scuola 21 5 Il progetto per gli istituti superiori “Sport, natura e storia: palestra di competenze” nato dalla collaborazione tra Competency Center di Ca’Foscari, Up Sport Veneto e Camera di Commercio

Voga e canoa, lo sport allena gli studenti alla vita

Problem solving, role playing, mastery learning...: attraverso l’utilizzo delle più moderne tecniche della didattica le ore di scienze motorie diventano occasione per migliorare le proprie performance nello studio, nel lavoro e nella vita di Ornella Jovane

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e ore di scienze motorie “palestra” zione sportiva, culturale e formativa. L’iniziativa è stata presentata alla stamper migliorare le performance nello studio e presentarsi con una marcia in pa il 29 gennaio, nella sede camerale di più sul mercato del lavoro. Banco di prova Mestre, presenti Roberto Crosta, segretario per testare le proprie capacità sono gli sport generale della Camera di Venezia, Alberto nautici (canoa, dragone, kayak, voga alla Capuzzo, direttore di Venezi@Opportunità, veneta): “a tavolino” si creano per gli stu- Fabrizio Gerli, direttore del CFCC, Laura Di denti situazioni per stimolare in loro quelle Lucia Coletti e Odino Franceschini, di Up Sport Veneto, e Gianabilità che non fanno franco Bettin assessore strettamente parte del Attraverso gli sport alle Politiche Giovanili curriculum scolastico, si creano “a tavolino” di Venezia. ma sono utili nella vita, situazioni per stimolare Settecento studenall’università come nel negli studenti quelle abilità ti all’anno delle supelavoro: assumere deci- che aiutano nella vita riori di Mestre stanno sioni in gruppo, reagire a un cambio di programma improvviso, af- “allenando” le loro competenze trasversali, frontare la competizione... come flessibilità, lavoro di gruppo, orientaIl progetto si chiama “Sport Natura e mento al risultato, durante le ore di sport Storia: Palestra di competenze” e vede la nautici svolti in orario scolastico. L’attività è collaborazione fra Università, impresa e proposta in due momenti. Un primo gruppo scuola: il Competency Centre di Ca’ Foscari ha iniziato a novembre e finirà a febbraio, (CFCC), laboratorio per sviluppare le com- un secondo inizierà a marzo e finirà a giupetenze trasversali, Venezi@Opportunità, gno, per un totale di mille studenti parteAzienda Speciale della Camera di Commer- cipanti (700 “attivi” e 300 del gruppo di cio di Venezia, e Up Sport Veneto, associa- controllo).

A inizio semestre è stato somministrato a 500 studenti un questionario di auto ed etero valutazione, messo a punto dal CFCC: in 30 domande, i ragazzi hanno valutato le loro competenze trasversali (capacità di ascoltare gli altri, affrontare situazioni stressanti…). Una parte di questi studenti, 350, è stata quindi coinvolta nel progetto. Ogni studente, a fine attività, compila un diario personale in cui valuta i comportamenti adottati nelle situazioni proposte, il risultato, e cosa avrebbe dovuto fare di diverso. A fine semestre a tutti gli studenti sarà riproposto lo stesso questionario compilato inizialmente. Al termine il Competency Centre traccerà la fotografia iniziale e finale, potendo così comparare il gruppo coinvolto e il gruppo di controllo. “Grazie alla collaborazione con Venezi@Opportunità il Competency Centre di Ca’ Foscari esce dai confini universitari e si allarga dalle scuole al mondo del lavoro – spiega Fabrizio Gerli - E’ un segnale della “trasversalità” delle competenze che insegniamo e dell’importanza che esse ri-

La conferenza stampa di presentazione del progetto coprono nelle fasi della vita dallo studio al lavoro. L’ambito sportivo si dimostra un’ottima palestra, e il CFCC persegue anche qui la sua mission: aumentare la competitività degli studenti, prepararli alle sfide più importanti”. “Abbiamo cercato di fornire un contributo al progetto, in linea con la nostra mission aziendale, stimolando un più stretto rapporto tra Università e mondo scolastico – aggiunge Alberto Capuzzo - I ragazzi hanno bisogno di fare esperienze che siano loro utili a comprende le dinamiche del mondo del lavoro, sia dipendente che autonomo”. “L’idea di usare lo sport come “spazio” per educare è da sempre il nostro punto di partenza – conclude Odino Franceschini - e

questo sviluppo verso una palestra di competenze trasversali nasce da uno scambio prezioso con Venezia@Opportunità, che ha sostenuto il progetto riconoscendone il valore ed ha agito per connettere il mondo della scuola con la ricerca universitaria. Un’esperienza che si avvale dell’apporto dei docenti dei vari istituti superiori di Mestre e degli istruttori delle società sportive coinvolte del Polo Nautico di San Giuliano, Canoa Club Mestre e del G.S. Voga Veneta Mestre, che agisce per contaminare realtà diverse, in cui continua a credere il Comune di Venezia, e per il quale, per il suo valore formativo, anche la Direzione Regionale del Miur ha mostrato molto interesse”.

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Salute sentan Porto Viro urlare o da regionali del del quartie ai residenti di potersi se “così fan . 3 se c’è da di Uniti per diversi rappre ospedaliere di cura Madonna della a pag di Alessandro tteva di rto del tteranno partecipato consiglieri regionali lo faremo. Abbadir* perme tinua cui hanno i ro della casa appellativo che perme spazi all’ape si gli con a e oltre , compre C’è stato un taglio considerevole assolut meglio no Azzalin della frazion godere al di Porto Viro, mio in posizione di che nel istituzionali ari e Grazia tutti accomu18 scorso 4-5 e 6 alle urne centro del 24pag di risorse, soprattutto di fornitura di e 25 .febbraio pubblica e pagg. Cristiano Corazz porre il nosoco Crivellari, aDiego declass emerge una situazione davvero ine- rispetto alla sanità (Agenzia Naziocerti farmaci, che se vogliono devono il revole dopo parità e di Agenas indicato come all’onoda un unico scopo stricabile, o perlomeno difficilmente procurarsi pagando, quindi alle persone ospedaliere nati i) ha rapporto annual le schede 40% 50% risolvibile. Un caos politico che rischia di per i servizi sanitar del Veneto nel trat- mento avvenuto con detenute oltre alla libertà viene tolta nale 30% 60% re centro 50%portare spediti a nuove consultazioni. Pro-il secondo miglior loro anche la salute. 20% dio. Per discute 30% 10% del miocar 50% prio quello che non ci voleva infarti Fondamentale l’intervento in una ori situagli le migli zona! tare Cogl zione economica deligenere,tua caratterizzata prestato dal Sert. offerte adella da una recessione pag. 10 cui dal 2008 non si vede fine. Il ciclone o tsunami (come lo definisce SULLA S.S. 434 SI VIAGGIA trico il suo capo Beppe Grillo) del Movimento 5 rio Odontoia A 70 CHILOMETRI L’ORA NO Giuriato* ulato io: OSTI Dott. STEFA di Silvia Amb Stelle, si è abbattuto sui partiti, DI FABBRICALoc. BORSEA anche re in sanitar agosto SPACCIO A! Diretto legge lo scorso - ROVIGO 0425 474954 Veneto, con una potenza per molti versi A DEN TIER a , inserite con decreto ERCIO, 12 - TEL. davvero inaspettata. modifiche legislative2013, hanno recepito iflex.it ADD IO ALL VIA DEL COMM LE LA FATTORIA ata senz e recentissime in giorn - www.dorm ERCIA a legge il 15 ottobre Convenzione Nella nostra regione però, quello che fissi di sutur denti e convertito in AREA COMMrovigo@dormiflex.it europee della sorprende più che il boom dei grillini (che ri, tagli e punti le raccomandazioni ed hanno risposto al crescente dormiflex. bistu è stato un evento generalizzato su tutto il d’Europa Passa da 110 a 70 km orari il le donne. del Consiglio ato dai delitti contro della famiglia territorio italiano), è il crollo verticale di parlimite della velocità nell’arteria stradale sociale determin il sabato in diritto allarme € oop he esperta 395 ed talc anc titi che hanno caratterizzato la vita politica strategica S.S. 434 meglio nota come Den . 10 alato grave aveva definito il Cen. agli amministratori”. Infatti per tentare di mento *Avvocato penalista Con Aperto 35 € 45 € per lo svolgimento di manifestazioni, delle nostre terre da 20 anni a questa a a pag Transpolesana. La decisione è stata parPAG. 8 Ser la presidente della Provincia, rientrate dallo stato debitorio lo scorso anno anche a 70 € € continu 575 agli specifi che e settoriali; il fi ne, inoltre, te: il Pdl prima Forza Italia e la Lega Nord. e dett presa dall’Anas. Polemico Corazzari qualche anno fa. I costi di gestione è stato fatto un piano di rientro che prevede- era info quello di far conoscere il Polesine e di Due partiti che fino a due anni fa aveche ha indicato nelle voragini aperte sul molto alti avevano di fatto portato ad uno iso.it va un accordo con RovigoExpò, una società renderlo soggetto ospitante di eventi rilevanti asorr vano totalizzato oltre il 60% dei consensi manto stradale il vero problema per gli stato debitorio importante, si parlava di oltre w.delt partecipata, in larga parte, dalla Regione Ve- al livello nazionale e internazionale. L’attività con l’elezione di Luca Zaiaww automobilisti che transitano. un milione di euro che lo stesso ente aveva neto e dalla a governatore Camera di commercio di Rovigo, svolta lo scorso anno, tuttavia, non sembrata del Veneto. La Lega crolla dal 35% a poco pag. 12 cercato di abbattere indicendo un bando di al quale fu affidato il compito di organizzare essere così significativa per il rilancio della più del 10% di questa ultima tornata eletvendita per alcuni dei propri immobili. Va eventi (fiere, convegni, presentazioni, ecc...) struttura dell’ex zuccherificio e in molti oggi torale. Il Pdl dal 2008 perde 10 punti e si detto, e lo conferma il neodeputato Diego prevalentemente, ma non esclusivamente, pensano che una nuova vita della struttura assesta sotto il 20%. www.lapiazzaweb.it Crivellari, che negli ultimi anni si è compiuto presso il Centro Servizi di Rovigo. 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Quaranta stagioni in musica per la Gioventù musicale di Chioggia di Eugenio Ferrarese

E

ra il dicembre 1974 quando anche a folk, alla musica etnica, fino alle più recenti Chioggia si costituiva la locale sezione espressioni musicali. “Ascoltare musica, fare musica, formare della Gioventù Musicale d’Italia e con il concerto del Trio Jazz Cesare Poggi si dava i giovani alla musica”: questi i propositi dei l’avvio l’11 gennaio 1975 alla prima stagio- fondatori e l’avvicinare il pubblico dei giovane concertistica. Da allora sono stati organiz- ni e dei giovanissimi alla conoscenza degli zati circa 400 concerti con la partecipazione aspetti più veri della musica, e della musica di artisti di alto livello provenienti da tutte le classica in particolare, è un compito reso anparti del mondo e nello stesso tempo si è cora più attuale dalla necessità di salvaguardare e trasmettere alle lavorato per intrecciare rapporti di collabora- L’esordio nel dicembre nuove generazioni un inestimabile patrimozione con le scuole, gli 1974: da allora sono nio di civiltà e cultura. Enti Pubblici ed altre stati organizzati circa 400 concerti con E con l’intento di associazioni. La Gioventù Musi- artisti da tutto il mondo portare la musica tra la gente, tra i giovani, tra cale d’Italia, fondata a Milano nel 1952, è la sezione italiana della gli anziani e a tutte le categorie socialmenFederation Internationale des Jeunesses Mu- te deboli, da gennaio del 1978 la sezione sicales, un’organizzazione internazionale, chioggiotta della Gioventù Musicale collacreata a Bruxelles nel 1945, di cui fanno bora nell’organizzare Corsi di Orientamento parte paesi in tutto il mondo, con lo scopo Musicale di Tipo Bandistico. Ed è proprio da comune di diffondere la musica - in partico- questi corsi che rinascerà a Chioggia la Banlare presso i giovani - senza distinzioni di da Musicale Cittadina e poco dopo anche il cultura, razza, lingua. La sua vastissima at- Coro Popolare Chioggiotto. Considerato lo scopo promozionale e tività spazia dalla musica classica al jazz, al

formativo la G.M.I. ha da sempre tenuto bassi prezzi degli abbonamenti e biglietti, permettendo a tutti gli strati sociali, in modo particolare agli allievi e genitori della scuola di musica gestita dalla Banda Cittadina e dal Coro Popolare Chioggiotto e a tutte le associazioni di volontariato compresa l’Università Popolare, di usufruire di un così elevato livello artistico. Oltre alla consueta stagione concertistica primaverile effettuata in Auditorium comunale, la Gioventù Musicale ha promosso concerti anche nelle frazioni di Valli, Sant’Anna e Cavanella d’Adige (dal 1994 al 2009) ed ha partecipato alla rassegna estiva Inchiostro, insieme ad Arteven, l’Associazione lirico Clodiense e Veneto Jazz, dal 1998 al 2008. Il Presidente a Chioggia, dalla fondazione, è il professor Loris Tiozzo inserito tra i Soci Promotori della Fondazione Gioventù Musicale d’Italia. La XL Stagione Concertistica 2014 prenderà il via domenica 13 aprile con il Quintetto Verona Concentus Ottoni. Segui-

Gmi con Gazzelloni nel 1980, Luigi Donorà e Tiziana Scandaletti 1993, Ensamble Oswald Von Volkenstein 1995, Verona Concentus ottoni 2013 rà domenica 20 aprile Emanule Buono (I premio al Concorso Internazione Pittaluga di Alessandria 2013), domenica 27 aprile Alessandro Chioappetta Quartet, domenica 4 maggio Ipanema Duo, domenica 11 maggio “L’eredità”, opera da camera con testo di Paolo Padoan e musiche di Luigi Donorà, domenica 18 maggio “Rifrazioni” con Rita Poli, violno, e Francesca Feola, chitarra. Ultimo appuntamento domenica 25 maggio con

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le musiche popolari proposte dal Complesso vocale-strumentale Città di Chioggia. Tutti i concerti si terranno all’Auditorium comunale S. Nicolò a Chioggia con inizio alle ore 17,15. L’abbonamento costa 15,00 euro (biglietto per concerto 3,00euro). I biglietti e gli abbonamenti sono in vendita presso la sede della Gioventù Musicale a palazzo Ravagnan in Riva Vena o la sera di ciascun concerto all’ingresso dell’Auditorium.

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Cultura provinciale 25 9 Eventi Dal 15 febbraio al 4 marzo

Il carnevale di Venezia celebra La Natura Fantastica La kermesse quest’anno è ispirata al fiabesco, al meraviglioso, al fantastico legato alla natura animale e vegetale, ispirati da una dimensione globale di Roberta Pasqualetto

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al 15 febbraio al 4 marzo arriva che li abitano. Venerdì 14 Febbraio si apre la kerl’attesissimo appuntamento con il carnevale di Venezia. Per l’edizione di messe veneziana, con spettacoli teatrali, quest’anno la proposta sarà varia e per tutti conferenze, mostre, proiezioni, e in diversi i gusti e coinvolgerà anche la terra ferma. luoghi simbolo di Venezia quali: il teatro Direttore artistico di questa edizione è Da- Fondamenta Nuova; proiezioni alla Casa del Cinema; mostre a vide Rampello che ha titolato la kermesse: La Per la prima volta Palazzo Grimani, Colquest’anno lezione Peggy GuggenNatura Fantastica. heim, Museo di Storia Il Carnevale di l’Arsenale di Naturale, Fondazione quest’anno sarà ispira- Venezia aprirà le Stampalia; to al fiabesco, del me- porte al carnevale Querini conferenze all’istituraviglioso e del fantastico legato alla natura animale e vegetale; to Veneto di Scienze Lettere e Arti; e una il Carnevale della fantasia e della natura. Un pista di pattinaggio sul ghiaccio in campo Carnevale globale perché ogni cultura ha, fin san Polo. Non mancheranno i tradizioni apdalle proprie origini, colto dal patrimonio del puntanti del volo dell’angelo e il concorso fantastico e del fiabesco come metafora nar- delle Marie accompagnato da concorsi per rativa della vita. Un Carnevale dell’attualità la maschera più bella. perché il fiabesco naturalistico è il modo con Tra gli appuntanti tradizionali: sabato cui affrontare, nella festa, i temi profondi 22 Febbraio, alle ore 14.30, l’attesissimo del rapporto tra il genere umano e l’ambien- appuntamento con la Festa delle Marie in te: i boschi, le valli, i mari, i monti, le lagune Piazza San Marco. Domenica 23 Febbraio, e le misteriose creature animali e vegetali alle ore 12, il Volo dell’Angelo dal campa-

neWs DOGI E DOGARESSE AI TEMPI DELLA SERENISSIMA

Dogi e Dogaresse ai tempi della Serenissima, è la mostra allestita a Palazzo Ducale a Venezia che inaugurata il 10 gennaio scorso rimmarrà aperta al pubblico fino al prossimo 30 giugno. Allestita nei rinnovati spazi dell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale, l’esposizione intende narrare – attraverso opere provenienti dalle prestigiose raccolte del Museo Correr, della sua Biblioteca e dei suoi Gabinetti di disegni, stampe e numismatica – l’evoluzione storica di questo simbolo che ritorna in dipinti, sculture, codici miniati, monete, medaglie e nelle insegne tradizionali del potere, a memoria della vicenda straordinaria di un mondo crollato nel 1797 e poi eternato nella dimensione del mito. Ampio spazio in mostra è dedicato alla figura delle dogaresse, in particolare a Morosina Morosini Grimani (1595-1605), di cui sono esposti un Ritratto attribuito a Palma il Giovane e una tela celebrativa della sua incoronazione e a Elisabetta Querini Valier (1694-1700), quarta ed ultima sposa di un Serenissimo a ricevere ufficialmente una pubblica investitura. Info: Email:info@ fmcvenezia.it. Call center 848082000 www.visitmuve.it

La presentazione ufficiale dell’immagine del “Carnevale di Venezia 2014” realizzata da Giorgio Cavazzano. Il presidente di Vela. Piero Rosa Salva e il direttore artistico del Carnevale Davide Rampello, hanno consegnato al sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, una copia autografata del manifesto nile di San Marco. Domenica 2 marzo, alle ore 12, in Piazza Ferretto a Mestre il Volo dell’Asino e, sempre alle ore 12, il Volo dell’Aquila in Piazza San Marco. Martedì 4 marzo, alle ore 16.30, la premiazione della Maria più bella del carnevale in Piazza San Marco. “L’immagine di Giorgio Cavazzano, fumettista Disney, per il Carnevale 2014, comunica una grande gioia di far festa perché è irriverente e filologica al tempo stesso - dice il direttore artistico Davide Rampello

- il gabbiano vestito da doge è un piccolo capolavoro e le citazioni artistiche e architettoniche contestualizzano il momento della festa nell’unicum veneziano. Un’immagine molto scenografica, in grado di parlare ai bambini come agli adulti: sono certo che darà molte suggestioni a chi è in cerca di un’idea per la propria maschera”. Quest’anno per la prima volta, l’Arsenale di Venezia, aprirà le porte al carnevale, con un nuovo decoro scenografico realizzato in collaborazione con la Fenice per

accogliere le maschere e, tutte le sere, da Giovedì Grasso a Martedì Grasso, sfileranno imbarcazioni caratterizzate con la grafica ufficiale del Carnevale firmata da Giorgio Cavazzano. Per maggiori informazioni sul programma del carnevale si può visitare il sito: www. carnevale.venezia.it o seguire gli aggiornamenti nei social network facebook e twitter, youtube, instagram, pinterest e foursquare.

Musica La Fondazione Teatro La Fenice e la Fondazione di Venezia in sinergia

L’Opera metropolitana, eventi e progetti di musica per il territorio L

a Fondazione Teatro La Fenice e la Fondazione di Venezia hanno presentato “L’Opera Metropolitana”, un progetto per la diffusione della cultura musicale e concertistica nel territorio della provincia di Venezia. Il cartellone è ricco di eventi e appuntamenti musicali che dall’11 febbraio al 17 maggio interesserà le aree della Riviera Miranese, San Donà di Piave, Jesolo, Chioggia e Portogruaro, grazie alla collaborazione delle Fondazioni comunitarie locali (Terra d’Acqua di San Donà di Piave-Jesolo, Clodiense, Santo Stefano di Portogruaro e Riviera Miranese) che già operano attivamente in questi territori. L’offerta culturale prevede cicli di conferenze e ascolti guidati, videoproiezioni di opere liriche e concerti pianistici dei vincitori del prestigioso Premio Venezia, considerato ormai uno dei più importanti concorsi pianistici ed giunto quest’anno alla XXX edizione. Tra gli appuntamenti, anche le esibizioni dell’Orchestra della Fenice che inaugurerà il Progetto Mozart, iniziativa che, nell’arco temporale di alcuni anni, porterà il celebre Teatro veneziano all’esecuzione integrale di tutte le sinfonie del compositore salisburghese. “Quest’iniziativa – afferma Giuliano Segre, presidente della Fondazione di Venezia – rafforza l’antico legame di collaborazione tra la Fondazione di Venezia e il Teatro La Fenice, e parte dal presupposto che sia ormai anacronistico suddividere la realtà territoriale metropolitana tra centro e periferie. Mobilità e circolazione sono le parole chiave di un nuovo modo di intendere le dinamiche culturali del nostro territorio.

Il Sovrintendente del Teatro La Fenice Cristiano Chiarot e il presidente della Fondazione di Venezia Giuliano Segre presentano il progetto l’Opera Metropolitana (Photo Michele Crosera)

Condividiamo con la Fenice l’obiettivo di uscire dalle logiche, ormai stantie, della centralità lagunare, per aprire a zone geografiche per nulla marginali. Formazione e veicolazione delle conoscenze sono da sempre tra gli obiettivi prioritari delle nostre due Fondazioni”. In piena sintonia Cristiano Chiarot, sovrintendente del Teatro La Fenice, che sottolinea come “questo progetto, pensato insieme alla Fondazione di Venezia, ci permetta di raggiungere nuovi pubblici, attraverso un’operazione allo stesso tempo formativa e artistica. Negli ultimi anni abbiamo sentito forte l’esigenza di divenire punto di riferimento per tutta l’area regionale, e quest’iniziativa ci permette di esportare, dal punto di vista informativo, formativo e spettacolare, le linee

guida delle nostre attuali stagioni lirica e sinfonica. È un’occasione unica per allargare il nostro pubblico, favorendo quella circolazione di saperi necessaria alla buona salute della musica d’arte, di ieri e di oggi”. A partire dall’11 febbraio e fino al 17 maggio 2014, ventiquattro momenti d’incontro scandiscono il fitto calendario, che va dall’analisi della Traviata alla proiezione del Barbiere di Siviglia – per citare soltanto due dei molti appuntamenti – costruendo una rete inedita di palcoscenici nell’obiettivo di rendere la grande musica, e l’arte del vivo in genere, sempre più alla portata di tutti. S.B.M.


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LO basKet

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SPORT in PRIMO LO S PORT in PIANO porte aperte all’umana reyer

In Provincia Tre campioni convocati per la coppa del mondo basKet porte aperte

In Pro

di Giacomo Piran

di Gia

Ciclismo, il 2014 parte bene Ci all’umana reyer

I

A

fine gennaio sono cominciati dei nuovi cicli di allenamenti itineranti e a porte aperte dell’Umana Reyer maschile e femminile. Le due prime squadre orogranata svolgeranno, infatti, una serie di allenamenti nelle palestre del territorio metropolitano, ospiti delle società che già aderiscono al Progetto Reyer per il settore giovanile. Gli allenamenti itineranti mirano a portare a diretto contatto con il territorio, gli atleti orogranata e nel frattempo per far conoscere, soprattutto ai giovani, le metodologie di allenamento di un club professionistico e far apprezzare da vicino l’esecuzione dei gesti tecnici e atletici da parte di atleti professionisti. Al termine di ogni allenamento gli atleti dell’Umana Reyer saranno a disposizione per autografi e foto ricordo con tutti gli spettatori presenti. Il primo appuntamento, che ha coinvolto la prima squadra maschile dell’Umana Reyer, si è tenuto mercoledì 22 gennaio, presso il Palazzetto dello Sport di Marcon in via dello Sport. Le altre date di allenamenti a porte aperte dell’Umana Reyer maschile sono: martedì 25 febbraio a Castelfranco; mercoledì 26 marzo a Jesolo e mercoledì 16 aprile a Spinea. Per l’Umana Reyer femminile: mercoledì 5 febbraio a Dolo, mercoledì 19 marzo al Lido di Venezia. Gli allenamenti si terranno a porte aperte per chiunque sia interessato ad assistere alle partite. R.P.

nizio d’anno ricco di soddisfazioni per i ciclisti della provincia di Venezia. Ben tre portacolori sono stati infatti convocati per partecipare alle gare di coppa del mondo nelle loro specialità. Paolo Simion, ciclista di Martellago in forza all’As Mastromarco Dover, e Francesco Lamon di Mirano, in forza al Team Colpack, sono stati selezionati dal commissario tecnico della nazionale azzurra su pista, Marco Villa, per partecipare alla terza tappa di coppa del mondo, svoltasi a Guadalajara (Messico) dal 17 al 19 gennaio. Nella corsa ad inseguimento a squadre, sulla distanza dei 4 km, Paolo Simion ha conquistato un nono posto assieme ai compagni Alex Buttazzoni, Marco Coledan e Michele Scartezzini. La manifestazione è stata l’ultima gara a livello internazionale prima dei campionati mondiali su pista, che si terranno a Cali (Colombia) dal 26 febbraio al 2 marzo. Dalla pista si passa al ciclocross, dove Luca Andreatta (Libertas Scorzè) è stato convocato dal commissario

A Mestre

il circolo della vela punta in alto

I

l circolo della Vela di Mestre punta a bissare i successi del 2013 anche per il nuovo anno. Tra gli eventi più importanti organizzati dal circolo nel 2013 la “Coppa del Centenario” ed II Trofeo “Hilton Garden Inn” per la classe Dinghy 12’ in aprile. La Coppa Metamauco, in maggio un evento che per le regate d’altura e mini-altura è fiore all’occhiello per il Circolo 420 e classe RS Feva, entrambe classi in quanto è alla sua sedicesima edizione olimpiche che prevedono un equipaggio in consolidata intesa con lo Yacht Club composto di due atleti. Il 24-25 maggio Vicenza. In giugno si è tenuto il “Trofeo ci sarà la diciassettesima edizione della Mantovani“ per la classe Dinghy 12’ e in Coppa Metamauco per le classi Altura settembre la quinta prova del campionato e Mini-Altura. Il 28 settembre la sesta con il patrocinio di zonale Quinto Trofeo Porto di Venezia per edizione del Trofeo Porto di Venezia per la classe Optimist, che ha visto una rile- i giovani atleti della classe Optimist. Poi, vante partecipazione da tutti i circoli del in ottobre, si terrà il campionato invernale Veneto e non solo, con trentadue atleti in per la classe Dinghy 12’ e ci sarà la regata classeWWW.AISMME.ORG Cadetti e ventisei Juniores. In otto- Interzonale per la classe Laser che coinvolbambino su 500 etto malattia ereditaria: solo 1 volbreUn hanno gareggiato nella Regatanasce per la aff gerà gli da atletiuna provenienti da piùmetabolica regioni ta Laser, su con 4 viene riconosciuta in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allarclasse ben cinquantasei atleti in d’Italia. Tra maggio e ottobre, quattro acqua equamente distribuitiuna tra le tre clas- giornate del consueto sociale gato permette diagnosi precoce checampionato evita al bambino gravi handicap o si ela il Campionato Invernale Winter Venice di tutte le classi appartenenti al circolo. morte. Nel sito dell’associazione www.aismme.org si possono trovare informaCupzioni per la classe Tra maggio “Oltreeall’attività agonistica ci saranno ansui Dinghy centri12’.cura, diagnosi screening delle malattie metaboliche ereditarie. e novembre si sono svolte cinque giornate che altre cose proposte dal circolo – dice del campionato sociale 2013 del Circolo il presidente Giancarlo Moretto - come il dove sia gli atleti (un’ottantina) e le classi corso di impiombature con l’esperto Alfre5 PER MILLEe presenti, sono stati numerosi. Per il 2014 DONA do MossoIL cheTUO insegnerà come elaborare fiscaledelle dell’associazione 181040285 gli appuntamenti programmati Inserisci sono tanti:il codice intrecciare cime tra loro per9 2renderle e la tuaper firmapiù nella dichiarazione redditialla (CUD, il 4 aprile si terrà il Trofeo Mantovani funzionali e più dei resistenti loro730, Unico) la classe Dinghy 12’ che sarà intitolato trazione o a pesanti carichi e d’interesse alla memoria di Paolo Milanese (mancato e grande utilità per tutti i navigatori sia AISMME - Associazione Italiana Sostegno di recente) atleta dinghysta portacoloriMalattie del da diporto sia da regata. A fi ne gennaio Metaboliche Ereditarie Onlus VERONICA PIVETTI Testimonial della nostra circolo. Il 4 maggio ci sarà la selezione abbiamo fatto il corso di sicurezza ed info@aismme.org ☎049.99.00.700 campagna di sensibilizzazione R.P. per il campionato nazionale per laIBAN classe IT 93 emergenza a bordo”. X 05018 12101 000000121810

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fine gennaio sono cominciati dei nuovi cicli di allenamenti itineranti e a porte aperte dell’Utecnicomana dellaReyer nazionale Scotti Leperdue prime per lasquadre provincia di Venezia: Matteo Ferro maschileFausto e femminile. orogranata svolgeranno, infatti,nepartecipare all’ultima prova nelle di coppa gli Esordienti (Libertasospiti Scorzè), Lorenzo una serie di allenamenti palestredeldel territorio metropolitano, delle società cheDe Vettori negli Allievi del itineranti 1’ anno mirano (Sorgente mondo di ciclocross, tenutasiReyer il 26pergennaio già aderiscono al Progetto il settore giovanile. Gli allenamenti a Antonio Pizzolato negli Allievi a Nommay (Francia). Domenica 19 gennaio portare a diretto contatto con il territorio, gli atleti Pradipozzo), orogranata e nel frattempo per far conoscere, (Libertas Scorzè),e far Luca Andreatta si soprattutto è poi svolta a Scorzèle la 40’ edizione del 2’ anno ai giovani, metodologie di allenamento di un club professionistico apprezzare (Libertas Al Scorzè), Laura Gran Premio Cartoveneta, corsatecnici di ciclocross da vicino l’esecuzione dei gesti e atletici da negli parte diJuniores atleti professionisti. termine di ogni nelle Donne Juniore (Sorgente organizzata Libertas ScorzèReyer e valida allenamento dalla gli atleti dell’Umana saranno aZaghis disposizione per autografi foto ricordo Pradicon Donne come ultima tappapresenti. del trofeo triveneto di pozzo), tutti gli spettatori Il primo appuntamento, che ha Giovanna coinvolto la Michieletto prima squadranelle maschile Openpresso (Libertas Scorzè), Nadirdi Colledani ciclocross e come provinciale dell’Umana Reyer,campionato si è tenuto mercoledì 22digennaio, il Palazzetto dello Sport Marcon negliaperte Underdell’Umana 23 (Libertas specialità. gara Ledella categorie Open è a porte in via delloLaSport. altre date di allenamenti ReyerScorzè), maschile Tiziano sono: Carraro Elite (Uc Fpt), Giacomo Carolstata vinta25dafebbraio Luca Braidot (Forestale) da- 26 martedì a Castelfranco; mercoledì marzonegli a Jesolo e mercoledì 16 aprile a negli Amatori 1 (Libertas vanti al gemello Daniele (ForestaSpinea. Per l’Umana ReyerBraidot femminile: mercoledì 5li febbraio a Dolo,Fascia mercoledì 19 marzoScorzè), al Lido Gianfranco Mariuzzo negli Amatori Fascia le)di eVenezia. a MirkoGliTabacchi (Forestale). allenamenti si terranno Questi a porte aperte per chiunque sia interessato ad assistere invece sono i nuovi campioni di ciclocross 2 (Uc Fpt). alle partite. R.P. A Mestre

il circolo della vela punta in alto

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l circolo della Vela di Mestre punta a bissare i successi del 2013 anche per il nuovo anno. Tra gli eventi più importanti organizzati dal circolo nel 2013 la “Coppa del Centenario” ed II Trofeo “Hilton Garden Inn” per la classe Dinghy 12’ in aprile. La Coppa Metamauco, in maggio un evento che per le regate d’altura e mini-altura è fiore all’occhiello per il Circolo in quanto è alla sua sedicesima edizione in consolidata intesa con lo Yacht Club Vicenza. In giugno si è tenuto il “Trofeo Mantovani“ per la classe Dinghy 12’ e in settembre la quinta prova del campionato zonale Quinto Trofeo Porto di Venezia per la classe Optimist, che ha visto una rilevante partecipazione da tutti i circoli del Veneto e non solo, con trentadue atleti in classe Cadetti e ventisei Juniores. In ottobre hanno gareggiato nella Regata per la classe Laser, con ben cinquantasei atleti in acqua equamente distribuiti tra le tre classi e il Campionato Invernale Winter Venice Cup per la classe Dinghy 12’. Tra maggio e novembre si sono svolte cinque giornate del campionato sociale 2013 del Circolo dove sia gli atleti (un’ottantina) e le classi presenti, sono stati numerosi. Per il 2014 gli appuntamenti programmati sono tanti: il 4 aprile si terrà il Trofeo Mantovani per la classe Dinghy 12’ che sarà intitolato alla memoria di Paolo Milanese (mancato di recente) atleta dinghysta portacolori del circolo. Il 4 maggio ci sarà la selezione per il campionato nazionale per la classe

420 e classe RS Feva, entrambe classi olimpiche che prevedono un equipaggio composto di due atleti. Il 24-25 maggio ci sarà la diciassettesima edizione della Coppa Metamauco per le classi Altura e Mini-Altura. Il 28 settembre la sesta edizione del Trofeo Porto di Venezia per i giovani atleti della classe Optimist. Poi, in ottobre, si terrà il campionato invernale per la classe Dinghy 12’ e ci sarà la regata Interzonale per la classe Laser che coinvolgerà gli atleti provenienti da più regioni d’Italia. Tra maggio e ottobre, quattro giornate del consueto campionato sociale di tutte le classi appartenenti al circolo. “Oltre all’attività agonistica ci saranno anche altre cose proposte dal circolo – dice il presidente Giancarlo Moretto - come il corso di impiombature con l’esperto Alfredo Mosso che insegnerà come elaborare e intrecciare delle cime tra loro per renderle più funzionali e più resistenti alla loro trazione o a pesanti carichi e d’interesse e grande utilità per tutti i navigatori sia da diporto sia da regata. A fine gennaio abbiamo fatto il corso di sicurezza ed R.P. emergenza a bordo”.

nizio d ciclisti portac partecipa nelle loro di Marte Dover, e forza al nati dal c azzurra pare alla svoltasi a 19 genn a squadr Simion h sieme ai Coledan stazione nazionale pista, che 26 febbr al ciclocro Scorzè) è


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d’anno ricco di soddisfazioni per i della provincia di Venezia. Ben tre colori sono stati infatti convocati per are alle gare di coppa del mondo o specialità. Paolo Simion, ciclista ellago in forza all’As Mastromarco e Francesco Lamon di Mirano, in Team Colpack, sono stati seleziocommissario tecnico della nazionale su pista, Marco Villa, per partecia terza tappa di coppa del mondo, a Guadalajara (Messico) dal 17 al naio. Nella corsa ad inseguimento re, sulla distanza dei 4 km, Paolo ha conquistato un nono posto ascompagni Alex Buttazzoni, Marco e Michele Scartezzini. La manifeè stata l’ultima gara a livello intere prima dei campionati mondiali su e si terranno a Cali (Colombia) dal raio al 2 marzo. Dalla pista si passa oss, dove Luca Andreatta (Libertas è stato convocato dal commissario

tecnico della nazionale Fausto Scotti per partecipare all’ultima prova di coppa del mondo di ciclocross, tenutasi il 26 gennaio a Nommay (Francia). Domenica 19 gennaio si è poi svolta a Scorzè la 40’ edizione del Gran Premio Cartoveneta, corsa di ciclocross organizzata dalla Libertas Scorzè e valida come ultima tappa del trofeo triveneto di ciclocross e come campionato provinciale di specialità. La gara della categorie Open è stata vinta da Luca Braidot (Forestale) davanti al gemello Daniele Braidot (Forestale) e a Mirko Tabacchi (Forestale). Questi invece sono i nuovi campioni di ciclocross

per la provincia di Venezia: Matteo Ferro negli Esordienti (Libertas Scorzè), Lorenzo De Vettori negli Allievi del 1’ anno (Sorgente Pradipozzo), Antonio Pizzolato negli Allievi 2’ anno (Libertas Scorzè), Luca Andreatta negli Juniores (Libertas Scorzè), Laura Zaghis nelle Donne Junior (Sorgente Pradipozzo), Giovanna Michieletto nelle Donne Open (Libertas Scorzè), Nadir Colledani negli Under 23 (Libertas Scorzè), Tiziano Carraro negli Elite (Uc Fpt), Giacomo Carolli negli Amatori Fascia 1 (Libertas Scorzè), Gianfranco Mariuzzo negli Amatori Fascia 2 (Uc Fpt).

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IL VENETO

in PRIMO PIANO

Marino Zorzato: “Incongruenti certe posizioni dei primi cittadini”

Piano casa: l’ultima parola ai sindaci

Trovato l’accordo Governo-Regione: i Comuni potranno porre limiti al nuovo piano casa attraverso varianti dei piani urbanistici di Germana urbani

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on sarà più quel disastro che poteva essere. Lo pensano sicurametne i primi cittadini del veneto che, per la maggior parte, avevano dichiarato guerra all’ultimo piano casa cui la Regione Veneto aveva dato il via libera sul finire del 2013. Il terzo da che la crisi è iniziata ma il più pericoloso, a detta loro, perché privo di vincoli urbanistici certi. Una situazione talmente grave che il Consiglio dei Ministri aveva impugnato la legge in cinque punti davanti alla Corte Costituzionale. A fine gennaio, però, durante un vertice al dipartimento degli Affari regionali tra i capi degli uffici legislativi del Ministero dei beni culturali, del Ministero delle infrastrutture e del Ministero dell’Ambiente e il vicepresidente della Regione Veneto, Marino Zorzato, i tecnici veneti si sono impegnati a riscrivere alcuni contenuti della Legge Regionale 32/2013. In quell’occasione, infatti, Marino Zorzato, “padre” del piano casa ter, ha firmato un impegno di dieci righe in cui si afferma che dovrà essere rivista la possibilità di realizzare interventi di ampliamento a distanza non superiore a 200 metri dal lotto di pertinenza e dovranno essere chiariti altri aspetti relativi ai centri commerciali nei centri storici. Modifiche che riconoscerebbero ai Comuni la possibilità, attraverso le procedure della variante semplificata dei piani urbanistici, di apporre limiti al nuovo Piano

casa della Regione. L’impegno sottoscritto esplicita, inoltre, che gli interventi previsti dal Piano casa non troveranno applicazione per quegli edifici oggetto di specifiche norme di tutela urbanistica e territoriale anche in relazione a quegli strumenti che saranno approvati dai Comuni dopo l’entrata in vigore della suddetta legge. Rimane quindi fermo l’ordinario potere urbanistico dei Comuni interessati dalle disposizioni del nuovo Piano Casa. L’abrogazione, con la nuova legge regionale, delle norme del prece-dente Piano casa relative ad un generalizzato potere di blocco da parte dei Comuni viene quindi compensata dalla precisazione che rimangono fermi gli ordinari poteri urbanistici dei Comuni. Ad oggi ( mentre scriviamo) restano impugnate l’art. 7 e l’art. 10 comma 6 che estende gli interventi edilizi anche alle aree a rischio idrogeologico e l’art. 11 comma 1 e 2 che elimina l’obbligo, per gli interventi di ristrutturazione edilizia, di rispettare la sagoma esistente sulle quali si attenderà un pronunciamento della Corte costituzionale. A ben vedere la risposta che potrebbe arrivare a questo proposito non potrà non tener conto del fatto che il Decreto del Fare 69/2013 ha già stabilito che possono essere considerate ristrutturazioni le demolizioni e ricostruzioni con cambio di sagoma. Intanto, però, si va avanti e il vicepresidente Zorzato si dice pronto a riaprire il

Marino Zorzato dialogo con i Comuni per concordare insieme tutti i chiarimenti necessari da apportare alla legge. Una disponibilità che c’era già stata a parole ma che non si era poi verificata. Anche perchè Zorzato aveva più volte ben sottolineato quanto, a suo parere fossero incongruenti certe posizioni dei primi cittadini. “Si può stimare che il Piano Casa nel Veneto valga dai 6 agli 8 milioni di metri cubi – aveva detto durante una conferenza esplicativa sul Piano Casa ter – che corrispondono appena a un valore tra il 5 e il 7 per cento dei 100 milioni di metri cubi di nuova espansione edilizia prevista nel Veneto. Con quale coraggio, quindi io chiedo, alcuni sindaci puntano l’indice accusatore

sul Piano Casa, quando città come Venezia prevede nel suo Pat un’espansione di oltre 6 milioni di metri cubi per il residenziale e di 3 per il produttivo; quando Padova ha aggiunto ai 2,6 milioni che residuavano dal vecchio Piano Regolatore per la residenza, il direzionale e il commerciale, ulteriori 2 milioni di metri cubi con il Pat? Non possono certo questi amministratori a venirci a dare lezioni di tutela del territorio”. Zorzato non ha mai smesso di difendere lo spirito e gli obiettivi della norma supportando questa sua posizione con i dati relativi agli effetti prodotti dalle precedenti edizioni del Piano Casa nel Veneto, forniti dalle stesse associazioni di categoria che

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operano nel settore edile: “Utilizzando questo strumento – ha detto Zorzato – 7 mila aziende del comparto hanno evitato la chiusura, 11 mila posti di lavoro sono stati salvati e altrettante famiglie hanno potuto contare su un’entrata preziosa in tempo di crisi, sono stati realizzati interventi per 2,8 miliardi con un aumento degli investimenti pari al 5,8% nel campo delle ristrutturazioni: il tutto grazie ai 60 mila casi di recupero edilizio che hanno migliorato anche esteticamente i nostri centri abitati”. E nel sottolineare questi aspetti ricordava anche che l’edilizia veneta muove un indotto composto da oltre 80 settori merceologici diversi.

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Il Veneto in primo piano 29 11 Bon e Cortellazzo chiedono ai parlamentari veneti Pdl di uscire dal Governo, i consiglieri di Forza Italia favorevoli alla modifica della legge

Il Pd esulta: avevamo ragione

di Germana urbani

L

a disputa sul Piano casa, secondo Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, si ridurrebbe ad una lotta che vede da una parte progressisti con l’obiettivo di liberare investimenti per miliardi di euro e dall’altra veterocomunisti e pseudo-ambientalisti che frenano l’economia. I due consiglieri, infatti, all’indomani dell’impugnazione del Piano Casa ter da parte dell’Esecutivo Letta avevano ribadito l’opposizione senza se e senza ma a questo Governo che a sentir loro non faceva l’interesse del Veneto e dei veneti. “L’impugnazione di un provvedimento simbolo come il Piano Casa ter è la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso - hanno detto i consiglieri - e che ci costringe a chiedere a tutti i parlamentari veneti, che si riconoscono nei valori del centrodestra, di staccare la spina a questo Governo a chiara trazione Pd. Il mandante politico di questa operazione è il Partito democratico e la soluzione della “impugnazione

inu

parziale” è un compromesso al ribasso inaccettabile, perché rende ancora più incerto il quadro giuridico nel quale cittadini e operatori possono muoversi”. I consiglieri del Gruppo regionale di Forza Italia, Leonardo Padrin, Mauro Mainardi, Davide Bendinelli e Remo Sernagiotto dichiarano, invece di attendere “di vedere la nota di Palazzo Chigi – affermano – che parla di “punto di equilibrio trovato tra le esigenze regionali di sviluppo del territorio e le competenze comunali sulla tutela delle proprie zone” e poi ci esprimeremo, ricordando a Zorzato che il suo interlocutore non è il Governo, ma il Veneto, e che la legge deve rispondere alle necessità dei suoi cittadini. Ben venga il confronto e l’impegno firmato dal vice-presidente a Roma – concludono i quattro consiglieri di FI - ma a niente serve continuare a girare attorno al problema per sostenere la legge se ciò che occorre per andare incontro alle necessità dei cittadini è, di fatto, la sua modifica”.

A cantar vittoria sono sicuramente i regionali del Partito Democratico che a metà gennaio avevano presentato una proposta di legge per rimediare a quello che definiscono “l’errore madornale” del terzo Piano casa, cioè lo scontro istituzionale tra Regione e Comuni sulle competenze pianificatorie del territorio. “Dall’incontro di Roma con i tecnici dei ministeri - ha dichiarato il consigliere regionale e vice presidente della commissione Urbanistica, Bruno Pigozzo - Zorzato ha avuto la conferma che da parte nostra non c’è stata alcuna strumentalizzazione o boicottaggio sotterraneo del Piano Casa: solo la richiesta di modificare alcuni punti critici”. “Attorno a questo nodo – precisa - c’erano semplicemente due posizioni opposte: quella dell’assessore, che punta a far prevalere su tutto il diritto soggettivo di chi vuole fare interventi edilizi e quella del PD, che sostiene la tutela dell’interesse collettivo, evitando il conflitto tra le competenze programmatorie della

Regione e quelle dei Comuni, in una visione d’insieme del territorio. Il governo ha confermato che quella individuata da noi è la strada da seguire: ora dunque ci si confronti rapidamente per correggere e migliorare subito una legge che abbiamo sempre ritenuto uno strumento utile per l’economia veneta, purché usato nel modo giusto, come avvenuto dal 2009 ad oggi”.

“piuttosto rivediamo la normativa urbanistica”

A

ll’indomani dell’approvazione anche la sezione veneta dell’Istituto Nazionale di Urbanistica aveva espresso la sua preoccupazione di fronte al piano casa regionale nel suo complesso, che veniva giudicato come un tentativo di superare la pianificazione del territorio dando soluzione al singolo caso. L’istituto dichiarava che “pur condividendo la scelta di intervenire sulla città costruita rigenerando il tessuto urbano esistente, desta poi forte perplessità la possibilità di applicazione anche nei centri storici”. Secondo l’INU il centro storico va tutelato in quanto insieme urbano e non in riferimento ai singoli edifici. “Si dimentica che in Veneto - si leggeva in una nota - come nelle altre Regioni si producono

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piani e strumenti di pianificazione votati dai Consigli Comunali ed approvati poi da Regione e Province sulla base di una legge regionale. Il Presidente Zaia ha più volte dichiarato la sua contrarietà a nuovo consumo di suolo, ma poi vengono approvati questi provvedimenti che collocano gli interventi edilizi al di fuori della normale prassi di pianificazione urbanistica formata dalla Regione. Se la Regione - concludeva l’Istituto - ritiene che sia superato questo sistema di pianificazione, provveda ad avviare velocemente una revisione della legge urbanistica regionale: INU Veneto è pronta a collaborare alla revisione della normativa urbanistica, che è del 2004”.

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30 12 Il Veneto in primo piano Economia I dati e le conclusioni del Centro studi di Confindustria Padova

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L’export, via maestra per il Made in Veneto che vuole uscire dalla crisi T

un servizio integrato delle Confindustrie di Padova, Treviso e vicenza

farexport, per portare all’estero 3mila nuove imprese venete

Nel 2014 stimata una ripartenza economica, in Veneto più consistente grazie anche ai benefici effetti della ripresa delle esportazioni di Ornella Jovane

P

iccola e media impresa, in attesa di una ripresa dei consumi nei mercati interni, l’internazionalizzazione rappresenta la strada maestra per poter sopravvivere e, magari, anche crescere. E’ questa la via tracciata per la ripresa del Made in Veneto. Un percorso che hanno intrapreso stabilmente già oltre 6mila imprese manufatturiere venete con almeno 10 addetti, su un totale di 11.248 (in base ai dati Istat sul Censimento dell’Idustria 2011). Emerge dallo scenario che nel 2013 ha caratterizzato l’andamento economico italiano e Veneto nello specifico, viene confermato nelle traiettorie tracciate per il 2014: la recessione - sostiene il Centro Studi di Confidustria Padova - è finita, ma non i suoi effetti. La ripartenza economica sarà lenta e difficile a causa della ridotta capacità

In Veneto sono già 6mila le imprese che hanno intrapreso la via dei mercati esteri produttiva, intaccata dalla prolungata caduta della domanda interna, dagli ostacoli del credit crunh, dalla minore competitività e di perdita di occupazione. Tuttavia i primi segnali di una inversione di tendenza sono già emersi nella seconda metà dello scorso anno e vengono confermati dalle previsioni per il 2014. Al calo del PIL dell’1,8 per cento nel 2013 seguirà, a livello nazionale, un incremento nel 2014 dello 0,7 per cento che sarà lievemente superiore per alcune regioni fra cui il Veneto, per il quale la stima è di +8 per cento, anche grazie ai benefici deri-

vanti dalla ripresa delle esportazioni (+4,1 per cento rispetto al +3,7 per cento in Italia). Nei primi 9 mesi del 2013 il Veneto, in controtendenza rispetto all’Italia, aveva già manifestato una moderata vivacità nella crescita dell’export (+2 per cento il dato regionale rispetto al - 0,3 per cento in Italia, secondo l’Istat). Un recupero che nel 2014 si stima ancora più sostenuto, tale da colocare la nostra regione al secondo posto , dopo Lombardia (+4,4 per cento) e insieme a Emilia Romagna, per variazione positiva dell’export.

ra le provincie di Padova, Treviso e Vicenza si concentra un’area con oltre 4.100 imprese esportatrici, che genera il 65,8 per cento dell’export regionale (33,6 miliardi di euro). Per sostenere ed incentivare l’internazionalizzazione delle piccole emedie imprese venete le Confindustrie di Padova, Vicenza e Treviso hanno messo a punto un servizio integrato, FarExport, con lo scopo di supportare il crescente numero di aziende che vuole esportare e soprattutto, allargare la platea di Pmi che intende reagire alla crisi affacciandosi ai mercati mondiali. L’obiettivo è di allargare la platea di impr4ese che, da sole o in rete, esportano di almeno altre 3mila unità, realtà che fino ad oggi hanno operato eslusivamente o in prevalenza sul mercato domestico. “Il progetto vuole offrire un aiuto costante anche alle aziende che non hanno una grande frequentazione dei mercati internazionali e che per svilupparla hanno necessità di individuare i migliori canali distributivi e commerciali - osserva Giuseppe Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza -. Tutto ciò senza dimenticare chi

Zigliotto, Pavin e Vardanega

già esporta e lo fa in modo strutturato”. “Allargare i confini dei mercati - dichiara Massimo Pavin, presidente di Confidustria Padova - soprattutto dove è più intensa la domanda di prodotti italiani, è uno dei driver per stimolare la ripresa”. “I mercati internazionali sono un ineluttabile obiettivo per le nostre aziende, per questo mettiamo insieme le rispettive conoscenze e competenze - commenta Alessandro Vardanega, Presidente diu Unindustria Treviso - per poter dare sostegno alle imprese, particolarmente a quelle che hanno minore o poca esperienza nell’affrontare i mercati esteri”.

CONFINDuSTRIA: IN ITALIA MANCA uNA POLITICA INDuSTRIALE, NECESSARIO CAMBIARE PASSO

M

entre “in tutte le principali economie esistono piani strategici”, in Italia “la politica industriale è tuttora assente”. E non si può più perdere tempo. Lo sottolinea il Centro Studi Confindustria spiegando in un’analisi che così, l’Italia è “meno competitiva” mentre, avvertono gli industriali, “gli altri principali Paesi avanzati sostengono la manifattura con domanda pubblica, incentivi alla ricerca, regolamentazione e formazione”. Usa, Francia, Germania e Uk tutelano la manifattura. “L’evidenza internazionale non lascia dubbi: in tutte le principali economie avanzate esistono piani strategici, di medio-lungo periodo, a supporto dell’industria, che passano anche attraverso l’individuazione selettiva di aree di intervento ritenute chiave per la crescita” rileva il CsC, che descrive le misure messe in campo dall’amministrazione Obama negli Stati Uniti, dalla Germania, dalla Francia, dalla Gran Bretagna. “In Italia, invece, la

La sede di Confindustria in via dell’Astronomia politica industriale è tuttora assente - ma, avverte Confindustria - per rimanere al passo degli altri, il Paese deve individuare le idee di cambiamento, nei bisogni della società e nelle tecnologie, e costruire intorno ad esse una strategia d’intervento che, con un approccio di sistema, massimizzi le potenzialità del suo tessuto produttivo”. Non bastano misure spot. Servono “interventi mirati a tamponare gli effetti distruttivi della recessione economica -, ma - l’obiettivo ultimo deve essere intercettare le nuove opportunità di sviluppo, offerte da una domanda in crescita nel mondo emergente e dalle rivoluzioni tecnologiche in atto, ed evitare che esse vadano perse, a beneficio di altre aree del mondo. Ovunque la politica industriale appare uno strumento normale di politica economica, ma non in Italia”. E “non c’è più tempo da perdere” sottolineano gli economisti di Viale dell’Astronomia.


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Il Veneto in primo piano 33 13 Una piaga purtroppo e tristemente sempre più diffusa nella nostra società

La violenza in famiglia non è un reato d’altri tempi Si è portati a ritenere che questi crimini avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre

di Fortunato Marinasta

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iolenza in famiglia. Se ne sente parlare spesso anche perché non passa giorno che le cronache riportino episodi di maltrattamenti tra le mura domestiche. Il commento più diffuso è sempre lo stesso: “Cose d’altri tempi”. Eppure, gli episodi sono attualissimi. Le vittime nella maggior parte dei casi sono le mogli, i figli e per quanto validissimi psicologi tentino di ravvisarne le cause nelle tensioni, nelle frustrazioni e nello stress del vivere moderno, il rimando o il paragone rimane rivolto a epoche passate. Quasi non si riuscisse ad accettarlo come un problema della contemporaneità. Si è portati a ritenere che questi reati avvengano in realtà remote, certo disagiate, da persone abominevoli senza cultura, senza valori, senza gentilezza. Non è così, non sempre. La precisazione è d’obbligo per sfatare il luogo comune sul quale sarebbe fin troppo semplice riparare, ritenendo che queste cose accadono in famiglie che vengono da altri luoghi (magari dal Sud), in famiglie che hanno altre culture (magare legate ad altri credi religiosi), in famiglie che hanno altri problemi (alcol, droghe, a-socialità). Ritenere questo equivale a credere che la violenza in famiglia sia “roba” d’altri tempi. Il tema è importante e infatti in questo giornale ne abbiamo già parlato, tuttavia zioni particolari per le quali un semplice rimbrotto in questo articolo abbiamo preso in considerazione gli non possa essere ritenuto sufficiente a persuaderlo aspetti legali chiedendo un parere all’avvocato Fulvia dal tenersene a debita distanza. Insomma una volta Fois. il “ceffone” era ritenuto educativo, due erano una Avvocato, quanti sono i casi di maltrattamento vera e propria lezione. Oggi è reato? che finiscono davanti un giudice? “Ha parlato di lezione. Va detto che il reato di mal“Il reati endo – familiari, ovvero che si consumano trattamenti in famiglia, ancorché si collochi generalmenall’interno delle mura domestiche tra soggetti general- te tra i reati a tutela delle relazioni familiari, per il suo mente legati da un vincolo coniugale o parentale riman- tenore letterale, tende ad avere una portata espansiva gono spesso nell’ombra, è difficile farli emergere. che travalica i limiti della famiglia ravvisandosi, ad esemStatistiche ormai risalenti a pio, anche nei rapporti tra docente qualche anno fa, ma ancora atten- Il numero di donne, ed allievo o tra datore di lavoro e dibili, riferiscono che il numero di tra i 16 e 70 anni, dipendente. donne, tra i 16 e 70 anni, oggetto oggetto di violenza Questo reato può essere comdi violenza supera abbondantemen- supera di molto messo non da chiunque ma solo da te i 6 milioni di unità e che il 90% i 6 milioni parte di soggetti che rivestono un di queste non denuncia il fatto alle determinato ruolo all’interno della autorità giudiziarie. I casi che finiscono in Tribunale rap- famiglia od unione di fatto, o una posizione di autorità o presentano quindi una minima parte rispetto a quanto peculiare affidamento nelle aggregazioni comunitarie asrimane sotto silenzio tra le mura domestiche”. similate alla famiglia (esempio organismi di istruzione, Certo i dati che riguardano i maltrattamenti ri- custodia…) con qualsiasi comportamento commissivo volti alle donne sono fin troppo e tristemente noti. od omissivo finalizzato a maltrattare la vittima ingeneMa nel caso dei figli, come si fa a capire che ci si rando nella stessa una sofferenza fisica, morale o psichitrova davanti a un reato di maltrattamenti in fami- ca con effetti di prostrazione e avvilimento. glia? Prendiamo il caso di un genitore che ha un fiA proposito dell’elemento soggettivo richiesto dal glio minorenne particolarmente “difficile”, ossia che reato in esame questo si ravvisa nella coscienza e voquesto giovane congiunto sia solito cacciarsi in situa- lontà del soggetto agente di sottoporre la propria vittima

un minore di anni diciotto ovvero di persona in stato di gravidanza”. Vittima è anche chi assiste ai maltrattamenti? Poniamo come esempio il figlio che vede i genitori litigare in modo violento. “Affinché si possa ritenere sussistente l’aggravante della c.d. “violenza assistita”, intesa come l’insieme delle conseguenze comportamentali e psicologiche su minori che assistono ad episodi di violenza su figure di riferimento, è necessario che il minore assista ad una pluralità di atti di maltrattamento non essendo sufficiente l’aver assistito ad un singolo episodio. Dunque, fatti episodici ed occasionali, pur essendo penalmente rilevanti in relazione ad altre fattispecie di reato quali ad esempio il reato di minacce, ingiuria, lesioni non potendo essere collocati all’interno di un intento unitario non consentono di qualificare gli stessi nella fattispecie del reato di maltrattamenti in famiglia con la conseguenza che detto reato sarà da ritenersi non sussistente”. Nel caso lo sia, invece, che cosa succede? “La commissione di reati che pregiudicano l’incoluin modo continuativo e sistematico a sofferenze fisiche, mità fisica della persona offesa o dei suoi prossimi conmorali e psicologiche e che i singoli atti vessatori sono giunti è il presupposto affinché il giudice possa adottare per lo stesso espressione di una condotta già posta in la misura cautelare dell’allontanamento del soggetto vioessere cui si ricollegano”. lento dalla casa familiare o altre misure consimili (artt. Avvocato, mi dica la verità, le norme che il no- 282 bis e 282 ter c.p.p.). stro stato ha adottato per contrastare e sanzionare il Tale provvedimento può assumere contenuti diversi reato legato ai maltrattamenti verso familiari sono atteso che il giudice può anche ordinare al soggetto di buone leggi? Ossia costituiscono un valido deterrente non avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dalla a questi reati, purtroppo così diffusi? vittima, quali il luogo di lavoro o altri luoghi la cui fre“Il reato nell’agosto del 2013 è stato interessato quentazione sia necessaria per motivi di lavoro”. da una consistente modifica legiIl giudice può disporre che slativa a seguito della conversione I casi che finiscono a essere allontanato sia il figlio, in legge (L. 119/2013) del D.L. in Tribunale sono nel caso sia vittima di maltratta93/2013 per dare maggiore tutela una minima parte menti? rispetto a quanto alle vittime. “L’allontanamento del minore In quest’ottica è stato abrogato rimane nel silenzio è una misura estrema che il giudice il II comma dell’art. 572 del c.p. può adottare ove questa risponda – che prevedeva un’aggravante speciale - e contestual- al supremo interesse del minore. In tal senso la legge mente la previsione di un’aggravante comune con suo (artt. 330 e 331 Codice civile) è chiara nello stabilire inserimento all’art. 61 n. 11 quinquies del c.p. c.d. che l’allontanamento del minore dalla residenza famiaggravane della violenza assistita”. liare potrà essere disposto nei casi in cui la permanenza Avvocato, mi faccia capire meglio presso la stessa sia pregiudizievole per il minore. “Si tratta di un’aggravante con un maggior raggio Non vi è dubbio che i maltrattamenti posti in essere di azione rispetto alla precedente che si applica oltre che da uno dei genitori a danno dell’altro o, ancor più, del per il reato di maltrattamenti in famiglia anche nei de- figlio minore potrà verosimilmente rappresentare quel litti non colposi contro la vita e l’incolumità personale grave pregiudizio che legittima l’allontanamento di quando il reato è “commesso in presenza o in danno di quest’ultimo dalla casa dei genitori”.

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34 16 Cultura veneta Casa dei Tre Oci di Venezia Sebastião Salgado presenta il suo ultimo lavoro fotografico

Genesi: la Terra com’era in origine

Ha viaggiato per i deserti dell’Africa e dell’America, ha visto i ghiacciai dell’Antartide, le foreste pluviali dell’Indonesia, la Nuova Guinea, il Congo e l’Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile di Alain Chivilò

“L

o scopo di questo progetto è di ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo” così il fotografo brasiliano Sebastião Salgado presenta la sua ultima tematica artistica “Genesi” tradotta nell’attuale mostra. Fino all’undici maggio, è possibile ammirare 240 fotografie in bianco e nero scattate dal sessantenne Maestro sud americano presso la Casa dei Tre Oci di Venezia, isola della Giudecca. Un percorso fortemente voluto e sentito da Salgado che l’ha visto immortalare, in numerosi click, le terre del pianeta Terra dai deserti dell’Africa e dell’America, dai ghiacciai dell’Antartide, dalle foreste pluviali dell’Indonesia, Nuova Guinea, Congo e Amazzonia fino alla taiga dell’Alaska e alle montagne della Siberia e del Cile. Dunque un percorso espositivo che si sviluppa in cinque sezioni ripercorrendo i rispettivi continenti: il Pianeta Sud, i Santuari della Natura, l’Africa, il grande Nord, l’Amazzonia e il Pantanàl. Nel trovare gli scenari migliori Sebastião è entrato in simbiosi con gli elementi naturali e le popolazioni autoctone, trascorrendo molti mesi con esse al fine d’evidenziare la migliore armonia con la natura. E’ stato con i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica, gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana, le tribù Himba del deserto namibico, i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale e le tribù delle più remote foreste della Nuova Guinea. Inoltre è migrato assieme a elefanti e zebre tra

il Kenya e la Tanzania. Solo in questo modo, partendo dalla nostra società contemporanea, è possibile carpire atmosfere uniche da impressionare sulla pellicola. Come spiega il Maestro “questo progetto è inteso come un percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. L’ho chiamato Genesi perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all’aria, all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita, alle specie animali che hanno resistito all’addomesticamento, alle remote tribù dagli stili di vita cosiddetti primitivi e ancora incontaminati, agli esempi esistenti di forme primigenie d’insediamenti e organizzazione umane. Nonostante tutti i danni già causati all’ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d’innocenza. Con il mio lavoro intendo testimoniare com’era la natura senza uomini e donne, e come l’umanità e la natura per lungo tempo siano coesistite in quello che oggi definiamo equilibrio ambientale”. Un percorso iniziato nel 2003 e che ora si presenta alla società che fa parte del sistema distruttivo dei vari ecosistemi. Una denuncia tramite la pellicola su ciò che stiamo perdendo. A livello biografico Salgado (1944) arriva alla fotografia nel 1973 dopo aver lavorato come economista. Il suo impegno per la terra natia è apprezzatissimo tanto da aver ricreato e rigenerato, con il suo Istituto Terra, migliaia di chilometri di foresta amazzonica in estinzione.

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BASSANO ASSEDIATA DAI DINOSAuRI

L

a notizia ha avuto scalpore internazionale e neanche l’ideatore della serie Jurassic Park poteva prevederlo: da dicembre “Dinosauri in carne e ossa” si fanno notare a Palazzo Bonaguro e nelle strade di Bassano del Grappa. Ovviamente in questo piccolo gioco di parole non vi è nulla da temere, perché fino al 4 maggio è accessibile il mondo degli antichi abitanti della terra estinti a causa di due eventi simultanei, come da recenti teorie. All’impatto comprovato di un mega asteroide rinvenuto in un’area della penisola dello Yucatan tra terra e oceano in Messico circa 66.038.000 anni fa, si associano dei cambiamenti climatici già in atto che stavano già decimando la popolazione dei dinosauri. Due eventi catastrofici congiunti come questo meteorite così enorme che alla prima parte di esso, in contatto con il suolo, si contrapponeva un’intera area estesa ben al di sopra dell’atmosfera. A Bassano i dinosauri sono intesi come esseri immortali, dai quali non possiamo che essere affascinati. Una chiave di lettura emotiva e di cultura vero filo rosso per questa riproduzione a

Alcuni degli scatti in mostra

grandezza naturale. Si possono così osservare il tranquillo Glyptodonte, il possente Mammut, il temibile Tirannosauro, i minuscoli Jinfengopteryx e Scipionyx in contrapposizione agli enormi Diplodoco, Allosauro e Indricoterio. L’idea dell’allestimento e la ricostruzione è made in Italy all’interno di un curato lavoro di squadra, che s’innesta nella suggestiva sezione del Museo Civico Mondo Animale all’interno della mostra zoologica permanente, caratterizzata da una straordinaria collezione di mammiferi naturalizzati. L’esposizione è curata dai paleontologi Stefania Nosotti e Simone Maganuco mentre il comitato scientifico è composto da affermati studiosi del panorama nazionale e internazionale tra cui spicca John Horner, paleontologo del Museum of the Rockies in Montana, che ha ispirato il personaggio del cult Jurassic Park essendo stato anche consulente scientifico della trilogia. Un’occasione unica da non perdere, facendo sempre attenzione a non essere troppo invadenti perché il loro risveglio, scherzosamente parlando, non sarebbe troppo amichevole. Al.Ch.

Agenzia Magnum: fotografie di garanzia

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el parlare di agenzie fotografiche nel mondo, il sinonimo più usato per rappresentarle ruota attorno alla Magnum Photos per l’importanza assunta a livello planetario. Fu fondata nel 1947 da George Rodger, Henri Cartier-Bresson, David Seymour e Robert Capa con lo scopo di proteggere la trasparenza d’informazione e il diritto d’autore in ambito fotografico. Il perno della filosofia dell’Agenzia verte nel considerare le immagini scattate di proprietà del fotografo Magnum e non delle riviste dove esse vengono pubblicate, permettendo all’autore di scegliere soggetti, temi e orientare la produzione verso uno stile più aderente a quello del fotografo e libero da vincoli. Per rendere omaggio a tale lavoro fotografico che ha segnato l’attualità di questi due secoli, il polo museale di Intesa Sanpaolo, a Vicenza, propone presso le Gallerie di Palazzo Leoni Montanari “Magnum Contact Sheet” fino all’11 maggio. La mostra, in collaborazione con Magnum e Forte di Bard sede della prima esposizione, è suddivisa in sette sezioni con circa 150

opere: una per ogni decennio dell’agenzia fotografica Magnum. Sessanta sono i provini a contatto (contact sheets) esposti accanto ai propri “scatti finali” per ripercorrere la realizzazione d’immagini ricche di patos. Un processo in cui il fotografo scatta più volte, sviluppa il proprio supporto, sceglie un’istantanea fra tante, elabora l’immagine con cui vuole comunicare al mondo e alla fine crea. Nascono immagini celebri come per esempio l’invasione di Praga di Josef Koudelka, i carri armati in piazza Tienanmen di Stuart Franklin, Che Guevara immortalato da René Burri, Martin Luther King da Leonard Freed e lo sbarco in Normandia testimoniato da Robert Capa. Ogni decade, partendo dal dopo guerra, porta il visitatore a rivivere ciò che è successo nel mondo e la sua attualità fino al 2010, perché l’Agenzia Magnum è tempo passato ma anche presente. In quest’ambito a conclusione della mostra tre fotoreporter Magnum della nuova generazione Jerôme Sessini, Paolo Pellegrin e Alex Majoli narrano la loro scelta per la foto. Una mostra dunque da non perdere. Al.Ch.


18 Cultura veneta

Cultura veneta 35

Poesia e musica Un lavoro che ha dato una nuova voce alla poesia del grande Portoghese

Nel suono di un flauto le identità poetiche di Pessoa Mirco De Stefani ha composto una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli di vesna Maria Brocca

A

lberto Caeiro, Álvaro de Campos, Ricardo Reis non sono semplicemente gli eteronimi quali era solito servirsi il poeta Fernando Pessoa (nato il 13 giugno 1888 e morto il 30 novembre 1935 a Lisbona) per firmare i suoi scritti, ma rappresentano le molteplici sfaccettature dell’anima dell’artista a cui non bastava un solo “cambio abito” per vivere il proprio tempo. Del resto, come scrive Tabucchi, “Nel cuore di tenebra che è l’umano sentire, misterioso, profondo, che appartiene ai precordi, Pessoa, come tutti i grandi poeti, fonda la sua poesia”. Mettere in musica il “sentire”, cioè l’essenza stessa del poeta che incarna alla perfezione la “saudade” della sua terra che trova sfogo nelle melodie del “fado”, è impresa assai ardua e richiede estrema padronanza del linguaggio musicale. Ci è riuscito magistralmente il compositore Mirco De Stefani, noto soprattutto per essere stato l’unico Maestro che abbia collaborato per oltre un trentennio con il poeta Andrea Zanzotto, mettendo in musica

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“De la musique”; poesia che riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine e trasformando in nuove opere molte delle sue poesie. La nuova sfida è vinta, come testimoniano i numerosi commenti critici del settore, grazie al CD “De la musique”, per l’etichetta Rivoalto (2013), che contiene una “Suite” in nove movimenti per flauto solo. Il lavoro discografico è stato inciso dalla celebre flautista coneglianese Anna Tirindelli, molto nota sia nel campo del concertismo internazionale, sia nel campo dell’insegnamento (dal 1999 è stata titolare di Cattedra di Flauto presso il Conservatorio di Vibo Valentia, con trasferimento definitivo nel 2011 allo “Steffani” di Castelfranco Veneto). In questo CD l’ascoltatore trova nove brani che compongono una “Suite” organica, che si sviluppa quale fiume in piena partendo da una sola nota per poi presentare l’intera scala cromatica nella “Giga” finale: “polifonia nell’unità a cui tende la poetica di Pessoa”. Tutti i nove movimenti della compo-

Nelle due foto Mirco de Stegani e Anna Tirindelli

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sizione interpretano in musica, secondo il sentire del compositore, la poesia titolata “De la musique”; poesia che a sua volta riprende il primo verso dell’ “Art poétique” di Verlaine. Come spiega il compositore pievigino De Stefani, “con queste composizioni per flauto solo, realizzate nel 2004, si è tentata un’incursione nell’universo - anzi, negli universi - di Fernando Pessoa servendosi del linguaggio musicale come fonte di luce: una minima traccia luminosa attraverso il labirinto creato dal poeta portoghese per nascondere a sé e agli altri la sua stessa vita, per confondere le sue plurime impossibili esistenze. La poesia che dà il titolo alla “Suite” per flauto solo - “De la musique” - descrive l’incontro possibile/impossibile tra due figure sognate: l’immagine del poeta e di una misteriosa presenza femminile, forse personificazione della musica, che emerge “a poco a poco, tra gli alberi antichi”. Tracce di presenze/assenze reperibili attraverso “lettere e segni irregolari che s’aprono alla meraviglia”. Così Àlvaro de Campos, uno degli eteronimi (sorta di alter ego dotati di una propria personalità e biografia) creati dalla fantasia del poeta per affidare la voce dei suoi versi, una delle moltiplicazioni/divisioni di un io che si vede attraverso gli specchi deformanti della coscienza”.


Protagonisti a Nordest Certificata Iso 2001 sorge in Zona Industriale piovese

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METAL PROJECT, azienda leader nella lavorazione della lamiera Il titolare Fabio Bizzo investe molto sull’innovazione. L’ufficio progettazione il fiore all’occhiello dell’azienda Un’azienda viva, partecipata da tutti, operai e tecnici, con un apporto da parte del titolare a 360°. Questa l’impressione che si ha nel visitare la METAL PROJECT di via Meucci, 29 a Piove di Sacco. Azienda specializzata nella lavorazione dei vari tipi di lamiere e profilati con macchine operatrici a controllo numerico quali piegatrici, punzonatrici e taglio laser. Nata nell’89 grazie all’intuizione del titolare Fabio Bizzo, METAL PROJECT s.r.l. si è viepiù sviluppata fino a giungere ad un fatturato di oltre 3 milioni di euro. Fabio Bizzo 52 anni, sposato con una figlia, è nel settore della lavorazione della lamiera da 25 anni. Dapprima assieme al fratello nella sede di Valli di Chioggia, poi nel 2006 è approdato in zona industriale piovese dove ha dato l’impulso innovativo e commerciale alla METAL PROJECT s.r.l. “Non è facile districarsi

nel mercato in questo momento – ci ha dichiarato Fabio Bizzo – ma posso contare sul prezioso apporto dei miei collaboratori. I componenti dell’ufficio tecnico, Sabrina collaboratrice “tutto fare”, Alberto, Andrea; della segreteria Erica ed Anna e di mia moglie Adriana Bassan che mi aiuta nell’amministrazione dell’azienda e per i vari contatti con gli enti”. Verso che tipologia di clienti si rivolge la METAL PROJECT s.r.l.? “Noi lavoriamo per i più svariati settori, dalla climatizzazione all’esigenza del singolo privato, realizzando prodotti sia di serie che di nicchia. Come terzisti ci rivolgiamo alle aziende che commerciano con l’estero”. La METAL PROJECT s.r.l. è conosciuta come azienda tecnologicamente avanzata, pertanto investe molto sulla ricerca e sull’innovazione.

Dai 1,5 del 2002 ora la METAL PROJECT fattura oltre 3 milioni di euro

“Credo che il nostro successo sia stato proprio questa propensione nel dotarsi di strumenti sia di esecuzione - vedi il laser e di altri macchinari di rifinitura - che di progettazione con il modellatore tridimensionale SOLID EDGE che offre la possibilità al cliente di “vedere” il pezzo prima della sua esecuzione. Ogni anno spendiamo oltre 300 mila euro per l’acquisto di nuove attrezzature per far fronte alle continue esigenze del mercato”. Quanti operai avete attualmente? “Dagli 8 che aveva nel 2006 ora la METAL PROJECT s.r.l. annovera 25 operai tutti veramente validi e appassionati del loro lavoro. Posso dire che in azienda si respira un clima di completa collaborazione” Quando, secondo lei, la METAL PROJECT s.r.l. ha fatto il vero salto di qualità? “Quando ho deciso di creare l’attuale ufficio di progettazione. Con Sabrina, Albero e Andrea siamo in grado di soddisfare il cliente dalla progettazione fino al prodotto finito assicurando la più alta qualità”. A sinistra il titolare Fabio Bizzo, sotto la moglie Adriana Bassan e a fianco Alberto, Sabrina e Andrea dell’ufficio Progettazione



38 8 Sì, viaggiare CROAZIA

Terme istriane elisir di salute

GLI ANTICHI BAGNI DI SANTO STEFANO GIÀ NOTI AI TEMPI DEI ROMANI E LANCIATI COME LUOGO DI VACANZA, DI CURA E DI RIPOSO DAGLI AUSTRIACI A METÀ DEL 19° SECOLO SORGONO NELLA PARTE SETTENTRIONALE DELL’ISTRIA AI PIEDI DELLA SPETTACOLARE RUPE DI PIETRAPELOSA IMMERSI NELLA NATURA E NEL SILENZIO LE ACQUE CURANO REUMATISMI, ARTRITI INFEZIONI RESPIRATORIE E MALATTIE DELLA PELLE IL CENTRO WELLNESS E IL POLICLINICO PROPONGONO ATTIVITÀ E INTERVENTI A PREZZI DECISAMENTE COMPETITIVI ESCURSIONI / QUEI BORGHI STORICI CHE RICORDANO VENEZIA

U L

a leggenda vuole che le terme istriane di Bagni Santo Stefano (in croato Istarske Toplice) siano sorte laddove una fanciulla, ingiustamente accusata, si gettò nel vuoto dall’alto della rupe di Pietrapelosa (oggi Gorostas) per provare la propria innocenza. Un salto di 85 metri finito fatalmente nel punto stesso in cui, anni dopo, fu trovata la fonte dell’acqua “miracolosa”. Quella che contribuisce a guarire i reumatismi, le artriti, le malattie della pelle, quelle dell’apparato respiratorio e alcune infezioni ginecologiche. Lo testimonia anche uno scritto del 1650 del vescovo Tomassini (allora la località istriana era compresa nei territori della Serenissima): “Nei boschi di Montona sgorga un’acqua calda sulfurea il cui corso sfocia nel fiume Quieto. i contadini si lavano con quest’acqua e curano così i reumatismi e varie malattie della pelle”. Siamo in Istria, nella parte settentrionale della penisola, vicino a Levade, patria del tartufo bianco istriano e sotto il piccolo borgo di Stridone, dove alla presenza di Vittorio Sgarbi qualche anno fa un gruppo di artisti sottoscrisse il manifesto del Cromatismo Ermetico. I Bagni di Santo Stefano, oggi moderno stabilimento balneo-terapico con tanto di Centro Wellness e attrezzati ambulatori policlinici, si trovano poco lontano da Montona, Pinguente e Buie, cittadine storiche di grande suggestione perchè arroccate sulla sommità di colline. Anche il luogo dove sorgono le terme è pregevole dal punto di vista ambientale: la rupe di Pietrapelosa sembra abbracciare il complesso termale istriano. L’acqua dei Bagni di

NELLA FOTO DI COPERTINA LE TERME ISTRIANE (ISTARSKE TOPLICE) DOMINATE DALLA RUPE DI PIETRAPELOSA. A DESTRA IN ALTO LA CHIESETTA DI SANTO STEFANO SOPRA LA RUPE E ARRAMPICATA LIBERA SULLA PARETE DI PIETRAPELOSA; SOTTO: IL MODERNO POLIAMBULATORIO, GINNASTICA RIABILITATIVA, LA SAUNA, UNA CAMERA E UN BALCONE DELL’HOTEL SANTO STEFANO; ATTIVITÀ NELL’AMBULATORIO ODONTOIATRICO. NELLA SCHEDA: MONTONA E UN’ESCURSIONE IN BICICLETTA

Santo Stefano è minerale sulfurea, radioattiva e ipotermale. Viene impiegata anche per arricchire il fango utilizzato a scopi terapeutici. Le sue proprietà benefiche, già note ai tempi dei Romani (l’Istria era compresa nei territori della X Regio di età augustea e a quell’epoca risale anche la costruzione dell’Arena di Pola) furono certificate già nel 1858 dal balneologo e chimico austriaco Karl Ritter von Hauer. Negli ambienti scientifici quest’acqua era ritenuta fra le migliori dell’Impero Austroungarico. Oggi viene utilizzata con effetti positivi anche nella riabilitazione post traumatica e post operatoria. Il personale di Istarske Toplice è altamente qualificato. Negli ultimi anni il centro termale è stato ammodernato e dotato di nuovi servizi, tanto da fare dell’Istarske Toplice uno dei fiori all’occhiello del turismo croato. Anche perchè sorge in mezzo al verde, immerso nella natura intatta della valle del Quieto, dove il silenzio regna

na vacanza in Istria offre molte opportunità. Per chi non vuole spostarsi troppo dalle Terme di Santo Stefano c’è la possibilità di effettuare escursioni in bicicletta, fra cui percorrere l’itinerario ciclabile lungo il tragitto della leggendaria ferrovia Parenzana, costruita dagli austriaci ai primi del ‘900 e dismessa negli anni Trenta in epoca italiana. Per chi ama il trekking c’è la possibilità di salire sulla rupe di Pietrapelosa e visitare poi l’antica chiesetta di Santo Stefano, godendo del magnifico panorama sull’Istria. Da visitare anche i vicini borghi di Montona (in cui tronchi venivano utilizzati dall’Arsenale di Venezia per costruire solide navi), Grisignana (oggi diventato borgo degli artisti, con tanto di atelier e gallerie), Stridone, Portole, Levade, Hum (dove si trovano delle antiche iscrizioni glagolitiche). A distanze comunque accessibili si trovano anche le perle dell’Istria: Parenzo (con la sua basilica eufrasiana), Rovigno (il cui magnifico promontorio è dominato dalla cuspide di Santa Eufemia) e Pola, con la sua arena romana. Da vedere anche borghi pittoreschi come Valle, Sanvincenti e Orsera, il cui stile ricorda il lungo periodo di presenza veneziana in Istria.

sovrano. Insomma, una piacevole oasi per riposare fisico e spirito. Il complesso dispone di 270 camere, suddivise fra la struttura Santo Stefano (4 stelle) e Mirna (3 stelle). Gli ospiti hanno a disposizione il ristorante, due caffè bar, la sala banchetti, la cappella, il parrucchiere, la biblioteca, la linea internet wi fi, piscine coperta e scoperta con acqua termale, il reparto terapia per i fanghi, i massaggi, l’elettroterapia, le inalazioni, i bagni nelle vasche e la palestra. La ristorazione per ora è del tipo self service, ma il direttore Vedran Velenik ha annunciato la creazione di un ristorantino gourmet da dedicare alle tante tipicità istriane, in primis olio, vini e tartufi. Il centro dispone anche di servizi wellness (con sauna

finlandese, bagno turco, trattamenti cosmetici e fitness) e di ambulatori. Questi ultimi concentrati in un moderno Policlinico. Richiestissime le prestazioni dell’ambulatorio odontoiatrico, anche per la convenienza dei prezzi e la vasta gamma di tipologie di intervento proposte, che si estendono anche all’implantologia. Della serie: andare in vacanza e tornare con i denti nuovi. Singolare (ma efficace) la cura della psoriasi effettuata immergendo le parti del corpo lesionate in una vasca dove minuscoli pesciolini la “puliscono” dalle squamature della pelle. E’ possibile richiedere interventi di chirurgia estetica e plastica. Le Terme di Santo Stefano sono aperte tutto l’anno, perchè l’Istria... è bella tutto l’anno.


linee che erano loro mostrate. Dei sette partecipanti sei erano complici dello sperimentatore, e solo uno

e tranquille, diedero una scossa elettrica molto forte ad altri soltanto perché a chiederlo era

nostre scelte hanno un impatto sulla vita e la dignità degli altri. DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it

I nostri esperti 39

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Iuc, Imu, Tasi, Tari

La legge di stabilità per il 2014 (l. 27.12.2013 n. 147) ha istituito l’imposta unica comunale (IUC). La IUC si compone e si articola in ben tre “sottoimposte”: l’imposta municipale propria (IMU), il tributo per i servizi indivisibili (TASI), la tassa sui rifiuti (TARI). Ciascuna di esse risponde a esigenze di natura diversa; così, men-tre la famigerata IMU è un’imposta di natura patrimoniale, perché colpisce una ricchezza stabile come gli immobili in base alla loro natura ed al loro valore (molto semplicisticamente: più alta è la rendita dell’immobile, più si paga), la TASI e la TARI sono, invece, delle imposte “di servizi”, poiché collegate all’erogazione ed alla fruizione di servizi comunali.

All’IMU sono soggetti tutti i fabbricati, le aree edificabili e i terreni agricoli. Poche le eccezioni: la più nota è quelle delle abitazioni principali (e relative pertinenze), purché non si tratti di abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli/palazzi); ma sono esenti anche i fabbricati rurali ad uso strumentale (es. fabbricati per il ricovero animali, attrezzature, prodotti agricoli, abitazio-ne dipendenti, ecc. ecc.) – se censiti in catasto in categoria D/10 ovvero contrassegnati con la sigla “R” –, i terreni agricoli ricompresi in area classificata montana e di collina e la casa coniugale assegnata al coniuge in sede di separazione o divorzio sono esentati dall’IMU. Al

pagamento dell’IMU sono tenuti: il proprietario, il titolare del diritto di usufrutto, uso, abitazione e superficie sugli immobili predetti. Siccome l’IMU va cal-colata per anni solari, ne consegue che, in caso di vendita, venditore ed acquirente sono tenuti al pagamen-to dell’imposta in proporzione ai mesi di possesso (es. se Tizio a giugno vende un immobile a Caio, da gennaio a giugno l’IMU graverà su Tizio, dopo giugno su Caio). Il presupposto impositivo della TASI, invece, è il possesso a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa anche l’abitazione principale. Se il soggetto che occupa l’immobile è diverso dal suo proprietario, la TASI è suddivi-sa percentualmente tra il proprietario e l’occupante (es.

il conduttore, il comodatario ecc.). Pure per la TARI il presupposto è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. TARI e TASI

potranno pagarsi in modo unitario ov-vero differenziato, secondo quanto stabilirà ciascun Comune, il quale dovrà comunque garantire, di regola, un suddivisione in almeno due rate a scadenza semestrale.

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN mceolin@notariato.it


40 I nostri esperti

29

L’influenza degli altri sul nostro comportamento PSICOLOGIA DEL LAVORO

Dott. Lara Tasso

Quasi tutti noi pensiamo di essere autonomi quando prendiamo delle decisioni, mentre numerosi studi hanno dimostrato quanto forte sia l’influenza della maggioranza nel momento in cui dobbiamo decidere cosa fare. Noi tutti, infatti, siamo meno razionali di quanto pensiamo, in quanto, data la complessità e la quantità di informazioni che arrivano al nostro cervello e per la necessità di risparmiare risorse cognitive, tendiamo a ragionare per categorie, spesso siamo influenzati e guidati dalle emozioni, tendiamo a sovrastimare o sottostimare eventi e probabilità. Molto famoso a riguardo è l’esperimento di Asch (1952), nel quale chiedeva a sette soggetti di comparare la lunghezza di alcune linee che erano loro mostrate. Dei sette partecipanti sei erano complici dello sperimentatore, e solo uno

era il “soggetto ingenuo”. Ad un certo punto della prova i complici davano giudizi palesemente contrati all’evidenza percettiva; dicevano, per esempio, che una linea evidentemente più lunga delle altre, era uguale. Il dato sbalorditivo è che, nell’insieme, trentacinque persone sulle trentuno coinvolte si adeguavano almeno una volta alla pressione della maggioranza. È bene distinguere, a questo puto, tra influenza informativa e normativa. Nel primo caso, infatti, tendiamo a pensare come gli altri quando la situazione è ambigua; nel secondo, invece, ci adeguiamo alla maggioranza per essere accettati dal gruppo. Molto interessanti sono le ricerche di Milgram (1974), che hanno dimostrato come persone innocue e tranquille, diedero una scossa elettrica molto forte ad altri soltanto perché a chiederlo era

stata una persona considerata autorevole e di status superiore al loro. Specifichiamo che le scosse elettriche erano in realtà finte, ma i partecipanti non lo sapevano! Milgram spiegò quanto accaduto sostenendo che quando una persona si trova in un sistema autoritario non si sente più libera di agire, in quanto deve soddisfare le esigenze degli altri. Quante volte nella storia l’obbedienza all’autorità ha portato a stragi immani, come con l’Olocausto. A tal riguardo, ricordiamo il celebre scritto di Don Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”. L’uomo, come detto all’inizio di questo articolo, non sempre usa la ragione nel prendere le decisioni, ma è doveroso farlo quando le nostre scelte hanno un impatto sulla vita e la dignità degli altri. DOTT. LARA TASSO - Psicologo del Lavoro – Tel. 3381151335 – e-mail: lara.tasso@libero.it

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

Dott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

Iuc, Imu, Tasi, Tari

La legge di stabilità per il 2014 (l. 27.12.2013 n. 147) ha istituito l’imposta unica comunale (IUC). La IUC si compone e si articola in ben tre “sottoimposte”: l’imposta municipale propria (IMU), il tributo per i servizi indivisibili (TASI), la tassa sui rifiuti (TARI). Ciascuna di esse risponde a esigenze di natura diversa; così, men-tre la famigerata IMU è un’imposta di natura patrimoniale, perché colpisce una ricchezza stabile come gli immobili in base alla loro natura ed al loro valore (molto semplicisticamente: più alta è la rendita dell’immobile, più si paga), la TASI e la TARI sono, invece, delle imposte “di servizi”, poiché collegate all’erogazione ed alla fruizione di servizi comunali.

All’IMU sono soggetti tutti i fabbricati, le aree edificabili e i terreni agricoli. Poche le eccezioni: la più nota è quelle delle abitazioni principali (e relative pertinenze), purché non si tratti di abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli/palazzi); ma sono esenti anche i fabbricati rurali ad uso strumentale (es. fabbricati per il ricovero animali, attrezzature, prodotti agricoli, abitazio-ne dipendenti, ecc. ecc.) – se censiti in catasto in categoria D/10 ovvero contrassegnati con la sigla “R” –, i terreni agricoli ricompresi in area classificata montana e di collina e la casa coniugale assegnata al coniuge in sede di separazione o divorzio sono esentati dall’IMU. Al

pagamento dell’IMU sono tenuti: il proprietario, il titolare del diritto di usufrutto, uso, abitazione e superficie sugli immobili predetti. Siccome l’IMU va cal-colata per anni solari, ne consegue che, in caso di vendita, venditore ed acquirente sono tenuti al pagamen-to dell’imposta in proporzione ai mesi di possesso (es. se Tizio a giugno vende un immobile a Caio, da gennaio a giugno l’IMU graverà su Tizio, dopo giugno su Caio). Il presupposto impositivo della TASI, invece, è il possesso a qualsiasi titolo di fabbricati, ivi compresa anche l’abitazione principale. Se il soggetto che occupa l’immobile è diverso dal suo proprietario, la TASI è suddivi-sa percentualmente tra il proprietario e l’occupante (es.

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Tra Carabinieri • Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.” • Carabiniere sul treno chiede al controllore: “Come mai ci sono tanti scossoni?” “Perché questa e’ la vettura di coda.” “Ma insomma le Ferrovie potevano sopprimerla.” • Carabinieri: “Ieri ho fatto un esame e mi hanno bocciato.” “E con che voto?” “Rh negativo!” • Un carabiniere fissa da 2 ore una camera in un hotel: un collega, meravigliato, gli chiede cosa stia facendo. “Il capo mi ha detto: vai a fissarmi una camera all’hotel.” • Carabinieri al posto di blocco: “Non lo sa signora, che non è consentito portare cani in auto?” “Ma è di pelouche!” “Guardi

che non le ho chiesto la razza.” • Tra carabinieri: “Io faccio le ferie a cavallo tra luglio e agosto.” L’altro risponde: “Anche io, però vado via in treno.” • Un carabiniere dice al commissario: “Attento a quel cemento” E il commissario: “Perché?” Il carabiniere: “E’ armato.” • “Cosa ci fa un cucchiaino sulla cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’autostrada.” • Il giorno dopo l’acquisto di un acquario la moglie chiede al marito carabiniere: “Caro, hai cambiato l’acqua ai pesci?” “No! Non hanno ancora bevuto quella di ieri.” • “Perché i carabinieri corrono sempre con una mano davanti al berretto?” “Per non spegnere la fiamma.”

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22 44 Oroscopo ARIETE 21/03 AL 20/04

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